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Trois Nuits par Semaine, recensione dell’apertura della SIC 37 #Venezia79

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L’edizione più Queer della Settimana Internazionale della Critica, nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (anch’essa estremamente attenta al tema), non poteva che cominciare con un progetto come Trois Nuits par Semaine, una commedia romantica ambientata nel mondo delle Drag Queen in una Parigi notturna ed estremamente reale, tanto quanto è onirica e sospesa l’atmosfera dei numeri musicali di queste creature affascinanti e misteriose che sono le drag che incontriamo in questa storia.

Trois Nuits par Semaine, la trama

Protagonista è Baptiste, un giovane fotografo che per necessità lavora alla Fnac, come responsabile di reparto, e che cerca senza troppa convinzione un progetto fotografico che lo appassioni. Una sera, mentre la compagna Samia, infermiera volontaria, partecipa a una campagna di sensibilizzazione, prevenzione e cura contro l’AIDS, Baptiste che la accompagna incontra Cookie Kunty, una drag Queen che da subito lo affascina. Forse è proprio lei la protagonista del suo nuovo progetto fotografico. Travolto da questa misteriosa attrazione, Baptiste comincia a frequentare Cookie, e anche Quentin, l’uomo che si nasconde dietro al suo trucco, e mette in discussione se stesso, quello che credeva di sapere di sé e tutta la sua vita.

Diretto da Florent Gouelou, Trois Nuits par Semaine apre la selezione della 37° edizione della SIC con una manciata di glitter e tanto cuore. Il film è una tenera storia d’amore, non convenzionale, e che va di pari passo con la ricerca di una propria identità che non è per forza definita da un etichetta. Quello che sembrano insegnarci Baptiste e Cookie/Quentin, interpretati dagli splendidi Pablo Pauly e Romain Eck, è che non sempre la definizione del nostro orientamento sessuale esaurisce quello che siamo come esseri umani, e che molto spetto la differenza non la fa il sesso biologico o la preferenza, ma la persona in cui ci imbattiamo. Baptiste lo impara a sue spese, mettendo in discussione una vita stabile e canonica, seppure apparentemente “seduta” su dinamiche stanche. 

Quando la sua testa si apre a nuove possibilità, grazie all’incontro con questa umanità tanto distante quanto diversa da lui, anche lo spettatore è spinto a farsi delle domande, a incuriosirsi e a partecipare ad un mondo per i più vistoso e kitch, che nasconde un’umanità vibrante e meravigliosa. L’occhio di Gouelou è curioso, indulgente, benevolo, sicuramente di parte, come se un nostro conoscente ci presentasse i suoi amici più cari spendendo per loro le parole migliori. 

La ricerca dell’identità fuori dalle definizioni

Il tema del doppio e dell’altro dentro di sé permea tutta la storia e fino all’ultima inquadratura mette costantemente in gioco l’identità di Quentin/Cookie: chi è questa persona? La drag o l’uomo innamorato? Con chi deve confrontarsi Baptiste, con chi può sperare di essere felice? Il trucco pesante e fatto a regola d’arte è molto più dio una maschera, quindi, diventa strumento espressivo, travestimento che svela un’altra identità, contraddizione insita in una personalità che combatte per evitare la definizione, libera da tutto tranne che dalla sua stessa paura di amare e di essere amata, come succede a tutti noi.

Ci vuole un atto di coraggio per dichiarare il proprio amore, prima a se stessi e poi alla persona amata, e Trois Nuits par Semaine ce lo racconta con ironia, delicatezza e una montagna di glitter.

Insider – Dietro la verità: trama, cast e la storia vera dietro il film

Considerato uno dei maestri del moderno cinema d’azione, Michael Mann ha negli anni confezionato opere di grande valore come Manhunter, Heat – La sfida e Collateral. Un altro dei suoi film più celebri è Insider – Dietro la verità, diretto nel 1999 e in cui dà vita ad un duro atto d’accusa nei confronti delle forme estreme di capitalismo occidentale. Basato su una storia vera, il film si concentra in particolare sui pericoli legati al tabagismo ma negati dalle multinazionali del tabacco. Con il suo frenetico stile di regia, Mann porta dunque ancora una volta in scena il reale in tutta la sua complessità.

Con l’utilizzo della macchina da presa a mano, frequente nel cinema di Mann, si dà infatti vita ad un’opera che si muove tra la volontà di documentarismo e il surrealismo di determinate situazioni. A differenza dei suoi precedenti film, però, Mann dilata qui i tempi dell’azione, sottolineando la condizione di malessere vissuta dai protagonisti. Scritto dallo stesso Mann con Eric Roth, il film trae ispirazione dall’articolo L’uomo che sapeva troppo, dove si parla della vera vicenda di Jeffrey Wigand, il biochimico impegnato nella sensibilizzazione dei problemi di salute legati al fumo. Una vicenda particolarmente complessa, a cui Mann ha reso piena giustizia.

Candidato a sette Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, senza però vincerne alcuno, Insider – Dietro la verità è ancora oggi un classico del suo genere, nonché la prova che è possibile dar vita a film ispirati a storie vere che esulino però dai canoni.  Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Insider – Dietro la verità: la trama del film

Protagonista del film è Jeffrey Wigand, dirigente di un’industria americana di tabacco. Nel momento in cui viene però licenziato, l’uomo decide di ritirarsi a vita privata con la propria famiglia, cambiando casa e intraprendendo un lavoro come insegnante. A richiamarlo nel mondo del tabacco è però il cronista d’assalto Lowell Bergman, il quale desidera ardentemente intervistarlo per la trasmissione della CBS 60 minuti. Wigand però non vuole saperne, intenzionato a non violare l’accordo di riservatezza che lo lega ancora all’azienda. Nel momento in cui inizia a ricevere minacce di morte, comprende l’importanza di quanto egli sa, decidendosi a rivelare tutto. Così facendo, però, non farà altro che esporre sé stesso e la propria famiglia a numerosi nuovi pericoli.

Insider – Dietro la verità: il cast del film

Per il ruolo di Jeffrey Wigand, a Mann venne suggerito l’attore Russell Crowe, da poco divenuto popolare grazie a L.A. Confidential. Crowe, che all’epoca aveva solo 33 anni, accettò il ruolo ma si disse piuttosto preoccupato ad interpretare qualcuno molto più grande di lui. Egli ha così trascorso molto tempo parlando del suo personaggio e dei suoi oggetti di scena, vestiti e accessori. Ha inoltre guadagnato 16 kg per il ruolo, si è decolorato i capelli sette volte e ha applicato quotidianamente rughe e macchie sulla sua pelle per trasformarsi in Wigand. Non potendo incontrare il vero Wigand, per studiare la sua voce e il modo in cui parlava, Crowe ha ascoltato ripetutamente una sua registrazione di sei ore.

Al Pacino è stata l’unica scelta di Mann per interpretare Lowell Bergman. Voleva vedere l’attore interpretare un ruolo che non gli aveva mai visto recitare prima. Pacino, che aveva lavorato con Mann in precedenza in Heat, era più che disposto ad assumere il ruolo. Per fare ricerche per il film, i due hanno frequentato i giornalisti della rivista Time, hanno trascorso del tempo con ABC News e Pacino ha effettivamente incontrato Bergman per aiutarlo a entrare nel personaggio. Nel film è poi presente l’attore Christopher Plummer nei panni del giornalista Mike Wallace. Diane Venora è invece Liane Wigand, la moglie di Jeffrey. Si ritrovano poi anche gli attori Michael Gambon nel ruolo di Thomas Sandefur e Rip Torn in quelli di John Scanlon.

Insider - Dietro la verità cast

Insider – Dietro la verità: la vera storia dietro al film

La vera vicenda di Wigand diviene internazionalmente conosciuta a partire dal 4 febbraio del 1996, quando egli apparve in un’intervista rilasciata al programma di inchiesta della CBS 60 Minuti, dove affermò che la Brown & Williamson aveva intenzionalmente manipolato le sue misture di tabacco aggiungendo composti chimici, come l’ammoniaca, aventi la funzione di aumentare l’assorbimento della nicotina da parte del consumatore e quindi di aumentare la dipendenza di questo dalla sostanza. Wigand affermò in quell’occasione di aver subito anche intimidazioni e di essere stato anonimamente minacciato di morte se avesse rivelato quanto di sua conoscenza. L’intervista trasmessa in onda, però, fu pesantemente ritagliata, eliminando le parti cruciali del discorso di Wigand. In totale disaccordo con la CBS per quanto accaduto, Bergman rassegnò le sue dimissioni.

Dopo la messa in onda dell’intervista rimaneggiata, la Brown & Williamson, l’azienda per cui Wigand lavorava, tentò comunque di farlo perseguire per furto, frode e infrazione di contratto presentando nei suoi confronti un dossier di ben 500 pagine. Fortunatamente per lui, le deposizioni rilasciate alle corti di Mississippi e Kentucky uscirono dai tribunali. Queste furono pubblicate dal The Wall Street Journal come parte di una inchiesta investigativa in risposta agli attacchi subiti dal biochimico. A quel punto che la CBS decise di rilasciare l’intervista integrale, sconvolgendo l’opinione pubblica. In seguito a tali rivelazioni, quarantasei Stati statunitensi intentarono cause all’industria del tabacco. Ciò portò a sentenze di condanne e ad un pagamento di 386 miliardi di dollari per danni alla salute.

Insider – Dietro la verità: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Attualmente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming disponibili in rete. È tuttavia possibile fruire di Insider – Dietro la verità grazie alla sua presenza nel palinsesto televisivo di mercoledì 31 agosto alle ore 21:00 sul canale Iris

Fonte: IMDb, Vulture

Nightmare – Dal profondo della notte: tutte le curiosità sul film

Quella di Nightmare è una delle saghe più fortunate e durature del cinema horror, che dagli anni Ottanta in poi ha infestato gli incubi degli spettatori di tutto il mondo. Il primo film, Nightmare – Dal profondo della notte, è ancora oggi il capitolo più apprezzato, contenente una serie di elementi che lo rendono un vero cult del suo genere che ha dato vita ad una lunga serie di imitatori e canoni poi ripresi dal cinema dell’orrore successivo. Uscito nel 1984, questo è scritto e diretto da Wes Craven, maestro del genere noto anche per film come L’ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi e la serie di Scream.

Protagonista del film è Freddy Krueger, uno dei più iconici e spietati serial killer del cinema. Nell’idearlo, Craven unì una serie di suggestioni vissute da bambino. Il nome del personaggio deriva infatti da un bullo che lo aveva infastidito a lungo, mentre l’aspetto di è stato ispirato ad un senzatetto che il regista  vide fuori dalla finestra mentre lo fissava, quando aveva dieci anni. La vicenda del film, invece, è stata ispirata allo strano caso di tre bambini che, terrorizzati da alcuni incubi, decisero di non dormire più, salvo poi morire ugualmente in circostanze misteriose.

Il film, dunque, si configura come un horror di suggestione psicologica, che traduce in realtà la figura dell’Uomo Nero. Affermatosi come un grandissimo successo e analizzato sotto vari punti di vista, tematici e tecnici, Nightmare – Dal profondo della notte è ancora oggi considerato uno dei migliori horror mai realizzati. Prima di intraprendere una visione del film, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Nightmare – Dal profondo della notte: la trama del film

La vicenda del film ha inizio nel momento in cui l’adolescente Tina Grey si risveglia da un incubo dove veniva inseguita da un’orripilante uomo dalla pelle bruciata. Pur trattandosi di un sogno, la ragazza riporta realmente delle ferite su di sé. Spaventata all’idea di addormentarsi, la ragazza organizza per i giorni in cui sua madre è fuori città una riunione con i suoi amici Glen Lantz, Nancy Thompson e il fidanzato Rod Lane. Insieme, i quattro si sentono più sicuri, almeno finché il sonno non inizia ad insinuarsi tra di loro. Caduti preda di questo, i quattro si ritroveranno ad avere a che fare con lo spaventoso Freddy Krueger, il quale vive nei loro incubi e in questi è intenzionato ad ucciderli. Addormentarsi, potrebbe dunque essere l’ultima cosa che faranno.

Nightmare - Dal profondo della notte cast

Nightmare – Dal profondo della notte: il cast del film

Per il ruolo della protagonista, Nancy, Craven ha dichiarato di aver ricercato un’attrice dall’aspetto non troppo hollywoodiano. Trovò l’attrice giusta in Heather Langenkamp, la quale vantava all’epoca poche esperienze di recitazione. Dopo aver ottenuto il ruolo, battendo oltre 200 candidate, l’attrice si preparò alla parte guardando alcuni film horror, avendone visto solo uno sino a quel momento della sua vita. Per il ruolo di Glen, invece, venne scelto un giovanissimo Johnny Depp, qui al suo primo ruolo cinematografico. Egli, in realtà, non si era proposto per la parte ma aveva invece accompagnato un amico ai provini. Quando Craven lo vide, decise di affidargli la parte, spinto anche dall’interesse che la figlia nutriva per Depp.

Nel ruolo di Tina Gray e il fidanzato Rod Lane vi sono invece gli attori Amanda Wyss e Nick Corri. John Saxon interpreta infine il tenente Donald Thompson, padre di Nancy. Grande protagonista del film è però ovviamente il personaggio di Freddy Krueger, interpretato da Robert Englund, divenuto iconico grazie a questo ruolo. Egli ottenne la parte poiché era riuscito a dimostrare di poter comprendere la psicologia del personaggio, sviluppando anche dei movimenti ispirati ai ratti e alle donnole. L’attore ha poi ideato la backstory del suo personaggio, parzialmente ispirandosi ad eventi della sua infanzia. Interpretare Freddy non fu però facile e gli stessi guanti con le affilate lame gli causarono problemi, ferendolo in varie occasioni.

