Come molti di voi già hanno avuto
modo di vedere dal trailer Ben Affleck riprenderà il ruolo di Bruce
Wayne/Batman per quella che sarà probabilmente la sua ultima volta
in The
Flash, e l’attore ha ancora una volta parlato
della sua esperienza nel ritornare a vestire i panni come Il
Cavaliere Oscuro e di aver fatto quello che
considera il suo “miglior lavoro”. nei panni dell’iconico eroe
DC.
Mentre faceva l’ennesima intervista
l’attore ha svelato una scena importante ammettendo prontamente che
la sequenza che ha svelato è un po’ spoiler , quindi attenzione! Durante
un’apparizione al podcast Smartless, la star mentre
era intendo a promuovere il suo film da regista AIR – La
storia del grande salto ha nuovamente
elogiato il film The
Flash e ha ribadito di ritenere che questa
sia “la migliore merda che ha fatto” nei panni del Caped
Crusader.
“Non voglio fare uno
spoiler, ma era una scena in cui vengo beccato, vengo salvato da
Wonder Woman durante uno scontro con alcuni cattivi”, ha
detto.“E lei mi salva— Voglio dire, sono sicuro che l’ho
appena spoilerato, gli assassini DC mi prenderanno, ma […] lei mi
salva con il Lazo della Verità. E quindi quello che succede è che
Batman rivela alcuni dei suoi veri sentimenti sulla sua vita e il
suo lavoro… ero tipo, ‘Aspetta un attimo, ho capito!'”
Affleck potrebbe avere dei
ripensamenti sul lasciare Batman alle spalle? L’ultima volta che
abbiamo sentito parlare dei cameo di
Gal Gadot e
Henry Cavill era stato riferito che sono stati tagliati da cut
finale di The
Flash, quindi a meno che le cose
non siano cambiate, ci sono buone probabilità che questa scena non
appaia nel film che vedremo in sala! Di seguito l’audio del
podcast:
“I mondi si scontrano in “The
Flash” quando Barry usa i suoi superpoteri per viaggiare indietro
nel tempo per cambiare gli eventi del passato. Ma quando il
suo tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il
futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale
Zod è tornato, minacciando l’annientamento, e non ci sono supereroi
a cui rivolgersi. Cioè, a meno che Barry non riesca a
convincere un Batman molto diverso a uscire dalla pensione e
salvare un kryptoniano imprigionato… anche se non quello che sta
cercando. Alla fine, per salvare il mondo in cui si trova e
tornare al futuro che conosce, l’unica speranza di Barry è correre
per salvarsi la vita. Ma fare l’ultimo sacrificio sarà
sufficiente per resettare l’universo?”
Come molti di voi sapranno
di recente abbiamo appreso che Victoria
Alonso, presidente di lunga data di Physical, Post
Production, VFX e Animation dei Marvel Studios, è stata
licenziata dalla sua posizione dopo 17 anni di lavoro con la
compagnia. A distanza di settimana però la vicenda si sta
delineando come un vero e proprio caso e ulteriori scottanti
dettagli stanno emergendo.
La scorsa settimana,
THR ha riferito che la Disney aveva deciso di licenziare
Victoria Alonso per violazione del contratto, a
causa del
suo lavoro nel film candidato all’OscarArgentina,
1985. Tuttavia, l’avvocato di
Victoria Alonso, Patty Glaser, ha
confutato questa spiegazione con una dichiarazione.“Victoria, una latina gay che ha avuto il coraggio di
criticare la Disney, è stata messa a tacere. Poi è stata
licenziata quando si è rifiutata di fare qualcosa che riteneva
riprovevole”.
Oggi,l’hollywood
Reportafferma di aver scoperto quale
fosse questa richiesta “riprovevole”. Sembra che
i dirigenti della Marvel volessero nascondere la vetrina di un
negozio in una delle scene diAnt-Man and the Wasp:
Quantumaniache presentava
decorazioni arcobaleno e la parola “Pride”. La società voleva un
taglio del film senza quei riferimenti dato che avrebbe dovuto
essere rilasciato in Kuwait, dove sono in vigore restizioni
anti-LGBTQ.Secondo quanto riferito,
Alonso si è rifiutata di apportare le modifiche richieste al
montaggio come parte dei suoi doveri di supervisione degli effetti
visivi e della post-produzione, costringendo la Marvel a rivolgersi
a un fornitore esterno. THR non suggerisce che questo
scontro abbia portato direttamente al licenziamento di Alonso, ma
la dichiarazione del suo avvocato sembrerebbe indicare che lei è
fermamente convinta che sia stata questa la reale causa del suo
licenziamento
Ian McShane è un
attore a dir poco completo, capace di passare con grande
naturalezza da opere più autoriali a grandi blockbuster,
dimostrandosi sempre all’altezza del contesto e dei personaggi.
Dotato di una faccia indimenticabile, ma anche di un gran carisma,
McShane ha negli ultimi anni regalato al grande pubblico numerosi
personaggi memorabili, interpretati sempre con grande classe.
Ecco 10 cose che non sai su
Ian McShane.
Ian McShane: i suoi film e le serie
TV
1. Ha preso parte a celebri
film. Dopo alcuni piccoli ruoli cinematografici tra gli
anni Sessanta e gli anni Settanta, McShane diventa popolare grazie
a titoli come I lunghi giorni delle aquile (1969), Il
mascalzone (1971), Un rebus per l’assassino (1973) e
Star’s Lovers (1983). Dopo essersi dedicato molto alla
televisione, torna al cinema nel 2000 con Sexy Beast – L’ultimo
colpo della bestia. Da quel momento ha recitato in film come
Scoop (2006), Death Race (2008) e
Pirati dei Caraibi – Oltre i
confini del mare (2011), con Johnny Depp. La
partecipazione a tale film gli fa ottenere ulteriore notorietà,
portandolo a recitare in Biancaneve e il
cacciatore (2012), Hercules: il guerriero
(2014), John Wick (2014),
John Wick – Capitolo 2
(2017), John Wick 3 –
Parabellum (2019) e John Wick 4 (2023),
tutti con Keanu Reeves.
Nel 2019 è invece stato il professor Broom in Hellboy.
2. Ha recitato anche in note
serie TV. Non solo tanto cinema nella carriera di McShane,
ma anche tanta televisione. Già dagli anni Sessanta l’attore inizia
a recitare in vari episodi di varie serie, miniserie o anche in
film per la TV. Ottiene una maggiore popolarità come protagonista
della serie Lovejoy (1986-1994). In seguito è tornato in
televisione per recitare in serie come
Deadwood (2004-2006), I pilastri della terra
(2010), American Horror Story
(2012), Ray Donovan (2015) e Il Trono di Spade (2016). Dal 2017 al
2021 ha poi recitato nei panni di Mr. Wednesday inAmerican
Gods.
3. È anche
doppiatore. Oltre ad aver recitato davanti la macchina da
presa in numerosi film e serie TV, McShane ha in diverse occasioni
lavorato anche come doppiatore. Ha infatti dato voce a Capitan
Uncino in Shrek Terzo (2007), Ragnar Sturlusson in
La bussola d’oro, Tai Lung in Kung Fu Panda (2008) e
Mr. Bobinsky in Coraline e la porta magica (2009). È stato
la voce narrante in L’apprendista stregone (2010), mentre
nel 2018 ha dato voce al mago Broncio in È arrivato il
Broncio. Nel 2022 ha invece dato voce a Saiwa in Il drago
di mio padre.
Ian McShane nei panni di Barbanera in Pirati dei Caraibi – Oltre i
confini del mare.
Ian McShane è Barbanera in
Pirati dei Caraibi
4. È stato scelto per alcune
specifiche qualità. Secondo il regista Rob
Marshall, Ian McShane è stato scelto per il ruolo del
temibile pirata Barbanera in Pirati dei Caraibi – Oltre i
confini del mare perché “può interpretare qualcosa di
malvagio, ma c’è sempre anche dell’umorismo dietro” e McShane
ha accettato il lavoro sia per la sceneggiatura “molto
divertente e affascinante“, sia per l’opportunità di lavorare
con Marshall. Ad averlo attratto vi è però ovviamente vi è anche il
personaggio di Barbanera stesso, dall’attore descritto come un
pirata motociclista, per via del suo vestire abiti di pelle.
Ian McShane in American Horror Story
5. Ha interpretato un
temibile assassino. Nella seconda stagione della serie
American Horror Story, intitolata Asylum, McShane
ha interpretato l’assassino Leigh Emerson, apparendo come guest
star negli episodi otto e nove della stagione. Il personaggio,
anche noto come Il Killer delle feste natalizie, si è
affermato come uno dei più spaventosi della stagione, permettendo
all’attore di dar prova anche delle sue qualità con tale tipologia
di personaggio. L’attore, dichiaratosi fan della prima stagione, è
stato contattato per primo per questo personaggio, che non si è
fatto poi sfuggire.
Ian McShane in John
Wick
6. Credeva di star recitando
in un altro film. Un errore di comunicazione tra il
direttore del casting e l’agente di Ian McShane ha fatto sì che Ian
si presentasse sul set di John Wick aspettandosi di
riprendere il personaggio Lovejoy della serie britannica degli anni
’90 di cui era protagonista. È stato solo il quarto giorno delle
riprese, quando Ian ha chiesto se Lady Jane Felsham
(Phyllis Logan) fosse nel film, che la confusione
è stata notata. Imbarazzato, ma sotto contratto, Ian ha comunque
accettato di interpretare il ruolo di Winston, ma ha insistito per
chiamare tutti “Tinker” per tutta la durata delle riprese.
7. È entusiasta
dell’evoluzione del suo personaggio. Con John Wick
4 si ha modo di vedere aspetti nuovi del personaggio Winston,
diventato sempre più centrale nell’universo narrativo di questi
film. Rispetto ai precedenti tre, McShane ha affermato di essere
entusiasta del modo in cui Winston viene raccontato in questo
quarto film, convinto che la nuova posizione ricoperta dal
personaggio sia stata indispensabile per far emergere nuovi aspetti
di lui fino ad oggi rimasti segreti.
Ian McShane in una scena di John Wick 4.
Ian McShane in American
Gods
8. È stato protagonista
della serie. Uno dei personaggi più noti interpretati
dall’attore in questi ultimi anni è stato quello di Mr. Wednesday
nella serie American Gods, ovvero l’antico dio norreno
della guerra, della vittoria e della sapienza Odino. Inizialmente,
però, l’attore non si sentiva adatto alla parte. McShane ha infatti
raccontato che, pur apprezzando la sceneggiatura, non si sentiva
adeguato per quel tipo di personaggio. Soltanto dopo lunghe
conversazioni con gli autori ha imparato a comprendere meglio Mr.
Wednesday, accettando infine di assumere il ruolo.
Ian McShane in Il Trono di
Spade
9. Ha recitato in un
episodio della celebre serie. Nell’episodio della sesta
stagione intitolato The Broke Man, McShane compare nel
ruolo di Fratello Ray, un ex mercenario trasformatosi in Septon,
che aveva deciso di ripudiare qualsiasi forma di violenza, ma che
alla fine viene impiccato dagli uomini della Fratellanza Senza
Vessilli. Originariamente si pensava che l’attore avrebbe avuto un
ruolo ricorrente nella serie, ma così non è stato. McShane,
inoltre, ha spoilerato la propria morte
nell’episodio ben prima che questo andasse in onda, scatenando
l’ira dei fan.
