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Festival di Cannes 2023: il palmares. L’Italia a bocca asciutta

Dopo dieci emozionanti giorni di proiezioni, conferenze, code, pioggia, star e red carpet, si è conclusa l’edizione del Festival di Cannes 2023, la numero 76 per la kermesse francese. In un mondo del cinema che continua a raccontare il mondo, a volte trasfigurandolo e altre volte rendendolo a più chiaro a noi che ci viviamo dentro, la giuria presieduta da Ruben Ostlund ha dovuto scegliere i suoi vincitori.

Purtroppo nessuno degli italiani in gara, ben tre, Alice Rohrwacher, Marco Bellocchio e Nanni Moretti, ha portato a casa un premio.

Ecco tutti i vincitori del Festival di Cannes 2023

Concorso

Altri Premi

  • Camera d’Or: “Inside the Yellow Cocoon Shell,” Thien An Pham
  • Short Films Palme d’Or: “27,” Flóra Anna Buda.
  • Short Films Special Mention: “Fár,” Gunnur Martinsdóttir Schlüter
  • Golden Eye Documentary Prize: Four Daughters E The Mother Of All Lies
  • Queer Palm: Monster

Un Certain Regard

  • Un Certain Regard Award: “How to Have Sex,” Molly Manning Walker
  • Jury Prize: Asmae El Moudir, “Hounds”
  • Best Director Prize: “The Mother of All Lies,” Asmae El Moudir
  • Freedom Prize: “Goodbye Julia,” Mohamed Kordofani
  • Ensemble Prize: “The Buriti Flower,” João Salaviza, Renée Nader Messora, cast and crew
  • New Voice Prize: “Omen,” Baloji

Quinzaine des Réalisateurs

  • Europa Cinemas Label: “Creatura,” Elena Martín
  • Society of Dramatic Authors and Composers Prize: “A Prince,” Pierre Creton

Semaine de la critique

  • Grand Prize: “Tiger Stripes,” Amanda Nell Eu
  • French Touch Prize: “It’s raining in the house,” Paloma Sermon-Daï
  • GAN Foundation Award for Distribution: Pyramide Films, “Inshallah a boy”
  • Louis Roederer Foundation Rising Star Award: Jovan Ginić, “Lost Country”

Banel e Adama, recensione del film di Ramata-Toulaye Sy – Cannes 76

In un illustre concorso internazionale come quello del Festival di Cannes, c’è anche spazio per un’opera prima: Banel e Adama, della regista franco-senegalese Ramata-Toulaye Sy. Il film, pur non convincendo sotto ogni aspetto, è una delle sorprese di questa edizione del Festival cinematografico.

Banel e Adama: l’amore nel Senegal delle regole

Un giovane appena entrato nell’età adulta racconta una leggenda appresa durante l’iniziazione che lo porterà alla carica di capo villaggio, ereditata dal padre e dal fratello maggiore, entrambi morti prematuramente. Questa storia è proprio come la coppia che dà il titolo al film: isolata, come se fosse fuori dal mondo, ma governata da codici rigorosi. Banel (Khady Mane) sposa Adama (Mamadou Diallo) dopo la morte del fratello maggiore, secondo una tradizione che obbliga le donne a diventare le mogli di una famiglia, passando da un fratello all’altro secondo i capricci della vita, ma anche della morte.

Queste regole così ferree e imprescindibili che sostanziano la vita della comunità ci vengono introdotte fin dall’inizio, con i due coniugi che si pongono come ribelli in sfida alla tribù per la loro volontà di rifiutare titoli e obblighi, e per il loro desiderio di costruirsi una vita lontano dal villaggio. Banel rifiuta tutto, anche la maternità, più in generale il suo destino di donna, condannata a essere solo un grembo per perpetuare la stirpe dei capi a cui appartiene Adama. Il piano dei due amanti è chiarissimo: rifiutare il titolo di capo, costruire una casa alla periferia del villaggio di sabbia e tentare di conquistare la libertà tanto desiderata vivendo fuori dalla comunità.

Un viaggio tragico immerso nella superstizione

Molto interessante è una seconda dimensione che Banel e Adama introduce: quella della superstizione e del modo in cui i segni e il mondo vengono interpretati alla luce dei divieti sfidati. Le case di sabbia sono considerate maledette e le azioni di Adama profanano la tradizione, portando siccità, morte e distruzione in questa piccola e fragile area nella savana. Il susseguirsi di problemi che intervengono, portando a un cambiamento nell’atteggiamento del giovane marito, contribuirà a far precipitare il film nella tragedia. Adama, che prima si ergeva con orgoglio davanti ai genitori e ai coetanei, ora si inchina e scompare gradualmente dalla vista di Banel. Lo status quo e le tradizioni riprendono il controllo delle sue azioni, con grande disperazione della donna che pensa solo a lui e non vuole più aspettare di trasferirsi nella loro nuova casa. L’impazienza si trasforma quasi in follia: Banel è pronta a fare qualsiasi cosa pur di non adempiere ai ruoli assegnati dal suo status di donna al servizio delle famiglie del villaggio.

Una delle soprese di Cannes 76

Banel e Adama si affida quasi esclusivamente alla sua estetica così precisa e alla performance dell’attrice protagonista, Khady Mane, luce dell’intera narrazione, del resto lineare e anche programmatica. Molto complessa e decisamente femminista, l’evoluzione della sua Banel è davvero interessante: con il progredire della storia, diventa inquietante nel suo opporsi alle tradizioni e alle convenzioni della comunità. Le usuali tappe del viaggio dell’eroe – desiderio di fuga, seguito da una rinuncia e da un esito fatale – non permettono al film di elevarsi al di sopra della bellezza delle sue inquadrature. Perso nei suoi passaggi sublimi, quasi da cartolina, Banel e Adama dimentica di dare corpo alla sua storia e ai suoi personaggi, che sono la sua ragion d’essere.

Girato interamente in lingua fulani, Banel e Adama resta comunque una delle sorprese del Festival di Cannes 2023: anzitutto, in quanto unica opera prima presentata in concorso, ma anche per la capacità della regista di costruire un racconto tragico e sfruttare in maniera sapiente l’estetica dei paesaggi africani per raccontare il viaggio interiore dei suoi protagonisti. Certo, al film manca la profondità e la portata emotiva che gli avrebbero permesso di andare oltre la sua cornice ben definita, ma Banel e Adama non è affatto un film fallimentare.

… altrimenti ci arrabbiamo!: tutte le curiosità sul film con Bud Spencer e Terence Hill

Celebre coppia del cinema italiano e non solo, Bud Spencer e Terence Hill hanno girato tra gli anni Settanta e Ottanta diversi film divenuti popolarissimi a livello internazionale. Dal western Lo chiamavano Trinità… fino al poliziesco Miami Supercops (I poliziotti dell’8ª strada), passando per Pari e dispari, Io sto con gli ippopotami, Chi trova un amico trova un tesoro e tanti altri. Uno dei loro titoli più amati, da grandi e piccoli, è però … altrimenti ci arrabbiamo!, diretto nel 1974 da Marcello Fondato. Commedia d’azione, questo vanta gag, battute e sequenze ancora oggi iconiche, tanto note quanto omaggiate.

Pur se privo di particolari trovate di regia o di messa in scena, … altrimenti ci arrabbiamo! vanta numerose acrobazie, corse d’auto e, soprattutto, le celebri scazzottate di cui Spencer e Hill erano grandi maestri. Il film si affermò come il maggior successo economico tra tutti i film della coppia e li consacrò a stelle del cinema mondiale. Prima di intraprenderne una visione, però, sarà utile approfondire alcune curiosità relative a questo. Qui sarà possibile ritrovare dettagli relativi alla trama, al cast e a molto altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

… altrimenti ci arrabbiamo!: la trama, il cast di attori e la dune buggy

Protagonisti del film sono Ben e Kid, rispettivamente un meccanico ed un camionista, accomunati dalla passione per le corse automobilistiche. Da sempre amici ma rivali, i due si ritrovano a vincere insieme una competizione, ottenendo come premio una dune buggy rossa con la capotte gialla nuova di zecca. L’agognata vettura, però, viene distrutta nel momento in cui una banda di sicari al servizio del Capo, mette a ferro e fuoco il luna park dove i due amici si erano recati. In risposta a quell’affronto, Ben e Kid decideranno di recarsi personalmente dal responsabile dell’accaduto, richiedendogli come risarcimento un’identica dune buggy. Se la loro volontà non verrà rispettata, si arrabbieranno e non ci sarà pace per nessuno.

Come anticipato, ad interpretare Ben e Kid vi sono rispettivamente Spencer e Hill. I due, come noto, divertirono molto a realizzare questo film, apportandovi anche proprie idee. Il celebre balbettìo effettuato da Spencer durante la scena del coro dei pompieri, ad esempio, è una sua trovata. Accanto a loro, nel ruolo del criminale noto come il Capo, vi è l’attore inglese John Sharp, mentre il suo braccio destro Attila è interpretato da Deogratias Huerta. Di particolare rilievo, inoltre, è la presenza del film dell’attore Donald Pleasence, nel ruolo del Dottore del Capo, ma celebre in particolare per essere stato Sam Loomis nella saga di Halloween. In ultimo, Manuel de Blas è il killer Paganini, mentre Luis Barbero è il gentile Geremia.

Protagonista del film è ovviamente anche la dune buggy, qui assunta a pomo della discordia della vicenda. Tale vettura, destinata alla marcia su sabbia, si caratterizza per il suo aspetto sbarazzino, divenuta un simbolo del divertimento estivo. In Italia le prime dune buggy apparvero sul finire degli anni Sessanta, ma è stato proprio … altrimenti ci arrabbiamo! ad averle rese popolarissime. Nella metà degli anni Settanta, infatti, a Roma venne fondata dal pilota di autocross Adriano Gatto la Puma s.r.l. con sede sulla via Tiburtina, la quale iniziò a produrre una propria linea di dune buggy molto simili al “Deserter”. Queste sono poi quelle utilizzate all’interno del film.

... altrimenti ci arrabbiamo! canzone

… altrimenti ci arrabbiamo!: dove è stato girato e la colonna sonora

Per quanto riguarda le location del film, come anche altri film di Spencer e Hill, anche … altrimenti ci arrabbiamo! è caratterizzato da località di differenti paesi. Le scene con il luna park, ad esempio, sono state girate a Madrid e più precisamente nei pressi dello Stadio Vicente Calderòn. Sempre nella capitale spagnola, al numero 17 di Calle de Postas, subito fuori da una porta di Plaza Mayor, si trova l’Hotel “Petit Palace Posada del Peine”, la cui entrata rappresenta nel film l’entrata del locale del Capo. La scena dell’inseguimento in moto, invece, è stata girata nel Lazio, nel bosco di Manziana. La scena iniziale di autocross è stata girata a Poggio San Romualdo, una frazione di Fabriano, in provincia di Ancona.

Ad essersi occupati della colonna sonora del film, invece, sono stati i fratelli Guido e Maurizio De Angelis, anche noti come fondatori del gruppo Oliver Onions. In attività dal 1963, questi hanno firmato la colonna sonora di diversi film di Spencer e Hill, ma anche di innumerevoli altri titoli. Per … altrimenti ci arrabbiamo!, in particolare, il gruppo compose il brano Dune Buggy, utilizzato per ben sette volte nel corso della pellicola. Come il film, anche questo conobbe un estremo successo commerciale, rimanendo nella top ten per oltre diciassette settimane e risultando il più venduto del 1974 in Italia. Anche all’estero tale brano ottenne ampi riconoscimenti, vantando una distribuzione estera in paesi come Cile, Messico, Francia, Spagna, e Germania.

… altrimenti ci arrabbiamo!: il remake, il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

Dopo anni di speculazioni, nel 2022 è arrivato al cinema un remake del film. Diretto dagli YouNuts!Altrimenti ci arrabbiamo si propone in realtà più come un reboot che come un vero e proprio remake, modificando alcuni particolari dell’originale per dar vita ad un omaggio di quel cult. Ad interpretare i due protagonisti, qui, sono gli attori Edoardo Pesce ed Alessandro Roja. Christian De Sica, invece, compare nei panni del villain principale, mentre Alessandra Mastronardi è Miriam, intrigante e pericolosa donna che aiuterà i due protagonisti. Naturalmente, grande protagonista è anche in questo caso la mitica dune buggy rossa con la capotte gialla nuova di zecca.

È possibile fruire di … altrimenti ci arrabbiamo! grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 27 maggio alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Shrek 2: trama, personaggi e doppiatori del film

Quando nel 2001 il film Shrek arrivò nei cinema di tutto il mondo, l’animazione cinematografica cambiò per sempre. Con l’uscita dei successivi tre sequel, quello di Shrek diventa un vero e proprio fenomeno globale, dando vita ad uno dei franchise animati più redditizi di sempre. Grazie ai suoi numerosi riferimenti alla cultura di massa, come anche l’utilizzo di una comicità scorretta e cinica, si è affermato come un vero e proprio apri pista per i numerosi imitatori venuti negli anni a seguire. Nel 2004 è dunque arrivato al cinema il primo dei sequel, intitolato Shrek 2 e diretto da Andrew Adamson, Kelly Asbury e Conrad Vernon.

