What If… ? della Marvel potrebbe aver appena
confermato che Star
Wars fa parte del multiverso dell’MCU. La
serie animata Disney+, che immagina come
l’Infinity Saga potrebbe essere cambiata se un
elemento al suo interno fosse andato diversamente, si è conclusa.
Mentre gli episodi precedenti della serie erano slegati da tutto
ciò che accadeva e descrivevano eventi circoscritti ai trenta
minuti della puntata, l’episodio 8 ha segnato la prima volta che lo
show ha avuto una narrazione seriale continua, poiché si innestava
esattamente dove si concludeva l’episodio numero 7, quello di
Party Thor (Chris
Hemsworth).
“What If… Ultron Won?” (“E se Ultron avesse
vinto?”)
Intitolato “What If… Ultron
Won?” (“E se Ultron avesse vinto?”), l’ultimo episodio
della serie dei Marvel Studios ha utilizzato gli eventi di
Avengers: Age of Ultron come
punto di partenza per la sua storia. Come suggerito dal titolo,
nella puntata si immagina un MCU in cui Ultron (Ross
Marquand) è stato in grado di raggiungere il suo obiettivo
di spazzare via tutta la vita sulla Terra, lasciando i Vendicatori
sconfitti. Ma la serie lo ha ulteriormente potenziato, mostrando il
cattivo che, dopo aver sconfitto Thanos in un attimo ed essersi impadronito
delle Gemme dell’Infinito, percepisce l’estensione
dell’universo e comincia a perlustrare la galassia per uccide tutti
gli esseri viventi che incontra. Una volta portato a termine il suo
piano, comincia a percepire un’ultima forma di vita rimasta: è
l’Osservatore (Jeffrey
Wright).
Inaspettatamente lo intercetta nella sua dimensione e lo affronta a
suon di pugni in una delle lotte corpo a corpo più creative del
MCU. La
coppia si scontra attraversando diverse realtà, inclusa una linea
temporale in cui Steve Rogers diventa
effettivamente il Presidente degli Stati Uniti. Ad un certo punto
durante la loro rissa, i due si trovano in quello che sembra essere
Mustafar, con il castello di Darth Vader sullo
sfondo. L’iconica location di Star Wars è apparsa in una manciata
di progetti, quindi è abbastanza facile distinguerla anche in una
breve inquadratura. Supponendo che questa sia stata una decisione
creativa intenzionale dei Marvel Studios, questa scelta potrebbe
essere il primo vero indizione che i due universi, quello di Star
Wars e dello del MCU, siano lo stesso, oppure, in maniera molto più
semplice, potrebbe essere che quello di Star Wars sia uno degli
universi che compongono l’ormai confermato multiverso
Marvel.
Ricordiamo anche che, dal momento
che tutte e due i marchi sono sotto l’ombrello della
Disney, potrebbe essere stato anche solo un
riferimento intenzionale senza nessun significato preciso per il
futuro, ma solo un omaggio per i fan.
Ci sono attrici che negli anni sono
diventate simbolo di femminilità ed eccellenza italiana, amatissime
dal pubblico. Una di queste è Sabrina Ferilli,
conosciuta per la sua carriera d’attrice al cinema ma anche in
televisione.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Sabrina Ferilli,
la spumeggiante attrice romana tutta curve e sorrisi.
Sabrina Ferilli film
Sabrina Ferilli in Ferie d’Agosto
10. Nata a Roma il
28 giugno del 1964, Sabrina Ferilli ha sempre mostrato interesse
per il mondo dello spettacolo tanto che dopo il liceo tenta di
entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia della Capitale per
studiare recitazione. Respinta dalla scuola, la giovane Ferilli non
si arrende e comincia la sua carriera di attrice autonomamente,
accettando ruoli secondari o semplici ‘comparsate’. Il suo primo
ruolo al cinema glielo offre Franco Ferrini nel
1987 con il film Caramelle Da Uno Sconosciuto.
A cavallo tra gli anni ottanta e
novanta, partecipa a numerosi produzioni cinematografiche come
I Picari (1988) – diretto dal grande Mario
Monicelli -, Il Frullo del Passero
(1988), Il Volpone (1988), Rimini Rimini –
Un Anno Dopo (1988), Night Club (1989),
Americano Rosso (1991), Vietato ai
Minori (1992), Diario di Un Vizio (1993),
Il Giudice Ragazzino (1994) e La Bella
Vita (1994).
9. Tra i tanti
film girati da Sabrina Ferilli in quel periodo,
La Bella Vita di Paolo
Virzì resta senza dubbio il suo progetto più
importante.
Sabrina Ferilli e Paolo Bigagli nel film La Bella Vita di Paolo
Virzì
Il film, sceneggiato da
Paolo Virzì e Francesco Bruni, racconta la storia
di una coppia di giovani sposi, Mirella (Sabrina
Ferilli) e Bruno (Paolo Bigagli), alle
prese con le difficoltà della vita quotidiana. Lei è una cassiera
del supermercato mentre lui è un operaio metalmeccanico; i problemi
cominciano quando Bruno perde il lavoro a causa della crisi
economica e cade in una profonda depressione.
8. Ma il sodalizio
cinematografico con Virzì non si ferma con La Bella Vita. Solo due
anni più tardi, infatti, la Ferilli si ritrova nuovamente sul set
del regista livornese, tra i protagonisti di Ferie d’Agosto (1996).
Nello stesso anno, inoltre, Sabrina lavora anche con Ricky Tognazzi
nel suo film Vite Strozzate e con Alessandro Benvenuti nel film
Ritorno a casa Gori.
Sabrina Ferilli nel film Il Signor Quindicipalle
7. Alla fine degli
anni novanta la Ferilli partecipa al film Tu Ridi
dei Fratelli Taiani dove recita al fianco di
attori come Antonio Albanese, Luca
Zingaretti e il grande Lello Arena. Dello
stesso anno è anche il celebre film, forse uno dei più conosciuti
della sua carriera, Il Signor Quindicipalle,
diretto da Francesco Nuti.
Con l’inizio del nuovo millennio,
le preferenze della Ferilli si spostano sempre più di frequente
verso il genere della commedia d’intrattenimento. In questi anni
lavora infatti con registi come Vincenzo Salemme
con A Ruota Libera (2000), come Neri
Parenti nei ‘cinepanettoni’ Christmas in
Love (2004), Natale a New York (2006),
Natale a Beverly Hills (2009) e Vacanze di Natale
a Cortina (2011).
Il film racconta la storia di Marta
(Isabella
Ragonese), una ragazza di venticinque anni, laureata
con lode ma alla disperata ricerca di lavoro. Dopo aver provato di
tutto, finalmente trova un impiego in un call center di una società
di elettrodomestici, dove il suo compito è quello di vendere robot
da cucina. Nonostante quel lavoro sia ben al di sotto delle sue
capacità e dei suoi meriti, Marta riesce subito ad ambientarsi e ad
entrare nelle grazie della sua responsabile, Daniela
(Sabrina Ferilli).
Questo film, ennesimo successo di
Virzì, è una commedia dal retrogusto un po’ amaro poiché dipinge un
doloroso spaccato dell’Italia dei nostri giorni, una società in cui
le nuove generazioni non riescono a trovare lavoro neanche dopo
anni di studi.
Sabrina Ferilli in La grande bellezza – Fonte: IMDB
5. Qualche anno
più tardi b partecipa a uno dei film più chiacchierati degli ultimi
anni nonché il più apprezzato dalla critica straniera. Stiamo
parlando de La Grande
Bellezza, film diretto da Paolo
Sorrentino nel 2013, presentato al Festival di Cannes di quello stesso anno e
vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero.
Il film racconta della bellezza di
Roma e della sua vita segreta, fatta di feste mondane, eccessi e
personaggi ai limiti del ‘Felliniano’. Da una parte abbiamo quella
Roma dalla bellezza immortale e quasi accecante, che tutto il mondo
ci invidia, e dall’altra i festini a base di alcol, droga, musica e
donne in abiti succinti, tutte cose che invece preferiremmo
dimenticare.
4. Tra gli ultimi
progetti cinematografici della Ferilli ricordiamo Io e
Lei (2015), Forever Young (2016),
Omicidio all’Italiana (2017), The
Place (2017), Super
Vacanze di Natale (2017) e Ricchi
di Fantasia (2018).
Sabrina Ferilli nuda?
L’attrice romana non ha mai avuto problemi a spogliarsi. Infatti
sono famose le scene in topples che ritraggono Sabrina Ferilli nuda
per diversi film. Inoltre ha posato diverse volte nell’ardo della
sua carriera per calendari di MAX.
E’ famosa anche per aver mostrato la sua sensualità come omaggio
alla vittoria dello scudetto della Roma nel 2021.
https://youtu.be/Wx0E0JloVBM
Sabrina Ferilli serie tv e
programmi televisivi
3. Parallelamente
alla sua carriera cinematografica, la Ferilli si insinua anche sul
piccolo schermo a partire dal 1986. Tra le sue tantissime
apparizioni televisive, con film e serie tv, ricordiamo le più
importanti come I ragazzi della 3ª C (1987),
La casa dell’orco (1988), Una Storia
Italiana (1992), Commesse (1999-2002),
Le Ali della Vita (2000-2001), Rivoglio i
miei figli (2004), Dalida (2005),
Due imbroglioni e… mezzo! (2007-2010),
Anna e i cinque (2008-2011), Baciamo le
mani – Palermo New York 1958 (2013) e L’amore
strappato (2019).
Sabrina Ferilli, Veronica Pivetti e Nancy Brilli in
Commesse
2. Negli anni,
Sabrina Ferilli lavora anche come presentatrici oppure come
opinionista in varie trasmissioni televisive come il celebre
Festival di Sanremo (1996), Mai Dire
Gol (1996-1997), La Bella e La Bestia
(2002), Crozza Italia (2006-2008), Amici
di Maria De Filippi (2013-2016) e come giurata nei
programmi Amici Speciale (2020) Tú sí que
vales (2019).
Sabrina Ferilli vita privata
1. Nonostante sia
una delle attrici italiane più amate, Sabrina Ferilli ha sempre
tentato di tenere la sua vita privata lontana dalle telecamere.
Oltre, infatti, ai vari presunti flirt che le sono stati attribuiti
durante gli anni dai giornali scandalistici, sappiamo davvero poco
del privato della Ferilli.