Nightmare – Dal profondo della notte: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

La saga, nata dall’idea geniale di Wes Craven, è poi proseguita nel corso degli anni grazie ad altri registi che hanno sempre cercato di non andare troppo oltre rispetto al concept originale. Ad oggi, i film di Nightmare sono ben 9, di cui 7 quelli della serie principale, uno spin-off e un remake. Dopo il primo film si sono infatti sviluppati i seguenti film: Nightmare 2 – La rivincita (1985), Nightmare 3 – I guerrieri del sogno (1987), Nightmare 4 – Il non risveglio (1988), Nightmare 5 – Il mito (1989), Nightmare 6 – La fine (1991), Nightmare – Nuovo incubo (1994), Freddy vs. Jason (2003) e Nightmare (2010). Tranne che nell’ultimo titolo, Englund riprende sempre i panni di Freddy Krueger, mentre cambia di volta in volta il resto del cast.

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del primo film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Nightmare – Dal profondo della notte è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 31 agosto alle ore 23:05 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Big Sky 3: trailer della terza stagione presenta lo sceriffo Jensen Ackles

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La ABC ha diffuso il trailer della terza stagione di Big Sky, ora intitolato Big Sky: Deadly Trails. Il nuovo nome non è esagerato. Il trailer presenta il ritrovamento di uno zaino di qualcuno socmparso che prota Jenny Hoyt (Katheryn Winnick), Cassie Dewell (Kylie Bunbury) e il nuovo sceriffo Beau Arlen  (Jensen Ackles) nella natura selvaggia per indagare. Lì incontrano Sunny Barnes ( Reba McEntire ), il capo di un’azienda a conduzione famigliare di backcountry che sembra avere un numero sospetto di collegamenti con casi di persone scomparse.

Mentre alcuni dei volti (e antagonisti) più familiari dello show sono andati oltre (vedi: Ronald e i fratelli Legarski), è tempo di dare il benvenuto a un nuovo gruppo di personaggi. Ackles ritorna aggiornato a una serie regolare, dopo aver fatto il suo debutto nel finale della seconda stagione nei panni del buon vecchio ragazzo del Texas, Beau Arlen. Poi c’è McEntire, la cui congeniale matriarca ha indubbiamente più di qualche segreto tutto suo. Ma non abbiamo dubbi con Dewell e Hoyt sul caso, il mistero sarà risolto (anche se con molti intoppi lungo la strada). Guarda il trailer qui sopra per saperne di più. Big Sky torna su ABC mercoledì 21 settembre. in Italia la terza stagione diBig Sky arriverà su Disney+.

Big Sky

Big Sky è la serie tv del 2020 creato da David E. Kelley con Katheryn Winnick, Kylie Bunbury, Brian Geraghty,Valerie Mahaffey, Dedee Pfeiffer,Natalie Alyn Lind, Jesse James Keitel, Jade Pettyjohn, John Carroll Lynch, Logan Marshall-Green, Ryan Phillippe, Ted Levine, Jensen Ackles.

Wonder Man: Ben Kingsley tornerà ad interpretare Trevor nella serie Marvel

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Nella nuova annunciata serie dei Marvel Studios destinata a Disney+, Wonder Man, i fan potranno ritrovare anche Trevor Slattery, il finto Mandarino interpretato dall’attore premio Oscar Ben Kingsley Iron Man 3 e, successivamente, in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli. Il suo è sin dall’inizio stato uno dei personaggi più controversi dell’MCU, amato e odiato, capace di essere minaccioso ma anche profondamente comico.

La serie, attualmente in fase di sviluppo, si concentra su uno dei personaggi più antichi della Marvel, Simon Williams aliasWonder Man. Introdotto nel 1964 nei Marvel Comics, inizialmente come un cattivo, il personaggio è poi stato ripensato come un eroe negli anni ’70. Wonder Man è stato un membro fondatore dei West Coast Avengers negli anni ’80, mentre Williams aveva invece un lavoro quotidiano come attore e stuntman. Egli ha acquisito i suoi poteri quando il Barone Zemo lo trasforma in un essere di energia ionica, conferendogli forza e velocità sovrumane, invulnerabilità e manipolazione dell’energia stessa.

La serie introdurrà dunque un nuovo personaggio nel Marvel Cinematic Univers e Kingsley è confermato come uno dei protagonisti del progetto, anche se non è ancora noto quale ruolo avrà effettivamente il suo Trevor. Sappiamo però che Destin Daniel Cretton, già regista di Shang Chi e la Leggenda dei Dieci anelli, sarà il co-creatore e produttore esecutivo di Wonder Man, insieme allo sceneggiatore capo Andrew Guest (Brooklyn Nine-Nine). Attualmente non sono noti altri attori che reciteranno nel cast e in particolare non è ancora stato svelato chi ricoprirà l’ambito ruolo di Wonder Man.

Fonte: THR

Furiosa: il film svelerà tutti i segreti di Mad Max: Fury Road

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Furiosa: il film svelerà tutti i segreti di Mad Max: Fury Road

Per molti, Mad Max: Fury Road è  il miglior film dell’ultimo decennio, nel quale si prendono i miti del franchise cinematografico apocalittico di George Miller e li si trasformano per dar vita ad un capolavoro moderno. Quanto realizzato con quella pellicola sta ora per essere ulteriormente ampliato graize a Furiosa, un film prequel che racconterà la storia delle origini dell’eroina interpretata da Charlize Theron in Fury Road. Il personaggio, come noto, non sarà più interpretato dall’attrice sudafricana bensì da Anya Taylor-Joy.

In una recente intervista con The AV Club, Miller ha parlato di come il personaggio sia nato durante lo sviluppo di Fury Road e di come la sua presenza abbia portato a molte altre decisioni narrative relative all’universo di Mad Max. Il regista, inoltre, ha dichiarato che in Furiosa verranno svelati molti dei misteri rimasti irrisolti in Fury Road.

“Quello era uno dei trucchi di Mad Max: Fury Road, che ci sarebbero stati riferimenti a cose del tipo da dove viene, perché sta facendo le cose che fa, ma non ci sarebbe stato tempo di approfondire tutto ciò. Ci sono pochissimi momenti di tranquillità nel film. Non abbiamo spieato mai come abbia perso il braccio, non abbiamo mai spiegato quale fosse il vero Luogo Verde delle Molte Madri e non spieghiamo mai il vero funzionamento della Cittadella”, ha affermato Miller.Stando a quanto rivelato nel corso dell’intervista, dunque, tutto ciò e molti altri segreti presenti in Fury Road verranno chiariti in Furiosa.

Come noto, la prima sinossi del film, che arriverà in sala il 24 maggio 2024, ad oggi recita: “Mentre il mondo cade, la giovane Furiosa viene rapita dal Luogo Verde delle Molte Madri e cade preda di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Scorrazzando attraverso la Zona Contaminata si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due Tiranni combattono per il dominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove mentre mette insieme i mezzi per trovare la strada di casa”.

Fonte: ComicBook

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The Son: ecco il trailer del film con Hugh Jackman e Laura Dern

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The Son: ecco il trailer del film con Hugh Jackman e Laura Dern

Dopo aver diretto l’acclamato The Father, film che ha trionfato agli Oscar nella categoria miglior attore a Anthony Hopkins e miglior sceneggiatura non originale, il regista Florian Zeller è ora pronto a svelare il suo nuovo film, The Son, interpretato da Hugh Jackman e Laura Dern, nel quale si racconta ancora una volta un acceso dramma familiare. Il trailer del film è finalmente stato caricato su Twitter proprio dallo stesso Jackman, con un tweet in cui afferma di essere onorato di presentarlo al grande pubblico.

Il trailer ci mostra Jackman nei panni di Peter, un padre che deve adattarsi al fatto che suo figlio Nicholas (interpretato da Zen McGrath) stia con lui dopo essere stato lasciato da sua madre Kate (interpretata da Laura Dern). Anche se all’inizio il soggiorno di Nicholas presso il padre potrebbe non sembrare così male, la tensione inizia lentamente a crescere tra i personaggi, e il trailer ci anticipa un conflitto tra Nicholas e Beth, l’attuale partner di Peter, interpretata da Vanessa Kirby. Anche l’attore premio Oscar Anthony Hopkins, torna a collaborare con il regista dopo The Father, appando in questo trailer opposto a Peter, anche se il motivo rimane sconosciuto.

Come noto, The Son sarà presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Venezia di quest’anno il 7 settembre. Il film uscirà poi con una distribuzione limitata nelle sale statunitensi l’11 novembre, prima di espandersi poi in più sale. Non è ancora nota invece la data di distribuzione nelle sale italiane, che potrebbe però avvenire grossomodo in concomitanza con quella americana. Nell’attesa, qui di seguito si può trovare il link al tweet di Jackman con il trailer del film.

https://twitter.com/RealHughJackman/status/1564645624708059138

Fonte: Collider

The Pale Blue Eye: ecco Christian Bale nella prima immagine del film Netflix

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Netflix ha svelato una prima immagine e ha annunciato la data di uscita del nuovo film del regista Scott Cooper, The Pale Blue Eye, con Christian Bale. Un progetto che Cooper ha desiderato dirigere per più di un decennio, è questo un “thriller gotico che ruota attorno a una serie di omicidi immaginari che hanno avuto luogo nel 1830 presso l’esercito degli Stati Uniti“.

Basato su un romanzo di Louis Bayard, il film arriverà su Netflix il 6 gennaio, dopo un’uscita limitata in sala il 23 dicembre, cosa che permetterà un’eventuale qualificazione ai premi di stagione. La nuova immagine mostra un Bale barbuto che cammina attraverso una nebbia piuttosto inquietante con una lanterna in mano.

The Pale Blue Eye segna la terza collaborazione di Bale con Cooper, dopo che i due avevano già dato vita insieme al film drammatico del 2013 Il fuoco della vendetta e il western Hostiles del 2017. Il film più acclamato di Cooper rimane però il dramma musicale Crazy Heart, che ha fatto vincere a Jeff Bridges l’atteso Oscar come miglior attore. Cooper è inoltre noto per aver diretto il film drammatico Black MassL’ultimo gangster, interpretato da Johnny Depp e che ha quasi incassato 100 milioni di dollari a livello globale nel 2015. L’ultimo film di Cooper è invece stato l’horror soprannaturale Antlers.

Il suo nuovo film, oltre a Bale come protagonista, include anche attori del calibro di Gillian Anderson, Lucy Boynton, Charlotte Gainsbourg, Toby Jones, Harry Lawtey, Simon McBurney, Timothy Spall, Hadley Robinson, Joey Brooks, Brennan Cook, Gideon Glick, Fred Hechinger and Matt Helm.

Fonte: Collider

Nope: Jordan Peele potrebbe dar vita ad uno o più sequel del film

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Mentre il suo fantascientifico Nope è ancora nelle sale, il regista premio Oscar Jordan Peele ha lasciato aperta la possibilità di realizzare uno o più sequel di questo suo terzo lungometraggio. Nel corso di un’intervista con il New York Times, infatti, Peele non ha voluto rivelare troppo ma ha lasciato intendere che potrebbero esserci altri racconti con protagonisti i fratelli OJ ed Emerald (nel film interpretati da Daniel Kaluuya e Keke Palmer).

In particolare, però, l’attenzione del regista sembra concentrarsi su di un personaggio accreditato semplicemente come “Nessuno” e interpretato dall’attore Michael Bush. Presente brevemente in uno dei trailer del film ma poi tagliato dal montaggio finale, questo personaggio ha subito scatenato la curiosità dei fan, spingendo Peele ad ammettere che “La storia di quel personaggio deve ancora essere raccontata, ve lo posso garantire. Il che è un altro modo frustrante per dire, sono contento che le persone prestino attenzione. Penso che otterranno più risposte su alcune di queste cose nel futuro. Non abbiamo finito di raccontare tutte queste storie”.

Peele non ha dunque rivelato minimamente il perché tale personaggio sia stato tagliato dal film, lasciando intendere che ciò potrebbe essere stato primariamente per dar vita ad un vero e proprio gioco con gli spettatori. Conoscendo il regista, abituato a proporre enigmi particolarmente intelligenti con i suoi film, si può ora prevedere che egli porti realmente il suo pubblico ancora una volta nell’universo narrativo di Nope, facendogli scoprire ulteriori misteri ancora irrisolti.

Come anticipato, Nope, interpretato da Daniel Kaluuya, Keke Palmer e Steven Yeun è ancora in sala. Al centro del suo racconto vi è un misterioso oggetto che si nasconde tra le nuvole, nel cielo. Una minaccia che i due fratelli OJ ed Emerald decidono di smascherare, imbattendosi però in qualcosa che va al di là di ogni loro immaginazione.

Fonte: Collider

Honey Boy: Shia LaBeouf ha mentito riguardo alcuni aspetti di suo padre

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Dopo aver affermato che il dramma del 2019 Honey Boy è stato in gran parte ispirato dalla sua stessa infanzia travagliata, in particolare dal suo teso rapporto con il padre, l’attore Shia LaBeouf ha ora ammesso di essersi preso importanti libertà creative sul progetto, che ha anche scritto. Parlando con il suo co-protagonista di Fury Jon Bernthal nel suo podcast Real Ones, LaBeouf ha detto di aver “offeso” suo padre inventando dettagli cruciali sulla loro relazione.

