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Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, trailer del nuovo film

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Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, trailer del nuovo film

Eagle e Paramount Pictures hanno diffuso il trailer Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, il nuovo film del franchise di G.I. Joe, con protagonisti Henry Golding, Andrew Koji, Úrsula Corberó, Samara Weaving, Haruka Abe, Takehiro Hira e Iko Uwais dal 21 Luglio al CINEMA.

Paramount Pictures e Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e Skydance presentano In associazione con Hasbro. Una produzione di Bonaventura Pictures.

Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini, vede Henry Golding nei panni del solitario Snake Eyes che viene accolto in un antico e segreto clan giapponese chiamato Arashikage, dopo aver salvato la vita del suo erede legittimo. Una volta arrivato in Giappone, Snake Eyes impara dagli Arashikage le vie del guerriero ninja, trovando anche quello che più desiderava: un posto da potere chiamare casa. Ma, quando i segreti del suo passato vengono svelati, l’onore e la lealtà di Snake Eyes saranno messi a dura prova, rischiando di incrinare la fiducia di coloro che gli sono stati più vicino. Basato sull’iconico personaggio dei G.I. Joe, Snake Eyes: G.I. Joe Le Origini vede anche Andrew Koji nei panni di Storm Shadow, Úrsula Corberó in quelli de La Baronessa; Samara Weaving è invece Scarlett, Haruka Abe è Akiko, Tahehiro Hira è Kenta e Iko Uwais è Hard Master.

The Flash: ecco il costume di Supergirl

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The Flash: ecco il costume di Supergirl

Dopo le sedie dei Bruce Wayne e il logo di Batman macchiato di “marmellata” dal set di The Flash, e il logo sul torace del costume del Velocista Scarlatto, ecco anche il logo sul costume di Supergirl condiviso da Andy Muschietti sul suo account ufficiale Instagram. Eccolo di seguito:

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Appunti di un venditore di donne, la conferenza stampa del film con Mario Sgueglia

Autore di appassionanti gialli come Io uccido, Niente di vero tranne gli occhi e Io sono Dio, Giorgio Faletti ha pubblicato nel 2010 il romanzo Appunti di un venditore di donne, cupa storia di intrighi e misteri nella Milano degli anni Settanta. Quel libro, a lungo tra i più venduti in Italia, è ora pronto per trasformarsi in un film per la regia di Fabio Resinaro, già celebre per aver diretto Mine e Dolceroma. Prodotto dalla Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi, il film sarà trasmesso in prima visione su Sky Cinema a partire dal 25 giugno alle 21:15.

Interpretato da Mario Sgueglia, Miriam Dalmazio, Libero De Rienzo, Paolo Rossi, Francesco Montanari e Michele Placido, il film ha per protagonista Bravo, un venditore di donne segnato nell’anima da una vergognosa mutilazione. La sua storia ha inizio una mattina come un’altra, quando dopo essere uscito dall’Ascot Club, dove ha fatto nottata giocando d’azzardo e facendo uso di droghe, conosce Carla. Nutrendo un conturbante sentimento per lei, decide di introdurla nel suo giro, non immaginando cosa accadrà da lì a breve nella sua vita.

Ad aprire la conferenza stampa è il regista Fabio Resinaro, che racconta la realizzazione dell’adattamento, le sfide incontrate e gli obiettivi raggiunti. “Il romanzo – afferma il regista – presenta delle descrizioni straordinarie di personaggi, eventi e di tutta un’epoca. Girare un film in costume non è mai facile, ci siamo dovuti scontrare contro una serie di muri. Però volevo girare come se fossimo ancora negli anni Settanta, senza pormi alcun limite. Ho portato tutti ad immergersi in quel periodo difficile e spero che anche lo spettatore potrà sentirsi altrettanto coinvolto da questa ricostruzione. È un film notturno, che parla di criminali, di disobbedienti. L’atmosfera era tutto per poter trasmettere ciò.

“Quando uscì il libro, me lo proposero per farne la regia, ma non mi sentivo pronto. – dichiara Placido – Anni dopo questa storia è tornata da me, con la regia di Resinaro. Ho accettato perché sono rimasto colpito dalla sua bravura e dalla sua preparazione. Il dialogo con lui è sempre stato ricco di spunti e suggestioni nuove. Penso che egli sia riuscito a dar vita alla ricostruzione di un’epoca di cui c’era bisogno, e che penso nessun altro avrebbe potuto realizzare con tanta originalità e freschezza”

A scrivere la sceneggiatura è stato lo stesso Resinaro, nonostante la non convinzione a riguardo di Barbareschi. “Volevo affiancargli qualcuno, – dichiara il produttore – ma lui ha insistito per farlo da solo. Allora gli ho dato tempo un fine settimana per pensarci e farmi sapere. Al termine di questo tempo lui si è presentato non con una decisione ma con l’intera sceneggiatura pronta e finita. Ero incredulo, non ho mai visto un talento simile prendere forma in modi così inaspettati.”

Appunti di un venditore di donne Michele Placido

La parola passa poi a Mario Sgueglia, che racconta di come si sia preparato ad interpretare il complesso ruolo del protagonista di Appunti di un venditore di donne, Bravo. “Per quanto il personaggio sia controverso, anche deprecabile per certi aspetti, non l’ho mai giudicato. So che sarebbe stato sbagliato farlo, per questo ho cercato di comprenderne i difetti, le debolezze, le ossessioni. Ho poi cercato di far trasparire tutto ciò attraverso le sue azioni e il suo carattere. Inoltre, a partire da una sua mancanza fisica andava costruito un bisogno che però si esprime modi nuovi e imprevedibili.”

L’attrice Miriam Dalmazio passa poi a descrivere il suo personaggio, Carla, la donna per cui il protagonista metterà in discussione sé stesso.. “Si tratta di una donna forte, ma fragile. – afferma l’attrice – Lei cerca di costruirsi una propria identità in un contesto dove è sempre più facile rimanere inghiottiti da quanto c’è intorno. Ad esempio, lei non può soddisfare il proprio amore con Bravo, e quindi il loro è un rapporto che si limita allo sguardo. Non so se si noterà, ma è un personaggio che ho costruito sulla forza dello sguardo, degli occhi. È attraverso questi che lei esprime tutta sé stessa”.

“Ciò che trovo straordinario di Appunti di un venditore di donne, – conclude Barbareschi – è che racconta con lucidità una Milano che non c’è più, colma di personaggi che esistevano davvero e ora non ci sono più. Per questo, oltre ad essere un thriller lo trovo un film particolarmente tenero, per cui si può provare anche pietà.”

Far East Film Festival: al via con Hong Kong New Talents

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Far East Film Festival: al via con Hong Kong New Talents

Una città che non smette di sognare. Un cinema che non smette di sognare. Questa non è retorica: questa è l’anima di Hong Kong, vitale e creativa, documentata dal Far East Film Festival 23 attraverso 8 nuovi film di 8 nuovi (giovani) registi. Opere prime e seconde che spaziano tra i generi e raccontano, appunto, l’urgenza di resistere, l’urgenza di rinascere attraverso l’arte. Hong Kong never dies! E Hong Kong, va ricordato, è molto più che una storia d’amore per il FEFF: è la sua primissima radice…

Saranno le anteprime mondiali di Zero to Hero di Jimmy Wan e di Sugar Street Studio di Sunny Lau ad aprire la sezione speciale Hong Kong New Talents: un grande progetto itinerante, organizzato dall’Hong Kong International Film Festival Society in collaborazione con l’Hong Kong Economic and Trade Office e finanziato da Create Hong Kong, che prenderà appunto il via a Udine per poi essere presentato nelle maggiori piazze d’Europa, del Nord America e dell’Asia.

Oltre a Zero to Hero, intenso biopic sul campione paralimpico So Wa-wai, e Sugar Street Studio, spiazzante horror comedy, il pubblico del FEFF 23 potrà ammirare l’action fantasy sportivo One Second Champion di Chiu Sin-hang, il ritorno del leggendario Francis Ng con Drifting di Jun Li, Hand Rolled Cigarette di Chan Kin-long (uno splendido noir che farà sicuramente innamorare il mercato internazionale!), la black comedy Time di Ricky Ko, il dramma sentimentale Just 1 Day di Eric Li e Keep Rolling di Man Lim-chung, imperdibile ritratto della grande Ann Hui. 8 film diversissimi tra loro ma accomunati dalla stessa voglia di sperimentare e dalla stessa voglia di guardare avanti, di consegnare al futuro la propria lingua, la propria cultura e la propria tradizione.

Se Hong Kong New Talents è la preziosa testimonianza di un’ondata che comincia adesso, oggi, ad abbattere gli argini, non bisogna ovviamente dimenticare che anche le produzioni mainstream di Hong Kong stanno continuando a brillare. Ne sono prova gli altri titoli hongkonghesi scelti dal FEFF 23: l’esplosivo Shock Wave 2 di Herman Yau, che aprirà la versione digitale del Festival, il crudele thriller Limbo di Soi Cheang, The Way We Keep Dancing di Adam Wong e due anteprime mondiali. Una è Coffin Home di Fruit Chan (cronaca di un cult annunciato!), l’altra è Madalena di Emily Chan, la primissima volta di Macao nella line-up del Far East Film Festival.

Con 12 titoli complessivi, la sezione più ricca di questa edizione è proprio la sezione di Hong Kong. Una città che non smette di sognare. Un cinema che non smette di sognare.

Festival del cinema di Spello: grandi emozioni per la serata di chiusura

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È stata una serata di grandi emozioni quella che ha scandito la penultima giornata del “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” ideato da Donatella Cocchini e dal direttore artistico Fabrizio Cattani. Sabato 19 giugno, infatti, come da tradizione, si è tenuta la cerimonia di premiazione condotta da Simona Fiordi e dall’attore Francesco Castiglione, che ha visto salire sul palco dell’Auditorium San Domenico di Foligno i professionisti del dietro le quinte, ma non solo. A cominciare dalla lettura della lettera che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla piccola Aurora Moretti, figlia della presidente del Festival, Donatella Cocchini, che ha salutato la decima edizione della manifestazione come “l’inizio di una ripartenza dopo le tante difficoltà vissute con la pandemia che, per quanto terribile, non è riuscita a fermare il lavoro di tante persone”.

Tanti gli ospiti che si sono avvicendati sul palco, a partire dall’attrice Valeria Fabrizi, a cui è stato consegnato il Premio all’Eccellenza 2021. L’artista, che ha riservato al Festival parole di grande apprezzamento e pronta a tornare a Spello nel 2022, ha voluto dedicare il riconoscimento a “tutti i presenti, soprattutto ai professionisti del dietro le quinte. A tutti voi che siete presenti qui, questa sera”.

In collegamento da Berlino, invece, il maestro Lorenzo Tomio a cui è andato il Premio Carlo Savina “Suono e musica nel cinema” e consegnato virtualmente dal docente di tecnica del suono del Centro Sperimentale di Cinematografia, Federico Savina. “È un grandissimo onore per me ricevere questo premio – ha detto il maestro Lorenzo Tomio – perché Carlo Savina è stato uno dei più grandi compositori del Novecento”.

A Salvatore Mereu il Premio Ermanno Olmi che, da tre anni ormai, la famiglia del grande maestro assegna al regista che più si avvicina per sensibilità, poetica, autenticità, semplicità e realismo al suo stile. “Mi onora ricevere un riconoscimento che porta il nome di Ermanno Olmi” ha dichiarato un emozionato Mereu. “Il suo cinema – ha proseguito – è stato per me sempre un grande modello. Sono contento e orgoglioso di questo premio – ha quindi concluso – ancor di più perché dato dalla sua famiglia, che più di tutti lo conosceva”.

