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Bridgerton 3 stagione: Simone Ashley conferma il ritorno di Kate e Anthony

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È passata quasi una settimana da quando Bridgerton è tornato per la sua seconda stagione. Ora, il nuovo arrivato della serie Simone Ashley ha finalmente parlato di ciò che accadrà per Anthony e Kate in Bridgerton 3. Parlando con Deadline, l’attrice britannica ha confermato che lei e il co-protagonista Jonathan Bailey stanno davvero tornando per la prossima terza stagione di Bridgerton su Netflix.

Torneremo! Kate e Anthony hanno appena iniziato”, ha detto Ashley. “Abbiamo la straordinaria Jess Brownell che sta prendendo il comando come showrunner nella terza stagione. Nella seconda, c’è stato un sacco di tira e molla tra Kate e Anthony, ci sono state complicazioni con la famiglia, e poi si sono ritrovati verso il fine. Penso che tutto sia appena iniziato. Mi piacerebbe vedere Kate lasciarsi andare un po’ di più e giocare di più nella terza stagione e nuotare insieme in quel cerchio dell’amore. Penso che se lo meritino entrambi”.

Ashley ha anche anticipato che Kate ora avrà il controllo della famiglia Bridgerton come nuova viscontessa, promettendo una Kate Sharma “più forte di cuore”.

Adesso è a capo della casa e ha degli stivali grandi da mettere. Penso che possa farcela”, ha scherzato Ashley. “Voglio mantenere quella morbidezza e quella vulnerabilità a Kate, di sicuro, e lei può condividerle con Anthony. Sono solo entusiasta che lei abbia una casa e una famiglia. Sono entusiasta di vederla crescere. Penso che mi piacerebbe vedere Kate molto più coraggiosa, meno testarda e più forte di cuore”.

Dato che l’ultima stagione è ancora così fresca, i dettagli sulla storia della terza puntata sono ancora scarsi. Dopo Daphne e Anthony, non è ancora chiaro chi sarà il prossimo personaggio principale tra i restanti fratelli Bridgerton non sposati.

La seconda stagione di Bridgerton è basata sul secondo libro dei romanzi di Bridgerton di Julia Quinn, intitolato Il visconte che mi amava . Il romanzo è incentrato sulla ricerca di un matrimonio adatto per il fratello maggiore Bridgerton, Anthony, interpretato nella serie da Jonathan Bailey.

Il cast di Bridgerton  comprende Phoebe Dynevor, Golda Rosheuvel, Jonathan Bailey, Luke Newton, Claudia Jessie, Nicola Coughlan, Ruby Barker, Sabrina Bartlett, Ruth Gemmell, Adjoa Andoh, Polly Walker, Bessie Carter e Harriet Cains. Ritorna anche Julie Andrews come voce di Lady Whistledown. Insieme a loro nell’ultima stagione ci sono Shelley Conn, Calam Lynch, Charithra Chandran, Rupert Young e Rupert Evans.

La serie è stata adattata dal  veterano di Scandal  Chris Van Dusen, che collabora con lo showrunner e produttore esecutivo Shonda Rhimes e Betsy Beers di Shondaland.

Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo, secondo divertente trailer

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Il 18 agosto, dal franchise d’animazione più importante di tutti i tempi, arriva la storia delle origini di come il più grande super cattivo del mondo ha incontrato per la prima volta i suoi iconici Minions, forgiato l’equipaggio più spregevole del cinema e affrontato la forza criminale più inarrestabile mai vista, tutto in Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo.

Negli anni 70, molto prima di diventare il maestro del male, Gru (il candidato all’Oscar Steve Carell doppiato in italiano da Max Giusti) è solo un dodicenne di periferia, che trama di conquistare il mondo dal suo scantinato, senza grossi risultati. Quando Gru incontra i Minions, tra cui Kevin, Stuart, Bob e Otto— un nuovo Minion con un apparecchio per i denti e un disperato bisogno di compiacere- uniscono le forze come una famiglia strampalata. Insieme, costruiscono il loro covo, sperimentando con le loro prime armi e mettendo a segno le loro prime missioni.

Quando il famigerato super gruppo di cattivi, i Malefici 6, spodesta il loro leader- il leggendario lottatore Wild Knuckles (vincitore dell’Oscar Alan Arkin)- Gru, loro fan sfegatato, si reca ad un colloquio per diventare il nuovo membro del gruppo. I Malefici 6 inizialmente non sono impressionati dall’aspirante cattivo, ma poi Gru li supera in astuzia, facendoli infuriare ritrovandosi ad essere improvvisamente il mortale nemico dei più cattivi al mondo. Con Gru in fuga, i Minions cercano di imparare l’arte del kung fu per aiutare Gru che finalmente scoprirà che anche i cattivi a volte hanno bisogno dell’aiuto degli amici.

Con le scene d’azione più spettacolari nella storia di Illumination, brulicante dell’umorismo sovversivo che contraddistingue il franchise, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo dà il benvenuto ad un nuovo, entusiasmante cast stellare di voci originali che include i Malefici 6: Taraji P. Henson nei panni di Belle Bottom, una leader cool e sicura di sé, la cui cintura funziona anche da mazza letale; Jean-Claude Van Damme, il nichilista Jean Clawed, armato (letteralmente) di un gigantesco artiglio robotico; Lucy Lawless è Nunchuck, il cui tradizionale abito da suora nasconde i suoi micidiali nunchaku; Dolph Lundgren è Svengeance, il campione svedese di pattinaggio a rotelle, che dispensa calci ai suoi nemici con pattini chiodati; e Danny Trejo come Stronghold, le cui mani di ferro giganti sono una minaccia per gli altri ma anche un peso per lui. Il film ha come protagonista anche Russell Brand nei panni del giovane Dottor Nefario, un aspirante scienziato pazzo, Michelle Yeoh nei panni di Master Chow, un’agopunturista abile nel kung fu, e Julie Andrews, vincitrice dell’Oscar, che interpreta l’egocentrica ed esasperante mamma di Gru.

Con alla guida i creatori originali del franchise, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo è prodotto da Chris Meledandri, visionario fondatore e CEO della Illumination, insieme ai suoi collaboratori di lunga data Janet Healy e Chris Renaud. Il film vede il ritorno alla regia di Kyle Balda (Cattivissimo Me 3, Minions), mentre Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan del Val (dai film Pets – Vita da animali) servono in veste di co-registi, e sarà caratterizzato ancora una volta dall’iconica voce di Pierre Coffin nei panni dei Minions, e da una pazzesca colonna sonora anni ’70 curata dal leggendario produttore musicale e vincitore dei Grammy Jack Antonoff. Con alla guida i creatori originali del franchise, Minions 2: Come Gru Diventa Cattivissimo è prodotto da Chris Meledandri, visionario fondatore e CEO della Illumination, insieme ai suoi collaboratori di lunga data Janet Healy e Chris Renaud. Il film vede il ritorno alla regia di Kyle Balda (Cattivissimo Me 3, Minions), mentre Brad Ableson (I Simpson) e Jonathan del Val (dai film Pets – Vita da animali) servono in veste di co-registi, e sarà caratterizzato ancora una volta dall’iconica voce di Pierre Coffin nei panni dei Minions, e da una pazzesca colonna sonora anni ’70 curata dal leggendario produttore musicale e vincitore dei Grammy Jack Antonoff.

Bruce Willis si ritira dalle scene dopo una diagnosi di afasia

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Bruce Willis si ritira dalle scene dopo una diagnosi di afasia

La famiglia di Bruce Willis ha annunciato che l’attore si ritirerà dalla professione dopo che gli è stata diagnosticata l’afasia, un disturbo del linguaggio causato da un danno cerebrale che colpisce la capacità di comunicare di una persona. I membri della famiglia di Willis hanno pubblicato una dichiarazione congiunta sui social media in cui annunciavano il ritiro dell’attore.

“Agli straordinari sostenitori di Bruce, come famiglia volevamo condividere che il nostro amato Bruce ha avuto alcuni problemi di salute e gli è stata recentemente diagnosticata l’afasia, che sta influenzando le sue capacità cognitive”, si legge nella dichiarazione. “Di conseguenza, e con molta considerazione, Bruce si sta allontanando dalla carriera che ha significato così tanto per lui”.

“Questo è un momento davvero impegnativo per la nostra famiglia e apprezziamo molto il vostro continuo amore, compassione e supporto”, continua la dichiarazione. “Stiamo attraversando questo come una forte unità familiare e volevamo coinvolgere i suoi fan perché sappiamo quanto lui significhi per loro, così come loro per lui. Come dice sempre Bruce, “VIVI” e insieme abbiamo intenzione di fare proprio questo”.

Variety ha contattato il rappresentante di Bruce Willis per ulteriori commenti, ma il suo team non ha ulteriori dichiarazioni da fornire in questo momento oltre alle parole della sua famiglia di seguito.

Leggi la dichiarazione completa della famiglia di Willis nel post sui social media di seguito.

House of the Dragon: ecco quando debutterà la serie HBO

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House of the Dragon: ecco quando debutterà la serie HBO

House of the Dragon, l’attesissima serie HBO, debutterà su Sky e in streaming su NOW il 22 agosto, in contemporanea assoluta con la messa in onda della tv via cavo americana, in tutti i territori in cui Sky è presente. Tratta dal romanzo “Fuoco e sangue” di George R.R. Martin, la serie, di cui vengono rilasciate oggi le nuove immagini, è ambientata 200 anni prima degli eventi citati ne “Il Trono di Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.

I fan, ma anche quanti vogliano arrivare preparati all’appuntamento di agosto senza aver ancora mai visto la serie madre, possono recuperare tutte le stagioni de Il Trono di Spade on demand su Sky e in streaming su NOW.

In dieci episodi girati nel Regno Unito, House of the Dragon vanta un grande cast che include fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Sonoya Mizuno, Fabien Frankel, Rhys Ifans.

House of the Dragon: il primo teaser dalla serie prequel di Game of Thrones

Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.

Co-creatore e produttore esecutivo della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-Showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner, produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V. Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.

What If…: 8 personaggi che hanno avuto vita migliore nel multiverso

La serie What If…? della Marvel è senza alcun dubbio uno dei progetti più ambiziosi che gli Studios hanno voluto affrontare negli ultimi anni. Senza confondere la cronologia della Sacra Linea Temporale, lo show si avventura nel concetto di multiverso, proponendoci versioni alternative di storyline e personaggi come Thor, Capitan America e Iron Man. Ai fini narrativi, per riuscire ad alterare il corso della storia di questi eroi, bisogna che qualcosa cambi drasticamente, nel bene e nel male, eppure, in alcuni di questi casi, la versione alternativa si è rivelata la soluzione migliore per l’eroe in questione.

Per quanto sia fantastico vedere Loki combinare continuamente guai, è probabilmente più felice e soddisfatto come re dei Giganti di Ghiaccio. Allo stesso modo, suo fratello Thor è molto meglio inquadrato come “Parthy Thor”, principe delle feste, piuttosto che Vendicatore; in sostanza, se c’é qualcosa che What If…?  ci ha insegnato è che “diverso è meglio“.

Captain Carter

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Fin dall’episodio pilota, ai fan viene presentata una nuova versione rispetto alla “formula” standard del Capitan America che conosciamo: qui è Peggy Carter che si scambia di posto con Steve Rogers, nuovo Super-Soldato dell’Universo. Anche se non è ciò che l’agenzia aveva originariamente pianificato, questo ha conferito all’agente Carter un ruolo maggiormente eroico nella guerra contro l’HYDRA.