LaBeouf ha infatti dichiarato che la rappresentazione di suo padre Jeffrey Craig LaBeouf in Honey Boy era “una maledetta sciocchezza“. Ha inoltre rivelato che suo padre non è mai stato violento nei suoi confronti nella vita reale. “Mio padre è stato così amorevole con me per tutta la vita. Imperfetto, certo. Disonesto, certo. Sbagliato, di sicuro. Ma mai non è stato amorevole. Era sempre lì… e io ho fatto un tour mondiale per la stampa su quanto fosse cattivo come uomo“, ha dichiarato LaBeouf nel corso del podcast.

L’attore ha poi continuato raccontando di come suo padre sia rimasto scioccato da quanto visto nel film e che la sceneggiatura che gli era stata fatta leggere non conteneva nulla di quanto poi inserito nel film sul suo conto. LaBeouf ha dunque in quest’occasione ammesso i suoi errori, cercando di chiedere scusa al genitore. Per lui si tratta di un periodo piuttosto intenso questo, poiché è il protagonista del nuovo film di Abel Ferrara dedicato alla figura di Padre Pio, ma è stato anche al centro di alcune discussioni con la regista Olivia Wilde per via del film Don’t worry, darling.

Fonte: Collider

Star Wars: Gli ultimi Jedi, Rian Johnson è più fiero che mai del suo film

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Distribuito nei cinema di tutto il mondo nel dicembre del 2017, il film Star Wars: Gli ultimi Jedi ha portato avanti il racconto iniziato due anni prima da Star Wars: Il risveglio della Forza, diretto da J. J. Abrams. Questo secondo capitolo della nuova trilogia ha non solo riproposto in maniera più estesa il personaggio di Luke Skywalker, ma ha anche apportato all’universo di Star Wars numerose novità tematiche e narrative.

Il regista Ryan Johnson era per questo stato duramente criticato da molti fan della saga, i quali lo accusavano di aver snaturato quello che era il racconto originale, banalizzando molte delle caratteristiche da sempre più amate. A cinque anni dall’uscita in sala del film, però, Johnson ha dichiarato di essere “più fiero che mai” di quanto realizzato.

Intervistato recentemente da Empire, Johnson ha affermato che il suo obiettivo era quello di comprendere il nucleo del mito di Star Wars, che aveva catturato non solo la sua immaginazione da bambino ma quella di un’intera generazione. Egli Ha inoltre rivelato che Gli ultimi Jedi non è solo un film di Star Wars, ma è un film su Star Wars e cosa questo significa per i fan come lui.

“Penso che sia impossibile per chiunque di noi avvicinarsi a Star Wars senza pensarlo come un mito con cui siamo stati cresciuti e come quel mito, quella storia, si sia insinuata in noi e ci ha influenzato. L’intento finale non era quello di snaturarlo: l’intento era quello di arrivare al potere fondamentale del mito. E alla fine spero che il film risulti come un’affermazione del potere che il mito di Star Wars ha nelle nostre vite.”

Il regista, dunque, ci ha tenuto a ribadire come abbia voluto realizzare qualcosa che arrivasse al cuore di ciò che Star Wars significa e di essere certo di esserci riuscito. Per questo motivo oggi si dice più orgoglioso che mai del film, il quale è poi stato compreso, rivalutato e apprezzato anche da una buona parte dei fan della saga.

Fonte: Empire

Dirty difficult dangerous apre la 19ª edizione de Le Giornate degli Autori

L’apertura della 19ª edizione è affidata al regista franco-libanese Wissam Charaf che ci porta a Beirut. Una storia d’amore tra due “angeli caduti” (con le parole del regista). Dirty difficult dangerous, opera seconda del regista e film d’apertura del concorso nel calendario delle Giornate, è un melodramma (con sfumature di commedia) nel quale due migranti si incontrano nella Beirut odierna e trovano nella loro unione l’unica forza possibile.

Ahmed è un rifugiato siriano, Mehdia è un’immigrata etiope. Vivono un amore clandestino fatto di baci furtivi nelle strade della capitale libanese. Come molte storie tra migranti – in questo nostro tempo di incertezze – è una storia senza futuro tra discriminazioni razziali e le costanti difficoltà suggerite dal titolo.

“Il Libano delle cronache più recenti”, dice Gaia Furrer, direttrice artistica delle Giornate, “è quello di una società colpita duramente dalla miseria. Dirty difficult dangerous racconta il dramma delle discriminazioni – che sono persino interne alle stesse comunità di migranti che popolano il paese – con la giusta distanza della leggerezza e della poesia. Wissam Charaf riesce a rappresentare i grandi drammi sociali con l’ironia e la tenerezza degna dei grandi maestri. Cominciare da questo film significa per noi aprire la strada all’umore di una selezione fatta di generi cinematografici che – mescolandosi – riescono a rappresentare le sfumature delle emozioni e arrivano a diffondere messaggi urgenti”. L’appuntamento è alle 16.15 in Sala Perla.

L’altra città è Roma. Tutta un’altra storia, quella iniziata proprio cento anni fa con la Marcia su Roma, l’avvenimento che cambiò la politica e le sorti dell’Italia. A ripercorrere i fatti di quel giorno di Ottobre del 1922 è Mark Cousins che, attraverso il montaggio di preziosi materiali d’archivio, ci offre una lettura dell’ascesa del fascismo in Europa in relazione al successo delle destre ai giorni nostri. Il film vede anche la partecipazione di Alba Rohrwacher.

Marcia su Roma è al tempo stesso un film saggio e un documento storico di Mark Cousins, regista e scrittore irlandese-scozzese, autore di documentari sui grandi maestri del cinema, da Ėjzenštejn a Welles, che ha lavorato in Iraq, a Sarajevo durante l’assedio, in Iran, Messico, Asia, America ed Europa. Cousins contestualizza la storia osservando il mondo contemporaneo e mostra un paesaggio politico oggi caratterizzato da una grande popolarità dell’estrema destra.

“Sono cresciuto nell’Irlanda del Nord degli anni Settanta, i nostri anni di piombo”, afferma Mark Cousins“quelli dei disordini politici e settari. Era un periodo di guerra a bassa intensità – ribattezzata The Troubles – ed era anche un periodo in cui il governo britannico operava in clandestinità con i paramilitari di estrema destra per reprimere il movimento per i diritti civili. Le insidie della destra, perciò, hanno sempre fatto parte della mia vita.” The March on Rome, presentato come Evento Speciale, apre la giornata di programmazione alle 11.30 in Sala Perla.

Nella giornata inaugurale sarà inoltre presentata la mostra “L’ONDA LUNGA. Storia extra-ordinaria di un’associazione”, realizzata da ANAC in collaborazione con le Giornate degli Autori e Isola Edipo. La mostra, che ripercorre i 70 anni di attività dell’ANAC, sarà presentata nella conferenza stampa mercoledì  31 agosto alle ore 15.00 presso l’Italian Pavilion – Hotel Excelsior,  e sarà visitabile dall’inaugurazione del 1 settembre alle ore 11.00 fino al 9 settembre presso la Sala Laguna di Via Pietro Buratti, 1, Lido di Venezia.

White Noise apre la 79esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia

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Oggi al via la 79esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, ad aprire il concorso sarà White Noise di Noah Baumbach prodotto da NBGG Pictures (Noah Baumbach), Heyday Films (David Heyman), Uri Singer. Protagonisti del film Originale Netflix sono Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Jodie Turner-Smith, André L. Benjamin, Lars Eidinger.

La trama

Esilarante e terrificante, lirico e assurdo, semplice e apocalittico allo stesso tempo, White Noise racconta i tentativi di una famiglia americana contemporanea di affrontare i banali conflitti della vita quotidiana, confrontandosi con i misteri universali dell’amore, della morte e con la possibilità di essere felici in un mondo incerto.

Il commento del regista

Ho letto il romanzo di Don DeLillo all’università, alla fine degli anni Ottanta e mi è sembrato come se fosse adesso, o meglio, l’adesso di allora. Il libro cattura perfettamente l’assurdità, l’orrore e la follia dell’America di quel periodo. L’ho riletto nei primi mesi del 2020 e mi è sembrato come se fosse adesso. Ma l’adesso di oggi. Poche settimane dopo, il mondo si è chiuso. Ho deciso di adattare il libro perché volevo fare un film che fosse folle come il mondo mi appariva. Non è solo il ritratto di un Paese, è anche la storia di una famiglia, del caos che cerca di nascondere, dei disastri da cui vengono travolti, del modo in cui fanno squadra e sopravvivono. Come scrive De Lillo, “Traendola da un persistente senso di disastro su larga scala, continuavamo a inventare la speranza”.

Rocío Muñoz Morales arriva la lido, in attesa dell’inizio di Venezia 79

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Rocío Muñoz Morales è arrivata al lido e come di consueto si è concessa ai fotografi sulla spiaggia dell’Excelcior del Lido di Venezia. L’attrice e conduttrice condurrà le serate di apertura e di chiusura della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera.

Rocío Muñoz Morales aprirà la 79. Mostra nella serata di mercoledì 31 agosto 2022, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 10 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della 79. Mostra. Ecco tutte le foto:

Rocío Muñoz Morales nasce a Madrid nel 1988. È un’attrice, conduttrice ed ex modella. Dopo aver mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo in giovane età come ballerina professionista, studia per diventare attrice e debutta in alcune serie per la televisione spagnola. Nel 2012 fa il suo debutto nel cinema italiano nel film di Paolo Genovese Immaturi – Il viaggio e dal 2013 è la protagonista femminile della fortunata serie Un passo dal cielo in onda su Rai1. Lo stesso anno affianca Carlo Conti nella conduzione del 65° Festival di Sanremo durante le cinque serate, e nel 2015 è la protagonista del film Tango per la libertà di Alberto Negrin in onda su Rai1. L’anno successivo è nel cast del film internazionale All Roads Lead To Rome con Sarah Jessica Parker (2016). Tornata al cinema italiano, recita nelle commedie Natale da chef di Neri Parenti (2017) e Tu mi nascondi qualcosa di Giuseppe Loconsole (2018).

Rocío Muñoz Morales alterna il suo lavoro di attrice in Italia a una carriera che procede parallelamente in Spagna. Conduce per TVE1 l’edizione 2018 di Bailando con las estrellas e nei due anni consecutivi è la presentatrice della lunga maratona televisiva della notte di Capodanno, trasmesse sempre sul primo canale spagnolo TVE1. Sono numerose le campagne pubblicitarie che la vedono come testimonial in questi anni.

Nel 2017 avviene l’esordio teatrale in Italia con lo spettacolo Certe notti, a cui sono seguiti Dì che ti manda Picone (2018), Love Letters (2019), Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo Squartatore (2020), Parlami d’amore Mariù (2021) e Fiori d’acciaio (2022). Nel 2021 è al cinema nel film in lingua inglese They Talk To Me uscito successivamente su Prime Video e nella commedia di Enrico Vanzina Tre sorelle. A maggio 2022 sarà al centro della serie tv Mediaset Giustizia per tutti di Maurizio Zaccaro e nel film per Sky (Im)perfetti criminali di Alessio Maria Federici. Prossimamente la vedremo in due film di produzioni indipendenti: Uomini da marciapiede di Francesco Albanese per RaiCinema e Troppa famiglia di Pierluigi Di Lallo.
Volto amato dalla moda e dalla TV, Rocío è spesso ospite di programmi di successo e ha anche condotto una delle puntate di Le iene su Italia1. È un’attrice naturalizzata italiana, amata non solo per la sua eleganza e per la sua bellezza ma anche per la professionalità e l’amore con i quali affronta ogni suo progetto.

Per sempre la mia ragazza: libro, trama e cast del film

Per sempre la mia ragazza: libro, trama e cast del film

Da sempre cinema e letteratura danno vita a risultati particolarmente fortunati, in special modo quando si tratta di portare sul grande schermo storie romantiche, ricche di sentimenti e ostacoli da superare. Titoli come Le pagine della nostra vita, La risposta è nelle stelle o Vicino all’orizzonte sono perfetti esempi di questo filone, in grado di emozionare spettatori anche molto diversi tra loro. In questo filone si colloca anche Per sempre la mia ragazza, diretto nel 2018 da Bethany Ashton Wolf. Si tratta di un film sentimentale in piena regola, con un amore separato dal tempo ma destinato, in un modo o in un altro, a ricongiungersi.

Come i titoli citati, anche Per sempre la mia ragazza trae la propria storia da un romanzo omonimo. Si tratta di quello scritto da Heidi McLaughlin, la quale ha raccontato di aver avuto l’ispirazione per la storia semplicemente imbattendosi in una foto su Facebook. Questa mostrava un uomo nell’intento di chiedere scusa ad una ragazza. Nacque così il desiderio di dar vita ad una storia incentrata sul tema del perdono, che trova nei due protagonisti perfetta sintesi. Divenuto in breve un piccolo caso editoriale, il libro ottenne diverse offerte da parte di studi cinematografici, divenendo infine un film. Pur non ottenendo un’accoglienza critica particolarmente favorevole, diversa fu la risposta del pubblico.

