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La bambina che non voleva cantare in onda dal 10 marzo

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La bambina che non voleva cantare in onda dal 10 marzo

In onda mercoledì 10 marzo in prima serata su Rai1 La bambina che non voleva cantare, il nuovo film tv di Rai Fiction diretto da Costanza Quatriglio. Il film è una produzione PICOMEDIA  in collaborazione con RAI FICTION e prodotto da ROBERTO SESSA. Ispirato al libro “IL MIO CUORE UMANO” di NADA MALANIMA pubblicato da Edizioni di Atlantide.

La bambina che non voleva cantare: la trama e il cast

Nella campagna toscana dei primi anni sessanta vive la piccola Nada. Il suo universo è composto da nonna Mora, dalla sorella Miria, dal babbo Gino, un uomo buono e silenzioso, e dalla mamma Viviana, spesso preda di forti depressioni che la tengono lontana dalla figlia e dal mondo. Quando viene scoperto il talento di Nada per il canto, il cuore fragile della bambina si convince che solo la sua voce prodigiosa ha il potere di far guarire la mamma.
E così, tra la gioia di veder la madre finalmente felice e la paura che la malattia si possa riaffacciare all’orizzonte, Nada cresce accettando ciò che Viviana desidera per lei, fino a quando quel grande talento sopravvivrà persino alle sue stesse paure: tutti scopriranno presto la voce unica di quella bambina che non voleva cantare.

In La bambina che non voleva cantare protagonisti sono Carolina Crescentini, Sergio Albelli, Paolo Calabresi, Tecla Insoli, Giuletta Rabeggiani, Massimo Poggio, Paola Minaccioni e con Nunzia Schiano nel ruolo di Nonna Mora.

Questa notte parlami dell’Africa: al via le riprese

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Questa notte parlami dell’Africa: al via le riprese

Iniziate oggi in Kenya le riprese di Questa notte parlami dell’Africa, primo lungometraggio narrativo diretto da Carolina Boco (il docu-film Notturno) e Luca La Vopa (il documentario Il tocco dello sciamano), tratto dall’omonimo romanzo di Alessandra Soresina e prodotto da Draka Production di Corrado Azzollini. Nel cast Roberta Mastromichele (Manuale d’amore 1 e 2, Come tu mi vuoi, Una moglie bellissima) al suo debutto da protagonista, Corrado Fortuna (Baarìa, Scusate se esisto!, I più grandi di tutti), Diane Fleri (Mio fratello è figlio unico, Solo un padre), Marlon Joubert (Romulus) e Maria Grazia Cucinotta. Un film sul valore universale dell’amicizia, in cui l’incontro tra due donne diventa il simbolo dei due mondi che esse rappresentano: l’Europa e il mondo arabo-africano. Sei le settimane di riprese previste, tra il Kenya, a Watamu e Malindi, e l’Italia, in Puglia.

Questa notte parlami dell’Africa è co-prodotto da Draka Production con Italian Dreams Factory e Seven Dreams Productions di Giulio Violati, in collaborazione con la BK Prdu (Marocco), con il supporto di Apulia Film Commission, la collaborazione della Film Commission Kenya, e come partner la compagnia aerea Air Ethiopian. Sarà distribuito prossimamente per l’Italia da Draka Distribution e Coccinelle per l’estero.

Due donne molto diverse fra loro si incontrano sullo sfondo della magia e delle contraddizioni dell’Africa subsahariana. Emma, un’avvocatessa che vive una profonda crisi personale, decide di prendersi una pausa partendo per l’Africa. La giovane Nuri, invece, stretta fra i rigidi codici morali della famiglia musulmana da cui proviene, nutre il desiderio di scoprire cosa c’è fuori dal suo mondo. Le due entreranno in contatto con un gruppo di attivisti impegnati nella lotta al bracconaggio di elefanti, tra cui l’affascinante e misterioso Dylan e Finn, un giovane dal passato burrascoso. Emma e Nuri faranno i conti con i loro fantasmi interiori e scopriranno la propria strada, seguendola senza rimpianti.

WandaVision: chi è (diventata) Monica Rambeau?

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WandaVision: chi è (diventata) Monica Rambeau?

ATTENZIONE L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU WANDAVISION

wandavision monica Rambeau

L’ultimo episodio di WandaVision ha messo lo spettatore di fronte ad una serie di rivelazioni e svelamenti importanti, tuttavia ha permesso agli appassionati della serie Disney+/Marvel di assistere anche alla nascita di un nuovo eroe. All’inizio dell’episodio, infatti, vediamo che Monica Rambeau (Teyonah Parris) acquisisce dei poterti che prima non aveva, attraversando la barriera dell’ESA, il perimetro all’interno del quale Wanda ha creato la sua realtà alternativa.

Il personaggio di Monica ha una lunga storia nei fumetti e ogni identità che ha assunto, ha contribuito a stratificare la sua identità, rendendo il suo personaggio interessante agli occhi del neofita fan del MCU, che la conosce soltanto adesso.

Lo sviluppo dell’episodio 7 di WandaVision ha reso sicuramente il personaggio uno dei più importanti della serie, e sicuramente del futuro del MCU, tanto che sappiamo già che tornerà in alcuni dei film già annunciati, senza escludere partecipazioni non ancora note al pubblico.

Chi è Monica Rambeau?

Il personaggio esordisce nei fumetti sulle pagine di Amazing Spider-Man Annual #16 del 1982, in cui Spidey insegue per le strade di New York una donna misteriosa dotata di enormi poteri, si tratta proprio di Monica che sta perdendo il controllo dei suoi poteri. Nella storia originale, Monica era un membro della polizia portuale di New Orleans, e durante un’operazione in solitaria, nella quale è stata coinvolta da un vecchio scienziato, amico di suo nonno, viene travolta da un fascio di energia extra-dimensionale. Questo incidente le fa acquisire dei poteri che le consentono di trasformarsi in qualsiasi forma di energia dello spettro elettromagnetico. Verrà battezzata così con il nome di Captain Marvel.

Nel corso della sua carriera da supereroina, Monica ha fatto parte di numerosi gruppi di supereroi, assumendo molteplici identità. Sarà un Avenger e sarà così importante nel gruppo che, quando Wasp rinuncia al suo ruolo di leader, lei verrà nominata nuovo capo della squadra. Sarà anche il leader di una squadra sgangherata di supereroi nella miniserie di Warren Ellis e Stuart Immonen, Nextwave, ma farà parte anche di Marvel Divas, Mighty Avengers e recentemente Strikeforce.

Oltre ad essere stata Captain Marvel per un periodo abbastanza lungo, Monica Rambeau ha avuto diversi alias. Quando cede il suo titolo di Captain Marvell a Genis-Vell, figlio di Mar-Vell (e primo detentore del nome), diventa Photon e ancora Pulsar. Nelle sue apparizioni più recenti, Monica si fa chiamare Spectrum.

Monica Rambeau è Photon?

Come sappiamo, il personaggio è molto diverso nel MCU. L’abbiamo vista bambina nel 2019, quando, in Captain Marvel, cresce con la madre single, Maria, e nel mito di “zia Carol”, ovvero l’ufficiale Captain Marvel. Nel 2023, anno in cui è ambientato WandaVision, troviamo Monica appena “tornata” dopo il blip di Hulk (leggi qui), scopriamo quindi che Maria Rambeau ha contribuito alla fondazione dell’agenzia S.W.O.R.D. e che Monica Rambeau fa parte della stessa.

Nell’episodio 7 di WandaVision, Monica “riceve” i suoi poteri, e tutto ci fa pensare al fatto che abbiamo assistito alla nascita di Photon. Teyonah Parris, attrice che interpreta Monica, è infatti attesa in Captain Marvel 2, e dato che il contratto di Brie Larson/Carol Danvers è di almeno tre film, è improbabile che Parris possa diventare la nuova Captain Marvel, ma è più probabile che diventi una specie di spalla per Carol, come è accaduto per War Machine e Falcon.

Dunque, è chiaro che non sappiamo esattamente chi è diventata Monica, ma è probabile che presto vedremo Photon (o Pulsar?) affacciarsi nel pantheon del Marvel Cinematic Universe. Sicuramente abbiamo assistito alla nascita di un nuovo eroe che ci accompagnerà ancora a lungo nel corso della Fase 4 del MCU appena cominciata.

QT8: Quentin Tarantino – The first Eight, il doc dal 26 Febbraio

QT8: Quentin Tarantino – The first Eight, il doc dal 26 Febbraio

Arriva su MioCinema dal 26 febbraio QT8: Quentin Tarantino – The first Eight, un documentario che racconta la carriera del celebre cineasta statunitense, dagli esordi come autore di sceneggiature, Una vita la massimo scritta nel 1987, Natural Born Killers scritta nel 1989 e Dal tramonto all’alba scritta nel 1990,  passando per l’esordio dietro la macchina da presa con l’acclamato Le iene, la Palma d’oro a Cannes e l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale per Pulp Fiction e il susseguirsi di successi diventati cult del cinema internazionale, sino al suo ottavo film da regista, The Eightful Eight.

QT8 vanta interviste esclusive di diverse star di Hollywood che hanno lavorato con Tarantino ai suoi film, tra i quali Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Tim Roth, Christoph Waltz. Ma vi sono anche interviste a personaggi che hanno vissuto in prima persona la crescita professionale di Tarantino, come i produttori Stacey Sher e Richard Gladstein, o come l’amico e sceneggiatore Scott Spiegel.

Il documentario racconta retroscena inediti, aneddoti e segreti del grande regista. Vi sono numerosi contributi esclusivi, come riprese dei set, fotografie, video di archivio e animazioni originali. Infine, non potevano mancare numerose clip dei film di Tarantino, che si amalgamano nel racconto e nei commenti dei protagonisti.

https://youtu.be/8_j9b0a16IM

The United States of America VS. Billie Holiday: dal 19 febbraio la colonna sonora

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La cantautrice candidata ai GRAMMY Awards Andra Day ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come Migliore Attrice Protagonista in un film drammatico per la sua interpretazione di Billie Holiday nel film The United States of America VS. Billie Holiday. Diretto dal regista Premio Oscar Lee Daniels (The butler), scritto dal Premio Pulitzer Suzan-Lori Parks e interpretato da Andra Day e Trevante Rhodes (Moonlight), il film si è aggiudicato anche la nomination per la Miglior Canzone “Tigress and tweed” interpretata proprio da Andra Day.

The United States of America VS. Billie Holiday arriverà in Italia al cinema grazie a BiM Distribuzione. È uscita il 19 febbraio la colonna sonora del film distribuita da Warner Records.

