Home Blog Pagina 52

Constantine: dal cast al sequel, le curiosità sul film con Keanu Reeves

Non tutti i personaggi dei fumetti sono supereroi, e uno degli esempi più amati a riguardo è John Constantine, detective dell’occulto diviso tra Paradiso e Inferno nel suo compito di ripulire la Terra dai demoni che la infestano. Il personaggio ha infine trovato spazio anche sul grande schermo nel 2005 grazie al film Constantine, diretto dal regista Francis Lawrence, noto per aver anche diretto la saga di Hunger Games. Qui alla sua opera prima, questi dà così vita ad un film che gioca tanto sul brutto carattere del suo protagonista quanto sulla sua eterna lotta contro il male, qui rappresentato da vere e proprie creature infernali.

Il film si basa sul fumetto Hellblazer, di proprietà della DC Comics, di cui Constantine è il protagonista assoluto. In particolare, per il lungometraggio, si è tratta grande ispirazione dalle storie intitolate Dangerous Habits e Original Sins. Nella realizzazione di tale adattamento, però, sono state attuate diverse modifiche rispetto a tali materiali di partenza, di cui molte legate all’aspetto estetico del personaggio. Nonostante ciò, i fan di Constantine sono rimasti entusiasti del film, facendolo divenire negli anni un vero e proprio cult del suo genere. A fronte di un budget di circa 70 milioni di dollari, il film arrivò infatti a guadagnarne circa 230 in tutto il mondo.

Con un cast d’eccezione, altro grande punto di forza dell’opera, Constantine è oggi un titolo particolarmente ricercato tanto dai fan dell’occulto quanto da quelli più legati al fumetto, nonostante le differenze che intercorrano tra le due opere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo atteso sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Keanu Reeves e Tilda Swinton in Constantine
Keanu Reeves e Tilda Swinton in Constantine © 2005 Warner Brothers. All rights reserved.

La trama di Constantine

Protagonista del film è il detective dell’occulto John Constantine, da sempre impegnato nell’esorcizzare la possessione demoniaca. Questi spera, attraverso tale attività, di potersi meritare un posto in Paradiso, essendo ora destinato all’inferno. In giovane età, infatti, quando scoprì di essere in grado di vedere i demoni, tentò il suicidio. L’angelo Gabriele, però, non manca di ricordargli che per poter ottenere ciò che desidera non basta esorcizzare un demone, ma è necessario un vero e proprio sacrificio. La possibilità di redimersi arriva nel momento in cui l’uomo viene contattato da Angela Dodson, la quale è alla ricerca di spiegazioni per la misteriosa morte di sua sorella.

Questa, una fervente cattolica, sembra aver commesso un suicidio. Constantine, però, sospetta ci sia qualcosa di più grande sotto. Intraprenderà così le sue indagini, scoprendo ben presto l’arrivo in città di un nuovo pericoloso demone, liberatosi dalla Lancia del Destino, ovvero l’arma che trafisse Gesù Cristo sulla croce. Nel tentativo di individuare il mostro e fermarlo, Constantine dovrà però fare anche i conti con il cancro ai polmoni che lo logora internamente. Nel disperato tentativo di non finire all’Inferno, egli sarà disposto a tutto pur cambiare il proprio destino.

 

Il cast del film

Ad interpretare il protagonista del film vi è l’attore Keanu Reeves, in quegli anni divenuto noto grazie al suo ruolo nella trilogia di Matrix. Per poter avere lui come protagonista, gli autori del film decisero di modificare il personaggio da inglese ad americano, alterando dunque quelle che erano alcune delle principali caratteristiche del personaggio. In Constantine Reeves si è così potuto trovare a lavorare con il suo vero accento e il suo vero colore di capelli. Accanto a lui, nei panni di Angela Dodson, vi è l’attrice Rachel Weisz. Questa ha brevemente recitato anche nei panni della sorella gemella Isabel Dodson. Per prepararsi al ruolo ha inoltre visitato alcuni obitori, lasciandosi ispirare dall’atmosfera presente in essi.

L’attore Shia LaBeouf è presente nei panni di Chas Kramer, giovane apprendista di Constantine. L’attore è stato fortemente consigliato per la parte dopo essere stato visto recitare in Io, Robot. L’attrice premio Oscar Tilda Swinton interpreta l’angelo Gabriele, ed è stata scelta per la sua possibilità di dar vita a personaggi androgini. Djmon Hounsou è Papa Midnite, uno strego famoso nel mondo dell’occulto. Gavin Rossdale ricopre il ruolo di Balthazar, mezzo demone e vecchia conoscenza del protagonista, mentre Pruitt Taylor Vince è padre Hennessy, prete con l’abilità di comunicare con i morti. Infine, l’attore Peter Stormare interpreta Lucifero, il diavolo in persona, nonostante originariamente si fosse proposto per il ruolo di Balthazar.

Keanu Reeves e Peter Stormare in Constantine
Keanu Reeves e Peter Stormare in Constantine © 2005 Warner Brothers. All rights reserved.

Constantine 2: il sequel si farà?

Negli anni i fan del film sono enormemente aumentati, portando il titolo a divenire un vero e proprio cult. Dato il grande interesse che questo ha ottenuto, i produttori hanno recentemente accennato alla possibilità di dar vita ad un sequel, ambientato anni dopo il primo film. Nel 2019 lo stesso Reeves si è dichiarato disponibile e lieto di poter riprendere il ruolo, mentre nel settembre del 2022 è stato confermato che il progetto per un sequel è attualmente in fase di sviluppo e che il regista J. J. Abrams dovrebbe per questo svolgere il ruolo di produttore. Nel novembre del 2023 il regista Francis Lawrence ha poi affermato che il progetto è ancora confermato, ma che ha naturalmente subito dei ritardi a seguito degli scioperi verificatisi ad Hollywood.

Più recentemente, a febbraio 2025, Lawrence ha affermato a Collider: “Siamo più vicini che mai a poter fare un sequel, il che è una cosa fantastica”. Il regista ha anche affermato che hanno in cantiere qualcosa di “veramente forte”, aggiungendo che lui, Reeves e il produttore Akiva Goldsmansono super, super eccitati al riguardo”. Ad oggi, ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi di questo atteso sequel sono ancora tenuti nascosti, ma Lawrence in precedenza aveva rivelato che è nelle sue intenzione fare un sequel come un “vero film di Constantine classificato come R”, ovvero vietato ai minori. La sceneggiatura, dunque, c’è. Non resta che attendere l’ufficialità per l’avvio della produzione.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di poter vedere un seguito, è possibile fruire di Constantine grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 21 febbraio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Nobody Wants This – stagione 2 aggiunge due guest star, una da Gossip Girl

0

Nobody Wants This ha due guest star di spicco per la seconda stagione. La serie romantica con Kristen Bell e Adam Brody è diventata rapidamente un grande successo di streaming per Netflix. Bell interpreta Joanne, una podcaster di sesso e appuntamenti che inizia a frequentare un rabbino, Noah Roklov (Brody). Nobody Wants This – stagione 2 vedrà Joanne e Noah continuare a sviluppare la loro relazione e farla funzionare nonostante l’opposizione di alcuni dei loro amici e familiari.

Secondo Variety, Leighton Meester e Miles Fowler si uniranno allo show come guest star nella seconda stagione. La Meester, che è sposata con Brody, interpreta Abby, “la nemesi di Joanne alle medie che ora è una mamma influencer su Instagram”. Il personaggio di Fowler è Lenny, “il compagno di squadra di Matzah Ballers di Noah (Brody) che viene sistemato con Morgan (Justine Lupe)”. Meester è nota per aver interpretato Blair Waldorf in Gossip Girl della CW, mentre Miles Fowler ha recentemente interpretato Jaylen in Man on the Inside di Netflix.

Cosa significa per Nobody Wants This

Nobody Wants This
NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Abby e Lenny possono inserirsi bene nella storia in corso

Il coinvolgimento della Meester aggiunge una nuova dimensione alla serie, dato che Brody probabilmente condividerà le scene con sua moglie. Sarà intrigante vedere come la loro dinamica sullo schermo contrasta con quella nella vita reale, soprattutto perché i loro personaggi non avranno una relazione sentimentale. La rivalità tra il personaggio della Meester, Abby, e Joanne sarà divertente e comica da guardare. Il loro conflitto, che risale ai tempi delle medie, probabilmente costringerà Joanne a confrontarsi con alcune insicurezze di lunga data che ora dovrà affrontare.

Per quanto riguarda il personaggio di Fowler, Lenny, può aiutare a rispondere a una delle domande più importanti di Nobody Wants This – stagione 2, ovvero cosa succederà tra Morgan e il fratello di Noah, Sasha (Timothy Simons). Il fatto che Morgan esca con Lenny indica che non avrà una relazione romantica con Sasha, nonostante sia interessata a lui. Noah potrebbe cercare di anticipare questa catastrofe facendo incontrare Lenny e Morgan, poiché non vuole che lei o Sasha mettano a rischio la sua relazione con Joanne.

S.W.A.T. – stagione 8 annuncia una guest star nel ruolo di un gangster

0

Una star di The Chosen si unisce al cast dell’ottava stagione di S.W.A.T.. La serie della CBS con protagonista Shemar Moore era stata inizialmente cancellata dopo la sesta stagione. Una forte campagna di Moore e la fedele base di fan hanno contribuito al rinnovo di S.W.A.T. per una settima e ultima stagione. Ancora una volta si è trattato solo di una fine temporanea. Un altro rinnovo e la storia dell’ottava stagione di S.W.A.T. continua l’amata serie mentre il sergente Daniel “Hondo” Harrelson (Moore) continua a prendere decisioni difficili attraverso il suo lavoro a Los Angeles.

La CBS ha ora rivelato che Stelio Savante sarà guest star nell’episodio del 21 febbraio. Il ruolo di Savante è descritto come segue: “In un episodio intitolato ‘Deep Cover’, Savante interpreta Omar, a capo di un gruppo di gangster albanesi costretti a rapinare banche per pagare i loro debiti alla mafia russa”. Savante ha già interpretato Mosè in un episodio della popolare serie biblica The Chosen. È stato anche candidato ai SAG Award per il suo lavoro in Ugly Betty e ha vinto l’American Movie Award come miglior attore per Once We Were Slaves del 2014.

Cosa significa per l’ottava stagione di S.W.A.T.

S.W.A.T. - Stagione 8

Omar sarà un personaggio avvincente in “Deep Cover”

Sebbene Moore sia il volto della serie, molti dei migliori episodi di S.W.A.T. sono stati in gran parte definiti dalle guest star. Savante è l’ultima guest star che avrà un impatto significativo sull’attuale stagione di S.W.A.T. Come molti dei personaggi di spicco della serie, Omar è molto più di quello che sembra. Viene costretto a rapinare banche per pagare i debiti contratti con la mafia russa. Questo mette Omar in una situazione difficile che porterà avanti il conflitto in “Deep Cover”.

Come guest star, non è previsto che Savante diventi un attore regolare della serie S.W.A.T., anche se potrebbe esserci la possibilità che la sua storia continui a seconda del suo destino nell’episodio. Al di fuori di Hondo, il cast è cambiato molto da quando la serie ha debuttato nel 2017. Sebbene un cast in evoluzione possa rappresentare una sfida per molte serie, non si è rivelato un problema per S.W.A.T., soprattutto grazie all’impatto positivo che i nuovi arrivati come Savante sono in grado di avere.

Grand Theft Hamlet: recensione del film realizzato nel celebre videogioco

“L’ingegneria dei videogiochi mette in campo una vera e propria creazione di un mondo, oggi, molto più che un film. L’estetica di un gioco per me è una delle forme espressive più interessanti in circolazione”. Con queste parole il regista Harmony Korine presentava il suo film AGGRO DR1FT al Festival di Venezia nel 2023. Un esperimento, il suo, che contribuiva alla spinta verso un superamento del cinema così come lo conosciamo verso una maggiore ibridazione con l’arte, l’estetica e le regole dei videogiochi. Poco più di un anno dopo, ecco arrivare Grand Theft Hamlet, un documentario realizzato interamente all’interno di un videogioco e basato su uno spettacolo teatrale, anch’esso avvenuto nel medesimo ambiente virtuale.

Si tratta dell’esperimento realizzato da Pynny Grylls e Sam Crane, con la partecipazione dell’attore Mark Oosterveen, che si configura come nuova clamorosa dimostrazione di quanto profetizzato da Korine. Già da tempo, in realtà, il cinema ha ripreso a piene mani certe dinamiche dei videogiochi per includerle all’interno delle proprie convenzioni. Film come Source Code o Edge of Tomorrow ne sono un esempio. Ma con Grand Theft Hamlet si giunge a qualcosa di completamente nuovo, un post-cinema che apre ad una serie di scenari particolarmente entusiasmanti e ad una serie di riflessioni su quella che di qui a pochi anni potrebbe diventare una realtà molto più diffusa.

La trama di Grand Theft Hamlet

Gennaio 2021. Il Regno Unito è al suo terzo lockdown. Per gli attori teatrali Mark e Sam, il futuro appare desolante. Il primo – single e senza figli – è sempre più isolato socialmente, mentre Sam è in preda al panico per il mantenimento della sua giovane famiglia. Insieme, trascorrono le loro giornate nel mondo digitale online di Grand Theft Auto e quando si imbattono in un teatro, hanno improvvisamente l’idea di mettere in scena una produzione completa di Amleto all’interno del gioco. Grand Theft Hamlet racconta dunque la loro ridicola, esilarante e commovente avventura, mentre combattono contro violenti truffatori e scoprono sorprendenti verità sulla vita, sull’amicizia e sul potere duraturo di Shakespeare.

Grand Theft Hamlet
Una scena di Grand Theft Hamlet

Fuga dal mondo reale

Ci si potrebbero scrivere pagine e pagine su un film (anche se chiamarlo tale è riduttivo) come Grand Theft Hamlet, per cui cerchiamo di andare con ordine. Partiamo con il dire che – come avranno intuito gli appassionati – il videogioco all’interno del quale si svolge il racconto proposto da Grylls, Crane e Oosterveen è GTA, ovvero Grand Theft Auto, una serie di videogiochi action-adventure open world, tra le più famose di tutti i tempi, in cui il giocatore controlla un fuorilegge e la sua ascesa nella criminalità organizzata, portando a termine specifiche missioni o anche semplicemente dandosi alla pazza gioia girovagando per la città. Pazza gioia che, normalmente, prevede l’infrangere ogni regola possibile.

Di questo videogioco esiste anche una versione online, dove singoli utenti possono dunque incontrarsi, interagire – e soprattutto uccidersi brutalmente a vicenda – in un mondo virtuale in cui tutto è concesso, compreso l’allestire uno spettacolo teatrale, come dimostrato dagli autori di Grand Theft Hamlet. La volontà di Crane e Oosterveen, nata dall’esigenza di contrastare la depressione data dal periodo del Covid-19 si sviluppa dunque come una vera e propria evasione dalla realtà, ritrovando in GTA Online il luogo ideale dove poter fare tutto ciò che in quel preciso momento storico non era possibile fare nella realtà.

Si animano già da qui una serie di riflessioni sui mondi virtuali oggi disponibili, in cui è possibile entrare con degli avatar (impossibile non pensare, su questo tema, all’esemplare Avatar di James Cameron). Nel momento in cui il mondo reale diventa un luogo sempre più ostile, tra guerre, malattie e preoccupanti scenari politici, ecco allora che le realtà virtuali diventano dei luoghi utopici in cui poter trovare riparo, lasciandosi alle spalle ogni preoccupazione. Certo, si tratta a suo modo di una fuga, quando sarebbe più costruttivo cercare di risolvere le problematiche del mondo, ma difficile non comprendere le ragioni che portano a sceglierla, specialmente dinanzi ad una situazione come quella del lockdown che non offre alternative.