In poche parole, Captain Carter compie più azioni su larga scala rispetto alla sua controparte del MCU; non solo diventa un membro dello SHIELD, ma Carter e Rogers si “riuniscono” senza l’ausilio delle Gemme dell’Infinito.

Steve Rogers

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All’aspirante Capitan America di What If…? viene concesso un arco narrativo molto interessante nella serie, che non ha a che fare con l’essere iniettato con sostanze sperimentali. È vero, il mondo potrebbe aver perso Capitan America, ma ha guadagnato lo Stomper dell’HYDRA e, anche se non è l’eroe  che conosciamo, a stelle e strisce e con un piano sempre a portata di mano, siamo rimasti notevolmente affascinati da questo studio sul personaggio.

È ancora pelle e ossa quanto lo era prima della somministrazione del siero, ma l’immagine di un eroe sfavorito che brandisce l’armatura di Stark ha davvero un valore immenso. Inoltre, anche se Steve potrebbe non essere famoso come Capitan America, riesce comunque sia a stare con l’amore della sua vita che ad essere un supereroe.

Principe T’Challa

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Peter Quill potrebbe essere stato lo Star-Lord più adorabile, ma T’Challa è stato il più apprezzato. Non solo ha indossato la maschera e il mantello del personaggio con la stessa somma dignità e disinvoltura di Black Panther, ma il suo operato è stato decisamente più di successo e ha dimostrato di possedere una personalità notevolmente eroica, molto più di Quill.

Benché Quill fosse certamente un amabile fuorilegge, le azioni di T’Challa hanno giovato beneficio in tutto il multiverso. Non solo ha infatti aiutato a sconfiggere Ultron, ma è riuscito a convincere Thanos a rinunciare ai suoi piani di decimazione dell’universo con una semplice conversazione: già solo per questo, merita di essere lodato.

Yondu

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Per quanto toccante sia stata la relazione di Yondu con Quill, la sua carriera con T’Challa alla guida è stata probabilmente molto più prospera e vantaggiosa. Non solo Yondu e il resto dei Ravagers se ne sono andati con un bottino infinitamente maggiore, ma è stato in grado di reinventare il corpo come una forza per il bene piuttosto che per il crimine.

Alla fine dei conti Yondu è sempre Yondu: è ancora una losca canaglia dalle frecce mortali e dalla personalità disturbata, ma la sua energia e la sua natura riescono ad essere canalizzate e sfruttate in maniera molto più efficace, il che rende il Ravager decisamente più felice.

Loki

Un fatto noto che molti fan della Marvel tendono a dimenticare è che Loki non è un Asgardiano, ma in parte un Gigante di Ghiaccio. Come vediamo in parte dell’episodio “What If Thor Were An Only Child”, Thor viene cresciuto da solo senza Loki che “mantenga le cose vivaci“, come descrive l’Osservatore. Anziché essere il dio ingannatore della malizia, Loki ci viene presentato come un forte e sicuro re degli Jotun.

In un certo senso, Loki ottiene finalmente quello che ha sempre voluto: è un re con tutti i fronzoli e i capricci che ne conseguono. E, per quanto gli spettatori possano apprezzarlo o meno, nessun regno è stato decimato in tutto ciò.

Thor

Anche se l’episodio di What If…? dedicato a Thor non era né il più profondo o il più stratificato, e probabilmente non rispecchiava neanche al meglio l’atmosfera della serie nel suo complesso, ha sicuramente regalato agli spettatori una visione alternativa davvero divertente del Dio del Tuono. Per questo, dire che non si tratta di una versione di Thor più felice di sé stesso è, in fin dei conti, una falsità.

Anche se il suo “didietro asgardiano” è stato letteralmente messo a nudo da Captain Marvel, Thor è ancora il principe di Asgard che i fan conoscono e adorano. E, pur essendo stato sicuramente un momento di definizione importante del personaggio, è stato commovente vederlo riunito con Frigga.

Ultron

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La versione What If…? di Ultron è stata una delle migliori varianti in assoluto di un cattivo già convincente di per sé: non solo ha vinto e ha quindi avuto successo nel suo obiettivo finale di epurare il pianeta, ma lo ha fatto più volte in più universi.

Sì, alla fine ha perso contro i Guardiani del Multiverso, ma non si può negare che nel suo universo di origine, la versione definitiva di Ultron ha comunque vinto e conquistato tutta la vita sulla Terra, adempiendo così al suo percorso di sterminio.

Thanos

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Non solo Thanos è stato disarmato da una solida argomentazione di Star-Lord/T’Challa, ma ha continuato a vivere un’esistenza molto più felice, riallacciando persino la relazione con sua figlia Gamora. Mentre il Titano Pazzo di Terra 616 è riuscito a spazzare via metà di tutta la vita conosciuta, la sua versione nel multiverso possiede un valore differente.

Potrebbe ancora avere quella teoria genocida, ma il suo potere è sfruttato per il bene e il suo pianeta è stato salvato da T’Challa e dai Ravagers. Dal momento che non ha bisogno di inseguire le Gemme dell’Infinito, non c’è davvero motivo di inaugurare un’era di distruzione; anzi, è molto più soddisfatto della sua agricoltura, o almeno questo è ciò che dice T’Challa.

West Side Story finalmente in home video

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West Side Story finalmente in home video

Sono in arrivo tante novità per gli appassionati dell’Home Entertainment. West Side Story, l’adattamento del celebre classico diretto da Steven Spielberg candidato a 7 premi Oscar, e finalmente disponibili in Home Video. Oltre alle versioni Blu-Ray e DVD, West Side Story arriva anche in formato UHD e UHD Steelbook.

Le versioni Blu-Ray e UHD includono anche tanti contenuti extra inediti che trasporteranno gli spettatori direttamente dietro le quinte dei film, per scoprire retroscena, curiosità e Fun Facts con il commento del cast e dei filmmaker.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award Steven Spielberg, da una sceneggiatura del vincitore del Premio Pulitzer e del Tony Award Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia delle feroci rivalità e dei giovani amori nella New York del 1957. La rivisitazione dell’amato musical è interpretata da Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler (María), Ariana DeBose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Ana Isabelle (Rosalía), Corey Stoll (Tenente Schrank), Brian d’Arcy James (Agente Krupke) e Rita Moreno (nel ruolo di Valentina, proprietaria del negozio in cui lavora Tony). Moreno, una degli unici tre artisti ad aver vinto i premi Oscar, Emmy, GRAMMY, Tony e Peabody, è anche una dei produttori esecutivi del film.

La squadra creativa del film, che unisce il meglio di Broadway e Hollywood, include Tony Kushner, che è anche il produttore esecutivo; il vincitore del Tony Award Justin Peck, che ha ideato le coreografie del film; il celebre direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic e vincitore del GRAMMY Award Gustavo Dudamel, che ha curato le registrazioni dell’iconica colonna sonora; il compositore e direttore d’orchestra candidato all’Academy Award David Newman (Anastasia), che ha composto la colonna sonora; la compositrice vincitrice del Tony Award Jeanine Tesori (Fun Home, Thoroughly Modern Millie), che ha supervisionato il cast per le parti cantate; e il music supervisor candidato al Grammy Matt Sullivan (La Bella e la Bestia, Chicago), produttore esecutivo delle musiche del film. Il film è prodotto da Spielberg, dalla produttrice candidata all’Academy Award Kristie Macosko Krieger e dal produttore vincitore del Tony Award Kevin McCollum. West Side Story è l’adattamento cinematografico dello spettacolo di Broadway originale del 1957, con libretto di Arthur Laurents, musiche di Leonard Bernstein, testi di Stephen Sondheim, e ideato, diretto e coreografato da Jerome Robbins.

West Side Story home videoWest Side Story, i contenuti speciali

 

  • Le storie di West Side Story:
    • Introduzione – Il regista Steven Spielberg intraprende un viaggio che lo porterà a realizzare uno degli obiettivi della sua carriera: dirigere un adattamento cinematografico di un musical iconico. Un’avventura che si rivelerà ricca di sfide.
    • Prologue – Introduzione alla scena di apertura del film e la sua ambientazione, dagli iconici schiocchi di dita alle coreografie più complesse. La visione di Spielberg prende forma.
    • Gli Sharks e i Jets – Incontro con gli interpreti dei due gruppi rivali. Approfondimento su La Borinqueña, inno nazionale del Porto Rico aggiunto alla nuova versione della storia, e sul significato profondo del brano Jet Song.
    • The Dance At The Gym – Analisi del brano The Dance At The Gym con la coreografia di Justin Peck, uno dei momenti chiave del film che conduce al primo incontro tra Tony e Maria.
    • Storia d’Amore – Approfondimento sulla nascente storia d’amore tra Tony e Maria attraverso le canzoni Maria e Tonight. Rachel Zegler (Maria) e Ansel Elgort (Tony) commentano l’esperienza durante i provini e ciò che ha permesso loro di prendere parte a un film così importante per le proprie carriere.
    • America – Durante una terribile ondata di caldo, cast e filmmaker affrontano le riprese tra le strade di New York per uno dei numeri di danza più importanti del film: il brano America, con Ariana DeBose nei panni di Anita.
    • Gee, Officer Krupke – Spielberg e i Jets danno vita alla propria versione di Gee, Officer Krupke attraverso nuove scenografie, coreografie e registri vocali, mentre esplorano il significato dei testi di Stephen Sondheim. Iris Menas (Anybodys) riflette sull’importanza del proprio ruolo.
    • Cool – Durante la prima settimana di riprese, Spielberg e il cast si immergono nell’impegnativo ed elaborato set del numero musicale Cool.
    • Da Quintet a The Rumble – Spielberg e il suo team alle prese con le scene collegate dei brani The Quintet e The Rumble. La sequenza della lotta tra le due gang rivali, tradizionalmente coreografata con grande stile, assume ora maggiore autenticità e veracità.
    • I Feel Pretty – Lo sceneggiatore Tony Kushner dà una luce completamente nuova al brano I Feel Pretty. Nell’adattamento di Spielberg, la celebre canzone di Stephen Sondheim assume un nuovo significato, legato all’ambientazione nei grandi magazzini Gimbels.
    • Somewhere – La leggenda di Hollywood Rita Moreno, acclamata per il ruolo di Anita nella versione del 1961, torna nei panni di Valentina, vedova proprietaria del negozio in cui lavora Tony, oltre che come produttore esecutivo del film. L’attrice è riuscita a trasmettere la sua straordinaria esperienza durante le riprese e canta il brano Somewhere.
    • Finale – In una toccante testimonianza sul talento del cast e dei filmmaker di West Side Story, Spielberg ripercorre quella che è stata “una delle migliori esperienze cinematografiche” della sua carriera.
    • Tributo – Una dedica allo stimato autore Stephen Sondheim. In una delle sue ultime testimonianze, l’artista riflette sulla sua carriera e l’esperienza di West Side Story.
  • Le canzoni di West Side Story
    L’elenco dei numeri musicali di West Side Story da vedere e rivedere:

    • Prologue
    • La Borinqueña
    • Jet Song
    • Something’s Coming
    • The Dance At The Gym
    • Maria
    • Balcony Scene (Tonight)
    • America
    • Gee, Officer Krupke
    • One Hand, One Heart
    • Cool
    • Tonight (Quintet)
    • The Rumble
    • I Feel Pretty
    • Somewhere
    • A Boy Like That/I Have A Love

*I contenuti extra potrebbero variare in base al formato

SPECIFICHE TECNICHE

Formati: Blu-Ray, DVD, 4K UHD, UHD Steelbook
Durata: 156 minuti circa
Rating: 6+
Aspect Ratio: 2.39:1
Audio: UHD: Inglese Dolby Atmos 7.1.4; Italiano, Tedesco, Francese Dolby Digital Plus 7.1; Inglese audio descrittivo Dolby 2.0.
Blu-Ray: Italiano e Tedesco Dolby Digital Plus 7.1; Inglese DTS-HD MA 7.1;
DVD: Italiano, Inglese e Tedesco Dolby Digital 5.1;
Sottotitoli: UHD: Italiano, Tedesco, Inglese per non udenti, Danese, Finlandese, Norvegese, Svedese, Francese.
Blu-Ray: Italiano, Inglese per non udenti e Tedesco.
DVD: Italiano, Inglese per non udenti e Tedesco.

