La star di 1923Brian Geraghty racconta il modo toccante in cui il
co-protagonista Harrison Ford lo ha aiutato a superare una
scena particolarmente difficile. Ford, leggenda di
Star
Wars, è stato chiamato per dare un tocco di star
power al prequel di Yellowstone di Taylor Sheridan, insieme alla
vincitrice dell’Oscar Helen Mirren. La
seconda stagione di
1923 riporta Ford e Mirren nei panni dei contadini Jacob e Cara
Dutton, marito e moglie in difficoltà, insieme a un solido cast di
supporto che include Geraghty nei panni di Zane Davis, il fedele
capocantiere dei Dutton.
Il ruolo di valido dipendente di
Jacob, che interpretò nel 1923, portò Geraghty a condividere un momento
toccante con Ford, come ha raccontato di recente in un’intervista
con ScreenRant, spiegando in dettaglio come la star più
anziana lo abbia aiutato a superare una scena difficile… baciandolo
sulla guancia.
Sì, è un attore che ti sostiene
sempre ed è sempre presente. Abbiamo girato una bella scena che era
difficile; un’intera giornata di lavoro, e lui mi ha sostenuto con
enfasi. Quando l’abbiamo finita, entrambi ci siamo sentiti come se
avessimo avuto successo, e lui era davvero elogiativo. È stato un
sogno.
Credo che mi abbia baciato sulla
guancia e abbia detto: “Ottimo lavoro oggi!” Sapevamo che avevamo
molto da fare, ma anche solo quella sensazione era… Beh, è Harrison
Ford! Sono solo grato di aver potuto passare un po’ di tempo con
lui.
Brian Geraghty in 1923 – Foto di Trae Patton/Paramount+
Geraghty ha anche ricordato alcune
delle battute divertenti che Ford usa per far sapere al regista che
lui e i suoi colleghi attori sono pronti a girare:
Ed è divertente. Ha una
frase famosa: “Giriamo questa stronzata!” È la sua frase famosa. È
quello che dice, oppure “Il reparto recitazione è pronto!” Parla
per tutti noi, così sanno che siamo pronti a partire. Tutti ridono,
e credo che ne stiano facendo una maglietta o qualcosa del
genere.
Cosa significa per
1923
Jacob Ford è un attore chiave nel
dramma che si svolgerà nella seconda stagione di 1923 e il
pubblico può aspettarsi un lavoro di prim’ordine da Ford, che è
cresciuto come attore secondo la sua co-protagonista Mirren.
Mirren ha parlato di quanto Ford sia cresciuto in un’intervista con
il WSJ all’inizio di questo mese, quando ha parlato
della fonte della recitazione sempre più sensibile del suo
co-protagonista, riferendosi a una scena della prima stagione
del 1923 in cui il personaggio di Ford era insanguinato e
vicino alla morte, e di come la scena fosse parallela all’incidente
aereo di Ford nel 2015:
“È stato portato in cucina,
moribondo e coperto di sangue, e più tardi Harrison mi ha detto:
‘Ero così dopo l’incidente’. Penso che forse l’aver vissuto
quell’esperienza gli abbia dato una comprensione molto diversa di
cosa significhi essere un essere umano senziente”.
Ford ha riportato ferite a causa
dell’incidente del suo aereo d’epoca della Seconda Guerra Mondiale
durante un atterraggio di emergenza in un campo da golf della
California del Sud.
La star del 1923 Brandon
Sklenar ha fatto eco ai sentimenti di Mirren nei confronti di Ford,
applicandoli anche a lui, in un’intervista del 2024 con People Magazine, in cui ha parlato della saggezza che
i suoi veterani colleghi gli hanno trasmesso:
Vedere le persone al loro
livello ed essere in grado di mantenere un livello così profondo di
umiltà, umanità e gentilezza è qualcosa che porterò con me per
sempre perché sono entrambi esseri umani davvero speciali e penso
che questo si rifletta nel loro lavoro e nel modo in cui sono
venerati dal pubblico e lo sono stati per tanti anni.
Le ultime osservazioni di Geraghty
servono solo a sottolineare ancora una volta l’importanza della
presenza di Ford nel cast di “1923”. Oltre alla saggezza e
all’esperienza che mette in campo, è anche di grande supporto e,
quando serve, sa anche scherzare come un nonno per alleggerire
l’atmosfera.
La scorsa estate, durante il SDCC,
abbiamo saputo che l’universo di The
Boys continuerà a espandersi con una terza serie
spin-off, e ora – tramite Nexus Point News – è stato rivelato il
team creativo di Vought Rising. Oltre allo
showrunner Paul Grellong, la writers’ room
comprenderà: James Barnes (produttore esecutivo,
tra i suoi lavori precedenti figurano The Walking Dead,
Timeless e Gotham), Paul Keables
(Co-produttore esecutivo, tra i suoi lavori precedenti figurano
Spinning Out e Nashville) e Sophia
Lopez (produttrice esecutiva, che ha lavorato in
precedenza come sceneggiatrice in Hightown).
Ma anche Lauren
Greer (produttrice che in precedenza ha lavorato come
co-produttrice e story editor esecutivo in Gen V e come
scrittrice in Lincoln Rhyme: Hunt for the Bone Collector)
e Sheila Wilson (produttrice, in precedenza
ha lavorato come story editor e scrittrice in Warrior
Nun). Sempre secondo quanto riferito, la produzione dovrebbe
iniziare ad agosto, cosa che se confermata permette di prevedere
un’uscita della serie su Prime Videonel corso del 2026. Non
resta a questo punto che attendere maggiori notizie.
Di cosa parlerà Vought Rising?
Vought Rising sarà
una serie prequel ambientata nella New York degli anni ’50,
incentrata sulle origini della corporazione onnicomprensiva della
serie principale, con Jensen Ackles e Aya Cash che
riprenderanno i rispettivi ruoli di Soldier Boy e
Stormfront. I fan hanno visto alcuni retroscena
della Vought International nelle
passate stagioni di The Boys, soprattutto nel
contesto dell’ascesa di Soldier Boy, Stormfront e Stan Edgar
(Giancarlo
Esposito).
Soldier Boy ha recentemente fatto un
delizioso cameo nei momenti finali della quarta stagione di
The
Boys, quando Patriota lo ritrova in un laboratorio. In
precedenza, la sua storia è stata elaborata nella terza stagione,
dove lo abbiamo visto guidare la squadra di supereroi Payback
durante la Seconda Guerra Mondiale e tormentare la sua stessa
squadra. Ha anche lavorato con il Macellaio di
Karl Urban e con Hughie di Jack
Quaid durante il suo incarico in The
Boys, aiutando la coppia a distruggere suo figlio,
Homelander (Antony Starr).
Ackles ha anche confermato che
Solider Boy tornerà come series regular per la quinta e ultima
stagione di The
Boys, dopo aver fatto una breve apparizione nella
scena post-credits del finale della quarta stagione. “Fin
dall’inizio ho voluto chiudere la serie con la quinta
stagione”, ha dichiarato lo showrunner Eric
Kripke. “Puoi avere il tuo momento di calma prima
della tempesta, che è un po’ quello che la quarta stagione è per
me. Dico calma… sapete cosa intendo. È incentrata sui personaggi e
poi si dà il via al climax”.
La star di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, Walker
Scobell, presenta in anteprima il più grande episodio della seconda
stagione, che presenta un momento importante del libro. Continuando
l’adattamento della serie di libri per ragazzi di Rick Riordan,
lo show Disney+ dovrebbe affrontare Il mare dei mostri. Nel romanzo Percy e i suoi amici
si avventurano nel regno omonimo, situato nel Triangolo delle
Bermuda, alla ricerca di un antico oggetto che salverà il Campo
Mezzosangue da una minaccia invasiva. Non solo introduce diversi
nuovi mostri, ma include anche un’importante battaglia oceanica. La
prima della seconda stagione di Percy Jackson è prevista per
la fine dell’anno.
Parlando con Den of Geek al recente SCAD TVfest, Scobell, che
interpreta Percy, ha condiviso alcune anticipazioni su ciò che ci
aspetta in Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Ha
confermato che la prossima stagione includerà la battaglia cruciale
di Scilla e Cariddi del libro nell’episodio 4, e ha promesso che
sarà la “più grande” puntata della serie finora. Ecco
cosa ha detto:
È un film a sé stante, a dire il vero. Ricordo che quella è
stata la prima lettura collettiva che abbiamo fatto senza averlo
letto prima. Volevano che lo leggessimo tutti lì e lo
sperimentassimo per la prima volta con loro.
Cosa significa per la seconda
stagione di Percy Jackson
Senza entrare troppo nello spoiler
del libro, Scilla e Cariddi sono le creature mitologiche che si
nascondono all’ingresso del Mare dei Mostri. Percy e i suoi amici
devono superarle durante la loro ricerca, e non è un compito
facile. Una battaglia navale con mostri enormi richiederà una
grande quantità di effetti speciali e coreografie. Finora, la
sequenza d’azione più intensa dello show è stata probabilmente la
lotta con la Chimera nella stagione 1, episodio 4, anche se il
finale della stagione 1 di Percy Jackson lo ha visto anche
duellare con Ares (Adam Copeland). Tuttavia, l’affermazione di
Scobell secondo cui la battaglia della seconda stagione è la più
grande di sempre sembra accurata.
Nella quarta puntata della prima
stagione, Percy si è scontrato con la Chimera sul Gateway Arch a
St. Louis, nel Missouri.
Questo indica che Percy Jackson e
gli dei dell’Olimpo sta diventando più grande per la sua
seconda stagione, un tipico aumento per un programma televisivo
fantasy. Il posizionamento della battaglia nella quarta puntata dà
anche un’idea del ritmo della seconda stagione. La prima stagione
aveva solo otto puntate e si prevede che la seconda stagione ne
avrà altrettante. L’incontro con Scilla e Cariddi avviene verso la
metà del libro e segna una svolta importante nella trama, quindi ha
senso che avvenga a metà stagione. Probabilmente sarà il culmine
dell’episodio 4, lasciando gli spettatori con un piccolo colpo
di scena.
È stato rilasciato il trailer
ufficiale dell’ultimo programma poliziesco della BBC, Towards
Zero. Adattamento del romanzo del 1944 della best-seller di
romanzi polizieschi Agatha Christie, la serie in tre parti segue la
star del tennis britannico Nevile Strange (Oliver Jackson-Cohen),
che si riunisce con la sua ex moglie Audrey (Ella Lily Hyland) per
l’estate nella tenuta costiera inglese della zia di Nevile, Lady
Tressilian (Anjelica Huston). Intorno a loro c’è un eclettico cast
di personaggi: la nuova moglie di Nevile (Mimi Keene), un cugino
amareggiato, un truffatore francese, un’orfana dalla lingua
tagliente, un avvocato di famiglia e un cameriere con i suoi
segreti.
Ora, l’emittente
BBCha rivelato il trailer ufficiale di Towards
Zero, promettendo un’estate piena di passione,
potere e segreti. Quando un instabile triangolo amoroso incontra la
matriarca di Gull Point, un raduno di amici e familiari si riempie
di rivalità nascoste e omicidi. Towards Zero sarà
disponibile su BBC iPlayer il 2 marzo. Guarda il trailer completo
qui sotto:
Cosa significa il trailer di
Towards Zero
Towards Zero della BBC segue
una lunga serie di successi degli adattamenti di Agatha Christie.
Il giallo in tre parti sarà prodotto da Mammoth Screen, che in
precedenza ha adattato il romanzo di Christie del 1939 Murder Is
Easy nel 2023 con David Jonsson (Alien: Romulus) nei
panni di un addetto nigeriano coinvolto in un omicidio. Il cast di
Towards Zero include la premiata attrice Anjelica Huston,
che non è nuova a interpretare una formidabile matriarca, come
nel ruolo di Morticia nei film della famiglia Addams e in
The Royal Tenenbaums di Wes Anderson.
Huston è affiancata da
Jackson-Cohen nel ruolo del nipote playboy e da
Mimi Keene di Sex Education nel ruolo della nuova moglie.
Jackson-Cohen si è fatto un nome nel genere horror con le miniserie
NetflixThe Haunting of Hill House e Bly
Manor, nonché con The Invisible Man di Leigh Whannell.
Matthew Rhys interpreterà l’ispettore Leach, un detective assegnato
al caso di omicidio nella tenuta di Lady Tressilian. Noto per la
sua interpretazione vincitrice di un Emmy nella serie drammatica di
spionaggio The Americans e come avvocato titolare di
Perry
Mason,Rhys porterà sicuramente il suo spirito
investigativo in Towards Zero.
