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Paddington 4 si farà, lo confermato un dirigente dello studio che svela anche la serie tv in sviluppo

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La serie di Paddington continuerà con un quarto film e una serie televisiva, dopo l’imminente uscita di Paddington in Perù. Il terzo film uscirà nelle sale cinematografiche del Regno Unito a novembre, seguito dall’uscita nelle sale statunitensi a gennaio. La prossima avventura di Paddington lo porta lontano dall’ambientazione dei film precedenti a Londra, quando si reca in Perù per far visita alla zia Lucy, insieme alla famiglia Brown, per poi finire in una missione alla sua ricerca.

Parlando con The Hollywood Reporter, Françoise Guyonnet, amministratore delegato di StudioCanal, ha dichiarato che “stiamo anche lavorando a una nuova serie TV e a un nuovo film che usciranno nel 2027, 28”. Il 2028 segnerà il 70° anniversario di Paddington, il personaggio apparso per la prima volta nel libro per bambini A Bear Called Paddington di Michael Bond nel 1958. Poiché entrambi i progetti sono ancora nelle prime fasi di sviluppo, non sono stati ancora rivelati ulteriori dettagli sulla trama o sui personaggi.

Cosa significa questo per il franchise di Paddington

Paddington in Perù

Paddington in Perù non è la fine

L’aggiornamento di Guyonet conferma che Paddington in Perù non sarà la fine della storia dell’orsetto protagonista. Il terzo film probabilmente concluderà la prossima avventura di Paddington alla ricerca di zia Lucy, ma potrebbe lasciare alcune trame aperte per preparare il terreno al prossimo sequel. Ben Whishaw probabilmente tornerà a dare la voce a Paddington nel quarto film, insieme ad altri membri chiave del cast che riprenderanno i loro ruoli, anche se alcuni potrebbero essere sostituiti se sceglieranno di abbandonare il franchise come ha fatto Sally Hawkins prima di Paddington 2.

Se Paddington 4 uscirà come previsto nel 2027 o 2028, ci sarà un’attesa più breve tra il terzo e il quarto film rispetto a quella tra il secondo e il terzo. Paddington 2 è uscito nel 2017, mentre Paddington in Peru uscirà il 20 febbraio 2025. Per quanto riguarda la serie televisiva, resta da vedere se sarà live-action come i film o se sarà animata nello spirito delle precedenti serie televisive di Paddington.

Henry Cavill in un progetto MCU? Potrebbe essere Nova

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Henry Cavill in un progetto MCU? Potrebbe essere Nova

Il periodo di Henry Cavill come Superman è giunto a una fine precoce per molti fan, dopo che la Warner Bros. li aveva illusi con una scena a metà dei titoli di coda di Black Adam, le riprese di Flash, un sequel di Man of Steel e probabili progetti tra cui Black Adam 2 e Crisi sulle Terre infinite.

Quando James Gunn e Peter Safran hanno fondato i DC Studios, Henry Cavill è stato abbandonato e David Corenswet è stato scelto per interpretare l’eroe nel prossimo film di Superman che arriverà quest’estate.

L’attore britannico, che ha anche detto addio a The Witcher, non ha perso tempo a fare il salto nel MCU per un cameo come variante di Wolverine in Deadpool & Wolverine. Da allora si sono susseguite voci secondo cui Henry Cavill sarebbe in lizza per tornare, anche se non necessariamente come Logan.

Scooper @MyTimeToShineH ha affermato oggi che “Henry Cavill è stato preso di mira per un ruolo nello show di Nova”. Come al solito, questa affermazione relativamente vaga non getta ulteriore luce su quale personaggio interpreterebbe l’ex Superman, sebbene Richard Rider sia una possibilità convincente.

I dettagli della trama di Nova sono ancora per lo più segreti, ma secondo una recente indiscrezione di Daniel Richtman, Annihilus sarà il cattivo della serie. I Nova Corps sono stati introdotti nel primo Guardiani della Galassia, il che ha portato a speculazioni sul fatto che Richard Rider avrebbe trovato la sua strada nel franchise GOTG. James Gunn ha mostrato scarso interesse per il personaggio, ma la serie Nova molto probabilmente si svilupperà a partire da quel momento off screen di Infinity War in cui Thanos decima la maggior parte della popolazione di Xandar.

Annihilus: i piani del MCU vanno molto oltre la serie tv di Nova!

Per quanto riguarda chi dovrebbe interpretare Nova, ci sono infinite possibilità entusiasmanti e al momento non sappiamo a quale fascia d’età lo studio si rivolgerà. L’anno scorso, Brad Winderbaum, responsabile dello streaming, dell’animazione e della televisione di Marvel Studios, ha affermato: “Amiamo Nova. Siamo nelle prime fasi di sviluppo di Nova. Abbiamo un nuovo sistema dietro le quinte presso Marvel Studios. Ora siamo più simili a uno studio tradizionale. Stiamo sviluppando più di quanto effettivamente produrremo”.

“Ci sono progetti per sviluppare Nova. Amo Nova anch’io. Amo Richard Rider anch’io. Spero che arrivi sullo schermo”, ha aggiunto. “Il mondo è sempre caos. Ci sono sempre delle cose. Devi evocare queste cose per farle accadere, ma mi piacerebbe vedere uno show di Nova, un giorno”.

Nova nei fumetti

Creato dallo scrittore Marv Wolfman e dall’artista John Romita Sr., Richard Rider è apparso per la prima volta in The Man Called Nova n. 1 nel 1976. Ha ottenuto i suoi poteri quando l’ultimo centurione sopravvissuto del Nova Corps, Rhomann Dey, gli ha trasferito le sue abilità per combattere il cattivo Zorr. Siamo curiosi di scoprire cosa riserva il futuro a Nova sullo schermo e cosa significherà la sua introduzione per l’angolo cosmico del Marvel Cinematic Universe.

Il seme del fico sacro: l’analisi e il significato dei temi affrontati nel film

Il titolo del film Il seme del fico sacro si riferisce a una specie di fico (Ficus religiosa) originaria del subcontinente indiano. La sua natura invasiva la classifica come epifita, una pianta o un organismo simile a una pianta che cresce sulla superficie di un’altra pianta e trae umidità e sostanze nutritive dall’aria, dalla pioggia o dai detriti che la circondano. Classificato anche come “erbaccia ambientale”, il fico sacro, a differenza della maggior parte delle piante epifite, diffonde i suoi semi su altre piante, per cui le radici penetrano all’interno del fusto della pianta ospite, spaccandola dall’interno.

La descrizione di cui sopra appare sullo schermo come un’epigrafe, evidenziando un confronto non troppo sottile con il governo teocratico dell’Iran, e il film spiegherebbe come quell’ideologia soffocante e pervasiva alla fine si imporrà nelle case, trasformando il “noi” collettivo, spingendolo sempre più verso l’autocrazia man mano che il ragionamento governato dalle buone intenzioni o dalla generosità della fede diventa lentamente confuso.

L’obiettivo sui privilegiati

Il seme del fico sacro

Il seme del fico sacro  di Rasoulouf sembra una presa in giro dei film epici pre-codice di Hollywood, in particolare del film del 1933 Cavalcata. Quel film descriveva le vite dei benestanti residenti di Londra e dei loro amici intimi mentre importanti eventi storici come la seconda guerra boera, l’affondamento del Titanic e la morte della regina Vittoria colpivano direttamente la famiglia o facevano da sfondo.

Mentre film come “Cavalcade” e altri del suo genere non offrono commenti approfonditi su quegli eventi, il film di Rasoulouf adotta un approccio decisamente diverso, fungendo da critica acuta. La sua scelta è quella di evidenziare la dissoluzione dei legami familiari all’interno dei sostenitori dello stesso regime che costringerebbe il regista a fuggire dalla teocrazia e come la distanza forzata dalla realtà offerta dal privilegio non li protegga.

La sfida allo status quo, sia apertamente che in modo infinitesimale

Il seme del fico sacro

Forse non è una coincidenza che il dramma della camera maggiore segua le vite delle tre donne in assenza di Iman e come le regole e i regolamenti del patriarca vengano messi sotto accusa dalla sua famiglia, dalla sua stessa mente e dal mondo che lo circonda.

La sfida più evidente viene da Rezvan e Sana, che all’inizio del film sono già disillusi a causa della diffusione di informazioni parziali da parte dei media e di come i social media diventino la loro unica fonte di informazione sulle proteste. Il montatore Andrew Bird inserisce anche filmati delle proteste vere e proprie per far capire la brutale realtà della vita sotto la teocrazia. Quando Sadaf, amica di Rezvan, viene attaccata durante le proteste e successivamente arrestata, Rezvan e Sana perdono ulteriormente le speranze nei confronti della loro famiglia, in particolare del padre. Questo porta anche alla forma più evidente di ribellione da parte della stessa Sana, il furto della pistola del padre.

La sfida infinitesimale, invece, nasce da Najmeh. Se Iman è la controfigura del regime con tutti i suoi ideali e il suo conformismo, Najmeh è la devota discepola. Ma quando vede la sua vita accuratamente curata andare in pezzi a causa dell’incapacità del marito di gestire la responsabilità di essere un carnefice spietato e le sue figlie finiscono sotto tiro quando il fanatismo del marito viene alla ribalta, anche lei inizia lentamente a sfidare gli stami dell’autorità, offesa per essere interrogata, cercando di proteggere le sue figlie prendendosi la colpa su di sé, o alla fine rifiutandosi di sedersi, ricordando al marito che “aveva già fatto tutto”.

Ma forse la sfida più incisiva allo status quo è l’incapacità sia di Najmeh che di Iman di comprendere il divario generazionale che sta emergendo, nonché le rivolte che stanno sorgendo a causa dell’oppressione. Questo emerge in forme minime, con Iman incapace di comprendere l’interesse di Sana nel tingersi i capelli o dipingersi le unghie, ma forse il chiodo nella bara non è nei momenti palesi di rappresentazione di filmati di vita reale, ma piuttosto in quel momento centrale in cui Iman si avvicina a una macchina guidata da una donna con i capelli corti e un tatuaggio sul collo, con uno sguardo fulminante rivolto a Iman che denota solo un’arroganza disinvolta. Non importa quanto un regime cerchi di rinchiudere o controllare, il progresso troverà sempre un modo per andare avanti senza ostacoli.

Il cambio di genere nell’atto finale di Il seme del fico sacro

Il Seme del Fico Sacro

Mentre il cambiamento nell’atto finale porta Iman a soffrire essenzialmente di un crollo psichico, governato dalla paranoia e da una sensazione opprimente di disagio e perdita di controllo di ciò che lo circonda, la scelta della regia di plasmare l’intero epilogo come un thriller di invasione domestica sembra deliberata, in quanto il cinema di genere è forse un meccanismo di trasmissione più efficace per il commento che Rasoulouf voleva ritrarre. È un discorso a parte che il passaggio al terzo atto sia un po’ caotico per il suo bene.

Il seme del fico sacro, la spiegazione del finale e analisi dei temi: perché Iman insegue la sua famiglia sulle montagne?

Il decimo film di Mohammad Rasoulouf, l’ottavo lungometraggio, potrebbe essere definito uno dei suoi film più incisivi, in cui critica apertamente il governo iraniano. Il seme del fico sacro (la nostra recensione) sceglie di spostare l’obiettivo direttamente nel cuore dell’amministrazione teocratica, per evidenziare la fragilità e il marciume all’interno di una famiglia, mentre le differenze ideologiche e morali minacciano di distruggerla.

Cosa succede in Il seme del fico sacro

Il Seme del Fico Sacro

La promozione di Iman e la paranoia del lavoro

Avvocato onesto, devoto alla sua fede e al governo, Iman vive con la moglie Namjeh e le due figlie, Rezvan e Sara. La promozione lo vede come giudice istruttore alle dirette dipendenze del Tribunale Rivoluzionario di Teheran.

Il Tribunale rivoluzionario si occupa di quasi tutti i reati che potrebbero mettere a rischio la salute interna ed esterna del paese o l’ideologia in generale. Dai reati su larga scala come il contrabbando o lo spionaggio all’istigazione alla calunnia contro il governo, tutto rientra nella competenza di questo Tribunale rivoluzionario. A differenza della magistratura ordinaria, i processi non sono pubblici, non sono presieduti da una giuria ma da un singolo giudice e i dettagli del processo vengono resi noti solo a discrezione del governo.

Iman, pur essendo stato promosso a una posizione più alta e aver ricevuto una retribuzione sostanziosa insieme a un appartamento più grande, scopre presto che la sua nomina a giudice istruttore non è dovuta al suo talento giudiziario, ma alla sua devozione all’amministrazione, che lo renderebbe la mano perfetta per emettere condanne a morte, indipendentemente dalle prove che indicano tale esito. Almeno questo sarebbe il motivo per cui il suo superiore Ghaderi gli avrebbe ordinato di firmare queste condanne a morte. Ciò a sua volta lo avrebbe costretto a rimanere anonimo e a limitare le informazioni anche ai suoi familiari.

La cena di quella sera, apparentemente un modo per festeggiare la promozione di Iman, si traduce invece nel fatto che Iman ordina alle sue due figlie adolescenti di stare alla larga dai social media, oltre a garantire che la notizia della sua promozione o posizione all’interno del governo rimanga limitata tra le quattro mura del loro appartamento. Per quanto riguarda la protezione, a Iman viene assegnata una pistola, che Iman maneggia nervosamente, e anche sua moglie prende nota di quella metodologia cauta.

L’attacco a Sadaf

Il seme del fico sacro

In Il seme del fico sacro Rasoulof, pur non riferendosi esplicitamente alle proteste delle Ragazze di Parigi (protesta per il velo), si riferirebbe a tali proteste o, cosa più importante, alle proteste del 2022 contro la morte di Mahsa Amini in custodia della polizia, che avrebbero portato a manifestazioni diffuse. Le crescenti manifestazioni portarono Iman a firmare indiscriminatamente ordini di esecuzione nel suo ufficio. I media riportano con veemenza contro i manifestanti, dipingendoli come ribelli contro un sistema giusto; sia Rezvan che Sana seguono le notizie reali e non edulcorate su Instagram, su bobine in cui il filmato passa alle riprese reali delle proteste.

Il rapporto tra le giovani donne indipendenti e dallo spirito libero e la devota Najmeh era stato inizialmente teso e in qualche modo messo alla prova da Rezvan che aveva portato una vecchia amica del college, Sadaf, che si era appena trasferita a Teheran e cercava un posto dove vivere diverso dal suo dormitorio. La paranoia del lavoro di Iman implicava che Najmeh non intrattenesse ospiti sotto la sua supervisione. Di conseguenza, vedeva Sadaf come una delle personificazioni del mondo esterno che influenzava le sue figlie in modi strani, portandole ad agire contro la sua famiglia. Questo, tuttavia, raggiunge il culmine quando, nel bel mezzo delle proteste, Rezvan e Sadaf si ritrovano nel mezzo della manifestazione mentre vanno al college, e Sadaf viene colpita al viso da un colpo di fucile.

Sia Najmeh che Sana tornarono a casa perché la scuola di Sana era chiusa a causa delle proteste. Quando Najmeh fu convinta da Sana a comprare generi alimentari di emergenza, Sana aiutò Rezvan a portare di nascosto la ferita Sadaf, con un occhio cucito e il viso coperto di sangue a causa della ferita da pallettoni. Le ragazze esiterebbero a portare Sadaf in ospedale a causa della professione del padre, e così quando Najmeh torna a casa, è costretta a prestare soccorso a Sadaf contro la sua volontà, ma si rifiuta di ospitarla per proteggerla. Invece, Sadaf si travestirebbe e tornerebbe al suo dormitorio al college. Poco dopo, sarebbe stata arrestata.

La scomparsa della pistola di Iman

“Il seme del fico sacro” mette in luce una famiglia che sta dalla parte del regime, i cui membri lavorano direttamente per il regime e i suoi ideali, e mostra come la loro lealtà vacilli o il loro stato mentale diventi fragile. Mentre la scomparsa della pistola potrebbe essere individuata come l’ovvia rottura mentale, il dilemma esistenziale di Iman inizierebbe dal momento della sua promozione, quando la responsabilità di firmare condanne a morte non esaminate inizierebbe a pesare sulla sua anima, e Iman, a merito di Rasoulouf, non ha la consapevolezza di sé per rendersi conto di essere dalla parte dell’oppressore.

Le sue figlie, d’altro canto, iniziano decisamente a schierarsi contro il padre e il regime che rappresenta, etichettando chiaramente come bugie le notizie sfornate dai media ed esprimendosi ad alta voce a tavola con grande disappunto di Iman. Quando viene messa direttamente di fronte all’affermazione del padre secondo cui lui sa meglio perché ha lavorato all’interno del regime per anni, Rezvan ribatte senza battere ciglio che suo padre non sa meglio. Poiché è uno dei loro, ci crede e vuole preservarlo a tutti i costi.

Così, quando la sua pistola scompare improvvisamente dal cassetto del comodino, inizia a sospettare delle donne della sua famiglia e crede che una di loro l’abbia rubata per dispetto. Il timore di Iman, così come quello di Gadhieri, non è solo che Iman possa essere condannato fino a tre anni di carcere, ma che il danno alla sua reputazione sia irreparabile. Ciò influirebbe ulteriormente sulla sua futura promozione. Rendendosi conto di essere con le spalle al muro e convinto dal suo capo, costringe la moglie e le figlie a farsi interrogare da Alireza, uno dei migliori interrogatori che lavora sotto il regime.

La stretta amicizia tra le famiglie di Iman e Alireza non aiuta Najmeh, Rezvan o Sana. Namjeh viene interrogata direttamente da Alireza, che la interroga a fondo. Nel frattempo, Rezvan e Sana vengono interrogati in stanze separate, con gli occhi bendati e con una visione limitata per poter scrivere le risposte alle domande poste. Anche con quella visione limitata, Sana nota un anello di ossidiana nera che adorna le dita di uno degli interrogatori. Si rende presto conto dell’identità di quell’interrogatore quando vede l’anello sulla mano di suo padre mentre la famiglia viene riaccompagnata a casa. Iman interroga lui stesso le sue figlie, e Sana se ne rende conto.

Quando l’interrogatorio non dà risultati, sia Iman che Najmeh cercano di fare appello alle loro figlie. Per Rezvan, fanno il poliziotto buono e quello cattivo, con Iman che fa il poliziotto buono e le ricorda l’amore e il rispetto che già ha per lei, mentre Najmeh la provoca e la schiaffeggia persino. Tuttavia, questo la porta solo a crollare e a supplicare di essere lasciata in pace. Per Sana, provano un approccio diverso, cercando di ingannarla con la promessa di lasciarle tingere i capelli o dipingersi le unghie, ma senza alcun risultato. Sana non fa la spia su Rezvan, forse perché sa che sua sorella non è responsabile del furto della pistola.

Il viaggio in auto verso le montagne

Quando Najmeh era alla ricerca di Sadaf, aveva chiesto l’aiuto della moglie di Alireza. Durante quella conversazione, Alireza aveva messo in guardia da un “gruppo di persone senza scrupoli” che aveva pubblicato sui social media le informazioni di contatto di tutti gli interrogatori e dei membri del regime. Questo era il timore che aveva spinto sia Iman che Ghadieri a mantenere l’anonimato della loro professione, nonché il motivo per cui era stata assegnata la pistola.

Ma ora che le informazioni di contatto di Iman sono state pubblicate sui social media, la sua paranoia raggiunge il culmine. Su ordine del suo capo, decide di scrivere una lettera al suo capo chiedendo un alloggio ufficiale prima di sparire con la sua famiglia fino a quando la situazione non si sarà risolta. Ghadieri gli dà una delle sue pistole in più per protezione. Una volta a casa, Iman si occupa di proteggere la sua impronta digitale attaccando dei nastri sulle fotocamere dei telefoni di sua figlia e annotando i loro codici di accesso in modo da potervi accedere. Fatto ciò, Iman prende la decisione chiave di portare la sua famiglia nella casa di montagna della sua infanzia.

Durante il viaggio in auto, la famiglia incontra una coppia. Una metà della coppia lo riconosce mentre sta facendo rifornimento a una pompa di benzina, e la paranoia di Iman governa la sua azione in cui riesce a girare intorno e ad avvicinarsi alla macchina della coppia, facendola uscire di strada. Quando la coppia minaccia di registrare questi episodi e caricarli sui social media, Sana informa il padre che i loro cellulari al momento non hanno rete. Rincuorato dalla rivelazione di quella vuota minaccia, Iman minaccia la coppia con la sua nuova arma da fuoco. A sua insaputa, le sue figlie, ormai disilluse dal padre, hanno iniziato lentamente a scappare. Con grande orrore di Rezvan, Sana rivela che è stata lei a rubare la pistola e che attualmente ce l’ha lei.

La spiegazione del finale de Il seme del fico sacro

Il seme del fico sacro

Perché Iman insegue la sua famiglia in montagna?

Nella casa della sua infanzia, il piano di Iman di essere “la famiglia che erano una volta” sembra dare i suoi frutti, poiché iniziano a legare guardando vecchi video dei loro viaggi di famiglia insieme ed esplorando la vecchia casa, i souvenir e le fotografie. Tuttavia, Iman non ha dimenticato il crimine che lo ha portato alla pazzia e decide di interrogarle senza alcun tipo di maschera. Chiudendole in una stanza per un’ora, ordina loro di rivelare la verità perché non gli interessano le bugie, ma vuole il bugiardo.

