In occasione del BCT – FESTIVAL NAZIONALE DEL CINEMA E DELLA TELEVISIONE di Benevento, che si svolge nel capoluogo campano dal 27 luglio al 2 agosto, Giacomo Ferrara, lo “Spadino” di Suburra, ha risposto alle domande sull’importanza dei Festival per il cinema, sulla sua carriera e su quanto e come è cresciuto insieme al suo personaggio.
Sergio Bonelli Editore non parteciperà a nessuna fiera del fumetto del 2020
La casa editrice di fumetti più importante d’Italia, la Sergio Bonelli Editore, non parteciperà a nessuna forma di aggregazione fieristica per tutto il 2020, a causa della pandemia di Covid-19 ancora in corso. A darne annuncio ufficiale è lo stesso sito della SBE con la seguente lettera aperta ai suoi lettori:
Cari Amici,
stiamo vivendo un periodo storico davvero particolare, con il Paese e il Mondo intero impegnati contro un nemico invisibile, subdolo e micidiale qual è il virus Covid-19.
È questa un’annata nefasta, dove abbiamo tutti imparato cosa vuol dire restare bloccati per mesi tra le mura domestiche, non poter incontrare e abbracciare amici e parenti, aver la paura di esser contagiati e di ammalarsi repentinamente. Purtroppo lo stato di emergenza continua, e auspichiamo tutti l’arrivo di un vaccino che ci possa mettere al riparo dalla paura, continuando nel frattempo a rispettare le disposizioni sanitarie relative alla prevenzione.
Qui in SBE ci siamo chiesti molte volte quale debba essere il nostro ruolo in questo contesto, e ci siamo impegnati a fondo per continuare a realizzare e diffondere i nostri fumetti regolarmente, nella convinzione che ciò sia la testimonianza migliore per una qualche “normalità”, e nella speranza di riuscire a portare un sorriso o anche solo un attimo di spensieratezza a tutti Voi.
La sicurezza nostra e dei nostri collaboratori è il primo obiettivo che abbiamo sempre cercato di perseguire, e proprio per questo abbiamo deciso che per tutto il 2020 non parteciperemo direttamente ad alcuna Fiera del fumetto o manifestazione similare.
Incontrarci deve essere un momento di gioia e di serenità, e non ci sono le condizioni ora per poterlo fare.
L’augurio è di tornare a stare insieme e a parlare di fumetti e della nostra passione già in primavera del 2021, e state certi che stiamo già lavorando per costruire per l’anno che verrà degli eventi memorabili, così da festeggiare come meritano tre compleanni d’eccezione: i 30 anni di Nathan Never, i 60 di Zagor e gli 80 incredibili anni della nostra Casa Editrice.
Ci tenevamo a raccontarvelo direttamente, senza troppi giri di parole.
In un anno come questo 2020, in cui sono state cancellate tutte le manifestazioni nazionali e internazionali più importanti, dalle Olimpiadi al Campionato Europeo di Calcio, dai mega-concerti negli stadi alle sagre di Paese, ci sembra giusto fare un passo indietro e pensare soprattutto alla sicurezza e alla salute di tutti noi e di tutti Voi.
Con tutto l’affetto e il desiderio di poterci ritrovare l’anno prossimo,
Sergio Bonelli Editore SpA
Da sempre esponente di spicco dell’editoria a fumetti e da poco anche attore che si comincia a muovere nel campo cinematografico, la Bonelli è una delle major che in genere popolano il Lucca Comics and Games, la fiera autunnale che ha dichiarato di svolgersi secondo un’edizione tutta nuova e che sta destando non poche polemiche nel settore.
Sedicicorto premia Andrea Lattanzi e Ludovica Martino
Sedicicorto Forlì International Film Festival assegna per il secondo anno il premio Generazione G, dedicato ai nuovi talenti del cinema internazionale. Il cortometraggio è una palestra sia per gli autori che per gli attori, che quasi sempre muovono i loro primi passi nel cinema breve.
Quest’anno il direttore artistico Gianluca Castellini ha scelto due giovani che negli ultimi dodici mesi hanno dimostrato di avere di fronte un grande futuro. Una scelta condivisa dal media partner che assegna il premio Generazione G, Cinematographe.it-FilmIsNow. il prestigioso e seguitissimo portale di cinema e serie tv, nella top 5 dei siti di settore più letti.
Dopo Andrea Carpenzano e Daphne Scoccia, premiati nell’edizione 2019, è quindi la volta di Andrea Lattanzi e Ludovica Martino.
Ludovica Martino, 23 anni, romana, ha esordito diciottenne nella fiction Tutto può succedere, ma è stato il ruolo di Eva Brighi nella serie di culto Skam Italia a farla scoprire al grande pubblico. È stata poi scelta da Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, già autori di Boris, per la serie Liberi tutti. Contemporaneamente Leonardo D’agostini l’ha voluta al fianco proprio di Andrea Carpenzano ne Il campione, per poi entrare nel cast di Sotto il sole di Riccione, il sapore di mare Netflix dei YouNuts. Prossimamente la vedremo al fianco di Marco D’Amore in Security, diretto da Peter Chelsom e tratto dal romanzo di Stephen Amidon.
È romano anche Andrea Lattanzi, 28 anni, rivelazione del bellissimo Manuel di Dario Albertini e visto nello stesso 2018 anche in Sulla mia pelle. Lattanzi è già legato a Sedicicorto, essendo uno dei protagonisti di Indimenticabile, il corto di Gianluca Santoni vincitore di CortItalia 2019. E come la Martino, è legato alla riviera romagnola, grazie alla serie Netflix Summertime, di cui sono già in corso le riprese della seconda stagione. Curiosamente, anche Lattanzi lo vedremo al fianco di un premio Generazione G. Sarà infatti tra gli interpreti di Palazzo di Giustizia, con protagonista Daphne Scoccia.
Ludovica Martino e Andrea Lattanzi saranno, con modalità ancora da definire, presenti a Sedicicorto 2020, e sarà un bel modo per festeggiare il futuro del cinema italiano insieme.
Sedicicorto International Film Festival Forlì 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato con il contributo di Sedicicorto Forlì International Film Festival è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la sponsorship di Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine DreiDonà, con il patrocinio del Parlamento Europeo.
Marvel e DC: all’asta il lazo di Wonder Woman, l’elmo di Cap e molti altri prop!
Sia i personaggi Marvel che quelli DC hanno ormai colonizzato il grande schermo e l’immaginario collettivo di milioni di spettatori. Sembra quindi che un’asta che metta a disposizione di quei fan la possibilità di comprare e possedere un oggetto di scena originale appartenuto a uno di quei personaggi/attori sia un momento molto ghiotto per tutti loro.
Il sito Comic Connect ha svelato una vasta gamma di oggetti di scena che fanno parte del MCU e del DCEU che saranno presto disponibili all’asta. Dal lazo di Estia di Wonder Woman al potente Mjolnir di Thor, ecco i prop che potranno essere disponibili per l’acquisto dai fan.
Lazo di Estia
L’oggetto in questione è
stato usato da Gal
Gadot in Batman V
Superman: Dawn of Justice (2016), film in cui fa il
suo esordio Wonder Woman e i fan potrebbero portare a casa un pezzo
di storia che racconta l’introduzione del personaggio sul grande
schermo. Questo particolare Lazo è in ottime condizioni, il che lo
rende ancora più prezioso.
Elmetto di Captain America di Chris Evans
I fan del MCU avranno la
possibilità di portare a casa un elmetto da battaglia di Captain
America indossato da Chris Evans in Captain America:
il Primo Vendicatore del 2011. Pur rimanendo fedele
alle radici dei fumetti, l’elmo è stato adattato alle esigenze
cinematografiche e alle necessità dell’attore di indossarlo anche
in sequenze d’azione.
I guanti di cuoio di Captain America
Un altro pezzo
dell’ensemble di Captain America è l’iconico guanto di pelle del
super soldato. Questo oggetto cinematografico è stato usato da
Chris Evans durante le riprese di Il Primo
Vendicatore. Già solo questa informazione renderebbe l’oggetto
degno di essere acquistato e custodito come un vero e proprio
cimelio.
La maglietta di Captain America
Questa camicia senza
maniche in nylon e spandex è stata indossata dal Captain America di
Chris Evans durante la sua missione per salvare
Bucky (naturalmente sotto il resto del costume). Ottenere questo
oggetto cinematografico dovrebbe avere un significato simbolico
molto profondo poiché i fan possono portare un pezzo di storia del
MCU nelle loro case, oltre ad essere un oggetto che ricorda una
delle amicizie più belle raccontate nel corso di 22 film.
Il primo scudo di Captain America
I fan avranno la
possibilità di comprare il primo scudo di Cap mai apparso sul
grande schermo. Questo scudo presenta le ammaccature dell’originale
e ne è una perfetta copia, ridipinto e manipolato affinché sia
perfettamente uguale a quello usato nel film.
Il reattore ARC della Mark IV di Iron Man
Il viaggio di Tony Stark
nel MCU è finito, ma l’ammirazione dei fan per il personaggio non è
per niente svanita, anzi è accresciuta dalle modalità in cui il
personaggio ha scelto di uscire di scena. Comprando questo oggetto
in particolare, i fan avranno un senso di nostalgia per l’amato
eroe MCU. Non solo, questo oggetto cinematografico ha conservato
anche le spine, i cavi e l’elettronica utilizzati durante Iron Man
2, rappresentando per i fan un’aggiunta perfetta alla
loro collezione MCU.
Il puntello da polso per la pistola di Deadshot
Il Deadshot di Will
Smith è stato uno dei personaggi di spicco nel Suicide
Squad del 2016, e le sue abilità del tiratore scelto
sono state sfruttate al massimo durante il film. Sembra che i fan
avranno un’idea di quelle abilità dato che questo puntello da
pistola con guanto da polso del film sarà presto disponibile
all’asta online. Anche se il film in cui compare non ha esattamente
entusiasmato le folle, il personaggio di Smith è stato sicuramente
una delle cose migliori.
La cintura di Cap da The Avengers
Captain America ha
indossato una tuta potenziata dallo SHIELD in The
Avengers del 2012. Ora, i fan avranno la possibilità di
dare un’occhiata più da vicino a uno degli elementi dell’iconico
costume riuscendo ad accaparrarsi questa cintura indossata dal
personaggio nel film. La cintura è stata realizzata in nylon blu e
include anche tasche multiple e una clip in metallo.
Lo scudo di Lady Sif da Thor
Non si sa molto sul
potenziale ritorno nel MCU della Lady Sif di Jamie
Alexander, ma i fan possono ancora procurarsi il temibile
scudo della guerriera asgardiana così come lo abbiamo visto in
Thor. Questo scudo è sapientemente verniciato con
colori metallici oro e argento pur avendo una base in gomma
dura.
Il cruscotto della nave orgia del Granmaestro
Il Granmaestro è uno dei
più “cattivi” del MCU ed ha debuttato nel 2017 Thor:
Ragnarok. In una delle scene più divertenti del film,
Bruce Banner e Thor sono a bordo della nave “da festa” del
Granmaestro che alla fine si rivela essere la navicella che il
colorito personaggio usa per dei party estremamente licenziosi… E
ora, i fan possono rivivere quel momento comprando una riproduzione
del cruscotto della nave.
Il Mjolnir di Thor da Thor: The Dark World
Il Mjolnir è stata un’arma
iconica in tutta l’Infinity Saga. Questo potente martello è in cima
all’elenco degli oggetti che i fan vogliono avere nella propria
collezione MCU. Sembra che il desiderio di un fortunato fan verrà
esaudito presto poiché un prop di Mjolnir usato da Chris Hemsworth sarà presto
disponibile all’asta. La testa di questa arma riconoscibile è
realizzata in densa gommapiuma, ma ciò non toglie il significato
che avrà ottenere un raro pezzo di memorabilia MCU come questo.
Star Wars: ogni film della saga ha il titolo sbagliato, ecco l’ironica dimostrazione
I titoli della saga di Star Wars sono stati modificati nel corso degli anni, con l’evolversi del progetto di George Lucas. Il primo film uscì con il nome semplice, tanto che da noi è infatti noto come Guerre Stellari. Con l’uscita dei sequel e l’evolversi della storia, il titolo dei film si è complicato, per non parlare poi della nomenclatura a numeri romani per indicare gli Episodi e dare un’indicazione dello sviluppo cronologico della storia.
Tuttavia, sembra che i titoli scelti dalla produzione siano… sbagliati, alla luce di ciò che raccontano! Il video di seguito, infatti, mostra come in base alla trama il titolo di ogni episodio di Star Wars sarebbe dovuto essere differente. Non solo, il video utilizza proprio i titoli ufficiali della saga di nove film e li riposiziona per dare un nuovo senso a ciò che viene raccontato! Eccolo:
https://twitter.com/kristapley/status/1289065888046432257?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1289065888046432257%7Ctwgr%5E&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.badtaste.it%2F2020%2F07%2F31%2Fogni-film-di-star-wars-ha-il-titolo-sbagliato-ecco-il-perche-in-un-ironico-video%2F440258%2F
Naturalmente si tratta di un ironico gioco di parole, ma è davvero fatto con gusto e criterio, non trovate?
L’ultimo film della saga, arrivato in sala lo scorso dicembre, è disponibile ora su Disney+. Il cast di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.
Nanni Moretti: 10 cose che non sai sull’attore e regista
Ci sono personaggi monumentali della storia del cinema italiano che continuano a ispirare il pubblico con opere accattivanti e illuminate. Uno di questi è proprio Nanni Moretti, famoso attore, regista, sceneggiatore e produttore italiano, conosciuto grazie a film come Ebbe Bombo, Il Caimano, La stanza del figlio e molti altri ancora.
Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Nanni Moretti e la sua straordinaria carriera.
Nanni Moretti film
10. Nato a Brunico, in provincia di Bolzano, il 19 agosto del 1953, da genitori di origini calabro-romane, sin da ragazzo Nanni Moretti comincia a coltivare due delle sue grandi passioni, la pallanuoto e il cinema. Durante l’adolescenza entra a far parte della S.S. Lazio Nuoto e nel 1970 arriva a giocare nella nazionale italiana juniores di pallanuoto.
9. Nonostante la sua passione per lo sport, Nanni continua sempre di più ad innamorarsi del cinema tanto che arriva a vendere la sua collezione di francobolli per acquistare una camera Super8. In questo periodo quindi Moretti inizia a sperimentare e gira con la sua Super8 due cortometraggi dal titolo La Sconfitta (1973) e Patè de bourgois (1973).

8. Durante quegli anni comincia anche a frequentare alcuni cineclub romani dove entra in contatto con personalità importante del mondo del cinema e del giornalismo, ampliando così i suoi orizzonti culturali. Grazie al suo innato talento per la regia e alla sua voglia di sperimentare nel 1976 Nanni gira il suo primo lungometraggio, Io sono un autarchico, sempre girato in Super8, che attira l’attenzione di alcuni importanti registi.
7. Nel 1977, infatti, i famosi fratelli registi Paolo e Vittorio Taviani, gli offrono una parte del film Padre Padrone. Eppure la vera svolta nella sua carriera di regista e attore arriva nel 1978, anno d’uscita di Ecce Bombo.
Nanni Moretti in Ecce Bombo
6. Presentato al 31º Festival di Cannes, Ecce Bombo è il primo film davvero importante diretto e interpretato da Nanni Moretti, film che segna l’inizio della sua folgorante carriera nel cinema.
