Mentre molto registi famosi nel
recente passato hanno dimostrato insofferenza verso i CinecomicsMarvel e DC, ad onor del vero
soprattutto per i film della Marvel, oggi uno di questo,
l’acclamato Paul Thomas Anderson ha invece
rivelato di essere estremamente contento dell’uscita di
Spider-Man:
No Way Home. Le sue dichiarazioni che, sorprendono,
anche per l’onestà intellettuale arrivano dal
The New Yorker e ipotizzano l’importanza che il film possa
avere per far tornare le persone al cinema! Infatti ci sentiamo di
concordare con il regista che seppur un’autore che rivolge le sue
opere ad una nicchia di pubblico, comprende la necessità di avere
quel tipo di film, sottolineando tutti gli addetti ai lavori
dovrebbero essere contenti che un blockbuster come Spider-Man:
No Way Homepossa debuttare in sala. Di
seguito le sue parole:
Quando sento l’arrivo
di questi film mi si scalda il cuore all’idea che posso dirti che
sono più felice che mai di lavorare in questo settore. Ho il mio
piccolo angolo del cortile e collaboro con persone che ammiro, come
quelle della MGM. Sono incredibilmente felice. Ma ovviamente parlo
solo per me perché non credo ci sarà davvero mai fine a quelle
discussioni pessimistiche su quello che accadrà all’industria.
Discussione complicata ancora di più dall’avvento dello dello
streaming e della sovrabbondanza di film coi supereroi, ma sono
discorsi che non prendo troppo seriamente. C’è questa
preoccupazione verso questa tipologia di pellicole. A me piacciono.
Ed è una posizione popolare quella di chi afferma che siano loro ad
aver rovinato il cinema e robe del genere. Ma per me non è così.
Cioè dai, guardate a tutto il nervosismo che c’è sul riportare le
persone al cinema. Ma lo sai cosa riporterà davvero la gente in
sala? Spider-Man. E dovremmo esserne felici.
Che dire, non potremmo che essere
più d’accordo con il regista di film enormi come Il
Petroliere, Magnolia, The master e l’imminente
Licorice Pizza!
Ci
sono state molte discussioni su Joker online nelle ultime settimane dopo che
le voci secondo cui l’ attore di EternalsBarry Keoghan sarebbe stato scelto come
l’iconico cattivo in The
Batmandi
Matt Reeves e oggi Zack
Snyder sembra aver colto l’occasione per condividere un
nuovo guarda di Jared Leto nei panni del Clown principe del
crimine apparso nella sua Zack Snyder’s Justice
League.La star dell’imminente House of Gucci
ha interpretato il cattivo squilibrato
in Suicide
Squad di David
Ayer, prima di riprendere il ruolo per una breve, ma
memorabile apparizione nell’epilogo diZack Snyder’s Justice
League. Resta da vedere se
vedremo mai di nuovo Leto nei panni del Joker, ma con la Warner
Bros. che sembra allontanarsi dall’era “Snyderverse” del DCEU,
probabilmente non lo rivedremo mai dunque gustiamoci questa nuova
foto che trovate di seguito!
A
proposito di Mr. Joker, ci sono state alcune speculazioni sul fatto
che il personaggio sia stato preso in giro nel trailer internazionale di The
Batman della scorsa
notte . In uno scatto, le foto di Bruce
Wayne e della sua famiglia con gli occhi sbiancati possono
essere viste nel nascondiglio dell’Enigmista, e alcuni sono
convinti che la figura sorridente in agguato sullo sfondo dovrebbe
essere il Joker.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
E’ stato diffuso finalmente il
divertente trailer di The Unbearable
Weight of Massive Talent, l’annunciata commedia
d’azione che vedrà Nicolas Cage interpretare uno dei suo ruoli
più divertenti: “Nick Cage“. La Lionsgate ha
finalmente rilasciato un trailer per l’imminente commedia d’azione,
che vedrà il vincitore dell’Academy Award interpretare una versione
iper-romanzata di se stesso. Parlando con Entertainment
Weekly l’attore ha speigato che “[Nick
Cage] è una versione inventata di Nicolas Cage. Il personaggio si
sente insoddisfatto e lotta con il rifiuto che può capitare così
spesso nella piccola città che è Hollywood. Non sono io. Mi sento
abbastanza bene riguardo alle cose“.
Nella pellicola Nicolas Cageinterpreterà
due ruoli “Nick” e “Nicky”, che è una versione più giovane
dell’attore e frutto della sua stessa immaginazione.
“Ha i capelli lunghi e allampanati; è solo
costantemente in giro con Nick riguardo alle sue scelte di
carriera. Non ero troppo entusiasta all’idea di interpretare me
stesso, ma quando Tom mi ha inviato questa sceneggiatura, Nicky mi
ha ricordato un po’ Buddy Love di Jerry Lewis. ne Il professore
matto. Ho sempre ammirato quello che ha fatto con quel film. Per
me, Nicky ruba la scena
“. Oltre a Cage, il cast includerà
Pedro Pascal (The Mandalorian; Game of Thrones), Neil Patrick Harris (The Matrix Resurrections;
Harold & Kumar), Sharon Horgan (Catastrophe ;
Together), l’esordiente Lily Sheen e
Tiffany Haddish (Bad Trip).
Mentre cresce l’attesa per il
debutto di Spider-Man:
No Way Home nelle sale italiane oggi arriva
un’interessante intervista rilasciata dal protagonista Tom
Holland che ha parlato delle sue ispirazioni al
personaggio ammettendo di essersi ispirato alle performance del
passato date da interpreti del calibro di Tobey Maguire e Andrew Garfield. Come molti di voi ormai
sapranno negli ultimi mesi si sono ricorse diverse voci che danno
per certo la presenza di ben tre Peter Parker nel film e
in attesa di scoprirlo, gustiamoci questa rivelazione di Tom che
ammette di essersi ispirato molto al lavoro di questi due attori
del passato che hanno rappresentato il personaggio al cinema:
“Oh, assolutamente.
Assolutamente sì” risponde con entusiasmo Tom
Holland alla domanda se si fosse ispirato a
Tobey Maguire e Andrew Garfield. “Penso che prima
di iniziare a girare Spider-Man: No Way Home, prima del primo
giorno, avevo riguardato tutti i loro film. Penso di averlo fatto
per tutti i miei film di Spider-Man. I loro film sono così
fantastici e così ricchi di dettagli che, sai, mi sono perso in
passato, quindi torno indietro e li guardo e rubo piccole cose qua
e là che amo. Ho sicuramente rivisitato i loro film”.
È bello sapere che l’attore non solo ha studiato il lavoro di
Tobey Maguire e gli Spider-Men di Andrew Garfield per questo film, ma anche le
sue precedenti apparizioni nel MCU. Ci sarà sicuramente qualche
ispirazione da ricercare quando rivedremo le sue interpretazioni,
specialmente con Peter che affronta cattivi familiari come
Green Goblin, Electro, Doctor Octopus e
The Lizard.
Alla fine le Giurie hanno espresso
il loro verdetto. Quella del Concorso Internazionale, composta da
Raúl Arévalo, Silvia D’Amico e
Jerzy Oskar Stuhr ha attribuito
il Black Panther
2021 per il miglior film al
canadese Les oiseaux ivres di Ivan
Grbovic, con la seguente motivazione:
“Les Oiseaux Ivres è un
viaggio di speranza e libertà. Un noir che arriva a contraddire il
genere lasciando un messaggio positivo mentre si nutre di poesia,
metafore e tecniche di altri mondi narrativi. Un film sul cammino
di un uomo raccontato attraverso la fotografia della cruda realtà e
le suggestioni del mistero. Un’opera intrigante e
universale.”
Marlena vive in Messico ed è la
giovane moglie di un uomo molto ricco e potente. Willy è il suo
amante. Temendo il peggio, i due fuggono e prendono direzioni
diverse con la speranza di ritrovarsi in un luogo più sicuro. Willy
pensa che Marlena si nasconda a Montreal, così prende la via del
Quebec dove viene assunto come contadino stagionale alla fattoria
Bécotte. Mentre tra i lavoratori stranieri nascono delle amicizie,
crescono i dissidi tra i componenti della famiglia Bécotte.
Oltretutto, senza volerlo, Willy suscita un forte desiderio in
Julie, la moglie del proprietario. La situazione avrà delle serie
conseguenze.
Inoltre la Giuria ha deciso di
segnalare con una Menzione
speciale, De uskyldige – The
Innocents di Eskil Vogt, con la seguente
motivazione:
“Per la capacità di offrire allo
spettatore un punto di vista nuovo: quello intimo, spontaneo e
autentico degli innocenti. Un riconoscimento alla capacità di
stimolare le sensazionali interpretazioni dei suoi
attori-bambini.”
Il film segue quattro bambini che
diventano amici durante le vacanze estive. Fuori dalla vista degli
adulti, scoprono di avere poteri nascosti. Mentre esplorano le loro
nuove abilità nelle foreste e nei parchi, il loro gioco innocente
prende una piega oscura e cominciano ad accadere cose strane.
Parallelamente il Premio
Caligari per il miglior film noir italiano dell’anno
è stato assegnato a La
terra dei figli di Claudio Cupellini, il
film più votato dalla Giuria del Premio, composta da 80 tra
studenti IULM e appassionati di cinema affiancati
da Maurizio Di
Rienzo, Alessandro
Gamma e Anna Maria Pasetti. Sul
podio salgono anche Isabella Sandri con Un confine
incerto e Rohan Roan Johnson con State a
casa.
La fine della civiltà è arrivata.
Non sappiamo come. Un padre e suo figlio, un ragazzino di
quattordici anni, sono tra i pochi superstiti: la loro esistenza,
su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la
sopravvivenza. Non c’è più società, ogni incontro con gli altri
uomini è pericoloso. In questo mondo regredito, il padre affida a
un quaderno i propri pensieri, ma quelle parole per suo figlio sono
segni indecifrabili. Alla morte del padre, il ragazzo decide di
intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di qualcuno
che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose. Solo così
potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre e un passato che
non conosce.
È stata la mano di Dio, il nuovo film
del regista e sceneggiatore premio Oscar Paolo
Sorrentino, sarà disponibile da domani, mercoledì
15 dicembre, su Netflix in Italia e in tutti i 190 paesi nei
quali è disponibile il servizio. È stata la mano di Dio ha vinto il
Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria e il Premio Marcello
Mastroianni (a Filippo Scotti, come migliore attore emergente) alla
78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed è il
film scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar.
Il film è candidato come Miglior
Film in Lingua Straniera ai Critics Choice Awards e ai Golden
Globes, come Miglior Film Internazionale agli IPA Satellite Awards,
ed è presente nelle liste dei migliori film dell’anno di diverse
testate internazionali. Filippo Scotti è nella lista di Variety,
10 Actors to Watch for 2021 e Daria D’Antonio è nella
lista di Variety, 10 Cinematographers to Watch for
2021.
È stata la mano di
Dio
Dal regista e sceneggiatore Premio
Oscar Paolo Sorrentino (Il Divo, La grande bellezza,
The Young Pope) la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli
degli anni Ottanta. Una vicenda costellata da gioie inattese, come
l’arrivo della leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia
altrettanto inattesa. Ma il destino trama dietro le quinte e gioia
e tragedia s’intrecciano, indicando la strada per il futuro di
Fabietto. Sorrentino torna nella sua città natale per raccontare la
sua storia più personale, un racconto di destino e famiglia, sport
e cinema, amore e perdita.
“Da un grande
potere, derivano grandi responsabilità”. È questo quello che
ci hanno insegnato i fumetti di Spider-Man ed è
questo che anche il cinema ci ha sempre provato a raccontare: un
supereroe con i superproblemi, un ragazzo apparentemente normale,
che sceglie sempre di fare ciò che è giusto, anche a discapito di
quello che il suo cuore vorrebbe.
Cosa racconta Spider-Man:
No Way Home?
È questo
che raccontaSpider-Man: No Way Home,
l’avventura del Peter Parker di Tom
Holland che diventa grande, che lascia le superiori
per affacciarsi al mondo degli adulti e che questa volta deve
affrontare una minaccia davvero grande, completamente da solo. O
meglio, non da solo, visto che quello che ha in più questo
Spider-Man rispetto a quelli che lo hanno preceduto è una coppia di
amici in gamba, che nonostante non abbiano superpoteri, hanno
coraggio da vendere, una bella dose di faccia tosta e soprattutto
un totale, puro e travolgente amore verso il nostro amichevole
supereroe di quartiere.
C’è anche un Avengers
senior ad affiancare Peter/Spidey, il Doctor Strange di Benedict Cumberbatch, ma non si tratta certo
di un mentore come lo era
Tony Stark. E così, di fronte ad un pericolo che minaccia di
distruggere l’intero multiverso e di far collassare su se stesse
tutte le esistenze, Peter Parker si troverà di fronte alla
battaglia che cambierà per sempre la sua vita.
Tom Holland completa la sua
trilogia
Terzo
film da solista di Tom
Holland nei panni dell’arrampicamuri,
Spider-Man: No Way Home è la perfetta conclusione
di una trilogia che ha visto Peter Parker crescere sempre di più,
come uomo e come eroe. Certo, nel mezzo ci sono state un paio di
avventure con gli Avengers e 5 anni di blip, ma è chiaro
che il gioco di parole dei tre titoli dei film SONY/Marvel,
Homecoming, Far
From Home e No Way Home,
alludevano proprio a questa parabola completa, questo arco
narrativo che comincia a scuola, si espande con la prima volta del
nostro eroe lontano da New York e si conclude, come un volteggio
trai grattacieli della città, tra una ragnatela a l’altra.
Un trio carismatico
Ovviamente torna
Tom
Holland, alla sua performance più difficile come Peter
Parker, perché se da un lato Spider-Man diverte di più rispetto al
suo alter ego un po’ imbranato ed è molto aiutato dalla computer
grafica nella realizzazione delle sue acrobazie sempre più
impegnative e spettacolari, il ragazzo Peter è il vero cuore del
personaggio: niente maschera, niente VFX, solo un giovane
interprete che si conferma, questa volta più che mai, capace di
emozionare e di emozionarsi, forte anche della grande alchimia con
i bravissimi comprimari, Jacob Batalon/Ned e
Zendaya/MJ.