Najmeh continua il suo sforzo erculeo per proteggere le sue figlie dalla vera natura del padre, cosa di cui era stata complice per tutto il loro matrimonio a causa della sua eterna obbedienza e fiducia nel marito (leggi: il regime). A tal fine, decide di addossarsi la colpa delle figlie, confessando davanti alla videocamera di aver rubato la pistola e di averla gettata nel canale di fronte al loro appartamento.

Iman, sposata da oltre 21 anni, non le crede e, quando viene interrogata, la vede agitarsi. Rendendosi conto che la situazione non sta andando da nessuna parte, Rezvan decide di confessare di avere la pistola in giardino e che la restituirà a suo padre a condizione che lui mandi sua madre e sua sorella a casa sane e salve. Ma quando Rezvan, seguita dal padre, cerca la pistola in macchina, non riesce a trovarla. Arrabbiata e frustrata, Iman imprigiona sia Najmeh che Rezvan in celle separate nella dependance.

Nel frattempo, Sana riesce a sgattaiolare via con la pistola e si nasconde nella dependance, dove, insieme a molti attrezzi, trova un impianto audio e registrazioni del Corano. Quella notte, dopo aver installato i megafoni in specifiche aree del bosco, riproduce vecchi ricordi prima di mettere le registrazioni del Corano. Iman, ormai fuori di sé, cerca disperatamente la fonte del rumore. Quando finalmente individua la dependance ed entra, Sana, nascosta dietro la porta, lo chiude dentro. Corre di nuovo verso la casa e libera sua madre e sua sorella.

La fine de Il seme del fico sacro è essenzialmente un lungo inseguimento attraverso vecchie case di fango e rovine disabitate, mentre le tre donne cercano di sfuggire alle grinfie di un Iman arrabbiato. Il film termina con Iman che viene fermato dalla figlia Sana sotto la minaccia di una pistola, mentre trascina Najma per il collo. Mentre Sana minaccia di sparargli, Iman la provoca, ordinandole di andare avanti. Spaventata e nervosa, Sana spara con la pistola sul pavimento, facendo crollare il pavimento sotto Iman che cade e muore, con la mano tesa che mostra l’anello nero rivolto verso l’alto.

Il filmato termina con riprese reali delle proteste e dei danni collaterali causati dalle rappresaglie del regime.

Invincible 4 riceve un aggiornamento da Robert Kirkman: “Stiamo lavorando a ritmo serrato”

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L’uscita della quarta stagione di Invincible ha ricevuto un aggiornamento ottimistico dal creatore della serie Robert Kirkman, che ha anticipato quanto potrebbe essere lunga l’attesa tra le stagioni. La terza stagione di Invincible è attualmente in corso, lo show tornerà 10 mesi dopo la fine della seconda stagione. Questa è l’attesa più breve tra le stagioni che lo show sui supereroi abbia mai avuto, con l’attesa tra la prima e la seconda stagione che è durata più di due anni e mezzo. Anche se questo sembra essere un buon segno per il futuro della serie, essendo già stata rinnovata per la quarta stagione, non è chiaro quanto sarà lunga l’attesa tra una nuova stagione e l’altra.

Parlando con DiscussingFilm, Kirkman ha confermato i piani per l’uscita della quarta stagione di Invincible all’inizio di febbraio 2026, con l’intenzione di pubblicare una nuova stagione della serie ogni anno da questo momento in poi. Pur ammettendo che non è chiaro se riusciranno a raggiungere l’obiettivo di uscire ogni anno con nuove stagioni, ha spiegato che la troupe sta “lavorando a ritmi vertiginosi” per far uscire nuovi episodi su base annuale. Ecco cosa ha detto Kirkman:

Penso che il programma di uscita in cui ci troviamo sia molto più quello che possiamo aspettarci in futuro rispetto al programma di uscita in cui ci trovavamo tra la prima e la seconda stagione. Stiamo lavorando a ritmi frenetici dietro le quinte con [l’artista dello storyboard] Shaun O’Neil, [il regista] Dan Duncan e l’intero team per mantenere questa fabbrica in movimento e mantenere questo show in produzione in modo da poter uscire con una clip abbastanza regolare. Non posso garantire che torneremo a febbraio di ogni anno, ma posso dire che è l’obiettivo.

Cosa significa per la serie il calendario annuale di uscita di Invincible

Invincible 2

La quarta stagione è già in produzione

La quarta stagione di Invincible è attualmente in produzione, con J.K. Simmons, che presta la voce a Nolan Grayson/Omni-Man, che ha confermato di aver già registrato alcune parti per i prossimi episodi. Ciò coincide con l’ultima dichiarazione di Kirkman, che mostra quanto duramente stia lavorando la troupe dietro lo show per garantire che un grande divario come quello tra la prima e la seconda stagione non si ripeta. È una buona notizia per lo show sui supereroi in particolare a causa della sua traiettoria, con materiale di partenza completato che il suo creatore vuole finire di adattare entro la settima o l’ottava stagione.

Un programma di uscita annuale distinguerebbe inoltre la serie da altri programmi in streaming, che spesso possono avere lunghi tempi di attesa tra l’uscita di nuovi episodi. Poiché il cast di Invincible è composto da doppiatori anziché da attori, la serie può anche aggirare i programmi delle sue star senza interrompere la propria produzione. Questo può aiutare a mantenere il ritmo dietro le quinte, rendendo più probabile che la serie rilasci nuovi episodi a intervalli regolari, anche se non sempre entro l’inizio di febbraio di ogni anno.

Stephen Amell parla del ruolo di Oliver Queen in Arrow di The CW e dell’onere di interpretare il ruolo di protagonista

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Stephen Amell ripercorre il periodo in cui ha interpretato Oliver Queen nella serie Arrow della CW e l’impatto che il personaggio della DC ha avuto sulla sua vita. Arrow è andata in onda per otto stagioni su The CW e ha dato il via a un ampio franchise che comprende altre sette serie TV e un enorme multiverso che si collega a innumerevoli film e spettacoli DC. Arrow è stata una serie così influente che il suo franchise ha preso in prestito il nome: l’Arrowverse. Mentre l’Oliver Queen di Stephen Amell ha appeso arco e frecce al chiodo molto prima della conclusione dell’Arrowverse, Oliver è tornato in vita in Crisis on Infinite Earths per un’ultima avventura insieme ai suoi compagni supereroi e vigilanti.

In un’intervista con Variety, Stephen Amell, star di Arrow, riflette sulla sua esperienza di interpretazione di Oliver Queen per più di sette anni. Amell sottolinea il suo apprezzamento per lo show, ma ammette che le riprese estremamente lunghe e “le persone ipercritiche” sui social media hanno messo alla prova la sua pazienza. Girando quasi tutto l’anno, la star di Arrow ha continuato a pensare “Quanto tempo abbiamo?”. Amell spiega:

“I primi due o tre anni di ‘Arrow’ ero molto teso. Avevo le mani e i polsi bianchi. Le ore erano lunghe. Quando siamo arrivati al quinto episodio della prima stagione, avevo lavorato a quello show più di quanto avessi mai lavorato in tutta la mia vita. Non sono mai stato un mostro. Non sono mai stato irrispettoso, ma avevo la miccia corta. E si impara man mano che si va avanti.

“C’erano molte persone ipercritiche, soprattutto con ‘Arrow’. La guardavo e cercavo quasi di controllarla. (…) I social media sono diventati un gioco a somma zero, non c’è vincitore. L’ho imparato a mie spese.”

Cosa significano i commenti di Stephen Amell su Arrow

Stephen Amell

Le serie DC della CW sono intrinsecamente lunghe serie televisive

Mentre le serie DC come Peacemaker e The Penguin spendono milioni di dollari per otto o nove episodi, le serie televisive come Arrow e The Flash hanno budget notevolmente inferiori e un numero di episodi molto più elevato. Di conseguenza, i cast e le troupe di serie come Arrow sono legati a un singolo progetto per molto più tempo e le riprese si protraggono per tutto l’anno. Aggiungiamo questo approccio a un franchise di supereroi in cui gli eroi devono rimanere attivi mentre ne spuntano molti altri e si svolgono crossover sempre più grandi come Crisis on Earth X e Crisis on Infinite Earths nella stessa continuità.

Più di sei anni dopo che Arrow ha iniziato a seguire le buffonate da vigilante di Oliver Queen a Star City, l’Arrowverse è giunto al termine.

Grant Gustin di The Flash e Melissa Benoist di Supergirl hanno dato l’addio ai loro eroi dell’Arrowverse, e la DCU di James Gunn è arrivata per sostituire sia l’Arrowverse che la DCEU. Sebbene la DCU comprenda sia film che serie, ogni progetto richiede molto meno tempo per essere completato, poiché ogni film e serie è una parte molto più breve del franchise, rispetto a una stagione completa di una serie dell’Arrowverse.

8 modi in cui Captain America: Brave New World è l’Incredibile Hulk 2

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Captain America: Brave New World è il sequel di L’incredibile Hulk, sotto molti aspetti. Uscito originariamente nel 2008 come secondo film della MCU, L’incredibile Hulk vedeva Edward Norton nel ruolo di Bruce Banner prima che questo fosse ripreso da Mark Ruffalo nel 2012 in The Avengers. Ora, il film Brave New World riprende diversi fili e personaggi introdotti per la prima volta nel primo film di Hulk, molti dei quali non erano mai stati citati nei 17 anni trascorsi tra i due film.

In The Incredible Hulk, Bruce Banner era un fuggitivo in fuga mentre il generale Thunderbolt Ross lo braccava ossessivamente usando l’esercito, desiderando il suo potere per il governo degli Stati Uniti e nutrendo risentimenti personali verso Banner che si era innamorato di sua figlia Betty. 17 anni dopo, Hulk è ora un Vendicatore riconosciuto nell’MCU, mentre Ross è diventato presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, Captain America: Brave New World svela anche una massiccia cospirazione iniziata durante gli eventi di L’incredibile Hulk del 2008. Ecco i motivi principali per cui Captain America: Brave New World è essenzialmente l’Incredibile Hulk 2.

Il presidente Ross è il principale antagonista

Captain America: Brave New World Harrison Ford Anthony Mackie
Harrison Ford e Anthony Mackie in Captain America: Brave New World © Marvel Studios

che continua il suo arco narrativo nell’universo cinematografico Marvel iniziato con L’incredibile Hulk del 2008

Uno dei motivi principali per cui Captain America: Brave New World è il sequel di una scarpa da ginnastica di Hulk è il semplice fatto che Thaddeus Ross è l’antagonista principale del film. Introdotto per la prima volta nel film L’incredibile Hulk del 2008, interpretato dal compianto William Hurt, Ross rispecchiava abbastanza bene il suo omologo dei fumetti nella sua incessante caccia a Banner dopo l’esperimento gamma che lo aveva trasformato in Hulk. Tuttavia, da allora Ross ha continuato ad avere un ruolo secondario nell’MCU.

Dopo L’incredibile Hulk, Ross è tornato nel 2016 in Captain America: Civil War nel ruolo di Segretario di Stato degli Stati Uniti. Nella sua nuova posizione, Ross ha spinto per la firma degli Accordi di Sokova delle Nazioni Unite, che avevano lo scopo di dare ai governi del mondo un maggiore controllo sui Vendicatori. A tal fine, il Ross di Hurt ha avuto brevi ruoli sia in Avengers: Infinity War che in Black Widow, dove lo si vedeva dare la caccia ai Vendicatori che si rifiutavano di firmare gli Accordi.

Ora, Harrison Ford ha preso il posto del defunto William Hurt nel ruolo di Ross in Brave New World. Ross viene eletto presidente degli Stati Uniti in questo nuovo film dell’MCU e alla fine si trasforma nel mostruoso Hulk Rosso come si vede nei fumetti, diventando ciò che aveva a lungo cacciato nel passato dell’MCU.

Brave New World rivela le conseguenze di Harlem

L'incredibile Hulk

Hulk contro Abomination

Gran parte della cospirazione che circonda la presidenza di Ross e gli scheletri nel suo armadio hanno origine dalla Battaglia di Harlem. Nell’Incredibile Hulk del 2008, l’Hulk di Banner combatte contro Emil Blonsky, che si era trasformato in Abomination. Blonsky aveva ricevuto trattamenti gamma dallo stesso Ross per sconfiggere Banner, che poi chiese ancora più potere a Samuel Sterns (Tim Blake Nelson), lo scienziato da cui Banner si era rivolto nel tentativo di curare Hulk per sempre.

Brave New World rivela le conseguenze di questa importante battaglia di Harlem. Non solo Betty si rifiutò di parlare con suo padre, ma Ross fece recuperare segretamente Sterns da una squadra e lo portò in un sito militare segreto. Dopo che il suo cervello era stato potenziato dal sangue di Banner, Ross aumentò la dose di raggi gamma e trasformò Sterns nel suo laboratorio di ricerca privato, creando nuove armi e contribuendo allo stesso tempo a sviluppare una cura per la sua malattia cardiaca, promettendogli in continuazione il perdono una volta diventato presidente. In realtà, Ross trasformò Sterns in un capro espiatorio per gli eventi di Harlem, senza mai avere intenzione di rilasciarlo.

Il mondo nuovo finalmente ripaga Samuel Sterns, alias The Leader

Captain America: Brave New World

Nascosto per 16 anni nell’MCU

Quando le gocce di sangue irradiato con raggi gamma di Banner caddero sulla tempia di Sterns in L’incredibile Hulk e la sua testa iniziò a mutare, divenne chiaro che l’MCU stava preparando la sua evoluzione in Leader, la controparte supercriminale di Sterns nei fumetti che acquisisce un intelletto a livello di genere grazie ai suoi potenziamenti gamma. Tuttavia, Samuel Sterns non è più apparso nell’MCU fino a Brave New World. Ora, è stato rivelato che Sterns è stato prigioniero di Ross per 16 anni, il che spiega la sua scomparsa mentre sviluppava la sua vendetta segreta contro il nuovo presidente dell’MCU.

Le radiazioni gamma giocano un ruolo importante in Brave New World

L'Incredibile Hulk

Una cospirazione importante che coinvolge Ross e Sterns

In generale, le radiazioni gamma giocano un ruolo molto più importante in Captain America: Brave New World rispetto alla maggior parte dei progetti MCU a partire da L’incredibile Hulk (un’eccezione degna di nota è She-Hulk: Avvocato e le origini della cugina di Banner, Jen Walters). Non solo la mutazione gamma di Sterns è mostrata per intero nel 35° film dell’MCU, ma viene anche rivelato che le pillole create da Sterns per curare la malattia cardiaca di Ross erano state contaminate con radiazioni gamma che sono entrate gradualmente nel flusso sanguigno del presidente, provocandone la mostruosa trasformazione in Hulk Rosso durante il terzo atto di Brave New World.

Il ritorno di Betty Ross, interpretata da Liv Tyler

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Liv Tyler ed Edward Norton in L’incredibile Hulk

La sua prima apparizione nell’MCU dopo L’incredibile Hulk del 2008

Interpretata da Liv Tyler, Betty Ross è stata il primo amore di Bruce Banner e la figlia del presidente Ross, da cui si era allontanato dopo gli eventi de L’incredibile Hulk. Proprio come Sterns, Betty Ross non era stata vista nell’MCU dal film del 2008, per poi fare finalmente una nuova apparizione in Brave New World. La missione principale di Thaddeus era mostrare a sua figlia che era cambiato, e questo è stato il motivo principale che lo ha portato a ritrasformarsi nella sua forma normale di mostro rosso rabbioso alla fine del film.

Mentre la sua voce può essere sentita al telefono prima della battaglia del terzo atto, Betty fa un’apparizione completa sullo schermo quando va a trovare suo padre che ora è detenuto sulla Zattera, cercando di cercare di riparare il loro rapporto. Tuttavia, non è mai stato rivelato esplicitamente perché lei e Bruce si sono lasciati, a parte l’implicazione che probabilmente è stato Banner a rompere, dato che era ancora ricercato come fuggitivo. Tuttavia, questo non spiega ancora perché la coppia non sia mai tornata insieme, soprattutto dopo che Hulk di Banner è diventato un Vendicatore ed è stato riconosciuto come un eroe.

Red Hulk è il rivale perfetto per Hulk di Bruce Banner

Captain America: Brave New World red hulk
© Disney

Il naturale passo successivo per il “cacciatore di Hulk”

Purtroppo, l’Hulk di Bruce Banner non fa la sua comparsa in Captain America: Brave New World. Tuttavia, il debutto completo nell’MCU dell’Hulk Rosso di Ross preannuncia un futuro entusiasmante, in cui gli Hulk rosso e verde potrebbero incontrarsi in futuro. Anche se potrebbero essere rivali iniziali, è più probabile a questo punto che Hulk e Hulk Rosso possano diventare improbabili alleati durante i prossimi Avengers crossover.

Anche se Ross potrebbe essere tenuto prigioniero sulla Zattera al momento, non è difficile immaginare uno scenario in cui Ross venga reclutato per aiutare a salvare il mondo, soprattutto se le cose diventano davvero disperate. Inoltre, avere la possibilità di affrontare Banner è probabilmente una delle ragioni principali per cui Ross è ancora vivo alla fine del film, dopo la serie di riprese aggiuntive. Dopotutto, i video originali del set del film avevano anticipato un funerale per il presidente dell’MCU.

Ross finalmente paga per le sue azioni in The Incredible Hulk

Captain America: Brave New World – Cortesia Disney

L’esercito contro Banner (e la colpa di Sterns)

Il presidente Ross che paga finalmente per tutte le sue azioni e i suoi segreti è sicuramente un ponte narrativo soddisfacente tra The Incredible Hulk e Brave New World. Allo stesso modo, il fatto che sia stato in grado di dimostrare la sua capacità di cambiare ed essere migliore dell’uomo che era è un buon messaggio tematico a tutto tondo. In definitiva, la possibilità per Ross di riconciliarsi con sua figlia è molto più significativa e soddisfacente se si pensa a dove è iniziato il loro rapporto nell’MCU con il film del 2008.

L’inizio di una nuova squadra di Vendicatori è anticipato

Robert Downey Jr

Riflettendo sulla fine di L’incredibile Hulk

È anche divertente sottolineare che sia L’incredibile Hulk che Captain America: Brave New World terminano con la formazione di futuri gruppi di Vendicatori. L’incredibile Hulk, dopo i titoli di coda, mostra Tony Stark che incontra il generale Ross, che beve e fuma i suoi dispiaceri in un bar, dopo aver perso Bruce Banner ancora una volta. Stark allude quindi alla formazione di una squadra di individui potenziati, lasciando intendere che Hulk di Banner è una recluta desiderata per il primo gruppo di Vendicatori.

Al contrario, alla fine di Captain America: Brave New World, Sam Wilson accetta la precedente proposta di Ross di riformare gli Avengers. Ross aveva immaginato una squadra che ricevesse ordini dalla Casa Bianca, ma ora che è tenuto prigioniero su The Raft, presumibilmente non sarà più così. Indipendentemente da ciò, Wilson accenna allo stesso modo alla formazione di un nuovo gruppo di Vendicatori, e si accenna anche al fatto che il Falcon di Joaquin Torres sarà uno dei suoi membri oltre allo stesso Capitan America, proprio come Hulk è stato accennato come una delle prime reclute dei Vendicatori dopo Iron Man.

Se non vi piace il costume da Superman di David Corenswet, abbiamo trovato la cosa giusta per farvi cambiare idea

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Mentre il film di Superman di James Gunn si prepara a uscire nelle sale quest’estate, molti fan della DC continuano a discutere se il costume dell’eroe titolare sia davvero all’altezza dell’originale dei fumetti. Fortunatamente, un artista ha presentato un argomento convincente a favore del nuovo abito sovversivo di David Corenswet, illustrandolo in modo splendido e conquistando gli eventuali oppositori che potrebbero rimanere.

L’artista della DC Comics Fico Ossio, che attualmente sta lavorando a Black Lightning insieme allo scrittore Brandon Thomas, ha condiviso una splendida opera d’arte in un post su Instagram che ritrae Superman che prende il volo, con Clark Kent che si agita sullo sfondo. Ciò che colpisce dell’opera d’arte è che Superman non è la versione dei fumetti, ma piuttosto il Superman di David Corenswet.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Fico Ossio (@fico_ossio)

La versione originale di Fico Ossio, utilizzata come copertina alternativa per Action Comics n. 1079, mostra una versione più standard dell’abito di Superman, con cui i lettori di fumetti hanno familiarità. Ora, ha rivelato la vera ispirazione dietro l’opera e ha aggiornato il costume per farlo corrispondere a quello di Superman della DCU.

Il costume di Superman di David Corenswet è più bello che mai in un’opera d’arte sbalorditiva

superman 2025

Il Superman della DC Comics riceve il restyling a fumetti che merita

Nell’opera di Ossio, Superman è mostrato mentre si lancia in azione, ma il costume del prossimo film di Superman di quest’anno ottiene i riflettori da questo abile artista invece del costume che si vede tipicamente nei fumetti. Con un colletto che ricorda quello di New 52’s Superman e un emblema sul petto che si ispira alla continuity di Mark Waid e Alex Ross in Kingdom Come, il look di David Corenswet si discosta dal design iniziale, pur mantenendo l’essenza di come dovrebbe apparire Superman. Ossio modifica anche il viso e l’acconciatura per assomigliare ulteriormente a Corenswet, dando a questa brillante ricreazione il tocco finale perfetto.

