L’ultima stagione di Rocco
Schiavone, ambientata in Val d’Aosta,
nonostante la neve, è stata girata d’estate. Ad Arezzo i gestori
dei negozi riconoscono ancora il piccolo protagonista de La
vita è bella. Finché c’è prosecco c’è speranza è un
progetto che nasce per raccontare il territorio vinicolo del Veneto
e in Petra la terza protagonista è indubbiamente Genova. Roma è una
città che si adatta a qualsiasi genere e Rimini…è la California
d’Italia!
Queste e tante altre sono le
curiosità che emergono in “Un set chiamato Italia”, rubrica
podcast per Intesa OnAir in cui il produttore Simone Bracci
racconta di volta in volta insieme a professionisti del settore
dove e come sono stati girati alcuni successi del piccolo e grande
schermo, facendo dei luoghi più belli d’Italia il loro set
cinematografico. Dare importanza al nostro territorio: una mission
per la quale Bracci lavora fin dalle sue prime produzioni,
sottolineando sempre come sia necessario valorizzare ambiente,
economia e infrastrutture, sia attraverso lo sguardo della camera
che come formazione professionale.
Con la Mad Rocket
Entertainment ha realizzato in co-produzione. In the
trap e Shortcut per la regia di Alessio
Liguori, due lungometraggi di respiro internazionale, ma
interamente realizzati in Italia. Da esperto del settore, ma
soprattutto da appassionato, nel 2017 ha pubblicato un saggio
dedicato alla settima arte “La poetica del male” edito da
Aracne.
Attualmente sta lavorando allo
sviluppo di un lungometraggio e una docu-serie, in collaborazione
con la società LSPG sempre legata al territorio italiano e a breve
sarà online la seconda stagione di “Un set chiamato Italia”. I
podcast sono disponibili sui canali di Intesa Sanpaolo e sulle
principali piattaforme streaming, tra cui Google Podcast – Spotify
– Apple Podcast.Mettetevi comodi e indossate le cuffie: pronti a
partire insieme per questo nuovo viaggio?
I film di
supereroi esistono dal secolo scorso, ma solo negli
ultimi due decenni questo genere è esploso. I film a
fumetti si sono trasformati da storie di nicchia per
nerd a blockbuster globali che battono ogni record e
guadagnano ampio consenso. Esistono però anni specifici che
spiccano per la produzione di lungometraggi tratti dalla carta
stampata. Ad esempio, il 2022 si sta dimostrando una grande annata,
soprattutto dopo The Batman e Doctor
Strange nel Multiverso della Follia. L’asticella
punta in alto anche per le prossime uscite:Thor – Love
and Thunder e Black Adam sono ormai all’orizzonte.
Guardando al passato, si possono
trovare altre grandi annate per i film a fumetti: mega-produzioni, cross-over,
remake. Vediamo quali anni hanno sfornato i lungometraggi
migliori.
2002
Il 2002 è probabilmente il
primo grande anno per i film a fumetti. In
quell’anno sono usciti grandi titoli come Blade II di
Guillermo del Toro, ancora oggi considerato un
classico del genere, ma soprattutto Spider-Man di Sam Raimi.
La tecnologia innovativa e la regia
hanno dato vita all’iconica creazione di Stan Lee
e Steve Ditko in un modo precedentemente
inimmaginabile. Se Men in Black II è stato un punto basso raggiunto nel
2002, Road to Perdition, film sempre basato su un fumetto,
ha compensato il colpo.
2013
Il 2013 ha segnato il
genere dei film a fumetti. Tra titoli trash
come Kick-Ass 2, Cani sciolti e
R.I.P.D., spiccano Thor: The Dark World e Man of Steel. Questi due
titoli hanno svolto un ruolo essenziale rispettivamente all’interno
dell’MCU e della
DC: il primo era così brutto che ha permesso di
creare lo spazio necessario a Taika Waititi per
reinventare totalmente il Dio del Tuono, mentre il secondo
ha dato vita al DC SnyderVerse.
Sempre nel 2013, Iron
Man 3 ha chiarito che la Marvel Studios stava abbracciando la
commedia. Infine, non va dimenticato il film di supereroi
Wolverine.
2011
Un altro anno importante
per i film a fumetti è stato il 2011.
L’ampliamento massiccio dell’MCU ha mostrato che non
solo Iron Man poteva riscontrare successo sul grande
schermo. Film comeCapitan
America: Il Primo Vendicatore
e Thor hanno conquistato gli amanti dei fumetti
in tutto il mondo. Nessuno prima di allora avrebbe mai
immaginato Steve Rogers in live-action, ma
Chris Evans ha brandito con successo lo scudo e
ha dimostrato di essere all’altezza del ruolo.
Inoltre, X-Men: First
Class ha riavviato con successo la saga: le decisioni di
casting fatte da Matthew Vaughn sono state
impeccabili. Un insuccesso dell’anno è stato invece il film
Lanterna Verde.
2017
Dal 2017 la qualità dei
film a fumetti è decisamente migliorata. Sul
lato Marvel,
Guardiani della Galassia Vol. 2 ci ha regalato il tenero
personaggio di Baby Groot, mentre con
Spider-man: Homecoming, il regista Jon Watts
ha dato il via ad una nuova trilogia su Peter Parker.
Quest’utlimo film è il seguito perfetto di Captain America: Civil
War e dimostra che la rappresentazione di
Spidey creata da Watts è all’altezza
di quella di un regista come Sam Raimi.
Sempre all’interno
dell’MCU, Taika
Waititi, ha sfornato nel 2017 il film Thor: Ragnarok. Dalla parte della
DC, Wonder Woman ha piacevolmente sorpreso
lo spettatore, a differenza di Justice League…
2014
Il 2014 è stato un anno
controverso per i film di supereroi. Oltre a
Sin City – Una donna per cui uccidere, 300: L’alba di
un impero e Robocop, anche The Amazing Spider-Man 2 si è
dimostrato un flop. Tuttavia, Snowpiercer è stato un successo clamoroso.
Altri film a
fumetti memorabili del 2014 sono stati Guardiani della Galassia,
Capitan America: The Winter Soldier e X-Men:
Giorni di un futuro passato – probabilmente il miglior film
degli X-Men mai realizzato. Anche
l’avventura animata Big Hero 6 – tratta liberamente dalla
serie della Marvel Comics – merita una
menzione.
2008
Il 2008 ha sfornato pochi
film a fumetti, ma alcuni sono veramente delle
gemme. Il Cavaliere Oscuro ha rappresentato un
punto di svolta per il genere. Anche grazie alla performance di
Heath Ledger come Joker, questo titolo ha insegnato al pubblico a
prendere sul serio i supereroi.
Punisher: Zona di
guerra è una via di mezzo, mentre Iron Man
e L’incredibile Hulk sono stati i capitoli di apertura di
quell’immenso Marvel Cinematic
Universe che oggi conosciamo. Come anni prima era
accaduto con Spider-Man, nel 2011 gli effetti visivi di
Iron Man erano a dir poco rivoluzionari. Anche
Hellboy II di Guillermo del Toro è
stato un lungometraggio abbastanza buono: ci sono fan che stanno
ancora attendendo una terza parte.
2016
Il 2016 è stato un anno che
ha diviso i fan, ma che comunque merita di essere ricordato come
uno dei migliori per il genere. Batman v Superman: Dawn of
Justice e Suicide Squad non sono piaciuti a tutti,
ma quanto è stato bello vedere il Cavaliere Oscuro e
l’Uomo d’Acciaio prendersi a colpi sul grande schermo? Lo
stesso si può dire per la Task Force X. Anche
se la qualità di questi due film è discutibile, essi hanno
comunque i loro punti positivi.
È un peccato che
X-Men: Apocalypse abbia fallito, ma la competizione di
quell’anno era alta, considerando il rilascio da parte
dell’MCU di titoli come
Captain America: Civil War e Doctor Strange. In ogni caso, è
stata la Fox a rubare la scena nel 2016 con
Deadpool: Ryan Reynolds ha avuto la
possibilità di interpretare la versione di Wade Wilson che
voleva (e che si è dimostrata un successo).
2012
Il 2012 è stato un grande
anno per i film a fumetti, per alcuni forse è il
più importante. Spider-Man è tornato sul grande
schermo in The Amazing Spider-Man e, con
Il cavaliere oscuro – Il ritorno,Christopher
Nolan ha fatto quello che nessuno aveva osato
prima: ha concluso la storia di Batman. The
Avengers è stato il punto di discussione più grande dell’anno,
ma alla fine ha funzionato. Infine, Ghost Rider: Spirito
di vendetta è stato un flop, ma comunque ancora oggi tutti
parliamo di Dredd…
2019
Il 2019 è stato l’ultimo
anno normale a livello di uscite cinematografiche, prima che la
pandemia causasse tutti quei fastidiosi ritardi che ancora adesso
stiamo accusando. Grazie a Dio, le gemme di quell’anno sono uscite
puntuali e senza problemi. Avengers: Endgame è stata la
conclusione perfetta e mozzafiato delle prime Fasi
dell’MCU,
oltre a diventare il film di maggior incasso di
sempre. Capitan Marvel è stato divertente, ma
Spider-Man: Far From Home è
stato spettacolare.
Sempre nel 2019,Shazam! ha mostrato un lato più allegro del
DCEU. Ma il vero capolavoro dell’anno è stato il
cupo film Joker,
lungometraggio che si è guadagnato il plauso della critica e
notevoli premi. Non dimentichiamo infine Dark
Phoenix, il film a fumetti che ha messo fine anche all’era
Fox degli X-Men.
