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Blade: arrivano nuovi incoraggianti dettagli sul film

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Blade: arrivano nuovi incoraggianti dettagli sul film

Blade è decisamente uno dei film dei Marvel Studios più problematici di sempre, passato – e ad oggi non ancora del tutto uscito – attraverso diversi conflitti produttivi, diversi team creativi, rinvii nella date di uscita e ai malumori del suo protagonista, Mahershala Ali. Sono passati quattro anni da quando il film è stato annunciato, con la pandemia che ha naturalmente contribuito ai ritardi accumulatisi. Sembra però che le cose potrebbero andare meglio d’ora in avanti, con l’insider Daniel Richtman che riporta alcuni incoraggianti aggiornamenti sul film.

Non solo le affermazioni secondo cui il premio Oscar Ali avrebbe lasciato Blade sarebbero false, ma Richtman conferma anche che Michael Green (Blade Runner 2049) sta riscrivendo la sceneggiatura. Ali sarebbe soddisfatto dei cambiamenti apportati e sembra che sarà il regista Yann Demange (’71, Cocaine – La vera storia di White Boy Rick) a dirigere il film, portandolo finalmente in sala. Richtman riporta anche che il film sui Midnight Sons sarebbe ancora in lavorazione, con una squadra composta da personaggi che non si sono riuniti al fianco dei Vendicatori. Di conseguenza, è improbabile che Doctor Strange compaia.

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé. Ad oggi non è noto quando il film arriverà in sala.

Fantastici Quattro: i Marvel Studios cercano un comico per il ruolo di H.E.R.B.I.E.

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Ora che il cast principale del film Fantastici Quattro è stato svelato, si attendono annunci riguardo a chi interpreterà i villain – i vociferati ma ancora non confermati Galactus e Dottor Destino -, o altri ruoli secondari. Con la conferma che nel film sarà presente anche il robot H.E.R.B.I.E., ci si chiede ora chi potrebbe dargli voce. Secondo quanto riportato dall’insider Daniel Richtman, per tale personaggio i Marvel Studios sarebbero alla ricerca di un comico o una comica. Al tweet con la notizia riportato da Fantastic Four Updates ha prontamente riposto l’irriverente Ricky Gervais, commentando con “Posso imprecare?”. Non è chiaro se ciò dovrebbe far pensare a sue possibili trattative con i Marvel Studios, ma sarebbe certamente interessante il suo coinvolgimento nel film.

Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film

Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in, beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici Quattro, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. La notizia del casting di Pascal era già trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di Mission Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025.

Superman: Legacy, una location sembra preannunciare la Hall of Justice

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Secondo il Dipartimento per lo Sviluppo dell’Ohio, il film Superman: Legacy di James Gunn dovrebbe essere girato sia a Cleveland che a Cincinnati. La cosa è interessante, in quanto queste due città hanno dei precedenti con l’Uomo d’Acciaio e i fan si stanno infatti già chiedendo se alcuni specifici edifici potrebbero comparire nel film. Cleveland, innanzitutto, è dove è nato Superma per mano di Jerry Siegel e Joe Shster, ma a destare particolare interesse è la scelta di Cincinnati, dove si trova il Cincinnati Union Terminal, struttura architettonica che è già stata l’ispirazione visiva per la Hall of Justice di Super Friends (un insieme di serie televisive animate basate sui personaggi dei fumetti della Justice League of America).

Una versione modificata dell’edificio è stata anche utilizzata nell’Arrowverse per le riprese esterne della Hall of Justice negli eventi “Invasion!” e “Crisis on Infinite Earths“. Sarebbe dunque strano scegliere Cincinnati come luogo delle riprese e non includere tale edificio. La sua presenza nel film potrebbe anticipare risvolti futuri e l’ingresso nel DC Universe del gruppo di eroi principale per questo universo condiviso. Dopo una prima foto di gruppo del cast scattata a seguito della prima lettura della sceneggiatura, con le riprese previste ora a marzo ci si attende di poter avere qualche dettaglio in più sul film e magari anche proprie sulle location che verranno effettivamente utilizzate.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU).

Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, e Nathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

L’arcano incantatore: recensione del film cult di Pupi Avati

L’arcano incantatore è il film del 1996 di Pupi Avati con protagonisti Stefano Dionisi, Carlo Cecchi, Eliana Miglio, Vittorio DuseConsuelo Ferrara.

La trama del film L’arcano incantatore

L’arcano incantatore: XVIII secolo. Giacomo (Stefano Dionisi), giovane seminarista colpevole d’aver ingravidato e costretto all’aborto una giovane, deve lasciare Bologna per sfuggire a una pesante condanna. Stringe un patto di sangue con una misteriosa dama (può vederne soltanto gli occhi) che lo invia in una sperduta contrada appenninica presso il maniero di un Monsignore (Carlo Cecchi) malvisto dalla Curia per i suoi interessi esoterici.

Giacomo prende il posto di Nerio, precedente servitore del religioso, morto avvolto da un alone sinistro. Il giovane fuggiasco aiuta il Monsignore nei suoi esperimenti esoterici,  lo aiuta nella compilazione e nello smistamento di lunghi messaggi cifrati, nelle ricerche tra gli scaffali della sconfinata libreria. Giacomo, incalzato da un prete investigatore inviato dalla Curia – vuole usarlo per saperne di più sull’oscuro sacerdote – e tormentato da visioni ricorrenti di presunte vittime di Nerio, si trova incastrato in una ragnatela di dubbi e timori, non senza cominciare a provare un po’ d’affetto verso il cupo e affascinante Monsignore. Tuttavia, proprio cercando di aiutare il padrone, Giacomo giunge a una sconvolgente rivelazione, destinata a legarlo per sempre al patto di sangue stretto all’inizio del suo sinistro esilio…

L’horror fantasy di Pupi Avati

C’è lo spaghetti western, c’è il tortellini horror-fantasy: ed è cosa di Pupi Avati. Le puntate del prolifico cineasta bolognese nei territori del brivido e del sovrannaturale non sono frequenti, ma ben distribuite in una quarantennale filmografia generalmente sviluppata su altri toni (ma inaugurata cercando di procurare qualche tremore con Balsamus, l’uomo di Satana e Thomas e gli indemoniati).

L’arcano incantatore, uscito nel 1996, è il penultimo lavoro di questo filone (Il nascondiglio, del 2007, è il più recente). Dominato dalla performance di Carlo Cecchi, capace di dare ambigua e tenebrosa consistenza al Monsignore, L’arcano incantatore di Avati riesce a tener desta l’attenzione dello spettatore fino alla fine: il buio di Giacomo è il buio di chi guarda, difficile quindi annoiarsi. La vicenda è raccontata dal protagonista, imprigionato nel patto demoniaco stipulato prima di lasciare Bologna, a un frate che speranzoso lo interroga sulla sua vicenda; in altre parole, la storia principale è un lungo flashback che s’ingenera da un’esile cornice, incarnandosi in immagini e suoni a partire dalla voce sofferente del protagonista.

Il cattolico Pupi elegge la Chiesa a solido scoglio e luce, nonostante tutto; la verità e la quiete, alla fine, altro non sono che il recinto buono di una parrocchia. Nessuna voglia di negare il trascendente e ridurlo ad allucinazione, incubo, visione; né di radiosi sollievi razionali. Anzi: c’è il Maligno, diffuso nella campagna e nel mondo, lesto a far leva sugli errori e le sviste degli uomini, a offrirsi in qualità di servo – come si dice ne L’arcano incantatore – per farsi subito padrone.

Qualche assonanza con Il nome della rosa di Jean-Jacques Annaud (su temi ed elementi assai rilevanti anche nel romanzo di Eco): la biblioteca buia e un po’ labirintica, i messaggi in codice, la conturbante presenza delle converse (in una casa poco distante dal maniero) che richiama l’animalesca foga dell’indemoniata che inizia Adso ai piaceri della carne.

Le converse – espulse dal convento, rifiutate dalla loro case – sono terreno fertile per richiamare l’amato (da Pupi) Fellini: vesti svolazzanti di candore, fianchi torniti, sorrisi. E le ostie vivacemente impastate e ritagliate dalle giovani si offrono ingannevoli alla cinepresa, per pochi istanti, come grasse e non sacre sfoglie pronte a chiudersi su un ripieno di carne, saziando l’ossessione culinaria dell’autore e quasi facendo esclamare: “Mancan sol Gianni Cavina e il jazz”.

Le Cronache di Narnia: Greta Gerwig fornisce aggiornamenti sui film

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La regista e sceneggiatrice Greta Gerwig è attualmente impegnata con la stagione dei premi, in vista degli Oscar che si svolgeranno il 10 marzo dove il suo film Barbie è candidato a 8 Oscar, di cui quello per lei stessa nella categoria Miglior sceneggiatura originale. Una volta conclusosi questo periodo, però, Gerwig avrà da occuparsi dei due film di Le Cronache di Narnia che realizzerà per Netflix. L’anno scorso la regista aveva dichiarato di essere adeguatamente spaventata dall’idea di adattare i romanzi sacri di C.S. Lewis, ma all’epoca ha anche osservato: “Penso che quando ho paura sia sempre un buon segno. Forse quando smetterò di avere paura, sarà come dire: ‘Forse non dovrei farlo’. No, ne sono terrorizzata. È straordinario. Ed è emozionante“.

Ora, nella sua nuova intervista alla rivista Time, Gerwig ha rivelato di aver completato una bozza della sceneggiatura prima ancora che iniziassero le riprese di Barbie. “Sapere che avevo gettato le basi per ‘Narnia’ e che volevo tornarci, probabilmente è qualcosa che mi sono imposta psicologicamente“, ha detto la Gerwig. “Perché so che la cosa giusta, per me comunque, è continuare a fare film. Qualunque cosa accada, buona o cattiva, devi continuare ad andare avanti. Non mi stupisce mai che qualcuno ti dia dei soldi per fare un film“. La Gerwig ha poi sottolineato di aver voluto fare i film di Narnia perché attratta dalla qualità “euforicamente onirica” della scrittura di Lewis.

È legato al folklore e alle storie di fate dell’Inghilterra, ma è una combinazione di tradizioni diverse“, ha detto. “Da bambino, accetti tutto: sei in questa terra di Narnia, ci sono i fauni e poi arriva Babbo Natale. Non ti viene nemmeno in mente che non sia schematico. Mi interessa abbracciare il paradosso dei mondi creati da Lewis, perché è questo che li rende così avvincenti”. Proseguono dunque i lavori sui due film, con le riprese che dovrebbero svolgersi già nel 2024. Ad oggi non si hanno informazioni riguardanti il cast ma è possibile che degli annunci a riguardo verranno fatti nei prossimi mesi.

Le Cronache di Narnia arriva su Netflix

Nel 2018 Netflix aveva firmato un accordo pluriennale con la The C.S. Lewis Company per poter sviluppare film e serie televisive basati su tutti e sette i romanzi di Narnia. “È meraviglioso sapere che le persone di tutto il mondo non vedono l’ora di vedere di più su Narnia e che i progressi nella tecnologia di produzione e distribuzione ci hanno permesso di far riprendere vita alle avventure di Narnia portandole tutto il mondo“, aveva dichiarato Douglas Gresham, figliastro di Lewis. Ad ora sono stati annunciati solo i due film affidati a Greta Gerwig, ma gli accordi originali prevedono anche una serie televisiva, quindi potrebbe esserci altro in serbo per il futuro.

True Detective rinnovata per una quinta stagione

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True Detective rinnovata per una quinta stagione

A qualche giorno dalla messa in onda dell’ultimo episodio della quarta stagione (qui la recensione e qui la spiegazione del finale), True Detective è ora stata rinnovata dalla HBO per una quinta stagione, stando a quanto riportato da Variety. Issa López, già autrice della quarta stagione nota come True Detective: Night Country, si occuperà di gestire anche la prossima appena annunciata. Un rinnovo che non risulta una grande sorpresa, dato che Night Country, interpretata da Jodie Foster e Kali Reis è stata la più vista finora, con 12,7 milioni di spettatori su più piattaforme. Il finale di stagione del 18 febbraio è stato poi l’episodio più visto della stagione, con 3,2 milioni di spettatori su HBO e Max. Si tratta di un aumento del 57% rispetto alla prima puntata di gennaio.

