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1923: come Harrison Ford ha aiutato una star della serie a superare una scena difficile della seconda stagione

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La star di 1923 Brian Geraghty racconta il modo toccante in cui il co-protagonista Harrison Ford lo ha aiutato a superare una scena particolarmente difficile. Ford, leggenda di Star Wars, è stato chiamato per dare un tocco di star power al prequel di Yellowstone di Taylor Sheridan, insieme alla vincitrice dell’Oscar Helen Mirren. La seconda stagione di 1923 riporta Ford e Mirren nei panni dei contadini Jacob e Cara Dutton, marito e moglie in difficoltà, insieme a un solido cast di supporto che include Geraghty nei panni di Zane Davis, il fedele capocantiere dei Dutton.

Il ruolo di valido dipendente di Jacob, che interpretò nel 1923, portò Geraghty a condividere un momento toccante con Ford, come ha raccontato di recente in un’intervista con ScreenRant, spiegando in dettaglio come la star più anziana lo abbia aiutato a superare una scena difficile… baciandolo sulla guancia.

Sì, è un attore che ti sostiene sempre ed è sempre presente. Abbiamo girato una bella scena che era difficile; un’intera giornata di lavoro, e lui mi ha sostenuto con enfasi. Quando l’abbiamo finita, entrambi ci siamo sentiti come se avessimo avuto successo, e lui era davvero elogiativo. È stato un sogno.

Credo che mi abbia baciato sulla guancia e abbia detto: “Ottimo lavoro oggi!” Sapevamo che avevamo molto da fare, ma anche solo quella sensazione era… Beh, è Harrison Ford! Sono solo grato di aver potuto passare un po’ di tempo con lui.

Brian Geraghty in 1923
Brian Geraghty in 1923 – Foto di Trae Patton/Paramount+

Geraghty ha anche ricordato alcune delle battute divertenti che Ford usa per far sapere al regista che lui e i suoi colleghi attori sono pronti a girare:

Ed è divertente. Ha una frase famosa: “Giriamo questa stronzata!” È la sua frase famosa. È quello che dice, oppure “Il reparto recitazione è pronto!” Parla per tutti noi, così sanno che siamo pronti a partire. Tutti ridono, e credo che ne stiano facendo una maglietta o qualcosa del genere.

Cosa significa per 1923

Jacob Ford è un attore chiave nel dramma che si svolgerà nella seconda stagione di 1923 e il pubblico può aspettarsi un lavoro di prim’ordine da Ford, che è cresciuto come attore secondo la sua co-protagonista Mirren. Mirren ha parlato di quanto Ford sia cresciuto in un’intervista con il WSJ all’inizio di questo mese, quando ha parlato della fonte della recitazione sempre più sensibile del suo co-protagonista, riferendosi a una scena della prima stagione del 1923 in cui il personaggio di Ford era insanguinato e vicino alla morte, e di come la scena fosse parallela all’incidente aereo di Ford nel 2015:

“È stato portato in cucina, moribondo e coperto di sangue, e più tardi Harrison mi ha detto: ‘Ero così dopo l’incidente’. Penso che forse l’aver vissuto quell’esperienza gli abbia dato una comprensione molto diversa di cosa significhi essere un essere umano senziente”.

Ford ha riportato ferite a causa dell’incidente del suo aereo d’epoca della Seconda Guerra Mondiale durante un atterraggio di emergenza in un campo da golf della California del Sud.

Harrison Ford, Darren Mann, and Caleb Martin in 1923 (2022)
Harrison Ford, Darren Mann e Caleb Martin in 1923 – Foto di Trae Patton – © Paramount+ 2025

La star del 1923 Brandon Sklenar ha fatto eco ai sentimenti di Mirren nei confronti di Ford, applicandoli anche a lui, in un’intervista del 2024 con People Magazine, in cui ha parlato della saggezza che i suoi veterani colleghi gli hanno trasmesso:

Vedere le persone al loro livello ed essere in grado di mantenere un livello così profondo di umiltà, umanità e gentilezza è qualcosa che porterò con me per sempre perché sono entrambi esseri umani davvero speciali e penso che questo si rifletta nel loro lavoro e nel modo in cui sono venerati dal pubblico e lo sono stati per tanti anni.

Le ultime osservazioni di Geraghty servono solo a sottolineare ancora una volta l’importanza della presenza di Ford nel cast di “1923”. Oltre alla saggezza e all’esperienza che mette in campo, è anche di grande supporto e, quando serve, sa anche scherzare come un nonno per alleggerire l’atmosfera.

Vought Rising: le riprese dello spin-off di The Boys inizieranno ad agosto

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La scorsa estate, durante il SDCC, abbiamo saputo che l’universo di The Boys continuerà a espandersi con una terza serie spin-off, e ora – tramite Nexus Point News – è stato rivelato il team creativo di Vought Rising. Oltre allo showrunner Paul Grellong, la writers’ room comprenderà: James Barnes (produttore esecutivo, tra i suoi lavori precedenti figurano The Walking Dead, Timeless e Gotham), Paul Keables (Co-produttore esecutivo, tra i suoi lavori precedenti figurano Spinning Out e Nashville) e Sophia Lopez (produttrice esecutiva, che ha lavorato in precedenza come sceneggiatrice in Hightown).

Ma anche Lauren Greer (produttrice che in precedenza ha lavorato come co-produttrice e story editor esecutivo in Gen V e come scrittrice in Lincoln Rhyme: Hunt for the Bone Collector) e Sheila Wilson (produttrice, in precedenza ha lavorato come story editor e scrittrice in Warrior Nun). Sempre secondo quanto riferito, la produzione dovrebbe iniziare ad agosto, cosa che se confermata permette di prevedere un’uscita della serie su Prime Video nel corso del 2026. Non resta a questo punto che attendere maggiori notizie.

Di cosa parlerà Vought Rising?

Vought Rising sarà una serie prequel ambientata nella New York degli anni ’50, incentrata sulle origini della corporazione onnicomprensiva della serie principale, con Jensen Ackles e Aya Cash che riprenderanno i rispettivi ruoli di Soldier Boy e Stormfront. I fan hanno visto alcuni retroscena della Vought International nelle passate stagioni di The Boys, soprattutto nel contesto dell’ascesa di Soldier Boy, Stormfront e Stan Edgar (Giancarlo Esposito).

Soldier Boy ha recentemente fatto un delizioso cameo nei momenti finali della quarta stagione di The Boys, quando Patriota lo ritrova in un laboratorio. In precedenza, la sua storia è stata elaborata nella terza stagione, dove lo abbiamo visto guidare la squadra di supereroi Payback durante la Seconda Guerra Mondiale e tormentare la sua stessa squadra. Ha anche lavorato con il Macellaio di Karl Urban e con Hughie di Jack Quaid durante il suo incarico in The Boys, aiutando la coppia a distruggere suo figlio, Homelander (Antony Starr).

Ackles ha anche confermato che Solider Boy tornerà come series regular per la quinta e ultima stagione di The Boys, dopo aver fatto una breve apparizione nella scena post-credits del finale della quarta stagione. “Fin dall’inizio ho voluto chiudere la serie con la quinta stagione”, ha dichiarato lo showrunner Eric Kripke. “Puoi avere il tuo momento di calma prima della tempesta, che è un po’ quello che la quarta stagione è per me. Dico calma… sapete cosa intendo. È incentrata sui personaggi e poi si dà il via al climax”.

Percy Jackson: Walker Scobell anticipa il “più grande episodio” della seconda stagione

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La star di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, Walker Scobell, presenta in anteprima il più grande episodio della seconda stagione, che presenta un momento importante del libro. Continuando l’adattamento della serie di libri per ragazzi di Rick Riordan, lo show Disney+ dovrebbe affrontare Il mare dei mostri. Nel romanzo Percy e i suoi amici si avventurano nel regno omonimo, situato nel Triangolo delle Bermuda, alla ricerca di un antico oggetto che salverà il Campo Mezzosangue da una minaccia invasiva. Non solo introduce diversi nuovi mostri, ma include anche un’importante battaglia oceanica. La prima della seconda stagione di Percy Jackson è prevista per la fine dell’anno.

Parlando con Den of Geek al recente SCAD TVfest, Scobell, che interpreta Percy, ha condiviso alcune anticipazioni su ciò che ci aspetta in Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Ha confermato che la prossima stagione includerà la battaglia cruciale di Scilla e Cariddi del libro nell’episodio 4, e ha promesso che sarà la “più grande” puntata della serie finora. Ecco cosa ha detto:

È un film a sé stante, a dire il vero. Ricordo che quella è stata la prima lettura collettiva che abbiamo fatto senza averlo letto prima. Volevano che lo leggessimo tutti lì e lo sperimentassimo per la prima volta con loro.

Cosa significa per la seconda stagione di Percy Jackson

Senza entrare troppo nello spoiler del libro, Scilla e Cariddi sono le creature mitologiche che si nascondono all’ingresso del Mare dei Mostri. Percy e i suoi amici devono superarle durante la loro ricerca, e non è un compito facile. Una battaglia navale con mostri enormi richiederà una grande quantità di effetti speciali e coreografie. Finora, la sequenza d’azione più intensa dello show è stata probabilmente la lotta con la Chimera nella stagione 1, episodio 4, anche se il finale della stagione 1 di Percy Jackson lo ha visto anche duellare con Ares (Adam Copeland). Tuttavia, l’affermazione di Scobell secondo cui la battaglia della seconda stagione è la più grande di sempre sembra accurata.

Nella quarta puntata della prima stagione, Percy si è scontrato con la Chimera sul Gateway Arch a St. Louis, nel Missouri.

Questo indica che Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo sta diventando più grande per la sua seconda stagione, un tipico aumento per un programma televisivo fantasy. Il posizionamento della battaglia nella quarta puntata dà anche un’idea del ritmo della seconda stagione. La prima stagione aveva solo otto puntate e si prevede che la seconda stagione ne avrà altrettante. L’incontro con Scilla e Cariddi avviene verso la metà del libro e segna una svolta importante nella trama, quindi ha senso che avvenga a metà stagione. Probabilmente sarà il culmine dell’episodio 4, lasciando gli spettatori con un piccolo colpo di scena.

Towards Zero: trailer della nuova serie su Agatha Christie della BBC

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È stato rilasciato il trailer ufficiale dell’ultimo programma poliziesco della BBC, Towards Zero. Adattamento del romanzo del 1944 della best-seller di romanzi polizieschi Agatha Christie, la serie in tre parti segue la star del tennis britannico Nevile Strange (Oliver Jackson-Cohen), che si riunisce con la sua ex moglie Audrey (Ella Lily Hyland) per l’estate nella tenuta costiera inglese della zia di Nevile, Lady Tressilian (Anjelica Huston). Intorno a loro c’è un eclettico cast di personaggi: la nuova moglie di Nevile (Mimi Keene), un cugino amareggiato, un truffatore francese, un’orfana dalla lingua tagliente, un avvocato di famiglia e un cameriere con i suoi segreti.

Ora, l’emittente BBC ha rivelato il trailer ufficiale di Towards Zero, promettendo un’estate piena di passione, potere e segreti. Quando un instabile triangolo amoroso incontra la matriarca di Gull Point, un raduno di amici e familiari si riempie di rivalità nascoste e omicidi. Towards Zero sarà disponibile su BBC iPlayer il 2 marzo. Guarda il trailer completo qui sotto:

Cosa significa il trailer di Towards Zero

Towards Zero della BBC segue una lunga serie di successi degli adattamenti di Agatha Christie. Il giallo in tre parti sarà prodotto da Mammoth Screen, che in precedenza ha adattato il romanzo di Christie del 1939 Murder Is Easy nel 2023 con David Jonsson (Alien: Romulus) nei panni di un addetto nigeriano coinvolto in un omicidio. Il cast di Towards Zero include la premiata attrice Anjelica Huston, che non è nuova a interpretare una formidabile matriarca, come nel ruolo di Morticia nei film della famiglia Addams e in The Royal Tenenbaums di Wes Anderson.

Huston è affiancata da Jackson-Cohen nel ruolo del nipote playboy e da Mimi Keene di Sex Education nel ruolo della nuova moglie. Jackson-Cohen si è fatto un nome nel genere horror con le miniserie Netflix The Haunting of Hill House e Bly Manor, nonché con The Invisible Man di Leigh Whannell. Matthew Rhys interpreterà l’ispettore Leach, un detective assegnato al caso di omicidio nella tenuta di Lady Tressilian. Noto per la sua interpretazione vincitrice di un Emmy nella serie drammatica di spionaggio The Americans e come avvocato titolare di Perry Mason, Rhys porterà sicuramente il suo spirito investigativo in Towards Zero.

