George Clooney, star di Batman e Robin, ha fatto una breve apparizione
nel ruolo di Bruce Wayne in The
Flash, ma l’attore ha chiarito che si è trattato di un
“one and done” e che non ha alcun interesse a riprendere il
ruolo.
Sebbene alcuni fan siano stati
felici di rivedere George Clooney nei panni dell’iconico eroe
della DC Comics, la scena – così come il film stesso – si è
rivelata molto controversa, e in generale si è pensato che l’attore
fosse stato riportato in scena per poco più di una rapida gag
visiva.
A parte questo cameo, l’attore
candidato all’Oscar ha evitato i film sui supereroi dopo il tanto
criticato Batman di Joel Schumacher, ma ha già detto che
non escluderebbe necessariamente di interpretare un altro
personaggio dei fumetti se la sceneggiatura fosse di qualità.
George Clooney ha 63 anni e, anche se non li
dimostra e potrebbe cavarsela con un ruolo più giovane, questo
restringe almeno in parte i personaggi per i quali potrebbe essere
in lizza. Al momento, la teoria più diffusa sembra essere quella di
una variante multiversale di Nick Fury, che potrebbe sicuramente
essere introdotta in
Avengers:Secret
Wars.
Si ipotizza anche che potrebbe
interpretare il Dottor Destino nei Fantastici
Quattro. Se Clooney è in trattative per un ruolo
nel MCU, quale personaggio vorreste
vedergli interpretare?
Dove abbiamo visto di recente George
Clooney?
“Diretto da Andy
Muschietti, The
Flash vede Barry Allen viaggiare nel tempo per
cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di
salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato,
minacciando l’annientamento, e non ci sono Super Eroi che possano
aiutarlo. A meno che Barry non riesca a far uscire dalla pensione
un Batman molto diverso e a salvare un kryptoniano imprigionato…
anche se non quello che sta cercando.
In definitiva, per salvare il mondo
in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza
di Barry è correre per la sua vita. Ma il sacrificio finale sarà
sufficiente a resettare l’universo?”.
The Flash
è prodotto da Barbara Muschietti e Michael Disco, con una
sceneggiatura di Christina Hodson e una storia di John Francis
Daley & Jonathan Goldstein e Joby Harold, basata sui personaggi
della DC. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Double
Dream/a Disco Factory di un film di Andy Muschietti.
Alla vigilia di luglio, un film del
2024 si è finalmente unito al club del miliardo. Inside
Out 2 della Disney/Pixar ha aperto
alla grande quando è arrivato nelle sale il 14 giugno e nelle
ultime due settimane si è comportato costantemente bene. Ora, il
sequel animato acclamato dalla critica è diventato ufficialmente il
primo film del 2024 a superare il traguardo di 1 miliardo di
dollari al box office globale.
Dopo 19 giorni di uscita,
Inside Out 2 ha incassato 469,3 milioni di
dollari in Nord America e 545,5 milioni di dollari a livello
internazionale, per un totale mondiale di 1,015 miliardi di
dollari. Il film è diventato uno degli 11 film d’animazione della
storia a superare questo traguardo (otto dei quali sono titoli
Disney) ed è il più veloce a farlo.
Questi numeri sono molto
incoraggianti per le sale cinematografiche, poiché questo livello
di mega-blockbuster è diventato una rarità dopo la pandemia. È
anche una buona notizia per la Pixar, visto che negli ultimi anni
l’amato studio ha faticato al botteghino e che film come
Turning Red, Soul
e Luca
sono stati inviati direttamente al servizio di streaming
Disney+.
Il regista diInside Out e
capo della Pixar, Pete Docter, ha sottolineato in precedenza che la
strategia dell’era COVID ha “addestrato” il pubblico a guardare i
film a casa, il che spiega, secondo lui, la scarsa performance
(almeno in termini comparativi) di Lightyear
del 2022 e Elemental del 2023. Le date di
debutto del film in digitale e in streaming non sono ancora state
annunciate.
“A nome dei proprietari di
sale cinematografiche di tutto il Paese e di tutto il mondo,
vogliamo congratularci con Inside Out 2 della Disney per aver
incassato un miliardo di dollari più velocemente di qualsiasi altro
film d’animazione della storia”, ha dichiarato Michael
O’Leary, presidente e amministratore delegato della National
Association of Theatre Owners. “Lo straordinario successo
globale del film dimostra ancora una volta che il pubblico di tutto
il mondo risponde ai film avvincenti e divertenti e che vuole
goderseli sul grande schermo”.
Disney – Pixar Inside Out 2
torna nella mente dell’adolescente Riley proprio mentre il quartier
generale viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di
completamente inaspettato: nuove emozioni!Gioia,
Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che da tempo gestiscono
un’operazione di successo, non sanno come comportarsi quando arriva
Ansia.E sembra che non sia sola.
Maya Hawke presta la voce ad Ansia, mentre
Amy Poehler è la voce di Gioia. Il cast vocale
comprende anche Lewis Black, Phyllis Smith, Tony Hale e
Liza Lapira. Diretto da Kelsey Mann e prodotto da Mark
Nielsen.
Mentre va in onda oggi l’episodio
finale dell’arco Hashira Training di Demon Slayer: Kimetsu no
Yaiba, Crunchyroll, la casa per
eccellenza degli anime in tutto il mondo, ha annunciato di aver
acquisito l’attesissimo Demon
Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello Dell’ Infinito,
che arriverà in esclusiva nelle sale cinematografiche di tutto il
mondo come un’epica trilogia di film.
I tre film saranno distribuiti da Crunchyroll e Sony
Pictures Entertainment in tutto il mondo, esclusi alcuni
territori asiatici selezionati tra cui il Giappone. Non c’è ancora
una data ufficiale di uscita. L’evento cinematografico in tre parti
rappresenta l’arco finale e il culmine della popolarissima e
pluripremiata serie anime shonen.
“Demon Slayer è stato un franchise fenomenale e noi di
Crunchyroll siamo felici di averne fatto parte fin
dall’inizio“, ha dichiarato Rahul Purini, Presidente di
Crunchyroll. “Crunchyroll è entusiasta di poter portare questa
trilogia di film ai fan, sul grande schermo, e promette di essere
uno degli eventi culturali pop veramente epici del nostro tempo
quando arriverà nelle sale“.
Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba è basato sulla serie
manga di Koyoharu Gotoge pubblicata sotto SHUEISHA’s JUMP COMICS,
che consta di 23 volumi e oltre 150 milioni di copie in
pubblicazione. Il franchise ha conquistato l’ammirazione di milioni
di fan in tutto il mondo dal suo debutto nel 2018. La storia inizia
quando Tanjiro Kamado, un ragazzo la cui famiglia è stata uccisa da
un demone, si unisce al Demon Slayer Corps per far tornare umana la
sorella minore Nezuko dopo che questa è stata trasformata in un
demone.
Quello del revenge
movie è da sempre un filone di film particolarmente
popolari e acclamati, dove il protagonista di turno intraprende una
spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito
dei suoi cari. Da prima genere prettamente pensato per un pubblico
maschile, negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati
sempre più film dove ad andare in cerca di vendetta è un
personaggio femminile. Da Il
buio nell’anima a Colombiana, da Peppermint
– L’angelo della vendetta fino al recente Army of
One.
Diretto da Stephen
Durham, regista qui alle prese con un genere diverso dopo
essersi occupato prevalentemente di
horror, Army of One è un intenso
thriller che fa della sua solitaria protagonista una
personalità dotata della forza e delle capacità di un intero
esercito, come recita il titolo. Realizzato nel 2020, il film non
ha però ottenuto un’adeguata distribuzione, anche per via della
pandemia di Covid-19, cosa che lo ha portato a passare piuttosto in
sordina.
Ed ecco perché il suo passaggio
televisivo è l’occasione per gli appassionati di questo genere per
scoprire questo solido
thriller
d’azione ricco di colpi di scena e sequenze di grande impatto.
In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Army of One. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
La trama di Army of
One
Protagonista del film è
Brenner, un’agente delle forze speciali, che
insieme a suo marito Dillon parte per
un’escursione nei boschi per staccare dal lavoro. Durante le loro
esplorazioni si intrufolano in una baita e scoprono per caso un
deposito illegale di armi e droghe. I due, capendo la gravità della
situazione, tentano di fuggire. Il loro tentativo è però vano
perché i trafficanti, capitanati dallo
spietato Butch, li vedono, li inseguono e
riescono a catturarli.
I criminali non si accontentano di
una semplice cattura ma dopo aver torturato la coppia, uccidono
Dillon e pensano di aver ucciso anche Brenner che invece sopravvive
alle violenze inflitte. La donna, riuscita a liberarsi, è ora
intenzionata a vendicare il marito. Rabbia e dolore uniti alla sua
preparazione militare le daranno la forza e la determinazione di un
intero esercito, che la aiuterà in questa caccia al nemico.
Il cast del film e le location dove è stato girato il film
Ad interpretare la protagonista,
Brenner, vi è l’attrice Ellen Hollman, nota
per aver recitato anche nella serie Spartacus e nei film
Love and
Monsters e Matrix:
Resurrections. Accanto a lei, nel ruolo del marito Dillon,
vi è invece l’attore Matt Passmore, visto nelle
serie Satisfaction e The Glades.
L’attrice Kendra Carelli interpreta invece Emily,
mentre Alan Moore è il detective Frank Shelton,
uno dei pochi uomini di cui Brenner può fidarsi.
Gary Kasper
interpreta Buth, mentre Stephen Dunlevy è Hank,
uno dei mercenari. L’attore, nella vita reale, è il marito di
Ellen Hollman. Infine, l’attrice Geraldine
Singer, recentemente vista nei film Scappa – Get
Out, Nessuno ti
salverà e Lisa
Frankenstein, interpreta Mama, potente criminale in cui si
imbatterà Brenner. Per quanto riguarda le location dove si sono
svolte le riprese, invece, i luoghi prescelti si possono ritrovare
in Alabama e in Georgia.
Come finisce il film? Ecco la
descrizione del finale
Nel corso del film Brenner scopre
che Butch fa capo ad una donna di nome Mama, che
possiede quasi tutta la città e gestisce tutti gli affari di droga
che in essa avvengono. Pertanto, detiene il potere maggiore
all’interno di questi confini. Seguendo le tracce dei suoi uomini e
uccidendoli uno dopo l’altro, Brenner arriva finalmente a una casa
di proprietà di Mama, dove affronta Butch e lo uccide.
Brenner viene a quel punto inseguita
dagli scagnozzi di Mama all’interno della foresta. Durante
l’inseguimento, Brenner fa la conoscenza di Emily, che eraa tenuta
prigioniera da Mama ed è incinta del figlio di Butch. Brenner le
promette che, qualunque cosa accada, si assicurerà che Emily e il
nascituro restino al sicuro. Tuttavia, decide di usare la ragazza
come esca per attirare allo scoperto Mama.
Quando però la criminale trova
Emily, si genera una situazione di stallo, con Mama che tiene la
ragazza bloccata con un coltello alla gola. In un momento di
distrazione di Brenner, Mama uccide senza pietà Emily, che esala
l’ultimo respiro tra le mani di Brenner. Quest’ultima, disperata
per non essere riuscita a mantenere la sua promessa, giura
ulteriormente vendetta nei confronti della criminale, ormai rimasta
a corto di scagnozzi.
Poco dopo, Mama passare il tempo
fuori casa mentre uno dei suoi ragazzi sta per darle del tè.
Proprio in quel momento, Mama riceve un messaggio con scritto
“giorno del giudizio” sul suo telefono e sente un colpo di
pistola. Pochi istanti dopo, un proiettile le buca la fronte,
lasciandola morta sulla sedia. Naturalmente è Brenner ad aver
sparato da lontano, che può così considerare conclusa la sua
vendetta, pur dovendo vivere con il rimorso per non essere riuscita
a salvare suo marito ed Emily.
Il trailer di Army of One e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Army
of One grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Google Play,
Apple TV, Now e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 29
giugno alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Ci sono film in grado di insegnare
molto ai propri spettatori. Ci sono film per imparare ad amare,
film per nutrire l’indignazione e ci sono film che invece insegnano
a guarire dalle ferite che la vita provoca. Pochi titoli riescono
in quest’ultimo intento come Will Hunting – Genio
ribelle, opera del 1997 diretta Gus Van Sant e con
protagonista Matt Damon. All’interno di questa, scritta
dallo stesso Damon insieme all’amico Ben Affleck, si
propone infatti la storia di un ragazzo problematico, emarginato da
quanto lo circonda e con un disperato bisogno di lasciar andare
ogni barriera protettiva per poter amare ed essere amato
veramente.
Il percorso del protagonista si
presenta dunque come una serie di importanti lezioni di vita, che
smontano pezzo dopo pezzo l’inutile corazza che egli si era formato
da solo. Will Hunting – Genio ribelle non è solo
un film che racconta ciò in modo estremamente sincero e genuino,
con una bontà rara, ma è anche uno dei migliori film degli anni
Novanta, che ha contribuito a forgiare un modo alternativo di fare
cinema. Ideato originariamente come thriller, l’interesse dei due
sceneggiatori si è poi infatti asciugato verso una trattazione più
complessa dell’animo umano, dei rapporti e di quanto questi siano
delicati.
Will Hunting – Genio
ribelle fu un successo straordinario, premiato con due
Oscar (tra cui quello per la miglior sceneggiatura originale). A
distanza di oltre vent’anni è ancora un titolo in grado di
insegnare qualcosa di più ad ogni nuova visione. Questo perché è
possibile, di volta in volta, porsi dal punto di vista di un
diverso personaggio, imparando quanto c’è da sapere sull’amore, il
rimpianto, l’amicizia, il dolore e l’importanza delle piccole cose.
Sono molte le curiosità legate al film e proseguendo qui nella
lettura si potrà scoprire tutto ciò che occorre sapere.
La vicenda del film si svolge nella
città di Boston. Il ventenne Will Hunting vive in
un quartiere di periferia e come questo anche lui si trova ai
margini di un mondo nel quale non si riconosce. Le sue giornate
sono composte da lavori precari e uscite insieme agli amici
Chuckie, Morgan e
Billy. Quelli con loro sono gli unici momenti
davvero felici per il giovane, altrimenti insicuro sul proprio
futuro e tormentato dal proprio violento passato. È proprio durante
una serata con gli amici che incontra la dolce
Skylar, studentessa di Harvard di cui si innamora,
venendo ricambiato. Mentre vive questo grande sconvolgimento
sentimentale, però, Will va incontro ad una serie di eventi che
cambieranno per sempre la sua vita.
Lavorando come lava pavimenti nel
dipartimento di matematica della prestigiosa università MIT, egli
risolve quasi per caso un complicatissimo problema di matematica
presente su una lavagna. Così facendo viene notato dal professor
Gerald Lambeau, il quale riconosce in Will un vero
genio. Convincere il ragazzo, estremamente schivo, a riconoscere la
sua capacità e farne qualcosa di grande sarà però un compito arduo.
Per riuscirci, Lambeau si rivolgerà ad un suo vecchio amico, lo
psicologo Sean Maguire, il quale è reduce dal
lutto della moglie. Costretto ad una serie di sedute con questi,
Will imparerà lentamente a lasciarsi andare, apprendendo molto e
insegnando altrettanto al malinconico Maguire.
Will Hunting – Genio ribelle è basato su una
storia vera?
Di base, la risposta a questa
domanda è no, Will Hunting – Genio ribelle non è basato su
una storia vera. Giustamente, però, Damon ha iniziato a concepire
il racconto ispirandosi a cose che gli erano proprie e che
conosceva avendole vissute in prima persona o per sentito dire.
Inserì dunque molte delle sue esperienze da studente nel racconto
del protagonista, tra cui il suo rapporto con la fidanzata
dell’epoca. Una celebre scena del film ispirata ad un evento
realmente accaduto è però quella in cui Will risolve il complicato
problema sulla lavagna del college. Damon ha raccontato che suo
fratello fece una cosa simile a suo tempo, fornendo non una
soluzione corretta al problema ma una falsa soluzione così
articolata da sembrare vera.
