Prime Video ha svelato il teaser trailer
ufficiale dell’attesissima serie musical-drama Daisy
Jones & The Six, accompagnato da “Regret Me”, una
delle 24 canzoni originali scritte esclusivamente per la serie e
registrata dal cast. La musica originale sarà pubblicata da
Atlantic Records in concomitanza con l’uscita della serie, che
debutterà il 3 marzo, con nuovi episodi ogni venerdì fino al 24
marzo, esclusivamente su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori
in tutto il mondo.
Basata sul romanzo best-seller di
Taylor Jenkins Reid, la limited series Daisy Jones
& The Six è un musical-drama che narra l’ascesa e
la precipitosa caduta di una famosa rock band. Nel 1977, Daisy
Jones & The Six sono sul tetto del mondo. Guidata da due
cantanti carismatici – Daisy Jones (Riley Keough) e Billy Dunne
(Sam
Claflin) – la band è uscita dall’anonimato e ha avuto
un grandissimo successo, ma in seguito a un concerto sold-out al
Soldier Field di Chicago sparisce. Ora, a distanza di decenni, i
componenti della band hanno finalmente deciso di raccontare la
verità. Questa è la storia di come una band iconica è implosa
all’apice del successo.
Nel cast della serie Riley
Keough interpreta Daisy Jones, mentre Sam Claflin è Billy Dunne, Camila
Morrone veste i panni di Camila Dunne, Will
Harrison di Graham Dunne, Suki Waterhouse
ha il ruolo di Karen Sirko, Josh Whitehouse quello di Eddie
Roundtree, Sebastian Chacon è Warren Rhodes, Nabiyah
Be interpreta Simone Jackson e Tom Wright è Teddy Price,
con la partecipazione straordinaria di Timothy Olyphant nel ruolo
di Rod Reyes.
Da Amazon Studios e Hello Sunshine,
Daisy Jones & The Six ha come
executive producer Reese Witherspoon e Lauren Neustadter per
Hello Sunshine e Brad Mendelsohn per Circle of Confusion. Scott
Neustadter e Michael H. Weber hanno creato la serie basata sul
romanzo di Taylor Jenkins Reid, qui anche in veste di produttrice.
Scott Neustadter è executive producer e co-showrunner con Will
Graham, anch’egli executive producer. James Ponsoldt ha diretto i
primi cinque episodi e ricopre anche il ruolo di executive
producer, Nzingha Stewart ne ha diretti quattro e Graham uno. La
serie conterrà brani originali scritti e prodotti dal produttore
nominato ai Grammy Blake Mills e da una serie di altri talentuosi
co-sceneggiatori.
Da oggi al canale YouTube di Sky il
primo episodio di quella che per la critica mondiale, sebbene sia
partita solo a gennaio, è già la serie dell’anno: The Last of
Us, l’attesissima serie HBO dal videogame di culto
firmato Naughty Dog per le piattaforme PlayStation.
Sky sceglie così di rendere
disponibile per tutti, dalle 9.00 di questa mattina, la serie
creata da Craig Mazin (Chernobyl) e da Neil Druckmann (già
dietro al successo del videogioco. La serie più chiacchierata del
momento, l’adattamento che tutti i fan stavano aspettando, atteso
ogni lunedì con un nuovo episodio in esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW in contemporanea assoluta con gli Stati
Uniti.
https://www.youtube.com/watch?v=R59OyK3f0Vk
Se la critica internazionale non ha
avuto dubbi – “The Last of
Us è migliore di qualunque adattamento di un
videogame possa venirvi in mente” (Indiewire), “Rimane fedele al
videogioco e colpisce allo stesso modo” (The Washington Post),
“Disperatamente commovente, una miscela fenomenale di horror e
tanto cuore” (The Guardian) – la serie ha in breve conquistato
anche la stampa e le testate di settore di casa nostra: per Rolling
Stone “The Last of
Us diventerà una pietra miliare per tutto il
mondo dell’entertainment audiovisivo”; Esquire l’ha definita “un
manuale d’istruzioni per tutti i futuri adattamenti di questo
genere”; per Il Corriere della Sera si tratta di “una serie di
qualità sopraffina”; per Everyeye la serie è la “migliore
trasposizione da un videogame di sempre”; “Prima sconvolge e poi
emoziona fino alle lacrime”, promette Coming Soon.
The
Last of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la
distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene
incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una
zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito
all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale
e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli
Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per
sopravvivere.
Nel cast
Pedro Pascal nel ruolo di Joel e
Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è
Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker
è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman
quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il
cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson
in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene
nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con
Ashley Johnson e Troy Baker.
The Last of
Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e
Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i
produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione
Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad
Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La
serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty
Mint, e Naughty Dog.
Prime Video ha rilasciato le prime
immagini dell’attesissima serie The
Power. L’emozionante thriller globale prodotto da
SISTER (Chernobyl)
è basato sul premiato romanzo della scrittrice britannica Naomi
Alderman e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video a
marzo.
Il mondo di
The Power corrisponde al nostro tranne
che per un piccolo scherzo della natura. Improvvisamente, e senza
preavviso, le adolescenti sviluppano il potere di folgorare gli
altri a piacere. The Power segue un cast
di incredibili personaggi da Londra a Seattle, dalla Nigeria alla
all’Europa dell’Est, mentre il Potere evolve da un lieve formicolio
alle clavicole delle adolescenti sino ad un rovesciamento totale
nell’equilibrio del potere nel mondo.
1 di 9
Toni Collette interpreta la sindaca Margot
Cleary-Lopez, John Leguizamo indossa i panni di Rob Lopez,
Auli’i Cravalho è Jos Cleary-Lopez, Toheeb Jimoh è Tunde Ojo, Josh
Charles interpreta Daniel Dandon, Eddie Marsan è Bernie Monke,
ancora Ria Zmitrowicz è Roxy Monke, Zka Cvka Cvana invece veste il
ruolo di Tatiana Moskalev, infine Allie Montgomery è interpreta da
Halle Bush. Prodotto da Amazon Studios e SISTER, The
Power ha come showrunner Raelle Tucker (True
Blood).
Arriva in prima tv lunedì
30 gennaio Siccità di
Paolo Virzì, film drammatico quanto mai attuale
che racconta una Roma distopica alle prese con una crisi idrica,
in onda alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (alle
21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming su NOW e disponibile
on demand anche in qualità 4K.
Vincitore del Premio
Pasinetti alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia, il film vanta un grandissimo cast corale che
comprende
Monica Bellucci,
Silvio Orlando, Valerio
Mastandrea, Elena Lietti, Claudia
Pandolfi, Tommaso Ragno, Vinicio
Marchioni, Diego Ribon, Max Tortora,
Emanuela Fanelli, Gabriel Montesi e Sara Serraiocco. Il
soggetto del film è di Paolo Giordano e
Paolo Virzì, mentre la sceneggiatura è firmata da
Francesca Archibugi, Paolo Giordano, Francesco
Piccolo e Paolo Virzì.
Siccità
è una produzione Wildside, società del gruppo
Fremantle, e Vision Distribution
in collaborazione con Sky e in collaborazione con
Prime Video.
La trama
A Roma non piove da tre anni e la
mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che
muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani
e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le
loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre cercano
ognuno la propria redenzione.
Dopo averlo diretto in
The Lighthouse, Robert Eggers vuole
di nuovo al suo fianco Willem Dafoe, tant’è che
l’attore è in trattative per entrare a far parte del cast di
Nosferatu.
Al momento non si sa per quale ruolo Dafoe è stato contattato, ma
sicuramente questa nuova collaborazione trai due è entusiasmante.
La notizia arriva dopo che Eggers
aveva già espresso il suo piacere a tornare a lavorare con
Dafoe in questo progetto.
Nosferatu
Focus Features è prodotto da Jeff Robinov, John Graham,
Eggers, Chris Columbus e Eleanor
Columbus.
Nel 2017, Variety ha riferito in
esclusiva che Eggers stava progettando il suo film su Nosferatu –
dopo il film muto del 1922 di Murnau e il remake
del 1979 diretto da Werner Herzog – con
Anya Taylor-Joy, che ha collaborato con il regista
nel loro rivoluzionario indie The Witch e ha recitato nella sua epopea
vichinga The Northman.
Dopo che il COVID-19 ha ritardato
la produzione di The Northman, anche i piani per Nosferatu
sono cambiati, il che ha portato una miriade di conflitti di
programmazione, inclusa l’uscita di Harry Styles dal progetto a marzo dopo che era
stato brevemente contemplato nel cast al fianco di Taylor-Joy.
Ora, con Bill Skarsgard e Lily-Rose Depp nel film, sembra che i
pezzi di questo Nosferatu stiano per mettersi insieme. Con
Willem Dafoe a bordo, il cast e il progetto
sembrano davvero solidi.
Va al film
di Roberto Andò La stranezza il “Nastro dell’Anno” 2023,
riconoscimento che il Direttivo dei Giornalisti Cinematografici
assegna scegliendo tradizionalmente ogni anno un’opera che merita
una particolare sottolineatura di eccellenza e di novità oltre il
verdetto che annualmente premia i migliori film usciti in sala
attraverso il voto di oltre cento giornalisti che selezionano i
film, i protagonisti e più grandi talenti artistici e tecnici.