Sabrina Ferilli in Dalida
Dopo aver divorziato nel 2005
dall’avvocato Andrea Perone, sei anni più tardi,
nel 2011 Sabrina sposa Flavio Cattaneo,
amministratore delegato di Telecom Italia dal 2016. I due si sono
conosciuti nel 2005 sul set della serie tv Dalida,
quando Cattaneo era ancora direttore generale della
Rai. Nonostante Cattaneo abbia già due figli,
avuti dalla prima moglie, lui e la Ferilli non hanno avuto altri
bambini.
Sabrina Ferilli età
Sabrina Ferilli ha 57
anni, infatti è nata il 28 giungo del 1964 ed è cresciuta
a Fiano Romano, in provincia di Roma. Ha frequentato il liceo
classico Orazio di Roma.
Da molti definito come uno dei
migliori adattamenti cinematografici mai realizzati di un fumetto,
Scott Pilgrim vs The World (qui la recensione) è oggi un
vero e proprio cult, che non manca di guadagnare sempre nuovi fan.
Uscito al cinema nel 2010, questo è diretto da Edgar
Wright, regista noto per film come L’alba dei morti
dementi e Baby Driver, e al suo interno si coniugano
tanto le invenzioni dell’opera letteraria quanto quelle del mezzo
cinematografico. Il risultato è un’opera dirompente, elettrizzante
e continuamente sorprendente.
Scritto da Wright insieme a
Michael Bacall, questo è tratto dalla serie a
fumetti Scott Pilgrim, scritta da Bryan Lee
O’Malley e pubblicata dal 2004 al 2010. Entrato in
contatto con il progetto, Wright decise di non dar vita ad un film
che avesse in comune con il fumetto solo la storia. Egli voleva che
Scott Pilgrim vs The World condividesse molto di più con
il testo di O’Malley. In particolare, fonte di ispirazione fu il
Diabolik di Mario Bava, opera in cui non
si punta a rendere il tutto realistico quanto originale dal punto
di vista della messa in scena.
Apprezzatissimo dalla critica,
Scott Pilgrim vs The World si rivelò essere un flop al box
office, salvo poi guadagnare maggiore notorietà con il passare
degli anni. Ancora oggi è un film da riscoprire e rivalutare in
ogni sua brillante invenzione. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ad altre curiosità. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Scott Pilgrim vs. The World: la
trama del film
Ambientato nella città di Toronto,
il film ha per protagonista il ventitreenne Scott
Pilgrim, bassista del gruppo garage rock dei Sex
Bob-omb che frequenta la liceale Knives Chau.
Grazie a questa sua nuova relazione, il ragazzo sembra stia
riuscendo a dimenticare la sua ex, che ora canta invece in una band
di successo. Tutto fila liscio, finché Scott non incontra la
misteriosa roller-blader Ramona Flowers. La
ragazza è venuta a Toronto da New York per trovare la pace e
lasciarsi il passato alle spalle. Nessuno sa però cosa voglia
dimenticare, finché Scott non s’innamora di lei.
Quando Scott si decide a chiederle
di diventare la sua ragazza, scopre che la cosa non è affatto
facile. Per poter conquistare la ragazza, infatti, deve prima
sconfiggere la Lega dei Sette Malvagi Ex di Ramona, messa insieme
da Gideon, l’ultima fiamma di lei. I sette ex
faranno dunque di tutto per mettere Scott al tappeto, dimostrando a
Ramona di come lui non sia assolutamente adatto a lei. Se Scott è
dunque veramente innamorato, dovrà sconfiggerli prima che sia
troppo tardi. Hanno così inizio una serie imprevedibile di
disavventure e situazioni impossibili.
Scott Pilgrim vs. The World: il
cast del film
Ad interpretare il simpatico
protagonista Scott Pilgrim vi è l’attore Michael
Cera, mentre Mark Webber, Alison
Pill e Johnny Simmons sono Stephen
Stills, Kim Pine e Neil Nordegraf, i membri della band Sex
Bob-omb. Questi ultimi tre dovettero fare molta pratica prima
di riuscire a suonare da soli i rispettivi strumenti, mentre Cera,
noto anche come esperto bassista, dovette impegnarsi a sembrare
meno bravo per non oscurare i colleghi. Nel ruolo di Knives Chau vi
è poi l’attrice Ellen Wong, mentre Anna Kendrick è
Stacey Pilgrim, la sorella minore di Scott. Nella realtà, la
Kendrick ha tre anni in più a Cera.
Ramona Flowers è interpretata da
Mary Elizabeth
Winstead, mentre nel ruolo dei sette malvagi ex di lei
si ritrovano diversi attori noti. Gideon è infatti interpretato da
Jason Schwartzman, mentre Lucas Lee è Chris Evans.
Todd Ingram ha il volto di Brandon Routh
mentre Roxy Richter è Mae Whitman. Compaiono poi
Kieran Culkin nel ruolo di Wallace Wells e
Shota Saito e Keita Saito nei
panni di Kyle e Ken Katayanagi. L’attrice premio Oscar Brie Larson,
invece, è Natalie “Envy” Adams, la ex fidanzata di Scott. Grande
fan di Wright, la Larson chiese di poter partecipare pur senza aver
mai letto il fumetto di Scott Pilgrim.
Scott Pilgrim vs. The World: il
fumetto e il videogioco
Dato il grandissimo successo del
fumetto di O’Malley, diversi studios di Hollywood si interessarono
alla produzione di un adattamento cinematografico. L’autore di
Scott Pilgrim era però scettico all’idea di una
trasposizione. L’ingresso di Wright nel progetto lo portò però a
cambiare opinione, vista la grande attenzione riposta dal regista
nel dar vita ad un film molto fedele al testo di partenza. Wright,
per esempio, inserì diversi effetti ed elementi visivi rimandanti
proprio allo stile tipico dei fumetti. Per quanto riguarda il
finale, invece, si dovette optare per un’idea originale, poiché il
sesto ed ultimo volume della serie non era ancora pronto in quel
momento.
Nell’agosto 2010 è stato poi anche
distribuito tramite download per PlayStation 3 e Xbox il videogioco
Scott Pilgrim vs The World: The Game, prodotto da Ubisoft
e con una colonna sonora composta dal gruppo Anamanaguchi. Il
videogioco ha ricevuto buone recensioni, portando i giocatori a
dover affrontare numerose battaglie nell’arco di sette livelli, uno
per ogni ex di Ramona. In seguito sono stati rilasciati dei
pacchetti DLC, uno con Knives Chau come personaggio giocabile
durante l’uscita dvd del film e in seguito con Wallace Wells come
personaggio giocabile e modalità multiplayer online.
Scott Pilgrim vs The World: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Scott Pilgrim vs The
World è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Amazon Prime Video e Now. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 1
ottobre alle ore 23:25 sul canale
20 Mediaset.
Lucky Red è lieta di presentare il
trailer de L’Arminuta,trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo
bestseller vincitore del Premio Campiello 2017 di Donatella Di
Pietrantonio edito da Einaudi.
Diretto da Giuseppe
Bonito, regista di Figli (vincitore del Nastro d’Argento come
miglior commedia), il film porta sullo schermo la storia di una
ragazzina di tredici anni costretta a lasciare la vita cui
appartiene per ricongiungersi alla famiglia in cui è nata, passando
da un mondo moderno e ricco ad una realtà rurale e ancora arcaica.
Uno straniamento in cui l’Arminuta, ossia la ritornata, dovrà
attraversare il senso di abbandono per arrivare a scoprire quello
di appartenenza.
Una storia intensa e estrema che ha
conquistato i lettori facendoli immedesimare in una ragazza che con
rabbia e coraggio elabora dentro di sé il significato del rapporto
genitori-figli, della maternità, dell’amore e dell’abbandono.
Il film, cosìcome il romanzo, racconta un anno di vita di questa ragazzina
alle soglie dell’adolescenza, un periodo che
segneràla sua vita per sempre, in cui
sperimenteràil dolore e la durezza ma anche
l’amore, la dolcezza e la bellezza a tratti
feroce che la vita riserva.
Mi piacerebbe che la narrazione
restituisse soprattutto due cose: da un lato lo sguardo de
l’Arminuta, cheètestimone suo
malgrado, e dall’altro il magma incandescente dei
sentimenti laceranti che questa storia contiene.
L’Arminuta
affronta una delle paure piùprofonde di ogni
individuo, quella di perdere le persone dalle quali dipende la
propria felicitàedèanche il
racconto del contrasto tra il destino e la volontàdell’essere umano.
Giuseppe Bonito
L’armitura, la trama del film
Tratto dal
romanzo bestseller di Donatella Di Pietrantonio vincitore del
Premio Campiello 2017.Estate 1975. Una ragazzina di tredici
anni viene restituita alla famiglia cui non sapeva di appartenere.
All’improvviso perde tutto della sua vita precedente: una casa
confortevole e l’affetto esclusivo riservato a chi è figlio unico
venendo catapultata in un mondo estraneo.
Amazon Prime Video ha diffuso il teaser
trailer di Anni da
cane diretto da Fabio Mollo e scritto da Mary
Stella Brugiati e Alessandro Bosi. Prodotto da Notorious Pictures
il film vede protagonisti Aurora Giovinazzo, Isabella
Mottinelli, Federico Cesari, Luca Vannuccini, Marta Losito, Romana
Maggiora Vergano, Paola Gioia Kaze Formisano, Sabrina
Impacciatore e con una performance cameo di Achille
Lauro.
La trama
Anni da
cane racconta la storia di Stella, un’adolescente
impacciata, cinica, piena di immaginazione e tormentata. Dopo un
incidente in auto che le cambia la vita e in cui è coinvolto anche
un cane, si convince che i suoi anni vadano contati come quelli dei
cani: uno ne vale sette, e ora che sta per compiere sedici anni, in
realtà, è una centenaria. Per questa ragione, Stella crede che le
rimanga poco tempo da vivere e decide di stilare una lista di tutte
le cose che vuole fare prima di morire. Con l’aiuto dei suoi
migliori amici, Nina e Giulio, la ragazza comincia così a vivere la
sua vita al massimo, bruciando le tappe per paura di non avere
tempo per fare tutte le esperienze. Ma l’incontro casuale con
Matteo, un coetaneo timido e introverso, metterà tutto in
discussione, stravolgendo totalmente la sua prospettiva.