Una regia ispirata e
spettacolare
Alla ricchezza di questi
personaggi che abbiamo visto crescere, sia nei loro panni di
personaggi che in quelli di attori, si unisce una regia, ancora di
Jon Watts, particolarmente ispirata nel mettere in
scena le scene acrobatiche, elemento fondamentale per questo genere
di film che, ne siamo certi, trascinerà al cinema frotte di fan, di
appassionati, o anche solo di curiosi. Perché, non neghiamolo,
intorno a questo film si è creata un’aspettativa enorme, un
hype senza precedenti, per quello che si sa, per quello
che non si sa, per quello che si spera accadrà, per quello che il
film rappresenta per molti.
Ma anche perché in fondo
Spider-Man è davvero l’eroe preferito di sempre, quello che
chiunque può essere, perché, come diceva il disegno animato di
Stan Lee in Spider-Man: Un Nuovo Universo, “alla fine il
costume entra sempre” (“It always fits, eventually”),
qualunque sia il colore, l’età, il sesso di chi vuole essere l’Uomo
Ragno.
Una sceneggiatura
bilanciata
Chris
McKenna e Erik Sommers firmano una storia
equilibrata, in cui tutti i personaggi (che sono tanti) trovano il
loro spazio, il loro momento per splendere, la loro ragione di
essere in quel posto in quel momento. Lo fanno con grande rispetto
per ciò che è venuto prima nella storia dell’Uomo Ragno al cinema,
ma senza mai dimenticare che lo Spidey di Tom
Holland è un personaggio che non si è mai visto
prima.
Il “bimbo ragno” diventa
uomo sotto gli occhi dei suoi spettatori, grazie ad una scrittura
leggera ma mai superficiale, capace, in più di un momento, di
toccare corde profonde, senza quasi nessuna sbavatura e traghettare
la storia verso un finale dove tutto va al posto giusto.
Spider-Man: No Way Home è un’esperienza
esaltante.
Spider-Man: No Way Home cambia le
carte in tavola
Cosa riserva al
personaggio il mondo del cinema non è certo, tra sequel, crossover,
reboot e remake sempre dietro l’angolo, quello che però si può dire
con certezza, è che questo Spider-Man: No Way
Home ha cambiato le carte in tavola e ha portato al
cinema uno spettacolo che nessuno immaginava e in pochi speravano
di poter vedere, ma in cui una sola persona ha creduto,
Kevin Feige ovviamente.
Spider-Man: No
Way Home rappresenta il cambiamento, è proprio vero che
non c’è strada del ritorno a casa e che ora Peter è diventato
grande, che ha preso la sua prima vera decisione da Spider-Man e ha
abbracciato a pieno le sue responsabilità.
Un misterioso rapinatore
dall’identità segreta fa tremare l’alta società americana. Eva
Kant, in visita dal Sud Africa, viene subito messa in allerta:
possiede il Diamante Rosa, gioiello che potrebbe fare gola al
ladro. Bella, ricca, vedova ed esotica, la donna cade nella
trappola instaurata da Diabolik, ma da vittima
diventa presto complice, non solo delle trame criminali, ma anche
in amore. I piani dei due vengono però subito ostacolati:
l’ispettore Ginko trova il covo di
Diabolik e riesce ad arrestare l’uomo che si
nasconde sotto la tuta nera. Che cosa ne sarà dell’oscuro
ladro?
Diabolik, dalla carta allo
schermo
Non è la prima volta che viene fatta
una trasposizione cinematografica del fumetto: nel 1968
Mario Bava porta sullo schermo il suo
Diabolik. Un film stimatissimo negli anni Sessanta e a
seguire, visto come simbolo della cultura pop. I Manetti ritentano l’impresa, dopo più di
cinquant’anni e in un contesto del tutto diverso.
Il fumetto di Angela e Luciana
Giussani è ancora conosciutissimo in Italia: la tuta nera di
Diabolik, gli occhi verdi di Eva Kant, la
Citroen DS bianca di Ginko sono immagini impresse nella
mente di grandi e piccoli appassionati dei fumetti sui criminali e
sugli eroi tenebrosi.
L’abilità con cui
Marco e Antonio Manetti ricreano
l’universo del fumetto è indiscutibile. La precisione nella
ricostruzione dei disegni originari e dei mitici anni Sessanta in
cui la storia è ambientata affascinano ogni lettore, anche
occasionale, di Diabolik. L’attenzione ai dettagli
è essenziale quando si ha a che fare con un personaggio già iconico
e apprezzato da fan incalliti. I Manetti mettono
la loro impronta ma non ambiscono a stravolgere o a modernizzare
Clareville e i suoi abitanti. E, a dirla tutta, va bene così.
Una recitazione trattenuta
I Manetti Bros.
scelgono un’impronta ben definita per la recitazione. I dialoghi
risultano molto costruiti, del tutto privi di spontaneità. Ad
arricchire la teatralità, si aggiungono i sospiri, gli sguardi nel
vuoto, i volti estremamente impostati. Una recitazione ”molto
italiana”, direbbe Stanis La Rochelle di Boris.
Una scelta sicuramente legata al mondo della fiction e della
televisione pubblica caro ai registi.
Va aggiunto però che questo tipo di
recitazione è a suo modo fumettistica. In Diabolik
c’è una fedele ripresa dei dialoghi del fumetto: bidimensionali,
fatti di frasi veloci ed enfatiche, senza troppi giri di parole o
approfondimenti psicologici. Vista in questi termini, la scelta di
una sceneggiatura quasi da soap opera o da film hollywoodiano anni
Cinquanta, acquisisce senso.
Il cast di Diabolik
I
nomi che ritroviamo nel cast di Diabolik sono
rappresentativi del cinema italiano del nostro tempo. Accanto a
loro però, tutti gli altri personaggi sono figure abbastanza
anonime.
Valerio
Mastrandrea (Fai bei
sogni) è l’ispettore Ginko:
un uomo logorato dalla caccia al criminale, potente ma mai
abbastanza. Serena Rossi veste i panni di
Elisabeth. La compagna di Walter Dorian, è
lo stereotipo della donna anni Sessanta, ricca, diveggiante e un
po’ svampita. Stereotipati – e divertenti nei loro tratti forzati –
sono anche i personaggi di Claudia Gerini, ricca
ereditiera e Alessandro Roja nei panni di
Caron.
Il protagonista
(Diabolik alias Walter Dorian) è
interpretato da Luca Marinelli (La
solitudine dei numeri primi,
Lo chiamavano Jeeg Robot, Martin Eden).
Figura spettrale, entità tenebrosa e affascinante, il
Diabolik di Marinelli funziona
per sottrazione: il personaggio si esprime al massimo grado quando
è nell’ombra o quando è nei panni (e nella pelle) di qualcun altro.
A Marinelli, in fin dei conti, sono riservate
poche battute, ma l’attore dà molta forza al suo personaggio
lavorando con il suo sguardo potente e con il corpo.
Eva Kant è la vera
protagonista?
La vera protagonista del film è
Lady Eva Kant. Il fascino del personaggio dei fumetti è
reso in modo incredibile da Miriam Leone (Marilyn
ha gli occhi neri). La figura sinuosa negli abiti
aderenti, il collo lunghissimo enfatizzato dai biondi capelli
raccolti, gli occhi smeraldo luminosi come i diamanti di cui
Eva si ricopre: tutta l’essenza della femme fatale che ha
fatto sognare gli amanti di Diabolik viene
conservata e amplificata dalle immagini a colori sullo schermo.
Nel mondo patinato dei ricchi,
Eva spicca: non solo per la sua bellezza. È una donna sola
e indipendente, non ha nessuna ambizione a fare la brava
mogliettina di un uomo importante. Vuole il brivido. Per questo, è
affascinata da Diabolik prima ancora di
conoscerlo. Eva è il personaggio che più viene indagato
nel film. Vediamo il suo cambiamento, il suo passaggio al lato
oscuro, le varie sfaccettature della sua identità.
In Diabolik quindi,
i veri protagonisti sono Eva Kant e la travolgente storia
d’amore tra lei e il criminale. La passione è sicuramente
arricchita da una buona dose di inseguimenti e colpi di scena
polizieschi, che però restano in secondo piano rispetto alle
vicende sentimentali.
Come da tradizione, ogni Natale
cinematografico italiano ha il suo Babbo di riferimento. Se l’anno
scorso il celebre personaggio era stato interpretato da
Diego Abatantuono in 10 giorni con Babbo
Natale, quest’anno tocca a Christian De Sica ricoprire tali
vesti. L’occasione è il nuovo film di AlessandroSiani dal titolo Chi ha incastrato
Babbo Natale?, in arrivo in sala a partire dal 16
dicembre. Qui al suo quinto lavoro come regista, dopo titoli di
buon successo come Si accettano miracoli e
Il giorno più bello del
mondo, Siani continua dunque a lavorare sulla favola,
arricchendola di immancabili elementi della tradizione napoletana,
i quali emergono naturalmente a partire dalla sua verve comica.
In questo suo nuovo lungometraggio,
infatti, Siani interpreta Genny Catalano, definito
il “re dei pacchi”, dove i pacchi non sono però quelli da
consegnare bensì le fregature che egli è solito rifilare. Proprio
in virtù di questo suo discutibile talento, egli viene assoldato
dall’elfo Romeo affinché metta i bastoni tra le
ruote proprio a Babbo Natale. Romeo, infatti, ha
stretto un’alleanza segreta con la Wonderfast, una società privata
che commercializza e consegna ogni cosa in poche ore. L’obiettivo è
quello di neutralizzare il vecchio Babbo, il quale
involontariamente farebbe una concorrenza sleale alla società.
L’arrivo di Genny nella fabbrica di giocattoli in Lapponia sarà
dunque l’inizio di un’imprevedibile catena di eventi comici.
Alessandro Siani e la sua fiaba di Natale
Se già il precedente film da regista
e interprete di Siani, Il giorno più bello del mondo,
dialogava apertamente con il fantasy, tra magia e folklore
napoletano, con Chi ha incastrato Babbo Natale? egli entra
apertamente nel campo della fiaba per grandi e piccini. Grazie a
questo genere egli ha non solo modo di dar vita ad un racconto
(scritto insieme a Gianluca Ansanelli e
Tito Bufalini) attraverso cui esplorare la magia
del Natale, ma anche portare in scena una serie di riflessioni sul
nostro contemporaneo. Con la Wonderfast, il richiamo è ovviamente
al colosso Amazon, strumento grazie a cui ormai il concetto di
regalo e consegna è profondamente cambiato.
Allo stesso tempo, quello del film è
un Babbo Natale in evidente difficoltà nel soddisfare la sempre
crescente richiesta di regali tecnologici. Tutto sembra dunque
puntare a raccontare un panorama nuovo, veloce, che trova fin
troppe corrispondenze nella nostra realtà. Si tratta di riflessioni
certamente non originali ma già affrontate altrove e in altre
modalità. Coniugarle al mondo di Babbo Natale permette però di
donare al tutto un sapore più nostalgico, di quando i regali erano
opera di artigianato e stimolavano davvero la creatività e la
fantasia, di quando l’attesa della consegna era a suo modo un
momento altrettanto magico.
In ultimo, si riconosce al film
anche la volontà di parlare di quanto oggi le differenze sociali
portino certi i regali di Natale ad essere un’esclusiva soltanto di
alcuni bambini. Tale argomento, qui incarnato dal piccolo scugnizzo
Checco (interpretato da Martin Francisco Montero
Baez) porta fin dentro il mondo della criminalità, lì dove
sembra possibile ottenere anche ciò che non si potrebbe. Si tratta
di un argomento particolarmente delicato, che nel finale del film
non trova probabilmente il suo pieno compimento.
Chi ha incastrato Babbo
Natale?: la recensione del film
Questi sono dunque gli aspetti più
interessanti del film, il quale cerca di lasciare un insegnamento a
riguardo strappando qualche risata. Il tutto viene infatti condito
da una serie continua di gag ed eventi comici, i quali però
finiscono piano piano con lo svelare il principale problema del
film, ovvero l’assenza di una storia all’altezza delle premesse. Il
talento da mattatore di Siani e il carisma di De Sica non bastano
infatti a dar valore ad una vicenda fin troppo semplice, che si
risolve in modo poco significativo. Le tematiche messe in gioco e
poc’anzi descritte finiscono così con il passare in secondo
piano.
Una serie di implausibilità e
forzature narrative portano dunque il film a richiedere una
sospensione della credulità maggiore, che non sempre potrà però
essere accordata. Sulla carta, tra scenografie, colori ed effetti
speciali, Chi ha incastrato Babbo Natale? si affermerà
certamente come un valido film natalizio italiano. Innegabile però
che, date le riflessioni che si volevano suscitare, sarebbe stato
necessario rinunciare a certi eccessi “da favola”, per calarsi un
po’ di più nel reale. Un equilibrio certamente difficile da
raggiungere, ma che è quello che fa la differenza.
Nessuno ha mai fallito così tanto
nel cercare di essere buono come i Troppo
Cattivi. Nella nuova commedia d’azione della
DreamWorks Animation, basata sulla serie di libri
più venduti del New York Times, una banda criminale di animali sta
per tentare la sua truffa più impegnativa: diventare cittadini
modello. Nel cast italiano del film anche Paola Michelini che dà la
voce alla Governatrice Foxington. Basato sulla serie di libri di
successo di Aaron Blabey, Troppo Cattivi è diretto da Pierre
Perifel (animatore di Kung Fu Panda), al suo debutto alla regia. Il
film è prodotto da Damon Ross (produttore di Trolls, The Boss Baby,
coproduttore di Nacho Libre) e Rebecca Huntley (produttore
associato di The Boss Baby). I produttori esecutivi sono Aaron
Blabey, Etan Cohen e Patrick Hughes.
Non ci sono mai stati cinque amici
così noti come i Troppo
Cattivi – l’affascinante borseggiatore Mister
Wolf (Andrea Perroni), Mister Snake lo scassinatore che le ha viste
tutte (Edoardo Ferrario), il gelido maestro del travestimento
Mister Shark (Francesco De Carlo), il “muscoloso” Mister Piranha
(Valerio Lundini) e l’hacker esperta dalla lingua tagliente Miss
Tarantula (Margherita Vicario), alias “Web”. Ma quando, dopo anni
di innumerevoli rapine ed essendo i criminali più ricercati al
mondo, la banda viene finalmente catturata, Mister Wolf decide di
fare un patto (che non ha intenzione di mantenere) per salvarli
tutti dalla prigione: i Troppo Cattivi diventeranno buoni. Sotto la
guida del loro mentore, il professor Marmalade (Saverio Raimondo),
un arrogante (ma adorabile!) porcellino d’india, i Troppo Cattivi
fingeranno davanti al mondo di essersi trasformati in buoni. Lungo
la strada però, Mister Wolf inizia a capire che fare del bene per
davvero può dargli ciò che ha sempre segretamente desiderato:
l’accettazione. Così quando in città arriva un nuovo cattivo,
riuscirà Mister Wolf a convincere gli altri membri della banda a
diventare… Buoni?