Il celebre orco verde protagonista del film è basato dell’omonimo libro illustrato del 1990 di William Steig, poi riadattato per permettergli di assumere i connotati richiesti dal mezzo cinematografico. Ulteriore fonte di ispirazione per questo sequel è però stato anche il film del 1967 Indovina chi viene a cena. Per questo nuovo capitolo, inoltre, sono state sviluppate tecniche d’animazione ancor più accurate, che hanno permesso al film di raggiungere un livello successo in quanto a resa grafica. Ancor più del suo predecessore, Shrek 2 si affermò poi come un autentico successo, guadagnando oltre 900 milioni di dollari in tutto il mondo.

Ad oggi, questo è il tredicesimo film d’animazione dal maggior incasso di sempre, nonché il più redditizio della sua serie. Seguito poi anche da Shrek Terzo e da Shrek e vissero felici e contenti, rimane uno dei preferiti del grande pubblico, che vi ritrovano tutti gli elementi già visti nel precedente più diverse gradite novità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Shrek 2: la trama del film

Dopo gli eventi del primo film, Shrek e la principessa Fiona sono ora felicemente sposati e si godono il loro viaggio di nozze. Al loro ritorno, tuttavia, li aspetta la richiesta dei genitori di lei di incontrare il principe che l’ha coraggiosamente salvata. I due reali rimangono però sconvolti nello scoprire che la figlia abbia deciso di non spezzare l’incantesimo che l’ha resa un’orchessa, sposando per di più un vero orco. Da quel momento in poi, comincia una vera e propria sfida piena di tensione tra Shrek e il Re Harold.

Questi, che aveva sempre desiderato che la figlia sposasse un vero principe, finisce con il chiedere l’aiuto della Fata Madrina, la quale proverà in tutti i modi a far finire il matrimonio della principessa per darla invece in sposa a suo figlio, il vanitoso principe Azzurro. La cosa si rivela però più complessa del previsto, e così viene organizzato un piano per uccidere Shrek. Reclutato a tal fine, il Gatto con gli stivali finirà però con il diventare amico dell’orco, e li aiuterà nello sventare i malvagi piani della Fata. Per Shrek sarà a questo punto fondamentale dare ulteriore prova del suo valore, tanto per Fiona quanto per i genitori di lei.

Shrek 2 doppiatori

Shrek 2: i personaggi e i doppiatori del film

Una delle punte di diamante dei film sono i numerosi celebri attori che si sono avvicendati nel doppiaggio dei personaggi principali e più apprezzati della saga. Voce originale dell’orco Shrek è il comico Mike Myers. Questi, particolarmente legato al personaggio, decise di conferire al personaggio un marcato accento scozzese. Tale scelta è motivata dal fatto che questo gli ricordava il modo in cui sua madre gli leggeva le favole. Iconico è poi il ruolo svolto dall’attore Eddie Murphy, il quale ha reso celebre il personaggio di Ciuchino grazie alla propria interpretazione. Conclude il trio di protagonisti la principessa Fiona, la quale sfoggia la voce dell’attrice Cameron Diaz.

I genitori di Fiona, re Harold e la regina Lillian, hanno invece le voci dei celebri John Cleese, membro dei Monty Python, e della premio Oscar Julie Andrews. Antonio Banderas è la voce di Gatto con gli stivali, e ha doppiato il personaggio anche per le versioni in lingua spagnola del film. Altri noti doppiatori sono Jennifer Saunders per la Fata Madrina e il cantautore Tom Waits per il personaggio di Capitan Uncino. Per il doppiaggio italiano, invece, Renato Cecchetto, Nanni Baldini e Selvaggia Quattrini sono le voci di Shrek, Ciuchino e Fiona. Giorgio Lopez doppia re Harold, mentre Francesco Prando è il principe Azzurro. Massimo Rossi, infine, dà voce al Gatto con gli stivali.

Shrek 2: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Shrek 2 è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Amazon Prime Video, Now e Tim Vision. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 27 maggio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

The Final Destination 3D: trama, cast e curiosità sul film horror

Nel 2000 al cinema esce il film Final Destination, primo capitolo di una pentalogia che si è imposta come un cult sia per le sue tematiche, legate alla predestinazione e all’inevitabilità della morte, quanto per diverse sequenze entrate nell’immaginario collettivo. Diretto da James Wong, noto anche come regista della serie X-Files, il film ha conquistato da subito un grande seguito di fan, che hanno reso tale pellicola sempre più celebre nel corso degli anni. Dopo i primi due sequel, nel 2009 è poi arrivato al cinema The Final Destination 3D (qui la recensione), diretto stavolta da David R. Ellis, il quale aveva già firmato la regia del secondo capitolo.

Dopo il successo di Final Destination 3, per questo nuovo titolo della serie si decise di puntare sulla tecnologia del 3D, in quel momento particolarmente diffusa e in voga. Per il regista e i produttori, però, questa avrebbe dovuto significativamente aggiungere qualcosa di nuovo al film e alla sua storia, non fungendo dunque da mero effetto speciale per sorprendere gli spettatori. Questa novità non impedì però al film di essere accolto in modo piuttosto freddo dalla critica. Il pubblico però premiò The Final Fantasy 3D, portandolo ad un guadagno di circa 186 milioni di dollari.

Tale successo spinse poi a dar vita ad un nuovo film, Final Destination 5, arrivato nel 2011. Questo, però, è stato concepito e realizzato come un prequel al primo capitolo della serie. Ciò rende di fatto The Final Destination 3D l’ultimo titolo secondo la cronologia degli eventi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Shantel VanSanten e Bobby Campo in The Final Destination
Shantel VanSanten e Bobby Campo in The Final Destination. Foto di © 2009 Warner Home Video. All rights reserved.

La trama di The Final Destination 3D

Il film ha inizio durante una corsa di auto, quando Nick O’Bannon ha una terribile visione: per via di un incidente, quasi tutta l’arena sarà distrutta uccidendo moltissime persone, tra cui lui, la sua fidanzata Lori e i due amici Hunt e Janet. Terrorizzato che ciò possa accadere davvero, riesce a convincere i ragazzi del suo gruppo e qualche altra persona a uscire. Non appena fuori, la tragedia che Nick aveva previsto avviene davvero. Il gruppo di fortunati scampati alla morte, però, si troverà ad aver soltanto ritardato ciò che è inevitabile. Quella di Nick, infatti, è stata solo la prima di una lunga serie di visioni sul destino dei sopravvissuti di quel giorno.

Tra questi vi è Carter, un uomo che voleva rientrare in arena per salvare sua moglie, ma a cui George, la guardia, lo ha impedito. Mosso dal desiderio di vendicarsi, questi muore vittima del suo stesso piano. Il giorno seguente anche Samantha, un’altra sopravvissuta, muore a causa di un incidente quantomai impensabile e imprevedibile. A poco a poco, dunque, la morte sembra trovare il modo di andare incontro a tutti i superstiti al disastro dell’arena, nei modi più cruenti e sanguinari possibili. Per Nick e i suoi amici, dunque, ha inizio una sfida che non sembra poter essere vinta in alcun modo.

The Final Destination 3D cast

Curiosità sul cast del film

Protagonista di questo capitolo, nel ruolo di Nick O’Bannon, è l’attore Bobby Campo, divenuto celebre proprio grazie a tale film ma noto anche per aver interpretato Seth Branson nella serie tv Scream. Accanto a lui, nel ruolo della fidanzata Lori Milligan vi è invece l’attrice Shantel VanSanten, nota prevalentemente per le serie One Tree Hill, The Flash e Shooter. Gli amici di Nick, Hunt e Janet, sono invece interpretati da Nick Zano e Haley Webb. Il primo è noto per il ruolo di Vince nella serie Le cose che amo di te, mentre la Webb è celebre come Jennifer Blake in Teen Wolf.

Nel ruolo di George, la guardia dell’arena dove si svolge la corsa d’auto di inizio film, vi è l’attore Mykelti Williamson, divenuto estremamente celebre per aver recitato nel ruolo di Bubba, l’amico afroamericano di Forrest Gump nell’omonimo film. Samantha Lane è invece interpretata da Krista Allen, conosciuta per serie come Baywatch, Il tempo della nostra vita e A proposito di Brian. Per questo stesso ruolo si era proposta anche l’attrice Ashley Tisdale, senza però riuscire ad ottenerlo. Infine, Carter Daniels è interpretato da Justin Welborn.

Il trailer di The Final Destination 3D e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Final Destination 3D è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 27 maggio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

John Wick: Capitolo 5 e 3 Spin-off in sviluppo per Lionsgate

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Dopo oltre due mesi dall’uscita nelle sale di John Wick: Capitolo 4, il dirigente di Lionsgate Joe Drake ha confermato che lo studio ha iniziato a lavorare su John Wick: Capitolo 5, che è attualmente nelle prime fasi di sviluppo. Durante l’ultima chiamata sugli utili di Lionsgate (via Comicbook), Drake ha parlato del futuro del franchise di successo, rivelando che il team creativo ha altri tre progetti di John Wick in fase di sviluppo.

Ora ci stiamo muovendo attraverso quel franchise, non solo nello spazio dei videogiochi AAA, ma osservando quale cadenza regolare degli spin-off, la televisione fa davvero crescere quell’universo in modo che ci sia una cadenza costante di un franchise che c’è un chiaro appetito dal pubblico”, ha detto Drake. “Ciò che è ufficiale è che, come sai, Ballerina è il primo spin-off che uscirà il prossimo anno. Siamo in fase di sviluppo su altri tre, tra cui [John Wick: Capitolo 5] e inclusa la serie televisiva, The Continental, che andrà in onda presto. E così, stiamo costruendo il mondo e quando arriveranno quei cinque film, sarà organico – sarà cresciuto organicamente da come stiamo iniziando a raccontare quelle storie. Ma puoi fare affidamento su una cadenza regolare di John Wick.

Questa rivelazione di John Wick: Capitolo 5 arriva dopo che il regista di John Wick: Capitolo 4 Chad Stahelski ha confermato che lui e la star principale Keanu Reeves non stanno sicuramente dicendo di no all’opportunità di raccontare di più sulla storia dell’assassino protagonista. Prima di questo, Stahelski aveva precedentemente dichiarato che stavano pianificando di prendersi una pausa dal franchise.

Il franchise di John Wick raggiunge il miliardo di dollari

John Wick: Capitolo 4 ha incassato in tutto il mondo oltre 428 milioni di dollari al botteghino, rendendolo il film di John Wick con il maggior incasso. Questo risultato ha permesso al franchise di raggiungere il miliardo di dollari al botteghino mondiale. John Wick (Keanu Reeves) trova una via per sconfiggere la Grand Tavola. Ma prima di guadagnare la libertà, Wick deve affrontare un nuovo nemico che ha potenti alleanze in tutto il mondo e ha mezzi tali da tramutare vecchi amici in nuovi nemici.

John Wick: Capitolo 4 è stato diretto da Stahelski da una sceneggiatura co-scritta da Shay Hatten e Michael Finch, che subentrerà al creatore del franchise Derek Kolstad. Il quarto episodio è interpretato da Reeves, Lance Reddick, Ian McShane, Rina Sawayama, Shamier Anderson, Bill Skarsgard, Clancy Brown, Hiroyuki Sanada e Donnie Yen.

Thunderbolts: produzione sospesa a causa dello sciopero della WGA

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La produzione del prossimo film Marvel Thunderbolts che avrà come protagonista un gruppo di cattivi nel Marvel Cinematic Universe è stata sospesa. Secondo Deadline , la Marvel ha sospeso la produzione del film. Questa sospensione arriva solo tre settimane prima dell’inizio delle riprese  che avrebbero dovuto partire ad Atlanta. Secondo il rapporto, la produzione di Thunderbolts riprenderà dopo la fine dello sciopero WGA. Questo è l’ultimo progetto Marvel ad essere ritardato, poiché in precedenza abbiamo segnalato che la pre-produzione di Blade era stata sospesa e la produzione della serie Wonder Man Disney+ a Los Angeles era stata interrotta.

Quando uscirà il film di Thunderbolts?

Thunderbolts  era precedentemente programmato per arrivare nelle sale il 26 luglio 2024, come parte della Fase 5. A seconda della durata dello sciopero, potrebbe perdere quella data ed essere ricollocato altrove nel calendario del 2024. Tuttavia, non è stata ancora annunciata una nuova data poiché la situazione è ancora in divenire.

Durante il panel dei Marvel Studios al D23, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha svelato il roster di Thunderbolts il cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ Agente statunitense (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto abbiamo appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che potrebbe finire per trasformarsi in Red Hulk. Nel cast sono stati annunciati anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato. Thunderbolts uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Jake Schreier (Robot and Frank, Dave) dirigerà Thunderbolts, che si baserà su una  sceneggiatore scritta dallo sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson.

Festival di Cannes: il cast sulla croisette per presentare La Chimera

Secondo film italiano in concorso al Festival di Cannes con La Chimera, il nuovo film di Alice Rohrwacher che vede protagonista Josh O’Connor, Carol Duarte, Isabella RosselliniAlba Rohrwacher e Vincenzo Nemolato.  Tornato nella sua cittadina sul Mar Tirreno, Arthur (Josh O’Connor), un ladro di tombe etrusco alla ricerca del suo amore perduto, si riunisce con la sua banda di briganti. Dopo Le Meraviglie (Grand Prix nel 2014) e Lazzaro Felice (Premio per la sceneggiatura nel 2018), Alice Rohrwacher si interroga sulle tracce del passato ne La Chimera. Ecco tutti i protagonisti sulla croisette di Cannes.