Un riconoscimento speciale, poi, allo stesso Federico Savina, presidente onorario del Festival e del comitato scientifico, per l’impegno profuso in tanti anni per la manifestazione anche attraverso l’originale format “I giovani e la musica nel cinema”. “Mi avete sorpreso – ha dichiarato Savina -. Io ho fatto solo quello che sentivo, perché qui ho trovato un humus che mi ha fatto fare certe cose. Non ci pensavo, ma mi avete permesso di farlo e pensate sia venuto bene, sono solo contento. Io sono sempre qua, pronto”.

Premiata anche una giovane promessa del cinema. Si tratta dell’attrice Ginevra Francesconi, protagonista del film “Regina”. “Grazie mille – ha detto emozionata -. Voglio ringraziare la presidente Donatella Cocchini, ma il mio grazie più grande va al regista, Alessandro Grande, che mi ha dato questa grande responsabilità. Grazie di cuore”. La Ginevra Francesconi che il 22 giugno al MAXXI di Roma riceverà il premio che ricorda Graziella Bonacchi nell’ambito dei “Biraghi”, così come la sorella Ludovica Francesconi che, dopo aver vinto ex aequo insieme a Beatrice Grannò il premio “Meno di Trenta” per i film, riceverà sempre ai “Biraghi” un riconoscimento come rivelazione femminile dell’anno.

Tra gli ospiti presenti alla cerimonia di premiazione anche il padrino Alessandro Sperduti, la madrina per il 2021 Ester Pantano e gli attori Francesco Foti e Alessio Praticò. Ma anche i premiati di “Meno di Trenta”: gli attori Mattia Garaci (Padrenostro), Beatrice Grannò (Gli indifferenti) e Beatrice Bruschi (Skam), Massimiliano Caiazzo (Mare Fuori) il regista Ludovico Di Martino (La belva) e il sound designer Matteo Bendinelli.

Charlie Hunnam: 10 cose che non sai sull’attore

Charlie Hunnam: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Charlie Hunnam ha dimostrato di saper scegliere i propri progetti, partecipando ad alcune note serie TV che gli hanno permesso di diventare una vera star. Grazie alla sua versatilità e al suo fascino, l’attore si è reso particolarmente noto al grande pubblico, dividendosi tra cinema e televisione. Ecco 10 cose che non sai di Charlie Hunnam.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Charlie Hunnam The GentlemanCharlie Hunnam: i film e le serie in cui ha recitato

10. Ha partecipato a noti lungometraggi. L’attore esordisce al cinema in Che fine ha fatto Harold Smith? (1999), per poi acquisire maggior notorietà con Abandon – Misteriosi omicidi (2002), Ritorno a Cold Mountain (2003), Hooligans (2005) e I figli degli uomini (2006). Negli anni successivi prende poi parte a Punto d’impatto (2011), Legami di sangue (2012) e Pacific Rim (2013) di cui è protagonista. Torna a lavorare con il regista Guillermo del Toro anche per il film Crimson Peak (2015), per poi recitare in Civiltà perduta (2016), King Arthur – Il potere della spada (2017), Papillon (2017), A Million Little Pieces (2018), Triple Frontier (2019), True History of the Kelly Gang (2019) e The Gentlemen (2020).

Charlie Hunnam Sons of Anarchy

Charlie Hunnam Sons of Anarchy9. È noto per le serie TV. Nel ricoprire il ruolo di Nathan Maloney in Queer as Folk (1999-2000), l’attore ottiene una prima notorietà. Successivamente prende parte a Young Americans (2000) e Undeclared (2001-2003). Il ruolo della sua carriera arriva però con la serie Sons of Anarchy, in cui dal 2008 al 2014 dà vita al personaggio di Jackson ‘Jax’ Teller.

Charlie Hunnam: ha avuto una moglie

8. È stato sposato. Ancora sconosciuto, l’attore si presenta nel 1999 ai provini per la serie Dawson’s Creek. Pur non ottenendo alcun ruolo, qui conosce l’attrice Katharine Towne, con la quale dopo solo un mese convola a nozze. Tuttavia, la coppia non dura a lungo, e nel 2002 annunciano il divorzio.

Charlie Hunnam ha una fidanzata

7. Ha una relazione sentimentale. Dal 2005 l’attore è legato sentimentalmente a Morgana McNeils, designer di gioielli che vanta anche un proprio marchio personale. Piuttosto riservati, i due non hanno mai condiviso particolari aspetti della loro vita privata, limitandosi a farsi vedere insieme durante particolari eventi di gala.

Charlie Hunnam e il suo fisico

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6. È noto per la sua forma fisica. Nel corso degli anni l’attore ha ricoperto diversi ruoli che richiedevano una forma fisica eccellente. L’attore ha infatti dichiarato di essere particolarmente attento a riguardo, praticando regolarmente esercizi fisici come anche molta attività sessuale, a suo giudizio fondamentale per tenersi in forma.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Charlie Hunnam in King Arthur

5. Si è allenato duramente. Per ricoprire il ruolo di Re Artù, l’attore aveva promesso a sé stesso che avrebbe raggiunto la miglior forma fisica possibile. Per raggiungere il suo scopo, Hunnam si impegnò ad eseguire oltre 500 addominali ogni giorno. Alla fine, riuscì nel suo intento, sfoggiando un fisico inedito e calzante per il ruolo.

4. È l’unico film da cui non ha sottratto nulla. L’attore è noto per essere solito portarsi via con sé, come ricordo, abiti o oggetti dai set a cui prende parte. Ha tuttavia dichiarato che quello di King Arthur è l’unico da cui non ha sottratto nulla.

Charlie Hunnam in Papillon

3. Aveva rifiutato il ruolo. Quando all’attore fu proposto il ruolo di Henri Charrière nel film Papillon, remake dell’originale con Steve McQueen, l’attore rifiutò non convinto del progetto e intimorito dal paragone con l’originale. Al suo posto venne scelto allora un altro attore, mentre Hunnam cominciava a pentirsi della sua scelta. Nel momento in cui l’attore scelto rinunciò al ruolo per altri impegni, Hunnam si impose per avere il ruolo.

2. Ha perso molto peso. Al momento delle riprese, l’attore aveva da poco terminato il set di Civiltà perduta, per cui aveva perso un totale di 18 chili. Per interpretare il suo ruolo in Papillon ha dovuto poi perdere ulteriore peso attraverso una dieta particolarmente stressante, arrivando ad un digiuno di circa dieci giorni.

Charlie Hunnam: età e altezza

1. Charlie Hunnam è nato a Newcastle upon Tyne, in Inghilterra, il 10 aprile 1980. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

Black Widow: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Yelena Belova

Nonostante la sua importanza in alcune storyline della Marvel, Yelena Belova non è così conosciuta come la sua ex nemica ed alleata occasionale Natasha Romanoff. Con l’arrivo ormai imminente di Black Widow, i fan del MCU avranno finalmente la possibilità di saperne un po’ di più su questo misterioso nuovo personaggio, che nel film sarà interpretato da Florence Pugh. Nell’attesa, Screen Rant ha raccolto 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Yelena:

Ha conquistato il mantello di Vedova Nera

black widowYelena ha trascorso la sua infanzia nella stessa Stanza Rossa, dove anche Natasha ha ricevuto la sua educazione in qualità di spia. Entra in campo dopo la morte del suo allenatore, Pyotr Vasilievich Starkovsky, catturando ed eliminando rapidamente il suo assassino.

Questa si rivelerà essere la sua prima vera missione, nonché una sorta di test. Portandola a termine senza lasciare che le sue emozioni si intromettano, Yelena si afferma come la nuova Vedova Nera. Le dinamiche di potere della Stanza Rossa sono affascinanti. La speranza è che il film in arrivo a luglio riesca ad approfondire in modo dettagliato.

La prima missione

black widowYelena ha debuttato in “Inhumans #5”. Come parte della sua primissima missione, ha abbassato le barriere che circondano Attilan, consentendone l’invasione.

Situato nel mezzo dell’Oceano Atlantico, prima di spostare l’Himalaya ed infine spostarsi nello spazio, Attilan è una popolare location nei fumetti Marvel dedicati agli Inumani. Verso la fine della sua esistenza, Attilan è stata trasferita vicino a New York City, dove Thanos l’ha poi distrutta nel bel mezzo della sua invasione della Terra.

Il primo incontro con Natasha

black widowConvinta di essere la legittima erede al titolo di Vedova Nera, Yelena si offrì volontaria in una missione che la mise in contrasto con Natasha. Le due finalmente si incontrarono, ma le loro interazioni non portarono tuttavia ad una vera battaglia. Al contrario, Natasha adottò un approccio più gentile, cercando di convincere Yelena ad abbandonare la vita da Vedova e scoprire la vera se stessa.

Quando le parole non saranno più sufficienti, Natasha sottoporrà la giovane spia ad un tortuoso e intenso processo di face-swap che alla fine la farà sentire usata e tradita. Tuttavia, Natasha riuscirà a far comprendere a Yelena la verità sulla Stanza Rossa e le dure realtà del mondo dello spionaggio.

Condurre una vita normale

black widowCome molti prima di lei, Yelena ha cercato di abbandonare lo stile di vita da supereroe e di seguirne uno normale. Dopo il trattamento crudele che ha ricevuto per mano di Natasha, Yelena diserta la Russia, abbandonando il suo personaggio di Vedova Nera. Diventa una modella di lingerie, arrivando a possedere un grande impero che la rende milionaria.

Sauron e i Vendicatori

Yelena viene attirata nuovamente nel mondo dello spionaggio dal sempre più problematico S.H.I.E.L.D., venendo coinvolta nell’estrazione illegale di vibranio nelle Terre Selvagge. I Vendicatori li scoprono e durante la battaglia, il cattivo Sauron, simile a uno pteranodonte, arriva e quasi la uccide, ferendola gravemente. Mentre è in ospedale, riceve una proposta dall’HYDRA per tornare allo S.H.I.E.L.D. e ai Vendicatori. Alla fine accetta, volendo uccidere lei stessa Spider-Woman.

HYDRA & A.I.M.

Belova ha ricevuto alterazioni genetiche dall’HYDRA che hanno guarito il suo corpo gravemente ferito. L’organizzazione malvagia, tuttavia, recluta i servizi dell’AIM e trasforma Belova in una nuova versione di Super-Adattoide. Attacca, così, la torre dei Vendicatori prima del matrimonio di Luke Cage e Jessica Jones.

Essendo ormai una fusione di uomo e macchina, Belova combatte i Nuovi Vendicatori e copia con successo i loro poteri, arrivando quasi a batterli. Alla fine perde la battaglia grazie alle armature di Tony Stark e all’entità Void di Sentry. Dopo aver realizzato che non avrebbe vinto il combattimento, l’AIM la spegne, facendo sembrare Yelena apparentemente morta… 

Vanguard e i Thunderbolts

Yelena in realtà è ancora viva e vegeta e lavora per l’organizzazione segreta Vanguard. Una volta che la squadra si scioglie, tuttavia, torna a nascondersi. Alla fine, Norman Osborn la invita ad unirsi ai Thunderbolts, cosa che Yelena accetta.