Dalla concezione alla realizzazione, ‘Night Country’ è stata la collaborazione e l’avventura più bella di tutta la mia vita creativa“, ha dichiarato López. “La HBO si è fidata della mia visione fino in fondo e l’idea di dare vita a una nuova incarnazione di ‘True Detective’ con Casey, Francesca e tutta la squadra è un sogno che si realizza. Non vedo l’ora di ripartire“. “Issa Lopez è un talento unico e raro che parla direttamente allo spirito creativo della HBO“, ha aggiunto Francesca Orsi, vicepresidentessa esecutiva della programmazione HBO e responsabile delle serie drammatiche e dei film HBO.

Ha diretto ‘True Detective: Night Country” dall’inizio alla fine, senza mai vacillare dalla sua lodevole visione e ispirandoci con la sua resilienza sia sulla pagina che dietro la macchina da presa. Insieme alle impeccabili interpretazioni di Jodie e Kali, ha reso questo capitolo del franchise un enorme successo, e siamo davvero fortunati ad averla come parte della nostra famiglia“. Non resta ora che attendere maggiori informazioni su questa quinta stagione, a partire da quali attori verranno scelti come protagonisti e con quale vicenda si troveranno ad avere a che fare.

Cosa succede in True Detective: Night Country?

In True Detective: Night Country, quando la lunga notte polare scende su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) e Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato. Come ama ripetere la detective Danvers: qual è la domanda giusta da porsi?

Issa López è showrunner, creatrice, regista ed executive producer. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è anche executive producer insieme a Mari Jo Winkler, Barry Jenkins, Adele Romanski e Mark Ceryak di PASTEL, Chris Mundy, Alan Page Arriaga, Steve Golin, Richard Brown, Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga e Nic Pizzolatto. Produttori Princess Daazhraii Johnson; Cathy Tagnak Rexford; Sam Breckman.

Midnight in the Switchgrass: la storia vera dietro al film

Midnight in the Switchgrass: la storia vera dietro al film

Detective KnightSurvive the Night, Reprisal, I predoni e Trauma Center – Caccia al testimone, questi sono solo alcuni dei film a cui ha preso parte l’attore Bruce Willis negli ultimi anni. Si tratta per lo più di thirller d’azione a basso costo, nei quali Willis ha in realtà spesso e volentieri dei ruoli marginali, ma che i suoi fan apprezzano per il genuino gusto per l’intrattenimento che essi offrono. Tra questi suoi ultimi titoli prima del ritiro forzato, si annovera anche Midnight in the Switchgrass, film del 2021 anche noto con il sottotitolo Caccia al serial killer, diretto da Randall Emmett e basato sulla vera storia di uno dei più crudeli assassini degli Stati Uniti.

Willis, che ha negli ultimi anni ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici, limitandosi a brevi apparizioni che comportano dunque il minimo impegno possibile, si è trovato con Midnight in the Switchgrass a prendere ad un film più impegnativo rispetto agli altri in cui ha recitato in questi ultimi anni. Si tratta inoltre del suo ultimo film uscito al cinema, in quanto quelli venuti dopo sono tutti stati distribuiti direttamente in home-video. Tra thriller, detective story ed elementi orrorifici, questo suo nuovo prodotto è dunque un titolo che i suoi fan non possono perdersi.

Ora che l’attore ha annunciato il suo ritiro, recuperare anche questi suoi ultimi film può essere un dovuto omaggio alla sua carriera. Prima di intraprendere una visione di Midnight in the Switchgrass, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Midnight in the Switchgrass cast

La trama e il cast di Midnight in the Switchgrass

La tranquilla cittadina di Pensacola, in Florida, viene improvvisamente sconvolta da una serie di brutali omicidi. Le forze dell’ordine danno allora il via ad una frenetica operazione di ricerca, con l’obiettivo di svelare chi si nasconde dietro quei raccapriccianti delitti. Ad interessarsi del caso è anche l’agente Byron Crawford, convinto che si tratti dell’opera di un serial killer che sta ricercando da anni. Nel frattempo, però, l’agente dell’FBI Karl Helter e la sua partner sotto copertura Rebecca Lombardi sono impegnati su un caso di traffico sessuale. Ben presto, si renderanno conto di star inseguendo la medesima persona e uniranno le forze per cercare di trovarla e arrestarla.

Come anticipato, Bruce Willis è presente nel ruolo dell’agente Karl Helter, mentre la sua partner Rebecca Lombardi è interpretata da Megan Fox, attrice divenuta celebre grazie alla saga di Transformers. Emile Hirsch, noto in particolare per il film Into the Wild – Nelle terre selvagge, interpreta invece l’aggente Byron Crawford. Fanno poi parte del cast gli attori Lukas Haas nel ruolo di Peter, Colson Baker in quelli di Calvin e Michael Beach nei panni della detective Yarbrough. Completano il cast Caitlin Carmichael nei panni di Tracey Lee e Welker White come Georgia Kellogg. Sistine Stallone, figlia di Sylvester Stallone e qui al suo secondo film, è invece Heather.

Midnight in the Switchgrass è ispirato ad una storia vera?

Il film – pur spostando in Florida la vicenda – è basato sulla storia vera del più pericoloso serial killer del Texas, Robert Benjamin Rhoades, noto anche come The Truck Stop Killer (L’assassino dell’autogrill). Serial killer e stupratore americano, è stato confermato che Rhoades ha torturato e ucciso almeno due coppie in Illinois e in Texas nel 1989 e nel 1990, ed è inoltre sospettato di aver torturato, stuprato e ucciso più di cinquanta donne tra il 1975 e il 1990, sulla base dei dati relativi ai percorsi dei suoi camion e alle donne scomparse in quegli anni che corrispondevano al profilo delle sue vittime preferite.

La prima parte della vita di Rhoades è stata relativamente normale, a parte problemi sociali durante gli anni scolastici. Partecipava però attivamente alle attività extrascolastiche delle scuole che frequentava e si impegnava in vari sport e altri programmi, tra cui calcio, wrestling, coro e club di francese. Durante questo periodo, le attività criminali di Rhoades si limitavano ad un arresto nel 1961 all’età di 16 anni per manomissione di un veicolo e ad un arresto per rissa in pubblico nel 1962 all’età di 17 anni. Dopo essersi diplomato alla Thomas Jefferson High School di Council Bluffs nel 1964, si è arruolato nel Corpo dei Marines, ma venne poi congedato con disonore per il suo coinvolgimento in una rapina.

Midnight in the Switchgrass storia vera

Le sue attività da serial killer vengono poi alla luce a partire dal 1990, quando l’agente Tim Miller, insospettito dal camion di Rhoades, va a perquisirlo e vi ritrova una donna nuda e ammanettata. Miller procedette subito con l’arresto del proprietario e dopo ulteriori indagini si stabilì un collegamento con alcuni casi precedenti di omicidi. Tra le vittime identificate di Rhoades vi sono la ventiquattrenne Patricia Candace Walsh e il marito ventiseienne Douglas Scott Zyskowski, la quattordicenne Regina Kay Walters e il fidanzato diciottenne Ricky Lee Jones. La diciottenne Shana Holts aveva invece avvisato le autorità di essere stata adescata da Rhoades ma ha poi rifiutato di sporgere denuncia, ritenendo che non sarebbe stata creduta nonostante le numerose prove.

Nel 1994, Rhoades è stato condannato per l’omicidio di primo grado di Regina Kay Walters e all’ergastolo senza condizionale presso il Menard Correctional Center di Chester, Illinois. In seguito Rhoades è stato estradato in Texas per l’omicidio di Walters e Jones, dove Rhoades, in cambio dell’annullamento della pena di morte, si è dichiarato colpevole della loro morte e ha ricevuto una seconda condanna all’ergastolo. Rhoades, oggi 78enne, continua ancora adesso a scontare la sua condanna all’ergastolo senza condizionale presso il Menard Correctional Center di massima sicurezza di Chester, Illinois.

Il trailer di Midnight in the Switchgrass e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Midnight in the Switchgrass grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 febbraio alle ore 23:30 sul canale Rai 4.

Fire Squad – Incubo di fuoco: la vera storia dietro al film

Fire Squad – Incubo di fuoco: la vera storia dietro al film

Il cinema statunitense non tarda mai a celebrare i propri eroi, ma non quelli in calzamaglia della Marvel e della DC, bensì i veri eroi di tutti i giorni dimostratisi pronti a sacrificare la propria vita per salvare quella degli altri in momenti di pericolo. Film come Deepwater – Inferno sull’oceano, Richard Jewell o Boston – Caccia all’uomo sono solo alcuni esempio di questo tipo, tra i quali si può ritrovare però anche Fire Squad – Incubo di fuoco. Diretto nel 2017 da Joseph Kosinski (regista poi divenuto celebre per aver diretto Top Gun: Maverick), questo film ripercorre l’incredibile dimostrazione di coraggio di un gruppo di vigili del fuoco, disposti a tutto pur di fermare l’avanzata di un terrificante incendio.

Un’altra storia vera portata al cinema dunque, con un film che dà un lato mira dunque a celebrare l’eroicità dei coinvolti, ma dall’altro evidenzia anche la forza della natura e il delicato equilibrio che occorre preservare tra questa e l’uomo. Interpretato da noti attori di Hollywood, Fire Squad – Incubo di fuoco è dunque un epico racconto di coraggio, che tuttavia al momento della sua uscita in sala – nonostante sia stato accolto positivamente dalla critica – si è rivelato un cocente flop al box office. A distanza di qualche anno, è tuttavia un film da recuperare e riscoprire, specialmente per la forza del racconto proposto.

Per gli appassionati di queste storie e di questo genere è dunque un titolo da non perdere, che grazie al suo passaggio televisivo permette di riportare notorietà su uno dei più tragici disastri naturali della storia degli Stati Uniti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Fire Squad - Incubo di fuoco cast

La trama e il cast di Fire Squad – Incubo di fuoco

Protagonista è Eric Marsh, sovrintendente dei vigili del fuoco di Prescott, in Arizona, il quale forma una nuova squadra di pompieri di prima linea con giovani reclute. Grazie a tanti sacrifici, determinazione e all’aiuto del capo divisione Duane Steinbrink, Eric riesce dunque a formare la sua squadra, nota come l’élite dei Granite Mountain Hotshot. Le capacità e il coraggio di questi uomini verranno però messi a dura prova durante l’incendio del 2013 noto come lo Yarnell Hill Fire, che minaccia di arrivare fin dentro Prescott. Il gruppo di diciannove eroici pompieri – tra cui spicca il giovane Brendan McDonough – cercherà dunque in ogni modo di proteggere le proprie case e le vite dei propri cari.

Ad interpretare il ruolo di Eric Marsh vi è l’attore Josh Brolin, mentre nel ruolo di Brendan McDonough si ritrova Miles Teller. L’altro grande nome presente nel cast è quello di Jeff Bridges, nel ruolo di Duane Steinbrink, ma anche quello dell’attrice premio Oscar Jennifer Connelly, nel ruolo di Amanda Marsh. Recitano poi nel film James Badge Dale nel ruolo di Jesse Steed, Alex Russell in quello di Andrew Ashcraf, Dylan Kenin nel ruolo di Robert Caldwell e Taylor Kitsch in quello di Christopher MacKenzie. Completano il cast Geoff Stults nei panni di Travis Carter, Ryan Busch in quelli di Dustin DeFord e Sam Quinn in quelli di Grant McKee.

La storia vera dietro Fire Squad – Incubo di fuoco

Il film si basa sull’articolo No Exit scritto dal giornalista Sean Flynn, che racconta la vera storia dell’incendio di Yarnell Hill del 2013 in Arizona, in cui persero la vita alcuni membri della squadra dei pompieri che cercavano di domare le fiamme. Tutto ebbe inizio quando alle 17.36 del 28 giugno 2013 un fulmine innescò un incendio sulle terre del Bureau of Land Management, vicino a Yarnell in Arizona, una città di circa 700 abitanti a circa 120 chilometri a nord-ovest di Phoenix. Il 30 giugno il forte vento, che raggiungeva più di 35 km/h, spinse il fuoco da 120 ettari a oltre 800 ettari. Una prolungata siccità che interessò l’area conitribuì poi alla rapida propagazione dell’incendio e al suo comportamento irregolare.