2018
Il 2018 è stato un anno di
successi e insuccessi, ma merita comunque il primo posto. Il finale
di Avengers: Infinity War ha lasciato tutti senza
parole. Ant-Man and The Wasp è stato divertente. Ma
Black Panther rimane probabilmente il miglior titolo mai
uscito dai Marvel Studios. È
difficile svincolare il film dalla tragica morte di Chadwick Boseman, ma Black
Pantherè uno spettacolo che va
oltre lo schermo.
Memorabili film a
fumetti di quell’anno sono anche il
sequel Deadpool 2 e Aquaman, quest’ultimo decisamente superiore alle
aspettative. Un altro lungometraggio speciale del 2018 è
l’avventura animata Spider-Man: Into the
Spider-Verse.
La notte del
Taormina Film Fest si tinge di azzurro per accogliere i
campioni del mondo di Italia 1982, una storia
azzurra che verrà presentato il 29 giugno al Teatro
Antico. Ad accompagnare il documentario saliranno sul
palco Fulvio Collovati, Beppe Dossena, Franco Selvaggi
e Marco Tardelli, fra i mitici artefici di quel
miracolo sportivo che furono i campionati del mondo del 1982 in
Spagna, magnifico e inaspettato suggello di un periodo difficile
per la storia d’Italia e per la nazionale guidata da Enzo Bearzot.
In un Paese oppresso dall’incubo del terrorismo e della crisi
economica, la parabola azzurra rovescia trionfalmente una prima
fase critica in cui il grande Paolo Rossi, bomber designato, non
aveva trovato la strada del gol e il gruppo era investito da
polemiche e perplessità.È qui che ha inizio
il documentario: nel momento in cui ogni speranza sembra perduta e
una bufera mediatica si abbatte sugli azzurri.
Il documentario si
snoda tra interviste ai protagonisti e immagini d’epoca inedite e
rarissime di Giuseppe Mantovani che ritraggono gli Azzurri a Puerta
Del Sol in una veste insolita e molto intima. Un racconto costruito
grazie alle immagini del fotografo Cesare Galimberti (archivio La
Presse) che includevano anche molti scatti di Daniele Massaro,
autorizzato da Bearzot a scattare foto, del tutto inconsuete, degli
Azzurri a bordo campo. E poi il calcio giocato, con i “rushes”
degli archivi FIFA che restituiscono le azioni e il campo in tutta
la loro verità e immediatezza, e uno sguardo sulla storia privata
dei giocatori – gli allenamenti, le partite, le polemiche, il tempo
libero, ma anche le inquietudini e i loro pensieri più segreti – in
contrappunto alla storia del Paese, guidato da Sandro Pertini,
un partigiano come Presidente e ineguagliabile
punto di riferimento.
In quel momento la
squadra è lo specchio dell’Italia. E quella vittoria, trionfale e
inaspettata, restituisce al paese l’orgoglio, il senso di
appartenenza, una gioia che sembrava perduta. È una
vittoria di tutti quella che risuona nell’urlo di Tardelli dopo il
gol capolavoro del 2-0 contro la Germania, dopo quello segnato da
Pablito. In quell’urlo liberatorio, divenuto iconico, c’è tutta la
passione e la voglia di riscatto di un gruppo e di un popolo capace
di compattarsi nei momenti più difficili, la consapevolezza di
avere archiviato mesi complicati e l’euforia di chi sa di aver
inciso una firma indelebile nella storia.
“Siamo molto
orgogliosi di portare Italia 1982, una storia
azzurra al cinema nei giorni del quarantesimo
anniversario, per celebrare quei momenti indimenticabili della
Nazionale Azzurra che restano impressi nella memoria collettiva del
nostro Paese”, ha dichiarato Massimiliano
Orfei, AD Vision Distribution che sarà a Taormina con la
produttrice Simona
Ercolani, Ceo & Founder Stand by me che
ribadisce:“Tutti ricordiamo l’esplosione di gioia
dopo la vittoria dei Mondiali dell’82, ma pochi conservano la
memoria di tutto ciò che è accaduto prima. Le polemiche, la
sofferenza e la tenacia che hanno portato gli azzurri e Enzo
Bearzot ad alzare la coppa, scuotendo l’intero Paese. Grazie a
una rigorosa e vastissima ricerca di materiali di repertorio,
che ha permesso di recuperare immagini mai viste, questo
documentario è un racconto inedito di un’impresa epica che ha
segnato un’epoca. E non c’è scenario migliore del Teatro Antico di
Taormina per raccontare questa storia”.
Sarà a Taormina
anche la regista Coralla Ciccolini, che ha
così espresso la sua soddisfazione: “Vedere Italia 1982 al festival
di Taormina è davvero un privilegio: il Teatro Antico è una cornice
perfetta per un film che racconta l’epica dello sport attraverso la
lente della memoria. Di questo sono orgogliosa e grata”.
“È questa la magia
del cinema, poter festeggiare ancora, a quarant’anni di distanza,
il Mondiale che ha fatto gli italiani, con i suoi protagonisti sul
palco del Teatro Antico. E nell’anno in cui, purtroppo, non lo
giochiamo, Italia 1982, una storia azzurra vuole
essere ritorno al futuro” – dichiarano i direttori del Festival
Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia.
Italia
1982, una storia azzurra è prodotto da Simona
Ercolanicon la regia di Coralla Ciccolini e
la direzione artistica di Beppe Tufarulo. Una
produzioneStand By Me e Vision Distribution
in collaborazione con Sky. Il film sarà in sala come evento
cinematografico dall’11 luglio distribuito da Vision
Distribution.
La 68ma edizione
del Taormina Film Fest aprirà il 26 Giugno con la proiezione
de Il Padrino in versione restaurata, in
occasione del cinquantesimo anniversario, alla presenza del regista
Francis Ford Coppola. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 2
luglio nell’incantevole scenario del Teatro Antico.
Fear and Desire (Paura
e desiderio), il primo lungometraggio diretto da
Stanley Kubrick, venne proiettato per la prima
volta al pubblico in occasione della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia del 1952, diretta da
Antonio Petrucci. La proiezione del film, intitolato all’epoca
Shape of Fear, avvenne il 18 agosto 1952 al Palazzo del Cinema del
Lido, alle 10 del mattino, nella sezione denominata Festival del
film scientifico e del documentario d’arte.
La singolare vicenda è stata per la
prima volta interamente ricostruita attraverso lettere e documenti
dall’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della
Biennale di Venezia. Ciò è avvenuto nell’ambito delle ricerche
collegate alla pubblicazione del volume storico La Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nuova opera del
prof. Gian Piero Brunetta, frutto della collaborazione fra la
Biennale e l’editore Marsilio. Il volume verrà presentato sabato 9
luglio a Venezia, alla Biblioteca dell’Archivio Storico (Giardini
della Biennale), in occasione del convegno e della giornata
dedicati alla celebrazione dei 90 anni della Mostra del Cinema.
Quando sottopone alla Mostra di Venezia il suo primo
lungometraggio Shape of Fear (nel 1953 rinominato Fear and Desire),
Stanley Kubrick ha 23 anni, anche se è già un fotografo affermato.
Dal carteggio con il direttore della Mostra, Antonio Petrucci,
emerge tutta la sua straordinaria personalità e l’autocoscienza
delle proprie doti di regista. L’importanza della ricostruzione
della vicenda – oltre ad attestare il rilievo dei documenti
conservati all’ASAC per ulteriori ricerche, e a riempire un
tassello non ancora definito della biografia artistica di Kubrick –
sta proprio nell’individuare già nella gestione di questo suo primo
film il genio di uno dei massimi maestri della storia del
cinema.
Tutto nasce da una lettera del 15 luglio del 1952 inviata dal
distributore newyorkese Joseph Burstyn – che all’epoca importava
negli Stati Uniti cinema europeo di qualità – al direttore della
Mostra Antonio Petrucci: “Caro dott. Petrucci, un anno fa, quando
eravamo insieme a Roma, mi hai chiesto di tenerti informato se io
vedessi o sentissi di qualche buon film indipendente originale.
Bene, ne ho visto uno! Il titolo del film è Shape of Fear,
realizzato da un giovane di 23 anni che si chiama Stanley Kubrick.
A mio avviso è uno dei più bei film che ho visto negli ultimi anni,
potrebbe suscitare grandi discussioni e potrebbe essere la grande
sorpresa del tuo festival”.
Petrucci decide però, “per lunghezza e caratteristiche”, di non
accogliere Shape of Fear (1 ora e 2 min.) nella selezione
principale della Mostra (“big Festival competition”), come scrive
lui stesso a Kubrick in un telegramma del 7 agosto 1952, e lo fa
proiettare nella sezione denominata Festival del film scientifico e
del documentario d’arte, in una data (il 18 agosto) antecedente al
periodo di svolgimento della Mostra principale (20 agosto – 12
settembre). E’ per questo che la presenza del film non risulta dal
catalogo della Mostra di quell’edizione.
Stanley Kubrick a sua volta scrive ad
Antonio Petrucci un paio di lettere, la prima il 21
luglio in cui afferma che non è ancora terminata la
postproduzione del film, e nel caso esso venga
selezionato, si ripromette di mandare i titoli di testa
completi in modo che basti semplicemente incollarli. Nella
seconda lettera del 26 agosto, Kubrick scrive al
direttore della Mostra: “Le sarei grato di sapere quale sia
stata la ‘reazione‘ al mio
film Shape of Fear. Poi, il fatto di cui mi ha
informato, ovvero che ‘caratteristiche e lunghezza’ del film hanno
impedito di farlo inserire della selezione principale, mi hanno
lasciato molto nel dubbio su cosa esattamente lei abbia
in mente. E poiché non ho più sentito più nulla di
quell’ ’invito speciale in concorso’ di cui lei aveva
parlato quando accettò il film, può ben capire lo stato di
confusione in cui ora io mi trovo”.
