Leonardo DiCaprio
è uno di quegli attori che se non esistesse bisognerebbe
inventarlo. Dopo aver conquistato il mondo intero con la sua
performance in Titanic, non ha smesso di affascinare il mondo con il
suo magnetismo e il suo talento. DiCaprio ha sempre preferito la
qualità dei film ai quali partecipa, riuscendo ad essere sempre un
valore aggiunto e ad essere uno degli attori perfetti con cui
lavorare (basta pensare al suo rapporto con Martin Scorsese).
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Leonardo DiCaprio.
2. Leonardo DiCaprio è un
produttore affermato. Nel corso della sua carriera,
Leonardo DiCaprio ha vestito molte volte i panni del produttore.
L’attore, infatti, è conosciuto per aver prodotto molti film di
successo e anche diversi documentari: tra i vari titoli, si
annoverano film come The Aviator, Cappuccetto rosso sangue
(2011), Le idi di marzo (2011),
Il fuoco della vendetta (2013), The Wolf of Wall
Street, La legge della notte
(2016), Robin Hood – L’origine della
leggenda (2018), Richard Jewell (2019)
e documentari come The 11th Hour (2007), Virunga
(2014), Cowspiracy (2015), Punto di non
ritorno (2016) e Sea of Shadows (2019). Ma non
solo: DiCaprio ha prodotto anche le serie TV Greensburg
(2008) e le miniserie Digital Wampum (2015), Fire
Chasers (2017) e Jonestown: Terror in the Jungle
(2018).
Leonardo DiCaprio: chi è la sua
fidanzata
3. Leonardo DiCaprio ha
sempre avuto fidanzate con meno di 25 anni. Oltre ai film
da lui interpretati, Leonardo DiCaprio è famoso anche per avere
avuto uno stuolo di fidanzate giovanissime e biondissime. Di
recente è stato realizzato un grafico che mostra come l’attore non
abbia mai frequentato una donna che avesse un’età maggiore ai 25
anni e tutte sono durate per poco tempo, salvo quelle con
Gisele Bundchen e Bar Rafaeli,
durate poco più di cinque anni. Tra le diverse fidanzate, oltre la
Bundchen e la Refaeli, sono comparse Blake Lively, Erin Heatherton,
Toni Garrn, Klly Rohrbach e Nina
Adgal.
4. Leonardo DiCaprio è
stato fidanzato con la figliastra di Al Pacino. Dal marzo
del 2018, DiCaprio ha iniziato a frequentare la Camila
Morrone, famosa più che altro per essere la figliastra di
Al Pacino (la
giovane, infatti, è la figlia di Lucila Solà, compagna di Pacino).
Tra i due la differenza d’età è importante, 44 anni lui e 22 lei,
ma questo non gli ha impedito di formare una coppia che per un
certo periodo è sembrata piuttosto affiata. Nel 2022, tuttavia, i
due si sono lasciati. Ad oggi non ci sono certezze riguardo una sua
attuale compagna, ma tra i nomi usciti di recente vi sono
l’italiana Vittoria Ceretti e la modella
MeghanRoche.
Leonardo DiCaprio e Kate
Winslet
5. Leonardo DiCaprio ha
regalato a Kate Winslet un anello dell’amicizia.
Da quando si sono conosciuti sul set di Titanic, DiCaprio
a Kate Winslet
sono diventati amici inseparabili, tanto da essere sempre presenti
agli eventi importanti della vita dell’altro. L’attore, infatti, ha
accompagnato all’altare la sua amica durante il matrimonio con il
terzo marito Ned Rocknroll ed è il padrino del suo
terzo figlio, mentre lei c’è sempre stata per sostenere le sue
campagne ambientali durante la sua vittoria agli Oscar. Per
celebrare la loro profonda amicizia, DiCaprio ha regalato alla
Winslet, dopo essersi ritrovati sul set di Revolutionary
Road, un anello dell’amicizia a cui l’attrice è molto
affezionata.
Leonardo DiCaprio e Martin
Scorsese
6. Leonardo DiCaprio e
Martin Scorsese sono pronti a collaborare ancora. Se c’è
uno dei sodalizi tra attore e regista più intensi ed edificanti,
quello è tra Martin Scorsese
e Leonardo DiCaprio. I due, che hanno negli anni dato vita a
diversi grandiosi film, sono ora pronti a collaborare per la
settima volta per un film dal titoloThe
Wager tratto dall’omonimo romanzo di
DavidGrann. Per loro
questa nuova collaborazione seguirà le esperienze di Gangs of
New York, The Aviator, The Departed, Shutter Island,The Wolf of Wall Street e
di Killers of the Flower
Moon.
Leonardo DiCaprio in Titanic
7. Non era certo di voler
accettare il ruolo. Considerando che DiCaprio si è
consacrato proprio grazie al ruolo di Jack Dawson in Titanic, soprende
sapere che egli era inizialmente insicuro sull’accettare o meno la
parte. L’attore temeva infatti che il personaggio non fosse dotato
di particolarità tali da renderlo interessante. Il
regista James Cameron,
però, riuscì però a convincerlo sottolineando la complessità del
costruire il personaggio come una persona normale. Partendo da tale
indicazione, DiCaprio ha dato vita ad una delle sue interpretazioni
più celebri.
Leonardo DiCaprio ha vinto un
Oscar
8. Leonardo DiCaprio ha
vinto l’Oscar dopo 6 candidature. Chiunque è a conoscenza
del travagliato rapporto esistente tra DiCaprio e i Premi Oscar:
l’attore, infatti, ha ricevuto ben 7 candidature agli Academy – di
cui 5 come Miglior Attore Protagonista, 1 come Miglior Attore non
Protagonista e una come Miglior Film. Di tutte queste nomination,
l’attore è riuscito a vincere l’ambita statuetta nel 2016 grazie al
film Revenant – Redivivo, conquistando, finalmente e per
la gioia dei suoi fan che avevano aperto anche delle petizioni
online, il titolo di Migliore Attore.
Leonardo DiCaprio da giovane
9. È stato un bambino
prodigio. Comparso in alcuni spettacoli televisivi già
quando aveva tre anni, DiCaprio inizia poi ad interessarsi alla
recitazione sin da adolescente. In breve tempo si afferma come un
prodigio, recitando in alcune serie e film. Nel frattempo, trovato
un agente a Hollywood, rifiuta il consiglio da parte di questi di
cambiare il proprio nome in Lenny Williams, considerato più
american friendly, e nel 1999 lo protegge divenendone il
titolare dal punto di vista commerciale. A soli 18 anni, poi,
ottiene la sua prima nomination all’Oscar per Buon compleanno Mr.
Grape.
Leonardo DiCaprio ha origini
italiane
10. Il suo nome è in onore
al celebre artista. Dal lato paterno, DiCaprio vanta
origini italiane. I suoi bisnonni, Salvatore Di
Caprio e Rosina Casella, erano originari
di Napoli, secondo una notizia fatta circolare nel 1998, e la
famiglia di Salvatore era originaria di Alife. Come noto, gli è poi
stato dato il nome Leonardo perché diede il suo primo calcio mentre
la madre incinta stava osservando un dipinto di Leonardo da Vinci
nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Da parte di madre, invece,
ha origini tedesche.
Quando Avengers:
Endgameè stato rilasciato nel 2019,
i Marvel Studios non
potevano davvero sbagliare. Da allora, li abbiamo
visti espandere enormemente la loro offerta di film e serie tv per
il grande e il piccolo schermo. Crescita che ha portando a problemi
con la quantità piuttosto che sulla qualità e con un leader –
Kevin Feige – che è stato messo a dura
prova.
Molti hanno incolpano l’amministratore delegato della Disney
Bob Chapek per questi problemi, ma abbiamo appreso
per la prima volta delle tensioni all’interno dei Marvel Studios
all’inizio di quest’anno.
Questo è accaduto quando Victoria Alonso, Presidente, Responsabile
della post-produzione, VFX e Produzione d’animazione, è
stata licenziata dalla società dopo 16 anni.
Come accade in questi casi, ci sono
state notizie piuttosto contrastanti su quanto accaduto, con delle
voci che hanno rivelato che è stata solo una scelta di vita
della Alonso, alla sua rabbia nei confronti della Disney per la sua
posizione sulla controversa legge della Florida sui “Diritti
dei genitori nell’istruzione” (che è comunemente
soprannominata “Don’t Say Gay” in Florida), resoconti dei
media).
Nel libro MCU: The
Reign of Marvel Studios appena pubblicato, vengono condivise
ulteriori informazioni sullo scontro tra Kevin Feige e il suo ex braccio
destro. “Alonso aveva infranto una delle regole
principali di Feige: non parlare pubblicamente contro
l’azienda”, spiega. “Una fonte vicina
alla questione ha detto che più tardi quello stesso anno Feige ha
suggerito ad Alonso che lei aveva superato il limite del suo ruolo
alla Marvel. Secondo quanto riferito, l’avrebbe avvertita di
“tenere la testa bassa “e” concentrarsi sul lavoro.
“All’inizio del 2023,
Alonso si è rifiutato di dare seguito alla richiesta dei Marvel
Studios di rimuovere i simboli dell’orgoglio LGBTQ da Quantumania
per i mercati esteri. L’atmosfera nello studio era tesa: il
dipartimento del ‘sì’ aveva detto ‘no’. D’Esposito ha comunque
esternalizzato il lavoro degli effetti visivi, un atto che Alonso
considerava un tradimento.”
Non sorprende il comportamento
della Alonso per i diritti degli omosessuali. Disney e Marvel
Studios, nel frattempo, hanno continuato a insistere che lei abbia
violato il suo contratto e da allora Alonso è stato accusato di
aver innescato un “ambiente di lavoro tossico alla Marvel” nei
confronti degli artisti VFX.
Sembra anche che abbia
iniziato a esercitare il suo controllo creativo sui progetti –
simile a quello che è successo con Ant-Man
e The Wasp: Quantumania– e questa
si è rivelata la goccia che ha fatto traboccare il
vaso. È probabile che non conosceremo mai
la storia completa, ma questi ultimi dettagli ci danno una
panoramica più ampia sul caso.Alla fine è un peccato
che questa relazione si sia interrotta e le azioni di Alonso
potrebbero aver avuto un ruolo nella decisione degli artisti VFX
dei Marvel Studios di unirsi al sindacato.
Matthew
Vaughn non è nuovo agli adattamenti dei fumetti dopo aver
diretto
X-Men:
L’inizio, Kick-Ass e
tre film di
Kingsman.È stato anche collegato a
numerosi altri progetti Marvel e DC nel corso degli anni e,
negli ultimi mesi si sono susseguite le voci secondo cui è stato
preso in considerazione dai DC Studios come potenziale regista
di
The Authority.
È una proprietà a cui sarebbe particolarmente adatto
(soprattutto se classificato come film vietato) e, durante
un’intervista conHappy Sad
Confused, il regista britannico ha confermato di
essere stato in contatto con James Gunn e Peter Safran
quando ha detto: “Noi abbiamo
parlato.”
Tuttavia, ha aggiunto,
attualmente non è sul tavolo alcun progetto specifico: “Con Gunn e Peter della DC abbiamo parlato. Mai dire
mai, al momento mi sto divertendo a creare le mie cose. Il
franchise è nelle migliori mani, quindi vediamo cosa
succede.”
Non è che Vaughn abbia
rivelato di quali film o programmi TV hanno discusso, ma ha
confermato i rapporti precedenti secondo cui lui e lo scrittore di
fumetti Mark Millar si sono rivolti alla Warner
Bros. per presentare una trilogia di Superman prima che Zack
Snyder realizzasse L’Uomo
d’Acciaio.
“Mark e io ci siamo
seduti e abbiamo ideato una trilogia di tre film, presentandola poi
alla Warner Bros. prima di ‘L’Uomo
d’Acciaio'”, ricorda. “Abbiamo
proposto come realizzare una trilogia di film di Superman e la
Warner ha detto che non era interessata. Questo è
tutto.”
“Avrei realizzato una
versione moderna del film di Richard Donner. La nostra grande idea
era che Krypton non esplodesse. Alla fine lo fa. Il padre aveva
ragione, ma ha sbagliato i tempi”, ha aggiunto
Vaughn. “Quando Superman è cresciuto, all’improvviso
c’è un esodo di massa e si scatena l’inferno. Questa era la nostra
idea principale.”
È una versione audace del
L’Uomo d’Acciaio e suggerisce che Vaughn potrebbe
scuotere le cose anche con The
Authority. Alcuni fan sono già
molto conviti visti i suoi successi che debba essere uno dei primi
registi a finire sul libro paga dei nuovi DC Studios e recentemente
lo scrittore e regista ha elogiatoThe
Flashin un’intervista
con Screen
Rant.
“Ciò che mi ha davvero
spaventato è che mi è piaciuto molto The
Flash. Pensavo fosse davvero un bel film… Ed è morto al
botteghino, giusto?” ha detto,
condividendo i suoi pensieri sulle recenti difficoltà del genere
dei fumetti. “E io dico, aspetta,
aspetta, questo è un bel film. Cos’è successo? E non so se fosse
stanchezza da supereroe; l’hai appena visto
girare.”
“Quindi, anche ora che
l’abbiamo realizzato bene, in quel film c’erano delle riprese
davvero, davvero complicate, difficili e piuttosto speciali e
uniche. Non credo che Muschietti abbia avuto abbastanza credito per
quello che hanno realizzato.”
Vaughn ha poi approfondito la questione dicendo:“Penso che ci siano stati così tanti brutti film di
supereroi che è come quando è arrivato il western, ne fai così
tanti che ti annoi del genere, non perché il genere sia brutto, ma
perché i film sono brutti. Purtroppo ero abbastanza grande quando
uscirono Batman e Robin, ed è stato terribile“Ero un grande fan di Batman e ci siamo detti:
‘Ah!’ E poi i supereroi si sono fermati, e poi sono tornati.
Ora, sarò curioso di vedere come se la caverà The
Marvels.”
Bianco e nero. Vita e lutto. Due
colori che simboleggiano lo stato d’animo di Barbe-Nicole
Ponsardin Clicquot, la vedova Clicquot, vissuta tra il
1777 e il 1866. Widow Clicquot di
Thomas Napper racconta la storia
vera della “Grande Dame della Champagne”, che sposando
François Clicquot divenne poi ereditiera dei vuoi
vitigni e della sua attività, dopo la sua morte, in un momento
storico in cui alle donne era severamente vietato dalla legge
gestire attività di così alto profitto. Haley Bennett e Tom Sturridge guidano il cast del film di
Thomas Napper che sarà proiettato alla Festa del
Cinema di Roma dopo aver ricevuto l’anteprima al Tiff
2023 dove ha riscosso un discreto successo.
Widow Clicquot, la
trama
Determinata a portare avanti le
teorie del marito sulla chimica del suolo, sulla configurazione
delle viti e sulle tecniche rivoluzionarie di imbottigliamento,
Barbe-Nicole scommette sulla prossima vendemmia e
sul proprio blend di spumanti. Sfidando la capricciosità delle
stagioni, l’aggressivo concorrente Monsieur Moët e
il codice napoleonico del 1804 che vieta alle donne di gestire le
aziende, l’elegante e luminosa vedova si gioca il tutto per tutto.
Una donna imprenditrice che diventa il punto di riferimento di un
marito visionario, incompreso e volubile. Thomas
Napper – con il contributo di Joe Wright – realizza un film dove gli
altopiani francesi si mescolano alla brughiera inglese, mani e dita
che si toccano e intrecciano, in questa storia d’amore tormentata
ma romantica. La prima sequenza iniziale di Widow
Clicquot, infatti, ricorda molto Orgoglio e Pregiudizio del 2005 – film per altro
diretto da Wright.
Dopo la morte prematura del coniuge
Barbe-Nicole è ancora innamorata e affascinata
dagli esperimenti d’avanguardia di François.
Chiamata Veuve (la parola francese per indicare la
vedova) all’età di 27 anni, è determinata a proteggere l’eredità
della sua famiglia e a sfidare con coraggio gli uomini – e lo Stato
– intenzionati a privarla dei suoi vigneti. Più volte nel corso di
Widow Clicquot viene sottovalutata, messa in discussione e
additata come la rovina dell’azienda e del buon nome della famiglia
del marito. Ancora una volta, come molte volte è successo nelle
filmografie di questo ultimo anno (da Women Talking – Il diritto di scegliere a Tàr), il cinema viene utilizzato come specchio della
contemporaneità portando storie di donne intraprendenti e audaci
che devono combattere in un ambiente prettamente maschile.
Il segreto della perfetta
felicità
Mentre la storia di
Barbe-Nicole come imprenditrice di vino e
champagne cresce, parallelamente tramite dei flashback assistiamo
all’inizio del declino della storia d’amore tra lei e il marito. Il
giovane François Clicquot è un visionario
tormentato e come tale è sopraffatto dalle sue stesse idee. Dalla
continua ricerca della perfezione, la telecamera che si sofferma su
ogni singolo chicco di uva e una storia d’amore che viene
raccontata come un diario a cuore aperto tra due anime affini che
incontrano in un balletto di parole. La continua ricerca della
perfezione nel lavoro come anche nella vita cercando di manipolare
tutto dalla racconta all’imbottigliamento. Alla fine di Widow
Clicquot per quanto il personaggio di Tom Sturridge cerchi di appoggiarsi alla
moglie si ritrova solo a combattere contro i suoi stessi demoni dai
quali alla fine viene vinto.
Barbe-Nicole, invece, si dimostra
non solo meno volubile del marito ma anche in grado di gestire il
peso di tutta una azienda e di intere famiglie che lavorano per
lei. Rimasta vedova a ventisette anni, la sua unica colpa è non
essere un uomo, non far parte di quella cerchia di ricchi
viticoltori che si avvicinano a lei per esortarla a vendere un
pezzo delle sue proprietà. Il pugno duro con chiunque osi
avvicinarsi alle sue terre e alle sue creazioni faranno di Barbe
una delle prime imprenditrici del settore dell’enologia le cui
creazioni saranno copiate e prese come riferimento dai posteri.