Dopo una lunga e intricata sequenza di eventi, questa versione di Yelena si rivela essere in realtà Natasha travestita, che agisce agli ordini della spia Nick Fury. Osborn, tuttavia, sapeva già dell’inganno e ha usato Nat per tutto il tempo. Una volta fuggita, Osborn rivela che la vera Yelena è stata conservata in uno stato di stasi.

Consiglio A.I.M

Per un breve periodo, Yelena ha fatto parte dell’Alto Consiglio dell’A.I.M. dopo che i membri dell’A.I.M. l’hanno svegliata. Si unisce a molti altri cattivi, tra cui Taskmaster, Mentallo, Superia e Andrew Forson, e assume la carica di Ministro di Stato di Bagalia, paese appena creato.

Per tutto questo tempo, mantiene il suo aspetto e le sue abilità da Super Adattoide. Sembra che muoia di nuovo quando un agente dell’A.I.M. le spara dopo averla scambiata per Mockingbird, tra i membri dei Nuovi Vendicatori. 

Ha ripreso il mantello di Vedova Nera

Dopo la morte di Natasha per mano del doppelganger di Captain America dell’HYDRA, Yelena riprende l’identità di Vedova Nera per vendicare la morte di Natasha. Trascorre diversi anni in giro per il mondo, prendendo di mira membri di alto rango dell’HYDRA e funzionari governativi corrotti.

Alla fine, le sue azioni catturano l’attenzione di due ex alleati e partner di Natasha, Occhio di Falco e il Soldato d’Inverno. Yelena ora ha diversi cloni, come risultato degli sforzi della Stanza Rossa per preservare i suoi migliori agenti, e alcuni sono noti alleati del clone di Natasha che è ancora in circolazione.

Yelena & Natasha

vedova neraNel corso della loro storia a fumetti, le due Vedove Nere hanno sempre avuto una relazione difficile e conflittuale. A volte sono strettamente legate, altre sono dei veri e propri nemici giurati. Natasha si riferisce spesso a Yelena come alla “piccola”, confermando la dinamica sorella maggiore/minore in cui spesso si trovano coinvolte.

Yelena è notoriamente più amorale di Natasha, il che spesso causa conflitti tra le due. La loro relazione nei fumetti non sembra essere simile a quella che vedremo in Black Widow, quindi sarà interessante scoprire come si evolverà il loro rapporto nel MCU.

Il Pardo d’onore Manor 2021 a John Landis

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Il Pardo d’onore Manor 2021 a John Landis

Il Locarno Film Festival renderà omaggio all’irrefrenabile genio comico e creativo di John Landis, regista, sceneggiatore e attore statunitense, a cui verrà consegnato il Pardo d’onore Manor nella serata di venerdì 13 agosto, in Piazza Grande. Sabato 14 al Forum @Rotonda by la Mobiliare, Landis sarà al centro di una conversazione con il pubblico, che nel corso di Locarno74 potrà rivivere tre film indimenticabili della sua carriera: National Lampoon’s Animal House (1978), Trading Places (1983) e Innocent Blood (1992).

Dalla scuola di satira irriverente e corrosiva di National Lampoon e Saturday Night Live, fino alla consacrazione di autore di culto negli anni Ottanta e Novanta, con titoli come il road musical The Blues Brothers (1980), l’horror An American Werewolf in London (1981), ma anche incursioni leggendarie nella musica pop, con il videoclip per Thriller di Michael Jackson (1983) che, dopo essere rimasto incantato dalle ambientazioni horror del suo ultimo film, ha voluto Landis alla regia di quello che ad oggi è considerato uno dei primi video musicali “cinematografici”. La carriera di John Landis segna l’irruzione di un nuovo tipo di comicità nella storia della settima arte e una delle rielaborazioni dei generi classici più originali di tutti i tempi. Il Locarno Film Festival celebra questa figura con il Pardo d’onore Manor, assegnato ogni anno a una personalità straordinaria del cinema di sempre.

Il direttore artistico del Locarno Film Festival, Giona A. Nazzaro: “John Landis è un autentico genio americano. La totalizzante passione cinefila, la musicalità slapstick, l’irresistibile senso dell’umorismo, l’amore viscerale per il cinema di serie B, il senso critico e politico sempre vigile hanno fatto di lui il cineasta chiave del rinnovamento del cinema statunitense a cavallo fra gli anni Settanta e Novanta. Fautore di ibridazioni mai viste fra horror e comico, musical e noir, ha creato capolavori che hanno entusiasmato il pubblico di tutto il mondo, rinnovato il linguaggio cinematografico e sfidato convenzioni e perbenismi. Landis ha dimostrato che si poteva fare tutto, si poteva sognare tutto e lo ha fatto, rendendo il cinema migliore, più inclusivo, più giusto. Portatore delle inquietudini della generazione degli anni Sessanta, ha saputo offrirne una chiave di lettura diversa, creando un nuovo tipo di comicità e un’idea di fisicità mutante che – fra John Belushi e i lupi mannari – ha ricodificato l’estetica dominante. John Landis è tutto il cinema americano che abbiamo sempre amato e ameremo sempre.”

Il programma dell’omaggio

In occasione del premio consegnato a Landis la sera del 13 agosto, verranno proposti durante il Festival (4-14 agosto) tre titoli emblematici della sua filmografia, grandi classici da rivivere nell’atmosfera unica di Locarno:

  • National Lampoon’s Animal House, John Landis – Stati Uniti – 1978, presentato in Piazza Grande la sera di venerdì 13 agosto 
  • Trading Places, John Landis – Stati Uniti – 1983
  • Innocent Blood, John Landis – Stati Uniti – 1992

Sabato 14 agosto, inoltre, Landis incontrerà il pubblico del Festival durante una conversazione che si terrà al Forum @Rotonda by la Mobiliare, lo spazio di parola del Festival.

Landis sarà accompagnato dalla moglie, Deborah Nadoolman Landis, professoressa emerita e direttrice del David C. Copley Center for the study of Costume Design della UCLA School of Theater, Film & Television, che terrà una masterclass aperta al pubblico sul costume design nel pomeriggio di giovedì 12 agosto. Oltre ad aver contribuito come costumista a numerosi film, incluso Indiana Jones per Raiders of the Lost Ark (Steven Spielberg, 1981), Deborah Nadoolman Landis ha curato la mostra di grande successo “Hollywood Costume” (2012) al Victoria & Albert Museum. Autrice di sei volumi sul costume design, è stata presidente del Costume Designers Guild e membro del Board of Governors della Academy of Motion Pictures Arts & Sciences.

Il Pardo d’onore del Locarno Film Festival è stato attribuito a cineaste e cineasti del calibro di Manoel de Oliveira, Bernardo Bertolucci, Ken Loach, Jean-Luc Godard, Werner Herzog, Agnès Varda, Michael Cimino, Marco Bellocchio e, nel 2019, John Waters. A partire dal 2017, il Pardo d’onore è sostenuto da Manor, Main partner del Locarno Film Festival.

John Landis – Biografia

John Landis (Chicago, 1950) ha debuttato come sceneggiatore e regista a 21 anni, con il lungometraggio a basso costo Schlock (1973), un affettuoso omaggio ai film di mostri: vestito con una tuta da scimmia, Landis interpretava lo “Schlockthropus”, o “anello mancante” tra uomo e animale. Il successivo The Kentucky Fried Movie (1977) è stato il preludio ai grandi successi a venire: la commedia studentesca National Lampoon’s Animal House (1978); The Blues Brothers (1980), scritto insieme a Dan Aykroyd, protagonista del film accanto a John Belushi; Trading Places (1983), che ha dato avvio a una collaborazione con Eddie Murphy proseguita con Coming to America (1988) e Beverly Hills Cop III (1994); la parodia sul nucleare Spies Like Us (1985); Into the Night (1985); e Three Amigos! (1986).

Nel 1981 Landis ha realizzato An American Werewolf in London, contaminazione tra horror e commedia che ha talmente ispirato Michael Jackson da chiedere allo stesso Landis di realizzare il videoclip Michael Jackson: Thriller nel 1983. Nel 2009, il corto è stato inserito nel Library of Congress National Film Registry, che oggi include anche National Lampoon’s Animal House e The Blues Brothers. Landis ha diretto di nuovo Michael Jackson nel videoclip di Black Or White nel 1991, ed è stato il produttore esecutivo (e spesso regista) della serie televisiva Dream On (1990-1996), che ha fatto vincere alla HBO il suo primo Emmy.

Nel 2004 ha esplorato la forma del documentario con Slasher (2004), film verità su un venditore di auto usate. Dopo i mediometraggi Deer Woman (2005) e Family (2006), per la serie televisiva americana Masters of Horror creata dal regista Mick Garris, nel 2010 ha diretto la black comedy Burke & Hare. Nel 1985 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal governo francese. Retrospettive del suo lavoro sono state organizzate alla Cinémathèque française nel 2009 e in vari festival internazionali.

La Terra Dei Figli: trailer del film di Claudio Cupellini

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La Terra Dei Figli: trailer del film di Claudio Cupellini

01 Distribution ha diffuso il trailer del film La Terra Dei Figli, il nuovo film di Claudio Cupellini prodotto da Indigo Film con Rai Cinema. Nel cast protagonisti Leon de La Vallée, Paolo Pierobon, Maria Roveran, Fabrizio Ferracane, Maurizio Donadoni, Franco Ravera, Alessandro Tedeschi, Valerio Mastandrea, Valeria Golino.

Liberamente tratto dall’omonimo graphic novel di Gipi edito da Coconino Press – Fandango Musiche di Motta edizioni musicali CAM Sugar – INDIGO FILM Una coproduzione Italia – Francia prodotta da INDIGO FILM con RAI CINEMA in coproduzione con WY PRODUCTIONS.

La trama

La fine della civiltà è arrivata. Non sappiamo come. Un padre e suo figlio, un ragazzino di quattordici anni, sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza, su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la sopravvivenza. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri uomini è pericoloso. In questo mondo regredito il padre affida a un quaderno i propri pensieri, ma quelle parole per suo figlio sono segni indecifrabili.Alla morte del padre, il ragazzo decide di intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di qualcuno che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose. Solo così potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre e un passato che non conosce.

NOTE DI REGIA: Il film è una storia di formazione in cui la bellezza e la meraviglia, rappresentate da un adolescente solo al mondo, combattono contro le tenebre di una terra che sembra implacabilmente ostile. Il film che abbiamo appena terminato di girare è però anche una storia di avventura titanica e appassionante, un grande viaggio fisico e sentimentale, che parla di argomenti che appartengono sempre più al sentire comune: il futuro del mondo che lasceremo ai nostri figli e l’importanza della memoria.

Scarlett Johansson torna a difendere la morte di Nat in Endgame

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Scarlett Johansson torna a difendere la morte di Nat in Endgame

Scarlett Johansson è tornata a difendere la tragica morte di Vedova Nera in Avengers: Endgame. Nonostante il grande successo che il blockbuster del 2019 abbia ottenuto, è innegabile che i registi Anthony e Joe Russo abbiano optato per alcune scelte narrative abbastanza discutibili, una fra tutte il modo in cui hanno scelto di porre la parola fine all’arco narrativo di Natasha Romanoff.

Introdotta per la prima volta in Iron Man 2 del 2020 come agente dello SHIELD incaricato di tenere d’occhio Tony Stark, in breve tempo Vedova Nera è entrata a far parte del team degli Avengers, diventando uno dei membri fondatori della squadra di supereroi. Nel corso del suo lungo arco narrativo è stata coinvolta in numerosi eventi importanti, tra cui le battaglia di New York, Sokovia e Wakanda, per non parlare delle missioni condivise con Steve Rogers nei film a lui dedicati. Tuttavia, il suo viaggio si è concluso su Vormir quando ha deciso di sacrificare la sua vita per la Gemma dell’Anima in Avengers: Endgame, evento che ha letteralmente spaccato in due il fandom.