Anni da
cane si unirà alle migliaia di serie e film già
presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni
italiane Amazon Original Dinner Club, LOL: Chi ride è
fuori, FERRO e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo
S1 e S2 ; le serie pluripremiate Fleabag e
The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi
comeJack Ryan, The Boys, Borat – Seguito di film cinema, Il
principe cerca figlio, Senza Rimorso, Good Omens e
Carnival Row, oltre a contenuti in licenza disponibili in
più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva
in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre
che della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Altre
serie Amazon Original di produzione italiana già annunciate sono
Vita da Carlo, All or Nothing: Juventus, The Ferragnez
– La serie, Bang Bang Baby, TheBad Guy,
Everybody Loves Diamonds e Prisma.
Disney+ ha annunciato la docuserie
originale italiana in quattro parti ‘Ndrangheta, World
Wide Mafia. Prodotta da Disney, IBC Movie e Sunset
Press e basata su eventi reali, questo nuovo progetto originale
scritto e diretto da Jacques Charmelot e François Chayé racconta
per la prima volta la storia dell’organizzazione criminale italiana
sotto forma di docuserie. Insieme alla già annunciata serie locale
The Good Mothers, questa nuova produzione italiana offrirà
al pubblico un racconto completo, unico ed esclusivo sul fenomeno
italiano della ‘Ndrangheta.
‘Ndrangheta, World Wide Mafia
quando esce e dove vederla in streaming
‘Ndrangheta, World Wide Mafia uscirà
nel 2022 su Disney+
‘Ndrangheta, World Wide Mafia,
trama e cast
‘Ndrangheta, World Wide
Mafia è una docuserie crime originale composta
da quattro episodi che racconta la storia della guerra portata
avanti dal procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola
Gratteri contro una delle organizzazioni criminali
più potenti al mondo, la ‘Ndrangheta. La
segretissima organizzazione criminale italiana è una delle
principali realtà a livello mondiale nel business della droga e del
riciclaggio di denaro e si è infiltrata ovunque, dall’economia
legale ai circoli politici. La docuserie racconterà anche lo
storico maxi-processo aperto nel gennaio 2021 a Lamezia Terme, in
Calabria, guidato da Gratteri contro più di 350 imputati: un
processo le cui sorti avranno conseguenze anche sul traffico
internazionale della droga.
Con un accesso non comune al lavoro investigativo
condotto da Gratteri, dai suoi collaboratori e dalla sua
squadra di sicurezza, questa docuserie racconta la lotta a tutto
campo che si svolge in una delle regioni più povere d’Europa, la
Calabria, nel sud Italia. Gratteri in questi anni ha ricevuto
molteplici minacce di morte e da più di trent’anni vive sotto
scorta. Durante la serie gli spettatori scopriranno la sua storia
personale e la realtà quotidiana della sua lotta, seguiranno il suo
lavoro di “comandante in capo” di un’indagine che coinvolge servizi
segreti, polizia, unità militari e forze speciali.
Il pubblico avrà modo di conoscere personaggi unici: quelli
dalla parte della giustizia e quelli al servizio dei clan,
contrapposti in uno scontro mortale che condanna la Calabria a una
maledizione senza fine. ‘Ndrangheta, World Wide
Mafia racconterà come una delle regioni più
povere d’Europa abbia visto nascere e crescere un’organizzazione
tentacolare, che ha corrotto la società e le istituzioni e renderà
gli spettatori parte integrante dell’azione reale in un modo unico
e senza precedenti, con riprese suggestive che nessuna troupe
cinematografica ha mai realizzato prima d’ora.
‘Ndrangheta, World Wide
Mafia sarà prodotta da Disney insieme alla
società di produzione italiana IBC Movie e alla società di
produzione francese Sunset Presse. Gli Executive Producer per IBC
sono Francesca Andreoli e Maurizio Feverati. Gli Executive Producer
per Sunset Presse sono Carlos Carvalho Da Silva, Stéphanie de
Montvalon, David Tillier. La docuserie è diretta da Jacques
Charmelot e François Chayé ed è scritta da Jacques Charmelot e
François Chayé insieme a Giovanni Filippetto e Michela Gallio.
Meglio noto come la Sofì dei
Me contro Te,
Sofia Scalia è oggi una vera e propria celebrità,
divisa tra il mondo di YouTube, il cinema, la televisione e
numerose altre attività nel mondo dello spettacolo. Sempre di più
il duo di cui fa parte è una solida certezza nel mondo
dell’intrattenimento, capace come pochi di far presa sulle fasce
più giovani degli spettatori.
Ecco 10 cose che non sai di
Sofia Scalia.
Sofia Scalia: i suoi film e
l’attività su YouTube
1. È diventata celebre
grazie al canale YouTube. La fonte principale della fama
dei Me contro Te è il loro
canale YouTube, aperto nel 2014. Caricando qui i loro video, il duo
ha formato un proprio riconoscibilissimo stile, guadagnando nel
giro di pochi anni un numero di iscritti attualmente pari a 5,12
milioni. Nei loro video, pubblicati con grande frequenza, i due
sono soliti dar vita ai contenuti più disparati, pensati, anche nel
linguaggio, per intrattenere un pubblico di bambini.
2. Ha recitato in alcuni
film per il cinema. Il 17 gennaio del 2020 è uscito in
sala il lungometraggio Me contro Te – Il film: La
vendetta del Signor S. Scritto dagli stessi
Calagna e Scalia, il film è stato prodotto dalla Warner Bros., in
collaborazione con la Me Contro Te Production. La trama ruota
intorno alla celebre coppia, che si trova a dover fronteggiare il
malvagio e misterioso Signor S., il quale aspira a diventare il
padrone del Mondo. Nel 2021 è poi uscito il sequel, intitolato
Me contro Te – Il film: Il
mistero della scuola incantata. Il 1° settembre 2021 hanno
poi annunciato il terzo ed ultimo capitolo della trilogia, Me contro Te – Il film: Persi
nel tempo, il quale uscirà in sala il 1° gennaio del
2022.
3. La TV ha contribuito al
successo. Dopo aver ottenuto un buon successo su YouTube,
i Me contro Te sono stati assunti come protagonisti della
serie Like Me, distribuita su Disney Channel, e pressocché
adattata ai personaggi di Luì e Sofì. I due hanno in seguito svolto
il ruolo di conduttori per il game show Disney Challenge Show –
Me contro Te, dove diversi bambini venivano sfidati attraverso
diverse prove da superare. Queste significative incursioni
televisive hanno contribuito all’ulteriore popolarità della
coppia.
Sofia Scalia è su Instagram
4. Ha un account
personale. Sofia Scalia è presente su Instagram con un
proprio account verificato il cui nome è semplicemente
@sofi.scalia. All’interno di questo vanta attualmente 727 mila
follower, ed è solita pubblicare post di vario genere. Questi ad
oggi sono più di 270 e spaziano da momenti di svago in compagna di
amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti
cinematografici e televisivi. Seguendo il suo profilo, dunque, si
potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.
5. È presente anche sul
profilo dei Me contro Te. Oltre al profilo
personale di Sofia, è possibile trovare su Instagram anche
l’account ufficiale dei Me contro Te, seguito ad oggi da
1,5 milioni di persone. In questo, con oltre 1.600 post, il duo è
solito condividere fotografie inerenti alle loro attività, dai
viaggi ai progetti realizzati e in via di realizzazione. Tutti i
loro fan non possono dunque non seguire tale account, rimanendo
informati su tutto ciò che riguarda i Me contro Te.
Sofia Scalia e Luigi Calagna
6. Sono fidanzati nella
realtà. Come noto, Sofia Scalia e
Luigi Calagna sono una coppia anche al di fuori delle
loro attività nel mondo dello spettacolo. A quanto pare, i due si
sono conosciuti nel 2012 grazie al cugino di lei, amico di Luigi.
Hanno poi frequentato insieme la facoltà di Scienze della
Comunicazione. In seguito, i due hanno tramutato la loro comune
passione nel loro lavoro, dando vita alla Me contro Te
Srl.
7. La Chimica li ha
avvicinati. Dopo essersi conosciuti, ad unire ancor di più
i due ci ha pensato la materia scolastica “chimica”. Luigi, che
all’epoca frequentava la facoltà di Farmacia, ha infatti aiutato
Sofia a migliorare i propri voti in questa. In seguito, lui ha
lasciato la facoltà iscrivendosi nella medesima di lei. A quel
punto, però, la chimica di coppia tra i due era diventata così
forte da renderli inseparabili.
Sofia Scalia e i Me contro
Te
8. È nota anche per le
canzoni del duo. Uno degli ambiti in cui i Me contro
Te hanno ottenuto molto consenso è quello legato alla musica.
Con i loro video hanno infatti diffuso diverse canzoni da loro
composte ed eseguite, arrivando, nel febbraio del 2020, a
pubblicare il loro primo album, intitolato Il Fantadisco dei Me
controTe, posizionatosi per due settimane al primo
posto in classifica, vincendo poi un disco d’oro e uno di platino.
Dall’album è stato estratto il singolo Me con te, divenuto
una vera e propria hit.
9. Possiede anche altri
canali. Quello di Sofia e Luigi è diventato un vero e
proprio brand, che su YouTube si è esteso attraverso l’apertura di
altri due canali collegati in modo indissolubile a quello
principale. Si tratta di “Me contro Te Music”, seguito da
1,42 milioni di persone, all’interno del quale il duo pubblica i
video relativi alle canzoni da loro composte ed eseguite. Vi è poi
“Me contro Te Extra”, con un totale di 627 mila iscritti,
dove si possono invece trovare altri contenuti, definiti appunto
“extra”, relativi alla celebre coppia.
Sofia Scalia: età e luogo di
nascita
10. Sofia Scalia è nata a Palermo, in Sicilia,
il 14 maggio 1997, ed ha oggi 24 anni.
No Time
to Die, attualmente nelle sale italiane, è il film che
segnerà l’ultima apparizione di Daniel Craig nei panni iconici di 007. I
produttori del franchise hanno già chiarito che l’erede dell’attore
britannico al ruolo verrà annunciato soltanto nel corso del 2022 e,
ovviamente, tutti hanno un’opinione su chi dovrebbe raccogliere
l’imponente eredità, incluso Ben Whishaw, interprete del personaggio di Q
da Skyfall del 2012.