Al box office, infatti, il film arrivò a guadagnare circa 16 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 3. Per sempre la mia ragazza non ha però potuto avvalersi di una distribuzione particolarmente estesa, e in diversi Paesi è ancora inedito. Un motivo in più per recuperare anche questo film, in grado come i suoi simili di scaldare il cuore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze con il libro. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo

Per sempre la mia ragazza: la trama del film

La vicenda qui proposta racconta la storia di Josie, giovane ragazza della Lousiana, e del suo fidanzato Liam, dalle grandi aspirazioni in ambito musicale. Proprio per inseguire queste, il giovane lascia Josie il giorno del loro matrimonio. Otto anni dopo è diventato un cantante country di successo. Un giorno scopre però che Mason, suo migliore amico, è morto in un incidente d’auto. Così decide di fermare il tour e tornare a St. Augustine per i funerali. Arrivato in città scopre che Josie ha una figlia di 7 anni e che lui è il padre. La ragazza aveva provato a contattarlo lasciandogli anche un messaggio in segreteria ma Liam non aveva mai risposto. L’uomo desidera ora imparare a conoscere la figlia Billy e spinta dalla bambina Josie si convince a dargli una nuova opportunità.

Per sempre la mia ragazza cast

Per sempre la mia ragazza: il cast del film

Ad interpretare l’ambizioso Liam si ritrova l’attore Alex Roe, noto per aver recitato in film come La quinta onda e Hot Summer Nights. Al fine di farlo immedesimare quanto più possibile con il personaggio, la regista lo ha portato a diversi festival di musica country, facendogli incontrare i veri cantanti di questo genere e permettendogli così di capire cosa vuol dire vivere quella musica e quegli ambienti. Parlando con loro, l’attore ebbe anche modo di affinare il proprio accento. Roe si dedicò inoltre a prendere lezioni di canto e chitarra, al fine di poter realmente eseguire i brani previsti per il suo personaggio. Per sentirsi ancor più a suo agio, tenne inoltre dei piccoli concerti per amici, al fine di prendere confidenza con il palco e il pubblico.

Per il ruolo di Josie si era invece inizialmente pensato alla supermodella Miranda Kerr. Ad ottenere il ruolo è però infine stata Jessica Rothe, vista in La La Land e protagonista di Auguri per la tua morte. Ad attrarla al personaggio di Josie vi è stato il fatto che si tratta di una figura femminile forte e ricca di indipendenza. Al fine di sviluppare una chimica tra di loro, Rothe e Roe sono più volte usciti insieme al termine delle giornate di set, stringendo un’ottima amicizia. La giovane Abby Ryder Fortson, nota per essere la figlia del protagonista in Ant-Man, interpreta qui la piccola Billy, figlia di Josie e Liam. Peter Cambor è Sam, il manager di Liam, mentre Travis Tritt è Walt. Tyler Riggs interpreta Jake Swan, fratello di Josie, e John Benjamin Hickey è Brian Page, padre di Liam.

Per sempre la mia ragazza: le differenze con il libro, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nell’adattare un romanzo per il grande schermo si rendono ovviamente necessarie alcune modifiche. Queste permettono infatti alla storia di adeguarsi ai canoni richiesti dal racconto cinematografico, e molto spesso tali cambiamenti permettono di esaltare certi aspetti piuttosto di altri. Il film Per sempre la mia ragazza segue in modo piuttosto preciso il racconto scritto dalla McLaughlin, ma vi è un significativo cambiamento. Nel libro i due protagonisti hanno infatti un figlio, che nel libro è invece diventata una bambina. Ciò è stato dovuto al desiderio di sviluppare un rapporto tra padre e figlia che permettesse al protagonista di riavvicinarsi al femminile, e di conseguenze anche all’ex fidanzata Josie.

Per scoprire se questa modifica risulta vincente e per poter apprezzare il film in sé, è possibile fruire di Per sempre la mia ragazza grazie alla suo passaggio in televisione martedì 30 agosto alle ore 21:25 sul canale Rai 1. Per chi non dovesse riuscire a vederlo in diretta, il titolo sarà poi reso temporaneamente disponibile sulla piattaforma Rai Play.

Fonte: IMDb, CinemaBlend

Centro Sperimentale di Cinematografia a Venezia 79 con tre restauri in anteprima mondiale

CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia sarà presente alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia con le seguenti iniziative che coinvolgeranno le due aree principali della Fondazione CSC: la Cineteca Nazionale e la Scuola Nazionale di Cinema.

CSC – Cineteca Nazionale sarà presente nella sezione Venezia Classici con tre restauri in anteprima mondiale: “La voglia matta” di Luciano Salce, “La marcia su Roma” di Dino Risi e“Teresa la ladra” di Carlo Di Palma. I film saranno l’occasione per ricordare Catherine Spaak, celebrare i centenari della nascita di Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi e Luciano Salce e rendere omaggio a Monica Vitti.

LA VOGLIA MATTA di LUCIANO SALCE (Italia, 1962, 110’, B/N)

Il film è stato restaurato da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Compass Film S.r.l. che ha messo a disposizione i negativi scena e colonna. Sarà presentato sabato 3 settembre, alle ore 16.45 in sala Corinto, alla presenza di Emanuele Salce e Ricky Tognazzi.

Durante un fine settimana l’industriale milanese Antonio Berlinghieri, quarantenne, sta andando con la sua Alfa “spider” a Pisa per trovare suo figlio. Antonio si imbatte in una (maliziosa) sedicenne, Francesca, che gli chiede un po’ di benzina per gli amici rimasti in “panne”. Un po’ per scherzare, un po’ perché interessato a Francesca, Antonio si lascia coinvolgere nel gruppo dei ragazzi, che lo invitano a passare con loro la domenica in uno “chalet” sul mare. Nello “chalet” cerca di colmare in qualche modo le differenze di mentalità e di gusti che derivano dall’età: trovandosi però sempre sull’orlo del ridicolo. Antonio ha un fondo d’ipocrisia borghese, e stenta a capire la spregiudicatezza di questi giovani, pur essendone nello stesso tempo affascinato. D’altra parte, anche Francesca stenta a prenderlo sul serio, incerta tra la compassione e la presa in giro: il turbamento prodotto in Antonio la lusinga, ma preferisce i coetanei. Concede all’uomo un momento di intimità, di notte, sulla spiaggia. Poi, all’alba, riparte con gli amici. Rimasto solo, stordito e col cuore pieno di amarezza, Antonio riprende il viaggio verso Pisa.

LA MARCIA SU ROMA di DINO RISI (Italia, 1962, 94’, B/N)

Il film è stato restaurato da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con la Filmauro di Aurelio De Laurentiis, a partire dai negativi scena e colonna.

Sarà presentato domenica 4 settembre, alle ore 17.00 in sala Corinto, alla presenza di Jacopo Gassman, Diletta D’Andrea Gassman e Ricky Tognazzi.

Domenico Rocchetti è un reduce della Prima guerra mondiale che va in giro mostrando una falsa medaglia e millantando grandi gesta per poter elemosinare qualche soldo dai passanti. Un giorno incontra il suo vecchio capitano che lo schiaffeggia per questo fingersi eroe di guerra e poi lo esorta ad unirsi al neonato partito fascista che a suo dire ha a cuore le sorti dei reduci. Durante un comizio in un paese di campagna, i camerati vengono malmenati dai contadini della zona tutti politicamente vicini al partito comunista. Fuggendo Rocchetti incontra un suo vecchio commilitone Gavazza che, ospite della famiglia della sorella e con poche prospettive, accetta di seguire Rocchetti e i fascisti, allettato dal miraggio della ridistribuzione delle terre. Durante gli scontri per lo sciopero dei netturbini di Milano, a cui i fascisti si erano sostituiti, Rocchetti e Gavazza vengono arrestati e condannati. Liberati da un’azione dei fascisti, sono coinvolti nella marcia su Roma. I due, dopo alcune disavventure, piano piano si rendono conto che le speranze riposte nel partito sono illusorie e che l’unica arma nelle mani dei camerati è la violenza e la sopraffazione. Dopo l’ennesimo e più grave caso di aggressione fascista, i due si defilano, guardando in mezzo alla folla il passaggio dei fascisti per Roma.

TERESA LA LADRA di CARLO DI PALMA (Italia, 1973, 125’, colore)

Il film è stato restaurato da CSC – Cineteca Nazionale a partire dai negativi scena e colonna messi a disposizione dalla Minerva Pictures Group S.r.l.

Sarà presentato martedì 6 settembre, alle ore 16.45 alla sala Corinto, alla presenza di Adriana Chiesa di Palma e Valentina di Palma.

Teresa Numa, nata ad Anzio da una famiglia numerosa, si trova costretta ad abbandonare la casa paterna e a cercare lavoro. Lasciati dieci posti in sette anni, finisce per fare la sguattera a casa del capostazione, il cavalier Nardecchia, a Campo di Carne. Qui genera un figlio ma riesce a sposare Sisto, padre della creatura, solo diversi anni dopo. Poiché il marito, convinto fascista, muore nel corso dello sbarco degli Alleati in Sicilia, Teresa si trasferisce momentaneamente a Roma, dove incomincia a vivere di espedienti ed entra nel giro di alcuni ladruncoli. Finita in prigione nell’imminenza della Liberazione, quando ne esce tenta inutilmente la fortuna a Livorno, a Genova e a Milano. Tornata di nuovo a Roma, finisce prima in carcere e poi addirittura in manicomio e si lega prima a Tonino Santità, autista di un ministro, e poi al ladruncolo Ercoletto. Dimessa dal manicomio criminale, invecchiata e semidistrutta, torna ad Anzio per riassaporare un po’ di illusoria felicità nei campi fioriti che la videro bambina.

Nell’ambito della 37. Settimana Internazionale della Critica, nella sezione SIC@SIC dedicata ai cortometraggi, saranno presentati in concorso “Reginetta” di Federico Russotto (in corsa per gli Student Academy Awards, i premi Oscar dedicati agli studenti, con il precedente corto “L’Avversario”) e “Resti” di Federico Fadiga.

“Reginetta”, interpretato da Chiara Ferrara e scritto da Mattia Caprilli, Francesca Nozzolillo e dallo stesso Federico Russotto, è un racconto di illusione e disincanto insieme. Una favola nera dove la bellezza è benedizione e condanna. Reginetta è una giovane contadina che si trova di fronte ad una reale possibilità di scalata sociale. Ma questa, passa dal duro confronto con un canone estetico immobile e apparentemente irraggiungibile. L’avvicinarsi a quella perfezione è l’unica via di salvezza.

Il film sarà presentato lunedì 5 settembre alle 14.00 in sala Perla.

“Resti” è una riflessione sulla rimanenza, sui rapporti con le cose e le persone che sono state. Un’indagine su una nostalgia paradossale, che si manifesta in una stagione della vita normalmente più orientata al futuro. Resti parla di un ponte tra momenti distanti, che non si sfiorano più, ma che in qualche modo si condizionano ancora, trasformandosi a volte in voragini. E’ interpretato da Gabriele Monti , Giulia Battistini, Niccolò Ferrero, Emma Valenti e Adriano Moretti, e scritto da Federico Fadiga insieme a Veronica Penserini e Chiara Zago.La proiezione ufficiale sarà mercoledì  7 settembre alle 14.00 in sala Perla.Entrambi i cortometraggi saranno disponibili, prossimamente, su Rai Cinema Channel.

CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia sarà presente, per il secondo anno, alla XIX edizione delle Giornate degli Autori sezione autonoma promossa da ANAC e 100autori – con alcune nuove iniziative.

Saranno organizzate tre masterclass che metteranno al centro la condivisione del processo creativo di storie per il cinema; momenti di dialogo e di confronto ai quali saranno coinvolte alcune classi del CSC – Scuola Nazionale di Cinema, anche nell’ottica di importanti progetti di formazione in corso d’opera per il Centro Sperimentale di Cinematografia.

Gli insegnanti d’eccezione saranno la regista e sceneggiatrice francese Céline Sciamma, lo sceneggiatore Alessandro Camon, padovano che vive e lavora a Los Angeles e il regista tedesco Edgar Reitz.

La masterclass con Céline Sciamma si terrà in Sala Laguna il 7 settembre alle ore 12.00. L’8 settembre doppio appuntamento, sempre in Sala Laguna: Alessandro Camon alle ore 12.00 e Edgar Reitz alle ore 16.00 con, a seguire dell’incontro, la proiezione di Heimat 2, Episodio 1 – Hermaned Episodio 2 – Juan.

“Siamo particolarmente felici” dichiara Marta Donzelli, Presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, “della riconferma della collaborazione con le Giornate, che rappresenta un’altra importante tappa per la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia nel percorso di ampliamento dell’offerta formativa e di rafforzamento dei rapporti internazionali della Scuola Nazionale di Cinema, luogo di eccellenza per il cinema italiano a venire. Le Masterclass offriranno una prospettiva molto concreta sull’opera dei grandi professionisti invitati, attraverso esempi pratici e ricordi di lavorazione. Le registrazioni delle Masterclass andranno a nutrire nuovi strumenti di e-learning attualmente in fase di progettazione.”

Inoltre, la collaborazione tra il CSC – Scuola Nazionale di Cinema e le Giornate degli Autori è triangolata da un’iniziativa promossa da BNL BNP Paribas. Si tratta di BNL x Cinema del futuro, sostegno del valore di 3.000 euro assegnato a un’opera prima o seconda individuata tra i film di finzione del Concorso delle Giornate. Saranno infatti 5 studenti del CSC a comporre la giuria che assegnerà questo riconoscimento – venerdì 9 settembre – a un’opera capace di distinguersi per coraggio e innovazione.