Ian McShane: età e altezza
dell’attore
10. Ian McShane è nato il
29 settembre 1942, a
Blackburn, Regno Unito.L’attore è alto complessivamente 1,71
metri.
Dungeons & Dragons – L’onore dei ladriè uno
di qui adattamenti che attirerà sia gli spettatori occasionali che
i giocatori più legati a Dungeons & Dragons. Il
suo mix di umorismo, cuore e azione fantasy ha suscitato elogi,
così come il modo in cui i registi/co-sceneggiatori John
Francis Daley e Jonathan Goldstein sono
riusciti a utilizzare la ricca mitologia di Dungeons &
Dragons. I fan del gioco terranno senza dubbio i tanti
Easter eggs sparse per tutto il film (credeteci, ce ne sono
molte) ma uno dei più grandi si presenta sotto forma di un
personaggio la cui presenza guida la trama. Quel personaggio è il
negromante Szass Tam (Ian Hanmore).
Il seguente articolo contiene spoiler per Dungeons &
Dragons
La storia di Szass Tam
Szass Tam era un membro
dei Maghi Rossi che governavano il paese di Thay. Faceva parte
del Consiglio di Zulkirs, che consisteva di otto dei più potenti
Maghi Rossi mai esistiti. E come la maggior parte dei Maghi
Rossi, Tam ricercava la conoscenza arcana, indipendentemente dal
prezzo che doveva pagare per ottenerla. Quel prezzo arrivava
spesso sotto forma dei suoi vari apprendisti, così come degli
avventurieri che gli portavano oggetti incantati. Alla fine,
ha incontrato la sua fine durante un tentativo di invadere la terra
di Rashemen… o almeno così sembrava.
In realtà, Tam è stato resuscitato
come un lich, una creatura che camminava in uno stato tra la vita e
la morte. Ha continuato a conquistare un posto di potere a
Thay, il che lo ha messo in conflitto con la società segreta nota
come Harpers. Alla fine, ci riuscì lanciando un incantesimo
noto come Morte che fa cenno, che trasformò il popolo di Thay nei
suoi servitori non morti. Questi servitori costituirono la
base delle Dread Legions, consolidando il dominio di
Tam. Tuttavia, gli è stato impedito di estendere il suo potere
quando il corno rosso che ha usato per lanciare l’incantesimo è
stato rubato.
La presenza di Tam alimenta la trama di Dungeons & Dragons –
L’onore dei ladri
Sebbene Tam appaia solo in
poche scene di Dungeons
& Dragons – L’onore dei ladri, le sue azioni finiscono per
avere una grande influenza sulla trama. Uno dei suoi compagni
maghi rossi, Sofina (Daisy Head) è
riuscito a rubare il corno rosso e ha cercato di infliggere la
morte del richiamo alla città di Netherwinter. A tal
fine, unisce le forze con il canaglia Forge Fitzwilliam
(Hugh
Grant). Forge riavvia la competizione
nota come Highsun Games, che porterà persone da tutti i
Forgotten Realms a Netherwinter e darà a Sofina
le vittime di cui ha bisogno per il suo esercito. In cambio, riesce
a fuggire con le ricchezze che gli altri signori stanno
portando.
I loro piani vengono sconvolti da
Edgin Darvis (Chris
Pine) e dal suo eterogeneo gruppo di ladri, che
riescono a dare i guadagni illeciti di Forge alla gente di
Netherwinter e sconfiggono Sofina in battaglia. Edgin aveva delle
ruggini personali con la coppia di cattivi: era un ex Harper che
finì in prigione dopo essere stato sconfitto da Forge e Sofina. Non
solo, sua moglie è stata uccisa dai Maghi Rossi! Ma
Edgin non è l’unica persona la cui vita è stata
influenzata dalle macchinazioni di Tam. Il paladino Xenk
Yandar (Rege
Jean-Page) era uno dei pochi cittadini sopravvissuti
di Thay che riuscì a fuggire dalla terra prima che Tam la
conquistasse. Yandar aiuta Edgin ei suoi amici a recuperare
l’Elmo della Disgiunzione, che gioca un ruolo importante nella loro
vittoria su Sofina, e consegna Forge alla giustizia.
Tam potrebbe avere un ruolo nei futuri film di Dungeons &
Dragons
Anche se Neverwinter è salva, la
minaccia di Tam persiste. Edgin lo nasconde persino, dicendo che
lui ei suoi amici affronteranno il negromante quando sarà il
momento. E questo potrebbe arrivare prima piuttosto che dopo, dato
che Goldstein e Daley hanno recentemente firmato un accordo di
prima visione con la Paramount. Anche una serie televisiva di
Dungeons & Dragons è in lavorazione alla Paramount+, e mentre i dettagli rimangono
pochi, Tam potrebbe rivelarsi una formidabile minaccia nelle future
storie e sequel di Dungeons &
Dragons – L’onore dei ladri.
L’account Instagram
ufficiale di Megalopolis,
il prossimo film di Francis Ford Coppola, ha
annunciato che le riprese sono ufficialmente terminate. Dopo
diversi decenni e qualche polemica, il progetto di passione di
Coppola ha finalmente visto conclusa la sua parte produttiva
“fisica”. La prima idea molto ambiziosa per il progetto arriva nel
1980, ma il film richiedeva un finanziamento molto importante, e
così è stato davvero difficile metterlo in piedi. Contro ogni
previsione, Coppola è però riuscito a far decollare il film e a
farlo funzionare, e ora è solo questione di mesi prima che gli
spettatori possano assistere a un’esperienza cinematografica che si
preannuncia coinvolgente.
Senza uno studio importante disposto
ad accettare la visione di Coppola per realizzare Megalopolis,
il film è rimasto bloccato in un inferno di sviluppo fino a quando
il regista ha deciso di autofinanziarsi il progetto usando i propri
soldi. Secondo i report, Francis Ford Coppola è
stato in grado di permettersi il budget di $ 100 milioni richiesto
dal film vendendo alcuni beni, tra cui famose cantine nella regione
della California settentrionale.
Le riprese dell’epopea sono iniziate
lo scorso autunno ad Atlanta, in Georgia, ma il film ha dovuto
affrontare un ultimo ostacolo quando ha dovuto subire una massiccia
revisione nel suo reparto creativo. Tuttavia, i report
all’epoca hanno gonfiato la situazione a dismisura affermando che
la produzione era in una spirale discendente dopo che il budget
originariamente stanziato era insufficiente per coprire le
richieste di Coppola, portando il personale creativo chiave ad
abbandonare il progetto.
I report hanno anche confermato
difficoltà sul set per il cast e la troupe, tuttavia, Coppola e una
delle star del film
Adam Driver hanno immediatamente smentito le
affermazioni. Driver in una dichiarazione disse che le riprese di
Megalopolis
sono state “una delle migliori esperienze di ripresa che ho
avuto”. Ha inoltre commentato; “La nostra troupe è veloce
e inventiva, il nostro reparto costumi è perfetto, gli attori sono
incredibili e volenterosi, e Francis è una delle persone più
perspicaci e premurose con cui lavorare”.
L’idea di Megalopolis è stata
ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà
caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su
un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire
New York City in un’utopia all’indomani di un disastro naturale che
ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può
aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia
girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove
tecniche simili a quelle utilizzate per The
Mandalorian.
Coppolla, che scrive e dirige il
film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello
che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre
a Adam
Driver, nel cast compaiono anche
Forest Whitaker,
Nathalie Emmanuel, Jon Voight,
Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire,
Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn
Hunter e James Remar.
Mentre sono in corso le riprese di
Captain America: New World Order a New York, e
dopo avervi svelato ieri sera le
prime foto di Harrison Ford sul set, oggi arrivano alcuni
interessanti rumors che dal podcast The Hot Mic con John Rocha e
Jeff Sneider che nel tempo si è rivelato una fonte molto
affidabile.
Sneider ha sentito dire che Red Hulk apparirà nel film (non si sa
se sarà il Generale Ross di Harrison Ford a trasformarsi, ma è
questa scommessa è abbastanza sicura), e che Valentina Allegra de
Fontaine (Julia Louis Dreyfuss) lo farà lavorare
con altri cinque cattivi per formare la Serpent Society.
La loro missione? Per individuare ed estrarre un nuovo tipo di
metallo ancora più potente del vibranio.
Sneider ritiene che questa quarta
puntata del franchise “avrà legami” con gli X-Men, quindi
possiamo solo supporre che questo metallo sia l’Adamantio (la
sostanza infrangibile che è fusa con le ossa di
Wolverine). Un rumors precedente ha
suggerito che il celeste noto come Tiamut, che è stato congelato
durante l’emergenza alla fine di Eternals, sarà la fonte della
lega.
Ovviamente questi sono solo dei
rumors e nessuna conferma ufficiale e arrivata e mai arriverà,
dunque prendete con le pinze queste voci ma una cosa è certa. Prima
o poi i mutanti faranno la loro comparsa nell’MCU e che questo possa avvenire in
un film nel quale il nuovo Captain America assume un ruolo potrebbe
essere la giusta occasione per introdurre elementi che porteranno
ad un nuovo film sugli X-Men.
Julius Onah dirige
Captain America: New World Order, su una sceneggiatura
di Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà
Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain
America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín
Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di
Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di
Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth
Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3
maggio 2024.
Jake Schreier
dirigerà Thunderbolts e
si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast
dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter
Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent,
Olga Kurylenko come Antonia
Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red
Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost,
e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina
Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà
nei cinema il 26 luglio 2024.
Il canale americano FX ha diffuso
il primo promo ufficiale di Mayans MC 5, la quinta
stagione di Mayans MC. Il canale ha anche
annunciato che la quinta e ultima stagione arriverà il 24 maggio su
FX. In Ialia la serie è programmato su STAR, canale per adulti di
Disney+
Mayans MC di FX, il grintoso dramma
motociclistico co-creato da Elgin James, tornerà per una quinta
stagione. “I Maya hanno combattuto per il rispetto, il
territorio e il potere attraverso quattro intense stagioni che
hanno posto le basi per una quinta stagione esplosiva che metterà
alla prova la loro stessa sopravvivenza sotto la nuova leadership
di ‘EZ’“, ha dichiarato Nick Grad, President, Original
Programming, FX Divertimento. “Elgin James e il team
creativo, il brillante cast, la troupe e i nostri partner della
20th Television hanno fatto sì che i fan tornassero per saperne di
più e siamo pronti a fare quel viaggio con loro per un’altra
stagione“.
“20th è la mia casa”, ha detto James.“Dana, Karey e Jane sono una famiglia che mi ha sempre
sostenuto, supportato e sfidato a ottenere il meglio da me stesso.
Sono così incredibilmente grato a loro e a tutto il 20esimo team.
Non vedo l’ora di vedere ciò che siamo in grado di creare insieme
andando avanti. E ogni singolo membro della famiglia Mayans, dal
nostro primo foglio di chiamata ai nostri PA fissi e ogni singola
persona in mezzo, ha messo il suo sangue e il suo sudore per
rendere Mayans qualcosa di speciale sul set e sullo schermo. Sono
profondamente in debito con John, Eric, Nick e tutti gli FX (in
particolare Colette Wilson che è stata in trincea con noi dal primo
giorno) per averci permesso di continuare a esplorare e
creare“.
