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CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso dal 2 dicembre al cinema

CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso dal 2 dicembre al cinema

Debutterà dal 2 Dicembre 2021 CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso l’attesa commedia di natale basata sulla serie di libri scolastici “Clifford il grande cane rosso” di Norman Bridwell. Il film è diretto da e prodotto da Paramount Pictures in associazione con eOne Films e New Republic Pictures. Una produzione Scholastic Entertainment/Kerner Entertainment Company.

CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso diretto da Walt Becker e si basa su una sceneggiatura scritta da Jay Scherick & David Ronn e Blaise Hemingway e su una storia di Justin Malen e Ellen Rapoport. Nel cast protagonisti sono Jack Whitehall, Darby Camp, Tony Hale, Sienna Guillory, David Alan Grier, Russell Wong e John Cleese. Il film è prodotto da Jordan Kerner, p.g.a., Iole Lucchese, produttori esecutivi sono Brian Oliver, Bradley J. Fischer, Valerii An, Brian Bell, Caitlin Friedman, Deborah Forte, Lisa Crnic.

CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso, la trama

La piccola Emily Elizabeth (Darby Camp) riceve come regalo da uno stravagante e magico signore (John Cleese), un piccolo cucciolo di cane rosso, che immediatamente conquista il suo cuore. Ma Emily non avrebbe mai pensato che il cucciolo Clifford, al suo risveglio, si potesse trasformare in un gigantesco cane da caccia di oltre tre metri, capace di mettere a soqquadro il suo piccolo appartamento di New York. Mentre sua mamma (Sienna Guillory) è fuori città per lavoro, Emily e il suo divertente ma impulsivo zio Casey (Jack Whitehall) si troveranno ad affrontare una gigantesca avventura in giro per la Grande Mela. Basato su uno dei racconti più amati di sempre, Clifford insegnerà al mondo come amare SENZA MEZZE MISURE!

CLIFFORD – Il Grande Cane Rosso, il trailer

Oxford Murders – Teorema di un delitto: tutte le curiosità sul film

Il regista spagnolo Álex de la Iglesia si è affermato per i suoi film di carattere grottesco come Azione mutante, Il giorno della bestia e Ballata dell’odio e dell’amore. Nel 2008, invece, si è cimentato con il suo primo film in lingua inglese, ovvero Oxford Murders – Teorema di un delitto, un thriller solo apparentemente diverso dai suoi precedenti film, dove confluiscono infatti temi e idee di messa in scena frutto delle sue esperienze e passioni. In questo, inoltre, sono centrali alcuni teoremi matematici inerenti la complessità fenomenica del mondo e la responsabilità delle azioni umane.

Per il regista si tratta tuttavia di un deciso cambio di tono, passando dalle atmosfere da commedia nera a toni più cupi e drammatici. Si tratta inoltre di un film che è l’adattamento del romanzo La serie di Oxford, scritto dal matematico Guillermo Martinez e pubblicato nel 2003. Tradotto in numerose lingue, questo è stato un vero e proprio caso editoriale, unendo una vicenda da giallo a simboli e teoremi matematici, i quali si rivelano essere la chiave per la risoluzione del caso. Il film di de la Iglesia, tuttavia, non ha incontrato favori positivi da parte della critica, finendo con l’ottenere uno scarso successo.

Negli anni, però, i fan del regista e di questo particolare genere, hanno rivalutato il film, apprezzandolo tanto per la sua costruzione narrativa quanto per quella più propriamente estetica. Ad oggi è un piccolo cult capace di regalare sorprese e grandi riflessioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Oxford Murders – Teorema di un delitto: la trama del film

Protagonista del film è il giovane Martin, uno studente di matematica che dall’America si trasferisce a Oxford sperando di incontrare il suo scrittore preferito, il professor Arthur Seldom, grande esperto di numeri e logica. Il ragazzo spera infatti di poter ottenere di fare un dottorato con lui, un onore non per tutti. Quando finalmente i due si conoscono, il ragazzo resta particolarmente amareggiato dall’atteggiamento del suo idolo: l’anziano docente è infatti antipatico e molto egocentrico. Dopo tale incontro, Martin non è più convinto di voler proseguire i suoi studi con il professore, ma uno strano evento li costringerà a collaborare ancora per un po’.

I due, infatti, ritroveranno per caso il corpo esanime di una anziana signora che entrambi conoscono molto bene. Indagando sulla cosa, comprendono che si tratta di un vero e proprio omicidio, probabilmente legato a una serie di simboli matematici presenti sulla scena del crimine. La situazione si complica quando a questo seguono altri inspiegabili delitti che in un modo o in un altro hanno a che fare con Martin e il professore. Piccoli indizi che portano gli agenti di polizia a inserirli nella lista dei sospettati. I due, però, non si arrendono e continuano a cercare la verità, la quale si potrà ottenere solo decifrando tutti i simboli lasciati dall’assassino.

Oxford Murders - Teorema di un delitto film

Oxford Murders – Teorema di un delitto: il cast del film

Per il ruolo dello scontroso professor Arthur Seldom, il regista aveva inizialmente preso in considerazione il premio Oscar Michael Caine. Quando i due non riuscirono ad arrivare ad un accordo, un altro attore con cui il regista era interessato a lavorare era Jeremy Irons. La scelta, infine, ricadde però su Sir. John Hurt, negli ultimi anni visto in film come Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e Harry Potter e i Doni della Morte. L’attore si disse ben lieto di interpretare il protagonista di Oxford Murders, affascinato dalle teorie matematiche presenti nella storia. Nel film, inoltre, Hurt, che qualche anno prima aveva recitato in V per vendettaè protagonista di una scena in cui il suo personaggio fa dei riferimenti a Guy Fawkes e alla congiura delle polveri.

Nel ruolo di Martin, lo studente americano che gli si affianca nelle indagini, vi è invece Elijah Wood, da tutti ricordato per il ruolo di Frodo nella trilogia di Il Signore degli Anelli. Per prepararsi al ruolo, Wood studiò le teorie matematiche a cui si fa riferimento nel film, così da poter avere una miglior consapevolezza di ciò che accade e viene detto. Accanto a loro sono poi presenti gli attori Leonor Watling nei panni di Lorna, un’infermiera spagnola, e Julie Cox in quelli di Beth Eagleton, una musicista. La madre di questa, Julia Eagleton, è invece interpretata da Anna Massey. Sono poi presenti Dominique Pinon nel ruolo di Frank, Burn Gorman in quello di Yuri Ivanovich Pdorov, un matematico, e Alex Cox con il personaggio di Kalman, un matematico malato terminale.

Oxford Murders – Teorema di un delitto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Oxford Murders – Teorema di un delitto grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Taika Waititi alla regia dell’adattamento di The Incal, graphic novel di Jodorowsky e Moebius

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Taika Waititi è stato scelto per dirigere l’adattamento cinematografico di The Incal, la famosa graphic novel creata da Alejandro Jodorowsky e Moebius. Waititi firmerà anche la sceneggiatura, con Jemaine Clement e Peter Warren.

“I film e le graphic novel di Alejandro Jodorowsky hanno influenzato me e tanti altri per così tanto tempo. Sono rimasto sbalordito quando mi è stata data l’opportunità di dare vita ai suoi personaggi iconici”, ha detto Waititi.

Creato dal regista e scrittore Jodorowsky e dall’artista francese Moebius alla fine degli anni ’70, The Incal ha un pubblico devoto, ed è diventato la graphic novel di fantascienza più venduta della storia. Si tratta della base del “Jodoverse”, che comprende serie di fumetti best-seller come “The Metabarons” e “Megalex”.

La storia è incentrata su un investigatore privato, John Difool, che si imbatte in un artefatto mistico noto come Incal, un oggetto di grande potere ambito da molte fazioni in tutta la galassia. Quando Difool scopre i poteri e lo scopo dell’Incal, si unisce a un equipaggio scombinato e si imbarca in una missione per salvare l’universo.

Fonte

I Molti Santi del New Jersey: intervista ai protagonisti

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I Molti Santi del New Jersey: intervista ai protagonisti

Il regista Alan Taylor e i protagonisti Alessandro Nivola, Michael Gandolfini, Michela De Rossi e David Chase, hanno parlato di I molti santi del New Jersey, il film prequel sui Soprano che arriva nelle sale italiane il 4 novembre. Ecco la nostra intervista.

I Molti Santi del New Jersey: recensione del film prequel de I Soprano

Debutta al cinema il 04 novembre 2021 I molti santi del New Jersey, il tanto atteso prequel della pluripremiata serie HBO I Soprano diretto da Alan Taylor.  I molti santi del New Jersey è interpretato da Alessandro Nivola (“Disobedience”, “American Hustle – L’apparenza inganna”), il vincitore del premio Tony, Leslie Odom Jr. (“Hamilton” a Broadway, “Assassinio sull’ Orient Express”), Jon Bernthal (“Baby Driver – Il genio della fuga”, “The Wolf of Wall Street”), Corey Stoll (“First Man – Il primo uomo”, “Ant-Man”), Michael Gandolfini (la serie TV “The Deuce: La via del porno”), Billy Magnussen (“Game Night – Indovina chi muore stasera?”, “La grande scommessa”), John Magaro (“L’ultima tempesta”, “Not Fade Away”), Michela De Rossi (“La terra dell’abbastanza,” la serie TV “I topi”) con il vincitore dell’Emmy, Ray Liotta (la serie TV “Shades of Blue”, “Quei bravi ragazzi”) e la candidata all’Oscar Vera Farmiga (“Tra le nuvole”, i film “The Conjuring”).

Il film è ambientato negli esplosivi anni ’60, nell’epoca delle rivolte di Newark (New Jersey) e degli scontri violenti tra la comunità afroamericana e quella italiana. E in particolare, è tra i gangster dei rispettivi gruppi, che la pericolosa rivalità diventa particolarmente letale. New Line Cinema presenta, in associazione con Home Box Office, una produzione Chase Films: ” I Molti Santi del New Jersey”. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures. In Italia il film uscirà al cinema domani, giovedì 4 Novembre 2021.

Alan Taylor (“Thor: The Dark World”), che ha vinto un Emmy per la regia de “I Soprano”, ha diretto il film da una sceneggiatura del creatore della serie David Chase, e Lawrence Konner, basata sui personaggi creati da Chase. La produzione è di Chase e Konner mentre Michael Disco, Richard Brener, Nicole Lambert e Marcus Viscidi sono i produttori esecutivi. La squadra creativa di Taylor che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Kramer Morgenthau (“Creed II”, “Thor: The Dark World”), lo scenografo Bob Shaw (“The Wolf of Wall Street”, “I Soprano”), il montatore nominato all’Oscar Christopher Tellefsen (“L’arte di vincere”, “A Quiet Place- Un posto tranquillo”) e la costumista Amy Westcott (“The Wrestler”, “Il cigno nero”).

I molti santi del New Jersey è stato girato tra il New Jersey e New York, e nel film sono presenti diversi personaggi famosi della serie originale che ha ispirato il film. Andata in onda per sei stagioni, la serie “I Soprano” – ampiamente considerata come una delle più grandi e influenti serie drammatiche televisive di tutti i tempi – è stata premiata con 21 Primetime Emmy Award, cinque Golden Globe e due Peabody Award, solo per citare alcuni riconoscimenti.

Eternals non uscirà in Arabia Saudita a causa del supereroe gay

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Eternals non uscirà in Arabia Saudita a causa del supereroe gay

Eternals non uscirà in Arabia Saudita e in altri paesi arabi. La motivazione è che mostra per la prima volta sul grande schermo un eroe omosessuale. Quindi l’11 novembre, data prevista per l’uscita del film nelle regioni del Golfo, la pellicola di Chloé Zhao non arriverà ovunque previsto.

Fonti hanno confermato che, nonostante il film sia stato pubblicizzato in tutta la regione sui siti web di catene multiplex locali, trai quali anche il principale esercente locale Vox Cinemas, Eternals non verrà proiettato in Arabia Saudita e Kuwait. Tuttavia, i biglietti per il film sono attualmente disponibili per l’acquisto nei cinema Vox negli Emirati Arabi Uniti. Vox non ha risposto immediatamente alle richieste di commento.

Nel mondo arabo, i film che riguardano o contengono sesso, omosessualità e questioni religiose vengono regolarmente tagliati per rispettare le regole della censura. Ma in questo caso, sembra che la Disney non fosse disposta o, più probabilmente, non fosse capace di tagliare completamente il personaggio “incriminato”.

La regista Chloé Zhao ha dichiarato in diverse interviste di aver espresso alla Marvel il suo desiderio di non alterare il film, in cui, per la prima volta nella storia dei Marvel Studios, si vede una coppia dello stesso sesso.

Uscito in Italia il 3 novembre, il film arriverà entro la prossima settimana in tutto il mondo, con un’uscita USA prevista per il 5 novembre.

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

SING 2 – Sempre più forte, il secondo trailer

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SING 2 – Sempre più forte, il secondo trailer

Nelle prossime vacanze di Natale arriverà Sing 2 – Sempre più forte, nuovo capitolo del franchise animato di Illumination. Scritto e diretto nuovamente da Garth Jennings (Guida galattica per autostoppisti, 2005; Son of Rambow – Il figlio di Rambo, 2007; Sing, 2016) Sing 2 è una coloratissima commedia musicale d’animazione, sequel dell’omonimo film di successo, Sing, che vedeva un gruppo di animali organizzare una gara canora così da riportare il Moon Theatre al suo vecchio splendore e salvarlo dalla chiusura.