Fire Squad - Incubo di fuoco storia vera

Hanno così avuto inizio massicce operazioni di contenimento dell’incendio come anche di salvataggio dei civili rimasti bloccati per via di questo nelle proprie residenze. L’incendio venne poi dichiarato estinto del tutto solo il 10 luglio. Nel corso delle operazioni iniziali, il 30 giugno, 19 membri dell’interagenzia Granite Mountain Hotshots dei Vigili del Fuoco di Prescott sono stati sopraffatti e uccisi dalle fiamme. L’unico sopravvissuto della squadra di 20 uomini era Brendan McDonough, di 21 anni. Lui e Brian Frisby, il sovrintendente degli hotshot di Blue Ridge, stavano spostando i veicoli della squadra in un luogo più sicuro al momento dell’intrappolamento della squadra dei Granite Mountain.

L’incendio di Yarnell Hill è  stato il più letale evento di questo genere avvenuto negli Stati Uniti dall’incendio di East Bay Hills del 1991, che ha ucciso 25 persone, e il più letale incendio boschivo per i vigili del fuoco degli Stati Uniti dall’incendio del Griffith Park del 1933, che ha ucciso 29 vigili del fuoco civili improvvisati. È stato anche il più fatale incidente di qualsiasi tipo che abbia coinvolto i vigili del fuoco statunitensi dopo gli attentati dell’11 settembre, che hanno ucciso 343 persone. Oltre ai 19 pompieri rimasti uccisi, si contano 23 feriti, 600 sfollati, 129 edifici distrutti e un’area di 3.400 ettari andata a fuoco.

Il trailer di Fire Squad – Incubo di fuoco e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Fire Squad – Incubo di fuoco grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

James Gunn condivide la prima foto del cast di Superman: Legacy

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James Gunn condivide la prima foto del cast di Superman: Legacy

Il regista di Superman: Legacy, James Gunn, ha condiviso su Instagram la prima foto del cast del film, scattata subito dopo il primo “tavolo di lettura”. Nella didascalia si legge: “Dopo il tavolo di lettura di Superman con il cast. Eve, Mr. Terrific, Superman/Clark, Otis, Lex, il produttore Peter Safran, Jimmy, Metamorpho, Lois, Hawkgirl, me, Guy, The Engineer tutti insieme per la prima volta! Che giorno meraviglioso!”

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU).

Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, e Nathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

 

Le uscite al cinema del 22 Febbraio: arriva La zona d’interesse

Le uscite al cinema del 22 Febbraio: arriva La zona d’interesse

Le uscite al cinema di questa settimana sono davvero numerose tra cui spicca il titolo di un candidato a ben cinque premi Oscar 2024. Il film in questione è l’acclamato La zona d’interesse scritto e diretto da Jonathan Glazer. La pellicola acclamata dalla critica, è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2014 scritto da Martin Amis, ed è stata presentata in concorso al Festival di Cannes 2023. Ma in questo giovedì non c’è spazio solo per vere e atroci accadute in passato ma anche per ridere, con il debutto alla regia dell’attrice italiana Margherita Buy.

Vediamo insieme le uscite al cinema di questa quarta settimana di Febbraio

Bob Marley – One Love

Bob Markey: One Love film 2024Il primo titolo di le uscite al cinema di febbraio è Bob Marley: One Love del regista Reinaldo Marcus Green. Questo biopic musicale è un omaggio alla figura e alla carriera di Bob Marley, interpretato dal britannico Kingsley Ben-Adir, icona della musica che ancora oggi ispira le nuove generazioni.

La storia si concentra sugli anni in cui il re del reggae decise di auto esiliarsi a Londra, dopo l’attentato subito con la moglie Rita in Giamaica, dopo il concerto a Kingston che nelle intenzioni di Marley avrebbe dovuto contribuire a riappacificare i due principali partiti politici del Paese. Nel cast ci sono anche James Norton, Lashana Lynch, Michael Gandolfini e Anthony Welsh.

Demon Slayer – Verso l’allenamento dei pilastri

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba - Verso L'Allenamento Dei PilastriDemon Slayer – Verso l’allenamento dei pilastri al cinema è un è vero evento per i numerosi fans della serie anima giapponese che si possono godere sul grande schermo i loro beniamini. Questo film proietta prima il finale della terza stagione e poi si anticipa l’inizio della quarta in cui i Pilastri, Demon slayers più potenti, si radunano per allenare i futuri cacciatori di demoni e per sconfiggere il demone Muzan.

Emma e il giaguaro nero

La protagonista di Emma e il giaguaro nero è un’adolescente cresciuta in Amazzonia con i genitori appassionati ambientalisti. Dopo la morte della madre Emma si trasferisce a New York con il padre, ma quando viene a sapere che il giaguaro nero, con cui era cresciuta, ora rischia di essere catturato dai bracconieri come specie rara, scappa e ritorna nella foresta per salvare il suo amico felino.

La zona d’interesse

La zona d'interesse Sandra Hüller
Sandra Hüller in una scena di La zona d’interesse

La Zona d’interesse mostra la quotidiana quiete di una famiglia tradizionale tedesca, un marito, una moglie e il loro cinque figli immersi in un bucolico Eden, fatto di tuffi in piscina, domeniche trascorse a pescare in riva al fiume. Solo che il pater familias all’anagrafe si chiamava Rudolph Hoss, il criminale militare di guerra tedesco, membro delle SS e primo comandante del campo di Auschwitz.

La loro deliziosa villetta infatti si trovava oltre un muro, quello dove ogni giorno venivano sterminati con il gas i prigionieri del campo di concentramento, ma la sola preoccupazione della famiglia Hoss era continuare a vivere nella loro splendida cornice. I coniugi Hoss sono interpretati da Christian Friedel e da Sandra Hüller, l’attrice protagonista di Anatomia di una caduta.

Martedì e Venerdì

Martedì e venerdì film 2024

Il cantante Fabrizio Moro torna dietro la macchina da presa con il drammatico Martedì e Venerdì scritto e diretto con Alessio De Leonardis. La trama racconta di Marino, l’attore Edoardo Pesce, è in un momento particolare della sua vita, infatti si è appena separato da sua moglie Simona e può vedere sua figlia soltanto due giorni a settimana, martedì e venerdì.

A causa di vecchie tasse non pagate, è costretto a chiudere la sua officina motociclistica, ma le difficoltà economiche crescenti e l’incapacità di far fronte lo spingono a unirsi alla banda di un amico criminale.

Night Swim

In le uscite al cinema c’è anche spazio per l’horror Night Swim di Bryce McGuire. Il protagonista di questo film è Ray Waller, interpretato da Wyatt Russell, un ex giocatore di baseball della Major League costretto al ritiro anticipato a causa di una malattia degenerativa, che si trasferisce in una nuova casa con una bellissima piscina insieme alla premurosa moglie Eve, l’attrice Kerry Condon, alla figlia adolescente Izzy e al figlio Elliot. Ma un oscuro segreto nel passato della casa scatenerà una forza maligna che trascinerà la famiglia negli abissi di un terrore profondissimo.

The Cage – Nella gabbia

The Cage - Nella Gabbia

The Cage – Nella gabbia vede protagonista Giulia, Aurora Giovinazzo, ex promessa dell’MMA femminile, che ha lasciato il mondo degli incontri dopo un tragico incidente avvenuto proprio durante uno dei suoi combattimenti.

Lavora in un piccolo zoo insieme al fidanzato Alessandro, ma la sua nuova vita è scossa dal forte desiderio di ritornare sul ring per ottenere la sua rivincita contro Beauty Killer, l’atleta che è stata causa del suo abbandono. Ad aiutarla ed incoraggiarla c’è Serena, Valeria Solarino, la sua nuova allenatrice. Il loro legame profondo aiuterà Giulia ad affrontare le sue paure liberandola dalla gabbia all’interno della quale rischia di rimanere rinchiusa.

Volare

Volare recensione

Le uscite al cinema si conclude con Volare, che esplora la fobia di prendere l’aereo, un timore irrazionale condiviso da molte persone. La protagonista AnnaBì, l’attrice Margherita Buy, è un’attrice costretta a rinunciare a numerose opportunità a causa di questa paura che la blocca.

Quando sua figlia decide di partire per studiare negli Stati Uniti, la donna si trova di fronte alla necessità di affrontare questo problema si iscrive ad un corso insieme a un gruppo variegato di ansiosi come lei, tutti desiderosi di vincere il loro timore di salire su un aereo. Nel cast del film, oltre alla regista Buy, troviamo Elena Sofia Ricci, Giulia Michelini, Anna Bonaiuto, Euridice Axen, Francesco Colella e Matteo Oscar Giuggioli.

The Boys: ecco quando uscirà la quarta stagione su Prime Video

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The Boys: ecco quando uscirà la quarta stagione su Prime Video

Prime Video ha annunciato che la serie drama di successo mondiale, vincitrice dell’Emmy, The Boys, sarà disponibile con la sua quarta stagione dal 13 giugno 2024. La diabolica serie drama ritornerà con tre episodi strabilianti il 13 giugno, seguiti da un nuovo episodio ogni settimana, fino all’epico finale di stagione giovedì 18 luglio. La quarta stagione in otto episodi di The Boys uscirà in streaming in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Per celebrare il compleanno di Homelander, Prime Video ha inoltre svelato il nuovo artwork dell’attesissima quarta stagione.

La trama di The Boys 4

Nella quarta stagione, il mondo è sull’orlo del baratro. Victoria Neuman è più vicina che mai allo Studio Ovale e sotto il controllo di Homelander, che sta consolidando il suo potere. Billy Butcher, a cui restano solo pochi mesi di vita, ha perso sia il figlio di Becca sia il suo ruolo di leader di The Boys. Il resto della squadra è stanco delle sue bugie. La posta in gioco sarà più alta del solito e loro dovranno trovare un modo per collaborare e salvare il mondo, prima che sia troppo tardi.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. La quarta stagione accoglierà, inoltre, Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.  

The Boys è basata sul fumetto best-seller del New York Times creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. Tra gli altri executive producer si annoverano anche Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Pavun Shetty, Phil Sgriccia, Craig Rosenberg, Ken F. Levin, Jason Netter, Paul Grellong, David Reed, Meredith Glynn e Michaela Starr. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures.

La zona d’interesse: recensione del film di Jonathan Glazer

La zona d’interesse: recensione del film di Jonathan Glazer

Era dalla Mostra del Cinema di Venezia del 2013 che non si avevano notizie di Jonathan Glazer, il quale dopo l’Under the Skin con Scarlett Johansson continuava a rimandare la presentazione di questo suo nuovo film. Prima di arrivare al Festival di Cannes 2023, infatti, si era già parlato di La zona d’interesse tra i titoli papabili per le precedenti edizioni delle kermesse del Lido e della Croisette, dove finalmente è approdato. Interpretato dalla coppia Christian Friedel-Sandra Hüller, il film offre uno sguardo diverso della tragica quotidianità e dell‘orrore dei campi di sterminio nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e attraverso lo sguardo dei protagonisti della teorizzata soluzione finale alla base dell’Olocausto.

Camera con vista, sull’Inferno

Ne La zona d’interesse Rudolf Höss e sua moglie Hedwig sono una coppia di coniugi tedeschi, divisi tra famiglia – numerosa – e lavoro quotidiano, dentro e fuori la loro bella casa. Quel che li rende unici è il fatto di vivere a ridosso del perimetro del Campo di concentramento di Auschwitz, del quale lui è il comandante. Un militare ambizioso e senza scrupoli che, per motivi di carriera, sembra esser pronto a lasciare la cosiddetta “zona di interesse” (la Interessengebiet di circa 40 chilometri, che circonda la triste struttura) e la villetta con giardino nella quale la donna continua a crescere i loro cinque figli, a godere di una vita perfetta e della speranza di un brillante futuro e a fare finta di non vedere cosa accade al di là delle mura di recinzione.

La zona d'interesse Sandra Hüller
Sandra Hüller in una scena di La zona d’interesse

L’orrore suggerito, più che raccontato

Le prime immagini di La zona d’interesse  fanno ripensare al Suburbicon del 2017 diretto da George Clooney, non per il tono né tanto meno per la sostanza del narrato, quanto piuttosto per la superficie di normalità che nasconde altro. Lì un conflitto prossimo a esplodere, qui una tragedia della quale conosciamo l’entità, ma che Glazer mostra attraverso una serie di indizi lasciati sullo sfondo, impossibili da ignorare.