Mayans MC segue la vita di
Ezekiel “EZ” Reyes (JD Pardo), un membro della Carta dei Mayans MC
al confine tra Cali e Messico. Il ragazzo d’oro con il sogno
americano in pugno, EZ, suo fratello Angel (Clayton Cardenas) e il
resto del Santo Padre MC affrontano ritorsioni da altri cartelli
dopo un tentativo fallito di allinearsi sotto un unico re. Nel
frattempo, EZ e Angel si sono allontanati dal padre Felipe (Edward
James Olmos) dopo un tradimento straziante.Nel cast
anche Danny Pino, Carla Baratta, Michael Irby, Raoul Max
Trujillo, Emilio Rivera, Sarah Bolger, Frankie Loyal, Joseph Lucero
e Vincent Vargas.Mayans MC
è stato co-creato da Kurt Sutter e Elgin James. La serie è
prodotta da James e Sutter. La serie è prodotta da 20th
Television e FX Productions.
Netflix ha annunciato il cast vocale della serie
Scott Pilgrim The Anime, prodotta dalla
piattaforma. Il
cast originale di
Scott Pilgrim Vs The World, diretto da Edgar
Wright nel 2010 torna per riprendere i propri ruoli.
Da molti definito come uno dei
migliori adattamenti cinematografici mai realizzati di un fumetto,
Scott Pilgrim vs The World (qui la recensione) è oggi un
vero e proprio cult, che non manca di guadagnare sempre nuovi fan.
Uscito al cinema nel 2010, questo è diretto da Edgar
Wright, regista noto per film come L’alba dei morti
dementi e Baby Driver, e al suo interno si coniugano
tanto le invenzioni dell’opera letteraria quanto quelle del mezzo
cinematografico. Il risultato è un’opera dirompente, elettrizzante
e continuamente sorprendente.
Scritto da Wright insieme a
Michael Bacall, questo è tratto dalla serie a
fumetti Scott Pilgrim, scritta da Bryan Lee
O’Malley e pubblicata dal 2004 al 2010. Entrato in
contatto con il progetto, Wright decise di non dar vita ad un film
che avesse in comune con il fumetto solo la storia. Egli voleva che
Scott Pilgrim vs The World condividesse molto di più con
il testo di O’Malley. In particolare, fonte di ispirazione fu il
Diabolik di Mario Bava, opera in cui non
si punta a rendere il tutto realistico quanto originale dal punto
di vista della messa in scena.
Apprezzatissimo dalla critica,
Scott Pilgrim vs The World si rivelò essere un flop al box
office, salvo poi guadagnare maggiore notorietà con il passare
degli anni. Ancora oggi è un film da riscoprire e rivalutare in
ogni sua brillante invenzione.
Il network americano della ABC ha
diffuso il promo e la trama di Grey’s Anatomy 19×13, il tredicesimo
episodio della diciannovesima stagione di Grey’s
Anatomy.
In Grey’s Anatomy
19×13 che si intitolerà “Cowgirls Don’t Cry” Un
cavaliere di tori si presenta al Grey Sloan con gravi ferite,
costringendo Maggie, Amelia, Owen e Blue a esaminare i propri
pregiudizi. Altrove, Simone non riesce a trovare nessuno che
le faccia da damigella d’onore e Mika adotta misure drastiche per
saldare il suo debito studentesco.
In Italia l’episodio debutterà su
Star di Disney+.
La diciannovesima di Grey’s
Anatomy ha debuttato il 30 settembre 2023.
In Grey’s Anatomy19 ritorneranno i
personaggi Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata
da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Disney+ ha lanciato ieri il
nuovo episodio di The
Mandalorian e da quello che apprendiamo pare
che la nuova puntata si classificherà sicuramente tra i più grandi
capitoli dello show e, dopo cinque settimane, abbiamo finalmente
un’idea migliore di dove si sta dirigendo la terza stagione della
serie.
Le prossime settimane saranno chiaramente un vero viaggio da
brivido, questo è certo, e ora è stata rivelata un’enorme galleria
di immagini e concept art da “The Pirate” . Questi ultimi
pezzi mostrano molti momenti chiave del capitolo 21, rivelando come
sono stati immaginati prima di essere portati sullo schermo dal
regista Peter Ramsey ( Spider-Man: Into
the Spider-Verse ).
Vediamo anche di più di quell’epica
battaglia aerea e del grande cliffhanger sullo
scioccante destino di Moff Gideon. Per quanto
riguarda le foto, l’attenzione si concentra principalmente su Din
Djarin e sui suoi compagni Mandaloriani, sebbene anche personaggi
come Greef Karga, il Capitano Carson Teva e Vane siano anch’essi
presenti nelle foto.
Nella terza stagione continuano i
viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star
Wars. Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è
riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per
allontanare la galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano
incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu
continuano il loro viaggio insieme.
The
Mandalorian torna su Disney+ il 1° marzo. La serie è
interpretata da
Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily
Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto
episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel
Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e
Bryce Dallas Howard. Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed
executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i
co-executive producer.
HBO ha
rilasciato un trailer ufficiale di White
House Plumbersper l’imminente serie commedia
politica basata su uno dei più grandi scandali politici della
storia americana. Il video mostra E. Howard
Hunt interpretato daWoody Harrelson e G. Gordon Liddy interpretato
daJustin Theroux mentre pianificano
la rielezione presidenziale di Nixon dopo essere stato assunto per
fare ciò che serve per assicurarsi la sua vittoria. La
miniserie dovrebbe debuttare il 1 maggio.Dai
un’occhiata al trailer ufficiale di
White House Plumbers qui sotto:
https://www.youtube.com/watch?v=QuKM2sTTmHg
White House
Plumbers è creato e prodotto
esecutivamente dagli ex allievi
di Veep Alex
Gregory e Peter Huyck, con la regia di David Mandel. Insieme a
Theroux e Harrelson ci sono Lena Headey, Judy Greer, Domhnall
Gleeson, Toby Huss, Ike Barinholtz, Kathleen Turner, Kim Coates,
Yul Vazquez, Alexis Valdés, Nelson Ascencio, Tony Plana, Zoe Levin,
Liam James, Kiernan Shipka, Tre Ryder, David Krumholtz, F. Murray
Abraham, Rich Sommer e John Carroll Lynch.
“Racconta la storia di
come i sabotatori politici di Nixon e le menti del Watergate, E.
Howard Hunt e G. Gordon Liddy, abbiano accidentalmente rovesciato
la presidenza che stavano cercando di proteggere con zelo“, si
legge nella didascalia.I produttori esecutivi sono
Harrelson, Theroux, Mandel, Ruben Fleischer, Gregg Fienberg, David
Bernad di The District e Frank Rich, insieme a Paul Lee, Nne Ebong
e Mark Roybal di Wiip e Len Amato di Crash&Salvage.
Il rapporto di THR rileva che
Lowery (The
Green Knight , Peter &
Wendy) è uno dei tanti registi coinvolti pronti a
dare il loro contributo alla serie grazie anche alla loro abilità
cinematografica. Lo spettacolo ha già terminato la produzione, ma
le notizie sui registi che hanno lavorato alla serie sono state
rese note solo adesso. In precedenza, è stato rivelato che anche
The Daniels, il duo dietroEverything Everywhere All at
Once, avrebbe lavorato
a un episodio della serie tv.
Star Wars: Skeleton Crew, tutto quello che sappiamo
sulla serie tv
Non si sa molto di
Star Wars: Skeleton Crew, ma sappiamo che
è interpretato da Jude Law e sarà incentrato su “un gruppo
di ragazzini nella galassia che cercano di trovare la strada di
casa“. Il progetto è ambientato nell’era della Nuova
Repubblica di Star Wars
e, di conseguenza, presenterà probabilmente una serie di nuovi
personaggi nel franchise.
Star Wars: Skeleton Crew è creato e prodotto
esecutivamente da Jon Watts e dallo sceneggiatore
Christopher Ford, che in precedenza hanno lavorato
insieme a Spider-Man:
Homecoming. Ispirato ai classici
film di Amblin degli anni ’80, il progetto aveva in precedenza il
titolo provvisorio di Grammar
Rodeo, che fa il verso a un episodio
de I
Simpson in cui Bart scappa per una
settimana con un’auto rubata.
La serie è anche prodotta da
Jon Favreau, Dave Filoni e Kathleen Kennedy. La produzione
di
Skeleton Crew è terminata a
gennaio. Attualmente, il candidato all’Oscar Jude Law è l’unico membro del cast annunciato
per la serie. Sarà affiancato da un giovane cast composto da
bambini tra gli 11 e i 12 anni.
Disney+ ha annunciato che la
serie originale Alla ricerca di me
(titolo originale “American Born Cinese”) debutterà il 24 maggio
sulla piattaforma streaming. La serie comedy d’azione targata
Disney Branded Television e prodotta da 20th
Television è interpretata dai due vincitori dell’Oscar Michelle Yeoh e Ke Huy Quan e
con la guest star candidata all’Oscar Stephanie
Hsu.
La trama di Alla ricerca di me “American Born
Cinese”
Tratta dall’omonima graphic novel
di Gene Luen Yang, Alla ricerca di me
racconta la storia di Jin Wang, un adolescente qualunque che si
destreggia tra la vita sociale del liceo e quella domestica. Quando
durante il primo giorno di scuola incontra un nuovo studente
straniero, più mondi entrano in collisione e Jin si trova
involontariamente coinvolto in una battaglia di divinità
mitologiche cinesi.
Il cast di Alla ricerca di me “American Born
Cinese”
Quest’avventura adolescenziale si
avvale di un cast internazionale, tra cui i vincitori del premio
Oscar e del Golden Globe Michelle Yeoh e Ke Huy
Quan (Everything Everywhere All at Once), Ben
Wang (Chang a Canestro), il due volte candidato
all’International Emmy Award Yeo Yann Yann (Re Dai Yu),
Chin Han (Mortal Kombat), Daniel Wu (Frammenti dal
passato – Reminiscence), l’ex campione di Taekwondo Jimmy
Liu e Sydney Taylor (Just Add Magic); e con la candidata
all’Oscar Stephanie Hsu (Everything
Everywhere All at Once) come guest star.
Lo sceneggiatore/produttore vincitore di un Emmy Award
Kelvin Yu (Bob’s Burgers, Central
Park) è produttore esecutivo e showrunner. Destin Daniel
Cretton (Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli,
Short Term 12) è il regista e il produttore esecutivo,
insieme a Melvin Mar e Jake Kasdan (entrambi di Dottoressa
Doogie, Jumanji – Benvenuti nella giungla e
Jumanji: The Next Level), Erin O’Malley (Dottoressa
Doogie), Asher Goldstein (Short Term 12, Il
diritto di opporsi) e Gene Luen Yang.
Il leggendario attore di
Indiana Jones prenderà il posto del
defunto William Hurt nei panni del generale Thaddeus
“Thunderbolt” Ross, mentre Nelson riprenderà il ruolo del Dr.
Samuel Sterns, alias il Leader. Sembra che la versione di Ford di
Ross abbia abbandonato i caratteristici baffi, e se notate bene le
foto di Nelson, possiamo notare che il suo braccio destro è verde.
Questo sembrerebbe suggerire che Sterns non si sia completamente
trasformato dall’ultima volta che l’abbiamo visto, o che sia in
grado di passare dalla forma umana a quella di Leader. Oppure,
Nelson è stato avvistato mentre faceva una passeggiata prima che il
processo di trucco fosse completato!
Julius Onah dirige
Captain
America: New World Order, su una sceneggiatura di
Malcolm Spellman e Dalan Musson. Il cast comprenderà
Anthony Mackie nei panni di Sam Wilson/Captain
America, Danny Ramirez nei panni di Joaquín
Torres/Falcon, Tim Blake Nelson nei panni di
Samuel Sterns/Leader, Carl Lumbly nei panni di
Isaiah Bradley e Shira Haas nei panni di Ruth
Bat-Seraph/Sabra. L’uscita al cinema è prevista per il 3
maggio 2024.
