L’avvicinarsi dello scorso week end
ha portato nuove grandi pellicole al cinema: prima fra tutte
The Flash! Approdato nelle sale il 15 giugno
The Flash, tredicesimo film della DC Comics con
Ezra Miller nei panni del supereroe
protagonista, scala le classifiche del box office del fine
settimana, incassando €290.037 a fronte di un totale di
€1.227,188.
Secondo in classifica abbiamo un
altro film di supereroi, anche se questa volta tratto da Marvel Comics: Spider-Man: Across the Spider-Verse. La
pellicola, pur essendo nei cinema da più di due settimane, continua
ad attirare il pubblico, €181.686 nel week end, su un totale di più
di cinque milioni.
Al terzo post scende
Trasformers – Il risveglio, primo per incassi lo
scorso fine settimana. Settimo film della saga basata sulla
nota linea di giocattoli, incassa €150.375 a fronte di un totale di
più di 2 milioni di euro.
Box office: il resto della
classifica
Dopo quasi un mese nelle sale,
scende al quarto posto per incassi La Sirenetta, noto live action Disney, con un
incasso di €141.536 nel fine settimana, su un totale di più di
undici milioni di euro. Al quinto e sesto posto ritroviamo
rispettivamente
Fast X, decima pellicola della saga Fast & Furious, e
Rapito, film italiano diretto da Marco Bellocchio. I due film scendono entrambi
di una posizione rispetto alla settimana scorsa, incassando €35.202
per Fast X e €29.295 per Rapito.
Al settimo ed ottavo posto abbiamo
due nuove pellicole nei cinema: si tratta di Due
Matrimoni alla Volta e Suga: Road to D-Day, usciti nelle sale il 14
ed il 17 giugno. Due Matrimoni alla Volta è una
commedia francese diretta da Philippe Lacheau, che
ha incassato nel week end €17.906 a fronte di un totale di €71.632.
Invece Suga: Road to D-Day è un film documentario
su Suga, cantante del noto gruppo K-pop BTS; chiude il suo primo
fine settimana nei cinema con un incasso di €17. 101.
Infine, agli ultimi due posti della
classifica si stabiliscono Blu e Flippy: Amici per le Pinne, cartone
animato per bambini nei cinema dall’otto giugno, e Emily, pellicola biografica su Emily Bronte,
esordio di regia di Frances O’Connor, con Emma Mackey nei panni della scrittrice.
Blu e Flippy incassa €13.537 nel fine
settimana, mentre Emily raggiunge un incasso di
soli €13.040 nel suo primo week end al cinema.
Margot Robbie e la
troupe di Barbie hanno svelato alcuni dei
segreti della Casa dei Sogni Barbie in un nuovo video, invitando i
fan in un vero e proprio tour guidato nella celebre casa che
vedremo nel film, tutta rigorosamente dipinta di rosa. Come spiega
la Robbie, molte delle caratteristiche della Casa dei Sogni sono
state influenzate dal giocattolo stesso, incluso il fatto che la
casa ha pochissime pareti e finestre. “È trasparente, quindi
possiamo vederci“, osserva l’attrice . “Tutti i bambini
nelle loro Dreamhouse si svegliano al mattino e possono salutarsi a
vicenda.“
Come il classico set giocattolo,
anche la Casa dei Sogni è una miscela di oggetti fisicamente
tangibili e adesivi. “Giocare nel mondo dei giocattoli e come
sarebbe se fosse un prodotto Mattel, la nostra cucina ne è un
ottimo esempio. Quindi qui sul retro c’è solo una
decalcomania“, dice Robbie, riferendosi al retro del
frigorifero , che è solo carta da parati con disegni di cibo.
“Quindi è intenzionalmente 2D. È quella cosa in cui vogliamo
che le cose siano ovviamente artificiali, ma ugualmente molto
soddisfacenti.“
Naturalmente, la Casa dei Sogni
include anche l’iconica piscina, che non manca di essere una delle
tappe del tour. “Non c’è acqua in Barbieland. Non c’è acqua o
fuoco. Non ci sono elementi“, spiega la Robbie nel video.
“In realtà è divertente vedere quante persone evitano di
entrare in piscina. Tutti camminano intorno alla piscina. Anche se
è falso, è davvero bello, che è un po’ come tutto in
Barbieland”. Un vero e proprio tour, dunque, che si può
ritrovare nel video qui sotto, della durata di 7 minuti e 25
secondi:
Barbie, tutto quello che
c’è da sapere sul film
Dalla sceneggiatrice/regista
candidata all’Oscar Greta
Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva
Barbie
con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie
(“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) e Ryan Gosling (“La
La Land”, “Half Nelson”) nei panni di Barbie
e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (“End
of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”),
Kate
McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”,
“Yesterday”), Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the
World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers:
Infinity War”, “65 – Fuga dalla Terra”), Issa Rae
(“The Photograph – Gli scatti di mia madre”, “Insecure”),
Rhea Perlman (“Nei miei sogni”, “Matilda 6
Mitica”) e Will Ferrell (i
film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva
contare fino a uno”).
Fanno parte del cast del film anche
Ana Cruz Kayne (“Piccole donne”), Emma
Mackey (“Emily”, la serie TV “Sex Education”),
Hari Nef (“Assassination Nation”, “Transparent”),
Alexandra Shipp (i film “X-Men” ),
Kingsley Ben-Adir (“Quella notte a Miami”, “Peaky
Blinders”), Simu Liu (“Shang-Chi e la leggenda dei
dieci anelli”), Ncuti Gatwa (“Sex Education”),
Scott Evans (la serie TV “Grace e Frankie”),
Jamie Demetriou (“Crudelia”), Connor
Swindells (“Sex Education”, “Emma.”), Sharon
Rooney (“Dumbo”, “Jerk”), Nicola Coughlan (“Bridgerton”,
“Derry Girls” ), Ritu Arya (“The Umbrella
Academy”), e il premio Oscar Helen Mirren
(“The Queen – La Regina”). Il film sarà al cinema dal 21
luglio.
Nel centro culturale di
Scena, collocato nel cuore verde di Roma e poco
distante dalle acque del Tevere, si è tenuta la presentazione
evento di Mi chiamano Cipolla,
documentario di sessanta minuti prodotto da
FilmKultur e Soul Film Production in collaborazione con
l’associazione culturale Greve61, fondata nel 2013
da professionisti del cinema diplomati presso la Scuola
d’Arte cinematografica Gian Maria Volonté. A dirigere il
documentario, con protagonista Jasmin
Ramovic, Giansalvo Pinocchio e
Riccardo Baiocco (anche in veste di
produttori esecutivi), il primo diplomato in Regia proprio
alla Scuola Volonté, il secondo invece specializzato in critica
cinematografica alla Scuola Sentieri Selvaggi. Ramovic, invece, che
è fulcro e cuore della storia, è un rom nato in
Bosnia, trasferitosi a Roma quando era bambino e che soffre di
analfabetismo.
Il film nasce quattro anni fa
proprio nella Scuola Gian Maria Volonté, per poi
essere presentato nell’ambito del Torino
Film Festival e proiettato anche in altre occasioni
festivaliere quali il Laceno d’Oro e il Los Angeles Italia Film
Festival. Inoltre, Mi chiamano
Cipolla, era stato inizialmente pensato
come un cortometraggio dalla durata di 34 minuti, in cui erano
comprese solo le sequenze nel parcheggio della roulotte e nella
casa popolare. Solo in seguito, nel 2021, dopo il COVID, le riprese
sono proseguite, dando un taglio e un tono diverso a tutto il
girato. E’ stata modificata la trama, alcune scene sono state
tagliate e altre inserite, fino a trasformarlo nel documentario che
oggi si conosce.
Poco prima della visione di
Mi chiamano Cipolla, Greve 61 ha
presentato il lavoro che si svolge all’interno dell’associazione e,
poi, il contributo dato al documentario: “I membri
dell’associazione spesso lavorano nei film e nelle attività
cinematografiche, e una di queste è proprio Mi chiamano
Cipolla, che la Greve61 ha sostenuto soprattutto
all’inizio della lavorazione”, dicono, “lo abbiamo fatto
principalmente perché era realizzato da uno dei nostri
soci, ed era un lavoro interessante e soprattutto non
piccolino. Per cui siamo molto felici di presentarlo.” “In questo
momento stiamo rilanciando l’associazione dopo tanti anni di
attività, che principalmente sono stati di promozione sul
territorio di cinema, autoproduzioni, cortometraggi, facendo anche
dei laboratori. Il nostro scopo è sempre stato quello di coniugare
l’attività di produzione interna, anche creando rete, a quella di
promozione e di attività sociale sul territorio. E poi abbiamo
pensato di rilanciarci con un evento in cui potessimo conoscerci e
in cui fosse presente anche un bel film (Mi
chiamano Cipolla ndr).”
L’evento è dunque occasione per
svolgere attività di promozione, ma si trasforma anche in un
momento di aggregazione e incontro, sia con gli addetti ai lavori
che con tutti coloro i quali vogliono affacciarsi a questo mondo e
avere perciò un punto di contatto. Uno dei tramiti è, per
l’appunto, proprio il documentario Mi chiamano
Cipolla che, nella cornice di Scena, ha creato
l’atmosfera giusta per spingere, chi volesse, ad addentrarsi
nell’universo del cinema e dell’associazione, esprimendo le proprie
idee e confrontandosi. Facendo al contempo conoscere un progetto
molto toccante, nel quale vengono trattati argomenti profondi e
molto attuali.
Mi chiamano Cipolla, la trama
Fiera di Roma. Jasmin Ramovic è un
rom che vive in un campo fuori la Capitale insieme alla sua
numerosa famiglia, con la paura costante di essere mandato via
ancor prima che gli venga assegnata una casa popolare, avendo
ricevuto un avviso di sfratto. Quando finalmente il Comune permette
a parte del suo nucleo di trasferirsi, Jasmin, detto “Cipolla”, si
trova davanti una serie di altre difficoltà, fra cui una
discussione con il padre che lo caccia di casa. Mentre gira per
Roma, recandosi spesso alla Comunità di Sant’Egidio, il
protagonista deve fare i conti con la propria solitudine e le
proprie fragilità, cercando di darsi ogni giorno la forza per
andare avanti, anche quando sembra tutto andare a rotoli.
Il film
Mi chiamano
Cipolla è un documentario che pone al centro della
sua narrazione il protagonista, Jasmin, attorno al quale si ergono
e ruotano i problemi burocratici in cui è invischiato, molti
inerenti al suo inserimento nella società ma anche al suo non
riuscire a comunicare a causa del suo analfabetismo, a cui si
accostano conflitti familiari e tradizioni rom. La macchina da
presa indugia sempre su di lui, lo segue ininterrottamente,
costruendo una ricca galleria di primi piani. A queste immagini si
alternano riprese fatte proprio dalla sua comunità oppure dallo
stesso Jasmin, che si riprende nelle attività quotidiane per
testimoniare il suo vissuto e il suo percorso, dialogando molto con
i registi, i quali sono udibili in fuoricampo, fino a comparire
nelle battute finali.
Mi chiamano
Cipolla è un film che affronta le
difficoltà degli stranieri, in particolar modo
degli zingari, di coloro che faticano a trovare un
posto nel mondo e spesso vengono anche dimenticati, diventando
quasi dei fantasmi. Persone fragili ma che, come dimostra Jasmin,
sono in grado di trovare la forza nelle piccole cose, credendo in
un futuro migliore. Un racconto che pone l’accento sul
nostro sistema sociale, e su quanto bisogna faticare per
potersi guadagnare un misero tetto sotto cui dormire, sentendosi
finalmente al sicuro e tranquilli.