È un Premio di
eccellenza che va oltre le candidature e segnala quest’anno
il film che ha segnato una vera e propria svolta non solo
nel rapporto col pubblico ma anche con la sua inedita
creatività, premiando il regista Roberto
Andò anche sceneggiatore con Massimo
Gaudioso e Ugo Chiti, i produttori
Angelo Barbagallo (Bibi Film) e Attilio De
Razza (Tramp LTD) con Giampaolo Letta
(Medusa) e Paolo Del Brocco (Rai Cinema). Con
loro, naturalmente, Nastri d’Argento per i tre eccezionali
interpreti molto amati dal pubblico come Salvo
Ficarra, Valentino Picone e
Toni Servillo, un trio sorprendente
che ha davvero conquistato l’affetto e gli applausi delle platee
cinematografiche oltre ogni previsione.
La consegna dei
Nastri d’Argento è prevista, come ogni anno, alla fine di Giugno
quando sarà premiata con un riconoscimento speciale anche
la creatività della squadra di talento che ha lavorato, nel
segno della qualità, per un grande risultato
collettivo.
Come si
legge nella motivazionedel Direttivo
Nazionale dei Nastri d’Argento “La stranezza è un film
che, giocando con intelligenza sui tasti dell’intrattenimento
popolare e della cultura più alta, ha saputo aprire una nuova
strada anche alla commedia, da sempre regina del box office, ma
finalmente capace di conquistare il pubblico con la rilettura
cinematografica di un metateatro squisitamente pirandelliano in cui
irrompe con eleganza la spontaneità di una comicità
irresistibile”.
E aggiunge a nome
del Direttivo la Presidente, Laura Delli Colli “Un premio
che sottolinea anche la brillante capacità del cinema italiano che
ha lavorato in sinergia superando ogni concorrenza nella formula
produttiva nell’unione di Bibi Film e Tramp LTD con Medusa Film e
Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video. Un progetto forte che ha finalmente
richiamato il grande pubblico in sala segnando una svolta, non solo
nella commedia, con un’idea colta e straordinariamente
originale”.
Mentre l’ex protagonista di
Blade,
Wesley Snipes,
ha precedentemente dato la sua benedizione a Mahershala Ali che ha assunto il ruolo
nel MCU, sembrerebbe che
Stephen Dorff, che nel film del 1998 è
l’antagonista Deacon Frost, non è neanche lontanamente entusiasta
della prospettiva dell’imminente riavvio.
Definendo la maggior parte delle
uscite di supereroi moderni “spazzatura senza valore”, Dorff offre
un pungente rimprovero degli attuali piani del MCU per Blade mentre
parla con The Daily Beast. Suggerendo che
il nuovo film non sarà all’altezza dell’originale del 1998 diretto
da Stephen Norrington, l’attore afferma che
l’uscita di Ali “sarà derisa da tutti”.
“La Marvel è abituata a me che
li distruggo, comunque. Come andrà quel film di “Blade”, che non
riesce a trovare un regista? [ride] Perché chiunque accetti il
lavoro sarà deriso da tutti, perché l’abbiamo già fatto e lo
abbiamo fatto al meglio. Non c’è nessun Steve Norrington là
fuori.”
Del nuovo Blade e
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade,
Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il Blade di Ali, come noto, ha già
avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che
si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo
questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie
sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda
il look del protagonista e dell’opera in sé.
James Cameron aveva una buona ragione
per volere che
Sigourney Weaver dirigesse una scena in
Avatar: la via dell’acqua. Mentre il film continua a
raccontare le avventure di Jake Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) mentre forgiano la propria famiglia e il
proprio percorso nella vita, sposta anche l’attenzione sui loro
bambini, sia quelli naturali, sia quelli adottati. I loro figli,
Neteyam (Jamie Flatters), Lo’ak (Britain
Dalton), Tuk (Trinity Jo-Li Bliss),
Spider (Jack Champion) e Kiri (Sigourney
Weaver) hanno tutti i propri ruoli da interpretare
nella narrazione, ma Kiri è sicuramente il personaggio più
affascinante.
L’importanza di Kiri nella
narrazione di
Avatar: la via dell’acqua è evidente, come
conferma Cameron in una sessione di domande e risposte con il cast
e la troupe ripresa su YouTube da Vicky Marx. Ad
un certo punto, Cameron ha persino chiesto alla Weaver di dirigere
la sua scena per catturare correttamente la performance e il
personaggio.
Nonostante la sua morte in
Avatar, la dottoressa Grace ritorna in La
via Dell’Acqua per interagire con sua figlia in una breve
scena onirica. Nella scena, Kiri fa visita a sua madre ed è in
grado di intrattenere una breve conversazione con lei, e la Weaver
svolge in realtà un doppio compito, poiché recita e dirige la
scena.
“Penso al giorno in cui Kiri era
nel mondo degli spiriti, e stava incontrando sua madre, e Sigourney
ha dovuto passare velocemente da una all’altra. Grace è una persona
molto competente e scientifica, ma anche piuttosto amorevole, e poi
cambia alla figlia che aveva solo bisogno di un po’ di supporto
emotivo. Recitava una scena con se stessa! Quindi, abbiamo avuto
una controfigura molto fidata, Alicia Vela-Bailey, con cui ha
lavorato Sigourney. Abbiamo fatto una cosa interessante, che era…
Alicia avrebbe fatto le cose che Sig non poteva fare fisicamente
come saltare sul carro armato come una… ragazza gazzella Na’Vi di
15 anni. Volevo che si creasse in qualche modo un rapporto di
fiducia, dove le cose che non poteva fare fisicamente, le avrebbe
fatte Alicia per lei. Questo era il mio ricordo. E così ho
praticamente detto, “Okay, quel ruolo da regista lo assegno a te in
questa scena”, in modo che Alicia potesse fare tutte le cose
fisiche, ma lei faceva i due personaggi e seguiva la regia.
Sigourney ha fatto circa il 90% delle sue cose, inclusa la parte
sott’acqua e tutto quel genere di cose.”
Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14
dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il
20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo,
invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Tra le prossime guest di
Saturday Night Live,
Michael B. Jordan ha partecipato ai promo per la
nuova puntata dello show, in occasione della promozione del suo
CREED
3. Per sfruttare al meglio la promozione del film in
cui Jordan interpreta Adonis Creed, lo spot di SNL ha fatto appello
al pugno dell’attore che è “rimasto in character”. Ecco il
video!
CREED
3 ci mostrerà Adonis Creed in azione contro
Jonathan Majors nei panni del misterioso nuovo
antagonista del film, Damian Anderson. Il primo
trailer del film vede Adonis (Michael
B. Jordan) alle prese con il suo successo, ma il suo
passato lo raggiunge in grande stile quando un vecchio amico
(supponiamo che Adonis avesse qualcosa a che fare con il suo
arresto) esce di prigione dopo un periodo di 18 anni dietro le
sbarre e si posiziona come il prossimo sfidante di Creed.
I film di Creed non
hanno mai deciso di reinventare la storia di Rocky Balboa, ma i
primi due sono stati molto efficaci nella posta in gioco di
azione/dramma, e quest’ultima puntata sembra essere altrettanto
incisiva. CREED
3 è diretto da
Michael B. Jordan con
Michael B. Jordan,
Tessa Thompson, Jonathan Majors e Phylicia
Rashad.
Creed 3 – la trama ufficiale
Dopo aver dominato il mondo della
boxe, Adonis Creed (Michael
B. Jordan) ha prosperato sia nella sua carriera che
nella vita familiare. Quando un amico d’infanzia ed ex prodigio
della boxe, Damian (Jonathan Majors), riemerge dopo aver scontato
una lunga pena in prigione, è ansioso di dimostrare di meritare il
suo posto sul ring. Il confronto tra ex amici è più di una semplice
rissa. Per regolare i conti, Adonis deve mettere in gioco il
suo futuro per combattere Damian, un combattente che non ha nulla
da perdere.
Michael B. Jordan si siede per la prima volta dietro
la macchina da presa per dirigere questo terzo capitolo del
franchise drammatico di boxe. Tessa Thompson e
Phylicia Rashad riprenderanno i rispettivi ruoli,
ma Sylvester Stallone non tornerà come Rocky Balboa. Zach Baylin e
Keenan Coogler hanno scritto la sceneggiatura. Prodotto da Irwin
Winkler, pga, Charles Winkler, William Chartoff, David
Winkler, Ryan Coogler, Michael B. Jordan, Elizabeth Raposo,
Jonathan Glickman e Sylvester
Stallone, Creed 3
uscirà nei cinema 2 marzo 2023. Distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Con una distribuzione
mirata e una uscita non casuale, arriva nelle sale italiane
La seconda via, lungometraggio d’esordio di
Alessandro Garilli, qui anche sceneggiature di una
storia che si annuncia come il primo film sugli alpini nella
ritirata di Russia. Dopo l’uscita nei cinema dal 26 gennaio
(distribuito da RS Productions, che lo presenta
con QualityFilm e Angelika Vision
in collaborazione con Rai Cinema), la vita
produttiva di questo progetto dovrebbe continuare poi con un
percorso pensato per le scuole medie, inferiori e superiori.
La seconda via,
l’obbiettivo del film
L’obiettivo, quello di
ricordare una storia che ha toccato molte famiglie italiane in
occasione dell’ottantesimo anniversario della ritirata di Russia e
della Prima Giornata Nazionale della Memoria e del Sacrificio
Alpino (stabilita dalla legge n. 44 del 5 maggio 2022, approvata
all’unanimità dal Parlamento). Una data scelta perché quella della
battaglia di Nikolajewka, combattuta nel 1943 dagli Alpini durante
la ritirata dal fronte russo, che è anche alla base della vicenda
che vediamo sullo schermo.
