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Ethan Hawke: 10 cose che non sai sull’attore

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Ethan Hawke: 10 cose che non sai sull’attore

Ethan Hawke è uno degli attori più brillanti, versatili e talentuosi che il cinema moderno abbia mai potuto conoscere e ammirare. L’attore americano ha lavorato sulla sua carriera da giovanissimo, lavorando sempre sodo e combattendo ogni ostacolo per arrivare dove è oggi, riuscendo a conquistare una gran fetta di pubblico in tutto il mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Ethan Hawke.

Ethan Hawke: i suoi film

 

1. Ethan Hawke: i film e la carriera. La carriera dell’attore americano inizia nel 1985 grazie al film Explorers, per poi continuare con L’attimo fuggente (1989), Zanna Bianca, un piccolo grande lupo (1991) e Giovani, carini e disoccupati (1994). In seguito lavora in Prima dell’alba (1995), Gattaca – La porta dell’universo (1997), Paradiso perduto (1998), Newton Boys (1998), Waking Life (2001), Training Day (2001), Before Sunset – Prima del tramonto (2004), Identità violate (2004), Lord of War (2005), L’amore giovane (2006), Onora il padre e la madre (2007), Brooklyn’s Finest (2009), Sinister (2012) e Before Midnight (2013). Tra i suoi ultimi lavori vi sono La notte del giudizio (2013), Gateway – Via di fuga (2013), Boyhood (2014), Predestination (2014), Cymbeline (2014), Good Kill (2014), I magnifici 7 (2016), Valerian e la città dei mille pianeti (2017), First Reformed (2017), Rapina a Stoccolma (2018), Juliet, Naked – Tutta un’altra musica (2018), The Kid (2019), Le verità (2019), Tesla (2020), The Northman (2022).

2. È anche regista, sceneggiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, l’attore americano ha avuto la possibilità di sperimentare diversi ambiti del cinema. Egli è infatti un regista molto apprezzato: ha realizzato i corti Straight to One (1994) e Lisa Loeb & Nine Stories: Stay (I Missed You) (1994), per poi girare i lungometraggi Chelsea Walls (2001), L’amore giovane (2006), Seymour: An Introduction (2014) e Blaze (2018). In quanto sceneggiatore, ha partecipato alla stesura dello script di Straight to One, Prima del tramonto, L’amore giovane, Before Midnight, Making a Scene (2013), Blaze e The Good Lord Bird (attualmente in pre-produzione). Ma non è tutto: Hawke, infatti, è anche un apprezzato produttore e ha lavorato alla realizzazione di Straight to One, Exit Strategy (2015), Blaze, Adopt a Highway e The Good Lord Bird.

Ethan Hawke Instagram

Ethan Hawke e Uma Thurman

3. Sono stati sposati per sei anni. Nel maggio del 1998, Ethan Hawke ha sposato la collega Uma Thurman. Sembrava che la loro relazione andasse a gonfie vele, tanto che dalla loro unione sono nati anche due figli, Maya Ray nel 1998 e Levon Roan nel 2002. Eppure, i due si sono separati nel 2004, per poi divorziare ufficialmente nel 2005. L’attore ha ammesso di recente di aver passato un momento terribile, sul piano personale, quando ha dovuto divorziare da Uma Thurman.

4. Si è risposato. Dopo il divorzio con la Thurman, Hawke ha sposato, nel giugno del 2008, la ex tata dei suoi figli, Ryan Shawhughes. I due sono insieme da allora e dalla loro unione sono nate le figlie Clementine Jane, nel 2008, e Indiana, nel 2011. Come coppia, Hawke e la nuova moglie sono molto riservati e tendono a non far avere notizie del loro privato, comparendo però sempre insieme agli eventi mondani a cui lui è invitato.

Ethan Hawke in L’attimo fuggente

 

5. Ha dovuto cambiare una scena in corsa. La scena in cui Todd piange fuori nella neve è stata fatta in una sola ripresa. In origine, era una scena da svolgere in interno, ma quando ha iniziato a nevicare, Peter Weir ha pensato che la scena avrebbe avuto un impatto maggior se fosse stata eseguita all’esterno. Siccome stava già per finire di nevicare, la scena doveva essere fatta in una sola ripresa. Fortunatamente, Hawke ha avuto una certa fermezza e l’ha realizzata senza problemi.

6. Ha avuto una strana impressione del regista.Ethan Hawke ha rivelato di aver avuto una strada impressione circa Peter Weir, ammettendo che secondo lui parlava in una maniera divertente. Tuttavia, Weir era anche il primo australiano che il giovane attore avesse mai incontrato.

Ethan Hawke in The Guilty

7. Ha fatto parte del cast vocale del film. The Guilty è il remake statunitense del film danese del 2018 Il colpevole – The Guilty. Protagonista di questo è Jake Gyllenhaal, impegnato a dover risolvere un caso unicamente attraverso un chiamata vocale, lasciando dunque tutta l’azione fuori campo. Una delle tante voci che si possono sentire nella versione originale del film è proprio quella di Hawke, che interpreta qui il sergente Bill Miller.

Ethan Hawke L'attimo fuggente

Ethan Hawke è su Instagram

8. Ha un proprio profilo ufficiale. Anche l’attore ha deciso di aprire un proprio account Instagram ufficiale, seguito da circa 481 mila persone. Aperto nel gennaio 2018, il suo profilo raccoglie una serie di scatti che lo vedono spesso protagonista insieme ad amici e colleghi, tra momenti lavorativi e di svago, insieme a quelli della nostalgia. Senza considerare le foto dedicate ai suoi figli.

Ethan Hawke libri

9. È uno scrittore affermato. Ethan Hawke è uno scrittore molto apprezzato e affermato. I suoi libri più famosi sono Mercoledì delle ceneri (2002) e Amore giovane (1996), ma ha anche scritto Indeh: A Story of the Apache Wars (2016) e Rules for a Knight (2015).

Ethan Hawke: età e altezza

10. Ethan Hawke è nato il 6 novembre del 1970 ad Austin, nel Texas. La sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.

Fonti: IMDb, GQ, Express 

Call Jane, recensione del film con Elizabeth Banks #Sundance22

Call Jane, recensione del film con Elizabeth Banks #Sundance22

Dopo aver sceneggiato una vibrante storia di emancipazione femminile grazie a Carol di Todd Haynes – con tanto di nomination all’Oscar per l’adattamento dal testo di Patricia HighsmithPhyllis Nagy è passata dietro la macchina da presa per raccontare la vicenda del Jane Collective, un movimento clandestino che nella Chicago di fine anni ‘60 aiutò più di 12.000 donne quando ancora l’aborto era illegale nella maggior parte degli Stati Uniti.

La trama di Call Jane

Il punto di vista del racconto è quello di Joy (Elizabeth Banks), casalinga appartenente alla borghesia benestante che scopre di essere in pericolo di vita a causa della sua gravidanza. Quando si vede costretta a terminarla inizia a sbattere contro un sistema sanitario e legale il quale non concepisce l’aborto nemmeno in casi straordinari come questo. A Joy non resta che tentare per vie clandestine, venendo a contatto con un gruppo di donne che non soltanto l’aiuteranno nel suo doloroso processo ma cambieranno il suo modo di vedere le cose. 

Nel raccontare della potenza espressiva ed emozionale di Call Jane vogliamo partire dalla sua protagonista Elizabeth Banks, qui alla prova nettamente migliore della sua carriera. La compostezza con cui tratteggia il proprio personaggio è quella di un’attrice che ha raggiunto una maturità artistica sorprendente: nel linguaggio del corpo, nella parsimonia dell’espressione emotiva, nella dolcezza dello sguardo troviamo rappresentata una donna comune in possesso di una forza interiore tutt’altro che comune. La Banks misura la propria interpretazione calibrandola alla perfezione su quello che una sceneggiatura ottimamente sviluppata le concede.

Un ritratto femminile prezioso

Il risultato è un ritratto femminile prezioso, con un arco narrativo corposo e assolutamente non retorico, in quanto finalmente assistiamo alla crescita di una figura che matura una coscienza civile in maniera organica, attraverso un processo interiore messo in scena senza puntare alla retorica di epifanie preconfezionate o momenti di rottura. Se bisogna elogiare la Banks per la sua prova sottile eppure vibrante, il merito va anche attribuito al notevole script di Hayley Schore e Roshan Sethi e ovviamente alla Nagy, estremamente lucida nel non sottolineare in alcun modo il dramma umano tangibile non soltanto nella vicenda principale ma anche in molte delle backstory accennate.

Call Jane è un film che trova un equilibrio ammirevole tra forma e contenuto: il valore civile degli eventi e la forza morale dei personaggi vengono infatti trasposti in immagini di sobria eleganza dalla fotografia pastosa di Greta Zozula, capace di avvolgere i corpi e gli ambienti con luci morbide e soffuse. Il lungometraggio della Nagy è dunque prezioso non soltanto per ciò che racconta ma anche nel modo in cui lo fa, arrivando a un risultato il cui livello di coerenza raramente si riscontra in progetti di questo tipo.

Chiudiamo il nostro plauso a Call Jane tornando a scrivere del cast di attori, citando un cast di supporto che merita di essere citato poiché perfetto nell’assecondare il tono e lo scopo del film: da Sigourney Weaver a Chris Messina, da Kate Mara a John Magaro che partecipa con una sola, emozionante scena. Tutti hanno contribuito a fare di quest’opera un qualcosa di davvero emozionante da esperire. 

Cyrano di Joe Wright, dal 3 marzo al cinema

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Cyrano di Joe Wright, dal 3 marzo al cinema

Arriverà al cinema il 3 marzo Cyrano, l’attesissimo film di Joe Wright (L’Ora più buia, Anna Karenina, Orgoglio e Pregiudizio) che trae ispirazione dal celebre testo teatrale di fine ‘800 scritto da Edmond Rostand. In questa versione sorprendente e inedita, il protagonista ha il volto di Peter Dinklage – pluripremiato attore, vincitore di quattro Emmy e un Golden Globe per Il Trono di Spade -, mentre Haley Bennett (I magnifici 7, Le strade del male) veste i panni del suo amore inarrivabile, Rossana.Da oggi disponibile il trailer italiano della pellicola.

Dopo il successo ottenuto alla Festa del Cinema di Roma ed in seguito alle quaranta nomination ricevute dai più prestigiosi premi cinematografici mondiali, Cyrano è pronto ad incantare il pubblico grazie alla magistrale prova attoriale dei suoi protagonisti; all’emozionante colonna sonora curata dalla band indie-rock americana The National; all’incanto di scenografie ricostruite alla perfezione ed infine all’ambientazione tutta italiana, più precisamente siciliana. “Avevo le idee chiare su come realizzare il film – spiega Wright – Bisognava creare la nostra ‘bolla’ sull’isola di Sicilia, girare i primi tre atti in una città barocca del tardo XVII secolo chiamata Noto, e sfruttare ogni angolo di quel posto incredibile”. Tra gli italiani che hanno preso parte alla lavorazione di Cyrano anche Massimo Cantini Parrini (nominato agli Oscar per il suo lavoro nel film Pinocchio), costume designer fiorentino in grado di dare “identità” e “voce” ad ogni singola veste, indumento o uniforme attraverso una selezione attenta, appassionata e minuziosa di ogni singolo tessuto.

Completano il cast, Kelvin Harrison Jr. (Luce, Waves) nella parte di Christian, Bashir Salahuddin (Top Gun: Maverick) nel ruolo di Le Bret e Ben Mendelsohn (L’ora più buia) che presta il volto a De Guiche. Prodotto da MGM e Working Title Films, Cyrano arriverà nelle sale italiane distribuito da Eagle Pictures.

La trama di Cyrano

In Cyrano il pluripremiato regista Joe Wright (Anna Karenina, Pan – Viaggio sull’isola che non c’è, L’ora più buia) trascina gli spettatori in una sinfonia di emozioni attraverso la musica, il romanticismo e la bellezza, rileggendo in chiave cinematografica la storia senza tempo di uno dei più celebri e travolgenti triangoli amorosi di sempre. Un uomo all’avanguardia rispetto alla sua epoca, Cyrano de Bergerac (Peter Dinklage), incanta il pubblico sia con brillanti giochi di parole nelle sfide verbali che con la sua abilità con la spada nei duelli. Cyrano non ha avuto il coraggio di dichiarare i suoi sentimenti alla splendida Roxanne (Haley Bennet), convinto che il suo aspetto fisico non lo renda degno dell’amore della sua più cara amica. Lei, però, si è innamorata a prima vista di Christian (Kelvin Harrison)…

Leggi la recensione di Cyrano

Moon Knight: 7 storyline della fase 4 del MCU che potrebbe esplorare

Probabilmente, la Fase 4 del MCU è il progetto più ambizioso che il franchise abbia mai intrapreso. Il vasto universo composto da film e show televisivi continua a cavalcare l’onda del successo, espandendosi in termini di storyline e nuovi personaggi.

Con la sua imminente uscita su Disney+, Moon Knight si presenta come il prodotto più fresco dell’MCU e le aspettative sono già altissime: in effetti, la serie fornisce l’opportunità perfetta per l’MCU di esplorare alcune delle storyline più cruciali e persistenti della Fase 4, pur offrendoci sempre la componente di avventura e azione che che i fan della Marvel si aspettano.