Si chiude nel segno
di Diabolik la
31ma edizione del Noir in Festival, che per la
giornata di mercoledì 15 dicembre regala
al pubblico due imperdibili appuntamenti dedicati al re del
terrore. Marco e Antonio Manetti, registi del
nuovo, attesissimo Diabolik,
saranno protagonisti alle ore 15.00, nell’Auditorium di IULM 6, di
un imperdibile incontro dedicato al personaggio iconico creato
dalle sorelle Giussani, in cui dialogheranno insieme
a Chiara Tagliaferri, autrice del
podcast Les diaboliques.
L’anteprima del film dei Manetti bros., in
sala per 01 Distribution dal 16 dicembre, sarà
invece l’evento di chiusura del Noir
2021, grazie al sostegno di Mompracem, Rai Cinema e 01 Distribution
in collaborazione con Astorina. Durante la serata i
Manetti bros. e i protagonisti presenteranno il film
in sala e saluteranno il pubblico del festival.
L’incontro sarà preceduto
dall’annuncio dei vincitori del Premio Caligari e
del Black Panther Award 2021, che saranno poi
festeggiati in sala nel corso della serata di chiusura. Ospite
della giornata sarà anche un autore che ha molto spesso collaborato
con ai Manetti bros. ovvero Carlo Lucarelli, che
presenterà il suo ultimo romanzo Léon edito da
Einaudi (ore 18.00, Rizzoli Galleria). Infine Gabriele
Acerbo e Roberto
Pisoni presenteranno il volume Kill baby
kill! Il cinema di Mario Bava (Bietti), moderati da Piera
Detassis (ore 11.30, IULM – Sala dei 146).
Il canale americano
Showtime ha diffuso il promo e la trama di
Yellowjackets 1×06, il sesto episodio
di Yellowjackets,
l’annunciata nuova serie tv generazionale creata e prodotta da
Ashley Lyle e Bart Nickerson per
Showtime.
In Yellowjackets 1×06 che si
intitolerà “Saints” Gli Yellowjackets si intrecciano con gli
uccelli e le api, navigando nell’amore, nella lussuria e nella
chirurgia fai-da-te. Nel presente: ricatti, coniglietti e una
gelida riunione. Misty si prepara per un ospite a sorpresa.
Yellowjackets 1×06
Yellowjackets
racconta la storia di una squadra di calciatrici di talento liceale
che diventano le sopravvissute a un incidente aereo nel deserto
dell’Ontario. La serie racconta la loro discesa da una squadra
complicata ma fiorente a clan in guerra e cannibali, mentre tiene
traccia delle vite che hanno tentato di ricostruire quasi 25 anni
dopo.
Nel cast di Yellowjackets protagonisti
sono Sophie Nélisse nei panni di un’adolescente
Shauna Sheridan –
Melanie Lynskey interpreta una Shauna adulta.
Jasmin Savoy Brownda
adolescente Taissa – Tawny Cypress interpreta una
Taissa adulta Sophie
Thatchercome Natalie adolescente –
Juliette Lewis interpreta una Natalie adulta.
Sammi Hanratty
come Misty adolescente –
Christina Ricci
interpreta una Misty adulta.Ella Purnell
come Jackie, Steven Krueger come Ben Scott,
Amy Okuda come Cat Wheeler e Warren
Kole da adulto Jeff Sadecki.
Mark Ruffalo è uno
di quegli attori che il mondo del cinema dovrebbe tenersi ben
stretto. Carismatico, talentuoso e profondo, Ruffalo è una persona
molto umile, che non vive per l’ambizione, ma fa il suo lavoro
perchè ne è innamorato perso. La sua è una gavetta lunga più di 25
anni, fatta di alti e bassi grazie ai quali Ruffalo è riuscito ad
inseguire il suo sogno senza demordere e farsi fermare dagli eventi
della vita.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Mark Ruffalo.
2. Mark Ruffalo è anche
sceneggiatore, regista e produttore. Nel corso della sua
carriera, Mark Ruffalo ha sperimentato diversi ambiti del cinema,
riuscendo a dare vita anche a dei suoi progetti: l’attore, infatti,
è anche sceneggiatore, regista e produttore. Dopo aver sceneggiato
il film The Destiny of Marty Fine nel 1996, Ruffalo si è
buttato nella produzione, producendo I giochi dei grandi
(2004), Teneramente Folle, il film tv The Normal
Heart (2014), il documentario Dear President Obama
(2016) e i film Anything (2017) e Cattive acque.
Inoltre, Ruffalo ha esordito alla regia nel 2010 con Sympathy
for Delicious, film da lui prodotto. Ha inoltre prodotto la
pluripremiata miniserie I Know This Much Is True, di cui è
anche protagonista.
Mark Ruffalo è Hulk
3. Ha sostituito Edward
Norton per interpretare Hulk. Nel 2008, venne realizzato
L’incredibile Hulk diretto da Louis
Leterrier, che ha visto Edward Norton
nei panni del protagonista. Durante la programmazione dei
successivi film Marvel, tra cui Avengers,
la Marvel dichiarò che Norton non
avrebbe ripreso il personaggio e che questo sarebbe stato
interpretato da Mark Ruffalo, un attore che avrebbe abbracciato con
creatività e passione il ruolo. I motivi di tale scelta non sono
chiari tuttora, ma pare che Norton volesse una sceneggiatura
diversa e che il personaggio non gli si cucisse addosso. In ogni
caso, Hulk ha concesso a Ruffalo di farsi conoscere maggiormente in
tutto il mondo, dando vita ad un personaggio carismatico e in
continua lotta con se stesso.
4. Secondo Mark Ruffalo
anche Hulk vive con le sue paure. A vederlo non si
direbbe: alto, grosso, possente e costantemente arrabbiato. Eppure,
anche Hulk ha le sue paure. A parlarne è stato lo
stesso Ruffalo che ha rivelato come sia sempre esistito un
conflitto tra Hulk e Bruce Banner, iniziato dal primo
Avengers e portato completamente alla ribalta in Age of Ultron. Tutto
l’argomento è nato da una discussione avuta con Joss
Whedon e alla fine si è arrivati ad una sola risposta: la
paura più grande Hulk non è altri che Bruce Banner.
Mark Ruffalo: la moglie e i
figli
5. È sposato da molti
anni. Mark Ruffalo fa parte di uno di quegli attori
sposati da moltissimi anni: l’attore, infatti, si è sposato nel
2000 con la ex attrice Sunrise Coigney, conosciuta
due anni prima. Sebbene sembra che all’inizio lei non volesse
frequentarlo seriamente, alla fine ha capitolato. In ogni caso, i
due sono molto riservati e cercano di mantenere la loro vita il più
privata possibile.
6. È padre di tre
figli. Mark Ruffalo è un padre molto affettuoso ed
orgoglioso: l’attore, infatti, ha avuto tre figli avuti dalla
moglie Sunrise Coigney. Nel 2001, Ruffalo è diventato padre per la
prima volta di Keen, seguito da
Bella, nata nel 2005, e dalla piccola
Odette, nata nel 2007.
Mark Ruffalo ha avuto un
tumore
7. Mark Ruffalo ha avuto un
tumore al cervello. All’inizio del Duemila, a Mark Ruffalo
venne diagnosticato un tumore benigno al cervello che comportò una
paralisi parziale del viso. Per fortuna, dopo l’operazione tutto si
è risolto ma la paralisi è rimasta sul suo volto per un bel po’ di
tempo. Nonostante lo spavento, tutto questo è stato un punto di
svolta per Ruffalo, che gli ha consentito di focalizzarsi al meglio
su quello che è più importante grazie al sostegno della moglie, dei
figli e della sua famiglia. Grazie alla riabilitazione è riuscito a
tornare a recitare al meglio.
8. Mark Ruffalo ha avuto
paura di morire. Ricevere la notizia di avere un tumore al
cervello è decisamente demotivante e la paura di poter morire si fa
sentire sempre di più. Anche Mark Ruffalo non ne è stato immune:
all’inizio, quando ha scoperto della malattia, si è tenuto la
notizia per sé e non ha voluto rivelarla alla moglie che era in
procinto di dare alla luce il loro primo figlio. La paura di morire
era talmente tanta che Ruffalo si mise a girare anche un video
affinché un giorno suo figlio avrebbe potuto conoscere il
padre.
Mark Ruffalo oggi
9. Mark Ruffalo ha molti
progetti tra le mani. Mark Ruffalo è sempre stato un
attore molto impegnato, che ha sempre lavorato sodo per dare vita
ai suoi sogni. Così, ad oggi, l’attore ha molti progetti
all’attivo. Ha da poco terminato le riprese del film sci-fi The
AdamProject, dove recita accanto a Ryan
Reynolds, Jennifer
Garner e Zoe Saldana. Reciterà
poi nel prossimo film di Yorgos Lanthimos,
intitolato PoorThings, mentre è noto che
riprenderà il ruolo di Bruce Banner/Hulk per la serie She-Hulk.
Mark Ruffalo ha origini italiane
10. Ha origini italiane da
parte del padre. Mark Ruffalo nasce nel Wisconsin, da
Marie Rose Hebert di professione parrucchiera e
Frank Lawrence Ruffalo, pittore edile. Ha due
sorelle, Tania e Nicole, e un
fratello, Scott, tristemente morto nel dicembre
2008. Da parte del padre, Ruffalo vanta origini italiane, più
precisamente calabresi: il nonno Frank era infatti
originario di Girifalco, in provincia di Catanzaro. La madre,
invece, è di origini italo-franco-canadesi.
Il network americano The CW ha diffuso la
featurette “100th Episode – How Well Do You Know Your Castmates?”
di Riverdale 6, la sesta stagione
di Riverdale.
Riverdale 6
Riverdale
6 è la sesta
stagione della serie tv Riverdale sviluppata
dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto Aguirre-Sacasa per
il network americana The CW.
In Riverdale
6 ritorneranno i protagonisti Archibald “Archie”
Andrews (stagione 1-in corso), interpretato daK.
J. Apa.Elizabeth “Betty”
Cooper (stagione 1-in corso), interpretata
da Lili
Reinhart. Veronica Lodge (stagione 1-in corso),
interpretata da Camila
Mendes. Jughead Jones (stagione
1-in corso), interpretato da Cole
Sprouse. Hermione Lodge (stagione
1-in corso), interpretata da Marisol
Nichols. Cheryl Blossom (stagione
1-in corso), interpretata da Madelaine
Petsch. Josie McCoy (stagione 1-in
corso), interpretata da Ashleigh
Murray. Alice Cooper (stagione 1-in
corso), interpretata da Mädchen
Amick. Frederick “Fred” Andrews (stagione
1-in corso), interpretato da Luke Perry. Hiram
Lodge (stagione 2-in corso), interpretato
da Mark Consuelos. Kevin Keller (stagioni
2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretato da Casey
Cott, F.P. Jones (stagioni 2-5,
ricorrente stagione 1), interpretato da Skeet
Ulrich, Reggie Mantle (stagioni 3-in
corso, ricorrente stagioni 1-2), interpretato da Ross
Butler (stagione 1) e da Charles
Melton (stagioni 2-in corso) e Toni
Topaz (stagioni 3-in corso, ricorrente stagione
2), interpretata da
Vanessa Morgan.
I fan stanno aspettando con
impazienza Spider-Man: No Way Home, contando i minuti che
ci separano all’uscita del film. Come sappiamo, il film svilupperà
il concetto ambizioso del multiverso, con i villain con cui
Spider-Man si è dovuto scontrare in precedenza che
arriveranno da universi alternativi per scatenare il caos. Ma,
naturalmente, la storyline del multiverso è solo l’inizio.
C’è molto da tenere a mente per
questo vero e proprio evento cinematografico e molti fan hanno
ricominciato da mesi il rewatch di tutti gli adattamenti di
Spider-Man sul grande schermo, per rinfrescare
ogni dettaglio in vista del 15 dicembre. In caso non aveste tempo
di rivisitare i film precedenti, ecco 10 cose fondamentali da
sapere prima di approcciarsi alla visione di No Way Home.
L’identità di Spider-Man è stata
rivelata
La scena post-credit di
Far From Home ha rivelato che non solo che J.K. Simmons avrebbe ripreso il suo ruolo di
J. Jonah Jameson, ma che Peter
Parker era anche stato incastrato per la morte di
Mysterio. Ma il peggio non è finito qui:
Jameson ha rivelato pubblicamente che, dietro alla
maschera di Spider-Man si cela Peter
Parker, il che ha irrimediabilmente esposto la sua
identità segreta.
No Way Home partirà proprio da questo
presupposto e vedremo le conseguenze che Peter
subirà a causa di ciò; inoltre, questo motiverà
Peter a cercare inevitabilmente l’aiuto del
Doctor Strange e a spianare la strada
allo sprigionarsi del multiverso.
Peter Parker e MJ sono una
coppia
Un’altra cosa cruciale da
ricordare da
Far From Home è che Peter e
MJ ora sono una coppia: nonostante la rivelazione
della sua identità di Spider-Man, sembra che la
loro storia d’amore sia fiorita.
Come si vede nei trailer, il suo
amore per MJ serve anche come incentivo per
ristabilire la sua identità segreta; tuttavia, un tema comune a
tutti i film di Spider-Man è che i cari di Peter,
specialmente gli interessi amorosi, sono irrimediabilmente esposti
a pericoli, a causa della sua identità come
Spider-Man. Come Mary Jane e
Gwen Stacy, la vita di MJ sarà in
pericolo, e i trailer di No Way Home rivelano quanto alta è la posta in
gioco in questo attesissimo film.
Il multiverso è già in azione
No
Way Home affronterà principalmente la storyline del
multiverso e, grazie a sottili accenni nei precedenti progetti del
MCU,
siamo riusciti a individuare qualche ulteriore dettaglio. WandaVision
ha evidenziato gli aspetti delle realtà alternative e gli
incredibili poteri di Wanda, mentre Loki
ha approfondito la spiegazione del multiverso, dando avvio alle
fasi di ramificazioni della linea temporale.
Pertanto, No Way Home mostrerà prima di tutto gli
effetti del multiverso: non dimentichiamoci che tutti questi
progetti stanno ponendo le basi poi per la narrazione di Doctor Strange nel Multiverso della
Pazzia nel 2022. Il multiverso sarà un punto
cruciale della trama, e Wanda Maximoff apparirà
nel film, il che è solo un assaggio di ciò a cui assisteremo.