Grand Theft Hamlet 2024
Una scena di Grand Theft Hamlet

Benvenuti nell’epoca del post-cinema

Andando nel merito del film, però, la prima cosa che colpisce è come sia stata riposta grande attenzione nel replicare la grammatica cinematografica, con tutta l’ampia gamma di inquadrature possibili, dai totali ai primi piani. Regole che da tempo il mondo dei videogiochi ha ereditato, rielaborandole e riproponendole però a modo proprio. L’effetto è straniante, ma anche fortemente affascinante, in quanto ci porta a vivere un vero e proprio cortocircuito sulla natura di ciò che stiamo guardando. Non è live action, non è animazione per come siamo soliti intenderla, è il frutto di un progresso tecnologico che promette di rivoluzionare completamente l’arte del fare cinema.

Data la grande definizione e cura dei dettagli che i videogiochi di oggi riescono a proporre, non è impensabile l’idea che sempre più produzioni cinematografiche possano affidarsi a queste possibilità virtuali per realizzare le proprie storie, potenzialmente abbattendo enormemente i normali costi che oggi si hanno. Divertente, a tal proposito, il dettaglio dell’avatar di Pynny Grylls che, in quanto regista del documentario, è presente in scena intenta a svolgere le riprese (ovviamente finte) con uno smartphone. Chiariamoci, il cinema per come lo conosciamo oggi, fatto di attori in carne ed ossa e set tangibili, non sarà mai del tutto sostituito, ma di certo è evidente che siamo sulla via di una progressiva co-esistenza di queste realtà.

Grand Theft Hamlet lo dimostra ampiamente, proponendoci un gioco al quale si partecipa volentieri, tranquillizzati da ciò che in esso ci è familiare e ammaliati dalle sue evidenti particolarità. Un contrasto perfettamente rappresentato anche dalla volontà di mettere in scena un testo classico per eccellenza come l’Amleto di William Shakespeare all’interno di un contesto ultra contemporaneo. Tutti elementi che rendono il film semplicemente imperdibile, per alcuni probabilmente respingente, ma di certo inevitabile dimostrazione delle possibilità del cinema del futuro (o meglio, del presente).

Grand Theft Hamlet di Pynny Grylls e Sam Crane
Una scena di Grand Theft Hamlet

Un film che si interroga anche sull’elemento umano

Grand Theft Hamlet è dunque prima di tutto un’esperienza visiva, certo, ma nel corso del racconto c’è anche spazio in più occasioni per una riuscita comicità – specialmente per via della frequente violenza gratuita a cui gli utenti non sanno resistere -, e si ha occasione di scoprirsi partecipi delle preoccupazioni di Sam e Mark per il futuro. Preoccupazioni di carattere umano, che l’atto di estraniarsi nel gioco non riesce a far dimenticare del tutto. Da questo punto di vista, il film è allora anche un indicatore di dove l’umanità stia andando, di come si tenda a perdere di vista l’importanza di un reale rapporto e dunque la necessità di preservarlo. Perfetto esempio, a riguardo, è la scelta di Pynny e Sam di uscire dal gioco che stanno svolgendo in stanze diverse della stessa casa e incontrarsi per davvero.

Di certo, in conclusione, torna profetica un’altra affermazione di Harmony Korine stavolta nel presentare Baby Invasion, un film girato come uno sparatutto in prima persona: “Il motivo per cui stiamo iniziando a vedere Hollywood crollare dal punto di vista creativo è perché […] sono così chiusi nelle convenzioni, e tutti quei ragazzi che sono così creativi ora troveranno altri percorsi e andranno in altri posti perché i film non sono più la forma d’arte dominante”. Da persona follemente lucida quale si è dimostrato, ha probabilmente ragione. È all’arte del videogioco e alle sue infinite possibilità che dobbiamo guardare per capire come potrebbe essere il cinema di domani. Grand Theft Hamlet ne è un validissimo esempio.

Ghosts: il futuro della serie aggiornato con un rinnovo di due stagioni dalla CBS

0

Ghosts è destinato a tormentare la CBS per molti anni ancora, dato che l’adattamento statunitense della sitcom di successo della BBC ha ricevuto un ordine di rinnovo per più stagioni prima della conclusione della quarta. Il cast di Ghosts include Sam e Jay, interpretati da Rose McIver e Utkarsh Ambudkar, che ereditano un maniero fatiscente da un parente recentemente deceduto, ma Sam subisce un incidente che le permette di vedere gli spiriti dei personaggi defunti che hanno abitato la terra nel corso della storia. Ghosts ha trasmesso tre stagioni complete, con la quarta stagione attualmente in onda.

La CBS ha ora condiviso un aggiornamento sullo stato di molte delle sue serie, incluso uno sviluppo sorprendentemente positivo per il futuro di Ghosts. Mentre la quarta stagione ha ancora quattro episodi in programma, il network ha confermato che la serie ha ricevuto l’ordine per una quinta e una sesta stagione dopo aver attirato 11 milioni di spettatori multipiattaforma e un aumento del 9% degli spettatori in streaming nell’arco di un anno. Sebbene non sia stata data alcuna data di uscita per nessuna delle due stagioni, la CBS ha anticipato che i nuovi episodi dello show rinnovato dovrebbero essere rilasciati nel 2026 e nel 2027.

Cosa significa il rinnovo per più stagioni di Ghost per il suo futuro

Ghosts - Stagione 4
Credit © CBS

La serie potrebbe avere l’opportunità di esplorare appieno il proprio percorso

Per la versione CBS di Ghost, la serie ha raggiunto un punto interessante nella sua corsa rispetto a quella del suo predecessore sulla BBC dal 2019 al 2023. Ghosts della BBC è andata in onda per cinque stagioni, il che significa che la serie statunitense avrà una durata maggiore rispetto al materiale originale. Per questo, molti potrebbero chiedersi se non sarebbe stato meglio ordinare più stagioni per aiutare la troupe a preparare un finale definitivo per il resto della serie.

Tuttavia, solo perché la serie originale è durata cinque stagioni non significa che Ghosts della CBS debba avere una durata simile.

Anche se le due serie sono andate in onda contemporaneamente tra il 2021 e il 2023, l’adattamento della CBS aveva già fatto diverse deviazioni dalla serie originale. Non solo il cast della serie aveva preso strade proprie, ma la serie aveva regole diverse applicate all’aldilà. Come si è visto con le versioni britannica e americana di The Office, una serie non deve essere completamente fedele al materiale originale per avere successo.

Alexander Skarsgård nelle prime foto della serie sci-fi Apple TV+ Murderbot

0

Ecco la prima anteprima della serie thriller comica di fantascienza Murderbot di Apple TV+. Basata sulla serie di libri best seller di Martha Wells, The Murderbot Diaries, la serie vede protagonista il vincitore dell’Emmy Award Alexander Skarsgård nei panni del cyborg titolare, che nasconde le sue vere emozioni mentre è impegnato in una missione pericolosa. La serie Apple TV+ dovrebbe debuttare con i primi due episodi il 16 maggio, con un nuovo episodio ogni settimana.

Apple TV+ svela le prime immagini di Murderbot. Adattata dai candidati all’Oscar Chris e Paul Weitz, la serie, composta da 10 episodi, è prodotta da Skarsgård e Andrew Miano. Nel cast di Murderbot, insieme a Skarsgård, ci sono Noma Dumezweni (Presunto innocente), David Dastmalchian (Oppenheimer), Sabrina Wu (Joy Ride), Akshay Khanna (Critical Incident), Tattiawna Jones (The Handmaid’s Tale) e Tamara Podemski (Outer Range). Guarda le foto qui sotto:

Cosa significa per Murderbot

Alexander Skarsgård

Murderbot ha un lato umano che cerca di nascondere

Le nuove immagini rivelano il design simile a quello umano del droide di sicurezza interpretato da Clive Skarsgård nell’adattamento da libro a serie TV di Apple TV+. Il suo personaggio indossa un completo e una maschera per apparire più impassibile durante il lavoro. L’immagine senza maschera mostra più emozioni sul volto di Murderbot, suggerendo che sotto la superficie potrebbe esserci qualcos’altro. Nel materiale originale, Murderbot è una guardia di sicurezza in parte organica e per lo più robotica di proprietà della Compagnia.

Nonostante sia progettato per uccidere, ha un lato molto umano. Murderbot disabilita la programmazione predefinita che lo obbliga a obbedire agli ordini e si dà il libero arbitrio. Tuttavia, invece di diventare un assassino di massa, diventa dipendente dai feed di intrattenimento e decide di nascondere le proprie emozioni continuando a obbedire agli ordini. La coppia di immagini offre anche una nuova anteprima della costruzione del mondo in Murderbot. Sebbene si svolga in un mondo futuristico, il complesso e la tuta sembrano leggermente usurati, il che suggerisce un universo ben congegnato.

Sifu: Netflix e Chad Stahelski, regista di John Wick, adatteranno il videogioco

0

Netflix e il regista di John Wick, Chad Stahelski, stanno adattando il videogioco di arti marziali acclamato dalla critica, Sifu, in un film per la piattaforma di streaming. Il gioco è stato sviluppato da Sloclap e segue il figlio di un sifu, o maestro di arti marziali, in cerca di vendetta per la morte del padre. Il gioco è stato pubblicato nel 2022 con successo di critica e commerciale, mentre un adattamento, intitolato Sifu: It Takes a Life, è stato pubblicato come episodio di Secret Level serie antologica animata basata su diversi videogiochi – su Prime Video nel 2024.

Ora, un vero e proprio adattamento cinematografico di Sifu è in fase di sviluppo, con T.S. Nowlan (trilogia di Maze Runner, The Adam Project) che scriverà il film. Stahelski parteciperà come produttore, insieme a Jason Spitz e Alex Young della 87Eleven Entertainment. Dmitri M. Johnson e Mike Goldberg di Story Kitchen saranno anche produttori, mentre Timothy I. Stevenson, Elena Sandoval e Jeff Ludwig saranno i produttori esecutivi. Johnson e Goldberg hanno rilasciato una dichiarazione sull’adattamento del gioco da parte di Netflix – riportata da ScreenRant – che può essere letta qui sotto:

Dal momento in cui abbiamo giocato, abbiamo capito che questo titolo ha tutte le carte in regola per essere un’esperienza cinematografica indimenticabile, con azione al cardiopalma, una profonda posta in gioco emotiva e un approccio unico alla narrazione delle arti marziali. La collaborazione con 87Eleven Entertainment, i migliori al mondo quando si tratta di film d’azione, è un sogno che si avvera. La loro maestria nella coreografia e nella narrazione viscerale è l’abbinamento perfetto per dare vita a SIFU sullo schermo. Con Netflix alle spalle, siamo pronti a realizzare un film d’azione diverso da tutti gli altri“.

Cosa significa per il gioco l’adattamento di Sifu su Netflix

Sifu è stato molto acclamato dopo la sua uscita, ottenendo molteplici nomination ai The Game Awards e ai British Academy Game Awards, oltre a nomination ai Golden Joystick Awards e ai D.I.C.E. Awards. Il gioco ha vinto il premio Best Game You Suck At durante gli Steam Awards del 2023, sottolineando la sua curva di difficoltà. Questi premi erano principalmente volti a lodare il suo gameplay, caratterizzato da un sistema unico che fa invecchiare il personaggio del giocatore ogni volta che muore. Ciò aggiunge mosse più forti al suo arsenale, ma riduce anche la sua salute.

Anche se non è chiaro se questa parte fondamentale del gioco verrà inserita nel film, la squadra che sta dietro al film si sta già preparando bene. Anche se Stahelski è destinato a dirigere un altro adattamento del videogioco, ovvero il prossimo film Ghosts of Tsushima, il suo contributo a Sifu sarà utile grazie al suo background in John Wick. Anche il coinvolgimento di 87Eleven e Story Kitchen è un buon segno, grazie alla loro tipica attenzione per i film d’azione. Anche senza dettagli sulla trama, la scrittura di Nowlan può attingere dal suo lavoro precedente per catturare lo spirito del gioco.

Heretic: aperte le prevendite per un film “Da Urlo” con un gadget sorprendente

Un altro film ‘Da Urlo’ arriva nei The Space Cinema di tutta Italia, in occasione della speciale iniziativa dedicata agli appassionati dei generi horror e thriller. Sono, infatti, aperte le prevendite per “Heretic” (qui la nostra recensione), il film di Scott Beck e Bryan Woods con la star del cinema Hugh Grant in una versione inedita, per il cui ruolo ha ricevuto la nomination come Miglior Attore Protagonista ai Golden Globe e ai BAFTA. Il film, distribuito da Eagle Pictures, uscirà al cinema giovedì 27 febbraio.

Tutti coloro che acquisteranno il proprio biglietto online per il primo giorno di programmazione riceveranno in regalo un’esclusiva candela ispirata al film.

Due giovani missionarie mormoni finiscono intrappolate nella casa di Mr. Reed dopo aver bussato alla porta sbagliata. Ciò che segue è un pericoloso gioco psicologico di terrore, fede e disperazione. È possibile assicurarsi il proprio posto in sala visitando l’apposita sezione sul sito di The Space Cinema al seguente link: https://www.thespacecinema.it/film/heretic

Tyler Rake: il franchise d’azione di Netflix con Chris Hemsworth diventa una serie TV

0

Netflix ha ordinato una serie televisiva di otto episodi ambientata nell’universo di Tyler Rake, con la star di Lupin, Omar Sy nel ruolo di protagonista al posto di Chris Hemsworth. Come riportato da ComicBook, la serie, prodotta da AGBO con Glen Mazzara (The Walking Dead) come showrunner, seguirà un nuovo personaggio mercenario che intraprende una pericolosa missione di salvataggio di ostaggi in Libia. Questo è l’ultimo sforzo di Netflix per espandere uno dei suoi franchise d’azione di maggior successo nel territorio televisivo, dopo l’enorme successo dei film originali con Hemsworth.

Il vicepresidente delle serie sceneggiate del colosso dello streaming, Peter Friedlander, promette che “il pubblico sarà entusiasta” quando si addentrerà nell’universo del franchise che in originale si chiama Extraction. La nuova serie manterrà l’azione ad alto rischio tipica del franchise, esplorando al contempo nuovi angoli dell’universo in cui è ambientato il racconto. Sullo sfondo di fazioni in guerra e assassini spietati, la serie promette quindi di approfondire le lotte emotive dei personaggi che affrontano traumi, tradimenti e situazioni di vita o di morte.

AGBO, la casa di produzione dei film originali guidata da Joe e Anthony Russo, sarà produttore esecutivo insieme a Mazzara e al regista dei film, Sam Hargrave. Angela Russo-Otstot, parlando a nome della AGBO, ha sottolineato il loro impegno nell’esplorare “mercenari eroici ma imperfetti che illuminano temi universali”. Sebbene alcuni fan possano essere delusi dal fatto che Hemsworth non sarà il protagonista della serie TV, Omar Sy apporta un notevole star power, essendosi affermato come una delle star internazionali più preziose di Netflix.