Secret Avengers

Moon Knight Secret AvengersLa Fase 4 si sta destreggiando tra diversi potenziali team-up, mettendo troppa carne al fuoco e senza soffermarsi veramente su qualcuno di questi. Tuttavia, lo stato attuale dei Vendicatori, con molti di loro morti e altri sul punto di precipitare, permette alla Fase 4 di introdurre un nuovo status quo.

I Secret Avengers sono una delle tante squadre Marvel che devono ancora debuttare nel MCU. Sono una squadra operativa parallela ai Vendicatori, che opera tuttavia in missioni più pericolose e delicate. Nei fumetti, è Steve Rogers a guidare i Vendicatori Segreti, che includono Moon Knight tra le loro fila; finora, non è chiaro quale sia il piano di Contessa Valentina, ma è ovvio che stia formando una squadra: è improbabile che abbia intenzione di creare i Secret Avengers, ma la possibilità esiste comunque . Tuttavia dobbiamo tenere conto che, con Steve nel passato, la versione del MCU dei Vendicatori Segreti sarebbe sostanzialmente diversa.

Dark Avengers

Moon Knight Dark AvengersParlando di Contessa Valentina, i piani del personaggio potrebbero essere quelli di formare una squadra sulla falsariga dei Dark Avengers; nei fumetti, i Dark Avengers sono un gruppo di supercriminali che si fingono supereroi sotto la guida di Norman Osborn.

Osborn non è un protagonista di Terra-616, la continuity principale in cui si svolge la maggior parte delle storie dei fumetti Marvel Comics, come evidenziato da Spider-Man: No Way Home. Tuttavia, potrebbe essere un altro cattivo a creare i Vendicatori Oscuri, forse il Barone Zemo o anche un antieroe come Loki. Moon Knight potrebbe quindi unirsi al gruppo, anche se è difficile pensare a un eroe affermato del MCU che possa impersonare.

I Thunderbolts

thunderbolts moon knightLa spiegazione più probabile della presenza di Contessa Valentina nel MCU è che sul punto di creare i Thunderbolts: la squadra in questione ha una storia un po’ complicata alle spalle e una reputazione travagliata, ma rimane una forza cruciale per il bene nell’Universo Marvel. La formazione dei Thunderbolts consiste principalmente di supereroi riformati o antieroi, rendendola così l’organizzazione perfetta per qualcuno come Marc Spector.

Moon Knight potrebbe stendere il tappetto all’eventuale ingresso dei Thunderbolts nel MCU, includendo un altro cameo di Julia Louis-Dreyfus o facendo reclutare Marc da qualcuno come Yelena o John Walker. I Thunderbolts hanno incluso membri bizzarri tra le loro fila, ma Marc si adatterebbe perfettamente al profilo della squadra.

La sfera mistica è in continua espansione

doctor strange moon knightLe abilità sovrumane di Moon Knight derivano dall’essere Il Pugno di Khonshu: egli agisce come tramite del dio sulla Terra, ricevendo in cambio ogni tipo di potere. Il trailer di Moon Knight rivela molti dettagli sulla trama, ma uno dei più cruciali è che Oscar Isaac non sembra interpretare Marc Spector, almeno non all’inizio. Al contrario, sembra essere il personaggio di Steven Grant ad vere il controllo, il che significa che dovrà riscoprire la sua identità di Cavaliere della Luna.

La Fase 4 sta inglobando sempre più sottotrame che hanno a che fare con la sfera magica, e l’arrivo di Khonshu è un importante passo avanti per l’angolo mistico del MCU. Personaggi come Doctor Strange o anche Agatha Harkness potrebbero aiutare Spector a conoscere meglio il suo legame con Khonshu e capire la vera portata delle sue capacità.

Il Caos e tutto ciò che vi sta in mezzo

wandavision moon knightIl trailer di Moon Knight include diverse battute in cui il personaggio di Ethan Hawke fa riferimento al caos: tra queste, ve n’è una tramite cui incoraggia Marc/Steven ad “abbracciare il caos”, tuttavia mantenendo un tono piuttosto minaccioso.

Non è la prima volta che la parola viene menzionata nel MCU: l’abbiamo anche sentita in WandaVision, dove Agatha Harkness ha rivelato che Wanda potrebbe utilizzare la magia del caos. I fan dei fumetti sanno che la magia del caos è imprevedibile e antica, quindi potrebbe esserci una relazione tra essa e Khonshu. Inoltre, Moon Knight ha alcuni poteri soprannaturali come una vista potenziata, capacità di preveggenza e un’apparente immortalità; per concludere, la sua relazione con Khonshu vive di fattori mistici, quindi la magia è inscindibilmente connessa alla sua storyline.

Eredità e trauma generazionale

Sorprendentemente, uno dei temi persistenti della Fase 4 sembra essere quello dell’eredità e, in misura molto minore, il trauma generazionale. Progetti come Black Widow, The Falcon and the Winter Soldier, ed Eternals esplorano i doveri e gli oneri che derivano dall’essere responsabili di raccogliere un’eredità, affrontando al contempo il dolore che si protrae da una generazione all’altra.

Grazie al Dissociative Identity Disorder (o DID) di Marc Spector, Moon Knight fornisce l’opportunità perfetta per il MCU di andare ancora più a fondo in questi problemi. Per molti versi, Marc è un estraneo, non solo nel MCU ma nel suo stesso corpo: a complicare ulteriormente le cose, vi è il fatto che deve affrontare il peso di essere il Pugno di Khonshu, una delle tante manifestazioni del dio sulla Terra. Sicuramente, la serie potrebbe sfruttare la durata estesa degli episodi per esaminare il subconscio di Spector e sviluppare la sua caratterizzazione come personaggio tridimensionale.

Il sovrannaturale all’interno del MCU

L’angolo soprannaturale della Marvel sta crescendo esponenzialmente tra Moon Knight, il prossimo Blade, il Black Knight di Dane Whitman, e il recentemente annunciato Werewolf by Night Halloween Special. Moon Knight potrebbe esplorare le relazioni di Marc con il cacciatore di vampiri e il lupo mannaro, aprendo la strada ad una collaborazione tra esseri soprannaturali della Marvel per combattere le minacce paranormali nel MCU.

Inoltre, alcuni dei migliori numeri dei fumetti di Moon Knight degli anni 2000 lo vedono collaborare e occasionalmente combattere contro Doctor Strange, che è attualmente la principale figura mistica del MCU: si pensa quindi che Strange potrebbe apparire in Moon Knight e scombinare i piani narrativi. Blade ha già contattato e forse reclutato Dane Whitman alla fine di Eternals, nella seconda scena post-credits, dunque la squadra dovrebbe essere quasi al completo.

When You Finish Saving the World, recensione dell’esordio alla regia di Jesse Eisenberg #Sundance22

Per il suo esordio dietro la macchina da presa Jesse Eisenberg ha scelto sotto molti aspetti di tornare alle atmosfere del film che lo ha lanciato, ovvero Il calamaro e la balena di Noah Baumbach. Anche When You Finish Saving the World – scritto dallo stesso regista – mette in scena le dinamiche e i conflitti interni a una normale famiglia americana.

When You Finish Saving the World, la trama

La trama si concentra in particolar modo sul difficile rapporto tra Evelyn (Julianne Moore) e suo figlio Ziggy (Finn Wolfhard): se la donna vive infatti una vita fin troppo impegnata nel gestire un istituto che accoglie donne vittime di abuso, il ragazzo passa i suoi giorni componendo canzoncine superficiali che lo hanno reso una piccola grande star dei social media. Lo stile di vita radicalmente diverso ha portato i due a sviluppare un rapporto fatto di incomprensioni e della difficoltà nell’ascolto dell’altro.

Nel suo film Jesse Eisenberg è riuscito a inserire quelle che fino a oggi sono state le sue migliori caratteristiche come attore: una gentilezza del tocco accompagnata da quel pizzico di nevrosi, di insicurezza esistenziale in grado di dare spessore a un personaggio anche dietro la facciata dell’ironia. Nel procedere col racconto Eisenberg dimostra di saper gestire con sapienza il tono delle situazioni e la dimensione emotiva delle figure rappresentate: il maggior pregio di When You Finish Saving the World è quello di non forzare mai la mano, esponendosi nella rappresentazione del dramma interiore dei personaggi senza però mai cadere nel tranello di farsi inutilmente melodrammatico.

Un film di grande delicatezza e pudore

Ecco allora che lo spettatore riesce a immedesimarsi con i pensieri, le azioni e anche con gli errori di Ziggy ed Evelyn: in questo modo il film mantiene un’atmosfera di verità che non viene mai a cadere, arrivando a toccare il cuore del pubblico con delicatezza e pudore. Se Eisenberg riesce nell’intento ciò è dovuto non soltanto alla lucidità e all’equilibrio della sua esposizione ma anche grazie all’interpretazione indiscutibilmente efficace dei due protagonisti.

Julianne Moore si dimostra come sempre una delle migliori interpreti del panorama americano contemporaneo quando si tratta di restituire i dilemmi e le frustrazioni di un personaggio femminile. E come al solito sa farlo soltanto attraverso brevi, precisi tratti: l’attrice compone la mimica, l’aspetto e il linguaggio del corpo di Evelyn in perfetta sintonia con il tono scelto dal regista, dimostrando sia ammirevole nel mettersi a disposizione del progetto attraverso una competenza attoriale davvero non comune. Sorprendente anche la prova di Wolfhard, il quale sa rendere il suo Ziggy superficiale e ingenuo senza però trasformarlo mai in un personaggio caricaturale. 

Un’opera molto matura per essere un esordio

When You Finish Saving the World nel suo essere un film “piccolo”, desideroso di raccontare una storia di frustrazioni e ordinarie infelicità, si dimostra al tempo stesso un’opera sorprendentemente matura per essere un esordio. Eisenberg compone un ritratto familiare vero, toccante nella sua semplicità, esplorando la complessità delle dinamiche umane senza necessariamente voler trovare una soluzione alla stessa. Ottimo esempio di cinema introspettivo. 

The house, recensione del film d’animazione in stop motion di Netflix

In The House Le atmosfere di The Others di Alejandro Amenabar si mescolano con disinvoltura alla claustrofobia polanskiana di Repulsion e de L’inquilino del terzo piano, fino a tingersi della malinconica ricerca di speranza che sembra scaturire da un’ennesima fantasia di Wes Anderson.

The House: una casa, tre storie

Il film si compone di tre storie strampalate, popolate di volti cenciosi in lana cardata, paffuti e spaesati, con i rossi sulle guance e gli occhi piccoli piccoli che tradiscono inquietudine, ci sono topi mutaforma dalle strambe proporzioni, insetti infestanti che danzano nel mettere in atto un piano sinistro di colonizzazione e poi gatti che sembrano fuggiti dalla bottega di quel tassidermista folle che era Walter Potter. Tutto questo in una casa austera, enorme, tanto bella quanto inquietante; una dimora dal gusto vittoriano, piena di scale, corridoi, sgabuzzini, intercapedini, che riporta subito la mente a Hill House e che nasconde, fin nelle fondamenta e nelle crepe dei muri, forze misteriose, perturbanti, presenze invisibili che non esitano a fagocitare i vari possessori che si avvicendano con il passare degli anni.

The House in streaming su Netflix

The House, disponibile su Netflix dal 14 gennaio e prodotto da Nexus Studios in UK, è un film anomalo, quasi una mini-serie. È un progetto che rompe gli schemi, o meglio, ne ripropone uno che era di gran voga nello scorso secolo e che ha permesso ad autori visionari e sognatori di esprimere liberamente la propria ricerca espressiva in contenitori di storie e idee. Ricordate film come Tre passi nel delirio, firmato da Federico Fellini, Louis Malle e Roger Vadim? O ancora Ro.go.pa.g., di Gregoretti, Pasolini, Citti, Rossellini e Godard? Ecco, ci si trova di fronte a una struttura simile, rimodernata e affrontata con estro illuminato e un linguaggio evoluto al tempo delle piattaforme digitali. E stupisce come l’esigenza di sfornare sempre più prodotti commerciali, destinati a infoltire i menù dei vari colossi on-line, divenga invece una palestra di sperimentazione espressiva, che spesso regala autentici capolavori, capaci di decostruire tutte quelle forme, quei dispositivi e quei modelli, che sembravano aver portato il linguaggio cinematografico in un vicolo cieco. Dopo una serie come Love, Death + Robots, o film come Sto pensando di finirla qui, Netflix affranca definitivamente un nuovo territorio, libero da schemi, contenuti e durate e non più relegato in maniera asfittica a contenuti per bambini e ragazzi. 

Passato, presente e futuro si incontrano

The House si compone di tre storie-contenitore, tutte ambientate nella stessa casa, ma in tempi diversi e con abitatori differenti: passato, presente e futuro. Sono tre segmenti diretti da alcuni degli esponenti più interessanti della nuova scena della stop-motion contemporanea, estremamente diversi tra loro ma uniti da una magia stilistica che confeziona le tre vicende in un unico racconto avvincente, soprattutto per la meravigliosa sceneggiatura scritta da Enda Walsh e gli strabilianti burattini realizzati da McKinnon & Saunders. Tra le voci regalate ai tanti personaggi dal pelo arruffato e le gote rubizze, spiccano i nomi di Helena Bonham Carter, Mia Goth e Miranda Richarson.