Negli universi originali, alcuni
villain sono morti
InNo Way Home,
vedremo schierati ben cinque villain di
Peter Parker
provenienti da universi differenti; tuttavia, la fine che gli è
stata riservata negli universi originali, solleva intriganti
speculazioni sul loro arco narrativo, dato che tre dei cinque
cattivi sono morti nei loro film.
Green Goblin,
Doc Ock ed Electro sono morti nei
film precedenti, quindi è davvero sorprendente che questi tre
personaggi (interpretati dagli stessi attori) siano vivi nei
trailer di No
Way Home. Sandman (fuggito
liberamente) e Lizard (finito in prigione) sono
sopravvissuti, ma c’è la possibilità che anche il loro arco
narrativo sia diverso dai film originali.
Peter Parker e Doctor Strange si
sono incontrati per la prima volta in Avengers: Infinity War
Peter
Parker e Doctor Strange sono entrambi
newyorkesi, eppure si sono incontrati per la prima volta in
circostanze terribili a causa della diabolica minaccia di
Thanos in Avengers: Infinity War. Peter
lo ha salvato dopo essere stato rapito da Ebony
Maw, e hanno fatto squadra per combattere
Thanos su Titano; entrambi i
personaggi sono stati poi vittime dello Snap.
Nei trailer, sembra che la loro
collaborazione si sia evoluta in maniera più serena, ma ciò
potrebbe durare poco, con lo scatenarsi del multiverso… La loro
amicizia sta già iniziando col piede sbagliato a causa della loro
disputa sul come affrontare i villain intrusi, che si sono
palesati da universi differenti e sono determinati ad uccidere
Spider-Man.
Doctor Strange è lo Stregone
Supremo e, ironicamente, un pacifista
I fan dovrebbero ormai
essere riusciti a tracciare una mappa delle caratteristiche
principali di Doctor Strange, soprattutto nei
riguardi delle sue capacità come Stregone Supremo. Non si può
negare che sia uno dei personaggi più potenti del MCU
grazie alla sua conoscenza delle arti mistiche; ha inoltre anche
avuto una delle scene di combattimento più epiche in assoluto
contro Thanos.
Un’altra informazione significativa
è che è un pacifista: ciò in realtà ha senso, perché ha dedicato
tutta la sua vita come neurochirurgo a salvare le persone. Anche se
ha ucciso qualcuno in Doctor Strange, alla fine ha
preso una decisione diversa quando ha incontrato
Dormammu e ha negoziato un accordo pacifico,
invece di cercare di ucciderlo. La sua ideologia pacifista è
apparsa più che mai ironica nei trailer di No Way Home: sembra irremovibile sul fatto che
l’unico modo per risolvere la situazione sia quello di uccidere i
cattivi, portando ad una disputa con Peter, il quale crede sia
ingiustificato.
Zia May del MCU è l’unica versione
che conosce l’identità di Spider-Man
Molti fan non avevano
previsto che zia May avrebbe accidentalmente
appreso l’identità di Peter come
Spider-Man: una cosa del genere, infatti, non si è
mai verificata prima in nessuna versione precedente.
Far From Home ha rivelato che non solo ha accettato
l’identità di Peter come
Spider-Man, ma lo ha anche incoraggiato a usare i
suoi poteri per fare del bene.
Anche se Spider-Man: Into The Spider-Verse presenta una
relazione simile tra una versione di Peter Parker
e zia May, ciò non ha collegamenti con il MCU.
Infatti, tra le tre versioni di zia May, sembra che la zia
May del MCU sia più attiva nelle
imprese di Spider-Man. Il secondo trailer accenna
all’attività di zia May, il che suggerisce che
costituirà nuovamente un grande aiuto per suo nipote.
I fuggitivi Venom e Eddie Brock
sono coinvolti nel multiverso
Mentre Venom
racconta a Brock della conoscenza dei simbionti di
altri universi, una luce accecante li trasporta dalla loro stanza
d’albergo in quella di un’altra realtà, dove vedono J.
Jonah Jameson rivelare l’identità di
Spider-Man come Peter Parker in
televisione; anche se non sappiamo con certezza se la scena in
questione avrà un impatto decisivo in No Way Home, sarebbe molto strano se non ci
fosse almeno qualche collegamento interessante.
Il Peter Parker di Tom Holland non
ha ucciso nessun villain
Fino a questo punto, il
Peter Parker di
Tom Holland detiene il record di non-uccisioni: non ha
infatti ucciso nessun villain con cui si è scontrato, al di fuori
dell’uccisione istantanea per disperazione durante la battaglia
finale in Endgame.
Ha salvato la vita a
Vulture in Homecoming, mentre Quentin
Beck è morto per le sue ferite mortali quando i bot gli
hanno sparato. Questo dimostra quanto sia forte in lui l’idea che
uccidere è sbagliato, anche se si tratta dei nemici più efferati.
Nel secondo trailer, sembra riflettere sul piano del Doctor
Strange di uccidere i supercriminali, che Peter trova
moralmente sbagliato e cerca di fermarlo. Tuttavia, anche la sua
regola del “non uccidere” potrebbe ritorcersi contro di lui in
No Way Home.
Tre Peter Parker, ma quello del MCU
è il più peculiare
In 20 anni, i fan hanno
conosciuto tre differenti interpretazioni di
Spider-Man: ciascuna ha vissuto storie ed
esperienze simili, tra cui l’origine dei loro poteri, che
scaturiscono dal morso di un ragno e l’infausto evento della morte
dello zio Ben. Eppure, i loro archi narrativi non
potrebbero essere più diversi, specialmente per quanto riguarda il
Peter Parker di
Tom Holland.
A differenza di Tobey Maguire e Andrew Garfield, lo
Spider-Man di Holland è l’unico
che è diventato un Vendicatore. Inoltre, quasi tutti i suoi abiti
recenti sono stati creati usando la tecnologia Stark, e lui è
l’unico che è morto. Queste differenze sono intriganti poiché il
Peter di Holland interagirà con i super cattivi di
Spider-Man di universi alternativi e vorremo
vedere come se la caverà! Molti fan hanno poi ipotizzato che
Maguire e Garfield riprenderanno i loro ruoli di
Spider-Men, benché Garfield abbia costantemente negato di essere
nel film; tra pochi giorni, scopriremo finalmente la verità!
Tom Rothman di Sony
ha confermato che Spider-Man di Tom
Holland tornerà per un altro crossover MCU. Spider-Man di
Holland fa parte del Marvel Cinematic Universe sin dalla
sua introduzione in Captain America: Civil
War. La presenza del personaggio nel MCU è stata a lungo subordinata a
una delicata collaborazione tra Marvel Studios e Sony per condividerlo tra i
film corali prodotti dalla Marvel e i film solisti prodotti
dalla Sony. Con l’attuale trilogia di Spider-Man con protagonista
Tom
Holland che si conclude, alcuni fan si chiedono
esattamente cosa potrebbe riservare il futuro dell’attore nel
MCU.
Sono state rivelate alcune nuove
informazioni sul futuro di Spider-Man nel MCU. Parlando con il podcast
Phase Zero alla premiere di Spider-Man:
No Way Home a Los Angeles, Tom
Rothman di Sony Pictures ha spiegato che, sulla base
dell’attuale partnership tra Sony e Marvel, c’è ancora almeno un
crossover MCU che porterebbe Holland
nell’orbita di gli altri personaggi Marvel. Rothman ha detto:
“Ne prestiamo uno a loro, poi
loro ne prestano uno a noi, ed è così che Benedict è in questo
film, quindi abbiamo un altro prestito da
restituire.” Quindi possiamo aspettarci un altro Tom
Holland in un crossover Marvel, anche se non sappiamo
quando.
Dopo aver incassato più di 350
milioni di dollari al boxoffice internazionale, Dune,
il film acclamato dalla critica, è disponibile in DVD,
Blu-ray, 4K Ultra HD E Steelbook 4K Ultra HD. Diretto dal
candidato all’Oscar Denis Villeneuve con
protagonista Timothée Chalamet, il film di Warner Bros.
Pictures e Legendary Pictures, adattamento per il grande schermo
dell’omonimo best seller di Frank Herbert, è stato presentato Fuori
Concorso venerdì 3 settembre, in prima mondiale, alla 78.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia. Dune in
4K UHD e Blu-ray conterrà più di un’ora di esclusivi
contenuti speciali con tante curiosità sulla realizzazione
del film.
Dune, un’epica avventura ricca di emozioni,
racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e
talentuoso, nato con un grande destino che va ben oltre la sua
comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso
dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e alla sua
gente. Mentre forze maligne si fronteggiano in un conflitto per
assicurarsi il controllo esclusivo della più preziosa risorsa
esistente sul pianeta – una materia prima capace di sbloccare il
più grande potenziale dell’umanità – solo coloro che vinceranno le
proprie paure riusciranno a sopravvivere.
Villeneuve (“Arrival”, “Blade
Runner 2049”) dirige “Dune” da una sceneggiatura da lui scritta
insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sull’omonimo romanzo di
Frank Herbert. Villeneuve è anche produttore del film insieme a
Mary Parent, Cale Boyter e Joe Caracciolo Jr. I produttori
esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon
Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim
Herbert.
Dietro la macchina da presa,
Villeneuve ritrova la scenografa due volte candidata
all’Oscar® Patrice Vermette (“Arrival”, “Sicario”, “The
Young Victoria”), il montatore due volte candidato
all’Oscar® Joe Walker (“Blade Runner 2049”, “Arrival”,
“12 Anni Schiavo”), il due volte premio Oscar®
supervisore agli effetti visivi Paul Lambert (“First Man”, “Blade
Runner 2049”) e il premio Oscar® per gli effetti
speciali Gerd Nefzer (“Blade Runner 2049”).
Villeneuve collabora per la prima
volta con il direttore della fotografia candidato
all’Oscar® Greig Fraser (“Lion”, “Zero Dark Thirty”,
“Rogue One: A Star Wars Story”); la costumista tre volte candidata
all’Oscar® Jacqueline West (“The Revenant”, “Il Curioso Caso di
Benjamin Button”, “Quills – La penna dello scandalo”), il secondo
costumista Bob Morgan e il coordinator delle controfigure Tom
Struthers (la trilogia de “Il Cavaliere Oscuro”, “Inception”). Il
compositore premio Oscar® Hans Zimmer (“Blade Runner
2049”, “Inception”, “Il Gladiatore”, “Il Re Leone”) ha realizzato
la colonna sonora.
Duneè inoltre già disponibile per l’acquisto e il noleggio
in digitale su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su
Sky Primafila e Mediaset Infinity.
Brie Larson è una
di quelle attrici che continuerà a fare storia nel mondo del
cinema. L’attrice americana ha sempre lavorato sodo, con molti
sacrifici, per arrivare dove si trova ora, forte del suo carisma e
del suo talento.
Brie Larson ha fatto innamorare il
pubblico con la sua bellezza acqua e sapone e con una bravura nella
recitazione genuina, dando vita a ruoli di donne forte ed
indipendenti, che non devono chiedere scusa a nessuno per come
sono.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Brie Larson.
Brie Larson: i suoi film
1. Ha recitato in noti
film. La carriera cinematografica di Brie Larson è
iniziata ben presto, quando lei era ancora bambina: il primo film
in cui appare, infatti, è Special Delivery (1999). In
seguito, la Larson lavora in 30 anni in 1 secondo (2004),
Sleepover (2004), Hoot (2006), House Broken –
Una casa sottosopra (2009) e Lo stravagante mondo di
Greenberg (2010). Dal 2010, Brie Larson comincia a guadagnare
ruoli di maggior rilievo, prendendo parte a film come Scott Pilgrim vs. the
World (2010), 21 Jump Street (2012),
The Spectacular Now (2012), Don Jon
(2013), Short Term 12 (2013), The Gambler (2014) e
Un disastro di ragazza
(2015). Nel 2015 conquista il mondo con la sua interpretazione in
Room, per poi recitare
in Free Fire (2016),
Kong: Skull Island
(2017) e Il castello di vetro
(2017). Tra gli ultimi film, vi sono Captain Marvel (2019),
Avengers: Endgame
(2019), Unicorn Store (2019) e Il diritto di
opporsi (2019).
2. Ha lavorato anche in
televisione. Nonostante sia la carriera cinematografica
quella in cui Brie Larson ha più investito, in realtà il suo
debutto nel mondo della recitazione è avvenuto nel piccolo schermo.
L’attrice americana, infatti, è apparsa in diverse puntate al
The Tonight Show with Jay Leno nel 1998, per poi apparire
in alcuni episodi di diverse serie tv come Il tocco di un
angelo (1999), Popular (1999), Raising Dad
(2001-2002), Hope & Faith (2003), Ghost Whisperer
(2008), United States of Tara (2009-2011), The
League (2011) e Community (2013-2014).
Brie Larson è Captain Marvel
3. Si è fatta consigliare da
Chris Evans. Dare vita ad un personaggio come quello di
Captain Marvel non è cosa facile e, per
realizzarlo, Brie Larson si è sottoposta ad un allenamento
psicologico, oltre che fisico, facendosi consigliare anche da chi,
sotto questo aspetto, ci è già passato. Non ha caso, Chris Evans a
consigliato a Brie di concentrarsi sul personaggio senza badare a
ciò che la circonda, facendo sì che la popolarità e la fama siano
tutte cose bizzarre che accadono a qualcun altro.
4. Aveva inizialmente
rifiutato il ruolo di Captain Marvel. Per Brie Larson il
ruolo di Captain Marvel è molto importante perché
non chiede scusa per quello che è, vive nelle sue imperfezioni e fa
ammenda per i suoi errori. Tuttavia, in principio, la Larson aveva
rifiutato il ruolo, per il semplice fatto di non immaginarsi nei
panni di un supereroe, preferendo ruoli piccoli che le permettano
di scomparire all’interno dei personaggi. Alla fine, l’attrice si è
lasciata conquistare dalla descrizione e dalle sfaccettature del
suo personaggio nella sceneggiatura.
Brie Larson ha vinto un Oscar
5. Ha contattato Jennifer
Lawrence dopo aver vinto l’Oscar. Gli Oscar del 2016 sono
stati dominati dalla vittoria assoluta di Brie Larson che si è
guadagnata la statuetta come Miglior Attrice Protagonista per la
sua interpretazione in Room. Tuttavia, dopo la vittoria,
l’attrice ha ammesso di essersi sentita vulnerabile e di non sapere
come reagire in merito alle alte aspettative. Così, ha deciso di
chiamare l’amica Jennifer
Lawrence, che aveva vinto l’Oscar tre anni prima, che
l’ha tranquillizzata ammettendo di non pensare a quelle cose che,
ma di immaginare di aver ricevuto un semplice dottorato, una
certificazione.