In Sing 2 – Sempre più forte i protagonisti dovranno abbandonare il Moon Theatre per esibirsi sul palco di una grande città. Il film segue sempre le imprese del koala Buster Moon e del suo cast, che ora deve concentrarsi sul debutto di un nuovo spettacolo al Crystal Tower Theatre nella luccicante Redshore City. I protagonisti dovranno anche intraprendere una missione per trovare la leggenda del rock Clay Calloway e convincerlo a tornare sul palco.

Riusciranno i personaggi di Sing 2 – Sempre più forte a tirarlo fuori dal suo isolamento?

A prestare la voce ai personaggi del film sarà un cast davvero stellare, sia nella versione originale che in quella doppiata, entrambe proposte al Torino Film Festival.

SING 2 – Sempre più forte aprirà il 39° Torino Film Festival

Nella versione originale il koala Buster è interpretato dal vincitore Oscar® Matthew McConaughey, Reese Witherspoon presta la sua voce alla maialina Rosita, Scarlett Johansson alla porcospina rocker Ash,  mentre il serioso gorilla Johnny avrà la voce di Taron Egerton, il timido elefante Meena quella di  Tory Kelly, il provocatorio porcellino Gunter di Nick Kroll. A interpretare la leggenda del rock, il leone Clay Calloway sarà invece Bono.

Il cast delle voci italiane è composto dal comico e attore Frank Matano, incredibilmente talentuoso proprio come il personaggio a cui presterà la voce, il brillante Darius!

Nel cast anche due giovani talenti, Jenny De Nucci, stella in ascesa, attrice, content creator, adorata dal pubblico giovane e meno giovane. Lei doppierà Porsha, una trendsetter, ballerina e cantante che non vede l’ora di brillare sul palco del nuovo spettacolo ideato da Buster Moon.

Valentina Vernia, TikTok star e ballerina, proprio come il personaggio a cui presterà la voce, ha conquistato il cuore dei più giovani dopo aver partecipato al talent AMICI. Valentina AKA Banana sarà la voce della strepitosa Nooshy che farà anche da coach a Johnny.
A completare gli assi dei doppiatori ci sarà anche Zucchero “Sugar” Fornaciari, una delle voci italiane più celebri e riconoscibili nel mondo, che riflette perfettamente il personaggio a cui andrà a prestare la voce, l’iconica rock star Clay Calloway.

Prodotto da Illumination Entertainment Sing 2 – Sempre più forte uscirà nelle sale italiane il 23 dicembre 2021 distribuito da Universal Pictures International Italy.

Spider-Man: i 10 migliori atti di coraggio di Peter Parker

Spider-Man: i 10 migliori atti di coraggio di Peter Parker

Ci sono diverse qualità che rendono grande un eroe e una delle più importanti è sicuramente il coraggio. Spider-Man ha dimostrato più e più volte di essere coraggioso, ed è per questo che è considerato uno dei grandi eroi mai esistiti. Il personaggio è apparso in ben dieci live action (sia da solista che come parte di un ensemble) e nel corso delle sue varie apparizioni al cinema ha dimostrato in varie occasioni di essere non solo spericolato, ma anche assai temerario.

Affrontare Thanos (Avengers: Infinity War/Avengers: Endgame) 

Non appena Peter ha saputo cosa stesse accadendo in Avengers: Infinity War, è entrato subito in azione senza mai esitare. Subito si è reso conto della minaccia contro cui si sarebbe dovuto battere, ossia Thanos. Nonostante l’enorme pericolo rappresentato dal Titano Pazzo, Peter decide di affrontare nuovamente Thanos. In Avengers: Endgame, infatti, Peter si unisce agli eroi che sono tornati dal Blip nello scontro finale.

Thanos è certamente una forza da non sottovalutare, in assoluto la più grande minaccia che Spidey avesse mai affrontato fino a quel momento. Eppure, Peter è rimasto in piedi e ha combattuto la sua battaglia come qualsiasi eroe dovrebbe fare, anche se la prima volta ha subito una brutale sconfitta. 

Sacrificare la sua felicità (Spider-Man)

Peter Parker sa quanto sia importante il sacrificio. Sa anche che, a volte, il sacrificio è qualcosa di più che mettere in gioco la tua stessa vita. In Spider-Man di Sam Raimi, Peter è perdutamente innamorato di una ragazza che, secondo la prospettiva del nostro eroe, non sa nemmeno che lui esiste. Alla fine, però, Mary Jane fa ciò che Peter ha sempre sognato: gli confessa il suo reciproco amore.

Peter è costretto a prendere la difficile decisione di rifiutarla, anche se sa quanto sarebbe felice insieme a lei. Perché lo fa? Perché sa bene che se i suoi nemici scoprissero chi è, Mary Jane sarebbe in pericolo. Si tratta di un momento perfetto, in cui Spider-Man mette la vita degli altri davanti alla sua, dimostrando che il sacrificio è una delle più importanti lezione di vita che il personaggio ci abbia mai insegnato.

Affrontare Rhino (The Amazing Spider-Man 2) 

La sofferenza per una tragica perdita non è facile da gestire, soprattutto quando si incolpa se stessi per quanto accaduto. Questo è esattamente ciò che accade a Peter quando si incolpa per la morte di Gwen in The Amazing Spider-Man 2. Dopo la morte della ragazza, infatti, decide di appendere la maschera al chiodo e ritirarsi dalla lotta contro il crimine. Continua a sentirsi come se avesse preso la decisione giusta, fino a quando Rhino non va su tutte le furie, costringendo Peter ad abbandonare il suo pensionamento anticipato.

Questo momento è un atto di puro coraggioso, non a causa della lotta in sé, ma perché Peter deve superare il suo conflitto interiore in nome di un bene superiore. Mettere da parte i suoi sentimenti e compiere il suo destino è una testimonianza del fatto che, alla fine, il film non è così male come i fan di Spider-Man vogliono far credere.

Battersi contro Bone Saw (Spider-Man)

Prima che Peter comprenda appieno i suoi poteri, decide di usarli a suo vantaggio e guadagnare un po’ di soldi facili nel mondo del wrestling. Dopo numerosi avvertimenti, si rende davvero conto di aver sottovalutato la situazione quando si accorge di ciò che resta degli avversari di Bone Saw. A questo punto della storia, Peter non ha idea di cosa sia veramente capace, quindi, per quanto ne sa, Bone Saw potrebbe farlo fuori con estrema facilità.

Tuttavia, nonostante queste riserve, Peter decide comunque di affrontare l’avversario, uscendone vittorioso. La maggior parte delle persone si sarebbe ritirata quasi subito, ma non Peter Parker. Anche se era lì esclusivamente per soddisfare un bisogno egoistico, questo gesto dimostra ancora una volta che Peter è una persona davvero coraggioso, anche se forse troppo ingenua.

Affrontare Avvoltoio (Spider-Man: Homecoming) 

Una cosa che rende l’interpretazione di Tom Holland una delle più accurate di Spidey rispetto ai fumetti Marvel, è senza dubbio il suo entusiasmo da adolescente. Se qualcuno giovane come Peter ottenesse fantastici poteri, sarebbe entusiasta all’idea di usarli, di mettersi alla prova e di battere i suoi nemici. Per questo motivo, Peter accetta di combattere, spesso però senza comprendere appieno la situazione.

Anche quando si rende conto di quanto siano pericolose le cose, sceglie comunque affrontare la minaccia a testa alta. Quando Tony lo priva del suo suo costume avanzato, Peter afferma di non essere nulla senza di esso. Pur credendo che la sua parte migliore gli sia stata portata via, continua a inseguire Avvoltoio nel tentativo di eliminarlo. Questo atto di coraggio dimostra che Peter è molto più di un semplice costume, e lo dimostra non solo a se stesso, ma anche a Tony e al pubblico.

Rivelare la sua identità (The Amazing Spider-Man) 

In una delle scene più emozionanti di The Amazing Spider-Man, Peter viene messo alle strette dalla polizia e costretto a rivelare la sua identità al Capitano Stacy, il padre di Gwen, la ragazza di cui è innamorato, quindi sa esattamente chi ha di fronte. Avrebbe potuto metterlo al tappeto o semplicemente fuggire, ma il gesto di rivelare la sua identità dimostra che si fida di lui e che è abbastanza coraggioso da correre il rischio.

Se le cose dovessero andare male, Stacy sa esattamente dove trovare Peter, ma quest’ultimo corre il rischio sperando che il Capitano lo lasci andare per salvare sua figlia, cosa che alla fine accade, dal momento che Stacy ha compreso il senso di giustizia del ragazzo.

Il suo atto di fede (Spider-Man) 

Dopo che Peter viene morso da un ragno radioattivo, inizia a notare dei cambiamenti. Tra questi, ci sono le capacità di strisciare sui muri e di sparare ragnatele dal polso. Peter non ha idea di cosa aspettarsi da questi strani poteri, eppure è costretto a compiere un vero e proprio atto di fede.

Lancia una ragnatela e scende da un edificio alto, dondolandosi per la prima volta. Per molti potrebbe essere stato un gesto stupido: ovviamente Peter non poteva sapere se la ragnatela avesse o meno resistito. Tuttavia, è anche una prima dimostrazione del suo immenso coraggio. Questo piccolo gesto avrebbe cementato l’arco narrativo del personaggio e, in prospettiva, contribuito a salvare innumerevoli vite future.

Affrontare Mysterio (Spider-Man: Far From Home)

Nonostante abbia subito un’umiliante sconfitta per mano di Mysterio in Spider-Man: Far From Home, Peter lo insegue e lo affronta a testa alta. Peter sa che Beck non solo ha accesso alla tecnologia dell’illusione progettata dal compianto Tony Stark, ma ora ha anche le mani su alcuni droni mortali che Peter gli ha dato perché indotto con l’inganno. Spider-Man riesce comunque a superare le difese di Mysterio e a trovarsi accia a faccia con lui.

Usa il suo “Peter Tingle” appena scoperto per separare l’illusione dalla realtà, e di cui si rende conto quando Mysterio cerca di sparargli un ultimo colpo. Peter ha mostrato un immenso coraggio presentandosi al cospetto del suo nemico per la rivincita, anche se Mysterio aveva un altro asso nella manica che Peter deve ora affrontare. 

Fermare un treno in corsa (Spider-Man 2) 

Subito dopo aver riottenuto i suoi poteri, Peter deve affrontare una delle battaglie più difficili che abbia mai affrontato. Affronta Doc Ock e la battaglia li porta su un treno. Dopo una feroce colluttazione, Doc Ock distrugge i freni del treno, che sta accelerando verso una zona di scarico. Peter deve trovare un modo per costringere il treno a fermarsi, o tutti a bordo precipiteranno, andando incontro alla morte. 

Oltre a questo, Peter è stato smascherato, aggiungendo una posta in gioco ancora più alta ad una scena già di per sé molto intensa. Spider-Man mette in gioco la propria vita per salvare quelli a bordo, rendendosi protagonista di una delle migliori scene nella storia dei cinecomic. Spider-Man 2 è stato definito uno dei migliori sequel e uno dei migliori film di supereroi di sempre e, in base a questa scena, non è difficile capire perché. 

Intrappolato senza poteri (Spider-Man 2)

Un punto chiave della trama di Spider-Man 2 è che Peter ha perso i suoi poteri. All’inizio, la prende come una cosa positiva, in quanto può concentrarsi maggiormente sulla sua vita personale. Questo finché non scopre che, in fondo, è ancora un eroe, anche se non riesce a fermare più neanche una semplice rapina. La situazione arriva al culmine quando rimane intrappolato in un edificio in fiamme per salvare una bambina.

Se avesse avuto dei poteri, sarebbe stata una passeggiata. Invece, mette a rischio la sua stessa vita come non aveva mai fatto prima, poiché l’incidente avrebbe potuto porre fine alla sua vita. Ciò che rende questa scena così potente e coraggiosa è che Spider-Man non ha salvato quella bambina (o almeno, non solo lei), ma ha salvato Peter Parker. 

IRISH FILM FESTA Silver Stream, dal 5 al 7 e dal 12 al 14 novembre 2021

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IRISH FILM FESTA completa la sua proposta streaming per il 2021 con quattro nuovi lungometraggi: i film, tutti in lingua originale con sottotitoli in italiano, saranno disponibili gratuitamente secondo un programma articolato in due parti, da venerdì 5 a domenica 7 novembre, e da venerdì 12 a domenica 14 novembre.

Come già lo scorso marzo, i film di IRISH FILM FESTA Silver Stream vengono presentati, in partnership con l’Irish Film Institute (IFI) di Dublino, sulla nuova piattaforma IFI International, riservata ai festival di cinema irlandese che operano a livello internazionale.

Il programma di questa nuova iniziativa online di IRISH FILM FESTA prevede due documentari, Gaza di Garry Keane e Andrew McConnell, e Violet Gibson: The Irish Woman Who Shot Mussolini di Barrie Dowdall; e due commedie, A Bump Along the Way di Shelly Love e Poster Boys di Dave Minogue.