Al di là di ciò, però, vi è una
leggenda urbana che ha a sua volta ispirato tale scena. Questa ha
per protagonista il matematico George Dantzig, il
quale nel 1939, quando ancora era a Berkeley come studente, arrivò
in ritardo di pochi minuti ad una lezione del professor
Jerzy Neyman. Questi aveva nel frattempo già
scritto alla lavagna quattro esempi di problemi di statistica
irrisolti. Presumendo che fossero compiti per casa, Dantzig se ne
annotò due e pochi giorni più tardi produsse una completa soluzione
per entrambi. Sei settimane dopo, Dantzig ricevette una visita dal
Neyman, che aveva rielaborato una delle soluzioni di Dantzig perché
fosse pubblicata su una rivista di matematica. Dantzig scoprì così
dell’effettiva importanza di quanto risolto.
Come annunciato in apertura, ad
interpretare il protagonista Will Hunting vi è l’attore
Matt Damon. All’epoca
ancora poco conosciuto, questi dovette imporsi non poco per poter
recitare in tale ruolo. L’essere l’autore della sceneggiatura,
però, gli diede maggior autorità riguardo a tale scelta. Alla fine
ottenne quanto desiderato, arrivando anche ad ottenere una
nomination all’Oscar per la sua interpretazione. Nei panni dei suoi
amici vi sono invece Ben Affleck nei panni
di Chuckie, Casey Affleck
in quelli di Morgan e Cole Hauser per Billy. Ad
interpretare Skylar, invece, è l’attrice Minnie
Driver, qui al suo primo ruolo importante, per il quale fu
poi nominata all’Oscar come miglior attrice non protagonista.
Uno dei ruoli più celebri e amati
del film è quello dello psicologo Sean Maguire. Ad interpretarlo vi
è il grande Robin Williams, che per
la sua interpretazione vinse il premio Oscar come miglior attore
non protagonista. Williams rimase da subito affascinato dalla
sceneggiatura, e contribuì in modo significativo ad aggiungere
determinate battute. Le sue improvvisazioni sono ricordate come tra
le più memorabili del film. Nel ruolo del professor Gerald Lambeau
vi è invece il noto attore svedese Stellan Skarsgård.
L’attore allo stesso modo accettò con grande entusiasmo di
partecipare, rivelandosi la scelta più giusta per dar vita al
freddo ma non infallibile professore di matematica.
Il monologo di Robin
Willams e le frasi più belle del film
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film, come anche il celebre monologo recitato da
Robin Williams,
considerato tra i più belli mai scritti. Attraverso di essi si
potrà comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le
variegate personalità dei protagonisti.
“Se ti chiedessi sull’arte
probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti…
Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le
aspirazioni politiche, lui e il Papa, le sue tendenze sessuali,
tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è
nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta
verso quel bellissimo soffitto… Mai visto. Se ti chiedessi sulle
donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze,
potrai perfino aver scopato qualche volta… ma non sai dirmi che
cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi
veramente felici. Sei uno tosto.
E se ti chiedessi sulla guerra
probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? “Ancora
una volta sulla breccia, cari amici!”… ma non ne hai mai sfiorata
una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico
vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede
aiuto. Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un
sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto
vulnerabile… non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi,
sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per
salvarti dagli abissi dell’Inferno. Non sai cosa si prova ad essere
il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre,
in ogni circostanza, incluso il cancro.
Non sai cosa si prova a dormire
su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i
dottori vedano nei tuoi occhi che il termine “orario delle visite”
non si applica a te. Non sai cos’è la vera perdita, perché questa
si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso:
dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti
guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un
bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma sei un genio, Will, chi
lo nega questo.
Nessuno può comprendere ciò che
hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché
hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo.
Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia
stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto
Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne
stra-frego di tutto questo, perché, sai una cosa, non c’è niente
che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo.
A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa
mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo… vero, campione? Sei
terrorizzato da quello che diresti. … A te la mossa,
capo.”
Di seguito, invece, alcune delle più belle frasi del film:
La libertà, se l’ha
dimenticato, è il diritto dell’anima di respirare, e se essa non
può farlo le leggi sono cinte troppo strette. Senza libertà l’uomo
è una sincope. (Will Hunting)
Avrai dei momenti difficili, ma
ti faranno apprezzare le cose belle alle quali non prestavi
attenzione. (Sean Maguire)
Spesso vorrei non averti mai
conosciuto, perché potrei dormire la notte. E non dovrei vivere con
la consapevolezza che c’è qualcuno come te in giro… e non dovrei
vederti gettare tutto al vento. (Gerald Lambeau)
Personalmente, me ne strafrego
di tutto questo, perché, sai una cosa, non c’è niente che possa
imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che
tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi
affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo… vero, campione? Sei
terrorizzato da quello che diresti. … A te la mossa, capo.
(Sean Maguire)
Il trailer di Will
Hunting – Genio ribelle e dove vedere il film in
streaming
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Will Hunting – Genio
ribelle è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play,
Apple TV, Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di sabato 29 giugno alle ore
21:15 sul canale TwentySeven.
Negli ultimi anni sono diversi i
film italiani che hanno affrontato il tema della genitorialità,
affidandosi il più delle volte alla commedia ma senza rinunciare
talvolta anche ad elementi fantasy. Titoli come 10
giorni senza mamma o Tre di
troppo sono solo due esempi, ma ad essi si può ora
accostare anche La seconda chance, il nuovo film
di Umberto Riccioni
Carteni, già regista anche di Diverso da
chi?,Divorzio
a Las Vegas e Quasi orfano.
“La seconda chance – dice
il regista Umberto Carteni – affronta la tematica
genitori-figli con leggerezza, ma trattando in modo sincero le
dinamiche che si creano all’interno di un nucleo famigliare. Il
film vuole divertire, ma senza tradire l’autenticità dei
personaggi, le loro inquietudini, le distanze che si creano tra i
genitori e i figli. È così che il racconto ci porta a riflettere su
quanto noi genitori non conosciamo le vite dei nostri ragazzi:
spesso troppo presi dalle nostre vite, rivolgiamo a loro uno
sguardo superficiale e disattento”.
In mezzo alla sua leggerezza, La
seconda chance mira dunque anche a sollevare riflessioni
quanto mai importanti che, tra risate ed emozioni, permettono di
interrogarsi sui propri rapporti famigliari e su quanto davvero
conosciamo le persone a cui siamo legati. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di La seconda
chance
Protagonisti del film sono
Max e Anna Mancini, una coppia
insieme da ben venticinque anni e con due figli gemelli
adolescenti, Tina e Nico. I due
ragazzi hanno però caratteri opposti: Tina è una giovane ribelle,
poco dedita allo studio, mentre suo fratello Nico, invece, è un
ragazzo tranquillo e solitario, con una gran passione per i
videogames. Anche per via di queste differenze, da sempre tra Max e
Anna e i ragazzi ci sono tensioni. L’apice di questa costante
battaglia tra genitori e figli viene però toccato il giorno del
diciottesimo compleanno dei gemelli, quando Max e Anna concedono
loro di organizzare una festa a casa, che degenererà
totalmente.
È a quel punto che i due genitori si
renderanno conto di non sapere nulla dei loro figli e si chiedono
se non abbiano sbagliato qualcosa nella loro educazione, ricordando
con nostalgia quel tempo in cui Tina e Nico non erano altro che due
adorabili bambini bisognosi di protezione. Quando la disastrosa
serata di compleanno giunge a termine, viene allora data a Max e
Anna una seconda chance per far chiarezza nel rapporto con Tina e
Marco e provare, se mai possibile, a non ripetere gli stessi errori
ma anzi a recuperare quel rapporto sempre più incrinato.
Il cast di La seconda
chance
Ad interpretare Max vi è l’attore
Max Giusti, noto per la sua attività televisiva ma
anche per aver recitato nei film Ladri si nasce, Famosi in 7
giorni e Appena un
minuto. Giusti è però anche noto per essere il doppiatore
italiano di Gru nella trilogia animata di Cattivissimo me. Accanto a lui, nel ruolo della moglie
Anna vi è l’attrice Gabriella Pession,
recentemente vista nella serie La porta rossa nel ruolo di
Anna Meyer, ma anche nel film Una
commedia pericolosa. Vittoria Gallione e
Fabio Bizzarro sono invece gli interpreti di Tina
e Nico. L’attore Maurizio Mattioli interpreta
invece nonno Fausto.
Il trailer di La seconda
chance e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
sabato 29 giugno alle ore 21:10
sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un
limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche
oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla
piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
My Lady Jane, una
nuova serie arrivata su Prime
Video, è l’ultima di una tendenza in costante crescita
nella fiction televisiva storica. Si tratta di prendere una figura
storica di un certo rilievo, come Dick Turpin o
Caterina la Grande, e di raccontare o ampliare
in modo narrativo la storia della loro vita attraverso la lente di
una commedia anacronistica. Alcune hanno avuto un successo
strepitoso, come The Great e Our Flag Means Death,
altre, come
Dickinson e The Completely Made-Up Adventures of Dick
Turpin, non hanno avuto la notorietà che forse meritavano.
Sebbene l’idea non sia nuova, è innegabilmente in voga da un paio
d’anni.
L’obiettivo di questi spettacoli
non è mai stato quello di fornire al pubblico una narrazione
accurata degli eventi, pur esponendo alcuni fatti, dai più
elementari ai più sorprendenti. La priorità è quella di
intrattenere il pubblico e magari interessarlo alla storia vera, ma
in alcuni casi, come in
My Lady Jane, le persone potrebbero rimanere un po’
deluse dalla verità. My Lady Jane è una narrazione
fittizia, in un universo alternativo, delle prove e delle
tribolazioni di Lady Jane Grey.
La pronipote di Enrico VII, che
vinse la Guerra delle Rose per rivendicare il trono d’Inghilterra,
e pronipote di Enrico VIII, e soprattutto regina d’Inghilterra per
poco più di una settimana. La Regina dei nove giorni è una
di quelle tragedie storiche poco conosciute che non
vengonoannoverate nell’elenco dei monarchi inglesi
che gli scolari britannici devono ricordare. Inutile dire che la
versione libera e armata di pugnale che vedremo in My Lady
Jane è molto lontana da quella che è stata nella storia, ma
nonostante la sua brevità, c’è una storia affascinante su quei nove
giorni e oltre.
Legata direttamente alla famiglia
reale, Lady Jane Grey visse una vita di immensi privilegi.
Come per molti personaggi storici, la sua data di nascita esatta è
stata contestata da molti storici, ma l’anno di nascita è
generalmente accettato come 1537.
Secondo Lady Jane Grey: A Tudor
Mystery di Eric Ives, la ragazza fu cresciuta con l’amore per
l’apprendimento, imparando diverse lingue e venendo istruita in
materie come la filosofia classica. Visse la vita di molte ragazze
nobili, con tutti i fronzoli e il tempo libero che una ragazza può
chiedere, muovendosi nella vita di corte nella speranza di
sposarsi bene.
Essendo imparentata con il
re, l’idea della successione non la preoccupava. Dopo
tutto, c’era già un figlio ed erede pronto a prendere la corona,
Edoardo VI, e poi c’era la questione delle sue due
sorellastre, Maria ed Elisabetta, le cui pretese al trono erano
state ripristinate con il Terzo Atto di Successione del 1544.
Per Jane, quindi, tutto filò liscio come l’olio. Sposò Lord
Guildford Dudley nel 1533 e tutto ciò che dovevano fare era
sedersi e guardare il loro primo cugino Edoardo guidare
l’Inghilterra verso il futuro.
Il destino e l’ironia avevano
altri piani. Dopo i molteplici matrimoni e i tentativi di
Enrico di creare un erede maschio, Edoardo VI morì all’età di 15
anni dopo un regno disastroso ed estremamente breve come re. Sul
letto di morte, ridisegnò le regole di successione, non volendo che
il regno protestante dei Tudor finisse con la sorellastra
cattolica. Nelle sue “disposizioni per la successione”, fece
passare sia Elisabetta che Maria e, senza eredi maschi protestanti
a cui dare la corona, Lady Jane Grey divenne regina
d’Inghilterra il 10 luglio 1553.
La Grey aveva sedici anni quando le capitò questa
opportunità e, nonostante l’aspettativa di vita fosse di
soli 42 anni, non era qualcosa a cui Jane si era preparata per
tutta la vita. Chi invece si stava preparando alla monarchia era
Maria
Tudor, che fu piuttosto infelice nell’apprendere che la
posizione che le spettava era stata strappata da sotto i suoi
piedi. Mentre Jane attendeva con ansia l’incoronazione, Maria
iniziava ad accumulare un esercito di seguaci.
Secondo gli storici Wilbur
Kitchener Jordan e Geoffrey Elton, i
seguaci di Maria erano un misto di coloro che volevano schiacciare
il protestantesimo con una regina cattolica romana e di coloro che
credevano sinceramente che Maria fosse l’erede legittimo rispetto a
Jane, indipendentemente dalle differenze religiose. Dopo
tutto, era la prima figlia di Enrico da Caterina
d’Aragona, aveva il voto del popolo e l’appoggio piuttosto
improvviso del Consiglio privato d’Inghilterra.
Ci vollero solo nove
giorni, mentre Grey aspettava ansiosamente nella Torre di Londra,
perché Maria la deponesse il 19 luglio 1553. In un attimo,
prima che si potessero definire i dettagli della sua improvvisa
ascesa, il regno della regina Jane era finito. Nonostante la
sanguinosa eredità che avrebbe lasciato, Maria era riluttante a
giustiziare la prima cugina e suo marito.
Dopo tutto, i due si erano messi
sulla sua strada senza alcuna colpa, salendo al trono per un caso
fortuito grazie alle macchinazioni di John Dudley, duca di Northumberland. Per questo motivo,
dopo l’incidente, furono effettivamente agli arresti domiciliari
per diversi mesi. Tuttavia, sebbene Jane non avesse fatto nulla di
male, poiché la ribellione di Wyatt era iniziata in risposta al suo
governo, Maria vide la sua presenza come una minaccia eccessiva.
Lei e il marito furono decapitati il 12 febbraio
1554. Jane Grey aveva 17 anni.
La sua vita è stata breve, ma la
vita e la morte di Lady Jane Grey sono state oggetto di molte
rappresentazioni artistiche, come quella dipinta da Paul Delaroche nel 1833.
Questa giovane donna viene quasi delicatamente condotta al patibolo
mentre la sua ancella sviene sullo sfondo. Mark
Twain la utilizzò anche come personaggio secondario ne
Il principe e il povero, e la sua tragica storia è stata
portata sullo schermo molte volte. È stata interpretata da Helena
Bonham Carter nel film Lady
Jane del 1986 e da Bella
Ramsey nella breve serie Becoming
Elizabeth del 2022
.L’eredità
di Lady Jane Grey è stata contestata per secoli.
Fu una martire protestante?
Un’usurpatrice che tramava? L’idea contemporanea di lei è stata
ordinatamente inserita nel club delle giovani e tragiche monarche,
portate via da questo mondo senza alcuna colpa. Spogliate di gran
parte della loro capacità di agire a causa del loro sesso, vengono
portate con sé per il viaggio, impotenti a fermare le azioni di
uomini potenti che hanno condannato così tanti. Sebbene
alcuni esempi di quest’idea culturale siano difficili da
comprendere, l’epoca dei Tudor è piena di figure femminili
tragiche per le quali oggi si prova profonda simpatia. Lady Jane
Grey è innegabilmente una di queste.
In A Family Affair, proprio come lo
Zac Efron che conosciamo e amiamo, l’attore interpreta
una bella star del cinema, ma i paragoni si fermano qui. A
differenza di Efron, che abbiamo recentemente celebrato per
essere stato un leader stimolante sul set di The Iron Claw, il suo
personaggio, Chris Cole, è un po’ una spina nel fianco per la sua
assistente, Zara, interpretata dalla co-protagonista
Joey King. Insieme, il loro ritratto di
questa classica dinamica industriale è talmente azzeccato che è
chiaro che i due si sono trovati bene sul set, facendo rimbalzare
le loro performance l’uno sull’altro. In effetti, potreste rimanere
sorpresi di quanto i loro botta e risposta fossero in realtà
improvvisazioni sul posto e di quanto poco si aspettassero di
arrivare al montaggio finale.