Brie Larson in Scott Pilgrim
vs. The World
6. Ha voluto essere nel film
per lavorare con Edgar Wright. Brie Larson voleva essere
nel film Scott Pilgrim vs. The World perché era una grande
fan del regista Edgar Wright. Non aveva letto nessuno dei fumetti
dedicati a Scott Pilgrim, ma aveva visto un disegno di Envy Adams,
il personaggio per il quale si propose e che poi ottenne,
rimanendone affascinata. Larson ha deciso di guardare gli Adult
Video Awards per trarre ispirazione per questo. La maggior parte
delle star femminili mostrate, però, si comportavano in modo molto
vanitoso, quindi Larson ha basato la sua voce e il linguaggio del
corpo sui modelli.
Brie Larson in Room
7. Brie Larson ha emozionato
il mondo con Room. Nel marzo del 2016 anche
l’Italia ha potuto andare al cinema a vedere Room, film
che racconta la storia di Ma, una ragazza rapita in giovane età da
un maniaco e segregata in un bunker per anni, e di Jack, figlio di
Ma avuto da una delle tante violenze del suo sequestratore.
Entrambi vivono nel bunker e Ma cerca di creare un mondo di
fantasia per il suo bambino che continua a crescere e a fare
domande circa il mondo esterno. Per poter interpretare Ma, Brie
Larson ha parlato con alcune vittime di molestie e con associazioni
che le aiutano, cercando di entrare nella psicologia di un
personaggio forte e molto sfaccettato.
8. Brie Larson ha un legame
personale con Room. La vita da reclusi che Ma e
Jack sono costretti a vivere a Brie Larson ha ricordato di quando
da piccola viveva in un monolocale con sua sorella e sua madre.
Infatti, per assecondare la sua vocazione di attrice, la madre di
Brie (con le due figlie) decise di trasferirsi da Sacramento a Los
Angeles, vivendo in un monolocale con un letto ribaltabile, con un
guardaroba striminzito e mangiando surgelati e fagioli.
Brie Larson è su Instagram
9. Ha un profilo Instagram
ufficiale. Come moltit altri suoi colleghi, anche Brie
Larson ha un dato vita ad un account Instagram ufficiale, seguito
da 6,8 milioni di persone. Sulla sua bacheca, molto variegata e
piena di post molto ironici che la vedono spesso protagonista, sono
presenti anche molti video che la ritraggono durante i duri
allenamenti svolti per poter interpretare Captain Marvel. Ma, se alla fine
dell’allenamento ci sono le ciambelline, allora va tutto bene.
Brie Larson è fidanzata
10. È nuovamente
fidanzata. Dopo circa sei anni di relazione con
Alex Greenwald, cantante dei Phantom Planet, lui e
Brie Larson hanno rotto il fidanzamento. I due si erano fidanzati
ufficialmente verso la metà del 2016, dopo tre anni di
frequentazione, e le nozze sembravano imminenti. Non sono chiari i
motivi della rottura e questo non sorprende: i due, infatti, sono
molto riservati circa la loro vita privata. Dal 2019, invece,
l’attrice ha una relazione con l’attore Elijah
Allan-Blitz.
Le riprese di Kingsman
3 dovrebbero iniziare nel settembre 2022, secondo il
regista del film. Basato sul fumetto di Mark
Millar, il franchise cinematografico di Kingsman è
iniziato nel 2015 con Kingsman: The Secret Service
ed è stato seguito da Kingsman: The Golden Circle
del 2017, con entrambi i film che sono diventati successi al
botteghino. L’ultimo film del franchise è un prequel intitolato
The King’s Man – Le origini, che uscirà da noi a
gennaio, dopo essere stato ritardato di due anni a causa della
pandemia.
Kingsman 3 chiuderà il viaggio di Eggsy
In una recente intervista con
Comicbook.com, Matthew Vaughn, che ha diretto tutti i film di
Kingsman, ha confermato che la produzione di Kingsman
3 inizierà nel settembre 2022. Vaughn ha confermato che il
film concluderà la storia di Eggsy, rendendolo la parte finale di
una trilogia di film, senza contare il prequel in arrivo. Tuttavia
non è stata ancora fissata nessuna data d’uscita né ci sono
conferme sul cast coinvolto.
A guardare la schedule della 20th
Century Pictures, però, si nota che c’è un film senza titolo in
uscita il 15 settembre 2023. Kingsman: The Golden
Circle è stato rilasciato nello stesso fine settimana di
settembre 2017 e sia Kingsman: The Secret Service
che
The King’s Man – Le origini aveva originariamente
pianificato una data di uscita per settembre, quindi è probabile
che lo studio miri a quella data di uscita per il prossimo terzo
capitolo.
Esiste davvero la possibilità di una
nuova vita per un pregiudicato? The Unforgivable
sembra porre questa domanda allo spettatore, portando sullo schermo
la storia struggente di un’assassina che tenta di ritrovare i
suoi affetti una volta uscita di prigione. Il film
di Nora Fingscheidt è un validissimo adattamento
della serie inglese Unforgiven, soprattutto grazie alla
protagonista Sandra
Bullock. Vediamo il perché.
Due sorelle e un omicidio
Ruth Slater (Sandra
Bullock) è in carcere da vent’anni, metà della sua
vita. È accusata di aver sparato ad un poliziotto mentre una
squadra tentava di sfrattare lei e la sorellina Katy dalla
proprietà del padre defunto. Per buona condotta, Ruth
viene liberata e cerca di rimettersi in carreggiata: trova lavoro,
anzi due lavori. Non riesce però a darsi pace: vuole riabbracciare
la sorella, desiderio che le ha dato la forza di resistere tutti
quegli anni prigione. Katherine ora vive in una nuova
famiglia, suona il pianoforte ed è ignara del suo passato: conserva
solo qualche immagine confusa. Grazie a John (Vincent
D’onofrio) un avvocato dal cuore buono, Ruth
affronta pregiudizi e spettri passati nel tentativo di ritrovare
l’unico straccio di famiglia che le è rimasto. La pena da scontare,
anche dopo il carcere, sembra essere ancora lunga per
Ruth…
Le relazioni famigliari al centro
della storia
Famiglie distorte, assenti, mozzate,
stravolte, surrogate. C’è ogni possibile sfumatura dei rapporti
famigliari in The Unforgivable. Genitori morti in
vari modi, figli sofferenti e traumatizzati. Ma anche fratelli che
vivono fianco a fianco e sorelle separate forzatamente. La potenza
del lungometraggio è tutta racchiusa nelle emozioni che
viaggiano attraverso le relazioni parentali.
Emozioni forti che in The
Unforgivable scaturiscono da un evento tragico,
vissuto da entrambi i fratelli. La morte del poliziotto cambia la
vita non solo a Katy e Ruth, ma anche ai figli
del poliziotto ucciso: i ragazzi, una volta adulti, portano dentro
un dolore incolmabile, una rabbia che si trasforma in voglia di
vendetta e rivincita. In The Unforgivable è
mostrato il circolo vizioso della sofferenza: ogni accadimento
luttuoso genera nuovo dolore a nuove persone, in una spirale che
arriva a risucchiare tutti i personaggi del film.
Sandra Bullock: potente e
glaciale
Ruth è una donna segnata
profondamente dalle tragedie che si sono susseguite nella sua vita:
la morte dei genitori, l’assassinio, la perdita della sorella, il
carcere. Fin dalle prime immagini, il volto di Sandra Bullock ci comunica il tormento
interiore, la sofferenza del personaggio. Lo sguardo perso,
annebbiato, il viso che pare impassibile a tutto. E in questa
immensa freddezza, le poche espressioni marcate risultano
potentissime e dense d’emozione.
Con fare stoico, Ruth si è
arresa al suo destino, ma non si lascia demotivare. Nonostante
tutto, ha ancora degli obiettivi da realizzare: riprendere il
lavoro che l’appassionava da giovane, ritrovare Katy.Sandra marcia imperterrita, letteralmente:
cammina tantissimo in The Unforgivable, proprio a
rendere l’idea della resilienza del personaggio.
I buoni in The Unforgivable
Per il punto di vista adottato, in
The Unforgivable non esiste un vero e proprio
personaggio cattivo: abbiamo invece tanti anti-eroi. L’anti-eroe è
quel character che, per quanto moralmente scorretto, è presentato
in modo da sembrare umano, dotato di emozioni e di sensibilità.
Il discorso vale in primis per
Ruth. Non si riesce a non compatirla, anche se siamo
consapevoli del fatto che sia un’assassina. Come lo
spettatore, anche gli altri personaggi del film sono combattuti.
Inizialmente, o non appena vengono a sapere della sua condotta, la
disprezzano. Ma conoscendola a poco a poco ne colgono il lato umano
e la sofferenza. La lotta per ripulire l’identità, per essere
perdonata non è solo della protagonista: anche il pubblico e i
personaggi sono combattuti a livello morale. Ruth è buona
o cattiva?
Perché The Unforgivable merita di
essere visto
Un film ricco, carico di emozioni,
che affronta il tema della scarcerazione in chiave originale.
The Unforgivable merita anche per i colpi di scena
e la cura con cui le immagini sono state costruite, in un ottimo
mix di inquadrature ampie e composite e primissimi piani.
The Unforgivable è
disponibile in streaming sulla piattaforma Netflix.
Sono ormai diversi anni che le
grandi produzioni molto attese dai fan coinvolgono gli attori
protagonisti per appelli al “No Spoiler”, e Spider-Man: No
Way Home si è unito al coro. Tutto è cominciato con
Thanos, che chiedeva ai fan di
non spoilerare prima Infinity War e poi
Endgame, e a lui si sono uniti molti altri film, e
ora tocca allo Spider-Man 3 di Tom
Holland.
Ecco di seguito il video che
Holland,
Zendaya e Jacob Batalon hanno
registrato per chiedere ai fan di non spoilerare il film!
È stato diffuso il video dei primi 5
minuti di Moonfall,
il nuovo disaster movie di Roland Emmerich,
regista di 2012, Independence Day
e The Day After Tomorrow. Moonfall,
che nel cast conta Halle Berry,Patrick
Wilson, John Bradley, Michael Peña,
Charlie Plummer, Kelly Yu, Donald Sutherland è un’esclusiva
per l’Italia Italian International
Film – Gruppo Lucisano in collaborazione
con Rai Cinema e uscirà in Italia il 3
febbraio 2022 distribuitoda 01
Distribution.
Si è tenuta ieri la premiere
statunitense di Spider-Man:
No Way Home e le prime reazioni della stampa al nuovo
film Marvel/Sony sono a dir poco
travolgenti. Tra chi dichiara che non c’è mai stato un film di
Spider-Man così travolgente e chi invece tira un sospiro di
sollievo perché l’Uomo Ragno ha finalmente avuto un threequel
degno, sembra proprio che Kevin Feige, Amy Pascal
e tutta la squadra realizzativa del film abbiano fatto un ottimo
lavoro.
Senza aggiungere ulteriori commenti
che potrebbero dare troppe indicazioni su ciò che accade nel film,
rimandiamo il nostro commento a questa sera, mentre da domani, 15
dicembre, Spider-Man: No Way Home arriverà nei cinema di tutta
Italia!
Dopo le nomination ai Golden Globes 2022, anche la
Critics Choice Association ha
annunciato le candidature ai Critics Choice Awards 2022. Ecco di
seguito i nominati per i premi assegnati dalla critica statunitense
al meglio del cinema degli ultimi 12 mesi.
BEST PICTURE
Belfast
CODA
Don’t Look Up Dune
King Richard
Licorice Pizza
Nightmare Alley
The Power of the Dog
tick, tick…Boom!
West Side Story
BEST ACTOR
Nicolas Cage – Pig
Benedict Cumberbatch – The Power of the Dog
Peter Dinklage – Cyrano
Andrew Garfield – tick, tick…Boom!
Will Smith – King Richard
Denzel Washington – The Tragedy of Macbeth
BEST ACTRESS
Jessica Chastain – The Eyes of Tammy Faye
Olivia Colman – The Lost Daughter
Lady Gaga – House of Gucci
Alana Haim – Licorice Pizza
Nicole Kidman – Being the Ricardos
Kristen Stewart – Spencer
BEST SUPPORTING ACTOR
Jamie Dornan – Belfast
Ciarán Hinds – Belfast
Troy Kotsur – CODA
Jared Leto – House of Gucci
J.K. Simmons – Being the Ricardos
Kodi Smit-McPhee – The Power of the Dog
BEST SUPPORTING ACTRESS
Caitríona Balfe – Belfast
Ariana DeBose – West Side Story
Ann Dowd – Mass
Kirsten Dunst – The Power of the Dog
Aunjanue Ellis – King Richard
Rita Moreno – West Side Story
BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS
Jude Hill – Belfast
Cooper Hoffman – Licorice Pizza
Emilia Jones – CODA
Woody Norman – C’mon C’mon
Saniyya Sidney – King Richard
Rachel Zegler – West Side Story
BEST ACTING ENSEMBLE
Belfast
Don’t Look Up
The Harder They Fall
Licorice Pizza
The Power of the Dog
West Side Story
BEST DIRECTOR
Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
Kenneth Branagh – Belfast
Jane Campion – The Power of the Dog
Guillermo del Toro – Nightmare Alley Steven Spielberg – West Side Story
Denis Villeneuve – Dune
BEST ORIGINAL SCREENPLAY
Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
Zach Baylin – King Richard
Kenneth Branagh – Belfast
Adam McKay, David Sirota – Don’t Look Up
Aaron Sorkin – Being the Ricardos
BEST ADAPTED SCREENPLAY
Jane Campion – The Power of the Dog
Maggie Gyllenhaal – The Lost Daughter
Siân Heder – CODA
Tony Kushner – West Side Story
Jon Spaihts, Denis Villeneuve, Eric Roth – Dune
BEST CINEMATOGRAPHY
Bruno Delbonnel – The Tragedy of Macbeth
Greig Fraser – Dune
Janusz Kaminski – West Side Story
Dan Laustsen – Nightmare Alley
Ari Wegner – The Power of the Dog
Haris Zambarloukos – Belfast
BEST PRODUCTION DESIGN
Jim Clay, Claire Nia Richards – Belfast
Tamara Deverell, Shane Vieau – Nightmare Alley
Adam Stockhausen, Rena DeAngelo – The French Dispatch
Adam Stockhausen, Rena DeAngelo – West Side Story
Patrice Vermette, Zsuzsanna Sipos – Dune
BEST EDITING
Sarah Broshar and Michael Kahn – West Side Story
Úna Ní Dhonghaíle – Belfast
Andy Jurgensen – Licorice Pizza
Peter Sciberras – The Power of the Dog
Joe Walker – Dune
BEST COSTUME DESIGN
Jenny Beavan – Cruella
Luis Sequeira – Nightmare Alley
Paul Tazewell – West Side Story
Jacqueline West, Robert Morgan – Dune
Janty Yates – House of Gucci
BEST HAIR AND MAKEUP
Cruella
Dune
The Eyes of Tammy Faye
House of Gucci
Nightmare Alley
BEST VISUAL EFFECTS
Dune
The Matrix Resurrections
Nightmare Alley
No Time to Die
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings
BEST COMEDY
Barb & Star Go to Vista Del Mar
Don’t Look Up
Free Guy
The French Dispatch
Licorice Pizza
BEST ANIMATED FEATURE
Encanto
Flee
Luca
The Mitchells vs the Machines
Raya and the Last Dragon
BEST FOREIGN LANGUAGE FILM
A Hero
Drive My Car
Flee
The Hand of God
The Worst Person in the World
BEST SONG
Be Alive – King Richard
Dos Oruguitas – Encanto
Guns Go Bang – The Harder They Fall
Just Look Up – Don’t Look Up
No Time to Die – No Time to Die
BEST SCORE
Nicholas Britell – Don’t Look Up
Jonny Greenwood – The Power of the Dog
Jonny Greenwood – Spencer
Nathan Johnson – Nightmare Alley
Hans Zimmer – Dune
Maestro di film d’azione e thriller
come Manhunter – Frammenti di un
omicidio, Heat – La sfida e Collateral,
Michael Mann ha nel 2006
portato sul grande schermo la trasposizione in forma di
lungometraggio di una delle più celebri serie TV degli anni
Ottanta. Si tratta di Miami Vice, basato
sul titolo omonimo e interpretato dagli attori Colin
Farrell e Jamie Foxx. Mann, che era stato
produttore esecutivo della serie e conosce dunque molto bene
quell’universo narrativo, rivisita qui temi e argomenti per dar
vita ad una nuova epopea del crime.