Il mostro dei mari, teaser trailer del nuovo film Netflix

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Il mostro dei mari, teaser trailer del nuovo film Netflix

Netflix rilascia il teaser trailer del nuovo di Il mostro dei mari, film d’animazione Il mostro dei mari, che debutterà venerdì 8 luglio in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Con la regia del premio Oscar Chris Williams (Oceania, Big Hero 6, Bolt: un eroe a quattro zampe), Il mostro dei mari conduce lo spettatore ai confini del mondo, dove ha inizio la vera avventura.

Il mostro dei mari, la trama

In un’epoca in cui creature terrificanti solcano i mari, i cacciatori di mostri sono considerati veri e propri eroi. E il grande Jacob Holland è di certo il più osannato. Ma quando la giovane Maisie Brumble s’imbarca clandestinamente sulla sua nave leggendaria, l’uomo trova a sorpresa un’alleata. Insieme intraprendono un viaggio epico in acque inesplorate ed entrano nella storia.

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Netflix è il più grande servizio di intrattenimento in streaming del mondo, con 222 milioni di abbonati paganti in oltre 190 paesi che accedono a un ampio e variegato catalogo di serie TV, documentari, film e giochi per dispositivi mobili in numerose lingue. Gli abbonati possono guardare tutto ciò che vogliono in qualsiasi momento, ovunque e su ogni schermo connesso a Internet. Possono mettere in pausa e riprendere la visione a piacimento, senza interruzioni pubblicitarie e senza impegno.

Shazam! Fury of the Gods, il regista commenta onestamente la sfida con Avatar 2 al box office

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Avevamo già raccontato l’ironia con cui David F. Sandberg, il regista di Shazam! Fury of the Gods, aveva preso la notizia dell’anticipo dell’uscita del suo film al periodo di Natale, dove però concorrerà con Avatar 2, che finalmente sarà in sala lo stesso giorno, il 12 dicembre 2022.

Adesso il regista risponde con grande onestà alla domanda in merito a un eventuale timore di scontrarsi con il film di James Cameron al box office. Sandberg ha scritto su Instagram:

“Sono molto contento che il film esca quest’anno. Sarebbe stato stupido finire il film e poi aspettare fino alla prossima estate. Sicuramente non mi aspetto di aprire al primo posto al box office contro Avatar, ma va bene lo stersso.”

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 12 dicembre 2022. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Zoe Kravitz condanna duramente “lo spettacolo” di Will Smith

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Zoe Kravitz condanna duramente “lo spettacolo” di Will Smith

Presente alla serata degli Oscar 2022 in veste di presentatrice, Zoe Kravitz ha condannato duramente il gesto di Will Smith attraverso due post su Instagram. Condividendo i suoi due look per la serata, l’attrice interprete di Catwoman in The Batman ha commentato le foto dicendo: “Questa è una foto del mio vestito allo spettacolo dei premi, dove ora sembra che si aggredisca la gente sul palco.” E poi: “e ecco qui una foto del mio vestito alla festa dopo lo spettacolo dei premi, dove ora sembra che si aggredisca la gente sul palco.”

https://www.instagram.com/p/Cbs9QLBPIY4/

https://www.instagram.com/p/Cbs-pDdvhkr/

Dopo le scuse pubbliche di Will Smith e l’avvio di una indagine da parte dell’Academy, non sappiamo se l’ormai famosa spiacevolissima situazione avrà degli altri risvolti, che potrebbero anche arrivare al ritiro del premio da parte dell’Academy a Will Smith.

Jim Carrey infastidito dalla standing ovation a Will Smith

The Northman, il nuovo epico poster del film

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The Northman, il nuovo epico poster del film

Ecco il nuovo poster di The Northman, il prossimo film di Robert Eggers con protagonisti, in bella mostra sul manifesto promozionale Nicole Kidman, Alexander Skarsgård, Anya Taylor-Joy di The Witch, Bill Skarsgård, Björk.

The Northman, trailer ufficiale del film di Robert Eggers

The Northman, il nuovo film di Robert Eggers, il regista del film horror acclamato dalla critica, The Witch, ha potenzialmente messo insieme un cast stellare per il suo nuovo progetto, The Northman, prodotto dalla New Regency.

La vincitrice dell’Oscar Nicole Kidman, Alexander Skarsgård, Anya Taylor-Joy di The Witch, Bill Skarsgård, Björk e il candidato all’Oscar Willem Dafoe fanno parte del cast, prodotto da Lars Knudsen (Hereditary, Midsommar).

The Northman è descritto come una saga di vendetta vichinga ambientata in Islanda all’inizio del X secolo. Eggers ha scritto la sceneggiatura con il poeta e romanziere islandese Sjón.

Presentato al Festival di Cannes, The Lighthouse, con Dafoe e Robert Pattinson, è invece il secondo film di Eggers, che aspetta di essere ancora distribuito nel nostro paese. Il film in bianco e nero è stato nominato miglior film alla Settimana della critica e alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes dalla Federazione internazionale dei critici cinematografici.

Disenchanted: Amy Adams e Patrick Dempsey nelle foto dal set

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Disenchanted: Amy Adams e Patrick Dempsey nelle foto dal set

Condivise online da mediafilm – by filmupdates, ecco le immagini dal set di Come d’Incanto 2, il sequel del film con Amy Adams e Patrick Dempsey a lungo in pre-produzione e finalmente ora in fase di riprese. Il film si intitolerà in originale Disanchanted.

https://twitter.com/cravemedia_/status/1508860760654553091?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1508860760654553091%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fenchanted-2-amy-adams-patrick-dempsey-images-first-look%2F

Le star Amy Adams e Patrick Dempsey hanno svelato che Disenchanted, il sequel del film di successo Come d’incanto, debutterà in streaming in esclusiva su Disney+ nell’autunno del 2022.

The Killer: concluse la riprese del nuovo film di David Fincher

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The Killer: concluse la riprese del nuovo film di David Fincher

David Fincher ha concluso le riprese del suo prossimo film, The Killer, realizzato con Netflix. The Killer è un film d’azione neo-noir basato su una graphic novel francese con lo stesso titolo che segue la vita di un assassino senza nome. Il nuovo film Netflix è diretto da David Fincher e vede nei ruoli principali Michael Fassbender e Tilda Swinton.

Di seguito, il post di Instagram che conferma la conclusione delle riprese di The Killer, con particolari ringraziamenti al Direttore della Fotografia Erik Messerschmidt e ai protagonisti Swinton e Fassbender.

Guardiani della Galassia Holiday Special: le foto dal set… terrestre!

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A seguito della conferma di James Gunn sull’inizio dei lavori dello Holiday Special di Guardiani della Galassia, ecco le prime foto dal set, diffuse da The Direct. Le foto, scattate ad Atlanta, in Georgia, mostrano delle scene che saranno ambientate sulla Terra.

Ecco le foto dal set dello speciale natalizio di Guardiani della Galassia!

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Jim Carrey infastidito dalla standing ovation a Will Smith

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Jim Carrey infastidito dalla standing ovation a Will Smith

Jim Carrey si è detto disgustato dalla standing ovation del pubblico per Will Smith agli Oscar 2022, quando, poco prima di ricevere il premio al miglior attore, aveva schiaffeggiato il comico Chris Rock sul palco, in diretta.

Smith ha dovuto affrontare un’enorme contraccolpo dopo aver colpito Rock in diretta TV durante la trasmissione televisiva degli Oscar 2022, il che ha indotto l’attore a scusarsi il giorno dopo e ha costretto l’Academy ad avviare un’indagine formale sulla questione. Smith ha incolpato il suo stato emotivo per uno scherzo personale nei confronti di sua moglie, Jada Pinkett Smith, come motivo dello sfogo violento.

Jim Carrey contro Hollywood

In un’intervista con Gayle King su CBS Mornings, Jim Carrey si è scagliato contro Hollywood per il suo comportamento “smidollato” in risposta alle azioni di Smith, dicendo che era “infastidito dalla standing ovation“, che secondo lui era “un’indicazione davvero chiara che noi non siamo più il club alla moda“. L’attore ha inoltre spiegato che avrebbe reagito in modo diverso se Smith lo avesse schiaffeggiato, dicendo che la decisione di Rock di non reagire era probabilmente dovuta al non volere “la seccatura” di affrontarla. Carrey ha detto che se fosse stato lui, avrebbe annunciato che avrebbe “fatto causa a Will per $ 200 milioni di dollari, perché quel video sarà lì per sempre. Sarà onnipresente. Quell’insulto durerà a lungo. ” Carrey ha ulteriormente sottolineato il punto, dicendo che mentre chiunque può criticare dal pubblico o dai social media, nessuno ha il diritto di attaccare fisicamente qualcuno per una battuta:

“Se vuoi urlare dal pubblico e mostrare disapprovazione o dire qualcosa su Twitter, non hai il diritto di salire sul palco e dare uno schiaffo in faccia a qualcuno perché ha detto delle cose.”

Quando King ha detto che la situazione sembrava una “escalation“, Carrey l’ha interrotta rapidamente, dicendo: “Non è stata una intensificazione di niente, è venuta dal nulla perché Will ha qualcosa dentro di lui che è stato toccato”. Carrey ha concluso, dicendo che ha augurato il meglio a Smith e non ha nulla contro l’attore, notando che ha fatto grandi cose, ma che “non è stato un buon momento” per il vincitore dell’Oscar, poiché “ha gettato un drappo” sul resto dei vincitori e dei candidati.

“Molte persone hanno lavorato duramente per arrivare in quel posto. E per avere il loro momento al sole, per ottenere il premio per il duro lavoro che hanno svolto, non è un’impresa da poco passare attraverso tutte le cose che devi fare per arrivare a essere nominato per un Oscar. È un guanto di devozione che devi abbracciare. È stato un momento così egoistico che ha gettato un drappo sull’intera faccenda”, ha detto Jim Carrey, concludendo.

Blue Beetle: Sharon Stone nel film, scelto anche il cattivo

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Blue Beetle: Sharon Stone nel film, scelto anche il cattivo

Deadline riporta che Sharon Stone è in trattative per unirsi al film DC Blue Beetle nei panni di un nuovo personaggio con un lignaggio familiare. La Stone interpreterà Victoria Kord, il cui cognome probabilmente farà girare la testa ai fan dei fumetti, poiché sembra avere qualche relazione con Ted Kord, il secondo Blue Beetle. Tuttavia, la star di Basic Instinct non è l’unica aggiunta al cast del film, perché The Wrap riporta che Raoul Max Trujillo di Mayans MC è stato scelto per il ruolo del cattivo della DC Comics Carapax the Indestructible Man.