Durante una recente intervista con
Just for Vanity, l’attore ha
espresso le sue opinioni sul futuro della saga e sulla direzione
che pensa dovrebbe prendere. “Se vogliono continuare a portare
avanti il franchise e la storia di questo personaggio,
potenzialmente si può esplorare e fare qualsiasi cosa. Non so
esattamente che strada dovrebbero intraprendere, ma di sicuro
dovrebbe essere qualcosa di estremamente radicale, qualcosa di
veramente diverso. Viviamo in un’epoca diversa ora. Ci sarà sempre
quella fetta di pubblico che spera che Bond non cambi mai. E da una
parte è giusto, perché amano questi film da tantissimo tempo.
Dall’altra, però, credo che si possano fare entrambe le cose.
Onorare il personaggio e la tradizione, ma anche guardare al
futuro, in avanti. Penso che bisogna farlo, se non Bond diventerà
soltanto una specie di pezzo da museo.”
In un’altra intervista con
Attidue, invece, Whishaw, dichiaratamente omesessuale, ha
condiviso le sue speranze in merito al fatto che un attore gay
possa essere scelto per il ruolo di 007 un giorno. “Credo
davvero che dovremmo lavorare per un mondo in cui chiunque possa
interpretare qualsiasi cosa. Sarebbe davvero elettrizzante se non
fosse importante la sessualità di qualcuno per ottenere un ruolo
del genere. Penso che sarebbe un grande passo avanti. Ma vedremo…
Vedremo a che punto siamo. Sono stupito da quanto sia cambiato nel
mondo dell’industria del cinema soltanto negli ultimi cinque o sei
anni, quindi vedremo.”
A questo punto,
Ben Whishaw ha fatto i nomi di due attori
britannici apertamente gay che vorrebbe vedere nei panni di 007,
ossia
Luke Evans (La bella e la bestia) e
Jonathan Bailey (Bridgerton):
“Sono due attori che sembrano davvero adatti per la parte.
Sarebbero entrambi un casting ideale. Sarebbe elettrizzante vedere
almeno uno di loro nel ruolo.”
In realtà, non molto tempo fa,
proprio Evans
aveva espresso il desiderio di interpretare Bond dopo Craig,
dichiarando: “Interpretare 007 dopo Daniel Craig sarebbe un compito arduo per
qualsiasi attore, ma al momento nessuno sa quali siano i piani. È
un processo top secret, ma se mi venisse offerta la possibilità,
cogliere l’occasione al volo, come penso farebbero molti attori al
mio posto. Sarà un momento davvero emozionante l’annuncio del nuovo
casting per la produzione di Bond e auguro buona fortuna a chiunque
riesca ad ottenere la parte.”
In No Time
to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
L’ottavo episodio di What
If…? ha visto lo scontro tra l’Osservatore e
Ultron, quest’ultimo alimentato dal potere delle Gemme
dell’Infinito, anticipando un gran finale con alcuni divertenti crossover tra le realtà del
MCU precedentemente
mostrate. Come da tradizione, l’episodio pone una serie di
interrogativi alquanto interessanti, soprattutto in merito alla
vera natura e al vero equilibrio del potere nell’universo
condiviso. Scopriamo grazie a Screen
Rant quali sono i principali…
1In che modo l’Osservatore sconfiggerà
Ultron?
Con o senza le Gemme dell’Infinito,
l’Osservatore avrà il suo bel da fare per cercare di sconfiggere
Ultron. È già diventato un potente alleato della versione malvagia
di Doctor Strange vista nel quarto episodio, mentre Vedova Nera sta
ancora lavorando al suo piano di conquista dell’A.I. con Arnim Zola
dell’HYDRA. Tuttavia, considerato il suo potere e un esercito così
vasto a sua disposizione, probabilmente ci vorrà più di questo per
abbattere l’Ultron potenziato dalle Gemme dell’Infinito.
Il
promo del finale di stagione di What
If…? ha anticipato un team-up ancora più grande
tra gli eroi più potenti del Multiverso. Se ciò accadesse davvero,
allora bisogna aspettarsi un finale davvero emozionante per la
prima stagione della serie.
Tra i numerosi personaggi che
appariranno nell’attesissimo The
Batman, figura anche l’iconica Catwoman, che questa
volta sarà interpretata da Zoe Kravitz, nota per essere apparsa
nell’acclamata miniserie Big Little Lies e per aver
recitato in Mad Max: Fury Road e nelle saghe di
Divergent e Animali Fantastici.
In una recente intervista con
AnotherMag, l’attrice ha parlato della pressione e delle
aspettative che gravitano attorno ad un progetto e ad un ruolo così
imponenti, commentando anche l’approccio del regista Matt
Reeves all’universo del Cavaliere Oscuro. “I fan sono
irriducibili e proprio perché li rispetto davvero tanto, ho scelto
di non pensare alle loro aspettative durante la realizzazione del
film”, ha spiegato Kravitz. “Se mi fossi concentrata sul
desiderio di piacere a tutti, e soprattutto ai fan, non avrei mai
dato vita ad un personaggio reale. Matt ha scritto una storia
veramente interessante, con personaggi e relazioni davvero
complesse. Tutto quello che volevo fare era onorare quella
storia.”
“A volte, quando si tratta di
questi film così grandi, può sembrare che tu sia soltanto un
burattino o una piccola parte di qualcosa di molto più
grande”, ha aggiunto l’attrice. “La realtà è che questo
sembrava un film indipendente per quanto cuore e anima avesse, e
per quanto ragionamento ci fosse dietro ad ogni fase del processo e
ad ogni scena. È stato davvero un lavoro di squadra. Matt è davvero
preciso. Gli ci è voluto un intero anno per portarlo a termine a
causa del Covid. Passare un anno intero della tua vita su un film è
un molto impegnativo, soprattutto dal punto di vista fisico. Dovevo
essere in una certa forma fisica, e c’era una pandemia in corso. Mi
hanno infilato questa tuta, ogni giorno dalle 7 del mattino.
Lavoravo in media 12 ore al giorno, poi tornavo a casa e mi
allenavo. È stata un’esperienza molto, molto intensa, ma
incredibile.”
Zoe Kravitz sulla Catwoman di The
Batman: “Sapevo che doveva essere una persona reale”
Sempre nel corso della medesima
intervista,
Zoe Kravitz ha ricordato il provino per la parte
di Catwoman e il suo approccio all’amatissimo personaggio. “Il
mio agente mi ha chiamato e mi ha detto: ‘Stanno facendo un nuovo
film su Batman. C’è anche Catwoman. Sei nella lista delle attrici
che stanno valutando’. Se non ricordo male, la prima cosa successa
è stata che sono andata a Los Angeles e ho incontrato Matt Reeves.
Ho letto la sceneggiatura e abbiamo parlato tanto. Voleva conoscere
i miei pensieri a proposito del personaggio e capire se eravamo
sulla stessa lunghezza d’onda. Quando si presentano queste grandi
opportunità, questi ruoli così grandi, è straziante se vuoi
ottenerli davvero e non ci riesci, perché ci metti davvero tanta
energia.”
“Ho visto tutti i film
precedenti, certo. Ho letto anche alcuni fumetti. Tuttavia, il mio
obiettivo non era pensare a lei in quanto Catwoman, ma in quanto
donna. Non volevo creare uno stereotipo o alimentare un feticismo.
Sapevo che doveva essere una persona reale”, ha concluso.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Di recente, Kit Harington ha rivelato di aver rifiutato un
ruolo in un film di supereroi molto prima di accettare di prendere
parte a Eternals.
A quanto pare, la stessa cosa è accaduta al premio Oscar Angelina Jolie.
Durante una recente intervista (via
The Direct), l’attrice, che nell’attesissimo film di
Chloé Zhao interpreterà Thena, ha rivelato di aver
rifiutato il ruolo di un famoso supereroe in passato, senza però
rivelare quale. Inoltre, ha anche spiegato perché ha deciso di
accettare di prendere parte a Eternals.
“In generale, non sono
proiettata verso i film di supereroi o di fantascienza. Non sono
generi che mi interessa esplorare”, ha spiegato Angelina Jolie. “Tuttavia, sembrava che
stesse accadendo qualcos’altro con questo film. È molto incentrato
sui personaggi. Questi ragazzi non sono Spider-Man o Captain
America o Hulk. Anche i fan più accaniti potrebbero non sapere chi
sono gli Eterni. Presentarli tutti in una volta non è
facile.”
In un’altra intervista con Total
Film, invece, l’attrice non ha potuto rivelare nulla in merito
al suo futuro nel franchise (“Non credo di poterne
parlare”, ha detto), ma ha comunque deciso di condividere
alcuni dettagli sui poteri del suo personaggio e di come si è
preparata al ruolo. “Mi è stato conferito il potere di far
apparire le armi direttamente nelle mie mani. Gran parte del mio
allenamento è stato molto divertente, anche perché dovevo cercare
di capire come riuscire a combattere in quel modo.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel StudiosEternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Guarda il trailer di
Ron – Un Amico Fuori Programma, la nuova
avventura d’animazione, targata 20th Century Studios e Locksmith
Animation, arriverà il 21 ottobre nelle sale italiane, distribuita
da The Walt Disney Company Italia.
Ron – Un Amico Fuori Programma è la storia di
Barney, un impacciato studente delle medie, e di Ron, il suo nuovo
dispositivo tecnologico che cammina, parla, si connette e che
dovrebbe essere il suo “migliore amico pronto all’uso”. Nell’era
dei social media, gli esilaranti malfunzionamenti di Ron lanciano i
due in un viaggio ricco di azione in cui il ragazzo e il robot
fanno i conti con la meravigliosa confusione della vera
amicizia.
Il film Ron – Un Amico Fuori Programma è diretto
da Sarah Smith e dal veterano di Pixar Jean-Philippe Vine, e
co-diretto da Octavio E. Rodriguez; la sceneggiatura è firmata
da Peter Baynham & Smith. Il film è prodotto da Julie
Lockhart, anche co-fondatrice di Locksmith, e da Lara Breay, mentre
la presidente di Locksmith Elisabeth Murdoch, Smith e Baynham sono
i produttori esecutivi.
A.C. Bradley,
creatore di What
If…?, ha commentato le continue lamentale da parte dei
fan in merito alle ripetute morti del personaggio di Iron Man all’interno della serie animata.