Sei sempre stata tu
La narrazione di Widow
Clicquot oscilla tra presente e passato e mette anche al
centro la figura di Barbe come giovane donna.
Prima in bianco mentre vive l’amore giovanile con cui condivide
sogni e speranze. Poi in nero, la morte dell’amore della sua vita,
partner sul lavoro. Un lavoro che impara ad amare grazie allo
sguardo visionario del marito che la rende partecipe di ogni nuova
miscela innovativa. Lui stesso è consapevole dell’importanza della
moglie nella sua vita, tanto da affidarle dopo la sua morte tutta
l’azienda. Una donna resiliente che anche alla fine, durante il
processo alla quale è sottoposta davanti agli occhi di una giuria
composta da uomini giudicanti, non si lascia sopraffare rimarcando
il punto sulla sua indipendenza e sulla mutevolezza degli esseri
umani, fortunatamente, mai uguali a sé stessi.
“Sono felice di essere una donna
anche se questo significa perdere i diritti degli uomini”
La MGMha pubblicato
il trailer di The
Boys in the Boat, il prossimo film da
regista di George Clooney con
Joel Edgerton e Callum
Turner. Il dramma sportivo arriverà nelle sale
il giorno di Natale, il 25 dicembre negli USA.
Il video presenta una squadra
di canottaggio universitaria composta da studenti sfavoriti che si
dedicano al canottaggio per motivi di sopravvivenza durante uno dei
periodi più difficili della storia umana. Mette in risalto il
tentativo della squadra di vincere l’oro alle Olimpiadi estive di
Berlino, dove gareggeranno contro la squadra di
canottaggio nazista tedesca.
Cosa aspettarsi da The Boys in the
Boat?
“Basato sul romanzo più
venduto sulla squadra di canottaggio dell’Università di Washington
del 1936 che gareggiò per l’oro ai Giochi Olimpici di Berlino del
1936, questa storia vera segue un gruppo di perdenti al culmine
della Grande Depressione mentre vengono spinti ad affronta rivali
internazionali d’élite”, si legge nella sinossi.
The
Boys in the Boat è diretto da George Clooney da una sceneggiatura scritta da
Mark L. Smith, basata sull’omonimo romanzo di Daniel James Brown
del 2013. Il film è interpretato da Callum Turner,
Joel Edgerton, Chris Diamantopoulos, Jack Mulhern, Sam Strike,
Luke Slattery, Thomas Elms, Tom Varey, Bruce Herbelin-Earle, Wil
Coban, James Wolk, Hadley Robinson e Courtney
Henggeler.
I produttori esecutivi sono
Gary Barber, Barbara A. Hall, Andy Mitchell, Peter Oillataguerre e
Kevin Ulrich. Clooney, Lee Grumett e Grant Heslov sono anche
produttori.
È stato proiettato in
anteprima mondiale al Toronto International Film
Festival e adesso viene presentato alla Festa del
Cinema di Roma 2023 nella sezione Special
Screening l’esordio alla regia di Kasia Smutniak, Mur, il
documentario che con occhio discreto eppure appassionato fa
luce sulla complessa crisi umanitaria che si è sviluppata nel
confine tra la Polonia e la Bielorussia.
Mur, la trama del documentario
Il marzo del 2022,
segnato dall’invasione russa dell’Ucraina, ha scosso l’Europa e ha
spinto molti paesi a mobilitarsi per offrire asilo ai rifugiati.
Tra questi, la Polonia si è distinta per la sua tempestività e
generosità nel tendere una mano agli sfollati. Tuttavia, è anche la
stessa Polonia che ha iniziato la costruzione di ciò che è
diventato il muro più costoso d’Europa, un’enorme barriera per
impedire l’ingresso di ulteriori rifugiati. Questo angolo d’Europa
sconosciuto è il cuore della trama di Mur.
La “zona rossa”, una
striscia di terra lungo il confine bielorusso, è il territorio in
cui si svolge la storia, ed è proprio la zona in cui arrivano i
rifugiati in territorio polacco. La regista Kasia Smutniak, nel suo esordio dietro la
macchina da presa, affronta questa crisi con una passione
palpabile. Il risultato è un film che è sia un diario intimo che
una denuncia delle politiche discriminatorie e della
disumanizzazione dei rifugiati.
Il percorso narrativo è
un viaggio incerto e rischioso nella “zona rossa”, in cui l’accesso
ai media è vietato. Kasia Smutniak, con l’aiuto di attivisti
locali e attrezzature tecniche leggere, riesce a superare queste
barriere e documentare ciò che le autorità vogliono nascondere. Il
film è un’osservazione cruda e sincera del movimento e delle
questioni critiche che interessano i due muri principali di questa
storia: il primo respinge i migranti che attraversano il bosco
millenario di Puszcza Białowieża, un ostacolo
impenetrabile nel loro viaggio; il secondo è di fronte alla
finestra di casa dei nonni di Kasia a Łódź, il
muro del cimitero ebraico del ghetto di
Litzmannstadt.
Il ritorno alle radici di
Kasia Smutniak, alla sua città natale e ai
luoghi dell’infanzia, aggiunge un elemento personale e intimo alla
storia. Questo viaggio personale la porta, e con lei gli
spettatori, a una consapevolezza profonda: l’accoglienza non
dovrebbe fare distinzioni, chiunque sia in pericolo deve essere
soccorso, e un continente che si definisce democratico non
dovrebbe erigere muri. Questa è una potente dichiarazione
in un’era in cui il dibattito sull’immigrazione e i confini è più
acceso che mai.
Il film è caratterizzato
da inquadrature fatte di nascosto, che catturano momenti intensi in
luoghi pericolosi ai margini della Polonia. Questo approccio
conferisce al film un senso di realismo e coinvolgimento,
trasmettendo lo spirito di un reportage clandestino che rivela la
verità nascosta.
Una delle caratteristiche
migliori del film è la narrazione documentaristica di Smutniak. La
difficoltà di ottenere informazioni e la creazione di una “zona
rossa” attorno al confine per impedire l’accesso di volontari,
organizzazioni umanitarie e giornalisti hanno fatto sì che le
testimonianze e l’importante lavoro di soccorso e sostegno ai
migranti siano passati in mano a singoli o gruppi di volontari.
Una rete di volontari per una crisi umanitaria silenziosa
Mur è
una testimonianza toccante di una realtà poco conosciuta, ma di
importanza cruciale. Senza enfasi o retorica, il film sottolinea il
coraggio di coloro che lottano per portare alla luce una crisi
umanitaria nascosta, mentre ricorda all’Europa il suo impegno verso
la democrazia e l’accoglienza. Kasia Smutniak, con il suo esordio alla regia,
dimostra di essere non solo una talentuosa attrice, ma anche una
voce lucida e autorevole nel mondo del cinema.
Come ha raccontato anche
Green Border di Agnieszka
Holland, Premio Speciale della Giuria a
Venezia 80, Mur offre uno sguardo crudo ma
emozionante su una realtà poco conosciuta, un
film che è anche una fotografia di uno status quo che non dovrebbe
lasciare indifferenti.
Il regista di
10 Cloverfield Lane, Dan Trachtenberg, si è dimostrato
molto aperto all’idea di riunirsi con Mary
Elizabeth Winstead per un potenziale sequel del film
di successo.
Parlando con CinemaBlend,
a Trachtenberg è stato chiesto se avesse mai discusso di realizzare
un sequel diretto di 10 Cloverfield Lane del 2016
con Mary Elizabeth Winstead. Anche se Trachtenberg
ha affermato di averne parlato solo brevemente in scenari
ipotetici, non ha nemmeno escluso la possibilità che ciò accada un
giorno.
“Sarei ancora totalmente aperto
a questo“, ha detto. “Penso che Mary…Abbiamo parlato
un po’ di scenari del tipo ‘e se’. E poi sono stato attratto,
tutti i cineasti erano in qualche modo attratti da altre
cose. Ma lo prenderei comunque in considerazione. Ci
sarebbero molte cose nel genere in cui si troverebbero, ma non si
sa mai.”
Un altro sequel di Cloverfield sta già
accadendo
Mentre il pubblico potrebbe o meno
finire per vedere cosa succede a Mary Elizabeth Winstead dopo essere fuggita
dal bunker in cui il personaggio interpretato da John
Goodman l’ha intrappolata, un quarto film di Cloverfield è attualmente in
lavorazione. Il terzo film di Cloverfield, The
Cloverfield Paradox, è uscito direttamente su Netflix nel 2018.
JJ Abrams aveva precedentemente affermato che
il nuovo film di Cloverfield avrebbe seguito
direttamente il film originale del 2008 diretto da Matt
Reeves. Babak Anvari è stato annunciato come
regista nel settembre 2022, mentre Joe Barton sta
scrivendo la sceneggiatura.
“Non posso mai dire… quello
che stiamo facendo perché è Cloverfield e le regole di Cloverfield
sono che non si parli di Cloverfield”, ha detto Matt Reeves
aThe Hollywood Reporter riguardo al
nuovo film nel gennaio 2023. All’inizio è sempre stato così
sorprendente il modo in cui tutto è venuto fuori, e spero che
continui ad essere sorprendente”.
Trachtenberg, che ha recentemente realizzato
Prey del 2022, ha anche detto a CinemaBlend
che l’imminente “sequel che stanno realizzando è molto
interessante”.10 Cloverfield Lane è
attualmente in streaming su Paramount+.
Hulu ha
pubblicato il trailer di Faraway
Downs, una rivisitazione a puntate del film
Australia del 2008diBaz
Luhrmann con Nicole
Kidmane Hugh
Jackman. Tutti gli episodi verranno trasmessi in
streaming il 26 novembre 2023 su Hulu.
Luhrmann ha rimontato il film
di 165 minuti in sei capitoli, che includono filmati aggiuntivi e
un nuovo finale. Faraway Downs presenta
ancora Lady Sarah Ashley di Nicole Kidman, un’aristocratica inglese, e
The Drover di Hugh Jackman, un esperto mandriano di
bestiame. Tuttavia, la serie sarà ora raccontata attraverso gli
occhi di Nullah (Brandon
Walters).
Cosa aspettarsi a Faraway
Downs?
“La storia è incentrata
su un’aristocratica inglese, Lady Sarah Ashley (Nicole Kidman) che
viaggia dall’altra parte del mondo per affrontare il marito ribelle
e vendere una risorsa insolita: un ranch di bestiame di un milione
di acri nell’entroterra australiano chiamato Faraway
Downs. Dopo la morte di suo marito, uno spietato barone
australiano del bestiame, King Carney (Bryan Brown), complotta per
impossessarsi della sua terra e lei, con riluttanza, unisce le
forze con un rozzo mandriano di bestiame (Hugh Jackman) per
proteggere il suo ranch.
“La travolgente avventura
romantica è esplorata attraverso gli occhi del giovane Nullah
(Brandon Walters), un bambino indigeno australiano bi-razziale
coinvolto nella politica razziale draconiana del governo, ora
chiamata ‘Generazioni rubate’. Insieme, il trio vive quattro
anni che cambiano la vita, una storia d’amore tra Lady Ashley e il
Mandriano e l’inevitabile impatto della Seconda Guerra Mondiale
sull’Australia settentrionale.
Oltre a Kidman, Jackman e
Walters, Faraway Downs presenterà altri personaggi
di spicco australiani, tra cui Bryan Brown nei
panni di Re Carney e Ben Mendelsohn nei panni del
Capitano Dutton.Luhrmann dirige Faraway
Down e sarà produttore esecutivo insieme a
Catherine Martin, Schuyler Weiss e Catherine
Knapman. Martin ha ricevuto una nomination all’Oscar
per i migliori costumi per il suo lavoro in Australia.
Faraway
Downs sarà presentato in anteprima mondiale
alla prima edizione del SXSW
Sydney Screen Festivalil 21 ottobre. In
Italia dovrebbe arrivare su Disney+.
La guerra combattutasi in
Afghanistan fino al 2021 è una pagina di storia difficile da
dimenticare. Leggendo fra le righe di un racconto tanto atroce
quanto doloroso, c’è una fetta di umanità che è stata costretta ad
abbandonare la propria terra con un grosso peso nel petto e non
poche ferite mai davvero suturate, per cercare felicità e salvezza
altrove. Ma è proprio in chi ha avuto la fortuna di poter tornare a
vivere e sognare un futuro, che si nasconde il più profondo senso
di colpa verso coloro che, invece, non hanno avuto la stessa
possibilità e sono rimasti indietro. Ed è su questi sentimenti che
si erge Fremont, film firmato Babak Jalali (qui alla
sua quarta fatica), facente parte della sezione Progressive
Cinema, in concorso alla 18esima edizione della
Festa del Cinema di Roma. Il
regista cerca di affrontare uno stato d’animo comune a molti
afghani trapiantati in territorio straniero a causa della
situazione bellica del loro Paese, e lo fa affidandosi a una vera
immigrata, Anaita Wali Zada, che due anni fa fu
costretta a fuggire negli Stati Uniti da Kabul con sua sorella.
Fremont è sceneggiato dallo stesso Babak
Jalali, insieme a Carolina Cavalli, scrittrice e
regista italiana.
Fremont, la trama
Donya, un’ex
traduttrice di guerra che lavorava per il governo degli Stati
Uniti, vive a Fremont, città della Bay Area che viene anche
chiamata Little Kabul. Il giorno lavora in una fabbrica di biscotti
della fortuna a San Francisco, mentre la sera cena in un ristorante
locale guardando soap opera. La giovane però ha un problema: soffre
di insonnia. Inoltre si sente in colpa per aver trovato la libertà
negli Stati Uniti mentre tanta della sua gente invece è rimasta in
Afghanistan, in chissà quali condizioni e miseria. Nonostante la
sua quotidianità sia tranquilla e senza preoccupazioni, Donya vive
comunque una radicata solitudine, e non è ancora riuscita a trovare
una comunità a cui appartenere davvero. Cerca anche l’amore,
l’unica strada che potrebbe sollevarla da questa sua fastidiosa
condizione. La sua vita cambierà quando a lavoro verrà promossa per
scrivere i biglietti della fortuna, e uno di questi la porterà
verso un incontro inaspettato.
Cercare l’amore, abbattere la
solitudine
Girato in un elegante e limpido
bianco e nero grazie alla fotografia di Laura Valladao,
Fremont è un film puramente di
regia. Babak Jalali confeziona un racconto in cui le
parole, in questo specifico caso, sono superflue, decidendo di
lavorare sulla potenza delle immagini, con un formato in 4:3, in
particolare sfruttando primi piani e dettagli che spesso si
focalizzano sugli occhi e le espressioni della protagonista, Donya.
Il film si sciorina attraverso sequenze piene di inquadrature
simmetriche, in cui Zada è sempre ben centrata, e la macchina da
presa non si distacca mai da lei proprio per non perdersi nessuna
sua sfumatura. Nella sua placida – e lucida – impassibilità (Jalali
ci dimostra che per parlare di certe tematiche non c’è bisogno di
spingere su performance teatrali o piene di enfasi), l’attrice
riesce a raccontarci la storia di una donna che, pur sentendosi in
diffetto per i suoi connazionali sfortunati, ha una gran voglia di
innamorarsi e di ritrovare quel senso di comunità e serenità che
sente di aver smarrito. Misurata nelle parole, nei gesti e nei
comportamenti, Donya vuole solo essere una persona comune, sentirsi
uguale agli altri, vivere come gli altri e proprio per questo non
affondare nella sua solitudine, non lasciarsi inghiottire
dall’alienazione.
E per farlo non ha bisogno di essere
né eccessiva né tantomeno melodrammatica, perché in fondo la sua
necessità, il suo bisogno di amore e di appartenenza, è
qualcosa che tocca tutti. E che vivono tutti,
indipendentemente dal proprio passato, razza o condizione.
Fremont, pur non raggiungendo mai un vero
e proprio climax narrativo o momenti di tensione palpabili, riesce
dunque ad esprimersi grazie all’equilibrio recitativo di
Anaita Wali Zada e all’uso di un umorismo intenso,
che lo rendono godibile, sincero e soprattutto universale nelle
tematiche e nelle situazioni. Nonostante viaggi con una lentezza
quasi estenuante e nessun turning point incisivo – nota che
potrebbe non piacere a tutti – il film conserva la sua parte
migliore nel finale, con le ultime scene dolci e commoventi, che ci
fanno sentire completamente vicini a Donya e ci regalano una
carezza. Calato il sipario, sorridere per lei è inevitabile. Perché
in fondo, pensiamo, dall’altra parte potremmo esserci noi. O forse
ci siamo già stati.
Michael
Mann suggerisce inoltre che Adam Driver potrebbe recitare nel
prossimo Heat 2. In una recente intervista
con Vulture,
a Michael Mann è stato chiesto del romanzo
Heat 2 che ha scritto insieme a Meg Gardiner e se
fosse sempre stata sua intenzione adattare il libro in un sequel
del film del 1995 con
Robert De Niro,Al Pacino e
Val Kilmer.
“Non era l’intenzione, ma non è
possibile separare le due cose“, ha risposto
Mann. “Non so scrivere romanzi. So come scrivere e
immaginare le sceneggiature, e volevo che il romanzo avesse un
ritmo cinematografico e una struttura basata sulla
trama. Sapevo tutto di ognuno di quei personaggi. Avevo
immaginato tutto. Conservo archivi molto
approfonditi. Ciò che è diventato entusiasmante è stato non
farli diventare le persone che sono nel filmHeat, ma farli vivere le esperienze che li hanno
trasformati nelle persone che sono poi in Heat“.
Adam Driver interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Robert De Niro in Heat 2?
Alla domanda sul cast di
Heat 2, Mann ha inoltre lasciato intendere che
Adam Driver – che recita nel nuovo film di
Mann, Ferrari – potrebbe interpretare una versione più giovane
del personaggio di De Niro, Neil McCauley. Mann aveva già
parlato in precedenza di voler inserire Driver nel film, anche se
il suo casting non è stato ancora confermato in questo momento.