CBS rinnova Tracker e altre sette serie tv per il 2025/2026

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CBS rinnova Tracker e altre sette serie tv per il 2025/2026

La CBS ha rinnovato le serie Tracker e Georgie & Mandy’s First Marriage insieme ad altre sette. Tracker è una serie tratta dal romanzo di Jeffery Deaver The Never Game, pubblicato nel 2024, che segue le avventure del solitario cacciatore Colter Shaw (Justin Hartley, protagonista di This Is Us). Georgie & Mandy’s First Marriage è il secondo spin-off della sitcom di successo The Big Bang Theory, che segue la vita matrimoniale del fratello maggiore di Sheldon, Georgie Cooper (Montana Jordan), e di sua moglie Mandy (Emily Osment) dopo gli eventi del finale della serie Young Sheldon.

Paramount ha annunciato il rinnovo di nove programmi della CBS. L’annuncio comprende Tracker – stagione 3, Georgie & Mandy’s First Marriage – stagione 2, Elsbeth – stagione 3, Fire Country – stagione 4, NCIS – stagione 23, NCIS: Origins – stagione 2, NCIS: Sydney stagione 3 e Hollywood Squares stagione 2. Hanno anche rinnovato la sitcom Ghosts per due stagioni, che quindi andrà in onda fino al 2027 con la quinta e la sesta stagione. Altri ordini e rinnovi di serie sono previsti in un secondo momento.

Cosa significano questi rinnovi per la CBS

Questa ampia serie di rinnovi vede il programma della CBS per la stagione 2025-2026 prendere forma, in gran parte in un colpo solo. I programmi rinnovati si aggiungono a un palinsesto che già include la seconda stagione di Matlock, l’ottava stagione di FBI (già confermata nell’ambito di un precedente rinnovo per due stagioni) e nuovi programmi tra cui lo spin-off di Fire Country, Sheriff Country, lo spin-off di Blue Bloods, Boston Blue, e il talent show canoro senza copione The Road.

Boston Blue vedrà Donnie Wahlberg riprendere il ruolo del detective Danny Reagan, che ha interpretato in tutte le 14 stagioni della serie poliziesca della CBS.

Le serie sceneggiate esistenti che rimangono in bilico includono ancora la serie poliziesca S.W.A.T. (che è stata rinnovata per l’ottava stagione in corso dopo che la settima era stata precedentemente fissata come l’ultima), le sitcom The Neighborhood e Poppa’s House, il dramma poliziesco The Equalizer e le restanti serie FBI FBI: International e FBI: Most Wanted. Resta da vedere se alcune o tutte queste serie saranno rinnovate. Tuttavia, il fatto che la CBS abbia concesso il rinnovo a una combinazione di serie di lunga durata e show al loro esordio indica che tutte potrebbero avere una possibilità.

Scissione è diventata la serie Apple TV+ più vista, spodestando Ted Lasso

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La serie thriller Scissione (Severance) di Apple TV+ è diventata la serie più vista di tutti i tempi sulla piattaforma di streaming, detronizzando Ted Lasso. Lo streamer ospita una serie di programmi di vari generi, molti dei quali hanno ricevuto il plauso della critica. Tra questi ci sono commedie come Ted Lasso, commedie poliziesche come Bad Monkey e altri spettacoli strabilianti come la serie di fantascienza Dark Matter. La piattaforma è diventata anche la sede di molteplici franchise, come dimostra l’imminente Monarch: Legacy of Monsters stagione 2, parte del Monsterverse, e l’espansione di For All Mankind con uno spinoff, intitolato Star City.

Sono le serie di fantascienza come queste ultime due che hanno riscosso il maggior successo su Apple TV+, ottenendo un alto numero di spettatori e premi per i suoi programmi del genere. Ad esempio, le stagioni 3 e 4 di Silo sono state confermate dopo l’alto numero di spettatori sulla piattaforma, incluse le numerose nomination ai premi per la stagione 1. Altri grandi show di fantascienza sulla piattaforma includono Fondazione, basato sulla serie di libri di Isaac Asimov, e Invasion, che è stato rinnovato per la terza stagione nonostante le recensioni contrastanti. Tuttavia, uno show si è dimostrato il thriller di fantascienza di maggior successo di Apple TV+ e ora è lo show più popolare di sempre.

Scissione (Severance) è diventato lo show più visto di sempre su Apple TV+

Secondo un nuovo rapporto, Severance è diventato il programma televisivo più visto nella storia di Apple TV+. Il thriller fantascientifico segue un gruppo di lavoratori della Lumon Industries che si sono volontariamente sottoposti al processo di “separazione”, separando i loro ricordi lavorativi da quelli esterni. Tuttavia, le vite interne ed esterne del protagonista Mark Scout (Adam Scott) iniziano a scontrarsi quando un amico di lavoro lo visita fuori, il catalizzatore di una serie di eventi misteriosi che circondano l’azienda. La seconda stagione di Severance è in corso, con cinque episodi su dieci rilasciati al momento della stesura.

Ora, Deadline Hollywood ha confermato che Severance è la serie più vista di tutti i tempi su Apple TV+, superando Ted Lasso in termini di numero di spettatori. L’affermazione del servizio di streaming è stata supportata dai dati di Nielsen: la serie è riuscita a totalizzare 589 milioni di minuti nei tre giorni successivi alla messa in onda dell’episodio 1 della seconda stagione, di cui il 28% nell’episodio in questione. È stato anche accreditato un aumento del 126% degli abbonati mensili alla piattaforma dal 1° gennaio al 19 gennaio 2025, in coincidenza con il titolo da record.

Cosa significa la popolarità di Severance per la serie

La popolarità della serie non sorprende, considerando che l’intervallo di tre anni tra una stagione e l’altra ha fatto crescere l’attesa per il ritorno. Anche Apple TV+ ha fatto un’intensa attività di marketing, con l’attrazione di attori come Scott e creativi dietro le quinte come Ben Stiller che hanno contribuito a far conoscere la serie al pubblico. Aiuta il fatto che la serie faccia progressi continui nei suoi misteri ad ogni nuovo episodio, contribuendo alla sua popolarità grazie alla promessa di risposte che alla fine arriveranno.

Reacher – stagione 3 debutta su Rotten Tomatoes con un nuovo record per la serie

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Reacher – stagione 3 ora disponibile su Rotten Tomatoes e il punteggio stabilisce un nuovo record per lo show. Basata sulla serie di romanzi Jack Reacher dell’autore Lee Child, la serie di successo Prime Video è stata presentata per la prima volta nel 2022, con Alan Ritchson nel ruolo dell’omonimo eroe. La terza stagione di Reacher, che adatta gli eventi del romanzo Persuader di Child, vede il personaggio principale infiltrarsi in un’organizzazione criminale e scontrarsi con Paulie (Olivier Richters), un potente esecutore. Finora le recensioni dello show sono state entusiastiche, creando grandi aspettative per la terza stagione.

Rotten Tomatoes rivela ora che Reacher ha debuttato con un punteggio impressionante del 100% su 16 recensioni, al momento della stesura. Anche se questo punteggio potrebbe variare con l’aggiunta di altre recensioni, attualmente segna la stagione più votata dello show, battendo il punteggio del 98% della seconda stagione. Il punteggio del Popcornmeter, basato sul pubblico, non sarà disponibile per la terza stagione fino a dopo la prima. Di seguito è riportato un grafico che mette a confronto i punteggi delle stagioni:

Cosa significa il punteggio di Rotten Tomatoes della terza stagione per Reacher

 

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Perché il punteggio del pubblico potrebbe battere quello della seconda stagione

Anche se, dopo l’aggiunta di altre recensioni di Reacher stagione 3, il punteggio dovesse scendere un po’, i nuovi episodi continuano a essere un punto di forza della serie. Finora ogni stagione è stata un grande successo per lo streamer e la serie si classifica ancora come uno degli originali Prime Video più visti di sempre. Per quanto riguarda i punti di forza della terza stagione, la recensione di Greg MacArthur per ScreenRant sottolinea che sembra un ritorno alle origini con una storia avvincente:

I fan che hanno amato le stagioni 1 e 2 di Reacher e quelli che hanno apprezzato Il persuasore di Lee Child, apprezzeranno molto la terza stagione. Non è così espansiva o piena di retroscena come lo era la seconda stagione, il che per alcuni potrebbe essere una buona cosa.

Il fatto che lo show funzioni per il pubblico, tuttavia, sarà la chiave del suo successo, e c’è motivo di credere che sarà così. Le recensioni della seconda stagione di Reacher sono state positive, ma la stagione è stata criticata per il fatto che il lupo solitario Reacher lavorasse molto come parte di una squadra, oltre al fatto che le scene di combattimento mancassero di grinta. Con la trama della terza stagione che rimette Reacher da solo e lo stesso Ritchson che ha recentemente rivelato che è stata data maggiore importanza al fatto di rendere giusti i combattimenti della terza stagione di Reacher, il punteggio del Popcornmeter per i nuovi episodi potrebbe finire per essere superiore al 76% della seconda stagione.

Poker Face – stagione 2 aggiunge le star di Arrested Development, Oppenheimer e Yellowjackets

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Poker Face sta ingrandendo il suo cast di guest star per Poker Face – stagione 2 tra cui attori di una vasta gamma di amati successi televisivi e blockbuster come Arrested Development, Oppenheimer e Yellowjackets. Creata da Rian Johnson di Knives Out, la serie poliziesca segue Charlie Cale, interpretata da Natasha Lyonne, che ha un dono innato per individuare le bugie, mentre risolve vari crimini e omicidi viaggiando attraverso gli Stati Uniti per trovare il responsabile della morte di suo figlio. La serie, nominata quattro volte agli Emmy, torna con misteri più stravaganti e volti nuovi con l’imminente seconda stagione di Poker Face.

Peacock ha ora confermato l’aggiunta di cinque nuove star al cast di Poker Face. La prossima stagione della commedia drammatica di successo includerà Alia Shawkat (Arrested Development), Carol Kane (Unbreakable Kimmy Schmidt), David Krumholtz (Oppenheimer), Jason Ritter (Matlock) e Melanie Lynskey (Yellowjackets). Come per le precedenti guest star, come Adrien Brody, Joseph Gordon-Levitt e Chloë Sevigny, i dettagli sui loro ruoli rimangono sconosciuti.

Cosa significano i nuovi volti della seconda stagione di Poker Face

Poker Face
Foto: Evans Vestal Ward/Peacock

Più membri del cast per la serie stellare

Le guest star di Poker Face hanno la possibilità di liberarsi dai loro soliti ruoli per interpretare un personaggio unico coinvolto in un giallo alla Colombo. I crimini delle guest star, come il miliardario spericolato interpretato da Joseph Gordon-Levitt e il prodigio del casinò interpretato da Adrien Brody, vengono svelati all’inizio dell’episodio e successivamente si dipanano con la ricerca della verità da parte di Charlie. La seconda stagione di Poker Face ha già confermato ospiti come Giancarlo Esposito di Better Call Saul e Kumail Nanjiani di Only Murders in the Building, e le ultime notizie stanno rafforzando il cast con attori ancora più famosi.

Alia Shawkat, nota per il suo tempismo comico e il suo spirito eccentrico in Arrested Development e Search Party, potrebbe avere successo nei panni di un’adorabile truffatrice. Carol Kane, con la sua caratteristica energia stravagante ma imprevedibile, potrebbe essere perfetta per un ruolo che va oltre le aspettative del pubblico, quello di una mente apparentemente dolce ma astuta dietro un crimine. Data la propensione della serie per colpi di scena inaspettati, nella seconda stagione di Poker Face ci sono diversi personaggi, da un affascinante cattivo a un colpevole dalla voce gentile, che Shawkat, Kane, Krumholtz, Ritter e Lynskey saranno più che in grado di interpretare.

Daredevil: un dirigente del MCU spiega se Born Again riporterà in vita gli altri difensori di Netflix come Jessica Jones

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Con il ritorno di Charlie Cox per Daredevil: Rinascita, l’universo cinematografico Marvel potrebbe vedere il ritorno degli eroi Marvel-Netflix prima piuttosto che dopo. Il ritorno di Matt Murdock nella timeline dell’MCU si sta avvicinando, dato che Daredevil: Born Again continuerà le avventure del Diavolo di Hell’s Kitchen. Tuttavia, molti fan dell’MCU si stanno attivamente chiedendo quali siano le possibilità che il resto dei Difensori tornino nel franchise.

In una nuova intervista di Entertainment Weekly a Brad Winderbaum, responsabile dello streaming presso i Marvel Studios, gli è stato chiesto se fosse possibile che gli altri eroi Marvel-Netflix tornassero nel franchise MCU. Senza entrare troppo nei dettagli, Winderbaum ha accennato che si tratta di qualcosa “che stiamo esplorando a fondo” in vista della premiere di Daredevil: Born Again, condividendo quanto segue:

Non posso dire molto, ma vi dirò che è così eccitante poter giocare in quel sandbox. Ovviamente non abbiamo le risorse illimitate di narrazione di un fumetto. Se puoi disegnarlo, puoi farlo. Si tratta di gestire attori e tempo e la massiccia scala di produzione per costruire un universo cinematografico, soprattutto in televisione. Ma posso solo dire che, tenendo conto di tutte queste variabili, è sicuramente qualcosa di estremamente stimolante dal punto di vista creativo e che stiamo esplorando a fondo.