Come Collateral, anche per
Miami Vice il regista impresse sul film una serie di nuove
sperimentazioni consentite dal digitale. Egli limitò infatti
l’utilizzo della pellicola alle scene dove è presente grande
movimento e quelle ambientate sott’acqua. Le riprese furono poi
tutt’altro che semplici, con Mann che si spinse a girare in luoghi
pericolosi e con condizioni climatiche spesso sfavorevoli. Tensioni
e conflitti tra il cast e i membri della troupe fecero infine di
Miami Vice un titolo che si presentava da subito come
particolarmente problematico.
Con un budget di 135 milioni di
dollari, inoltre, questo andò incontro ad un risultato economico
non del tutto soddisfacente, incassando globalmente circa 164
milioni. Con il tempo, tuttavia, il film è stato rivalutato ed è
oggi considerato un cult e uno dei più interessanti del regista.
Prima di intraprenderne una visione, però, sarà certamente utile
approfondire alcune curiosità relative a questo. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli relativi
alla trama, al cast di attori e
alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Miami Vice: la trama del film
Protagonisti del film sono
Sonny Crockett e Ricardo Tubbs,
due abilissimi agenti della polizia di Miami i quali vengono scelti
per infiltrarsi all’interno di una pericolosissima organizzazione
sudamericana che si occupa di trasportare ingenti quantitativi di
droga all’interno del territorio degli Stati Uniti. A controllare
questo traffico vi sono Arcangel de Jesus Montoya
e la sua Isabella, un’affascinante e seducente
donna di origini cubano-cinesi, con la quale Crocket inizia una
relazione pericolosa. Le cose si complicano ulteriormente per i due
agenti a causa di José Yero, il braccio destro di
Montoya che, non convinto della reale identità degli agenti,
progetta un piano per smascherarli. Prima che ciò avvenga, i due
dovranno incastrare una volta per tutte il potente criminale.
Miami Vice: il cast del film
Ad interpretare Crockett e Tubbs vi
sono rispettivamente gli attori Colin Farrell e
Jamie Foxx. In
preparazione ai loro personaggi, Mann li ha fatti entrambi
addestrare con veri agenti delle forze dell’ordine che lavorano
sotto copertura. I due attori hanno così avuto modo di seguire gli
agenti in vere operazioni di questo tipo, imparando moltissimo sul
modo in cui casi di questo tipo si svolgono. Gestire i due attori
però non fu facile. Foxx aveva da poco vinto l’Oscar per
Ray e questo lo spinse a fare richieste come una paga
maggiore e ulteriori trattamenti di lusso. Farrell, invece, non fu
d’accordo con alcune delle scelte stilistiche di Mann, finendo con
il non apprezzare il risultato finale.
Ad interpertare l’affascinante
Isabella vi è l’attrice Gong Li, nota anche per
film come Lanterne rosse, Addio mia concubina e
Memorie di una geisha. Arcangel de Jesus Montoya è invece
interpretato da Luis Tosar, mentre José Yero ha il
volto di JohnOrtiz. A ricoprire
il ruolo della detective Trudy Joplin vi è la candidata all’Oscar
Naomie Harris,
la quale dovette girare tutte le sue scene durante i weekend poiché
impegnata anche sul set di Pirati dei Caraibi – La
maledizione del forziere fantasma. Justin Theroux
è il detective Larry Zito, mentre completano il cast gli attori
Ciaran Hinds nei panni dell’agente FBI
James Fujima, Barry Shabaka Henley in quelli del
tenente Martin Castillo e Elizabeth Rodriguez in
quelli di Gina Calabrese.
Miami Vice: la colonna sonora del
film
Come quasi tutti i film di Mann e
come il precedente Collateral, anche Miami Vice
contiene una vasta gamma di canzoni di varia matrice. Per la
realizzazione della colonna sonora di questo film, però, è bene
notare come Mann decise di prendere apertamente le distanze da
quella utilizzata per la serie televisiva. Il compositore di
quella, JanHammer, non venne ad
esempio contattato per collaborare a questo film. Si ritrovano
dunque brani come In The Air Tonight, il pezzo musicale che
apre l’album discografico del film, il quale è una rivisitazione di
un pezzo di Phil Collins da parte dei
Nonpoint, una band nu metal di Miami. Vi si
trovano poi anche due canzoni di Moby, una dalle
tonalità techno (Anthem) e l’altra dalle tonalità
malinconiche (One Of These Mornings);
Gli addetti alla colonna sonora sono
John Murphy, King Britt e
Klaus Badelt, i quali hanno poi incluso anche
artisti come i Felix da Housecat con il remix di
un pezzo di Nina Simone (Sinnerman), gli
scozzesi Mogwai con due canzoni rock strumentali e
i Goldfrapp con la sensuale canzone Strict
Machine. Infine i ritmi latini delle canzoni di Emilio
Estefan e di Manzanita.Il brano che apre
il film e che accompagna i trailer, Numb/Encore dei
Linkin Park assieme al rapper
Jay-Z, non è incluso invece fra le 17 tracce della
colonna sonora. Stessa cosa accade per Wide Awake e Shape
of Things to Come degli Audioslave, nonostante
siano poi presenti nel film.
Miami Vice: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Miami Vice grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di lunedì 13 dicembre alle ore
21:00 sul canale Iris.
I film e le serie tv del MCU
hanno regalato innumerevoli citazioni memorabili da parte dei suoi
personaggi iconici che hanno accompagnato i fan dal 2008.
Alcune di queste, sono state
cruciali per definire l’arco dei personaggi, altre a trasmettere un
messaggio profondo, altre ancora sono talmente tanto divertenti che
sono diventate indimenticabili: vediamo assieme quali sono le 20
migliori in assoluto!
“Cos’è il dolore se non l’amore che
persiste?”
La frase di
Visione sul dolore è la citazione più memorabile
in WandaVision
ed è già diventata una delle più memorabili dell’intero MCU.
Non solo queste parole catturano sinteticamente l’essenza
dell’intera trama di WandaVision, ma offrono anche un punto
di vista preciso sul senso del dolore.
Mostra il dolore come un segno di
forza, un modo per l’amore di perseverare oltre la morte e che può
permettere di amare ancora di più dopo una dolorosa perdita. Anche
se il fratello di Wanda, Pietro,
e il Visione che amava sono morti, il suo amore
per loro persevererà sempre.
“Ti amo 3000”
Tony Stark
ha salvato l’universo, ma il messaggio che ha lasciato in caso di
morte dimostra che pensava sempre alla sua famiglia. Riprendendo la
citazione della figlia, Tony esplicita quanto
l’abbia amata e che, anche se è scomparso, il suo amore nei
confronti della piccola non svanirà mai.
È il messaggio più semplice, ma più
dolce e potente che Tony potesse lasciare. Questa
citazione è arrivata anche ad incapsulare come i fan del MCU
si sentono nei confronti di Tony Stark, poiché è
impossibile misurare adeguatamente il profondo amore e
apprezzamento che hanno sempre avuto per il personaggio.
“Tu non sarai mai un dio”
La migliore citazione di
Loki nel MCU
arriva proprio prima di essere ucciso da Thanos:
Loki sa per esperienza personale che c’è un prezzo
più che salato da pagare per essersi spinti troppo in là in nome di
un senso distorto della giustizia. Mentre Thanos
si sente fiducioso e sicuro di sé riguardo al suo piano per
riportare l’equilibrio nell’universo, Loki
riconosce l’arroganza del Titano Pazzo.
Prima di esalare l’ultimo respiro,
Loki rimarca il fatto che Thanos
non è un dio e mai lo sarà, il che si rivela essere vero, poiché è
proprio il comportamento divino di Thanos ad
essere la sua rovina.
“Asgard non è un luogo. Non lo è
mai stato. Potrebbe essere qui. Asgard è dove si trova il nostro
popolo”
Le sagge parole di
Odino a Thor sono essenzialmente
una versione aggiornata della celebre citazione “Casa è dove si
trova il cuore”: cerca di far capire a Thor che
ciò che Asgard è lo definisce il suo popolo e non la sua posizione
nell’universo.
Questo aiuta Thor a
capire che può salvare la sua casa e il suo popolo da
Hela, anche se questo significa distruggere ciò
che ha rappresentato Asgard, ovvero la sua casa da quando è nato.
Ma anche se il luogo fisico viene distrutto, Asgard continua a
vivere attraverso la sua gente.
“Ti avrà anche generato magari, ma
non era tuo padre!”
I film di Guardiani della Galassia sono fortemente
incentrati sull’importanza fondatrice della famiglia: uno dei
migliori momenti che lo dimostra è nel sequel, quando diventa
chiaro che Yondu è stato più una figura paterna
per Peter Quill di quanto lo sia mai stato
Ego.
Ego sarà anche il
padre biologico di Peter, ma
Yondu è quello che ha cresciuto
Peter, era sempre lì per lui e lo ha plasmato
rendendolo l’uomo che è diventato. Ciò lo rende una vera e propria
figura paterna per Peter, il che è ulteriormente
consolidato quando Yondu sacrifica la sua vita in
modo che Peter possa vivere.
“Stiamo affrontando un esercito di
robot… e io ho un arco e delle frecce. Nulla di tutto questo ha
senso”
Molto prima della sua serie
tv da solista su Disney+,
avevamo già imparato a conoscere bene il paradosso associato ad
Occhio di Falco: non aveva superpoteri, ma
continuava a trovarsi in situazioni in cui tutti gli altri li
avevano. Questo è ciò che rende la sua battuta in Avengers: Age Of Ultron così perfetta.
Clint Barton ha
sempre riconosciuto la stravaganza di quanto gli stava accadendo,
ma è sempre sceso in campo – proprio come tutti gli altri eroi.
“A qualunque costo…”
Captain
America è sempre riuscito a ispirare i Vendicatori, anche
tramite le sue parole, così come fa in Avengers: Endgame.
Steve Rogers ha
ricordato alla sua squadra più e più volte che avrebbero fatto
“tutto il necessario” per riportare indietro chi era stato
spazzato via dallo Snap di Thanos…”a qualunque
costo“; questo è diventato il mantra dei Vendicatori, parte di
ciò che ha reso la posta in gioco del film così alta: ogni singolo
eroe era disposto a perdere la vita per salvare tutti gli
altri.
“Se non sei niente senza questa
tuta allora non dovresti averla”
Tony Stark
è diventato il mentore di Peter Parker quando
questi si è unito al MCU,
ma il loro rapporto non è stato affatto rose e fiori: Peter voleva
fortemente dimostrare di essere un eroe valido come il resto dei
Vendicatori, nel corso di Spider-Man: Homecoming, il che l’ha visto
spesso scontrarsi con Tony.
Anche se era stato dotato da
Tony di una tuta tecnologicamente avanzata,
Peter ha dovuto capire prima di tutto chi era
senza di essa: ha dimostrato, proprio come Tony,
che tutta la tecnologia del mondo non fa un eroe, ma le scelte che
si prendono.
“Non ho niente da dimostrarti”
Come primo film da solista
nel MCU,
sembrava che Captain Marvel avesse molto da
dimostrare al pubblico e tutta la potenza dell’eroina è stata
incanalata nello scontro finale con Yon-Rogg.
Yon–Rogg ha cercato di spingere
“Vers” a combattere contro di lui senza i suoi poteri, cercando di
dimostrare quanto potesse valere all’agente Kree
che aveva presumibilmente investito così tanto tempo e risorse in
lei. Dopo il suo tradimento e il modo in cui le ha impedito di
essere se stessa, Carol Danvers ha finalmente
capito di essere libera di abbracciare pienamente i suoi
poteri.
“Non è sola”
Quando i Vendicatori
affrontano le forze di Thanos a
Wakanda, assistiamo a una battaglia sconcertante,
in cui i nostri eroi e i loro alleati in di Wakanda vengono
rapidamente sopraffatti. Quando Scarlet Witch si
unisce alla battaglia, viene derisa da Proxima
Midnight sul fatto che morirà da sola in battaglia, il che
ha portato a una delle citazioni più memorabili di Black Widow.
È un piccolo, ma significativo
momento, in quanto, prima che si unisse alla squadra, Natasha era
l’unica vendicatrice donna. Ha preso Wanda sotto
la sua ala, e le due hanno unito le forze con
Okoye in battaglia per respingere
Thanos. Il loro piccolo team-up sarebbe stato
ripreso più tardi – senza Natasha – in Endgame con molte più donne e uno sguardo a
come il MCU
era cambiato in un decennio.