Il franchise di Tyler Rake

Il franchise di Tyler Rake è iniziato nel 2020 (qui la recensione) con Chris Hemsworth nel ruolo di Tyler Rake, un mercenario australiano delle operazioni segrete che intraprende una pericolosa missione per salvare il figlio rapito di un signore del crimine indiano a Dhaka, in Bangladesh. Basato sulla graphic novel Ciudad di Ande Parks, il film è diventato il titolo originale più visto di Netflix all’epoca, con un numero senza precedenti di 99 milioni di famiglie che lo hanno visto nelle prime quattro settimane.

Il suo sequel del 2023, Tyler Rake 2 (qui la recensione), ha proseguito la storia di Rake con una missione per salvare una famiglia criminale georgiana, guadagnandosi gli elogi della critica per l’ampliamento della portata e le ambiziose sequenze d’azione, tra cui una straordinaria sequenza di 21 minuti con un solo colpo che ha alzato il livello del cinema d’azione. Attualmente è in fase di sviluppo un terzo film, con il ritorno di Hemsworth.

Star Wars: New Jedi Order, Steven Knight riflette sul suo lavoro sul sequel

0

Steven Knight, che a un certo punto è stato incaricato di scrivere il film di Star Wars dedicato a Rey (Daisy Ridley) che forma un nuovo Ordine Jedi, riflette ora sul periodo in cui ha lavorato al progetto. In un’intervista con The Telegraph, Knight ha raccontato la sua esperienza di lavoro all’interno dell’enorme franchise hollywoodiano e il suo tentativo di distinguersi in quello che ha definito “il sistema”. È interessante notare che, sebbene Knight abbia lasciato il film senza titolo (ad ora noto come Star Wars: New Jedi Order) mesi fa, si aspetta che Lucasfilm mantenga alcuni dei concetti della sua sceneggiatura nel prodotto finale.

C’è un sistema, e quando ti ci impegni, sai di cosa si tratta”, ha detto Knight. “Fai la tua parte, consegni la tua o le tue bozze, come ho fatto io, e poi il sistema va avanti. Mi aspetto che una parte consistente di ciò che ho fatto sia presente nel film – chi lo sa? Ma questa è l’aspettativa”. Sebbene Star Wars: New Jedi Order sia stato annunciato alla Star Wars Celebration Europe 2023, il film ha incontrato ostacoli durante lo sviluppo, passando ormai attraverso diversi scrittori. Lo sceneggiatore di The Bourne Ultimatum George Nolfi è l’ultimo a cimentarsi con la sceneggiatura.

Quando Steven Knight ha lasciato il Star Wars: New Jedi Order nell’ottobre del 2024, non è stata fornita una ragione per la sua dipartita. Questo, unito alla natura segreta della Lucasfilm, rende difficile credere che le sue idee saranno ancora utilizzate. Di solito, quando uno sceneggiatore lascia un blockbuster di un grande studio come questo, è perché sono emerse differenze creative tra le varie parti. È possibile che alla Lucasfilm non piacesse la direzione che Knight stava prendendo per la storia del film e che sia stato meglio separarsi.

Tuttavia, i concetti di Knight potrebbero non essere completamente abbandonati. I fan di Star Wars ricorderanno che Michael Arndt è uno degli sceneggiatori accreditati per Star Wars: Il Risveglio della Forza, anche se ha lasciato il progetto all’inizio del suo sviluppo. Se la bozza finale di Star Wars: New Jedi Order utilizzerà un numero sufficiente di idee di Knight, la Lucasfilm dovrà riconoscergli una sorta di credito sul film. È certamente plausibile che ciò accada.

Non si conoscono le differenze esatte tra le versioni del nuovo film, ma è probabile che ci siano delle somiglianze (ogni bozza parte dalla stessa premessa di Rey che inaugura una nuova era per i Jedi). Forse alcuni tratti generali della bozza di Knight saranno ripresi nella versione di Nolfi, mentre alcuni momenti specifici dei personaggi e della storia saranno scartati. Quando il film vedrà finalmente la luce, sarebbe interessante saperne di più su ciascuna versione, per fare luce sullo sviluppo del film.

LEGGI ANCHE: Star Wars: lo sceneggiatore George Nolfi rivela come intende onorare il franchise

Cosa sappiamo su Star Wars: New Jedi Order

I dettagli della trama sono stati tenuti nascosti, ma si dice che il film si svolga 15 anni dopo Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Daisy Ridley tornerà nel ruolo dell’eroina della trilogia sequel, Rey, e Sharmeen Obaid-Chinoy è ancora impegnata nella regia. All’inizio del mese, Ridley ha dichiarato a ComicBook che, pur non avendo letto la nuova sceneggiatura, è a conoscenza della storia del film ed è entusiasta del suo potenziale.

L’attrice ha sottolineato che la Lucasfilm si sta prendendo il tempo necessario per garantire che Star Wars: New Jedi Order sia il miglior film possibile. Non si sa quando il film potrebbe iniziare la produzione. Il prossimo film di Star Wars sarà The Mandalorian & Grogu di Jon Favreau, che arriverà nelle sale nel maggio 2026. A questo potrebbe seguire il film di Shawn Levy, la cui data di inizio è prevista per la fine di quest’anno.

Correlate:

James Gunn condivide una foto con Zack Snyder, potrebbe esserci un suo ritorno alla DC?

0

Quando la Warner Bros. ha chiesto a Zack Snyder di rilasciare la Zack Snyder’s Justice League, è sembrato un miracolo. Per molto tempo, sembrava che la sua versione del film fosse destinata a rimanere per sempre inedita. Quando finalmente è arrivato su Max, il consenso generale è stato che era nettamente superiore alla versione cinematografica di Joss Whedon. Per alcuni non è stato sufficiente e c’è un numero considerevole di fan della DC che continua a battersi per #RestoreTheSnyderVerse. Le possibilità che i sequel di Snyder diventino realtà sembrano però ridotte a zero, da quando James Gunn è subentrato come nuovo co-CEO dei DC Studios.

Tuttavia, proprio Gunn ha recentemente condiviso sui social media una foto di un recente incontro con Snyder. Potrebbe trattarsi di un semplice incontro tra due colleghi o vecchi amici, ma molti si stanno già chiedendo se abbiano discusso di un possibile ritorno di Snyder alla DC. Anche qui, le probabilità sono incerte, considerando che Snyder ha affermato di volersi per il momento dedicare a progetti di diversa natura. Tuttavia, con il personaggio giusto e una supervisione sufficiente, Snyder potrebbe facilmente aggiungere un nuovo entusiasmante progetto alla line-up del DCU.

Al momento, dunque, questa foto è da prendere unicamente come un incontro tra amici, i quali potrebbero però facilmente aver parlato anche di lavoro e sa cosa nasce cosa… In ogni caso, sebbene ci saranno sempre fan che vorranno contrapporre il DCU al DCEU (o “SnyderVerse”), è chiaro che Gunn e Snyder non hanno rivalità di alcun tipo. “È sempre un piacere incontrare il mio amico Zack Snyder un regista esperto (e un narratore doppiamente esperto!). Qui di seguito, ecco la foto che riunisce i due:

James Gunn si è rivolto a Zack Snyder per Superman

Lo scorso dicembre il regista di Superman ha rivelato di essersi rivolto al regista di L’uomo d’acciaioBatman v Superman per avere dei consigli molto specifici sul costume dell’eroe. “C’è stato un periodo in cui stavo sviluppando il costume di Superman, con David Corenswet e Juliana Makovsky, la nostra costumista, e stava venendo fuori, ma c’erano i bauli rossi, c’era tutto”, ha ricordato Gunn in un’intervista a Screen Brief. “E siamo andati avanti e indietro per molto tempo sui bauli rossi”.

Ne ho parlato anche con Zack Snyder. Mi ha detto: ‘Ho provato un miliardo di versioni con i bauli e non ci sono mai riuscito’. E io ho detto: ‘Capisco che sia così’”, ha proseguito il regista. “Non sapevo dei bauli. Volevo usare i bauli, ma non ci riuscivo, continuavo a toglierli. Poi sono arrivato, era molto colorato, i bauli erano indossati e mi sono detto: ‘Dio, non lo so’. È così colorato. David, come ti senti?”. E lui: “Mi piace”. E io: “Davvero, è così colorato””.

E David ha detto: “Sono un alieno dello spazio che può volare e sollevare edifici, e sparo raggi laser dagli occhi che possono dissolvere le cose. Voglio che i bambini non abbiano paura di me. Quindi, cosa indosserò? E credo che questo sia stato il punto di partenza del costume. E ho visto il personaggio in un modo nuovo”, ha ammesso Gunn.

The Brave and the Bold: Brandon Sklenar pensa che “spaccherebbe” come Batman del DCU

0

Sono passati più di due anni da quando i DC Studios hanno annunciato il “Capitolo 1: Dei e Mostri” del DCU, e al momento non siamo ancora vicini a sapere chi interpreterà Batman in The Brave and the Bold. Il Cavaliere Oscuro ha fatto un cameo in Creature Commandos, ma il lavoro sulla sua squadra con Robin sembra essersi fermato. Ad oggi, il film del regista Andy Muschietti è chiaramente ancora impegnato su altri progetti e anche The Batman – Parte 2 è lontano dall’arrivare in sala, anche se, fortunatamente, sembra stia lentamente prendendo forma.

I fan hanno avuto tutto il tempo di proporre gli attori che vorrebbero vedere nei panni del Bruce Wayne del DCU, con la star di Drop e It Ends With Us, Brandon Sklenar, che emerge come uno dei preferiti dai fan. In giro per promuovere l’ultima stagione di 1923, l’attore ha parlato ancora una volta della possibilità di interpretare il Cavaliere Oscuro. “Batman è il mio fumetto preferito fin da quando ero bambino e il mio sogno è sempre stato quello di essere Batman”, ha detto. “Non è una cosa che si vuole dire troppo”.

Ho iniziato a vedere tutte queste fan art e mi sono detto: ‘Oh, accidenti, mi piace. Questo ha senso. Ha molto senso”, ha continuato Sklenar. “Penso che spaccherei in quel ruolo e mi piacerebbe farlo se mai dovesse accadere. Mi piacerebbe molto farlo”. L’attore è dunque un grande fan ed è sicuro di poter fare bene con il personaggio. Non sappiamo se il suo nome sia sul radar di James Gunn, ma di certo viene continuamente citato come uno degli interpreti più fisicamente ed esteticamente adatti al ruolo.

Queste sue nuove parole arrivano dopo che l’attore ha recentemente dichiarato: “Ho visto un sacco di fan-casting per questa cosa di Batman, e questo è molto interessante per me, amo Batman. Sarebbe un sogno, sicuramente. Ma vedremo cosa succederà, sono pronto a farlo. Dovrebbe essere la cosa giusta al momento giusto”. Al momento, come anticipato, tutto tace sul casting di The Brave and the Bold e ancoran non sappiamo quando le cose inizieranno a smuoversi. Avrebbero però senso che nel corso di quest’anno si abbiano maggiori novità.

Brandon Sklenar
Brandon Sklenar in It Ends With Us – Siamo noi a dire basta

Leggi anche:

Tutto quello che sappiamo su The Brave and the Bold

Parlando l’anno scorso dei piani dei DC Studios per The Brave and the Bold, James Gunn ha detto: “Questa è l’introduzione del Batman del DCU. È la storia di Damian Wayne, il vero figlio di Batman, di cui non conoscevamo l’esistenza per i primi otto-dieci anni della sua vita. È stato cresciuto come un piccolo assassino e assassina. È un piccolo figlio di puttana. È il mio Robin preferito“. “È basato sulla run di Grant Morrison, che è una delle mie run preferite di Batman, e la stiamo mettendo insieme proprio in questi giorni“.

Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha aggiunto: “Ovviamente si tratta di un lungometraggio che vedrà la presenza di altri membri della ‘Bat-famiglia’ allargata, proprio perché riteniamo che siano stati lasciati fuori dalle storie di Batman al cinema per troppo tempo“. Alla sceneggiatura, oltre a Muschietti, dovrebbe esserci anche Rodo Sayagues, noto per aver firmato le sceneggiature di La casa, Man in the DarkAlien: Romulus.

Heretic è uno dei film horror più apprezzati dell’anno su Rotten Tomatoes

0

Il nuovo film di Hugh Grant, Heretic (qui la nostra recensione), è uno dei film horror più apprezzati dell’anno, con un punteggio del 94% su Rotten Tomatoes. Inoltre, Heretic è uno dei film più acclamati dalla critica nella carriera di Grant. Grant non è un attore comunemente noto per aver recitato in film horror, quindi il suo ruolo del diabolico Mr. Reed in Heretic è sorprendente. Oltre a Grant, il cast di Heretic include Sophie Thatcher, Chloe East e Topher Grace.

La storia dell’ultimo film horror della A24 segue due giovani missionarie, Suor Barnes e Suor Paxton, che vengono invitate a casa di Mr. Reed per parlare della loro fede. Tuttavia, scoprono presto che il signor Reed non è l’uomo gentile che sembrava essere inizialmente e rimangono intrappolati in un orribile gioco del gatto e del topo all’interno della sua casa. Il film è stato scritto e diretto da Scott Beck e Bryan Woods, la coppia nota per aver scritto A Quiet Place, e ha ricevuto una miriade di recensioni positive dopo l’uscita di Heretic.

Recensioni di Heretic Lode alla performance di Hugh Grant e alla storia religiosa

hugh grant heretic

Le recensioni di Heretic la lodano come uno dei migliori film horror dell’anno e sottolineano quanto sia minaccioso Hugh Grant nel film. Mentre la prima metà del film aumenta lentamente la tensione mentre i tre personaggi principali si spostano da una stanza all’altra discutendo delle loro credenze religiose, la seconda metà mostra esattamente quanto sia sinistro il signor Reed. Nella recensione del film, Empire ha descritto Heretic come “un horror incredibilmente teso e ben contenuto, che mette in mostra una svolta davvero agghiacciante di Hugh Grant”.

Mae Abdulbaki di ScreenRant ha fatto eco a questo sentimento, descrivendo il signor Reed di Grant come “il miglior tipo di cattivo: minaccioso, provocatorio e affilato come un coltello”. Parlando dell’importante aspetto religioso del film, Brian Tallerico di RogerEbert.com ha osservato che, sebbene ci siano stati molti film horror su fanatici religiosi violenti, Heretic è “più un gioco mentale, uno studio non solo delle storie che ci vengono raccontate, ma di chi ce le ha raccontate”.

Come si confronta il punteggio di Heretic su Rotten Tomatoes con quello di altri film horror

Chloe East e Sophie Thatcher in Heretic (2024)
© A24 Films

Heretic è uno dei film horror più apprezzati degli ultimi tempi

Heretic è di gran lunga il film di maggior successo nella carriera di Beck e Woods. Anche se il punteggio di A Quiet Place su Rotten Tomatoes rimane più alto, Beck e Woods hanno scritto solo quel film. Dei film diretti da Beck e Woods, non tutti sono stati apprezzati dalla critica. Il loro film horror del 2019 Haunt – La casa del terrore ha ottenuto il 71% su Rotten Tomatoes, ma due dei loro altri progetti recenti, 65 del 2023 e Nightlight del 2015, hanno ottenuto rispettivamente il 36% e il 14%.

In vista dell’uscita di Heretic, la premessa del film è stata paragonata ad altri recenti film horror. Sebbene la storia di Heretic sia piuttosto unica, è stata paragonata a Barbarian, che presenta un’area nascosta e inquietante all’interno di una casa, e a Don’t Breathe, che include diversi giovani bloccati in una casa con un uomo molto più anziano. Barbarian ha un impressionante 92% su Rotten Tomatoes, mentre Don’t Breathe ha un punteggio dell’88%. Pertanto, Heretic è attualmente valutato più in alto di entrambi, il che dimostra che è un film horror da non perdere.