Jasmin, che come dicono gli stessi
registi è un tipo molto particolare e bizzarro, parla a cuore
aperto, lo fa anche con il pubblico in sala quando ringrazia i suoi
compagni di viaggio, e sia in quella circostanza che nel film si
mostra senza filtri. A volte inciampa nelle sue stesse bugie,
questo accade nel filmato, ma poi trova il modo, sempre, di
rialzarsi. Mi chiamano Cipolla è un
documentario in cui tutto quello che si vede è realtà, netta e
chiara. Nessun fronzolo, nessun abbellimento, nessuna retorica.
Solo tanta sincerità e voglia di vivere.
Secondo il The Hollywood Reporter, tre
diversi finali sono stati girati per The Flash (leggi qui la recensione), ma
quello con il cameo dell’attore George Clooney
– che riprende il suo ruolo di Batman/Bruce Wayne dal stroncato
Batman & Robin (1997) – è quello che ha battuto le altre
versioni, venendo inserito nel montaggio finale del film. Nella
scena finale del film, infatti, The Flash/Barry Allen riesce
a far uscire di prigione suo padre e viene accolto dal Batman di
Clooney sui gradini del tribunale. Mentre questa situazione sarebbe
rimasta identica tra le tre versioni, le altre due presentavano
attori diversi da Clooney, tra cui Herny Cavill
che riprendeva così il suo Superman.
Il finale originale girato per
The Flash vedeva Barry affiancato da Supergirl/Kara Zor-El
e dal Batman di Michael Keaton in tribunale. Nel
film, Barry torna indietro nel tempo per evitare l’omicidio di sua
madre e che suo padre venga accusato del crimine, creando così una
nuova realtà in cui esiste il Cavaliere Oscuro di Keaton invece del
Batman di Ben Affleck, e Supergirl invece di
Superman. L’apparizione di questi due eroi nel finale avrebbe
dunque dimostrato che Barry non aveva ripristinato con successo la
linea temporale preesistente dell’Universo DC lanciata
con L’uomo d’acciaio nel 2013.
Dopo l’acquisizione della Warner
Bros. da parte di Discovery nel 2022 e la dipartita del presidente
Toby Emmerich e del presidente della DC Films
Walter Hamada, è stato però girato un secondo
finale. Oltre ai suddetti tre eroi, apparivano anche Superman
(Cavill) e Wonder Woman (Gal Gadot). All’epoca,
Cavill avrebbe dovuto tornare alla DCU come Superman e sarebbe apparso anche in
Black Adam (2022), mentre un terzo film di Wonder Woman
era in lavorazione. Tuttavia, dopo che James Gunn
e Peter Safran hanno rilevato i DC Studios nel
novembre 2022, è stato annunciato che Cavill non avrebbe più
interpretato Superman e il sequel di Wonder Woman è stato
annullato.
Gunn e Safran stanno come noto
lavorando per costruire un nuovo DCU con i ruoli di eroi chiave come Batman e
Superman da affidare a nuovi attori. Quindi Cavill e Gadot che
appaiono in The Flash andavano contro questi piani. Per
provare a inserire un altro Batman nel film, i capi della DC hanno
dunque contattato Clooney, che ha accettato di fare un cameo e ha
filmato la scena nel gennaio 2023, appena sei mesi prima che
The Flash uscisse nelle sale. Il cameo di Clooney è stato
tenuto nascosto alle proiezioni, inclusa quella tenutasi al
CinemaCon nell’aprile 2023, fino alle proiezioni per la stampa
tenutesi giorni prima dell’uscita di The Flash, dove si è
infine svelato come il finale ufficiale del film.
The Flash: la trama e il cast del film
The
Flash è uscito al cinema il 15 giugno
2023 distribuito da Warner Bros Italia.
Nel film, Barry Allen usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo
di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato… malgrado non sia più colui che sta cercando.
Fanno parte del cast di
The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v
Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod,
Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione –
The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”,
“Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey
Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”,
“Sweetheart”), Antje Traue (“King of
Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
Continuano i casting per il film
Superman: Legacy,
per il quale si starebbero attualmente testando un numero ristretto
di attori per i ruoli di Clark Kent e Lois
Lane. Il film, che è stato scritto e sarà diretto dal
co-CEO della DC James Gunn, è come noto uno dei
progetti di punta del nuovo Universo DC e tutti i fan sono
impazienti di scoprire che interpreterà i ruoli principali. Borys
Kit di The Hollywood Reporter ha dunque condiviso su Twitter un aggiornamento sul
cast di Superman: Legacy, affermando che:
“Nel frattempo, proprio ora nel
lotto della Warner, James Gunn sta provando con Nicholas Hoult, David Corenswet
e Tom Brittney + Emma Mackey, Phoebe Dynevor e Rachel Brosnahan, in completo
trucco e guardaroba, per i ruoli di Clark Kent e Lois Lane per
SUPERMAN: LEGACY”. Nessuna particolare novità, dunque, per
quanto riguarda i nomi riportati. I sei attori erano già stati
indicati come principali favoriti nelle scorse settimane e il loro
ricomparire continuamente nei rumor e nelle parole degli insider di
Hollywood non fa che confermare che uno dei tre attori interpreterà
Superman e una delle tre attrici sarà invece Lois Lane.
Il fatto però che ora i sei siano,
stando a quanto riportato da Kit, alle prese con le prove dei
costumi, lascia immaginare che Gunn sia ad un passo dal fare la sua
scelta. Dopo aver visto i sei nei panni dei due personaggi per cui
si cercano interpreti, il regista potrebbe avere le idee più chiare
su chi può effettivamente funzionare nei panni dell’uno e
dell’altro. I fan potrebbero dunque non dover aspettare ancora
molto per scoprire chi sarà dunque il nuovo Superman del DC
Universe chi invece la giornalista Lois Lane, personaggio
altrettanto importante all’interno del film.
Superman:
Legacy non sarà un’altra storia sulle origini, ma
il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un
“giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già
incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni
eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che
l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting è
attualmente in corso, con la speranza che venga fatto un annuncio
ufficiale al Comic-Con di San Diego di quest’anno.
Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025
Secondo quanto riferito, Gunn ha
consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello
sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la
produzione non subirà alcun impatto in futuro. “Superman:
Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per
l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della
tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori
di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto
il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista
DCU. “Non vedo
l’ora di presentarti la nostra versione di Superman che
il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film
d’animazione e giochi”.
I fan della Marvel sono ansiosi di scoprire chi
interpreterà i Fantastici
Quattro nell’imminente riavvio cinematografico
targato Marvel Studios che introdurrà la
“Prima Famiglia della Marvel” nel MCU, e l’attrice Vanessa Kirby
ha finalmente commentato le voci secondo cui potrebbe essere lei ad
interpretare la Donna Invisibile, Sue Storm. Da settimane infatti
circolano voci secondo cui la Kirby sarebbe nella rosa dei
candidati per interpretare tale personaggio, insieme ad altre
potenziali candidate come Margot Robbie ed
Emma stone.
Attualmente impegnata nella
promozione di Mission: Impossible – Dead Reckoning, Parte
Uno – dove riprende il ruolo di “White Widow” Alanna
Mitsopolis al fianco di Tom Cruise – l’attrice
parlando con ComicBook.com ha dichiarato
riguardo ai rumor che la legano a Fantastici Quattro
che “sì, ho sentito parlare di quei rumor… sarebbe un
onore“. Una risposta che in realtà non dice molto, ma non è
una negazione o una vera e propria affermazione di ignoranza, e
suggerisce che l’attrice sarebbe effettivamente disposta a
interpretare Sue Storm se si presentasse l’opportunità.
Fantastici Quattro, tutto quello che sappiamo sul
film
Il film Fantastici Quattro sarà
diretto da Matt Shakman (WandaVision),
con Jeff Kaplan e Ian Springer
che scriveranno la sceneggiatura. Ad oggi non vi sono attori
confermati per i ruoli principali, ma i principali indiziati sono
Adam Driver per
il ruolo di Reed Richards, mentre Margot Robbie
ha nelle ultime settimane scalato la lista delle attrici che
potrebbero interpretare Sue Storm/Invisible Woman. Il candidato
all’Oscar Paul Mescal
sarebbe invece il candidato ideale ad interpretare Johnny
Storm/Torcia Umana, mentre Daveed Diggs si
potrebbe trasformare nel sempre possente Ben Grimm/La Cosa.
Il candidato all’Oscar Antonio
Banderas sarebbe il principale candidato ad assumere
il ruolo del villain Galactus, mentre ancora non ci sono certezze
circa la presenza o meno del suo araldo, il popolare Silver Surfer.
Ad ora, dunque, le informazioni relative al film sono ancora molto
scarse e l’unica certezza – per adesso – è che il film arriverà in
sala il 2 maggio 2025. C’è ancora tempo dunque per
i Marvel Studios per fare tutti gli annunci del
caso, anche se si presume che molto riguardo al film potrebbe
essere svelato in occasione del ComicCon di Luglio.
A cinque anni dalla quinta stagione
(qui la recensione), torna su
Netflix uno dei titoli di punta della piattaforma
streaming, ovvero Black Mirror. La serie
ideata da Charlie Brooker dove,
con uno sguardo cinico e pessimista, si propongono scenari
distopici e futuristici che richiamano tuttavia realtà già
ampiamente radicate nel nostro presente. O meglio, così è stato
fino alla quarta stagione, perché a partire dalla quinta la
capacità di anticipare i tempi e mostrare con lucidità il distorto
riflesso dato dagli “specchi neri”, sembra essersi esaurita. Questa
sesta stagione, composta da cinque nuovi episodi, è un ulteriore
triste conferma di ciò.
Black Mirror 6, la trama dei nuovi episodi
Cinque nuovi episodi, cinque nuove
storie che hanno come obiettivo quello di mostrare quanto possa
essere orripilante l’essere umano quando si specchia nello schermo
nero dei propri dispositivi tecnologici (e in generale nel suo
rapporto con la tecnologia o con i media). Ecco allora che in
Joan è terribile una donna scopre suo
malgrado che una nota piattaforma streaming sta realizzando una
serie basata sulla sua vita. In Lock
Henry, invece, una coppia di documentaristi scopre
un’intrigante storia collegata a scioccanti eventi del passato,
finendo però con lo spingersi troppo in là con la ricerca dello
scoop.
C’è poi l’episodio fantascientifico
dal titolo Beyond The Sea, interpretato
da Aaron Paul e ambientato
in un 1969 alternativo, dove due astronauti in una stazione
spaziale si trovano a dover gestire le conseguenze di una terribile
tragedia sulla terra. Si passa poi agli ultimi due episodi,
entrambi con elementi soprannaturali: Mazey
Day, dove una tormentata attrice di Hollywood si
trova a dover sfuggire a orde di paparazzi mentre affronta le
conseguenze di un incidente stradale; e Demone
79, nel quale una timida commessa scopre di dover
compiere atti terribili per impedire un disastro imminente.
Annie Murphy nell’episodio Joan è terribile di Black
Mirror.