Stranianti e azzeccate le musiche di Gustavo Santaolalla, soprattutto quando richiamano pezzi famosi, come Eine kleine nachtmusik di Mozart o Angel with the scabbed wings di Marilyn Manson. Meravigliosa la canzone originale sui titoli di coda This house is

I tre episodi di The House

Il primo episodio, diretto da Emma de Swaef e Marc Roels, già autori di capolavori in lana cardata animata a passo uno, come Oh Willy…, racconta di una povera famiglia alla fine dell’Ottocento, caduta in rovina e additata da vicini e conoscenti. Il capofamiglia vorrebbe riuscire a recuperare lo status benestante dei propri antenati, ma gli rimangono solo vecchi mobili, alcuni oggetti legati al passato e tanta tristezza. Un giorno si affaccia alla sua porta un misterioso benefattore che, tramite un suo subdolo maggiordomo, gli propone di trasferirsi in una casa che costruirà appositamente per loro. L’uomo accetta, ma sarà l’inizio di un brutto sogno, un viaggio verso l’abisso. Le due bambine Mabel e Isobel avvertono che qualcosa di terribile sta per accadere.

Il secondo invece, ambientato ai nostri tempi, descrive le ansie e le frustazioni di un topo agente immobiliare alle prese con ospiti sgraditi che incombono sulla vendita della stessa casa vista nella precedente storia. L’operazione sembra quasi impossibile, nonostante i rinfreschi organizzati per attirare possibili compratori. Un giorno arrivano una coppia di strambi roditori dalle fattezze sballate, rispettivamente simili a un coleottero, lui, e a una larva, lei. Si introducono biecamente e si stabiliscono nella casa, sostenendo di essere molto interessati all’acquisto. Ma anche qui la situazione sembra precipitare in un delirio di follia e allucinazioni. Questo segmento è diretto da Niki Lindroth von Bahr, autrice del musical distopico animato The Burden, vincitore di numerosi premi internazionali e di un premio Oscar.

La terza storia, curata dalla vincitrice del premio BAFTA Paloma Baeza con Poles Apart, si svolge invece nel futuro, durante una colossale inondazione che sta per coprire i pochi lembi di terra rimasti ancora emersi. Rosa, una gatta che sembra aver preso in carico il pesante fardello di accudire la casa ormai fatiscente, fa di tutto per non abbandonarla. Vivono insieme a lei Elias, un gatto squattrinato e fannullone, e Jen una sua amica fissata con le discipline alternative e lo spiritualismo. Entrambi gli ospiti non riescono a contribuire al sostentamento delle spese per il mantenimento di impianti e strutture. L’acqua sale sempre di più, giorno dopo giorno, finché arriva con la sua barca Elias, una sorta di guru con tutta la sua singolare filosofia, che tenta di convincere Rosa ad abbandonare la casa e seguire un esile filo di salvezza. 

The House è uno specchio dei nostri tempi

The House è uno specchio delicato e visionario dei tempi difficili che stiamo vivendo, è una fiaba moderna raccontata con un mezzo espressivo in grado di trascinare in un mondo fantastico, ma incredibilmente vicino alla realtà. Allontana notevolmente gli orizzonti finora raggiunti dall’animazione e in particolare di quel modo di animare, fotogramma dopo fotogramma, rimasto per tanto tempo bistrattato e tenuta nell’ombra. Soprattutto conferma quanto la stop-motion possa essere considerata l’anima nera dell’animazione, ancora una volta al servizio di vicende sinistre e perturbanti, adulte e introspettive. 

Bliss: recensione del film con Salma Hayek e Owen Wilson

Bliss: recensione del film con Salma Hayek e Owen Wilson

Con Bliss, Mike Cahill torna a dirigere un film di fantascienza. Per raccontare la sua intrigata storia si serve di due protagonisti eccezionali: Owen Wilson e Salma Hayek. Il film è un viaggio mentale, fatto di realtà distopiche e personaggi non giovanissimi che si muovono tra due mondi. A vederlo, viene subito da pensare al nuovo Matrix Resurrections che sta riempiendo le sale proprio in questi giorni. Riuscirà il film Amazon Original a reggere il confronto o rimarrà nell’ombra?

Bliss: la trama ingarbugliata

Greg Wittle (Owen Wilson) è un impiegato totalmente perso nei suoi pensieri. Ha da poco divorziato con la moglie, momento non semplice della suo vita che l’ha portato ad assumere psicofarmaci. Greg vive in uno stato di torpore e di distacco dal mondo: si è allontanato dai due figli, Emily e Arthur, e passa le giornate al lavoro a disegnare la casa dei suoi sogni. Quando viene convocato dal suo capo per essere licenziato, ha uno scatto d’ira: spinge il direttore che, cadendo, rimane ucciso.

In preda al panico, Greg nasconde il corpo e si rifugia nel bar sotto l’ufficio. Qui conosce Isabel (Salma Hayek), una zingara che, da testimone oculare dell’assassino, si offre di aiutarlo. Il loro incontro apre a Greg un nuovo mondo: Isabel mette in discussione la veridicità di tutto ciò che li circonda, portando Wittle in uno stato di confusione totale. Cosa è vero e cosa no?

Dramma, fantascienza e sentimentalismi

In apertura, Bliss si presenta come un film drammatico: i toni grigi del setting, l’aspetto dimesso di Wilson esprimono bene la tristezza della condizione in cui vive il personaggio. A poco a poco, quello che inizialmente sembra solo un uomo di mezza età sconsolato, si rivela un depresso patologico, dipendente dai suoi psicofarmaci. Lo spettatore è portato ad adottare il punto di vista di Greg, intorpidito dai medicinali: anche per chi osserva, gli spazi iniziano ad apparire offuscati e i suoni risultano amplificati. Siamo solo ai primi minuti e già la confusione comincia ad invadere la scena. Poi, improvvisamente, Wittle diventa un assassino: il primo colpo di scena spiazzante.

L’omicidio in realtà è solo l’inizio delle peripezie in cui sia il protagonista che il pubblico vengono catapultati. Greg – perfettamente impersonato da Wilson – è confuso, in balia delle azioni, spettatore della sua stessa vita. E noi con lui. Dopo l’incontro con Isabel, dal dramma iniziale si passa in un universo fantascientifico fatto di pietre preziose, poteri magici e ologrammi, in cui la donna fa da guida demiurgica. Tutti questi cambiamenti rendono complicato l’inquadramento del film.

blissBliss vuole lasciarci confusi

Bliss è una continua ricerca di chiarezza e di ordine che sembrano irraggiungibili. Il senso del film sfugge costantemente, tanto che ci si chiede se il regista voglia disorientarci più che farci capire. Ciò che si percepisce è il desiderio da parte di Mike Cahill  di giocare con i tratti tipici della fantascienza. Un esercizio di stile in cui ci sono tutti gli elementi del genere: futuro utopico, gadget tecnologici all’avanguardia, pillole magiche, cervelli surrogati, laboratori scientifici.

Per chi ama il genere, anche nella sua forma più stereotipata, Bliss è una goduria. Se però si analizza il film in maniera più approfondita, si scorgono tanti copia e incolla e poca originalità.

Pillola rossa o pillola blu? Cristalli gialli.

Se Bliss fosse un collage, sarebbe formato da pezzi di Avatar e di Matrix. Siamo nuovamente a cavallo tra due mondi, uno migliore e l’altro peggiore. Il mondo edenico di Avatar qui diventa un paradisiaco luogo costiero dai tratti mediterranei, sorprendentemente simile alla Costiera Amalfitana. Entrare nel mondo di Bliss, della beatitudine, non dà l’idea di fare un salto nel futuro: sembra piuttosto di andare in ferie. La scelta stilistica – in cui la CGI è davvero troppo evidente e grossolana – fa sorridere. E non è l’unica nota divertente: il collegamento tra le due realtà non avviene tramite caschi e elettrodi, ma con un curioso attrezzo che va inserito nel naso. Non si tratta di un tampone, ma di questi tempi il riferimento balza alla mente e stride con il contesto del racconto.

Come se non bastasse, le pillole magiche di Matrix qui diventano cristalli luminosi, gialli e blu che vanno ingeriti per controllare quanto più possibile le realtà di Bliss. Per gli effetti che hanno sui personaggi, i cristalli magici potrebbero benissimo essere pillole, droghe sintetiche o psicofarmaci. Non si comprende bene il loro funzionamento, mentre appare chiara la poca originalità nella scelta della sostanza magica. In conclusione, i cristalli sono un po’ come l’intero Bliss: una nuova forma di un materiale fantascientifico già sfruttatissimo.

Jonah Hill: 10 cose che non sai sull’attore

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Jonah Hill: 10 cose che non sai sull’attore

Jonah Hill è uno di quegli attori che ha sempre fatto parte di quei classici film da commedia americana, in grado di interpretare ruoli sia da protagonista che non. Ma non solo, perchè l’attore ha dimostrato di avere grandi qualità recitative anche in film drammatici e di altro genere, dando prova di potersi aspettare ancora molto da lui.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Jonah Hill.

Jonah Hill: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera dell’attore californiano è iniziata nel 2004 con I Heart Huckabees – Le strane coincidenze della vita, per poi continuare con 40 anni vergine (2005), Cambia la tua vita con un click (2006), Molto incinta (2007) e Un’impresa da Dio (2007). La sua carriera continua sul grande schermo grazie a film come Non mi scaricare (2008), Funny People (2009), In viaggio con una rock star (2010), L’arte di vincere (2011), 21 Jump Street (2012), Vicini del terzo tipo (2012) e Django Unchained (2012). Tra i suoi ultimi lavori vi sono The Wolf of Wall Street (2013), 22 Jump Street (2014), Ave, Cesare! (2016), Trafficanti (2016), Don’t Worry (2018), The Beach Bum (2019) e Dont’ Look Up (2021). Inoltre, l’attore è apparso anche nella recente serie Maniac (2018).

2. È anche doppiatore, sceneggiatore, regista e produttore. Nel corso della sua carriera, Hill ha avuto modo di sperimentare diversi ambiti del cinema, vestendo i panni del doppiatore per i film Ortone e il mondo dei Chi (2007), Dragon Trainer (2010), Megamind (2010), The LEGO Movie (2014), Dragon Trainer 2 (2014), Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia (2016), LEGO Batman – Il film (2017), The LEGO Movie – Una nuova avventura (2019) e Dragon Trainer – Il mondo nascosto (2019). Come sceneggiatore ha lavorato alla stesura degli script della serie Allen Gregory (2011) e dei film 21 Jump Street, 22 Jump Street, Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia, Proprio lui? (2016) e Mid90s (2018), mentre come regista ha lavorato ai corti Sara Bareilles: Gonna Get Over You (2011) e Danny Brown: Ain’t It Funny (2017) e al suo primo lungometraggio Mid90s. In quanto produttore, invece, ha lavorato alla produzione di Brüno (2009), Lo spaventapassere (2011), Allen Gregory , 21 Jump Street, 22 Jump Street, Scherzi della natura (2015), Sausage Party, Proprio lui?, Mid90s e Maniac.

jonah hill

Jonah Hill è fidanzato

3. Attualmente è impegnato. Ad oggi, l’attore californiano è fidanzato con Gianna Santos e i due sembrano non risparmiare baci manifestazioni d’amore in pubblico. La ragazza, che ha cinque anni in meno di lui, è una stilista e produttrice per la compagnia d’abbigliamento KITH. In diverse occasioni, sia per premier che per altri eventi mondani, i due sono infatti comparsi vestiti con abiti ideati dalla Santos.

4. Ha avuto diverse fidanzate famose. L’attore, in passato ha avuto diverse relazioni più o meno famose e la più importante pare sia stata con Ali Hoffman, figlia di Dustin Hoffman, con cui è stato dal novembre del 2011 al settembre del 2012. Tra le altre relazioni, più o meno ufficiali, si citano Jordan Klein, Rita Ora, Isabelle McNally e Erin Galpern.

Jonah Hill è dimagrito

5. È dimagrito a vista d’occhio. Hill è stato a lungo sovrappeso ma, da un paio d’anni a questa parte, ha deciso di rimettersi in forma. L’attore, infatti, ha messo mano a bibite proteiche e si è iscritto in palestra, allenandosi duramente. L’attore è tornato in forma anche grazie anche all’aiuto dell’amico e collega Channing Tatum. Pare che egli si sia confrontato molto spesso con Tatum e con gli esperti che il suo amico gli ha consigliato, riuscendo a tornare in forma in tempi brevi e con risultati evidenti.

Jonah Hill è su Instagram

6. Ha un account Instagram ufficiale. Come tanti altri suoi colleghi, anche Jonah Hill ha deciso di aprire un proprio profilo ufficiale su Instagram, seguito da circa 3,5 milioni di persone. L’attore è abbastanza attivo sul social e le sue foto lo ritraggono spesso protagonista di momenti trascorsi tra la famiglia e il lavoro, tra amici e colleghi. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulla sua attività nel mondo dello spettacolo.

