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Denis Villeneuve su Blade Runner 2049: “La cosa più difficile che abbia mai fatto”

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L’adattamento di Ridley Scott di Il cacciatore di androidi di Phillip K. Dick, Blade Runner, è ampiamente considerato come uno dei film di fantascienza più influenti e acclamati di tutti i tempi, quindi quando è stato annunciato che un sequel era in lavorazione, c’era comprensibilmente molta apprensione, anche se a capo del progetto c’era un regista apprezzato come Denis Villeneuve.

Blade Runner 2049 del 2017 è stato accolto molto bene sia dai fan che dalla critica, e alcuni in realtà lo acclamano come altrettanto buono o addirittura migliore dell’originale. Sfortunatamente, ciò non si è riflesso nella performance al botteghino del film. Blade Runner 2049 ha incassato circa 267,5 milioni di dollari in tutto il mondo contro un budget di produzione di 150-185 milioni di dollari, per una perdita dichiarata di 80 milioni di dollari.

Durante un’intervista con THR, a Denis Villeneuve è stato chiesto se pensa che “sarà mai in grado di ignorare l’ombra di Blade Runner?”. “No, mai. Blade Runner è uno dei miei film preferiti, ed è assolutamente un capolavoro. Ridley Scott è uno dei miei registi preferiti e, anche se mi aveva dato la sua benedizione, per me era molto importante ascoltarlo e vederlo attraverso i suoi occhi che in quel momento gli andava bene che facessi il film, ma mentre stavo girando Blade Runner 2049 pensavo costantemente al film originale.
Quindi 2049 è stata davvero una lettera d’amore per il primo film, ma è stato di gran lunga uno dei progetti più difficili che abbia mai realizzato, e non credo che mi avvicinerò mai più all’universo di qualcun altro.”

Molti fan di Star Wars sperano che Villeneuve alla fine faccia un viaggio nella galassia molto, molto lontana, ma in base ai commenti del regista, non sembra che ciò accadrà mai.

Intanto però Denis Villeneuve è al cinema con il sontuoso Dune: Parte Due.

Avengers: Secret War e Deadpool e Wolverine: intriganti rumor sui film

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Dopo recensioni non esaltanti e incassi al botteghino inferiori alle aspettative, i Marvel Studios stanno cercando di riportare la saga del Multiverso sulla strada giusta. Per il 2024, ci aspettano soltanto due progetti in live action: Deadpool e Wolverine e Agatha. La prima è l’ennesima avventura Multiversale e, se si deve credere ai resoconti precedenti, che pone le basi per i prossimi film degli Avengers.

Abbiamo già sentito voci secondo cui la star di Logan, Dafne Keen, potrebbe apparire come una adulta X-23 nel trequel e, secondo @ScarletWitchUpd, esiste un CV che attesta la sua partecipazione al film. L’account X non condivide ulteriori dettagli per paura di guai, ma speriamo che questo significhi che vedremo l’ormai diciannovenne vestita come la Wolverine femmina dei fumetti.

Tornando al franchise dei Vendicatori, però, anche lo scooper @MyTimeToShineH ha appena rilasciato un’intrigante informazione. Apparentemente, in merito a Avengers: Secret Wars “Hugh Jackman ha detto alla Marvel che sarebbe tornato per Secret Wars, ma solo se poteva avere la possibilità di interagire con Tobey [Maguire] e [Robert Downey Jr.].” Dubitiamo che questo sia un vantaggio per l’attore (soprattutto considerando i soldi che probabilmente gli verranno offerti per riprendere il ruolo di Wolverine), ma, comprensibilmente, Jackman spera di condividere lo schermo con due colleghi e icone dei cinecomics. Avengers: Secret Wars è ancora lontano, ma Captain America: Brave New World e Thunderbolts arriveranno nel 2025.

Ecco il trailer di Deadpool e Wolverine

Deadpool e Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio e segna l’introduzione del Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds nell’universo cinematografico Marvel (con un rating decisamente diverso rispetto ai primi due capitoli). Soprannominandosi “Marvel Jesus”, Deadpool arriva nel MCU dopo essere stato rapito dalla Time Variance Authority, i manager del multiverso visti l’ultima volta in Loki, e si ritrova nello stesso mondo dei Vendicatori.

Sebbene il suo volto non si veda nel trailer, anche Wolverine di Hugh Jackman passa dall’universo di X-Men al MCU. Diretto da Shawn Levy, il film comprende anche Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni e Matthew Macfadyen.

Quando uscirà Avengers: Secret Wars?

Originariamente previsto per il 2025, Avengers: Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood. Dopo Avengers: The Kang Dynasty che debutterà nelle sale il 1° maggio 2026, mentre l’altro film arriverà nelle sale il 7 maggio 2027. Entrambi i film non hanno ancora un regista. Si tratta del sesto capitolo della serie di film di successo Avengers. Dovrebbe concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe e la Saga del Multiverso. I fan attendono da tempo la notizia di un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove poi si scontrano su un pianeta chiamato Battleworld.

X-Men ’97 e Your Friendly Neighbourhood Spider-Man saranno da record per le serie Marvel

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Mancano poco più di due settimane all’uscita di X-Men ’97, il tanto atteso revival di X-Men: La serie animata, e ora i fan più accaniti possono sapere il numero di episodi che proporrà la serie. Il programma televisivo MCU live-action più lungo fino ad oggi è She-Hulk: Attorney at Law con 9 episodi. Sul fronte dell’animazione, le prime due stagioni di What If…? invece condividono il record di 9 episodi ciascuna, ma X-Men ’97 le batterà tutte con ben 10 episodi (secondo un comunicato stampa diffuso dalla Disney). Supponendo che avremo un episodio a settimana, il finale di X-Men ’97 dovrebbe arrivare il 15 maggio.

Lo scooper @CanWeGetToast afferma (tramite Toonado.com) che Your Friendly Neighbourhood Spider-Man (precedentemente noto come Spider-Man: Freshman Year) sarà lungo 10 episodi, con ogni puntata che durerà circa 30 minuti.

Cose entusiasmanti sono chiaramente all’orizzonte per la Marvel Animation. “X-Men’97 rivisita l’iconica era degli anni ’90 in cui gli X-Men, una banda di mutanti che usano i loro misteriosi doni per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono sfidati come mai prima d’ora, costretti ad affrontare una situazione pericolosa e nuovo futuro inaspettato”, si legge in una breve sinossi.

Cosa sappiamo su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, arriverà in streaming a partire dal 20 marzo. X-Men ‘97 rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, mentre gli X-Men, un gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

Beau DeMayo è il caposceneggiatore; gli episodi sono diretti da Jake Castorena, Chase Conley e Emi Yonemura. Con le musiche dei Newton Brothers, Brad Winderbaum, Kevin Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso e DeMayo sono i produttori esecutivi della serie.

Thanos: 10 differenze tra fumetto e film

Thanos: 10 differenze tra fumetto e film

Come spesso accade negli adattamenti dei fumetti Marvel per il grande schermo, i personaggi sono soggetti a qualche cambiamento rispetto alle storie originali, non sempre tradotte letteralmente ma comunque fedeli allo spirito degli autori. Compreso Thanos, il Titano Pazzo protagonista della saga delle gemme dell’infinito.

Ecco allora i 10 cambiamenti più importanti rilevati nei film dei fratelli Russo:

Le origini di Thanos

Thanos è il vero protagonista di Avengers: Infinity War, tuttavia questo ruolo di rilievo non ha permesso agli sceneggiatori di esplorare ogni singolo aspetto delle sue origini e del suo passato. Ovviamente molte cose sono state modificate e semplificate per il film. Nel MCU, Thanos viene dal pianeta Titano, da cui è stato esiliato dopo aver suggerito di uccidere metà della popolazione per salvare l’altra metà. Nei fumetti invece i genitori sono due Eterni che lo rinnegano a causa del suo aspetto deforme.

L’Ordine Nero di Thanos

Alcune parentesi del fumetto di Infinity Gauntlet sono state tradotte al cinema, ma per quanto riguarda l’Ordine Nero, sembra che i Marvel Studios abbiano attinto al nuovo corso della storia editoriale iniziato nel 2013. Il gruppo presenta però differenze evidenti con l’originale, come Ebony Maw che assume un ruolo di leader nei film, sostituendo Corvus Glaive, o Cull Obsidian che nei fumetti viene chiamato Black Dwarf.

La forza di Thanos

thanosNel corso di Avengers: Infinity War si ha una prova evidente di quanto pericolosa sia la minaccia di Thanos, a partire dallo scontro con Thor e Hulk, due eroi che il Titano mette al tappeto facilmente. Sa essere quindi uno dei personaggi più potenti del MCU ma ha anche delle debolezze, mentre nei fumetti è quasi indistruttibile e capace di resistere ad attacchi micidiali.

L’opinione che ha di se stesso

Thanos è un personaggio davvero complesso e il suo carattere viene sviscerato nel corso degli ultimi due capitoli di Avengers mostrando quanto sia equilibrato nel realizzare il suo piano. La fiducia in se stesso è tale da rendere concreto ogni suo piano, cosa che non accade nei fumetti dove appare meno deciso. Allo stesso modo pensa di essere la persona più potente e importante dell’universo e usa il guanto dell’infinito per costruire monumenti definendosi un dio.

Gemme dell’infinito

In Avengers: Infinity War Thanos riesce a raccogliere tutte le gemme dell’infinito e ad attuare il suo piano, e proprio come mostrato nel film, anche nei fumetti il villain segue una ricerca simile ma forse ancora più facile. Invece di combattere i Vendicatori, Thanos si limita a visitare l’universo e i suoi protettori, incluso il Collezionista e il Gran Maestro.

Lo schiocco

thanosLo schiocco è stato senza dubbio uno dei momenti più devastanti del MCU, oltre che della recente storia cinematografica: sullo schermo un soddisfatto Thanos realizzava il suo piano mentre la metà dei supereroi svaniva nel nulla sotto un silenzio assordante.

Nei fumetti però questo gesto si verifica presto nella storia, senza nemmeno dare ai protagonisti l’opportunità di provare a evitarlo: anche lì, come nei film, Iron Man, Thor e Captain America sopravvivono per affrontare il Titano, ma tra i sopravvissuti noti che non sono stati così fortunati al cinema figurano anche Doctor Strange, Scarlet Witch e Spider-Man.

Lady Morte

Nella trama di Infinity Gauntlet, l’intera motivazione di Thanos per il suo genocidio di massa si basa sulla sua ossessione per Lady Morte, ovvero l’incarnazione della morte di cui il Titano e innamorato, dunque disposto a spazzare via metà dell’universo solo per impressionarla.

Questo retroscena è stato accennato grazie alla prima apparizione di Thanos nel MCU in The Avengers, finendo per rendere il suo piano ancora più complesso e discutibile, oltre che trasformare il villain in qualcosa di estremamente riuscito.

Le motivazioni

Morte di Thanos

Un aspetto che rende Thanos un cattivo così avvincente nei film sono le sue motivazioni uniche e complesse. Nella sua mente, l’unico modo per salvare l’universo è spazzare via metà della sua popolazione. Si considera l’unico vero eroe dell’universo e coloro che si trovano sulla sua strada gli impediscono di salvare la situazione. Questo lo rende una minaccia molto più interessante.

Le motivazioni di Thanos nei fumetti potrebbero non essere così altruiste o complesse, ma sicuramente sono uniche. A causa del suo amore per Lady Morte, Thanos uccide metà della vita semplicemente per impressionarla. Non è così interessante, ma sicuramente fa sembrare Thanos più un pazzo.

Thanos l’eroe

Nonostante abbia ucciso metà dell’universo e provocato un immenso dolore ai Vendicatori, Thanos torna sui suoi passi e cambia posizione: succede nei fumetti, contrariamente a quanto mostrato al cinema, quando Nebula prende il guanto dell’infinito e il padre suggerisce di usarlo per rimediare agli eventi.

La fine

Ironia della sorte, nel MCU Thanos ottiene due scene di morte: la prima arriva nella sua fattoria, dove viene decapitato da Thor all’inizio di Avengers: Endgame; la seconda giunge alla fine del film, quando Tony Stark schiocca le dita ristabilendo l’ordine.

