I Marvel Studios hanno rivelato le
prime immagini della terza stagione di What
If…?, un mese dopo la première del secondo capitolo su
Disney+. Le immagini anticipano alcuni dei concetti che lo
studio esplorerà una volta che L’Osservatore (Jeffrey
Wright) continuerà il suo viaggio attraverso diverse
realtà ambientate nell’universo cinematografico Marvel. Personaggi come Capitan
America di Sam Wilson (Anthony
Mackie), Bucky Barnes (Sebastian
Stan) e il Guardiano Rosso (David
Harbour) faranno il loro debutto nella serie animata.
E questo elemento è interessante perché i due personaggi sono
attesi anche in iterazioni in live action e probabilmente queste
apparizioni animate potrebbero anticipare qualcosa dei film in
arrivo.
Le nuove immagini della terza
stagione di What
If…? mostrano Wilson al fianco di Monica Rambeau
(Teyonah Parris), insieme sicuramente in una
qualche pericolosa missione. Sam è diventato Capitan America dopo
gli eventi di Avengers:
Endgame e The Falcon and the Winter Soldier, dove il
personaggio ha dovuto trovare la forza per assumere il ruolo in un
mondo che non lo voleva come proprietario dello scudo. Ciò
nonostante, Sam è pronto a affrontare le sfide che lo attendono
nella realtà alternativa tenuta d’occhio dall’Osservatore.
L’unico eroe che appare
costantemente nella serie è
Captain Carter (Hayley
Atwell), a cui è stata data l’opportunità di diventare
un Super Soldato nel suo universo, al posto di Steve Rogers
(Chris
Evans). Carter ha anche sviluppato un’amicizia con
l’Osservatore, dal momento che nel corso di due stagioni della
serie lo ha affiancato nelle missioni in cui lui non può
interferire a causa della sua natura di osservatore esterno degli
eventi.
Tenendo conto di come la seconda
stagione di What
If…? è stata presentata in anteprima su Disney+ il mese scorso, potrebbe
passare un po’ di tempo prima che L’Osservatore e Captain Carter
ritornino con nuove avventure. La terza stagione non ha ancora una
data di uscita. Nel frattempo, i Marvel Studios stanno lavorando su diverse
serie animate per tenere occupati i fan fino ad allora, tra cui
Eyes of Wakanda, Your Friendly
Neighbourhood Spider-Man e X-Men ’97.
Un nuovo film di Jurassic
World è in lavorazione, con uno sceneggiatore esperto
del franchise già ingaggiato per lavorare sul film Jurassic
World 4.
L’Hollywood Reporter ha rivelato
che un nuovo film di Jurassic
World è in fase di realizzazione, con David
Koepp che dovrebbe scrivere l’ultimo film.
Koepp è già stato co-sceneggiatore dell’originale
Jurassic Park con Michael
Crichton e ha scritto il primo sequel del franchise,
Il mondo perduto: Jurassic Park. Più
recentemente, Koepp ha scritto Indiana
Jones e il quadrante del destino e il prossimo film di
Steven Soderbergh Presence.
La Universal Pictures è “in fase di
sviluppo” del nuovo film di Jurassic
World, anche se al momento non c’è un regista. A
quanto pare, il film lancerà una “nuova era giurassica”
con una nuova storia che probabilmente non includerà i personaggi
tornati dai precedenti film di Jurassic
World o Jurassic Park.
Frank Marshall
produrrà insieme a Patrick Crowley, mentre Steven Spielberg sarà il produttore esecutivo
del film attraverso la sua Amblin Entertainment.
Qual è stato il film più recente
di Jurassic World?
Il film più recente di
Jurassic World è stato Jurassic
World Dominion, che ha debuttato nelle sale nel 2022.
Il film ha visto il ritorno di Bryce
Dallas Howard, Chris
Pratt, Laura
Dern, Jake
Johnson, Daniella Pineda, Justice Smith e
BD Wong. A loro si aggiungono le star originali di
Jurassic Park Laura Dern, Sam Neill, Jeff Goldblum e
Campbell Scott.
È stato diretto da Colin Trevorrow
da una sceneggiatura scritta insieme a Emily Carmichael, basata su
una storia degli sceneggiatori dei primi due film di Jurassic
World, Derek Conolly e Trevorrow. I produttori esecutivi sono
Trevorrow, Steven Spielberg e Alexandra Derbyshire.
Dopo un po’ di pausa, il co-CEO dei
DC Studios James Gunn ha fornito un aggiornamento sul
film di Superman prodotto da J.J. Abrams.
Sulla piattaforma di social media
Threads, a James Gunn è stato chiesto se il film di
Abrams su Superman – che sarebbe considerato un progetto
Elseworlds – fosse ancora in fase di sviluppo. Il regista
e co-CEO ha risposto con un secco “sì“, confermando che il
progetto non è stato abbandonato.
Dato che il film di J.J. Abrams su Superman era stato rivelato
prima dei grandi cambiamenti avvenuti alla DC, i
fan non sapevano se il film sarebbe stato ancora possibile,
soprattutto perché il nuovo Universo DC dovrebbe iniziare con
Superman:
Legacy del 2025. Tuttavia, sembra che sia ancora
possibile, con Ta-Nehisi Coates che dovrebbe scrivere il film e
J.J. Abrams che lo produrrà.
Quali altri progetti Elseworlds
sono in arrivo?
Al di fuori del nuovo DCU, un progetto Elseworlds è The
Batman – Part 2. Al momento non si sa molto della
trama del sequel del supereroe, anche se Robert Pattinson dovrebbe tornare nei panni
del Cavaliere Oscuro. Il primo film ha fatto un accenno al Joker e
ha lasciato in vita l’Enigmista ad Arkham, quindi uno o entrambi
questi iconici antagonisti potrebbero fare ritorno. Proprio il mese
scorso, il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha smentito una voce su chi
potrebbero essere i cattivi del sequel e sulla possibile
introduzione di Dick Grayson/Robin.
C’è anche Joker:
Folie à Deux, diretto ancora una volta da Todd Phillips. Il sequel vedrà il ritorno di
Joaquin Phoenix, che riprende il suo ruolo da
premio Oscar nel ruolo del cattivo della DC, insieme alla superstar
Lady Gaga, vincitrice di un Grammy, nel ruolo di
Harley Quinn.
Disney+ ha diffuso il trailer
della stagione finale della serie Lucasfilm Star
Wars: The Bad Batch. La terza stagione della serie
animata acclamata dalla critica è uno spinoff di Star
Wars: The Clone Wars, serie premiata con l’Emmy award e amata
dai fan.
Nell’epico finale di Star
Wars: The Bad Batch, il gruppo sarà messo alla prova
nella lotta per ricongiungersi con Omega, che dovrà affrontare le
proprie sfide all’interno di un remoto laboratorio scientifico
imperiale. Il gruppo, diviso e minacciato da ogni parte, dovrà
cercare alleati inaspettati, imbarcarsi in missioni pericolose e
raccogliere tutto ciò che ha imparato per liberarsi
dall’Impero.
Nella versione originale, Star
Wars: The Bad Batch vanta un cast di voci di
talento, tra cui Dee Bradley Baker (American Dad!),
Michelle Ang (Fear the Walking Dead: Flight 462), Keisha
Castle-Hughes (La ragazza delle balene), Jimmi Simpson
(Westworld), Noshir Dalal (Lui è Pony) e Wanda
Sykes (The Upshaws).
I produttori esecutivi di
Star Wars: The
Bad Batch sono Dave Filoni (Ahsoka,
The
Mandalorian), Athena Portillo (Star Wars: The
Clone Wars, Star Wars Rebels), Brad Rau (Star
Wars Rebels, Star Wars Resistance),
Jennifer Corbett (Star Wars Resistance, NCIS) e Carrie
Beck (Ahsoka,
The
Mandalorian), con Josh Rimes (Star
Wars Resistance, Star Wars: Visions) nel ruolo
di co-executive producer e Alex Spotswood (Star Wars: The
Clone Wars, Star Wars Rebels) in quello di senior
producer. Rau è anche supervising director con Corbett come capo
sceneggiatore.
Negli USA è stato uno dei casi
cinematografici dell’anno appena concluso, e dopo mesi di clamore è
pronto a sbarcare tra pochi giorni anche in Italia. Stiamo parlando
di Sound of Freedom – Il Canto della Libertà, film
diretto da Alejandro Monteverde che vede il
ritorno al cinema di Jim Caviezel (La Passione Di Cristo,
la serie Person of Interest).
Uscito nelle sale americane lo scorso 4 luglio, distribuito da
Angel Studios, dopo un esordio da circa 20 milioni di dollari, il
film ha avuto un’impressionante tenuta complice di un passaparola
del pubblico a dir poco eccellente, che ha portato a registrare un
incasso a fine corsa di oltre 184 milioni di dollari (il nono
dell’intero 2023), che diventano quasi 250 milioni di
dollari in tutto il mondo ad oggi .
Forte di questo clamore, Sound of Freedom – Il Canto
della Libertà arriverà nei cinema italiani in
uscita evento il 19 e 20 febbraio, distribuito da
Dominus Production, realtà distributiva fondata da
Federica Picchi Roncali, che promuove opere cinematografiche basate
su storie vere dai temi socialmente rilevanti.
L’intenso thriller d’azione, prodotto da Eduardo Verástegui,
racconta la vera storia di Tim Ballard, fondatore di Operation
Underground Railroad, un’organizzazione no-profit impegnata a
scoprire le reti di sfruttatori e pedofili, smantellando la tratta
di bambini vittime del turismo sessuale. Oltre a Jim Caviezel nel ruolo di Ballard, troviamo il
premio Oscar Mira Sorvino (nel ruolo di Katherine
Ballard) e Bill Camp (Vampiro, il braccio destro
di Ballard) L’uscita nelle sale italiane sarà anticipata da
una serie di anteprime in alcune città.
La trama di Sound of
Freedom – Il Canto della Libertà
Sound of Freedom – Il
Canto della Libertà, basato su un’incredibile storia vera,
punta i riflettori su uno degli argomenti più bui della nostra
società. Dopo aver salvato un ragazzino da spietati trafficanti di
bambini, un agente federale scopre che la sorellina è ancora
prigioniera e decide di imbarcarsi in una pericolosa missione per
salvarla. Con il tempo che stringe e fronteggiando numerosi
ostacoli, lascia il lavoro e si addentra nella giungla colombiana,
mettendo a rischio la sua stessa vita pur di liberarla da un
destino peggiore della morte.
Celebre primo film di una
saga di stampo poliziesco, Arma
Letale è tutt’oggi considerato un classico del suo
genere, merito anche all’iconico duo di protagonisti. Benché
all’interno di questi vengano trattati anche temi come la morte e
la violenza, i quattro film che compongono il franchise sono
considerati delle vere e proprie commedie. Al loro interno,
infatti, si possono ritrovare numerose situazioni insolite e
divertenti, che hanno fatto la fortuna tanto dei titoli quanto
della coppia di protagonisti. Il primo, uscito nel 1987 per la
regia di Richard Donner,
è ancora oggi il più apprezzato tra tutti.
