ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER
Il prescelto, nella mitologia di
Star
Wars, deve portare equilibrio nella Forza. Anakin
purtroppo viene sedotto dal Lato Oscuro e contribuisce all’ascesa
dello stesso, Luke invece riesce a riportare l’equilibrio,
sconfiggendo l’Imperatore e redimendo il padre. Rey, come Luke,
porta l’equilibrio, mettendo a riposo (forse sconfiggendo per
sempre l’Imperatore) il Lato Oscuro e ristabilendo l’ordine.
Alla fine, un Jedi non cede a
nessuno dei suoi impulsi interni, né quelli positivi né quelli
negativi, perché cerca l’equilibrio e quello tende a mantenere
nell’universo. Ma cosa vuol dire esattamente? Che cosa si intende
quando si dice che Rey ha riportato l’Equilibrio nella Forza?
In un’intervista a IndieWire, il
co-sceneggiatore de L’Ascesa di
Skywalker,Chris Terrio, è stato
interrogato sull’equilibrio nella Forza dopo la sconfitta di
Palpatine da parte di Rey. Secondo Terrio, si può dire che il lato
oscuro della Forza fosse sul punto di sopraffare la luce, ma grazie
a Rey, quell’equilibrio è stato ripristinato.
“L’equilibrio della Forza
sempre, come ha detto George [Lucas], significa che l’oscurità e la
luce co-esistono. Ci sono angoli nella galassia in cui esiste
ancora l’oscurità, tranne che con l’ascesa di Palpatine e la
trilogia originale, il buio era diventato troppo potente al punto
tale da far quasi scomparire la luce. Quindi, conquistando questa
vittoria contro il Primo Ordine e i resti dell’Impero e dei
lealisti Sith, penso che l’equilibrio sia stato ripristinato,
perché l’oscurità era arrivata ad un punto in cui era molto più
potente della luce. Se Rey mette a segno questo colpo, non
significa che tutto rimanga per sempre così, ma significa che
almeno per questo momento, l’oscurità è stata trattenuta mentre la
luce ha respinto la sua avanzata, mettendo in equilibrio le due
entità”.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le
forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica
saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo
la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J.
Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
Ecco il primo trailer italiano di
A
Quiet Place 2, in arrivo la prossima primavera, in cui
tornerà protagonista Emily Blunt.
John Krasinski, il
regista, ha spiegato che il sequel affronterà le stesse tematiche
del suo predecessore: “Amo l’idea del primo film, in cui il mio
personaggio e quello di Emily combattono contro il desiderio di
sopravvivere e la voglia di vivere. Tutto quello che il mio
personaggio voleva era sopravvivere. Il suo personaggio invece
diceva: ‘Non è abbastanza. Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a
questi ragazzi di vivere come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho
amato vedere Emily combattere con tutto questo, con l’idea che la
sopravvivenza sia forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse
quella voglia di vivere era davvero troppo pericolosa…”
A
Quiet Place 2 arriverà nelle sale il 15 maggio
2020. Le vicende del primo capitolo seguivano il viaggio
di una famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere
vittima di misteriose creature che vengono attirate dai suoni.
Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa
la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono
determinate a trovare un modo per proteggere i loro figli mentre
tentano disperatamente di contrattaccare.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER
Dopo che il mistero si è protratto
per due film, in Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker abbiamo finalmente appreso le vere
origini di Rey. La ragazza, potente nella Forza, è una Palpatine,
la nipote dell’Imperatore, abbandonata su Jakku dai genitori per
nasconderla agli occhi del più malvagio dei cattivi della saga.
Nonostante per la ragazza sia una
notizia sconvolgente, capiamo subito che sia Luke che Leia sapevano
da subito chi fossero i suoi genitori e quale fosse quindi
l’origine di Rey, tuttavia hanno deciso di addestrarla lo stesso
per le vie della Forza, visto che, come dice Luke, entrambi hanno
guardato al suo cuore e non alla sua linea di sangue.
Ma Luke e Leia, consapevoli entrambi
che Rey fosse l’ultima speranza per i Jedi e per la Ribellione,
hanno mai parlato tra loro di cosa fare con la giovane
Palpatine?
In un’intervista con THR, c’era una
domanda, rivolta allo sceneggiatore Chris Terrio,
sul fatto che Luke e Leia avessero trovato il modo di discutere
riguardo agli antenati di Rey dopo la Battaglia di Crait. Terrio
rimane sul vago: “Questo devo lasciarlo all’immaginazione dello
spettatore (…) Non penso che sarebbe sbagliato presumere che il
fantasma di Forza di Luke abbia cercato sua sorella sensibile alla
Forza, addestrata dai Jedi.”
Il fatto che Leia e Luke insegnino a
Rey, sapendo che la ragazza è una parente di sangue della loro più
temibile rivale, ha contribuito a far passare il messaggio che
alcune virtù sono più potenti del sangue e della genìa. Quindi è
facile immaginare una scena tra Luke e Leia in cui si discute della
questione e, considerando le decisioni prese da Terrio e Abrams, è
facile immaginare che questa scena possa essere stata anche nelle
menti dei due. Sfortunatamente, anche se Abrams avesse voluto che
questa scena venisse girata, la morte di Carrie
Fisher lo ha reso impossibile (nonostante siano stati
fatti miracoli con quel che avanzava delle riprese de Il Risveglio
della Forza).
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le
forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica
saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo
la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J.
Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
Birds of
Prey, il cinecomic DC che segnerà il ritorno della
Harley Quinn di Margot Robbie sul
grande schermo, arriverà al cinema il prossimo febbraio ed un nuovo
trailer ufficiale del film di Cathy Yan dovrebbe arrivare online a
breve.
Nell’attesa, la Funko ha diffuso
online le immagini ufficiali della linea di POPs dedicata ai
personaggi di Birds of Prey. I giocattoli
ci mostrano i personaggi di Huntress, Black Canary
e Roman Sionis, insieme a numerose versioni di
Harley Quinn e dei suoi coloratissimi e stravaganti costumi.
Nessuna figure dedicata a Renee Montoya o a
Cassie Cain, ma è probabile che una nuova ondata
di POPs verrà rilasciata più a ridosso dell’uscita in sala.
Di recente abbiamo appreso che il
film sarà vietato ai minori! La
Motion Picture Association of America ha classificato il film come
“R-Rated”, vietato cioè ai minori di 17 anni non accompagnati. La
motivazione è la seguente: “Forte dose di violenza e uso di
linguaggio esplicito, incluso materiale sessuale e riferimenti alla
droga.”
Potete vedere le immagini dei POPs dedicati a Birds
of Prey di seguito:
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, arriverà
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan McGregor interpreta invece uno dei
due principali villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Di seguito la nuova sinossi ufficiale:
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.“
Sta iniziando lentamente a prendere
forma l’annunciata serie destinata a Disney+ che sarà dedicata a Obi-Wan
Kenobi e che vedrà il ritorno di Ewan
McGregor nei panni del celebre maestro Jedi della saga di
Star
Wars. Dopo la conferma che lo show sarà
ambientato otto anni dopo gli eventi de La Vendetta dei
Sith e undici anni prima degli eventi di Una Nuova
Speranza, un nuovo rumor suggerisce che nella serie potrebbero
apparire anche Luke e Leia
Skywalker… da giovani!
Stando infatti a quanto riportato
dal sito Backstage, la
produzione sarebbe alla ricerca di due piccoli esordienti, un
“giovane attore biondo, di età compresa tra gli 8 anni e gli 11
anni, con gli occhi azzurri” e una “giovane attrice bruna,
di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, con gli occhi
marroni”.
Nonostante la fonte non menzioni
esplicitamente che il casting faccia riferimento alla serie
dedicata a Obi-Wan
Kenobi, è impossibile non collegare le cose, dal
momento che già di recente era emerso un rumor secondo il quale
un giovane Luke Skywalker
potrebbe apparire nella serie. La vera sorpresa è il probabile
coinvolgimento di una giovane Leia, e potrebbe indicare che il
Maestro Jedi farà visita ad Alderaan.
Il coinvolgimento del personaggio
di Luke nella serie non dovrebbe sorprendere più di tanto i fan,
dal momento che Obi-Wan si reca su Tatooine per proteggere il
giovane sia da Palpatine che da Darth Vader. Quasi certa nello show
anche la presenza di Lars Owen, nuovamente
interpretato da Joel Edgerton: da questo punto di
vista, la prospettiva di una giovane Leia nella serie è decisamente
più eccitante, dal momento che non abbiamo mai avuto modo di vedere
granché sulla vita del futuro Generale sul suo pianeta natale.
Obi-Wan
Kenobi sarà il terzo titolo di Star Wars ad approdare
su Disney + (il cui lancio è previsto in Italia per il 31 marzo)
dopo The Mandalorian, la serie
prodotta da Jon Favreau, e un progetto ancora senza titolo
descritto come un prequel di Rogue One del
2016 con protagonista Cassian Andor,
l’ufficiale dell’Alleanza Ribelle interpretato
da Diego Luna.
Vi ricordiamo che il personaggio è,
ad oggi, l’unico personaggio della saga a comparire in tutti e sei
i film “tradizionali” in diverse vesti. In Guerre
Stellari è chiaramente il vecchio Ben Kenobi, mentre
ne L’Impero colpisce ancora e ne Il
Ritorno dello Jedi appare in forma di spirito, di Forza,
a Luke, nei suoi momenti di difficoltà. In questo caso ha le
sembianze di Alec Guinness.
Non tutti sanno che la voce di
Obi-Wan si può ascoltare anche ne Il Risveglio della
Forza, nel momento in cui Rey tocca per la prima volta la
spada di Luke.
Anno nuovo, decade nuova! Mentre ci
prepariamo ad una nuova entusiasmante decade cinematografica, è
doveroso ricordare che negli ultimi 10 anni abbiamo assistito ad
alcune memorabili interpretazioni da parte degli attori più amati
di Hollywood e, soprattutto, alla nascita di alcuni giovani e
meravigliosi talenti che si sono già imposti nell’immaginario
collettivo.
In attesa di goderci la stagione
cinematografica 2020, ripercorriamo insieme quali sono stati i
10 migliori esordienti che, nell’ultima decade,
hanno catturato l’attenzione della critica e il favore del pubblico
grazie alle loro performance.
Elsie Fisher
Elsie Fisher ha debuttato in
Eighth Grade di Bo Burnham, purtroppo inedito in Italia.
L’attrice statunitense aveva lavorato principalmente come
doppiattrice prima di farsi conosce al pubblico americano per il
ruolo dell’adolescente Kayla Day, colta nel passaggio tra la fine
dell’ultimo anno di scuola media e l’inizio delle scuole
superiori.
La Fisher è la star assoluta di
questa commedia drammatica che ha debuttato al Sundance Film
Festival nel 2018 e che ha conquistato la critica e il pubblico
americano, soprattutto grazie alla performance della giovane
protagonista, un nome di cui sentiremo ancora parlare nel decennio
appena cominciato.
Maisie Williams e Sophie Turner
Fin dal lontano 2011, anno di
debutto della popolarissima serie tv Game of Thrones,
le sorelle Stark sono entrate di prepotenza nella vita e nei cuori
della moderna cultura pop. Né la Williams né la Turner
avevano mai recitato prima. I fan si sono appassionati ai loro
personaggi: li hanno visti crescere, così come hanno visto crescere
le loro interpreti, divenute oggi due artiste straordinarie.
Due giovani attrici che sembrano
adattarsi bene a qualsiasi tipologia di ruolo, dai più docili ai
più imponenti, e che sicuramente ci regaleranno tantissime nuove
emozioni nell’arco dei prossimi dieci anni.
Finn Wolfhard
Il grande successo per Finn Wolfhard
è arrivato quando è stato scelto per interpretare uno dei giovani
protagonisti dell’amatissima serie NetflixStranger Things, che ha fatto il suo
debutto sulla piattaforma di streaming nel 2016. Da allora, il
giovane attore canadese è apparso in tantissimi altri progetti,
alcuni di successo (IT e
IT – Capitolo
Due), altri più ambiziosi ma accolti con minore entusiasmo
(Il cardellino).
Nel 2020 lo vedremo nel thriller
horror The Turning e nel nuovo capitolo della saga di
Ghostbusters, Ghostbusters:
Legacy. Senza dimenticare l’arrivo della quarta stagione di
Stranger Things…
Millie Bobby Brown
Al pari della sua co-star Finn
Wolfhard, anche Millie Bobby Brown ha raggiunto il successo
planetario grazie all’interpretazione di Undici nell’acclamata
serie Netflix Stranger Things.
Nonostante l’incredibile talento del giovane cast di protagonisti,
Millie Bobby Brown si è subito distinta per carisma e maturità.
Grazie al suo ruolo nel popolare
show, è riuscita poi a fare il grande salto verso il mondo del
cinema, proprio come accaduto a Wolfhard. Il suo primo grande
blockbuster è stato Godzilla II: King of
the Monsters con Vera Farmiga, Kyle Chandler e Charles
Dance. Prossimamente la vedremo nei panni di Enola Holmes, in un
film interamente dedicato alla sorella minore del ben più noto
Sherlock.
