Dopo essere stato presentato alla
Festa del Cinema di Roma, arriverà nelle sale
italiane C’mon
C’mon, scritto e diretto da Mike
Mills che, dopo un film ispirato a suo padre
(Beginners) e uno alla madre (Le donne della mia
vita), si cimenta in un’opera ancora più personale e per certi
versi più vicina alla sua esperienza vissuta: una storia che scava
nel rapporto tra adulti e bambini.
Protagonista della pellicola è
Joaquin Phoenix, nei panni di un uomo di mezza età che
impara a prendersi cura di un bambino per la prima volta,
attraverso un viaggio che si trasformerà in una meditazione
sull’amore, la genitorialità e sull’andare avanti anche se non si
ha idea di cosa accadrà nel futuro. Nel cast anche Gaby
Hoffmann(Perdona e dimentica, Wild),
Scoot McNairy (Monsters, L’amore
bugiardo) e il giovanissimo Woody Norman.
C’mon
C’mon arriverà il 7 aprile nelle
sale italiane distribuito da Notorious
Pictures.
Joaquin Phoenix è Johnny, un giornalista radiofonico
molto preso da un progetto di lavoro che lo porta in giro per
l’America a intervistare i bambini sul futuro incerto del nostro
mondo. Sua sorella Viv (Gaby Hoffmann) gli chiede di badare a suo
figlio di 8 anni Jesse (Woody Norman), mentre lei si occupa del
padre del bambino, che ha problemi mentali. Johnny si trova a
legare con il nipote in una maniera che mai avrebbe previsto,
portandolo con sé in un viaggio da Los Angeles a New York e New
Orleans.
Mentre i Marvel
Studios non hanno mai davvero badato a spese per
l’accuratezza dei costumi dei propri eroi, nei programmi TV la
Marvel Television ha avuto
un approccio diverso, un po’ vecchio stile cercando di dare un
tocco “realistico” agli abiti dei personaggi. Ci sono stati alcuni
accenni divertenti qua e là diverso, e Daredevil ha
ottenuto un costume ad hoc, ma per la maggior parte dei fan
sono rimasti delusi.
Nel
caso di Man Without Fear, aveva un abito rosso (e nero) a
cui mancava gravemente un componente chiave: quel classico logo
“DD” sul petto. Anche se a molti di voi può sembrare una
piccola omissione, non credo che vorresti vedere
Batman o Spider-Man entrare in
azione senza i loro loghi gusto?
Ebbene,
parlando conComicBook.com ,
l’attore Charlie Cox ha condiviso le sue speranze che
il costume di Daredevil si evolva nel MCU. “Se
c’è un vestito nuovo o se si trasforma o cambia o viene rifatto o
altro, sarà molto più divertente per i fan avere quel momento del
tipo, ‘Oh merda, ecco cos’è.'”
“Quello che direi è che mi è sempre piaciuta l’idea
che a un certo punto del viaggio di Matt, del suo viaggio emotivo,
e ancora, non so cosa stia succedendo tutto, o cosa potrebbe
accadere, e come si colleghi a ciò che l’abbiamo già fatto, non ne
ho proprio idea, ma mi è sempre piaciuta l’idea che a un certo
punto si senta come se si fosse guadagnato il diritto di avere il
DD [sul petto], cosa che non abbiamo mai avuto.”“E un giorno, mi piace l’idea che lui prenda
semplicemente quella decisione; possiamo assistere a
quell’evoluzione sullo schermo. È solo una piccola idea che ho
avuto e che pensavo sarebbe stata piuttosto
interessante”.
Che dire,
Charlie Cox non ha tutti i tordi, resta da
capire se Kevin Feige ha piani per un film
standalone su Daredevil o meno, ma considerato che
Daredevil è stato uno dei primi personaggi ad apparire
nel MCU,
ancor prima dei chiacchierati mutanti X-Men, è prevedibile che lo studios abbia piano più
grandi per lui.
The
Batman esce ufficialmente oggi in gran parte dei
paesi (da noi ieri) oggi, ma il film ha iniziato la sua corsa negli
USA la scorsa notte, accumulando un impressionante cifra di 21,6
milioni di dollari dalle proiezioni in anteprima di giovedì sera
(questa cifra include i 2 milioni portati dalle proiezioni IMAX di
martedì).
Questo è
un ottimo inizio per il riavvio di Matt Reeves, soprattutto se si
tiene conto della durata del film è che di quasi tre ore. La Warner
Bros. prevede ora un weekend di apertura da oltre 90 milioni, ma i
tracker indipendenti ritengono che sarà più vicino a 100
milioni e potrebbe potenzialmente raggiungere 115 milioni di
dollari. Ad ogni modo, sembra che The
Batman diventerà il film con il maggior
incasso all’uscita dietro solo all’enorme successo segnato da
Spider-Man: No Way Home.
Gli incassi di The Batman in
Italia
Esordio
strepitoso anche in Italia per l’attesissimo The
Batman che con oltre 700.000 € di incasso nel suo
primo giorno di programmazione ha trionfato al box office italiano
conquistando pubblico e critica. Il film, diretto da Matt Reeves
con protagonisti Robert Pattinsone
Zoe Kravitz, si attesta come miglior opening day
dell’anno e miglior opening day Warner Bros. per un titolo
internazionale dall’uscita di Joker.
Gli incassi di The Batman
all’estero
Il film
si sta comportato bene anche all’estero, nonostante sia stato
ritirato dai cinema russi all’ultimo minuto in seguito ai tragici
avvenimenti e al comportamento sconsiderato di PUTIN. Le attuali
stime del fine settimana di apertura globale si aggirano intorno ai
225 milioni di dollari. La risposta critica è stata molto positiva
e, sebbene il punteggio di Rotten Tomatoes sia leggermente
diminuito da quando l’embargo sulle revisioni è stato revocato
lunedì, ora è stabile a un rispettabile 85%. Sebbene Matt
Reeves abbia già confermato i primi piani per un sequel,
stiamo ancora aspettando notizie ufficiali dallo studio.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Sono bastati pochi anni ad
Ariana DeBose per conquistare il mondo dello
spettacolo statunitense. Inizialmente fattasi notare come ballerina, ha poi dimostrato ottime doti canore e
recitative, passando dal teatro al cinema. Ad oggi è una delle star
più promettenti del momento, merito anche dei pochi ma celebri film
in cui ha recitato e che le hanno permesso di sfoggiare tutto il
suo carisma e di vincere prestigiosi riconoscimenti.
Ecco 10 cose che non sai di Ariana DeBose.
Ariana DeBose: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in pochi ma
celebri film. Dopo anni e anni di teatro, con
partecipazioni a numerosi musical di successo a Broadway, l’attrice
ha infine compiuto anche il suo debutto cinematografico. Questo è
avvenuto con il film
indipendente Seaside (2018), seguito poi proprio
con la trasposizione cinematografica del musical teatrale
Hamilton (2020), in cui aveva già precedentemente
recitato. Il suo primo vero e proprio film è però The Prom (2020),
diretto da Ryan Murphy con Meryl Streep e
Nicole Kidman.
Grande successo lo ottiene poi con West Side
Story (2021), di Steven Spielberg,
dove recita accanto agli attori Ansel Elgort e
Rachel
Zegler.
2. Ha recitato anche in
alcune serie TV. Oltre al cinema, però, la DeBose ha
manifestato grande interesse anche per il piccolo schermo,
recitando inizialmente in un episodio della serie di genere
poliziesco Blue Bloods (2016), mentre in seguito è apparsa
in sei episodi della serie Schmigadoon!, di genere
commedia musicale, dove interpreta la maestra di scuola Emma
Tate.
3. Ha diversi progetti in
programma. Ora che è una vera e propria star di Hollywood,
tutti sembrano voler lavorare con lei. Per i prossimi anni,
infatti, la DeBose ha già diversi progetti di particolare interesse
in programma. Ha infatti da poco terminato le riprese di
Argylle, film d’azione e spionaggio con protagonisti
Henry Cavill e
John Cena, e
quelle del thriller fantascientifico I.S.S, di cui sarà
protagonista. Per il 2023 è invece attesa nei panni di Calypso nel
cinecomic Kraven the Hunter,
dedicato al celebre cacciatore dei fumetti Marvel, interpretato da Aaron
Taylor-Johnson.
Ariana DeBose è Anita in West Side Story
4. Ha ricevuto indicazioni
dall’attrice originale del suo personaggio. Nel remake di
West Side Story firmato da Spielberg, l’attrice ricopre il
ruolo di Anita, uno dei personaggi secondari ma che allo stesso
tempo è uno di quelli che più spiccano e si fanno amare. Nel film
del 1961 Anita era interpretata da Rita Moreno,
che nel film di Spielberg ricopre invece un ruolo inedito.
Entusiasta di poter incontrare l’originale Anita cinematografica,
la DeBose ebbe modo di parlare con lei riguardo il personaggio,
così da sapere tutto ciò che era necessario conoscere di questo e
interpretarlo al meglio.
5. Ha vinto numerosi premi
per la sua interpretazione. Di tutto il cast del nuovo
West SideStory, la DeBose è certamente stata la
più lodata e apprezzata. La sua interpretazione di Anita le ha
permesso non solo di conoscere fama internazionale, ma anche di
ottenere prestigiosi riconoscimenti. Ad oggi ha infatti vinto uno
Screen Actors Guild Award e il Golden Globe per la migliore attrice
non protagonista. Ha poi ricevuto la sua prima nomination all’Oscar
alla miglior attrice non protagonista e al Critics’ Choice Awards
nella medesima categoria, oltre che due candidature ai BAFTA.
Ariana DeBose in Hamilton
6. Ha interpretato un ruolo
“nascosto”. La DeBose non solo ha partecipato alla
versione cinematografica di Hamilton disponibile su
Disney+ come membro dell’ensemble, ma
ha anche ricoperto una parte segreta. Questa è stata indicata come
“The Bullet”, ovvero una personificazione della morte che oscura
Alexander Hamilton per tutto lo spettacolo ed emerge nei momenti
chiave. Questo nuovo adattamento dell’opera ha dunque permesso
all’attrice di farsi notare anche presso un pubblico più ampio e
dimostrare il suo carisma e talento.
Ariana DeBose in So You Think You Can Dance
7. Ha partecipato al celebre
reality. La DeBose è entrata nel mondo dello spettacolo
nel 2009 con il reality So You Think You Can Dance, dove una
serie di concorrenti si sfidano nel ballo fino ad arrivare, dopo
diverse eliminazioni, ad un vincitore. La DeBose ha partecipato
alla sesta edizione del programma, classificandosi nella Top 20.
Pur non vincendo, il programma le è servito per farsi notare come
esperta ballerina ed entrando così a far parte di diverse
produzioni teatrali.
Ariana DeBose: chi è il suo partner?
8. Si definisce come
“queer”. La DeBose si è apertamente identificata come
queer in diverse interviste. Ha infatti affermato che “non ho
mai sentito di avere qualcosa da nascondere e non ho mai sentito di
dover rivendicare un’etichetta. Sono sempre stata aperta sulle mie
opinioni e sull’amare chi amo”. DeBose dunque affermato di
uscire con entrambi i sessi, ma di avere una predilezione per le
donne. Si sa che ha avuto una frequentazione con la maestra di
scena di Broadway Jill Johnson, che aveva
incontrato durante lo spettacolo Motown. Al momento
l’attrice sembra però essere single.
Ariana DeBose è su Instagram
9. Ha un account
seguitissimo. Come la maggior parte dei suoi colleghi,
anche la giovane attrice ha aperto da qualche anno il proprio
profilo Instagram, seguito da qualcosa come 276 mila persone. Un
numero certamente destinato a crescere ora che la DeBose continua
ad acquistare popolarità nel mondo dello spettacolo. Il suo profilo
è un tripudio di foto che, con quasi 4 mila post, la ritraggono
protagonista tra momenti lavorativi e di svago. Seguendola, si
potrà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività, dalla
recitazione alla pubblicità, fino ai luoghi da lei visitati e molto
altro.
Ariana DeBose: età e altezza
10. Ariana DeBose è nata il
25 gennaio del 1991 a Wilmington, nella Carolina del Nord, Stati
Uniti. L’attrice è alta complessivamente 165
centimetri.
Nell’ambito della nuova
edizione del Sudestival, che si svolge dal 25
febbraio al 20 marzo a Monopoli, il regista e sceneggiatore
Alessandro Grande ha presentato
Regina, il suo lungometraggio d’esordio,
disponibile su tutte le principali piattaforme, reduce da oltre un
anno di successi e premi, dopo la prima mondiale nel concorso di
Tornino 38°.
Regina è
una storia tanto stratificata, ambientata in una Calabria inedita,
ed è proprio dei luoghi del film che comincia a parlare
Grande, calabrese di nascita e conoscitore di quei
posti tanto affascinanti quanto sconosciuti.
“Conosco le
potenzialità di questo territorio e volevo allontanarmi il più
possibile dai cliché e dagli stereotipi, cosa che ho sempre fatto
sin dai miei cortometraggi. Ho cercato di raccontare una storia che
fosse il più possibile vicina a me, infatti il padre di questa
storia ha più o meno la mia età, e la ragazzina ha dei sogni. Ho
fatto lo stesso ragionamento con l’ambiente. La montagna è un
territorio molto misterioso, e l’ho scelto non solo per la
bellezza, ma per l’atmosfera che questo posto dà al film. Non
volevo fare una cartolina per la Calabria ma un film d’atmosfera e
pertanto la montagna, il lago, il freddo servivano per entrare in
questo mood. Ho trovato attraverso questa storia l’occasione per
raccontare una Calabria diversa che in alcuni momenti può sembrare
il Nord Europa, paesaggisticamente.”
Protagonisti del film
sono
Francesco Montanari e Ginevra Francesconi, padre e figlia, che
restituiscono un’alchimia incredibile, nel film. Come si è arrivati
a questi casting?