“Non vorrai fare la stessa
cosa“, ha spiegato Mann. “Guarda, questo è un gioco
di parole. Vuoi reinventare questi personaggi. Ci sono
alcuni elementi. Devi essere un grande attore per interpretare
McCauley. Penso che Adam Driver sia un grande attore, come
De Niro. Allora chi è Hanna, chi è Chris
Shiherlis? Chi può portarlo da qualche parte in modo fresco?
Questo non è il dilemma che ho avuto con il film Miami Vice. Con il
senno di po’ non potevi farlo. Se dovessi rifarlo da capo, avrei
cercato di mantenere lo stesso budget e non chiamarlo Miami
Vice.
In un video realizzato
da Vanity Fair,
Radcliffe, Jonathan Groff e Lindsay Mendez – che recitano tutti in
Merrily We Roll Along a Broadway – si sono interrogati a
vicenda mentre erano attaccati a una macchina della verità. A
metà del video, Mendez ha chiesto a
Radcliffe se aveva messo in giro le voci secondo cui
avrebbe interpretato Wolverine e se era per questo che recentemente
si era appassionato al fitness.
“No”, ha
dichiarato l’attore . “Mi
sono appassionato perché sono ossessivo. Hai visto i miei
genitori, sono come dei pazzi per il fitness e quindi questo è
stato trasmesso a me. Ma no, niente Wolverine. Lusingato, ma
no.”Puoi vedere la risposta di Radcliffe nel
video qui sotto:
Perché si dice che Daniel
Radcliffe interpreterà Wolverine nel MCU?
Voci su Radcliffe e sul ruolo di
Wolverine circolano online da anni. Da quando la Disney ha
acquistato la Fox e i diritti cinematografici degli X-Men e
quindi ora in mano ai Marvel Studios, Radcliffe è diventato un
fan popolare per l’amato eroe mutante.
Nel 2022, lo stesso Radcliffe
ha dissipato le voci dell’epoca. Parlando
con ComicBook, ha detto:
“Apprezzo che qualcuno stia chiaramente dicendo ‘Wolverine è
effettivamente basso nei fumetti, dovresti diventare un ragazzo
basso per farlo!’ Ma non vedo me stesso, non li vedo andare da
Hugh Jackman a me. Ma chi lo sa? Dimostrami che
sbaglio, Marvel.
In vista della premiere della
settima stagione questo venerdì, Netflixha annunciato che la sua popolare serie drammatica spagnola
per adolescentiEliteconcluderà la sua corsa con
la prossima ottava e ultima stagione. Il creatore
della serie Carlos Montero ha rilasciato una dichiarazione
(tramite Deadline ),
affrontando l’imminente fine dello show con la stagione 8, che è
attualmente in produzione.
“Stiamo girando l’ottava
stagione, che sarà l’ultima stagione di Élite“, ha detto
Montero. “Abbiamo concluso con una nota
positiva. Jaime [Vaca, co-showrunner della stagione 7],
Netflix
e io abbiamo pensato che fosse ora di finirla. Lo dico con
grande rammarico perché sono stati anni incredibili in cui ho
incontrato attori meravigliosi, abbiamo lavorato con tutti i
registi con cui volevamo lavorare e abbiamo avuto il lusso di avere
Maribel nelle ultime due stagioni. Élite ha cambiato la vita a
tutti, ci sono attori che hanno iniziato con noi ed è stato il loro
trampolino di lancio per diventare ora star mondiali, sta
succedendo a questo cast ed è un orgoglio aver contribuito a tutto
questo e sapere che ci hanno visti ovunque il mondo e mi è
piaciuto”.
Eliteè stata
rinnovata per la stagione 8, attualmente in
produzione, a luglio, ma all’epoca non era stato menzionato che
sarebbe stata l’ultima stagione. Il creatore della serie
Carlos Montero ha confermato in una conferenza stampa per la
stagione 7, che la stagione 8 sarebbe stata l’ultima della serie,
dicendo che la serie “si è conclusa con una nota
positiva“.
Cosa
sappiamo su Elite?
Elite si
concentra attorno a Las Encinas, la scuola più esclusiva
del paese, dove l’élite manda i propri figli a studiare. È
stato creato da Carlos Montero (The Mess You Leave
Behind) e Jaime Vaca (Cable Girls). L’ottava stagione è
diretta da Daniel Barone, Ginesta Guindal, Jota Linares ed Elena
Trapé. Si uniscono allo spettacolo nella sua puntata finale i
nuovi membri del cast Ane Rot (Killer Book Club) e
Nuno Gallego (UPA Next), insieme al ritorno di
Mina el Hammani nei panni di Nadia. Ulteriori dettagli sulla
trama della Stagione 8 e sulla data di uscita prevista sono ancora
tenuti nascosti.
“Nella settima stagione, Omar
inizia una nuova vita all’università lontano da Las Encinas, ma non
riesce a voltare pagina. Il senso di colpa per la morte di Samuel e
la sofferenza causata da quel periodo lo attanagliano ancora,
spingendolo ad andare in analisi. Tramite uno stage decide di
tornare nella scuola dove tutto è successo per affrontare i suoi
demoni faccia a faccia. Attraverso il percorso di Omar scopriamo
che anche il resto degli studenti sta silenziosamente sfidando i
propri incubi. La settima stagione di Elite tratta di
salute mentale e di come molti di noi la evitano per paura o
ignoranza.”
Ecco il trailer di Lubo, il film di Giorgio
Diritti liberamente ispirato a “Il
seminatore” di Mario Cavatore edito
da Einaudi. Nel cast del film ci sono
FRANZ ROGOWSKI, CHRISTOPHE SERMET, VALENTINA
BELLÈ,NOÉMI BESEDES, CECILIA STEINER, JOEL
BASMAN, PHILIPPE GRABER, MASSIMILIANO
CAPRARA. Lubo è una coproduzione italo-svizzera
Indiana Production, Aranciafilm con
Rai Cinema e Hugofilm Features e
Proxima Milano in coproduzione con RSI
Radiotelevisione Svizzera SRG/SSR.
Lubo arriva al cinema il prossimo 9 novembre
distribuito da 01 Distribution.
Lubo, la trama
Lubo è un nomade, un artista di
strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a
difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione
tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel
tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli
piccoli, strappati alla famiglia in quanto Jenisch, come da
programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada
(Hilfswerk für die Kinder der Landstrasse). Lubo sa che non
avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e
ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i
diversi come lui.
Il regista di
Werewolf by Night, Michael
Giacchino, ha parlato della
possibilità di un seguito allo speciale horror
dei Marvel
Studios.Parlando
con Collider, Giacchino ha
dichiarato che, sebbene nessun seguito
dello speciale sia stato
annunciato o confermato, ha idee per un potenziale seguito di
Werewolf by Night, sottolineando che sono “tutti pazzi e
pazzi”.
“Si parla sempre“, ha commentato
il regista. “Ma si sa, finché qualcuno non decide di
spendere un centesimo, non succede ancora nulla. Quindi, si
spera. Il mio desiderio è che sì, ce ne sia di più con questi
personaggi. Mi piacerebbe, e ho idee su cosa mi piacerebbe
fare con loro, ed è tutto pazzesco, ma penso che sia l’unico modo
per farlo. Quindi, si spera, un giorno. Se tutto va bene,
un giorno.”
Di cosa parla
Werewolf by Night?
“Ispirato ai film horror degli anni
’30 e ’40, questo speciale agghiacciante mira a evocare un senso di
terrore e macabro, con molta suspense e paura lungo il percorso
mentre esploriamo un nuovo angolo dell’universo cinematografico
Marvel”. Dai un’occhiata al trailer di Werewolf by Night in
Color.
Werewolf by Night in Color
arriva su Disney+ venerdì
20 ottobre. L’originale Werewolf by Night, attualmente disponibile
sulla piattaforma di streaming, è stato originariamente pubblicato
nell’ottobre 2022 e rappresentava una versione diversa e più
spettrale dell’MCU ispirata ai film horror degli anni ’30 e
’40.
Gli anni Ottanta
per
Martin Scorsese sono stati caratterizzati da soli
cinque film ma tra cui si possono notare le sue
pellicole più celebri. Questo è anche il decennio dove il regista
consolida il suo sodalizio con
Robert De Niro, iniziato nel 1973 con
Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì
all’inferno, e con cui poi è tornato a lavorare anche
per il film in uscita ora
Killers of the Flower Moon.
Da sempre infatti il punto di forza
di Scorsese è la sua costante scuderia di attori che cresce nel
corso dei decenni. Gli anni Settanta e Ottanta
hanno visto
Harvey Keitel e De Niro apparire in almeno due film ogni
decennio, gli anni Novanta di nuovo De Niro e
Joe Pesci. Poi nei Duemila è stata la volta di
Leonardo DiCaprio che ha aperto le sue numerose collaborazioni
nel 2002 con il ruolo di Amsterdam Vallon in Gangs of New
York. Sebbene sia difficile individuare quali siano
esattamente le migliori interpretazioni cinematografiche nei
film di Martin Scorsese in generale, dare un’occhiata al suo
catalogo degli anni Ottanta potrebbe aiutare a restringere il
campo.
Ecco le 10 migliori interpretazioni
nei film anni Ottanta di Scorsese
David Bowie in L’ultima tentazione
di Cristo
L’ultima
tentazione di Cristo è l’epopea storica di Scorsese del
1988 e uno dei film più spesso trascurato nella
lunga carriera del regista. Il film è incentrato su Gesù e i suoi
dodici discepoli, dove il Figlio di Nazaret
trascorre i suoi ultimi giorni sulla Terra compiendo miracoli e
diffondendo l’illuminazione in tutta Gerusalemme. Nonostante il
film abbia ricevuto molte recensioni negative da parte dei gruppi
religiosi, L’ultima tentazione di Cristo non è
solo uno dei film più sottovalutati, ma è anche uno dei più
sperimentali.
Nel cast di questa pellicola biblica
troviamo anche l’icona della musica
David Bowie, leggenda del rock nei panni di Ponzio
Pilato. Mentre la maggior parte delle altre
interpretazioni di questo personaggio lo dipingono come un
governatore freddo e calcolatore, Bowie offre invece un’innegabile
empatia che gli aggiunge ulteriori strati e ti fa, quasi,
dimenticare che in realtà il prefetto della Giudea era un sovrano
crudele.
Rosanna Arquette in Fuori
orario
Fuori orario
originariamente doveva essere diretto da
Tim Burton, ma
Scorsese lesse la sceneggiatura mentre stava avendo problemi
finanziari e anche di tipo religioso-politici per il
tentativo di realizzare L’ultima tentazione di
Cristo. Burton rinunciò senza problemi alla regia
del film quando il regista espresse il desiderio di dirigerlo
personalmente. Il film è incentrato sul personaggio di Paul
Hackettun, programmatore di computer interpretato da
Griffin Dunne, e lo segue mentre vive una serie di
eventi bizzarri principalmente in una sola notte. Spesso paragonato
alla storia di una tragedia greca, Fuori orario
esplora la relazione tra gli uomini e la loro volontà di sopportare
qualsiasi cosa se sono coinvolti altri interessi. Scorsese fa un
cameo interpretando il gestore di luci al Berlin Cafè. Nel bar in cui Paul Hackett
incontra Marcy, al tavolo di fianco a quello del protagonista si
possono notare
Catherine e Charles Scorsese,
genitori del regista, che chiacchierano.
Rosanna Arquette interpreta Marcy, una delle
donne che Patrick incontra e frequenta brevemente nel corso del
film. Sebbene la sua presenza nel film sia fatta di poche scene,
Arquette lascia una forte impressione sugli spettatori grazie alla
sua esilarante rivisitazione di uno strano incontro sessuale che
coinvolge Il Mago di Oz e alla sua risata contagiosa.
Griffin Dunne in Fuori orario
Fuori
orario del 1985 è uno dei film più
sottovalutati di Scorsese ed è probabilmente in gran parte dovuto a
quanto sia diverso dalla maggior parte del suo lavoro. Tuttavia, ha
sviluppato un seguito di culto nel corso degli anni, e gran parte
di questo ritrovato apprezzamento deriva dalla performance di
Griffin Dunne.
L’attore in questo film interpreta
il protagonista Paul Hackett, un uomo
insoddisfatto della sua carriera, della sua vita amorosa e in cerca
d’amore o di sesso. Dall’inizio alla fine, il pubblico fa il tifo
per lui e prova anche compassione per Paul mentre invece lo stress
degli eventi alla fine lo logora psicologicamente.
Willem Dafoe in L’ultima tentazione
di Cristo
Continuando con il tema dei
film meno conosciuti di Scorsese, L’ultima tentazione
di Cristo è stato l’ultimo lungometraggio del regista
negli anni Ottanta, e sembra appropriato che abbia concluso quel
decennio con un progetto di proporzioni letteralmente bibliche.
Questa pellicola racconta la storia dei tentativi falliti di Satana
di tentare Gesù Cristo al peccato e della sua
conseguente crocifissione come risultato del non aver mai ceduto ai
capricci del Diavolo. Per quanto controverso fosse il film, ha
incassato oltre 30 milioni di dollari con un budget di soli 7
milioni di dollari, rendendolo così uno dei titoli di Scorsese di
maggior successo commerciale.
L’attore caratterista
Willem Dafoe ha accettato l’arduo compito di rappresentare Gesù
dopo che una serie di attori più famosi lo hanno rifiutato,
consolidandolo così come uno degli attori più audaci del settore.
Sebbene possa sembrare impossibile descrivere le qualità più umane
di Gesù, senza correre il rischio di generare reazioni divisive,
Dafoe ha trattato il materiale con grazia e rispetto. I
numerosi monologhi e le riprese estese combinate
con le condizioni di ripresa stressanti sarebbero sufficienti per
far smettere la maggior parte dei professionisti, ma Dafoe, ha
resistito e ha fornito una performance potente.
Tom Cruise in Il colore dei
soldi
Il
colore dei soldi è un altro film relativamente sconosciuto per
i fan occasionali del lavoro di Scorsese in quanto è un
dramma sportivo, il secondo all’epoca, ed è
notevolmente privo della violenza e dell’estrema volgarità spesso
viste nei suoi lavori. Il film segue Eddie “Fast Eddie” Felson,
l’attore Paul Newman, un giocatore di biliardo
professionista in pensione diventato venditore di liquori, e il suo
protetto Vincent Lauria, un giovane
Tom Cruise.
Considerando il fatto che
Tom Cruise è uno degli attori più pagati di Hollywood, è un po’
difficile immaginare un momento in cui non ha ricevuto i maggiori
guadagni. Tuttavia, Cruise è uno di quei rari attori che offre
sempre una performance forte, indipendentemente dal genere o dal
regista con cui lavora. Mentre Cruise porta con sé il suo solito
carisma e fascino per cui è diventato famoso, e il talento
dell’attore nell’interpretare in modo convincente un truffatore di
biliardo che rende questa una delle migliori interpretazioni nei
film di Scorsese degli anni Ottanta.
Jerry Lewis in Re per una
notte
Anche se la maggior parte
delle persone paragonerebbe probabilmente
Joker di
Todd Phillips al classico
Taxi Driver di Scorsese degli anni Settanta, alcuni invece
affermano che ci sono piu parallelismi tra Joker e
Re per una notte, poiché sono molto più simili nei temi e nei
personaggi. La leggenda
Jerry Lewis recita accanto a De Niro nel ruolo di Jerry
Langford, il conduttore di un talk show di successo.
Nonostante sia più noto ai fan per il suo lavoro comico, Lewis qui
offre un’ottima interpretazione nei panni dell’austero
Langford.
Il lavoro di Lewis nei panni di
Langford non è solo una delle migliori interpretazioni del catalogo
di Scorsese degli anni Ottanta, ma è anche un
punto di riferimento nel lavoro del defunto comico. La sua presenza
stoica e il suo comportamento calmo contrastano perfettamente con
il maniacale e imprevedibile Rupert Pupkin di De Niro. Nonostante
la serietà del suo ruolo, Lewis mantiene sempre il suo lato comico,
e il risultato rende la sua recitazione davvero unica.
Paul Newman in Il colore dei
soldi
La carriera del defunto
Paul Newman è stata tra le più invidiabili di Hollywood durante
il suo periodo di massimo splendore. Bello, carismatico e un uomo
davvero simpatico fuori dallo schermo, Newman è stato uno degli
uomini di punta di Hollywood negli anni Sessanta e Settanta. In
quanto tale e noto per i suoi ritratti di persone legalmente buone,
ha prontamente accettato il ruolo dell’antagonista imbroglione di
biliardo Eddie “Fast Eddie” Felson in Il colore dei
soldi.
Essendo un truffatore di
biliardo senza scrupoli, la più grande preoccupazione di
Fast Eddie ovviamente sono i soldi. Nonostante la
reputazione di Newman, raffigura un uomo determinato a vincere, e
l’alchimia tra lui e la stella nascente Tom
Cruise è ciò che rende questa una delle migliori
interpretazioni nei film di Scorsese degli anni
Ottanta.
Cathy Moriarty in Toro
scatenato
Il classico film in
bianco e nero di Scorsese
Toro scatenato probabilmente lo ricorderanno per il ruolo di
Joe Pesci nei panni di Joey LaMotta e per la performance vincitrice
dell’Oscar di De Niro nei panni di Jake LaMotta. Tuttavia, la
performance di Cathy Moriarty nei panni della
moglie di Jake, Vicky, non viene discussa neanche
lontanamente come dovrebbe essere. Anche se esprime le sue battute
con l’autorità di un veterano del settore, Moriarty ha fatto il suo
debutto cinematografico nel dramma sportivo dei primi anni
Ottanta.
Giocando un po’ contro la
rappresentazione archetipica di una moglie
affettuosa, Vicky è altrettanto dura, se non di
più, del suo campione mondiale dei pesi medi, il marito-boxer Jake.