Ansel Elgort
Dopo una piccola parte nel remake di
Carrie del 2013, Ansel Elgort ha raggiunto la fama
mondiale grazie al ruolo di Augustus Waters nell’adattamento di
Colpa delle stelle, celebre romanzo young adult
di John Green. Ha anche recitato nella saga di Divergent e
ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il suolo ruolo in
Baby Driver
di Edgar Wright.
Di recente ha vestito i panni del
protagonista nell’adattamento de Il cardellino, romanzo
premio Pulitzer di Donna Tartt. Prossimamente lo vedremo
nell’attesissimo nuovo adattamento cinematografico del celeberrimo
musical West Side
Story ad opera del maestro Steven Spielberg.
Shailene Woodley
Shailene Woodley è apparsa al fianco
di Ansel Elgort nella saga di Divergent e nell’adattamento
di Colpa delle stelle. Tuttavia, l’attrice era già nota
prima, grazie al ruolo della protagonista nella serie
adolescenziale targata ABC La vita segreta di una teenager
americana e a quello dela figlia di George Clooney nel
bellissimo Paradiso amaro di Alexander Payne.
Negli ultimi anni è arrivata anche
l’approvazione della critica grazie al ruolo nella serie HBO
Big Little Lies, che ha visto la Woodley recitare al
fianco di attrici del calibro di Reese Witherspoon, Nicole Kidman,
Laura Dern e Meryl Streep.
Hailee Steinfeld
Appena quattordicenne e con un
curriculum praticamente inesistente, Hailee Steinfeld
recita al fianco di Jeff Bridges ne Il Grinta dei fratelli
Coen, conquistando una nomination all’Oscar come migliore attrice
non protagonista. Nell’ultimo decennio è apparsa in titoli
quali Ender’s Game con Harrison Ford e Ben Kingsley,
Pitch Perfect 2 e 3 con fianco di Anna Kendrick e
la commedia drammatica 17 anni (e come
uscirne vivi) insieme a Woody Harrelson.
Di recente è stata la protagonista
di Bumblebee,
spin-off della saga di Transformers, e della serie
Dickinson su Apple
TV+, in cui ha ha interpretato la celebre poetessa americana
Emily Dickinson.
Zendaya
Da star di Disney Channel ad
interprete acclamata in tutto il mondo, Zendaya è sicuramente una
delle più interessanti scoperte cinematografiche dell’ultimo
decennio. Raggiunge la fama mondiale grazie al ruolo di MJ in
Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far from
Home: nel mezzo l’avventura musicale The Greatest
Showman al fianco di Hugh Jackman e Zac Efron, grazie alla
quale ha dimostrato di essere anche una notevole cantante ed
un’abile ballerina.
Lo scorso anno si è destreggiata con
una prova sicuramente più intensa e misurata grazie al ruolo della
protagonista nell’acclamata serie HBO Euphoria, già confermata per una seconda
stagione in arrivo proprio quest’anno.
Tom Holland
Tom Holland si è fatto strada nel
cuore del pubblico di tutto il mondo grazie all’incarnazione del
nuovo Peter Parker nella saga Marvel/Sony dedicata a Spider-Man,
in cui ha recitato al fianco di Zendaya. Holland ha esordito da
piccolissimo, quando nel 2012 ha interpretato il figlio di Naomi
Watts e Ewan McGregor nel drammatico The Impossible. Ha
fatto la sua prima apparizione nei panni dell’Uomo Ragno nel 2016
in Captain America: Civil War,
per poi prendere parte anche adAvengers: Infinity
War e Avengers:
Endgame.
Prossimamente lo vedremo sfoderare
le sue doti di doppiatore in Dolittle con Robert Downey
Jr. e in Onward, il nuovo attesissimo film d’animazione
della Disney/Pixar.
Timothée Chalamet
Chiudiamo la nostra rassegna con
quella che è stata universalmente riconosciuta come la più grande
giovane promessa dell’ultimo decennio. Timothée Chalamet recita in
alcuni cortometraggi e serie tv prima di debuttare al cinema con
Men, Women & Children di Jason Reitman e Interstellar di Christopher Nolan. Nel 2017
raggiunge il successo mondiale grazie al ruolo di Elio in Chiamami col tuo
nome di Luca Guadagnino, che gli regala una candidatura
all’Oscar come miglior attore protagonista.
Nel corso della sua breve ma già
folgorante carriera, è apparso in Lady Bird con Saoirse
Ronan e in Beautiful Boy con Steve Carell. Di recente lo
abbiamo visto nei panni di Enrico V nello storico Il re e
anche nell’ultimo film di Woody Allen Un giorno di pioggia a
New York, mentre a breve sarà nelle nostre sale con
Piccole donne di Greta Gerwig.
Il nuovo trailer ufficiale di
New Mutants è in arrivo il prossimo
lunedì: con enorme sorpresa da parte dei fan, il regista
Josh Boone sembra essere particolarmente coinvolto
nella promozione del film. Tutti ricorderanno la travagliata
lavorazione della pellicola, con la 20th Century Fox che sembrava
aver tagliato fuori Boone, dando vita ad una situazione molto
simile a quanto accaduto con Fantastic 4 – I
Fantastici Quattro di Josh Trank.
Lo studio avrebbe ordinato una serie
di riprese aggiuntive di New Mutants che
avrebbero cambiato in maniera significativa la visione di
John Boone e introdotto nuovi personaggi, con
Simon Kinberg (storico produttore del franchise di
X-Men, già chiamato in causa per per “sistemare”
Fantastic 4 di Trank) che si sarebbe occupato di rimettere
mano all’intera operazione. Di recente, però, abbiamo appreso che
il film è ufficialmente tornato in carreggiata e che è pronto a
debuttare nelle sale americane il prossimo 3 aprile.
Al di là di ciò che sia accaduto o
meno tra Josh Boone e la Fox, sembra che la Walt
Disney e i Marvel Studios – in seguito all’accordo
Disney/Fox – abbiano finalmente restituito il controllo creativo
della pellicola al regista e sceneggiatore statunitense. Lo stesso
Boone infatti, attraverso il suo account Instagram, ha confermato che la
versione di New Mutants che arriverà al
cinema ad aprile è quella inizialmente da lui pianificata. Ciò
significa che le riprese aggiuntive non hanno mai avuto luogo o che
alla fine non sono mai state utilizzate, anche se non è da
escludere che la Marvel possa aver comunque
apportato delle modifiche alla pellicola.
Su Instagram, alla domanda di un fan
se il New Mutants che vedremo nelle sale sarà
effettivamente il film originale che Boone aveva pensato, lo stesso
regista ha dichiarato: “Non lo promuoverei se non lo
fosse!”
Nell’attesa di maggiori
informazioni, vi ricordiamo che il film è diretto
da Josh Boone, e ha nel
cast Anya Taylor-Joy, Maisie Williams, Charlie Heaton,
Alice Braga, Henry Zaga, Blu Hunt e Jon
Hamm.
La trama verterà intorno ad un
gruppo di cinque giovani mutanti, i quali scoperte le loro
incredibili capacità mentre si trovano confinati in una struttura
segreta contro la loro volontà, cercheranno di combattere per
sfuggire al luogo e alle colpe del loro passato, salvando sé
stessi.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER
Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker ha chiuso la saga della famiglia in
cui scorre potente la Forza. Rey, ultima Jedi, riporta l’equilibrio
nella Forza e instaura una nuova genia di Skywalker, una genia per
scelta ed elezione e non per sangue. Così facendo, fa sparire
dall’universo anche il male supremo, Palpatine, di cui le porta il
sangue ma al quale decide di rinunciare.
Alla fine del film, la giovane e
potente jedi seppellisce su Tatooine le spade laser di Luke e Leia,
dà loro riposo e costruisce per sé una nuova spada laser, gialla.
Tuttavia, durante tutta la sua avventura, Rey ha usato la spada di
Luke, di colore… blu! I più attenti avranno notato che nonostante
si tratti della spada del Maestro Skywalker, che notoriamente è
verde, nella terza trilogia essa appare sempre blu. O meglio,
appare in tutto e per tutto essere la spada di Anakin, ma tutti
dicono che è la vecchia spada di Luke.
Ne Il Risveglio
della Forza, Rey trova l’oggetto e tutti dicono
che è di Luke. Dopo molte peripezie e dopo aver affrontato per la
prima volta, senza addestramento, Kylo Ren, la ragazza la riporta a
Luke su Ahch-To. In Gli Ultimi
Jedi, Rey si allena con la spada blu, che ci
viene sempre detto essere di Luke, e alla fine del film, la spada
viene addirittura spezzata in due ma ricompare intatta all’inizio
del film successivo. In L’Ascesa di
Skywalker, Rey combatte contro l’Imperatore con ben
due spade laser, entrambe blu, una di Leia e l’altra, ancora, di
Luke.
Facciamo un passo indietro. In
Una Nuova Speranza, Obi Wan prende la
spada laser di Anakin e la affida a Luke. Il giovane Skywalker la
userà per il suo addestramento su Dagobah con Yoda, fino a
L’Impero Colpisce Ancora. Lì, durante il
famigerato scontro con Darth Vader, in cui gli viene rivelata la
vera identità del temibile avversario, Luke perde la mano (con la
spada di Anakin) che finisce persa nello spazio.
Ne Il Ritorno dello
Jedi, vediamo invece Luke sfoderare una nuova spada
verde. Sappiamo in realtà che il cambio di colore della spada laser
“dei buoni” è stato dettato da esigenze tecniche. Nei primi due
episodi, la spada veniva sguainata per lo più in ambienti chiusi e
il blu risaltava bene con lo sfondo. In Episodio
VI, Luke deve sfoderare l’arma jedi anche all’aperto,
nella sequenza di battaglia contro gli sgherri di Jabba, e qui era
necessario che la luce spezzasse il blu cielo dello sfondo. A
questa esigenza tecnica, George Lucas collegò un
dettaglio che arricchiva la mitologia jedi.
Nel confronto verbale tra Darth
Vader e Luke Skywalker, nel terzo atto de Il Ritorno
dello Jedi, vediamo Vader soppesare e osservare da
vicino la spada di Luke: l’impugnatura è differente, rispetto a
quella usata in precedenza, e la lama è verde. I lord Sith gli dice
che è stato bravo a costruirsi da solo una nuova spada, segno che
il suo addestramento è compiuto ed è a tutti gli effetti un
cavaliere Jedi.
La spada di Luke Cavaliere Jedi è
quindi verde. Inoltre, in Star Wars: Gli Ultimi
Jedi assistiamo al flashback in cui Luke
fronteggia Ben Solo, intenzionato, per un solo istante, a porre
fine alla vita del ragazzo. La sua spada è verde, identica a quella
vista ne Il Ritorno dello Jedi. Allo
stesso modo, nel flashback di L’Ascesa di
Skywalker, quando vediamo Luke e Leia addestrarsi
insieme, Luke impugna una spada verde, mentre Leia impugna una
spada blu. Invece, in Gli Ultimi Jedi,
quando la proiezione di Luke va su Crait per affrontare Kylo Ren,
il Maestro Jedi impugna la spada blu.
Nell’ultimo atto di
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, il fantasma di Forza di Luke affida a
Rey entrambe le spade laser, quella “sua” (che però vediamo sempre
blu) e quella di Leia (blu, come da flashback). La ragazza affronta
l’Imperatore con due spade laser blu, che in teoria dovrebbero
appartenere a Luke e Leia, ma che in pratica, stando al loro colore
sono quelle di Anakin e di Leia.
Ancora, all’inizio di
Episodio IX, i dialoghi tra Leia e Rey
insistono proprio sull’appartenenza a Luke di quella spada, arma
che per colora e forma dell’elsa è a tutti gli effetti la spada di
Anakin!
All’inizio della trilogia sequel,
quando scopriamo la spada custodita da Maz Kanata, lei ci dice
(dice a Rey) che quella spada era di Luke, appartenuta a suo padre
prima che a lui, e infatti nella sceneggiatura completa de
Il Risveglio della Forza c’era una
sequenza di apertura che prevedeva la mano mozzata di Luke intorno
alla spada di Anakin, entrambe perse nello spazio.
Sembra dunque che alla base di
questa faccenda ci sia una semplice incongruenza, ovvero, viene
chiamata “la spada di Luke” quella che in realtà è la spada di
Anakin, forse perché per un periodo, neanche troppo lungo, quella
spada è stata posseduta e usata dal giovane Luke che l’ha perduta
in Episodio V.
Chiaramente il discorso è molto più
semplice di quello che sembra, ovvero: si tratta effettivamente
della spada di Anakin, che però viene denominata “di Luke”.
Tuttavia era importante fare ordine tra tutti i film e fare
chiarezza su questo punto, nonostante rimanga il dubbio:
che fine ha fatto la spada verde di Luke?