Protagonista del film è Michele (Nanni Moretti), uno studente universitario, impegnato con gli studi, i rapporti con gli amici di una vita Mirko (Fabrio Traversa), Vito (Paolo Zaccagnini) e Goffredo (Piero Galletti), la famiglia e le ragazze. Il film è un semplice racconto della quotidianità di Michele, un ragazzo semplice che ama trascorrere il suo tempo libero al cinema, in pizzeria o a bere seduto al bar insieme agli amici. Durante quelle serate Michele discute di tutto, di problemi comuni come i difficili rapporti con la famiglia, con la sua ragazza Silvia o con le donne in generale.

Anche i suoi amici sono pieni di problemi; Mirko non sa come comportarsi con Olga (Lina Sastri), un ragazza schizofrenica che abita con lui; Vito è un impiegato annoiato e scontento; mentre Goffredo è uno studente universitario molto pigro. Dal canto suo Michele, invece, si tiene impegnato facendo da tutor ai ragazzi del liceo che si preparano per la maturità.
Un giorno Michele, stanco delle serate passate a vegetare insieme ai suoi amici fuori al solito bar, decide di trasformare le loro riunioni in una sorta di terapia di gruppo, per tentare di risolvere così i loro rispettivi problemi. Ben presto però i loro incontri si trasformano in lunghe conversazioni filo esistenziali e senza un obiettivo preciso.
Il film incanta il pubblico e la critica al Festival di Cannes e non solo. Ecce Bombo, infatti, fa strage di consensi anche tra il pubblico pagante e finisce con l’incassare 2 miliardi di vecchie lire a fronte del 180 milioni spesi per la realizzazione.
Nanni Moretti in Bianca
5. Dopo un incredibile inizio, la carriera di Nanni Moretti prosegue senza intoppi negli anni ottanta. Il pubblico e la critica, entrambi incantati dallo stile così diretto di questo giovane attore e regista, continuando a seguire con attenzione la carriera di Moretti.
Nel 1981 è la volta di Sogni d’Oro, il primo film di Nanni girato in 35 mm, che porta il regista a concorrere alla a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, conquistando l’ambito Leone d’argento. Solo tre anni più tardi, Moretti sbarca di nuovo al cinema con il film Bianca.
Il film racconta la storia di Michele Apicella (Nanni Moretti), un giovane professore di matematica che cambia casa e comincia una nuova vita. Pieno di fobie e ossessioni, come quella per l’igiene e l’osservazione quasi maniacale dei dettagli, Michele fa fatica ad adeguarsi alle nuove situazioni.

Nel nuovo palazzo conosce alcuni dei suoi vicini, la coppia di sposi Massimiliano (Vincenzo Salemme) e Aurora (Enrica Maria Modugno), sempre pieni di preoccupazioni e problemi, e Siro (Remo Remotti), un signore molto anziato ma amante delle donne e della bella vita. Michele, inoltre, lavora in una sorta di folle istituto sperimentale pieno di studenti diligenti, dotato di bar e sala giochi, dove i professori idolatrano Dino Zoff e tengono lezioni sulla musica di Gino Paoli.
Nel suo tempo libero Michele si diverte a osservare il comportamento delle sue coppie di amici, trascrivendo tutte le sue riflessioni poi catalogate in un archivio. La sua vita è ostaggio di una rassicurante routine fino a quando un giorno tutto cambia a causa di una strana catena di omicidi che coinvolgono i suoi amici. In questo frangente, Michele inizia una relazione con Bianca (Laura Morante), l’insegnante di francese della sua scuola, relazione che il giovane non sa proprio come gestire.
Nanni Moretti in Caro Diario
4. Negli anni a seguire, Moretti dirige e interpreta altri due film, La Messa è Finita (1985) – vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino del 1986 – e Palombella Rossa (1989). Arriviamo così agli anni novanta e al film Caro Diario, vincitore del premio per la migliore regia al Festival di Cannes nel 1994.
Diventato un vero e proprio classico della cinematografia morettiana, Caro Diaro è un film diviso in tre episodi dal titolo In Vespa, Le Isole e Medici, che hanno come protagonista Moretti e la sua vita. In questi tre episodi Nanni racconta e si racconta, parlando delle sue esperienze, del suo rapporto col il cinema, la critica cinematografica e Hollywood.

Nel primo episodio Moretti si abbandona a una lunga passeggiata in una Roma estiva e quasi completamente deserta, godendo degli splendidi paesaggi e della splendida architettura. Il secondo episodio invece vede il regista in viaggio alle Isole Eolie, come in una sorta di fuga dalla frenetica quotidianità dei centri urbani. Nel terzo episodio, quello più importante e conclusivo, Nanni racconta della sua malattia e di come è riuscito a sconfiggere il linfoma di Hodgkin.
Dopo anni di sintomi invalidanti come prurito agli arti, spossatezza e dimagrimento, e cure inutili di medici incompetenti, grazie a un suo amico e a una semplice TAC, Moretti scopre finalmente la malattia. Inizia quindi per lui un lungo cammino di guarigione che prevede prima un importante intervento chirurgico e poi una cura farmacologica.
Nanni Moretti in Aprile
3. Dopo il successo di Caro Diario, Nanni Moretti nel 1998 esce con un nuovo film dal titolo Aprile, presentato in concorso al 51º Festival di Cannes.
Il film è in realtà una sorta di documentario che racconta di un piccolo periodo della vita di Nanni Moretti. CI troviamo nel 1994, anno della vittoria della destra e di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche. Il regista, dichiaratosi sempre profondamente di sinistra, è sconvolto dall’ascesa di Berlusconi e dall’evidente conflitto d’interessi collegato alla sua vittoria. Decide quindi di cominciare a lavorare su di un documentario dedicato proprio alla figura di Berlusconi e alla sua vita politica. Il progetto tuttavia viene messo in stand-by e sostituito momentaneamente da un musical.

Con le elezioni anticipate del 1996, però, Moretti torna sui suoi passi e decide di ripescare l’idea del documentario politico. Nello stesso periodo, inoltre, sua moglie scopre di essere incinta e il regista tenta di dividere il suo tempo tra lavoro e famiglia. A causa quindi delle tante responsabilità e del poco tempo a disposizione, la scelta del documentario viene nuovamente abbandonata a favore del musical.
Questo film, all’apparenza un po’ bizzarro, è in realtà una lunghissima riflessione sul cinema e la politica e ovviamente sull’importanza della paternità.
2. Negli anni successivi Nanni Moretti continua a lavorare ai suoi ambizioni progetti cinematografici. Dal duemila in poi, il regista arriva al cinema con La Stanza del Figlio (2001), Il Caimano (2006) – film dedicato alla figura controversa di Berlusconi -, Habemus Papam (2011) e infine Mia Madre (2015).
Nanni Moretti, Tre Piani: il suo nuovo film
1. C’è un ultimo progetto a cui Nanni Moretti lavora da tanti anni e che purtroppo non è ancora riuscito a portare sul grande schermo. Si tratta del film Tre Piani, attualmente fermo in post-produzione a causa della pandemia di Corona Virus. Liberamente tratto dal romanzo Shalosh Qomot di Eshkol Nevo, il film di Moretti è ambientato in Italia e racconta la storia di tre nuclei familiari che abitano in tre appartamenti tutti nello stesso condominio borghese.
Inizialmente il film, che sarebbe dovuto arrivare in sala nel 2020 e presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia di quest’anno, è stato bloccato dalla pandemia e la sua uscita rimandata ai primi mesi del 2021. Di questo nuovo progetto non si conosce molto ma sappiamo che nel cast ci sono tantissimo nomi importanti del cinema italiano contemporaneo come Alba Rohrwacher, Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini e lo stesso Nanni Moretti.
Perfetti sconosciuti, gli amici serpenti di Paolo Genovese
Sono passati quattro anni dall’uscita in sala di questa fortunata commedia. Per il suo regista Paolo Genovese e per tutto il cast Perfetti sconosciuti fu un enorme successo, i cui echi si sono sparsi in tutto il globo. Il film arrivava dopo le buone prove di Immaturi e Tutta colpa di Freud che però, pur essendo divertenti, ironiche e proponendo del buon intrattenimento, non avevano ancora lo spessore per permettere al loro autore il salto verso la commedia d’autore. Divertente sì, ma anche disincantata, con una vena aspra e a volte perfino cattiva, insomma, dolce-amara, come insegna il maestro Monicelli – per certi aspetti il film condivide lo spirito dei suoi Parenti serpenti. Una commedia che pone al centro una riflessione sui rapporti umani e su temi rilevanti della nostra società. Tutti ingredienti presenti in Perfetti sconosciuti e che, opportunamente mixati, ne hanno determinato il successo.
Perfetti sconosciuti, un fine lavoro di sceneggiatura
L’idea di partenza del soggetto di Paolo Genovese è un gioco. In particolare, una versione attualizzata del vecchio gioco della verità, che qui ruota attorno a un oggetto onnipresente nelle nostre vite: il cellulare, definito in un’ormai famosa battuta del film “la scatola nera della nostra vita”. Dunque, una sera sette amici si ritrovano a cena e decidono di mettere sul tavolo i loro cellulari. Da quel momento in poi, qualsiasi messaggio o chiamata che arriverà saranno ascoltati da tutti. Niente segreti, dal momento che i commensali dicono di non averne. La serata, però, si rivela presto più difficile del previsto e pian piano gli amici scoprono di essere in realtà perfetti sconosciuti.
Attorno al tavolo si riuniscono tre coppie: Carlotta, Anna Foglietta, e Lele, Valerio Mastandrea; Bianca, Alba Rohrwacher, e Cosimo, Edoardo Leo; Eva, Kasia Smutniak, e Rocco, Marco Giallini. Assieme all’amico Beppe, Giuseppe Battiston. È facile prevedere che si parlerà di amore e tradimento, ma il film non si riduce a un mero “gioco delle coppie” come potrebbe sembrare a un primo sguardo. Se non patisce l’effetto del tempo è perché al suo interno sono racchiusi tantissimi temi: si parla del valore dell’amicizia, di sincerità e menzogna, di ipocrisia e cattiveria, di responsabilità e senso di colpa, di coraggio e vigliaccheria, ma anche di omosessualità ed educazione dei figli. La riflessione sul ruolo delle tecnologie all’interno delle nostre vite altro non è che un pretesto per affrontare temi universali e senza tempo. La trovata del gioco non è solo un espediente intrigante per catturare l’attenzione dello spettatore, curioso di sapere come va a finire, ma è funzionale ad esprimere contenuti e lo fa benissimo. Operazione non sempre facile e che non riuscirà altrettanto bene a Genovese nel successivo The Place.
È inoltre particolarmente difficile rendere vivace un film ambientato tutto in interni, attorno a un tavolo, durante una cena. Bisogna appunto essere bravi a mantenere viva l’attenzione, altrimenti si rischia la noia. Perfetti sconosciuti è un film molto parlato, teatrale e nei film di parole la solidità della sceneggiatura, la cura nella scrittura dei dialoghi rivestono una grande importanza. Ecco dunque pienamente giustificati i premi alla sceneggiatura ricevuti dai suoi autori: assieme al regista Paolo Genovese, Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello. Perfetti sconosciuti non stanca proprio perché i suoi scambi sono brillanti, c’è intelligenza, ironia, disincanto. Tutto si incastra al meglio tenendo incollato lo spettatore alla storia.
Il cast di Perfetti sconosciuti, amici dentro e fuori dal set
Un gruppo di ottimi
attori, affiatati in scena e con un solido rapporto di amicizia
anche fuori dal set, che li lega pure al regista. Ecco il valore
aggiunto di Perfetti sconosciuti. Il film
è cucito addosso agli interpreti, sfruttando la loro reale
coesione. Genovese conosce e utilizza al meglio
anche le sfumature del loro carattere, dirigendo con sicurezza il
film. Punta su frequenti primi piani, volti a cogliere
immediatamente le reazioni di ciascuno in un contesto in cui sono
proprio gli sguardi a rivelare tensioni latenti, legami nascosti e
reazioni inaspettate. Ogni personaggio hauna precisa individualità
che emerge prepotente. Pur trattandosi di un film corale, nessun
ruolo è sacrificato.
Alba Rohrwacher interpreta il personaggio più puro, l’anima immacolata del gruppo, assieme a Giuseppe Battiston. Edoardo Leo convince ancora una volta nel ruolo del Peter Pan in perenne fuga dalle responsabilità. Una straordinaria Anna Foglietta dà corpo alle molteplici sfumature del suo personaggio, che cova un dolore profondo, coperto maldestramente con una maschera di leggerezza. Valerio Mastandrea è Lele: un insicuro che ha tentato, anche lui maldestramente, di salvare la coppia in un momento difficile. Questa sta però crollando sotto il peso dei reciproci sensi di colpa.Il Rocco di Marco Giallini va in analisi ma sembra essere più saggio della moglie psicoterapeuta, quasi che si porti dietro un po’ del suo personaggio di Tutta colpa di Freud. Kasia Smutniak è un’analista, ma anche una donna con le sue fragilità. Nel cast anche Benedetta Porcaroli nel ruolo della loro figlia, Sofia.
Della coesione del gruppo la commedia non può che beneficiare, prova ne sono la naturalezza con la quale gli attori si scambiano le battute e i tempi comici impeccabili, a beneficio del ritmo del racconto.
Perfetti sconosciuti, il finale
Il finale è a sorpresa e
porta lo spettatore a riconsiderare tutto quanto ha visto fino a
quel momento. Il gioco della verità è stato fatto davvero? O
piuttosto il regista ha voluto mostrare cosa sarebbe successo se
questo avesse avuto luogo? Alla fine i protagonisti hanno scelto la
verità o la menzogna, la trasparenza o l’ipocrisia? Sono stati
coraggiosi o vigliacchi? E ci vuole più coraggio a svelare tutti i
segreti in una serata dura ma chiarificatrice, o a continuare a
vivere nell’ipocrisia, coprendosi a vicenda?
Queste le domande che l’ambiguo finale di Perfetti sconosciuti apre, lasciando allo spettatore la risposta. Un’ambiguità sostenuta dalla metafora dell’eclissi lunare. Eclissi come stravolgimento dell’ordine, momento eccezionale in cui il mondo come lo conosciamo è sospeso e tutto può succedere. Ma appunto, si tratta di un momento, poi tutto torna come prima, come se nulla fosse stato. Chi guarda la luna dopo questo evento non direbbe mai che c’è stata l’eclissi. Ecco, allo stesso modo, lo spettatore si chiede cosa sia ciò a cui ha assistito: un gioco della mente, un’ipotesi che non si è mai verificata, o la realtà? Al pubblico la risposta.
Quel che è certo è che Perfetti sconosciuti ha convinto davvero tutti, anche gli scettici che quattro anni fa non avevano visto di buon occhio il suo trionfo, giudicandolo sproporzionato per una buona commedia, ottimamente recitata e ben diretta, ma forse un po’ furba. Il tempo è stato galantuomo e ne ha fatto risaltare la profondità nascosta sotto la veste accattivante e il piglio brillante, facendo emergere ancor di più una pluralità di sfumature che vanno ben oltre l’inflazionato binomio: amore e tradimento.
I premi vinti da Perfetti sconosciuti
Il lavoro del regista romano fece incetta di premi di peso, cosa piuttosto insolita per una commedia. Dal David di Donatello per il miglior film, per ottenere il quale sbaragliò una concorrenza di tutto rispetto – Fucoammare, Il racconto dei racconti, Non essere cattivo, Youth – La giovinezza – a quello per la migliore sceneggiatura. Poi i Nastri d’Argento – migliore commedia, migliore canzone originale Perfetti sconosciuti di Fiorella Mannoia, Bungaro e Cesare Chiodo, Nastro speciale all’intero cast. Guadagnò anche il Globo d’Oro assegnato dalla stampa estera come miglior commedia e il Premio per la migliore sceneggiatura in Usa, al Tribeca Film Festival, confermando l’ottima salute di cui godeva e tuttora gode la commedia italiana.