«Dopo lo streaming primaverile e l’arena estiva, con il Silver Stream autunnale completiamo le iniziative di IRISH FILM FESTA per l’anno in corso. Un’annata diversa, sicuramente frammentata ma anche sperimentale, che ci ha permesso di raccogliere idee e progettare una nuova IRISH FILM FESTA a partire – lo speriamo davvero – già dal marzo prossimo. Nel frattempo, in questa nostra proposta autunnale si alternano documentari e commedie, impegno e leggerezza. Tutti film di produzione irlandese e nordirlandese, ma con ambientazioni geografiche che in un paio di casi potrebbero sorprendere», commenta il direttore artistico Susanna Pellis.

GAZA di Garry Keane e Andrew McConnell 

Un documentario irlandese dedicato alla vita quotidiana di chi abita nella Striscia di Gaza: l’idea è di Garry Keane, filmmaker e direttore della fotografia, e Andrew McConnell, fotografo specializzato in reportage da zone di conflitto e in particolare dal Medio Oriente. 

I due autori, entrambi originari dell’Irlanda nord-occidentale, scelgono la struttura del racconto corale: Gaza traccia un delicato affresco su un’umanità assediata, gente normale che vive una vita piena nonostante le macerie causate dal perenne conflitto.

La produzione è di Fine Point Films, una società di Belfast molto attiva nel settore del documentario non solo in Irlanda ma anche a livello internazionale: tra i loro titoli ricordiamo Bobby Sands: 66 Days e Hear My Voice di Brendan J. Byrne, entrambi presentati nelle scorse edizioni di IRISH FILM FESTA, e i documentari di Alex Gibney Mea Maxima Culpa e No Stone Unturned.

A BUMP ALONG THE WAY di Shelly Love

La brillante commedia A Bump Along the Way ha fatto guadagnare alla regista Shelly Love – nata in Scozia da genitori nordirlandesi, un passato come coreografa e performer – il premio per la migliore opera prima al Galway Film Fleadh.

Derry, Irlanda del Nord: la quarantenne Pamela, già madre single di una ragazza adolescente, resta incinta dopo l’avventura di una notte. La gravidanza inaspettata fa esplodere il conflitto tra madre e figlia, portandole però anche a raggiungere una nuova consapevolezza del proprio ruolo in famiglia e nella comunità in cui vivono.

Protagonista del film, nel ruolo di Pamela, è la cantante e attrice Bronagh Gallagher, che ricordiamo in The Commitments, Pulp Fiction, Grabbers; mentre la figlia Allegra è interpretata dalla giovane emergente Lola Petticrew (Dating Amber a fianco di Fionn O’Shea, il thriller Shadows diretto dall’italiano Carlo Lavagna).

VIOLET GIBSON: THE IRISH WOMAN WHO SHOT MUSSOLINI di Barrie Dowdall

Nel 1926, a Roma, la quarantanovenne aristocratica irlandese Violet Gibson si fece largo attraverso una folla entusiasta per sparare al dittatore fascista Benito Mussolini: la pallottola colpì Mussolini solo di striscio, non riuscendo quindi a cambiare, come avrebbe potuto, il corso della Storia. Una vicenda poco nota, raccontata in questo docu-drama che si basa sul libro di Frances Stonor Saunders, “La donna che sparò a Mussolini”, pubblicato in Italia da LEG Edizioni.

Il regista Barrie Dowdall, attivo da anni nel documentario, ha affidato il ruolo di Violet Gibson ad Olwen Fouéré, l’attrice e performer irlandese di origini bretoni nella cui vasta e prestigiosa filmografia compaiono anche This Must Be the Place di Paolo Sorrentino e The Survivalist di Stephen Singleton (visto ad IFF nel 2016). La voce narrante nel docu-drama è di Kate O’Toole.

POSTER BOYS di Dave Minogue

Un folle road movie che attraversa l’Irlanda: quando Al, trentenne, single e depresso, si trova costretto a badare al saccente nipote di dieci anni per un’intera settimana, la sua vita e il suo lavoro sono messi a rischio; così, nel tentativo di salvare il salvabile, Al decide di rubare un vecchio camper e si mette in viaggio con il nipote.

Realizzato con un piccolissimo budget e presentato con successo al Galway Film Fleadh, Poster Boys è il primo film scritto e diretto da Dave Minogue, che per il ruolo del giovanissimo Karl ha scritturato il suo vero nipote, Ryan Minogue-Lee.

Dave Minogue era il produttore di The Wiremen, il cortometraggio d’animazione di Jessica Patterson vincitore della nostra IRISH FILM FESTA in short nel 2020.

MODALITÀ DI VISIONE

I film di IRISH FILM FESTA Silver Stream saranno disponibili singolarmente per la visione in streaming da venerdì 5 a domenica 7 novembre (Gaza e A Bump Along the Way) e da venerdì 12 a domenica 14 novembre (Violet Gibson e Poster Boys) sulla piattaforma di video on demand IFI International.

Dal momento del noleggio, il film resta accessibile per 72 ore; una volta iniziata la visione, gli spettatori hanno 48 ore per completarla.

La visione è possibile solo dall’Italia.

Gli spettatori possono prenotare i biglietti gratuiti, fino a esaurimento, a questo link.

L’edizione online IRISH FILM FESTA Silver Stream è realizzata con il sostegno dell’Ambasciata d’Irlanda in Italia e di IFI International. Media partner dell’iniziativa è Film TV. 

La piattaforma streaming IFI International è un progetto dell’Irish Film Institute. Realizzato con il sostegno di Culture Ireland, il servizio si aggiunge alle attività dell’ente per la promozione del cinema irlandese presso il pubblico internazionale.

Sean Penn: 10 cose che non sai sull’attore

Sean Penn: 10 cose che non sai sull’attore

Sean Penn è unanimemente considerato uno degli interpreti più talentuosi e camaleontici oggi in circolazione, capace di dar vita ad interpretazioni intense che gli hanno permesso di ottenere i massimi riconoscimenti dell’industria. Ruolo dopo ruolo Penn ha provato la propria grandezza, attirando su di sé le attenzioni anche per via del suo fascino dannato e della sua burrascosa vita privata. Ecco 10 cose che non sai di Sean Penn.

Sean Penn: i suoi film

1. Ha recitato in celebri pellicole. Penn debutta al cinema con il film Taps – Squilli di rivolta (1981), per poi recitare in Fuori di testa (1982), Colors – Colori di guerra (1988), Vittime di guerra (1989) e Carlito’s Way (1993). Ottiene poi grande notorietà grazie al ruolo in Dead Man Walking (1995), per poi continuare ad affermarsi grazie a film come She’s So Lovely (1997), Bugie, baci, bambole & bastardi (1998), La sottile linea rossa (1998), Amori e disaccordi (1999), Prima che sia notte (2000), Mi chiamo Sam (2001). La consacrazione arriva poi con Mystic River (2003), e negli anni successivi continuerà ad affermarsi in ruoli come 21 grammi (2003), The Interpreter (2005), Tutti gli uomini del re (2006), Milk (2008), The Tree of Life (2011), This Must Be the Place (2011), Gangster Squad (2013), I sogni segreti di Walter Mitty (2013), The Gunman (2015), Il professore e il pazzo (2019), Flag Day (2021), Licorice Pizza (2021).

2. Ha scritto, diretto e prodotto alcuni noti film. Penn esordisce alla regia con il film Lupo solitario (1991), da lui anche scritto. Dirigerà poi 3 giorni per la verità (1995), La promessa (2001) e Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007), che gli permette di ottenere ottimi riconoscimenti di pubblico e critica come regista. Nel 2016 torna dietro la macchina da presa per realizzare il film Il tuo ultimo sguardo, con gli attori Javier Bardem e Charlize Theron. Per ogni suo film Penn ha partecipato anche alla sceneggiatura o alla produzione, distinguendosi come personalità poliedrica. Nel 2021 porta al Festival di Cannes il suo nuovo film da regista, Flag Day, dove dirige anche la figlia Dylan Penn.

3. Ha vinto due premi Oscar. Nel corso della sua ricca carriera, Penn ha ricevuto un totale di cinque nomination come miglior attore protagonista al premio Oscar. Le prime furono per i film Dead Man Walking, Accordi e disaccordi e Mi chiamo Sam. Successivamente, nel 2004 l’attore vince per la prima volta il premio per il suo ruolo in Mystic River, ripetendosi nel 2009 per il film Milk.

Sean Penn: Charlize Theron, la fidanzate e i figli

4. Ha avuto relazioni con note attrici. Penn è inoltre celebre per le sue diverse relazioni avute con attrici. Negli anni Ottanta è infatti stato brevemente fidanzato con Pamela Springsteen, conosciuta sul set di Fuori di testa, Elizabeth McGovern, conosciuta sul set di In gara con la luna, e Susan Sarandon. Nel 2011 ha avuto una breve relazione con Scarlett Johansson, mentre dal 2014 al 2015 ha invece avuto una relazione con l’attrice Charlize Theron. Nel 2016 si è invece legato a Leila George, figlia degli attori Greta Scacchi e Vincent D’Onofrio, che ha sposato il 30 luglio 2020. La coppia ha però divorziato il 15 ottobre 2021.

5. È stato sposato con una celebre collega. Dopo sette anni di fidanzamento, nel 1996 l’attore sposa l’attrice Robin Wright, celebre per il suo ruolo nella serie House of Cards. La coppia ha avuto due figli, Dylan Frances e Hopper Jack, nati rispettivamente nel 1991 e nel 1993, e ha cercato di mantenere una certa riservatezza per quanto riguardava la loro vita privata. Nel 2007 annunciano però la separazione, e nonostante diverse riconciliazioni annunciano definitivamente il divorzio nel 2010.

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Sean Penn e El Chapo

6. È stato al centro di un’accesa polemica. Nel gennaio del 2016 l’attore ha dato vita ad una polemica nei suoi confronti per via della sua intervista segreta al latitante narcotrafficante messicano Joaquin Guzmán, noto con il soprannome di El Chapo. Questi è stato successivamente catturato, ma Penn fu accusato di non aver collaborato con la giustizia nella sua cattura, nonostante ne conoscesse la posizione.

Sean Penn e Madonna

7. È stato sposato con la celebre cantante. Nel 1985 l’attore attira diverse attenzioni sulla sua vita privata per via del matrimonio con l’attrice e cantante Madonna, conosciuta sul set del film Shangai Surprise, dove entrambi recitavano. La cantante dedicò a Penn anche l’album True Blue, dove lo definisce “il ragazzo più cool dell’universo”.

8. Hanno avuto una relazione turbolenta. La loro relazione è tuttavia segnata da eventi burrascosi, con Penn accusato in diverse occasioni anche di violenza domestica. Nel 1989, infine, firmano le carte per il divorzio. Anche in seguito alla loro separazione, tuttavia, i due non hanno mancato di manifestarsi affetto, lasciando intendere che vi è stata una riconciliazione nei loro rapporti.

Sean Penn in Milk

9. Per il ruolo è stato trasformato con il trucco. Per dar vita ad Harvey Milk, primo gay dichiarato ad essere eletto ad una carica politica negli Stati Uniti, Penn si è sottoposto ad un trucco che gli ha permesso di acquisire maggior somiglianza con il personaggio. Questo prevedeva un naso e dei denti finti, come anche delle apposite lenti a contatto e una diversa acconciatura.

Sean Penn: età e altezza

10. Sean Penn è nato a Santa Monica, in California, Stati Uniti, il 17 agosto 1960. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Yaya e Lennie – The Walking Liberty, recensione del film di Alessandro Rak

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Yaya e Lennie sono come la libertà quando cammina, che non le puoi dire dove deve o dove non deve andare. Così dice zia Claire, con la sua tenera e dolente voice over, mentre accompagna con lo spirito questi figli adottivi che camminano verso la Terra della Musica, “dove il tempo si è dimenticato di passare”.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty, la storia

Così Alessandro Rak sceglie di raffigurare i suoi splendidi nuovi protagonisti, in Yaya e Lennie – The Walking Liberty, al cinema distribuito da Nexo soltanto dal 4 al 7 novembre. La storia è quella di una ragazzina molto sveglia e un po’ brusca e del suo amico tanto tardo quanto forzuto e imponente, una meraviglia della natura. Si muovono nella giungla che, a seguito di una catastrofe non ben specificata, ha preso il sopravvento sulla città, in un non luogo che potrebbe essere Napoli, ma che potrebbe anche rappresentare tutti i posti del mondo, in un futuro distopico in cui a seminare il terrore in mezzo alla natura selvaggia è l’Istituzione, una forza militarizzata che rastrella tutti i giovani per arruolarli nei suoi ranghi, per dar loro regole e imporsi con la forza.

Yaya e Lennie sono soli, dopo la morte di zia Claire, due ragazzini che passando da un rifugio all’altro, a caccia di cibo e di sopravvivenza, con il sogno di raggiungere un posto da poter chiamare casa. Yaya e Lennie sono liberi, senza padroni, con poche regole che servono a rimanere in vita, si bastano eppure sono in pericolo. Yaya e Lennie sono nati sbagliati e fanno sogni sbagliatiquelli che moriranno di quello che gli piace. Fino a che non incrociano l’Istituzione, che vuole catturarli.