Film anni ’60 americani: tutti i migliori titoli da vedere

Film anni ’60 americani: tutti i migliori titoli da vedere

Il decennio degli anni Sessanta ricopre un’importanza fondamentale nella storia del cinema statunitense. Le grandi major (MGM, Warner Bros., United Artist, Paramount, 20th Century Fox, Columbia, Disney e Universal) controllavano in modo ferreo l’intera industria, dando vita in quegli anni a numerosi nuovi film campioni d’incasso. Eppure, nonostante ciò, nel corso del decennio questi studios andarono incontro ad una forte crisi finanziaria, dovuta in parte da sempre maggiori azzardi che non sempre si rivelavano vincenti. I grandi kolossal non erano infatti sempre sinonimo di guadagno e complici i cambiamenti culturali in atto, Hollywood dovette iniziare ad orientare anche altrove il proprio sguardo.

Ciò portò ad una vera e propria rivoluzione culturale, durante la quale i registi ebbero maggior controllo sui loro film, potendo così portare al cinema storie e tematiche nuove, lasciandosi ispirare dalle novità artistiche provenienti dall’Europa e introducendo anche elementi sino ad allora proibiti come la violenza, la sessualità e molte altre idee non ortodosse. Il cinema statunitense cambiò profondamente volto, dando vita a quella che è oggi chiama la New Hollywood. Gli anni Sessanta del cinema statunitense sono dunque un periodo estremamente fervido e ricco di capolavori celebrati ancora oggi. Per scoprire o riscoprire alcuni dei titoli più importanti, ecco un elenco dei migliori film americani anni 60:

Migliori film americani anni 60

Film americani anni 60 migliori

Come anticipato, il cinema statunitense degli anni Sessanta si è caratterizzato per produzioni e stili molto diversi tra loro. Nel corso di quegli anni sono infatti arrivati sul grande schermo grandi kolossal o film più sperimentali e riflessivi della società dell’epoca. Tra i migliori film americani anni 60 qui di seguito proposti si possono infatti ritrovare opere di ogni genere, dirette da importanti registi e interpretate da altrettanto celebri attori.

  • Lawrence d’Arabia, di David Lean (1962). Thomas Edmund Lawrence, interpretato da Peter O’Toole, è un ufficiale inglese dal temperamento singolare e poco conforme ai tradizionali codici militari. Durante la Prima guerra mondiale, trasforma in guerriglia la rivolta degli arabi contro i turchi, guidando i beduini alla conquista di Damasco. Uno dei più grandi kolossal di sempre, Lawrence d’Arabia ha vinto ben sette premi Oscar, tra cui quello per il miglior film.
  • Tutti insieme appassionatamente, di Robert Wise (1965). La Madre Superiora del monastero di Salzburg mette alla prova la vocazione di una postulante, la bella e giovane Maria, interpretata da Julie Andrew, facendola lavorare come governante in casa della famiglia Von Trapp, i cui figli vivono sotto un severo regime disciplinare impartito dal padre, un ammiraglio rimasto vedovo. Altro grande classico degli anni Sessanta, questo film vincitore di 5 Oscar è ricordato in particolare per la sua bellissima colonna sonora.
  • Gangster Story, di Arthur Penn (1967). Clyde Barrow, un piccolo truffatore, cerca di rubare una macchina ed incappa nella figlia del proprietario, un’insoddisfatta ragazza di provincia, Bonnie Parker. La loro carriera criminale si evolve rapidamente, da piccoli furti ad una rapina in banca, ma le tensioni tra la coppia e gli altri membri del loro gruppo, possono però portare seri problemi. La storia di Bonnie e Clyde raccontata da Penn, in un film ricco di violenza, erotismo e libertà è tra i film più celebri degli anni Sessanta.
  • Un uomo da marciapiede, di John Schlesinger (1969). Joe Buck è un giovane cowboy texano che arriva a New York convinto che con il suo aspetto possa fare una vita da gigolo. Presto scopre che il mondo non è come aveva immaginato, e che è rimasto senza soldi e amici. Interpretato da Jon Voight e Dustin Hoffman, questo film ha portato sul grande schermo temi fino a quel momento ritenuti inammissibili in un film, proponendo un volto inedito e reale degli Stati Uniti.
  • Easy Rider, di Dennis Hopper (1969). Due giovani ribelli decidono di intraprendere un viaggio in motocicletta attraverso gli Stati Uniti. La loro ricerca della libertà è destinata a scontrarsi con i pregiudizi e con l’intolleranza della società americana. Simbolo della New Hollywood, Easy Rider portò sul grande schermo quella cultura di controtendenza tipica della fine degli anni Sessanta, ed ha inoltre il merito di aver lanciato la carriera di Jack Nicholson.
  • 2001: Odissea nello spazio, di Stanley Kubrick (1968). il dottor Bowman viene inviato nello spazio con altri astronauti a studiare un monolite nero. Durante il viaggio, HAL, il computer di bordo dell’astronave, comincia a disobbedire agli ordini e ciò porta alla resa dei conti tra uomo e macchina. Uno dei capolavori di Kubrick è anche uno dei film che più hanno ridefinito il genere fantascienza. Semplicemente un classico imprescindibile.
  • Psycho, di Alfred Hitchcock (1960). Una donna, in fuga dopo aver rubato una grossa somma di denaro, si ferma ad un solitario motel, gestito dal giovane e inquietante Norman Bates. Tra i più celebri film realizzati dal maestro del brivido Hitchcock, Psycho offre nuove forme narrative, unite ad una storia di ossessione e follia che ancora oggi fa scuola.
  • La grande fuga, di John Sturges (1963). 1944. Un gruppo di soldati inglesi e americani, prigionieri in un campo di concentramento tedesco di massima sicurezza durante la Seconda Guerra Mondiale, progettano un elaborato piano di fuga. Altro grande classico degli anni Sessanta, questo film con Steve McQueen è un inno alla libertà e all’avventura, citato e omaggiato innumerevoli volte.
  • Rosemary’s Baby, di Roman Polanski (1968). Dopo essersi trasferita a Parigi, Rosemary rimane incinta, ma il futuro nascituro è stato preso di mira da una presenza diabolica. Primo film realizzato da Polański negli Stati Uniti, è considerato una pietra miliare del cinema, soprattutto per la tensione psicologica enfatizzata da una regia naturalistica e per il trattamento del tema del satanismo, all’epoca ancora un tabù.
  • Cleopatra, di Joseph L. Mankiewicz (1963). Il vittorioso generale Giulio Cesare va in visita in Egitto con l’intenzione di evitare la guerra civile, visti i rapporti tesi fra Cleopatra e suo fratello. L’uomo rimane affascinato dalla bellezza ed intelligenza della donna e la proclama immediatamente regina. Ma il destino della loro storia d’amore è contraddistinto da tragedie e tradimenti. Indicato come il film più costoso della storia, questo kolossal è un tripudio di scenografie monumentali, scene di massa e una storia ricca di emozioni forti, con Elizabeth Taylor nei panni della celebre regina.

Film americani anni 60 romantici

Film americani anni 60 romantici

Per il cinema sentimentale, gli anni Sessanta sono stati un decennio particolarmente importante. In quegli anni hanno infatti preso vita alcuni dei più celebri film di sempre. Che fossero grandi produzioni vincitrici di Oscar o film di stampo più autoriale e indipendente, i sentimenti sono sempre stati i grandi protagonisti. Ecco alcuni dei migliori film americani anni 60 romantici:

  • L’appartamento, di Billy Wilder (1960). Bud Baxter, impiegato in una grande compagnia di assicurazioni, fa una rapida carriera, non per i suoi meriti personali ma perché, avendo un appartamento da scapolo, ne concede l’uso ai superiori che vi incontrano le loro amichette. Ben presto, però, anche lui troverà l’amore. Non solo uno dei migliori film romantici di sempre, ma anche uno dei film con quella che è definita una delle sceneggiature più magnificamente scritte della storia del cinema. Semplicemente un classico.
  • A piedi nudi nel parco, di Gene Saks (1967). Poco dopo il loro matrimonio con l’avvocato Paul, la vivace Corie è alla ricerca di un compagno per la madre e cerca di coinvolgere il vicino di casa Victor. L’organizzazione di un appuntamento tra i due, però, mette a rischio la coppia di neosposini. Interpretato da Robert Redford e Jane Fonda, questo film è un altro grande classico del cinema romantico statunitense degli anni Sessanta.
  • My Fair Lady, di George Cukor (1964). Un pomposo professore di Henry Higgins, è così sicuro delle proprie abilità che si assume il compito di trasformare una ragazza della classe operaia in qualcuno che può passare per un membro colto dell’alta società. Con protagonista Audrey Hepburn, questo titolo vincitore dell’Oscar al miglior film è una commedia sentimentale assolutamente imperdibile.
  • West Side Story, di Jerome Robbins e Robert Wise (1961). Sullo sfondo di guerriglie tra due band rivali, i Jets di New York e gli Sharks di Porto Rico, nasce una storia d’amore tra due dei loro componenti. Una rivisitazione del celebre Romeo e Giulietta sottoforma di musical e premiata con ben dieci premi Oscar. Tanto è grande la sua popolarità, che nel 2021 il regista Steven Spielberg ne ha realizzato un remake altrettanto magnifico, anch’esso dal titolo West Side Story.
  • Il laureato, di Mike Nichols (1967). Benjamin Braddock, rampollo di una ricca famiglia americana, torna a casa dopo il conseguimento della laurea. I suoi genitori gli presentano una ragazza nella speranza che i due possano fidanzarsi, ma Benjamin si innamora invece della madre di lei. Interpretato da Dustin Hoffman, Il laureato è uno dei migliori film degli anni Sessanta, una storia d’amore che è anche lo specchio di anni complessi, segnati dalle rivoluzioni giovanili e da una forte incertezza nei confronti del futuro.

Film americani anni 60 commedie

Film americani anni 60 commedie

Non meno significative sono state le commedie statunitensi degli anni 60, nelle quali si possono ritrovare non solo brillanti gag o interpretazioni ma anche profonde riflessioni sulla società dell’epoca. Ancora una volta le commedie sono infatti state il mezzo per trasmettere ben più che semplici risate. Ecco alcune dei migliori film americani anni 60 commedie:

  • Hollywood Party, di Blake Edwards (1966). Nel semplice tentativo di allacciarsi le scarpe, un attore figurante di nome Hrundi fa esplodere l’intero set di un film di guerra. Il regista infuriato ordina a Fred Clutterbuck di licenziarlo immediatamente ma per una serie di circostanze fortuite, l’uomo viene invece invitato ad una festa esclusiva dove, naturalmente, non manca di seminare il panico. Questo film con protagonista Peter Sellers è semplicemente una delle commedie più spassose degli anni Sessanta.
  • Colazione da Tiffany, di Blake Edwards (1960). In un condominio di Manhattan si incontrano lo squattrinato scrittore Paul e l’affascinante Holly, che è alla continua ricerca di un uomo facoltoso da sposare. In questa brillante commedia Audrey Hepburn sfoggia tutto il suo talento, affermandosi come una delle migliori attrici di sempre e vincendo poi un Oscar per la sua interpretazione.
  • Le folli notti del dottor Jerryll, di Jerry Lewis (1963). Stanco di essere deriso dagli studenti, l’eccentrico professore di chimica Julius Kelp scopre una soluzione vitaminica che lo trasforma in un disinvolto conquistatore. Diretto e interpretato da Jerry Lewis, uno dei più grandi mattatori della commedia americana, questo film è un concentrato di demenzialità, situazioni esilaranti e invenzioni cinematografiche.
  • Mary Poppins, di Robert Stevenson (1964). Quando una famiglia di Londra assume Mary Poppins come badante, non si aspetta quel che lei porterà. Nonostante la severità ed il rigore della donna, i due bambini rimangono incantati dalle sue doti, dai suoi amici e dai segreti nascosti nella sua borsa senza fondo. Mary cambia la vita non solo a loro, ma alla famiglia intera. Mary Poppins è un film che ha fatto epoca, tanto per le sue canzoni quanto per le tecniche utilizzate nel realizzarlo.
  • Indovina chi viene a cena?, di Stanley Kramer (1967). Una coppia di liberali bianchi deve affrontare il proprio razzismo latente quando la figlia presenta loro il fidanzato di colore. Con attori del calibro di Spencer Tracy, Sidney Poitier e Katherine Hepburn, il film è una brillante commedia che riflette sulle tensioni razziali particolarmente accese in quegli anni negli Stati Uniti.