In un’intervista rilasciata a ET Online in occasione della promozione dell’attesissimo Black Widow, Johansson ha avuto modo di riflettere sulle reazioni miste che la morte di Nat in Endgame ha generato. L’attrice ha spiegato perché aveva senso che fosse proprio il suo personaggio a sacrificarsi, dicendo che a spingerla verso la sua decisione è stato il pensiero degli amici vittima della decimazione.

“È divertente perché Nata ha avuto un sacco di reazioni contrastanti al suo destino in Endgame. Ma per me, aveva molto senso che si sacrificasse… non solo in nome di un bene più grande, quindi per l’umanità, ma anche per i suoi amici… che erano davvero al centro di tutto. Nat è sempre stata una brava persona.”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019, diventando il maggior incasso nella storia del cinema. Nel cast del film – tra gli altri – figurano Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Jolt dal 23 luglio su Prime Video

Jolt dal 23 luglio su Prime Video

Arriverà il 23 Luglio su Prime Video Jolt, l’action movie diretto da Tanya Wexler e  scritto da Scott Wascha. Nel cast protagonisti  Kate Beckinsale, Bobby Cannavale, Jai Courtney, Laverne Cox, David Bradley, Ori Pfeffer con Susan Sarandon e Stanley Tucci.

In Jolt Lindy è una donna bellissima, sprezzante e ironica con un doloroso segreto: a causa di un raro disturbo neurologico che la affligge da tutta la vita, le accade a volte di essere presa da impulsi omicidi rabbiosi che può controllare solo dandosi una scossa elettrica tramite uno speciale dispositivo a elettrodi. Incapace di trovare amore e intimità in un mondo che teme la sua bizzarra patologia, si fida finalmente di un uomo abbastanza a lungo da innamorarsene, per poi trovarlo assassinato il giorno successivo. Con il cuore spezzato e piena di rabbia, Lindy parte in una missione di vendetta per trovare l’assassino, mentre la polizia è sulle sue tracce come principale sospettata del crimine.

Spider-Man: No Way Home, rivedremo davvero Willem Dafoe nei panni di Green Goblin?

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Continuano a moltiplicarsi le voci secondo cui Willem Dafoe tornerà nei panni di Norman Osborn/Green Goblin in Spider-Man: No Way Home, ma al momento non esiste ancora nulla di ufficiale.

Di recente l’attore ha rilasciato una lunga intervista a Collider (via CBM) in cui ha parlato di diversi argomenti, inclusi i film che ha girato di recente e che usciranno nel corso del 2021. All’improvviso, Dafoe ha menzionato un progetto di cui, però, non ha potuto rivelare nulla, catturando subito l’attenzione dei fan e scatenando la fervida immaginazione dei fan.

“Altre cose che ho fatto ultimamente? Preferire aspettare prima di parlarne, almeno finché non saremo pronti per farle uscire!”, ha dichiarato l’attore. La cosa certa è che Dafoe non si stava riferimento al sequel di Aquaman, poiché quel progetto è stato discusso in un momento diverso della medesima intervista.

Dal momento che sembra altamente improbabile che l’attore non possa discutere di alcuni dei prossimi progetti che lo vedranno coinvolto come Poor Things di Yorgos Lanthimos e Tropico di Giada Colagrande, il cerchio si restringe e non si può far a meno di pensare che le parole di Dafoe si riferissero, in realtà, proprio ad un suo eventuale coinvolgimento in un progetto dei Marvel Studios, che si tratti di No Way Home o magari di altro.

È chiaro che un ritorno di Green Goblin sul grande schermo sarebbe a dir poco epico. È da tempo, ormai, che si parla del debutto dei Sinistri Sei al cinema e pensare ad un leader migliore di Goblin per il team di supercriminali risulta difficile. Per adesso, non possiamo far altro che attendere eventuali conferme o smentite…

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Sebastian Stan ricorda Chadwick Boseman: “Ho sempre sperato di fare altri film insieme”

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Intervistato da Vanity Fair, Sebastian Stan ha ricordato Chadwick Boseman, l’interprete di Pantera Nera nel MCU, scomparso tragicamente lo scorso anno. L’attore ha condiviso una storia molto toccante in merito al tempo trascorso sul set con l’amico e collega, rivelando che fin dal suo debutto in Captain America: Civil War ha capito che avrebbe avuto un enorme impatto sul MCU.

Stan ha anche spiegato che la passione e la dedizione che Boseman metteva in tutto ciò che faceva, all’inizio, lo avevano addirittura spaventato, tant’è che aveva cominciato a nutrire alcuni timori in merito alla scene di combattimento che avrebbero dovuto girare insieme. Tuttavia, il desiderio di Stan di ricambiare l’intensità di Boseman ha portato entrambi a dare il massimo durante le riprese.

“Sono sempre stato affascinato da Chadwick”, ha spiegato Sebastian. “Ricordo ancora quando lo vidi per la prima volta in Civil War, in cui il suo personaggio ha debuttato… lui era nuovo e quando l’ho visto ho pensato: ‘Questo ragazzo lascerà tutti a bocca aperti’. In tutto ciò che faceva c’erano massimo impegno e dedizione. Era incredibile. Abbiamo girato molto scene di combattimento insieme e ricordo che all’inizio ero terrorizzato all’idea di doverle girare proprio con lui”. 

“Dopo siamo diventati molto amici… specie durante i press tour o gli appuntamenti in giro per il mondo per promuovere i film, ci siamo divertiti un sacco insieme. Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto fare altri film con lui e l’idea che non sarà possibile mi fa letteralmente impazzire. Non riesco neanche davvero ad immaginarlo. Ringrazio ancora per quella piccola scena alla fine di Black Panther, perché nonostante tutto mi fa comunque sentire parte di quel film ed è una cosa che mi fa stare bene”, ha concluso l’attore.

Il futuro di Wakanda al cinema senza Chadwick Boseman

Come Sebastian Stan ha giustamente sottolineato, ancora oggi è difficile immaginare il futuro di Wakanda al cinema senza Chadwick Boseman. Tuttavia, anche se non sarà lo stesso senza di lui, ci sono molti altri fantastici personaggi da sfruttare per dare vita ad un sequel degno del primo Black Panther. Dopotutto, il titolo ufficiale del film, Black Panther: Wakanda Forever, lascia già presagire un omaggio alla star della serie e a tutti i luoghi di Wakanda che hanno contribuito a scolpire la sua eredità nella memoria.

Anthony Mackie commenta la “bromance” tra Sam Wilson e Bucky Barnes

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Quando due personaggi di una storia condividono un forte legame sul grande schermo, capita che possano diventare oggetto di “shipping” da parte dei fan. Soprattutto dopo gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier, si sono fatte sempre più insistenti le voci secondo cui Sam Wilson (Anthony Mackie) e Bucky Barnes (Sebastian Stan) potrebbero rivelarsi più che semplici amici.

Questa teoria ha preso ancora più piede quando si è iniziato a parlare, dopo un particolare riferimento all’interno di uno degli episodi della serie, della possibile bisessualità di Bucky. Tuttavia, è una questione che interessa molto i fan ed è normale che sia un argomento che venga affrontato anche durante le interviste con gli attori del MCU. Ed è stato proprio con Variety che Mackie ha parlato della questione, esprimendo i suoi pensieri in merito all’eventualità che Sam e Bucky possano essere attratti sessualmente l’uno dall’altro e provare sentimenti che vanno oltre la semplice amicizia.

“Ci sono tante questioni che alla fine diventano contorte. Le persone si aggrappano ai loro dispositivi per giustificare la pertinenza o la razionalità di una determinata cosa”, ha spiegato Anthony. “L’idea che due ragazzi siano amici e si vogliano bene, nel 2021, è diventata un problema a causa della strumentalizzazione dell’omosessualità. Una volta i ragazzi erano amici, uscivano insieme… ed era bello. Voglio dire, è una cosa normale incontrarsi al bar con i tuoi amici.”

“Oggi non lo puoi fare più”, ha continuato l’attore. “Perché una cosa così pura e bella come l’omosessualità è stata sfruttata da persone che stanno cercando di razionalizzarsi. Una cosa che è sempre stata molto importante per me è quella di mostrare una figura maschile sensibile. Non c’è niente di più maschile che essere un supereroe, volare in giro e fare a botte con la gente. Al tempo stesso, non c’è niente di più sensibile che avere conversazioni emotivi e condividere un’amicizia spirituale affine con qualcuno di cui ti preoccupi e a cui vuoi bene.”

David Harbour vuole una resa dei conti tra Guardiano Rosso e Captain America

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David Harbour, che interpreterà Alexei Shostakov, ossia Guardiano Rosso, nell’attesissimo Black Widow, ha rivelato che amerebbe vedere sul grande schermo uno scontro tra il suo personaggio e Captain America.

Durante la conferenza stampa di presentazione del film che si è tenuta lo scorso venerdì, Deadline ha riferito che alla star di Stranger Things è stato chiesto se gli sarebbe piaciuto vedere il suo personaggio affrontare il primo Vendicatore della Marvel. Harbour è apparso entusiasta all’idea, suggerendo che un prequel che esplori la relazione del suo personaggio con Steve Rogers sarebbe “un grande concept che potrebbe essere esplorato in futuro, magari in un nuovo prequel.”

“La cosa divertente di Alexei è che c’è questo intervallo lungo 25 anni su cui non sappiamo nulla (nel film). Lo vediamo in Ohio e in prigione. E anche prima della prigione, c’è stato un tempo in cui era Guardiano Rosso, deve aver indossato di nuovo il costume, è certo! C’è questo periodo di tempo in cui ne ha vissute veramente tante. È discutibile se siano reali o meno.”

Parlando nello specifico di Captain America, ha aggiunto: “Penso che la classica cosa della Guerra Fredda sia divertente. Penso che crei una dinamica molto divertente tra questi due ragazzi, soprattutto in merito al fatto che alla fine ne sono usciti come due testate nucleari, come se avessero partecipato insieme ad una corsa agli armamenti.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Ozark: tutto quello che c’è da sapere sulla serie originale Netflix

Ozark è la originale Netflix creata da Bill Dubuque e Mark Williams per Netflix e prodotta da Media Rights Capital. La serie vede Jason Bateman e Laura Linney nei panni di Marty e Wendy Byrde, una coppia sposata che trasferisce la propria famiglia al Lago degli Ozarks per riciclaggio di denaro sporco.

Ozark in streaming? ecco dove vederla

Ozark in streaming è disponibile in esclusiva su Netflix.

Ozark, la trama

La serie racconta del Dopo che uno schema di riciclaggio di denaro per un cartello della droga messicano è andato storto, il consulente finanziario Martin “Marty” Byrde propone di fare ammenda offrendo di avviare un’operazione di riciclaggio più grande nella regione del Lago degli Ozarks nel Missouri centrale . Marty trasferisce improvvisamente la sua famiglia dal sobborgo di Chicago di Naperville alla remota comunità di villeggiatura estiva di Osage Beach, nel Missouri.  Quando i Byrde arrivano nel Missouri, si immischiano con i criminali locali, comprese le famiglie Langmore e Snell, e in seguito con la Kansas City Mafia.