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le
forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica
saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo
la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J.
Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
Disney Plus ha
confermato che The Mandalorian 2, la seconda
stagione di The
Mandalorian si farà. Dopo l’incredibile accoglienza
avuta la Disney e Lucas Film
annunciano la seconda stagione di The Mandalorian.
The Mandalorian 2, quando esce e
dove vederla in streaming
La seconda stagione di
The
Mandalorian arriverà l’inverno del 2020 e sarà
disponibile in streaming su Disney
Plus. La seconda stagione è stata ordinata, per la
messa in onda prevista per la fine del 2020. La serie ha ricevuto
recensioni positive, con elogi per la sua scrittura,
caratterizzazione, musica e immagini, mentre le critiche erano
dirette al suo ritmo incoerente.
The
Mandalorian, noto anche come The
Mandalorian, è la serie tv americana
presentata in anteprima su Disney + il 12 novembre 2019.
Ambientata nell’universo diStar
Wars , la serie si svolge cinque anni dopo gli eventi
di Return of the Jedi e 25 anni prima degli eventi
di The Force Awakens e segue le gesta di uncacciatore di
taglie Mandaloriano oltre i confini della Nuova
Repubblica .
Jon Favreau è
il creatore, lo sceneggiatore e lo showrunner,
nonché produttore esecutivo, al fianco
diDave Filoni, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson . Lo spettacolo
è interpretato da Pedro
Pascalnel ruolo del
protagonista.
La trama e il cast di The
Mandalorian 2
In The Mandalorian
2 protagonisti sono Pedro Pascal
come Din Djarin / The Mandalorian , un solitario
pistolero e cacciatore di taglie, che a volte viene chiamato
“Mando”, un termine generico usato per indicare tutti i
mandaloriani. È un “trovatello” che fu salvato in giovane età
dai Mandaloriani. Pascal ha descritto il suo personaggio
come Clint Eastwood, con abilità di
combattimento avanzate e di “discutibile carattere
morale”. The Child (interpretato da vari
burattinai ), un membro della stessa specie senza nome del Maestro
Jedi Yoda che può anche esercitare la Forza. La specie invecchia
molto lentamente e il Bambino è un bambino di 50 anni. Una taglia
viene offerta per il suo ritorno dal Cliente. Viene trovato e
protetto dal Mandalorian mentre viene preso di mira da altri
cacciatori di taglie.
Nella prima stagione sono comparsi
Carl Weathers nei panni di Greef Karga, ex magistrato e leader di
una gilda di cacciatori di taglie che ingaggia il Mandalorian per
tracciare una risorsa preziosa. Werner Herzog nel ruolo del
Cliente, un uomo senza nome con guardie del corpo di Stormtrooper
che organizza il Mandalorian per rintracciare un bene prezioso.
Nick Nolte nei panni della voce di Kuiil, un contadino dell’umidità
di Ugnaught che ha acquistato la sua libertà dopo essere stato
schiavizzato dall’Impero. Taika Waititi come voce di IG-11, Gina
Carano nel ruolo di Carasynthia “Cara” Dune,
un ex soldato ribelle divenuto mercenario di Alderaan che ha
combattuto nella guerra civile per l’ Alleanza Ribelle. Amy Sedaris
nel ruolo di Peli Motto, un cantante agente di attracco alla baia e
meccanico navale su Tatooine. Jake Cannavale nei panni di Toro
Calican, un giovane cacciatore di taglie che cerca di unirsi alla
Gilda catturando Fennec Shand. Assume The Mandalorian per
aiutare.
La recente ospitata di
Kevin Feige alla New York Film Academy è stata
un’occasione per il presidente dei Marvel Studios di parlare non soltanto del
sequel di Doctor
Strange ma anche dell’attesissimo Shang-Chi and The Legend of the Ten
Rings, titolo appartenente alla Fase 4
dell’Universo Cinematografico Marvel che introdurrà al cinema il
personaggio creato da Steve Englehart e Jim Starlin.
Parlando di Shang-Chi and The Legend of the Ten
Rings,Kevin Feige ha spiegato
che il 98% del cast del film sarà asiatico. Discutendo a proposito
della scelta dei personaggi da mostrare all’interno del MCU, Feige ha dichiarato che la
decisione finale dipende da vari fattori. Il boss della Marvel ha spiegato: “Per quanto
riguarda Shang-Chi, volevamo fare quel film da tantissimo tempo. E
volevamo che ci fosse un cast costituito al 98% da attori
asiatici”. A quanto pare, il desiderio della Marvel di realizzare un film
dedicato a Shang-Chi risale a tantissimi anni fa, quando lo studio
non aveva ancora acquistato i diritti per la realizzazione del
primo Iron
Man.
E a proposito di diversità ed
inclusione, sulla scia dei successi di Black
Panther e Captain
Marvel, Kevin Feige ha aggiunto: “Vogliamo
continuare a mostrare eroi dei fumetti che rappresentino l’intero
mondo che va al cinema a vedere i nostri film. Il nostro intento è
stato e sempre sarà questo”. Feige ha poi rivelato di essere
entusiasta del successo di film come Black Panther e
Captain Marvel, dal momento che titoli
del genere “hanno ispirato altre major o studi cinematografici
in tutto il mondo a fare lo stesso e a decidere di raccontare
diversi tipi di storie.”
L’uscita nelle sale
di Shang-Chi
and The Legend Of The Ten Rings è fissata
al 12 febbraio 2021. Il personaggio ha
esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è
considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è
un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento
oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua
storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se
questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo
studio eviterà del tutto.
Destin Daniel
Cretton, acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (prossimamente
uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael
B. Jordan, Jamie Foxx, e Brie Larson) è stato
scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura
di Dave Callaham (The Expendables,
Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Matthew Savage,
concept artist di Star
Wars, ha svelato un disegno della vecchia spada
laser jedi di Ben Solo, vista brevemente in Star Wars: Gli Ultimi
Jedi. L’oggetto sembra essere stato ispirato
dalla sua arma a forma di croce utilizzata poi da Kylo Ren.
Ne Gli Ultimi Jedi, abbiamo avuto la
possibilità di vedere brevemente l’arma di Ben, in occasione del
flashback in cui ci viene mostrato come Luke “tradisce” la fiducia
del suo allievo. La scena mostra Luke che tende la mano su Ben
addormentato, e sente il male che monta in lui, tutto quello che
avrebbe compiuto di terribile, sguaina la sua spada e per un attimo
pensa di mettere fine alla vita del nipote. Quell’attimo passa
subito, ma non prima che Ben si svegli e lo veda, con l’arma pronta
a colpire. Si tratta del momento decisivo in cui Ben abbraccia il
Lato Oscuro della Forza.
Una volta assunta l’identità di Kylo
Ren, Ben modifica la sua spada laser originale, trasformandola in
quella che avrebbe usato per tutta la trilogia, aggiungendo la
protezione incrociata per tenere conto del cristallo rosso con cui
ha sostituito quello blu.
Il concept della spada di Ben ci
mostra quanto questa sia diversa dalla spada di Kylo Ren. La prima
è lucida, pulita, piena di speranza per il giovane apprendista
Jedi, la seconda è nera, con i circuiti scoperti, a mostrare la
storpiatura dello strumento del cavaliere.
Potete vedere di seguito il
concept della spada laser di Ben Solo:
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le
forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica
saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo
la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
Un fan particolarmente sfegatato del
MCU sembra aver trovato un modo
particolarmente ingegnoso ma innegabilmente divertente per
sfruttare al massimo l’epicità di una delle scene più significative
di Avengers: Endgame e celebrare
l’arrivo del 2020.
Il 2019 è stato un anno incredibile
per i Marvel Studios, con l’uscita nelle sale di
Avengers: Endgame che ha segnato il
culmine della Saga dell’Infinito e dei primi 10 anni di storia
dell’Universo Cinematografico Marvel. Nel film, sequel di
Infinity War del 2018, abbiamo ritrovato gli eroi
sopravvissuti allo schiocco della dita di Thanos che ha decimato
metà della popolazione mondiale: è grazie ad Ant-Man, fuggito dal
Regno Quantico, che i Vendicatori superstiti escogitano un piano
per tornare indietro nel tempo e sconfiggere una volta per tutte il
Titano Pazzo.
Il piano ha condotto ad
un’incredibile battaglia che ha visto la discesa in campo di quasi
tutti i personaggi del MCU, schierati gli uni al fianco
degli altri per eliminare Thanos ed il suo esercito. Una sequenza
senza precedenti che ha regalato ai fan una serie di momenti
indimenticabili, come la celebre battuta di Falcon “On Your
Left” prima che Captain America brandisca il martello di Thor
o lo schieramento della A-Force al fianco di Captain Marvel. Tuttavia, il momento che i fan
hanno amato di più è lo schiocco delle dita di Iron Man, epico
momento che un fan della Marvel ha deciso di utilizzare in
un video per celebrare l’arrivo del nuovo anno.
L’utente di YouTube The Sweaty Ace ha pubblicato un video che
mostra un telefono cellulare pronto ad indicare le ore 00:00 di
fronte ad uno schermo che proietta la memorabile scena in cui
Robert Downey
Jr. pronuncia la gloriosa battuta: “I Am Iron
Man”: nel momento esatto in cui Tony Stark schiocca le dita,
la telecamera inquadra un bellissimo spettacolo di fuochi
d’artificio in quel di Sydney, in Australia.
Quando si dice: inaugurare l’anno…
col botto! Potete ammirare il video di seguito:
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura
diretta da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande
schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James
Cameron.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris
Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict
Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman,
Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian
Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh
Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon
Favreau, Paul Rudd e Brie
Larson.
Diverso tempo fa erano circolate in
rete alcune voci che sostenevano che il costume che Robert
Pattinson avrebbe sfoggiato nell’attesissimo
The
Batman sarebbe stato molto simile all’iconico costume
blue e grigio ideato da Jim Lee. Adesso Kris
Tapley, ex giornalista di Variety, ha rivelato attraverso un tweet
– poi cancellato – che l’abito che l’ex star della saga di
Twilight sfoggerà nel film di Matt Reeves
in arrivo nel 2021 sarà molto diverso da ciò che i fan si
aspettano.
Stando a quanto dichiarato da
Tapley, il costume che Robert
Pattinson indosserà in The
Batman sarà ispirato ai disegni del fumettista
statunitense Lee Bermejo, che durante la sua
carriera ha lavorato diverse volte ai fumetti con protagonista il
Crociato di Gotham. Si tratta di un tipo di look che, seppur non
così ampiamente conosciuto come quello di Frank Miller o di Jim
Lee, è da anni il preferito di molti fan: si tratta di un costume
da mercenario, molto più resistente e robusto, probabilmente
immaginato per una tipologia di Cavaliere Oscuro più tattica.
Ovviamente non esiste alcuna
conferma ufficiale che il costume di Pattinson nel film sarà
effettivamente ispirato ai disegni di Bermejo, quindi la notizia è
da prendere assolutamente con le pinze.
Il cast di The
Batman è formato da molti volti
noti: Andy Serkis sarà Alfred
e Colin Farrell sarebbe in trattative
per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe
Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo
DC), Jeffrey Wright (commissario Jim
Gordon) e Paul Dano (Enigmista),
infine John Turturro sarà il boss
Carmine Falcone. Nel cast anche Peter
Sarsgaard ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice,
Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita
nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso di
detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone
iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà
scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere
il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali
di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues
Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale
fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché
sono tutti sospettati“.
Tutti ci aspettavamo un esordio
stellare, ma Checco Zalone ha davvero sorpreso,
persino se stesso, segnando un record per il primo giorno di
programmazione del suo Tolo Tolo davvero
incredibile.
Il film, al suo primo giorno di
programmazione, ha incassato 8.680.232 euro, ben 2 milioni in più
di Quo vado?, che era stato il suo più
grande successo al box office, prima di questo suo esordio alla
regia.
Il botteghino italiano ha ricevuto
un vero e proprio shock, e anche se si tratta di una scalata
attesa, sorprende comunque la quantità di persone che, nel primo
giorno dell’anno, hanno scelto di andare in sala a vedere il film:
1.174.285 presenze.
Seguono, sul podio del box office di
Capodanno, Jumanji: Next Level, che
guadagna altri 681 mila euro, per un totale di quasi 8 milioni, e
Pinocchio, che con altri 659 mila euro,
si assesta intorno agli 11 milioni di incasso totale.
Nonostante le riprese siano ancora
in corso, Disney+, la piattaforma di streaming
della Casa di Topolino che ha debuttato negli Stati Uniti lo scorso
novembre, ha confermato che WandaVision, la serie Marvel che vedrà il ritorno di
Elizabeth Olsen e Paul Bettany
nei panni di Scarlet Witch e Visione, debutterà ufficialmente
quest’anno e non nella primavera del 2021 come inizialmente
annunciato.