Un inno alla libertà

The Walking Liberty è un inno alla libertà, quella fisica e mentale, che appartiene ai nostri giovani e ammaccati eroi, ma anche quella creativa, grazie alla quale Alessandro Rak porta su grande schermo, con la squadra di professionisti della Mad Entertainment, un esperimento visivo unico, in cui l’immagine appare composta da strati sovrapposti di impressioni, di texture, in movimenti continui e avvolgenti che catapultano lo spettatore nella foresta, sotto le stelle, in mezzo agli animali che si aggirano liberi per le fratte. 

La libertà di Rak è anche drammaturgica: il film non segue quasi nessuna delle regole narrative canoniche, eppure ha una potenza emotiva rara, genera un trasporto emozionale e un legame intimo con i protagonisti da lasciar cadere qualsiasi perplessità su strutture e canoni. E gran parte di queste suggestioni sono raggiunte anche grazie alla musica, alle canzoni che irrompono cariche di malinconia dentro alle immagini, musiche composte dallo stesso Rak, che ancora una volta si fa aiutare, collabora, condivide il suo genio con altri artigiani di sogni che alla fine del film, in una delle sequenze di titoli di coda più belle di sempre, compaiono tutti come gli “artisti” che hanno realizzato il film. Senza gerarchie, in una felice comune di creatività.

Di natura e di libertà

Dopo la musica e la pioggia de L’arte della felicità, il sangue e la cenere di Gatta Cenerentola, sono la natura e la libertà a prendere forma sullo schermo grazie al genio di Alessandro Rak che, forse involontariamente, sembra suggerire anche un messaggio ambientalista molto forte e attuale, un avvertimento di tutela nei confronti di quella Terra che ci accoglie, ci nutre e ci custodisce come suoi figli e che l’Istituzione vuole sventrare per trarne profitto e alimentare la macchina dell’industria. 

La metafora immediata del film viene poi condita da personaggi memorabili, non solo Yaya e Lennie, che hanno le voci di Fabiola Balestrieri e Ciro Priello, ma anche Rospoléon, leader di un gruppo di guerriglieri straordinariamente somigliante a Maradona e con la voce inconfondibile di Francesco Pannofino, che dopo aver salvato i nostri dalle grinfie dell’Istituzione, decide, con la sua scapestrata banda, di fare la rivoluzione e mettere in ginocchio il tiranno. 

Yaya e Lennie - The Walking LibertyMa sui rumori delle trivelle, sullo scoppio degli spari, sul parapiglia di assalitori e vittime, si ergono due voci a sovrastare ogni cosa, da una parte quella di Charlie Chaplin con il suo discorso all’umanità da Il grande dittatore, la voce di quelli che ancora lottano, resistono e sperano, dall’altra quella di zia Claire (Lina Sastri), la voce di una Madre Natura che non smette mai di proteggere i propri figli, di accompagnarli nella loro corsa verso la libertà.

Yaya e Lennie – The Walking Liberty è travolgente, riempie gli occhi di meraviglia e lascia il cuore in tumulto. La migliore prova alla regia di Alessandro Rak (e della sua squadra di artisti), fino a oggi.

Kirsten Dunst: 10 cose che non sai sull’attrice

Kirsten Dunst: 10 cose che non sai sull’attrice

Nota e apprezzata per la sua versatilità, l’attrice Kirsten Dunst ha negli anni recitato tanto in celebri blockbuster quanto in premiati film d’autore, affermandosi sia ad Hollywood che presso le cinematografie europee. Grazie alla sua rappresentazione di personaggi complessi ha infine potuto provare le sue doti, ottenendo riconoscimenti di pubblico e critica.

Ecco 10 cose che non sai su Kirsten Dunst.

Kirsten Dunst: i film e le serie TV in cui ha recitato

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con il film New York Stories (1989), per poi recitare in Il falò delle vanità (1990) e Intervista con vampiro (1994), accanto a Brad Pitt e Tom Cruise. Il film le conferisce grande notorietà, permettendole di prendere parte a Piccole donne (1994), Jumanji (1995), Il giardino delle vergini suicide (1999), Bella da morire (1999), Ragazze nel pallone (2000), Spider-Man (2002), Mona Lisa Smile (2003), Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004), Spider-Man 2 (2004), Elizabethtown (2005), Marie Antoniette (2006), Spider-Man 3 (2007), Melancholia (2011), On the Road (2012), Upside Down (2012), I due volti di gennaio (2014), Il diritto di contare (2016), L’inganno (2017), Woodstock (2017) e Il potere del cane (2021).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attrice è comparsa diverse volte anche sul piccolo schermo, inizialmente per la serie Quando si ama (1990-1991), e in seguito è comparsa in alcune puntate di Sisters (1993), Star Trek: The Next Generation (1993), Il tocco di un angelo (1996), E.R. – Medici in prima linea (1996-1997) e Fargo (2015), dove ha ottenuto ottimi apprezzamenti per il suo ruolo di Peggy Blumquist. Nel 2019 recita invece nella serie On Becoming a God in Central Florida.

3. È stata nominata per importanti premi. Per il suo ruolo da protagonista nel film Melancholia, l’attrice ha vinto il prestigioso Prix d’interprétation féminine al Festiva di Cannes nel 2011. Per il suo ruolo nella serie Fargo ha invece conquistato nomination come miglior attrice ai premi Emmy e ai Golden Globe, vincendo poi un Critic’s Choice Award.

Kirsten Dunst ha un figlio di nome Ennis Howard Plemons

4. Ha avuto un figlio con l’attuale compagno. Sul set della serie Fargo, nel 2016, l’attrice conosce l’attore Jesse Plemons, celebre per il suo ruolo in Breaking Bad. Nel 2017 i due si fidanzano ufficialmente, dando alla luce un figlio di nome Ennis Howard Plemons nel maggio del 2018. Nel maggio del 2021, invece, è nato il loro secondo figlio, James Robert Plemons. La coppia si è poi dimostrata molto attenta a non condividere particolari dettagli della propria vita privata, affermando inoltre di non apprezzare particolarmente i social media e tenendosene alla larga.

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Kirsten Dunst in Jumanji

5. Ha avuto una parte nel noto film per ragazzi. Nel film del 1995 Jumanji, è possibile ritrovare l’attrice nel ruolo della giovane Judy Shepherd, orfana insieme a suo fratello e residente insieme a questi nella casa che un tempo fu dei Parrish. Sarà lei a ritrovare in soffitta il gioco chiamato Jumanji, riportando nel suo mondo Alan Parrish, interpretato da Robin Williams.

Kirsten Dunst in Spider-Man

6. Ha sostenuto il provino dopo la scelta del protagonista. Dopo aver saputo che l’attore Tobey Maguire era stato scelto per il ruolo di Peter Parker, l’attrice decise di candidarsi per un ruolo, desiderosa di poter collaborare con Maguire, attore che apprezza particolarmente. Dopo un mese dal suo provino, la Dunst fu richiamata per il ruolo di Mary Jane Watson.

7. Si è tinta i capelli. Bionda sin dalla nascita, l’attrice ha solamente indossato una parrucca di capelli rossi per il primo film della serie. Dopo essersi piaciuta, tuttavia, decise di ricorrere direttamente ad una tinta per i successivi due sequel, guadagnando anche quella libertà nei movimenti che la parrucca non le consentiva.

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Kirsten Dunst in Melancholia

8. Un noto regista l’ha raccomandata il ruolo. Alla ricerca di una protagonista per il suo film, il regista Lars von Trier ricevette come suggerimento da Paul Thomas Anderson, autore dei film Il petroliere e Il filo nascosto, di porre sotto casting la Dunst. In seguito ad una conversazione via Skype, questa venne poi effettivamente scelta per il ruolo, corrispondendo alle caratteristiche ricercate da von Trier.

9. Ha ascoltato più volte una canzone per prepararsi al ruolo. Incentrato sul tema della depressione, il film ha richiesto all’attrice una lunga preparazione. Per raggiungere lo stato d’animo ideale, inoltre, la Dunst ha affermato di aver ascoltato più e più volte il brano 10 Mile Stereo, dei Beach House. Questo è infatti solita farla piangere facilmente.

Kirsten Dunst: età e altezza

10. Kirsten Dunst è nata a Point Pleasant, nel New Jersey, Stati Uniti, il 30 aprile 1982. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Sebastian Koch: 10 cose che non sai sull’attore

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Sebastian Koch: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Sebastian Koch aspirava originariamente ad essere un musicista, ma crescendo ha capito che la sua vera vocazione era la recitazione. Seguendo quella passione, Koch è oggi uno degli attori tedeschi più apprezzati e noti a livello internazionale. Distintosi in numerosi film di successo, ha poi avuto anche una brillante carriera televisiva con serie particolarmente popolari.

Ecco 10 cose che non sai di Sebastian Koch.

Sebastian Koch: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica di Koch è iniziata con film come A Song of Love and Death – Gloomy Domenica (1999), Il depuato (2002) e Deadly deviazione (2004). La grande occasione arriva grazie a Le Vite degli Altri (2006), dove interpreta Georg Dreyman, scrittore teatrale e noto intellettuale. Da quel momento predne parte a noti film internazionali come Black Book (2006), Unknown – Senza identità (2011), con Liam Neeson, Die Hard – Un buon giorno per morire (2013), con Bruce Willis, Il ponte delle spie (2015), con Tom Hanks, The Danish Girl (2015), In nome di mia figlia (2016), Nebbia in agosto (2016), Sotto sequestro (2018) e Opera senza autore (2018).

2. È noto anche per diverse serie televisive. Sebastian Koch ha iniziato la propria carriera lavorando in televisione e dagli anni Novanta in poi ha preso parte a diverse miniserie e film. Ottiene l’attenzione del pubblico internazionale per la sua interpretazione al fianco di Catherine Deneuve nella miniserie Princesse Marie (2004), e per aver recitato con Gérard Depardieu e John Malkovich nella miniserie Napoléon (2002). Tra gli altri suoi altri progetti che approfondiscono le personalità ed i temi della storia della Germania, ha interpretato il ruolo di Claus Schenk Graf von Stauffenberg nel telefilm Stauffenberg – Attentato a Hitler (2004). Successivamente recita in titoli come Sea Wolf – Lupo di mare (2010), Camelot (2011), Homeland – Caccia alla spia (2015-2017), Il nome della rosa (2019) e The Defeated (2020).

3. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera Sebastian Koch ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti, tra cui una nomination agli International Emmy Award per aver interpretato il personaggio Wolf Larsen nella miniserie Sea Wolf – Lupo di Mare. È inoltre l’unico attore ad aver ottenuto il Premio TV due volte in un anno, per le sue interpretazioni in I Mann – Un secolo romano e La danza col diavolo. Per il suo ruolo di protagonista nel film Stauffenberg – Attentato a Hitler è invece stato candidato per il premio TV tedesca e il Premio Grimme e ha ricevuto il Golden Gong.

Sebastian Koch in Sea Wolf – Lupo di mare

4. Si è preparato a lungo per il suo ruolo. Nella miniserie Sea Wolf – Lupo di mare, adattamento dell’omonimo romanzo di Jack London, Koch interpreta Wolf Larsen, il quale con suo fratello Death Larsen si contende la stessa donna, vagando nei mari del sud a capo ognuno del proprio battello. Per assumere tale ruolo, Koch si è cimentato in diverse attività tipiche degli uomini di mare, al fine di poter apprendere al meglio questo contesto e poter risultare più realistico nella sua interpretazione. Dati i numerosi riconoscimenti ottenuti, egli sembra essere riuscito nel proprio intento.

Sebastian Koch, le sue fidanzate e Paulina Koch

5. Ha avuto diverse relazioni. Koch è notoriamente molto riservato circa la propria vita privata e ha sempre evitato di diffondere troppi dettagli a riguardo. Di certo c’è che l’attore sembra non essersi mai sposato, ma da una relazione con la giornalista Brigit Keller ha avuto una figlia, Paulina, nata nel 1995. In seguito alla rottura con la Keller, Koch ha avuto una relazione con l’attrice Carice van Houten durata dal 2005 al 2009.

6. Ha ottimi rapporti con sua figlia. Pur essendosi separato dalla Keller, Koch mantiene comunque ottimi rapporti con sua figlia Paulina. L’attore, infatti, è solito portarla con sé alle premiere dei suoi film o serie e sono molte infatti le foto che li ritraggono insieme in queste occasioni. Koch ha inoltre dichiarato di spendere quanto più tempo possibile insieme alla figlia, cercando dunque di essere un padre molto attento e presente.

Sebastian Koch Sea Wolf

Sebastian Koch è su Instagram

7. Ha un profilo sul social network. L’attore è presente su Instagram con un proprio account verificato il cui nome è @sebastiankochofficial. All’interno di questo Jackson vanta oltre 6 mila follower, ed è solito pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 60 e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.

Sebastian Koch e il teatro

8. Si è formato a teatro. Prima di iniziare a recitare per il cinema e la televisione, Koch ha principalmente calcato il palcoscenico teatrale. Egli si è infatti formato presso un’accademia della sua città, per poi esordire al teatro di Ulma e al teatro nazionale di Darmstadt. Nel 1990 debutta invece al celebre teatro Schiller di Berlino, recitando in varie opere. Intraprendendo poi la carriera cinematografica, abbandona il teatro per ritornarvi solo molti anni dopo, affermando di considerare sempre il palcoscenico come il suo primo grande amore.