Nei fumetti invece, il Titano si confronta con la fine pacifica che cercava in Infinity War; perde il guanto, inverte l’esito delle sue azioni,  finge la propria morte e si stabilisce in una fattoria.

Fonte: Screenrant

Gina Carano paragona Elon Musk a Batman per aver abbracciato la sua causa contro la Disney

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Nonostante abbia ricevuto recensioni contrastanti per la sua interpretazione, Gina Carano sembrava destinata a diventare una parte importante del franchise di Star Wars nei panni di Cara Dune. Oltre a recitare in The Mandalorian, l’ex stella delle MMA era stata scelta come protagonista di una serie spin-off intitolata Rangers of the New Republic (che è stata successivamente cancellata).

Tutto è crollato per l’attrice quando è stata licenziata dalla Lucasfilm nel febbraio 2021 dopo che alcuni dei suoi post sui social media riguardanti l’obbligo delle mascherine COVID e la pandemia sono diventati virali. Carano ha anche condiviso la sua opinione sulla presunta manomissione elettorale successiva alle ultime elezioni statunitensi.

Al momento del suo licenziamento, la Disney ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che i post sui social media di Carano “[denigrano] persone in base alle loro identità culturali e religiose”, descrivendole come “ripugnanti e inaccettabili”. Il mese scorso, abbiamo scoperto che l’attrice ha il sostegno del proprietario di X, Elon Musk, per una causa che spera metterà la Disney con le spalle al muro.

Carano sostiene di essere stata discriminata e che non avrebbe dovuto essere licenziata per aver esercitato la libertà di parola; sembra anche che speri di costringere Lucasfilm a riportarla nei panni di Cara Dune! Parlando con The Post Millennial della causa (tramite SFFGazette.com), Carano ha condiviso la sua convinzione che questa azione legale sia importante non solo per lei, ma anche per il bene comune.

“Sono felice che le persone debbano davvero indagare e prendere sul serio la mia situazione e dovranno capire, mentre esamineranno tutto questo, cosa stava facendo la loro azienda”, ha detto Gina Carano. “E esaminando ciò dovranno apportare modifiche in modo che sarà molto più difficile che accada alla prossima persona. Ed è per questo che quello che sto facendo è importante.” “Molte persone, miliardari, mettono i loro soldi dove credono”, ha continuato Carano, “ma investire i propri soldi nella difesa di persone a cui è stato fatto del male è una causa davvero nobile. È come se Elon Musk fosse una specie di Batman.”

Dopo aver affermato che le azioni della Disney le hanno impedito di ottenere qualsiasi tipo di lavoro mainstream, ha preso le distanze da The Daily Wire e ha condiviso le sue speranze di tornare alla sua carriera nonostante Hollywood apparentemente non voglia avere niente a che fare con lei.

In seguito, affrontando la sua decisione di ridicolizzare i pronomi trans aggiungendo “beep/boop” ai suoi account sui social media, Carano ha osservato: “Mi chiedevo, qual è la cosa meno offensiva che potresti mai fare? Ed è come se fosse la cosa meno offensiva.” “E così quando qualcuno mi diceva qualcosa di brutto gli facevo semplicemente ‘beep boop’ perché sento che quella era fondamentalmente la cosa più carina. Vedi tutti questi altri, sai, molti dei miei co-protagonisti maschi diventavano aggressivi con queste persone e dicono delle cose poco carine e io sono qui a prendere in giro la gente. E io sono quella che viene licenziata?”

Quando il sito ha parlato della mossa della Disney di archiviare il caso, Carano ha semplicemente risposto: “Siamo tutti abbastanza fiduciosi che non sarà qualcosa che saranno in grado di archiviare”.

Austin Butler ha improvvisato il bacio con Stellan Skarsgård in Dune: Parte Due

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Austin Butler ha confermato in un’intervista con Access Hollywood che il suo bacio con la co-star Stellan Skarsgård in Dune: Parte Due è stata una sua improvvisazione. Il bacio tra Feyd-Rautha Harkonnen di Butler e il barone Vladimir Harkonnen di Skarsgård è inaspettato e inquietante poiché i personaggi sono nipote e zio, ma riafferma la devozione di Feyd-Rautha verso suo zio e il profondo desiderio di essere lui. Questo è anche il motivo per cui Butler ha imitato la voce di Skarsgård mentre creava il proprio accento per Feyd-Rautha.

“[Il bacio] con Stellan Skarsgård? O si!” ha detto Butler quando gli è stato chiesto di improvvisare il momento. “Lui è pronto a tutto. È il migliore… conta sempre come cerchi di influenzare qualcun altro”. Skarsgård ha detto a Variety che recitare al fianco di Butler in Dune: Parte Due è stato piuttosto divertente. “Ho riso così tanto perché era ovvio che gli piacesse davvero essere malvagio”, ha detto l’attore.

Austin Butler è diventato famoso per la recitazione metodica, come abbiamo visto per la sua ottima interpretazione di Elvis per Baz Luhrmann. Il suo lavoro gli è valso una nomination agli Oscar me per Feyd-Rautha, personaggio psicotico e violento, non ha certo potuto scendere così dentro al personaggio.

“In passato, con ‘Elvis’, ho sicuramente esplorato la sua vita in quel mondo per tre anni ed è l’unica cosa a cui penso giorno e notte”, ha detto Butler al Los Angeles Times. “Con Feyd, sapevo che sarebbe stato malsano per la mia famiglia e i miei amici.” “Ho preso la decisione consapevole di stabilire un confine”, ha continuato Butler. “Ciò ha consentito una maggiore libertà tra l’azione e lo stop perché sapevo che avrei protetto tutti gli altri al di fuori del contesto di ciò che stavamo facendo. Questo non vuol dire che nella tua vita non rimani mai ferito. Ma sapevo che non avrei fatto nulla di pericoloso al di fuori di quel confine, e in un modo che mi ha permesso di andare più in profondità.”

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Tre ?

Cosa questo significhi per Dune: Parte Tre resta ovviamente da vedere, ma non possiamo pensare che Chani accetti la sua posizione di concubina/”spalla” di Paul come fa nel libro.

Le recensioni stellari di Dune: Parte Due sono sicuramente in grado di attirare più persone nelle sale, e il film è ora “certificato fresco” su Rotten Tomatoes con un impressionante 95% di critica e pubblico.

Chris Evans svela qual è il suo film Marvel preferito

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Chris Evans svela qual è il suo film Marvel preferito

ieri vi abbiamo riportato alcune citazioni dalla recente apparizione di Chris Evans  al Comic-Con di Emerald City, e ora abbiamo un’analisi più dettagliata della sua opinione sullo stato attuale dei film di fumetti (tramite Variety). Ecco tutto quello che ha detto l’attore Chris Evans, che ha svelato anche quale film dei Marvel Studios è il suo preferito. 

I film tratti dai fumetti in generale, per qualche motivo, non ricevono sempre il credito che penso meritino“, ha detto l’ex attore di Captain America al pubblico. “Sono questi grandi, giganteschi film. Ci sono molti cuochi in cucina. Ma le prove empiriche ci sono: Non sono facili da realizzare. Se fosse più facile, ce ne sarebbero molti di più belli. Non sto facendo ombra! Ho fatto parte di alcuni che hanno fallito. Succede. Fare un film è difficile. Un maggior numero di cuochi in cucina non lo rende più facile. Non voglio evidenziare film specifici del catalogo Marvel, ma alcuni di essi sono fenomenali. Come film indipendenti, oggettivamente grandiosi, e credo che meritino un po’ più di credito“.

Chris Evans non ha fatto il nome di nessun film specifico sui fumetti che ha ritenuto non all’altezza, ma ha detto che Captain America: The Winter Soldier del 2014 è stato il suo film Marvel Studios “preferito” in cui è apparso.

È il mio film Marvel preferito a cui ho partecipato. Non è solo per il film in sé, ma per l’esperienza“, ha detto.

Nel primo film ero molto nervoso. Sai in cosa ti stai imbarcando e di conseguenza giochi in difesa e giochi per non perdere. Quando è arrivato ‘Winter Solider’, abbiamo giocato per vincere. Ed era il primo film con i fratelli Russo. Abbiamo corso più rischi e il personaggio è sembrato più ricco. È stata una delle esperienze più soddisfacenti che ho avuto nella mia carriera alla Marvel“.

Non si tratta esattamente di una scelta azzardata, dato che Il soldato d’inverno sarebbe probabilmente tra i migliori film del MCU (se non addirittura tra i film di supereroi) scelti da molti fan.

Chris Evans tornerà nel Marvel Cinematic Universe?

Si dice che Chris Evans sia destinato a riprendere il ruolo di Steve Rogers in Avengers: Secret Wars, ma nonostante un rapporto sostenesse di aver confermato il suo ritorno l’anno scorso, le risposte dell’attore nelle interviste raccontano una storia diversa.

“È dura, perché guardate, amo profondamente quel ruolo“, ha detto Chris Evans quando gli è stato chiesto di tornare potenzialmente nei panni di Cap durante il C2E2 dello scorso anno.

Significa così tanto per me, e davvero. Penso che ci siano altre storie di Steve Rogers da raccontare, certo. Ma allo stesso tempo, sono molto, molto prezioso… è come una piccola cosa scintillante che ho e che amo così tanto, e non voglio rovinarla in nessun modo. Ho fatto parte di qualcosa di così speciale per un periodo di tempo speciale e, in un certo senso, è andato tutto bene“.

Naturalmente, ora c’è una nuova Sentinella della Libertà nel MCU, con Sam Wilson (Anthony Mackie) che ne ha preso il posto nella serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier. Questo non significa che Chris Evans non possa apparire per un cameo, ma non possiamo pensare che torni a ricoprire il ruolo in modo regolare. Detto questo, ci sono altri alias da supereroe che Steve Rogers potrebbe utilizzare!

ACE Eddie Awards 2024: Oppenheimer e The Holdovers vincono i premi per il montaggio

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Alla 74esimo ACE Eddie Awards, Oppenheimer e The Holdovers – lezioni di vita hanno ottenuto il premio come miglior montaggio per un lungometraggio, rispettivamente nelle sezioni drama e comedy. Jennifer Lame, ha montato Oppenheimer, un film che finora ha spopolato nella stagione dei premi con i recenti SAG Awards, PGA, DGA, per il regista Christopher Nolan, BAFTA. Questo onore pone Oppenheimer e The Holdovers – lezioni di vita in testa alla classifica nella corsa agli Oscar per il miglior montaggio cinematografico, per il quale entrambi sono nominati, insieme ad Anatomia di una caduta, Killers of the Flower Moon e Povere Creature!.

Ecco di seguito tutti i vincitori degli ACE Eddie Awards 2024

Vincitori
MIGLIOR FILM MONTATO (Drammatico, Teatrale)

MIGLIOR FILM MONTATO (Commedia, Teatrale)

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE MONTATO

  • Spider-Man: Accross the Spider-Verse
    Michael Andrews, Asso

MIGLIOR SERIE DRAMMATICA MONTATA

MIGLIOR SERIE LIMITATA MONTATA

  • Beef: “Gli uccelli non cantano, stridono di dolore”
    Harry Yoon, Asso
    Laura Zempel, ACE

MIGLIOR SERIE COMICA CON TELECAMERA SINGOLA:

  • The Bear: “Pesci”
    Joanna Naugle, ACE

MIGLIOR SERIE COMICA MULTICAMERA MONTATA:

  • How I Met Your Father: “Papà”
    Russell Griffin, Asso

MIGLIOR DOCUMENTARIO MONTATO (teatrale)

  • Still: un film di Michael J. Fox
    Michael Harte, Asso

MIGLIOR DOCUMENTARIO MONTATO (non teatrale):

  • Escaping Twin Flames: “Up in Flames”

Martin Biehn
Kevin Hibbard
Inbal B. Lessner, ACE
Troy Takaki, Asso
Mimi Wilcox

MIGLIOR FILM MONTATO (NON TEATRALE)

  • Reality
    Jennifer Vecchiarello
    Ron Dulin

MIGLIOR SERIE ANIMATA MONTATA

  • Blue Eye Samurai: “La storia del Ronin e della sposa”
    Yuka Shirasuna

MIGLIOR SPETTACOLO DI VARIETA’/SKETCH SHOW O SPECIALE:

  • Taylor Swift | The Eras Tour

Dom Whitworth
Guy Harding
Hamish Lione
Rupa Rathod
Ben Wainwright-Pearce
Chiave Reg

MIGLIORE SERIE SENZA SCENEGGIATURA

  • Couple Therapy: “Episodio 310”
    Delaney Lynch
    Helen Kearns
    Katrina Taylor

PREMIO ANNE V. COATES PER IL MONTAGGIO STUDENTESCO:

  • Ariel Emma Martin – Chapman University

Dune: Parte Due è già il film di maggior incasso del 2024 dopo quattro giorni nelle sale

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Sapevamo che Dune: Parte Due avrebbe avuto molto più successo nelle sale rispetto al suo predecessore basandosi solo sulle prevendite dei biglietti, ma il sequel acclamato dalla critica di Denis Villeneuve ha superato le sue già elevate aspettative al botteghino USA.

