Assegnati i premi della 26esima
edizione di
Linea d’Ombra Festival. A ufficializzare i vincitori, i
direttori artistici del festival Giuseppe D’Antonio e Boris
Sollazzo.
Nella sezione PASSAGGI
D’EUROPA la giuria di esperti composta da Miriam Bliese,
Milena Mancini, Guglielmo Poggi ha assegnato il “Premio NEXSOFT”
per il miglior lungometraggio sezione al film
Beginning di Dea Kulumbegashvili (Georgia), con la
seguente motivazione:
“Come cinematografari (perche
questo siamo, alcuni di noi almeno) cerchiamo continuamente di
capire se il cinema riesca o meno a resistere come linguaggio-
attenzione, non come medium, come linguaggio. Negare che sia in
difficoltà, questo linguaggio, è anacronistico è controproducente
per chi vuole farlo sopravvivere. Questo film ha sopra ogni merito
il valore di costruire costantemente un linguaggio. Il che
prescinde dalla sua natura di film “girl empowers” o
dall’importante tema del culto e del suo lato occulto, per giocare
sui termini. A vincere, in questo senso, è il Cinema, in sé.
Nell’essere indispensabile, in una visione collettiva e che nulla
ha a che vedere con la semplificazione mediatica contemporanea. Per
questo più che per qualunque altra motivazione, riteniamo opportuno
premiare questo film. Che meriterebbe anche un premio a parte:
miglior linguaggio”.
il Premio Giuria Popolare è stato
assegnato a The Night Doctor di Elie
Wajeman (Francia).
Il premio della Giuria Open,
composta dagli spettatori che hanno seguito il festival sulla
piattaforma streaming Netfestival, è andato ex aequo
The Grand Bolero di Gabriele Fabbro
(Italia) e Of Fish and Men di Stefanie
Klemm (Svizzera).
Nella sezione
LINEADOC la Giuria Esperti composta da Carlo
Hintermann, Juan David Gonzales Monroy e Rachel Rakes ha decretato
come miglior film Our Land, Our Altar di
André Guiomar (Portogallo), con la seguente motivazione.
“Attraverso un uso ragionato e
allo stesso tempo partecipe della forma cinematografica e della
struttura narrativa, questo film presenta un ritratto intimo di una
comunità vitale di fronte alla sua dissoluzione. In modo sottile ma
con grande forza il film mette in evidenza il valore di una
comunita’ e il bisogno di autodeterminazione contro l’inarrestabile
progredire della gentrificazione e degli interessi economici. Per
l’equilibrio tra approccio etico, persistenza, tecnica e stile, il
premio Linea doc va a Our Land, Our
Altar”.
La Giuria Popolare ha premiato
Il secondo principio di Hans Liebschner di Stefano
P. Testa (Italia).
La Giuria Open ha premiato ex aequo
All Of Your Stars Are But Dust On My
Shoes di Haig Aivazian (Libano) e Summits
and Ashes di Fernando Criollo (Perù)
Nella sezione
CORTOEUROPA il “Premio BANCA CAMPANIA
CENTRO” al miglior cortometraggio è stato assegnato dalla
giuria esperti formata da Giulio Mastromauro, Valerio Vestoso e
Christopher Yates a The Criminals di
Serhat Karaaslan (Turchia), con la seguente motivazione:
“Attraverso una sceneggiatura
ingegnosa e una regia rigorosa, The Criminals
ci porta un duro thriller su come i giovani turchi vengono
repressi nel loro naturale sentimento di desiderio e amore. La
recitazione è toccante, permettendoci di entrare in empatia con la
giovane coppia e sperando di vedere la loro lussuria soddisfatta.
La svolta degli eventi è drammaticamente brillante. Porta la paura
nel desiderio, la violenza nell’amore. Il climax ci ha fatto
prendere la nostra sedia. Si conclude con un tocco di umorismo e
tenerezza, che ci fa sperare in un futuro migliore”.
La giuria ha assegnato anche una
menzione speciale a Between Men di Ares
Ceylan (Germania), con la seguente
motivazione:
“Questa classica storia di lutto
e disaccettazione omofoba è trascesa da una sincerità genuina. Man
mano che la storia si svolge con il suo dialogo crudo e
subliminale, il sentimento cresce e l’assenza del figlio/amante
diventa più forte. La finezza della recitazione è inversamente
proporzionale all’emozione che abbiamo provato guardando
Between Men”.