Lo spunto è quello offerto dal romanzo omonimo di Martin AmisLa zona d’interesse“, storia d’amore e burocrazia che l’immagine filmata supera e potenzia nella sua possibilità di mostrare – senza soffermarsi troppo – il fumo e le fiamme che fuoriescono dalle ciminiere delle famigerate docce. Anche il sonoro segue la stessa direttrice, con la macchina da presa a restituire il suono della scena ripresa, senza mai indulgere in sottolineature, ma senza nascondere i colpi di pistola e gli ordini urlati sullo sfondo.

La zona d'interesse

La zona d’interesse, la vita che continua

Sordi e ciechi all’inconcepibile, i protagonisti, intanto, continuano la loro vita. Fatta anche di riunioni con gli ingegneri del Reich, arrivati a proporre nuove tecnologie e più funzionali soluzioni per il funzionamento dei forni crematori, o con gli altri direttori dei vari campi, convocati per organizzare lo smaltimenti dei prossimi arrivi dall’Ungheria. Una normalità, di nuovo, che si specchia nella pulizia formale di un racconto familiare qualsiasi e insieme in quella degli ambienti di Auschwitz oggi.

Dopo i lunghi minuti di total black con i quali si apre La zona d’interesse , quasi a suggerirci di aguzzare l’udito più che la vista, improvvisamente il salto nel futuro, il nostro presente, ci mostra per l’unica volta cosa resta di quelle vittime: scarpe, bagagli abbandonati, vestiti, oggetti preziosi. Non la vita, della quale resteranno depredati in eterno. Una sorte che continua a capitare anche nelle nostre società civili, giusto fuori dal nostro giardino, mentre molti continuano a erigere muri di protezione dando mostra di non aver imparato ad aprire gli occhi sui limiti della nostra stessa coscienza.

Il Tatuatore di Auschwitz: teaser trailer della nuova serie SKY

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Il Tatuatore di Auschwitz: teaser trailer della nuova serie SKY

Rilasciato oggi il teaser trailer de Il Tatuatore di Auschwitz, una nuova serie Sky Original che sarà disponibile prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Basata sul romanzo bestseller internazionale di Heather Morris, la serie in sei episodi è ispirata alla storia vera di Lali e Gita Sokolov, due prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale.

La storia di Il tatuatore di Auschwitz

Il tatuatore di Auschwitz è la storia di un uomo, Lali (Jonah Hauer-King), un ebreo slovacco, che, nel 1942, viene deportato ad Auschwitz, il campo di concentramento dove oltre un milione di ebrei furono uccisi durante l’Olocausto. Poco dopo l’arrivo, Lali diventa uno dei Tätowierer (tatuatori), incaricato di marchiare i compagni di prigionia con i numeri di identificazione. Un giorno incontra Gita (Hanna Próchniak), una ragazza appena arrivata nel campo di concentramento, e se ne innamora all’istante. Inizia così una storia coraggiosa e indimenticabile. Sotto costante sorveglianza da parte di un instabile ufficiale nazista delle SS Stefan Baretzki (Jonas Nay), Lali e Gita sono determinati a mantenersi in vita a vicenda.

Circa 60 anni dopo, Lali (Harvey Keitel), ormai ottantenne, incontra l’aspirante scrittrice Heather Morris (Melanie Lynskey). Rimasto vedovo da poco, Lali trova il coraggio di raccontare al mondo la sua storia. Raccontando il suo passato a Heather, Lali finalmente affronta i fantasmi traumatici della sua giovinezza e rivive i suoi ricordi di un amore nato nei luoghi più oscuri.

Diretta da Tali Shalom-Ezer, IL TATUATORE DI AUSCHWITZ è prodotta esecutivamente da Claire Mundell attraverso la sua società Synchronicity Films in associazione con Sky Studios e All3Media International. Jacquelin Perske è produttrice esecutiva e sceneggiatrice principale, insieme ai co-sceneggiatori Evan Placey (produttore associato) e Gabbie Asher. Serena Thompson è produttrice esecutiva per Sky Studios. La colonna sonora è stata creata dal pluripremiato Hans Zimmer e Kara Talve.

NBCUniversal Global TV Distribution e All3Media International gestiscono congiuntamente le vendite internazionali della serie. Stan, il principale streamer locale australiano, sta acquisendo i diritti originali della serie nel proprio territorio, con SkyShowtime che sarà licenziataria dei diritti della serie per Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Svezia. La serie è un’esclusiva Sky e NOW in tutti I territori Sky in Europa (Reg

Apple TV+ svela il trailer e la data d’uscita di Earthsounds: i suoni del pianeta

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Apple TV+ ha svelato oggi il trailer e la data d’uscita di Earthsounds: i suoni del pianeta, la nuova docuserie in 12 parti narrata dal vincitore del Golden Globe e candidato all’Emmy Tom Hiddleston. Girata per oltre 1.000 giorni nell’arco di tre anni e mezzo, la serie mostra il nostro pianeta come mai prima d’ora: un mondo che brulica di storie sonore sorprendenti, sconosciute e mai raccontate perché non siamo stati in grado di catturarne i suoni, fino ad ora.

Dove vedere in streaming Earthsounds: i suoni del pianeta

Grazie a oltre 3.000 ore di audio, registrato utilizzando tecnologie all’avanguardia, e girata in 20 Paesi di tutti e sette i continenti, Earthsounds: i suoni del pianeta farà il suo debutto con tutti gli episodi il 23 febbraio su Apple TV+.

«Ho amato narrare “Earthsounds: i suoni del pianeta“», ha dichiarato Tom Hiddleston. «Offspring Films e Apple TV+ hanno creato qualcosa di assolutamente unico. Vedere e sentire il mondo della Natura cogliendone i dettagli più intimi e straordinari è assolutamente emozionante. Ispira meraviglia e stupore.»

Di cosa parla Earthsounds: i suoni del pianeta?

Earthsounds: i suoni del pianeta esplora habitat spettacolari, tra cui la foresta pluviale del Queensland, la banchisa antartica, le dune della Namibia, le barriere coralline tropicali e altro ancora. Tra le scoperte e le registrazioni dei suoni più rari offerte al pubblico dalla serie ci sono leopardi delle nevi che cantano canzoni d’amore, il chiacchiericcio intimo dei pulcini di struzzo dall’interno delle loro uova, ragni musicali, richiami di corteggiamento subacqueo dei trichechi e molto altro. Ma non sono solo gli animali a emettere rumori insoliti; la serie cattura anche gli ipnotici suoni segreti del nostro pianeta, tra cui il ronzio dei deserti, gli alberi che bevono e il misterioso ronzio dell’aurora boreale.

“Earthsounds: i suoni del pianeta” è prodotta dal pluripremiato team di Offspring Films e prodotta esecutivamente da Alex Williamson e Isla Robertson. Sam Hodgson è il produttore della serie e il regista è Tom Payne. La serie è la seconda collaborazione tra Offspring Films e Apple TV+ dopo “Il pianeta notturno a colori” che ha ottenuto la nomination a quattro premi BAFTA.

Spider-Man: la Sony starebbe sviluppando altri due film animati

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Spider-Man: la Sony starebbe sviluppando altri due film animati

Spider-Man: Un nuovo universo e Spider-Man: Across the Spider-Verse sono stati grandi successi di critica e di pubblico, con il primo che ha vinto l’Oscar come “Miglior film d’animazione” e il secondo attualmente nominato nella medesima categoria. I fan sono ora ansiosi di vedere come si concluderà la storia nel film Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, ancora senza una data di uscita, ma oltre quel film sembra ci siano già piani per ulteriori film animati dedicati a Spider-Man.

In passato si è sentito parlare di piani per uno spin-off su Spider-Gwen, ma sembra il progetto non sia andato molto in là per via di quanto tempo è stato dedicato agli ultimi film dello Spider-Verse. Recentemente si è invece parlato di film d’animazione che ruotano attorno a personaggi come Spider-Punk e Venom e si è persino parlato di uno o di entrambi con un rating R. Arriva però ora, tramite l’insider Daniel Richtman, un aggiornamento su ciò che potrebbe esserci all’orizzonte.

Richtman afferma infatti che la Sony Animation sta effettivamente sviluppando almeno altri due film d’animazione su Spider-Man. Purtroppo, non sono stati forniti ulteriori dettagli ma questi non dovrebbero avere come protagonista Miles Morales, la cui storia dovrebbe concludersi con Beyond the Spider-Verse. Non resta dunque che attendere per scoprire se tale rumor si rivelerà fondato ed eventualmente su chi o su cosa saranno incentrati questi film. Prima però, si attendono novità su Beyond the Spider-Verse, inizialmente previsto in sala per l’aprile 2024 ma ora rimandato a data da destinarsi.

Cosa sappiamo di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse?

Il film che precede Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse, è uscito all’inizio di quest’anno. È stato diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Il film presenta le voci di Shameik Moore nel ruolo di Miles Morales, Hailee Steinfeld nel ruolo di Gwen Stacy, Jake Johnson nel ruolo di Peter B. Parker, Issa Rae nel ruolo di Spider-Woman, Daniel Kaluuya nel ruolo di Spider-Punk, Karan Soni nel ruolo di Spider-Man India, Oscar Isaac nel ruolo di Spider-Man 2099, Jason Schwartzman nel ruolo di The Spot, Brian Tyree Henry nel ruolo di Jefferson Davis, Luna Lauren Velez nel ruolo di Rio Morales, Greta Lee nel ruolo di Lyla, Andy Samberg nel ruolo di Scarlet Spider e altri ancora.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è stato prodotto da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood, e il regista del primo film, Peter Ramsey, alla produzione esecutiva. Il film non ha ancora una data di uscita. L’uscita era inizialmente prevista per il 29 marzo 2024, ma è stata tolta dal calendario.

Johnny Depp ha visitato il Museo Nazionale del Cinema di Torino

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Johnny Depp ha visitato il Museo Nazionale del Cinema di Torino

Johnny Depp ha visitato in forma strettamente privata e a porte chiuse il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la mostra Il Mondo di Tim Burton, unica attività extra lavorativa durante il suo soggiorno a Torino.

Johnny Depp, in città per le riprese del suo nuovo film Modì che lo vede per la seconda volta dietro la macchina da presa, è stato accolto dai vertici del museo: il presidente Enzo Ghigo, il vicepresidente Gabriele Molinari, il consigliere Alessandro Bollo e dal direttore Domenico De Gaetano. Con loro Marco Fallanca che in questi mesi ha tenuto i rapporti con l’attore e il suo entourage.

Johnny Depp, accompagnato da alcuni dei suoi storici collaboratori, è rimasto affascinato dalla struttura della Mole Antonelliana e dall’allestimento della mostra, perfettamente integrata con l’ardito verticalismo dell’edificio. Accompagnato dal direttore, ha percorso tutta la rampa, rivivendo il viaggio nell’immaginifico mondo di Tim Burton e nella mente di un genio creativo, l’esplorazione definitiva della sua produzione artistica e del suo stile inimitabile.

Depp è rimasto estasiato dalla mostra, quasi emozionato nel rivedere tutti questi i materiali relativi ai film delle sue numerose collaborazioni con Tim Burton. Dai primi bozzetti di Edward Mani di Forbice, a Sweeney Todd e Dark Shadows, fino ad arrivare alla lettera autografa di Tim Burton nella quale il registra gli propone delle modifiche alle sue battute nel film La Fabbrica di Cioccolato. Questa lettera ha rievocato in lui molti ricordi e ha voluto essere ritratto lì accanto così fa poterla mandare a Tim Burton.

La visita si è conclusa con la suggestiva salita al Tempietto grazie all’ascensore panoramico completamente trasparente che gli ha ricordato l’ascensore di cristallo di Willy Wonka. Lì ha potuto godere della stupenda vista della città dall’alto, comprendendone la bellezza e il fascino e dimostrandosi molto interessato alla storia e all’architettura della capitale subalpina.