La CBS ha rinnovato le serie
Tracker e
Georgie & Mandy’s First Marriage insieme ad altre
sette. Tracker è una serie tratta dal romanzo di Jeffery
Deaver The Never Game, pubblicato nel 2024, che segue le
avventure del solitario cacciatore Colter Shaw (Justin Hartley,
protagonista di This Is Us). Georgie & Mandy’s First
Marriage è il secondo spin-off della sitcom di successo The
Big Bang Theory, che segue la vita matrimoniale del fratello
maggiore di Sheldon, Georgie Cooper (Montana Jordan), e di sua
moglie Mandy (Emily Osment) dopo gli eventi del finale della
serie Young
Sheldon.
Paramount ha annunciato il rinnovo di nove programmi
della CBS. L’annuncio comprende Tracker – stagione 3, Georgie & Mandy’s First
Marriage – stagione 2, Elsbeth – stagione 3, Fire Country – stagione 4, NCIS – stagione 23,
NCIS: Origins – stagione 2, NCIS: Sydney stagione 3 e Hollywood Squares
stagione 2. Hanno anche rinnovato la sitcom Ghosts per due
stagioni, che quindi andrà in onda fino al 2027 con la quinta e la
sesta stagione. Altri ordini e rinnovi di serie sono previsti in un
secondo momento.
Cosa significano questi rinnovi
per la CBS
Questa ampia serie di rinnovi vede
il programma della CBS per la stagione 2025-2026 prendere forma, in
gran parte in un colpo solo. I programmi rinnovati si aggiungono a
un palinsesto che già include la seconda stagione di
Matlock, l’ottava stagione di FBI (già
confermata nell’ambito di un precedente rinnovo per due stagioni) e
nuovi programmi tra cui lo spin-off di Fire
Country, Sheriff Country, lo spin-off di Blue
Bloods, Boston Blue, e il talent show canoro senza
copione The Road.
Boston Blue vedrà Donnie
Wahlberg riprendere il ruolo del detective Danny Reagan, che ha
interpretato in tutte le 14 stagioni della serie poliziesca della
CBS.
Le serie sceneggiate esistenti che
rimangono in bilico includono ancora la serie poliziesca
S.W.A.T. (che è stata rinnovata per l’ottava
stagione in corso dopo che la settima era stata precedentemente
fissata come l’ultima), le sitcom The Neighborhood e
Poppa’s House, il dramma poliziesco The Equalizer e
le restanti serie FBIFBI: International e FBI: Most Wanted. Resta da vedere se
alcune o tutte queste serie saranno rinnovate. Tuttavia, il fatto
che la CBS abbia concesso il rinnovo a una combinazione di serie di
lunga durata e show al loro esordio indica che tutte potrebbero
avere una possibilità.
La serie thriller Scissione (Severance) di Apple TV+ è
diventata la serie più vista di tutti i tempi sulla piattaforma di
streaming, detronizzando Ted Lasso. Lo streamer ospita una
serie di programmi di vari generi, molti dei quali hanno ricevuto
il plauso della critica. Tra questi ci sono commedie come Ted
Lasso, commedie poliziesche come Bad Monkeye
altri spettacoli strabilianti come la serie di fantascienza
Dark Matter. La piattaforma è diventata anche la sede
di molteplici franchise, come dimostra l’imminente
Monarch: Legacy of Monsters stagione 2, parte del
Monsterverse, e l’espansione di For All Mankind con uno spinoff, intitolato Star
City.
Sono le serie di fantascienza
come queste ultime due che hanno riscosso il maggior successo
suApple
TV+, ottenendo un alto numero di spettatori e premi per i suoi
programmi del genere. Ad esempio, le stagioni 3 e 4 di Silo
sono state confermate dopo l’alto numero di spettatori sulla
piattaforma, incluse le numerose nomination ai premi per la
stagione 1. Altri grandi show di fantascienza sulla piattaforma
includono Fondazione, basato sulla serie di libri di Isaac
Asimov, e Invasion, che è stato rinnovato per la terza
stagione nonostante le recensioni contrastanti. Tuttavia, uno show
si è dimostrato il thriller di fantascienza di maggior successo di
Apple TV+ e ora è lo show più popolare di sempre.
Scissione (Severance) è
diventato lo show più visto di sempre su Apple TV+
Secondo un nuovo rapporto,
“Severance”è diventato il
programma televisivo più visto nella storia di Apple TV+. Il
thriller fantascientifico segue un gruppo di lavoratori della Lumon
Industries che si sono volontariamente sottoposti al processo di
“separazione”, separando i loro ricordi lavorativi da quelli
esterni. Tuttavia, le vite interne ed esterne del protagonista Mark
Scout (Adam Scott) iniziano a scontrarsi quando un amico di lavoro
lo visita fuori, il catalizzatore di una serie di eventi misteriosi
che circondano l’azienda. La seconda stagione di Severance è
in corso, con cinque episodi su dieci rilasciati al momento della
stesura.
Ora, Deadline Hollywood ha confermato che Severance è
la serie più vista di tutti i tempi su Apple TV+, superando Ted
Lasso in termini di numero di spettatori. L’affermazione del
servizio di streaming è stata supportata dai dati di Nielsen: la
serie è riuscita a totalizzare 589 milioni di minuti nei tre giorni
successivi alla messa in onda dell’episodio 1 della seconda
stagione, di cui il 28% nell’episodio in questione. È stato
anche accreditato un aumento del 126% degli abbonati mensili alla
piattaforma dal 1° gennaio al 19 gennaio 2025, in coincidenza con
il titolo da record.
Cosa significa la popolarità di
Severance per la serie
La popolarità della serie non
sorprende, considerando che l’intervallo di tre anni tra una
stagione e l’altra ha fatto crescere l’attesa per il ritorno. Anche
Apple TV+ ha fatto un’intensa attività di marketing, con
l’attrazione di attori come Scott e creativi dietro le quinte come
Ben Stiller che hanno contribuito a far conoscere la serie al
pubblico. Aiuta il fatto che la serie faccia progressi continui nei
suoi misteri ad ogni nuovo episodio, contribuendo alla sua
popolarità grazie alla promessa di risposte che alla fine
arriveranno.
Reacher – stagione 3 ora disponibile su Rotten
Tomatoes e il punteggio stabilisce un nuovo record per lo show.
Basata sulla serie di romanzi Jack Reacher dell’autore Lee Child, la serie di
successo Prime Video è stata presentata per la
prima volta nel 2022, con Alan Ritchson nel ruolo dell’omonimo
eroe. La terza stagione diReacher,
che adatta gli eventi del romanzo Persuader di Child, vede
il personaggio principale infiltrarsi in un’organizzazione
criminale e scontrarsi con Paulie (Olivier Richters), un potente
esecutore. Finora le recensioni dello show sono state
entusiastiche, creando grandi aspettative per la terza
stagione.
Rotten Tomatoes
rivela ora che Reacher ha debuttato con un punteggio
impressionante del 100% su 16 recensioni, al momento della
stesura. Anche se questo punteggio potrebbe variare con l’aggiunta
di altre recensioni, attualmente segna la stagione più votata dello
show, battendo il punteggio del 98% della seconda stagione. Il
punteggio del Popcornmeter, basato sul pubblico, non sarà
disponibile per la terza stagione fino a dopo la prima. Di seguito
è riportato un grafico che mette a confronto i punteggi delle
stagioni:
Cosa significa il punteggio di
Rotten Tomatoes della terza stagione per Reacher
Perché il punteggio del
pubblico potrebbe battere quello della seconda stagione
Anche se, dopo l’aggiunta di altre
recensioni di Reacher
stagione 3, il punteggio dovesse scendere un po’, i nuovi
episodi continuano a essere un punto di forza della serie. Finora
ogni stagione è stata un grande successo per lo streamer e la
serie si classifica ancora come uno degli originali Prime Video più
visti di sempre. Per quanto riguarda i punti di forza della
terza stagione, la recensione di Greg MacArthur per
ScreenRant sottolinea che sembra un ritorno alle origini con
una storia avvincente:
I fan che hanno amato le
stagioni 1 e 2 di Reacher e quelli che hanno apprezzato Il
persuasore di Lee Child, apprezzeranno molto la terza stagione.Non è così espansiva o piena di retroscena come lo era la
seconda stagione, il che per alcuni potrebbe essere una buona
cosa.
Il fatto che lo show funzioni per
il pubblico, tuttavia, sarà la chiave del suo successo, e c’è
motivo di credere che sarà così. Le
recensioni della seconda stagione di Reacher sono state
positive, ma la stagione è stata criticata per il fatto che il
lupo solitario Reacher lavorasse molto come parte di una squadra,
oltre al fatto che le scene di combattimento mancassero di grinta.
Con la trama della terza stagione che rimette Reacher da solo e lo
stesso Ritchson che ha recentemente rivelato che è stata data
maggiore importanza al fatto di rendere giusti i combattimenti
della terza stagione di Reacher, il punteggio del
Popcornmeter per i nuovi episodi potrebbe finire per essere
superiore al 76% della seconda stagione.
Poker Face sta
ingrandendo il suo cast di guest star per Poker Face – stagione
2 tra cui attori di una vasta gamma di amati successi
televisivi e blockbuster come Arrested Development,
Oppenheimer e Yellowjackets.
Creata da Rian Johnson di Knives Out, la serie poliziesca
segue Charlie Cale, interpretata da Natasha Lyonne, che ha un dono innato per
individuare le bugie, mentre risolve vari crimini e omicidi
viaggiando attraverso gli Stati Uniti per trovare il responsabile
della morte di suo figlio. La serie, nominata quattro volte agli
Emmy, torna con misteri più stravaganti e volti nuovi con
l’imminente seconda stagione di Poker Face.
Peacock ha ora confermato
l’aggiunta di cinque nuove star al cast diPoker
Face. La prossima stagione della commedia drammatica di
successo includerà Alia Shawkat (Arrested Development),
Carol Kane (Unbreakable Kimmy Schmidt), David Krumholtz
(Oppenheimer), Jason Ritter (Matlock) e Melanie
Lynskey (Yellowjackets). Come per le precedenti
guest star, come Adrien Brody, Joseph Gordon-Levitt e Chloë
Sevigny, i dettagli sui loro ruoli rimangono sconosciuti.
Cosa significano i nuovi volti
della seconda stagione di Poker Face
Foto: Evans Vestal Ward/Peacock
Più membri del cast per la
serie stellare
Le guest star di Poker Face
hanno la possibilità di liberarsi dai loro soliti ruoli per
interpretare un personaggio unico coinvolto in un giallo alla
Colombo. I crimini delle guest star, come il miliardario
spericolato interpretato da Joseph Gordon-Levitt e il prodigio del
casinò interpretato da Adrien Brody, vengono svelati all’inizio
dell’episodio e successivamente si dipanano con la ricerca della
verità da parte di Charlie. La seconda stagione diPoker Face ha già confermato ospiti come Giancarlo Esposito
di Better Call Saul e Kumail Nanjiani di
Only Murders in the Building, e le ultime notizie stanno
rafforzando il cast con attori ancora più famosi.
Alia Shawkat, nota per il suo
tempismo comico e il suo spirito eccentrico in Arrested
Development e Search Party, potrebbe avere successo nei
panni di un’adorabile truffatrice. Carol Kane, con la sua
caratteristica energia stravagante ma imprevedibile, potrebbe
essere perfetta per un ruolo che va oltre le aspettative del
pubblico, quello di una mente apparentemente dolce ma astuta dietro
un crimine. Data la propensione della serie per colpi di scena
inaspettati, nella seconda stagione di Poker Face ci sono
diversi personaggi, da un affascinante cattivo a un colpevole dalla
voce gentile, che Shawkat, Kane, Krumholtz, Ritter e Lynskey
saranno più che in grado di interpretare.
Con il ritorno di
Charlie Cox per Daredevil:
Rinascita, l’universo cinematografico Marvel potrebbe vedere il ritorno
degli eroi Marvel-Netflix prima piuttosto che dopo. Il ritorno di Matt
Murdock nella timeline
dell’MCU si sta avvicinando, dato che Daredevil: Born Again continuerà le
avventure del Diavolo di Hell’s Kitchen. Tuttavia, molti fan
dell’MCU si stanno attivamente chiedendo
quali siano le possibilità che il resto dei Difensori tornino nel
franchise.