Nova, Strange Academy e Terror Inc. erano in stato avanzato prima dello stop

0

Ieri abbiamo appreso la notizia che i Marvel Studios hanno deciso di mettere in pausa tre potenziali show Disney+ e, in base a nuovi dettagli, NovaStrange Academy e Terror Inc. potrebbero essere state un po’ più avanti nello sviluppo rispetto a quanto è stato fatto credere in precedenza. Secondo Deadline, nessuno di questi progetti ha infatti ricevuto il via libera e “potrebbe ancora realizzarsi prima o poi”. Si dice infine che la Marvel abbia “spostato le sue priorità”, forse verso la vociferata serie Academy X.

Lo scooper Daniel Richtman ritiene che questo cambiamento di direzione implichi la necessità di tenersi lontani “finché non vedranno un pilot di cui sono soddisfatti. Vogliono anche concentrarsi su show più economici e di base”. L’affidabile scooper ha anche condiviso ciò che ha sentito su tutti e tre i progetti.

I dettagli su NovaStrange Academy e Terror Inc. 

Nova, la cui regia era stata affidata a Ed Bernero, avrebbe seguito Richard Rider all’indomani della decimazione di Xandar da parte di Thanos – ma anche Sam Alexander avrebbe partecipato. “La storia spingeva Rider a ricostruire i Nova Corps, proprio mentre Annihilus e la sua Onda dell’Annientamento stavano invadendo, minacciando di conquistare l’universo. Rider avrebbe guidato una squadra di compagni Nova, tra cui Sam Alexander e una manciata di personaggi originali ventenni. “Il team dietro lo show aveva puntato su un nome importante come Austin Butler per Rider. Glenn Close e John C. Reilly avrebbero dovuto tornare nei panni dei Guardiani della Galassia.

Per quanto riguarda Strange Academy, il pilot sarebbe stato diretto da Amy Rardin (Echo) e sarebbe stato incentrato su Wong (Benedict Wong) nei panni del preside di una scuola per maghi a New Orleans. Regan Aliyah avrebbe invece interpretato Zelma Stanton. “Lo show sarebbe stato incentrato sui suoi sforzi per formare una nuova generazione di stregoni, tra cui America Chavez (Xochitl Gomez) e Zelma Stanton (Regan Aliyah). È stato descritto come la risposta della Marvel a Harry Potter e Wednesday.

Infine, Terror Inc. avrebbe avuto a bordo Peter Cameron (Carnival Row, WandaVision) per la regia, e sembrava piuttosto fuori dagli schemi. “Come il fumetto da cui è tratta, la serie avrebbe dovuto seguire Terror, un antieroe immortale che acquisisce abilità innestando su di sé gli arti di altri. Era stata pensata come uno spettacolo horror completo per un pubblico maturo”. Si dice che Terror avrebbe dovuto partecipare anche al film Midnight Sons, su cui però non ci sono ancora certezze.

Abbiamo saputo solo di recente che Strange Academy era in lavorazione e che non c’erano notizie certe su Terror Inc. ma il fatto che Nova sia stato accantonato sarà sicuramente accolto con grande disappunto. Per quel che vale, Jeff Sneider di The Hot Mic è sicuro che quest’ultima serie andrà avanti prima o poi, specialmente considerando il suo legame con gli eventi legati a quanto accaduto in Avengers: Infinity War ma si dice incerto riguardo il destino degli altri show.

X-Men: i Marvel Studios starebbero sviluppando una serie live-action su Academy X

0

È stato recentemente riportato che i Marvel Studios hanno accantonato (o almeno messo in pausa lo sviluppo) di tre show Disney+ previsti: Nova, Terror Inc. e Strange Academy. Si dice che la Marvel abbia “spostato le sue priorità”, ma si apprende anche che uno dei progetti su cui lo studio potrebbe ora concentrarsi riguarda un tipo di accademia molto diverso. Durante l’episodio di questa settimana di The Hot Mic, Jeff Sneider ha riferito che una fonte gli ha detto che una serie su Academy X è in fase di progettazione.

Nei fumetti, gli studenti dell’Academy X hanno debuttato nelle pagine di New X-Men #23, e sono stati sostanzialmente introdotti come un’altra incarnazione dei Nuovi Mutanti (studenti che alla fine sarebbero entrati nel roster principale). La formazione originale era composta da Anole, Armor, Cuckoo Triplets, Dust, Elixir, Prodigy, Pixie e Rockslide. Si tratta di personaggi piuttosto poco noti, soprattutto per chi non legge i fumetti degli X-Men, ma non è detto che la serie si atterrà a questo gruppo preciso.

Ci sono infatti molti giovani eroi mutanti dei vari fumetti a tema X-Men che potrebbero far parte della squadra. Ad ogni modo, sembra che la Marvel stia pianificando diversi progetti su grande e piccolo schermo per l’imminente “Era Mutante”, quindi uno show in streaming incentrato su studenti adolescenti in formazione avrebbe perfettamente senso. Per quanto riguarda l’elusivo reboot degli X-Men, sembra che la Marvel si stia muovendo dietro le quinte. Non c’è un regista ufficialmente legato al progetto, ma la quantità di voci di casting provenienti da varie fonti affidabili sembra indicare che lo studio stia assemblando in silenzio la sua nuova formazione.

Il possibile cast degli X-Men del MCU

Le voci precedenti hanno affermato che Harris Dickinson (Babygirl, The Iron Claw, Triangle of Sadness) e Jack Champion (Avatar, Scream 6) sono stati presi in considerazione per interpretare Ciclope, con l’ex star di Stranger Things Sadie Sink una probabile scelta per Jean Grey. Abbiamo anche sentito che Ayo Edebiri e DeWanda Wise sono sul radar dello studio per interpretare Tempesta. Si prevede che anche Kitty Pryde e Gambit (ma sarà Channing Tatum?) facciano parte del team.

Più di recente, si vocifera che Hunter Schafer (Cuckoo, Euphoria) sia in lizza per Mystique, e si dice che Julia Butters (The Gray Man, The Fablemans) sia in trattativa per interpretare Pryde. Margaret Qualley (Kind of Kindness, The Substance) invece è stata indicata come possibile Rogue. La scorsa settimana, è stata riportata anche la voce secondo cui Denzel Washington potrebbe interpretare il cattivo, forse Magneto, anche se sembra improbabile dato il suo apparente coinvolgimento in Black Panther 3.

Intanto Michael Lesslie sta attualmente lavorando alla sceneggiatura. Se alcuni degli X-Men faranno il loro debutto nei prossimi film di Avengers (come si vocifera), c’è la possibilità che potremmo avere notizie ufficiali sul casting abbastanza presto. Per quanto riguarda quando potremmo finalmente vedere questo attesissimo reboot degli X-Men, si immagina che il “grande segreto taciuto di Hollywood” sia che il film uscirà 2-3 mesi dopo Avengers: Secret Wars nel 2027.

Daniel Craig risponde all’acquisizione del franchising di James Bond da parte di Amazon

0

Daniel Craig risponde alla notizia che il franchise di James Bond ha cambiato mano in termini creativi. In tutti i 25 film di Bond prodotti dalla Eon, la famiglia Broccoli e Michael G. Wilson sono stati i capi creativi del franchise, supervisionando le varie epoche guidate da attori come Sean Connery, Pierce Brosnan e, più recentemente, Craig. Tutta l’attenzione è stata rivolta alla scelta della star che interpreterà il personaggio nel prossimo James Bond 26, ma ora il franchise ha subito un cambiamento molto diverso. La notizia è stata diffusa il 20 febbraio che Amazon MGM Studios ha assunto il completo controllo creativo della serie di spionaggio.

In una dichiarazione condivisa da Variety, Craig ha condiviso le sue opinioni sulla nuova direzione del franchise. Ha soprattutto colto l’occasione per rendere omaggio a Wilson e Barbara Broccoli, condividendo il suo apprezzamento per il loro lavoro e il suo desiderio di collaborare di nuovo con loro in futuro. Ha detto:

Il mio rispetto, la mia ammirazione e il mio amore per Barbara e Michael rimangono costanti e immutati. Auguro a Michael una lunga e rilassante (e meritata) pensione e qualunque impresa Barbara decida di intraprendere, so che sarà spettacolare e spero di poterne far parte.

Cosa significa per la serie di James Bond

James Bond

Craig è andato avanti, ma ha ancora un buon ricordo della serie

Craig ha interpretato per la prima volta il ruolo di James Bond nel 2006 in Casino Royale. Ha partecipato a un totale di cinque film prima di lasciare il franchise nel 2021 in No Time to Die. Tuttavia, anche se sono passati quasi quattro anni da quando ha detto ufficialmente addio al personaggio, Craig rimane ancora strettamente legato all’iconica spia, al punto che gli viene spesso chiesto un parere su chi dovrebbe essere la prossima star di Bond. Dopo aver lavorato così a lungo nel franchise, è logico che voglia esprimere la sua opinione su questo cambiamento epocale.

Secondo il nuovo accordo, Wilson e Broccoli rimangono comproprietari della proprietà di Bond, ma hanno creato una nuova impresa con Amazon MGM che garantisce allo studio la piena proprietà creativa del franchise.

La dichiarazione di Craig non allude ad Amazon, ma si concentra esclusivamente su Wilson e Broccoli. Probabilmente non lo ha fatto per cattiva volontà nei confronti dello studio stesso, ma piuttosto perché l’attore voleva onorare i produttori con cui ha lavorato. Anche se il periodo di Craig nei panni di Bond è stato a volte difficile a causa delle reazioni iniziali al suo casting e delle frustrazioni dietro le quinte, ha comunque lasciato il ruolo in buoni rapporti e senza dubbio ha un’alta considerazione dei creativi con cui ha lavorato. Ciò è particolarmente evidente nella sua affermazione che gli piacerebbe lavorare di nuovo con Wilson e Broccoli.

Angela Bassett “delusa” per l’Oscar mancato per Black Panther 2: “Pensavo di meritarlo”

0

Angela Bassett è tornata a riflettere sulla sua delusione per aver perso l’Oscar a favore di Jamie Lee Curtis agli Academy Awards 2023. La star di 9-1-1 era stata nominata nella categoria Miglior attrice in un ruolo non protagonista per il suo lavoro in Black Panther: Wakanda Forever. Tuttavia, la Curtis si è alla fine aggiudicata il premio per Everything Everywhere All at Once. In seguito alla sconfitta, la Bassett è stata interrogata sulla sua reazione dopo la mancata vittoria, e in una nuova intervista ha dichiarato di averla “trovata interessante”.

È interessante che non mi sia permesso di essere delusa per un risultato che pensavo di meritare”, ha detto a Town & Country. “Amo applaudire il successo delle altre persone. Ma in quel momento…”. Ha continuato: “No, ci ho messo del tempo, ho fatto un buon lavoro nel tempo. Non pensavo che fosse un dono. Pensavo che fosse un dato di fatto”. La Bassett aveva precedentemente affrontato la sua reazione agli Oscar anche in un’intervista con Oprah Winfrey.

In quell’occasione ha infatti detto alla conduttrice del talk show: “Penso di averla gestita molto bene, e questa era la mia intenzione: gestirla molto bene. È stata, ovviamente, una grande delusione, e la delusione è umana, quindi sì, ero delusa, e l’ho gestita come un essere umano”. Ad ogni modo, la Bassett ha poi ricevuto un Oscar onorario ai Governor’s Awards del 2024, dedicandolo anche a tutte le attrici nere che hanno aperto la strada nel cinema. Non sarà un premio ricevuto per una specifica interpretazione, ma celebra comunque la sua gloriosa carriera in quel di Hollywood.

Il discorso di Angela Bassett ai Governor’s Awards 2024

Consolatevi sapendo che le vostre interpretazioni hanno dato speranza, offerto una prospettiva diversa e, per altri, solo pura gioia nel momento del bisogno”, ha detto durante il suo discorso di ringraziamento. “Non permettete mai alla paura, alla frustrazione o alla delusione di ostacolare le benedizioni che sono divinamente e meritatamente vostre”. Ha continuato: “Ricordate chi siete e chi i nostri antenati hanno voluto che fossimo. Condivido con orgoglio questo onore con le donne che si alzano quando viene detto loro di stare indietro, che parlano quando vengono messe a tacere, che rimangono determinate quando viene detto loro che sono sconfitte”.

Zero Day, la spiegazione del finale (nel dettaglio)

Zero Day, la spiegazione del finale (nel dettaglio)

Zero Day è finalmente arrivato e qui viene spiegato cosa succede alla fine della miniserie. Zero Day di Netflix è una delle uscite in streaming più attese del 2025, grazie al cast stellare e agli impressionanti creatori che lo rendono incredibilmente degno di nota. Ora che tutti e sei gli episodi di Zero Day sono stati rilasciati, c’è molto da analizzare, con il complicato thriller politico che presenta ogni tipo di colpi di scena. Ecco quindi cosa succede nel finale di Zero Day, quali questioni lasciate in sospeso dalla serie e come Zero Day potrebbe collegarsi alla vita reale.

Zero Day racconta la storia di George Mullen, interpretato da Robert De Niro, un ex presidente costretto a lasciare il pensionamento dopo che un devastante attacco informatico ha destabilizzato l’intero pianeta. Mullen viene messo a capo della Commissione Zero Day grazie alla schiacciante popolarità dell’ex presidente, anche se questa diminuisce man mano che le sue tattiche diventano sempre più autoritarie nel corso della serie. Alla fine di Zero Day, Mullen scopre che i cospiratori di Zero Day sono in realtà funzionari governativi che hanno messo in atto gli attacchi per raggiungere i propri obiettivi, e Mullen li smaschera prima di porre fine alla Commissione Zero Day.

Come è avvenuto l’attacco Zero Day

Zero Day serie tv
/Netflix © 2024

È stato portato a termine tramite le app di Monica Kidder

Quando si sono verificati i primi attacchi Zero Day, si è pensato che fossero di origine russa, con frammenti di codice che facevano riferimento a Euromaidan. Tuttavia, la Zero Day Commission ha poi iniziato a credere che gli attacchi Zero Day fossero il prodotto di un gruppo estremista di sinistra con sede negli Stati Uniti, con i riferimenti russi che non erano altro che depistaggi. A quanto pare, entrambe le piste erano false, e gli attacchi Zero Day erano in realtà il prodotto di alcuni dei più ricchi individui degli Stati Uniti e di alcuni dei più potenti politici del paese.

Monica Kidder è un magnate della tecnologia nel mondo di Zero Day, e l’attacco Zero Day è stato il risultato delle sue app.

Si dice che le app di Kidder siano presenti sull’80% dei telefoni del mondo, con un codice sfruttabile che permetteva loro di hackerare praticamente tutta la tecnologia del mondo e di spegnerla per un minuto. Non è mai stato chiarito come l’app di Kidder sia riuscita a fare tutto questo senza essere notata, dato che Kidder si è suicidata o è stata uccisa mentre era in prigione. Tuttavia, questa vulnerabilità finì per essere incredibilmente pericolosa, causando la morte di molte persone e provocando una massiccia instabilità globale.