Ambientato negli anni 80, nel mondo clandestino dei “tombaroli”, La Chimera racconta di un giovane archeologo inglese (Josh O’Connor) coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Completano il cast Isabella Rossellini, Carol Duarte, Alba Rohrwacher e Vincenzo Nemolato.

La Chimera, come tutti i film di Alice Rohrwacher, è prodotto da Carlo Cresto-Dina per tempesta con Rai Cinema, in coproduzione con Amka Films Productions (Svizzera) e Ad Vitam Production (Francia) in collaborazione con Arte France Cinema. L’uscita del film è prevista per il 2023, distribuito in Italia da 01.

La chimera: recensione del film di Alice Rohrwacher – Cannes 76

Quarto film e quarto Festival di Cannes per Alice Rohrwacher, che dopo Corpo celeste (alla allora Quinzaine des réalisateurs), Le meraviglie e Lazzaro felice torna in concorso per la Palma d’Oro con La chimera. Il film sarà distribuito da 01 Distribution entro la fine dell’anno, ultimo dei tre film italiani presentati sulla Croisette e a distanza sia da Il sol dell’Avvenire di Nanni Moretti sia dal Rapito di Marco Bellocchio. Una anteprima comunque importante per una artista che merita sempre attenzione, per quanto sarà difficile che possa bissare i risultati del 2014 e del 2018, quando conquistò – rispettivamente il Gran Premio della Giuria e quello per la Migliore Sceneggiatura del festival francese. Che nel frattempo ha applaudito la storia di tombaroli nella quale al protagonista Josh O’Connor (The Crown, God’s Own Country) si affiancano Isabella Rossellini e Alba Rohrwacher.

Arthur e il mondo sotterraneo

Arthur è il giovane archeologo inglese appena uscito dal carcere e intenzionato a tagliare i ponti con i suoi (ex) amici tombaroli, molto attivi sul mercato clandestino per le opere d’arte e i reperti archeologici che trafugano dai sepolcri etruschi tra la Tuscia e la bassa toscana. Ma ‘l’inglese’ è un elemento imprescindibile per la banda, che senza la sua capacità di riuscire a percepire la presenza delle tombe non saprebbe dove scavare. Un dono, del quale forse Arthur farebbe volentieri a meno, visto che il vuoto che sente nella terra corrisponde a quello che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore perduto, Beniamina. La sua chimera più dolorosa, quella che sembra continuare a inseguire in questo viaggio tra vivi e morti, tra boschi e solitudini.

Ognuno insegue la sua chimera

Ognuno insegue la sua chimera, anche Alice Rohrwacher, che sceglie un cast internazionale per arricchire ancora di più il mosaico di personaggi, tempi, luoghi, livelli, vite e colori del suo nuovo film. Un vero e proprio “caleidoscopio” nel quale la frammentazione è complessità, possibilità, libertà, nonostante qualche problema nel gestire l’armonizzazione e l’equilibrio tra le singole tessere. Tante e distribuite tra il mondo di sopra e il mondo di sotto, il presente e il passato, una realtà e l’altra o i diversi elementi di cui si compone la ricerca della regista e sceneggiatrice, oltre che autrice del soggetto insieme a Pietro Marcello e Carmela Covino.

La chimera recensione film

Il primo impatto con il film è attraverso “l’inglese”,lo spaesato e solitario Arthur di Josh O’Connor che ci accompagna e che seguiamo dall’inizio alla fine. Più Caronte che Virgilio, volutamente tramite tra i mondi diversi che la storia tiene insieme, volontariamente ai margini di entrambi, dove la sua ricerca del suo scomparso amore è rimasta delusa. Quella, sentimentale, la chimera del titolo, ma non solo. Sono “chimere” anche quelle che gli permettono di stabilire un contatto con l’oltretomba, etrusco nello specifico, per i tombaroli fonte di sostentamento, per lui, spazio di libertà e di speranza.

Temi e suggestioni sono notevoli, spesso però da inseguire nella lunga elaborazione del lutto che in qualche maniera racconta il film. Nel quale sembrano esserci troppe deviazioni e parentesi, troppi film nel film, linee narrative (geniale e felice quella del cantastorie che appare a più riprese) che si intrecciano alla principale. Effettivamente come accade nella vita, di tutti noi, che si interrompe, riprende, cambia direzione, e spesso si ferma a seguire altre suggestioni, possibilità o urgenze.

La chimera Josh O'ConnorAnche lo stile, è quello proprio della regista, che torna a utilizzare le tonalità tanto amate e a guardare verso i diseredati, gli innocenti loro malgrado, la natura e le sue creature. Una comunità ideale nei quali perdono di senso i confini, tanto spaziali quanto temporali, e le regole, dell’uomo e di una società che non ha rispetto di nulla e nessuno. Nella quale non è banale che siano le donne a offrire e cercare un’alternativa, e a mostrare – come detto dalla stessa Rohrwalcher – una attitudine diversa nella costruzione delle cose, che dia loro una vita nuova. Una donna apre e chiude il film, d’altronde, a una donna è affidato il colpo di scena del plot, donne diverse caratterizzano il percorso esistenziale di Arthur, dall’Italia di Carol Duarte alla Flora di Isabella Rossellini, in un ruolo di poca presenza ma di indubbio peso.

Piani paralleli, che si sovrappongono e si sviluppano, finendo per tangere, pur con poche speranze di ricavarne benefici. Soprattutto per l’affollarsi di storie, livelli, personaggi e final, che non aiutano a rendere meno involuto il film. Chiuso da immagini bucoliche, il più classico dei Franco Battiato e un trionfo conciliatorio tra il sognante e il visionario.

Festival di Cannes 2023: tutti i vincitori di Un Certain Regard

Sono stati annunciati, nell’ambito del Festival di Cannes 2023, i vincitori della sezione collaterale Un Certain Regard. Incentrata su film d’autore e artisticamente audaci, la selezione Un Certain Regard 2023 ha incluso 20 lungometraggi, di cui 8 opere prime in competizione anche per la Caméra d’or (il premio alla migliore opera prima di tutta la selezione ufficiale).

Quest’anno, il film d’apertura è stato Le Règne animal di Thomas Cailley. Presieduta dall’attore americano John C. Reilly, la giuria comprendeva la regista e sceneggiatrice francese Alice Winocour, l’attrice tedesca Paula Beer, il regista e produttore franco-cambogiano Davy Chou e l’attrice belga Émilie Dequenne. Un Certain Regard 2023 si conclude con la proiezione del film Une nuit di Alex Lutz.

Ecco tutti i vincitori di Un Certain Regard 2023

  • Un Certain Regard Prize – HOW TO HAVE SEX diretto da Molly Manning Walker (1st film)
  • New Voice Prize – AUGURE (OMEN) diretto da  Baloji (1st film)
  • Ensemble Prize – CROWRÃ (THE BURITI FLOWER) diretto da João Salaviza & Renée Nader Messora
  • Freedom Prize – GOODBYE JULIA diretto da Mohamed Kordofani (1st film)
  • Directing Prize – Asmae El Moudir per KADIB ABYAD (THE MOTHER OF ALL LIES)
  • Jury’s Prize – LES MEUTES (HOUNDS) diretto da Kamal Lazraq (1st film)

Il traditore: trama, cast e la vera storia dietro il film con Pierfrancesco Favino

Con alcuni dei suoi ultimi film, il regista Marco Bellocchio si è interessato a ripercorrere e rielaborare alcuni dei più noti eventi della storia d’Italia, dal rapimento di Aldo Moro con Buongiorno, notte ed Esterno notte, passando per la vita privata di Benito Mussolini in Vincere e fino al caso di Edgardo Mortara con Rapito, attualmente al cinema. Il suo ultimo film, allo stesso modo, porta sul grande schermo una delle figure italiane più controverse e complesse dell’intero Novecento: il pentito di mafia Tommaso Buscetta. La sua storia è raccontata da Bellocchio in Il traditore (qui la recensione), presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2019 e affermatosi come uno dei più importanti e premiati film italiani degli ultimi anni.

Accostatosi a tale personaggio, il regista si è concentrato in particolare sul darne un ritratto non come un eroe bensì di un uomo coraggioso, senza condannarlo né accusarlo. In Il traditore, infatti, Buscetta si erge a rappresentante di un mondo e un modo di fare ormai in decadenza. La sua storia diventa così l’occasione per parlare di tematiche universali, tra cui l’inesorabile caducità dell’uomo e dei suoi imperi. Bellocchio firma così un nuovo racconto storico e civile, caratterizzato da una teatralità che divide nettamente Buscetta da quanti invece gli si contrappongono, ovvero quei mafiosi che lui andava accusando in modo tanto aperto.

Vincitore di ben sei David di Donatello, tra cui miglior film e miglior regia, Il traditore ha conosciuto un successo senza eguali, venendo candidato anche a diversi premi esteri. Bellocchio si è così riconfermato uno dei più acuti narratori della storia di un Paese. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama del film Il traditore

La vicenda del film ha inizio nei primi anni ’80, nel bel mezzo di una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana. In quel periodo, infatti, le fazioni di Cosa Nostra e i Corleone, capeggiati da Totò Riina, si contendono la piazza della droga, mantenendo una facciata di amicizia e collaborazione. Temendo un’imminente guerra tra i due gruppi, Tommaso Buscetta, anche noto come il “boss dei due mondi”, decide di trasferirsi in Brasile e proseguire lì i suoi affari. Ben presto, però, due dei suoi figli e altri suoi cari vengono giustiziati a sangue freddo, generando in lui un profondo senso di colpa per averli abbandonati senza protezione.

Per lui le difficoltà sono però appena iniziate. Rintracciato dalla polizia brasiliana, egli viene poi estradato in Italia. Per sopravvivere, Buscetta si trova a questo punto davanti ad una scelta durissima. Egli accetterà infine incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra. Confessando tutto ciò che sà, egli diventa un pentito, un traditore, e per tanto ancor di più condannato a morte. Deciso e costretto ad andare fino in fondo, Buscetta deciderà di presentarsi anche al maxi processo, dove incontrerà i suoi ex amici per testimoniare una volta di più contro di loro.

Il traditore: la vera storia dietro al film

Quella di Buscetta, come noto, è la storia del primo importante pentito di mafia, la cui collaborazione con gli organi di giustizia ha portato ad una maggiore comprensione di questa organizzazione criminale e ad un più duro attacco nei suoi confronti. Buscetta è entrato a farvi parte nel 1945, all’età di 17 anni. Dopo essere stato per un periodo in Sud America, nel 1956 inizia ad occuparsi del contrabbando di sigarette e stupefacenti, diventando anche un pericoloso killer e venendo in più occasioni arrestato e incarcerato. Per lui la situazione si fa pericolosa quando, nel pieno di quella che è nota come la seconda guerra di mafia, si trova a contrapporsi a Salvatore Riina. Per tirarsi fuori dalla faida, Buscetta decide di tornare in Brasile.

La vittoria di Riina ha però ugualmente ripercussioni sulla sua vita, con 11 dei suoi parenti che vengono brutalmente uccisi, tra cui due dei suoi figli. Nello stesso periodo, il 23 ottobre del 1983 Buscetta viene riconosciuto e arrestato dalla polizia locale. Nel giugno 1984 i giudici Giovanni Falcone e Vincenzo Geraci si recarono da lui e lo invitarono a collaborare con la giustizia, gesto che nel codice d’onore mafioso è inevitabilmente considerato un tradimento da punire con la morte: il boss lasciò trapelare una velata volontà di intraprendere tale percorso e lo Stato italiano ne chiese e ottenne allora l’estradizione alle autorità brasiliane. Buscetta non accettò però mai di essere definito un pentito, termine con cui in Italia cominciavano ad essere indicati i collaboratori di giustizia.

Egli dichiarò piuttosto di non condividere più quella che era la nuova Cosa nostra, poiché, a suo dire, aveva perso la sua identità. Il 29 settembre 1984, sulla base delle dichiarazioni di Buscetta, scattò la maxi-retata denominata “operazione San Michele” con 366 mandati di cattura eseguiti. Nel 1986, invece, Buscetta testimoniò al maxiprocesso di Palermo scaturito dalle dichiarazioni rese a Falcone. In seguito, egli si ritirò nuovamente nell’anonimato, denunciando però sul finire degli anni Novanta lo stretto rapporto tra mafia e politica. Ammalatosi di cancro, Buscetta morì infine il 2 aprile 2000, all’età di 71 anni, a North Miami, in Florida, negli Stati Uniti.

Il traditore cast

Il traditore: il cast del film

Ad interpretare il complesso ruolo di Tommaso Buscetta vi è l’attore Pierfrancesco Favino, in una delle interpretazioni migliori della sua carriera. Eppure, inizialmente, egli sembra stesse per perdere l’occasione di avere questo ruolo, essendo rimasto insoddisfatto dal suo provino. Riuscì però a convivere Bellocchio a dargli una seconda possibilità, sbalordendo poi tutti con un’interpretazione particolarmente intensa. Per calarsi nei panni del pentito, infatti, Favino ha condotto approfonditi studi, ricercando dettagli sulle sue movenze e il suo modo di parlare. Si è poi trovato ad acquisire ben nove chili, al fine di avere un fisico più imponente.