In una nuova intervista di Entertainment Weekly a Brad Winderbaum, responsabile
dello streaming presso i Marvel Studios, gli è stato chiesto se fosse
possibile che gli altri eroi Marvel-Netflix tornassero nel
franchise MCU. Senza entrare troppo nei
dettagli, Winderbaum ha accennato che si tratta di qualcosa
“che stiamo esplorando a fondo” in vista della premiere
di Daredevil: Born Again, condividendo quanto segue:
Non posso dire molto, ma vi dirò
che è così eccitante poter giocare in quel sandbox. Ovviamente non
abbiamo le risorse illimitate di narrazione di un fumetto. Se puoi
disegnarlo, puoi farlo. Si tratta di gestire attori e tempo e la
massiccia scala di produzione per costruire un universo
cinematografico, soprattutto in televisione.Ma posso solo
dire che, tenendo conto di tutte queste variabili, è sicuramente
qualcosa di estremamente stimolante dal punto di vista creativo e
che stiamo esplorando a fondo.
Cosa significano i commenti di
Brad Winderbaum su Defenders per Daredevil: Rinascita
Il ritorno di un personaggio
come Jessica Jones sono ancora possibili
Da quando gli show Marvel-Netflix sono diventati
canonici per l’MCU, le porte sono state
spalancate per consentire ai Marvel Studios di continuare ad
esplorare Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist, così come i
personaggi delle rispettive serie. Realizzare show individuali per
ciascuno di essi potrebbe essere più complicato, almeno per il
resto della saga del Multiverso, dato che i Marvel Studios stanno portando a
termine le restanti Fasi 5 e 6. Tuttavia, non sarebbe sorprendente
se Daredevil:
Rinascitaservisse come veicolo per
riportare almeno alcuni dei membri di The Defenders.
Date le rispettive relazioni che
Matt ha con Luke, Jessica e Danny Rand, Daredevil: Born
Again sarebbe anche il progetto perfetto per mostrare dove si
trovano oggi dopo la fine dei loro spettacoli.
Dato che gli attori di Marvel-Netflix hanno dichiarato di
voler tornare, sembra, in base alla risposta di Winderbaum, che i
Marvel Studios potrebbero essere in
trattative con loro per un loro ritorno in qualche modo. Se non
dovesse accadere nella prima stagione, è possibile che Daredevil: Born Again – stagione 2 possa essere il luogo
in cui i fan potranno assistere alla riunione dei Defenders.
Il trailer dell’episodio in uscita
della serie FBI segna
il ritorno dell’agente speciale OA (Zeeko Zaki). Dopo la sua
notevole assenza dall’episodio 12 della
settima stagione della di FBIintitolato
“Manhunt”, la serie procedurale di Dick Wolf non ha fornito alcuna
spiegazione per la scomparsa dell’agente FBI
OA. Senza il suo partner di lunga data, l’agente speciale Maggie
Bell (Missy Peregrym) si rivolge all’agente Scola (John Boyd)
per affrontare uno dei casi più intensi della settima
stagione. Nel prossimo episodio, OA collaborerà con Scola
per affrontare un’indagine sul crimine organizzato legata
all’accademia militare corrotta di quest’ultimo.
Ora, la CBS (tramite TV Promos) ha pubblicato un teaser trailer di FBI –
Stagione 7, episode 13, che conferma il ritorno di OA di Zaki,
l’agente speciale incaricato Isobel Castille (Alana de la Garza), e
l’apparizione di Nina Chase di FBI: Most Wanted. Non è la prima volta
che un agente salta un episodio della settima stagione
dell’FBI, poiché la CBS ha avviato un sistema di rotazione
dei membri del cast a seguito di una nuova misura di riduzione dei
costi. Guarda il trailer completo qui sotto:
Cosa significa il ritorno di OA
nel prossimo episodio dell’FBI
Un gradito ritorno potrebbe
diventare una tendenza preoccupante
L’assenza dell’agente speciale OA
nell’ultimo episodio dell’FBI è stata particolarmente
sorprendente, dato il focus sull’agente Maggie. Dopo aver
erroneamente creduto che una delle sue vittime fosse stata uccisa
in un incidente di traffico di armi, Maggie è tormentata dal senso
di colpa e si rivolge all’agente Scola per avere sostegno. Il
rapporto tra OA e Maggie nell’FBI si è evoluto
costantemente nel corso della settima stagione, rendendo la sua
scomparsa ancora più evidente. Con la nuova politica di rotazione
del cast dell’FBI, potrebbe diventare comune per gli agenti
scomparire da certi casi della settimana senza spiegazioni, dato
che la stessa Maggie sembra essere scomparsa nell’episodio
successivo.
In FBI – Stagione 7, episode 13
intitolato “Hitched”, la serie continua a svelare il mistero
dietro la scuola militare dell’agente Scola. La sinossi
ufficiale del prossimo episodio suggerisce che l’indagine di Scola
e OA sulla morte di due giurati sotto processo per un caso di mafia
di alto profilo prenderà una piega personale:
Dopo che due giurati di un processo di alto profilo
contro la mafia vengono uccisi, la squadra si lancia in un’indagine
sul crimine organizzato fino a quando non si scopre che i giurati
potrebbero non essere stati affatto i bersagli designati. Il caso
diventa personale per Scola quando scopre che uno dei suoi ex
istruttori dell’accademia militare che ha frequentato potrebbe
essere collegato.
Questa sarà la prima volta che
OA torna sul campo da quando ha perso la calma per un caso che
riguardava un crimine d’odio contro immigrati musulmani. Sebbene le
ragioni della sua assenza rimangano ipotetiche, l’agente speciale
Isobel potrebbe aver chiesto a OA di prendersi una pausa dalla
polizia dopo diversi scoppi d’ira che hanno messo in pericolo la
vita dei suoi colleghi.
La prima serie svizzera prodotta da
NetflixWinter Palace è una coproduzione francese
sviluppata con Oble Studios. Il co-fondatore della società, il
produttore Hugo Brisbois, spiega il ruolo di Oble in questo dramma
in costume, che racconta la nascita dell’ospitalità di lusso in
Svizzera nel 1899.
Da dove nasce l’idea originale di
“Winter Palace”?
Hugo Brisbois: L’idea si ispira
liberamente alla vita di uno dei primi albergatori che aprì uno
stabilimento nelle Alpi durante l’inverno. Si chiamava Johannes
Badrutt e aprì il Kulm Hotel a St. Moritz, nel cantone svizzero dei
Grigioni. All’epoca, tutti gli hotel della zona aprivano solo
d’estate, funzionando come sanatori. La gente veniva per cure, ecc.
“Winter Palace” racconta la storia della prima stagione di vacanze
invernali, come la conosciamo oggi.
Com’era allora?
All’epoca era molto rudimentale.
Erano i primi tempi degli sci di legno e non c’erano ancora gli
impianti di risalita, quindi bisognava risalire le piste a piedi.
La serie mostra anche il folklore che stava appena emergendo, con
una clientela facoltosa composta principalmente da lord
anglosassoni che venivano a investire in Svizzera. Il paese si è
rapidamente posizionato nel mercato del lusso, attirando una
clientela abbastanza benestante. L’intera storia dell’ospitalità
svizzera si è costruita anche sul turismo invernale.
Abbiamo cercato di infondere un po’ di “French Touch” nella
serie.
Ci sono voluti sei anni per
sviluppare la serie. Come lo spiega?
Winter Palace è
una coproduzione internazionale. Inizialmente, la serie è stata
sviluppata dalla società di produzione svizzera Point Prod, in
collaborazione con l’emittente pubblica RTS (Radio Télévision
Suisse). Tuttavia, la serie non poteva essere finanziata
interamente a livello locale, poiché il budget era troppo elevato
rispetto agli standard delle produzioni locali. Pertanto, è stato
necessario trovare finanziamenti internazionali ed è qui che è
entrata in gioco Oble. Ci siamo quindi messi in contatto con
Netflix, che ha trasformato la serie in una
produzione internazionale, coinvolgendo molti talenti francesi,
come la costumista Valérie Adda (“Donne in guerra”) e il
compositore Thylacine. Anche gli effetti speciali visivi sono stati
realizzati in Francia e il ruolo femminile principale è
interpretato da Manon Clavel (“La verità”). Abbiamo davvero cercato
di infondere un po’ di “French Touch” nella serie
Oble è servita da collegamento tra
Netflix e la produzione svizzera?
Esattamente. Siamo intervenuti per
cofinanziare la serie e renderla più movimentata, più
internazionale di quanto sarebbe stata se fosse stata svizzera al
100%. Questa era la nostra competenza in questo progetto, anche se
il lavoro svolto in una popolazione così piccola come quella della
Svizzera romanda era già impressionante. Tuttavia, il loro settore
è meno strutturato del nostro. Per quanto riguarda Netflix, la
serie doveva avere un impatto internazionale perché la piattaforma
deve affrontare una duplice sfida: la serie deve brillare sia a
livello locale che all’estero. Quando Netflix fa un investimento
come quello fatto in Winter Palace, cerca
un buon pubblico in Svizzera che possa avere un impatto nel resto
del mondo, in particolare in alcuni paesi vicini chiave come
Francia, Germania o Italia.
La serie è storicamente accurata
al 100%?
Abbiamo lavorato con Evelyne
Lüthi-Graf, ex direttrice dell’Archivio svizzero degli alberghi,
per ricreare il periodo. Abbiamo discusso molto con lei con
l’obiettivo di rispecchiare da vicino la realtà. Allo stesso tempo,
non potevamo attenerci rigorosamente ad essa. Stiamo realizzando
una serie di fiction, non un documentario, quindi ci sono alcuni
anacronismi.
Come descriverebbe l’universo e
l’atmosfera di Winter Palace?
La serie è un dramma in costume, ma
i dialoghi la rendono molto moderna. I personaggi parlano come
farebbero oggi. Mi piace tracciare un parallelo, con l’umiltà che
richiede, tra “Palais d’Hiver” e “The White
Lotus”: entrambe le serie descrivono questa dicotomia tra
clienti molto ricchi con i loro piccoli giochi e il personale
dell’hotel più modesto che affronta questioni diverse. I loro archi
narrativi si scontrano intorno ai nostri due personaggi principali,
André e Rose, i manager, che devono supervisionare i loro team e
garantire il benessere dei loro clienti.
Al Passo del Sempione, c’è un
vecchio e enorme ospizio a 2.000 metri di altitudine che abbiamo
utilizzato come ambientazione per il nostro hotel
Come sono andate le riprese in
quota?
Le riprese esterne sono state
effettuate principalmente nell’Alto Vallese, a 2.000 metri di
altitudine. Abbiamo trovato l’edificio per il “Winter Palace” al
Passo del Sempione, che conduce in Italia. In cima c’è un vecchio e
enorme ospizio che abbiamo usato come ambientazione per il nostro
hotel, aggiungendo effetti visivi. Ovviamente, girare in alta quota
comporta molte sfide, soprattutto perché all’inizio del 2024 le
condizioni meteorologiche erano pessime. A gennaio ha nevicato
molto, poi non ha nevicato affatto. Quindi non è stato facile per
la continuità. L’impatto del cambiamento climatico sulla nostra
serie era evidente! Tuttavia, siamo stati fortunati perché non
abbiamo dovuto cancellare un solo giorno di riprese.
Come avete gestito il freddo e il
tempo in generale?
Non è stato facile perché sul set
c’era molto da aspettare. Abbiamo nascosto alcune stufe sotto i
costumi degli attori. Poi, per portare l’attrezzatura, avevamo una
base logistica nella valle, a Berg. Le squadre salivano al passo
ogni mattina e scendevano ogni sera. La strada per il Passo del
Sempione è un’importante via di comunicazione, ben sgomberata dalla
neve, ed è anche per questo che abbiamo scelto di girare lì.
Dove avete girato gli
interni?
Abbiamo girato un po’ in studio, ma
la maggior parte degli interni sono stati girati vicino a Montreux,
in una scuola alberghiera dove siamo riusciti a ricrearli. La
scuola è stata entusiasta di ospitarci perché la serie riflette la
lunga tradizione di ospitalità della Svizzera.
Jisoo, delle
Blackpink, sta per interpretare un ruolo originale in un
K-drama di Netflix,
nel ruolo di protagonista del prossimo Boyfriend on
Demand. La prima è prevista per il 2025. Il
K-drama di Netflix segue Seo Mi-rae, una produttrice di webtoon
oberata di lavoro, che trova una via di fuga dalla sua estenuante
vita lavorativa attraverso un misterioso programma di incontri in
realtà virtuale. Con il suo dispositivo “Fidanzato mensile” in
mano, Mi-rae incontra gli innumerevoli fidanzati dei suoi
sogni, le cui disposizioni idealistiche rinnovano il suo
desiderio d’amore.