Il primo concept di Blue Beetle

Nel cast di Blue Beetle ci sono Xolo Maridueña che interpreta il protagonista, insieme a Harvey Guillén, Bruna Marquezine, Sharon Stone, Raoul Max Trujillo e Belissa Escobedo. Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre Trujillo interpreterà il villain. L’uscita del film è prevista per il 18 agosto 2023.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego.

Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics .

Il terzo Blue Beetle, creato dalla DC Comics, è Jaime Reyes, un adolescente che ha scoperto che lo scarabeo originale di Blue Beetle si è trasformato in una tuta da battaglia che gli ha permesso di combattere il crimine e viaggiare nello spazio. Nel corso degli anni Reyes è diventato un membro dei Teen Titans e ha recitato in due serie a fumetti di Blue Beetle. Nel reboot “New 52” del 2011 della DC Comics, Jaime Reyes era il personaggio principale di Blue Beetle, riferendosi solo occasionalmente alle versioni precedenti. Con la successiva revisione di continuità “DC Rebirth”, sono state ripristinate le versioni precedenti.

Dune: Paul Atreides incontra… Paul Atreides agli Oscar parties!

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Dune: Paul Atreides incontra… Paul Atreides agli Oscar parties!

Kyle MacLachlan ha condiviso una foto in cui compare con Timothée Chalamet ad un Oscar Party e non ha perso occasione di celebrare questo incontro con il nuovo interprete di Paul Atreides, suo diretto erede nella parte del protagonista di Dune.

L’attore aveva anche dichiarato che era pronto a tornare nel franchise nel secondo film anche in un cameo, dichiarazione accolta con grande fervore da parte dei fan. Vedremo cosa deciderà Denis Villeneuve, intanto ecco lo scatto:

https://www.instagram.com/p/Cbqk33dg83V/

Dune, la recensione del film di Denis Villeneuve

Dune è interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier BardemStellan Skarsgård, Sharon Duncan Brewster, Stephen McKinley Henderson, Chang Chen, David Dastmalchian e Charlotte Rampling.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Joker: una compilation delle risate di tutti gli interpreti del villain DC

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Dopo il debutto ufficiale di Barry Keoghan nei panni del nuovo Joker, ecco una compilation vera e propria di tutte le risate dei vari attori che hanno interpretato (anche solo prestandogli la voce) il Clown Principe del Crimine.

https://twitter.com/BatmanShiII/status/1507314645174005771?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1507314645174005771%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fbatman-video-joker-laughs-compilation-keoghan-hamill%2F

Prima di Keoghan gli attori a interpretare Joker erano stati, tra gli altri, Cesar Romero nella serie con Adam West, Jack Nicholson nel 1989 per Tim Burton in Batman, Heath Ledger ne Il Cavaliere Oscuro, Jared Leto in Suicide Squad, e Joaquin Phoenix in Jokeroltre a Mark Hamill che ha prestato la sua voce al personaggio.

Moon Knight: recensione della serie con Oscar Isaac

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Moon Knight: recensione della serie con Oscar Isaac

Tra gli appuntamenti più attesi per il Marvel Cinematic Universe, Moon Knight occupa sicuramente un posto d’onore. La mini-serie con protagonista Oscar Isaac arriva il 30 marzo su Disney+ e genera moltissima curiosità, perché il personaggio le cui storie si appresta a raccontare è uno dei più intriganti e misteriosi della storia dei fumetti Marvel, nonché uno dei più violenti. 

Il giustiziere che ha fatto un patto con il dio egizio della luna e della vendetta, Khonshu, non è abituato a fare prigionieri e questa è una caratteristica insolita per i personaggio che i Marvel Studios scelgono di riadattare. Già dalla premessa, immaginiamo che il viaggio di Moon Knight sarà un’avventura in luoghi mai esplorati prima dal franchise, e con questo si intendono sia i luoghi fisici, sia quelli più strutturati e insidiosi della mente umana. 

Moon Knight, la trama

La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi provenienti da una vita che non è la sua. Steven scopre di avere un disturbo dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il mercenario Marc Spector, a sua volta posseduto dallo spirito del dio egizio Khonshu. Mentre i nemici di Steven/Marc si avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse mentre si addentrano in una misteriosa e letale faida tra le antiche divinità egizie.

Oscar IsaacLa serie, sviluppata da Jeremy Slater e diretta da Mohamed DiabJustin Benson e Aaron Moorhead, è sviluppata in continuità con il franchise, ma rispetto alle altre serie che abbiamo visto di recente, rivela molti pochi punti di contatto diretto con la continuity del MCU, complice forse il fatto che le vicende si svolgono principalmente tra Londra e l’Egitto. E già la location ci dà un indice di quanto sia differente e in qualche modo speciale Moon Knight, soprattutto perché fa del realismo una cifra stilistica imprescindibile, e questo non solo nella rappresentazione dei combattimenti corpo a corpo e della copiosa quantità di sangue versato, ma anche nella messa in scena dei luoghi e degli spazi che vengono occupati con una padronanza senza pari da Oscar Isaac. 

L’Oscar Isaac Show

La serie si può tranquillamente identificare con il suo interprete, senza nulla togliere agli altri protagonisti e senza sminuire il lavoro di adattamento dai fumetti. Isaac mette in scena tre personaggi completamente diversi, cambiando postura, accento, piglio e confermandosi un attore di altissima categoria prestato a un prodotto molto pop e che contribuisce ad alzarne il valore.

Quello che però è interessante nella messa in scena e nella chiave di lettura che Slater ha voluto dare a Moon Knight è l’adozione della patologia dissociativa associata a un eroe protagonista, il quale, siamo d’accordo, non è proprio un personaggio positivo come lo sarebbe un eroe del calibro di Captain America, ma che comunque cerca di fare gli interessi dei buoni. Ebbene, Marc e Steven convivono nella stessa testa, non si sa chi dei due sia il vero possessore del corpo né se questo sia importante o meno, si sa però che come accaduto in Wandavision, dove la malattia mentale era protagonista almeno quanto l’eroina stessa, anche in questo caso la normalità comportamentale socialmente accettata viene messa ai margini per dare spazio a un disagio.

Nel grande disegno della rappresentazione della contemporaneità che cinema e televisione stanno abbracciando sempre con maggiore adesione, Moon Knight si colloca quindi nel puzzle in un posto lasciato fino a questo momento vuoto, e lo fa coniugando a questo macro tema, tutta una serie di caratteristiche che contribuiranno a rendere la serie appetibile per il grande pubblico. 

Con Moon Knight, la grande famiglia Marvel diventa ancora più grande, comprendendo non solo più attori di fama mondiale (con Isaac, nel cast in veste di antagonista c’è Ethan Hawke) ma anche una ulteriore varietà di punti di vista, di usi e costumi e di argomenti che rendono il grande progetto di Kevin Feige un figlio prediletto del suo tempo.

They Call Me Magic: recensione della serie dedicata a “Magic” Johnson

Dopo l’enorme e meritato successo della docuserie The Last Dance dedicata a Michael Jordan e al suo ultimo titolo con i Chicago Bulls nel 1998, Apple TV “risponde” mettendo sul piatto un’altra leggenda del basket americano, ovvero Earvin “Magic” Johnson. Divisa in quattro capitoli, They Call Me Magic racconta la carriera, la vita privata e le vicissitudini della stella che negli anni ‘80 ha condotto i Los Angeles lakers a vincere cinque titoli NBA, in quella che è stata definita l’era dello “Showtime”, ovvero il gioco spettacolare e spumeggiante della squadra. 

They Call Me Magic è la “risposta” Apple a The Last Dance

Impossibile dunque evitare il paragone con The Last Dance, in quanto si tratta di un prodotto che ha realmente settato (e molto in alto) dei nuovi parametri per quanto riguarda l’estetica e la narrazione del documentario sportivo. Scriviamo immediatamente che They Call Me Magic possiede qualcosa in meno e qualcosa in più rispetto a questo punto di riferimento: quando tenta infatti più o meno volontariamente di misurarsi col prodotto dedicati ai Bulls mostra evidenti pecche, purtroppo anche per coloro che magari non hanno visto The Last Dance ma che sono comunque minimamente appassionati ed  esperti di basket NBA (lo sappiamo, una contraddizione in termini…).

Magic Johnson non è Michael Jordan

Partiamo dunque dalle note dolenti: They Call Me Magic non possiede né la tensione narrativa né la forza propositiva di The Last Dance. Il motivo principale è che Magic Johnson non è Michael Jordan, ma non si tratta soltanto di questo. Il regista Rick Famuyiwa sceglie giustamente di adeguare il ritmo della sua docuserie sull’indole e la natura di Johnson. L’atmosfera dunque della narrazione è decisamente più rilassata, il tono giocoso, nel tentativo di riprodurre almeno in parte il mood che aveva caratterizzato i lakers degli anni ‘80. Dove Jordan era un atleta pronto ad azzannare chiunque si mettesse tra lui e la vittoria, Johnson al contrario pur possedendo un agonismo enorme sapeva concedere ai “rivali” l’onore delle armi, come dimostra il bel tributo concesso a Larry Bird nel primo episodio A livello di reperti filmati, di tensione del montaggio e costruzione del crescendo narrativo, They Call Me Magic si rivela piuttosto deludente, non proponendo nulla di veramente nuovo e non riuscendo ad amalgamare quanto già visto in maniera realmente efficace.

They Call Me Magic non rende giustizia all’atleta ma all’uomo

Ci sono poi un paio di colpevoli e premeditati “buchi” di sceneggiatura come nel racconto della rivalità con i Detroit Pistons, che affrontarono il Lakers nelle Finals del 1988 e 1989, oppure nel rapporto tra Magic Johnson e il suo miglior amico dell’epoca, il playmaker dei “Bad Boys” Isiah Thomas. Non vogliamo rivelare troppo per evitare spoiler ma possiamo tranquillamente scrivere che, per chi come noi quegli anni e quelle partite li ha visti e vissuti da tifoso sulla propria pelle, molti fatti fondamentali sono stati omessi. Insomma, They Call Me Magic non rende veramente giustizia al Magic Johnson straordinario giocatore quale è stato.

Dove They Call Me Magic invece si rivela migliore, e nettamente, di The Last Dance, è nel raccontare con sincerità l’uomo dietro l’atleta, dietro la stella. Johnson non viene di certo incensato dalla docuserie a lui dedicata, tutt’altro. Le sue mancanze come uomo, soprattutto nei confronti di colei che dopo fin troppe vicissitudini diventerà sua moglie Cookie, sono esposte con (quasi) totale trasparenza. E questo diventa un fattore ancor più importante per capire, quasi per contrappasso, l’importanza di Earvin Johnson una volta smessa definitivamente la casacca dei Lakers.

A partire dalla metà della terza puntata infatti They Call Me Magic testimonia l’importanza fondamentale di un uomo che ha adoperato il proprio potere mediatico ed economico per metterlo al servizio della comunità. Temi fondamentali che riguardano alcune piaghe (ancora) aperte della società americana – dall’HIV al razzismo, dall’omofobia al disequilibrio economico, tanto per citare quelli maggiormente espliciti – vengono messi in scena senza fronzoli, dimostrando quanto Johnson si sia adoperato per affrontarli, spesso vivendoli in prima persona. They Call Me Magic, oltre ad acquistare lo spessore emotivo che mancava nella prima parte, diventa un manifesto sincero e non scontato che mostra come si dovrebbe percepire e gestire la responsabilità del proprio potere. E se Earvin “Magic” Johnson ha rapito il nostro cuore sul parquet di un campo di basket, ha poi rapito anche l’anima una volta che ne è uscito.