Benché proiettato al di fuori della selezione principale, il
primo film di Kubrick arricchisce l’elenco dei grandi maestri del
cinema che nei decenni hanno debuttato al Lido di Venezia. Ma
incrementa anche la qualità dell’edizione 1952 della Mostra, quando
si festeggiava il ventennale della manifestazione e Petrucci
intendeva farne un’edizione memorabile. Al concorso parteciparono
16 nazioni con 30 film di cui 13 in prima visione mondiale. Il
vincitore dell’edizione fu Jeux interdits (Giochi proibiti) di René
Clement (poi premio Oscar come miglior film straniero) premiato
«per aver saputo elevare a singolare purezza lirica ed eccezionale
forza espressiva l’innocenza infantile nella tragedia e nella
desolazione della guerra», come disse la motivazione della giuria.
Gli altri premi furono assegnati a Europa ’51 di Roberto
Rossellini, The Quiet Man (Un uomo tranquillo) di John Ford e
Saikaku Ichidai Onna (La vita di O-Haru donna galante) di Kenji
Mizoguchi. Parteciparon
o inoltre Lo sceicco bianco di Federico Fellini e Summer Interlude
(Un’estate d’amore) di Ingmar Bergman. La giuria, presieduta dal
critico Mario Gromo, era ancora costituita da personalità italiane
e comprendeva anche il poeta Giuseppe Ungaretti.
Quest’opera prima di Kubrick, scritta dal futuro Premio Pulitzer
Howard Sackler, vale anche in quanto anticipatrice di quelle
tematiche poi sviluppate dal regista in Orizzonti di gloria e Full
Metal Jacket. Si tratta di un apologo sull’insensatezza della
guerra, una guerra astratta, immaginaria, tra due nazioni
volutamente non identificate. Quattro militari sopravvissuti
all’abbattimento del loro aereo si ritrovano in territorio nemico.
Sopraffatti dal panico, perdono la testa e innescano una serie di
violenze insensate, compresa la cattura di una ragazza trovatasi
sulla loro strada. Gli interpreti (Steve Coit, Frank Silvera e
Virginia Leith) provenivano quasi tutti dal teatro, tranne il
futuro regista Paul Mazursky, allora studente al college.
A montaggio finito, Kubrick aveva noleggiato una piccola sala a
New York per le visioni in anteprima e per la distribuzione si era
affidato proprio a Joseph Burstyn, che in città aveva fatto
arrivare i maggiori capolavori del neorealismo italiano. Fu lui a
scegliere il titolo definitivo (Fear and Desire) del film, che
avrebbe dovuto intitolarsi The Trap (La trappola) prima di Shape of
Fear (La forma della paura). Le altalenanti sorti del film vengono
ben documentate da Richard Koszarski nel recente volume Keep ‘em in
the East. Kazan, Kubrick and the Postwar New York Film Renaissance
(Columbia University Press, 2021). Kubrick cercherà di toglierlo
dalla circolazione, insoddisfatto dagli esiti commerciali e dagli
attacchi della critica americana. In Italia il film arriva solo nel
1989 grazie a «Fuori orario» su Rai3 in copia deteriorata. Esce nel
2013 in sala e in DVD (Paura e desiderio, Raro Video, 68’, versione
doppiata in italiano), nella versione restaurata in HD dalla
Libr
ary of Congress di Washington.
La questione della presenza del primo film di Kubrick a Venezia
è emersa nella recente monografia di James Fenwyck Stanley Kubrick
Produces (Rutgers University Press, 2021) basata sui documenti
conservati agli Stanley Kubrick Archives presso il London College
of Communication. Si ringrazia Lorenzo Codelli.
Annette O’Toole è
apparsa sullo schermo al fianco di Christopher Reeve in Superman
III e il suo primo incontro sul set con l’Uomo d’Acciaio continua ancora oggi a
causarle una risposta emotiva. Reeve ha assunto per la prima volta
il suo ruolo più importante in Superman del 1978. Considerato il
primo film di supereroi ad alto budget, è stato un tale successo
che ha generato tre sequel diretti, influenzando il futuro del
genere.
O’Toole ha interpretato Lana Lang, il nuovo interesse amoroso di
Superman. Prima del suo arrivo, Superman era
fortemente coinvolto con Lois Lane. Tuttavia, l’attrice che ha
interpretato Lois, Margot Kidder, avrebbe avuto
una disputa con i produttori che l’ha portata a essere esclusa
dalla sceneggiatura di Superman 3. Queste
circostanze hanno permesso a O’Toole di essere scelta per il ruolo
che avrebbe avuto un impatto importante per tutta la sua carriera,
tanto che in anni successivi, è stata scelta per interpretare
Martha Kent in Smalville.
In una recente intervista con
Inside of You, Annette O’Toole ha
raccontato che quando sono iniziate le riprese di Superman
3, lei e Reeve hanno girato solo scene condivise come
Clark Kent e Lana. Sebbene avesse visto Reeve interpretare Superman
sullo schermo, si era abituata ad associare personalmente l’attore
a Clark durante le riprese. Passarono settimane prima che
finalmente vedesse Reeve indossare l’iconico costume rosso e
blu.
“Quindi, la prima volta che sono
andata sul set non l’ho visto perché avevano una stanza separata
per lui quando interpretava Superman perché aveva molti trucchi e
una parrucca e quel tipo di cose che doveva mettere su… L’avevo
visto sullo schermo nei panni di Superman, ma non l’avevo [visto di
persona]. Quindi, camminavo sul set che era davvero buio. Sento
questa voce dire: “Ciao, Annette”. Guardo alla mia destra ed era
come guardare una montagna. Non sto scherzando, ho iniziato a
balbettare e mi sono venuti i brividi. C’era Superman. Era in tutto
e per tutto e, parlandone ora, mi vengono i brividi a pensarci. È
stato fantastico… è stata la prima volta che mi sono sentita
davvero come se non sapessi chi fosse. Non era
Chris Reeve. Stava parlando in un modo diverso e aveva un tipo
di energia completamente diversa in lui.”
El Nido, opera
prima di Mattia Temponi è una coproduzione
italo-argentina, ed è prodotto da Alba Produzioni
per l’Italia, 3C Films Group per l’Argentina. Il
film sarà disponibile dal 20 giugno (distribuito da
Minerva Pictures) sulle migliori piattaforme
digitali: SKY PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, GOOGLE PLAY,
AMAZON, APPLE TV.
El Nido è un
horror psicologico, che utilizza un genere popolare per mostrarci
le distorsioni del nostro mondo. Una riflessione attorno alla
nostra contemporaneità e a certe alienazioni dei rapporti umani. Il
film, interpretato da Luciano Cáceres (Gato Negro)
eBlu Yoshimi(Piuma), è
un racconto a più livelli, ricco di colpi di scena, climax e
tensioni, sullo sfondo un mondo di finzione immersivo e credibile
dove prendono vita personaggi tridimensionali.
El Nido, la
trama
Dentro un “EL NIDO”, un rifugio
moderno e accogliente, due sconosciuti si incontrano…SARA
(Blu Yoshimi): una ragazza problematica e di buona
famiglia. IVAN (Luciano
Cáceres): un uomo
all’apparenza anonimo e innocuo, ma che nasconde un passato
oscuro.Sono al sicuro e protetti dal mondo esterno, però
la ragazza è stata infettata e si sta lentamente trasformando in un
mostro. Ma invece di ucciderla, IVAN decide che proverà a curare
SARA. Così comincia la loro discesa in una spirale di manipolazione
e inganni.
L’iconico Blade potrebbe
tornare sullo schermo prima del previsto, poiché le riprese del
film del Marvel Cinematic Universe
inizieranno a luglio. Wesley Snipes ha portato per
la prima volta sullo schermo il cacciatore di vampiri con la
trilogia di film della fine degli anni ’90, che ha ottenuto
recensioni contrastanti da parte della critica. Nonostante le
recensioni, la trilogia di Blade è stata un
successo al botteghino, contribuendo a stabilire il successo della
Marvel sul grande schermo.
Mahershala Ali, che
in precedenza ha debuttato nel MCU con Luke Cage
nella parte dell’antagonista secondario Cottonmouth, assumerà il
ruolo di Blade per il riavvio del film, come
annunciato al San Diego Comic-Con del 2019. Poco dopo, i Marvel Studios hanno incaricato Stacy
Amma Osei-Kuffour di Watchmen di scrivere
la sceneggiatura, rendendola la prima donna di colore a scrivere un
film Marvel, e hanno affidato la regia a
Bassam Tariq di Mogul Mowgli.
Quasi tre anni dopo che il progetto
è entrato in fase di sviluppo, un nuovo elenco nella lista di
produzione della Film & Television Industry Alliance indica che le
riprese del reboot di Blade inizieranno a
luglio. Secondo quanto riferito, il film inizierà la produzione il
4 luglio, con Atlanta, Georgia e New Orleans, Los Angeles, elencate
come location per le riprese.
Bassam
Tariq (Mogul Mowgli) si occuperà della regia
di Blade.
Sarà il quarto regista di colore a dirigere un film per
i Marvel Studios,
dopo Ryan Googler (Black
Panther, Black Panther:
Wakanda Forever), Nia
DaCosta (The
Marvels) e Chloé Zhao (Eternals).
Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo
Cinematografico Marvel sempre
più inclusivo, aumentando la diversità non solo davanti, ma anche
dietro la macchina da presa.
Le riprese del reboot
di Blade dovrebbero
partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata fissata una
data di uscita ufficiale. I Marvel
Studios hanno affidato a Stacy
Osei-Kuffour la sceneggiatura del film. Osei-Kuffour
ha lavorato come story editor e sceneggiatrice per l’acclamata
serie Watchmendi
HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di
colore; secondo quanto riferito, Mahershala
Ali è stato direttamente coinvolto nel processo. Nel
cast sono stati confermati Mahershala Ali e Delroy
Lindo.