Black Mirror non riesce
più a stare al passo con i tempi
Le prime quattro stagioni di
Black Mirror riuscivano a proporre racconti capaci di
incutere forti timori in quanto abili ad intercettare i cambiamenti
tecnologici in atto nel nostro mondo e immaginare – spesso
anticipando ciò che sarebbe poi effettivamente avvenuto – gli
effetti collaterali del nostro rapporto con essi. La quarta
stagione risale al 2017 e sappiamo quanto il mondo sia cambiato
profondamente e rapidamente in questi ultimi anni, spesso
proponendo vere e proprie situazioni “allaBlackMirror“, con la realtà che, come al solito, supera la
fantasia. È dunque oggettivamente difficile riuscire a stare al
passo con i tempi, eppure Brooker accetta la sfida.
Sfortunatamente, la fallisce sotto
diversi punti di vista. Nessuno dei cinque nuovi episodi riesce
infatti a proporre scenari capaci di raccontare qualcosa di nuovo,
che sappia scuotere gli animi. Quando non cerca di offrire
sfumature alternative su tematiche già precedentemente affrontate
nella serie, Broker finisce con l’offrire storie che si crogiolano
su tematiche ormai già “vecchie”. L’esempio più evidente è proprio
il primo episodio, Joan è terribile, che pur mantenendosi
fedele alla natura delle storie a cui Black Mirror ha
abituato il suo pubblico, va a riflettere sull’impatto della
piattaforma streaming Streamberry (che non fa nulla per
nascondere il suo essere un alter ego di Netflix) nelle vite dei
suoi abbonati e dell’intera industria audiovisiva.
C’è di tutto in questo episodio: la
questione sui necessari cambiamenti in fase di adattamento; la
pericolosità dell’accettare contratti mai veramente letti; fino
alle problematiche etiche che la CGI e la tecnica del deepfake
comportano. Come si può notare, però, sono tutte questioni su cui
si dibatte ormai già da anni e lo stesso ironizzare su
Streamberry/Netflix è un qualcosa che poteva far più rumore nel
2017, quando l’azienda iniziò ad affermarsi nella produzione di
contenuti originali sfidando i grandi colossi dell’industria.
Insomma, non si ricava nulla di nuovo da tale episodio e di
conseguenza non si avverte alcun brivido lungo la schiena tale da
farci rivalutare il nostro rapporto con tali tecnologie.
Una sesta stagione che non ha nulla
di nuovo da dire
Per quanto riguarda gli altri
episodi, Lock Henry vuole essere una
riflessione sulla popolarità di cui godono oggi i docu-crime (un
trend che Netflix ha aiutato a costruire e a consolidare nel
tempo), proponendo però interrogativi circa l’eticità delle
ricerche che si conducono al fine di ottenere una “storia forte”.
Anche in questo caso, tuttavia, la riflessione sembra arrivare in
ritardo sui tempi. Maizey Day nel suo
concentrarsi sull’invasività dei fotoreporter, invece, non aggiunge
nulla che non sia già stato detto dal film del 2014 Lo sciacallo –
Nightcrawler. E insieme a Demone
79, con i loro elementi sovrannaturali, più che
appartenere al mondo di Black Mirror sembrano essere
episodi sfuggiti alla serie antologica Guillermo del
Toro’sCabinet of Curiosities.
Beyond the
Sea è probabilmente l’episodio più riuscito della
stagione, merito anche di una durata pari a 80 minuti che ha
naturalmente permesso un maggiore sviluppo del racconto e dei suoi
personaggi. In essa, come per Joan è terribile, si propone
un contesto “tipico” della serie, attraverso il quale riflettere in
questo caso sulle difficoltà di stabilire cosa sia vero e cosa
falso in un mondo sempre più caratterizzato da intermediari
tecnologici, attraverso cui vivere esperienze che altrimenti non si
avrebbe modo di fare. Anche qui nulla di nuovo, ma la cornice
narrativa rende l’episodio particolarmente intrigante, pur non
sfuggendo ad una risoluzione decisamente prevedibile.
Zazie Beetz nell’episodio Mazey Day di Black Mirror.
Lo stato di salute di Black Mirror
Alla luce di questa nuova stagione,
cosa possiamo dedurre dello “stato di salute” di Black
Mirror? Sia chiaro, nessuno degli episodi proposti è
inguardabile, ma anzi sono tutti realizzati con una certa cura e
gusto per la messa in scena, oltre ad essere arricchiti da valide
interpretazioni e, talvolta, momenti molto toccanti. Il problema è
che nessuno riesce a tenere fede allo scopo originario della serie,
che continua dunque a perdere per strada quelli che erano i suoi
caratteri identitari. I risvolti soprannaturali degli ultimi due
episodi sembrano a tal proposito l’incipit di un’evoluzione che, se
verrà portata avanti, chiuderà definitivamente ogni legame con il
passato.
Sbrigativamente si potrebbe
addossare la colpa di tale “declino” a Netflix, ma la sensazione è
che sia in realtà Brooker ad aver perso la voglia di ricercare,
anticipare e analizzare le tendenze della società umana. L’ideatore
della serie sembra infatti essersi accomodato sulla volontà di
intrattenere in modo blando anziché scioccare e scuotere le
coscienze. Allo stesso tempo, il “problema” potrebbe essere
riconducibile – come già anticipato – al cambiare dei tempi, che
nel loro correre così in fretta hanno ormai reso gli schermi neri
parte integrante del nostro quotidiano. Black Mirror,
dunque, non può che prenderne atto e rivolgere altrove le proprie
attenzioni, con buona pace dei fan delle prime stagioni.
In occasione di
TUDUM, l’evento globale di questa notte da San
Paolo in Brasile, Netflix ha
diffuso un primo video relativo a Outer Banks
4, attesa quarta stagione della popolare serie
adolescenziale (leggi qui la recensione della terza
stagione). Il racconto, come noto, si concentra su gruppo di adolescenti provenienti dalla parte sbagliata
della città che si imbattono su una mappa del tesoro a partire
dalla quale si svelerà un segreto sepolto nel tempo.
Il video diffuso ora da Netflix ci
ripresenta i protagonisti della serie, pronti per nuove avventure
dopo quelle vissute nella terza stagione. Ancora non è stata
ufficializzata una data d’uscita per la nuova stagione, le cui
riprese sarebbero però attualmente in corso. Dato che la terza
stagione è uscita nel febbraio del 2023, è lecito ipotizzare che
bisognerà attendere il 2024 prima di scoprire come proseguiranno le
avventure del gruppo di protagonisti.
Outer Banks 4, il cast
della quarta stagione
Outer Banks è creato e prodotto
esecutivamente da Jonas Pate, Josh
Pate e Shannon Burke. La
serie è interpretata da Chase Stokes, Madelyn Cline,
Madison Bailey,
Jonathan Daviss, Rudy Pankow,
Austin North, Drew Starkey e
Charles Esten, con Elizabeth
Mitchell, Caroline Arapoglou,
Carlacia Grant, Cullen Moss,
Julia Antonelli, Nicholas Cirillo
e Deion Smith.
Inizialmente trasmessa su YouTube,
nel 2020 la serie Cobra Kai è
stata acquistata dalla piattaforma Netflix, ottenendo da quel
momento una popolarità ancor maggiore. Come sapranno bene i fan,
questa è ambientata diversi anni dopo gli eventi narrati dal primo
film della serie Karate Kid, con Johnny Lawrence
trasformatosi in un fallito di mezza età che vive alla giornata.
Nel tentativo di risollevare le proprie sorti, decide di riaprire
il famigerato dojo di karate Cobra Kai. Questa serie, interpretata
da William Zabka, Ralph Macchio e
Tanner Buchanan
riprende dunque l’eredità di Karate Kid e porta avanti il
racconto dei suoi protagonisti, tra risate a colpi di karate.
Dopo cinque gloriose stagioni,
Netflix si prepara ora a rilasciare sulla piattaforma la sesta ed
ultima stagione, che porterà dunque a compimento il racconto fin
qui narrato. In occasione del TUDUM 2023, l’evento
globale che annuncia tutte le novità in arrivo su Netflix, il cast
della serie si è dunque riunito per leggere il copione della
stagione 6. La clip qui di seguito mostra proprio tale momento,
anticipando alcuni eventi della stagione e soprattutto promettendo
un finale particolarmente emozionante.
Cobra Kai, perché la sesta stagione sarà l’ultima
In molti hanno pensato che la
decisione di chiudere Cobra Kai alla sua sesta stagione
sia da imputare a Netflix, ma come dichiarato da creatore dello
show Jon Hurwitz: “Non è stata Netflix a dirci
che sarebbe stata l’ultima stagione, ma siamo stati noi. Volevamo
da sempre chiudere Cobra Kai alle nostre condizioni e siamo grati
di aver avuto questa opportunità. Ma questo non significa che
abbiamo finito di raccontare storie nel Miyagiverse. Adoriamo
questo mondo”. Le parole dello showrunner lasciano dunque
spazio alla possibilità di vedere altri prodotti legati al
franchise di Karate Kid in futuro, magari con il ritorno
di alcuni dei protagonisti di Cobra Kai.
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E’ stato svelato a
Tudum in Brasile un nuovo contributo video che
annuncia l’uscita di Elite 7, l’attesa settima
stagione della serie Originale NetflixElite che tornerà il 20 ottobre solo sulla
piattaforma Netflix.
Al cast della prossima stagione si
uniranno Mirela Balic, Fernando Líndez, Gleb Abrosimov,
Ivan Mendes, Alejandro Albarracin e Maribel Verdu. Nadia
Al Saidi, nei panni di Sonia nella stagione 6, e Omar Ayuso, che ha
interpretato Omar nelle stagioni 1, 2, 3, 4 e 5, riprenderanno i
propri ruoli nei nuovi episodi. I nuovi episodi della serie ideata
da Carlos Montero e Jaime Vaca saranno diretti da Lino Escalera,
Menna Fité, Roger Gual e Ana Vázquez.
Élite è una tra le più famose serie TV spagnole
disponibili in streaming su Netflix, assieme a
La casa di carta e a
Vis a Vis.
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Un nuovo trailer di
Tutta la luce che non vediamo è stato presentato in
anteprima a Tudum, e ci offre una lunga anteprima dell’attesa
prossima serie originale Netflix sulla seconda guerra
mondiale. Tutta la luce che non vediamo sarà
presentato in anteprima su Netflix il 2 novembre 2023.
Tutti e quattro gli episodi di
Tutta la luce che non vediamo sono stati diretti
da Shawn Levy. La serie limitata è interpretata da
Louis Hofmann, vincitore dell’Emmy Award e
candidato all’Oscar
Mark Ruffalo, Lars Eidinger,
vincitore del Golden Globe e candidato all’Emmy
Hugh Laurie, e Marion Bailey. La
serie introduce anche le attrici Aria Mia Loberti e Nell
Sutton. Dai un’occhiata al trailer di Tutta la
luce che non vediamo qui sotto :
Di cosa parla Tutta la luce che non
vediamo
Tutta la luce che non
vediamo racconta la storia dell’adolescente francese con
cecità Marie-Laure e del soldato tedesco Werner le cui strade si
incontrano nella Francia occupata mentre entrambi cercano di
sopravvivere alla devastazione della Seconda guerra mondiale.
Il bestseller premiato al
Pulitzer Tutta la luce che non
vediamo di Anthony Doerr diventerà una miniserie
in quattro episodi targata Netflix e prodotta da 21 Laps
Entertainment (Stranger
Things, Free Guy – Eroe per gioco, Tenebre e ossa, Arrival) di
Shawn Levy con la sceneggiatura di Steven Knight (Peaky
Blinders).