MCU: quando festeggiano il compleanno i più famosi eroi Marvel?

MCU: quando festeggiano il compleanno i più famosi eroi Marvel?

Man mano che il MCU continua ad aggiungere altri personaggi alla sua lineup e ad introdurre le tematiche dei viaggi nel tempo e del multiverso, può risultare difficile tenere traccia dell’età dei personaggi, anzi, viene da chiedersi se i loro compleanni siano mai stati effettivamente rivelati: vediamo di fare un po’ di chiarezza sull’età di alcuni dei nostri eroi preferiti, grazie a ScreenRant.

Visione

Visione-Avengers-Age-of-Ultron

Anche se Visione potrebbe sembrare a prima vista un uomo di mezza età, in realtà è incredibilmente giovane e nemmeno lontanamente vicino all’età “standard” della formazione originale dei Vendicatori. È “nato” nel 2012 durante gli eventi di Avengers: Age of Ultron, e sono stati Bruce Banner e Tony Stark a portare lui e Ultron in vita. Avengers: Infinity War si svolge sei anni dopo, quando Visione viene distrutto da Thanos che gli stacca la Gemma della Mente incastonata nella sua testa senza pietà; ecco perché, nonostante la sua intelligenza, è ancora un eroe molto ingenuo.

Monica Rambeau

Monica può sì aver sperimentato l’inizio dell’acquisizione dei suoi poteri in WandaVision, ma non ha ancora assunto lo status di supereroina. Sappiamo che ha conosciuto Carol Danvers negli anni ’90, quando era una bambina e, grazie al film Captain Marvel, il pubblico ha potuto stimare l’anno di nascita di Monica al 1984. Questo fa sì che dovrebbe avere circa 34 anni durante gli eventi di Avengers: Infinity War, e quando ritorna dopo lo Snap cinque anni dopo in WandaVision, 39.

Shang-Chi

Simu-Liu-Shang-Chi

L’età di Shang-Chi ha lasciato un po’ perplessi gli spettatori: gli indizi estrapolati dal contesto circa la sua origin story in Shang-Chi e la Leggenda dei 10 anelli indicherebbero che è nato approssimativamente nel 1999, tenendo conto del fatto che si è diplomato nel 2017. Questo lo rende dunque almeno 24enne, dato che il film è ambientato in un MCU post-Snap. Potrebbe anche essere un anno o due più anziano, se non è entrato al liceo subito dopo essere scappato da suo padre, ma non è chiaro se questo range di età sia proprio esatto. Non scompare durante lo Snap, ma l’attore Simu Liu ha quasi dieci anni in più del personaggio, se l’età stimata dal pubblico è accurata.

Scarlet Witch

Scarlet-Witch-Avengers-Endgame

Il pubblico non conosce la data esatta del compleanno di Wanda Maximoff, ma è noto l’anno: sappiamo che lei e Pietro sono nati all’inizio del 1989, quindi ha circa 20 anni quando combatte per la prima volta i Vendicatori in Age of Ultron.

Wanda ha circa 29 anni quando combatte Thanos in Infinity War e scompare durante il suo schiocco di dita. La serie tv WandaVision si svolge cinque anni dopo che tutti sono tornati, ma lei ha ancora circa 30 anni, poiché gli eventi della serie hanno luogo non molto tempo dopo il loro ritorno. Cronologicamente, in realtà, Wanda avrebbe 34 anni.

Captain America

Captain America

Steve Rogers era un uomo già anziano – almeno quando si prende in considerazione la sua data di nascita – anche prima di diventarlo fisicamente. E’ nato il 4 luglio 1918, il che lo rende un Cancro, per gli appassionati dello zodiaco. Potremmo dire che, se c’è qualcuno che dovrebbe nascere il giorno dell’Indipendenza, quello è proprio Capitan America; tuttavia, poiché Steve è stato “congelato” nel 1945, era fisicamente solo sulla ventina quando si è svegliato nel 2011 nel MCU, nonostante cronologicamente abbia quasi 100 anni.

Falcon/Captain America

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Anche se il compleanno Marvel di Sam Wilson non è dichiarato sullo schermo, al contrario di quello di altri personaggi, è riportato in un file dello SHIELD facente parte del materiale promozionale di The Falcon and The Winter Soldier, e sarebbe il 23 settembre 1978. Ovviamente, non è noto se questa possa essere effettivamente la reale data del suo compleanno o no, ma si adatterebbe in ogni modo alla linea temporale dei film; dnque, cronologicamente, egli avrebbe dovuto avere 40 anni durante gli eventi di Avengers: Infinity War nel 2018 e, poiché Sam è una delle persone spazzate via dallo Snap di Thanos, ha ancora 40 anni quando ritorna in gioco nel MCU.

Bucky Barnes

Il migliore amico di Steve Rogers, Bucky Barnes – poi conosciuto come il Soldato d’Inverno – è un po’ più vecchio di Capitan America: la sua data di nascita è il 10 marzo 1917, il che significa che è del segno dei Pesci. Poiché Bucky è stato congelato criogenicamente dall’Hydra per periodi di tempo limitati, e scongelato ogni volta che c’era bisogno di lui, è ancora fisicamente giovane, ma più vecchio di Steve che è stato congelato per 66 anni in totale. Dal momento che è stato appunto occasionalmente attivo anche durante questi anni, manifesta molto più spesso di Steve Rogers la sua stanchezza e il suo disincanto nei confronti del mondo.

Iron Man

A differenza di alcuni dei suoi colleghi supereroi, Robert Downey, Jr. è in realtà più vecchio del personaggio che ha interpretato nei film del MCU. Downey, Jr. è nato nel 1965, ma il compleanno di Tony Stark sarebbe il 29 maggio 1970, il che significa che è un Gemelli. Tony Stark è inoltre morto nel 2023, a soli 53 anni, e non è nemmeno scomparso durante lo Snap di Thanos, per cui la sua età al momento della morte è di 53 anni esatti.

Spider-Man

Spider-Man è uno dei supereroi più giovani del MCU – ed è probabile che ciò non cambierà presto. La sua data di nascita nell’universo cinematografico differisce dai fumetti ed è il 10 agosto 2001, come abbiamo potuto notare quando Peter è andato a ritirare il suo passaporto in Spider-Man: Far from Home (2019).

Questo renderebbe il personaggio più giovane del suo attore Tom Holland, nato nel 1996. Dato che Spidey è stato polverizzato per cinque anni dallo Snap di Thanos, aveva ufficialmente 22 anni in Avengers: Endgame, ma solo 16/17 anni fisicamente, ed è per questo che è dovuto tornare al liceo.

Thor

Anche se non sembra, Thor è di gran lunga uno dei supereroi più vecchi del MCU e, differenza dei suoi colleghi, non ha mai dimostrato timidezza nel rivelare la sua vera età. In Avengers: Infinity War (2018), ha dichiarato di avere circa 1.500 anni, anche se la data esatta della sua nascita non viene mai rivelata al pubblico: di certo sappiamo che ci dovrebbero essere tantissime candeline sulla sua torta di compleanno!

Black Widow

Black Widow è una dei due Vendicatori originali che hanno perso la vita in Avengers: Endgame. Sappiamo che Natasha Romanoff è un personaggio misterioso, che ama mantenere nascoste informazioni sulla sua vita privata; tuttavia, è noto che condivide l’anno di nascita con la sua attrice, Scarlett Johansson, ovvero il 1984, il che significa che aveva solo 39 anni quando ha sacrificato la sua vita su Vormir.

War Machine

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Il migliore amico di Tony Stark, James ‘Rhodey’ Rhodes, non ha mai avuto un ruolo di spicco nel MCU– ma ora che Iron Man non c’è più, è possibile che il pubblico veda Rhodey indossare la tuta da supereroe più spesso.

In ogni caso, Rhodes si è sempre comportato come l’amico più anziano e responsabile di Stark, ed è esattamente così: James Rhodes è nato il 6 ottobre 1968, il che lo rende due anni più vecchio di Tony Stark.

Hawkeye

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Clint Barton e Natasha Romanoff possono essere stati buoni amici, forse anche migliori amici, ma non tutti potrebbero aver capito che c’era una differenza di età significativa tra loro; infatti, nel MCU Occhio di Falco è nato il 7 gennaio 1971, il che significa che aveva 13 anni più di Natasha. Questo gli ha concesso tempo sufficiente non solo per padroneggiare il tiro con l’arco e diventare una spia, ma anche per sposarsi e mettere su famiglia.

Groot

Groots-death-MCU

Come già detto, Spider-Man è un eroe piuttosto giovane ma, in termini di età, è Groot a batterlo. In realtà, dal momento che Groot invecchia ad un ritmo diverso da quello degli umani, è un po’ difficile confrontare la sua età con quella degli altri. Tuttavia, questa versione di Groot è nata – o cresciuta, in realtà – nel 2014, il che significa che aveva solo 4 anni umani quando è apparso in Avengers: Endgame – dato che è stato anche spazzato via da Thanos per cinque anni. Eppure, anche se aveva solo 4 anni, ha comunque trionfato sul campo di battaglia!

Hulk

Hulk-MCU

Il gruppo originale dei Vendicatori non sarebbe stato completo senza Bruce Banner aka Hulk aka, più tardi, Professor Hulk. A parte Thor e l’ingannevolmente giovane Steve Rogers, Bruce era in realtà il membro più vecchio dei sei originali, se si considerano tutti i compleanni dei Vendicatori: è nato infatti il 18 dicembre 1969. Tuttavia, anche se Banner è nato nel 1969, Hulk è venuto al mondo solo nel 2005: in molti sensi, questo spiega perché Banner si comporta in modo più maturo di Hulk, almeno all’inizio.

Kerry Washington: 10 cose che non sai sull’attrice

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Kerry Washington: 10 cose che non sai sull’attrice

Kerry Washington è una di quelle attrici che ha contribuito a fare la storia del cinema e della televisione recente grazie alla sua versatilità e alle sue incredibili interpretazioni. L’attrice, che ha recitato anche in diverse serie e ha sperimentato la produzione e la regia, è entrata nel cuore degli spettatori sin da subito con il suo grande talento.

Ecco dieci cose da sapere su Kerry Washington.

Kerry Washington: i suoi film e le serie TV

1. I film e la carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata nel 2000 grazie al film Our Song. Ha poi recitato in Save the Last Dance (2001), Bad Company – Protocollo Praga (2002), Il delitto Fitzgerald (2003), La macchia umana (2003) e Sin – Peccato mortale (2003). In seguito, lavora in Against the Ropes (2004), Lei mi odia (2004), Ray (2004), Mr. & Mrs. Smith (2005), I Fantastici 4 (2005), Quel nano infame (2006), L’ultimo re di Scozia (2006), The Dead Girl (2006), Manuale d’infedeltà per uomini sposati (2007) e I Fantastici 4 e Silver Surfer (2007). Tra i suoi ultimi lavori cinematografici, vi sono Miracolo a Sant’Anna (2008), La terrazza sul lago (2008), Mother and Child (2009), Night Catches Us (2010), The Details (2011), Una bugia di troppo (2012), Django Unchained (2012), American Son (2019) e The Prom (2020).

2. Ha lavorato spesso anche per il piccolo schermo. Oltre la carriera realizzata nel mondo del cinema, l’attrice ha svolto anche un percorso recitativo per quanto riguarda il piccolo schermo. Infatti, ha iniziato a recitare proprio grazie alla serie ABC Afterschool Specials nel 1994, per poi proseguire con Standard Deviants (1996), New York Police Department (2001), Deadline (2001), Law & Order – I due volti della giustizia (2001), 100 Centre Street (2001), The Guardian (2002), Wonderfalls (2004) e Boston Legal (2005-2006). Successivamente, ha lavorato in Psych (2008), Le regole del delitto perfetto (2018) e Scandal (2010-2018). Nel 2020 ha invece recitato in Tanti piccoli fuochi.