Il Premio Giuria
Popolare è stato conquistato dal film Branka di
Ákos K. Kovács (Ungheria).
La Giuria Open ha premiato
Branka di Ákos K. Kovács (Ungheria)
Nella sezione
VEDOANIMATO la Giuria Esperti, composta da Martin
Smatana, Alessandro Rak, Mauro Uzzeo, il premio principale è stato
vinto da Affairs of the Art di Joanna
Quinn e Les Mills (Canada), con la seguente motivazione:
“L’arte come ossessione, il
corpo come rappresentazione, i sogni per dettare obiettivi di vita
crescendo, i colori per indicare la propria (R)esistenza. Ogni
segno in questo cortometraggio grida ironia, giocosità, ricordo,
andare contro l’ordine stabilito, fare i conti con noi stessi,
nascere, crescere e morire, alla ricerca di un posto nel mondo e
della nostra identità unica, assoluta, immortale. Il film pieno di
umorismo pungente raggiunge il volto dello spettatore con tutta la
bellezza e la freschezza dell’animazione giocosa e dinamica dei
tratti di matita”.
La giura ha assegnato anche una
menzione speciale a People in Motion di Christoph
Lauenstein e Wolfgang Lauenstein (Germania), con la seguente
motivazione:
“Bastano poche immagini
suggestive e una pacata voce fuori campo per calarsi nella tela
narrativa e lasciarsi catturare dal loro gioco di luci e ombre.
Sospesi tra antiche paure e bellezza racchiusa tra quattro mura, ci
troviamo davanti ai nostri desideri, alle nostre piccole e grandi
meschinità, ricordandoci, ancora una volta, la grande,
inarrestabile, forza delle storie. Questa storia misteriosa e
affascinante piena di significato e spunti di riflessione affronta
il tema dell’esistenza, del comportamento umano, dell’egoismo e
dell’avidità che si sono infiltrati nel mondo oscuro”.
Il Premio Giuria Popolare è andato
ad How To Be at Home di Andrea Dorfman
(Canada).
La Giuria Open ha premiato
Granny’s Sexual Life di Urška
Djukić (Slovenia)
A chiudere l’elenco dei vincitori
per le opere in concorso è quello della sezione
VEDOVERTICALE, dove il “Premio FONDAZIONE CARISAL” assegnato dalla Giuria
Popolare al miglior cortometraggio in formato 9:16 è andato ex
aequo a Killer Brownie! di Igna L. Vacas (Spagna)
e a Genesis di ZHU Xiaolong (Cina).
La Giuria Open ha premiato
Valse Naïve di Antonello Tosto e Mariapia
Di Lecce (Italia) e MIDNIGHT STORIES:
Morgan di Ryan Cauchi (Australia)
Il commento a caldo del codirettore
artistico Boris Sollazzo: “È stata un’edizione
coraggiosa e felice, un ritorno al cinema e all’arte che ha visto
un successo di pubblico e di critica. Otto giorni di film,
dibattiti e riflessioni che ci confermano che un altro Domani è
possibile”.
Per Peppe D’Antonio
questa edizione ha lasciato il segno per tanti motivi: “Abbiamo
vinto una grande scommessa riportando l’interesse su e dentro le
sale; abbiamo registrato sold out in molti eventi ed abbiamo
ritrovato la passione per il cinema e la comunicazione. Senza
contare che abbiamo avuto la possibilità di incontrare stimolanti
personalità che ci hanno fatto intravedere i possibili passaggi
verso il Domani”.
Linea d’Ombra Festival XXVI edizione
è un’iniziativa promossa dall’Associazione
SalernoInFestival e realizzata con il contributo e il
patrocinio della Direzione generale Cinema e
audiovisivo – Ministero della Cultura,
della Regione Campania con
la Film Commission Regione Campania,
del Comune di Salerno. Main
Sponsor: Fondazione Cassa Rurale Battipaglia – Banca
Campania Centro, Nexsoft S.p.A.
Altro ente sostenitore: Fondazione Cassa di Risparmio
Salernitana. Altri sponsor: Allianz Salerno
Mare – Mario Parrilli srl, Rotary Salerno
Rotary Salerno 1949 a.f. La direzione artistica è di
Peppe D’Antonio e Boris Sollazzo.
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