Jake Schreier
dirigerà Thunderbolts e
si baserà su una una sceneggiatura di Eric Pearson. Il cast
dell’ensemble è composto da Florence Pugh come Yelena Belova, Sebastian Stan come Bucky Barnes/Winter
Soldier, Wyatt Russell come John Walker/US Agent,
Olga Kurylenko come Antonia
Dreykov/Taskmaster, David Harbour come Alexei Shostakov/Red
Guardian, Hannah John-Kamen come Ava Starr/Ghost,
e Julia Louis-Dreyfus come Contessa Valentina
Allegra de Fontaine. Thunderbolts uscirà
nei cinema il 26 luglio 2024.
I Marvel Studios hanno trovato un
nuovo sceneggiatore per Thunderboltspoiché il prossimo film Marvel Cinematic
Universe
Fase 5 sarà ora scritto da Lee Sung
Jin.Questa sarà una riunione per Lee, il
regista Jake Schreier e l’attore Steven Yeun, che farà il suo debutto nel MCU
nel film. Lee ha creato la serie NetflixBeef,
di cui
Steven Yeun è stato il protagonista che è stata
diretta da Schreier. Lee sta sostituendo lo scrittore
di Black
WidowEric
Pearson, originariamente annunciato come
autore del progetto. Lo showrunner di
Beefha anche preso parte alla
scrittura di episodi per serie qualiTuca &
Bertie, Dave e Silicon
Valley. Questo sarà il suo primo
film.
“Sto riscrivendo
[Thunderbolts]“,
ha detto Lee a Variety,
che ha dato la notizia del suo coinvolgimento. “È di nuovo
insieme tutta la squadra. Jake mi ha chiesto se sarei salito a
bordo. Probabilmente avrei dovuto prendermi una pausa, ma ci sono
molti temi e cose eccitanti nel film che non ho potuto fare a meno
di firmare“.Thunderbolts è
attualmente programmato per arrivare nelle sale il 26 luglio 2024,
come parte della Fase 5.
Anche se potrebbero essere aggiunti
altri personaggi, il roster di Thunderbolts
il cast è attualmente composto da Red Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), Yelena Belova (Florence
Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Sebastian
Stan), John Walker/ Agente statunitense (Wyatt
Russell) e Taskmaster (Olga
Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia
Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry.
Harrison Ford sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross, che potrebbe finire per trasformarsi in Red
Hulk. Nel cast sono stati annunciati anche Ayo
Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato.
Thunderboltsuscirà
nelle sale il 26 luglio 2024. Jake Schreier (Robot and Frank,
Dave) dirigerà Thunderbolts,
che si baserà su una sceneggiatore scritta dallo
sceneggiatore di Black Widow Eric
Pearson.
Netflix
ha trovato la sua ultima
serie di successo e oraThe Night Agent2 è stato ufficialmente ordinato.Oltre all’annuncio, Netflix
ha rilasciato due nuove immagini che annunciano la seconda stagione
della serie di thriller d’azione e ne ha pubblicizzato il
successo. Secondo Netflix, la serie ha debuttato al primo posto nella
lista TV inglese con 168,71 milioni di ore visualizzate. È il
numero 3 per le prestazioni della prima settimana in tutti gli
spettacoli Netflix
della prima stagione ed è apparso nella Top 10 in 93
paesi.
Dai un’occhiata ai
poster di The Night
Agent Stagione 2 qui sotto:
1 di 2
“L’ultima settimana è
stata un turbine perché finalmente siamo stati in grado di
condividere The Night
Agent con il mondo“, ha
dichiarato il creatore Shawn Ryan in una
dichiarazione. “Vedere l’incredibile reazione allo show è
stata una grande gioia ed è un merito per il nostro cast, i nostri
sceneggiatori, i nostri registi, la nostra troupe e i nostri
partner di Sony Pictures Television e Netflix. Non potremmo
essere più orgogliosi o più entusiasti di iniziare la seconda
stagione per condividere le ulteriori avventure di Night Action con
i nostri nuovi fan“.
Il vicepresidente della serie
drammatica di Netflix, Jinny Howe, era altrettanto
entusiasta della performance dello spettacolo. “Siamo
orgogliosi di vedere The Night
Agent offrire una performance
eccezionale e essere immediatamente accolto in tutto il
mondo“, ha detto Chau. “Shawn Ryan ha creato un
thriller di spionaggio di cui gli spettatori non ne hanno mai
abbastanza, con un cast stellare composto da Gabriel Basso, Luciane
Buchanan e Hong Chau, e noi siamo qui per portare loro più azione e
suspense che amano“.
Prime Video ha svelato oggi un nuovo
adrenalinico trailer ufficiale della serie di spionaggio ad alta
tensione Citadel.
La rivoluzionaria serie internazionale debutterà il 28 aprile con
un nuovo episodio ogni venerdì fino al 26 maggio. Citadel
ha la produzione esecutiva di AGBO dei
Fratelli Russo e dello showrunner David Weil, ed è interpretata
da (Richard
Madden e
Priyanka Chopra Jonas, con Stanley Tucci e Lesley
Manville. Citadel sarà disponibile in esclusiva su Prime
Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.
Otto anni fa, Citadel è caduta.
L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo
scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata
distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che
nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti
i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard
Madden) e Nadia Sinh (Priyanka
Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono
riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti
nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi
ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene
rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley
Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a
Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette
alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie
intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel
tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti
con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso
ma senza tempo.
Da Amazon Studios e AGBO dei
Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer
Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e
Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner e executive producer David
Weil. Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg
sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive
producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.
Citadel
Citadel,
interpretato da
Richard Madden e
Priyanka Chopra Jonas e con Stanley Tucci e Lesley
Manville, è il debutto di un franchise globale epocale. Con la
produzione esecutiva di AGBO dei Fratelli Russo, Citadel
e le serie seguenti attraversano il globo con storie interconnesse.
Ogni serie dell’universo Citadel è creata, prodotta e
girata localmente sul territorio, e ha per protagonisti i migliori
talenti, andando a formare un franchise globale peculiare. Altre
serie sono già in produzione in Italia e in India, interpretate
rispettivamente da Matilda De Angelis, Varun Dhawan e Samantha Ruth
Prabhu.
Oltre agli iconici personaggi di
Rambo e Rocky, protagonisti
delle rispettive saghe, l’attore Sylvester Stallone si è nel corso
della sua carriera distinto anche grazie a numerosi altri titoli
d’azione, che hanno confermato la sua grande predisposizione a
questo genere. Film come Cliffhanger – L’ultima sfida,
Dredd – La legge sono io,
Daylight – Trappola nel
tunnel e i più recenti I mercenari ed Escape Plan sono ottimi
esempi a riguardo. A questi si aggiunge anche un altro
lungometraggio, troppo spesso sottovalutato e dimenticato. Si
tratta di Cobra, del 1986, scritto dallo
stesso Stallone e diretto da George Pan
Cosmatos.
Vagamente basato sul
romanzo Facile preda, di Paul
Gosling (libro che otterrà poi un adattamento
cinematografico più fedele nel 1995 con un film dal titolo omonimo), questo
progetto fu fortemente influenzato dalle idee originali di
Stallone. Molte di queste, egli le aveva pensate per il film
Beverly Hills Cop, di
cui avrebbe dovuto essere protagonista. Il risultato finale di
Cobra, tuttavia, è stato pesantemente compromesso dai
tagli imposti per censura, che hanno dato vita a numerosi problemi
di continuità tra le scene. Nonostante ciò, il film riuscì ad
affermarsi come un buon successo di pubblico, incassando circa 160
milioni in tutto il mondo.
Particolarmente sopra le righe,
Cobra è un film che gli appassionati del genere o di
Stallone non possono lasciarsi sfuggire, anche solo per alcune
battute iconiche come “Tu sei il male, io sono la cura” e
“Qui la legge si ferma e comincio io”. Riscoprirlo, può
portare a piacevoli sorprese. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Cobra: la trama del film
Protagonista del film è
Marion Cobretti, detto Cobra, un tenente della
polizia appartenente alla sezione Zombie Squad, che si occupa di
catturare criminali psicopatici. Noto per i suoi metodi molto poco
ortodossi, Cobra è ora impegnato con un caso che vede la modella
Ingrid Knudsen quale testimone di un omicidio
perpetrato dalla setta nota come Belve della Notte. La donna,
ancora scossa, sa benissimo di essere diventata un obiettivo del
gruppo criminale, il cui intento dichiarato è quello di punire la
corruzione occidentale. Ingrid richiede pertanto la protezione di
Cobra, l’unico che sembra in grado di poterle garantire la
salvezza.
L’agente decide però di proteggere
la modella a modo suo, certo di non potersi fidare neanche dei suoi
colleghi. Mentre indaga sulla setta grazie a quanto noto a Ingrid,
egli inizia però a sentirsi sempre più attratto da lei, e lei da
lui. Il loro rapporto sfocia ben presto nell’amore, cosa che può
però metterli ancor più a rischio. Costretti a scappare per
nascondersi dagli assalti di chi li vuole morte, i due si vedranno
costretti a trovare un rifugio sicuro, dovendosi però anche
preparare all’inevitabile scontro. Mentre tenta di proteggere la
donna e capire chi sia la talpa che fornisce indicazioni sui loro
spostamenti, Cobra capirà di trovarsi di fronte al caso più
pericoloso della sua vita.
Cobra: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista Cobra vi è l’attore Sylvester
Stallone. Egli, che arrivava dai successi di Rambo 2 e Rocky
IV, ed era consapevole che il film poteva avere vita solo
grazie alla sua presenza, si comportò sul set in modo
particolarmente autoritario, di fatto gestendo il tutto come fosse
il regista. Secondo alcune testimonianze, nessun membro secondario
della troupe e nessun comprimario aveva addirittura il permesso di
rivolgere la parola a Stallone. Accanto a lui, nel ruolo della
modella Ingrid Knudsen, si ritrova invece Brigitte
Nielsen, la quale all’epoca era la moglie di Stallone.
Nota per i suoi capelli biondi con taglio corto, qui l’attrice
indossa invece una parrucca.
L’attore Brian
Thompson, qui nel suo primo ruolo di rilievo, interpreta
il principale antagonista del film, facente parte della setta di
Belve della Notte. Per lui recitare in Cobra fu però
tutt’altro che un’esperienza piacevole. Egli, infatti, dovette
sostenere ben sette provini prima di ottenere la parte e durante il
set venne trattato sempre con grande severità o trascuratezza da
parte di Stallone o del regista. Ad esempio, cercando di ottenere
da Stallone informazioni sulle motivazioni del suo personaggio, ne
ricavò solo un: “E’ cattivo perché è cattivo e basta“. Nel
film recitano poi Reni Santoni nel ruolo del
sergente Tony Gonzales e Andrew Robinson in quelli
del Detective Monte.
Cobra: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Cobra grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 30 marzo alle ore
21:00 sul canale Iris.
Ci sono storie vere che al cinema
possono trovare vita e venire rielaborate sotto forme imprevedibili
e impensabili. Un perfetto esempio di ciò è il film
Split (qui la recensione), dove la
vicenda di Billy Milligan e delle sue numerose
personalità diviene lo spunto perfetto per un thriller ricco di
colpi di scena e grande suspense. A dirigere l’opera vi è un
esperto del genere, ovvero M. Night Shyamalan, già
famoso per Ilsesto senso e The Visit.