Basato sul romanzo vincitore del
Premio Pulitzer, Tutta la luce che non
vediamo racconta la storia dello straordinario potere
della connessione umana. Nel corso di un decennio, questa serie
limitata intreccia le vite di Marie-Laure Leblanc, una ragazza
francese cieca che si rifugia presso suo zio durante la seconda
guerra mondiale, e Werner Pfennig, un brillante adolescente tedesco
esperto di riparazioni radio. Attraverso una connessione segreta
condivisa, trovano la fede nell’umanità e la possibilità della
speranza. Dal regista Shawn Levy, All the Light We Cannot See è
interpretato da Louis Hofmann, Lars Eidinger, Marion Bailey, con
Hugh Laurie e Mark Ruffalo. E presentando la nuova arrivata Aria
Mia Loberti. In arrivo su Netflix, 2 novembre 2023.
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Durante l’evento Tudum in
Brasile è stato rilasciato un nuovo trailer di
Il
problema dei 3 corpi, che mostra in anteprima
la serie Netflix
dei co-creatori di Game of
Thrones David Benioff e DB
Weiss. Uscirà a gennaio 2024. 3 Body Problem è
diretto dal regista candidato all’Oscar Derek Tsang e da altri
registi non annunciati. David Benioff e DB
Weiss hanno co-creato la serie con Alexander
Woo e sono anche showrunner e produttori esecutivi.
Di cosa Il problema dei 3
corpi?
“Il
problema dei 3 corpi è una nuova serie drammatica
ispirata alla famosa ed epica trilogia di libri, che racconta la
storia di ciò che accade quando l’umanità scopre di non essere sola
nell’universo”, si legge nel logline della serie. Nel cast
Jovan Adepo, John Bradley, Liam Cunningham,
Eiza Gonzalez, Jess Hong, Marlo Kelly, Alex Sharp, Sea
Shimooka, Zine Tseng, Samer Usmani, Benedict Wong, Jonathan Pryce,
Rosalind Chao, Ben Schnetzer ed Eve Ridley.
3 Body Problem è una
nuova serie drammatica ispirata all’epica trilogia di libri di
grande successo, che racconta la storia di ciò che succede quando
l’umanità scopre che non siamo soli nell’universo.
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CAST: Jovan Adepo (pronomi
maschili), John Bradley (pronomi maschili), Liam Cunningham
(pronomi maschili), Eiza González (pronomi femminili), Jess Hong
(pronomi femminili), Marlo Kelly (pronomi femminili), Alex Sharp
(pronomi maschili), Sea Shimooka (pronomi femminili), Zine Tseng
(pronomi femminili), Saamer Usmani (pronomi maschili), Benedict
Wong (pronomi maschili), Jonathan Pryce (pronomi
maschili) (I due papi, The Crown); Rosalind Chao
(pronomi femminili) (Better Things, Panama Papers,
Mulan); Ben Schnetzer (pronomi maschili) (Y –
L’ultimo uomo sulla Terra); Eve Ridley (pronomi
femminili) (Peppa Pig, Casualty)
REGIA: il candidato agli
Oscar Derek Tsang (Better Days) si occuperà della regia
insieme ad altri non ancora annunciati
PRODUZIONE: David Benioff e
D.B. Weiss (Il trono di spade) ricoprono il ruolo di
showrunner e produttori esecutivi. Alexander Woo (The Terror:
Infamy,True Blood) ha coideato la serie con
Benioff e Weiss, oltre a occuparsi della produzione esecutiva e
della sceneggiatura. Bernadette Caulfield (Il trono di spade,
X-Files – Il film) è la produttrice esecutiva. Rian Johnson
(Cena con delitto – Knives Out, Star Wars:
Episodio VIII – Gli ultimi Jedi), Ram
BergmaneNena Rodrigue sono prodotturi
secutivi per T-Street. Lin Qi, il compianto ex amministratore
delegato di Yoozoo Group, e Zhao Jilong, CEO della società titolare
dei diritti (The Three-Body Universe), sono produttori esecutivi.
Plan B Entertainment, la società di Brad Pitt, Dede Gardner e
Jeremy Kleiner (Okja, Moonlight) sono
produttori esecutivi. Rosamund Pike e Robie
Uniackesono produttori esecutiviper
Primitive Streak.
In occasione di
TUDUM, l’evento globale di questa notte da San
Paolo in Brasile, Netflix ha
diffuso una clip relativa alla prima scena della seconda stagione
di Heartstopper, la serie televisiva
britannica tratta dall’omonima serie di romanzi grafici e webcomic
scritta e ideata da Alice Oseman. La serie
racconta la storia d’amore adolescenziale tra Charlie Spring e Nick
Nelson, esplorando anche le vite dei loro amici Tao, Elle, Isaac,
Tara e Darcy.
Nella clip, che dura circa 90
secondi, Charlie (Joe Locke) si sveglia con un
messaggio del suo fidanzato ora ufficiale, Nick (Kit
Connor). Con un sorriso, Charlie inizia allora a
prepararsi per la scuola mentre i due si scambiano messaggi
sfacciati. Quando arriva, è sorpreso da Nick, che gli si avvicina
da dietro e si copre gli occhi mentre Charlie si trova sulla soglia
dell’aula.
Di cosa parla Heartstopper?
Prodotta fuori dal Regno Unito, la
prima stagione dello show è stata un successo travolgente per
Netflix ed è già stata commissionata per altre due stagioni. La
commedia romantica di formazione segue Charlie e Nick, che si
incontrano al liceo e scoprono rapidamente che la loro improbabile
amicizia sta sbocciando in una storia d’amore inaspettata. La
seconda stagione vedrà ora la coppia riprendere i propri ruoli
accanto a artisti del calibro di Stephen Fry,
Olivia Colman e
Yasmin Finney.
La sinossi fornita da Netflix per
gli otto nuovi episodi in arrivo è la seguente: “Nick e Charlie
affrontano la loro nuova relazione, Tara e Darcy si trovano di
fronte a sfide impreviste e Tao ed Elle capiscono se possono essere
più che semplici amici. Con gli esami all’orizzonte, una gita
scolastica a Parigi e un ballo di fine anno da organizzare, il
gruppo di amici avrà molto cui pensare mentre attraversa le
prossime fasi della vita, dell’amore e dell’amicizia“.
L’uscita su Netflix è fissata al 3 agosto.
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Jenna Ortega ha
parlato della seconda stagione di Mercoledì in
arrivo su Netflix, discutendo di possibili trame e teorie per la
nuova stagione della serie di enorme successo dello streamer.
Netflix ha confermato che
Mercoledì,
la serie tv che ha battuto tutti i record, tornerà con una seconda
stagione solo su Netflix. Maggiori dettagli sulla seconda stagione
saranno condivisi prossimamente. In un’intervista esclusiva su
Tudum.com i creatori, showrunner e produttori esecutivi
Alfred Gough e Miles Millar hanno
dichiarato:
“È stato incredibile
creare uno show che ha connesso persone da tutto il mondo. Siamo
entusiasti di continuare il tortuoso viaggio di Mercoledì verso la
seconda stagione. Non vediamo l’ora di tuffarci a capofitto in
un’altra stagione ed esplorare il bizzarro e spettrale mondo di
Nevermore. Dobbiamo solo assicurarci che Mercoledì non abbia
svuotato prima la piscina.”
Mercoledì, prodotto da
MGM Television, continua ad avere un clamoroso impatto culturale in
diversi ambiti: dall’intrattenimento al web, dalla musica alla
moda, passando per la cosmesi.
Da quando la serie ha
debuttato a novembre 2022:
Mercoledì è ora una delle serie di
maggior successo di sempre su Netflix. Si colloca al secondo posto
nella classifica dei prodotti TV più popolari (in lingua inglese)
con 1,237 miliardi di ore visualizzate nei primi 28 giorni.
Più di 182 milioni di famiglie
hanno visto la serie dal suo debutto.
Mercoledì
ha superato il miliardo di ore di visualizzazioni solo tre
settimane dopo il debutto, unendosi a Stranger Things 4 e Squid
Game come terzo titolo a raggiungere questo traguardo nei suoi
primi 28 giorni.
La serie ha battuto il record per
il maggior numero di ore visualizzate in una settimana per una
serie TV in lingua inglese su Netflix – non una, ma due volte –
quando ha debuttato al primo posto con un record di 341,23 milioni
di ore visualizzate, e di nuovo nella sua seconda settimana con
l’incredibile cifra di 411,29 milioni di ore visualizzate.
Ad oggi, Mercoledì è
stata sei settimane consecutive con oltre 100 milioni di ore
visualizzate nella classifica dei prodotti TV più popolari (in
lingua inglese): un altro record!
Su TikTok, #WednesdayAddams ha
accumulato oltre 22 miliardi di visualizzazioni.
La colonna sonora di
Mercoledì ha raggiunto il primo posto nella
classifica delle colonne sonore di iTunes, dove è rimasta nella Top
10 per tre settimane. MercoledìAddams
ha ora oltre 1 milione di follower su Spotify.
Su Spotify, “Goo Goo Muck” dei The
Cramps ha registrato un aumento dello streaming di oltre il 9500%
rispetto al mese precedente l’uscita della serie.
L’iconica scena del ballo di
Mercoledì è diventata virale sui social media di tutto il mondo. I
contenuti generati dai fan che utilizzano “Bloody Mary” di Lady
Gaga hanno portato a un aumento dello streaming di oltre il 1800%
della canzone su Spotify rispetto al mese precedente l’uscita della
serie. Anche Lady Gaga si è unita al divertimento.
Con oltre 80 milioni di
visualizzazioni, i fan non ne hanno mai abbastanza della reazione
del cast all’iconico video della scena del ballo.
Il trucco virale di Mercoledì è
stato cercato e visto oltre 100 milioni di volte dai fan su
TikTok.
I
prodotti di Mercoledì sono molto richiesti con articoli selezionati
esauriti presso rivenditori come Hot Topic, MAC e Cakeworthy.
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Durante una recente intervista
con The Wrap,
Jennifer Lee – meglio conosciuta per aver diretto
i primi due film di Frozen – ha confermato
che non tornerà come regista di Frozen
3, che è stato annunciato per la prima volta
all’inizio di quest’anno. Ha rivelato che la storia per
l’imminente terza parte è stata lanciata da un nuovo regista.
“Non posso dire dove siamo [con
Frozen
3.] Tutte le nostre storie sono guidate dagli artisti
in studio. Dove stiamo andando con Frozen non è venuto da me“,
ha detto Lee. “È venuto da una persona
incredibile. Questo è un pezzo nuovo, non l’ho detto a
nessuno. E ne sono rimasto sbalordito e mi sto divertendo un
mondo con quella squadra”.
Lee è attualmente il direttore
creativo dei Walt Disney Animation Studios. Prima di fare il
suo debutto alla regia con Frozen nel 2013, aveva già scritto la
sceneggiatura di
Ralph Spaccatutto. Il suo prossimo progetto è l’imminente
musical d’animazione della Disney Wish,
che ha co-scritto con Allison Moore.
Il successo di successo di Frozen
Franchise
La serie Frozen è incentrata sul
legame tra le sorelle Elsa e Anna, con Elsa che fa del suo meglio
per controllare i suoi poteri di ghiaccio. Oltre a vincere
l’Oscar per il miglior film d’animazione, il film del 2013 è stato
anche un successo al botteghino con un incasso mondiale di oltre
1,2 miliardi di dollari. Nel frattempo, il sequel del 2019 è
stato anche in grado di incassare oltre $ 1 miliardo durante la sua
corsa nelle sale.