Perfetti sconosciuti e i suoi remake
Il film vanta ben 18 remake e per questo si è guadagnato l’accesso nel Guinness dei primati, avendo davvero fatto il giro del mondo. La sua versione made in Usa avrebbe dovuto vedere la luce grazie alla società di produzione di Harvey Weinstein, che ne aveva acquisito i diritti. Tuttavia, questa è poi fallita, mentre Weinstein è stato travolto dallo scandalo e dalle note vicende giudiziarie. A quanto sembra, il progetto è passato in altre mani, ma ad oggi non vi è nulla di certo.
Numerosissime invece le versioni europee: dalla Spagna alla Francia, dalla Grecia alla Turchia, dove il remake, prodotto in collaborazione con Ferzan Ozpetek, è stato affidato a una delle attrici che spesso lo accompagnano, Serra Yilmaz, qui in veste di regista. Anche la Polonia ha avuto la sua versione del film e l’attrice polacca Kasia Smutniak vi ha ricoperto il ruolo di Eva, come nella versione italiana. Senza dimenticare i paesi extra Ue, che pure hanno molto apprezzato il film. Ne hanno tratto remake, ad esempio, la Cina e la Corea del Sud.
Il trailer ufficiale
Michele Placido: 10 cose che non sai sull’attore
Considerato uno dei grandi interpreti dello spettacolo italiano, Michele Placido ha costruito una carriera ricca di titoli per il cinema e la televisione, sia in qualità di attore che di regista. Il suo è oggi uno dei nomi più noti, indice spesso di una ricercata qualità artistica, da lui riproposta in ogni suo lavoro. Diversi sono ad oggi i titoli che lo hanno reso celebre, tra cui si affermano in particolare la serie La piovra e il film Romanzo criminale.
Ecco 10 cose che non sai di Michele Placido.
Parte delle cose che non sai sull’attore
Michele Placido: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Placido debutta al cinema con il film Il caso Pisciotta (1972), per poi distinguersi in titoli come Romanzo popolare (1974), Mio Dio, come sono caduta in basso! (1974), Marcia trionfale (1976), Casotto (1977), Un uomo in ginocchio (1979), Il prato (1979), Tre fratelli (1981), Grandi magazzini (1986), Mary per sempre (1989), Padre e figlio (1994), La lupa (1996), La balia (1999), Un uomo perbene (1999), Il posto dell’anima (2003), Il caimano (2006), con Silvio Orlando, La sconosciuta (2006), Baarìa (2009), Manuale d’amore 3 (2011), Tulpa – Perdizioni mortali (2012), Viva l’Italia (2012), con Raoul Bova, Razzabastarda (2012), di Alessandro Gassmann, Io che amo solo te (2015), La cena di Natale (2016), con Laura Chiatti, e Odio l’estate (2020).
9. Si è distinto anche come regista. A partire dal 1990 Placido inizia a ricoprire anche il ruolo del regista, dando vita negli anni a diversi film di buon successo, in molti dei quali è stato anche presente come attore. Il primo di questi fu Pummarò (1990), e seguirono Le amiche del cuore (1992), con Claudia Pandolfi, Un eroe borghese (1995), Del perduto amore (1998), con Fabrizio Bentivoglio, Un viaggio chiamato amore (2002), Ovunque sei (2004), Romanzo criminale (2005), con Pierfrancesco Favino e Kim Rossi Stuart, Il grande sogno (2009), Vallanzasca – Gli angeli del male (2010), Il cecchino (2012), Prima di andar via (2014), La scelta (2015) e 7 minuti (2016), con Cristiana Capotondi.
8. È noto anche per i suoi ruoli televisivi. In televisione Placito si è reso noto grazie alla serie La piovra (1984-1989), dove ha interpretato il commissario di polizia Corrado Cattani. In seguito, ha recitato nei film Uomo di rispetto (1993), Padre Pio – Tra cielo e terra (2000), Karol – Un papa rimasto uomo (2006), L’ultimo padrino (2008), Aldo Moro – Il presidente (2008), Volare – La grande storia di Domenico Modugno (2013), Trilussa – Storia d’amore e di poesia (2013). I suoi ultimi ruoli in televisione risalgono alle serie Questo è il mio paese (2015) e In Treatment (2015-2016), con Sergio Castellitto.
Michele Placido: la moglie e i figli
7. È stato sposato con un’attrice. Placido è stato sposato dal 1989 al 1994 con l’attrice Simonetta Stefanelli, nota per aver recitato anche nel film Il padrino (1972). I due si sono conosciuti sul set del film Peccati in famiglia, del 1975, ed intrapresero una relazione che li portò poi al matrimonio. La coppia ebbe poi modo di recitare nuovamente insieme nei film Grandi magazzini e Le amiche del cuore. Diedero alla luce tre figli: l’attrice Violante Placido, l’attore Marco Brenno Placido e Michelangelo.
6. Si è sposato una seconda volta. A partire dal 2002 l’attore ha intrapreso una relazione con l’attrice Federica Vincenti, poi sposata nell’agosto del 2012. La coppia, già prima del matrimonio, aveva avuto un figlio, nato nel 2006. Placido e la Vincenti hanno poi avuto diverse occasioni per recitare insieme, grazie ai film Il grande sogno, Vallanzasca – Gli angeli del male, Tulpa – Perdizioni mortali e Trilussa – Storia d’amore e di poesia.
Parte delle cose che non sai sull’attore
Michele Placido in La piovra
5. Ha interpretato un celebre commissario della televisione. Con la serie La piovra, di genere poliziesco e andata in onda dal 1984 al 1989, l’attore ha avuto modo di affermarsi definitivamente come grande interprete, prima di intraprendere la sua fortunata carriera cinematografica. Placido ricopriva infatti il ruolo del protagonista, il commissario Corrado Cattani, che arrivato in Sicilia da Milano si trova a dover investigare su alcuni misteriosi omicidi, opera probabilmente della mafia. Così, nel corso delle puntata, si costruisce quello che ancora oggi è uno dei commissari più celebri della televisione.
4. Ha chiesto lui di far morire il personaggio. Nel 1989 gli spettatori rimasero sconvolti nel vedere il protagonista della serie, giunta alla sua quarta stagione, venire brutalmente ucciso. Di tale morte televisiva si parlò a lungo e soltanto diversi anni dopo lo stesso Placido spiegò le motivazioni di quella scelta. Fu infatti lui a chiedere al regista di far morire il suo commissario, poiché desiderava perseguire altri obiettivi professionali e dedicarsi maggiormente al cinema. Libero dalla serie, Placido ebbe infatti modo di cimentarsi anche nella regia per il grande schermo.
Michele Placido e Caravaggio
3. Realizzerà un film sul celebre pittore. Il prossimo film da regista di Placido sarà dedicato al celebre pittore Caravaggio, che verrà interpretato dall’attore Riccardo Scamarcio. Il lungometraggio, stando a quanto dichiarato da Placido, vanterà inoltre un cast internazionale, con attori francesi del calibro di Louis Garrel, e verrà girato prevalentemente a Roma, Napoli e Malta, dove si svolgerà una parte importante del racconto. L’emergenza da Covid-19 ha tuttavia costretto a rimandare l’inizio delle riprese, previsto ora però per l’autunno.
2. Non realizzerà una classica biografia. Placido ha dichiarato di star lavorando al progetto ormai da diversi anni, intenzionato a non voler realizzare una classica biografia del pittore, quanto andare a ricercare i momenti più oscuri e misteriosi della sua vita per darvi significato. Nel film, infatti, sembra si tratterà prevalentemente del suo rapporto con la chiesa, con la pittura e la morte. Placido ha descritto il progetto come una “radiografia psicofisica del personaggio, volta a mostrare chi era, come ragionava e come creava i suoi capolavori”.
Michele Placido: età e altezza
1. Michele Placido è nato ad Ascoli Satriano, in Puglia, Italia, il 19 maggio del 1946. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.
Fonte: IMDb
Ginnifer Goodwin: 10 cose che non sai sull’attrice
Ottenuta una prima notorietà grazie al cinema, l’attrice Ginnifer Goodwin ha poi acquisito grande popolarità grazie al suo ruolo in acclamate serie televisive. Negli anni è così diventata uno dei volti più popolari del piccolo schermo, distinguendosi per le sue particolarità e il carisma che la contraddistingue. Nel corso della sua carriera, ha inoltre avuto modo di maturare come interprete grazie alle sue collaborazioni con importanti registi e attori.
Ecco 10 cose che non sai di Ginnifer Goodwin.
Ginnifer Goodwin: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2003 con il ruolo Connie Baker in Mona Lisa Smile, con Julia Roberts. Successivamente, recita in Appuntamento da sogno! (2004), Quando l’amore brucia l’anima (2005), con Joaquin Phoenix, Il bacio che aspettavo (2007), Birds of America – Una famiglia incasinata (2008), La verità è che non gli piaci abbastanza (2009), con Scarlett Johansson, A Single Man (2009), con Colin Firth, Ramona a Beezus (2010) e Something Borrowed – L’amore non ha regole (2011), con Kate Hudson.
9. È nota per i suoi ruoli televisivi. La Goodwin ottiene una prima notorietà grazie alla serie comedy Ed (2001-2004), per poi distinguersi in Big Love (2006-2011), con Chloë Sevigny. Il grande successo arriva però grazie a C’era una volta, dove ricopre il ruolo di Biancaneve dal 2011 al 2018, recitando accanto agli attori Jennifer Morrison e Colin O’Donoghue. Terminato il suo lavoro nella serie, partecipa all’episodio Point of Origin di The Twilight Zone, e ad Why Women Kill (2019), con Lucy Liu, e Dolly Parton – Le corde del cuore (2019).
8. È anche doppiatrice. Negli ultimi anni la Goodwin si è distinta anche per la sua attività di doppiatrice, ricoprendo tale ruolo per le serie animate Electric City (2012) e Robot Chicken (2005-2014). Ha poi partecipato al doppiaggio di Sofia la principessa (2014), Trilli e la creatura leggendaria (2014), e Zootropolis (2016), vincitore del premio Oscar come miglior film d’animazione, dove l’attrice ha dato voce al personaggio protagonista di Judy Hopps.
Ginnifer Goodwin, il marito Josh Dallas e i figli
7. Ha conosciuto suo marito sul set. Grazie alla serie C’era una volta, la Goodwin ha avuto modo di conoscere l’attore Josh Dallas, il quale era lì interprete del personaggio del Principe Azzurro. I due, partner nella serie, iniziarono così a frequentarsi anche al di fuori del set a partire dal 2012. Dopo un anno, nell’ottobre del 2013, annunciano di essersi fidanzati ufficialmente, arrivando poi a sposarsi nell’aprile del 2014.
6. Ha avuto due figli da suo marito. La coppia annunciò di essere in attesa del primo figlio nel 2014, e la gravidanza dell’attrice venne inclusa nella storia del suo personaggio in C’era una volta. Il figlio, chiamato Oliver Finlay, nacque poi il 29 maggio del 2014. Il 1° giugno del 2016 è invece nato il secondo figlio, Hugo Wilson. Contrariamente a quanto precedentemente avvenuto, tale gravidanza non venne inclusa nella storyline del suo personaggio nella serie.
Ginnifer Goodwin in C’era una volta
5. È entusiasta del suo personaggio. Interprete di Biancaneve in C’era una volta, l’attrice si è dichiarata particolarmente soddisfatta della presenza di un personaggio del genere in una serie così popolare. La sua Biancaneve, infatti, è tutto fuorché una principessa bisognosa di aiuto. La Goodwin è infatti entusiasta di aver potuto interpretare un personaggio femminile che contribuisce a smentire lo stereotipo intorno alla celebre principessa delle fiabe.
4. Sarebbe disposta a tornare in un revival della serie. Grazie al suo finale aperto, la Goodwin ha dichiarato che la serie potrebbe facilmente essere ripresa e ampliata, ora come a distanza di diversi anni. L’attrice ha infatti espresso la propria disponibilità a riprendere il proprio ruolo in un revival della serie, immaginando di poter ritrovare la propria Biancaneve intenta a combattere al fianco dei propri pro nipoti.
3. Ha apprezzato molto l’affetto dei fan. In seguito al termine della sesta stagione, venne annunciato che l’attrice e il suo personaggio non sarebbero più stati dei ruoli ricorrenti nella settima ed ultima. L’attrice è infatti apparsa soltanto nell’ultimo episodio di questa. Il suo abbandono, tuttavia, ha dato vita ad un generale dispiacere nei fan della serie e del personaggio. L’attrice, che si è detta commossa dall’affetto dimostratole, ha promesso che sarebbe ritornata a vestire i panni di Biancaneve, e così è stato per il gran finale.
Ginnifer Goodwin: oggi
2. È tra le protagoniste di una nuova serie. Ad oggi l’attrice è impegnata con la serie di genere commedia nera Why Women Kill, ambientata in epoche diverse, nelle quali si raccontano le storie di tre donne spinte ad uccidere dall’infedeltà dei loro mariti. La Goodwin è Beth Ann Stanton, la quale vive nel 1963 ed è sposata con il marito Rob. Venuta a sapere dei tradimenti coniugali di lui, la sua vita cambierà in modi inaspettati.
Ginnifer Goodwin: età e altezza
1. Ginnifer Goodwin è nata a Memphis, nel Tennessee, Stati Uniti, il 22 maggio del 1978. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.
Fonte: IMDb
Eric Dane: 10 cose che non sai sull’attore
Attore noto per i suoi ruoli televisivi, Eric Dane si è costruito una buona fama recitando in diverse serie di grande successo, affermandosi così presso il grande pubblico. Negli anni, non ha poi mancato di recitare anche per il grande schermo, comparendo in popolari film che gli hanno permesso di accrescere la propria popolarità. Oggi Dane è ancora impegnato a recitare in serie TV, che si confermano essere la sua fonte primaria di successo.
Ecco 10 cose che non sai di Eric Dane.
Eric Dane: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1999 con il film The Basket, per poi acquistare popolarità grazie a Sol Goode (2003), Feast (2005), e X-Men – Conflitto finale (2006), con Hugh Jackman, Patrick Stewart e Ian McKellen. Nello stesso anno recita anche in Alla deriva – Adrift (2006), mentre nel 2008 è in Io & Marley, con Owen Wilson. Recita poi nei film Appuntamento con l’amore (2010), con Jessica Biel, e Burlesque (2010), con Kristen Bell. Torna al cinema nel 2017 per recitare in La signora in grigio, mentre prossimamente reciterà in Redeeming Love e The Ravine, con Peter Facinelli.
9. È noto per i ruoli televisivi. Dopo aver preso parte, all’inizio della sua carriera, ad episodi di serie come Renegade (1992), Sposati con figli (1995), Pappa e ciccia (1996), Gideon’s Crossing (2000-2001) e The American Embassy (2002), ottiene poi una buona popolarità grazie al ruolo di Jason Dean in Streghe (2003-2004). Successivamente è il dottor Mark Sloan in Grey’s Anatomy (2006-2012), con Ellen Pompeo e Patrick Dempsey. Nello stesso ruolo recita anche nello spin-off Private Practice (2009-2010). Negli ultimi anni ha invece preso parte a The Fixer (2015), The Last Ship (2014-2018), dove interpreta l’ammiraglio Tom Chandler, ed Euphoria (2019), con Zendaya.
8. Ha prodotto una serie. Quando nel 2014 l’attore assume il ruolo di protagonista della serie post-apocalittica The Last Ship, si dichiara subito molto legato al progetto. Dane, infatti, non si limiterà ad essere per questa solo interprete, ma svolgerà anche il ruolo di produttore per la prima volta nella sua carriera. Egli partecipa infatti alla produzion di ben 35 episodi, su un totale di 56. Così facendo, ha avuto la possibilità di sostenere la serie sino alla sua quinta ed ultima stagione.