Secondo gli ultimi aggiornamenti di BO, Dune: Parte Due ha incassato 82,5 milioni di dollari negli Stati Uniti dopo quattro giorni dal rilascio generale. Ciò significa che l’epopea di fantascienza ha già superato il film biografico su Bob Marley, One Love, diventando il film di maggior incasso del 2024 al botteghino americano.  Il totale mondiale del film ammonta ora a 182,5 milioni di dollari.

Dune: Parte Due dovrebbe diventare il primo film dell’anno a superare i 100 milioni di dollari a livello americano mercoledì, e si prevede che supererà i 150 milioni di dollari all’inizio della prossima settimana.

Ciò è di buon auspicio per il Dune: Parte  Tre, e mentre Villeneuve ha confermato che intende dirigere un adattamento di Dune: Messiah ad un certo punto, ha intenzione di affrontare prima un altro paio di progetti.

Dune è senza dubbio la grande saga di fantascienza dei nostri tempi (assieme ad Avatar di James Cameron)“.  abbiamo detto nella nostra recensioneLo è per le ambizioni che Villeneuve dimostra nelle sue idee di messa in scena; per la sua ostinata fedeltà al romanzo di Herbert; per la sua ricerca dell’elemento materiale accanto all’effetto speciale in CGI; per il suo pretendere il meglio dal comparto del sonoro, della scenografia, della fotografia e da ogni altro aspetto tecnico; per il suo dimostrare i forti richiami al presente di un racconto composto ormai circa sessant’anni fa; ma soprattutto per il suo essere un’opera con precisi intenti autoriali rivolta però ad un pubblico di massa“.

Cosa aspettarsi da Dune: Parte Tre ?

Cosa questo significhi per Dune: Parte Tre resta ovviamente da vedere, ma non possiamo pensare che Chani accetti la sua posizione di concubina/”spalla” di Paul come fa nel libro.

Le recensioni stellari di Dune 2 sono sicuramente in grado di attirare più persone nelle sale, e il film è ora “certificato fresco” su Rotten Tomatoes con un impressionante 95% di critica e pubblico.

Musica: trailer del film con Camila Mendes in arrivo su Prime Video

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Prime Video ha diffuso il trailer di Musica, il nuovo film comedy Prime Video, dalla mente di Rudy Mancuso con Camila Mendes, Francesca Reale e J.B. Smoove – in streaming su Prime Video dal 4 aprile.

Commedia romantica non tradizionale che si muove al suo ritmo contagioso, Música ha come protagonista la star online Rudy Mancuso, che ha basato il film sulle sue esperienze personali e ne è anche regista, co-sceneggiatore, compositore e coreografo.

La trama di Musica

Rudy Mancuso, un giovane artista di strada carismatico ma senza direzione del quartiere Ironbound di Newark, ha una visione unica del mondo. Grazie a una rara condizione chiamata sinestesia, vive i rumori quotidiani – dai clacson delle auto alle gocce d’acqua alle porte che sbattono – come una serie di ritmi complessi. Si sforza di tenere a bada la musica nella sua testa, ma non è così facile.

Quando non segue le lezioni per finire la laurea o non mette in scena spettacoli di marionette per i pendolari nelle strade dell’affiatata comunità brasiliana di Ironbound, Rudy cerca di convincere la sua ragazza, Haley (Francesca Reale), che alla fine riuscirà a capire come stanno le cose. Vive con la madre, Maria (interpretata dalla madre dell’attore nella vita reale, Maria Mancuso), che vuole che il figlio lasci Haley e si sistemi con una bella ragazza brasiliana del quartiere. Rudy riceve anche consigli sulla vita e sull’amore dal suo migliore amico, Anwar (l’attore comico J.B. Smoove), un gestore di food truck la cui identità culturale cambia in base al luogo in cui il suo camion è parcheggiato in un determinato giorno.

Le cose prendono una piega caotica quando Rudy viene letteralmente steso da un pezzo di pesce congelato che vola. L’incidente porta all’incontro con Isabella (Camila Mendes), una giovane e bella donna brasiliana che lavora nel mercato del pesce locale e che potrebbe capire Rudy come nessun altro ha mai fatto. Intrappolato in un triangolo amoroso, Rudy cerca di trovare un equilibrio tra la sua eredità culturale, le donne della sua vita e la música nella sua testa.

Il film

Música è diretto da Rudy Mancuso (“Tempo”, “Storie dal nostro futuro”) da una sceneggiatura di Mancuso e Dan Lagana (“American Vandal”, The Babysitter: Killer Queen). Il film è interpretato da Francesca Reale (“Stranger Things,” “Haters Back Off!”), Camila Mendes (“Riverdale,” Palm Springs), J.B. Smoove (“Curb Your Enthusiasm,” Spider-Man: Far From Home) e Rudy Mancuso (Rim of the World, The Flash). I produttori sono McG (“Supernatural”, “Chuck”) e Mary Viola (The Babysitter, Love Hard). I produttori esecutivi sono Camila Mendes, Bruce Wayne Gillies, Dan Lagana e Steven Bello (The DUFF, Holidate).

Il direttore della fotografia è Shane Hurlbut (Terminator Salvation, Act of Valor). Lo scenografo è Patrick Sullivan (Gerald’s Game, Love Hard). La costumista è Tere Duncan (“The Walking Dead”, City Island). Il film è montato da Melissa Kent (The Age of Adaline, The Dirt). Il direttore di produzione dell’unità è Bruce Wayne Gillies (Kate, The Disaster Artist). Il supervisore musicale è Jamie Rise. Il supervisore del ritmo è Marivaldo Dos Santos.

Only Murders in the Building 4: anche Kumail Nanjiani nel cast

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Only Murders in the Building 4: anche Kumail Nanjiani nel cast

Anche Kumail Nanjiani si è unito alla quarta stagione di Only Murders in the Building la serie Hulu di grande successo le cui riprese sono appena cominciate. Nanjiani apparirà in un ruolo ricorrente che però viene tenuto nascosto, anche se una persona a conoscenza della situazione afferma che il suo personaggio sarà parte integrante delle indagini sul caso di questa stagione.

Nanjiani si unisce ai nuovi membri del cast della quarta stagione precedentemente annunciati, Eugene Levy, Eva Longoria e Molly Shannon. Anche Meryl Streep riprenderà il suo ruolo dalla terza stagione. La serie è ovviamente guidata da Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez.

Only Murders in the Building: tutto quello che c’è da sapere

Only Murders in the Building ha dimostrato di essere molto popolare per Hulu sia tra il pubblico che tra la critica. Lo spettacolo ha ottenuto 29 nomination agli Emmy e quattro vittorie fino ad oggi. La serie ha avuto il suo debutto in onda a gennaio, quando la ABC ha trasmesso tutti i 10 episodi della terza stagione nel corso di quattro settimane, durante le quali la serie ha raggiunto 11 milioni di spettatori lineari.

Only Murders in the Building nasce dai co-creatori e scrittori Steve Martin e John Hoffman (Grace and Frankie, Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La terza stagione vede Charles, Oliver e Mabel (interpretati da Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez) indagare su un omicidio dietro le quinte di uno spettacolo di Broadway. Ben Glenroy (Paul Rudd) è una star di film d’azione di Hollywood il cui debutto a Broadway viene interrotto da una morte prematura. Aiutato dalla co-protagonista Loretta Durkin (Meryl Streep), il trio si imbarca nel caso più difficile che abbia mai affrontato, mentre il regista Oliver tenta disperatamente di rimettere insieme il suo spettacolo. Su il sipario!

Rebecca Ferguson nel thriller sci-fi diretto da Timur Bekmambetov

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Dopo il felice fine settimana di apertura di Dune: Parte Due, Rebecca Ferguson si dedica a cuor leggero al suo prossimo progetto, che la vedrà recitare al fianco di Chris Pratt nel prossimo film di Amazon MGM Studios Mercy, che uscirà nelle sale di tutto il mondo poiché lo studio ha grandi aspettative per il film. Timur Bekmambetov dirigerà il thriller fantascientifico da una sceneggiatura scritta da Marco van Belle.

Il progetto è arrivato agli Amazon MGM Studios da Charles Roven, che ha appena ricevuto la sua seconda nomination all’Oscar come miglior film con Oppenheimer. Roven sta producendo Mercy con il vicepresidente senior di Atlas Entertainment Robert Amidon insieme alla BEL di Bekmambetov, insieme a Majd Nassif. La produzione del film avrà inizio in primavera.

Ambientato in un prossimo futuro in cui i crimini capitali sono aumentati, Mercy segue un detective (Pratt) accusato di un crimine violento e costretto a dimostrare la sua innocenza.

Per Rebecca Ferguson si tratta di un ambiente familiare, in quanto negli ultimi anni, tra film di fantascienza e action thriller sta costruendo una carriera che esalta la sua naturale eleganza e il suo aspetto apparentemente letale e glaciale, il tutto unito a una versatilità davvero impressionante che mette perfettamente in scena in Dune di Denis Villeneuve la cui Parte Due è attualmente in sala.

American Rust 2: svelata la data di uscita insieme al primo trailer

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American Rust 2 ha finalmente una data di uscita. La seconda stagione della serie con protagonista Jeff Danies debutterà giovedì 28 marzo. Ad annunciarlo è TVLine. 

Dove vederla American Rust 2?

I fan ricorderanno che la prima stagione della serie è stata trasmessa su Showtime, che ha cancellato lo spettacolo tre mesi dopo il suo finale. Nel giugno 2022, Freevee di Amazon ha annunciato di aver acquisito American Rust per la seconda stagione.

La seconda stagione, annunciata come American Rust: Broken Justice, ora verrà trasmessa in streaming su Prime Video. Tutti i 10 episodi della seconda serie usciranno il giorno della sua uscita. Lo streamer ha anche rilasciato il trailer ufficiale della seconda serie, che ora puoi guardare di seguito:

American Rust 2: la trama

La prossima stagione che si intitola American Rust: Broken Justice è ambientata ancora una volta a Buell, Penn., dove Del Harris di Daniels e Grace Poe di Tierney “cercano di ricostruire le loro vite dopo gli eventi strazianti della prima stagione”, si legge nel logline ufficiale. L’azione prende il via quando la città sperimenta una serie di “omicidi apparentemente non correlati“, continua la sinossi, “suggerendo una cospirazione molto più ampia che minaccia tutti in questa piccola e unita città“.

Oltre a Tierney e Daniels, il cast di ritorno include Mark Pellegrino, Rob Yang, Kyle Beltran, Alex Neustaedter, Julia Mayorga e David Alvarez. Le aggiunte alla stagione 2 includono Luna Lauren Velez ( Dexter ), Nick Sandow ( Orange Is the New Black ), Marc Menchaca ( Ozark ), Britian Seibert ( A Murder at the End of the World ), Amelia Workman ( FBI ), Christopher Denham ( Billions ), Leon Addison Brown ( The Knick ) e Sara Lindsey ( High Desert ).

Baywatch: un reboot è in sviluppo alla FOX

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Baywatch: un reboot è in sviluppo alla FOX

Lunedì la rete FOX ha annunciato che sta sviluppando un riavvio di Baywatch, la serie cult degli anni ’90 con David Hasselhoff e Pamela Anderson.