Degli anni Quaranta l’icona della musica jazz Billie Holiday collezionava successi in tutto il mondo, mentre il governo federale statunitense decideva di trasformare la Holiday nel capro espiatorio di una dura battaglia contro la droga prendendo di mira la sua fragile e complicata vita. Il fine ultimo delle azioni intraprese contro la cantante non era però legato alla droga, ma a impedirle di eseguire la sua straziante ballata “Strange fruit”, grido di denuncia contro i linciaggi del governo degli U.S.A. e contributo essenziale per  il movimento per i diritti civili.  

La tristezza ha il sonno leggero dal 26 febbraio in anteprima esclusiva su RaiPlay

Sarà disponibile dal 26 febbraio in anteprima esclusiva su RaiPlay, La tristezza ha il sonno leggero, commedia diretta e interpretata da Marco Mario De Notaris, con Stefania Sandrelli, Serena Rossi, Ciro Priello, Eugenia Costantini, Gina Amarante, Roberto Caccioppoli, Gioia Spaziani, Tonino Taiuti e con la partecipazione straordinaria di Marzio Honorato.

La tristezza ha il sonno leggero, prodotto da Luciano Stella e Maria Carolina Terzi per Mad Entertainment e Carlo Macchitella per Madeleine con RAI Cinema è liberamente ispirato al romanzo omonimo di Lorenzo Marone. La tristezza ha il sonno leggero è ambientato a Napoli, il 9 novembre 1989, durante la notte della caduta del Muro di Berlino.

Il timido Erri Gargiulo, quarantenne senza ambizioni, vedrà cadere, a poco a poco nell’arco di una sera, pregiudizi, imposizioni, traumi familiari e costrizioni, e anche il suo muro… Note del regista: Nella notte in cui svanirono le certezze, e qualcuno capì che i sogni potevano diventare incubi, ognuno dei miei personaggi abbandona la sua maschera e si svela per quello che siamo tutti: individui alla ricerca di un po’ di amore.

Marco Mario De Notaris è un attore e regista napoletano, diplomato al Centro sperimentale di cinematografia, lavora come attore al cinema, in teatro e in televisione, in film, telefilm e soap opera, in ruoli comici e drammatici, sia della tradizione napoletana che della prosa classica e delle sperimentazioni teatrali. La tristezza ha il sonno leggero è il suo esordio alla regia.

 

Riverdale 5: due featurette

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Riverdale 5: due featurette

Il network americano The CW  ha diffuso due featurette di Riverdale 5, l’attesissima quinta stagione della serie Riverdale creata da Roberto Aguirre-Sacasa.

Riverdale 5

Riverdale 5 è la quinta stagione della serie tv Riverdale sviluppata dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto Aguirre-Sacasa per il network americana The CW.

In Riverdale 5 protagonisti sono i personaggi Archibald “Archie” Andrews (stagione 1-in corso), interpretato da K.J. Apa Giovane studente di Riverdale che cerca di seguire la sua passione musicale senza deludere il padre allo stesso tempo. Elizabeth “Betty” Cooper (stagione 1-in corso), interpretata da Lili Reinhart.  Veronica Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Camila Mendes. Sofisticata e audace ragazza appena trasferitasi da New York con la madre dopo che uno scandalo finanziario ha travolto la sua famiglia. Jughead Jones (stagione 1-in corso), interpretato da Cole Sprouse. Migliore amico di Archie, intelligente e che indossa sempre un cappello grigio. Hermione Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Marisol Nichols. Madre di Veronica, con la quale si è appena trasferita in città dopo l’arresto del marito Hiram Lodge, al centro di uno scandalo finanziario. Cheryl Blossom (stagione 1-in corso), interpretata da Madelaine Petsch. Sorella gemella di Jason, è una ragazza ricca e manipolatrice, tra le più popolari della città. Josie McCoy (stagione 1-in corso), interpretata da Ashleigh Murray. Una delle studenti della città, nonché cantante del gruppo Josie and the Pussycats. Figlia del sindaco. Alice Cooper (stagione 1-in corso), interpretata da Mädchen Amick. Madre di Betty ed editrice del giornale locale della città. Hiram Lodge (stagione 2-in corso), interpretato da Mark Consuelos.

Ms. Marvel: Laurel Marsden nel cast

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Ms. Marvel: Laurel Marsden nel cast

Arriva da Deadline la notizia che Laurel Marsden è entrata a far parte del cast di Ms. Marvel, l’attesa nuova serie dei Marvel Studios. Laurel Marsden, che ha recitato in Quibi’s Survive, interpreterà Zoe Zimmer nella prossima serie che segue l’eroe adolescente Kamala Khan (Iman Vellani).

Zimmer è una specie di nemico per Ms. Marvel; una ragazza popolare alla Coles Academic High, il supereroe la salva per la prima volta nel fiume Hudson. Zimmer risale all’atleta “it” della scuola Josh Richardson. Il personaggio ha fatto il suo debutto nel film Ms. Marvel No.3 del 2014 dello sceneggiatore G. Willow Wilson e dell’artista Adrian Alphona.

Ms. Marvel

Ms. Marvel è l’annunciata serie tv prodotta dai Marvel Studios scritta da Bisha K. Ali e basata sull’omonimo personaggio dei Marvel Comics. Nella serie tv il New Jersey cresciuto Kamala Khan scopre di avere poteri polimorfi. Ms. Marvel sarà presentato in anteprima su Disney+ nel 2022.

WandaVision: 10 cose che bisogna sapere su Agatha Harkness

WandaVision: 10 cose che bisogna sapere su Agatha Harkness

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULL’EPISODIO 7 DI WANDAVISION!

Il finale del settimo episodio di WandaVison ha finalmente rivelato la vera identità del personaggio di Agnes, la vicina ficcanaso di Wanda e Visione interpretata da Kathryn Hahn: si tratta in realtà, come in molti avevano già ipotizzato, della potente strega Agatha Harkness. In attesa di scoprire quale sia effettivamente il suo ruolo all’interno della storia (e, soprattutto, se è lei l’unico vero cattivo che sta manipolando Wanda e la sua realtà), Screen Rant ha raccolto 10 cose che bisogna sapere sul personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby: 

Agatha ha più di 12.500 anni

Agatha Harkness ha in realtà ben più di 12,500 anni. Mentre la sua prima apparizione risale al 1970 in Fantastic Four #94 di Stan Lee, Jack Kirby, Joe Sinnott e Sam Rosen, questa parte del suo passato è stata interpretata in Silver Surfer #135 del 1998 da JM DeMatteis, Tom Grummett, Matt Ryan, Tom Smith e John Costanza.

In quel numero, è stato rivelato che era abbastanza vecchia da ricordare, 500 anni prima che Atlantide affondasse, che era il 10.500 a.C. nei fumetti Marvel.

Harkness ha tradito la sua stessa specie a New Salem

Agatha Harkness era una strega e ha fatto molto per garantire la propria sopravvivenza. Ciò divenne molto importante quando visse a New Salem, dove incontrò streghe secolari, unendosi a loro. Nel corso degli anni, Agatha divenne la grande dama di questo gruppo e alla fine consegnò varie streghe alle autorità che ne reclamavano l’uccisione.

Lo ha fatto sotto copertura, anche se il suo obiettivo principale era quello di liberare New Salem dalle streghe più deboli per rendere la sua congrega ancora più forte.

È stata una tata per i Fantastici Quattro

Alla fine, Agatha Harkness divenne una governante che prestava servizio ai bambini bisognosi, anche se, quando il mondo Marvel Comics incontrò i suoi primi supereroi, si era ritirata da tempo.

Tutto è cambiato quando i Fantastici Quattro hanno cercato una tata per Franklin Richards. Quando si rese conto che Franklin poteva avere poteri più grandi, accettò il lavoro e aiutò il bambino quando iniziò a prenderne coscienza. È perciò cresciuta vicino ai Fantastici Quattro e li ha aiutati in varie missioni.

Agatha è una strega potente

Agatha Harkness ha nascosto i suoi poteri per molto tempo, ma alla fine ha rivelato ai Fantastici Quattro che era una strega. Non solo Agatha era una strega, ma era anche una strega molto potente, una delle più forti conosciute all’epoca.

Nel corso degli anni, Agatha Harkness ha dimostrato di essere una potente alleata quando i Fantastici Quattro –  e in seguito anche i Vendicatori – hanno avuto bisogno del suo aiuto. Sebbene non possa combattere, i suoi poteri di strega sono inestimabili: dalla formulazione di incantesimi alla telepatia, dalla proiezione astrale ai fulmini di energia che causano enormi danni.

Suo figlio è Nicholas Scratch

Uno dei primi nemici dei Fantastici Quattro era un potente stregone di nome Nicholas Scratch. La sua prima apparizione è avvenuta nel 1977 in Fantastic Four #185. È arrivato a New Salem e ha processato Agatha per aver cercato di tradire la comunità.

Si è scoperto che Nicholas era suo figlio, e quando ha attirato i Fantastici Quattro a New Salem, ha perso il loro sostegno. Nel corso degli anni, è tornato più volte e alla fine è stato sconfitto e imprigionato, con la stessa Agatha che alla fine ha rivelato che era suo figlio.

Agatha ha fatto sparire i figli di Scarlet Witch

WandaVisionCol passare degli anni, i Fantastici Quattro non hanno più avuto bisogno di Agatha Harkness come tata di Franklin, così la strega iniziò a lavorare con Scarlet Witch. Quando Visione e Wanda hanno avuto i loro gemelli, Agatha è diventata la loro tata, vegliando sui due bambini.

Purtroppo, Wanda ha creato i due bambini usando la sua magia, attraverso frammenti dell’anima di Mefisto. In West Coast Avengers #52 di John Byrne, Mike Machian, Bon Sharen e Bill Oakley, i bambini finiscono per essere portati via e Agatha ha rimosso il loro ricordi dalla mente di Wanda.

Agatha è stata la prima insegnante di Scarlet Witch

Dopo la scomparsa dei suoi figli, Agatha Harkness ha lavorato per aiutare Wanda a controllare meglio la sua pasticciata magia. Agatha e gli stessi Vendicatori sapevano che Scarlet Witch aveva poteri forti e potenzialmente pericolosi, e che aveva bisogno di imparare a controllarli meglio, ed è qui che Agatha è entrata in gioco.

Doctor Strange si è offerto di aiutare Wanda, ma i suoi doveri in qualità di Vendicatore hanno sempre avuto la priorità. Agatha è stata in grado di aiutare Wanda a diventare più forte, il che ha persino permesso a Scarlet Witch di resuscitare Wonder Man. Tuttavia, non ha mai imparato a usare i poteri in modo responsabile.

Scarlet Witch ha ucciso Agatha Harkness

La più grande rovina per Scarlet Witch è arrivata quando ha creato un mondo nuovo di zecca in “House of M” ed è poi diventata una cattiva a vita agli occhi degli X-Men durante “M-Day”.