Navalny: torna al cinema il documentario premio Oscar

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Navalny: torna al cinema il documentario premio Oscar

Un anno fa, a marzo 2023, NAVALNY di Daniel Roher vinceva l’Oscar® come Miglior Documentario. Distribuito da I Wonder Pictures e IWONDERFULL nel 2022, il documentario di Roher segue, con il ritmo appassionante di un thriller, il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny, avvocato, attivista, politico, fondatore del partito Russia del Futuro e della Fondazione Anti-corruzione, strenuo oppositore di Vladimir Putin: Alexei Navalny è la dimostrazione che non si possono uccidere le idee.

Qui l’elenco delle sale in cui sarà disponibile Navalny

A distanza un anno, la vicenda è tragicamente superata dall’attualità e la recente notizia della morte di Navalny, imprigionato in Siberia dal 2021, sconvolge il mondo. In seguito alle numerose richieste da parte delle sale italiane, il film torna al cinema per una serie di proiezioni evento.

NAVALNY di Daniel Roher, potente e pura testimonianza dell’operato dell’attivista, è un’indagine approfondita condotta grazie a testimonianze dirette degli eventi successivi all’agosto 2020, quando Alexei Navalny si ammalò all’improvviso su un volo tra Tomsk e Mosca. Dopo un atterraggio di emergenza a Omsk, Navalny fu ricoverato in ospedale, dove cadde in coma. Trasportato d’urgenza a Berlino, ulteriori accertamenti hanno rilevato tracce di avvelenamento. Il film ricostruisce l’indagine che ha portato a scoprire la verità sull’accaduto.

Alexei Navalny nel corso degli anni ha svelato molte verità scomode attorno al governo russo e ai potenti oligarchi che lo compongono e lo sostengono, non ultima la rete di corruzione e l’enorme giro di denaro e potere attorno a queste figure, a partire da Vladimir Putin. Rientrato in Russia il 17 gennaio del 2021 e incarcerato con l’accusa mai provata di appropriazione indebita, Navalny non è mai stato rilasciato, fino al tragico epilogo della sua morte il 16 febbraio 2024.

Quando abbiamo deciso di distribuire in Italia Navalny – spiega dalla Berlinale Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures – sapevamo di lavorare su una storia molto attuale e che per la stessa volontà del protagonista sarebbe finita come inizia, cioè con il suo omicidio. Il film è una grande opportunità per capire qualcosa di più di quanto da trent’anni sta succedendo in Russia. Il documentario – prosegue Romeo – è anche un oggetto cinematografico originalissimo, e credo che l’Oscar per vinto l’anno scorso celebri adeguatamente un’opera cinematograficamente unica e importante“.

Vincitore dell’Audience Award e del Festival Favourite Award al Sundance Film Festival 2022, NAVALNY di Daniel Roher è oggi una preziosa testimonianza dell’impegno di Navalny e del suo impegno verso la verità e la libertà e per questo torna sul grande schermo.

Kang il Conquistatore: Colman Domingo parla della possibilità di assumere il ruolo

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Da quando Jonathan Majors è stato licenziato dai Marvel Studios, i fan hanno subito indicato l’attore Colman Domingo come il sostituto ideale per il ruolo di Kang il Conquistatore. Ad oggi i Marvel Studios non hanno ancora annunciato chi sostituirà Majors né quale sarà il ruolo effettivo del villain nel resto della Saga del Multiverso. Mentre si attende di saperne di più, è ora lo stesso Domingo a rompere il silenzio a riguardo durante un’intervista con Vanity Fair. “Il mio team ha avuto conversazioni con la Marvel su alcuni aspetti del MCU per anni. So che questo [il recasting] è vero o no? In realtà non lo so. Il mio team non mi porta qualcosa se non è reale. Quindi non lo so“.

Potrei essere in conversazione, ma non ne sono sicuro. Sarei felice di parlarne. Qualunque cosa stiano elaborando con Jonathan [Majors] e la sua eredità nel MCU, sento di dover rimanere nella mia corsia, qualunque essa sia. Ci sono voci, ci sono conversazioni, ma non ne sono nemmeno sicuro perché sento che non mi viene in mente nulla finché non c’è qualcosa di reale. Ma sarei d’accordo“. L’attore, pur affermando di non sapere nulla a riguardo, rimane dunque cauto e sembra non rivelare più del dovuto.

Chi potrebbe assumere il ruolo di Kang il Conquistatore?

I fan hanno ad oggi fatto diversi nomi per sostituire Majors nei panni di Kang il Conquistatore e se alcuni di loro, come John Boyega o Denzel Washington, potrebbero essere molto interessanti, Domingo – ora candidato all’Oscar per il film Rustin risulta essere la scelta migliore per il ruolo del villain del MCU. L’attore ha esperienza nell’interpretare un cattivo in un grande franchise, essendo stato un Victor Strand particolarmente avvincente e ricco di sfumature in Fear The Walking Dead, con l’attore che ha dimostrato di essere in grado di presentare diversi aspetti di un personaggio, proprio come Majors ha fatto per ogni variante di Kang.

Joe Manganiello rivela che James Gunn gli ha suggerito di “lasciar perdere” Deathstroke

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C’è stato un tempo in cui il Deathstroke di Joe Manganiello era in lizza per un ruolo importante nel DCEU. I piani originali prevedevano infatti che il villain venisse a conoscenza dell’identità segreta di Batman nella scena post-credits di Justice League (per gentile concessione di Lex Luthor), ponendo così le basi per il loro scontro in The Batman. I piani sono però cambiati quando Ben Affleck ha deciso di non dirigere il film, facendo dunque finire il progetto in un limbo solo per poi essere del tutto cancellato con la fine del DCEU. Per un certo periodo, si era persino parlato di uno spin-off incentrato su Deathstroke.

Manganiello ha espresso più volte il suo interesse a riprendere il ruolo nel nuovo DCU, ma sembra che l’attore abbia ora gettato la spugna. “James Gunn è un mio amico, e io e lui ne abbiamo parlato perché Jim Lee della DC Comics voleva che creassi una serie di graphic novel basate sulla sceneggiatura che ho scritto per il film sulle origini di Deathstroke“, ha raccontato l’attore a ComicBook.com. “Quando hanno iniziato a smantellare il DCEU, anche questo è però andato in fumo“, ha continuato Manganiello.

Jim l’ha letto e voleva che diventasse una serie di graphic novel, ma nessuno poteva assicurarmi che, se avesse attirato l’attenzione di registi e produttori, avrei potuto essere coinvolto. Così ho dovuto lasciar perdere. James Gunn mi ha detto: “Lascia perdere”“. L’attore si riferirebbe in realtà solo a questo progetto di graphic novel, ma ampliando il suo discorso si può benissimo dedurre che Manganiello abbia deciso di lasciar perdere con Deathstroke in generale, il quale almeno per ora non sarà coinvolto nel nuovo DC Universe ideato da Gunn.

Joe Manganiello interpreterà ancora Deathstroke?

Gunn non ha tuttavia escluso un futuro ingresso del personaggio nel suo universo condiviso, lasciando intendere di avere dei suoi piani per Deathstroke nel DCU, anche se questi potrebbero non coinvolgere Manganiello. Come noto, nei fumetti Deathstroke è un mercenario assassino altamente qualificato, introdotto originariamente come avversario dei Teen Titans. Noto per le sue eccezionali capacità di combattimento, per la forza, l’agilità e l’intelletto potenziati e per il suo genio tattico, egli possiede anche un fattore di guarigione rigenerativo che ne aumenta la durata e la longevità.

Nonostante il suo status di cattivo, Deathstroke è spesso rappresentato come un antieroe, con un codice morale complesso e un senso dell’onore. Le sue motivazioni variano, ma in genere è spinto dal desiderio di potere, ricchezza o vendetta personale. Un personaggi dunque decisamente affascinante, che potrebbe magari in futuro trovare il giusto spazio sul grande schermo, che sia Manganiello o un altro attore ad assumere il ruolo.

LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, il nuovo show Original italiano

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Da oggi su Prime Video LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, il nuovo show Original italiano in cinque episodi, disponibile in esclusiva su Prime Video. I primi due episodi saranno disponibili da oggi 22 febbraio, seguiti da due episodi il 29 febbraio e dalla finale il 7 marzo.

LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro è il nuovo show Original italiano in cui comici professionisti, amatoriali e artisti di ogni genere (maghi, cantanti, imitatori, mimi, improvvisatori, rumoristi, persone comuni con spiccate doti di intrattenimento, e molti altri) si esibiranno davanti a una giuria d’eccezione per giocarsi la loro chance di entrare a far parte del cast della quarta stagione di LOL: Chi ride è fuori. Elio, Katia Follesa e Angelo Pintus, tra i protagonisti più amati delle passate edizioni di LOL, saranno i giurati di questo nuovo show, mentre Mago Forest, anche lui veterano del programma comedy, vestirà i panni di presentatore e accompagnerà i giudici in questo tour tutto italiano che toccherà le città di Milano e Napoli, per le audition, e Roma, per la finalissima che decreterà il vincitore. Ogni episodio, inoltre, avrà una guest star che, unendosi alla giuria, potrà cambiare le sorti di un concorrente. LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro è prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 22 febbraio 2024.

LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original Pensati SexyNo Acitivity – Niente da segnalare, Karaoke Night – Talenti Senza Vergogna, Gigolò per caso, Elf Me, Il migliore dei mondi, Monterossi – La Serie S2, AMAZING – FABIO DE LUIGI, Everybody Loves Diamonds, The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e S2, The Ferragnez: Sanremo special, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club S1 e S2, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e S3, e LOL: Chi ride è fuori S1, S2 e S3; le serie pluripremiate The Marvelous Mrs. Maisel Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Citadel, Jack Ryan di Tom Clancy, Un matrimonio esplosivo, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca figlio, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Altri titoli Original italiani già annunciati sono le serie Antonia, Sul più bello – La serie, oltre ai rinnovi per nuove stagioni di LOL: Chi ride è fuoriPrisma, Sono Lillo e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano dell’universo Citadel.

Natalie Portman sui cambiamenti del cinema: “Ora sembra molto più di nicchia”

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In un’intervista a Vanity Fair, l’attrice premio Oscar Natalie Portman, prossimamente al cinema con il film May December (qui la recensione), ha dichiarato di non ritenere del tutto un male il fatto che il cinema stia in un certo senso perdendo di importanza per gli spettatori più giovani. “La cosa più sorprendente è stato il declino del cinema come forma primaria di intrattenimento. Ora è molto più di nicchia“, ha detto la Portman. “Se chiedete a qualcuno dell’età dei miei figli cosa sono le star del cinema, non conoscono nessuno rispetto alle star di YouTube o altro“.

Ha poi continuato motivando così la cosa: “C’è una liberazione nel fatto che la tua arte non sia un’arte popolare. Puoi davvero esplorare ciò che ti interessa. Diventa molto più una questione di passione che di commercio. Ed è interessante anche guardarsi dal rischio che diventi qualcosa di elitario. Credo che tutte queste forme d’arte, quando diventano meno popolari, debbano cominciare a chiedersi: “Ok, per chi lo facciamo ancora?“. Natalie Portman ha dunque detto che Hollywood è ora una “moneta a due facce“.

È sorprendente anche perché c’è stata una democratizzazione della creatività, in cui i guardiani sono stati sminuiti e tutti possono fare cose e vengono fuori talenti incredibili“, ha detto l’attrice. “E l’accessibilità è incredibile. Se vivevi in una piccola città, quando sono cresciuta io non potevi accedere al grande cinema d’autore. Ora sembra che se hai una connessione a Internet, puoi avere accesso a qualsiasi cosa. È piuttosto strano che allo stesso tempo si abbia la sensazione che più persone che mai possano vedere il tuo strano film d’arte grazie al suo straordinario accesso. Quindi è una moneta a due facce“, ha concluso Natali Portman.

Borderlands: il trailer italiano con Cate Blanchett

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Borderlands: il trailer italiano con Cate Blanchett

Ecco il trailer italiano di Borderlands, il nuovo film di Eli Roth, adattamento cinematografico della popolare serie di videogiochi di Gearbox Software. Il film che promette azione e divertimento vanta un super cast guidato da Cate Blanchett e Jamie Lee Curtis. Con loro anche Kevin Hart, Jack Black, Edgar Ramirez, Ariana Greenblatt, Florian Munteanu, Gina Gershon.