L’account Twitter ufficiale di
No (Nope),
il nuovo film di Jordan Peele, ha diffuso i nuovi
motion poster dell’atteso film horror, dal regista di
Scappa – Get Out e poi con
Noi.
Il vincitore del premio Oscar
Jordan Peele ha sconvolto e ridefinito
l’horror moderno con Scappa – Get Out e poi con
Noi. Ora sta per introdurci in un nuovo incubo,
un’esperienza horror epica: Nope.
Nope
riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya (Scappa – Get
Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono
Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street,
Alice) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in
una solitaria gola di nell’entroterra della California che
testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.
Il cast di Nope
include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon
Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto
da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e
Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film
sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.
Arriva dall’evento virtuale Geeked
di Netflix una nuova occhiata al film in
stop-motion di Henry Selick Wendell &
Wild. Il film, descritto come un’opera tra il
terrificante e il tenero, segue le vicende di due intriganti
fratelli demoni, Wendell e Wild (Keegan-Michael
Key e Jordan Peele), che abbandonano gli
Inferi per la Terra dei vivi.
In Wendell &
Wild i due fratelli diavoli Wendell
(Keegan-Michael Key) e Wild (Peele) reclutano la tredicenne Kat
Elliot carica di sensi di colpa perché li aiuti a raggiungere il
mondo dei vivi. Ma ciò che Kat chiede in cambio li proietta in
un’avventura comica e bizzarra senza pari, un fantasy animato che
sfida le leggi della vita e della morte, il tutto raccontato
tramite l’arte della stop-motion.
Wendell &
Wild è diretto da Henry Selick, il suo primo film
da quando ha diretto Coraline nel
2009. Selick ha co-scritto la sceneggiatura, che si basa su un
libro inedito di Selick e Clay McLeod Chapman, insieme a Jordan
Peele, che è anche produttore attraverso la sua Monkeypaw
Productoins. Wendell &
Wild debutterà su Netflix questo
ottobre.
Sam Neill ricorda con affetto di aver
partecipato alla premiere di Jurassic Park con la
principessa Diana. Neill ha interpretato il ruolo del dottor
Alan Grant nell’originale Jurassic
Park, uscito nel 1993 e diretto da Steven Spielberg. Neill è poi
tornato per Jurassic Park III. Da allora si è
astenuto da un ritorno nella serie fino a Jurassic
World – Il dominio, nei cinema adesso, dove il dottor
Alan Grant fa la sua comparsa.
Durante la promozione di questo ultimo film, Neill rivela di aver
assistito alla premiere di Jurassic Park insieme a
un’icona ancora più grande: la principessa Diana. Neill ha avuto
l’opportunità di sedersi accanto alla principessa quando ha
assistito alla premiere del film a Londra. A quel punto, Sam Neill aveva già visto il film “tre o
quattro volte”, quindi poteva facilmente dividere la sua attenzione
tra il film e la reazione scioccata dei reali britannici accanto a
lui.
“Devo averlo visto una mezza
dozzina di volte quando siamo andati in giro per il mondo per la
prima volta, e mi è piaciuto stare seduto in sala e monitorare come
le persone stavano reagendo. […] Quando siamo andati a Londra, ero
seduto accanto alla principessa Diana, e lei sembrava
spaventatissima. È stato divertente. L’avevo visto tre o quattro
volte a quel punto. Quindi potevo guardare sia lo schermo che lei,
per vedere come stava reagendo, e a volte aveva le mani davanti
agli occhi. Voglio dire, lo ha adorato davvero”.
Dopotutto Jurassic
Park ha davvero fatto la storia e un0icona moderna e
vivace come Lady Diana non poteva non apprezzare la bellezza di
un’opera così avvenieristica ed emozionante.
Jurassic World – Il dominio, il
film
In Jurassic
World – Il dominio vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Il Dominio si svolge quattro anni
dopo la distruzione di Isla Nublar. I dinosauri ora vivono e
cacciano insieme agli umani in tutto il mondo. Questo equilibrio
fragile rimodellerà il futuro e determinerà, una volta per tutte,
se gli esseri umani rimarranno i predatori dominanti su un pianeta
che ora condividono con le creature più temibili della storia.
Jurassic
World – Il dominio arriverà in sala il 2 giugno
2022.
Il trailer ufficiale di
Pennywise: The Story of IT offre uno sguardo
intimo dietro le quinte della miniserie classica di culto che ha
reso il clown assassino un punto fermo del genere horror. Cinedigm
ha acquisito il documentario dedicato alla miniserie fissando la
distribuzione per questa estate negli USA. Il progetto è incentrato
sulla serie TV in due parti del 1990 che ha adattato il
terrificante libro del 1986 di Stephen King con lo
stesso titolo. Con filmati d’archivio e contenuti inediti,
Pennywise: The Story of IT studierà da vicino gli
elementi che hanno contribuito a creare l’audace adattamento e come
il ritratto di Pennywise il Clown interpretato da Tim
Curry abbia elevato la produzione.
In attesa dell’uscita del
documentario il 26 luglio 2022, Cinedigm ha
condiviso un trailer che dà un assaggio di ciò che si vedrà nel
film. Alcuni intervistati includono membri del cast originale
Richard Thomas, Seth Green, Emily Perkins e lo
stesso Curry, insieme al regista Tommy Lee
Wallace e allo sceneggiatore Lawrence D.
Cohen. Alcuni argomenti includono l’insistenza di Curry
sul fatto che non fosse l’attore giusto per il ruolo, il
comportamento scorretto del cast sul set e la lotta ai confini del
progetto con la censura televisiva.
Ricordiamo che nel 2017 e nel 2019
sono arrivati al cinema la
parte 1 e 2 del nuovo adattamento del romanzo di Stephen King,
dirette da Andy Muschietti, con Bill
Skarsgård nei panni di Pennywise il Clown.
Netflix ha rilasciato la prima clip
ufficiale del loro thriller psicologico fantascientifico Spiderhead,
offrendo un’anteprima di Steve Abnesti (personaggio interpretato da
Chris Hemsworth) mentre uno dei suoi metodi di
trattamento sul personaggio interpretato da
Miles Teller fino a che le cose prendono una svolta
inaspettata…Il film è basato sull’acclamato racconto di George
Saunders pubblicato dal The New Yorker Fuga da
Spiderhead.
Il regista di Top Gun: Maverick, Joseph Kosinski
dirige un cast capitanato dalla star
diThor: Love and
Thunder
Chris Hemsworth, che interpreterà un
brillante visionario di nome Steve Abnesti. Nelle sue prigioni, i
detenuti firmano per indossare dispositivi attaccati
chirurgicamente che somministrano dosaggi di farmaci che alterano
la mente in cambio di sentenze commutate. Insieme a
Chris Hemsworth nel cast troviamo
Miles Teller (Top Gun: Maverick; I Fantastici
Quattro) Jurnee Smollett (Birds of
Prey; Lovecraft Country). Questi
personaggi formeranno una connessione speciale e metteranno
in moto gli eventi del film mentre i loschi esperimenti di Abnesti
iniziano a spingere i limiti del libero arbitrio.
In un penitenziario all’avanguardia diretto dal geniale
visionario Steve Abnesti (Chris Hemsworth) dove non ci sono sbarre,
celle o divise arancioni, ai detenuti viene impiantato
chirurgicamente un dispositivo che somministra farmaci che alterano
la mente in cambio di una sentenza ridotta. Nel carcere chiamato
Aracnotesta, i detenuti volontari sono liberi di esprimere la
propria personalità. Ma a volte sono addirittura una versione
migliore di se stessi. Vuoi che il tuo umore migliori? Esiste un
farmaco per quello. Non ti vengono le parole? C’è un farmaco anche
per quello. Tuttavia quando i due soggetti Jeff (Miles
Teller) e Lizzy (Jurnee Smollett) instaurano un
legame, il loro percorso di riscossa prende una piega complessa
quando gli esperimenti di Abnesti iniziano a varcare il limite del
libero arbitrio. Tratto da un racconto breve del New
Yorker di George Saunders, Spiderhead
è un thriller psicologico carico di umorismo dark e unico nel suo
genere diretto da Joseph Kosinski (TRON:
Legacy, Top Gun: Maverick) e sceneggiato da
Rhett Reese e Paul Wernick (Deadpool, Zombieland).
Stando a quello che comunica
Variety, sono emersi nuovi aggiornamenti sull’imminente
riavvio del film di Superman della Warner
Bros. al momento in lavorazione.
Negli ultimi anni, ci sono state
molte ristrutturazioni alla DC Films e alla Warner Bros., poiché lo
studio fatica ancora a costruire un universo cinematografico
interconnesso. Tuttavia, negli ultimi anni, la Warner Bros. ha
anche iniziato a sfruttare la strada di avere universi paralleli
per i diversi personaggi, percorso che si è rivelato di successo, a
giudicare dall’esito di Joker e The
Batman.
Poiché il futuro del Superman di Henry Cavill
rimane nel limbo, lo studio cerca ora di lavorare a un reboot
per un Black Man of Steel.
Dopo il completamento della fusione
tra Warner Bros. e Discovery, la nuova versione dello studio sta
valutando come comportarsi con le loro proprietà DC, incluso
Superman. Ci sono stati pochi aggiornamenti sul progetto
Black Superman, ma Variety ha fornito nuovi
dettagli sul riavvio della DC. Secondo quanto si vocifera, la
Warner Bros. Discovery non ha ancora finalizzato alcun piano
concreto per il riavvio di Superman, nonostante
esista una sceneggiatura dell’autore Ta-Nehisi
Coates.