Il franchise presenta un cast
vocale con Kristen Bell (The Good Place) nei panni di
Anna,
Idina Menzel ( Wicked ) nei panni di Elsa, Jonathan Groff
(Hamilton) nei panni di Kristoff e Josh Gad (Murder on the Orient
Express) nei panni di Olaf the Snowman, insieme a Sterling K.
Brown, Martha Plimpton, Rachel Matthews, Ciarán Hinds,
Evan Rachel Wood e molti altri.
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In occasione di
TUDUM,Netflix ha
diffuso un nuovo dietro le quinte di Rebel
Moon, il nuovo film di Zack Snyder,
creatore di cult movie quali
300,
Watchmen,L’Uomo
d’Acciaio, e pronto a tornare su Netflix dopo il
grande successo del 2021 Army
of the Dead.
Rebel
Moon è la nuova saga fantascientifica ideata da
Snyder, e dopo una genesi durata anni vi mostriamo oggi il primo
first look ufficiale composto da sedici splendide immagini. Il film
è diviso in due parti e la prima è in arrivo il 22 dicembre solo su
Netflix, mentre la seconda sarà disponibile prossimamente.
Nel cast Sofia Boutella,
Djimon Hounsou, Ed Skrein, Michiel Huisman, Doona Bae, Ray
Fisher, insieme a
Charlie Hunnam ed
Anthony Hopkins come voce di ‘Jimmy’. Insieme a
loro Staz Nair, Fra Fee, Cleopatra Coleman, Stuart Martin,
Ingvar Eggert Sigurðsson, Alfonso Herrera, Cary Elwes, Rhian Rees,
E. Duffy, Jena Malone, Sky Yang, Charlotte Maggi e
Corey Stoll.
Rebel
Moon diretto da Zack Snyder, scritto
dallo stesso Snyder con Kurt Johnstad e
Shay Hatten, e prodotto da Deborah
Snyder, Eric Newman, Zack
Snyder e Wesley Coller, sarà disponibile
solo su Netflix dal 22 dicembre.
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Da Zack Snyder, il regista di
300,
L’Uomo d’Acciaio e
Army of the Dead, arriva REBEL MOON, un epico evento
cinematografico di fantascienza in preparazione da anni. Quando una
pacifica colonia ai margini di una galassia si trova minacciata
dagli eserciti di una tirannica forza dominante, Kora (Sofia
Boutella), una misteriosa sconosciuta che vive tra gli abitanti di
un villaggio, diventa la loro migliore speranza di sopravvivenza.
Incaricata di trovare combattenti addestrati pronti ad unirsi a lei
per prendere parte ad un’impossibile lotta, Kora riunisce un
piccolo gruppo di guerrieri: estranei, ribelli, contadini e orfani
di guerra provenienti da mondi diversi che condividono la comune
necessità di redenzione e vendetta. Mentre l’ombra di un intero
Regno si abbatte sulla più improbabile delle lune, viene intrapresa
una battaglia per il destino di una galassia e, nel mentre, nasce
un nuovo esercito di eroi.
L’evento live Tudum
di Netflix ha presentato una
nuova clip di The
Witcher – Stagione 3 dalla
prossima stagione dell’adattamento di The
Witcher di Netflix. La clip
mostra Geralt, Yennefer e Ciri che combattono un numero di nemici
mentre usano i portali, mentre gli spettatori possono vedere ancora
una volta il gioco di spade di Geralt in azione. La terza stagione
sarà composta da 8 episodi e sarà rilasciata questa estate in due
parti in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo: il volume
1 debutterà il 29 giugno con i primi 5 episodi, mentre il volume 2
il 27 luglio con gli ultimi 3 episodi.
Dai un’occhiata alla nuova clip di The Witcher Stagione 3 qui
sotto :
Mentre monarchi, maghi e bestie del
Continente fanno a gara per catturare Ciri di Cintra, Geralt cerca
di nasconderla, determinato a proteggere la famiglia appena riunita
da coloro che minacciano di distruggerla. Incaricata di insegnare
la magia a Ciri, Yennefer li conduce verso la fortezza di Aretuza,
un luogo protetto in cui sperano di scoprire di più sui poteri
inutilizzati della ragazza. Invece si rendono conto di essere
giunti in un campo di battaglia, devastato dalla corruzione
politica, dalla magia nera e dai tradimenti. Insieme dovranno
difendersi e tentare il tutto per tutto o rischiare di perdersi di
vista per sempre.
La serie è guidata da
Henry Cavillnei panni di Geralt
di Rivia,
Freya Allan nei panni della principessa Ciri,
Anya Chalotra nei panni di Yennefer di Vengerberg
e Joey
Batey nei panni di
Jaskier. La stagione 3 segna l’ultima stagione di
Henry Cavillcome cacciatore
titolare, poiché
sarà sostituito dall’attore di Hunger Games
Liam Hemsworth nella quarta puntata.
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Un nuovo video
You 5,
l’annunciata quinta stagionedi
You è stato rilasciato
all’evento Tudum di Netflix, con Penn Badgley che ha offerto ai fan
un’anticipazione dell’ultima stagione. Guarda il nuovo video di You
Stagione 5 qui sotto :
You è stato
sviluppato da Sera Gamble e Greg Berlanti, con Gamble come
showrunner. La serie è prodotta da Berlanti Productions, Man Sewing
Dinosaur e Alloy Entertainment in associazione con Warner Horizon
Scripted Television. Berlanti, Gamble, Sarah Schechter, Leslie
Morgenstein, Gina Girolamo e Marcos Siega sono i produttori
esecutivi.
Nell’ottobre 2021, prima della
premiere della terza stagione, la serie è stata rinnovata per una
quarta stagione , che è stata rilasciata in due parti il 9
febbraio e il 9 marzo 2023. La stagione è interpretata anche da
Charlotte Ritchie , Tilly Keeper , Amy-Leigh Hickman , Ed
Speleers e Lukas Gage. Nel marzo 2023, la serie è stata
rinnovata per una quinta e ultima stagione.
Tratta dal bestseller di Caroline
Kepnes “Tu”. “Cosa faresti per amore?” Quando il brillante gestore
di una libreria incontra un’aspirante scrittrice, la sua risposta è
chiara: per amore farebbe di tutto. Usando Internet e i social
media come strumenti per raccogliere i dettagli più intimi della
ragazza e avvicinarsi a lei, la sua cotta irresistibile e goffa
diventa un’ossessione e lentamente decide di rimuovere qualsiasi
ostacolo, e persona, tra lui e il suo oggetto del desiderio. Nella
quarta stagione, Joe Goldberg, fingendosi “Johnathan Moore”, ora
risiede a Londra, lavora come professore di inglese presso un
istituto rispettato e conduce un’esistenza tranquilla. Ha
anche seguito Marienne in giro per l’Europa nel tentativo di
localizzarla. La sua nuova vita di solitudine, tuttavia, viene
interrotta quando inizia a legare con una cerchia di ricchi
socialiti, che iniziano a morire uno per uno mentre un serial
killer inizia a prendere di mira il loro gruppo d’élite.
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Squid Game 2 è
ufficialmente programmato poiché Netflix
ha rilasciato oggi un video che conferma che la seconda stagione della serie di enorme
successo globale Squid
Gameè in arrivo e una dichiarazione che conferma
diversi ritorni.
Chi è il cast della seconda stagione di
Squid Game?
Gli attori di ritorno nel cast
della seconda stagione di Squid Game
sono Lee Jung-jae, Lee Byung-Hun, Wi Ha-jun e Gong
Yoo. A loro si uniranno quattro nuovi arrivati:
Yim Si-Wan, Kang Ha-Neul, Park Sung-Hoon e Yang
Dong-Geun. Dai un’occhiata al trailer teaser di Squid Game
2 qui sotto:
Lee Jung-jae, Lee Byung-Hun, Wi Ha-jun, and
Gong Yoo will all be returning for Squid Game Season 2! And
#TUDUM just revealed four new actors who will be joining the
cast! pic.twitter.com/kH0pmTtyqT
“Ci sono voluti 12 anni per dare vita alla prima stagione
di Squid
Game l’anno scorso. Ma ci sono voluti 12
giorni perché Squid Game diventasse la serie
Netflix più popolare di sempre. Come
sceneggiatore, regista e produttore di Squid
Game , un grande ringraziamento ai fan di tutto
il mondo. Grazie per aver guardato e amato il nostro
spettacolo“, ha detto Dong-Hyuk. “E ora, Gi-hun
ritorna. Il Front Man ritorna. La stagione 2 sta
arrivando. L’uomo in giacca e cravatta con ddakji potrebbe
essere tornato. Ti verrà presentato anche il fidanzato di
Young-hee, Cheol-su. Unisciti a noi ancora una volta per un
round completamente nuovo.
Grazie al suo successo di critica e commerciale, la serie ha
ottenuto tre nomination ai Golden Globe, tra cui l’attore
sudcoreano O Yeong-su che ha vinto il premio come miglior attore
non protagonista in una serie per la sua interpretazione di Oh
Il-nam/Player 001. Ha anche fatto la storia diventando il primo
spettacolo non inglese a ricevere quattro importanti nomination ai
SAG, tra cui Miglior interpretazione di un attore maschio per Lee
Jung-jae, Miglior interpretazione di un’attrice per Jung Ho-yeon,
Miglior interpretazione di un ensemble e Miglior interpretazione di
uno stunt Ensemble .
Squid Game è scritta dallo
sceneggiatore e regista Dong-Hyuk, meglio conosciuto per il suo
lavoro in film sudcoreani come The Fortress, Miss Granny e
Silenced. Nella serie un misterioso invito a partecipare alla gara
è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I 456
partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo
segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni
turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come
“Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è
il vero motivo della gara?
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In occasione di
TUDUM, l’evento globale di questa notte da San
Paolo in Brasile, Netflix ha
diffuso le prime immagini della terza stagione di
Bridgerton.
La terza stagione della serie
riprende con la storia d’amore di Penelope Featherington
(Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke
Newton). Dopo aver sentito i suoi commenti sprezzanti su
di lei, e quindi aver finalmente rinunciato ai suoi sentimenti a
lungo non corrisposti per Colin, Penelope ha deciso che è ora di
prendere un marito, preferibilmente uno che le fornisca abbastanza
indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady
Whistledown, lontano dalla madre e dalle sorelle. Ma i suoi
tentativi finora non hanno fatto germogliare alcun potenziale
pretendente.
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Colin, d’altra parte, torna per
la terza stagione con una nuova spavalderia, ma è scoraggiato nello
scoprire che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato,
gli si rivolge in maniera fredda. Nel disperato tentativo di
ricucire la loro relazione, Colin offre aiuto a Penelope nella sua
impresa di trovare marito nella stagione, ma quando le sue lezioni
iniziano a funzionare troppo bene, Colin deve decidere se i suoi
sentimenti per Penelope sono solo amichevoli o nascondono qualcosa
di più. Nel frattempo, la rottura di Penelope con Eloise
(Claudia Jessie) continua a complicare le cose e
la sua crescente presenza rende ancora più difficile mantenere
segreto il suo status di Lady Whistledown.
Daniel Francis, Sam
Phillips e James Phoon si uniscono al
cast in questa stagione. Francis (“Stay Close“)
interpreta Marcus Anderson, una presenza carismatica che attira
l’attenzione di alcune matriarche e il fastidio di altre. Phillips
(“The Crown“) interpreta Lord Debling, un signore
geniale con interessi insoliti che ha ricchezza e un titolo
nobiliare a sostegno delle sue eccentricità e una lunga serie di
giovani interessi romantici. Phoon (“Wreck“)
interpreta Harry Dankworth. Sebbene non sia necessariamente il più
brillante, l’aspetto di Danworth gli apre molte porte nell’alta
società.