Fico Ossio non è l’unico artista della DC Comics ad aver catturato le sembianze di David Corenswet in forma di fumetto in previsione del film della DCU. Il celebre artista Dan Mora ha recentemente disegnato la sua variante di copertina di Superman di Corenswet per una ristampa di Action Comics #1 di Jerry Siegel e Joe Shuster, rendendo omaggio alla prima apparizione in assoluto dell’Uomo d’Acciaio in attesa del suo futuro sul grande schermo. I creativi del mondo dei fumetti sono ansiosi di cimentarsi con il nuovo costume di Superman e le loro interpretazioni dimostrano quanto sia ben riuscito, sia sullo schermo che sulla pagina.

Il costume di Superman della DCU è diverso dal suo look classico, ma è proprio questo che lo rende fantastico

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Superman e Kripto in Superman. Cortesia di DC Studios

Il Superman di David Corenswet si distingue dall’originale nei fumetti

Molti si lamentano del fatto che il costume di David Corenswet per la DCU non assomigli al classico costume che tutti conoscono e amano, ma è proprio questo che lo rende così eccezionale. In opere d’arte come quella di Fico Ossio, è immediatamente riconoscibile come Superman della DCU piuttosto che come una versione ordinaria dell’Uomo d’Acciaio, a dimostrazione di quanto possa diventare iconico nel tempo. Superman non dovrebbe limitarsi al suo solito abbigliamento, e la versione di Corenswet dimostra che c’è più di un modo per rendere il suo amato costume perfetto su diversi supporti.

Daredevil: Rinascita, cast e guida ai personaggi Marvel

Daredevil: Rinascita, cast e guida ai personaggi Marvel

Daredevil: Rinascita riporterà in vita diversi personaggi iconici della Marvel, oltre a portare nuovi attori nel mondo dell’MCU (Marvel Cinematic Universe). Dopo la cancellazione della serie Netflix della Marvel Television nel 2019, il destino dei Defenders e delle storie di Netflix era in bilico. Tuttavia, nel marzo 2022 è stato annunciato che sarebbe stato sviluppato un reboot di Daredevil per i Marvel Studios, con Matt Corman e Chris Ord impegnati nella scrittura e nella produzione della serie Disney+. Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato lo sviluppo di Daredevil: Rinascita al SDCC 2022, regalando all’imminente uscita dell’MCU una monumentale prima stagione di 18 episodi.

Sotto il titolo provvisorio “Out the Kitchen”, Daredevil: Rinascita vedrà il ritorno di alcuni attori selezionati dagli show Netflix della Marvel Television, due dei quali sono già apparsi nella timeline dell’MCU attraverso progetti come Spider-Man: No Way Home, Hawkeye e She-Hulk: Attorney at Law. Come vigilante protettore di Hell’s Kitchen, Daredevil si troverà a scontrarsi con Kingpin nella sua imponente serie Disney+, ora saldamente ambientata nel mondo dell’MCU.

Charlie Cox nei panni di Matt Murdock, alias Daredevil

Daredevil rinascita Matt
Daredevil: Rinascita da DISNEY ITALIA

Visto l’ultima volta in Echo

L’attore inglese Charlie Cox ha debuttato nel ruolo di Matt Murdock nella serie Daredevil, trasmessa nel 2015 su Netflix, e ha ripreso il ruolo per l’evento crossover di Netflix, The Defenders, nel 2017. Grazie alla sua straordinaria interpretazione dell’eroe Marvel, è diventato difficile immaginare qualcun altro che assumesse il ruolo per il reboot, ma Cox è stato confermato per interpretare la versione MCU di Murdock dopo un’apparizione a sorpresa in Spider-Man: No Way Home del 2021.

Dopo aver ripreso il ruolo in She-Hulk: Attorney at Law – e aver instaurato una sorta di storia d’amore con Jennifer Walters – Cox è apparso in Echo, combattendo contro Maya in una sequenza drammatica all’interno del primo episodio dello show Disney+ per aiutare a impostare la sua trama con Kingpin di Vincent D’Onofrio. Charlie Cox è anche pronto a doppiare una versione animata di Daredevil in Your Favorite Neighborhood Spider-Man, dando all’attore un’altra apparizione come l’eroe che potrebbe precedere Daredevil: Born Again. Sono state apportate diverse modifiche a questa versione di Daredevil, che lo differenziano dalle sue origini Netflix.

She-Hulk: Attorney at Law ha mostrato un lato più comico di Daredevil e ha persino visto l’eroe sfoggiare una nuovissima tuta rossa e dorata, creata dallo stilista Luke Jacobson invece che da Melvin Potter, di Daredevil. Sebbene la questione della canonicità della serie televisiva Marvel rispetto all’MCU rimanga senza risposta, Daredevil: Rinascita è destinata a dare una svolta diversa al personaggio iconico e alla sua storia, attingendo anche alla serie Netflix, creando, si spera, un autentico successore della serie originale.

Vincent D’Onofrio nel ruolo di Wilson Fisk, alias Kingpin

Vincent D'Onofrio in Daredevil come Wilson Fish
Vincent D’Onofrio in Daredevil come Wilson Fish. Foto di David Lee – Cortesia di © Netflix

Visto l’ultima volta in Echo

Proprio come Cox, Vincent D’Onofrio ha ripreso il ruolo che aveva interpretato in Daredevil durante la Fase 4 dell’MCU, facendo il suo debutto in Occhio di Falco nei panni dell’uomo dietro la Tracksuit Mafia e zio adottivo di Maya Lopez, alias Il ruolo di Kingpin nell’MCU è stato ampliato con la serie solista Echo, che ha approfondito la storia del protagonista con il cattivo della Marvel, e la scena Echo finale post-crediti si è conclusa con l’ipotesi che Wilson Fisk si candidi a sindaco di New York.

Durante la presentazione della Marvel Studios al Comic-Con nel 2022, è stato anticipato che in Daredevil: Rinascita Cox e D’Onofrio avrebbero condiviso la scena, quindi la dinamica tra Matt Murdock e Wilson Fisk, alias Kingpin, sarà esplorata in modo più approfondito. Non è chiaro se Fisk conosca già a fondo Daredevil, la serie Netflix, o se i Marvel Studios stiano partendo da zero in Born Again, ma il ritorno di D’Onofrio nei panni del malvagio è incredibilmente emozionante.

Jon Bernthal nel ruolo di Frank Castle, alias The Punisher

Punisher frank castle
Immagine dal trailer di Daredevil: Born Again

Visto l’ultima volta nella seconda stagione di The Punisher

Dopo che è stato confermato che Cox e D’Onofrio riprenderanno i loro ruoli in Marvel Television per Daredevil: Rinascita, sono iniziate le speculazioni su quali altri attori di Netflix si uniranno a loro, se ce ne saranno. Jon Bernthal, che ha interpretato Frank Castle, alias il Punitore, nella seconda stagione di Daredevil e nella sua serie spin-off, The Punisher, ha confermato che riprenderà il ruolo nel marzo 2023.

Il Punitore di Bernthal è diventato rapidamente uno dei preferiti dai fan, grazie alla magnetica interpretazione di Bernthal nel ruolo del brutale antieroe. Poiché non è ancora stato confermato che Daredevil: Rinascita sarà vietato ai minori, c’è il timore che il personaggio possa essere troppo edulcorato, ma il divieto ai minori di Echo suggerisce che lo show di Daredevil potrebbe seguire lo stesso percorso, in parte a causa della presenza del Punitore.

Ayelet Zurer nel ruolo di Vanessa Fisk

Visto l’ultima volta nella terza stagione di Daredevil

Ayelet Zurer ha inizialmente interpretato Vanessa Fisk in Daredevil, l’interesse amoroso e poi moglie di Wilson Fisk. Mentre nel marzo 2023 è stato rivelato che Sandrine Holt avrebbe assunto il ruolo per Daredevil: Rinascita dopo il casting del dicembre 2022, questo è stato nuovamente modificato nell’aprile 2024, con Zurer che ha ripreso il ruolo di Vanessa Fisk per lo show MCU.

Ciò è particolarmente degno di nota dato che il casting di Holt è stato il primo grande rifacimento di un personaggio della Marvel Television per un progetto della Marvel Studios, suggerendo inizialmente che la serie Netflix – così come altri show spinoff come Agents of SHIELD – forse non erano canonici per l’MCU dopo tutto. Ora che il responsabile dello streaming di Marvel Studios Brad Winderbaum ha confermato che gli spettacoli Marvel di Netflix sono canonici dell’MCU, ha più senso che Zurer riprenda il personaggio ancora una volta, anche se Sandrine Holt sembrava promettente per il ruolo.

Elden Henson nel ruolo di Foggy Nelson

Daredevil: Rinascita
Immagine dal trailer di Daredevil: Rinascita

Visto l’ultima volta nella terza stagione di Daredevil

Le prime notizie su Daredevil: Rinascita suggerivano che Foggy e Karen non sarebbero stati presenti nella serie, con molti che teorizzavano che ciò fosse dovuto a una linea temporale alterata a seguito del cambio di universo, o perché Karen e Foggy erano morti durante il periodo di tempo non visibile tra la fine della terza stagione di Daredevil e il punto in cui Daredevil: Rinascita riprende. Tuttavia, alcune foto recenti hanno rivelato sia Elden Henson che Deborah Ann Woll sul set, confermando che riappariranno in qualche modo.

Deborah Ann Woll nei panni di Karen Page

Daredevil: Rinascita
Daredevil: Rinascita da DISNEY ITALIA

Visto l’ultima volta nella seconda stagione di Punisher

Come per Foggy Nelson interpretato da Elden Henson, anche Karen Page, interpretata da Deborah Ann Woll, era ritenuta assente da Daredevil: Rinascita, fino all’uscita delle foto dal set che mostravano un’insegna “Nelson, Murdock & Page” e alla successiva rivelazione che entrambi gli attori erano sul set della serie. Il ritorno di Page, interpretata da Deborah Ann Woll, è particolarmente interessante, data la storia d’amore di Matt Murdock con il personaggio. Se fosse viva nella linea temporale principale della serie, ciò complicherebbe notevolmente l’incontro di Daredevil con She-Hulk nella serie solista dell’eroe.

Detto questo, il ritorno di Woll e Henson varrebbe la pena di qualsiasi complicazione, poiché entrambi hanno aggiunto sfumature e profondità ai rispettivi ruoli durante la serie originale di Daredevil. Tuttavia, il presunto ritorno di un altro cattivo di Daredevil potrebbe rendere molto più incerte le possibilità che siano vivi e vegeti in Daredevil: Rinascita.

Wilson Bethel nel ruolo di Benjamin Poindexter, alias Bullseye

Bullseye
Immagine dal trailer di Daredevil: Born Again

Visto l’ultima volta nella terza stagione di Daredevil

Nel gennaio 2024, Comicbook.com ha riportato che Bullseye, interpretato da Wilson Bethel, tornerà in Daredevil: Rinascita. Sarebbe perfettamente logico, dato che la terza stagione di Daredevil si è conclusa con il personaggio che sembrava aver terminato la sua storia di origine da cattivo per diventare ufficialmente Bullseye, dopo aver subito un intervento chirurgico sperimentale alla colonna vertebrale che, una volta completato, ha lasciato gli occhi di Poindexter segnati dall’iconico motivo di Bullseye.

Le foto dal set di Daredevil: Rinascita hanno confermato che è così, con la nuova tuta di Bullseye utilizzata nello show. Riportare il personaggio nella serie per lo show della Marvel ha sicuramente senso, in quanto assicura che la parte più emozionante della sua storia da cattivo, il suo vero periodo come Bullseye, possa essere mostrata al pubblico. Questo serve anche a bilanciare il ritorno degli eroi e dei cattivi della serie originale, fornendo a personaggi come Daredevil e Punisher un altro potente nemico da affrontare, anche se Bullseye dovrebbe tornare solo per 3 episodi della serie.

Daredevil: Rinascita è stato presentato in anteprima esclusiva nel segmento Marvel del panel D23 Entertainment Showcase del 2024, e questo sembra aver fatto luce su cosa aspettarsi dal personaggio di Wilson Bethel nell’MCU. Il filmato mostra Benjamin Poindexter dietro le sbarre, ma lo mostra in particolare mentre cammina, il che è un punto chiave della trama da notare, dato che era paralizzato alla fine della serie originale di Daredevil. Pertanto, sebbene ci siano alcuni ostacoli alla piena rivelazione di Bullseye come cattivo nello show, sembra probabile che Poindexter scapperà per affermarsi come cattivo in Daredevil: Rinascita.

Margarita Levieva nel cast in un ruolo non rivelato

Margarita Levieva in Daredevil: rinascita

Nuovo arrivo nel cast di Daredevil

Meglio conosciuta per i ruoli in Vanished, The Deuce, In From the Cold e Revenge, Margarita Levieva è stata scritturata per Daredevil: Rinascita nel dicembre 2022. Sebbene il suo ruolo non sia stato ancora rivelato dalla Marvel Studios, è stato riferito che avrà un ruolo importante nella serie, e si ipotizza che potrebbe essere il ruolo dell’interesse amoroso di Matt Murdock. Questo segnerebbe una grande deviazione dalla serie Daredevil di Netflix, che ha anticipato l’eventuale relazione tra Murdock e Karen Page interpretata da Elizabeth Olsen.

Muse

Muse Daredevil: rinascita

Nuova aggiunta al cast di Daredevil

Il filmato di Daredevil: Rinascita, rivelato al panel del D23 Entertainment Showcase del 2024, ha mostrato un nuovo personaggio inaspettato, presentando Muse al pubblico. Nei fumetti Marvel, Muse è un supercriminale i cui poteri gli permettono di sfuggire ai controlli, assicurando che la sua “arte” sanguinaria possa essere portata avanti senza che la gente lo noti. Questa rappresentazione sembra essere stata riportata in Daredevil: Rinascita, poiché il filmato del D23 mostra i suoi murales prima di rivelare il personaggio stesso, suggerendo che è prevista un’iterazione simile del personaggio.

Anche se l’attore che interpreta Muse non è stato ancora confermato – e probabilmente rimarrà tale, dato che il personaggio è rappresentato principalmente con una maschera bianca che copre tutto il viso – chiunque sia stato scelto per il ruolo in Daredevil: Rinascita è senza dubbio un attore di talento, dato che dovrà recitare apparentemente dietro il costume che copre tutto il corpo e il viso di Muse. È interessante notare che, date le macchinazioni omicide del personaggio, sono sorte teorie secondo cui Muse potrebbe riunire Daredevil e Kingpin come alleati per un certo periodo di tempo, dato che sarebbe nel loro interesse fermare il cattivo.

Tigre Bianca

tigre bianca Daredevil: Rinascita
Immagine dal trailer di Daredevil: Born Again

Nuovo arrivo nel cast di Daredevil

L’apparizione di White Tiger in Daredevil: Rinascita è stata confermata insieme a Muse nel panel del D23 Entertainment Showcase del 2024, anche se le foto di scena avevano già accennato alla presenza del personaggio. Il mantello di White Tiger era stato anticipato già nel 2015 con la prima stagione di Jessica Jones, in cui veniva menzionata Angela del Toro, un altro personaggio che ha già avuto il titolo di eroe nei fumetti. Tuttavia, Born Again rivela che Hector Ayala sarà il primo White Tiger sullo schermo, mostrandolo mentre indossa la tuta e affermando che la gente ha bisogno di un eroe.

Sebbene l’attore che interpreterà White Tiger non sia ancora stato confermato ufficialmente, Forbes ha riferito che Kamar de los Reyes ha interpretato il ruolo di Hector Ayala nello show, e altre fonti hanno riportato la stessa notizia. Purtroppo, Kamar de los Reyes è morto nel 2023, rendendo la sua interpretazione di White Tiger il suo ultimo ruolo.

Daredevil: Rinascita cast e personaggi secondari

Michael Gandolfini – Michael Gandolfini, che si è unito a Levieva da The Deuce, è stato scritturato per un ruolo non rivelato in Daredevil: Born Again nel dicembre 2022. Il ruolo di Gandolfini nella prossima serie Disney+ non è stato rivelato, ma si ipotizza che potrebbe interpretare il figlio di Wilson Fisk, anche se ha dichiarato che il suo personaggio è di Staten Island e non di Hell’s Kitchen, l’ambientazione tipica delle storie di Daredevil. Gandolfini è stato il primo membro del cast a unirsi alla serie dopo Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, quindi è probabile che avrà un ruolo importante in Daredevil: Born Again.

Nikki M. James – Dopo i recenti ruoli in Spoiler Alert e Severance di Apple TV+, Nikki M. James è stata scritturata in Daredevil: Born Again nel gennaio 2023. Sebbene la natura esatta del suo ruolo nell’universo cinematografico Marvel non sia stata rivelata, le teorie più diffuse suggeriscono che potrebbe interpretare Kristen McDuffie, l’assistente procuratore distrettuale che sospetta fortemente che Matt Murdock sia il diavolo di Hell’s Kitchen. Questo sospetto alla fine porta i due a iniziare una relazione romantica, che potrebbe prestarsi alla versione molto più affascinante di Daredevil vista in She-Hulk.

Michael Gaston – Noto soprattutto per i ruoli in Prison Break, Jericho e The Mentalist, Michael Gaston si è unito al cast di Daredevil: Born Again nel marzo 2023. Gaston ha precedentemente interpretato Gerald Sharpe, un membro del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, durante la settima stagione di Agents of SHIELD. Tuttavia, poiché questa trama si svolgeva nel passato, è improbabile che riprenda questo ruolo per Daredevil: Born Again. Non si sa ancora nient’altro sul ruolo di Michael Gaston nella prossima serie MCU.

Arty Froushan – Arty Froushan è stato scritturato per Daredevil: Born Again nel marzo 2023 e, sebbene il suo ruolo non sia stato rivelato dalla Marvel Studios, è stato riferito che Froushan interpreterà un socio di Wilson Fisk di nome “Harry”. La Marvel Studios non ha confermato la notizia, ma l’inclusione dell’attore di Carnival Row e House of the Dragon nella serie della Fase 5 è molto eccitante.

Harris Yulin – Le foto di scena di Daredevil: Born Again hanno suggerito nell’aprile 2023 che la leggenda di Hollywood Harris Yulin si era unito al cast della prossima serie MCU. Non si sa nulla del potenziale ruolo di Yulin in Born Again, ma con crediti come Scarface, Ghostbusters II, Clear and Present Danger e Training Day al suo attivo, Yulin è un’aggiunta brillante al cast di Daredevil: Rinascita.

Genneya Walton – Nel febbraio 2024 è stato annunciato che Genneya Walton, nota soprattutto per le sue apparizioni in Candy Cane Lane, BlackAF e l’adattamento televisivo di School Of Rock, si è unita al cast di Daredevil: Rinascita. Le notizie secondo cui il personaggio di Walton sarà legato al giornalismo hanno portato a ipotizzare che il suo ruolo sarà collegato al giornalista di Daredevil Ben Urich, permettendo alla sua storia di proseguire nell’MCU, ma nulla al riguardo è stato ancora confermato.

Alien: Romulus, il regista spiega come il momento più sorprendente e divisivo del film sia rimasto segreto

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Il regista di Alien: Romulus, Fede Álvarez, rivela come il film sia riuscito a mantenere segreto il suo momento più scioccante. L’ultimo capitolo della saga di Alien, ambientato tra Alien (1979) e Aliens (1986), era già stato accolto con grandi aspettative per i suoi legami con l’originale di Ridley Scott e come precursore del sequel di James Cameron. Una delle sorprese più grandi è stata Rook, un androide con l’aspetto e la voce di Ian Holm, nonostante la morte dell’attore nel 2020. Nonostante sia stata un’impresa tecnologica impressionante, la decisione di resuscitare digitalmente Ian Holm in Alien: Romulus è stata oggetto di controversie.

In una conversazione con Collider, Álvarez ha spiegato gli straordinari sforzi fatti per preservare l’inaspettata rivelazione di Ian Holm. Il regista ha spiegato che durante le proiezioni di prova di Alien: Romulus, gli spettatori sono stati esortati a non rovinare il momento agli altri, assicurandosi che il pubblico, qualche mese dopo, sarebbe rimasto davvero scioccato nel vedere di nuovo il volto dell’iconico cattivo e sentire la sua voce. Leggi qui sotto cosa aveva da dire:

La presenza di Ian Holm nel film è stata tenuta segreta fino all’ultimo secondo. La maggior parte di voi, si spera, non lo sapeva fino alla prima. All’inizio, questo tizio aveva detto: “È impossibile. La gente lo saprà. Ci saranno delle proiezioni”.

Ma poi, durante le poche proiezioni che abbiamo fatto prima del film, ho pregato tutti: “Per favore, non rovinate tutto agli altri. Non postate nulla su Ian Holm nel film”. Lo faccio perché voglio che le persone siano lì tra il pubblico e dicano: “Oh, c***o, c’è Ian Holm!”. Se leggono già online che sarà nel film, gli rubi quel momento.