Tuttavia, in breve tempo ha perso anche il sostegno dei Vendicatori quando si è ricordata che i suoi gemelli esistevano e le erano stati portati via. Quando ha saputo del ruolo di Agatha nell’inganno, Wanda l’ha uccisa e poi ha attaccato i Vendicatori nella trama di “Avengers Disassembled”.

Resuscitata dalla madre di Scarlet Witch

Nella serie “Scarlet Witch” del 2015, gran parte della vita passata di Wanda è stata spiegata e molti aspetti precedentemente sconosciuti di quella stessa vita sono stati finalmente portati alla luce.

In Scarlet Witch #13, Wanda trova Agatha su Witches’ Road e poi trova sua madre, Natalya Maximoff. Le tre finiscono per combattere l’entità astratte Lord Chaos. Natalya ha sacrificato la propria vita per salvare la dea della stregoneria, ma non prima di aver fatto resuscitare Agatha Harkness e riportarla nella terra dei vivi.

Agatha sta ora lavorando con le Daughters of Liberty

Nel 2020, un nuovo gruppo è arrivato nella Marvel Comics, con una storia lunga ma segreta. Queste erano le Daughters of Liberty, un gruppo di donne potenti che hanno aiutato a combattere il male e salvare il mondo, inizialmente formato da Harriet Tubman, Alexa Volkoff (Lukin), Peggy Carter e Agatha Harkness.

È stata proprio Harkness che le ha introdotte alle vie della magia. Al giorno d’oggi, Agatha le sta ancora aiutando, offrendo, ad esempio, il suo supporto al lavoro di ricerca di Shuri.

Captain Marvel 2 risolverà il conflitto tra Carol e Monica?

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Captain Marvel 2 risolverà il conflitto tra Carol e Monica?

Monica Rambeau è tra i protagonisti dell’amatissima WandaVision, il cui attesissimo finale è ormai alle porte (mancano soltanto due episodi alla fine della serie). Sappiamo però che ritroveremo il personaggio interpretato da Teyonah Parris in Captain Marvel 2, il sequel del cinecomic di successo che vedrà ancora una volta Brie Larson nei panni di Carol Danvers.

Il personaggio di Monica era già apparso nel primo Captain Marvel, ma in quel film aveva soltanto 11 anni, nonostante sembrava già avere un legame molto particolare con sua “zia” Carol. Nell’episodio 5 di WandaVision, Monica ha menzionato brevemente Carol, lasciando intendere che tra l’agente dello SWORD e il supereroe ci siano alcuni problemi irrisolti.

In una recente intervista con ComicBook, alla Parris è stato proprio chiesto di questo ipotetico “dramma” che potrebbe esistere tra Monica Rambeau e Carol Danvers, facendo riferimento proprio alla breve menzione di Captain Marvel in WandaVision. La risposta dell’attrice ha confermato che i fan scopriranno tutto nella seconda avventura in solitaria di Carol: “Monica sarà in Captain Marvel 2 con Carol Danvers e Kamala Khan, ossia Ms. Marvel. Questo ci darà lo spazio necessario per esplorare ulteriormente ciò che potrebbe accadere in quel film.”

È probabile che qualsiasi sia la questione “irrisolta” tra Monica e Carol, abbia a che fare con la morte della madre della prima, Maria Rambeau (interpretata nel primo Captain Marvel da Lashana Lynch). Come rivelato nell’episodio 4 di WandaVision, Maria è morta di cancro due anni dopo che Thanos ha spazzato via metà della galassia, inclusa Monica.

In base a ciò che sappiamo, Carol non era impegnata altrove mentre Maria combatteva la malattia, e forse Monica (o la stessa Maria) avrebbe voluto che Carol fosse lì a sostenere sua madre. Ad ogni modo, qualunque sia la ragione del loro conflitto, i fan dovranno aspettare fino all’uscita di Captain Marvel 2 per scoprirlo.

Tutto ciò che sappiamo sul sequel di Captain Marvel

Captain Marvel 2, il sequel del cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà l’11 novembre 2022.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, le riprese partiranno quest’estate

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania è uno dei prossimi progetti del MCU più attesi di sempre. Nonostante il personaggio di Scott Lang sia sempre stato considerato uno degli eroi minori all’interno dell’universo condiviso, il terzo capitolo del franchise a lui dedicato sembra essere degno di attenzione per almeno due motivi principali: l’introduzione del villain Kang il Conquistatore e il coinvolgimento di Kathryn Newton nei panni di Cassie Lang.

Kang, che sarà interpretato da Jonathan Majors, sembra essere destinato a stravolgere gli equilibri dell’intera saga, dal momento che nei fumetti è una delle più grandi minacce mai esistite; parallelamente, il personaggio di Cassie Lang e la sua eventuale trasformazione in Stature potrebbe finalmente condurre all’introduzione degli Young Avengers sul grande schermo.

Ad oggi Ant-Man and the Wasp: Quantumania non ha ancora uan data di uscita ufficiale. Ciononostante, pare che le riprese del film siano pronte a partire. Negli ultimi giorni, infatti, sia Michael Douglas che Evangeline Lilly hanno confermato quando dovrebbe ufficialmente partire la produzione: durante un Q&A su Instagram (via Ant-Man News), Douglas ha risposto alla domanda di un fan, ma è stato alquanto generico, limitandosi a dire che le riprese partiranno quest’anno; la stessa domanda è stata posta anche a Lilly, che ha invece risposto – sempre via Instagram – in maniera molto più esaustiva, confermando che l’obiettivo è quello di iniziare a girare entro l’estate del 2021.

Qualora le riprese del film dovessero ufficialmente partire la prossima estate, non è detto che il terzo Ant-Man riesca ad arrivare nelle sale già nel 2022, dal momento che già le uscite di ben quattro cinecomic Marvel sono stati fissati per quell’anno: Doctor Strange in the Multiverse of Madness, Thor: Love and Thunder, Black Panther 2 e Captain Marvel 2

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

The Flash: Supergirl apparirà nel film, ecco chi la interpreterà

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The Flash: Supergirl apparirà nel film, ecco chi la interpreterà

Arriva un importante aggiornamento in merito a The Flash, il cinecomic DC che, dopo una genesi particolarmente travagliata, sembra finalmente aver trovato la giusta direzione, anche grazie al coinvolgimento del regista Andy Muschietti. Pochi giorni fa si era diffusa la notizia che le riprese del cinecomic fossero ufficialmente partite grazie ad un post condiviso via Instagram dalla produttrice Barbara Muschietti, sorella di Andy.

Ora apprendiamo invece che un personaggio molto amato dai fan dei fumetti sarà presente nel film: stiamo parlando di Supergirl, la controparte femminile di Superman, creata da Otto Binder. Ma non è tutto: è stata anche già scelta la sua interprete! Come rivelato proprio dal regista Muschietti in un post condiviso via Instagram, sarà l’attrice americana Sasha Calle, nota per la soap opera Febbre d’amore, a vestire i panni dell’iconico personaggio.

Al momento non sappiamo quale sarà l’identità che la Supergirl di Calle assumerà nel film, né il ruolo che il personaggio giocherà all’interno della storia. È ipotizzabile che l’introduzione di Supergirl non sia legata alla mitologia stabilita dallo SnyderVerse: dal momento che The Flash introdurrà ufficialmente il concetto di Multiverso, è probabile che l’iterazione di Calle provenga da una realtà completamente diversa. Quel che è certo è che il personaggio è destinato a diventare una parte importante dell’universo condiviso.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

The Falcon and the Winter Soldier: ultimate trailer della serie Marvel

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Dopo il primo trailer Disney ha diffuso l’ultimate trailer di The Falcon and The Winter Soldier. La nuova serie composta da sei episodi debutterà in esclusiva su Disney+ il 19 marzo 2021. Nella serie tornano in azione due noti personaggi Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes).

The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Harry Potter: Daniel Radcliffe imbarazzato dalla sua recitazione

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Harry Potter: Daniel Radcliffe imbarazzato dalla sua recitazione

Di recente molti attori di Harry Potter sono tornati a parlare della loro esperienza con la celebre saga. Gli interpreti dei gemelli Wesley, ad esempio, hanno rivelato che all’inizio delle riprese non erano a conoscenza di quale personaggio avrebbero interpretato; Rupert Grint (Ron Weasley) ha ammesso di aver visto solo tre degli otto film del franchise, mentre l’attore che ha prestato il volto a Neville Paciock ha rivelato che ad oggi è molto difficile per lui rivedere i film del franchise.

Nonostante il successo del franchise persista ancora oggi, pare che non tutti i membri del cast siano legati ad esso allo stesso modo di quel pubblico che ha contribuito alla sua immensa fortunata. Di recente, anche Daniel Radcliffe, l’interprete di Harry, è tornato a parlare della sua esperienza in una recente intervista con Empire (via Metro) che ha dedicato uno speciale alla celebre saga in occasione dei suoi 20 anni.

Nonostante sia “incredibilmente grato” per aver avuto la possibilità di interpretare un personaggio come Harry Potter, Radcliffe ha ammesso di sentirsi “profondamente in imbarazzo” di fronte ad alcuni momenti del film a causa della sua recitazione: “È difficile separare il mio rapporto con Harry dal mio rapporto con i film nel loro insieme”, ha spiegato l’attore trentunenne. “Sono incredibilmente grato per quell’esperienza. Mi ha fatto capire cosa volessi fare realmente per il resto della mia vita. Riuscire a capire cosa ami fin da subito è davvero un privilegio. Tuttavia, mi sento profondamente in imbarazzo di fronte ad alcune scene, e questo a causa della mia recitazione. Penso che sia come chiedere a qualcuno di ricordare la propria adolescenza. C’è così tanto in ballo che è difficile parlarne facendo riferimento ad una singola sensazione.”

È importante ricordare che Radcliffe aveva solo 12 anni quando è stato scelto per interpretare il ruolo del protagonista nella celebre saga, quindi i sentimenti dell’attore nei confronti della sua performance sono assolutamente comprensibili. Tuttavia, è innegabile quanto il pubblico sia stato testimone di una vera e propria evoluzione del suo talento, tant’è che ad oggi, riuscire ad immaginare un altro attore nei panni di Harry è praticamente impossibile.

Daisy Ridley vorrebbe interpretare Spider-Woman al cinema

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Daisy Ridley vorrebbe interpretare Spider-Woman al cinema

Anche se Marvel e Sony non hanno ancora confermato la notizia, sappiamo da un po’ di tempo che un film dedicato a Spider-Woman è in fase di sviluppo. Il film in questione dovrebbe essere dedicato a Jessica Drew, primo personaggio dei fumetti ad adottare l’identità della Donna Ragno.