Le stagioni di Ozark

Ozark 1 stagione

Nella prima stagione di Ozark Marty Byrde e il suo partner Bruce Liddell sono consulenti finanziari con sede a Chicago che riciclano denaro per un cartello della droga messicano. Bruce e i proprietari della società di autotrasporti che spostano i soldi sfiorano $ 8 milioni, il che fa sì che il loro cartello contatti Del per uccidere Bruce, la fidanzata di Bruce Liz e i proprietari dell’azienda di autotrasporti padre-figlio. Per salvarsi la vita, Marty usa un volantino promozionale che Bruce gli ha mostrato come ispirazione per un’affermazione improvvisata che gli Ozarksono un buon luogo potenziale per il riciclaggio e che, se gli sarà permesso di vivere, laverà 500 milioni di dollari in cinque anni. Parzialmente convinto, Del concede a Marty alcuni giorni per sostituire gli 8 milioni di dollari rubati da Bruce, cosa che fa liquidando tutti i suoi beni personali e chiudendo tutti i conti dell’azienda. Del quindi dice a Marty di trasferire la sua famiglia negli Ozarks e dimostrare la sua affermazione riciclando gli 8 milioni di dollari in tre mesi. La moglie di Marty, Wendy, ha una relazione con Gary “Sugarwood” Silverberg. Segue il suo consiglio di lasciare Marty e prendere i loro due figli e tutto il denaro che può mettere al sicuro, il che fa uccidere Silverberg a Del come avvertimento a Wendy per tenere unita la famiglia.

Ozark 2 stagione

La seconda stagione di Ozark si apre con Darlene e Ash che cremano il corpo di Del nella fattoria Snell. Marty e Jacob mandano Ash a Chicago con l’auto e le carte di credito di Del per stabilire la presenza di Del lì, permettendo loro di affermare che non era negli Ozark. Senza Del lì per negoziare, Marty e gli Snell si incontrano con Helen Pierce, l’avvocato del cartello di Navarro, per discutere del casinò.

Marty discute con il senatore statale Brock Mercer la possibilità di introdurre una legislazione per consentire la costruzione di casinò. Mercer dice a Marty di andare alla “casa sul lago”. Marty e Wendy scoprono che questa è la casa dell’uomo d’affari e donatore politico Charles Wilkes. Si incontrano con Wilkes e cercano di convincerlo a sostenere la legislazione. Helen mostra il video di Byrdes di Ash che usa la carta di credito di Del a Chicago. Trascurerà la morte di Del (e di Garcia) in cambio di “riparazioni” dagli Snell ma non dice a Marty cosa sarà soddisfacente. Su insistenza di Darlene, gli Snell si rifiutano di offrire denaro, ma Jacob capisce che una vita deve essere pagata, quindi uccide Ash per salvare Darlene. Marty e Wendy nascondono la verità a Charlotte e Jonah, ma si riconoscono l’un l’altro che la morte di Ash ha soddisfatto i Navarros, il che significa che il progetto del casinò è ancora vivo.

Ozark 3 stagione

Nella terza stagione di Ozark sono passati sei mesi e il casinò è stato aperto. Ora Marty e Wendy si affrontano per il controllo del destino della famiglia: Marty vorrebbe mantenere la situazione così com’è, mentrezWendy prepara un ampliamento, aiutata da Helen e dal narcoboss Omar Navarro. L’arrivo in città del fratello di Wendy getta tutti nel caos. Scopri di più su Ozark 3.

Ozark 4 stagione

La quarta stagione di Ozark è stata l’ultima e ha chiuso la serie originale Netflix che nel 2021.  Ozark 4 è composta da 7 episodio. Scopri di più su Ozark 4.

Nella quarta stagione Marty e Wendy si rimpallano la responsabilità della morte di Javi. Mentre Marty giustifica il gesto di Ruth, ammettendo che sono stati loro a portare il caos nella sua famiglia, Wendy accusa il marito di aver compromesso le loro possibilità di vittoria a pochi metri dall’agognato traguardo.

Il cast di Ozark

Nel cast di Ozark protagonisti sono Jason Bateman come Martin “Marty” Byrde , il marito di Wendy e il padre di Charlotte e Jonah. È un consulente finanziario autonomo con sede a Chicago nel 2007, quando lui e il suo socio in affari iniziano a riciclare denaro per un cartello della droga messicano. Laura Linney come Wendy Byrde (nata Davis), la moglie di Marty e la madre di Charlotte e Jonah. È un’operatrice di pubbliche relazioni per campagne politiche. Sofia Hublitz come Charlotte Byrde, figlia adolescente di Marty e Wendy. Skylar Gaertner come Jonah Byrde, il figlio adolescente di Marty e Wendy. Julia Garner come Ruth Langmore, una giovane donna che fa parte di una famiglia criminale locale. Jordana Spiro come Rachel Garrison, proprietaria dell’hotel e bar Blue Cat. Jason Butler Harner come Roy Petty, un agente dell’FBI che indaga su Marty.

Il trailer ufficiale di Ozark

The Batman: Pattinson e Farrell tornano sul set per alcune riprese aggiuntive

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Arriva da Daily Record la notizia che a breve si terranno le riprese aggiuntive di The Batman, l’attesissimo cinecomic diretto da Matt Reeves che arriverà nelle sale cinematografiche il prossimo anno.

Come riportato dalla fonte, il regista e alcuni membri del cast torneranno sul set per girare alcune nuove scene in Scozia, nello specifico a Merchant City e alla Necropoli, il cimitero monumentale della città. A quanto pare i reshoot vedranno coinvolti esclusivamente Robert Pattinson, che interpreta Bruce Wayne nel film, e Colin Farrell, volto del Pinguino.

Le riprese aggiuntive a Glasgow avranno luogo a metà luglio, per circa una settimana. Dopodiché la produzione si sposterà a York per altre due settimane di riprese. Il piano è quello di concludere ufficialmente la produzione entro la fine del prossimo mese.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

MCU: dopo Black Widow altre storie prequel? Kevin Feige risponde

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MCU: dopo Black Widow altre storie prequel? Kevin Feige risponde

Lo scorso venerdì si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Black Widow, l’attesissimo cinecomic dei Marvel Studios che dopo numerosi rinvii a causa della pandemia di Covid-19 è finalmente pronto a debuttare nelle sale di tutto il mondo e con Accesso Vip su Disney+.

Come riportato da ComicBookMovie, durante la conferenza stampa, Kevin Feige, il presidente della Marvel, ha avuto modo di riflettere su quali altri personaggi del MCU, dopo Natasha Romanoff, potrebbero diventare i protagonisti di un prequel dedicato al loro passato (ricordiamo che Black Widow è ambientato prima degli eventi di Avengers: Endgame, precisamente tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War).

Dopotutto, potrebbe essere divertente scoprire cosa è successo a Bruce Banner tra gli eventi de L’incredibile Hulk e The Avengers, o magari scoprire di più sul passato di un personaggio come Gamora prima che si unisse ufficialmente ai Guardiani della Galassia. Dal canto suo, Feige ha detto: “Questo film e questa storia rappresentano un caso particolare per Natasha, ma l’idea di esplorare il passato, il presente e il futuro del MCU è certamente qualcosa che abbiamo in serbo per tutti i nostri personaggi. Tuttavia, questa particolare storia e questo particolare cast rappresentano qualcosa di molto personale e molto specifico per Natasha.”

Ricordiamo che il personaggio di Natasha Romanoff è morto in Endgame, quindi uno standalone avrebbe dovuto necessariamente esplorarne la storia passata. Nonostante i Marvel Studios continuino a guardare al futuro, tornare indietro per colmare alcune lacune narrative in merito all’Universo Cinematografico Marvel non sarebbe affatto una cattiva idea…

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Storm boy – Il ragazzo che sapeva volare, recensione del film con Geoffrey Rush

Terminato nel 2018, arriva finalmente la cinema dal 24 giugno Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, protagonisti Geoffrey Rush e il piccolo Finn Little, che interpretano Michael Kingley da uomo e da bambino. Il regista, l’australiano Shawn Seet ha voluto riprendere il romanzo di Colin Thiele del 1964 Il ragazzo della tempesta, divenuto poi un classico della narrativa per ragazzi, traendone il secondo adattamento cinematografico dopo quello del 1976 di Henry Safran. 

L’Australia del regista di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare

Noto come regista di serie tv, oltre che di lungometraggi, Shawn Seet ambienta spesso le proprie opere di finzione nella sua terra, l’Australia. Lo fa quando racconta in un film la storia di due pugili, un padre e un figlio, in Two Fists, One Heart del 2009, con Ennio Fantastichini, o quando sceglie la crime story in costume, come avviene nel 2012 con The Mistery of  a Hansom Cab, dal romanzo omonimo di Fergus Hulme, ambientato nell’Australia dell’800 e pensato per la ABC. Ma il regista ha diretto anche le serie tv The Code e Underbelly. Oggi si cimenta con un racconto di formazione che fonde temi universali e tematiche di stretta attualità. 

La storia del ragazzo della tempesta

Michael Kingley, Geoffrey Rush, è un uomo d’affari in pensione. È chiamato però a votare per decidere se concedere i propri terreni, situati in una regione australiana ricca di minerali, ma anche di fauna selvatica, a una compagnia mineraria. Maddy, Morgana Davies, la nipote di Michael, è una diciassettenne sensibile alle tematiche ambientali e vorrebbe che il nonno si opponesse alla concessione, caldeggiata invece dal padre, Erik Thomson. Il ritorno nella terra in cui ha trascorso la sua infanzia assieme al padre, Tom, Jai Courtney, e ai pellicani che da sempre popolano la zona, fa ricordare a Michael quegli anni della sua gioventù, quando, con l’aiuto paterno e dell’aborigeno Fingerbone Bill, Trevor Jamieson, salvò tre cuccioli orfani di pellicano, allevandoli in casa, finchè non furono in grado di volare e cacciare. L’amicizia con Mr Proud, Mr Ponder e Mr Percival, così li aveva chiamati, che avrebbe segnato per sempre la sua vita, ora gli ricorda da che parte stare. 

Racconto di formazione e favola ambientalista

La vicenda di Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, è ambientata nel Coorong National Park, in Australia meridionale, e la natura è protagonista del film al pari dell’elemento umano, messa in risalto dalla fotografia di Bruce Young. È proprio qui il cuore del film. Seet delinea molto bene il rapporto di Michael bambino con la natura. Inebria anche lo spettatore la sensazione di libertà che gli dà essere immerso in un ambiente quasi incontaminato, vivere scalzo, affondare i piedi nella sabbia – molto bravo il piccolo Finn Little, vera star del film. Una sensazione quella, che irresistibilmente Michael adulto- un sempre valido Geoffrey Rush – riscopre appena rimette letteralmente piede nei luoghi della sua infanzia.

Era solo, allora, perchè non aveva amici umani e aveva perso la madre e la sorella, ma aveva trovato nell’amicizia con i pellicani quello che gli mancava. È emozionante assistere all’evolversi di questo rapporto, come può accadere solo tra un uomo e un animale che crescono insieme. Si tratta di un legame profondo e indissolubile, che insegna a Michael la responsabilità, lo fa veramente crescere. La natura è grata e ricambia. Stupisce come la troupe sia riuscita a lavorare in armonia con i pellicani, con l’aiuto di qualche effetto speciale inserito ad hoc. Il film è sceneggiato da  Justin Monjo – noto come scrittore di serie tv fantascientifiche – e vede tra i produttori esecutivi lo stesso attore australiano, Geoffrey Rush. 

Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare offre un buon intrattenimento e coinvolge, mentre invita a recuperare un rapporto sano con l’ambiente in cui viviamo e che ci ospita. Una rilettura contemporanea del testo di Thiele, oggi che finalmente le tematiche ambientali hanno conquistato spazio, anche a causa dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze, e alla luce dei Fridays for future e di Greta Thumberg, figura ispiratrice di una nuova sensibilità per molti giovani. Il personaggio di Maddy potrebbe essere una sua seguace.

Il tributo agli aborigeni australiani

Il film è anche un tributo alle popolazioni aborigene australiane, da cui, suggerisce il regista, si dovrebbe imparare, perchè loro sono i veri custodi di quei territori e possono insegnare come preservarli. Lo dimostrano i ringraziamenti finali ai popoli Ngarrindjeri e Kaurna, aborigeni delle terre australiane meridionali, custodi, si legge, delle “tradizioni della più antica cultura esistente”.  Distribuito da Medusa, Storm Boy – Il ragazzo che sapeva volare, è in sala dal 24 giugno.

Alexandra Breckenridge: 10 cose che non sai sull’attrice

Alexandra Breckenridge: 10 cose che non sai sull’attrice

Conosciuta prevalentemente per i suoi ruoli televisivi, l’attrice Alexandra Breckenridge è oggi apprezzata per alcuni iconici personaggi in prodotti di genere thriller o horror. In breve tempo, si è imposta come un volto particolarmente interessante della sua generazione, dando prova di versatilità e capacità di rinnovarsi continuamente. Risulta infatti difficile vederla due volte alle prese con un ruolo simile. Sempre più dunque, la Breckenridge sta diventando una vera e propria protagonista del piccolo schermo.

Ecco 10 cose che non sai di Alexandra Breckenridge.

Alexandra Breckenridge: i suoi film e le serie TV

1. È conosciuta per i suoi ruoli televisivi. L’attrice ha iniziato la propria carriera in televisione recitando in alcuni episodi di serie come Dawson’s Creek, Freaks and Geeks, Streghe e Buffy l’ammazzavampiri. Ha ottenuto un ruolo di maggior rilievo nel 2008, recitando in The Ex List e Dirt. Successivamente recita in Life Unexpected e ottiene poi grande popolarità grazie al personaggio di Katerina Pelhman in True Blood (2011). Ulteriore celebrità la guadagna grazie al personaggio della giovane Moira O’Hara in American Horror Story (2011), recitando accanto a Dylan McDermott, Evan Peters e Jessica Lange. Successivamente recita anche in The Walking Dead (2015-2016) e This Is Us (2017-2021), ricoprendo qui il ruolo di Sophie Larson. Dal 2019 al 2021 ha invece interpretato Melinda Monroe nella serie Netflix Virgin River.

2. Ha recitato anche in alcuni film. Parallelamente all’attività di attrice televisiva, la Breckenridge ha recitato anche in alcuni film per il cinema. In particolare, ha avuto un breve ruolo in Orange County (2002), con Jack Black, in Big Fat Liar (2002), con Paul Giamatti e nel thriller Vampire Clan (2002). Successivamente ha recitato in She’s the Man (2006), con Channing Tatum, in The Bridge to Nowhere (2009) e Ticket Out (2012). In anni più recenti ha invece avuto ruoli significativi in Dark (2015) e Seduzione fatale (2016). Prossimamente reciterà invece da protagonista nel thriller In Limbo. 

Alexandra Breckenridge The Walking Dead

Alexandra Breckenridge in The Walking Dead

3. Ha recitato nella celebre serie TV. Dal 2015 al 2016 l’attrice ha vestito i panni di Jessie Anderson nella serie a tema zombi The Walking Dead, comparendo nella quinta e nella sesta stagione. Prima di essere scelta per il ruolo, però, la Breckenridge non sapeva quasi nulla della serie. Aveva infatti raccontato di aver visto l’episodio pilota al momento della sua uscita, ma di non aver continuato non apprezzando il sangue. Dopo essere entrata a far parte del cast, però, ha recuperato tutte le stagioni presenti fino a quel momento in una sola settimana.

4. Ha eseguito la maggior parte degli stunt. Appassionatasi al personaggio, l’attrice ha raccontato di essersi allenata duramente al fine di poter interpretare quanti più stunt possibili. Tutte le scene di combattimenti sono infatti state realizzate personalmente da lei, che ha così avuto modo di calarsi ulteriormente nel contesto e nella mentalità del personaggio. La sua controfigura ha invece eseguito soltanto alcune scene più pericolose.

Alexandra Breckenridge in American Horror Story

5. Ha recitato nella prima stagione della serie. Uno dei ruoli che hanno reso la Breckenridge celebre è quello della giovane Moira O’Hara, il fantasma della domestica rimasto intrappolato nella casa presso cui serviva. L’attrice ha raccontato di essersi presentata per il ruolo poiché attratta dalla sua natura così sessuale e diabolica, elementi con cui non aveva familiarità e che desiderava invece poter esplorare. Questo era però tutto ciò che la Breckenridge sapeva del personaggio, poiché non le era stato concesso di leggere la sceneggiatura prima di aver ottenuto o meno la parte.

6. Ha recitato anche nella terza stagione. Come altri membri del cast della serie antologica, l’attrice è poi nuovamente comparsa anche in altri episodi di successive stagioni. In particolare, ha recitato negli episodi Fearful Pranks Ensue e The Axeman Cometh, facenti parte della terza stagione, intitolata Coven. Qui ha interpretato Kaylee, una giovane strega che eccelle nell’arte della pirocinesi, ovvero la capacità di controllare il fuoco. Per l’occasione, l’attrice ha avuto modo di approfondire tali ipotetiche pratiche, al fine di poterle interpretare al meglio.

Alexandra Breckenridge American Horror Story

Alexandra Breckenridge: chi è suo marito

7. Ha sposato un musicista. Nel settembre del 2015 l’attrice ha reso noto il proprio matrimonio con il chitarrista Casey Hooper, con il quale aveva una relazione già da diverso tempo. La coppia, piuttosto riservata, è però solita mostrarsi in alcuni loro momenti quotidiani tramite foto su Instagram. Nel settembre del 2016, ad un anno dal loro matrimonio, è poi nato il loro primo figlio, Jack. Nel dicembre del 2017 è invece nata la figlia Billie.

Alexandra Breckenridge è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul sociale network Instagram con un profilo verificato attualmente seguito da 631 mila follower. Qui, con oltre mille post, l’attrice è solita condividere momenti della sua vita privata, che la ritraggono in momenti di svago o durante viaggi in compagnia di amici o della propria famiglia. Si possono però ritrovare anche numerose immagini o video relativi alla sua attività come attrice, permettendo così ai suoi fan di rimanere aggiornati sui suoi progetti

9. Condivide anche molte sue foto. Una delle grandi passioni della Breckenridge oltre alla recitazione è la fotografia. Instagram si dimostra dunque il luogo ideale dove poter mostrare molte delle foto da lei realizzate. Queste si distinguono dagli altri post presenti per una certa cura nella forma e nella composizione e il più delle volte rappresentano luoghi visitati dall’attrice o persone a lei care.

Alexandra Breckenridge: età e altezza dell’attrice

10. Alexandra Breckenridge è nata a Bridgeport, nel Connecticut, Stati Uniti, il 15 maggio del 1982. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

The Good Shepherd: trama, cast e curiosità sul film di Robert De Niro

Conosciuto per i tanti capolavori cinematografici a cui ha partecipato, il più delle volte in qualità di protagonista, l’attore Robert De Niro ha in due occasioni compiuto anche il passaggio dietro la macchina da presa. Il debutto come regista è infatti avvenuto nel 1993, con il gangster movie Bronx. Nel 2006, invece, De Niro ha portato sul grande schermo il complesso The Good Shepherd – L’ombra del potere, un thriller che ripercorre venticinque anni di storia della CIA, la celebre agenzia di spionaggio civile del governo degli Stati Uniti. Per l’attore, si è trattata dell’occasione per dar vita ad una storia e a delle tematiche a lui da sempre care.

Il film è stato scritto da Eric Roth, premio Oscar per la sceneggiatura di Forrest Gump. L’idea originale per la storia, però, proviene dallo stesso De Niro, il quale da tempo covava il desiderio di dar vita ad un film di spionaggio ambientato durante il periodo della Guerra Fredda.  Lui e Roth iniziarono così a dar vita ad un racconto ispirato ai veri eventi che coinvolsero la CIA dalla sua fondazione durante gli anni della Seconda guerra mondiale sino all’invasione della Baia dei Porci nel 1961. La volontà alla base del film era inoltre quella di mostrare in che modo il potere assoluto finisce inevitabilmente per corrompere chi lo possiede.

Nonostante sia stato criticato per aver semplificato o raccontato con poca fedeltà alcuni eventi, The Good Shepherd venne accolto con un buon successo di critica e pubblico, superando i cento milioni di dollari d’incasso. Con questo film, De Niro ebbe inoltre modo di riconfermare anche le proprie capacità come regista. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Good Shepherd: la trama del film

Protagonista del film, attraverso il cui punto di vista si svolgono gli eventi, è Edward Wilson, giovane studente di poesie presso l’Università di Yale. Nonostante i suoi interessi letterari, egli si ritrova ad essere cooptato nell’organizzazione studentesca paramassonica degli Skull and Bones. Una volta entrato in questa, Edward viene addestrato e istruito a Londra, trasformandosi in breve tempo in un impeccabile e temuto agente segreto. Con il secondo conflitto mondiale in corso, il giovane si trova inizialmente impegnato in casi di spionaggio contro i nazisti, ma allo scoppio della Guerra Fredda, il suo obiettivo verrà reindirizzato sui comunisti russi.

Il suo servire ciecamente il Paese lo porterà sempre più a compiere gesta di cui non si credeva capace, sacrificando però ogni altro aspetto di sé. Ben presto, Edward non saprà più di chi potersi realmente fidare, ritrovandosi incastrato in situazioni particolarmente delicate. Solo la sua freddezza potrà salvarlo, nonostante sappia che i pericoli per lui non avranno mai fine. Attraversando venti cruciali anni di storia americana, egli si vedrà infine irrimediabilmente sempre più lontano da quel giovane ragazzo che amava la poesia.

The Good Shepherd cast

The Good Shepherd: il cast del film

Il cast di The Good Shepherd è ricco di celebri attori, i quali sono poi stati premiati al Festival di Berlin con un Orso d’argento per il miglior contributo artistico. Nel ruolo del protagonista spicca l’attore Matt Damon, interprete di Edward Wilson. Poiché il suo personaggio è vagamente ispirato ad uno dei dirigenti della CIA, James Angleton, l’attore si documentò a lungo su di lui e la sua attività. In particolare, però, egli ha studiato approfonditamente l’interpretazione di Gene Hackman nel film La conversazione, capolavoro sul tema dello spionaggio. L’attrice Angelina Jolie interpreta invece Margaret Russell, la moglie di Edward, mentre Eddie Redmayne, qui al suo debutto cinematografico, è il loro figlio Edward Wilson Jr.