Cosa significano i commenti di Brad Winderbaum su Defenders per Daredevil: Rinascita

Jessica Jones

Il ritorno di un personaggio come Jessica Jones sono ancora possibili

Da quando gli show Marvel-Netflix sono diventati canonici per l’MCU, le porte sono state spalancate per consentire ai Marvel Studios di continuare ad esplorare Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist, così come i personaggi delle rispettive serie. Realizzare show individuali per ciascuno di essi potrebbe essere più complicato, almeno per il resto della saga del Multiverso, dato che i Marvel Studios stanno portando a termine le restanti Fasi 5 e 6. Tuttavia, non sarebbe sorprendente se Daredevil: Rinascita servisse come veicolo per riportare almeno alcuni dei membri di The Defenders.

Date le rispettive relazioni che Matt ha con Luke, Jessica e Danny Rand, Daredevil: Born Again sarebbe anche il progetto perfetto per mostrare dove si trovano oggi dopo la fine dei loro spettacoli.

Dato che gli attori di Marvel-Netflix hanno dichiarato di voler tornare, sembra, in base alla risposta di Winderbaum, che i Marvel Studios potrebbero essere in trattative con loro per un loro ritorno in qualche modo. Se non dovesse accadere nella prima stagione, è possibile che Daredevil: Born Again – stagione 2 possa essere il luogo in cui i fan potranno assistere alla riunione dei Defenders.

FBI – Stagione 7, episode 13: Il trailer rivela la posizione di OA dopo la sua recente

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Il trailer dell’episodio in uscita della serie FBI segna il ritorno dell’agente speciale OA (Zeeko Zaki). Dopo la sua notevole assenza dall’episodio 12 della settima stagione della di FBI intitolato “Manhunt”, la serie procedurale di Dick Wolf non ha fornito alcuna spiegazione per la scomparsa dell’agente FBI OA. Senza il suo partner di lunga data, l’agente speciale Maggie Bell (Missy Peregrym) si rivolge all’agente Scola (John Boyd) per affrontare uno dei casi più intensi della settima stagione. Nel prossimo episodio, OA collaborerà con Scola per affrontare un’indagine sul crimine organizzato legata all’accademia militare corrotta di quest’ultimo.

Ora, la CBS (tramite TV Promos) ha pubblicato un teaser trailer di FBI – Stagione 7, episode 13, che conferma il ritorno di OA di Zaki, l’agente speciale incaricato Isobel Castille (Alana de la Garza), e l’apparizione di Nina Chase di FBI: Most Wanted. Non è la prima volta che un agente salta un episodio della settima stagione dell’FBI, poiché la CBS ha avviato un sistema di rotazione dei membri del cast a seguito di una nuova misura di riduzione dei costi. Guarda il trailer completo qui sotto:

Cosa significa il ritorno di OA nel prossimo episodio dell’FBI

FBI

Un gradito ritorno potrebbe diventare una tendenza preoccupante

L’assenza dell’agente speciale OA nell’ultimo episodio dell’FBI è stata particolarmente sorprendente, dato il focus sull’agente Maggie. Dopo aver erroneamente creduto che una delle sue vittime fosse stata uccisa in un incidente di traffico di armi, Maggie è tormentata dal senso di colpa e si rivolge all’agente Scola per avere sostegno. Il rapporto tra OA e Maggie nell’FBI si è evoluto costantemente nel corso della settima stagione, rendendo la sua scomparsa ancora più evidente. Con la nuova politica di rotazione del cast dell’FBI, potrebbe diventare comune per gli agenti scomparire da certi casi della settimana senza spiegazioni, dato che la stessa Maggie sembra essere scomparsa nell’episodio successivo.

In FBI – Stagione 7, episode 13 intitolato “Hitched”, la serie continua a svelare il mistero dietro la scuola militare dell’agente Scola. La sinossi ufficiale del prossimo episodio suggerisce che l’indagine di Scola e OA sulla morte di due giurati sotto processo per un caso di mafia di alto profilo prenderà una piega personale:

Dopo che due giurati di un processo di alto profilo contro la mafia vengono uccisi, la squadra si lancia in un’indagine sul crimine organizzato fino a quando non si scopre che i giurati potrebbero non essere stati affatto i bersagli designati. Il caso diventa personale per Scola quando scopre che uno dei suoi ex istruttori dell’accademia militare che ha frequentato potrebbe essere collegato.

Questa sarà la prima volta che OA torna sul campo da quando ha perso la calma per un caso che riguardava un crimine d’odio contro immigrati musulmani. Sebbene le ragioni della sua assenza rimangano ipotetiche, l’agente speciale Isobel potrebbe aver chiesto a OA di prendersi una pausa dalla polizia dopo diversi scoppi d’ira che hanno messo in pericolo la vita dei suoi colleghi.

Winter Palace: dietro le quinte della produzione franco-svizzera su Netflix

La prima serie svizzera prodotta da Netflix Winter Palace è una coproduzione francese sviluppata con Oble Studios. Il co-fondatore della società, il produttore Hugo Brisbois, spiega il ruolo di Oble in questo dramma in costume, che racconta la nascita dell’ospitalità di lusso in Svizzera nel 1899.

Da dove nasce l’idea originale di “Winter Palace”?

Hugo Brisbois: L’idea si ispira liberamente alla vita di uno dei primi albergatori che aprì uno stabilimento nelle Alpi durante l’inverno. Si chiamava Johannes Badrutt e aprì il Kulm Hotel a St. Moritz, nel cantone svizzero dei Grigioni. All’epoca, tutti gli hotel della zona aprivano solo d’estate, funzionando come sanatori. La gente veniva per cure, ecc. “Winter Palace” racconta la storia della prima stagione di vacanze invernali, come la conosciamo oggi.

Com’era allora?

All’epoca era molto rudimentale. Erano i primi tempi degli sci di legno e non c’erano ancora gli impianti di risalita, quindi bisognava risalire le piste a piedi. La serie mostra anche il folklore che stava appena emergendo, con una clientela facoltosa composta principalmente da lord anglosassoni che venivano a investire in Svizzera. Il paese si è rapidamente posizionato nel mercato del lusso, attirando una clientela abbastanza benestante. L’intera storia dell’ospitalità svizzera si è costruita anche sul turismo invernale.
Abbiamo cercato di infondere un po’ di “French Touch” nella serie.

Ci sono voluti sei anni per sviluppare la serie. Come lo spiega?

Winter Palace è una coproduzione internazionale. Inizialmente, la serie è stata sviluppata dalla società di produzione svizzera Point Prod, in collaborazione con l’emittente pubblica RTS (Radio Télévision Suisse). Tuttavia, la serie non poteva essere finanziata interamente a livello locale, poiché il budget era troppo elevato rispetto agli standard delle produzioni locali. Pertanto, è stato necessario trovare finanziamenti internazionali ed è qui che è entrata in gioco Oble. Ci siamo quindi messi in contatto con Netflix, che ha trasformato la serie in una produzione internazionale, coinvolgendo molti talenti francesi, come la costumista Valérie Adda (“Donne in guerra”) e il compositore Thylacine. Anche gli effetti speciali visivi sono stati realizzati in Francia e il ruolo femminile principale è interpretato da Manon Clavel (“La verità”). Abbiamo davvero cercato di infondere un po’ di “French Touch” nella serie

Oble è servita da collegamento tra Netflix e la produzione svizzera?

Esattamente. Siamo intervenuti per cofinanziare la serie e renderla più movimentata, più internazionale di quanto sarebbe stata se fosse stata svizzera al 100%. Questa era la nostra competenza in questo progetto, anche se il lavoro svolto in una popolazione così piccola come quella della Svizzera romanda era già impressionante. Tuttavia, il loro settore è meno strutturato del nostro. Per quanto riguarda Netflix, la serie doveva avere un impatto internazionale perché la piattaforma deve affrontare una duplice sfida: la serie deve brillare sia a livello locale che all’estero. Quando Netflix fa un investimento come quello fatto in Winter Palace, cerca un buon pubblico in Svizzera che possa avere un impatto nel resto del mondo, in particolare in alcuni paesi vicini chiave come Francia, Germania o Italia.

La serie è storicamente accurata al 100%?

Abbiamo lavorato con Evelyne Lüthi-Graf, ex direttrice dell’Archivio svizzero degli alberghi, per ricreare il periodo. Abbiamo discusso molto con lei con l’obiettivo di rispecchiare da vicino la realtà. Allo stesso tempo, non potevamo attenerci rigorosamente ad essa. Stiamo realizzando una serie di fiction, non un documentario, quindi ci sono alcuni anacronismi.

Come descriverebbe l’universo e l’atmosfera di Winter Palace?

La serie è un dramma in costume, ma i dialoghi la rendono molto moderna. I personaggi parlano come farebbero oggi. Mi piace tracciare un parallelo, con l’umiltà che richiede, tra “Palais d’Hiver” e “The White Lotus”: entrambe le serie descrivono questa dicotomia tra clienti molto ricchi con i loro piccoli giochi e il personale dell’hotel più modesto che affronta questioni diverse. I loro archi narrativi si scontrano intorno ai nostri due personaggi principali, André e Rose, i manager, che devono supervisionare i loro team e garantire il benessere dei loro clienti.

Al Passo del Sempione, c’è un vecchio e enorme ospizio a 2.000 metri di altitudine che abbiamo utilizzato come ambientazione per il nostro hotel

Come sono andate le riprese in quota?

Le riprese esterne sono state effettuate principalmente nell’Alto Vallese, a 2.000 metri di altitudine. Abbiamo trovato l’edificio per il “Winter Palace” al Passo del Sempione, che conduce in Italia. In cima c’è un vecchio e enorme ospizio che abbiamo usato come ambientazione per il nostro hotel, aggiungendo effetti visivi. Ovviamente, girare in alta quota comporta molte sfide, soprattutto perché all’inizio del 2024 le condizioni meteorologiche erano pessime. A gennaio ha nevicato molto, poi non ha nevicato affatto. Quindi non è stato facile per la continuità. L’impatto del cambiamento climatico sulla nostra serie era evidente! Tuttavia, siamo stati fortunati perché non abbiamo dovuto cancellare un solo giorno di riprese.

Come avete gestito il freddo e il tempo in generale?

Non è stato facile perché sul set c’era molto da aspettare. Abbiamo nascosto alcune stufe sotto i costumi degli attori. Poi, per portare l’attrezzatura, avevamo una base logistica nella valle, a Berg. Le squadre salivano al passo ogni mattina e scendevano ogni sera. La strada per il Passo del Sempione è un’importante via di comunicazione, ben sgomberata dalla neve, ed è anche per questo che abbiamo scelto di girare lì.

Dove avete girato gli interni?

Abbiamo girato un po’ in studio, ma la maggior parte degli interni sono stati girati vicino a Montreux, in una scuola alberghiera dove siamo riusciti a ricrearli. La scuola è stata entusiasta di ospitarci perché la serie riflette la lunga tradizione di ospitalità della Svizzera.

Jisoo delle Blackpink protagonista del nuovo drama K di Netflix

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Jisoo delle Blackpink protagonista del nuovo drama K di Netflix

Jisoo, delle Blackpink, sta per interpretare un ruolo originale in un K-drama di Netflix, nel ruolo di protagonista del prossimo Boyfriend on Demand. La prima è prevista per il 2025. Il K-drama di Netflix segue Seo Mi-rae, una produttrice di webtoon oberata di lavoro, che trova una via di fuga dalla sua estenuante vita lavorativa attraverso un misterioso programma di incontri in realtà virtuale. Con il suo dispositivo “Fidanzato mensile” in mano, Mi-rae incontra gli innumerevoli fidanzati dei suoi sogni, le cui disposizioni idealistiche rinnovano il suo desiderio d’amore.

Secondo The Hollywood Reporter, Jisoo è stata scelta per interpretare Boyfriend on Demand nel ruolo di Mi-rae. Il prossimo K-drama vede Jisoo insieme a Seo In-guk (Doom at Your Service), che interpreta Park Kyeong-nam, il suo rivale nel settore dei webtoon. Diretto da Kim Jung-sik (No Gain No Love), Boyfriend on Demand si preannuncia come un vortice onirico di momenti emozionanti e risate.

Il ruolo di Jisoo in Boyfriend on Demand

Il ruolo di Jisoo in Boyfriend on Demand consolida il suo status di artista dai molti talenti. Dal suo debutto come membro delle Blackpink nel 2016, Jisoo è diventata una delle figure più riconoscibili del K-pop. Il suo primo album da solista, Me, ha battuto tutti i record nel 2023, vendendo oltre un milione di copie in due giorni, ma anche le sue ambizioni nella recitazione sono in costante crescita. Ha fatto il suo debutto come attrice protagonista nel 2021 in Snowdrop, una storia d’amore d’epoca disponibile in streaming su Disney+ con un punteggio di pubblico del 97% su Rotten Tomatoes. Attualmente è protagonista di Newtopia, una serie fantasy-horror di Prime Video ambientata durante un’apocalisse zombi.