Cosa significa il segreto più sorprendente e controverso di Alien: Romulus

Alien: Romulus

Un impressionante mix di tecnologia e impegno

Ian Holm è apparso per la prima volta nell’originale Alien nei panni di Ash, l’ufficiale scientifico della Nostromo che si rivela essere un agente dormiente per la Weyland-Yutani Corporation. Il suo comportamento calcolato divenne un riflesso del sinistro programma della Corporation, rendendolo uno dei cattivi più memorabili del franchise. In Alien: Romulus, la somiglianza di Holm ritorna sotto forma di Rook, un nuovo modello di androide con una programmazione e direttive simili a quelle di Ash. Il regista Álvarez ha assegnato a Rook un ruolo cruciale nel suo capitolo, legando Romulus al più ampio franchise, poiché l’androide ha continuato la missione di Weyland-Yutani di ottenere ricerche relative agli Xenomorfi sulla Renaissance abbandonata.

Grazie all’uso di CGI, deepfake AI technology e animatronics, Legacy Effects e Metaphysic, alcuni degli studi dietro le immagini di Romulus, candidate a diversi premi, sono stati in grado di ricreare Ian Holm per Alien: Romulus. Il successo di Alien: Romulus nel mantenere segreto il ritorno di Ian Holm è sicuramente un’anomalia in un settore in cui le fughe di notizie e gli spoiler anticipati dilagano. Franchising amati come Star Wars hanno avuto meno successo nel mantenere segrete le apparizioni di alcuni personaggi, con il ritorno di Carrie Fisher in Star Wars: L’ascesa di Skywalker e Peter Crushing in Rogue One già noti prima dell’uscita di ogni film.

Daredevil: Rinascita, nuovo trailer annuncia più violenza R-Rated per la storia “molto oscura” del MCU

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Daredevil: Rinascita non scherza con la sua classificazione TV-MA, come mostra un nuovo trailer. L’eroe dell’universo cinematografico Marvel interpretato da Charlie Cox è già apparso in diversi progetti della serie da quando l’attore è tornato nei panni di Daredevil nel 2021. Tra meno di un mese, sarà finalmente lui a guidare il cast di Daredevil: Rinascita, poiché Cox è di nuovo in prima linea in una serie Marvel incentrata sul Diavolo di Hell’s Kitchen. La nuova serie di Daredevil promette di offrire lo stesso tipo di narrazione matura e azione violenta della serie originale di Netflix, come evidenziato da un nuovo trailer.

Marvel Studios (tramite @NexusPointNews/Twitter) ha pubblicato un nuovo spot televisivo di Daredevil: Rinascita che si concentra sui lati Matt Murdock e Daredevil dell’eroe di Charlie Cox nell’universo cinematografico Marvel.

 

Il nuovo trailer inizia concentrandosi su come appare la vita di Matt nel prossimo show televisivo MCU. Matt può essere visto camminare fuori dal tribunale, cucinare, baciare e altro ancora nella sua routine quotidiana. Poi, tutto cambia, con l’azione di Daredevil che entra in scena. Vengono mostrate brevemente diverse scene di combattimento, tutte energiche e di grande impatto, il che fa ben sperare per la storia che Daredevil: Rinascita ha da raccontare.

Cosa rivela il nuovo trailer di Daredevil: Rinascita per la serie

Daredevil: Rinascita
Daredevil: Rinascita da DISNEY ITALIA

Il nuovo trailer di Daredevil: Rinascita mostra maggiormente il lato di Matt Murdock. Anticipa il tono della sua storia personale al di fuori del mondo dei supereroi. Nella versione originale della serie, prima che la Marvel Studios rivedesse la serie, Matt avrebbe aspettato quattro episodi prima di indossare i panni del supereroe. Pertanto, nonostante i cambiamenti, il lato Matt Murdock della serie avrà ancora un ruolo chiave nella storia generale della stagione, tanto quanto le sue buffonate da supereroe. Matt sembra essere nervoso mentre affronta la sua vita quotidiana, come anticipato dal trailer.

Quando il filmato passa al lato di Daredevil, è chiaro che ora dietro al progetto c’è la Marvel Studios. Mentre il tono delle sequenze d’azione è ancora lo stesso flusso oscuro e violento della serie originale di Daredevil, nei disegni dei combattimenti sono incorporati nuovi ritmi MCU. A partire da She-Hulk: Attorney at Law, il Daredevil di Charlie Cox è diventato molto più acrobatico nell’MCU. Questo è fedele ai fumetti e il nuovo trailer di Daredevil: Born Again mostra che ci saranno molti salti e lanci dagli edifici, oltre a pugni duri e ossa rotte.

Daredevil: Rinascita

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 4 marzo 2025.

American Murder: Il caso Gabby Petito, la storia vera dietro alla docuserie Netflix

Doveva essere l’avventura di una vita per Gabby Petito, 22 anni, e il suo fidanzato Brian Laundrie. Ispirati dai social media che raccontano vite glamour on the road, nel 2021 i due hanno acquistato un furgone per viaggiare attraverso l’America, desiderosi di esplorare le vaste meraviglie naturali della nazione. Per quattro mesi, Petito e Laundrie avrebbero soggiornato in diversi parchi nazionali americani, mentre lei avviò un blog e un account YouTube per raccontare il loro viaggio.

Ma la vacanza da sogno si è conclusa in tragedia. Dopo almeno una lite domestica tra lei e Laundrie, contraddetta dalla sua brillante presenza sui social media, Petito è scomparsa nel 2021 e non sarebbe mai più tornata a casa. Il suo corpo è stato ritrovato il 19 settembre 2021. American Murder: Il caso Gabby Petito, una nuova serie di documentari in tre parti, ora disponibile su Netflix, racconta la storia della vita e della morte di Petito attraverso interviste ai suoi amici e familiari, e ripercorre come la ricerca di lei abbia suscitato l’interesse nazionale. Ecco cosa c’è da sapere su American Murder: Il caso Gabby Petito.

Come Gabby Petito e Brian Laundrie sono diventati parte della #vanlife

American Murder: Il caso Gabby Petito

Petito e Laundrie sono diventati amici dopo essersi conosciuti alla Bayport-Blue Point High School di Bayport, New York. Dopo essersi diplomati nel 2017, i due hanno iniziato a frequentarsi nel 2019 e Petito si è trasferita a North Point, in Florida, per vivere con la famiglia di Laundrie. Vivere lì è stata un’esperienza spiacevole per Petito, come racconta la sua amica Rose Davis nella serie. Ha faticato a andare d’accordo con la famiglia di Brian, soprattutto con sua madre Roberta. Il disagio è stato aggravato dal comportamento sempre più controllante di Laundrie. In un’occasione, ha rubato il portafoglio e la carta d’identità di Petito per impedirle di uscire con Davis, come si legge in American Murder, che mostra i messaggi di testo di Petito e Laundrie. Petito e Laundrie condividevano l’interesse per i lunghi viaggi in auto, i parchi nazionali e i viaggi negli Stati Uniti, compreso il viaggio in auto da New York alla California. Nel luglio 2020, la coppia si è fidanzata.

Per risparmiare per un’avventura attraverso il paese, Gabby ha svolto vari lavori, tra cui quello di tecnico di farmacia e di cameriera da Taco Bell. Ha acquistato un Ford Transit Connect del 2012 e la coppia lo ha rimodellato per renderlo vivibile per quella che doveva essere un’avventura di quattro mesi alla scoperta di vari parchi nazionali. Il 2 luglio 2021, un anno dopo il loro fidanzamento, sono partiti da New York. Petito aveva intenzione di documentare il viaggio su YouTube con l’account Nomadic Statik e sul suo account Instagram, il cui profilo recita “viaggiare per il mondo nel nostro piccolo furgone #vanlife”.

Gabby Petito è stata data per dispersa, il che ha portato a un’indagine

Il 12 agosto 2021, la polizia ha ricevuto una chiamata al 911 a Moab, Utah, in cui si affermava che un uomo stava aggredendo una ragazza in un furgone di passaggio. La polizia ha trovato il veicolo ed è intervenuta: era il furgone di Petito. Sulla base delle storie raccontate alla polizia da una Petito in preda al panico e da una Laundrie calma, si è giunti alla conclusione che Laundrie fosse vittima di una violenza domestica. Rifiutandosi di sporgere denuncia, la coppia fu separata per la sera: Laundrie fu portata in un hotel e Petito rimase nel furgone. Il giorno dopo continuarono il viaggio. Una settimana dopo, fu pubblicato il primo video di Petito su YouTube, intitolato “Van Life | Building Our Van Life Journey”, pieno di immagini della coppia che sorride, ride e si bacia.

Nonostante l’aspetto patinato sui social media, le cose non stavano migliorando per la coppia. Il 25 agosto, Petito ha pubblicato su Instagram per l’ultima volta. In quel periodo, Petito ha smesso di rispondere ai messaggi. La sua famiglia e i suoi amici l’hanno contattata più volte, ma Petito non ha mai risposto. Il 27 agosto, la madre di Petito ricevette uno strano messaggio dal telefono di Gabby: “Puoi aiutare Stan, continuo a ricevere i suoi messaggi vocali e le chiamate perse”. Il messaggio si riferiva al nonno di Petito, ma Gabby non lo aveva mai chiamato per nome.

L’11 settembre, la madre di Petito ha denunciato la scomparsa della figlia al dipartimento di polizia della contea di Suffolk, New York. Questo ha portato a una scoperta sorprendente da parte della polizia nel sud-ovest della Florida. Laundrie non solo era tornata a casa dei suoi genitori con il furgone di Petito, ma non era con lui. La famiglia Laundrie ha assunto un avvocato e si è rifiutata di aiutare le indagini della polizia.

La storia di Petito ha suscitato un notevole interesse a livello nazionale. Online, investigatori amatoriali di TikTok hanno esaminato ogni dettaglio nell’archivio dei suoi post e analizzato ogni nuovo sviluppo del caso. L’indagine per ritrovarla si è estesa per oltre 3200 chilometri mentre la polizia cercava di ripercorrere i passi di Petito.

Cosa è successo a Gabby Petito?

American Murder: Il caso Gabby Petito
Jim Schmidt e Nichole Schmidt American Murder: Il caso Gabby Petito – Cortesia di Netflix

L’indagine ha portato la polizia in diversi luoghi, tra cui il Grand Teton National Park nel Wyoming, dove il suo telefono è stato utilizzato l’ultima volta, che copre 125.000 ettari. La polizia ha chiesto aiuto a chiunque avesse informazioni potenziali, il che ha portato alla sorprendente scoperta di un altro blogger di #vanlife che ha esaminato attentamente i suoi filmati per trovare immagini del furgone di Petito, situato a Spread Creek nel Grand Teton. Tre settimane dopo l’inizio delle ricerche, il 19 settembre 2021, è stato trovato il corpo di Petito. Gli investigatori ritengono che la scena sia stata inscenata. Un’autopsia ha poi rivelato che Petito è morta per strangolamento.

Gli amici e la famiglia di Petito sono stati comprensibilmente devastati dalla notizia della sua morte. “Sono crollato a terra”, ricorda il suo patrigno, Jim Schmidt, che si era recato nel Wyoming per aiutare a trovare Gabby, quando ha saputo la notizia. “E ho dovuto prendere il telefono, riprendermi e chiamare Niki, Joe e Tara in una teleconferenza, e dire loro, a 3.200 km di distanza, che nostra figlia era morta”. Un’amica di Petito del liceo dice nella serie: ‘Quando è arrivata la notizia che avevano trovato il suo corpo… volevo solo spegnerlo o svegliarmi, come se fosse un brutto sogno o qualcosa del genere’.

Che cosa è successo a Brian Laundrie?

American Murder rivela i dettagli dei tentativi di Laundrie di crearsi un alibi. Il 29 agosto ha fatto numerose telefonate ai suoi genitori dicendo che Gabby era “sparita” e che aveva bisogno di aiuto, e loro hanno chiamato immediatamente un avvocato. Laundrie ha fatto l’autostop due volte per tornare al furgone dal luogo in cui aveva lasciato il corpo di Petito. Lì, ha creato una conversazione tra lui e Gabby tramite messaggi di testo sui loro telefoni per far sembrare che non fossero fisicamente insieme. Laundrie ha anche effettuato una transazione su Zelle, trasferendo 700 dollari dal conto di Petito al suo, con la nota “Addio Brian, non ti chiederò mai più nulla”.

La scoperta del corpo di Petito ha permesso agli investigatori di ricostruire gli ultimi momenti della sua vita. Il 27 agosto 2021, Petito è stata vista con Laundrie intorno all’una di pomeriggio a Jackson, Wyoming, in un ristorante chiamato Mary Piglets: un testimone ha detto che stavano litigando. American Murder rivela che Petito ha chiamato il suo ex fidanzato, ma lui era al lavoro e non poteva rispondere al telefono. La coppia è stata poi individuata dalle telecamere di sicurezza di un Whole Foods nelle vicinanze alle 14:13. Quel filmato è l’ultima volta che Petito è stata vista viva. Dopo Whole Foods, si sono diretti a Spread Creek, dove sono arrivati intorno alle 18:00. Due ore dopo, alle 20:32, Petito stava riordinando i file sul suo computer: la polizia ritiene che questi siano stati i suoi ultimi momenti di vita.

Il 20 settembre 2021, il giorno dopo il ritrovamento dei resti di Petito, la polizia ha eseguito un mandato di perquisizione a casa di Laundrie, ma Brian era scomparso, dicendo ai suoi genitori una settimana prima che sarebbe andato a fare un’escursione. I genitori non denunciarono la sua scomparsa, poiché si aspettavano che tornasse. Si trovava da qualche parte nel Myakkahatchee Creek Environmental Park, che si estende per oltre 20.000 acri. Trentasette giorni dopo la denuncia di scomparsa di Laundrie, i suoi genitori scoprirono i suoi resti il 20 ottobre a Carlton Reserve.

Insieme al corpo di Laundrie è stata trovata una lettera in cui ammetteva di aver ucciso Gabby, sostenendo di averla fatta morire dopo che aveva avuto uno strano incidente e provava un dolore insopportabile, anche se questo non è coerente con l’autopsia. Nel 2022, la famiglia Petito-Schmidt ha intentato una causa per omicidio colposo contro i genitori di Brian, Roberta e Chris, che è stata risolta per 3 milioni di dollari. Non sono state presentate accuse penali contro la famiglia Laundrie.

Ocean’s Thirteen: la spiegazione del finale del film

Ocean’s Thirteen: la spiegazione del finale del film

L’heist movie è da sempre un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e fallimento è quantomai incerta. Questa tipologia di film può però anche essere ricca di humor, proprio come dimostra un esempio celebre quale Ocean’s Eleven, diretto nel 2001 dal regista premio Oscar Steven Soderbergh. Dato il grandissimo successo anche del sequel Ocean’s Twelve, nel 2007 è poi stato realizzato il capitolo conclusivo della trilogia, Ocean’s Thirteen.

Questo ripropose dinamiche narrative simili al precedente, andando inoltre a portare a conclusione le varie vicende rimaste in sospeso. Il film, dunque, è costruito a suo modo come una storia originale. Ocean’s Eleven, infatti, era il remake dell’omonimo film del 1960 e si rifaceva in parte a quel titolo. Con questo terzo sequel, Soderbergh e gli sceneggiatori danno invece vita ad una vicenda inedita, che vede riuniti i protagonisti del precedente capitolo con nuove aggiunte nel cast e nuovi obiettivi. Con tali elementi, anche Ocean’s Thirteen si affermò come un grande successo di pubblico, con un incasso di oltre 311 milioni di dollari.

Nonostante tale risultato, gli autori dichiararono conclusa la trilogia, negando dunque la possibilità di dar vita ad un quarto capitolo. Nel 2018, però, è stato realizzato lo spin-off al femminile Ocean’s 8. Per gli amanti del genere, dunque, si tratta di film assolutamente imperdibili. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ocean's Thirteen cast
Al Pacino and Ellen Barkin in Ocean’s Thirteen. Foto di Melinda Sue Gordon – © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

La trama di Ocean’s Thirteen

Protagonista del film è Danny Ocean, il quale riunisce stavolta la sua banda per un colpo un po’ diverso dal solito. Questa volta il gruppo è infatti coinvolto in maniera personale. Willie Bank ha truffato il loro amico Reuben Tishkoff, obbligandolo a cedergli le azioni del casinò di sua proprietà con un inganno. Così Danny chiama a rapporto tutti quanti, che si precipitano in suo aiuto. La banda comincia dunque a lavorare a una truffa colossale ai danni di Bank: Roman Nagel si occupa della parte informatica dei sistemi del casinò, Virgin Malloy pensa ai dadi e Rusty deve mettere i bastoni fra le ruote dell’impiegato della Royal Review che valuta le condizioni dell’albergo.

Tutto questo servirà a portare Willy Bank alla rovina economica, ma per riuscirci veramente occorre una cifra che la banda non possiede. Danny si trova quindi costretto a rivolgersi al suo nemico giurato, Terry Benedict, che accetta di prestare loro il denaro necessario, ma a delle condizioni. Ora finalmente può partire la macchina organizzativa, coadiuvata da Linus Caldwell, che ha il compito di usare tutto il suo fascino per convincere la direttrice dell’hotel Abigail Sponder a dargli l’accesso alla penthouse di Bank. Per portare a compimento questo loro ultimo, delicato, compito, Danny e gli altri non dovranno commettere neanche un minimo errore.

Il cast del film

Ad interpretare il carismatico Danny Oceans vi è nuovamente l’attore George Clooney, mentre Brad Pitt a sua volta torna ad interpretare Rusty Ryan, ruolo che proprio Clooney lo aveva convinto ad accettare. Matt Damon interpreta invece di nuovo di Linus Caldwell. Tornano poi nel film i personaggi Frank Catton, interpretato da Bernie Mac, Livingston Dell, interpretato da Eddie Jemison e i fratelli Turk e Virgil Malloy, interpretati da Scott Caan e Casey Affleck. Completano il gruppo Don Cheadle nel ruolo di Basher Tarr, Carl Reiner con quello di Saul Bloom e Shaobo Qin nei panni di Yen. Elliot Gould è invece Reuben Tishkoff.

Terry Benedict è interpretato da Andy Garcia, mentre Vincent Cassel torna nei panni del ladro Night Fox. Entrano a far parte del cast l’attrice Ellen Barkin nel ruolo di Abigail Sponder e il premio Oscar Al Pacino nei panni del milionario Willie Bank. Pacino era da sempre la prima scelta di Soderbergh per il ruolo, che l’attore decise poi di accettare in quanto aveva apprezzato i precedenti due film. Nel film sarebbero dovute comparire anche le attrici Julia Roberts e Catherine Zeta-Jones rispettivamente nei panni di Tess Ocean e di Isabel Lihiri. Poiché il loro sarebbe stato però solo un cameo, le due decisero di non partecipare al film.

Brad Pitt, George Clooney, Don Cheadle, Matt Damon, Scott Caan, Carl Reiner, Eddie Jemison e Shaobo Qin in Ocean's Thirteen
Brad Pitt, George Clooney, Don Cheadle, Matt Damon, Scott Caan, Carl Reiner, Eddie Jemison e Shaobo Qin in Ocean’s Thirteen © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc.

La spiegazione del finale del film

Il piano della banda ha due obiettivi: Impedire al The Bank di vincere il prestigioso Five Diamond Award, che tutti i precedenti hotel del Bank hanno vinto. Saul Bloom agisce come recensore anonimo dei Cinque Diamanti, mentre quello vero viene trattato in modo orribile.
Truccare tutti i giochi del casinò per pagare vincite milionarie; il casinò di Bank deve guadagnare 500 milioni di dollari nel primo trimestre per rimanere aperto. In caso contrario, il The Bank perderà il controllo del suo hotel a favore del Consiglio di Amministrazione.

Ocean mette in atto la parte finale del piano facendo arrivare all’hotel agenti dell’FBI sul suo libro paga che arrestano Livingston Dell perché sospettato di aver manomesso le macchine per il mescolamento delle carte, permettendogli di sostituirle con altre realmente truccate. Lo stesso agente dell’FBI arresta Linus per aver scambiato i diamanti con dei falsi. L’agente porta via Linus e si scopre che è suo padre Robert, arruolato da Ocean. Nel tentativo di evacuare dal tetto, i due vengono intercettati da Toulour. Questi toglie i diamanti a Linus e si lancia con il paracadute dal tetto dopo averlo ingannato con una pistola scarica.

Tuttavia, Ocean aveva previsto questa situazione e non aveva fatto fare a Linus lo scambio. Linus e suo padre fuggono con un elicottero pilotato da Basher, facendo uscire la cassa di diamanti dal tetto. Il terremoto si scatena e i giocatori evacuano con milioni di dollari di vincite. Ocean dice a Bank che è lui la mente e che l’hanno fatto per Reuben. Gli ricorda che non può vendicarsi, perché Danny conosce tutti i soci di Bank, che preferiscono lui a Bank. Inoltre, non può rivolgersi alla polizia a causa delle attività illegali di Bank. Con la loro parte di vincita, la banda di Ocean acquista una proprietà sulla Strip per permettere a Reuben di costruire il suo casinò.

George Clooney e Al Pacino in Ocean's Thirteen
George Clooney e Al Pacino in Ocean’s Thirteen © 2007 Warner Bros. Entertainment Inc.