Tony Stark ha sempre avuto un ruolo
di primo piano nello show, nonostante il suo destino sia stato
alquanto disastroso in alcuni episodi. Stark è stato ucciso da Hank
Pym nel
terzo episodio (per avvelenamento), e poi di nuovo da
Killmonger nel
sesto episodio (per accoltellamento).
Nonostante Iron Man sia morto nella
timeline del MCU a seguito degli eventi di
Avengers:
Endgame, i fan erano comunque entusiasti del suo
ritorno in versione “animata”, ma purtroppo sono stati costretti a
rivivere la morte del personaggio ancora una volta, in maniera
ripetuta.
Ora, in una recente intervista con
Entertainment Weekly, A.C. Bradley ha commentato le molte
persone che, attraverso i social, si sono proclamate sconvolte per
la morte di Stark. L’head writer ha specificato che si tratti di
colpi di scena dai risvolti dark che appartengono al fascino
intrinseco della serie, e che sono liberatori in termini di
scrittura, proprio perché si tratta di avvenimenti che gli
spettatori non vedrebbero mai sul grande schermo.
“L’aspetto più liberatorio di
una serie come What
If…? è stato proprio il poter scrivere cose che il
pubblico non vedrà mai nei film, e ciò include anche la possibilità
di uccidere i nostri eroi, porre fine al mondo, sfogarti in un
certo senso”, ha spiegato Bradley. “Sono eccitato all’idea
che le persone capiranno che le nostre scelte sono state
consapevoli, che c’è un piano dietro molto più grande.
Sono consapevole che molti degli episodi finiscono
tragicamente, ma potrebbe esserci una ragione. Spero che la gente
abbia comunque apprezzato il viaggio finora, e che il finale di
stagione dia loro tutto ciò che abbiamo promesso.”
Nell’attesissimo The
Batman ci sarà anche James Gordon, il ben noto
commissario del Dipartimento di polizia di Gotham City, che per la
prima volta sarà interpretato da un attore di colore, ossia
Jeffrey Wright.
In una recente intervista con
Haute Living, l’attore – attualmente nelle nostre sale con
No Time to Die – ha avuto modo di riflettere proprio sul
suo casting, sottolineando come il suo coinvolgimento non dovrebbe
essere percepito come una novità, dal momento che la stessa
tradizione di Batman è alquanto progressista.
“Se ci pensi, Batman e i
personaggi di Gotham City sono creature fluide e in continua
evoluzione”, ha spiegato Jeffrey Wright. “Non sarebbe
corretto nei confronti di queste storie e della tradizione restare
ancorati alla versione originale. Quando Shakespeare scriveva
personaggi femminili, questi venivano poi interpretati da
ragazzini. Dovremmo ancora oggi attenerci a quella tradizione solo
perché all’epoca non c’erano alternative? È ridicolo. E poi, Gordon
è un personaggio ricco di sfumature. È legato a Gotham City, a
Batman, alla giustizia, alla corruzione… Nessuna di queste cose
richiede che sia bianco.”
“Nella sua prima iterazione
risalente al 1939, Gotham City è stata modellata su una metropoli
americana molto simile a New York o Chicago. Nel 1939, New York era
al 90% bianca. La struttura di potere nelle forze dell’ordine in
quella città, in quel momento, non sarebbe stata comprensiva di
qualcuno che mi potesse somigliarmi… Questo è un fatto
storico”, ha aggiunto l’attore.
“Ma poiché queste storie si sono
costantemente evolute nel corso dei decenni, non solo attraverso i
fumetti ma anche attraverso i film, sono state reinterpretate da
sceneggiatori, registi e attori per essere più vicine ai tempi. In
questo momento, se dovessimo immaginare una Gotham City basata su
una metropoli americana, pensarla come un luogo abitato solo da
bianchi sarebbe piuttosto idiota. Sentirsi in debito con la realtà
demografica dell’America urbana del 1939… A quale scopo?”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Sono trascorsi quasi 15 anni
dall’ultima volta che Sam Raimi si è impegnato dietro la macchina da
presa per dirigere un film di supereroi, ossia Spider-Man 3, il capitolo finale della sua
trilogia dedicata all’iconico eroe dei fumetti che, ancora oggi, è
considerato l’episodio più debole dell’intero trittico.
A seguito delle critiche che vennero
mosse al film, lo studio decise di annullare la realizzazione di
Spider-Man 4 e da allora Raimi ha diretto soltanto due
film (l’ultimo, Il
grande e potente Oz, risale al lontano 2013). Il 2022,
quindi, segnerà il ritorno in grande stile del regista, non solo
perché Doctor
Strange in the Multiverse of Madness sarà il suo
primo film in ben 9 anni, ma anche perché segnerà il suo ritorno
ufficiale nell’universo dei supereroi Marvel. L’attesa, chiaramente, è
alle stelle.
In una recente intervista con
Collider, Sam Raimi ha spiegato i motivi che lo hanno
spinto ad accettare di dirigere il sequel di Doctor
Strange (ricordiamo che Raimi è subentrato a Scott Derrickson, regista del primo film che
ha abbandonato il sequel a causa di alcune divergenze creative con
i Marvel Studios).
“Non pensavo di poter affrontare
di nuovo un’esperienza del genere, proprio per come erano andate le
cose con Spider-Man 3”, ha dichiarato Raimi. “Internet
stava impazzendo e alla gente quel film non era mai piaciuto… Di
certo, avrebbero trovato un modo per ribadirlo. È stato difficile
accettare di tornare, fino a quando non ho scoperto che
l’atteggiamento nei confronti del sequel di Doctor Strange era
totalmente diverso.”
Sam Raimi su Doctor Strange 2:
“Non avrei mai pensato di fare un altro film di
supereroi”
“Il mio agente mi ha chiamato e
mi ha detto: ‘Stanno cercando un regista alla Marvel, per questo
film, ed è saltato fuori il tuo nome. Saresti interessato?’. E
allora ho pensato: ‘Posso farlo di nuovo?’. Quando si tratta di
questi film, sono davvero esigenti. E allora mi sono detto: ‘È un
motivo sufficiente.'”
“Mi è sempre piaciuto molto il
personaggio di Doctor Strange”, ha concluso il regista.
“Non era il mio preferito, ma era sicuramente tra quelli che
amavo di più. Ho amato il primo film. Penso che Scott Derrickson
abbia fatto un lavoro meraviglioso, davvero incredibile. Quindi,
alla fine, ho detto: ‘Sì’. Non avrei mai pensato di fare un altro
film di supereroi. E invece è successo.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Sembra che Scarlett
Johansson e Disney siano
finalmente giunti ad un accordo dopo che l’attrice aveva intentato
una causa allo studio per via di una violazione del contratto
legato a Black Widow, il cinecomic
dei Marvel Studios uscito nelle sale e
in contemporanea su Disney+ lo scorso luglio.
Sebbene i termini dell’accordo
transattivo non siano stati resi noti,
Deadline ha svelato che lo stesso dovrebbe superare i 40
milioni di dollari, che a quanto pare non saranno pagati in
un’unica soluzione. In una nota ufficiale, Scarlett
Johansson ha dichiarato: “Sono felice di aver
risolto le divergenze con la Disney. Sono estremamente orgogliosa
del lavoro che abbiamo svolto insieme nel corso degli anni e ho
sempre apprezzato molto il mio rapporto creativo con il team. Non
vedo l’ora di continuare la nostra collaborazione negli anni a
venire.”
Alan Bergman,
presidente dei Walt Disney Studios, ha aggiunto: “Sono molto
contento che siamo stati in grado di raggiungere un accordo
reciproco con Scarlett Johansson riguardo a Black Widow.
Apprezziamo il suo contributo al Marvel Cinematic Universe e non
vediamo l’ora di lavorare di nuovo insieme ad una serie di progetti
imminenti, tra cui Tower of Terror della Disney”.
Ad oggi, Black Widow ha incassato
oltre 378 milioni di dollari in tutto il mondo e si dice che abbia
guadagnato altri 67 milioni tramite gli Accessi Vip di Disney+. Si tratta di una somma
assolutamente rispettabile, considerato il budget di produzione di
200 milioni, ma ovviamente è un incasso ben diverso da quello che
il film diretto da Cate Shortland avrebbe potuto
guadagnare se fosse stato distribuito esclusivamente nelle
sale.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
In No Time
to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
BIM distribuzione annuncia l’uscita
nelle sale italiane dal 25 novembre del film
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road, diretto da
Jonathan Hensleigh (già regista di The Punisher e
sceneggiatore di Armageddon, Jumanji, Die Hard: duri a morire e
Coin Air). L’iconico Liam Neeson torna ad essere protagonista
accanto a Laurence Fishburne di un action thriller
ambientato nell’estremo nord del Canada. In un ambiente impervio e
ostile si sviluppa la storia ricca di adrenalina che vede Neeson
interpretare un autista di camion esperto di guida sul ghiaccio
alle prese con una missione di salvataggio impossibile. Lottando
contro lo scongelamento delle acque e una violenta tempesta, il
protagonista e la sua squadra dovranno salvare dei minatori
intrappolati per poi scoprire una minaccia insospettabile che poco
ha a che fare con il freddo e il ghiaccio…
Nel cast di L’uomo dei
ghiacci – The Ice Roadanche Ray McKinnon (Le Mans ’66
– La Grande Sfida), Marcus Thomas (The Forger – Il
Falsario), Benjamin Walker (La Leggenda del Cacciatore di
Vampiri) e Amber Midthunder (Hell Or High Water).
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road sarà nei
cinema italiani con BIM Distribuzione dal 25 novembre.
Sinossi: dopo il crollo di una
remota miniera di diamanti nell’estremo nord del Canada, un autista
di camion esperto di guida su ghiaccio (Liam Neeson) deve condurre
un’impossibile missione di salvataggio. Lottando contro lo
scongelamento delle acque e una violenta tempesta, il protagonista
e la sua squadra dovranno salvare dei minatori intrappolati per poi
scoprire una minaccia insospettabile che poco ha a che fare con il
freddo e il ghiaccio…
Dopo il successo della presentazione
al Locarno Film Festival2021
arriva nelle sale italiane dal 4 al 7 novembre
l’atteso nuovo film del pluripremiato regista di animazione
Alessandro Rak, YAYA E LENNIE – THE
WALKING LIBERTY. Un film potente, prodotto da Mad
Entertainment con Rai Cinema e distribuito nelle sale da
Nexo Digital, che fonde arte e fantasia per
ripensare alle urgenze ambientali e ai valori sui quali si fonda la
nostra società.