Tutti coloro che sono stati coinvolti nell’attacco Zero Day: tutti i cospiratori

Gaby Hoffmann in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Nel governo e al di fuori di esso

All’attacco Zero Day sono stati coinvolti tutti i tipi di cospiratori, con George Mullen che ha ammesso verso la fine della serie che la Zero Day Commission non è neanche lontanamente vicina a trovarli tutti. Tuttavia, ce ne sono alcuni principali. All’interno del governo, George Mullen viene informato per la prima volta degli attacchi da sua figlia, Alexandra Mullen. Alexandra spiega che lei e molti altri membri del Congresso erano a conoscenza degli attacchi prima che avvenissero, con Richard Dreyer che diceva loro che l’instabilità avrebbe portato a una nuova era di forza e unità americana.

Nel frattempo, anche diverse figure potenti esterne al governo erano coinvolte. Come già spiegato, sono state le app di Monica Kidder a rendere possibili gli attacchi, permettendole di essere utilizzate per hackerare ogni tipo di tecnologia. Anche il ricco investitore Robert Lyndon ha svolto un ruolo importante, comunicando con i vari cospiratori e persino mettendo in corto circuito il mercato prima degli attacchi per trarre profitto dall’instabilità. Alla fine della serie, George Mullen nomina diversi altri cospiratori minori, con la trama di Zero Day che va ben oltre il cast principale dello show.

Perché George Mullen ha scelto di non insabbiare la cospirazione

Jesse Plemons e Robert De Niro in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Ha abbandonato il copione

Alla fine del finale di Zero Day, George Mullen tiene una conferenza stampa, in cui condivide le scoperte della Commissione Zero Day. Sebbene Mullen avesse inizialmente ricevuto il permesso di parlare del ruolo di Kidder e Lyndon nella cospirazione, si discosta dal copione e rivela i nomi dei funzionari governativi coinvolti nella cospirazione. Mullen lo ha fatto per denunciare la corruzione all’interno del governo, ritenendo che i funzionari eletti dovrebbero cercare il bene comune e non nascondersi dalle dure verità. Ispirato dalla decisione di sua figlia di costituirsi, Mullen ha deciso che anche tutti gli altri dovrebbero affrontare la giustizia.

Che cosa è successo a Robert Lyndon?

È fuggito dal Paese?

Il destino di Robert Lyndon è un po’ misterioso alla fine di Zero Day, non si sa esattamente cosa abbia combinato. In una scena, Robert Lyndon è sul suo yacht, mentre continua a nascondere gli attacchi di Zero Day attraverso la comunicazione online. Lì, Lyndon spiega che si sta preparando a fuggire dal paese, portando con sé la sua ricchezza e salpando. Probabilmente è quello che è successo dopo la fine di Zero Day, con Lyndon che ha usato la sua ricchezza per nascondersi dalle conseguenze e iniziare una nuova vita.

Cosa succede dopo la fine di Zero Day

Jesse Plemons in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

La Commissione Zero Day è finita

Anche se Zero Day termina dopo l’episodio 6, la storia è tutt’altro che finita, poiché il mondo deve ancora riprendersi dall’attacco di Zero Day. Come dice George Mullen nella sua presentazione, la Zero Day Commission sta ufficialmente terminando, il che significa che può tornare in pensione. Tuttavia, afferma anche che il governo è ben lontano dall’aver concluso le indagini sui cospiratori, con i cospiratori nominati che vengono accusati e quelli ancora sconosciuti che sono ancora ricercati.

Inoltre, Mullen spiega anche che è necessario un solido pacchetto di sicurezza informatica per garantire che gli attacchi Zero Day non si ripetano mai più. I tentativi del governo di fermare futuri tentativi di guerra informatica saranno anche una trama importante che continuerà dopo la fine di Zero Day. Dopo tutto, c’è ancora la possibilità di ulteriori attacchi Zero Day dopo i primi due, il che significa che queste vulnerabilità devono essere risolte rapidamente.

Zero Day è possibile nella vita reale?

Lizzy Caplan in Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

La minaccia informatica è reale

L’attacco zero day descritto in Zero Day potrebbe effettivamente verificarsi nella vita reale. Se tutti i sistemi di comunicazione del mondo venissero interrotti anche solo per un minuto, molto probabilmente si avrebbero conseguenze fatali, poiché i sistemi di trasporto e sanitari non sarebbero in grado di funzionare. Sebbene sia improbabile che il metodo di hacking descritto in Zero Day possa essere utilizzato per un attacco di questo tipo, la dipendenza del mondo dalla tecnologia ci rende vulnerabili a queste minacce informatiche. Quindi, anche se alcuni elementi possono essere esagerati, Zero Day funge da monito per un pericolo reale.

Zero Day: la storia vera dietro alla serie tv Netflix con Robert De Niro

Zero Day, con il veterano Robert Di Niro, è disponibile su Netflix da oggi 20 febbraio 2025, dopo mesi di attesa. L’attesissimo thriller di cospirazione racconta la storia di un attacco informatico che causa il caos. Per affrontare gli attacchi informatici, viene chiamato l’ex presidente George Mullen. Da quando sono iniziate le promozioni dello show, c’è una domanda costante sul fatto che lo show sia basato su una storia vera. Ecco uno sguardo alle possibilità.

Zero Day è basato su una storia vera?

No, Zero Day non è basato su una storia vera, ma in passato si sono verificati incidenti simili a quelli della serie, in cui le agenzie governative sono state minacciate da attacchi alla sicurezza informatica. Ecco uno sguardo ad alcuni di questi eventi.

L’attacco informatico a SolarWinds

Zero Day serie tv
/Netflix © 2024

Il software Orion di SolarWinds è stato oggetto di un sofisticato attacco alla catena di fornitura che ha compromesso il Dipartimento dell’Energia e altre agenzie federali nel dicembre 2020. A causa di questa violazione, gli aggressori hanno avuto accesso alle comunicazioni interne e ai dati sensibili. Il governo degli Stati Uniti ha quindi attribuito questo attacco alle minacce informatiche sponsorizzate dallo stato dalla Russia.

Attacco ransomware alla Colonial Pipeline

La Colonial Pipeline, uno dei principali operatori nel settore dei carburanti, è stata vittima di un attacco ransomware nel maggio 2021. Gli autori dell’attacco sono stati identificati come il gruppo di criminali informatici DarkSide. L’obiettivo dell’attacco era un’azienda privata, ma le ripercussioni dell’attacco si sono fatte sentire in tutto il paese, poiché molte attività hanno dovuto essere temporaneamente chiuse a causa della carenza di carburante.

Un altro punto della trama della storia è l’attuale governo che chiede aiuto a un ex presidente degli Stati Uniti. Ci sono molti casi in cui le amministrazioni in carica hanno chiesto aiuto agli ex presidenti. Ecco alcuni di questi eventi.

Nel mondo del secondo dopoguerra, il presidente Harry Truman chiese aiuto al presidente Hoover che aveva lasciato l’incarico nel 1933.

Durante la crisi dei missili di Cuba del 1962, il presidente John F. Kennedy chiese aiuto al presidente Dwight D. Eisenhower per ottenere informazioni sulla strategia militare.

Più recentemente, durante la pandemia di Covid-19, il presidente Joe Biden ha chiesto aiuto al presidente Obama, in particolare come qualcuno che avrebbe incoraggiato le persone a vaccinarsi.

Anche se gli eventi potrebbero non essere direttamente collegati alla trama dello show, sappiamo che i registi sono individui astuti e un seme di ispirazione tratto da eventi reali potrebbe essere stato l’innesco necessario per creare questa serie.

George Mullen di “Zero Day” è basato su una persona reale?

Robert De Niro serie Netflix Zero Day
Cr. JOJO WHILDEN/Netflix © 2024

Il personaggio di George Mullen interpretato da Robert De Niro non è basato su una persona reale. Il personaggio è stato creato per creare una storia incredibile in cui una persona con la memoria che sta svanendo si trova ad affrontare una crisi nazionale. Anche se il personaggio potrebbe non essere basato su una persona reale, ci sono sicuramente alcune ispirazioni che i creatori potrebbero aver trovato durante la creazione del personaggio.

Recentemente, la memoria dell’ormai ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stata un importante argomento di discussione durante la campagna elettorale. Biden è stato osservato avere una scarsa memoria in molte occasioni in eventi pubblici. Mentre Biden ha negato le accuse, ci sono state molte segnalazioni che la sua memoria fosse confusa.

Un altro aspetto del personaggio che è centrale nella trama dello show è un ex presidente consultato per una questione di importanza nazionale. Questo è successo in molte occasioni. In materia di sicurezza nazionale durante la crisi dei missili cubani del 1962, l’allora presidente John F. Kennedy fece appello all’esperienza militare e strategica del presidente Dwight D. Eisenhower per affrontare l’evento.

Nel recente scoppio della pandemia di COVID-19, il presidente Biden ha chiesto aiuto al presidente Obama, che si è affrettato ad aiutare l’amministrazione Biden nel suo programma di vaccinazione.

Gli autori dello show hanno realizzato un brillante thriller di cospirazione e la maggior parte è finzione, ma come si suol dire, nulla in questo mondo è originale, e gli eventi di cui sopra potrebbero averli ispirati.

The Miracle Club: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

The Miracle Club è stato un progetto che ha appassionato lo sceneggiatore Jimmy Smallhorne per tutta la vita. Egli ha infatti trascorso circa due decenni a cercare di realizzare il film, nato con il titolo Pushers Needed nel 1999. Il progetto è passato alla HBO nel 2005, con Smallhorne alla regia e all’epoca egli reclutò Maggie Smith, Kathy Bates, Joan Allen, Claire Danes e Brenda Blethyn per i ruoli principali. Sebbene il film non sia mai andato avanti con la HBO e il cast originale, il produttore Joshua D. Maurer non ha mai perso le speranze e ha continuato a cercare finanziamenti.

Alla fine, dopo una significativa riscrittura da parte di Maurer e dello sceneggiatore Timothy PragerThe Miracle Club è stato preso e finanziato da Lionsgate UK e Embankment Films. Sebbene la pandemia COVID-19 abbia ritardato la produzione, la sceneggiatura rielaborata era abbastanza forte da attirare nuovamente i membri del cast originale Smith e Bates nel progetto quasi 20 anni dopo il loro primo legame. Nel frattempo, il regista Thaddeus O’Sullivan – autore di Niente di personale Un perfetto criminale – è stato assunto per dirigere il film.

Ha così preso vita un racconto appassionante su tre donne intente a realizzare un sogno comune, che nel perseguirlo riscoprono non solo la loro amicizia ma anche il senso delle loro esistenze. Si tratta di un film da non perdere, emozionante, divertente e carico di un contagioso senso di speranza. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Miracle Club. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attrici e ad altre curiosità ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Miracle Club cast

La trama di The Miracle Club

Ambientato nel 1967, The Miracle Club racconta la storia di tre donne, Chrissie, Eileen e Lily, che hanno un sogno comune nel cassetto: andare a Lourdes. Le tre sperano inoltre che durante la loro visita nel luogo sacro possano assistere a un miracolo. Quando Chrissie, Eileen e Lily riescono a vincere un viaggio che ha per meta proprio la cittadina francese, partono con grande entusiasmo. Una volta giunte a Lourdes, si imbattono però in una inaspettata sorpresa: la figlia di una di loro si aggiunge inaspettatamente al viaggio. La giovane new entry non solo complica le cose, ma porta a galla diversi conflitti e traumi fino ad allora rimasti sopiti.

Il cast del film

Ad interpretare le tre protagoniste, Chrissie, Eileen e Lily vi sono rispettivamente le attrici Laura Linney, Kathy Bates e Maggie Smith. I media irlandesi hanno leggermente criticato il fatto che due delle protagoniste (Maggie Smith e Kathy Bates), che interpretano qui donne irlandesi, non sia in realtà irlandesi (la Smith è scozzese e la Bates americana). Anche Laura Linney è americana, ma l’accento del suo personaggio viene spiegato nella storia. Nel ruolo di Dolly Dunne, figlia di Eileen, vi è invece l’attrice Agnes O’Casey, mentre Mark McKenna è suo marito George Hennessy. L’attore Stephen Rea, invece, interpreta Frank Dunne, marito di Eileen.

Kathy Bates e Stephen Rea avevano 74 e 77 anni durante le riprese, ma nel film sono genitori di sei bambini che sembrano avere un’età compresa tra i 10 e i 21 anni. Si tratta in realtà di un residuo di quando i produttori tentarono di realizzare il film quasi vent’anni fa. Quando il progetto è stato finalmente concretizzato, piuttosto che rifare le parti con attori più giovani, i produttori hanno mantenuto le loro scelte originali del 2005, ma gli attori sono stati pesantemente truccati perché sembrassero molto più giovani di quanto sono in realtà.

The Miracle Club location

Le location dove è stato girato il film

Le riprese del film si sono svolte in varie località, a partire da Dublino, capitale dell’Irlanda, dove le tre protagoniste vivono e da dove ha inizio il loro viaggio. The Miracle Club è poi stato girato anche a Wicklow, sempre in Irlanda, e presso la Ardmore Film Factory, dove sono stati ricreati alcuni luoghi iconici, tra cui la famosissima Grotta di Lourdes. Per quest’ultima ambientazione, dunque, la produzione non si è recata alla vera grotta, dove sarebbe stato difficile se non impossibile ottenere i permessi per le riprese, optando dunque per una sua ricostruzione in studio.

The Miracle Club è basato su una storia vera?

È facile chiedersi se il film sia basato su una storia vera o se sia stato inventato di sana pianta. La risposta è una via di mezzo tra le due cose, in quanto lo sceneggiatore Jimmy Smallhorne, cresciuto in una pittoresca cittadina irlandese, ha riproposto nel film il contesto storico in cui è cresciuto, ovvero quello dell’Irlanda degli anni Sessanta. “Il film si basa sui ricordi della famiglia di Smallhorne e della sua crescita in una piccola città dell’Irlanda, ma l’enfasi è chiaramente sulle donne di quella famiglia”, viene riportato da Deadline. Le tre protagoniste, però, non sono realmente esistite.

Smallhorne ha poi dichiarato al Pat Kenny Show Podcast che: “La prima metà di questo film è avvenuta quando avevo 8 anni, sono uscito da scuola e ho visto una madre che penzolava da uno sgabello, appendendo la carta da parati con un paio di mutandine in testa per proteggersi dal soffitto appena dipinto. Ho guardato questa donna e ho detto: “Questa donna è una star”. E tutte le donne della strada di Ballyfermont erano così. E in quel momento ho pensato: questo è un grande film“. Il film è dunque “un omaggio alle resilienti e realmente esistite donne di una generazione della classe operaia che sostenevano famiglie numerose”.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di The Miracle Club grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Harry Potter e il Principe Mezzosangue: dal cast alle location, le curiosità sul film

Con l’arrivo nelle sale di tutto il mondo del film Harry Potter e la pietra filosofale prese vita una delle saghe fantasy più celebri e dal maggior successo di sempre. È il 2001 quando gli spettatori vengono condotti alla scoperta di Hogwarts e del magico mondo dei maghi. Un mondo nato dalla penna di J. K. Rowling e che ha negli anni conquistato sempre più fan in ogni parte del mondo per le sue tematiche legate alla crescita, all’amicizia e al coraggio. Nel 2009 il viaggio prosegue con Harry Potter e il Principe Mezzosangue (qui la recensione), nuovamente diretto da David Yates e basato come sempre sull’omonimo romanzo.

Con questo nuovo capitolo la fine si fa sentire sempre più vicina. Il ritorno di Voldemort è ormai fatto noto e accettato, e mai come ora il mondo dei maghi sembra continuamente posto sotto il peso di una terribile minaccia. Per dar vita a questa nuova cupa atmosfera, gli autori si sono sbizzarriti nell’immaginare nuovi scenari, personaggi e situazioni, portando il film ad un budget complessivo di circa 250 milioni di dollari. Questo ha fatto del sesto capitolo l’ottavo film più costoso della storia del cinema. Il film è stato poi particolarmente atteso per via di una serie di già anticipati e temuti risvolti narrativi.