“Ginevra l’ho scelta
dopo una serie di provini, ho visto più di 500 ragazze per il ruolo
di Regina, perché secondo me era fondamentale fare la scelta
giusta, il film segue principalmente il suo percorso, una vera
responsabilità per una giovane attrice. Con lei si è creato subito
un ottimo rapporto, è una macchina da guerra. Abbiamo lavorato sul
personaggio per più di un anno, ha preso lezioni di canto e di
chitarra e ha cantato e suonato dal vivo, in presa diretta, durante
le riprese. Francesco invece l’ho scelto perché mi piaceva fargli
raccontare un personaggio diverso rispetto a quello che fa di
solito. Qui è un padre giovane e immaturo, quando lui in genere
mette in scena sempre personaggi dal carattere forte. Doveva essere
una persona normale, che ha solo sua figlia, che è la sua ragione
di vita. Tra loro è nato un rapporto incredibile, sul set, proprio
come fossero davvero padre e figlia.”
Alessandro Grande: intervista al regista di Regina
Propio sul
rapporto padre/figlia ragiona il film, uno scontro di generazioni
che sembrano affrontare diversamente le difficoltà e i problemi,
con un senso etico differente.
“È una riflessione
che abbiamo fatto in fase di scrittura, ci siamo chiesti perché
raccontare un conflitto generazionale. Abbiamo capito che era un
tema necessario, come si legge anche nel saggio di Recalcati (Il
complesso di Telemaco, ndr), i giovani di oggi hanno sempre più
bisogno di una guida perché i genitori quarantenni tendono a
prendersi poche responsabilità. I figli di oggi sono come i
Telemaco che aspettano il ritorno di Ulisse per riportare
l’autorità in casa. Ci siamo confrontati con un padre che fa quello
che fa perché vuole proteggere sua figlia e ha paura di perderla, e
una figlia che ha un suo bisogno di essere educata e di avere la
certezza di seguire una strada giusta. Non volevamo raccontare chi
avesse ragione, ma due persona che hanno il bisogno di ritornare
uniti dopo un allontanamento, con la consapevolezza che potranno
stare insieme perché hanno capito.”
L’esordio di
Regina risale a novembre 2020, durante l’edizione on line
del Torino Film
Festival. Eravamo nel cuore della pandemia. Come affronta un
periodo del genere un creativo?
“È stato un periodo
difficile. Presentare Regina a distanza mi ha tolto una serie di
aspettative, del pubblico, del cast, della condivisione fisica di
quel momento. L’ho vissuto in maniera spiazzata, anche perché
nessuno sapeva dirmi come sarebbero andate le cose. Abbiamo
navigato a vista e abbiamo preso quello che è venuto. È stato
strano. Ho avuto la possibilità di partecipare a un festival così
importante ma rimanendo a casa, e questo non me lo aspettavo.
Nonostante questo mi si sono comunque aperte delle opportunità e
quindi il film ha avuto comunque una sua visibilità, anche se
diversa da quello che mi sarei aspettato.”
Da sceneggiatore
e regista, Alessandro Grande ha un cassetto pieno di idee e di
proposte. Come si sceglie tra queste il prossimo
progetto?
“Oggi per portare
avanti un progetto devi essere davvero innamorato. Con i nostri
tempi burocratici, possono passare anche anni, quindi bisogna
trovare una storia che faccia breccia nel nostro cuore e che siamo
disposti a portare avanti per sempre, come fosse una storia
d’amore.”
Sicuramente la storia d’amore di
Alessandro Grande con Regina
continua, mentre il film è disponibile sulle principali
piattaforme.
Le pagine dei romanzi si soffermano
parecchio, e nel dettaglio, sulla descrizione dei tratti somatici
dei personaggi, affinché l’immaginazione del lettore possa essere
sollecitata al meglio. Non sempre queste caratterizzazioni sono
lusinghiere, anzi, ci hanno presentato egregiamente i personaggi
più inquietanti e dall’aspetto opposto agli standard
hollywoodiani.
Tuttavia, gli adattamenti
cinematografici di quei romanzi vedono quegli stessi personaggi
descritti come “bassi e brutti” interpretati dalle più
belle e affascinanti star del cinema e la loro qualità ritenuta
“brutta” viene relegata a capelli leggermente arruffati o una
cicatrice appena visibile. Anche se i film che analizzeremo non
sono necessariamente scadenti, e in molti casi, sono effettivamente
dei classici della storia del cinema, questi sono i migliori esempi
di personaggi che sono completamente diversi dalle loro controparti
del materiale di partenza.
Bill Denbrough – It: Capitolo
2
It:
Capitolo 2 è uno dei film di Stephen
King che gode maggiormente del fattore re-watch, e questo
è in parte dovuto al cast perfetto delle versioni adulte del Club
dei Perdenti. Che si tratti di Bill Hader come un
Richie più vecchio o di Jessica Chastain come una
Beverly più anziana, non poteva davvero esserci casting migliore.
In particolare, nei panni di Bill Denbrough,
James McAvoy riesce egregiamente a
interpretare questo uomo di mezza età, il leader risoluto dei
Losers.
Tuttavia, questo adattamento non
corrisponde esattamente alla sua controparte nel romanzo, dove è
descritto come “uno sfigato dagli occhiali enormi e con una
lunga coda di cavallo“. La realtà effettiva è che non vi è
stato alcun studio di character design alla base, e il personaggio
si presenta praticamente eguagliando look dell’attore nella
realtà.
Rachel Watson – La ragazza del
treno
L’adattamento
cinematografico del romanzo La ragazza del treno è
molto più debole della controparte cartacea, presentandosi come un
melodramma fiacco, privo della qualità emotiva fondamentale per lo
sviluppo della trama del libro. Per quanto riguarda la protagonista
Rachel Watson, nel libro è presentata come una
donna sovrappeso e alcolizzata, esattamente tutto il contrario di
Emily Blunt, nel film più che mai in forma
smagliante. Anche nei momenti in cui la protagonista tocca il
fondo, il fascino e la bellezza di Emily Blunt
sono sempre in primo piano, dunque l’identificazione con il
personaggio non è affatto favorita allo stesso modo del libro.
Gurney Halleck – Dune
In Dune, Gurney Halleck è il
menestrello che addestra Paul Atreides a
combattere; il classico romanzo di fantascienza descrive
notoriamente Gurney Halleck come “un brutto
ceffo“, ma non è esattamente così che descriveremmo
Josh Brolin.
Brolin ha interpretato il
personaggio nell’adattamento del 2021, e non è affatto “un brutto
ceffo”, ma un attore dal fisico piuttosto scolpito e muscoloso, per
cui sarebbe davvero quasi impossibile trovare qualcuno che descriva
l’attore come brutto. Inoltre, Patrick
Stewart ha interpretato il personaggio nell’adattamento
del 1980 di David Lynch, e anche egli è ben
lontano dalla descrizione negativa del personaggio che viene fatta
nel libro.
Norman Bates – Psycho
Nel romanzo Psycho di Robert Bloch,
Norman Bates era descritto in modo analogo alla
caratterizzazione dei tipici serial killer, ovvero grasso, calvo e
dall’aspetto repugnante. Tuttavia, nel classico di Alfred
Hitchcock, l’iconico cattivo, interpretato da
Anthony Perkins, è snello e dalla chioma folta,
pur trasmettendo chiaramente le sfumature sinistre ed inquietanti
insite al personaggio.
Ci sono stati comunque alcuni
critici che hanno ritenuto questa rappresentazione di Norman Bates
piuttosto fuorviante e non veritiera, poiché ai loro occhi non
risulta realistico che un attore dall’aspetto piacevole come
Perkins possa interpretare un personaggio così malvagio. Contro
questa asserzione, vi è l’esempio di Ted Bundy
che, 14 anni dopo l’uscita del film, divenne famoso per essere un
serial killer attraente, e il suo bell’aspetto era esattamente il
mezzo attraverso cui riusciva ad attirare le sue vittime.
Il fantasma – Il fantasma
dell’opera
Nel romanzo Il fantasma dell’opera, il personaggio
titolare solitario era tutto pelle e ossa, ed è dipinto come un
vero mostro: senza naso, dalla pelle gialla e con pochi capelli
diradati, dunque possiamo dire che l’autore Gaston
Leroux non si era posto limiti con la caratterizzazione
del personaggio. Tuttavia, non è esattamente così che il
personaggio è stato raffigurato nell’adattamento cinematografico
del 2004.
Infatti, il personaggio è
interpretato da Gerard Butler, attore che non
condivide nessuna di queste caratteristiche, e la cui presenza nel
film fornisce quindi un significato diverso all’intera narrazione;
l’unica somiglianza tra attore e personaggio è probabilmente la
maschera, che copre metà del loro volto, e l’amore sconfinato per
la teatralità.
Wolverine – X-Men
Quando il primo film degli
X-Men fu ideato alla fine degli anni ’90 dalla
20th Century Fox, l’attore che meglio si adattava a
Wolverine in base al materiale di partenza era
considerato Bob Hoskins. Nei fumetti, Wolverine è
basso di statura, misura infatti 1,6 metri: questa era la ragione
principale per cui i fan della serie volevano che fosse
Danny DeVito ad interpretare
Wolverine.
Hugh Jackman sarebbe stato sicuramente
l’ultimo attore che i fan avrebbero preso in considerazione, non
solo perché all’epoca era uno sconosciuto e aveva più talento nello
spettacolo dal vivo, ma anche perché è alto ben 1,90 metri.
Tuttavia, questa scelta attoriale ha funzionato meglio di quanto lo
studio o Jackman avrebbero mai potuto immaginare, dato che l’attore
è riuscito a rendere il personaggio davvero iconico e lo ha
interpretato in ben otto film.
I Prego – Minority Report
In Minority Report, i Precog
vengono presentati come esseri in grado di prevedere ciò che
accadrà nel futuro; nel romanzo, proprio questa loro abilità ha
delle ripercussioni a livello cerebrale, con danneggiamenti
importanti che gli impedisco di adempiere a qualsiasi altro
compito. Oltre a ciò, sono esseri deformi dalle teste di dimensioni
sproporzionate e, come afferma Philip K. Dick, sono “creature
balbuzienti e maldestre”.
Tuttavia, nel film diretto da
Steven Spielberg, questi personaggi appaiono come
esseri umani normalissimi: a parte il fatto che giacciono
inconsapevolmente in una vasca d’acqua e che siano legati a dei
fili, non c’è nulla di agitato o balbuziente in loro, tanto meno le
loro teste, dalle dimensioni regolari.
Mikael Blomkvist – Millennium –
Uomini che odiano le donne
L’adattamento del 2011 di
The Girl with the Dragon Tattoo,
diretto da David Fincher, è uno dei pochi esempi
di film migliore del libro; il regista ha infatti adattato il
romanzo in un crime thriller inquietante ma molto affascinante,
estremamente fedele al materiale di partenza, se non per un’unica
eccezione.
Nel romanzo,
Mikael, che viene assunto per indagare su un caso
di scomparsa, è un professore di mezza età affaticato. Al
contrario, nel film di Hollywood, è interpretato da Daniel Craig, noto per aver impersonato uno
dei personaggi più affascinanti della storia del cinema,
James Bond, e ben poco sforzo è stato fatto
per farlo sembrare meno avvenente.
Stanley Yelnats – Holes
Holes è
uno dei film Disney più sottovalutati del XXI secolo. Il film
d’avventura, basato sull’omonimo romanzo, segue il giovane
Stanley Yelnats, spedito in un campo di detenzione
minorile con l’ordine di scavare buche nel deserto. All’inizio del
romanzo, Stanley è in sovrappeso, ma nel corso della storia, più
tempo passa a scavare, più peso perde.
Ma nel film, Stanley è magro fin
dalla prima scena; ovviamente, dato che il personaggio era
interpretato dall’epoca adolescente Shia LaBeouf, non è che lo studio potesse
forzare un giovane ragazzo a subire una trasformazione alla
Christian Bale.
Connie Corleone – The
Godfather
Ne Il
Padrino di Mario Puzo, Carlo sposa Connie
solo avere accesso alla famiglia; questo è reso ancora più
chiaro nel romanzo, dato che Connie viene descritta come una
ragazza trasandata. Per quanto il film sia estremamente conciso in alcuni
passaggi, questo elemento della storia non è affatto chiaro.
Non ha aiutato il fatto che Connie
fosse interpretata da Talia Shire, sorella della
Coppola e attrice affascinante. Secondo il
NY Post, la
Shire ha quasi rifiutato il ruolo e, stando a quanto commentato dal
regista Francis Ford Coppola, inizialmente non
avrebbe nemmeno voluto ingaggiare l’attrice, proprio perché
troppo attraente.
Tutti stanno impazzendo per
l’ultimo film DC rilasciato dalla Warner
Bros.: The Batman. Il lungometraggio non è però un caso
isolato: i progetti in cantiere sono tanti e le prossime uscite non
sono meno valide.Il DC
Extended Universe ha attraversato molti cambiamenti a
seguito della sottoperformance di alcuni dei suoi investimenti più
grandi, cosa che ha spinto lo studio ad apportare alcune modifiche
ai progetti per il futuro: alcuni personaggi avranno i loro primi
film, altri eroi già noti ricompariranno nei sequel e altri si
separeranno dal DCEU.
Mentre Batman di
Michael Keaton e la versione di Ben Affleck torneranno in The
Flash, gli spettatori incontreranno un altro Bruce
Wayne nel film di Matt ReevesThe Batman. Il film con protagonista l’attore Robert
Pattinson segue un giovane Brucedurante il suo secondo anno di lotta al crimine
a Gotham. Il lungometraggio esplora il lato detective di
Wayne, spesso dimenticato nei film
su Batman.L’eroe si troverà faccia a faccia con
l’Enigmista (Paul Dano), un serial killer
che prende di mira i cittadini altolocati di Gotham e, durante la
sua indagine, scoprirà che c’è della corruzione anche nella sua
famiglia.Batman si
imbatterà anche in altri criminali famosi dei fumetti, come
Selina Kyle (Zoë
Kravitz), Carmine Falcone (John
Turturro) e Oswald Cobblepot / Il
Pinguino (Colin Farrell).
The Batman è sicuramente
uno dei film più attesi del2022,
ma non è l’unico progetto della DC e della
Warner Bros. in programma per quest’anno: dentro e
fuori dal DCEU ci sono in tutto 19 film del
franchise in arrivo dopo The Batman.