Jonah Hill 2021

Jonah Hill in The Wolf of Wall Street

 

7. Ha quasi mangiato davvero un pesce vivo. Sul set di The Wolf of Wall Street Jonah Hill voleva mangiare un vero pesce rosso, perché voleva che tutto fosse reale. Tutti stavano lavorando così duramente a quel film che non voleva passare per quello che si tirava indietro davanti al lavoro sporco. Ovviamente, i regolamenti non permettevano un simile gesto nei confronti del pesce. Sul set, dunque, c’erano un vero pesce rosso e tre allevatori a controllare la situazione. Hill ha potuto tenere il pesce rosso in bocca per tre secondi per ogni ciak e poi doveva rimetterlo rapidamente in acqua illeso.

8. Ha dovuto convivere con dei denti finti. Per interpretare Donnie, l’attore ha dovuto applicare dei denti finti che, però, davano una specie di vibrazione alla sua voce quando parlava. Al fine di sbarazzarsi di questo disturbo, l’attore ha passato qualcosa come più di due ore al telefono, chiamando aziende a caso e parlando con gli operatori, per migliorare la parlata e abituarcisi.

Jonah Hill: il suo 2021

9. Ha recitato in un popolarissimo film di Netflix. Nel 2021 Hill è tornato a recitare per il lungometraggio Don’t Look Up, distribuito da Netflix e affermatosi come un grandissimo successo. In questo l’attore interpreta Jason Orlean, il capo del gabinetto della Casa Bianca, un personaggio cafone, ricco e arrogante, che non sembra competente in nulla e si è ritrovato messo nella posizione che ricopre solo perché è il figlio della presidente Orlean.

Jonah Hill: età e altezza dell’attore oggi

10. Jonah Hill ha oggi 38 anni. È infatti nato il 20 dicembre del 1983 a Los Angeles, in California. La sua altezza complessiva corrisponde a 170 centimetri circa.

Fonti: IMDb, Ranker, Daily Mail

8 cose che Spider-Man della MCU ha imparato da Iron Man

8 cose che Spider-Man della MCU ha imparato da Iron Man

Con Spider-Man: No Way Home si chiude il primo capitolo della storia di Peter Parker nell’Universo Cinematografico Marvel. Finalmente Spidey ha imparato che essere un supereroe non significa solo avere un grosso potere, ma comporta anche una grande carico di responsabilità. È Tony Stark ad insegnare all’inesperto Peter come muovere i primi passi nell’MCU. Iron Man è una figura paterna per il giovane Tom Holland, in grado di fornire lezioni di vita essenziali.

Anche dopo la scomparsa di Stark, Parker continua a trarre frutti dalle nozioni di saggezza apprese. Vediamo le otto lezioni più importanti impartite dal mentore di Spider-Man al suo pupillo.

Il lavoro di squadra: Spider-Man, Iron Man e Doctor Strange

Spider-Man-Iron-Man-and-Doctor-StrangeAnche i supereroi devono imparare a condividere la scena. Il lavoro di squadra a volte è necessario. Tony apre gli occhi a Spider-Man in Civil War, film in cui Spidey la rischia grossa esponendosi da solo contro Captain America. Fortunatamente, Peter ha Tony al suo fianco durante il conflitto contro Thanos.

L’esperienza serve da lezione per quando Spider-Man deve guidare le sue varianti contro i criminali del multiverso in No Way Home. Nel film Peter è parte di un team. Ora sembra essere rimasto solo ma molto probabilmente tornerà a far parte di una squadra.

L’importanza della tuta per un supereroe

Spider-Man-Homecoming-Iron-SpiderIn origine, il costume da supereroe di Peter è terribile: sgualcito e poco prestante, sembra un pigiama. Fortunatamente, Tony è corre in aiuto e crea delle tute incredibili per Spider-Man. Iron Man permette inoltre a Peter di attingere alla sua tecnologia e di plasmarla in base alle proprie esigenze. In questo modo, il giovane apprende l’importanza che una tuta può avere: non a caso, la recente Iron Spider è un ulteriore miglioramento rispetto all’originale.

L’educazione è essenziale

HomecomingSe Peter è così preoccupato per l’università in No Way Home lo si deve a Tony. Stark inizialmente vuole usare la sua influenza al MIT per far entrare Peter molto prima che finisca il liceo. A quel tempo però, Peter non presta attenzione al consiglio di Tony, impara ad apprezzarlo solo in seguito.

Con il tempo Spidey matura e comprende che, oltre a renderlo un adulto responsabile, continuare gli studi può dargli modo di apprezzare la vita da persona normale.

L’importanza delle battaglie piccole per Spider-Man

Tony-Stark-Peter-Parker-Spider-Man-HomecomingCerto, stiamo parlando di un supereroe, ma Spider-Man può essere definito un supereroe di quartiere. Tony ne è convinto: consiglia a Peter di continuare ad essere un eroe di piccola taglia, sostenendo  ogni persona aiutata, anche se poco importante, conti.

Dal canto suo, Peter ha grandi aspettative dopo il conflitto contro la fazione di Capitan America e prova ad intraprendere altre missioni pericolose. Dopo l’incontro con l’Avvoltoio però, Spider-Man torna in sè e si convince a mantenere un basso profilo

Assumersi le proprie responsabilità

Homecoming-Peter-TonySe da un lato dobbiamo compatire Spidey per tutte le disgrazie che gli sono successe, tra cui la perdita di Zia May, dall’altro dobbiamo attribuire all’eroe anche qualche colpa. Ad esempio, dopo aver quasi causato un enorme disastro ad una nave, Peter non si vuole assumere pienamente le proprie responsabilità. Ancora una volta è Tony a rimproverarlo.

Stark spiega a Peter che deve accettare i propri errori, non incolpare gli altri. Sbagliando, s’impara: fortunatamente, Peter ha più che compreso le parole di Tony. È per questo motivo che in No Way Home sceglie di farsi dimenticare da tutti. È un modo per assumersi la responsabilità d’aver causato il disastro multiversale.

Essere sé stessi è sempre meglio

Spider-Man-Far-From-Home-Tony-StarkPieno di stima nei confronti di Tony, Peter pone il suo mentore su un piedistallo e, da pupillo, fa di tutto per diventare come lui. Iron Man non supporta l’idea di Spidey, e lo invita a diventare la migliore versione di sé stesso.

Giovane e ambizioso, Spider-Man tende inizialmente a idolatrare gli altri supereroi, trascurando sé stesso e le proprie capacità. Tony insegna invece a Peter l’importanza di seguire la propria strada: lasciandogli gli occhiali E.D.I.T.H., permette a Peter di vedersi dall’esterno, come eroe a sé stante.

L’eroismo è nell’anima della persona

Spider-Man-No-Way-HomeIl costume è importante, sì, ma essere un supereroe è qualcosa di interiore. Tony ha imparato questa lezione quando ha rimosso il reattore ad arco dal petto, per dimostrare di essere Iron Man con o senza la tuta. 

Peter segue il percorso del suo mentore alla fine di No Way Home, quando lascia andare tutti i costumi che possiede e ne crea uno semplice da solo. Con questo gesto, Spider-Man fa capire di aver appreso la lezione di Tony: sono il cuore e lo spirito a racchiudere l’essenza eroica.

Spider-Man deve sapersi sacrificare

Peter-Parker-Tony-Stark-EndgameCi sono motivi per cui vale la pena sacrificare la propria vita. Peter non è mai stato un codardo, ma è solo vedendo Tony dare la vita per l’universo che apprende cosa voglia dire offrirsi in sacrificio.

La conclusione di No Way Home mostra Peter fare un enorme rinuncia: annulla la sua intera identità in modo che i suoi amici possano vivere liberamente le loro esistenze. Perde amore e amicizia, ma, seguendo l’esempio di Tony, dimostra che ci sono cose più importanti della propria felicità.

SEE-1: nel 2024 sarà pronto il primo studio cinematografico nello spazio

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Il prossimo film di Tom Cruise girato nello spazio potrebbe essere il primo di molti. Cruise, che recita e produce i film Mission: Impossible, non è estraneo alle acrobazie che sfidano la morte e lo spingono oltre i limiti del cinema d’azione. L’annuncio nel maggio del 2020 che l’attore aveva in programma di girare un film interamente nello spazio, tuttavia, ha portato questa sua tendenza a superare i confini della forza di gravità.

In collaborazione con la NASA e Space X di Elon Musk, Cruise ha pianificato di realizzare il primo film narrativo girato in orbita. Sfortunatamente per Cruise, la Russia lo ha battuto sul tempo, con le troupe cinematografiche russe che hanno completato, lo scorso ottobre, in 12 giorni le riprese per un film dal titolo The Challenge. Cruise e il regista Doug Liman avrebbero dovuto fare il viaggio nello spazio lo scorso ottobre, ma i ritardi hanno spinto la data di lancio a fine anno, anche se non è chiaro quale sia il programma di Cruise con la produzione in corso per Mission: Impossible 8.

Ora, un nuovo report di The Guardian rivela che il prossimo film spaziale di Cruise potrebbe essere effettivamente il primo di molti progetti ad essere girato nell’orbita terrestre. Space Entertainment Enterprise (SEE), la società co-produttrice del prossimo film di Cruise, ha annunciato l’intenzione di creare uno studio di produzione e un’arena sportiva nello spazio con una data di completamento prevista per dicembre 2024. Soprannominato SEE-1, il modulo atterrerà su Axiom Station, la sezione commerciale della Stazione Spaziale Internazionale.

SEE-1 è un’incredibile opportunità per l’umanità di spostarsi in un regno diverso e iniziare un nuovo entusiasmante capitolo nello spazio. Fornirà una casa unica e accessibile per infinite possibilità di intrattenimento in un luogo ricco di infrastrutture innovative, che scateneranno un nuovo mondo di creatività. Con il leader mondiale Axiom Space che costruisce questa struttura all’avanguardia e rivoluzionaria, SEE-1 fornirà non solo la prima, ma anche una struttura spaziale di qualità suprema che consentirà l’espansione dell’industria dell’intrattenimento globale da due trilioni di dollari nell’orbita terrestre bassa.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Zoe Saldana “si toglie di dosso” Gamora in un video

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Zoe Saldana, impegnata nelle riprese di Guardiani della Galassia Vol. 3, “si toglie di dosso” Gamora in un video che ha postato sui social. L’attrice torna a vestire i panni del bel personaggio che dopo gli eventi di Avengers: Endgame sarà sicuramente interessante da esplorare.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

The Batman: Colin Farrell spiega l’origin story di Pinguino

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The Batman: Colin Farrell spiega l’origin story di Pinguino

Colin Farrell spiega la connessione tra un certo personaggio de Il Padrino e il Pinguino di The Batman. L’imminente riavvio del personaggio dell’Uomo Pipistrello del regista Matt Reeves con Robert Pattinson uscirà nelle sale a marzo e poi su HBO Max il mese successivo. Dopo gli eventi del fumetto Batman: Year One, il film seguirà i primi anni del suo eroe come vigilante di Gotham City, mettendolo contro Catwoman di Zoe Kravitz, L’Enigmista di Paul Dano, Carmine Falcone di John Turturro e Oswald ‘Oz’ Cobblepot di Colin Farrell, alias Pinguino, appunto.

Nonostante la sua tanto discussa valutazione PG-13, The Batman vedrà una Gotham oscura, cruda e corrotta realizzata sul grande schermo come mai prima d’ora. Mentre l’Enigmista sarà il principale antagonista del film, la svolta irriconoscibile di Farrell nei panni di Pinguino ha attirato molta attenzione durante la campagna promozionale. Il suo look non significa però che Pinguino sia necessariamente preso sul serio.

Durante una recente intervista con MovieMaker, Farrell ha spiegato come il retroscena del suo Pinguino si sia ispirato emotivamente al Fredo del compianto John Cazale in Il Padrino e Il Padrino: Parte II. Secondo l’attore, Oz, come Fredo, aveva ambizioni molto alte ma non ha mai avuto l’opportunità di esplorarle perché era considerato inferiore dalla sua famiglia criminale. Alla fine, Fredo ha dimostrato una buona connessione con il Pinguino a causa della sua “frattura”, dal momento che Oswald è stato “considerato come qualcuno che non era capace” per tutta la vita.

“C’è una certa quantità di fragilità in Oz che, come riferimento per Matt, non per me dal punto di vista della performance, ma solo emotivamente, mi fa pensare a Fredo di Il Padrino. Matt stava solo parlando di qualcuno che aveva ambizioni molto reali e molto alte, ma non ha mai avuto l’opportunità o la possibilità di esplorarle, e forse era considerato qualcuno che era handicappato, sia psicologicamente che intellettualmente – Fredo era disapprovato dagli altri fratelli, e forse anche Oz, nella sua vita, è stato considerato come qualcuno che non era capace… E quindi questa è una delle cose che alimenta Oz.”

