Jenna Ortega ha
parlato della seconda stagione di Mercoledì in
arrivo su Netflix, discutendo di possibili trame e teorie per la
nuova stagione della serie di enorme successo dello streamer.
Netflix ha confermato che
Mercoledì,
la serie tv che ha battuto tutti i record, tornerà con una seconda
stagione solo su Netflix. Maggiori dettagli sulla seconda stagione
saranno condivisi prossimamente. In un’intervista esclusiva su
Tudum.com i creatori, showrunner e produttori esecutivi
Alfred Gough e Miles Millar hanno
dichiarato:
“È stato incredibile
creare uno show che ha connesso persone da tutto il mondo. Siamo
entusiasti di continuare il tortuoso viaggio di Mercoledì verso la
seconda stagione. Non vediamo l’ora di tuffarci a capofitto in
un’altra stagione ed esplorare il bizzarro e spettrale mondo di
Nevermore. Dobbiamo solo assicurarci che Mercoledì non abbia
svuotato prima la piscina.”
Mercoledì, prodotto da
MGM Television, continua ad avere un clamoroso impatto culturale in
diversi ambiti: dall’intrattenimento al web, dalla musica alla
moda, passando per la cosmesi.
Da quando la serie ha
debuttato a novembre 2022:
Mercoledì è ora una delle serie di
maggior successo di sempre su Netflix. Si colloca al secondo posto
nella classifica dei prodotti TV più popolari (in lingua inglese)
con 1,237 miliardi di ore visualizzate nei primi 28 giorni.
Più di 182 milioni di famiglie
hanno visto la serie dal suo debutto.
Mercoledì
ha superato il miliardo di ore di visualizzazioni solo tre
settimane dopo il debutto, unendosi a Stranger Things 4 e Squid
Game come terzo titolo a raggiungere questo traguardo nei suoi
primi 28 giorni.
La serie ha battuto il record per
il maggior numero di ore visualizzate in una settimana per una
serie TV in lingua inglese su Netflix – non una, ma due volte –
quando ha debuttato al primo posto con un record di 341,23 milioni
di ore visualizzate, e di nuovo nella sua seconda settimana con
l’incredibile cifra di 411,29 milioni di ore visualizzate.
Ad oggi, Mercoledì è
stata sei settimane consecutive con oltre 100 milioni di ore
visualizzate nella classifica dei prodotti TV più popolari (in
lingua inglese): un altro record!
Su TikTok, #WednesdayAddams ha
accumulato oltre 22 miliardi di visualizzazioni.
La colonna sonora di
Mercoledì ha raggiunto il primo posto nella
classifica delle colonne sonore di iTunes, dove è rimasta nella Top
10 per tre settimane. MercoledìAddams
ha ora oltre 1 milione di follower su Spotify.
Su Spotify, “Goo Goo Muck” dei The
Cramps ha registrato un aumento dello streaming di oltre il 9500%
rispetto al mese precedente l’uscita della serie.
L’iconica scena del ballo di
Mercoledì è diventata virale sui social media di tutto il mondo. I
contenuti generati dai fan che utilizzano “Bloody Mary” di Lady
Gaga hanno portato a un aumento dello streaming di oltre il 1800%
della canzone su Spotify rispetto al mese precedente l’uscita della
serie. Anche Lady Gaga si è unita al divertimento.
Con oltre 80 milioni di
visualizzazioni, i fan non ne hanno mai abbastanza della reazione
del cast all’iconico video della scena del ballo.
Il trucco virale di Mercoledì è
stato cercato e visto oltre 100 milioni di volte dai fan su
TikTok.
I
prodotti di Mercoledì sono molto richiesti con articoli selezionati
esauriti presso rivenditori come Hot Topic, MAC e Cakeworthy.
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Durante una recente intervista
con The Wrap,
Jennifer Lee – meglio conosciuta per aver diretto
i primi due film di Frozen – ha confermato
che non tornerà come regista di Frozen
3, che è stato annunciato per la prima volta
all’inizio di quest’anno. Ha rivelato che la storia per
l’imminente terza parte è stata lanciata da un nuovo regista.
“Non posso dire dove siamo [con
Frozen
3.] Tutte le nostre storie sono guidate dagli artisti
in studio. Dove stiamo andando con Frozen non è venuto da me“,
ha detto Lee. “È venuto da una persona
incredibile. Questo è un pezzo nuovo, non l’ho detto a
nessuno. E ne sono rimasto sbalordito e mi sto divertendo un
mondo con quella squadra”.
Lee è attualmente il direttore
creativo dei Walt Disney Animation Studios. Prima di fare il
suo debutto alla regia con Frozen nel 2013, aveva già scritto la
sceneggiatura di
Ralph Spaccatutto. Il suo prossimo progetto è l’imminente
musical d’animazione della Disney Wish,
che ha co-scritto con Allison Moore.
Il successo di successo di Frozen
Franchise
La serie Frozen è incentrata sul
legame tra le sorelle Elsa e Anna, con Elsa che fa del suo meglio
per controllare i suoi poteri di ghiaccio. Oltre a vincere
l’Oscar per il miglior film d’animazione, il film del 2013 è stato
anche un successo al botteghino con un incasso mondiale di oltre
1,2 miliardi di dollari. Nel frattempo, il sequel del 2019 è
stato anche in grado di incassare oltre $ 1 miliardo durante la sua
corsa nelle sale.
Il franchise presenta un cast
vocale con Kristen Bell (The Good Place) nei panni di
Anna,
Idina Menzel ( Wicked ) nei panni di Elsa, Jonathan Groff
(Hamilton) nei panni di Kristoff e Josh Gad (Murder on the Orient
Express) nei panni di Olaf the Snowman, insieme a Sterling K.
Brown, Martha Plimpton, Rachel Matthews, Ciarán Hinds,
Evan Rachel Wood e molti altri.
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In occasione di
TUDUM,Netflix ha
diffuso un nuovo dietro le quinte di Rebel
Moon, il nuovo film di Zack Snyder,
creatore di cult movie quali
300,
Watchmen,L’Uomo
d’Acciaio, e pronto a tornare su Netflix dopo il
grande successo del 2021 Army
of the Dead.
Rebel
Moon è la nuova saga fantascientifica ideata da
Snyder, e dopo una genesi durata anni vi mostriamo oggi il primo
first look ufficiale composto da sedici splendide immagini. Il film
è diviso in due parti e la prima è in arrivo il 22 dicembre solo su
Netflix, mentre la seconda sarà disponibile prossimamente.
Nel cast Sofia Boutella,
Djimon Hounsou, Ed Skrein, Michiel Huisman, Doona Bae, Ray
Fisher, insieme a
Charlie Hunnam ed
Anthony Hopkins come voce di ‘Jimmy’. Insieme a
loro Staz Nair, Fra Fee, Cleopatra Coleman, Stuart Martin,
Ingvar Eggert Sigurðsson, Alfonso Herrera, Cary Elwes, Rhian Rees,
E. Duffy, Jena Malone, Sky Yang, Charlotte Maggi e
Corey Stoll.
Rebel
Moon diretto da Zack Snyder, scritto
dallo stesso Snyder con Kurt Johnstad e
Shay Hatten, e prodotto da Deborah
Snyder, Eric Newman, Zack
Snyder e Wesley Coller, sarà disponibile
solo su Netflix dal 22 dicembre.
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Da Zack Snyder, il regista di
300,
L’Uomo d’Acciaio e
Army of the Dead, arriva REBEL MOON, un epico evento
cinematografico di fantascienza in preparazione da anni. Quando una
pacifica colonia ai margini di una galassia si trova minacciata
dagli eserciti di una tirannica forza dominante, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa sconosciuta che vive tra gli abitanti di
un villaggio, diventa la loro migliore speranza di sopravvivenza.
Incaricata di trovare combattenti addestrati pronti ad unirsi a lei
per prendere parte ad un’impossibile lotta, Kora riunisce un
piccolo gruppo di guerrieri: estranei, ribelli, contadini e orfani
di guerra provenienti da mondi diversi che condividono la comune
necessità di redenzione e vendetta. Mentre l’ombra di un intero
Regno si abbatte sulla più improbabile delle lune, viene intrapresa
una battaglia per il destino di una galassia e, nel mentre, nasce
un nuovo esercito di eroi.
L’evento live Tudum
di Netflix ha presentato una
nuova clip di The
Witcher – Stagione 3 dalla
prossima stagione dell’adattamento di The
Witcher di Netflix. La clip
mostra Geralt, Yennefer e Ciri che combattono un numero di nemici
mentre usano i portali, mentre gli spettatori possono vedere ancora
una volta il gioco di spade di Geralt in azione. La terza stagione
sarà composta da 8 episodi e sarà rilasciata questa estate in due
parti in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo: il volume
1 debutterà il 29 giugno con i primi 5 episodi, mentre il volume 2
il 27 luglio con gli ultimi 3 episodi.
Dai un’occhiata alla nuova clip di The Witcher Stagione 3 qui
sotto :
Mentre monarchi, maghi e bestie del
Continente fanno a gara per catturare Ciri di Cintra, Geralt cerca
di nasconderla, determinato a proteggere la famiglia appena riunita
da coloro che minacciano di distruggerla. Incaricata di insegnare
la magia a Ciri, Yennefer li conduce verso la fortezza di Aretuza,
un luogo protetto in cui sperano di scoprire di più sui poteri
inutilizzati della ragazza. Invece si rendono conto di essere
giunti in un campo di battaglia, devastato dalla corruzione
politica, dalla magia nera e dai tradimenti. Insieme dovranno
difendersi e tentare il tutto per tutto o rischiare di perdersi di
vista per sempre.
La serie è guidata da
Henry Cavillnei panni di Geralt
di Rivia,
Freya Allan nei panni della principessa Ciri,
Anya Chalotra nei panni di Yennefer di Vengerberg
e Joey
Batey nei panni di
Jaskier. La stagione 3 segna l’ultima stagione di
Henry Cavillcome cacciatore
titolare, poiché
sarà sostituito dall’attore di Hunger Games
Liam Hemsworth nella quarta puntata.
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Un nuovo video
You 5,
l’annunciata quinta stagionedi
You è stato rilasciato
all’evento Tudum di Netflix, con Penn Badgley che ha offerto ai fan
un’anticipazione dell’ultima stagione. Guarda il nuovo video di You
Stagione 5 qui sotto :
You è stato
sviluppato da Sera Gamble e Greg Berlanti, con Gamble come
showrunner. La serie è prodotta da Berlanti Productions, Man Sewing
Dinosaur e Alloy Entertainment in associazione con Warner Horizon
Scripted Television. Berlanti, Gamble, Sarah Schechter, Leslie
Morgenstein, Gina Girolamo e Marcos Siega sono i produttori
esecutivi.
Nell’ottobre 2021, prima della
premiere della terza stagione, la serie è stata rinnovata per una
quarta stagione , che è stata rilasciata in due parti il 9
febbraio e il 9 marzo 2023. La stagione è interpretata anche da
Charlotte Ritchie , Tilly Keeper , Amy-Leigh Hickman , Ed
Speleers e Lukas Gage. Nel marzo 2023, la serie è stata
rinnovata per una quinta e ultima stagione.