FOX finora ha ordinato solo una sceneggiatura pilota, che sarà scritta da 90210 (il reboot di CW) e dalla scrittrice di Reign Lara Olsen.

Nella nuova iterazione è descritta come “Audaci salvataggi nell’oceano, spiagge incontaminate e iconici costumi da bagno rossi tornano, insieme a un’intera nuova generazione di bagnini di Baywatch, che affrontano vite personali complicate e disordinate in questo riavvio ricco di azione che dimostra che esiste la famiglia in cui sei nato ma nche la famiglia che trovi

Lara Olsen, i cui crediti televisivi includono anche Blood & Treasure della CBS e Private Practice, spin-off di Grey’s Anatomy della ABC , funge da EP insieme ai creatori di OG  Baywatch  Michael Berk, Greg Bonann e Doug Schwartz.

La serie originale

Baywatch è una serie televisiva americana drammatica d’azione sui bagnini che pattugliano le spiagge della contea di Los Angeles, California e Hawaii, con David Hasselhoff. È stato creato da Michael Berk , Douglas Schwartz e Gregory J. Bonann, che hanno prodotto lo spettacolo durante le sue 11 stagioni. La serie si concentra sulle sfide professionali e personali affrontate dai personaggi, interpretati da un ampio cast a rotazione che include Pamela Anderson, Alexandra Paul, Gregory Alan Williams , Jeremy Jackson , Parker Stevenson, David Chokachi, Billy Warlock, Erika Eleniak, David Charvet, Yasmine Bleeth e Nicole Eggert.

House of the Dragon 2: svelata la data di uscita della nuova stagione!

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Preparate le vostre spade, cittadini di Westeros: House of the Dragon 2, l’attesissima seconda stagione della serie spin-off House of the Dragon arriverà questo giugno su HBO. Presumiamo che la serie debutterà in contemporanea con la programmazione USA anche su SKY e in streaming su NOW.

Le informazioni sulla nuova data di uscita sono state annunciate lunedì dal CEO di Warner Bros. Discovery e presidente dello streaming globale e dei giochi JB Perrette alla conferenza su tecnologia, media e telecomunicazioni di Morgan Stanley. La notizia è stata riportata da  Variety. In precedenza, HBO aveva solo detto che la seconda stagione avrebbe debuttato quest’estate.

Spin-off del grande successo della HBO Il Trono di Spade, House of the Dragon è ambientato circa 200 anni prima del Il Trono di Spade e traccia i conflitti che affliggono la dinastia regnante dei Targaryen. Emma D’Arcy interpreta la regina Rhaenyra Targaryen, con Matt Smith nei panni di suo zio Daemon e Olivia Cooke nei panni di Alicent Hightower, la vedova del defunto padre di Rhaeynra, Viserys.

La seconda stagione della serie spin-off House of the Dragon  presenterà la battaglia culminante per il potere conosciuta come “la Danza dei Draghi”, con i Verdi (gli Hightowers, Aegon & Co.) e i Neri (Rhaenyra, Daemon, ecc.) che combattono per rivendicare il Trono di Spade. (Guarda un teaser qui.)

La seconda stagione di House of the Dragon darà il benvenuto anche a una serie di nuovi membri del cast tra cui Clinton LibertyNormal People ) nel ruolo di Addam of Hull, Jamie KennaCoronation Street ) nel ruolo di Ser Alfred Broome, Kieran BewWarrior ) nel ruolo di Hugh, Tom BennettAfter Life ) nel ruolo di Ulf, Tom TaylorThe Bay ) nel ruolo di Lord Cregan Stark e Vincent Regan ( Poldark ) nel ruolo di Ser Rickard Thorne. Si uniscono  alle aggiunte della seconda stagione precedentemente segnalate  Gayle Rankin ( GLOW ), Freddie Fox ( Slow Horses ), Simon Russell Beale ( Penny Dreadful ) e Abubakar Salim ( Raised by Wolves ).

Cosa aspettarsi dalla seconda stagione di House of the Dragon?

La prima stagione si è conclusa con la morte di Re Viserys, che ha gettato i Targaryen nel caos più totale riguardo al prossimo legittimo erede – il Principe Aegon o la Principessa Rhaenyra. La stagione successiva segna l’inizio della Danza dei Draghi, con ciascuna delle due parti che raccoglie il maggior numero di alleati e draghi possibile per assicurare la sconfitta dell’altra.

House of the Dragon è attualmente interpretata da Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Rhys Ifans, Steve Toussaint, Eve Best, Sonoya Mizuno, Graham McTavish, Jefferson Hall, David Horovitch, Matthew Needham, Bill Patterson, Gavin Spokes, Wil Johnson, John Macmillan, Savannah Steyn e Theo Nate. La seconda stagione vedrà anche l’aggiunta di Gayle Rankin, Russell Beale, Freddie Fox e Abubakar Salim.

Basato su Fire & Blood di George R.R. Martin, House of the Dragon racconta l’ascesa e la caduta dei Targaryen – l’unica famiglia di signori dei draghi sopravvissuta al Destino di Valyria. Si svolge 300 anni prima degli eventi del pluripremiato adattamento della serie di Game of Thrones, che ha trasmesso il suo episodio finale nel 2019.

House of the Dragon è stata ideata da George R.R. Martin, Ryan Condal e dal regista di Game of Thrones Miguel Sapochnik; Condal e Sapochnik sono anche gli showrunner. Martin, Sapochnik, Condal, Vince Gerardis e Sara Lee Hess sono produttori esecutivi.

Star Trek: Discovery, trailer della quinta e ultima stagione

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Star Trek: Discovery, trailer della quinta e ultima stagione

Paramount+ ha diffuso il trailer ufficiale originale della quinta e ultima stagione di Star Trek: Discovery, la serie di successo che ha rilanciato il franchise di Star Trek.

Nella quinta e ultima stagione di Star Trek: Discovery il Capitano Burnham e l’equipaggio della U.S.S. Discovery scoprono un mistero che li condurrà in un’epica avventura attraverso la galassia, per trovare un antico potere la cui esistenza è stata deliberatamente nascosta per secoli. Ma troveranno anche nemici pericolosi, determinati a reclamare il premio per sé e che non si fermeranno davanti a nulla per ottenerlo.

 

Star Trek: Discovery 5, quando esce in Italia e dove vederla?

Star Trek: Discovery sarà disponibile in esclusiva sul servizio da giovedì 4 aprile in Italia, oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Svizzera, Corea del Sud, America Latina, Germania, Francia, Australia e Austria. I primi due episodi della stagione finale, composta da 10 episodi, saranno disponibili in streaming al momento del lancio, mentre i nuovi episodi usciranno ogni giovedì.

Il cast della quinta stagione di Star Trek: Discovery comprende Sonequa Martin-Green (Capitano Michael Burnham), Doug Jones (Saru), Anthony Rapp (Paul Stamets), Mary Wiseman (Sylvia Tilly), Wilson Cruz (Dr. Hugh Culber), David Ajala (Cleveland “Book” Booker), Blu del Barrio (Adira) e Callum Keith Rennie (Rayner). La quinta stagione vede anche le guest star ricorrenti Elias Toufexis (L’ak) e Eve Harlow (Moll).

La serie Star Trek: Discovery è prodotta dai CBS Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Michelle Paradise, Heather Kadin, Aaron Baiers, Olatunde Osunsanmi, Frank Siracusa, John Weber, Rod Roddenberry e Trevor Roth sono i produttori esecutivi. Alex Kurtzman e Michelle Paradise sono co-showrunner.

Le stagioni dalla 1 alla 4 di Star Trek: Discovery sono attualmente disponibili in streaming in esclusiva su Paramount+. Star Trek: Discovery è distribuito da Paramount Global Content Distribution.

Fast & Furious 8: trama, cast e sequel del film con Vin Diesel

Da quando si sono accesi i motori di Fast & Furious, nel lontano 2001, la saga è cresciuta film dopo film, arrivando ad essere uno dei franchise più redditizi della storia del cinema. Inizialmente incentrata sulle corse d’auto, la serie ha progressivamente mutato le proprie caratteristiche. Film dopo film si sono infatti aggiunti elementi che l’accomunano sempre di più ai fortunati filoni di film action e di spionaggio. Ormai iconica, la saga ha negli anni visto crescere l’apprezzamento del pubblico. Questo attende infatti come un vero e proprio evento l’uscita di ogni nuovo capitolo. Tra i più apprezzati si annovera Fast & Furious 8, del 2017, che ha visto i protagonisti impegnati in nuove spericolate avventure.

Ottavo capitolo della saga, questo è il primo realizzato in seguito alla tragica scomparsa dell’attore Paul Walker, interprete di Brian O’Conner, venuto a mancare nel 2013 e comparso per l’ultima volta nel precedente Fast & Furious 7. Desiderosi di proseguire la saga, gli autori hanno affidato la regia a F. Gary Gray, affermatosi grazie al film Straigh Outta Compton. La sceneggiatura viene invece nuovamente scritta da Chris Morgan, autore anche dei precedenti film. Come già accaduto nella saga, il nuovo film ha visto l’ingresso di personaggi inediti, interpretati da grandi attori hollywoodiani sempre più attratti dall’indiscutibile fascino che ormai la saga può vantare.

Pur se accolto in modo contrastante dalla critica, il film si afferma come uno dei più grandi successi della saga. Con un budget di circa 250 milioni di dollari, Fast & Furious 8 arrivò infatti ad incassare globalmente un miliardo e 236 milioni. Anche questo capitolo ha così infranto diversi record, dimostrando la sempre maggior popolarità del franchise in tutto il mondo. Prima di lanciarsi in una visione del film, può essere utile conoscere alcune delle principali curiosità legate al film. Molte di queste sono relative al cast e agli sviluppi futuri legati al film, ma al termine della lettura sarà possibile anche ritrovare le principali piattaforme dove si può ritrovare il titolo in streaming.

La trama di Fast & Furious 8

Con l’uscita di scena del personaggio di Brian, ufficialmente allontanatosi dall’ambiente per vivere in tranquillità con la propria famiglia, tutti i membri della squadra sembrano aver trovato un nuovo equilibrio. Il letale Deckard Shaw è infatti stato consegnato alla giustizia, e Dominic Toretto può finalmente godersi la sua luna di miele con la ritrovata compagna Letty. La sua pace dura però ben poco, spezzata nel momento in cui riceve la chiamata di quella che si presenta come Chiper, una letale terrorista. Questa avverte Toretto di aver rapito la sua ex fiamma, Elena Neves, e il figlio avuto da lei. Se vuole che vengano rilasciati incolumi, egli deve aiutarla in misterioso e controverso piano.

Toretto si ritrova così a dover tradire il suo gruppo, venendo inevitabilmente accusato di complicità con Chiper. Alle sue calcagna si porranno dunque gli amici di sempre, tra cui l’inarrestabile Luke Hobbs. Ben presto però questi capiscono però che non riusciranno a fermare la terrorista da soli, ed è così che devono rivolgersi al loro acerrimo nemico: Deckard Shaw. Liberato dalla sua prigionia, l’uomo accetta di aiutarli a patto di poter mantenere la propria libertà al termine della missione. Nel frattempo, Toretto si ritrova a dover rubare un pericoloso ordigno nucleare, che Chiper intende usare per scopi che potrebbero porre in serio rischio la pace mondiale. Ancora una volta, salvare il mondo sarà una vera e propria corsa con il tempo.

Fast & Furious 8 cast

Fast & Furious 8: il cast del film

Ancora una volta il protagonista assoluto è Vin Diesel, nei panni dell’ormai iconico Dominic Toretto. Come sempre, l’attore ha sfoggiato anche in questo caso un’invidiabile forma fisica, che gli ha permesso di prendere personalmente parte a molte delle più spericolate sequenze del film. Accanto a lui si ritrovano poi alcuni degli attori più popolari della saga. La prima è Michelle Rodriguez, che riprende i panni di Letty, la compagna di Toretto. Tyrese Gibson è di nuovo Roman Pearce, personaggio introdotto per la prima volta nel secondo film della serie. Elsa Pataky è invece Elena Neves, ex fiamma di Toretto ritrovatasi rapita da Chiper. Nel film vi poi anche il celebre Kurt Russell, che torna a vestire i panni del misterioso Frank “Sig. Nessuno” Petty.