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Fraggle Rock: ritorno alla grotta, la recensione della serie AppleTV+

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Arrivano con tutta la loro carica di colore, amore ed energia i Fraggle Rock, per la “nuova” serie di Apple TV+ Fraggle Rock: ritorno alla grotta. In realtà non si tratta proprio di una serie nuova, formata da 13 episodi tutti disponibili sulla piattaforma dal 21 gennaio, ma del reboot del classico show degli anni ’80 della Jim Henson Company, ideato da Henson stesso e ora riportato in auge dalla sua compagnia e dalla squadra guidata da Lisa Henson e Halle Stanford in vesti di produttrici.

Fraggle Rock: ritorno alla grotta, di nuovo in tv!

I divertentissimi Fraggles di Jim Henson sono tornati: a Gobo, Red, Boober, Mokey, Wembley, Uncle Traveling Matt si uniscono i nuovi Fraggles e Doozers doppiati da special guest star, come Patti LaBelle, Cynthia Erivo, Daveed Diggs, Ed Helms, Kenan Thompson e anche un cameo dei Foo Fighters.

Il mondo è sempre quello di Fraggle Rock, i protagonisti sempre dei pupazzi animati da mastri pupazzieri di comprovata fama e bravura e lo spirito sempre quello che Henson voleva regalare alle sue creature: una bontà innata e un senso superiore per il divertimento. 

E la natura, semplice e diretta dello show è tutta in questi due concetti: da una parte la serie si propone di raccontare anche gli argomenti più spinosi e attuali, come la tolleranza e la comprensione, in maniera amorevole e delicata, che, lungi dal rivelare un approccio banale, è proprio autentica e genuina. Dall’altra, la natura canterina originale dello show lo rende di grande intrattenimento e ne aumento al difficoltà in fase di scrittura.

Fraggle Rock: ritorno alla grottaLe sfide principali di Fraggle Rock: ritorno alla grotta

E qui si aprono le due caratteristiche produttive più interessanti di Fraggle Rock: ritorno alla grotta. La serie è completamente realizzata con effetti practical, il che mette i pupazzieri in condizione di dover svolgere un lavoro titanico per riprodurre movimenti, animazione e reazioni con l’0ambiente che è interamente costruito in studio e che non ricorre quasi mai alla CGI. Un altro elemento degno di nota è il lavoro che si fa invece in fase di scrittura, con Matt Fusfeld e Alex Cuthbertson che si abbracciano la responsabilità non solo di trattare argomenti seri in maniera leggera, come dicevamo prima, ma anche il compito non semplice di scrivere diverse canzoni per ogni episodio, in modo tale che ogni puntata (sono 13 da 30 minuti circa) risulti ugualmente ricca, divertente e coinvolgente.

Fraggle Rock: ritorno alla grotta mette sul piatto il senso autentico dell’arte pratica, una scrittura raffinatissima, come solo la scrittura schietta e diretta sa essere, un proposito che può sembrare scontato ma che in tempi bui come quelli in cui viviamo non lo è mai davvero.

Adam McKay produrrà un film sull’assalto al Campidoglio USA

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Adam McKay produrrà un film sull’assalto al Campidoglio USA

Il regista di Don’t Look Up, Adam McKay, produrrà un film sull’assalto del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti. Sulla scia della sua ultima satira politica, l’insurrezione della capitale sarà l’argomento del suo prossimo grande progetto, che sarà scritto e diretto da Billy Ray di Richard Jewell. McKay produrrà insieme a Todd Schulman (Who Is America?), Josh McLaughlin (Boogie), Cullen Hoback (Q: Into the Storm) e Shane Salerno (Savages).

Come riportato da Deadline, il film sull’insurrezione del Campidoglio del 6 gennaio si intitolerà J6. Adam McKay non è certo estraneo a raccontare di politica al cinema. Il suo film del 2018, Vice – l’uomo nell’ombra, e, più recentemente,Don’t Look Up, hanno criticato i principali leader politici, oltre alla risposta generale della nazione a minacce come il cambiamento climatico.

Fraggle Rock: Ritorno alla grotta, incontro con i realizzatori e con… i protagonisti!

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In occasione della presentazione di Fraggle Rock: Ritorno alla grotta, disponibile su Apple TV+ dal 21 gennaio 2022 con 13 nuovi episodi, abbiamo avuto il piacere di parlare con la squadra produttiva del progetto della Jim Henson Company, un remoto che, nelle parole di Halle Stanford, ancora oggi ha molto da dire al pubblico. 

“Lavoro per questa realtà da 26 anni – ha raccontato Stanford – e Fraggle Rock è la ragione per cui volevo lavorare per la Jim Henson Company. Abbiamo onorato tutto quello che potevamo della serie originale. Vedrete le stesse creature, i stessi personaggi, torneremo a quelle location e abbiamo fatto tutto quello che potevamo per farlo percepire come un posto reale. Da piccola pensavo proprio a questo, che poteva essere un posto magico proprio dietro casa mia. Quindi, abbiamo reso omaggio a questo e abbiamo cercato di amplificarlo. Abbiamo cercato di mescolare in armonia il vecchio e il nuovo.”

Nonostante sembra indirizzata a un pubblico molto giovane, la serie parla forte e chiaro a ogni tipo di spettatore, dal momento che si fa carico di argomenti universali e di interesse comune, ma lo fa con gioia e leggerezza: “Quando Jim Henson creò Fraggle Rock, disse che lo show serviva a portare la pace nel mondo e rendere la nostra vita migliore – ha continuato Stanford – Nella serie ci sono molti messaggi di questo tipo che le famiglie dovrebbero ascoltare ora. Credo che il mondo abbia bisogno dei Fraggle ora più che mai. Abbiamo tutti attraversato un sacco di cose nell’ultimo periodo, e sento che abbiamo bisogno di gioia, magia e speranza. E questo è lo scopo di Fraggle Rock: rendere la speranza cool, di nuovo. Le famiglie vogliono questi messaggi, ma vogliono anche divertirsi, e questo è lo scopo della serie.”

Da veterana della Jim Henson Company, per Halle Stanford è stato un passaggio fondamentale quello di lavorare a Fraggle Rock: Ritorno alla grotta: “Lavorare al reboot di Fraggle Rock per me è come chiudere un cerchio. Ho cominciato come assistente creativa alla Jim Henson Company e per me questo nuovo lavoro è molto più che importante. Credo che il segreto di questo prodotto sia che la tv deve essere molto divertente ma anche un’esperienza trasformativa, e credo che con Fraggle Rock possiamo portare la gioia, possiamo affrontare gli argomenti seri del mondo con amore. So che suona banale, ma è quello che amo dello show!”

L’entusiasmo di Stanford sembra condiviso dagli showrunner, Matt Fusfeld e Alex Cuthbertson, che sono convinti che la serie debba poter rimanere se stessa per avere una credibilità e un appeal sul pubblico di oggi. “Questo show non ha mai provato ad essere una cosa che non è – ha detto Fusfeld – non ha mai provato a strizzare l’occhio a un particolare tipo di spettatore. Ha sempre parlato di umanità, e credo ci sia qualcosa di incredibilmente attraente in questi pupazzi che ti danno proprio il senso di realtà di poter fuggire in questo mondo di fantasia. E per questo nuovo show abbiamo accolto proprio questa idea. I set sono tutti bellissimi e ricchi, i pupazzi sono senza tempo. La nostra speranza è che, invece di seguire noi un certo tipo di vibe, sia il pubblico a seguirci per come siamo sempre stati.”

E Cuthbertson lo segue a ruota spiegando come il lavoro a Fraggle Rock: Ritorno alla grotta sia stato a tutti gli effetti uno sforzo di squadra: “Credo sia uno dei lavori più collaborativi che io abbia mai fatto. Quindi anche quando abbiamo avuto problemi, tutto è stato gestito in gruppo – ha raccontato – Poi, quasi tutto ciò che si vede nella serie è frutto di effetti speciali: se un Fraggle si tuffa nello stagno, c’è un grande splash, e via dicendo. Tutto quello che vedete è stato effettivamente realizzato, c’è pochissima computer grafica. La sfida sul set è stata proprio quella di ricreare tutto con effetti practical e ricreare la magia che aveva fatto nascere per la prima volta Jim Henson con questi personaggi.”

Una magia che ha richiesto mesi e mesi di lavoro per ogni episodio, che dura 30 minuti! Ma quando si lavora con questo entusiasmo, le cose sembrano sempre facili, o almeno è quello che si intuisce parlando con Gobo, Red e Boober, le vere star della serie che sono intervenute, raccontando cosa piace ad ognuno dell’altro (ad esempio Boober adore l’energia di Red, che a sua volta ammira molto le doti da leader di Gobo!), ma anche dando qualche buon consiglio alle “sciocche creature dallo spazio”, così come i Fraggle chiamano gli umani. Da buon leader, Gobo ha spiegato: “Non conosciamo le sciocche creature dallo spazio, ma per noi sono un po’ sciocchi. Tutto quello che facciamo noi è ascoltarci a vicenda e cercare di guardare le cose da un punto di vista differente. E poi cantiamo e balliamo.” E tutto sommato non sembra un cattivo modo di andare tutti d’accordo!

I 13 nuovi episodi di Fraggle Rock: Ritorno alla grotta vi aspettano su AppleTV+ a partire dal 21 gennaio 2022.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il merch suggerisce un team di Avengers dal Multiverso

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Nascosta tra la montagna di merch pronta per Doctor Strange nel Multiverso della Follia, su Amazon.com, c’è una t-shirt che porta il marchio degli Avengers, la grande A che abbiamo imparato a riconoscere in questi anni. Il nome del prodotto è: T-Shirt Premium Marvel Doctor Strange Multiverse of Madness Avengers Logo.

Con il logo dei Vendicatori con alcuni dettagli leggermente rovinati, la descrizione del prodotto suggerisce che Strange incontrerà gli Avengers da un universo completamente diverso nel prossimo sequel. Quanto può esserci di rivelatore in questo pezzo del merch e quanto invece sarà soltanto l’ennesima t-shirt che non avrà nessun collegamento con i Vendicatori e non dice niente del film?

Ecco la descrizione del prodotto:

“Vivi il dottor Stephen Strange in un’avventura completamente nuova con Doctor Strange nel Multiverso della Follia dei Marvel Studios. Questa t-shirt dei Vendicatori mostra il logo dei Vendicatori per i più potenti eroi della Terra che potrebbe provenire da un multiverso completamente nuovo”.

Guarda il trailer di Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Galline in fuga: il sequel nel 2023 su Netflix

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Galline in fuga: il sequel nel 2023 su Netflix

Netflix ha rivelato che Chicken Run 2 , ovvero il sequel di Galline in Fuga, arriverà sulla piattaforma nel 2023. Il film originale del 2000, un capolavoro di animazione stop-motion, ha sbancato i botteghini, diventando il film realizzato in quella tecnica con il più alto incasso al mondo.

The Aardman Animations Picture ha dichiarato che è stato questo film a mettere l’Academy in condizione di creare una categoria dedicata ai migliori film d’animazione. Nonostante il successo, il sequel arriva solo a due decadi di distanza, con la supervisione di Netflix. Tutta la gang di polli e galline tornerà in questa seconda avventura che si intitolerà in originale Chicken Run: Dawn of the Nugget.

Hawkeye: cosa ha fatto Kingpin dopo la Battaglia di New York? Una scena eliminata ce lo mostra

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Una scena eliminata da Hawkeye mostra Kingpin fare affari dopo la Battaglia di New York in The Avengers. Originariamente il personaggio ha debuttato in Daredevil di Netflix e Marvel nei panni dell’arcirivale di Matt Murdock (Charlie Cox), Vincent D’Onofrio ha avuto la possibilità di continuare a interpretare il cattivo nel MCU dopo che la serie della piattaforma è stata cancellata. La sua apparizione in Hawkeye non solo stabilisce il suo posto nel franchise, ma crea anche un futuro per lui.

Sono passati quattro anni da quando Daredevil e il resto della serie TV Marvel e Netflix sono state cancellate senza tante cerimonie per far posto a Disney+. Dopo la sua fortunata corsa sul grande schermo, i Marvel Studios volevano produrre show esclusivamente per il servizio di streaming della Casa di Topolino. A differenza degli altri show Marvel sotto l’ombrello di Netflix, Daredevil si è concluso abbastanza bene, con il finale della terza stagione applaudita dalla critica e che funzionava come una buona chiusura della serie. Tuttavia, data la sua narrazione di alta qualità, i fan volevano che la serie proseguisse. Non è ancora esattamente successo, ma il fatto che D’Onofrio sia tornato a interpretare Kingpin è stato un grande sviluppo.

L’apparizione di Fisk nel MCU si svolge in un mondo post-Infinity Saga grazie alla serie Hawkeye. Ma, nel tempo in cui non lo abbiamo visto in azione, il personaggio è stato un giocatore attivo come boss del crimine a New York, come dimostrano le scene di flashback della serie incentrate su Echo (Alaqua Cox).