A febbraio dello scorso anno era circolate delle voci secondo cui il premio Oscar Alicia Vikander (The Danish Girl, Tomb Raider) era in lizza per ottenere la parte della protagonista, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti. Ad oggi non sappiamo ancora nulla di concreto in merito al film, ma pare ci sia un’attrice particolarmente interessata al ruolo: stiamo parlando di Daisy Ridley, nota al grande pubblico per il ruolo di Rey nella trilogia sequel di Star Wars

Nonostante l’arrivo di alcuni interessanti progetti che la vedranno coinvolta (come ad esempio Chaos Walking, al fianco di Tom Holland), in passato è stata la stessa Ridley a confermare di aver faticato parecchio per riuscire a trovare ruoli interessanti dopo la fine della sua esperienza con la saga di Star Wars e un film come quello dedicato a Spider-Woman potrebbe sicuramente rappresentare un’opportunità irripetibile per la giovane attrice.

Intervistata da Sariah Wilson, giornalista di USA Today, proprio in occasione dell’uscita di Chaos Walking, Daisy Ridley ha avuto la possibilità di commentare le voci su Spider-Woman. L’attrice ha spiegato di non sapere nulla a proposito del film o del potenziale ruolo, ma ha anche specificato che sarebbe felice di unirsi allo SPUMC. “Mi piacerebbe interpretare Spider-Woman”, ha detto Ridley. “Ma è più una questione legata ad un universo esteso di Spider-Man, giusto?”

La storia di Spider-Woman nei fumetti

Nei fumetti, Jessica Drew è una giovane donna che decenni fa si ammalò gravemente dopo mesi di esposizione all’uranio, usato dal padre nei suoi esperimenti scientifici. Per salvarle la vita, l’uomo fu costretto ad usare una medicina sperimentale, basato sulla biologia di un ragno radioattivo. Jessica venne sigillata in un acceleratore genetico in modo da amplificare gli effetti del siero. Si risvegliò decenni dopo, senza essere invecchiata, con tutta una serie di poteri, senza però ricordare nulla del suo passato.

Ricordiamo che la Sony Pictures ha fissato per l’8 ottobre 2021 l’arrivo nelle sale di un nuovo misterioso film dello Spiderverse: al momento non sappiamo se si tratterà proprio del film su Jessica Drew o magari di un film dedicato ad un’altra delle nemesi dell’Uomo Ragno.

Gli Eterni: la regista si è ispirata a Revenant per le scene d’azione

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A quanto pare, la regista Chloé Zhao si sarebbe ispirata a Revenant – Redivivo per le scene d’azione de Gli Eterni, l’attesissimo cinecomic Marvel in arrivo nelle sale a novembre, progetto che si trascina fin dal suo annuncio un carico parecchio elevato di curiosità e aspettative, soprattutto per il coinvolgimento di Zhao.

Proprio di recente si era parlato dell’approccio “creativo” della regista cinese alla scelta del cast del film. Ora, è stata la stessa a rivelare in una recente intervista con The Playlist di essersi lasciata ispirare dal film di Alejandro González Iñárritu del 2015 (che regalò a Leonardo DiCaprio il tanto agognato Oscar come migliore attore protagonista) per le scene d’azione del cinecomic che introdurrà nell’universo condiviso il gruppo di esseri immortali dotato di abilità incredibili.

La cosa più sorprendente è che la Marvel ha da subito apprezzato il tipo di approccio di Zhao al materiale originale, come spiegato dalla regista: “Ci sono molti film a cui mi sono ispirata per Gli Eterni. Ma per quanto riguarda le scene d’azione, che mi sono divertita veramente tanto a realizzare, anche grazie ad un team davvero fantastico, ho voluto fare riferimento a Revenant. È un film che amo particolarmente e durante le riprese lo abbiamo guardato molte volte. La maggior parte di quelle scene sono state girato sul posto ed è proprio questo a rendere le scene di quel film incredibilmente coinvolgenti. Quindi direi che Revenant è il film a cui aspiriamo. La Marvel ha supportato in tutto e per tutto la nostra idea. Mi hanno sempre supportata.”

A causa della pandemia di Covid-19, Gli Eterni è stato posticipato di un intero anno. Attualmente l’uscita nelle sale americane è fissata per il prossimo novembre, sperando che per l’allora la situazione a livello mondiale sia tornata alla normalità. Le recenti dichiarazione di Zhao non fanno altro che aumentare il nostro desiderio di scoprire quale sarà effettivamente il prodotto finale e, soprattutto, se Gli Eterni si distaccherà effettivamente dai precedenti film prodotti dal MCU.

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

WandaVision: promo dell’episodio 7 e 8

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WandaVision: promo dell’episodio 7 e 8

Disney+ ha diffuso il promo ufficiale degli episodi 7 e 8 di WandaVision, la nuova serie tv Marvel Studios in programmazione e  streaming in esclusiva su Disney+.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

WandaVision, la serie tv 

WandaVision di Marvel Studios unisce televisione classica e Marvel Cinematic Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff e Visione, due individui dotati di super poteri che conducono vite di periferia idealizzate, che iniziano a sospettare che ogni cosa non sia come sembra.

WandaVision

WandaVision, la prima serie targata Marvel Studios, creata in esclusiva per Disney+, ha per protagonisti Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff e Paul Bettany in quello di Visione. Kathryn Hahn è Agnes e Teyonah Parris è Monica Rambeau, personaggio che è stato presentato al pubblico in Captain MarvelKat Dennings riprenderà il suo ruolo di Darcy da Thor e Thor: The Dark World, mentre Randall Park tornerà a vestire i panni di Jimmy Woo da Ant-Man and The Wasp. La serie è diretta da Matt Shakman mentre Jac Schaeffer è il capo sceneggiatore. Composta da nove episodi, WandaVision è disponibile in streaming su Disney+.

Fantastici Quattro: la Marvel ha iniziato a cercare gli sceneggiatori

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Justin Kroll, giornalista di Deadline, ha condiviso un piccolo aggiornamento via Twitter in merito a Fantastici Quattro, il nuovo film dedicato ai personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby che sarà ambientato nel MCU. Secondo quanto riportato dal giornalista, i Marvel Studios hanno cominciato ad incontrare diversi sceneggiatori.

Al momento non è stato ancora designato chi si occuperà ufficialmente di scrivere il reboot. Ricordiamo che il film sarà diretto da Jon Watts, regista di Spider-Man: Homecoming che ha anche contribuito alla sceneggiatura del film con Tom Holland; nulla esclude che alla fine Watts possa essere coinvolto nel nuovo progetto dedicato alla grande famiglia Marvel anche in qualità di sceneggiatore.

La ricerca dello sceneggiatore (o del gruppo di sceneggiatori) che si occuperanno di scrivere Fantastici Quattro potrebbe durare diversi mesi, quindi è probabile che il film non entrerà in produzione molto presto. Basti pensare a quanto accaduto con Blade, il cinecomic che avrà come protagonista il due volte premio Oscar Mahershala Ali: il film è stato annunciato per la prima volta nel 2019, ma la sceneggiatrice del film è stata resa nota soltanto quest’anno (si tratta di Stacy Osei-Kuffour, autrice dell’acclamata serie Watchmen). 

In seguito all’acquisizione di Fox da parte di Disney, i personaggi di Reed Richards, Sue Storm, Johnny Storm e Ben Grimm potranno diventare finalmente parte integrante dell’Universo Marvel e condividere le loro storie con il più ampio universo cinematografico. Ricordiamo che Jon Watts è attualmente impegnato con la produzione di Spider-Man 3, che dovrebbe arrivare nelle sale a dicembre di quest’anno.

Le info su Fantastici Quattro

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: HomecomingSpider-Man: Far From Home e di Spider-Man 3, attualmente in fase di produzione.

Enslaved: la crudele tratta atlantica degli schiavi afroamericani con Samuel L. Jackson i

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“Si parla sempre solo delle navi che sono arrivate a destinazione, non di quelle che non sono mai arrivate. C’erano navi che affondavano con i nostri antenati e noi vogliamo raccontare le loro storie. Enslaved è molto più di una serie tv; per me è il tentativo di ridare la voce a milioni di persone: voce che era stata messa a tacere”. Così l’attore Samuel L. Jackson introduce Enslaved:  la crudele tratta atlantica degli schiavi afroamericani, la docu- serie tv in sei episodi condotta dallo stesso Jackson, insieme ai giornalisti e documentaristi Afua Hirsch e Simcha Jacobovici, in onda in esclusiva su History Channel (canale 407 di Sky) dal 22 febbraio alle 21.00 (due episodi a serata). È la drammatica ricostruzione della tratta – durata 400 anni – di esseri umani dai Paesi africani al nuovo mondo: oltre 12 milioni di persone rapite e vendute in schiavitù, di cui almeno 2 milioni morti durante il viaggio.

Nella serie per la prima volta la nuova tecnologia subacquea – come la mappatura 3D avanzata e il radar penetrante nel terreno – ha permesso di individuare ed esaminare numerose navi negriere affondate, rivelando una prospettiva completamente nuova sulla storia della tratta transatlantica degli schiavi. In diversi siti di immersione, tra Regno Unito, Giamaica e Florida, un team esperto di subacquei ha localizzato sei navi che affondarono con gli schiavi a bordo. Nel frattempo, sulla terraferma, gli esperti hanno indagato sulle storie che legano gli schiavi del Ghana, le case signorili dell’Inghilterra e le piantagioni americane.

Il lavoro investigativo e scientifico, gli indizi recuperati in fondo al mare, il reportage e le ricostruzioni delineano l’ideologia, l’economia e la politica della schiavitù, e restituiscono alla luce i particolari perduti di eventi del passato e le storie dimenticate delle sofferenze di milioni di persone.

Enslaved è coprodotta da Associated Producers (Toronto) e Cornelia Street Productions (Londra). Diretta da Simcha Jacobovici, la serie è prodotta da Ric Esther Bienstock, Sarah Sapper e Felix Golubev, mentre produttori esecutivi sono Samuel L. Jackson, LaTanya Jackson, Eli Selden, Rob Lee, Simcha Jacobovici, Ric Esther Bienstock, Sarah Sapper e Yaron Niski.

GLI EPISODI

Storia sommersa

Samuel L. Jackson intraprende un viaggio personale, dopo aver scoperto che il suo DNA risale alla tribù Benga del Gabon. Accolto come un figlio perduto da tempo che è tornato a casa, partecipa ad un rito di iniziazione. Ma Jackson fa un ulteriore passo avanti: trasforma il suo personale viaggio in uno sforzo per sensibilizzare gli spettatori sulla storia della tratta transatlantica degli schiavi afroamericani.