Il film è una commedia romantica
che racconta di Zara, l’assistente di una star che sogna di
diventare una produttrice di Hollywood. Questo sogno è l’unica
ragione per cui è rimasta sotto il controllo della star d’azione
Chris Cole per così tanto tempo e, dopo un’esplosione di ridicolo
di troppo, Zara finalmente si oppone a Chris e si licenzia.
Sfortunatamente per lei, non sarà così facile prendere le distanze
da questa relazione quando si imbatterà accidentalmente in Chris
che ha una relazione sentimentale con sua madre, interpretata
dall'”eterea e adorabile” Nicole Kidman.
Prima dell’uscita del film su
Netflix, Collider ha avuto la possibilità
di incontrare Efron e King per parlare della loro esperienza di
lavoro con il regista Richard Lagravenese e
Nicole Kidman. Per
Zac Efron, il film ha rappresentato l’opportunità di
riunirsi con un’ex compagna, avendo recitato al fianco della Kidman
in The Paperboy del 2012, mentre
per la King si è trattato di incontrare e lavorare al fianco di un
eroe. I due parlano anche dei veri eroi non celebrati sui set
cinematografici, della condivisione delle scene e della sfida
divertente di improvvisare insieme.
Zac Efron e Joey King elogiano gli
eroi non celebrati di Hollywood
È difficile scegliere. Dovrò
dire che si tratta di un gruppo di persone. Abbiamo i nostri
parrucchieri e truccatori, le varie troupe che lavorano sotto di
noi, i nostri cameraman, i reparti audio e i nostri registi.
Persone che stanno dietro le quinte. Hanno tutti bisogno di un po’
di amore.
Sono presenti in tutto il film,
ma in particolare in molte scene con Joey. Ci siamo divertiti molto
e quando Richard ci ha incoraggiato a lasciar respirare e a far sì
che fosse reale. Quelle sono sempre le riprese migliori. Sono
sempre i momenti migliori, secondo me. Abbiamo avuto anche molti
momenti davvero divertenti e onesti quando stavamo migliorando, e
sono stati davvero belli. Mi guardo indietro e non ricordo come
siamo arrivati a questo punto, ma poi abbiamo iniziato a cantare.
[Ride]
Dopo quattro stagioni su The CW, la
rivisitazione di Walker, Texas
Ranger, intitolata semplicemente Walker,
ha ufficialmente concluso la sua corsa televisiva. Nonostante la
cancellazione da parte del network a metà della quarta e
ultima stagione, il dramma poliziesco neo-western è
riuscito ad atterrare con grazia nel suo ultimo episodio,
“See You Someday”, andato in onda il 26 giugno 2024. La star della
serie,
Jared Padalecki, è stato con la rete fin dalla sua
nascita nel 2005 (quando recitava in Supernatural), e quest’ora
segna la fine del suo mandato. Fortunatamente,
Walkerse n’è andato con una nota
positiva e, dopo una stagione notevolmente buia, è tutto
ciò che potevamo chiedere al drama di Austin. Ecco come si è
conclusa la serie originale di The CW.
“See You Sometime” ha chiuso
“Walker” con un cuore autentico
È stato detto che, per essere un
procedurale sui Texas Rangers, Walkerè davvero incentrato sulla famiglia, e questo non
è mai stato così vero come nel finale della quarta stagione, “See
You Sometime”. L’intero episodio è incentrato sul diploma di Auggie
(Kale Culley) e funge da conclusione della
serie iniziata nel 2021. Tutte le trame si concludono
qui. Cordell Walker (Padalecki) e Geri
Broussard (Odette Annable) sono solidi come
sempre, Stella (Violet Brinson) e Auggie hanno un
futuro radioso davanti a loro, Bonham (Mitch
Pileggi) e Abeline (Molly Hagan) sono
arrivati a vedersi di comune accordo sul loro pensionamento e Liam
(Keegan Allen) è stato avviato a una nuova
posizione dal Governatore del Texas (il che ci sembra molto
Yellowstone). Dire che alla fine la famiglia
Walker si è salvata potrebbe essere un eufemismo, dato che lo show
lascia questi personaggi vivi e vegeti per perseguire i loro
prossimi passi.
Scritto dalla creatrice della serie
Anna Fricke e dalla scrittrice di lunga
data Blythe Ann Johnson (con il ritorno di
Steve Robin alla regia), “See You
Sometime” è il modo migliore in
cuiWalkeravrebbe potuto
concludersi con un preavviso così breve. In modo
impressionante, il sentito addio sembra più un finale di serie che
un finale di stagione, nonostante sia stato scritto (e
probabilmente girato) prima che la CW annunciasse che lo show non
sarebbe tornato per la quinta stagione.
Il modo in cui la famiglia Walker è
in grado di perseverare in qualsiasi situazione è una vera e
propria testimonianza dell’amore che nutrono l’uno per l’altra, e
questo episodio lo rende più evidente di altri.
Chiamatelo sdolcinato o forse eccessivamente drammatico, ma il modo
in cui Walker chiude la stagione è autentico per lo show
stesso, che è sempre stato un po’ soap. Potrebbe esserci sempre
qualcosa di diverso all’orizzonte per questa famiglia di
Austin, ma qualunque tempesta arrivi, la supereranno insieme. Come
culmine di tutti e 69 gli episodi, “See You Sometime”
raggiunge tutti gli obiettivi emotivi che possiamo sperare di
raggiungere.
Cordell Walker finalmente fa i
conti con i suoi errori
Forse lo sviluppo più importante
della quarta e ultima stagione di Walker è la necessaria
crescita del personaggio principale della serie. Per anni, Cordell
Walker è andato in giro con il fiato sul collo dopo la morte della
moglie Emily (Genevieve Padalecki), ma dopo la sua
esperienza di pre-morte – e le visioni di Emily e dell’Hoyt
Rawlins diMatt Barr qualche episodio prima –
ha finalmente riconosciuto i suoi schemi autodistruttivi
per quello che sono. Troppo spesso Walker si è dato alla
macchia, ha bruciato le tappe e ha messo in secondo piano la sua
famiglia e i suoi amici per il bene della sua carriera di Texas
Ranger. Ma dopo essere stato rapito, aver perso i più grandi
traguardi dei suoi figli e aver inavvertitamente causato la morte
del detective David Luna (Justin Johnson Cortez),
il nostro eroe capisce finalmente che deve cambiare
radicalmente.
Le parole costano poco e Walker lo
sa bene. Non importa quante volte abbia detto che sarebbe stato
migliore o che sarebbe cambiato negli ultimi quattro anni, è sempre
ricaduto nel suo comportamento ossessivo e unilaterale. Ma questa
volta, dopo che le sue azioni hanno causato gravi danni alle
persone a cui tiene di più, Walker si è impegnato a
prendersi il tempo necessario per risolvere i suoi problemi e
cambiare – ed era ora. Non solo compie passi concreti per
scusarsi con Auggie, Stella, Geri e Cassie (Ashley
Reyes) per il suo comportamento irregolare (che vanno
tutti in modo diverso, a dimostrazione del fatto che il perdono è
un processo, non solo un’azione una tantum), ma inizia a compiere
passi concreti per impegnarsi di più nell’essere un padre, un
partner e un amico migliore. Lasua decisione di prendere un
congedo dai Texas Rangers può essere scioccante, ma è
necessaria. Se Walker vuole cambiare davvero, deve farlo
lontano dal lavoro, e lo sa.
La conclusione della serie
(intenzionale o meno) con Cordell Walker che se ne va in macchina
senza il suo distintivo non fa che dimostrare quanta strada abbia
fatto. Tra il periodo sotto copertura come Duke e il rapimento
all’inizio della terza stagione, Walker ne ha passate tante nel
corso degli anni. Ogni stagione sembra che ne esca con un
bagaglio ancora più grande. Ma con la presenza di Geri a
tenerlo a bada, ha dimostrato che il trauma più recente non lo
inghiottirà come quelli precedenti. Al contrario, dimostra che è
vero il vecchio adagio: “Ciò che non ti uccide ti rende
più forte”, e questo è il modo perfetto per descrivere ciò che i
personaggi passano in questo show. Walker ha finalmente imparato a dare tregua
al suo protagonista, trasformandolo in un eroe per cui vale
davvero la pena fare il tifo, nonostante i suoi difetti. La strada
per arrivare a questo punto è stata lunga, ma “See You
Sometime” promette che, anche seWalkersta per finire, questo è
solo l’inizio della nuova vita di Cordell.
Il finale di ‘Walker’ inaugura
una nuova era per i Walker e i Texas Ranger
Anche il resto della famiglia
Walker viene lasciato in buona forma. Abbiamo accennato a come
Bonham e Abeline hanno gestito i loro bisticci coniugali, e Auggie
e Stella (entrambi beatamente ignari di ciò che li aspetta) hanno
superato più di altri problemi, ma c’è un nuovo Walker
all’orizzonte. Sembra probabile che Geri diventerà presto
una Walker a tutti gli effetti. Dopo aver fatto parlare
della storia d’amore tra Walker e Geri per la maggior parte della
puntata, Cordell stuzzica il pubblico con la consapevolezza di
voler chiedere a Geri di sposarlo durante il loro viaggio
estivo. Questa è una svolta importante per Walker.
Dimostra che (anche se lei sarà sempre con lui), ha superato il
lutto della moglie, sperando di essere un uomo nuovo che possa
rendere Geri felice come non mai. Naturalmente, gli Estranei non
sono gli unici personaggi per cui la serie fa il tifo…
Nell’episodio finale, il Capitano
Larry James (Toby Bell) è stato lieto di
offrire a Cassie Perez l’ambita posizione di
tenente a cui ambiva da quasi tutta la stagione. Dopo un
anno difficile e la tragedia dell’omicidio di David Luna, è una
vittoria di cui Cassie aveva disperatamente bisogno. Non solo
merita questa promozione (è incredibilmente qualificata), ma questa
è la strada che James voleva far seguire all’ultima partner di
Walker, Micki Ramirez (Lindsey Morgan),
quando ha iniziato a lavorare in polizia. Per molti versi, Cassie è
riuscita a succedere a Micki sotto tutti i punti di vista, andando
oltre le intenzioni originarie degli sceneggiatori di
Walker. Forse condivide alcuni tratti con Micki, ma nel corso
degli anni Cassie è riuscita ad affermarsi e a dimostrare di essere
la più adatta a questo lavoro. Sebbene non sia il finale
perfetto per Cassie – lei e Walker stanno ancora
affrontando i loro problemi dopo la morte di Luna – è il
meglio che la serie potesse fare con un preavviso così breve.
D’altra parte, Trey Barnett
(Jeff Pierre) ha preso bene la notizia che gli è
stata negata la promozione, con la promessa da parte del Capitano
James che ci arriverà in futuro. Grazie alla promozione di Cass,
Trey è il nuovo partner di Walker, diventando così il quarto ad
assumere questo ruolo dopo James, Micki e Cassie. Si spera che il
suo incarico duri un po’ di più. Per un personaggio che era stato
originariamente introdotto come interesse amoroso di Micki e
mentore di Auggie e Stella, Trey ha dimostrato più
volte aWalker di essere il
personaggio con il maggior potenziale creativo.
Forse non è ancora diventato tenente, ma non dubitiamo che un
giorno lo diventerà. E come ignorare i brevi accenni alla chimica
di fondo tra Trey e Cassie? Il loro legame è stato accennato anche
nella scorsa stagione e, anche se il finale della serie non lo
mette in pratica, Walker ci lascia con la speranza che un
giorno questi due possano essere più che semplici amici.
“See You Sometime” dimostra che
“Walker” non aveva bisogno di continuare (ma avremmo voluto che lo
facesse)
Ma il modo in cui Walker
termina è il vero punto di forza. Dopo tutto
quello che ha passato con lo Sciacallo, Walker
invita i suoi figli a fare un ultimo viaggio in famiglia, con Geri
al seguito. Mentre “See You Sometime” si conclude, vediamo
il clan Walker partire per la loro prossima avventura dopo il
congedo autoimposto (e prolungato) di Walker dai Rangers. C’è
voluto un po’ di tempo, ma i quattro si sentono finalmente un’unità
familiare e, con la promessa che Walker chiederà a Geri di
sposarlo, presto lo saranno. Mentre escono dalla città, passano
davanti ai nuovi vicini in subaffitto sul terreno dei Davidson, con
la star di Dawson’s
CreekJames Van Der Beek che
si rivela essere il nuovo inquilino vestito di bianco. Sebbene
Walkersi concluda con un leggero
cliffhanger, che lascia presagire altri misteriosi (e
cultistici) avvenimenti in futuro, il vero cuore di questo finale
di serie improvvisato è sapere che Walker, Geri e i suoi figli
staranno tutti bene.
La verità è che il finale
diWalkerè immensamente
soddisfacente. Non solo ogni arco emotivo principale viene
completato, ma la storia di tutti si conclude con una punta di
speranza, ricordandoci che la loro storia non è finita,
anche se la serie sta per terminare. Walker era una serie
che si vantava di bilanciare intricati misteri texani con il dramma
di una grande famiglia, e un episodio come questo sembra il modo
migliore per celebrare un ideale così elevato. “See You Sometime”
conclude l’intera narrazione di Walker e, sebbene sia
facile desiderare altre avventure con questi personaggi
(soprattutto sulla scia di quel teaser finale), si sente come un
finale definitivo da solo.
Megalopolis,
il progetto di passione di Francis Ford Coppola,
si presenta come un vero e proprio enigma. Il leggendario regista
ha sviluppato il film per decenni e l’ha realizzato a costo
personale, senza il coinvolgimento di alcuno studio. Guidato da
Adam Driver nei panni dell’architetto
futuristico Ceaser, il film si presenta come un fantastico viaggio
nella memoria, ambientato in una New York distopica, e un nuovo
teaser ce lo fa scoprire meglio.
Il nuovo contributo video pubblicata
da Screen
Rant vede una New York distopica che crolla, con
statue che si schiantano, bombe che cadono e i suoi abitanti che ne
sono testimoni. Ma non è tutto: vediamo scorci della ricchezza e
della stravaganza che la città ha da offrire, mentre il teaser
stabilisce il tema “crea il tuo futuro”. Il teaser sembra un sogno
di febbre con tutte le immagini mescolate, ma vi lascerà con una
sensazione inquietante. Di certo, i fan non vedono l’ora di vedere
cosa ha preparato Coppola con questo film.
Megalopolis affronta il tema del
genio umano e della natura
Megalopolis
segue Ceaser (Adam
Driver), un architetto di New York che vuole
ricostruire la città come un’utopia dopo un disastro devastante.
Tuttavia, per riuscire nell’impresa, deve passare attraverso il
sindaco della città Frank Cicero (Giancarlo
Esposito), di cui è innamorato della figlia. La storia
ha una struttura lineare, ma sono i temi del film a catturare
l’attenzione del pubblico con tutte le potenti immagini che Coppola
ha creato. Il regista ha precedentemente rivelato che il tema del
film ruota attorno all’amore e alla lealtà,
“Megalopolis ha fatto eco a
questi sentimenti, in cui l’amore è stato espresso in una
complessità quasi cristallina, il nostro pianeta in pericolo e la
nostra famiglia umana quasi in un atto di suicidio, fino a
diventare un film molto ottimista che ha fiducia nell’essere umano
per possedere il genio di guarire qualsiasi problema messo davanti
a noi“.
Il film non ha solo il genio di
Coppola e anni di ricerche alle spalle, ma anche un ensemble
altrettanto impressionante sullo schermo, che comprende Nathalie Emmanuel nel ruolo di Julia Cicero,
Aubrey Plaza nel ruolo di Wow Platinum, Shia LaBeouf nel ruolo di Clodio Pulcher,
Jon Voight nel ruolo di Hamilton Crassus III e
Laurence Fishburne nel ruolo di Fundi Romaine, che è anche la voce
narrante del film. Completano il cast Talia Shire
nel ruolo di Constance, Jason Schwartzman nel
ruolo di Jason, Kathryn Hunter nel ruolo di Teresa, Grace
VanderWaal nel ruolo di Vesta, Chloe Fineman,
James Remar, D. B. Sweeney, Dustin Hoffman e molti
altri.