Nel corso del film, il pubblico vede Vicky sopportare molto dolore
derivante dal suo tempestoso matrimonio con Jake, ma la vede anche
affermarsi come qualcuno meritevole di amore e rispetto.
Robert De Niro in Re per una
notte
Re per una notte è
stato il seguito immediato di Scorsese al suo dramma sportivo
vincitore dell’Oscar Toro scatenato e ha riunito il regista con
l’amato De Niro. De Niro interpreta Rupert
Pupkin, un comico alle prime armi con problemi di salute
mentale che lo portano ad agire in modo irregolare praticamente con
chiunque incontri. Nonostante le manie di grandezza di Pupkin, c’è
un certo fascino in lui che costringe il pubblico a tifare per il
suo successo all’inizio del film.
Scorsese ha dichiarato di aver
rivendicato questa performance come la sua preferita del suo amico
Robert De Niro.
Robert De Niro in Toro
scatenato
Il dramma sportivo
biografico di Scorsese del 1980 è senza dubbio uno
dei più grandi film mai realizzati, nonostante il suo scarso
ritorno al botteghino mondiale. Distinto in quanto è girato su
pellicola in bianco e nero, questa pelicola racconta l’ascesa del
defunto Jake Lamotta fino a diventare il campione
mondiale di boxe. Per quanto brutale possa essere, Toro
scatenato fa un ottimo lavoro mostrando le conseguenze che
derivano da uomini che non riescono a gestire il loro comportamento
autodistruttivo e il film lo deve in gran parte alla performance di
De Niro.
Oltre ad aumentare e perdere enormi
quantità di peso per riflettere accuratamente LaMotta nel suo
periodo migliore di boxe e quando si ritirò. Le scene emotivamente
avvincenti di De Niro con Cathy Moriarty e Joe
Pesci sono tra le più strazianti di un filme
si aggiudica il primo posto come migliore interpretazione nei film
degli anni Ottanta di Martin
Scorsese.
Debutta in prima tv su
Sky il film Magic Mike – The Last Dance, lunedì 23
ottobrealle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45
su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on
demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand
anche in 4K.
Nel terzo capitolo della serie di
film
di successo “Magic Mike” Channing Tatum riprende il ruolo di Mike Lane
e Steven Soderbergh torna al timone con una
sceneggiatura di Reid Carolin, che ha anche
scritto i primi due film. Protagonista al fianco di Tatum è
Salma Hayek Pinault.
Nel cast Magic
Mike – The Last Dance insieme a Tatum e Hayek Pinault
ci sono anche Ayub Khan Din, la nuova arrivata
Jemelia George, Juliette Motamed
e Vicki Pepperdine.
Il team creativo dietro le quinte
comprende lo scenografo Pat Campbell, il costumista Christopher
Peterson e il supervisore musicale Season Kent, con coreografie di
Alison Faulk e Luke Broadlick, entrambi già parte della franchise
“Magic Mike”.
Il film è stato distribuito nelle
sale cinematografiche italiane da Warner Bros. Pictures.
SINOSSI
Dopo una lunga pausa e in seguito
ad un affare fallito che lo ha lasciato al verde, costringendolo a
lavorare come bar tender nei locali della Florida, per “Magic” Mike
Lane è giunta l’ora di tornare sul palco. Con la speranza di
partecipare a quello che considera l’ultimo show della sua
carriera, Mike si dirige a Londra con una donna ricca e altolocata
che lo attira con un’offerta che non può rifiutare… e un’agenda già
pianificata. La posta in gioco è altissima quando Mike scopre cosa
ha veramente in mente la donna: riuscirà, insieme ad un nuovo
gruppo di ballerini da rimettere in carreggiata, ad essere in grado
di farcela?
MAGIC MIKE – THE LAST
DANCE– Lunedì 23 ottobrealle
21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 su Sky Cinema Romance), in
streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky
il film sarà disponibile on demand anche in 4K, per i clienti Sky Q
o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky
HD/Sky Ultra HD attivo.
Rakuten TV ha
diffuso il trailer di Bojan, Dietro il Sorriso, un
documentario che racconta nel dettaglio la carriera dell’attaccante
catalano Bojan Krkić, evidenziando tutte le difficoltà vissute da
uno dei più grandi talenti dell’FC Barcelona. Sarà disponibile
sulla piattaforma in 42 paesi a partire dal 3
novembre.
Il documentario, che sottolinea costantemente l’importanza della
salute mentale nella carriera del calciatore di Linyola, inizia con
una conversazione tra Bojan Krkić e il Dottor Monseny, lo
psicanalista che lo ha curato nei momenti più difficili all’FC
Barcelona. Il colloquio con il dottore funge da filo conduttore per
tutta la trama del film.
La prima parte del film ripercorre
la carriera di Bojan Krkić nelle giovanili dell’FC Barcelona e il
suo debutto in prima squadra. Un periodo in cui si distingue come
capocannoniere di tutta la storia de La Masia ma segnato anche da
un difficile inizio in uno spogliatoio pieno di grandi nomi e di
momenti complicati. Nonostante le lotte psicologiche e gli attacchi
d’ansia, Bojan mostra un rendimento eccezionale sul campo, segnando
12 gol nella sua prima stagione, condividendo la prima linea con
Thierry Henry, Ronaldinho o Samuel Eto’o.
Il documentario affronta nel dettaglio la controversia sulla
decisione di Bojan di non unirsi alla nazionale spagnola per Euro
2008, dando priorità alla sua salute mentale. Questo episodio,
fondamentale per la sua carriera, viene approfondito attraverso la
testimonianza cruciale della madre, che chiarisce le ragioni di
questa scelta decisiva. Contrariamente alla versione ufficiale, che
parlava di gastroenterite, viene svelato il vero motivo, scatenando
una polemica mediatica.
In quest’altra parte del documentario viene esplorata la seconda
fase di Bojan all’FC Barcelona, che coincide con l’arrivo di Pep
Guardiola in prima squadra, una fase in cui Bojan inizia a perdere
importanza all’interno del team. Un momento cruciale arriva in
occasione delle finali di Champions League a Roma e Wembley, dove
il catalano gioca appena un minuto.
Di fronte a questa situazione, Bojan sceglie di lasciare il club
della sua vita, l’FC Barcelona. Questo processo è doloroso ma gli
permette di esplorare nuovi orizzonti e di ritrovare il suo senso
di appartenenza in squadre come Stoke City, Roma, Ajax, Milan,
Mainz, Alaves, Montreal e Vissel Kobe.
A poco più di un mese
dall’uscita italiana prevista per il 23 novembre al
cinema, Mary
e lo Spirito di Mezzanotte, il nuovo e tanto
atteso film di Enzo d’Alò, ha ricevuto
la candidatura come European Animated Feature Film
agli EFA – European Film Awards, il più
prestigioso premio del cinema europeo assegnato dalla European Film
Academy.
Un riconoscimento di
valore per il maestro dell’animazione Enzo d’Alò che con i suoi
film (da La Freccia Azzurra a La
Gabbianella e il Gatto fino a Pinocchio)
ha conquistato il pubblico italiano e internazionale e
ha accompagnato generazioni di spettatori.
“Sono molto felice di
questa candidatura, è una splendida sorpresa… Mary e lo
Spirito di Mezzanotte ha richiesto cinque anni di
lavorazione e ha coinvolto centinaia di talentuosi artisti, dedico
a tutti loro questa nomination” – ha
commentato Enzo d’Alò – “In questi mesi il
film è stato selezionato nei festival di tutto il mondo e, dalla
Berlinale in poi, ho sempre sentito il calore e la curiosità del
pubblico per le protagoniste di questa storia. Manca poco
all’uscita al cinema e l’emozione si fa sempre più forte!”
Tratto dal romanzo di
Roddy Doyle La gita di mezzanotte (Guanda), Mary e lo Spirito di
Mezzanotte celebra quattro generazioni di
donne, complici tra loro e legate da un grande amore. Una storia
contemporanea ambientata in una rigogliosa Irlanda d’estate dai
colori vividi e paesaggi mozzafiato.
Novembre ricco di serie e film per
Paramount+.
Sono in uscita questo mese THE
CURSE, la serie con
Emma Stone, Nathan Fielder e Benny Safdie, dall’11
novembre e IL RAPIMENTO con
Rodrigo de la Serna, Julieta Zylberberg, Jorge Marrale, dal
3 novembre.ONE
TRILLION DOLLARS con
Alessandra Mastronardi, Greta Scacchi, Orso Maria Guerrini, dal
23 novembre. LAWMEN: LA STORIA DI BASS REEVES con David
Oyelowo, Dennis Quaid, Donald Sutherland, dal 5
novembre.
IL
RAPIMENTO
Disponibile dal 3 novembre
– Presentato al Toronto International Film Festival (TIFF)
e al Festival del Cinema di Venezia, il film argentino è un
thriller politico ispirato a varie storie accadute in Argentina
dopo la dittatura e al libro “El salto de papá” di Martín
Sivak.
Buenos Aires negli anni ’80. Julio
Levy torna dall’esilio politico per assumere un incarico nella
grande azienda di famiglia quando il fratello maggiore, come altri
argentini, viene rapito. Incaricato di organizzare il salvataggio e
con il peso della sua famiglia sulle spalle, Julio scopre le forze
che ancora operano dietro la democrazia argentina appena
recuperata, e inizia così una lotta a suo svantaggio contro il
sistema dominante. Prodotto da Paramount Television International
Studios, Rei Cine e Infinity Hill, è diretto da Daniel Goggi e
interpretato da Rodrigo de la Serna, Julieta Zylberberg, Lautaro
Perez Hillal, Lola Loyacono, Andrea Garrote tra gli altri.
LAWMEN: LA STORIA DI
BASS REEVES
Disponibile dal 5 novembre
–LAWMEN: LA STORIA DI BASS REEVES segue il
viaggio di Reeves (Oyelowo) e la sua ascesa dalla schiavitù alle
forze dell’ordine come primo U.S. Marshal nero a ovest del
Mississippi. Nonostante abbia arrestato oltre 3.000 fuorilegge nel
corso della sua carriera, il peso delle responsabilità derivanti
dal suo incarico diventa sempre più oneroso mentre affronta le
sfide emotive connesse al suo lavoro e alle implicazioni che
comporta per la sua famiglia. Interpretata dal Candidato agli Emmy
David Oyelowo, Lauren E. Banks, Demi Singleton, Forrest Goodluck,
Barry Pepper, il vincitore dell’Oscar onorario Donald Sutherland e
il candidato agli Emmy Dennis Quaid. La serie, prodotta dal
Candidato all’Oscar Taylor Sheridan, è realizzata dal Produttore
Esecutivo e Showrunner Chad Feehan. Prodotta da MTV Entertainment
Studios, 101 Studios, Bosque Ranch Productions e Yoruba Saxon.
WACO: IL
PROCESSO
Disponibile dal 9 novembre
– Interpretato dal candidato all’Oscar Michael Shannon
(GEORGE & TAMMY), WACO: IL PROCESSO si concentra sulle
conseguenze del disastro di Waco: i processi ai membri
sopravvissuti della setta dei Branch Davidian e l’ascesa del
terrorista Timothy McVeigh. La serie in cinque episodi fornisce una
panoramica del contesto in cui avviene l’ascesa del movimento delle
milizie americane, che preannuncia i famigerati attentati di
Oklahoma City e l’assalto al Campidoglio il 6 gennaio. Nel cast
anche Taylor Kitsch.
THE
CURSE
Disponibile dall’11
novembre – Co-creata e prodotta da Benny Safdie e Nathan
Fielder, THE CURSE è una serie innovativa che esplora il
modo in cui una presunta maledizione disturba la relazione di una
coppia appena sposata che cerca di concepire un figlio, mentre
lavora a un nuovo programma dedicato alla ristrutturazione di case.
La serie è interpretata da Emma Stone (La LaLand, The
Favourite), Fielder (The Rehearsal) e Safdie
(Oppenheimer). Tra le guest star figurano il
candidato all’Oscar Barkhad Abdi, il candidato all’Emmy® Corbin
Bernsen e Constance Shulman.
THE CURSE è una
coproduzione di SHOWTIME e A24. Fielder è anche regista. Emma Stone
è produttrice esecutiva insieme a Dave McCary e Ali Herting con la
loro casa di produzione Fruit Tree. Anche Josh Safdie è produttore
esecutivo con la sua casa di produzione Elara.
ANDERSON “SPIDER”
SILVA
Disponibile dal 16 novembre
– La serie in cinque episodi racconta la vita del pugile
che divenne uno degli atleti più famosi al mondo. Basata su
incredibili eventi reali, racconta la storia del pugile a Curitiba,
dove vive con la zia e dove incontra l’amore della sua vita. Con un
figlio in arrivo, inizia a lottare professionalmente e trova la sua
vera vocazione. Dopo un torneo in Giappone, vince il suo primo
titolo internazionale e la sua carriera decolla fino a diventare
campione del mondo. Tuttavia, la fama lo allontana dalla famiglia e
deve affrontare diverse difficoltà. Anderson si reinventa grazie
alla sua perseveranza, alla concentrazione e al desiderio di
tornare a fare ciò che ama di più: combattere per rimanere ai
vertici del mondo delle MMA. L’avvincente racconto della forza
interiore che ha spinto Silva a diventare un venerato campione
mondiale e un’ispirazione per il mondo intero.
Anderson Silva è il produttore
esecutivo della serie, creata da Marton Olympio e con Caito Ortiz.
William Nascimento, Bruno Vinicius e Caetano Vieira interpretano
Anderson Silva nelle diverse fasi della vita. La serie vedrà anche
la partecipazione del cantante e attore Seu Jorge, che interpreta
lo zio del lottatore oltre che di Tatiana Tiburcio, che interpreta
la zia. Nel cast anche Douglas Silva, Iza Moreira, Jeniffer Dias,
Larissa Nunes, Livia Silva, Milhem Cortaz e Vaneza Oliveira.
DUNGEON & DRAGONS:
L’ONORE DEI LADRI
Disponibile dal 14 novembre
– Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili
avventurieri intraprendono un’epica rapina per recuperare una
reliquia perduta, ma le cose vanno male quando si imbattono nelle
persone sbagliate in questa avventura esilarante e ricca di azione.
Paramount Pictures presenta, in associazione con eOne, DUNGEONS & DRAGONS: L’ONORE DEI LADRI, con Chris Pine, Michelle
Rodriguez, Regé-Jean
Page, Justice
Smith, Sophia
Lillise Hugh
Grant, Chloe Coleman e Daisy
Head.
DUNGEONS
& DRAGONS: L’ONORE DEI LADRI, basato su Dungeons & Dragons
della Hasbro, è diretto da Jonathan Goldstein & John Francis Daley,
con una storia di Chris McKay & Michael Gilio e una sceneggiatura
di Jonathan Goldstein & John Francis Daley e Michael Gilio.
ZOEY
102
Disponibile dal 17
novembre – Nel sequel dell’iconica serie Nickelodeon “Zoey
101”, Jamie Lynn Spears torna nel ruolo di Zoey Brooks, che si è
diplomata insieme alla prima classe femminile ammessa alla Pacific
Coast Academy. Oltre a Erin Sanders, Quinn Pensky, Sean Flynn,
Chase Matthews il cast include anche i nuovi membri Thomas Lennon,
Kelly Kevyn, Owen Thiele, e Dean Geyer. ZOEY 102 è diretto da Nancy
Hower e Monica Sherer e Madeline. Jamie Lynn Spears è produttore
esecutivo insieme ad Alexis Fisher, Hower e Sherer & Whitby.
EX ON THE BEACH ITALIA
S5
Disponibile dal 22 novembre
– La nuova attesissima edizione di EX ON THE BEACH ITALIA,
versione italiana del franchise di MTV, prodotta da Fremantle e MTV
Entertainment Studios, sarà condotta dalla coppia Giulia Salemi e
Pierpaolo Pretelli e arriverà in esclusiva su Paramount+ il 22 novembre con i primi due episodi.
In seguito, il programma sarà disponibile sul servizio di streaming
con un nuovo episodio a settimana.
Giulia Salemi e Pierpaolo Pretelli,
amatissimi dal pubblico, raccoglieranno il testimone degli ex
conduttori Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser, che hanno contributo
al successo di uno dei format più piccanti, giunto alla quinta
stagione.
ONE TRILLION
DOLLARS
Disponibile dal 23 novembre
– La nuova serie originale Paramount+ basata sul libro di
Andreas Eschbach, è un avvincente thriller internazionale in sei
episodi che pone le grandi domande del nostro tempo. Da un giorno
all’altro tutto cambia per John Fontanelli (Philip Froissant), un
giovane corriere che gira per Berlino con i suoi amici, senza un
centesimo in tasca, mentre si gode al massimo la sua indipendenza.
Finché un giorno viene sorpreso da una notizia incredibile: è
l’unico erede di una fortuna creata oltre 500 anni fa. Nei secoli
l’eredità è cresciuta fino all’incredibile somma di un trilione di
dollari. John è l’erede legittimo e l’uomo più ricco del mondo, ma
c’è una profezia collegata a questa eredità: dovrà restituire
all’umanità il futuro perduto! Considerando il cambiamento
climatico, l’inquinamento ambientale e il capitalismo finanziario
scatenato, appare un compito quasi impossibile. Alla ricerca delle
risposte giuste, John accetta la sfida. Questo lo rende
l’antagonista di alcune persone molto potenti che non si fermeranno
davanti a nulla pur di fermare John. Nel cast della serie
internazionale, anche Alessandra Mastronardi, Greta Scacchi e Orso
Maria Guerrini.
NUOVO EVENTO ESCLUSIVO
DI SOUTH PARK
Disponibile dal 3 novembre
– Un nuovo evento esclusivo targato South Park arriva su
Paramount+ dal 3 novembre. I sogni profondamente inquietanti di
Cartman presagiscono la fine della vita che conosce e ama. Anche
gli adulti di South Park sono alle prese con le proprie decisioni
di vita mentre l’avvento dell’intelligenza artificiale sta
sconvolgendo il loro mondo.