A tal fine coinvolge l’associazione di subacquei “Diving With a Purpose” (DWP) per andare alla ricerca di navi negriere affondate nell’Oceano Atlantico. DWP è un’organizzazione dedicata alla conservazione e protezione delle risorse del patrimonio sommerso, per esempio dei coralli, attiva nel campo dell’archeologia marittima e della conservazione dell’oceano, con un focus speciale sulla protezione, la documentazione e lo studio dei relitti della tratta degli schiavi. DWP collabora con la National Association of Black Scuba Divers (NABS). In questo episodio vedremo quindi Samuel Jackson andare quindi alla ricerca di una nave affondata al largo della costa della Florida. L’episodio stato girato sul posto in Gabon, Ghana e Florida.

I perché della tratta

Nella sua ricerca per raccontare la storia della tratta degli schiavi, Samuel L. Jackson recluta due giornalisti e documentaristi pluripremiati, Simcha Jacobovici e Afua. In che modo gli schiavisti hanno provato a giustificare 400 anni di tratta e lo sfruttamento e l’omicidio di milioni di persone provenienti dai paesi africani? Nel mondo antico il colore non era un criterio in base al quale le persone si giudicavano a vicenda.

Allora come è nata l’ideologia del razzismo? Jackson invia Jacobovici e Hirsch in missione per comprendere il processo che ha portato gli europei a ritenere la schiavitù non solo redditizia economicamente ma anche fondata razionalmente. Parallelamente a questa indagine, nel Canale della Manica, i subacquei  di DWP individuano uno  dei relitti più antichi di navi negriere, recuperando un oggetto risalente a 350 anni fa. Questo episodio è stato girato in Ghana, Regno Unito e Spagna.

Segui i soldi

L’episodio indaga sulle ragioni economiche della schiavitù seguendo la ricerca della nave, “The Leusden“, in Suriname. Questa nave olandese rappresenta la più grande perdita di vite umane durante l’intera tratta degli schiavi. Mentre la nave stava affondando, l’equipaggio inchiodò i boccaporti, impedendo ad oltre 640 persone provenienti di salvarsi. I proprietari della nave non tennero nascosta la tragedia. Tutt’altro: fecero richiesta di rimborso all’assicurazione per “carico smarrito”. Jackson, Jacobovici e Hirsch ritrovano i crediti dell’assicurazione ma anche  fosse comuni e manufatti rari, che permettono di mettere insieme i motivi economici della schiavitù. L’episodio è stato girato in Suriname, Brasile, Portogallo e Regno Unito.

Le culture del Nuovo Mondo

Esplorando cibo, musica e scienza, scopriremo che gran parte della cultura del Nuovo Mondo è nata all’interno delle navi, dove africani di diversi Paesi e tribù interagivano tra loro e con gli europei che li commerciavano. La tipica cucina del sud degli Stati Uniti è di origine africana. Samuel L. Jackson visita Africatown in Alabama., l’unica città africana fondata in America da schiavi liberati. Qui incontra l’artista vincitore del Grammy Rhiannon Giddens, che esplora le origini africane del banjo. I subacquei di DWP aiutano alcuni giovani in Costa Rica a scoprire le loro origini africane, identificando una nave di schiavi affondata al largo del Paese Come i giovani costaricani, gli spettatori saranno sorpresi di scoprire quanto della nostra cultura globale – dal reggae ai frattali matematici – sia legata alla storia della schiavitù. L’episodio è stato girato in Costa Rica, Giamaica, Etiopia e Stati Uniti.

Resistenza

Questo episodio illustra la resistenza alla tratta da parte degli schiavi sia in Africa sia durante la diaspora – dal Ghana al Regno Unito all’America. I sommozzatori di DWP intraprendono un’indagine senza precedenti per individuare il relitto perfettamente conservato della “Freedom Boat” nei Grandi Laghi nel nord degli USA, una goletta che h traghettò gli afroamericani verso la libertà in Canada. Identificano persino i nomi di alcuni degli schiavi che furono salvati dal capitano della nave. Jackson, Jacobovici e Hirsch approfondiscono inoltre il ruolo ricoperto da africani nella lotta alla schiavitù nel proprio continente o durante la Guerra Civile americana.

Abolizione

La politica ha favorito la schiavitù. Ma è stata la politica a porre fine ad essa come è successo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E proprio negli USA di oggi viene intervistato il deputato John Lewis, una delle più importanti figure nella lotta contro la segregazione razziale  e recentemente scomparso. L’episodio proverà a risolvere infine il mistero della nave “The London“, affondata al largo della Cornovaglia, mentre trasportava illegalmente  decine di africani che, erano stati liberati per poi essere ridotti nuovamente in schiavitù. L’episodio è stato girato nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Ghana.

Omicidio al Cairo: trama, cast e la vera storia dietro il film

Omicidio al Cairo: trama, cast e la vera storia dietro il film

I moti della Primavera Araba sono stati una delle più importanti rivoluzioni del nuovo millennio, ed hanno coinvolto quasi tutti i paesi del Nord Africa e non solo. Inevitabile che simili eventi venissero toccati, seppur anche in modo marginale, da quel potente mezzo di comunicazione di massa che è il cinema. Uno dei titoli più interessanti a riguardo è Omicidio al Cairo, diretto dal regista svedese di origini egiziane Tarik Saleh. Già noto per film come Gitmo – The New Rules of War e Metropia, questi ha nel 2017 portato al cinema questa sua nuova opera, ad oggi la più apprezzata e premiata della sua filmografia.

Con questo, il regista ricostruisce con grande fedeltà alcuni degli eventi che portarono alle prime rivolte verificatesi in Egitto a partire dal 2008. Il suo è un film di denuncia contro le autorità e la situazione politica di quegli anni, e attraverso l’adattamento di un episodio realmente accaduto riesce a raccontare ancor di più i retroscena di tali ambienti. Trattando tematiche simili, Saleh ebbe non poche difficoltà a realizzare il film. Fu infatti costretto a spostare le riprese dal Cairo a Casablanca, poiché il governo non concesse di girare nella capitale. Il film riuscì in ogni modo a prendere forma, ottenendo poi riconoscimenti da tutto il mondo.

Presentato al Sundance Film Festival, questo ricevette il premio World Cinema Grand Jury Prize. In Svezia, ai prestigiosi Guldbagge Awards vinse invece cinque premi, tra cui quello di miglior film. Omicidio al Cairo è un gioiello da riscoprire assolutamente per poter aprire una finestra su luoghi del mondo normalmente non frequentati. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia a cui è ispirato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Omicidio al Cairo: la trama del film

La storia si svolge in Egitto, nel 2011, più precisamente nella capitale Il Cairo. In quel periodo la città è sconvolta dalle prime agitazioni e proteste contro il trentennale regime del presidente Mubarak. A margine di ciò, si segue la vicenda del detective della polizia Noredin Mostafa, il quale, come vuole la norma, è corrotto come tutti i suoi colleghi. Mustafa è infatti solito chiedere una ricca tangente ai commercianti per garantire loro protezione da eventuali attacchi. A cambiare il suo modo di agire arriva però l’insolito caso di una cantante trovata morta nella sua stanza d’albergo. La cameriera Salwa sembra l’unica a sapere cosa sia accaduto.

Sospettando qualcosa di grosso, che potrebbe garantirgli un avanzamento di carriera, il poliziotto inizia così ad indagare. Più si avvicina alla verità però, più scoprirà il coinvolgimento nell’omicidio di nomi importanti, alcuni dei quali appartenenti alla classe politica. Sarà a quel punto che gli verrà ordinato di archiviare il caso e insabbiare quanto scoperto. Mostafa però, pur essendo corrotto, non è privo di coscienza. Frustrato dai soprusi contro il popolo egiziano, decide di andare fino in fondo alla questione, sfidando i potenti e mettendo a rischio la propria vita pur di ottenere la verità.

Omicidio al Cairo cast

Omicidio al Cairo: il cast del film

Interpreti del film sono prevalentemente attori di origini africane o francesi, forse poco noti al pubblico internazionale ma divenuti poi particolarmente celebri anche grazie a questo film. Ad interpretare il ruolo del protagonista, il poliziotto Noredin Mostafa, vi è l’attore Fares Fares, divenuto celebre a livello internazionale grazie a film come Zero Dark Thirty, Child 44 e Rogue One: A Star Wars Story. Ad interpretare la cameriera Salwa vi è l’attrice Mari Malek, mentre Yasser Ali Maher è Kammal Mostafa. Slimane Dazi, noto per il film Il profeta, è invece presente nel ruolo del misterioso uomo dagli occhi verdi. Hichem Yacoubi, visto sia in Munich che in Il profeta, interpreta Nagui, mentre Ger Duany, noto per Restless City e The Good Lie, dà vita al personaggio di Clinton.

Omicidio al Cairo: la vera storia dietro il film

La storia narrata nel film è la rielaborazione che il regista ha fatto di un evento realmente accaduto in Egitto, nel 2008. Si tratta dell’assassinio della cantante libanese Suzanne Tamim. Questa era divenuta particolarmente celebre dopo aver vinto nel 1996 il talent show libanese Studio El Fan, all’età di soli 19 anni. Questa intraprese così una fortunata carriera nel mondo della musica, dando vita a brani che univano le sonorità del pop a quelle della tradizione araba. Il 28 luglio del 2008, all’età di 30 anni, la cantante venne però ritrovata morta nel suo appartamento. Inizialmente si diffuse la notizie che Tamim era stata decapitata, ma in seguito venne rivelato che era morta per uno sgozzamento. Data la sua popolarità, il caso fece estremamente scalpore e in breve si arrivò ad arrestare alcuni sospettati.

Questi erano un noto milionario e Hisham Talaat Moustafa, anche legislatore della camera alta del Parlamento egiziano. Accusati di aver assunto un sicario per uccidere la cantante, nel 2009 vennero ritenuti colpevoli e condannati all’impiccagione. Nel marzo del 2010, tuttavia, la Corte suprema chiese di rivedere la sentenza, e con il nuovo processo Moustafa e il milionario vennero condannati a 15 anni di carcere, mentre il killer all’ergastolo. Questo era stato identificato in Al-Sukkari, ex poliziotto. Nel 2011, tuttavia, si è diffusa la notizia che, a causa dei disordini popolari, il misterioso milionari era evaso di prigione. Di questi, amico del presidente Mubarak, si proibì inoltre di parlare pubblicamente. Ad oggi, ancora molti sono i misteri rimasti irrisolti sul caso.

Omicidio al Cairo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Omicidio al Cairo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Rai Play, YouTube e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente, in prima visione assoluta, nel palinsesto televisivo di sabato 20 febbraio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Res Creata, recensione del film di Alessandro Cattaneo

Res Creata, recensione del film di Alessandro Cattaneo

Ha visto la luce nel 2019 Res Creata – Esseri umani e altri animali, il documentario di Alessandro Cattaneo presentato in vari festival, tra cui Toronto 2020 e il Festival Internazionale Visioni dal Mondo, dove si è aggiudicato il Premio Giuria Giovani e la Menzione del pubblico. Ha poi ricevuto la nomination ai Nastri d’Argento 2021. L’edizione 2021 del premio assegnato dalla critica cinematografica prevede ampio spazio dedicato al documentario nelle sue diverse forme, articolandone la presenza in tre sezioni:  Cinema spettacolo cultura, Docufiction e Cinema del reale, della quale fa parte appunto Res Creata, che si contenderà il premio con lavori come  Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli,  Fuori era primavera di Gabriele Salvatores e Molecole di Andrea Segre. 