Con Boyfriend on Demand, Netflix continua ad ampliare la già ricca programmazione di K-drama per il 2025. La piattaforma si sta preparando a lanciare 22 K-drama con sceneggiatura, otto reality e otto film originali l’anno prossimo, tra cui progetti molto attesi come la terza stagione di Squid Game e una nuova puntata di Single’s Inferno. Anche altre piattaforme hanno iniziato a seguire l’esempio, con la commedia dark di successo della HBO The White Lotus che ha scelto Lisa, membro delle Blackpink, per un ruolo ricorrente nella terza stagione.

O’Dessa: svelata la nuova data di uscita del film Disney+

O’Dessa: svelata la nuova data di uscita del film Disney+

Disney+ ha annunciato la nuova data di debutto del film Searchlight Pictures O’Dessa. Scritto e diretto da Geremy Jasper, O’Dessa arriverà il 20 marzo in Italia in esclusiva sulla piattaforma streaming.

Ambientata in un futuro post-apocalittico, O’Dessa è un’opera rock originale che racconta di una contadina impegnata in un’epica ricerca per recuperare un caro cimelio di famiglia. Il suo viaggio la conduce in una città strana e pericolosa dove incontra il suo unico vero amore, ma per salvare la sua anima deve mettere alla prova il potere del destino e del canto.

Diretto dall’acclamato regista Geremy Jasper (Patti Cake$), O’Dessa è interpretato dalla candidata al SAG Award Sadie Sink (Stranger Things, The Whale), dal vincitore del SAG Award® Kelvin Harrison Jr. (Il processo ai Chicago 7, Elvis), il vincitore dell’Emmy Award® e candidato al SAG Award® Murray Bartlett (The White Lotus, Ecco a voi i Chippendales) e Regina Hall (Il viaggio delle ragazze, Support the Girls). Con una sceneggiatura originale di Jasper, il film è prodotto dal candidato all’Oscar® Michael Gottwald (Re della terra selvaggia, Patti Cake$) e da Noah Stahl (Patti Cake$, Reality). Lourenço Sant’Anna, Rodrigo Teixeira e Alan Terpins sono gli executive producer.

Daniel Craig abbandona il film Sgt. Rock di Luca Guadagnino

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Daniel Craig abbandona il film Sgt. Rock di Luca Guadagnino

Come riportato da Deadline, Daniel Craig ha abbandonato Sgt. Rock, il film della DC sul supereroe della Seconda Guerra Mondiale che avrebbe dovuto segnare una nuova collaborazione con il regista Luca Guadagnino, sulla scia di Queer, il film presentato al Festival di Venezia e in uscita in Italia ad aprile. I rappresentanti dei DC Studios non sono stati contattati per un commento e le ragioni dell’abbandono non sono ancora chiare. Sgt. Rock era stato indicato come il prossimo film di Guadagnino, prima di un reboot di American Psycho per Lionsgate su cui però non ci sono ancora certezze. A questo punto, anche il progetto per i DC Studios entra in una fase di incertezza.

Sappiamo però che la sceneggiatura del film esiste ed è stata scritta Justin Kuritzkes, collaboratore di Guadagnino nei recenti Challengers e Queer.  Creato dallo scrittore Robert Kanigher e dall’artista Joe Kubert, il sergente Franklin “Frank” Rock è stato introdotto per la prima volta in Our Army at War #83 nel giugno 1959. È forse uno degli eroi più iconici dei fumetti di guerra, con la sua guida senza fronzoli della fittizia Compagnia Easy durante la Seconda Guerra Mondiale. Craig è solo l’ultimo attore che si è legato a questo ruolo nel corso dei decenni, unendosi ad attori del calibro di Arnold Schwarzenegger e Bruce Willis.

Daniel Craing in Queer di Luca Guadagnino

In uscita ad aprile, dopo essere stato presentato in anteprima mondiale a Venezia, Queer di Guadagnino è un adattamento della novella semi-autobiografica di William S. Burroughs del 1985, in cui Daniel Craig interpreta William Lee, un espatriato americano alle prese con la sua identità sessuale e con la ricerca di un uomo più giovane (Drew Starkey) nella Città del Messico degli anni Cinquanta. Entrambi gli attori hanno ricevuto critiche entusiastiche per il loro lavoro, anche se il film non è stato candidato agli Oscar.

Hancock 2: Will Smith rivela che Zendaya è stata contattata per un ruolo

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Will Smith ha fatto intendere che un sequel di Hancock è in lavorazione e vuole Zendaya per un ruolo nel film. L’attore ha fatto un’apparizione a sorpresa nel live stream di xQc su Twitch e ha risposto ad alcune domande dei fan. “C’è un’idea davvero forte per Hancock 2”, ha detto Smith durante lo streaming. “Non ne abbiamo nemmeno parlato”. Smith ha aggiunto: “Vi darò un piccolo anticipo. Zendaya [è] stata contattata per un ruolo in Hancock 2”. Al momento le parole di Smith non sono sostenute da conferme ufficiali, per cui bisognerà attendere maggiori novità riguardo un possibile via libera per il tanto desiderato Hancock 2.

Di cosa parla Hancock?

Hancock è un film di supereroi del 2008 diretto da Peter Berg e basato su una sceneggiatura di Vince Gilligan e Vy Vincent Ngo. Il film ruota attorno al personaggio principale, interpretato da Smith, che è un supereroe smemorato, alcolizzato e spericolato che cerca di ricordare il suo passato. Tra i coprotagonisti di Smith figurano Charlize Theron, Jason Bateman e Eddie Marsan. Un sequel del film è in lavorazione fin dalla sua uscita. Nel 2009 Berg ha dichiarato a MTV News che Smith e Theron sarebbero tornati per il seguito del film, affermando: “Torneranno tutti per il sequel”.

Nel 2012, a Berg è stato poi chiesto un aggiornamento sul sequel di Hancock e ha rivelato che era “una questione di tempismo” per far partire il film. “Abbiamo parlato del sequel tra noi, Will Smith, [i produttori] Michael Mann e Akiva Goldman e io. Siamo tutti interessati, ma abbiamo letteralmente problemi ad entrare nella stessa stanza nello stesso momento”, ha dichiarato Berg a Comicbookmovie.com nel 2012. “Abbiamo avuto una serie di incontri l’anno scorso e abbiamo iniziato a elaborare un’idea per il sequel – e Will Smith ha avuto l’idea – quindi penso che si farà, è solo una questione di tempi”.

Nel 2020, la Theron ha ammesso che ci sono state trattative per realizzare Hancock 2 e che sarebbe disposta a recitare in un sequel se mai si realizzasse. “Sai, per un po’ abbiamo [parlato di un sequel]”, ha detto la Theron a ComicBook. “Penso più vicino a quando è uscito il film, ma non negli ultimi anni, no. Saremo supereroi con i nostri walker, sapete. E io ci andrò ancora! Farò ancora quel film, lo farei in un batter d’occhio”.

Åremorden – Gli omicidi di Åre 2 si farà?, tutto quello che sappiamo

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Il thriller poliziesco in lingua svedese Åremorden – Gli omicidi di Åre ha debuttato su Netflix il 6 febbraio, dando vita a una macabra serie di omicidi e alle relative indagini in una località sciistica svedese.

La serie è basata su una serie di romanzi dell’autrice Viveca Sten, e la prima stagione ha adattato gli eventi dei primi due libri della serie, Hidden in Snow e Hidden in Shadows.

La seconda stagione di Åremorden – Gli omicidi di Åre si farà?

Åremorden - Gli omicidi di Åre
Åremorden. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

Il pubblico sta chiedendo a gran voce la seconda stagione di Åremorden – Gli omicidi di Åre, con l’uscita della prima serie di episodi su Netflix.

Tutti i cinque episodi della prima stagione del dramma svedese sono ora disponibili in streaming sulla piattaforma, e raccontano la storia di due detective che indagano su una serie di macabri omicidi in una sonnolenta cittadina sciistica (pensate a Omicidio in una piccola città, ma su una montagna innevata).

Attualmente, la seconda stagione della serie in streaming non è ancora stata autorizzata. Tuttavia, questo non vuol dire che non accadrà mai. Åremorden – Gli omicidi di Åre è ancora così presto che è difficile dire con esattezza quanta richiesta ci sarà per una seconda stagione.

L’omonima serie di romanzi polizieschi di Viveca Sten è composta da cinque libri in totale, di cui il più recente, Hidden in Mercy, è stato pubblicato alla fine del 2024.

Dato che la prima stagione sembra aver adattato gran parte dei primi due libri della serie, c’è una grande quantità di storie da continuare a raccontare saltando negli eventi del terzo, quarto e quinto libro.

I dati alla base di un potenziale rinnovo di Åremorden – Gli omicidi di Åre

Åremorden. Cr. Courtesy of Netflix © 2024

In definitiva, la realizzazione della seconda stagione di Åremorden – Gli omicidi di Åre dipenderà dall’accoglienza della prima stagione. È ancora troppo presto per dire quale impatto avrà la serie a livello globale, ma i primi segnali sono promettenti.

La serie è riuscita a sfondare nella rinomata Top 10 di Netflix in diverse regioni chiave, il che rappresenta un solido indicatore per il rinnovo (almeno all’inizio).

Nei suoi primi due giorni di presenza sul servizio, Åremorden – Gli omicidi di Åre ha raggiunto il quarto posto nella Top 10 delle serie televisive statunitensi e ha occupato il primo posto in regioni come Austria, Canada, Belgio e Germania, solo per citarne alcune (via FlixPatrol).

Sebbene la serie abbia ancora un po’ di strada da fare prima di essere considerata un vero e proprio successo, questo è un solido inizio. Se Åremorden – Gli omicidi di Åre riuscirà a mantenere questo tipo di slancio positivo, sarà difficile opporsi a un rinnovo della seconda stagione.

Purtroppo, una risposta per i fan è ancora lontana. Si presume che Netflix farà un passo indietro e vedrà l’andamento della serie nelle prossime settimane (e forse mesi) prima di prendere una decisione.

 

 

The Last of Us – stagione 2: ecco quando uscirà!

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The Last of Us – stagione 2: ecco quando uscirà!

Dopo un primo ciclo di episodi da record, la nuova stagione della serie HBO e Sky Exclusive vincitrice dell’Emmy Award® The Last of Us, ispirata al celebre videogioco sviluppato da Naughty Dog per PlayStation®, arriverà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 14 aprile, in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti.

In questo secondo capitolo della serie, cinque anni dopo gli eventi della prima stagione Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) saranno trascinati in un conflitto fra di loro e contro un mondo persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano lasciati alle spalle.

La seconda stagione, in sette nuovi episodi, vede di nuovo protagonisti Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni, rispettivamente, di Joel ed Ellie, insieme a Gabriel Luna che interpreta Tommy e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Le già annunciate new-entry nel cast sono invece Kaitlyn Dever che vestirà i panni di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino in quello di Jesse, Ariela Barer interpreterà Mel, Tati Gabrielle sarà Nora, Spencer Lord vestirà i panni di Owen, Danny Ramirez sarà Manny e Jeffrey Wright interpreterà invece Isaac. Catherine O’Hara è guest star della nuova stagione.

Basata sull’acclamato franchise videoludico sviluppato da Naughty Dog per le console PlayStation®, “The Last of Us” è scritta e prodotta esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente anche da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan ed Evan Wells. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, Mighty Mint e Naughty Dog.

THE LAST OF US | La seconda stagione dal 14 aprile in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW

Win or Lose, recensione della serie Pixar

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Win or Lose, recensione della serie Pixar

La Pixar ha sempre saputo costruire storie uniche partendo da idee semplici ma affascinanti: e se i giocattoli fossero vivi? E se le emozioni avessero una loro personalità? E se i supereroi fossero anche genitori? Con Win or Lose, la chiarezza dei concept storici della casa di produzione viene meno, e le intenzioni non sono immediatamente chiare.

La serie segue una struttura “a punti di vista”, raccontando l’arco di tempo di una stessa settimana attraverso il punto di vista di più personaggi che, alla fine di ogni episodio, si ritrovano alla stessa partita di softball. Ogni episodio offre uno sguardo unico su un protagonista, personalizzando lo stile d’animazione e le metafore visive per rappresentare il suo mondo interiore.

Al centro di Win or Lose troviamo Laurie (Rosie Foss), figlia dell’allenatore, viene sopraffatta dall’ansia, rappresentata da una gigantesca macchia di sudore che la segue. Frank (Josh Thomson), l’arbitro della partita, utilizza la sua attrezzatura come una corazza emotiva per proteggersi dal dolore di una recente rottura. Rochelle (Milan Elizabeth Ray) si sente costretta a crescere troppo in fretta, e la sua percezione cambia radicalmente quando vediamo la storia dal punto di vista di sua madre, Vanessa (Rosa Salazar), per i primi quattro episodi.