Megalopolis
sarà proiettato nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti e del
Canada il 27 settembre.
È impressionante dire che un film
che abbiamo capito a malapena ci ha intrattenuto e tenuto sul filo
del rasoio per 125 minuti, ma questa è la realtà di
Duplicity (la recensione).
Non capita spesso di uscire da un film dicendo “Non ho idea di
cosa sia appena successo, ma mi è piaciuto!“. Il film, pur
essendo contorto e invischiato nelle sue stesse bugie e inganni, si
rivela uno dei film più divertenti che abbiamo visto.
Cosa succede in Duplicity?
Ex-CIA officer Claire Stenwick (JULIA ROBERTS) and former MI6 agent
Ray Koval (CLIVE OWEN) are spies-turned-corporate operatives in the
midst of a clandestine love affair in the caper Duplicity, from
writer/director Tony Gilroy.
Clive Owen e
Julia Roberts interpretano i ruoli di Ray e Claire,
due spie aziendali che lavorano per società concorrenti. Il loro
primo incontro, che avviene a Dubai, consiste nel fatto che Claire
droga e ruba a Ray come incarico del suo consulente. Questo atto dà
il tono alle personalità fredde e diffidenti di entrambi i
personaggi, che si evolvono nel conflitto principale tra le due
forze per tutto il film.
Qualche anno dopo, Claire e Ray si
rincontrano, si innamorano e progettano di unire le forze per una
truffa che li porterà a guadagnare milioni per il loro obiettivo
finale: vivere per sempre felici e contenti con uno stile di vita
sfarzoso oltre ogni immaginazione. Attraverso bugie, furti e molte
azioni che lasciano il pubblico a chiedersi se stiano ancora
lavorando insieme, Claire e Ray lavorano per avvicinarsi sempre di
più al jackpot, ovvero un brevetto multimilionario per un’idea
rivoluzionaria in arrivo. Il trucco, però, è arrivare al brevetto
prima di tutti gli altri.
Comporre a fatica il puzzle di
Duplicity
La ricerca della ricchezza li porta
in tutte le zone del mondo, tra cui Dubai, Roma, Miami e le
Bahamas. I personaggi di alta classe si sposano perfettamente con
le splendide ambientazioni del film. L’ambientazione da sola
avrebbe potuto intrattenermi per tutto il film (oltre al sorriso
affascinante e al corpo perfettamente abbronzato di
Clive Owen).
Il pubblico, invece di limitarsi a
guardare il film, è costretto a comporre il puzzle, suddiviso in
flashback e spezzoni del presente. Non ho potuto fare a meno di
pensare che il regista Tony Gilroy cercasse di proposito di
confondere il pubblico solo perché il genere di film richiede
solitamente questo tipo di linea narrativa. Se ogni spezzone fosse
stato in ordine cronologico, non solo sarei riuscito a respirare
durante il film, ma non avrei nemmeno lasciato il pubblico a
grattarsi la testa e a chiedersi dove fossero finiti tutti i pezzi
mancanti del puzzle.
Cosa succede nel finale del
film?
Oltre alla confusa cronologia, c’è
un pezzo di puzzle che sembrava spiccare come un pollice dolente.
Il brevetto multimilionario, che Claire e Ray cercano di scoprire
per tutto il film, sembra essere un espediente per prendere in giro
sia il popolo americano che le aziende nel loro complesso. Ray
pensa di avere il biglietto vincente quando scopre che la pizza
surgelata è un’industria da miliardi di dollari, ma Claire scopre
il loro vero biglietto d’oro: una cura per la calvizie. Entrambe
queste industrie non sembrano adattarsi all’arguzia e alla
raffinatezza del film. Si potrebbe pensare che il biglietto d’oro
sia qualcosa di più intelligente o che cambia la vita, come una
cura per il cancro o una fonte di energia alternativa, non un
prodotto alimentare surgelato o uno shampoo da banco.
Nel complesso, l’intelligenza
aziendale abbinata alla scintilla romantica si è rivelata piuttosto
piacevole, creando due distinti parallelismi. Sia che si tratti di
una storia d’amore o di una guerra tra addetti ai lavori e aziende,
“Duplicity” non mancherà di divertire il pubblico.
Il finale del prequel di
Hannibal LecterRed Dragon
conduce direttamente a Il silenzio degli innocenti, creando
uno strano buco nella trama. Gli spettatori hanno dovuto aspettare
un decennio prima che Anthony Hopkins tornasse al suo ruolo premiato
con l’Oscar in Hannibal del 2001, ma i produttori non
avevano intenzione di aspettare altri dieci anni per il prossimo
film. Hanno deciso di realizzare un secondo adattamento del primo
romanzo di Hannibal,Red
Dragon, anche se, vista la riluttanza di
Anthony Hopkins a tornare, altri attori come
Jude Law sono stati presi in considerazione come possibili
sostituti del giovane Lecter.
Alla fine Anthony Hopkins ha firmato per Red
Dragon, che ha segnato la sua ultima apparizione nel
ruolo. Un problema di Red Dragon è che è
ambientato negli anni ’80 e Hopkins interpreta essenzialmente una
versione di Hannibal che dovrebbe essere più giovane di 20 anni
rispetto a quella vista nel film Hannibal di Ridley Scott. Naturalmente, senza il
de-invecchiamento digitale, il trucco non può fare molto per
coprire il fatto che sembra più vecchio di quanto non fosse nel
film Il silenzio degli innocenti. È comunque molto
divertente nel ruolo, il che rende questo difetto più facile da
ignorare. Detto questo, il finale diRed
Dragon rivela un altro problema legato alla linea
temporale.
Il finale di Red Dragon introduce
Clarice Starling troppo presto
Il
filmRed Dragon si chiude con
l’agente dell’FBI Will
Graham, interpretato da Edward Norton, che sopravvive per un pelo a
una sparatoria con il serial killer La fatina dei denti (Ralph
Fiennes). Il finale salta leggermente in avanti, fino
a Hannibal nella sua cella, che scrive una lettera a Will per
augurargli ogni bene – ma con alcune sfumature acide. Gli ultimi
istanti vedono il direttore del manicomio Chilton (Anthony
Heald) informare Hannibal che una giovane donna dell’FBI
vuole incontrarlo. Questo, ovviamente, fa pensare all’incontro tra
Lecter e la Clarice Starling di
Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti. Tuttavia,
nella linea temporale di Red Dragon , questo ha poco
senso.
La maggior parte di Red Dragon si
svolge nel 1986, mentre Il silenzio degli innocenti è ambientato
nel 1990. Il finale del prequel non indica quanto tempo dopo
l’attacco di Will si svolga il film, ma è implicito che si tratti
al massimo di qualche mese. Il fatto che Clarice faccia visita ad
Hannibal così presto dopo il caso della fatina dei denti non
funziona in questo caso, e sembra che i registi abbiano
semplicemente falsato la tempistica per aggiungere una simpatica
strizzatina d’occhio al pubblico.
Come il finale di Red Dragon può
avere senso con Il silenzio degli innocenti
Ci sono alcuni modi in cui il
finale di Red Dragon può ancora allinearsi con il teaser
de Il silenzio degli innocenti. O Hannibal ha deciso
improvvisamente di scrivere una lettera a Will quattro anni dopo il
suo attacco, oppure ha pensato al suo vecchio nemico in quel
momento e ha immaginato Will sulla sua barca con la sua famiglia.
Forse la scena in cui Will legge – e poi scarta – la lettera è
avvenuta anni prima della scena conclusiva, a significare
quanto si sia allontanato da Hannibal.
Red Dragon ha altri difetti oltre a
questo buco nella trama temporale, ma è uno dei più evidenti.
La produzione di Superman in
Cleveland è proseguita questa settimana e le rivelazioni si sono
susseguite a ritmo serrato. Ci rendiamo conto che è difficile
tenere il passo, soprattutto perché le rivelazioni sono state di
entità minore, come un primo sguardo allo staff del Daily
Planet o un’immagine del cattivo misterioso del film!
Per questo motivo, abbiamo passato
al setaccio tutte le foto e i filmati – la maggior parte dei quali
sono stati presentati qui, ma alcuni sono passati inosservati anche
a noi – per offrirvi un’altra carrellata di rivelazioni e spoiler
dal set.
Dallo scontro tra l’Uomo del
Domani di David Corenswet e alcuni nemici inaspettati ai
piani di James Gunn per creare un vero e proprio
DCU collegato, c’è molto da approfondire.
Superman vs. The U.S.
Government
L’Uomo d’Acciaio ha chiarito che il
governo degli Stati Uniti aveva qualche riserva sul fatto che a una
persona potente come Superman
fosse permesso di agire senza controllo, ma è vero lo stesso in
questo reboot?
Sebbene l’eroe sia stato avvistato
mentre entrava nel municipio di Metropolis, non
possiamo immaginare che abbia fatto qualcosa di così grave da
giustificare l’arresto da parte dei militari. Tuttavia, abbiamo
visto l’eroe costretto a terra e ammanettato, e ci deve essere una
buona ragione per questo.
Amanda Waller
potrebbe aver esagerato o, ancora più probabilmente, Superman è
stato incastrato. Forse da un clone compiacente che ha causato il
caos nella sua città indossando un costume simile? Ci arriveremo
più tardi…
Il nuovo look di Clark Kent
In realtà, l’idea che Clark
Kent nasconda il fatto di essere Superman con
un paio di occhiali è ridicola. D’altra parte, nessuno riconosce
Batman solo perché ha un cappuccio!
Lo stesso si può dire in definitiva
per qualsiasi supereroe, anche se agli studi DC va il merito di
aver trovato un modo per risolvere la questione. Oltre ai suoi
fidati occhiali, il Clark di Corenswet avrà una
chioma di capelli ricci che lo fa apparire senza pretese e ben
lontano dall’affascinante Uomo del Domani.
L’attore non può nascondere la sua
altezza, ma in base ai filmati che abbiamo visto (che si possono
trovare anche al
link qui), Corenswet sta cambiando la sua
posizione e il suo atteggiamento per apparire del tutto irrilevante
nei panni del reporter del Daily Planet.
Mikaela Hoover è
splendida, quindi non siamo esattamente scioccati dal fatto che
Gunn l’abbia scelta come giornalista di gossip del Daily
Planet.
Cat Grant è stata
ritratta in molti modi diversi nel corso degli anni, a volte come
una figura tragica, altre come una civettuola che lascia il povero
Clark a bocca aperta. Per Superman, almeno in
apparenza, sembra che si tratti della seconda ipotesi.
Non c’è dubbio che Clark avrà una
cotta per Lois Lane in questo film (se siano una coppia è ancora da
vedere). Tuttavia, l’aggiunta di Cat al mix potrebbe conferire un
po’ di umorismo alla redazione del Planet.
Il cameo di Creature
Commandos
Fin dall’inizio, James Gunn ha dichiarato che il DCU sarà collegato a tutte le forme di media.
Questo si estende al di là dei film e della televisione, ai
progetti di animazione e ai videogiochi, con un personaggio
presente in tutto il franchise fin dai suoi primi giorni.
La star di Captain America: The Winter
Soldier
Frank Grillo interpreterà Rick Flag Sr. in
Creature
Commandos prima di passare alla seconda stagione di
Peacemaker,
dove prenderà di mira Christopher Smith per
vendicare la morte del figlio. In Superman,
sarà affiancato da The Engineer (un membro di The
Authority) e da un misterioso cattivo mascherato quando,
insieme ai militari, arresteranno l’eroe.
Sappiamo che Flag Sr. lavora per
Amanda Waller perché i Creature Commandos sono
tutto ciò che le è stato permesso di riunire dopo che le sue azioni
passate sono state rivelate in Peacemaker.
Ad ogni modo, sembra che l’A.R.G.U.S. sarà coinvolta in questa
vicenda.
Lex Luthor danneggiato in
battaglia
Non abbiamo ancora visto il
Lex Luthor di
Nicholas Hoult nella sua interezza, ma questi
scatti imperdibili rivelano che il cattivo di
Superman ha visto un po’ d’azione, perché ci sono
dei piccoli tagli dall’aspetto sgradevole sulla sua testa.
Anche la fronte e il mento
sanguinano, il che suggerisce che Lex è stato coinvolto in un
incidente piuttosto grave. Sarebbe facile saltare alla conclusione
che si tratta di uno scontro con Superman, anche se con tanta
distruzione nelle strade di Metropolis, le possibilità sono
infinite.
Se dovessimo formulare una teoria,
è possibile che Lex si sia trovato dalla parte sbagliata di un
alterco con una delle sue creazioni.
Ultraman!
Il più grande spoiler di questa
settimana è stato l’arrivo sul set di un enorme e massiccio cattivo
che sembra essere l’Ultraman del DCU. Le voci sulla sua apparizione si rincorrono
da mesi, anche se James Gunn sembra avere piani unici per il
sosia multiversale di Superman.
Si suppone che sia un clone creato
da Lex Luthor in Superman e, date le sue
dimensioni, qualcosa ci dice che il villain è riuscito a creare
qualcosa che è più “ultra” che “super”.
Tuttavia, come abbiamo teorizzato
in precedenza, è molto probabile che Ultraman sia un’amalgama di
quattro diversi cattivi della DC Comics. James Gunninsiste sul fatto che Lex è il
cattivo principale di Superman, ma il personaggio principale ha
bisogno di qualcuno da combattere e crediamo che sia proprio qui
che entra in gioco questo tizio.
I prodotti cinematografici sui
supereroi sembrano attirare sempre il pubblico. Dopo decenni di
film e serie Marvel e
DC
, lo spettatore viene attratto dall’idea di avere un dono, un
superpotere. Supacell però rappresenta un nuovo
tipo di supereroi. Scritta, diretta e ideata da Rapman, la
serie presenta un gruppo di mutanti, accomunati dall’essere di
colore e dall’avere delle particolari abilità.
Supacell è al momento formata da una sola stagione
da sei episodi, ognuno di circa 50 minuti. Il cast è formato da
figure già note nel panorama cinematografico: l’attore
Tosin Cole (Bob
Marley: one love, Doctor
Who) qui interpreta Michael, mentre Calvin
Demba (Kingsman:
il cerchio d’oro,
Last Christmas) è nel ruolo di Rodney.
Supacell: i mutanti del sud di
Londra
Michael, Andre, Sabrina, Taser e
Rodney vivono delle vite apparentemente normali: ognuno di loro
affronta i propri demoni quotidiani, dalla mancanza di denaro, fino
ai demoni passati e ad un imminente matrimonio. Tutto però sembra
lentamente cambiare: in maniera quasi inconsapevole, tutti loro
reagiscono a situazioni di difficoltà o di stress emotivo usando
dei loro poteri.
Andre scopre di essere dotato di una
super forza colpendo per rabbia uno sportello automatico, Sabrina
spinge indietro il suo ex traditore con la telecinesi e Rodney, per
cercare di prendere un autobus, si ritrova ad aver corso fino a
Edimburgo con la sua super velocità. Ma il potere cruciale per la
squadra è quello di Michael: gli spostamenti spazio-temporali. E’
così che Michael riesce a viaggiare nel futuro, per scoprire che la
sua amata Dionne morirà a distanza di pochi mesi dal suo presente
e, per impedirlo, dovrà allearsi con gli altri mutanti.
Ma gli incappucciati sono alla loro
ricerca, per portarli nello strano centro mostrato allo spettatore
dai primi attimi del primo episodio. Non è chiaro, però di cosa si
tratti: i mutanti vengono usati per ricerche o qui vengono repressi
i loro poteri?
Supacell – Immagine dal set
I supereroi nella realtà
Il primo elemento che risalta in
Supacell è la rappresentazione dei personaggi come
persone totalmente normali. In molte pellicole dei supereroi,
specialmente dell’universo Marvel, si tende ad
individualizzare gli eroi, estraniandoli talvolta dalla realtà
quotidiana. A differenza di Tony Stark, Peter Parker o Steve
Rogers, questi mutanti vivono i problemi della vita “comune”: Andre
ha problemi economici e non riesce a trovare un lavoro per via dei
suoi precedenti penali, Sabrina spera di ottenere una promozione
come infermiera senior, Rodney viene respinto dalla sua famiglia e
cerca di guadagnare il necessario facendo lo spacciatore.