Ad interpretare Salvatore Contorno, altro pentito di mafia e amico di Buscetta, vi è invece l’attore Luigi Lo Cascio. Anche lui si trasformò profondamente per il ruolo, arrivando grazie alla sua performance a vincere il David di Donatello come miglior attore non protagonista. Fausto Russo Alesi è presente nei panni del giudice Giovanni Falcone, mentre Fabrizio Ferracane è Pippo Calò, uno dei principali accusati da Buscetta. L’attore Nicola Calì recita invece nel ruolo di Totò Riina, mentre Giovanni Calogno è Gaetano Badalamenti. Pippo di Marca compare brevemente nei panni di Giulio Andreotti. L’attrice brasiliana Maria Fernanda Candido interpreta invece Maria Cristina, moglie di Buscetta.

Il traditore: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il traditore è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 26 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Mother’s Day: tutto quello che c’è da sapere sul film Netflix

Di recente è arrivato su Netflix il film The Mother (qui la recensione), thriller d’azione con protagonista Jennifer Lopez nei panni di una spietata killer che si riscopre madre nel momento in cui la figlia viene rapita, intraprendendo dunque una vera e propria caccia nei confronti dei rapitori. A pochi giorni di distanza, è arrivata sulla piattaforma un’altra pellicola con una premessa molto simile, ovvero Mother’s Day. Di produzione polacca, questo thriller è diretto dal regista Mateusz Rakowicz, da lui anche scritto insieme a Likasz M. Maciejewski.

Mother’s Day offre dunque un altra letale madre pronta a tutto pur di difendere il proprio figlio. Il tutto si manifesta naturalmente in un film d’azione particolarmente adrenalinico, con sequenze di combattimento magnificamente coreografate e continui colpi di scena. Un titolo dunque particolarmente consigliato agli amanti del revenge movie, che potranno inoltre con Mother’s Day imbattersi in nuovi elementi di genere propri della cinematografia polacca. Prima di passare alla visione, però, ecco di seguito maggiori dettagli sulla trama, il cast e, per chi non teme gli spoiler, una spiegazione del finale del film.

La trama e il cast di Mother’s Day

Protagonista del film è Nina, un’ex agente delle operazioni speciali della NATO, che ha dovuto abbandonare suo figlio Makx poco dopo averlo dato alla luce. La scelta è motivata dalla volontà di tenere al sicuro il ragazzo, cosa che dato il suo lavoro Nina non poteva garantire. Quando però dopo qualche anno scopre che il ragazzo è stato rapito da una pericolosa organizzazione mafiosa, decide di volerlo salvare lei stessa. In incognito, utilizzando tutta l’esperienza e le armi a sua disposizione, parte dunque alla ricerca di suo figlio. Per lei è l’occasione di dimostrare a se stessa che è ancora un agente capace e che può finalmente essere anche una buona madre.

Il cast del film è naturalmente composto da attori polacchi, a partire da Agnieszka Grochowska nei panni di Nina. L’attrice è nota in particolare per aver recitato nel film candidato agli Oscar In darkness (2011) e per aver partiecipato anche a Child 44 – Il bambino n. 44 (2015), Teen Spirit – A un passo dal sogno (2018). Accanto a lei, nel ruolo di Igor, vi è l’attore Darius Chojnacki, mentre Szymon Wroblewski è WoltomierzJowita Budnik interpreta il personaggio noto unicamente come Il Diplomatico, mentre Konrad Eleryk è Tytus. L’attrice Adrianna Drozd, infine, è l’interprete di Zosia, figlia di Igor.

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Mother’s Day: la spiegazione del finale del film

[SEGUONO SPOILER]

Alla fine, dopo diversi tentativi di salvare suo figlio, Nina uccide i rapitori, ma Maks scappa in quanto ha paura di quella donna che non sa essere sua madre. È allora che il personaggio noto Il Diplomatico, specializzato nel riciclaggio di denaro, prende Maks in ostaggio. Chiede poi a Nina di irrompere in una stazione di polizia di Varsavia per ottenere i soldi confiscati dal caveau dei rapitori. Quando completerà la missione, le darà Maks. È a questo punto che Igor tradisce Nina, in modo che lui e altri poliziotti corrotti possano rubare il denaro nel caveau. Igor si svela essere il mandante del rapimento, in quanto sapendo che poi Nina avrebbe ucciso i rapitori, i soldi di questi sarebbero stati più facili da ottenere.

Quando Nina racconta a Igor delle richieste di Il Diplomatico di rubare i soldi, Igor fa schiantare deliberatamente la sua auto contro il veicolo di Nina, facendola sbattere contro il parabrezza. Nina viene presa in ostaggio. Igor rivela allora di aver avuto bisogno dei soldi per trasferirsi e viaggiare per vedere sua figlia, di cui ha perso la custodia in caso di divorzio. Quando Igor e i suoi soci portano Nina nel bosco per ucciderla, la slegano in modo che possa scavarsi la fossa. Mentre Igor aspetta in macchina, sente degli spari e vede che Nina ora ha in mano una pistola. Igor guida, fa schiantare il furgone e riesce a scappare, ma guarda l’automobile esplodere mentre i soldi di Il diplomatico iniziano a bruciare.

Il diplomatico permette a quel punto a Nina e Maks di vivere su richiesta del proprio figlio. Una possibile ragione è che il figlio del diplomatico ha iniziato a fare amicizia con Maks perché, poche scene prima, giocavano insieme a scacchi. Possiamo ipotizzare che il figlio del diplomatico possa aver rispettato Maks come un degno avversario sulla scacchiera, proprio come sua madre ha trovato in Nina un degno avversario nel mondo criminale. Nina può così spiegare a Maks di essere sua madre, rivelandogli le sue vere origini. Sul finire del film, Nina riceve poi la visita di sua madre, la quale la mette in guardia nei confronti di alcuni suoi vecchi nemici, che ora sanno che lei è viva ed ha un figlio. La scena sembra dunque aprire ad un possibile sequel nel quale esplorare il passato di Nina.

Il trailer di Mother’s Day e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Mother’s Day unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Fonte: IMDb

Gran Turismo, le foto della presentazione a Cannes 2023

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Oggi a Cannes il photocall di Gran Turismo, il nuovo film Sony Pictures diretto da Neill Blomkamp. Il film, tratto dalla celebre saga dei racing game, si ispira alla storia vera di un giovane giocatore di Gran Turismo, Jann Mardenborough, che, vincendo una serie di gare competitive del videogioco, riesce a diventare un pilota professionista nella realtà. Nel cast oltre a David Harbour (Stranger Things) e Orlando Bloom (Il Signore degli Anelli), Archie Madekwe (I Miserabili) nel ruolo del protagonista, Darren Barnet (Non ho mai…), Djimon Hounsou (Blood Diamond – Diamanti di sangue) e Geri Halliwell-Horner (Spice Girls – Il film). Gran Turismo sarà dal 20 settembre solo al cinema prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Gran Turismo, la trama

Ispirato da una storia vera, il film racconta il coronamento del sogno di Jann Mardenborough, un giocatore adolescente di Gran Turismo, che grazie alle sua abilità di gioco vince una serie di competizioni della Nissan per diventare un pilota professionista.

Addio alla Fantastica Signora Maisel: grazie, e buonanotte!

“Grazie, e buonanotte!” Si chiude così ogni numero di Midge Maisel e queste parole risuonano anche alla fine dei suoi quattro minuti al Gordon Ford Show. Midge ce l’ha fatta, ma questo lo sapevamo già.

L’ultima stagione de La Fantastica Signora Maisel, sovvertendo lo stile di narrazione dei cicli precedenti, ci ha detto da subito che Midge ce l’avrebbe fatta, che avrebbe sfondato e si sarebbe costruita una “bella vita” con belle cose, successo e nessun partner, perché quelli ormai sono spunti per i suoi numeri e non più compagni di vita. L’episodio 9 della quinta stagione della serie di Amy Sherman-Palladino ha fatto calare il sipario sulla sua storia sfruttando il trucco del flashforward per tranquillizzarci tutti: Midge ce la fa. Ma quanto è stato appassionante il viaggio? Quante le difficoltà? Quante le regole da rompere e le persone da convincere che lei, Miriam, potesse essere molto di più che una madre e moglie con la passione per i cappellini e un girovita da urlo?

La Fantastica Signora Maisel infrange le regole

Fino alla fine, Midge ha dovuto combattere e giocare sporco, ha dovuto infrangere le regole, per dare voce ai suoi pensieri e alla sua ambizione. E se da una parte è vero che a una donna non si perdona l’ambizione, e lo si sta ripetendo sempre di più tanto che la rivendicazione ha ormai perso potenza, Amy Sherman-Palladino e Rachel Brosnahan, la fantastica signora Maisel in persona, non hanno paura di raccontare una donna che ambisce all’indipendenza e al successo, ma anche al lusso, ai begli abiti, alle comodità, a tutta una serie di cose che nella narrativa legata alle donne sono sempre state messe da parte in nome di ideali più alti, come la dignità e la libertà.

Midge vuole tutto, anche tutta quella serie di benefit lussuosi che sempre vengono accostati all’ambizione maschile. Perché Midge è davvero moderna e onesta e francamente insostenibilmente isterica, e allo stesso tempo adorabile. Non fa niente per nascondere le sue nevrosi, che poi sono nevrosi di Palladino, ma la sua tenacia ci impone quasi di tifare per lei.

Abe Weissman, il revisionismo storico

Chiaramente Midge non è sola in questa avventura, ed è bello vedere in che modo tutti i personaggi che l’hanno accompagnata sono cambiati e si sono evoluti anche grazie a lei e alle sue scelte di vita non convenzionali. Su tutti citiamo Abe Weissman (Tony Shalhoub), un personaggio straordinario, che nel constatare la straordinarietà della figlia si fa testimone, nel penultimo episodio, di una riflessione sulla parità di genere proponendo un “what if?”, un revisionismo storico che niente ha a che vedere con gli slogan con cui si riempie la bocca una certa fetta dei rappresentati della cultura contemporanea. Un manifesto non solo originale, ma onesto e autentico di quello che potrebbe voler dire essere donna se il mondo prendesse un po’ più sul serio le donne stesse. Una rivendicazione che pian piano sta cambiando il paradigma e sta diventando sempre più constatazione di un dato di fatto e di una effettiva parità. La strada è lunga, ma è stata imboccata.

Susie e Lenny sempre all’angolo di Midge

La fantastica Signora Maisel recensioneÈ chiaro che Midge è un’eccezione. Non tutte le donne hanno il suo talento, la sua ambizione, né tantomeno la fortuna di incrociare sul suo cammino sostenitori e partner del calibro di Susie Myerson (Alex Borstein) o Lenny Bruce (Luke Kirby), difensori, promotori, sponsor, alleati trai più preziosi perché hanno dato a Midge quello che nessuno le aveva dato prima: credito e fiducia. Nessuna grande impresa si porta avanti in solitudine, e per quanto gli ultimi metri vadano corsi in autonomia, c’è sempre chi lungo la strada lancia un asciugamano o una borraccia, per sostenere l’impresa. All’angolo di Midge ci sono sempre stati loro, e ci restano fino alla fine. Ce lo raccontano bene i flashforward, le finestre che questa stagione apre sul futuro.

Con l’espediente che Six Feet Under ha usato nella sua ineguagliabile puntata finale, in cui vediamo tutta la vita dei protagonisti fino alla fine dei loro giorni, anche La fantastica Signora Maisel ci mostra quello che sarà e che non vivremo, e così possiamo sbirciare quella che sarà la carriera brillante dell’agente Susie, la miseria del di lì a poco suicida Lenny Bruce, ma anche tutte le vite che hanno gravitato intorno a Midge e che ne hanno subito la grandezza. I figli, ad esempio, quei Esther e Ethan che sono stati in ombra per così tanto tempo e che in questa stagione hanno finalmente assunto la statura di personaggi, oppure lo stesso Joel (Michael Zegen), che si pente di aver tradito e lasciato Midge, ma che allo stesso tempo è la vera causa scatenante senza la quale la Signora Maisel non sarebbe mai e poi mai diventata Fantastica.

L’investitura ufficiale

E quell’investitura, quel Fantastica Signora Maisel arriva, quel Titolo che da sei anni stiamo ripetendo e che per la prima volta si sente chiaro e tondo alla fine di questo episodio conclusivo di serie, per bocca di uno dei tanti ostacoli che Midge ha dovuto aggirare, superare e sconfiggere, quel Gordon Ford che prima si era chiamato Shy Baldwin e prima ancora Sophie Lennon, ovvero quei rappresentanti dell’élite che ce l’ha fatta e che non vuole assolutamente che ce la facciano gli altri.

Amy Sherman-Palladino ha fatto di nuovo la sua magia, e anche se è vero che la sua voce è quella di tutti i suoi personaggi ed è inverosimile che chiunque popoli il suo mondo sia tanto arguto e spontaneo, è riuscita lo stesso a raccontare una storia che per quanto specifica è anche collettiva, una storia di emancipazione e di scoperta, di compromesso e di rinuncia, ma anche di trionfi. Midge Maisel ce l’ha fatta, giocando sporco, infrangendo le regole, ma anche segnando nuovi confini, nuovi limiti da superare, nuovi obbiettivi per arrivare a conquistare quella fama tanto grande che la farà amare da tutti. Con sfrontatezza e consapevolezza, il messaggio più potente e divertente che Midge possa lasciarci è quello di tenere sempre la schiena dritta, sorridere e andare avanti… “Tette in su!”.

Mortal Kombat 2: Adeline Rudolph sarà Kitana

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Adeline Rudolph, che ha fatto il suo debutto come parte di Le terrificanti avventure di Sabrina di Netflix, si è unita a Tati Gabrielle, la sua co-protagonista nella serie Netflix, in Mortal Kombat 2, sequel del film del 2021.