A NOVEMBRE NUOVI FILM IN PRIMA
VISIONE E IN ESCLUSIVA SU PARAMOUNT+:
FALL, film con Jeffrey Dean Morgan;
A LITTLE WHITE LIE, con Michael Shannon e
Kate Hudson; THE WEDDING YEAR, dal
regista di Legally Blonde; THE QUEEN OF
SPAIN, con Penelope Cruz.
INOLTRE, SU PARAMOUNT+ TANTI ALTRI
FILM PER TUTTI I GUSTI: film italiani come
UN GIORNO PERFETTO e MINE
VAGANTI del regista Ferzan Ozpetek,
DIAZ, il film diretto da Daniele Vicari,
con Elio Germano; film che vedono protagonisti grandi star
internazionali come HACHIKO con Richard
Gere, MILK con Sean Penn e ancora
TONYA, con Margot Robbie, IL CASO
SPOTLIGHT, con Micheal Keaton e Rachel Mc Adams,
BULLET TO THE HEAD con Sylvester Stallone, e molti
altri.
ANCHE L’OFFERTA DI SERIE CRIME SU
PARAMOUNT+ SI È ARRICCHITA, GRAZIE ALL’ARRIVO DI
CRIMINAL MINDS: oltre alle stagioni 1-6
arrivate nel mese di ottobre, dal 13 novembre si aggiungeranno le
stagioni 7-12.
A NOVEMBRE ARRIVANO SUL SERVIZIO
ANCHE I NUOVI CONTENUTI DAI BRAND, come ISLE OF
MALTA da MTV e MONSTER HIGH
2 da NICKELODEON.
INFINE, OGNI VENERDÌ, SU
PARAMOUNT+, CONTINUA LA GARA DI DRAG RACE
ITALIA, con le drag queen più agguerrite del
Paese pronte a mettere alla prova il loro carisma, la loro unicità,
e il loro talento per essere incoronate “Italia’s Next Drag
Superstar”.
Alla conduttrice Priscilla e ai
giudici Chiara Francini, Paola Iezzi, e Paolo Camilli si
aggiungeranno ogni settimana nuovi ospiti speciali nelle vesti di
giudici di puntata, tra cui: Lorenzo Balducci, Rosa Chemical,
Francesco Cicconetti – “Mehts”, Anna Dello Russo, Tiziano Ferro,
Chiara Iezzi, Ciro Immobile, M¥SS KETA, Alessandra Mastronardi,
Jessica Melena, Andreas Muller, Veronica Peparini, “Papà per
Scelta” (Christian De Florio e Carlo Tumino), Sabrina Salerno,
Melissa Satta, Jo Squillo, Filippo Timi, Edoardo Zaggia.
Nella sezione Grand
Public della 18esima edizione della
Festa del Cinema di
Roma arriva The End We Start
From, survival movie prevalentemente al
femminile, diretto da Mahalia Belo. Il film è traspozione
cinematografica dell’omonimo romanzo di Megan Hunter, e fra i
produttori – nonché interpreti – troviamo Benedict
Cumberbatch insieme a Liza Marshall, Adam Ackland e
Sophie Hunter. È una storia dai tratti aspri, quella di
The End We Start From, che segue il
tipico schema del genere di sopravvivenza in cui si inscrive, ma al
tempo stesso cerca anche di affrontare tematiche importanti, una
fra queste l’empowerment femminile, sfruttando un’attrice di spicco
sulla quale la pellicola si costruisce per intero: Jodie Comer. È
lei, infatti, a reggere il peso della narrazione, pur a volte non
riuscendo del tutto ad essere convincente in una performance che,
con molta probabilità, rischia di essere una di quelle più
facilmente dimenticabili della sua carriera.
The End We Start From, la
trama del film
In una Londra abbattuta da
un’alluvione devastante, che ha costretto migliaia di persone a
scappare via per trovare riparo altrove, una donna insieme al
compagno e al figlio appena nato si ritrova senza casa e senza un
posto in cui andare. La carestia, lentamente, inizia a dilagare in
Inghilterra, duramente colpita da questi fenomeni metereologici
estremi, che hanno preso il sopravvento sulla nazione non dandole
alcuna tregua. Molte le famiglie in difficoltà che cercano di
sopravvivere non solo alla fame, ma anche alla vulnerabilità delle
persone che, sotto pressione, non hanno più il controllo di loro
stesse. La protagonista si ritroverà così a intraprendere un
viaggio in cui dovrà affrontare una serie di situazioni spiacevoli,
dal freddo al digiuno, e cercherà in tutti i modi di rimanere viva
e lucida per poter dare una speranza al suo bambino, pur ad un
certo punto dovendosela cavare da sola poiché costretta a separarsi
dal suo partner.
La riflessione (mancata) sul
clima
The End We Start
From, sin dal suo incidente scatenante, stimola
immediatamente nel suo pubblico una riflessione. L’alluvione, che è
pretesto della storia e della partenza della protagonista, vuole
subito parlarci del cambiamento climatico a cui stiamo assistendo
oggi, di cui purtoppo ci dimentichiamo la reale gravità. È su
questo che si fonda almeno tutto il primo atto, sfruttando una
tematica quanto più attuale e sentita nel nostro quotidiano. E che
cerca di ricordarci quale sia la condizione (critica) del nostro
pianeta al momento, suggerendoci quasi cosa potrebbe accadere in un
prossimo futuro – come una sorta di presagio – se non iniziamo ad
agire davvero.
Ma la prima vera incrinatura della
pellicola sta proprio qui: pur con tutte le sue buone intenzioni
nel volerci parlare di qualcosa che, a ben pensarci, tocchiamo già
con mano (basti pensare agli sbalzi termici anomali che attualmente
viviamo o alle forti e devastanti piogge), non riesce mai
ad approfondirne la questione, che rimane in superficie e
sullo sfondo, fino però a scomparire del tutto. Una mancanza,
questa, che dipende da una sceneggiatura troppo debole, non curata,
la quale cerca di toccare più tematiche e, nel tentativo d’essere
memorabile, deraglia totalmente perdendo di vista i suoi
obiettivi.
Un film dalle troppe tematiche
In parallelo alla questione
climatica, infatti, The End We Start From
mette al centro il potere femminile raccontato attraverso la forza
della protagonista nell’affrontare le avversità incontrate lungo il
cammino, il concetto di maternità e le sue difficoltà, il senso del
viaggio, la lotta per la sopravvivenza, l’amore a cui aggrapparsi
per superare le difficoltà della vita. Sono tutti ingredienti che
sistema sulla tavola, ma che alla fine non vengono utilizzati mai a
pieno a causa di una trama ingolfata, che inevitabilmente non
riesce a dare spazio a nessun elemento dal grande potenziale (se
solo fosse stato sviluppato con più attenzione). Nel voler seguire
troppe strade, dunque, The End We Start
From non riesce ad esplorarne nessuna e, di
conseguenza, il risultato è avere una narrazione priva sia di
pathos che di picchi emozionali o narrativi.
Molte sequenze sono frettolose,
molte domande non trovano risposta. Tante sono le scene che fanno
sorgere numerose domande, ma che poi non vengono mai spiegate,
finché quello di cui si voleva parlare perde di senso e di
importanza. Il film, in sostanza, non osa pur avendo un terreno
fertile su cui muoversi e una protagonista dalle buone qualità, che
si presta fra l’altro bene per una storia di empowerment femminile.
Che però, a livello di psicologia, non viene strutturata come si
deve, non dandole così né lo spessore che merita né la possibilità
allo spettatore di empatizzare con lei per lasciarsi coinvolgere
meglio. Forse l’errore di tutto The End We Start
From è non aver fatto essere il finale – che si
rivela l’unica parte accattivante e funzionale – il vero centro del
film. E quindi, purtroppo, finisce per essere dimenticato.
Una miniserie garantisce allo
spettatore solo un tempo limitato con ogni personaggio, ed in
questa serie sono presenti tante personalità distinte. Non a tutti
i personaggi è stato garantito lo spazio necessario a comprenderli
a pieno, lasciando molte domande senza risposta sulla famiglia
Usher e sul suo passato. Non considerando gli elementi
soprannaturali, che sono lasciati molto vaghi e misteriosi.
Verna è forse il personaggio più
affascinante in La caduta della casa degli
Usher, in quanto la sua vera natura è lasciata
misteriosa. Verna sembra essere un essere immortale che si può
trasformare in un corvo. Lei è stata coinvolta nelle vite di
importanti magnati e politici per secoli, oltre alla famiglia
Usher. Ha delle caratteristiche simili alle varie rappresentazioni
di demoni nella finzione, o potrebbe sembrare anche la morte
stessa: entrambe le ipotesi sembrano essere valide, anche se Verna
non sembra essere malvagia, ma più una rappresentazione di una
giustizia cosmica.
Gran parte delle vicende in
La caduta della casa degli Usher viene
presentata al pubblico attraverso la confessione di Roderick ad
Auguste Dupin. Alla fine, la stessa registrazione della confessione
risulta essere inutile, dato che la morte dello stesso Roderick
porta all’archiviazione del caso. Se Verna rappresenta una sorta di
giustizia, allora far confessare a Roderick tutti i suoi crimini è
la redenzione perfetta.
Con chi era sposata Madeline
Usher?
EIKE SCHROTER/NETFLIX
Madeline ha avuto una vita
complicata, anche se questa è lasciata più all’oscuro nella serie
dato che lei non aveva eredi. Dopo che i due fecero il patto con
Verna, Madeline si fece impiantare una spirale per evitare di avere
figli. Lei menziona nella serie di essere stata sposata, ma sembra
troppo presa dai propri obbiettivi personali per avere una
relazione stabile.
Nell’episodio finale
di La caduta della casa degli Usher,
Roderick Usher cerca di uccidere la sorella prima che lei ritorni
in vita e lo uccida: non solo la avvelena, ma la mummifica,
sostituendo i suoi occhi con delle pietre egiziane blu. Sapendo che
la fine era ormai vicina, Roderick intende garantire una sepoltura
degna dei faraoni egizi a sé stesso ed alla propria sorella. Ad
ogni modo, lo fa contro la volontà di Madeline, la quale ritorna in
vita per strangolarlo, prima di morire insieme sotto le macerie
della loro casa d’infanzia.
Perché Verna ha ucciso degli
innocenti alla festa di Prospero Usher?
La missione di Verna è uccidere gli
eredi della casa degli Usher. Alla festa di Prospero nel secondo
episodio, Perry muore insieme a tante altre persone presumibilmente
innocenti. Nella maggior parte dei casi, Verna non intendeva far
morire gli Usher in modi orribili ed ha mostrato pietà in molti
casi. La colpa per le tante morti alla festa è di Perry, in quanto
non si è preoccupato di controllare il liquido presente nei
serbatoi. Verna lo ha anche avvisato di interrompere la festa,
dandogli la possibilità di evitare il massacro.
Rufus Griswold era per Roderick e
Madeline un ostacolo nel loro percorso verso il successo e per
questo è stato eliminato. Nell’ultimo episodio di La
caduta della casa degli Usher viene mostrato come i
due fratelli lo uccidono, nascondendolo dietro ad un muro di
mattoni, con ancora indosso il suo costume da giullare. Il corpo
non sembra essere mai stato trovato, in quanto questo avrebbe
potuto avere delle gravi conseguenze per i due fratelli. Anche nel
presente, i due mantengono questo segreto tra loro, evitando di
parlare di quella notte anche davanti ad Arthur Pym.
Al funerale degli Usher, molte delle
madri vengono viste sedute vicine, per poi lanciare sguardi truci a
Roderick. È rivelato nella serie che la madre di Perry era una
croupier e che la madre di Vic era un’infermiera, ma nient’altro
viene detto riguardo le altre donne di Roderick, ma emerge come lui
trattasse le sue relazioni con poco riguardo. La sua prima moglie,
Annabelle Lee, sembra aver vissuto un tragico destino dopo la loro
separazione.
Nel finale di La caduta
della casa degli Usher, Madeline sembra ritornare in
vita per uccidere il fratello, prima di collassargli accanto per
morire insieme. La serie mostra una scena simile precedente a
questa: nel primo episodio i due fratelli vedono la madre ritornare
in vita per uccidere William Longfellow. Ad ogni modo, la madre
aveva una motivazione valida per ritornare in vita. Il ritorno di
Madeline può rimanere un elemento misterioso della serie, o può
essere collegato ai poteri di Verna.
Perché Roderick non poteva morire
suicidandosi?
Nel settimo episodio del
La caduta della casa degli Usher viene
mostrato Roderick nel tentare il suicidio. Lui cerca di aggirare
l’accordo morendo prima degli altri suoi eredi, ma Verna lo riporta
in vita poco dopo con la frase “Troppo facile uscire così. Ciao
di nuovo, splendore”. Per ragioni simili al ritorno in vita di
Madeline, Verna ha probabilmente riportato in vita Roderick perché
il suicidio non era parte del piano che aveva per i due. Roderick
non meritava di scegliere la propria morte, ma piuttosto di morire
alla fine di tutto con Madeline.
Madeline ha un’ossessione per
l’immortalità: lei è interessata all’Intelligenza Artificiale (IA)
perché la vede come la possibilità migliore per lei per vivere per
sempre. Ad ogni modo, c’è un motivo più specifico per cui Madeline
è interessata a queste tecnologie. Lei sa di non poter vivere per
sempre, ma con la IA potrebbe continuare ad avere influenza e
potere anche dopo la sua morte. Tuttavia, il vero significato della
IA rimane uno dei grandi misteri de La caduta della
casa degli Usher.
Dopo molte voci e speculazioni,
sembra che Jason Momoa, star di
Aquaman
e il Regno
Perduto,sia
effettivamente intenzionato a interpretare il personaggio DC
Lobo nel nuovo DC
Universe attualmente in fase di sviluppo. L’attore,
secondo alcune fonti, sarebbe addirittura già stato confermato per tale ruolo, con
un annuncio ufficiale che potrebbe avvenire verso l’inizio del
2024. Nell’attesa di ciò, una nuova fan art condivisa su Instagram
dall’artista @youssef_defenshi rende questo casting da sogno
realtà, mostrando come l’attore potrebbe apparire nei panni del
celebre antieroe DC.
L’insider JeffSneider, le cui affermazioni si rivelano spesso
vere, ha di recente dichiarato che: “È vero: Jason Momoa è
Lobo. Èstato scelto per il ruolo di Lobo, e molto
probabilmente verrà annunciato ufficialmente… direi intorno a
febbraio. Non ha nulla a che fare con lo sciopero: ha a che fare
con Aquaman. Quindi Aquaman dovrà andare nei cinema, e poi sarà su
Max… dopo che sarà su Max e sarà stato proiettato lì per una
settimana o due, penso che a febbraio – forse marzo al più tardi –
lo vedrete”.
Non essendo riuscito a
sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal
bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti
a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte. Questa
volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il
potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e
malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello Orm,
l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del primo film, per
stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da
parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la
famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione
irreversibile.
Jason Momoa è atteso di
nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il
Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo
seguito, diretto ancora una volta da James
Wan(Insidious, The Conjuring),
torneranno anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re
Nereus, il padre di Mera, e ancora
Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black
Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del
primo film.David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Il
film arriverà al cinema il 20 dicembre.
Sono partite ad inizio Ottobre le
riprese, che si terranno in Campania tra la
provincia di Napoli e Caserta, della seconda stagione di
Nudes, serie tv antologica con al centro
tre nuove storie legate al tema del revenge porn e del
sextortion, diretta da Laura Luchetti e
Marco Danieli che curano anche la supervisione
creativa, scritta da Valerio D’Annunzio
(headwriter), Vanessa Picciarelli e
Giulio Fabroni e prodotta da Bim
Produzione (Una Società del Gruppo Wild Bunch) in collaborazione
con Rai Fiction.
La prima
stagione di Nudes è tratta dalla Serie TV
Norvegese Nudes prodotta da NRK, creata
e scritta da Liv Joelle Barbosa Blad, Erika Calmeyer e Nina M.
Barbosa Blad. In questo momento sono previsti altri
adattamenti in Francia e in Spagna mentre l’Italia sarà il primo
territorio a vedere nascere una seconda stagione su un’idea
completamente originale di Bim Produzione insieme agli autori
Valerio D’Annunzio, Emanuela Canonico, Vanessa Picciarelli e Giulio
Fabroni.
Percepiamo la pornografia non
consensuale come un problema lontano dalla nostra realtà
quotidiana. E se così non fosse? Questa seconda stagione di
Nudes analizza ancora più a fondo la questione del
revenge porn e del sextortion e lo fa raccontando tre
nuove storie vissute da adulti e
adolescenti inconsapevoli di come sesso e intimità
nascondano oggi bombe a orologeria virtuali destinate a stravolgere
la nostra vita reale.
Rispetto alla prima stagione si
parlerà dunque anche di vite adulte, anch’esse minacciate dalle
insidie di un uso troppo disinvolto della rete, mantenendo tuttavia
uno sguardo privilegiato sull’universo adolescenziale.Nel cast
della seconda stagione, tra gli altri, Fortunato Cerlino,
Lorenzo Sarcinelli, Lucia Mascino, Sveva Alviti, Michele Rosiello e
Leo Gassmann. La serie tv in 9 episodi da 25 minuti, andrà
in onda prossimamente su RaiPlay.
La trama della seconda stagione di
Nudes
Un professore stimato, una promessa
della scherma e un architetto della media borghesia alle prese con
la sua famiglia queer. Un padre vedovo, un’adolescente innamorata e
una mamma LGBTQ+. Persone che improvvisamente vedono le proprie
vite mandate in crisi dalla diffusione non consensuale di materiale
intimo. Foto e video che dovrebbero rimanere nella sfera privata e
personale, ma che si trasformano in un attimo in pubbliche gogne.