YAYA E LENNIE – THE WALKING
LIBERTY ci trasporta in un tempo in cui, in seguito a un
misterioso sconvolgimento, il mondo come lo conosciamo oggi è
finito. La natura si è ripresa prepotentemente il pianeta e ora la
giungla riveste tutta la terra. Dalle macerie del mondo che fu, una
nuova società sta cercando di risorgere. Si tratta de
“L’Istituzione”, i cui adepti cercano di ripristinare l’ordine
precostituito imponendo al popolo libero della giungla il loro
concetto di diritto. Ma c’è chi si oppone con forza al loro
processo di “civilizzazione”: i dissidenti stanno preparando la
loro rivoluzione. Questa è la storia di due spiriti liberi che
vogliono trovare il loro posto nel mondo. Yaya,
una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito, e
Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e
affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo si
prendono cura l’uno dell’altro cercando di non farsi portar via
l’unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro
libertà.
Con YAYA E LENNIE – THE
WALKING LIBERTY, Alessandro Rak riporta sullo schermo il
suo immaginario poetico e coraggioso, che lo ha consacrato come uno
dei talenti più innovativi del cinema europeo d’animazione, grazie
a lavori come L’arte della felicità (2013), che ha
ottenuto il prestigioso riconoscimento di Best European Animated
Film agli European Film Awards 2014, e Gatta Cenerentola
(2017), vincitore di due David di Donatello. Le immagini di
Yaya e Lennie – The Walking Liberty entrano in risonanza
con quanto è stato vissuto a livello globale nell’ultimo biennio:
Yaya e Lennie sono i protagonisti che si muovono in un futuro
apocalittico, in cui Napoli e il mondo intero si sono trasformati,
a causa di una serie di catastrofi ecologiche, in una foresta
impenetrabile. Nella giungla del nuovo mondo, tramite la storia di
due ragazzi, si rimetteranno in discussione i valori sui quali
dovrà reggersi la (nuova) civiltà.
Le voci dei personaggi sono quelle
di Ciro Priello, Fabiola Balestriere, Lina Sastri,
Francesco Pannofino, Massimiliano Gallo, Tommaso Ragno, Fabrizio
Botta, Federica Altamura, Fabio Balsamo, Shalana Santana, Antonio
Brachi.
La colonna sonora del film sarà
disponibile negli store digitali proprio dal 4 novembre, in
concomitanza con l’uscita al cinema di YAYA E LENNIE – THE
WALKING LIBERTY. Le musiche sono di Alessandro Rak, Enzo
Foniciello e Dario Sansone, frontman dei Foja, già in original
soundtrack de L’Arte della Felicità e Gatta
Cenerentola. L’uscita della release digitale, e di una
successiva versione deluxe, sarà preceduta il 29 ottobre dal
singolo “Duje comme nuje”, accompagnato da un video ufficiale con
immagini inedite del film
YAYA E LENNIE – THE WALKING
LIBERTY è realizzato con il sostegno del Ministero della
Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il contributo
della Regione Campania e la collaborazione di FCRC.
Al via le riprese di “Wonka”
della Warner Bros. Pictures con protagonista il candidato
all’Oscar® Timothée Chalamet (“Dune”,
“Chiamami col tuo nome”), diretto dal pluripremiato regista
Paul King (i film di “Paddington”). I produttori
del film sono il candidato all’Oscar® David Heyman
(“C’era una volta… a Hollywood”), che ha prodotto i film di “Harry
Potter”, “Animali fantastici” e “Paddington”;Luke
Kelly, che ha prodotto il recente adattamento
cinematografico de Le Streghe di Roald Dahl e l’imminente
“Matilda”, e Alexandra Derbyshire produttrice
esecutiva dei film di “Paddington” e l’imminente “Jurassic World:
Dominion”. “Wonka” è basato sui personaggi di Roald Dahl, in
particolare su uno dei suoi personaggi più amati, Willy Wonka, e si
svolge prima degli eventi de La fabbrica di
cioccolato.
Il cast di Wonka con Timothée Chalamet
Al fianco di Chalamet nel film
recitano Rowan Atkinson (i film di “Johnny
English” e “Mr. Bean”, “Love Actually – L’amore davvero”),
Mathew Baynton (“The Wrong Mans”, “Ghosts”),
Jim Carter (“Downton Abbey”), l’attrice Premio
Oscar® Olivia Colman (“La Favorita”),
Tom Davis(“Paddington 2”, “King Gary”),
Simon Farnaby (i film di “Paddington”, “Rogue One:
A Star
Wars Story”), Rich Fulcher (“Storia di un
matrimonio” , “Disincanto”), la candidata all’Oscar® Sally
Hawkins(“La forma dell’acqua – The Shape of Water”, i film
di “Paddington”, “Spencer”), Kobna Holdbrook-Smith
(“Paddington 2”, “Zack Snyder’s Justice League”,
“Il ritorno di Mary Poppins”), Paterson
Joseph(“Vigil”, “Noughts + Crosses”), il vincitore
dell’Emmy e del Peabody Award Keegan-Michael Key
(“The Prom”, “Schmigadoon”), Calah Lane (“Verrà il
giorno…”), Matt Lucas (“Paddington”, “Little
Britain”), Colin O’Brien (“The Mothership”),
Natasha Rothwell (“The White Lotus”, “Insecure”),
Rakhee Thakrar (“Sex Education”, “Four Weddings
and a Funeral ”) ed Ellie White (“The Other One”,
“The Windsors”).
Il regista Paul King è anche
sceneggiatore della pellicola insieme al co-autore di “Paddington
2” Simon Farnaby (insieme a Simon Rich, Simon
Stephenson, Jeff Nathanson e Steven Levenson). Michael
Siegel e Rosie Alison sono i produttori
esecutivi.
Il team creativo di King include il
direttore della fotografia nominato all’Oscar® Seamus
McGarvey (“Anna Karenina”, “Espiazione”); lo scenografo
candidato all’Oscar® Nathan Crowley(“Tenet”,
“Dunkirk”); il montatore Mark Everson (i film di
“Paddington”); e la costumista premio Oscar® Lindy
Hemming (i film di “Paddington”, “Topsy-Turvy –
Sottosopra”). Neil Hannon della band The Divine
Comedy sta scrivendo le canzoni originali per il film.
Le riprese di “Wonka” si stanno
svolgendo nel Regno Unito, il film uscirà nelle sale nel 2023
distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures.
Pochi attori sanno
veramente regalare sostanza, spessore al ruolo dell’uomo comune: a
colui che potresti incontrare in fila al supermercato, oppure avere
come anonimo vicino di casa. Martin Freeman èa nostro avviso uno di questi
attori. Forse il migliore insieme a Paul Giamatti. Come aveva già confermato con
Sherlock e Fargo,
può inoltre esplicitare i lati più oscuri e controversi di tali
personaggi. Era quindi con malcelata trepidazione che attendevamo
di vederlo interpretare un normale padre di famiglia in
Breeders, serie arrivata negli Stati Uniti grazie
a FX e di cui sono già state trasmesse due stagioni da dieci
episodi.
L’idea di partenza non
potrebbe essere più semplice in quanto racconta la vita quotidiana
di una coppia con due figli ancora piccoli, ovvero le difficoltà
che due genitori possono incontrare dovendo gestire una famiglia
nella Londra di oggi. Accanto a Freeman nel ruolo di Paul troviamo
Daisy Haggard, la quale col personaggio di Ally
affronta al meglio il primo vero ruolo da protagonista.
Nato da un’idea dello
stesso Freeman,Breeders riesce
con ammirevole adesione al reale nell’intento di mescolare commedia
e dramma: basta vedere il pilot della prima stagione
intitolato No Sleep, interamente incentrato sulla
difficoltà di riuscire a dormire quando i tuoi pargoli proprio non
vogliono saperne. Sviluppato attraverso trovate di sceneggiatura
che conducono a un finale tanto parossistico quanto esilarante,
l’episodio riesce a far sorridere lo spettatore a proposito di
momenti e situazioni che in un altro contesto potrebbero risultare
tutt’altro che divertenti. Ed è proprio questa la forza che lo show
sviluppa nel corso delle due stagioni: pur mantenendo molto spesso
toni lievi Breeders abbraccia con pienezza la
scelta di mostrare psicologie e personalità problematiche,
contraddittorie, umanissime coi loro difetti anche notevoli. Il
Paul interpretato da Freeman è ad esempio un padre amorevole e
pieno di buone intenzioni che però non sempre riesce a comprendere
quello che attraversano i propri figli, in particolar modo il
primogenito Luke.
Un perfetto equilibrio tra commedia e dramma
Cresciuto da genitori
depositari di valori passati, difficilmente adattabili al presente,
l’uomo nel corso delle puntate diventa sempre più consapevole del
divario creatosi tra lui e il figlio maggiore, e ciò si trasforma
in una fonte di frustrazione che pian piano mina le sue certezze.
In particolare nella seconda stagione – che inizia dopo un ellisse
temporale di qualche anno – Paul dovrà fare definitivamente i conti
con l’incapacità di gestire emozioni anche contrastanti. Ed ecco
che allora Breeders si mostra per quello che
veramente è: un dramma familiare travestito da commedia, il quale
episodio dopo episodio rivela la sua vera natura spingendo lo
spettatore a confrontarsi con personaggi che sono specchi fedeli e
non conciliatori del nostro modo di comportarci, di risolvere
oppure ignorare i problemi che ci si presentano.
Breeders è quanto di più sincero e attuale sia
stato prodotto in questi anni sul tema della famiglia e delle sue
dinamiche interne: oltre a Freeman gli altri due creator
Chris Addison e Simon Blackwell –
coinvolti anni fa in un’altra serie di culto come The Thick of
It – hanno ideato una serie che sa intrattenere mettendo in
scena il quotidiano e con la stessa elevata dose di efficacia
stimola il pubblico a riflettere su quanto la nostra vita di tutti
i giorni sia composta da scelte, errori, rimpianti, dubbi, piccoli
successi e grandi ipocrisie. L’uso sapiente di flashback sparsi nei
vari episodi mostra anche come Paul e Ally all’inizio della loro
relazione avessero sogni, piani e idee che poi si sono
confrontati/scontrati con la realtà della vita, con i compromessi e
le scelte che si deve fare per il bene comune, in particolar modo
quello dei propri figli. E questo rende lo show ancor più
malinconico, se non addirittura struggente. Perché ciò che conta in
fondo è arrivare a fine giornata sapendo di aver fatto il
possibile. Anche quando potrebbe non bastare.