DC League Of Super-Pets
Dopo
l’oscurità e l’azione di
The Batman,
la
DC
ha optato per un film di supereroi animato al computer:
DC League of Super-Pets. La
storia ruota attorno agli animali domestici dotati di superpoteri
della
DC Comics.
Il protagonista è Krypto
(doppiato da
Dwayne Johnson),
il super cane di Superman che,
insieme alla sua fedele squadra, dovrà combattere il crimine nel
giorno di riposo del suo padrone.
La League of Super-Pets è
formata da Krypto,Asso
(Kevin Hart), un maiale panciuto di nome
PB (Vanessa Bayer) che diventa il
cucciolo di Wonder Woman, una tartaruga super veloce di
nome Merton (Natasha Lyonne) e uno
scoiattolo di nome Ch’p (Diego Luna) che
diventa l’animale domestico di Lanterna Verde.
Black Adam
Il
prossimo film live-action della
DC
èBlack
Adam.
Diretto da
Jaume Collet-Serra
e con protagonista
Dwayne Johnson,
il film è in ballo dal 2000 e ha visto un sacco di controversie.
Inoltre, la produzione di
Black Adam
è stata ritardata a causa del Coronavirus. Finalmente, dopo essere
stato rimandato un paio di volte, il film è pronto a uscire nei
cinema: arriverà nelle sale americane a luglio.
Black Adam introdurrà
anche in live-action alcuni dei personaggi della DC
Comics come Atom Smasher (Noah
Centineo), Hawkman (Aldis
Hodge), Cyclone (Quintessa
Swindell) e Doctor Fate (Pierce
Brosnan).
The Flash
Uno
dei film più attesi della
DCEU
è
The Flash.
Diretto da
Andy Muschietti,
il lungometraggio vedràEzra Miller
riprendere il ruolo di
Barry Allen.
Il film è tratto dai fumetti di
Flashpoint
e seguirà le vicende di
Allen
quando decide di viaggiare
indietro nel tempo per prevenire la morte di sua madre. Com’è
prevedibile, il viaggio causerà importanti variazioni alla linea
temporale originale: nel
processo Barry incontrerà versioni alternative di se
stesso, il Batman di Ben Affleck (con il quale ha già lavorato
in precedenza) e anche quello di Michael
Keaton.
The Flash introdurrà anche
Sasha Calle come nuova Supergirl e vedrà
il ritorno del generale Zod di Michael
Shannon, precedentemente rimasto ucciso
ne L’uomo d’acciaio.
Aquaman e Il Regno Perduto
Seguendo
la linea temporale, il prossimo film DC in arrivo
è Aquaman e Il Regno
Perduto. I
dettagli della trama sulla seconda avventura da solista di
Aquaman sono ancora nascosti.
Per
ora sappiamo che il film è diretto da James
Wane e che vedremo il ritorno di personaggi
come Mera (Amber Heard), Orm
Marius (Patrick Wilson), Nuidis
Vulko (Willem Dafoe), Black Manta
(Yahya Abdul-Mateen II), Thomas Curry
(Temuera Morrison), King Nereus
(Dolph Lundgren) e Atlanna
(Nicole Kidman).
Batgirl
L’eroinaBatgirl
avrà finalmente un film tutto suo. Diretto daAdil El Arbi e Bilall Fallah, il
lungometraggio avrà Leslie Grace come
protagonista.
Il film di Batgirl è in fase di sviluppo dal 2017
e, dopo un paio di cambiamenti all’interno della troupe di
produzione, è arrivato alla fase di lavorazione.
I
dettagli sulla trama di Batgirl sono ancora
sconosciuti, ma sappiamo che la pellicola riporterà in scena
James Gordon di J.K.
Simmons e Bruce Wayne/Batman
di Michael Keaton. Inoltre, Barbara
Gordon sarà affiancata dalla sua migliore amica
Alysia Yeoh (interpretata da Ivory
Aquino) e dalla sociopatica piromane Firefly
(Brendan Fraser).
Shazam! Fury Of The Gods
David
F. Sandberg dirigerà Shazam!Fury of the Gods. Il film DC,
previsto per il 2023, mostrerà nuovamente Zachary
Levi nei panni di Shazam, Asher
Angel come Billy Batson, Jack Dylan
Grazer come Freddy Freeman e Djimon Hounsou come il mago
Shazam.
Il
sequel del film Shazam conterà anche sul talento di
Helen Mirren per il ruolo di Hespera e su
quello di Lucy Liu per la parte
di Kalypso. Inoltre, nel cast ci sarà anche
Rachel Zegler.
Blue Beetle
Sembra
che Blue Beetle sarà il secondo film della
DC ad arrivare nel 2023.
Anche Blue
Beetle è in sviluppo dal 2018, i dettagli su di esso sono
ancora scarsi. Finalmente, nel 2021, Angel Manuel
Soto è stato scelto come regista e l’attore Xolo
Maridueña (Miguel Diaz in Cobra Kai) è
stato preso per il ruolo di Jaime Reyes/ Blue
Beetle.
Supergirl
La Supergirl interpretata da
Sasha Calle debutterà in The Flash e
tornerà nella DC con un suo film in uscita nel
2022 o 2023.Sfortunatamente,
non ci sono dettagli su Supergirl, si sa solo che la
Warner Bros. è alla ricerca di una regista
donna.Date le poche
informazioni che circolano e visto che il progetto è ancora in
attesa di un(a) regista, è più probabile che
Supergirl vedrà la luce nel 2023.
Green Lantern Corps
Ecco
un altro progetto dall’eterno sviluppo:Green Lantern Corps
è stato annunciato per la prima volta nel 2014 e da allora ha
dovuto fronteggiare parecchi ostacoli. La sceneggiatura di
Geoff Johns
è pronta dal 2019,
ma non ci sono più state molte notizie sul progetto. Sappiamo solo
che Green Lantern Corps è previsto tra il 2022 e il
2023.
Speriamo bene per Lanterna Verde:
il personaggio di John Stewart è già
stato rimosso da Justice League di Zack
Snyder perché lo studio aveva altri piani per
lui.
Zatanna
Il DCEU introdurrà
Zatanna nel biennio 2022-2023.Nel 2018, Warner
Bros. aveva già pensato di portare
Zatanna sul grande schermo, e nel 2021 è stato
rivelato che un film di Zatanna era in fase di
sviluppo. Il
lungometraggio sarà prodotto da J. J. Abrams e
scritto da Emerald Fennell: questo è tutto ciò che
si sa del progetto.
Static Shock
Nei
piani
DC
per il biennio 2022-2023 c’è anche
Static-Shock.
Il progetto è stato annunciato all’evento DC
FanDome del 2020 e, qualche tempo dopo, Michael B.
Jordan si è unito al team di produzione.
Nel 2021,
Randy McKinnon è stato inserito nella lavorazione
come sceneggiatore, ma per ora i dettagli sulla trama del film
restano sconosciuti.
Wonder Woman 3
L’arrivo
di un terzo film di Wonder Woman è già stato ufficialmente approvato nel
dicembre del 2020. Il progetto prevede nuovamente Gal
Gadot come protagonista e Patty Jenkins
come regista.
I dettagli della trama sono attualmente sconosciuti, ma
Jenkins ha detto di aver già scritto la trama:
questo terzo film sarà (finalmente) ambientato nel presente.
Le riprese di Wonder Woman 3 dovrebbero iniziare a
metà del 2023, quindi non è ancora stata data una data di
uscita.
Gemelli Meraviglia
Zan
e Jayna, meglio conosciuti come i Gemelli
Meraviglia, avranno il loro film.
Nel febbraio 2022 è stato rivelato che un film sui Wonder
Twins è attualmente in fase di sviluppo e
vede Adam Sztykiel come sceneggiatore e,
per la prima volta, come regista. Non si hanno per ora altre
informazioni.
Le Amazzoni
Il
successo di Wonder Woman porta non solo alla realizzazione di un
terzo film sull’eroina, ma anche di uno spin-off intitolato
The Amazons.
Come suggerisce il nome, il film si concentrerà sulle
Amazzoni e sull’isola di Themyscira, la storia
dovrebbe essere ambientata in qualche punto tra i film di
Wonder Woman. Sappiamo anche che Patty
Jenkins sarà la produttrice esecutiva ma non dirigerà il
progetto.
Black Canary
Visto
il successo del film Birds of Prey e del personaggio di Dinah
Lance, anche Black Canary otterrà un
suo film.
Poco si sa del progetto, tranne che Jurnee
Smollett riprenderà il suo ruolo e che la sceneggiatura
sarà scritta da Misha Green.
Blackhawks
Blackhawks
è in fase di sviluppo dal 2018 e prevede anche Steven
Spielberg a bordo nel ruolo di produttore e regista.
La produzione dovrebbe essere iniziare una volta conclusasi quella
di
West Side Story.
L’autore David Koepp ha detto che
Blackhawks sarà ambientato durante la Seconda Guerra
Mondiale, ma non ci sono stati altri aggiornamenti.
Hourman
Il
personaggio della
DC
Hourman sembra
aver ottenuto il suo film, anche se non si sa quale delle tre
versioni del supereroe sarà scelta per il lungometraggio. Nel marzo
2021, è stato confermato che
Hourman è
in fase di sviluppo e che prevede
Gavin James
e
Neil Widener
come autori. La produzione sarà opera di Chernin
Entertainment:
questo è tutto ciò che si sa sul progetto.
Joker 2
Forse
uno dei progetti più misteriosi e allo stesso tempo attesi dalla
DC e dalla Warner è il
sequel del film Joker
di Todd Phillips. È dal 2019 che girano
voci su
Joker 2 e sembra che nel 2021
Phillips abbia firmato per scrivere la
sceneggiatura.
Tuttavia, Warner non ha fatto ancora un annuncio
ufficiale per quanto riguarda Joker 2...
Serie TV DC in arrivo dopo The
Batman
L’universo
DC non si sta espandendo solo sul grande schermo
ma anche in TV. Dopo il successo della
serie Peacemaker di James Gunn, i
fan della DC possono stare tranquilli:
ci saranno altri show nel prossimo futuro.
Ecco tutte le serie della DC che usciranno dopo
The Batman.
Dal 3 marzo è
finalmente arrivato in sala The Batman, l’attesissimo nuovo
film DC – Warner Bros. diretto da
Matt Reeves. Il cast è memorabile: Robert
Pattinson, Zoë Kravitz, Paul
Dano, Colin Farrell sono solo alcuni dei
nomi degli attori che compaiono nel lungometraggio. C’è chi è già
una star acclamata proveniente da altri franchise, chi è comparso
in serie televisive e chi in film indimenticabili. Vi proponiamo
quindi una lista di film e serie tv in cui potreste aver già visto
i personaggi di The Batman.
Zoë Kravitz è
Toast la sapiente in Mad Max: Fury Road (2015)
Zoë
Kravitz ha interpretato una delle cinque mogli di
Immortan Joe in Mad Max: Fury Road. Il film
d’azione è un unicum: ha avuto una produzione alquanto travagliata,
ma alla fine si è rivelato un successo.
Inoltre, Mad Max – Fury
Road è uno dei pochi blockbuster usciti d’estate ad aver
ricevuto una nomination come miglior film. Non potrebbe essere più
meritata: sia per il trucco che per la rappresentazione degli
incidenti automobilistici, Fury Road è ormai un classico
dell’azione moderna.
Jeffrey Wright è
Felix Leiter in Casino Royale (2006)
Il ruolo di Jeffrey
Wright in The Batman forse è
uno dei più importanti e migliori mai interpretati dall’attore. In
ogni caso, non è la sua prima avventura nel cinema ad alto
budget.
Wright è un attore
dotato di un talento mozzafiato, ma è sempre stato sottoutilizzato
a Hollywood. Oltre a innumerevoli film indie, la
performance cinematografica più riconoscibile dell’attore è
certamente quella che lo vede ricoprire il ruolo di Felix
Leiter in 3 film di James
Bond: Casino Royale, Quantum of
Solace e No Time to Die. L’attore ha avuto
anche un ruolo televisivo di tutto rispetto con la parte di
Bernard in Westworld.
Andy Serkis è
Cesare ne L’alba del pianeta delle scimmie (2014)
La leggenda del motion capture
Andy Serkis, ha recentemente intrapreso un
percorso nel mondo dei supereroi. Dopo aver diretto
Venom: Let There Be Carnage nel 2021,
Serkis interpreta in The Batman
il fidato maggiordomo di Bruce Wayne Alfred.
Dopo Il Signore degli Anelli: Le
Due Torri e Il Ritorno del Re,
Serkis ha lavorato nuovamente con
Jackson per King Kong. Tuttavia, è con la
trilogia de Il pianeta delle scimmie che
Serkis ha avuto modo di mettere in scena il suo
estremotalento.The
War – Ilpianeta delle scimmie, è profonda e
scioccante, ma L’albadel pianeta delle scimmie è
un’operacompletamente diversa. Uno dei migliori film hollywoodiani
a buon mercato degli ultimi 10 anni. Qui Serkis
riesce a infondere a Cesare, il suo personaggio, l’umanità
necessaria per conquistare il pubblico.
Robert Pattinson è
Reynolds in The Rover (2014)
The Rover è un film distopico
australiano che si svolge un decennio dopo il collasso
dell’economia globale. Il lungometraggio vede
Pattinson nei panni di Reynolds,
affiancato dagli attori Guy Pearce e Scoot
McNairy.
Reynolds è un giovane americano ingenuo
che è non è affatto equipaggiato per sopravvivere nell’outback in
circostanze post-apocalittiche. The Rover mostra
l’attitudine di Pattinson ai film
d’azione. Se però quello appena descritto era un dramma molto
teso e pieno di violenza, The Batman mostrerà
l’azione di Pattinson nel mondo supereroico e
della lotta al crimine.
Zoë Kravitz è
Catwoman in LEGO Batman – Il film (2017)
Forse non tutti sanno che… Zoë Kravitz è già stata Catwoman una
volta. Prima di indossare integralmente i panni di Selina
Kyle per The Batman, Kravitz è stata la voce dello stesso
personaggio in LEGO Batman – Il film. Il film d’animazione
è divertentissimo ed è stato un successo al botteghino.