Così le vittime e i carnefici di queste storie sono costretti a
confrontarsi con le conseguenze del revenge porn e del
sextortion, che oltre a problemi sul piano lavorativo e
sociale avrà il suo massimo contraccolpo all’interno della
famiglia, acuendo i già difficili rapporti tra genitori e figli
adolescenti.
Ma dentro una situazione
inizialmente inimmaginabile – aiutata spesso dall’ingenuità di chi
ignora i rischi legati a nuove tecnologie e modernità – i
protagonisti capiranno che non bisogna lasciarsi divorare dal senso
di vergogna e inadeguatezza, ma reagire, parlarne e affrontare la
situazione al meglio. Uomini, donne, padri, madri e figli
scopriranno le proprie fragilità e metteranno a nudo la pochezza
psicologica di chi usa il ricatto intimo sia per meri fini
economici, che per il puro gusto di danneggiare qualcuno o per
l’incapacità di affrontare paure e conflitti. Perché trasformare
amore, affetto e passione in terrore, colpa ed emarginazione è uno
dei più grandi crimini dell’anima della nostra epoca.
Recentemente è stato riferito che
Netflix stava pianificando un aumento dei prezzi
da effettuare dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA. Secondo
The Verge, la società di
streaming ha ora confermato ufficialmente la notizia in una nuova
lettera agli azionisti, svelando però anche che tale aumento
avverrà immediatamente anziché attendere la fine dello sciopero, di
cui di recente si sono nuovamente interrotte le trattative. La
lettera afferma che Netflix ha superato la crescita prevista per il terzo
trimestre dell’anno, in parte grazie al giro di vite sulla
condivisione delle password e all’offerta di un livello supportato
da pubblicità per un prezzo più economico di $6,99 al mese.
Nella lettera viene inoltre rivelato
che i prezzi stanno aumentando proprio a partire da ora. Il piano
Basic da $9,99 al mese è stato aumentato a
$11,99, mentre il piano Premium da
$19,99 costerà ora $22,99al
mese. La buona notizia per gli abbonati è che il
piano supportato da pubblicità a $6,99 e il piano
Standard a $15,49 rimarranno inalterati, almeno
per ora. Netflix ha infatti evidenziato e pubblicizzato il prezzo
più basso del piano supportato da pubblicità mentre spiegava
l’aumento dei prezzi nella lettera agli azionisti. “Poiché
offriamo più valore ai nostri membri, occasionalmente chiediamo
loro di pagare un po’ di più”, ha affermato la società.
“Il nostro prezzo di partenza è
estremamente competitivo con altri streamer e, ad esempio, $6,99 al
mese negli Stati Uniti è molto inferiore al prezzo medio di un
singolo biglietto del cinema.“, viene inoltre detto nella
lettera. Secondo Netflix, il piano più economico rappresenta circa
il 30% di tutti i nuovi abbonamenti nei vari territori in cui viene
offerto il servizio. Negli ultimi mesi, la società afferma inoltre
di aver aggiunto 8,76 milioni di nuovi abbonati,
portando il totale mondiale a 247,15 milioni. La
società si era attirata diverse critiche dopo l’ultimo aumento dei
prezzi all’inizio dell’anno scorso, ma tali aumenti sembra non
abbiano influito sulla crescita dell’azienda.
Netflix: piani e tariffe in vigore in Italia
Ad ora, in Italia, sono ancora in
vigore i prezzi fino ad oggi comunicati. Si può dunque ritrovare il
Piano Standard con pubblicità a 5,49 € al
mese, il PianoStandard da 12,99€
al mese (dove ogni slot utente extra può essere aggiunto per 4,99 €
cadauno al mese), e il PianoPremium da 17,99€ al mese (dove, anche in
questo caso, ogni slot utente extra può essere aggiunto per 4,99 €
cadauno al mese). Resta da vedere se queste cifre rimarranno tali o
se, come ipotizzabile, l’aumento dei prezzi verrà esteso anche ad
altri territori tra cui quello italiano.
È tornata per il secondo anno la
conferenza stampapiù insolita, colorata e divertente di
Lucca Comics & Games: il
Cinema Centrale di Lucca oggi ha accolto oltre 270 bambini
e bambine delle scuole elementari e secondarie di primo grado di
Lucca e provincia per un evento for kids only – vietato
ai maggiori. I giovanissimi partecipanti si sono
trasformati in giornalisti per un giorno per
scoprire, insieme a un gruppo di straordinari ospiti, tutte
le novità di Lucca Junior, l’area del festival dedicata ai
visitatori più giovani (e i loro “colleghi” delle testate locali e
nazionali hanno potuto solo rimanere a guardare).
Andrea Lucchetta, Arianna
Craviotto, Hello Kitty e molti altri amici e ospiti
d’eccezione hanno raccontato ai giovani reporter che cosa potranno
trovare nei cinque giorni di festival. Lucca Junior torna
anche quest’anno al Real Collegio, che si trasforma nel
Family Palace: il palazzo della fantasia a misura
dei più piccoli, un luogo in cui gli esploratori del fantastico, i
sognatori di mondi, i piccoli lettori voraci di nuove storie, le
famiglie, le classi e gli insegnanti trovano la loro casa, tra
decine di eventi e spazi espositivi. Non mancheranno naturalmente
le attività diffuse in tutta la città che sapranno
conquistare visitatori e visitatrici dagli 0 ai 99
anni.
Anche in questa edizione,
il festival sarà totalmente gratuito per i bambini sotto i
10 anni: l’ingresso è libero per i bambini nati dal
01/01/2014 (che devono essere sempre accompagnati da
almeno un adulto provvisto di biglietto e braccialetto). Durante il
festival presso i Welcome Desk e il Family Palace sarà possibile
ritirare gratuitamente un braccialetto speciale (facoltativo)
pensato per i più piccoli, con indicato il numero della protezione
civile. E, come da tradizione, il Family Palace sarà
accessibile a tutti, nella massima inclusione, senza necessità di
avere alcun titolo di ingresso al festival. Un’opportunità
unica per iniziare a esplorare i molteplici universi di Lucca
Comics & Games guardandoli con gli occhi di un bambino.
Scopriamo alcune delle
novità svelate oggi!
NEL BUIO DELLA SALA… LA
MERAVIGLIA
Sabato 04/11, ore 17:00 il Cinema
Astra ospiterà l’anteprima nazionale diMary e lo spirito di mezzanotte,
l’attesissimo film d’animazione di Enzo D’Alò che da novembre sarà
al cinema. Rai Kids porterà invece una nuova
serie animata dedicata a uno dei personaggi più amati
dell’immaginario di intere generazioni: Hello Kitty sarà la
protagonista di Hello Kitty Super Style!,
una coproduzione internazionale italo-francese, realizzata da Watch
Next Media, Monello Productions e Maga Animation Studio in
collaborazione con Rai Kids (anteprima ufficiale della
serie a cartoni animati05/11, alle ore 11, al
Cinema Centrale). Sempre al Family Palace ci sarà
spazio anche per lo sport e per le attività di Super
Spikeball, la serie animata ideata dall’ex campione
del mondo di volley, Andrea Lucchetta, che proprio
nei giorni di Lucca Comics & Games debutta con la nuova
stagione sempre su Rai Yoyo.
RAI KIDS PORTA LA MAGIA
DEI SUOI PERSONAGGI AL FAMILY PALACE
Rai Kids partecipa a Lucca Comics &
Games 2023 con un ricco programma di appuntamenti per bambini e
famiglie: al Family Palace il pubblico potrà trovare anteprime,
attività di gioco, meet & greet con i personaggi più amati dei
canali Rai Yoyo e Rai Gulp. Oltre agli eventi già annunciati,
sabato 04/11 torna la Live Kids Parade con
una decina di character di Rai Yoyo. Saranno presenti, tra gli
altri, Pinocchio e Freeda, i Puffi, Bing e Flop, Lucky,
Bluey, Masha e Orso, naturalmente Hello Kitty e altri.
Nei giorni della manifestazione una
troupe di Rai Gulp documenterà tutti gli eventi principali di Lucca
Comics & Games, per realizzare lo speciale We Play
TOGETHER che andrà in onda il 05/11, alle ore 18.30 su
Rai Gulp e on demand su RaiPlay (in replica l08/11, alle ore
19.30). Il programma unirà il linguaggio televisivo con quello dei
videogames, e racconterà le mille facce della manifestazione
attraverso una vera e propria simulazione di videogioco in
soggettiva.
LA FANTASIA VA IN
SCENA
Un appuntamento imperdibile per i
piccoli sportivi: tutti i giorni i bambini
potranno “schiacciare” con Lucky e la Lucky Squad. Nel campo da
gioco allestito nel terzochiostro del
Family Palace e animato dallo staff di smart coach,
coordinati da Andrea “Lucky” Lucchetta, si potrà
giocare a Spikeball, il gioco della
Schiacciata.
La Pimpa sarà
protagonista di due appuntamenti dal
vivo conl’attrice e voce
narrante Caterina Paolinelli curati da Franco
Cosimo Panini Editore (05/11, ore 11:00 e
15:30).
Sabato 04/11 alle ore
15:15 la sala incontri del Real Collegio ospiterà
l’emozionante performance teatraleKiss a cura di Sabir Editore.
Per i bambini e ragazzi delle
scuole di Lucca, è stato organizzato anche uno speciale
Topolino Party, realizzato in collaborazione con
Panini Comics per scoprire cosa succede nel dietro le quinte del
settimanale a fumetti più amato d’Italia (evento per le scuole,
02/11, Auditorium San Francesco).
Giovanni
Muciaccia torna a Lucca Comics & Games con
Attacchi d’arte contemporanea (05/11, ore 14:00,
Auditorium del Suffragio). Seguirà un firmacopie al Family Palace
(05/11, ore 15:30).
DAL VIRTUALE AL REALE:
INCONTRO CON GLI YOUTUBER PIÙ AMATI
Hanno milioni di visualizzazioni e
follower e sono pronti a incontrare il pubblico del Family Palace.
Ecco l’elenco degli Youtuber più amati del momento, con le loro
sessioni di firme su prenotazione gratuita (tramite Eventbrite):
Jenny Puddu (01/11 dalle 14),
Roby (01/11 dalle 16:30), Max
Random (02/11 dalle 16:30),
Arex&Vastatore (03/11 dalle 16.30),
Glitter&Candy (04/11 dalle 16:30),
BellaFaccia (05/11 dalle 16:30). L’amatissima
doppiatrice e TikToker Arianna Craviotto
presenterà inoltre al pubblico il suo primo romanzo (03/11, ore
16:30).
IL PREMIO LIVIO SOSSI… SI
METTE IN MOSTRA
I visitatori di ogni età potranno
ammirare la mostra, allestita all’interno del
Family Palace e curata da Sarah Genovese, che raccoglie le tavole
selezionate dalla Giuria del Concorso Lucca Junior – Premio
di Illustrazione Editoriale “Livio Sossi” 2023. Obiettivo
del concorso, la realizzazione di un progetto illustrato a partire
dal testo inedito Celeste e la gemella Blu scritto da Angelo
Mozzillo: il progetto vincitore di Deco (Elisabetta Decontardi) è
diventato un albo illustrato pubblicato da Terre di mezzo Editore e
sarà presentato in occasione di questa edizione del festival.
UNA FESTA PER… ITALO
CALVINO E ALESSANDRO MANZONI
Giovedì 02/11, alle ore
10tutti pronti per Antenati
scatenati: Manlio Castagna racconta
Calvino e Manzoniin un coinvolgente
incontro-narrazione alla scoperta della trilogia fantastica I
nostri antenati di Italo Calvino e di alcuni personaggi iconici
de I Promessi Sposi manzoniani e non solo. Continuano i
festeggiamenti per i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino:
Sara Colaoneintroduce il libro Il Barone
Rampante insieme a Lorenza Natarella con il libro Il
visconte dimezzato. Seguirà poi un laboratorio con entrambe le
autrici (03/11).
GLI INSEGNANTI… TORNANO
SUI BANCHI DI “SCUOLA” AL FAMILY PALACE
A scuola di fumetto
con…Fumetti e graphic novel a scuola, come e
perché sceglierli (03/11, ore 17:30-19:00) con
l’autrice Susanna Mattiangeli, l’editore di Tunué Emanuele di
Giorgi e la referente progetto scuola de Il Castoro Cristina
Caponeri (moderati dalla libreria PensieRiBelli Lucca).
A scuola di fantasy…
conIl drago in
classe(02/11, ore 17:30-19:00).
Un incontro gratuito per gli insegnanti per parlare di libri
fantasy a scuola con Christian Antonini – autore
di libri per ragazzi e adulti, Elena Carloni – Editor Giunti
Ragazzi, la libraia Chiara Mozzone e le docenti Sonia Elisabetta
Corvaglia e Lucia Perrucci.
A scuola di fumetto
con…Fumetti e graphic novel a scuola, come e
perché sceglierli (venerdì 03/11, ore
17:30-19:00) con l’autrice Susanna Mattiangeli, l’editore di Tunué
Emanuele di Giorgi, editore Tunué e la referente progetto scuola de
Il Castoro Cristina Caponeri (moderati dalla libreria PensieRiBelli
Lucca).
A scuola di libri senza
parole con…Quanto parlano questi silent
book(domenica 05/11, ore 14:00)
a cura di Carthusia Edizioni.
A scuola di filosofia
con…Filosofare con i bambini? A scuola si
può(giovedì 02/11, ore 16:30) a cura di Nessun Dorma –
UAAR).
ALLA SCOPERTA DELLA NONA
ARTE
Una serie di incontri iniziati a
maggio per scoprire insieme a insegnanti e classi il potere e la
forza del fumetto promossi dalla libreria PensieriBelli, che sarà
presente al festival con lo Spazio Uack! – Bookshop Powered By
PensieRiBelli presso il Family Palace. E non mancheranno i
laboratori in cui le classi potranno scoprire le
curiosità del mondo del fumetto insieme a una serie di
amatissimi autori e autrici e protagonisti delle
graphic novel per i più giovani: Daniele Movarelli, Alice Coppini,
Giorgio Salati, Christian Cornia, Gud, Enrico Marigonda, Gabriele
Scarafia, Marco Greganti, Alessandro Giampaoletti, Brian Freschi,
Enrico “Nebbioso” Martini, Loris De Marco, Emiliano Pagani,
Fabrizio “Pluc” Di Nicola, Emanuele Apostoldis, Elena Ghezzo,
Michela Peloso, Federico Appel, Sualzo, Silvia Vecchini, Beatrice
Sacchi, Simona Atzori, Assia Petricelli, Sergio Riccardi, le
autrici di “Fai rumore” (Il Castoro), Renald Hysi, Elena Rapa,
Francesco Fioretti, Matteo Mancini, Francesco Niccolini, Icaro
Tuttle, Mauro Falchetti, Luca Albanese, Caterina Costa.
SPAZIO AL DISEGNO CREATIVO
E ALLA FANTASIA
Una serie di appuntamenti
organizzati al Family Palace per imparare le diverse tecniche
espressive, tra cui quelli promossi da Panini
Comics legati ad alcune properties tra le più amate:
Topolino Lab, il photo booth Io Barbie, Pokémon Lab,
Disney Frozen Lab, Monster High Visual Art School, Impara
a disegnare Spider-Man, Le nuove avventure di
Spider-Man, Peppa Pig Lab, Spidey and his Amazing
Friends. E ancora momenti dedicati ai cosplayer, la ruota della
fortuna e tante altre attività.
Giunti che
presenta la letteratura con i fumetti Disney e il laboratorio di
disegno con Michela Frare, oltre al
laboratorio W.I.T.C.H. – II cuore dell’amicizia.
Tridimensional
organizza una serie di appuntamenti imperdibili: Disegna Lampo!
– 44 Gatti, Il gioco del fumetto – Pinocchio and Friends,
Disegna le ali delle Winx – Winx Club, Disegna Pinocchio!
– Pinocchio and Friends.
Torna anche l’autrice e
illustratrice Nicoletta Costa, che sarà presente
con il suo stand monografico e una serie di attività inclusa la
mostra gratuita Le avventure a fumetti di Nuvola Olga.
Non mancheranno gli appassionanti
incontri promossi dall’Associazione Autori di
Immagini (AI).
Arriva per la prima volta la casa
editrice indipendente della famiglia Usborne: tre
gli appuntamenti all’insegna
dell’edutainment, incentrati su ambiente,
rapporto con i social media, e l’esplorazione della gentilezza
Artebambini
presenta una serie di appuntamenti che uniscono la scoperta dei
mondi artistici e il divertimento: Polifoniche Città,
Kamicucù, Dadanimali, Mappa galattica per
autostoppisti creativi e… non solo, Città in gioco.
Manidoro presenta i laboratori creativi Il
puzzle animal-brut e Op Op arazzo salta il
muro.
Emp
Pisa proporrà tutti i giorni una serie di attività
legate all’universo di Star
Wars.
Con INFN
Kids sarà possibile sperimentare dei divertenti
laboratori di fisica per bambini. Insieme ad
ITLUG, si potrà scatenare la fantasia con i
laboratori e le esposizioni creative dei mattoncini più amati.
Nelle nuove aree gioco saranno
presenti la Bottega di Re Artù per provare i
giochi insieme a tutta la famiglia, Hasbro,
Giochi Uniti con una serie di giochi giganti,
Lisciani giochi e Sabbiarelli.
Lucart offrirà una serie di laboratori per far
conoscere ai più piccoli l’importanza del riciclo e della
creatività.
LA SOLIDARIETÀ NON HA
ETÀ Torna anche quest’anno la Pigotta Special
Comics, nata dalla collaborazione tra Unicef,
Lucca Comics & Games e Sergio Bonelli Editore. Dopo le
pigotte di Dylan Dog, Zagor, Cico, Nathan Never e i personaggi di
Dragonero, quest’anno sarà la volta di Julia. Tornano anche gli
appuntamenti con Amnesty International, con
laboratori e giochi dedicati ai diritti dei bambini.