Foto di Pixar/PIXAR – © 2025 Disney/Pixar. All Rights Reserved.

A quale pubblico è rivolta Win or Lose?

Questo approccio narrativo solleva anche una questione fondamentale: a chi è destinata la serie? Alcuni elementi possono risultare troppo infantili per gli adulti, mentre altri potrebbero risultare complessi per i bambini. L’equilibrio tra leggerezza e profondità a volte si perde, rendendo l’esperienza altalenante. Tuttavia, man mano che la serie procede, il quadro generale diventa più chiaro e coinvolgente, migliorando episodio dopo episodio.

Dal punto di vista tecnico, la Pixar mantiene la sua eccellenza nell’animazione. Le metafore visive utilizzate per mettere in scena le emozioni si inserisce in quel percorso, per chi scrive problematico, che prosegue ormai da diverso tempo e che ha l’effetto di una ridondante esigenza di spiegare il contesto, quello che succede e quello che si vede, aggirando proprio la metafora narrativa più raffinata, sfidante per lo spettatore. La struttura episodica fa sì che ogni puntata si concluda con un cliffhanger, rendendo la visione frammentata se non affrontata come un’unica maratona.

L’arrivo di Win or Lose su Disney+ si inserisce in un momento in cui la Pixar sta ancora cercando di definire il proprio ruolo nella serialità televisiva. Con precedenti esperimenti come Dream Productions, lo studio ha trovato modi interessanti per espandere i suoi universi, ma senza mai raggiungere la stessa rilevanza dei suoi film. In questo contesto, Win or Lose rappresenta un passo avanti, dimostrando che la serialità può offrire opportunità narrative che un film non permetterebbe.

Foto di Pixar/PIXAR – © 2025 Disney/Pixar. All Rights Reserved.

Win or Lose tratta temi complessi

Uno dei punti di forza della serie è proprio la sua capacità di trattare temi complessi in modo accessibile: le pressioni genitoriali, gli appuntamenti online, la gestione dei social media, le difficoltà finanziarie e le sfide della moralità quotidiana. Nonostante qualche incertezza, questi elementi conferiscono a Win or Lose una profondità inaspettata, rendendola un passatempo per molti versi “impegnato”.

Win or Lose non è un trionfo assoluto, ma nemmeno un fallimento. È una serie con momenti di grande impatto emotivo. La Pixar potrebbe non aver ancora trovato la formula perfetta per la tv a episodi, ma questo esperimento è sicuramente un passo nella giusta direzione.

A History of Violence: la spiegazione del finale del film con Viggo Mortensen

Il regista David Cronenberg e l’attore Viggo Mortensen hanno lavorato insieme in più occasioni nel corso della loro carriera, dando vita a lungometraggi di particolare pregio come La promessa dell’assassino e A Dangerous Method. Il loro primo film insieme, risalente al 2005, è però il thriller A History of Violence, titolo presentato in concorso al Festival di Cannes e lodato per la sua atmosfera e i risvolti noir. Quella raccontata, infatti, è una vicenda apparentemente semplice, che si propaga però fino a diventare un complessa vicenda di violenza e vendetta, dove nessuno è realmente al sicuro.

Il film, sceneggiato da John Olson, è l’adattamento dell’omonimo romanzo a fumetti del 1997 scritto da John Wagner e illustrato da Vince Locke. Noto in Italia con il titolo di Una storia violenta, questo fu un ennesimo successo per Wagner, già noto per il personaggio del Giudice Dredd, adattato al cinema nel film Dredd – La legge sono io. Interessatosi al progetto, Cronenberg vi vide la possibilità di realizzare un nuovo thriller dopo Crash (1996) e Spider (2002). Apportando al progetto il proprio personalissimo stile, il regista ha fatto di A History of Violence uno dei suoi maggiori successi di critica e pubblico.

Considerato dal regista come una riflessione sul corpo umano e il suo rapporto con la violenza, la quale viene qui esplorata sotto punti di vista diversi, tanto storici quanto sociologici. Per gli amanti del genere e di Cronenberg, un titolo da non perdere assolutamente. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

A History of Violence cast
Ed Harris and Ashton Holmes in A History of Violence © 2005 New Line Cinema.

La trama di A History of Violence

Protagonista del film è Tom Stall, un uomo mite e proprietario di un piccolo ristorante nella cittadina di Millbrook. Al di là del suo lavoro, Tom si dedica molto alla sua famiglia, composta dalla moglie avvocato Edie e dai figli Jack e Sarah. La placida esistenza di Tom viene però bruscamente spezzata il giorno in cui il suo ristorante è preso d’assalto da due rapinatori, che egli riesce però abilmente a mettere fuori gioco. Da quel momento, Tom si vede investito di una non richiesta popolarità, con i mass media che lo osannano ad eroe americano. La notizia viaggia in lungo e in largo, giungendo però anche a Filadelfia, alle orecchie del crudele Carl Fogarty.

L’uomo è un membro di spicco della mafia irlandese locale e associa il volto di Tom a quello di Joey Cusack che molti anni prima faceva parte proprio della banda criminale e che li aveva poi traditi. Fogarty decide dunque di recarsi a Millbrook in cerca di vendetta, seguito dai suoi uomini. Il loro arrivo scuoterà ancor più nel profondo l’esistenza di Tom e quella della sua famiglia, la quale non è più certa di conoscere realmente quello che credevano essere un marito e padre amorevole. Nel desiderio di porre fine ai suoi problemi, Tom capirà che l’unico modo per porre fine a quella guerra è il rispondere con la violenza alla violenza.

Il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Tom Stall vi è l’attore Viggo Mortensen. Egli, seppur inizialmente non entusiasta della sceneggiatura, accettò di recitare nel film per poter lavorare con Cronenberg, che stimava molto. L’attore si dedicò poi molto al suo personaggio, immaginandone la vita prima della vicenda narrata nel film e lavorando sull’accento di Philadelplhia per poterlo rendere credibile. In seguito, Mortensen ha affermato di considerare A History of Violence uno dei film più belli in cui abbia mai recitato. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Edie Stall vi è invece l’attrice Maria Bello, vita anche nei film Secret Window e Prisoners, mentre i figli Jack e Sarah Stall sono interpretati da Ashton Holmes e Heidi Hayes.

Nei panni del crudele Carl Fogarty vi è l’attore Ed Harris, mentre nel ruolo del mafioso Richie Cusack vi è William Hurt. Originariamente, i loro personaggi avrebbero dovuto avere origini italiane, ma dopo la scelta dei due attori si preferì modificarli e dar loro origini irlandesi. Ciò è stato motivato dal fatto che Harris e Hurt risultavano più convincenti con origini irlandesi che italiane. Nonostante compaia nel film per appena 10 minuti, Hurt è poi stato candidato al premio Oscar come miglior attore non protagonista. Completano poi il cast gli attori Peter MacNeill nei panni dello sceriffo Sam Carney e Stephen McHattie in quelli di Leland Jones.

Maria Bello in A History of Violence
Maria Bello in A History of Violence © 2005 New Line Cinema.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, Tom ammette infine di essere Joey. Prima che a quel punto Carl possa sparargli, il figlio Jack lo uccide. All’ospedale, poi, Edie affronta Tom che ammette nuovamente di essere Joey Cusack. Rivela dunque alla moglie di essere scappato da Philadelphia per sfuggire al suo passato criminale e questa ammissione aggrava le tensioni nel loro matrimonio. Dopo che Tom esce dall’ospedale, Sam, lo sceriffo locale, esprime la sua preoccupazione e i suoi sospetti. Mentre Tom sta per confessare, Edie mente all’uomo e lo convince ad andarsene. Nonostante ciò, il loro rapporto continua ad essere gelido.

Le cose prendono un’ulteriore piega inaspettata quando il fratello di Tom, il boss Richie Cusack, lo chiama e gli chiede di tornare a Philadelphia, minacciando di venire in Indiana se non lo farà. A Philadelphia, Tom viene a sapere che i mafiosi che ha offeso hanno sfogato le loro frustrazioni su Richie, penalizzandolo finanziariamente e ritardando il suo avanzamento nell’organizzazione. Tom si offre quindi di fare pace, ma Richie ordina ai suoi uomini di uccidere il fratello. Tom, però, riesce a uccidere la maggior parte dei gangster e infine elimina anche il braccio destro di Richie e il suo stesso fratello.

A quel punto, Tom torna a casa, dove l’atmosfera è tesa e silenziosa, mentre la famiglia siede intorno alla tavola. Alla fine la figlia gli porge un piatto. Qualche istante dopo, il figlio gli offre un po’ del cibo e Edie guarda Tom con le lacrime agli occhi. Seppure la famiglia si riconcilierà, la violenza è entrata nelle loro vite e nulla sarà mai più come prima. Parlando con CinephiliaBeyond, Cronenberg stesso ha descritto il film come una meditazione sul corpo umano e sul suo rapporto con la violenza: “Per me il primo fatto dell’esistenza umana è il corpo umano. In questo film c’è un pubblico che sicuramente applaudirà questi atti di violenza e lo fa perché è previsto che questi atti siano giustificabili e a volte quasi eroici”.

Viggo Mortensen, Maria Bello, Ashton Holmes e Heidi Hayes in A History of Violence
Viggo Mortensen, Maria Bello, Ashton Holmes e Heidi Hayes in A History of Violence © 2005 New Line Cinema.

“Ma io dico: “Ok, se potete applaudire quello, potete applaudire anche questo?” perché questo è il risultato di quel colpo di pistola in testa. “Non è bello. – continua Cronenberg – E anche se la violenza è giustificabile, le conseguenze della violenza sono esattamente le stesse. Il corpo non sa quale sia la moralità di quell’atto. Quindi chiedo al pubblico di vedere se riesce a contenere l’intera esperienza di questo atto violento, anziché solo quella eroica/drammatica. Sto dicendo: “Ecco gli effetti davvero brutti di questi brutti ragazzi, ma gli effetti sono comunque molto brutti”. E questo è il paradosso e l’enigma”.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di A History of Violence grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Tim Visio, Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19 febbraio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Ancora auguri per la tua morte: la spiegazione del finale del film

Il finale di Ancora auguri per la tua morte non solo ha rivelato il motivo dei loop temporali che costringono Tree Gelbman (Jessica Rothe) a ripetere lo stesso giorno più volte, ma ha anche creato un multiverso e le premesse per un terzo film (la cui sceneggiatura è già stata scritta). Scritto e diretto da Christopher Landon, il sequel riprende immediatamente dopo gli eventi del primo Auguri per la tua morte, in cui Tree risolveva il proprio omicidio e si liberava dal loop temporale. Mentre questo primo film era un horror-slasher puro e semplice, mescolato con l’espediente del loop, in cui il protagonista ripeteva lo stesso giorno all’infinito, il sequel è un film ancora più radicato nel genere.

Ancora auguri per la tua morte mantiene infatti il suo serial killer, il Babyface mascherato, ma mette da parte gli elementi horror, dimostrandosi una commedia fantascientifica ispirata a Ritorno al futuro – Parte II, che coinvolge universi paralleli. Il cambio di genere è voluto dal produttore Jason Blum, che vuole che ogni film del franchise sia diverso dall’altro. Tuttavia, questo secondo capitolo è anche incredibilmente più. Tree è ancora una volta costretta in un loop temporale, ma la verità è che è intrappolata in un universo parallelo. Di conseguenza, ecco qui un’utile spiegazione del finale del film!

LEGGI ANCHE: Auguri per la tua morte: tutte le curiosità, dal finale ai sequel

La spiegazione del loop temporale di Ancora auguri per la tua morte

Ancora auguri per la tua morte rivela subito la causa del loop temporale di Tree: tutto è dovuto a un dispositivo chiamato Sisyphus Quantum Cooling Reactor. Mentre si svolgevano gli eventi del film originale, il compagno di stanza di Carter (Israel Broussard), Ryan (Phi Vu), e i suoi compagni di laboratorio Samar (Suraj Sharma) e Dre (Sarah Yarkin) stavano lavorando al loro progetto scientifico nell’edificio di Scienze e Ingegneria della Bayfield University. Il loro dispositivo, chiamato in breve “SISSY”, era stato progettato per rallentare il tempo. Ma non riuscirono a mettere a punto gli algoritmi giusti e SISSY creò un loop temporale che in qualche modo intrappolò Tree.

Jessica Rothe e Phi Vu in Ancora auguri per la tua morte
Jessica Rothe e Phi Vu in Ancora auguri per la tua morte © Universal Pictures

In Auguri per la tua morte, il loop temporale la costringeva a rivivere il giorno del suo compleanno, lunedì 18 settembre, che si concludeva sempre con il suo assassinio. Dopo essere morta undici volte, Tree si è salvata e liberata quando ha capito che dietro il complotto per ucciderla c’era la sua compagna di stanza Lori (Ruby Modine). Quando Tree ha ucciso Lori, ha chiuso il loop temporale e Tree ha potuto passare al giorno successivo. Sembrava che Tree avesse così eliminato il suo stesso assassino, ma così non è. Il loop temporale è passato a Ryan, che ha iniziato a ripetere martedì 19 all’inizio del sequel.