Robert Pattinson è
Thomas Howard in The Lighthouse (2019)
La Batcaverna è
un luogo claustrofobico, ma non è lo spazio più angusto in cui
Pattinson abbia recitato. Il film The Lighthouse di
Robert Eggers ha come protagoniste le star
Robert Pattinson e Willem
Dafoe: sono due locandieri che, dovendo vivere su
un’isola, iniziano a trascorrere troppo tempo da
soli. Nel film, perfino i
gabbiani diventano inquietanti presenze premonitrici.
The Lighthouse mostra la abilità di
Pattinson nell’interpretare sia scene pressoché
mute che scene dialogate, entrambe essenziali per la trilogia di
Batman.
Colin Farrell è
Bullseye in Daredevil (2003)
Colin Farrell ha già operato nel mondo dei
super criminali. L’attore, con il
suo ritratto energico di Bullseye, ha prestato un’ottima
performance nel film Daredevil.Anche se non era il Joker di
Nicholson o il Goblin di
Dafoe, il Bullseye di
Farrell è stata una presenza intimidatoria
importante all’interno del film.
Zoë Kravitz è
Angel Salvadore in X-Men: L’inizio (2011)
Kravitz conosce
bene come funzionano i film dei supereroi: l’attrice è
stata Angel in X-Men – L’inizio. Il reboot
del 2011 è forse il miglior film degli X-Men anche per
merito dei ruoli perfettamente assegnati al cast.
Le
interazioni di tutti, inclusa Kravitz nei panni di
Angel, sono assolutamente organiche e rendono bene l’idea
che un gruppo di giovani mutanti emarginati si stia
creando. Chissà se Kravitz manterrà la
personalità tranquilla e sorvegliata di Angel anche
per la Catwoman di The
Batman.
John Turturro è
Irving in Scissione (2022)
La
fantastica serie originale di Apple
TV+, Scissione, segue le vicende di un gruppo
di impiegati la cui memoria lavora in modo davvero unico:
quando sono al lavoro si
dimenticano di casa e quando
sono a casa dimenticano lo stress da lavoro. Nella
serie, John
Turturro è Irving, un dipendente che ha
subito la variazione di memoria.
In
The Batman, Turturro interpreta
Carmine Falcone, un ruolo precedentemente ricoperto da
Tom Wilkinson in Batman
Begins.
Paul Dano è Alex
Jones in Prisoners (2013)
Paul Dano è in
grado di fare la parte del viscido meglio di chiunque altro a
Hollywood: la sua interpretazione dell’Enigmista porta
sicuramente il personaggio tranquillo e minaccioso ad un nuovo
livello.
Tra le parti memorabili di
Paul Dano c’è la sua interpretazione di uno dei
sospettati in Prisoners di Denis
Villeneuve. Il personaggio mostra quanto
Dano possa essere intimidatorio pur dicendo molto
poco.
Arriva su
Prime Video, ancora una volta con un
episodio a settimana, la seconda stagione di Star Trek:
Picard con Patrick Stewart che torna nei
panni di uno dei personaggi simbolo del franchise. Dopo una prima
stagione forse deludente, l’annuncio di un proseguimento delle
avventure di Picard era stato accolto con scetticismo, eppure già
dal primo episodio di questo nuovo ciclo si può dire che la marcia
è cambiata.
Star Trek: Picard 2×01, la trama
Tutto sembra essere
tornato alla normalità, per Picard, il suo equipaggio è a bordo
della USS Stargazer e lui si appresta a fare un discorso ufficiale
alla cerimonia di diploma della Flotta Stellare, che per la prima
volta conferisce il titolo a un romulano. Ma dallo spazio arrivano
delle comunicazioni che turbano questa calma: si avvicina un
misterioso mezzo di trasporto con all’interno dei Borg. Jean-Luc e
Sette di Nove in particolare sono sconvolti da questa notizia, che
li mette di fronte ai traumi del loro passato, ma sono pronti a
farsi mettere alla prova per un’altra missione.
Con Patrick Stewart che torna al
timone della serie, Star Trek: Picard si impone
subito con un tono e uno scopo differente. Dal momento che quasi
tutto è stato detto sulla vita e le opere di Jean-Luc Picard,
questa nuova stagione sembra voler indagare la dimensione del
tempo, come ultima frontiera, non più lo spazio, e questo significa
che la serie, almeno da come si presenta questa prima puntata,
guarderà molto di più verso l’interno, l’introspezione, che verso
l’esterno e i viaggio intergalattici. Sembra questa un’occasione
per i realizzatori di raccontare un Picard inedito che guarda a
tutto ciò che gli è accaduto con uno spirito di indagine nuovo.
Un approccio introspettivo
Da un punto di vista
estetico, Star Trek: Picard ha tutti i crismi
della grande produzione, con una messa in scena poderosa e un cast
che viene messo in scena in maniera più equilibrata rispetto alla
prima stagione, l’impressione che si tratti di un’avventura corale,
come era stato detto all’inizio da Stewart, diventa ora più
concreta.
Il cast della
seconda stagione di Star Trek: Picard include
Patrick Stewart, Alison Pill,
Jeri Ryan, Michelle Hurd, Evan Evagora, Orla Brady, Isa Briones,
Santiago Cabrera e Brent Spiner. In questa stagione si unisce
al cast anche Annie Wersching e special guest come Whoopi Goldberg
– che ritorna nei panni di Guinan, il suo amato ruolo
in Star Trek: The Next Generation – e John de Lancie.
Attualmente è in produzione la terza stagione di Star Trek: Picard.
Arriva il 6 marzo su
StarzplayShining Vale, una
nuova serie che fa della mescolanza dei generi il suo punto
forte: una commedia familiare molto scorretta e affilata che si
intreccia con la ghost story e con i racconti della grande
tradizione horror.
La trama di Shining Vale
Nata dalla mente di
Sharon Horgan e Jeff Astroff, la serie racconta
della famiglia Phelps, che dalla city si trasferisce in provincia,
in Connecticut, in una grande casa molto antica. Li incontriamo
proprio il giorno del trasloco, in macchina: Terry, il padre,
chiacchierone e volitivo, che si sforza di tenere alto il morale
della famiglia; Gaynor, adolescente sveglia, arrabbiata con i
genitori per questo trasferimento, tutta rispostacce e smartphone;
Jake, ragazzino geek, con una consolle in mano, che vive con il suo
visore VR incollato alla faccia. Infine lei, Patricia, la nostra
eroina, seduta stancamente sul sedile del passeggero, guarda con
aria assente dal finestrino, mentre la sua famiglia bisticcia e
cerca di parlare tutta insieme, è distratta da qualcosa, una
fantasia o un ricordo, un momento di passione travolgente con un
uomo che non è suo marito (ci vengono mostrate le immagini).
Una volta arrivati in
questa casa enorme e scricchiolante, Patricia capisce subito che
c’è qualcosa di strano, comincia a sentire e vedere cose che non è
certa esistano davvero. Man mano che la storia si evolve scopriamo
più cose: il motivo per cui la famiglia si è trasferita, le
motivazioni di Gaynor nel voler seguire determinati corsi alla
nuova scuola, le strane realtà virtuali che vive Jake, il rapporto
di Terry con una sua collega, l’esigenza di Patricia di rimettersi
a scrivere e pubblicare il suo secondo romanzo, dopo il successo
travolgente, tanti anni prima, di un romanzo pruriginoso e
vendutissimo.
Courteney Cox regina
di Shining Vale
Shining
Vale è il nome della cittadina in cui si svolge la
vicenda, come è già accaduto a serie di grande successo, ad esempio
Twin
Peaks (che viene alla mente perché nel cast di questa
serie Starzplay c’è anche Sherilyn
Fenn, l’adorata Audrey Horne). Il nome del luogo in cui si
svolge una vicenda con contorni macabri conferisce al luogo stesso,
che racconta la storia, un’aura macabra, che contribuisce a
costruire l’atmosfera di mistero. Quello che però ha di particolare
Shining Vale è che questa atmosfera di inquietudine è costantemente
squarciata dalla commedia. C’è un’anima comica, divertente,
dissacrante nella serie che è irresistibile, merito forse del
talento comico di Courteney Cox che ruba la scena
a chiunque e in alcune situazioni fa affiorare alla mente la sua
brillante Monica Geller.
Ma tanto era ligia e
precisa la protagonista di Friends quanto disordinata, incasinata e
nevrotica è Patricia, la cui sensibilità la mette in comunicazione
con un mondo che non capisce e che tenta di spaventarla, se non
fosse che lei, in un colpo da maestro prova a sfruttare questo
mistero, che ha il volto e le apparenze evanescenti di Mira
Sorvino, a suo vantaggio.
Shining
Vale non fa mai veramente paura, ma alla fine di ogni
episodio si sente la bruciante e irrefrenabile esigenza di sapere
“cosa succede dopo?”, e in un panorama televisivo (e di
piattaforma) saturo di storie, è un pregio notevole.
Dopo aver conquistato il pubblico e
la critica dell’ultimo Festival
di Cannes, arriva nelle sale italiane Parigi,
13Arr. diretto da Jacques Audiard,
considerato uno dei registi francesi più talentuosi, già vincitore,
tra gli altri, di una Palma d’Oro e un Gran Prix Speciale della
Giuria al Festival di
Cannes, due Premi César, un Leone d’Argento a Venezia e due
BAFTA.
Il film – adattamento della graphic
novel Killing and Dying di Adrian Tomine, edito in Italia da
Rizzoli con il titolo Morire in piedi – racconta una moderna storia
di amore e amicizia, giovinezza e sessualità, filmata in un
sontuoso bianco e nero. Quattro vite con i rispettivi interrogativi
esistenziali, quattro destini che si intrecciano sullo sfondo dei
grattacieli parigini di “Les Olympiades”, quartiere nel XIII
arrondissement. A vestire i panni dei giovani protagonisti,
Lucie Zhang (Happy Night), Makita
Samba (The bunker game), Noémie Merlant
(Ritratto della giovane in fiamme) e Jehnny Beth
(frontwoman delle Savages). Candidato in 5
categorie ai prossimi Premi César (attrice e
attore rivelazione, sceneggiatura non originale, fotografia e
colonna sonora), Parigi, 13Arr. sarà distribuito
in Italia da Europictures a partire dal 24
marzo 2022.
La trama
Parigi, 13° distretto. Oggi. Emilie
incontra Camille, che è attratto da Nora, che incrocia il cammino
di Amber. Tre ragazze e un ragazzo ridefiniscono l’amore
moderno.
Disney+ ha diffuso il trailer,
il teaser poster e le immagini del film Disney Meglio
Nate Che Niente, una commedia d’avventura con numeri
musicali mozzafiato, che debutterà in esclusiva sulla piattaforma
streaming il 1° aprile. Il trailer contiene due nuove canzoni
originali scritte per il film, “Big Time”, cantata da Rueby Wood,
che interpreta Nate nel film, e “#GoAwf”, interpretata da Aria
Brooks, che interpreta Libby, insieme a Rueby Wood.
In Meglio Nate Che Niente, il tredicenne Nate
Foster sogna con tutto se stesso Broadway. C’è solo un problema:
non riesce nemmeno a ottenere una parte nella recita scolastica. Ma
quando i suoi genitori lasciano la città, Nate e la sua migliore
amica Libby vanno di nascosto nella Grande Mela per un’opportunità
unica nella vita e per dimostrare a tutti che si sbagliano. Un
incontro casuale con la zia Heidi, che Nate non vede da tempo,
stravolge il suo viaggio. Insieme dovranno imparare che le più
importanti avventure della vita sono grandi quanto i propri sogni.
Basato sul pluripremiato romanzo.
Meglio Nate Che Niente è interpretato da Aria
Brooks, Joshua Bassett, Michelle Federer e, per la prima volta
sullo schermo, Rueby Wood nel ruolo di Nate, con Norbert Leo Butz e
Lisa Kudrow. Basato sul libro di Tim Federle, il film è stato
adattato per lo schermo e diretto dallo stesso Tim Federle. Marc
Platt e Adam Siegel sono i produttori del film, mentre Tim Federle
e Pamela Thur sono gli executive producer.
Arriva in prima tv
assoluta lunedì 7 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming
su NOW e disponibile on demand, Omicidio a Los
Angeles, film Sky
Original diretto da Tim Kirby e
tratto dal best seller Last looks di Howard Michael
Gould.
In questa divertente action comedy
Charlie Hunnam è Charlie Waldo, un ex poliziotto di
Los Angeles, Mel Gibson è Alistair Pinch, una star di
Hollywood, Morena Baccarin è Lorena Nascimento, impetuosa
ex ragazza di Waldo, e Lucy Fry è Jayne White,
insegnante della figlia di Pinch, che forse è più di quanto
sembra.
La trama
Charlie Waldo è un poliziotto di
Los Angeles, che, dopo aver mandato in carcere un innocente per
errore, ha lasciato il servizio e ora vive in solitudine tra i
boschi. Alistair Pinch è un attore eccentrico, con un pessimo
carattere e problemi con l’alcol, protagonista di uno show
televisivo di grande successo. Quando la moglie di Pinch viene
trovata morta, la star è il principale sospettato. Lorena
Nascimento, ex ragazza di Waldo che lavora nel business televisivo,
prova a convincere il poliziotto a tornare a Los Angeles, per
lavorare al caso di Pinch e provare a scagionarlo. Waldo
inizialmente rifiuta, ma poi il corso degli eventi lo porta a
rientrare in servizio per indagare sull’accaduto.
Omicidio a Los Angeles
Lunedì 7 marzo in prima tv assoluta alle 21.15 su Sky Cinema Uno,
in streaming su N0W e disponibile on demand.