Sebastian Koch: i suoi progetti futuri

9. Recitererà in alcune nuove serie. Attualmente l’attore è impegnato nelle riprese di una nuova serie televisiva dal titolo Your Honor, incentrata su un giudice incorruttibile che ha speso la sua vita a combattere il crimine e che vede crollare ogni suo valore nel momento in cui il figlio viene riconosciuto come colpevole di un caso particolare. Non è ancora noto il ruolo che Koch avrà nella serie. In seguito reciterà invece nei panni di Horst Faas in Nhiem, che racconterà la storia di un cineasta coinvolto negli orrori della guerra del Vietnam.

Sebastian Koch: età e altezza dell’attore

10. Sebastian Koch è nato il 31 maggio del 1962 a Karlsruhe, una città extracircondariale del Baden-Württemberg, in Germania. L’attore è alto complessivamente 1.82 metri.

Fonte: IMDb

 

Eternals: Chloé Zhao dubbiosa sulla prima scena di sesso del MCU

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Eternals: Chloé Zhao dubbiosa sulla prima scena di sesso del MCU

Sappiamo che Eternals è stato sempre concepito per essere qualcosa di molto diverso rispetto ai precedenti film del MCU. Al di là della storia e dei personaggi, il film sarà anche il primo del longevo franchise di successo a contenere una scena di sesso.

In una recente intervista con The Hollywood Reporter, la regista Chloé Zhao ha spiegato che la scena in questione, che vede protagonisti i personaggi di Sersi (Gemma Chan) e Ikaris (Richard Madden), faceva già parte del trattamento che aveva letto all’inizio. Tuttavia, a nutrire forti dubbi in merito ad essa, non era né la Disney né la Marvel, ma bensì la stessa Zhao.

“Quella scena era già nel trattamento che avevo letto all’inizio”, ha spiegato la regista. “Dovevamo raccontare una storia d’amore matura, una storia d’amore che abbracciava migliaia di anni, e non girare nessuna scena intima mi sembrava davvero innaturale. Eravamo tutti d’accordo.”

“Quando l’abbiamo realizzata e poi montata, l’abbiamo fatta vedere ad alcune persone per testare le loro reazioni”, ha aggiunto. “Tutti, anche quelli della Disney, hanno detto: ‘È una bellissima dimostrazione d’amore’, riferendosi non solo al modo in cui gli attori l’avevano recitata ma anche al modo in cui si adattava all’atmosfera e al punto in cui ci trovavamo con la narrazione. Tutti volevano inserirla. L’unica ancora dubbiosa ero io. Continuavo a ripetere: ‘Va bene? Possiamo farlo?’. Tutti hanno sostenuto quella scena fin dall’inizio.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Black Adam: il produttore non esclude un crossover con Wonder Woman

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In occasione della premiere di Red Notice, Hiram Garcia, produttore di Black Adam e frequente collaboratore di Dwayne Johnson, ha parlato dei piani per il futuro del personaggio nell’universo DC.

Come anticipato dal produttore, sia il personaggio di Black Adam che la Justice Society of America (che verrà ufficialmente introdotta nel film), avranno un ruolo importante nel franchise targato Warner Bros. “Quando fai qualcosa del genere, devi guardare all’intero DC Universe, nel suo insieme, perché con il nostro film non introduciamo soltanto Black Adam, ma diversi nuovi personaggi”, ha spiegato Garcia a Variety. “Abbiamo grandi ambizioni e grandi piani per ciò che vogliamo fare nell’Universo DC. Ci stiamo lavorando proprio ora.”

In Red Notice recitano insieme Dwayne Johnson e Gal Gadot. A quel punto la conversazione si è spostata su un possibile crossover tra i personaggi di Black Adam e Wonder Woman, che secondo Garcia sarebbe una delle priorità dello studio: “Dobbiamo vederli insieme in qualche modo. Prima o poi accadrà, ci stiamo lavorando”, ha spiegato. “Black Adam e Wonder Woman devono condividere lo schermo. Sarebbe fantastico. Onestamente, credo che Wonder Woman sia uno dei pochi supereroi che potrebbe affrontare faccia a faccia Black Adam.”

Nel corso della medesima intervista, Garcia ha anche rivelato di aver visto il primo taglio del cinecomic con The Rock: “Abbiamo appena visto il taglio del regista. Sono davvero eccitato. Da produttore, sogni che prima o poi avrai la possibilità di lavorare ad un film di supereroi. Ora che questa possibilità si è concretizzata, è veramente incredibile. Dopo aver visto il primo montaggio ci siamo resi conto di aver realizzato davvero qualcosa di speciale. I fan adoreranno questo film.”

Poi ha aggiunto: “Sarà un film molto divertente, anche se Black Adam è un tipo di antieroe molto diverso da quelli a cui siamo abituati. È molto diverso da Superman. È molto diverso da Shazam. È stato bello avere Dwayne Johnson nei panni di un personaggio del genere, un personaggio che prima d’ora non ha mai interpretato.”

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Deadpool 3, Ryan Reynolds aggiorna: “Stiamo lavorando sodo”

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Deadpool 3, Ryan Reynolds aggiorna: “Stiamo lavorando sodo”

I Marvel Studios hanno confermato che il terzo film del franchise di Deadpool introdurrà ufficialmente il personaggio all’interno del Marvel Cinematic Universe, ma da allora non è stato rivelato più nulla in merito all’attesissimo progetto.

Il protagonista del franchise, Ryan Reynolds, è attualmente impegnato con la promozione dell’action thriller Red Notice di Netflix ed è probabile che nei prossimi giorni verrà inondato di domande in merito al nuovo capitolo delle avventure del Mercenario Chiacchierone. Nel frattempo, già Variety ha avuto modo di parlare con l’attore sul red carpet dell’anteprima del film prodotto e distribuito dal colosso dello streaming.

Naturalmente, la celebre rivista ha chiesto a Reynolds aggiornamenti proprio in merito a Deadpool 3, ma l’attore non ha potuto rivelare molto. “Stiamo lavorando sodo”, ha detto. “Questo è tutto quello che posso dire. Non posso davvero parlarne, ma spero di poterlo fare presto.”

Ad agosto di quest’anno, il boss dei Marvel Studios Kevin Feige aveva rivelato a Comic Book che c’era già un lasso di tempo stabilito per l’uscita del film. Da allora, tuttavia, lo studio ha continuato a posticipare le uscite del suo calendario, mentre Reynolds ha deciso di prendersi una pausa temporanea dalla recitazione.

“Ad essere sinceri, i miei figli stanno crescendo e stanno crescendo più velocemente di quanto qualsiasi medico avrebbe previsto. Non voglio perdermelo”, ha aggiunto l’attore alla premiere di Red Notice in merito alla sua decisione di ritirarsi momentaneamente dalle scene. “Questo è più importante per me di qualsiasi film o qualsiasi altra cosa in questo momento.”

Tempo fa, a Collider, Ryan Reynolds aveva così parlato della collaborazione con Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin alla sceneggiatura (probabilmente Reynolds figurerà nei crediti in qualità di autore del soggetto). “È una sorta di processo quotidiano. Scrivere è un così: devi dedicargli tempo, andartene e poi rimetterti al lavoro. Sto collaborando con i Molyneux alla sceneggiatura ed è fantastico. Sono incredibilmente talentuosi e molto intelligenti. Comprendono alla grande quest’universo. Sanno come fare una cosa quando tutti si aspettano l’esatto contrario. Quindi è un processo molto, molto divertente.”

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

Agente Speciale 117 al Servizio della Repubblica – Allerta rossa in Africa nera: clip esclusiva

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I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection portano al cinema Agente Speciale 117 al Servizio della Repubblica – Allerta rossa in Africa nera, creata da Jean Bruce e precedente i noti romanzi di Ian Fleming sull’agente 007. AGENTE SPECIALE 117 AL SERVIZIO DELLA REPUBBLICA – Allerta rossa in Africa nera sarà nei cinema italiani a partire dall’11 novembre con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection dopo aver chiuso il Festival di Cannes.

https://www.youtube.com/watch?v=IyGWIRs0NDk

Terzo episodio della divertentissima trilogia, è diretto dall’acclamato regista Nicolas Bedos (La belle époque, Un amore sopra le righe) e dal Premio Oscar® Jean Dujardin nei panni dell’Agente Speciale 117, la migliore spia francese in servizio e l’unica capace di intraprendere una missione di spionaggio senza precedenti. Il film, sontuosa produzione da 19 milioni di budget, vede al fianco di Dujardin Pierre Niney nel ruolo di una giovane spia, Fatouu N’Diaye e Natacha Lindinger.

Agente Speciale 117 al Servizio della Repubblica – Allerta rossa in Africa nera, la trama

Il tempo passa, ma non per l’Agente Speciale 117. Siamo nel 1981 e la (peggior) miglior spia di Francia deve sventare un nuovo complotto internazionale. Il palcoscenico della crisi è il Continente Nero e il Presidente della Repubblica non può che affidare a lui una missione in cui ogni parola deve essere pesata e ogni gesto ponderato. Per aiutarlo a portare a termine il compito gli viene affiancato un giovane e promettente collega, l’agente speciale 1001.

Eternals, Gemma Chan sulla diversità del cast: “Spero diventi la norma”

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In una recente intervista con Digital Spy, l’attrice Gemma Chan, che in Eternals (da ieri nelle sale italiane) interpreta il ruolo di Sersi, ha parlato del cast multietnico e inclusivo del film, sottolineando che dovrebbe diventare la normalità.

Chan aveva già interpretato il ruolo di Minn-Erva in Captain Marvel del 2019. Tuttavia, nel cinecomic di Chloé Zhao interpreta un personaggio completamente nuovo, Sersi appunto, un’Eterna empatica con un’affinità per l’umanità che può manipolare la materia.

L’attrice ha fatto riferimento proprio allo storico casting di Brie Larson nel film dedicato a Carol Danvers, specificando che la progressione verso il cast eterogeneo di Eternals è, per lei, qualcosa di assolutamente naturale.

“Dall’uscita di Captain Marvel, il primo cinecomic con al centro una protagonista femminile, la fantastica Brie Larson, sono passati solo un paio di anni, ma tutto è avvenuto in maniera così naturale… È semplicemente giunto il momento”, ha dichiarato Gemma Chan. “La speranza è quella di arrivare a un punto in cui avere un cast diversificato come il nostro rappresenti la normalità e non qualcosa su cui discutere.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Iron Man 2: le critiche influenzarono l’approccio dei Marvel Studios ai sequel

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A quanto pare, sono state le recensioni di Iron Man 2 a cambiare l’approccio dei Marvel Studios nei confronti dei sequel dei film del Marvel Cinematic Universe. Come ricorda il libro di recente pubblicazione “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe” (via CBR), il sequel non è stato accolto dalla critica come il suo predecessore.

Laddove il primo Iron Man vanta un punteggio della critica “Fresh” del 94% su Rotten Tomatoes con una valutazione media di 7,7/10, Iron Man 2 vanta invece un “Fresh” del 72% tra i critici, con un punteggio medio di 6,5/10. Secondo i giornalisti: “Iron Man 2 non è propriamente la ventata d’aria fresca che era stato Iron Man. Tuttavia, questo sequel si avvicina al predecessore grazie a solide performance e a una trama ricca di azione.”

Secondo The Story of Marvel Studios, “la risposta della critica di Iron Man 2 spinge lo studio a prendersi una pausa. Soprattutto perché il desiderio di realizzare subito un nuovo Iron Man era venuta alla Marvel Entertainment, a New York. La lezione che i Marvel Studios hanno tratto dall’esperienza di Iron Man 2 è stata semplice ma di vitale importanza: al di là di tutto, assicurati sempre che ci sia una valida ragione creativa per fare un sequel.”

Il libro, tuttavia, riconosce alcuni “meriti significativi” che Iron Man 2 ha dato al più ampio MCU, tra cui “dare vita alla storia familiare di Tony Stark, alle sue complicate alleanze e ai suoi demoni personali”, oltre a introdurre Natasha Romanoff/Vedova Nera all’interno del franchise. Inoltre, il film ha dato origine ad un altro sequel, Iron Man 3, che tre anni dopo ricevette un’accoglienza più calorosa, nonostante la controversia sul famigerato colpo di scena del Mandarino.

Captain America: i dubbi di Kevin Feige sulla prima versione dello scudo

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Uno dei simboli più iconici di tutti i fumetti Marvel – e ovviamente del Marvel Cinematic Universe – è lo scudo di puro vibranio di Captain America. A quanto pare, la versione per il grande schermo dello scudo di Cap doveva essere assai diversa prima dell’intervento del presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige.

Interpretato da Chris Evans, Steve Rogers/Captain America ha fatto il suo debutto nel MCU nel film del 2011 Captain America: Il primo Vendicatore. Secondo il libro di recente pubblicazione: “The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe” (via CBR), Feige è rimasto colpito dal modo in cui il team di costumisti è riuscito a dare vita alla tuta del Captain America di Steve Rogers, lodando il fatto che sembrasse davvero “reale e credibile”. Per quanto riguarda lo scudo di Cap, invece, le cose andarono diversamente.

Apparentemente, Feige “non era così sicuro dell’aspetto dello scudo e suggerì di tornare al lavoro sul design per migliorarlo. All’inizio sembrava un bene di consumo, non durevole, molto liscio e vibrante”. Il co-produttore de Il primo Vendicatore, Stephen Broussard, ricorda che “lo stile dello scudo sembrava da cartone animato”.