Villain principale del film è l’assassina Chiper, interpretata dall’attrice premio Oscar Charlize Theron. Per lei si tratta di ruolo particolarmente importante, essendo una delle prime e più affermate antagoniste femminili della saga. Per poter ricoprire il personaggio, l’attrice si è a sua volta allenata per diversi mesi, così da poter evitare di essere sostituita da contrifigure e recitare personalmente le scene più complesse. Dwayne Johnson e Jason Statham riprendono rispettivamente i panni dell’agente Luke Hobbs e del criminale Deckard Shaw, sviluppando qui il rapporto che verrà approfondito nello spin-off a loro dedicato Hobbs & Shaw. Nathalie Emmanuel, nota per il personaggio di Missandei nella serie Il Trono di Spade, interpreta invece l’hacker Megan Ramsey.

Fast & Furious 8 sequel

Fast & Furious 8: i sequel del film

Con il grandissimo successo dell’ottavo capitolo era scontato che la saga sarebbe proseguita ulteriormente. E infatti l’uscita di Fast & Furious 9 – The Fast Saga venne subito fissata per l’aprile del 2019. Questa venne tuttavia posticipata di un anno per permettere allo spin-off Fast & Furious – Hobbs & Shaw di avere il proprio spazio. Tuttavia, a causa della pandemia di Coronavirus, il nono film è poi uscito in sala nell’agosto del 2021. Ciò ha portato inevitabilmente a dover ritardare l’uscita del già annunciato decimo capitolo, Fast X, la cui prima parte è infine uscita in sala nel maggio del 2023. Si attendono invece ora maggiori informazioni sul futuro della saga.

Diesel aveva infatti rivelato che l’undicesimo film, strettamente legato al decimo sarebbe anche stato l’ultimo capitolo della saga. Sempre l’attore ha però poi rivelato che non era esclusa anche la realizzazione di un dodicesimo film. Tuttavia, il risultato modesto ottenuto al botteghino da Fast X ha portato Diesel a confermare, nel febbraio 2024, che l’undicesimo sarà il capitolo finale. Questo è stato descritto come “un ritorno al film originale” e consistere in un’unica missione e in un diverso antagonista al posto di Dante, quello visto nel decimo film interpretato da Jason Momoa.

Il trailer di Fast & Furious 8 e dove vedere il film in streaming e in TV

Nell’attesa di poter vedere il nuovo atteso film, per gli appassionati della saga è possibile fruire di Fast & Furious 8 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Infinity+, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.

Fonte: IMDb

Berlinguer ti voglio bene: la trama e le location del film con Roberto Benigni

Per la prima volta in televisione arriva – nella sua versione integrale – il film Berlinguer ti voglio bene, diretto nel 1977 da Giuseppe Bertolucci (fratello di Bernardo) e con protagonista un giovane Roberto Benigni, venticinquenne all’epoca delle riprese. È questo un film profondamente politico ma anche satirico, dove si riflette sulla condizione proletaria a partire dall’aura dell’amato politico Enrico Berlinguer, appartenente al Partito Comunista e di cui ricorrono quest’anno i 40 anni dalla morte. Il film viene dunque riproposto anche per tale occasione, alla ricerca di ciò che è rimasto oggi di quegli ideali e di quei valori.

Al momento della sua uscita in sala, però, Berlinguer ti voglio bene fece scandalo e suscitò aspre reazioni. La pellicola venne vietata ai minori di 18 anni, in particolare per l’abbondante uso del turpiloquio, di un linguaggio dissacrante e disturbante, e venne in generale accolto tiepidamente dal pubblico, anche per la mancata distribuzione su tutto il territorio nazionale e per la totale censura in TV. Si dovette aspettare il 1988 prima che il film venisse distribuito nuovamente, al cinema e in cassetta, ottenendo un riscontro maggiormente positivo.

Tuttavia, quella del 1988 è una versione accorciata di circa 5 minuti, dove venne tagliato il monologo in campagna del protagonista, ritenuto ancora troppo scioccante per l’epoca. Per avere la versione integrale della pellicola del 1977 è stato poi necessario attendere fino al 2006, mentre ora finalmente il film arriva in televisione, seppur in seconda serata. Si tratta dunque di un’occasione da non perdere per riscoprire un film tanto dissacrante quanto politicamente importante, oggi ritenuto tra i più importanti della nostra cinematografia.

La trama e il cast di Berlinguer ti voglio bene

Protagonista del film è Mario Cioni, un venticinquenne del sottoproletariato toscano con il mito di Enrico Berlinguer, che passa sempre il tempo con gli amici o per la campagna a parlare da solo. Quando proprio i suoi compagni di bagordi gli tirano un brutto scherzo legato alla madre, con la quale ha un rapporto quasi edipico, Mario si lancerà in una serie di riflessioni sulla propria vita, su Dio, sulla morale e sul sesso. Ma i guai per lui non finiscono lì, poiché quando scoprirà di essere stato vittima di uno scherzo, subentrerà presto un’altra realtà ancor più difficile da digerire.

Berlinguer ti voglio bene è la prima esperienza di Roberto Benigni in un film per il cinema. Egli interpreta qui il protagonista, Mario Cioni, personaggio da lui inventato e in parte autobiografico e che si distingue per l’irreverenza, l’esuberanza gestuale e verbale ma anche per un certo candore infantile. L’attrice Alida Valli, una delle più note interpreti italiane, è qui presente nel ruolo della madre di Mario, mentre Carlo Monni è l’amico Bozzone. Completano il cast Mario Pachi nel ruolo di Gnorante, Maresco Fratini in quello di Buio e Giovanni Nannini in quello di don Valdemaro.

Berlinguer ti voglio bene location

Le location di Berlinguer ti voglio bene: ecco dove è stato girato il film

Le scene del film sono girate tutte nella zona rurale vicino a Prato, in Toscana, oggi trasformata dall’espansione edilizia. Le case del popolo, ad esempio,  sono quelle di Vergaio, Galciana, Quarrata e San Piero a Ponti, mentre il cantiere dove lavorano Benigni e Monni come muratori è quello in cui si stava costruendo il centro commerciale “Pratilia”. Il casolare dove vivono Benigni e Alida Valli, invece, si trova in località Casale, vicino al casello di Prato ovest dell’A11. Il cinema che si vede all’inizio del film, ormai chiuso da molti anni, si chiamava “Mokambo” e si trovava a Grignano di Prato in via Arcivescovo Limberti 71.

Il sottopasso dove Benigni si addormenta dopo la falsa notizia della morte della mamma si trova poco dopo il casello di Prato est, in località Mezzana, mentre la chiesa dove Alida Valli porta il figlio per farlo rimproverare dal parroco è la chiesa di San Silvestro a Tobbiana. Le riprese nelle quali Roberto Benigni viene fatto salire sulla macchina delle due ragazze avviene nei pressi della frazione di Santa Lucia, all’incrocio tra via di Canneto e via di Carteano, strade tutt’oggi esistenti con le stesse caratteristiche La celebre carrellata con lo sproloquio di Mario Cioni è infine stata girata a Prato sul viale Nam Dinh ancora in fase di realizzazione, tra via dell’Alberaccio e via Galcianese con la cinepresa rivolta verso Galciana.

Dove vedere Berlinguer ti voglio bene in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di lunedì 4 marzo alle ore 23:00 sul canale La7.

Godzilla e Kong – Il nuovo impero: il nuovo spot mostra King Kong che cavalca Godzilla in battaglia!

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In Godzilla vs. Kong, i titani si sono fatti la guerra tra loro prima di unire le forze per distruggere l’impetuoso Mecha-Godzilla (che era impregnato della mente di King Ghidorah). Il tutto era piuttosto folle, ma qualcosa ci dice che quel film impallidirà rispetto a Godzilla e Kong – Il nuovo Impero.

È stato pubblicato un nuovo spot televisivo del film Godzilla e Kong – Il nuovo Impero che mostra King Kong che cavalca Godzilla in battaglia.

I fan hanno già iniziato a perdere la testa sui social media, con la scena descritta da alcuni come il momento più iconico del MonsterVerse fino ad oggi. Alcuni puristi del kaiju, tuttavia, sono meno impressionati, ma questo franchise sta facendo la sua parte con questi mostri iconici.

Nel bene e nel male, sono molto lontani dagli sforzi classici della TOHO. “Non appena è uscito l’ultimo film e il pubblico ha iniziato a vederlo, mi sono detto: “Non puoi separare di nuovo questi due ragazzi”“, ha detto il regista Adam Wingard all’inizio di quest’anno.

È troppo eccitante averli in un solo film. E ora, il prossimo film deve riguardare la continuazione di quella relazione, che sarà il team-up“. “Le abilità necessarie per creare un film di mostri giganti sono così specifiche che bisogna impararle, e solo alla fine della produzione ho pensato: ‘Oh aspetta, ora lo so‘”, ha continuato. “Avevo tutte queste idee diverse su cosa avrei fatto la prossima volta e su come avrei potuto migliorare“.

Cosa sappiamo su Godzilla e Kong – Il nuovo Impero?

Godzilla e Kong – Il nuovo Impero approfondisce ulteriormente le storie e le origini di questi due Titani, nonché i misteri di Skull Island, tra gli altri, svelando la mitica battaglia che ha contribuito a forgiare questi esseri straordinari e li ha legati per sempre all’umanità. Adam Wingard torna a dirigere il film, interpretato da Rebecca Hall (“Godzilla vs. Kong”, The Night House – la casa oscura”), Brian Tyree Henry (“Godzilla vs. Kong”, “Bullet Train”), Dan Stevens (la serie TV “Gaslit”, “Legion”, “La Bella e la Bestia”), Kaylee Hottle (“Godzilla vs. Kong”), Alex Ferns (“The Batman”, “La furia di un uomo – Wrath of Man”, “Chernobyl”) e Fala Chen (“Irma Vep”, “Shang Chi e la leggenda dei Dieci Anelli”).

La sceneggiatura di Godzilla e Kong – Il nuovo Impero è di Terry Rossio (“Godzilla vs. Kong”, la serie “Pirati dei Caraibi”), Simon Barrett (“You’re Next”) e Jeremy Slater (“Moon Knight”), da una storia di Rossio, Wingard e Barrett, basato sul personaggio “Godzilla” di proprietà e creato da TOHO Co., Ltd..

Il film è prodotto da Mary Parent, Alex Garcia, Eric Mcleod, Thomas Tull, Jon Jashni e Brian Rogers, mentre i produttori esecutivi sono Wingard, Jen Conroy, Jay Ashenfelter, Yoshimitsu Banno, Kenji Okuhira. Wingard torna a collaborare con il direttore della fotografia Ben Seresin (“Godzilla vs. Kong”, “World War Z”), lo scenografo Tom Hammock (“Godzilla vs. Kong”, “X: A Sexy Horror Story”, “The Guest”), il montatore Josh Schaeffer (“Godzilla vs. Kong”, “Molly’s Game”), la costumista Emily Seresin (“L’uomo invisibile”, “Top of the Lake – Il mistero del lago”). Le musiche del film sono opera dei compositori Tom Holkenborg (“Godzilla vs. Kong”, “Mad Max: Fury Road”) e Antonio Di Iorio (musica aggiuntiva su “Godzilla vs. Kong”, i film “Sonic”). Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano una produzione Legendary Pictures, un film di Adam Wingard: “Godzilla e Kong – Il nuovo Impero”.

Angela Bassett ricorda l’ultimo giorno sul set con Chadwick Boseman in un nuovo emozionante tributo

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Nel frattempo, Angela Bassett ha interpretato la regina Ramonda in Black Panther e Black Panther: Wakanda Forever, ottenendo il plauso della critica e una nomination agli Oscar. Parlando con PEOPLE per il numero di “Women Changing the World“, l’attrice ha nuovamente reso omaggio al compianto Chadwick Boseman.

È morto nel 2020 in seguito a una battaglia segreta contro il cancro al colon, una tragedia che ha lasciato i fan e le sue co-star del MCU sconvolti. “Era il mio ultimo giorno di riprese ed eravamo alle cascate di Warrior Falls“, ricorda Angela Bassett.