TRA DINOSAURI E SCARPE
MAGICHE, LELLI KELLY TORNA A LUCCA COMICS & GAMES Il
gruppo Lelli Kelly SpA sarà presente anche all’edizione di Lucca
Comics & Games 2023 con uno stand misto Bull Boys, Lelli Kelly e
Lorena Kay al Family Palace, il romanzo Lorena Kay e la Fabbrica
delle Scarpe Magiche e il fumetto I Dinos di Bull
Boys che sarà presentato in anteprima mondiale.
Le novità non finiscono
qui: nella corsa finale verso il 1° novembre, data di inizio del
festival, altre novitàkidsandranno ad aggiungersi al già ricchissimo palinsesto di
Lucca Junior.
Tra i personaggi più celebri della
mitologia greca e roma vi è certamente Hercules, noto per la sua
forza sovrumana e per le sue tante eroiche imprese. Ad aver
contribuito ulteriormente alla sua popolarità vi sono oggi i tanti
film a lui dedicati, che ne hanno nel corso degli anni proposto
riletture e nuove versioni sempre più spettacolari. Dai tanti
peplum realizzati a partire dagli anni Sessanta, fino al film
animato della Disney uscito nel 1997. Più recentemente, sono usciti
nello stesso 2014 ben due film dedicati al personagggio: Hercules – Il
guerriero, interpretato da DwayneJohnson, e Hercules – La leggenda
ha inizio (qui la recensione).
Questo secondo titolo, scritto e
diretto da Renny Harlin (regista noto per film
d’azione come 58 minuti per morire – Die
Harder e Cliffhanger – L’ultima
sfida) è una vera e propria origin story del
personaggio, raccontato dalla nascita fino alla completa
maturazione e consapevolezza dei suoi poteri. Ricco di effetti
speciali ed epiche ricostruzioni, il film è dunque una rilettura
del mito di Hercules contenente tanto elementi strettamente basati
al suo mito e altri ideati appositamente per questo nuovo racconto.
Rispetto all’altro lungometraggio dedicato al personaggio, però,
questo diretto da Harlin si è rivelato un cocente flop al box
office.
Hercules – La leggenda ha
inizio ha infatti incassato meno del suo budget di produzione,
andando incontro a pareri contrastanti. Per chi apprezza il genere
e l’antica Grecia come ambientazione, si tratta però di un titolo
apprezzabile per l’intrattenimento offerto e le avvincenti
coreografie delle battaglie. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Hercules – La leggenda ha inizio: la trama del
film
Ambientato nella Grecia dei miti,
delle leggende, degli eroi, il film vede il re
Anfitrione espandere il proprio potere invadendo
il confinante regno di Argo. Sempre più spietato, egli non fa che
gettare terrore sull’intera penisola, provocando devastazioni e
ingiustizie. Stanca di tutto ciò, la regina
Alcmena si rivolge alla dea Era
per apprendere in che modo il marito possa essere sconfitto. Qui
scopre la profezia secondo cui, giacendo con Zeus,
ella darà alla luce il campione che riporterà la pace nella Grecia.
Così infatti avviene e la donna da quel momento deciderà di
proteggere il bambino, a cui dà il nome
di Hercules, dall’influenza del marito.
Hercules, il principe semidio, non
ha però alcuna conoscenza dei suo natali divini o di quello che
sarà il suo destino. Il suo unico desiderio è avere l’amore della
bellissima Ebe, principessa di Creta, che è stata
promessa in sposa a Ificle, suo fratello, dal re
che prova un profondo risentimento nei confronti del giovane
Hercules, sospettando bene che egli non sia suo figlio. Una volta
venuto a conoscenza della grandiosità del suo destino il giovane
semidio dovrà però scegliere: fuggire con il suo vero amore o
realizzare il suo destino e diventare il più grande eroe di tutti i
tempi.
Hercules – La leggenda ha inizio: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista,
Hercules, vi è l’attore e modello Kellan Lutz,
principalmente noto per aver interpretato il vampiro Emmett Cullen
nella saga di Twilight. Nell’assumere il ruolo dell’eroico
semidio, egli si dichiarò pronto ad acquisire un’imponente massa
muscolare, al fine di risultare più temibile. Il regista, in
realtà, volle allontanarsi da questo stereotipo e suggerì
all’attore di lavorare principalmente sugli addominali. Lutz,
dunque, non dovette trasformarsi molto fisicamente, vantando già
una corporatura particolarmente atletica e scolpita. L’attore,
inoltre, sfruttò i momenti di pausa sul set per eseguire ulteriori
esercizi ai dominali, facendoli così risaltare maggiormente.
Accanto a lui, nei panni della madre
Alcmena vi è l’attrice Roxanne McKee, mentre il
consigliere Chirone è interpretato da Rade
Šerbedžija. La principessa Ebe è Gaia
Weiss, mentre nel ruolo di Ificle si ritrova
LiamGarrigan. Ad interpretare il
re Anfitrione vi è invece Scott Adkins, il quale
si è trovato a dar vita al personaggio in due età differenti,
caratterizzando queste attraverso una fisicità altrettanto
differente. Attraverso una ferrea dieta ed un allenamento intensivo
e prolungato egli raggiunse una forma fisica estremamente
impressionante, a tal punto che l’interprete di Hercules si sentì
sfigurare accanto a lui.
Hercules – La leggenda ha
inizio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Hercules – La leggenda ha inizio grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Infinity, Apple
iTunes, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì18ottobre alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Negli ultimi anni, l’acclamato
attore e regista Clint Eastwoodha
realizzato una serie di film incentrati sulle nuove figure eroiche
degli odierni Stati Uniti. American Sniper, il più
recente Richard Jewell e anche
15:17 – Attacco al
treno rientrano in questa categoria, con protagonisti che
si sono trovati al momento giusto nel posto giusto, dimostrando
capacità non a tutti proprie. Tra questi film vi è però anche il
magnifico Sully (qui la recensione), da Eastwood
diretto nel 2016 basandosi sull’autobiografia Highest Duty: My
Search for What Really Matters del pilota Chesley
Sullenberger, scritta insieme all’autore e giornalista
Jeffrey Zaslow.
Il regista si concentra dunque una
volta di più su figure umane, uomini ordinari ma capaci di atti di
eroismo unici, che li rendono veri e propri fari di speranza in un
mondo sempre più cupo. Per Eastwood è qui inoltre importante
ribadire come spesso questi nuovi eroi vengano poi massacrati
medialmente o sottoposti a processi in cui si dubita delle loro
capacità. Avviene qui come in Richard Jewell, con il
regista che dunque propone anche una forte critica nei confronti di
queste istituzioni apparentemente colpevoli di reprimire
personalità di questo tipo. Lucidissimo nel raccontare questa
vicenda, Eastwood realizza dunque con Sully uno dei suoi
migliori film degli ultimi anni.
Il regista va infatti ricercando un
forte realismo, ponendosi dalla parte di chi quell’esperienza l’ha
vissuta e inglobando nel film molteplici punti di vista, che
permettano di osservare l’evento da più prospettive, ricavando così
un racconto quanto più possibile alla realtà dei fatti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori, ma anche alla storia
vera e alle differenze tra questa e il lungometraggio.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Sully
Iil 15 gennaio del 2009 sembra un
giorno come un altro per l’esperto pilota di linea Chesley
Sullenberger, detto Sully, il quale
decolla dall’aeroporto di New York con un aereo con a bordo 155
persone tra equipaggio e passeggeri. Immediatamente dopo la
partenza, però, il velivolo si scontra con uno stormo di uccelli, i
quali causano la rottura dei due motori. In poco tempo e senza
possibilità di errore, Sully deve decidere cosa fare, sperando di
riuscire a portare in salvo tutti i presenti sul mezzo. L’unica
soluzione possibile sembra essere un ammaraggio nel fiume Hudson.
Una decisione di cui Sully dovrà farsi carico sia nell’immediato
che in seguito, dimostrando la correttezza delle sue decisioni.
Ad interpretare Chesley Sullenberg
vi è l’attore Tom Hanks, il
quale per prepararsi al ruolo ha trascorso diverso tempo a contatto
con il vero Sully, apprendendo da lui quanto c’era da sapere sulla
storia e cercando di acquisire il suo modo di fare. L’attore
AaronEckhart, realmente in possesso di una licenza
come pilota, interpreta il co-pilota Jeff Skiles, mentre Laura Linney è
Lorraine Sullenberg, moglie di Sully. Fanno parte del cast anche
gli attori Anna Gunn con il ruolo della
dottoressa Elizabeth Davis, Mike O’Malley con
quello di Charles Porter e Ann Cusack nei
panni di Donna Dent. L’attore Holt McCallany,
infine, interpreta Mike Cleary.
La vera storia di Sully
Sullenberger e le differenze con il film
Comandante del volo US
Airways 1549, Chesley Sullenberg, accompagnato dal primo
ufficiale Jeff Skiles, decolla dall’aeroporto
LaGuardia di New York con destinazione Charlotte. Poco dopo la
partenza, tuttavia, l’aereo colpisce un grande stormo di oche del
Canada. L’impatto prima danneggia i motori e pochi secondi dopo li
mette fuori uso. L’aereo è senza potenza nei motori sopra New York,
una delle città più popolose del pianeta. Determinando rapidamente
che non sarebbe stato in grado di raggiungere un qualsiasi
aeroporto e dopo aver contattato i controllori di volo,
Sullenberger decide quindi di far ammarare l’aereo sulle acque del
fiume Hudson.
Sullenberger e Skiles hanno
pochissimi minuti per tentare l’ammaraggio e la manovra va a buon
fine, tutti i 155 passeggeri a bordo si salvano, con pochissimi
feriti lievi. Sullenberger è l’ultimo a lasciare l’aereo, dopo
essersi assicurato che tutti i passeggeri e l’equipaggio fossero
riusciti a mettersi in salvo. Da quel momento, viene considerato da
tutti un eroe, ma nonostante l’acclamazione e la gratitudine nei
suoi confronti, viene sottoposto ad un’indagine dalla National
Transportation Safety Board, un’agenzia investigativa, con
l’obiettivo di stabilire se la decisione da lui presa fosse
realmente l’unica possibile. Le simulazioni di volo effettuate
mostrarono infatti che si sarebbe potuto atterrare negli aeroporti
di LaGuardia o di Teterboro.
La validità di tali simulazioni
venne però rigettata durante l’udienza della NTSB atta a giudicare
l’operato dell’equipaggio: esse infatti erano state condotte da
piloti che non dovevano affrontare alcun reale pericolo, che erano
stati precedentemente istruiti sul compito da affrontare e che ciò
nonostante hanno dovuto impiegare numerosi tentativi per riuscire a
portare a termine il compito con successo. L’aggiunta di un tempo
di reazione di 35 secondi ha reso impossibile simulare gli
atterraggi con successo, stabilendo che quella di Sully era davvero
l’unica scelta possibile. Successivamente, Sullenberg ha ricevuto
prestigiosi onori, prima di ritirarsi in pensione nel 2010.
Le differenze tra il film e la storia vera
Nel raccontare tale vicenda,
Eastwood ha cercato di rimanere quanto più fedele possibile a
quanto riportato da Sullenberg. Ha così inserito nel film dettagli
su cosa ha causato problemi all’aereo e le operazioni compiute dal
capitano durante la manovra di ammaraggio. Ha inoltre deciso di
mostrare questo momento da più punti di vista, effettuando le
riprese nei veri luoghi in cui l’evento si è svolto e includendo
anche i testimoni dell’accaduto. Tuttavia, il film calca un po’ la
mano sull’indagine svolta nei confronti di Sully. Nella realtà,
egli non ha mai avuto dubbi sulla manovra eseguita quale unica
possibilità di salvezza e il processo nei suoi confronti è stato
più un controllo “di routine”.
Tuttavia, nella realtà il processo è
durato molto più a lungo di quanto raccontato nel film. Ci sono
voluti ben 15 mesi prima che gli investigatori federali sugli
incidenti concludessero che il capitano Chesley “Sully”
Sullenberger e il copilota Jeff Skiles avevano preso la decisione
giusta. Inizialmente, come mostrato nel film, le simulazioni
mostravano il contrario ma quando poi è stato aggiunto il “fattore
umano”, oltre ad un certo tempo di riposta da parte dei due piloti,
le simulazioni hanno mostrato come la scelta compiuta dai due fosse
realmente l’unica possibile e il fatto che tutto sia svolto senza
nessun morto li ha confermati quali veri e propri eroi.
Il trailer di Sully e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Sully grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple TV, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 18 ottobre alle ore
21:00 sul canale Iris.
L’horror non è di casa solo su
Netflix! Anche sulla piattaforma
Prime Video si possono
infatti ritrovare diversi film appartenenti a questo genere, da
quelli realizzati dai grandi maestri fino a titoli di nuove voci
nel panorama cinematografico, passando da horror più commerciali
fino a quelli più autoriali, che manifestano spesso la volontà di
raccontare il presente attraverso le distorsioni tipiche di questo
genere. Che siano spaventi più superficiali ma comunque di impatto
o quelli più subdoli, capaci di insinuarsi sottopelle e rimanere
per giorni nell’animo dello spettatore, non mancano dunque sulla
piattaforma horror di ogni tipo e sottogenere. Ecco allora un
elenco di alcuni dei migliori film horror
attualmente disponibili su Prime Video.
I migliori film horror disponibili su Prime Video
Terrifiers 2 (2022)
Dopo essere stato resuscitato da
un’entità sinistra, Art the Clown torna nella placida cittadina di
Miles County dove prende di mira un’adolescente e suo fratello
minore nella notte di Halloween. Con Terrifiers 2Damien Leone prende ciò che ha avuto tanto
successo nel primo capitolo e lo porta a un livello superiore,
offrendo un terrore di prim’ordine e da batticuore ovunque. Brutale
e molto violento, il fattore paura di Terrifier 2 non
diminuisce mai, con la performance di David Howard
Thornton nei panni di Art the Clown che porta avanti il
film in modo eccellente dall’inizio alla fine e rivendica un posto
per tale villain accanto ai grandi del genere.
Bussano alla porta (2023)
Mentre sono in vacanza in una baita
isolata, una bambina e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da
quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di compiere
una scelta impensabile per evitare l’apocalisse. Diretto dal
maestro del mistero M. Night Shyamalan, Bussano alla porta è un
dramma ricco di suspense basato sul romanzo horror di Paul
G. Tremblay, che pur svolgendosi in un unico ambiente
permette di percepire attivamente gli orrori che si scatenano nel
resto del mondo, spingendo a riflessioni particolarmente lucide sul
nostro contemporaneo.
Smile (2022)
Dopo aver assistito al drammatico
incidente subito da un paziente, la dottoressa Rose Cotter inizia
ad essere la protagonista di alcuni eventi terrificanti, che la
spingeranno ad affrontare il proprio passato per sopravvivere alla
sua nuova, terrificante realtà. Scritto e diretto da Parker
Finn, Smile è un inquietante
thriller soprannaturale sul trauma e sul modo in cui si sposta da
una persona all’altra in un ciclo infinito. Il regista svolge un
lavoro fenomenale giocando con le aspettative del pubblico e
concependo il racconto in modo da essere quantomai ambiguo.
Nanny (2022)
Aisha è una tata senza documenti
che lavora per una coppia privilegiata di New York. Mentre si
prepara all’arrivo del figlio che ha lasciato in Africa
Occidentale, una presenza violenta invade la sua realtà,
minacciando il suo sogno americano. Nanny è il debutto
cinematografico dello sceneggiatore e regista Nikyatu
Jusu, che realizza un sogno febbrile di immagini horror
inquietanti ed evocative. Concentrandosi su Aisha, la storia si
trasforma rapidamente in un regno di spiriti e visioni
soprannaturali, in un risultato che ha sconvolto pubblico e
critica.
La notte del giudizio (2013)
Nel 2022 il governo americano ha
istituito periodo annuale di dodici ore nel quale qualsiasi
cittadino è libero di commettere i crimini più efferati. Questo
film segna la nascita del franchise di La notte del giudizio,
ideato dallo scrittore e regista James DeMonaco,
che propone con questo primo film un esplorazione della natura
dell’umanità, le nevrosi che sempre più dilagono nella società e il
generale decadimento sociale, oltre che ad affrontare interessanti
questioni filosofiche attraverso una narrazione quantomai
ansiogena.
Run Sweetheart Run (2020)
La mamma single Cherie si sente
sollevata ed eccitata quando incontra il carismatico Ethan.
L’influente uomo d’affari supera le aspettative e fa innamorare
Cherie. Ma alla fine della serata, lui rivela la sua vera natura
violenta e da quel momento Cherie dovrà scappare per sopravvivere.
Run Sweetheart Run è diretto da Shana
Feste, co-sceneggiatrice con Keith Josef
Adkins e Kellee Terrell, ed esplora le
terrificanti realtà degli appuntamenti moderni attraverso scene
eccessivamente esagerate e brutalmente cruente, che portano a
compimento gli intenti della regista.
Candyman (2021)
Anthony, un artista visivo,
incontra un veterano che gli espone la vera storia dietro la
leggenda metropolitana di Candyman. Ansioso di usare questi
dettagli macabri per i suoi dipinti, Anthony scatena
inconsapevolmente una terrificante ondata di violenza. Co-scritto
da Jordan Peele e diretto da Nia
DaCosta, il film è un sequel del classico del 1992 con lo
stesso nome. Candyman è dunque la
continuazione della storia, radicata in una narrazione orribile
derivante dalla storia razzista americana, temi molto politici su
cui il film riflette profondamente.
Train to Busan (2016)
Un padre e la piccola figlia sono
diretti a Busan ma durante il viaggio in treno rimangono
intrappolati sul treno insieme a un gruppo di zombi. Insieme agli
altri passeggeri ancora non infetti, dovranno cercare di salvarsi.