Eric Dane è su Instagram
7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, con un totale di 2,1 milioni di persone. All’interno di questo, Dane è solito condividere immagini relative alla sua quotidianità, con momenti di svago o luoghi visitati. Non mancano poi post con cui l’attore promuove i propri progetti, attuali e futuri, permettendo così ai suoi follower di essere continuamente aggiornati riguardo ai suoi impegni lavorativi.
Eric Dane: la moglie e i figli
6. Ha sposato un’attrice. Dopo alcune relazioni con note attrici statunitensi, nel 2004 Dane sposa l’attrice Rebecca Gayheart, nota per aver recitato nei film Scream 2 e C’era una volta a… Hollywood. La coppia ha poi dato vita a due figli, nati rispettivamente nel 2010 e nel 2011. Piuttosto riservati, i due non rilasciano particolari notizie sul loro rapporto, salvo annunciare nel 2018 il loro divorzio, deciso di comune accordo.
Eric Dane in Streghe
5. Ha recitato in alcuni episodi della serie. Uno dei primi ruoli celebri dell’attore è quello di Jason Dean nella serie Streghe, dove recita in un totale di nove episodi tra la quinta e la sesta stagione. Il suo personaggio è il proprietario del giornale The Bay Mirror, nonché fidanzato di Phoebe. I due formano una delle coppie più affiatate della serie, ma finiscono con il lasciarsi nel momento in cui Jason scopre che la donna è in realtà una strega.
4. Ha avuto una relazione con una delle protagoniste. Recitando nella serie, l’attore ha modo di conoscere l’attrice Alyssa Milano, protagonista nel ruolo di Phoebe. Se anche la relazione tra i loro personaggi termina sullo schermo, il loro rapporto continua anche al di là della serie. I due iniziano infatti a frequentarsi per un breve periodo, formando una delle coppie più in vista del momento. Dopo poco, però, annunciano la separazione, senza fornire motivi ufficiali.
Eric Dane in Euphoria
3. Ha dovuto girare una scena molto complessa. Nella serie Euphoria, targata HBO, l’attore interpreta il personaggio di Carl Jacobs. Nel primo episodio il personaggio appare in un nudo frontale, e Dane si è trovato a raccontare della difficoltà di realizzare tale scena. Per l’attore, infatti, non è stato facile apparire senza vesti in modo così esplicito, e ha avuto bisogno di un “coordinatore dell’intimità”, che lo aiutasse a rimanere sicuro di sé e a creare un ambiente confortevole durante le riprese.
2. È orgoglioso della serie. Parlando di Euphoria, Dane ha espresso la propria soddisfazione nel poter partecipare ad una serie che racconta in modo così diretto e privo di filtri della difficile vita di alcuni adolescenti, divisi tra sesso e droga. Per l’attore, era infatti importante dar vita a questo progetto, che si promette di essere libero dai moralismi e dalla retorica, potendo realmente comunicare con il suo pubblico di riferimento.
Eric Dane: età e altezza
1. Eric Dane è nato a San Francisco, in California, Stati Uniti, il 9 novembre del 1972. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.
Fonte: IMDb
Gli Eterni, teoria: in che modo influenzerà il MCU nella Fase 5
Gli Eterni, il nuovo attesissimo film Marvel, potrebbe plasmare il futuro cosmico del MCU, dal momento che Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe non essere più in grado di farlo. Il prossimo film della Fase 4 sarà ambientato sulla Terra, ma attraverso la backstory degli Eterni, dei Devianti e dei Celestiali, il film potrebbe rivelare diversi legami tra i nuovi personaggi e il lato cosmico dell’Universo Cinematografico Marvel, arrivando a rivelare elementi che potrebbe rivelarsi estremamente molto ai fini dell’assetto narrativo dell’universo condiviso.
Diretto da Chloe Zhao e attualmente in uscita a Febbraio 2021, Gli Eterni introdurrà una nuova razza di superumani nel MCU. La sinossi del film ha già confermato che l’iterazione dei leggendari personaggi di Jack Kirby ad opera del MCU sarà un gruppo di immortali alieni che hanno segretamente condiviso la Terra con l’umanità. Migliaia di anni fa, gli Eterni furono geneticamente modificati da esseri simili a Dio, noti come i Celesti. Adesso, sono in missione per difendere il pianeta dai Devianti, che nei fumetti rappresentano una discendenza genetica e grottesca dell’umanità, in conflitto con gli Eterni da diversi millenni.
I Celestiali sono già apparsi nei film dedicati ai Guardiani di Galassia, ma gli Eterni e i Devianti rappresenteranno delle new entry assolute nel MCU. Ikaris (Richard Madden), Thena (Angelina Jolie), Sersi (Gemma Chan) e altri personaggi saranno probabilmente molto importanti per il futuro del franchise, ma ci sono anche altri personaggi Marvel associati agli Eterni e ai Devianti e proveniente da angoli differenti dell’universo che potrebbero essere esplorati dopo l’uscita del film in sala. Ciò che la Marvel rivelerà a proposito di queste due razze nel film Gli Eterni potrebbe essere fondamentale per ciò che accadrà nel futuro del MCU, in particolare nei film che saranno ambientati nello spazio.
La storia cosmica degli Eterni nei fumetti Marvel
I fumetti dedicati agli
Eterni sono ambientati principalmente sulla Terra e si concentrano
sulle branchie Olimpiche e Polari della loro razza: la Marvel,
però, ha stabilito che ci sono Eterni anche in altre parti della
galassia. Molto tempo fa, gli Eterni vivevano in una città chiamata
Titanos, soggetta ad una guerra civile tra due membri rivali della
loro specie, Kronos e Urano. Kronos vinse la guerra, ma Urano
sopravvisse e formò una colonia sul pianeta omonimo. Più tardi, i
due figli di Kronos – Zuras e Alars – ebbero una propria faida
quando arrivò il momento del successo per il più anziano membro
degli Eterni. Zuras prese il suo posto, facendo sì che Alars
istituisse una nuova città eterna sulla luna di Saturno, Titanos.
Più tardi, Alars generò due figli, Thanos e Starfox. Poiché i due fratelli provengono da
Titanos, non hanno molto a che fare con gli Eterni terrestri, ma in
passato hanno incontrato sia Ikaris che gli altri.
È importante sottolineare che sebbene tutti e quattro questi gruppi abbiano avuto origine dagli esperimenti dei Celesti con il DNA umano sulla Terra, i Celestiali viaggiarono in tutta la galassia creando la vita da varie razze che scoprirono. La Terra era solo una delle loro tante tappe. Ciò significa che, nei fumetti Marvel, ci sono Eterni e Devianti in tutta la galassia. Un esempio in tal senso è costituito dagli Skrull. Gli Skrull malvagi e mutevoli sono in realtà Devianti creati da una specie che un tempo popolava il loro pianeta, spazzata via dagli stessi Skrull Devianti. I Celestiali hanno anche creato Devianti sul pianeta Lyonesse, incluso il supereroe Blackwulf degli anni ’90.
Come la Marvel imposterà gli Eterni nel MCU
Il nuovo film potrà
consentire alla Marvel di ampliare il mondo degli Eterni e dei
Devianti nelle future iterazioni del MCU. La Marvel potrebbe
realizzare la cosa abbastanza facilmente. Tutto ciò che deve essere
fatto è che la Marvel, quando racconta la storia delle loro
origini, renda chiaro che i Celesti hanno creato la vita in diverse
parti dell’universo. In questo modo, la Marvel potrebbe accennare
ad un personaggio specifico o trattarlo in maniera ambigua senza
bisogno di menzionare dove sono andati a condurre questi
esperimenti.
Inoltre, la Marvel può presentare gli Eterni di Titanos attraverso un flashback che presenti Alars. È stato confermato che A’lars esisteva già nel MCU quando Teschio Rosso (Ross Marquand) si è rivolto a Thanos (Josh Brolin) chiamandolo “figlio di Alars”. La Marvel potrebbe mostrare come gli Eterni si siano divisi quei secoli fa adattando la storia in cui Alars si è allontanano da Zuras ed è partito per Titanos per dare vita alla sua colonia. Questa potrebbe rivelarsi una buona mossa per la Marvel, perché creerebbe una forte connessione tra gli Eterni e il personaggio di Thanos.
Come cattivo principale di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, Thanos è uno dei più grandi personaggi del MCU e in questo momento Gli Eterni è pieno di eroi con cui la maggior parte del pubblico non ha ancora familiarità. Quindi, proprio per questo motivo, dare vita ad un collegamento con Thanos è qualcosa che la Marvel sembra quasi costretta a dover fare. Per quanto riguarda ciò che tale connessione potrebbe rappresentare per il futuro, l’esistenza degli Eterni di Titanos spianerebbe la strada all’eventuale introduzione di suo fratello, Starfox, che nei fumetti è un supereroe errante e un membro abile dei Vendicatori.
Come Gli Eterni plasmerà il futuro cosmico del MCU
La possibilità che ci siano
Eterni e Devianti che vivano in regioni inesplorate dell’Universo
Cinematografico Marvel crea un sacco di potenziale narrativo per il
futuro. Come notato in precedenza, una cosa che potrebbe portare a
ciò è il personaggio di Starfox in un eventuale Gli Eterni
2, ma anche altri film Marvel potrebbero essere
influenzati dalla questione, come Thor: Love
and Thunder, Captain
Marvel 2 o
Guardiani della Galassia Vol. 3, o magari altri film
della Fase 5 che non sono ancora stati annunciati. Almeno
parzialmente, questi film saranno ambientati nello spazio, in modo
da poter eventualmente incorporare Eterni e Devianti. Ad esempio, i
Guardiani potrebbero incontrare Ultimus (un malvagio Kree Eterno) o
un Eterno nuovo di zecca. Inoltre, la Marvel potrebbe introdurre
gli Eterni di Uranio o i Quantum Bands se e quando si arriverà
all’impiego di Quasar (un personaggio chiave nelle storie cosmiche
della Marvel).
Probabilmente, lo scopo più importante in merito all’introduzione di Eterni e Devianti è che la Marvel non avrebbe più grossi problemi a coinvolgere nel suo universo altri personaggi incredibilmente potenti. L’unica spiegazione che dovrebbe fornire circa i loro poteri è che, appunto, si tratta di membri degli Eterni. Non importa se non condividono le stesse abilità degli Eterni terrestri: essendo stati creati da una razza diversa, avrebbero naturalmente poteri unici propri. In base a ciò, è del tutto possibile che le prossime avventure della Marvel dedicate a Thor, Captain Marvel e ai Guardiani della Galassia possano vedere i percorsi degli eroi intrecciarsi con quelli degli Eterni e dei Devianti da diversi sistemi solari.
Fonte: ScreenRant
Speed: curiosità sul film con Keanu Reeves e Sandra Bullock
Gli anni novanta hanno dato vita a una lunga serie di cult televisivi e cinematografici. Uno di questi è proprio il film Speed del 1994 e con due protagonisti d’eccellenza, Keanu Reeves e Sandra Bullock. Diretto dal regista olandese Jan de Bont – al suo debutto dietro la macchina da presa, Speed è un vero classico del genere action thriller, film che lo scorso anno ha festeggiato il suo 25esimo compleanno.
Ma cos’è che rende Speed un film tanto irresistibile? Scopriamolo insieme.
Speed cast e trama del film
Ci troviamo nell’assolata Los Angeles dei giorni nostri (o meglio, degli anni novanta!) quando un terrorista decide di gettare il panico sulla città, piazzando una bomba su di un ascensore di un palazzo pieno di uffici. Appena l’ascensore si mette in moto, la bomba scoppia e la cabina precipita fino a fermarsi al trentesimo piano del grattacielo, grazie ai freni d’emergenza.
Entrano quindi in azione Jack Traven (Keanu Reeves) e Harry Temple (Jeff Daniels), due agenti di polizia che, calandosi nel vano dell’ascensore, riescono a trarre in salvo tutti i passeggeri, mandando su tutte le furie l’attentatore che tenta di darsela a gambe levate. Durante la fuga però, il bombarolo fa scoppiare un altro ordigno che ferisce e uccide alcuni agenti.

Credendo che il terrorista sia morto nell’esplosione, Jack torna alla sua vita di sempre ma qualche giorno più tardi un autobus pieno di gente esplode nel centro della città. A quel punto Jack riceve un’inquietante telefonata; all’altro capo del telefono c’è il dinamitardo Howard Payne (Dennis Hopper) che lo avverte di un altro ordigno su di un altro autobus di linea. La bomba si attiva solo se l’autobus scende al di sotto degli ottanta chilometri orari, uccidendo tutti i passeggeri.
Jack si lancia quindi all’inseguimento del pullman su cui finalmente riesce a salire e ad avvisare l’autista della situazione di pericolo. Sull’autobus c’è una gran varietà di personaggi, turisti, pendolari, anziani e piccoli criminali armati di pistola. Ma c’è anche la bella Annie Porter (Sandra Bullock), una ragazza tutto pepe e sangue freddo che aiuterà Jack nella sua difficile missione.
Dovendo restare sopra gli ottanta chilometro orari, l’autobus non può fermarsi e comincia una corsa contro il tempo, sperando che la polizia riesca ad acciuffare il dinamitardo prima che la benzina finisca e i passeggeri saltino in aria.
Speed curiosità sul film
Tra tutti i film con Keanu Reeves protagonista, oltre a Matrix, Speed è decisamente tra i più amati dal pubblico. Il film, diretto da Jan de Bont, nel 1994 ha sbaragliato la concorrenza, facendo strage di premi e anche al botteghino. Girato con un budget di 28 milioni di dollari, Speed ha fatto il record d’incassi, guadagnando ben 350 milioni di dollari in tutto il mondo.
Il successo, meritatissimo, è dovuto non solo alla struttura narrativa del film che funziona alla perfezione, ma anche ai suoi protagonisti. Keanu Reeves e Sandra Bullock sono, infatti, una coppia molto affiatata. Ma non tutti sanno che inizialmente, la Bullock doveva avere un diverso compagno d’avventura.

Sembra, infatti, che il regista Jan de Bont fosse più propenso a ‘castare’ per il ruolo di Jack Traven e che solo all’ultimo minuto cambiò idea e scegliendo Keanu Reeves. Ma se per il protagonista maschile il regista aveva sollevato qualche dubbio, de Bont non ebbe alcun dubbio su Sandra Bullock, perfetta per il ruolo di Annie Porter. Ancora incerto su Reeves, il regista capì di aver fatto la scelta giusta solo durante la prima prova di lettura del copione, restando piacevolmente colpito dalla sintonia tra i due protagonisti.
Anche il ruolo del cattivo ha procurato non pochi pensieri a Jan de Bont. Il regista, infatti, pare fosse indeciso tra Dennis Hopper e Christopher Walken per la parte di Howard Payne, assegnata poi a Hopper solo poche settimane prima dell’uscita del film.
Speed: aneddoti dal set
Girato interamente a Los Angeles e nelle zone di Long Beach, Mojave e Santa Monica, il film ha riservato non poche sorprese al regista. I protagonisti, pure essendo molto giovani, si sono dimostrati dei veri professionisti.
Essendo un film d’azione, c’era un gran numero di stuntmen pronti per sostituire le star nelle acrobazie più pericolose. Tuttavia, sembra che Keanu Reeves abbia eseguito personalmente quasi il novanta per cento dei suoi stunt, senza utilizzare controfigure. Per essere all’altezza, Keanu si è allenato duramente per mesi, seguendo anche i corsi degli specialisti della SWAT. Certo, non sono mancati gli errori, ma in alcuni casi questi sono stati addirittura tenuti dal regista e inseriti nel cut finale del film. Un esempio è la scena in cui Jack rompe il vetro dell’autobus che a quanto pare non era prevista ma che è stata comunque utilizzata per il film.