La sua diventa così la storia di un uomo dotato di veri e propri
superpoteri, che a seconda della personalità può diventare tanto un
eroe quanto un mostro senza pietà.
Affascinato dalla figura di
Milligan, il regista ha inoltre iniziato a concepire il film come
parte di una storia più grande, decidendo di renderlo il sequel di
un suo precedente film, Unbreakable – Il predestinato, con
Bruce Willis. Ha così dato vita al proprio
personalissimo universo condiviso, al pari di quello portato avanti
con successo dalla Marvel. Realizzare Split
si è per Shyamalan rivelato l’impegno più complesso della sua
carriera, tanto per la gestione della trama quanto per la necessità
di sottolineare attraverso elementi visivi il cambiamento di
personalità del protagonista.
Proprio per via di queste sue
particolarità il progetto fu particolarmente atteso dai fan, che lo
resero uno dei soli cinque film del regista a superare i 100
milioni di dollari al box office statunitense. A fronte di un
budget di 9 milioni, Split arrivò ad incassarne un totale
di 278 a livello globale. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Split: la trama del
film
La vicenda è ambientata a
Filadelfia, dove, nel parcheggio di un fast food, un uomo rapisce
tre studentesse in pieno giorno per poi imprigionarle in un luogo
segreto. Le tre sono Casey Cook, Claire Boint e
Marcia. A disorientarle e spaventarle più della
prigionia, vi sono i repentini cambiamenti del rapitore, che a
distanza di pochi minuti muta atteggiamento, postura e voce. Ben
presto, le tre scopriranno a loro spese che il vero nome dell’uomo
è Kevin Wendell Crumb, il quale a causa di una
infanzia particolarmente difficile e travagliata ha generato una
serie di complessi disturbi mentali, dando vita a ben 23 identità
differenti, ognuna con le proprie personalissime
caratteristiche.
Kevin è da anni in cura presso la
psichiatra Karen Fletcher, la quale è stata la
prima a riconoscere il grave disturbo dell’uomo. Le varie
personalità, inoltre, si manifestano a seconda dello stress che
Kevin sta subendo sul momento. La stessa dottoressa, però, ha
evidenziato la formazione di una nuova personalità, la
ventiquattresima, nonché la più temibile e pericolosa di tutte.
Questa, chiamata la Bestia, non si è ancora mai manifestata
realmente, ma nel tentativo di fuggire le tre ragazze non
mancheranno di scatenarla una volta per tutte. Sopravvivere, a quel
punto, sarà più difficile che mai.
Split: il cast del
film
Un personaggio come quello di Kevin
Wendell Crumb è quantomai complesso e per dare vita a ben 24
personalità diverse era necessario trovare l’attore più
camaleontico e poliedrico possibile. Originariamente a ricoprire
questo ruolo doveva essere Joaquin Phoenix, che aveva già
lavorato con Shyamalan per due film. Il mancato accordo con questi,
però, porto infine alla scelta di James McAvoy.
Il regista si convinse che questi era perfetto per la parte dopo
averlo visto pelato a causa del film X-Men: Apocalisse. Il
particolare aspetto del volto dell’attore senza capelli racchiudeva
infatti l’ambiguità che Shyamalan andava ricercando. Per McAvoy si
è naturalmente trattata di una performance quantomai complessa, che
lo ha visto dar vita a ben 9 delle 23 personalità annunciate.
Accanto a lui si ritrova poi la
celebre attrice Anya
Taylor-Joy. Divenuta celebre per The VVitch e
la miniserie La regina degli scacchi, questa dà qui vita
alla giovane Casey, la quale rapita da Kevin tenterà poi di
domarlo. Le altre due ragazze rapite, Claire e Marcia, sono invece
interpretate da Haley Lu Richardson e
Jessica Sula. La celebre attrice e cantante
Betty Buckley è presente nei panni della
dottoressa Karen Fletcher, mentre si può ritrovare anche un cameo
dello stesso regista. Shyamalan è infatti presente nei panni di
Jay, un amico della professoressa Fletcher che la aiuta ad
analizzare alcune riprese di Kevin. Sul finale del film appare
anche l’attore Bruce Willis,
il quale riprende i panni dell’indistruttibile David Dunn.
Split: la vera storia dietro al film
Come anticipato, il personaggio di
Kevin è basato su Billy Milligan, diventato famoso
per essere stato il primo a usare come difesa la presenza di più
personalità in sé in un caso giudiziario negli Stati Uniti.
Inizialmente, Milligan è stato arrestato per la prima volta nel
1975 per stupro e rapina a mano armata, ma è stato rilasciato nel
1977 e gli è stato richiesto di registrarsi come molestatore
sessuale. Egli finì di nuovo in prigione nello stesso 1977 per aver
violentato tre donne alla Ohio State University. Ad averlo
incastrato sono state le sue impronte digitali, ma anche
l’identificazione da parte di una delle sue vittime dopo aver visto
la sua foto segnaletica in un database. Un’altra delle vittime ha
invece affermato che Milligan era stato gentile, ma che il suo
comportamento era strano: secondo il suo rapporto, si comportava
infatti come una bambina di tre anni.
Dopo il nuovo arresto di Milligan,
il suo processo ha attirato molta attenzione a causa dell’uso da
parte della sua difesa della nuova diagnosi, quello che allora era
noto come disturbo di personalità multipla, per presentare una
richiesta di insanità mentale. Gli psicologi di Milligan, infatti,
hanno stabilito che egli possedeva dieci personalità diverse,
almeno all’inizio. L’accusato è dunque stato assolto e inviato in
una struttura psichiatrica statale, dove ha scontato la sua pena
fino al suo rilascio nel 1988. Durante il suo periodo in varie
istituzioni statali, si è poi scoperto che egli possedeva, oltre
alle 10 già identificate, ben altre 14 personalità, conosciute come
“GIl Indesiderabili” dal suo medico, David Caul. Secondo la
documentazione su Milligan, queste personalità variavano per età,
sesso e sessualità. Alcuni anche variavano localmente.
Una delle sue personalità era un
inglese, un altro era un comunista jugoslavo. La personalità che
avrebbe presumibilmente commesso i crimini per cui è stato
arrestato era una lesbica di 19 anni di nome Adalana. Tali
personalità erano chiamate “Gli Indesiderabili” poiché presentavano
tutte quante una serie di caratteristiche potenzialmente pericolose
e imprevedibili nel comportamento. Nel 1982, dopo anni di cure,
egli venne ritenuto innocuo per sé e per gli altri. Nel 1988 si
considerò guarito dal suo disordine mentale e venne dunque
rilasciato. Stabilitosi in California, egli divenne proprietario di
una casa di produzione cinematografica: la Stormy Life Productions.
Nel 2012, tuttavia, gli viene diagnosticato un sarcoma aggressivo,
che lo porta alla morte il 12 dicembre 2014, all’età di 59
anni.
Split: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming
Come anticipato dal cameo di Willis
sul finale del film, Split si è rivelato essere un sequel
di Unbreakable – Il predestinato. Si è così costruito un
universo narrativo con umani dotati di speciali poteri. I due film,
con personaggi e vicende apparentemente scollegate, hanno poi
trovato un loro intreccio con il terzo capitolo della trilogia.
Intitolato Glass e uscito al
cinema nel 2019, questo ha visto la partecipazione di Willis e
McAvoy nei rispettivi ruoli, come anche il ritorno di Samuel L.
Jackson nei panni di Elijah Price, ovvero Mr.
Glass. All’interno del film, le tre personalità arriveranno
infine ad un epico scontro finale che renderà nota una volta per
tutte la vera esistenza dei supereroi.
Prima di vedere tale sequel, è
possibile fruire di Split grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 30 marzo alle ore 21:15,
sul canale Italia 2.
Divenuto uno dei
franchise animati di maggior successo degli ultimi anni,
Kung Fu Panda (qui la recensione) ha
conquistato spettatori da ogni parte del mondo, tanto presso gli
spettatori più giovani quanto con i più adulti. Nel 2008 è uscito
in sala il primo dei tre film attualmente realizzati, da subito
considerato uno dei migliori film d’animazione della storia.
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, e nominato all’Oscar,
questo dà vita alle avventure del simpatico panda Po, che aspira a
diventare un grande guerriero di arti marziali. Nel 2011 è poi
arrivato il primo sequel, Kung Fu Panda 2
(qui la recensione).
L’ispirazione per il primo film
nacque dal videogioco T’ai Fu: Wrath of the Tiger e dal
film Kung Fu Hustle. Inizialmente, tuttavia, il progetto
nasceva per essere una parodia del genere arti marziali, ma il
co-regista John Stevenson non gradì tale idea,
preferendo dar vita ad una commedia basata sul genere Wǔxiá.
Insieme al regista Mark Osborne, questi lavorò
dunque per conferire al film una realistica atmosfera cinese, tra
tradizioni e ornamenti. Per la DreamWorks Animation si trattò di
uno dei loro progetti più complessi di sempre, data specialmente la
grande richiesta di dettagli animati.
Questo secondo film, diretto
stavolta da Jennifer Yuh Nelson si afferma
all’altezza del primo, proponendo inoltre un maggiore
approfondimento della cultura cinese. Anche in questo caso è poi
arrivata la candidatura agli Oscar come miglior film d’animazione.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori e ai personaggi
a cui danno voce. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Kung Fu Panda 2: la trama del
film
In Kung Fu Panda
2, Po è ora un affermato maestro di kung
fu, intento a proteggere la Valle della Pace insieme ai
Cinque Cicloni. L’equilibrio del luogo viene
tuttavia messo in pericolo dalla minaccia del pavone Lord
Shen, il quale aspira a conquistare la Cina grazie ad una
nuova arma: il cannone. Allo stesso tempo, anche l’equilibrio
interiore di Po viene scosso. Egli apprende infatti dal signor
Ping di essere stato adottato. A partire da questa
scioccante rivelazione, Po vive una serie di flashback che
permettono allora al valoroso panda di ricordare i momenti
trascorsi insieme ai suoi veri genitori.
Nell’imbattersi in Shen, egli scopre
che i suoi genitori hanno rischiato la vita per salvarlo dal
malvagio pavone, il quale aveva iniziato a sterminare tutti i panda
dopo aver appreso di una profezia secondo cui sarebbe stato
sconfitto da un guerriero nero e bianco. Mentre abbraccia le sue
vere origini, Po deve dunque trovare la forza per sconfiggere un
nuovo pericoloso nemico, riportando la pace nella Valle. Accanto a
lui ci saranno i suoi fidati amici, ma questa sarà una prova che lo
riguarderà personalmente e al quale non potrà sottrarsi.
Kung Fu Panda 2: il cast di attori
e i personaggi del film, da Po al villain Lord Shen
Tra gli elementi più noti della
trilogia vi è quello relativo ai celebri nomi di Hollywood che
hanno preso parte al doppiaggio dei personaggi protagonisti. A dare
voce al panda Po, torna Jack
Black. L’attore, che aveva già svolto l’attività di
doppiatore, ricevette numerosi riconoscimenti anche per questa sua
seconda performance nei panni di Po. A doppiare in italiano il
personaggio è invece ancora una volta lo speaker radiofonico e
attore Fabio
Volo. Dustin
Hoffman a sua volta torna per dare voce al saggio
maestro Shifu. La premio Oscar Angelina
Jolie dà voce a Tigre, la più
forte e coraggiosa dei guerrieri di Shifu, mentre Jackie
Chan, Lucy Liu,
Seth
Rogen e David Cross danno vooce a
Scimmia, Vipera,
Mantide e Gru.