Da lunedì 7 marzo
arriva in esclusiva su Prime Video la
puntata bonus di LOL: Chi ride e fuori. Trenta minuti di contenuti
inediti e momenti esilaranti mai visti prima, tratti dalla seconda
stagione del comedy-show Amazon Original che sta entusiasmando il
pubblico. Cosa avranno combinato ancora Virginia Raffaele, Corrado
Guzzanti, Diana Del Bufalo, Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Mago
Forest, Alice Mangione, Gianmarco Pozzoli, Tess Masazza e Max
Angioni? E Lillo? Come avranno reagito i due conduttori Fedez e
Frank Matano? Vedere…per ridere!
La seconda stagione di LOL:
Chi ride è fuori è prodotta in Italia per Amazon
Studios da Endemol Shine Italy ed è disponibile in esclusiva su
Prime
Video, in più di 240 Paesi e territori nel mondo.
Inoltre, dal 15 marzo sarà disponibile in libreria LOL: Chi ride
è fuori Cult Book, il libro, edito da Fabbri Editore, contenente
giochi, quiz e curiosità̀ ispirati allo show che faranno rivivere i
momenti più cult.
The
Batman di Matt Reeves è finalmente arrivato in
sala, anche se potrebbe richiedere una pausa per il bagno per molti
spettatori dato che dura ben tre ore, dopotutto è perfettamente
comprensibile che qualcuno possa avere bisogno di usare il bagno,
soprattutto se ha comprato una coca gigante e dei popcorn per
gustarsi il film.
Per fortuna, c’è un momento ideale
per precipitarsi in bagno se dovesse rivelarsi necessario, dal
momento che arriva proprio a metà del film (circa 90 minuti
dall’inizio del film). Questo è quando Bruce Wayne è a una
cerimonia commemorativa e ha una conversazione con Bella Real, una
candidata sindaco di Gotham City (interpretata da Jayme
Lawson). Non solo è meno critico per la trama generale
rispetto ad altre scene, ma la maggior parte della scena del
funerale di Batman è stata pubblicata online dalla Warner Bros come
parte del loro marketing. Ciò significa che gli spettatori possono
correre in bagno e guardare ciò che si sono persi in seguito.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
In un’intervista con Rolling Stone,
Patrick Stewart approfondisce il suo ritorno al
personaggio di Xavier in Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
anche se è riluttante a rivelare qualsiasi dettaglio. Spiega che il
Professor X è già morto due volte nei film degli
X-Men, quindi deve avere un qualche potere
particolare dalla sua. Ovviamente noi sappiamo che grazie
all’apertura del Multiverso tutto è possibile, ma ecco cosa ha
dichiarato Stewart:
“Questa è una questione molto
delicata… Tutto quello che posso dirti è che dovremo vedere. Ma
tieni presente che il professor Xavier è già morto due volte. Penso
che debba avere una sorta di qualità da Superman.“
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Robert Pattinson, Zoe Kravitz, Jeffrey Wright e Paul
Dano si sono incontrati di recente con IMDb per
rispondere ad alcune domande riguardo a The
Batman. Tra le altre cose, tutti hanno rivelato
quali sono state le loro prime impressioni sulla
Batsuit. Ecco le loro dichiarazioni:
Jeffrey Wright:
Quando abbiamo provato, era solo nel cappuccio e con il cappuccio
ho potuto vedere che era leggermente imbarazzato, pensava cose del
tipo: “Funzionerà?” E l’ho guardato ed è stato come interessante…
poi è tornato indietro e si è cambiato ed è uscito ed era
completamente vestito. Era il Batman! Sembrava giusto.
Paul Dano: È
stato fantastico vedere Rob salire sul set. Ricordo che il Secondo
Giorno diceva: “Ok… sto facendo un film di Batman!”
Robert
Pattinson: È stata una ripresa così lunga e ogni due o tre
minuti mi vedevo riflesso o vedevo le orecchie a punta nella mia
ombra. All’improvviso mi si ripresentava tutto, ma la maggior
parte delle volte era solo nella parte posteriore della mia mente.
Ancora oggi, passo davanti ai cartelloni pubblicitari ed è strano
per me. È assolutamente bizzarro! È divertente perché non pensi
davvero a quanto sia iconico il personaggio quando lo interpreti.
Stai solo pensando a tutti i dettagli tutto il tempo e non riesci
davvero a vedere l’idea del quadro generale. E poi vedendolo su un
cartellone pubblicitario per qualche motivo, mi sono messo a
gridare per strada…
Zoë Kravitz: Sono io!
Robert Pattinson: Aspetta un secondo…
quindi era una cosa reale?
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Taika Waititi ha rivoluzionato il racconto del Thor
del Marvel Universe con
Thor: Ragnarok, e adesso, alle prese
con la regia di Thor: Love and
Thunder, ha spiegato in cosa i due film differiranno e
in cosa invece saranno simili.
Durante la promozione del suo nuovo
film, Our Flag Means Death, il regista e
sceneggiatore ha commentato la lavorazione del nuovo film Marvel
Studios in rapporto a Ragnarok: “Non credo ci sia stata alcuna
differenza. Voglio dire davvero, è una dimensione simile ed è tutto
uguale. Ci sono alcuni attori diversi, ma l’energia e l’intenzione
sono sempre le stesse”.
Thor: Love and Thunder
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà
Jane Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al
Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio
2022.
Taika Waitititornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel
Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. Nel cast anche Christian
Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di
Dei, e Russell
Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto
arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Durante la promozione di
The
Batman,Robert Pattinson ha avuto modo di parlare di
ciò che apprezza e di ciò che rappresenta una vera e propria
eredità del lavoro che Tim Burton ha fatto sul
personaggio, specialmente riguardo a Batman Il
Ritorno, che ha definito un capolavoro.
Parlando con BBC Radio 1, l’attore ha
ricordato quando, nel 1992, ha visto il film ed è rimasto
terrorizzato dal Pinguino di Danny DeVito, e non ha paura di dire
che quella performance lo terrorizza ancora oggi.
“Amo Danny Devito. Batman Il
Ritorno è un capolavoro… Mi ricordo quando ho visto il film da
piccolo e persino a guardarlo adesso, credo che la sua performance
sia una delle cose più disturbanti in assoluto che io abbia mai
visto. Ed è anche un po’ audace.”
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Anche se in parte offuscato dalla
presenza di Tobey Maguire e Andrew Garfield, il cameo di Charlie
Cox nei panni di Matt Murdock in Spider-Man:
No Way Home è stato un momento importantissimo per i
fan del MCU, custodito con
segretezza fino al momento dell’uscita del film.
Lo stesso Cox è stato attento a
condividere la notizia con persone selezionate, tra questi c’è
stato il collega Tom Hiddleston, con il quale è
molto amico. Parlando a
ComicBook.com, Cox ha rivelato di aver chiamato Hiddleston per
discutere del suo ruolo in No Way Home. Fu durante quella
telefonata che Hiddleston gli consigliò di intrufolarsi in una
proiezione in modo da poter godere della reazione del pubblico al
suo cameo. Cox ha detto:
“Una delle mie prime telefonate
l’ho fatta a Tom, quando ho scoperto che sarei tornato, anche se
stavo cercando di non dirlo a nessuno, ho vissuto per due anni
nella paura che la cosa trapelasse, è stata una grande sorpresa (…)
Una delle mie prime telefonate, e sapevo che potevo dirglielo
perché sapevo anche che lui sapeva, è stata a Tom Hiddleston, è uno
dei miei migliori amici.
“Mi ha detto, e stava sparando a
Loki in quel momento, quindi aveva parlato con quei ragazzi, e
sapeva, e loro sapevano che eravamo amici, e tutte quelle cose,
quindi lo sapeva. Gli ho parlato , e lui mi ha detto: “Qualunque
cosa tu faccia, quando uscirà il film, devi intrufolarti nel retro
di un cinema, perché impazzirà”. E ricordo di aver pensato: ‘No,
non lo farà.’ Sarà bello essere lì, ma penso che stia pensando a
come sarebbe per Loki apparire in quel momento, in cui la base di
fan di Loki è diversa da qualsiasi cosa io abbia mai visto in vita
mia”.
Mentre si avvicina sempre di più
l’uscita al cinema di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, la
Marvel ha svelato il nuovo
merchandising realizzato per il film, che indica inequivocabilmente
la presenza di un nuovo Stregone.
Funko Pop! ha svelato una
serie di nuove figure che rappresentano i personaggi del film,
e tra queste c’è anche Sara, che dall’abbigliamento sembra essere
uno stregone misterioso non ancora mostrato in nessun trailer
precedente. Eccolo!
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Trai tanti commenti che si stanno
affollando in rete su The
Batman, si parla anche tanto del fatto che
Matt Reeves ha portato avanti un’operazione molto
simile a quella che Todd Phillips ha fatto con Joker. Ma queste due versioni dei personaggi
si incontreranno mai?
Da parte sua, Reeves non ha mai
immaginato che il suo film DC si connettesse con Joker in
alcun modo. Parlando con Total Film (tramite
GamesRadar+), Matt Reeves ha commentato così
l’eventualità di una connessione cinematografica trai due
personaggi:
“Stavo finendo i film de Il
pianeta delle scimmie quando sono salito a bordo di The Batman, la
prima volta, nel 2017. Ci sono voluti cinque anni. Quando stavo
lavorando alla sceneggiatura e l’ho approfondita, Joker non era
ancora uscito. Non sapevo cosa fosse Joker o cosa sarebbe
stato.
“Me ne sono reso conto una volta
che eravamo molto immersi nel film, e il fatto che chi lavorava a
Joker stesse radicando i fatti in un modo che ricordava le cose che
stavamo facendo, non era pianificato. Joker è sempre stato pensato
per essere un personaggio molto specifico standalone a cui stavano
lavorando Joaquin [Phoenix] e Todd [Phillips]. Non c’è mai stata
alcuna discussione sul crossover”.
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Il personaggio di
Batman ha conosciuto un viaggio inarrestabile sul
grande schermo: ripartendo dalle avventure di Adam
West nel ruolo del Crociato Incappucciato, possiamo
affermare che l’era moderna per il personaggio in live-action è
iniziata con il Batman di Tim Burton nel
1989.
Proseguendo con l’interpretazione di
Joel Schumacher dell’eroe della DC Comics negli
anni ’90, i fan hanno poi dovuto aspettare parecchio prima che
Christopher Nolan arrivasse con il suo reboot
grintoso. Successivamente, abbiamo avuto il Batman di Zack Snyder,
nell’ottica di un’interpretazione accurata dei fumetti, anche se
divisiva, e ora è il turno di Matt Reeves con il
suo The Batman. Ciò che ha unito tutte queste
interpretazioni è lo status iconico del costume di Batman, che ha
sancito indubbiamente lo sviluppo e il modo in cui è stato recepito
il personaggio nel corso degli anni, come evidenzia ComicbookMovie.
L’era Schumacher
Con Joel
Schumacher al timone del franchise di
Batman, mentre la Warner Bros. cercava di
aumentare le vendite del merchandise dopo l’oscura
versione che Tim Burton aveva dato di
Gotham City, il Crociato Incappucciato divenne una vera e propria
action figure vivente.
Batman Forever vide
Bruce Wayne indossare una più che dimenticabile tuta argentata,
mentre il suo costume principale – una versione spartana e
plastificata di quella indossata da Michal Keaton
– era sicuramente più bella alla vista, ma per nulla incisiva.
Questa segnò anche l’introduzione degli ormai famosi “Bat-nipples”
che divennero sinonimo di una nuova epoca narrativa. Per finire,
Batman e Robin ha presentato le Batsuits più anni
’90 che si possano immaginare, compresa una speciale “armatura di
ghiaccio” che rendeva i tre protagonisti del film a dir poco
ridicoli.
Il Batman tattico in Justice
League
Il costume proposto dalla
Snyder Cut è perfettamente integrato nella
Lega della Giustizia, ma è stato enormemente
depotenziato rispetto a Batman V Superman durante le scene
d’azione.
Possiamo apprezzare il fatto di aver
dato a questa versione di Batman una maggior potenza di fuoco per
la battaglia della Justice League contro
Steppenwolf e i suoi Parademoni,
ma se il regista stava cercando un perfetto incrocio tra la normale
Batsuit e la sua armatura ispirata a The Dark Knight Returns, non si arriva di
certo al compromesso desiderato.
Sfortunatamente, non è risultata una
versione particolarmente ben congegnata della tuta
(indipendentemente dalla versione del film che si guarda). C’erano
molti modi per migliorarla e fare in modo che Bruce
Wayne avesse la possibilità effettiva di combattere contro
questa invasione aliena, ma si è trattato comunque di un raro
errore da parte di Snyder in termini di costumi.
Batman Begins
Dopo i punti bassi di fine
anni ’90, eravamo tutti pronti ad abbracciare la visione realistica
e radicata in una Gotham corrotta nel
Batman Begins di Christopher Nolan.
Il film, pur essendo un’innegabile e, a tratti, prolissa storia
d’origine dell’eroe, fu un successo e ci fece conoscere la
dicotomia interna all’eroe, anche tramite l’utilizzo di una Batsuit
veramente cool.
E’ vero che Christian
Bale si mise in forma smagliante per il suo debutto
cinematografico nei cinecomics, ma questa versione pesantemente
corazzata della tuta lo faceva sembrare troppo gonfio, privando la
silhouette del Cavaliere Oscuro del tipo di immagine iconica che
avremmo visto nei film successivi di Nolan.
Batman ’89
Michael
Keaton ha indossato due Batsuit nel corso del suo
periodo nei panni del più grande detective del mondo e si può dire
che entrambi funzionavano bene all’epoca. Possiamo dire che la tuta
di Batman Returns è probabilmente la meno
memorabile fra le due, dato che anticipa l’estetica anni ’90 che
sarebbe poi stata preponderante nei film di
Schumacher.
Tuttavia, quella di Batman era fenomenale: rendendo preponderante
la combinazione di cromie di neri, il logo giallo ripreso
accuratamente dai fumetti risaltava davvero sullo schermo. Era una
versione di Batman che risultava inevitabilmente gonfiata, ma la
sua silhouette minacciosa e la presenza dominante di Keaton
rendevano giustizia a questo iconico supereroe della DC Comics;
potremmo definirla anche limitante, nel senso che non permetteva
effettivamente al Bruce Wayne di Keaton neanche di girare la testa,
ma ciò è attribuibile alle limitazioni dell’epoca.