Secondo The Hollywood Reporter, Jisoo è stata scelta per
interpretare Boyfriend on Demand nel ruolo di Mi-rae. Il
prossimo K-drama vede Jisoo insieme a Seo In-guk (Doom at Your
Service), che interpreta Park Kyeong-nam, il suo rivale nel
settore dei webtoon. Diretto da Kim Jung-sik (No Gain No
Love), Boyfriend on Demand si preannuncia come un
vortice onirico di momenti emozionanti e risate.
Il ruolo di Jisoo in Boyfriend
on Demand
Il ruolo di Jisoo in Boyfriend
on Demand consolida il suo status di artista dai molti talenti.
Dal suo debutto come membro delle Blackpink nel 2016, Jisoo è
diventata una delle figure più riconoscibili del K-pop. Il suo
primo album da solista, Me, ha battuto tutti i record nel
2023, vendendo oltre un milione di copie in due giorni, ma anche le
sue ambizioni nella recitazione sono in costante crescita. Ha fatto
il suo debutto come attrice protagonista nel 2021 in
Snowdrop, una storia d’amore d’epoca disponibile in
streaming su Disney+ con un punteggio di pubblico
del 97% su Rotten
Tomatoes. Attualmente è protagonista di Newtopia, una serie fantasy-horror di Prime Video ambientata durante un’apocalisse
zombi.
Con Boyfriend on Demand,Netflix continua ad ampliare la già ricca
programmazione di K-drama per il 2025. La piattaforma si sta
preparando a lanciare 22 K-drama con sceneggiatura, otto reality e
otto film originali l’anno prossimo, tra cui progetti molto attesi
come la
terza stagione di Squid Game e una nuova puntata di
Single’s Inferno. Anche altre piattaforme hanno iniziato a
seguire l’esempio, con la commedia dark di successo della HBO
The White
Lotus che ha scelto Lisa, membro delle Blackpink, per un
ruolo ricorrente nella terza stagione.
Disney+ ha annunciato la nuova
data di debutto del
film Searchlight PicturesO’Dessa.
Scritto e diretto da Geremy Jasper, O’Dessa arriverà il
20 marzo in Italia in esclusiva sulla piattaforma
streaming.
Ambientata in un futuro
post-apocalittico, O’Dessa è un’opera rock originale che
racconta di una contadina impegnata in un’epica ricerca per
recuperare un caro cimelio di famiglia. Il suo viaggio la conduce
in una città strana e pericolosa dove incontra il suo unico vero
amore, ma per salvare la sua anima deve mettere alla prova il
potere del destino e del canto.
Diretto dall’acclamato regista
Geremy Jasper (Patti Cake$), O’Dessa è
interpretato dalla candidata al SAG Award Sadie Sink (Stranger Things, The Whale),
dal vincitore del SAG Award® Kelvin Harrison Jr. (Il processo
ai Chicago 7, Elvis), il vincitore dell’Emmy Award® e
candidato al SAG Award® Murray Bartlett (The White Lotus, Ecco a voi i
Chippendales) e Regina Hall (Il viaggio delle
ragazze, Support the Girls). Con una sceneggiatura
originale di Jasper, il film è prodotto dal candidato all’Oscar®
Michael Gottwald (Re della terra selvaggia, Patti
Cake$) e da Noah Stahl (Patti Cake$,
Reality). Lourenço Sant’Anna, Rodrigo Teixeira e Alan
Terpins sono gli executive producer.
Come riportato da Deadline, Daniel Craig ha abbandonato Sgt.
Rock, il film della DC sul supereroe della Seconda Guerra
Mondiale che avrebbe dovuto segnare una nuova collaborazione con il
regista Luca Guadagnino, sulla scia di Queer,
il film presentato al Festival di Venezia e in uscita in Italia
ad aprile. I rappresentanti dei DC Studios non sono stati
contattati per un commento e le ragioni dell’abbandono non sono
ancora chiare. Sgt. Rock era stato indicato
come il prossimo film di Guadagnino, prima di un reboot di
American Psycho per Lionsgate su cui però non ci sono
ancora certezze. A questo punto, anche il progetto per i DC Studios
entra in una fase di incertezza.
Sappiamo però che la sceneggiatura
del film esiste ed è stata scritta Justin
Kuritzkes, collaboratore di Guadagnino nei recenti
Challengers
e Queer.
Creato dallo scrittore Robert Kanigher e
dall’artista Joe Kubert, il sergente Franklin
“Frank” Rock è stato introdotto per la prima volta in Our Army
at War #83 nel giugno 1959. È forse uno degli eroi più iconici
dei fumetti di guerra, con la sua guida senza fronzoli della
fittizia Compagnia Easy durante la Seconda Guerra Mondiale. Craig è
solo l’ultimo attore che si è legato a questo ruolo nel corso dei
decenni, unendosi ad attori del calibro di Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis.
Daniel Craing in Queer di Luca
Guadagnino
In uscita ad aprile, dopo essere
stato presentato in anteprima mondiale a Venezia, Queer
di Guadagnino è un adattamento della novella semi-autobiografica di
William S. Burroughs del 1985, in cui Daniel Craig interpreta William Lee, un
espatriato americano alle prese con la sua identità sessuale e con
la ricerca di un uomo più giovane (Drew Starkey)
nella Città del Messico degli anni Cinquanta. Entrambi gli attori
hanno ricevuto critiche entusiastiche per il loro lavoro, anche se
il film non è stato candidato agli Oscar.
Will Smith ha fatto intendere che un sequel di
Hancock è in lavorazione e vuole Zendaya per un ruolo nel film. L’attore ha
fatto un’apparizione a sorpresa nel live stream di xQc su Twitch e ha
risposto ad alcune domande dei fan. “C’è un’idea davvero forte
per Hancock 2”, ha detto Smith durante lo streaming. “Non
ne abbiamo nemmeno parlato”. Smith ha aggiunto: “Vi darò
un piccolo anticipo. Zendaya [è] stata contattata per un ruolo in
Hancock 2”. Al momento le parole di Smith non sono sostenute
da conferme ufficiali, per cui bisognerà attendere maggiori novità
riguardo un possibile via libera per il tanto desiderato
Hancock 2.
Di cosa parla Hancock?
Hancock è un film
di supereroi del 2008 diretto da Peter Berg e
basato su una sceneggiatura di Vince Gilligan e
Vy Vincent Ngo. Il film ruota attorno al
personaggio principale, interpretato da Smith, che è un supereroe
smemorato, alcolizzato e spericolato che cerca di ricordare il suo
passato. Tra i coprotagonisti di Smith figurano Charlize Theron, Jason Bateman e Eddie Marsan.
Un sequel del film è in lavorazione fin dalla sua uscita. Nel 2009
Berg ha dichiarato a MTV News che Smith e Theron sarebbero tornati
per il seguito del film, affermando: “Torneranno tutti per il
sequel”.
Nel 2012, a Berg è stato poi chiesto
un aggiornamento sul sequel di Hancock e ha rivelato che era
“una questione di tempismo” per far partire il film.
“Abbiamo parlato del sequel tra noi, Will Smith, [i produttori]
Michael Mann e Akiva Goldman e io. Siamo tutti interessati, ma
abbiamo letteralmente problemi ad entrare nella stessa stanza nello
stesso momento”, ha dichiarato Berg a Comicbookmovie.com nel
2012. “Abbiamo avuto una serie di incontri l’anno scorso e
abbiamo iniziato a elaborare un’idea per il sequel – e Will Smith
ha avuto l’idea – quindi penso che si farà, è solo una questione di
tempi”.
Nel 2020, la Theron ha ammesso che
ci sono state trattative per realizzare Hancock 2
e che sarebbe disposta a recitare in un sequel se mai si
realizzasse. “Sai, per un po’ abbiamo [parlato di un
sequel]”, ha detto la Theron a ComicBook. “Penso più
vicino a quando è uscito il film, ma non negli ultimi anni, no.
Saremo supereroi con i nostri walker, sapete. E io ci andrò ancora!
Farò ancora quel film, lo farei in un batter d’occhio”.
Il thriller poliziesco in lingua svedese Åremorden – Gli
omicidi di Åre ha debuttato su Netflix
il 6 febbraio, dando vita a una macabra serie di omicidi e alle
relative indagini in una località sciistica svedese.
La serie è basata su una serie di romanzi dell’autrice Viveca
Sten, e la prima stagione ha adattato gli eventi dei primi due
libri della serie, Hidden in Snow e Hidden in Shadows.
La seconda stagione di Åremorden – Gli omicidi di Åre si
farà?
Il pubblico sta chiedendo a gran voce la seconda stagione di
Åremorden – Gli omicidi di Åre, con l’uscita della
prima serie di episodi su Netflix.
Tutti i cinque episodi della prima stagione del dramma svedese
sono ora disponibili in streaming sulla piattaforma, e raccontano
la storia di due detective che indagano su una serie di macabri
omicidi in una sonnolenta cittadina sciistica (pensate a Omicidio
in una piccola città, ma su una montagna innevata).
Attualmente, la seconda stagione della serie in streaming non è
ancora stata autorizzata. Tuttavia, questo non vuol dire che non
accadrà mai. Åremorden – Gli omicidi di Åre è ancora
così presto che è difficile dire con esattezza quanta richiesta ci
sarà per una seconda stagione.
Dato che la prima stagione sembra aver adattato gran parte dei
primi due libri della serie, c’è una grande quantità di storie da
continuare a raccontare saltando negli eventi del terzo, quarto e
quinto libro.
I dati alla base di un potenziale rinnovo di Åremorden – Gli
omicidi di Åre
In definitiva, la realizzazione della seconda stagione di
Åremorden – Gli omicidi di Åre dipenderà dall’accoglienza
della prima stagione. È ancora troppo presto per dire quale impatto
avrà la serie a livello globale, ma i primi segnali sono
promettenti.
La serie è riuscita a sfondare nella rinomata Top 10 di Netflix
in diverse regioni chiave, il che rappresenta un solido indicatore
per il rinnovo (almeno all’inizio).
Nei suoi primi due giorni di presenza sul servizio, Åremorden
– Gli omicidi di Åre ha raggiunto il quarto posto nella
Top 10 delle serie televisive statunitensi e ha occupato il primo
posto in regioni come Austria, Canada, Belgio e Germania, solo per
citarne alcune (via FlixPatrol).
Sebbene la serie abbia ancora un po’ di strada da fare prima di
essere considerata un vero e proprio successo, questo è un solido
inizio. Se Åremorden – Gli omicidi di Åre riuscirà a
mantenere questo tipo di slancio positivo, sarà difficile opporsi a
un rinnovo della seconda stagione.
Purtroppo, una risposta per i fan è ancora lontana. Si presume
che Netflix farà un passo indietro e vedrà l’andamento della serie
nelle prossime settimane (e forse mesi) prima di prendere una
decisione.
Dopo un primo ciclo
di episodi da record, la nuova stagione della serie HBO e Sky
Exclusive vincitrice dell’Emmy Award® The Last of
Us, ispirata al celebre videogioco sviluppato da
Naughty Dog per PlayStation®, arriverà in esclusiva su Sky
e in streaming solo su NOW dal 14 aprile, in contemporanea
assoluta con gli Stati Uniti.
In questo secondo
capitolo della serie, cinque anni dopo gli eventi della prima
stagione Joel (Pedro
Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey)
saranno trascinati in un conflitto fra di loro e contro un mondo
persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano
lasciati alle spalle.
1 di 3
La seconda
stagione, in sette nuovi episodi, vede di nuovo protagonisti Pedro
Pascal e Bella Ramsey nei panni, rispettivamente, di Joel ed Ellie,
insieme a Gabriel Luna che interpreta Tommy e Rutina Wesley nel
ruolo di Maria. Le già annunciate new-entry nel cast sono invece
Kaitlyn Dever che vestirà i panni di Abby, Isabela Merced
nel ruolo di Dina, Young Mazino in quello di Jesse, Ariela Barer
interpreterà Mel, Tati Gabrielle sarà Nora, Spencer Lord vestirà i
panni di Owen, Danny Ramirez sarà Manny e Jeffrey Wright
interpreterà invece Isaac. Catherine O’Hara è guest star della
nuova stagione.