Tratta dal bestseller di Caroline
Kepnes “Tu”. “Cosa faresti per amore?” Quando il brillante gestore
di una libreria incontra un’aspirante scrittrice, la sua risposta è
chiara: per amore farebbe di tutto. Usando Internet e i social
media come strumenti per raccogliere i dettagli più intimi della
ragazza e avvicinarsi a lei, la sua cotta irresistibile e goffa
diventa un’ossessione e lentamente decide di rimuovere qualsiasi
ostacolo, e persona, tra lui e il suo oggetto del desiderio. Nella
quarta stagione, Joe Goldberg, fingendosi “Johnathan Moore”, ora
risiede a Londra, lavora come professore di inglese presso un
istituto rispettato e conduce un’esistenza tranquilla. Ha
anche seguito Marienne in giro per l’Europa nel tentativo di
localizzarla. La sua nuova vita di solitudine, tuttavia, viene
interrotta quando inizia a legare con una cerchia di ricchi
socialiti, che iniziano a morire uno per uno mentre un serial
killer inizia a prendere di mira il loro gruppo d’élite.
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Squid Game 2 è
ufficialmente programmato poiché Netflix
ha rilasciato oggi un video che conferma che la seconda stagione della serie di enorme
successo globale Squid
Gameè in arrivo e una dichiarazione che conferma
diversi ritorni.
Chi è il cast della seconda stagione di
Squid Game?
Gli attori di ritorno nel cast
della seconda stagione di Squid Game
sono Lee Jung-jae, Lee Byung-Hun, Wi Ha-jun e Gong
Yoo. A loro si uniranno quattro nuovi arrivati:
Yim Si-Wan, Kang Ha-Neul, Park Sung-Hoon e Yang
Dong-Geun. Dai un’occhiata al trailer teaser di Squid Game
2 qui sotto:
Lee Jung-jae, Lee Byung-Hun, Wi Ha-jun, and
Gong Yoo will all be returning for Squid Game Season 2! And
#TUDUM just revealed four new actors who will be joining the
cast! pic.twitter.com/kH0pmTtyqT
“Ci sono voluti 12 anni per dare vita alla prima stagione
di Squid
Game l’anno scorso. Ma ci sono voluti 12
giorni perché Squid Game diventasse la serie
Netflix più popolare di sempre. Come
sceneggiatore, regista e produttore di Squid
Game , un grande ringraziamento ai fan di tutto
il mondo. Grazie per aver guardato e amato il nostro
spettacolo“, ha detto Dong-Hyuk. “E ora, Gi-hun
ritorna. Il Front Man ritorna. La stagione 2 sta
arrivando. L’uomo in giacca e cravatta con ddakji potrebbe
essere tornato. Ti verrà presentato anche il fidanzato di
Young-hee, Cheol-su. Unisciti a noi ancora una volta per un
round completamente nuovo.
Grazie al suo successo di critica e commerciale, la serie ha
ottenuto tre nomination ai Golden Globe, tra cui l’attore
sudcoreano O Yeong-su che ha vinto il premio come miglior attore
non protagonista in una serie per la sua interpretazione di Oh
Il-nam/Player 001. Ha anche fatto la storia diventando il primo
spettacolo non inglese a ricevere quattro importanti nomination ai
SAG, tra cui Miglior interpretazione di un attore maschio per Lee
Jung-jae, Miglior interpretazione di un’attrice per Jung Ho-yeon,
Miglior interpretazione di un ensemble e Miglior interpretazione di
uno stunt Ensemble .
Squid Game è scritta dallo
sceneggiatore e regista Dong-Hyuk, meglio conosciuto per il suo
lavoro in film sudcoreani come The Fortress, Miss Granny e
Silenced. Nella serie un misterioso invito a partecipare alla gara
è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I 456
partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo
segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni
turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come
“Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è
il vero motivo della gara?
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In occasione di
TUDUM, l’evento globale di questa notte da San
Paolo in Brasile, Netflix ha
diffuso le prime immagini della terza stagione di
Bridgerton.
La terza stagione della serie
riprende con la storia d’amore di Penelope Featherington
(Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke
Newton). Dopo aver sentito i suoi commenti sprezzanti su
di lei, e quindi aver finalmente rinunciato ai suoi sentimenti a
lungo non corrisposti per Colin, Penelope ha deciso che è ora di
prendere un marito, preferibilmente uno che le fornisca abbastanza
indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady
Whistledown, lontano dalla madre e dalle sorelle. Ma i suoi
tentativi finora non hanno fatto germogliare alcun potenziale
pretendente.
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Colin, d’altra parte, torna per
la terza stagione con una nuova spavalderia, ma è scoraggiato nello
scoprire che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato,
gli si rivolge in maniera fredda. Nel disperato tentativo di
ricucire la loro relazione, Colin offre aiuto a Penelope nella sua
impresa di trovare marito nella stagione, ma quando le sue lezioni
iniziano a funzionare troppo bene, Colin deve decidere se i suoi
sentimenti per Penelope sono solo amichevoli o nascondono qualcosa
di più. Nel frattempo, la rottura di Penelope con Eloise
(Claudia Jessie) continua a complicare le cose e
la sua crescente presenza rende ancora più difficile mantenere
segreto il suo status di Lady Whistledown.
Daniel Francis, Sam
Phillips e James Phoon si uniscono al
cast in questa stagione. Francis (“Stay Close“)
interpreta Marcus Anderson, una presenza carismatica che attira
l’attenzione di alcune matriarche e il fastidio di altre. Phillips
(“The Crown“) interpreta Lord Debling, un signore
geniale con interessi insoliti che ha ricchezza e un titolo
nobiliare a sostegno delle sue eccentricità e una lunga serie di
giovani interessi romantici. Phoon (“Wreck“)
interpreta Harry Dankworth. Sebbene non sia necessariamente il più
brillante, l’aspetto di Danworth gli apre molte porte nell’alta
società.
Jess Brownell ha
firmato come showrunner per la terza stagione dopo le dimissioni di
Chris Van Dusen. Brownell è anche produttore
esecutivo insieme a Van Dusen, Shonda Rhimes, Betsy
Beers e Tom Verica di
Shondaland.
1 di 4
Oltre alle due stagioni precedenti,
il franchise di Bridgerton ha visto di recente l’uscita di
La regina Carlotta: una storia di Bridgerton che ha
raccontato la giovinezza della regina che torna anche nella terza
stagione.
Un nuovo video di Emily
in Paris 4, la quarta stagione
della serie tv
Lily Collins è stato rilasciato durante
l’evento Tudum di Netflix, con la
star della serie Lily Collins che ha rivelato
dettagli sulla nuova stagione. Nel video, Collins rivela che la
quarta stagione porterà Emily e gli spettatori in
una “vacanza romana”. Guarda il video di Emily in Paris
4 qui sotto :
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Di cosa parla Emily in
Paris ?
Emily
in Paris si concentra su un’ambiziosa dirigente di
marketing di Chicago, che inaspettatamente ottiene il lavoro dei
suoi sogni a Parigi quando la sua azienda acquisisce una società di
lusso francese. La nuova vita di Emily a Parigi è piena di
avventure inebrianti e sfide sorprendenti mentre si destreggia tra
conquistare i suoi colleghi di lavoro, fare amicizia e affrontare
nuove storie d’amore.
La serie è interpretata da
Lily Collins (Love Rosie), Ashley Park (Tales of the City),
Philippine Leroy Beaulieu (Call My Agent), Lucas Bravo (Smart Ass),
Samuel Arnold (Antony & Cleopatra), Camille Razat (The 15:17 a
Parigi) e Bruno Gouery (Doc Martin). Il cast ricorrente
include Kate Walsh, William Abadie e Arnaud Viard.
Emily
in Paris è creata e prodotta da Darren Star,
creatore di famosi classici come Beverly Hills 90210, Melrose Place
e Sex and the City. I produttori sono Collins e Andrew Fleming
insieme a Tony Hernandez e Lilly Burns di Jax Media. Nella terza
stagione Un anno dopo essersi trasferita da Chicago a Parigi per il
lavoro dei suoi sogni, Emily si trova a un bivio fondamentale in
ogni aspetto della sua vita. Di fronte a due strade molto diverse
deve scegliere esattamente a chi essere fedele (al lavoro e nella
vita sentimentale), capire cosa comportano queste decisioni per il
suo futuro in Francia e naturalmente continuare a vivere le
avventure e i sorprendenti colpi di scena che Parigi le offre.
Nell’ambito dell’evento Tudum
di oggi, Netflix ha mostrato
una clip della terza stagione di
Lupinper
la serie thriller guidata da Omar
Sy. Nella terza stagione Assane ora è in clandestinità e
deve imparare a vivere lontano dalla moglie e dal figlio. Le
sofferenze che lui stesso ha causato lo spingono a tornare a Parigi
con una folle proposta: abbandonare la Francia e ricominciare da
capo altrove. Ma gli spettri del passato sono sempre dietro
l’angolo e un ritorno inatteso sconvolgerà i suoi piani.
La
serie Netflix Lupin
Creato da George Kay, Lupin è
interpretato dal vincitore del César Award Omar Sy
(The Intouchables,
Jurassic World) insieme a Ludivine Sagnier, Clotilde
Hesme, Nicole Garcia, Hervé Pierre, Soufiane Guerrab, Antoine Gouy,
Fargass Assandé, Vincent Londez e Shirine Boutella.
Omar Sy è meglio conosciuto per la
sua acclamata interpretazione nel film drammatico del 2011 The
Intouchables, che gli è valso il César Award come miglior attore,
rendendolo il primo attore nero a ricevere il premio. Dopo il
successo della serie Lupin, Sy ha firmato un contratto
cinematografico pluriennale con Netflix.
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Netflix è
attualmente in trattative per sviluppare Tyler Rake
3. Il primo film, interpretato da Chris Hemsworth nei panni del mercenario
australiano che dà il titolo alla versione italiana del film (in
originale il franchise prende il nome di
Extraction), è stato presentato in anteprima su
Netflix
nel 2020 ed è diventato all’epoca la più grande premiere di film
originale sul servizio di streaming.
Il sequel, Tyler Rake
2, è stato presentato in anteprima all’inizio di questa
settimana il 16 giugno e ha ricevuto una risposta critica ancora
più forte grazie a una valutazione del 74% su Rotten Tomatoes.
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Appena un giorno dopo la premiere
del primo sequel, Chris Hemsworth ha aperto l’evento globale per
i fan di Netflix TUDUM in
onore dell’uscita di Tyler Rake 2. Era
accompagnato dal regista Sam Hargrave, che ha
discusso di cosa è successo nella realizzazione della
sequenza one-shot del film, che è durata oltre 20 minuti.
Discutendo della forte reazione dei fan al nuovo film, Hemsworth ha
rivelato che la piattaforma sta già “parlando” della realizzazione
di un terzo capitolo.
Questa notizia implica che il
numero di spettatori del primo giorno del secondo film di quello
che potremmo già chiamare un franchise sia stato incredibilmente
alto. Resta da vedere se il nuovo film corrisponderà al record
stabilito dal film precedente, e in tal caso, sembra inevitabile
che Tyler Rake 3 avrà il via libera.
Se il franchise si dovesse
estendere a un terzo film, potrebbe anche potenzialmente
continuare. Netflix ospita
molti franchise cinematografici, anche se finora la maggior parte
dei suoi successi è legato alle serie. Se continua a muoversi a
questo ritmo, Tyler Rake potrebbe rapidamente
crescere fino a diventare uno dei loro franchise più longevi di
sempre.
Squid Game: The
Challenge arriverà presto sugli schermi di Netflix e lo streamer ha
diffuso un teaser trailer per suggerire cosa accadrà. Basato sulla
serie Squid
Game,
che al momento vede in lavorazione la seconda stagione, il
reality seguirà i giocatori mentre competono in sfide estremamente
difficili.