Simon McQuoid, che ha diretto il film precedente basato sul franchise di videogiochi, è tornato dietro la mdp per il nuovo lungometraggio, che vede Karl Urban alla guida dell’ensemble e del cast diversificato.

Mortal Kombat 2 è scritto da Jeremy Slater e sarà nuovamente diretto dall’australiano Simon McQuoid. Il film sarà prodotto da Atomic Monster di James Wan e Broken Road Productions di Todd Garner. La produzione è stata attirata dal governo del Queensland grazie alla strategia di attrazione della produzione di Screen Queensland. La produzione sarà inoltre elegibile per il regime di compensazione recentemente rivisto del governo federale australiano.

Con una spesa locale stimata di oltre $ 68 milioni, Mortal Kombat 2 è un grande successo per l’economia dello stato, creando almeno 560 posti di lavoro per il cast e la troupe del Queensland“, ha dichiarato Annastacia Palaszczuk, premier del Queensland.  “Sono così orgoglioso che Atomic Monster sia in grado di portare le riprese di ‘Mortal Kombat 2‘ in Australia“, ha dichiarato James Wan, produttore. “Girare il primo film in Australia è stata un’esperienza fantastica, sono entusiasta che con l’aiuto di Screen Australia e Screen Queensland, possiamo mostrare le maestose location del Queensland e lavorare con i talenti artistici di prim’ordine che vivono lì.”

Mortal Kombat 2 è prodotto da Wan e Michael Clear per Atomic Monster, Todd Garner, Simon McQuoid e E. Bennett Walsh. Il film, An Atomic Monster/A Broken Road Production, sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures.

Festival di Cannes: Robert Rodriguez presenta Hypnotic

Il regista Robert Rodriguez torna al Festival di Cannes per presentare il suo Hypnotic che vede protagonista Ben Affleck nei panni di un detective che indaga su un mistero che coinvolge la figlia scomparsa e un programma segreto del governo. Sulla croissette assente Ben Affleck, presenti solo il regista con uno dei protagonisti William Fichtner, insieme ai produttori Artur Galstian, Gareth West e Vahan Yepremyan.

In Hypnotic, l’attore e regista ora al cinema con Air – La storia del grande salto, interpreta il detective della polizia Daniel Rourke, mentre cerca la figlia scomparsa Minnie (Hala Finley). Presto scopre però che è associata a una serie di rapine in corso condotte da un uomo misterioso (William Fichtner) che afferma di essere dotato di poteri ipnotici.

Con l’assistenza della sensitiva Diana Cruz (Alice Braga), Daniel partirà dunque all’inseguimento dell’uomo misterioso legato a sua figlia e ad una serie di rapine con l’intento di riportare Minnie a casa sana e salva. Come anticipato nel trailer, però, le persone con poteri ipnotici possono costringere le loro vittime a vedere e sentire cose che non sono reali. Il film, e il poster sembra confermare tutto ciò, sembra dunque promettere giochi mentali pronti ad ingannare tanto il protagonista quanto gli spettatori. D’altrone, come riportato anche dalla tagline del poster, “il controllo è un illusione”.

Hypnotic è stato diretto da Robert Rodriguez e da lui  scritto insieme a Max Borenstein. Nel cast, oltre a Ben Affleck, vi sono William Fichtner, Alice Braga, Jeff Fahey, Kelly Frye, JD Pardo e Hala Finley. Attualmente tale pellicola ha una data d’uscita nelle sale statunitensi fissata al 12 maggio, mentre non è ancora nota una data per la sua uscita in Italia.

Elemental della Pixar film di chiusura al Festival di Cannes 2023

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Il film Disney e Pixar Elemental, dal 21 giugno nelle sale italiane, sarà presentato in anteprima mondiale il 27 maggio come film di chiusura della 76esima edizione del Festival di Cannes.

Elemental è diretto da Peter Sohn e prodotto da Denise Ream p.g.a., mentre Pete Docter è il produttore esecutivo. La sceneggiatura è di John Hoberg & Kat Likkel e Brenda Hsueh, con un soggetto di Sohn, Hoberg & Likkel e Hsueh. La colonna sonora originale del film è stata composta e diretta da Thomas Newman.

Il film introduce Ember, una tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono. Nella versione italiana del film, Valentina Romani è la voce di Ember, una brillante ragazza di fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo che ama la sua famiglia ma che a volte si infiamma facilmente; Stefano De Martino è Wade, un attento ed empatico ventenne di acqua che non ha paura di mostrare le proprie emozioni, che sono difficili da non notare; Serra Yilmaz è la voce della mamma di Ember, Cinder; e Hal Yamanouchi del padre di Ember prossimo alla pensione, Bernie.

Elemental arriverà il 21 giugno nelle sale italiane insieme al nuovo cortometraggio Pixar L’Appuntamento di Carl.

Marco Tullio Giordana torna alla regia con La vita accanto

Marco Tullio Giordana torna dietro la macchina da presa per “La vita accanto”, scritto insieme a Marco Bellocchio e Gloria Malatesta. Lo rivela Variety, che annuncia anche l’inizio delle riprese il prossimo 5 giugno tra Vicenza e dintorni.

Tratta dall’omonimo romanzo di successo di Mariapia Veladiano (Einaudi, 2010), “La vita accanto” è ambientato tra gli anni Ottanta e il Duemila e racconta di una influente famiglia vicentina composta da Maria (Valentina Bellè), dal marito Osvaldo (Paolo Pierobon) e dalla gemella di quest’ultimo, Erminia (Sonia Bergamasco), affermata pianista. La loro vita viene sconvolta da un evento imprevedibile. Maria mette al mondo Rebecca. La neonata, per il resto normalissima e di grande bellezza, presenta un vistosa macchia purpurea che le segna metà del viso. Quella macchia che niente può cancellare e rende i genitori impotenti e infelici, diventa per Maria un’ossessione tale da precipitarla nel rifiuto delle sue responsabilità di madre. L’intera adolescenza di Rebecca sarà segnata dalla vergogna e dal desiderio di nascondersi dagli altri. Ma fin da piccola rivela straordinarie capacità musicali. La zia Erminia riconosce il suo talento: Rebecca diventa sua allieva e il bisogno di cancellare la “macchia” la spingerà ad affermarsi attraverso la musica.

Per il ruolo di Rebecca adolescente, Giordana ha scelto la giovane pianista italiana Beatrice Barison. Nel cast anche Michela Cescon. Il film, prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto, è una produzione Kavac Film e IBC Movie con Rai Cinema con il sostegno di Veneto Film Commission.

Citadel: Diana, ecco Matilda De Angelis nella nuova serie Prime Original italiana

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Prime Video ha svelato il titolo del prossimo capitolo nello Spyverse di Citadel, Citadel: Diana, e la prima immagine di Matilda De Angelis (The Undoing), protagonista della nuova serie Original italiana. Citadel: Diana sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo nel 2024.

Il finale della prima stagione di Citadel, con Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas, è disponibile da oggi su Prime Video. La prima serie nello Spyverse del franchise globale conclude la sua prima stagione con grandi colpi di scena e rivelazioni avvincenti, con gli agenti di Citadel che scoprono l’identità della talpa che ha fatto cadere l’agenzia nelle mani della fazione rivale Manticore. I tradimenti saranno svelati e le domande troveranno risposta, mentre le conseguenze del finale si ripercuoteranno attraverso tutto lo Spyverse. Dopo l’episodio finale, un teaser di Citadel: Diana svela un entusiasmante assaggio di ciò che arriverà con l’espandersi dello Spyverse di Citadel in questo nuovo capitolo.

Citadel: Diana è stata creata, prodotta e girata in Italia, e le riprese sono terminate all’inizio di quest’anno. La serie è prodotta da Cattleya (ZeroZeroZero) – parte di ITV Studios-  e ha per showrunner ed executive producer Gina Gardini, con Riccardo Tozzi, Marco Chimenz e Giovanni Stabilini anch’essi nel ruolo di executive producer, mentre Emanuele Savoini è co-executive producer. Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Ostot, Scott Nemes di AGBO e David Weil (Hunters) sono executive producer di Citadel: Diana e di tutte le serie nell’universo globale di Citadel. Midnight Radio è executive producer di Citadel: Diana e tutte le serie nell’universo globale di Citadel.

Citadel: Diana è diretta da Arnaldo Catinari e sviluppata da Alessandro Fabbri, che ricopre anche il ruolo di head writer, ed ha scritto la serie con Ilaria Bernardini, Laura Colella, Gianluca Bernardini e Giordana Mari. Come già annunciato, nel cast al fianco di Matilda De Angelis ci sono anche Lorenzo Cervasio, Maurizio Lombardi, Julia Piaton, Thekla Reuten, Daniele Paoloni, Bernhard Schütz e Filippo Nigro. Tutti gli episodi della prima stagione della serie evento Citadel sono ora disponibili in streaming su Prime Video.

Citadel

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso ma senza tempo.

Da Amazon Studios e AGBO dei Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner ed executive producer David Weil. Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.

Festival di Cannes 2023: i look e gli abiti più belli sulla croisette

Al via la 76esima edizione della leggendaria manifestazione cinematografica della Costa Azzurra, che ha aperto le danze del Festival di Cannes 2023 con il film Jeanne du Barry dell’attrice e regista francese Maïwenn. Con questo primo, e tanto atteso red carpet, si è dato inizio ad una delle kermesse dedicatate alla settima arte e la più attesa dell’anno. Ogni anno il Festival di Cannes porta sulla Croisette i più bei nomi del cinema internazionale, dando il via a una 12 giorni fitta di proiezioni, tra attori, attrici e registi da tutto il mondo, i party più prestigiosi, feste e tanti eventi di vari genere ma, soprattutto, i vestiti, gli abiti da sogno che le star indossano sulla montée des Marches. L’elenco non segue un ordine di preferenza.

Juliette Binoche

Juliette Binoche
Juliette Binoche al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Juliette Binoche è arrivata a Cannes 2023 come protagonista in Concorso con il film  La Passion de Dodin Bouffant. L’attrice francese si è presentata elegantissima con i capelli legati e molto casta in bianco e nero con una gonna dritta abbinato ad un top strutturato tutto firmato Dior.

Virginie Efira

Virginie Efira
Virginie Efira al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Virginie Efira è tornata sul red carpet di Cannes 2023 per una seconda montée des Marches. Questa volta l’attrice ha optato per un abito corto nero molto sexy e agghindato da una mantella, che mostra il suo pancione, di Saint Laurent firmato da Anthony Vaccarello.

Katherine Langford

Katherine Langford
Katherine Langford al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sulla Croisette di Last Summer è arrivata anche Katherine Langford. L’attrice australiana ambasciatrice dal 2020 L’Oréal Paris e diventata famosa con la serie Netflix Tredici ha indossato un abito scintillante da vera diva tutto ricami e trasparenza di Prada.

Valentina Romani

Valentina Romani, Nanni Moretti, Blu Yoshimi 2
Valentina Romani, Nanni Moretti e Blu Yoshimi al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La giovane Valentina Romani sta vivendo un momento d’oro dopo il successo di Mare Fuori dove interpreta Naditza. L’attrice è apparsa elegantissima sul red carpet di Il sol dell’Avvenire con un raffinato abito di raso lungo e nero che possiede dei dettagli fatti di cristalli sul ventre.

Julia Garner

Julia Garner
Julia Garner al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Julia Garner ha scelto un look alla “vecchia Hollywood” per sfilare sul red carpet di Cannes 2023. La giovane attrice pluripremiata ha indossato un abito di chiffon verde Gucci, di cui è anche testimonial della nuova campagna pubblicitaria, da dea tutto pieno di drappeggi e aperture.

Rosie Huntington-Whiteley

Rosie Huntington-Whiteley
Rosie Huntington-Whiteley al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Rosie Huntington-Whiteley per la premiere di Asteroid City si è presentata con un abito bianco di Fendi Couture della collezione primavera 2023. La modella britannica ha mostrato il suo fisico perfetto grazie ad un vestito dallo stile classico con spacco e nodo laterale reso glamour da un top con le spalline.

Barbara Ronchi

Barbara Ronchi
Barbara Ronchi al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Barbara Ronchi, David di Donatello 2023 come migliore attrice protagonista, ha sfilato con il cast di Rapito indossando un elegantissimo abito lungo color blu notte. La maestria del glamour di Armani è qualcosa da ammirare, solo Giorgio riesce a trasformare una silhouette così semplice in uno spettacolo da tappeto rosso serale.

Scarlett Johansson

Scarlett Johansson
Scarlett Johansson al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Scarlett Johansson è da poco diventata la nuova testimonial della casa di moda italiana di Miuccia Prada. Infatti per il suo ritorno sul red carpet, era da anni che non si vedeva più a Cannes, ha convinto tutti firmata, ovviamente in Prada, con un lungo tubino rosa confetto senza spalline e stretto in vita da una sottile cintura ton sur ton con un reggiseno bianco stile retrò a vista.

Mia Wasikowska

Mia Wasikowska
Mia Wasikowska al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Mia Wasikowska per l’anteprima del film in Concorso Club Zero ha optato per un look davvero elegante e molto raffinato. L’attrice australiana ha indossato un abito di seta blu personalizzato Louis Vuitton ricamato con paillettes e perline, ispirato alla collezione Resort 2023.