3. È anche produttrice e regista. Oltre al suo amore per la recitazione, l’attrice ha esplorato diversi campi lavorativi, ad esempio, vestendo i panni della produttrice e lavorando alla realizzazione dei film Confirmation (2016), Man of the House (2018) e 24-7 (2022), ma anche delle serie Scandal e Tanti piccoli fuochi. Inoltre, in quanto regista ha diretto un episodio di Scandal, uno della serie SMILF (2019) e due della serie Insecure (2021).

kerry washington

Kerry Washington in Save the Last Dance

4. In questo film ha avuto il suo primo ruolo di rilievo. Il primo ruolo importante nella carriera di Kerry Washington è arrivato grazie al film Save the Last Dance, dove interpreta Chenille. All’epoca l’attrice lavorava come supplente ed è stata pagata così poco per il film che ha poi dovuto tornare a quel lavoro. È però andata ad insegnare alle scuole elementari, perché, come da lei affermato, gli studenti delle scuole superiori si presentavano continuamente per incontrarla avendo visto il film. In seguito è stata contattata per altri ruoli ed ha potuto proseguire la carriera di attrice.

Kerry Washington in Scandal

5. Ha avuto una nomination ai Golden Globe. Grazie alle sue performance nella popolare Scandal, serie creata da Shonda Rhimes, nella quale interpreta l’avvocato Olivia Pope, l’attrice ha conquistato una nomination ai Golden Globe del 2014 per la Miglior attrice protagonista in una serie drammatica, senza però riuscire a vincere ma affermandosi comunque una volta di più nel panorama seriale statunitense.

Kerry Washington in Django Unchained

6. Il suo personaggio è unico. L’attrice ha definito il suo personaggio in Django Unchained, Broomhilda, un donna davvero unica e con un tipo diverso di forza, ovvero quella emotiva, spirituale e psicologica: “Una delle cose che ho davvero amato di questo personaggio è che lei esiste in un momento in cui, storicamente, le donne di colore erano forti per necessità”. Tali elementi sono poi ciò che l’hanno spinta ad accettare subito la parte.

7. Ha ricercato il massimo del realismo per il suo personaggio. L’attrice ha cercato di portare autenticità alla sua interpretazione in diversi modi. L’attore che interpretava il suo supervisore usava una frusta finta, ma la Washington ha insistito affinché venisse davvero colpita alla schiena. Per rendere ancor più drammatica la sua punizione all’interno di un contenitore di metallo sotterraneo delle dimensioni di una bara, lei e Tarantino hanno convenuto che avrebbe trascorso del tempo in questa già prima dell’inizio delle riprese, in modo che la sensazione di reclusione fosse il più realistica possibile.

kerry washington

Kerry Washington: chi è suo marito

8. È sposata da qualche anno. L’attrice si è sposata per la prima volta il 24 giugno del 2013, dopo essersi frequentata per circa un anno, con Nnamdi Asomugha, ex giocatore di football americano e anche attore. Dall’unione con il marito sono nati due figli a distanza di due anni: infatti, il 21 aprile del 2014 è nata Amarachi, mentre il 5 ottobre del 2016 è nato Caleb.

Kerry Washington è su Instagram

9. Ha un profilo molto seguito. L’attrice possiede un proprio account Instagram che è seguito da 6.5 milioni di persone in tutto il mondo. Sulla sua bacheca sono presenti molte foto che la vedono protagonista tra momenti di lavoro e svago con colleghi e amici. Tuttavia, sono rare le immagini che riguardano qualche componente della sua famiglia, confermando la sua volontà di mantenere grande riservatezza circa la sua vita privata.

Kerry Washington: età e altezza

10. Kerry Washington è nata il 31 gennaio del 1977 nel Bronx, a New York. La sua altezza complessiva corrisponde a 163 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider

La stanza delle meraviglie: tutto quello che c’è da sapere sul film

Regista di struggenti melodrammi come Lontano dal paradiso e Carol, Todd Haynes ha nel 2017 portato sul grande un film che è tanto un omaggio al cinema quanto un intrigante racconto sul mistero che lega epoche e personaggi apparentemente privi di ogni collegamento tra loro. Si tratta di La stanza delle meraviglie (qui la recensione), il cui titolo originale è Wonderstruck. Il film è basato sull’omonimo romanzo di Brian Selznick, già celebre per il libro da cui è stato tratto Hugo Cabret, e che firma qui anche la sceneggiatura. Insieme lui e Haynes hanno lavorato per tenere vivi gli elementi primari del racconto, tra i quali ciò a cui il titolo fa riferimento.

La stanza delle meraviglie, anche note come Wunderkammer, erano una sorta di museo dove veniva accumulata senza ordine prestabilito qualsiasi cosa che potesse destare stupore. Haynes pone così al centro del film un qualcosa che diviene anche metafora stessa del cinema, ovvero quel luogo che sembra poter contenere tutte le meraviglie possibili e impossibili. Presentato in concorso al Festival di Cannes, il film ha poi ottenuto una buona accoglienza di critica e pubblico. Merito anche della natura del film, costruito sì come un toccante dramma ma anche come un avvincente film per famiglie, pensato appositamente per un pubblico di grandi e piccoli.

Composto da un cast di celebri attori e alcuni sorprendenti esordienti, ricostruzioni scenografiche strabilianti ed una fotografia stupefance, il film di Haynes è davvero un titolo da non lasciarsi sfuggire, capace di regalare la meraviglia che promette. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al libro e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La stanza delle meraviglie: la trama del film e il libro

Protagonisti del film sono Ben e Rose, due bambini sordi nati e vissuti in epoche diverse, a distanza di cinquant’anni l’uno dall’altro. La storia di Rose si svolge infatti nel New Jersey del 1927, districandosi tra l’assenza di amici, un padre eccessivamente protettivo e il sogno di incontrare una celebre attrice del cinema muto, di cui raccoglie foto e ritagli di giornale. Ben, al contrario, abita nel Minnesota del 1977 e sogna di incontrare il padre che non ha mai conosciuto. Le loro storie scorrono parallele, fino a quando una serie di coincidenze li porterà ad avvicinarsi sempre di più.

Entrambi, infatti, intraprendono una ricerca che li porta a New York. Lì Rose spera di incontrare finalmente l’attrice Lillian Mayhew, mentre Ben, a partire da un indizio lasciatogli dalla defunta madre Elaine, va alla ricerca del padre e delle sue origini. Le loro rispettive avventure, caratterizzate da speranze, pericoli e dalla difficoltà nel comunicare e nel farsi capire, li porteranno sempre più lontani da casa, alla ricerca del proprio posto nel mondo. Più si spingeranno oltre, più le loro storie si legheranno e influenzeranno in modi tanto inaspettati quanto sorprendenti.

Per quanto riguarda il libro di Selznick, egli porta avanti con La stanza delle meraviglie quanto già realizzato per La straordinaria invenzione di Hugo Cabret. In questo, infatti, lo scrittore combinava testo scritto ad illustrazioni. Ciò avviene anche per La stanza delle meraviglie, ma in modo diverso. Egli ha infatti qui alternato la storia scritta con quella illustrata, facendole intrecciare soltanto alla fine. Ciò permette ai lettori di vivere la storia dei due protagonisti attraverso i loro occhi, sperimentando quello stesso silenzio che è una costante della loro vita.

La stanza delle meraviglie libro

La stanza delle meraviglie: il cast di attori del film

Per il ruolo di Rose, Haynes ha espressamente chiesto di avere una bambina realmente non udente, che potesse pertanto dare più sincerità e credibilità al suo personaggio. Dopo aver incontrato la comunità di non udenti e aver valutato oltre 200 bambini, il regista decise di affidare il ruolo a Millicent Simmonds, oggi nota anche per A Quiet Place. Pur non avendo esperienze pregresse nella recitazione, la giovane convinse da subito tutti con il suo videoprovino, dove si raccontava utilizzando la lingua dei segni. Per il ruolo di Ben, invece, è stato scelto Oakes Fegley, visto anche in Il drago invisibile e Il cardellino.

L’attrice premio Oscar Julianne Moore interpreta il doppio ruolo di Lillian Mayhew e della Rose ormai adulta. Michelle Williams, invece, è Elaine, la madre di Ben. Nel film sono poi presenti gli attori Jaden Michael nei panni di Jamie e Raul Torres in quelli di suo padre. Cory Michael Smith interpreta Walter, mentre Tom Noonan è la versione di Walter da anziano. James Urbaniak è il dottor Kincaid, mentre Amy Hargreaves è la zia Jenny. A tutti gli attori principali, il regista ha inoltre chiesto di passeggiare per New York indossando degli speciali auricolari che isolavano ogni rumore. Ciò ha permesso agli attori di mettersi nei panni di Ben e Rose, comprendendo meglio la loro situazione.

La stanza delle meraviglie: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La stanza delle meraviglie grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 29 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley finalmente in home video

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La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, il film Searchlight Pictures diretto da Guillermo del Toro candidato a 4 premi Oscar, è disponibile disponibili in Home Video in versione Blu-Ray e DVD che include anche tanti contenuti extra inediti che trasporteranno gli spettatori direttamente dietro le quinte dei film, per scoprire retroscena, curiosità e Fun Facts con il commento del cast e dei filmmaker.

Quando si avvicina alla chiaroveggente Zeena (Toni Collette) e a suo marito Pete (David Strathairn), ex mentalista, in un luna park itinerante, il carismatico ma sfortunato Stanton Carlisle (Bradley Cooper) vede spianata la strada per il successo, usando le sue nuove conoscenze per truffare la ricca elite della società newyorkese degli anni Quaranta. Con la virtuosa Molly (Rooney Mara) lealmente al suo fianco, Stanton trama per truffare un pericoloso magnate (Richard Jenkins) con l’aiuto di una misteriosa psichiatra (Cate Blanchett) che però potrebbe essere la sua più formidabile rivale.

La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley è diretto da Guillermo del Toro, con una sceneggiatura di Guillermo del Toro e Kim Morgan basata sul romanzo di William Lindsay Gresham, e prodotto da Guillermo del Toro (P.G.A.), J. Miles Dale (P.G.A.) e Bradley Cooper (P.G.A.). Il film è interpretato da Bradley Cooper, Cate BlanchettToni ColletteWillem Dafoe, Richard JenkinsRooney MaraRon Perlman David Strathairn..