La battaglia di
Nikolajewka e il Sacrificio Alpino
Gennaio 1943, fronte
russo. La compagnia 604 si trova costretta ad attraversare la
steppa per sfuggire all’accerchiamento nemico. Quando sopraggiunge
la notte, però, di tutta la 604 non rimangono che sei alpini, più
un mulo, che avanzano in silenzio sotto una neve incessante mentre
la temperatura tocca i 40 gradi sottozero. L’esasperante cammino,
compiuto in quel deserto bianco, spinge gli uomini a perdere la
percezione del tempo e, passo dopo passo, li porta a rifugiarsi in
una dimensione onirica dove esiste una “seconda via ” fatta di
sogni, incubi e ricordi. Una lunga notte di guerra e un viaggio
nell’umano, fra balke, boschi, laghi di montagna, villaggi
infuocati, spiagge innevate e campi di grano.
Una fotografia
d’altri tempi, troppo moderna
I produttori insistono
sul fatto che “in un’epoca dominata dall’audiovisivo non possedere
un’immagine è come cancellare un ricordo”, e per il regista
corrispondeva a “una urgenza umana” il poter “asciugare le lacrime
delle 100.000 madri che non han visto tornare i loro figli dalla
Russia”. Una pagina di storia che anche Olmi – pare – avesse voluto
trattare all’esordio e che qui e lì torna in film di altro genere
(come il Letto a tre piazze di
Steno con Totò
protagonista), ma che anche in questo caso – esaurito il valore
documentarle e la citazione – non sembra potersi dire raccontata
compiutamente.
In parte per le
difficoltà oggettive incontrate, sia per quanto riguarda le riprese
nella neve sia per la mancanza di documentazione storica o immagini
alle quali rifarsi, ma anche per alcune scelte di regia e
narrative. Il viaggio a ritroso dei nostri soldati – allora alleati
dei nazisti e inseguiti dalle truppe sovietiche – rende sicuramente
la “perdita della concezione del tempo” e la ‘Seconda
via‘ di ricordi e speranze che questi esuli si trovarono a
percorrere oltre a quella durissima nel gelo, ma il film risulta
più un risarcimento – apprezzato, a sentire le prime testimonianze
– per gli eredi di quei caduti che qualcosa di diverso.
Fotograficamente, le
immagini del deserto bianco che ci accolgono e accompagnano sono la
cornice perfetta per lo sviluppo della ritirata dei sei
protagonisti, ma tutto resta fin troppo patinato, senza mai rendere
davvero la sofferenza, la durezza di quei momenti, di quella
“naja balorda“. Tanti dettagli (le divise integre, le
sciarpe intonse, le contadine depilate) e una rappresentazione
parziale, se privata delle necessarie premesse, ne fanno qualcosa
di più simile a una ricostruzione da reportage televisivo che a una
cronaca credibile, nonostante l’impegno profuso, evidente anche
nella ricerca linguistica e delle musiche (spesso dominanti, visto
i lunghi silenzi).
A meno di 3 settimane dall’inizio
della nona stagione della serie The
Flash della The
CW, la rete ha finalmente rilasciato la
descrizione ufficiale del primo episodio della stagione 9. C’è
molto da scoprire nella descrizione, a partire dalla storia di
Barry e Iris in questa stagione. Dopo averla persa più volte di
quante ne possiamo contare, con la scorsa stagione che è stata il
suo punto di svolta, il tempo che trascorreranno insieme sarà
sicuramente più ampio che mai.
“Barry (Grant
Gustin) crea un libro di mappe per guidare lui e Iris (Candice
Patton) nel loro futuro al fine di tenerla al sicuro, ma i
risultati non sono quelli che si aspettava, e invece rivivono lo
stesso giorno ancora e ancora. “. Joe (Jesse L. Martin) ha un cuore
a cuore con Cecile (Danielle Nicolet). Un nuovo grande cattivo
viene presentato al Team Flash e amici e nemici, vecchi e nuovi,
iniziano a scendere su Central City.”
Il tempo nel quale vedremo Barry di
Grant Gustin proteggere Iris in modo efficace consisterà nel
diventare ossessionato dal loro futuro insieme, e si presume che il
tutto sarà incluso in questo “libro delle mappe” che ha creato per
tenerla al sicuro. Tuttavia, abbiamo visto come in passato il loro
futuro si svolge, quindi sembra che ancora una volta questo futuro
si ritorcerà contro di loro, e il mondo sarà ancora una volta in
pericolo contro di loro intrappolandoli in una sorta di loop
temporale.
Nella nona stagione di The
Flash immaginiamo che Joe fornirà la sua
saggezza per il bene di sua moglie Cecile. Non è stato rivelato
molto riguardo a questo aspetto della loro trama in questa
stagione, ma si può prevedere che quando Cecile sale di livello, i
suoi poteri potrebbero finire per causare più danni alla sua
famiglia e ai suoi amici, piuttosto che benefici. Infine, il grande
male. Red Death è stato confermato come uno dei
cattivi per l’ultima stagione di The
Flash, e causerà distruzione e caos ovunque vada. Il
Team Flash non sarà l’unico eroe a opporsi a Red Death,
poiché sappiamo che vecchi amici e nemici aiuteranno Barry ad
affrontarlo.
The Hotness, Goldface, Pied
Piper e Dio sa quanti altri cattivi riformati che il Team
Flash ha nel loro arsenale, combatteranno al fianco di Barry
in una delle battaglie, più epiche di sempre! Ovviamente man mano
che ci avviciniamo alla data di uscita della nona stagione di The
Flash (8 febbraio) nuovi dettagli sulla trama saranno rivelati,
dunque rimanete sintonizzati con noi nel prossimo futuro!
Durante una recente intervista al programma radiofonico australiano
Fitzy and Wippa, a
Russell Crowe è stato chiesto se fa parte del sequel.
“Niente affatto”, ha
risposto. “Quindi, so più o meno come [Ridley
Scott] sta dando forma alla storia. Ma sì, ti ricordi, c’era un
ragazzino che voleva battere il Gladiatore? Il che porta al
discorso ‘Mi chiamo’…. cresciuto, e ora è l’imperatore.“Non so cos’altro accadrà a quel punto, ma questa è
l’idea”, ha concluso l’attore, apparentemente confermando
i dettagli approssimativi della trama.
Mentre alcuni potrebbero obiettare
che avrebbe senso per Russell Crowe interpretare un ruolo di
supporto come Maximus Decimus Meridius solo per il
potenziale di marketing, molte persone sembrano aver dimenticato un
dettaglio cruciale: il personaggio nel film muore! Dopo essere
diventato un
Gladiatore, ottiene la sua vendetta sul malvagio Commodo, ma
alla fine viene ucciso e si riunisce con la sua famiglia
nell’aldilà. Con questo in mente, concentrarsi su un nuovo
protagonista e affrontare l’eredità di Commodo e Massimo è
destinato a portare a una storia molto più interessante che se
quest’ultimo fosse in qualche modo resuscitato.
Il Gladiatore è stato un grande successo, incassando
460,5 milioni di dollari al botteghino mondiale e vincendo cinque
premi Oscar, tra cui “Miglior film” e “Miglior attore” per Russell Crowe. L’annunciato sequel Il
Gladiatore 2 sarà diretto da Sir Ridley Scott, ma al momento non ha una data di
uscita confermata.
È passato più di un anno da
quandoSpider-Man: No Way
Home ha unito tutti e tre
gli Spider-Men dal vivo e sin dall’epico evento, i
fan hanno chiesto a gran voce di vedere ancora i tre
Spider-Man a lavoro. Sfortunatamente, tuttavia, né
la Sony Pictures né i Marvel Studios sono stati
particolarmente disponibili sul futuro del wall crawler di Tom Holland né hanno detto nulla sulle
apparizioni aggiuntive di Tobey Maguire e/o Andrew Garfield, anche se sembra che tutte le
parti siano molto interessate in un bis.
In vista dell’uscita del mese
prossimo diSpider-Man
No Way Home: The Official Movie
Special, la Marvel ha condiviso estratti
di nuove interviste con
Maguire e
Garfield, con il primo che condivide alcuni commenti
interessanti sulla potenziale ripresa del suo ruolo originale di
Spider-Man in futuri film dell’MCU. Quando gli è
stato chiesto di quando ha ricevuto la chiamata per entrare a far
parte del cast diNo Way Home, l’attore ha
racconta:
“Quando hanno chiamato inizialmente, ero come
finalmente! [Ride] Ho ricevuto la chiamata e sono stato
immediatamente disponibile a venire a farlo. Non senza ansie – sai,
“Come sarà e quale sarà l’esperienza?” Ma arrivare a presentarsi
con persone belle, talentuose e creative e recitare insieme? È
divertente ed eccitante “. Tobey Maguire continua e dichiara
con entusiasmo la sua disponibilità a tornare nei panni dell’Uomo
Ragno originale, se/quando chiamato. “Amo questi film e amo tutte le
diverse serie. Se questi ragazzi mi chiamassero e dicessero: “Ti
presenteresti stasera per uscire e scherzare?” o “Ti
presenteresti per fare questo film o leggere una scena o fare una
cosa di Spider-Man?”, sarebbe un “sì!” Perché non dovrei
volerlo fare?“.
Sebbene
Garfield non abbia rilasciato una dichiarazione così
definitiva, tutti i segnali indicano che è anche molto interessato
a riprendere la parte se/quando verrà il momento, da quando si è
divertito moltissimo a lavorare suNo Way Home al
fianco del suo predecessore e successore. L’attore due volte
candidato all’Oscar dice alla Marvel: “Penso che io,
Tom e
Tobey siamo entrati in questa situazione dicendo: “Beh, come
andrà?” In precedenza avevo avuto interazioni adorabili con
Tom e Tobey; non grandi ritrovi, ma momenti davvero dolci alle
feste o agli eventi – o dolci e profondi quanto possono essere
queste cose, il che non è molto! Ma ho avuto un’atmosfera davvero
positiva da Tom e un’atmosfera davvero positiva da parte di
Tobey, quindi ero entusiasta di conoscere meglio questi ragazzi
e di vedere cosa avremmo potuto creare
insieme.