Per il pavone Lord
Shen, villain del film, è possibile riconoscere la voce
del premio Oscar Gary
Oldman. Per l’attore si è trattata della terza
esperienza come doppiatore, avendo già svolto tale ruolo
per La spada magica – Alla ricerca di
Camelot (1998) e Planet 51 (20009).
Per il personaggio della Divinatrice, invece,
venne scelta l’iconica Michelle
Yeoh. Di particolare importanza è poi la presenza di
Jean-Claude Van Damme, il celebre attore di
film d’azione e sopratutto dedicati agli arti marziali. Per lui,
che dà qui voce al Maestro Croc, si è
trattato del primo ruolo come doppiatore, nonché una delle
rarissime occasioni in cui ha partecipato ad un progetto non
incentrato sulle arti marziali.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Kung
Fu Panda 2 grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 30 marzo alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Tra body positivity, linguaggio
scurrile e nudità Wellmania è un inno
alla piena considerazione di se stessi ma anche una eterna
elaborazione del lutto. La serie tv
Netflix in otto episodi è liberamente adattata da
“Wellmania: Extreme Misadventures in the Search for
Wellness“, un libro della giornalista australiana
Brigid Delaney. La serie ha come protagonista
Celeste Barber nei panni di Liv
Healy, una scrittrice di cucina che sa sicuramente come
divertirsi ma è costretta a rivedere il suo stile di vita
eccentrico fatto di vizi. La Barber è molto famosa
nel settore e soprattutto sui social media dove difende la bellezza
naturale, contro ogni tipo di filtro di Instagram.
Wellmania
per certi versi ricorda molto Fleabag
che incontra Sex and the
City. La nostra protagonista è sfrontata come
Phoebe
Waller-Bridge, con lo stile di Carrie
e la vita sessuale di Samantha.
Liv è una giornalista australiana che si
trasferisce a New York dove lavora come critica
gastronomica. Derubata però durante il suo soggiorno in
Australia, perde l’opportunità di tornare al suo lavoro nella
Grande Mela. Inizia così un nuovo percorso per lei, fatto di
benessere e cura per sé stessi, inizialmente solo per riottenere la
green card, che si trasforma però ben presto in qualcosa
di molto più profondo.
Wellmania, la
recensione
Liv Healy ha
conosciuto solo eccessi, fin da quando era bambina e ha trovato
nell’alcool l’unica consolazione dopo la morte del
padre. Celeste Barber riesce a
interpretare alla perfezione questo personaggio dalle mille
sfaccettature, così complicato ma anche così triste. La vita di
Liv in Wellmania inizia
nel retro di una ambulanza, e non sarà sicuramente l’ultima che lo
spettatore vedrà sul piccolo schermo. Liv ha
vissuto la vita di una ventenne, ma ha quasi 40 anni. La sua
sregolatezza la precede tanto che si è fatta un nome come l’ultima
ad andarsene da ogni festa. La sua carriera come critica
culinaria però prende una piega inaspettata quando le
viene offerto un ruolo di giudice in un programma
televisivo di cucina.
Gli otto episodi di durata
media di mezz’ora della serie tv
Netflix mostrano dunque il viaggio di
Liv, che però non è mai da sola. Mentre cerca di
tornare a New York per non perdere la sua grande occasione
televisiva, viene ostacolata in tutti i modi e durante il suo
cammino diverse figure le faranno da guida per farle finalmente
superare la sua più grande paura: il fallimento.
Oltre a questo, la vita di Liv in
Wellmania è circondata da dei punti di
riferimento che la aiuteranno nel suo percorso di riabilitazione
forzata.
JJ Fong è
Amy, la migliore amica di Liv.
Arrivata in un momento preciso nella sua vita: la sera della morte
del padre. Amy è l’amica di infanzia che
difficilmente ti abbandona, che tiene a te nonostante tutti i tuoi
difetti e che, come nel caso di Liv, impara ad
apprezzarne la peculiarità. Per Amy,
Liv scappa in Australia, per festeggiare il 40°
compleanno dell’amica. Un ruolo chiave lo avranno anche la
madre Lorraine (Genevieve Mooy) e
il fratello Gareth (Lachlan
Buchanan). La prima le nasconde la green card
impedendo alla figlia di partire. Un po’ per egoismo ma anche per
salvarla da se stessa e dalle continue scelte sbagliate, il gesto
di Lorraine costringerà a Liv a rivalutare la sua
vita e dare inizio a Wellmania.
Gareth, invece, sta per sposarsi e avrebbe bisogno
di un po’ di aiuto, ma Liv non riesce a pensare ad
altro che al posto dal giudice nel programma di cucina.
Aprirsi a sé stessi e agli
altri
Una volta rimasta bloccata in
Australia, Liv per cercare di mantenere alta la
sua reputazione dall’altra parte del mondo ha il compito di
scrivere una storia esclusiva. Si imbatte nel personaggio
interpretato da Miranda Otto,
Camille, che elargisce sapere a una schiera di
donne insicure e incerte sul proprio corpo. Il compito di
Liv è intervistare Camille che è apparentemente un
libro aperto per tutti quanti, ma che racchiude in realtà un
segreto che cambierà la visione di Liv.
La peculiarità di queste sedute:
paziente e dottore sono entrambi nudi perché secondo la dottoressa
questo aiuterebbe la paziente ad aprirsi. Effettivamente, da questo
episodio in poi la prospettiva di Liv cambia
radicalmente. In questa seduta viene messa di fronte ai suoi demoni
interiori, ammette di essere spaventata dal fallimento e fa i conti
con i primi dei tanti attacchi di panico che si
verificano nel corso di Wellmania. In
particolare, lo spettatore inizia a vedere qualcosa in più sul suo
passato relativo al giorno della morte del padre.
Quel giorno è cruciale nella storia di Liv perché
la sua mancata elaborazione l’ha cresciuta con l’idea di dover
avere successo a tutti i costi nella sua vita.
L’elaborazione del lutto
Un’altra figura chiave
nell’elaborazione del lutto di Liv è la
doula della morte che incontra nel tragitto tra
Sydney e Canberra. La donna si
offrirà volontaria per accompagnarla alla destinazione che le
consentirà di ricevere l’approvazione per la sua visita psicologica
al fine di ottenere la green card e tornare a casa. La
doula è colei che accompagna nell’aldilà, che
favorisce una “buona morte” all’individuo. Questa
esperienza, così come l’incontro di Liv con
Camille, aiuteranno la protagonista. Recatosi a casa di questa
famiglia sconosciuta che di lì a poco avrebbe perso il padre e
marito, Liv riporta a galla il suo di lutto mai
elaborato del tutto.
Quando è morto il padre non c’era
nessuna doula, solo una madre fredda e distaccata,
preoccupata più per una teglia dimenticata chissà dove che non
della figlia. Allora i flashback ci mostrano una
Liv appena adolescente che cerca conforto la notte
del funerale del padre. Mentre tutti in casa
dormivano, lei è andata a una festa, ha messo su la maschera da
ragazza solare e divertente e per quella serata
soltanto ha cercato di non essere solo “la ragazza a cui è
morto il padre”. Alla festa conoscerà Amy che diventerà l’ago
della bilancia della sua vita. Liv fa un altro
piccolo passo verso il benessere, ma
Wellmania è ancora ricca di sorprese.
Nel corso di questi primi otto
episodi che compongono la prima stagione di
Wellmania ci troviamo di fronte a un
finale aperto ricco di tantissimi colpi di scena e
domande senza risposta. Se, infatti, da un lato il percorso di
Liv e la paura nascosta in tutti questi anni,
convinta di aver portato inconsapevolmente lei alla morte del
madre, cercano di farsi largo in una nuova fase della sua vita,
dall’altro invece proprio le persone che ama di più al mondo sono
in pericolo. L’arco narrativo di Amy è lasciato in
bilico: cosa sta succedendo alla migliore amica di Liv? Anche
l’arco narrativo della madre di Liv è sospeso. In
seguito all’incidente, la donna sarà
sopravvissuta? O una possibile seconda stagione di
Wellmania potrebbe farci intraprendere un
nuovo viaggio verso l’elaborazione del lutto?
Ambientata nella avveniristica
società Dragon, Unstable è una nuova
serie comedy, prodotta da Rob Lowe, John
Owen Lowe, Victor Fresco e Sara
Baggar. Formata al momento da una sola stagione di otto
episodi, ognuno da circa trenta minuti l’uno, la serie risulta
essere molto scorrevole. Nel cast ritroviamo figure già
parzialmente note nel panorama cinematografico, come i già citati
Rob Lowe (Sex Tape, The Orville), uno
dei produttori esecutivi e interprete del protagonista Ellis Dragon
e John Owen Lowe, figlio di Rob, nei panni di
Jackson, figlio di Ellis. L’attrice inglese Sian
Clifford (Omicidio nel West End, Claire
nella serie Fleabag) si ritrova inveece qui nei panni di
Anna, direttrice finanziaria della società.
Unstable: l’eccentricità
nella scienza
Ellis, eccentrico scienziato e CEO
della società Dragon, cerca in ogni modo di elaborare un doloroso
lutto: la morte della moglie. Non riuscendo a concentrarsi sul
lavoro, trova ogni pretesto per mantenersi fuori dall’ufficio e dal
laboratorio. La Dragon è una società che produce biotecnologie per
la salvaguardia dell’ambiente; per quanto Ellis ed il suo team
abbiano fatto progressi sul loro ultimo progetto, non riescono ad
ultimarlo. Non portando risultati effettivi, il board di investors
vuole rimuovere Ellis perché giudicato troppo instabile.
Anna, la direttrice finanziaria,
riuscirà intanto a riportare a casa Jackson, figlio di Ellis. Pur
essendoci all’inizio un rapporto piuttosto conflittuale tra i due,
padre e figlio riusciranno a legare attraverso il dolore della
perdita e la passione per la scienza. Ma in una serie comedy
come questa non vengono certo a mancare dei colpi di scena:
rapimenti, ricatti e…. fan fiction segrete!
I figli non saranno i propri
padri
Tema centrale in
Unstable è il rapporto tra Ellis e
Jackson. I due hanno delle personalità diverse ed a tratti
contrastanti. Mentre Ellis cerca di essere presente per suo figlio
e guidarlo nella strada che ritiene più giusta per lui, la via
della scienza, Jackson vuole distinguersi con il suo flauto,
rifiutando di vivere nell’ombra del proprio padre.
Alla base delle loro incomprensioni
ci sono anche delle grandi differenze caratteriali: mentre Ellis è
una figura molto estroversa, che riesce in qualche modo a farsi
sempre amare e stimare dal prossimo, con le sue doti da leader, ma
instabile ed imprevedibile, Jackson è un ragazzo timido, più
riservato ed introverso, che ha difficoltà anche solo a chiedere ad
una ragazza di uscire o a fare un discorso davanti ad un gruppo di
colleghi nell’ufficio della Dragon.
Unstable
presenta anche una denotazione abbastanza comica, ma non tendente
al demenziale; a contribuire a questo, sono importanti anche gli
azzeccati sottofondi musicali. La maggior parte delle scene più
ironiche girano attorno al personaggio di Ellis: un chiaro esempio
fin dal primo episodio è il rapimento dello psicologo Leslie,
interpretato dall’attore Fred Armisen
(Easy girl,Il dittatore), mandato
dal board della società per valutare il suo stato emotivo. Lo
stesso Leslie, infatti, finirà per non essere più trattenuto contro
la propria volontà a casa di Ellis: da vittima e rapitore, i due
finiscono per diventare amici!