I concorrenti non dovranno
affrontare situazioni di vita o di morte, ovviamente, ma potrebbe
sembrare, visto che il premio in denaro per il vincitore è di $
4,56 milioni. Con un totale di 465 concorrenti iniziali, ogni sfida
sarà in stile eliminazione, così da ridurre il numero totale di
giocatori all’interno di ogni competizione. Le sfide sono
progettate per garantire che ogni giocatore sia spinto al limite,
ma ovviamente senza lasciarci le penne, come nella serie.
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Netflix ha rilasciato un teaser per
l’attesissimo Squid Game: The Challenge durante
TUDUM, il loro Global Fan Event da San Paolo, Brasile. Dando una
piccola anteprima di ciò che verrà, il teaser di Squid
Game: The Challenge stagione 1 mostra l’arena in cui i
concorrenti gareggeranno in costruzione all’interno di una grande
location. La costruzione avviene attraverso un time-lapse, che si
interrompe con i giocatori che escono dalla loro area di attesa,
aspettando ulteriori istruzioni.
Fubar è stata rinnovata per una seconda
stagione da Netflix. La serie, che ha
debuttato lo scorso maggio, presenta l’icona del cinema action
Arnold Schwarzenegger nel suo primo ruolo
televisivo da protagonista. Apparentemente una derivazione delle
dinamiche di True Lies, la serie d’azione vede la star interpretare
Luke Brunner, un agente della CIA che scopre che anche sua figlia
Emma (Monica Barbaro) lavora per
l’organizzazione.
Durante l’evento globale per i fan
di Netflix, Tudum, Arnold Schwarzenegger è salito sul palco
per condividere un blooper reel della prima stagione di
Fubar e ha anche rivelato che la seconda stagione è ufficialmente
in lavorazione. Dopo aver fatto l’annuncio, ha detto: “Sapete
quanto amo i sequel. Quindi siamo tornati, ragazzi, siamo
tornati!”
Oltre a recitare in film che hanno
generato i propri remake e franchise, tra cui
Predator e Total Recall, la
leggendaria star è apparsa in molti dei suoi sequel. Sebbene ciò
includa in gran parte i sequel dei film in cui ha recitato
originariamente, tra cui I Mercenari 2 e 3, e
cinque sequel di Terminator, è apparso anche in
sequel o spin-off di altri franchise, come in Batman &
Robin e Kung Fury 2.
Oltre ad essere la sua prima grande
incursione in televisione, Fubar potrebbe essere una nuova occasione per
Arnold Schwarzeneggerdi
dare vita a un franchise d’azione, cosa che potrebbe risarcirlo
degli esiti non troppo felici di Terminator:
Genisys e Terminator: Destino Oscuro.
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La serie di Stranger
Things ha messo a segno un altro enorme colpo di
casting per la sua ultima stagione: Linda Hamilton farà visita a Hawkins! La
serie, che segue pericolosi avvenimenti soprannaturali dentro e
intorno alla cittadina immaginaria, nell’Indiana, nel corso degli
anni ’80, è stata originariamente presentata per la prima volta su
Netflix nel 2016. Dopo anni di enorme successo, la serie si
concluderà con la prossima quinta stagione.
Durante l’evento globale per i fan,
Tudum, Netflix
ha fatto un annuncio importante sulla stagione 5 di
Stranger
Things. L’ultima stagione dello show vedrà
Linda Hamilton aggiungersi al cast in un ruolo non
ancora specificato. Lo streamer ha pubblicato una foto di Hamilton
sul suo account ufficiale per celebrare l’evento: una polaroid in cui compare
l’attrice in character in bianco e nero a testa in giù, forse a
segnalare un legame del personaggio con il Sottosopra, anche se il
suo ruolo è ancora misterioso.
Fin dall’inizio, Stranger
Things ha cercato di evocare gli anni ’80 in
molti modi diversi. Oltre alla colonna sonora e allo sfondo della
cultura pop nello show, uno dei modi più importanti in cui la serie
ha rievocato il decennio è stato coinvolgere attori che hanno
rappresentato delle vere e proprie icone in quegli anni. A partire
da Winona Ryder, che ha interpretato Joyce Byers
per tutti i 42 episodi.
In ogni stagione, i creatori di
Stranger
Things hanno alimentato la nostalgia con le loro
scelte di casting. Nel corso delle 4 stagioni precedenti la serie
ha visto sfilare Sean Astin di The
Goonies e Paul Reiser di
Aliens nella stagione 2, poi nel terzo ciclo c’è
stato Cary Elwes di La Storia
Fantastica. Più recentemente, la stagione 4 ha visto
l’icona di A Nightmare on Elm StreetRobert Englund interpretare la leggenda locale
Vittorio Creel.
E ora la quinta stagione di
Stranger Things ci propone il coinvolgimento di Linda
Hamilton, vera icona action degli anni ’80 grazie al ruolo di Sarah
Connor in Terminator, che è stato un successo che ha
cambiato il genere.
Stranger
Things è ambientato negli anni ’80 nella città
immaginaria di Hawkins, nell’Indiana. Quando un ragazzino scompare,
una piccola città scopre un mistero che coinvolge esperimenti
segreti, terrificanti forze soprannaturali e una strana ragazzina.
Stranger
Things è attualmente interpretata da
Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin , Natalia Dyer,
Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Noah
Schnapp, Sadie
Sink, Joe Keer, Dacre Montgomery, Sean Astin, Paul Reiser ,
Maya Hawke , Priah Ferguson e Brett Gelman
La
quarta stagione di Stranger
Things ha stabilito un record per Netflix,
essendo stata vista per oltre 287 milioni di ore durante la
settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è solo un ottimo
risultato per il primo posto della settimana per Netflix, ma è
anche più che sufficiente per battere il record per il più grande
fine settimana di premiere della piattaforma di streaming per una
serie in lingua inglese, che era precedentemente detenuto dalla
seconda stagione di Bridgerton
(193 milioni di ore).
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Sono arrivate in rete le prime
immagini e il teaser del remake televisivo live-action di Netflix di
Avatar: The Last Airbender. La serie è stata
annunciata a settembre 2018 e adatta l’omonima serie animata del
2005. Si tratta del secondo adattamento in live action per questa
storia, dopo il film di M. Night Shyamalan del
2010, L’Ultimo dominatore dell’Aria.
Ora, Netflix ha diffuso in rete un
teaser trailer e le prime immagini per la serie live-action
Avatar: The Last Airbender in occasione di
TUDUM, rivelando un primo sguardo ad Aang, Katara,
Sokka e Zuko.
Nel video, vengono mostrati gli
elementi di acqua, terra, fuoco e aria, rispecchiando l’ordine in
cui sono stati introdotti nell’introduzione della serie animata. Il
trailer, come visto sopra, rivela anche una finestra di uscita del
2024, promettendo che Avatar: The Last Airbender
arriverà il prossimo anno.
Avatar: The Last Airbender è stato sviluppato per
Netflix dal
produttore di Sleepy Hollow e Nikita,
Albert Kim. Il cast principale della serie sarà
composto da Gordon Cormier nei panni di Aang,
Kiawentiio nei panni di Katara, Ian
Ousley nei panni di Sokka, Dallas Liu nei
panni di Zuko e Paul Sun-Hyung Lee nei panni di
Iroh. Inoltre, Daniel Dae Kim interpreterà il
Signore del Fuoco Ozai, Ken Leung interpreterà il
Comandante Zhao ed Elizabeth Yu interpreterà il
ruolo della Principessa Azula.
In occasione di
TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stato
proiatteto il trailer di Heart of Stone, il nuovo
film della piattaforma in arrivo nel 2023 con Gal Gadot,
protagonista di Wonder Woman.
Gal Gadot,
Jamie Dornan e Alia Bhatt ti
invitano a scoprire il loro nuovo thriller di spionaggio
Heart of Stone, in arrivo su Netflix nel 2023.
Nel film, Gal Gadot è la
superspia Rachel Stone, che deve impedire che una risorsa chiamata
Cuore, un dispositivo elettronico in grado di controllare
operazioni globali di vitale importanza, cada nelle mani
sbagliate.
Il trailer mostra rapidamente la
vita solitaria sotto copertura di Rachel Stone e la sua devozione a
The Charter, l’organizzazione sotterranea di
mantenimento della pace per cui lavora. In seguito, ciò che ne
consegue è una rapida raccolta di tradimenti, tensioni e sequenze
d’azione, tra cui quella in cui Stone vola su un aereo con una tuta
da aliante e precipita giù da una montagna innevata con un
paracadute luminoso.
Netflix ha diffuso il
primo trailer dell’adattamento live-action di One
Piece, mostrando le prime immagini dell’avventura di
Monkey D. Rufy (Rubber nella versione italiana) per
diventare il Re dei Pirati. One
Piece è una serie manga creata da Eiichiro Oda, con oltre 1.000 capitoli e
racconta il viaggio di Rufy insieme alla sua ciurma, i Pirati di
Cappello di Paglia. Dopo essere stato trasformato in un adattamento
anime di successo, Oda ha ora collaborato con Netflix per adattare
la serie in uno show televisivo live-action.
Nel cast della serie compaiono
Iñaki Godoy, nei panni di Rufy, Zoro con il volto
di Mackenyu, Nami interpretata da Emily
Rudd, Usopp che ha il volto di Jacob Romero
Gibson, e infine il biondo Sanji, Taz
Skyler. La serie sarà disponibile nel 2023 in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo, e sarà composta da 8
episodi.
One Piece, la trama
Basato sulla serie manga
più venduta di sempre in Giappone creata da Eiichiro Oda,
One
Piece è una leggendaria avventura di mare come
nessun’altra. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero che ha
sempre sognato una vita di libertà. Luffy parte dal suo piccolo
villaggio per affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di un
leggendario tesoro, il ONE PIECE, per diventare il Re dei Pirati.
Ma, per trovare il bottino, Luffy dovrà riunire l’equipaggio che ha
sempre desiderato e trovare una nave su cui salpare, perlustrando
ogni centimetro dei vasti mari, scampando ai Marines, e superando
in astuzia pericolosi rivali ad ogni occasione.
A comporre la ciurma
saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey D. Luffy,
Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero Gibson
(Usopp) e Taz Skylar (Sanji). Faranno parte del cast anche
McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan,
Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots,
Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala e Steven
Ward. In partnership con Shueisha, ONE PIECE è prodotta da
Tomorrow Studios e Netflix. Matt Owens e Steve Maeda sono gli
sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunners. Eiichiro Oda,
Marty Adelstein e Becky Clements sono produttori esecutivi.
The Flash,
film stand-alone del Velocista Scarlatto, è finalmente arrivato
nelle sale il 15 giugno scorso, dopo aver affrontato ritardi e
problemi con il suo protagonista, Ezra Miller. Diretto da Andy Muschietti, The
Flash funge da ponte fra il vecchio DCEU e il nuovo DCU, e fornisce finalmente una spiegazione
chiara e funzionale del multiverso.
Il film traccia la storia di Barry
Allen, il quale nel tentativo di aggiustare il passato e impedire
l’uccisione della madre, altera la linea temporale, provocando dei
danni. Con questo pretesto, The Flash può
regalare al suo pubblico numerosi easter eggs e
riferimenti a personaggi di altri franchise della
DC ma anche alla Warner Bros. stessa, alcuni molto sorprendenti
e altri invece attesi. Di seguito, tutte le reference e i camei del
film.
Il ritorno di Wonder Woman
Fra i più grandi camei regalati da
The Flash vi è quello della Wonder Woman di
Gal Gadot, contenuto nel primo atto. Diana Prince arriva in
soccorso di Batman nella scena
action iniziale del film, mentre questi è appeso ad un ponte e sta
cercando di reggere un criminale da poco inseguito.