Il nuovo film di Superman è stato
annunciato per la prima volta nel febbraio 2021, con il produttore
esecutivo J.J. Abrams a bordo. Sebbene
Abrams non lo dirigerà, lo sceneggiatore e autore Coates è
stato scelto per scrivere una sceneggiatura per il riavvio
incentrato su Black Superman. Dopo l’annuncio
iniziale, non ci sono stati aggiornamenti, salvo la consegna della
bozza di sceneggiatura alla Warner Bros. Sappiamo però che il
riavvio seguirà un Black Clark Kent e si svolgerà durante il 20°
secolo.
Conosciuta per le sue meticolose
trame intrecciate, l’attuale fase dell’MCU è stata finora in fase di
creazione di una varietà di punti di vista differenti. Forse uno
dei film più importanti nello stabilire l’obiettivo della Fase 4 è
stato Spider-Man:
No Way Home, che ha avuto un enorme successo al
botteghino dopo aver introdotto il concetto di multiverso. Dopo
mesi di intense speculazioni da parte dei fan, il segreto peggio
custodito di Hollywood è stato svelato e il film ha deliziato il
pubblico con il ritorno degli Spider-Man precedenti, Andrew
Garfield e Tobey Maguire.
In una recente intervista
con Elite Daily, Vellani ha rivelato che Holland le
ha fatto visita sul set mentre stava girando Ms. Marvel ad Atlanta poiché
anche lui era impegnato nelle riprese di Spider-Man:
No Way Home lì. Tuttavia, durante il loro primo
incontro, Tom, da noto spoileratore seriale, non è riuscito a
mantenere il segreto del suo film, “rovinando” a Iman parte di Ho
Way Home:
“Ero mezza vestita, letteralmente un reggiseno e pantaloncini da
motociclista, ero tipo, ‘Oh mio Dio. Sono mezza nuda in questo
momento.’ Tom però è stato molto carino. Diceva: “Di cosa parla il
tuo show?” Io rispondevo: “Di cosa tratta Spider-Man?”. E così mi
ha mostrato una sua foto con Tobey Maguire! Capisco che siamo
entrambi nella Marvel, ma non avevo bisogno di
sapere quel dettaglio prima che accadesse!”
La nuova arrivata Iman
Vellani ha ottenuto il ruolo della protagonista dopo
un’ampia ricerca da parte dei Marvel Studios. È affiancata dal volto fresco
Saagar Shaikh nei panni del fratello maggiore
Aamir, Mohan Kapur (la serie Disney Plus Hotstar
“Crime Next Door”) e Zenobia Shroff (“The Big
Sick”) nei panni dei suoi genitori Muneeba e Yusuf, Matt
Lintz (“The Walking Dead”) nei panni del suo migliore
amico Bruno e Aramis Knight (“Into the Badlands”)
nei panni del vigilante noto come Red Dagger.
Con il sottofondo di “Blinding
Lights” di The Weeknd, il trailer inizia con Kamala nell’ufficio
del consulente di orientamento del liceo, mentre sullo schermo
compaiono scarabocchi di fumetti, cuori e corna da diavolo. Kamala
è etichettata come la tipica nerd dei supereroi che sogna ad occhi
aperti, ma a un certo punto ottiene strani poteri cosmici, come la
capacità di lanciare esplosioni di energia e creare trampolini
luminosi per camminare nell’aria. Più avanti nel trailer, ottiene
un costume rosso e blu fedele ai fumetti e lancia alcuni pugni
cosmici con un pugno gigante e luminoso.
Bisha K. Ali
(Quattro matrimoni e un funerale di Hulu) è
produttore esecutivo e sceneggiatore capo, e la prima stagione di
sei episodi è stata diretta da Sharmeen
Obaid-Chinoy (il regista premio Oscar dei cortometraggi
documentari “Saving Face” e “A Girl in the River: The Price of
Forgiveness”), Meera Menon (“For All Mankind”), e
Adil El Arbi e Bilall Fallah
(“Bad Boys for Live”).
La Marvel ha inizialmente annunciato
Ms. Marvel sarebbe stato presentato in
anteprima alla fine del 2021, ma dopo che la pandemia ha inondato
il calendario con altri nove film e serie nel Marvel Cinematic Universe, lo
studio ha spostato la serie nell’estate del 2022. Ciò pone anche la
serie più vicina a The
Marvels, il film sequel di Captain Marvel, che vedrà Vellani al
fianco di Carol Danvers di Brie Larson e Monica
Rambeau di Teyonah Parris (da “WandaVision“).
Il film The Gray
Man, che è un adattamento dell’omonimo romanzo di Mark
Greaney del 2009, segue l’ex agente della CIA Court Gentry
(Ryan
Gosling), detto anche Sierra Six. Preso da un
penitenziario federale e assoldato dall’ex supervisore Donald
Fitzroy (Billy Bob Thornton), Gentry era un tempo un sicario a
pagamento esperto e approvato dall’agenzia. Adesso però le cose
sono cambiate e Six diventa l’obiettivo di una caccia
internazionale lanciata da Lloyd Hansen (Chris
Evans), un ex collega della CIA che farà l’impossibile
per eliminarlo. Per sua fortuna l’agente Dani Miranda
(Ana
de Armas) è dalla sua parte.
Ryan Gosling interpreta l’Uomo grigio, mentre
Chris Evans è l’antagonista psicopatico in questo
thriller prodotto da Netflix/AGBO, diretto da Anthony e Joe Russo e
interpretato da
Ana de Armas, Regé-Jean Page,
Billy Bob Thornton, Jessica Henwick, Dhanush, Wagner
Moura e Alfre Woodard. Tratto dal romanzo
“Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, il film è sceneggiato
da Joe Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely. La produzione è
affidata a Joe Roth, Jeffery Kirschenbaum, Anthony Russo,
Joe Russo, Chris Castaldi e Mike Larocca, mentre la
produzione esecutiva è di Patrick Newall, Jake Aust, Todd Makurath,
Palak Patel e Geoffrey Haley. The Grey
Manuscirà nelle sale il 15 luglio e
sarà disponibile in streaming esclusivamente su Netflix il 22
luglio.
La star di Black Adam,Dwayne
Johnson, ha anticipato che il trailer arriverà
oggi e ora ha pubblicato il primo poster cinematografico per
il prossimo film DC Comics. Il poster ci offre uno sguardo Man in
Black interpretato da Dwayne
Johnson, ma dovremo aspettare ancora per vedere i
membri della Justice Society, Hawkman (Aldis Hodge),
Doctor Fate (Pierce Brosnan), Cyclone (Quintessa
Swindell) e Atom Smasher (Noah Centineo) in azione.
Le riprese si sono svolte
nelle ultime settimane e Dwayne
Johnson ha anche confermato che la produzione si
è finalmente conclusa con un Tweet.
A parting message from The Man In Black
himself,
#BlackAdam⚡️
The finishing touches are complete.
That’s a wrap 🎬
World premiere trailer drops TOMORROW!
The hierarchy of power in the DC
Universe will change..
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
In occasione della Geeked Week di
Netflix, Zack Snyder ha condiviso un
video da un makeup test per Rebel Moon, girato con il suo telefono, in cui
si può ammirare un affascinante design per delle creature aliene
che vedremo nel film. Ecco il breve video:
Rebel Moon ruota attorno a una piccola colonia
ai margini di una galassia sul punto di essere sopraffatta da un
tiranno di nome Belisario e dai suoi eserciti. Nella speranza di
salvare la loro galassia, le persone di questa colonia inviano
giovani donne su altri pianeti per trovare chi le assisterà. Snyder
ha co-scritto la storia di Rebel Moon, insieme a Shay
Hatten e Kurt Johnstad. Sofia Boutella è stata la prima a unirsi al
cast nei panni della giovane guerriera inviata dalla piccola
colonia per ottenere l’aiuto degli altri.
Rebel Moon sarà il nuovo film originale
Netflix diretto da Zack Snyder e avrà protagonisti
Sofia Boutella,
Charlie Hunnam,
Djimon Hounsou, Doona Bae e Ray Fisher, Jena
Malone, Staz Nair, E. Duffy, Charlotte Maggi, Ed Skrein e Sky
Yang.
Ecco un nuovo spot tv di
Thor: Love and
Thunder in cui possiamo ascoltare un dialogo di Gorr
il Macellatore di Dei (Christian Bale) oltre a
vedere alcune scene inedite di Jane Foster (Natalie
Portman) nei panni di Mighty Thor.
Tra le battute recitate da Bale si
possono ascoltare due frasi, in particolare: “Il mondo senza
dei sarà migliore” e “Non sei come gli altri. Tu hai
qualcosa per cui combattere”. Ecco di seguito il video!
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
La
piattaforma Hulu e 20th Century Studios hanno rilasciato il trailer
ufficiale di Prey
di Dan Trachtenberg, l’annunciato
prequel in arrivo ambientato 300 anni prima degli eventi del film
cult Predator con Arnold Schwarzenegger. Amber
Midthunder (Legion; The Ice Road) è
il protagonista del cast, composto quasi interamente da talenti
Native First Nation. Il cast di supporto vede il debutto
dell’esordiente Dakota Beavers, Stormee Kipp (
Sooyii ), Michelle Thrush (The
Journey Home) e Julian Black Antelope
(Tribal), con Dane DiLiegro
( American Horror Stories ) che interpreta
Predator.
Prey, l’action-thriller targato 20th Century
Studios e diretto da Dan Trachtenberg (The
Boys, 10 Cloverfield Lane). Il nuovo capitolo del
franchise di Predator debutterà il 5 agosto 2022 in
esclusiva sulle piattaforme direct-to-consumer di Disney: come Hulu
Original negli Stati Uniti, come Star+ Original in America Latina e
come Disney+ Original sotto il brand Star in
tutti gli altri territori.