Ora, i fan possono vedere di più del passato di Kingpin, e in particolare cosa ha fatto sulla scia dell’attacco di Loki (Tom Hiddleston) a New York durante The Avengers, grazie a una scena eliminata condivisa su Twitter da @Zeus_TheAlpha. In essa, il signore del crimine incontra per la prima volta Eleanor Bishop (Vera Farmiga) mentre prende il posto del suo defunto marito nell’organizzazione del villain. La scena non solo ci mostra la continuità degli affari loschi di Kingpin, ma ci permette anche di nutrire una maggiore simpatia per il personaggio di Eleanor Bishop, sottostimato nella serie.

https://twitter.com/Zeus_TheAlpha/status/1484032048453283843?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1484032048453283843%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fhawkeye-deleted-scene-kingpin-after-avengers-battle-video%2F

La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, il nuovo trailer del film di Guillermo Del Toro

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Diretto dal premio Oscar Guillermo del Toro, il film targato Searchlight Pictures La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley arriverà il 27 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley è interpretato dal candidato all’Academy Award Bradley Cooper, dall’attrice premio Oscar Cate Blanchett, dalla candidata all’Oscar Toni Collette, dal candidato all’Oscar Willem Dafoe, dal candidato all’Oscar Richard Jenkins, dalla candidata all’Oscar Rooney Mara, Ron Perlman e dal candidato all’Academy Award David Strathairn.

La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, il nuovo trailer

Nel film La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, un giovane e ambizioso giostraio (Bradley Cooper) con un talento nel manipolare le persone con poche parole ben scelte frequenta una psichiatra (Cate Blanchett) che è ancora più pericolosa di lui. Al luna park lavorano anche Molly (Rooney Mara), il capo imbonitore Clem (Willem Dafoe) e Ron Perlman nei panni di Bruno the Strongman. Richard Jenkins fa parte del pubblico dell’alta società nel ruolo del ricco industriale Ezra Grindle.

Il film è diretto dal premio Oscar Guillermo del Toro e scritto dallo stesso del Toro insieme a Kim Morgan. Il film è prodotto da Guillermo del Toro e dal vincitore dell’Academy Award J. Miles Dale ed è basato sul romanzo di William Lindsay Gresham. Il film sarà supervisionato dai Presidents of Production for Film and Television di Searchlight Pictures David Greenbaum e Matthew Greenfield e dal Vicepresidente Senior DanTram Nguyen.

The Batman: Robert Pattinson definisce il film un “romanzo poliziesco”

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In un’intervista con MovieMaker Magazine, Robert Pattinson ha condiviso quanto sia importante l’elemento investigativo del personaggio di The Batman. L’attore ha discusso di come il regista Matt Reeves glielo ha proposto, e mentre Pattinson pensava che sarebbe stato più incentrato sull’umore e sull’atmosfera, è rimasto impressionato da quanto il film sia un romanzo poliziesco. Pattinson ha anche parlato dell’importanza dell’elemento nei fumetti che ritiene non fosse presente negli altri film.

“Nel primo incontro Matt mi ha detto che voleva appoggiarsi al fatto che Batman fosse il più grande detective del mondo e fare un film noir poliziesco e, sai, normalmente quando i registi lo dicono, poi lo fanno semplicemente come un moodboard, è solo per le immagini. Ma quando ho letto la sceneggiatura, si è rivelato vero! È un film poliziesco. Succede sempre nelle graphic novel, ma è sempre un po’ in secondo piano nei film.”

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, il più difficile da realizzare, secondo Evangeline Lilly

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Evangeline Lilly ha dichiarato che Ant-Man and the Wasp: Quantumania è stato il film della serie più difficile finora in termini di realizzazione. Lilly, che farà parte della Fase 4 del MCU, ha recentemente parlato con The Digital Fix mentre promuoveva il suo nuovo film South of Heaven e ha parlato delle sfide che sono arrivate con le riprese di Ant-Man 3 durante la pandemia di coronavirus. Ha spiegato che i protocolli Covid hanno reso il set impersonale, il che si è aggiunto all’intensità che già rappresentava un bagaglio importante per il film:

“Abbiamo terminato le riprese alla fine di novembre e penso che, senza dubbio, siano state la più difficili che abbiamo realizzato. È stato il più difficile. È stato l’unico che abbiamo realizzato durante il blocco del Covid. Questo aggiunge una tale incredibile complicazione alla realizzazione di un film. Aggiunge molto stress. Rende le cose molto impersonali perché non puoi vedere i volti.

I set cinematografici sono già abbastanza impersonali, c’è così tanto che succede e così tanto che deve essere fatto in un breve lasso di tempo, e il livello di intensità è davvero molto alto. Quindi è stata un’esperienza molto difficile fare il film con le misure del Covid. Ma in realtà penso… quello che abbiamo fatto, il materiale che abbiamo girato, il materiale che siamo riusciti a ottenere, penso che potrebbe essere il migliore“.

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

Gli Aristogatti: in arrivo il remake in live action

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Gli Aristogatti: in arrivo il remake in live action

Anche Gli Aristogatti riceverà il trattamento in live-action, dal momento che è attualmente in fase di sviluppo presso la Disney il film.

L’originale d’animazione, basato su una storia di Tom McGown e Tom Rowe, è stato distribuito nel 1970 dalla Walt Disney Productions. Il film segue una famiglia di gatti persiani che stanno per ereditare la fortuna del loro proprietario, ma devono trovare la strada di casa con l’aiuto di un gatto randagio, Romeo, dopo che il subdolo maggiordomo della loro proprietaria li ha rapiti e li ha abbandonati in campagna.

Secondo Comicbook.com, la Disney sta ora sviluppando un remake live-action dell’amato classico per bambini. La sceneggiatura del film è nelle mani di Will Gluck (Peter Rabbit) e Keith Bunin (Onward) e sarà prodotta dalla Olive Bridge Entertainment di Gluck. I dettagli sul progetto sono ancora scarsi poiché la fase di sviluppo è all’inizio, ma il film molto probabilmente seguirà un aspetto simile al remake live-action della Disney di Lilly e il Vagabondo.

Il remake live-action di Gli Aristogatti non dovrebbe sorprendere dal momento che la Disney nell’ultimo decennio sta lavorando a una serie continua di riadattamenti in live action dei suoi classici animati. E c’è da dire che sebbene alcune recensioni non siano propriamente entusiaste, il pubblico mostra di apprezzare tantissimo queste nuove narrazioni di classici senza tempo.

Hawkeye: l’errore di continuity è stato corretto su Disney+

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Hawkeye: l’errore di continuity è stato corretto su Disney+

Lo scorso novembre avevamo segnalato il piccolo errore di continuity nel primo episodio di Hawkeye, e adesso Marvel e Disney hanno corretto la svista.

Il “problema” riguardava lo stato di distruzione dell’insegna sulla Stark Tower nel corso della Battaglia di New York che la piccola Kate Bishop vede dalla sua casa distrutta. Nella prima versione, le lettere dell’insegna non “rispettavano” la caduta a cui abbiamo assistito in The Avengers, mentre ora, su Disney+, è disponibile la correzione della svista da parte dei Marvel Studios!

Di seguito potete vedere la scena originale di Hawkeye e quella modificata:

Hawkeye è disponibile in streaming su Disney+ e introduce nel MCU il personaggio di Kate Bishop, interpretato da Hailee Steinfeld, che vedremo sicuramente di nuovo sul grande schermo, dal momento che il personaggio non è solo la pupilla di Occhio di Falco, ma è anche un membro degli Young Avengers, che probabilmente arriveranno sul grande schermo.

MCU: gli attori che lasciano il franchise (e quelli che restano)

MCU: gli attori che lasciano il franchise (e quelli che restano)

Tra il primo film dell’MCU, Iron Man, e il ventisettesimo, Spider-Man – No Way Home, sono trascorsi tredici anni. Nel frattempo, l’Universo Cinematografico Marvel è diventato uno dei pilastri del cinema di oggi: oltre agli effetti speciali, tra gli elementi che danno forza al franchise ci sono sicuramente gli attori stellari. Il gioco tra realtà e finzione cinematografica, i gossip, i fenomeni di fandom sono pura linfa per la casa.

Soprattutto i fan più giovani sono affezionatissimi ai volti dell’MCU e probabilmente non sono pronti a vedere i loro attori preferiti togliersi il costume da supereroe e abbandonare la Marvel. Purtroppo però, molti dei contratti avviati agli arbori del franchise, quando ancora era tutto in fase d’avvio, sono giunti a termine. A partire dal 2021 molti, soprattutto tra gli interpreti originali degli Avengers, hanno lasciato la nave Marvel. Kevin Feige ha dichiarato che ora gli attori non sono più vincolati da rigidi obblighi contrattuali: possono, se vogliono, restare, ma sono liberi di scegliere. Quindi, se da un lato è arrivato il momento di salutare alcune grandi star dell’MCU, dall’altro è bene accogliere i nuovi personaggi: scopriamo tutte le novità.

Chris Evans (Steve Rogers/Captain America)

Captain AmericaChris Evans ha esordito nell’MCU nel 2011 con Captain America: Il primo Vendicatore, un film di poco successo ma che ha reso l’attore una star della Marvel. Chris aveva  già precedentemente dimostrato di essere un grande eroe Marvel nel film originale di Fox I Fantastici 4 (2005), ma è Capitan America a permettergli di lasciare il segno.

Evans ha firmato uno dei più lunghi contratti multi-film con i Marvel Studios. Tuttavia, in un’intervista con la ABC ha dichiarato che avrebbe lasciato il franchise “entro il 2019.” Nonostante le speranze dei fan per un ritorno in futuro, gli autori della MCU sembrano essere abbastanza soddisfatti di come si è conclusa la storia di Steve Rogers.

Robert Downey Jr. (Tony Stark/Iron Man)

Iron-Man-MCUAnche il volto principale del primo film firmato MCU se ne va. Dopo 11 anni, Robert Downey Jr., attore emblema della Marvel e del mondo dei supereroi, dice addio al suo Iron Man.

Considerando la morte terribile sulla scena del personaggio in Avengers: Endgame, i fan possono solo sperare di rivedere Downey Jr. in apparizioni cameo, flashback e filmati di repertorio.

Scarlett Johansson (Natasha Romanoff/Black Widow)

Scarlett Johansson-MCUVedova Nera compare per la prima volta nel 2010, in Iron Man 2. Torna poi nel 2012 in Avengers. Nel 2021, il personaggio magistralmente interpretato da Scarlett Johansson si guadagna il ruolo di protagonista in Black Widow, film in cui viene esplorata la storia di Natasha.

Un’altra morte sulla scena, un altro addio. Natasha muore per sacrificarsi a Vormir: con Black Widow Johansson abbandona il suo personaggio. A confermare ciò è una dichiarazione fatta dall’attrice stessa al The Guardian.

Chris Hemsworth (Thor)

thor-MCU

Agli inizi, il Thor di Chris Hemsworth è stato essenziale per dare forza all’MCU. Insieme a Capitan America e ad Iron Man, è il Dio del Tuono a catturare l’attenzione del grande pubblico.

L’arrivo nelle sale di Thor nel 2011 è una pietra miliare per il franchise. Purtroppo per i fan però, sembra che anche Hemsworth abbandonerà l’MCU. Lo vedremo per un’ultima volta nel film Thor: Love and Thunder, la cui uscita è prevista per il prossimo luglio.

Jeremy Renner (Clint Barton/Hawkeye)

Jeremy-RennerLo si vede per una prima breve apparizione in Thor, ma è con The Avengers (2012) che Jeremy Renner afferma il suo ruolo nell’MCU. Il suo personaggio, Clint Barton, torna poi in Avengers: Age of Ultron, e di nuovo come membro del Team Cap in Captain America: Civil War. Dopo aver contribuito a riassestare la terra in Avengers: Endgame, Barton diventa un mentore per Kate Bishop in Hawkeye.

Dei vincoli contrattuali di Renner si sa poco: un’intervista del 2017 con Vanity Fair riporta che l’ultima collaborazione con la Marvel sarebbe dovuta essere quella per il quarto film degli Avengers. Sappiamo che non è andata così: lo abbiamo visto successivamente in Hawkeye e What If…?. In ogni caso, non sembrano esserci altri progetti in vista per l’attore.

Chris Pratt (Peter Quill/Star-Lord)

Pur non essendo un Vendicatore, il personaggio di Chris Pratt è tra gli eroi Marvel più famosi. Pratt cattura il pubblico con la sua interpretazione di Star-Lord nel 2014 in Guardiani della Galassia per poi tornare nel sequel del 2017. È sempre lui ad interpretare il personaggio in Avengers: Endgame.

Le ultime apparizioni di Pratt pare che saranno nei film in programmazione Thor: Love and Thunder e Guardiani della Galassia Vol. 3. Tuttavia, l’attore si è mostrato innumerevoli volte disposto a rinegoziare prontamente il suo contratto.

Mark Ruffalo (Bruce Banner/The Hulk)

Mark-Ruffalo-hulkEcco un altro degli Avengers originali che se ne va. Mark Ruffalo e il suo Incredibile Hulk non sembrano intenzionati a rinnovare il contratto con la Marvel. In realtà. c’è confusione attorno al futuro del mostro verde…

L’attore ha parlato con Collider e ha dichiarato di aver firmato un contratto a sei film con i Marvel Studios. Secondo Vanity Fair, la collaborazione doveva finire con Avengers: Endgame, ma pare che Ruffalo apparirà nella serie She-Hulk.