Anche Sandra Bullock si è distinta per la sua professionalità e il suo istinto innato per l’improvvisazione. Una delle scene più iconiche del film è quella del chewing-gum, in cui Annie finge di essersi appiccicata con una gomma da masticare sul seggiolino dell’autobus per poter cambiare posto ed evitare di essere rimorchiata dal turista di turno. Sembra che questa scena sia stata completamente improvvisata da Sandra Bullock.
L’attrice, inoltre, si è dimostrata una perfetta autista di pullman. Non avendo mai guidato un mezzo così pesante e ingombrante, sono rimasti tutti scioccati sul set quando la Bullock non ha avuto problemi a eseguire le manovre, anche quelle più complesse.
Speed 2, il sequel: un flop worldwide
Il grande successo ottenuto da Speed nel 1994, spinse Jan de Bont tre anni più tardi alla realizzazione di un sequel, Speed 2 – Senza Limiti.
In questo sequel, Annie Porter (Sandra Bullock) ha un nuovo fidanzato, Alex Shaw (Jason Patric), conosciuto dopo la fine della sua storia con Jack. Deciso a sorprenderla, Alex compra due biglietti per una crociera ai Caraibi a bordo della lussuosa Seaboum Legend. Il viaggio, che voleva essere un momento di riappacificazione tra i due, si trasforma presto in un incubo.
L’inventore del software del computer di bordo della nave, John Geiger (Willem Dafoe), ingiustamente licenziato, decide di vendicarsi prendendo il controllo della nave e minacciando di farla schiantare contro la città. Sarà ovviamente compito di Annie e Alex sventare i piani malvagi di Geiger.
La sconclusionata trama e la mancanza di Keanu Reeves, si rivelano purtroppo fatali per Speed 2 – Senza Limiti che si rivela un fiasco internazionale. Ancora oggi, infatti, viene ricordato come uno dei peggiori sequel della storia del cinema.
Speed dove vederlo in streaming
Se siete a caccia di adrenalina e vi manca la coppia Bullock-Reese, potete guardare Speed in streaming su Infinity Tv oppure noleggiarlo o acquistarlo su Youtube a partire dal 3,99 euro.
Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores su Sky
Presentato fuori concorso all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, l’ultimo lavoro del Premio Oscar Gabriele Salvatores, il road movie Tutto il mio folle amore, arriva in prima visione tv su Sky Cinema lunedì 3 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.
Tutto il mio folle amore – che vede nel cast la presenza di Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono e il giovane Giulio Pranno al suo debutto sul grande schermo – è liberamente tratto dal romanzo di Fulvio Ervas “Se ti abbraccio non aver paura” e racconta la storia diVincent (G. Pranno), un ragazzo di 16 anni con un grave disturbo della personalità, che la madre Elena (V. Golino) e il suo nuovo marito Mario (D. Abatantuono) hanno imparato a gestire. L’equilibrio si rompe quando ricompare Willi (C. Santamaria), il padre naturale del ragazzo che li aveva abbandonati alla notizia della gravidanza. In cerca di libertà, Vincent si intrufolerà nel furgone del padre, cantante diretto verso una tournée nei Balcani.
«Il viaggio, la musica, le strade senza nome dove emozioni e sentimenti trovano lo spazio per volare. Insomma rock and roll! Di nuovo in strada, dove a volte ho bisogno di tornare», queste le parole dello stesso Gabriele Salvatores per presentare il suo ultimo film. «Come il Pifferaio Magico o un “fool” shakespeariano, un ragazzo di 16 anni si trascina dietro, per strade deserte, i tre adulti più importanti della sua vita. E li costringe a fare i conti con sé stessi e con l’amore che ognuno di loro è riuscito a conservare dentro di sé. Visto da vicino, nessuno è normale. E si può scoprire che è possibile riuscire ad amare anche chi è diverso da noi. A patto di non aver paura di questa diversità».
Il Corvo: per Ernie Hudson il film è morto con Brandon Lee
Sono anni che Hollywood cerca di riportare Il Corvo sul grande schermo. A gennaio di quest’anno avevamo appreso che la Sony era ufficialmente tornata al lavoro sul travagliatissimo reboot, ma da allora, di nuovo, non ci sono stati più aggiornamenti.
In attesa di saperne di più, è stato uno degli attori del film originale, Ernie Hudson (noto per aver interpretato Winston Zeddemore nella saga di Ghostbusters) a parlare della possibilità di un nuovo film basato sull’iconico fumetto di James O’Barr. Intervistato da ComicBook, Hudson – che nel film del 1994 diretto da Alex Proyas ha interpretato il ruolo del sergente Darryl Albrecht – ha spiegato che, dal suo punto di vista, quella de Il Corvo è una storia morta insieme al suo protagonista, Brandon Lee.
“James O’Barr è un amico e ha creato questa storia come una graphic novel”, ha spiegato Ernie Hudson. “Conoscevo Brandon da prima che girassimo il film. Abbiamo avuto un po’ di problemi nel mettere insieme tutto, ma quando Brandon morì, ogni cosa diventò talmente complicata che cercare di spiegarlo a parole è semplicemente impossibile. Ho fatto diversi film d’azione, ma nessuno si è mai fatto male. Voglio dire, è quasi impossibile che qualcuno s’infortuni, o per lo meno era quello che pensavo nella mia testa. Ma poi è successo. Ho amato far parte di quella pellicola e Alex Proyas, che l’ha diretta, è stato un regista meraviglioso che si è assicurato in ogni modo affinché il film venisse fuori al meglio. Ma, nella mia mente, era tutto finito.”
L’attore ha poi aggiunto: “Magari ci potranno anche essere remake o cose del genere, ma non è come con Ghostbusters in cui trovo naturale un ragionamento del tipo: ‘Oh, sì, puoi averne quanti ne vuoi’. Per me Brandon era Il Corvo e, per quanto mi riguarda, una volta che lui è morto e siamo riusciti a finire comunque il film, per me era tutto finito. So che ne hanno fatti degli altri, ma non li ho mai visti. Il Corvo era Brandon e non posso pensarla in maniera differente. Ora magari i fan e lo studio hanno un’idea opposta, anche perché potrebbe diventare un franchise valido, ma per me resta qualcosa di estremamente specifico.”
I piani iniziali per il reboot de Il Corvo
Tom Cruise: un budget di 200 milioni di dollari per il suo film nello spazio
Arrivano da Deadline nuovi dettagli sull’annunciato film d’azione che sarà ambientato nello spazio e che vedrà Tom Cruise collaborare con l’imprenditore ed inventore sudafricano Elon Musk e con la NASA. Come apprendiamo dalla fonte, pare sia bastata una semplicissima riunione su Zoom per far sì che la Universal Pictures concedesse ufficialmente il via libera al progetto.
In base a quanto apprendiamo dalla fonte, il protagonista Tom Cruise, il regista Doug Liman, il produttore PJ van Sandwijk e Christopher McQuarrie (regista della saga di Mission Impossibile che collaborerà al progetto in qualità di produttore e consulente), hanno proposto le loro idee alla major durante una riunione virtuale: ricordiamo che il film non ha ancora una sceneggiatura pronta, ma pare che le idee del team siamo bastate per convincere lo studio ad approvare l’ambizioso progetto.
Oltre a figurare come regista, Doug Liman sarà coinvolto anche in qualità di produttore insieme a Tom Cruise: i due avevano già lavorato insieme per Edge of Tomorrow e Barry Seal – Una storia americana. Il budget del film sarà di 200 milioni di dollari, cifra indicativa che potrebbe ancora variare, visto che la pre-produzione del film non è ancora iniziata. Secondo fonti interne, invece, Cruise potrebbe guadagnare tra i 30 e i 60 milioni di dollari per la parte.
I piani futuri di Tom Cruise e Doug Liman
Ricordiamo che tra i piani di Tom Cruise e del regista Doug Liman ci sarebbe anche la realizzazione di un altro film per conto della Paramount Pictures, che dovrebbe intitolarsi Luna Park e che dovrebbe raccontare di una storia ambientata sempre nello spazio; su quest’altro progetto, però, i dettagli sono piuttosto scarsi. Inoltre, Liman è da tempo impegnato con la scrittura dell’annunciato sequel di Edge of Tomorrow, che dovrebbe vedere il ritorno di Cruise al fianco di Emily Blunt.
Fallout: la serie Amazon scritta da Jonathan Nolan e Lisa Joy
Justice League Mortal avrebbe mostrato il miglior costume di Superman
Secondo uno dei membri del cast, il film Justice League Mortal mai realizzato da George Miller avrebbe mostrato il miglior costume di Superman mai visto in un live action. Prima del film di Zack Snyder del 2017, intorno alla metà del 2000 Miller era stato incaricato di dirigere un film dedicato alla Justice League: il regista lavorò a Justice League Mortal per anni, ma il progettò naufragò ufficialmente nel 2008, in seguito al famoso sciopero degli sceneggiatori.
Adesso, uno dei membri del cast del film mai realizzato, ossia Jay Baruchel (che nel film avrebbe dovuto interpretare il villain principale, Maxwell Lord), ha parlato dei piani originali di Miller in una recente intervista con il Toronto Sun. Nello specifico, l’attore ha rivelato che ci sono diversi elementi per cui il film avrebbe merito di vedere la luce: uno fra tutti, è il costume di Superman, che a detta dell’attore sarebbe stato il più bello mai visto in un live action.
“Era la cosa più bella del mondo”, ha spiegato Baruchel. “Poi c’era il film che stavamo per fare. Avevano fatto i costumi e moltissimi concept art, design e previsualizzazione. Era davvero cool. La sceneggiatura era davvero fantastica. Quindi è un peccato che non sia stato realizzato. È ancora la mia iterazione preferita dell’abito di Superman. Anche le iterazioni di Batman e di Wonder Woman sarebbero state decisamente toste.”
Il cast di Justice League Mortal
Ricordiamo che Justice League Mortal avrebbe avuto come protagonisti Armie Hammer nei panni di Batman, D.J. Cotrona come Superman, Megan Gale come Wonder Woman, Adam Brody come Flash, Common come Lanterna Verde, Santiago Cabrera come Aquaman, Hugh Keays-Byrne come Martian Manhunter e Jay Baruchel come Maxwell Lord.
Warrior 2 stagione: trama, cast, trailer e dove vederla
Warrior 2 è l’annunciata seconda stagione della serie tv Warrior creata da Jonathan Tropper e Justin Lin e basata sull’idea originale di Bruce Lee.
Warrior 2: quando esce e dove vederlo in streaming
La seconda stagione di Warrior composta da dieci episodi debutterà questo ottobre, in esclusiva su CINEMAX, negli USA. In Italia la serie andrà in onda su Sky Atlantic. Warrior 2 in streaming sarà disponibile contestualmente con la messa in onda su NOWTV.
Warrior 2: trama e cast
La serie ambientato durante le brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco alla fine del XIX secolo. La serie segue Ah Sahm (Andrew Koji), un prodigio di arti marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze misteriose. Dopo aver dimostrato il suo valore come combattente, Ah Sahm diventa un ascia per Hop Wei, una delle tenaglie più potenti di Chinatown (famiglia cinese del crimine organizzato). La seconda stagione segue la rivale Chinatown Tongs mentre combattono per il dominio nel crescente fervore anti-cinese che minaccia di distruggerli tutti.
La seconda stagione di Warrior ritornano i protagonisti Ah Sahm, interpretato da Andrew Koji, esperto cinese di arti marziali di origine parzialmente europea dal nonno americano bianco. Ah Toy, interpretata da Olivia Cheng, Young Jun, interpretato da Jason Tobin, Mai Ling, interpretata da Dianne Doan, “Big Bill” O’Hara, interpretato da Kieran Bew. Dylan Leary, interpretato da Dean Jagger. Penelope Blake, interpretata da Joanna Vanderham, Richard Lee, interpretato da Tom Weston-Jones, Wang Chao, interpretato da Hoon Lee, Walter Buckley, interpretato da Langley Kirkwood, Samuel Blake, interpretato da Christian McKay, Padre Jun, interpretato da Perry Yung, Li Yong, interpretato da Joe Taslim.
Warrior è prodotto per CINEMAX da Perfect Storm Entertainment, Tropper Ink Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e prodotto esecutivo da Jonathan Tropper. Justin Lin e Andrew Schneider sono i produttori esecutivi per conto di Perfect Storm Entertainment. Il produttore esecutivo di Shannon Lee produce per Bruce Lee Entertainment. Sono Produttori anche Brad Kane e Richard Sharkey. Co-esecutivo prodotto da Kenneth Lin, Evan Endicott e Josh Stoddard.
Warrior 2: teaser trailer
Gli episodi della seconda stagione di Warrior
In Warrior 2×01 che si intitolerà “Learn to Endure, or Hire a Bodyguard” Di ritorno con Hop Wei, Ah Sahm (Andrew Koji) trascorre le notti al Barbary Coast fight pit, affrontando un nuovo gruppo anti-cinese, Teddy’s Boys. Mentre Ah Toy (Olivia Cheng) lo accusa di cercare un altro combattimento, Mai Ling (Dianne Doan) autorizzata si preoccupa dei prossimi passi di suo fratello. Nel frattempo, Bill (Kieran Bew) trova difficile liberarsi dal suo ruolo di tutore per Zing; Penny (Joanna Vanderham) è determinata a continuare a dirigere Mercer Steel, con grande sgomento di Blake (Christian McKay); e Chao (Hoon Lee) offre ad Ah Sahm alcuni consigli per il suo futuro con Young Jun (Jason Tobin).
In Warrior 2×02 che si intitolerà “The Chinese Connection” Ah Sahm (Andrew Koji) e Young Jun (Jason Tobin) cercano un posto discreto dove nascondere il loro prodotto dopo aver raggiunto un accordo con un nuovo fornitore di oppio. Mentre Lee (Tom Weston-Jones) diventa sempre più dipendente dal laudano, lui e Bill (Kieran Bew) continuano a indagare sugli omicidi dello spadaccino. Mai Ling (Dianne Doan) invia Li Yong (Joe Taslim) e Zing (Dustin Nguyen) per consegnare un messaggio a una tenaglia rivale. Penny (Joanna Vanderham) chiede l’aiuto di Ah Sahm per proteggere la sua fabbrica. Sophie (Celine Buckens) continua a suscitare l’interesse di Leary (Dean Jagger). Ah Toy (Olivia Cheng) riceve la visita di Nellie Davenport (Miranda Raison), una ricca vedova impegnata a porre fine allo sfruttamento delle donne cinesi.
In Warrior 2×03 che si intitolerà “Not How We Do Business” Con la loro nuova impresa che sta andando bene, Young Jun (Jason Tobin) condivide le sue preoccupazioni con Ah Sahm ( Andrew Koji) sui nuovi uomini che padre Jun (Perry Yung) ha portato dalla Cina, e in seguito i partner sono impressionati da Hong (Chen Tang), una recluta entusiasta con un segreto. Nel frattempo, Chao (Hoon Lee) va da Mai Ling (Dianne Doan) per chiedere aiuto a tenere Zing (Dustin Nguyen) lontano dai suoi affari, Sophie (Celine Buckens) si avvicina a Leary (Dean Jagger), la politica di Nellie (Miranda Raison) solleva interrogativi dai suoi coetanei, e le cose prendono una piega mortale a casa di Bill (Kieran Bew).