Breeders affronta problemi e situazioni fortemente
legati al nostro presente: religione, sessualità, isolamento,
educazione ed altri temi principali diventano occasione di
confronto tra i personaggi protagonisti, attraverso una narrazione
che sviluppa conflitti il cui terreno di scontro rimane sempre e
comunque il nucleo familiare. Impossibile non affezionarsi e
parteggiare per Paul e Ally, genitori imperfetti e adulti
probabilmente ancora incompiuti. Le interpretazioni perfette di
Haggard e di Freeman dotano i rispettivi personaggi di innumerevoli
sfumature, lasciando trasparire dietro il gesto più piccolo e
comune l’enorme peso psicologico ed emotivo del ruolo di
genitori.
Due figure tratteggiate
con una precisione difficilmente riscontrabile nella fiction
odierna. Se non soprattutto, è senza dubbio anche grazie ai due
attori protagonisti che Breeders è uno show da non
perdere. Che siate genitori o anche soltanto figli, capirete
qualcosa in più su come funziona una famiglia. E, possiamo
garantirvelo, lo farete con un sorriso a denti stretti…
Il Noir in
Festival, appuntamento letterario e cinematografico
dedicato al genere Noir, presenta nell’ambito della quarta edizione
di Milano MovieWeek (4 – 10 ottobre) un imperdibile appuntamento
letterario con Christopher Bollen; lo
scrittore newyorkese presenterà in esclusiva a Milano, il 7
ottobre, ore 18.30, nella Libreria Rizzoli Galleria, il suo nuovo
romanzo Il gioco della
distruzione, edito da Bollati Boringhieri,
conversando con Annarita Briganti.
L’evento sarà introdotto dai
direttori del Noir in Festival, Giorgio Gosetti e Marina Fabbri,
che sveleranno al pubblico milanese le prime anticipazioni sulla
31a edizione, in programma a
Milano dal 10 al 15 dicembre 2021.
L’ingresso all’incontro è libero
con prenotazione obbligatoria al numero 02.86461071 o su profilo
instagram @rizzoligalleria con messaggio in direct.
CHRISTOPHER BOLLEN,
autore di Orient (2018) e di Un crimine
bellissimo (2020), entrambi pubblicati da Bollati Boringhieri,
è editor-at-large presso la rivista «Interview». I suoi lavori sono
apparsi su «GQ», «The New York Times», «New York magazine» e
«Artforum».
IL GIOCO DELLA
DISTRUZIONE
Al suo arrivo nella bellissima isola
greca di Patmos, Ian Blesoe è al verde, in fuga, e umiliato
dalle conseguenze della morte di suo padre. Ma quel luogo
incantato nasconde un lato oscuro, e presto il sogno di
riscatto di Ian comincerà ad andare in pezzi. Maestro nel cogliere
lo spirito del luogo – come già il Long Island in Orient e
Venezia in Un crimine bellissimo – Bollen ci accompagna
tra le pieghe di un intreccio appassionante e le sfaccettature di
personaggi poco prevedibili, costruendo un indimenticabile thriller
letterario sulla seduzione del denaro e la vulnerabilità delle
amicizie più consolidate.
De Il gioco della
distruzione hanno detto: “Un thriller letterario dalla
scrittura nitida e puntuale, pervaso dallo stesso brivido che
troviamo in Patricia Highsmith”. «The Washington
Post»; “Bella gente in visita a luoghi affascinanti,
in tutta la loro genialità del male”. «The New
York Times»; “Grande fan di Agatha Christie – come
dimostra l’avvincente intreccio della trama – Bollen è anche un
acuto psicologo dei suoi personaggi e uno scrittore di
straordinaria bravura”. «Vogue»; “Un
thriller letterario sui giochi sporchi legati al
denaro”.«Entertainment Weekly».
Nel corso degli anni, è stato
sottolineato più volte da giornalisti, critici e fan quanto
Quentin Tarantino si diverta a inserire nei
suoi film le inquadrature di piedi, in particolare piedi
femminili.
Di recente, quando il regista ha
parlato con
GQ del suo romanzo basato sul suo ultimo film,
C’era una volta a Hollywood, ha avuto anche la
possibilità di rispondere a chi lo ha sempre accusato di soffrire
di feticismo dei piedi.
“Non prendo la cosa sul
serio”, ha ammesso. “Ci sono molti piedi in molti film di
bravi registi. Si tratta soltanto di saper dirigere. Ad esempio,
prima di me, anche Luis Buñuel era stato definito un feticista dei
piedi, ed era un altro regista. Anche Hitchcock ne fu accusato,
così come Sofia Coppola.”
Di recente, Tarantino ha valutato
apertamente la possibilità di ritirarsi dal cinema dopo l’uscita
nelle sale del suo decimo, attesissimo, film. Chiaramente,
l’attenzione è tutta sulla storia che il celebre regista deciderà
di affrontare. Una cosa è certa, però: al di là della trama, il
pubblico dovrà sicuramente aspettarsi un sacco di inquadrature di
piedi.
Per quanto riguarda il romanzo
basato su C’era
una volta a Hollywood, il libro è disponibile in
Italia, in libreria e online, dallo scorso 1 luglio, edito
da La
nave di Teseo. Il romanzo espande la storia dei protagonisti
Cliff Booth e Rick Dalton e include anche diverse scene e
personaggi che non abbiamo visto al cinema.
Il MCU si è sempre divertito
a fare riferimento ad altri film del franchise, attraverso easter
egg da scovare in ogni singola inquadratura. Ciò è sicuramente uno
degli aspetti che rende questi film di supereroi così divertenti.
Tuttavia, i cinecomic della Marvel sono anche pieni di riferimenti
a classici della storia del cinema che non hanno nulla a che vedere
con la saga.
1Point Break (Thor:
Ragnarok)
In
Thor: Ragnarok, la password per sbloccare il Quinjet è
“Point Break”. La password è stata creata da Tony: si tratta di uno
scherzo rivolto a Thor per la sua strana somiglianza con Bodhi.
Insieme al fatto che Tony che chiama Thor “Lebowski” in
Endgame, sembra che il filantropo miliardario si diverta a
deridere il Dio del Tuono per il suo aspetto.
Tuttavia, questo non è il primo riferimento a
Point Break presente nel MCU. In Iron Man
3, Tony e Rhodey mangiano pesce al famoso ristorante sulla
spiaggia di Los Angeles, Neptune’s Net, proprio come facevano Bodhi
e Johnny Utah nel film del 1991.
Sono partite in
questi giorni le riprese di My Soul
Summer per la regia di Fabio
Mollo, prodotto da Bartleby
Film e Fidelio con Rai
Cinema.
My Soul
Summer è l’estate di Anita, 17 anni e tutto ancora da
scoprire. L’incontro con un famoso cantante in una estate diversa
da tutte le altre le farà conoscere il suo talento e la sua vera
passione: la musica.
My Soul
Summer è il terzo lungometraggio di Fabio Mollo – molto
attivo anche nelle serie tv: «MySoul
Summer è un romanzo di formazione – dichiara il
regista. È quell’estate che capita una volta sola nella
vita. È l’estate di Anita, che trova in sé una voce che non
pensava di avere, e che la cambierà per sempre».
Anita è
interpretata da Casadilego, talento musicale
già vincitrice di X Factor 2020, ora al suo esordio nel cinema,
affiancata da Tommaso Ragno nel ruolo di
Vins, Luka Zunic, Agnese
Claisse, con Anna Ferzetti e
con la partecipazione di Lunetta Savino.
Il film, le cui
riprese sono in corso in Calabria per concludersi a Roma a fine
ottobre, è una produzione Bartleby
Film e Fidelio con Rai
Cinema ed è prodotto da Massimo Di
Rocco, Luigi Napoleone per
Bartleby Film, Silvio
Maselli e Daniele
Basilio per Fidelio. Il film è scritto
da Doriana
Leondeff e Antonio
Leotti, la fotografia è di Daniele
Ciprí, il montaggio di Filippo
Montemurro, i costumi di Sara
Fanelli e Camilla Giuliani, la
scenografia di Eleonora Devitofrancesco.
Uno dei dirigenti della Marvel ha confermato che lo studio
ha ben 31 progetti in sviluppo. Nonostante la pandemia abbia
rallentano i piani dei Marvel Studios in relazione al proprio
universo condiviso, la realtà è che i lavori per cercare di
accrescere ancora di più il longevo franchise (ora espanso anche
alla serialità), non si sono mai fermati.
Quando il MCU è stato lanciato per
la prima volta nel 2008 con il primo Iron
Man, i fan si sono abituati ad uno standard di circa un
film all’anno, a volte due. Dopo The Avengers, la prassi per i Marvel Studios è
diventata quella di distribuire due film all’anno. In seguito, con
l’arrivo di
Guardiani della Galassia Vol. 2, si è passati a ben tre
film del MCU all’anno. Dall’uscita di Black
Widow è stata inaugurata ufficialmente la Fase 4, che
prevede invece la release di ben quattro titoli all’anno.
Nelle ultime ore,
The Playlist ha portato all’attenzione una dichiarazione
particolarmente audace di uno dei dirigenti dei Marvel Studios,
Victoria Alonso, la quale ha affermato –
parlando con la stazione radio argentina 221
Radio – che lo studio ha circa 31 progetti attualmente in fase
di sviluppo. Entro la fine del 2021, la Marvel avrà rilasciato un
totale di 32 film, il che significa che, se le dichiarazioni di
Alonso corrispondono al vero, lo studio sta già pianificando di
raddoppiare la sua produzione rispetto agli ultimi 13 anni.
Tuttavia, c’è una domanda che
dovrebbe sorgere spontanea: quanti di questi 31 progetti la Marvel
ha già reso pubblici? Contando i nove film rimanenti della Fase 4
(che terminerà con il reboot dei Fantastici
Quattro), i due film della Fase 5 già annunciati (Blade e
Captain America 4) e ben nove serie tv che devono
ancora debuttare su Disney+ (tra cuiMs.