Ryan ha il suo killer Babyface che lo uccide, resettando il giorno in muore. Fortunatamente, Tree sa esattamente cosa dta succedendo e così lei, Carter e Ryan si mettono alla ricerca del nuovo Babyface. Quando Tree salva Ryan, smascherano il killer e rimangono scioccati nello scoprire che è un sosia di Ryan. Questo sosia pensa che uccidere l’altro sé stesso sia l’unico modo per fermare il circolo temporale, per questo portava avanti questo crimine. Incita quindi tutti ad uccidere l’originale, ma quest’ultimo, terrorizzato, attiva SISSY e tutti perdono i sensi.

L’algoritmo difettoso del dispositivo, infatti, causa un sovraccarico che colpisce tutti i membri del laboratorio, ma è Tree ad esserne maggiormente colpita. Viene infatti rispedita al 18 settembre e in un nuovo loop temporale, solo che questa volta Tree è finita addirittura in una dimensione parallela. Le regole del loop temporale sono le stesse: Tree deve morire affinché si resetti il giorno, ma questa volta non è il bersaglio del Babyface Killer, quindi deve suicidarsi per forzare il reset.

Phi Vu in Ancora auguri per la tua morte
Phi Vu in Ancora auguri per la tua morte © Universal Studios

La spiegazione del multiverso del film

Si scopre così che anche in Ancora auguri per la tua morte esiste in un multiverso. La maggior parte del sequel si svolge dunque in una dimensione alternativa, che presenta una serie di grandi differenze rispetto al mondo che Tree conosce. La più grande è che la sua compagna di stanza Lori (che nell’universo del film originale è ormai morta) è la vittima che viene uccisa dal Babyface Killer. Parte del calvario di Tree è quindi cercare di salvare Lori e ogni volta che fallisce, deve morire per resettare il giorno e riprovare, rendendosi il nuovo bersaglio di Babyface o trovando mezzi creativi per suicidarsi.

Le ramificazioni del multiverso e del viaggio di Tree in una dimensione parallela non sono chiare. Tree sostituisce la versione alternativa di se stessa di quell’universo, dicendo a Carter, Ryan, Samar e Dre che si trova in un loop temporale e proviene da una realtà diversa. La più grande domanda senza risposta è cosa sia successo all’“altra” Tree. Ha preso il posto dell’originale nell’universo del primo film, con entrambe intrappolate in un loop temporale simultaneo in due universi contemporanei? Oppure Tree 2 è stata spinta in un terzo universo, creando un effetto domino senza fine? La cosa non viene mai chiarita.

Le differenze tra i due universi del film

L’universo speculare di Ancora auguri per la tua morte è quasi del tutto identico all’universo “primario” di Tree, tranne che per tre differenze fondamentali: In primo luogo, Lori è ancora viva ed è il bersaglio del Babyface Killer anziché la persona dietro la maschera. In questo universo, infatti, Tree non ha mai avuto una relazione con il suo professore, il dottor Gregory Butler (Charles Aitken), nello stesso periodo in cui Lori andava a letto con lui. Pertanto, Tree e Lori sono in realtà amiche intime. In secondo luogo, Danielle (Rachel Matthews), sorella e nemica di Tree, è la ragazza di Carter. Infine, nell’universo parallelo, anche la madre di Tree (Missy Yager) è ancora viva.

Babyface killer in Ancora auguri per la tua morte
Una scena di Ancora auguri per la tua morte © Universal Pictures

Tree inizia dunque a ritenere migliore la vita in questo universo parallelo. Anche se Carter esce con Danielle, Tree è felicissima di riavere sua madre. L’essere costretta a rivivere ripetutamente lo stesso giorno costringe però Tree a rendersi conto di essere diventata una persona terribile dopo la morte della madre, avvenuta tre anni prima. Tuttavia, Tree ha anche capito gradualmente di non appartenere all’universo parallelo. Sua madre ha avuto tre anni di ricordi con la Tree 2 che la Tree originale non ha – e lei sta vivendo la vita di qualcun altro. Alla fine, abbandona quindi di nuovo sua madre e torna nel suo universo per stare con Carter.

Tutti gli assassini del primo e secondo film

In entrambi i film ci sono in realtà più killer Babyface. In Auguri per la tua morte, questi erano Lori e John Tombs, il serial killer che era stato ricoverato da Lori al Bayfield Hospital, e ognuno di loro aveva ucciso Tree più volte. Nel sequel, invece, i Babyface killer sono Gregory e i suoi complici: John Tombs e sua moglie Stephanie (Laura Clifton), insieme al precedente Ryan II. Gregory ha preso spunto dal libro di Lori nel primo film e ha lasciato Tombs libero di essere il capro espiatorio dell’assassino di Lori. Gregory e Stephanie stavano entrambi lavorando per uccidere Lori perché lei aveva una relazione con Gregory.

La spiegazione del finale di Ancora auguri per la tua morte

Mentre il 18 settembre continuava a ripetersi in questo sequel, Tree divide il suo tempo nell’universo alternativo per raggiungere diversi obiettivi: passare del tempo con sua madre, salvare Lori e imparare la meccanica quantistica. Poiché Tree è l’unica a conservare la memoria dopo il reset del giorno, spetta a lei imparare e correggere tutte le complesse equazioni matematiche per poi insegnarle a Ryan, Samar e Dre in modo che possano riparare SISSY. Alla fine, grazie alla sua “memoria pazzesca”, Tree ha impara tutta la matematica necessaria, perfezionando l’algoritmo e facendo funzionare correttamente SISSY.

Jessica Rothe in Ancora auguri per la tua morte
Jessica Rothe in Ancora auguri per la tua morte © Universal Pictures

Alla fine, con l’aiuto di Carter, riesce a salvare Lori e a smascherare Gregory e Stephanie come Babyface killer, mettendo tutto a posto nell’universo “altro” proprio mentre Ryan e gli altri attivano SISSY, rilasciando una bolla quantica che riporta Tree nel suo universo di origine. La ragazza si risveglia proprio nel momento in cui SISSY si è guastata nel suo universo originale, il che significa che tutto ciò che è accaduto nel mondo parallelo è avvenuto coincide a pochissimi secondi per l’universo originale. Il giorno è martedì 19 settembre, quindi Tree è di nuovo libera dal loop temporale, che sembra essere chiuso, apparentemente per sempre.

La scena post-credits che anticipa Auguri per la tua morte 3

Ancora auguri per la tua morte ha una scena a metà dei titoli di coda che fa pensare a un terzo film. In essa Tree, Carter, Samar e Dre sono costretti a ripulire la spazzatura intorno al campus di Bayfield come punizione per aver disobbedito all’ordine del preside Bronson (Steve Zissis) di non accendere SISSY. Improvvisamente, arrivano dei SUV neri appartenenti alla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) e il dottor Parker (Kenneth Israel) ordina ai quattro studenti di andare con lui. Arrivati al quartier generale della DARPA, Parker rivela di aver portato la macchina SISSY nel suo laboratorio e di volerla usare per testare i loop temporali.

Tree offre a quel punto una nuova cavia per l’esperimento: Danielle, che si sveglia nel suo letto urlando, presumibilmente perché ora è intrappolata nel suo stesso loop temporale. Questa scena conclusiva può essere un indizio sulla trama di un “Auguri per la tua morte 3“, per il quale il regista Christopher Landon dice di avere un’idea “davvero folle e divertente”, dal momento che “ha sempre immaginato questa come una trilogia”. Ad oggi, tuttavia, il film non è stato ancora ufficializzato, ma Landon ha fatto sapere che una sceneggiatura è stata scritta e che ci sono buone possibilità che il progetto si concretizzi.

Skyscraper: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Dwayne Johnson

Divenuto una vera e propria icona di film d’avventura e d’azione, nel 2018 l’ex wrestler Dwayne Johnson si è cimentato come protagonista dell’adrenalinico Skyscraper (qui la recensione). Scritto e diretto da Rawson Marshall Thurber, che aveva già lavorato con Johnson per Una spia e mezzo, il film si è affermato come uno dei blockbuster di maggior richiamo del suo anno, coniugando al suo interno grandi emozioni ed esplosivi effetti speciali. La presenza dell’attore è stata poi fonte di garanzia per i suoi fan, consapevoli del talento di Johnson nello scegliere con cura i suoi progetti. Il tutto è impreziosito dalla presenza come direttore della fotografia di Robert Elswit, premio Oscar per Il petroliere.

Con una trama vagamente ispirata al primo film della saga di Die Hard, Skyscraper è da subito stato un progetto che ha attratto numerosi studios cinematografici. A vincere i diritti per il titolo è però stata la Legendary Pictures, che ha infine dato il via libera alla sua produzione. Johnson è così tornato a vestire i panni che più gli riescono meglio, ricevendo anche numerose lodi per la sua performance. L’attore è poi ance stato candidato ai People’s Choice Awards e ai Nickelodeon Kids’ Choice Awards come attore preferito dal pubblico. Con questo film egli ha così continuato a riaffermare la propria persona sul grande schermo, confermandosi nel pieno di un periodo d’oro della sua carriera.

Al momento della sua uscita in sala, il film si è poi dimostrato anche un buon successo di pubblico. A fronte di un budget di circa 125 milioni di dollari, il film è arrivato ad incassarne un totale di circa 304 in tutto il mondo. Ciò lo ha portato ad essere uno dei titoli del suo genere di maggior richiamo dell’anno. Diverse sono le curiosità legate a questo titolo, da quelle riguardanti la scelta del cast fino agli effetti speciali e le location. Proseguendo nella lettura si potrà scoprire le principali di queste, come anche dove è attualmente possibile trovare e vedere in streaming il film.

Skyscraper film
Dwayne Johnson in Skyscraper © Universal Pictures

La trama di Skyscraper

Protagonista del film è Will Sawyer, agente FBI costretto a lasciare il suo lavoro dopo anni di servizio a causa di un brutto incidente. Durante un operazione di salvataggio, è infatti rimasto coinvolto in un esplosione che lo ha portato a perdere una gamba. Operato da quella che poi diventerà sua moglie, Sarah, Will si ritrova dunque ad indossare una protesi artificiale tecnologicamente evoluta. Costretto ad una vita grossomodo sedentaria, egli decide di lasciare gli Stati Uniti per andare a vivere ad Hong Kong con moglie e figli. Qui, tramite un collega, riesce ad ottenere il lavoro di addetto alla sicurezza del grattacielo più alto del mondo, prossimo all’inaugurazione. Mentre svolge il suo lavoro, Will viene però attaccato da un ladro che gli ruba la borsa.

Ben presto capirà però che il vero obiettivo del furto era il tablet che egli porta con sé, e che gli dà accesso a tutti i sistemi di sicurezza dell’edificio. Comprendendo di essere stato tradito dal suo vecchio collega, Will si ritrova al centro di un’operazione terroristica, la quale ha come primo obiettivo quello di impadronirsi proprio del prezioso dispositivo. Deciso ad andare fino in fondo a questa storia, l’ex agente FBI scoprirà che durante la sua distrazione un gruppo di terroristi dell’Europa dell’est ha preso possesso dell’edificio, all’interno del quale si trovano anche sua moglie con i figli. Questo è quanto gli basta sapere per decidere di combattere da sé i nemici, pronto a tutto pur di salvare la propria famiglia.

Neve Campbell in Skyscraper
Neve Campbell in Skyscraper. Foto di Kimberley French – © Universal Pictures

Il cast e le location del film

Come riportato, Dwayne Johnson è il protagonista assoluto del film. Il regista, che aveva già lavorato con lui, disse di non aver voluto altri se non lui per il ruolo principale, e con l’interesse di Johnson il progetto prese infine ad essere realizzato. Egli si dimostrò così coinvolto dalla pellicola da voler ricoprire anche il ruolo di produttore. Come sempre, inoltre, l’attore si sottopose ad un allenamento ancor più intensivo del solito in vista delle riprese. Ciò gli permise di poter eseguire da sé tutte le spericolate acrobazie previste dal copione, evitando di essere sostituito da controfigure. Ancora una volta, Johnson si è dimostrato ricco del carisma e della presenza scenica giusta per sorreggere il film sulle proprie spalle, assicurandogli un buon successo.

Accanto a lui si ritrova l’attrice Neve Campbell, nel ruolo della moglie Sarah. Celebre per il ruolo di Sidney Prescott nella saga di Scream, l’attrice dovette superare un’accesa competizione prima di ottenere la parte nel film. L’attore Chin Han ha invece dato vita a Zhao Long Ji, proprietario del grattacielo all’interno del quale si svolgono le vicende. Roland Møller, noto per film come Atomica bionda, è invece il terrorista scandinavo Kores Botha. Pablo Schreiber ha invece ricoperto il ruolo di Ben Gillespie, il collega del protagonista poi passando dalla parte dei cattivi. Nel film si ritrova poi anche Tzi Ma, celebre attore cinese comparso in numerosi film hollywoodiani di grande successo. Nel film Skyscraper ha interpretato il capo dei pompieri di Hong Kong.