Jess Brownell ha
firmato come showrunner per la terza stagione dopo le dimissioni di
Chris Van Dusen. Brownell è anche produttore
esecutivo insieme a Van Dusen, Shonda Rhimes, Betsy
Beers e Tom Verica di
Shondaland.
1 di 4
Oltre alle due stagioni precedenti,
il franchise di Bridgerton ha visto di recente l’uscita di
La regina Carlotta: una storia di Bridgerton che ha
raccontato la giovinezza della regina che torna anche nella terza
stagione.
Un nuovo video di Emily
in Paris 4, la quarta stagione
della serie tv
Lily Collins è stato rilasciato durante
l’evento Tudum di Netflix, con la
star della serie Lily Collins che ha rivelato
dettagli sulla nuova stagione. Nel video, Collins rivela che la
quarta stagione porterà Emily e gli spettatori in
una “vacanza romana”. Guarda il video di Emily in Paris
4 qui sotto :
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Di cosa parla Emily in
Paris ?
Emily
in Paris si concentra su un’ambiziosa dirigente di
marketing di Chicago, che inaspettatamente ottiene il lavoro dei
suoi sogni a Parigi quando la sua azienda acquisisce una società di
lusso francese. La nuova vita di Emily a Parigi è piena di
avventure inebrianti e sfide sorprendenti mentre si destreggia tra
conquistare i suoi colleghi di lavoro, fare amicizia e affrontare
nuove storie d’amore.
La serie è interpretata da
Lily Collins (Love Rosie), Ashley Park (Tales of the City),
Philippine Leroy Beaulieu (Call My Agent), Lucas Bravo (Smart Ass),
Samuel Arnold (Antony & Cleopatra), Camille Razat (The 15:17 a
Parigi) e Bruno Gouery (Doc Martin). Il cast ricorrente
include Kate Walsh, William Abadie e Arnaud Viard.
Emily
in Paris è creata e prodotta da Darren Star,
creatore di famosi classici come Beverly Hills 90210, Melrose Place
e Sex and the City. I produttori sono Collins e Andrew Fleming
insieme a Tony Hernandez e Lilly Burns di Jax Media. Nella terza
stagione Un anno dopo essersi trasferita da Chicago a Parigi per il
lavoro dei suoi sogni, Emily si trova a un bivio fondamentale in
ogni aspetto della sua vita. Di fronte a due strade molto diverse
deve scegliere esattamente a chi essere fedele (al lavoro e nella
vita sentimentale), capire cosa comportano queste decisioni per il
suo futuro in Francia e naturalmente continuare a vivere le
avventure e i sorprendenti colpi di scena che Parigi le offre.
Nell’ambito dell’evento Tudum
di oggi, Netflix ha mostrato
una clip della terza stagione di
Lupinper
la serie thriller guidata da Omar
Sy. Nella terza stagione Assane ora è in clandestinità e
deve imparare a vivere lontano dalla moglie e dal figlio. Le
sofferenze che lui stesso ha causato lo spingono a tornare a Parigi
con una folle proposta: abbandonare la Francia e ricominciare da
capo altrove. Ma gli spettri del passato sono sempre dietro
l’angolo e un ritorno inatteso sconvolgerà i suoi piani.
La
serie Netflix Lupin
Creato da George Kay, Lupin è
interpretato dal vincitore del César Award Omar Sy
(The Intouchables,
Jurassic World) insieme a Ludivine Sagnier, Clotilde
Hesme, Nicole Garcia, Hervé Pierre, Soufiane Guerrab, Antoine Gouy,
Fargass Assandé, Vincent Londez e Shirine Boutella.
Omar Sy è meglio conosciuto per la
sua acclamata interpretazione nel film drammatico del 2011 The
Intouchables, che gli è valso il César Award come miglior attore,
rendendolo il primo attore nero a ricevere il premio. Dopo il
successo della serie Lupin, Sy ha firmato un contratto
cinematografico pluriennale con Netflix.
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Netflix è
attualmente in trattative per sviluppare Tyler Rake
3. Il primo film, interpretato da Chris Hemsworth nei panni del mercenario
australiano che dà il titolo alla versione italiana del film (in
originale il franchise prende il nome di
Extraction), è stato presentato in anteprima su
Netflix
nel 2020 ed è diventato all’epoca la più grande premiere di film
originale sul servizio di streaming.
Il sequel, Tyler Rake
2, è stato presentato in anteprima all’inizio di questa
settimana il 16 giugno e ha ricevuto una risposta critica ancora
più forte grazie a una valutazione del 74% su Rotten Tomatoes.
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Appena un giorno dopo la premiere
del primo sequel, Chris Hemsworth ha aperto l’evento globale per
i fan di Netflix TUDUM in
onore dell’uscita di Tyler Rake 2. Era
accompagnato dal regista Sam Hargrave, che ha
discusso di cosa è successo nella realizzazione della
sequenza one-shot del film, che è durata oltre 20 minuti.
Discutendo della forte reazione dei fan al nuovo film, Hemsworth ha
rivelato che la piattaforma sta già “parlando” della realizzazione
di un terzo capitolo.
Questa notizia implica che il
numero di spettatori del primo giorno del secondo film di quello
che potremmo già chiamare un franchise sia stato incredibilmente
alto. Resta da vedere se il nuovo film corrisponderà al record
stabilito dal film precedente, e in tal caso, sembra inevitabile
che Tyler Rake 3 avrà il via libera.
Se il franchise si dovesse
estendere a un terzo film, potrebbe anche potenzialmente
continuare. Netflix ospita
molti franchise cinematografici, anche se finora la maggior parte
dei suoi successi è legato alle serie. Se continua a muoversi a
questo ritmo, Tyler Rake potrebbe rapidamente
crescere fino a diventare uno dei loro franchise più longevi di
sempre.
Squid Game: The
Challenge arriverà presto sugli schermi di Netflix e lo streamer ha
diffuso un teaser trailer per suggerire cosa accadrà. Basato sulla
serie Squid
Game,
che al momento vede in lavorazione la seconda stagione, il
reality seguirà i giocatori mentre competono in sfide estremamente
difficili.
I concorrenti non dovranno
affrontare situazioni di vita o di morte, ovviamente, ma potrebbe
sembrare, visto che il premio in denaro per il vincitore è di $
4,56 milioni. Con un totale di 465 concorrenti iniziali, ogni sfida
sarà in stile eliminazione, così da ridurre il numero totale di
giocatori all’interno di ogni competizione. Le sfide sono
progettate per garantire che ogni giocatore sia spinto al limite,
ma ovviamente senza lasciarci le penne, come nella serie.
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Netflix ha rilasciato un teaser per
l’attesissimo Squid Game: The Challenge durante
TUDUM, il loro Global Fan Event da San Paolo, Brasile. Dando una
piccola anteprima di ciò che verrà, il teaser di Squid
Game: The Challenge stagione 1 mostra l’arena in cui i
concorrenti gareggeranno in costruzione all’interno di una grande
location. La costruzione avviene attraverso un time-lapse, che si
interrompe con i giocatori che escono dalla loro area di attesa,
aspettando ulteriori istruzioni.
Fubar è stata rinnovata per una seconda
stagione da Netflix. La serie, che ha
debuttato lo scorso maggio, presenta l’icona del cinema action
Arnold Schwarzenegger nel suo primo ruolo
televisivo da protagonista. Apparentemente una derivazione delle
dinamiche di True Lies, la serie d’azione vede la star interpretare
Luke Brunner, un agente della CIA che scopre che anche sua figlia
Emma (Monica Barbaro) lavora per
l’organizzazione.
Durante l’evento globale per i fan
di Netflix, Tudum, Arnold Schwarzenegger è salito sul palco
per condividere un blooper reel della prima stagione di
Fubar e ha anche rivelato che la seconda stagione è ufficialmente
in lavorazione. Dopo aver fatto l’annuncio, ha detto: “Sapete
quanto amo i sequel. Quindi siamo tornati, ragazzi, siamo
tornati!”
Oltre a recitare in film che hanno
generato i propri remake e franchise, tra cui
Predator e Total Recall, la
leggendaria star è apparsa in molti dei suoi sequel. Sebbene ciò
includa in gran parte i sequel dei film in cui ha recitato
originariamente, tra cui I Mercenari 2 e 3, e
cinque sequel di Terminator, è apparso anche in
sequel o spin-off di altri franchise, come in Batman &
Robin e Kung Fury 2.
Oltre ad essere la sua prima grande
incursione in televisione, Fubar potrebbe essere una nuova occasione per
Arnold Schwarzeneggerdi
dare vita a un franchise d’azione, cosa che potrebbe risarcirlo
degli esiti non troppo felici di Terminator:
Genisys e Terminator: Destino Oscuro.
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La serie di Stranger
Things ha messo a segno un altro enorme colpo di
casting per la sua ultima stagione: Linda Hamilton farà visita a Hawkins! La
serie, che segue pericolosi avvenimenti soprannaturali dentro e
intorno alla cittadina immaginaria, nell’Indiana, nel corso degli
anni ’80, è stata originariamente presentata per la prima volta su
Netflix nel 2016. Dopo anni di enorme successo, la serie si
concluderà con la prossima quinta stagione.
Durante l’evento globale per i fan,
Tudum, Netflix
ha fatto un annuncio importante sulla stagione 5 di
Stranger
Things. L’ultima stagione dello show vedrà
Linda Hamilton aggiungersi al cast in un ruolo non
ancora specificato. Lo streamer ha pubblicato una foto di Hamilton
sul suo account ufficiale per celebrare l’evento: una polaroid in cui compare
l’attrice in character in bianco e nero a testa in giù, forse a
segnalare un legame del personaggio con il Sottosopra, anche se il
suo ruolo è ancora misterioso.
Fin dall’inizio, Stranger
Things ha cercato di evocare gli anni ’80 in
molti modi diversi. Oltre alla colonna sonora e allo sfondo della
cultura pop nello show, uno dei modi più importanti in cui la serie
ha rievocato il decennio è stato coinvolgere attori che hanno
rappresentato delle vere e proprie icone in quegli anni. A partire
da Winona Ryder, che ha interpretato Joyce Byers
per tutti i 42 episodi.
In ogni stagione, i creatori di
Stranger
Things hanno alimentato la nostalgia con le loro
scelte di casting. Nel corso delle 4 stagioni precedenti la serie
ha visto sfilare Sean Astin di The
Goonies e Paul Reiser di
Aliens nella stagione 2, poi nel terzo ciclo c’è
stato Cary Elwes di La Storia
Fantastica. Più recentemente, la stagione 4 ha visto
l’icona di A Nightmare on Elm StreetRobert Englund interpretare la leggenda locale
Vittorio Creel.
E ora la quinta stagione di
Stranger Things ci propone il coinvolgimento di Linda
Hamilton, vera icona action degli anni ’80 grazie al ruolo di Sarah
Connor in Terminator, che è stato un successo che ha
cambiato il genere.
Stranger
Things è ambientato negli anni ’80 nella città
immaginaria di Hawkins, nell’Indiana. Quando un ragazzino scompare,
una piccola città scopre un mistero che coinvolge esperimenti
segreti, terrificanti forze soprannaturali e una strana ragazzina.