Nel film compaiono poi gli attori Alec Baldwin nei panni dell’agente FBI Sam Murach e William Hurt in quelli del direttore della CIA Philip Allen. Quest’ultimo è un personaggio vagamente ispirato ad Allen Dulles. Lee Pace, meglio noto per essere stato Thranduil nella trilogia de Lo Hobbit, è il vicedirettore della CIA Richard Hayes. Michael Gambon, celebre per aver interpretato Albus Silente, è qui il dottor Fredericks, mentre Billy Crudup ricopre il ruolo di Archbald Cumming, agente affiliato ai servizi segreti russi. L’attore John Turturro, infine, interpreta Ray Brocco, uno dei dirigenti della CIA. Nel film compare con un cameo anche l’attore Joe Pesci, grande amico di De Niro. Questi interpreta il mafioso Joseph Palmi, tornando così alla recitazione dopo otto anni di ritiro.

The Good Shepherd: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Good Shepherd – L’ombra del potere è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Infinity, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 19 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Nastro d’Argento 2021 a Laura Pausini per la migliore canzone, “Io sì”

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Nastro d’Argento per Laura Pausini, interprete e autrice della migliore canzone originale 2021, Io sì (Seen) Atlantic/Warner del film originale Netflix The Life Ahead – /La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren. Un premio che entra nel suo palmarès dopo la vittoria del Golden Globe e la candidatura agli Oscar® 2021, e si aggiunge al Grammy e a ben quattro Latin Grammy Awards.

Io si (Seen), segna la prima collaborazione di Laura Pausini con Diane Warren,  già undici volte nominata agli Oscar® e la prima collaborazione anche con Bonnie Greenberg (music supervisor di film come Tutto può succedere, Il matrimonio del mio migliore amico, What women want, The Mask) e per il testo italiano rinnova quella con Niccolò Agliardi, tra i suoi più assidui coautori, molto vicino al cinema e alla grande fiction italiana, che martedì sera riceverà il Nastro con lei.

Laura Pausini ha così commentato: “Un altro riconoscimento per IO SI/Seen a cui devo dire grazie, davvero. Per tutte le emozioni e le soddisfazioni che mi ha dato, anche internazionali. Ma grazie anche per le montagne russe che mi ha fatto vivere in questo anno così strano per tutti. Dal profondo del cuore mi auguro che tutto, anche il Nastro D’Argento per cui sono davvero orgogliosa, contribuisca a dare un’ulteriore spinta al nostro cinema da sempre tanto ammirato in tutto il mondo”.

Luca: approfondimenti sulle voci italiane del film Pixar

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Luca: approfondimenti sulle voci italiane del film Pixar

Il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar Luca è disponibile da oggi in streaming in esclusiva su Disney+ per tutti gli abbonati. Il film è diretto da Enrico Casarosa, il regista candidato all’Academy Award® per il cortometraggio La Luna, e prodotto da Andrea Warren (Lava, Cars 3).

Luca, la recensione del film Pixar diretto da Enrico Casarosa

Luca Argentero (Lorenzo Paguro) presta la propria voce nella versione italiana del film, insieme a Giacomo Gianniotti (Giacomo), Marina Massironi (Signora Marsigliese) e Saverio Raimondo (Ercole Visconti), che sono anche tra i doppiatori della versione originale. Il cast di voci include inoltre Fabio Fazio (Don Eugenio, prete di Portorosso), Orietta Berti e Luciana Littizzetto (Concetta e Pinuccia Aragosta). Alberto Vannini, Luca Tesei e Sara Ciocca interpretano i protagonisti Luca, Alberto e Giulia. Tra i camei presenti nel film quello di Alberto Surace, il migliore amico d’infanzia del regista Enrico Casarosa (pescatore – nella versione originale del film, questo personaggio è doppiato da Enrico Casarosa), e degli influencer Luciano Spinelli e Nick Pescetto (contadini di mare).

Alfredino – una storia italiana: la conferenza stampa

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Alfredino – una storia italiana: la conferenza stampa

Alfredino – una storia italiana, la nuova produzione Sky Original sui fatti di Vermicino, la storia che quarant’anni fa commosse in diretta TV l’Italia. Prodotta da Sky e da Marco Belardi per Lotus Production (società di Leone Film Group), Alfredino – una storia italiana, in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW, racconta la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981.

Perché Sky ha deciso di raccontare Alfredino – una storia italiana

Un sasso duro rimasto nel cuore di un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto.

Perché raccontare questa tragedia condivisa da tutta l’Italia su Sky? La risposta è presto trovata: non si tratta di pornografia del dolore, non è un tentativo di rivangare una sofferenza condivisa da un’intera nazione già in ginocchio dalle cattive notizie. Secondo la squadra Sky, si è trattato di trovare un modo per raccontare quello che quella famosa diretta tv non aveva dato la possibilità di raccontare. La serie infatti non si concentra solo su quelle ore intorno al pozzo artesiano nelle campagne di Vermicino, ma anche sulle vite di chi in qualche modo ha partecipato alla vicenda, alle operazioni di salvataggio, e soprattutto dei genitori, visti attraverso degli occhi più intimi e privati e non solo quelli voraci delle telecamere accorse in zona.

Non solo. Un’altra delle motivazioni che hanno spinto Sky a raccontare questa storia, è stata la conseguenza principale della tragedia: la nascita della Protezione Civile. Un organo adatto a gestire queste situazioni non c’era e anche per questo, purtroppo, i soccorsi di Alfredino sono stati maldestri e mal coordinati, concludendosi nella tragedia. Dalla spinta lucida seppure affranta di Franca Rampi, madre di Alfredino, nacque a poche ore dalla morte del bambino e per decisione del Presidente della Repubblica Sandro Pertini (che era sul luogo dell’incidente) il germe di quella che sarebbe diventata la Protezione Civile, il corpo che tutela e sostiene la popolazione.

Anna Foglietta è Franca Rampi

“Se c’è una parola che per me è legata a questo lavoro è cura. Ho ascoltato spesso ‘La Cura’ di Battiato durante le riprese. Mi ripetevo: ‘io avrò cura di te’. Volevo avere una cura particolare nel portare sullo schermo Franca Rampi, la grande dignità del suo dolore e la sua lotta perché quanto accaduto ad Alfredino non accadesse mai più. Sentivo una grande responsabilità, la stessa che oggi mi rende particolarmente emozionata, nonostante io sia un’attrice abbastanza navigata” Anna Foglietta, protagonista della serie, ha così raccontato la sua esperienza di lavoro sul set.

Accanto ad Anna Foglietta (Perfetti Sconosciuti, La mafia uccide solo d’estate, Noi e la Giulia, Un giorno all’improvviso), nel ruolo della madre di Alfredino, la signora Franca Rampi, il cast composto da: Francesco Acquaroli (Smetto quando voglio, Dogman, Suburra – La serie, Fargo) è il comandante dei Vigili del fuoco Elveno Pastorelli; Vinicio Marchioni (I predatori, Tutta colpa di Freud, Romanzo criminale – La serie) interpreta Nando Broglio, il vigile del fuoco che provò a tenere compagnia e a motivare Alfredo durante quelle terribili ore; Luca Angeletti (Come un gatto in tangenziale, Nessuno mi può giudicare, Nero a metà) è il padre di Alfredo, Ferdinando Rampi; Beniamino Marcone (Il giovane Montalbano, 20 sigarette, Prima che la notte) nei panni di Marco Faggioli, uno dei pompieri accorsi sul luogo della tragedia; Giacomo Ferrara (Suburra, Il permesso – 48 ore fuori) è Maurizio Monteleone, il secondo degli speleologi che provarono a recuperare il piccolo; Valentina Romani (Un bacio, Mare fuori, La porta rossa) interpreterà la geologa Laura Bortolani; Daniele La Leggia (Gli equilibristi) è Tullio Bernabei, caposquadra del gruppo di speleologi e primo a calarsi nel pozzo; e ancora Riccardo De Filippis(Romanzo Criminale – La serie, Un Natale stupefacente) nei panni di Angelo Licheri, “l’Angelo di Vermicino”, ultimo a calarsi nel pozzo e a provare a salvare Alfredo; Massimo Dapporto (Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra, Amico mio) sarà invece l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Alfredino è interpretato da Kim Cherubini. 

La regia è di Marco Pontecorvo (Nero a metà, Ragion di Stato, L’oro di Scampia) e la sceneggiatura di Barbara Petronio – anche produttore creativo – e Francesco Balletta. Alfredino – una storia italiana è una serie Sky Original prodotta da Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Sarà in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW.

Il Colibrì: le prime foto dal set con Pierfrancesco Favino

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Il Colibrì: le prime foto dal set con Pierfrancesco Favino

Sono iniziate le riprese de Il Colibrì, film di Francesca Archibugi, prodotto da Domenico Procacci, una produzione Fandango con Rai Cinema  e tratto dal romanzo di Sandro Veronesi vincitore del Premio Strega 2020.

Nel cast di Il Colibrì a interpretare il protagonista Marco Carrera, il “Colibrì”, Pierfrancesco Favino, Nanni Moretti nel ruolo dello psicoanalista Carradori e Kasia Smutniak in quello di Marina Molitor. Nel ruolo di Luisa Lattes, il grande amore di Marco Carrera, Berenice Bejo. Laura Morante e Sergio Albelli sono i genitori di Marco, nel ruolo della sorella Irene Fotinì Peluso e in quello del fratello Giacomo Alessandro Tedeschi. Benedetta Porcaroli è invece Adele, la figlia di Carrera e a interpretare “l’Innominabile” Duccio, Massimo Ceccherini.

La sceneggiatura del film è firmata da Francesca Archibugi, Laura Paolucci e Francesco Piccolo, la fotografia da Luca Bigazzi, la scenografia è curata da Alessandro Vannucci, i costumi sono di Lina Nerli Taviani e il make up and special effects di Lorenzo Tamburini. A cura di Esmeralda Calabria il montaggio.

“Un libro bellissimo nel quale mi sono identificata come se fosse la mia autobiografia. Attori di  bravura commovente. La possibilità di raccontare la vita di un gruppo di uomini e donne in età differenti, e insieme un pezzo di vita del nostro paese. Sono spaventata e felice” dichiara Francesca Archibugi.

La compagine produttiva composta da Fandango con Rai Cinema si arricchisce di una preziosa collaborazione internazionale con la francese Les Films des Tournelles di Anne-Dominique Toussaint che insieme a Fandango aveva già prodotto Respiro di Emanuele Crialese.
 
Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution mentre le vendite internazionali sono a cura di Fandango Sales, che inizierà le trattative di prevendita a Cannes. Le riprese avranno luogo a Roma, Parigi, Firenze e al Monte Argentario e una durata di 9 settimane. Il romanzo, pubblicato in Italia nel 2019 dalla casa editrice La Nave di Teseo, sarà tradotto in 25 lingue.

Loki: 10 personaggi che potrebbero rivelarsi il “vero” cattivo della serie

Nonostante l’introduzione della Variante di Loki nel secondo episodio della serie targata Disney+, il vero “cattivo” dello show potrebbe non essere affatto il Dio dell’Inganno, ma bensì un personaggio diverso. Ecco perché Screen Rant ha raccolto 10 personaggi che potrebbero essere la “vera” causa dietro la distruzione della sacra linea temporale:

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL SECONDO EPISODIO DI LOKI!!!

La Variante Loki

La prima possibilità, ovviamente, è proprio ciò che i fan hanno visto: il Loki cattivo è, in realtà, Lady Loki. Lady Loki è una variazione importante del classico personaggio dei fumetti. Ha debuttato in “Thor n. 5” del 2008, quando Loki è risorto in un nuovo corpo dopo la sua morte apparente in Ragnarok.