Eppure, originariamente, la
sceneggiatura iniziale del primo film aveva ben altro tono.
Shane
Black, che ideò la storia, ha infatti raccontato di
aver concepito il primo film come un western urbano, dal tono
particolarmente cupo e violento. Tali aspetti sono poi stati
alleggeriti nel corso delle varie riscritture, mantenendo però
l’idea di base dell’autore. Incontrato l’interesse della Warner
Bros., Black si vide così produrre il suo primo film. A fronte di
un budget di 15 milioni di dollari, il film si rivelò un grande
successo, guadagnando globalmente oltre 120 milioni.
Un simile successo spinse ovviamente
lo studios a realizzare dei sequel, dando così forma ad una saga
particolarmente apprezzata e viva ancora oggi. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e i suoi sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Arma Letale
Protagonista del primo film è
Martin Riggs, membro della squadra narcotici della
polizia di Los Angeles, la cui vita viene irrimediabilmente segnata
dalla morte della moglie. Riggs si ritrova così in una spirale di
autolesionismo che lo porta a compiere una serie di azioni
pericolose per se e per gli altri suoi colleghi. Viene allora
trasferito dalla squadra narcotici alla squadra omicidi, dove si
ritrova assegnato come partner il Sergente Roger
Murtaugh. Questi, più anziano rispetto a Riggs, ha come
obiettivo quello di tenersi lontano dai guai, ma con il nuovo
collega sarà molto difficile.
In breve, i due si trovano coinvolti
in un caso. Roger, infatti, riceve una chiamata da un suo vecchio
amico ed ex compagno di armi, Michael Hunsaker.
Questi incarica i due poliziotti di indagare sulla morte della
figlia, dietro alla quale sembrano nascondersi loschi segreti.
Ricercando informazioni, i due si ritrovano ad entrare nel torbido
mondo della droga e della prostituzione, dove sembra che anche la
giovane morta fosse finita. Il caso diventa sempre più complesso, e
i due poliziotti capiranno che per poterlo risolvere sarà
necessario che uniscano le loro forze come anche le loro
competenze.
Arma Letale: il cast del film
Buona parte del successo dei film è
dovuto all’ottima coppia di protagonisti. Per dar vita a questa,
però, lo studios ha dovuto condurre numerose ricerche e casting, al
fine di trovare gli interpreti più adatti. Inizialmente, per il
ruolo di Riggs erano stati presi in considerazione gli attori
Bruce
Willis e SylvesterStallone. Nonostante fosse più giovane
dell’età prevista per il personaggio, Mel Gibson
venne infine preferito per la parte, essendo stato in quegli anni
già protagonista di titoli di gran successo. Per interpretare il
ruolo dello spericolato poliziotto, l’attore rinunciò a recitare
nei film La mosca e Gli intoccabili. Per il ruolo
del pacato Murtaugh, invece, lo studios scelse l’attore
Danny Glover, reduce dal successo del film Il
colore viola.
Glover e Gibson diedero ottimi
risultati al momento dei provini, convincendo tutti sul loro
potenziale di coppia. I due, inoltre, decisero di allenarsi insieme
per raggiungere la forma fisica richiesta. Visitarono anche alcuni
distretti di polizia, per parlare con gli agenti e studiare lo
svolgersi delle loro giornate. Grazie ai film di Arma
Letale, inoltre, Glover è diventato celebre per la battuta
“sono troppo vecchio per queste stronzate”, ripetuta più
volte nel corso della serie e divenuta un vero e proprio
tormentone. Nel film sono poi presenti Gary Busey
nel ruolo di Jack Joshua, Mitchell Ryan in quelli
del generale Peter McAllister e Tom Atkins nei
panni di Michael Hunsaker. Darlene Love è invece
Trish, la moglie di Roger.
Arma Letale: i sequel del
film
Un simile successo spinse ovviamente
lo studios a realizzare dei sequel, ed è così che presero vita
Arma Letale 2 (1989),
Arma Letale 3 (1992) e
Arma Letale 4 (1998).
Pur mantenendo inalterati i due protagonisti, i sequel non si
avvalsero della partecipazione di Black, che preferì non continuare
il lavoro con la serie. Fu probabilmente anche per via della sua
assenza che questi si avvicinarono sempre più alla commedia in
quanto a tono e situazioni. A lungo si è parlato della possibilità
di realizzare anche un Arma letale 5, ma la morte di
Donner nel 2021 sembrò potesse porre fine alla cosa. Gibson, però,
è
intervenuto per prendere il suo posto come nuovo regista del
progetto, confermando dunque che il film rimane in sviluppo.
Nel settembre del 2023 Gibson è
infatti tornato a parlare di Arma Letale 5, affermando che
il ritardo era dovuto alla fusione tra Warner
Bros. e Discovery. Ci vuole sempre
tempo prima che queste aziende si riorganizzino, quindi è in forte
ritardo, ma sono abbastanza fiducioso che riusciremo a rimettere in
piedi questo, probabilmente lo gireremo nel primo trimestre del
nuovo anno“. Si attendono dunque notizie nel corso di questo
2024 riguardo all’effettiva realizzazione del film, per il quale
sempre Gibson ha rivelato l’esistenza di una sceneggiatura ritenuta
molto buona che renderà onore ai precedenti film della saga.
Il trailer di Arma
Letale e dove vedere il film in streaming
È comunque possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Arma
Letale è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV,Google Play, Appel TV,
Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
22gennaio alle ore
21:10 sul canale TwentySeven.
Secondo Deadline, la Anderson (The X-Files, Sex Education) è
entrata ufficialmente nel cast di Tron3, conosciuto anche come Tron:
Ares. L’attrice reciterà nel film insieme a
Jared Leto, Jodie Turner-Smith e Greta Lee.
Su Instagram, il regista Joachim Rønning ha anche condiviso una
foto che annuncia che la produzione di Tron 3 è
ufficialmente iniziata. La foto, visibile qui sotto, rivela il logo
ufficiale del film, mentre la didascalia recita: “WEEK 1 ON THE
GRID”.
Cosa sappiamo su Tron 3
Secondo un articolo del giugno 2023 pubblicato da The Hollywood
Reporter, Tron 3 di Rønning “si concentrerà sull’emergere di un
programma senziente che sconfina nel mondo umano che non è pronto
per il contatto”.
Leto interpreterà un personaggio chiamato Ares,
che è una manifestazione del programma senziente.
Oltre a Leto, Turner-Smith, Lee e Anderson, Tron: Ares è
interpretato da Evan Peters, Cameron Monaghan e Sarah Desjardins.
Scritto da Jesse Wigutow e Jack Thorne, il film è prodotto da Emma
Ludbrook, Justin Springer e Jeffrey Silver, mentre Russell Allen è
produttore esecutivo.
Tron: Ares avrebbe dovuto iniziare le riprese nell’agosto 2023,
ma la produzione è stata ritardata a causa degli scioperi della
Writers Guild of America (WGA) e della Screen Actors Guild-American
Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA).
Alla regia di Tron: Ares c’è Joachim
Rønning, che ha diretto sia Pirati dei Caraibi:
Dead Men Tell No Tales che Maleficent
– Signora del male per la Disney dopo il suo
successo con Kon-Tiki del 2012. Jared Leto,
Evan Peters, Jodie Turner-Smith e Greta
Lee completano il cast del film scritto da Jesse
Wigutow e Jack Thorne, la cui produzione
dovrebbe iniziare ad agosto (dipendentemente dallo sciopero degli
attori SAG-AFTRA). Emma Ludbrook, Jeffrey Springer
e Leto produrranno, con Russell
Allen come produttore esecutivo.
Netflix ha
finalmente svelato il primo teaser trailer di
Ripley, il prossimo adattamento in serie del
classico romanzo thriller di Patricia Highsmith intitolato
“Il
talento di Mr. Ripley”
Il video presenta Andrew
Scott nei panni del personaggio principale, che sembra
avere un’identità discutibile. Il video presenta anche i vari
personaggi che incontrerà nel corso della serie limitata, tra cui
la Marge Sherwood di Dakota Fanning. La serie uscirà in streaming
il 4 aprile.
“Nella serie, Tom Ripley, un
truffatore che si arrangia nella New York dei primi anni ’60, viene
ingaggiato da un uomo ricco per recarsi in Italia e cercare di
convincere il figlio vagabondo Dickie Greenleaf a tornare a casa”,
si legge nella sinossi. “L’accettazione del lavoro da parte di Tom
è il primo passo verso una vita complessa fatta di inganni, frodi e
omicidi. Nel frattempo, Marge Sherwood, un’americana che vive in
Italia, sospetta che dietro l’affabilità di Tom si nascondano
motivi più oscuri”.
Ripley è scritto e
diretto dal regista candidato all’Oscar Steven Zaillian. Oltre a
Scott e Fanning, la miniserie sarà interpretata da Johnny Flynn nel
ruolo di Dickie Greenleaf, Pasquale Esposito, Franco
Silvestri, Eliot Sumner, John Malkovich e altri ancora. È
prodotta da Scott e Endemol Shine North America in associazione con
Entertainment 360 e Filmrights. I produttori esecutivi sono
Zaillian, Garrett Basch, Guymon Casady, Ben Forkner, Sharon Levy,
Philipp Keel e Charlie Corwin.
Debutterà in esclusiva su
Sky e in streaming solo su NOW nella settimana
della festa degli innamorati, dal 16 febbraio, Un
Amore, la nuova serie Sky Original creata da Stefano Accorsi e Enrico
Audenino di cui viene rilasciato oggi il trailer
ufficiale. Una serie in sei episodi prodotta da Sky Studios e
Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della
Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film
Commission.
Una storia d’amore che resiste al
tempo e alla distanza, per una serie diretta da Francesco Lagi e
ambientata fra Bologna e la Spagna. Un Amore racconta,
lungo due linee temporali distinte, fra presente e passato, un
legame indissolubile, quello fra Ale e Anna, nato per caso e fatto
solo di lettere di cui nessuno sa nulla, scambiate per una vita
intera. A guidare il cast, due degli attori più amati del cinema e
della tv italiani, i vincitori del David di Donatello Stefano Accorsi (La dea fortuna,
Veloce come il vento, L’ultimo bacio,
1992-1993-1994) e Micaela Ramazzotti (La pazza gioia,
Gli anni più belli, La felicità, La
tenerezza).
Per la regia di Francesco Lagi,
Un Amore è una serie e scritta da Enrico
Audenino, Giordana Mari, Teresa Gelli, Francesco Lagi, Stefano
Accorsi.
Nel cast anche Alessandro
Tedeschi (Blocco 181, Il Colibrì, Chiamami
ancora amore) che interpreta Guido, il marito di Anna,
Andrea Roncato (Ricordati di me, Il
cuore grande delle ragazze, Il Signor Diavolo),
Ivan Zerbinati (La Porta Rossa 3, Il
ragazzo invisibile – Seconda generazione, Non mi
lasciare) e Camille Dugay (Django,
Cuore Sacro). Con loro anche Luca Santoro
e Beatrice Fiorentini nei panni dei giovani
Alessandro e Anna. E con la partecipazione di Ottavia
Piccolo (7 minuti, Tu la conosci
Claudia?, La famiglia), che nella serie sarà Teresa,
madre di Alessandro.