I costumi dello SnyderVerse
Ci rendiamo perfettamente
conto che non tutti amano il lavoro sul personaggio apportato da
Zack Snyder in Batman, ma è innegabile il lavoro di ricerca
che il regista ha effettuato in preparazione all’ideazione del
costume di Batman.
Influenzato principalmente dal
lavoro dei fumetti di Frank Miller, il costume che
vedete in questa foto sembra essere stato preso direttamente dalle
pagine del fumetto e riposizionato sul grande schermo: non si
tratta necessariamente del più entusiasmante visivamente, ma il
reparto costumi ha centrato pienamente il design di questo, dal
logo classico alla cintura multiuso, nera al posto che gialla, il
che è stata un’ottima trovata visiva.
The Batman
L’accenno al costume di
Batman che possiamo notare dal trailer non rende
pienamente giustizia alla Batsuit che indossa Robert Pattinson, adeguatamente fedele
rispetto a ciò che conosciamo dai fumetti ma con una giusta nota di
contemporaneità.
Con una maggiore attenzione alla
zona del colletto di questo costume, si tratta probabilmente di una
perfetta rielaborazione delle amate illustrazioni di Lee
Bermejo di Batman, ed elimina finalmente la ridicola
incapacità dell’eroe di girare la testa ed essere “confinato”
all’interno della tuta. Con una serie impressionante di gadget e
armi incorporati alla tuta, il suo aspetto malconcio e segnato dai
proiettili serve solo a sottolineare i pericoli di essere
Batman.
Il cavaliere oscuro/ Il cavaliere
oscuro Il Ritorno
Sostanzialmente asciutto e
realistico nelle linee, il costume da pipistrello indossato da
Christian Bale ne Il Cavaliere Oscuro e
Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno è quasi
perfetto: il mantello e il cappuccio sono eccezionali ed è stata
apprezzata anche la presenza della Bat-cintura dorata che rende
esplicito omaggio ai fumetti.
È un peccato che il logo non sia
stato mostrato in modo un po’ più accentuato, ma non si può fare a
meno di guardare questo Batman e rimanere impressionati: questo
costume si adatta perfettamente all’estetica creata da Nolan con la
sua realistica Gotham City, ma è comunque qualcosa che si può
immaginare che l’eroe indossi nel nostro mondo.
In termini di paragone con ciò che
abbiamo visto nei fumetti, funziona molto bene, e dopo che
Batman Begins ha fallito in qualche misura con la
silhouette iconica del Crociato, questa tuta l’ha perfezionata.
Bat-Armatura
Per quanto divisiva possa
essere stata la battaglia tra il Cavaliere Oscuro
e l’Uomo d’Acciaio in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016,
come si può criticare questa armatura? Presa direttamente dalle
pagine di The Dark Knight Returns di Zack
Snyder, è esattamente un’illustrazione letterale del
fumetto che prende vita, qualcosa che non avremmo mai immaginato di
vedere sul grande schermo.
Ci possono essere stati alcuni
momenti poco impattanti in questa epica resa dei conti, ma è
impossibile non apprezzare una versione corazzata di Batman che
scatena ogni sorta di armi per rallentare Superman durante lo scontro
decisivo… È stato perfetto? Da un punto di vista visivo, diremmo
che sì, lo è stato. In termini di trasposizione del personaggio
dalla pagina allo schermo in modo impeccabile, i fan non pensano
che si possa fare meglio di così.
Negli ultimi anni il cinema italiano
sembra nuovamente voler puntare sul genere per raccontare le
proprie storie, ed è così che sui grandi schermi si sono
avvicendate storie di supereroi, noir, horror e fantasy. In questo
filone si colloca anche Non ci resta che il
crimine (qui la recensione), commedia a
metà tra il gangster movie e il film fantastico diretta da
Massimiliano Bruno con una sceneggiatura da lui
scritta insieme ad Andrea Bassi con anche
Nicola Guaglianone e Menotti, già
autori del celebre Lo chiamavano Jeeg
Robot. Al centro della vicenda vi è uno stravagante gruppo
di amici che si trova a viaggiare nel tempo, finendo nella Roma del
1982.
Con un titolo che omaggia il
classico Non ci resta chepiangere, il film è
stato descritto da suoi autori come un Ritorno al futuro
che incontra Romanzo criminale. Vi si ritrovano infatti
elementi di fantascienza come anche del genere poliziesco, e
proprio a questi cult ha raccontato Bruno di essersi ispirato per
la regia, ricca di zoom, split screen e inquadrature deformanti dal
basso. Non ci resta che il crimine richiama in tutto e per
tutto gli anni in cui è ambientato, e vede alcuni celebri attori
del panorama cinematografico italiano confrontarsi con ruoli
inediti.
Accolto da un buon favore di
critica, il film non manca di suscitare un buon interesse nei suoi
confronti. Così facendo arriva a posizionarsi al primo post del
botteghino, incassando un totale di 2 milioni di euro. Tale
risultato ha infine spinto gli autori a realizzare un sequel. Prima
di intraprendere una visione del film, però, è certamente utile
approfondire ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast,
scoprendo così ulteriori curiosità su tale lungometraggi. Infine,
si elencheranno anche le piattaforme streaming a cui è possibile
rivolgersi per ritrovare il titolo e poterne godere con una comoda
visione casalinga.
Non ci resta che il
crimine: la trama del film
La storia si apre a Roma nel 2018,
dove Sebastiano, Moreno e
Giuseppe sono tre amici di lungo corso, con scarsi
mezzi ma un indomabile talento creativo. Questi decidono di
organizzare un “Tour Criminale” di Roma alla scoperta dei luoghi
simbolo della Banda della Magliana. L’idea, ne sono convinti, sarà
una miniera di soldi. Abiti d’epoca, jeans a zampa, giubbotti di
pelle, stivaletti e Ray-Ban specchiati, ed è fatta… sono pronti per
lanciarsi nella nuova impresa. Le cose non vanno però come sperato,
e i tre si trovano a dover pensare ad una soluzione per fare soldi.
L’occasione arriverà però nel modo più inaspettato possibile,
andando contro ogni loro convinzione terrena.
Per un imprevedibile scherzo del
destino, questi vengono infatti catapultati negli anni ’80 nei
giorni dei gloriosi Mondiali di Spagna e si ritrovano faccia a
faccia con alcuni membri della Banda che all’epoca gestiva le
scommesse clandestine sul calcio. A sconvolgerli ulteriormente vi
sarà l’incontro con una vulcanica e dirompente ballerina che rischia di scombinare ancora di più
le carte. Per i tre amici potrebbe rivelarsi una ghiotta occasione
di riscatto, ma dovranno prima di tutto riuscire a calarsi
perfettamente in quella nuova realtà, stringendo alleanze e
guardandosi le spalle dai pericolosi nemici.
Non ci resta che il
crimine: il cast del film
Protagonisti del film sono alcuni
dei più noti e amati interpreti dell’attuale panorama
cinematografico italiano. Il trio di amici che si trovano a
viaggiare nel tempo è infatti formato da Marco
Giallini nei panni di Moreno, il più truffaldino del
gruppo, Alessandro
Gassmann è invece Sebastiano, il più ingenuo, e
Gianmarco Tognazzi è Giuseppe, un
pusillanime che impara a tirare fuori il carattere. Per i loro
personaggi, i tre attori hanno lavorato costruendo caratteri
completamente diversi dai loro, dando così vita a dei ruoli inediti
nella loro carriera. Interpretazioni, le loro, per le quali sono
naturalmente stati particolarmente apprezzati. Nel film sono poi
presenti anche Antonello Fassari nei panni del
suocero di Giuseppe, e lo stesso Massimiliano
Bruno in quelli di Gianfranco, amico del trio.
L’attore Edoardo
Leo si trova invece ad interpretare il boss criminale
Renatino. Per lui si tratta del primo ruolo da cattivo della sua
carriera. Per potersi calare nei panni di questo, Leo ha raccontato
di accantonare il vasto immaginario di riferimento del film, e
ricercare invece una propria biografia del personaggio. L’attore si
è così poi concentrato sull’esasperare ciò che c’era già in
sceneggiatura, come l’elemento della gelosia. Tramite questo
l’attore ha infatti puntato sul mostrare la pericolosità ma anche
la fragilità di Renatino. Ilenia
Pastorelli, dopo essere divenuta celebre grazie a
Lo chiamavano Jeeg Robot, interpretare l’affascinante
Sabrina. Una donna perfettamente consapevole del suo potenziale e
che non manca di sfruttarlo per ottenere ciò che desidera.
Non ci resta che il
crimine: il sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Data la buona accoglienza ottenuta
dal film, Non ci resta che il crimine ha in breve ottenuto
un sequel, intitolato Ritorno al crimine. Gli stessi
attori del titolo del 2018 tornano così ad interpretare i
rispettivi personaggi in una nuova avventura tra crimine e
commedia. Nel film si ritroveranno però anche nuovi ingressi, come
quello dell’attore Carlo
Buccirosso nei panni di Massimo Ranieri, mercante
d’arte con losche intenzioni. Essendo ambientato ora nel presente,
il film presenta inoltre una nuova attrice per il ruolo di Sabrina,
ora interpretata dall’attrice e cantante Loretta
Goggi. Il film era inizialmente previsto in sala per
il 12 marzo 2020, ma a causa della pandemia di Covid-19 è stato
spostato al 29 ottobre. L’uscita è però stata ulteriormente
rinviata a causa della nuova chiusura delle sale.
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Non ci
resta che il crimine è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno giovedì 3 marzo alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Uno degli ambienti più impervi dove
il cinema è solito ambientare le sue storie è senza dubbio in mezzo
ai ghiacci. Questi luoghi, privi di vita e che mettono a durissima
prova chi tenta di sopravvivervi, sono infatti stati raccontati in
tempi recenti in titoli esemplari come The Grey, Frozen, Everest e Arctic. Un altro film
va ora ad aggiungersi a questo filone ed è Against
the Ice. Diretto dal regista
danese Peter Flinth, questo è stato
presentato all’edizione del 2022 del Festiva di Berlino e va a
raccontare un incredibile storia vera di sopravvivenza, a discapito
di ogni avversità e paura.
Un puro survival movie, in
cui tutti i fan del genere potranno ritrovare non solo gli elementi
di questo ma anche numerosi dettagli che lo rendono diverso
rispetto a titoli simili di produzione statunitense. Prima di
intraprendere una visione di Against the Ice, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e
alle location. Si forniranno poi anche elementi
relativi alla storia vera qui raccontata. Infine,
si indicherà anche dove è possibile vedere il film in
streaming.
Against the Ice: la trama
del film
La storia qui narrata si svolge nel
1909, durante una spedizione artica guidata dal capitano danese
Ejnar Mikkelsen. L’uomo è intento a confutare la
rivendicazione degli Stati Uniti sulla Groenlandia nordorientale,
basata sulla presupposizione che la Groenlandia fosse divisa in due
territori separati. Dopo aver lasciato nave ed equipaggio,
Mikkelsen parte dunque in esplorazione sui ghiacci con un compagno
inesperto, Iver Iversen. A missione completata, il
viaggio di ritorno si rivela però più lungo e impegnativo del
previsto. La loro avventura però è solamente all’inizio e sono
molte le dure sfide che il rigido ambiente porrà loro. Con il
passare del tempo, però, la loro lucidità lascia spazio a
diffidenza e paranoia, una combinazione pericolosa nella lotta per
la sopravvivenza.
Against the Ice: il cast e le location del film
Ad interpretare il capitano Ejnar
Mikkelsen vi è il noto attore danese Nikolaj
Coster-Waldau, noto principalmente per il ruolo di
Jaime Lannister nella serie televisiva Il Trono di Spade.
Nei panni dell’inesperto Ivan Iversen vi è invece Joe
Cole, visto nelle serie Peaky Blinders e
Gangs of London. Il regista ha scelto quest’ultimo per via
della sua scarsa familiarità con la Groenlandia. Per i due attori
il set è poi stato tutt’altro che semplice. Coster-Waldau ha
raccontato di aver subito una commozione cerebrale durante le
riprese della scena del combattimento con gli orsi. Questi sono
naturalmente stati realizzati attraverso la CGI, anche se il
regista aveva inizialmente intenzione di utilizzare un vero
orso.
Nel film compaiono poi anche gli
attori Charles Dance,
attore a sua volta noto per Il Trono di Spade dove
interpretava Tywin Lannister, e qui nei panni di
Neergaard, e l’attrice islandese Heida Reed, vista
in serie come Poldark e FBI: International, qui
nei panni di Naja. Per quanto riguarda le location, se anche il
regista ha dovuto rinunciare ad un vero orso, non ha però
rinunciato all’occasione di dar luogo alle riprese nel vero
territorio della Groenlandia e, parzialmente, anche in Islanda. Ha
così potuto avvalersi di veri ambienti, necessari a permettere agli
attori di calarsi davvero nella realtà dei loro personaggi.
Against the Ice: la vera storia dietro al film
Come anticipato, quella di
Against the Ice è una storia vera, riportata nel libro
scritto dallo stesso Mikkelsen e intitolato Two Against The
Ice, su cui il film si basa. In questo l’esploratore, vissuto
dal 1880 al 1971 e noto per le sue spedizioni in Groenlandia,
racconta della sua più difficile spedizione nell’impervio
territorio. Nell’inverno del 1909, infatti, egli si recò in
Groenlandia per effettuare una mappatura della costa nordorientale.
La sua nave in legno, la Alabama, fu bloccata dai ghiacci di
Shannon e, mentre stava esplorando, il resto del gruppo tornò a
casa a bordo di una baleniera. Rimasto solo col suo ingegnere,
Iversen, Mikkelsen effettuò con successo alcuni viaggi in slitta
per recuperare i diari perduti e per smentire l’esistenza del
canale di Peary.
Gli Stati Uniti, infatti,
rivendicavano la proprietà della Groenlandia nordorientale,
giustificando la cosa sostenendo che il territorio fosse diviso in
due dal citato canale. Mikkelsen provò però che la Groenlandia è
un’unica isola e che questa non spettava dunque agli Stati Uniti. A
missione compiuta, i due esploratori tornarono a Shannon dove
scoprirono però che il resto del gruppo era fuggito. Dopo aver
salvato travi e tavole, eressero allora un piccolo cottage.