“Posso farlo tutto il giorno”
Questa battuta va di
diritto nella categoria “citazione che definisce il personaggio”:
non vi è infatti frase di Capitan America più
memorabile per descrivere Steve Rogers.
Dall’essere brutalmente picchiato da ragazzino debole nei vicoli,
ad affrontare robot e alieni come eroe nazionale, il suo modo di
affrontare i problemi è sempre rimasto lo stesso. È sempre disposto
a rischiare la vita per un bene superiore e sa che nulla è più
importante che salvare le vite degli altri.
In altre parole, non importa quanto
disfatto, malconcio o stanco sia Capitan America:
sarà sempre pronto a combattere fino alla fine. Dopo aver ripetuto
la stessa citazione in tre film a tre diversi avversari,
Steve Rogers ha reso abbastanza chiara l’idea che
possa “fare questo tutto il giorno”.
“Questo è il mio segreto, Cap; sono
sempre arrabbiato”
The
Avengers è stato pieno di momenti folli e
sbalorditivi, ma probabilmente la migliore entrata in scena nel
film è stata quella di Bruce Banner all’ultimo
minuto che, con una virata di 180 gradi si è trasformato in
Hulk, scagliando un pugno direttamente in faccia
all’alieno gigante. In una manciata di secondi,
Banner è passato da scienziato nervoso e nerd a
inarrestabile, tostissimo Vendicatore.
È una delle uniche volte in cui è
riuscito a rimanere assolutamente calmo in tutto il MCU.
La citazione serve anche come parte cruciale dell’arco di
Hulk: affermando che “è sempre
arrabbiato” prima di trasformarsi nel gigante verde, rivela
che Bruce Banner ha ora il controllo totale su
Hulk.
“Wakanda per sempre!”
Dopo il successo
inaspettatamente clamoroso di Black Panther, “Wakanda forever” è
diventato l’ultima aggiunta al dizionario americano, un inno
ripetuto ovunque: fan, celebrità e atleti di livello mondiale hanno
diffuso la Black Panther-mania con i loro tentativi di replicare il
saluto wakandiano a braccia incrociate.
Questo grido di guerra/saluto è
diventato lo slogan non ufficiale del film ed è stato apprezzato
così tanto che il sequel di Black Panther sarà
proprio intitolato Wakanda Forever.
“Io sono Iron Man”
Queste quattro parole sono
state artefici della creazione del Marvel Cinematic
Universe come i fan lo conoscono ora; fino all’avvento
di Iron Man, i supereroi hanno sempre avuto una
caratteristica necessaria: avevano bisogno di identità segrete.
Peter Parker ha lottato con la sua identità in tre
film, Batman si è sempre battuto per non lasciare
mai trapelare il suo vero io e la famiglia Parr
della Pixar è
stata sempre molto attenta a tenere segreti i suoi poteri.
Al contrario, Tony
Stark non arriva mai a sperimentare nessuno di questi
problemi e decide semplicemente di rivelare al mondo intero la sua
vera identità sulla televisione nazionale. È stata una fine
perfetta per un film innovativo e la maniera ideale per mostrare
sia la natura egocentrica e violenta di Stark che
la sua personalità benevola ed eroica.
“Abbiamo un Hulk”
Iron Man
dichiarò per la prima volta il possesso di un Hulk
da parte dei Vendicatori per intimidire Loki, la
più grande minaccia della Terra, durante la battaglia di New York.
Bruce Banner riuscì poi a palesarsi da New York, a
Sokovia, a un altro pianeta e infine a un’astronave asgardiana
accompagnato da un ormai eroico Loki. Il Dio
dell’inganno ha poi ripetuto la medesima citazione per intimidire
Thanos, la più grande minaccia dell’universo.
Quella che all’inizio era solo una
frase divertente e buttata lì, è diventata qualcosa di molto più
significativo: ha sancito il viaggio di Loki da
cattivo imbroglione a eroe non riconosciuto. Come bonus aggiuntivo,
ha anche introdotto i fan alla prima scena di lotta epica di
Infinity War: un Hulk contro
Thanos, che purtroppo finisce in una sconfitta
imbarazzante per il gigante verde.
“C’era un’idea…”
“C’era un’idea, Stark
lo sa, chiamata Iniziativa Avengers. L’idea era di riunire un
gruppo di persone notevoli, vedere se potevano diventare qualcosa
di più. Capire se potevano lavorare insieme quando avevamo bisogno
di loro per combattere le battaglie che non abbiamo mai potuto
fare“.
Questo monologo iconico era l’ultimo
passo di Nick Fury per riuscire a rendere realtà
l’iniziativa degli Avengers attentamente
pianificata, a cui aveva lavorato da quando aveva invaso la casa di
Tony Stark nella sua prima apparizione. Anni dopo,
il primo trailer di Infinity War inizia con lo stesso discorso,
che non è solo motivazionale: questi sono i Vendicatori. Un gruppo
di persone straordinarie, che hanno lavorato insieme per diventare
qualcosa di più e per combattere le battaglie che nessun altro
poteva. È esattamente quello che sono riusciti a fare nei primi due
film degli Avengers e ciò che hanno trascurato in
Civil War, che poi è letteralmente costato
loro metà dell’universo.
“Noi siamo Groot!”
Per un estraneo al MCU,
questa citazione non ha assolutamente senso: tuttavia, per i fan
della Marvel, si collega ad un momento
unico nella sua commovente rarità. Per un personaggio che è capace
di pronunciare solo le parole “‘Io’ e ‘sono’ e ‘Groot’,
esclusivamente in questo ordine”, come dice
Rocket, sentirlo aggiungere una nuova parola al
suo vocabolario limitato è incredibile: ascoltare il pronome “io”
essere sostituito dal collettivo “noi” ci ha commosso
enormemente.
Sentirlo dire “noi siamo
Groot” come ultimo saluto mentre sacrifica la sua vita per
salvare i suoi compagni Guardiani è… straziante. E sì, secondo
James
Gunn, regista di Guardiani della Galassia,
Groot è davvero morto e il bambino/adolescente
Groot che i fan hanno visto da Guardiani della Galassia Vol. 2 sarebbe suo
figlio.
“Se non riusciremo a proteggere la
Terra stai pur certo che la vendicheremo!”
Questa famosa citazione
potrebbe essere stata ignorata all’epoca come una semplice battuta
da parte di Tony Stark per intimidire
Loki in The Avengers. Tuttavia, era praticamente
impossibile che qualcosa di così significativo non fosse legato a
un ipotetico film futuro: infatti, anni dopo, Infinity War e
Endgame hanno dato a questa frase un significato
completamente nuovo.
Sorprendentemente, i fan hanno visto
di rado i Vendicatori… vendicarsi propriamente. Hanno vendicato la
“morte” di Phil Coulson nel loro primo film, che
in realtà non è da tenere in considerazione a causa degli eventi di
Agents of S.H.I.E.L.D.
“Dormammu, sono venuto a
patteggiare”
Questa lista è piena di
citazioni, cruciali per un personaggio o per l’intero MCU,
ma questa battuta di Doctor Strange è totalmente a sè
stante: l’unico motivo per cui viene menzionata è che è diventata
una delle battute più citate nel MCU.
E lo è diventata nel giro di pochi minuti, quando Doctor
Strange ha intrappolato il sovrano della Dimensione Oscura
in un loop temporale scandito da un’onda infinita di parole
ripetute.
Ma questa citazione è in realtà più
che uno scherzo fastidioso: questa insolita, ma intelligente
tattica ha portato ad un atto finale totalmente innovativo in un
film Marvel che non è incentrato su una
scena di combattimento.
“Avresti dovuto mirare alla
testa”
Molti considerano
Thanos come il più grande cattivo del MCU:
uno dei fattori che contribuiscono a ciò sono sicuramente i suoi
monologhi memorabili, primo fra tutti quello iniziale di Infinity War, grazie al quale il Titano Pazzo
si afferma come il nemico definitivo. “Temilo. Scappa da lui.
Il destino arriva lo stesso. E ora, è qui. O dovrei dire, sono
io” dice, mentre mostra la Pietra del Potere
sul suo guanto.
Anche prima di Infinity
War,Thanos ci ha fatto venire i brividi
nella scena post-credits di Age Of Ultron, dove
indossa per la prima volta il Guanto dell’Infinito
e dichiara minacciosamente: “Bene, lo farò da solo”. Durante
Infinity War, ci sono innumerevoli altri esempi di
battute sia minacciose che toccanti, ma una sola citazione combina
queste due in modo indimenticabile, ovvero la frase con cui
Thanos spazza via metà dell’universo. “Avresti
dovuto puntare alla testa“.
Il primo trailer di Spider-Man: Across the Spider-Verse (Part One)
ha rivelato che i protagonisti di Spider-Man: Un nuovo universo, Miles
Morales e Spider-Gwen, dovranno
affrontare Spider-Man 2099. Molto probabilmente,
avranno anche a che fare con molte altre varianti di Spider-Man
provenienti da tutto il multiverso, comprese molte delle migliori
versioni di Spider-Man della Marvel Comics.
Il multiverso è diventato una parte
sostanziale della storia di Spider-Man, facendo convergere non solo
le realtà di Miles Morales e Gwen
Stacy ma presentandoci anche nuovi personaggi: su questa
scia, dopo l’uscita del First Look di Across the Spider-Verse, i fan si stanno
chiedendo quali altri personaggi dei fumetti di
Spidey potrebbero essere introdotti in questo
secondo capitolo.
Spider-Man Zombie
Dato
che la realtà alternativa dei fumettiMarvel Zombies
sta ottenendo la propria serie animata suDisney+,
è molto probabile che anche la versione zombie di
Spider-Man
appaia nel nuovo film. Questa variante di
Peter Parker,
infettata dal temuto virus zombie, potrebbe fungere da cattivo in
una nuova storyline, dato che è in realtà una delle versioni più
potenti dell’Uomo Ragno.
Spider-ManZombie non solo è diventato effettivamente
immortale grazie al virus, ma ha anche ottenuto il Potere Cosmico
quando lui e altri zombie hanno attaccato
Galactus: ciò lo rende potenzialmente un nemico
affascinante e terrificante nel multiverso.
Silk
È facile immaginare che
Silk apparirà ad un certo punto in Across the Spider-Verse (Parte Uno) oppure nel
secondo capitolo, che uscirà nel 2023. Cindy Moon
non proviene da una realtà alternativa, ma è originaria della
Terra-616: è una studentessa che è stata morsa dallo stesso ragno
di Peter e si configura quindi come una versione
alternativa, femminile, dell’iconico personaggio.
Silk potrebbe
aggiungersi al film d’animazione, provenendo da un universo
differente da quello di Miles, ma sicuramente manterrebbe i suoi
poteri unici, che includono la capacità di generare ragnatele di
tessuto organico, diverse dalla varietà meccanica di Peter.
Spider-Man U.K.
Spider-Man
U.K. è anche il Capitain Britain del suo
universo, il che lo rende ideale per un’ipotetica apparizione in
Across the Spider-Verse: in quanto membro del
Captain Britain Corps, questa versione di
Spider-Man ha il compito di difendere il
multiverso dalle minacce del Magistrato Omniversale,
Saturnyne.
William Braddock
potrebbe plausibilmente apparire anche in altre circostanze: il
capitano Carter è effettivamente il capitano britannico del
MCU,
oltre che guardiano del multiverso. Spider-Man U.K. potrebbe quindi
potenzialmente apparire nella stagione 2 di What If…?
Lady Spider
Lady
Spider
è una delle migliori versioni alternative di
Spider-Woman
nei fumetti e sarebbe molto divertente includerla inAcross the Spider-Verse:
l’eroina proviene dalla realtà alternativa a tema steampunk di
Terra-803. Il suo costume unico, che presenta bizzarre zampe di
ragno alimentate a vapore, sarebbe reso perfettamente dal punto di
vista grafico.
Nella sua realtà combatte i
Sinistri Sei in stile steampunk e si è incrociata
con molte altre varianti di Spider-Man e
Spider-Woman nei fumetti, il che dovrebbe
identificarla come una candidata ideale per un’apparizione nel
film.
L’Uomo Ragno Superiore
Una delle migliori versioni
di Doctor Octopus è apparsa nel primo film
Into The Spider-Verse del 2018, ovvero
Olivia Octavius, con cui i nostri eroi si devono
scontrare. Un’altra grande versione dai fumetti che potrebbe
apparire è lo Spider-Man Superiore, che in realtà
non è altro che Otto Octavius nel corpo di
Peter Parker.
Un Octavius morente
ha scambiato la sua coscienza con quella di
Parker, ottenendo la giovinezza e il potere
dell’Uomo Ragno per un periodo di tempo e
apparentemente condannando Peter Parker alla morte
nel corpo malandato di Otto.
Spider-Hulk
Ci sono state un paio di
versioni di “Spider-Hulk” nella Marvel Comics: entrambe sarebbero
ottime aggiunte al prossimo film, per combinare l’ agilità
dell’Uomo Ragno e la forza bruta di
Hulk. Spider-Hulk è apparso per
la prima volta in Web of Spider-Man #70
negli anni ’90, quando l’Uomo Ragno ha ottenuto i
poteri di Hulk.
La seconda versione è apparsa nel
fumetto del 2020 Immortal Hulk: Great
Power, che in questo caso ha dato a Bruce
Banner i poteri dell’Uomo Ragno; entrambe
le iterazioni del personaggio sarebbero molto divertenti nel
film.
“May Day” Parker
May “May Day”
Parker è la figlia di Peter Parker e
Mary Jane Watson in Terra-982, la casa
dell’universo MC2: è un grandioso ed estremamente divertente
personaggio, che avrebbe senso apparisse in Across the Spider-Verse.
May Parker sviluppa
i suoi poteri da adolescente e prende il posto del padre dopo che
questi è stato gravemente ferito in una battaglia. Ha anche già
avuto a che fare con le altri varianti dell‘Uomo
Ragno nei fumetti, il che rende probabile che lo farà
anche nella versione animata.
Capitan Universo
La variante Captain
Universe dell’Uomo Ragno è uno degli
esseri cosmici più potenti dell‘Universo
Marvel, il che lo rende un personaggio da dover
assolutamente far debuttare nel MCU;
oltretutto, ci sono un paio di versioni di Captain
Universe, tra cui scegliere.
Peter Parker
ottiene i poteri di Capitan Universo in maniera
fortuita, alla fine del crossover degli anni ’90 Acts of
Vengence. Durante il crossover
Spider-Geddon che ha riunito molteplici varianti
dell’Uomo Ragno molti anni dopo, anche Miles
Morales è stato dotato della forza cosmica.