CONTENUTI EXTRA La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley

  • Il neo-noir di Del Toro – Lo sceneggiatore-regista Guillermo del Toro e il suo eccezionale cast decifrano il mondo complesso e oscuro di Nightmare Alley – La Fiera delle Illusioni. Il filmmaker rivela come la sua versione di noir affondi le radici nel cinema classico ma offra una narrazione moderna e accessibile.
  • Sotto il tendone – La scenografa Tamara Deverell e il suo team di talento hanno abilmente realizzato il mondo decadente di una fiera itinerante e quello di una dorata alta società art déco, di grande impatto visivo. Vediamo in che modo questo aspetto abbia contribuito alla cinematografia a cavallo tra più generi di Del Toro.
  • Cosa esiste ai margini – Il costumista Luis Sequeira illustra la sua collaborazione con Guillermo del Toro e rivela il simbolismo costantemente in gioco nel design degli abiti di scena accuratamente realizzati per il film.
*I contenuti extra potrebbero variare in base al formato
SCHEDA PRODOTTO

Cast: Bradley Cooper (Stanton Carlisle)
Cate Blanchett (Dottoressa Lilith Ritter)
Toni Collette (Zeena Krumbein)
Willem Dafoe (Clem Hoatley)
Richard Jenkins (Ezra Grindle)
Rooney Mara (Molly Cahill)
Ron Perlman (Bruno)
Mary Steenburgen (Felicia Kimball)
David Strathairn (Pete Krumbein)
Regia: Guillermo del Toro
Produttori: Guillermo del Toro (P.G.A.), J. Miles Dale (P.G.A.), Bradley Cooper (P.G.A.)
Sceneggiatura: Guillermo del Toro, Kim Morgan
Musiche: Nathan Johnson
Basato sul libro di: William Lindsay Gresham
SPECIFICHE TECNICHE
Formati: Blu-Ray, DVD
Durata: 150 minuti circa
Rating: 14+
Aspect Ratio: 1.85:1
Audio: Blu-Ray: Italiano e Tedesco DTS Digital Surround 5.1; Inglese DTS-HD MA 7.1;
DVD: Italiano, Inglese e Tedesco Dolby Digital 5.1;
Sottotitoli: Blu-Ray: Italiano, Inglese per non udenti e Tedesco.
DVD: Italiano, Inglese per non udenti e Tedesco.

Star Wars: chi sarebbe il tuo maestro Jedi in base al calendario cinese?

Non c’è dubbio che i Jedi siano alcuni dei personaggi più importanti della tradizione filmica e narrativa di Stars Wars. Il loro grado di sensibilità alla Forza e l’impegno come rappresentanti di un idea di bene politico nella Galassia, sono caratteristiche essenziali nelle più belle storyline della saga.

Per questo, molti spettatori si sono chiesti, se fossero loro stessi un Padawan, quale dei tanti Jedi di Star Wars sarebbe il loro maestro: è lo schema dello zodiaco cinese a fornirci una grande quantità di informazioni su quale Jedi sarebbe un maestro adatto per ogni segno!

Topo – Ahsoka

star wars

Ahsoka Tano è uno dei personaggi più amati del canone, e per buone ragioni. Come una delle allieve di Anakin prima della sua caduta, è stata testimone di alcuni dei peggiori eventi della storia della Galassia e, anche nelle sue ultime apparizioni, mantiene lo spirito focoso che la caratterizzava come Padawan.

Pertanto, si abbinerebbe bene con l’arguto e affascinante Topo del calendario cinese: i due sarebbero senz’alcun dubbio un’accoppiata temibile!

Bue – Ki-Adi-Mundi

star wars

Ki-Adi-Mundi è uno dei Jedi più affascinanti dell’universo di Star Wars, soprattutto grazie al suo approccio rigorosamente logico al mondo, in parte legato alla sua stessa natura. Tuttavia, sebbene questa caratteristica fosse utile in alcune circostanze, ha rischiato anche di nascondere ai suoi occhi diverse problematiche.

Questo significa che si abbinerebbe molto bene con il segno del Bue, noto per il suo punto di vista conservatore e talvolta testardo.

Tigre – Yoda

yoda star wars

Il Maestro Yoda è indiscutibilmente uno dei Jedi più potenti e influenti apparsi in Star Wars. È anche, in particolare, il più saggio, con una profonda conoscenza del mondo che ha influenzato i grandi avvenimenti della Galassia; sebbene sia conosciuto per il tono di voce “dolce”, è spesso molto fermo e autorevole nei suoi giudizi.

Sarebbe un buon maestro per la Tigre, il segno cinese che presenta proprio queste caratteristiche, e potrebbe fornire un utile equilibrio alla natura emotiva della Tigre.

Coniglio – Rey

Star Wars: L'Ascesa di Skywalker

Rey è uno dei migliori personaggi emersi della trilogia sequel di Star Wars, nonché uno dei più forti. Fermamente motivata dalle sue credenze e convinzioni, è il tipo di persona che combatterà sempre per quello che crede sia giusto.

Il Coniglio, un segno caratterizzato da forte capacità di compassione e sincerità, sarebbe un buon Padawan per lei, poiché insieme perseguirebbero sempre la giustizia.

Drago – Anakin

star wars

Ci sono pochi personaggi di Star Wars così tragici come Anakin Skywalker, e molte delle storyline principali della serie ruotano intorno a lui e alle sue azioni. È anche un Jedi molto impetuoso e appassionato, qualcuno che lascia che le sue emozioni interferiscano troppo spesso con il suo buon senso.

Tuttavia, questo è ciò che lo renderebbe un buon compagno per il Drago, la cui cordialità sarebbe un ottimo compromesso per la tendenza di Anakin a reagire con rabbia a qualsiasi tipo di contrattempo.

Serpente – Kit Fisto

In contrasto con altri Jedi, piuttosto rigidi e testardi nei cambiamenti, Kit Fisto è noto sia per il suo senso dell’umorismo che per il suo approccio relativamente rilassato alla maggior parte dei problemi della vita.

Il Serpente è riconosciuto per essere sia molto socievole che molto intelligente, perciò un Padawan di quel segno si combinerebbe bene con la personalità di Fisto, e questo farebbe di loro un formidabile duo Jedi.

Cavallo – Luke

Molti sarebbero d’accordo sul fatto che Luke Skywalker è uno dei migliori personaggi di Star Wars nella storia del franchise: è il suo viaggio da eroe, dopo tutto, che ha lanciato il fulcro narrativo della prima trilogia. È un personaggio indipendente e, come ha dimostrato più volte, a cui piace fare le cose a suo modo.

Luke sarebbe un buon maestro per il Cavallo, e i due senza dubbio tirerebbero fuori il meglio l’uno dall’altro, sia lavorando in maniera autonoma che cercando allo stesso tempo di sostenersi a vicenda.

Capra – Mace Windu

Samuel L. Jackson ha interpretato molti grandi ruoli, ma Mace Windu è uno dei suoi migliori. Pragmatico e saggio ma anche impavido, Windu è il tipo di persona che non avrebbe mai pensato di poter arrivare a sfidare niente meno che Palpatine stesso (e lo avrebbe anche sconfitto, se non fosse stato per Anakin).

Anche se ha una personalità potente, questa si abbinerebbe bene alla Pecora, un segno caratterizzato dal suo atteggiamento pacifico e mite. Mace aiuterebbe infatti un Padawan di questo segno ad uscire dal proprio guscio e ad abbracciare il potere di un Jedi.

Scimmia – Yarael Poof

La personalità di Yarael, come quella di molti altri Jedi, possiede sfaccettature diverse: anche se è spesso sereno e tranquillo, è capace di giocare brutti scherzi, il che dimostra una nota di malizia nel suo carattere.

In questo caso, è logico che si abbinerebbe bene con un Padawan Scimmia, dalla personalità energica e divertente, che avrebbe molto da imparare da questo particolare Jedi.

Gallo – Qui-Gon

Qui-Gon è un altro dei personaggi iconici di Star Wars, e uno dei migliori ruoli in assoluto dell’attore Liam Neeson. E’ il tipo di Jedi che sembrava amasse infrangere le regole, anche se ha mostrato ripetutamente di riporre molta fiducia nei principi di empatia e compassione.

Si associa quindi bene con il Gallo, segno caratterizzato da una vena laboriosa e pratica, che tenderebbe a mettersi spesso in competizione con il proprio Jedi.

Cane – Obi-Wan

Obi-Wan KenobiDurante la sua lunga carriera come Jedi, Obi-Wan ha affrontato molti nemici iconici, e di volta in volta ha dimostrato di essere un uomo di formidabile integrità e potere. Nonostante la sua mentalità tradizionalista e rigida, è stato anche capace di profonda empatia, incredibilmente leale con coloro che si guadagnano la sua fiducia.

Si troverebbe quindi bene alla guida di un Padawan nato sotto il segno del Cane,  caratterizzato da onestà e gentilezza.

Maiale – Plo Koon

Plo Koon è sempre stato lodato per la sua saggezza come Jedi, che tanti gli invidiavano; profondamente premuroso e gentile, si è continuamente dimostrato disponibile ad aiutare gli altri.

Dato che il Maiale è caratterizzato sia dalla sua natura amorevole che dalla sua tolleranza, un Padawan di tale segno avrebbe molto da imparare, e anche da insegnare, a Plo Koon.

Paola Malanga è la nuova Direttrice Artistica della Festa del Cinema di Roma

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Paola Malanga è la nuova Direttrice Artistica della Festa del Cinema di Roma. L’ha nominata oggi, martedì 29 marzo 2022, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cinema per Roma presieduto da Gian Luca Farinelli (in rappresentanza di Roma Capitale) e composto da Valerio Toniolo (Camera di Commercio di Roma), Laura Delli Colli (Regione Lazio), Daniele Pitteri (Fondazione Musica per Roma) e Nicola Maccanico (Cinecittà S.p.A. in rappresentanza del Ministero della Cultura).

Giornalista e critica cinematografica, tra i fondatori della rivista Duel e tra i principali collaboratori di Paolo Mereghetti per il Dizionario dei Film, autrice di celebri saggi su alcuni grandi autori del cinema mondiale e vicedirettrice di Rai Cinema, Paola Malanga sarà Direttrice Artistica della Festa del Cinema per il triennio 2022-2024.

“È per me un grande onore ricevere quest’incarico, prestigioso e inaspettato, da Gian Luca Farinelli, neo Presidente della Fondazione Cinema per Roma, che ringrazio, insieme ai membri del Consiglio di Amministrazione, per la fiducia e il coraggio di una scelta inedita – dichiara Paola Malanga – Accolgo questa sfida importante con l’entusiasmo e l’amore per il cinema che da oltre trent’anni caratterizzano il mio lavoro, nella consapevolezza del momento storico che il settore cinematografico e la città di Roma stanno attraversando per costruire un futuro al passo coi tempi. Ci aspettano ora mesi di lavoro intenso, sicuramente appassionante, il cui baricentro sarà il cinema in tutte le sue sfumature, in una delle poche città al mondo protagoniste della storia del cinema”.

PAOLA MALANGA

Milanese, classe 1966, attualmente è Vice Direttore di RaiCinema, Responsabile dell’Area Prodotto (Produzione cinema, Acquisizioni cinema e tv, Prodotto estero per la distribuzione), a diretto riporto dell’Amministratore Delegato.

Di formazione umanistica, si è specializzata in ambito cinematografico attraverso attività giornalistiche, editoriali e di collaborazione ai festival di cinema più importanti prima di approdare a Rai Cinema, nel 2000, in qualità di dirigente esperta di prodotto.

Nel 1993, insieme a Gianni Canova, è stata tra i fondatori di Duel, rivista di cinema e televisione, dal 1992 al 2000 ha collaborato stabilmente al Dizionario dei Film di Paolo Mereghetti e dal 1996 al 2000 a Ciak sotto la direzione di Piera Detassis; nel 1996 ha pubblicato Tutto il cinema di Truffaut (Baldini e Castoldi), riedito nel febbraio 2022 come Il cinema di Truffaut in occasione dei 90 anni del regista, e nel 1998 Marco Bellocchio. Catalogo ragionato(edizioni Olivares) per la prima retrospettiva mondiale dedicata all’autore tenutasi al Festival di Locarno sotto la direzione di Marco Muller.