Resta da capire se
WandaVision sarà disponibile su Disney+ prima o dopo il debutto di
The Falcon
and the Winter Soldier, attualmente in
fase di produzione e il cui lancio sulla piattaforma avverrà sempre
nel 2020. Il cast della serie annovera anche Teyonah
Parris nei panni di Monica Rambeau, Kat
Dennings in quelli di Darcy Lewis, Randall
Park che interpreterà Jimmy Woo e Kathryn
Hahn.
Di recente avevamo appreso che il
personaggio di Doctor Strange interpretato da
Benedict Cumberbatch potrebbe apparire nella
serie: WandaVision, infatti, sarà direttamente collegata
al sequel Doctor
Strange in the Multiverse of Madness che arriverà
al cinema nel 2021 e nel quale apparirà anche Scarlet Witch;
un’apparizione di Strange nell’episodio finale potrebbe collegare
in maniera adeguata le due storie e preparare così il terreno per
ciò che verrà poi raccontato sul grande schermo.
Di seguito un breve video
promozionale che riassume tutti i film, le serie e i documentari
che arriveranno su Disney+ nel 2020. Ricordiamo che il
lancio della piattaforma in Italia avverà il 31 marzo di
quest’anno:
“Wandavision sarà una sitcom classica con
la grandezza e l’epica tipiche della Marvel”, ha dichiarato uno dei
registi Matt Shakman (Game of Thrones, The
Boys), confermando le voci sul tono specifico dello show e
l’ambientazione.
“Non possiamo dire molto e in
questo momento è praticamente tutto bloccato, ma sarà interessante
esplorare la strana dinamica del rapporto tra l’eroina e
l’androide. Visione non è umano ma forse è più umano di chiunque
altro. Ha sempre cose sagge da dire e vede il mondo per quello che
è, mentre Wanda è influenzata dai numerosi traumi subiti come la
perdita di suo fratello e il fatto di essere un’orfana.” aveva
raccontato il regista a variety. “Penso che tutto il team si
stia concentrando su questa unione, frutto di un amore bizzarro, ma
assolutamente giusto“.
Come rivelato da Charles Murphy nel
nuovo episodio del suo podcast, la produzione dovrebbe partire il 4
novembre – e non a settembre – nei Pinewood Studios di Atlanta, la
“casa” di quasi tutti i cinecomic Marvel. Nel report viene nominato
anche il titolo di lavorazione dello show, “Big
Red“.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker ha ristabilito alcuni equilibri della
saga dopo che Gli Ultimi Jedi li aveva
scombussolati, con il suo approccio anarchico. Che sia intenzionale
o no, un certo numero di punti della trama di Episodio
IX sembrano piccoli rimproveri ai punti più discussi del
film precedente.
Invece di essere la figlia
abbandonata di due ubriachi senza nome, Rey è la nipote
dell’Imperatore Palpatine e l’ultima discendente di una linea di
sangue potentissima. Dopo che Rose Tico è andata in missione a
Canto Bight con Finn ed è stata istituita come il quarto membro del
gruppo principale, è stata curiosamente relegata in secondo piano.
Non è un segreto il ritratto di Luke ne Gli Ultimi Jedi è stato
estremamente controverso e L’Ascesa di
Skywalker fa marcia indietro su una serie di aspetti
chiave del personaggio.
Considerando l’arco del personaggio
di Luke ne Gli Ultimi Jedi, non sorprende
che in questo film abbia un atteggiamento molto diverso durante la
sua interazione con Rey. Ma ci sono altri elementi relativi a Luke
che sono stati “corretti”. Ad esempio, non ha senso che l’ala X di
Luke (distrutta dallo stesso al suo arrivo su Ahch-To) sia
perfettamente funzionante, e anche l’introduzione della spada laser
di Leia è strana. Ma uno dei retcon relativi a Luke più strani
arriva all’inizio di L’Ascesa di
Skywalker, un retcon che cambia completamente il
significato del suo sacrificio su Crait.
Alla fine de Gli Ultimi
Jedi, Luke si proietta su Crait (lo sforzo lo uccide)
in modo da poter affrontare Kylo Ren, rallentarlo e dare alla
Ribellione una possibilità di fuga. Questo è l’effetto immediato
dell’azione di Luke, ma si suppone che il suo sacrificio abbia
avuto un altro significato molto più grande del semplice
salvataggio della piccola banda di ribelli rimasta a combattere
contro il Primo Ordine.
Come mostrato nell’epilogo di Gli
Ultimi Jedi (con il famigerato Ragazzo con la scopa), la notizia di
cosa ha fatto Skywalker si diffonde rapidamente in tutta la
galassia. I bambini si stanno raccontando con entusiasmo la storia
di una leggenda che affrontava il Primo Ordine, rievocando gli
eventi epici con giocattoli fatti a mano.
L’implicazione qui è che Luke aveva
riacceso una scintilla di speranza nella lotta contro la tirannia,
ispirando gli altri a raccogliere le armi e ad unirsi alla causa.
Prima del suo nobile sacrificio, nessuno degli alleati della
Resistenza avrebbe risposto al segnale di soccorso di Leia da
Crait.
Dopo la morte di Luke, le persone
guardano alle stelle con rinvigorita speranza, sapendo che andare
contro il Primo Ordine non è una causa persa. Dopo le pesanti
perdite di Gli Ultimi Jedi, la Resistenza è un gruppo sparuto di
persone e ha bisogno di ogni aiuto possibile, l’ultimo sacrificio
di Luke sembrava un punto di partenza naturale. Ma ciò non è
accaduto.
Quando Poe Dameron si riconnette con
Zorii Bliss su Kijimi in L’Ascesa di
Skywalker, i due discutono delle difficoltà che la
Resistenza sta affrontando durante il conflitto. Poe nota che
durante la battaglia di Crait, la Resistenza ha lanciato una
richiesta di aiuto, ma nessuno è venuto in loro soccorso. Nel suo
colloquio con Zorii, Poe nota che le persone hanno paura di
combattere il Primo Ordine, quindi la sua sparuta banda di ribelli
rimane più piccola che mai, e cerca di fare il meglio che può con
le risorse a disposizione.
Questo spiega perché Poe è così
arrabbiato con Rey che decide di portare avanti l’addestramento
Jedi, invece di essere in prima linea in battaglia. La Resistenza
ha bisogno di tutte le mani possibili, specialmente di un
combattente così capace e potente come Rey. Il fatto che la
Resistenza sia così gravemente indebolita crea una giustapposizione
irresistibile all’enorme flotta Sith dell’Ordine finale con una
pletora di Star Destroyer, mettendo in chiaro quanto sia precaria
la situazione per i Ribelli. Tuttavia questa situazione non è in
linea con quanto avviene alla fine de Gli Ultimi Jedi.
Nessuno sta dicendo che la
Resistenza avrebbe dovuto disporre di un esercito di dimensioni
imperiali prima all’inizio dell’ultimo episodio. Sarebbe stata
un’aspettativa non realistica. Tuttavia, è molto strano che nel
salto di un anno tra VIII e IX, la Resistenza abbia fallito così
tanto nel reclutamento. La sensazione generale è che la Resistenza
sia più o meno lo stesso gruppo sopravvissuto a Gli
Ultimi Jedi, con pochi nuovi personaggi.
Questo va contro il significato più
ampio di ciò che il sacrificio di Luke rappresentava. Invece che la
morte di Luke, L’Ascesa di Skywalker
sostiene che sono stati gli sforzi (invisibili) di Lando Calrissian
a radunare le persone alla causa della Resistenza. È stato
emozionante vedere il Millennium Falcon guidare una flotta
improvvisata di rinforzi per salvare la situazione all’ultimo
minuto, ma solleva la domanda sul perché le azioni di Luke non
abbiano avuto un impatto simile.
Questo non vuol dire che la morte di
Luke alla fine sia stata vana; è stato in grado di salvare Leia e
gli altri, in modo che potessero vivere per combattere un altro
giorno. Ma quello che abbiamo visto in Episodio IX sembra davvero
una vanificazione del sacrificio di Luke e del significato del suo
ritorno per la libertà della galassia.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le
forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica
saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo
la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
La fine del 2019 è anche la fine di
un decennio di grande cinema, che ha dato modo di riflettere sullo
stato dell’industria attraverso la nascita di nuovi generi e la
rielaborazione di altri già ben noti, dall’immortale “vecchia
maniera” in cui si realizzavano i film un tempo alle nuove
sperimentazioni tecnologiche e linguistiche.
Il tutto arricchito da vecchi
maestri ancora in attività e nuove voci che promettono di scrivere
pagine memorabili della settima arte negli anni a venire.
Ecco quali sono i 20 film del decennio preferiti da
Hollywood.
Il discorso del re
Il film Il discorso
delre, diretto nel
2010 da Tom Hooper conquista la ventesima
posizione della classifica, affermandosi come uno dei film più
amati in quel di Hollywood. Interpretato dagli attori
Colin Firth, Geoffrey
Rush ed Helena Bonham Carter, il film
ripercorre la storia del re Giorgio VI, costretto a combattere con
i propri problemi di balbuzie in vista dell’annuncio dell’ingresso
dell’Inghilterra nella Seconda Guerra Mondiale.
Presentatosi con ben 12 nomination
ai premi Oscar, il film trionfò in quattro delle principali
categorie, rispettivamente miglior sceneggiatura originale, miglior
attore protagonista, miglior regista e miglior film.
Chiamami col tuo nome
Luca Guadagnino
dirige, nel 2017, Chiamami col
tuo nome, che si afferma come uno dei più
apprezzati dell’anno. Il film ottiene infatti numerosi
riconoscimenti, tra cui quattro nomination ai premi Oscar,
trionfando poi nella categoria miglior sceneggiatura non originale.
Il film è interpretato dagli attori Timothée Chalamet,
Armie Hammer e Michael Stuhlbarg.
Tratto dall’omonimo romanzo, il
film è ambientato nel nord Italia del 1983 ed ha per protagonista
Elio, un precoce 17enne, la cui raffinatezza e le doti
intellettuali gli suggeriscono che è già un adulto a pieno titolo
ma c’è ancora molto di innocente e prematuro in lui. Un giorno,
Oliver, un affascinante studioso americano arriva come tirocinante
estivo con il compito di aiutare il padre di Elio, un eminente
professore. In mezzo a quello splendido ambiente soleggiato, Elio e
Oliver scoprono l’inebriante bellezza del desiderio risvegliato nel
corso di un’estate che cambierà per sempre le loro vite.
C’era una volta a… Hollywood
Tra i più amati film del 2019 c’è
C’era una volta a…
Hollywood, il nuovo lungometraggio di
Quentin Tarantino con un cast d’eccezione
comprendente Leonardo DiCaprio,
Brad Pitt, Margot Robbie, Damian
Lewis, Dakota Fanning, Bruce Dern, Emile Hirsch, Luke Perry,
Clifton Collins Jr., Keith Jefferson,
Timothy Olyphant, Kurt Russell, Michael Madsen e
Margaret Qualley.
La storia si svolge
a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata
“hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton, ex star di
una serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth.
Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non
riconoscono più. Nel pieno degli eventi, Rick scopre inoltre di
avere un vicino di casa molto famoso: l’attrice Sharon
Tate.
Wonder Woman
Tra i cinecomic che hanno
contribuito al successo del genere troviamo Wonder
Woman, diretto da Patty Jenkins e
interpretato dall’attrice Gal
Gadot. Il film si è rivelato un enorme successo di
pubblico, nonché uno dei film targati DC più apprezzati dalla
critica e dal pubblico. Tale successo ha fatto sì che la casa di
produzione confermasse un sequel, atteso per il 2020.
Al centro della storia del film, vi
è il racconto sulle origini dell’Amazzone più famosa dei fumetti e
del cinema: Diana, alias Wonder Woman. Cresciuta su un’isola paradisiaca
e addestrata dalla zia Antiope per diventare una guerriera
invincibile, la sua vita cambia nel momento in cui incontra il
Capitano Steve Trevor, un affascinante pilota americano, i cui
racconti riguardo alle violenze della Grande Guerra convincono
Diana a lasciare la sua terra, certa di poter porre fine al
conflitto. Ella parte così alla volta del fronte, profondamente
turbata poiché crede che la guerra che sta mietendo migliaia di
vittime sia in realtà opera del Dio Ares, tornato in cerca di
vendetta.
Hunger Games
Film del 2012, Hunger
Games è il primo capitolo di una delle saghe
fantasy di maggior successo del decennio. Con protagonista Jennifer
Lawrence, il film, tratto dall’omonimo romanzo,
racconta la storia di Katniss Everdeen e del Tributo Peeta Mellark
che, dopo aver vinto la 74esima edizione degli Hunger Games, sono
costretti a cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per
intraprendere il cosiddetto Tour della Vittoria..
Accolto positivamente dalla
critica, questo è stato il film più visto della saga, che ha fatto
registrare ottimi incassi e ha consacrato la carriera della sua
protagonista. Tale successo ha poi permesso la realizzazione dei
successivi capitoli della serie.