In Warrior 2×04 che si intitolerà “Learn to Endure, or Hire a Bodyguard” Di ritorno con Hop Wei, Ah Sahm (Andrew Koji) trascorre le notti al Barbary Coast fight pit, affrontando un nuovo gruppo anti-cinese, Teddy’s Boys. Mentre Ah Toy (Olivia Cheng) lo accusa di cercare un altro combattimento, Mai Ling (Dianne Doan) autorizzata si preoccupa dei prossimi passi di suo fratello. Nel frattempo, Bill (Kieran Bew) trova difficile liberarsi dal suo ruolo di tutore per Zing; Penny (Joanna Vanderham) è determinata a continuare a dirigere Mercer Steel, con grande sgomento di Blake (Christian McKay); e Chao (Hoon Lee) offre ad Ah Sahm alcuni consigli per il suo futuro con Young Jun (Jason Tobin).
In Warrior 2×05 che si intitolerà “Not for a Drink, a F*ck, or a G**damn Prayer” Una colpevole Mai Ling (Dianne Doan) cerca di sistemare le cose con Ah Sahm (Andrew Koji), che è più intenzionato che mai a cercare vendetta. Penny (Joanna Vanderham) trova i suoi affari nei guai e scopre che Ah Sahm l’ha usata. Leary (Dean Jagger) riceve un avvertimento e ne offre uno tutto suo. Ah Toy (Olivia Cheng) fa una visita emozionante alla cantina Sonoma di Nellie (Miranda Raison). Bill (Kieran Bew) e Chao (Hoon Lee) mettono in atto il loro complotto contro i Fung Hai. “Not for a Drink, a F*ck, or a G**damn Prayer” è stato scritto da Evan Endicott e Josh Stoddard e diretto da Loni Peristere.
In Warrior 2×06 che si intitolerà “To a Man with a Hammer, Everything Looks Like a Nail” Ah Sahm (Andrew Koji), Young Jun (Jason Tobin) , e Hong (Hoon Lee) viaggiano con Vega (Maria Elena Laas) a Rooker’s Mill, una città di confine tra Stati Uniti e Messico di proprietà di Elijah Rooker (Conor Mullen), il ricco ospite di un lucroso torneo di combattimento che Ah Sahm è determinato a vincere. Man mano che apprende di più su Vega, Ah Sahm attira l’attenzione di un altro combattente, Dolph (Mike Bisping) e, successivamente, dello stesso Rooker. Scritto da Jonathan Tropper e Brad Kane; Diretto da Dustin Nguyen
In Warrior 2×07 che si intitolerà “If You Wait by the River Long Enough”
In Warrior 2×08 che si intitolerà “All Enemies, Foreign and Domestic” La polizia ha chiuso Chinatown a caccia di un assassino, proprio mentre l’Hop Wei fa una mossa che mette in difficoltà Mai Ling. Buckley assume un nuovo ruolo e prende in considerazione una proposta di Leary, che affronta le domande dei lavoratori irlandesi. Ah Toy combatte per la sua vita, mentre Chao affronta un grosso dilemma.
In Warrior 2×09 che si intitolerà – NON DISPONIBILE
In Warrior 2×10 che si intitolerà “Man on the Wall”
The New Mutants: spunta il nome di Colosso nella nuova sinossi estesa
Sulla scia del nuovo trailer e della sequenza d’apertura che hanno debuttato di recente durante il panel dedicato al film in occasione del Comic-Con@Home, arriva online una nuova sinossi estesa di The New Mutants, lo spin-off di X-Men che sarà diretto da Josh Boone e che dovrebbe arrivare nelle sale il prossimo 28 agosto.
La nuova sinossi svela molti più dettagli circa l’impostazione narrativa del film, andando ad approfondire sia il background dei personaggi che i loro poteri. Grazie alla sinossi veniamo anche a conoscenza del fatto che Magik, il personaggio interpretato da Anya Taylor-Joy, è la sorella minore di Colosso: abbiamo quindi la conferma che il film è effettivamente ambientato nell’universo degli X-Men, nonostante Boone abbia più volte affermato che il suo cinecomic si distaccherà di precedenti capitoli della saga. Di seguito potete leggere la nuova sinossi estesa:
“In questo film terrificante e pieno di azione basato sulla serie a fumetti Marvel, cinque giovani che dimostrano poteri speciali vengono portati in un’istituzione segreta per sottoporsi a trattamenti: ai giovani viene detto che tali trattamenti li cureranno dai pericoli dei loro poteri. Il gruppo è composto da Danielle Moonstar aka Mirage (Blu Hunt), in grado di crea illusioni dalle paure altrui; Rahne Sinclair (Maisie Williams), capace di trasformarsi nel lupo mannaro Wolfsbane; Sam Guthrie (Charlie Heaton) che, una volta divenuto Cannonball, può volare alla velocità di un jet protetto da un campo di forza; Roberto da Costa, conosciuto anche come Sunspot (Henry Zaga), che assorbe e incanala l’energia solare; e Illyana Rasputin, ossia Magik (Anya Taylor-Joy).
Sorella minore di Colosso, Magik ha la capacità di rinchiudersi all’interno di una sorta di armatura che amplifica le sue molteplici abilità sovrumane e psichiche. Invitati dalla Dottoressa Cecilia Reyes (Alice Braga) per condividere le loro storie su quando i loro poteri si sono manifestati per la prima volta, i cinque “pazienti” arrivano a capire che appartengono ad una classe di persone chiamate mutanti, che sono state storicamente emarginate e temute. Mentre rivivono il loro passato, i ricordi sembrano trasformarsi in realtà terrificanti.
Presto i giovani mutanti metteranno in discussione ciò che è reale e ciò che non lo è, mentre diventa chiaro che l’istituzione non è ciò che sembra. Ora la domanda è: perché vengono tenuti prigionieri? E chi sta cercando di distruggerli? La tensione e l’orrore aumentano in questa corsa da brivido diretta da Josh Boone e co-scritta da Boone e Knate Lee.”
- CORRELATE:
- The New Mutants, teoria: il vero nemico è un personaggio iconico dei fumetti
- The New Mutants cambiato a causa del flop di X-Men: Apocalisse
- The New Mutants: online i primi minuti del film
- The New Mutants: Xavier e Tempesta dovevano apparire nel film
- The New Mutants: il regista spera di poter realizzare una trilogia
The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt e Henry Zaga
Mission Impossible 7 vuole far esplodere un vero ponte in Polonia
Sembra che la produzione di Mission Impossible 7 si sia posta l’obiettivo di far saltare in aria un vero ponte in Polonia. Nel corso degli anni, il longevo franchise di spionaggio si è guadagnato una certa reputazione per aver portato il rischio all’estremo, soprattutto grazie al protagonista Tom Cruise.
I fan non sono ancora certi di cosa aspettarsi dal nuovo capitolo della saga, la cui produzione era stata bloccata a causa della pandemia di Covid-19. Le riprese sarebbero dovute ripartire a settembre, ma in realtà sono ufficialmente ricominciate nei giorni scorsi a Londra. Nonostante il film verrà girato consequenzialmente a Mission Impossible 8, al momento gli sforzi del regista Christopher McQuarrie sono tutti atti a garantire che la produzione del settimo capitolo proceda senza intoppi e, soprattutto, all’interno di un ambiente sicuro per tutti.
Eppure, sembra che la produzione del film continui ad affrontare problemi, questa volta non legati alla pandemia ma ad una particolare sequenze estremamente adrenalinica. Come riportato da The First News (via CBR), pare che si voglia far saltare in aria un vero ponte Polacco per una scena presente in Mission Impossible 7. La cosa ha naturalmente scatenato la polemica, con alcuni residenti che hanno iniziato a far sentire la propria voce. Il ponte, originariamente costruito nel 1909 nel comune rurale di Pilchowice, è stato smantellato nel 2016, quando il suo deterioramento è stato ritenuto troppo grave per l’uso pubblico.
Poiché non fornisce più un servizio, il viceministro della cultura Pawel Lewandowski ha sostenuto che il ponte manca dello status ufficiale richiesto per essere considerato legalmente un monumento e che “solo una piccola parte di esso verrà distrutta durante le riprese”. Lewandowski ha anche dichiarato che la produzione del nuovo Mission Impossible porterà una nuova attenzione globale sulla Polonia. Di seguito le sue dichiarazioni complete:
“Non sarei così pignolo sul considerare il ponte Pilchowicki come un monumento. È in rovina da anni e non ha alcun valore. Non tutte le cose vecchie sono monumenti. La legge afferma chiaramente che un monumento è solo ciò che ha valore sociale, artistico o scientifico. Nell’arte e nella cultura, quel valore emerge solo quando esiste una relazione tra l’oggetto culturale e le persone. Quindi se un oggetto è inutilizzato, o non disponibile, non ha tale valore. Pertanto non è un monumento. E solo una piccola parte di esso verrà distrutta durante le riprese.“
Lewandowski ha anche dichiarato che gli introiti che entrerebbero grazie alla produzione di Mission Impossible 7 potrebbe aiutare, in seguito, a ripristinare completamente il ponte, dal momento che senza la produzione del film il ponte sarebbe destinato a rimanere soltanto una rovina. Se la produzione del film sarebbe disposta a sostenerne la ricostruzione, la sua parziale distruzione potrebbe allora avere un senso.
Le date di uscita di Mission Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga di Mission Impossible, Tom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.
Grey’s Anatomy 17: due promozioni a regular nel cast
Cresce l’attesa per il debutto di Grey’s Anatomy 17, l’annunciata diciassettesima stagione del medical drama più visto della televisione americana e non. Ebbene il noto americano Deadline ha rivelato che la serie quest’anno promuoverà due personaggi da guest a regular.
Si tratta di Richard Flood e Anthony Hill che diventano dunque presenze fisse in Grey’s Anatomy 17. Invece Stefania Spampinato che era diventata regular in Grey’s Anatomy nelle ultime tre stagioni, interpretando la sorella di Andrew, la dott.ssa Carina DeLuca. La scorsa stagione, è passata alla Stazione 19 dove è tornata pesantemente quando il suo personaggio ha iniziato a frequentare Maya Bishop (Danielle Savre). L’attrice diventa dunque regular di Stazione 19.
Flood si è unito alla Grey’s Anatomy la scorsa stagione come ricorrente, interpretando il Dr. Cormac Hayes, il più recente chirurgo pediatrico di Gray Sloan. Nel corso della stagione inizia una simpatia Meredith Gray (Ellen Pompeo), grazie al fatto che entrambi sono vedovi.
Hill si unisce a Grey’s Anatomy come serie regolare dopo essere stato ospite in un singolo episodio della scorsa stagione nel ruolo del Dr. Winston Ndugu. Ha incontra la dott.ssa Maggie Pierce (Kelly McCreary) in una conferenza medica. Si conoscono dal passato in cui Ndugu aveva lavorato sotto Pierce come residente a Tufts.
Grey’s Anatomy 17
Grey’s Anatomy 17 è la diciassettesima stagione della serie Grey’s Anatomy creata da Shonda Rhimes per la ABC Studios.
In Grey’s Anatomy 17 ritorneranno i personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in corso), interpretato da Justin Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso), interpretata da Chandra Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso), interpretato da James Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso), interpretato da Kevin McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso, ricorrente 14), interpretata da Kim Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso, ricorrente 6), interpretato da Jesse Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in corso, guest 10), interpretata da Kelly McCreary, Greg Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren (stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato da Jason George, Andrew DeLuca (stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo Gianniotti e Caterina Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Thor: due personaggi Marvel potrebbero sostituirlo nella Fase 4
Il Thor di Chris Hemsworth è sempre stato una presenza affascinante all’interno del MCU, anche se solo in Thor: Ragnarok di Taika Waititi abbiamo visto il personaggio brillare grazie ad una narrativa totalmente inedita per il Dio del Tuono. Waititi ha intuito quanto Hemsworth sia un attore incredibilmente divertente, mettendo il suo personaggio al centro di una vera e propria commedia. Il regista ha quindi dato nuova vita all’eroe, spianando la strada al popolarissimo Bro Thor che abbiamo poi visto in Avengers: Endgame.
La prossima apparizione cinematografica del Dio del Tuono sarà nell’annunciato Thor: Love and Thunder, che arriverà al cinema nel 2022. Al momento, tutte le informazioni sul film indicano che Thor avrà un ruolo di supporto rispetto al personaggio di Jane Foster interpretato da Natalie Portman: il film, infatti, adatterà un recente arco dei fumetti (“The Mighty Thor”) e vedrà Foster raccogliere l’eredità del suo innamorato ed impugnare il Mjolnir. Quale sarà, quindi, il destino del figlio di Odino?
Grazie ai fumetti, sappiamo che Thor scende a patti con la perdita del suo mantello e del suo titolo. Pur essendo noto come il figlio di Odino, l’eroe sceglie di vagare per la galassia, apparentemente senza una meta precisa. Esistono buone probabilità che ciò accade anche nel MCU: la cosa, infatti, potrebbe lasciare una porta aperta ad Hemsworth per un potenziale ritorno nei panni del personaggio. Nel frattempo, la nuova Thor femmina, ossia Jane Foster, potrebbe apparire in più di un film dell’universo condiviso: diverse voci, infatti, la vorrebbero anche in Captain Marvel 2.
Anche Beta Ray Bill raccoglierà l’eredità di Thor nel MCU?
Eppure, Jane Foster potrebbe non essere l’unico successore di Thor. Uno dei personaggi dei fumetti preferito dai fan, ossia Beta Ray Bill, è già stato anticipato nel MCU, precisamente in Thor: Ragnarok, e da tempo si vocifera che il personaggio possa apparire nella quarta avventura dedicata al Dio del Tuono. Se ciò dovesse accadere, potremmo assistere di nuovo ad un passaggio di mantello, poiché nei fumetti Bill si è più volte dimostrato degno dell’eredità di Thor. Per ora si tratta di una mera speculazione: speriamo che non appena comincino le riprese, le prime immagini dal set saranno in grado di fornirci maggiori dettagli in tal senso.
- CORRELATE:
- Thor: Love and Thunder, Natalie Portman svela l’inizio delle riprese
- Thor: Love and Thunder sarà una storia d’amore
- Thor: Love and Thunder, Christian Bale è Adam Warlock in una fanart
- Thor: Love and Thunder, Taika Waititi felice di avere più tempo per lo script
- Thor: Love and Thunder, Chris Hemsworth anticipa una storia folle
Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Bryan Cranston ha avuto il Coronavirus
Bryan Cranston, l’amatissimo Walter White della popolare serie tv Breaking Bad, ha rivelato di aver avuto il Coronavirus. L’attore ha rivelato la sua diagnosi attraverso un post condiviso via Instagram, sottolineando di essere in via di guarigione, di aver sviluppato gli anticorpi e di aver deciso di donare il suo plasma a favore della ricerca.
Nel video condiviso online, infatti, Cranston ha spiegato a tutti i suoi follower in che cosa consiste il processo di donazione del plasma: “Voglio annunciare di aver avuto il Covid-19 qualche tempo fa. Sono stato fortunato, i sintomi erano molto leggeri. Così ho pensato che, forse, avrei potuto fare qualcosa. Ho iniziato un programma alla UCLA: spero che attraverso la donazione del plasma io possa aiutare altre persone”. L’attore ha spiegato di aver trascorso l’ora necessaria al processo di donazione guardando Un volto nella folla di Elia Kazan.