Inoltre, in
Supacell i personaggi sembrano provenire da sfondi
sociali ben diversi tra loro. Questo si nota già confrontando la
realtà di rivalità tra gang che vive Taser e la tranquilla e agiata
vita di città di Michael.
Un finale aperto
Questa prima stagione di
Supacell lascia molte questioni in sospeso. I
primi sei episodi sembrano essere stati più una sorta di
preparazione per sviluppi successivi: restano aperte tutte le
domande sul centro in cui vengono portati i mutanti, mostrato
brevemente qui nel primo e negli ultimi episodi. Di conseguenza non
si ha un effettivo scontro tra i cinque supereroi e gli “scienziati
cattivi”, in particolare non si è arrivato al momento futuro che
vede Michael nel primo episodio.
Tutto lascia presumere che
l’obiettivo della prima stagione fosse principalmente presentare
i personaggi e gettare le basi per un possibile
proseguimento. Nonostante ciò, Netflix non si è ancora propriamente sbilanciata a
riguardo, ne sulla possibilità di una seconda stagione ne,
naturalmente, sulle tempistiche di produzione e distribuzione.
Ana Blumenkron/Netflix
Supacell: una storia
avvincente
Altro fattore interessante nella
serie è l’attenzione alle inquadrature, specialmente nei primi
episodi. I cinque mutanti originariamente non si conoscono, l’unica
cosa che sembra accomunarli oltre il potere sembra la zona in cui
vivono, il Sud di Londra, e, per alcuni, il criminale Crazy. E’
proprio nel covo di Crazy che tutti loro, meno Michael, si
incontreranno. Prima di questo, però, si tende a rappresentare una
sorta di forza che li attrae l’un l’altro facendoli spesso
ritrovare fianco a fianco, quasi per caso. Michael incontra Rodney
dal primo episodio, quando quest’ultimo gli offre della marjuana,
mentre Michael e Andre vengono inquadrati in un ristorante seduti
in due tavoli separati, schiena contro schiena.
Nonostante la parziale staticità
della trama, dovuta a tanti nodi della storia lasciati incompiuti e
irrisolti, Supacell mantiene salda l’attenzione
del pubblico con l’alternarsi della quotidianità dei personaggi e
diverse scene d’azione, prima tra la gang di Taser e le
organizzazioni rivali, e poi contro gli incappucciati.
The Acolyte ha fatto parlare di sé per settimane,
anche se la maggior parte di esse ha riguardato il possibile
bombardamento di recensioni e i cosiddetti errori di continuità che
in qualche modo mancano di rispetto al più ampio franchise di
Star
Wars.
In poche parole, c’è un sacco di
rumore in giro che ha messo in ombra quella che si preannuncia come
una delle migliori storie raccontate dalla Lucasfilm, di proprietà
della Disney. Anche se le prossime settimane saranno cruciali per
consolidare l’eredità della serie, ci sono molti motivi per cui
dovreste dare una possibilità a
The Acolyte.
In questo articolo, ci occupiamo di
capire perché
The Acolyte è un appuntamento imperdibile per i fan di
Star
Wars, analizzando ciò che fa bene e perché molte delle
lamentele che avete sentito non sono necessariamente valide. Vi
avvertiamo che seguiranno alcuni spoiler.
Espande la storia di Star Wars
esistente in modo importante
È diventato difficile scrollarsi di
dosso la sensazione che la serie sarebbe stata largamente
irrilevante per il più ampio franchise di Star
Wars. Invece, è stato vero il contrario. Anche se non
sappiamo ancora quanto lo Straniero sia importante per la stirpe
dei Sith, è molto probabile che sia il fondatore dei Cavalieri di
Ren e, oltre a questo, stiamo vedendo come la Forza possa essere
esercitata da più di un Jedi.
Questo potrebbe essere cruciale per
ciò che accadrà a Peridea nella seconda stagione di Ahsoka.
Altrettanto importante è il fatto che
The Acolyte spiega molto di ciò che abbiamo visto
nella trilogia prequel. Anche a nord di cento anni prima de
La minaccia fantasma, vediamo un Ordine Jedi
desideroso di evitare scandali e desideroso di impedire a chiunque
altro di usare la Forza. Non c’è quindi da stupirsi che
l’Imperatore Palpatine sia riuscito a eliminarli così facilmente ne
La vendetta dei Sith e questa serie fornisce un
contesto vitale anche senza un personaggio importante come Darth
Plagueis al centro della scena.
La trilogia dei sequel di
Star Wars è stata giustamente criticata per aver
giocato troppo sul sicuro. Il Risveglio della Forza è stato un
rifacimento di Una nuova speranza e la Resistenza che combatte il
Primo Ordine è stata solo l’Alleanza Ribelle contro l’Impero.
L’ascesa di Skywalker ha persino riportato in
vita l’Imperatore Palpatine! Altri film e spettacoli televisivi di
Star Wars distribuiti dalla Disney si sono
attenuti al periodo successivo al
Ritorno dello Jedi o a spazi familiari come gli anni tra
Episodio III ed Episodio IV.
The Acolyte, al contrario, osa fare qualcosa di nuovo
esplorando un’epoca che non è mai stata mostrata prima sullo
schermo.
È un cambio di ritmo rinfrescante
che ha introdotto nuovi personaggi (senza nomi familiari), pianeti
e armi. Se volete qualcosa di nuovo da questo franchise, allora
The Acolyte fa sicuramente al caso vostro.
Non è così brutto come le
“recensioni” vorrebbero far credere
The Acolyte è stato bombardato dalle recensioni? La
questione è ancora dibattuta, ma non si può negare che un numero
insolitamente elevato di recensioni negative abbia colpito siti web
come IMDb e Rotten Tomatoes.
Ci sono molti fan con lamentele
legittime. Poi ci sono i prolifici YouTubers che si guadagnano da
vivere dicendo a una certa sottosezione di “fan” quello che
vogliono sentirsi dire. A ciò si aggiungono le persone che vedono
una serie senza un protagonista maschio bianco e gridano
immediatamente “woke”, facendo della loro missione di vita quella
di denunciare i media tradizionali per aver osato presentare
persone che non sono come loro (abitanti del seminterrato).
Molte delle lamentele non hanno
senso.
The Acolyte non ha infranto il canone; ha a malapena
contraddetto l’Universo Espanso, un’ondata di narrazione che non
significava nulla per George Lucas (odiava Mara Jade, gente) e che
è stata eliminata anni fa.
Forse la lamentela più degna di
nota è la “cattiva” scrittura, come se il franchise di Star
Wars fosse mai stato qualcosa di più di un’insulsa e
sciocca fantascienza. È vero che
The Acolyte non è l’opera più forte della Lucasfilm,
ma è molto più avanti de The Book of Boba Fett, per esempio.
L’azione è di prim’ordine in The
Acolyte
Ahsoka
è stata criticata per la mancanza di battaglie con la spada laser e
di coreografie di combattimento, un giudizio severo su quelle che
secondo noi erano scene d’azione piuttosto solide. Tuttavia, se per
voi queste ultime erano carenti,
The Acolyte è in grado di compensarle.
Fin dalla prima battaglia tra Mae e
il Maestro Indara, questa serie Disney+ ha dato il meglio di
sé fin dall’inizio. Alcuni possono piangere e lamentarsi per il
fuoco nello spazio (perché non l’abbiamo mai visto prima in
Star Wars), ma stanno trascurando alcune delle
migliori scene di combattimento del franchise.
Il
quinto episodio di questa settimana ha offerto forse il più
grande duello di spade laser dai tempi dei prequel, con il
Maestro/Lo Straniero che ha decimato i Jedi che hanno osato
affrontarlo. Ha persino fatto uso di Cortosis, un materiale che
annulla le spade laser estratto dall’Universo Espanso che Headland
presumibilmente odia tanto. A tre episodi dalla fine, speriamo che
il meglio debba ancora venire su questo fronte.
Il miglior cattivo dopo Darth
Vader?
Beh, non proprio, ma il Maestro/Lo
Straniero è ancora uno dei cattivi più convincenti con cui abbiamo
trascorso del tempo nell’era Disney di Star
Wars.
Misterioso, imponente e,
soprattutto, formidabile, non è un’imitazione di
Darth Vader (scusa, Kylo Ren) e non sembra carne da
macello per gli eroi de
The Acolyte. Se finirà per diventare qualcuno di
importante per il franchise più ampio è da discutere, ma a noi
piace passare del tempo con lui.
Il passaggio di Manny Jacinto
dall’imbranato Qimir a “Darth Teeth” è stato uno spasso da vedere e
questo è un personaggio che non vediamo l’ora di rivedere. È un
peccato che non ci siano piani per esplorare il suo passato, anche
se siamo sicuri che i romanzi e i fumetti potranno essere
utilizzati per colmare eventuali lacune.
Star Wars è un
franchise che è sempre stato definito dai suoi cattivi e questa
serie ne ha uno molto buono. Nelle prossime settimane, potrebbe
diventare un grande cattivo…
Per concludere la settimana, Warner
Bros. e Legendary hanno datato un paio di prossime uscite: un film
evento di Denis Villeneuve, ancora senza titolo, e
il prossimo capitolo della serie MonsterVerse, ovvero Godzilla
x Kong 3.
Gli studios hanno datato Godzilla
x Kong 3, il prossimo capitolo della saga in corso nel
MonsterVerse, per il 26 marzo 2027. Al momento non sono disponibili
ulteriori dettagli, ma Grant Sputore (Io sono
madre; Castaway) si occuperà della regia, utilizzando
una sceneggiatura di David Callaham
(Spider-Man: Across the Spider-Verse; Shang-Chi e la leggenda
dei dieci anelli), che ha precedentemente contribuito a
Godzilla (2014).
Il film evento senza titolo di
Denis Villeneuve è stato datato per il 18 dicembre
2026. Mentre in precedenza si pensava che Villeneuve stesse
sviluppando per Legendary un film drammatico basato sul libro di
saggistica Nuclear War: A Scenario , sia
The Hollywood Reporter che
Deadline ritengono che abbia cambiato marcia tornando alle
dune
sabbiose di Arrakis e che la data di dicembre sia in realtà
riservata a Dune
–Parte 3 (titolo provvisorio
Dune:
Messiah), che sarà il suo prossimo film.
Tuttavia, prima di poter annunciare
formalmente il film e la sua data di uscita, Villeneuve dovrà
bloccare la sceneggiatura, che, a quanto si sa, è quasi terminata,
visto che di recente ha fornito al compositore Hans
Zimmer una copia su cui lavorare.
Dopodiché lo studio dovrà
assicurarsi le date per il cast estremamente impegnato del film,
che comprende le star Timothée Chalamet (Chiamami col tuo
nome; Piccole donne), Zendaya (Euphoria; Spider-Man: No Way Home),
Rebecca Ferguson (Mission: Impossible –
Fallout; The Greatest Showman),
Florence Pugh (Piccole donne;
Midsommar) e Josh Brolin (Avengers: Endgame;
Sicario).
Sia Dune:Parte 2 e
Godzilla x Kong: Un nuovo impero sono stati
grandi successi per la Warner Bros. e Legendary quest’anno: i due
film sono attualmente il secondo e il terzo maggior incasso
dell’anno a livello globale. Dune
2 ha incassato oltre 711,8 milioni di dollari in tutto
il mondo a fronte di un budget di produzione stimato in 190 milioni
di dollari, mentre Godzilla x Kong ha
raccolto 569,9 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte di un
budget di produzione di 150 milioni di dollari.
In prospettiva, Dune
3 dovrebbe uscire nel 2026 in concomitanza con
Star
Wars: New Jedi Order della Disney/Lucasfilm, che
secondo quanto riferito riporterà Daisy Ridley nei panni di Rey
Skywalker e lancerà una nuova era di film in una galassia molto,
molto lontana.
Per quanto ne sappiamo, i
Marvel Studios non hanno ancora
trovato un regista per Spider-Man 4. Sembra sempre
più improbabile che il film esca l’anno prossimo e, anche se
Kevin Feige si sta dirigendo nella Hall H, un
aggiornamento a San Diego è dubbio perché Sony Pictures controlla
il franchise.
Continuano a susseguirsi voci
contrastanti su ciò che vedremo nel film: negli ultimi mesi si è
parlato di Black Cat, Scorpion, Venom e persino di
Kingpin. Alex Perez del
Cosmic Circus è intervenuto con un aggiornamento sul futuro
dell’Uomo Ragno, promettendo che “Spider-Man sarà un
personaggio molto importante per le prossime storie”,
compresi i prossimi film sugli
Avengers.
Lo scooper ha poi affermato che il
Kingpin del MCU“odia [Spider-Man e
Daredevil] in egual misura” e ha confermato la presenza
fisica del sindaco Wilson Fisk nel film. Ricordiamo che in
precedenza era stato riferito che Spidey e l’Uomo senza Paura
avrebbero fatto squadra per combattere il villain che cerca di
spazzare via il vigilantismo.
Il rapporto aggiunge poi che, per
quanto riguarda il futuro di Miles Morales nel MCU, ci sono “piani per il
suo inserimento nella trama del MCU in live action, ma molto in là
nel tempo, quindi ci vorrà un po’ di tempo”.
Perez non fa menzione del fatto che
Peter Parker indosserà la tuta aliena e nelle ultime settimane ci
sono state molte speculazioni in merito, grazie a uno strano
momento, apparentemente di rottura del
canone, nel
trailer di Venom:The Last Dance.
Interrogato su quel film, ha
confermato che il threequel includerà un’apparizione o una menzione
di Knull, Dio dei Simbionti, e ha sottolineato che Rhys Ifans interpreterà un nuovo personaggio,
non una variante di Curt Connors.
Per quanto riguarda chi potrebbe
dirigere Spider-Man 4, sono molti i nomi
che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin
(Fast & Furious), Drew Goddard (The
Cabin in the Woods) e, più
recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms.
Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla
x Kong: The New Empire.
Per quanto riguarda i dettagli
sulla trama, questi sono pochi; l’ultima indiscrezione emersa
suggerisce che il piano prevede di mettere Spidey contro gli
scagnozzi di Kingpin, tra cui Shocker e lo Scorpione. Sembra che
quest’ultimo acquisirà il simbionte Venom introdotto in Spider-Man:
No Way Home, per poi far indossare a Peter Parker la tuta
aliena nei prossimi film degli
Avengers.
Spider-Man 4 non
ha ancora una data di uscita confermata.
Ci aspettiamo/speriamo che i
Marvel Studios chiariscano i loro
piani per il franchise degli Avengers e su
Avengers
5 al Comic-Con di San Diego del mese prossimo, ma
alcuni primi dettagli sono stati messi online oggi per gentile
concessione di
The Cosmic Circus.
Secondo Alex Perez, l’idea è che
Avengers
5 segua uno schema simile a quello di
Infinity War, con diverse squadre divise che
combattono contro diversi cattivi prima di riunirsi per affrontare
una minaccia molto più grande, come hanno fatto in Endgame.
Il sito è riuscito anche a stilare
una lista di personaggi che, sulla base di diversi mesi di colloqui
con fonti interne, vedremo al centro della scena nel prossimo film
dei Vendicatori:
Ci sono alcune sorprese, tra cui la
Wasp, visto che Evangeline Lilly si è recentemente
ritirata dalla recitazione. Inoltre, il sito afferma che sia
Scott Lang che Hope Van Dyne sono “motivi
centrali di questa storia”, il che suggerisce che
quest’ultima dovrà essere reinserita nel cast o che il suo ruolo
sarà affidato a un altro personaggio.
Tra gli altri dettagli, si prevede
che la TVA sarà una parte importante di Avengers
5, con varianti dei personaggi preferiti dai fan e
nuovi volti che dovrebbero apparire. Si parla anche di una serie di
progetti ambientati in un “Battleworld” simile a quello visto nel
fumetto Secret
Wars del 2015.