Stranger
Things è attualmente interpretata da
Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin , Natalia Dyer,
Charlie Heaton, Cara Buono, Matthew Modine, Noah
Schnapp, Sadie
Sink, Joe Keer, Dacre Montgomery, Sean Astin, Paul Reiser ,
Maya Hawke , Priah Ferguson e Brett Gelman
La
quarta stagione di Stranger
Things ha stabilito un record per Netflix,
essendo stata vista per oltre 287 milioni di ore durante la
settimana dal 23 al 30 maggio. Questo non è solo un ottimo
risultato per il primo posto della settimana per Netflix, ma è
anche più che sufficiente per battere il record per il più grande
fine settimana di premiere della piattaforma di streaming per una
serie in lingua inglese, che era precedentemente detenuto dalla
seconda stagione di Bridgerton
(193 milioni di ore).
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Sono arrivate in rete le prime
immagini e il teaser del remake televisivo live-action di Netflix di
Avatar: The Last Airbender. La serie è stata
annunciata a settembre 2018 e adatta l’omonima serie animata del
2005. Si tratta del secondo adattamento in live action per questa
storia, dopo il film di M. Night Shyamalan del
2010, L’Ultimo dominatore dell’Aria.
Ora, Netflix ha diffuso in rete un
teaser trailer e le prime immagini per la serie live-action
Avatar: The Last Airbender in occasione di
TUDUM, rivelando un primo sguardo ad Aang, Katara,
Sokka e Zuko.
Nel video, vengono mostrati gli
elementi di acqua, terra, fuoco e aria, rispecchiando l’ordine in
cui sono stati introdotti nell’introduzione della serie animata. Il
trailer, come visto sopra, rivela anche una finestra di uscita del
2024, promettendo che Avatar: The Last Airbender
arriverà il prossimo anno.
Avatar: The Last Airbender è stato sviluppato per
Netflix dal
produttore di Sleepy Hollow e Nikita,
Albert Kim. Il cast principale della serie sarà
composto da Gordon Cormier nei panni di Aang,
Kiawentiio nei panni di Katara, Ian
Ousley nei panni di Sokka, Dallas Liu nei
panni di Zuko e Paul Sun-Hyung Lee nei panni di
Iroh. Inoltre, Daniel Dae Kim interpreterà il
Signore del Fuoco Ozai, Ken Leung interpreterà il
Comandante Zhao ed Elizabeth Yu interpreterà il
ruolo della Principessa Azula.
In occasione di
TUDUM, l’evento Netflix dedicato ai fan, è stato
proiatteto il trailer di Heart of Stone, il nuovo
film della piattaforma in arrivo nel 2023 con Gal Gadot,
protagonista di Wonder Woman.
Gal Gadot,
Jamie Dornan e Alia Bhatt ti
invitano a scoprire il loro nuovo thriller di spionaggio
Heart of Stone, in arrivo su Netflix nel 2023.
Nel film, Gal Gadot è la
superspia Rachel Stone, che deve impedire che una risorsa chiamata
Cuore, un dispositivo elettronico in grado di controllare
operazioni globali di vitale importanza, cada nelle mani
sbagliate.
Il trailer mostra rapidamente la
vita solitaria sotto copertura di Rachel Stone e la sua devozione a
The Charter, l’organizzazione sotterranea di
mantenimento della pace per cui lavora. In seguito, ciò che ne
consegue è una rapida raccolta di tradimenti, tensioni e sequenze
d’azione, tra cui quella in cui Stone vola su un aereo con una tuta
da aliante e precipita giù da una montagna innevata con un
paracadute luminoso.
Netflix ha diffuso il
primo trailer dell’adattamento live-action di One
Piece, mostrando le prime immagini dell’avventura di
Monkey D. Rufy (Rubber nella versione italiana) per
diventare il Re dei Pirati. One
Piece è una serie manga creata da Eiichiro Oda, con oltre 1.000 capitoli e
racconta il viaggio di Rufy insieme alla sua ciurma, i Pirati di
Cappello di Paglia. Dopo essere stato trasformato in un adattamento
anime di successo, Oda ha ora collaborato con Netflix per adattare
la serie in uno show televisivo live-action.
Nel cast della serie compaiono
Iñaki Godoy, nei panni di Rufy, Zoro con il volto
di Mackenyu, Nami interpretata da Emily
Rudd, Usopp che ha il volto di Jacob Romero
Gibson, e infine il biondo Sanji, Taz
Skyler. La serie sarà disponibile nel 2023 in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo, e sarà composta da 8
episodi.
One Piece, la trama
Basato sulla serie manga
più venduta di sempre in Giappone creata da Eiichiro Oda,
One
Piece è una leggendaria avventura di mare come
nessun’altra. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero che ha
sempre sognato una vita di libertà. Luffy parte dal suo piccolo
villaggio per affrontare un pericoloso viaggio alla ricerca di un
leggendario tesoro, il ONE PIECE, per diventare il Re dei Pirati.
Ma, per trovare il bottino, Luffy dovrà riunire l’equipaggio che ha
sempre desiderato e trovare una nave su cui salpare, perlustrando
ogni centimetro dei vasti mari, scampando ai Marines, e superando
in astuzia pericolosi rivali ad ogni occasione.
A comporre la ciurma
saranno Iñaki Godoy nei panni del capitano Monkey D. Luffy,
Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero Gibson
(Usopp) e Taz Skylar (Sanji). Faranno parte del cast anche
McKinley Belcher III, Morgan Davies, Aidan Scott, Vincent Regan,
Jeff Ward, Craig Fairbrass, Langley Kirkwood, Celeste Loots,
Alexander Maniatis, Ilia Isorelýs Paulino, Chioma Umeala e Steven
Ward. In partnership con Shueisha, ONE PIECE è prodotta da
Tomorrow Studios e Netflix. Matt Owens e Steve Maeda sono gli
sceneggiatori, produttori esecutivi e showrunners. Eiichiro Oda,
Marty Adelstein e Becky Clements sono produttori esecutivi.
The Flash,
film stand-alone del Velocista Scarlatto, è finalmente arrivato
nelle sale il 15 giugno scorso, dopo aver affrontato ritardi e
problemi con il suo protagonista, Ezra Miller. Diretto da Andy Muschietti, The
Flash funge da ponte fra il vecchio DCEU e il nuovo DCU, e fornisce finalmente una spiegazione
chiara e funzionale del multiverso.
Il film traccia la storia di Barry
Allen, il quale nel tentativo di aggiustare il passato e impedire
l’uccisione della madre, altera la linea temporale, provocando dei
danni. Con questo pretesto, The Flash può
regalare al suo pubblico numerosi easter eggs e
riferimenti a personaggi di altri franchise della
DC ma anche alla Warner Bros. stessa, alcuni molto sorprendenti
e altri invece attesi. Di seguito, tutte le reference e i camei del
film.
Il ritorno di Wonder Woman
Fra i più grandi camei regalati da
The Flash vi è quello della Wonder Woman di
Gal Gadot, contenuto nel primo atto. Diana Prince arriva in
soccorso di Batman nella scena
action iniziale del film, mentre questi è appeso ad un ponte e sta
cercando di reggere un criminale da poco inseguito.
Questi ha fra le mani una sostanza
chimica pericolosissima che, qualora cadesse in acqua,
distruggerebbe la città. Batman sta quasi per
cedere, quando all’improvviso il Lazo della Verità lo avvolge e lo
trascina al sicuro. Dopo un breve – e simpatico – siparietto con
Wayne e Barry, che arriva poco dopo, Wonder Woman vola via, pronta
ad affrontare una nuova avventura.
Il riferimento alla sequenza di
Barry e Iris del taglio Snyder
Siamo ancora nel primo atto, quando
Barry Allen incontra Iris West. Il primo incontro che il pubblico
vede fra i due viene mostrato in Justice League di Zack Snyder, quando Flash evita che la ragazza
venga investita e muoia. In The Flash, al
momento del loro incontro, è poi la stessa Iris a fare riferimento
alla scena dell’incidente d’auto del film di Snyder, ricordando a
Barry che i due si sono già incontrati brevemente. Tra l’altro
questa è l’unica scena nel
DCEU della Iris di Kiersey Clemons, prima di rivederla nel film
stand-alone.
Iron Heights, il carcere della DC
in cui si trova Henry Allen
Per chi conosce a fondo i fumetti e
la storia di Flash, saprà l’importanza di Iron Heights. In Justice League, alcune immagini avevano mostrato Barry
parlare proprio con il padre in carcere, poiché – come si sa –
accusato della morte della madre.
In The
Flash, abbiamo una sequenza nella quale i due
dialogano, prima che al padre venga staccato il collegamento con il
figlio. La prigione è, per l’appunto, Iron Heights Penitentiary, la
più famosa dei fumetti
DC. Iron Heights è il carcere in cui, sia nei fumetti che nella
serie tv della CW, Flash rinchiude tutti i malviventi dopo averli
fatti arrestare.
Per conoscere la storia di Barry
basta guardare nella Speed Force
La prima volta in cui Barry finisce
nella Speed Force è quando pensa a sua madre. È lì che
The Flash mostra i più grandi camei ed
easter egges, ed è sempre lì che si può approfondire meglio la sua
storia. La Speed Force si genera quando Barry corre molto
velocemente e, attraverso di essa il supereore può vedere scorci
del suo passato, grazie ai quali si può sapere meglio quale sia il
suo trascorso nel
DCEU.
Quando Flash entra in questa sorta
di regno temporale, vengono mostrati tutti i momenti del velocista
nella
Justice League, e tutti i suoi periodi precedenti prima di
diventare, appunto, l’eroe scarlatto.
All’inizio di The Flash appare il
Superman di Henry Cavill
Sempre nella Speed Force compare
anche il Superman
interpretato da
Henry Cavill e, fra le immagini più memorabili apparse, c’è
quella della battaglia del supereore insieme a tutta la Justice
League. Henry Cavill ha oramai svestito i panni di Kal-El/Clark
Kent, eppure in The Flash appare
ugualmente, seppur in un flashback.
C’è anche un’altra scena in cui
vediamo Superman, e non appartiene alla Speed Force. Ad un certo
punto, infatti, si vede il kryptoniano salvare alcune persone da un
vulcano attivo, il che suggerisce che quella potrebbe essere la sua
ultima apparizione come Uomo d’acciaio.
Il negozio Grayson
In The
Flash capiamo anche bene dove vive Barry Allen,
grazie ad una sequenza in cui quest’ultimo parla per l’ultima volta
con il Bruce Wayne di
Ben Affleck, prima di tornare nel passato. La sua palazzina ha
di fronte un negozio che si chiama “Grayson’s” e che è palesemente
un altro riferimento alla DC
Universe. Infatti, questa è una reference all’omonima famiglia
DC da cui proviene Dick Grayson, un eroe associato
a Batman come primo Robin e poi Nightwing.
La stanza alternativa di Barry
Allen è uno scrigno di easter eggs
Quando Barry Allen viaggia nel tempo
dopo aver cambiato il passato e fatto rivivere la madre, si trova
faccia a faccia con una sua versione alternativa diciottenne. Una
volta andato a casa dell’altro Barry, nella sua camera da letto si
possono vedere appesi alle pareti diversi poster, tutti easter eggs
appartenenti alla storia della Warner Bros. Troviamo infatti
locandine di film come Io sono leggenda, Inception e Pacific Rim, ognuno di questi distribuito proprio
dalla Warner Bros. Pictures.
La reference sul passaggio di James
Gunn alla DC
In The
Flash ci sono palesi riferimenti a James
Gunn e, nello specifico, al suo essere a capo dei
DC Studios con Peter Safran. Sempre nella stanza del Barry
alternativo troviamo infatti il poster del film Scooby-Doo del 2002, uno dei primi film scritti
proprio da
James Gunn e che lo hanno iniziato alla carriera ad
Hollywood.