Il libro continua spiegando che il character designer e concept artist dei Marvel Studios, Ryan Meinerding, “rivisitò lo scudo aggiungendo i rivetti, il cinturino in pelle, e donandogli un aspetto molto più vissuto. Il lavoro passò poi nelle mani del capo attrezzista Barry Gibbs e del suo team, che si occuparono di dare vita al nuovo scudo. Ma senza l’intervento di Feige in merito, che permise alla squadra di capire che c’erano delle evidenti modifiche da fare, probabilmente i fan si sarebbero ritrovati a discutere dell’iconica arma di Cap per tutte le ragioni sbagliate.”

La storia e l’eredità di Captain America nel MCU

Dopo Il primo Vendicatore, il Cap di Evans ha continuato a brandire il suo scudo in The Avengers, Captain America: The Winter Soldier, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War e Avengers: Endgame. L’arma è apparsa anche in altri film del MCU, come Spider-Man: Homecoming e Black Widow, ed è stata addirittura impugnata da Loki (travestito da Cap) in Thor: The Dark World. Lo scudo è apparso anche durante la prima stagione della serie ABC Marvel’s Agent Carter.

L’eredità di Steve Rogers e del suo scudo è stata parte integrante della trama della recente serie originale dei Marvel Studios The Falcon and the Winter Soldier, che alla fine si è conclusa con Sam Wilson/Falcon (Anthony Mackie) che ha reclamato lo scudo e ha assunto finalmente il mantello di Cap. Mackie riprenderà il ruolo nel quarto film in solitaria di Capitan America.

I Molti Santi del New Jersey: recensione del film prequel de I Soprano

Al di là dell’innegabile appeal che possa avere sul pubblico la scelta di lanciarlo come “prequel dell’innovativa e pluripremiata serie HBO I Soprano”, sin dal sottotitolo originale di “A Sopranos Story”, il film di Alan Taylor merita decisamente un credito maggiore. Per quanto in I Molti Santi del New Jersey siano presenti diversi personaggi delle sei stagioni della serie originale alla quale ci si è ispirati, riferimenti e connessioni non sono la sua forza principale.

La sceneggiatura, firmata del creatore della serie David Chase insieme a Lawrence Konner, spazia sul piano temporale e tematico per offrire al regista di Mad Men, Il trono di spade, Sex and the City e molti altri (inclusi Thor: The Dark World e Terminator Genisys) materia per realizzare molto di più di un gangster movie. I Molti Santi del New Jersey è una tragedia, ricca di humor e colpi di scena più che di violenza, che la Warner Bros. Pictures offre al pubblico italiano a partire dal 4 novembre 2021, dopo un passaggio alla Festa di Cinema di Roma 2021.

Sopranos e Molti Santi

Tutto si svolge a Newark – come da titolo originale, trasformato genericamente in New Jersey per i meno pratici della zona – raccontato in un momento nel quale la criminalità organizzata sfiorava il naive e le strade e le cronache erano infiammate dalla Guerra del Vietnam e dalla rivolta della comunità afroamericana. Considerata come è facile immaginare tanto dai locali quanto dagli immigrati italiani, impegnati nei propri affari. Roba da gangster, di basso cabotaggio, quelli dell’affresco folcloristico dinanzi al quale ci pone da subito il film, ponendo la prima pietra di una costruzione più ampia e solida, che vedremo svilupparsi via via.

È un gioco di specchi, che non nascondono completamente, ma distolgono l’attenzione. Come fa la voce narrante dell’ultimo dei Moltisanti che ci accoglie spoilerandoci il ruolo che avrà nella sua vita il tanto annunciato e atteso Tony Soprano. Che vediamo crescere all’ombra del vero protagonista della vicenda, il Dickie Moltisanti di un ottimo Alessandro Nivola, capace di rendere le molte ombre – nel male e (incredibilmente) nel bene – del vero Padrino di quella nicchia di anni ’60 particolarmente “esplosivi”.

Intorno a lui un incredibile e mai tanto carismatico Ray Liotta, nel doppio ruolo di “Hollywood Dick” e Salvatore “Sally” Moltisanti, e l’erede al trono di quel James Gandolfini che ci lasciò nel 2013 dopo una notte di eccessi e piaceri tra Trastevere e il centro di Roma. Gli occhi sono tutti per lui – nonostante un cast ben assortito e gestito impreziosito da Vera Farmiga, Leslie Odom Jr., Jon Bernthal, Nick Vallelonga, Corey Stoll e una Michela De Rossi che dalle prime piccole prove italiane sta ritagliandosi uno spazio anche a Hollywood – per il Michael Gandolfini chiamato a interpretare proprio il ruolo del padre, da giovane.

I Molti Santi del New Jersey film recensione
Copyright: © 2021 Warner Bros. Entertainment Inc.
Photo Credit: Barry Wetcher

I Molti Santi del New Jersey – Una storia di crescita, in tutti i sensi

Dopo questa prova siamo ancora più curiosi di rivedere il giovane per metà italiano, tre ottavi polacco e uno slovacco. Che non a caso ritroveremo prossimamente nel The Gray Man dei fratelli Anthony and Joe Russo, nel Cat Person di Susanna Fogel e in Disappointment Blvd., horror comedy diretta da Ari Aster e interpretata con lui da Joaquin Phoenix. Nella finzione, il futuro è suo, come viene ripetuto più volte e come la HBO ci ha già mostrato, per il resto vedremo. Di certo, qui si mostra in grado di tenere la scena in una storia che tra le ‘pieghe’ accennate riesce a parlare di questione nera, condizione femminile (anche in Italia, dove “si invecchia presto”, le donne vestono di nero e comandano i preti), obiezione di coscienza e della malinconia di non poter vivere di sogni propri ed emozioni sincere.

I Molti Santi del New Jersey ray liotta
Copyright: © 2021 Warner Bros. Entertainment Inc.
Photo Credit: Barry Wetcher

Il rapporto tra Nivola e Gandolfini cambia, continuamente, mentre i due personaggi crescono. E crescono le influenze e gli insegnamenti di una esistenza nella quale il dolore è norma, la morte un accidente, i piaceri passeggeri e da godere rapidamente, anche a costo di contravvenire a principi saldi quanto le ambiguità che li accompagnano. Non una vera e propria educazione siberiana, ma una rappresentazione riveduta e corretta del Sogno Americano. Come in molti han già fatto prima, ma che nella forma ibrida filmico-televisiva del presupposto acquista un’interessante aura, e forse trova una strada diversa per raggiungere gli spettatori.

Che potranno apprezzare le connessioni con la serie della quale sono stati a lungo fan o fare tesoro delle tante lezioni e perle di filosofia targate New Jersey, o farsi conquistare da una saga familiare dominata dalle assenze (di figure paterne e di riferimento, in primis) e dai rimpianti. Dove al crescendo dell’intreccio si associa l’approfondimento dei rapporti tra i diversi personaggi e delle loro caratterizzazioni. E nella quale a vincere su tutto – alla fine – sembra essere il dolore, che come Moltisanti insegna: “viene dal desiderare le cose”, “troppo” o “troppe” verrebbe da aggiungere in uno slancio didascalico.

Ultima Notte a Soho: intervista ai protagonisti

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Ultima Notte a Soho: intervista ai protagonisti

In occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2021, abbiamo incontrato i protagonisti di Ultima notte a Soho, film di Edgar Wright in arrivo nelle nostre sale il 4 novembre. Ecco la nostra intervista a Edgar Wright, Krysty Wilson-Cairns, Matt Smith, Anya Taylor-Joy e Thomasin McKenzie.

Ultima notte a Soho, recensione del film di Edgar Wright

Ultima notte a Soho, il nuovo film del regista Edgar Wright presentato Fuori Concorso alla 78esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel cast protagonisti Anya Taylor-Joy, Thomasin Harcourt McKenzie, Matt Smith, Terence Stamp, Diana Rigg, Rita Tushingham, Michael Ajao, Synnøve Karlsen

Una misteriosa connessione attraverso il tempo e spazio. Niente è come sembra nel thriller psicologico di Edgar Wright Ultima notte a Soho. Eloise (Thomasin McKenzie), un’aspirante stilista di moda, è misteriosamente in grado di entrare negli anni ’60 dove incontra un’affascinante aspirante cantante, Sandy (Anya Taylor-Joy). Ma i sogni del passato iniziano a incrinarsi e frantumarsi in qualcosa di molto più oscuro.

Ti mangio il cuore: iniziate le riprese del film di Pippo Mezzapesa con Elodie

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Al via le riprese di Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa con protagonisti Elodie al suo esordio cinematografico e Francesco Patané.  Tratto dall’omonimo libro-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore Ti mangio il cuore è un gangster movie e una grande, tragica storia d’amore.  Girato in bianco e nero, il film è prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, con il supporto logistico di Apulia Film Commission. Le riprese si svolgono interamente in Puglia per una durata di otto settimane.

Ti mangio il cuore contiene materia ad alta temperatura. Amore, morte, criminalità, riti e impossibile redenzione in un meridione oscuro e misterioso. Tutti elementi magnetici che ho deciso di raccontare in bianco e nero, perché da subito ho sentito che erano questi i colori di una storia contemporanea, eppure così profondamente ancestrale nei sentimenti, negli atti, nelle sentenze.” Pippo Mezzapesa

Accanto ai protagonisti Elodie, al suo esordio cinematografico, e Francesco Patané nel cast anche Lidia Vitale, Francesco Di Leva,  Tommaso Ragno, Giovanni Trombetta, Letizia Cartolaro, Michele Placido e Brenno Placido. La sceneggiatura è firmata da Antonella Gaeta, Pippo Mezzapesa e Davide Serino, la fotografia è di Michele D’Attanasio, la scenografia di Daniele Frabetti, i costumi di Ursula Patzak e il montaggio di Giogiò Franchini.

La trama

Puglia, dimenticati da Dio gli altopiani del Gargano sono contesi da criminali che sembrano venire da un tempo remoto. Una terra da far west, in cui il sangue si lava con il sangue. A riaccendere l’odio tra due famiglie rivali, un amore proibito: quello tra Andrea, erede dei Malatesta, e Marilena, la bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione impossibile da estirpare che travolge la ragione e riaccende la guerra tra i clan.

Biancaneve live action, svelata l’attrice che sarà la Regina Cattiva

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Dopo aver interpretato un’icona di bontà e coraggio con Wonder Woman, Gal Gadot è pronta a cambiare pelle, dal momento che è stata scelta come interprete per dare corpo a Grimilde, la Regina Cattiva nel live action di Biancaneve e i Sette Nani in produzione alla Disney.

Il cartone animato originale di Biancaneve e i sette nani, basato sulla fiaba dei fratelli Grimm, è stato pubblicato per la prima volta nel 1938. È stato il primo lungometraggio animato della Disney ed è diventato un enorme successo per lo studio. Gli addetti ai lavori dicono che questo film amplierà la storia e la musica dell’originale. Benj Pasek e Justin Paul, il duo dietro La La Land, The Greatest Showman e Dear Evan Hansen, scriveranno nuove canzoni per il film. Uno dei motivi principali per cui lo studio si è preso il tempo necessario per questo adattamento è assicurarsi di ottenere la musica giusta, e gli addetti ai lavori aggiungono che i vertici Disney sono entusiasti di ciò che Pasek e Paul hanno escogitato dopo le prime prove.

Rachel Zegler è stata scelta per il ruolo di Biancaneve, mentre Gal Gadot sarà Grimilde, la Regina Cattiva.

Oltre a West Side Story, Rachel Zegler farà parte anche del cast di Shazam! Fury of the Gods con Zachary Levi.

Star Wars: Episodio IX, Matt Smith doveva avere un ruolo chiave

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Star Wars: Episodio IX, Matt Smith doveva avere un ruolo chiave

Prima dell’uscita di Star Wars: L’ascesa di Skywalker, circolava un rumor secondo cui Matt Smith (da oggi nelle nostre sale con Ultima notte a Soho) era stato ingaggiato per un ruolo chiave nell’ultimo capitolo della trilogia sequel della celebre saga fantascientifica.

Quando il film è arrivato nelle sale, non c’era traccia della presenza dell’attore britannico, cosa che spinse molti a credere che quelle voci circa il suo coinvolgimento fossero semplicemente infondate. Ebbene, oggi scopriamo che in realtà Smith avrebbe dovuto recitare davvero in Episodio IX, e a confermarlo è stato lo stesso attore durante una recente intervista all’interno del podcast Happy Sad Confused di Josh Horowitz (via CBM).

All’epoca dei rumor, i fan avevano ipotizzato che Matt Smith potesse interpretare una versione più giovane dell’Imperatore Palpatine o addirittura suo figlio. L’attore non ha rivelato di quale personaggio si trattasse, ma ha confermato che il suo ruolo all’interno della storia era piuttosto importante.

“Non posso scendere in dettagli, ma sarebbe stata una cosa piuttosto interessante”, ha ammesso Smith. “Era un personaggio che avrebbe avuto un grosso impatto sulla storia. Avrebbe davvero trasformato la narrativa del franchise. Non ci sono stati costume test o altro. Soltanto un paio di incontri per discuterne. Ma alla fine non se n’è fatto più niente. Chissà, forse un giorno mi chiameranno di nuovo. Mai dire mai.”