Nella didascalia che ha accompagnato il video, si legge: “Ciao. Probabilmente, in questo momento, vi sentite un po’ legati a causa delle limitazioni e, come me, siete stanchi di tutto questo!! Bene, vorrei incoraggiarvi ad avere ancora un po’ di pazienza. Ho rispettato con una certa attenzione i protocolli eppure… Ho contratto il virus. Sì. Sembra scoraggiante, adesso, sapere che oltre 150,000 americani sono morti a causa di questo virus. Io sono stato uno dei fortunati. Sintomi leggeri. Ringrazio il cielo e vi invito a continuare a indossare quella dannata mascherina, lavarvi le mani e rispettare il distanziamento sociale. Possiamo vincere questa battaglia, ma SOLO se rispettiamo le regole tutti insieme. Riguardatevi”. Potete vedere il video cliccando sull’immagine di seguito:
Prime Video: le novità di agosto 2020
Poche novità in arrivo ad Agosto 2020 per Amazon prime video, trai titoli più attesi Chemical Hearts con Lili Reinhart e il primo film biografico indiano Shakuntala Devi
Shakuntala Devi
Dal 31 luglio in esclusiva su Prime Video – Versione originale, sottotitolata in inglese
Shakuntala Devi è il primo film biografico in lingua indiana a debuttare su Prime Video. La protagonista del film è Vidya Balan (Kahaani, Tumhari Sulu, The Dirty Picture) nel ruolo di Shakuntala Devi, divenuta famosa con il soprannome “computer umano” per la sua incredibile capacità di eseguire operazioni matematiche complesse a mente. Shakuntala Devi è un film biografico che narra la vita straordinaria del genio della matematica, autrice e astrologa Shakuntala Devi. Diretto da Anu Menon (Waiting, Four More Shots Please S1) e prodotto da Sony Pictures Networks Productions e Vikram Malhotra (Abundantia Entertainment), il film vanta nel cast anche Sanya Malhotra(Photograph, Dangal, Badhaai Ho), che ricoprirà il ruolo della figlia di Shakuntala Devi, con cui il genio aveva un complicato ma straordinario rapporto. Gli attori Jisshu Sengupta (Piku, Mardaani 2, Barfi) e Amit Sadh (Breathe, Kai Po Che, Gold) hanno anch’essi un ruolo centrale nella storia. La sceneggiatura è stata scritta da Anu Menon e Nayanika Mahtani, mentre i dialoghi sono stati curati da Ishita Moitra. Nel cast del film è presente anche l’attore italiano Luca Calvani.
The Last Narc
Dal 31 luglio in esclusiva su Prime Video, Versione originale, sottotitolata
The Last Narc la nuova provocatoria docuserie in 4 episodi che racconta l’assassinio, il rapimento e l’omicidio, nel 1985, dell’agente della DEA (Drug Enforcement Administration) Enrique “Kiki” Camarena. The Last Narc è la storia di un eroe caduto, degli uomini che lo hanno ucciso, dell’uomo che ha rischiato tutto per scoprire cosa fosse realmente successo e il perchè. Il decorato agente speciale Hector Berellez, a cui era stata assegnata l’indagine sull’omicidio di Camarena, esamina tutti gli strati del mito e della propaganda per rivelare la spaventosa verità su un complotto che spazia dai “killing field” messicani ai palazzi del potere a Washington, D.C. La testimonianza di Berellez sarà affiancata dalle dichiarazioni della vedova di Camarena e dalle testimonianze di tre infiltrati nei cartelli di Guadalajara.
The Last Narc è diretto da Tiller Russell ed è una produzione Amazon Studios e The Intellectual Property Corporation (IPC) di Industrial Media. Eli Holzman e Aaron Saidman di IPC sono i produttori esecutivi.
The Head
È arrivato l’inverno al Polo Sud. Il sole presto scomparirà per i successivi sei mesi. Un piccolo team, noto come ‘I Winterers’, si prepara a rimanere alla stazione di ricerca antartica Polaris VI per continuare la loro ricerca innovativa, cruciale per la lotta contro il cambiamento climatico sotto la guida del famoso biologo Arthur Wilde (John Lynch). Con l’avvento della primavera, però, il capo progetto estivo Johan Berg (Alexander Willaume) ritorna alla stazione constatando che tutti i membri del team sono morti o dispersi. C’è un killer a piede libero e Annika (Laura Bach), la moglie di Johan, è dispersa. Se la vuole ritrovare in vita dovrà fidarsi di Maggie (Katharine O’Donnelly), la giovane dottoressa che è profondamente scossa dagli avvenimenti e che pare essere l’unica sopravvissuta del gruppo… o c’è anche qualcun altro?
The Head è una produzione internazionale di The Mediapro Studio, in collaborazione con Hulu Japan e HBO Asia, diretta da Jorge Dorado e con sceneggiatura di Àlex and David Pastor con Isaac Sastre. Il cast presenta una varietà di star internazionali tra cui John Lynch, Katharine O’Donnelly, Alexandre Willaume, Laura Bach, Tomohisa Yamashita, Richard Sammel, Chris Reilly, Sandra Andreis, Amelia Hoy, Tom Lawrence, con la partecipazione speciale di Álvaro Morte.
World’s Toughest Race: Eco-Challenge Fiji
World’s Toughest Race: Eco-Challenge Fiji debutterà su Prime Video il 14 Agosto. Questa avventura in 10 episodi presentata da Bear Grylls e prodotta da Mark Burnett, è il racconto di una gara estrema in cui 66 squadre provenienti da 30 paesi si sfideranno non-stop per 11 giorni, 24 ore al giorno attraverso centinaia di miglia sui terreni delle Fiji tra montagne, giungle e oceani.
Girata lo scorso anno alle Fiji, World’s Toughest
Race: Eco-Challenge Fiji è una sfida per 330 concorrenti
(uniti in gruppi da 5 complessivi di atleti e un
assistente) a raggiungere il traguardo finale. Tuttavia
i veri avversari non sono i team rivali bensì gli
impervi 671 km del percorso. Gli spettatori vedranno la
resistenza fisica e mentale testata come mai prima d’ora. In fin
dei conti il cuore dello show è proprio la perseveranza.
La serie, prodotta da MGM Television in collaborazione con gli
Amazon Studios, è il frutto del lavoro di un team televisivo
premiato agli Emmy che include il presentatore ed executive
producer Bear Grylls (Man vs
Wild, Running Wild), la showrunner
ed executive producer Lisa
Hennessy (Eco-Challenge, The Biggest
Loser), e gli executive producer Mark
Burnett (Survivor, The
Voice), Eric Van
Wagenen (Survivor, The Amazing
Race), Barry Poznick degli MGM Studios,
e Delbert Shoopman, partner di produzione di Grylls.
Chemical Heart
Dal 21 agosto in esclusiva su Prime Video
Il diciassettene Henry Page (Austin Abrams) non si è mai innamorato. Si ritiene un romantico solo che non ha ancora incrociato “l’amore della vita” in cui spera. Ma il primo giorno dell’ultimo anno delle superiori incontra una studentessa appena trasferitasi, Grace Town (Lili Reinhart) e improvvisamente sembra che la situazione sia destinata a cambiare. Quando Grace ed Henry vengono entrambi scelti per dirigere il giornale della scuola, lui si ritrova immediatamente coinvolto dalla vita della nuova arrivata. Con la scoperta del segreto che ha cambiato la vita di lei, Henry se ne innamora, o per lo meno si innamora della persona che lui pensa lei sia.
Chemical Hearts è scritta e diretta da Richard Tanne (Southside with You), basata sul romanzo Our Chemical Hearts di Krystal Sutherland. Il film è prodotto da Tanne e Alex Saks (The Florida Project, Thoroughbreds) e annovera nel cast Lili Reinhart (Riverdale, Hustlers), Austin Abrams (Paper Towns, Brad’s Status), Bruce Altman (Mr. Robot, Law & Order), Adhir Kalyan (Paul Blart: Mall Cop, Rules of Engagement), Sarah Jones (For All Mankind, Damnation), Coral Peña (The Post, 24: Legacy) and Kara Young (Hair Wolf, The Punisher).
NUOVI FILM E DOCUMENTARI IN
ARRIVO
Puoi Baciare lo Sposo | 1 agosto
Una Festa Esagerata | 7 agosto
Upgrade | 10 agosto
Escobar – Il fascino del male | 19 agosto
Amabili Resti | 20 agosto
Made in Italy | 21 agosto
#OPS – L’evento | 26 agosto
Kids in Love | 21 agosto
Il Regno | 28 agosto
Amiche in affari | 28 agosto
NUOVE SERIE IN ARRIVO
24 – 8 stagioni | 1 agosto
Misfits 5 stagioni | 1 agosto
Top Gear – dalla stagione 15 alla 22 in versione
doppiata | 1 agosto
FILM IN SCADENZA
Jurassic World: Fallen Kingdom | fino all’8
agosto
American Sniper | fino all’8 agosto
Il Signore degli Anelli: la Compagnia dell’Anello | fino al 15
agosto
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri | fino al 15 agosto
Grande, Grosso e… Verdone | fino al 19 agosto
Peppermint | fino al 28 agosto
Luca sarà nuovo film animato di Disney Pixar
Pixar Animation Studios ha annunciato oggi che la sua prossima uscita cinematografica sarà Luca. Diretto dal candidato all’Oscar Enrico Casarosa (La Luna) e prodotto da Andrea Warren (Lava, Cars 3), Luca arriverà nei cinema statunitensi il 18 giugno 2021.
Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, Luca., l’originale film d’animazione è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: lui in realtà è un mostro marino di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.
“Questa è una storia profondamente personale, non solo perché è ambientata nella Riviera italiana dove sono cresciuto, ma perché al centro di questo film c’è la celebrazione dell’amicizia. Le amicizie infantili spesso stabiliscono la rotta di chi vogliamo diventare e sono proprio quei legami ad essere al centro della nostra storia in Luca”, ha dichiarato il regista Enrico Casarosa. “Così, oltre alla bellezza e al fascino del mare italiano, il nostro film racconterà un’avventura estiva indimenticabile che cambierà radicalmente Luca”.
After 2: una clip dal film “Tessa incontra Trevor”
Dopo il trailer ufficiale 01 Distribution ha diffuso una clip di After 2, sequel del film campione d’incassi nei cinema italiani dal 2 settembre 2020.
In After 2 dopo la loro rottura, Hardin (Hero Fiennes Tiffin) e Tessa (Josephine Langford) cercano di andare avanti ognuno per la propria strada. Mentre Hardin torna a perdersi in cattive abitudini, Tessa, forte della sicurezza acquisita, inizia a frequentare lo stage dei suoi sogni alla casa editrice Vance dove attira l’attenzione del suo collega Trevor (Dylan Sprouse), il ragazzo perfetto col quale intraprendere una relazione. Trevor è intelligente, spiritoso, attraente ma soprattutto è affidabile. Tessa, nonostante questo nuovo incontro, non riesce a togliersi dalla testa Hardin. Dopotutto lui è l’amore della sua vita e al di là dei loro fraintendimenti e delle difficoltà, non può negare ciò che prova. Vorrebbe essere in grado di andare avanti per la sua strada, ma non è così semplice. Attraverso gli alti e i bassi della loro relazione, Tessa e Hardin lotteranno per stare ancora insieme anche se l’intero universo sembra tramare per tenerli separati.
https://www.youtube.com/watch?v=yn7AsKDDC2w&feature=youtu.be
Dopo il successo del primo film, “After”, uscito ad aprile 2019, che ha incassato più di 6 milioni di euro al boxoffice italiano, arriva prossimamente nei cinema After 2, basato sul secondo capitolo del romanzo best seller di Anna Todd con protagonisti Tessa Young (Langford) e Hardin Scott (Tiffin), diventato un fenomeno sensazionale come fan fiction su Wattpad. After 2 è diretto da Roger Kumble e vede protagonisti Josephine Langford, Hero Fiennes-Tiffin, Dylan Sprouse, Selma Blair, Charlie Weber.
The New Mutants, teoria: il vero nemico è un personaggio iconico dei fumetti
Il vero cattivo di The New Mutants potrebbe essere uno dei personaggi più famosi, antichi e potenti della storia dei fumetti dei mutanti Marvel: Proteo, un mutante i cui poteri deformano la realtà stessa. L’ultimo film di X-Men realizzato da Fox, The New Mutants ha avuto una sorte decisamente ostile. È stato soggetto a ritardi costanti, per lo più al di fuori del controllo del regista Josh Boone, per il quale questo film è stato un atto d’amore. È attualmente previsto per agosto 2020, ma nessuno sarebbe sorpreso di vederlo spostato di nuovo a causa della pandemia di coronavirus.
Naturalmente, tutti questi ritardi hanno portato a un numero impressionante di trailer e spot televisivi, quindi gli spettatori possono essere perdonati per aver creduto di avere una conoscenza abbastanza solida della trama. In base a quanto trapelato, sembra che i protagonisti della storia saranno Dani Moonstar (Blu Hunt), Magik (Anya Taylor-Joy) e il mostruoso Demon Bear. Ma Josh Boone ha lasciato intendere che tutto ciò potrebbe rappresentare un depistaggio. “Ci sono cose che non vedrete mai nei trailer, che sono parti importanti del film”, ha detto a IGN nel 2017 il regista. Durante la stessa intervista, a Boone è stato chiesto di Demon Bear e lui ha lasciato trapelare un indizio sorprendente; ha rifiutato di affermare che si tratta del cattivo principale del film. “Non vorrei spingermi fino in fondo,” rispose con cautela. “Direi solo che è molto ispirato da quella serie di fumetti.”
Eppure, nonostante tutto, l’ultimo trailer esteso di The New Mutants – rilasciato durante il Comic-Con@Home (qui il panel) – potrebbe aver lasciato trapelare un indizio importante, un Easter Egg che sembra davvero un indizio importante. Vediamolo di seguito:
Un curioso riferimento ai nuovi mutanti
Il trailer esteso di The New Mutants, rilasciato all’SDCC, era oscuro e suggestivo, e comprendeva un inquietante scorcio di quello che sembra essere un cimitero mutante. Il dialogo della dott.ssa Cecilia Reyes (Alice Braga), che dirige l’istituzione mutante, ha suggerito che i giovani mutanti vengono affidati alle sue cure o seppelliti in questo cimitero. Dato che il film sembra essere ambientato interamente attorno al suo istituto, tuttavia, è ragionevole supporre che il cimitero contenga effettivamente i corpi di adolescenti mutanti rinchiusi per un po’ nell’istituto in questione. È un inquietante accenno al destino che potrebbe essere in serbo per i New Mutants. Si noti che non ci sono nomi sulle tombe, solo numeri, ad indicare che i pazienti non hanno identità.
A prima vista, questi numeri rivelano semplicemente quanti mutanti sono stati sepolti. Ma, naturalmente, gli adattamenti dei fumetti tradizionalmente amano nascondere sottili indizi nelle scene, quindi non sarebbe una sorpresa se quei numeri parlassero più di quanto sembra. Non possono indicare il numero di un fumetto di The New Mutants, la cui serie è terminata dopo 100 numeri, quindi molto probabilmente si riferiscono alla serie Uncanny X-Men. Non sorprende che tutti questi numeri siano in realtà parte dell’iconica run di Chris Claremont, che Josh Boone ha spesso affermato di amare.
Uncanny X-Men #126 potrebbe essere particolarmente importante. In quel numero, gli X-Men si recarono al Mutant Research Center sull’isola di Muir, gestito dalla loro amica Moira MacTaggert. Gli X-Men avevano sempre creduto che questo fosse un posto sano e sicuro, ma conteneva un oscuro segreto. Il figlio di Moira era un mutante, un cosiddetto mutante di “livello Omega” il cui potere era fuori scala, che possedeva la capacità di manipolare la realtà a piacimento. Sfortunatamente quel tipo di potere ha un costo, perché una persona che può manipolare il tessuto stesso della realtà non cresce o non si sviluppa normalmente; Moira si rese rapidamente conto che suo figlio era pericoloso e lo aveva imprigionato nel cuore dell’isola di Muir per anni, tentando di trovare una cura per le sue condizioni. Quando Proteo alla fine perse lo scontro contro gli X-Men, era terribilmente instabile e gli X-Men sopravvissero a malapena all’incontro; persino Wolverine fu lasciato traumatizzato dallo scontro con Proteo.