Questi ha fra le mani una sostanza
chimica pericolosissima che, qualora cadesse in acqua,
distruggerebbe la città. Batman sta quasi per
cedere, quando all’improvviso il Lazo della Verità lo avvolge e lo
trascina al sicuro. Dopo un breve – e simpatico – siparietto con
Wayne e Barry, che arriva poco dopo, Wonder Woman vola via, pronta
ad affrontare una nuova avventura.
Il riferimento alla sequenza di
Barry e Iris del taglio Snyder
Siamo ancora nel primo atto, quando
Barry Allen incontra Iris West. Il primo incontro che il pubblico
vede fra i due viene mostrato in Justice League di Zack Snyder, quando Flash evita che la ragazza
venga investita e muoia. In The Flash, al
momento del loro incontro, è poi la stessa Iris a fare riferimento
alla scena dell’incidente d’auto del film di Snyder, ricordando a
Barry che i due si sono già incontrati brevemente. Tra l’altro
questa è l’unica scena nel
DCEU della Iris di Kiersey Clemons, prima di rivederla nel film
stand-alone.
Iron Heights, il carcere della DC
in cui si trova Henry Allen
Per chi conosce a fondo i fumetti e
la storia di Flash, saprà l’importanza di Iron Heights. In Justice League, alcune immagini avevano mostrato Barry
parlare proprio con il padre in carcere, poiché – come si sa –
accusato della morte della madre.
In The
Flash, abbiamo una sequenza nella quale i due
dialogano, prima che al padre venga staccato il collegamento con il
figlio. La prigione è, per l’appunto, Iron Heights Penitentiary, la
più famosa dei fumetti
DC. Iron Heights è il carcere in cui, sia nei fumetti che nella
serie tv della CW, Flash rinchiude tutti i malviventi dopo averli
fatti arrestare.
Per conoscere la storia di Barry
basta guardare nella Speed Force
La prima volta in cui Barry finisce
nella Speed Force è quando pensa a sua madre. È lì che
The Flash mostra i più grandi camei ed
easter egges, ed è sempre lì che si può approfondire meglio la sua
storia. La Speed Force si genera quando Barry corre molto
velocemente e, attraverso di essa il supereore può vedere scorci
del suo passato, grazie ai quali si può sapere meglio quale sia il
suo trascorso nel
DCEU.
Quando Flash entra in questa sorta
di regno temporale, vengono mostrati tutti i momenti del velocista
nella
Justice League, e tutti i suoi periodi precedenti prima di
diventare, appunto, l’eroe scarlatto.
All’inizio di The Flash appare il
Superman di Henry Cavill
Sempre nella Speed Force compare
anche il Superman
interpretato da
Henry Cavill e, fra le immagini più memorabili apparse, c’è
quella della battaglia del supereore insieme a tutta la Justice
League. Henry Cavill ha oramai svestito i panni di Kal-El/Clark
Kent, eppure in The Flash appare
ugualmente, seppur in un flashback.
C’è anche un’altra scena in cui
vediamo Superman, e non appartiene alla Speed Force. Ad un certo
punto, infatti, si vede il kryptoniano salvare alcune persone da un
vulcano attivo, il che suggerisce che quella potrebbe essere la sua
ultima apparizione come Uomo d’acciaio.
Il negozio Grayson
In The
Flash capiamo anche bene dove vive Barry Allen,
grazie ad una sequenza in cui quest’ultimo parla per l’ultima volta
con il Bruce Wayne di
Ben Affleck, prima di tornare nel passato. La sua palazzina ha
di fronte un negozio che si chiama “Grayson’s” e che è palesemente
un altro riferimento alla DC
Universe. Infatti, questa è una reference all’omonima famiglia
DC da cui proviene Dick Grayson, un eroe associato
a Batman come primo Robin e poi Nightwing.
La stanza alternativa di Barry
Allen è uno scrigno di easter eggs
Quando Barry Allen viaggia nel tempo
dopo aver cambiato il passato e fatto rivivere la madre, si trova
faccia a faccia con una sua versione alternativa diciottenne. Una
volta andato a casa dell’altro Barry, nella sua camera da letto si
possono vedere appesi alle pareti diversi poster, tutti easter eggs
appartenenti alla storia della Warner Bros. Troviamo infatti
locandine di film come Io sono leggenda, Inception e Pacific Rim, ognuno di questi distribuito proprio
dalla Warner Bros. Pictures.
La reference sul passaggio di James
Gunn alla DC
In The
Flash ci sono palesi riferimenti a James
Gunn e, nello specifico, al suo essere a capo dei
DC Studios con Peter Safran. Sempre nella stanza del Barry
alternativo troviamo infatti il poster del film Scooby-Doo del 2002, uno dei primi film scritti
proprio da
James Gunn e che lo hanno iniziato alla carriera ad
Hollywood.
C’è poi anche un flashback in cui il
giovane Barry indossa una maglia che fa riferimento alla Mystery
Machine del franchise di Scooby-Doo, un altro sottile collegamento
a
James Gunn.
Il cameo di Temuera Morrison come
Tom Curry
Fra i tanti camei inseriti in
The Flash, uno molto divertente è quello
che ha come protagonista Temuera Morrison, alias
Tom Curry, padre di
Aquaman. Quando Barry torna nel passato, bloccandosi quindi in
una dimensione alternativa, tenta di rintracciare tutti i suoi
compagni della Justice League.
Ogni telefonata risulta vana, fino a
quando non prova con Arthur Curry, chiamando così il padre. In
quella versione, però, il padre dell’atlantideo non ha mai
conosciuto Atlanna, è “felicemente” sposato con una semplice umana
e Arthur non è altro che… il suo cane.
In L’uomo d’acciaio Barry Allen è a
Metropolis
Un inserto interessante che
compare in The Flash riguarda l’attacco
di Zod a Metropolis. La scena che viene introdotta all’interno del
film non è rivisitata, come magari si pensava, bensì proviene
proprio da L’uomo d’acciaio e dalla linea temporale del
DCEU.
Queste mostrano proprio Barry Allen
nella città poco dopo aver ricevuto i suoi poteri, che si reca a
Metropolis per poter aiutare a sconfiggere Zod. Rendendosi poi
conto che la situazione è troppo complessa da gestire per lui,
passando la palla a Superman.
Alcuni classici degli anni ’80
hanno versioni alternative
The Flash
gioca molto con il concetto di multiverso e con le sue linee
temporali alternative. Fra i tanti momenti divertenti, c’è anche
quello in cui Barry Allen scopre che nel mondo del Barry
alternativo, alcuni film cult hanno interpreti diversi rispetto a
quelli che lui stesso e il pubblico tutto conosce.
Uno degli esempi è Ritorno al futuro, in cui Marty McFlay non è
interpretato da
Michael J. Fox ma da Eric Stoltz, mentre il primo diventa
protagonista di Footloose.
Kevin Bacon, invece, interpreta Maverick in Top Gun al posto di
Tom Cruise, e tutte queste notizie fanno rendere conto a Barry
di aver danneggiato l’intero universo, cambiando completamente le
cose.
Nel film è presente la colonna
sonora di Batman del 1989
Il ritorno di Michael Keaton nei panni dell’eroe pipistrello
è stato un epico momento in The Flash,
tra l’altro molto atteso da tutti i fan dei film su Batman di Tim
Burton. Con Keaton non è però soltanto tornato il personaggio
amato, ma anche la colonna sonora della pellicola dell’
’89 di Danny Elfman che con Tim Burton ha lavorato
parecchie volte.
La musica si sente più volte
all’interno del film, e abbraccia molte scene particolarmente
entusiasmanti, come quella in cui si vede la Batcaverna o ancora la
sequenza del combattimento di Batman, che fanno sciogliere il cuore
a tutti coloro che si sono appassionati al
Bruce Wayne di Keaton.
La risata del Jocker: altra
reference da Batman del 1989
I riferimenti a Batman
di Tim Burton dell’89 non finiscono qui. Infatti, ad un certo
punto, da un sacchetto si sente udire una risata riconoscibile fra
mille. Questa è infatti la risata del
Joker, quella che compare all’interno dello storico film.
Nella storia raccontata da Burton
c’è un momento in cui Batman ferma Joker, il
quale fa risuonare la sua ultima risata da un sacchetto proveniente
dal suo taschino. Questo stesso sacchetto viene mostrato in
The Flash e a trovarlo è il Barry
alternativo, proprio nella Batcaverna di Keaton.
Il riferimento a Flashpoint
E’ da subito chiaro che la premessa
di The Flash si basi sul fumetto
Flashpoint. Il film, però, al suo interno, ha proprio una
scena specifica in cui è inserito un riferimento diretto a quello
che succede nella origin story.
In The
Flash, dopo aver perso i suoi poteri nel tentativo di
farli avere alla sua versione alternativa, Barry decide di provare
a riacquisirli con l’aiuto di Bruce Wayne. Si lega perciò a una
sedia, per lasciarsi fulminare. Nel fumetto originale, Barry prova
a fare esattamente la stessa cosa, con la differenza che accanto a
lui c’è la versione di Thomas Wayne di Batman.
La reference all’Imperatore
Palpatine di Star Wars
Nel terzo atto, nel momento della
battaglia con Zod, in cui si unisce anche
Supergirl, l’altra versione di Barry ha imparato a usare e
gestire meglio i suoi poteri, fra questi accumulare l’energia e
incanalarla per sparare fulmini.
C’è una sequenza in cui Barry dice
al suo io alternativo che i kryptoniani non possono essere uccisi
da loro, e così quest’ultimo domanda: “E se lo emettessi come
Imperatore?”, e subito ne lancia uno contro un soldato. La sua
frase è un evidente riferimento all’Imperatore Palpatine di
Star
Wars, che usa il fulmine della Forza come arma
principale.
La battaglia con Superman in
Justice League
Sempre l’altra versione di Barry ad
un certo punto, nella battaglia con Zod, dice che i kryptoniani
sono troppo veloci. Barry però gli conferma che loro due lo sono
molto di pù, riferendosi alla scena presente in Justice League quando Flash, mentre
cercano di combattere contro Superman, si dimostra essere
effettivamente più veloce di lui. Seppur di poco.
La citazione del multiverso sferico
della DC
Una delle scene più epiche
all’interno di The Flash riguarda la
rappresentazione dei vari universi della
DC nella Speed Force. Essi vengono mostrati come sfere
multicolori, e si riferiscono al modo in cui la DC rappresenta il
suo multiverso.
Se si consulta la mappa del
multiverso di DC.com, si può notare come il film abbia
rappresentato in maniera minuziosa l’aspetto del multiverso,
soprattutto nella scena della collisione delle enormi sfere.
L’apparizione Christopher Reeve
come Superman
Nella sequenza in cui le sfere si
scontrano, The Flash mostra il più alto
numero di camei, con apparizioni decisamente toccanti per i fan più
incalliti. Sono personaggi che hanno fatto parte della
DC del passato e che in quel momento subiscono la conseguenza
dell’intromissione di Barry nella linea temporale. Fra questi
troviamo
Christopher Reeve, l’iconico Superman del 1978, ricostruito interamente in CGI, che
guarda alla distruzione del multiverso.
L’apparizione di Helen Slater come
Supergirl
Accanto al Superman di
Christopher Reeve, il pubblico può incontrare un altro volto
storico e noto, ossia la Supergirl di Helen Slater. L’attrice ha
vestito i panni della kryptoniana per la prima volta nell’omonimo
film del 1984, spin-off del
Superman di Reeve. Anche lei – riprodotta in CGI – guarda gli
universi distruggersi, prima che Barry riesca a correggere gli
errori ripristinando il multiverso.