Bohemian Rapsody
La biografia sul celebre cantante
Freddie Mercury era un progetto cullato a lungo da Hollywood, e
dopo una lunga gestazione è infine stato realizzato con il film
Bohemian
Rapsody, diretto da Bryan Singer con
Rami
Malek nei panni del celebre frontman dei Queen. Il
film segue la storia della band dalla sua formazione sino
all’iconica esibizione al Live Aid.
Grande successo di critica e
pubblico, il film ha ottenuto importanti riconoscimenti
cinematografici, vincendo tra gli altri premi ben quattro Oscar,
come miglior montaggio, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro e
miglior attore protagonista.
Il diritto di contare
Il film Il diritto di
contare, con protagoniste le attrici
Taraji P. Henson, Octavia Spencer e
Janelle Monae è tratto dal romanzo Hidden
Figures, e racconta la storia vera della matematica,
scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò
con la NASA, sfidando razzismo e sessismo, tracciando le
traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11.
Il film ricevette importanti
riconoscimenti all’interno dell’industria, venendo nominato ai
premi Oscar per il miglior film, la miglior attrice non
protagonista e la miglior sceneggiatura non originale.
Mad Max: Fury Road
Tra i più acclamati film del
decennio vi è Mad Max: Fury
Road, diretto da George Miller con
protagonisti Tom
Hardy e Charlize
Theron. La pellicola è il quarto capitolo della serie
dedicata a Mad Max, nonché una rivisitazione dei precedenti
capitoli. Il film ha ricevuto numerosi premi e candidature, venendo
nominato a dieci Oscar e aggiudicandosene sei.
Ambientato in un futuro distopico e
post apocalittico in cui benzina ed acqua sono risorse quasi
esaurite, Max Rockatansky si trova ad unire le forze con la
guerriera Furiosa per sfuggire ad Immortan Joe, leader di un culto,
e al suo esercito.
The Social Network
Indicato come uno dei migliori film
del decennio, The Social
Network è l’ennesima grande opera di
David Fincher, che a partire dalla sceneggiatura
di Aaron Sorkin dà vita ad una grande riflessione
sulla piattaforma che ha cambiato il mondo della comunicazione.
Interpretato dagli attori
Jesse Eisenberg,
Andrew Garfield, Justin Timberlake e Armie
Hammer, il film ripercorre la fondazione di Facebook e
l’ascesa al potere mediale da parte di Mark Zuckerberg. Indicato
come una vera e propria lezione di cinema, il film tratta in modo
particolarmente intelligente l’avanzamento dei nuovi media che oggi
sono parte imprescindibile della vita quotidiana.
Birdman
Diretto dal messicano
Alejandro Gonzáles Iñarritu, il film Birdman si è
affermato come uno dei più memorabili del decennio, girato con la
tecnica del piano-sequenza e arricchito da interpretazioni divenute
iconiche. Nominato a nove premi Oscar, il film trionfò poi come
miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e
miglior fotografia.
Con gli attori Michael Keaton, Zach
Galifianakis, Edward Norton,
Emma Stone e
Naomi Watts, il film è una brillante riflessione
sulla celebrità, i pregi e i demoni che alimenta in chi la vive e
chi invece vorrebbe farne parte. All’interno del film, inoltre, si
ritrovano numerose altre tematiche particolarmente attuali nel
mondo dello spettacolo, e che impreziosiscono il già brillante
film.
Le amiche della sposa
Tra le più popolari e apprezzate
commedie del decennio vi è Le amiche
dellasposa, che ha consacrato
il talento comico di Kristen Wiig e ha reso
celebre l’attrice Melissa McCarthy, nominata
all’Oscar proprio per il suo ruolo.
Al centro delle vicende del film vi
è Annie, incaricata dalla sua miglior amica Lillian di fare da
damigella d’onore al suo matrimonio. L’impresa si rivela tuttavia
più ardua del previsto nel momento in cui Annie dovrà scontrarsi
contro Helen, determinata a soffiarle il ruolo di damigella per
conquistare le grazie della sposa.
Argo
Con Argo,Ben
Affleck ha consacrato la propria carriera da regista. Il
film ha infatti ricevuto ottimi apprezzamenti da parte della
critica americana e internazionale, vincendo tre premi Oscar tra
cui quello per il miglior film. Interpretato dallo stesso Affleck e
dagli attori John Goodman, Alan Arkin e Bryan
Cranston, il film è inoltre riconosciuto come uno dei
più bei lungometraggi realizzati negli ultimi anni.
Basato sul romanzo Master of
Disguise: My Secret Life in the CIA, di Tony Mendez, il film
si concentra sull’operazione segreta congiunta tra Stati Uniti e
Canada per liberare sei cittadini americana rifugiatisi
nell’ambasciata canadese nel contesto della rivoluzione iraniana
avvenuta a Teheran nel 1979.
Harry Potter e i doni della morte
– Parte 1
Nei primi anni di questo decennio
giunge al termine una delle saghe fantasy che hanno contribuito
alla ridefinizione del genere. Harry Potter
e i doni della morte – Parte 1 è infatti il primo
dei due capitoli dedicati all’ultimo romanzo della celebre serie, e
porta a conclusione le gesta del celebre mago Harry Potter.
Interpretato nuovamente dagli
attori Daniel Redcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Ralph
Fiennes, Michael Gambon, Alan Rickman e Helena
Bonham Carter, il film ha ottenuto l’apprezzamento da
parte dei fan di tutto il mondo, incantando nuovamente grandi e
piccoli con lo scontro tra il bene e il male, ambientato nel magico
mondo ideato dalla scrittrice J. K.Rowling.
A Star Is Born
Presentato con successo alla
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia nel 2018, il film A Star Is
Born segna l’esordio alla regia per
l’attore Bradley
Cooper, che sceglie come protagonista la cantante
Lady Gaga. Indicato come uno dei film più belli ed
emozionanti dell’anno, questo è il remake nonché terzo rifacimento
del musical È nata una stella, del 1937.
Al centro della storia vi sono
Jackson Maine, musicista alcolizzato e in lento declino, ed Ally,
che viene scoperta proprio da Jackson in un night club, dove si
esibiva come cantante. Grazie all’aiuto di lui, la ragazza inizia
ad ottenere una popolarità sempre maggiore, ma se la sua stella
sembra brillare sempre di più, quella di Jackson al contrario
finisce con lo spegnersi, incrinando inevitabilmente il loro
rapporto.
La La Land
Il giovane regista Damien
Chazelle ripensa il genere musical con l’apprezzato film
La
LaLand, interpretato da
Ryan
Goslin ed Emma
Stone. Il film è un tripudio ad un cinema e ad una
musica oggi quasi caduti nel dimenticatoio, e che Chazelle riporta
alla ribalta con il suo atipico musical, premiato con sei
Oscar.
Protagonisti sono Mia e Sebastian,
lei con aspirazioni nel mondo del cinema e lui in quello della
musica. I due si completano e formano una coppia inseparabile, ma
le loro carriere esigeranno un sacrificio inevitabile, che li porrà
dinanzi a difficili scelte di coppia.
Il film è ambientato dopo gli
eventi devastanti di Avengers: Infinity War, con l’universo
in rovina a causa del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli
alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno
riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e
ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte,
indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Inception
Christopher Nolan
è uno dei registi che più di altri ha rivoluzionato l’industria
negli ultimi anni. Con i suoi film ha continuamente sfidato la
nozione di Tempo, adattandola alle proprie necessità e dando vita a
racconti avvincenti e cinematograficamente unici. Nominato a otto
premi Oscar, tra cui miglior film, il film riportò vittorie per la
miglior fotografia, il miglior sonoro, il miglior montaggio sonoro
e i migliori effetti speciali.
Con Inception, interpretato
da
Leonardo DiCaprio,
Tom Hardy,
Ellen Page,
Josep Gordon-Levitt,Michael Caine e
Marion Cotillard, il regista ci porta a fare la
conoscenza di Dom Cobb, il quale possiede una qualifica speciale: è
in grado di inserirsi nei sogni altrui per prelevare i segreti
nascosti nel più profondo del subconscio. Contattato da Saito, un
potentissimo industriale giapponese, Cobb si troverà alle prese con
la missione che potrebbe cambiargli la vita.
Black Panther
Black
Panther è il film che ha consacrato i cinecomic,
venendo nominato come miglior film ai premi Oscar e riportando le
vittorie per la miglior scenografia, i migliori costumi e la
miglior colonna sonora. Rivelatosi un successo planetario, il film
ha inoltre incassato 700 milioni in USA e 1,3 miliardi in tutto il
mondo, diventando il secondo film Marvel con il maggior incasso
domestico di sempre.
In Black Panther, il
protagonista, interpretato dall’attore Chadwick
Boseman, deve affrontare un vecchio nemico che ha messo in
discussione la sua leadership e minaccia la stabilità del
Wakanda. Tra gli altri interpreti del film si annoverano
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Daniel
Kaluuya, Letitia Wright e Angela
Bassett.
12 anni schiavo
Con 12 anni
schiavo, l’acclamato regista Steve
McQueen si è consacrato al grande pubblico, realizzando un
film tratto dall’omonima biografia di Solomon Northup, uomo di
colore che nel 1841 viene privato della sua libertà e venduto come
schiavo. Da qui ha inizio la sua massacrante vita nei campi,
passando di padrone in padrone, continuamente esposto ai rischi che
la schiavitù comporta.
Il film ha contribuito a consacrare
la carriera dell’attore Chiwetel
Ejiofor, che qui recita accanto agli attori
Michael Fassbender,
Benedict Cumberbatch,
Paul Dano, Brad Pitt e Lupita Nyong’o.
Nominato ad otto premi Oscar, il film fu premiato per l’attrice non
protagonista, la sceneggiatura non originale e come miglior
film.
Scappa – Get Out
La prima posizione della classica
spetta al film Scappa – Get
Out, film diretto nel 2017 da Jordan
Peele. Di genere horror, ma con sfumature satiriche, il
film è un’angosciante e sinistra critica socio-politica riguardo al
moderno liberalismo negli Stati Uniti d’America.
Protagonista del film è l’attore di
colore Daniel Kaluuya, che nell’incontrare i
genitori della sua ragazza bianca si troverà a dover fare i conti
con comportamenti sempre più strani e inquietanti, scoprendo ben
presto terribili segreti. Il film si è rivelato uno dei maggiori
successi economici dell’anno, ricevendo inoltre il premio Oscar per
la migliore sceneggiatura originale a fronte di quattro nomination,
tra cui quella per il miglior film.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER
SU STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER
Lo sceneggiatore di
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, Chris Terrio, rivela
che la fine del film è destinata a correggere la separazione tra
Luke e Leia in Star Wars: Episodio III – La Vendetta
dei Sith. L’Ascesa di Skywalker chiude la saga,
accantonando per sempre la linea degli Skywalker me mira anche a
correggere ciò che in passato era stato fatto “male”, secondo lo
sceneggiatore del film.
Dopo aver sconfitto i Sith e il
Primo Ordine una volta per tutte, Rey (Daisy Ridley) visita il
pianeta che ha dato il via a tutto: Tatooine. Ritorna nella vecchia
fattoria dove è cresciuto Luke (Mark Hamill) e seppellisce le spade
laser di sua e Leia (Carrie Fisher) nella sabbia. Pochi istanti
dopo, un passante le chiede chi sia, e Rey risponde dicendo che è
una Skywalker. Ciò segna uno sforzo consapevole da parte sua per
allontanarsi dalla sua vera oscura eredità di Palpatine e
riallineare se stessa con le persone che le hanno insegnato e si
sono prese cura di lei.
In una conversazione con IndieWire, Terrio ha
fatto luce sulle azioni di Rey su Tatooine e su ciò che avrebbero
dovuto simboleggiare. Dopo aver insistito sul fatto che
l’intenzione non era quella di suggerire a Rey di vivere su
Tatooine, Terrio ha continuato spiegando che la decisione di Rey di
seppellire le spade laser di Leia e Luke fianco a fianco era
“solo porgere i miei rispetti e in qualche modo annullare il
peccato originale alla fine dell’Episodio III, che vede la
separazione dei gemelli”.
La Vendetta dei
Sith termina con Luke e Leia separati da bambini per
tenerli al sicuro da loro padre Anakin (Hayden
Christensen) ormai completamente unito al lato oscuro
come Darth Vader. Terrio ha aggiunto che dato che Alderan, il
pianeta dove è cresciuta di Leia, è stato distrutto, avere la sua
spada laser su Tatooine sarebbe un po’ come se Luke portasse la
sorella a casa sua.
Terrio ha poi continuato a dire che
il ritorno a Tatooine ha avuto due scopi: un modo per la trilogia
sequel di rendere omaggio a George Lucas e a tutto
ciò che ha creato, e un modo per Rey di far riposare Luke e Leia.
Come spiega Terrio, “i suoi occhi si illuminano in Episodio 7,
quando sente il nome Luke Skywalker, e quindi abbiamo pensato che
fosse una fine appropriata, dal momento che è diventata parte
dell’eredità degli Skywalker, deporre le spade laser lì, per
metterli a riposare insieme.”