Basata
sull’acclamato franchise videoludico sviluppato da Naughty Dog per
le console PlayStation®, “The Last of Us” è scritta e prodotta
esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una
co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta
esecutivamente anche da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil
O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan ed Evan Wells. Società di
produzione: PlayStation Productions, Word Games, Mighty Mint e
Naughty Dog.
THE LAST
OF US | La seconda stagione dal 14 aprile in esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW
La Pixar ha sempre saputo costruire storie uniche partendo da
idee semplici ma affascinanti: e se i giocattoli fossero vivi? E se
le emozioni avessero una loro personalità? E se i supereroi fossero
anche genitori? Con Win or Lose, la chiarezza dei concept
storici della casa di produzione viene meno, e le intenzioni non
sono immediatamente chiare.
La serie segue una
struttura “a punti di vista”, raccontando l’arco di tempo di una
stessa settimana attraverso il punto di vista di più personaggi
che, alla fine di ogni episodio, si ritrovano alla stessa partita
di softball. Ogni episodio offre uno sguardo unico su un
protagonista, personalizzando lo stile d’animazione e le metafore
visive per rappresentare il suo mondo interiore.
Al centro di Win or
Lose troviamo Laurie (Rosie Foss), figlia
dell’allenatore, viene sopraffatta dall’ansia, rappresentata da una
gigantesca macchia di sudore che la segue. Frank (Josh
Thomson), l’arbitro della partita, utilizza la sua
attrezzatura come una corazza emotiva per proteggersi dal dolore di
una recente rottura. Rochelle (Milan Elizabeth
Ray) si sente costretta a crescere troppo in fretta, e la
sua percezione cambia radicalmente quando vediamo la storia dal
punto di vista di sua madre, Vanessa (Rosa
Salazar), per i primi quattro episodi.
Questo approccio
narrativo solleva anche una questione fondamentale: a chi è
destinata la serie? Alcuni elementi possono risultare troppo
infantili per gli adulti, mentre altri potrebbero risultare
complessi per i bambini. L’equilibrio tra leggerezza e profondità a
volte si perde, rendendo l’esperienza altalenante. Tuttavia, man
mano che la serie procede, il quadro generale diventa più chiaro e
coinvolgente, migliorando episodio dopo episodio.
Dal punto di vista
tecnico, la Pixar mantiene la sua eccellenza nell’animazione. Le
metafore visive utilizzate per mettere in scena le emozioni si
inserisce in quel percorso, per chi scrive problematico, che
prosegue ormai da diverso tempo e che ha l’effetto di una
ridondante esigenza di spiegare il contesto, quello che succede e
quello che si vede, aggirando proprio la metafora narrativa più
raffinata, sfidante per lo spettatore. La struttura episodica fa sì
che ogni puntata si concluda con un cliffhanger, rendendo la
visione frammentata se non affrontata come un’unica maratona.
L’arrivo di Win or
Lose su Disney+ si inserisce in un momento in cui la
Pixar sta ancora cercando di definire il proprio ruolo nella
serialità televisiva. Con precedenti esperimenti come Dream Productions, lo studio ha trovato modi
interessanti per espandere i suoi universi, ma senza mai
raggiungere la stessa rilevanza dei suoi film. In questo contesto,
Win or Lose rappresenta un passo avanti, dimostrando che la
serialità può offrire opportunità narrative che un film non
permetterebbe.
Uno dei punti di forza
della serie è proprio la sua capacità di trattare temi complessi in
modo accessibile: le pressioni genitoriali, gli appuntamenti
online, la gestione dei social media, le difficoltà finanziarie e
le sfide della moralità quotidiana. Nonostante qualche incertezza,
questi elementi conferiscono a Win or Lose una profondità
inaspettata, rendendola un passatempo per molti versi
“impegnato”.
Win or Lose non è
un trionfo assoluto, ma nemmeno un fallimento. È una serie con
momenti di grande impatto emotivo. La Pixar potrebbe non aver
ancora trovato la formula perfetta per la tv a episodi, ma questo
esperimento è sicuramente un passo nella giusta direzione.
Il regista David
Cronenberg e l’attore Viggo Mortensen
hanno lavorato insieme in più occasioni nel corso della loro
carriera, dando vita a lungometraggi di particolare pregio come
La promessa
dell’assassino e A Dangerous Method. Il
loro primo film insieme, risalente al 2005, è però il thriller
A History of Violence, titolo presentato in
concorso al Festival
di Cannes e lodato per la sua atmosfera e i risvolti
noir. Quella raccontata, infatti, è una vicenda apparentemente
semplice, che si propaga però fino a diventare un complessa vicenda
di violenza e vendetta, dove nessuno è realmente al sicuro.
Il film, sceneggiato
da John Olson, è l’adattamento dell’omonimo
romanzo a fumetti del 1997 scritto da John Wagner
e illustrato da Vince Locke. Noto in Italia con il
titolo di Una storia violenta, questo fu un ennesimo
successo per Wagner, già noto per il personaggio del Giudice Dredd,
adattato al cinema nel film Dredd – La legge sono io. Interessatosi al progetto,
Cronenberg vi vide la possibilità di realizzare un nuovo thriller
dopo Crash (1996) e Spider (2002). Apportando al
progetto il proprio personalissimo stile, il regista ha fatto di
A History of Violence uno dei suoi maggiori
successi di critica e pubblico.
Considerato dal regista come una
riflessione sul corpo umano e il suo rapporto con la violenza, la
quale viene qui esplorata sotto punti di vista diversi, tanto
storici quanto sociologici. Per gli amanti del genere e di
Cronenberg, un titolo da non perdere assolutamente. In questo
articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative
ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è Tom
Stall, un uomo mite e proprietario di un piccolo
ristorante nella cittadina di Millbrook. Al di là del suo lavoro,
Tom si dedica molto alla sua famiglia, composta dalla moglie
avvocato Edie e dai figli Jack e
Sarah. La placida esistenza di Tom viene però
bruscamente spezzata il giorno in cui il suo ristorante è preso
d’assalto da due rapinatori, che egli riesce però abilmente a
mettere fuori gioco. Da quel momento, Tom si vede investito di una
non richiesta popolarità, con i mass media che lo osannano ad eroe
americano. La notizia viaggia in lungo e in largo, giungendo però
anche a Filadelfia, alle orecchie del crudele Carl
Fogarty.
L’uomo è un membro di spicco della
mafia irlandese locale e associa il volto di Tom a quello di
Joey Cusack che molti anni prima faceva parte
proprio della banda criminale e che li aveva poi traditi. Fogarty
decide dunque di recarsi a Millbrook in cerca di vendetta, seguito
dai suoi uomini. Il loro arrivo scuoterà ancor più nel profondo
l’esistenza di Tom e quella della sua famiglia, la quale non è più
certa di conoscere realmente quello che credevano essere un marito
e padre amorevole. Nel desiderio di porre fine ai suoi problemi,
Tom capirà che l’unico modo per porre fine a quella guerra è il
rispondere con la violenza alla violenza.
Il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Tom Stall vi è l’attore Viggo
Mortensen. Egli, seppur inizialmente non entusiasta
della sceneggiatura, accettò di recitare nel film per poter
lavorare con Cronenberg, che stimava molto. L’attore si dedicò poi
molto al suo personaggio, immaginandone la vita prima della vicenda
narrata nel film e lavorando sull’accento di Philadelplhia per
poterlo rendere credibile. In seguito, Mortensen ha affermato di
considerare A History of Violence uno dei film più
belli in cui abbia mai recitato. Accanto a lui, nel ruolo della
moglie Edie Stall vi è invece l’attrice Maria
Bello, vita anche nei film Secret Window e
Prisoners, mentre i
figli Jack e Sarah Stall sono interpretati da Ashton
Holmes e Heidi Hayes.
Nei panni del crudele Carl Fogarty
vi è l’attore Ed Harris,
mentre nel ruolo del mafioso Richie Cusack vi è William Hurt.
Originariamente, i loro personaggi avrebbero dovuto avere origini
italiane, ma dopo la scelta dei due attori si preferì modificarli e
dar loro origini irlandesi. Ciò è stato motivato dal fatto che
Harris e Hurt risultavano più convincenti con origini irlandesi che
italiane. Nonostante compaia nel film per appena 10 minuti, Hurt è
poi stato candidato al premio Oscar come miglior attore non
protagonista. Completano poi il cast gli attori Peter
MacNeill nei panni dello sceriffo Sam Carney
e Stephen McHattie in quelli di Leland
Jones.
Nel corso del film, Tom ammette
infine di essere Joey. Prima che a quel punto Carl possa sparargli,
il figlio Jack lo uccide. All’ospedale, poi, Edie affronta Tom che
ammette nuovamente di essere Joey Cusack. Rivela dunque alla moglie
di essere scappato da Philadelphia per sfuggire al suo passato
criminale e questa ammissione aggrava le tensioni nel loro
matrimonio. Dopo che Tom esce dall’ospedale, Sam, lo sceriffo
locale, esprime la sua preoccupazione e i suoi sospetti. Mentre Tom
sta per confessare, Edie mente all’uomo e lo convince ad andarsene.
Nonostante ciò, il loro rapporto continua ad essere gelido.
Le cose prendono un’ulteriore piega
inaspettata quando il fratello di Tom, il boss Richie Cusack, lo
chiama e gli chiede di tornare a Philadelphia, minacciando di
venire in Indiana se non lo farà. A Philadelphia, Tom viene a
sapere che i mafiosi che ha offeso hanno sfogato le loro
frustrazioni su Richie, penalizzandolo finanziariamente e
ritardando il suo avanzamento nell’organizzazione. Tom si offre
quindi di fare pace, ma Richie ordina ai suoi uomini di uccidere il
fratello. Tom, però, riesce a uccidere la maggior parte dei
gangster e infine elimina anche il braccio destro di Richie e il
suo stesso fratello.
A quel punto, Tom torna a casa, dove
l’atmosfera è tesa e silenziosa, mentre la famiglia siede intorno
alla tavola. Alla fine la figlia gli porge un piatto. Qualche
istante dopo, il figlio gli offre un po’ del cibo e Edie guarda Tom
con le lacrime agli occhi. Seppure la famiglia si riconcilierà, la
violenza è entrata nelle loro vite e nulla sarà mai più come prima.
Parlando con CinephiliaBeyond, Cronenberg stesso ha
descritto il film come una meditazione sul corpo umano e sul suo
rapporto con la violenza: “Per me il primo fatto dell’esistenza
umana è il corpo umano. In questo film c’è un pubblico che
sicuramente applaudirà questi atti di violenza e lo fa perché è
previsto che questi atti siano giustificabili e a volte quasi
eroici”.
“Ma io dico: “Ok, se potete
applaudire quello, potete applaudire anche questo?” perché questo è
il risultato di quel colpo di pistola in testa. “Non
è bello. – continua Cronenberg – E anche se la violenza è
giustificabile, le conseguenze della violenza sono esattamente le
stesse. Il corpo non sa quale sia la moralità di quell’atto. Quindi
chiedo al pubblico di vedere se riesce a contenere l’intera
esperienza di questo atto violento, anziché solo quella
eroica/drammatica. Sto dicendo: “Ecco gli effetti davvero brutti di
questi brutti ragazzi, ma gli effetti sono comunque molto brutti”.
E questo è il paradosso e l’enigma”.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di A
History of Violence grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Tim Visio,
Prime Video e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19
febbraio alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Il finale di Ancora auguri per la tua
morte non solo ha rivelato il motivo dei loop
temporali che costringono Tree Gelbman
(Jessica Rothe) a ripetere lo stesso giorno più
volte, ma ha anche creato un multiverso e le premesse per un terzo
film (la
cui sceneggiatura è già stata scritta). Scritto e diretto da
Christopher
Landon, il sequel riprende immediatamente dopo gli
eventi del primo
Auguri per la tua morte, in cui Tree risolveva il
proprio omicidio e si liberava dal loop temporale. Mentre questo
primo film era un horror-slasher puro e semplice, mescolato con
l’espediente del loop, in cui il protagonista ripeteva lo stesso
giorno all’infinito, il sequel è un film ancora più radicato nel
genere.
Ancora auguri per la tua
morte mantiene infatti il suo serial killer, il Babyface
mascherato, ma mette da parte gli elementi horror, dimostrandosi
una commedia fantascientifica ispirata a Ritorno al futuro –
Parte II, che coinvolge universi paralleli. Il cambio di
genere è voluto dal produttore Jason Blum, che vuole che ogni film del
franchise sia diverso dall’altro. Tuttavia, questo secondo capitolo
è anche incredibilmente più. Tree è ancora una volta costretta in
un loop temporale, ma la verità è che è intrappolata in un universo
parallelo. Di conseguenza, ecco qui un’utile spiegazione del finale
del film!