Siamo venuti
tutti con la nostra storia e con il nostro rapporto con il
personaggio nei nostri film. Penso che ciò che è stato è
davvero meraviglioso, e come si è svolto tutto molto veloce, sia
Tobey e io ci siamo sentiti molto allineati e molto chiari su
quali fossero le nostre intenzioni per essere lì. Alla fine, doveva
servire Tom come attore e, come personaggi, servire il Peter Parker
di
Tom. Penso che da quell’intento sia fluito tutto. Ha
permesso a
Tobey e a me di divertirci forse un po’ di più di quello che
avremmo avuto se fossimo stati noi a portare avanti la storia per
intero“.
Nulla è scolpito nella pietra ed è
probabile che Marvel Studios e Sony Pictures abbiano pianificato
insieme cosa fare con Spider-Man nel corso del prossimo decennio,
quindi speriamo di ricevere qualche tipo di notizia su questo
fronte prima della fine dell’anno, se non al CinemaCon di aprile,
al più presto. C’è da dire che la saga del multiverso continuerà dunque non
è propriamente sbagliato presumere che qualche eroe da altri
universi potrebbe correre a supportare altri eroi titolari! I
rumors dei scooper continuano ad agitare le acque online e hanno
affermano che Maguire e Garfield sono già pronti per avere un posto
di rilievo inAvengers: Secret Warsche
arriverà nel 2026, e questa è certamente una prospettiva
entusiasmante, per non dire altro.Resta da vedere
cosa accadrà realmente, ma stiamo sicuramente facendo il tifo
perché gli eroi si presentino e aiutino a salvare il
multiverso.
Dopo sei anni e 100 episodi,
il personaggio di McCall Pack torna per salvare il mondo ancora una
volta nel nuovo Teen
Wolf: Il Film, un’avventura ricca di
azione che costringerà Scott McCall (Tyler
Posey) e la sua famiglia allargata a riunirsi a Beacon
Hills per affrontare una minaccia più pericolosa di qualsiasi altra
abbiano mai visto prima, cercando contemporaneamente di elaborare
la scioccante resurrezione di un ex amico.
Mentre la serie si è conclusa
con un salto temporale di due anni, il film successivo riprenderà
la storia oltre un decennio dopo gli eventi del finale di serie, il
che significa che molto è cambiato per i lupi mannari, specialmente
per Scott, che da allora se n’è andato. Beacon Hills – e Malia
(Shelley Hennig) – per usare le sue abilità come True Alpha per
continuare ad aiutare i bisognosi in tutto il paese. A differenza della serie, in cui il protagonista
Tyler Posey interpretava un adolescente per l’intera
durata, l’enorme salto temporale del film gli ha permesso di
interpretare Scott McCall come un 33enne, che gli ha
permesso di immedesimarsi di più con il personaggio, dato che lui
stesso ha 31 anni.
Parlando proprio di questo
Tyler Posey, ha spiegato di come ha attinto alle
proprie esperienze personale per tornare essenzialmente nel
personaggio e capire come Scott è cresciuto in se stesso negli
ultimi 10-15 anni. È sempre lo stesso vecchio Scott McCall, che fa
del suo meglio per salvare coloro che ama, ma senza avere il peso
del mondo sulle sue spalle da quando lo spettacolo è finito, è
stato in grado di lavorare per trovare se stesso, abbracciare il
suo status di True Alpha e riflettere su tutto ciò che è accaduto,
incluso il lutto per la perdita del suo amore di una volta Allison
Argent (Crystal Reed).
“Volevo davvero sapere che il
pubblico può guardarlo e sapere che è una persona diversa da come
l’abbiamo visto l’ultima volta, e quindi, il mio approccio è stato
semplicemente quello di usare quello che ho passato come esempio, e
come sono ora , da adulto, sono un po’ più presente. Non sono così
consumato e preoccupato per il passato e il futuro. Sono un po’ più
rilassato riguardo alle mie scelte, ma ancora una volta, ho questo
tipo di peso e questo bagaglio, questa oscurità, è sempre
lì.
“Quindi, volevo avvicinarmi a Scott con quello e
vederlo sotto una luce diversa. Questa è la prima volta che lo
vediamo come un Alfa, come un Vero Alfa, come un lupo mannaro, ma
un po’ abbandonato, e perso e senza conoscere la sua prossima
direzione, mentre, nello show televisivo, non lo sapeva davvero
tempo per pensarci, perché era così distratto dal salvare il mondo
e salvare Beacon Hills.”
Teen
Wolf: Il Film, scritto e prodotto da Jeff
Davis, sarà disponibile in esclusiva su Paramount+ ad inizio 2023 negli Stati
Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Australia, in America Latina
e in Brasile. Anche in Italia arriverà nei primi mesi del 2023. Le
date delle première per gli altri mercati internazionali di
Paramount+ saranno annunciate in seguito.
In Teen
Wolf: Il Film, prodotto da MTV Entertainment Studios e
MGM, la luna piena sorge a Beacon Hills e con essa emerge un male
terrificante. I lupi ululano ancora una volta, invocando il ritorno
di banshee, mannari, segugi infernali, kitsune e ogni altro
mutaforma della notte. Ma solo un licantropo come Scott McCall
(Posey), non più adolescente ma ancora alfa, può raccogliere nuovi
alleati e riunire amici fidati per combattere quello che potrebbe
essere il nemico più potente e letale che abbiano mai
affrontato.
Il cast comprende
Tyler Posey, Crystal Reed, Holland Roden, Shelley Hennig, JR
Bourne, Orny Adams, Colton Haynes, Linden Ashby, Melissa Ponzio,
Ryan Kelley, Seth Gilliam, Ian Bohen, Dylan Sprayberry, Vince
Mattis, Khylin Rhambo, Amy Workman, Nobi Nakanishi e
Tyler Hoechlin.
Ennesimo rumors sul casting
dei Fantastici
Quattro, ma questa proviene da una fonte
molto affidabile.Durante l’ultimo episodio del
podcast The Hot
Mic, Jeff Sneider ha
affermato di aver sentito alcune voci che vedevano Ryan Gosling come uno dei grandi nomi che
sono presenti “nel mix” per uno dei ruoli principali nel riavvio di
Fantastici
Quattro dei Marvel Studios, ma ha
anche aggiunto che non ha saputo per quale dei quattro ruolo della
squadra.
Reed Richards sembra la scommessa più
probabile, ma Johnny Storm, Doctor Doom o persino Ben
Grimm sono tutte possibilità. Sneider ha
anche menzionato il nome di Adam Driver in
relazione sia a Mr. Fantastic che a Doctor Doom alla fine
dell’anno scorso, ma da allora non abbiamo avuto aggiornamenti
concreti. Sappiamo che Kevin Feige e co. stanno lanciando
un’ampia rosa di papabili interpreti nel tentativo di ottenere il
miglior cast di ensemble possibile, quindi anche se Gosling è in
lizza, potrebbe benissimo competere con numerosi altri attori di
cui non abbiamo ancora sentito parlare.
Abbiamo anche sentito che
Ryan Gosling potrebbe essere pronto per il
ruolo di Sentry in
Thunderbolts, quindi forse sta
parlando con lo studio di più di una parte?Il casting
è in corso da un po’, quindi i rumors potrebbero essere presto o
confermati o smentiti.
Matt Shakman
si è recentemente unito al progetto come regista, con Jeff Kaplan e
Ian Springer stanno attualmente lavorando alla sceneggiatura. I
dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che questa non
sarà un’altra storia sulle origini del super team.“Molte persone conoscono questa storia. Molte persone
conoscono le basi. Come possiamo prenderlo e portare qualcosa
che non hanno mai visto prima? ha detto
in una recente intervista, confrontando questa nuova
interpretazione degli eroi con il patto dei Marvel Studios con la
Sony per
portare Spider-Man nel
MCU. “Abbiamo fissato un livello molto
alto per noi stessi portando questo sullo schermo.” Fantastici
Quattro è attualmente impostato per
uscire nei cinema nel 2025.
Gage Skidmore from Peoria, AZ,
United States of America, CC BY-SA 2.0 , via Wikimedia
Commons
L’annuncio di ieri che Titans e Doom
Patrol della DC sarebbero finiti è stato un ennesimo
shock per molti fan, ma mentre alcuni di loro hanno iniziato a
puntare il dito contro James
Gunn e Peter Safran, il primo si è rivolto ai social
media per notare che non avuto alcun ruolo nella decisione di
cancellare le due serie tv.
Su Twitter, James Gunn ha risposto a un fan che aveva
incolpato sia Gunn che Safran per la cancellazione dei due
spettacoli. Nel suo tweet, Gunn ha affermato che la decisione di
terminare la serie li ha preceduti, ma augura comunque il meglio a
coloro che sono stati colpiti dalla cancellazione.
“La decisione di terminare la
serie ci precede“, ha detto Gunn nel suo tweet. “Ma
sicuramente auguro il meglio al talentuoso gruppo di creatori,
attori e al resto della troupe che ha prodotto entrambi gli
spettacoli“. Il futuro del DCU rimane poco chiaro, ma Gunn ha
recentemente affermato che ha in programma di svelare parte di ciò
che i fan possono aspettarsi entro la fine di gennaio. Dunque
rimanete sintonizzati con noi!
The decision to end the series precedes us.