Alessandro Cattaneo e il racconto del reale 

E’ proprio il racconto della realtà la passione del regista Alessandro Cattaneo, che esordisce dietro la macchina da presa con Wide blue delivery nel 2015. Un documentario autoprodotto, girato su una nave mercantile in viaggio tra Italia e Africa, che ritrae la vita dell’equipaggio con le sue problematiche. Il film si aggiudica il Best Film Award al Napoli Film Festival 2016 e partecipa al concorso svizzero Visions du Reel, vincendo il Premio Buyens-Chagoll. Ciò che questo primo lavoro ha in comune con Res Creata è la riflessione sulla parte più istintuale dell’uomo, spesso trascurata, ma portatrice di esigenze imprescindibili. Nel 2017 Cattaneo inizia la collaborazione con Silvia della Sala. Assieme a lei è autore del mediometraggio Mutu. La collaborazione prosegue con Res Creata.

Le storie di Res Creata

Inizia con il pellegrinaggio spontaneo a una balena spiaggiata sulla battigia di Platamona, in Sardegna, Res Creata. Prosegue con il viaggio verso passato e futuro di un cantautore simbolo della scena punk italiana, intelligenza tra le più lucide e feconde, che oggi vive con i suoi cavalli sull’appennino tosco-emiliano. Ecco poi il pastore in simbiosi con le sue pecore e il giovane falconiere con i suoi uccelli. Quindi, uno psicanalista, un filosofo e uno zoomusicologo, un poeta e un’apicultrice. Si aprono squarci su come l’uomo si sia allontanato dalla sua parte istintuale. Si riflette sulla differenza tra collaborazione e sfruttamento nel rapporto tra uomini e animali, si osservano riti religiosi in cui gli animali sono protagonisti e si assiste a uno spettacolo acrobatico a cavallo. Una è la costante: l’esplorazione di una relazione così atavica come quella con gli animali, ancora assai feconda per l’uomo e tutta da riscoprire.

Esseri umani e altri animali 

È proprio nella parola “altri” la chiave di Res Creata. È nel suo approccio non gerarchico alla relazione uomo-animale che si racchiude l’essenza del lavoro di Cattaneo. Come afferma il filosofo Felice Cimatti, quando sostiene che occorre mettere da parte l’antropocentrismo, far si che il punto di vista dal quale si ragiona non sia sempre ed esclusivamente l’umano. E invita a riflettere sul concetto di “divenire animale”, ovvero cercare di far proprio il modo in cui gli animali stanno al mondo, vivendo il presente, l’istante, in armonia con la natura. Di recupero da parte dell’uomo dell’istinto e dell’aspetto sensoriale, della relazione profonda col mondo che lo circonda, di cui è parte, parla anche lo psicanalista Daniele Ribola. Accanto a loro lo zoomusicologo Dario Martinelli, il poeta Franco Marcoaldi.

Il regista alterna i loro contributi di riflessione a quelli di chi racconta la sua esperienza quotidiana con gli altri animali e più in generale nella natura, in un rapporto di mutuo scambio. Giovanni Lindo Ferretti, tra le menti e le voci più acute della musica e della cultura italiana contemporanea, oggi alleva cavalli sull’appennino e vive grazie a quello che ha chiamato “teatro barbarico”: una forma di commistione tra parola e spettacolo della natura. Colpisce la vicenda di quest’uomo che dopo tante esperienze diverse, urbane, di ribellione e trasgressione, ha trovato una sua dimensione riconnettendosi a un passato rurale, più “semplice”, di cui ha sofferto a lungo la mancanza, trasformandolo nel suo presente e futuro. 

Il pastore Piero Tomei racconta invece del rapporto con il suo gregge, senza tralasciare l’esperienza della morte, comunicando un senso di profondo rispetto per questo suo compagno di vita. Lo stesso rispetto che lega il giovane falconiere Gregorio Tinteri ai suoi animali, falchi e gufi e l’apicultrice Enrica Lucchelli alle sue api. Tutti rapporti improntati il meno possibile allo sfruttamento, il più possibile invece ad un’ottica di cooperazione tra uomo e animale, ove, auspicabilmente, non vi sia coercizione, e dunque non vi sia un vero “possesso”. Perchè, come ben sintetizza Dario Martinelli, più capiamo gli animali, più li rispettiamo, più “diventa difficile abusarne a cuor leggero”. Non mancano poi le antiche tradizioni che vedono protagonisti uomini e animali, come la Festa di San Domenico, detta “dei serpari”, nel piccolo comune di Cocullo in Abruzzo, che sposa il cattolicesimo con l’antico culto di Angizia, dea dei Marsi, incantatrice di serpenti e dea della fertilità. O la tradizione sarda della pariglia: la tipica corsa acrobatica a cavallo.

Esempi questi che interessano il regista e Silvia della Sala, autrice con lui del soggetto e della sceneggiatura del film, in quanto testimonianze di un legame profondissimo e atavico tra uomo e animale, quasi una vera fusione. Aspetto questo evidenziato nelle inquadrature scelte dal regista, che si occupa anche della fotografia: i contorni dell’uomo si fondono con quelli dell’animale, come nella locandina del film, in cui la testa del giovane falconiere diventa tutt’uno con quella del gufo che lo segue ovunque vada. Immagine e fotografia veicolano il rispetto che può nascere solo dalla constatazione di una similitudine, dal riconoscimento dell’essere l’uomo stesso animale e dell’essere tutti, uomini e altri animali, appartenenti alla natura e rispondenti alle sue leggi, senza gerarchie o presunzioni di superiorità.

Immagini poetiche ed evocative, in cui la natura è protagonista e, d’altro canto, immagini in grado di evidenziare come l’uomo spesso tenda a razionalizzare, a studiare, a classificare, a pensare la natura, anziché semplicemente ricordarsi di farne parte e viverla concretamente, assieme agli altri animali.

Res Creata è dunque un invito a riscoprire la parte istintiva nell’uomo, non già nel senso deteriore del termine, che conduce alla brutalità e alla disumanizzazione, bensì nella sua accezione più nobile, che induce a recuperare l’elemento sensoriale, capace di riconnettere l’uomo agli altri esseri viventi e di farlo sentire pienamente parte della natura, in grado di apprezzare l’istante e la bellezza che lo circonda. Questa parte è oggi spesso disconosciuta e soffocata in favore di un vivere artificiale e ultra tecnologico, che rischia di far perdere il contatto con sé stessi. 

Res Creata nominato ai Nastri d’Argento

Ai prossimo Nastri d’Argento lavori pregevoli come questo Res Creata di Alessandro Cattaneo e come anche Molecole di Andrea Segre meriterebbero un riconoscimento, senza nulla togliere a un gioiellino nazional popolare assolutamente trasversale come Mi chiamo Francesco Totti. Ad ogni modo, in un anno in cui il cinema ha subito i colpi della pandemia tutt’ora in corso, si può almeno gioire dell’ottima salute del documentario italiano. 

Tutta colpa di Freud, i realizzatori presentano la serie Amazon Prime Video

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Arriverà su Amazon Prime Video il 26 febbraio Tutta Colpa di Freud, la serie tv co-prodotta da RTI LOTUS PRODUCTION, una società LEONE FILM GROUP COMPANY, in collaborazione con AMAZON PRIME VIDEO e prodotta da MARCO BELARDI. La serie si basa sul film di Paolo Genovese del 2014, e infatti lo stesso autore racconta: “Quando abbiamo scritto Tutta colpa di Freud, il film, ci siamo accorti che il materiale era tantissimo, avevamo una sceneggiatura lunghissima, c’era tanto da dire sull’argomento e quindi già a film finito ci siamo detti che il materiale era ancora abbondante e ci sembrava giusto avere più tempo per raccontare le storie e approfondire i personaggi, raccontare meglio le tre figlie. L’idea è venuta subito, ma poi ognuno ha i suoi progetti e la cosa è rimasta in stand by. Poi tre anni fa, quando Mediaset cercava un family, abbiamo proposto questa idea e hanno deciso di provare a raccontare questa storia in una serie invece che nella due ore del film.” Ma sulle differenze tra film e serie, Genovese specifica: “Le storie prendono la loro strada, per cui ritroverete l’idea ma rispetto al film la serie prende una sua strada e si discosta molto dall’originale.”

Ma perché l’autore di Tutta colpa di Freud non ha voluto mettere la sua firma sulla regia della serie? “Ho scelto di non dirigere perché io quella storia l’avevo già raccontata, mi sarei seduto sul lavoro già fatto. Invece Rolando è un regista estremamente capace di raccontare i rapporti tra le persone, le emozioni, i legami, tutto quello che racconta la serie, alla luce di questo è molto stimolante per un autore vedere come qualcun’altra racconta le tue storie.”

Alla regia infatti c’è Rolando Ravello, che firma con il suo stile piano e rassicurante dialoghi e vicende in una Milano inedita. “Raccontare Milano è desueto, ormai si gira tutto a Roma o in Puglia. Girare a Milano è stata una novità, ma soprattutto ha consentito di introdurre un personaggio come quello di Max Tortora. Ho amato lavorare con queste quattro attrici fantastiche, è stato bello dirigere Luca Bizzarri, ma la cosa bella della serie sono stati Claudio Bisio e Max Tortora che non si conoscevano prima, e in un attimo, dalla prima scena, hanno dimostrato una chimica fenomenale. Sono riusciti a raccontarci Milano e Roma in maniera insolita e sornione, sono stati fantastici.”

La serie è interpretata da Claudio Bisio, Caterina Shulha, Marta Gastini, Demetra Bellina, Luca Bizzarri, Stefania Rocca, Claudia Pandolfi e Max Tortora, diretta da Rolando Ravello. Sarà disponibile su Amazon Prime Video a partire dal 26 febbraio prossimo.

Zack Snyder’s Justice League, in esclusiva digitale in Italia dal 18 marzo

Warner Bros. Entertainment Italia annuncia l’arrivo in Italia di Zack Snyder’s Justice League in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, in contemporanea con gli USA, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 1° aprile, il film sarà inoltre disponibile per il noleggio su Sky Primafila e Infinity.