La spiegazione del loop temporale
di Ancora auguri per la tua morte
Ancora auguri per la tua
morte rivela subito la causa del loop temporale di Tree:
tutto è dovuto a un dispositivo chiamato Sisyphus Quantum
Cooling Reactor. Mentre si svolgevano gli eventi del film
originale, il compagno di stanza di Carter
(Israel Broussard), Ryan
(Phi Vu), e i suoi compagni di laboratorio
Samar (Suraj Sharma) e
Dre (Sarah Yarkin) stavano
lavorando al loro progetto scientifico nell’edificio di Scienze e
Ingegneria della Bayfield University. Il loro dispositivo, chiamato
in breve “SISSY”, era stato progettato per rallentare il tempo. Ma
non riuscirono a mettere a punto gli algoritmi giusti e SISSY creò
un loop temporale che in qualche modo intrappolò Tree.
In Auguri per la tua
morte, il loop temporale la costringeva a rivivere il
giorno del suo compleanno, lunedì 18 settembre, che si concludeva
sempre con il suo assassinio. Dopo essere morta undici volte, Tree
si è salvata e liberata quando ha capito che dietro il complotto
per ucciderla c’era la sua compagna di stanza Lori
(Ruby Modine). Quando Tree ha ucciso Lori, ha
chiuso il loop temporale e Tree ha potuto passare al giorno
successivo. Sembrava che Tree avesse così eliminato il suo stesso
assassino, ma così non è. Il loop temporale è passato a Ryan, che
ha iniziato a ripetere martedì 19 all’inizio del sequel.
Ryan ha il suo killer Babyface che
lo uccide, resettando il giorno in muore. Fortunatamente, Tree sa
esattamente cosa dta succedendo e così lei, Carter e Ryan si
mettono alla ricerca del nuovo Babyface. Quando Tree salva Ryan,
smascherano il killer e rimangono scioccati nello scoprire che è un
sosia di Ryan. Questo sosia pensa che uccidere l’altro sé stesso
sia l’unico modo per fermare il circolo temporale, per questo
portava avanti questo crimine. Incita quindi tutti ad uccidere
l’originale, ma quest’ultimo, terrorizzato, attiva SISSY e tutti
perdono i sensi.
L’algoritmo difettoso del
dispositivo, infatti, causa un sovraccarico che colpisce tutti i
membri del laboratorio, ma è Tree ad esserne maggiormente colpita.
Viene infatti rispedita al 18 settembre e in un nuovo loop
temporale, solo che questa volta Tree è finita addirittura in una
dimensione parallela. Le regole del loop temporale sono le stesse:
Tree deve morire affinché si resetti il giorno, ma questa volta non
è il bersaglio del Babyface Killer, quindi deve suicidarsi per
forzare il reset.
Si scopre così che anche in
Ancora auguri per la tua morte esiste in un
multiverso. La maggior parte del sequel si svolge dunque in una
dimensione alternativa, che presenta una serie di grandi differenze
rispetto al mondo che Tree conosce. La più grande è che la sua
compagna di stanza Lori (che nell’universo del
film originale è ormai morta) è la vittima che viene uccisa dal
Babyface Killer. Parte del calvario di Tree è quindi cercare di
salvare Lori e ogni volta che fallisce, deve morire per resettare
il giorno e riprovare, rendendosi il nuovo bersaglio di Babyface o
trovando mezzi creativi per suicidarsi.
Le ramificazioni del multiverso e
del viaggio di Tree in una dimensione parallela non sono chiare.
Tree sostituisce la versione alternativa di se stessa di
quell’universo, dicendo a Carter, Ryan, Samar e Dre che si trova in
un loop temporale e proviene da una realtà diversa. La più grande
domanda senza risposta è cosa sia successo all’“altra” Tree. Ha
preso il posto dell’originale nell’universo del primo film, con
entrambe intrappolate in un loop temporale simultaneo in due
universi contemporanei? Oppure Tree 2 è stata spinta in un terzo
universo, creando un effetto domino senza fine? La cosa non viene
mai chiarita.
Le differenze tra i due universi
del film
L’universo speculare di
Ancora auguri per la tua morte è quasi del tutto
identico all’universo “primario” di Tree, tranne che per tre
differenze fondamentali: In primo luogo, Lori è ancora viva ed è il
bersaglio del Babyface Killer anziché la persona dietro la
maschera. In questo universo, infatti, Tree non ha mai avuto una
relazione con il suo professore, il dottor Gregory
Butler (Charles Aitken), nello stesso
periodo in cui Lori andava a letto con lui. Pertanto, Tree e Lori
sono in realtà amiche intime. In secondo luogo,
Danielle (Rachel Matthews),
sorella e nemica di Tree, è la ragazza di Carter. Infine,
nell’universo parallelo, anche la madre di Tree (Missy
Yager) è ancora viva.
Tree inizia dunque a ritenere
migliore la vita in questo universo parallelo. Anche se Carter esce
con Danielle, Tree è felicissima di riavere sua madre. L’essere
costretta a rivivere ripetutamente lo stesso giorno costringe però
Tree a rendersi conto di essere diventata una persona terribile
dopo la morte della madre, avvenuta tre anni prima. Tuttavia, Tree
ha anche capito gradualmente di non appartenere all’universo
parallelo. Sua madre ha avuto tre anni di ricordi con la Tree 2 che
la Tree originale non ha – e lei sta vivendo la vita di qualcun
altro. Alla fine, abbandona quindi di nuovo sua madre e torna nel
suo universo per stare con Carter.
Tutti gli assassini del primo e
secondo film
In entrambi i film ci sono in realtà
più killer Babyface. In Auguri per la tua morte,
questi erano Lori e John Tombs, il serial killer
che era stato ricoverato da Lori al Bayfield Hospital, e ognuno di
loro aveva ucciso Tree più volte. Nel sequel, invece, i Babyface
killer sono Gregory e i suoi complici: John Tombs e sua moglie
Stephanie (Laura Clifton),
insieme al precedente Ryan II. Gregory ha preso spunto dal libro di
Lori nel primo film e ha lasciato Tombs libero di essere il capro
espiatorio dell’assassino di Lori. Gregory e Stephanie stavano
entrambi lavorando per uccidere Lori perché lei aveva una relazione
con Gregory.
La spiegazione del finale di
Ancora auguri per la tua morte
Mentre il 18 settembre continuava a
ripetersi in questo sequel, Tree divide il suo tempo nell’universo
alternativo per raggiungere diversi obiettivi: passare del tempo
con sua madre, salvare Lori e imparare la meccanica quantistica.
Poiché Tree è l’unica a conservare la memoria dopo il reset del
giorno, spetta a lei imparare e correggere tutte le complesse
equazioni matematiche per poi insegnarle a Ryan, Samar e Dre in
modo che possano riparare SISSY. Alla fine, grazie alla sua
“memoria pazzesca”, Tree ha impara tutta la matematica necessaria,
perfezionando l’algoritmo e facendo funzionare correttamente
SISSY.
Alla fine, con l’aiuto di Carter,
riesce a salvare Lori e a smascherare Gregory e Stephanie come
Babyface killer, mettendo tutto a posto nell’universo “altro”
proprio mentre Ryan e gli altri attivano SISSY, rilasciando una
bolla quantica che riporta Tree nel suo universo di origine. La
ragazza si risveglia proprio nel momento in cui SISSY si è guastata
nel suo universo originale, il che significa che tutto ciò che è
accaduto nel mondo parallelo è avvenuto coincide a pochissimi
secondi per l’universo originale. Il giorno è martedì 19 settembre,
quindi Tree è di nuovo libera dal loop temporale, che sembra essere
chiuso, apparentemente per sempre.
La scena post-credits che anticipa
Auguri per la tua morte 3
Ancora auguri per la tua
morte ha una scena a metà dei titoli di coda che fa
pensare a un terzo film. In essa Tree, Carter, Samar e Dre sono
costretti a ripulire la spazzatura intorno al campus di Bayfield
come punizione per aver disobbedito all’ordine del preside
Bronson (Steve Zissis) di non
accendere SISSY. Improvvisamente, arrivano dei SUV neri
appartenenti alla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency)
e il dottor Parker (Kenneth
Israel) ordina ai quattro studenti di andare con lui.
Arrivati al quartier generale della DARPA, Parker rivela di aver
portato la macchina SISSY nel suo laboratorio e di volerla usare
per testare i loop temporali.
Tree offre a quel punto una nuova
cavia per l’esperimento: Danielle, che si sveglia
nel suo letto urlando, presumibilmente perché ora è intrappolata
nel suo stesso loop temporale. Questa scena conclusiva può essere
un indizio sulla trama di un “Auguri per la tua morte
3“, per il quale il regista Christopher Landon dice di
avere un’idea “davvero folle e divertente”, dal momento
che “ha sempre immaginato questa come una trilogia”. Ad
oggi, tuttavia, il film non è stato ancora ufficializzato, ma
Landon ha fatto sapere che una sceneggiatura è stata scritta e che
ci sono buone possibilità che il progetto si concretizzi.
Divenuto una vera e propria icona di
film d’avventura e d’azione, nel 2018 l’ex wrestler Dwayne
Johnson si è cimentato come protagonista
dell’adrenalinico Skyscraper (qui
la recensione). Scritto e diretto da Rawson Marshall
Thurber, che aveva già lavorato con Johnson per
Una spia e
mezzo, il film si è affermato come uno dei blockbuster di
maggior richiamo del suo anno, coniugando al suo interno grandi
emozioni ed esplosivi effetti speciali. La presenza dell’attore è
stata poi fonte di garanzia per i suoi fan, consapevoli del talento
di Johnson nello scegliere con cura i suoi progetti. Il tutto è
impreziosito dalla presenza come direttore della fotografia di
Robert Elswit, premio Oscar per Il
petroliere.
Con una trama vagamente ispirata al
primo film della saga di Die Hard,
Skyscraper è da subito stato un progetto che ha
attratto numerosi studios cinematografici. A vincere i diritti per
il titolo è però stata la Legendary Pictures, che ha infine dato il
via libera alla sua produzione. Johnson è così tornato a vestire i
panni che più gli riescono meglio, ricevendo anche numerose lodi
per la sua performance. L’attore è poi ance stato candidato ai
People’s Choice Awards e ai Nickelodeon Kids’ Choice Awards come
attore preferito dal pubblico. Con questo film egli ha così
continuato a riaffermare la propria persona sul grande schermo,
confermandosi nel pieno di un periodo d’oro della sua carriera.
Al momento della sua uscita in sala,
il film si è poi dimostrato anche un buon successo di pubblico. A
fronte di un budget di circa 125 milioni di dollari, il film è
arrivato ad incassarne un totale di circa 304 in tutto il mondo.
Ciò lo ha portato ad essere uno dei titoli del suo genere di
maggior richiamo dell’anno. Diverse sono le curiosità legate a
questo titolo, da quelle riguardanti la scelta del cast fino agli
effetti speciali e le location. Proseguendo nella lettura si potrà
scoprire le principali di queste, come anche dove è attualmente
possibile trovare e vedere in streaming il film.
Protagonista del film è Will
Sawyer, agente FBI
costretto a lasciare il suo lavoro dopo anni di servizio a causa di
un brutto incidente. Durante un operazione di salvataggio, è
infatti rimasto coinvolto in un esplosione che lo ha portato a
perdere una gamba. Operato da quella che poi diventerà sua moglie,
Sarah, Will si ritrova dunque ad indossare una
protesi artificiale tecnologicamente evoluta. Costretto ad una vita
grossomodo sedentaria, egli decide di lasciare gli Stati Uniti per
andare a vivere ad Hong Kong con moglie e figli. Qui, tramite un
collega, riesce ad ottenere il lavoro di addetto alla sicurezza del
grattacielo più alto del mondo, prossimo all’inaugurazione. Mentre
svolge il suo lavoro, Will viene però attaccato da un ladro che gli
ruba la borsa.
Ben presto capirà però che il vero
obiettivo del furto era il tablet che egli porta con sé, e che gli
dà accesso a tutti i sistemi di sicurezza dell’edificio.
Comprendendo di essere stato tradito dal suo vecchio collega, Will
si ritrova al centro di un’operazione terroristica, la quale ha
come primo obiettivo quello di impadronirsi proprio del prezioso
dispositivo. Deciso ad andare fino in fondo a questa storia, l’ex
agente FBI scoprirà che durante la sua distrazione un gruppo di
terroristi dell’Europa dell’est ha preso possesso dell’edificio,
all’interno del quale si trovano anche sua moglie con i figli.