La differenza fondamentale è che la Lady Loki dei fumetti ha i capelli scuri, mentre la versione della serie, invece, è bionda. Ciò suggerisce che potrebbe esserci un divario tra il materiale originale e l’identità del vero cattivo, soprattutto data la natura da imbroglione del personaggio. 

Incantatrice

L’Incantatrice è uno dei maghi più potenti dell’Universo Marvel. È anche una bionda asgardiana di immenso potere con un forte legame con Loki. È stata una delle principali antagoniste di Thor fin dalla sua prima apparizione in “ourney into Mystery #103” nell’aprile del 1964.

Co-creata dall’iconico duo di fumetti composto dallo scrittore Stan Lee e dall’artista Jack Kirby, l’Incantatrice è uno dei più grandi cattivi ancora invisibili nel MCU. La seconda versione del personaggio nei fumetti ha ricevuto i suoi poteri direttamente da Loki, suggerendo una possibile connessione con il MCU.

Ravonna Renslayer

Il giudice Ravonna Renslayer sembra avere un ruolo abbastanza definito nella serie, in qualità di figura autoritaria della Time Variance Authority. Ma i fan dei fumetti sanno che in realtà ci sono due versioni di Ravonna, e potrebbero essercene due anche nella serie.

L’originale è morta, uccisa davanti al suo amante, ossia Kang in Conquistatore, il cattivo in grado di viaggiare nel tempo. Kanga ha usato i suoi poteri per salvarla, creando una versione alternativa di Ravonna che è rimasta al centro delle storia dei fumetti per anni. Dato che Loki ha una variante, è molto probabile che anche Ravonna la abbia.

Gorr il Macellatore di Dei

Una delle possibilità più intriganti in merito al “vero” cattivo della serie è Gorr il Macellatore di Dei. Christian Bale interpreterà il cattivo in Thor Love And Thunder, e potrebbe esserci un collegamento diretto tra Loki e quel film. Gorr viaggia nel tempo a caccia di dei per non aver protetto la sua famiglia, cosa che lo porta ad una battaglia diretta con Thor.

Gorr potrebbe essere una scelta affascinante come “vero” cattivo, specialmente se i suoi bersagli sono divinità protette dalla sacra linea temporale. Inoltre, brandisce il Necrosword, un’arma cosmica creata da Knull, il dio dei simbionti, incluso Venom.

Il Loki di What If..?

Dal momento che Loki visiterà una serie di linee temporali alternative nella serie, è molto probabile che il Dio dell’Inganno incontrerà molte altre versioni di se stesso. Uno di loro potrebbe essere il “vero” cattivo. Una versione del personaggio che cerca di annullare la sacra linea temporale potrebbe essere il Loki di “What If…? #47”.

Questo Loki trovò il Mjolnir prima di suo fratello Thor, scoprendosene degno. Se gli onnipotenti Guardiani del Tempo stanno impedendo a Loki di diventare la versione più forte di sé stesso, allora potrebbe essere parecchio investito nel creare abbastanza caos da permettergli di regnare.

Mefisto

Mefisto si è rivelato un fallimento in WandaVision. Potrebbe non avere nulla a che fare con Loki, ma c’è almeno una possibilità grazie a un easter egg nel primo episodio. Il diabolico supercriminale Mefiste sembra essere la figura nella vetrata della chiesa nella Francia medievale.

Anche se potrebbe non essere nulla – e probabilmente è così! – c’erano abbastanza indizi riguardo al contesto in WandaVision per far sembrare plausibile l’idea. Creare scompiglio per i Guardiani del Tempo sarebbe nello stile di Mefisto.

Immortus

Il “vero” cattivo dello show è molto probabilmente qualcuno con un forte legame con i viaggi nel tempo nei fumetti e un candidato al ruolo potrebbe essere Immortus, significativo nel contesto della serie perché è una variante di un altro personaggio principale, Kang il Conquistatore.

Kang ha creato numerose versioni alternative di se stesso nel tempo, e Immortus è solo una di queste. Immortus una volta ha lavorato per conto dei Custodi del Tempo per dare la caccia agli esseri Nexus come Scarlet Witch, qualcosa che ha forti possibilità di accadere anche nel MCU.

Kang il Conquistatore

Un altro candidato importante è lo stesso Kang. Con la presenza di Ravonna, la ben documentata avversione di Kang, nei fumetti, per qualsiasi cosa che assomigli anche solo lontanamente alla scra linea temporale, lo rende un candidato ideale al ruolo di “vero” cattivo. Sapendo che Kang il Conquistatore apparirà in Ant-Man And The Wasp: Quantumania, è molto probabile che sia in gioco anche in Loki.

Lo stesso Kang è in grado di assumere diverse forme attraverso le sue varie trame nei fumetti, quindi è possibile che Lady Loki non sia affatto Lady Loki, ma una versione di Kang.

Kid Loki

Se non è Kang, restano altri due candidati per il ruolo di grande cattivo della serie. Uno è Kid Loki, che come Lady Loki nei fumetti è una versione reincarnata del personaggio. Quando Loki morì alla fine della trama di “Assedio”, tornò bambino.

Nel contesto della serie in streaming, questo è intrigante perché una versione giovane di Loki potrebbe non essere consentita per i Custodi del Tempo e la stessa serie potrebbe voler garantire la sua sopravvivenza. Potrebbe anche aggiungere una nuova piega narrativa se il concetto di resurrezione fosse introdotto nel MCU…

Re Loki

Forse il candidato più convincente è Re Loki. Questo Loki è una versione futura del personaggio che ha finalmente assunto il trono ad Asgard. Forse questo Loki sta cercando di assicurarsi il loro futuro successo giocando con la sacra linea temporale. Una possibilità per la parte potrebbe essere l’attore Richard E. Grant, che sappiamo avrà un ruolo nella serie, finora non rivelato.

È possibile che Grant, che ha qualche somiglianza con Tom Hiddleston, stia interpretando la versione precedente di Re Loki. Potrebbe esserci proprio lui dietro tutto questo… 

Virgin River 3: una clip dalla nuova stagione

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Virgin River 3: una clip dalla nuova stagione

Netflix Italia ha diffuso una clip di Virgin River 3, l’attesa terza stagione della serie tv Virgin River in arrivo sulla piattaforma streaming.

La terza stagione di Virgin River  uscirà il 9 luglio 2021, e sarà in esclusiva su Netflix.

Virgin River 3

Virgin River 3 è la terza stagione della serie tv della serie Originale Netflix Virgin River basata sui romanzi di Virgin River di Robyn Carr.

Basato sulla serie di libri Harlequin di Robyn Carr, il romanzo contemporaneo è incentrato sul recente trasferimento dell’infermiera Melinda Monroe (Alexandra Breckenridge) nella remota città californiana di Virgin River. Desiderando un nuovo inizio, Monroe scopre presto che vivere in una piccola città non è così semplice come si aspettava e che deve imparare a guarire se stessa prima di poter davvero fare di Virgin River la sua casa.

Titans 3: teaser trailer della nuova stagione

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Titans 3: teaser trailer della nuova stagione

HBO MAX ha diffuso il teaser trailer di Titans 3, l’annunciata terza stagione della serie Titans che arriverà su HBO MAX.

La terza stagione di Titans uscirà giovedì 12 agosto 2021.

Titans 3

Titans 3 sarà la terza stagione della serie Titans prodotta dalla DC Entertainmet e  creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg Berlanti. Titans vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e Sarah Schechter. 

In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan / Beast Boy.  Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua Orpin nei panni di Superboy e Esai Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.

Nella serie tv Dick Grayson emerge dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di fumetti di sempre. La prima stagione Titans ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC Universe, gestito da Warner Bros. Digital Networks.

Eternals: ecco perché Salma Hayek ha pianto quando sono terminate le riprese

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Salma Hayek ha rilasciato un’intervista USA Today in occasione della promozione del film The Hitman’s Wife’s Bodyguard, in cui, ovviamente, ha parlato anche di Eternals, l’attesissimo film dei Marvel Studios diretto dall’acclamata regista Chloé Zhao (premio Oscar per Nomadland). 

L’attrice ha raccontato dello stress legato alla segretezza che circonda il progetto, spiegando di aver firmato per recitare nel film senza aver neanche letto la sceneggiatura: “È stato veramente stressante. È stato come essere sposato ad un uomo che in realtà non hai mai incontrato”. Poi ha parlato di alcuni problemi che ci sono stati in merito all’elaborato copricapo che compone il look del suo personaggio di Ajak: “È stato un incubo. Dovevo raggiungere certe location con la macchina, ma il copricapo non entrava. La mia pazienza è stata messa a dura prova ogni volta che dovevo entrare e uscire dalla macchina. E poi, tutti avevano cura di quel copricapo come fosse un gioiello prezioso. Mi seguivano ovunque. Inoltre, non è stato facile indossarlo. Mi veniva il mal di testa.”

Hayek ha più volte dichiarato che mai avrebbe pensato di essere scelta per un film Marvel, e ora ha spiegato perché, una volta che le riprese si sono concluse, è stata sopraffatta dall’emozione: “È successo qualcosa di strano. Ho pianto un po’. Ma non aveva a che fare con il mio desiderio di interpretare un supereroe. È successo perché questo film significa davvero tanto per molte persone. Ora anche una ragazza messicana – diciamo pure una donna messicana sulla cinquantina – può sperare, un giorno, di interpretare un supereroe. Mi sento veramente orgogliosa all’idea di indossare finalmente il mio costume da supereroe. Significa davvero tanto.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Matrix 4, Laurence Fishburne ribadisce: “Non sono coinvolto”

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Matrix 4, Laurence Fishburne ribadisce: “Non sono coinvolto”

Laurence Fishburne ha confermato nuovamente che non gli è stato chiesto di tornare nell’attesissimo Matrix 4 nei panni di Morpheus, mentore del Neo interpretato da Keanu Reeves e leader enigmatico della resistenza.

Il personaggio, anche grazie alla performance di Fishburne, è diventato una vera e propria icona della pop culture: lo stesso Morpheus è, insieme a Neo, uno dei personaggi più amati della saga. Proprio per questo, quando è stato annunciato il cast di Matrix 4, l’assenza di Fishburne è subito balzata all’attenzione.

Adesso, in una recente intervista con Jake Hamilton, Laurence Fishburne ha ribadito ancora una volta la sua assenza in Matrix 4, dichiarando che non gli è mai stato chiesto di prendere parte al film: “Non ci sono. Dovete chiedere a Lana Wachowski il perché. Sono sicuro che saprà rispondere alla domanda”, lasciando intravedere – forse – un punta di risentimento.

Come verrà spiegata l’assenza di Morpheus in Matrix 4?

La conferma che Fishburne non farà parte del cast del nuovo Matrix pone alcune domande piuttosto interessanti. Secondo una recente teoria, il personaggio di Morpheus sarebbe stato ucciso in “The Matrix Online”, un gioco di ruolo che dovrebbe far parte del canone ufficiale del franchise. Fin dal suo incipit, il gioco è stato progettato come un mezzo per continuare la storia di Matrix dopo la conclusione della trilogia originale.

Ad oggi non sappiamo se Matrix 4 sarà collegato o meno alla storia dell’MMORPG: tuttavia, l’assenza di Morpheus potrebbe servire come indicatore del fatto che la trama di “The Matrix Online” potrebbe effettivamente essere canonica. Secondo un’altra teoria, invece, la new entry Yahya Abdul-Mateen II (Aquaman) interpreterà una versione più giovane di Morpheus, ma anche su questo non ci sono conferme ufficiali.

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica HenwickToby Onwumere e Christina Ricci. L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.