Ocean dona in beneficenza la parte di 72 milioni di dollari a nome di Benedict, costringendolo ad ammettere la sua filantropia all’Oprah Winfrey Show. Ocean, Rusty e Linus si salutano all’aeroporto. Prima di imbarcarsi sul suo volo, Rusty dà la sua ultima moneta al vero recensore di Five Diamond per giocare a una slot machine nel terminal. Il recensore, ignaro che si tratti di una macchina truccata, vince 11 milioni di dollari e festeggia pubblicamente la sua vincita mentre Rusty si allontana sorridendo.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ocean’s Thirteen è infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Now, Tim Vision, Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 17 febbraio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Captain America: Civil War, la spiegazione del finale del film

Captain America: Civil War, la spiegazione del finale del film

Uscito in sala nel 2016, Captain America: Civil War (qui la nostra recensione) è considerato ancora oggi uno dei migliori film del Marvel Cinematic Universe. Anche se questo è tecnicamente un film solista di Capitan America, quando ci sono Cap, Iron Man, Falcon, Vedova Nera, Occhio di Falco, War Machine, Visione, Scarlet Witch, Ant-Man, Black Panther e Spider-Man, è lecito considerarlo a tutti gli effetti un film sui Vendicatori. Ma dopo che tutto il fumo si è diradato, quali conclusioni possiamo trarre dai momenti finali del film? In questo approfondimento analizziamo dunque il finale del film, anche in considerazione degli sviluppi di cui si è poi avuto testimonianza nel MCU.

La spiegazione del finale di Captain America: Civil War: per una volta, il cattivo ha vinto

Si può sostenere che ci sono stati dei vincitori tra le fila degli eroi. In particolare, Capitan America è rimasto al fianco di Bucky fino alla fine, difendendo le azioni del suo ex partner come Soldato d’Inverno con la motivazione che gli era stato fatto il lavaggio del cervello e dimostrando la sua innocenza nella morte del padre di Black Panther, il re T’Chaka del Wakanda. Nel grande schema delle cose, questa è una vittoria, soprattutto perché il risultato finale è stato che T’Challa – finalmente consapevole di come Zemo si sia preso gioco di tutti e, in effetti, sia stato il vero responsabile dell’uccisione di suo padre – ha deciso di permettere a Bucky di rimanere criogenizzato, in Wakanda.

Ma non possiamo ignorare il quadro generale: l’obiettivo di Zemo era distruggere i Vendicatori creando uno scisma all’interno della squadra. questo obiettivo viene perfettamente raggiunto nel momento in cui la squadra si divide sul proprio ruolo in merito a quanto emerso politicamente in seguito agli eventi di Avengers: Age of Ultron. Allo stesso tempo, Zemo riesce a distruggere l’amicizia tra Captain America e Iron Man mostrando a quest’ultimo come ad uccidere i suoi genitori sia stato il Soldato d’Inverno, cosa che Cap ha sempre saputo e gli ha tenuto nascosta. Zemo viene poi arrestato – sebbene lo rivedremo in The Falcon and the Winter Soldier – ma il suo piano si è decisamente concretizzato.

Robert Downey Jr. e Chris Evans in Captain America- Civil War (2016)
Robert Downey Jr. e Chris Evans in Captain America- Civil War © 2016 – Marvel Studios

Alcuni degli Avengers sono ora dei latitanti

Anche se non vediamo la grande fuga sullo schermo, è chiaro che Capitan America crede molto nella mentalità del “Nessun uomo lasciato indietro” e che i Vendicatori che erano in custodia non lo sono più. Ciò significa che tutti coloro che erano dalla parte di Cap nella grande battaglia sono ora considerati criminali e sono in fuga dalla legge. Per un po’, dunque, questi personaggi faranno perdere le proprie tracce, in particolar modo Cap, che ritroveremo con tanto di barba solo in Avengers: Infinity War, dove verrà richiamato alla battaglia dall’invasione dell’esercito di Thanos. Allo stesso modo, Occhio di Falco ne approfitterà per ritirarsi a vita privata con la sua famiglia per un po’.

La relazione tra Visione e Scarlet Witch procede a gonfie vele

Al contrario di quanti si sono dati alla fuga, tra chi rimane in circolazione ci sono Visione Scarlet Witch, che portano avanti il loro legame sentimentale. Alla fine del film non abbiamo un chiarimento definitivo sul fatto che i due stiano facendo qualcosa di diverso dal testare l’idea di una relazione, ma il dubbio viene del tutto sciolto con Avengers: Infinity War, dove Scarlet deve addirittura veder morire il suo amato. Come sappiamo lo “riporterà in vita” per WandaVision, con la serie incentrata proprio sulla sua necessità di accettare di non poter riavere indietro quanto ha perso.

Il generale Ross è destinato a diventare molto importante

Prima di Captain America: Civil War era passato così tanto tempo dall’ultima volta che si era visto Thaddeus “Thunderbolt” Ross nel Marvel Cinematic Universe che forse ci vuole un attimo per ricordare che è l’uomo che ha dedicato la sua vita a dare la caccia a Hulk. Dall’ultima volta che l’abbiamo visto ne L’incredibile Hulk del 2008, Ross ha ottenuto una promozione a Segretario di Stato e ha anche ampliato il suo fastidio nei confronti di Bruce Banner fino a diventare piuttosto furioso con i supereroi in generale, motivo per cui è così impegnato a farli aderire ai nuovi Accordi di Sokovia – e per cui si arrabbia ulteriormente quando Capitan America e la sua squadra si rifiutano di firmare, dando così il via alla cosiddetta “Guerra Civile” del film.

Il generale Thundbolt Ross in Captain America: Civil War

Con la squadra di Cap che preferisce darsi alla fuga, l’odio di Ross per gli Avengers non fa che peggiorare e questo suo odio lo ritroviamo anche nel film attualmente in sala Captain America: Brave New World, dove è interpretato non più da William Hurt (scomparso prima di poter girare il film) ma da Harrison Ford. Nel film Ross diventa Presidente degli Stati Uniti e chiede al nuovo Captain America, l’ex Falcon Sam Wilson (interpretato da Anthony Mackie) di riformare gli Avengers, con lo scopo probabilmente di controllarli. Come noto, però, lui stesso verrà esposto ai raggi gamma, trasformandosi nel violentissimo Hulk Rosso.

Spider-Man è la chiave per riunire i Vendicatori

Come noto, in Captain America: Civil War viene per la prima volta introdotto lo Spider-Man ufficiale del MCU, interpretato da Tom Holland. Nel film, il personaggio si schiera dalla parte di Iron Man, che diverrà per lui un vero e proprio mentore anche nei film successivi. Quando non indossano le rispettive maschere, Peter Parker e Tony Stark hanno molto in comune, nonostante le loro condizioni economiche: sono entrambi geniali inventori, lottano entrambi con demoni interiori e combinano questi aspetti di sé per combattere i cattivi. I due si ritroveranno poi in Spider-Man: Homecoming, primo film in solitaria del personaggio.

Questo legame, porterà poi il personaggio a divenire in un certo senso l’erede del personaggio interpretato da Robert Downey Jr., e ciò viene mostrato già in Spider-Man: Far From Home, ultimo film della Saga del Multiverso in cui Spider-Man si trova a doversi confrontare proprio con l’assenza di Iron Man, dimostrandosi all’altezza della situazione. La visione ottimistica del futuro di Spider-Man gli ha permesso sin da subito di essere un elemento importante nella riformazione degli Avengers ed è ora assolutamente lecito aspettarsi che sarà lui – insieme al nuovo Captain America di Mackie – a guidare la squadra negli attesi Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars.

Ferite mortali: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film con Steven Seagal

Grazie alle sue interpretazioni in numerosi film d’azione che sono diventati dei veri e propri cult, l’attore Steven Seagal si è dimostrato uno dei più grandi esponenti di questo genere, accanto a nomi come Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Jean-Claude Van Damme e Bruce Willis. Grazie a film come Nico, Duro da uccidere Trappola in fondo al mare, Seagal ha cementificato la sua popolarità come interprete del cinema action. Un altro suo popolare film, uscito nel 2000, è Ferite mortali, diretto da Andrzej Bartkowiak e liberamente ispirato al romanzo Exit Wounds di John Westermann.

Il film – a parte il titolo e alcuni nomi dei personaggi – non ha però molta somiglianza con il romanzo. Eppure, nonostante il forte interesse di Seagal, inizialmente il progetto rischiò di non concretizzarsi. Secondo quanto dichiarato da Joseph Billingiere, controfigura di Seagal in Ferite mortali, l’attore era irremovibile nel volerlo come controfigura anche per questo film, sostenendo che era l’unico in grado di replicare accuratamente i suoi movimenti. Seagal era dunque “pronto a chiudere il film” se Billingiere non fosse stato scritturato. L’accordo, infine, andò a buon fine e le riprese poterono iniziare.

Il film debuttò poi a sorpresa al primo posto del botteghino statunitense con un incasso di oltre 18 milioni di dollari nei cinema, venendo salutato come il ritorno trionfale di Steven Seagal dopo una serie di film di scarso successo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Ferite mortali. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla descrizione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Steven Seagal e DMX in Ferite mortali
Steven Seagal e DMX in Ferite mortali © 2001 – Warner Bros. and Village Roadshow Pictures Inc. – All Rights Reserved

La trama di Ferite mortali

La vicenda si svolge a Detroit. Il detective Orin Boyd è un ottimo agente di polizia, tuttavia poco incline a rispettare gli ordini e convinto di poter agire di testa propria. Così, dopo aver salvato il vice presidente degli Stati Uniti dall’attacco di un gruppo di estremisti senza rispettare il protocollo di salvataggio, il capitano Frank Daniels decide di punire il poliziotto trasferendolo nel quindicesimo distretto, una delle zone più malfamate della città. Il nuovo capitano di Boyd è Annette Mulcahy, la quale lo avverte che non è disposta a tollerare i suoi ormai famosi comportamenti aggressivi nel suo distretto di competenza.

Tuttavia, Boyd non ha nessuna intenzione di cambiare il proprio atteggiamento e dopo aver assistito a un furto di eroina, il poliziotto scopre nel quartiere un grosso giro di droga. Sebbene gli venga ordinato di interrompere le sue indagini, Boyd continua a seguire una pista che lo porta dal pusher Latrell Walker, il quale fa affari con degli agenti corrotti. Ma ben presto si scopre che lo spacciatore non è chi dice di essere. Per lui, ha dunque inizio un’intensa battaglia per smascherare il marcio dietro quella vicenda e far trionfare ancora una volta la giustizia, con le buone o le cattie.

Il cast del film

Ad interpretare Orin Boyd vi è dunque Steven Seagal e come spesso accaduto sui set dei film dell’attore, anche su quello di Ferite mortali vi sono state diverse tensioni. DMX, interprete nel film di Leon Rollins / Latrell Walker, non ha apprezzato la collaborazione con Seagal, definendolo una “testa di ca**o”. Nonostante ciò, anni dopo avrebbe lavorato di nuovo con lui in Beyond the law. Secondo Stephen Quadros, inoltre, la scena del combattimento tra Seagal e Michael Jai White (interprete di Lewis Strutt) non è stata coreografata in anticipo ma improvvisata sul momento, dando vita a forti preoccupazioni tra i membri della troupe. Accanto a loro due vi è poi Anthony Anderson nel ruolo di T.K. Johnson.

Recitano poi nel film Isaiah Washington nel ruolo del Detective George Clark, Matthew G. Taylor in quello del Detective Useldinger e Bill Duke in quello di Chief Hinges. L’attrice Jill Hennessy ricopre il ruolo di Commander Annette Mulcahy, mentre completano poi il cast Tom Arnold nel ruolo di Henry Wayne, Bruce McGill in quello di Captain Frank Daniels, David Vadim in quello del Detective Matt Montini ed Eva Mendes in quello di Trish. L’attrice ricorda con disprezzo l’esperienza, a maggior ragione perché durante la premiere ha scoperto di essere stata doppiata da un’altra attrice perché i produttori ritenevano che la Mendes non avesse una voce “abbastanza intelligente”.

DMX in Ferite mortali
DMX in Ferite mortali © 2001 – Warner Bros. and Village Roadshow Pictures Inc. – All Rights Reserved

Il finale di Ferite Mortali 

Nel corso del film, Henry scopre che Walker non è uno spacciatore, ma un esperto di computer e miliardario il cui vero nome è Leon Rollins, fratello di Shaun Rollins. Dopo un attentato alla sua vita, Boyd affronta Leon, che gli spiega che un gruppo di poliziotti corrotti aveva bisogno di un capro espiatorio per un affare andato male e ha incolpato Shaun. Viene inoltre rivelato che Strutt è il leader del gruppo, che comprende anche Montini e Useldinger. Leon e la sua amica Trish hanno filmato le attività della banda di Strutt, sperando che questo possa aiutare a dimostrare l’innocenza di Shaun e a farlo uscire di prigione.

Boyd incontra poi Mulcahy in un parcheggio e la informa di ciò che ha scoperto. In quel momento, però, Montini, Useldinger e altri uomini li attaccano e Mulcahy viene uccisa durante l’inseguimento. Boyd chiama Frank e gli dice che Strutt si riunirà in un magazzino di lì ad un’ora per vendere l’eroina rubata a Leon e T. K., senza sapere che Leon sta lavorando contro di lui. Frank promette al collega che sarà presente con dei rinforzi. Una volta che tutti si ritrovano lì, tuttavia, Boyd scopre suo malgrado che Frank è coinvolto nella cosa. Quando la situazione sembra mettersi per il peggio, Clark fa saltare la porta e irrompe con i rinforzi, tra cui il capo della polizia Hinges.

Nella sparatoria che ne segue, Useldinger, Montini e Frank vengono un uccisi. Strutt, infine, viene in seguito ucciso da Boyd durante il suo tentativo di fuga. All’alba, Leon consegna a Hinges la videocassetta che prova la corruzione tra i poliziotti, sperando che il nastro aiuti a dimostrare l’innocenza di Shaun. Hinges non crede però che i tribunali si interesseranno al nastro, quindi ha già fatto rilasciare Shaun dalla prigione della contea circa un’ora prima. Boyd, a quel punto, decide di rimanere al 15° distretto con George come partner, mentre T.K. diventa il co-conduttore televisivo di Henry.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Ferite mortali grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 17 febbraio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Il seme del fico sacro, la recensione di Mohammad Rasoulof

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Il seme del fico sacro, la recensione di Mohammad Rasoulof

Il seme del fico sacro è un’opera potente, che guarda con lucidità alla politica e alla società, e conferma Mohammad Rasoulof come una delle voci più coraggiose e incisive del cinema contemporaneo. Dopo il pluripremiato Il male non esiste, il regista iraniano torna a denunciare l’oppressione del regime di Teheran con un film che mescola tensione, dramma e un’intensità emotiva che non lascia scampo.

Il seme del fico sacro, tra realtà e finzione

Girato in condizioni estreme e portato clandestinamente fuori dall’Iran, il film racconta la storia di Iman, comandante delle milizie Basij, incaricato di reprimere le proteste del 2022 scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini. Le sue due figlie, però, giovani e volitive, e soprattutto ignare della vera natura del lavoro di loro padre, si fanno coinvolgere nelle proteste. In mezzo a questo gigantesco e pericolosissimo conflitto di interessi c’è la moglie di Iman, Najmeh, consapevole sia del vero ruolo del marito nel regime, sia del desiderio di rivolta che infiamma le figlie. La narrazione si sviluppa quindi come un dramma familiare che sfocia in un vero e proprio conflitto generazionale e politico, con una tensione crescente che riflette il clima di paura e oppressione vissuto in Iran. Rasoulof costruisce il film come se fosse un thriller, con uno sguardo lucido e implacabile sul sistema repressivo iraniano.

Il peso della repressione e il coraggio della ribellione

Il Seme del Fico SacroUno degli aspetti più incisivi di Il seme del fico sacro è la rappresentazione del regime iraniano attraverso la figura di Iman. Il protagonista non è un semplice ingranaggio della macchina repressiva, ma un uomo che si confronta con il lato più brutale del sistema e che lo sottoscrive scientemente. Rasoulof non lo dipinge come un semplice carnefice, ma come un uomo all’inizio combattuto, e poi tragicamente cosciente del suo operato, travolto dal suo senso di disciplina inculcatogli dal regime e dalla sua posizione.

Le figlie sono invece un contraltare perfetto, sono la speranza e la resistenza: una generazione che rifiuta di piegarsi e che, nonostante il pericolo, lotta per la libertà. La loro ribellione è la miccia che innesca il conflitto interiore di Iman, mettendo a nudo la violenza sistematica del regime che prende il sopravvento anche quando di fronte a lui c’è il sangue del suo sangue. Non ci sono sconti per chi ostacola il regime, anche se si tratta della propria famiglia.

La regia di Rasoulof: realismo e intensità

Lo stile di Rasoulof è asciutto, privo di retorica, e si affida a una messa in scena cruda e immersiva. Le riprese in interni, spesso claustrofobiche, contribuiscono a trasmettere il senso di oppressione vissuto dai protagonisti anche grazie all’utilizzo di primi piani intensi per catturare la sofferenza e il conflitto emotivo dei personaggi. Agli interni stretti e angusti si alternano i filmati reali degli scontri per le strade di Teheran, raccolti mettendo a repentaglio sul serio la propria vita. Finestre documentarie all’interno di una storia di fiction che prima di diventare metafora in un finale imprevedibile, è un resoconto più che plausibile della condizione di vita in Iran.

Più che un film, Il seme del fico sacro è un atto di resistenza. Rasoulof ha dovuto affrontare enormi difficoltà per realizzarlo, e la sua condanna all’esilio dimostra quanto il regime consideri pericolosa la sua voce. Il film non si limita a denunciare le ingiustizie, ma vuole scuotere il pubblico, mostrando realtà scomode e mostrando il prezzo della libertà.

Un atto di resistenza cinematografica

Non è un caso che il titolo richiami il fico sacro, simbolo di rinascita e resistenza. Il film si chiude lasciando nello spettatore un senso di inquietudine, ma anche di speranza: per quanto oppressiva possa essere una dittatura, il desiderio di libertà non può essere soffocato. Il film, protagonista nella stagione dei premi 2025, batte bandiera tedesca, dal momento che solo da rifugiato in Germania e con quei contributi, Rasoulof è riuscito a completare il film. Tuttavia, dal Festival di Cannes 2024 (dove ha vinto il premio della Giuria), che ne ha visto l’esordio, fino alla Notte degli Oscar 2025, dove il film concorre come Miglior Film Internazionale, Il seme del fico sacro sta raccontando al mondo la sua storia e la storia dell’Iran.

Il seme del fico sacro è un film capace di unire denuncia politica e intensità narrativa con straordinaria efficacia. Mohammad Rasoulof è il regista di cui il cinema ha bisogno per confermarsi, oltre a forma d’espressione artistica, anche voce di popoli e di resistenza.

Storia della mia famiglia, recensione della serie con Eduardo Scarpetta

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Storia della mia famiglia è la nuova serie Netflix ideata da Filippo Gravino e diretta da Claudio Cupellini, disponibile sulla piattaforma dal 19 febbraio con tutti e sei gli episodi rilasciati contemporaneamente. Una serie che, partendo da un nucleo drammatico, riesce a tessere un racconto che alterna leggerezza e profondità, allegria e dolore, affrontando un ampio spettro di emozioni con grande naturalezza.

Il protagonista della storia è Fausto, interpretato con grande intensità da Eduardo Scarpetta, la serie ci accompagna nel suo ultimo giorno di vita. Malato terminale, padre single di due bambini, Fausto affida la sua eredità a delle registrazioni vocali e i suoi figli alla sua famiglia allargata: madre, fratello e migliori amici, “i fantastici quattro” come li chiama lui. Accanto a lui, un cast affiatato che contribuisce in modo determinante alla riuscita della narrazione: Vanessa Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna e Antonio Gargiulo incarnano i membri della sua famiglia sgangherata, ognuno alle prese con il proprio bagaglio di errori, paure e speranze.

Storia della mia famiglia non convenzionale ma contemporanea

Uno degli aspetti più riusciti della serie è proprio la rappresentazione della famiglia. Non un nucleo tradizionale, bensì un clan eterogeneo, una tribù, come la definisce il creatore, fatto di legami elettivi, responsabilità inattese e affetto incondizionato. Gravino e Cupellini costruiscono un ritratto autentico della famiglia contemporanea, lontano dagli stereotipi, in cui il legame affettivo diventa la base su cui si costruisce la fiducia verso un futuro, merce rarissima per i giovani di questa generazione. Una messa in pratica, nella serie, di quello che era il pensiero di Michela Murgia sulla famiglia allargata, concepita come un insieme di individui che scelgono di esserci l’uno per l’altro, e ispirazione dichiarata per Gravino. Si crea così un nucleo sociale intorno ai più piccoli, che non è più formato dalla dualità madre/padre, ma da tante persone che contribuiscono alla crescita dell’individuo, arricchendolo di esperienze e punti di vista, formando una rete di salvataggio fisica e emotiva.