Diretto da Yeon Sang-ho, Train to Busan è oggi
considerato uno dei migliori zombie movie degli ultimi
anni, che ha contribuito a rinvigorire il sottogenere grazie anche
al sapiente utilizzo della sua unica e claustrofobica location. Nel
2020 è poi stato realizzato un sequel chiamato
Peninsula.
The Vast of Night (2019)
In una fatidica sera nel New Mexico
degli anni ’50, l’attraente giovane operatore Fay e il carismatico
DJ radiofonico Everett scoprono una strana frequenza audio che
potrebbe cambiare per sempre la loro cittadina suburbana e il
futuro. Il film di fantascienza indipendente The Vast of
Night, diretto da Andrew
Patterson, è senza dubbio uno dei migliori film del 2020,
spielbergiano in quanto trae chiaramente influenza da film come
E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo, ma ha
anche una voce e uno stile tutto suo, che fa dell’ascolto ma anche
della forze delle immagini il suo primario punto di forza.
Suspiria (2018)
Una giovane ballerina americana arriva a Berlino per
un’audizione di danza. Ben presto, la ragazza viene a conoscenza di
un terribile segreto che le direttrici della compagnia tentano di
nascondere. Più un film fratello dell’iconico classico horror di
Dario Argento che non un suo remake, il Suspiria di
Luca Guadagnino è una fantasmagoria di violenza,
magia e movimento, dove l’arte, la danza, l’orrore e lo spirito
umano entrano in gioco evocando il misterioso e un sentimento di
vera stregoneria tanto commovente e profondo quanto a volte
terrificante.
Totally Killer (2023)
Quando lo spregevole Killer delle
Sedicenni, 35 anni dopo la carneficina, torna per reclamare
un’altra vittima, la diciassettenne Jamie viaggia accidentalmente
indietro nel tempo fino al 1987, determinata a bloccare
l’assassino. Il gioca con l’horror e il fantasy per offrire uno
slasher ricco di soprese che mentre ragiona sui meccanismi del
genere offre anche situazioni particolarmente avvincenti oltre che
numerosi brividi.
Speak No Evil (2022)
Una famiglia danese fa visita a una
famiglia olandese conosciuta durante una vacanza. La situazione
sfugge pian piano di mano quando gli olandesi si rivelano molto
diversi da ciò che hanno finto di essere. Film di produzione
danese, è questo un cupo horror che si basa sulla follia umana per
generare profondo terrore. Indicato come uno dei migliori horror
degli ultimi anni, è una perla europea assolutamente da non
perdere.
X – A Sexy Horror Story (2022)
Nel 1979, una troupe
cinematografica tenta di realizzare un film per adulti nelle zone
rurali del Texas. Tuttavia, quando i proprietari di casa li
catturano, devono combattere per sopravvivere. Primo capitolo della
trilogia interpretata da Mia
Goth,X
– A Sexy Horror Story è un omaggio agli slasher degli anni
Settanta e Ottanta, che propone una protagonista già iconica
all’interno di un contesto tanto folle quanto emotivamente
coinvolgente.
Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)
Tormentata da una madre nevrotica e
tirannica, Carrie affrona una difficile adolescenza. Inoltre la
ragazza è oggetto di scherno delle sue compagne di scuola, fino a
quando scopre di possedere dei poteri soprannaturali. Capolavoro di
Brian De Palma tratto dal primo romanzo di
Stephen King, Carrie – Lo sguardo di
Satana è un grande classico del genere, che oltre l’orrore
propone però anche il racconto di una giovane in cerca di amore e
che ottiene invece solo disprezzo.
Dark Harvest (2023)
In una piccola città del Midwest,
un rituale che si svolge ogni anno scatena l’ira del mitologico
Sawtooth Jack, il quale sorge dai campi di grano e sfida gli
adolescenti della città in una sanguinosa battaglia di
sopravvivenza. A lungo rimandato per via del Covid-19, il film
horror è basato sull’omonimo romanzo di Norman
Partridge e vanta un cast stellare, con artisti del
calibro di Elizabeth Reaser, Jeremy Davies, Luke
Kirby ed Ezra Buzzington.
Halloween (1978)
Un criminale già condannato per
l’omicidio della sorella scappa di prigione e torna nella città
natale in cerca della prossima vittima durante la notte di
Halloween del 1978. Con questo film, John
Carpenter, uno dei maestri del genere, ha ristabilito le
regole dello slasher. Primo insuperabile capitolo di una lunga
saga, Halloween è però non solo un horror con il classico
assassino in cerca di vittime, ma anche una lucida riflessione
sulla società statunitense, le sue nevrosi e la sua crescente paura
di una minaccia esterna che penetra lì dove ci crediamo al sicuro
per distruggere ogni certezza.
The VVitch (2015)
Nel 1630, in Inghilterra, una
famiglia di contadini accusa la giovane figlia di stregoneria
quando il figlio più piccolo scompare misteriosamente. Opera prima
di Robert Eggers, con la quale si è affermato come
uno dei nuovi grandi registi da tenere d’occhio, The Witch è un horror
d’atmosfera come ce ne sono pochi, capace di inquietare con gli
ambienti, le luci, con ciò che non si vede e che proprio per questo
fa ancora più paura. The Witch è dunque un’esperienza
cinematografica tra le migliori degli ultimi anni, per quanto
riguarda l’horror.
Sinister (2013)
Ellison Oswalt (Ethan Hawke),
uno scrittore di libri tratti da storie vere di cronaca nera,
decide di trasferirsi in una nuova casa insieme alla sua famiglia
per lavorare al suo prossimo volume. Non sa, però, che proprio
nella nuova dimora, un anno prima, è avvenuto il terribile massacro
di cui vorrebbe scrivere: un’intera famiglia è stata sterminata e
non sarà l’ultima. Sinister è uno degli horror
più spaventosi e apprezzati degli ultimi anni, targato
Blumhouse.
Cube – Il cubo (1997)
Senza ricordarsi come siano giunti
in quel luogo, sei sconosciuti si trovano intrappolati in un cubo
dal quale esiste solo una via d’uscita, mentre ogni altra sembra
condurre a una fine truculenta. Grande classico degli anni Novanta,
Cube – Il cubo ha
anticipato numerosi film horror realizzati negli anni successivi,
tra cui il celebre Saw. Violentissimo, imprevedibile e
continuamente capace di sorprendere, è un’esperienza horror
impeccabile ancora oggi.
Bones and All (2022)
L’amore sboccia tra una giovane
emarginata sociale e un vagabondo diseredato mentre si imbarcano in
un’odissea di 3.000 miglia attraverso le strade secondarie
dell’America. Ancora Luca Guadagnino, stavolta
alle prese con un horror con protagonisti giovani cannibali in
cerca di sé stessi in un’America decadente e squallida.
Bones and All non è un film
spaventoso come si intende di norma il genere, ma capace di turbare
fin nel profondo l’animo dello spettatore.
Rec (2007)
La giovane reporter Angela e il suo
cameraman seguono per una notte una squadra di pompieri di
Barcellona per descriverne il lavoro e inserirlo in un programma
TV: un’uscita di routine diventerà un inferno. Famosissimo horror
spagnolo girato interamente attraverso videocamere a mano, che
restituiscono un senso di instabilità, di diretta presenza sui
luoghi degli eventi nonché di vicinanza ai personaggi, Rec
è un’angosciante discesa verso gli inferi, dove si annidano orrori
indicibili.
Silent Hill (2006)
Per capire la malattia della
figlia, una donna la porta nella città che la piccola vede nei
sogni. Per entrambe, sarà però l’inizio di un incubo. Tratto
dall’omonimo videogioco horror, divenuto tra i più celebri di
sempre, Silent Hill ripropone le atmosfere e gli orrori
della sua controparte videoludica per immergere lo spettatore in un
vero e proprio incubo ad occhi aperti, dove realtà e sogno si
confondono e tutti gli orrori che vi possono trovare casa.
Escape Room (2019)
Sei sconosciuti visitano un
edificio misterioso per provare un gioco che ha come scopo la
risoluzione di una serie di enigmi. Presto, però, si rendono conto
che ogni stanza è una elaborata trappola che fa parte di un piano
sadico e mortale. Ecco un film che deve molto a Cube – Il
cubo. Escape Room riprende il concept del gioco oggi
tanto in voga per renderlo il teatro di orrori continui, dove ogni
mossa sbagliata può portare alla morte. Dopo il buon successo
ottenuto, il film ha poi ottenuto un seguito.
Piraña Paura (1981)
Quando dei piranha volanti
geneticamente modificati vengono lasciati liberi in un villaggio
vacanze caraibico, un’istruttrice subacquea e il suo fidanzato
scienziato tentano di affrontare la situazione. Primo film di
JamesCameron, Piraña
Paura è chiaramente ispirato a Losqualo, ma
riprende quel concept per trarne nuovi orrori e nuovi colpi di
scena. Il film non manca di regalare brividi continui e mostra già
quanto Cameron fosse un regista di talento, che pochi anni dopo
avrebbe regalato al cinema autentici capolavori.
Riposo forzato (2022)
Una donna incinta, a riposo a
letto, inizia a sperimentare cose strane e inizia a chiedersi se la
sua casa sia infestata o se sia tutto nella sua testa. Melissa Barrera, star
di Scream V, recita in quest’inquietante horror che non si
risparmia nel proporre elementi che metteranno in dubbio le
certezze degli spettatori. Tra i titoli presenti su Prime Video è
forse uno dei meno noti, ma promette brividi capaci di perdurare a
lungo nella mente e nell’animo dello spettatore.
Nella pelle di mia madre (2023)
Bloccata nelle Filippine durante la
seconda guerra mondiale, il dovere di una ragazzina di proteggere
la madre morente viene complicato dalla sua fiducia malriposta in
un’ingannevole fata mangiacarne. Sono molti elementi gli In My
Mother’s Skin tipici dell’horror, dalla casa infestata fino
alla presenza di spiriti malvagi, ma il regista li infrange uno ad
unoper comporre una narrazione che costantemente rielabora una
drammatica storia vera e il modo in cui è stata tramandata nel
tempo.
Bingo Hell (2021)
Quando Lupita, sulla sessantina e
attivista di quartiere, scopre che la sua amata sala da bingo è
stata acquistata da un misterioso e demoniaco uomo d’affari di nome
Mr. Big, riunisce i suoi amici per combattere l’enigmatico
imprenditore, portando alla luce la sua vera identità. Un horror
non privo di elementi comici, che offre un gruppo di improbabili
protagonisti alle prese con vicende solitamente esclusiva dei più
giovani. Bingo Hell diverte, spaventa e regala una visione
decisamente diversa dalle solite.
Nero come la notte (2021)
Quando sua madre tossicodipendente
diventa l’ultima vittima di un vampiro a New Orleans, la
quindicenne Shawna giura vendetta. Insieme ai suoi tre migliori
amici, Shawna escogita un piano audace per infiltrarsi nella villa
dei vampiri e ucciderli. Altro film della serie Welcome to
Blumhouse, è questo un film sulla figura del vampiro che si
avvale però di qualche convincente novità narrativa, offrendo così
un intrattenimento dell’orrore che coinvolge e spaventa.
L’occhio del male (2020)
Una storia d’amore apparentemente
perfetta si trasforma in un incubo. Una donna si convince che il
nuovo fidanzato della figlia abbia un legame oscuro con il proprio
passato e inizia ad indagare, portando alla luce vecchi
orrori. L’occhio del male è un film dell’orrore
prodotto da Blumhouse Television, filiale di Blumhouse Productions,
e distribuito in esclusiva da Prime Video. Il film è stato diretto
da Elan Dassani e Rajeev Dassani
ed è tratto dal romanzo omonimo di Madhuri
Shekar.
Madres (2021)
In attesa del loro primo figlio,
una coppia messicano-statunitense si trasferisce in una comunità di
agricoltori nella California degli anni Settanta, dove strani
sintomi e spaventose apparizioni mettono in pericolo la loro
famiglia. Altro capitolo di Welcome to Blumhouse, il film
propone è un horror sulle paure della gravidanza ispirato ad eventi
reali. Può sembrare una classica storia di maledizioni che
aleggiano sulla protagonista incinta e sul nascituro, ma si svela
ben presto come qualcosa di più.
The Turning – La casa del male (2020)
Una giovane governante viene
assunta per occuparsi di due ragazzi orfani che vivono in una villa
gotica nella campagna del Maine. Ben presto la ragazza scopre che
sia i bambini che la casa nascondono oscuri segreti ed entità
malvagie. Finn Wolfhard e
Mackenzie
Davies recitano in questo horror prodotto da
Steven Spielberg che propone un
adattamento moderno della storia di fantasmi del 1898 Il giro di
vite di Henry James.
Come Play (2020)
Quando Oliver diventa il bersaglio
di una strana creatura che si è materializzata attraverso i
dispositivi elettronici, i suoi genitori per salvargli la vita
saranno costretti ad affrontare il misterioso mostro. Intrigante
horror dove si suggerisce il pericolo che i più giovani possono
riscontrare nel relazionarsi con i nuovi dispositivi elettronici,
ovvero l’isolamento crescente dal mondo circostante con tutte le
conseguenze psicologiche che possono derivarne, qui incarnate da un
orripilante creatura.
The Intruder (2019)
Una giovane coppia di sposi compra
una bellissima casa nella Napa Valley con molti acri di terreno.
Tuttavia, i due scoprono che l’uomo che gliel’ha venduta si rifiuta
di andarsene dalla proprietà. Un thriller della serie home
invasion, dove però l’invasore è l’ex proprietario di casa che
non vuol saperne di lasciare la dimora, per motivi quantomai
contorti che metterranno a dura prova la sopportazione dei nuovi
inquilini. Si costruisce così un film teso e inquietante, che tiene
continuamente con il fiato sospeso.
Black Box – Ritrova te stesso (2020)
Dopo aver perso la moglie e la
memoria in un incidente d’auto, un padre solo subisce un
agonizzante trattamento sperimentale che lo porta a chiedersi chi
sia veramente. Secondo capitolo della serie di film a tema
antologico Welcome to the Blumhouse, Black Box –
Ritrova te stesso è un horror psicologico che pone il
protagonista in una situazione anomala, riflettendo attraverso di
lui sul concetto di identità e su come esso possa essere
manipolabile.
Antebellum (2020)
Veronica Henley, scrittrice di
successo, è di ritorno dal tour promozionale del suo ultimo libro
quando si ritrova suo malgrado intrappolata in una realtà orribile
che la costringe a confrontarsi con il suo passato. Un horror che
riflette sugli orrori perpetrati nei confronti della popolazione
afroamericana nelle piantagioni di cotone, offrendo agli spettatori
l’opportunità di assistere ad una vicenda insolita dalla quale si
vorrebbe fuggire quanto prima, senza però la certezza di
riuscirvi.
The Manor (2021)
Dopo aver subito un ictus, Judith
Albright si trasferisce in una storica casa di cura, dove inizia a
sospettare che qualcosa di soprannaturale stia depredando i
residenti. La regista Axelle Carolyn confeziona un
horror semplice ma efficace, che gioca sulla possibile
inattendibilità della protagonista per suscitare dubbi, sospetti,
spaventi e orrori continui. Un horror poco conosciuto tra quelli
recentemente usciti, ma meritevole di una visione.
Sono disponibili il trailer e la key
art della seconda stagione della serie originale
Disney+Nuovo Santa Clause Cercasi.
Il nuovissimo trailer svela la storia di Scott Calvin (Tim
Allen) e della sua famiglia che ritornano al Polo Nord
per vivere altre avventure. La seconda stagione debutterà
mercoledì 8 novembre sulla piattaforma
streaming con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio
ogni settimana.
Oltre ad Allen, che è produttore
esecutivo e riprende l’amato ruolo di Babbo Natale/Scott Calvin, la
seconda stagione è interpretata da Elizabeth Mitchell nel ruolo di
Mrs. Claus/Carol, Austin Kane nel ruolo di Cal Calvin Claus,
Elizabeth Allen-Dick nel ruolo di Sandra Calvin Claus, Devin Bright
nel ruolo di Noel, Gabriel “Fluffy” Iglesias nel ruolo di Kris
Kringle ed Eric Stonestreet nel ruolo di Magnus Antas, The Mad
Santa.
Accanto a Tim Allen, il pluripremiato Jack Burditt
(30 Rock, Modern Family, Frasier,
Unbreakable Kimmy Schmidt) continua a ricoprire il ruolo
di produttore esecutivo e showrunner. Kevin Hench (L’uomo di
casa), Richard Baker (L’uomo di casa, Santa
Clause, Che fine ha fatto Santa Clause?) e Rick
Messina (L’uomo di casa, Santa Clause, Che
fine ha fatto Santa Clause?) sono produttori esecutivi insieme
a Jason Winer e Jon Radler per la Small Dog Picture Company.
Prime Video ha svelato oggi il trailer e il poster
della seconda stagione dello show Original italiano
Prova Prova Sa Sa, disponibile in
esclusiva su Prime Video dal 26 ottobre.
Torna il comedy show incentrato
sull’improvvisazione con Frank Matano. In ogni puntata, i quattro
comici protagonisti affrontano giochi e si esibiscono in sketch e
sfide sempre diverse, scelte dal conduttore e dal pubblico. Tante
le novità: nuovi giochi e ben nove performer che si alternano nelle
varie puntate: Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Edoardo Ferrario e
Aurora Leone, Francesco Mandelli, Lucia Ocone, Francesco Pannofino,
Marta Filippi e Francesco Arienzo. In ogni appuntamento anche una
nuova challenge: “La sorpresa Sa Sa”, un’enorme scatola che
nasconderà un ospite misterioso, svelato solo a fine puntata, con
cui uno dei comici protagonisti dovrà improvvisare un gioco.
Prova Prova Sa Sa è prodotto da Endemol Shine Italy per
Prime Video ed è basato su “Whose Line Is It
Anyway?”, format di successo e pluripremiato creato da Dan
Patterson e Mark Leveson per Hat Trick Productions.