Marvel, Moon Knight
e She-Hulk),
il numero si riduce a circa 20. Ciò significa che ci sono almeno
altri 11 progetti che la Marvel non ha ancora annunciato
ufficialmente.
No Time
to Die, il quinto e ultimo film della saga di James
Bond che vedrà Daniel Craig nei panni di 007, arriva
oggi nelle sale italiane. Per il momento, il futuro del longevo
franchise rimane un mistero, in quanto i produttori hanno già fatto
sapere che nessuna decisione su chi raccoglierà l’eredità di Craig
sarà presa almeno fino al 2022.
Il mandato di Craig come Bond è
iniziato nel 2006: prima, era solo uno dei tanti attori considerati
per il ruolo. Tra questi c’era anche Henry Cavill, scartato alla fine perché il
regista Martin Campbell riteneva che fosse troppo giovane
all’epoca. Nonostante abbia perso la possibilità di interpretare
l’iconico protagonista, l’attore sembra essere comunque aperto alla
possibilità di unirsi al franchise, non necessariamente nei panni
della celebre spia, ma anche in quelli di uno dei suoi nemici.
Durante una recente intervista
ripostata da
The Movie Dweeb (via
CBR), Henry Cavill ha ammesso che sarebbe disposto
ad interpretare tanto 007 quanto uno dei cattivi di Bond, quindi
l’antagonista della storia. “Se Barbara [Broccoli] e Michael
[G. Wilson] fossero interessati a me, allora sì che ne parlerei
volentieri con loro. Sarebbe qualcosa che sarei molto ansioso di
esplorare.”
Anche se molti vorrebbero che Cavill
interpretasse James Bond, anche il ruolo del cattivo potrebbe
tranquillamente essere nelle sue corde. L’attore, infatti, ha già
interpretato una super spia internazionale in Operazione
U.N.C.L.E. nel 2015, mentre in
Mission: Impossible – Fallout del 2018 ha vestito proprio
i panni dell’antagonista.
In No Time
to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
La prima volta che abbiamo
incontrato il personaggio di Cletus Kasady è stato nella scena
post-credit di Venom. Ora, il
personaggio interpretato da Woody
Harrelson si prepara a fare il suo ingresso
trionfale nell’attesissimo Venom: La furia di
Carnage, dopo finalmente vedremo in azione il suo
alter ego.
Come lo stesso titolo del sequel
preannuncia, nel nuovo film Kasady avrà un ruolo decisamente
chiave. Grazie ai vari trailer, abbiamo visto che all’inizio il
serial killer si troverà nel braccio della morte. Quando verrà poi
intervistato da Eddie, tramite un processo che per ovvie ragioni
non è ancora stato svelato, si legherà ad un simbionte rosso noto
come Carange. I due fuggiranno dalla prigione e inizieranno a
scatenare il caos, con Eddie e Venom che saranno costretti a farsi
avanti per cercare di fermarli.
I fan di Carnage sono entusiasti di
vedere finalmente l’iconico personaggio sul grande schermo, e di
certo Woody Harrelson è consapevole della
responsabilità che un ruolo così amato comporta. Parlando con
Collider, il celebre attore ha parlato di come si è preparato
per calarsi al meglio nei panni del serial killer/simbionte,
cercando di mettere da parte il pensiero dell’enorme fanbase e di
concentrarsi esclusivamente sul ruolo.
“Se avessi pensato alla grande
fanbase della Marvel, di certo sarebbe stato
molto difficile per me”, ha spiegato Harrelson. “Quindi mi
sono approcciato al personaggio come, in generale, farei con
qualsiasi altro ruolo, anche se sono consapevole che avere a che
fare con una proprietà Marvel alza inevitabilmente la posta in
gioco. È stato bello leggere tutti quei vecchi fumetti e cercare di
capire cose gli fosse capitato di così orribile durante la sua
infanzia al punto da spingerlo a diventare uno squilibrato, un
serial killer. È stato molto utile.”
Quello che sappiamo su Venom: La
furia di Carnage
Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel
ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più
enigmatici e complessi. In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più
celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody
Harrelson.
Nel cast del sequel
anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni
di Anne Weying, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni
di Shriek e l’attore inglese Stephen
Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film
uscirà in autunno al cinema.
Il prossimo 16 ottobre si terrà la
seconda edizione del DC FanDome, il grande evento targato DC e
dedicato a tutti i progetti della Warner Bros. in arrivo. È stato
già confermato che in occasione dell’evento – che si terrà online –
verranno presentate le prime immagini ufficiali di Black
Adam e The
Flash, ma anche uno sguardo al dietro le quinte dei
sequel di Aquaman
e Shazam!.
Ovviamente, uno dei grandi
protagonisti dell’evento sarà anche The
Batman, l’attesissimo film di Matt
Reeves che vedrà Robert Pattinson nei panni dell’iconico
uomo pipistrello, posticipato di quasi un anno a causa della
pandemia di Covid-19. Durante l’evento dovrebbe essere mostrato ai
fan il nuovo trailer ufficiale del film, ma a quanto pare ci
saranno tantissime altre sorprese.
Parlando con
Variety, infatti, è stato proprio Pattinson a dichiarare:
“Io e Zoë
Kravitz abbiamo fatto delle cose. Sarà qualcosa di piccolo, ma
estremamente divertente. Ci sono un sacco di piccole sorprese in
arrivo. Ho da poco visto un po’ del film ed è veramente. Davvero
molto fico.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
L’attesa è finita. Dopo
tanti rinvii, arriva finalmente nelle sale, No Time to
Die, nuovo capitolo della saga di James Bond, l’ultimo che vede Daniel Craig nei panni dell’agente
segreto più famoso al mondo. A quindici anni dal suo esordio nel
ruolo con Casino Royale, l’attore lascia il
personaggio che lo ha reso famoso presso il grande pubblico, e lo
fa in grande stile.
No Time to
Die: la trama
In No Time to
Die Bond, Daniel Craig, vorrebbe solo godersi la
pensione da ex agente segreto, in compagnia di Madeleine, Léa
Seydoux, ma non è così facile. Il rivale di sempre,
Blofeld, Christoph Waltz, non ha rinunciato all’idea di
ucciderlo e gli tende una trappola. Scampato, Bond sospetta che
Madeleine l’abbia tradito, la lascia e decide di rientrare in
gioco. Anche perchè l’MI6 e Mallory, Ralph Fiennes, avranno ancora bisogno di lui.
Cinque anni dopo, infatti, da un laboratorio segreto inglese viene
rubata una nuova arma potentissima, che in mani sbagliate può
distruggere milioni di vite. Nel dare la caccia allo scienziato
russo corrotto che può portarlo a chi ha commissionato il furto,
Bond ritroverà il suo vecchio amico Felix Leiter,
Jeffrey Wright, agente della CIA. Passerà per Cuba,
dove si farà aiutare dalla bella e capace Paloma, Ana De Armas, ma conoscerà anche lo 007 Nomi,
Lashana Lynch, la donna che ha ormai preso il suo posto e
con cui dovrà collaborare. C’è però anche un altro nemico da
sconfiggere, Lyutsifer Safin, Rami Malek, desideroso di vendicarsi con
Blofeld e con la Spectre e ideatore di un diabolico piano criminale
che minaccia tutti. Bond si ritroverà faccia a faccia con Blofeld,
avrà a che fare ancora con Madeleine e con una novità inaspettata.
Riuscirà a portare a termine la sua missione con successo anche
stavolta?
“E’ stato un lungo
viaggio”, dice Daniel Craig, nella breve clip che precede
l’inizio della pellicola, riferendosi evidentemente non solo ai
ritardi che hanno posticipato l’uscita del film, ma anche alla sua
lunga militanza nel ruolo di Bond, che qui si conclude. E
sottolinea l’importanza dell’arrivo del film sul grande schermo,
“il luogo a cui appartiene”.
Non si può dargli torto.
No Time to Die è indubbiamente bello scenicamente,
dai panorami mozzafiato di Matera e Gravina di Puglia, alla
spettacolarità delle scene in cui dominano ghiaccio, fuoco e acqua.
Chi poi ama la spettacolarità dell’azione, non resterà deluso:
inseguimenti, sparatorie, scontri, fughe rocambolesche, assieme
alle armi mirabolanti da sempre in dotazione a Bond, non mancano.
Aspetti questi, che avrebbero risentito molto di una fruizione in
un luogo diverso dalla sala, togliendo al film gran parte del suo
fascino.
Tra gli elementi
d’indubbio impatto va poi citata la colonna sonora, con il tema
principale del film interpretato ottimamente da Billie
Eilish.
Una sceneggiatura
ipertrofica e un villain che non convince per un (troppo) lungo
addio
Il problema di questo
No Time to Die, 25esimo episodio della saga di
James
Bond è l’ipertrofia. Dentro, c’è troppo. Più la narrazione
procede, più si ha l’impressione che il regista – anche
sceneggiatore con Neal Purvis, Robert Wade e Phoebe Waller-Bridge – per l’ultima interpretazione di
Craig nei panni di Bond abbia voluto strafare e accompagnare gli
spettatori in un lunghissimo addio. No time to die
conta almeno quattro location e quattro intrecci, con risvolti non
sempre chiari. Poi c’è la sfera personale, che acquisisce
un’importanza mai avuta prima, alla quale si dà spazio con un Bond
a tratti perfino romantico. Ciò comporta una durata fuori dal
comune, che sfiora le tre ore e finisce per risultare
eccessiva.
Altra nota stonata,
Rami Malek, scialbo e inespressivo, che non
riesce a far suo il ruolo del villain ed è l’unico, grosso neo in
un cast con nomi eccellenti. Al fianco di Craig troviamo Ralph Fiennes e Christoph Waltz, assieme a tre figure femminili cui
viene dato ampio spazio e che affiancano il protagonista con grinta
e carattere: Léa
Seydoux, Lashana Lynch e Ana De Armas, senza dimenticare Naomie Harris, che veste di nuovo i panni
di Miss Moneypenny.
Gli elementi sopra
citati forse non disturberanno più di tanto chi voleva godersi fino
all’ultima goccia il Bond di Daniel Craig, tra i più amati dal pubblico, ma
obiettivamente non rendono un buon servigio al film. Il 25esimo
episodio della saga di Bond, No time to
die, è in sala da giovedì 30 settembre,
distribuito da Universal Pictures.