Un tocco sicuramente poetico, un
omaggio ai due gemelli galattici che ci hanno accompagnati negli
ultimi 42 anni, un gesto di tenerezza e di affetto da parte di
flimmaker che si sono rivelati prima di tutto grandi fan della
saga.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le
forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica
saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo
la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto
da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER
Lo sceneggiatore Chris
Terrio ha affrontato direttamente la questione
dell’omissione dei fantasmi di Forza di Ben Solo e di Anakin
Skywalker nella scena finale di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker.
Anche la trilogia originale vedeva
protagonisti, nel finale, i fantasmi di Forza. Dopo aver salvato la
galassia, redento il padre e sconfitto l’Imperatore, Luke festeggia
su Endor, insieme ai suoi alleati, alla sua famiglia. Di fronte a
lui, in segno di omaggio, compaiono ad un certo punto i fantasmi di
Forza di Obi-Wan, Anakin (Darth Vader) e Yoda, i Jedi che lo hanno
influenzato.
Il finale de L’Ascesa di Skywalker
termina in modo simile, ma con le dovute differenze: dopo aver
sconfitto suo nonno, l’imperatore Palpatine, ed essere stata
rianimato da un redento Ben Solo (Kylo Ren), Rey si reca nella
fattoria dei Lars su Tatooine per seppellire le spade laser di Luke
e Leia. Prima di considerarsi una Skywalker adottiva, Rey guarda
nel deserto dove vede i fantasmi della Forza di Luke e Leia che le
sorridono, anche in questo caso i Jedi che l’hanno influenzata.
Dato che la battaglia di Rey con
l’Imperatore si conclude con il suo diventare l’incarnazione di
tutti gli Jedi che sono venuti prima, molti fan si sono chiesti
perché non le siano apparsi più fantasmi della Forza. Rendere
omaggio ad alcune delle voci ascoltate su Exegol avrebbe avuto
senso considerando che la storia è la fine di una saga.
Il fantasma della Forza di Anakin,
per esempio, sarebbe stata una bella sorpresa! In un’intervista con
THR, Chris Terrio,
sceneggiatore del film, ha discusso di come lui e il regista J.J.
Abrams hanno discusso all’infinito sul fatto che alla fine
sarebbero comparsi solo i fantasmi di Luke e Leia.
“Vederli tutti alla fine sarebbe
una bella cosa, ma abbiamo pensato che per Rey vedere i suoi due
maestri, due Skywalker, fosse più forte. Rey è stata nella
posizione unica di essere stata addestrata da due Skywalker, e
questo si vede nel momento in cui lei distrugge l’Imperatore. In
quel momento sono Luke Leia e lei che combattono, perché lei ha in
mano le loro spade.”
Per cui, sarebbe certo stato bello
vedere tutti gli Skywalker al completo alla fine del film, ma non
era sensato per il viaggio della vera protagonista, Rey Skywalker
(non per nascita e sangue ma per scelta).
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le
forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una
galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica
saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo
la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
In un recente Q&A svoltosi alla
presenza degli studenti della prestigiosa New York Film Academy,
Kevin Feige ha dichiarato che Scarlet
Witch è attualmente il personaggio più potente del
MCU. Interpretato da
Elizabeth Olsen, Scarlet Witch, alter ego di
Wanda Maximoff, ha fatto il suo debutto
nell’Universo Cinematografico Marvel con Avengers: Age of
Ultron.
Wanda è la sorella di Pietro
Maximoff/Quicksilver, interpretato da Aaron
Taylor-Johnson, che però muore alla fine del film.
Entrambi sono nati da un esperimento di Baron
Strucker, che ha donato loro i poteri. Dopo gli eventi di
Age of Ultron, Wanda Maximoff è diventata un membro degli
Avengers ed è appara in Captain America: Civil War,
Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame.
Prossimamente vedremo il personaggio nell’attesissimo sequel di
Doctor Strange, dal titolo Doctor
Strange in the Multiverse of
Madness.
Scarlet Witch continuerà a giocare
un ruolo fondamentale all’interno dell’Universo Cinematografico
Marvel. I Marvel Studios hanno infatti annunciato la
serie WandaVision che
debutterà in esclusiva su Disney+ nella primavera del 2021. Nella
serie, la Olsen tornerà a vestire i panni di Wanda al fianco di
Paul Bettany, che tornerà nei panni di
Visione. Al momento non sappiamo in che modo farà
ritorno il personaggio di Visione, dal momento che in Avengers:
Infinity War lo stesso è morto in seguito allo schiocco
delle dita di Thanos. Tra le altre serie Marvel che debutteranno su Disney+ figurano anche
Hawkeye, Loki e The Falcon and
the Winter Soldier, quest’ultima attualmente in
fase di produzione.
In occasione del Q&A alla
New York Film Academy, uno
dei presenti all’evento ha chiesto a Kevin Feige quale fosse il
supereroe più forte della Marvel. La risposta del presidente
dei Marvel Studios è stata: “Se
prendiamo Endgame, Wanda Maximoff stava per uccidere Thanos. Non ho
mai visto Thanos così terrorizzato. Se non avesse sacrificato i
suoi stessi alleati per depistarla, credo che Wanda ci sarebbe
riuscita.”
Kevin Feige aveva già espresso il
suo parere in merito alle potenzialità di Scarlet Witch in
occasione dell’ultima edizione del San Diego Comic-Con, quando
aveva dichiarato che Wanda avrebbe potuto sconfiggere Thanos in uno
scontro diretto. Nel corso della sua storia all’interno del
MCU, Scarlet Witch ha dimostrato di
essere una supereroina formidabile, soprattutto nei suoi
combattimenti contro Thanos in Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame, anche se non abbiamo ancora visto il
personaggio utilizzare a pieno tutto il suo sconfinato potenziale.
Ad oggi erano in molti a pensare che Captain Marvel fosse il supereroe più
potente del MCU, ma stando alle parole di Feige
qualcuno probabilmente dovrà iniziare a ricredersi…
Da quando la Disney ha acquistato la
20th Century Fox, ci sono state diverse speculazioni in merito allo
sviluppo di un potenziale terzo film dedicato a
Deadpool da parte dei Marvel Studios. Nonostante i rumor piuttosto
insistenti, non erano ancora mai arrivate conferme ufficiali a
proposito dell’effettiva messa in cantiere del film, almeno fino ad
oggi…
In occasione di una recente
apparizione durante lo show di Kelly Ripa e Ryan Seacrest, è stato
Ryan Reynolds in persona a confermare che il
Mercenario Chiacchierone ha ufficialmente trovato una nuova casa
alla Marvel e che “il team al completo”
è al lavoro sul terzo film dedicato a Wade Wilson.
“Sì, ci stiamo lavorando proprio
adesso, con tutto il team della Marvel”, ha spiegato Reynolds.
“Siamo passati ai Marvel Studios adesso, il che
significa prendere improvvisamente parte ad una grande partita di
campionato. È qualcosa di folle. Ma sì, ci stiamo
lavorando.”
Deadpool è un
personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i
primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo
al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far
proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera
domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai minori?
Deadpool 3 rappresenterà
ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel Studios?
Vi ricordiamo che a confermare
l’ingresso di Deadpool nel MCU era stato Alan
Horn, presidente di Walt Disney Studios, durante il
CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il pubblico accorso al panel
che presto arriverà un altro titolo della serie di film
con Ryan
Reynolds.
Sembra essere tutto pronto per le
imminenti riprese di The
Batman, l’attesissimo nuovo film DC dedicato
al Crociato di Gotham che sarà diretto da Matt
Reeves. Via Twitter sono spuntate online le primissime
immagini dal set attualmente in fase di costruzione a Cardington,
in Inghilterra.
Le prime immagini dal set di
The Batman sono state scattate da un
utente di Twitter e ci mostrano la
costruzione di un’imponente cattedrale dove, probabilmente, sarà
ambientata la scena di un funerale. Per la scena in questione, come
apprendiamo dalle didascalie alle varie immagini, la produzione
sarebbe alla ricerca di circa 500 comparse dai 18 ai 70 anni.
Ovviamente non sappiamo quali saranno i personaggi coinvolti nella
scena, ma secondo le prime speculazioni potrebbe trattarsi del
funerale dei genitori di Bruce Wayne.
Potete vedere le immagini del set in costruzione di seguito:
Il cast di The
Batman è formato da molti volti
noti: Andy Serkis sarà Alfred
e Colin Farrell sarebbe in trattative
per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe
Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo
DC), Jeffrey Wright (commissario Jim
Gordon) e Paul Dano (Enigmista),
infine John Turturro sarà il boss
Carmine Falcone. Nel cast anche Peter
Sarsgaard ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che
le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios
di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice,
Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita
nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso
di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone
iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà
scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere
il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali
di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues
Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale
fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché
sono tutti sospettati“.
Murder
Mystery, la commedia originale Netflix con protagonisti Adam
Sandler e Jennifer Aniston, è
ufficialmente il film più visto dagli utenti della piattaforma nel
2019. Il colosso dello streaming ha reso nota una lista dei titoli
– tra film e serie tv – più visti dagli utenti durante l’anno
giunto ormai a termine. Nonostante non sia stato particolarmente
acclamato dalla critica, Murder Mystery ha ottenuto un
ottimo successo in termini di visualizzazioni.
Il film, diretto da Kyle
Newacheck, è stato distribuito su Netflix lo scorso 14
giugno e racconta la storia di un poliziotto di New York
(interpretato da Adam Sandler) che porta
finalmente la moglie (Jennifer Aniston) in Europa
per una vacanza promessa da tempo. Un incontro casuale durante il
volo si trasforma in un invito a partecipare ad un intimo
rendez-vous familiare sul lussuoso yacht dell’attempato
miliardario Malcolm Quince (Terence Stamp). Quando
Quince viene assassinato, i due coniugi diventano i principali
sospettati.
La lista ufficiale di
Netflix relativa ai film e alla serie tv più visti
del 2019 è basata su un numero di utenti che hanno guardato almeno
due minuti di film e serie nei primi 28 giorni dalla release
ufficiale: la lista include anche film non originali del servizio
di streaming, come Gli
Incredibili 2, o titoli che sono arrivati sulla
piattaforma di recente, come l’attesissima The
Witcher.
Potete vedere la lista completa dei titoli più visti su
Netflix nel 2019 di seguito:
Giusto ieri vi abbiamo riportato
le dichiarazioni di
Kevin Feige in merito al tono che avrà
Doctor Strange in the
Multiverse of Madness, attesissimo sequel del
cinecomic Marvel con Benedict
Cumberbatch uscito ormai 5 anni fa. Ospite d’onore della
New York Film
Academy, il boss dei Marvel Studios ha spiegato che il nuovo film
dedicato alle avventure dello Stregone Supremo non sarà
necessariamente un “horror”, ma piuttosto “un grande
film ambientato nel MCU con una serie di sequenze
davvero spaventose.”
Adesso, sempre in occasione della
medesima chiacchierata avvenuta nella prestigiosa accademia
cinematografica americana, Feige ha anche anticipato che nel sequel
di Doctor Strange verranno introdotti una
serie di personaggi del MCU assolutamente inattesi.
“A volte scegli l’eroe del
titolo, scegli il personaggio principale o il team principale che
vuoi portare sullo schermo e molto spesso, proprio mentre sviluppo
e realizzi il film, ti ritrovi a pensare: ‘Chi farà il suo debutto
adesso?’, oppure: ‘Chi si adatterà a tutto ciò’?”, ha spiegato
Kevin Feige.
“Nel prossimo Doctor Strange, ad
esempio, ci saranno alcuni nuovi personaggio del MCU che faranno il loro debutto sul
grande schermo e che non ti aspetti o non immagineresti mai di
vedere. Abbiamo trovato un modo davvero incredibile per far
funzionare la cosa, perché il nostro obiettivo è realizzare un
particolare tipo di film e c’era questo personaggio che abbiamo
sempre voluto utilizzare e che si incastrerà perfettamente con la
storia.”
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange
2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita
dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con
Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda
Swinton, Chiwetel
Ejiofor e Rachel McAdams.
Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware
inEndgame.
La battaglia finale di
Avengers: Endgame è uno dei
momenti dell’intero MCU che probabilmente resteranno
per sempre nel cuore dei fan, dal momento che i fratelli
Russo sono stati in grado di regalare al pubblico uno
spettacolo epico, incredibile da vedere. Uno dei momenti chiave
della battaglia è ovviamente quello in cui Captain
America, contuso e insanguinato, giace ai piedi di
Thanos e del suo imponente esercito di alieni.
Nelle ultime ore, l’artista
Ryan Meinerding ha diffuso attraverso il suo
account Instagram alcuni
concept art inediti realizzati proprio per Avengers:
Endgame che ritraggono, oltre Captain America e
Thanos insieme ai suoi “figli” sul campo di battaglia, anche Iron
Man.