Una volta arrivato in sala, il film si è confermato come un grande successo, arrivando ad un incasso complessivo a livello mondiale di circa 934 milioni di dollari, eguagliando così il risultato dei precedenti capitoli della saga. Ciò spinse ovviamente i produttori a proseguire nella costruzione della saga, preparando da subito i sequel conclusivi. Prima di vedere questi come anche questo sesto capitolo, però, può essere utile approfondire quest’ultimo scoprendo tutte le principali curiosità ad esso legate. Dalla trama al cast e fino alle location, proseguendo nella lettura sarà possibile ritrovare tutto ciò.

LEGGI ANCHE: Harry Potter e il principe mezzosangue, la spiegazione del finale

Harry Potter e il Principe Mezzosangue film
Michael Gambon e Daniel Radcliffe in Harry Potter e il principe mezzosangue © 2009 – Warner Bros. All rights reserved.

La trama di Harry Potter e il Principe Mezzosangue

In Harry Potter e il Principe Mezzosangue Voldemort allunga la sua ombra minacciosa sia sul mondo dei Babbani che su quello dei maghi e Hogwarts non è più un posto sicuro e accogliente come in passato. Harry sospetta che i pericoli minaccino anche la scuola, ma Silente concentra la sua attenzione nel prepararlo alla battaglia finale, che sa essere inevitabile. I due insieme cercano di penetrare nelle difese di Voldemort ed allora Silente chiama il vecchio amico e collega Horace Lumacorno, le cui competenze considera fondamentali. Insieme a questi, l’anziano preside istruirà Harry circa l’esistenza degli horcrux, oggetti maledetti contenenti frammenti dell’anima di Voldemort. Solo dopo aver trovato e distrutto questi sarà possibile sconfiggere il Signore Oscuro.

Nel frattempo, gli studenti subiscono gli attacchi di un avversario molto particolare: gli ormoni adolescenziali. Harry è sempre più attratto da Ginny, mentre Lavender Brown sembra aver deciso che Ron è il tipo giusto per lei, scatenando la gelosia di Hermione soffre di gelosia. L’amore sembra dunque nell’aria, ma dovrà ben presto lasciare spazio alla tragedia. Il ritrovamento di un misterioso diario informerà infatti Harry dell’esistenza di un Principe Mezzosangue, la cui natura è quantomai ambigua. Mentre cerca di scoprire di più a riguardo, nell’ombra c’è chi cova un tradimento sofferto quanto necessario affinché il male prenda il sopravvento. Un sacrificio dopo il quale Hogwarts non sarà mai più la stessa.

Il cast del film

Protagonista del film è nuovamente l’attore Daniel Radcliffe, che ricopre ancora una volta con grande successo il ruolo di Harry Potter. Egli ha in seguito rivelato di considerare questo sesto film come il suo meno preferito della saga. In particolare, Radcliffe ha affermato di non gradire la sua interpretazione, rovinata anche a causa del difficile periodo vissuto in quel momento. Accanto a lui si ritrovano poi Rupert Grint nei panni di Ron Weasley, ed Emma Watson in quelli di Hermione Granger. Quest’ultima rivelò di aver considerato di rinunciare al suo personaggio, decidendo però di continuare ad interpretarlo poiché il suo abbandono sarebbe stato un danno per l’intera saga.

Michael Gambon, invece, riprende nuovamente il ruolo del preside Albus Silente, qui chiamato ad essere particolarmente centrale nella vicenda. Tra i più celebri personaggi della saga, Severus Piton è interpretato dal grande Alan Rickman, mentre Tom Felton torna nei panni di Draco Malfoy, e  Maggie Smith in quelli della professoressa McGranitt. L’attrice, nonostante combattesse in quel periodo contro un tumore al seno, insistette per poter portare a termine le proprie riprese. Robbie Coltrane, invece, è l’interprete del fidato Hagrid. Evanna Lynch riprende i panni della stravagante Luna Lovegood, mentre il premio Oscar Jim Broadbent ricopre l’importante ruolo del professor Horace Lumacorno.

Harry Potter e il Principe Mezzosangue cast
Rupert Grint, Daniel Radcliffe e Emma Watson in Harry Potter e il principe mezzosangue © 2009 – Warner Bros. All rights reserved.

Lord Voldemort è interpretato dal grande attore Ralph Fiennes. Questi lavorò molto per costruire il carattere del personaggio, arrivando anche a stabilire una serie di personali cambiamenti. Egli richiese infatti che i suoi occhi venissero lasciati al naturale, e non tramutati dunque in quelli simili ad un serpente. Ciò gli permetteva di poter comunicare la follia del personaggio anche tramite il proprio vero sguardo. Dalla parte dei cattivi si ritrovano anche Helena Bonham Carter nei panni di Bellatrix Lestrange. Il giovane Hero Fiennes-Tiffin, nipote di Ralph, interpreta qui i panni del giovane Tom Riddle, anni prima che questi assumesse il nome di Lord Voldemort. Questi venne scelto per la somiglianza con lo zio, ma la loro parentela non fu determinante per tale scelta.

Le location del film

Le riprese di Harry Potter e il Principe Mezzosangue hanno avuto ufficialmente inizio il 17 settembre 2007 presso Lacock Abbey. Tra i luoghi più iconici del film spicca il Millenium Bridge, il famoso ponte londinese che viene distrutto da Lord Voldemort nelle sequenze iniziali. La scena in cui Harry Potter e il signor Weasley accedono al Ministero della Magia attraverso una cabina telefonica è stata invece girata nei pressi della Great Scotland Yard. Le riprese ambientate nella scuola di magia di Hogwarts, come nei capitoli precedenti, sono invece state effettuate tra Alnwick Castle, situato nel nord dell’Inghilterra, la Cattedrale di Gloucester e quella di Durham.

LEGGI ANCHE: Harry Potter e il Principe Mezzosangue: 10 cose che il film cambia dal libro

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Harry Potter e il Principe Mezzosangue è infatti disponibile nel catalogo di Netflix, Now, Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20 febbraio alle ore 21:20 su Italia 1.

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere – stagione 1: la spiegazione del finale della serie MCU

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood Spider-Man) – stagione 1 è giunta agli episodi finali. Gli ultimi due episodi del nuovo show della Marvel aiutano a chiudere l’intera stagione in modi davvero sorprendenti. Tuttavia, il finale preannuncia anche un futuro entusiasmante non solo per il protagonista, ma anche per molti dei suoi amici e nemici.

Nella precedente serie di episodi di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood Spider-Man), Peter Parker ha affrontato lo Scorpione di Mac Gargan, che ha quasi ucciso il nostro eroe, minando la sua fiducia fino al midollo. Mentre Norman Osborn voleva che il Wallcrawler smettesse di trattenersi e pretendesse rispetto con il suo grande potere, Parker alla fine decise che avrebbe determinato ciò che era meglio per Spider-Man, una decisione simbolicamente dimostrata quando Peter ottenne finalmente il suo classico costume rosso e blu. Con questo in mente, ecco il nostro riassunto e la conclusione degli episodi 9 e 10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man.

Riassunto degli episodi 9 e 10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man

“Eroe o minaccia” e “Se questo è il mio destino…”

  • All’inizio degli episodi 9 e 10 di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, Norman fa visita a Otto, ora incarcerato per aver violato gli Accordi di Sokovia.
  • Norman gongola per aver mandato Ross e Stark a cercare Otto, avendo appena concluso un accordo per impossessarsi di tutta la tecnologia di Octavius, spingendo Otto a giurare vendetta.
  • La banda della 110esima ha intenzione di razziare la tecnologia di Otto prima che possa essere sequestrata.
  • Spider-Man salva Nico dall’essere investito da un camion, indossando il suo nuovissimo costume rosso e blu di Spider-Man.
  • Spider-Man rimane intrappolato tra la 110esima e gli Scorpion. Gargan ora indossa un casco e ha ustioni sul costume.
  • Spider-Man combatte Scorpion, mentre Lonnie osserva Big Donovan fuggire dalla 110esima dopo che Gargan lo ha quasi ucciso.
  • Lonnie è nel camion quando alcune delle sostanze chimiche si rovesciano (Diox-3), conferendogli una forza sovrumana e una pelle resistente che usa per aiutare Spider-Man a combattere Scorpion.
  • Spider-Man smette di trattenersi come voleva Norman e quasi uccide Scorpion, ma Lonnie lo ferma prima che si spinga troppo oltre.
  • Nico e Peter fanno pace, promettendosi di non avere più segreti (ma Nico nasconde ancora un segreto sul suo amuleto).
  • Norman sta testando il sangue di Spider-Man su vari animali, il che implica che vuole creare altri Spider-Man.
  • All’inizio dell’episodio 10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man, Peter riesce a malapena a presentare il suo diorama, perché stava fermando dei ladri di auto.
  • Norman si incontra con gli stagisti della Oscorp per confermare che tutti i loro progetti sono stati collegati al Progetto Monolith, creando un portale spaziale per viaggi più veloci della luce e trasferimenti istantanei.
  • Norman crede che i Vendicatori non siano sufficienti per far sì che l’umanità diventi la specie dominante, per essere venerati come coloro che un tempo consideravano dei, da qui il portale.
  • Il Dottor Strange arriva per fermare Norman e il suo pericoloso progetto, confermando al contempo a Peter che non è mai stato alla Midtown High.
  • Norman attiva comunque il portale, solo per far emergere lo stesso mostro simbionte della prima puntata della serie, e un ragno soggetto di prova scappa durante la lotta che ne risulta con Spider-Man e Strange.
  • L’uso della Gemma del Tempo da parte di Doctor Strange carica il portale e lui torna troppo indietro nel tempo, al giorno in cui Peter Parker è stato morso dal ragno che si scopre provenire dal futuro e possedere il sangue di Spider-Man, creando così un grande paradosso temporale su come Spider-Man abbia ottenuto i suoi poteri in primo luogo.
  • Sebbene Spider-Man e Strange distruggano il portale, un po’ di simbionte si intrufola e viene poi trovato da Norman.
  • In seguito, la Oscorp è sotto tiro e Peter non è sicuro di potersi fidare di Norman o se debba continuare a lavorare con lui.
  • Nico suggerisce a Harry di avviare un’azienda per Peter e i suoi amici. Harry accetta e fonda la Worldwide Engineering Brigade.
  • Spider-Man e Doctor Strange si incontrano, confermando l’uso importante del viaggio nel tempo e come le vite sono state alterate, pur concordando sul fatto che sono sulla strada che devono percorrere, mentre Uatu l’Osservatore osserva Strange che dice a Spider-Man che è pronto per essere un eroe.
  • Amadeus Cho apparentemente rifiuta l’invito di Harry al WEB.
  • Si scopre che Jean è Finesse, essendo stata sotto copertura alla Oscorp a lavorare con Daredevil.
  • Lonnie abbandona la sua giacca Letterman e le sue mani iniziano a ingrigire, un effetto collaterale delle sostanze chimiche che gli hanno dato i suoi poteri.
  • Nico usa il suo amuleto magico per parlare con sua madre.
  • Il futuro di Otto come Doc Ock è incerto, nonostante sia ancora dietro le sbarre.
  • Zia May va a trovare Richard, il padre di Peter, in prigione, mentre Spider-Man dice che risolverà qualsiasi cosa gli capiti.

Il tuo amichevole Spider-Man di quartiere Spiegazione del grande loop temporale

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie, Cortesia di Disney+

Cos’è nato prima, l’uomo ragno o Spider-Man?

Con questo Spider-Man che esiste in una linea temporale alternativa dell’MCU, sembra che Il tuo amico Spider-Man stia approfittando appieno di questa libertà in più quando si tratta delle origini di Peter Parker e della provenienza dei suoi poteri. Nell’episodio di apertura, il ragno che ha morso Spider-Man è uscito da un portale durante la battaglia del Dottor Strange con un mostro alieno simbionte che ha causato molti danni alla Midtown High. Questa battaglia ha aperto una nuova strada per Peter Parker, che ha trovato nuovi amici, una nuova scuola e persino un nuovo mentore, Norman Osborn al posto di Tony Stark.

Tuttavia, è stato ora rivelato che Strange, il simbionte e il ragno provengono tutti dal futuro, grazie all’episodio 10 di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood Spider-Man). Allo stesso modo, il ragno in questione era stato testato usando il sangue dello stesso Spider-Man grazie agli esperimenti segreti di Norman Osborn per cercare di replicare i poteri del Ragno in altri esemplari. Di conseguenza, il risultato finale è un paradosso sconvolgente in cui il ragno che ha dato a Spider-Man i suoi poteri in questa linea temporale alternativa dell’MCU era speciale solo grazie al sangue di Spider-Man proveniente dal futuro (quindi cosa è successo prima?)

La spiegazione del colpo di scena finale della prima stagione Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere

Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere
Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie, Cortesia di Disney+

Richard Parker è vivo

L‘altro grande shock è che il padre di Peter Parker, Richard, è ancora vivo, anche se è in carcere. Inoltre, non si sa se Peter sa di suo padre o se zia May ha tenuto segreta la sua esistenza. In ogni caso, questo sarà probabilmente un punto piuttosto importante della trama nella seconda stagione di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere (Your Friendly Neighborhood Spider-Man) e oltre.

Nei film Amazing Spider-Man della Sony, con Andrew Garfield nel ruolo di Peter Parker, Richard Parker lavorava per Oscorp e la sua morte era stata inscenata. Anche se avrebbe rivelato la sua esistenza a suo figlio alla fine di Amazing Spider-Man 2, questa sequenza è stata alla fine tagliata, ma avrebbe probabilmente avuto un ruolo importante nell’annullato Amazing Spider-Man 3 se la Sony non avesse deciso di lavorare con la Marvel Studios e di corrompere un nuovo Webslinger interpretato da Tom Holland per l’MCU. Detto questo, Richard Parker, introdotto nel finale di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, avrà probabilmente origini diverse.

Il finale di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere ha diverse anticipazioni sul futuro

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie, Cortesia di Disney+

Cosa succederà agli amici e ai nemici di Spider-Man?

Alla fine di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere, Spider-Man è diventato sicuramente un vero e proprio eroe. A tal fine, è piuttosto interessante vedere Uatu l’Osservatore che osserva segretamente Peter Parker, una conferma visiva che Spider-Man ha raggiunto un traguardo importante entro la fine della stagione, diventando il supereroe che è destinato a essere in futuro. Allo stesso modo, anche la formazione da parte di Harry Osborn della Worldwide Engineering Brigade, vista per la prima volta al Disneyland’s Avengers Campus, è piuttosto emozionante, in quanto fornisce a Peter una nuova compagnia con cui lavorare oltre alla Oscorp nelle stagioni future.

È anche bello vedere confermato che Jean è Finesse con le rivelazioni che stava lavorando sotto copertura per Daredevil, così come i segreti magici di Nico che vengono svelati. Allo stesso modo, sembra che il futuro di Lonnie nei panni di Tombstone sia quasi certo dopo la sua esposizione al Diox-3, e Norman che trova un pezzo di sostanza viscida di simbionte mentre Otto Octavius pianifica la sua vendetta nei panni di Doc Ock dovrebbe essere un eccitante arco narrativo dei cattivi. In questo senso, è molto chiaro che la prima stagione di Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere è solo l’inizio.