But I certainly wish the best for the talented group of creators,
actors, and the rest of the crew that produced both shows. https://t.co/jdqDc9TqU1
Entrambi gli spettacoli, prodotti
da Greg Berlanti, erano stati sviluppati per DC Universe e
successivamente sono stati assorbiti da HBO
Max. Titans ha debuttato
nel 2017, mentre il suo spin-off Doom
Patrol è arrivato un anno dopo. In una
dichiarazione di ieri, HBO Max ha ringraziato tutti i soggetti
coinvolti.
La Marvel ha rivelato molti degli
attori che reciteranno nel suo film Thunderbolts,
ma a quanto pare proprio non tutti. Secondo un nuovo rapporto, Ayo
Edebiri, nota soprattutto per i suoi ruoli in The
Bear e Big Mouth, è
l’ultima arrivata ad essere stata aggiunta al roster del film.
Secondo quanto apprendiamo da
Deadline, il ruolo di Edebiri non è attualmente
noto. Tuttavia, sappiamo che sarà affiancata da Contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), US Agent (Wyatt Russell),
Taskmaster (Olga
Kurylenko), Yelena Belova/ Black Widow
(Florence
Pugh) e The Winter Soldier (Sebastian
Stan). Sam Rockwell non è stato confermato, ma
ha dichiarato che sarebbe disposto a riprendere il ruolo di Justin
Hammer , il personaggio che ha interpretato in Iron
Man 2 .
Thunderbolts
sarà diretto da Jake Schreier, la cui storia come regista non è
estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot &
Frank del 2012, aPaper Towns del
2015 e alla versione girata del 2021 di Chance the
Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.Vi
ricordiamo che Thunderbolts
uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da
Jake Schreier, e vedrà protagonisti
Florence Pugh,
Hannah John-Kamen,
Sebastian Stan,
David Harbour,
Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus
l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.
Negli ultimi trent’anni l’industria
videoludica ha raggiunto traguardi artistici estremamente
importanti, influenzando spesso e volentieri le altre forme d’arte
esistenti. In particolare, molti videogiochi di successo hanno poi
trovato nuova vita anche al cinema, con film basati sulle loro
storie e i loro personaggi, come dimostra il recente caso di
The Last of Us. Se non attingendo
esplicitamente dall’ampio bacino di storie offerte dal settore dei
videogame, il cinema ha ad ogni modo acquisito molte delle
canoniche logiche di gameplay, riadattandole e coniugandole con i
propri canoni. Un esempio particolarmente brillante di ciò è il
film del 2011 Source
Code (qui la recensione).
Diretto da Duncan
Jones, che nel 2016 avrebbe poi diretto il film
Warcraft – L’inizio,
esplicitamente basato su di un videogioco, Source Code
deve infatti molto alle regole del videogame. È l’applicazione di
queste, tra ripetizione delle azioni, presenza di livelli e
ricompense che conferiscono valore ad una narrazione altrimenti
canonica di genere, a cui non mancano anche elementi da film
romantico. Scritto da Ben Rypley, autore anche di
L’ottava nota – Boychoir e Flatliners, il film si
è così potuto affermare come uno dei più apprezzati titoli del suo
anno, tanto tra la critica quanto tra il pubblico.
Prima di esplorare meglio le
caratteristiche che rendono Source Code un brillante
esempio di cinema che incontra il videogioco, sarà utile sapere
qualcosa di più sulla sua trama, il cast di attori che vi recitano
e anche le piattaforme streaming dove poterlo trovare, qualora si
sviluppi il desiderio di vederlo. Ad oggi, infatti, in un
panorama cinematografico che sempre più, a livello più o meno
esplicito, presenta narrazioni con dinamiche da videogioco,
Source Code rimane un esemplare particolarmente
interessante sia per una semplice visione a fini di
intrattenimento, sia per essere guardato e analizzato con più
attenzione, data la sua capacità di dire molto sul cinema
contemporaneo.
La trama di Source Code e il cast di attori del
film
Protagonista del film è
Colter Stevens, un soldato che fa parte di un
programma governativo sperimentale per le investigazioni. Colter si
sveglia improvvisamente nel corpo di un’altra persona che viaggia
su un treno diretto a Chicago. Prima che possa capire da solo come
sia finito lì, si verifica una tremenda esplosione che uccide tutti
i passeggeri presenti sul convoglio. Quando riprende conoscenza, un
ufficiale di collegamento, Colleen Goodwin, in un
laboratorio segreto gli spiega che fa parte di un programma
chiamato Source Code, che consente di rivivere gli ultimi
8 minuti dell’esistenza di una persona attraverso la
tecnologia.
Il soldato si ritroverà quindi
costretto a vivere la tragedia più volte, finché non riuscirà a
identificare gli autori del crimine e assicurarli alla giustizia
prima che possano compiere un nuovo attacco terroristico.
Nonostante gli sviluppatori gli abbiano spiegato che non c’è
nessuna possibilità di modificare gli eventi e cambiare il passato,
Stevens tenterà in ogni modo di evitare la tragedia e salvare la
vita di Christina, una ragazza di cui si è
innamorato durante la missione. C’è però anche qualcos altro che
non torna, qualcosa che la Goodwin sembra avergli nascosto, un
elemento che potrebbe cambiare nettamente la sua percezione di
quella delicata missione.
Ad interpretare Colter Stevens vi è
l’attore Jake
Gyllenhaal, il quale volle Jones come regista dopo
aver visto il suo film Moon. Accanto a lui, nel ruolo di
Colleen Goodwin vi è invece l’attrice Vera Farmiga,
la quale si trovò a dover girare tutte le sue scene in soli 10
giorni in quanto, scopertasi incinta, non sarebbe poi più stata
disponibile per le riprese. L’attore Jeffrey Wright
interpreta il Dr. Rutledge, superiore della Goodwin. Poiché i due
non condividevano nessuna scena con Gyllenhaal, ma i loro
personaggi interagiscono comune tramite alcuni dispositivi,
quest’ultimo decise di restare anche oltre i suoi orari per fornire
loro le battute. Completa poi il cast l’attrice Michelle
Monaghan nei panni di Christina Warren.
Source Code e i videogame,
il significato del film tra livelli e ricompense
Come anticipato in apertura,
Source Code riprende in modo piuttosto esplicito alcune
delle regole base dei videogiochi, non tanto estranee a quelle
della narrazione. Dalla ripetizione delle azioni alla presenza di
diversi livelli di avventura, dalle distorsioni spazio-temporali
alla presenza di obiettivi da raggiungere, ostacoli da superare,
eventuali punizioni e ricompense da conquistare. Alla luce di ciò,
guardando il film risulta evidente come questo si configuri come un
gioco di ruolo, con un avatar (Colter Stevens) che rappresenta il
giocatore all’interno dell’ambiente trene. Qui il protagonista si
trova a dover compiere una serie di azioni nel tentativo di
progredire nella sua ricerca. Se non riesce a completare queste
prima che il tempo scada, la bomba esplode e il gioco termina.
Colter deve a quel punto
ricominciare da capo, facendo tesoro degli errori precedenti per
poter superare gli ostacoli. Ogni volta, dunque, egli impara e
diventa più abile. Dunque l’ambiente treno, nel suo essere chiuso,
presenta un inizio e una fine certi, ma diversi enigmi da risolvere
per poter sperare di arrivare trionfanti alla conclusione del
“livello”. Nell’arrivare al termine di esso, Colter non solo
sconfigge l’ostacolo primario (trovare l’attentatore e disinnescare
la bomba), ma ottiene anche delle ricompense che gratificano i suoi
sforzi, ovvero il poter contattare suo padre e salvare i
passeggeri, tra cui Christina, la donna di cui nel mentre si è
innamorato.
Infine, Colter sembra approdare ad
una modalità sandbox, con la possibilità dunque di
esplorare la nuova realtà in cui si trova e sfuggire alle
limitazioni precedentemente imposte. Ecco dunque come in Source
Code si fondono le strutture del videogame con la narrazione
cinematografica, dando dunque vita sì ad un’opera che fa
dell’intrattenimento il suo obiettivo primario, ma capace di
proporre brillanti riflessioni sull’ibridazione di queste due forme
d’arte. Sono sempre di più i film che presentano infatti tali
logiche, come ad esempio i film di Christopher
NolanInception e Tenet. Ciò a
dimostrazione di come i canoni narrativi, pur non perdendo i propri
elementi tradizionali, si arricchiscano delle novità apportate dai
nuovi media, con il cinema che le adatta alle proprie esigenze.
Il trailer di Source Code
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Source Code grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple iTunes, Now, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 26 gennaio alle ore 21:10
sul canale Rai Movie.
Mancano poco più di tre
settimane all’uscita di Ant-Man
and the Wasp: Quantumania e i
Marvel Studios hanno
condiviso la sua prima featurette dietro le quinte del trequel di
Peyton Reed.Il video include clip di
interviste con i membri principali del cast
Paul Rudd,
Evangeline Lilly e Michelle Pfeiffer, così come il capo della
Marvel Kevin Feige, che spiega perché hanno deciso di
fare di Ant-Man
3il primo film della
Fase 5 del MCU.
Mentre la maggior parte del filmato è stato ripreso dai
trailer rilasciati in precedenza, c’è un nuovo momento divertente
con Scott Lang e sua figlia Cassie proprio alla fine.
I Super Eroi Scott Lang
(Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline
Lilly) tornano per continuare le loro avventure come
Ant-Man e Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Janet Van Dyne
(Michelle Pfeiffer) e Hank Pym (Michael
Douglas), e alla figlia di Scott Cassie Lang
(Kathryn Newton), la famiglia si ritrova a
esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature
e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di
ciò che pensavano fosse possibile.