Paul Rudd (Scott Lang/Ant-Man)

Ant-Man-MCURudd è in tutto e per tutto sinonimo del personaggio di Ant-Man e sarebbe impossibile immaginare qualcun altro nei panni del supereroe in miniatura.

In un’intervista del 2015 con The Hollywood Reporter, Kevin Feige ha rivelato che Rudd aveva firmato a suo tempo un contratto “three-plus-plus” (“tre più più”) con i Marvel Studios. L’attore ha iniziato con il suo film, Ant-Man, poi è apparso anche in Captain America: Civil War, Ant-Man and the Wasp Avengers: Endgame. In più, ha appena finito di girare Ant-Man and the Wasp: Quantumania: avendo raggiunto il tetto di cinque film, sembra che Rudd abbia esaurito i suoi ”plus”.

Michael Peña (Luis)

Michael-Pena-MCUPur non essendo un supereroe, grazie alla sua personalità vivace e ad alcune scene esilaranti, Luis di Ant-Man è diventato uno dei personaggi dell’MCU preferiti dai fan di tutto il mondo.

In un’intervista con Collider del 2015, l’interprete di Luis Micheal Peña ha fatto capire che il suo fosse un contratto valido per tre film. Finora, Peña è apparso nel primo Ant-Man, in Ant-Man and the Wasp e tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantamania del 2023. Sembra quindi che il suo contratto sia scaduto.

Brie Larson (Carol Danvers/Captain Marvel)

capita-marvel-mcuÈ la prima eroina a ottenere un film tutto suo. Brie Larson fa il suo debutto come Captain Marvel in Avengers: Infinity War. Considerando che deve riprendere il suo ruolo come il potente eroe MCU in The Marvels (2023), non sembra ancora giunto il momento di salutare Larson.

Inoltre,  visto l’arrivo della serie Disney+ Ms. Marvel, c’è anche la possibilità che Carol Denvers assuma un ruolo di primo piano nell’attesissimo show.

Anthony Mackie (Sam Wilson/Captain America)

anthony-mackie-captain-americaDopo la rivelazione sull’abbandono della Marvel da parte di Chris Evans, molti fan hanno provato a immaginare chi avrebbe potuto assumere il nome di Capitan America. Alla fine, Avengers: Endgame ha risolto ogni dubbio: nel film è proprio Steve Rogers a lasciare lo scudo a Sam Wilson (Anthony Mackie).

Nell’MCU i progetti che coinvolgono Mackie non mancano: dopo aver ottenuto un ruolo come protagonista nella serie The Falcon and the Winter Soldier, l’attore sembra aver firmato un nuovo contratto che prevede una parte in Captain America 4.

Sebastian Stan (Bucky Barnes)

Sebastian Stan - MCUIl personaggio di Sebastian Stan, Bucky, ha subito una trasformazione enorme: dall’essere il Soldato d’Inverno è passato alla parte di un eroe redento.

Tutto è iniziato con Captain America: il primo Vendicatore e sembra che nell’MCU ci siano grandi progetti per Bucky Barnes: come afferma The Hollywood Reporter, Stan ha firmato un contratto eccezionale di nove film con la Marvel. Per ora l’abbiamo visto in 5 lungometraggi e in 1 una serie tv: c’è quindi ancora spazio per l’ex assassino nella Fase 4.

Florence Pugh (Yelena Belova)

Florence-Pugh-Black-WidowDopo l’addio alla Vedova Nera di Natasha Romanoff nel 2021, c’è già un nuovo volto per l’eroina: Yelena Belova, interpretata da Florence Pugh.

Dotata di spirito brillante e vivace sarcasmo, Yelena ha conquistato i fan anche per la sua abilità nei combattimenti. Non ha nulla da invidiare alla sorella. La Pugh è gia apparsa in Hawkeye e certamente tornerà nei prossimi progetti dell’MCU.

Charlie Cox (Matt Murdock/Daredevil)

Daredevil-MCUCon la fine della serie Daredevil nel 2018, molti fan hanno temuto di non rivedere più Charlie Cox e tutto il resto del cast. Cox, in particolare, era diventato l’attore preferito dal pubblico perché riusciva a catturare molto bene il fascino e la complessa personalità di Matt Murdock.

Fortunatamente, sembra che l’MCU abbia nuovi grandi piani per Matt Murdock. Dal momento che ci sono una serie di nuovi personaggi strettamente legati al supereroe che devono essere introdotti, Daredevil potrebbe apparire in diversi progetti nei prossimi anni.

Tom Holland (Peter Parker/Spider-Man)

Avengers-Infinity-WarTobey Maguire e Andrew Garfield hanno sicuramente aperto la strada, ma è Holland che ha davvero catturato l’essenza di Spider-Man. Dapprima in Captain America: Civil War e poi in Spider-Man: Homecoming, Tom si è mostrato perfetto nei panni di Peter.

Il futuro dell’attore inglese però è pieno di incertezze. Il contratto di Holland come interprete di Spider-Man sta per finire. In una recente intervista, Holland ha annunciato che No Way Home sarebbe stato ufficialmente il suo ultimo film. D’altro canto, Kevin Feige ha dichiarato che Spider-Man 4 è in fase di sviluppo: ci sarà sempre Tom nel costume di Spidey?

Alaqua Cox (Maya Lopez/Echo)

MCUI fan hanno adorato Maya Lopez di Hawkeye. La storia del personaggio di Alaqua Cox ha affascinato il pubblico tanto quanto vederla in azione. Sicuramente, anche Maya giocherà un ruolo fondamentale nella Fase 4. Non a caso, Kevin Feige ha già iniziato a introdurre diversi personaggi che sono strettamente legati a lei e alle sue storie.

Tom Hiddleston (Loki)

Loki-Thor-RagnarokPrima di Thanos, non c’era nessun cattivo migliore del Loki di Tom Hiddleston. Il Dio dell’Inganno colleziona inimicizie e poco affetto da parte dei fan. Tuttavia, sembra ottenere una redenzione uccidendosi nel tentativo di distruggere Thanos…

C’è ancora spazio per Loki nell’MCU? Probabilmente sì. È già stato annunciato dalla Disney che la serie Loki avrà una seconda stagione: probabilmente vedremo Hiddleston operare nell’Universo Marvel ancora per molti anni.

Samuel L. Jackson (Nick Fury)

Nick-Fury-MCUCiò che ha reso Nick FurySamuel L. Jackson così intrigante è la sua presenza emblematica in quasi tutti i film della Marvel: compare per la prima volta nell’originale Iron Man, poi in Iron Man 2, The Avengers, Thor, Captain America: The First Avenger, Capitan America: The Winter Soldier.

E le collaborazioni non finiscono qui: anche se Jackson ha esaurito i nove film da contratto con la Marvel Studios, sembra che apparirà anche in Secret Invasion e, probabilmente, in altri progetti.

Hailee Steinfeld (Kate Bishop)

Hailee-Steinfeld-MCUAnche se Clint Barton potrebbe aver appeso il suo arco, in ogni caso c’è un futuro per Hawkeye. Kate Bishop potrebbe assumerne il mantello. Il pubblico vede già un ottima chimica tra Steinfeld e la spumeggiante Pugh. Inoltre, l’attrice ha lasciato intendere che avremo modo di vederla nell’MCU ancora per molto tempo.

Michael Keaton (Adrian Toomes/L’Avvoltoio)

Michael-Keaton-Spider-Man-HomecomingDopo le critiche mosse alla Marvel per i suoi cattivi poco d’effetto, con Micheal Keaton nei panni dell’Avvoltoio c’è stato un cambio di rotta. L’attore ha fatto il suo debutto in MCU nel 2017 con Spider-Man: Homecoming, mettendo in scena una delle migliori performance da super-criminale mai viste.

Data la sconfitta dell’Avvoltoio proprio in Homecoming, non ci si aspettava che Keaton venisse coinvolto in nuovi progetti. Tuttavia, dopo la sua comparsa nel trailer di Morbius, sembra che la Marvel abbia ancora grandi progetti per l’attore.

The Batman: svelata la durata del film!

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The Batman: svelata la durata del film!

È stata rivelata la durata di The Batman e sembra che Matt Reeves sia intenzionato a tenere in sala gli spettatori per molto tempo. La durata ufficiale di The Batman sarà di due ore e 47 minuti, senza i crediti di chiusura.

A 167 minuti senza credits, The Batman sarà il cinecomic più lungo di sempre, dopo Avengers: Endgame e Zack Snyder’s Justice League, rispettivamente di 181 e 242 minuti.

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Licorice Pizza, al cinema dal 17 marzo 2022

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Licorice Pizza, al cinema dal 17 marzo 2022

Dopo un piccolo periodo di limbo, in cui non si sapeva quando la distribuzione avrebbe fatto arrivare il film nelle sale italiane, arriva finalmente l’annuncio che Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson arriverà nelle nostre sale il 17 marzo 2022.

Il nuovo film di Paul Thomas Anderson ha come protagonista Cooper Hoffman, figlio di Philip Seymour Hoffman, frequente collaboratore del regista, che ha diretto in Hard Eight, Boogie Nights, Ubriaco d’amore, The Master e Magnolia.

Ambientato nella San Fernando Valley degli anni ’70, il film segue uno studente delle superiori, che è anche un attore di successo.

Accanto al giovane Hoffman, nel cast di Licorice Pizza ci sono Alana Haim, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper e Benny Safdie.

Marry Me – Sposami: Jennifer Lopez al cinema dal 10 febbraio

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Marry Me – Sposami: Jennifer Lopez al cinema dal 10 febbraio

Impreziosito da brani inediti di Jennifer Lopez eseguiti in coppia con Maluma, star della musica latina conosciuta a livello mondiale,Marry Me – Sposami” annovera nel cast proprio Jennifer Lopez, che interpreta la parte della superstar Kat Valdez, e Owen Wilson nel ruolo di Charlie Gilbert, un insegnante di matematica due estranei che decidono di sposarsi prima e di conoscersi meglio poi.

Un’ improbabile storia d’amore che parla di due persone diverse alla ricerca di qualcosa di vero in un mondo dove il valore di ciascuno è dettato dalla quantità di “mi piace” e numero di follower, Marry Me – Sposami” è una commedia romantica moderna su celebrità, matrimonio e social media.

Marry Me – Sposami, il trailer della nuova commedia romantica con Jennifer Lopez

Kat Valdez (Lopez) fa parte della power couple più sexy al mondo assieme alla nuova stella della musica Bastian (interpretato da Maluma, al suo debutto cinematografico). Mentre la hit eseguita da Kat e Bastian, intitolata “Marry Me”, sale inesorabile in vetta alle classifiche, i due stanno per unirsi in matrimonio dinnanzi ad una folla di fan, in una cerimonia che verrà trasmessa contemporaneamente su più piattaforme.

Docente di matematica al liceo, il divorziato Charlie Gilbert (Owen Wilson) viene trascinato al concerto dei due cantanti da sua figlia Lou (Chloe Coleman, già nel cast della serie HBO “Big Little Lies Piccole grandi bugie”) e dalla sua migliore amica (Sarah Silverman). Quando Kat, a pochi secondi dall’inizio della cerimonia, scopre che Bastian l’ha tradita con la sua assistente, la sua vita prende una piega imprevista e, mentre ha un tracollo sul palco, comincia a mettere in discussione amore, verità e fedeltà. Mentre il suo mondo ovattato va lentamente in pezzi, dal palco fissa lo sguardo su uno sconosciuto un viso tra la folla.

Se quello che conosci ti delude, magari la risposta è in ciò che non conosci, e quindi, in un momento di follia, Kat decide di sposare Charlie. Ciò che inizia da una reazione impulsiva si trasforma in una storia d’amore inaspettata. Ma mentre alcuni cospirano affinché i due si separino, la domanda di tutti è: due persone provenienti da universi così diversi possono appianare le differenze e crearsi un posto unico nel mondo al quale appartenere?

“Marry Me Sposami” è diretto da Kat Coiro (regista della serie “C’è sempre il sole a Philadelphia” trasmessa da Fox e della serie targata Netflix “Amiche per la morte Dead to Me”), la sceneggiatura è di John Rogers (autore di “The Librarians”, trasmessa da TNT) e Tami Sagher (autrice di “30 Rock”, NBC) e Harper Dill (autrice della serie “The Mick”, Fox) ed è basata sul romanzo di Bobby Crosby. Il film è prodotto da Elaine Goldsmith Thomas (che ha già prodotto “Le ragazze di Wall Street Business Is Business” e “Un amore a 5 stelle”), Jennifer Lopez, Benny Medina (produttore di “Le ragazze di Wall Street Business Is Business”, e di “Willy, il principe di Bel Air”, NBC) e John Rogers. I produttori esecutivi della pellicola sono Alex Brown, Willie Mercer, Pamela Thur e J.B. Roberts.