Prey è diretto da Dan Trachtenberg, scritto da Patrick
Aison (Jack Ryan, Treadstone) e prodotto da John
Davis (Jungle Cruise, The Predator), Jhane Myers
(Monsters of God) e Marty Ewing (It – Capitolo
due), con Lawrence Gordon (Watchmen), Ben Rosenblatt
(Snowpiercer), James E. Thomas, John C. Thomas e Marc
Toberoff (Fantasy Island) come produttori esecutivi.
I filmmaker si sono impegnati a creare un film che fornisse un
ritratto accurato dei Comanche e garantisse un livello di
autenticità che fosse fedele alle popolazioni indigene. Per questo,
il film si avvale di una produttrice (Myers) nativa Comanche e di
un cast composto quasi interamente da attori nativi e della Prima
Nazione, tra cui Amber Midthunder (The Ice Road,
Roswell, New Mexico), l’esordiente Dakota Beavers, Stormee
Kipp (Sooyii), Michelle Thrush (The Journey Home)
e Julian Black Antelope (Tribal). Il film è interpretato
anche da Dane DiLiegro (American Horror Stories) nei panni
di Predator.
Prey, la trama ufficiale
Ambientato 300 anni fa nella
Nazione Comanche, Prey è la storia di una giovane donna di
nome Naru, guerriera feroce ed estremamente abile. Cresciuta
all’ombra di alcuni dei più leggendari cacciatori che si aggirano
per le Grandi Pianure, Naru intende proteggere la sua gente quando
un pericolo minaccia il suo accampamento. La preda che insegue, e
che infine affronta, si rivela essere un predatore alieno altamente
evoluto con un arsenale tecnologicamente avanzato: ne nasce una
feroce e terrificante resa dei conti tra i due avversari.
Come molti di voi avranno avuto
modo di apprendere dai nostri precedenti articoli pubblicati, c’è
un nuovo fermento in seno alla
Warner Bros dopo la fusione con Discovery. Ebbene, uno dei
titolo di maggior successo recente è stato il Joker di Todd Philipps ed è in sostanza dal 2019,
ovvero anno di uscita, che sul film si susseguono voci su un
possibile sequel. Ora finalmente per la gioia dei fan queste voci
hanno trovato riscontro, dato che è il regista in persona oggi ha
confermato ufficialmente che un sequel
sul film è in lavorazione.
Todd Philipps (come capita orami di frequente
per questo genere di annuncio) si è rivolto a Instagram per
condividere una prima occhiata alla copertina della sceneggiatura
del sequel di Joker, scritta da lui e Scott Silver, che
attualmente è intitolata “Folie à Deux”. Tradotto
liberamente come “follia per due”, questa condizione è definita
come un disturbo mentale identico o simile che colpisce due o più
individui, di solito i membri di una famiglia stretta. Phillips ha
anche pubblicato una foto della star Joaquin Phoenix che legge la sceneggiatura, il
che suggerirebbe ovviamente che il vincitore dell’Oscar è a bordo
per riprendere il ruolo di Arthur Fleck.
Non
abbiamo ancora idea di cosa aspettarci da un sequel del film che
probabilmente manterrà la sua autonomia all’interno
dell’Universo DC al cinema, ma quel titolo
Folie à Deux dovrebbe sicuramente suscitare molto interesse.
Già si ipotizza che Harley Quinn possa essere coinvolta, ma non
possiamo averne certezza – almeno, non una versione tradizionale
del personaggio.
Si spera che Phillips condivida presto
qualche dettaglio in più in futuro ma per ora non possiamo fare
altro che aspettare ulteriori sviluppi.
Dopo la parentesi fantasy di
Il ragazzo invisibile e
Il ragazzo invisibile – Seconda
generazione, il regista premio Oscar Gabriele
Salvatores è tornato al cinema con un film incentrato
sull’umanità dei personaggi, sui legami tra di loro e sulle
passioni che rendono vivi nonostante tutto. Si tratta di
Tutto il mio folle amore, uscito in sala
nel 2019 e liberamente ispirato al romanzo Se ti abbraccio non
aver paura, di Fulvio Ervas. In particolare,
al centro di questo racconto, vi è uno struggente rapporto tra
padre e figlio, su ciò che l’uno può insegnare all’altro e su come
ci si possa ancora sorprendere della vita.
La storia narrata nel romanzo è
quella vera di Franco e Andrea
Antonello, di un padre che decide di partire con il figlio
autistico per un viaggio in moto, permettendo al ragazzo di aprirsi
e scoprire l’affetto e l’amore. Tutto il mio folle
amore è inoltre anche un film sulla diversità, sul suo
essere complicata ma necessaria da comprendere. Salvatores dà
dunque vita ad un racconto on the road per
portare i suoi personaggi e lo spettatore a confrontarsi con realtà
e sentimenti nuovi. Il titolo del film, infine, è un riferimento al
brano Cosa sono le nuvole, scritto da Pier
Paolo Pasolini e interpretato
da Domenico Modugno.
Apprezzato da critica e pubblico, è
uno dei più belli film recenti realizzati da Salvatores, da sempre
maestro nel raccontare i piccoli ma grandi sentimenti presenti in
ognuno di noi. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al
finale del film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
titolo nel proprio catalogo.
Tutto il mio folle amore:
la trama del film
Protagonista del film è il giovane
Vincent Manzato, ragazzo affetto da autismo
cresciuto in un mondo tutto suo mentre la madre
Elena e il compagno Mario, che lo
ha adottato, cercano di aiutarlo ad aprirsi alla realtà. Il vero
padre di Vincent è Willy, chiamato il Modugno
della Dalmazia. Sempre in giro tra concerti e serate interminabili,
egli trova infine il coraggio di andare a conoscere quel figlio mai
incontrato, apprendendo con un’iniziale difficoltà della sua
diversità. Pur venendo cacciato in malo modo da Elena, Willy non
immagina che quel piccolo gesto di responsabilità è solo l’inizio
di una grande avventura.
Affascinato da quel padre
misterioso, Vincent decide infatti di scappare e nascondersi nel
pick-up di Willy. Da qui ha per i due inizio un viaggio lungo le
strade dei Balcani che li porterà a conoscersi e scoprirsi a
vincenda, in modo imprevedibili e assolutamente istintivi.
Spaventati da quello che potrebbe succedere al ragazzo, anche Elena
e Mario si mettono in viaggio, all’ inseguimento del figlio nel
tentativo di riportarlo a casa. Con le tre persone più importanti
per lui intente a stargli vicino, Vincent imparerà a scoprire nuove
emozioni, aprendosi ed esternando tutta la sua vitalità.
Tutto il mio folle amore: il cast del film
Ad interpretare il giovane Vincent,
protagonista del film, vi è Giulio Pranno, qui al
suo debutto cinematografico. Classe 1998 egli ha esordito da
giovane come attore teatrale, per poi presentarsi ai provini per
Tutto il mio folle amore, ottenendo la parte desiderata.
Accanto a lui, nel ruolo della madre Elena vi è l’attrice Valeria Golino,
mentre Diego Abatantuono, storico collaboratore di
Salvatores, è Mario il compagno di lei. Claudio
Santamaria, in ultimo, è Willy, il vero padre di
Vincent. Un ruolo per cui l’attore si è preparato sia a livello
canoro sia attraverso la ricerca di piccole sfumature di umanità
con cui arricchire il suo personaggio.
Tutto il mio folle amore:
il finale e le differenze con il libro
Sul finale del film, dopo il lungo
viaggio compiuto da Willy e Vincent, padre e figlio non sono ancora
riusciti a recuperare tutto il tempo perso, ma hanno intrapreso un
percorso di riconciliazione che permetterà loro di riavvicinarsi e
scoprirsi sempre di più. Al momento di tornare a casa, anche Elena
comprende molte cose di sé, lasciando probabilmente interdetto lo
spettatore. La donna, infatti, fino a quel momento piuttosto rigida
nei confronti della tutela del figlio, decide di lasciarsi andare,
comprendendo che forse per avvicinarsi davvero a Vincent e
riprendere in mano la sua vita deve seguire l’insegnamento di
Willy. Dopo il viaggio con il padre, dunque, il ragazzo sembra
intraprendere uno con la madre verso mete da scoprire.
Per quanto riguarda il rapporto con
il romanzo di Ervas, Se ti abbraccio non aver paura,
Salvatores prende questo solo come spunto di partenza, costruendo
poi una storia pressoché originale. Nel libro, infatti, il ragazzo
autistico si chiama Andrea e suo padre non è mai stato assente
dalla sua vita. A differenza di Willy, questo ha sempre vissuto con
lui, aiutandolo in tutte le terapie possibili per farlo stare
meglio. Come nel film, però, per cercare di conoscersi meglio padre
e figlio intraprenderanno un lungo viaggio in moto in giro per gli
Stati Uniti e l’America del Sud, attraverso confinini, territori
diversi e riscoprendosi come umani.
Tutto il mio folle amore:
la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
Per quanto riguarda la colonna
sonora, nel film sono presenti numerose canzoni dell’amato
cantautore Domenico Modugno. Il personaggio di
Willy, che viene chiamato il Modugno della Dalmazia, si esibisce
infatti spesso in suoi brani. Si possono dunque ascoltare Tu
si’ na cosa grande, Nel blu dipinto di blu, Resta cu’mme e
Cosa sono le nuvole, il brano dove è contenuta la frase
che dà il titolo al film. Gli ulteriori brani presenti nella
colonna sonora sono invece stati composti da Mauro
Pagani, celebre polistrumentista noto per essere stato il
flautista, violinista e cantante della Premiata Forneria Marconi.