Come spesso accade per blockbuster di questo tipo, molto di quanto è possibile vedere sul grande schermo è in realtà frutto di ricostruzioni o effetti speciali. La maggior parte delle riprese si sono infatti svolte in studio a Vancouver, dove è stato ricostruito parte del grattacielo protagonista. Ulteriori riprese, in particolare degli esterni, si sono poi effettivamente svolte ad Hong Kong, in particolare nei pressi del Hong Kong Cultural Center. Il grattacielo più alto del mondo rappresentato nel film non è dunque realmente esistente, ma è frutto di un sapiente uso di scenografia unita agli effetti speciali, qui curati dalla Industrial Light & Magic.

Dwayne Johnson e Chin Han in Skyscraper
Dwayne Johnson e Chin Han in Skyscraper. Foto di Kimberley French – © Universal Pictures

Il finale del film

Verso il finale del film, Will riesce a raggiungere Long Ji nel suo rifugio, e si fa consegnare il disco. Nello scambio con Botha, però, Long Ji li attacca. Georgia riesce a scappare: la consegna, e la reazione di Long Ji, erano un piano per sorprendere Botha e costringerlo allo scontro finale nella “sala degli specchi”, un ambiente con decine di schermi che riproducono le immagini captate, alterando la percezione di distanza e direzione, realtà e immagini digitali. Gli uomini di Botha vengono qui uccisi, e Botha stesso, ingannato dall’ultimo schermo, mentre crede di aver sconfitto Will, viene spinto giù da questi, che in realtà è alle sue spalle.

Nel frattempo, Sarah, che parla correntemente cantonese, riesce a convincere la polizia dell’innocenza del marito. Sarah aveva visto i terroristi, quando erano entrati nel grattacielo travestiti da operai, e aveva notato le loro strane borse: con la polizia, cerca quel marchio delle borse su internet, e capiscono che si tratta di paracadute, necessari ai terroristi per la fuga. Osservando la pianta della città attorno al grattacielo, Sarah intuisce il punto di atterraggio previsto. La polizia può così, con un blitz, neutralizzare la squadra di appoggio esterno ai terroristi, e Sarah stessa mette fuori combattimento la donna che è a loro capo, recuperando così il tablet di controllo.

Con quello, può riattivare i sistemi di sicurezza antincendio del grattacielo, e salvare così Will e Georgia, intrappolati all’ultimo piano, insieme a Long Ji, ferito. I tre vengono finalmente raggiunti e riportati a terra da un elicottero. La polizia ha ormai la certezza dell’estraneità di Will al sabotaggio, e la folla, che ha seguito su un maxischermo tutte le fasi dell’azione, e le pericolose acrobazie di Will e la sua gamba artificiale sulle pareti del grattacielo, lo accoglie come un eroe. Will, però, ha occhi solo per la sua famiglia, che ora si può ritrovare tutta insieme, sana e salva. Al momento di lasciarsi, Long Ji promette a Will che ricostruirà il grattacielo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Skyscraper grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Now, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19 febbraio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

A History of Violence: le differenze tra il film e il fumetto

A History of Violence: le differenze tra il film e il fumetto

Come si colloca il fumetto A History Of Violence rispetto all’adattamento cinematografico di David Cronenberg? Se è vero che il regista può essere associato soprattutto a body horror divenuti cult come La mosca o Videodrome, negli ultimi vent’anni si è ampiamente allontanato da questo genere (tornandovi però per Crimes of the Future) a favore di thriller psicologici o drammi come La promessa dell’assassino. Quest’ultimo film è interpretato da Viggo Mortensen, che è diventato un collaboratore abituale del regista. Il loro primo progetto insieme è però stato il thriller poliziesco A History of Violence (2005).

In esso, l’attore interpreta Tom Stall, il proprietario di una tavola calda che vive una tranquilla e anonima vita nello stato dell’Indiana. Una notte, però, due criminali entrano nella sua tavola calda e Tom è costretto a reagire, finendo per ucciderli. La stampa lo definisce un eroe, anche se è scosso dall’evento, ma presto un gangster sfregiato di nome Fogarty (Ed Harris) entra nella tavola calda, sostenendo che Tom è in realtà un killer professionista con un passato ben diverso da quello che lui racconta. Da lì, avranno inizio una serie di eventi che porteranno Tom a doversi confrontare con i suoi scheletri nell’armadio.

Interpretato anche da William Hurt e Maria Bello, A History of Violence è un thriller cupo e complesso, sostenuto da una regia tesa e da ottime interpretazioni. Il film ha anche ricevuto anche due nomination agli Oscar, per la Migliore sceneggiatura non originale e per il Miglior attore non protagonista per Hurt. Quando Cronenberg ha firmato per dirigere il progetto, però, non era a conoscenza del fumetto A History Of Violence, realizzato da John Wagner e da cui il film è tratto. Sebbene la pellicola sia ampiamente fedele agli eventi del fumetto, ci sono anche molte differenze tra i due.

A History of Violence cast
Ed Harris and Ashton Holmes in A History of Violence © 2005 New Line Cinema.

Le differenze tra il film A History of Violence e il fumetto

Il film, pur facendo riferimento all’omonimo romanzo a fumetti da cui è tratto, è soltanto vagamente basato su di esso. Lo sceneggiatore Josh Olson ha infatti affermato fin dall’inizio di volere utilizzare la storia originale come trampolino di lancio per esplorare i temi che più lo interessavano. Per questo motivo, dopo una prima parte grossomodo fedele a quanto raccontato da Wagner, si iniziano ad incontrare diverse variazioni. Innanzitutto, il nome del protagonista cambia da Tom McKenna a Tom Stall, mentre John Torrino è stato cambiato in Carl Fogarty. Anche il nome del figlio del protagonista è cambiato, passando da Buzz a Jack.

Nel fumetto, poi, Millbrook si trova nel Michigan, mentre nel film è nell’Indiana, e i boss del film non sono più di Brooklyn ma di Philadelphia. Secondo la stampa tedesca David Cronenberg e lo sceneggiatore Josh Olson hanno inoltre cambiato i nomi che sembravano italiani per evitare di anticipare i legami con la mafia. La prima metà del fumetto ha poi un’impostazione simile al film, con la scena della tavola calda e il disagio di Tom per l’attenzione della stampa quasi identici. Una cosa che il film fa è giocare sull’aspetto del mistero, indagando al contempo sugli effetti della violenza su Tom, sulla sua famiglia e su come la comunità e la stampa rispondono ad essa.

Tom si mostra a disagio per aver ucciso due uomini, anche se lo “meritavano”, e non ama essere lodato per questo. Ciononostante, si dimostra anche capace di violenza e suo figlio, vittima di bullismo, in seguito picchia ferocemente un aguzzino a scuola. La svolta del film è più o meno la stessa, quando i gangster minacciano la sua famiglia e Tom si rivela essere l’uomo che stanno cercando. Tom elimina gli scagnozzi sia nel film che nel fumetto. La differenza sta che Fogarty viene ucciso dal figlio di Tom nel film, ma dalla moglie nel fumetto. Il film, inoltre, aggiunge anche due scene di sesso tra Tom e sua moglie e fa un lavoro molto più approfondito sulla loro relazione. La domanda se il figlio abbia la stessa violenza in agguato è un altro tema aggiunto dal film.

William Hurt in A History of Violence
William Hurt in A History of Violence © 2005 New Line Cinema.

La seconda metà di A History of Violence mette poi in evidenza le differenze tra i due media. Nel fumetto un flashback mostra Tom – il cui vero nome è Joey – mentre compie una rapina alla mafia con l’amico Richie, che va male. Richie viene catturato, mentre Tom fugge e si nasconde. Dopo aver confessato alle autorità nella speranza di ricevere protezione – e aver appreso che a loro non importa se non può aiutarle a ottenere condanne – Tom è costretto a confrontarsi con il sadico figlio di un mafioso che ha ucciso. Durante la resa dei conti, scopre anche che Richie è stato tenuto in vita e orrendamente torturato per due decenni. Il racconto si conclude con Tom che uccide i restanti gangster, si impietosisce per Richie e lo porta in ospedale, promettendo alla moglie di chiudere con il suo passato.

L’opera di Cronenberg è dunque meno drammatica ed esplora il crollo della personalità inventata di Tom e il modo in cui la sua famiglia reagisce alla verità. Richie in questa versione è il fratello di Tom e un mafioso a sua volta, che costringe Tom a tornare a Philidelphia. Dopo aver tentato di fare pace, Richie cerca di uccidere il fratello per regolare i vecchi conti con le persone che Tom ha incrociato in passato; quest’ultimo ribalta però la situazione e uccide Richie e i suoi uomini. Tom torna così a casa e A History Of Violence si conclude con una tranquilla scena di cena tra Tom e la sua famiglia, lasciando intendere che, con il tempo, potrebbe esserci una riconciliazione.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di A History of Violence grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Tim Visio, Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 19 febbraio alle ore 21:00 sul canale Iris.

The Residence: trailer e immagini della nuova serie Netflix di Shonda Rhimes

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132 stanze. 157 sospetti, un cadavere, un detective estremamente eccentrico e una cena di Stato disastrosa. Disponibile da oggi il trailer ufficiale di The Residence, il nuovo giallo di Shondaland, in arrivo solo su Netflix dal 20 marzo. La serie, di cui è stato rilasciato oggi anche il poster, è prodotta da Shonda Rhimes e Betsy Beers e creata da Paul William Davies (Scandal, For the People).

Uzo Aduba interpreta Cordelia Cupp, detective consulente del Dipartimento di Polizia Metropolitana. Conosciuta per il suo umorismo pungente, la sua implacabile ricerca della verità e un occhio acuto per il comportamento umano, Cupp è la detective più ambita al mondo, nonché una grande appassionata di birdwatching. Con lei c’è Randall Park nel ruolo dell’agente speciale dell’FBI Edwin Park, incaricato di collaborare con Cupp durante una cena di Stato ad alta tensione. Sebbene Park nutra scetticismo nei confronti dei metodi non convenzionali di Cupp, la loro dinamica promette di essere intrigante quanto il mistero che cercano di svelare.

The Residence, la serie

  • Episodi: 8 episodi da 1h

  • Creatore/Showrunner/Sceneggiatore/Produttore Esecutivo: Paul William Davies (Scandal, For the People)

  • Produttori Esecutivi: Shonda Rhimes e Betsy Beers

  • Ispirato al libro “The Residence” di Kate Andersen Brower

  • Cast: Uzo Aduba (Cordelia Cupp), Giancarlo Esposito (A.B. Wynter), Molly Griggs (Lilly Schumacher), Randall Park (Edwin Park), Susan Kelechi Watson (Jasmine Haney), Isiah Whitlock Jr. (Larry Dokes), Edwina Findley (Sheila Cannon), Jason Lee (Tripp Morgan), Ken Marino (Harry Hollinger), Al Mitchell (Rollie Bridgewater), Dan Perrault (Colin Trask), Bronson Pinchot (Didier Gotthard), Julieth Restrepo (Elsyie Chayle), Mel Rodriguez (Bruce Geller), Mary Wiseman (Marvella)

  • Guest stars: Eliza Coupe (Senatrice Margery Bay Bix), Jane Curtin (Nan Cox), Paul Fitzgerald (Presidente Perry Morgan), Barrett Foa (Elliott Morgan), Al Franken (Senatore Aaron Filkins), Spencer Garrett (Wally Glick), Taran Killam (St. Pierre), Julian McMahon (PM Stephen Roos), Kylie Minogue (se stessa), Matt Oberg (Nick Simms), Brett Tucker (David Rylance).

F1 con Brad Pitt solo al cinema dal 26 giugno. Il nuovo spot

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F1 con Brad Pitt solo al cinema dal 26 giugno. Il nuovo spot

Da Apple Original Films e dai filmmakers di Top Gun: Maverick arriva F1, con protagonista Brad Pitt per la regia di Joseph Kosinski. Il film è prodotto da Jerry Bruckheimer, Joseph Kosinski, il pluricampione pilota di Formula 1 Lewis Hamilton, Brad Pitt, Jeremy Kleiner, Dede Gardner e Chad Oman.

L’attesissimo film sulla Formula 1 ha come protagonista Brad Pitt nei panni di un ex pilota di F1® che ritorna alle corse, affiancato da Damson Idris nel ruolo del suo compagno di squadra all’APXGP, una squadra di fantasia sulla griglia di partenza. Nel film, girato durante i weekend dei Grand Prix, la squadra di Pitt e Idris si trova a fronteggiare i veri titani dello sport.

F1: il trailer del nuovo film con Brad Pitt

Fanno parte del cast di F1 anche Kerry Condon, Tobias Menzies, Kim Bodnia e Javier Bardem.