Mikkelsen e Iversen passarono due inverni sul posto prima di venire
salvati, in punto di morte, da una baleniera norvegese nell’estate
del 1912. Il cosiddetto cottage Alabama rimase intatto, e fu
addirittura fotografato dalla nave danese Ejnar Mikkelsen
nel settembre 2010.
Against theIce:
il trailer e dove vederlo in streaming
Against the
Ice è stato acquistato e distribuito a livello
internazionale da Netflix e dunque è possibile trovarlo per
una visione in streaming unicamente sulla relativa piattaforma
dell’azienda. Per chi possiede già un account, basterà eseguire
l’accesso con i propri dati e riprodurre il film. Per chi invece
non possiede ancora un account, prima di vedere il titolo occorrerà
aprirne uno, sottoscrivendo un abbonamento mensile che permetterà
di avere accesso anche a tutti gli altri film presenti nel
catalogo. Si avrà a quel punto modo di guardare Against
the Ice in totale comodità e al meglio della qualità
video.
Nei giorni in cui ricorre tanto il
decennale dalla scomparsa (1 marzo 2012) quanto il compleanno (4
marzo 1943), un ottimo modo per ricordare l’amato cantautore
Lucio Dalla è, oltre a riascoltare i suoi
incantevoli brani, guardare il documentario che il regista
Pietro Marcello gli ha dedicato. Uscito nelle sale
come evento nel luglio del 2021, Per
Lucio è infatti una struggente lettera d’affetto al
musicista bolognese che ha attraversato decenni della storia
italiana caratterizzandola con la sua musica irriverente, poetica,
anticonformista, sempre ricca di sentimenti. PerLucio, tuttavia, non è il classico documentario sulla vita
di un’artista, bensì un racconto che intreccia questa con la realtà
e l’immaginazione.
Marcello, autore di affascinanti
documentari come Il passaggio della linea e La bocca
del lupo, ma anche del film Martin Eden, con
protagonista Luca Marinelli,
si avvale come suo solito di filmati di repertorio provenienti da
ogni tempo e luogo per accompagnare il racconto della crescita
artistica di Dalla con visioni e suggestioni che la arricchiscono.
Si effettua così un vero e proprio tuffo visivo e sonoro
nell’immaginario poetico del cantautore, diviso tra leggerezza e
momenti di più serio e cupo impegno politico e sociale. Allo stesso
tempo, si va così a delineare l’innumerevole quantità di sfumature
presenti in Dalla, che passava dall’essere un istrione ad un
comico, ma anche un jazzista, viandante, eroe, poeta, cantore,
profeta, trasformista e provocatore.
Per Lucio: dalle origini alla consacrazione
Nel corso della narrazione proposta
da Marcello, tutti gli elementi presenti riportano alla luce
l’avventura di Dalla e le sue molte vite. Si parte naturalmente con
il faticoso esordio e l’entusiasmo per la prima ascesa al successo,
dalla fortunata collaborazione con il poeta Roberto Roversi,
fino e alla consacrazione come autore colto e popolare. Le sue
liriche e le sue musiche dipingono così un’Italia sotterranea e
sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione del
Paese che attraversa tanto il boom economico che i tragici eventi
del periodo legato alla fine degli anni’ 70. Più nello specifico,
si passa dal racconto della città di Bologna, luogo natìo di Dalla,
fino alla strage che colpì la stazione ferroviaria del capoluogo
dell’Emilia-Romagna il 2 agosto del 1980.
Non mancano però anche ricordi più
spensierati, come le incursioni televisive di Dalla e gli eventi
che fecero nascere in lui le idee per quelli sarebbero poi
diventati alcuni dei suoi brani di maggior successo e più amati dal
pubblico. Attraverso le parole dello storico manager Tobia
Righi e dell’amico di sempre Stefano
Bonaga, infine, si delineano ulteriori aspetti, curiosità
e aneddoti sul mitico Dalla. In tutto ciò, l’attenzione del regista
si accosta a quella nota di Dalla per gli ultimi, gli emarginati,
rendendoli protagonisti di diversi momenti del documentario. Lo
stesso Marcello, d’altronde, aveva già reso quei personaggi il
cuore dei suoi precedenti lungometraggi, attraverso cui far
trasparire il vero volto di un’Italia nascosta ma forte.
Per Lucio: le canzoni di Dalla e i materiali
d’archivio
Naturalmente ad accompagnare la
narrazione vi sono le canzoni di Dalla, brani che hanno saputo in
modo più o meno esplicito raccontare il Paese, i suoi abitanti e i
suoi sconvolgimenti. Si compie così un viaggio attraverso canzoni
simbolo come Lunedì Film, Il fiume e la cittá, Itaca, È lì, La
Canzone di Orlando, L’operaio Gerolamo, La Borsa Valori, Mille
Miglia, Intervista con l’avvocato, I muri del ventuno, Quale
allegria, Come è profondo il mare, Mambo, Il Parco Della Luna,
Balla Balla Ballerino e Futura. In ognuno di
questi, raccontati nella loro genesi e nel loro successo, Dalla
sapeva inserire tanto acute descrizioni dell’animo umano quanto di
ciò che vedeva accadere quotidianamente davanti ai suoi occhi.
Come già accennato, particolare
importanza nel film la ricoprono anche i tanti materiali d’archivio
che Marcello ha ricercato per ampliare il raggio d’azione del suo
racconto. Egli ha infatti attinto dall’infinito bacino dei
repertori pubblici e privati, storici e amatoriali, grazie ai
materiali d’archivio di Istituto Luce Cinecittà, Fondazione
Cineteca di Bologna, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di
Famiglia, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico
e Fondazione CSC – Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (Ivrea).
Grazie a questi può dar vita a dei veri e propri dialoghi con
spezzoni di interviste più o meno inedite a Dalla, ottenendo così
nuovi sensi e direzioni di racconto che fanno espandere Per
Lucio ben oltre il suo primario obiettivo.
Per Lucio: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per chi desiderasse vederlo, è
possibile fruire di Per Lucio grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente, in prima
visione assoluta, nel palinsesto televisivo di
giovedì 3 marzo alle ore 21:20
sul canale Rai 3.
In contemporanea con
l’uscita ufficiale nelle sale italiane The Space Cinema
propone la proiezione di The
Batman, il film ispirato dal fumetto di Batman
‘The Long Halloween’ e decimo lungometraggio del DC
Extended Universe, in lingua
originale.
Il film The
Batman, co-scritto e diretto da
Matt Reeves, vede Bruce Wayne vestire già da tempo i panni
di Batman: il protagonista ha già affrontato criminali, superato
l’assassinio dei propri genitori ed è diventato un punto di
riferimento per la polizia di Gotham City. All’improvviso un nuovo
nemico inizia a seminare il panico in città con l’obiettivo di
uccidere il vigilante mascherato di Gotham: tra indovinelli,
inganni ed enigmi sulla famiglia Wayne Batman potrà fare
affidamento solo sul fidato maggiordomo Alfred (Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright). Per la prima volta il cavaliere oscuro si troverà a dover
affrontare la sua oscurità interiore e discendere nelle profondità
della città per cercare informazioni sul criminale che sta mettendo
in ginocchio la corrotta Gotham City.
Qui incontrerà una serie di
personaggi interessanti: come Catwoman (Zoë
Kravitz), Pinguino (Colin Farrell) e il
Boss del crimine Carmine Falcone (John
Turturro); le indagini porteranno il protagonista a scoprire delle
verità nascoste sulla sua famiglia ma per avere giustizia e
compiere la sua vendetta Batman si vedrà costretto a stringere
alleanze inaspettate.
I multisala selezionati per questo
appuntamento sono quelli di Milano Odeon,
Firenze(Novoli),
Limena, Bologna,
Trieste, Vimercate,
Silea, ParmaCentro, Roma (Parco de Medici),
Napoli e Torino (Beinasco).
The
Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale
il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film
insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Robin Wright è una
di quelle attrici che ha contribuito a fare la storia del cinema
grazie ai suoi tanti diversi, quanto memorabili, ruoli. L’attrice
ha sempre dimostrato di saper scegliere i personaggi migliori per
il proprio talento, diventando molto amata ed apprezzata in tutto
il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Robin Wright.
2. Ha lavorato per il
piccolo schermo ed è anche doppiatrice e produttrice. Nel
corso della sua carriera l’attrice non è comparsa solo sul grande
schermo, ma è apparsa anche in diverse serie tv come Santa
Barbara (1984-1988), Empire Falls – Le cascate del
cuore (2005) e House of Cards – Gli intrighi del
potere (2013-2018). In quanto doppiatrice ha invece prestato
la propria voce per A Christmas Carol (2009) ed è la
narratrice di First Ladies (2020), in quanto produttrice
ha poi lavorato alla realizzazione dei film Virgin (2003),
Hounddog (2007), The Congress (2013), When
Elephants Fight (2015), Land (2021) e della serie
House of Cards. Di quest’ultima ha anche diretto alcuni
episodi.
Robin Wright in Forrest
Gump
3. Ha patito il
freddo. Nel film pluripremiato agli Oscar la Wright
interpreta Jenny, la donna amata dal protagonista. Il set, per lei,
non è però stato sempre una passeggiata. L’attrice ha infatti
raccontato di essersi ammalata per il freddo mentre stava filmando
la scena del nightclub. A dispetto di ciò, si sentiva ancora in
grado di cantare durante le riprese, nonostante fossero quasi
ventiquattro ore ininterrotte in cui era quasi nuda al freddo,
tranne che per una chitarra che la copriva.
4. Ha ricevuto una
candidatura ai Golden Globe. Grazie all’interpretazione di
Jenny Curran, l’attrice ha poi ricevuto una nomination per la
Miglior attrice non protagonista senza, però, riuscire a vincerlo.
La mancata vittoria ha però significato poco, poiché grazie a quel
ruolo l’attrice è riuscita ad imporsi come una delle principali
interpreti della sua generazione, trovando da quel momento grande
successo e numerosi nuovi ruoli di rilievo.
Robin Wright House of Cards
5. Ha avuto il ruolo grazie
a David Fincher. Il regista David
Fincher ha offerto alla Wright il ruolo di Claire
Underwood nella serie House of Cards dopo aver
lavorato con lei per il film Millennium – Uomini che odiano le
donne. Fincher la convinse promettendo che avrebbe contribuito
alla creazione del personaggio e così è stato. La Wright ha infatti
sempre avuto forte potere decisionale su ciò che Claire avrebbe
detto o fatto nel corso della serie, come anche sui costumi da lei
indossati.
Robin Wright: chi è suo marito
6. Si è sposata tre
volte. L’attrice si è sposata per la prima volta nel 1986
con l’attore Dane Whiterspoon, ma il matrimonio è
durato poco e i due hanno divorziato già nel 1988. Dopo il
matrimonio con Sean Penn, durato dal 1996 al 2007,
ha frequentato il collega Ben Foster dal 2012 al
2015. In seguito, l’attrice si è sposata per terza volta nel 2018
con il manager Clement Giraudel: i due si erano
conosciuti solo l’estate precedente. Ad oggi sono ancora una coppia
e in diverse occasioni si sono presentati insieme, mostrandosi
molto uniti.
Robin Wright e Sean Penn
7. I due sono stati
sposati. L’attrice ha sposato il collega Sean Penn nell’aprile
del 1996, dopo sei anni di fidanzamento. I due si erano conosciuti
sul set del film Stato di grazia nel 1990 e dalla loro
unione sono poi nati i figli Dylan Frances (nata
nel 1991) e Hopper Jack (nato nel 1993). Dopo il
matrimonio l’attrice ha preso il cognome del marito, presentandosi
come Robin Wright Penn, per poi tornare a essere
semplicemente Robin Wright dopo l’avvio delle pratiche per il
divorzio. Alla fine del 2007 la coppia annuncia infatti la
separazione. Penn e la moglie si riconciliano brevemente un paio di
volte, per poi annunciare il divorzio definitivo il 28 luglio
2010.
8. Ha lavorato in alcuni
film del marito. Nel corso della loro relazione, l’attrice
ha partecipato in diversi film diretti da Penn, ovvero 3 giorni
per la verità (1995) e La promessa (2001). Nel primo
interpretava Jojo, un’artista che sviluppa una relazione con il
problematico protagonista John Booth. Nel secondo è invece Lori una
barista e madre, che trova protezione dal violento ex marito grazie
all’anziano poliziotto Jerry Black.
Robin Wright in Wonder Woman
9. Ha interpretato la
celebre amazzone. Nel film Wonder Woman e nel suo
sequel Wonder Woman 1984, la Wright ricopre il ruolo di
Antiope, sorella di Ippolita, la regina delle amazzoni, e zia di
Diana. Per vestire i panni della guerriera, l’attrice ha raccontato
di essersi sottoposta ad un duro allenamento volto a farle
acquisire la fisicità e la muscolatura necessaria a poter anche
interpretare alcune scene di battaglia molto complesse.
Robin Wright: età e altezza
oggi
10. Robin Wright è nata l’8
aprile del 1966a Dallas, nel Texas.
L’attrice ha dunque oggi 55 anni. La sua altezza complessiva
corrisponde a 168 centimetri.
Barbara Gordon è pronta a fare il suo debutto
cinematografico nel film di HBO MaxBatgirl. Il costume visto
nelle immagini del lungometraggio suggerisce che l’altro alter ego
di Barbara, Oracolo, non farà la sua comparsa nel
DCEU.
Forse è un po’ troppo presto per
decifrare cosa ci sarà e cosa mancherà nel film. In ogni caso,
anche se Batgirl rientra nel canone originale, c’è
ragione di credere che la storia si svolgerà in un universo in cui
Barbara non vive le esperienze che portano alla creazione
della sua seconda grande identità eroica.
Come capiamo ciò? Dal costume della
protagonista di Batgirl. La Bat-Family è incline ai cambi
d’abito, forse più di qualsiasi altro gruppo di personaggi della
DCComics. La stessa protagonista
del film ha attraversato
diverse variazioni prima che il disegno finale del costume fosse definito.