La trama di Un
Amore
Alessandro e Anna, poco più che
maggiorenni, si conoscono casualmente durante un viaggio Interrail
in Spagna. È una calda estate di fine anni ‘90 e i due si
innamorano subito. Le loro vite però sono molto più complicate del
destino che li ha uniti e presto i due sono costretti a separarsi.
Negli anni restano legati da un intenso rapporto epistolare, senza
riuscire mai a trovare il coraggio di vedersi. Tuttavia, a
vent’anni dal loro primo incontro e ormai adulti, si ritrovano a
Bologna. Il loro sentimento, mai esauritosi nel tempo, si dovrà
scontrare con le interferenze di una realtà più complessa di quella
che avevano creato solo attraverso le parole.
Come da tradizione a Hollywood, alla
vigilia dell’annuncio delle nomination agli Oscar
2024, arrivano i candidati a portare a casa il premio per
le peggiori opere cinematografiche dell’anno: i Razzie
Awards 2024. Di seguito, ecco tutti i nominati:
WORST PICTURE
The Exorcist: Believer
Expend4bles
Meg 2: The Trench
Shazam! Fury of the Gods
Winnie the Pooh: Blood and Honey
WORST ACTOR
Russell Crowe / The Pope’s Exorcist
Vin Diesel / Fast X
Chris Evans /
Ghosted
Jason Statham / Meg 2: The Trench
Jon Voight / Mercy
WORST ACTRESS
Ana de Armas /
Ghosted
Megan Fox / Johnny & Clyde
Salma Hayek / Magic Mike’s Last Dance
Jennifer Lopez / The Mother
Dame Helen Mirren /
Shazam! Fury of the Gods
WORST SUPPORTING ACTRESS
Kim Cattrall / About My Father
Megan Fox / Expend4bles
Bai Ling / Johnny & Clyde
Lucy Liu / Shazam! Fury of the Gods
Mary Stuart Masterson / Five Nights at Freddy’s
WORST SUPPORTING ACTOR
Michael Douglas / Ant Man & The Wasp: Quantumania
Mel Gibson / Confidential Informant
Bill Murray / Ant Man & The Wasp: Quantumania
Franco Nero (as “The Pope”) The Pope’s Exorcist
Sylvester Stallone / Expend4ables
WORST SCREEN COUPLE
Any 2 “Merciless Mercenaries” / Expend4bles
Any 2 Money-Grubbing Investors Who Donated to the $400
Million for Remake Rights to The Exorcist
Ana de Armas & Chris Evans (who flunked Screen Chemistry) /
Ghosted
Salma Hayek & Channing Tatum / Magic Mike’s Last Dance
Pooh & Piglet as Blood-Thirsty Slasher/Killers(!) in Winnie the
Pooh: Blood and Honey
WORST PREQUEL, REMAKE, RIP-OFF or
SEQUEL
Ant Man & The Wasp: Quantumania
The Exorcist: Believer
Expend4bles
Indiana Jones and The Dial of…Still Beating a Dead Horse
Winnie the Pooh: Blood and Honey
WORST DIRECTOR
Rhys Frake-Waterfield / Winnie the Pooh: Blood and Honey
David Gordon Green / The Exorcist: Believer
Peyton Reed / Ant Man & the Wasp: Quantumania
Scott Waugh / Expend4bles
Ben Wheatley / Meg 2: The Trench
WORST SCREENPLAY
The Exorcist: Believer
Expend4bles
Indiana Jones and the Dial of…Can I go home now?
Shazam! Fury of the Gods
Winnie the Pooh: Blood & Honey
Prime
Video ha svelato oggi il trailer ufficiale di Pensati
Sexy, la nuova commedia al femminile diretta da
Michela Andreozzi con protagonista una spassosa
Diana Del Bufalo. Con la sceneggiatura di
Daniela Delle Foglie, il film ha un cast corale
con
Raoul Bova, Alessandro Tiberi, Angela Finocchiaro, Camilla
Filippi, Jenny De Nucci, Fabrizio Colica e Valentina
Nappi. Prodotto da Fabula Pictures, Pensati
Sexy sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video in tutto il mondo dal 12 febbraio 2024. Pensati
Sexy è l’ultima novità per i clienti Amazon
Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte
esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di
€49,90/anno o €4,99/mese.
La trama di Pensati
Sexy
Maddalena ha 30 anni e
zero autostima. È la pecora nera della sua famiglia molto cattolica
e gli uomini con cui esce sembrano essere tutti fuori dalla sua
portata. La sua esistenza è precaria come il suo contratto di
lavoro fino a quando, a seguito di un appuntamento andato male,
Maddalena si convince di non essere abbastanza sexy e di dover fare
di tutto per diventarlo! Da quel momento, un angelo custode molto
particolare entra nella sua vita: la pornostar Valentina Nappi, che
la porterà a fare un divertente e tragicomico viaggio dentro se
stessa alla scoperta delle sue potenzialità come donna e come
scrittrice.
Pensati
Sexy si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel
catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane
Original No Activity – Niente da segnalare, Elf Me, Gigolò per
caso,AMAZING – FABIO DE LUIGI, Everybody Loves Diamonds,
The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más,
Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1
e S2, The Ferragnez: Sanremo special, All or Nothing: Juventus,
Anni da cane, Dinner Club S1 e S2, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity
Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e S3, e LOL: Chi ride è fuori S1,
S2 e S3;
le serie pluripremiate
The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the
Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e
grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere, Citadel, Jack Ryan di Tom Clancy, Un matrimonio
esplosivo, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei
Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca
figlio, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240
paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia
delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions
League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione
2026/27. Altri titoli Original italiani già annunciati sono la
serie Sul più bello – La serie, lo show LOL
Talent Show: Chi fa ridere è dentro, oltre ai rinnovi per
nuove stagioni di Prisma, Sono Lillo e
Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata inoltre
annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano
dell’universo Citadel.
Disney+ ha diffuso il trailer
di Suncoast, scritto e diretto da Laura
Chinn, con Nico Parker,
Laura Linney e
Woody Harrelson. Il film originale è stato presentato
in anteprima mondiale al Sundance Film Festival il 21 gennaio 2024
e sarà disponibile in streaming in esclusiva in Italia dal 9
febbraio su Disney+.
Il film si basa sulla storia
semiautobiografica di un’adolescente (Nico Parker) che, mentre si
prende cura del fratello insieme all’audace madre (Laura
Linney), stringe un’improbabile amicizia con un
eccentrico attivista (Woody
Harrelson) che protesta contro uno dei più importanti
casi medici di tutti i tempi.
Searchlight Pictures presenta
Suncoast, una produzione Freestyle
Picture Company e 7 Deuce Entertainment. Il film scritto e diretto
da Laura Chinn è prodotto da Jeremy Plager, Francesca Silvestri,
Kevin Chinoy e Oly Obst. I produttori esecutivi sono Chris Stinson,
Amy Greene e Anna Schwartz. Nel cast ci sono Laura Linney,
Nico Parker, Matt Walsh, Keyla Monterosso Mejia, Scott MacArthur,
Ella Anderson, Daniella Taylor, Amarr, Ariel Martin e Woody
Harrelson.
Apple TV+
ha svelato oggi il trailer di Constellation, il
nuovo thriller psicologico composto da otto episodi intepretato da
Noomi Rapace (“Millennium – Uomini che odiano
le donne”, “Non sarai sola”, “Lamb”, “Seven Sisters”) e dal
candidato all’Emmy Jonathan Banks (“Breaking Bad”,
“Better Call Saul”). La serie Constellation farà
il suo debutto su Apple
TV+ il 21 febbraio con i primi tre episodi seguiti da un
episodio a settimana, fino al 27 marzo.
Creata e scritta da Peter
Harness (“Il Wallander”, “The War of the Worlds”),
“Constellation” ha come protagonista Noomi Rapace nel ruolo di Jo,
un’astronauta che torna sulla Terra dopo un disastro nello spazio e
scopre che alcuni pezzi fondamentali della sua vita sembrano essere
scomparsi. La serie è un’avventura spaziale ricca di azione che
esplora i lati più oscuri della psicologia umana e segue la
disperata ricerca di una donna nel tentativo di svelare la verità
sulla storia dei viaggi spaziali e di recuperare tutto ciò che ha
perso.
Nel cast della serie figurano anche
James D’Arcy (“Agent Carter”, “Oppenheimer”), Julian Looman (“Emily
in Paris”, “Mallorca Crime”), William Catlett (“A Thousand and
One”, “Coppia diabolica”), Barbara Sukowa (“Passioni violente”,
“Hannah Arendt”) e con la partecipazione di Rosie e Davina Coleman
nel ruolo di Alice. Diretta dalla vincitrice del premio Emmy
Michelle MacLaren (“Shining Girls”, “The Morning Show”, “Breaking
Bad”), dal candidato all’Oscar Oliver Hirschbiegel (“La caduta –
Gli ultimi giorni di Hitler”, “The Experiment – Cercasi cavie
umane”) e dal candidato all’Oscar Joseph Cedar (“Footnote”, “Our
Boys”).
Prodotta da Turbine Studios e Haut
et Court TV, “Constellation” è prodotta esecutivamente da David
Tanner (“Small Axe”), Tracey Scoffield (“Small Axe”), Caroline
Benjo (“No Man’s Land”), Simon Arnal (“No Man’s Land”), Carole
Scotta (“No Man’s Land”) e Justin Thomson (“Liaison”). MacLaren
dirige i primi due episodi ed
è produttrice esecutiva insieme a Rebecca Hobbs
(“Shining Girls”) e al co-produttore esecutivo Jahan Lopes per
conto della MacLaren Entertainment. Harness è produttore esecutivo
attraverso la Haunted Barn Ltd. La serie è stata girata
principalmente in Germania ed è stata prodotta da Daniel Hetzer
(“Monaco – Sull’orlo della guerra”) per Turbine Studios,
Germania.
Dopo le
prime anticipazioni, arriva la line up completa del
Festival di Berlino 2024, che si svolgerà nella
capitale tedesca dal 15 al 24 febbraio. Ecco di seguito il
programma completo:
INTERNATIONALCOMPETITION
“Small
Things Like These” by Tim Mielants
“Another End” by Piero Messina
“Architecton” by Victor Kossakovsky
“Black
Tea” by Abderrahmane Sissako
“La
Cocina” by Alonso Ruizpalacios
“Dahomey” by Mati Diop
“A
Different Man” by Aaron Schimberg
“L’Empire (The Empire)” by Bruno Dumont
“Gloria!” by Margherita Vicario
“Hors
du temps (Suspended Time)” by Olivier Assayas
“In
Liebe, Eure Hilde (From Hilde, With Love)” by Andreas Dresen
“Keyke
mahboobe man (My Favourite Cake)” by Behtash Sanaeeha and Maryam
Moghaddam
“Langue
Etrangere” by Claire Burger
“Me el
Ain (Who Do I Belong to)” by Meryam Joobeur
“Pepe”
by Nelson Carlos De Los Santos Arias
“Shambhala” by Min Bahadur Bham
“Sterben” by Matthias Glasner
“Des
Teufels Bad (The Devil’s Bath)” by Severin Fiala and Veronika
Franz
“Vogter
(Sons)” by Gustav Moller
“Yeohaengjaui pilyo (A Traveler’s Needs)” by Hong Sangsoo
ENCOUNTERS
“Arcadia” by Yorgos Zois
“Cidade; Campo” by Juliana Rojas
“Demba”
by Mamadou Dia
“Direct
Action” by Guillaume Cailleau and Ben Russell
“Dormir
de olhos abertos (Sleep With Your Eyes Open)” by Nele Wohlatz
“The
Fable” by Raam Reddy
“Une
famille (A Family)” by Christine Angot
“Favoriten” by Ruth Beckermann
“Ivo”
by Eva Trobisch
“Khamyazeye bozorg (The Great Yawn)” by Aliyar Rasti
“Kong
fang jian li de nv ren (Some Rain Must Fall)” by Qiu Yang
“Maos
no fogo (Hands in the Fire)” by Margarida Gil
“Matt
and Mara” by Kazik Radwanski
“Through the Graves the Wind Is Blowing” by Travis Wilkerson
Lo scorso aprile, Warner
Bros. Discovery ha annunciato ufficialmente il progetto di
portare Harry
Potter in televisione. Da quel poco che sappiamo, il
piano attuale è di raccontare l’amata serie di romanzi di
J.K. Rowling in un formato
seriale, probabilmente con ogni stagione che adatta un libro,
dando così maggiore profondità a quanto fatto con i film.
Questa cosa potrebbe portare a delle
complicazioni nelle stagioni successive alle prime tre, dato
l’aumento del numero di pagine dei capitoli successivi (ma magari
questo potrebbe significherà solo l’aggiunta di qualche episodio in
più), ma con l’avvicinarsi del 25° anniversario dell’uscita de
La pietra filosofale/Sorcerer’s Stone, probabilmente ci
aspetta un reboot.
Il noto sito americano Deadline ha
appreso che il lavoro sulla serie ha iniziato a scaldarsi, con Max
che sta attualmente accettando le proposte di diversi scrittori,
tra cui Martha Hillier, Kathleen Jordan, Tom Moran e
Michael Lesslie.
Si tratta di un mix di scrittori
britannici e americani, ognuno dei quali è stato incaricato di
creare delle bozze per questa nuova versione di Harry
Potter, che daranno allo streamer un’idea più precisa
di come affrontare la proprietà.
Una prima serie di incontri ha avuto
luogo la scorsa settimana a Los Angeles e i migliori selezionati si
dirigeranno poi nel Regno Unito dove presumibilmente incontreranno
la Rowling (che avrà voce in capitolo nel processo
decisionale).
È possibile che alla fine vengano
scelti più sceneggiatori, anche se il sito aggiunge che “Max è
aperta alla possibilità di sviluppare più di un’idea basata su
Harry Potter“. Quindi, potrebbero arrivare anche degli
spin-off!
Martha Hillier è
nota soprattutto per il suo lavoro in The Last
Kingdom e ha un passato nella televisione britannica dopo
aver lavorato in soap opera come Eastenders e Holby City.
Kathleen Jordan ha creato Teenage Bounty
Hunters per Netflix e sta sviluppando The
Decameron con la creatrice di Orange is the New
BlackJenji Kohan.
L’anno scorso, il produttore di
lunga data del franchise di Harry
Potter, David Heyman, ha dichiarato:
“Per Harry Potter è ancora presto. Non abbiamo ancora assunto
uno scrittore per iniziare a scrivere. È un po’ presto. Ma speriamo
che sia qualcosa di molto speciale, che ci dia l’opportunità di
vedere i libri e di goderci una serie che li esplori più a
fondo“.
Quando si è diffusa la notizia che
questa serie tv Harry
Potter era in lavorazione, il presidente e
amministratore delegato di HBO e Max Content Casey
Bloys ha confermato che il budget dello show sarebbe stato
in linea con quello di Il
trono di spade (Game of Thrones) e House
of the Dragon (la prima stagione di quest’ultimo è
costata 125 milioni di dollari, quindi si tratterà di un impegno di
oltre 1 miliardo di dollari in 10 anni).
Cosa sappiamo sulla serie tv di
Harry Potter?
La serie di Harry
Potter sarà prodotta dalla Brontë Film and TV, la
società di produzione presieduta dall’agente della Rowling
Neil Blair, e dalla Warner Bros Television. La
coppia produrrà insieme all’amministratore delegato della Brontë,
Ruth Kenley-Letts, mentre David
Heyman, che ha prodotto i film, era in trattative per la
produzione esecutiva.
Ad aprile, l’amministratore delegato
di Warner Bros Discovery David Zaslav ha
dichiarato che Harry
Potter su Max sarà “un progetto decennale”. “Io e
mia moglie abbiamo letto [i libri di Harry Potter] a ciascuno dei
nostri tre figli…. È davvero commovente che per 10 anni consecutivi
la gente veda Harry Potter sulla HBO; voglio dire, è davvero
qualcosa“, ha detto.
Per Casey Bloys,
presidente e amministratore delegato di HBO e Max Content, si
tratta di un processo iniziato all’inizio del 2023. Ha dichiarato
che prima di annunciare ufficialmente il progetto in aprile,
l’azienda aveva “cercato di essere molto riservata“.
“Non ci siamo rivolti alle
agenzie. Abbiamo un nostro processo interno in cui abbiamo pensato
alle persone, ma non abbiamo voluto rivolgerci al mondo. Ora che la
notizia è stata diffusa, inizieremo a lavorare con la Blair
Partnership e inizieremo a rivolgerci alle aziende“.
Il mondo magico della Rowling, nato
dai sette libri bestseller di Harry
Potter che hanno venduto 600 milioni di copie in
tutto il mondo, comprende negozi al dettaglio, parchi a tema, uno
spettacolo teatrale globale e un franchise di 7,7 miliardi di
dollari di incassi globali, oltre ai film spinoff di
Animali fantastici da 1,8 miliardi di dollari.
La quinta e ultima stagione di
Star
Trek: Discovery debutterà su Paramount+
ad aprile, ma chi parteciperà al SXSW Film & TV
Festival a marzo potrà assistere alla prima della stagione
in anticipo. Il festival si svolge dall’8 al 16 marzo ad Austin, in
Texas.
La quinta stagione
di Star
Trek: Discovery segnerà l’ultima avventura del
Capitano Burnham e dell’equipaggio della
U.S.S. Discovery. La Paramount ha precedentemente
rivelato la sinossi della prossima stagione, anticipando un mistero
per l’equipaggio “che li manderà in un’epica avventura
attraverso la galassia per trovare un antico potere la cui stessa
esistenza è stata deliberatamente nascosta per secoli“. Ma
ci sono anche altri a caccia… nemici pericolosi che vogliono
disperatamente reclamare il premio per sé e non si fermeranno
davanti a nulla per ottenerlo“.
Negli ultimi due mesi sono stati
rilasciati diversi teaser per la quinta stagione di Star
Trek: Discovery. L’ultima clip esclusiva ha debuttato
al CCXP il mese scorso. La clip, ricca di azione, vede il Capitano
Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) e Cleveland “Book” Booker
(David Ajala) affrontare una pericolosa creatura che possiede
inaspettatamente la capacità di occultarsi.
Un precedente sneak peek condiviso
al San Diego Comic-Con 2023 ci ha portato nel bel mezzo di un
faccia a faccia tra il Capitano Burnham (Sonequa
Martin-Green ) e i due nuovi cattivi della Stagione 5,
Moll (Eve Harlow) e L’ak (Elias Toufexis). In uno dei momenti forse
più assurdi della storia di Star Trek, Burnham viene fatta
esplodere dall’astronave nello spazio, per poi vedersi
materializzare intorno una tuta spaziale mentre sale a bordo di una
nave nemica che si lancia a velocità di curvatura.
Oltre a Sonequa Martin-Green e David Ajala, Star
Trek: Discovery vede nel cast Doug
Jones (Saru), Anthony Rapp (Paul
Stamets), Mary Wiseman (Sylvia Tilly),
Wilson Cruz (Dr. Hugh Culber), Blu del
Barrio (Adira) e Callum Keith Rennie
(Rayner). La quinta stagione presenta anche le guest star
ricorrenti Elias Toufexis (L’ak) ed Eve
Harlow (Moll).
La serie Star
Trek: Discovery è prodotta da CBS Studios in
associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. I
co-showrunner di Star
Trek: Discovery Alex Kurtzman e Paradise sono
produttori esecutivi insieme a Heather Kadin, Aaron Baiers,
Olatunde Osunsanmi, Frank Siracusa, John Weber, Rod Roddenberry e
Trevor Roth.
Il regista James Cameron ha dichiarato che non si sarebbe
dovuto preoccupare di sviluppare Avatar
3, 4 e 5 se
nessuno avesse visto Avatar:
La via dell’acqua. Ebbene ora possiamo dire che
James Cameron ha sicuramente un quarto e un
quinto film sulla sua lista di cose da fare dopo che Avatar:
La via dell’acqua ha fatto oltre 2 miliardi di dollari
al botteghino.
Tuttavia, deve ancora terminare
Avatar
3. La star del franchise Sam Worthington ha rivelato che le riprese di
Avatar 3
inizieranno il mese prossimo. “Torneremo a lavorarci tra un
mese e sarà una cosa grossa. È più grande di quanto si possa
immaginare“, ha detto
Worthington.
James Cameron ha recentemente parlato del
difficile processo di ripresa de La
via dell’acqua, che è stato interrotto a metà delle
riprese a causa della pandemia COVID-19. “Due, siamo stati
colpiti dalla pandemia nel bel mezzo delle riprese e siamo stati
interrotti, e poi abbiamo dovuto riavviare e riavviare la
produzione e tutto il resto. È stata un’impresa portare a termine
il film“, ha dichiarato Cameron.
Ha poi parlato del quarto film di
Avatar, che attualmente dovrebbe arrivare nelle sale nel 2029.
“Li vediamo e poi andiamo via per sei anni e torniamo. La parte
in cui torniamo è quella che non abbiamo ancora girato. Quindi
inizieremo a girarla dopo l’uscita del terzo film“.
Il primo film di Avatar è
uscito nel 2009 e ha incassato finora 2,923 miliardi di dollari in
tutto il mondo. Tredici anni dopo, nel 2022, è stato lanciato il
seguito, intitolato Avatar:
La via dell’acqua, che ha fruttato 2,32 miliardi di
dollari a livello globale.
Fortunatamente, le scene acquatiche
di Avatar 3
sono state girate contemporaneamente a quelle de La
via dell’acqua, il che significa che la lavorazione
del terzo film dovrebbe, in teoria, essere molto più avanti
rispetto a quando James Cameron ha iniziato a lavorare al
secondo film di Avatar.
Il franchise di Avatar ha
come protagonisti Sam Worthington nel ruolo di Jake Sully,
Zoe Saldaña nel ruolo di Neytiri, Sigourney Weaver nel ruolo di Kiri/Dr. Grace
Augustine, Stephen Lang nel ruolo del Colonnello
Miles Quaritch, Kate Winslet nel ruolo di Ronal, Cliff
Curtis nel ruolo di Tonowari, CCH Pounder
nel ruolo di Mo’at, Britain Dalton nel ruolo di
Lo’ak te, Jamie Flatters nel ruolo di Neteyam,
Edie Falco nel ruolo del Generale Frances
Ardmore.
Oona Chaplin,
Michelle Yeoh e David Thewlis sono stati confermati per
interpretare nuovi personaggi in Avatar
3. Salvo ritardi, Avatar 3
arriverà nelle sale il 19 dicembre 2025, mentre Avatar 4
è attualmente previsto per il 21 dicembre 2029.
Di film apparentemente narrati in
tempo reale o che comunque si svolgono in un lasso temporale
particolarmente breve è piena la storia del cinema. Da un classico
come Nodo alla gola di Alfred Hitchcock
passando per la commedia nera di
Martin ScorseseAfter Hour e fino a
titoli più recenti come
Locke,Good Times e 1917. Si tratta di titoli che proprio per questa loro
caratteristica puntano spesso sul generare una forte tensione nello
spettatoree, curioso di scoprire se il protagonista di turno
riuscirà nella propria impresa prima che il tempo scada ma
soprattutto come arriverà raggiungerà il proprio obiettivo. Su
Netflixarriva
ora un altro titolo appartenente a questa categoria: 60
Minuti.
Come il titolo lascia intuire, si
tratta di un film che si svolge nell’arco di circa 60 minuti, con
un protagonista chiamato ad una vera e propria corsa contro il
tempo, che naturalmente verrà ostacolata da numerosi fattori.
60
Minuti è un film di produzione tedesca diretto da
Oliver Kienle, già regista di Die
Vierhändige e Isi &Ossi, che si basa
tutto sull’intepretazione del protagonista e sulla crescente
tensione che si manifesta mano mano che il racconto procede.
Proprio per queste sue caratteristiche, sono bastati pochi giorni a
60
Minuti per diventare uno dei film più visti sulla
piattaforma Netflix.
Per gli appassionati di questo
genere di opere e per chi è in cerca di un film dal ritmo
sostenuto, che tiene col fiato sospeso fino alla fine, è dunque
questo un titolo da non lasciarsi sfuggire. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le procedure da
seguire per poter vedere 60
Minuti in streaming su Netflix.
La trama di 60 Minuti
Protagonista del film è
Octavio, un lottatore di arti marziali miste e
co-proprietario di una palestra di Berlino con seri problemi
finanziari. Problemi che cerca di risolvere continuando a salire
sul ring per fare ciò che sa fare meglio. Le arti marziali tuttavia
non sono l’unica cosa che egli ama. C’è anche sua figlia, con la
quale ha però un difficile rapporto. Ecco allora che quando prima
di un ennesimo combattimento la sua ex moglie lo chiama e gli
comunica che ha solo 60 minuti per presentarsi alla festa di
compleanno della bambina, altrimenti perderà per sempre
l’affidamento, Octavio sa bene cosa fare. Decide di non salire sul
ring a combattere ma di andare dall’amata figlia, intraprendendo
una corsa contro il tempo tra le strade di una Berlino piena di
nemici molto temibili.
Il cast di 60 Minuti
Ad interpretare il protagonista,
Octavio, vi è l’attore Emilio Sakraya, noto
prevalentemente in patria grazie a diversi film e serie. Al di
fuori della Germania, è conosciuto per aver preso parte al film
Warrior Nun e al recente Rheingold. Per il ruolo di Octavio l’attore si è
preparato allenandosi per diversi mesi prima delle riprese,
apprendendo ciò che occorreva sulle arti marziali e costruendo un
credibile fisico da lottatore. Il regista ha poi raccontato di aver
pensato sin da subito a Sakraya come protagonista del film. 60
Minuti è dunque un titolo che può significativamente
contribuire alla crescità della popolarità dell’interprete.
Il trailer di 60 Minuti e
come vedere il film in streaming su Netflix
È possibile fruire di
60
Minuti unicamente grazie alla sua presenza nel
catalogo di Netflix. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo
e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della
qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti
presenti nella piattaforma.
In una nuova intervista a The
Playlist, la Gugino ha confermato di aver avuto colloqui
con Flanagan per la partecipazione
all’adattamento, ma ha rifiutato di condividere ulteriori
dettagli.
“Si è parlato di ‘The Dark
Tower’, ma non ho altre informazioni da condividere. Spero che
tutto si risolva. So che è una cosa che lo appassiona moltissimo.
Voglio dire, penso che sia un grande interprete di Stephen King. Ma
ha anche una sua voce così forte che in qualche modo è bellissima,
sapete?
‘Il gioco di Gerald’ è così
fedele al libro, anche al punto che il finale, che credo sia
davvero imperativo, era una parte del libro a cui la gente
rispondeva davvero o non rispondeva. E Mike è stato così chiaro nel
dire: “Beh, comunque è così”. Eppure, mi è sembrato che l’abbia
fatto in modo così fluido“.
Cosa sappiamo sulla serie tv di
Flanagan sulla saga The Dark Tower
Secondo Flanagan, il piano per la
saga di The Dark Tower prevede cinque stagioni
televisive, che saranno seguite da due lungometraggi
indipendenti.
Questo ha senso, dato che la saga
fantasy di King si estende su 8 libri: Il pistolero (1982), Il
disegno dei tre (1987), Le terre desolate (1991), Mago e vetro
(1997), Le piccole sorelle di Eluria (1998), I lupi della Calla
(2003), Il canto di Susannah (2004), La torre oscura (2004) e Il
vento dal buco della serratura (2012). È ispirato al poema Childe
Roland to the Dark Tower Came” del poeta e drammaturgo inglese
Robert Browning.
Durante lo sciopero della WGA e
della SAG-AFTRA nell’agosto dello scorso anno, Flanagan ha
dichiarato di essere soddisfatto dei progressi dell’adattamento e
che il progetto sarebbe diventato la sua massima priorità una volta
terminato lo sciopero.
Ha detto Flanagan: “Abbiamo dei
partner fantastici di cui non posso parlare, e abbiamo degli attori
davvero eccitanti che ci girano intorno e di cui non posso parlare,
e abbiamo degli approcci potenzialmente innovativi alla
realizzazione del film di cui non posso proprio parlare… ma quello
che posso dire è che i miei timori che qualsiasi slancio che
avevamo sviluppato sarebbe stato cancellato [dallo sciopero], beh,
non me ne preoccupo affatto“.
Il film è interpretato
da Gael
García Bernal (Golden Globe come miglior attore
per Mozart in the Jungle, Premio Marcello Mastroianni
alla Mostra del Cinema di Venezia per Y Tu Mamá
También), Renate Reinsve (premio per la
miglior attrice al Festival di Cannes 2021 per La Persona
Peggiore Del Mondo), Bérénice Bejo (premio per la migliore attrice
al Festival di Cannes 2013 per Il Passato) e
Olivia Williams (premio per la migliore attrice ai
British Independent Film Awards per The Heart of Me).
Another
End è prodotto da Indigo Film con
Rai Cinema, in associazione
con TF1, in associazione
con Anton, in collaborazione
con Number 9 Filmse uscirà
nelle sale italiane il 21 marzo
distribuito da 01 Distribution. Le vendite
internazionali del film sono a cura di Newen
Connect.
La trama di Another End
Gli occhi svuotati di Sal sembrano
vivere solo di ricordi da quando ha perduto Zoe, l’amore della sua
vita. Ricordi, come frammenti di uno specchio infranto che non è
possibile ricomporre. Sua sorella Ebe, che guarda al fratello con
crescente preoccupazione, gli propone di affidarsi ad Another End,
una nuova tecnologia, che promette di alleviare il dolore del
distacco riportando in vita, per breve tempo, la coscienza di chi
se n’è andato. È così che Sal ritrova Zoe ma nel corpo di un’altra
donna. Un corpo sconosciuto in cui lui misteriosamente riconosce la
moglie. Ciò che si era spezzato sembra improvvisamente ricomporsi.
Another End concede, infatti, a Sal del tempo per condividere
ancora un po’ di vita con Zoe, per amarla di nuovo, per esserne
amato, per riuscire a dirle infine addio. Ma è una gioia fragile,
effimera, insidiosa e, arrivato al termine del programma, Sal non
intende assistere docilmente alla dissoluzione del proprio amore,
alla perdita definitiva della moglie. Forse l’amore sopravvive
davvero e attraverso i corpi si promette eternità.
I fan temono che The
Batman – Parte 2 possa finire nel dimenticatoio.
All’apparenza sembra una preoccupazione infondata, ma con il
coinvolgimento di James Gunn, alcuni ritengono che l’interesse
verso questo universo alternativo potrebbe affievolirsi.
Il co-CEO dei DC
Studios ha smentito le voci e ha confermato che darà degli
appunti al regista Matt Reeves quando la sua
sceneggiatura per il sequel sarà terminata. Il regista e dirigente
ha anche confuso i fan
rivelando che la serie televisiva di Arkham, a
lungo rimandata, sarà ambientata nel DCU e non nel Batverse di
Matt Reeves.
Vedremo cosa succederà, ma il
lavoro su The
Batman – Parte 2, seguito di The
Batman è decisamente rallentato dopo gli scioperi di
Hollywood dello scorso anno. Parlando con ET Online, l’attore di
Jim GordonJeffrey Wright ha condiviso ciò che sa del
film. “Avete visto tanto della sceneggiatura quanto di me a
questo punto“, ha ammesso.
“Non voglio fare passi avanti.
Voglio solo andare avanti“. “Chiaramente, sono il tenente
Gordon alla fine del film, il primo film, quindi potremmo avanzare
nei ranghi, suppongo, ma non ho ancora visto nulla“, ha
continuato Wright. “Sono paziente, lascio che il [regista] Matt
Reeves faccia le sue cose – che saranno magiche e meravigliose – e
non vedo l’ora di rituffarmici quando sarà il momento“.
I DC Studios hanno
i loro piani per il loro Batman che sarà al centro della scena in
The Brave and the Bold. Andy
Muschietti, regista di The
Flash, è stato incaricato di dirigere il progetto, che
dovrebbe essere incentrato sull’addestramento del figlio
Damian da parte di Bruce Wayne come Robin
nel nuovo DCU.
Robert Pattinson riprenderà il ruolo del
Cavaliere Oscuro in The
Batman – Parte 2, ma poco altro è stato rivelato. Ci
sono state notizie contrastanti sui cattivi del film, con tutti
quelli che sono stati indicati come possibili, dal Joker a
Clayface.
Quali sono le ultime novità su The
Batman – Parte 2?
Nell’ultimo aggiornamento
sull’attesissimo seguito, le riprese di The
Batman – Parte 2 sarebbero state posticipate a
marzo 2024. La star principale Robert
Pattinson riprenderà il ruolo principale,
con Matt Reevesche
tornerà alla regia. Anche Mattson Tomlin
tornerà per scrivere la sceneggiatura insieme a Reeves. La
data di uscita è attualmente fissata per il 3 ottobre
2025. Il primo film ha raggiunto più di 770 milioni di
dollari al botteghino, diventando il settimo film con il maggior
incasso del 2022 e ottenendo recensioni positive.
Nel cast di Batman c’erano anche
Zoë Kravitz nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman,
Jeffrey Wright nel ruolo di James Gordon del
GCPD, John Turturro nel ruolo di Carmine Falcone,
Peter Sarsgaard nel ruolo del procuratore
distrettuale di Gotham Gil Colson, Andy Serkis nel ruolo di Alfred Pennyworth e
Colin Farrell nel ruolo di Oswald
Cobblepot/Penguin. Restano invece dubbi riguardo il coinvolgimento
del Joker, introdotto nel primo film con Barry Keoghan nel ruolo. Proprio l’attore,
però, ha lasciato intendere che l’arcinemesi di Batman potrebbe far
parte del film.
Stiamo finalmente per sapere quali
attori vestiranno i panni della Prima Famiglia Marvel nel prossimo reboot
dei Fantastici
Quattro? I fan attendono da anni (letteralmente) di
scoprire chi interpreterà il quartetto di eroi nel debutto della
squadra nel MCU e, sebbene non sia la
prima volta che sentiamo dire che il cast è stato “bloccato”, un
nuovo rumor da fonte molto attendibile sostiene che i ruoli
principali sono stati ora definiti.
Secondo Daniel
Richtman, gli “accordi sono chiusi” per le quattro parti
principali di Reed Richards, Sue Storm, Ben Grimm e Johnny
Storm, con un annuncio ufficiale imminente. Lo scooper non fa
nomi, ma l’unico attore di cui si parla finora è Pedro Pascal, che si ritiene abbia firmato per
interpretare Richards, alias Mister Fantastic.
Siamo sicuri che molti di voi
staranno storcendo il naso di fronte all’ennesimo rumor relativo a
questo film, ma,
secondo quanto riferito, con le riprese previste tra luglio e
agosto, lo studio dovrà iniziare a prendere qualche decisione in
merito a questi ruoli, quindi questa volta un annuncio dovrebbe
essere davvero dietro l’angolo.
Per quanto riguarda gli altri
personaggi principali, si vocifera che sia Cillian Murphy (Oppenheimer)
che Mads Mikkelsen (Rogue
One) siano in cima alle preferenze per interpretare il
Dottor Destino, ma altri attori saranno
sicuramente in lizza.
Il nemico più prolifico della
squadra non dovrebbe avere un ruolo significativo nel reboot
(infatti, potrebbe comparire solo nella scena
post-credits), ma il cattivo potrebbe emergere come il nuovo
grande cattivo del Marvel Cinematic Universe
– soprattutto dopo la recente notizia che la Marvel ha deciso di separarsi
dall’attore
Jonathan Majors. che ha interpretato Kang il conquistatore.
Diverse fonti ben inserite hanno
affermato che Dottor Destino sarà uno dei cattivi principali
di Avengers:
Secret Wars. Javier Bardem sarebbe la prima scelta per
Galactus, ma i suoi impegni potrebbero impedirgli di
firmare. L’araldo del Divoratore di Mondi dovrebbe essere
Silver Surfer, ma con una versione femminile del
personaggio.
Secondo un recente rumor, Anya Taylor-Joy sarebbe stata scelta per
questo ruolo. Matt Shakman dirigerà Fantastici
Quattro da una sceneggiatura di Jeff Kaplan e Ian
Springer. I dettagli della trama non sono ancora stati resi
noti.
Negli ultimi anni si è parlato di
uno spin-off di Spider-Woman al
femminile; purtroppo, non sembra che la cosa sia andata in porto e
i piani della Sony per la sua scuderia di personaggi Marvel continuano a dividere le
opinioni. Si pensa che le serie televisive live-action
Silk e Spider-Man Noir siano in
lavorazione, mentre film come Madame Web,
Kraven – Il
Cacciatore e Venom 3
sono tutti all’orizzonte.
Oggi, una nuova indiscrezione
(condivisa per la prima volta da Toonado.com) suggerisce che la
Sony Pictures Animation stia progettando un nuovo film di
Spider-Man che avrà un rating R.
Si tratta di una mossa singolare da
parte dello studio, soprattutto perché si tratterebbe di
un’avventura animata e nemmeno a Venom è stato
concesso un rating R; Sia The Streamr che lo scooper @CanWeGetToast
hanno condiviso l’indiscrezione e raccomandiamo di prenderla con un
pizzico di sale per il momento.
Nessuno dei due menziona chi sarà
il protagonista del film, anche se possiamo dirvi che gli accenni
che avete visto sui social media sul fatto che si tratti di
Spider-Punk sono in linea con quanto si vocifera a
Hollywood. Il personaggio è probabilmente adatto a un
rating R e Daniel Kaluuya verrebbe presumibilmente
arruolato per riprendere il ruolo. È anche possibile che si tratti
di una versione completamente diversa del web-slinger
britannico.
Spider-Punk, il
cui vero nome è Hobie Brown, è apparso per la prima volta
in Edge of Spider-Verse #5 nel 2014. Nel suo
universo, è un punk rocker ribelle che ottiene i poteri di ragno
dopo essere stato morso da un ragno radioattivo. Incarnando lo
spirito della controcultura e della ribellione,
Spider-Punk sfoggia un’estetica punk rock
distintiva, con tanto di moicana, piercing e gilet di jeans ornato
da simboli ragneschi.
Conosciuto per il suo atteggiamento
anti-establishment, Spider-Punk combatte contro le
forze oppressive e le ingiustizie. In Spider-Man: Across the Spider-Verse, ha
iniziato come una sorta di rivale in amore di Miles
Morales, ma alla fine si è dimostrato un alleato del
Wall-crawler adolescente.
“Ero esausto“, ha detto
Daniel Kaluuya interpretando l’eroe l’anno
scorso.”Mi sono rivolto a Lord, Miller e Kemp e ho detto:
“Grazie per avermi permesso di farne parte, perché è una figata
pazzesca“. Sono una voce in Spider-Verse con un
personaggio malvagio che sembra esattamente come me, da dove vengo.
Ma dai! Vai dai più giovani della tua famiglia e fletti: ‘Sto
andando avanti, ma non dimenticatelo!‘”.
“Sono nato e cresciuto a
Camden, e questo personaggio viene da Camden, che è molto associata
al movimento punk, quindi penso che abbiano voluto appoggiarsi a
ciò che hanno gratuitamente con me“, ha aggiunto. “Mi
hanno chiesto: “Come parlano?” e io ho risposto: “Come me!”. Penso
che dia quell’autenticità, come se io dicessi: ‘Uomo come Pav!
Grande steppa! Mi sono sentito davvero rispettato“. Restate
sintonizzati per nuovi aggiornamenti su questo nuovo potenziale
film animato su Spider-Man.
Al box office del fine settimana
appena concluso ottiene il risultato migliore Pare
parecchio Parigi, scritto, diretto, prodotto e
interpretato dall’attore italiano Leonardo
Pieraccioni. La commedia incassa €617.237 a fronte di un
totale che già supera il milione di euro dal suo arrivo nelle sale
il 18 gennaio.
Al secondo posto troviamo
Perfect days, emozionante pellicola giapponese diretta
da Wim
Wenders. Il film, candidato alla palma d’oro e vincitore
del premio come miglior attore a Cannes, ha conquistato il pubblico
con la sua semplicità. Perfect days raggiunge un incasso di
€389.204 nel fine settimana e sfiora i 3 milioni di euro dal suo
arrivo nelle sale italiane il 4 gennaio.
Terzo classificato è
The Holdovers- lezioni di vita, commedia diretta da
Alexander Payne. Il film, candidato ai BAFTA e ai Critics choice
awards come miglior regia, raggiungono un buon risultato in fatto
di incassi al primo week end nei cinema italiani, incassando
€240.164.
Box office: il resto della classifica
Al quarto e quinto posto si
stabiliscono rispettivamente
Wonka, prequel sulla storia del personaggio Willy
Wonka, e
Il ragazzo e l’airone, ultimo film prodotto dal noto
studio Ghibli e diretto da
Hayao Miyazaki. Wonka incassa €197.685 nel fine settimana e
supera i 14 milioni di euro dal suo arrivo nei cinema il 14
dicembre. Il ragazzo e l’airone invece raggiunge un incasso di
€184.874 a fronte di un totale di 6 milioni di euro dall’uscita in
Italia il primo gennaio. Al sesto posto ritroviamo
The beekeeper, un action movie con Jason Statham, il
quale incassa €177.670.
Settimo e ottavo classificato al box
office del week end appena concluso sono
Wish, nuovo cartone Disney con il quale gli studios
festeggiano i loro cento anni, e Il
fantasma di Canterville, riadattamento in versione
animata del racconto di Oscar Wilde. Wish
incassa €163.862 a fronte di un totale di più di 9 milioni di euro
dal suo arrivo nelle sale il 21 dicembre, mentre Il fantasma di
Canterville raggiunge un incasso di €159.333.
Negli ultimi due posti nella
classifica box office ritroviamo rispettivamente
Succede anche nelle migliori famiglie, commedia
scritta, diretta e interpretata da Alessandro Siani, e
Enea, pellicola di Pietro Castellitto
presentata al festival di Venezia. Succede anche nelle migliori
famiglie incassa €141.303 a fronte di un totale di 5 milioni e
mezzo di euro, mentre Enea raggiunge un guadagno di
€120.089.
Il debutto di Aquaman e il
Regno Perduto non è stato dei migliori nel mercato
americano, il che ha portato molti a considerarlo un’altra vittima
della crisi dei supereroi. Tuttavia, il sequel di James
Wan ha ottenuto risultati sorprendentemente buoni (almeno
in termini relativi) nelle ultime settimane e si sta avvicinando a
un importante traguardo globale.
Secondo gli ultimi aggiornamenti
del box office, Aquaman
2 ha incassato 396,2 milioni di dollari in tutto il
mondo, superando Black
Adam (393 milioni di dollari) e diventando il film
della Warner Bros. Discovery/DC Studios che ha incassato di più lo
scorso anno.
Una vittoria piccola ma necessaria,
anche se probabilmente non farà molta differenza per il franchise
in un senso o nell’altro. Aquaman e il
Regno Perduto segna l’ultimo film dell’era
DCEU post James Gunn e Peter
Safran, il che significa che un terzo film sarebbe stato
improbabile anche se questo fosse andato molto meglio. Il
monitoraggio degli incassi a lungo termine non è mai stato molto
forte, ma le recensioni negative probabilmente non hanno
aiutato.
Aquaman e il
Regno Perduto è attualmente fermo al 35% su Rotten
Tomatoes, anche se ha un migliore Audience Score del 79%.
Aquaman e il
Regno Perduto si sta rivelando uno dei film del DCEU
di maggior successo degli ultimi tempi. Il film ha recentemente
superato la soglia dei 330 milioni di dollari di incassi globali e,
secondo le stime, il sequel dovrebbe concludere la sua corsa nelle
sale a 400 milioni di dollari. Si tratta comunque di una cifra ben
lontana dagli 1,15 miliardi di dollari del primo film. Ora i fan di
Aquaman si chiedono se il re di Atlantide abbia un posto nel nuovo
universo cinematografico di James Gunn.
La star Jason Momoa, che continua a collaborare con la
WB/DC nel ruolo di Lobo, sembra essere al momento
uno dei segreti peggio custoditi di Hollywood. Se Lobo avrà un
ruolo di primo piano, è difficile prevederlo ad oggi ma è difficile
immagine l’attore in entrambi i ruoli.
Nel 1978 esce al cinema
Il cacciatore, opera seconda di
Michael Cimino. La guerra in Vietnam si è conclusa
da appena tre anni ed è ancora una ferita apertissima per gli Stati
Uniti, nonché sostanzialmente un tabù. Per quanto già durante lo
svolgersi del conflitto ci siano stati film che hanno cercato di
affrontare tale evento, è solo a guerra conclusa che si ha avuto
modo di avere una più completa visione d’insieme su quanto accaduto
e sul suo lascito. Prendono dunque vita a partire dalla seconda
metà degli anni Settanta le opere che meglio hanno saputo mostrare
ciò che davvero questo conflitto ha causato, specialmente a livello
psicologico.
Il film di Cimino (che vincerà poi
di 5 Premi Oscar incluso quello come Miglior film) non solo è tra
queste, ma è anche un primo significativo tassello nella
filmografia di un regista che con ogni sua opera ha sfidato
platealmente la mitologia delle origini del suo Paese, il
successivo tradimento da esso perpetrato verso gli ideali su cui si
fondava e il suo lascito nei confronti delle nuove generazioni. Una
sfida che ha dunque inizio con un’opera tanto imponente quanto
controversa, che si fa metafora degli Stati Uniti cogliendo il
Paese nel suo passaggio da un periodo di spensieratezza – in realtà
solo apparente – ad uno irrimediabilmente segnato da un generale e
profondo senso di smarrimento.
Prepararsi alla guerra
Un passaggio ben evidente in Il
cacciatore, film a cui viene talvolta rivolta la critica di
avere un primo atto troppo prolisso. Si tratta grossomodo della
prima ora delle tre totali del film, in cui facciamo la conoscenza
dei protagonisti, apprendiamo che lavorano in una acciaieria, che
sono dediti agli scherzi, alle scommesse spericolate e che uno di
loro, Steven (John Savage), è ad un passo dal
matrimonio. Proprio questo evento occupa la maggior parte di questa
prima ora, con una festa chiassosa, che sembra non finire mai e che
ad un occhio distratto potrebbe sembrare – appunto – eccessivamente
prolissa. Ma è proprio questa prima ora “preparatoria” che permette
poi di far acquisire un senso a quanto verrà dopo, costruendo le
basi per un contrasto ancora oggi in grado di ammutolire.
Steven, insieme a Mike (Robert
De Niro) e Nick (Christopher Walken,
che per questa sua interpretazione vincerà l’Oscar come Miglior
attore non protagonista) sono infatti in procinto di partire per il
Vietnam. Per loro, membri della comunità russo-americana, sarà un
modo in più per dimostrare il proprio amore per gli Stati Uniti,
quasi come se quest’esperienza potesse fargli guadagnare la
possibilità di considerarsi americani a tutti gli effetti. Con loro
ignari del proprio futuro, questa prima parte del film è dunque
segnata dalla spensieratezza, dalle risate, da quel sano cazzeggio
che è parte integrante della natura dei protagonisti.
Lo ribadisce con maggior forza la
sequenza ultima di questo primo atto, quella della caccia al cervo,
che non solo dà al film il suo titolo originale – The Deer
Hunter – ma ripropone tutti gli elementi fino a quel momento
messi in gioco. Il gruppo di amici protagonisti si reca in
montagna, chiassosi come non mai, dividendosi tra scherzi e alcol,
ma sapendo perfettamente quando è il momento di tacere e lasciar
parlare i fucili. In un attimo, dunque, si passa dalla gioia al
senso di morte. E ancora, quando una volta conquistato il proprio
trofeo tornano in città per festeggiare, quel clima di festa è
interrotto da uno struggente brano suonato al pianoforte da uno di
loro, che spegne le risate e ammutolisce tutti. La festa è
finita.
Christopher Walken in una scena di Il cacciatore
La morte dell’innocenza
Da lì ha inizio il racconto
dell’esperienza in Vietnam di tre dei protagonisti, partiti per
servire e difendere il proprio amato paese. Quel senso di morte,
tanto anticipato da piccoli segnali nel corso della fondamentale
prima ora (quell’inferno che è l’acciaieria, il silenzioso veterano
alla festa di matrimonio, le taciute tensioni sentimentali tra i
protagonisti) esplode ora in tutta la sua brutalità sullo schermo.
Ma non è un vero e proprio scenario di guerra quello che Cimino
vuole mostrarci, spostando quasi subito la propria attenzione sul
raccontare il conflitto attraverso la nota metafora della roulette
russa, a cui i soldati americani sono costretti a partecipare.
È attraverso questa che Cimino dona
presenza scenica all’insensatezza del morire in guerra, dell’essere
alla mercé del caso, del non sapere mai quando arriverà la propria
ora. Ogni colpo che va a vuoto è motivo sia di sollievo sia di
nuova tensione, generata dal non sapere quanto ancora la fortuna
sarà dalla propria parte. Ecco allora che quanto fino a quel
momento visto, anche grazie alla sua ampiezza capace di restituire
un contesto apparentemente idilliaco, risulta congeniale a quanto
segue, che è non un film di guerra bensì un film sugli orrori che
questa (come tutte le guerre, d’altronde) può generare in chi ne fa
esperienza diretta.
Il cacciatore, insieme a
Taxi Driver (1976) e Tornando a casa (1978), si è
infatti imposto come uno dei più significativi esempi di film
incentrati sulla difficile esistenza dei reduci di guerra, incapaci
e impossibilitati a reinserirsi nella società dopo aver assistito
ad orrori che non si possono spiegare a parole. Mike, tornato in
patria, non riuscirà mai a condividere con l’amata Linda (Meryl
Streep) ciò che ha visto, che gli è stato inflitto e
che ha a sua volta inflitto. Cosa che lo fa naturalmente sentire
incompreso e turbato. Tutto il resto del film rifletterà dunque su
tale dinamica, proponendo attraverso i tre protagonisti tre diversi
modi di rapportarsi con quanto accaduto che hanno però un unico
risultato: la disillusione nei confronti di un American
Dream al quale non è più possibile credere.
Michael Cimino racconta l’altra
faccia degli Stati Uniti
È questa una consapevolezza su cui
Cimino è tornato più volte nel corso della propria carriera,
segnata da noti alti e bassi (più economici che non artistici) e
sul quale si potrebbe dire si fondi la sua intera poetica. Due anni
dopo Il cacciatore, dove si proponeva dunque come un
drammatico ritratto di una generazione tradita da quel paese in cui
riponeva cieca fiducia, Cimino realizza I cancelli del cielo. Un’altra opera monumentale, con
cui va più indietro nel tempo, alla fine dell’Ottocento, per
individuare un ancor precedente tradimento nei confronti di quella
fiducia. Una comunità di immigrati europei diviene qui l’obiettivo
di uno sterminio in quanto colpevole dei continui furti di
bestiame. Furti dovuti però alle estreme condizioni di povertà a
cui venivano costretti dai ricchi baroni locali.
O ancora, in L’anno del
dragone (1985) il veterano di guerra interpretato da Mickey Rourke porta avanti un’accesa battaglia
contro la comunità cinese di New York, mentre in Verso il
sole (1996) – suo ultimo lungometraggio – un giovane navajo
affetto da un tumore incurabile rapisce un medico (interpretato da
Woody Harrelson) affinché lo accompagni in un
luogo mistico che è convinto potrà guarirlo. In tutti questi casi,
Cimino propone una contrapposizione tra culture diverse, facendo
emergere da questo contrasto la disillusione verso un sogno
americano che non ha offerto la libertà che invece prometteva.
Meryl Streep e Robert De Niro in una scena di Il
cacciatore
Sopravvivere all’American
Dream
C’è dunque uno sguardo malinconico
che attraversa l’intera opera del regista, che tramite i suoi
personaggi – più o meno coinvolti nell’attuarsi di questo
tradimento – mira a riflettere su cosa ne è stato di quella terra
delle opportunità, macchiata in più occasioni dal sangue di quanti
vi riponevano fiducia o capace di mandare a morire senza troppi
scrupoli i propri figli in una giungla dall’altra parte del mondo.
Davanti a questa consapevolezza, sembra rimanere poco da poter
fare, come il ricercare un senso di comunità a cui aggrapparsi.
Ecco allora che Il cacciatore si conclude con i
protagonisti sopravvissuti che intonano “God Bless
America”.
Una scelta, quella di questo brano,
che all’occorrenza è stata vista con intenti patriottici o
satirici. Sembra facile propendere per quest’ultima lettura, con i
personaggi che continuano a celebrare – come dei novelli Giobbe –
quell’America che ha però tolto loro ogni cosa. Cimino, nel corso
di una lunga intervista rilasciata nel
2007, ha però offerto una chiave interpretativa più profonda e
ambigua. “Quando le persone sono in difficoltà, hanno bisogno
di fare qualcosa insieme. In questo caso si tratta di emettere un
suono. E cantano questa canzone perché è una canzone che ogni
bambino americano conosce a memoria. E quella canzone li riunisce
come una famiglia”.
“Mentre cantano, è una prima
colazione quella che stanno consumando, non un’ultima cena”,
conclude Cimino. Quel canto diventa dunque il modo con cui
i personaggi cercano di ritrovarsi, di ristabilire un contatto e da
lì voltare insieme pagina. Sembrerebbe dunque esserci uno spiraglio
di speranza per il futuro nel finale di Il cacciatore, ma
per quanto ciò possa essere vero, non cancella l’orrore
verificatosi, che ha spezzato per sempre l’innocenza di questi
personaggi e con loro di un Paese intero. Il film, che si apre con
un matrimonio, non può allora che chiudersi con un funerale. Mike,
Steve, Linda, gli altri e gli Stati Uniti andranno avanti con le
loro vite, ma non saranno mai più gli stessi.
Uno dei documentari più attesi in
anteprima al Sundance Film Festival 2024 è
“Super/Man: The Christopher Reeve Story“, che
ripercorre l’ascesa dell’omonima star a icona di Hollywood e
l’incidente quasi fatale a cavallo del 1995 che lo ha lasciato
paralizzato dal collo in giù. I figli di Christopher Reeve – Will, Matthew e Alexandra
– appaiono come soggetti nel film e si sono uniti al Variety Studio
presentato da Audible per parlare dell’eredità del padre.
Alexandra ha
definito il documentario un “bellissimo regalo” perché è
raro “vedere la vita di un genitore raccontata nella sua
totalità… vedere una vita ben vissuta sullo schermo e nella sua
piena complessità. Volevamo che la gente vedesse gli alti e i
bassi, la facciata pubblica e ciò che accade a casa“.
“È un dono. Siamo così
fortunati“, ha aggiunto Matthew. “Non solo abbiamo i suoi
film da guardare, ma anche una collezione di filmati casalinghi da
recuperare e da esaminare e interviste di lui su YouTube da
consultare. Vedere cose che non avevo mai visto prima non ha
cambiato la mia percezione di lui, ma l’ha migliorata… come una
rara intervista australiana del 1977 che è stata caricata e di cui
non conoscevo l’esistenza. È stato molto bello vederle e scoprire
molto più materiale di quello che conoscevamo“.
Ai figli di Christopher Reeve è stato chiesto cosa ne
pensano dell’apparizione del padre nel film della Warner Bros.
“The
Flash“. Lo studio ha utilizzato in modo controverso la
CGI per ricreare le sue sembianze per un cameo in cui la sua
iterazione di Superman viene avvistata dal Flash di
Ezra Miller nel multiverso. Nessuno di loro ha
mai guardato “The
Flash” e non sono stati coinvolti in quel cameo.
Quando gli è stato chiesto quale
fosse il ruolo di Christopher Reeve più sottovalutato dopo che
la sua carriera è stata dominata da Superman, Will
non ha esitato a rispondere.
“Nella nostra città natale,
Bedford, New York… il cinema locale ha subito un rebranding qualche
anno fa“, ha detto Will. “La persona responsabile di quel
turno mi ha contattato e mi ha detto che gli sarebbe piaciuto che
proiettassi un film a mia scelta tra quelli di mio padre. Ho
risposto: “Certo, ma non Superman. Faremo “Remains of the Day Quel
che resta del giorno””. Era così orgoglioso del suo ruolo in quel
film. Non è un ruolo importante. È un ruolo importante nel film. Ha
potuto mostrare un lato completamente diverso di sé. Sapevo quanto
fosse orgoglioso di questo. Non che non fosse orgoglioso di
Superman… ma se fosse qui non sceglierebbe Superman, sceglierebbe
“Quel che resta del giorno”. Non penso tanto ai film di Superman
quanto alle oscillazioni che gli sono state fatte al di là di
questo ruolo di grande importanza“.
Spesso il cinema tende a imitare
alla realtà, presentandola sul grande schermo in maniera più
articolata o romanzata, così da attirare maggiormente il pubblico.
Tuttavia, ci sono dei casi in cui la realtà sembra quasi imitare il
cinema: questo è proprio il caso di All american nightmare:
Rapimento in California. La serie, strutturata in soli tre
episodi, ognuno da circa 50 minuti, racconta dei fatti realmente
accaduti nello stato americano tra il 2009 e il 2015. L’evento
centrale è il rapimento di Denise Huskins, una
giovane fisioterapista americana portata via dalla propria casa nel
cuore della notte in un quartiere di Vallejo.
All American Nightmare:
l’inizio di un incubo
Marzo 2015, notte fonda:
Aaron e la sua fidanzata Denise dormono
pacificamente nella loro casa in una zona residenziale di Vallejo,
in California. I due vengono svegliati da una forte luce che gli
viene puntata addosso e qui inizia l’incubo: Aaron viene legato e
poi drogato fino a perdere conoscenza. Al suo risveglio Denise è
scomparsa, è stata rapita. I rapitori intimano al ragazzo di non
rivolgersi alla polizia, chiedendo un riscatto di 15 mila dollari
per riavere la fidanzata indietro, per questo motivo Aaron contatta
la polizia solo diverse ore dopo il rapimento.
La polizia non riesce a credere ad
una storia così surreale e complicata come quella raccontata da
Aaron e presume subito che il caso sia un ennesimo femminicidio: la
coppia ha una lite sfuggita di mano e il fidanzato, per non
ammettere a sé stesso e alla polizia di aver ucciso Denise, inventa
il rapimento.
Circa 48 ore dopo la scomparsa di
Denise, questa viene ritrovata nella zona di Huntington Beach,
vicino alla casa dei genitori. Allora i pregiudizi della polizia
virano su di lei, colpevolizzandola: un finto rapimento per
vendetta, simile a quello presentato nel noto film
Gone girl diretto da David Fincher,
con
Rosamund Pike (Saltburn)
e
Ben Affleck (Air),
uscito nelle sale l’anno prima di questi avvenimenti.
La paura di subire ripercussioni dai
rapitori, l’inefficienza della polizia e la gogna mediatica non
fanno che rendere a Aaron e Denise la vita impossibile.
L’abituale inefficienza della
polizia
“Che cosa deve succedere ad una
donna perché venga creduta? Sembra che non ci siano speranze.” –
Denise Huskins
Uno degli elementi focali di
All American Nightmare è la noncuranza delle forze
di polizia riguardo le testimonianze di Aaron e Denise, bollate da
subito come non veritiere. In particolare, la questione sembra
essere anche più profonda di così: rapimenti o irruzioni simili,
con forme di molestie o tentati stupri si sono susseguiti dal 2009
nello stato della California, in città a pochi chilometri di
distanza l’una dall’altra. Ciononostante, la polizia ha continuato
a ignorare i problemi, screditando talvolta le testimonianze delle
donne che riportavano gli eventi accaduti (Sicura non sia stato
un brutto sogno?). La mancanza di professionalità ha permesso
all’aggressore di continuare ad agire indisturbato per ben 6 anni:
se si fosse intervenuto subito, la stessa Denise Huskins sarebbe
stata salvata da un’esperienza così traumatica.
Tale problema tende a non riguardare
solamente gli Stati Uniti: le donne, nel momento in cui denunciano,
non vengono credute o i casi di molestie, stupri o femminicidi non
sono trattati con la dovuta attenzione. Ne sono di esempio i tanti,
troppi casi di cronaca: uno in particolare è l’omicidio di Vanessa Ballan, la
cui precedente denuncia è stata ignorata.
The Gone Girl Case:
l’influenza cinematografica
Nel vedere raccontata la storia di
Aaron e Denise in All American Nightmare un
cinefilo esperto non può che collegare le vicende a quelle di
Gone
girl. Tutto sembra inizialmente combaciare: la ragazza
scopre una possibile infedeltà da parte del fidanzato, in questo
caso un continuo interesse verso l’ex, Andrea, e per vendicarsi
finge un rapimento in modo tale che sia proprio il ragazzo infedele
ad essere il primo sospettato e incolpato, per poi ritornare
miracolosamente a casa.
La storia sembra identica, peccato
che questa sia la realtà e non una brillante pellicola di Fincher.
Denise è stata veramente rapita, ma anche la stessa polizia non
riesce a superare la visione iniziale di una possibile imitazione
del modus operandi di Amy, la protagonista del film.
Questo è un altro dei motivi per cui
la polizia non ha approfondito le indagini, bollando subito il caso
come “Gone Girl Case” e condannando Denise e Aaron
per la perdita di tempo e fondi della comunità per seguire un finto
rapimento.
La gogna mediatica
La polizia, nel lavorare su questo
caso, non si limita a screditare le testimonianze di due vittime,
Aaron e soprattutto Denise, o a prendere come esempio per le loro
indagini un thriller di Hollywood, ma è anche la miccia per
l’esplosiva gogna mediatica che colpirà la ragazza. Il capo della
polizia, nel bollare il caso come uno spreco di fondi pubblici
della comunità, porta tanto odio a riversarsi ingiustamente su
Denise, in una tempesta di continui messaggi vessatori sui social e
attacchi da parte di giornalisti.
All American
Nightmare riesce in soli tre episodi a raccontare un caso
complesso, denso di tematiche di importanza sociale e attuale,
attirando l’attenzione del pubblico internazionale su queste strane
e tristi vicende di cronaca.
Variety ha
confermato che la star di Doctor
WhoMillie Gibson verrà sostituita
dopo una stagione. L’attore di Jurassic
World: il DominioVarada Sethu
reciterà al fianco di Ncuti Gatwa come compagna
del Dottore nella quindicesima stagione dello show.
La Gibson, finora nota per aver
interpretato Kelly Neelan nella soap britannica
“Coronation Street“, ha debuttato nella serie
fantascientifica di lunga durata nello
speciale natalizio di dicembre. Ha interpretato la compagna
Ruby Sunday accanto a Ncuti Gatwa, che
interpreta il Quindicesimo Dottore.
La Gibson tornerà a vestire i panni
di Ruby nell’imminente 14ª stagione, che sarà
trasmessa a maggio dalla BBC nel Regno Unito e da
Disney+ a
livello internazionale.
Ma per la stagione 15, le cui
riprese sono attualmente in corso in Galles, Varada
Sethu interpreterà la compagna di Ncuti
Gatwa, come ha confermato una fonte. Non sono stati
rivelati altri dettagli sul suo ruolo. Sethu è già apparso in
“Andor” e
“Mrs Sidhu Investigates”.
Gatwa, che ha recitato anche in
“Barbie“,
resterà nei panni del Dottore. Lo showrunner Russell T
Davies, che ha rilanciato la serie di culto nel 2005, è
tornato a scrivere e produrre le nuove stagioni, che sono
co-prodotte da Bad Wolf.
Tra le guest star della stagione 14
figurano Yasmin Finney (“Heartstopper”), la
cantante Bonnie Langford, Jonathan Groff di “Glee”
e Indira Varma (“Obsession”). Doctor
Who ha celebrato il suo 60° anniversario lo scorso
novembre.
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Dreams and Realities – La forza
dei sogni: la trama
Dicle(Özge
Gürel) ha sempre voluto conquistare il mondo
dell’editoria e scrive un blog da anni, ma intanto lavora come
produttrice di insegne. Güneş (Aybüke
Pusat) ha studiato per diventare un avvocato affermato, ma per
ora si occupa solo di pignoramenti. Setenay(Melisa Aslı Pamu) vorrebbe diventare una curatrice
d’arte, ma lavora in una galleria di seconda classe.
Melike (Melisa Aslı Pamu) sogna di
costruire eleganti residenze, ma nel frattempo fatica a sbarcare il
lunario affittando case. E infine Meryem che
sogna una casa ai piani alti di Istanbul, ma vive nel sottostrada e
lavora come contabile in uno studio legale. Cinque donne, cinque
sogni da realizzare, la ricerca dell’amore e un omicidio che
cambierà tutte le prospettive.
Dreams and Realities – La forza
dei sogni, il cast
A completare il cast maschile
troviamo: Serkay Tütüncü (Ozan Dinçer in Mr Wrong – Lezioni d’amore), Yusuf
Çim, Ekin Mert Daymaz, Alican
Aytekin (Seyfi di Love
is in The air) e Halil Ibrahim Kurum. A
firmare la sceneggiatura Yesim Citak (già
sceneggiatrice per Daydreamer – Le ali del sogno e
Love is in the air, due grandi successi firmati Canale 5)
e Yelda Eroglu.