Questo è quanto gli basta sapere per decidere di combattere da sé i
nemici, pronto a tutto pur di salvare la propria famiglia.
Come riportato,
Dwayne Johnson è il protagonista assoluto del film. Il
regista, che aveva già lavorato con lui, disse di non aver voluto
altri se non lui per il ruolo principale, e con l’interesse di
Johnson il progetto prese infine ad essere realizzato. Egli si
dimostrò così coinvolto dalla pellicola da voler ricoprire anche il
ruolo di produttore. Come sempre, inoltre, l’attore si sottopose ad
un allenamento ancor più intensivo del solito in vista delle
riprese. Ciò gli permise di poter eseguire da sé tutte le
spericolate acrobazie previste dal copione, evitando di essere
sostituito da controfigure. Ancora una volta, Johnson si è
dimostrato ricco del carisma e della presenza scenica giusta per
sorreggere il film sulle proprie spalle, assicurandogli un buon
successo.
Accanto a lui si ritrova l’attrice
Neve Campbell, nel ruolo della moglie Sarah.
Celebre per il ruolo di Sidney Prescott nella saga di Scream,
l’attrice dovette superare un’accesa competizione prima di ottenere
la parte nel film. L’attore Chin Han ha invece
dato vita a Zhao Long Ji, proprietario del grattacielo all’interno
del quale si svolgono le vicende. Roland Møller,
noto per film come Atomica bionda, è invece il terrorista
scandinavo Kores Botha. Pablo Schreiber ha invece
ricoperto il ruolo di Ben Gillespie, il collega del protagonista
poi passando dalla parte dei cattivi. Nel film si ritrova poi
anche Tzi Ma, celebre attore cinese comparso
in numerosi film hollywoodiani di grande successo. Nel film
Skyscraper ha interpretato il capo dei pompieri di Hong
Kong.
Come spesso accade per blockbuster
di questo tipo, molto di quanto è possibile vedere sul grande
schermo è in realtà frutto di ricostruzioni o effetti speciali. La
maggior parte delle riprese si sono infatti svolte in studio a
Vancouver, dove è stato ricostruito parte del
grattacielo protagonista. Ulteriori riprese, in particolare degli
esterni, si sono poi effettivamente svolte ad Hong
Kong, in particolare nei pressi del Hong Kong
Cultural Center. Il grattacielo più alto del mondo
rappresentato nel film non è dunque realmente esistente, ma è
frutto di un sapiente uso di scenografia unita agli effetti
speciali, qui curati dalla Industrial Light & Magic.
Verso il finale del film, Will
riesce a raggiungere Long Ji nel suo rifugio, e si fa consegnare il
disco. Nello scambio con Botha, però, Long Ji li attacca. Georgia
riesce a scappare: la consegna, e la reazione di Long Ji, erano un
piano per sorprendere Botha e costringerlo allo scontro finale
nella “sala degli specchi”, un ambiente con decine di schermi che
riproducono le immagini captate, alterando la percezione di
distanza e direzione, realtà e immagini digitali. Gli uomini di
Botha vengono qui uccisi, e Botha stesso, ingannato dall’ultimo
schermo, mentre crede di aver sconfitto Will, viene spinto giù da
questi, che in realtà è alle sue spalle.
Nel frattempo, Sarah, che parla
correntemente cantonese, riesce a convincere la polizia
dell’innocenza del marito. Sarah aveva visto i terroristi, quando
erano entrati nel grattacielo travestiti da operai, e aveva notato
le loro strane borse: con la polizia, cerca quel marchio delle
borse su internet, e capiscono che si tratta di paracadute,
necessari ai terroristi per la fuga. Osservando la pianta della
città attorno al grattacielo, Sarah intuisce il punto di
atterraggio previsto. La polizia può così, con un blitz,
neutralizzare la squadra di appoggio esterno ai terroristi, e Sarah
stessa mette fuori combattimento la donna che è a loro capo,
recuperando così il tablet di controllo.
Con quello, può riattivare i sistemi
di sicurezza antincendio del grattacielo, e salvare così Will e
Georgia, intrappolati all’ultimo piano, insieme a Long Ji, ferito.
I tre vengono finalmente raggiunti e riportati a terra da un
elicottero. La polizia ha ormai la certezza dell’estraneità di Will
al sabotaggio, e la folla, che ha seguito su un maxischermo tutte
le fasi dell’azione, e le pericolose acrobazie di Will e la sua
gamba artificiale sulle pareti del grattacielo, lo accoglie come un
eroe. Will, però, ha occhi solo per la sua famiglia, che ora si può
ritrovare tutta insieme, sana e salva. Al momento di lasciarsi,
Long Ji promette a Will che ricostruirà il grattacielo.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È
possibile fruire diSkyscrapergrazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
diNetflix, Now, Apple iTunes e
Prime Video.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad
un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo dimercoledì 19
febbraioalle ore21:20sul canaleItalia
1.
Come si colloca il fumetto A
History Of Violence rispetto all’adattamento
cinematografico di David Cronenberg? Se è
vero che il regista può essere associato soprattutto a body horror
divenuti cult come La mosca o
Videodrome, negli ultimi vent’anni si è ampiamente
allontanato da questo genere (tornandovi però per Crimes
of the Future) a favore di thriller psicologici o drammi
come La promessa dell’assassino. Quest’ultimo film è
interpretato da Viggo Mortensen, che è diventato un
collaboratore abituale del regista. Il loro primo progetto insieme
è però stato il thriller poliziesco A History of
Violence (2005).
In esso, l’attore interpreta
Tom Stall, il proprietario di una tavola calda che
vive una tranquilla e anonima vita nello stato dell’Indiana. Una
notte, però, due criminali entrano nella sua tavola calda e Tom è
costretto a reagire, finendo per ucciderli. La stampa lo definisce
un eroe, anche se è scosso dall’evento, ma presto un gangster
sfregiato di nome Fogarty (Ed
Harris) entra nella tavola calda, sostenendo che Tom è
in realtà un killer professionista con un passato ben diverso da
quello che lui racconta. Da lì, avranno inizio una serie di eventi
che porteranno Tom a doversi confrontare con i suoi scheletri
nell’armadio.
Interpretato anche da William Hurt e Maria Bello,
A History of Violence è un thriller cupo e
complesso, sostenuto da una regia tesa e da ottime interpretazioni.
Il film ha anche ricevuto anche due nomination agli Oscar, per la
Migliore sceneggiatura non originale e per il Miglior attore non
protagonista per Hurt. Quando Cronenberg ha firmato per dirigere il
progetto, però, non era a conoscenza del fumetto AHistory Of Violence, realizzato da John
Wagner e da cui il film è tratto. Sebbene la pellicola sia
ampiamente fedele agli eventi del fumetto, ci sono anche molte
differenze tra i due.
Le differenze tra il film A
History of Violence e il fumetto
Il film, pur facendo riferimento
all’omonimo romanzo a fumetti da cui è tratto, è soltanto vagamente
basato su di esso. Lo sceneggiatore Josh Olson ha
infatti affermato fin dall’inizio di volere utilizzare la storia
originale come trampolino di lancio per esplorare i temi che più lo
interessavano. Per questo motivo, dopo una prima parte grossomodo
fedele a quanto raccontato da Wagner, si iniziano ad incontrare
diverse variazioni. Innanzitutto, il nome del protagonista cambia
da Tom McKenna a Tom Stall,
mentre John Torrino è stato cambiato in
Carl Fogarty. Anche il nome del figlio del
protagonista è cambiato, passando da Buzz a
Jack.
Nel fumetto, poi, Millbrook si trova
nel Michigan, mentre nel film è nell’Indiana, e i boss del film non
sono più di Brooklyn ma di Philadelphia. Secondo la stampa tedesca
David Cronenberg e lo sceneggiatore Josh Olson hanno inoltre
cambiato i nomi che sembravano italiani per evitare di anticipare i
legami con la mafia. La prima metà del fumetto ha poi
un’impostazione simile al film, con la scena della tavola calda e
il disagio di Tom per l’attenzione della stampa quasi identici. Una
cosa che il film fa è giocare sull’aspetto del mistero, indagando
al contempo sugli effetti della violenza su Tom, sulla sua famiglia
e su come la comunità e la stampa rispondono ad essa.
Tom si mostra a disagio per aver
ucciso due uomini, anche se lo “meritavano”, e non ama essere
lodato per questo. Ciononostante, si dimostra anche capace di
violenza e suo figlio, vittima di bullismo, in seguito picchia
ferocemente un aguzzino a scuola. La svolta del film è più o meno
la stessa, quando i gangster minacciano la sua famiglia e Tom si
rivela essere l’uomo che stanno cercando. Tom elimina gli scagnozzi
sia nel film che nel fumetto. La differenza sta che Fogarty viene
ucciso dal figlio di Tom nel film, ma dalla moglie nel fumetto. Il
film, inoltre, aggiunge anche due scene di sesso tra Tom e sua
moglie e fa un lavoro molto più approfondito sulla loro relazione.
La domanda se il figlio abbia la stessa violenza in agguato è un
altro tema aggiunto dal film.
La seconda metà di A History
of Violence mette poi in evidenza le differenze tra i due
media. Nel fumetto un flashback mostra Tom – il cui vero nome è
Joey – mentre compie una rapina alla mafia con l’amico Richie, che
va male. Richie viene catturato, mentre Tom fugge e si nasconde.
Dopo aver confessato alle autorità nella speranza di ricevere
protezione – e aver appreso che a loro non importa se non può
aiutarle a ottenere condanne – Tom è costretto a confrontarsi con
il sadico figlio di un mafioso che ha ucciso. Durante la resa dei
conti, scopre anche che Richie è stato tenuto in vita e
orrendamente torturato per due decenni. Il racconto si conclude con
Tom che uccide i restanti gangster, si impietosisce per Richie e lo
porta in ospedale, promettendo alla moglie di chiudere con il suo
passato.
L’opera di Cronenberg è dunque meno
drammatica ed esplora il crollo della personalità inventata di Tom
e il modo in cui la sua famiglia reagisce alla verità. Richie in
questa versione è il fratello di Tom e un mafioso a sua volta, che
costringe Tom a tornare a Philidelphia. Dopo aver tentato di fare
pace, Richie cerca di uccidere il fratello per regolare i vecchi
conti con le persone che Tom ha incrociato in passato; quest’ultimo
ribalta però la situazione e uccide Richie e i suoi uomini. Tom
torna così a casa e A History Of Violence si
conclude con una tranquilla scena di cena tra Tom e la sua
famiglia, lasciando intendere che, con il tempo, potrebbe esserci
una riconciliazione.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di A
History of Violence grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Tim Visio,
Prime Video e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19
febbraio alle ore 21:00 sul canale
Iris.
132 stanze. 157 sospetti,
un cadavere, un detective estremamente eccentrico e una cena di
Stato disastrosa. Disponibile da oggi il trailer ufficiale di
The Residence, il nuovo giallo di Shondaland, in arrivo
solo su Netflix dal 20 marzo. La serie, di cui è stato
rilasciato oggi anche il poster, è prodotta da Shonda Rhimes e Betsy Beers e creata da Paul
William Davies (Scandal, For the People).
Uzo Aduba
interpreta Cordelia Cupp, detective consulente del
Dipartimento di Polizia Metropolitana. Conosciuta per il suo
umorismo pungente, la sua implacabile ricerca della verità e un
occhio acuto per il comportamento umano, Cupp è la detective più
ambita al mondo, nonché una grande appassionata di birdwatching.
Con lei c’è Randall Park nel ruolo dell’agente speciale
dell’FBI
Edwin Park, incaricato di collaborare con Cupp durante una
cena di Stato ad alta tensione. Sebbene Park nutra scetticismo nei
confronti dei metodi non convenzionali di Cupp, la loro dinamica
promette di essere intrigante quanto il mistero che cercano di
svelare.
Da Apple Original Films e dai
filmmakers di Top Gun: Maverick arriva
F1, con protagonista Brad Pitt per la regia di Joseph
Kosinski. Il film è prodotto da Jerry Bruckheimer,
Joseph Kosinski, il pluricampione pilota di Formula 1
Lewis Hamilton, Brad Pitt, Jeremy Kleiner,
Dede Gardner e Chad Oman.