In Zack Snyder’s Justice League, determinato ad assicurarsi che il sacrificio finale di Superman (Henry Cavill) non sia stato vano, Bruce Wayne (Ben Affleck) unisce le forze con Diana Prince (Gal Gadot) con lo scopo di reclutare una squadra di metaumani, al fine di proteggere il mondo da un minaccia imminente di proporzioni catastrofiche. Il compito si rivela più difficile di quanto Bruce immaginasse, poiché ogni componente deve affrontare i demoni del proprio passato, per trascendere da ciò che li ha bloccati, permettendo loro di unirsi e formare finalmente una lega di eroi senza precedenti. Finalmente insieme, Batman (Affleck), Wonder Woman (Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Cyborg (Ray Fisher) e Flash (Ezra Miller) potrebbero essere in ritardo per salvare il pianeta da Steppenwolf, DeSaad e Darkseid e dalle loro terribili intenzioni.

Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. La sceneggiatura è di Chris Terrio, da una storia di Chris Terrio, Zack Snyder e Will Beall, basata sui personaggi della DC, Superman creati da Jerry Siegel e Joe Shuster. I produttori del film sono Charles Roven, Deborah Snyder, mentre i produttori esecutivi sono Christopher Nolan, Emma Thomas, Wesley Coller, Jim Rowe, Curtis Kanemoto, Chris Terrio e Ben Affleck.

https://www.youtube.com/watch?v=T1h1X7ws_PI&feature=youtu.be

Music: prima clip del film con Maddie Ziegler

Music: prima clip del film con Maddie Ziegler

MUSIC è una potente, originale e celebrativa dichiarazione artistica. Nel suo lungometraggio di esordio come sceneggiatrice e regista, la leggendaria artista musicale mondiale Sia ha reinventato in modo audace e avvincente il genere cinematografico musical.

Star mondiale multi-platino nominata nove volte ai Grammy Award, due ai BRIT Awards e due ai Golden Globe, Sia è stata più volte definita regina del pop e una delle più importanti iconiche popstar del nuovo millennio, grazie a un ricercato songwriting e ad incredibili performance live. Protagoniste del film, Maddie Ziegler, musa della cantante e protagonista di molti suoi video (tra cui l’acclamato “Chandelier”) e Kate Hudson, candidata agli Oscar e vincitrice del Golden Globe per il film Quasi famosi.

Music parla della magia che può nascere quando chi non è in grado di esprimersi a parole incontra persone capaci di ascoltare col cuore. 

La storia ha inizio quando Zu (Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione a rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere nominata unica tutrice della sorellastra adolescente, Music (Ziegler). Music è una ragazza con un disturbo dello spettro autistico non verbale e Zu entra immediatamente in conflitto con le sue nuove responsabilità di tutrice. Presto conosce Ebo (Odom), un vicino di casa premuroso e dall’animo gentile che la sorprende manifestando non solo compassione, ma anche una profonda comprensione nei confronti di Music. Zu si rende conto che Ebo è una persona su cui può fare affidamento e dalla quale può imparare molto. 

Music fonde un sentito racconto sulla forza dell’amore con sequenze musicali dai toni fluo e immaginifici, tipici di Sia, che offrono al pubblico un vivace scorcio della vita interiore dei personaggi.

Joaquin Phoenix protagonista per Ari Aster, regista di Hereditary e Midsommar

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Il premio Oscar Joaquin Phoenix (Joker) sarà il protagonista di Disappointment Blvd., il nuovo progetto cinematografico di Ari Aster (regista di Hereditary e Midsommar) che sarà prodotto e finanziato da A24. La notizia è stata riportata da Deadline.

Aster si occuperà anche della sceneggiatura. I dettagli sulla trama del film non sono ancora stati svelati, nonostante il film sia già stato descritto come “il ritratto intimo e lungo decenni di uno degli imprenditori di maggior successo di tutti i tempi”. 

Aster sarà coinvolto anche in qualità di produttore insieme a Lars Knudsen e alla loro società Square Peg. Al momento non sappiamo quando inizieranno le riprese, anche se è molto probabile che Phoenix si dedicherà prima alla produzione di Kitbag di Ridley Scott, in cui vestirà i panni di Napoleone Bonaparte.

Tra i prossimi progetti di Joaquin Phoenix figura anche C’mon C’mon, il nuovo dramma di Mike Mills, regista di Beginners con Ewan McGregor e il compianto Christopher Plummer. Le riprese del film sono terminate da oltre un anno, ma ad oggi non sappiamo ancora quando verrà distribuito.

Harry Potter: gli attori dei gemelli Weasley “confusi” in merito ai loro ruoli

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James e Oliver Phelps, gli attori che hanno interpretato Fred e George Weasley nei film della saga di Harry Potter, hanno rivelato che all’inizio delle riprese non erano a conoscenza di quale personaggio avrebbero interpretato.

Il 2021 segna il 20° anniversario dell’uscita del primo capitolo di Harry Potter, ed ancora oggi l’entusiasmo dei fan nei confronti del personaggio non è minimamente calato. Sebbene l’autrice J.K. Rowling sia stata al centro di alcune polemiche negli ultimi mesi a causa delle sue dichiarazioni anti-trans, la fanbase di Harry Potter continua ad essere molto forte, grazie anche alla serie prequel di Animali Fantastici e alla tanto chiacchierata serie tv che dovrebbe arrivare su HBO Max.

Solo una manciata di attori può essere annoverata tra coloro che figurano in ogni singolo film di Harry Potter, e tra questi ci sono anche i fratelli Phelps. Interpreti di Fred e George Weasley, i Phelps hanno spesso rappresentato l’aspetto più divertente del franchise, qualcosa di estremamente necessario per riuscire a bilanciare un raccontato che diventava a mano a mano sempre più oscuro. Una battuta comune in tutta la serie di Harry Potter è che le persone fanno sempre confusione tra Fred e George, inclusa la loro madre Molly (interpretata da Julie Walters). La cosa divertente, però, è che quella confusione si è estesa per un breve periodo anche alla realtà…

James e Oliver gestiscono insieme un podcast chiamato Normal Not Normal, e nell’ultimo episodio hanno chiacchierato con la collega Evanna Lynch (interprete di Luna Lovegood nella saga). A un certo punto, Lynch ha chiesto ai due come fossero riusciti ad ottenere i rispettivi ruoli, il che ha portato i fratelli ad ammettere che ci è voluto un po’ per capire chi stessero interpretando.

“Stavamo parlando prima che dovessero partire le riprese e non avevamo ancora idea di chi fosse Fred e chi fosse George”, ha spiegato Oliver. Poco prima della prima lettura della sceneggiatura di Harry Potter e la pietra filosofale, infatti, si sono rivolti al direttore del casting Janet Hirshenson per avere dei chiarimenti. Hirshenson, che ha chiesto loro se stessero “scherzando”, ha coinvolto la Rowling, il regista Chris Columbus e il produttore David Heyman in una “discussione di 20 secondi”. Poi ha spiegato loro che James avrebbe interpretato Fred e Oliver sarebbe stato George.

MCU: le 5 migliori e le 5 peggiori scene post-credits

MCU: le 5 migliori e le 5 peggiori scene post-credits

Fin dal primo Iron Man del 2008, ogni film del MCU ha incluso almeno una scena extra durante o dopo i titoli di coda. Tali scene hanno sempre avuto la funzione di anticipare ciò che il futuro del franchise aveva in serbo per i suoi numerosissimi fan. Ma sono davvero state tutte all’altezza delle aspettative? Screen Rant ha raccolto le 5 migliori e le 5 peggiori scene post-credits dell’Universo Cinematografico Marvel:

L’identità di Peter Parker

Questa è la scena che ha reso la momentanea rottura delle trattative con Sony ancora più difficile da digerire. Quando sembrava che Spidey stesse per uscire dal MCU, i fan non hanno pensato alla perdita di uno dei migliori personaggi del franchise; piuttosto, non avrebbero potuto sopportare un’uscita di scena sulla scia di un cliffhanger così eclatante.

Alla fine di Spider-Man: Far From Home, quando tutto sembrava stesse andando alla grande per Peter Parker, Mysterio, direttamente dall’oltretomba, ha rivelato la sua identità segreta al mondo intero con l’aiuto del Daily Bugle, incastrando il giovane per l’attacco a Londra.

Bruce Banner analizza Tony Stark

Invece di anticipare Captain America: The Winter Soldier o Guardiani della Galassia o uno qualsiasi degli altri entusiasmanti progetti del MCU in arrivo, la scena post-credits di Iron Man 3 vedeva Tony Stark sfogarsi apertamente con Bruce Banner, prima che questi gli facesse capire di non essere esattamente quel tipo di dottore…

L’intervento di Captain Marvel

Dopo il successo del piano di Thanos, ossia spazzare via metà della popolazione mondiale, la scena post-credits di Avengers: Infinity War ci offre uno sguardo all’impatto dello Snap sul resto del mondo.

Nick Fury e Maria Hill guidano in una città avvolta nel caos. Mentre Hill si trasforma in polvere, Fury tira fuori un cercapersone e chiama la sua ancora di salvezza per chiedere aiuto. Quando si trasforma anche lui in polvere, lascia cadere il cercapersone, rivelando l’emblema di Captain Marvel

Thor fa visita a Jane

Thor: The Dark World è ricordato ancora oggi come uno dei peggiori capitoli del MCU. Nella scena post-credits, il Dio del Tuono si reca a Londra per far vistia a Jane Foster. Ma dal momento che il film non ci ha dato motivo di preoccuparci della loro relazione, la scena non ha avuto alcun impatto.

Thor arriva sullo Statesman

Subito dopo che Thor e gli Asgardiani sopravvissuti fuggirono dalla distruzione del loro pianeta natale nello Statesman e si prepararono a stabilirsi sulla Terra, la nave di Thanos incombeva su di loro. Questo ha fornito al pubblico una sorta di campanello d’allarme: cose spaventose sarebbero presto accadute.

Avengers: Infinity War si apre proprio sulla scia di tale avvenimento, con Thanos e l’Ordine Nero che hanno distrutto la nave e ucciso la maggior parte dei suoi abitanti. 

Troppi stregoni!

Dopo i titoli di coda di Doctor Strange, Karl Mordo fa visita a Jonathan Pangborn e lo spoglia dei suoi poteri magici, sostenendo che ci sono “troppi stregoni” nel mondo.

Concentrandosi su due personaggi secondari e non anticipando nulla sull’immediato futuro, questa è stata una scena piuttosto deludente. Inoltre, avendo Scott Derrickson abbandonato la regia di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, non ci sarà più modo per lui di rimediare. 

“Bene. Lo farò da solo!”

Dopo che The Avengers ha svelato che è Thanos il cattivo monolitico che controlla Loki come un burattino, Avengers: Age of Ultron ha anticipato che avrebbe finalmente affrontato gli eroi più potenti della Terra nella loro prossima avventura di gruppo.

Insoddisfatto del lavoro dei suoi lacchè, Thanos indossa il Guanto dell’Infinito e proclama: “Bene, lo farò da solo!”. Damion Poitier ha interpretato Thanos in The Avengers, mentre il Titano Pazzo è stato finalmente interpretato da Josh Brolin in Age of Ultron.