Yggdrasil, il Multiverso a forma di
albero creato da Loki, è descritto come la
Pietra dell’Infinito della Saga del Multiverso: chi lo controlla può
prendere il controllo del Multiverso e piegarlo alla propria
volontà.
“In questo momento,
Loki ne ha il controllo e sta semplicemente mantenendo il
Multiverso in pace e prevenendo le incursioni nel miglior modo
possibile per garantire che ogni universo possa esistere in stabile
armonia”, spiega lo scooper. “Come tutti gli
altri, [Loki] nasce, vive e alla fine muore.E
cosa pensate che succederà allora?”.
Infine, viene ribadito che nei
prossimi film dei Vendicatori appariranno il Capitano
Carter e Kahhori di What
If…?.
C’è molto da spiegare e molti
indizi sulla direzione che questa storia potrebbe prendere. I piani
della saga multiverso dei Marvel Studios potrebbero diventare
più chiari nella Hall H il mese prossimo; purtroppo, ci
aspettiamo ulteriori ritardi nelle date di uscita per dare spazio
ai prossimi progetti, ora che lo studio sta optando di nuovo per un
approccio basato sulla qualità piuttosto che sulla quantità.
Le foto del set di Superman sono
arrivate in fretta e furia questa settimana e, se siamo fortunati,
un’altra serie arriverà nel corso della giornata. La
giornata di ieri, però, è stata tutta dedicata a Mister
Terrific, con il geniale supereroe di Edi
Gathegi che sembra interagire con Krypto
prima di essere colpito da un laser al piede.
Ora, a un’analisi più attenta,
vediamo che Mister Terrific sfoggia il logo Lordtech sul
petto. Sappiamo che appartiene all’azienda di Maxwell Lord
perché è stato precedentemente avvistato nella vetrina di un
negozio di Metropolis.
Perché è importante? Non solo
suggerisce che Mister Terrific lavora per Lord in questa
fase della sua carriera di supereroe, ma potrebbe anche confermare
le precedenti indiscrezioni sul ruolo della
Justice League International in
Superman.
Nei fumetti, Lord è stato
presentato come un uomo d’affari che ha fondato la sua squadra di
supereroi, la JLI. Ha finanziato l’operazione, ma segretamente non
ha fatto nulla di buono e ha persino inscenato la prima missione
della squadra per ottenere il riconoscimento pubblico.
Sean Gunn
interpreta il Maxwell Lord del DCU e sembra ormai sicuro che eroi come
Mister Terrific, Hawkgirl, Lanterna Verde e
Metamorpho facciano capo direttamente a lui. Se è così,
quanto volete scommettere che stanno cercando di reclutare Superman in
questo film?
Comunque sia, è chiaro che James Gunn ha grandi progetti per il
DCU e intende iniziare a gettare le basi di
questo mondo condiviso il prima possibile. Il regista è un grande
fan di Keith Giffen e J. M. DeMatteis, quindi il
loro lavoro ha influenzato questo franchise.
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Prima che l’attore Chadwick Boseman venisse a mancare nel 2020,
il progetto prevedeva che fosse protagonista di un sequel di
Black Panther nel ruolo di T’Challa.
Pochi dettagli sono stati rivelati,
anche se sappiamo che l’idea era che si scontrasse con
Namor e conoscesse il figlio di cui aveva
appena scoperto l’esistenza dopo essere scomparso durante il Blip.
I Marvel Studios hanno deciso di non
ricantare il ruolo e di far morire T’Challa fuori dallo schermo,
mentre una riluttante Shuri ereditava il mantello di “Pantera
Nera“.
Mentre Letitia Wright dovrebbe riprendere il ruolo
nei prossimi progetti del MCU, sembra che stia solo tenendo
in caldo il vestito per il prossimo Black Panther.
Secondo Alex Perez di The Cosmic
Circus, “Shuri si sta ancora prendendo del tempo per se stessa,
poiché non è minimamente interessata a diventare regina del
Wakanda. Sta ancora mantenendo il mantello di Black Panther, MA, ho
sentito dire che alla fine passerà il mantello all’unico vero
successore del trono di Wakanda, il giovane principe T’Challa,
figlio di Re T’Challa“.
“Mi risulta che lei, insieme a
Okoye e Nakia, stia crescendo questo bambino in modo che alla fine
possa assumere il mantello e diventare il prossimo sovrano del
Wakanda e di Black Panther“.
Questo sviluppo era atteso dopo
Black
Panther: Wakanda Forever, ma sarà interessante capire
come i Marvel Studios gestiranno
la transizione. Il vociferato soft reboot del MCU consentirebbe al nuovo T’Challa
di essere invecchiato; altrimenti, dovremo aspettare in tempo reale
e potenzialmente avremo un Black Panther adolescente.
Per quel che vale, Perez aggiunge:
“La storia che hanno pianificato con suo figlio è assolutamente
adorabile, e francamente mi piacerebbe vederla svolgersi come hanno
pianificato“. Alla Wright è stato chiesto di
recente del suo futuro nel MCU e, pur facendo finta di niente,
ha confermato che tornerà presto nel ruolo.
“Se è, uh, diciamo, diciamo
solo…”. La Wright ha iniziato, scegliendo chiaramente le parole con
attenzione. “Mi piacerebbe continuare con Shuri. È uno dei miei
personaggi preferiti, una tale benedizione, onestamente, non
scherzo. Le sono così grata“. “Ci sono molte cose in
arrivo”, ha poi stuzzicato, riferendosi probabilmente ad Avengers 5
(secondo
The Hollywood Reporter, i Marvel Studios non hanno ancora
dato ufficialmente il via libera a Black Panther 3).
Come previsto, alla fine WandaVision
ha rivelato che si trattava di Agatha All
Along. La Scarlet Witch ha però messo fine alle sue
macchinazioni, lasciando la cattiva intrappolata nel suo
personaggio di Agnes a Westview.
Agatha tornerà in qualche modo a
settembre, con il titolo appropriato Agatha All
Along, su Disney+ e, secondo il capo
sceneggiatore Jac Schaeffer (WandaVision), sarà affiancata da
“un gruppo eterogeneo e misto di streghe”.
Tra queste, Lilia di Patti
LuPone, Jennifer di Sasheer Zamata,
Sharon di Debra Jo Rupp e Alice di Ali
Ahn. Non siamo sicuri che si tratti di un errore di
battitura da parte di
Empire, ma sembra che la signora Hart di Jo
Rupp abbia qualcosa di più di quanto sembri!
“Quello che hanno in comune
è che sono streghe senza congrega”, aggiunge Schaeffer.
“Le streghe sono definite dall’inganno, dal tradimento,
dalla malvagità e dall’egoismo.Cosa fai quando
hai un gruppo di streghe che [dimostrano] queste nozioni e hai
bisogno che lavorino insieme?”.
“Dove WandaVision giocava
con la forma delle classiche sitcom televisive, qui giochiamo molto
con i presupposti delle streghe”, continua. “Ad
esempio, quali sono le immagini stenografiche delle
streghe?Non volevamo certo una strega cattiva e
monodimensionale.Ci saranno momenti in cui
vedremo il vero cuore di Agatha”.
È stata inoltre rilasciata una
nuova foto di Agatha All
Along che mostra i nuovi alleati della
protagonista.
EXCLUSIVE FIRST LOOK 🧙♀️#AgathaAllAlong
sees the MCU villain join a “disparate,
mixed bag of witches,” creator Jac Schaeffer tells Empire: “What
they have in common is that they’re covenless.”
Agatha All
Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision, tra cui Emma Caulfield
Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp
(Sharon Davis), David Payton (John Collins),
David Lengel (Harold Proctor), Asif
Ali (Abilash Tandon), Amos Glick
(Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e
Kate Forbes (Evanora Harkness).
Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti
LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui
Okpokwasili e Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan.
Diversi scoop hanno affermato che
la storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora
Harkness – ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi
della donna che ha ucciso le loro madri. Agatha All
Along debutta su Disney+ il 18 settembre.
Jeremy Renner si è ripreso completamente dal
grave incidente avvenuto il giorno di Capodanno vicino alla sua
casa nel Nevada settentrionale, che ha quasi messo fine alla sua
vita lo scorso anno. L’attore è tornato di recente al lavoro,
girando le scene della terza stagione del crime drama
Mayor of Kingstown – ma lo
rivedremo prima o poi nel MCU nei panni di Clint
Barton?
Jeremy Renner ha recentemente dichiarato di
essere “pronto” a tornare, ma sembra che ci voglia la storia giusta
per convincerlo a riprendere in mano l’arco e le frecce di Occhio
di Falco.
“Forse se passa abbastanza
tempo, giusto? Penso che a questo punto sia già passato, ma anche
qual è lo scopo della narrazione [e] della storia?“, ha detto
al podcast Happy Sad Confused. “Questi sono personaggi amati.
Abbiamo trascorso 23 film insieme, essenzialmente come collettivo.
Qual è il motivo? Qual è la storia? Dovete farne altri dopo questo?
Come si fa a risolvere la questione?“.
“Quando ci si sentirà mai come:
‘Ognuno ha il suo fiocco, nessuno è morto, è una sensazione
fantastica! Cosa succede qui?”, ha continuato. “Ho dei sentimenti
al riguardo. Penso che tutti lo facciano. Penso che i ragazzi che
sono morti abbiano dei sentimenti al riguardo“.
Parlando dei suoi co-protagonisti
degli Avengers,
Jeremy Renner ha chiarito che nella vita reale
sono tutti molto legati e che il loro rapporto non è stato
costruito per promuovere i loro film.
“Oh, cazzo, sì, è una cosa
vera, non è solo per Instagram. Noi odiamo quella merda“, dice
a Men’s Health. “No, abbiamo una chat di famiglia e l’abbiamo
avuta per molto tempo. Quando lavori con le persone, guarda,
abbiamo vissuto tutti insieme un’esperienza culturalmente
significativa. Ci sono divorzi, matrimoni e bambini; sono successe
molte cose in questi 12 anni. Nei film sembra di essere a una festa
in costume, con oggetti di scena ridicoli e cose ridicole, ma è
anche bello perché siamo tutti connessi. C’è una fratellanza o una
sorellanza o come diavolo volete chiamarla. Io lo chiamo
semplicemente amore. Amo ognuna di loro. Preferirei andare in
prigione con Downey piuttosto che fare qualcosa di straordinario da
sola. Preferisco fare un incidente d’auto con Evans“.
Altri attori del MCU hanno condiviso
sentimenti simili e, nonostante la morte di Iron Man
(Robert
Downey Jr.) e Vedova Nera (Scarlett
Johansson), molti fan sono ansiosi di vedere gli eroi
più potenti della Terra riunirsi ancora una volta sul grande
schermo.
Se ciò accadrà, sarà probabilmente
in Avengers:
Secret Wars, ma Kevin Feige ha già fatto eco alle
preoccupazioni di
Jeremy Renner, secondo cui riunire la squadra solo per
il gusto di farlo risulterebbe forzato, quindi non ci resta che
aspettare e vedere.
Paramount+
ha appena rilasciato il trailer ufficiale e la data della première
dell’attesissima settima e ultima stagione della serie drammatica
militare SEAL Team. I fan possono segnare il
calendario per domenica 11 agosto, quando la nuova stagione
debutterà in esclusiva su Paramount+.
I primi due episodi saranno
disponibili in streaming al momento del lancio, mentre i nuovi
episodi seguiranno ogni domenica. La stagione debutterà l’11 agosto
anche in Canada e il giorno successivo in Australia. SEAL
Team è interpretato da David Boreanaz nel ruolo di Jason
Hayes, il rispettato e intenso leader della squadra Bravo. Il
resto del cast comprende Neil Brown Jr., A.J. Buckley, Toni
Trucks, Raffi Barsoumian e Beau Knapp.
Nell’ultima stagione, Hayes
(David
Boreanaz) è alle prese con le duplici esigenze della
sua vita da guerriero e delle sue responsabilità di padre single.
Ray Perry (Brown Jr.), il suo fedele comandante in seconda, si
trova ad affrontare l’incombente domanda se può lasciare il campo
di battaglia con l’avvicinarsi della pensione. Sonny Quinn
(Buckley), noto per la sua feroce dedizione, deve trovare un modo
per adattarsi mentre le mutevoli priorità di Jason e Ray spostano
le responsabilità su altri membri della squadra. I nuovi membri
della squadra, Omar Hamza (Barsoumian) e Drew Franklin (Knapp),
trovano conforto nel loro lavoro, usandolo per allontanarsi dai
traumi del passato, mentre il tenente Lisa Davis (Trucks) svolge un
ruolo cruciale nel guidare la squadra attraverso una nuova era di
guerra contro alcune minacce globali immensamente qualificate.
Perché “SEAL Team” è così
popolare?
SEAL
Team non si tira indietro nel mostrare quanto sia dura
la squadra Bravo. Questi ragazzi vengono strappati alle loro
famiglie in un batter d’occhio per affrontare alcuni dei luoghi più
pericolosi del pianeta. Anche quando le probabilità sono altissime
contro di loro, la loro implacabile dedizione alla missione mette
in evidenza gli epici sacrifici che compiono per mantenere i loro
cari al sicuro a casa, il che rappresenta una parte importante
della popolarità dello show.
La serie SEAL
Teamè prodotta da CBS Studios e
si avvale della collaborazione di Spencer Hudnut,
Christopher Chulack, Sarah Timberman, Carl Beverly e Mark
Owen. Boreanaz è anche produttore esecutivo e ha diretto
alcuni episodi della serie. La stagione finale è stata girata a Los
Angeles e in Colombia, con il supporto della Colombia Film
Commission di Proimágenes Colombia.
Mentre SEAL
Team si prepara a chiudere il suo capitolo
finale, tutte le sei stagioni precedenti sono disponibili in
streaming esclusivamente su Paramount+. La prima
stagione finale è prevista per l’11 agosto. Guardate il trailer qui
sopra.
The
Penguin, l’imminente spin-off di Max incentrato sul
personaggio di Colin Farrell che interpreta il classico
cattivo della DC Comics Oswald Cobblepot, si svolgerà
subito dopo gli eventi di The
Batman di Matt Reeves, concentrandosi
su “Oz” mentre cerca di affermarsi come nuovo boss del crimine di
Gotham City.
Quando la serie è stata annunciata
per la prima volta, ci è stato detto che un’apparizione di Batman
in persona era improbabile, ma voci precedenti hanno indicato che
Robert Pattinson potrebbe apparire nei panni di Bruce Wayne.
Nell’ultimo episodio di The Hot Mic, Jeff Sneider ha
affermato che Pattinson apparirà davvero, nel ruolo di Batman! Non
abbiamo idea del ruolo sostanziale che avrà il Cavaliere Oscuro, ma
non saremmo sorpresi se apparisse solo in un singolo episodio.
Tuttavia, i fan saranno senza dubbio contenti di sapere che il
Crociato incappucciato avrà anche solo un piccolo ruolo in questa
serie, e coinvolgere Pattinson è stata una mossa intelligente da
parte della Warner Bros.
Una storia incentrata sul Pinguino
potrebbe funzionare anche senza il Pipistrello,
ma ha senso che il protettore di Gotham faccia un salto almeno una
volta per tenere d’occhio Oz e impostare la loro dinamica per
The Batman – Parte II. Potremmo vedere altri
personaggi come l’Enigmista (Paul
Dano) o Catwoman (Zoë
Kravitz)?
Max ha
recentemente rilasciato un trailer completo per The
Penguin, che potete vedere qui sotto:
The
Penguin è interpretato anche da Cristin
Milioti (Sofia Falcone), Rhenzy Feliz
(Victor Aguilar), Michael Kelly (Johnny Viti),
Shohreh Aghdashloo (Nadia Maroni), Deirdre
O’Connell (Francis Cobb), Clancy Brown
(Salvatore Maroni), James Madio (Milos Grapa),
Scott Cohen (Luca Falcone), Michael
Zegen (Alberto Falcone), Carmen Ejogo
(Eve Karlo) e Theo Rossi (Dott. Julian Rush).
La serie drammatica in otto episodi
dei DC Studios continua la saga epica del crimine di The
Batman, iniziata dal regista Matt Reeves con il film
campione d’incassi The
Batman della Warner Bros. Pictures, ed è
incentrata sul personaggio interpretato da Farrell nel film.