La colonna sonora di Superman del
1978
L’omaggio a Batman, con la colonna
sonora risuonante in alcune sequenze, non è l’unico. Infatti,
The Flash ne contiene anche un altro,
questa volta per celebrare il Superman del 1978. La colonna sonora
è quella di John Williams, e la sentiamo nel momento in cui
compaiono proprio il Superman e la Supergirl di
Christopher Reeve e Helen Slater.
L’apparizione di Nicolas Cage
Ancor prima che The
Flash uscisse nelle sale,
Andy Muschietti aveva fatto correre la voce del cameo di
Nicolas Cage nelle vesti di Superman. La storia dell’attore nei
panni del kryptoniano risale al film Superman Lives di Tim Burton, alla fine mai
uscito.
Cage, infatti, era stato scelto per
interpretare Clark Kent, ma dopo una lunga pre-produzione,
riscritture varie e disaccordi fra lo studio e creativi, la
pellicola fu cancellata. Nel film di Muschietti, però, si può
finalmente vedere l’attore nei panni del suo Superman eliminato, il
che rende le immagini ancora più emozionanti e impattanti.
Il Batman di Adam West
Non finiscono i camei sugli Batman del passato e, in
The Flash, un’altra sorpresa che molti
apprezzeranno ha come protagonista Adam West nei
panni della serie televisiva e del film Batman del 1960.
Quest’ultimo lo si intravede per un
lasso di tempo molto breve, ma questo cameo è forse uno fra i più
belli del film, perché rende omaggio a uno degli attori originali
del Cavaliere Oscuro.
Il cameo di George Reeves
Nella Speed Force c’è un ultimo interessante cameo su Superman,
ossia la versione di George Reeves. Reeves è
famoso principalmente per essere stato uno dei primi attori della
storia a interpretare Superman in live-action, nella serie
televisiva del 1950 Adventures of Superman.
La versione di Flash di Teddy
Sears
Nella scena finale della Speed Force
in The Flash, l’ultimo cameo importante è
quello di Teddy Sears. L’attore ha interpretato Hunter Zoloman/Zoom
nella serie televisiva della CW.
Seppur interpreti un villain – a
causa del quale muore la madre di Barry Allen – Zoloman ad un certo
punto diventa stufo dei suoi modi di fare, cambia nome in Jay
Garrick e diventa Flash nel suo universo, indossando il casco alato
dei fumetti.
Il cameo di Andy Muschietti
Alla fine del film, Barry ripristina
la linea temporale e aggiusta il passato, causando inevitabilmente
la morte della madre. Tornato nel presente – nel quale tutto sembra
essere di nuovo normale anche se così non è – Barry si deve
sbrigare per arrivare all’udienza del padre, il quale verrà poi
assolto.
Mentre si veste e scappa, ruba un
hot dog a un giornalista fuori dal tribunale, che altri non è che
Andy Muschietti, regista del film. Questo è il
penultimo cameo di The Flash.
George Clooney come Batman?
L’ultimo, sorprendete, cameo di
The Flash risiede nella scena finale.
Uscito dal tribunale, Barry è convinto di essere tornato nella sua
linea temporale e che le cose siano andate tutte nel verso giusto.
A quel punto riceve una chiamata da Bruce Wayne che lo ha già
raggiunto con la sua auto. Ma quando quest’ultimo scende e gli si
avvicina, il pubblico non vede
Ben Affleck bensì…
George Clooney.
L’attore riprende così il ruolo di
Batman tanto
criticato in Batman & Robin, lasciando tutti spiazzati e increduli.
Il film termina poco dopo l’apparizione di Clooney, e saluta lo
spettatore con una grossa e importante domanda: Clooney diventerà
il nuovo Batman del DCU? Lo rivedremo
ancora?
Torna Aquaman nella scena
post-credits
The Flash
contiene una scena post-credits, nella quale fa ritorno uno degli
eroi della Justice League, che fra l’altro ha un sequel in uscita
proprio a fine 2023:
Aquaman. L’apparizione di Jason Momoa nei panni dell’atlantideo è
l’unico cameo post-credits, in cui si vede Arthur – ubriaco –
uscire da un bar insieme a Barry.
Essendo completamente stordito – ad
un certo punto cade addirittura in una pozzanghera – Aquaman non
capisce la storia che Barry gli sta raccontando, ma sicuramente con
quest’ultima scena molte domande lasciate in sospeso in
The Flash avranno risposta in Aquaman e il Regno
Perduto, in cui dovrebbe spiegarsi come quello che abbiamo
visto nel film – quindi camei, reference ed easter eggs – cambierà
il futuro della
DC.
La figura di Pablo
Escobar è divenuta particolarmente ricorrente nel cinema e
nella serialità degli ultimi anni. Personalità controversa e
dall’innegabile fascino, egli ha calcato più volte lo schermo
interpretato da diversi celebri interpreti e ogni opera basata su
di lui ne ha esplorato aspetti e punti di vista diversi. Tra i
titoli più recenti si ricordano Escobar – Il fascino delmale, con Javier Bardem
nel ruolo del protagonista, e le prime due stagioni della serie
Netflix Narcos, dove si ripercorre ascesa e declino del
suo impero della droga. Un altro interessante film dedicato al noto
narcotrafficante è Escobar (qui la recensione).
Uscito in sala nel 2014, il film
rappresenta il debutto alla regia dell’attore italiano
Andrea Di Stefano, cimentatosi con una storia
diversa rispetto alle altre dedicate a El Patrón
(soprannome con cui veniva chiamato Escobar. La vicenda è infatti
narrata da un punto di vista esterno, facendo di Escobar più una
figura in secondo piano ma ugualmente presente e minacciosa. Un
modo diverso dunque per raccontare gli anni del massimo potere del
narcotrafficante, mostrandone l’avidità e la brutalità e il modo in
cui tali aspetti si riflettevano sull’intera Colombia. Anche in
questo caso ad interpretare Escobar c’è un noto attore:
Benicio del Toro.
Anche solo per poter guardare
l’incredibile performance dell’attore nei panni di Escobar, è
questo un film che ogni appassionato di cinema dovrebbe recuperare.
Attraverso di esso si può scoprire molto di più sul leggendario
narcotrafficante. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
Escobar: la trama e il
cast del film
Protagonista del film è Nick
Brady, un giovane canadese che insieme al fratello
Dylan si reca in Colombia per aprire una scuola di
surf. Mentre si gode la tranquillità della sua nuova vita e
attività, Nick viene stregato dalla bellezza di
Maria, una giovane del posto. Iniziando a
frequentarla, però, il ragazzo scopre che questa è la nipote di
Pablo Escobar, il potente e intoccabile signore
della droga colombiano. Dopo aver incontrato proprio quest’ultimo,
Nick inizia a lavorare presso la sua tenuta chiamata
l’Hacienda, lasciando pertanto la scuola di surf e
incrinando il rapporto con il fratello, il quale non gradisce le
sue nuove frequentazioni. Ben presto, però, Nick capirà di essersi
introdotto in qualcosa di più grande e pericoloso del previsto, dal
quale non sarà semplice scappare.
Come anticipato, ad interpretare
Pablo Escobar vi è il premio Oscar Benicio del
Toro, trasformatosi fisicamente per il ruolo. La sua è
stata indicata come una delle interpretazioni più vicine a come
realmente era Escobar. Nei panni di Nick, il vero protagonista del
film, vi è invece l’attore Josh
Hutcherson, noto per essere stato Peeta Mellark nella
saga di Hunger Games. L’attrice Claudia
Traisac interpreta invece la nipote di Escobar, Maria. Lei
e Hutcherson, conosciutisi sul set, hanno poi intrapreso una breve
relazione. Sono poi presenti Brady Corbet nei
panni di Dylan e Carlos Bardem, fratello maggiore
di Javier, nel ruolo di Drago, scagnozzo di Escobar.
Escobar: la vera storia
dietro il film
Nonostante la figura di Escobar e il
suo potente cartello della droga visti nel film si ispirino alla
realtà degli eventi, la maggior parte del film si basa su
personaggi ed eventi non altrettanto veritieri. Non vi sono infatti
dei corrispettivi nella realtà dei personaggi di Nick e Maria,
pertanto tutto il rapporto tra di loro è principalmente frutto
dello sceneggiatore del film, ovvero lo stesso Di Stefano. Egli ha
tuttavia raccontato di non essersi inventato del tutto la storia
del film, ma di essere partito nel concepirla dopo aver saputo di
un non meglio identificato ragazzo che, recatosi in Colombia per
andare a trovare il fratello, si è avvicinato alla famiglia di
Escobar, finendo poi nei guai.
Di reale, dunque, ci sono tutti gli
aspetti che raccontano la vita del narcotrafficante e in
particolare le vicende che descrivono il suo stato di potere in
Colombia. Come noto, Escobar è infatti stato uno degli uomini più
potenti e ricchi in assoluto nei primi anni Ottanta. Con un
patrimonio stimato in oltre 76 miliardi di dollari, guidando il
cartello di Medellin egli divenne un’autorità tale da poter sfidare
il governo statunitense. Il suo declino arrivò con l’inizio degli
anni Novanta, quando dopo un periodo in prigione e la successiva
fuga, venne localizzato e ucciso, il 2 dicembre del 1993, da una
squadra colombiana di sorveglianza elettronica.
Escobar: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Escobar grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di sabato 17giugno alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Emily Blunt ha
condiviso un aggiornamento sul tanto atteso Edge of
Tomorrow 2, sequel del film del 2014 Edge of Tomorrow – Senza
domani.Emily Blunt ha recitato al fianco diTom Cruise nel film di fantascienza
del 2014. Cruise ha interpretato il ruolo di William Cage
(Cruise), che sfrutta la sua nuova capacità di loop temporale con
l’aiuto del sergente Rita Vrataski (Blunt) per combattere gli
alieni.
Diretto da Doug Liman, l’ambizioso
film d’azione non è stato un grande successo al cinema. Tuttavia,
alla fine ha trovato il suo successo in tv e in home video. Da
allora, i fan da tempo hanno invocato a gran voce un potenziale
sequel del film senza successo fino ad oggi. In
un’intervista con Deadline ,
Blunt ha dichiarato: “Beh, mi piacerebbe farne un altro. Non so
quando e non so come, ma mi piacerebbe. Non so se la mia schiena
potrebbe sopportarlo”.
Il film è stato in varie fasi
di pre-produzione per anni. Inizialmente era stato annunciato che
Doug Liman sarebbe tornato a dirigere il sequel, con Tom Cruise e Emily Blunt che avrebbero ripreso i loro
ruoli. Il sequel provvisorio era intitolato Live Die Repeat and
Repeat. Tuttavia, il progetto è rimasto fermo quasi dieci anni
dopo l’uscita del film originale. Dunque al momento le
dichiarazioni dell’attrice non ci danno una grande speranza
rispetto al tanto agognato sequel, ma come spesso accade, la
speranza è l’ultima a morire.