“Contro ogni previsione!”,
ha scritto Meinerding su Instagram. “Cap in piedi pronto ad
affrontare l’esercito di Thanos! Un’esperienza straordinaria
lavorare a questo film per conto dei fratelli Russo e di Kevin
Feige.”
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande
schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James
Cameron.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris
Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict
Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman,
Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian
Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh
Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon
Favreau, Paul Rudd e Brie
Larson.
Sembra davvero non esserci pace per
l’adattamento cinematografico di Uncharted ad
opera della Sony Pictures. Dopo la dipartita dei precedenti registi
associati al progetto, ossia Shawn Levy e
Dan Trachtenberg, il progetto subisce un’ulteriore
battuta d’arresto a causa di un altro importante
allontanamento.
Come riportato da The Hollywood
Reporter, infatti, Travis Knight (Bumblebee) – che solo
lo scorso settembre era stato annunciato come nuovo regista del
film – abbandonerà Uncharted a
causa di un problema puramente organizzativo: a causa degli impegni
di Tom Holland con le riprese del terzo Spider-Man fissate per
la prossima estate, la produzione del film basato sul celebre
videogioco Naughty Dog è stata ufficialmente posticipata; proprio
per questo motivo, Knight sarebbe impossibilitato ad occuparsi
ancora della regia.
A questo punto è altamente
improbabile che Unchartedriesca
ad essere pronto per il 18 dicembre 2020, data inizialmente fissata
dalla Sony per la release del film. Tom Holland
resta collegato al progetto nei panni di Nathan Drake, così come
Mark Wahlberg in quelli di Sully Sullivan.
Non tutti sanno che, inizialmente,
Mark
Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo
anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel
progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film
come una origin story. La sceneggiatura è stata firmata da
Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure
del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre
diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.
Vi ricordiamo che
Uncharted sarà la prima
produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions,
divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad
Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
La scorsa settimana avevamo appreso
che a gennaio sarebbe arrivato il nuovo trailer ufficiale di
New Mutants, il travagliatissimo
cinecomic di Josh Boone dedicato ai Nuovi
Mutanti, che nel corso della sua storia produttiva è stato soggetto
a riprese aggiuntive e a numerosi slittamenti di release.
Adesso che il film è ufficialmente
tornato in carreggiata, il regista Josh Boone ha
annunciato attraverso il suo account Instagram che il nuovo trailer
ufficiale di New Mutants arriverà online
il prossimo 6 gennaio e che il film sarà il suo debutto nelle sale
americane il prossimo 3 aprile.
Di recente,
l’artista Bill Sienkiewicz – che ha
lavorato col fumettista Chris Claremont al
film – aveva spiegato che il tredicesimo episodio dell’X-Universe
ha finalmente ricevuto l’approvazione dei Marvel Studios:
“Due giorni fa ho sentito Josh
Boone, il regista. Mi ha mandato il nuovo trailer. Ci stanno
lavorando già da un po’: è fenomenale! Ho avuto i brividi. Dopo
l’accordo Disney/Fox, che non voglio chiamare fusione o altro…
sembra che adesso il film abbia l’approvazione della Marvel. E sembra molto più una
pellicola Marvel in base a ciò che stanno
facendo, ma ci sono comunque tutti i suoi elementi horror. Ciò che
ho visto è davvero stellare.”
Di seguito il post condiviso da Boone via Instagram:
Nell’attesa di maggiori
informazioni, vi ricordiamo che il film è diretto
da Josh Boone, e ha nel
cast Anya Taylor-Joy, Maisie Williams, Charlie Heaton,
Alice Braga, Henry Zaga, Blu Hunt e Jon
Hamm.
La trama verterà intorno ad un
gruppo di cinque giovani mutanti, i quali scoperte le loro
incredibili capacità mentre si trovano confinati in una struttura
segreta contro la loro volontà, cercheranno di combattere per
sfuggire al luogo e alle colpe del loro passato, salvando sé
stessi.
Apprezzato attore comico,
Martin Lawrence si è negli anni costruito una
carriera partecipando a film di grande impatto, svelando buone doti
attoriali in generi sempre diversi e talvolta opposti alla
commedia. Nell’ultimo periodo la sua carriera sembrava essere stata
oscurata, ma l’attore si è fatto trovare pronto nel momento in cui
un vecchio e celebre ruolo del passato ha richiesto nuovamente la
sua presenza. Lawrence è così prossimo ad una nuova incursione
cinematografica, che potrà far riscoprire le sue abilità.
Ecco 10 cose che non sai su
Martin Lawrence.
Martin Lawrence: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore ha esordito al cinema con il film
Fa’ la cosa giusta (1989), per poi recitare nei film
House Party (1990), House Party 2 (1991), Il
principe delle donne (1992) e Bad Boys (1995), dove
recita accanto all’attore Will
Smith e ottiene una buona popolarità. Negli anni
seguenti recita in La linea sottile tra odio e amore
(1996), Life (1999), Da ladro a poliziotto
(1999), Big Mama (2000) e Bad Boys II
(2003). Tra gli ultimi film interpretati dall’attore si
annoverano FBI:
Operazione tata (2006), Svalvolati on the road
(2007), In viaggio per il college (2008), Il funerale
è servito (2010) e Big Mama – Tale padre, tale figlio
(2011). Nel 2019 l’attore torna a recitare al cinema nei film
The Beach Bum (2019) e Bad Boys for Life (2020),
nuovo capitolo della trilogia comedy-action.
2. Ha recitato anche in
televisione. L’attore intraprende la propria carriera
recitando in televisione nella serie What’s Happening Now!
(1987-1988). Successivamente recita nei film per la TV A Little
Bit Strange (1989), Hammer, Slammer, & Slade (1990) e
Private Times (1991). Ottiene poi grande popolarità
recitando da protagonista nella serie Martin (1992-1997).
Lawrence torna poi a recitare in televisione nel 2014 nella serie
Partners.
3. Si è affermato come
produttore. Nel corso degli anni l’attore ha svolto anche
il ruolo di produttore, in particolare per progetti in cui era
coinvolto anche come interprete. Tra questi si annoverano i film
La linea sottile tra odio e amore, e Big Mama, FBI:
Operazione tata, come anche le serie TV Martin, 1st
Amendement Stand Up e Partners.
Martin Lawrence è su Instagram
4. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 6,3 milioni di
persone. All’interno di questo Lawrence è solito condividere
fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o
colleghi. Non mancano inoltre immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete, o foto tratte dagli eventi mondani a cui
l’attore prende parte.
Martin Lawrence: l’incidente avuto
dall’attore
5. Ha avuto problemi di
salute. Mentre si preparava per le riprese del film
Big Mama, l’attore decise di fare una corsa per mantenersi
in movimento. Sfortunatamente però, Lawrence scelse una calda
giornata estiva, che lo gettò in uno stato di disidratazione tale
da perdere i sensi e rimanere in coma per tre giorni. A salvarlo fu
l’intervento tempestivo dei medici.
Martin Lawrence in Bad Boys
6. Ha improvvisato molte
scene. Il regista Michael Bay si era
dichiarato scontento della sceneggiatura del film, chiedendo perciò
ai due attori protagonisti di improvvisare buona parte delle scene.
Il successo del film venne così dalla grande chimica di coppia
sfoggiata a riguardo tra Lawrence e Smith.
7. Non credeva si sarebbe
realizzato un terzo film. Nel 2017 l’annunciato terzo
capitolo della serie fu privato, da parte della casa di produzione,
di una data ufficiale di rilascio. Questa notizia portò Lawrence a
convincersi che il film non si sarebbe mai realizzato, anche per
via dei numerosi altri impegni dell’attore Will
Smith. Tuttavia, infine, il film ottenne una nuova data di
distribuzione, e fu ufficialmente confermato dai due
interpreti.
Martin Lawrence in Big Mama
8. Il suo vestito è stato
ripensato in seguito al suo incidente. Dopo aver superato
l’incidente che lo gettò in alcuni giorni di coma, dovuto ad un
eccessivo colpo di calore, si pensò di riadattare il pesante
costume che l’attore avrebbe dovuto indossare in Big Mama.
Questo fu infatti reso più leggero e traspirante, così da evitare a
Lawrence eventuali nuovi problemi di salute.
Martin Lawrence: il suo 2019
9. È pronto a tornare al
cinema. Nel 2019 l’attore ha annunciato il suo ritorno sul
grande schermo con il film Bad Boys for life, che lo vede
riunirsi accanto a Will Smith, riprendendo il
ruolo del detective Marcus Burnett.
Martin Lawrence età e altezza
10. Martin Lawrence è nato a
Francoforte sul Meno, in Germania, il 16 aprile 1965.
L’attore è alto complessivamente 171 centimetri.
Quando un nuovo anno
cinematografico si conclude, e arriva il momento di tirare le
somme, ci si accorge che, in mezzo ai grandi film visti, capaci di
emozionare e sorprendere, inevitabilmente ci sono anche diverse
opere poco o per nulla riuscite. Le peggiori di queste sono state
elencate dalla rivista «The Hollywood Reporter», che ha chiesto ai
propri critici di indicare quelli che sono i peggiori film visti
sul grande schermo nel corso del 2019.
Il risultato di questo sondaggio è
stato piuttosto variegato, includendo film horror, d’animazione,
cinecomic, in aggiunta ai classici remake, reboot o sequel privi di
concreta inventiva. Non mancano inoltre film d’autore rivelatisi
deludenti manifestazioni di personalità non più all’apice del
proprio potenziale.
Di seguito, ecco i dieci peggiori
film del 2019 secondo i critici del The Hollywood Reporter.
Artic Dogs
Film d’animazione diretto da
Aaron Woodley, Artic
Dogs è stato distribuito nei cinema statunitensi il 1
novembre 2019, rivelandosi un clamoroso flop con un incasso di soli
8 milioni di dollari a fronte di un budget di 50.
Il film, trai cui doppiatori si
annoverano Jeremy Renner,
James Franco, Michael
Madsen, Omar Sy, Anjelica Huston e Alec
Baldwin, è stato inoltre male accolto dalla critica,
ottenendo sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes una
percentuale del 14%.
Cats
Nonostante sia stato diretto dal
premio Oscar Tom Hooper, e vanti attori del
calibro di Judi Dench, Ian McKellen,
Jennifer Hudson,
Idris Elba,
e Rebel Wilson, nonché la cantante Taylor
Swift, il film Cats è stato
accolto con pareri particolarmente negativi da parte della
critica.
Ispirato all’omonimo musical di
Andrew Lloyd Webber, ha trovato nell’umanizzazione dei gatti
protagonisti il suo elemento più criticato. Tali effetti speciali
sono infatti stati definiti “disturbanti” e “eccessivi”, mai
affascinanti. Secondo i critici del celebre magazine, il film è
l’esempio perfetto di come non si dovrebbe fare una trasposizione
di un testo preesistente al cinema.
Dark Phoenix
L’ultimo film degli X-Men
realizzato prima dell’acquisto della Fox da parte della Disney si è
rivelato anche il più fallimentare della saga. Rallentato dai
numerosi problemi legati alla sua produzione, il film che segna
l’esordio alla regia per Simon Kinberg non ha poi
trovato il favore della critica, indicando una dilagante mancanza
di intrattenimento o di concreta drammaticità a quanto narrato.
Una delle più scottanti delusioni
dell’anno è quella legata a Domino, il
nuovo film di Brian De Palma. L’autore, che nel
corso della sua carriera ha dato vita ad opere memorabili, torna
dietro la macchina da presa dopo diversi anni di silenzio. Il suo
nuovo lungometraggio è stato tuttavia sfortunato sin dai primi
giorni di produzione, trovandosi in più occasioni manomesso dai
produttori e rimodellato senza il permesso del suo regista, che ha
finito con il prendere le distanze dal progetto.
In questo suo nuovo thriller è
possibile ritrovare le principali caratteristiche del suo cinema,
dallo stile virtuoso agli intrecci narrativi ad effetto. Manca
tuttavia, secondo i critici, un’organicità al tutto che possa
rendere il film degno di far parte della filmografia del suo
autore.
The Fanatic
Tra i più deludenti risultati al
botteghino dell’anno si annovera il film The
Fanatic, interpretato dall’attore John
Travolta. Accolto particolarmente male dai critici,
che lo hanno da subito indicato come uno dei film peggiori
dell’anno, il lungometraggio è la storia di un fanatico desideroso
di incontrare la sua star cinematografica del cuore, a tal punto da
diventare un vero e proprio stalker.
I critici del magazine ne hanno
ampiamente criticato la mancanza di suspense, nonché la non
convincente rappresentazione del tema dell’ossessione. Per molti,
quella nel film, è inoltre la peggior interpretazione nella
carriera di Travolta.
The Haunting of Sharon Tate
Nell’anno che la vede interpretata
al cinema da Margot
Robbie in C’era una
volta a… Hollywood, l’attrice Sharon
Tate, tragicamente scomparsa cinquanta anni fa, è al
centro anche del film The Haunting of Sharon
Tate, horror diretto da Daniel
Ferrands con Hillary Duff nel ruolo della
celebre attrice.