Lily-Rose Depp

Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp and Sam Levinson
Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp and Sam Levinson al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Alla prima della serie The Idol la sua protagonista Lily-Rose Depp è apparsa sul red carpet con un iconico abito vintage che arriva dalla collezione autunno inverno 1994/1995 di Chanel. Un tubino ricoperto di paillette, cortissimo senza spalline che si caratterizza per la presenza di una coccarda floreale realizzata in raso azzurro e con un fiocco in raso nero.

Gigi Hadid

Gigi Hadid
Gigi Hadid al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Per quest’anno, almeno per ora, niente passerella sul red carpet di Cannes della top model Bella Hadid ma per fortuna è arrivata la sorella bionda Gigi Hadid. La modella ha indossato una creazione di Zac Posen, un abito lungo beige composto da un corpetto a fascia senza spalline e una gonna a sirena che dona una silhouette che celebra il trend “Mermaidcore”.

Carla Bruni

Carla Bruni
Carla Bruni al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La top model è tornata una seconda volta a sfilare sulla Croisette della 76esima edizione del Festival di Cannes. Carla Bruni con gioielli Chopard ha sfoggiato un peplo monospalla aderente color blu, come i suoi occhi, firmato da Anthony Vaccarello il direttore creativo di Yves Saint Laurent.

Alicia Vikander

Michael Fassbender e Alicia Vikander
Michael Fassbender e Alicia Vikander al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Alicia Vikander per la montée des Marches del suo film Firebrand, dove interpreta delle l’ultima delle sei mogli di Enrico VIII re d’Inghilterra si è fatta accompagnare dal compagno di vita Michael Fassbender. L’attrice svedese si è presentata con un vestito color pesca decorato con ricami d’argento di Louis Vuitton.

Jennifer Lawrence

Jennifer Lawrence
Jennifer Lawrence al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Durante il photocall del documentario Bread and Roses della regista Sahra Mani ha posato con le attrici anche il Premio Oscar Jennifer Lawrence. L’attrice con una tunica preziosa firmata Dior, di cui è testimonial da diversi anni, è a Cannes nel ruolo di produttrice del toccante docufilm che racconta la vita delle donne di Kabul dopo il ritorno del regime talebano.

Naomi Campbell

Naomi Campbel
Naomi Campbel al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La top model Naomi Campbell non si smentisce mai e durante la premiere di Killers of the Flower Moon si è presentata sul red carpet in un rosso Valentino. La Venere Nera ha attirato tutti i flash su di lei avvolta in un abito dalle aperture geometriche, con maxi gonna e uno strascico di colore rosa composto sull’orlo da piume.

Julianne Moore e Natalie Portman

Cory Michael Smith, Julianne Moore, Todd Haynes, Natalie Portman, Charles Melton
Cory Michael Smith, Julianne Moore, Todd Haynes, Natalie Portman, Charles Melton al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sul red carpet di May December la rossa Julianne Moore si è presentata con un lungo abito con maniche lunghe di Louis Vuitton. La collega Natalie Portman invece ha incantato tutti con una nuova versione di Maria Grazia Chiuri dell’iconico “Junun dress” di Christian Dior, l’originale del 1949 è esposto al Metropolitan Museum of Art di New York.

Kirsten Dunst

Jesse Plemons e Kirsten Dunst
Jesse Plemons e Kirsten Dunst al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefios.it

Kirsten Dunst ha accompagnato a Cannes il marito Jesse Plemons, attore conosciuto nel 2016 sul set della serie televisiva Fargo, sfilando insieme sul red carpet del film Killers of the Flower MoonLa vincitrice nel 2011 del Prix d’interprétation féminine per l’occasione ha indossato un elegantissimo abito nero vintage firmato Chanel.

Natalie Portman

Natalie Portman
Natalie Portman al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Natalie Portman porta sulla Croisette la sua semplicità e la sua delicatezza innocente con i capelli castani sciolti e il suo incarnato perfetto con al collo una collana di Chopard. L’attrice ha sfoggiato un abito blu e azzurro firmato Christian Dior che valorizza ancora di più il suo corpo grazie alla cinturina nera in vita.

Cate Blanchett

Cate Blanchett
Cate Blanchett al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

La divina Cate Blanchett, ospite sul red carpet del film The Zone of Interest di Jonathan Glazer sale gli scalini della Montée de Marche con un outfit bianco e nero di Louis Vuitton. La creazione dello stilista è un esempio di ciò che oggi è l’eleganza contemporanea e Cate riesce a valorizzare con la sua classe innata quest’opera d’arte di Nicolas Ghesquière.

Carla Bruni

Carla Bruni Cannes 23
Carla Bruni al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Carla Bruni anche questa volta a Cannes ha attirato tutti gli obiettivi e i flash su di sé come solo lei sa fare. La top model degli anni Novanta ha falcato la Croisette con al collo una parure di gioielli Chopard un corto abito argento firmato Céline, composto da bustier tempestato di strass e una gonna con dietro un lungo strascico.

Phoebe Waller-Bridge

Phoebe Waller-Bridge
Phoebe Waller-Bridge al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Phoebe Waller-Bridge vestito cannes 203Non è la prima volta che l’attrice e drammaturga londinese si presenta a Cannes, aveva già sfilato nel 2018 perché faceva parte del numeroso cast di Solo: A Star Wars Story. La protagonista di Fleabag alla premiere mondiale di Indiana Jones e il quadrante del destino ha sfoggiato il suo immancabile caschetto retrò con dei guanti di seta e uno Schiapparelli nero della collezione Inferno Couture.

Elle Fanning

Elle Fanning
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’attrice protagonista di The Great la serie liberamente basata sull’ascesa come imperatrice di Caterina II di Russia conferma anche quest’anno la sua presenza sul red carpet dell’inaugurazione di Cannes 2023. Elle Fanning ha incantato tutti martedì con una straordinaria creazione Alexander McQueen tempestata di perline e cristalli con un corpetto scultoreo ornato di petali.

Catherine Zeta-Jones

Catherine Zeta-Jones
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’attrice gallese finalmente lascia il nero della sua Morticia per optare e indossare un vestito lungo rosso Haute Couture firmato Elie Saab con una profonda scollatura a V. Catherine Zeta-Jones accompagnata dalla splendida figlia Carys Zeta Douglas ha rubato la scena, almeno sul carpet, al marito Michael Douglas lì per ritirare la Palma d’Oro onoraria.

Viola Davis

Viola Devis
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’EGOT Viola Davis accompagnata dal marito Julius Tennon ha sorpreso tutti sul red carpet di “Monster” firmata Valentino mercoledì sera. L’attrice che abbiamo visto ultimamente nel ruolo di madre di Michael Jordan nel film Air – La storia del grande salto è arrivata sulla Croisette avvolta in una mantella bianca con piume e un abito monospalla color avario disegnato per lei da Pierpaolo Piccioli.

Simona Tabasco

Simona Tabasco
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’attrice italiana che sta conquistando gli americani grazie al ruolo di Lucia nella seconda stagione della serie The White Lotus ha onorato l’Italia con la sua splendida presenza. Infatti dopo aver sfilato durante la prima montée des Marches, è tornata anche una seconda volta con un abito di Lanvin, bianco e decorato con un lungo strascico.

Karlie Kloss

Karlie Kloss
Karlie Kloss al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Karlie Kloss dopo l’abito premaman sfoggiato al MET Gala ha stupito tutti ancora una volta con un look degno di una Dea greca scesa tra noi mortali. La modella americana ha sfilato con un abito a taglio impero color oro con un drappeggio sulla spalla di Dior abbinato ad un sottile cerchietto con veletta sul viso.

Netflix blocca la condivisione delle password anche in Italia

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La tanto temuta stretta di Netflix sulla condivisione delle password degli account si è infine concretizzata anche in Italia. Mentre molti utenti hanno tratto vantaggio nel corso degli anni utilizzando gli account di amici, familiari o ex, era da tempo noto che la piattaforma stesse portando avanti provvedimenti per arginare tale pratica. Stando ora a quanto comunicato tramite email agli utenti possessori di account, ma anche secondo quello che si legge sulla pagina Condivisione dell’account Netflix sul sito ufficiale della piattaforma, il nuovo modello è pronto per essere applicato.

Con le nuove disposizioni emesse dall’azienda, l’account potrà essere condiviso solo da persone appartenenti allo stesso nucleo domestico. Per “Nucleo domestico” si intende l’insieme dei dispositivi connessi a Internet nel luogo principale da cui si guarda Netflix. Tutti gli altri dispositivi che utilizzano il proprio account Netflix sulla stessa connessione Internet apparterranno automaticamente al proprio Nucleo domestico Netflix. In alternativa, è possibile acquistare al costo di 4,99€ uno slot per utente extra per quindi poter aggiungere un utente esistente al di fuori del proprio nucleo domestico all’account.

I titolari di account con un piano Standard potranno aggiungere solo un utente extra, mentre i possessori di piano Premium potranno aggiungere due utenti premium. L’utente extra deve però essere attivato nello stesso paese in cui il titolare dell’account ha creato il proprio account. Non è invece possibile aggiungere utenti extra al piano Standard con pubblicità. Sarà poi utile sapere che quando si apre un nuovo account o si aggiunge un utente extra, è possibile trasferire un profilo da un account esistente a quello nuovo, inclusi i suggerimenti, l’attività di visione, La mia lista, i giochi salvati, le impostazioni e altro, senza dunque perdere nulla di tutto ciò. Gli utenti extra potranno naturalmente godere degli stessi vantaggi del proprietario dell’account, ma con alcune differenze. Gli utenti extra possono infatti guardare Netflix su qualsiasi dispositivo, ma solo su uno alla volta e potranno anche scaricare titoli, ma solo su uno smartphone o un tablet alla volta.

I prezzi degli abbonamenti rimangono gli stessi, con il piano Standard con 2 accessi in contemporanea e contenuti in Full HD al prezzo di 12,99€ al mese e il piano Premium con 4 accessi in contemporanea e contenuti in 4K a 17,99€ euro al mese. Rimangono poi validi anche i piani Base di Netflix, ovvero quello con pubblicità al costo 5,49€ al mese e quello senza pubblicità al prezzo di 7,99€ al mese. Netflix utilizzerà diverse informazioni per determinare se un utente possa o meno appartenere a un Nucleo domestico, tra queste: indirizzo IP, ID dei dispositivi e attività dell’account.

Quentin Tarantino rivela i piani scartati per il suo film di James Bond

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Molti grandi cineasti hanno provato, senza riuscirci, a entrare nelle grazie dei produttori per dirigere un film della saga di James Bond. Tra questi vi è anche Quentin Tarantino, che negli anni Novanta, dopo il successo di Pulp Fiction, provò a realizzare un proprio film basato sul personaggio. Parlando con Deadline, Tarantino ha confermato di aver avuto l’intenzione di adattare il romanzo Casino Royale, i cui diritti non appartenevano alla EON Productions, società nata per produrre film dai romanzi di Ian Fleming. “Questo è quello che volevo fare dopo Pulp Fiction. Volevo realizzare la mia versione di Casino Royale, che avrebbe avuto luogo negli anni ’60 e non sarebbe stato un capitolo della serie di film di Bond“, ha rivelato Quentin Tarantino.

Avremmo scelto un attore e sarebbe stata un’avventura soltanto. Quindi ho pensato che avremmo potuto farlo. Ma poi si è scoperto che tre anni prima quelli della EON Productions avevano capito che qualcuno avrebbe provato a fare quello che ho fatto e così hanno stretto un accordo generale con la tenuta dei Fleming della serie “abbiamo i diritti cinematografici di tutto ciò che ha scritto. Ti daremo un mucchio di soldi per ogni singola cosa che ha scritto”. Se qualcuno vuole farne un film, deve venire da noi.‘”. Un accordo che ha dunque impedito a Tarantino di adattare il romanzo senza il bisogno di rivolgersi alla EON.

Il regista ha quindi parlato del futuro di Bond, che ogni volta che viene cambiato protagonista la storia ricomincia da capo: “Ci ho pensato. Quello che credo dovrebbero fare, e penso che lo avrebbero dovuto fare da tempo, è che ci sono così tanti libri che hanno realmente dei nomi classici e delle avventure classiche. Nella maggior parte dei casi non hanno adattato i libri o le storie. Hanno preso gli elementi principali della trama, e forse la Bond Girl o il villain, e poi sono andati per la loro strada. Penso che non dovrebbero realizzare i remake dei film, ma semplicemente adattare i libri e farlo nel modo in cui sono stati scritti. Sarebbe qualcosa di totalmente nuovo“.

La Sirenetta, la spiegazione del finale del live action

La Sirenetta di Rob Marshall è arrivato finalmente nelle sale italiane. Una storia immortale, quella raccontata nel 1989, e ancor prima scritta da Hans Christian Andersen, che la Disney ha voluto offrire in forma live action regalando al pubblico la magnifica performance – attoriale e sonora – di Halle Bailey, la quale incarna alla perfezione la dolce e piccola Ariel.

Il remake di Rob Marshall, sceneggiato da David Magee, ripercorre pedissequamente gli eventi della sua controparte animata, pur contenendo qualche arricchimento interessante sia nei personaggi e nelle dinamiche, che nei testi cantanti. Il finale de La Sirenetta è leggermente diverso rispetto a quello del 1989, nonostante rimanga, a livello visivo e contenutistico, impattante e funzionale alla narrazione. Cerchiamo perciò di spiegarlo, cogliendone le progressioni principali che conducono alla sua risoluzione.