Edge of Tomorrow – Senza domani in
streaming è attualmente disponibile su NOW. Diretto da Doug
Liman con una sceneggiatura scritta da Christopher
McQuarrie e il team di sceneggiatori Jez e John-Henry
Butterworth , la storia è adattata dalla light novel giapponese del
2004 All You Need Is Kill di Hiroshi Sakurazaka. Il film si svolge
in un futuro in cui la maggior parte dell’Europa è occupata da una
razza aliena. Il maggiore William Cage (Cruise), un addetto alle
pubbliche relazioni con limitata esperienza di combattimento, è
costretto dai suoi superiori a unirsi a un’operazione di sbarco
contro gli alieni, solo per ritrovarsi a sperimentare un loop
temporale mentre cerca di trovare un modo per sconfiggere gli
invasori.
La Warner Bros. ha speso oltre 100 milioni di dollari per
pubblicizzare Edge
of Tomorrow . È uscito nelle sale cinematografiche nel fine
settimana del 30 maggio 2014, in 28 territori e in altri 36
territori una settimana dopo. Il film ha ricevuto recensioni
positive dalla critica, che ha elogiato la trama, la regia, le
sequenze d’azione e le performance. Ha incassato oltre 370,5
milioni di dollari in tutto il mondo nella sua corsa teatrale.
Nel corso della sua carriera il
regista premio Oscar Martin Scorsese
si è spesso trovato a concordare con gli studios di Hollywood la
realizzazione dei progetti a cui più teneva a patto di realizzare
poi anche delle opere più commerciali, che potessero essere fonti
di incassi assicurati. Dopo aver realizzato nel 1988 per la
Universal Pictures il film L’ultima
tentazione di Cristo, a cui pensava da molto, il
regista newyorkese si trovò dunque a dover dar vita ad un film più
spendibile presso il grande pubblico e la scelta ricadde su quello
che è poi diventato Cape Fear – Il promontorio della
paura, distribuito nel 1991.
Scritto da Wesley
Strick, il film è il remake dell’omonimo titolo del 1962
diretto da J. Lee Thompson, con protagonisti
Robert Mitchum e Gregory Peck. Il
racconto, appartenente al genere thriller, è stato naturalmente
aggiornato ai canoni odierni, con l’aggiunta dunque di molta
violenza e tensione in più. Steven Spielberg,
inizialmente scelto come regista, lo giudicò addirittura troppo
violento, decidendo di rinunciarvi in favore di Scorsese, convinto
definitivamente dall’amico e storico collaboratore Robert De Niro,
già scelto come protagonista. Scorsese si trovò dunque a
confrontarsi con un’opera diversa dalle sue precedenti, nella quale
riuscì però a ritrovare tematiche a lui care e a inserire le
proprie caratteristiche stilistiche.
Scorsese, dietro un apparente
conformismo a quelli che erano i canoni del thriller anni Novanta,
ebbe infatti modo di far emergere riflessioni sulla redenzione e
sui complessi rapporti tra bene e male, tra crimine e fede
religiosa. In più, Scorsese colse l’occasione con Cape
Fear per sperimentare le più recenti innovazioni in
materia di effetti speciali, coniugandoli ad una costruzione delle
immagini particolarmente influenzata dallo stile di Alfred
Hitchcock. Attraverso l’impiego di inquadrature inusuali,
l’illuminazione e determinate tecniche di montaggio, egli poté
infatti dar vita ad un’opera sì commerciale ma anche profondamente
personale e costruita secondo il proprio gusto.
Cape Fear – Il promontorio della paura: la trama del
film
Per quanto riguarda la trama del
film, questa ha per protagonista Sam Bowden, un
avvocato di grande fama, sposato con la bella
Leigh e con una figlia quindicenne di nome
Danielle. I tre vivono tranquillamente in una
piccola cittadina della Carolina del Nord. La loro pacifica
esistenza viene però sconvolta dallo scarceramento di Max
Cady, un uomo che ha scontato 14 anni di prigione dopo che
Sam non lo aveva difeso adeguatamente in un processo per stupro,
del quale Cady si è sempre dichiarato non colpevole. Uscito dunque
di galera, questi è un uomo completamente diverso, desideroso di
ottenere vendetta nei confronti dell’avvocato.
Cady rintraccia dunque l’uomo e la
sua famiglia, iniziando a dar loro il tormento senza però sfociare
mai nell’illegalità. La sua si configura infatti come una vendetta
molto particolare: non vuole far soffrire Sam, bensì dimostrargli
come quei 14 anni lo abbiano cambiato e allo stesso tempo svelare
la falsità della sua vita apparentemente perfetta. L’avvocato, dal
canto suo, cercherà di difendersi come può, evitando che vengano a
galla quei segreti che potrebbero effettivamente compromettere la
sua vita lavorativa e famigliare. Più il gioco tra i due si fa
pericoloso, più estreme saranno le condizioni a cui dovranno
spingersi per potersi salvare.
Cape Fear – Il promontorio
della paura: il cast del film
Ad interpretare l’inquietante Max
Cady vi è proprio Robert De Niro, il quale accettò
il ruolo entusiasta di poter dar vita ad un personaggio psicopatico
tanto affascinante. Per la parte, egli perse diversi chili e definì
meglio la propria muscolatura, così da risultare esile ma
fisicamente minaccioso. De Niro caratterizzò poi il personaggio
facendosi applicare i numerosi tatuaggi che si vedono sul corpo di
Cady e ha speso cinque mila dollari per farsi rovinare i denti (al
termine delle riprese ne ha spesi altri 20 mila per farseli
sistemare). Oltre che sul corpo del personaggio, De Niro ha poi
lavorato molto sul suo modo di parlare. L’attore ha infatti dato
vita ad un accento del sud piuttosto inquietante, con il quale ha
reso il suo Cady ancor più terrificante.
Per il ruolo dell’avvocato Sam
Bowden, invece, si era inizialmente pensato di affidare la parte a
Robert Redford o Harrison Ford,
ma dopo che Scorsese ebbe incontrato Nolte ad un evento di gala,
ritenne quest’ultimo la scelta più giusta per il personaggio. Anche
lui dovette perdere diverso peso, così da risultare meno imponente
accanto a De Niro. Per il ruolo della moglie di Sam, Leigh, è
invece stata scelta l’attrice Jessica Lange,
mentre Juliette Lewis
interpreta la figlia Danielle. Per la sua interpretazione,
quest’ultima è poi stata candidata agli Oscar. Ileana
Douglas interpreta Lori Davis, l’amante di Sam, mentre
Gregory Peck e Robert Mitchum, i
protagonisti del film del 1962, compaiono brevemente nei panni
dell’avvocato Lee Heller e del tenente Elgart.
Il trailer di Cape Fear – Il promontorio della paura e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per chi desidera vedere il film, è
possibile fruire di Cape Fear – Il promontorio della
paura grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 16 giugno alle ore
21:00 sul canale
Iris.
Avrebbe dovuto
partecipare al Festival di Cannes del 2020, quando l’edizione fu
annullata a causa della pandemia Covid, tra i vari film inseriti in
una selezione ufficiale virtuale e non competitiva, ma da allora il
Last Words di Jonathan Nossiter
(Sunday, Mondovino) ha continuato a
viaggiare nel circuito: da Deauville a Sitges, a partire da Il
Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di Bologna, che dal 15
giugno lo distribuisce nei nostri cinema. Dando finalmente la
possibilità al pubblico italiano di vedere una favola profetica dal
cast importante, visto che intorno al sorprendente Kalipha Touray –
diciannovenne esordiente scoperto dal regista nel campo dei
rifugiati di Palermo – vediamo ruotare Nick Nolte,
Charlotte Rampling, Stellan
Skarsgaard e Alba Rohrwacher.
Il
cinema e la fine dell’Umanità
Solo alcuni tra gli
abitanti del Pianeta ricordati dal protagonista – e ultimo
sopravvissuto – nel suo racconto. Che dal 2086 ci riporta indietro
a due anni prima, su una Terra abbandonata nella quale non ci sono
più elettricità o macchinari e i pochi sopravvissuti al disastroso
declino dell’Umanità e alle grandi alluvioni si aggirano guidati da
una misteriosa “Chiamata“. Che da Londra a Parigi, dove
viveva con la sorella in una stanza tappezzata di film, spinge Kal
(Touray) verso Bologna, in cerca della Cineteca. Qui trova
Shakespeare, un vecchio dallo sguardo selvaggio che vive nei
sotterranei del palazzo ormai abbandonato e che lo introduce a un
mondo fatto di immagini e ricordi. Quelli stessi che i due
inizieranno a ricreare una volta arrivati in Grecia in quella che
sembra essere una comunità di uomini e donne destinata
all’estinzione.
La
profezia di Jonathan Nossiter
Come nel libro Mis
últimas palabras di Santiago H. Amigorena, la
causa dell’apocalisse sembra esser stata un virus, della tosse,
come ci dice Nossiter, che ci racconta di un mondo bagnato da un
mare rosso nel quale agli sono concessi solo cibo in polvere e un
litro d’acqua a settimana. Una favola ecologica con la quale il
regista di Washington cerca di trasmettere amore e solidarietà
anche nella catastrofe, ambientale prima di tutto, tema a lui molto
caro, vista l’esperienza accumulata nel suo orto-laboratorio in
Italia, dove coltiva centinaia di varietà di vegetali frutto della
ricerca di semi ancestrali, tramandati da generazioni.
Dove lo ha bloccato la
pandemia, a Bolsena, alla fine della lavorazione, dopo che durante
le riprese la stessa Rampling aveva convinto Nolte a non tornare
oltreoceano nonostante l’incendio della sua villa di Malibu. Una
conferma della forte comunione di intenti che ha unito tutto il
cast e dell’amore per il nostro Paese, dove è stato girato il film
– tra il Parco Archeologico di Paestum e Bologna – e che vediamo
citato a più riprese (come nel murales dedicato a Lucio
Dalla o gli spezzoni di Risate di gioia
con Totò e Anna Magnani).
Tra
memorie del passato, in fuga dal futuro
Cinema, libri, musica e
pittura sono le armi con le quali il regista sceglie di combattere,
e alle quali si affidano i momenti più edificanti in questa lunga
apologia dell’ingegno umano e della capacità creativa, anche della
Natura. Una cronaca di una morte annunciata, stando a quanto ci
viene spiegato nel prologo, che mentre non consente speranza allo
spettatore, lo lascia con un monito, e un suggerimento. Che il
regista esplicita: “il pianeta è lì, a mezzo millimetro dal
crollo totale, che può succedere dal un giorno all’altro. Ho voluto
mettere il pubblico davanti a un futuro possibile, per spingerlo a
pensare a tutte le ragioni per lottare e non ritrovarsi a quel
punto”.
Un messaggio che sarebbe
bello credere qualcuno potesse cogliere, o almeno estrapolare ed
evidenziare in una narrazione troppo prolissa e involuta, che
alterna momenti di regressione belluina e di violenza, ma che poi
insiste sulla capacità espressiva della triade di vecchie glorie
Nolte, Rampling & Skarsgaard affidandosi ai loro virtuosismi più
che privilegiare equilibrio e coerenza. Anche perché nemmeno la
rappresentazione idilliaca di una comune tanto elevata etica e
spiritualmente riesce a spazzare via la disperazione, anzi la
acuisce.
Analogamente, il
coinvolgimento intellettuale resta piuttosto fine a se stesso in
questa distopia d’autore nella quale il cinema è insieme mezzo e
fine, nella quale la vita resta sullo schermo, bidimensionale.
Almeno fino alla definitiva consapevolezza dell’inutilità di una
tanto magra consolazione e della solo apparente centralità del
racconto per la sopravvivenza della specie. Tutti elementi che
fanno di questo Last Words un film utopico fuori
tempo massimo, al quale abbandonarsi, nel quale fuggire, ma lontano
dal mondo al quale vorrebbe parlare, forse non solo
stilisticamente.