Kosinski dirige da una sceneggiatura di Ehren Kruger, Daniel Lupi è il produttore esecutivo. Nel team di filmmaker dietro la macchina da presa troviamo, il direttore della fotografia Claudio Miranda, gli scenografi Mark Tildesley e Ben Munro, il montatore Stephen Mirrione, il costumista Julian Day, la direttrice del casting Lucy Bevan e il compositore Hans Zimmer.

Apple Original Films presenta una produzione Monolith Pictures / Jerry Bruckheimer / Plan B Entertainment / Dawn Apollo, un film di Joseph Kosinski, F1®. Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures a partire dal 26 giugno 2025.

L’Albero: il trailer del film di Sara Petraglia

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L’Albero: il trailer del film di Sara Petraglia

Da oggi è disponibile il trailer de L’ALBERO, film d’esordio di Sara Petraglia, con Tecla Insolia e Carlotta Gamba, prodotto da Angelo Barbagallo per Bibi Film. Il film, presentato in occasione della 19ª edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione Progressive Cinema, uscirà nelle sale giovedì 20 marzo distribuito da Fandango Distribuzione.

La trama di L’Albero

Bianca ha 23 anni e le sembrano già troppi. Se n’è andata da casa dei suoi, dovrebbe fare l’università, ma non ci va mai. Ha poche, precise ossessioni: il tempo che passa, la cocaina, e Angelica. Da quando vivono insieme, tutto corre più veloce, precipita. Anche la loro amicizia, che inciampa nella dipendenza e si confonde con l’amore. Bianca ha un quaderno, ci scrive sopra appunti per i suoi libri, ma vorrebbe scriverci tutto: che la giovinezza è dolorosa e sta già finendo. Che l’amicizia spezza il cuore. Che perdiamo tutto continuamente, e però alla fine, forse – tra le strade notturne di Roma, i ragazzi di Napoli e l’albero che si intravede muto dalla finestra di casa – nessuna cosa andrà perduta.

Leggi la recensione di L’Albero

Pulse: le prime immagini del nuovo medical drama Netflix

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Pulse: le prime immagini del nuovo medical drama Netflix

Netflix svela le prime immagini di Pulse, il nuovo medical drama che farà battere i cuori di tutti gli appassionati del genere. La serie, creata da Zoe Robynin veste anche di showrunner insieme a Carlton Cuse, e con protagonisti Willa Fitzgerald e Colin Woodell, sarà disponibile solo su Netflix dal 3 aprile.

Mentre un uragano si dirige verso il centro traumatologico di primo livello più affollato di Miami, la dottoressa Danny Simms (Willa Fitzgerald), specializzanda al terzo anno, viene inaspettatamente promossa, e l’amato capo degli specializzandi, il dottor Xander Phillips (Colin Woodell), viene sospeso. Tra l’aggravarsi della tempesta e un’ondata di emergenze mediche, l’ospedale si ritrova isolato, e Danny e Phillips devono riuscire a lavorare insieme, nonostante inizino a trapelare i dettagli di una loro storia d’amore clandestina e travagliata. Gli altri membri del pronto soccorso dovranno affrontare sia le conseguenze della relazione tra i due che le proprie sfide, personali e professionali, con la consapevolezza che la posta in gioco è la vita. Perché, per questo gruppo di medici, salvare la vita dei pazienti è spesso meno complicato che vivere la propria.

I Crediti di Pulse

  • Creatrice / Co-Showrunner / Produttrice Esecutiva: Zoe Robyn
  • Co-Showrunner / Produttore Esecutivo: Carlton Cuse
  • Produttori Esecutivi: Bradley Gardner, Emma Forman, Michael Klick, Kate Dennis
  • Cast: Willa Fitzgerald, Colin Woodell, Justina Machado, Jack Bannon, Jessie T. Usher, Chelsea Muirhead, Daniela Nieves, Jessy Yates, Néstor Carbonell, Jessica Rothe, Santiago Segura, Ash Santos, Arturo Del Puerto

The Boys 5: Jack Quaid condivide una sanguinolenta foto dal set

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The Boys 5: Jack Quaid condivide una sanguinolenta foto dal set

Se c’è una cosa su cui si può scommettere in ogni stagione di The Boys, è che Hughie Campbell finirà coperto di sangue, in un modo o nell’altro. Attualmente, le cineprese stanno girando la quinta e ultima stagione della serie Prime Video dallo scorso novembre e la star Jack Quaid ha ora condiviso una nuova foto del dietro le quinte del set. Sebbene l’immagine non fornisca alcun contesto, sembra abbastanza chiaro che Hughie subirà un altro bagno di sangue quando lo show tornerà il prossimo anno.

Nel finale della quarta stagione, Hughie e la maggior parte dei suoi compagni di squadra sono stati catturati dalle forze di Homelander (queste foto leggermente spoilerose sul set rivelano dove sono stati probabilmente mandati), lasciando in fuga solo Annie January – ora di nuovo potenziata come Starlight – e Billy Butcher. Con quest’ultimo impegnato in una crociata per spazzare via tutti i Supes, probabilmente toccherà ad Annie salvare Hughie e gli altri. In attesa di maggiori certezze, è possibile guardare la foto di Quaid su Instagram qui sotto.

Cosa sappiamo della stagione 5 di The Boys?

Parlando con TV Guide dei suoi piani per la stagione finale all’inizio di quest’anno, a Kripke è stato chiesto se ha già deciso chi sopravviverà e chi invece farà una fine senza dubbio disordinata. “Chiunque morirà nella quinta stagione se lo meriterà ampiamente. Abbiamo un certo senso di chi vive e di chi muore, ma non abbiamo ancora deciso tutto. Ma si può fare l’ultima stagione di uno show e uscire di scena alle proprie condizioni, quindi non tutti ce la faranno”.

Il cast di The Boys vede protagonisti Karl Urban, Jack Quaid, Antony Starr, Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara, Colby Minifie, Claudia Doumit e Cameron Crovetti. Si uniranno per la quarta stagione anche Susan Heyward, Valorie Curry e Jeffrey Dean Morgan.

The Boys è basata sul fumetto certificato bestseller dal New York Times, creato da Garth Ennis e Darick Robertson, qui in veste anche di executive producer, e sviluppato dall’executive producer e showrunner Eric Kripke. The Boys è prodotta da Amazon Studios e Sony Pictures Television Studios, in collaborazione con Kripke Enterprises, Original Film e Point Grey Pictures. E’ disponibile su Prime Video.

Dune: Gareth Edwards potrebbe dirigere il quarto film del franchise

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Il regista di Dune e Dune – Parte Due, Denis Villeneuve, ha dichiarato di non avere intenzione di dirigere altri film del franchise dopo il previsto adattamento di Dune: Messiah, ma questo non significa che la Warner Bros. si fermerà dopo tre film. Secondo lo scooper Daniel Richtman, lo studio avrebbe infatti intenzione di andare avanti con almeno un altro film su Dune e starebbe pensando a Gareth Edwards (Rogue One: A Star Wars Story, Jurassic World – La rinascita) per prendere il timone del progetto.

Lo scooper ritiene che ci sia un interesse anche da parte di Edwards a ricoprire il ruolo di regista per il progetto, ma Richtman non è sicuro che sia effettivamente già in trattative. I primi due film sono stati un grande successo, ma un quarto capitolo sarebbe comunque sorprendente, vista la direzione che la saga di Frank Herbert prende dopo il secondo libro. Villeneuve ha mostrato scarso interesse nell’adattare i romanzi successivi, Children of Dune e God Emperor of Dune, perché ritiene che la storia inizi a diventare troppo “esoterica”. In ogni caso, non resta che attendere aggiornamenti sugli sviluppi futuri.

Le riprese di Dune 3 potrebbero avere inizio quest’estate

In attesa di notizie su un possibile Dune 4, sappiamo che le riprese del terzo capitolo della saga potrebbero avere luogo già quest’estate. L’estate del 2026 non è infatti mai stata una finestra realistica per l’inizio delle riprese di Dune 3, se Villeneuve intende davvero finire il film in tempo per l’uscita di dicembre 2026. Iniziare le riprese a giugno di quest’anno rende la data di uscita un obiettivo più raggiungibile, dato il lungo processo di post-produzione e montaggio necessario per un film di queste dimensioni. Villeneuve ha poi affermato che questo sarà il suo ultimo film di Dune, ma spera che altri si assumano il compito di adattare altri libri della serie di Herbert.

Lo stesso Villeneuve ha recentemente ipotizzato a Deadline che le riprese di Dune 3 sarebbero iniziate nel 2026, ma ha anche indicato che il lavoro stava procedendo rapidamente e che avrebbe potuto “tornare dietro la macchina da presa più velocemente di quanto pensi”. Il regista ha anche avvertito che “questi film richiedono molto tempo per essere realizzati, quindi è meglio non dire ad alta voce quando potrei girare”. Villeneuve ha anche detto di non voler affrettare il processo, quindi si può presumere che non stia accelerando su sollecitazione dello studio, ma che sia realmente pronto a partire.

Daredevil: Rinascita, rivelata la durata degli episodi

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Daredevil: Rinascita, rivelata la durata degli episodi

Daredevil: Rinascita è a ormai due settimane di distanza e sono ancora molti i dettagli mancanti sulla serie. Uno di questi potrebbe però essere ora stato svelato. L’insider @Cryptic4KQual ha infatti condiviso notizie sulla durata dei primi due episodi della serie. Stando a quanto riportato, il primo episodio dura 58 minuti, mentre il secondo, invece, sarà di 47 minuti.

L’insider aggiunge: “Non conosco il resto, ma si dice che il resto della serie manterrà una durata adeguata”. Si spera dunque che questo significhi che non ci saranno episodi sorprendentemente brevi, una fastidiosa abitudine che ha afflitto la maggior parte dei progetti Marvel Studios/Marvel Television.

Il cast di Daredevil: Rinascita

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 4 marzo 2025.

Lanterns: Aaron Pierre, con un nuovo look, promette di rendere onore a John Stewart

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Secondo quanto riferito, la produzione di Lanterns è iniziata e speriamo che da un giorno all’altro venga rivelato un primo sguardo ufficiale su Hal Jordan (Kyle Chandler) e John Stewart (Aaron Pierre). Nel frattempo, Pierre è apparso di recente a un evento sul tappeto rosso e ha mostrato quello che secondo molti potrebbe essere il suo nuovo look per interpretare il supereroe della DCU. L’attore di Mufasa: Il Re Leone e Rebel Ridge ha abbandonato la sua caratteristica peluria facciale per un look pulito e un taglio di capelli netto che, a prima vista, fa sembrare che John sia uscito direttamente dalla pagina.

In questo momento sono impegnato e concentrato su un progetto molto bello. Un progetto che mi sta molto a cuore. Si tratta di Lanterns e interpreterò il bellissimo personaggio di John Stewart, che amo molto”, ha detto l’attore a un giornalista che gli ha chiesto dei suoi prossimi progetti. “Farò tutto ciò che è in mio potere per dargli vita in un modo che risuoni con la gente e che celebri quel personaggio”. Secondo quanto riferito, Chandler ha firmato solo per Lanterns, il che significa che John sarà probabilmente proposto come la principale Lanterna Verde del DCU in futuro. Di seguito, ecco il video della breve intervista:

Di cosa parla Lanterns?

L’attesa serie Lanterns, parte del rinnovato Universo DC guidato da Gunn e Safran, seguirà le Lanterne Verdi Hal Jordan e John Stewart mentre indagano su un misterioso omicidio legato a una cospirazione più ampia e sconvolgente. La serie della HBO è descritta come una storia “alla True Detective” che mescola intrighi cosmici con un tono di ispirazione noir. Con una durata di otto episodi, Lanterns promette di introdurre una versione fresca e dinamica degli amati eroi intergalattici della DC.

Kyle Chandler e Aaron Pierre sono stati confermati per Lanterns e saranno i protagonisti della serie, rispettivamente nei panni di Hal Jordan e John Stewart, segnando il loro attesissimo debutto nell’Universo DC. Tra gli altri membri del cast finora confermati figurano anche Kelly Macdonald, Garret Dillahunt e Poorna Jagannathan. In quanto progetto cardine del rinnovato DCU, Lanterns dovrebbe collegarsi direttamente ad archi narrativi più ampi, pur offrendo una narrazione autonoma e incentrata sui personaggi. Con la sua attenzione al mistero, al dramma e alla mitologia cosmica della DC, Lanterns è destinata a diventare un capitolo fondamentale dell’Universo DC in evoluzione.

La serie si propone di mettere in luce entrambi gli eroi in egual misura, offrendo una nuova interpretazione della loro iconica collaborazione e rimanendo al contempo fedele alla ricca storia dei fumetti dei personaggi. Con la sua narrazione concreta e il tono ispirato al noir, la serie dovrebbe fornire un nuovo livello di profondità al mito di Lanterna Verde, attraendo sia i fan di lunga data che i nuovi arrivati nell’Universo DC. I fan possono attendere il debutto sulla HBO nel 2026.

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