Diretto da Peyton
Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard,
p.g.a., Ant-Man and The Wasp:
Quantumania è interpretato anche da
Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David
Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di
Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz
e Bill Murray in quello di Lord Krylar.
Kevin e la sua famiglia diventano
celebri all’improvviso sui social dopo aver trovato un fantasma di
nome Ernest che infesta la loro nuova casa. Ma quando infrangono le
regole per indagare sul misterioso passato dello spettro, Kevin ed
Ernest entrano nel mirino della CIA.
Dai un’occhiata al trailer di Un
fantasma in casa (We Have a Ghost)
qui sotto:
Un
fantasma in casa (We Have a Ghost) è scritto e diretto
da Landon, basato sul racconto di Geoff Manaugh intitolato Ernest.
Insieme a Harbour e Mackie ci sono la vincitrice del Golden Globe
Jennifer Coolidge, Jahi Di’Allo Winston, Tig Notaro, Erica
Ash, Faith Ford, Niles Fitch, Isabella Russo e Steve
Coulter.
Le nomination al Razzie Award
sono state annunciate all’inizio di questa settimana, e mentre
l’annuale “celebrazione” del peggior cinema ha ricevuto la solita
pioggia di critiche, è stata una nomination in particolare a
causare davvero scalpore online e nella community a
Hollywood. La dodicenne star
di FirestarterRyan Kiera Armstrong è stata nominata come “Peggior attrice”
per la sua interpretazione nel tanto criticato adattamento di
Stephen King, e la decisione di scegliere una così giovane
interprete è stata accolta una pioggia di condanne e e accuse di
bullismo.
Il fondatore di Razzies, John
Wilson, ha ora rilasciato delle scuse (tramite Variety ), revocando la
nomina di Armstrong e affermando che, andando avanti, nessuno di
età inferiore ai 18 anni potrà essere nominato. “A
volte, fai le cose senza pensare. Poi sei chiamato a riflettere su
questo”, ha scritto Wilson in una
dichiarazione. “Allora capisci. È per questo che
i Razzies sono stati creati in primo luogo. La recente valida
critica alla scelta dell’undicenne Armstrong come candidato per uno
dei nostri premi ha portato la nostra attenzione su quanto siamo
stati insensibili in questo caso. Di conseguenza, abbiamo rimosso
il nome di Armstrong dal ballottaggio finale che i nostri membri
esprimeranno il mese prossimo. Riteniamo inoltre che le scuse
pubbliche siano dovute alla signora Armstrong e desideriamo
esprimere il nostro rammarico per qualsiasi ferita subita a causa
di le nostre scelte».
I Razzies sono stati fondati
nel 1981 e il premio parodia degli Oscar è stato visto come un
divertimento innocuo per molti anni (Halle
Barry si è persino presentata per ritirare il suo
premio come peggior attrice perCatwoman), ma è
comprensibile capire perché questa particolare nomination sia stata
una scelta infelice, che ha causato un generale sentimento di
critica.
Sebbene il nome della Armstrong sia stato ora rimosso dalla
votazione per la peggiore attrice,
Firestarter rimane
nominato per il peggior remake/fregatura/sequel.
Warner Bros. e New
Line hanno pubblicato un nuovissimo trailer di Shazam! Furia
degli Deiprima della sua uscita in
arrivo al cinema il 17 marzo 2023.Quest’ultimo
sguardo al sequel di DC Comics presenta molta azione, mentre il Big
Red Cheese e i suoi compagni membri della famiglia Shazam
affrontano le malvagie – e
apparentemente moltopotenti
– Figlie di Atlante. Di seguito la versione in lingua originale, in
attesa della versione italiana.
Shazam! Furia degli
Dei
Shazam! Furia
degli Dei continua la storia dell’adolescente Billy
Batson che, dopo aver recitato la parola magica “SHAZAM!“,
si trasforma nel suo alter ego da supereroe adulto, Shazam.
Il cast del sequel include Zachary Levi nei panni di Shazam,
Asher Angel nei panni di Billy Batson,
Jack Dylan Grazer nei panni di Freddy Freeman,
Adam Brody nei panni del supereroe Freddy,
Ross Butler nei panni del supereroe Eugene,
Meagan Good nei panni del supereroe Darla,
DJ Cotrona nei panni del supereroe Pedro,
Grace Caroline Currey nel ruolo di Mary
Bromfield/la supereroina Mary. Djimon Hounsou ritorna nei panni del Mago,
mentre Rachel Zegler,
Lucy Liu e Helen Mirren si sono unite al film come
cattivi appena creati. Shazam! Furia
degli Dei uscirà il 17 marzo 2023. Il film è prodotto
da Peter Safran.
Sony Pictures ha
diffuso il trailer di 65, il
prossimo thriller fantascientifico. Il trailer presenta Adam Driver e Ariana
Greenblatt che rimangono bloccati su un pianeta pieno di
dinosauri. Il nuovo contributo mostra le sequenze d’azione da
batticuore del film, poiché il personaggio di Adam Driver dovrà affrontare creature
preistoriche per sopravvivere.
65 è
scritto e diretto da Scott Beck e Bryan Woods, noti per aver
co-scrittoA
Quiet Place e aver diretto il film slasher del
2019 Haunt. Il film vedep protagonisti Adam
Driver ( film di Star Wars),
Ariana Greenblatt (Love and Monsters) e Chloe Coleman
(My Spy).
“Dopo un catastrofico incidente
su un pianeta sconosciuto, il pilota Mills (Adam Driver) scopre
rapidamente di essere effettivamente bloccato sulla Terra… 65
milioni di anni fa“, si legge nella sinossi. “Ora,
con una sola possibilità per salvarsi, Mills e l’unico altro
sopravvissuto, Koa (Ariana Greenblatt), devono farsi strada
attraverso un terreno sconosciuto pieno di pericolose creature
preistoriche in un’epica lotta per la sopravvivenza.“
Il film è prodotto da Beck e Woods
attraverso il loro banner Beck/Woods insieme al creatore
di Evil Dead e al regista di Doctor
Strange in the Multiverse of MadnessSam
Raimi attraverso il suo banner Raimi
Productions. Questo segnerà anche l’ultima collaborazione del
duo di registi con Sam Raimi dopo aver lavorato insieme a un
episodio di 50 States of Fright di Quibi
. Altri produttori sono Zainab Azizi e Debbie Liebling di
Raimi Productions, con Douglas Merrifield come produttore
esecutivo.
Oltre a 65,
Adam Driver sarà presto visto in alcuni progetti
di alto profilo, tra cui il film biografico sulla Ferrari di
Michael Mann e l’epico dramma di Francis
Ford CoppolaMegalopolis . Nel
frattempo, Greenblatt e Coleman sono stati entrambi scelti per
progetti imminenti ad alto budget, con Greenblatt che apparirà
nell’adattamento cinematografico di Borderlands
di Eli Roth. Per quanto riguarda Coleman, reciterà accanto a
Chris Pine in Dungeons &
Dragons: Honor Among Thieves della Paramount .
Pubblicato il teaser trailer della
quarta, attesissima stagione di Succession,
il
premiato cult HBO creato da Jesse Armstrong. La nuova
stagione, in dieci episodi, andrà in esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW dal 3 aprile, con un nuovo episodio
ogni lunedì.
Succession
esplora i temi del potere e delle dinamiche familiari attraverso
gli occhi del magnate dei media Logan Roy (Brian
Cox) e dei suoi quattro figli, Kendall (Jeremy
Strong), Siobhan (Sarah Snook), Roman
(Kieran Culkin) e Connor (Alan
Ruck).
Succession: la
trama
Nella quarta stagione, la vendita
della media company Waystar Royco al visionario del tech Lukas
Matsson (Alexander
Skarsgård) si avvicina sempre di più. La prospettiva
di questa vendita epocale provoca angoscia e contrasti familiari
tra i Roy, che prefigurano come saranno le loro vite una volta
completato l’affare. La famiglia intravede un futuro in cui il
proprio peso culturale e politico sarà fortemente ridimensionato,
ne scaturirà quindi una lotta per il potere ancora più accesa.
Succession: il
cast
Il cast della quarta stagione:
Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook, Kieran Culkin, Alan
Ruck, Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, J. Smith-Cameron, Peter
Friedman, David Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Justine Lupe,
Dagmara Domińczyk, Arian Moayed, Scott Nicholson, Zoë Winters,
Annabelle Dexter Jones, Juliana Canfield e Jeannie
Berlin. Si aggiungono al cast Alexander Skarsgård, che diventa
regular dei nuovi episodi, Cherry Jones, Hope
Davis, Justin Kirk e Stephen Root. E vengono annunciati
oggi anche Annabeth Gish, Adam Godley, Eili Harboe e Jóhannes
Haukur Jóhannesson. Fra gli attori delle precedent Stagioni che
tornano nei nuovi episodi, annunciati anche Harriet Walter (Lady
Caroline Collingwood), James Cromwell (Ewan Roy), Natalie Gold
(Rava Roy), Caitlin Fitzgerald (Tabitha), Ashley Zukerman (Nate
Sofrelli), Larry Pine (Sandy Furness), Mark-Linn Baker (Maxim
Pierce), Pip Torrens (Peter Munion).
Creata da Jesse Armstrong;
produttori esecutivi Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin
Messick, Jane Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon
Brown, Lucy Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è
lo showrunner.
Le prime tre stagioni di SUCCESSION
hanno ottenuto 48 nomination agli Emmy® e 13 premi vinti, tra cui
Miglior serie drammatica, per la seconda e la terza stagione. La
terza stagione, che ha debuttato nell’ottobre 2021, ha ottenuto il
SAG Award per il cast e ha vinto ai WGA, DGA e PGA.