Nella cultura cinematografica in
generale è più semplice vedere rappresentata la figura dello
scienziato solo come uomo, più raramente si da spazio sullo schermo
a scienziate. Per questo motivo risulta essere interessante in
Unstable la presenza di ben due donne di
scienza, Luna e Ruby, tecniche
nel principale laboratorio della Dragon. Si tratta di un piccolo
grande gesto di inclusività: le donne infatti, non tendono ad
essere più escluse nelle materie STEM solo nel cinema, ma
soprattutto nella realtà. Fin dagli studi universitari sono poche
le studentesse che decidono di intraprendere questi studi
specifici. Tra gli ostacoli che impediscono alle donne di diventare
scienziate vi sono pregiudizi per cui questi vengono considerati
compiti e mestieri più da uomini.
Durante lo svolgimento delle
vicende, è la stessa Luna a screditarsi parzialmente davanti ad
Ellis: la giovane studiosa è riuscita a confutare la tesi del
proprio capo e, per paura di ferirlo o di riceverne in qualche modo
delle ripercussioni, elimina il proprio lavoro. Ellis riesce
comunque a recuperare i dati e rassicura Luna, apprezzando il suo
studio.
Questo porta lo spettatore anche ad
osservare come l’ambiente di lavoro presentato in
Unstable sia particolarmente sano.
Ponendola a confronto con la recente serie prime The Consultant, dove invece
viene estremizzato l’ambiente tossico di lavoro, le differenze sono
palesi. L’elemento che fa la vera differenza in questi due casi è
proprio la figura del capo: un CEO come Ellis non incute
particolare terrore nei propri impiegati, anzi li ispira a fare
sempre meglio.
Con il successo agli Oscar di
Parasite di Bong
Joon Ho, si è aperta una porta nella percezione
internazionale del cinema sudcoreano nel 2020. L’industria
cinematografica coreana è una delle più produttive, creative e
artisticamente sofisticate della regione asiatica ma, solo negli
ultimi anni, il cinema sudcoreano, con il suo intero spettro, è
entrato nella coscienza cinematografica globale. La cinematografia
coreana deve la sua diversità non solo a un sistema di
finanziamento statale, ma anche alla vivace dissoluzione dei
confini tra cultura d’autore e cultura pop. La nuova produzione
coreana di NetflixKill Boksoon,
presentata in anteprima alla Berlinale di quest’anno, ne è il
miglior esempio.
Kill Boksoon, la trama: un duplice conflitto
Con Kill
Boksoon, Byun Sung-hyun crea un
mondo in cui gli omicidi su commissione assumono i connotati dello
spettacolo e la violenza diventa arte. Gil Boksoon
(Jeon Do-yeon), la protagonista di questo thriller
sudcoreano, non è affatto ingenua o sconsiderata: è una killer
provetta, impiegata da un’agenzia che fa fare il lavoro sporco ai
suoi clienti, fino a quando, come di consueto per queste storie,
accade l’inevitabile: la posizione di rilievo di Boksoon si
sgretola.
La trama di Kill
Boksoon intreccia conflitti privati e strutturali, che
concernono un sistema lavorativo più vasto, partendo dalla
protagonista che ci viene mostata come un personaggio dai tratti
ruvidi che lotta con il doppio ruolo che è costretta a
interpretare, quello di madre e assassina. Mentre siede con amici
davanti a un caffè, li sente parlare dei loro figli e delle
vacanze. Gil è fisicamente presente, ma la sua mente va altrove.
Pensa ai suoi “viaggi” di lavoro e la prima associazione che fa è
quella di una gola tagliata: non esattamente l’epitome di mamma
modello.
Gil è una dei migliori killer
dell’Agenzia MK, una società di omicidi su commissione che tiene
assemblee annuali e, in stile Hogwarts, alleva le nuove generazioni
nella propria università. A casa, tuttavia, Gil sta combattendo su
un fronte completamente diverso. La figlia quindicenne
Jae-young (Kim Si-A), che non sa
nulla della vita professionale segreta della madre, è sempre più
restia ad aprirsi al dialogo con questa. Per quanto Gil sia brava a
prevedere le azioni dei suoi avversari, le sue abilità vengono meno
con la figlia. Anche la ragazza ha i suoi segreti: è innamorata di
una compagna di scuola e le bullette della classe minacciano di
rendere pubblica questa relazione. Quando Gil manifesta la sua
intenzione di non volere più rinnovare il suo contratto all’agenzia
per potersi occupare di più della figlia, i suoi colleghi rimangono
sconvolti.
Da mamma ad assassina provetta
Il conflitto generazionale che si
sviluppa con la figlia di Boksoon,
Jae-young, si dipana con intelligenza, poichè
eleva il conflitto sul tema della violenza a un livello superiore.
Byun Sung-hyun utilizza l’ambiente della mafia e
dei gangster per raccontare un sistema sociale che vive del
mangiare e dell’essere mangiato: o si impara ad adottare uno stile
di vita violento per sapersi difendere, o si finisce nella gabbia
dei predatori. Quando la figlia di Boksoon entra in contatto con
questi meccanismi già nella vita scolastica di tutti i giorni, la
situazione diventa esplosiva e, in questo senso, la messa in scena
diventa ancora più funzionale per delineare questo duplice
conflitto, lotte di potere e di dominio e al contempo personali. La
violenza diventa una danza espressiva in Kill Boksoon, con
influenze da grandi film action recenti quali The Raid e
l’indonesiano The Night Comes For Us.
Con ingegno e molta attenzione ai
dettagli, il regista e sceneggiatore Byun
Sung-hyun mette a punto una classica storia di genere,
particolarmente convincente con le sue sequenze di combattimento
mozzafiato ed estetizzate. Dalla metà del film, il rapporto
madre-figlia diventa sempre più centrale e determina le dinamiche
contrastanti della narrazione. Assolutamente convincente e con
garbata ironia, la protagonista Jeon Do-yeon
disegna il suo personaggio, che si fa strada in un ambiente
professionale dominato dagli uomini tra l’abile omicidio e il
sovraccarico emotivo che l’essere madre comporta.
Il regista Byun
Sung-hyun riesce a cogliere il conflitto emotivo della
madre al meglio, non avvicinando il mondo degli assassini su
commissione a un modello reale, ma delineandone i confini di un
mondo opulento e colorato. Gli assassini professionisti seguono
programmi scolastici e universitari; completano la loro formazione
per essere distribuiti in aziende più o meno prestigiose. Quelli
che raggiungono il livello A lavorano per le più grandi catene;
quelli che non se la passano bene devono guadagnarsi da vivere come
piccoli imprenditori freelance. I datori di lavoro si riuniscono
regolarmente per una sorta di congresso, mentre i dipendenti si
scambiano idee in compagnia al tavolo degli habitué.
Un viaggio di formazione per madre e figlia
Il contraltare di tutto questo per
Boksoon sono le preoccupazioni della figlia: le
serate di ritrovo dei genitori, i colloqui con il preside e lo
scontro verbale con l’adolescente che sta appena scoprendo la sua
sessualità e la vulnerabilità che ne deriva. Effettivamente, tutto
ciò a cui deve andare incontro la figlia nella sua quotidianità
liceale ha conseguenze ben più gravi della somma di tutti gli
omicidi su commissione che la madre compie nel frattempo.
La componente drammatica insita nel
percorso di formazione della figlia ha un peso affettivo di gran
lunga maggiore in uno spazio molto più ridotto rispetto all’azione
omicida della madre, che è leggera e ironica per sua stessa natura.
Infatti, la produzione di Byun Sung-hyun dà il
meglio di sé quando i piccoli atti di violenza del mondo della
figlia vengono accostati alle scappatelle comiche ed emotivamente
insignificanti della vita professionale della madre, sconvolgendo
l’equilibrio di entrambi i mondi.
Nei momenti cruciali, molto dipende
da Jeon Do-yeon, che qui, come in tutta la sua
carriera, viaggia senza sforzo tra i generi, passando con
disinvoltura dall’omicidio d’arte alle difficoltà
dell’essere madre, e rendendo visibile l’enorme sforzo che questo
comporta per il suo personaggio. Di ritorno da una lotta mortale in
un bar, si dirige con calma e trionfo verso la sua auto, osservata
dai sopravvissuti. Quando la porta si chiude, Gil
Boksoon è solo la madre ferita che non riesce a lavare il
sangue dei suoi avversari dalle sue unghie, e il lavoro e la vita
sono in equilibrio.
Esterno Notte di
Marco Bellocchio guida le nomination ai
David di Donatello 2023, con ben 18 candidature.
Le
Otto Montagne e La
Stranezza seguono con 14 nomination e il podio è
completato da
Il Signore delle Formiche con 11 candidature. Di
seguito, ecco tutti i nominati ai David di Donatello 2023.
DAVID DI
DONATELLO: TUTTE LE NOMINATION
MIGLIOR FILM
Esterno Notte
Il Signore delle Formiche
La Stranezza
Le Otto Montagne
Nostalgia
MIGLIOR REGIA
Marco Bellocchio (Esterno Notte)
Gianni Amelio (Il Signore delle Formiche)
Roberto Andò (La Stranezza)
Felix Van Groeningen & Charlotte Vandermeersh (Le Otto
Montagne)
Il capolavoro della letteratura
francese, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, tornerà
in un nuovo, colossale adattamento cinematografico. Eva Green, Vincent Cassel e
Louis Garrel saranno i protagonisti del primo
dei due lungometraggi che completeranno il racconto, entrambi
diretti da Martin Bourboulon (Eiffel,
Papa ou Maman e Papa ou Maman 2), I tre moschettieri – D’Artagnan. Eva Green si
calerà nei panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreterà
il ruolo di Athos e Louis Garrel sarà Re Luigi XIII. Nei panni
dell’iconico protagonista, François Civil
(Wolf Call), affiancato da Romain Duris
nei panni di Aramis e Pio Marmaï in quelli di
Porthos, mentre Vicky Krieps sarà la regina
consorte Anna d’Austria.
Il film sarà distribuito in Italia
da Notorious Pictures a partire dal 6
aprile. In contemporanea con l’uscita
cinematografica, I tre moschettieri –
D’Artagnan sarà in tutte le librerie con il
romanzo e il manga ufficiali
tratti dal film, entrambi editi da Gallucci.
La trama del film
D’Artagnan, giovane e vivace
guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una
ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i
modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà
nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della
Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri
del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale
Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della
Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di
colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady.
Finalmente l’attesa è finita. Da
mercoledì 12 aprile su Paramount+ sarà disponibile la seconda stagione
della serie candidata agli EmmyYELLOWJACKETS.
La prima stagione ha ottenuto il
raro punteggio del 100% su Rotten Tomatoes e ha ricevuto sette
nomination agli Emmy. YELLOWJACKETS
è prodotto dallo studio Entertainment One (eOne).
Creata da Ashley Lyle e Bart
Nickerson (Narcos), YELLOWJACKETS
è la saga di una squadra di giocatrici di calcio liceali di grande
talento che diventano le sfortunate sopravvissute di un incidente
aereo nelle remote terre selvagge del nord.
La serie racconta la loro discesa
da una squadra complicata, ma fiorente a un clan selvaggio, e allo
stesso tempo segue le vite che hanno cercato di rimettere insieme
quasi 25 anni dopo, dimostrando che il passato non è mai veramente
passato e che ciò che è iniziato nella natura selvaggia è
tutt’altro che finito.