Film americani anni 60 western

Film americani anni 60 western

Gli anni Sessanta sono stati per il genere western un decennio particolarmente importante, segnato da nuovi racconti, personaggi, temi e riflessioni sull’identità degli Stati Uniti. I film western di questo periodo si caratterizzano inoltre per una maggior brutalità, specchio di un’America sempre più dilaniata dall’interno. Ecco i migliori film americani anni 60 di genere western da vedere:

  • I magnifici sette, di John Sturges (1960). I contadini di un villaggio messicano, stanchi dei soprusi di una banda di fuorilegge, si rivolgono a un pistolero texano per ottenere la sua protezione. Quest’ultimo giunge sul posto insieme a sei uomini, dando inizio agli scontri. Uno dei più celebri film western di sempre, con attori quali Yul Brynner, Charles Bronson e Steve McQueen e portatore sul grande schermo di nuovi temi e stili.
  • Il mucchio selvaggio, di Sam Peckinpah (1969). Un gruppo di ex galeotti, capeggiati da Dick Thornton, spara a Pike Bishop che con la sua banda ha appena assalito un ufficio postale. Ne conseguirà un’accesa faida. Altra pietra miliare del western statunitense degli anni Sessanta, il film riflette tanto sul suo genere di riferimento quanto sugli Stati Uniti di quel tempo.
  • L’uomo che uccise Liberty Valance, di John Ford (1962). Ai primi del 1900, il senatore Ramson Stoddard torna al paese dove aveva avuto inizio la sua carriera politica, per assistere al funerale di Tom Doniphon, uno sconosciuto cowboy. Lo ricorderà raccontando la sua storia e le cause della morte. Uno degli ultimi film di Ford è anche uno dei più importanti nella carriera del leggendario regista. Un’opera diversa da quelle per cui è noto, che non manca però di offrire uno sguardo inedito sui personaggi e sull’ambiente che li circonda.
  • Butch Cassidy, di George Roy Hill (1969). La storia della celebre coppia di rapinatori del west, Butch Cassidy, intelligente ma spendaccione e Sundance Kid, pistolero impareggiabile. Rapinano banche e vagoni postali senza mai uccidere e sognano il Sudamerica per poter vivere felici. Interpretato da Paul Newman e Robert Redford, il film è considerato uno degli ultimi grandi western, un’opera crepuscolare ricca di sentimento e malinconia.
  • La conquista del West, di John Ford, Henry Hathaway, George Marshall e Richard Thorpe (1962). Tre generazioni di una famiglia si muovono verso ovest, seguendo l’avanzare della frontiera tra mille ostacoli e difficoltà. Film diviso in cinque episodi, La conquista del West è un lungo racconto che copre circa cinquant’anni di storia americana nell’Ottocento, con tutto il progresso e i cambiamenti che ne hanno sconvolto l’identità.

Film americani anni 60 su YouTube

Film americani anni 60 YouTube

Sempre più su YouTube si possono ritrovare gratuitamente numerosi film completi, in particolare di anni ormai lontani, potendo così riscoprire opere difficili da reperire. Qui di seguito si indicano in particolare tre brillanti film americani anni 60 su YouTube:

  • L’erba del vicino è sempre più verde, di Stanley Donen (1960). Victor e Hilary Rhyall, una coppia di nobili inglesi un tempo benestanti, sono obbligati ad aprire al pubblico il loro castello e a organizzarvi visite guidate, al fine di sostentare le proprie finanze. Fra i visitatori capita un giorno il milionario americano Charles Delacro, che s’innamora all’istante della padrona di casa. Interpretata da Cary Grant, questa brillante commedia è un titolo poco apprezzato al momento della sua uscita, ma che ha poi goduto di un successo tardivo.
  • Una sposa per due, di Henry Levin (1962). Una giovane moglie decide di seguire i consigli della madre per rendere il marito più attento e geloso. Un’altra brillante commedia che ancora nel pieno delle regole del cinema classico diverte e affascina, in particolare per le interpretazioni dei protagonisti.
  • Angeli con la pistola, di Frank Capra (1961). Apple Annie è una mendicante che sta per ricevere la visita dell’amata figlia. La donna però è impaurita da come la giovane, accompagnata dal fidanzato aristocratico, possa reagire vedendola ridotta in povertà, soprattutto dopo averle mentito per anni dicendole di essere una figura importante in società. Capra dirige un’altra commedia di successo con Bette Davis e Peter Falk.

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Tessa Thompson e Joseph Gordon-Levitt protagonisti del thriller fantascientifico Ash

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L’attrice Tessa Thompson, recentemente vista in Thor: Love and Thunder, e l’attore Joseph Gordon-Levitt saranno i protagonisti del thriller di fantascienza Ash di Flying Lotus, il produttore/musicista/regista il cui vero nome è Steven Ellison. Nel 2017, infatti, egli aveva esordito alla regia con Kuso, una commedia horror surrealista ad episodi. Questo suo secondo lungometraggio sarà inoltre prodotto dal regista sudafricano di fantascienza Niell Blomkamp (District 9), il che permetterà a Lotus di poter contare su di una maggiore visibilità. Con il casting dei due attori, il regista ha ora dichiarato che si tratta di “un sogno assoluto che si avvera poter collaborare con alcuni degli attori più talentuosi là fuori!“.

Nel film la Thompson interpreterà una donna che si sveglia su un pianeta alieno e scopre che l’equipaggio della sua stazione spaziale è stato massacrato, mentre Gordon-Levitt interpreta l’uomo che la salva da quella situazione. Tuttavia, apparentemente, non tutto è come sembra e la donna potrebbe non essere del tutto certa di potersi fidarsi del suo soccorritore, mentre lui inizierà a sospettare che lei potrebbe essere coinvolta nelle orribili morti del suo equipaggio. La loro indagine innescherà una catena di eventi da incubo a cui entrambi dovranno riuscire a sopravvivere.

Ash sarà prodotto dallo studio indipendente americano XYZ Films e dalla società di produzione neozelandese GFC Films di Auckland. Blomkamp e la società di produzione americana Echo Lake Entertainment, invece, saranno come anticipato i produttori esecutivi del film. La sceneggiatura originale è di Jonni Remmler, mentre, oltre alla regia, Flying Lotus si occuperà anche di comporre la colonna sonora del film. Ash entrerà in produzione in Nuova Zelanda il prossimo anno, con un’uscita prevista dunque non prima della fine del 2023.

Fonte: Collider

Zack Snyder’s Justice League: la Warner Bros. si sarebbe pentita di averla distribuita

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Nel marzo del 2021, dopo una campagna social senza precedenti promossa dai fan, la Warner Bros. ha deciso di rilasciare la Zack Snyder’s JusticeLeague (qui la recensione), la versione del film così come concepita da Snyder prima di dover abbandonare il progetto per motivi famigliari. Con una durata di circa 4 ore, il film è stato dunque rilasciato su HBO Max, ottenendo ampi consensi. Il film è infatti diventato il quarto titolo più visto in streaming sulla piattaforma nel corso di quell’anno, ed è stato ampiamente considerato superiore alla versione cinematografica del 2017, ricevendo elogi per la regia, la colonna sonora, le sequenze d’azione e le interpretazioni.

Ad un anno di distanza, però, la Warner Bros. non sarebbe poi tanto contenta di aver ceduto alle richieste di completare e distribuire il film. Sebbene i fan del regista siano stati  più che felici di vedere la “Snyder Cut“, la sua uscita ha tutt’altro che placato i loro animi, ma al contrario li ha resi ancora più irremovibili sul fatto che i piani originari per lo “SnyderVerse” dovrebbe essere completamente ripristinati.

Proprio a causa di ciò alcuni dirigenti della Warner Bros. avrebbero affermato che la Zack Snyder’s Justice League non avrebbe mai dovuto vedere la luce e il fatto che ciò sia avvenuto è visto come un grave errore. Ciò ha infatti contribuito a rafforzare ulteriormente il potere dei fan nei confronti di quello dello studios, rendendo più difficile organizzare i progetti futuri senza tenere in considerazione la volontà di questa fanbase.

La recente cancellazione del film Batgirl, l’incerto destino di The Flash e i numerosi progetti futuri ancora non meglio definiti hanno poi reso ancor più precaria la posizione della Warner Bros., proprio ora che sarebbe intenzionata a dar vita ad un progetto di universo cinematografico condiviso a lungo termine simile a quello dei Marvel Studios. La Zack Snyder’s Justice League, dunque, a più di un anno di distanza dalla sua uscita, ha assunto le sembianze di un grande monito per la Warner Bros., decisa a prestare maggior attenzione alle proprie mosse future.

Fonte: ScreenRant, Variety

Oscar 2023: Chris Rock ha rifiutato di condurre la cerimonia

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Oscar 2023: Chris Rock ha rifiutato di condurre la cerimonia

Nel corso di una sua recente esibizione pubblica, l’attore Chris Rock ha affermato che gli è stato chiesto di condurre la cerimonia degli Oscar nel 2023. Rock ha però anche aggiunto di aver rifiutato l’offerta, non avendo alcun desiderio di tornare agli Oscar nel prossimo futuro. Ciò è dovuto, come noto, a quanto accaduto nel corso dell’edizione del 2022, quando Will Smith, candidato come miglior attore per il film King Richard – Una famiglia vincente, è salito sul palco per dare uno schiaffo a Rock, dopo che questi aveva fatto battuta nei confronti di Jada Pinket-Smith, moglie di Will.

Le ricadute di questo evento si protraggono ancora oggi per entrambe le parti, soprattutto dopo che Smith ha ricevuto un divieto di 10 anni dalla partecipazione agli Oscar. Sebbene Smith abbia chiesto scusa in modo formale a Rock, il comico ha detto molto poco sull’incidente, offrendo principalmente il suo punto di vista in varie apparizioni in piedi. Anche nel caso della sua ultima apparizione, dove ha dichiarato di non voler tornare agli Oscar, Rock ha affermato che farlo sarebbe un po’ come tornare sulla scena del crimine. Rock ha anche rivelato che una grande azienda gli aveva chiesto di partecipare a uno spot del Super Bowl, ma che ha rifiutato anche quell’opportunità.

L’attore sembra dunque deciso a mantenere un profilo basso per i tempi a venire, rifiutando quel ruolo di conduttore degli Oscar che tanto brillantemente aveva ricoperto già nel 2005 e nel 2016. Per l’Academy sorge dunque ora il problema di trovare un nuovo conduttore. Dopo due anni in cui la cerimonia si era svolta senza, nel 2002 anno sono state le attrici Amy Schumer, Wanda Sykes e Regina Hall a gestire la cerimonia. Il fatto che gli Oscar stiano cercando un conduttore anche per la prossima edizione sembra indicare un ritorno a pieno regime a questa formula. Tutto sta nel vedere a chi, a seguito del rifiuto di Rock, verrà proposto tale onore.

Fonte: ScreenRant

Batgirl: il film potrebbe ancora essere distribuito in futuro

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Batgirl: il film potrebbe ancora essere distribuito in futuro

Con l’annuncio di una “proiezione funebre” riservata ai soli addetti ai lavori del film Batgirl, il destino del lungometraggio diretto per la Warner Bros. da Adil El Arbi e Bilall Fallah sembra non prevedere altro se non l’archiviazione e il definitivo oblio. Di recente, inoltre, è stato reso noto che lo studios intende rimuovere il costo del film, pari a circa 90 milioni, dalle proprie tasse e ciò renderebbe illegale la sua uscita per scopi economici. Tale decisione potrebbe però non essere irreversibile. La speranza di un futuro per Batgirl è racchiusa in quanto sta accadendo all’altro film recentemente cancellato dalla Warner Bros., ovvero Scoob!: Holiday Haunt, il nuovo film d’animazione dedicato a Scooby-Doo.

Anche questo titolo, infatti, è stato cancellato a ormai pochissimo dalla sua ultimazione. Prima di rimuovere anche i costi di questo film, pari a circa 35 milioni, dalle proprie tasse e archiviarlo, la Warner Bros. sembra però intenzionata a finanziare il suo completamento, così da poterlo eventualmente distribuire in futuro qualora si cambiasse idea sul suo destino. Lo studios può infatti tranquillamente decidere di rimborsare le agevolazioni fiscali e avere dunque di nuovo l’autorizzazione a rilasciare il prodotto in questione.

Proprio nel momento in cui il suo destino sembra complicarsi ulteriormente, anche per Batgirl sembra poterci essere ancora qualche speranza, specialmente considerando che la Warner Bros. potrebbe decidere di riadattare il film in formati nuovi, come ad esempio per farlo diventare una serie televisiva per il servizio di streaming HBO Max. L’ipotesi più probabile, qualora si decida di riprendere in mano il progetto, è che la sua distribuzione avvenga in modo differente da quanto inizialmente previsto, cosa che sarebbe ad ogni modo un netto passo avanti rispetto a non essere distribuito affatto.

Come noto, Batgirl vanta un cast di tutto rispetto, composto da Leslie Grace nei panni di Barbara Gordone, alias Batgirl, e JK Simmons in quelli del padre di Barbara, il commissario Jim Gordon. Il film avrebbe inoltre dovuto segnare anche il ritorno di Michael Keaton nel ruolo di Batman (come farà anche in “The Flash”). Brendan Fraser, invece, era stato chiamato a ricoprire la parte del cattivo, Firefly.

Fonte: ScreenRant

DC League of Super-Pets, la recensione del film WB

DC League of Super-Pets, la recensione del film WB

Inutile nascondersi, a prescindere da trailer e lanci promozionali per un film come DC League of Super-Pets sarebbe impossibile farlo, e tra centinaia di titoli che promettono sorprese o colpi di scena quello di Jared Stern – al cinema da giovedì 1 settembre, distribuito da Warner Bros. Pictures – è sicuramente uno dei più classici film per tutta la famiglia in circolazione. Ovviamente, preferibilmente per famiglie nelle quali i genitori abbiano avviato i figli alla passione per i fumetti, e si abbia un minimo di dimestichezza con i cinecomic di Marvel e DC Comics.

Per famiglie appassionate di Marvel e DC Comics

La scelta di campo tra le due è dichiarata, esplicitamente, sin dal titolo, ma i riferimenti alla concorrenza – da Iron Man ai Fantastici 4 e Thor – non mancano. Sempre con leggerezza e con il sorriso, che accompagna gli spettatori in questa avventura edificante e parodistica nella quale i più grandi faranno fatica (ma non troppa) a riconoscere le voci di Maccio Capatonda (scelto come doppiatore di Asso, il “Bavoso” ribattezzato “Bat-Segugio” per incoraggiare all’affiliazione con Batman) e Lillo, per il supercane protagonista, Krypto.