Borderlands, la trama

Lilith (Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia. La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente figlio di p*****a dell’universo.  Lilith stringerà un’alleanza con un’improbabile squadra di reietti: Roland (Hart), un mercenario esperto, Tiny Tina (Greenblatt), una adolescente amante degli esplosivi e il suo muscoloso protettore Krieg (Munteanu), Tannis (Curtis), una scienziata pazza che ne ha viste di tutti i colori e Claptrap (Black), un robottino logorroico e saccente.  Insieme, questi strampalati eroi dovranno sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi e scopriranno uno dei segreti più incredibili di Pandora.  Il destino dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia.  Basato su una delle serie di videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in BORDERLANDS. Ad agosto solo al cinema!

Terminator: Linda Hamilton ha chiuso con Sarah Connor

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Terminator: Linda Hamilton ha chiuso con Sarah Connor

Nel 2019 il film Terminator: Destino Oscuro ha riportato sul grande schermo i personaggi Sarah Connor e il Terminator T-800 di Arnold Schwarzenegger, ma pur ricevendo recensioni positive da parte di fan e dei critici, il film non ha avuto il necessario impatto al botteghino. Con soli 62 milioni di dollari in Nord America e 261 milioni in tutto il mondo, il blockbuster è stato giudicato un flop. Per quanto James Cameron abbia parlato di un eventuale Terminator 7, Arnold Schwarzenegger ha dichiarato di aver “chiuso” con il franchise, osservando che “ho ricevuto il messaggio forte e chiaro che il mondo vuole andare avanti con un tema diverso quando si tratta di Terminator“.

Ora, l’attrice di Sarah Connor, Linda Hamilton, ha condiviso sentimenti simili in un’intervista a Business Insider, ribadendo quanto già in passato confermato, ovvero che anche lei non è affatto interessata a tornare alla serie fantascientifica. “Ho finito. Ho finito. Non ho più nulla da dire. La storia è stata raccontata, ed è stata fatta fino allo sfinimento“, ha detto l’attrice. “Perché qualcuno dovrebbe rilanciarla è un mistero per me. Ma so che il nostro mondo hollywoodiano è costruito sui rilanci in questo momento“. Per quanto riguarda l’eredità del personaggio, Hamilton ha aggiunto: “Mi sento e mi sono sentita come se Sarah Connor non fosse un’icona”.

“È una donna all’inferno. Fa delle scelte davvero sbagliate. Non è una buona madre, ma una buona combattente!“. Quindi cerco di analizzare i dettagli e mi dico: “Beh, rispettano la sua forza e il suo potere, e ho creato una guerriera, ma è molto imperfetta. È una persona imperfetta”. Quindi è stato difficile venire a patti con tutto questo e poi dire: “Ok, posso accettarlo”, perché ormai lo sento da così tanti anni che la gente mi tratta come se avessi salvato il futuro“. “Se poteste vedere quanto sono totalmente sfortunata durante la mia vita e la mia quotidianità!“, ha poi concluso l’attrice.

Terminator 7, come potrebbe essere il prossimo film della saga?

James Cameron, sceneggiatore e regista dei primi due film di Terminator nonché del franchise Avatar ha spiegato come la crescita dell’intelligenza artificiale lo abbia influenzato nella scrittura di un nuovo film della serie. Cameron ha dunque rivelato che sta scrivendo un nuovo progetto Terminator, ma sta aspettando che l’intelligenza artificiale si sviluppi adeguatamente prima di portare avanti il progetto. Non ha però specificato se il nuovo film, ad ora noto come Terminator 7 sarà un altro sequel o un riavvio completo del franchise. Ad oggi questo nuovo film non è ancora stato confermato né vi sono dettagli più precisi in merito, per cui non resta che attendere per scoprire se il temibile Terminator tornerà davvero sul grande schermo.

The Purge 6: Frank Grillo offre un promettente aggiornamento

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The Purge 6: Frank Grillo offre un promettente aggiornamento

The Purge 6, sesto film della saga di La notte del giudizio, ha ricevuto un promettente aggiornamento direttamente dalla star del franchise Frank Grillo. Ideato dal regista James DeMonaco, questo franchise distopico esplora come noto gli effetti dell’evento titolare, un periodo annuale di 12 ore in cui tutti i crimini sono legali. Dopo cinque film di successo che hanno incassato complessivamente oltre 533 milioni di dollari in tutto il mondo, l’imminente The Purge 6 viene ora descritto come l’ultimo capitolo. A giugno dello scorso anno era stato comunicato che la sceneggiatura era pronta, ma da quel momento non si è più saputo nulla.

Ora, in un’intervista con Screen Rant sul red carpet di Lights Out, Grillo, già apparso nel 2014 in Anarchia – La notte del giudizio e nel successivo La notte del giudizio: Election Year, conferma che “la sceneggiatura è pronta. È fondamentalmente incentrata su Leo Barnes, il mio personaggio. Sarebbe l’ultimo degli ultimi degli ultimi, come il tizio che continua ad andare in pensione. James DeMonaco lo dirigerà, se succederà, ed è una questione di soldi. È una questione di quanto grande vogliono che sia il film, di quanti soldi vogliono spendere per il film, considerando che hanno fatto molto in questo franchise. Ma è una grande sceneggiatura“.

Tutto quello che sappiamo su The Purge 6

La notte del giudizio per sempre, uscito nel 2021, era stato inizialmente presentato come il quinto e ultimo capitolo del franchise. Tuttavia, circa due anni dopo la sua uscita, l’amministratore delegato della Blumhouse Productions, Jason Blum, ha dato un aggiornamento entusiasmante sul futuro dei film della saga, rivelando che The Purge 6 era in fase di sviluppo. Da allora, però, gli aggiornamenti sono stati lenti, mettendo in dubbio lo stato del film.

Parlando di The Purge 6, DeMonaco ha rivelato che il film avrebbe portato in vita una versione da incubo dell’America. Alla fine del film del 2021, gli Stati Uniti erano caduti nel caos quando numerosi cittadini avevano reso l’Epurazione un evento continuo, e sembra che il nuovo film esplorerà ulteriormente ciò che è accaduto al paese in seguito a quell’evento. DeMonaco ha anche detto che i singoli Stati saranno estremamente divisivi e che il paese sarà delimitato in base all’ideologia, alla sessualità e alla religione.

La maggior parte del cast di The Purge 6 non è ancora stata rivelata, dato che Grillo è l’unico attore confermato finora. Vale la pena notare che l’ultima volta che il suo personaggio è apparso nel franchise, stava lavorando per proteggere il senatore Roan in La notte del giudizio: Election Year. Sarà dunque interessante vedere come verrà reintrodotto in The Purge 6 e come reagirà alla nuova America anarchica. Ad ora, per confermare la realizzazione del film, sembrerebbe occorrere solo che lo studios di produzione stabilisca un budget.

Beetlejuice 2: Jenna Ortega conferma le voci sul suo ruolo

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Beetlejuice 2: Jenna Ortega conferma le voci sul suo ruolo

La star di Beetlejuice 2 Jenna Ortega sta consolidando le speranze dei fan per il sequel di Beetlejuice (ad oggi, dopo il primo poster, ufficialmente intitolato Beetlejuice Beetlejuice) confermando che il suo ruolo nel film diretto da Tim Burton è effettivamente quello della figlia di Lydia Deetz, Astrid. Da tempo si diceva che la Ortega avrebbe interpretato la figlia di Lydia, soprattutto dopo la diffusione di foto sul set che la ritraevano accanto alla star originale di Beetlejuice (e attuale star di Stranger Things) Winona Ryder. Tuttavia, questa è la prima conferma ufficiale che si riceve dall’attrice stessa.

Non so quanto mi sia permesso dire, ma sono la figlia di Lydia Deetz, quindi lo svelerò“, ha dichiarato l’attrice a Vanity Fair in una recente intervista “È strana, ma in un modo diverso e non nel modo in cui si suppone, direi. Il rapporto tra Lydia e Astrid, il mio personaggio, è molto importante. Ed è anche molto strano perché si tratta di recuperare e mettere insieme i pezzi di quello che è successo nella vita di Lydia da allora, il che è bello, credo, per chiunque ami il personaggio e sia entusiasta di rivederlo“, ha concluso Ortega. Non resta dunque che attendere il film per scoprire come si articolerà il rapporto tra i due personaggi.

Tutto quello che sappiamo su Beetlejuice 2

Beetlejuice 2 sarà diretto ancora una volta da Tim Burton. Questo segna il suo ritorno alla regia quattro anni dopo aver diretto il live-action Dumbo della Disney. Dopo aver lavorato insieme nella serie Netflix Mercoledì la star di Scream VI, Jenna Ortega si riunisce a Tim Burton e accanto a lei vi saranno le star del film del 1988: Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara. Il sequel introdurrà però anche nuovi personaggi che avranno il volto di Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe .

Beetlejuice, uscito nel 1988, era interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones, Alec Baldwin e Geena Davis. Quel film è incentrato su una coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre 73 milioni di dollari, rendendo Burton particolarmente celebre ad Hollywood. Non si hanno invece ad ora dettagli sulla trama di Beetlejuice 2, ma sappiamo che il film uscira nelle sale il 6 settembre 2024.

Un amore: le anticipazioni del terzo e quarto episodio

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Un amore: le anticipazioni del terzo e quarto episodio

Ritrovarsi, riconoscersi, scoprire che il tempo non ha cambiato le cose. Un sentimento profondo che ha resistito negli anni e che ora ha bisogno di essere vissuto, una sfida che dovranno affrontare i protagonisti della nuova serie Sky Original Un amore, i cui terzo e quarto episodio saranno disponibili da domani, 23 febbraio, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

La trama del terzo e quarto episodi di Un amore

Ale e Anna iniziano una relazione clandestina, ma se lui sembra pronto a investire su questo rapporto, lei, che ha molto di più da perdere, è spaventata. Passano per la prima volta un weekend insieme, ma la loro fuga romantica non andrà come avevano sperato.

La serie

Se Ale (Stefano Accorsi) è pronto a rimettersi in gioco per cercare di vivere finalmente la sua storia con Anna (Micaela Ramazzotti), lei invece si trova in difficoltà al pensiero di perdere la sua stabilità. Un weekend fuori città in un agriturismo sembra un’occasione perfetta per mettere alla prova il loro amore ma degli imprevisti li riportano bruscamente alla realtà.

Prodotta da Sky Studios e Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission, è una serie creata da Stefano Accorsi e Enrico Audenino, diretta da Francesco Lagi e scritta da Enrico Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano Accorsi.

Stefano Accorsi (La dea fortuna, Veloce come il vento, L’ultimo bacio, 1992-1993-1994) e Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La felicità, Gli anni più belli, La tenerezza), entrambi vincitori del David di Donatello, saranno i protagonisti Alessandro e Anna. Nel cast anche Alessandro Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami ancora amore), Andrea Roncato (Ricordati di me, Il cuore grande delle ragazze, Il Signor Diavolo), Ivan Zerbinati (La Porta Rossa 3, Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, Non mi lasciare) e Camille Dugay (Django, Mi piace lavorare (Mobbing), Cuore Sacro). Con loro Beatrice Fiorentini e Luca Santoro nei panni dei giovani Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia Piccolo (7 minuti, Tu la conosci Claudia?, La famiglia).

La Zona d’interesse: la storia vera dietro al film di Jonathan Glazer

La zona d’interesse (la recensione) di Jonathan Glazer è indubbiamente uno dei film più discussi del 2024, e lo è stato già dalla sua presentazione in concorso al Festival di Cannes 2023, dove si è aggiudicato il Gran premio della giuria. Il film, candidato a 5 premi Oscar, analizza la quotidianità della famiglia del comandante del campo di concentramento di Auschwitz, Rudolf Höss, che cerca di crearsi una vita idilliaca nella loro nuova dimora situata proprio al lato del filo spinato, dall’altra parte del muro dove si svolge tragedia dell’Olocausto.