La serie è prodotta esecutivamente
da Matt Reeves, Dylan Clark, Colin Farrell, Lauren
LeFranc, che scrive e funge da showrunner, Craig
Zobel, che dirige i primi tre episodi, e Bill Carraro.
Basata sui personaggi creati per la DC da Bob Kane e Bill Finger,
la serie è prodotta dalla 6th & Idaho Productions di Reeves e dalla
Dylan Clark Productions in associazione con la Warner Bros.
Television, dove Reeves e la 6th & Idaho hanno un accordo globale.
Daniel Pipski è anche produttore esecutivo. The
Penguin debutterà a settembre su SKY e sul servizio di
streaming NOW.
Le origini di Nova nei fumetti sono
un po’ più complicate rispetto alla sua semplice presentazione come
gemella cattiva di Charles Xavier. Mentre erano insieme
nel grembo materno, Xavier “riconobbe la sua presenza
malvagia” e uccise la sorella, provocandone la morte.
Tuttavia, lo spirito di Cassandra è sopravvissuto ed è diventato un
“mummudrai“, un’entità che risiede nel Piano Astrale.
Anche se Nova potrebbe mantenere
queste caratteristiche nel film Deadpool
& Wolverine, è molto probabile che la sua origine
venga semplificata e che faccia il suo debutto come variante
femminile multiversale del Professor X. Una cosa è certa
dopo aver visto alcuni scorci di Cassandra nei trailer: Sarà un
avversario molto potente con cui il Mercenario con la
bocca e Logan dovranno confrontarsi.
La classificazione ottenuta da
Deadpool & Wolverine
La MPAA ha recentemente assegnato
al film una classificazione ufficiale R per: “Violenza forte e
sanguinosa, linguaggio spinto, gore e riferimenti sessuali”.
“I Marvel Studios presentano il loro
errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“,
si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si
affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente
flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale
si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare
di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante…
riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine
a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide“.
Oltre a Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
Il prossimo film di Denis
Villeneuve ha appena ricevuto una data d’uscita ufficiale,
anche se non si sa ancora quale sarà il progetto in questione. Come
riportato da THR, Warner Bros. ha infati
annunciato che il nuovo “film evento” del regista arriverà nelle
sale il 18 dicembre 2026 e che proviene dalla
Legendary Entertainment, casa dei suoi film su Dune. In
precedenza Villeneuve aveva dichiarato che Dune –
Parte Tre non sarebbe stato il suo prossimo
lungometraggio, in quanto aveva detto di volersi prendere una pausa
dal suo viaggio su Arrakis.
Nei mesi scorsi era infatti stato
riportato che il regista era in trattative per dirigere un film basato su un saggio dedicato
alla guerra nucleare. Tuttavia, nuove fonti dicono che
Villeneuve potrebbe aver cambiato idea e che potrebbe tornare a
concentrarsi su Dune, portando
dunque a compimento la sua trilogia prima di dedicarsi ad altri
progetti. Se davvero potrebbe essere Dune – Parte
Tre ad uscire nel dicembre del 2026, i lavori sul film
potrebbero non essere troppo lontani dall’iniziare.
Già nei mesi scorsi d’altronde era
stato riportato che Denis Villeneuve
era al lavoro sulla sceneggiatura. Villeneuve aveva anche detto
che ogni potenziale ritardo nell’intraprendere la produzione di un
un terzo film basato sul romanzo di Hebert del 1969, Dune: Messiah, sarebbe “per
assicurarmi di avere la sceneggiatura giusta“. Non resta a
questo punto che attendere maggiori informazioni per scoprire se
davvero questo prossimo progetto sarà il tanto atteso ultimo
capitolo della trilogia di Dune o un lavoro
del tutto estraneo alla saga.
Timothée Chalamet e Rebecca Ferguson in una scena di
Dune
Denis Villeneuve regista di Dune –
Parte Due
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune – Parte
Due è diretto da Denis Villeneuve da una sceneggiatura
che ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato
sull’innovativo romanzo di fantascienza Dune del 1965 di
Frank Herbert ed è uscito nei cinema il 28 Febbraio
2024. Il secondo capitolo continua la storia di Dune – Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari.
Zac Efron, nel corso della sua ricca carriera,
ha dimostrato di essere un attore in gamba, versatile. Le commedie
sono sempre state il suo punto di forza, anche se Ted Bundy – L’ultimo criminale, ma ancor più il
recente The Warrior: The Iron Claw, hanno rivelato le sue
grandi capacità drammatiche. Ma è il genere – per definizione –
disimpegnato la sua carta vincente. Ne è un esempio A
Family Affair, nuova comedy targata Netflix
diretta da Richard LaGravenese.
Sebbene non raggiunga i livelli di
Ho cercato il tuo nome o Segui il tuo cuore,
e neanche i più esilaranti Quel momento imbarazzante e Cattivi
vicini, questa comeddia, arrivata per riempire l’estate
della piattaforma dalla N rossa, si inserisce bene in un catalogo
che punta più sul puro intrattenimento che sull’originalità. Una
linea narrativa e produttiva che oramai il colosso streaming ha
sposato, e che abbraccia un vasto bacino di spettatori che vogliono
semplicemente spendere all’incirca un paio d’ore all’insegna del
relax. Scritto da Carrie Solomon, A Family Affair vanta un
cast d’avvero d’eccezione: oltre il già citato Zac Efron, c’è la
diva Nicole Kidman e la talentuosa Joey
King.
A Family Affair, la trama
Chris e Zoe sono una coppia di
lavoro molto particolare. Lui, attore famoso paranoico e
puntiglioso, lei sua assistente personale, determinata ma
aggressiva. La ragazza ha deciso di essere la sua “galoppina” –
come definisce se stessa – perché Chris le ha promesso che in
futuro potrà prendere le redini della sua casa di produzione, posto
a cui lei ambisce da sempre. Tuttavia, i suoi modi di fare sono
alquanto snervanti e a Zoe il suo carattere non fa impazzire.
Resiste solo per necessità. Le cose si complicano quando, tornata
un giorno a casa, scopre sua madre Brooke a letto proprio con il
suo capo. Una sorpresa alquanto inaspettata, che metterà la figlia
contro il suo unico genitore. È una relazione che non può
tollerare: Zoe sa come è Chris con le donne, e non vuole che lui la
faccia soffrire.
Questioni di famiglia
Proprio per quanto scritto
all’inizio di questa recensione, A Family Affair è un
prodotto che, come il resto dei suoi “fratelli”, va
guardato senza troppe pretese. Se si cerca qualcosa di
diverso, che si allontani dalle classiche commedie romantiche dal
tocco ironico, il film non sarà pronto a soddisfare queste
esigenze. Fruendolo, sembra essere la versione più convincente
dell’adattamento del romanzo The Idea of You, uscito a maggio su Prime Video. L’incidente scatenante è preossochè
simile, ma se quest’ultimo portava con sé una eccessiva leziosità,
la pellicola di LaGravenese per fortuna riesce a essere più
equilibrata e perciò anche più reale e godibile.
Scoprire che la propria madre ha una
relazione con una persona più giovane, e in tal caso con il proprio
capo e divo del cinema apparentemente inaffidabile, non dovrebbe
essere facile per nessuno. Ecco perché il personaggio di Joey King
è quello che funziona meglio nel restituire la frustrazione e la
preoccupazione di una figlia che per il genitore vuole solo il
meglio. Per quanto si setti su un tono esclusivamente sentimentale,
è in grado di affrontare specifiche dinamiche familiari (e
amorose) con più sincerità e attendibilità. Ciò non
significa che non sia a tratti mieloso, o che non presenti delle
imperfezioni. Come per esempio alcuni passaggi narrativi, nei quali
i dialoghi non sono pienamente convincenti, e sarebbe stato
preferibile fare affidamento solo sulle immagini. Inoltre, non
tutto il cast principale sembra essere a suo agio nel proprio
ruolo.
Un cast divertito, ma non sempre
all’altezza
È Joey King con la sua Zoe a
prendersi la maggior parte della scena. Il suo personaggio
è il più interessante, e anche quello meglio recitato. La giovane
attrice lavora bene sulle espressioni del viso e sulla forza delle
emozioni (irruente) del suo personaggio, rendendola la più
autentica. Zac Efron, invece, è abile nel prendersi in giro e nel
rappresentare le contraddizioni comiche del suo personaggio, Chris,
imparanoiato, insicuro e fragile.
La delusione è per Nicole Kidman, la
quale non è sciolta nei panni della sua Brooke, forse per la poca
chimica con il suo partner Efron. Si nota che fa una certa fatica a
essere fluida, a lasciarsi andare. Non si abbandona totalmente al
personaggio, e questo la rende meno credibile rispetto ai suoi
colleghi. Nonostante qualche difficoltà da parte di Kidman e alcune
lacune di sceneggiatura, A Family Affair adempie comunque
al suo compito e si fa guardare, anche se destinato a essere presto
dimenticato come molte altre commedie simili. Ma va bene così.
Dal momento della sua presentazione
al Festival
di Cannes ad oggi, il film francese La vita di
Adele (qui la recensione)
non ha mai veramente smesso di far parlare di sé. Considerato uno
dei più
struggenti film d’amore e di
formazione dell’ultimo decennio, il lungometraggio diretto da
Abdellatif
Kechiche è divenuto estremamente popolare per
molteplici motivi, dalle grandi interpretazioni delle due
protagoniste alle loro bollenti scene di sesso, e fino al suo
ritratto incantato della gioventù.
Il film è un libero adattamento
della graphic novel Il blu è un colore
caldo, realizzato dalla fumettista Julie
Maroh nel 2010. La pellicola finisce in realtà per
rielaborare la storia dell’amore tra due giovani, aggiungendovi una
serie di dettagli ed elementi inediti. Le principali differenze si
possono ritrovare nella caratterizzazione della protagonista, ma
rispetto al testo letterario, il film prevede in particolare la
lunga serie di esplicite scene di sesso a cui si accennava, che
esaltano la morbosità della relazione amorosa.
Tali scene sono state ovviamente
motivo di grande scandalo, e la stessa Maroh dichiarò di non averle
particolarmente apprezzate. Spaccando in due l’opinione della
critica e del pubblico, il film arrivò a vincere il prestigioso
premio del Festival di Cannes, la Palma d’Oro. Fu un’assegnazione
unica nel suo genere, poiché la giuria decise di assegnare il
premio tanto al regista quanto alle due straordinarie interpreti
che diedero vita agli indimenticabili personaggi
protagoniste: Adèle
Exarchopoulose Léa Seydoux.
La trama di La vita di
Adele
Protagonista del film è
Adele, giovane liceale francese alle prese con la
vita di tutti i giorni. Tra scuola e casa, la ragazza sembra
continuamente cercare il proprio posto nel mondo. Seguire le regole
della società non sembra però fare al caso suo, e anche il
tentativo di una storia d’amore con un suo compagno di scuola
naufragherà inesorabilmente. Le sue già fragili certezze si
spezzano definitivamente nel momento in cui per strada incrocia
Emma, una ragazza dai capelli blu e dallo stile
androgino, che subito suscita un suo forte interesse.
Lentamente le due si avvicinano
molto l’una all’altra, finendo per innamorarsi perdutamente. Per
Adele quello è però un mondo sconosciuto, dal quale si sente
attratta e spaventata allo stesso modo. La ragazza infatti teme il
giudizio dei genitori, dei compagni di scuola, e inizia a sentirsi
giudicata come mai prima d’ora. L’amore per Emma però è troppo
forte, e diventa via via sempre più morboso e passionale. Con il
passare degli anni, però, le due si ritrovano a dover fare i conti
con percorsi di vita che non sempre coincidono.
Il cast del film
Nei ruoli di Adele ed Emma si
ritrovano le attrici
Adèle Exarchopoulos e Léa
Seydoux. La prima delle due era poco più che
esordiente all’epoca del film, avendo recitato soltanto in qualche
film poco noto. Convocata per un provino per il ruolo principale,
l’attrice raccontò in seguito di aver dovuto sostenere una dura
selezione prima di ottenere la parte. Nel corso di due mesi
incontrò più volte il regista, dimostrando le sue capacità di
improvvisazione. Dopo lunghe conversazioni con Kechiche, questi si
convinse infine che l’interprete di origini greche era la persona
giusta per il ruolo.
A togliergli ogni dubbio a riguardo
fu però il momento in cui la vide mangiare ad un ristorante dove si
trovavano. Il modo in cui lei mangiava era proprio come il regista
aveva immaginato il personaggio. La Seydoux, invece, aveva ottenuto
la parte di Emma già ben dieci mesi prima dell’inizio delle
riprese. Anche lei aveva avuto modo di incontrare in più occasioni
il regista. Ciò che più di ogni altra cosa convinse Kechiche fu il
modo in cui Seydoux parlava della società e delle sue
problematiche.
Per potersi calare ulteriormente nei
panni di Emma, l’attrice decise di prendere lezioni di pittura e
scultura, attività praticate dal personaggio, come anche dedicarsi
a numerose letture sulla filosofia. In aggiunta a ciò, lavorò anche
da un punto di vista fisico per costruire la mascolinità di Emma.
Seguì dunque un allenamento per acquisire massa muscolare, e guardò
film di Marlon Brando e James Dean per studiare i loro atteggiamenti e
la loro postura.
Le scene d’amore e sesso di
La vita di Adele
Come anticipato, del film sono note
e apprezzate diverse scene di grande impatto visivo e poetico.
Nessuna è però più celebre delle lunghe sequenze in cui le due
protagoniste si cimentano in conturbanti scene di sesso. Proprio
queste sono state al centro di numerosi dibattiti e polemiche, alle
quali hanno preso parte anche le due stesse protagoniste. Entrambe
hanno infatti in più occasioni lamentato di essersi spesso sentite
costrette a girare tali scene, e che le condizioni sul set non
erano particolarmente favorevoli.
Kechiche, infatti, era solito girare
con 3 o 4 camere da presa, e ciò poneva le due attrici in uno stato
di grande pressione. Le riprese di tali scene, inoltre, sembrano
essersi protratte per diverse ore al giorno per più giorni,
rendendo particolarmente snervante il set. A tali accuse il regista
non ha mancato di rispondere, negando le voci secondo cui sarebbe
stato eccessivamente severo. Egli, in sua difesa, affermò di aver
semplicemente ricercato il realismo, sempre però con il consenso
delle due interpreti. Queste hanno comunque affermato che molto di
quanto si è detto riguardo alle scene di sesso è stato ingigantito
dalla stampa.
Le due, infatti, non hanno dovuto
praticare veri e propri atti sessuali, né erano realmente nude. Per
loro furono realizzate delle protesi da applicare sui genitali, e
che consentisse dunque di non essere esposte da questo punto di
vista. Tali scene, inoltre, venivano perfettamente studiate e
coreografate. Ciò non ha comunque impedito alle due attrici di
provare forte imbarazzo, superato grazie al profondo legame di
amicizia instauratosi tra di loro nel corso delle riprese.
Il trailer di La vita di
Adele e dove vedere il film in streaming e in TV
La vita di Adele è
presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Apple TV, Google
Play e Now. In base alla piattaforma
scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi
possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione per
venerdì 28 giugno alle
ore 21:15 sul canale
Cielo.
Negli anni il
registaM. Night
Shyamalan ci ha abituato a film carichi di tensione,
sempre al limite tra la realtà e la fantasia. Opere come Il
sesto senso,Unbreakable – Il predestinato,
Signs,Old o il recente
Bussano
alla porta sono esemplari a riguardo, presentando
atrmosfere suggestive e inquietanti e dimostrando tutta la maestria
del regista nel rendere questo il punto di forza dei suoi lavori.
Un altro dei suoi lavori più apprezzati è The
Visit (qui
la recensione), da lui diretto nel 2015.