Vanessa Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna e Antonio Gargiulo in Storia della mia famiglia – Credits: Claudia Sicuranza / Netflix

Dal punto di vista stilistico, la regia di Cupellini è misurata, accompagnata da una selezione musicale accattivante, che accompagna la narrazione senza mai risultare invasiva. Le inquadrature sono studiate per valorizzare l’intensità delle interpretazioni, mentre la fotografia contribuisce a creare un’atmosfera calda e realistica, ogni elemento è al servizio degli attori, che mettono in scena personaggi sfaccettati, fallibili, spaventati, che elaborano un lutto drammatico sforzandosi di rimettere insieme i pezzi delle loro vite. La serie non si rifugia in una rappresentazione patinata della realtà, ma abbraccia la sua imperfezione, rendendo i personaggi ancora più vicini al reale. Un trattamento che si riflette nell’onestà con cui vengono tratteggiati i personaggi. Nessuno di loro è idealizzato o perfetto: tutti commettono errori, spesso macroscopici, ma allo stesso tempo sono capaci di gesti di grande umanità.

Il perdono al di là della nostra mediocrità

Questo equilibrio tra mediocrità e grandezza, tra fallibilità e redenzione, rappresenta uno degli aspetti più originali della serie che dribbla con intelligenza il messaggio pedagogico: l’essere umano è fatto di contraddizioni, e nell’accettazione di queste imperfezioni si trova la chiave per costruire legami autentici. Il perdono diventa così il tema portante della narrazione, un invito a comprendere e accettare gli altri nonostante i loro difetti, perché è questa l’unica via per sopperire a quelle mancanze e a quegli errori che prima o poi tutti commettiamo.

Storia della mia famiglia
Storia della mia famiglia – Foto Credits Claudia Sicuranza / Netflix

La forza di Storia della mia famiglia risiede nella sua capacità di parlare a tutti. Chiunque si ritroverà in uno dei suoi personaggi, nelle loro debolezze e nei loro sogni, nelle loro paure e nei loro gesti d’amore. Una serie che celebra la complessità della natura umana, che tocca corde profonde, e racconta con grande intelligenza e modernità la condizione dura e dolorosa di chi elabora un lutto ma che non può lasciarsi andare all’inattività e deve reagire.

Storia della mia famiglia è, a sorpresa, una delle proposte più interessanti del panorama televisivo italiano recente. Un racconto autentico e vibrante che, ci ricorda che, nonostante tutti i suoi dilemmi e complessità, la famiglia in ogni sua forma è il luogo in cui possiamo sempre tornare.

Yellowjackets – Stagione 3, episodio 3: Jackie avverte che la vendetta è in arrivo nel nuovo trailer

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La stagione 3 di Yellowjackets rilascia un trailer che anticipa cosa aspettarsi nella stagione 3 e negli altri episodi rimanenti. La serie di successo è tornata e continua a esplorare la linea temporale del passato, dove gli adolescenti sono bloccati nella natura selvaggia, e quella di 25 anni dopo, dove i sopravvissuti continuano a lottare con il loro trauma. La serie Yellowjackets, stagione 3, episodio 2, finisce con le adolescenti Shauna (Sophie Nélisse) e Melissa (Jenna Burgess) che si baciano mentre la Shauna adulta (Melanie Lynskey) è inseguita da un misterioso stalker.

Ora, Yellowjackets ha rilasciato un trailer che mostra cosa accadrà nell’episodio 3 e oltre. Shauna ha una visione della defunta Jackie (Ella Purnell), che le avverte minacciosamente che la punizione è in arrivo, non solo per quello che Shauna e i sopravvissuti hanno fatto nella natura selvaggia, ma per quello che hanno fatto da quando sono tornati. In un altro punto della linea temporale attuale, la figlia di Shauna, Callie (Sarah Desjardins), si chiede se sua madre sia una persona cattiva, e Taissa (Tawny Cypress) sta di nuovo mangiando terra. Nel passato, l’adolescente Lottie (Courtney Eaton) dichiara che i sopravvissuti non potranno mai tornare a casa. Guarda il trailer qui sotto:

 

Cosa significa per la terza stagione di Yellowjackets

Yellowjackets - stagione 3

Lottie crea un nuovo conflitto nel passato, mentre un persecutore rimane a piede libero nel presente

Il trailer conferma che la premiere della terza stagione di Yellowjackets è solo un piccolo assaggio della storia di questa stagione. La dichiarazione di Lottie secondo cui i sopravvissuti adolescenti non possono tornare indietro e che non appartengono più a quel luogo è il momento clou del trailer. La Ciò che dice Lottie ricorda John Locke di Lost (Terry O’Quinn) quando afferma che lui e gli altri personaggi non erano destinati a lasciare l’isola, il che ha portato a una divisione tra i sopravvissuti all’incidente aereo del volo Oceanic 815. La terza stagione di Yellowjackets potrebbe vedere una divisione tra coloro che vogliono rimanere nella natura selvaggia e coloro che vogliono fuggire.

Un’inquadratura di un elicottero suggerisce che il salvataggio potrebbe arrivare in questa stagione, anche se l’elicottero potrebbe invece far parte della linea temporale attuale. La storia ambientata 25 anni dopo conferma che la situazione con il misterioso stalker di Shauna sta peggiorando, costringendola a chiedere aiuto a Misty (Christina Ricci) e Walter (Elijah Wood). Questa trama offre nuove relazioni tra i personaggi da esplorare, soprattutto ora che l’adulta Natalie (Juliette Lewis) non è più presente per condividere le scene con Misty. Lo stalker non è l’unica minaccia per Shauna, però, dato che Callie è più diffidente che mai nei confronti di sua madre.

Michael B. Jordan ricorda il suo ritorno nel MCU in Black Panther: Wakanda, “Non ho nemmeno letto tutto il copione”

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Michael B. Jordan rivela i dettagli del suo ritorno nel Marvel Cinematic Universe in Black Panther: Wakanda Forever. L’attore dà vita a uno dei cattivi più amati del franchise, Erik Killmonger. Anche se il suo personaggio è morto alla fine del primo film di Black Panther, Killmonger è tornato per una scena nel Piano Ancestrale per offrire qualche consiglio a Shuri, interpretata da Letitia Wright, nel sequel. Data la sua lunga amicizia con il regista della serie Ryan Coogler, Jordan potrebbe anche tornare per un ruolo nel MCU confermato Black Panther 3, forse conoscendo meglio la sceneggiatura rispetto a Wakanda Forever.

Parlando con GQ, Michael B. Jordan ha rivelato di non aver letto l’intero Black Panther: Wakanda Forever script e di come il cast avesse in mente Chadwick Boseman durante le riprese.

Jordan ha spiegato che si stava preparando a dirigere Creed 3 quando ha ottenuto la parte di Kilmonger in Black Panther: Wakanda Forever. Secondo la star, il regista Ryan Coogler ha tenuto segreta la trama di uno dei migliori film dell’MCU per vari motivi, quindi Jordan conosceva i dettagli della sequenza in cui recitava.

Ha anche parlato dell’unità del cast e di come tutti abbiano onorato la memoria di Chadwick Boseman dopo la tragica scomparsa della star di Black Panther, dicendo: “Abbiamo fatto tutti quel film per lui”. Ecco la citazione completa:

“Tornare a fare Black Panther 2 dopo la tragedia della perdita di Chadwick [Boseman] è stato estremamente difficile. Ero in pre-produzione per Creed 3, quindi mi stavo preparando per andare direttamente. All’epoca non avevo nemmeno letto l’intera sceneggiatura, quindi non sapevo di cosa parlasse il film.

[Ryan] Coog[ler], sì, è tuo fratello. Non mi ha nemmeno fatto leggere la sceneggiatura, sai? È stato pazzesco. No, ma ha tenuto la cosa piuttosto segreta per molti motivi diversi. Quindi ero eccitato quanto tutti gli altri. Sai cosa intendo? Per guardare il film alla fine, per vedere cosa ha fatto con l’intera cosa, ad essere sincero.

Ma ha significato molto per il cast. Penso che il breve periodo in cui sono stato lì e, ovviamente, sapete, il cast è estremamente unito, e parliamo tutti – sembrava che lo stessimo facendo tutti per Chadwick. Abbiamo fatto quel film per lui.”

Cosa significano le dichiarazioni di Michael B. Jordan su Black Panther: Wakanda Forever

Black Panther: Wakanda Forever

Black Panther: Wakanda Forever è stato un film molto importante per l’MCU per molte ragioni. Come ha notato Michael B. Jordan, il ricordo di Chadwick Boseman è stato onorato magnificamente dal cast del film. L’attore ha dato vita a T’Challa, la prima Pantera Nera dell’MCU, e il destino del personaggio dopo la morte di Boseman nella vita reale doveva essere affrontato dal film dell’MCU. Questa importante trama e altre dovevano essere tenute segrete per il film, quindi non sorprende che Jordan non sia stato in grado di leggere l’intera sceneggiatura.

Il regista Ryan Coogler probabilmente ha fatto lo stesso per la maggior parte del cast di Black Panther: Wakanda Forever. Dopotutto, il film aveva molti segreti da mantenere, il più grande dei quali era la rivelazione del figlio di T’Challa, Toussaint. Dato che il film e il suo compito di onorare l’eredità Marvel di Chadwick Boseman erano così speciali, è logico che Coogler abbia cercato di mantenere il maggior numero possibile di segreti. Alla fine, Jordan ha offerto un’entusiasmante interpretazione di Killmonger, e il resto della sceneggiatura di Wakanda Forever non ha avuto alcun impatto su questo.

Yellowjackets – Stagione 3, episodio 2, la spiegazione del finale: chi sta perseguitando Shauna?

La terza stagione di Yellowjackets inizia con Shauna Sadecki (Melanie Lynskey) che viene perseguitata e la sua versione adolescente (Sophie Nélisse) che trova un’inaspettata storia d’amore nella natura selvaggia. I sopravvissuti adolescenti hanno dovuto trovare un nuovo modo per adattarsi e sopravvivere nella natura selvaggia dopo che la capanna è stata bruciata durante il finale della seconda stagione di Yellowjackets. L’adolescente Natalie Scatorccio (Sophie Thatcher) è ora il capo del gruppo, mentre l’allenatore Ben Scott (Steven Krueger) cerca di sopravvivere da solo.

Nella stagione attuale di Yellowjackets, Misty Quigley (Christina Ricci) sta lottando per andare avanti dopo aver ucciso accidentalmente Natalie (Juliette Lewis), e si oppone a tutto ciò che Walter Tattersall (Elijah Wood) cerca di fare per farla sentire meglio. Taissa Turner (Tawny Cypress) e Van Palmer (Lauren Ambrose) stanno riaccendendo la loro storia d’amore dopo essersi riuniti nella seconda stagione. Dopo tutti questi sviluppi, la premiere della terza stagione di Yellowjackets, composta da due episodi, si conclude con il mistero di chi sta perseguitando Shauna.

Yellowjackets suggerisce che Melissa è collegata allo stalker di Shauna: è viva?

Melissa ha una storia sorprendente con Shauna

Una figura misteriosa osserva la figlia di Shauna, Callie Sadecki (Sarah Desjardins), e lascia alla porta di casa una busta indirizzata a Shauna con dentro una cassetta. Lo stesso individuo è presumibilmente la persona che si trova minacciosamente fuori da una cabina nel bagno delle donne e lascia un cellulare affinché Shauna lo trovi. Quando Shauna richiama il ristorante per vedere se qualcuno ha risposto al telefono, e scopre che qualcuno l’ha fatto, l’episodio passa da questa scena a quella in cui Shauna adolescente e Melissa (Jenna Burgess) sono nel deserto.

Nella scena nel deserto, Melissa osserva Shauna, viene minacciata da lei e poi le due si baciano. Questo suggerisce che Melissa potrebbe essere ancora viva ai giorni nostri e potrebbe essere la stalker di Shauna. Il nuovo personaggio interpretato da Hilary Swank deve ancora essere presentato, ma potrebbe interpretare una versione più anziana di Melissa. Proprio come Van e Lottie Matthews (Simone Kessell) non sono stati rivelati come sopravvissuti ai giorni nostri più avanti nella serie, lo stesso potrebbe valere per Melissa.

Cosa significa il colpo di scena romantico di Melissa e Shauna per la terza stagione

Yellowjackets

Melissa può aiutare Shauna ad acquisire più potere

Nella linea temporale precedente, il colpo di scena romantico significa che Melissa non sarà più relegata in secondo piano nella terza stagione di Yellowjackets e che ora può essere un’alleata di Shauna. La serie riconosce abilmente che Melissa sta diventando un personaggio sviluppato, con Shauna che le chiede se abbia mai avuto una personalità. Melissa sembra essere in soggezione di Shauna e disposta a fare qualsiasi cosa lei le dica. Questo tipo di lealtà può essere determinante per aiutare Shauna ad acquisire più potere e potenzialmente a diventare la leader del gruppo al posto di Natalie.

Jenna Burgess ha fatto il suo debutto in Yellowjackets nel ruolo di Melissa nella seconda stagione.

A livello più personale, una relazione con Melissa rivela nuovi aspetti del carattere di Shauna, che in precedenza aveva mostrato interesse sessuale o romantico solo per uomini come Jeff Sadecki (Warren Kole) e Adam Martin (Peter Gadiot). Dopo aver perso il suo bambino e la sua migliore amica, Jackie Taylor (Ella Purnell), Shauna ha eretto dei muri intorno a sé ed è diventata senza dubbio la sopravvissuta più spaventosa e indurita. Melissa potrebbe abbattere quelle barriere e rendere Shauna più vulnerabile, il che potrebbe aiutare Shauna a guarire o aprirla a ulteriori dolori e perdite.

Melissa potrebbe essere ancora ossessionata da Shauna, il che spiegherebbe perché la perseguita e perché lascia cassette e telefoni affinché li trovi.

Poiché Shauna e Melissa ovviamente non finiscono insieme, se Melissa è ancora viva ai giorni nostri, ciò significa probabilmente che la loro relazione non è finita bene. Melissa potrebbe essere ancora ossessionata da Shauna, il che spiegherebbe perché la perseguita e perché lascia cassette e telefoni affinché li trovi. Shauna sembra la più pericolosa nel passato, ma nel presente, Melissa potrebbe essere ora il vero pericolo per Shauna e la sua famiglia.

Con chi sta parlando Coach Ben nella caverna e perché prende Mari

Coach Ben

Coach Ben è in modalità autoconservazione

Coach Ben è riuscito a sopravvivere da solo nella natura selvaggia e ha persino trovato una fossa piena di casse di cibo non deperibile. Quando Mari (Alexa Barajas) cade in questa fossa, lui la riporta nella caverna dove vive, la stessa caverna in cui Javi Martinez (Luciano Leroux) è sopravvissuto durante la sua scomparsa. L’allenatore Ben prende Mari perché non può permettere che dica ai Yellowjackets dove si trova, perché crede che lo uccideranno e lo mangeranno. Questa convinzione si rafforza ulteriormente quando viene a sapere che la capanna è bruciata e che danno la colpa a lui.

La natura gentile e premurosa di Coach Ben sembra ancora presente quando offre a Mari una cioccolata calda, ma diventa più discutibile dopo che viene sentito discutere con un individuo sconosciuto negli angoli bui della grotta. Non è confermato con chi stia parlando Coach Ben, le possibilità più probabili sono che si tratti dell’amico di Javi che gli ha detto di non tornare, oppure che Coach Ben continui ad avere allucinazioni del suo ragazzo, Paul (François Arnaud). Indipendentemente dalla risposta, la conversazione di Coach Ben non promette nulla di buono per Mari.

Misty e Walter stanno davvero rompendo?

Yellowjackets 2 stagione

I detective cittadini non riescono a risolvere la loro relazione

L’inizio promettente della relazione tra Misty e Walter nella seconda stagione di Yellowjackets sta rapidamente svanendo. Nonostante Walter sia l’unica persona che sostiene Misty e che le è stato vicino dalla morte di Natalie, lei continua a respingerlo. Insiste nel rimanere intrappolata in un circolo autodistruttivo e vuole solo la compagnia dei suoi compagni sopravvissuti alla natura selvaggia. L’episodio 2 si conclude con Misty che respinge Walter dopo essere tornata a casa ubriaca dopo la sua notte a casa di Shauna.

Per ora, Misty e Walter sembrano aver rotto, anche se è improbabile che la loro separazione duri. Le capacità investigative di Walter e la sua intraprendenza lo renderanno un prezioso alleato nella risoluzione della questione dello stalker di Shauna e di qualsiasi altro problema importante che le Yellowjackets dovranno affrontare nella linea temporale attuale. In assenza di Natalie, sta diventando sempre più ovvio per tutti, tranne che per Misty, che gli altri sopravvissuti non si preoccupano di lei, e una volta che se ne renderà conto, potrà capire che lei e Walter sono una buona coppia.

Perché Taissa non dice a Van della morte del cameriere

Quando Taissa e Van lasciano un ristorante senza pagare, il tentativo di ravvivare la loro relazione prende una piega oscura che solo Taissa conosce per ora. Dopo essere tornata al ristorante il giorno dopo per pagare, Taissa viene a sapere che il cameriere che li ha inseguiti ha avuto un infarto fatale sul marciapiede mentre inseguiva lei e Van. Taissa non dice nulla a Van perché vuole continuare a godersi il tempo insieme dopo anni di separazione e non vuole disturbarla.

Con la diagnosi di cancro terminale, Van ha già molto a cui pensare nella sua vita. Taissa non vuole essere un peso e far sentire Van in colpa per essere responsabile della morte del cameriere. Da un punto di vista più egoistico, Taissa ha anche paura di perdere Van ora che sono finalmente tornati insieme e stanno ricostruendo la storia d’amore che è riuscita a resistere nonostante tutti i traumi che hanno vissuto. Come tutti i segreti in Yellowjackets, però, la verità non rimarrà nascosta per sempre, ed è solo questione di tempo prima che Van scopra cosa è successo.

Cosa sta succedendo a Callie e Lottie?

Quando si sono incontrate per la prima volta nel finale della seconda stagione di Yellowjackets, Callie ha sparato a Lottie alla spalla per proteggere Shauna. Questo rende sorprendente vedere Callie e Lottie diventare apparentemente migliori amiche alla fine della terza stagione, episodio 2. Callie e Lottie sono attratte l’una dall’altra per motivi diversi. Per Callie, Lottie è la persona che le ha dato più informazioni su ciò che è accaduto nella natura selvaggia, dato che Shauna non condivide questo tipo di dettagli con sua figlia. Anche il mistero di Lottie è attraente per Callie e rappresenta un piacevole cambiamento rispetto a sua madre.

La nuova amicizia tra Callie e Lottie è destinata a essere pericolosa.

Per quanto riguarda ciò che Lottie vede in Callie, è rimasta affascinata da lei dal momento in cui si sono incontrate. Invece di essere arrabbiata con Callie per averle sparato, le prime osservazioni di Lottie riguardavano l’immenso potere di Callie. Ora che Lottie ha perso la comunità che aveva costruito, Callie potrebbe diventare la sua prima nuova seguace. Qualunque cosa accada, la nuova amicizia tra Callie e Lottie sarà pericolosa e potrebbe avere conseguenze che Shauna e Jeff non possono nemmeno immaginare nella terza stagione di Yellowjackets.

Le anticipazioni sulla quarta stagione di Bridgerton includono la felicità coniugale delle coppie preferite dai fan e molto altro

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La quarta stagione della serie Bridgerton vedrà il ritorno di Anthony e Kate, insieme a Penelope, che affronterà nuove sfide con la regina Charlotte nei panni di Lady Whistledown. La serie, disponibile in streaming su Netflix, è ambientata durante l’epoca della Reggenza in Inghilterra e segue gli otto fratelli della famiglia Bridgerton nel loro tentativo di trovare l’amore. Jonathan Bailey, Simone Ashley e Nicola Coughlan riprenderanno i rispettivi ruoli nella storia della quarta stagione dei Bridgerton.

Durante un’intervista con Swooon, la showrunner Jess Brownell ha rivelato che la quarta stagione esplorerà come si svilupperà la relazione tra Anthony e Kate mentre si adattano alla vita da genitori. Nel frattempo, la relazione di Penelope con la regina Charlotte prenderà una nuova piega poiché la regina è ora a conoscenza del suo segreto. Inoltre, la quarta stagione esaminerà anche la resistenza al matrimonio di Eloise (Claudia Jessie), che deve affrontare le pressioni di sua madre, Lady Violet (Ruth Gemmell), mentre sua sorella minore, Hyacinth (Florence Hunt), è ansiosa di fare il suo debutto in società. Ecco i commenti di Brownell:

Abbiamo il ritorno di Anthony, Johnny Bailey, cosa di cui siamo molto entusiasti. Posso rivelare qui per la prima volta oggi che anche Simone Ashley tornerà. Quindi, Anthony e Francesca torneranno insieme, e potremo vedere di più della loro felicità coniugale e vedere anche il loro bambino, quindi sarà molto divertente.

[Penelope] ha una nuova relazione con Penelope ora che sa chi è Whistleown e anche la sua relazione con Lady Danbury è al centro della storia,

Francesca è ora sposata, il che lascia Eloise nella posizione di essere di nuovo nelle grinfie di sua madre… Lo teme assolutamente, mentre c’è Giacinto che… vuole disperatamente debuttare presto, e i due vengono accoppiati in questa stagione per risultati comici.