Nella seconda stagione, sono
passati due mesi da quando Shauna ha dato il benservito a Jackie,
con risultati disastrosi. Di fronte all’acuirsi della fame e della
paura, la tensione non fa che aumentare. Le dure condizioni
dell’inverno si intensificano di giorno in giorno e la psiche delle
sopravvissute si deteriora altrettanto rapidamente. Minacciate
dall’oscurità della natura selvaggia – e dai suoi ricordi
ossessionanti nel presente – le ex campionesse saranno costrette a
prendere decisioni impossibili. Mentre affrontano l’orribile verità
di ciò che comporta la sopravvivenza, il vero incubo per ognuna di
loro sarà capire chi sono e cosa sono disposte a sacrificare per
rimanere vive.
Epopea di sopravvivenza, storia di
orrore psicologico e dramma di formazione, YELLOWJACKETS
ha come protagonisti la candidata agli Emmy e vincitrice del
Critics Choice Award Melanie Lynskey (Castle Rock), la candidata
agli Oscar e agli Emmy Juliette Lewis (Camping),
la candidata agli Emmy Christina Ricci (Z:
L’inizio di tutto) e Tawny Cypress
(Unforgettable).
Anche Lauren
Ambrose (Six Feet Under, Servant) e Simone
Kessell (Obi-Wan Kenobi) si sono unite alla seconda
stagione della serie, insieme a Elijah Wood (la trilogia de Il Signore degli
Anelli) in un arco narrativo che durerà una stagione.
Nel cast della seconda stagione ci
sono anche Sophie Nélisse (The Book Thief), Jasmin Savoy Brown (The
Leftovers), Sophie Thatcher (Prospect), Samantha Hanratty
(SHAMELESS), Courtney Eaton (Mad Max: Fury Road), Liv Hewson (Santa
Clarita Diet), Steven Krueger (The Originals), Warren Kole (Shades
of Blue) e Kevin Alves.
Ashley Lyle, Bart Nickerson e il
collega showrunner Jonathan Lisco sono i produttori esecutivi.
Anche Drew Comins di Creative Engine è produttore esecutivo insieme
ad Ameni Rozsa, Sarah L. Thompson e Karyn Kusama che hanno diretto
l’episodio pilota.
Disney+ ha diffuso il teaser
della terza stagione di The Kardashians
che annuncia il ritorno della serie originale di successo che
debutterà il 25 maggio solo su Disney+, con un episodio ogni
giovedì.
Le telecamere tornano a riprendere
Kris, Kourtney, Kim, Khloé, Kendall e Kylie che invitano i
telespettatori a entrare nelle loro vite mentre affrontano la
maternità, la genitorialità e la costruzione del proprio impero. Il
loro legame sarà messo alla prova e sorgeranno tensioni, ma come
famiglia resteranno unite attraverso la tempesta.
Ben Winston, socio della Fulwell
73, è l’executive producer insieme a Emma Conway ed Elizabeth
Jones, mentre Danielle King è showrunner ed executive producer.
Il nuovo merchandising ispirato al
film The Flash
è appena stato rilasciato online, offrendo ai fan la possibilità di
uno sguardo più approfondito al look aggiornato del costume del
Batman interpretato da Ben Affleck. Il
merchandise in questione è un’action figure di Batman da 17,78
centimetri di McFarlane Toys, le cui foto sono apparse di recente
sul sito Web del punto vendita Entertainment Earth. Si presenta
così una replica in scala altamente dettagliata dell’abito di
Affleck e l’action figure evidenzia diverse differenze tra questo
costume di Batman e quelli indossati dalla star nelle sue
precedenti apparizioni sul grande schermo.
Notevoli modifiche al costume di
Batman includono infatti un emblema di pipistrello più scuro sulla
piastra del petto, oltre a una finitura metallica più lucida sulla
sua corazza. Sono poi assenti anche gli occhiali tattici che hanno
debuttato nella Justice League del 2017. La linea di
prodotti DC Multiverse sembra poi destinata ad espandersi con
l’introduzione di un nuovo Batciclo modellato su quello visto nel
trailer nell’attesissimo blockbuster. Il DC Multiverse Batciclo
dovrebbe essere delle dimensioni apposite per l’action figure di
Batman e condivide diverse caratteristiche con la sua controparte
sul grande schermo. Ciò include il caratteristico design a doppia
ruota anteriore e i cannoni montati lateralmente.
Per quanto
riguarda The
Flash, al momento non è chiaro quanto tempo sul
schermo avrà ciascuna versione di Batman, anche se Affleck ha
recentemente indicato che il suo ruolo sarà molto più piccolo di
quello di MichaelKeaton. Nonostante ciò, la star insiste sul
fatto che la sua breve apparizione nel film rappresenta la sua
migliore interpretazione nei panni del cavaliere oscuro.
“Finalmente ho capito come interpretare quel personaggio
[Batman], e l’ho inchiodato in The Flash“, ha detto Affleck.
“Per i cinque minuti che sono lì, è davvero fantastico”.The Flash sarà al cinema dal 16
giugno, mentre qui di seguito si possono ritrovare
le foto dell’action figures:
Niente più droga e criminalità.
Città-Palazzo rinasce sotto la guida del suo nuovo boss Christinan il
“santo picchiatore” interpretato da Edoardo Pesce protagonista del
supernatural-crime drama prodotto da Sky Studios e da Lucky Red in
collaborazione con Newen Connect, da domani venerdì 31 marzo con
due nuovi episodi (terzo e quarto, disponibili anche on demand) in
esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
Cos’è un’utopia se non qualcosa di
perfetto destinato a non realizzarsi mai? A Città-Palazzo sono in
pochi a rendersene conto, e forse proprio per questo riescono
davvero a sperare e credere nella loro impresa. Le cose però non
vanno avanti da sole: per spingerle ci vuole un disegno, una
visione. È qui che entrano in gioco ambigui esseri sovraumani che,
rimanendo nell’ombra, muovono i fili di tutta Città-Palazzo
portando le necessità umane a scontrarsi e mescolarsi con i piani
celesti.
Mentre Christian (Edoardo Pesce),
guidato e ispirato dal Biondo (Giulio Beranek), prova a dare
un’altra prospettiva a Città Palazzo che non sia quella criminale
dello spaccio, Matteo (Claudio Santamaria), costretto col ricatto
dalla Nera (Laura Morante), si insinua come un serpente tra la
comunità della periferia per minarne le fondamenta, instillando i
semi della discordia fra i più deboli e soli, facendo leva sui
sette peccati capitali. Questo il piano della Nera, dividere una
comunità già fragile, per non permettere che una nuova divinità
sorga e che l’umanità le si inginocchi davanti.
Il cast: Edoardo
Pesce interpreta Christian, protagonista che dà il nome
alla serie, accanto a Claudio Santamaria nei panni diMatteo, un
postulatore del Vaticano dai metodi poco ortodossi. Con loro
tornano Silvia D’Amico nei panni di Rachele, ex
tossica dal passato doloroso, miracolata da Christian e rinata a
nuova vita, Antonio Bannò in quelli di Davide,
erede dell’impero di Lino, il boss locale della prima stagione
interpretato da Giordano De Plano, Francesco
Colella nel ruolo di Tomei, il losco veterinario di
Città-palazzo, Gabriel Montesi è l’amico della
compagnia di Christian, Penna, Giulio Beranek e
Ivan Franek ancora nei panni – rispettivamente –
del carismatico Biondo e di Padre Klaus, esorcista che ha un conto
in sospeso con Christian. Nei nuovi episodi anche Romana Maggiora Vergano che
sarà di nuovo Michela, nella prima stagione morta e risorta per
mano di Christian.
Due debutti assoluti nel cast della
seconda stagione di Christian: quello di Laura
Morante, che interpreterà la Nera, un misterioso
personaggio pieno di sorprese, e quello di Camilla
Filippi, che sarà Esther, una donna che non sembra vivere
bene la presenza di Christian.
Scritta da Valerio Cilio, Patrizia
Dellea, Stefano Lodovichi, Valentina Piersanti, Francesco Agostini,
Giulio Calvani, CHRISTIAN –
SECONDA STAGIONE è il seguito in 6 episodi della serie
TV Sky Original prodotta da Sky Studios e da Lucky Red in
collaborazione con Newen Connect.
Senza lo spaccio, serve qualcosa
per rilanciare l’economia del quartiere. Davide propone di chiedere
soldi a un latitante malato in cambio di una miracolosa guarigione,
ma Christian rifiuta. Alla fine Christian compie un nuovo miracolo:
moltiplica l’oro. Una sera, Stefanuccio muore dopo aver trangugiato
cibo e Christian non riesce a salvarlo. La gola, il primo dei sette
peccati capitali, ha mietuto una vittima ed è stato proprio Matteo
ad instillare il peccato.
Quattro mesi dopo, Città-Palazzo è
diventata un regno utopico ma Christian non riesce a dimenticare la
morte di Stefanuccio. Guidato dalla Nera, Matteo instilla i sette
peccati capitali. Michela cade vittima della lussuria e fonda gli
“Amici di Christian”, un gruppo di fanatici, mentre le vittime
dell’avarizia seminano il caos. Christian si serve di Michela e dei
suoi per monitorare le strade. Il rapporto tra Matteo ed Esther si
intensifica.
È confermato che gli imminenti
sequel di Avatar porteranno il franchise
in alcuni nuovi ed entusiasmanti biomi di Pandora, e dei concept
art appena condivisi forniscono una prima occhiata agli ambienti
artici, desertici e
vulcanici. 13 anni dopo il film originale,
Avatar: La via
dell’acqua ci ha infatti portato dalla vegetazione di
Pandora ad un ambiente acquatico, mostrando nuovi volti del
meraviglioso pianeta ideato da James Cameron.
Il successo del film ha poi consolidando i piani per i tre sequel
aggiuntivi già annunciati. Rimangono molte domande sulle trame dei
sequel, ma Cameron ha rivelato nelle ultime settimane che ci
saranno ulteriori esplorazioni di diverse regioni di Pandora.
Alcuni nuovi concept art difussi,
infatti, forniscono i primi sguardi a tre principali biomi che
verranno esplorati nei prossimi sequel, tra cui artico, deserto e
vulcanico. Mentre Avatar 3 è confermato presenterà
un clan vulcanico di Na’vi chiamato ad ora semplicemente Popolo della
Cenere, che sarà anche il primo gruppo di Na’vi
cattivi, è meno chiaro quando il pubblico vedrà la famiglia Sully
visitare il deserto di Pandora o le regioni artiche. Ma con tre
film in arrivo, ci sarà senza dubbio tempo e modo di esplorare
tutto ciò.
Con ogni successivo sequel di
Avatar che prevede dunque anche l’introduzione di nuovi
clan e nuovi ambienti, non è nemmeno chiaro cosa ne sarà dei clan
che sono già stati introdotti. Poiché il Popolo della Cenere di
Avatar 3 fungerà da antagonista secondario nel prossimo
sequel, l’introduzione di ulteriori clan nei film successivi
significa che la famiglia Sully potrebbe potenzialmente finire con
una serie di nuovi nemici oltre a nuovi alleati. Resta da vedere
come le regioni vulcaniche, desertiche e artiche di Pandora
influenzeranno la storia dei sequel di Avatar, ma è chiaro che
l’epico franchise di Cameron è ancora tutto da scoprire.