Perché Ariel infrange le regole del padre?

Per capire il finale de La Sirenetta nella sua complessità, bisogna prima capire perché Ariel è così desiderosa di andare in superficie. Il padre, Re Tritone (Javier Bardem), a causa della morte della madre – avvenuta per mano degli umani – non vuole che la figlia abbia alcun contatto con loro, e questo implica anche non andare mai in superficie. Da quando è nata, infatti, Tritone ha sempre bloccato la curiosità di Ariel di conoscere la terraferma, e questo, crescendo, l’ha fatta sentire ancora più attratta dagli umani.

Tanto che, ad un certo punto, dopo una furiosa lite con il padre per avergli disobbedito proprio andando in superficie, Ariel decide di infrangere le regole e – per frustrazione ma anche curiosità – raggiunge la superficie. Compiendo questo gesto, la sirenetta vuole essere libera e capace di giudicare lei gli uomini, senza affidarsi alle descrizioni di Tritone.

Perché Ariel sacrifica la sua voce con Ursula?

Arrivata in superficie, Ariel si trova in balia di una tempesta in mare che vede coinvolta una nave piratesca. Lì c’è anche Eric, il quale ad un certo punto cade in acqua ed è privo di sensi. Dopo averlo salvato e aver visto con i propri occhi gli umani, la sirenetta è ancor più convinta di volersi unire a loro per scoprire quel mondo affascinante al quale pensa continuamente e poterlo così sperimentare ed esplorare.

Lei ha bisogno di soddisfare la sua curiosità, e non vuole più essere costretta ad una coda e a un fondale che non le permette di ballare o prendere il sole. È questo, principalmente, che la spinge a sacrificare la sua voce con Ursula (Melissa McCarty) quando si reca da lei per farsi aiutare. Il trasporto che inizia ad avere per il principe la lega ancor di più alla terraferma, è un catalizzatore, ma non è la ragione principale per cui Ariel stringe il patto con la Strega dei Mari.

Qual è il piano vendicativo di Ursula?

Sin dalle prime sequenze de La Sirenetta vediamo Ursula tenerla d’occhio con la speranza che Ariel, ad un certo punto, commetta un errore. La Strega dei Mari l’ha presa di mira per un motivo ben specifico: Ariel è la figlia di Tritone, suo fratello, il quale anni prima l’ha bandita condannandola agli abissi. L’unica missione di Ursula è entrare in possesso del tridente di Tritone, per poter avere tutto il suo potere.

Lei sapeva molto bene che il patto con Ariel avrebbe attirato il padre, e che questi avrebbe fatto l’impossibile per salvarla, ivi compreso cedere il suo tridente. Sarebbe stato tutto molto semplice per Ursula, visto che il patto stretto con la sirenetta era praticamente impossibile lei lo vincesse. Ariel avrebbe dovuto dare il bacio del vero amore, a Eric, in pochissimo tempo e senza la voce che l’aveva salvato.

Perché Eric sceglie Vanessa nonostante sia innamorato di Ariel?

Quando Ariel arriva sulla terraferma, incontra il principe Eric con il quale passa momenti indimenticabili e romantici. I due hanno molte cose in comune, fra queste il voler scoprire nuovi mondi e culture e l’essere “prigionieri” di due genitori troppo apprensivi. E così, lentamente, iniziano ad innamorarsi, e Ariel – pur senza una voce – riesce a dialogare con lui attraverso sguardi e gesti. Ad un certo punto, però, Ursula si trasforma in Vanessa per impedire alla nipote – che ci stava quasi riuscendo – di farsi dare il bacio del vero amore.

Quando arriva anch’ella in superficie, con indosso una collana il cui ciondolo contiene la voce di Ariel, la usa per incantare Eric facendogli credere che sia davvero innamorato di lei. Seppur il principe abbia dei momenti di confusione, grazie ai sentimenti forti provati per Ariel, l’incantesimo è talmente forte da fargli credere che sia Vanessa la donna che l’ha salvato e quindi decide di sposarla.

Ma quando il matrimonio sta per essere suggellato, Ariel riesce a distruggere il ciondolo di Ursula/Vanessa, impossessandosi nuovamente della sua voce. A quel punto, cantando, il principe capisce che è lei la ragazza che stava cercando e di cui, alla fine, si è innamorato. Ursula però riesce ugualmente a impedire che si scambino il bacio del vero amore, riportando Ariel in acqua che nel frattempo si è di nuovo trasformata in sirena essendo il tempo del patto scaduto.

Come muore Ursula?

Nell’atto finale de La Sirenetta c’è un lungo scontro fra Ursula, che nel frattempo si è impossessata del tridente, e Ariel ed Eric. Con tutto quel potere per sé, Ursula cresce prendendo il controllo del mare e mette in moto una forte tempesta volta a distruggere qualsiasi cosa.

La sua furia però dura poco poiché, nella battaglia, Ariel riesce a conficcare il bompresso di una nave naufragata nel petto di Ursula, uccidendola. La Strega dei Mari affonda e, una volta sconfitta, la calma in mare ritorna. Il suo regno malvagio è giunto al termine.

La morte e la resurrezione di Re Tritone

Prima che Ursula prenda il controllo dei mari, Re Tritone si sacrifica per salvare Ariel, prendendo il suo posto. A quel punto, con il tridente, Ursula lo riduce in polvere, facendolo sprofondare negli abissi. Seppur Tritone sia effettivamente morto, l‘uccisione di Ursula da parte di Ariel, la quale riesce a recuperare anche il tridente, fa resuscitare il padre.

Con la sconfitta di Ursula, ogni incantesimo si annulla, ivi compreso quello con il fratello che, in quel caso, può tornare in vita perché il patto si è estinto con lei. Riavuto il suo tridente, alla fine, Tritone capisce quanto sia importante per Ariel vivere fra gli umani e per questo, in un momento molto toccante, le restituisce nuovamente le gambe, lasciandola libera di scegliere come vuole condurre la sua vita.

L’unione di Ariel ed Eric: cosa significa?

Nella scena finale de La Sirenetta, Eric e Ariel si ricongiungono e sono pronti a salpare verso nuove terre e mari. Il loro legame segna, finalmente, l’alleanza fra mondo umano e marino, e le paure che gli uni avevano degli altri – prima che loro si innamorassero – in questo modo svaniscono.

Tritone, che era il primo a temerli, capisce che non sono tutti malvagi, esattamente come la madre di Eric, la Regina, comprende che il mare non è un mostro che vuole distruggerli e punirli. L’amore che Ariel ed Eric provano sancisce il legame fra umani e sirene, fra terraferma e mare, in cui tutti riconoscono che hanno tanto da imparare e conoscere gli uni dagli altri e che i loro universi possono coesistere in armonia.

MCU: il significato del nuovo nome di Star-Lord

Star-Lord ha un nuovo nome nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3, The Legendary Star-Lord, e questo fa presagire un grande futuro per il personaggio di Chris Pratt. Peter Quill lavora ancora una volta con la squadra dei Guardiani della Galassia per salvare l’universo nella Fase 5 del film. Ancora provato dalla morte di Gamora in Avengers: Infinity War, Star-Lord riflette sulle sue decisioni di vita nel corso di Guardiani della Galassia 3 e sul ruolo che deve svolgere per proteggere la galassia. Mantis gli dice ripetutamente che deve riconnettersi con la famiglia umana che ha ignorato per oltre 30 anni, il che porta Star-Lord a prendere una decisione che gli cambierà la vita.

Dopo aver contribuito a fondare e guidare i Guardiani della Galassia dal 2014, il finale di Guardiani della Galassia 3 vede Star-Lord allontanarsi dalla squadra. Il suo ritorno sulla Terra e il ricongiungimento con il nonno Jason Quill potrebbero rappresentare per certi versi la fine del ruolo di Chris Pratt nel MCU. Tuttavia, i Marvel Studios hanno confermato che Star-Lord tornerà in un momento non specificato del futuro. Questo significa che Peter Quill avrà un nuovo nome nel MCU: ora si chiama ufficialmente The Legendary Star-Lord. Ecco cosa significa il nuovo titolo per il futuro di Chris Pratt nel MCU dopo Guardiani della Galassia 3.

Il nome del leggendario Star-Lord proviene dai fumetti della Marvel

Il nuovo nome di Star-Lord nel MCU, Legendary Star-Lord, è un titolo che i Marvel Studios hanno ripreso direttamente dai fumetti. Peter Quill ha ottenuto questo nuovo nome nel 2014, nell’ambito di una serie a fumetti solista di 12 numeri scritta da Sam Humphries e disegnata da Paco Medina. Legendary Star-Lord ha esplorato il periodo di assenza di Peter Quill dai Guardiani della Galassia e le varie avventure cosmiche che ha intrapreso da solo. La scena post-credits di Guardiani della Galassia 3, che si conclude con la conferma che questo è il nuovo nome di Star-Lord nel MCU, è perfettamente in linea con l’impostazione generale, in cui Peter Quill è da solo e un eroe conosciuto.

Il fatto che il MCU abbia dato a Chris Pratt il nome leggendario di Star-Lord è anche un modo per chiudere il cerchio della sua avventura nella prima trilogia di Guardiani della Galassia. Non solo la sua storia attuale lo vede riunirsi con il nonno per la prima volta da quando è stato rapito da Yondu nel 1988, ma questo epiteto aggiornato riflette l’incredibile viaggio che ha affrontato. Il primo Guardiani della Galassia lo presentava come un autoproclamato “leggendario fuorilegge”, il cui nome non era molto conosciuto come a lui piaceva ed era più che altro una presa in giro. Dopo aver contribuito più volte a salvare l’universo, Peter si è ufficialmente guadagnato il diritto di essere chiamato The Legendary Star-Lord.

Cosa significa il nuovo nome di Star-Lord per il futuro di Chris Pratt nel MCU

Il nuovo nome di Star-Lord potrebbe essere indicativo di ciò che ci aspetta nel futuro del MCU di Chris Pratt. La serie Legendary Star-Lord di Humphries e Medina, composta da 12 numeri, si concentra su alcuni aspetti diversi della storia di Peter. Tra questi, la visita e l’aiuto ripetuti a un orfanotrofio cosmico, che gli permette di aiutare i bambini che hanno perso i genitori proprio come lui. Ci sono anche sviluppi importanti come il debutto della sorellastra Capitan Victoria e il ritorno del suo padre biologico a fumetti ed ex imperatore di Spartax noto come J’Son. Peter si impegna anche a sconfiggere Thanos, combatte i Badoon e sviluppa la sua storia d’amore con la futura mutante del MCU Kitty Pryde.

È impossibile per i Marvel Studios adattare direttamente la serie di fumetti a causa delle differenze tra le storie di Star-Lord nel MCU e nei fumetti. Tuttavia, la Marvel potrebbe continuare ad adattare liberamente parti del materiale di partenza e adattarle all’interno del MCU. È molto probabile che questo avvenga quando l’universo condiviso porterà sullo schermo la storia d’amore tra Kitty Pryde e Star-Lord. Guardiani della Galassia 3 mostra che Gamora e Star-Lord non torneranno insieme, aprendo la porta a Peter per perseguire nuovi interessi amorosi. Se il MCU intende dare al personaggio di Chris Pratt una nuova storia romantica, Kitty Pryde dovrebbe essere coinvolta.

Ora che Star-Lord è lontano dai Guardiani con Rocket a capo della nuova squadra dei Guardiani della Galassia del MCU, il suo periodo come Star-Lord leggendario potrebbe includere il contatto con l’Impero Spartax e i Badoon. Ci vorrebbe una retcon seria per avere Peter Quill collegato al potente Impero Spartax, ma forse Jason Quill ha un suo passato segreto. In ogni caso, le avventure in solitaria del leggendario Star-Lord, compresa la lotta contro i Badoon e l’Impero Spartax, contribuirebbero a portare nel MCU alcuni importanti elementi comici finora ignorati.

Quando tornerà il leggendario Star-Lord nel MCU

Chris PrattI Marvel Studios hanno confermato alla fine di Guardiani della Galassia 3 che il leggendario Star-Lord tornerà, ma non hanno rivelato quando ciò avverrà. La promessa post-credits indica che ci sono dei piani in atto per Chris Pratt per interpretare di nuovo il suo personaggio nel MCU. Questo è in linea con i commenti fatti prima dell’uscita di Guardiani della Galassia 3, secondo cui sarebbe felice di continuare a interpretare Peter Quill, anche se James Gunn non sarà più coinvolto. I Marvel Studios non annuncerebbero il nuovo nome di Star-Lord nel MCU con un’anticipazione del suo ritorno se non fossero già in corso le discussioni su quando questo avverrà.

Potrebbe essere più facile per Chris Pratt tornare nel MCU ora che Star-Lord è di stanza sulla Terra. Questo gli permette di fare apparizioni a sorpresa in progetti basati sulla Terra, mentre gli altri personaggi di Guardiani della Galassia hanno bisogno di storie cosmiche per spiegare al meglio il loro ritorno. La Marvel potrebbe far apparire Star-Lord a sorpresa in The Marvels o Captain America: New World Order. C’è anche la possibilità che Peter vada sulla Terra per collegarsi al progetto solista Nova in fase di sviluppo.