I film citati in Last Words di
Jonathan Nossiter
Tarzan l’uomo scimmia di W.S Van Dyke
(1932)
Bestia di Aleksander Hertz (1917)
Andrej Rublëv di Andrej Tarkovskij (1966)
La palla nº 13 (Sherlock Jr.) di Buster Keaton
(1924)
Metropolis di Fritz Lang (1927)
I dimenticati (Sullivan’s Travels) di Preston
Sturges (1941)
Tampopo di Jûzô Itami (1985)
Risate di gioia di Mario Monicelli (1960)
An Interview with Dennis Potter di Melvyn Bragg
(Channel 4, 1994)
L’innaffiatore innaffiato di Louis Lumière
(1895)
Un chien andalou – Un cane andaluso di Luis Buñuel
(1929)
Candy Says di Beth Gibbons (2003)
L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov
(1929)
Monty Python – Il senso della vita di Terry Jones,
Terry Gilliam (1983)
Le Squelette Joyeux di Auguste and Louis Lumière
(1898)
ATTENZIONE – L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU THE FLASH
The
Flash non è riuscito a fornire una spiegazione
del motivo per cui il Batman di Michael Keaton ha capito come funzionano
i viaggi nel tempo. All’inizio del film, Barry viaggia indietro nel
tempo per salvare la vita di sua madre, riuscendoci con successo.
Tuttavia, viene anche rivelato che Barry ha incasinato la sequenza
temporale, atterrando in un universo in cui alcuni elementi sono
gli stessi che Barry conosceva una volta e alcune cose sono
diverse. Ma la spiegazione sul multiverso di Bruce Wayne chiude il
cerchio mentre Barry deve affrontare le conseguenze.
Sebbene Batman esista ancora nel
nuovo universo di Barry, così come un kryptoniano che si è
schiantato sulla Terra, non è il Batman di Ben
Affleck che Barry conosce né l’alieno è Cal-El, che invece
non è mai atterrato in Kansas. Batman di Michael Keaton e Supergirl di
Sasha Calle sono i due eroi principali della nuova
realtà di The Flash, con il primo che spiega
attraverso l’efficace metafora degli spaghetti perché alcuni
elementi del multiverso rimangono gli stessi, alcuni rimangono solo
leggermente cambiati e alcuni sono completamente diversi. Detto
questo, The Flash non riesce a fornire una spiegazione esplicita
del motivo per cui il Batman di Keaton sa come funzionano il
multiverso e il viaggio nel tempo.
Sfortunatamente, è improbabile che
il Batman di Keaton ritorni in una potenziale storia di The
Flash 2, il che significa che un sequel del film non
approfondirà il personaggio né scioglierà le domande su di lui.
Tuttavia, il film fornisce alcuni suggerimenti su come Batman
avrebbe potuto capire il funzionamento del multiverso. In primo
luogo, è stabilito che il Batman di Ben Affleck è
in qualche modo consapevole dell’esplorazione spazio-temporale,
poiché discute gli svantaggi del viaggio nel tempo con Barry nel
primo atto di The Flash. Ciò potrebbe significare
che Bruce Wayne in ogni universo, a causa del rispettivo status di
genio, potrebbe essere a conoscenza dei concetti di base del
viaggio nel tempo.
A seguito di ciò, Barry ha passato
del tempo a spiegare la sua situazione al Batman di Keaton. Ancora
una volta, poiché Bruce Wayne è una persona incredibilmente
intelligente, è possibile che abbia iniziato a sviluppare un
processo per spiegare il multiverso mentre Barry raccontava la sua
storia. Un altro possibile motivo per cui il Batman di Keaton
sapeva così tanto del viaggio nel tempo potrebbe derivare da quanto
tempo è stato Batman. Il Batman mostrato in The
Flash è stato attivo abbastanza a lungo da
vedere Gotham diventare una delle città più sicure del pianeta, il
che significa che è in pensione da molto tempo.
Questo ritiro avrebbe potuto significare che Bruce passava il suo
tempo a fare ricerche su molte cose diverse. Come di solito accade
per le menti più curiose e geniali, il viaggio nel tempo e le
dimensioni alternative avrebbero potuto essere uno di questi
argomenti, contribuendo a informare le sue conoscenze
sull’argomento in The Flash. Un’altra possibilità
è che Batman avrebbe potuto fare ricerche sui viaggi nel tempo
all’inizio della sua carriera spinto dal trauma della perdita dei
suoi genitori. Proprio come ha fatto Barry in The
Flash, il Batman di Keaton avrebbe potuto sperimentare il
viaggio nel tempo per salvare i suoi genitori, giustificando perché
sapeva come spiegare la situazione multiversale a Barry.
Indipendentemente da come il Batman
di Michael Keaton sapesse come funzionava il
viaggio nel tempo, era essenziale per la storia. Come nel caso di
qualsiasi racconto di viaggio nel tempo, devono esserci ampie scene
esplicative che spieghino al pubblico le regole che regolano la
storia.
Tuttavia, per gran parte di
The
Flash, Batman è come mentore di Barry Allen, sia
nella versione di Ben Affleck che in quella di
Michael Keaton. Per questo motivo, avere Bruce
che spiega il viaggio nel tempo a Barry non solo fornisce un modo
per spiegarlo al pubblico, ma si adatta alla relazione
mentore-allievo di Bruce e Barry. Di conseguenza, questa scena dà
inizio alla commovente relazione tra Barry e Bruce.
Allo stesso modo, Bruce ha anche
esperienza con traumi passati. L’intenzione di Barry di viaggiare
indietro nel tempo era salvare sua madre è qualcosa in cui Bruce
può identificarsi. Avere Bruce che poi spiega le conseguenze delle
azioni di Barry fa molto per stabilire quanto sia seria la posta in
gioco del film, dato che Bruce in qualche modo disapprova i metodi
di Barry nonostante entri in empatia con le sue motivazioni.
Il regista Andy
Muschietti condivide il motivo per cui il film
The Flash (leggi qui la nostra recensione)
dei DC Studios, dal 15 giugno al cinema, non sarà un adattamento
fedele della popolare trama di Flashpoint
della DC Comics. Dopo che Muschietti ha ufficialmente aderito al
progetto del supereroe nel 2019, era infatti stato confermato che
il fumetto Flashpoint del 2011 sarebbe servito come
ispirazione principale per il racconto del film. Parlando con EW,
Muschietti ha però spiegato perché ha poi deciso di non includere
alcune delle parti principali del materiale originale, tra cui
Thomas Wayne nei panni di Batman e la guerra tra Themyscira e
Atlantide.
Non adattare quei dettagli nel film
live-action, ha detto il regista, ha permesso di sviluppare un film
di supereroi con una “forte storia emotiva“. “Non
volevamo dare al pubblico un adattamento letterale del fumetto.
Penso che sia una delle buone decisioni che abbiamo preso“, ha
spiegato Muschietti. “Se vedi il film, non sai dove sta
andando. E per quanto ad alcune persone sarebbe piaciuto vedere un
adattamento fedele, penso che abbiamo fatto la cosa giusta. Penso
che saranno gratificati vedendo che la storia prende un’altra
direzione”.
Inoltre, la produttrice
Barbara Muschietti ha anche confermato che le
modifiche alla trama di Flashpoint hanno dato loro la
possibilità di esplorare meglio il rapporto di Barry con i suoi
genitori. “Se non ne avessimo potuto avere abbastanza di loro,
per inserire invece altre parti del fumetto, sarebbe stato un film
molto diverso“. Come visto nei trailer, ad ogni modo, il film
The Flash mantiene la premessa iniziale della trama di
Flashpoint, con il Barry Allen di Ezra
Miller che finisce in una realtà alternativa in cui non
esiste nessuno dei suoi alleati di supereroi e il generale Zod di
Michael Shannon è tornato per continuare il suo
piano per annientare l’umanità.
The Flash: la trama e il cast del film
The
Flashè uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v
Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod,
Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione –
The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”,
“Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey
Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”,
“Sweetheart”), Antje Traue (“King of
Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Chris Hemsworth
non ha idea di cosa abbia in serbo il futuro per Thor, che
attualmente è l’unico personaggio dell’universo cinematografico
Marvel ad essere al centro di
quattro film indipendenti (anche se lo Spider-Man di
Tom Holland diventerà sicuramente il prossimo).
L’ultima uscita Marvel di Hemsworth, Thor: Love and Thunder
del 2022, ha deluso molti fan della Marvel con il suo umorismo spinto e
gli effetti visivi poco attraenti, tanto che persino lo stesso
Hemsworth ha definito il film “troppo sciocco“.
In una nuova intervista con Entertainment Weekly, Hemsworth
ha ora confermato che nulla è ufficiale riguardo al suo ritorno
alla Marvel, ma sa perfettamente di
voler che un potenziale Thor 5 risulti imprevedibile. Allo
stesso tempo non vuole nemmeno rischiare di interpretare Thor per
così tanto tempo che i fan della Marvel inizino a roteare gli occhi
quale espressione di stanchezza e noia nei suoi confronti.
“Devo stare attento a come lo
dico perché non ho idea di cosa accadrà nella fase
successiva“, ha detto Hemsworth. “Ci sono sempre
conversazioni … prima che qualcosa sia ufficiale, le persone
lanciano idee. Ma ufficialmente, non lo so. Non voglio
continuare a farlo fino a che le persone sono così esauste da
alzare gli occhi al cielo ogni volta che mi vedono apparire sullo
schermo come quel personaggio“, ha aggiunto l’attore .
“Se un pubblico vuole vederlo e
se c’è qualcosa che crediamo sia eccitante e divertente, allora
fantastico. Mi è piaciuto poter reinventare quel personaggio un
paio di volte. Non ho ancora la risposta, ma mi piacerebbe provare
a capire come possiamo farlo di nuovo e mantenerlo un po’
imprevedibile“. Certamente Thor tornerà ancora nel Marvel Cinematic Universe, ma non è
detto se lo farà per un film degli Avengers o per un proprio quinto
capitolo. Se dovesse essere per quest’ultima opzione, Hemsworth
sembra avere le idee chiare su come dovranno andare le cose.
The Space
Cinema lancia una speciale
promozione dedicata a tutti gli appassionati del
grande schermo e delle grandi storie
cinematografiche: dal 16 al 20 giugno
compreso sarà possibile acquistare The
Space Passa soli 49€. La speciale
card resterà valida per sei mesi e
consentirà agli spettatori di godersi l’esperienza in sala
e vivere il cinema senza
limiti.
The Space Pass è valida in tutti i
cinema del circuito e offre l’accesso illimitato a tutti i
film, anche più volte al
giorno,compresi i film
in 3D, The Space Cinema è l’unico circuito in
Italia a proporre al pubblico questa formula, già
utilizzata in altri Paesi del mondo, come Stati Uniti d’America,
Inghilterra, Francia, Germania, Olanda e Belgio.
The Space Pass è
nominativa ed attivabile online sul sito
di The Space Cinema. Per acquistare The Space Pass ed
usufruire della promozione a tempo
limitato basta visitare la sezione
dedicata sul sito del circuito al link: https://www.thespacecinema.it/card-e-promo/the-space-pass.
Se dipendesse da Samuel L. Jackson,
allora il suo personaggio MarvelNick Fury
sarebbe in ogni film della Marvel. L’attore ha parlato con
Entertainment Tonight sul
tappeto rosso di Secret
Invasion, la nuova serie Marvel in arrivo su
Disney+ che vede protagonista
proprio Nick Fury. “Non lo so, è un po’ un su e giù per me, in
un modo interessante“, ha detto Jackson a proposito del ruolo
del personaggio nell’MCU, che interpreta sin dalla scena
post-credits di Iron Man nel 2008. “Sembra che lo
interpreti da sempre. Se avessi fatto a modo mio, sarei stato in
ogni film Marvel perché, voglio dire, lui è
Nick Fury, sa tutto quello che sta succedendo“.