Cosa significa questo per le relazioni e le dinamiche di potere di Bridgerton

Bridgerton - Stagione 4
(Da sinistra a destra) Hugh Sachs nel ruolo di Brimsley, Golda Rosheuvel nel ruolo della regina Charlotte nell’episodio 403 di Bridgerton. Foto di Liam Daniel/Netflix © 2025

Nuovi sviluppi dei personaggi sono in arrivo nella stagione 4

Al momento, la quarta stagione di Bridgerton non ha una data di uscita definitiva, ma dovrebbe arrivare nel 2026. Con l’avanzare della Bridgerton verso la quarta stagione, lo sviluppo delle relazioni consolidate sarà un aspetto chiave dello show. Mentre la storia d’amore tra Kate e Anthony è stata un punto centrale della trama nelle stagioni passate, l‘esplorazione della genitorialità offrirà probabilmente nuove sfide e opportunità di crescita all’interno della loro relazione.

Inoltre, i commenti di Brownell riguardo al riconoscimento pubblico di Penelope come Lady Whistledown suggeriscono che cambierà nei suoi rapporti con gli altri, in particolare con la regina Charlotte. A partire dal finale della terza stagione di Bridgerton, la regina è ora consapevole che Penelope è Lady Whistledown. Ora, la posizione di Penelope potrebbe influenzare il suo ruolo nella ton e la sua capacità di influenzare gli eventi della serie.

Inoltre, Eloise deve affrontare le pressioni di Lady Violet per sposarsi. Ora che Francesca è sposata con John Stirling, Eloise è l’ultima figlia Bridgerton non sposata in età da matrimonio. La sua riluttanza a entrare nel mercato matrimoniale creerà probabilmente tensione tra lei e Violet nella quarta stagione, soprattutto perché Hyacinth è ora ansiosa di debuttare.

Perché la storia di Lisa nella terza stagione di The White Lotus è così importante per lo show

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Le due co-protagoniste di The White Lotus, Aimee Lou Wood e Michelle Monaghan, spiegano quanto sia importante per la terza stagione Lalisa “Lisa” Manobal, membro delle BLACKPINK. La serie antologica vincitrice di un Emmy è tornata con più dramma e crimine nel lussuoso resort White Lotus, ora ambientato in Thailandia. Il nuovo gruppo di ricchi ospiti include Chelsea, la fidanzata molto più giovane di Rick (Walton Goggins), e Jaclyn, che partecipa a un viaggio tra ragazze atteso da tempo. Il cast della terza stagione di The White Lotus comprende anche Jason Isaacs, Parker Posey, Carrie Coon e Leslie Bibb. La prima sarà su HBO/Max il 16 febbraio.

In un’intervista con Tessa Smith di ScreenRant, Wood e Monaghan hanno parlato della storia di Lisa in The White Lotus – stagione 3. La cantante, rapper e ballerina thailandese farà il suo debutto come attrice nel ruolo di Mook, la mentore della salute nella località thailandese del resort, insieme a Natasha Rothwell, che riprenderà il ruolo di Belinda Lindsey, la direttrice della spa, e alla nuova arrivata Tayme Thapthimthong, che interpreta la guardia di sicurezza Gaitok. Leggete qui sotto cosa hanno detto:

Wood: Lisa era così socievole. Come se fosse così figa. Invitava le persone a bere qualcosa a casa sua, come se fosse sempre nella sua piccola stanza d’albergo. È davvero, davvero con i piedi per terra. Non lo diresti mai. In realtà non lo capivo fino in fondo perché era così figa e così tranquilla che non lo capivo.

Monaghan: È così modesta.

Wood: Ma il livello di fama e celebrità è così alto. È difficile da capire. Io non ci riuscivo.

Monaghan: E il fatto che non avevo idea che questo fosse il suo primo lavoro come attrice. E non ne avevo idea. Ho iniziato a guardare gli episodi e poi qualcuno me l’ha detto nelle interviste precedenti, e io ero tipo, mi prendi in giro. È così incredibile. Lei e Tayme sono così belle. Adoro quella trama.

Penso che sia la cosa più sorprendente perché era anche in thailandese, sapete? Adoro il modo in cui Mike ha intrecciato quella storia, quella sorta di storia d’amore thailandese. E sono entrambi così puri. Ciò che portano in questa stagione è tanta purezza e la loro chimica insieme è così bella. Ero tipo, oh mio Dio. Lei ha davvero molto talento, così come lui.

Cosa significa la storia di Lisa nella terza stagione di White Lotus

Michelle Monaghan in The White Lotus (2025)
Foto di Fabio Lovino/HBO – © HBO

Mook nella terza stagione di The White Lotus sarà il primo ruolo cinematografico e televisivo di Lisa. Originaria della Thailandia, l’attrice ha ottenuto il plauso internazionale grazie al supergruppo K-pop BLACKPINK, che è diventato rapidamente uno dei gruppi femminili più venduti di tutti i tempi dal debutto del loro album nel 2016. Gaitok di Thapthimthong è una guardia di sicurezza del resort che si prende cura di tutti e che si prende una cotta per la modesta Mook. Nonostante questo fosse il suo primo lavoro da attrice, Monaghan ha notato che la performance di Lisa è stata “incredibile” e che la storia d’amore tra Mook e Gaitok è “così bella”.

Durante le prime due stagioni acclamate dalla critica, The White Lotus è stato pieno di intrecci romantici. Tuttavia, queste relazioni sono raramente semplici, poiché le coppie sono spesso coinvolte in un gioco di inganni e lotte di potere. Nella seconda stagione di The White Lotus, la coppia apparentemente spensierata di Cameron (Theo James) e Daphne (Meghann Fahy) spinge i più riservati Ethan e Harper (interpretati da Will Sharpe e Aubrey Plaza) in una danza segreta di presunta infedeltà. Tuttavia, Mook e Gaitok sembrano offrire un’esplorazione più innocente della fantasia romantica.

Storia della mia famiglia: Scarpetta, Scalera, Caiazzo e Gargiulo raccontano la serie

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Disponibile su Netflix dal 19 febbraio con tutti e sei gli episodi contemporaneamente, Storia della mia famiglia è la nuova serie ideata da Filippo Gravino e diretta da Claudio Cupellini che vede nell’affiatato cast il suo gioiello della corona: Eduardo Scarpetta, Vanessa Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna e Antonio Gargiulo sfoderano un’alchimia che raramente si trasmette in maniera così vivida allo spettatore e danno vita a una famiglia contemporanea, vibrante di emozioni e imperfezioni.

In occasione della conferenza stampa di presentazione della serie, abbiamo incontrato il cast (con eccezione di Dell’Anna, impegnata altrove) e i realizzatori, che hanno raccontato come è stata messa insieme e realizzata la serie.

Parola ai protagonisti di Storia della mia famiglia

Storia della mia famiglia
Storia della mia famiglia – Foto Credits Claudia Sicuranza / Netflix

Eduardo Scarpetta è Fausto, capo famiglia insolito, padre separato di due bambini e malato terminale. È sua la voce narrante: mentre si avvicina a una inevitabile fine, l’uomo decide di fare affidamento su sua madre, suo fratello e i suoi due migliori amici, i “fantastici quattro” come li chiama lui, perché saranno loro a occuparsi dei figli, una volta che lui sarà passato a miglior vita. “Mi preparo sempre leggendo tutto il materiale – spiega Scarpetta – Per la malattia mi sono dovuto preparare e informare, nonostante la conosca bene perché mia madre ha avuto quasi lo stesso male. Ho lavorato sulla dispnea: questo malfunzionamento respiratorio per cui sembri in affanno anche a riposo. Un lavoro sulla tosse, sul respiro, soprattutto per le scene in cui sono in ospedale. Per il resto abbiamo costruito il personaggio tutti insieme, sin dall’inizio abbiamo avuto una grande cura nei rapporti. È una storia felice ma anche malinconica, ha un forte equilibrio e soprattutto racconta dinamiche credibili.”

A interpretare sua madre c’è la carismatica Vanessa Scalera, che con Lucia dà vita a una donna piena vita e di dubbi, diventata madre molto giovane ma che è stata capace di non perdere se stessa nella sua maternità, e di questo paga le conseguenze in una società che vorrebbe le madri totalmente assorbite ed esaurite nei loro figli: “Lucia non è Maria di Nazareth, è una madre che ha tentato di regolarizzare se stessa nel mondo. Ha prima parlato a se stessa e poi ai figli. Una donna che non è riuscita a capirsi, e ha fatto dei gran casini nella vita. Non è riuscita a sostenere i suoi figli anche perché sono entrambi dei caratteri molto particolari. Si dice sempre delle madri che devono avere un certo riguardo verso i figli, ma non si mette mai in conto che questi figli avranno poi dei loro caratteri, e possono non capirsi con la madre.”

Storia della mia famiglia – Foto Credits Claudia Sicuranza / Netflix

Fratello minore di Fausto, secondogenito scapestrato di Lucia, Valerio ha il volto della star di Mare Fuori, Massimiliano Caiazzo: “Lui ha subito più di tutti il fascino di suo fratello Fausto, che è un accentratore, si mangia la vita, per lui è a un livello inarrivabile. Il suo è un rapporto di dipendenza dal fratello che, quando quella figura viene meno si trasforma in dipendenza da cocaina, ma quello è solo l’ultimo passo. Per Valerio, la vera sfida, dopo la morte del fratello, è stata riconoscersi fragile, fallibile, perdonarsi e non imporsi delle aspettative da rispettare. Così si rende conto che può essere abbastanza e che può avere qualcosa da dare a questi due nipoti.”

Guarda il trailer di Storia della mia famiglia

Alla famiglia naturale, si aggiunge in Storia della mia famiglia, quella di elezione. Demetrio e Maria (Antonio Gargiulo e Cristiana Dell’Anna) sono i migliori amici di Fausto, anche loro ne subiscono pesantemente il temperamento e il fascino, esitano ma alla fine ognuno a modo suo si fanno carico del compito che viene loro affidato: “La famiglia che raccontiamo è l’essenza della famiglia moderna come è intesa oggi. Svincolata dal legami di sangue. – spiega Antonio Gargiulo – Il personaggio che interpreto viene chiamato in causa senza la sua volontà. E Demetrio non sboccia mai fino a che non muore Fausto, perché solo quando l’amico non c’è più lui si rende conto che non ha nessun salvagente e che ora la scelta, la vita è sua. A partire dal grande dolore che per lui rappresenta la morte dell’amico, Demetrio cerca di farsi carico del compito che gli viene assegnato”.

Storia della mia famiglia
Storia della mia famiglia – Foto Credits Claudia Sicuranza / Netflix

E se Claudio Cupellini ha fatto da direttore di coro per tutte queste voci, mettendosi costantemente al servizio dell’esecuzione e lasciando gli interpreti liberi di improvvisare dentro i contorni tratteggiati dal testo, Filippo Gravino ha creato la storia. Raccontando che la sua idea di famiglia, per questa serie, è stata quella di una vera e propria tribù, l’autore ha spiegato: “Condannarsi per ogni singolo errore crea separazioni e disgregamento. In Storia della mia famiglia abbiamo raccontato di una tribù che si perdona tutti i suoi difetti e i suoi errori, perché solo così si crea unione. Questa serie è un inno alla fragilità e alla mediocrità degli esseri umani. In mezzo a tanti errori, vale la pena essere clementi e gioire anche per quella singola cosa che si è riusciti a fare.”

Storia della mia famiglia è disponibile dal 19 febbraio su Netflix. Diretta da Claudio Cupellini da un’idea di Filippo Gravino, la serie è scritta da Gravino con Elisa Dondi, è interpretata da Eduardo Scarpetta, Vanessa Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna, Antonio Gargiulo e Gaia Weiss.

The Chosen ottiene una nuova casa di streaming in vista della première della quinta stagione

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The Chosen ha una nuova casa di streaming in vista del ritorno della quinta stagione. Creata da Dallas Jenkins, che è anche co-sceneggiatore e regista, The Chosen ha debuttato nel dicembre 2017. Il dramma storico racconta la storia di Gesù attraverso le persone che hanno interagito con lui, con l’attore Jonathan Roumie nel ruolo principale. Sebbene la serie abbia i suoi siti web dedicati e sia andata in onda su The CW in momenti diversi, ha ampiamente evitato le principali piattaforme di streaming. Questo sta cambiando in vista della prima della quinta stagione di The Chosen.

TVLine conferma che Prime Video diventerà la piattaforma di streaming esclusiva negli Stati Uniti per The Chosen. Ciò include le prime cinque stagioni dello show, oltre alle prossime due stagioni finali. La nuova piattaforma di streaming fa parte dell’accordo tra Amazon MGM Studios e 5&2 Studios di Jenkins, che produce The Chosen. Prime Video di Amazon avrà anche i diritti esclusivi della serie non sceneggiata The Chosen in the Wild With Bear Grylls, oltre a un primo sguardo a tutti i progetti futuri di 5&2 Studios.

La quinta stagione di The Chosen, che sarà incentrata sulla Settimana Santa, debutterà nelle sale venerdì 28 marzo. Sarà poi trasmessa in streaming su Prime Video a giugno. Il quinto episodio sarà disponibile anche su Prime Video in Canada, Australia, Nuova Zelanda, Africa subsahariana, Regno Unito e America Latina entro la fine dell’anno.

Cosa significa la nuova casa di streaming per The Chosen

The Chosen
Credit Image via Loaves & Fishes Productions

La nuova piattaforma è perfetta per Prime Video. Diretto da Roumie e Shahar Isaac nel ruolo di Simon Peter, il cast di The Chosen e la sua saga in continua evoluzione si sono rivelati popolari tra il pubblico. Nel 2022, i produttori dello show hanno condotto un’analisi che ha rilevato che il dramma storico era stato visto almeno in parte da oltre 100 milioni di persone attraverso varie piattaforme di streaming e attraverso i canali online dedicati allo show. Raccogliere tutti gli episodi della serie in un unico servizio di streaming, con Prime Video che è uno dei più grandi insieme a Netflix, è destinato a dare una spinta alle fortune di The Chosen.

Con la possibilità che altre figure religiose, tra cui Mosè, possano avere una serie dedicata, Prime Video continuerà ad avere una libreria stabile con un sottogenere che si è dimostrato popolare tra gli spettatori. Ciò significa anche che altre opere di Jenkins, attraverso il suo marchio di produzione 5&2, potrebbero trarre vantaggio dalla presenza globale di Prime Video. È un accordo vantaggioso anche per i consumatori, che ora hanno un hub dedicato per le serie invece di dover cercare episodi specifici nelle app e nei siti web dedicati ai drammi.

The White Lotus – stagione 3, episodio 2: il trailer anticipa omicidi e intrighi nelle prossime settimane

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Dopo la prima della terza stagione di The White Lotus, un nuovo trailer anticipa cosa aspettarsi nei prossimi episodi. Ogni stagione della serie di successo della HBO segue un nuovo gruppo di personaggi in una diversa location di The White Lotus. La terza stagione di The White Lotus si svolge in Thailandia e sarà incentrata sul benessere e la spiritualità. Il cast della terza stagione di The White Lotus include Natasha Rothwell, Jason Isaacs, Parker Posey, Michelle Monaghan, Walton Goggins, Aimee Lou Wood e altri ancora.

Max ha pubblicato un nuovo trailer della terza stagione di White Lotus che anticipa ulteriori misteri e il potenziale omicidio che sarà inscenato nei prossimi episodi. Il trailer anticipa che le azioni di più personaggi potrebbero potenzialmente portare alla loro settimana al resort thailandese di White Lotus che si concluderà in tragedia. Guarda il trailer completo qui sotto:

Cosa significa il nuovo trailer per la terza stagione di The White Lotus

La terza stagione di White Lotus potrebbe concludersi con molteplici morti

Come da tradizione per ogni nuova stagione di The White Lotus, l’inizio della terza stagione, episodio 1, anticipa che un personaggio, o potenzialmente diversi personaggi, moriranno alla fine della settimana. The White Lotus – stagione 3 inizia con Nicholas, il figlio di Belinda, che fa una meditazione guidata con uno dei dipendenti dell’hotel. Tuttavia, la sua meditazione viene interrotta quando sente diversi spari in lontananza. Preoccupato per sua madre, che i telespettatori hanno già incontrato nella prima stagione, Nicholas si dirige verso il rumore degli spari, mentre sembra che stia avvenendo una sparatoria.

Al momento, non si sa quali personaggi saranno coinvolti nella sparatoria alla fine della stagione. Il personaggio di Goggins, Rick, sembra avere dei conti in sospeso con il marito di Sritala, che è uno dei proprietari del resort thailandese The White Lotus. Tuttavia, il trailer anticipa anche che il personaggio di Isaac, Timothy, potrebbe causare problemi dopo aver saputo che potrebbe andare in prigione. Nel frattempo, il trailer mostra anche la preoccupazione di Belinda quando scopre che Greg, che ora si fa chiamare Gary, è in Thailandia.

The Odyssey: Matt Damon è Odisseo nella prima foto dal set

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The Odyssey: Matt Damon è Odisseo nella prima foto dal set

Svelata la prima immagine del film The Odyssey, il film di Christopher Nolan dedicato all’Odissea di Omero, il celebre poema epico. In questa prima foto, vediamo Matt Damon nei panni del protagonista Odisseo, cosa che ci conferma che sarà dunque il noto attore a ricoprire il ruolo principale del film, contrariamente ad una precedente indiscrezione che indicava Tom Holland come protagonista primario. Con le riprese ora in corso, è lecito attendersi nuove notizie in merito a questo atteso progetto, che si preannuncia essere uno dei film più epici e ambiziosi di Nolan. Di seguito, ecco la prima foto dal set di The Odyssey:

The Odyssey
Matt Damon è Odisseo in THE ODYSSEY, scritto, prodotto e diretto da Christopher Nolan.
© Universal Studios. All Rights Reserved.

Quello che sappiamo su The Odyssey

L’antico poema epico di Omero racconta la storia di Odisseo, re di Itaca, e del suo pericoloso viaggio di ritorno a casa dopo la guerra di Troia, esplorando temi di eroismo, lealtà, astuzia e la lotta contro la volontà divina. Il racconto include episodi iconici come l’incontro con il ciclope Polifemo, le Sirene e la strega-dea Circe, avventure che culminano con il suo ricongiungimento con la moglie Penelope.

Sebbene questo sarebbe l’adattamento più ad alto budget del questo testo fino ad oggi, il poema è stato precedentemente adattato nel film del 1954 Ulisse, diretto da Mario Camerini e interpretato da Kirk Douglas, così come nella miniserie del 1997 L’Odissea, diretta da Andrei Konchalovsky e interpretata da Armand Assante. Gli ultimi libri dell’Odissea sono stati anche la fonte principale per The Return, di Uberto Pasolini, che è uscito in Italia all’inizio del 2025 e che vede protagonisti Ralph Fiennes nei panni di Ulisse e Juliette Binoche in quelli di Penelope.

I dettagli sulla trama del film di Christopher Nolan sono ad ora stati tenuti nascosti e non è confermato quanto il regista sarà fedele all’opera di Omero. Considerando i suoi precedenti, c’è da aspettarsi che apporti una svolta inaspettata alla storia che già presenta tutti i marchi di fabbrica del suo cinema, in particolare la non linearità della narrazione. Le riprese di Odyssey dovrebbero iniziare il mese prossimo e sarà il secondo film di Nolan per la Universal, dopo Oppenheimer.

Come annunciato in precedenza, l’ultimo film di Christopher Nolan avrà come protagonisti Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson, Charlize Theron, Benny Safdie, John Leguizamo, Elliot Page, Mia Goth e Jon Bernthal. L’uscita è prevista per il luglio 2026.

S.W.A.T. – Stagione 9: si farà? tutto quello che sappiamo

S.W.A.T. – Stagione 9: si farà? tutto quello che sappiamo

La serie procedurale della CBS S.W.A.T. è riuscita a sopravvivere a due precedenti cancellazioni, ma lo show con Shemar Moore sarà rinnovato per la nona stagione? Debuttata nel 2017, S.W.A.T. è incentrata sulla Twenty Squad della polizia di Los Angeles, una task force d’élite guidata da Daniel “Hondo” Harrelson (Shemar Moore). Esistente nello stesso universo di The Shield della FX, il successo di lunga data della CBS offre un programma più crudo rispetto alla solita procedura e mette in evidenza questioni come la razza e la violenza della polizia, pur offrendo ancora molta azione tipica della rete televisiva. Moore non è stato solo la star e il pilastro dello show, ma ha anche contribuito a rinnovarlo.

Nonostante sia in onda da quasi un decennio, il ciclo di S.W.A.T. non è stato privo di ostacoli e la CBS ha cancellato la serie due volte. La prima volta è stato annunciato che la sesta stagione sarebbe stata l’ultima per la squadra. Tuttavia, una marea di sostegno (guidata da Shemar Moore) ha spinto la CBS a cambiare idea e a riportare in onda la serie per la sua settima e ultima stagione. La CBS ha invertito nuovamente la rotta dopo la settima stagione, scegliendo di dare un’altra possibilità a S.W.A.T. Questo ha lasciato la nona stagione in un limbo, poiché la rete non ha né annunciato la stagione 8 come l’ultima, né rinnovato la serie per altri episodi.

Ultime notizie su S.W.A.T. – Stagione 9

Mentre si continua ad aspettare che la serie venga rinnovata o cancellata, le ultime notizie arrivano sotto forma di un cauto aggiornamento da parte del produttore di S.W.A.T.. Shawn Ryan è attualmente produttore esecutivo della serie poliziesca ed è stato precedentemente showrunner fino alla settima stagione, ma nemmeno lui ha una risposta riguardo allo stato della serie. È stata definita la stagione finale nelle ultime tre o quattro stagioni, no?” ha riflettuto Ryan, prima di ricordare quanto la serie sia “amata da” tutti i dirigenti della CBS e dai fan.

Ha chiarito che non è sicuro di cosa il nuovo arrivato David Ellison voglia fare con lo show.

Nonostante la fiducia di Ryan e la popolarità costante della serie, il produttore ha subito sottolineato che il processo è ancora in corso e che non è sicuro che la nona stagione ci sarà. Ryan ha menzionato specificamente l’attuale cambio di guardia in atto presso la CBS, e ha chiarito di non essere sicuro di cosa il nuovo arrivato David Ellison vorrà fare con lo show.

Leggi qui i commenti completi di Shawn Ryan:

È stata definita l’ultima stagione nelle ultime tre o quattro stagioni, vero?

La serie è molto amata dai dirigenti della CBS e dal nostro pubblico. Per quanto riguarda la creatività, sono felice e un po’ imbarazzato nel dire che non ha perso un colpo da quando ho passato le redini della serie ad Andy Dettman. Ma sappiamo anche che in quel mondo è in atto un cambiamento aziendale. Conosco David Ellison, ho scritto un film per lui tempo fa.

Non conosco i piani. Non conosco i criteri per il rinnovo. Sembra che potrebbe essere molto diverso rispetto agli anni passati. Non so se sia un vantaggio o uno svantaggio che quest’anno siamo prodotti da uno studio esterno. Penso che l’economia avrà un ruolo importante, quindi è tutto incerto, ma continueremo a fare il miglior programma possibile che il nostro pubblico ama, e vedremo come andrà a finire. Ed è quello che abbiamo fatto nelle ultime stagioni. Siamo davvero orgogliosi dell’eredità di quel programma.

La nona stagione di S.W.A.T. non è confermata

Considerando la travagliata storia della serie negli ultimi anni, non sorprende particolarmente che la CBS non abbia né confermato né smentito S.W.A.T. stagione 9 ancora. Il network ha tergiversato dalla sesta stagione sul destino della serie, e ogni decisione invertita non ha avuto un buon impatto sul canale. Sebbene ci siano una serie di ragioni per cui la sesta stagione doveva essere l’ultima, il successo di ogni stagione successiva ha giustificato la scelta della CBS di riportare in vita S.W.A.T. Tuttavia, la stagione 8 sarà il vero banco di prova.

La stagione 8 di S.W.A.T. è stata presentata in anteprima il 14 ottobre 2024.

Il rinnovo della settima stagione è stato un ritorno trionfale dopo la scioccante rivelazione che la sesta sarebbe stata l’ultima. La settima stagione, più breve, ha raccolto un numero impressionante di spettatori, il che ha spinto la rete a realizzare anche la stagione 8. Ora che la CBS ha dato il via libera a una stagione di 22 episodi, non è chiaro se S.W.A.T. rimarrà economicamente sostenibile. Anche se la rete non ha annunciato che la stagione 8 sarà l’ultima, non c’è alcuna garanzia che venga rinnovata per la stagione 9.

Dettagli del cast della stagione 9 di S.W.A.T.

Dall’annuncio iniziale di “cancellazione” dello show dopo la stagione 6, il cast di S.W.A.T. è stato in continuo cambiamento.

Tuttavia, è impossibile sapere esattamente chi potrebbe lasciare la serie finché non si conoscerà l’intero ambito della stagione 8. Tenendo presente questo, si può tranquillamente presumere che l’intero cast principale tornerà, incluso Shemar Moore nel ruolo di Daniel “Hondo” Harrelson Jr., il leader della squadra. Al suo fianco ci sarà Jay Harrington nei panni di David “Deacon” Kay, il secondo in comando di Hondo. Kay avrebbe dovuto lasciare la squadra nella stagione 7, ma alla fine ha deciso di non ritirarsi.

Victor Tan (interpretato da David Lim) è un’altra certezza per il cast della stagione 9, e il membro della squadra è fondamentale per il successo del gruppo. Anche il comandante della SWAT Robert Hicks (Patrick St. Esprit) dovrebbe tornare, anche se lui e Hondo non sono sempre d’accordo su come gestire la squadra. Nichelle, interpretata da Rochelle Aytes, è stata ridotta a un ruolo di ospite nella stagione 8, e non è chiaro se rimarrà senza un ruolo più importante nella storia.

Il cast della stagione 9 di S.W.A.T. dovrebbe includere:

  • Shemar Moore interpreta Sgt. Daniel “Hondo” Harrelson Jr.
  • Jay Harrington interpreta Sgt. David “Deacon” Kay
  • Alex Russell interpreta Officer James “Jim” Street
  • David Lim interpreta Officer Victor Tan
  • Patrick St. Esprit interpreta Commander Robert Hicks
  • Rochelle Aytes interpreta Nichelle Carmichael
  • Anna Enger Ritch interpreta Officer Zoe Powell
  • Annie Ilonzeh interpreta Devin Gamble
  • Niko Pepaj interpreta Miguel Alfaro

Dettagli sulla possibile storia di S.W.A.T. – Stagione 9

Anche se potrebbero succedere molte cose durante i restanti episodi della stagione 8, è probabile che la stagione 9 di S.W.A.T. segua uno schema simile a quello delle precedenti. La maggior parte della serie riguarda la squadra che affronta una miriade di scenari pieni di azione, e non c’è motivo di pensare che questo cambierà in futuro. Poiché la stagione 8 di S.W.A.T. non è stata annunciata come l’ultima, è logico che non ci sarà molto di conclusivo nell’attuale stagione, il che significa che ci sono infinite possibilità per la stagione 9.

S.W.A.T. – Stagione 8: data di uscita, cast, trama e tutto ciò che sappiamo

La popolare serie procedurale d’azione della CBS S.W.A.T. doveva originariamente concludersi dopo la settima stagione, ma il network ha invece deciso di rinnovarla per l’ottava. La serie, che ha debuttato nel 2017, vede protagonista Shemar Moore nei panni del sergente Hondo, un duro capo della squadra S.W.A.T. che è combattuto tra la protezione di coloro che provengono dalla sua comunità e il suo servizio nella polizia di Los Angeles. Basata sulla serie omonima degli anni ’70, S.W.A.T. si distingue dalle altre serie procedurali per l’aumento dell’azione di stagione in stagione.

La vita della longeva serie procedurale è stata tutt’altro che tranquilla, e S.W.A.T. è stata cancellata per la prima volta dopo la sesta stagione nel 2022. Tuttavia, grazie in gran parte alle suppliche della star Shemar Moore, la CBS ha annullato la sua decisione e rinnovato lo show per la settima e presumibilmente ultima stagione. La seconda cancellazione sembrava definitiva anche quando la settima stagione ha iniziato ad andare in onda, ma la CBS ha cambiato di nuovo idea sullo status di S.W.A.T. Ora, dopo solo pochi mesi, la CBS ha riportato la serie per una sorprendente ottava stagione, e il futuro dello show è rimasto aperto per ulteriori sviluppi.

Ultime notizie su S.W.A.T. – Stagione 8

S.W.A.T. - Stagione 8

Poco dopo l’annuncio dell’ingresso di Annie Ilonzeh nel cast, sono arrivate le ultime notizie sotto forma di nuove immagini della stagione 8 di S.W.A.T. che rivelano il suo nuovo personaggio. Per pubblicizzare la prima puntata della stagione 8, “Vanished”, la CBS ha fornito alcune immagini del nuovo team mentre entra in azione per salvare un autobus pieno di bambini scomparsi. Tra le foto, Annie Ilonzeh nel ruolo di Devin Gamble è mostrata insieme a star di ritorno come Shemar Moore.

La data di uscita di S.W.A.T. – Stagione 8

La stagione 8 è uscita in ottobre

Dopo aver annullato la decisione di cancellare la serie dopo la stagione 7, la CBS non solo ha rinnovato S.W.A.T. per un’ottava stagione, ma ha anche programmato la prima della serie per il 2024. Riprendendo il suo posto come inizio del blocco di venerdì sera pieno di azione della CBS, S.W.A.T. negli USA ha debuttato il 18 ottobre 2024 alle 20:00. La premiere dell’ottava stagione sarà seguita dal ritorno di Fire Country (stagione 3) e della lunga serie poliziesca Blue Bloods (stagione 14).

S.W.A.T. – Stagione 8 in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

Il cast della stagione 8 di S.W.A.T.

Non è chiaro come la conclusione prevista della settima stagione influenzerà il cast della stagione 8, ma finora ci sono già stati alcuni cambiamenti nel cast. Anche se si prevede che la maggior parte del cast principale tornerà, una notevole assenza nella stagione 8 sarà Kenny Johnson nel ruolo di Dominique Luca, che ha lasciato la squadra dopo la commovente cerimonia di pensionamento. Un ritorno quasi garantito è quello di Shemar Moore nel ruolo del sergente Daniel “Hondo” Harrelson Jr., che è stato il più grande sostenitore della serie sin dal suo debutto nel 2017.

È stato annunciato un altro cambiamento nel cast della stagione 8: la co-protagonista di lunga data Rochelle Aytes tornerà nel ruolo di Nichelle Carmichael-Harrelson. Aytes ha interpretato il ruolo dalla terza stagione, ma non farà parte del cast a tempo pieno nella stagione 8.

Il presunto cast della stagione 8 di S.W.A.T. include:

  • Shemar Moore interpreta Sgt. Daniel “Hondo” Harrelson Jr.
  • Jay Harrington interpreta Sgt. David “Deacon” Kay
  • Alex Russell interpreta Officer James “Jim” Street
  • David Lim interpreta Officer Victor Tan
  • Patrick St. Esprit interpreta Commander Robert Hicks
  • Rochelle Aytes interpreta Nichelle Carmichael
  • Anna Enger Ritch interpreta Officer Zoe Powell
  • Annie Ilonzeh interpreta Devin Gamble
  • Niko Pepaj interpreta Miguel Alfaro

La trama dell’ottava stagione di S.W.A.T.

Anche se la prossima stagione potrebbe introdurre qualche nuovo colpo di scena, S.W.A.T. è come la maggior parte delle serie procedurali, in quanto tende a seguire un formato episodico. La tendenza a un caso a settimana dovrebbe continuare anche nell’ottava stagione, anche se ci sono alcuni fili che possono ancora essere esplorati. La partenza di Luca potrebbe richiedere l’arrivo di un nuovo membro del team, e Powell probabilmente avrà ancora a che fare con l’esperienza di pre-morte che ha avuto all’inizio della stagione 7.

Con Nichelle che torna a un ruolo di supporto, non è chiaro se il suo status ridotto sarà affrontato nella trama o se semplicemente non apparirà in alcuni episodi. Con il futuro di S.W.A.T. ancora incerto, non è chiaro se ci sarà un aspetto conclusivo nella storia della stagione 8. Tuttavia, fino all’arrivo della stagione 8, sarà impossibile indovinare cosa succederà dopo.

Sugarcane: recensione del documentario candidato agli Oscar

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Sugarcane: recensione del documentario candidato agli Oscar

Già disponibile su Disney+, Sugarcane, diretto da Julian Brave NoiseCat e Emily Kassie, è il film documentario candidato agli Oscar 2025 e dedicato all’indagine svolta sulla scuola cattolica St. Joseph di Williams Lake, in Canada; un istituto che faceva parte del sistema scolastico residenziale degli indiani canadesi, scopertosi essere luogo di abusi e violenze indicibili.

Attraverso le testimonianze delle vittime, Sugarcane svela gli orrori che si sono consumati per decenni dietro le mura dell’istituto, chiuso nel 1981, e si interroga sull’assordante silenzio calato sulla vicenda fino al 2021, quando la scoperta di fosse comuni vicino alla scuola ha finalmente portato alla luce la verità.

Sugarcane è una produzione USA e Canada, della durata di 107 minuti. La fotografia è curata da Emily Kassie e Christopher LaMarca, il montaggio da Maya Hawke e Nathan Punwar, mentre le musiche sono di Mali Obomsawin. La produzione è di Hedgehog Films e Kassie Films.

La trama di Sugarcane

Julian Brave NoiseCat, oltre che regista è anche un testimone indiretto di questa tragedia. Suo padre, Ed Archie, ha frequentato il St. Joseph e ha subito abusi che lo hanno segnato per tutta la vita. Un legame che ha spinto il cineasta a intraprendere un viaggio doloroso, ma necessario per raccontare la verità.

Insieme a Emily Kassie, NoiseCat si è recato a Williams Lake, dove ha incontrato e ascoltato gli abitanti del luogo. Per ricostruire i fatti, entrare in profondità nelle vite delle vittime, e mostrare le ferite ancora aperte e il lungo cammino verso la guarigione.

Sugarcane: tra Storia e Immagine

La rappresentazione dei Nativi e del ruolo da essi rivestito nella composizione del tessuto sociale dell’America di oggi ha di fatto accompagnato l’evoluzione della Storia del Cinema e del genere hollywoodiano per eccellenza: il Western.

Raccontati per decenni alla stregua di primitive orde barbariche desiderose di assaltare le carovane della civiltà bianca in progressiva espansione, gli Indiani d’America hanno infatti potuto iniziare ad affrancarsi, solo di recente, dalla narrazione stereotipata affibbiatagli. In un processo che, senza dubbio accelerato (o quantomeno propagato) da pellicole di culto del calibro di Balla coi Lupi (1990), ha riscoperto negli ultimi anni un encomiabile impeto incendiario; volto alla denuncia delle numerose ingiustizie e dei soprusi che, inflitti per intere decadi alla comunità indigena, sono poi stati sistematicamente taciuti, se non addirittura insabbiati.

I segreti di Wind River di Taylor Sheridan, action-western-thriller pensato per fare luce sulla preoccupante mancanza di dati relativi alle persone scomparse appartenenti alla fascia demografica delle donne Native Americane, va in questa precisa direzione. E lo stesso vale per il geniale radiodramma posto da Martin Scorsese in epilogo alla sua ultima opera. Tessere di un puzzle audio-visivo che, con colpevole ritardo, sta tentando di fare ammenda di peccati reali a cui  “l’Immagine-Cinema” ha purtroppo contribuito a dare riverbero.  

Sugarcane: il dolore e la dignità

Nel medesimo solco di rabbia e indignazione si inserisce anche Sugarcane – seppur con le dovute, decisive differenze. Non solo per l’impostazione documentaria che di fatto segna una netta linea di demarcazione tra il film di NoiseCat e Kassie e i titoli poc’anzi citati. Ma in particolar modo per il sentimento di inevitabile partecipazione emotiva del regista nei confronti del racconto; che vede suo padre, Ed Archie, tra le persone maltrattate dal sistema scolastico.

Sebbene alcune didascalie che precedono i titoli di coda non manchino di raccontare il fenomeno nella sua vastità (anche territoriale), Sugarcane concentra infatti le proprie indagini sulla scuola cattolica St. Joseph di Williams Lake in Canada. E lo fa ponendo l’accento non tanto  sul lavoro investigativo o sulla ricerca di informazioni in sé (a cui concede comunque largo spazio nel corso della narrazione), quanto sul contatto umano, di tipo archeologico, necessario a scandagliare i dolorosi ricordi delle vittime. I cui traumi, segnati sui volti scavati dal tempo, emergono con prepotenza e colpiscono dritto allo stomaco; arrivando a rievocare, nella loro tragicità, pagine di Storia che pensavamo appartenere a un certo tipo di immaginario passato – “A tutti veniva dato un numero”. 

Alternando momenti istituzionali a frangenti più intimi – tra i quali spiccano i sofferti dialoghi tra Julian e il padre – il documentario arriva persino a giocare sul contrasto tra la natura incontaminata che circonda le località della strage canadese e la magniloquenza umana visibile nelle “aule” del Clero di Roma – evocate nella rievocazione dell’incontro, avvenuto nel 2022 nella capitale, tra Papa Francesco e diversi sopravvissuti. Ma colpisce soprattutto in virtù del vigore con cui, in maniera simile a quanto raccontato da To Kill A Mongolian Horse all’ultimo Festival di Venezia, i due registi raccontano l’orgoglio di un popolo che non ha mai smesso di lottare.   

E che tra danze, lingua e canti della tradizione, grida ancora con forza la propria dignità.

FolleMente: recensione del film di Paolo Genovese

FolleMente: recensione del film di Paolo Genovese

Ogni secondo di ogni giornata, la nostra mente è affollata di pensieri. Cerchiamo di dar ascolto a tutti, rischiando di generare un caos incontrollato. Ecco perché a volte, quello che serve fare, è spegnere l’interruttore e lasciarsi andare. Sono queste le fondamenta su cui si costruisce FolleMente, il nuovo film di Paolo Genovese, che torna al cinema schierando un parterre di star di tutto rispetto del nostro panorama cinematografico per raccontare, da un lato, la bellezza della semplicità nei rapporti umani e, dall’altro, la complessità della personalità maschile e femminile.

Pilar Fogliati ed Edoardo Leo sono la coppia perfetta scelta per rappresentare le due facce della stessa medaglia, supportati da Claudio Santamaria, Marco Giallini, Rocco Papaleo, Maurizio Lastrico, Vittoria Puccini, Claudia Pandolfi, Emanuela Fanelli e Mariachiara Giannetta, che danno voce e corpo ai loro incasinati pensieri.

FolleMente, la trama

Lara e Piero sono due sconosciuti al loro primo appuntamento, ma anziché seguire la comune prassi di incontrarsi in un ristorante, si vedono a casa di lei. Una scelta inusuale per Piero, che arriva sotto casa della ragazza con mille dubbi e ipotesi sul perché abbia optato per questa soluzione. Si chiede se sarà all’altezza, se riuscirà a rompere il ghiaccio dopo sei mesi di astinenza. Lara, nel frattempo, si preoccupa invece di quale atmosfera creare e se il suo look sia adeguato. Quando finalmente si incontrano sulla soglia della porta, i loro pensieri iniziano ad accavallarsi. Nella testa di Piero si scambiano battute Il Professore, Eros, Valium e Romeo, in quella di Lara a confrontarsi sono invece Giulietta, Trilli, Scheggia e Alfa. Cosa è meglio dire? Cosa fare? Ogni loro riflessione prende forma, svelandoci gli ingranaggi nascosti dietro le parole che scegliamo e le azioni che compiamo.

FolleMente film

Mente caotica, pensieri veloci a cui mettere il freno

Guardando FolleMente, è facile pensare al libro di successo di John Gray, Gli uomini vengono da Marte, le donne vengono da Venere. L’autore, con attenta analisi, raccontava le differenze nel modo di pensare, agire e amare tra uomini e donne. Due mondi distinti, ma in qualche modo complementari. Nel primo incontro tra Lara e Piero ci troviamo di fronte proprio a questo: le loro riflessioni e la percezione dell’altro vengono esplicitate da figure in carne e ossa che incarnano le varie sfumature della loro personalità e mentalità. Entrambi hanno un assetto consolidato di pensieri e attitudini: c’è la parte romantica, quella folle, quella razionale e quella erotica. Lara e Piero hanno quindi più in comune di quanto credano, incluso il non riuscire a mettere a tacere le voci nella loro testa, che impediscono loro di essere completamente spontanei. Ciò che cambia è il loro modo di relazionarsi, elemento che diventa la forza della pellicola.

Nella loro “control room” (per citare Inside Out), nessuno ha però il pieno controllo: ogni lato del loro carattere e ogni pensiero si fanno spazio e prendono il sopravvento. Questo permette alle dinamiche che si creano nei tre spazi – quello fisico dei protagonisti e quelli mentali, teatro di tutte le vicende – di rendere la narrazione più ritmata e coinvolgente, sostenuta da una regia solida e incalzante e da un cast affiatato con la giusta alchimia.

Un cast da applausi

Ed è proprio il cast la punta di diamante di FolleMente. Pilar Fogliati ed Edoardo Leo sono attori noti per la loro vena comica – pur essendo eccellenti anche in ruoli drammatici – e questo contribuisce a creare un’atmosfera divertente e frizzante, capace di suscitare nel pubblico continue risate. Inoltre, avendo un’ottima padronanza dei tempi comici e della cadenza delle battute, hanno la capacità di rendere il racconto ancora più credibile e autentico. E lo stesso vale per i loro comprimari, Claudio Santamaria, Marco Giallini, Rocco Papaleo, Maurizio Lastrico, Vittoria Puccini, Claudia Pandolfi, Emanuela Fanelli e Mariachiara Giannetta, in perfetta sintonia.

Grazie alle loro brillanti interpretazioni, ci si lascia trasportare in quelli che sono – letteralmente – gli scontri e il caos che ognuno di noi ha nella propria testa. Rendendoci conto, di conseguenza, di quanto spesso ci lasciamo travolgere da un’infinità di pensieri inutili, che ci impediscono di goderci il momento, facendoci rischiare di perdere occasioni che potrebbero cambiarci la vita.

FolleMente cast film

Lasciarsi andare al fluire incontrollato delle cose

Ecco, dunque, cosa ci ricorda FolleMente: per quanto uomini e donne abbiano impostazioni mentali diverse, questo non basta a renderli davvero distanti. Perché, in fondo, a prescindere dal genere, abbiamo tutti bisogno di spegnere il cervello e abbandonarci a ciò che accade senza pensare troppo. Per quanto sia bello dare libero sfogo ai nostri pensieri.

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