Dopo Sulla mia pelle, dedicato all’Odissea di
Stefano Cucchi e alla sua ultima settimana di
vita, Alessio Cremonini si conferma un regista al
quale dare ascolto, e sale. Mai banale, il suo cinema continua a
raccontare storie comunque utili a sollevare interrogativi e a
sfidare l’abitudine nella quale spesso pigrizia e timore ci
spingono. Come succede anche nel suo nuovo Profeti,
in sala dal 26 gennaio
(distribuito da Lucky Red), nel quale torna a
collaborare con Jasmine
Trinca, già Ilaria Cucchi nel
film del 2018.
In
Profeti l’attrice romana è Sara è una giornalista
italiana, in Medio Oriente per un reportage sulla guerra nello
Stato Islamico, che viene rapita dall’Isis. In quanto donna, quindi
inferiore e rispettabile solo se sottomessa al maschio, non può
stare in una prigione dove siano anche degli uomini, per cui viene
trasferita nella casa di Nur (interpretata dalla Isabella Nefar di
Waiting for the Barbarians), che da quel momento diventa la
sua carceriera.
Anche Nur è una
straniera, una foreign fighter radicalizzata a Londra che ha poi
sposato un miliziano e ora vive nel Califfato nella casa che le due
donne saranno costrette a condividere a lungo, proprio nel mezzo di
un campo di addestramento dell’ISIS, dove altri prigionieri vengono
torturati e uccisi. Fuori continua il conflitto che conosciamo,
mentre tra le quattro mura si sviluppa una diversa guerra,
psicologica, fatta di silenzi e sottili ricatti, per convertire
Sara.
ISIS, Islam,
religione, libertà
Non saranno mai
abbastanza le occasioni di sottolineare l’abisso che intercorre tra
fanatismo religioso e l’Islam praticato dai musulmani che la stessa
foreign fighter attacca sullo schermo, un tema e un ambito
culturale che il regista conosce bene, e al quale si dedica – come
sottolinea lo stesso vincitore del David di Donatello come Miglior
regista esordiente del 2018 – sin dal
Private di Saverio
Costanzo (del quale era co-sceneggiatore) e dal
Border del 2013, “un piccolissimo film
sulla rivoluzione siriana mai uscito nelle sale“. Alla base il
“desiderio di guardare fuori, a storie non italiane, ma che ci
devono interessare“.
“In Medio Oriente, se
sei una donna, devi imparare a difenderti il prima possibile“,
queste parole ci accolgono all’inizio del film, ma più – e oltre –
che essere un inevitabile riferimento a quanto vediamo accadere in
Iran, con l’incedere della storia è altrettanto naturale tornare
con la mente alla vicenda vissuta dalla cooperante Silvia
Aisha Romano, convertitasi all’Islam durante la prigionia
in Somalia. Una scelta sincera? Disperata? Figlia della
costrizione? Per quanto riguarda i casi citati, non ci permettiamo
di fare ipotesi, ma per quanto riguarda il film speriamo sia una
scelta deliberata quella di lasciare il dubbio nello spettatore
riguardo quel che accade nella casa, tra le due donne.
Nessun dubbio, troppi
dubbi
In
Profeti, ci sono due donne occidentali che hanno
fatto scelte diametralmente opposte, una lontana da qualsiasi fede,
l’altra assolutamente convinta della propria, come molti, troppi.
Temi cardinali – insieme a quello della prigionia, fisica e non
solo, declinato anche nel film sul caso Cucchi – che il film tratta
in maniera forse troppo ordinata, dall’inizio, quando la prima
stazione del calvario di Sara si rivela particolarmente
sopportabile, evidentemente in considerazione del reale obiettivo
della cellula.
In un cinema politico
come quello di Cremonini, d’altronde, l’importante è mettere in
scena una realtà e delle metafore che il pubblico possa digerire, e
portare con sé, anche a costo di rischiare di non chiarire elementi
narrativi importanti o di aprire crepe nella coerenza interna dei
personaggi. Se dopo aver visto il film qualcuno in più penserà che
sia meglio spegnere le fiamme della casa del vicino piuttosto che
voltargli le spalle, il resto non sarà poi così importante.
Io rispetto la fede ma è il
dubbio che ti educa. (Bruce Lee)
Sono ufficialmente aperte le
prevendite dei biglietti per il celebre film di
James Cameron, Titanic, che
tornerà nelle sale italiane in 3D dal 9 febbraio in occasione del
25° anniversario, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Per prenotare i biglietti è possibile accedere al
sito www.titanicilfilm.it, in
continuo aggiornamento.
Una versione rimasterizzata di
Titanic, il film di
James Cameron pluripremiato agli Academy Award, torna nelle
sale cinematografiche in 3D durante il periodo di San Valentino:
con un cast guidato dai vincitori del premio Oscar
Leonardo DiCaprio e
Kate Winslet, il film è un’epica storia d’amore ricca di azione
ambientata nello sfortunato viaggio inaugurale dell’“inaffondabile”
Titanic, all’epoca il più grande oggetto in movimento mai
costruito.
Titanic ha vinto un record
di 11 Academy Award, tra cui miglior film, miglior regia, miglior
fotografia, miglior montaggio, miglior scenografia, migliori
costumi, miglior colonna sonora originale, miglior canzone
originale, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori
effetti speciali. Alla sua prima uscita, nel 1997, il film è
diventato il campione d’incassi mondiale numero 1 di tutti i tempi
ed è attualmente il terzo film di maggior incasso a livello
mondiale.
Paramount Pictures e 20th Century
Studios presentano una produzione Lightstorm Entertainment,
Titanic, con Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Billy Zane, Kathy Bates, Frances
Fisher, Bernard Hill, Jonathan Hyde, Danny Nucci, Gloria Stuart,
David Warner, Victor Garber e Bill Paxton. Scritto e diretto
da James Cameron, il film è prodotto da Cameron e
Jon Landau, mentre Rae Sanchini è la produttrice esecutiva.
La Sony Pictures
sarà anche responsabile di portare Spider-Man sul
grande schermo, ma la Disney è ancora proprietaria dei diritti di
merchandising dell’arrampica muri. Questo spiega in parte il motivo
per cui, da Captain America: Civil War del 2016, il
Peter Parker di Tom Holland ha indossato così tanti costumi
diversi!
Nei momenti finali di Spider-Man: No Way Home, l’adolescente ha dato
l’addio alla sua tuta tecnologicamente avanzata per indossarne una
più in linea con la sua controparte fumettistica. Una svolta
praticamente perfetta e che rappresenta un’interpretazione
dell’eroe che speriamo di vedere al centro della scena nella
prossima trilogia di film. Tuttavia, non crediamo che Spidey
rinuncerà presto a indossare costumi alternativi. Anzi, ci sono
alcuni costumi dei fumetti che non vediamo l’ora di vedere un
giorno in versione live-action.
1“Black Suit” Spider-Man
Se
ci si ferma a pensare, è assurdo che Spider-Man
non sia tornato dallo spazio con questa nuova tuta. È probabile che
i piani della Sony per Venom
abbiano fatto deragliare l’idea, ma No Way Home ha aperto la porta alla
possibilità di realizzarla.
Non
è un segreto che lo studio desideri che il Peter Parker di Tom
Holland incroci la sua strada con l’Eddie
Brock di Tom Hardy, ed entrambi gli attori hanno
espresso il loro interesse a realizzarlo. Purtroppo, pensiamo che
Venom: La furia di Carnage e Spider-Man:No Way Home siano
quanto di più vicino a un crossover otteremo. Tuttavia, un pezzo
del costume è ora nel MCU! Dovrebbe
avvenire prima di Avengers: Secret Wars, giusto? Sarebbe anche
la scusa perfetta per far sì che Spidey cerchi l’aiuto dei
Fantastici Quattro, portando all’introduzione del già citato
Bombastic Bag-Man…
Una donna, un uomo, la storia di una coppia tra
amore, complicità, equivoci, tradimenti, addii. Una storia
appassionata, unica e insieme comune, se non fosse per i nomi che
portano: Mussolini lei, Ciano lui. Lei la figlia più amata del Capo
del regime, lui lo sposo, il brillante diplomatico, l’uomo della
comunicazione e dei rapporti col mondo. Una coppia seguita,
discussa, invidiata. Due rampolli sotto i riflettori del novecento,
destinati a diventare protagonisti schiacciati da un potere molto
più grande di quello che pensavano di avere. Sono i protagonisti di
“Quei due – Edda e
Galeazzo Ciano”, il nuovo
film diWilma
Labate, prodotto
daLuce
Cinecittàcon la
collaborazione diRai
Documentari, ideato da
Beppe Attene che lo sceneggia con la regista, in onda in prima
serata su Rai Trevenerdì
3 febbraio, dopo il
successo della presentazione al Tertio Millennio Film Festival,
dove si è aggiudicato sia la Menzione speciale del Concorso che il
premio del Sindacato Critici Cinematografici per il Miglior
film.
In un gioco cinematografico affascinante “Quei
due – Edda e Galeazzo Ciano” mescola, accanto alle straordinarie
immagini dell’Archivio Luce con momenti anche privati e familiari
della coppia Edda-Galeazzo, un racconto filmico contemporaneo,
vivace e ‘pop’, che vive delle interpretazioni di due talenti
comeSilvia
D’AmicoeSimone
Liberati, in azione
all’interno di un teatro di Cinecittà, fotografati dalla lente
creativa diDaniele
Ciprì. Un racconto che
rende emotiva una storia italiana e ci avvicina ai suoi
contraddittori personaggi. Giocando con la scenografia e i costumi
contaminati dall’attualità, Edda e Galeazzo si raccontano senza
pudore grazio all’uso delle parole originali contenute nei diari
privati e nei discorsi pubblici di Galeazzo Ciano e nelle
autobiografie di Edda Mussolini. Un lavoro di tessitura che dà al
vivo le espressioni dei protagonisti, in un dialogo serrato e
coinvolgente.