C’è poi anche un flashback in cui il
giovane Barry indossa una maglia che fa riferimento alla Mystery
Machine del franchise di Scooby-Doo, un altro sottile collegamento
a
James Gunn.
Il cameo di Temuera Morrison come
Tom Curry
Fra i tanti camei inseriti in
The Flash, uno molto divertente è quello
che ha come protagonista Temuera Morrison, alias
Tom Curry, padre di
Aquaman. Quando Barry torna nel passato, bloccandosi quindi in
una dimensione alternativa, tenta di rintracciare tutti i suoi
compagni della Justice League.
Ogni telefonata risulta vana, fino a
quando non prova con Arthur Curry, chiamando così il padre. In
quella versione, però, il padre dell’atlantideo non ha mai
conosciuto Atlanna, è “felicemente” sposato con una semplice umana
e Arthur non è altro che… il suo cane.
In L’uomo d’acciaio Barry Allen è a
Metropolis
Un inserto interessante che
compare in The Flash riguarda l’attacco
di Zod a Metropolis. La scena che viene introdotta all’interno del
film non è rivisitata, come magari si pensava, bensì proviene
proprio da L’uomo d’acciaio e dalla linea temporale del
DCEU.
Queste mostrano proprio Barry Allen
nella città poco dopo aver ricevuto i suoi poteri, che si reca a
Metropolis per poter aiutare a sconfiggere Zod. Rendendosi poi
conto che la situazione è troppo complessa da gestire per lui,
passando la palla a Superman.
Alcuni classici degli anni ’80
hanno versioni alternative
The Flash
gioca molto con il concetto di multiverso e con le sue linee
temporali alternative. Fra i tanti momenti divertenti, c’è anche
quello in cui Barry Allen scopre che nel mondo del Barry
alternativo, alcuni film cult hanno interpreti diversi rispetto a
quelli che lui stesso e il pubblico tutto conosce.
Uno degli esempi è Ritorno al futuro, in cui Marty McFlay non è
interpretato da
Michael J. Fox ma da Eric Stoltz, mentre il primo diventa
protagonista di Footloose.
Kevin Bacon, invece, interpreta Maverick in Top Gun al posto di
Tom Cruise, e tutte queste notizie fanno rendere conto a Barry
di aver danneggiato l’intero universo, cambiando completamente le
cose.
Nel film è presente la colonna
sonora di Batman del 1989
Il ritorno di Michael Keaton nei panni dell’eroe pipistrello
è stato un epico momento in The Flash,
tra l’altro molto atteso da tutti i fan dei film su Batman di Tim
Burton. Con Keaton non è però soltanto tornato il personaggio
amato, ma anche la colonna sonora della pellicola dell’
’89 di Danny Elfman che con Tim Burton ha lavorato
parecchie volte.
La musica si sente più volte
all’interno del film, e abbraccia molte scene particolarmente
entusiasmanti, come quella in cui si vede la Batcaverna o ancora la
sequenza del combattimento di Batman, che fanno sciogliere il cuore
a tutti coloro che si sono appassionati al
Bruce Wayne di Keaton.
La risata del Jocker: altra
reference da Batman del 1989
I riferimenti a Batman
di Tim Burton dell’89 non finiscono qui. Infatti, ad un certo
punto, da un sacchetto si sente udire una risata riconoscibile fra
mille. Questa è infatti la risata del
Joker, quella che compare all’interno dello storico film.
Nella storia raccontata da Burton
c’è un momento in cui Batman ferma Joker, il
quale fa risuonare la sua ultima risata da un sacchetto proveniente
dal suo taschino. Questo stesso sacchetto viene mostrato in
The Flash e a trovarlo è il Barry
alternativo, proprio nella Batcaverna di Keaton.
Il riferimento a Flashpoint
E’ da subito chiaro che la premessa
di The Flash si basi sul fumetto
Flashpoint. Il film, però, al suo interno, ha proprio una
scena specifica in cui è inserito un riferimento diretto a quello
che succede nella origin story.
In The
Flash, dopo aver perso i suoi poteri nel tentativo di
farli avere alla sua versione alternativa, Barry decide di provare
a riacquisirli con l’aiuto di Bruce Wayne. Si lega perciò a una
sedia, per lasciarsi fulminare. Nel fumetto originale, Barry prova
a fare esattamente la stessa cosa, con la differenza che accanto a
lui c’è la versione di Thomas Wayne di Batman.
La reference all’Imperatore
Palpatine di Star Wars
Nel terzo atto, nel momento della
battaglia con Zod, in cui si unisce anche
Supergirl, l’altra versione di Barry ha imparato a usare e
gestire meglio i suoi poteri, fra questi accumulare l’energia e
incanalarla per sparare fulmini.
C’è una sequenza in cui Barry dice
al suo io alternativo che i kryptoniani non possono essere uccisi
da loro, e così quest’ultimo domanda: “E se lo emettessi come
Imperatore?”, e subito ne lancia uno contro un soldato. La sua
frase è un evidente riferimento all’Imperatore Palpatine di
Star
Wars, che usa il fulmine della Forza come arma
principale.
La battaglia con Superman in
Justice League
Sempre l’altra versione di Barry ad
un certo punto, nella battaglia con Zod, dice che i kryptoniani
sono troppo veloci. Barry però gli conferma che loro due lo sono
molto di pù, riferendosi alla scena presente in Justice League quando Flash, mentre
cercano di combattere contro Superman, si dimostra essere
effettivamente più veloce di lui. Seppur di poco.
La citazione del multiverso sferico
della DC
Una delle scene più epiche
all’interno di The Flash riguarda la
rappresentazione dei vari universi della
DC nella Speed Force. Essi vengono mostrati come sfere
multicolori, e si riferiscono al modo in cui la DC rappresenta il
suo multiverso.
Se si consulta la mappa del
multiverso di DC.com, si può notare come il film abbia
rappresentato in maniera minuziosa l’aspetto del multiverso,
soprattutto nella scena della collisione delle enormi sfere.
L’apparizione Christopher Reeve
come Superman
Nella sequenza in cui le sfere si
scontrano, The Flash mostra il più alto
numero di camei, con apparizioni decisamente toccanti per i fan più
incalliti. Sono personaggi che hanno fatto parte della
DC del passato e che in quel momento subiscono la conseguenza
dell’intromissione di Barry nella linea temporale. Fra questi
troviamo
Christopher Reeve, l’iconico Superman del 1978, ricostruito interamente in CGI, che
guarda alla distruzione del multiverso.
L’apparizione di Helen Slater come
Supergirl
Accanto al Superman di
Christopher Reeve, il pubblico può incontrare un altro volto
storico e noto, ossia la Supergirl di Helen Slater. L’attrice ha
vestito i panni della kryptoniana per la prima volta nell’omonimo
film del 1984, spin-off del
Superman di Reeve. Anche lei – riprodotta in CGI – guarda gli
universi distruggersi, prima che Barry riesca a correggere gli
errori ripristinando il multiverso.
La colonna sonora di Superman del
1978
L’omaggio a Batman, con la colonna
sonora risuonante in alcune sequenze, non è l’unico. Infatti,
The Flash ne contiene anche un altro,
questa volta per celebrare il Superman del 1978. La colonna sonora
è quella di John Williams, e la sentiamo nel momento in cui
compaiono proprio il Superman e la Supergirl di
Christopher Reeve e Helen Slater.
L’apparizione di Nicolas Cage
Ancor prima che The
Flash uscisse nelle sale,
Andy Muschietti aveva fatto correre la voce del cameo di
Nicolas Cage nelle vesti di Superman. La storia dell’attore nei
panni del kryptoniano risale al film Superman Lives di Tim Burton, alla fine mai
uscito.
Cage, infatti, era stato scelto per
interpretare Clark Kent, ma dopo una lunga pre-produzione,
riscritture varie e disaccordi fra lo studio e creativi, la
pellicola fu cancellata. Nel film di Muschietti, però, si può
finalmente vedere l’attore nei panni del suo Superman eliminato, il
che rende le immagini ancora più emozionanti e impattanti.
Il Batman di Adam West
Non finiscono i camei sugli Batman del passato e, in
The Flash, un’altra sorpresa che molti
apprezzeranno ha come protagonista Adam West nei
panni della serie televisiva e del film Batman del 1960.
Quest’ultimo lo si intravede per un
lasso di tempo molto breve, ma questo cameo è forse uno fra i più
belli del film, perché rende omaggio a uno degli attori originali
del Cavaliere Oscuro.
Il cameo di George Reeves
Nella Speed Force c’è un ultimo interessante cameo su Superman,
ossia la versione di George Reeves. Reeves è
famoso principalmente per essere stato uno dei primi attori della
storia a interpretare Superman in live-action, nella serie
televisiva del 1950 Adventures of Superman.
La versione di Flash di Teddy
Sears
Nella scena finale della Speed Force
in The Flash, l’ultimo cameo importante è
quello di Teddy Sears. L’attore ha interpretato Hunter Zoloman/Zoom
nella serie televisiva della CW.
Seppur interpreti un villain – a
causa del quale muore la madre di Barry Allen – Zoloman ad un certo
punto diventa stufo dei suoi modi di fare, cambia nome in Jay
Garrick e diventa Flash nel suo universo, indossando il casco alato
dei fumetti.
Il cameo di Andy Muschietti
Alla fine del film, Barry ripristina
la linea temporale e aggiusta il passato, causando inevitabilmente
la morte della madre. Tornato nel presente – nel quale tutto sembra
essere di nuovo normale anche se così non è – Barry si deve
sbrigare per arrivare all’udienza del padre, il quale verrà poi
assolto.
Mentre si veste e scappa, ruba un
hot dog a un giornalista fuori dal tribunale, che altri non è che
Andy Muschietti, regista del film. Questo è il
penultimo cameo di The Flash.
George Clooney come Batman?
L’ultimo, sorprendete, cameo di
The Flash risiede nella scena finale.
Uscito dal tribunale, Barry è convinto di essere tornato nella sua
linea temporale e che le cose siano andate tutte nel verso giusto.
A quel punto riceve una chiamata da Bruce Wayne che lo ha già
raggiunto con la sua auto. Ma quando quest’ultimo scende e gli si
avvicina, il pubblico non vede
Ben Affleck bensì…
George Clooney.
L’attore riprende così il ruolo di
Batman tanto
criticato in Batman & Robin, lasciando tutti spiazzati e increduli.
Il film termina poco dopo l’apparizione di Clooney, e saluta lo
spettatore con una grossa e importante domanda: Clooney diventerà
il nuovo Batman del DCU? Lo rivedremo
ancora?
Torna Aquaman nella scena
post-credits
The Flash
contiene una scena post-credits, nella quale fa ritorno uno degli
eroi della Justice League, che fra l’altro ha un sequel in uscita
proprio a fine 2023:
Aquaman. L’apparizione di Jason Momoa nei panni dell’atlantideo è
l’unico cameo post-credits, in cui si vede Arthur – ubriaco –
uscire da un bar insieme a Barry.
Essendo completamente stordito – ad
un certo punto cade addirittura in una pozzanghera – Aquaman non
capisce la storia che Barry gli sta raccontando, ma sicuramente con
quest’ultima scena molte domande lasciate in sospeso in
The Flash avranno risposta in Aquaman e il Regno
Perduto, in cui dovrebbe spiegarsi come quello che abbiamo
visto nel film – quindi camei, reference ed easter eggs – cambierà
il futuro della
DC.