Egli aveva già curato precedenti colonne sonore dei film di
Salvatores.
È possibile fruire di
Tutto il mio folle amore grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple
iTunes, Netflix, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 7 giugno alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Netflix ha appena rilasciato trailer
e poster de Il mostro dei mari, il nuovo film
d’animazione con la regia del premio Oscar Chris
Williams, in arrivo solo su Netflix davenerdì 8 luglio in tutti i Paesi in cui il
servizio è attivo.
La versione italiana del film sarà
impreziosita al doppiaggio da Diego Abatantuono,
che presta la voce al Capitano Crow, Claudio Santamaria, che interpreta il
coraggioso cacciatore di mostri Jacob Holland, e
Giulia Stabile, ballerina e vincitrice della
ventesima edizione di Amici di Maria De Filippi, con un
cameo vocale nei panni della giovane Vedetta
dell’Inevitabile, la più famosa nave da caccia.
In un’epoca in cui creature
terrificanti solcano i mari, i cacciatori di mostri sono
considerati veri e propri eroi. E il grande Jacob Holland è di
certo il più osannato. Ma quando la giovane Maisie Brumble
s’imbarca clandestinamente sulla sua nave leggendaria, l’uomo trova
a sorpresa un’alleata. Insieme intraprendono un viaggio epico in
acque inesplorate ed entrano nella storia.
Con la regia del premio Oscar
Chris Williams (Oceania, Big Hero
6, Bolt: un eroe a quattro zampe), “Il mostro dei
mari” conduce lo spettatore ai confini del mondo, dove ha
inizio la vera avventura.
Guarda il nuovo spettacolare
trailer Bullet
Train, il thriller d’azione folle e divertente
del regista di Deadpool 2, David Leitch.
Brad Pitt è il protagonista di un film corale con
un gruppo di assassini diversi tra loro, tutti con obiettivi
collegati ma contrastanti, sullo sfondo di una corsa senza sosta
attraverso il Giappone moderno. DAL 25 AGOSTO #SOLOALCINEMA con
Brad Pitt, Sandra
Bullock, Zazie
Beetz, Michael
Shannon, Aaron
Taylor-Johnson
Bullet
Train, tratto dal romanzo “best seller” di Kōtarō
Isaka I sette killer dello Shinkansen, è un film prodotto da Sony
Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia, dal 25
agosto solo al cinema.
Disney+ ha
annunciato che il film Marvel StudiosDoctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà il 22 giugno in
esclusiva sulla piattaforma streaming. Nel film Marvel Studios Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
l’Universo Cinematografico Marvel espande i confini del
Multiverso ai massimi livelli. Un viaggio nell’ignoto con Doctor Strange che, con l’aiuto di mistici
alleati sia vecchi che nuovi, attraversa pericolose e sconvolgenti
realtà alternative del Multiverso per affrontare un nuovo
misterioso avversario.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
interpretato da
Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen, Chiwetel Ejiofor,
Benedict Wong, Xochitl Gomez, con Michael Stühlbarg e Rachel
McAdams. Il film è diretto da Sam Raimi e prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Eric Hauserman
Carroll, Scott Derrickson e Jamie Christopher sono i produttori
esecutivi. La sceneggiatura è stata scritta da Michael Waldron.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia è stato distribuito nelle sale
cinematografiche italiane dal 4 maggio 2022.
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
L’attrice Tatiana
Maslany vanta già una carriera di tutto rispetto, con
ruoli in film e serie TV di prestigio. Con il suo talento ha saputo
stupire in più occasioni, arrivando anche a vincere diversi
importanti riconoscimenti all’interno dell’industria hollywoodiana.
Ora che è stata scelta come protagonista di una nuova attesa serie
della Marvel, la Maslany ha l’occasione
di farsi conoscere anche da un pubblico più ampio, raggiungendo
così nuove vette di successo.
Ecco 10 cose che non sai di Tatiana
Maslany.
Tatiana
Maslany: i suoi film e le serie TV
1. È nota grazie ad alcune
serie televisive. I primi ruoli televisivi per la Maslany
arrivano grazie alle serie Incedible Story Studio
(1998-2000) e 20030 CE (2002-2003). Ha poi recitato in
Renegadepress.com (2004-2007), Would Be Kings
(2008), Instant Star (2008), Heartland
(2008-2010), The Nativity (2010), Being Erica
(2009-2011), Mondo senza fine (2012) e Captain
Canuck (2013-2014). Dal 2013 al 2017 recita da protagonista
nella serie Orphan Black, ottenendo
un grande successo. Nel 2020 ha poi interpretato Alice McKeegan
nella serie Perry Mason, mentre nel 2022 recita accanto a
Mark Ruffalo
nella serie MarvelShe-Hulk.
2. Ha recitato in alcuni
noti film per il cinema. La Maslany ha debuttato sul
grande schermo con il film Licantropia Apocalypse (2004),
per poi recitare nei film Le cronache dei morti viventi
(2007), La promessa dell’assassino (2007), Flash of
Genius (2008), Hardwired – Nemico invisibile
(2009), Violet & Daisy (2011),
La memoria del cuore
(2012), Woman in Gold (2015),
Stronger – Io sono più
forte (2017), con Jake
Gyllenhaal, e Destroyer (2018).
3. È anche
produttrice. Oltre ad aver ricoperto il lavoro di attrice,
la Maslany si è occupata anche della produzione per diversi dei
progetti in cui ha recitato. Ha infatti prodotto trenta episodi
della serie Orphan Black, per poi produrre anche il
cortometraggio Touch e il film Pink Wall. È stata
poi produttrice esecutiva del podcast Orphan Black: The Next
Chapter.
Tatiana
Maslany in She-Hulk
4. Si è allenata a lungo per
il ruolo. La Maslany è stata scelta per interpretare
Jennifer Walters, alias She-Hulk, nell’omonima serie TV della Marvel disponibile su Disney+. Per prepararsi al ruolo,
l’attrice ha raccontato di essersi sottoposta ad un lungo
addestramento fisico, implementando così la propria massa muscolare
e acquisendo la resistenza fisica necessaria a poter interpretare
anche le scene più complesse.
5. Non era stata la prima
scelta per il ruolo. Prima che venisse confermata la
Maslany come protagonista di She-Hulk, i produttori
avevano preso in considerazione le attrici Gillian Jacobs,
Betty Gilpin,
Zoe Chao e Alison Brie per
il ruolo. La Brie, in particolare, era stata considerata il tipo di
attrice ideale per il personaggio durante il processo di casting.
Alla fine, tuttavia, i produttori rimasero maggiormente colpiti
dalla Maslany, offrendole il ruolo.
Tatiana
Maslany è su Instagram
6. Ha un account sul celebre
social. L’attrice è presente sul social network Instagram
con un proprio profilo seguito da 483 mila persone. La Maslany,
tuttavia, non ha reso pubblico questo suo account e dunque per
poter vedere i suoi post è necessario mandare una richiesta per
poter essere accettati come followers. Ad oggi il profilo conta
oltre cinquecento post, segno che l’attrice è molto attiva sul
social e non manca di condividere dettagli sulla sua vita
lavorativa e privata.
Tatiana
Maslany in Orphan Black
7. È la protagonista della
serie. Dal 2013 al 2017 l’attrice ha ottenuto grande
popolarità grazie alla serie Orphan Black, dove ha
interpretato Sarah Manning, una ragazza orfana che assume
l’identità di una donna suicida identica a lei, scoprendo in
seguito di essere uno di molti cloni in circolazione. Per dar vita
alle tante versioni della protagonista, l’attrice ha immaginato
delle storie per ognuna di esse, associandovi anche delle canzoni e
dei balli che ne esprimessero il carattere.
8. Ha cercato di non
confondere i personaggi. Tatiana Maslany ha raccontato in
un’intervista di aver avuto una squadra di continuità che le
impediva di confondere i personaggi. Ad esempio, se stava girando
una scena in cui erano presenti sia Alison che Sarah e lei stava
interpretando Alison, se la sceneggiatura prevedva di alzare gli
occhi al cielo, la sua squadra si assicurava che l’attrice facesse
un roteare gli occhi alla “Alison” e non alla “Sarah”.
Tatiana
Maslany ha vinto un Emmy
9. Ha vinto il prestigioso
riconoscimento. Dopo essere stata candidata nel 2015 come
miglior attrice protagonista in una serie drammatica per Orphan
Black, la Maslany ha vinto il premio nel 2016, consacrandosi
così agli occhi di Hollywood e stabilendo un importante primato. La
Maslany è infatti la prima attrice canadase a trionfare in quella
categoria del premio Emmy.
Tatiana
Maslany: età e altezza dell’attrice
10.Tatiana
Maslany è nata il 22 settembre del 1985 a Regina,
in Canada. L’attrice è alta complessivamente 1,63
metri.
Si conclude giovedì
9 giugno alla Casa del Cinema la prima edizione
del Premio Marta Marzotto riservato ai
cortometraggi di giovani cineasti. Ideato e promosso da Diamante
Marzotto, il Premio è stato concepito per celebrare una donna che
ha profuso impegno, passione e generosità nella scoperta e nella
valorizzazione dei giovani talenti.
Una scelta
difficile per la qualità e la quantità delle opere pervenute
dall’Italia e dall’estero che sono state visionate dalla giuria del
Premio composta da Laura Delli Colli,
Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici
Italiani, Andrea Purgatori giornalista,
sceneggiatore e saggista e dal regista, sceneggiatore e
produttore Marco Risi.
Tre sono i
cortometraggi che verranno premiati, selezionati dalla giuria che
ha operato una valutazione sulla base dello storytelling, del
valore civile, dello stile narrativo, dell’originalità ma anche del
coraggio e della capacità di raccontare storie emozionanti.