Per realizzare questo film,
Shyamalan ha raccontato di averlo autoprodotto utilizzando il
compenso ottenuto per il film di fantascienzaAfter
Earth (2013). Secondo le sue stesse parole, si è trattato
di “un tentativo di riprendere il controllo artistico”
dopo che i suoi film più recenti gli sono stati sottratti in fase
di post-produzione. Shyamalan ha poi rivelato di aver preparato tre
diverse versioni del film: una “pura commedia“, un’altra
“puro horror” e un’ultima “a metà strada“, ma
alla fine è stata quella “puro horror” a prevalere.
Per gli appassionati del cinema del
regista, si tratta dunque di un film da non perdere, ricordato in
particolare come il lungometraggio che ha risollevato le sorti di
Shyamalan dopo un periodo di insuccessi. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
The
Visit. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Il film racconta di
Loretta, una donna separata con due figli,
Becca e Tyler, che da oltre
quindici anni ha interrotto qualsiasi tipo di rapporto con i suoi
genitori, Claire e Mitchell
accusati di non aver mai accettato la sua storia col marito. Un
giorno, però, la donna decide di far conoscere ai suoi figli i
nonni e così li manda a casa loro in Pennsylvania per una
settimana. Inizialmente i due si trovano bene con la coppia di
anziani, ma quando una serie di loro strani comportamenti iniziano
a manifestarsi sempre più frequentemente, una serie di spaventosi
sospetti si insinueranno nei due ragazzi.
Ad interpretare Becca e Tyler vi
sono gli attori Olivia DeJonge e Ex
Oxenbould. Mentre lei è qui al suo primo ruolo
cinematografico ed è poi stata vista in Elvis,
Oxenbould era già noto per essere stato il protagonista di Una
fantastica e incredibile giornata da dimenticare. Nel ruolo
della matre Loretta vi è l’attrice Kathryn Hahn, ora celebre per il ruolo di
Agatha Harkness in WandaVision.
Benjamin Kanes, invece, è Corin, padre di Becca e
Tayler. Gli attori Deanna Dunagan e Peter
McRobbie interpretano invece i due nonni.
La spiegazione del finale del film
Per tutto il film, Becca e Tyler
sono dunque incerti sul comportamento dei loro nonni, che peggiora
con il progredire della storia. È evidente che qualcosa non quadra
nella coppia di anziani e il celebre twist di Shyamalan arriva
infine quando Loretta vede finalmente le due persone che sostengono
di essere i suoi genitori e dice a Becca e Tyler via Skype che non
sono i loro amati Nana e Pop Pop, ma due perfetti sconosciuti che
hanno assunto la loro identità.
Loretta chiama dunque immediatamente
la polizia, ma ci vorranno ore prima che i soccorsi arrivino alla
fattoria isolata. Becca e Tyler, dunque, dovranno continuare a
stare al gioco di questi pericolosi impostori. Becca riesce poi a
fuggire nel seminterrato per scoprire i cadaveri di due anziani
assassinati, che si rivelano essere i veri nonni. Si scopre così
che i due impostori sono pazienti psichiatrici evasi dal vicino
ospedale e hanno ucciso i veri nonni per appropriarsi delle loro
vite.
Non è chiaro se i due evasi
avrebbero rappresentato una minaccia per i ragazzi se non avessero
messo il naso in giro, ma nel momento in cui si rendeno conto che
la loro copertura è saltata, passano alle maniere forti con Becca e
Tyler. Becca, però, riesce ad afferrare un frammento di vetro dallo
specchio rotto e pugnala Nana più volte all’intestino, correndo poi
ad aiutare Tyler. Ma è il ragazzo a vincere la propria paura, ad
atterrare l’anziano e a sbattergli più volte la porta del frigo
sulla testa.
Finalmente Loretta e la polizia
arrivano e i ragazzi corrono freneticamente fuori di casa. Nella
scena finale, Loretta racconta nel documentario della figlia i
momenti traumatici della sua fuga da casa. 15 anni prima degli
eventi di The
Visit, prima che nascesse Becca, Loretta aveva
litigato con i genitori per la decisione di sposare il suo
insegnante. Il litigio portò Loretta e i suoi genitori ad arrivare
alle mani, e lei se ne andò di casa quella notte, senza mai
rispondere ai loro tentativi e alle loro suppliche di
riavvicinarsi.
È la scena più emozionante del film,
perché Loretta prova un enorme senso di colpa per non aver mai
potuto dire che le dispiaceva per il rapporto teso tra lei e i suoi
genitori o per non aver mai porgere loro le sue scuse per i torti
commessi. Così, The
Visit si rivela essere non solo un film che affronta
la terrificante degradazione del corpo nel tempo, incarnata da Nana
e Pop Pop, ma anche di perdono e riconciliazione, in quanto
dimostra che covare un dolore profondo senza mai esternarlo può
alla fine portare a un esito negativo.
Il film si conclude poi con il
documentario di Becca che prende infine forma e quando le viene
data la possibilità di inserire nel filmato anche il padre con cui
ha pochi rapporti, Becca sceglie di farlo. Questa scelta dimostra
che Becca è maturata in modo significativo e ha capito che il
perdono è la strada migliore. Loretta non è mai riuscita a
perdonare i suoi genitori e questo le ha tolto la possibilità di
riconciliarsi. Inserendo il padre nel documentario, Becca ha invece
lasciato la porta aperta per questa possibilità.
Il trailer di The
Visit e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di The
Visit grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Apple TV, Google Play e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28
giugno alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Sebbene il finale della
stagione 1 di Dark Matter (serie Apple TV+)
porti a una chiusura completa di molte trame di fondo, fa anche
spazio per un’altra stagione lasciando intenzionalmente gli
spettatori con diversi intriganti cliffhanger. Dopo aver ripercorso
i viaggi multiversali di Jason per tutta la durata e aver
introdotto molte versioni alternative di lui nell’episodio 8,
l’episodio 9 di Dark Matter (la nostra
recensione) mette in evidenza come il Jason
“Giove” si ricongiunge con la sua famiglia mentre cerca di
proteggerla dalle sue controparti alternative. Nel frattempo, una
versione sfregiata di Jason1 tortura Jason2, ricordandogli il
disastro che ha creato.
Nonostante le numerose sfide
affrontate negli episodi 8 e 9 di Dark Matter
Jason “Jupiter” riesce a proteggere la sua famiglia. Si rende anche
conto che deve fuggire con loro in un altro mondo parallelo per
assicurarsi che possano vivere il resto della loro vita in pace.
Con questo, la stagione 1 di Dark Matter giunge al
termine, rivelando poco sul destino degli altri Jason e sul mondo
in cui Daniela, “Jupiter” Jason e Charlie finiranno. Senza svelare
troppo, si lascia intendere che l’arco narrativo di Ryan1, Amanda,
Blaire e Dawn è più ampio di quanto sembri.
In quale mondo parallelo si recano
Jason, Charlie e Amanda nel finale di Dark Matter
Il finale della stagione 1 di Dark
Matter mantiene un’aria di ambiguità riguardo all’universo in cui i
tre personaggi finiscono dopo aver lasciato il loro mondo
originale. Ciò suggerisce che Jason li abbia portati in un mondo
familiare già visitato in precedenza o che abbia manifestato un
mondo completamente nuovo per tenere la sua famiglia al sicuro
dagli altri Jason. Poiché quasi tutti i mondi incontrati in
precedenza durante i suoi viaggi multiversali erano
post-apocalittici e pericolosi per gli esseri umani, è probabile
che abbia scelto il mondo utopico in cui ha lasciato Amanda.
Se questo è vero, prima o poi
incontrerà Amanda e Ryan1. Jason potrebbe anche aver manifestato un
mondo simile al suo per garantire che Daniela e Charlie possano
adattarsi facilmente. Tuttavia, deve anche essersi assicurato che
non esistano versioni alternative di tutti e tre nel nuovo mondo in
cui sono approdati, perché questo potrebbe creare molte
complicazioni e mettere potenzialmente in pericolo la sua famiglia.
Indipendentemente da dove Jason, Daniela e Charlie finiranno negli
episodi della stagione 1 di Dark Matter, alla fine incontreranno
altre varianti malvagie di Jason che vorranno riavere Daniela e
Charlie.
Va notato che Charlie apre la porta
del nuovo universo nella scena culminante, suggerendo a Jason di
lasciargli decidere in quale mondo parallelo andare. Questo
impedirebbe agli altri Jason di rintracciarli e permetterebbe loro
di vivere in un mondo che Jason non ha mai esplorato in precedenza.
Tuttavia, sembra improbabile che sia stato Charlie a manifestare il
nuovo mondo perché, come si è visto negli episodi precedenti, ci
vuole molto allenamento per padroneggiare l’abilità di trovare una
realtà sicura attraverso la Scatola.
Spiegato l’incontro tra Ryan1 e
Amanda nel finale di Dark Matter
Prima dello scorrere dei titoli di
coda, la stagione 1 di Dark Matter presenta una
sequenza in cui Ryan1 prepara la droga centrale del suo mondo e
successivamente incontra Amanda. Nella breve scena in cui incrocia
Amanda, lei gli chiede se si conoscono. Lui risponde che, anche se
non si conoscono, la stava cercando. Dato che Jason2 non ha parlato
di Amanda a Ryan1 durante la loro breve interazione nell’universo
originale di Jason1, sembra strano che Ryan1 sappia di lei.
L’inquadratura finale di Ryan1 e
Amanda in Dark Matter sembra confermare che i due faranno squadra
in una potenziale stagione successiva.
La scena suggerisce persino che
Ryan1 sa in qualche modo che Amanda, come lui, è originaria di un
altro mondo, cosa che probabilmente verrà spiegata nella seconda
stagione. Tuttavia, poiché Ryan1 inizia a creare altra droga nel
finale della stagione 1 di Dark Matter è probabile
che abbia intenzione di tornare alla Scatola ed esplorare altri
mondi. Si rende conto dei rischi associati e probabilmente vuole
che Amanda lo guidi sul funzionamento della Scatola. L’inquadratura
finale di Ryan1 e Amanda in Dark Matter sembra
confermare che i due faranno squadra in una potenziale stagione
successiva.
Perché gli altri Jason hanno
lasciato andare Daniela e Charlie
Nel finale della stagione 1 di
Dark Matter, Jason lotta per proteggere Daniela e
Charlie mentre molte altre varianti di lui tentano di attaccarlo.
Le cose si complicano ulteriormente quando Daniela prende il
portatile di Jason, apre la bacheca degli altri Jason e li informa
che ha scelto di rimanere con il Jason con cui sta attualmente.
Mentre molti Jason non prendono bene questa notizia e si mettono a
fare la guerra al Jason scelto da “Giove”, molti altri si rendono
conto che non tutti possono avere Daniela e Charlie.
Per questo motivo, invece di lottare
l’uno contro l’altro, capiscono che devono dare priorità alla
felicità di Daniela e Charlie, invece di essere guidati
dall’egoistica ricerca di riunirsi alla loro famiglia. Di
conseguenza, i Jason, che sono convinti di lasciare andare Daniela,
si presentano vicino alla Scatola per dare l’ultimo saluto. Alcuni
Jason riconsiderano la loro decisione, ma un Jason conduce il
prescelto, Daniela e Charlie al sicuro. Dato che solo pochi Jason
accettano che Daniela starebbe meglio senza di loro, probabilmente
ci sono molti altri Jason malvagi che continueranno a cercarla.
Perché Jason2 aiuta Jason1, Daniela
e Charlie
Jason2 si rende conto di dove ha
sbagliato
Dopo essere stato il cattivo
principale per tutta la durata della stagione 1 di Dark Matter,
Jason2 cambia idea. Incontra una versione più insensibile di
Jason1, che gli fa capire come l’invenzione della Scatola sia stato
il più grande errore della sua vita. Come rivelerà in seguito la
sua nota vocale per Daniela, è stato talmente consumato dalla
ricerca di una vita che non ha mai avuto e di rimediare ai suoi
rimpianti, da ignorare completamente come le sue decisioni
avrebbero influenzato le vite di Daniela, Charlie e di tutte le
altre versioni alternative di se stesso. Capisce che Daniela non
sarà mai felice con lui perché non è mai stata la sua Daniela.
Per trovare una parvenza di
redenzione nell’arco finale dell’episodio 9 di Dark
Matter, salva i “prescelti” Jason, Daniela e Charlie da
altri Jason violenti e li aiuta a partire. Dà loro un’auto e lascia
anche diverse fiale di droga per loro, rendendosi conto che
dovranno trasferirsi in un altro mondo parallelo per trovare la
pace. Nel finale della stagione 1 di Dark Matter,
Jason 2 capisce anche quanto Amanda lo amasse, cosa che
probabilmente lo spingerà a tornare nella scatola e a riprendersela
prima che sia troppo tardi.
Cosa significa il finale di Dark
Matter per Leighton, Dawn e Blaire?
Nella sequenza conclusiva, la
stagione 1 di Dark Matter mostra anche Dawn
(presumibilmente dall’universo di Jason2), Leighton (dall’universo
di Jason1) e Blaire (dall’universo di Jason2). Mentre Dawn guarda
la Scatola e sembra pensare di usarla, Blaire si prepara finalmente
a tornare alla Scatola dopo averla temuta a lungo. Nel frattempo,
Leighton sembra divertirsi come un matto mentre viaggia da un mondo
parallelo all’altro alla ricerca della migliore realtà alternativa.
Nei libri originali di Blake Crouch, tutti e tre i personaggi hanno
a malapena un significato.
Mettendo in evidenza come anche loro
saranno parte integrante della narrazione generale, Dark
Matter crea un’intrigante espansione narrativa del suo
materiale di partenza. Poiché Leighton e Blaire sono alla ricerca
della realtà perfetta, potrebbero finire nello stesso mondo utopico
di Ryan1 e Amanda. Per vendicarsi di Jason1, Dawn potrebbe
diventare il futuro cattivo di Dark Matter dopo
aver usato la Scatola per trovarlo nel suo mondo. Tuttavia, poiché
imparare a usare la Scatola richiede pazienza e pratica, sarebbe
interessante vedere tutti i mondi che incontrerà prima di
raggiungere il mondo desiderato.
Spiegato l’entanglement quantistico
nel finale della materia oscura
Dato che l’episodio 9 di Dark Matter
si intitola “Entanglement”, vale la pena di discutere il suo
significato nella fisica quantistica e di come lo show
fantascientifico di Apple
TV+ si allinei con la sua esplorazione dei mondi
paralleli. In fisica quantistica, l’entanglement è un fenomeno in
cui due o più particelle sono collegate in modo tale che le
proprietà di una particella possono influenzare istantaneamente
quelle delle altre. Dark Matter lo descrive
mostrando come tutti i Jason pensino allo stesso modo. Quando il
“prescelto” Jason accede per la prima volta alla chat di Jason,
riceve diversi messaggi simili da molti Jason.
L'”entanglement” aiuta anche molti
Jason a capire che devono lasciare che siano Daniela e Charlie a
decidere con quale Jason vogliono stare.
In seguito chiede a Charlie e
Daniela di decidere dove andare dopo, perché ogni altro Jason è
legato a lui e penserebbe esattamente come lui. Verso l’arco finale
dell’episodio, molti Jason si presentano vicino alla Scatola perché
sono mentalmente legati l’uno all’altro e pensano esattamente come
il Jason “prescelto”. Il “legame” aiuta anche molti Jason a capire
che devono lasciare che siano Daniela e Charlie a decidere con
quale Jason vogliono stare.
Come la stagione 1 di Dark Matter
prepara la stagione 2?
Il finale della stagione 1 di Dark Matter apre perfettamente la
strada a ulteriori avventure multiversali
Non rivelando in quale mondo si
stabiliscono Jason, Daniela e Charlie, la stagione 1 di
Dark Matter lascia gli spettatori con un
importante cliffhanger che rende difficile non chiedersi se i tre
personaggi abbiano completamente scampato il pericolo dei malvagi
Jason alternativi. La sequenza conclusiva pone anche le basi per il
ritorno di Ryan1, Amanda, Blaire e Leighton nella seconda stagione,
aprendo le porte a ulteriori avventure multiversali dalle loro
prospettive individuali. Dato che la prima stagione di Dark
Matter si concentra principalmente su Jason, Daniela e
Amanda, sarebbe interessante vedere come la seconda stagione
accoglierà e bilancerà le narrazioni degli altri personaggi.