Proteo potrebbe essere il vero cattivo di The New Mutants
La cellula di Proteo
sull’Isola di Muir corrisponde quasi perfettamente a quella
osservata in The New Mutants, suggerendo che
esiste una sorta di legame tra il film e Uncanny X-Men #126. Ciò
solleva l’intrigante possibilità che Proteo possa apparire nel film
e potenzialmente essere il cattivo principale. E,
sorprendentemente, ciò si adatterebbe molto bene con le indicazioni
apparentemente contraddittorie fatte nel trailer.
Tutto in The New Mutants sembra suggerire che Dani Moonstar sia il vero cattivo, in una sorta di trama a là Dark Phoenix in cui i suoi poteri sono fuori controllo. Dopotutto, nei fumetti, Dani possiede il potere di far prendere vita agli incubi delle persone. Ciò spiegherebbe perché si manifestano anche le paure di altri mutanti; Cannonball ricorda un incidente in miniera in cui i suoi poteri si sono innescati per la prima volta, Magik affronta i misteriosi Smiley Men e Wolfsbane si ritrova nel confessionale di una chiesa, probabilmente un’allusione a suo padre violento, che era un reverendo. Inoltre, in uno dei dialoghi chiave, Sunspot afferma che è la casa stessa a far manifestare le loro peggiori paure – una forza esterna che i Nuovi Mutanti non riconoscono, quindi non Dani. Non tutto sommato.
La conclusione più probabile è semplicemente che esiste un altro manipolatore della realtà nell’istituto: Proteo. In effetti, i trailer potrebbero in realtà aver sottilmente accennato all’esistenza di Proteo, perché ci sono state un paio di scene che mostrano un misterioso essere di energia oscura.
Come Proteo potrebbe adattarsi ai nuovi mutanti
Se Proteo è il cattivo,
allora The New Mutants è ispirato da Uncanny X-Men #126 come lo è
alla Demon Bear Saga – e ciò darebbe un senso ad alcune
altre stranezze. Questo istituto non è esattamente un luogo
piacevole per i mutanti, eppure è gestita da una di loro, Cecilia
Reyes, i cui poteri di campo di forza sono stati visti in azione
nelle foto trapelate e nei trailer. In effetti, Boone inizialmente
aveva pianificato che il posto doveva essere gestito da Tempesta,
degli X-Men. Ma perché un mutante dovrebbe gestire un istituto del
genere, sperimentando mutanti, monitorandoli attentamente e non
preoccupandosi se vivono o muoiono?
È possibile che Boone abbia fuso Cecilia Reyes con Moira MacTaggert stessa. In tal caso, la dottoressa Reyes sta lavorando per cercare una cura per suo figlio mutante, Proteo, i cui poteri stanno diventando sempre più instabili. Dani – che ha anche la capacità di manipolare la realtà in una certa misura – sarebbe una cavia adeguata per lei, e in effetti Reyes sembra concentrarsi incessantemente su Dani nell’ultimo trailer. Sfortunatamente, la strategia di Reyes fallisce e Proteo fugge. Nei fumetti, poteva possedere corpi ospiti e quindi nascondersi in bella vista; questo potrebbe spiegare perché c’è stato così poco accenno al viaggio del personaggio di Sunspot nei trailer, perché Proteo potrebbe scegliere lui per possederlo. In una scena chiave dei trailer, Sunspot è di fronte, e questo misterioso essere oscuro allunga una mano verso di lui; la scena ricorda l’attacco di Proteo a Fenice in Uncanny X-Men #125. L’unica domanda da porsi è a questo punto come possano dei giovani mutanti inesperti fermare Proteo, mutante di classe Omega che ha terrorizzato persino Wolverine. Non ci resta che aspettare per scoprirlo.
Iron Man è stato una buona figura paterna per Spider-Man? Ecco i pro e i contro
L’amicizia tra Tony Stark e Peter Parker nell’Universo Cinematografico Marvel è una delle relazioni più belle e divertenti della Saga dell’Infinito. Iron Man incontrò per la prima volta Spider-Man in Captain America: Civil War, diventando immediatamente un mentore per il giovane eroe. Tony si è sempre preoccupato per Peter: spesso, infatti, ha sostituito lo zio Ben in qualità di figura paterna del ragazzo. Tuttavia, l’eroe non ha sempre preso le migliori decisioni quando si è trattato del suo protetto. Screen Rant ha raccolto tutte le volte in cui Tony Stark ha saputo agire da figura paterna nei confronti di Peter, e tutte le volte che invece ha fallito:
Rimandare a casa Peter dallo spazio
Iron Man e Spider-Man
vengono entrambi richiamati all’azione quando, in Avengers:
Infinity War, l’Ordine Nero invade New York. Tony incarica
Peter di proteggere Doctor Strange da Ebony Maw, cosa che spinge il
giovane supereroe ad intraprendere il suo primo viaggio nello
spazio.
Prima di tentare di rispedirlo sulla Terra, Tony salva la vita di Peter schierando la tuta di Iron Spider. Proprio come un vero e proprio figlio ribelle, Peter sfida il suo mentore e rimane a bordo dell’astronave di Thanos.
Portare Peter in Germania
Iron Man ha incontrato
Spider-Man per la prima volta in Captain
America: Civil War, dove Tony ha reclutato il giovane eroe
per la lotta contro il team di Cap. Con il senno di poi, questa
presa da Tony è stata una decisione alquanto sbagliata, un esempio
del fatto che non sempre ha saputo comportarsi da padre nei
confronti del suo pupillo.
Nonostante le reticenze del ragazzo, Iron Man porta uno Spider-Man di appena 14 anni in Germania. Agendo in maniera decisamente irresponsabile, Tony mette in pericolo la sicurezza di Peter e manipola il giovane eroe, spingendolo a lottare per lui.
Sequestrare il costume di Spider-Man
In Spider-Man:
Homecoming vediamo un Tony molto protettivo nei confronti
di Peter. Dopo che il giovane eroe ha messo a rischio la vita di
persone innocenti, Iron Man arriva per cercare di rimediare agli
errore di Spider-Man, sequestrando il suo nuovo costume.
Giustamente, Tony redarguisce il suo pupillo: “Se non sei niente senza questo costume, allora non dovresti averlo”. Si tratta di un momento estremamente importante per Peter, in quanto le parole del suo mentore lo costringono a fare i conti con la sua dipendenza dal costume e a rivendicare la sua vera identità.
Tenere Peter all’oscuro degli accordi di Sakovia
Tony ha commesso diversi
errori in Captain
America: Civil War: primo fra tutti, coinvolgere
Peter nella sua lotta contro Cap. Oltre a mettere in pericolo la
vita dell’adolescente portandolo in Germania, Tony non ha neanche
rivelato al giovane eroe tutta la verità sul conflitto, trascurando
di menzionare gli accordi di Sokovia.
La cosa è palese durante il confronto tra Spider-Man e Captain America. Steve Rogers capisce che Tony non ha raccontato a Peter tutta la storia. Il giovane eroe lo conferma, riportando la vaga scusa che gli è stata fornita dal suo mentore.
Invitare Peter ad unirsi agli Avengers
Tony riconosce le qualità
eroiche di Peter e alla fine di Spider-Man:
Homecoming gli regala il riconoscimento che merita. Iron
Man chiede a Spider-Man di unirsi ai Vendicatori, invitandolo a
vivere nell’Avengers Tower e a diventare un membro della squadra a
pieno titolo.
Peter però rifiuta l’offerta di Tony, rendendosi conto che non è ancora pronto per essere un Vendicatore. Non si sente ancora pronto a seguire le orme del suo mentore, nonostante Tony riconosca già che Peter sia degno di raccogliere la sua eredità.
Il costume con la modalità di uccisione istantanea
Tony potrebbe aver fatto un
regalo prezioso a Peter donandogli il costume di Spider-Man
aggiornato; parallelamente, ha commesso un terribile errore
nell’aggiungere la funzione di uccisione istantanea. Donando ad un
adolescente un’arma così micidiale, Iron Man si dimostra una figura
paterna irresponsabile.
Lo stesso Peter è scioccato dal fatto che, in Spider-Man: Homecoming, Tony aggiunga una funzione di uccisione istantanea al suo costume. Anche se gli salva la vita in Avengers: Endgame, questa svista rimane un esempio di genitorialità tutt’altro che ammirevole.
Viaggiare nel tempo per salvarlo
All’inizio di Avengers:
Endgame, Tony è riluttante ad aiutare gli Avengers a
mettere in atto il piano basato sui viaggi nel tempo. L’eroe in
pensione, significativamente provato dalla decimazione di Thanos in
Avengers:
Infinity War, teme di perdere sua figlia Morgan,
così rifiuta la richiesta di aiuto di Cap.
Alla fine, è proprio una fotografia di Peter a far cambiare idea a Tony. Determinato a cercare di salvare il suo protetto e la vita di miliardi di altre persone, Iron Man completa l’equazione del viaggio nel tempo e si riunisce con gli altri Vendicatori.
Tagliare i ponti con Peter in Homecoming
Uno dei più grandi errori
di Iron Man nel suo ruolo di mentore in Spider-Man è stato quando
ha abbandonato il giovane eroe dopo gli eventi di Captain
America: Civil War. Tony lascia a Peter i
contatti di Happy Hogan e sparisce per mesi.
Le azioni di Tony fanno sì che Peter commetta una serie di errori, dal momento che il giovane eroe opera senza la necessaria guida. Iron Man avrebbe dovuto continuare a supportare Spider-Man, soprattutto dopo aver coinvolto il ragazzo nella lotta contro il team di Cap in Germania.
La reunion e l’abbraccio in Endgame
L’abbraccio simbolo della
riunione tra Tony e Peter in Avengers:
Endgame è probabilmente il momento più tenero che i
due personaggi hanno condiviso. Dopo cinque anni, Spider-Man e i
Vendicatori spazzati via da Thanos tornano a combattere per
l’ultima volta contro le forze del Titano Pazzo.
Tony e Peter si riuniscono tra le rovine dell’Avengers Facility durante la battaglia. Sollevato nel vedere nuovamente vivo il suo pupillo, Tony cede alle sue emozioni e i due si scambiano un abbraccio che forse in quel momento era decisamente necessario.
Concedergli di maneggiare armi mortali
Direttamente dalla tomba, Iron Man prende un’altra decisione sconsiderata in Spider-Man: Far From Home. Tony, infatti, ha lasciato in eredità a Peter E.D.I.T.H., un sistema di intelligenza artificiale che permette al giovane eroe l’accesso a tutti i sistemi di sicurezza delle Stark Industries. Quando Peter, per errore, consegna gli accessi di E.D.I.T.H. a Mysterio, naturalmente il disastro è dietro l’angolo.
Tony pensava di fare del bene al giovane eroe, ma dare ad un adolescente l’accesso ad armi così pericolose è stata una svita decisamente imperdonabile. Inavvertitamente, Peter invia un drone per uccidere il suo compagno di classe, ammettendo ancora uan volta di non essere pronto a raccogliere l’eredità di Iron Man. Tony potrebbe aver visto Peter come una sorta di figlio surrogato, ma è palese quanto il Vendicatore non abbia sempre fatto le migliori scelte per il suo pupillo.
Avengers: Infinity War, rivelato nel dettaglio il design di una creatura
Nonostante non sia stato in grado di liberare tutta la potenza delle Infinity Stones fino alla fine di Avengers: Infinity War, Thanos ha fatto buon uso delle gemme che aveva per tutto il resto del film. Su Titano, ha combattuto Iron Man, Spider-Man, Doctor Strange, Star-Lord, Drax, Mantis e Nebula, riuscendo a sopraffarli tutti.
Durante lo scontro con Iron Man, Thanos usò le Pietre per trasformare alcuni massi in pipistrelli, che poi mandò in volo sul Vendicatore corazzato. Quella particolare scena è stata talmente breve che non abbiamo avuto modo di vedere le creature nel dettaglio. Oggi però grazie al al concept artist Jerad S. Marantz possiamo ammirare il suo lavoro svolto proprio per dare sembianze a quelle creature. Il risultato finale è strabiliante e sono innegabilmente terrificanti, ed è sicuramente un peccato che non abbiano ottenuto un po’ più di dettaglio nel film.
“Ho dovuto fare un paio di revisioni a questo ragazzo” , spiega l’artista, “ed è stato sorpreso di vedere come alla fine non riuscivi davvero vederli nel film, ma questo succede molto spesso. Inizialmente queste [creature] sarebbero dovute essere riprese con maggiore dettaglio”. Al concept art di Avengers: Infinity War di seguito:
CORRELATI:
-
- Avengers 4: come continuerà la storia? Tre ipotesi
- perché non è stato introdotto Adam Warlock?
- 9 momenti del trailer che non sono nel film [spoiler]
- Avengers: Infinity War, guida a tutti i Pianeti del film
- 15 cose che non hanno senso
- 40 Easter Eggs che non hai notato nel film – Parte 1
- 40 Easter Eggs che non hai notato nel film – Parte 2
- un Funko POP svela una scena importante tagliata dal film
- Robert Downey Jr. e Tom Holland hanno improvvisato un toccante momento di Infinity War
- le domande senza risposta con ci lascia il film
- MCU Fase 1: tutto quello che c’è da sapere sulle scene post credits
- MCU Fase 2: tutto quello che c’è da sapere sulle scene post credits
- MCU Fase 3: tutto quello che c’è da sapere sulle scene post credits
Avengers: Infinity War è il film del 2018 diretto da Joe Russo, Anthony Russo con Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson. Anthony e Joe Russo hanno diretto il film, che è prodotto da Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo e Stan Lee. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura.
Ritorno al Futuro: all’inizio, la macchina del tempo era alimentata a… Coca-Cola!
L’attore Jon Cryer ha svelato un aneddoto alquanto divertente in merito alla sceneggiatura originale di Ritorno al Futuro che finì nelle sue mani all’epoca del provino che avrebbe dovuto sostenere per il film: come rivelato da Cryer, per tornare indietro nel tempo, sarebbe stata necessaria… la Coca-Cola!
Jon Cryer sostenne il provino per interpretare il ruolo di Marty McFly, provino al quale si presentò anche Ben Stiller e ruolo che venne poi affidato – come sappiamo – a Michael J. Fox. Oltre a confermare di aver provato ad ottenere il ruolo del protagonista nel primo episodio della celebre saga, Cryer ha anche rivelato via Twitter che la sceneggiatura originale del film era molto diversa rispetto a ciò che abbiamo poi visto sul grande schermo.
L’attore ha rivelato che in originale la macchina del tempo non era una Delorean, ma una più comune macchina del tempo. Ancora, l’ingrediente segreto che avrebbe permesso alla macchina di funzionare era proprio la Coca-Cola, la quale avrebbe attivato un processo di fusione nucleare. Tuttavia, Mary avrebbe svuotato per sbaglio la bottiglia: resosi conto che non sarebbe riuscito a sopravvivere alla detonazione, si rifugia all’interno di un frigorifero rivestito di piombo che lo riporta a casa, negli anni ’80.
Ritorno al Futuro e lo status di instant cult
Per fortuna, la sceneggiatura è stata cambiata e, con tutto il rispetto per le rispettive capacità recitative di Cryer e Stiller, alla fine Fox si è rivelato perfetto per il ruolo di Marty. Il risultato finale è stato un instant cult tanto credibile (nonostante la componente sci-fi) quanto divertente, che ha contribuito a scrivere la storia del cinema degli anni ’80.