Brianna Hildebrand: 10 cose che non sai sull’attrice

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Brianna Hildebrand: 10 cose che non sai sull’attrice

Brianna Hildebrand è una giovane attrice americana che in poco tempo è riuscita a mostrare al mondo le sue capacità e qualità grazie anche alla popolarità di film come Deadpool. Sebbene abbia iniziato l’attività di attrice da pochi anni, in questo breve periodo di tempo è risucita a dare delle basi solide alla sua carriera e sarà un’attrice da tenere d’occhio per il futuro.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Brianna Hildebrand.

Brianna Hildebrand: i suoi film e le serie TV

 

1. Brianna Hildebrand: i film e la carriera. La Hildebrand ha debuttato sul grande schermo grazie al film Prism (2015). In seguito è apparsa nei film Deadpool (2016), First Girl I Loved (2016), Tragedy Girls (2017) e Deadpool 2 (2018), con Ryan Reynolds. Nel 2019 ha recitato invece in Non si scherza col fuoco, con protagonista il wrestler e attore John Cena. Prossimamente la si potrà invece vedere nei film The Time Capsule, Persephone e Girls Night.

2. Ha recitato anche in celebri serie TV. La carriera dell’attrice americana è iniziata nel 2014 in televisione grazie alla serie Annie Undocumented, per poi continuare con la serie The Exorcist (2017). Tra i suoi ultimi lavori televisivi si annoverano Love Daily (2019), Trinkets (2019) e Lucifer (2021), con Tom Ellis.

brianna hildebrand

Brianna Hildebrand fidanzata

3. Non ha una definizione per la sua inclinazione sessuale. In tempi passati l’attrice si è talvolta dichiarata bisessuale, talaltra gay. Ma dopo aver conosciuto la sua attuale fidanzata, Jonneke Grisham, sul set di First Girl I Loved non ha più ben chiaro in che tipo di definizione si riconosca, tanto da non darsi più etichette di nessun genere e di non descriversi più in alcuna maniera.

Brianna Hildebrand in Deadpool

4. Ha lavorato sul suo personaggio partendo da zero. Il personaggio di Testata Mutante Negasonica non ha vita lunga nei fumetti Marvel, tanto che l’attrice ha potuto costruire il suo passato e la sua vita quasi da zero. A detta dell’attrice, “Per lo sviluppo del mio personaggio è stato davvero grandioso perché potevo letteralmente darle la mia biografia, potevo darle qualunque cosa volessi che fossi. È stato divertente, ne sono davvero entusiasta”.

5. Le scene d’azione sono state le sue preferite. Se c’è una cosa che ha divertito molto l’attrice sul set di Deadpool è stato fare quasi tutte le acrobazie da sé. Inoltre, per poter dare vita ad una performance soddisfacente, la Hildebrand si è allenata duramente a Muay Thai per alcuni mesi e tanta boxe, anche perché prima di allora non aveva mai svolto alcun tipo di preparazione fisica.

6. È rimasta estasiata per una svolta del suo personaggio. La giovane attrice ha rivelato di essersi sentita estasiata quando ha saputo che il suo personaggio aveva una relazione con l’X-Man Yukio, unica coppia gay di un film di supereroi. Non essendo una cosa tanto diffusa al cinema, la Hildebrand è stata felice di potersi fare portatrice di questa ulteriore diversità, che permette di includere anche orientamenti sessuali troppo spesso bistrattati e lasciati ai margini.

Brianna Hildebrand in Lucifer

7. Ha avuto un ruolo nell’ultima stagione della nota serie. Nel 2021 l’attrice ha ricoperto il ruolo di Rory in 9 episodi su 10 della sesta stagione di Lucifer. Il suo personaggio è un angelo che si presenta all’inferno in cerca di vendetta su Lucifero e pertanto fugge sulla Terra con l’anima di Dan. Successivamente si scoprirà avere legami particolarmente stretti con il protagonista. Nel corso di quest’ultima stagione, quello della Hildebrand si è dunque rivelato essere un personaggio particolarmente importante.

Brianna Hildebrand Lucifer

Brianna Hildebrand in Trinkets

8. È stata protagonista della serie Netflix. La serie Trinktes, basata sull’omonimo romanzo del 2013 di Kirsten Smith, ha per protagonista Elodie, una giovane taccheggiatrice che stringe una profonda amicizia con due ragazze con il suo stesso vizio. Ad interpretare la protagonista è proprio la Hildebrand, che ha così avuto modo non solo di misurarsi con un personaggio primario ma anche con una tipologia di ruolo per le grossomodo inedita.

Brianna Hildebrand è su Instagram

9. Ha un profilo Instagram ufficiale. La giovane attrice americana ha deciso, alla pari di molti altri suoi colleghi, di aprire un proprio account ufficiale su Instagram, seguito da circa 887 mila persone. La sua bacheca è molto variegata e lei è sempre protagonista di quasi tutti i post. Foto che la ritraggono tra momenti lavorativi, quotidiani e di svago. Seguendola, si potrà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività, dentro e fuori dal set.

Brianna Hildebrand: età e altezza

10. Brianna Hildebran è nata il 14 agosto del 1996 a College Station, nel Texas. La sua altezza complessiva corrisponde a 160 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider, Indipendent, Cinemablend

The Batman: svelato l’interprete di Thomas Wayne

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The Batman: svelato l’interprete di Thomas Wayne

Si chiama Luke Roberts, lo abbiamo visto nei panni di Ser Arthur Dayne in Game of Thrones, (la sequenza era quella della Torre della Gioia, che vediamo nei sogni di Bran), e ora sarà Thomas Wayne, in The Batman, con Robert Pattinson.

Nella foto di seguito vediamo un post di Instagram di Roberts in cui dice che si stava dedicando ad alcune ricerche last minute per un nuovo personaggio, e in mano stringe un fumetto di Batman, precisamente Batman: Sins of the Father.

https://twitter.com/WayneG1939/status/1483357643620208640?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1483357643620208640%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fthe-batman-thomas-wayne-casting-luke-roberts-details%2F

L’attore ha anche condiviso di recente una foto di una box LEGO Batman, indicandolo come il suo prossimo progetto:

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Batgirl: 10 cose che solo i fan dei fumetti sanno sul personaggio

Batgirl sta per approdare nel DCEU col suo film solista: sarà Leslie Grace a vestire i panni dell’iconica supereroina e, come abbiamo visto, la prima foto dell’attrice in costume richiama alcuni dei look più iconici di Batgirl nei fumetti. I fan dei fumetti sanno che la storia di Batgirl è una delle più complesse della DC Comics, con molte versioni del personaggio messe a punto nei diversi media.

Batgirl ha avuto uno degli archi di trasformazione del personaggio più significativi nei fumetti e non sono mancate molte controversie lungo la strada. I fan dei fumetti la reputano una fonte di ispirazione, sia in qualità di Batgirl, Oracle, o semplicemente Barbara Gordon. È unica tra i molti alleati di Batman, in quanto primo membro della Bat-Family ad avere un proprio film da solista.

La Batgirl originale

Batgirl originaleI fan dei fumetti sanno che Barbara Gordon non è in realtà la Batgirl originale; difatti, un altro personaggio, Betty Kane, l’ha preceduta di diversi anni. La Bat-Girl di Betty Kane fu introdotta come spalla della Batwoman originale a fumetti nel 1961, risultato di un periodo difficile nella storia del fumetto.

L’ispirazione per Bat-Girl, insieme a quella per il personaggio di Batwoman, nacque dalle affermazioni, assolutamente infondate, del dottor Frederic Wertham che i fumetti, in particolare la dinamica tra Batman e Robin, avrebbero indotto a un’omosessualità latente nei giovani ragazzi. Questo ha portato la DC a contrastare qualsiasi percezione pubblica di ciò, introducendo interessi amorosi femminili per entrambi i personaggi.

L’influenza del fumetto

Dopo alcuni anni, la preoccupazione per le accuse infondate di Wertham si era placata; la prima Bat-Girl svanì nell’oscurità, ma nel 1967, una nuova versione del personaggio emerse: la nostra Barbara Gordon apparve per la prima volta in Detective Comics #359 nel 1967 e, piuttosto rapidamente, ispirò una versione live-action.

Più tardi, nel 1967, Yvonne Craig debuttò come Batgirl nella serie TV Batman di Adam West. I produttori dello show erano alla ricerca di un personaggio femminile che aiutasse ad attrarre il pubblico più giovane e Batgirl era la candidata perfetta per l’epoca.

Le sue origini mutevoli

Il personaggio di Batgirl è stato in continua evoluzione e la sua origin-story è cambiata più volte nel corso degli anni. Uno dei più grandi cambiamenti avvenne all’indomani di Crisis On Infinite Earths del 1985, uno degli eventi chiave della storia della DC Comics.

La sua backstory venne modificata inizialmente trasformandola da figlia biologica di Jim Gordon a figlia adottiva. Seguì un’ulteriore modifica, con Barbara che impara le arti marziali e si allena in segreto proprio come fece Batman, in Secret Origins #20 del 1987 scritto da Barbara Randal.

Il sodalizio con Nightwing

NightwingIn alcune versioni della storia di Batgirl, è Batman che la ispira a diventare una supereroina; tuttavia, il legame più stretto che ha all’interno della Bat-Famiglia è quello con Nightwing, dal momento che Batgirl è stata partner di Dick Grayson come supereroi e sono stati anche legati sentimentalmente.

Nightwing e Batgirl rimarranno uniti, lavorando a stretto contatto a Bludhaven e altrove. È molto probabile che Nightwing faccia un’apparizione nel film dedicato a Batgirl, a seconda di come questo decida di concentrarsi sulle storyline di entrambi i personaggi.

The Killing Joke

Batgirl JokerThe Killing Joke è considerato da molti uno dei migliori fumetti di Batman degli anni ’80, nonché uno dei più controversi e significativi, in cui Joker spara a Barbara Gordon, lasciandola permanentemente paralizzata.

Alan Moore, autore del fumetto, è arrivato a pensare che Killing Joke sia troppo violento, rinnegandolo. Molti fan ne hanno criticato la trama, e l’incidente ai danni di Barbara è stato citato dalla scrittrice Gail Simone nel coniare la definizione di “donna nel frigorifero” come esempio di personaggi femminili feriti o uccisi per favorire lo sviluppo del personaggio maschile.

Oracle

Batgirl OracleNonostante ciò, Barbara Gordon ha continuato ad incarnare una figura ispiratrice: non potendo più essere Batgirl, decise di sfruttare la sua intelligenza e determinazione per divenire Oracle, una risorsa fondamentale per Batman e molti altri nella lotta contro il crimine.

Oracle rappresenta uno dei pochi supereroi con disabilità nei fumetti e, in questo senso, è stata identificata come una figura emblematica e stimolante nonostante il modo molto negativo in cui il personaggio è stato trattato nelle storie precedenti.

Il legame con la Suicide Squad

Batgirl Suicide SquadI fan dei fumetti sanno che sono stati molti i membri della Suicide Squad nel corso degli anni, ma alcuni potrebbero non sapere che Oracle era uno di loro. Barbara Gordon ha fatto la sua prima apparizione con l’identità di Oracle in Suicide Squad #38 del 1990.

Oracle fornisce intelligence e informazioni importanti ai supereroi nella lotta contro il crimine, conducendo ad una sorprendente associazione con la Task Force X, il programma governativo gestito da Amanda Waller che ha portato la Suicide Squad a svolgere missioni segrete.

Il ritorno nei panni di Batgirl

BatgirlLa carriera di Barbara Gordon come Oracle è durata decenni, cosa estremamente insolita tenendo conto della cornice dei fumetti, dove lo status quo non dura mai a lungo; sarebbe poi tornata al ruolo di Batgirl con il lancio dei New 52 nel 2011.

La nuova backstory di Barbara conserva parte della storyline di The Killing Joke come, con l’eccezione che il personaggio ha ora recuperato l’uso delle gambe. La linearità narrativa sarebbe stata modificata ancora diverse volte negli ultimi 10 anni, ma Barbara è rimasta nel ruolo di Batgirl da allora.

The Huntress

The Huntress BatgirlCi sono molte altre versioni di Batgirl nei fumetti, sia nell’universo DC primario che in quello alternativo: una delle migliori è Helena Bertinelli, che i fan dei fumetti conoscono come The Huntress, dalle sue precedenti avventure.

Questa versione di Batgirl è apparsa nel crossover a fumetti No Man’s Land della fine degli anni ’90, anche se il suo ruolo avrà vita breve, poiché si mostrerà in disaccordo con Batman riguardo a come proteggere la città. Helena è apparsa nel film Birds of Prey, il che significa che potrebbe incrociarsi con Batgirl nel DCEU.

Il costume dei fumetti

BatgirlLa tuta che Leslie Grace indosserà nel film su Batgirl sembrano essere basato in gran parte sul costume di Batgirl di Burnside dei fumetti. Questo costume ha debuttato nel 2014 ed ha ottenuto un successo immediato tra i fan; l’estetica si ispirava inoltre ai colori viola e oro della versione di Yvonne Craig.

La storyline di Burnside del 2014 probabilmente servirà anche come ispirazione per il film, in quanto aggiorna il personaggio di Barbara con tratti caratteriali e una sensibilità più moderna. Si tratta di una versione più giovane del personaggio, che affronta problematiche contemporanee mentre cerca di completare il suo dottorato.

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