Il podio
all’intenso e
drammatico Eggshell di Ryan
William Harris (Sayonara Film), un racconto appassionante che
affronta la delicata tematica del bullismo e rivela l’attenzione al
sociale, una delle linee guida del premio.
La vita di Joey è
un alternarsi tra il fantastico mondo infantile e la difficile
realtà della periferia irlandese. Dopo essersi creato un guscio
alimentato dalla fantasia per proteggersi dalle problematiche
familiari, Joey è costretto ad affrontare prematuramente il
transito verso l’età adulta.
Al secondo
posto Illusionedi
Lorenzo Quagliozzi (Sayonara Film), che svela sogni e speranze di
una concertista greca di origini italiane che negli anni ’50
incrocia a Trieste l’amore della sua vita. Con lui si trasferisce
negli Stati Uniti, dove andrà incontro ad un inaspettato
destino.
Tra i
riconoscimenti assegnati, c’è infine una menzione speciale
per Notte Romana – Storia
d’amore e di coltellodi Valerio Ferrara,
prodotto dal centro Sperimentale di Cinematografia, già
vincitore Premio/Menzione FEDIC Miglior Corto, premio
collaterale e ufficiale della 78° Mostra internazionale d’arte
cinematografica di Venezia. Una storia d’amore impossibile tra
un ragazzo borghese e una ragazza dell’estrema periferia, una
passione nata d’estate e finita bruscamente in una calda notte
d’inverno. Il giovane regista ha recentemente trionfato al Festival
di Cannes con Il
Barbiere Complottista, primo premio nella sezione La
Cinef riservata a studenti di cinema – una selezione di 16 film
scelti fra 1.528 candidati provenienti da 378 scuole di cinema nel
mondo.
I tre registi, che
testimoniano una notevole sensibilità nel perseguire percorsi
artistici personali, riceveranno dalla Presidente Diamante Marzotto
un premio in denaro del valore di € 3.000, 2.000 e 1.000
dal primo al terzo classificato, e una creazione artistica di
Gambaro & Tagliapietra, la raffinata azienda di Murano nota a
livello internazionale per la produzione di oggettistica in vetro
artistico, da piccoli e grandi capolavori a veri e propri manufatti
da collezione.
L’attore premio Oscar Christoph Waltz interpreterà Billy
Wilder nel film Billy Wilder & Me. Il
film è l’adattamento dal libro di Jonathan CoeMr. Wilder & Me, che utilizza un mix di personaggi
reali e di fantasia. Ambientata nell’estate del 1977, la storia
ruota attorno a una donna che inizia a lavorare per Wilder e il suo
sceneggiatore Iz Diamond su un’isola greca durante
le riprese di Fedora. Quando segue Wilder in
Germania per continuare le riprese, si ritrova insieme a lui in un
viaggio memorabile nel cuore della sua storia familiare.
Deadline riporta che la star di
Django Unchained e Bastardi senza
gloria, Waltz, assumerà il ruolo principale in
Billy Wilder & Me. Stephen Frears
dirigerà il film, mentre Christopher Hampton ha
scritto la sceneggiatura. Le riprese si svolgeranno in Grecia, a
Monaco e a Parigi. Al momento, non ci sono informazioni sul resto
del cast.
Wilder è spesso considerato uno dei
registi più dotati e versatili del cinema classico di Hollywood. La
sua filmografia vanta una splendida serie di titoli, inclusi film
come L’appartamento, A qualcuno piace
caldo e Viale del Tramonto, che
continuano a influenzare gli aspiranti registi ancora oggi. Il
casting del suo connazionale Waltz potrebbe rivelarsi una scelta
ispirata.
Simeon Wilkins, art department di
Cip e Ciop Agenti Speciali, ha condiviso lo storyboard
animato di una scena eliminata del film Disney+. Ambientata durante la sequenza
dell’inseguimento al Fan Expo, la sxcena vede protagonista
Jar Jar Binks. Eccola di seguito:
Il film è diretto da Akiva Schaffer
(Saturday Night Live), scritto da Dan Gregor e Doug Mand
(Crazy Ex-Girlfriend) ed è prodotto da Todd Lieberman
(Wonder) e David Hoberman (La Bella e la Bestia), mentre
Alexander Young (Extinction) e Tom Peitzman sono gli
executive producer.
In
Cip e Ciop Agenti Speciali, Cip e Ciop vivono tra i
cartoni animati e gli umani nella Los Angeles dei giorni nostri, ma
le loro vite ora sono molto diverse. Sono passati decenni da quando
la loro serie televisiva di successo è stata cancellata, e Cip
(doppiato nella versione italiana da Raoul Bova) ha ceduto a una
vita di ordinaria quotidianità di periferia come assicuratore. Ciop
(doppiato nella versione italiana da Giampaolo Morelli), nel
frattempo, ha subito un intervento di chirurgia CGI e lavora nel
circuito delle convention nostalgiche, alla disperata ricerca di
rivivere i suoi giorni di gloria. Quando un ex membro del cast
scompare misteriosamente, Cip e Ciop devono ricucire la loro
amicizia spezzata e vestire nuovamente i panni di Agenti Speciali
per salvare la vita del loro amico.
La “Chip ‘n Dale: Rescue Rangers
Original Soundtrack”, con le musiche del compositore Brian Tyler,
sarà rilasciata il 20 maggio da Walt Disney Records.
Jose Fernandez, il
designer dietro la tuta di Val Kilmer in Batman Forever, spiega finalmente la presenza
dei famigerati capezzoli sul costume. Batman
Forever è stato presentato in anteprima nel 1995 come
terzo capitolo della serie di film Warner Bros. dedicati a Batman,
dopo i due film di Tim Burton. La terza puntata ha
visto Joel Schumacher sostituire Burton come
regista della serie e Val Kilmer indossare il cappuccio come
Crociato Incappucciato al posto di Michael
Keaton.
Batman Forever ha
preso una direzione diversa rispetto ai due film precedenti della
serie. A livello di tono, il film ha avuto un approccio più leggero
e ha eliminato l’atmosfera gotica dalla visione di Gotham di Burton
preferendo un mondo più colorato ispirato alla serie televisiva
degli anni ’60. Tuttavia, anche con importanti cambiamenti tonali e
visivi, le aggiunte più memorabili alla serie sono stati i
capezzoli scolpiti sulla Batsuit di Kilmer.
Alcuni hanno ridicolizzato la scelta
mentre alcuni li hanno criticati come osceni. L’aggiunta di
capezzoli al costume di Batman è stata una così grande controversia
all’epoca che persino il creatore di Batman Bob
Kane si era opposto a loro, ma sono riapparsi ancora più
pronunciati in Batman & Robin sul costume di
George Clooney.
Per molti anni, Schumacher si è
assunto la responsabilità dei capezzoli, ma ha attribuito a
Jose Fernandez il merito di averli originariamente
aggiunti al design. Ora, in un’intervista con MEL, Fernandez ha
finalmente spiegato l’inclusione dei capezzoli sulla tuta di
Kilmer.
“Con l’abito di
Val Kilmer in Batman Forever, i capezzoli erano una di quelle
cose che ho aggiunto. Non era un feticcio per me, era più
influenzato dall’armatura romana, come quelle dei centurioni. E,
nei fumetti, i personaggi sembravano sempre come se fossero nudi
con sopra della vernice spray – era tutta una questione di
anatomia, e mi piace spingere su questo aspetto. Non so esattamente
dove fosse la mia testa a quei tempi, ma è quello che ricordo. E
così, ho aggiunto i capezzoli. Non avevo idea che ci sarebbero
state tutte queste chiacchiere intorno.”
Guardiani
della Galassia Vol. 3 ha aggiunto al suo cast
Maria Bakalova, attrice che ha esordito al cinema
al fianco di Sacha Baron Cohen in Borat
2, arrivando a una meritata nomination agli Oscar con la
sua performance.
Il tanto atteso trequel di James
Gunn è in sviluppo dal 2017, anche se il lavoro
sul film è stato brevemente interrotto quando la Disney ha
licenziato Gunn per una serie di tweet problematici. Il ritorno di
Gunn è stato rivelato pubblicamente nel 2019, tuttavia, è stato
solo quando ha finito di lavorare sulle sue avventure DC, il film
The Suicide Squad e la sua serie spin-off,
Peacemaker, che il lavoro su
Guardiani della Galassia Vol.
3 è ripreso. Il nuovo film è attualmente atteso per
maggio 2023, con tutti i protagonisti del franchise di ritorno.
Come con qualsiasi nuova puntata di una serie, Guardiani
della Galassia Vol. 3 introdurrà anche una
manciata di personaggi nuovi. In particolare, Will
Poulter segnerà il suo debutto in franchising nei panni di
Adam Warlock, che viene inviato dai Sovereign per
distruggere i Guardiani. Un’altra novità nel cast è
Chukwudi Iwuji, vista in Peacemaker, e
Daniela Melchior (The Suicide
Squad),
che ha un piccolo ruolo nel film.
Ora, stando a quanto riportato da
Deadline, l’attrice Maria Bakalova si è unita al
cast di Guardiani
della Galassia Vol. 3. Non si
conosce ancora il suo ruolo o l’entità della sua parte, ma è
sicuramente un’aggiunta interessante al cast già molto nutrito.
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani
della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale
nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora
comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente
entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris
Pratt, Zoe
Saldana, Dave
Bautista, Pom
Klementieff,Karen
Gillan, insieme a Vin
Diesel e Bradley
Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel
film è atteso anche Chris
Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i
nuovi arrivati del MCUDaniela Melchior,
Will Poulter, Maria Bakalova e
Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di
interpretare il ruolo di Adam Warlock.