Basato, in parte, sulla storia dell’omonimo romanzo di Martin Amis del 2014, che racconta in maniera romanzata la vita dell’ufficiale nazista, che Glazer stava cercando di adattare da oltre un decennio. Questo provocatorio dramma sulla Seconda Guerra Mondiale solleva molte domande, lasciando gli spettatori immersi in un silenzio contemplativo anche giorni dopo la visione. In occasione dell’uscita nelle sale italiane de La zona d’interesse, vogliamo analizzare con la voi la tragica storia vera dietro al film di Jonathan Glazer e la prospettiva unica con cui il regista britannico ha scelto di adattarla.

La zona d’interesse: cosa è accaduto veramente

Rudolf Hoess personaggio vero La zona d'interesse
Bernhard Walther or Ernst Hofmann or Karl-Friedrich Höcker, Public domain, via Wikimedia Commons

Anche se La zona d’interesse si basa su eventi reali, non tutto ciò che viene rappresentato nel film è necessariamente avvenuto. Gran parte della trama si focalizza sulle dinamiche della famiglia Höss, di cui esistono pochi documenti pubblici, pertanto, una porzione del film si basa su speculazioni e concessioni creative. Tuttavia, il film apporta una significativa modifica rispetto al libro originale.

Al posto di scegliere come protagonista la famiglia Doll, attorno a cui Amis sviluppa la sua narrazione, il regista Jonathan Glazer sceglie di concentrarsi sulla famiglia Höss, realmente esistita. Un approccio che rende il film più fedele alla Storia, poiché permette di esplorare in maniera più accurata i nazisti coinvolti nei crimini di massa perpetrati durante l’Olocausto.

L’orrore di un edificio realmente esistito

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Sandra Hüller in una scena di La zona d’interesse

La villa degli Höss, nel sud della Polonia, è il luogo d’azione dell’insidioso dramma sull’Olocausto. All’apparenza idilliaco edificio a due piani con un giardino curato alla perfezione, si trova in realtà all’ombra di Auschwitz, il campo di concentramento più grande e più letale del Terzo Reich. Qui viveva il comandante nazista Rudolf Höss,  comandante del campo di Auschwitz dal maggio 1940 al dicembre 1943, assieme alla moglie Hedwig e ai loro due figli.

La zona d’interesse dipinge un ritratto della felicità domestica della famiglia Höss, che ha costruito il proprio paradiso sulle fondamenta di un genocidio, senza mai mettere in contrasto questa utopia con le vittime dell’Olocausto dall’altra parte del muro, e concentrandosi (quasi) esclusivamente sui suoi carnefici. La narrazione si apre con una scena familiare, un tranquillo pic-nic in riva al lago, sotto il sole splendente.

Tuttavia, mentre ci addentriamo nell’intimità domestica di questa famiglia, scopriamo che Rudolf (interpretato da Christian Friedel) è coinvolto direttamente nello sterminio degli ebrei europei. La moglie Hedwig (interpretata da Sandra Hüller), che si autoproclama in maniera agghiacciante “Regina di Auschwitz”, gestisce con rigore una casa in cui le regole vengono poste al di sopra di tutto, persino del legame con il marito. Nonostante la famiglia faccia del suo meglio per soffocare i suoni di disperazione, pianti e spari, le atrocità che avvengono al di là del muro sono innegabili e filtrano attraverso le fessure della normalità apparente.

Ricreare la dimora degli Höss

Ricreare la dimora degli Höss
Fonte: The Movie Database

Lo scenografo Chris Oddy sapeva che il design della casa era fondamentale per l’efficacia del film. “All’inizio siamo partiti dalla casa vera e propria, e credo che l’avremo visitata forse sei o sette volte in totale“, dice Oddy. “Ho familiarizzato molto con la casa e l’ho osservata abbastanza a lungo da capire cosa c’era di originale“. Le ricerche di Oddy gli hanno permesso di ricreare l’intera casa e il suo giardino come si presentavano dopo i lavori di ristrutturazione di Rudolph ed stata costruita nello stesso quartiere, non lontano dal sito originale.

Secondo lo scenografo, la casa era stata sottratta a una famiglia polacca e sottoposta a modifiche architettoniche a immagine e somiglianza della famiglia Höss. Dopo anni di preparazione e quattro mesi “molto efficienti” di sforzi pratici, il team di produzione è stato in grado di allestire un’incarnazione dell’utopia nazista, una casa che diventa importante quanto qualsiasi personaggio sullo schermo.

Quello che Chris ha costruito lì è davvero una simulazione diretta della casa e del giardino e la sua vicinanza al campo è stata essenziale per noi“, dice Glazer. “Non c’è nessuna messa in scena di fantasia. Si sta guardando come vivevano“. Lo spazio ricreato era una casa a sè stante, così vicina all’indirizzo originale da avere una vista sulla ciminiera del campo di concentramento. Il team ha dovuto rielaborare l’ambiente per garantire spazi dinamici che consentissero agli attori di muoversi, camere da letto e l’ufficio di Rudolph posizionati correttamente, nonché finestre nei punti giusti.

Catturare la banalità del male

Catturare la banalità del maleIl film La zona d’interesse è stato girato con 10 telecamere nascoste in luoghi diversi della casa e senza troupe sul set, per creare un senso di neutrale obiettività nella narrazione, un approccio “da Grande Fratello”, come è stato definito dal regista stesso. Gli attori entravano sul set “e si limitavano ad esistere“, svolgendo attività domestiche banali nella casa mentre le telecamere giravano.

Anche se ci troviamo in una sorta di casa intima, non ci lasciamo coinvolgere dalle loro psicologie sullo schermo“, dice Glazer. “Li osserviamo più per il loro comportamento e le loro azioni che per il loro pensiero“. Glazer ha consolidato questa distanza critica evitando le convenzioni e gli strumenti cinematografici come i primi piani, l’illuminazione artificiale e il trucco. In questo modo, lo spettatore non viene manipolato dalla “gloria e dalla glorificazione dei personaggi“, aggiunge. Al contrario, ci viene offerta una visione dettagliata e francamente banale della loro routine domestica: i bambini giocano, marito e moglie rievocano vecchi ricordi e Hedwig si trucca con rossetto e abiti presi da donne ebree. Non ci avviciniamo alla conoscenza di questi colpevoli, eppure le loro vite non appaiono drammaticamente diverse dalle nostre.

Una vita borghese costruita sulla sofferenza

La zona d'interesse, Jonathan Glazer
Fonte: The Movie Database

In genere possiamo pensare ai nazisti e alle persone che commettono atrocità come a dei mostri e quindi non a noi, non a degli esseri umani[…] il che in realtà non ci insegna nulla“, dice Glazer.Ci lascia una distanza molto sicura, immaginando che nessuno di noi sia in grado di farlo“. Invitando gli spettatori a passare dalla parte del a quella del colpevole, Glazer ci invita a riflettere sulle nostre somiglianze con queste persone, a intendere che potenzialmente siamo tutti capaci di un simile male.

Trascorrendo il tempo da questa parte del muro, ci rendiamo conto di come i coniugi Höss riescano a ripartire senza sforzo il successo materiale che hanno costruito sulla sofferenza. “Erano persone normali che erano riuscite a separare i loro cervelli in modo tale che questo non li preoccupasse“, dice Oddy. “In un certo senso si rallegravano dello stile di vita da nouveau riche che si erano ritagliati grazie a questo, senza battere ciglio“. Questa compartimentazione è presente anche a livello strutturale. Glazer dice che La zona d’interesse è formato da due film sovrapposti, uno auditivo e uno visivo. Il film che sentiamo quando i nostri occhi sono chiusi è informato dai suoni dei filmati d’archivio, dei documentari e dei libri di storia.

Il potere del fuoricampo

la zona d'interesse jonatan glazer

L’impatto de La zona d’interesse deriva sia da ciò che mostra sia da ciò che omette, arrivando persino a un frangente documentartistico verso la fine del film. Con il raro permesso degli amministratori del sito, gli spettatori vengono portati all’interno del Museo e Memoriale di Auschwitz-Birkenau nel presente, mentre gli addetti alle pulizie si occupano dello spazio. “Stavano di nuovo catturando ciò che accade realmente al museo ogni mattina di ogni giorno“, dice Oddy. La troupe ha collaborato con il museo per molti mesi, utilizzando la sua biblioteca d’archivio e la sua vasta collezione di immagini per la realizzazione del film.

Le scene girate nel museo sono i nostri unici scorci dell’altro lato del muro, lontano dalla famiglia Höss. Ci rimane la straziante eredità di Auschwitz e ci viene ricordata la portata dei crimini del nazismo. Gli archivi del museo hanno fornito preziose informazioni sulla vita di Rudolph e Hedwig, che iniziarono come una famiglia di operai che aspirava a uno stile di vita borghese. Solo grazie alle promozioni militari di Höss e alla volontà della coppia di compartimentare le sofferenze di cui la loro ideologia è responsabile, hanno potuto raggiungere questo livello di mobilità sociale e finanziare le loro aspirazioni.

Gli ultimi anni di Rudolph

La zona d'interesse Christian Friedel

In qualità di comandante di Auschwitz, Rudolph fu responsabile dell’uccisione di quasi un milione di ebrei e di altre persone detenute nel campo. Dopo la fine della guerra, visse sotto falsa identità prima che i servizi segreti britannici lo rintracciassero e lo arrestassero. Ruloph testimoniò al processo di Norimberga – un tribunale congiunto ordinato da Francia, Unione Sovietica, Regno Unito e Stati Uniti tra il 1945 e il 1946 – prima di essere processato in Polonia e impiccato il 16 aprile 1947 sul luogo dei suoi crimini.

Rudolph non ammise mai la colpevolezza delle sue azioni, insistendo fino alla fine – con un ritornello che divenne ossessionantemente familiare come giustificazione di tanti altri nazisti – che stava semplicemente eseguendo gli ordini. Hedwig si rifece una vita in Germania, per poi risposarsi e trasferirsi in America, dove visse fino alla morte, avvenuta a 90 anni. Nel film non vengono mostrate le vite della famiglia Hoss oltre al periodo ad Auschwitz.

Al contrario, Glazer lascia il pubblico nell’ossessione di quello che chiama “genocidio ambientale“. Sono stati realizzati molti film efficaci sull’Olocausto, molti dei quali hanno lasciato agli spettatori immagini indelebili di sofferenza. Glazer ha aggiunto a questo corpus di opere un film in cui le atrocità più terribili sono appena fuori dall’inquadratura. “Le atrocità sono perpetue“, dice, anche se non si possono vedere. “Quando guardo ogni fotogramma del film, sono sempre lì“.

Road to Oscar 2024: la miglior attrice non protagonista

Road to Oscar 2024: la miglior attrice non protagonista

Uno degli elementi che rendono un film una vera opera d’arte, e i nominati agli Oscar 2024 non fanno eccezione, è certamente la precisione con cui i personaggi vengono portati in vita sullo schermo dagli attori, e ciò non riguarda i soli protagonisti. Ogni singolo ruolo può fare la differenza in una pellicola, e a dimostrarcelo sono proprio le cinque grandi attrici in corsa nella categoria miglior attrice non protagonista.

Questa storica categoria ha dato la giusta considerazione a tutte le performance, alle attrici che hanno dato il proprio meglio pur ritrovandosi in un ruolo secondario. Da Hattie McDaniel nel 1940, prima attrice di colore a vincere un premio Oscar per il ruolo di Mami in Via col vento, fino a Jamie Lee Curtis, vincitrice nel 2023, la categoria miglior attrice non protagonista ha premiato negli anni tante stelle del cinema. Per gli Oscar 2024 le cinque attrici che si sono distinte in un ruolo di supporto sono: America Ferrera in Barbie, Emily Blunt in Oppenheimer, Danielle Brooks ne Il colore viola, Jodie Foster in Nyad- oltre l’oceano e Da’Vine Joy Randolph in The Holdovers – lezioni di vita.

Di seguito, ecco le candidate agli Oscar 2024 per migliore attrice non protagonista

America Ferrera: Barbie

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La pellicola candidata agli Oscar 2024 che ha generato maggiormente polemiche e controversie sul web è certamente Barbie. La commedia ha ottenuto un’ottima accoglienza dal pubblico, il quale, successivamente alla rivelazione delle nominations, ha accusato di maschilismo l’Academy per le mancate candidature di Greta Gerwig nella categoria miglior regia e di Margot Robbie come miglior attrice protagonista. Nel lamentare queste discriminazioni di genere, sembra che il popolo del web abbia perso di vista la candidatura di un’altra attrice di Barbie agli Oscar: America Ferrara.