Indicato come uno sterile film che
non fa altro che riproporre i tragici eventi di Cielo Drive in
chiave horror, il lungometraggio, inedito in Italia, è stato
inoltre criticato per il non rendere affatto giustizia ad una
storia tristemente vera.
A Million Little Pieces
Basato sulla biografia di James
Frey, pubblicata nel 2003, il film diretto da Sam
Taylor-Johnson e interpretato dal marito Aaron
Taylor-Johnson conquista un posto in classifica per il suo
affermarsi come una nuova banale opera trattante i drammi della
dipendenza da droghe.
Ciò che manca nel film, secondo i
critici, è un vero e proprio coinvolgimento emotivo, che manca di
verificarsi nel momento in cui il personaggio intraprende il
proprio personale percorso di redenzione. Privo di una propria
originalità, la pellicola non è così riuscita a replicare il
successo di ben più noti film su tali temi.
Rambo: Last Blood
Il nuovo film dedicato al
leggendario personaggio di John Rambo, il nuovo film interpretato
da Sylvester
Stallone si è rivelato uno stanco sequel privo del
mordente sfoggiato dai primi capitoli della serie. Le nuove
avventure del reduce dal Vietnam, ambientate ora nell’attuale
contesto sociale e politico degli Stati Uniti, lo vedono infatti
fronteggiarsi contro un gruppo di pericolosi criminali
messicani.
Ciò che più di ogni altra cosa in
Rambo: Last
Blood sembra aver turbato i critici, è la fragile
sceneggiatura, che non accenna a volersi distaccare da facili
stereotipi, percorrendo strade che hanno portato il personaggio ad
un’evoluzione che poco aggiunge alla sua mitologia.
Serenity
In molti si sono chiesti come sia
possibile che dopo aver scritto e diretto un gioiello come Locke, il
regista Steven Knight abbia dato vita ad uno film
considerato tra i peggiori dell’anno: Serenity.
Interpretato dagli attori Matthew
McConaughey e Anne
Hathaway, il film è un thriller incentrato sulla
richiesta di una donna all’ex marito di aiutarla a liberarsi del
suo nuovo violento compagno.
Nonostante le premesse, i critici
ne hanno bocciato la messa in scena, giudicandola priva di fascino.
In particolare sono state giudicate insufficienti le prove
attoriali dei due protagonisti, apparentemente non a loro agio nei
rispettivi ruoli.
Trading Paint
Ancora un film con John
Travolta nella classifica stilata dal magazine, stavolta
con il film Trading Paint. Qui l’attore
ricopre il ruolo di un ex pilota desideroso di tramandare il
proprio mestiere al figlio.
La storia prometteva del
potenziale, che però non sembra essere stato espresso al meglio in
fase di scrittura. Secondo i critici, le motivazioni del
personaggio e il suo contesto rimangono inesplorate, passando senza
grande continuità da una scena all’altra, facendosi percepire il
film più lungo di quanto in realtà non sia. Tutte queste
motivazioni gli hanno fatto guadagnare un posto nella classifica
dei peggiori film del 2019.
Joker
è stato uno dei migliori film del 2019, applaudito tanto dalla
critica quanto dal pubblico. Con il suo tono così oscuro, crudo e
realistico, ha mostrato ai fan un lato diverso del genere
supereroistico, mentre l’incarnazione del Clown Principe del
Crimine offerta da
Joaquin Phoenix è stata tanto magistrale quanto
spaventosa. Ecco perché i fan non vedono l’ora che la Warner Bros.
annunci ufficialmente il sequel.
Per ingannare l’attesa, abbiamo
raccolto di seguito 5 cose che vorremmo vedere in un eventuale
sequel di Joker
e 5 cose che invece ci auguriamo di non vedere. Un sequel può
essere davvero difficile da realizzare, soprattutto quando si
tratta di un film che ha ricevuto così tanti consensi come l’opera
realizzata da Todd Phillips. In attesa di capire quali
saranno i piani della Warner Bros. e della DC Films, ecco di
seguito cosa bisognerebbe aspettarsi da un prosieguo della storia
di Arthur Fleck e cosa no:
Cosa dovrebbe fare: approfondire
la personalità di Arthur Fleck
Prima di assumere l’identità del
Joker,
il personaggio di
Joaquin Phoenix è Arthur Fleck. L’intero film è
raccontato attraverso il suo punto di vista, ma sembra che poco o
nulla in realtà ci venga spiegato a proposito della sua storia.
Sappiamo che è un amante della comicità, che adora Murray Franklin
e che si prende cura di sua madre, ma non sappiamo davvero cosa gli
piaccia e cosa non gli piaccia.
Da questo punto di vista, un sequel
potrebbe fare ancora più luce sulla personalità di Arthur:
potrebbero emergere lati del suo carattere ancora più inquietanti,
così come potrebbero emergere lati decisamente meno conturbanti.
Potremmo riuscire a capire cosa pensa di Gotham City e dei suoi
abitanti…
Cosa non dovrebbe fare: sviscerare
il mistero di Thomas Wayne
Per gran parte del film, Arthur
Fleck è alla ricerca di risposte in merito al suo turbolento
passato. Non sa per certo se sia il figlio di Thomas Wayne, e
quindi il fratello di Bruce. E questo aspetto della trama è
indubbiamente affascinante.
Il fatto che non si conosca la
verità sulla storia famigliare di Arthur contribuisce alla sua
discesa nella follia, a fare di lui il futuro Joker: a questo punto
è il pubblico a dover trarre le sue conclusioni in merito al grado
di parentela tra Arthur e Thomas. Se un sequel dovesse fornire
eventuali risposte in merito, parte del mistero, dell’intrigo e
dell’interesse che ruotano attorno al passato di Arthur andrebbero
certamente perduti.
Cosa dovrebbe fare: mostrare i
seguaci del Joker in azione
Alla fine del film, Arthur Fleck
sembra aver raggiunto il proprio scopo. Ha ucciso Murray Franklin e
il Joker
sembra essere ufficialmente nato, con l’intera Gotham City che lo
vede ormai come un eroe, cosa che alimenta ulteriormente la sua
follia e il suo egocentrismo.
Sembra però che non tutti siano
ancora disposti ad ascoltare Arthur. Aver ucciso qualcuno in
diretta tv non fa di lui un essere così speciale, soprattutto in
una città così allo sbando e corrotta come Gotham. Sarebbe dunque
interessante vedere in un eventuale sequel come Arthur riuscirebbe
a sfidare l’autorità e a convincere gli altri a seguire le sue
nefandezze.
Cosa non dovrebbe fare: inserire Batman nella storia
Sono passati molti anni ormai da
quando abbiamo visto un film in cui Joker
e Batman appaiono l’uno di fianco all’altro: Suicide
Squad non conta, dal momento che Il
Cavaliere Oscuro appare nel film solo brevemente e
l’interpretazione del Clown Principe del Crimine ad opera di Jared
Lato ha lasciato davvero molto a desiderare. Ecco perché Todd Phillips potrebbe essere tentato
all’idea di inserire in un eventuale sequel il personaggio del
Crociato di Gotham contro lo stesso Joker.
Eppure, ciò non dovrebbe accadere.
Si tratta di un espediente da riservare per un eventuale terzo
film. Un sequel di Joker dovrebbe
essere ambientato subito dopo il primo film, con Bruce Wayne ancora
bambino. È innegabile che un nuovo faccia a faccia tra Joker e
Batman farebbe la gioia di tutti i fan, ma gli eventuali ed enormi
buchi che la cosa lascerebbe all’interno della narrazione non
possono essere sottovalutati.
Cosa dovrebbe fare: mostrare il processo di Joker
Sfortunatamente, ne
Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno del 2012 non
abbiamo mai visto il Joker di Heath Ledger essere processato per i crimini
commessi, e questo principalmente a causa della prematura scomparsa
dell’attore. Se il sequel di Joker dovesse
effettivamente essere ambientato subito dopo gli eventi del film
uscito quest’anno, è probabile allora che la DC decida di mostrare
ai fan il processo ai danni del Clown Principe del Crimine.
Si tratterebbe di qualcosa di molto
fedele ai fumetti: Joker è sempre sotto processo, viene
perennemente confinato ad Arkham, a Blackgate o in qualsiasi altro
penitenziario, nonostante alla fine riesca sempre a scappare.
Inoltre, un processo potrebbe mostrare cosa gli abitanti di Gotham
pensano di Arthur dopo l’omicidio di Murray Franklin.
Cosa non dovrebbe fare: mantenere
lo stesso tono
Tutti hanno amato il tono del primo
film. È stato eccezionale vedere come una grande storia non
necessiti per forza di effetti speciali o di grandi personaggi
secondari, ma possa fondarsi unicamente sulla straordinaria
recitazione dell’interprete principale e sui tormenti interiori del
personaggio. Ecco perché Joker è
probabilmente uno dei film di supereroi più oscuri che siano mai
stati realizzati.
Un eventuale sequel che però
riproporrebbe atteggiamenti, situazioni e dinamiche molto simili al
primo film toglierebbe unicità allo stesso. Dare vita a qualcosa di
nuovo e completamente diverso potrebbe essere una strada da
percorrere molto saggia per Todd Phillips. In fin dei conti, i fumetti ci
insegnano che lo stesso personaggio del Joker adora le cose sempre
diverse e imprevedibili. Indubbiamente, cambiare il tono del film
rappresenta un rischio… un rischio che forse vale la pena correre
se si vuole puntare a replicare un successo pari a quello del primo
film.
Cosa dovrebbe fare: introdurre un
interesse amoroso
In Suicide
Squad abbiamo visto per le prima volta le
incarnazioni live action del Joker e di Harley Quinn entrare in
azione fianco a fianco. Se da un lato il film non ha soddisfatto
pienamente le aspettative dei fan, dall’altro è innegabile quanto
l’interpretazione di Margot Robbie nei panni della Mattacchiona sia
una delle cose più riuscite.
Un eventuale interesse amoroso
rappresenta una prospettiva narrativa degna di particolare
interesse se pensata in riferimento all’interpretazione di
Joaquin Phoenix. Il personaggio di Sophie interpretato
da Zazie Beetz potrebbe sicuramente funzionare in
tal senso. Dalla sceneggiatura
originale del film emersa online di recente sappiamo che Arthur
non l’ha uccisa: se il personaggio dovesse tornare in un ipotetico
sequel, sarà sicuramente importante scoprire qual è adesso
l’opinione della ragazza in merito al suo “vicino di casa”…
Cosa non dovrebbe fare: lasciare
lo spettatore con più domande che risposte
Il finale di Joker è
brillante ma allo stesso tempo anche molto esasperante. Sta infatti
allo spettatore decidere se tutto ciò che ha visto sullo schermo
corrisponde a realtà o è soltanto frutto dell’immaginazione di
Arthur Fleck. E ciò, da un punto di vista drammaturgico, non è
necessariamente una cosa negativa.
Bisogna però anche ammettere che un
finale del genere ha inevitabilmente comportato la nascita infinita
di speculazioni, teorie, domande senza risposta che hanno mandato i
fan in profonda crisi. Se il sequel di Joker dovesse
davvero vedere la luce, ci auguriamo che la storia possa essere
meno ambigua di quella del primo film…
Cosa dovrebbe fare: chiarire se
Arthu Fleck è davvero il Joker
Nel film,
Joaquin Phoenix crede di interpretare il Joker e non
un’emulazione del “vero” Clown Principe del Crimine. Ciò è
naturalmente plausibile, dal momento che risulta difficile
immaginare che una determinata incarnazione del Joker possa basarsi
su una figura già esistente.
Joker è unico nel suo genere: ecco
perché molti fan sono andati su tutte le furie quando, dopo
l’uscita del film, è iniziata ad impazzare sul web la teoria che
Arthur fosse soltanto una figura d’ispirazione per colui che poi
diventerà il “vero” Joker. Un sequel dovrebbe inevitabilmente fare
chiarezza su questa questione: è davvero possibile che Mr. J. abbia
avuto origine da qualcosa di diverso se non dalla follia
stessa?
Cosa non dovrebbe fare: escludere
totalmente il personaggio di Bruce dalla storia
Abbiamo già detto che uno scontro
tra Joker e Batman in un eventuale sequel non è qualcosa di
auspicabile. Il fatto che non sia ancora il momento di mostrare il
Cavaliere Oscuro, non implica però che sia necessario celare anche
Bruce Wayne.
Sarebbe interessante per lo
spettatore vedere la reazione di Bruce alla morte dei suoi
genitori, senza contare che sarebbe altrettanto interessante vedere
come il giovane si inizia a trasformare in qualcosa di più, in
qualcosa di unico e speciale. Non sarebbe giusto che un eventuale
sequel di Joker non offra la possibilità di scoprire
maggiori dettagli su ciò che Arthur Fleck è destinato a creare…