Bucky è vivo!

Alla fine di Captain America: Civil War, Bucky Barnes è sprofondato nel sonno criogenico in Wakanda, mentre Shuri ha cercato di capire come aggiustare il suo cervello. La scena post-crediti di Black Panther ha semplicemente stabilito che Bucky sarebbe tornato in forma, pronto al combattimento, giusto in tempo per Avengers: Infinity War. Di tutte le possibili configurazioni per quel film, questa è stata probabilmente la meno entusiasmante.

Nick Fury e l’Iniziativa Avengers

Robert Downey, Jr. ha improvvisato la fine di Iron Man. Il piano originale era di attenersi ai fumetti e di “giustificare” Iron Man come la guardia del corpo di Tony Stark. Tuttavia, Downey pensava che Tony sarebbe stato troppo arrogante per lasciare che ciò accadesse e alla fine si è dichiarato: “Io sono Iron Man”.

Nei titoli di coda, Tony viene avvicinato da Nick Fury, che introduce l’Iniziativa Avengers. Questa è la scena post-credits che per prima ha introdotto l’idea di un universo cinematografico condiviso con molti altri eroi in arrivo.

Nick invita Steve Rogers ad unirsi agli Avengers

Dopo l’entusiasmo di Nick Fury che raccontava a Tony Stark dell’Iniziativa Avengers nella scena post-crediti di Iron Man, Captain America: Il primo vendicatore ha fatto la stessa cosa, ma con risultati diametralmente opposti.

Fury fa visita  Steve Rogers nel 21° secolo e lo invita a far parte della squadra. Non era nemmeno una scena originale: è stata semplicemente usata una scena tagliata di The Avengers.

Gran Torino: l’attore Bee Vang contro gli insulti anti-asiatici presenti nel film

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Uno dei protagonisti del film Gran Torino diretto da Clint Eastwood nel 2008 si è scagliato contro l’impiego di insulti anti-asiatici presenti nel film, che dal suo punto di vista hanno contribuito a rendere il razzismo un sentimento ancora più mainstream. Gran Torino racconta la storia di un veterano della guerra di Corea (interpretato da Eastwood) che viene allontanato dalla sua famiglia dopo essere rimasto vedovo. L’uomo è in realtà un burbero razzista che sfoga la sua ira nei confronti dei suoi vicini di casa, di etnia Hmong.

Tuttavia, alla fine del film, Walt riesce a stabilire un’improbabile ed inatteso rapporto con uno di loro, il giovane adolescente Thao, interpretato dall’attore Bee Vang, riuscendo così a superare il suo disprezzo nei confronti del “diverso”. Uscito nel 2008, il film è stato un successo al botteghino, arrivando a conquistare 148 milioni di dollari negli Stati Uniti e 270 milioni nel resto del mondo. Ciononostante, il film è stato anche ampiamente criticato per l’uso massiccio di insulti razzisti.

In un editoriale scritto per NBC News, è stato proprio Vang ad esprimersi in prima persona contro il linguaggio razzista usato dal personaggio principale interpretato da Eastwood. Anche se Vang riconosce che Gran Torino ha contribuito ad aumentare la rappresentanza degli asiatici americani, al tempo stesso è convinto che il film abbia contribuito a rendere il razzismo nei confronti degli asioamericani ancora più mainstream.

Nell’editoriale scritto a 13 anni di distanza dall’uscita del film, Vang scrive: “All’epoca, si discusse molto se gli insulti del film fossero insensibili e gratuiti o semplicemente degli ‘scherzi innocui’. Ho trovato snervante le risate che gli insulti suscitano nei cinema con un pubblico prevalentemente bianco. Ed erano sempre i bianchi che dicevano: ‘Non sai accettare una battuta?’.”

Vang ha poi citato la pandemia di Coronavirus come motivo che lo ha spinto a parlare adesso. “Il razzismo anti-asiatico che una volta era camuffato da umorismo bonario si è rivelato per quello che è grazie al Covid-19. Pur incrementando la presenza asiatico-americana, è preoccupante la maniera in cui Gran Torno ha reso mainstream il razzismo anti-asiatico. Sono ancora tormentato dalle risate del pubblico bianco. Scherzi innocui, giusto? Fino a quando non sono più degli scherzi, ma piuttosto una scusa in più per ignorare la supremazia bianca e il razzismo.”

Quicksilver: Peters vs Taylor-Johnson, qual è la migliore iterazione?

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Evan Peters è ufficialmente entrato a far parte del MCU dopo la sua sconvolgente apparizione alla fine del quinto episodio di WandaVision. Peters ha interpretato Quicksilver nel franchise di Fox dedicato agli X-Men, mentre Aaron Taylor-Johnson è stato il personaggio nel MCU, nonostante sia apparso soltanto nella scena post-credits di Captain America: The Winter Soldier e in Avengers: Age of Ultron (film in cui è stato ufficialmente ucciso).

Naturalmente, ogni fan della Marvel ha la sua iterazione preferita, ma confrontando le abilità e l’uso di entrambi i personaggi nei rispettivi franchise, quale versione potrebbe davvero definirsi la migliore? Un nuovo report di Screen Rant ha provato a rispondere a questa domanda, sostenendo la tesi che la versione di Quicksilver ad opera di Peters sia quella vincente.

Essendo i diritti cinematografici della Marvel divisi, in origine, tra 20th Century Fox e Disney, i franchise di X-Men e degli Avengers hanno presentato due diverse versioni del velocista. Il MCU, non potendo utilizzare la tradizione mutante, e ha dato a Pietro un nuovo background, rendendolo un orfano dilaniato dalla guerra che riceve i suoi poteri dalla sperimentazione dell’HYDRA tramite la Gemma della mente. Dall’altra parte, il franchise di X-Men non poteva includere l’associazione di Peter con gli Avengers, ma aveva la possibilità di utilizzare senza problemi l’origine mutante per costruire il personaggio e rivelare, alla fine, che Magneto era suo padre.

Pietro ha regalato al pubblico un Quicksilver più cupo e minaccioso in Avengers: Age of Ultron; un personaggio che aveva certamente del potenziale, ma che forse è stato ucciso troppo presto. Introdotto per la prima volta in X-Men: Giorni di un Futuro Passato, Peters è stato decisamente più riconoscibile, anche in termini di comicità, al punto che anche i detrattori del franchise hanno apprezzato l’iterazione. Si potrebbe quindi dire che, in termini di simpatia, è sempre stato il Quicksilver di Peters il favorito del pubblico.

Il dibattito sul design dei personaggi, invece, è molto più soggettivo, nonostante anche in questo caso i fan si sono schierati apertamente. Alcuni trovano il costume di Pietro molto più realistico e conforme ai canoni, mentre altri sostengono che il personaggio, se messo a paragone con gli altri Vendicatori, appaia decisamente più anonimo. Anche se alcuni erano titubanti in merito allo stile anni ’80 di Peters, le sue ciocche d’argento, la giacca metallica e il merchandising dei Pink Floyd avevano sicuramente uno stile retrò che è riuscito a lasciare il segno.

Quicksilver nel MCU: cosa non ha funzionato?

Probabilmente, l’aspetto che ha deluso di più del Quicksilver di MCU è stato il poco tempo che gli è stato concesso sullo schermo. Al di là del breve cameo in Captain America: The Winter Soldier, Taylor-Johnson viene presentato e poi ucciso nell’arco di un solo film, così che ha rovinato ogni eventuale potenziale in merito allo sviluppo del suo personaggio. Sebbene non sia un personaggio canonico per i fumetti, il nuovo retroscena di Pietro avrebbe potuto creare un arco parecchio interessante. Invece, è stato utilizzato principalmente come escamotage narrativo, al fine di portare avanti le storyline di Wanda e Occhio di Falco. Anche l’uso delle sue abilità in Avengers: Age of Ultron era piuttosto privo di fantasia: correva veloce, correva bene, ma il contributo più emozionante che ha dato al film è stato – purtroppo – la sua morte.

Al contrario, il Quicksilver di Peters è partito come personaggio minore, ma ha rapidamente rubato la scena con sequenze al rallentatore che sono diventate tra le più amate e apprezzate nella storia recente dei film di supereroi. Gli X-Men hanno anche utilizzato le abilità di Quicksilver in modi veramente unici. Quando si tratta dell’uso dei suoi poteri, è facile intuire quanto il Quicksilver di Peters vinca decisamente a mani basse, dal momento che in Age of Ultron i poteri di Pietro sono meno appariscenti e impressionanti rispetto a quelli del Quicksilver di Peters. Anche nei pochi momenti in slow-motion, il Quicksilver del MCU non sembra mai raggiungere il suo pieno potenziale.

Batman v Superman, Zack Snyder torna sulla scena di Martha: “È il fulcro del film”

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In Batman v Superman, il Cavaliere Oscuro (Ben Affleck) interrompe il suo brutale accanimento nei confronti dell’Uomo d’Acciaio (Henry Cavill) e decide di risparmiargli la vita quando l’eroe kryptoniano pronuncia l’ormai famigerata battuta: “Salva Martha”.

È un momento che ha generato un’ondata infinita di meme ed è ancora oggi fonte di ilarità sul web, nonostante siano passati ormai diversi anni dall’uscita del film. Pare che in molti (forse deliberatamente?) abbiano voluto sorvolare sulle implicazioni più profonde della scena, e ricondurre la decisione di Batman di lasciar vivere Superman al semplice fatto che le loro madri hanno lo stesso nome.

Durante un’intervista con I Minutemen in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, il regista Zack Snyder è tornato a difendere la sequenza, rivelando di considerarla il “fulcro” dell’intero film. “Chiaramente sono un fan di quel personaggio e sono molto interessato a come Martha… a come quel concetto sia centrale per il film”, spiega il regista. “È al 100% il perno che tiene insieme l’intero film. Penso che sia indicativo del modo in cui Batman v Superman è stato accolto, ossia che il suo principio centrale è stato in qualche modo sminuito e preso in giro. Personalmente ritengo che questa sia un’idea bellissima e incredibilmente simmetrica che completa nella sua interezza questo concetto.”

Batman v Superman: in arrivo una nuova versione IMAX rimasterizzata

A proposito di Batman v Superman, di recente Zack Snyder ha confermato di essere a lavoro su una nuova versione IMAX rimasterizzata del film, che arriverà direttamente in home video. Non è chiaro se questa nuova versione includerà filmati inediti, ma una cosa è certa: non ci saranno riprese aggiuntive, al contrario di quanto avvenuto con il suo attesissimo taglio di Justice League (in arrivo su HBO il prossimo 18 marzo), che ha potuto contare su un budget – senza precedenti per dei reshoot – di 70 milioni di dollari.

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