L’immagine che mostra gli indumenti dell’eroina è stata rilevata
da Leslie Grace, interprete di
Barbara, nel mese di gennaio. Si capisce subito che il
costume è basato su una versione specifica dell’abito visto nei
fumetti: è quello che indossa dopo il riavvio dell’universo della
DC sotto il marchio New
52.
Sicuramente la scelta è stata fatta
in base alla popolarità dei vari abiti indossati dall’eroina.
Tuttavia, il fatto che il costume
scelto sia quello blu e oro rafforza la tesi secondo cui l’altra
identità eroica di Barbara, Oracolo, sia assente
nel film.
La
vera domanda è però la seguente: escludere una parte così
consistente della storia di Batgirl, è una nota
veramente negativa?
La spiegazione dell’Oracolo di
Barbara Gordon
Barbara Gordon debutta come
Batgirl in Batman #139 (1961) e da quel
momento diventa un punto fermo della Bat-family.
Tuttavia, è con la storia a fumetti acclamata dalla
critica Batman – The Killing
Joke (1988) che le circostanze attorno
a Barbara cambiano.Concettualizzato da Brian
Bolland e scritto da Alan Moore, il
fumetto racconta dell’attacco di Joker
a Barbara, a quel tempo Batgirl.
L’eroina resta paralizzata nel tentativo del cattivo di fare
impazzire il commissario Gordon. L’evento non avrebbe
dovuto far parte del canone DC ma, visto il
successo della storia, alla fine viene inserito. In questo modo, la
perdita dell’uso delle gambe di Barbara diventa un aspetto
imprescindibile del personaggio all’interno dell’Universo
DC.
La svolta per Gordon
avviene quasi un anno dopo: in Suicide Squadra 23 (1989)
nasce la nuova identità eroica di Barbara.Creata da John
Ostrander e Kim Yale, Oracolo è
un nuovo alter ego per Barbara che, nonostante la perdita
dell’uso delle gambe, le permette di prendere nuovamente parte alle
storie più grandi dell’Universo DC.Oracolo è un broker di
informazioni e un hacker che presta servizio non solo alla
Suicide Squad, ma anche alla Justice League.Inoltre, Oracolo fonda il gruppo di
supereroine Birds of Prey. In questo modo,
Barbara assume una nuova identità e diventa
una sorta di supereroe
informatico che può aiutare a combattere il crimine e le grandi
minacce usando il suo talento come mago della
tecnologia.
Perché il costume di
Batgirl escluderebbe Oracolo dalla DCEU
Barbara Gordon
nasce negli anni ’60 per mano dei fumettisti Gardner
Fox e Carmine Infantino. L’eroina fa
parte dell’universo narrativo di Batman della
DC Comics. Dal 1966 al 1987 Barbara veste
i panni di Batgirl, mentre dal 1989 diventa la
supereroina Oracolo. Rimane in queste vesti per 21
anni, fino a quando nel 2011, con il reboot della DC
Comics in New 52, Barbara torna ad
indossare il costume di Batgirl. Pensato e scritto da Gail
Simone, il ritorno all’eroina originale è stato
controverso, ma alla fine ha avuto successo. Con i nuovi fumetti
Barbara riacquisice l’uso delle gambe grazie ad un
intervento chirurgico sperimentale, per poi riprendersi il mantello
di Batgirl.
Qualche tempo dopo, Barbara
ha subito un cambio d’abito piuttosto controverso, ma ben accolto
dal pubblico. Il costume scelto per il film proviene direttamente
dalla collana di fumetti appena descritta. Perché, tra tutti, si è
optato proprio per questo costume? Probabilmente
è stato scelto perché, anche se
è un po’ meno appariscente, è funzionale alle immagini in
movimento.D’altronde, per
amore del realismo, molti tra i moderni film e serie a fumetti
hanno usato questa stessa tattica con i propri personaggi. In molti
casi i costumi rappresentati in live-action si ispirano a quelli
sulla carta stampata, ma sono aggiornati e adattati al mezzo
cinematografico per creare qualcosa di riconoscibile e unico allo
stesso tempo.
Questa decisione permette di
risolvere alcune problematiche legate alla resa dei materiali sullo
schermo. Ad esempio, un tessuto tipico dei fumetti classici che
rende poco in live-action è lo spandex. I film Fox degli X-Men sono stati i
primi a porre il problema. I produttori hanno abbandonato il
succinto spandex blu e giallo della carta stampata optando per una
pelle nera più semplice da realizzare.In seguito anche i designer di Capitan
America nell‘Universo Cinematografico
Marvel hanno preso una decisione simile:
il costume del Cap
di Steve Rogers è stato ridisegnato per il
live-action in un’estetica più pratica e militaristica del look
classico. Il risultato, sia per gli X-Men che per Captain America, è la nascita
di una linea di costumi che prende in prestito qualcosa dai fumetti
senza rimanere in debito.
Per Batgirl è stata
presa un’altra strada. il costume che vediamo è indubbiamente
quello blu del periodo successivo alla ”fase Oracolo”: è quindi
abbastanza improbabile che vedremo Barbara trasformarsi in
Oracle.
L’assenza di Oracolo in
Batgirl è un male?
L’identità Oracolo rimane
una delle preferite dei fan della Bat-family. Perché
allora si è scelto di escluderla da Batgirl? Forse
perché Barbara Gordon,
in queste vesti, è un personaggio controverso.La ”questione Oracolo” ha
scatenato dibattiti su un’ampia varietà di argomenti,
dall’oggettivazione dei personaggi femminili nei fumetti alla
rappresentazione delle persone in sedia a rotelle e con altre
disabilità.La decisione di
non toccare nessuna delle fasi che vedono Barbara
Gordon nei panni di Oracolo potrebbe essere una mossa
presa per evitare polemiche sulla rappresentazione del
personaggio.
Le critiche attorno a
Oracolo nei fumetti sono già ingombranti. Per prima cosa,
The Killing Joke non è
una storia che mette al centro Barbara Gordon. È
essenzialmente una storia di tre uomini in cui molti hanno visto Barbara come un
esempio di “Donna nel frigorifero“. Il termine fa
riferimento ad un espediente narrativo usato nei fumetti anche noto
come ”fridging”: si fa morire o si ferisce un personaggio femminile
solo per incitare l’eroe di sesso maschile, protagonista della
storia, alla vendetta. L’espressione è stata coniata dalla
fumettista Gail Simone e trae spunto da un
episodio della serie Lanterna Verde in
cui Alexandra DeWitt, fidanzata di Kyle
Rayner, viene brutalmente uccisa da Major Force e
chiusa appunto in un frigorifero. Sono tante le storie
che fanno uso del fridging e The
Killing Joke non è un’eccezione.
Se la
storia problematica di Batgirl tratta da
The Killing Joke non ricevesse alcuna forma di adattamento
cinematografico, Oracolo non esisterebbe mai nel
DCEU. Ciò
raggirerebbe uno dei più grandi punti critici del
personaggio. Inoltre, l’introduzione di
Oracolo nel già caotico DCEU
potrebbe solo complicare la linea temporale e consequenziale del
franchise. Forse non c’è bisogno di un hacker che si aggiunga a
Cyborg nella Justice League. D’altronde, l’eroe appena
citato possiede una tecnologia che deriva dalla Scatola
Madre e che è presumibilmente anni luce più avanti di cosa
l’hacker Barbara potrebbe offrire.
Il DCEU dovrebbe includere la
rappresentazione di persone con disabilità
Certo, escludere Oracolo
dal DCEU eliminerebbe una buona dose di
critiche, ma siamo sicuri che scegliere di non rappresentare
completamente un personaggio con disabilità sia la scelta migliore?
Già nei fumetti Oracolo è un’eccezione positiva tra i
tanti personaggi estremamente prestanti e superdotati. Nasce da
quella che a lungo è stato considerata una cattiva scelta narrativa
e diventa un’opportunità per fare qualcosa di buono ed
inclusivo.
Quando Barbara riacquisisce
l’uso delle gambe, viene a mancare nel franchise un personaggio con
le stesse abilità di Oracolo. Ugualmente, senza il
personaggio live-action in questa veste, il DCEU
rimarrebbe bloccato nell’utilizzo di alcune linee narrative. Il
franchise potrebbe aver in programma un’alternativa per introdurre
Oracolo, magari utilizzando un po’ più di libertà
creativa.
Se alla fine
Barbara di Batgirl adotterà
l’identità di Oracolo o meno rimane in sospeso.
L’esclusione del personaggio eviterebbe una grande insidia, ma
potrebbe anche creare un vuoto permanente nel
DCEU. Anche se forse in modo imperfetto,
l’MCU ha scelto di rappresentare le persone
con disabilità. L’ha fatto in Hawkeye su Disney+,
così come in Daredevil su Netflix e in Eternals,
incorporando le disabilità direttamente nelle trame e nei
personaggi. Speriamo quindi che l’imminente progetto
Batgirl stabilirà una base per la comparsa di
Oracolo nel futuro della DCEU.
Girano voci che il
Wolverine che vedremo in Doctor
Strange nel Multiverso della Follia non sarà interpretato
da Hugh Jackman. Wolverine rimane uno dei
personaggi più popolari nella storia della Marvel Comics, e che ci crediate o no,
sono passati cinque anni dall’ultima volta che l’abbiamo visto
sullo schermo. Hugh Jackman ha ormai appeso i
suoi artigli e non sembra avere l’interesse di vestirsi nuovamente
come l’iconico eroe degli X-Men.
Siamo quindi destinati a vedere un
nuovo Wolverine nell’MCU e sembra che la
prima apparizione del personaggio arriverà con Doctor
Strange nel Multiverso della Follia. Chi sarà l’interprete
di James Howlett? Ecco cinque attori che sarebbero
perfetti nei panni di Wolverine.
Tom Hardy
Anche Hugh
Jackman ha detto che sarebbe contento di vedere
Tom Hardy prendere il suo posto come Wolverine. Pensando anche ai suoi ruoli
precedenti, non è difficile immaginare Hardy sotto
il mantello di Logan mentre usa i suoi artigli per
attaccare i cattivi.
C’è
però un problema: Hardy interpreta già più di
un ruolo Marvel. È Venom
nell’Universo Spider-Man della Sony
Pictures. Inoltre, Hardy ha appena
fatto un’apparizione come Eddie Brock in
Spider-Man: No Way Home. L’MCU
potrebbe sempre giocare sulle varianti di Wolverine e
mostrarne una di Hardy in Doctor
Strange nel Multiverso della Follia.
Ciò porterebbe al cinema
molti fan dell’attore già amanti delle sue altre
interpretazioni…
Norman Reedus
Il Daryl di
The Walking Dead, interpretato da Norman Reedus, ha sicuramente un bel po’
di cose in comune con il mutante MCU: si isola
continuamente, ama bere, è cupo ed è un duro fatto per la
lotta. Ci sono anche tante differenze tra i due personaggi: il
Wolverine di Norman Reedus sarebbe
sicuramente più animalesco di quello di Jackman.
Non proprio un Daryl con gli artigli ma qualcosa di
simile.
Non cӏ da dimenticare che alcune
voci suggeriscono che Norman Reedus potrebbe
essere il nuovo Ghost
Ridernell’MCU.
Anche per questo motivo, vederlo invece assumere il ruolo di
Wolverine sarebbe un modo fantastico per sovvertire le
aspettative.
Russell
Crowe
Prima che Hugh
Jackman prendesse la parte di Wolverine negli
X-Men, tra i possibili interpreti c’era anche Russell Crowe. Detto ciò, i Marvel
Studios potrebbero mostrarci la stella de Il
Gladiatore come una nuova variante Wolverine.
Non è detto che, dopo Doctor
Strange 2, Crowe
debba essere il Logan permanente
dell’MCU.Tuttavia, il franchise potrebbe rendere omaggio
all’universo di X-Men con un volto inaspettato e farci
vedere Crowe in un ruolo che mai ci saremmo
aspettati.
In realtà, anche Crowe è tra gli attori già mezzi impegnati in
altri film MCU: sembra che potrebbe apparire in
Thor – Love and Thunder, ma probabilmente non farà
nulla di più di un cameo.
Keanu Reeves
Sappiamo che il presidente dei
Marvel
StudiosKevin Feige e Keanu
Reeves si sono già riuniti per trovare il ruolo più
adatto per l’attore all’interno dell’MCU. Avranno
forse optato per Wolverine? Sicuramente i fan
apprezzerebbero Reeves nei panni del mutante.
Certo, va detto che, anche se non li
dimostra affatto, l’attore ha ormai 57 anni e non sarebbe la
scelta più fresca: d’altronde, come Spider-Man,
sicuramente anche Logan è destinato a restare a lungo in
giro per l’MCU. Tutto dipende dai piani di
Reeves e della Marvel. Se
l’attore è alla ricerca di un
piccolo ma memorabile ruolo in questo mondo condiviso e il
franchise vuole un volto temporaneo, Doctor Strange nel
Multiverso della Follia è l’occasione perfetta per far
vestire a Keanu i panni di
Wolverine.Possiamo
facilmente immaginare le acclamazioni che il pubblico farebbe nel
vedere la star di Matrix assumere nuove vesti…
Liam Hemsworth
Fatto curioso, anche Liam
Hemsworth ha fatto un provino per il ruolo di Thor, assegnato poi a suo fratello
Chris. È quindi sorprendente che in
seguito Liam non abbia mai assunto un ruolo
Marvel o DC.
Wolverine potrebbe finalmente essere il
personaggio perfetto per l’attore.Liam come
il fratello è dotato di spavalderia e di fascino, ma assume anche
una presenza abbastanza intimidatoria sulla scena: riesce a rendere
bene l’idea che con i suoi personaggi non si possa troppo
scherzare. Giovane e
prestante, questo fratello Hemsworth sarebbe
perfetto nei panni di Wolverine. E, anche se
i Marvel Studios fossero alla ricerca di
un cameo usa e getta per Doctor Strange 2,
Liam verrebbe sicuramente
apprezzato!