J. Edgar, la storia vera dietro il film con Leonardo DiCaprio

J. Edgar, la storia vera dietro il film con Leonardo DiCaprio

J. Edgar (qui la recensione) è il biopic che nel 2011 il regista Clint Eastwood ha realizzato sul potente e famigerato J. Edgar Hoover, ex capo del Federal Bureau of Investigation (FBI), interrpetato nel film da Leonardo DiCaprio. Il film segue l’ascesa di Hoover (1895-1972), da funzionario minore a capo dell’agenzia di polizia più potente d’America, con un grande potere personale. Il film – scritto da e interpretato anche da Armie Hammer, Naomi Watts e Judi Dench – ha ovviamente ricevuto pareri contrastanti, in particolare riguardo il ritratto fornito di Hoover e il rapporto con la vera storia di cui si narra. Storia che approfondiamo proprio in questo articolo.

La vera storia dietro J. Edgar

Il film si apre con Hoover che svolge un ruolo importante nella cosiddetta Paura Rossa (1919). All’indomani della Rivoluzione russa, in America si diffuse infatti la paura del comunismo. In effetti, negli Stati Uniti erano attivi esponenti dell’estrema sinistra e il film ne descrive accuratamente le macchinazioni. Il ruolo di Hoover nei cosiddetti Palmer Raid, quando comunisti e simpatizzanti di sinistra furono arrestati e deportati, è mostrato con grande precisione. Tuttavia, il film mostra il personaggio come responsabile di questa operazione. In realtà, Hoover stava solo seguendo le indicazioni del suo mentore, il procuratore generale A. Mitchell Palmer.

Il comunismo era quasi un’ossessione per Hoover, che credeva davvero che l’America e il suo stile di vita fossero minacciati dai “rossi”, che erano sotto la direzione dell’Unione Sovietica. Egli vedeva il comunismo come una malattia e riteneva di doverlo combattere costantemente. Il film mostra quindi Hoover come ispirato dal desiderio di salvare il mondo libero dalla “minaccia rossa” e questo è corretto rispetto alla storia vera. Nella sceneggiatura, il capo dell’FBI viene quindi mostrato come corrotto dalla sua irriducibile opposizione al comunismo, e questa è una delle ragioni per cui si impegna in comportamenti non etici e illegali.

È indubbio che Hoover fosse un nemico implacabile del comunismo e del socialismo. Il film però non coglie il fatto che egli utilizzò la paura del comunismo per i suoi scopi. Fu infatti in grado di manipolare la paura diffusa dei “rossi” per favorire la sua carriera e le sue ambizioni. Hoover accusava abitualmente di comunismo coloro che non gli piacevano o che vedeva come una minaccia alla sua posizione. Spesso affermava che senatori, avversari politici, giudici, sostenitori delle libertà civili e giornalisti erano comunisti, in modo da poter imporre la sua volontà su di loro o ottenere qualche vantaggio. Il film tende a mostrare Hoover come un patriota fuorviato, ma in realtà era un operatore machiavellico che usava la paura del comunismo per assicurarsi il potere negli Stati Uniti.

Leonardo DiCaprio è Edgar Hoover in J. Edgar
Leonardo DiCaprio è Edgar Hoover in J. Edgar. Foto di Keith Bernstein – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

J. Edgar Hoover e l’FBI

Hoover fu nominato direttore dell’FBI nel 1924. Viene mostrato come un innovatore e come qualcuno in grado di utilizzare le più recenti tecniche organizzative per arrestare i criminali. Era davvero un “genio dell’organizzazione”, e questo viene mostrato nel film quando dimostra il suo nuovo sistema di catalogazione a Helen Gandy (Naomi Watts). Eastwood mostra anche Hoover che prende in mano un’organizzazione dilettantesca e malandata che non era adatta allo scopo, revisionando e riformando il Bureau per arrivare infine a trasformarlo in un’organizzazione molto professionale. Il nuovo capo dell’FBI reclutò quindi solo i migliori per la sua agenzia di polizia e trasformò la cultura dell’FBI.

Fu responsabile dei G-Men e coltivò un’aura intorno al Bureau per farlo apparire come l’agenzia leader nella lotta al crimine del Paese. Uno dei contributi più importanti di Hoover alle forze dell’ordine fu la creazione del laboratorio dell’FBI a Quantico. Questo laboratorio forniva supporto per le analisi forensi non solo al Bureau, ma anche alle forze dell’ordine di tutti gli Stati Uniti. Il famigerato capo dell’FBI fu un vero e proprio pioniere delle forze dell’ordine e vide il valore delle impronte digitali, delle analisi del sangue e della calligrafia come strumenti essenziali nella lotta contro il crimine, e questo viene mostrato molto bene nel lavoro di Eastwood.

Il film mostra anche il ruolo di Hoover nella lotta contro i famigerati criminali della Depressione, come Baby Face Nelson e John Dillinger (a cui è stato dedicato il film Nemico pubblico con Johnny Depp). Fu infatti durante gli anni ’30 che il Bureau divenne noto e catturò l’immaginazione del pubblico. Il film di Eastwood mostra poi come il famoso caso Lindberg abbia cambiato le sorti di Hoover e dell’FBI. In J. Edgar, Hoover e i suoi G-Men sono infatti ritratti mentre giocano un ruolo fondamentale nel rapimento del 1934 del figlio del grande aviatore Charles Lindbergh (1932). Il film mostra che al protagonista viene chiesto di intervenire e risolvere il caso dal Presidente Herbert Hoover e di aiutare a catturare il rapitore.

In realtà, l’FBI ebbe un ruolo limitato nel caso e le nuove tecniche forensi di Hoover non portarono alla cattura del criminale che aveva rapito il bambino di Lindberg. In una scena il personaggio centrale viene sfidato da un senatore che sostiene che non dovrebbe essere il miglior poliziotto del Paese perché non ha mai arrestato nessuno. Hoover viene allora mostrato mentre si infuria e arresta alcuni gangster in risposta agli scherni del senatore. In realtà, il capo del Bureau non poteva arrestare nessuno a causa di una regola del Congresso, e non si è mai dimostrato così infastidito dalle affermazioni del senatore.

Leonardo DiCaprio e Judi Dench in J. Edgar
Leonardo DiCaprio e Judi Dench in J. Edgar. Foto di Keith Bernstein – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

L’FBI e le intercettazioni telefoniche

Nel film, Hoover rivoluziona poi l’uso delle intercettazioni telefoniche. Sebbene non sia stato un pioniere di tale novità, le utilizzò ampiamente e in modi molto controversi. Inizialmente le usò per intercettare i telefoni dei gangster coinvolti nel contrabbando. Nel corso del tempo Hoover ha poi dimostrato di usare questa tecnologia a suo vantaggio. Hoover, infatti, autorizzò ripetutamente intercettazioni illegali, non solo di gangster e criminali, ma anche di privati cittadini e persino di personaggi pubblici di spicco. Il capo dell’FBI era perfettamente consapevole che il suo potere e la sua autorità dipendevano dai politici di Washington D.C. Sapeva che molti di loro lo odiavano e volevano che fosse rimosso.

Hoover usava quindi intercettazioni telefoniche e microspie per monitorare coloro che riteneva suoi nemici e che erano una potenziale minaccia alla sua posizione nell’FBI. Come nel film, Hoover utilizzò le informazioni ottenute dalle intercettazioni illegali per compilare file contenenti informazioni dannose su molte persone di alto profilo, soprattutto sulla loro vita sessuale. Tra le persone di spicco, aveva messo sotto controllo i Kennedy, Martin Luther King ed Eleanor Roosevelt. Grazie a questi dossier, Hoover era “intoccabile” e i presidenti successivi non lo avrebbero ostacolato né avrebbero minacciato il suo controllo sull’FBI.

Nel film, l’attività illegale di Hoover non è però enfatizzata, e a volte il lavoro di Eastwood sembra quello di suggerire che Hoover agisse per un mal riposto senso del dovere. Inoltre, come nel film, egli trasformò quella che in origine era un’altra agenzia per l’applicazione della legge in qualcos’altro, ovvero una forza di polizia segreta che spesso sfuggiva al controllo del governo federale. La sua posizione a capo di questa organizzazione lo rese personalmente molto potente e molto temuto a Washington e oltre. Il film mostra molto bene il potere e la paura generati da Hoover.

Leonardo DiCaprio e Armie Hammer in J. Edgar
Leonardo DiCaprio e Armie Hammer in J. Edgar. Foto di Keith Bernstein – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

La sessualità di J. Edgar Hoover

Buona parte di J. Edgar si concentra poi sulla sessualità di Hoover. Sua madre, interpretata dall’acclamata attrice britannica Judi Dench, è ritratta come una donna molto autoritaria che sapeva che suo figlio era attratto dagli uomini. Si trattava di un tabù sociale, ma all’epoca era anche illegale. In una scena, la donna mette in guardia il figlio sulle conseguenze di un cedimento ai suoi impulsi sessuali, facendo riferimento a un giovane che era stato internato in un manicomio per essere un presunto omosessuale. In realtà, non ci sono prove che il rapporto tra Hoover e sua madre fosse così nella vita reale.

In seguito, il film lo mostra mentre incontra Clyde Tolson (Armie Hammer) e i due diventano buoni amici e stretti colleghi, con Tolson che diventa anche vice di Hoover all’FBI. I due uomini erano molto legati, cenavano, andavano in vacanza insieme e sono oggi sepolti nella stessa tomba. La loro vicinanza ha portato però ovviamente a molti pettegolezzi sulla natura esatta della loro relazione e già dalla fine degli anni Trenta si diceva infatti che avessero una relazione omosessuale. Tuttavia, nessuno è stato in grado di stabilire con certezza la verità a riguardo.

Il film sembra propendere per un sentimento tra loro, che viene però volutamente tenuto a bada. L’interpretazione del regista della relazione tra i due uomini è del tutto plausibile, soprattutto se si considerano le pressioni sociali dell’epoca. Tuttavia, sono in molti, soprattutto coloro che hanno lavorato con Hoover nell’FBI, a smentire qualsiasi affermazione sul fatto che J. Edgar fosse omosessuale. Essi ritengono che il ritratto di Hoover come tale sia calunnioso e diffuso da persone di sinistra e liberali che lo odiavano. Di conseguenza, anche il film di Clint Eastwood starebbe semplicemente ripetendo delle bugie sull’ex capo dell’FBI.

Leonardo DiCaprio in J. Edgar
Leonardo DiCaprio in J. Edgar. Foto di Keith Bernstein – © 2011 Warner Bros. Entertainment Inc. – All Rights Reserved

Hoover e il movimento per i diritti civili

Hoover era poi profondamente allarmato dall’ascesa del movimento per i diritti civili negli anni ’60, che cercava di ottenere l’uguaglianza per gli afroamericani. Sospettava che molti fossero comunisti e, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, fece monitorare le attività di molti attivisti, mettendo sotto controllo i loro telefoni e le loro case. L’FBI prese di mira molte organizzazioni come le Pantere Nere e la Southern Christian Leadership Conference su ordine di Hoover. Hoover diffamò poi molti membri di spicco del movimento per i diritti civili presso i presidenti successivi. Sembra che il capo del Bureau odiasse in particolar modo Martin Luther King.

Questo odio viene infatti rappresentato nel film, quando in una scena, si vede Hoover che scrive una lettera anonima alla moglie di Martin Luther King in cui fornisce dettagli grafici delle sue relazioni extraconiugali. Insieme alla lettera c’è un nastro con le registrazioni di alcune infedeltà del leader dei diritti civili. Questo è più o meno un resoconto accurato di ciò che accadde. In seguito è stato accertato che Hoover aveva autorizzato l’invio della lettera e del nastro alla moglie di Luther King, probabilmente per impedirgli di accettare il Premio Nobel per la pace.

Quanto è accurato J. Edgar?

Alla luce di tutto ciò, Clint Eastwood si era prefissato un obiettivo quasi impossibile nel tentativo di catturare la figura complessa e contraddittoria di Hoover, uno degli uomini più potenti d’America per quasi 50 anni. Molte cose sono vere nel film, che mostra ad esempio come Hoover abbia trasformato l’FBI nella più importante agenzia di polizia del mondo, ma anche in una forza che è stata da lui usata per perseguire le sue ambizioni private e le sue vendette, come la sua campagna contro il movimento per i diritti civili negli anni Sessanta. Il film ritrae anche il modo in cui abusò del suo potere, ispirando paura anche agli americani più potenti.

Eastwood è poi riuscito con J. Edgar a trattare in modo molto delicato la questione della sessualità dell’ex capo dell’FBI. Infine, l’opera descrive accuratamente il rabbioso anticomunismo di Hoover. Tuttavia, il biopic ritrae Hoover meno corrotto dal potere che dal suo eccessivo senso patriottico e dall’odio per le ideologie di estrema sinistra. Il film minimizza ad esempio anche l’influenza insidiosa che ebbe sulla vita pubblica americana. Ad ogni modo, in generale, per quanto riguarda l’accuratezza, il film del 2011 è per lo più affidabile e offre agli spettatori una buona panoramica della vita di questa figura ancora oggi molto controversa.

The Bondsman: prime foto di Kevin Bacon come cacciatore di demoni nella serie horror di Prime Video

0

Nuove immagini offrono un primo sguardo a The Bondsman di Prime Video. Il prossimo programma televisivo horror del 2025 vede Kevin Bacon nel ruolo di Hub Halloran, che è stato liberato dall’inferno se accetta di aiutare il diavolo, tramite la sua manager regionale degli Appalachi Midge (Jolene Purdy), come cacciatore di taglie per demoni in fuga. Il cast del nuovo show, creato da Grainger David e diretto da Erik Oleson (The Man in the High Castle, Arrow), che ne è anche il produttore esecutivo, include anche Jennifer Nettles, Beth Grant, Damon Herriman e Maxwell Jenkins.

Vanity Fair ha ora condiviso una serie di immagini esclusive in anteprima da The Bondsman. Le immagini mostrano principalmente Hub Halloran in varie scene in cui interagisce con demoni o altri personaggi principali. Tra queste, una foto di lui sul palco con la ex moglie Maryanne (Nettles), un’immagine di lui nella foresta con Midge e due foto di lui con la madre Kitty (Beth Grant), in un paio di momenti intensi che includono il duo che scappa da un incendio.

Il lato più orribile della vita di Hub può essere visto in due scene, che hanno due scatti ciascuna. Una mostra Hub che scruta attraverso una fessura tra due assi di legno, mentre l’altra sembra mostrare ciò che sta guardando, ovvero un volto demoniaco con occhi luminosi che lo fissa. Un’altra coppia di immagini lo mostra mentre dà la caccia a una cheerleader demoniaca, che si vede strisciare sotto un trampolino e poi lottare con Hub sott’acqua. Guarda le immagini a grandezza naturale qui sotto:

Cosa significa per The Bondsman

Come rivelano queste immagini del nuovo film horror, The Bondsman renderà omaggio ai numerosi film horror di Kevin Bacon che sono stati realizzati da quando ha dato il via alla sua carriera morendo violentemente nel film slasher Venerdì 13 del 1980. Da allora, ha recitato in una moltitudine di titoli del genere, interpretando personaggi importanti in film come Tremors, Flatliners, Stir of Echoes e The Darkness, oltre a ribaltare la sceneggiatura interpretando i cattivi in film come They/Them e Hollow Man.

Kevin Bacon ha portato la sua passione per l’horror anche sul piccolo schermo, recitando nel thriller poliziesco The Following, diretto da Kevin Williamson, che è andato in onda per tre stagioni tra il 2013 e il 2015.