Il futuro della saga di Star Wars

Di recente è stato confermato Rogue Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la conclusione della Saga degli Skywalker. Il film, diretto da Patty Jenkins (regista di Wonder Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre 2021.

Oltre a Rogue Squadron, sappiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.

In sviluppo c’è anche un misterioso film che sarà prodotto da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto da Michael Waldron, sceneggiatore di Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Il Colore della Libertà al cinema il 2 dicembre

Il Colore della Libertà al cinema il 2 dicembre

Debutterà  2 dicembre con Notorious Pictures, Il Colore della Libertà, l’ultimo film del regista candidato all’Oscar Barry Alexander Brown con la produzione esecutiva di Spike Lee, che vede nel cast: Lucas Till, Lucy Hale, Cedric The Entertainer e Brian Dennehy. Tratto dal libro di memorie di Bob Zellner, il film racconta la storia vera del movimento per i diritti civili degli anni ’60.

Tratto dal celebre libro di memorie The Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement di Bob Zellner e Constance Curry, Il Colore della Libertà ripercorre alcuni degli anni più bui della storia degli Stati Uniti, quelli della ferocia del Ku Klux Klan e delle battaglie fondamentali per la fine della segregazione razziale.

Il Colore della Libertà, la trama

Ambientato negli anni ’60, la pellicola offre un ritratto reale e coraggioso del giovane Bob Zellner, nipote di un membro della setta razzista (interpretato dal talentuosissimo Lucas Till) che si ritrova, suo malgrado, a dover scegliere ad un certo punto della sua vita da che parte della storia voler stare.

Il regista schiva con audacia gli stereotipi narrativi anglosassoni del “giovane bianco” che si erge a paladino, restituendo un ritratto crudo e reale, fatto anche di contraddizioni e inquietudini, di un giovane che si ritrova a fare i conti con un risveglio morale del tutto inaspettato e per cui dovrà scontrarsi anche con gli affetti a lui più cari. Nel film le storie dei singoli personaggi si incontrano e si alternano con immagini di repertorio, in cui si riconosce in modo inequivocabile il percorso decennale del regista al fianco di Spike Lee come suo montatore. Barry Alexander Brown riesce, così, a restituire con estrema verosimiglianza tutte le assurdità e le crudeltà degli Stati del Sud di quegli anni – le stesse che, purtroppo, ancora oggi vengono denunciate dal movimento di Black Lives Matter – mostrandosi come un vero e proprio “grido di rivolta”, un monito a non dimenticare il passato, a continuare a raccontare un pezzo di storia che oggi più che mai è di grande attualità.

I molti santi del New Jersey al cinema dal 4 novembre

I molti santi del New Jersey al cinema dal 4 novembre

Debutterà al cinema il 04 novembre 2021 I molti santi del New Jersey, il tanto atteso prequel della pluripremiata serie HBO I Soprano diretto da Alan Taylor.  I molti santi del New Jersey è interpretato da Alessandro Nivola (“Disobedience”, “American Hustle – L’apparenza inganna”), il vincitore del premio Tony, Leslie Odom Jr. (“Hamilton” a Broadway, “Assassinio sull’ Orient Express”), Jon Bernthal (“Baby Driver – Il genio della fuga”, “The Wolf of Wall Street”), Corey Stoll (“First Man – Il primo uomo”, “Ant-Man”), Michael Gandolfini (la serie TV “The Deuce: La via del porno”), Billy Magnussen (“Game Night – Indovina chi muore stasera?”, “La grande scommessa”), John Magaro (“L’ultima tempesta”, “Not Fade Away”), Michela De Rossi (“La terra dell’abbastanza,” la serie TV “I topi”) con il vincitore dell’Emmy, Ray Liotta (la serie TV “Shades of Blue”, “Quei bravi ragazzi”) e la candidata all’Oscar Vera Farmiga (“Tra le nuvole”, i film “The Conjuring”).

Il film è ambientato negli esplosivi anni ’60, nell’epoca delle rivolte di Newark (New Jersey) e degli scontri violenti tra la comunità afroamericana e quella italiana. E in particolare, è tra i gangster dei rispettivi gruppi, che la pericolosa rivalità diventa particolarmente letale. New Line Cinema presenta, in associazione con Home Box Office, una produzione Chase Films: ” I Molti Santi del New Jersey”. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures. In Italia il film uscirà al cinema domani, giovedì 4 Novembre 2021.

Alan Taylor (“Thor: The Dark World”), che ha vinto un Emmy per la regia de “I Soprano”, ha diretto il film da una sceneggiatura del creatore della serie David Chase, e Lawrence Konner, basata sui personaggi creati da Chase. La produzione è di Chase e Konner mentre Michael Disco, Richard Brener, Nicole Lambert e Marcus Viscidi sono i produttori esecutivi. La squadra creativa di Taylor che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Kramer Morgenthau (“Creed II”, “Thor: The Dark World”), lo scenografo Bob Shaw (“The Wolf of Wall Street”, “I Soprano”), il montatore nominato all’Oscar Christopher Tellefsen (“L’arte di vincere”, “A Quiet Place- Un posto tranquillo”) e la costumista Amy Westcott (“The Wrestler”, “Il cigno nero”).

I molti santi del New Jersey è stato girato tra il New Jersey e New York, e nel film sono presenti diversi personaggi famosi della serie originale che ha ispirato il film. Andata in onda per sei stagioni, la serie “I Soprano” – ampiamente considerata come una delle più grandi e influenti serie drammatiche televisive di tutti i tempi – è stata premiata con 21 Primetime Emmy Award, cinque Golden Globe e due Peabody Award, solo per citare alcuni riconoscimenti.

Good Omens: iniziate a Londra le riprese della nuova stagione

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Good Omens: iniziate a Londra le riprese della nuova stagione

Le riprese della seconda stagione della serie Amazon Original Good Omens sono iniziate in Scozia, con gli attori pluripremiati Michael Sheen (Quiz, Staged) e David Tennant (Des, Staged), che tornano nei ruoli principali dell’angelo Aziraphale e del demone Crowley. Al fianco di Sheen e Tennant troviamo molti degli attori chiave della prima stagione che tornano, alcuni reinterpretando i loro ruoli e altri nelle vesti di nuovi personaggi. Good Omens 2 sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in più di 240 Paesi e territori nel mondo – la data di uscita sarà annunciata in un secondo momento.

Originariamente basata sul romanzo best-seller internazionale di Terry Pratchett e Neil Gaiman, la nuova stagione esplorerà trame che vanno oltre il materiale originale per fare luce sulla strana amicizia tra Aziraphale, un angelo esigente, commerciante di libri rari, e il demone dalla vita frenetica Crowley. Essendo stati sulla Terra sin dall’Inizio, e avendo ormai sventato l’Apocalisse, Aziraphale e Crowley stanno tornando a una comoda vita tra i mortali a Soho, Londra, quando un messaggero inaspettato li mette davanti a un mistero sorprendente.

Il cast, con alcuni interpreti che tornano dopo la prima stagione per interpretare nuovi ruoli nella seconda, include:

  • Paul Adeyefa (Bancroft, Ransom)
  • Michael McKean (This Is Spinal Tap, Better Call Saul)
  • Gloria Obianyo (Dune, High Life)
  • Miranda Richardson (Stronger, Rams)
  • Maggie Service (Quiz, Red Dwarf XI)
  • Reece Shearsmith  (Inside No. 9, The League of Gentlemen)
  • Nina Sosanya (Red Joan, Killing Eve, Last Tango in Halifax, Screw)

I personaggi interpretati da ciascun attore verranno svelati in un secondo momento.  Lo scrittore e co-showrunner Neil Gaiman ha commentato: “Sono così felice di tornare nuovamente per le strade di Soho, a guardare ogni giorno le magnifiche performance attoriali di Michael Sheen e David Tennant. Mi manca il genio di Terry Pratchett, ma sembra che ci stiamo ancora tutti muovendo nella sua mente. È stato un vero piacere avere con me il brillante John Finnemore come co-sceneggiatore degli intrighi della storia di questa stagione, e lavorare con il regista e mio co-showrunner Douglas Mackinnon mentre porta avanti la nave, insieme al nostro sorprendente equipaggio, tornato per questa seconda avventura. In questa stagione avremo nuove avventure con vecchi amici, per risolvere alcuni misteri estremamente misteriosi e per incontrare  alcuni umani completamente nuovi (vivi, morti e altro), angeli e demoni. Siamo stati fortunati nella prima stagione ad avere così tanti attori eccezionali, quindi ho avuto il piacere di invitarli a tornare, quando possibile, alcuni nei ruoli che interpretavano  originariamente, altri interpretando nuove parti scritte apposta per loro”.

Il co-showrunner e regista Douglas Mackinnon ha dichiarato: “Avere una compagnia di attori che si riunisce per questa seconda stagione di Good Omens è come riunire una famiglia, questa volta in Scozia. Non solo il cast, ma anche molti membri della troupe della prima stagione di Good Omens si sono ritrovati insieme. La nostra squadra si sta arricchendo di nuovi talenti davanti e dietro la macchina da presa, quindi sono entusiasta di essere al timone per altri sei episodi di quello che speriamo sarà un intrattenimento paradisiaco”.

Neil Gaiman continua come executive producer e sarà co-showrunner con l’executive producer Douglas Mackinnon, che tornerà anche alla regia. Rob Wilkins di Narrativia, in rappresentanza del Terry Pratchett estate, John Finnemore e l’head of comedy di BBC Studios Productions Josh Cole saranno anche executive producer, con Finnemore co-writer con Gaiman. Good Omens è basato sull’amatissimo best-seller internazionale scritto da Terry Pratchett (Hogfather) e Gaiman. La nuova stagione è prodotta da Amazon Studios, BBC Studios Productions, The Blank Corporation e Narrativia.

A Lucca Comics & Games: l’area movie torna protagonista

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A Lucca Comics & Games: l’area movie torna protagonista

Nell’edizione 2021 di Lucca Comics & Games che ha rappresentato un’importante ripartenza per la manifestazione, l’Area Movie a cura di QMI si è imposta tra i protagonisti di questa edizione.

La più giovane delle aree tematiche di Lucca C&G ha offerto al pubblico un ricco palinsesto con 21 appuntamenti al cinema e 3 eventi speciali seguiti e applauditi da tantissimi spettatori e appassionati.

Tra i momenti indimenticabili di questa edizione, il ritorno di The Witcher che dopo il 2019 ha scelto nuovamente Lucca Comics & Games come location per il lancio della nuova stagione, in arrivo su Netflix dal 17 dicembre, alla presenza degli attori Kim Bodnia e Joey Batey, la creatrice della serie Lauren Schmidt Hissrich, la costume designer Lucinda Wright e il production designer Andrew Laws. In occasione dell’uscita di Strappare lungo i bordi il 17 novembre su Netflix, l’Area Movie ha ospitato uno speciale panel al Teatro del Giglio con Zerocalcare e Giorgio Scorza (produttore della serie) per raccontare la serie tv.

Ma l’Area Movie ha visto protagonisti tanti altri grandi nomi, tra cui: Frank Miller accompagnato da Silenn Thomas, regista del documentario dedicato alla vita e alla carriera del maestro Frank Miller – American GeniusSimon Bouisson, Théo Fernandez e Aloïse Sauvage, regista e protagonisti della serie RaiPlay Stalk, di cui sono stati presentati in anteprima i primi due episodi della seconda stagione; Giovanni Rigano e Massimo Rocca, gli artisti italiani che hanno realizzato la Graphic Novel di Encanto,  nuovo film d’animazione Disney; i registi Gabriele MainettiAlessandro Rak, il creatore di Rainbow Iginio Straffi.

Grande successo anche per le anteprime e le proiezioni speciali tra cui i primi due episodi della serie Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza su Disney+ dal 12 novembre, l’appuntamento per i più piccoli con Pinocchio & Friends, l’anteprima dei primi due episodi di Superman & Lois e il tutto sold out per Ghostbusters: Legacy, My Hero Academia ed Eternals che ha chiuso il programma dell’Area Movie.

E tre appuntamenti speciali che hanno portato il grande cinema fuori dalla sala: l’esposizione della Ecto-1, la mitica auto degli acchiappafantasmi, in occasione della proiezione di Ghostbusters: Legacy, la sfilata di moda a tema Swinging London per Ultima notte a Soho a cui hanno partecipato 15 modelle e modelli tra cui Maurizio Merluzzo (doppiatore e attore), Himorta (cosplayer e showgirl) e Cristina Scabbia (Cantante dei Lacuna Coil), e la video-proiezione della digital rain di Matrix che ha animato i palazzi di piazza del Giglio.

Ad arricchire il programma dell’Area Movie per questa edizione ci sono stati anche tanti eventi digitali con 9 panel digital dedicati al mondo Movie sul canale Twitch di Lucca Comics & Games, tra cui: la diretta dell’evento The Witcher, l’intervista esclusiva a Gabriele Mainetti e quella al cast di Stalk. A questi si aggiungono altri 9 incontri dedicati all’Area Movie sul canale Twitch di Badtaste come la monografia di Francesco Alò dedicata a Matrix e approfondimenti critici sulla saga di Scream Ghostbusters: Legacy.

Tra le attività speciali a Lucca Comics & Games dedicate al cinema e alle serie tv, il Loggiato Pretorio ha ospitato lo stand di Infinity+ dedicato a Schitt’s Creek. Sempre al Loggiato Pretorio, QMI ha curato la presenza di NeN Energia a Lucca Comics & Games 2021 con lo stand “La Casa Distratta”.