Importanti i contributi
tecnico-artistici: oltre
alla fotografia di Daniele Ciprì, le musiche di Riccardo Giagni,
insieme al montaggio di Patrizia Penzo, le scenografie di Valeria
Zamagni, i costumi di Metella Raboni. Le riprese del film si sono tenute interamente
negli Studi di Cinecittà. Le parole di Galeazzo Ciano sono
tratte dal ‘Diari 1937-1943’, e dai volumi di Giordano Bruno Guerri
‘Galeazzo Ciano, Una vita’, ‘Galeazzo Ciano’ e ‘Un amore fascista.
Benito, Edda e Galeazzo’, e da ‘Ciano. L’ombra di Mussolini’ di Ray
Moseley, oltre che da interventi parlamentari. Le parole di Edda
provengono dai libri ‘La mia vita’ di Edda Ciano e Domenico
Oliveri, e ‘La mia testimonianza’. Dopo la prima serata firmata Rai Documentari su
Rai Tre, “Quei due – Edda e Galeazzo Ciano” sarà disponibile su
Raiplay.
Luce-Cinecittà – Direzione di Cinecittà spa attiva nella
distribuzione di opere prime e seconde e nella produzione di
documentari. Con una rilettura della nostra storia grazie al
materiale dell’Archivio Luce, e di indagine del presente con grandi
autori, scouting di giovani talenti, presenza nei festival
internazionali, in sala e in tv, che ne fanno una grande Casa del
cinema del reale.
Rai Documentari– Creata nel gennaio 2020, Rai Documentari è la
Direzione di riferimento all’interno dell’azienda per l’industria
del documentario. Direttore Fabrizio Zappi.
A dicembre del 2022 è approdata
sulla piattaforma Disney+Tra il mondo e noi, serie drammatico-sentimentale
diretta dalla regista Hulya Gezer e scritta da
Pinar Bulut. Conclusasi il 25 gennaio 2023, la
storia ha come protagonista una delle attrici più famose nel
panorama cinematografico turco,
Demet Ozdemir, conosciuta e amata anche in Italia
grazie al suo ruolo di Sanem in DayDreamer – Le ali del sogno.
Ozdemir, dopo il successo della soap
opera che l’ha lanciata come stella nella serialità turca, ha
svestito i panni della ingenua e sognatrice Sanem Aydin per potersi
calare in ruoli più sfaccettati e drammatici, come quello di Zeynep
nel drama Doğduğun Ev Kaderindir. Per questa nuova serie
l’attrice ha dovuto ricoprire un ruolo complesso, quello della
disillusa caporedattrice Ilkin, grazie alla quale Demet è tornata a
mostrare le sue spiccate doti recitative. Tra il mondo e
noi è prodotta da MF Yapim per The Walt
Disney Company.
Tra il mondo e noi, la trama
Ilkin (Demet
Ozdemir) è caporedattrice di una famosa rivista a
Istanbul, fidanzata con un noto attore turco di nome Tolga
(Bugra Gulsoy). La loro relazione però inizia a
vacillare quando quest’ultimo entra in crisi con la produzione
della sua nuova serie. A causa della incomunicabilità tra di loro,
Ilkin, sotto suggerimento della sua amica nonché collega Burçin
(Zerrin Tekindor), decide di creare un profilo
falso per poter parlare con il suo compagno da perfetta
sconosciuta.
Il rapporto che si instaura fra la
fittizia Berlin (nome del profilo) e Tolga, finisce per degenerare,
tanto da spingere Ilkin a dare un vero volto a questa donna
inesistente. Il coinvolgimento di un’impiegata della rivista, Sinem
(Hafsanur Sancaktutan), sarà la goccia che farà
traboccare il vaso, capovolgendo all’improvviso la sfera
sentimentale della giornalista a cui seguirà un crollo
psicologico.
Turchia, allora sei brava!
Le produzioni turche, arrivate ad
occupare il palinsesto delle reti italiane nel lontano 2016 con
Cherry Season – La stagione del cuore, sono sempre apparse
avvolte in una rigida atmosfera pudica agli occhi dei propri
spettatori. Sembrava – e in realtà lo era – esserci una censura,
motivo per il quale non erano concesse e contemplate né effusioni
esplicite né tantomeno scene hardcore. Con il tempo però qualcosa
nel sistema si è mosso e, complici gli investimenti delle grandi
piattaforme di streaming, anche la Turchia ha cominciato ad
aprirsi a prodotti di diverso tipo e registro. La
serialità turca è riuscita così a compiere quel passo in avanti
necessario per guadagnarsi una fetta di spazio nei servizi a
pagamento, ottenendo anche un plauso per le proposte originali di
cui oggi possiamo fruire.
Il velo, perciò, è caduto. Se prima
erano le soap a riempire gran parte dell’offerta turca, adesso le
serie disponibili sono di tutt’altro genere e tono, e le dinamiche
al loro interno vengono presentate senza troppo filtri. Fra le
novità del 2022 Tra il mondo e noi è quello che
segue le nuove “linee guida” delle rinnovate produzioni turche,
emancipandosi da operette di basso rilievo, portando su Disney+ una storia
intensa e ben costruita. È Hulya Gezer a mettersi dietro
la macchina da presa, strutturando una trama d’impatto emotivo e di
bellezza formale.
Quel che colpisce subito l’occhio
cinefilo è lo stile adottato dalla regista. Per seguire le
dinamiche di Ilkin e Tolga, Gezer sceglie spesso lo
split screen, arricchito con transizioni a tendina e
dissolvenze, volte a separare visivamente i percorsi dei due
protagonisti. Di entrambi i personaggi vengono così restituite le
luci e le ombre e tale dicotomia è esaltata da una fotografia
mista. Il bianco e nero racconta le sequenze di maggior pathos,
enfatizzandone le emozioni e sottolineandone la solitudine; le
immagini a colori, invece, fungono più da maschera metaforica,
indossata da Ilkin e Tolga per interfacciarsi con il mondo
esterno.
La trama progredisce senza
interruzioni e il suo ritmo incalzante invoglia alla visione; unica
pecca potrebbe essere il suo script, non proprio solido nella
composizione di alcune parti, ma la cui ottima resa visiva arriva
in soccorso per non lasciar navigare l’impianto drammaturgico negli
abissi dell’inanità.
Perdere se stessi
nell’oscurità
Il baricentro di Tra il
mondo e noi è l’amore, ma non quello da favola. Il
sentimento, nella storia fra Ilkin e Tolga, è trattato nella sua
forma discinta e caduca, causa di un effetto che va oltre
l’idilliaco romanticismo: la perdita di se stessi.
È partendo dall’amore che Gezer incastra all’interno della
narrazione un discorso più ampio, tanto contemporaneo quanto
anacronistico. Amare qualcuno in modo errato conduce al
disinnamoramento di se stessi e, di conseguenza, allo smarrimento.
L’amore non è dunque il punto di arrivo, quanto piuttosto quello di
partenza, da cui si ramificano le diverse tematiche quali fragilità
psicologica, depressione e trauma, dispiegate in maniera omogenea
fino alla risoluzione ultima.
È nell’impeccabile e audace
recitazione di Demet Ozdemir che confluiscono
tutti i contenuti di cui la serie si fa carico; Ozdemir riesce a
frammentare lentamente e dolorosamente la sua Ilkin in numerosi
beat strazianti, segmenti in cui lo sguardo spiritato e
l’espressione angosciata irrompono sullo schermo stretto per
riportare ogni singola sfaccettatura della donna. Ma è solo
riducendo in mille pezzi il suo animo – nonché la sua vita – che
Ilkin riesce a ricostruire la giusta versione di sé, pronta ad
amare davvero se stessa.
Tra il mondo e noi
si trasforma, in conclusione, in una bella parabola sulla
forza delle donne, sul loro coraggio di rialzarsi
nonostante le ferite e sulla determinazione nel chiedere aiuto; un
invito a non lasciarsi mai abbattere né tantomeno ad avvilirsi per
una relazione malsana; un monito ad amarsi sempre,
anche quando allo specchio il trucco è sbavato, gli occhi sono
stanchi e le lacrime solcano il viso. Perché, come la fenice, si
può sempre rinascere dalle proprie ceneri.
La prima docu-serie di
Elodie, “Sento ancora la vertigine”, sarà disponibile dal 20
febbraio su Prime
Video.
In “Sento ancora
la vertigine”, una produzione Groøenlandia in
collaborazione con Prime Video. Elodie per la prima volta sceglie la
narrazione attraverso immagini video per mostrare alcuni dei
momenti più importanti della sua carriera, la sua sfida per trovare
la canzone per Sanremo 2023 e il suo essere costantemente in bilico
tra la continua voglia di migliorarsi e la paura di non essere mai
abbastanza. I tre episodi, prodotti da Matteo Rovere e Leonardo
Godano, sono stati diretti da Nicola Sorcinelli.
Sempre a febbraio,
venerdì 10, è prevista l’uscita del nuovo album “Ok. Respira”,
all’interno del quale sarà contenuto anche “Due”, brano con cui
Elodie sarà in gara al Festival della canzone italiana. Già
annunciato, tra gli appuntamenti del 2023, anche il suo primo show
al Mediolanum Forum il 12 maggio, prodotto da Vivo Concerti.