Tuttavia, il suo personaggio in The Bondsman gli offre un nuovo tipo di ruolo nel genere horror. Lo spettacolo Prime Video vede Hub Halloran finire in un posto non ben definito tra eroe e cattivo. Anche se non crede di meritarsi di essere all’inferno, ha commesso un atto sconosciuto che lo ha portato lì in primo luogo, la cui esplorazione probabilmente complicherà la sua evoluzione nel corso della prima stagione.

9-1-1: Nashville, rivelata la location e la finestra di uscita del nuovo spinoff di 9-1-1

0

La location e la finestra di uscita per lo spin-off di 9-1-1 sono state rivelate, mentre il franchise di successo si prepara a rilasciare il suo secondo spin-off. Con la conclusione di 9-1-1: Lone Star, terminata all’inizio di quest’anno, il franchise di successo ha costantemente rivolto la sua attenzione a una nuova città. La saga dei primi soccorritori, iniziata nel 2018 con 9-1-1, ambientata a Los Angeles, combina emergenze stravaganti con un po’ di umorismo e angoscia personale. Finora la formula ha funzionato a meraviglia e l’ultimo tentativo sta prendendo piede.

Deadline ha confermato che il prossimo spin-off di 9-1-1 è stato ordinato direttamente come serie dalla ABC. Con il titolo 9-1-1: Nashville, il nuovo show sarà scritto e prodotto dai co-creatori della serie Ryan Murphy e Tim Minear insieme allo showrunner di 9-1-1: Lone Star Rashad Raisani. La prima sarà durante la stagione televisiva 2025-26, quindi entro la fine dell’anno. Il progetto è stato ideato dalla 20th Television e dalla Ryan Murphy Television, con la produzione esecutiva del co-creatore del franchise Brad Falchuk e della star di 9-1-1 Angela Bassett. L’aggiornamento menziona anche che 9-1-1 stagione 9 sarà probabilmente rinnovata.

Cosa significa il nuovo spin-off di 9-1-1 per il franchise

Il secondo spinoff, che ha preso slancio dopo che 9-1-1 è passato dalla FOX alla ABC, ha fatto discutere sulle possibili location. In commenti precedenti, Raisani ha detto che i produttori erano consapevoli di dover evitare città comuni per i franchise televisivi, usando il franchise One Chicago come esempio. Las Vegas è stata considerata una possibilità ad un certo punto, così come le Hawaii, ma l’ultima opzione si è rivelata troppo costosa.

I produttori hanno scelto Nashville, in parte a causa di un credito d’imposta che è stato offerto allo spinoff. Anche se la città potrebbe non essere utilizzata tanto spesso quanto New York o Washington, Nashville era il titolo di una serie drammatica sulla musica country con Connie Britton, ex protagonista di 9-1-1, e Hayden Panettiere. È andata in onda dal 2012 al 2018 per un totale di sei stagioni.

In ogni caso, con la stagione 8 di 9-1-1 che tornerà su ABC il 6 marzo alle 20:00 (ora locale) e con i nuovi episodi ancora in fase di ripresa, potrebbe esserci la possibilità che lo show includa una trama che presenti il cast e le trame principali dello spinoff. Questo sarà chiaro nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, con l’annuncio di ulteriori dettagli sulla trama e sul cast.

Jeff Bezos interroga i fan di James Bond sui social media su chi dovrebbe essere il prossimo 007

0

Il CEO di Amazon Jeff Bezos ha chiesto ai fan di James Bond sui social media chi dovrebbe essere il prossimo 007, e la maggior parte delle persone vuole una scelta ovvia, Henry Cavill. Sin dalla quinta e ultima interpretazione di Daniel Craig nel film No Time to Die del 2021, i produttori del franchise hanno condotto una ricerca esaustiva per trovare il prossimo attore che interpreterà James Bond, con alcuni dei casting più popolari tra i fan che includono Henry Cavill, Tom Hardy, Idris Elba e Aaron Taylor-Johnson. Nel 2022, Amazon ha acquisito la MGM, distributrice di Bond, ma recentemente la società ha assunto il controllo creativo del franchise, il che dovrebbe dare una scossa alla ricerca del nuovo attore.

Poco dopo che Amazon ha assunto il controllo creativo del franchise di 007, il CEO Jeff Bezos ha chiesto ai fan su Twitter chi avrebbero scelto come prossimo Bond. Sebbene ci siano diverse risposte da Eddie Redmayne e James McAvoy, la scelta più popolare sembra essere Henry Cavill. Ecco alcune delle risposte:

 

@RelaxingNews ha risposto: “James McAvoy è uno dei migliori attori dei nostri tempi. Ed è scozzese. Aggiungerebbe un incredibile spessore e profondità a Bond”, accompagnato da una foto dell’attore.

@BarbGEO47 ha suggerito diverse opzioni, ma tutte britanniche, rispondendo “Beh, James Bond deve essere un britannico… Henry Cavill, Idris Elba, Max Bennett o Eddie Redmayne sarebbero ottime scelte. dipende da dove si vuole arrivare con la trama: ricominciare dall’inizio o continuare la prossima serie di James Bond”.

Gwen Stacy: confermato il debutto nel MCU

0
Gwen Stacy: confermato il debutto nel MCU

Lo showrunner Jeff Trammell conferma ufficialmente che Gwen Stacy farà il suo debutto nell’universo cinematografico Marvel nella seconda stagione di Your Friendly Neighborhood Spider-Man, dopo il successo della prima stagione della serie animata. Gli episodi 9 e 10 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man concludono la prima stagione dello show con qualche anticipazione sulle trame future che coinvolgono alcuni dei cattivi più iconici di Spider-Man, tra cui Norman Osborn di Colman Domingo e il Dottor Octopus di Hugh Dancy. Le stagioni 2 e 3 di Your Friendly Neighborhood Spider-Man hanno ricevuto il via libera e gli spettatori possono aspettarsi l’introduzione di diversi nuovi personaggi nelle prossime avventure animate di Spider-Man nell’MCU.

Su X, lo showrunner di Your Friendly Neighborhood Spider-Man, Jeff Trammell, annuncia l’introduzione di Gwen Stacy nell’MCU con un’anteprima ufficiale del design del personaggio, che presenta l’emblematica fascia nera di Gwen. Trammell ha scritto nel suo post: “Il quartiere è appena diventato un po’ più amichevole. Alla prossima stagione!” Dai un’occhiata al post di Trammell su X qui sotto:

 

Cosa significa il debutto di Gwen Stacy nell’MCU

L’introduzione di Gwen Stacy nell’MCU avverrà più di dodici anni dopo che Emma Stone ha interpretato la fidanzata di Peter Parker in The Amazing Spider-Man di Marc Webb e più di diciotto anni dopo che Bryce Dallas Howard ha interpretato la prima iterazione live-action del personaggio in Spider-Man di Sam Raimi. Finora, l’MCU ha menzionato Gwen solo attraverso Peter Parker interpretato da Andrew Garfield in Spider-Man: Far From Home, dove ha rivelato alle sue varianti multiversali di non essere riuscito a salvarla. Sebbene non sia noto se esista una versione live-action di Gwen Stacy nella linea temporale principale dell’MCU, l’esistenza di una variante di Gwen Stacy in Your Friendly Neighborhood Spider-Man suggerisce che ci sia una piccola possibilità che la sua controparte della Terra-616 faccia il suo debutto alla fine.

Quando Spider-Man: No Way Home era in fase di sviluppo, la Marvel ha valutato diverse opzioni per i suoi personaggi multiversali. Alcune delle prime versioni della trama di Spider-Man: No Way Home non avevano affatto cattivi multiversali, mentre altre includevano personaggi come Mysterio, Vulture e America Chavez. Ad un certo punto, la Marvel ha preso in considerazione l’idea di riportare in vita Gwen Stacy, interpretata da Emma Stone, il che avrebbe fatto di Spider-Man: No Way Home la prima apparizione ufficiale di Gwen nell’universo cinematografico Marvel. Anche se può essere deludente che Peter Parker, interpretato da Tom Holland, non incontrerà ancora Gwen Stacy, l’introduzione di Gwen nella seconda stagione di Your Friendly Neighborhood Spider-Man è un’ottima notizia per un personaggio così iconico di Spider-Man.

Dwayne Johnson e Martin Scorsese insieme per una rivisitazione di Quei Bravi Ragazzi ambientata alle Hawaii

0

Martin Scorsese sta pensando a un riff di Quei bravi ragazzi per il suo prossimo progetto, che vedrà la partecipazione di alcune grandi star. Scorsese compirà 83 anni quest’anno, ma questo non gli ha impedito di realizzare film popolari. Meno di due anni fa, Scorsese ha realizzato Killers of the Flower Moon, che sarebbe stato candidato a 10 premi Oscar, tra cui Miglior film. Dopo l’uscita di Flower Moon, l’ottantenne regista avrebbe annunciato altri progetti, tra cui un adattamento di Devil in the White City con Leonardo DiCaprio.

Secondo Deadline Hollywood, Scorsese sta pensando a un altro dramma con DiCaprio che includerebbe altri membri famosi del cast. Tra le altre star in trattativa ci sono Emily Blunt e Dwayne “The Rock” Johnson. La descrizione del film senza titolo lo paragona a Quei bravi ragazzi, sostituendo Jimmy il Gentile di Robert de Niro con uno “spietato boss della criminalità hawaiana”. Il film sarà scritto da Nick Bilton e prodotto da Scorsese, Johnson, DiCaprio, Blunt e Bilton insieme a Danny Garcia, Lisa Frechette e Rick Yorn.

Cosa significa per Scorsese e gli altri membri del cast

L’aggiornamento ha fornito anche ulteriori dettagli sulla trama. Il boss della criminalità hawaiana è basato su una persona realmente esistita, anche se non è stato dichiarato chi sia esattamente l’ispirazione. Probabilmente ambientato negli anni ’60 e ’70, il film si concentrerà su un periodo tumultuoso della storia delle Hawaii.

Il personaggio principale contribuirà a costruire il più grande impero criminale dell’isola mentre “combatterà una guerra brutale contro le società continentali e i sindacati rivali, lottando per preservare la sua terra ancestrale”. Sembra probabile che Johnson interpreterà questo personaggio, dato che la star del cinema è in parte di origine polinesiana.

Se questo progetto andrà in porto, sarà un grande passo avanti nella carriera di molte persone coinvolte. Per prima cosa, segnerebbe un’altra collaborazione tra Scorsese e DiCaprio, che hanno già lavorato insieme a numerosi progetti e stanno già collaborando a Devil in the White City. Inoltre, contribuirebbe a far affermare Johnson come attore drammatico serio. Sebbene la maggior parte della sua carriera sia stata relegata all’azione e alla commedia, Johnson sta anche lavorando attivamente a The Smashing Machine di A24. Sia questo che il progetto con Scorsese sono drammi che amplierebbero il suo profilo.

Blanca – stagione 3: al via le riprese dei nuovi episodi con Maria Chiara Giannetta

0

Al via le riprese dell’attesissima terza stagione della serie tv Blanca, una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle in collaborazione con Rai Fiction diretta da Nicola Abbatangelo e scritta da Mario Ruggeri e Alessandro Sermoneta.

Nel cast della nuova stagione ritroviamo Maria Chiara Giannetta, Giuseppe Zeno, Enzo Paci, Gualtiero Burzi, Michela Cescon, Ugo Dighero, Federica Cacciola e Sara Ciocca. Con loro, due new entry: Domenico Diele e Matilde Gioli. Le riprese si terranno in Liguria, in particolare, tra Camogli e Genova, e negli studi di Lux Vide a Formello per gli interni.

Nella terza stagione troveremo Blanca diversa da come l’abbiamo conosciuta. Lei, che si è sempre gettata nella vita a corpo libero e senza rete di sicurezza, ora è in difficoltà, rifiuta il futuro e ha deciso di bastare a se stessa. Ma la vita la costringerà ad affrontare quel buio che mai prima d’ora le aveva fatto così paura. Accanto a lei rivedremo i fedeli compagni di avventura che abbiamo imparato a conoscere e ad amare: la giovane Lucia, la fidata amica Stella, il padre Leone, amorevole e premuroso, il Vicequestore Bacigalupo e l’ispettore Liguori, che alla fine della precedente stagione ha scelto un’altra donna al posto di Blanca,  anche se i sentimenti che prova per lei sono tutt’altro che svaniti. E anche Blanca non riesce a ignorare quegli stessi sentimenti. A sparigliare le carte nel loro rapporto arriverà un nuovo personaggio: Domenico, un contractor che lavora per un’agenzia di sicurezza con base a Genova e che Blanca incontra durante un’indagine.

Ognuna delle 6 puntate racconterà un caso d’indagine, con un’ambientazione diversa scelta tra i luoghi caratteristici di Genova, sempre con realismo e un pizzico di commedia.

Daredevil: Rinascita, la prima clip svela Daredevil e Kingpin nella nuova serie MCU in arrivo

0

Wilson Fisk e Matt Murdock si trovano faccia a faccia nella prima clip di Daredevil: Rinascita, mentre lo show Marvel Cinematic Universe si prepara alla prima di marzo. Poiché gli show Marvel-Netflix sono finalmente diventati canonici per il franchise MCU, la Fase 5 sta per immergersi in una delle migliori dinamiche di quell’era in Daredevil: Born Again, con l’eroe titolare e Kingpin ancora una volta ai ferri corti. A sole due settimane dall’uscita, il marketing di Daredevil: Rinascita sta aumentando, con i fan che hanno avuto qualche anticipazione della serie.

Mentre Daredevil: Rinascita si avvicina al suo grande lancio su Disney+, Marvel Studios ha presentato una nuova clip della serie Phase 5, che mostra Charlie Cox e Vincent D’Onofrio nei panni di Matt e Kingpin. Nel filmato, come si vede qui sotto, i due rivali ricordano il loro conflitto di lunga data, riflettendo anche su dove si trovano oggi. Guarda qui sotto:

La prima di Daredevil: Born Again con i primi due episodi della prima stagione è stata confermata per martedì 4 marzo su Disney+. Mentre la prima stagione di Daredevil: Born Again sarà disponibile per tutta la primavera, la seconda stagione è già stata rinnovata su Disney+.

Cosa significa la clip di Daredevil: Rinascita per la serie MCU

Quando Daredevil: Rinascita è stato sviluppato per la prima volta, non c’era alcuna intenzione di legarsi realmente a ciò che era stato stabilito con questi personaggi durante l’era Marvel-Netflix. Tuttavia, dopo la grande revisione creativa, è diventato chiaro che Daredevil: Born Again avrebbe continuato ciò che era stato stabilito nella serie TV Netflix Daredevil, e molto di questo si può percepire dalla nuova clip. Anche se non viene mostrato, i riferimenti alla loro lunga storia evidenziano quanto Daredevil e Kingpin siano cresciuti in termini di rivalità.

Ma ciò che è anche entusiasmante è il fatto che la dinamica del potere è cambiata radicalmente, con Fisk che ha deciso di candidarsi a sindaco di New York, il che complicherà sicuramente le cose nella storia di Daredevil: Born Again. Poiché Kingpin sa chi è veramente Daredevil, Matt si trova in una posizione più difficile di prima, soprattutto perché Fisk ha il sostegno della gente. Dato che la seconda stagione di Daredevil: Born Again è già in corso, questa sarà probabilmente una storia che verrà adeguatamente sviluppata ed esplorata durante tutta la serie.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità