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Glen Powell: 10 cose che forse non sai sull’attore

Glen Powell: 10 cose che forse non sai sull’attore

Versatile, intelligente, divertente e ricco di fascino, Glen Powell è senza ombra di dubbio tra gli attori più richiesti del momento. Grazie ad una serie di progetti e ruoli particolarmente azzeccati, l’attore ha negli ultimi anni conosciuto una crescente popolarità, che lo ha portato ora ad essere protagonista di diversi importanti film e ad avere già altri interessanti progetti in lavorazione. Questo perché Powell ha dimostrato di sapersi adattare a generi sempre diversi, fornendo interpretazioni convincenti e memorabili.

Ecco 10 cose che forse non sai su Glen Powell

Glen Powell: i suoi film da attore e doppiatore

1. Ha recitato in celebri film. Powell debutta al cinema nel 2003 con un ruolo in Missione 3D – Game Over. Successivamente ottiene piccoli ruoli nei film Fast Food Nation (2006), L’amore giovane (2006), regia di Ethan Hawke, The Great Debaters (2007), regia di Denzel Washington, e Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012), regia di Christopher Nolan. Ottiene poi una prima notorietà recitando in I mercenari 3 (2014), con Sylvester Stallone, per poi prendere parte ai film Un poliziotto ancora in prova (2016), Tutti vogliono qualcosa (2016), Il diritto di contare (2016), Castello di sabbia (2017), Come far perdere la testa al capo (2018) e Top Gun: Maverick (2022), con Tom Cruise. Dopo quest’ultimo film ottiene ruoli da protagonista in Hit Man (2023), Tutti tranne te (2023) e Twisters (2024).

2. Ha lavorato anche come doppiatore, sceneggiatore e produttore. Oltre ad aver recitato davanti la macchina da presa, in diverse occasioni Powell si è distinto anche come doppiatore. Ciò è avvenuto per le serie animate Tutti pazzi per Re Julien (2017), Jurassic World – Nuove avventure (2020-2022) e per il film Apollo 10½ (2022). Powell ha poi collaborato alla sceneggiatura di Hit Man, di cui è anche produttore. Ha poi ricoperto quest’ultimo ruolo anche per i film Sulle ali dell’onore (2022) e The Blue Angels (2024). Sarà poi sceneggiatore e produttore del film Captain Planet.

Glen Powell e Sydney Sweeney in Tutti tranne te

3. Hanno volutamente alimentato le voci su una loro relazione. Il film Tutti tranne te è stato uno dei maggiori successi degli ultimi anni per una rom-com. Il merito è da ritrovarsi anche nel fatto che Powel e Sweeney hanno fatto in modo che la relazione dei loro personaggi fosse sfociata in una loro relazione fuori dal set. “La gente vuole che quello che c’è sullo schermo ci sia anche fuori dallo schermo, e a volte bisogna solo fare un po’ di leva in tal senso e ha funzionato meravigliosamente”, ha dichiarato Powell in un’intervista al New York Times.

Tutti tranne te Glen Powell Sydney Sweeney
Glen Powell e Sydney Sweeney in Tutti tranne te. Foto di Brook Rushton – © 2023 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

Glen Powell in Top Gun: Maverick

4. Tom Cruise gli ha offerto un ruolo nel film. Per l’importante ruolo del figlio di Goose, Bradley “Rooster” Bradshaw, è stato scritturato l’attore Miles Teller, battendo candidati del calibro di Nicholas Hoult e lo stesso Glen Powell. Quest’ultimo, però, è stato poi scritturato in questo film in un ruolo riscritto appositamente per lui, avendo impressionato Cruise, il produttore Jerry Bruckheimer e i dirigenti della Paramount Pictures e della Skydance con i suoi provini. L’attore ha così avuto modo di interpretare Jake “Hangman” Seresin, ottenendo grande popolarità.

Glen Powell è un sicario in Hit Man

5. Ha interpretato più “versioni” dello stesso personaggio. Nella commedia Hit Man (qui la recensione), di cui è anche sceneggiatore insieme al regista Richard Linklater, Powell interpreta Gary Johnson, professore universitario e tecnico che ha come secondo lavoro quello di essere un finto sicario sotto copertura. Per via di ciò, nel film il suo Gary assume diverse personalità, cambiando continuamente di aspetto. Powell ci ha infatti tenuto a dar vita a versioni molto diverse tra loro, cammuffandosi e divertendosi con trucchi e acconciature sempre diverse.

Glen Powell ha avuto un ruolo in I mercenari 3

6. Ha avuto un ruolo di rilievo nel terzo film, ma non nel quarto. In I mercenari 3 Powell ha interpretato il ruolo di Thorn, un hacker, alpinista e pilota di droni altamente qualificato. Il personaggio ha permesso all’attore di mettere in mostra le proprie capacità fisiche, destreggiandosi con un ruolo che ha richiesto anche una forte preparazione fisica per certe scene. Nonostante alla fine Thorn diventi un membro ufficiale della squadra, il personaggio non è comparso in I mercenari 4.

Glen Powell ha recitato in Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno

7. Temeva di essersi seriamente infortunato sul set. Quando ancora era un attore poco noto, Powel ha avuto l’occasione di fare un cameo nel film Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno, più precisamente nella sequenza ambientata alla Borsa valori, dove figura anche il Bane di Tom Hardy. In essa, Powell viene malmenato da quest’ultimo ma a quanto pare il pestaggio finì con l’essere involontariamente realistico e dopo una botta alla testa l’attore temette di aver subito un trauma cranico. Nolan, a quel punto, interruppe le riprese e mando Powell a farsi visitare.

Glen Powell Adria Arjona Hit Man
Glen Powell e Adria Arjona in Hit Man. Foto di Courtesy of Netflix

Glen Powell è su Instagram

8. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 1.6 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato oltre trecento post, tutti relativi alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Glen Powell ha una fidanzata?

9. È molto riservato sulla sua vita privata. In questi anni Powell ha dimostrato di non essere quel tipo di persona che condivide dettagli della propria vita sentimentale. Di lui, ad oggi, sappiamo solo che ha frequentato la modella Gigi Paris dal 2019, ma nell’aprile del 2023 è stata resa nota la loro separazione. Da quel momento ad oggi l’attore sembra essere ancora single, anche se negli scorsi mesi si era parlato di una possibile relazione con la collega Sydney Sweeney ma, come già accennato, la cosa si è rivelata non vera.

Glen Powell: età, altezza e fisico dell’attore

10. Glen Powell è nato il 21 ottobre 1988 a Austin, in Texas, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,83 metri. Per quanto riguarda la sua “situazione fisica”, Powell non ha mai nascosto di possedere una corporatura particolarmente muscolosa, mostrata sia in alcuni suoi film che sui propri canali social. Ma l’attore non sembra essere a fare di ciò il motivo del suo successo e anzi ha dimostrato di possedere un’acuta intelligenza nello scegliere progetti che non valorizzino solo il suo fascino.

Fonti: IMDb, Instagram

Quell’estate con Irène: prenota il tuo biglietto gratis con Cinefilos.it

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema gratis Quell’estate con Irene, opera seconda di Carlo Sironi, con protagoniste Noée Abita e Maria Camilla Brandenburg, in sala dal 30 maggio 2024 con Fandango.

Ecco le città in cui sarà possibile partecipare alle proiezioni:

ROMA 
 
CINEMA GREENWICH
giovedì 30 maggio – 10 biglietti
venerdì 31 maggio – 10 biglietti
sabato 1 giugno – 10 biglietti
domenica 2 giugno – 10 biglietti
 
CINEMA QUATTRO FONTANE
giovedì 30 maggio – 10 biglietti
venerdì 31 maggio – 10 biglietti
sabato 1 giugno – 10 biglietti
domenica 2 giugno – 10 biglietti
 
CINEMA TIBUR
giovedì 30 maggio – 10 biglietti
venerdì 31 maggio – 10 biglietti
sabato 1 giugno – 10 biglietti
domenica 2 giugno – 10 biglietti
 
CINEMA LUX
giovedì 30 maggio – 10 biglietti
venerdì 31 maggio – 10 biglietti
sabato 1 giugno – 10 biglietti
TORINO
 
CINEMA MASSIMO
giovedì 30 maggio – 10 biglietti
venerdì 31 maggio – 10 biglietti
sabato 1 giugno – 10 biglietti
domenica 2 giugno – 10 biglietti
MILANO
 
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
giovedì 30 maggio – 10 biglietti
venerdì 31 maggio – 10 biglietti
sabato 1 giugno – 10 biglietti
domenica 2 giugno – 10 biglietti
 
BOLOGNA
 
CINEMA ODEON
giovedì 30 maggio – 10 biglietti
venerdì 31 maggio – 10 biglietti
sabato 1 giugno – 10 biglietti
domenica 2 giugno – 10 biglietti
 
FIRENZE
 
CINEMA FIORELLA
giovedì 30 maggio – 10 biglietti
venerdì 31 maggio – 10 biglietti
sabato 1 giugno – 10 biglietti
domenica 2 giugno – 10 biglietti

I biglietti assegnati saranno validi per qualsiasi spettacolo della giornata scelta. Gli orari degli spettacoli saranno consultabili direttamente sul sito dei cinema.

I biglietti saranno validi per il primo spettacolo serale da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno e potranno essere richiesti inviando una e-mail a [email protected]. E’ fondamentale specificare nel testo della e-mail che si effettua la richiesta via CINEFILOS.

Per questioni legate all’organizzazione degli eventi, sarà necessario inviare la richiesta dei biglietti entro e non oltre il prossimo giovedì 30 maggio. Di conseguenza non verranno accettate richieste che ci perverranno oltre tale data. I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità. 

Quell'estate con Irène recensione
Nella foto Noée Abita e Camilla Brandenburg_(c) foto di Marie Gioanni

Quell’estate con Irene, la trama

Siamo nel 1997, Clara e Irène hanno 17 anni e un male che le costringe a lunghi ricoveri in ospedale. È proprio lì che si incontrano e diventano grandi amiche nonostante i caratteri diversi. Clara, timida e introversa, si lascia travolgere dall’energia incontenibile di Irène. Le due diventano inseparabili e insieme sognano la libertà lontano dall’ombra della malattia. Un sogno che presto diventa realtà, quando un giorno d’estate decidono di scappare dall’ospedale e andare su un’isola lontana dove scaldarsi al sole e passare le vacanze più belle della loro giovane vita.

Yellowstone: arrivano importanti aggiornamenti dalla serie sequel

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L’attesissimo spinoff di Yellowstone vedrà il ritorno di tre attori importanti, una mossa che farà indubbiamente piacere ai fan del franchise. Annunciato inizialmente nel maggio 2023, questo nuovo progetto arriva dopo l’uscita del protagonista Kevin Costner da Yellowstone durante la seconda metà della quinta stagione. Con il creatore del franchise Taylor Sheridan al timone, il sequel continuerà a esplorare la complessa e avvincente saga della famiglia Dutton. Secondo le prime indiscrezioni, Matthew McConaughey era in trattativa per un ruolo importante, il che ha aumentato l’entusiasmo intorno al progetto.

In un recente aggiornamento della newsletter “What I’m Hearing” di Puck, è stato rivelato che Cole Hauser, Kelly Reilly e Luke Grimes sono vicini alla definizione dei loro accordi per tornare rispettivamente nei ruoli di Rip Wheeler, Beth Dutton e Kayce Dutton. Il potenziale coinvolgimento di Matthew McConaughey e Michelle Pfeiffer rimane incerto e dipende dalla loro approvazione della direzione creativa dello show.

Lo sviluppo dello spin-off di Yellowstone è strettamente legato alla conclusione della serie principale. Con la quinta parte della seconda stagione di Yellowstone che dovrebbe iniziare le riprese in estate e debuttare il 10 novembre 2024, le scelte narrative fatte in questi episodi finali influenzeranno in modo significativo la direzione dello spinoff. Ci sono ancora molte speculazioni su come Sheridan intenda concludere la serie, soprattutto considerando il ruolo centrale che ha avuto il John Dutton di Kevin Costner. Il destino di John Dutton, se verrà ucciso o se andrà in pensione, è oggetto di intense speculazioni tra i fan.

Come si chiamerà il sequel di Yellowstone?

Yellowstone 5 Kevin Costner

Sebbene lo spinoff sia in lavorazione da oltre un anno, i dettagli concreti rimangono scarsi. Un precedente aggiornamento di novembre lasciava intendere che il progetto avrebbe potuto intitolarsi 2024, allineandosi ad altri spinoff di Yellowstone come 1923 e 1883. Tuttavia, il titolo definitivo e la data di uscita potrebbero essere ancora in evoluzione, a seconda dei tempi di produzione e degli sviluppi della trama.

Una certezza dello spinoff è l’impegno a preservare gli elementi che hanno reso Yellowstone un fenomeno culturale. Il ritorno di Grimes, Hauser e Reilly è una mossa strategica per mantenere la continuità e per tenere impegnati i fan di lunga data. La chimica tra Beth e Rip, in particolare, è stata una pietra miliare della serie e la loro presenza nello spinoff è un segnale rassicurante per gli spettatori che sperano in una transizione senza soluzione di continuità.

The White Lotus – Stagione 3: Walton Goggins la descrive come “molto meta a tutti i livelli”

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Mentre prosegue la produzione della terza stagione di The White Lotus, il nuovo membro del cast Walton Goggins (Fallout) ha raccontato com’è stato girare il prossimo episodio dell’acclamata serie comica della HBO.

Nel corso di una recente intervista con il Los Angeles Times, Goggins ha ammesso che le riprese della terza stagione di The White Lotus in Thailandia si sono trasformate per lui in un viaggio di guarigione. Ha rivelato di sentire un legame personale con il Paese, dopo averlo visitato in precedenza durante una crisi esistenziale quasi due decenni fa.

È tutto molto meta a tutti i livelli“, ha detto Goggins. “Siamo ospiti che entrano in un hotel e interpretano ospiti che entrano in un hotel. Passiamo tutto questo tempo insieme, che ci piaccia o no, facendo colazione, pranzando e cenando. Lavoriamo dove stiamo“.

Ha aggiunto: “Sono stato in molti dei luoghi in cui stiamo girando ora, le stesse strade e spiagge sabbiose. Ho fatto tanta strada nella mia vita e sono stato guarito a diversi livelli. Sono così grata per questo momento e per il cammino che sto percorrendo”.

La terza stagione di The White Lotus ottiene un altro cast stellare

The White Lotus è creato, scritto e diretto da Mike White (Enlightened). La terza stagione introdurrà anche Lalisa Manobal (alias Lisa delle Blackpink), Patrick Schwarzenegger, Carrie Coon, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey, Sam Nivola, Sarah Catherine Hook, Aimee Lou Wood, Christian Friedel, Sarah Catherine Hook, Morgana O’Reilly, Lek Patravadi, Shalini Peiris, Tayme Thapthimthong, Julian Kostov, Scott Glenn e altri ancora. Essi si uniranno a Natasha Rothwell, membro del cast della prima stagione, che riprenderà il ruolo di Belinda Lindsay.

La serie è prodotta esecutivamente da White, David Bernard, Mark Kamine e Nick Hall. La seconda stagione, ambientata in Sicilia, ha ottenuto 23 nomination agli Emmy, tra cui quella per la serie drammatica. Per la sua ultima interpretazione di Tanya, Jennifer Coolidge ha vinto il suo secondo Emmy

Nuovo Cinema di Pesaro: nuove anticipazioni e ospiti

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Nuovo Cinema di Pesaro: nuove anticipazioni e ospiti

Dopo aver già annunciato la presenza di Ficarra e Picone e Franco Maresco, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, diretta da Pedro Armocida, è lieta di svelare alcuni tra i grandi ospiti e i numerosi eventi della 60esima edizione, che si terrà a Pesaro dal 14 al 22 giugno 2024 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Ad inaugurare il festival, con un giorno di anticipo, venerdì 14 giugno, nella grande arena di Piazza del Popolo sarà Sergio Castellitto, con un grande omaggio nel ventennale di uno dei suoi film di maggior successo, Non ti muovere, con protagonista lo stesso regista insieme a Penélope Cruz. Entrambi gli attori hanno vinto il Premio David di Donatello come migliori attori protagonisti, e il film, presentato al Festival di Cannes nel 2004 nella sezione Un certain regard, conferma il talento di un autore che già al suo secondo film è riuscito a creare un suo sguardo in coppia con la scrittrice Margaret Mazzantini.

Come ogni anno la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro rende omaggio a un film che è nel cuore di milioni di spettatori e che festeggia un anniversario importante. Sabato 15 giugno verrà proiettato sul grande schermo della Piazza un cult che compie 50 anni, dall’ironia e dallo stile più che contemporanei, Frankenstein Junior, diretto da Mel Brooks con un’indimenticata interpretazione di Gene Wilder.

Tra le più applaudite protagoniste del cinema italiano contemporaneo, Jasmine Trinca arriverà alla Mostra lunedì 17 giugno per presentare in anteprima italiana Maria Montessori – La nouvelle femme – diretto da Léa Todorov e nelle sale italiane il 26 settembre con Wanted. Jasmine Trinca interpreta il ruolo della pedagogista italiana di origini marchigiane il cui metodo è conosciuto in tutto il mondo in un film, che sarà proiettato per la prima volta in Italia sul grande schermo di Piazza del Popolo, sulle disabilità, le differenze e il femminismo all’inizio del XX secolo.

Martedì 18 giugno la Piazza sarà tutta per Valentina Lodovini, ospite per la prima volta alla Mostra per un’occasione speciale, il decennale della morte di Carlo Mazzacurati. Per ricordare il grande regista la Mostra proietta il suo La giusta distanza che vede Valentina Lodovini affascinante protagonista.

Per festeggiare i suoi 30 anni, il festival dedica una proiezione speciale mercoledì 19 giugno a Forrest Gump, successo planetario di Robert Zemeckis che ha ottenuto sei Premi Oscar diventando il maggior incasso negli Stati Uniti nel 1994. Il film con Tom Hanks, alle prese con un peculiare approccio al sogno americano, si è trasformato in un’opera di culto che ha avuto forti influenze nell’immaginario collettivo oltre a essere citato in numerosissimi film successivi.

Da sempre attenta a ogni forma e genere di cinema, la Mostra, nella sua 60esima edizione omaggia uno dei più grandi esponenti del cinema italiano d’animazione. Enzo D’Alò sarà in Piazza giovedì 20 giugno con il suo ultimo, apprezzatissimo, lavoro Mary e lo spirito di mezzanotte, arricchito da un dietro le quinte del film che ha appassionato grandi e piccini. A precedere la proiezione e l’incontro con il regista, la premiazione della sezione dedicata proprio ai più piccoli, il Circus, a cura di Giulietta Fara.

Sabato 22 giugno sarà la giornata dedicata a Luca Guadagnino che riceverà il Premio Pesaro Nuovo Cinema 60 nell’anno in cui la città è Capitale Italiana della Cultura 2024. Il riconoscimento nasce dalla volontà della Mostra di premiare il regista italiano più internazionale e più legato all’idea di “nuovo cinema” – in passato Luca Guadagnino è stato giurato della Mostra. Il riconoscimento speciale sarà accompagnato dalla presentazione della monografia, la prima al mondo dedicata a Luca Guadagnino, edita nella collana Nuovocinema di Marsilio, a cura di Simone Emiliani e Cecilia Ermini, e dalla proiezione di chiusura del festival di Challengers, ultimo lavoro del regista che ha ottenuto grandi risultati di pubblico e critica, con Mike Faist, Zendaya e Josh O’Connor.

La forza sovversiva, ammaliante, rivoluzionaria e completamente destrutturata e destrutturante delle nuove onde trova la sua patria a Pesaro nella Mostra del Nuovo Cinema – dichiara Guadagnino. Ricevere il premio della Sessantesima Edizione di una rivoluzione che è costante e che continua a spezzare le griglie e le gabbie soffocanti agli immaginari è naturalmente un onore immenso. Il cinema è politico, ci hanno insegnato i Maestri delle Nouvelle Vague e quindi prendo questo come un bellissimo premio politico alla mia esperienza di cineasta che mai ha smesso di guardare e di desiderare la prospettiva che è sempre stata al centro dell’interesse del Nuovo Cinema di Pesaro.

L’evento speciale sul cinema italiano, dopo le scorse edizioni dedicate a Liliana Cavani, Mario Martone e Giuseppe Tornatore, quest’anno raddoppia con Ficarra e Picone, presenti in Piazza domenica 16 giugno per incontrare il pubblico e presentare L’ora legale, e con Franco Maresco. In collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, verranno presentati tutti i film diretti da Ficarra e Picone insieme a una selezione di quelli che Franco Maresco ha realizzato al di fuori della coppia con Daniele Ciprì. Oltre alla retrospettiva, la Mostra ospiterà una tavola rotonda alla presenza degli autori con la presentazione degli altri due volumi monografici della collana Nuovocinema di Marsilio. Quello dedicato a Ficarra e Picone sarà a cura di Pedro Armocida e di Giulio Sangiorgio, quello su Franco Maresco a cura di Fulvio Baglivi.

Con un giorno in più di durata rispetto alle scorse edizioni, la Mostra mette in scena nove serate all’insegna di Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024 con un programma ricchissimo che verrà svelato integralmente nei prossimi giorni e che si comporrà della sezione dell’imperdibile concorso internazionale, del cinema in Piazza, con omaggi e anniversari, del cinema in Spiaggia, della musica con Il muro del suono, del Circus dedicato ai più piccoli, e dei focus sul cinema internazionale, sull’animazione, sul mondo dei videoclip.

Il cuore pulsante della Mostra, il concorso internazionale, da sempre votato alla ricerca del ‘nuovo’ cinema, aperto a tutti i formati e a tutti i registi, senza barriere d’età, di durata, di ‘genere’, per questa edizione ospiterà una giuria che dialoga con il passato del festival e delle sue sessanta edizioni: il produttore e regista spagnolo Luis Miñarro, il regista brasiliano Júlio Bressane e Myriam Mézières, attrice, autrice, regista e cantante francese, di padre egiziano e madre ceca considerata un simbolo del métissage. La Mostra li omaggerà con alcune proiezioni speciali – Júlio Bressane, in collaborazione con il programma Fuori Orario – presenterà due film in anteprima italiana (uno in anteprima mondiale) – e con altrettanti incontri durante tutto il corso del festival.

In collaborazione con Pesaro Capitale Italiana della Cultura e con la settimana dedicata alla cultura coreana, la 60esima edizione della Mostra ospiterà tre giornate dedicate al cinema coreano, con proiezioni e anteprime italiane in partnership con la Casa del Cinema di Busan.

La collaborazione con Pesaro Capitale Italiana della Cultura si arricchisce con un progetto speciale di accoglienza di un gruppo di studenti provenienti dal Festival del cinema di Sarajevo per partecipare a un workshop con la produzione finale di un cortometraggio.

Altra novità di questa edizione, è PesaroNuovoCinemaVR, il progetto di Virtual Reality in collaborazione con la Casa delle Tecnologie Emergenti e Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024. Curata da Simone Arcagni, si tratta di una sezione espositiva dedicata ai lavori più innovativi prodotti con la Virtual Reality in Mostra alla Casa delle Tecnologie Emergenti di Pesaro.

Daniele Vimini, Vicesindaco di Pesaro e Presidente della Fondazione Pesaro Nuovo Cinema, dichiara: Quest’anno come non mai siamo molto felici e orgogliosi di questa edizione speciale della Mostra del Nuovo Cinema sia perché coincidente con Pesaro Capitale della Cultura che perchè 60esima edizione, un numero importante e straordinario. Un’edizione di grandi nomi, come sempre e anche più delle altre. La presenza di progetti strategici come la Korean Week, il rapporto con Sarajevo Film Festival e il progetto PesaroNuovoCinemaVR con la Casa delle Tecnologie Emergenti vanno a caratterizzare ulteriormente una Mostra che diventa attrice fondamentale dell’anno della Capitale della Cultura.

Il manifesto e la sigla che rappresentano la 60esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema sono firmate dall’artista Gianluigi Toccafondo e rappresentano l’anima di un festival da sempre attento al nuovo, al cambiamento, all’evoluzione ma allo stesso tempo con uno sguardo rivolto con passione alla storicità e alle radici del cinema.

Only Murders in the Building – stagione 4: trailer e data di uscita su Disney+

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Disney+ ha annunciato che la quarta stagione di Only Murders in the Building, la serie comedy originale premiata agli Emmy, debutterà il 27 agosto in esclusiva sulla piattaforma streaming. Le prime tre stagioni sono ora disponibili.

La trama di Only Murders in the Building – stagione 4

Nella quarta stagione di Only Murders in the Building, il trio di podcaster amatoriali è alle prese con gli eventi scioccanti accaduti alla fine della terza stagione che hanno coinvolto Sazz Pataki, la controfigura e amica di Charles. Chiedendosi se la vittima designata fosse veramente lei oppure Charles, la loro indagine li porta fino a Los Angeles, dove uno studio di Hollywood sta preparando un film sul podcast Only Murders. Quando Charles, Oliver e Mabel tornano a New York, intraprendono un viaggio ancora più epico: attraversano il cortile del loro palazzo per addentrarsi nelle vite contorte dei residenti della Torre Ovest dell’Arconia.

La serie è interpretata da Steve Martin, Martin Short, Selena Gomez, Michael Cyril Creighton, con guest star speciali che includono Meryl Streep, Da’Vine Joy Randolph, Eugene Levy, Eva Longoria, Zach Galifianakis, Molly Shannon, Kumail Nanjiani, Melissa McCarthy, Richard Kind e molti altri.

I co-creatori e sceneggiatori di Only Murders in the Building sono Steve Martin e John Hoffman (Grace and Frankie, Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La serie è prodotta da 20th Television, parte dei Disney Television Studios.

Wolfs: teaser trailer del film con George Clooney e Brad Pitt

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Wolfs: teaser trailer del film con George Clooney e Brad Pitt

Sony Pictures Releasing e Apple Original Films hanno rilasciato il primo sguardo a Wolfs, interpretato da George Clooney e Brad Pitt.

Lo spot di 30 secondi mostra Brad Pitt eGeorge Clooney che viaggiano in auto con sguardi severi. I personaggi non parlano tra loro. Gli unici suoni che si sentono sono quelli dell’auto in corsa e dei tergicristalli difettosi. Il trailer completo sarà rilasciato il 29 maggio 2024.

Cosa aspettarsi da Wolfs?

George Clooney e Brad Pitt sono i protagonisti di Wolfs nei panni di due faccendieri professionisti assegnati allo stesso lavoro. Nel cast anche Austin Abrams, Amy Ryan e Poorna Jagannathan.

George Clooney e Brad Pitt hanno recitato insieme nella trilogia cinematografica Ocean’s di Steven Soderbergh. La coppia ha collaborato anche in Burn After Reading e Confessioni di una mente pericolosa.

Tra i progetti recenti di George Clooney figurano un ruolo da doppiatore in IF, un cameo nel ruolo di Bruce Wayne in The Flash e un’apparizione da protagonista in Ticket to Paradise accanto a Julia Roberts. Brad Pitt, invece, non recita in un film dopo Babylon e Bullet Train del 2022.

Jon Watts, noto soprattutto per aver diretto la trilogia di Spider-Man di Tom Holland, scrive e dirige Wolfs. Watts produce insieme a Dianne McGunigle. Clooney e Grant Heslov producono attraverso la Smokehouse Pictures, mentre il trio Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner produce per la Plan B Entertainment.

Wolfs proviene da Apple Original Films. Tuttavia, la Sony si occuperà della distribuzione nelle sale, come ha fatto con Napoleon di Ridley Scott. Dopo la distribuzione nelle sale, Wolfs sarà trasmesso in streaming su Apple TV+. Wolfs arriverà nelle sale il 20 settembre 2024.

Inside Out 2: ecco le voci italiane!

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Inside Out 2: ecco le voci italiane!

Disney Italia ha annunciato le voci italiane di Inside Out 2, che dà il benvenuto a nuove Emozioni nella mente di Riley, ora adolescente. Il nuovo film Disney e Pixar arriverà il 19 giugno nelle sale italiane.

A prestare le proprie voci alle nuove Emozioni, perfettamente adatte all’età dell’adolescenza, sono Pilar Fogliati (Ansia), Deva Cassel (Ennui), Marta Filippi (Invidia) e Federico Cesari (Imbarazzo), insieme a Sara Ciocca nel ruolo di Riley. Ad arricchire il cast il cameo di Stash che interpreta il ruolo dell’eroe Lance Slashblade. Inoltre, Stella Musy, Paolo Marchese, Melina Martello, Daniele Giuliani e Veronica Puccio tornano nei panni degli amati Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto.

Pilar Fogliati è Ansia, una carica di energia frenetica che si assicura con entusiasmo che Riley sia preparata per ogni possibile insuccesso. Pronta a proteggere questa nuova adolescente dai pericoli che non riesce a vedere, Ansia è determinata ad assicurarsi a tutti i costi che Riley si integri tra i suoi compagni di scuola. Armata di liste e piani meticolosamente organizzati per assicurarsi che Riley non commetta mai errori, Ansia è sempre dieci passi avanti e non ha paura di condividere le sue peggiori previsioni con gli altri. Ansia sa di avere un carattere difficile, ma sente che spingere Riley verso la perfezione la aiuterà a raggiungere i suoi obiettivi.

Deva Cassel è Ennui, una delle nuove Emozioni di Riley. Annoiata e apatica, solita alzare gli occhi al cielo, Ennui aggiunge la perfetta dose di indifferenza adolescenziale alla personalità di Riley, quando ne ha voglia. La parte migliore? Per farlo, non ha neppure bisogno di alzarsi dal divano: Ennui può gestire la console da remoto utilizzando un’app del suo smartphone.

Marta Filippi è Invidia: è perennemente gelosa di tutto ciò che hanno gli altri e non ha paura di disperarsi per questo. Le pie illusioni di Invidia e la sua fascinazione nei confronti di ciò che è nuovo e interessante attira la sua attenzione in ogni direzione, portandola a desiderare quello che Riley non ha.

Federico Cesari è Imbarazzo, a cui piace stare in disparte, il che non è facile per questo tipo robusto dalla casa ragione rosa acceso. Timido e decisamente silenzioso, Imbarazzo è pronto scaraventarsi sulla console del Quartier Generale al primo segno di situazioni sociali imbarazzanti.

Sara Ciocca è Riley, che è ufficialmente un’adolescente! Riley sta per iniziare il liceo e il suo mondo sta per cambiare completamente. Se Gioia e il resto delle Emozioni di Riley credevano che i suoi anni da bambina fossero difficili, ora li aspetta una folle avventura. Nuovi amici, selezioni sportive e grandi cambiamenti – accompagnati da un complesso gruppo di nuove Emozioni – cosa potrebbe andare storto?

Stash è Lance Slashblade, un eroe drammatico degli anime con capelli lunghi, occhi penetranti e un atteggiamento seriamente angosciato. Riley aveva una cotta segreta per il personaggio del videogioco, dotato di carisma e della capacità di assumere una posa potente, ma senza una mossa efficace.

Stella Musy è Gioia, pronta ad affrontare l’adolescenza – gli alti e i bassi, la felicità e il pianto, le frustrazioni scottanti, i cambiamenti nauseanti e i momenti spaventosamente imbarazzanti che il nuovo mondo adolescenziale di Riley ha da offrire. La sua priorità è sempre la felicità di Riley: Gioia è determinata a proteggere il Senso di sé di Riley e ad aiutarla a rimanere la stessa ragazzina felice che lei conosce e ama. Ottimista, spensierata e ricolma di idee brillanti per il futuro della sua bambina, nulla può guastare i piani di Gioia per il Quartier Generale – almeno finché non arrivano delle nuove Emozioni.

Paolo Marchese è Rabbia, irascibile, testardo e pronto a lottare per ciò che è giusto per Riley. È decisamente appassionato ma a volte reagisce in modo eccessivo, o addirittura esplosivo. Rabbia è convinto che bisogna porre dei limiti, ma è pronto a distruggere qualsiasi ostacolo se crede che questa sia la cosa migliore per Riley.

Melina Martello è Tristezza. Era appena riuscita a prenderci la mano, prima che arrivasse un gruppo di nuove Emozioni. Adesso tutti comprendono quanto sia importante il suo ruolo nella vita di Riley, quindi Tristezza si sente più a suo agio nei suoi malinconici panni in questo periodo. Anche se continua a non essere molto vivace, è sempre pronta ad aiutare Riley ad affrontare i cambiamenti che sta vivendo, anche se questo significa intraprendere una missione cruciale.

Daniele Giuliani è Paura: protegge Riley e la tiene al sicuro dai pericoli visibili, sia grandi che piccoli – da dischi da hockey vaganti a tagli da carta. Un segnale di pericolo ambulante, Paura svolge il suo dovere, allontanandola da situazioni rischiose, pericoli imminenti e minacce serie. È iperprotettivo… e con questo? Qualcuno deve pur attenersi ai protocolli di sicurezza.

Veronica Puccio è Disgusto. Ora che Riley è un’adolescente, il suo radar nei confronti di tutto ciò che è tremendamente impopolare è più acuto che mai. Categorica, brutalmente onesta e impegnata a tenere Riley lontana da tutto ciò che trova rivoltante, Disgusto storce il naso al primo sentore di cibo spazzatura o commenti imbarazzanti, e si rifiuta di partecipare a qualsiasi attività che possa comportare la morte sociale.

Inside Out 2 – il film

Il film Disney e Pixar Inside Out 2 torna nella mente dell’adolescente Riley proprio quando il Quartier Generale viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti gestiscono da tempo un’attività di successo, non sanno come comportarsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola.

Il regista di Aladdin, Hercules e La Sirenetta ha un problema con i film Disney che hanno un “messaggio”

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Anche se il nome di John Musker non suona immediatamente familiare a molti, si tratta di colui che ha scritto e diretto film Disney iconici come Basil L’Investigatopo, La sirenetta, Aladdin, Hercules, Il pianeta del tesoro, La principessa e il ranocchio e Oceania.

Tuttavia, nonostante il suo lungo rapporto di lavoro con La Casa di Topolino, il regista si è ora scagliato contro le recenti offerte dello studio. Come molti fan, Musker crede che la Disney debba ridimensionare il messaggio politico nei suoi film, qualcosa che persino il CEO della Disney, Bob Iger, condivide, suggerendo che l’impegno “politico” di questi film passerà in secondo piano andando avanti.

“Penso che debbano fare una correzione di rotta in termini di messa in secondo piano del messaggio, dietro l’intrattenimento, una storia avvincente e personaggi coinvolgenti”, ha detto all’outlet spagnolo El País (via Toonado.com). “I classici film Disney non iniziavano cercando di trasmettere un messaggio. Volevano che tu fossi coinvolto nei personaggi, nella storia e nel mondo, e penso che questo sia ancora il nocciolo della questione”, ha continuato Musker. “Non devi escludere i tuoi obiettivi, ma devi prima creare personaggi con cui simpatizzi e che siano avvincenti.”

La principessa e il ranocchio Insieme a Ron Clements, Musker è stato fondamentale nella realizzazione dei film sopra elencati e, in La principessa e il ranocchio, ha introdotto la prima principessa nera della Disney in Tiana. All’epoca c’erano le tipiche lamentele razziste a riguardo alle quali Musker rispose: “Non stavamo cercando di essere svegliati, anche se capisco le critiche”. Per quanto riguarda i remake live-action della Disney dei suoi classici cartoni animati, ha aggiunto: “Le aziende si comportano sempre così, ‘Come possiamo ridurre i nostri rischi? Ai consumatori piace questo film, giusto? Lo rifaremo in forma diversa e glielo venderemo in un attimo.’ Oppure pensano: ‘Beh, potremmo migliorarlo.'”

Lo Studio non smetterà di confrontarsi con critiche e adeguamenti, ma una rinnovata attenzione alla qualità della storia invece che al “messaggio” forzatamente veicolato può essere certamente un buon punto di partenza per il futuro.

The Last of Us – Stagione 2: prima foto di Jeffrey Wright sul set

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Abbiamo incrociato per la prima volta Isaac Dixon in The Last of Us Part II; il leader del Washington Liberation Front, è un antagonista del gioco e sembra che presto ne sapremo di più anche della sua versione in live action, dal momento che Jeffrey Wright è entrato a far parte della seconda stagione di “The Last of Us” della HBO proprio nei panni di Dixon.

Una foto dal set della stagione 2 di The Last of Us appena rivelata (condivisa per la prima volta su GameFragger.com) mostra Jeffrey Wright vestito come una versione più giovane del cattivo. Il gioco ha rivelato solo alcuni dettagli minori sul suo passato, incluso il fatto che si è trasferito a Seattle dopo aver prestato servizio nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti. Nel presente, lui è il capo di Abby e lei è il suo soldato più fidato.

È interessante notare che l’uniforme suggerisce che Isaac stia lavorando per la FEDRA a questo punto della sequenza temporale, suggerendo che la serie TV esplorerà come e perché si è rivoltato contro di loro dopo essere diventato una delle tante persone che si sono ribellate al controllo militare.

È anche possibile che Isaac dello show televisivo The Last of Us venga ritratto come leggermente più giovane della sua controparte nei videogiochi e che sia semplicemente sotto copertura qui.

Secondo la descrizione ufficiale del personaggio, egli sarà “il leader silenziosamente potente di un grande gruppo di miliziani che cercava la libertà ma invece è rimasto impantanato in una guerra senza fine contro un nemico sorprendentemente pieno di risorse”.

Jeffrey Wright - American FictionWright apparirà nella serie accanto ai protagonisti Pedro Pascal, Bella Ramsey, Gabriel Luna e Rutina Wesley. I nuovi membri del cast di questa stagione includono Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino nel ruolo di Jesse, Ariela Barer nel ruolo di Mel, Tati Gabrielle nel ruolo di Nora, Spencer Lord nel ruolo di Owen e Danny Ramirez nel ruolo di Manny. Catherine O’Hara è anche una guest star in un ruolo non rivelato.

Di cosa parla The Last of Us?

La serie The Last of Us racconta una storia di sopravvivenza che si svolge vent’anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta. Joel, un sopravvissuto, viene ingaggiato per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’opprimente zona di quarantena. Quello che sembrava un incarico di poco conto diventa presto un viaggio brutale e straziante, poiché entrambi dovranno attraversare gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per riuscire a sopravvivere.

The Last of Us è scritto e prodotto esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan e Evan Wells. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog.

George Lucas condivide i suoi pensieri sui sequel Disney di Star Wars, dice che non ha rimpianti sulle sue riedizioni

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Nonostante abbia dato vita a Star Wars, una delle saghe più grandi e amate della storia, George Lucas ha un rapporto complicato con i fan del franchise. Che si tratti dei prequel considerati deludenti dai devoti della trilogia originale o del fatto che abbia apportato cambiamenti radicali a quei film classici con varie riedizioni, Lucas si è scontrato a lungo con gli ammiratori del suo lavoro.

La nuova tecnologia lo ha visto apportare spesso modifiche radicali a Una nuova speranza, L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi. I cambiamenti retroattivi apportati grazie alle nuove tecnologie sono stati tantissimi e spaziano dagli Ewok lampeggianti a una battaglia sulla Morte Nera ampiamente revisionata, e persino Darth Vader che urlava “Noooo!” mentre getta l’imperatore Palpatine verso la sua morte -temporanea – fino a Hayden Christensen inserito nella scena finale dell’episodio VI.

Forse il problema più grande, però, era il fatto che le versioni originali di Star Wars sono ormai quasi impossibili da trovare.

In occasione della sua presenza al Festival di Cannes, dove gli è stata assegnata la Palma d’Oro alla carriera, George Lucas ha difeso la sua decisione di tornare indietro e “ripulire” i film originali. “Sono fermamente convinto che il regista, o lo scrittore, o il cineasta dovrebbero avere il diritto di avere il loro film come lo vogliono”, ha detto, chiarendo che non approverebbe mai una rimasterizzazione in 4K di le Guerre Stellari del 1977.

“Abbiamo pubblicato l’originale su laserdisc e tutti si sono arrabbiati davvero, hanno detto: ‘Sembra terribile.’ E io ho detto: ‘Sì, lo so'”, ha aggiunto Lucas. “Questo è quello che sembrava.” Il regista ha parlato brevemente dei nuovi sequel di Star Wars e ha lasciato intendere che la Disney ha commesso alcuni gravi errori.

“Ero quello che sapeva davvero cosa fosse Star Wars… che conosceva davvero questo mondo, perché c’è molto da dire,” ha spiegato. “La Forza, per esempio, nessuno la capiva. Quando hanno avviate altre storie dopo che ho venduto l’azienda, molte delle idee che erano nell’originale sono andate perdute. Ma è così che stanno le cose.” “Sono un ragazzo testardo e non volevo che la gente mi dicesse come realizzare i miei film”, ha concluso Lucas quando gli è stato chiesto quale fosse il segreto del suo successo.

George Lucas al Festival di Cannes. Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il fondatore della Lucasfilm ha sempre scelto con attenzione le sue parole quando si tratta dell’approccio della Disney a Star Wars, anche se molte persone hanno problemi simili con le storie che abbiamo visto nei cinema e su Disney+. La Casa di Topolino, tuttavia, ha reso il franchise più grande di quanto non fosse stato da molto tempo.

Dopotutto, quando Lucas vendette lo studio, non c’erano piani precisi per un’altra trilogia, non era ancora riuscito a far decollare la serie live-action Underworld e apparentemente aveva poco interesse a tornare in una Galassia Molto, Molto Lontana. Se il passaggio da Lucas e Disney della Lucasfilm abbia fatto bene al franchise di Star Wars, sembra ancora troppo presto per dirlo.

Thunderbolts*, un nuovo dettaglio dà un’idea migliore di cosa aspettarci dal film

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I Marvel Studios hanno fatto un ottimo lavoro nel mantenere i segreti relativi alla trama del loro prossimo film, Thunderbolts*, fino a quel misterioso asterisco che è stato aggiunto al titolo poco prima dell’inizio delle riprese. Via CBM siamo in grado di mettere insieme alcuni dettagli sul film, cose attraverso fughe di notizie e interviste al cast, ma per la maggior parte il progetto rimane avvolto nel segreto.

Adesso, però, alcuni nuovi dettagli della storia hanno trovato la loro strada online. Non si tratta di nulla di troppo chiaro e dettagliato – e c’è una buona possibilità che questo elemento venga evidenziato nel primo trailer – ma se preferite sapere il meno possibile, a questo punto è d’obbligo un avviso spoiler.

Secondo Daniel Richtman, il film inizierà con Yelena Belova, agente statunitense, Ghost e Taskmaster inviate dalla Contessa Valentina Allegra De Fontaine per eliminare un obiettivo sconosciuto “in un caveau”. Non sappiamo chi sia questo personaggio, ma la squadra si rende presto conto di essere stata mandata lì a morire e decide di allearsi per abbattere Val.

Resta da vedere il modo in cui Sentry, Guardiano Rosso e The Winter Soldier entrano in gioco, è forse uno di loro la persona che gli altri devono eliminare? Sentry potrebbe anche essere stato arruolato da Val come guardia del corpo contro gli altri.

taskmasterA Olga Kurylenko – che riprenderà il ruolo di Taskmaster visto in Black Widow – è stato chiesto di quell’asterisco durante una recente intervista con Screen Rant, e mentre ha scelto con attenzione le sue parole, l’attrice ha confermato che il progetto ha subito alcuni cambiamenti da quando è stato annunciato per la prima volta.

“Beh, hanno cambiato un paio di cose. [Ride] Questo è tutto quello che posso dire, ma anche questo non dice nulla, perché ovviamente ogni film è diverso, e in ogni film le cose cambiano. Ma sì, sarà diverso, vedremo. Non c’è niente che posso dire.” Non c’è ancora molto su cui speculare, ovviamente, ma diremmo che Thunderbolts* sarà un film completamente diverso – forse addirittura Dark Avengers – rispetto a quello che era stato pensato all’inizio.

Tutto quello che sappiamo su Thunderbolts*

Durante il panel dei Marvel Studios al D23 2022, il presidente dei Marvel Studios  Kevin Feige  ha svelato il cast del prossimo film Thunderbolts*, che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent (Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow (Florence Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Harrison Ford – ammesso che sia ancora presente – sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Thunderbolts* è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio 2025. Il film sarà diretto da  Jake Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012, Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.

Josh O’Connor e Cailee Spaeny nel cast di Knives Out 3

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Josh O’Connor e Cailee Spaeny nel cast di Knives Out 3

Dopo aver annunciato il titolo del nuovo capitolo di Knives Out la scorsa settimana, i primi grandi nomi ad unirsi a Daniel Craig nel prossimo capitolo sono Josh O’Connor e Cailee Spaeny. Entrambi si uniranno a Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery di Netflix. Rian Johnson torna a firmare regia e sceneggiatura. Produrrà anche il film con il suo partner, Ram Bergman attraverso T-Street Pictures.

I dettagli della trama sono sconosciuti e per ora Craig è l’unico attore confermato. Il film più recente, Glass Onion, è uscito nel 2022, che ha visto Craig tornare nei panni del detective di fama mondiale Benoit Blanc. Il film è stato presentato in anteprima su Netflix dopo che lo streamer ha siglato un accordo record da 450 milioni di dollari per i due sequel. Il film entrerà in produzione il mese prossimo e uscirà nel 2025.

Noto per la sua interpretazione del Principe Carlo in The Crown, vincitore di un Emmy, e per il suo ruolo da protagonista in God’s Own Country, Josh O’Connor può attualmente essere visto protagonista di Challengers di Luca Guadagnino al fianco di Zendaya e Mike Faist, e ne La Chimera di Alice Rohrwacher. Josh O’Connor sarà presto protagonista di The History of Sound insieme a Paul Mescal.

Anche Spaeny è stata molto impegnata poiché recentemente è stata vista in Priscilla di Sofia Coppola, dove interpreta la moglie di Elvis Presley, Priscilla Presley. Recentemente è stata vista anche nel film di successo della A24 Civil War del regista Alex Garland. Successivamente, reciterà nell’ultimo film Alien del 20th Century, Alien: Romulus.

Cailee Spaeny
Cailee Spaeny red carpet di Venezia 80 – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Tutto quello che sappiamo su Knives Out 3

Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery uscirà nel 2025. Non si sa molto dell’imminente terzo capitolo della serie di film gialli, ma Daniel Craig riprenderà il suo ruolo di detective privato Benoit Blanc. Con lui sono stati annunciati Josh O’Connor e Cailee Spaeny. I primi due film, come noto, sono valsi allo sceneggiatore e regista Rian Johnson una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. C’è dunque da aspettarsi una nuova storia particolarmente avvincente e convincente.

Johnson starebbe attualmente ultimando la sceneggiatura del prossimo capitolo della serie e non sono dunque stati forniti ulteriori dettagli sulla trama e sui nuovi personaggi. Non vi sono inoltre altri attori legati al progetto per il momento. “Sta venendo fuori“, ha detto Johnson in una precedente intervista dopo la fine dello sciopero della WGA. “Ovviamente non ho potuto lavorare durante lo sciopero, e ora che è finito, mi sto tuffando a tutta forza, e quindi sta venendo fuori. Ho la premessa, ho l’ambientazione, ho in testa il film. Si tratta solo di scriverlo“.

Donnie Darko: l’esordio di Richard Kelly diventato cult torna in sala il 3, 4 e 5 giugno

28 giorni, 6 ore, 42 minuti, 12 secondi: ecco quando il mondo finirà.
Il coniglio Frank

Ha appena 26 anni, Richard Kelly, quando Donnie Darko, il suo esordio alla regia, fa il suo debutto nelle sale cinematografiche statunitensi. La critica rispose entusiasticamente, descrivendolo come il miglior esordio dai tempi de Le Iene di Quentin Tarantino, laccoglienza che gli riservò il pubblico fu invece a dir poco tiepida facendogli raggiungere soltanto 517.375 dollari di incasso.

Ma contestualizziamo: è il 26 ottobre del 2001, il ricordo dei due Boeing 767 scagliati contro le Twin Towers è ancora troppo fresco e nessuno negli Stati Uniti ha voglia di riviverlo nel dramma di un adolescente che si vede precipitare il motore di un aereo nella sua camera da letto.

Servirà il tam tam inarrestabile dei fan che su internet si scontrarono a colpi di argute teorie interpretative, che resero virali le enigmatiche frasi pronunciate da Granma Death, che condivisero incessantemente i brani new wave e post punk che ne compongono la colonna sonora, a trasformare quella pellicola diretta in soli 28 giorni (casualmente proprio lo stesso lasso di tempo che il Coniglio Frank indica annunciare lapocalisse) in un piccolo oggetto di culto.

La consacrazione conferitagli nel 2004 dalla presentazione fuori concorso alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, condurrà nuovamente il film nelle sale (stavolta nella versione Directors Cut) facendogli ottenere, finalmente, il successo meritato.

Ed è proprio la straordinaria versione Directors Cut, stavolta restaurata in 4k, che il 3, il 4 e il 5 giugno, Notorius Pictures porta al cinema per celebrare il 20° anniversario dalla prima proiezione italiana di unopera che, mescolando insieme science fiction e coming-of-age, destino e libero arbitrio, viaggi nel tempo e multiversi, realtà e illusione, buchi neri e ossessioni oniriche, e facendo confluire il tutto nella grammatica del teen movie, la rendono tuttora estremamente attuale.

Donnie Darko coniglio

Ma chi è Donnie Darko? Un ragazzo americano come tanti, con una buona famiglia alle spalle, cui un coniglio gigante dal volto scarnificato che solo lui riesce a vedere, salva la vita facendolo uscire dalla sua stanza poco prima che venga completamente distrutta dalla caduta del motore di un aereo. Non solo, lo stesso coniglio lo avvisa che mancano 28 giorni alla fine del mondo.

Di sfondo a questo canovaccio tanto esile quanto intrigante, Richard Kelly pone lo scontro elettorale tra George W. Bush e Michael Dukakis che porterà uno dei due a diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti (con tutti i danni che ne conseguiranno) restituendoci così una delle più efferate critiche allAmerican Way Of Life.

Donnie Darko, film visionario e lisergico

Spietata fotografia di una società sullorlo del baratro, romantico teen movie dove il sentimento viene celebrato con tutta la sua forza viscerale, opera fantascientifica dedicata ai viaggi nel tempo, Donnie Darko è tutto questo. E se da un lato si pone come un film visionario e lisergico, dallaltro schiva qualsiasi paragone con la surrealtà Lynchana, sforzandosi di razionalizzare ogni elemento narrativo.

Benedetta da un cast in stato di grazia, lopera che ha reso evidente a tutto il mondo lo straordinario carisma di Jake Gyllenhaal, poggia anche sui notevoli contributi di Mary McDonnell, la mamma wasp di Donnie, di Patrick Swayze nel ruolo di uno sgradevole quanto irresistibile guru, di Jena Malone che rappresenta lamata ideale e idealizzata, ma soprattutto di Drew Barrymore nei panni della professoressa vicina a Donnie. Allex enfant prodige di E.T. si deve anche la fattibilità stessa del film, perché proprio il suo ingresso nel cast ha permesso di aprire le porte giuste per coinvolgere gli altri attori in questa bizzarra opera desordio su cui pochi, inizialmente, avrebbero puntato.

Drew Barrymore in Donnie Darko

Tra muri trasparenti che separano una dimensione dallaltra, impacciati innamoramenti e vermoni gelatinosi che tracciano le traiettorie umane, scienza, astrattismo e emotività danzano insieme al ritmo della luna assassina cantata da Echo & The Bunnymen, si separano sulle note della struggente Lowe Will tear Us Apart dei Joy Division, si ritrovano su quelle di Notorius dei Duran Duran e piangono abbracciati nella malinconica Mad World di Gary Jules & Michael Andrews.

Si, perché la favola di Donnie Darko e di quei ventotto giorni che portarono alla fine del (suo) mondo è soprattutto una storia damore, per questo parla di ognuno di noi.

Perché indossi quello stupido costume da coniglio, Frank?
E tu perché indossi quello stupido costume da uomo, Donnie?”

Donnie Darko vi aspetta al cinema il 3, 4 e 5 giugno nella sua versione Director’s Cut restaurata in 4K, distribuito da Notorious Pictures.

La fredda luce del giorno: la spiegazione del finale del film con Henry Cavill

Il thriller è innegabilmente uno dei generi più amati e popolari del cinema mondiale. Le intricate vicende che si costruiscono all’interno di questi film sono in grado di tenere con il fiato sospeso fino all’ultimo, e i complessi personaggi inseriti in problematiche enormi sono quanto mai comprensibili e coinvolgenti. Su tali caratteristiche si basa anche La fredda luce del giorno, diretto nel 2012 da Mabrouk El Mechiri, qui al suo primo grande film con un cast stellare.

Vengono qui rielaborati una serie di scenari classici del thriller, con una ricerca di indizi che condurrà soltanto all’ultimo ad avere un quadro completo della situazione. Fino a quel momento, si assisterà a dinamiche sequenze d’azione e anche a momenti più intimi e famigliari, che portano nel film una vasta gamma di sentimenti ed emozioni. Questi consentono così di generare una certa apprensione per le vicissitudini del protagonista.

Pur essendo passato in sordina, grazie anche alla presenza dei suoi noti attori, il titolo è stato piano piano riscoperto, entusiasmando i fan del genere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune curiosità relative a La fredda luce del giorno. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

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Henry Cavill in La fredda luce del giorno. Foto di Diego Lopez Calvin – © 2010 Summit Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

La trama di La fredda luce del giorno

Protagonista del film è Will Shaw, un giovane analista finanziario di San Francisco. Sebbene la sua società stia rischiando il fallimento, l’uomo decide di andare a trovare la sua famiglia in Spagna per trascorrere insieme qualche giorno a bordo di una barca sulla Costa Brava. Ciò gli permetterà di allontanarsi momentaneamente dai problemi incombenti sul suo lavoro e sul suo futuro. Giunto sul luogo, Will viene accolto con grande entusiasmo dai genitori Martin e Laurie Shaw.

Tuttavia, anche quell’idilliaco momento è destinato ad infrangersi ben presto. Ritornato da una lunga nuotata, Will si accorge di uno scenario particolarmente preoccupante sulla barca dei suoi genitori. I due sono scomparsi e tutto è stato messo completamente sottosopra, segno che qualcuno è stato lì in cerca di qualcosa forse poi non trovata. Istintivamente, Will si rivolge alle autorità, scoprendo però suo malgrado di trovarsi coinvolto in una faccenda molto più complessa e grande di lui.

 

La fredda luce del giorno: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Will Shaw vi è l’attore Henry Cavill, qui al suo ultimo ruolo prima di assumere i panni di Superman in L’uomo d’acciaio. Al momento di recitare in La fredda luce del giorno, l’attore era reduce però dal film Immortals, dove interpretava il guerriero Teseo e per il quale aveva assunto un fisico possente e particolarmente muscoloso. Al fine di poter assumere il suo ruolo in questo thriller, però, si è dovuto sottoporre ad una ferrea dieta al fine di perdere quel fisico.

Ad interpretare sua madre Laurie, invece, si ritrova l’attrice Caroline Goodall, recentemente vista in Hunter Killer – Caccia negli abissi. Suo padre Martin è invece l’attore Bruce Willis. Affascinato dalla sceneggiatura e dalla misteriosità del suo personaggi, questi accettò di partecipare al film. A causa di numerosi altri impegni, però, l’attore dovette girare tutte le sue scene nel minor tempo possibile. Pur essendo indicato come uno dei protagonisti, compare nel film per meno di mezz’ora.

Rafi Gavorn ed Emma Hamilton interpretano Josh Shaw, fratello di Will, e la sua fidanzata Dara Collins. La candidata all’Oscar Sigourney Weaver, attrice celebre per la saga di Alien, interpreta la controversa agente della CIA Jean Carrack. Infine, Veronica Echegui è Lucia Caldera, figlia di un amico di Martin, la quale aiuterà Will nella sua ricerca della verità. Joseph Mawle è, infine, il killer Gorman.

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Sigourney Weaver e Bruce Willis in La fredda luce del giorno. Foto di Diego Lopez Calvin – © 2010 Summit Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film si apprende che Martin è un agente della CIA e che le persone che hanno rapito la famiglia di Will sono alla ricerca di una valigetta che il padre aveva preso per un incarico. Verso il finale del film, dunque, Will viene catturato e torturato dai rapitori, in realtà agenti del Mossad israeliano guidati da Zahir, che stava usando la valigetta per attirare un traditore quando Martin gliel’ha rubata. I rapitori si rendono conto che Carrack ha incastrato Martin e che lei ha la valigetta, quindi vogliono che Will la attiri allo scoperto.

Will a quel punto conduce Gorman da Carrack, che cerca di vendere la valigetta in un parcheggio sotterraneo. Gli uomini di Zahir li circondano ma cedono la loro posizione, così Carrack e Gorman aprono il fuoco sui loro stessi compratori prima di iniziare ad attaccare e fuggire dal Mossad, durante il quale Lucia colpisce Gorman in un incidente d’auto e questi muore, facendo infuriare una Carrack intenta a fuggire.

Will e Lucia la inseguono attraverso Madrid, finché alla fine le loro auto si scontrano e Lucia rimane gravemente ferita. Proprio mentre Carrack sta per sparare a Will, viene uccisa da Zahir con un fucile di precisione, che recupera la valigetta e libera la sua famiglia. Lucia si riprende in ospedale e Will osserva con rinnovata serenità la sua nuova famiglia allargata. Gli viene a quel punto offerto un lavoro nella CIA, ma il film termina prima che lui possa accettare o meno l’offerta.

Il trailer di La fredda luce del giorno e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La fredda luce del giorno è infatti disponibile nel catalogo di Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. In alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 27 maggio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

The Rock: dal cast al finale, tutto quello che c’è da sapere sul film

Noto soprattutto per la realizzazione di film d’azione ad alto budget, caratterizzati da un ampio uso di effetti speciali,  ha prodotto e diretto film come Bad Boys (1995), Armageddon (1998), Pearl Harbor (2001) e i primi cinque film della saga di Transformers (dal 2007 al 2017), ma anche il recente Ambulance (2022). Uno dei suoi film più apprezzati (e che il regista considera il suo preferito) è però il suo secondo lungometraggio, The Rock, uscito in sala nel 1996.

Ambientato quasi unicamente in un solo luogo, The Rock è spesso indicato come uno dei migliori thriller d’azione degli anni Novanta. Nonostante le diverse controversie riguardo le numerose riscritture della sceneggiatura (tra cui si citano anche quelle non accreditate di Aaron Sorkin e Quentin Tarantino), il film offre infatti una solida storia con eroi, antagonisti e una situazione critica da sventare prima del disastro, oltre ad alcuni forti spunti su tematiche sociali.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non perdere, che offre grande tensione, tanta adrenalina e le ottime interpretazioni degli attori coinvolti. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Rock. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al finale del film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

The Rock cast

La trama di The Rock

Protagonista del film è Stanley Goodspeed, un chimico che lavora per i servizi segreti che si vede chiamato d’urgenza dal direttore FBI James Womack: sull’isola di Alcatraz è in corso una rivolta condotta dal generale Francis Xavier Hummel, il quale protesta contro il governo che non riconosce meriti ai veterani morti durante azioni segrete e nega bonus economici alle loro famiglie. L’uomo ha inoltre rubato dei missili contenenti gas nervino e ha annunciato che li lancerà contro San Francisco se le sue richieste non verranno esaudite.

Lo scienziato sa come disinnescare le bombe, ma necessita di qualcuno che conosca bene la prigione di Alcatraz per farlo entrare. Qui entra in gioco il detenuto Patrick Mason, ex agente dell’intelligence britannica, in carcere da ben trent’anni, che riuscì a evadere una volta da Alcatraz. Nonostante il suo odio per l’FBI, l’uomo accetta di dare il suo aiuto. Ma quando Patrick e Stanley arrivano sull’isola, si trovano da soli a combattere contro una squadra di spietati rivoluzionari pronti a tutto.

Il cast del film e la sua location

Ad interpretare Stanley Goodspeed vi è l’attore Nicolas Cage. L’attore ha accettato di recitare in questo film come sfida a chi gli diceva che non avrebbe mai potuto lavorare in un blockbuster d’azione perché era “troppo eccentrico”. Accanto a lui, nel ruolo di John Patrick Mason, vi è invece il premio Oscar Sean Connery. Secondo quanto riferito, l’attore ha accettato la parte di Mason dopo aver saputo che Nicolas Cage era stato scritturato per il ruolo di Goodspeed.

Nel ruolo del generale Francis Xavier Hummel vi è invece l’attore Ed Harris. L’attore ha avuto problemi con tale personaggio, poiché la simpatia che provava per lui era in contrasto con la minaccia di Hummel di devastare un’intera città. Accanto a loro, recitano poi John Spencer nel ruolo di James Womack, David Morse in quello del maggiore Tom Baxter, John C. McGinley in quelli del capitano Hendrix e Michael Biehn in quelli del Comandante Anderson.

La maggior parte del film è stata girata nella vera prigione di Alcatraz, sull’isola di Alcatraz. Essendo gestita dal National Park Service, non è stato possibile chiudere tale luogo e gran parte delle riprese hanno dovuto essere organizzate in base alla presenza di gruppi di turisti che si aggiravano nei dintorni. I produttori avrebbero in realtà preferito ricostruire la prigione in studio, ma Bay si oppose alla cosa sostenendo che era impossibile replicare l’aspetto e l’atmosfera di quel luogo.

The Rock location

Come finisce The Rock? Ci sarà mai un sequel?

Nel finale del film, scaduto l’ultimatum, il generale Hummel dà l’ordine di lanciare un missile, ma poi, non volendo uccidere tanta gente, devia all’ultimo momento la sua rotta facendolo schiantare in mare. Gli altri marine, però, non approvano l’operato di Hummel e decidono di ribellarsi al loro comandante. Ne nasce una sparatoria nella quale Hummel stesso viene ucciso. Questi, prima di morire, dice a Goodspeed che l’ultimo missile si trova nel faro.

Dopo averlo trovato, Goodspeed vi toglie la testata rendendolo dunque innocuo. Il presidente degli Stati Uniti, nel frattempo, aveva autorizzato un attacco aereo contro Alcatraz, proprio mentre Goodspeed si trascina fuori e accende i razzi verdi per segnalare la riuscita dell’operazione. Un soldato lo avvista pochi secondi prima del bombardamento, ma i piloti non vengono avvertiti in tempo e un missile viene sganciato. L’ordigno colpisce il faro, scaraventando Goodspeed in mare, ma Mason lo trae in salvo.

A questo punto, terminata con successo la missione, Mason dovrebbe essere nuovamente incarcerato, ma con la complicità di Goodspeed, riesce a dileguarsi prima dell’arrivo dei soldati statunitensi. Diverso tempo dopo, Goodspeed e sua moglie Carla si trovano in luna di miele a Fort Walton, e Goodspeed trova la cavità nella panca della chiesa indicata da Mason, scoprendo che contiene il microfilm sui segreti statunitensi degli ultimi cinquant’anni, rubato da Mason prima di essere incarcerato.

In seguito, Michael Bay aveva condiviso un’idea per un sequel, che avrebbe previsto che un Goodspeed ormai sposato e in possesso delle prove del microfilm si ritrova inseguito dal governo e, non sapendo a chi rivolgersi, si vede costretto a chiedere aiuto a Mason. Tuttavia, tale sequel non è mai stato realizzato ed oggi è da intendersi come del tutto abbandonato.

Il trailer di The Rock e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 27 maggio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Station 19 7×10: promo e trama dal decimo episodio

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Station 19 7×10: promo e trama dal decimo episodio

Il network americano ABC dopo la messa in onda del nono episodio ha diffuso il promo e la trama di Station 19 7×10, il decimo inedito episodio di Station 19 7, l’annunciata settima e ultima stagione di Station 19, spin-off della serie di Shonda Rhimes Grey’s Anatomy.

In Station 19 7×10 che si intitolerà “One Last Time” Mentre la Stazione 19 continua a lottare contro un incendio selvaggio esistenziale, la squadra si confronta con la possibilità di un futuro che cambierà per sempre.

Tutto quello che sappiamo su Station 19 7

Station 19 è lo spin-off di Grey’s Anatomy.  La fine di Station 19 solleva speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in Grey’s Anatomy  la prossima stagione, se il medical drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era un series regular di Grey’s Anatomy prima di lasciarlo nel 2017 per contribuire alla conduzione dello spin-off Station 19. Dopo aver recitato in Grey’s Anatomy, Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station 19 nella terza stagione prima di diventare series regular nella stagione successiva.

Ambientata a Seattle, la serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss, Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre, Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee, Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire dalla terza stagione.

La vita che volevi: la nuova serie Netflix italiana in arrivo dal 29 Maggio

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La vita che volevi sarà disponibile dal 29 maggio solo su Netflix. La nuova serie prodotta da Banijay Studios Italy, creata e diretta da Ivan Cotroneo, vede Vittoria Schisano nel ruolo della protagonista Gloria. Nel cast anche Giuseppe Zeno (Sergio), Pina Turco (Marina), Alessio Lapice (Pietro) e Nicola Bello (Andrea), oltre a Bianca Nappi, Francesco Pellegrino e Bellarch.

La serie, creata e scritta da Ivan Cotroneo e da Monica Rametta, è diretta dallo stesso Cotroneo. La produzione è a cura di Massimo Del Frate, Head of Drama per Banijay Studios Italy.

I 6 episodi sono ambientati tra Lecce, il Salento e Napoli.

La trama di La vita che volevi

Gloria, la protagonista de LA VITA CHE VOLEVI, è convinta di aver trovato la felicità a Lecce, dove ha fondato una piccola agenzia turistica e trovato l’amore con Ernesto ma, un giorno, la sua vita viene sconvolta dall’arrivo di Marina, sua amica ai tempi dell’università a Napoli, prima che Gloria iniziasse il suo percorso di transizione.

Marina porta con sé Andrea e Arianna, i figli avuti da due diverse relazioni, ed è incinta di un terzo, il cui padre è Pietro, un giovane dal carattere passionale e forse anche pericoloso.

Gloria preferirebbe non riallacciare i rapporti con Marina, lei le ricorda una parte della sua vita che vorrebbe dimenticare. Marina nasconde però molti segreti e presto in scena arriverà anche Sergio, il padre di Arianna, un uomo tutto d’un pezzo fin da subito molto diffidente nei confronti di Gloria. Per lei, è giunto il momento di fare i conti con “la vita che voleva”, il suo passato e il suo futuro, per scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate e che l’amore è l’unica forza capace di rendere la vita degna di essere vissuta.

LA SCRITTURA E LO SVILUPPO di La vita che volevi

A cura di Monica Rametta

“Gloria è la protagonista della nostra storia e noi l’abbiamo amata, subito.

Volevamo raccontare una donna AMAB (Assigned Male At Birth), una donna transgender lontana dagli stereotipi, vera, fatta di carne e di sangue, un personaggio pieno di sfumature e anche di contraddizioni. È da lei che siamo partiti per ideare la serie. È stata Gloria a guidarci e noi a seguirla. Ce la siamo immaginata mentre camminava perfettamente a suo agio per le strade di Lecce dove nel presente viveva e lavorava, ormai donna matura e realizzata, o nel passato quando invece più giovane, si divideva tra gli studi all’università di Napoli e le serate in discoteca, dove si esibiva in drag guadagnando soldi per portare a termine la sua transizione, ed essere finalmente anche fuori quella che fin da piccola sentiva e sapeva di essere dentro.

Accanto e intorno a lei, passando attraverso tante stesure, tanto lavoro e tanti confronti con il team editoriale, abbiamo costruito il suo mondo, fatto di amori, prima tra tutti Marina la sua amica dei tempi dell’università, di affetti, di lavoro, di amicizia e di famiglia. La famiglia di origine dalla quale Gloria proviene e un’altra famiglia, quella che Gloria non immagina di avere, e nemmeno di volere. Una famiglia che piomba all’improvviso come un uragano nella sua vita stravolgendola. Il passato che torna e le presenta il conto rappresentato da un figlio nato non dal caso ma dall’amore. Questo è il tema che ci stava a cuore, che ci interessava esplorare. La possibilità inaspettata per Gloria, che ha faticato per arrivare ad essere quello che voleva, di mettersi nuovamente in gioco. La paura e lo spaesamento di trovarsi di fronte all’incredibile opportunità di poter essere madre, la straordinaria occasione di vivere una vita ancora diversa da quella voluta e mai nemmeno immaginata.

La vita che volevi è la storia di una donna nata nel corpo di un uomo e decisa a conquistare la sua piena felicità.”

NOTE DI REGIA  – A cura di Ivan Cotroneo

“Trasformare una storia scritta, un copione la cui lavorazione ha richiesto più di due anni, in immagini e scene è un’impresa di grande responsabilità. Quando comincia la preparazione ti senti responsabile del lavoro fatto fino a quel momento e del lavoro che verrà, del tempo che chiederai a tutte le persone di cui avrai bisogno per portare a compimento questa avventura. La creazione con la mia partner in crime di sempre, Monica Rametta, aveva già messo tanti punti fermi, e alcuni li aveva suggeriti, a cominciare dalla protagonista: il corpo e la persona di Vittoria Schisano si sono con forza imposti per talento e aderenza al personaggio.

Creare il mondo intorno a lei è stato un lavoro di squadra, credo di avere parlato e parlato e parlato fino allo sfinimento con tutti i collaboratori e creatori che hanno permesso a questa serie di esistere. I produttori che hanno contribuito creativamente, Massimo del Frate che mi ha sentito per tre anni descrivere, colori, sapori, facce, canzoni, toni precisi di questo mondo. Gabriella Giannattasio, che ha lavorato con me al casting per scegliere i talenti che avrebbero dato corpi, volti, occhi ai personaggi. Gian Filippo Corticelli, che ha regalato alla storia, proprio come desideravo, il colore e le luci capaci di raccontare e non solo di far vedere. La creatività di Monica Sironi che ha trovato luoghi bellissimi di Lecce e di tutto il Salento e li ha trasformati o ricostruiti perché diventassero il posto del cuore di Gloria.

La ricerca e l’invenzione di Rossano Marchi, che ha creato costumi che raccontassero aspirazioni mancate e realizzazioni faticose dei personaggi. Il mondo di Gloria ha preso forma, come si dice, un po’ alla volta e tutto insieme, e lo vedevo prendere vita così, come me lo ero immaginato, caldo, ma capace di infliggere grandi dolori, spettacolare nei paesaggi, e chiuso nell’insistenza di un primo piano toccante. Raccontare tanto, e a tutti, quello che immaginavo, quello che da anni aveva preso forma dentro di me in termini visivi era l’unica possibilità che avessi per condividere un’idea di rappresentazione.

È verissimo che il racconto per immagini, i film, le serie, sono creazioni di gruppo, ma forse mai come questa volta ho potuto sentire l’amore e il desiderio di tutti di contribuire alla creazione, di percorrere l’extra mile in più perché questa serie fosse, comunque, nel bene o nel male, speciale e unica. Così, dietro ogni battuta di ogni personaggio che sentirete, io sento l’amore di Gaetano Carito, il grandissimo fonico che ci ha accompagnato.

E conclusa l’avventura del set durata 14 settimane, questa collaborazione è continuata al montaggio, con Ilaria Fraioli e Martina Ghezzi che hanno dato il ritmo del cuore di cui la serie necessitava, e con le musiche di Gabriele Roberto che dopo avere subìto ore di miei monologhi sull’importanza narrativa, sul tipo di suono, sull’orchestrazione, ha composto dei temi straordinari, epici oppure intimissimi, che potessero accostarsi alle canzoni che avevo scelto già dalla sceneggiatura, i classici più belli della canzone italiana, Tenco, Modugno, Bindi, Vanoni, de André. E ancora con il mix del suono di Giancarlo Rutigliano e di tutta la squadra, perché tutto, anche gli ambienti parlassero del sogno di Gloria e della sua vita.

Dietro questa serie c’è un regista, io, con il suo sguardo e la sua visione del mondo, e del cinema. Ma è uno sguardo che sarebbe rimasto confinato nelle parole (diciamolo: a volte negli sproloqui) e non sarebbe diventato immagine e racconto per immagini senza la collaborazione di tutti questi artisti, che non si sono limitati ad ascoltare, per fortuna, ma hanno creato, rilanciato, proposto, sfidato. E senza tutti i miei attori, che hanno regalato il loro talento ai personaggi che io e Monica avevamo scritto. Sono loro adesso, questo magnifico cast, a parlare per noi con le loro battute, i loro silenzi, i loro movimenti. La gratitudine è un sentimento veramente sottovalutato, e vergognosamente. Nel cinema e nelle serie, magari la responsabilità è di uno, ma l’amore e la creazione sono di tutti, e questo va ricordato, sempre, a sé stessi e nelle dichiarazioni che si fanno. Se queste note vi sembrano un elenco di nomi, pazienza. Non lo è. È un elenco di autori. È grazie a loro che La vita che volevi è anche la serie che volevamo, tutti.”

Grey’s Anatomy 20×10: promo e trama dal decimo episodio

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Grey’s Anatomy 20×10: promo e trama dal decimo episodio

Il network americano ABC dopo la messa in onda del nono episodio ha diffuso il promo e la trama di Grey’s Anatomy 20×09, il decimo inedito episodio di Grey’s Anatomy 20, l’attesa ventesima stagione di Grey’s Anatomy.

In Grey’s Anatomy 20×10 che si intitolerà “Burn It Down” nonostante Amelia si renda conto della situazione, Teddy incoraggia lei e Meredith ad accelerare la ricerca sull’Alzheimer per paura che Catherine lo scopra. Mika si trova in mezzo a Link e Jo; nel frattempo, Lucas riceve una brutta notizia.

Tutto quello che sappiamo su Grey’s Anatomy 20

La ventesima stagione di Grey’s Anatomy uscirà il 14 marzo 2024 su ABC. In Italia Grey’s Anatomy 20 debutterà su Disney+.

Il drama è reduce da una 19a stagione di trasformazione, con il ritiro di Ellen Pompeo, l’uscita di Kelly McCreary e l’ingresso di cinque nuovi personaggi principali, interpretati da Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Alexis Floyd, Niko Terho e Midori Francis. La transizione ha avuto successo, con il ritorno di tutti e cinque i nuovi membri del cast in Grey’s Anatomy 20.

Creata da Shonda Rhimes, Grey’s Anatomy proviene dalla Shondaland di Shonda Rhimes e dalla ABC Signature, parte dei Disney Television Studios. Il cast di Grey’s Anatomy comprende Ellen Pompeo, Chandra Wilson, James Pickens Jr., Kevin McKidd, Kim Raver, Camilla Luddington, Caterina Scorsone, Kelly McCreary, Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Midori Francis e Niko Terho.

Bridgerton: la spiegazione della timeline, da Queen Charlotte alla terza stagione

Bridgerton, la serie romantica di Netflix, ha catturato l’attenzione e i cuori degli spettatori perché mostra i vari fratelli della famiglia Bridgerton che si innamorano. Essendo basata sui romanzi di Julia Quinn, la serie ha molto materiale su cui lavorare. La produzione si è mossa lentamente, con due anni di sviluppo tra l’uscita delle stagioni 2 e 3, ma questo intervallo ha dato il tempo allo streamer di allontanarsi dai Bridgerton e di esplorare un altro importante personaggio, la regina Charlotte (Golda Rosheuvel/India Amarteifio), nella serie spin-off, Queen Charlotte: A Bridgerton Story.

Oltre a riportare il pubblico alla giovinezza di Charlotte, quando conobbe e sposò suo marito, la serie include una storia dei giorni nostri, riportando volti noti di Bridgerton e creando una linea temporale interconnessa per le due serie.

Sebbene il franchise di Bridgerton sia solo vagamente basato sulla storia, mantiene una chiara linea temporale, anche se gli eventi vengono spostati. La serie è ambientata principalmente nell’epoca della Reggenza, che va dal 1795 al 1837. Anche se la linea temporale della serie è abbastanza lineare, poiché ogni nuova stagione si basa sui tempi della stagione sociale, Queen Charlotte: A Bridgerton Story e i finali delle stagioni 1 e 2 la complicano leggermente, intrecciando tutte le storie.

Quando si svolgono gli eventi del passato della Regina Carlotta?

La regina Carlotta - una storia di Bridgerton
Queen Charlotte: A Bridgerton Story. India Amarteifio as Young Queen Charlotte in episode 101 of Queen Charlotte: A Bridgerton Story. Cr. Liam Daniel/Netflix © 2023

Non deve sorprendere che, cronologicamente, la storia inizi con la Regina Carlotta. La storia principale dello spin-off funge da prequel, risalendo a una versione fittizia dell’Inghilterra nel 1761, quando Charlotte arriva per sposare Re Giorgio III (Corey Mylchreest). Questo fa sì che sia l’unica parte del franchise Bridgerton a non essere ambientata nell’epoca della Reggenza, almeno finora. Tuttavia, la serie è l’inizio della relazione tra il re e la regina, come la vedremo nella serie principale.

Nonostante gli ostacoli che devono affrontare, a partire dal loro incontro pochi istanti prima del matrimonio, i due si innamorano, offrendo ai fan un bellissimo, anche se complesso, rapporto per cui tifare. Mentre Charlotte si adatta al suo nuovo ruolo, la società sta cambiando, con il Grande Esperimento che crea nuove opportunità per Lord e Lady di diversa razza, tra cui Lady Agatha Danbury (Arsema Thomas), che dovrebbe essere familiare ai fan per le sue apparizioni in Bridgerton (interpretata da Adjoa Andoh). Nel corso dei sei episodi, Charlotte si prende cura di George, scoprendo la sua follia, aiutandolo a calmarsi e dando alla luce il primo di molti figli.

Quando si svolge la stagione 1 di Bridgerton?

Regé-Jean Page Bridgerton

Dopo Queen Charlotte, c’è un salto sostanziale alla Stagione 1 di Bridgerton, ambientata più di 50 anni dopo, che introduce l’ambientazione dell’epoca della Reggenza ed esplora la storia d’amore tra la quarta figlia dei Bridgerton, Daphne (Phoebe Dynevor), e Simon (Regé-Jean Page), il Duca di Hastings.

A partire dall’apertura della stagione mondana, la storia si svolge nella primavera e nell’estate del 1813, quando Daphne viene presentata per la prima volta alla società e si fa notare dalla Regina. Lei e Simon tentano di ingannare la tonalità per farle credere di aver stretto un vero legame, ma si innamorano dopo il loro frettoloso matrimonio. È anche la prima apparizione di Lady Whistledown, l’anonima scrittrice di pettegolezzi, che ora i fan sanno essere Penelope Featherington (Nicola Coughlan).

Sebbene la maggior parte della storia si svolga nell’arco di pochi mesi, la conclusione arriva un po’ più tardi, con la nascita del primo figlio di Daphne e Simon, Augie. Questa breve scena, che funge da epilogo, si svolge almeno nove mesi dopo, ma comunque prima della seconda stagione, poiché Augie viene citato nella puntata successiva.

Quando si svolge la seconda stagione di Bridgerton?

Bridgerton stagione 2

Bridgerton ritorna l’anno successivo, solo pochi mesi dopo l’epilogo della stagione 1. Ancora una volta, la storia riguarda la stagione sociale, che si svolge esattamente un anno dopo la presentazione di Daphne. Nella seconda stagione, il primogenito dei Bridgerton, Anthony (Jonathan Bailey), punta a sposarsi.

Ma le cose non vanno come previsto quando si innamora di Kate (Simone Ashley), la sorella della sua fidanzata, Edwina (Charithra Chandran). Tuttavia, il matrimonio di Kate e Anthony è meno affrettato, quindi la stagione non mostra il loro matrimonio come quello di Simon e Daphne, ma si concentra invece sul tempo necessario ai due personaggi per ammettere i loro sentimenti reciproci e fidanzarsi.

Quando si svolge la storia del “presente” della Regina Carlotta?

La regina Carlotta - una storia di Bridgerton recensione
Queen Charlotte: A Bridgerton Story. (L to R) India Amarteifio as Young Queen Charlotte, Corey Mylchreest as Young King George in episode 101 of Queen Charlotte: A Bridgerton Story. Cr. Liam Daniel/Netflix © 2023

Sia in ordine di uscita che cronologicamente, la trama concomitante della Regina Carlotta interrompe la pausa tra le Stagioni 2 e 3. Mentre la famiglia reale perde il suo erede, la Regina Carlotta spinge i suoi figli ad avere dei figli propri, terminando con la nascita della futura Regina Vittoria (che nella Regina Carlotta avviene qualche anno prima della storia). Tuttavia, il coinvolgimento di Violet Bridgerton (Ruth Gemmell) nella storia rende chiara la sua relazione con i Bridgerton.

Nel corso della serie, Violet viene mostrata mentre sviluppa un rinnovato interesse per l’amore dopo essere rimasta vedova diversi anni prima, un percorso personale che Lady Danbury incoraggia. Tuttavia, queste due alleate entrano in conflitto personale quando Violet scopre che nel 1761 Lady Danbury ebbe una relazione con Lord Ledger (Keir Charles), l’amato padre di Violet.

Anche se la storia potrebbe collocarsi in un periodo successivo alla loro amicizia, ci sono alcuni riferimenti specifici a Bridgerton che fissano la data. Charlotte le chiede un consiglio su come far accoppiare i principi, facendo riferimento al fatto che Violet ha sposato con successo due bambini in due anni, ovvero Daphne e Anthony. Se fosse stato più tardi, Violet avrebbe avuto un curriculum ancora più impressionante.

L’ambientazione può essere identificata ancora più chiaramente dall’accenno di Violet alla sua casa quando dice a Lady Danbury che Anthony è in luna di miele, il che sarebbe avvenuto dopo gli eventi della seconda stagione, dato che il matrimonio non compare nella storia principale, ma prima dell’epilogo della seconda stagione, in cui i fratelli Bridgerton (tra cui Kate e Anthony sposati) giocano una partita di pallone non proprio amichevole.

Quando si svolge la terza stagione di Bridgerton?

Tornando ancora una volta un anno dopo l’inizio della stagione precedente, la terza stagione di Bridgerton è ambientata nel 1815, il che rappresenta una sorpresa per i fan dei romanzi, dal momento che la storia segue la storia d’amore tra Colin (Luke Newton) e Penelope, avvenuta dopo un salto temporale di 11 anni nei libri. Tuttavia, la serie di Netflix chiarisce la data facendo riferimento al fatto che la terza stagione di Penelope è in uscita nella società, e dato che è stata presentata per la prima volta nella stagione 1, il calcolo è facile. Inoltre, la stagione mostra Anthony e Kate che si stabiliscono nella casa dei Bridgerton dopo la loro luna di miele, collocandosi direttamente dopo il viaggio della famiglia nella loro tenuta nell’epilogo della stagione 2.

Il franchise è abbastanza coerente con le tempistiche – ad eccezione di un piccolo commento all’inizio della Stagione 3 nel primo opuscolo di Lady Whistledown, che afferma che l’autrice è stata lontana “per troppo tempo” quando meno di un anno prima stava raccontando la corsa per un erede reale nella Regina Carlotta, rendendo l’intervallo tra le pubblicazioni il più breve. Tuttavia, potrebbero esserci ancora alcuni mesi di distanza tra lo spin-off e la Stagione 3, e non viene indicato un arco di tempo specifico, quindi non è tecnicamente contraddittorio.

Scream VII: si dice che sarà caratterizzato da un significativo salto temporale

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Scream VII sta andando avanti senza le protagoniste del film precedente, Melissa Barrera e Jenna Ortega, e anche se i dettagli della trama sono ancora segreti, le indiscrezioni affermano che la storia ruoterà intorno a Sidney (Neve Campbell), Gale (Courteney Cox) e alcuni nuovi personaggi che difenderanno la famiglia di Sid da una specie di culto di Ghostface.

Ci sono state notizie contrastanti sul numero esatto di maniaci mascherati che prenderanno di mira i nostri eroi di ritorno, ma grazie all’insider Daniel Richtman, potremmo avere qualche informazione in più sui “protagonisti più giovani” attualmente in fase di casting.

A quanto pare, ci sarà un “grande salto temporale” dopo gli eventi dell’ultimo film, presumibilmente per permettere ai figli di Sidney di raggiungere l’età appropriata per un film slasher. Richtman ha anche saputo che questo film sarà almeno in parte ambientato in una nuova città (cioè non Woodsboro) e che è stato sviluppato come il primo capitolo di una nuova trilogia.

Si dice che Patrick Dempsey sia in trattative per tornare nel ruolo del marito di Sidney, il detective Mark Kincaid, ma la notizia non è ancora stata confermata.

Scream VII Neve Campbell

Dopo la partenza di Melissa Barrera e Jenna Ortega, resta anche da vedere se i restanti membri del “Core Four”, Jasmin Savoy Brown e Mason Gooding, riprenderanno i loro ruoli.

Sidney Prescott sta tornando!” Ha scritto la Campbell su Instagram quando è stato ufficializzato il suo ritorno. “È sempre stato uno spasso e un onore poter interpretare Sidney nei film di Scream. Il mio apprezzamento per questi film e per ciò che hanno significato per me non è mai venuto meno. Sono molto felice e orgogliosa di dire che mi è stato chiesto, nel modo più rispettoso possibile, di riportare Sidney sullo schermo e non potrei essere più entusiasta“.

La decisione della Campbell di tornare ha suscitato alcune polemiche a causa del licenziamento di Barrera per i post sui social media che Spyglass ha giudicato “antisemiti”. Molti fan ritengono che la Campbell avrebbe dovuto mostrare solidarietà alla sua ex co-star e declinare l’offerta dello studio.

The Acolyte, la nuova clip mostra un’intensa battaglia tra il Maestro Indara e “Mae”

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Mancano solo otto giorni alla première di 2 episodi di Star Wars: The Acolyte e Lucasfilm ha condiviso un’altra clip dell’ultima serie live-action Disney+ Star Wars.

Lo sneak peek della scorsa settimana ha visto il Maestro Jedi Sol (Lee Jung-jae) impegnato in un feroce combattimento con la misteriosa guerriera che crede essere la sua ex apprendista, Mae (Amandla Stenberg), e qui vediamo l’utilizzatrice della Forza del lato oscuro cimentarsi contro un’avversaria altrettanto formidabile, la Maestra Indara (Carrie-Anne Moss).

Indara elude facilmente i primi colpi di Mae, ma ben presto diventa chiaro che è stata ben addestrata e la nemica dello Jedi riesce a mettere a segno un colpo decente verso la fine del combattimento.

Durante una recente intervista con Empire, la star di Matrix ha parlato dell’opportunità di entrare nell’universo di Star Wars e di riaccendere la sua passione per le sequenze d’azione.

Me l’ha proposto Leslye [Headland]. Avevo visto il suo show Russian Doll, conoscevo la sua abilità artistica, ero rimasta sbalordita dalla sua visione e dalla sua capacità di esecuzione. Mi sono detto: ‘Ci sto tutto. Quando inizio? Ero assolutamente entusiasta di avere l’opportunità di aggiungere Star Wars al mio curriculum. Il mio curriculum personale, non intendo nemmeno quello cartaceo.

Nella mia anima e nel mio spirito, interpretare questo Maestro Jedi e allenarmi per il combattimento è stata un’esperienza straordinaria. Ho davvero risvegliato una parte di me che aveva dimenticato quanto amo l’azione. La adoro. Personalmente adoro essere messo alla prova. È una sfida fisica, ma anche mentale. Ti aiuta a entrare nel mondo del Maestro Jedi, con l’allenamento della mente“.

Guardate la nuova clip qui sotto, insieme a un filmato in cui il poliedrico Stenberg suona un arrangiamento per violino solo dell’iconica colonna sonora di Star Wars di John Williams.

Chi è il cast di Star Wars: The Acolyte?

Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee Jung-jae (Squid Game), Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang), Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi Wookiee.

Tutto quello che sappiamo su Star Wars: The Acolyte

Star Wars: The Acolyte è l’annunciata serie tv parte del franchise di Star Wars creata da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei principali film di Star Wars.

Star Wars: The Acolyte è ambientato alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di quanto avessero mai previsto.

Nel cast della serie tv protagonisti sono Amandla Stenberg come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto, Dafne Keen come una giovane Jedi, Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.  Charlie Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles Chapman, Carrie-Anne Moss come una Jedi, Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.

Tom Holland non sfonda a Teatro con Romeo e Giulietta

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Tom Holland non sfonda a Teatro con Romeo e Giulietta

Dopo aver offerto performance di grande livello in film come The Impossible e Heart of the Sea, Tom Holland ha raggiunto il successo quando ha ottenuto il ruolo di Peter Parker in Captain America: Civil War.

Da quel momento in poi ha recitato in tale ruolo in Spider-Man: Homecoming, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame, Spider-Man: Far From Home e Spider-Man: No Way Home, diventando un veterano del MCU in soli cinque anni. Tuttavia, al di fuori del suo lavoro nei Marvel Studios, Tom Holland ha avuto qualche difficoltà nel trovare dei progetti convincenti.

Se dal punto di vista dell’animazione ha ottenuto buoni risultati con Onward – Oltre la magiaSpie sotto copertura, i film Cherry, Chaos Walking, Uncharted e la sua prima serie televisiva, The Crowded Room, hanno tutti ottenuto recensioni tra il misto e il negativo.

Di conseguenza, è difficile scrollarsi di dosso la sensazione che, al di fuori di Spider-Man, Tom Holland stia faticando a lasciare il segno. Al contrario, la sua fidanzata e collega Zendaya, anche lei attrice del MCU, ha ricevuto il plauso della critica per il suo lavoro in Dune: Parte Due e Challengers.

A questi infelici risultati si aggiunge ora anche il suo spettacolo teatrale Romeo e Giulietta. Mentre il Telegraph ha detto che Holland “rapisce” e “ipnotizza” nel ruolo di Romeo, il Daily Express lo descrive come “privo di carisma“. L’Independent afferma che la sua interpretazione “cade a fagiolo“, mentre Variety spiega che “si emoziona piuttosto che suscitare emozioni“. L’Hollywood Reporter ha dichiarato: “Sebbene Holland riesca a mostrare la sua dolcezza da cucciolo e il suo fisico da [Spider-Man], potrebbe offrire un Romeo migliore di questo“.

Spider-Man: Homecoming Tom Holland
Foto di Chuck Zlotnick – © 2017 CTMG, Inc. © Marvel Studios

Dopo che The Crowded Room ha fatto fiasco e che i blockbuster non appartenenti al MCU di Holland hanno avuto un riscontro decisamente scarso, si è pensato che il ritorno sul palcoscenico avrebbe raddrizzato la situazione e dimostrato che c’è qualcosa di più di Spider-Man in lui. Evidentemente così non è stato.

Forse è arrivato il momento di andare avanti“, aveva detto Holland sul suo futuro come Peter Parker nel 2021. “Forse la cosa migliore per Spider-Man è che facciano un film su Miles Morales. Devo tenere conto anche di Peter Parker, perché è una parte importante della mia vita“. “Se interpreto Spider-Man dopo i 30 anni, ho fatto qualcosa di sbagliato“, aveva poi aggiunto l’attore ora 27enne.

Ad ora, per l’attore si prevede un suo ritorno per Spider-Man 4 e per i prossimi film degli Avengers. Anche Robert Downey Jr. ha faticato a scrollarsi di dosso l’ombra di Iron Man e probabilmente ci è riuscito solo vincendo il premio Oscar per Oppenheimer. Chissà che una volta conclusi i prossimi impegni per l’MCU non possa avere anche per Tom Holland l’inizio di una nuova e più fortunata fase della sua carriera.

Capitan Planet: Glen Powell si dice “ottimista” sul fatto che il film prenda il volo

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Nel lontano 2016, abbiamo saputo che un film live-action su Capitan Planet era in fase di sviluppo presso la Paramount Pictures e la Appian Way di Leonardo DiCaprio, con Jono Matt e l’attuale golden boy di Hollywood Glen Powell arruolati per scrivere la sceneggiatura. La star di Top Gun: Maverick e Hit Man sarebbe in lizza per interpretare il ruolo del protagonista.

A quanto pare, questa rivisitazione della serie animata sarà ambientata “anni dopo le avventure dello show, con il Capitano ormai un uomo finito che ha bisogno dei ragazzi più di quanto loro abbiano bisogno di lui“.

Da allora gli aggiornamenti sono stati praticamente inesistenti, ma Glen Powell  ha recentemente confermato che il progetto è ancora in lavorazione e che desidera molto interpretare l’eroe ambientalista.

Captain Planet è sicuramente qualcosa che mi appassiona moltissimo“, ha dichiarato a Yahoo! “Leonardo DiCaprio e io abbiamo messo insieme questo progetto per diversi anni. Con i recenti cambiamenti alla Warner Bros. stiamo solo cercando di capire come si sistemeranno i pezzi“.

È un supereroe ambientale, quindi non fa necessariamente parte della DC – esiste al di fuori di quel mondo. Allo stesso tempo, credo che il mondo non abbia mai avuto così bisogno di un supereroe ambientalista! Quindi penso che si adatti a tutto ciò che James Gunn e Peter Safran stanno facendo alla DC e io e Leo siamo molto ottimisti sulla possibilità di realizzare qualcosa. Mi piacerebbe interpretare Capitan Planet – sarebbe una cosa da pazzi“.

Non siamo sicuri che James Gunn e Safran possano essere convinti a rendere Capitan Planet parte del loro piano decennale per il DCU, ma questo non significa che il film non possa andare avanti come entità completamente separata alla Warner Bros. e Powell è ancora ottimista sul fatto che il film alla fine decollerà.

Dio, lo spero proprio“, ha detto a Collider quando gli è stato chiesto se vedremo mai il film su Capitan Planet. “Credetemi, ci stiamo lavorando duramente da molto tempo. Sono ottimista sul suo futuro, ma non si può mai sapere la tempistica“.

Se Glen Powell dovesse interpretare Capitan Planet, potrebbe essere l’unico film di supereroi in cui l’attore, molto richiesto, deciderà di essere coinvolto. Nel corso di una recente intervista con THR, Glen Powell ha dichiarato di non essere interessato a “esche da Oscar” o a “cose da Marvel”, rivelando di aver rifiutato il ruolo di protagonista maschile nel nuovo film della Universal, Jurassic World.

Jurassic è uno dei miei film preferiti. È una delle cose che ho voluto fare per tutta la vita. Non farò quel film perché ho letto la sceneggiatura e mi sono subito detto: la mia presenza in questo film non lo aiuta. E la sceneggiatura è fantastica. Il film ucciderà. Non si tratta di questo. Si tratta di scegliere dove rendere felice il pubblico e dove rendere felice se stessi“.

Alcuni di voi potrebbero essere un po’ giovani per ricordare Capitan Planet e i Planeteers, ma il cartone animato è stato molto popolare quando è andato in onda dal 1990 al 1992, e mantiene ancora un certo seguito. La serie era incentrata su cinque adolescenti di tutto il mondo in grado di controllare gli elementi e, una volta combinati i loro poteri, erano in grado di evocare Capitan Planet, un supereroe che lottava contro l’inquinamento nel tentativo di ripulire l’ambiente.

Fino alla fine, il nuovo film di Gabriele Muccino ha una data di uscita

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Il 31 ottobre 2024 arriva al cinema Fino alla fine, il nuovo film di Gabriele Muccino, che firma la sceneggiatura con Paolo Costella, prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema, in associazione con Adler e con Ela Film, e distribuito da 01 Distribution. 

Gabriele Muccino torna sul grande schermo con un film sorprendente che si svolge a Palermo nell’arco di 24 ore, durante le quali, la protagonista Sophie (l’attrice Elena Kampouris) scoprirà che la vita non è altro che il risultato delle scelte che facciamo. Una storia d’amore che diventa un thriller adrenalinico che racconta come tutto può cambiare in un attimo.

Fino alla fine film Gabriele Muccino

Oltre a Elena Kampouris, in Fino alla fine Muccino dirige un cast italiano e internazionale composto da: Saul Nanni, Lorenzo Richelmy, Enrico Inserra, Francesco Garilli, Ruby Kammer, Yan Tual, Mitch Salm, Grace Ambrose, Syama Rayner, Samuel Kay. 

“Fino alla fine”, dal 31 ottobre #soloalcinema con 01 Distribution.

La trame di Fino alla fine

Fino alla fine racconta la storia di Sophie, una giovane americana di vent’anni in vacanza a Palermo con la sorella. Quando sta per tornare in California, nelle ultime 24 ore del suo soggiorno in Sicilia, incontra Giulio e il suo gruppo di amici. Saranno proprio queste 24 ore a cambiare per sempre il corso della sua vita. Sophie scoprirà che la vita è fatta di scelte e quelle che farà la porteranno a camminare sull’orlo del baratro, trasformando una semplice storia d’amore in una di sopravvivenza, riscatto e pura adrenalina. Questo gruppo di ventenni, ancora inesperti nel maneggiare la vita, scopriranno quanto sia facile commettere errori.

Dostoevskij: nuovo trailer della serie SKY

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Dostoevskij: nuovo trailer della serie SKY

Disponibile da oggi il nuovo trailer della serie Sky Original Dostoevskij, già presentata in anteprima mondiale alla 74ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, ideata, scritta e diretta dai Fratelli D’Innocenzo. Come annunciato col trailer appena rilasciato, l’intera serie, atto I e atto II, sarà distribuita al cinema da Vision Distribution nella settimana dall’11 al 17 luglio.

Talenti rivelazione del cinema italiano degli ultimi anni, Fabio e Damiano realizzano la loro prima serie dopo i film La terra dell’abbastanza, presentato nella sezione Panorama del Festival di Berlino nel 2018, Favolacce, Orso d’Argento per la Sceneggiatura al Festival di Berlino, e America Latina in concorso nel 2021 a Venezia 78.

La serie è un noir con protagonista Filippo Timi (Vincere, I delitti del BarLume, Favola, Le otto montagne) nei panni di un brillante e tormentato detective dal passato doloroso. Con lui nel cast Gabriel Montesi (Favolacce, Siccità, Romulus, Christian), Carlotta Gamba (America Latina, Dante) e Federico Vanni (Chiara Lubich – L’Amore vince su tutto, Io sono l’abisso).

Dostoevskij è una serie Sky Original in 6 episodi, una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica.

La trama di Dostoevskij

In un lasso di terra scarno e inospitale, il poliziotto Enzo Vitello, uomo dal buio passato, è ossessionato da “Dostoevskij”, killer seriale che uccide con una peculiarità: accanto al corpo l’omicida lascia sempre una lettera con la propria desolante e chiarissima visione del mondo, della vita e dell’oscurità che Vitello sente risuonare al suo interno.

The Outfit: la spiegazione del finale del film

The Outfit: la spiegazione del finale del film

Graham Moore ha scritto romanzi e film, vincendo nel 2015 l’Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale per The Imitation Game. La storia di The Outfit, però, l’ha sentito così personale da decidere di farne il suo debutto alla regia. Secondo Moore, questo racconto è stato ispirato dalla storia vera della sua famiglia, in particolare da suo nonno, un medico con un proprio studio, di cui uno dei pazienti era nientemeno che il famigerato mafioso Jerry Catena della famiglia criminale Genovese.

In un’intervista a TheWrap, Graham Moore ha rivelato che la storia di The Outfit è nata dalla sua fascinazione per il rapporto tra suo nonno e Catena. Moore ha raccontato che sua nonna non vedeva di buon occhio questo rapporto, ma il gentile nonno di Moore continuò comunque a curare il gangster. “Fin da piccolo mi ha sempre affascinato immaginare quali dovessero essere le conversazioni tra un uomo gentile come mio nonno e un feroce assassino. Di cosa parlavano quando le porte erano chiuse?”, si è chiesto Moore.

Per gli appassionati di gangster movie, questo è dunque un film da non perdere, anche per via delle sue particolarità che lo distinguono dai classici titoli di questo genere. Grazie ora alla sua presenza su Netflix, sarà più facile riscoprirlo. In questo articolo, però, approfondiamo in particolare il modo in cui The Outfit si conclude. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Outfit trama film

La trama e il cast di The Outfit

Protagonista del film è Leonard, un maestro sarto inglese finito a Chicago che gestisce con la sua assistente Mable Shaun una sartoria, dove confeziona splendidi abiti per le uniche persone che possono permetterseli: la famiglia Boyle, composta da feroci gangster. Una sera, i due killer Richie BoyleFrancis bussano alla sua porta in cerca di un favore e Leonard viene coinvolto in un gioco mortale di inganni e omicidi. Da quel momento, la sua vita cambierà di nuovo, per sempre.

Ad interpretare Leonard vi è l’attore Mark Rylance, divenuto celebre al cinema grazie al film Il ponte delle spie, grazie al quale ha vinto il premio Oscar come Miglior attore non protagonista. L’attrice Zoey Deutch interpreta invece Mable Shaun, mentre Johnny Flynn è Francis e Dylan O’Brien è Richie Boyle. Completano il cast gli attori Nikki Amuka-Bird nel ruolo di Violet LaFontaine e Simon Russell Beale in quello di Roy Boyle.

La spiegazione del finale del film

Partiamo dal titolo del film: si tratta di un ovvio riferimento alle creazioni di Leonard. Il vestito del titolo si riferisce ad un abito disegnato per sé stesso da indossare nella sua nuova vita; e alle lettere scritte da Leonard, che finge di essere per conto di “The Outfit”, un sindacato criminale fondato da Al Capone negli anni Venti. La formulazione della corrispondenza da parte di Leonard indica l’intenzione di ingannare e far deragliare i suoi clienti fin dall’inizio.

Leonard vuole distruggere la banda di Boyle, poiché si è trasferito a Chicago per cercare di ricominciare da capo, lontano dal crimine organizzato che ha portato alla morte della moglie e della figlia. Il passato travagliato di Loneard e il fatto di essere involontariamente coinvolto nelle operazioni della banda di Boyle forniscono certamente notevoli incentivi per ingannarli. Tuttavia, in diversi momenti del film, Leonard sembra improvvisare il suo piano man mano che gli eventi si susseguono.

Nonostante la sua opposizione al crimine organizzato, le sue lettere rispondono più direttamente alla consapevolezza che Mable è la spia, utilizzando la relazione con Richie per informare l’FBI sulle operazioni della banda. Il finale di The Outfit vede allora Mable aiutare Leonard a smantellare la banda. Alla fine di The Outfit, Leonard spiega la realtà del suo passato in un appello al vendicativo Francis, rivelando i tatuaggi che sono stati nascosti sotto le sue maniche per tutto il film.

The Outfit cast

Leonard spiega che l’incendio che ha ucciso la sua famiglia non è stato un incidente, ma un atto dell’organizzazione criminale di cui in precedenza era stato uno spietato esecutore. Leonard è rimasto deluso da un particolare ordine che gli è stato impartito e ha deciso di abbandonare la vita criminale per dedicarsi a un nuovo mestiere. I suoi tatuaggi sono un segno permanente del suo passato. Detto questo, il finale di The Outfit rivela una conclusione molto più tragica per la storia di Leonard.

Il gangster movie si conclude con Leonard al punto di partenza: complice della violenza, con l’utensile del suo mestiere diventato l’arma del suo crimine. Mentre Francis sta morendo dopo essere stato pugnalato dalle forbici del sarto, Leonard si inginocchia su di lui, pronto a pugnalarlo brutalmente una seconda volta. In questo momento, Leonard sembra ineluttabilmente violento e il suo ex sé è di nuovo realmente presente.

Nonostante la dedizione di Leonard al suo nuovo mestiere, The Outfit suggerisce dunque che il suo passato è ineluttabile. Rendendosi conto che il suo progetto è stato rovinato da un po’ di sangue di Richie finito sulla manica della giacca, Leonard ricorre alla sostituzione della manica macchiata e ricomincia da capo. Ma le modifiche di Leonard sembrano sempre inutili e il suo abito viene ripetutamente rovinato da atti di violenza.

Alla fine Leonard brucia il negozio per costringersi a ricominciare da capo. Come aveva iniziato una nuova vita dopo il primo incendio, Leonard alla fine di The Outfit appicca un secondo incendio per iniziare un’altra nuova vita. In un certo senso, tutto si chiude a cerchio per lui. La narrazione indica dunque l’accettazione di Leonard di andare avanti, la sua riconciliazione con un senso di giustizia imperfetto e una dedizione duratura al suo mestiere.

Il trailer di The Outfit e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Outfit grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes: due clip del film in arrivo in sala

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A meno di tre settimane dall’arrivo nelle sale cinematografiche, Anime Factory, etichetta di proprietà di Plaion Pictures ha diffuso due clip ufficiali in italiano del pluripremiato film anime The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes. Il nuovo film, scritto e diretto daTomohisa Taguchi (Akudama Drive, Digimon Adventure: Last Evolution Kizuna, Bleach: Thousand-Year Blood War), arriverà al cinema in Italia in un evento speciale di tre giorni, il 10, 11 e 12 giugno 2024.

Le due clip, in cui è possibile assistere non solo al primo incontro tra i due protagonisti Anzu e Kaoru ma anche al primo ingresso di quest’ultimo nell’emozionante e misterioso tunnel di Urashima, sono disponibili sul canale YouTube di Anime Factory:

  • Il primo incontro:

  • Il tunnel di Urashima:

Dalle clip risalta anche l’alto valore artistico di questo racconto mystery sci-fi dai toni romantici, tra i cui punti di forza vi è sicuramente la commistione tra l’autenticità della vita dei protagonisti e l’attenzione ai dettagli – in particolare per i capelli e la profondità degli occhi. Il merito del sorprendente risultato finale va in buona parte all’animatrice Satomi Yabuki (Tokyo Ghoul; Pompo, la cinefila), responsabile del design dei personaggi e supervisore capo delle animazioni.

Restituire, anche visivamente, le tante sfumature della storia è stata una delle missioni principali del regista Tomohisa Taguchi, che del romanzo originale aveva apprezzato proprio la capacità di unire una rinfrescante leggerezza a temi molto profondi.  “The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes nasce come light novel. Sono letture molto accessibili, ma questo romanzo ha un aspetto molto letterario, più costruito e profondo”, ha dichiarato il regista. Taguchi ha riposto particolare cura soprattutto nel ritrarre in modo genuino i due protagonisti, facendo sì che fosse semplice per il pubblico immedesimarsi in loro. Come spiega: “Visto che le scene di vita quotidiana sono realistiche, occorre una messa in scena precisa da rispettare: questa è stata una sfida per me e con gli animatori abbiamo lavorato per ricreare il senso di realtà.”

Realizzato dallo studio di animazione giapponese CLAP (Pompo, la cinefila), The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes ha conquistato il favore di pubblico e critica aggiudicandosi alcuni tra i premi più prestigiosi dedicati al mondo dell’animazione, come il Paul Grimault Award al Festival di Annecy 2023 e il riconoscimento come miglior film agli Anime Trending Awards 2024.

The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes è pronto a conquistare il pubblico italiano grazie ad Anime Factory, che porterà questo emozionante e coinvolgente lungometraggio al cinema con un evento imperdibile dal 10 al 12 giugno.

In buone mani 2: recensione del film turco su Netflix

In buone mani 2: recensione del film turco su Netflix

Netflix non sbaglia un colpo. Proprio come fa la nostra Mediaset, che sta puntando su un palinsesto ricco di soap opera turche, anche la piattaforma dalla N rossa sta investendo sulle serie ottomane. Una scelta che non deve sorprendere, considerata la loro grande commercabilità e il loro finire, quasi sempre, nella Top 10 dei titoli più visti. E così di recente il colosso streaming ha arricchito il catalogo con In buone mani 2, il secondo capitolo della dramedy In buone mani, già fra i più guardati, il cui debutto è avvenuto nel 2022. Il primo film si concentrava su Melisa e il suo desiderio di affidare il figlio, Can, a qualcuno che se ne sarebbe potuto prendere cura per sempre, vista la patologia che l’avrebbe portata alla morte.

Ed era proprio la malattia uno dei pilastri tematici su cui ruotava la storia, nonché escamotage narrativo che aveva innescato la love story fra Melisa e Firat, quest’ultimo scopertosi essere padre del bambino. Proprio come il primo film, In buone mani 2 segue il classico pattern delle commedie romantiche dal retrogusto drammatico con l’irrinunciabile happy ending. Questo perché è un prodotto che mira, esattamente come gli sceneggiati televisivi, alla trasversalità. Ciò significa anche che, pur facendosi carico di diverse tematiche rilevanti, non le esplora mai a pieno, rimanendo su toni più leggeri per poter essere maggiormente accesibile.

Il target di riferimento rimane infatti invariato: un pubblico che cerca intrattenimento e non impegno, desideroso di lasciarsi coinvolgere in un racconto che farà versare qualche lacrima, per poi giungere a un epilogo rassicurante in cui tutto torna al proprio posto. Nel suo intento riesce e, a differenza di altri titoli, pur dipanandosi su una narrazione telefonata, non risulta pesante o stucchevole. In cabina di regia troviamo nuovamente Ketche, mentre le musiche, fondamentali in opere come queste per sostenere il pathos delle scene, sono di Tarkan Gözübüyük e Ozan Tügen.

In buone mani 2 Netflix

La trama di In buone mani 2

Dopo la morte di Melisa, Can e Firat si trovano a costruire il loro nuovo rapporto padre-figlio. Ora non basta più conoscersi: adesso devono vivere insieme ogni giorno sotto lo stesso tetto. Da qui derivano nuove responsabilità, a cui entrambi devono abituarsi: per Firat è fondamentale prendersi cura del bambino per non fargli mancare nulla, mentre il piccolo Can deve adattarsi alle nuove regole della casa. Purtroppo, però, le cose non vanno per il meglio. Da quando Melisa non c’è più, Firat ha cercato conforto nell’alcol e ogni sera torna a casa ubriaco.

Per Can è molto più difficile abituarsi a questa nuova quotidianità, soprattutto perché vede davanti a sé un padre malridotto e abbandonato a sé stesso. Le difficoltà per il neo genitore sono molteplici, e nonostante l’amore per suo figlio, non riesce a darsi un limite, sentendosi un fallimento su tutti i fronti. A sconvolgere la loro routine sarà Sezen, anche lei con un passato difficile, che riuscirà a portare un po’ di luce dove prima regnava l’oscurità.

 

Un dramedy senza impegno

In buone mani 2 con non troppa sorpresa funziona, nonostante la formula originale non sia stata alterata. L’intreccio narrativo resta sostanzialmente identico al precedente, con l’unico cambiamento rappresentato dal nuovo interesse amoroso, ossia Sezen. Anche i colpi di scena, i punti di svolta e il climax finale sono simili, suggerendo che l’obiettivo non era creare una trama più complessa per intrigare gli spettatori, ma piuttosto soddisfare alcune loro curiosità. Il primo capitolo si era infatti concluso furbamente, lasciando il pubblico con diverse domande in sospeso che esigevano una risposta. Le più importanti: come affronta Can la perdita della madre? E come si adatta Firat a questo nuovo ruolo?

Nel presentarci la nuova vita dei personaggi a cui ci siamo affezionati, Ketche introduce altri vari temi. Si passa dalla mancata comunicazione tra padri e figli, alle sfide della genitorialità, fino ad affrontare il problema dell’alcolismo e il tema del lutto. Ognuno di questi aspetti trova il proprio spazio nella sequenza degli eventi, sebbene a emergere maggiormente siano gli ultimi due, che poi sono quelli più connessi l’uno all’altro. Nonostante la sceneggiatura sia basilare e gli snodi narrativi il più delle volte prevedibili (con la presenza inevitabile dei cliché), la pellicola è in grado di suscitare comunque il giusto interesse e, pur mantenendo un tono romantico, riesce a non scadere mai nel lezioso.

Del resto, come abbiamo detto, da questo tipo di prodotti non ci si aspetta – e nemmeno si desidera – un’opera d’autore con una scrittura sofisticata e una lettura stratificata. Si cerca una leggerezza sufficiente per distrarsi e una storia che coinvolga quel tanto che basta per non annoiarsi, senza richiedere una concentrazione massima. Alcuni film hanno questo scopo, e In buone mani 2 il suo compito lo svolge tutto sommato bene.

In buone mani 2 Kaan Urgancıoğlu Melisa Asli Pamuk

Kaan Urgancıoğlu, un attore poliedrico

Sul fronte degli attori, invece, c’è un netto squilibrio. Il pubblico di Mediaset (e più in generale gli appassionati dei drammi turchi) riconoscerà i volti di Kaan Urgancıoğlu e Melisa Asli Pamuk. Entrambi sono attualmente in scena nella soap opera Endless Love, in onda su Canale 5, nei rispettivi panni di Emir e Asu. In questo contesto, sia Urgancıoğlu che Pamuk interpretano ruoli più complessi, con personaggi subdoli e perfidi, offrendo una bella prova attoriale, ma nel passaggio a un genere differente l’attrice turca sembra soffrire in termini di recitazione.

A differenza del collega, che si mostra versatile e a proprio agio anche in un ruolo meno impegnativo, Pamuk pare avere difficoltà a immedesimarsi in Sezen. Mentre Urgancıoğlu è totalmente a servizio del suo personaggio, risultando convincente, la performance di Pamuk è più scarica, risultando monoespressiva e poco trascinante, tanto da mettere in risalto anche l’assenza di feeling che c’è fra i due. Fortunatamente, Urgancıoğlu riesce a compensare questa mancanza di alchimia con la sua partner sullo schermo grazie all’interazione con Mert Ege Ak (Can). Insieme al giovane attore, riescono infatti a regalare i momenti più emozionanti della storia, colmando il vuoto emotivo lasciato dalla scarsa sintonia tra i protagonisti.

The Apprentice: gli avvocati di Donald Trump inviano una diffida ai produttori

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Gli avvocati dell’ex presidente Donald Trump hanno inviato una lettera di diffida ai produttori di The Apprentice, mentre il film continua a cercare finanziamenti negli Stati Uniti.

Il film The Apprentice, che è stato recentemente presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2024, è interpretato da Sebastian Stan nel ruolo di un giovane Donald Trump, Jeremy Strong di Succession nel ruolo di Roy Cohn, il mentore di Trump, Maria Bakalova nel ruolo di Ivanka Trump e Martin Donovan nel ruolo di Fred Trump Sr. Il biopic è diretto da Ali Abbasi da una sceneggiatura scritta da Gabriel Sherman.

Secondo The Hollywood Reporter, i produttori del film sostengono il progetto in arrivo nonostante la lettera e affermano che il film non ha fatto nulla di sbagliato per giustificare un intervento legale. “Il film è un ritratto giusto ed equilibrato dell’ex presidente. Vogliamo che tutti lo vedano e poi decidano“, ha dichiarato un rappresentante dei produttori del film in una dichiarazione a The Hollywood Reporter.

Il team legale di Trump ha già minacciato azioni legali in passato.

La lettera è solo uno dei tanti passi che il team di avvocati di Trump ha compiuto per cercare di impedire l’uscita del film. In precedenza, la campagna presidenziale di Trump aveva minacciato azioni legali per il film in uscita, cosa che non sembra preoccupare Abbasi.

“Tutti parlano di lui che fa causa a un sacco di gente – non parlano però della sua percentuale di successo, sapete?”, ha detto Abbasi durante la conferenza stampa di Cannes per il film.

“Ambientato in un mondo di corruzione e inganni, The Apprentice esaminerà gli sforzi di Trump per costruire la sua attività immobiliare a New York negli anni ’70 e ’80, scavando anche nel suo rapporto con il famigerato avvocato Roy Cohn”, si legge nella sinossi. “È una storia di mentori e protettori che traccia le origini di una grande dinastia americana. Piena di personaggi più grandi della vita, rivela il costo morale e umano di una cultura definita da vincitori e perdenti”.

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