Avevo finito il mio compito e Chadwick è venuto ad abbracciarmi. Io l’ho abbracciato e mi sono stretta a lui. E naturalmente è stato un set glorioso, pieno di splendida bellezza e di persone, di musica e di orgoglio“.

Vedere il lavoro che stava facendo e conoscere, ogni giorno, l’essere umano che era – a volte non c’è bisogno di dire molto, ma basta guardarsi negli occhi per trasmettere tutto ciò che si intende, tutto ciò che si spera“.

La candidata all’Oscar ha commentato la prematura scomparsa dell’attore T’Challa, rivelando poi che si sono incontrati per la prima volta anni prima che lui trovasse la fama, quando lei ha tenuto il discorso di laurea alla Howard University nel 2000.

Aver conosciuto questo giovane uomo che era uno studente quando ho ricevuto una laurea ad honorem alla Howard, è stato il mio accompagnatore“, racconta Angela Bassett. “È stato un momento di chiusura del cerchio per venire e ora la grande opportunità che ho avuto di ritrarre sua madre“.

Black Panther: Wakanda Forever ha reso omaggio a Chadwick Boseman rivelando che anche T’Challa è morto nel MCU (a causa di una malattia sconosciuta, ma presumibilmente la stessa che ha tolto la vita all’attore). Nei momenti conclusivi del sequel, abbiamo conosciuto suo figlio, anch’egli di nome T’Challa, che probabilmente un giorno erediterà il mantello da Shuri.

In occasione dei Golden Globe 2023, Angela Bassett ha reso omaggio all’enorme impatto che Boseman ha avuto sul mondo dicendo: “Il pianto può arrivare la sera, ma la gioia arriva al mattino“.

Abbiamo intrapreso questo viaggio insieme con amore. Abbiamo pianto. Abbiamo amato. Abbiamo guarito. E siamo stati circondati ogni giorno dalla luce e dallo spirito di Chadwick Boseman“.

Abbiamo la gioia di sapere che con questa storica serie di Black Panther, è una parte della sua eredità a cui ha contribuito a condurci. Abbiamo mostrato al mondo come appaiono l’unità, la leadership e l’amore dei neri al di là, dietro e davanti alla macchina da presa“, ha concluso Angela Bassett.

I Marvel Studios non hanno ancora annunciato i piani per Black Panther 3 o per il futuro di Shuri nel MCU.

Chris Evans sui film tratti da fumetti: “Se fosse facile, ci sarebbero molti più film belli”.

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Negli ultimi due anni i film di supereroi non hanno avuto un periodo facile, poiché il pubblico e la critica sembrano essere sempre più stanchi (si potrebbe dire, affaticati) dalla recente produzione dei Marvel Studios e della Warner Bros/DC.

È diventato quasi di moda prendere di mira i film basati sui fumetti in questi giorni, con registi di tutto rispetto come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e Quentin Tarantino che in una recente intervista hanno espresso i loro problemi con quella che quest’ultimo ha descritto come la “marvelizzazione di Hollywood“.

Alcuni sarebbero d’accordo con le loro valutazioni, ma la maggior parte probabilmente ammetterebbe che i film di supereroi hanno anche rappresentato momenti di grande cinema, ma con così tanta negatività diretta ai cinecomicos, può essere facile dimenticare che il genere ha prodotto alcuni film davvero brillanti.

All’ex Capitan America del MCU, Chris Evans, è stato chiesto il suo parere sull’attuale produzione di film tratti da fumetti durante un panel all’Emerald City Comic-Con nel fine settimana, e ritiene che molti film di supereroi non ricevano il credito che meritano.

Se fosse facile, ce ne sarebbero molti di più belli – senza voler fare ombra. [Alcuni sono oggettivamente film fenomenali“.

A dire il vero, è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo visto un film di supereroi “fenomenale“. Anche lasciando da parte i gusti personali, gli incassi parlano da soli quando si tratta di capire come la pensa il pubblico in generale. Riusciranno Deadpool & Wolverine a cambiare le cose?

Spider-Man 4: Thomas Haden Church pensa che Sam Raimi farà un sequel

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La star di Spider-Man 3 e Spider-Man: No Way Home , Thomas Haden Church, ha rivelato che crede che Sam Raimi tornerà per realizzare Spider-Man 4 con Tobey Maguire.

Parlando con ComicBook.com, Church ha detto che ci sono state voci secondo cui avrebbe interpretato nuovamente Sandman in qualche forma di progetto futuro. L’attore ha poi detto che crede che Raimi farà un altro film di Spider-Man con Maguire, e che gli piacerebbe prenderne parte se ciò accadesse.

Ma Sandman, ci sono state alcune voci secondo cui potrebbero chiedermi di fare un altro Spider-Man, e lo farei domani… Sai, non mi hanno mai chiesto di apparire in un altro film, un altro film Marvel“, Church dichiarato. “Ma, sai, penso che Sam farà un altro Spider-Man con Tobey [Maguire], ed è quello che… Avevano un’opzione per me per fare Spider-Man 4 quando ci sarebbe stato uno Spider-Man 4. Avevano la possibilità che tornassi. Quindi, se ciò accadesse, sarebbe fantastico. Sto invecchiando un po‘.”

Qual è stato l’ultimo film Marvel in cui ha recitato Thomas Haden Church?

Thomas Haden Church è apparso l’ultima volta nei panni di Sandman in Spider-Man: No Way Home del 2021 , che ha visto il ritorno di molti personaggi sia dei film di Sam Raimi insieme allo Spider-Man che dei film The Amazing Spider-Man interpretato da Andrew Garfield. Quel film fu un enorme successo sia per i Marvel Studios che per la Sony, incassando oltre 1,9 miliardi di dollari al botteghino e diventando il sesto film con il maggior incasso di tutti i tempi.

Jon Bernthal è in trattative per recitare nella nuova stagione di The Terror

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Secondo The InSneider di Jeff Sneider, Jon Bernthal è attualmente in trattative per interpretare un ruolo nella prossima terza stagione di The Terror.

Secondo Sneider, Jon Bernthal potrebbe concludere un accordo per interpretare Pepper il protagonista della serie. Oltre a recitare in The Punisher e film come The Wolf of Wall Street e, più recentemente, Origin di Ava DuVernay, Jon Bernthal ha già lavorato con AMC quando ha interpretato Shane Walsh nelle prime due stagioni di The Walking Dead.

The Terror è stato presentato in anteprima su AMC nel marzo 2018. La seconda stagione della serie antologica, sottotitolata “Infamy, è seguita nell’agosto 2019. The Terror: The Devil in Silver non ha ancora una data per la prima

Cosa sappiamo di The Terror: Devil in Silver?

The Terror: Devil in Silver è basato sul romanzo di Victor LaValle del 2012, The Devil in SilverVictor LaValle ha co-scritto i sei episodi insieme a Chris Cantwell, che è anche produttore esecutivo. Karyn Kusama dirigerà i primi due episodi di The Terror: Devil in Silver e sarà anche produttore esecutivo.

Altri produttori esecutivi legati a The Terror: Devil in Silver includono David Zucker, Alexandra Milchan, Guymon Casady e Scott Lambert, mentre AMC Studios produrrà la serie.

La serie The Terror: Devil in Silver, secondo Deadline, “racconta la storia di Pepper – un traslocatore della classe operaia, che attraverso una combinazione di sfortuna e un cattivo carattere, si ritrova ingiustamente ricoverato all’ospedale psichiatrico New Hyde – un istituto pieno di persone che la società preferirebbe dimenticare. Lì dovrà vedersela con pazienti che lavorano contro di lui, medici che nascondono oscuri segreti e forse anche con il Diavolo stesso. Mentre Pepper si addentra in un paesaggio infernale dove niente è come sembra, scopre che l’unica strada verso la libertà è affrontare l’entità che prospera nella sofferenza all’interno delle mura di New Hyde, ma farlo potrebbe dimostrare che i peggiori demoni di tutti vivono dentro di lui”.

John Cena: l’agente voleva che rifiutasse il cameo di Barbie

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John Cena: l’agente voleva che rifiutasse il cameo di Barbie

Il wrestler e attore John Cena ha rivelato che la sua agenzia non era entusiasta dell’idea di un suo recente cameo in Barbie.

Al The Howard Stern Show, la star ha spiegato che il compito della sua agenzia è quello di vedere le cose come prodotti e guidarlo. Per questo motivo, l’agenzia ha detto a John Cena che avrebbe dovuto rifiutare il suo cameo come sirena in Barbie, e l’attore ha ipotizzato che la prospettiva fosse “al di sotto del suo calibro. L’attore osserva poi che l’agenzia ha ceduto quando lui ha detto che l’avrebbe fatto comunque.

[L’agenzia] si basa solo su ciò che sa“, ha dichiarato John Cena (via Variety). “E quello che sanno è: ‘Questa entità, questa merce gravita su queste cose, dovremmo rimanere in questa corsia’. Ma io non sono una merce. Sono un essere umano e opero secondo il concetto che ogni opportunità è un’opportunità“.

Margot Robbie mi ha detto: “Ti faremo diventare una sirena. Ci starai dentro per mezza giornata“. Sì, certo. Ma credo che dal punto di vista dell’agenzia la prospettiva fosse: ‘Questo non è alla tua altezza’, e lo capisco. Ma anche per merito dell’agenzia, che ha immediatamente acconsentito, e io ho detto: ‘No, lo faremo’, ma tutto ciò che possono fare è offrire la loro guida“.

Chi c’era nel film di Barbie?

Barbie è stato diretto da Greta Gerwig da una sceneggiatura scritta insieme a Noah Baumbach. È stato prodotto da Margot Robbie e Tom Ackerly per LuckyChap e da Robbie Brenner di Mattel Films insieme a Josey McNamara e Ynon Kreiz. Durante la sua programmazione nelle sale, il film ha ottenuto un incasso mondiale di oltre 1,4 miliardi di dollari, diventando così il film di maggior incasso del 2023. Il film è interpretato da Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Simu Liu, Kingsley Ben-Adir, Scott Evans, Kate McKinnon, Ariana Greenblatt, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Issa Rae, Michael Cera, Hari Nef, Will Ferrell, Helen Mirren, Dua Lipa e altri ancora.

The Regime – Il palazzo del Potere: recensione della serie con Kate Winslet

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Era da Mare of Easttown (Omicidio a Easttown) che Kate Winslet non lavorava con HBO, e per celebrare il suo ritorno sull’emittente ha scelto un ruolo molto diverso da quella della poliziotta che indaga sugli omicidi della cittadina della Pennsylvania. In The Regime – Il palazzo del Potere è la stravagante e ipocondriaca cancelliera Elena Vernham, che governa con pungo di ferro in uno stato non meglio identificato del Centro Europa. La serie, composta da sei episodi, e disponibile su NOW dal 4 marzo con un episodio a settimana, si svolge principalmente all’interno del palazzo di Elena, un luogo che riflette perfettamente la sua personalità eccentrica e il suo regime autoritario.

Kate Winslet governa in The Regime – Il palazzo del Potere

Cercando di non risultare ovvi o ridondanti, Kate Winslet offre una performance eccezionale nel ruolo della cancelliera Vernham, donandole una profondità e una complessità che vanno oltre la semplice caricatura. Riesce a incarnare perfettamente la fragilità e l’insicurezza dietro la facciata di potere di Elena, rendendola contemporaneamente ridicola e terrificante. Il modo in cui Winslet si muove e parla, con accenti che richiamano Margaret Thatcher e Putin, aggiunge ulteriore profondità al personaggio, trasportando gli spettatori in un vortice di emozioni contrastanti e componendo un ritratto caricaturale, appunto, ma anche estremamente concreto e realistico, guardando al mondo di oggi.

Il rapporto tra Elena e il suo fidato consigliere, Herbert Zubak, interpretato con estrema precisione da Matthias Schoenaerts, è uno dei punti focali della serie. Zubak è un “macellaio” ma è anche un servo devoto e allo stesso tempo un innamorato non dichiarato, che assiste, serve, motiva e sprona l’oggetto del suo amore, rimanendo sempre un passo dietro al “boss”, come lui stesso chiama Elena Vernham. La tensione sessuale tra i due personaggi è palpabile, e questa scelta di caratterizzazione aggiunge un elemento di dramma e complessità alla trama. Schoenaerts offre una performance magnetica, trasformando Herbert da una semplice guardia del corpo a un influente consigliere disegnando una parabola ascendente di grande inquietudine.