L’attrice interpreta qui Gloria, una madre e impiegata di Mattel insoddisfatta della propria vita ormai priva di magia che aiuta Barbie nel mondo reale. Il personaggio di Gloria racchiude perfettamente il messaggio profondo della pellicola: la critica alle dissonanze del patriarcato non passa propriamente attraverso Barbie o Ken, bensì viene trasmesso proprio da Gloria, anche e soprattutto attraverso un monologo che è diventato celebre: “Sono così stanca di vedere me stessa e ogni singola altra donna fare i salti mortali tutti i giorni per riuscire a piacere agli altri. E se tutto questo vale anche per una bambola che rappresenta una donna allora io non so più che dire.”

Il momento più alto di riflessione in Barbie è senza alcun dubbio quel discorso di Gloria su come le donne finiscano inevitabilmente per sentirsi sbagliate. Qui si riescono a racchiudere in pochi minuti le insicurezze di tutte le donne e, in questo caso, addirittura delle Barbie.

Nonostante la serietà delle tematiche trattate attraverso Gloria, America Ferrara riesce a portare nel suo personaggio anche una certa allegria e tenacia: anche nei momenti di crisi nel rapporto con la figlia Sasha o dopo il “colpo di stato” dei Ken a Barbieland, Gloria riesce a ritrovare il sorriso e la forza di continuare ad andare avanti.

Emily Blunt: Oppenheimer

Emily-Blunt-Oppenheimer

L’attrice, diventata nota al grande pubblico per il ruolo di prima assistente di Miranda Presley ne Il diavolo veste Prada, ha sicuramente vissuto una grande crescita professionale negli ultimi anni. Ed è solamente con il personaggio di Kitty Oppenheimer che conferma una certa maturità attoriale. Emily Blunt si ritrova qui ad interpretare una donna forte, dall’aspetto grave e determinato; una figura estremamente protettiva nei confronti del marito.

Alcune delle scene divenute più celebri di Oppenheimer di Nolan vedono proprio Kitty al centro della scena. Pur essendo un personaggio secondario, esterno al lavoro di laboratorio, Blunt ha permesso a questa donna di trovare il suo spazio nella narrazione.

La scena che dimostra maggiormente la forza d’animo di Kitty si ritrova verso la fine del film: i coniugi Oppenheimer, ormai anziani, incontrano lo scienziato Edward Teller, collaboratore di Robert durante il progetto Manhattan, la cui testimonianza aveva portato al ritiro forzato dalla ricerca di Oppenheimer. Mentre tutti fingono normalità, abbandonando i tristi tradimenti al passato, Kitty si rifiuta anche solo di stringergli la mano.

La bravura nell’interpretazione di tale ruolo da parte di Emily Blunt, tanto da ottenere una candidatura agli Oscar, emerge durante la testimonianza di Kitty davanti al comitato di sicurezza. Qui viene mostrata tutta la forza del personaggio, nell’acutezza con cui vengono formulate le risposte, in un tono di ironica sfida nei confronti di coloro che puntavano solamente a screditare il marito.

Da’Vine Joy Randolph: The Holdovers- Lezioni di Vita

The Holdovers lezioni di vita recensione

Terza candidata per l’Oscar come miglior attrice non protagonista è Da’Vine Joy Randolph per la sua interpretazione della cuoca Mary Lamb in The Holdovers- Lezioni di Vita. Per quanto la pellicola non lasci molto spazio sullo schermo al personaggio di Mary, essendo più incentrato sul professore Hunham e lo studente Angus Tully, l’attrice riesce a stimolare una certa empatia nel pubblico.

Mary ha da poco perso il proprio figlio, neanche diciottenne, morto nella guerra in Vietnam. Per quanto la donna cerchi di mostrarsi forte e rifiuta spesso l’aiuto e il conforto altrui, questa grande perdita continua a tormentarla. La performance di Joy Randolph, unita al tanto dolore con cui il personaggio è stato ideato, fanno sì che lo spettatore possa sviluppare una forte immedesimazione nello stato d’animo di Mary. La perdita di un figlio, unico affetto stretto della donna, è forse il lutto più grande che una madre possa sopportare.

In The Holdovers però viene mostrata anche l’elaborazione stessa di questo lutto, fin quando Mary riesce ad accettarlo e, con una grande forza d’animo, a superarlo. Rispetto a personaggi come Kitty Oppenheimer o Gloria in Barbie, qui risalta una certa profondità in questo personaggio ed è forse questo il motivo per cui Da’Vine Joy Randolph è generalmente considerata la favorita in questa categoria, specialmente alla luce della vittoria ai Golden Globe, ai Bafta e ai SAG Awards.

Danielle Brooks: Il colore viola

Danielle Brooks interpreta ne Il colore viola la giovane Sofia, moglie di Harpo, figliastro della protagonista Celie. Sofia entra a far parte della narrazione dopo circa mezz’ora di film, facendo delle apparizioni brevi ma molto incisive durante lo svolgimento delle vicende.

Sofia è la prima vera donna temeraria che Celie incontra: una donna che esige rispetto dal marito, in una relazione non di sottomission, ma quasi matriarcale. Sofia lascia Harpo nel momento in cui questo cerca di imporsi su di lei, rispondendo fisicamente con la sua stessa violenza. Lei si mostra agli occhi di Celie e dello spettatore come un essere indomabile, certamente non disposta a farsi piegare da un qualsiasi uomo.

Eppure, in fin dei conti, Sofia finirà per essere piegata da una forza più forte del patriarcato: il razzismo. Questa tematica sembra essere tenuta da parte per gran parte della pellicola; la comparsa di una ricca signora bianca farà irrompere violentemente le discriminazioni di razza ne Il colore viola. Mentre stava prendendo il gelato per i propri figli, viene proposto a Sofia dalla signora di lavorare per lei. Dopo l’insistenza di quest’ultima, Sofia finisce per rispondere in maniera sgarbata, venendo aggredita per questo dal marito della signora. Nel difendersi da tale aggressione fisica, la donna di colore viene arrestata.

La malinconia e il senso d’ingiustizia sembrano pervaderla in un primo momento: non mangia, porta con sé una perenne espressione di totale atarassia. Solo successivamente finirà per ritrovare la sua forza e il suo entusiasmo.

Jodie Foster: Nyad – Oltre l’oceano

Nyad - oltre l'oceano Annette Bening Jodie Foster

L’ultima candidata nella categoria è Jodie Foster; la nota attrice, unica tra le nominate per miglior attrice non protagonista ad aver già ricevuto ben due Oscar, nel 1989 per Sotto accusa e nel 1992 per Il silenzio degli innocenti. Foster ottiene una nomination dopo ben 29 anni di assenza dagli Academy Awards. In Nyad – Oltre l’oceano interpreta Bonnie Stoll, allenatrice e amica della nota nuotatrice Diane Nyad; si tratta di un personaggio abbastanza debole, il quale, specialmente nella prima metà del film, finisce per assecondare in tutto Nyad, protagonista su cui viene focalizzata l’attenzione del pubblico. A differenza delle altre performance candidate in questa categoria, Bonnie Stoll non porta sullo schermo alcun messaggio, non instilla nel pubblico un qualche sentimento di empatia o immedesimazione, proprio perché si tratta di un personaggio debole, poco delineato.

Il centro della narrazione sembra essere sempre e solamente la nuotatrice Nyad, lasciando poco spazio allo sviluppo del personaggio di Bonnie. Nonostante la bravura della Foster, il ruolo qui interpretato sembra essere meno meritevole di un premio Oscar rispetto alle altre candidate, e questo è probabilmente uno dei motivi per cui viene considerata molto improbabile la sua vittoria.

Oscar 2024: chi vincerà?

Oscar 2024

America Ferrera, Emily Blunt, Danielle Brooks, Jodie Foster e Da’Vine Joy Randolph hanno dato vita a cinque donne, cinque personaggi, storici o inventati che siano, rendendoli così vivi da emozionare il pubblico e la critica. Attraverso le loro performance hanno portato sullo schermo tematiche sociali, storie di perdite incolmabili o di invincibile tenacia, o hanno anche semplicemente rappresentato delle donne forti e determinate. Per quanto tutte siano entrate nei cuori e nelle menti degli spettatori, solo una ne uscirà vincitrice. L’attrice a cui sembra essere destinata la statuetta degli Oscar 2024 è Da’Vine Joy Randolph: il dolore della perdita di un figlio è un sentimento così profondo e difficile da rappresentare, ma la Randolph ci è riuscita alla perfezione, facendo emozionare il pubblico.

Joker: Folie à Deux, rivelato il budget e altri dettagli sul film

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Un recente articolo di Variety ha rivelato alcuni nuovi dettagli sul film Joker: Folie à Deux, sequel del grande successo di critica e pubblico del 2019. Questo nuovo capitolo, infatti, avrebbe un budget di produzione di 200 milioni di dollari, contro i 60 milioni del primo film. Nel 2019 Joker aveva incassato oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, cosa che a fronte di quel budget ridotto lo ha reso un film estremamente redditizio. Bisognerà dunque ora scoprire se il maggior investimento effettuato per questo sequel porterà ad un simile successo o se si sarà rivelata una mossa azzardata.

Sebbene sia chiaro che la Warner Bros. speri di replicare quanto accaduto nel 2019, il sequel è stato descritto come un completo cambio di genere, cosa che secondo molti potrebbe rivelarsi un’incognita molto rischiosa, considerando le somme in gioco. Inoltre, si dice che Joaquin Phoenix guadagnerà 20 milioni di dollari per il suo ritorno come Arthur Fleck alias Joker, mentre lo stipendio di Lady Gaga sarebbe di 12 milioni di dollari. Secondo il regista Todd Phillips, che di recente ha mostrato nuove foto del film, il primo trailer del sequel arriverà a metà aprile, offrendo l’opportunità di valutare meglio le prospettive del film al botteghino.

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora. Il sequel di Joker sarà conosciuto come un progetto Elseworlds, secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti Elseworlds includono The Batman – Parte II e la serie The Penguin. L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4 ottobre 2024.

Emma Stone torna a collaborare con Yorgos Lanthimos per Save the Green Planet

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Emma Stone e il regista Yorgos Lanthimos hanno ad oggi lavorato insieme in numerosi progetti, tra cui l’acclamato film del 2018 La favorita, l’imminente film antologico Kinds of Kindness, il cortometraggio Bleat del 2022 e il film ancora in sala Povere creature!, vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia e candidato a 11 Premi Oscar. In attesa di sapere quanti e quali Oscar vincerà questo loro progetto e in attesa di vedere il nuovo film che hanno già girato insieme, sembra che la Stone e Lanthimos siano pronti a collaborare per una quinta volta.

Dopo aver annunciato che Lanthimos  dirigerà il remake della commedia fantasy sudcoreana Save the Green Planet, Variety riporta ora che Stone dovrebbe avere un ruolo nel film, anche se questo sarà di supporto e non da protagonista. Con Kinds of Kindness attualmente in post-produzione, si pensa che Lanthimos potrebbe iniziare le riprese di Save the Green Planet già nel corso di questa estate.

Riflettendo sul loro processo di collaborazione, in particolare su Povere creature!, Emma Stone ha dichiarato: “Ogni secondo è stato, come dire, un sogno… Non litighiamo; comunichiamo davvero, fortemente, in quei momenti. Ma credo che risolviamo sempre tutto in tempi relativamente brevi“. Lanthimos ha aggiunto: “Possiamo parlarci liberamente. Quindi ci aiuta. Ci piace entrare nel vivo delle cose. In generale, cerchiamo di creare un’atmosfera che non crei tensione“.

Di cosa parla Save the Green Planet

Save the Green Planet ruota attorno a un giovane disilluso che cattura e tortura un uomo d’affari che crede faccia parte di un’invasione aliena. Segue una battaglia di ingegni tra il rapitore, la sua devota fidanzata, l’uomo d’affari e un detective privato. Il film originale del 2003 è oggi una specie di cult, che ha vinto diversi premi in vari festival fantasy e ha assicurato al regista Jang Joon-hwan il Golden Bell Award come miglior regista esordiente in Corea. Da tempo si vociferava di un remake statunitense, che avrebbe dunque ora trovato il suo regista.

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