  • Nel 1999 ha fatto parte della giuria del Festival Internazionale del Cinema di Cannes, presieduta da Michel Piccoli, per l’assegnazione della Caméra d’or alla migliore opera prima.
  • Dal 2000 al 2013 ha lavorato a Rai Cinema come responsabile di Valutazione Prodotto Acquisti Free Tv, Acquisizioni Full Rights e responsabile di Documentari e Innovazione Prodotto.
  • Dal 2007 al 2011 ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione di 01 Distribution.
  • Dal 2013 al 2015 è stata Vice Direttore di Rai5 in occasione del restyling culturale del canale.
  • Nel 2015 è tornata a Rai Cinema in qualità di Vice Direttore, Responsabile dell’Area Prodotto che comprende Produzioni e Acquisizioni.
  • Nel 2016 ha partecipato per RAI al Tavolo Tecnico sui Documentari, sezione Industria Creativa, in occasione della Consultazione sul Servizio Pubblico Radio-Tv per la nuova concessione, organizzata dal Ministero per lo Sviluppo Economico.

Esperta di storytelling nelle sue varie declinazioni editoriali, capace di dialogare efficacemente con autori e produttori italiani e incisiva nell’individuare nuovi talenti, profonda conoscitrice dei mercati nazionali e internazionali e abile nel condurre negoziazioni complesse, valente nell’organizzare e coordinare armoniosamente il lavoro di squadra in settori diversi, coinvolgendo e motivando i collaboratori al raggiungimento degli obiettivi, nel corso di oltre vent’anni di esperienza dirigenziale presso Rai Cinema e Rai ha ampliato e perfezionato le proprie competenze sia di prodotto che manageriali, affrontando le sfide strategiche dei mutati scenari culturali e di business con risultati agevolmente riscontrabili nel contesto professionale in cui opera.

Perché gli amanti del cinema tendono a usare i servizi VPN più frequentemente delle altre persone?

Tra le nuove tecnologie che hanno rivoluzionato la nostra vita quotidiana negli ultimi anni ci sono sicuramente le Virtual Private Network (VPN), reti private virtuali in grado di garantire anonimato e sicurezza a chiunque decida di sfruttare le loro infinite potenzialità. Questo tipo di navigazione online è particolarmente in voga tra gli appassionati di cinematografia internazionale, che hanno presto imparato a raggirare i limiti imposti dalla geolocalizzazione alle piattaforme di streaming online. L’uso di una VPN, infatti, permette di migliorare le prestazioni di aziende come Netflix e Amazon Prime evitando filtri, superando blocchi regionali e nascondendo l’identità di chi naviga. Un’opportunità davvero imperdibile per chiunque sia appassionato di cinema internazionale, che sfruttando questa tecnologia può garantirsi l’accesso ad un catalogo illimitato di film e serie tv.

L’utilizzo di VPN per piattaforme di streaming online

Gli amanti del cinema conoscono molto bene Netflix, la piattaforma di streaming più famosa e diffusa nel nostro paese. Nonostante la sua fama Netflix ha impiegato diversi anni ad arrivare in Italia, nascendo prima di tutto come servizio statunitense. Nonostante oggi l’azienda sia una delle più importanti a livello nazionale, il catalogo italiano è estremamente ridotto rispetto a quello messo a disposizione degli utenti americani. Distributori di VPN come Surfshark permettono di raggirare facilmente questa limitazione: localizzando l’utente come se si trovasse in un altro paese la VPN riesce ad aprire i cataloghi di cinematografia estera, mettendoli a piena disposizione di chi usufruisce del servizio. Purtroppo Netflix da qualche tempo a questa parte ha deciso di bloccare l’accesso alla piattaforma ai clienti che usano VPN gratuite; restano perfettamente funzionanti le VPN a pagamento, chiaramente più efficienti di quelle disponibili gratuitamente.

La differenza tra VPN gratuite e a pagamento

Diversamente da quanto si potrebbe pensare le VPN non sono tutte uguali, e prima di tutto si dividono in due grandi gruppi: quelle gratuite e quelle a pagamento. Le VPN gratuite, seppur spesso funzionali, non sono mai troppo sicure e limitano la velocità di navigazione dell’utente in maniera significativa. Quelle a pagamento, invece, garantiscono tempi di download ottimali e sono di gran lunga più efficienti delle concorrenti gratuite. Per evitare inconvenienti i provider di VPN offrono spesso ai clienti la possibilità di iniziare un periodo di prova gratuito prima di acquistare una VPN più seria.

L’uso di VPN per gli italiani all’estero

Come abbiamo visto le Virtual Private Network servono soprattutto a raggirare i limiti geografici e rendersi invisibili nella rete del web, e sono proprio questi due i benefici più grandi che ricevono tutti coloro che utilizzano questa tecnologia per guardare il cinema online. Abbiamo parlato a lungo di come le VPN ci aiutino ad accedere ai cataloghi esteri, ma la stessa cosa vale anche per i cittadini italiani che si trovano all’estero. Sia Mediaset che Rai, per esempio, non permettono l’accesso ai contenuti registrati sui propri siti web da parte di chi si trova fuori dal nostro paese. L’utilizzo di una VPN localizzata in Italia può riaprire le porte delle due società, permettendo a tutti gli expat e turisti in viaggio di continuare a guardare i propri programmi preferiti senza problemi.

Hopper e il Tempio Perduto: trailer del film d’animazione

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Hopper e il Tempio Perduto: trailer del film d’animazione

Sony Picture Italia dopo il teaser ha diffuso il trailer di Hopper e il Tempio Perduto, il nuovo film d’animazione che debutterà il 21 Aprile 2022 solo al cinema!

Hopper e il Tempio Perduto, la trama

Hopper è il giovane e coraggioso protagonista di questa storia, il cui più grande desiderio è quello di essere accettato da tutti e diventare un grande avventuriero al pari del suo padre adottivo, il re Peter. Quando suo zio Lapin, il “cattivo” del Regno, scappa di prigione e minaccia di rovesciare il Re, Hopper mette da parte ogni esitazione e decide di imbarcarsi in un’epica corsa contro il tempo insieme ad Abe la tartaruga, suo sarcastico aiutante e amico, e Meg, una spericolata puzzola esperta di arti marziali, per fermare le ambizioni dello zio e scoprire così la sua vera natura di lepre un po’ “speciale”. Hopper e il Tempio perduto racconta un viaggio ricco di emozioni e avventure, ma anche una storia di crescita e amicizia per tutta la famiglia.

Top Gun: Maverick, il nuovo trailer italiano

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Top Gun: Maverick, il nuovo trailer italiano

Ecco il nuovo trailer di Top Gun: Maverick, diretto da Joseph Kosinski, scritto da Ehren Kruger e Eric Warren Singer e Christopher McQuarrie e interpretato da Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Glen Powell, Lewis Pullman, Charles Parnell, Bashir Salahuddin, Monica Barbaro, Jay Ellis, Danny Ramirez, Greg Tarzan Davis con Ed Harris e Val Kilmer. Produttori Jerry Bruckheimer, Tom Cruise, Christopher McQuarrie, David Ellison.

Top Gun: Maverick, il poster

Tutto quello che sappiamo su Top Gun: Maverick

Dopo più di trent’anni di servizio come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw, alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per volarci incontro.

Tom Cruise e Val Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom “Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer ConnellyJon Hamm Miles Teller. Il film arriverà al cinema il 26 maggio 2022.

Il muto di Gallura gratis al cinema con Cinefilos.it, scopri come!

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, Il muto di Gallura, il nuovo film di Matteo Fresi. Ecco le città e le sale in cui sarà possibile partecipare alle anteprime:

  • ROMA – MULTISALA LUX
Giovedì 31 marzo – 20 biglietti (10 x 2)
Venerdì 1 aprile – 30 biglietti (15 x 2)
Sabato 2 aprile – 30 biglietti (15 x 2)
Domenica 3 aprile – 40 biglietti (20 x 2)
 
  • ROMA – CINEMA GREENWICH
Giovedì 31 marzo – 20 biglietti (10 x 2)
Venerdì 1 aprile – 30 biglietti (15 x 2)
Sabato 2 aprile – 30 biglietti (15 x 2)
Domenica 3 aprile – 40 biglietti (20 x 2)
 
  • TORINO – CINEMA GREENWICH
Giovedì 31 marzo – 10 biglietti (5 x 2)
Venerdì 1 aprile – 10 biglietti (5 x 2)
Sabato 2 aprile – 30 biglietti (15 x 2)
Domenica 3 aprile – 30 biglietti (15 x 2)
 
  • MILANO – ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
Giovedì 31 marzo – 10 biglietti (5 x 2)
Sabato 2 aprile – 20 biglietti (10 x 2)
Domenica 3 aprile – 20 biglietti (10 x 2)

I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo indicato e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno specificati il giorno in cui si intende utilizzare i biglietti e un secondo giorno alternativo nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di posto.

Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui siti dei cinema.

È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.

I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità ed al Green Pass.

Il trailer de Il muto di Gallura

La Svolta: dal 20 aprile su Netflix l’esordio di Riccardo Antonaroli

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Dopo essere stato presentato in anteprima Fuori concorso alla 39a edizione del Torino Film Festival, esce su Netflix il 20 aprile il film La Svolta, esordio al lungometraggio di Riccardo Antonaroli con, tra gli altri: Andrea Lattanzi, Brando Pacitto, Ludovica Martino, Max Malatesta, Chabeli Sastre Gonzalez, Federico Tocci, Tullio Sorrentino, Cristian Di Sante, Aniello Arena, Grazia Schiavo, Claudio Bigagli, con la partecipazione straordinaria di Marcello Fonte e un brano scritto e interpretato appositamente da Carl Brave.

La Svolta, prodotto da Rodeo Drive e Life Cinema con Rai Cinema, è un racconto intimo e delicato di due solitudini che si incontrano: Ludovico (interpretato dal talentuosissimo Brando Pacitto in un ruolo insolito), che vive rintanato nel vecchio appartamento della nonna ed è troppo spaventato dalla vita per uscire fuori nel mondo e mostrare se stesso, e Jack (l’ottimo Andrea Lattanzi) che invece ostenta durezza e determinazione.

La convivenza forzata dei due protagonisti, però, si trasforma man mano in un vero e proprio percorso d’iniziazione all’età adulta, alla scoperta dei rispettivi veri caratteri, in un’alternanza di comico e drammatico, di gioia e di dolore. E quando la realtà dura che li bracca spietata arriva a presentargli il conto, dovranno affrontarla, forti di una nuova consapevolezza e di un insperato coraggio.

L’alternanza dei registri del film è accompagnata anche da una cifra stilistica che si muove con abilità fra inquadrature statiche e composte, che ritraggono una suggestiva location come lo storico quartiere popolare di Roma Garbatella (in cui il film è interamente ambientato), e una dimensione estetica più “sporca” e mobile, in cui a soffermarsi sul volto dei due attori è una macchina a mano.

La Svolta è un film che gioca con i generi, presentandosi come una sorta di “road movie da fermo” ma è anche un omaggio al cinema di genere (e non solo). Per l’intero decorso narrativo, infatti, si colgono numerose citazioni e ispirazioni – da quelle più esplicite come il celebre film di Dino Risi Il Sorpasso, a quelle più estetiche che si rifanno all’immaginario letterario del comics.

Il tutto viene accompagnato dalle note e dalle parole di Carl Brave, uno dei rapper più noti e acclamati della scuola romana, che per il film ha scritto e interpretato l’omonimo brano musicale La Svolta.

La Svolta – il poster

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