Che vediamo in una profonda crisi di fiducia, dopo un inizio idilliaco che ci racconta del rapporto speciale stretto con il suo celebre padrone, Superman. Li vediamo condividere gli stessi superpoteri e combattere fianco a fianco il crimine nella città di Metropolis. Almeno fino a che qualcosa li divide… Più che il rapporto con Lois Lane, è sicuramente il rapimento del kriptoniano e della Justice League a spingere Krypto a convincere un improvvisato gruppo di animali domestici – composto dal suddetto Asso, la maialina MP, Merton la tartaruga e lo scoiattolo Chip – a mettere a frutto gli strani superpoteri che il piano della perfida Lulu gli ha imprevedibilmente regalato.

DC League of Super-PetsUna Origin Story che guarda al futuro

Un brevissimo accenno alle origini (rivisitate) della presenza di Krypto al fianco del piccolo Kal-El, che rimanda visivamente – e non solo – al Superman originale di Richard Donner del 1978, pone le premesse per una incongruenza successiva, figlia della scelta di dare una storia ‘Super’ anche al quadrupede eroe protagonista. Niente di grave, per quanto sarebbe stato evitabile, soprattutto per l’esistenza di una ampia letteratura sul personaggio e di una Origin Story che si è voluto cambiare. Probabilmente per coerenza con la moderna sensibilità e con la centralità del discorso contro la sperimentazione animale.

Filologia a parte, senza insistere sull’opportunità di aderire a un canone forzato di apparentamento tra Super Pets e supereroi, per altro quelli della già non troppo fortunata Justice League, ed evitando di sottolineare l’inevitabile “l’unione fa la forza”, sono naturalmente i temi più ‘animalisti’ (abbandono ed egoismo umano inclusi) a colorare questo insolito e divertente team-up. Da un lato, costruito per i più piccoli e popolato da personaggi a loro dedicati, dall’altro, capace di offrire – cosa rara nei film ‘dei grandi’ – un convincente scontro One on One e poi un equilibrato conflitto finale, pur affollato come forse solo nel franchise degli X-men.

In questo senso, quello che approderà anche su piattaforma con il VG “DC League of Super-Pets: Le avventure di Krypto e Asso” è un vero film di supereroi, anche se resta la curiosità di cosa potrebbe riservarci uno sfruttamento maggiore di un personaggio fino a ora relegato ai singoli camei nella Titans di Netflix, nella quarta stagione di Smallville o nelle animazioni come Superman/Batman: Apocalypse e Justice League Action. O migliore, come – vogliamo credere – avremmo potuto vedere nello script di Kevin Smith per il Superman diretto da Tim Burton.

Venezia 79: Premio degli spettatori – Armani beauty al miglior film della sezione Orizzonti Extra

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Ritorna alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, per la sezione Orizzonti Extra al suo secondo anno, il premio da parte degli spettatori al miglior film, con il supporto del main sponsor della Mostra, Armani beauty.

Il Premio degli spettatori – Armani beauty sarà attribuito con una votazione a cui avranno diritto tutti gli spettatori dei nove film della sezione Orizzonti Extra, ovvero chi compererà il singolo biglietto, chi sarà abbonato all’intera sezione, e tutti gli accreditati che avranno richiesto un biglietto per i film della sezione stessa, limitatamente alla proiezione ufficiale di ciascun film in programma in Sala Giardino alle ore 21.00.

Ogni spettatore con diritto al voto riceverà una mail con un link individuale per esprimere la propria preferenza. Si potrà esprimere un voto da 1 a 10. Il link potrà essere utilizzato una sola volta, dopodiché non sarà più valido. Lo spettatore che riceverà il link di votazione, dovrà esprimere il proprio giudizio entro le ore 20.00 del giorno successivo alla proiezione ufficiale del film. Nel caso dell’ultimo film, in programma venerdì 9 settembre, la votazione dovrà essere effettuata entro le ore 13.00 di sabato 10 settembre.

Il Premio degli spettatori – Armani beauty sarà attribuito al film che avrà ottenuto la media più alta dei voti espressi. La consegna avrà luogo nel corso della cerimonia di premiazione finale, sabato 10 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema, Lido di Venezia).

La sezione Orizzonti Extra, inserita nella Mostra a partire dall’anno scorso, si configura come un’estensione di Orizzonti, la sezione competitiva rivolta alle nuove tendenze del cinema mondiale, che nel corso degli anni ha contribuito a far conoscere e a lanciare autori oggi ampiamente affermati. Meno legata a criteri di formato e durata, Orizzonti Extra propone una selezione di opere senza vincoli di genere, durata e destinazione, purché superiori ai 60 minuti, con particolare attenzione per i film che si misurano con i generi e la produzione corrente, caratterizzati da intenti d’innovazione e di originalità creativa nel rapporto con il pubblico cui sono rivolti.

Le proiezioni dei film di Orizzonti Extra sono seguite da incontri del pubblico con i registi, autori e interpreti, condotti dalla scrittrice e autrice Chiara Tagliaferri.

Trentino Film Commission: fondo dedicato al settore cinematografico e audiovisivo

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La terza e ultima data del 2022 per presentare la domanda per accedere al contributo a fondo perduto, stanziato dalla Trentino Film Commission, è fissata al 20 settembre 2022. Il Film Fund è destinato al finanziamento di opere cinematografiche, di fiction, di serie, programmi per la televisione e progetti di documentario, sia nazionali sia internazionali.

I soggetti beneficiari che possono presentare domanda sono le società di produzione cinematografica, televisiva e di documentari; i progetti saranno esaminati da un Comitato tecnico-scientifico che stilerà la graduatoria dei soggetti idonei, valutandone la qualità, le credenziali della produzione e degli interpreti, la ricaduta economica sul territorio, la capacità di promuovere il territorio, le prospettive di distribuzione, gli accordi di co-produzione e infine l’eventuale certificazione di sostenibilità dell’opera.

Grande novità di quest’anno è l’aumento della dotazione finanziaria per l’anno 2022, che sale a 2 milioni di euro; i lungometraggi, cortometraggio, serie televisive, fiction televisive e di animazione possono ricevere un contributo massimo di importo pari a € 400.000,00 purché una parte delle riprese sia effettuata in Trentino, venga speso sul territorio un importo pari ad almeno il 150% del contributo e che almeno il 20% della troupe sia composta da professionisti locali durante il periodo di riprese in Trentino.

I documentari e le opere multimediali potranno invece ricevere un contributo massimo di importo pari a € 40.000 e anche in questo caso parte delle riprese devono essere effettuate in Trentino, deve essere speso sul territorio un importo pari ad almeno il 120% del contributo e almeno due membri del cast tecnico devono essere professionisti locali; in alternativa contratto di co-produzione con una Produzione locale.

La domanda di contributo deve essere presentata prima dell’avvio dei lavori relativi al progetto presentato.

‘De Sica, Io e Il giardino dei Finzi Contini’: il diario di Lino Capolicchio presentato a Venezia 79

Sarà presentato a Venezia 79 De Sica, Io e Il giardino dei Finzi Contini, il diario inedito di Lino Capolicchio, attore, sceneggiatore e regista italiano, mancato lo scorso maggio, edito da Bietti ed. in collaborazione con Cinecittà. Il testo, curato da Nicole Bianchi, è accompagnato da un’intervista di Bianchi stessa, che può considerarsi a tutti gli effetti l’ultima dichiarazione ufficiale dell’attore.

La presentazione si svolgerà il 7 settembre e verrà moderata da Andrea Purgatori, che ha conosciuto e lavorato con Capolicchio; tra gli ospiti, si aspettano: Alessio Boni, diretto da Capolicchio nel film “Diario di Matilde Manzoni” (2002); la regista Ra Di Martino, che ci concede un estratto recente dell’intervista all’attore, dal suo doc “Il giardino che non c’è” (2021). Tra gli ospiti presenti anche Ilaria Floreano per Bietti ed. e Francesca Golino, la vedova Capolicchio. E infine Nicole Bianchi, che ha curato l’intero volume.

Dall’introduzione di Nicole Bianchi al volume: “Il diario di Capolicchio è uno scritto intimo, spontaneo, espressione della vivacità cerebrale dell’artista, laddove il Cinema – la sua sacralità, il suo potere d’intrattenimento – è il filo rosso che non si rarefà mai. Lino Capolicchio ha in sé anche il pregio di celebrare spesso la Settima arte non in riferimento al proprio talento, alle opere che gli hanno dato luce, ma con l’ammirazione, la critica, lo stupore, la franchezza dell’attento spettatore, che è affamato di guardare i grandi titoli, italiani e non, della Storia del Cinema: qua e là ci sono, infatti, vere e proprie piccole recensioni, non nate come tali, ma che alla lettura assumono un valore interessante per il punto di vista peculiare, mai banale.”

L’impero dei lupi: trama e cast sul film con Jean Reno

L’impero dei lupi: trama e cast sul film con Jean Reno

Thriller francese del 2005, L’impero dei lupi è diretto da Chris Nahon, noto per i suoi film d’azione come Kiss of the Dragon e The Last Vampire. Qui al suo secondo lungometraggi, il regista dirige una storia ricca di suspence, omicidi e indizi da seguire in vista della risoluzione finale. Con un cast che vanta il popolare attore Jean Reno e l’italiana Laura Morante, il titolo ha negli anni acquistato un sempre maggior fascino. Motivo di ciò sono la sua atmosfera e l’intrigo della trama.

L’opera è tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore e sceneggiatore francese Jean-Christophe Grangé, già noto per il libro I fiumi di porpora, da cui è a sua volta stato tratto un film. Grangé ha in quest’occasione collaborato anche alla scrittura del film, assicurandosi che questo rispettasse i principali eventi e risvolti del libro. Pur tralasciando alcuni aspetti, infatti, lo scrittore ha affermato che si è in tutti i modi cercato di rimanere il più fedeli possibile al testo letterario da lui pubblicato nel 2003.

Le riprese si sono poi svolte in un diverse location, tra cui la regione asiatica della Cappadocia, a Istanbul e a Parigi, dove si svolgono i principali eventi del film. Con un budget attestato intorno ai 27 milioni di euro, il film non si è poi rivelato il successo economico sperato. Il suo incasso complessivo, infatti, sembra ammontare soltanto intorno agli 11 milioni. Con il tempo però, il film è diventato particolarmente ricercato dai fan del genere, e non manca di essere riproposto anche in televisione, ottenendo buoni ascolti.

L’impero dei lupi: la trama del film

La trama del film ruota intorno ad Anna Heymes, una benestante parigina di circa trent’anni. La sua occupazione principale è quella di essere moglie e donna di casa. L’equilibrio della sua vita perfetta inizia ad entrare in crisi nel momento in cui la donna si trova ad avere una serie di inquietanti incubi relativi ad una serie di brutali omicidi. Incerta su cosa quelle visioni vogliano dire, la donna inizia a rivolgersi ad una psichiatra, la quale cerca di aiutarla nella comprensione di ciò che le sta accadendo. Anna, infatti, sospetta un male al cervello, che potrebbe essere la causa dei suoi dolori come anche della momentanea perdita di memoria.

Parallelamente alla sua storia, si svolge quella dei poliziotti Schiffer e Nerteaux. Il primo particolarmente non ortodosso nei modi, il secondo più ligio al suo ruolo di autorità. I due si trovano a dover risolvere una serie di misteriosi omicidi, che sembrano avere molto in comune con quelli di cui Anna ha fatto esperienza. Le loro strade finiranno presto con l’incrociarsi, e la donna capirà di essere finita al centro di una cospirazione più grande. Lei è l’unica a poter salvare sé stessa, trovando però aiuto nei due poliziotti, che intanto hanno iniziato a prendere sempre più a cuore la sua disperata condizione.

L'impero dei lupi cast

L’impero dei lupi: il cast del film

Per dar vita ai personaggi protagonisti del film, il regista ha scelto di affidarsi ad un cast composto da attori internazionali. Questi avrebbero infatti potuto portare sul set le loro esperienze diverse. A ricoprire il ruolo della protagonista Anna è infatti l’attrice spagnola Arly Jover, nota per aver recitato anche in Millennium – Uomini che odiano le donne e Il cecchino di Michele Placido. Per lei quello di Anna è stato il primo ruolo importante della sua carriera, e per prepararsi al meglio l’attrice ha condotto diverse ricerche sulle instabilità mentali, come anche sul peso che gli incubi possono avere nella vita di tutti i giorni.

Di particolare prestigio è poi la presenza dell’attore francese Jean Reno. Protagonista di numerosi celebri lungometraggi a livello internazionale, l’interprete non era nuovo al genere crime. L’attore aveva infatti già recitato nel film I fiumi di porpora, tratto dallo stesso autore di L’impero dei lupi. Per dar vita al suo controverso poliziotto, Reno si è preparato lavorando molto sulla sua fisicità, come anche sul suo look. In particolare, l’attore ha affermato di aver ricercato il giusto equilibrio in un personaggio che vive continuamente sul confine tra moralità e immoralità.

Completano poi il cast principale l’attrice e regista italiana Laura Morante, nota in particolare per i film La stanza del figlio e Assolo. Non nuova a recitare per il cinema francese, l’interprete si distingue qui nel ruolo della psichiatra che tenta di aiutare Anna nella sua ricerca. Ne sono poi conseguiti diversi apprezzamenti per la sua performance. Infine, nel film è presente il compianto attore Jocelyn Quivrin, noto per aver recitato anche nel film Syriana con George Clooney, e tristemente scomparso nel 2009 in seguito ad un incidente d’auto. Nel film in questione, Quivrin ha interpretato il poliziotto Nerteaux, impegnato insieme al collega nelle indagini sui misteriosi omicidi.