The Regime - Il Palazzo del potereRicerca dell’equilibrio tra pathos e satira

Nonostante le ottime premesse e i protagonisti impeccabili, The Regime – Il palazzo del Potere soffre di una trama frammentata e poco coerente, quasi un pretesto per fotografare uno status quo che diventa oggetto di beffa. C’è una costante ricerca dell’equilibrio, raramente raggiunto, tra l’aspetto patetico ed emotivo dei personaggi, dei loro sentimenti, delle loro debolezze e paure, e quello assurdo, che invece prende le distanze dai suddetti personaggi e li racconta attraverso la lente della satira. E forse perché la contemporaneità ha annichilito in generale la capacità di fare satira, sembra che questa sia come un muscolo fuori forma e quindi non sempre colpisce nel segno, lasciando gli spettatori con una sensazione di insoddisfazione e mancanza di chiarezza nel messaggio.

La sceneggiatura, firmata da Will Tracy, cerca di affrontare temi complessi come l’autoritarismo e il dissenso politico, ma a volte sembra perdersi nei suoi stessi tentativi di affrontarli. Mentre alcune scene offrono spunti interessanti sulla natura del potere e sulla fragilità umana, altre risultano terribilmente fuori fuoco, lasciando gli spettatori con più domande che risposte.

Picchi di genialità in un’opera non del tutto riuscita

Nonostante le sue imperfezioni, The Regime – Il palazzo del Potere offre comunque un ottimo livello di intrattenimento “con messaggio”. La satira politica è una pratica che dovrebbe essere portata avanti con più frequenza e il tentativo fatto in questa sede è comunque lodevole. A questo si aggiunge un valore produttivo sicuramente alto che puntando sulla sua protagonista (e l’efficacissimo tirapiedi) riesce a catturare sicuramente la fascinazione del pubblico.

The Regime – Il palazzo del Potere offre una visione intrigante e spesso surreale, attraverso il linguaggio della farsa, dei regimi autoritari e delle dinamiche di potere. Sebbene non sempre riesca a realizzare pienamente il suo potenziale più per mancanza di allenamento su un certo tipo di linguaggio che per mancanza di doti nel farlo, la serie merita comunque una possibilità principalmente per le performance del suo cast e per i suoi frequenti guizzi. Una maggiore coesione della trama avrebbe forse permesso anche agli altri aspetti della serie di essere più efficaci.

Taylor Swift: The Eras Tour (Taylor’s Version), trailer del film in arrivo su Disney+

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Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale di Taylor Swift: The Eras Tour (Taylor’s Version), il film concerto per la prima volta in versione integrale e che include il brano “cardigan” e quattro canzoni acustiche aggiuntive, farà il suo debutto in streaming il 15 marzo 2024, solo su Disney+.

L’esperienza cinematografica dell’artista 14 volte vincitrice di un GRAMMY, Taylor Swift: The Eras Tour (Taylor’s Version), diretto da Sam Wrench.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Nel dare l’annuncio, Bob Iger, Disney CEO, ha dichiarato: “L’Eras Tourè stato un vero e proprio fenomeno che ha entusiasmato e continua a entusiasmare i fan di tutto il mondo, e siamo davvero felicidi portare questo elettrizzante concerto al pubblico ovunque si trovi, in esclusiva su Disney+.

Ripley: trailer ufficiale della serie tv Originale Netflix in arrivo

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Netflix dopo il teaser trailer ha finalmente svelato il primo trailer ufficiale di Ripley, il prossimo adattamento in serie del classico romanzo thriller di Patricia Highsmith intitolato “Il talento di Mr. Ripley

Il video presenta Andrew Scott nei panni del personaggio principale, che sembra avere un’identità discutibile. Il video presenta anche i vari personaggi che incontrerà nel corso della serie limitata, tra cui la Marge Sherwood di Dakota Fanning. La serie uscirà in streaming il 4 aprile.

Nella serie, Tom Ripley, un truffatore che si arrangia nella New York dei primi anni ’60, viene ingaggiato da un uomo ricco per recarsi in Italia e cercare di convincere il figlio vagabondo Dickie Greenleaf a tornare a casa”, si legge nella sinossi. “L’accettazione del lavoro da parte di Tom è il primo passo verso una vita complessa fatta di inganni, frodi e omicidi. Nel frattempo, Marge Sherwood, un’americana che vive in Italia, sospetta che dietro l’affabilità di Tom si nascondano motivi più oscuri”.

Ripley è scritto e diretto dal regista candidato all’Oscar Steven Zaillian. Oltre a Scott e Fanning, la miniserie sarà interpretata da Johnny Flynn nel ruolo di Dickie Greenleaf, Pasquale Esposito, Franco Silvestri, Eliot Sumner, John Malkovich e altri ancora. È prodotta da Scott e Endemol Shine North America in associazione con Entertainment 360 e Filmrights. I produttori esecutivi sono Zaillian, Garrett Basch, Guymon Casady, Ben Forkner, Sharon Levy, Philipp Keel e Charlie Corwin.

Garfield: Una missione gustosa, nuovo trailer del film

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Garfield: Una missione gustosa, nuovo trailer del film

Sony Pictures ha diffuso un nuovo divertente trailer di Garfield: Una missione gustosa, l’atteso nuovo film su gatto più divertente del cinema.

Il nuovo trailer di Garfield: Una missione gustosa il film di animazione Sony Pictures diretto da Mark Dindal e tratto dai personaggi creati da Jim Davis. Maurizio Merluzzo sarà la voce italiana del protagonista che nella sua versione originale è doppiato da Chris Pratt.

Doppiatore, attore, influencer e presentatore, Maurizio Merluzzo è stato la voce di protagonisti di celebri film e serie TV (Elvis, Shazam!, Vikings, La Fantastica Signora Maisel, Catfish, Fratelli in Affari), cartoni animati (Dragon Ball Super, Naruto, One Punch Man) e videogames (Overwatch, League of Legends, Assassin’s Creed, Call of Duty).

Garfield: Una missione gustosa, scritto da David Reynolds (Alla ricerca di Nemo e Le Follie dell’Imperatore), sarà solo al cinema dal 1° maggio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Garfield, il famosissimo gatto di casa che odia il lunedì e ama le lasagne, sta per vivere una scatenata avventura all’aperto! Dopo l’inaspettato incontro con il padre perduto da tempo, il trasandato gatto di strada Vic, Garfield e il suo amico canino Odie sono costretti a lasciare la loro vita piena di comodità per unirsi a Vic in un’esilarante rapina ad alto rischio.

Garfield: Una missione gustosa è prodotto da John Cohen, Broderick Johnson, Andrew A. Kosove, Steven P. Wegner, Craig Sost, Namit Malhotra e Crosby Clyse. Executive Producers sono Jim Davis, Bridget McMeel, David Reynolds, Scott Parish, Carl Rogers, Simon Hedges, Chris Pflug, Louis Koo, Steve Sarowitz, Justin Baldwine Peter Luo.

Il cast di voci originali comprende gli attori Chris Pratt, Samuel L. Jackson, Hannah Waddingham, Ving Rhames, Nicholas Hoult, Cecily Strong, Harvey Guillén, Brett Goldstein e Bowen Yang.

Road to Oscar 2024: la Miglior regia

Road to Oscar 2024: la Miglior regia

Due debuttanti, due registi alla loro seconda nomination e un venerato maestro: così si presente la cinquina della categoria Miglior regia di questi Oscar 2024. Rispettivamente Justin Triet, Jonathan Glazer, Yorgos Lanthimos, Christopher Nolan e Martin Scorsese. Cinque personalità distintesi nell’ultimo anno grazie ad altrettanti film con il potenziale di rimanere veramente impressi nella storia del cinema da qui in avanti. Benché mantenga uno sguardo principalmente rivolto a ciò che viene prodotto all’interno dell’industria statunitense, la categoria del Miglior regista continua fortunatamente a manifestare anche una maggiore attenzione nei confronti di ciò che avviene anche in altri territori, permettendo così in questo caso di veder candidata la prima regista donna francese e in generale di affermarsi come una delle categorie più entusiasmanti di questa edizione.

Di seguito, ecco i candidati agli Oscar 2024 per la categoria Miglior regista

Justine Triet – Anatomia di una caduta

Justine Triet
Justine Triet al Festival di Cannes. Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La regista Justine Triet si è decisamente presa una bella rivincita sulla commissione francese incaricata di selezionare il titolo da presentare agli Oscar 2024 per la categoria Miglior film internazionale. Pur non godendo del pieno sostegno del suo Paese, Triet si è comunque fatta largo fino agli Oscar, dove il suo film Anatomia di una caduta (qui la recensione) – già vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2023 – è candidato a ben cinque premi (Miglior film, Miglior attrice protagonista, Miglior montaggio, Miglior sceneggiatura originale – di cui Triet è autrice insieme a Arthur Harari – e Miglior regista). Con questo suo quarto lungometraggio, Triet si è dunque affermata come una delle grandi protagoniste di questa stagione, guadagnandosi un meritato posto nella cinquina per la regia agli Oscar.

Anatomia di una caduta, che segna una svolta drammatica nella sua carriera – dopo commedie come Tutti gli uomini di Victoria e Sybl – Labirinti di donna – le ha infatti permesso di dimostrare la sua grande capacità di costruire un racconto che attraversa più generi, dove le certezze sono poche e tassello dopo tassello emerge una vicenda dove risulta difficile distinguere la verità dalla menzogna, fino ad un finale sospeso giungendo al quale ci si rende conto di aver appena assistito ad un film di grandissimo valore, non a caso indicato come uno dei migliori realizzati negli ultimi anni. Per questo suo lavoro, Triet è stata candidata anche ai BAFTA Awards e ai premi César, trionfando presso questi ultimi.

Jonathan Glazer – La zona d’interesse

Jonathan Glazer
Jonathan Glazer al Festival di Cannes. Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Erano dieci anni che il britannico Jonathan Glazer non realizzava un film. Il suo ultimo lungometraggio prima di La zona d’interesse (qui la recensione), con cui ora è tornato in auge, è stato quel bizzarro Under the Skin con protagonista Scarlett Johansson, con cui già si era divertito a dar vita ad un’opera insolita che suscitando un certo disagio spingesse a riflettere sulla natura umana. Un simile approccio a questi temi lo si ritrova dunque anche nel suo nuovo film, con il quale si è aggiudicato il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2023 e che è da molti interni al settore considerato uno dei veri capolavori cinematografici di questi anni. Lavoro che ha portato Glazer ad ottenere nomination come Miglior regista non solo agli Oscar 2024 ma anche ai Satellite Awards e ai Bafta Awards.

Glazer, che adatta con La zona d’interesse il romanzo omonimo di Martin Amis tratto da una storia vera, offre infatti con la sua regia una perfetta dimostrazione della forza che l’immagine cinematografica può avere, di fatto andando oltre il “limite” del libro esaltando ciò che si può raccontare attraverso precise inquadrature e, in particolar modo, il suono. La storia e i dialoghi sono infatti poco più che un pretesto per dar vita a scenari agghiaccianti, difficilmente dimenticabili, attraverso cui il regista riflette sull’indifferenza senza tempo insita nell’essere umano, capace di condurre la propria tranquilla esistenza anche quando oltre il proprio giardino avviene l’orrore.

Yorgos Lanthimos – Povere creature!

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Yorgos Lanthimos alla Mostra di Venezia. Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il greco Yorgos Lanthimos gode evidentemente – e giustamente – di un certo favore presso l’Academy. Il suo precedente film, La favorita, ottenne ben 10 nomination all’Oscar tra cui quella per la Miglior regia. Con il suo nuovo lungometraggio, Povere creature! (qui la recensione) – già vincitore alla Mostra di Venezia del Leone d’oro – torna dunque a far parte di questa cinquina, mentre il film in sé gode di 11 nomination a questi Oscar 2024. Ed anche in questo caso è difficile non riconoscere la sua come una candidatura più che meritata. Lanthimos prosegue il percorso estetico intrapreso con i suoi ultimi film portandolo però ancor più all’estremo.

Lanthimos dà infatti sfogo a tutta la sua creatività, permettendo allo spettatore di fare esperienza del viaggio di Bella Baxter verso la scoperta di sé e del mondo attraverso l’evolvere della fotografia, dei costumi, della colonna sonora, elementi che da una base di partenza grezza diventano sempre più elaborati e acquistano sempre più grazia, accompagnando l’evoluzione della protagonista. Le idee che il regista concretizza grazie ai suoi collaboratori permettono al film di acquisire un aspetto unico, quasi favolistico ma mai infantile, che sostiene la metafora senza farla risultare fastidiosa. Anche per lui, non sono mancate le nomination ai Critics’ Choice Awards, ai Golden Globe e ai DGA Awards.

Christopher Nolan – Oppenheimer

Christopher Nolan sul set di Oppenheimer
Christopher Nolan con Emily Blunt e Cillian Murphy sul set di Oppenheimer. © Universal. Tutti i diritti riservati.

Christopher Nolan è un altro di quei registi che non ha bisogno di presentazioni. Senza dubbio tra gli autori più indicativi degli ultimi vent’anni, durante i quali ha realizzato blockbuster d’autore come Il cavaliere oscuro, Inception e Interstellar, distinguendosi per il suo continuo giocare con la concezione del tempo e abbattendo la sua noiosa linearità. Con il suo Oppenheimer (qui la recensione) ha tuttavia ridotto gli artifici per concentrarsi sulla storia di quello che ritiene essere “l’uomo più importante mai vissuto”. Non che Oppenheimer (che con 13 nomination è il film più candidato di questi Oscar 2024) non presenti le particolarità per cui Nolan è noto, ma queste sono maggiormente poste al servizio di un racconto che si sviluppa interamente a partire dall’interiorità del protagonista.

Per di più, Nolan costruisce Oppenheimer quasi come fosse un vero e proprio ordigno esplosivo, con una prima ora densissima di nomi, personaggi, eventi, salti temporali, musica, attraverso cui si imposta una tensione crescente. Tensione che nella seconda ora di film non cessa di aumentare fino all’ammutolente esplosione della bomba, una delle sequenze più memorabili dell’annata cinematografica appena trascorsa. La terza ora di film diventa invece un film politico nel quale si esplora l’eredità di Oppenheimer e nella quale emerge il messaggio del film, un monito che dal passato sembra risuonare oggi più forte che mai.

Martin Scorsese – Killers of the Flower Moon

Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese in Killers of the Flower Moon 10 marchi
Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio sul set di Killers of the Flower Moon. Gentile concessione di © 01 Distribution

Difficile che Martin Scorsese non venga nominato in questa categoria quando c’è un suo nuovo film in circolazione. Il regista newyorkese ha con la candidatura per Killers of the Flower Moon (qui la recensione) raggiunto quota 10 presenze, divenendo il secondo più nominato di sempre (altre due ed eguaglierà il record di William Wyler). Difficile poi non essere d’accordo sulla sua presenza anche per questo suo nuovo film, con il quale dimostra (non che ne avesse ancora bisogno) di possedere una conoscenza tale del cinema, dei suoi tempi e dei suoi trucchi da avere pochi o nessun eguale. Scorsese dà forma ad un’epopea che pur estendendosi su una durata di circa tre ore e mezza dimostra una gestione dei tempi e dei segmenti narrativi sbalorditiva.

Scorsese realizza un appassionante incrocio tra un western e un gangster movie, andando alla riscoperta di una delle pagine più nere della storia degli Stati Uniti e delle violenze su cui si sono fondati. La scelta di spostare il punto di vista dagli agenti dell’FBI a quello dei principali coinvolti nella vicenda si è rivelata vincente, avendo permesso al regista di condurre una minuziosa analisi dell’animo umano, della sua perversione e della corruzione a cui è facilmente soggetto. Oltre agli Oscar, Scorsese ha ricevuto la nomination come Miglior regista anche ai Critics’ Choice Awards, ai Golden Globe, ai Satellite Awards e ai DGA Awards, vincendo poi sempre in questa categoria ai prestigiosi National Board of Review.

Oscar 2024: chi vincerà?

Oscar 2024

Dati alla mano, questo sembra decisamente essere l’anno di Christopher Nolan, il quale si presenta agli Oscar 2024 con dalla sua già il Golden Globe, il Critics’ Choice Awards, il Bafta Awards e il Director’s Guild Awards. Basti pensare che dal 2010 ad oggi, ogni regista che ha ottenuto quest’ultimo riconoscimento ha poi vinto – fatta eccezione per due occasioni – l’Oscar per la regia. Non dovrebbero dunque esserci particolari sorprese a riguardo e Nolan potrà finalmente stringere tra le mani l’ambita statuetta, consacrazione (agli occhi di Hollywood) di un percorso artistico tra i più importanti degli ultimi due decenni. Se però si volesse provare a trovare una possibile alternativa alla vittoria di Nolan, questa potrebbe manifestarsi nella figura di Yorgos Lanthimos.

Come si diceva, il regista greco sembra godere di una certa stima nell’ambiente hollywoodiano. Non è infatti da escludere il verificarsi di una situazione come quella vista nel 2020, dove il regista di 1917 Sam Mendes vinse il Golden Globe, il Bafta e il DGA, ma vide poi l’Oscar andare al coreano Bong Joon-ho per Parasite. Certo, si tratta di situazioni diverse, ma l’esempio può essere utile per comprendere che non c’è nulla di assolutamente certo. Non andrebbe sottovalutata neanche la presenza di Jonathan Glazer, che a sua volta ha raccolto numerosi complimenti per il suo lavoro, tra cui quello di Steven Spielberg, che ha giudicato La zona d’interesse il film sull’olocausto più importante dai tempi di Schindler’s List.

Meno probabile (purtroppo) appare invece una possibile vittoria per Martin Scorsese e Justine Triet, per i quali la nomination sembra già il massimo riconoscimento ottenibile. Triet dovrebbe però – salvo sorprese – trionfare nella categoria Miglior sceneggiatura originale, quindi potrebbe non tornare a casa a mani vuote. Alla luce di tutto ciò, però, il nome su cui scommettere è di certo quello di Nolan. Come si diceva, più volte la sua esclusione da questa cinquina è stata accompagnata da polemiche e questa sua seconda nomination agli Oscar 2024 per un film così imponente e attuale nei temi sembra a tutti gli effetti l’occasione giusta per premiare lui e la sua forte idea di cinema.

Zendaya: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Zendaya: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Tra le attrici destinate a prendersi un posto di rilievo nel mondo del cinema e della televisione vi è certamente Zendaya, che già da qualche anno ha guadagnato una grande popolarità grazie ad importanti film, serie ma anche al suo innegabile fascino e carisma. I prossimi anni saranno decisivi per lei per consacrarsi come una delle nuove stelle della recitazione ma già per quello che ha saputo dimostrare resta un’attrice assolutamente da non sottovalutare.

Zendaya: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Zendaya debutta al cinema nel 2017 con Spider-Man Homecoming, dove recita accanto a Tom Holland. Nello stesso anno prende parte a The Greatest Showman, al fianco di attori come Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron e Rebecca Ferguson. Successivamente recita in Spider-Man: Far From Home (2019), Malcolm & Marie (2021), Dune (2021) e Spider-Man: No Way Home. Torna poi sul grande schermo nel 2024 con Dune – Parte Due, con Timothée Chalamet, e Challengers.

2. Ha recitato in note serie. Zendaya ottiene una prima grande popolarità grazie alla serie di Disney Channel A tutto ritmo, dove recita dal 2010 al 2013. Successivamente recita in alcuni episodi di altre serie della medesima rete televisiva, come Buona fortuna Charlie (2011) e A.N.T. Farm – Accademia Nuovi Talenti (2012). Ottiene poi un nuovo ruolo importante in una serie Disney Channel con K.C. Agente Segreto (2015-2018). Ha poi recitato in un episodio di Black-ish (2015) e in tre episodi di The OA (2019). Dal 2019 è anche tra i protagonisti della serie HBO Euphoria, dove recita accanto a Sydney Sweeney, Hunter Schafer e Jacob Elordi.

3. È anche doppiatrice e produttrice. Oltre a lavorare come attrice davanti la macchina da presa, Zendaya si è distinta anche come doppiatrice, ricoprendo tale ruolo per i film Disney Fairies: I giochi della Radura Incantata (2011), Supercuccioli – I veri supereroi (2013), Peng e i due anatroccoli (2018), Smallfoot – Il mio amico delle nevi (2018) e Space Jam – New Legends (2021), dove dà voce a Lola Bunny. Ha però lavorato anche come produttrice del film Malcolm & Marie e per le serie K.C. Agente Segreto e Euphoria.

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Zendaya è MJ in Spider-Man

4. Il suo ruolo non è quello di Mary Jean. Per Spider-Man: Homecoming, Zendaya era stata inizialmente scritturata per interpretare Mary Jane Watson, il noto personaggio sentimentalmente legato a Peter Parker. Tuttavia, i produttori decisero poi di separarsi ulteriormente dallo Spider-Man del 2002, dove il personaggio era interpretato da Kirsten Dunst, e crearono invece il personaggio originale, Michelle Jones. Il vero nome di questa MJ è stato però svelato solo nel terzo film, Spider-Man: No Way Home.

Zendaya in Dune

5. Compare solo per pochi minuti nel primo film. Secondo Denis Villeneuve, Zendaya è stata scelta per il ruolo di Chani dopo le audizioni, in quanto è stata giudicata la migliore per quanto riguarda la chimica con il collega Chalamet. Nonostante fosse indicata come tra i principali protagonisti del film e il suo nome si riportato come tale in tutti i materiali promozionali, Zendaya ha in Dune solo circa 10 minuti di tempo sullo schermo. In Dune – Parte Due, però, è molto più presente ed è a tutti gli effetti la protagonista femminile del film.

Zendaya in Euphoria

6. Si sente molto legata al suo personaggio. Parlando della problematica Rue, il personaggio da lei interpretato in Euphoria, Zendaya ha dichiarato: “Mi commuovo molto perché tengo molto a lei, perché rappresenta molte persone che hanno bisogno di molto amore. E rappresenta una parte di me stessa, e rappresenta una parte di Sam Levinson, il creatore di ‘Euphoria’. Questo significa molto per me e voglio che le persone possano guarire grazie a lei“.

7. Ha stabilito un record. Per la sua interpretazione nella prima stagione di Euphoria, Zendaya ha poi vinto nel 2020 un Emmy Award come per Miglior attrice protagonista in una serie drammatica. Ciò l’ha resa la più giovane attrice a vincere tale premio, all’età di 24 anni. Nel 2022 ha poi nuovamente vinto nella medesima categoria per la sua interpretazione nella seconda stagione.

Hunter Schafer Zendaya Euphoria

Zendaya e il fidanzato Tom Holland

8. Ha una relazione con Tom Holland. Nel 2016 Zendaya e Tom Holland si conoscono sul set di Spider-Man: Homecoming e non passa molto prima che inizino a circolare rumor su una loro possibile relazione sentimentale. Nel tempo le voci si fanno sempre più insistenti, ma i due non confermano minimamente la cosa, tanto da spingere a pensare che si frequentino invece con altre persone. Per Zendaya, ad esempio, si riportava di una frequentazione con Jacob Elordi. Tuttavia, alcune foto diffuse nel luglio del 2021 dove si vedono Zendaya e Holland scambiarsi un bacio ha portato i due a confermare pubblicamente la loro relazione, che prosegue ancora oggi.

Zendaya è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 184 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre tremila post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Zendaya: età, altezza e origini dell’attrice

10. Zendaya Maree Stoermer Coleman è nata il 1º settembre 1996 a Oakland, in California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,78 metri. Zendaya di origini miste: suo padre, Samuel David Coleman è afroamericano mentre sua madre Claire Marie Stoermer ha origini tedesche e scozzesi. Il nome Zendaya proviene dallo Zimbabwe e nella lingua bantu del popolo Shona significa “ringraziare”.

Fonte: IMDb, Instagram, Indipendent

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