Per il resto, il ritorno di Star-Lord nel MCU è molto probabile che avvenga in Avengers: The Kang Dynasty e/o Avengers: Secret Wars. Ha già esperienza di combattimenti al fianco dei Vendicatori grazie ad Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, quindi sarebbe logico che si ricorresse nuovamente alle sue capacità quando il Consiglio dei Kang inizierà il suo attacco multiversale. Questa potrebbe essere l’occasione per Star-Lord, la nuova squadra dei Guardiani della Galassia e altri ex membri di riunirsi dopo aver trascorso un po’ di tempo lontani. La Marvel potrebbe quindi realizzare Guardiani della Galassia 4 con il ritorno di Chris Pratt in un ruolo importante.

Un’altra opzione per il ritorno di Star-Lord nel MCU è un progetto da solista. L’introduzione da parte dei Marvel Studios del nuovo nome di Star-Lord nel MCU potrebbe essere collegata ai piani per la realizzazione di un film in solitaria, di una serie Disney+ o di una presentazione speciale di The Legendary Star-Lord. Si tratterebbe di uno sviluppo un po’ sorprendente, considerando quanto tempo su schermo è già stato riservato a Chris Pratt nel franchise. Tuttavia, ci sono ancora molte storie che meritano di essere raccontate sulla vita e le avventure di Peter Quill. The Legendary Star-Lord potrebbe essere l’occasione per dimostrare perché il nuovo nome di Star-Lord nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3 è così appropriato.

Mother Mary: Hunter Schafer si unisce al cast del film di David Lowery

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Mother Mary, il prossimo film del regista David Lowery (Sir Gawain e il Cavaliere Verde, Peter Pan e Wendy) ha aggiunto un’altra grande star al proprio cast. L’attrice di Euphoria Hunter Schafer ha infatti concluso un accordo per recitare nel film prodotto dalla A24. Si unisce dunque ai già annunciati protagonisti Anne Hathaway e Michaela Coel. Scritto e diretto da Lowery, Mother Mary è ad ora descritto semplicemente come un epico melodramma pop che segue una musicista (Hathaway) e la sua relazione con un’iconica stilista (Coel). Si ritiene che Schafer interpreterà Hilda, l’assistente del designer di Coel, Sam.

Lowery, Toby Halbrooks e James M. Johnston produrranno insieme a Jeanie Igoe di Homebird Productions e Jonas Katzenstein, Maximilian Leo e Jonathan Saubach della Augenschein Filmproduktion di Colonia. La colonna sonora del film avrà invece brani originali scritti da Jack Antonoff e Charli XCX. Ad ora non sono però noti maggiori dettagli sul film, come ad esempio la data di inizio delle riprese o quando avverrà la sua uscita in sala. Al momento il progetto sarebbe ancora in fase di casting, con il set che potrebbe idealmente svolgersi nei prossimi mesi.

Il progetto sarà in ogni caso un’ottima occasione per la Schafer per affermarsi sempre di più anche sul grande schermo. Oltre ad essere nota per aver interpretato il ruolo di Jules Vaughn in Euphoria della HBO, distinguendosi poi per il doppiaggio del film d’animazione Belle. Attualmente è attesa nell’imminente Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente, che rappresenterà il suo debutto sul grande schermo e dove interpreterà Tigris Snow. La sua attività da interprete continua dunque a farsi sempre più intensa e il suo ingresso nel cast di Mother Mary è il segno concreto di ciò.

Fonte: ComicBook

L’uomo dei ghiacci 2 acquisito da Prime Video, Liam Neeson tornerà

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Prime Video acquisterà i diritti pre-internazionali di L’uomo dei ghiacci 2 un sequel del film d’azione di successo L’uomo dei ghiacci – The Ice Road. E’ quanto ha annunciato un recente rapporto di Deadline. Il sequel, intitolato L’uomo dei ghiacci 2: Road To The Sky, vedrà Liam Neeson tornare a recitare nel film. Secondo il rapporto di Deadline, non è stato concluso alcun accordo ufficiale, ma le loro fonti affermano che Amazon è estremamente vicina all’acquisizione dei diritti del film nel mercato internazionale al di fuori della Germania.

Di cosa parlerà L’uomo dei ghiacci 2?

Il sequel vedrà Liam Neeson riprendere il ruolo del pilota di strade ghiacciate Mike McCann, che sta viaggiando in Nepal per onorare l’ultimo desiderio del suo defunto fratello di spargere le sue ceneri sul Monte. “Mentre si trovano su un affollato autobus turistico che attraversa il terreno mortale di 12.000 piedi della famigerata Road to the Sky, McCann e la sua guida alpina incontrano un gruppo di mercenari nepalesi e devono combattere non solo per salvare se stessi e il loro carico, ma anche gli abitanti dei villaggi locali”, si legge nella sinossi del film. Insieme a Neeson, anche lo sceneggiatore e regista Jonathan Hensleigh tornerà nel film. Il film originale era interpretato da Neeson, Benjamin Walker, Amber Midthunder, Marcus Thomas, Laurence Fishburne e molti altri, ma non è chiaro se qualcuno tornerà per il sequel.

Nest – Rimani al sicuro: recensione dell’apocalisse claustrofobica

E’ la Blu Yoshimi di Piuma e Il sol dell’Avvenire la protagonista femminile del film d’esordio di Mattia Temponi, Nest – Rimani al sicuro, un’opera prima vista a Trieste al TSFF 2021 e che solo da giovedì 25 maggio arriva nelle sale italiane – distribuito da Minerva Pictures – prima di arrivare a giugno sulle migliori piattaforme digitali (Chili, Rakuten, Google Play, Prime Video e Apple TV). Un thriller psicologico molto attuale nel quale l’attrice è affiancata da Luciano Cáceres in un lungo confronto tra loro e con noi stessi.

L’apocalisse da dietro una porta

La fuga di Sara è stata inutile, è stata morsa. Ora è sdraiata sul letto in un ‘Nest’, un moderno rifugio nel quale Ivan le spiega di doverla tenere in quarantena. Lei, una ragazza di 18 anni problematica proveniente da una buona famiglia borghese, Lui, un volontario dall’aspetto anonimo e innocuo, ma che nasconde un passato oscuro. Lì dentro i due sono al sicuro e protetti dal mondo esterno, mentre fuori imperversa una epidemia che trasforma le persone in bestie feroci e irrazionali. Apparentemente nel luogo più sicuro della terra, presto dovranno affrontare insieme il fatto che la ragazza è stata infettata e si sta lentamente trasformando in uno dei mostri dai quali cercando di difendersi. Invece di eliminarla, però, Ivan decide di provare a curarla, senza sapere se riusciranno ad avere una possibilità di salvezza. Ma verità e finzione sono in bilico in una spirale di manipolazione e inganni.

Nest – Rimani al sicuro – Chi controlla il controllore?

Che fosse in partenza un film di zombi o se sia figlio della pandemia poco importa, tanto le premesse sarebbero simili, tra loro e a quelle di altri del genere (tra gli ultimi il 10 Cloverfield Lane del 2016). Più ancora delle cause del contagio o dei rischi che comporta, tutto si concentra sul rapporto tra i due protagonisti, al contempo vittime e carnefici in una situazione che gioca – si fa per dire – con il vissuto recente di gran parte della popolazione mondiale. E con paure altrettanto diffuse e universali.

Nest - Rimani al sicuro blu yoshimiUn’attenzione importante, trattandosi di una coproduzione italo-argentina (prodotta da Alba Produzioni e 3C Films Group) con ambizioni internazionali. Che l’ambientazione claustrofobica e il generico riferimento a protocolli e Apocalisse assecondano. Sono molti gli elementi lasciati nell’indefinito, non approfonditi o spiegati, forse anche oltre il consigliabile, vista la scelta – di concentrare l’attenzione sui personaggi piuttosto che sul contesto – ripagata in una prima parte nella quale la costruzione del rapporto tra i due costretti funziona e pone le basi per il successivo alternarsi dei due al centro della scena.

Tra esercizi di manipolazione, seduzione, proposte esplicite, minacce e terrorismo psicologico, Blu Yoshimi e Luciano Cáceres continuano a mettere in discussione le reciproche sicurezze, ma sia le singole fasi che si succedono sia le caratterizzazioni di entrambi appaiono incompiute. E in generale poco convincenti, nel loro continuo sfidare la sospensione dell’incredulità dello spettatore, pronto ad accettare le incomprensibili caratteristiche del virus e le incoerenti regole del “supereroe” del rifugio per andare avanti.

Un peccato, perché tanto le premesse quanto l’idea di caratterizzazione e del gioco di ruolo tra i due non erano affatto banali, e non avrebbero avuto bisogno di una serie di luoghi comuni che invece di rinnovare il genere ne indeboliscono la carica di tensione. Ma soprattutto di uno sviluppo dei due personaggi che ne estremizzasse i tratti, senza preoccuparsi di coerenza e dialoghi a sostegno. I testi, in generale, sembrano più adatti a un impianto teatrale, come si intrecciassero due monologhi contrapposti più che mettere in scena la condivisione di un dramma. Che procede per accumulo – di minacce e sottintesi, confessioni e presunti colpi di scena, aspettative e stereotipi (soprattutto relativi al femminile, oggetto di una forma d’amore tossico) – e conseguenti spiegoni, quando magari avrebbe funzionato limitarsi all’essenziale per rendere più penetrante la comunque interessante riflessione alla base, sulle nostre “contemporaneità” e “alienazione”.

Hijack: trailer della serie Apple TV+ con Idris Elba

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Apple TV+ ha rilasciato il trailer di “Hijack”, una serie thriller in sette episodi interpretata e prodotta esecutivamente dal vincitore del SAG Award e candidato all’Emmy Award Idris Elba (“Luther”). Creata da George Kay (“Lupin”, “Criminal”) e Jim Field Smith (“Criminal” “Truth Seekers”), il primo sceneggiatore e il secondo regista principale della serie, “Hijack” è interpretata anche dal vincitore dell’Emmy Award e del NAACP Image Award Archie Panjabi (“The Good Wife”, “Snowpiercer”, “Blindspot”). “Hijack” farà il suo debutto mondiale su Apple TV+ con i primi due episodi mercoledì 28 giugno, seguiti da un nuovo episodio ogni mercoledì fino al 2 agosto.

Hijack è stato prodotto da 60Forty Films, la società di produzione fondata dai produttori esecutivi vincitori dell’Emmy Award Jamie Laurenson e Hakan Kousetta (“Slow Horses“, “Il serpente dell’Essex“) nell’ambito del suo accordo con Apple TV+, insieme a George Kay e alla società di produzione di Jim FIeld Smith, Idiotlamp Productions, segna anche la prima serie dell’accordo tra Idris Elba e la sua Green Door Pictures e Apple TV+. George Kay e Jim Field Smith sono entrambi produttori esecutivi insieme a Elba, Jamie Laurenson, Hakan Kousetta e Kris Thykier.

Deadpool 3: Halle Berry comparirà nel film nei panni di Tempesta?

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Con le riprese di Deadpool 3 ufficialmente in corso, iniziano a circolare sempre più teorie circa ciò che avverrà nel film. Una nuova teoria suggerisce ora che la premio Oscar Halle Berry potrebbe prendere parte al film tornando dunque nei panni di Tempesta. Le speculazioni a riguardo hanno preso piede da quando l’attrice ha recentemente condiviso su Twitter una propria foto e ai fan non ci è voluto molto per notare che la Berry sfoggia dei capelli color argento, tipici di quando ha interpretato Tempesta nei precedenti film degli X-Men.

Al momento nulla conferma che il cambio di look dell’attrice sia dovuto ad una sua partecipazione a Deadpool 3, ma il tempismo è certamente sospetto e questa non sarebbe la prima volta che il taglio di capelli di un attore rivela quache dettaglio su un film di supereroi. Considerata la presenza di Hugh Jackman che torna ad interpretare Wolverine, non è dunque da escludere che anche qualche altro X-Men di quelli presenti nella prima trilogia cinematografica faccia la propria comparsa nel film e chi meglio di Tempesta? Solo il tempo però ci dirà se tale rumor si rivelarà fondato o meno.

Deadpool 3: quello che sappiamo sul film

Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3 non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.

In attesa di ulteriori conferme, sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il 8 novembre 2024.

Il film, oltre a presentare naturalmente Ryan Reynolds di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà anche il tanto atteso team-up tra l’irriverente protagonista e Wolverine, con Hugh Jackman che uscirà dal suo pensionamento da supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma Corrin e Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in ruoli ancora non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe interpretare uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo film della serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno ha la durata più lunga del franchise

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I fan di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno possono prepararsi a vedere molta azione nel nuovo film, poiché questo sarà il più lungo della saga! Tramite Twitter, è stato riferito che Dead Reckoning Parte Uno avrà infatti una durata di 2 ore e 45 minuti. Un minutaggio che batte ampiamente Mission: Impossible – Fallout del 2018, che durava 2 ore e 28 minuti. Inoltre, questo settimo film di Mission: Impossible durerà quasi un’ora in più rispetto al film originale del 1996, che dura 1 ora e 50 minuti.

In Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’intera umanità. Con il destino del mondo e il suo futuro appesi a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a cuore.

Non resta dunque che attendere l’uscita di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, fissata in Italia al 12 luglio di quest’anno, per poter assistere con i propri occhi alle spericolate e spettacolari avventure che il film offrirà. Ricordiamo inoltre che altri membri del cast includono Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby e Henry Czerny, insieme ai nuovi arrivati in franchising, tra cui Esai Morales, Shea Whigham, Cary Elwes e le già citate Hayley Atwell e Pom Klemetieff. A dirigere il film vi sarà invece ancora una volta il regista Christopher McQuarrie.