L’impero dei lupi: le differenze tra il film e il libro

Come è norma, l’adattamento cinematografico di un libro presenta inevitabilmente una serie di differenze, più o meno significative. La necessità è infatti quella di condensare un racconto particolarmente lungo e dettagliato all’interno di un lungometraggio della durata media di circa due ore. Pur avendo partecipato alla scrittura della sceneggiatura, e aver assicurato la maggior fedeltà possibile al testo letterario, Grangé è inevitabilmente dovuto venire a patti con una serie di modifiche. Queste, in realtà, si ritrovano principalmente sul finale del film.

Oltre ad una generale semplificazione psicologica dei personaggi, si è infatti scelto di rivedere le modalità in cui la storia si conclude. Con temi come la perdita dell’identità, la vendetta e il potere del denaro, il libro si conclude infatti in modo decisamente cupo e pessimistico. Per non rischiare di scontentare il pubblico, invece, per il film si è ricorso ad un lieto fine. I protagonisti finiscono con il risolvere l’enigma e avere salva la vita. Ciò ha permesso così di assegnare alla protagonista un finale che le rendesse giustizia, e accontentasse quanti volevano per lei un risultato positivo alla sua ricerca.

L’impero dei lupi: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, L’impero dei lupi sarà trasmesso in televisione lunedì 29 agosto , alle ore 21:00 sul canale Iris. Il film però è disponibile anche in alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. È infatti presente nei cataloghi di Chili Cinema e Infinity. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Bullet Head: trama, cast e curiosità sul film con Adrien Brody

Bullet Head: trama, cast e curiosità sul film con Adrien Brody

Nessuno nasce buono o cattivo, a decidere a quale dei due valori si finirà con l’appartenere sono molto spesso le circostanze e l’ambiente in cui si cresce. È questa l’idea alla base di Bullet Head, thriller del 2017 scritto e diretto da Paul Solet e co-prodotto tra Stati Uniti e Bulgaria. Il film, ambientato quasi interamente in un unico ambiente, si configura come un racconto adrenalinisco sullo stile di titoli come il cult Le iene, ma presenta al suo interno una serie di dinamiche che lo rendono non solo coinvolgente da vedere, ma anche capace di attivare una serie di riflessioni.

Oltre a riflettere sui concetti di bene e male e su come questi definiscano o meno le creature viventi, il film è anche un aperto atto di denuncia verso la crudeltà contro gli animali, qui rappresentata dalle lotte clandestine tra cani. Situazioni brutali che finiscono per far passare il messaggio che certe specie siano cattive di natura, quando invece sono proprio eventi come questi che influenzano il comportamento e il carattere. Bullet Head, di cui parte degli incassi è stata devoluta alle associazioni che contrastano chi organizza tali lotte, ricorda dunque scena dopo scena di come è solo il male a generare altro male.

Si tratta inoltre di un’opera poco nota ma che merita di essere riscoperta. Questa può infatti essere vista e apprezzata su più livelli, tanto come una forte critica sociale quanto come un teso thriller che non annoia e intrattiene per tutti i suoi novanta minuti di durata.  Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bullet Head: la trama del film

Protagonisti del film sono tre criminali, Stacy, Gace e Walker, i quali dopo una rapina finita male si ritrovano a dover sfuggire dalla polizia che li insegue. In cerca di un luogo dove potersi nascondere temporaneamente, si ritrovano ad entrare in un magazzino in disuso. Qui, tuttavia, si ritroveranno bloccati senza possibilità di uscita. Per loro fortuna, riescono a risalire al proprietario del locale e contattandolo gli chiedono di venirli a tirare fuori. L’uomo, però, non potrà essere lì prima del giorno successivo. I tre criminali si trovano dunque a dover spendere la notte in quel luogo lugubre, inconsapevoli dei pericoli che corrono.

Perlustrando la zona, infatti, i tre si imbattono ben presto in un pericoloso cane da combattimento a piede libero. L’animale, incattivito dalle violenze subite dagli umani, ha sviluppato un profondo odio verso di questi, che considera ora tutti suoi nemici. Stacy, Gage e Walker, si troveranno allora a dover fuggire attraverso i vari piani dell’edificio per scampare alla sete di sangue del pericoloso pittbull assassino, nel tentativo di sopravvivere fino al giorno successivo. L’arrivo di Blue, il misterioso organizzatore degli incontri clandestini e proprietario del cane, però non farà che rendere il tutto più complesso.

Bullet Head cast

Bullet Head: il cast e il cane del film

Nel ruolo del protagonista, il criminale Stacy, vi è l’attore premio Oscar Adrien Brody, celebre per film come Il pianista e King Kong. John Malkovich interpreta invece Walker, mentre Rory Culkin (fratello minore del più celebre Macaulay Culkin, l’attore di Mamma ho perso l’aereo) è infine il terzo criminale del gruppo, Gace. Alexandra Dinu, attrice nota in Italia per aver recitato in diverse fiction di successo come Provaci ancora prof!, Distretto di polizia, Carabinieri e Capri, è invece qui presente nel ruolo di Grace, l’ex fidanzata di Stacy. In ultimo, compare anche il celebre attore spagnolo Antonio Banderas nel ruolo di Blue, il proprietario del cane protagonista del film.

Per interpretare il cane presente nel film, sono stati usati tre diversi cani della razza dogo canario. Curly, Ademar e Han Solo, questi i loro nomi, avevano ciascuno un compito diverso a seconda delle scene. Nel film appare anche un cucciolo della stessa razza. Alla fine delle riprese è stato regalato al capo degli stabilimenti cinematografici bulgari, dove il film è stato girato in gran parte. Al cucciolo è stato dato il nome di De Niro, ovvio riferimento al celebre attore. Il regista, inoltre, ha chiesto che nei titoli di coda i nomi degli animali venissero elencati prima di quelli degli attori umani.

Bullet Head: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Bullet Head è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 29 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

https://www.youtube.com/watch?v=PYzrw9nCVIc

Fonte: IMDb

L’Immensità: trailer del nuovo film di Emanuele Crialese con Penélope Cruz

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Warner Bros Italia ha diffuso il trailer de L’Immensità, nuovo film di Emanuele Crialese con Penélope Cruz che verrà presentato in concorso alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e dal 15 SETTEMBRE AL CINEMA. L’Immensità è un film diretto da Emanuele Crialese, soggetto Emanuele Crialese, sceneggiatura Emanuele Crialese, Francesca Manieri, Vittorio Moroni, fotografia Gergely Pohárnok, montaggio Clelio Benevento, aiuto regia Ciro Scognamiglio, musiche Rauelsson, scenografia Dimitri Capuani, arredamento Alessia Anfuso, costumi Massimo Cantini Parrini, casting Chiara Polizzi, Davide Zurolo, fonico Pierre-Yves Lavoué, production supervisor Saverio Guarascio, Mandella Quilici, colorist Red.

Prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa, coprodotto da Dimitri Rassam, Ardavan Safaee, produttore esecutivo Olivia Sleiter, organizzatore generale Erik Paoletti.Una produzione Wildside (una società del gruppo Fremantle), Warner Bros. Entertainment Italia, Chapter 2, Pathé, France 3 Cinema, con la partecipazione di  Canal+, Ciné+, France Televisions. Distribuzione italiana Warner Bros. Pictures. Vendite internazionali Pathé

La trama del film L’Immensità

Roma, anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà.

Adriana, la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare ad un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.

Il commento del regista

Come tutti i miei lavori, anche L’immensità è prima di tutto un film sulla famiglia: sull’innocenza dei figli, e sulla loro relazione con una madre che poteva prendere vita solo nell’incontro, artistico e umano, con Penélope Cruz, la sua sensibilità, la sua straordinaria capacità di interazione con tre giovanissimi non attori. Luana, Patrizio e Maria Chiara sono rimasti bambini sempre e, come tali, sempre intensamente e immensamente veri. Emanuele Crialese

L’ombra di Caravaggio: trailer del nuovo film di Michele Placido con Riccardo Scamarcio

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Goldenart Production e Rai Cinema hanno diffuso il trailer ufficiale del film L’ombra di Caravaggio di Michele Placido, al cinema dal 3 novembre. Nei panni del celebre pittore Riccardo Scamarcio, affiancato da un cast internazionale composto da Isabelle Huppert, Louis Garrel, Vinicio Marchioni, Lolita Chammah, Micaela Ramazzotti, Alessandro Haber, Brenno Placido, Moni Ovadia, Lorenzo Lavia, Tedua, Maurizio Donadoni, Gianfranco Gallo, Gianluca Gobbi

La trama

Il film esplora l’intricata e avventurosa esistenza di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, già una popstar al suo tempo, raccontato nelle sue profonde contraddizioni e nelle oscurità del suo impenetrabile tormento. Ribelle e inquieto, devoto e scandaloso, indipendente e trasgressivo, il Caravaggio che Placido mette in scena è un artista maledetto dal talento assoluto, ma soprattutto una rockstar ante litteram, un rebel without a cause costretto ad affrontare gli inquietanti risvolti di una vita spericolata – con le sue donne e i suoi demoni – in cui genio e sregolatezza convivono per regalarci un personaggio fuori dal tempo e un’icona affascinante e universale.

Venezia 79, tutto sulla 19ª edizione de Le Giornate degli Autori

Venezia 79, tutto sulla 19ª edizione de Le Giornate degli Autori

Le Giornate degli Autori spiegano le vele della 19ª edizione. Trentadue film per raccontare il mondo di oggi, conversazioni e confronti tra pubblico e ospiti suggeriranno la società e la creatività di domani. Un’edizione all’insegna dell’impegno politico e sociale, che elogia la coesione per arrivare ad un obiettivo, le alleanze tra persone per la crescita mutua, l’emancipazione attraverso l’unione in una ritrovata idea di comunità. Succede nelle trame dei film, come nelle sinergie di un programma pieno di co-regie, alleanza per eccellenza nella nascita delle storie per il cinema. Sono ben sei: The last queenStonewallingLas leonasSe fate i braviSiamo qui per provareUn nemico invisibile.

Succede con un tradizionale alleato delle Giornate: il Premio BookCiak, Azione! che vede protagonista l’attivista, operatrice umanitaria e giornalista Cecilia Strada, una donna che dell’impegno ha fatto la sua bandiera.  Ad allargare gli orizzonti la programmazione online su MYmovies, streaming partner delle Giornate, e il legame con Laguna Sud – il cinema fuori dal palazzo, l’appuntamento di fine estate sull’altra sponda della laguna veneta che presenta al Lido un corto, risultato del laboratorio di cinema del reale A piedi sull’acqua.

Dopo il regista Daniele Vicari, il cantautore Mannarino e il fumettista Zerocalcare nelle scorse edizioni, la presidenza della giuria del premio Bookciak, Azione! 2022 – ideato e diretto da Gabriella Gallozzi, è affidata a Cecilia Strada. Insieme a lei ci sono i giurati permanenti Wilma Labate, Teresa Marchesi e Gianluca Arcopinto. A loro quattro il compito annunciare i bookciak vincitori: corti di massimo tre minuti ispirati a romanzi, racconti e graphic novel che saranno premiati al Lido di Venezia il 30 agosto alle 20.30 presso la Casa degli Autori, evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori, in collaborazione con SNGCI e Spi-CGIL. I corti vincitori andranno in tour tutto l’anno attraverso un circuito di festival italiani ed internazionali, dal Premio Solinas alla Festa di Cinema del Reale, passando per il Pesaro Film Festival e per la rassegna letteraria Festival Vo-Vf Traduire le monde di Parigi e molti altri.

Oltre che nelle tradizionali sale del Lido, molti dei film delle Giornate saranno visibili da tutta Italia grazie alla rinnovata collaborazione con la sala virtuale di MYmovies. Una partnership che – proprio con lo spirito sinergico che le Giornate vogliono trasmettere – darà la possibilità a tutti gli spettatori di fruire parte della programmazione da tutto il territorio nazionale. Dirty Difficult DangerousAloneCasa SusannaIl paese delle persone integre, Pablo di Neanderthal, Siamo qui per provare, Spaccaossa, Le favolose, Un nemico invisibile, Se fate i bravi i titoli che saranno disponibili online per 72 ore su abbonamento su Mymovies.it

Dall’altra parte della laguna si è invece appena conclusa la rassegna ideata e diretta da Andrea Segre e Giorgio GosettiLaguna Sud – Il cinema fuori dal palazzo che per l’ottava edizione ha portato il meglio del cinema indipendente a Chioggia, con uno straordinario successo di pubblico. Realizzato con il contributo della Regione del Veneto, in collaborazione con ZaLab, Giornate degli Autori, Comune di Chioggia, Pro Loco Chioggia Sottomarina, Fondazione Clodiense, Laguna Sud ha ancora una volta sostenuto la creatività di giovani autori grazie alla Residenza Artistica 2022 – A piedi sull’Acqua da cui arriva alle Giornate il corto vincitore Nettuno di Giulio Gobbetti, storia della giovane erede di una famiglia di albergatori di Sottomarina di Chioggia, arrivato in finale con Amo’ di Attilio Tamburini, che racconta le vicende di Amos, venditore del mercato ittico del mercato di Chioggia. Il corto Nettuno, selezionato da una giuria popolare tra quelli realizzati nel corso del laboratorio, sarà proiettato alle Giornate degli Autori il 9 Settembre alle 21.30 in Sala Laguna.

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