Il successo di quest’anno dell’Area Movie è stato reso possibile grazie ai tanti partner che hanno portato a Lucca i loro contenuti: The Walt Disney Company Italia, Netflix, Warner Bros. Entertainment, Sony Pictures, 01 distribution, Universal Pictures, RaiPlay, Rai Ragazzi, Rai 4, Rainbow, Eagle Pictures, Minerva Pictures, Nexo Digital, Paramount Pictures.

L’anatra all’arancia: approfondimento e curiosità sul film con Monica Vitti

Il 3 novembre è una data molto speciale per il cinema italiano, in quanto in questo giorno di novant’anni fa nasceva una delle più importanti, brave e belle attrici della storia del cinema italiano. Si parla naturalmente di Monica Vitti, volto, voce e carisma ancora oggi senza eguali nella produzione cinematografica nostrana. Definita da molti come una vera e propria icona, la Vitti ha nel corso della sua lunga carriera recitato con i più grandi registi e attori, distinguendosi in generi diversi e affermandosi con una serie di personaggi ancora oggi memorabili. Tra i suoi film più acclamati si ritrova L’anatra all’arancia (qui la recensione), del 1975.

In occasione dei novant’anni dell’attrice, il canale televisivo Cine 34 offre una serie di film da lei interpretati, tra cui proprio questo titolo diretto da Luciano Salce, tra i maggiori registi del suo tempo. L’anatra all’arancia è basato sull’omonimo testo teatrale di William Douglas-Home e Marc-Gilbert Sauvajon, e proprio per questo presenta una costruzione che rimanda al teatro, con grossomodo un’unica location all’interno della quale si animano le vicende dei protagonisti e i loro intrecci. Girato a Roma e nella vila al mare a Punta Ala, frazione di Castiglione della Pescaia, il film è ancora oggi un classico della commedia italiana.

Per celebrare il compleanno della Vitti non vi è dunque niente di meglio che riscoprire questo suo film, grazie al quale si è confermata una volta di più come la grandissima attrice che è. Inoltre, tra commedia e racconto sentimentale, L’anatra all’arancia è davvero uno dei grandi film del nostro cinema. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’anatra all’arancia: la trama del film

Protagonisti del film sono Livio e Lisa Stefani, una coppia sposata da dieci anni e continuamente in crisi. I due, che non hanno mai mancato di avere relazioni extraconiugali, sembrano però ora arrivati ad un vero e proprio punto di non ritorno. Lisa, infatti, si è perdutamente innamorata di Jean-Claude, un francese ricco e affascinante con il quale intende fuggire in Francia. Venuto a conoscenza di ciò, Livio svela a sé stesso una certa paura di perdere la donna che ha accanto da anni. La consapevolezza che questa potrebbe essere la rottura definitiva tra di loro, infatti, gli fa comprendere di amare ancora moltissimo la moglie.

Per tentare di impedire che Lisa lo abbandoni, egli decide dunque di adottare una tattica molto sottile, evitando assolutamente di ricorrere a scenate di gelosia o, peggio ancora, alla violenza. Invita dunque la moglie a trascorrere un ultimo fine settimana insieme nella loro villa al mare. Oltre a loro due, però, Livio invita anche lo stesso Jean-Claude, con il quale afferma di voler diventare amico, e la sua segretaria e amante Patty, detta “pigna secca”. Nell’incontro a quattro, che ufficialmente dovrebbe consacrare civilmente e senza traumi una separazione consensuale, la gelosia cresce tra i due consorti. Ben presto, ognuno cercherà di screditare l’altro agli occhi del rispettivo amante.

L’anatra all’arancia: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare la protagonista femminile Lisa Stefani vi è Monica Vitti. Per la sua interpretazione, l’attrice ha vinto il suo quarto di cinque David di Donatello come miglior attrice protagonista, come anche il terzo di tre Nastri d’argento. Ancora oggi quella in questo film è considerata una delle sue interpretazioni più divertenti e coinvolgenti, che la confermano come una delle regine della commedia all’italiana. Accanto a lei, nel ruolo del marito Livio, si ritrova invece Ugo Tognazzi, altro grande interprete della commedia italiana. Jean-Claude, invece, è interpretato da John Richardson, attore britannico principalmente attivo nel cinema italiano. La segretaria Patty, invece, è interpretata da Barbara Bouchet.

L'anatra all'arancia cast

L’anatra all’arancia: la ricetta del piatto

All’interno del film, l’anatra all’arancia ha un significato molto speciale per i due protagonisti. Si tratta infatti della pietanza che Lisa e Livio mangiarono durante il loro viaggio di nozze e che ancora oggi ricorda ai due il loro amore. A questo, Livio aggiunge poi un ingrediente segreto: il piticarmo, una presunta spezia afrodisiaca. Grazie a questo film, tale piatto ha ottenuto una notevole notorietà in più e in molti dopo averlo visto preparare da Tognazzi hanno cercato di riproporlo nella propria cucina. Per preparare questa antica ricetta, occorre prendere un’anatra già pulita e iniziare insaporendo il suo interno con sale, pepe e un’arancia tagliata in 4 spicchi. Successivamente, si dovrà prendere una casseruola e imburrarla per bene cosicché, una volta che il burro si sarà sciolto, vi si potrà mettere la carne a rosolare, a fuoco medio, da entrambi i lati.

Fatto ciò, si dovrà sfumare con un bicchiere di vino bianco e lasciar cuocere per 50 minuti a fiamma bassa, inumidendo la carne di tanto in tanto con del brodo per evitare che si secchi. Nel frattempo si potrà preparare la salsa alle arance tagliando la scorza in striscioline da far poi bollire per 2 minuti. Spremere poi il succo di 2 arance e tagliare a spicchi vivi la polpa delle altre 2. Aggiungere poi all’anatra in cottura la polpa a spicchi, le striscioline, il succo filtrato e un bicchierino di Grand Marnier o altro liquore all’arancia a proprio piacere. Mescolare poi il tutto per altri 5 minuti così che si amalgami bene il composto e, a cottura ultimata, togliere l’anatra dal tegame avvolgendola in un foglio di alluminio che ne preservi il calore. Per concludere, si potrà serviree l’anatra ancora calda su un bel piatto di portata, versandovi sopra la salsa e decorandola con fette di arancia per guarnizione.

L’anatra all’arancia: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di L’anatra all’arancia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3 novembre alle ore 21:00 sul canale Cine 34.

Fonte: IMDb

The harder they fall:nrecensione del film con Regina King

The harder they fall:nrecensione del film con Regina King

Disponibile su Netflix dal 3 Novembre, The Harder They Fall costituisce il debutto alla regia di Jeymes Samuel, cantautore e musicista britannico. Western dalle tinte tarantiniane e inserito in un’ottica del sempre più imperante revisionismo storico, presenta un cast ottimamente assemblato, in cui figurano Jonathan Majors, Idris Elba, Zazie Beetz, Regina King, Delroy Lindo, Lakeith Stanfield, RJ Cyler, Danielle Deadwyler, Edi Gathegi e Deon Cole.

The Harder They Fall: revisionismo delle leggende del vecchio West

Quando il fuorilegge Nat Love viene a sapere dell’uscita di prigione del nemico Rufus Buck, riunisce la sua gang per rintracciarlo e vendicarsi. Ad affiancarlo in questo western tanto innovativo quanto fedele alla tradizione sono l’ex amata Stagecoach Mary, i suoi fidati bracci destri (l’irascibile Bill Pickett e il lesto Jim Beckwourth) e un avversario trasformato inaspettatamente in alleato. Da parte sua, Rufus Buck ha una temibile banda che non accetta sconfitte e include la traditrice Trudy Smith e Cherokee Bill.

La presenza di personaggi afroamericani in storyline western è stata normalmente per lo più giustificata dai richiami alla piaga dello schiavismo, seppur si sappia con accuratezza che di cow-boy africani ce ne furono eccome: ecco infatti che Samuel si focalizza in The Harder They Fall sulle vicende di uno dei più celebri eroi afroamericani del West, Nat Love, cowboy americano ed ex schiavo nel periodo successivo alla guerra civile americana, le cui imprese lo hanno reso uno degli eroi più famosi del Vecchio West.

Samuel rinfresca i familiari tropi western, le situazioni e i dialoghi tipici del genere con un senso dell’umorismo tagliente e una sensibilità attuale. The Harder They Fall mette sotto i riflettori le leggende nere del vecchio West: non solo quella di Buck e Love, ma anche le storie di Sally, Picket, Beckwourth e Cherokee Bill. La narrazione delle loro gesta si serve di pezzi hip hop, reggae e funk alimentato da ottoni per conferire al film un’energia galoppante, trainata da un Samuel impegnato pedissequamente in ogni aspetto dello spettacolo western, dagli aspetti tecnici fino agli accattivanti costumi.

The Harder They Fall riuscirà a distinguersi all’interno di un genere affollato, grazie alla miscela di musica innovativa ed elementi visivi che in qualche modo riescono a far sentire il film sorprendentemente fresco e allo stesso tempo appropriato al tono dell’epoca. La colonna sonora del film, che ondeggia tra gli spirituals dell’epoca della schiavitù e il moderno e potente hip-hop, trascinandoci più a fondo nel suo grintoso mondo di pistoleri e fuorilegge, e la direzione stilistica precisa di Samuel riempiono ogni scena di simbolismo e inquadrature memorabili e fortemente stilizzate.

Come regista, Jeymes Samuel si preoccupa innanzitutto di rendere giustizia a queste figure della vita reale e di dare vita alle loro personalità con una variazione moderna. Oltre a spingere a riconoscere l’esistenza di queste personalità, The Harder They Fall prende meno la via della serietà, giocando piuttosto con violenza e sequenze truculente. È un rappresentazione di orgogliosa cultura pop nera che si eleva con tecnica registica, recitazione magnetica e schizzi di sangue tarantiniani, che entusiasmeranno il pubblico. I fondamenti sono così ben eseguiti che l’intreccio narrativo risulta anche un po’ emotivo durante il suo climax.

The Harder They Fall

The Harder They Fall: un cast di tutto punto

The Harder They Fall trabocca di personaggi e colpi di scena piuttosto memorabili nel corso dei suoi 137 minuti di durata. Major si conferma tra i nuovi protagonisti più accattivanti di Hollywood e The Harder They Fall ne è la prova definitiva, dopo la ottima prestazione in Lovecraft Country della HBO. Questa performance si aggiunge al suo crescente curriculum, regalandoci una prestazione ottimale nel ruolo di Nat, un fuorilegge che ruba ai fuorilegge, mascherato da un sorriso che nasconde la sua rabbia interiore e la ricerca di vendetta contro Buck. Come gli dice Mary, “Finché quell’uomo respira, il tuo spirito sarà maledetto e selvaggio come non mai“.

Elba è sicuramente in grado di interpretare il suo opposto, portando la sua usuale ferocia teatrale ma anche conferendo al suo cattivo una senile, persino saggia pensosità. Anche il cast di supporto intorno al duo di duellanti è solido, specialmente King come antagonista senza fronzoli con un iconico cappello a bombetta; Stanfield che dà al western la canaglia più imprevedibile e particolare dai tempi del Doc Holliday di Val Kilmer in Tombstone; e Lindo che interpreta Reeves, lo sceriffo degli Stati Uniti che in alcuni frangenti può essere considerato un’ispirazione per il Lone Ranger.

Tra il resto della banda di Nat, Zazie Beetz si getta nel ruolo dell’ex amante di Nat, Stagecoach Mary, e mantiene il personaggio prominente e convincente nonostante un arco che la mette in disparte per gran parte della storia. RJ Cyler e Edi Gathegi ritraggono rispettivamente il presuntuoso esperto di tiro al volo Bill Pickett e il tiratore scelto Jim Beckwourth, e le scene che gli vengono concesse – sia insieme che individualmente – aiutano a rilassare l’atmosfera di un film meticolosamente realizzato e attentamente strutturato con alcuni scambi di dialogo veramente divertenti.

“L’infida” Trudy Smith è il tipo di killer freddo e calcolatore che un attore può divertirsi a interpretare, e l’attrice di Watchmen Regina King lo fa chiaramente. Anche stando accanto allo spietato e aspirante signore del crimine di Elba, la King rende chiaro in ogni momento che è lei la persona più pericolosa nella stanza – uomo o donna – in più di un’occasione, e vende efficacemente questa minaccia più e più volte nel corso del film.

D’altra parte, la performance del candidato all’Oscar Lakeith Stanfield rende l’imprevedibile pistolero Cherokee Bill uno dei personaggi più imperscrutabili del film, con una morale confusa, abilità letali e una linea di dialogo brillantemente proclamata. Le sue motivazioni sono tanto confuse quanto lo è l’impressione che lo spettatore ha del personaggio e l’affezione nei suoi confronti oscilla tra il voler vedere un futuro intero film sul suo personaggio e il volerlo vedere sconfitto quanto prima.

Dato che Jeymes Samuel sembra amorevolmente attratto dal genere western, speriamo che gli vengano concesse ulteriore possibilità per illuminare il panorama Netflix e intrattenerci con altre storie dinamiche di fuorilegge non celebrati, che meritano di essere raccontate.

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