Nonostante i suoi 15 anni
nell’universo cinematografico Marvel, Nick Fury non è però
apparso in diversi dei film dello studios, tra cui i due di
Black Panther. “Sto ancora cercando di capire perché
non sono mai stato a Wakanda“, ha detto Jackson. “Non mi
hanno chiesto di andare, ma sto ancora cercando di arrivarci. Ho
bisogno di un biglietto“. Come noto, la Marvel deve ancora annunciare
ufficialmente un terzo film di Black Panther, ma se e
quando ciò dovesse avvenire, potrebbe essere l’occasione buona per
Jackson per recarsi nella potente nazione.
Secret Invasion: tutto quello che sappiamo sulla
serie
Nella nuova serie Marvel StudiosSecret
Invasion, ambientata nel presente MCU, Nick Fury viene
a conoscenza di un’invasione clandestina della Terra da parte di
una fazione di Skrull mutaforma. Fury si unisce ai suoi alleati,
tra cui Everett Ross, Maria Hill e lo Skrull Talos, che si è
costruito una vita sulla Terra. Insieme corrono contro il tempo per
sventare l’imminente invasione Skrull e salvare l’umanità.
Dopo il grande successo
della
prima stagione, Netflix annuncia la nuova,
seconda stagione de La legge di Lidia Poët– la serie
prodotta da Matteo Rovere, una produzione
Groenlandia, società del Gruppo Banijay, e creata da Guido Iuculano
e Davide Orsini – con Matilda De Angelis nei panni di Lidia Poët, la
prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati.
La serie, vincitrice con
la prima stagione ai Nastri d’Argento Grandi Serie 2023 del premio
Miglior Serie ‘Crime’, sarà disponibile solo su Netflix. Sei
nuovi episodi per questa seconda stagione della serie le cui
riprese sono appena iniziate e si svolgeranno tutte a Torino e in
Piemonte.
Nel cast, oltre a Matilda
De Angelis nel ruolo della protagonista e a
Eduardo Scarpetta in quello del giornalista Jacopo Barberis,
tornano Pier Luigi Pasino (Enrico Poët, fratello di Lidia), Sara
Lazzaro e Sinéad Thornhill (rispettivamente Teresa Barberis, moglie
di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia) e Dario Aita (Andrea
Caracciolo). A loro si unisce Gianmarco Saurino, nei panni del
procuratore Fourneau. Tornano a dirigere la serie Matteo Rovere e
Letizia Lamartire a cui si aggiunge Pippo Mezzapesa. La seconda
stagione è scritta da Flaminia Gressi, Guido Iuculano e Davide
Orsini.
La trama della
serie
A Lidia non è permesso di
fare l’avvocato per una legge scritta dagli uomini. Perciò questa
volta punta ancora più in alto, vuole cambiare la legge. Mentre
continua a collaborare con il fratello Enrico, affrontando nuovi
casi e battendosi per i diritti delle donne, vuole convincerlo a
candidarsi in Parlamento per far sì che la sua legge trovi
finalmente voce. Lidia ha chiuso completamente con l’amore, tanto
più con Jacopo, responsabile di aver venduto la villa di famiglia e
in rotta di collisione con tutti i Poët. Ma Jacopo e Lidia sono
costretti a rivedersi per condividere, loro malgrado, un’indagine
segreta che li riguarda da vicino, riscoprendo la complicità e il
divertimento che li lega da sempre. A dare filo da torcere il nuovo
Procuratore del Re, Fourneau, un uomo delle istituzioni che
inaspettatamente tratta Lidia come sua pari, spingendola a
interrogarsi sul rapporto complesso e contraddittorio che ha con i
sentimenti, e sul costo della rinuncia personale che sta sostenendo
in nome dei suoi ideali. Nei sei nuovi episodi Lidia continuerà a
scomporre senza tregua i tasselli di questo mondo costruito dagli
uomini per gli uomini, con assoluta genialità, spiazzando
l’avversario con intelligenza, ironia e senza mezzi termini, ma non
per questo senza mai mettersi in discussione.
Durante una vivace discussione di
masterclass del Tribeca Festival sul cinema di genere, il
regista Mike Flanagan ha parlato con la
scrittrice Justina Ireland, che ha partecipato alla stanza degli
sceneggiatori per l’imminente serie Netflix
di Flanagan
La caduta della casa degli Usher (The Fall of the House of
Usher), su come è stato in grado di continuare a
realizzare la serie dopo l’interruzione sul set.
Nell’aprile
2022, Variety aveva riferito che
Frank Langella, il protagonista della serie, era
stato sostituito “a seguito di un’indagine su una presunta
cattiva condotta sul set“. Bruce Greenwood che ha ereditato il
ruolo, ha rigirato gran parte dell scene girate da Langella che era
a quasi metà della produzione dello show.
Ireland ha chiesto a
Flanagan della difficoltà di essere un creativo che deve essere un
leader sul set, alludendo a una persona difficile in “Usher” e
menzionando che il pubblico potrebbe cercare su Google il dramma
dietro le quinte se non lo sapesse. Flanagan ha risposto alla
domanda senza nominare persone o incidenti specifici, dicendo:
“La gestione della produzione è qualcosa per cui non c’è una
vera formazione. Essere l’adulto nella stanza è un peccato, ma
ho imparato presto che se volevo una carriera dovevo bilanciare la
creatività con le persone, la responsabilità con la storia e le
persone con cui lavori. Nuoti o anneghi insieme.
Il regista ha chiarito che “La
produzione di ‘Usher’ è stata dura, ma non la più dura che abbia
mai avuto” – un onore che ha concesso alla sua prima serie,
“The
Haunting of Hill House“. La caduta della casa degli
Usher è attualmente in post produzione e farà parte dell’accordo
che il regista ha con Netflix. Protagonisti saranno
Carla Gugino,
Mark Hamill, Willa Fitzgerald, Annabeth Gish,
Kate Siegel e Bruce Greenwood
Torna a casa Nolan. Stando a quanto
riportato, la Warner Bros. vorrebbe ardentemente riallacciare i
rapporti con il regista di Oppenheimer, Christopher
Nolan, così da poter dunque tornare a lavorare insieme
su nuovi progetti. Nel corso di un’intervista esclusiva su Variety, i co-CEO di Warner
Bros. Film Group Michael De Luca e Pam
Abdy hanno rivelato come la società voglia cambiare le
sorti dello studio, peggiorate a seguito della deludente strategia
di rilascio dei film nello stesso giorno in salae su HBO Max.
Tra i miglioramenti che De Luca e
Abdy vogliono apportare c’è dunque anche quello di convincere il
regista della trilogia de Il cavaliere
oscuro a tornare a collaborare con loro, in nome
del lungo rapporto lavorativo che li ha sempre contraddistinti.
“Speriamo di riavere Nolan“, ha detto De Luca. “Penso
che ci sia un mondo.” Nolan e la Warner Bros. sono infatti
stati legati l’uno all’altro per circa 20 anni, durante i quali il
regista ha realizzato la maggior parte dei suoi grandi successi,
dai film su Batman fino al fantascientifico Inception e, più
recentemente, Tenet.
Il loro forte rapporto si è però
spezzato quando la Warner Bros. ha iniziato a cambiare la sua
strategia di rilascio del film durante la pandemia. L’allora CEO di
WarnerMedia Jason Kilar ha preso la decisione nel
2021 di inviare l’intera lista di film della compagnia direttamente
a HBO Max a causa della pandemia in corso e della generale
diffidenza del pubblico a tornare nei cinema. Ciò che ha portato
all’attuazione di una strategia ritenuta frustrante da molti
registi, tra cui Nolan, il quale alla fine ha interrotto i legami con lo
studio, portando il suo nuovo film Oppenheimer alla
Universal.
Con parole molto dure Christophern
Nolan aveva in quell’occasione dichiarato: “Non capiscono
nemmeno cosa stanno perdendo. La loro decisione non ha alcun senso
economico e anche l’investitore più casuale di Wall Street può
vedere la differenza tra interruzione e disfunzione. Alcuni dei più
grandi registi del nostro settore e le più importanti star del
cinema sono andati a letto la sera prima pensando di lavorare per
il più grande studio cinematografico e invece si sono svegliati
scoprendo che stavano lavorando per il peggior servizio di
streaming“.
Con la nuova direzione, potrebbero
ora esserci segnali che lo strappo potrebbe ricucirsi. Per prima
cosa, la Warner Bros. ha inviato a Nolan un succoso assegno di
royalty a sette cifre per Tenet come bonus in buona fede
per il film. Anche Christopher Nolan sembra però essersi dimostrato
ricettivo nei confronti dello studio, tornando alla Warner Bros.
per buona parte della post-produzione di Oppenheimer.
Attualmente, il regista non ha un nuovo film in programma, quindi
potrebbe esserci il tempo per la Warner Bros. di riallacciare
definitivamente i rapporti e assicurarsi i diritti sul prossimo
film di Nolan.
Arriva in prima tv su
SkyL’ombra di Caravaggio, film che esplora
l’intricata e avventurosa esistenza di Michelangelo Merisi, in arte
Caravaggio, lunedì 19 giugno alle 21.15 su Sky Cinema Uno
(alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e
disponibile on demand.
L’ombra
di Caravaggio sarà disponibile anche in 4K su Sky Cinema 4K (19
giugno, ore 21.15) e on demand.
Scritto, diretto e interpretato da
Michele Placido, al suo quattordicesimo film
da regista, il film racconta l’artista, già famosissimo nella sua
epoca, nelle sue profonde contraddizioni e nelle oscurità del suo
impenetrabile tormento. Protagonista è Riccardo Scamarcio, affiancato da Louis Garrel. Con loro nel cast anche
Isabelle Huppert,
Micaela Ramazzotti, Tedua,
Vinicio Marchioni, Lolita Chammah. Il film è stato
premiato con il David dei Giovani 2023.
Ribelle e inquieto, devoto e
scandaloso, indipendente e trasgressivo, il Caravaggio di Placido è
un’artista maledetto dal talento assoluto, quasi una rockstar ante
litteram, un rebel without a cause costretto ad affrontare gli
inquietanti risvolti di una vita spericolata – con le sue donne e i
suoi demoni – in cui genio e sregolatezza convivono per regalarci
un personaggio fuori dal tempo e un’icona affascinante e
universale.
La trama del film L’ombra di
Caravaggio
Italia 1600. Michelangelo Merisi è
un artista geniale e ribelle nei confronti delle regole dettate dal
Concilio di Trento che tracciava le coordinate esatte nella
rappresentazione dell’arte sacra. Dopo aver appreso che Caravaggio
usava nei suoi dipinti sacri prostitute, ladri e vagabondi, Papa
Paolo V decide di commissionare a un agente segreto del Vaticano
una vera e propria indagine, per decidere se concedere la grazia
che il pittore chiedeva dopo la sentenza di condanna a morte per
aver ucciso in duello un suo rivale in amore. Così l’Ombra, questo
il nome dell’investigatore, avvia le sue attività di inchiesta e
spionaggio per indagare sul pittore che – con la sua vita e con la
sua arte – affascina, sconvolge, sovverte. Un’Ombra che avrà nelle
sue mani potere assoluto, di vita o di morte, sul destino di un
genio.