L’attesissimo film sulla Formula 1
ha come protagonista Brad Pitt nei panni di un ex pilota di F1® che
ritorna alle corse, affiancato da Damson Idris nel ruolo del suo
compagno di squadra all’APXGP, una squadra di fantasia sulla
griglia di partenza. Nel film, girato durante i weekend dei Grand
Prix, la squadra di Pitt e Idris si trova a fronteggiare i veri
titani dello sport.
Kosinski dirige da una sceneggiatura
di Ehren Kruger, Daniel Lupi è il produttore esecutivo. Nel team di
filmmaker dietro la macchina da presa troviamo, il direttore della
fotografia Claudio Miranda, gli scenografi Mark Tildesley e Ben
Munro, il montatore Stephen Mirrione, il costumista Julian Day, la
direttrice del casting Lucy Bevan e il compositore Hans Zimmer.
Apple Original Films presenta una
produzione Monolith Pictures / Jerry Bruckheimer / Plan B
Entertainment / Dawn Apollo, un film di Joseph Kosinski, F1®. Il
film sarà distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures
a partire dal 26 giugno 2025.
Da oggi è disponibile il trailer de
L’ALBERO, film d’esordio di Sara
Petraglia, con Tecla Insolia e
Carlotta Gamba, prodotto da Angelo
Barbagallo per Bibi Film. Il
film, presentato in occasione della 19ª edizione della
Festa del Cinema di Roma nella sezione Progressive
Cinema, uscirà nelle sale giovedì 20 marzo
distribuito da Fandango Distribuzione.
La trama di
L’Albero
Bianca ha 23 anni e le sembrano già
troppi. Se n’è andata da casa dei suoi, dovrebbe fare l’università,
ma non ci va mai. Ha poche, precise ossessioni: il tempo che passa,
la cocaina, e Angelica. Da quando vivono insieme, tutto corre più
veloce, precipita. Anche la loro amicizia, che inciampa nella
dipendenza e si confonde con l’amore. Bianca ha un quaderno, ci
scrive sopra appunti per i suoi libri, ma vorrebbe scriverci
tutto: che la giovinezza è dolorosa e sta già finendo. Che
l’amicizia spezza il cuore. Che perdiamo tutto continuamente, e
però alla fine, forse – tra le strade notturne di Roma, i ragazzi
di Napoli e l’albero che si intravede muto dalla finestra di casa
– nessuna cosa andrà perduta.
Netflix
svela le prime immagini di Pulse, il nuovo
medical
drama che farà battere i cuori di tutti gli appassionati del
genere. La serie, creata da Zoe Robynin veste
anche di showrunner insieme a Carlton Cuse, e con
protagonisti Willa Fitzgerald e Colin
Woodell, sarà disponibile solo su Netflix dal 3 aprile.
Mentre un uragano si
dirige verso il centro traumatologico di primo livello più
affollato di Miami, la dottoressa Danny Simms (Willa
Fitzgerald), specializzanda al terzo anno, viene
inaspettatamente promossa, e l’amato capo degli specializzandi, il
dottor Xander Phillips (Colin Woodell), viene
sospeso. Tra l’aggravarsi della tempesta e un’ondata di emergenze
mediche, l’ospedale si ritrova isolato, e Danny e Phillips devono
riuscire a lavorare insieme, nonostante inizino a trapelare i
dettagli di una loro storia d’amore clandestina e travagliata. Gli
altri membri del pronto soccorso dovranno affrontare sia le
conseguenze della relazione tra i due che le proprie sfide,
personali e professionali, con la consapevolezza che la posta in
gioco è la vita. Perché, per questo gruppo di medici, salvare la
vita dei pazienti è spesso meno complicato che vivere la
propria.
Produttori Esecutivi: Bradley Gardner, Emma Forman,
Michael Klick, Kate Dennis
Cast: Willa Fitzgerald, Colin Woodell, Justina
Machado, Jack Bannon, Jessie T. Usher, Chelsea Muirhead, Daniela
Nieves, Jessy Yates, Néstor Carbonell, Jessica Rothe, Santiago
Segura, Ash Santos, Arturo Del Puerto
Se c’è una cosa su cui si può
scommettere in ogni stagione di The
Boys, è che Hughie Campbell finirà coperto di sangue,
in un modo o nell’altro. Attualmente, le cineprese stanno girando
la quinta e ultima stagione della serie Prime Video dallo scorso novembre e la star
Jack Quaid ha ora condiviso una nuova foto del
dietro le quinte del set. Sebbene l’immagine non fornisca alcun
contesto, sembra abbastanza chiaro che Hughie subirà un altro bagno
di sangue quando lo show tornerà il prossimo anno.
Nel finale della quarta stagione,
Hughie e la maggior parte dei suoi compagni di squadra sono stati
catturati dalle forze di Homelander (queste
foto leggermente spoilerose sul set rivelano dove sono stati
probabilmente mandati), lasciando in fuga solo Annie January –
ora di nuovo potenziata come Starlight – e Billy Butcher. Con
quest’ultimo impegnato in una crociata per spazzare via tutti i
Supes, probabilmente toccherà ad Annie salvare Hughie e gli altri.
In attesa di maggiori certezze, è possibile guardare la foto di
Quaid su Instagram qui sotto.
Parlando con TV Guide dei
suoi piani per la stagione finale all’inizio di quest’anno, a
Kripke è stato chiesto se ha già deciso chi sopravviverà e chi
invece farà una fine senza dubbio disordinata. “Chiunque morirà
nella quinta stagione se lo meriterà ampiamente. Abbiamo un certo
senso di chi vive e di chi muore, ma non abbiamo ancora deciso
tutto. Ma si può fare l’ultima stagione di uno show e uscire di
scena alle proprie condizioni, quindi non tutti ce la
faranno”.
The
Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal
New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in
veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive
producer e showrunner Eric Kripke. The
Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures
Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises,
Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.
Il regista di Dune e Dune – Parte Due, Denis
Villeneuve, ha dichiarato di non avere intenzione di
dirigere altri film del franchise dopo il previsto adattamento di
Dune: Messiah, ma questo non significa
che la Warner Bros. si fermerà dopo tre film. Secondo lo scooper
Daniel Richtman, lo studio
avrebbe infatti intenzione di andare avanti con almeno un altro
film su Dune e starebbe pensando a Gareth
Edwards (Rogue
One: A Star Wars Story, Jurassic
World – La rinascita) per prendere il timone del
progetto.
Lo scooper ritiene che ci sia un
interesse anche da parte di Edwards a ricoprire il ruolo di regista
per il progetto, ma Richtman non è sicuro che sia effettivamente
già in trattative. I primi due film sono stati un grande successo,
ma un quarto capitolo sarebbe comunque sorprendente, vista la
direzione che la saga di Frank Herbert prende dopo
il secondo libro. Villeneuve ha mostrato scarso interesse
nell’adattare i romanzi successivi, Children of Dune e
God Emperor of Dune, perché ritiene che la storia inizi a
diventare troppo “esoterica”. In ogni caso, non resta che attendere
aggiornamenti sugli sviluppi futuri.
Le riprese di Dune
3 potrebbero avere inizio quest’estate
In attesa di notizie su un possibile
Dune 4, sappiamo che le riprese del terzo capitolo
della saga potrebbero avere luogo già quest’estate. L’estate del
2026 non è infatti mai stata una finestra realistica per l’inizio
delle riprese di Dune 3, se Villeneuve intende
davvero finire il film in tempo per l’uscita di dicembre 2026.
Iniziare le riprese a giugno di quest’anno rende la data di uscita
un obiettivo più raggiungibile, dato il lungo processo di
post-produzione e montaggio necessario per un film di queste
dimensioni. Villeneuve ha poi affermato che questo sarà il suo
ultimo film di Dune, ma spera che altri si
assumano il compito di adattare altri libri della serie di
Herbert.
Lo stesso Villeneuve ha recentemente
ipotizzato a Deadline che le riprese di Dune
3 sarebbero iniziate nel 2026, ma ha anche indicato che il
lavoro stava procedendo rapidamente e che avrebbe potuto
“tornare dietro la macchina da presa più velocemente di quanto
pensi”. Il regista ha anche avvertito che “questi film
richiedono molto tempo per essere realizzati, quindi è meglio non
dire ad alta voce quando potrei girare”. Villeneuve ha anche
detto di non voler affrettare il processo, quindi si può presumere
che non stia accelerando su sollecitazione dello studio, ma che sia
realmente pronto a partire.
Daredevil: Rinascita è a ormai
due settimane di distanza e sono ancora molti i dettagli mancanti
sulla serie. Uno di questi potrebbe però essere ora stato
svelato. L’insider @Cryptic4KQual ha infatti
condiviso notizie sulla durata dei primi due episodi della serie.
Stando a quanto riportato, il primo episodio dura 58 minuti, mentre
il secondo, invece, sarà di 47 minuti.
L’insider aggiunge: “Non conosco
il resto, ma si dice che il resto della serie manterrà una durata
adeguata”. Si spera dunque che questo significhi che non ci
saranno episodi sorprendentemente brevi, una fastidiosa abitudine
che ha afflitto la maggior parte dei progetti Marvel Studios/Marvel Television.
Il cast di Daredevil:
Rinascita
Matt Murdock (Charlie
Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per
la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex
boss della mafia Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York.
Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli
uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.
La serie Daredevil:
Rinascita vede la partecipazione anche di
Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna
Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson,
Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e
Jon Bernthal. Dario Scardapane è
lo showrunner.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead,
Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; e i produttori
esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad
Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher
Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron
Moorhead.
Secondo quanto riferito, la
produzione di Lanterns è
iniziata e speriamo che da un giorno all’altro venga rivelato un
primo sguardo ufficiale su Hal Jordan (Kyle
Chandler) e John Stewart (Aaron Pierre).
Nel frattempo, Pierre è apparso di recente a un evento sul tappeto
rosso e ha mostrato quello che secondo molti potrebbe essere il suo
nuovo look per interpretare il supereroe della DCU. L’attore di Mufasa:
Il Re Leone e Rebel Ridge ha abbandonato la sua caratteristica
peluria facciale per un look pulito e un taglio di capelli netto
che, a prima vista, fa sembrare che John sia uscito direttamente
dalla pagina.
“In questo momento sono
impegnato e concentrato su un progetto molto bello. Un progetto che
mi sta molto a cuore. Si tratta di Lanterns e interpreterò il
bellissimo personaggio di John Stewart, che amo molto”, ha
detto l’attore a un giornalista che gli ha chiesto dei suoi
prossimi progetti. “Farò tutto ciò che è in mio potere per
dargli vita in un modo che risuoni con la gente e che celebri quel
personaggio”. Secondo quanto riferito, Chandler ha firmato
solo per Lanterns, il che significa che John sarà
probabilmente proposto come la principale Lanterna Verde del
DCU in futuro. Di seguito, ecco il video della
breve intervista:
Di cosa parla Lanterns?
L’attesa serie Lanterns,
parte del rinnovato Universo DC guidato da Gunn e Safran, seguirà
le Lanterne Verdi Hal Jordan e John Stewart mentre indagano su un
misterioso omicidio legato a una cospirazione più ampia e
sconvolgente. La serie della HBO è descritta come una storia “alla
True Detective” che mescola intrighi cosmici con un tono
di ispirazione noir. Con una durata di otto episodi, Lanterns
promette di introdurre una versione fresca e dinamica degli amati
eroi intergalattici della DC.
Kyle Chandler e
Aaron Pierre sono stati confermati per Lanterns
e saranno i protagonisti della serie, rispettivamente nei panni di
Hal Jordan e John Stewart, segnando il loro attesissimo debutto
nell’Universo DC. Tra gli altri membri del cast finora confermati
figurano anche Kelly Macdonald, Garret Dillahunt e Poorna
Jagannathan. In quanto progetto cardine del rinnovato DCU,
Lanterns dovrebbe collegarsi direttamente ad archi
narrativi più ampi, pur offrendo una narrazione autonoma e
incentrata sui personaggi. Con la sua attenzione al mistero, al
dramma e alla mitologia cosmica della DC, Lanterns è
destinata a diventare un capitolo fondamentale dell’Universo DC in
evoluzione.
La serie si propone di mettere in
luce entrambi gli eroi in egual misura, offrendo una nuova
interpretazione della loro iconica collaborazione e rimanendo al
contempo fedele alla ricca storia dei fumetti dei personaggi. Con
la sua narrazione concreta e il tono ispirato al noir, la serie
dovrebbe fornire un nuovo livello di profondità al mito di
Lanterna Verde, attraendo sia i fan di lunga data che i
nuovi arrivati nell’Universo DC. I fan possono attendere il debutto
sulla HBO nel 2026.