Ben Reilly
Una delle versioni più
significative di Spider-Man nei fumetti è il clone
di Peter Parker,Ben Reilly.
Reilly è emerso dal “Clone
Sage“, un enorme crossover degli anni ’90 che
all’epoca fu percepito in maniera controversa dai fan, proprio per
l’ aver sostituito Peter con il personaggio di
Ben. Da allora, tuttavia, Ben è
diventato un membro benvoluto della famiglia allargata
dell’Uomo Ragno.
Si potrebbe introdurre Ben
Reilly in Across the Spider-Verse semplicemente
rendendolo un’altra variante di Spider-Man, senza
dover per forza entrare nelle complessità del “Clone Sage”, la cui
storyline ha poi incorporato diversi cloni differenti.
Supaidāman
Supaidāman
è la versione dell’Uomo Ragno della serie
giapponese live-action del 1978 sull’eroe titolare. La serie era
composta da 41 episodi e la sua fama si è estesa ben oltre il
Giappone, rendendo questa versione una scelta perfetta da esplorare
nel multiverso.
Nonostante abbia un costume che è
più o meno lo stesso di quello del fumetto,
Supaidāman ha delle differenze nella backstory e
nei poteri che lo distinguono. Infatti, Takuya
Yamashiro ottiene i suoi poteri da un alieno dopo che
un’astronave si schianta vicino a casa sua.
Sempre più negli ultimi decenni
cinema e televisione si sono scambiati i rispettivi canoni
influenzandosi sempre più. La possibilità della TV di avere
trasmissioni in diretta è in particolare una delle possibilità che
la settima arte ha cercato di inglobare all’interno dei propri
meccanismi tecnici o narrativi. Ciò che accade in diretta, infatti,
conferisce una certa imprevedibilità al tutto, che favorisce la
presa sugli spettatori. Da questo principio nasce così
Live! Corsa contro il tempo, che unisce
tale potenzialità ad una storia di genere thriller crime. Questo è
stato diretto nel 2019 da Steven C. Miller, già
affermatosi come regista di First Kill e Escape Plan 2.
Esperto di questo genere, Miller si
è affidato ad una serie di noti attori del cinema e della
televisione per dar vita a questo suo ultimo progetto. Girato in
tempi brevissimi, Live! Corsa contro il tempo si è
dimostrato un buon prodotto del suo genere, con tutte le principali
caratteristiche del suo genere di riferimento. Ad avvalorare il
tutto vi è però l’occhio instancabile delle telecamere, che
riprendono ogni cosa vissuta dal protagonista dando l’impressione
di sta vedendo qualcosa che accade in diretta davanti a noi.
Accolto da una discreta accoglienza di critica e pubblico, il film
è in realtà inedito in Italia.
Questo non ha infatti mai conosciuto
il buio della sala cinematografica, passando direttamente su alcune
delle principali piattaforme streaming. Si tratta però di un titolo
particolarmente interessante per gli appassionati del genere, che
merita di essere riscoperto. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Live! Corsa contro il tempo: la
trama del film
Protagonista del film è
FrankPenny, un solitario ed
impulsivo poliziotto di Birmingham, in Alabama. Dopo aver commesso
un grave errore durante una passata missione di lavoro, che ha
compromesso la sua intera carriera, si trova oggi rassegnato e
senza ambizioni in attesa di una nuova chance per potersi
riscattare. L’occasione gli si presenta quando la figlia di 11 anni
del commissario della polizia, Volk, viene rapita
e tenuta nascosta in un posto segreto della città. Penny ha a
disposizione solo 80 minuti per mettere insieme tutti gli indizi e
trovare la ragazza prima che sia troppo tardi.
Per riuscire nella missione il
poliziotto farà a modo suo sfidando gli ordini del capo arrabbiato
e preoccupato per la sua bambina. Durante le indagini, inoltre,
Penny avrà a che fare con Ava Brooks, una giovane
vlogger ambiziosa che armata di telecamera riprenderà l’intera
caccia al killer trasmettendola in diretta streaming sui social,
con l’intenzione di rivelare la verità sull’attività della polizia.
Con la pressione di ogni sua mossa sotto gli sguardi di tutti,
Penny si trova a dover dar vita ad una vera e propria corsa contro
il tempo per salvare la bambina e riacquistare la propria
credibilità come poliziotto.
Live! Corsa contro il tempo: il
cast del film
Ad interpretare l’agente Frank Penny
vi è l’attore Aaron Eckhart,
celebre per film come Thank You For Smoking, Il cavaliere oscuro, Qualcosa di speciale e
Sully. Non nuovo ad
opere di genere d’azione, l’attore si è preparato a questo
attraverso un addestramento fisico che gli permettesse di dar vita
anche alle sequenze più complesse. Inoltre, Eckhart ha avuto modo
anche di imparare a maneggiare alcune delle armi più comuni tra gli
agenti di polizia, al fine di risultare più realistico nella sua
interpretazione. Accanto a lui, nei panni della vlogger Ava Brooks
vi è invece l’attrice Courtney Eaton. Modella
australiana, questa è già apparsa al cinema con i film Mad Max:
Fury Road e Gods of Egypt.
Giancarlo
Esposito, celebre per essere stato Gus Fring in
Breaking Bad e Moff Gideon in The Mandalorian, interpreta qui Volk,
capitano di polizia la cui figlia è stata misteriosamente rapita.
Anche l’attore ha avuto modo di prepararsi al ruolo in modo
speciale, incontrando diversi capi di polizia e apprendendo da loro
le varie procedure che si è soliti seguire in casi di rapimento.
L’attrice Dina Meyer, celebre per le serie
Beverly Hills 90210 e Birds of Prey, è qui
presenti nei panni di Ruth Carter. Ben McKenzie è
invece Dean Keller. L’attore è meglio noto per aver interpretato
Ryan Atwood nella serie The O.C. e il giovane James Gordon
in Gotham. L’attrice Jessica Lu, infine,
è Clover.
Live! Corsa contro il tempo: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Live! Corsa contro il
tempo è infatti disponibile nei cataloghi di
Amazon Prime Video e Infinity. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
13 dicembre alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Chloë Grace Moretz
è una di quelle attrici da tenere d’occhio per il prossimo futuro.
La giovane attrice americana ha già dimostrato più e più volte, nei
suoi quindici anni e più di carriera, di avere un talento innato
per la recitazione. Il suo viso dolce e sempre solare, insieme alle
sue capacità, ha saputo conquistare tante diverse fasce del
pubblico di tutto il mondo che si affezionato a lei e l’ha vista
crescere.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Chloë Grace Moretz.
2. Chloë Grace Moretz è
anche doppiatrice. Nel corso della sua carriera, Chloë
Grace Moretz ha vestito anche i panni della doppiatrice. L’attrice,
infatti, ha lavorato al doppiaggio delle serie A scuola con
l’imperatore (2006), I miei amici Tigro e Pooh
(2007-2009) e American Dad! (2014), e dei film animati
Bolt – Un eroe a quattro zampe (2008), La storia della principessa
splendente (2014), La famiglia Addams(2019),
nei panni di Mercoledì, Scarpette rosse e i sette
nani (2019) e La famiglia Addams 2(2021).
Ha inoltre partecipato al doppiaggio dei videgiochi Kick-Ass:
The Game (2010) e Dishonored (2012).
Chloë Grace Moretz: età, altezza e
fisico dell’attrice
3. Chloë Grace Moretz è
piccoletta. Nonostante sembri molto slanciata, Chloë Grace
Moretz in realtà è piccoletta: l’attrice, infatti, è alta 163
centimetri. tuttavia, la sua è una statura che può essere
considerata media e la Moretz non ha avuto nessun tipo di problema
per questo, riuscendo a dare vita a tutti i suoi personaggi
serenamente. Nata il 10 febbraio del 1997, la Moretz ha oggi 24
anni.
4. Chloë Grace Moretz è
stata vittima di body shaming. Quello del body shaming
sembra un tunnel senza uscita e sembra proprio che questi attacchi
ignoranti e sessisti non abbiano fine. Anche Chloë Grace Moretz ha
ricevuto degli attacchi per la sua forma fisica, avvenuti quando
aveva 15 anni e si trovava sul set di un film. L’attrice, infatti,
fu attaccata dal suo collega che vestiva i panni del suo ragazzo
sul grande schermo e che riuscì a farla piangere. Più grande di lei
di circa 7-8 anni, l’attore si permise di criticarla per il suo
peso, dicendole che non sarebbe mai uscito con lei nella vita reale
perché troppo grossa.
Chloë Grace Moretz Instagram
5. Chloë Grace Moretz ha un
profilo Instagram molto seguito. Come la maggior parte dei
suoi colleghi, anche Chloë Grace Moretz si è lasciata affascinare
dal social Instagram, tanto da dare vita ad un proprio account
ufficiale, seguito da qualcosa come 19,5 milioni di persone.
L’attrice è molto attiva sul social e sulla sua bacheca vengono
postate prevalentemente foto che ritraggono protagonista di
campagne pubblicitarie o progetti cinematografici in via di
sviluppo, ma anche di progetti umanitari e sociali. Poche le foto
in cui la si vede durante momenti di vita quotidiana con la
famiglia o gli amici.
6. Chloë Grace Moretz ha
dichiarato il suo amore per Brooklyn Beckham su Instagram.
Durante i cinque anni di frequentazione (con una lunga pausa di
riflessione nel mezzo), Chloë Grace Moretz non si è trattenuta dal
pubblicare scatti che la ritraevano con la sua dolce metà di
allora, Brooklyn Beckham. Sono molte le foto, tuttora presenti, che
la vedevano sorridente accanto a quello che oggi è il suo ex,
proprio come i comuni mortali. Tuttavia, quando i due non si sono
più frequentati, la Moretz aveva mandato qualche messaggio
subliminale, pubblicando nelle storie la citazione di Be
Careful, canzone Cardi B, che parla di
tradimento e di un avvertimento per chi pratica una ferita al suo
cuore.
Chloë Grace Moretz: chi è il suo fidanzato
7. Chloë Grace Moretz è
stata fidanzata con Brooklyn Beckham. Circa sei anni fa,
Chloë Grace Moretz e Brooklyn Beckham avevano
iniziato a frequentarsi come amici, ma qualcosa, negli anni, è
cambiato. I due, infatti, sono usciti allo scoperto nel 2016.
Nonostante il periodo di riflessione iniziato nell’ottobre dello
stesso anno e durato fino all’autunno dell’anno dopo (pare per
colpa della distanza), i due sono rimasti insieme fino all’aprile
del 2018. Non è chiaro cosa sia successo (si vocifera che il
giovane Beckham l’abbia tradita), ma i due si sono detti addio e
pare che abbiano preso strade diverse sin da subito.
Chloë Grace Moretz in Lo
sguardo di Satana –Carrie
8. Ha potuto lavorare solo
poche ore al giorno. Nel film del 2013 Lo sguardo di
satana – Carrie, nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di
Stephen King, la Moretz ha interpretato proprio il ruolo della
protagonista Carrie, ragazza dotata di poteri telecinetici. Poiché
al momento delle riprese era minorenne, le era permesso lavorare
soltanto per otto ore al giorno. Molte delle scene in cui il
personaggio è presente sono state girate utilizzando una
controfigura.
9. Ha costruito la propria
versione del personaggio. Questo in cui la Moretz ha
recitato è il quarto adattamento per il cinema del romanzo di King.
In preparazione al provino per la parte, la giovane attrice ha
dichiarato di non aver guardato nessuna delle precedenti versioni
cinematografiche, al fine di non esserne influenzata. Anche dopo
aver ottenuto la parte, la Moretz non ha voluto guardare quei film,
evitando così di esserne influenzata e avere più possibilità di dar
vita alla propria versione del personaggio.
Chloë Grace Moretz e Kate Harrison
10. Chloë Grace Moretz
frequenta una modella. Da quando Chloë Grace Moretz
e Brooklyn Beckham si sono detti addio nella primavera del
2018, entrambi si sono rifatti una vita sentimentale. Se lui è
avvistato prima mentre baciava Lexi Wood, una modella di Playboy, e
poi mentre frequenta la modella Hana Cross, lei (dopo una
chiacchierata frequentazione con Dylan O’Brian) pare stia
frequentando la modella Kate Harrison. Le solite
voci di corridoio affermano anche che le due già convivano in una
casa a Los Angeles.
Apple TV+ ha diffuso il trailer di Servant
3, l’attesa terza
stagione di Servant,
la serie di successo creata e prodotta da M. Night
Shyamalan. La nuova stagione di 10 episodi debutterà con
il lancio del primo il 21 gennaio 2022 su AppleTV+, seguito da un
nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.
Tre mesi dopo aver lasciato la casa
dei Turner, nella seconda stagione, ora le cose sembrano tornate al
loro posto. Dorothy e Sean stravedono per Jericho, Julian ha una
nuova fidanzata e Leanne è tornata a casa. Sotto la minaccia
incombente del culto e con visitatori sospettosi appostati in un
parco nelle vicinanze, Leanne fa tutto il possibile per sentirsi al
sicuro, portando ancora più scompiglio nella famiglia Turner. Nel
momento in cui Sean inizia a confidare nel potere di Leanne,
Dorothy si sente sempre più minacciata e preoccupata per la
sicurezza di Jericho. Mentre i Turner lottano per mantenere integra
la loro famiglia, devono fare i conti con il prezzo del ritorno di
Jericho. Meglio fare attenzione a ciò che si desidera.
https://youtu.be/q2RpsLfhEr4
Il cast della terza
stagione di Servant include
Lauren Ambrose, Toby Kebbell, Nell Tiger Free e Rupert Grint, a cui
si aggiunge Sunita Mani (“Spirited”, “Mr. Robot”, “GLOW”).
Producono la serie con Shyamalan
anche Jason Blumenthal, Todd Black, Steve Tisch, Ashwin Rajan e
Taylor Latham. I registi di questa stagione sono M. Night
Shyamalan, Ishana Night Shyamalan, Carlo Mirabella-Davis, Dylan
Holmes, Celine Held & Logan George, Kitty Green e Veronika Franz &
Severin Fiala; tra gli autori troviamo Ryan Scott, Ishana Night
Shyamalan, Alyssa Clark, Laura Marks, Henry Chaisson, Amy Louise
Johnson e Kara Lee Corthon. “Servant” è una produzione di Blinding
Edge e Escape Artists. La serie è stata creata dal produttore
esecutivo e scrittore nominato dalla British Academy of Film and
Television Arts Tony Basgallop.