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Cleopatra: Patty Jenkins cede la regia a Kari Skogland ma resta trai produttori

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La regista di The Falcon and the Winter Soldier, Kari Skogland, ha trovato il suo prossimo impegno prendendo il posto di Patty Jenkins sulla sedia di regia con Cleopatra con Gal Gadot.

Il film che racconterà la faraona Cleopatra è stato acquistato dalla Paramount Pictures dopo una guerra di offerte che ha visto anche Universal, Warner Bros, Netflix e Apple coinvolti. Lo studio sente di avere un progetto interessante tra le mani e ha allora ha accelerato la produzione. Il classico del 1963 Cleopatra con Elizabeth Taylor è stata un’impresa enorme che ha quasi mandato in bancarotta la 20th Century Fox, e nuove iterazioni del film sono state sviluppate per anni in vari studi. Ma questo film guidato da Gal Gadot sembra essere l’unico che arriverà alla realizzazione.

Cleopatra sarà il primo progetto di Skogland dopo il suo successo con la serie Marvel Disney+ The Falcon and the Winter Soldier all’inizio dell’anno. Nel corso degli anni, Skogland ha lavorato come regista in una serie di importanti serie televisive, tra cui House of Cards, Vikings, The Walking Dead, The Punisher e The Handmaid’s Tale. Questo sarà il suo primo film per il cinema dopo Fifty Dead Men Walking del 2008 con Ben Kingsley.

Secondo un nuovo report di Deadline, Skogland sostituirà Jenkins come regista di Cleopatra, mentre Jenkins rimarrà a bordo come produttrice del film. Secondo quanto riferito, Jenkins ha lasciato la sedia di regia per spostare maggiormente l’attenzione su Wonder Woman 3 e Rogue Squadron, progetto Lucasfilm al quale è ancora legata, nonostante i ritardi. In particolare, questo significa che Jenkins probabilmente non farà uscire un film nei prossimi due anni.

Wonder Woman 3 non dovrebbe entrare in produzione fino al 2023 e probabilmente punta a un’uscita nel 2024, mentre Rogue Squadron è stato appena ritardato in modo significativo dopo che le riprese erano previste per il prossimo anno. Secondo quanto riferito, Lucasfilm e Jenkins sperano ora che la regista torni al film una volta che avrà finito con gli altri suoi progetti.

Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One: la prima trama preannuncia super-villain e molte varianti

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Dopo l’arrivo del trailer, Sony ha rivelato la sinossi ufficiale di Spider-Man: Accross the Spider-verse. La descrizione conferma lo status di Miles come il nuovo Spider-Man a tempo pieno nel suo universo e anticipa il suo viaggio attraverso il multiverso con una nuova squadra di Spider-People e una battaglia contro un criminale ultra potente. La sinossi recita come segue:

“Miles Morales ritorna per il prossimo capitolo della saga vincitrice dell’Oscar, Spider-Verse, un’avventura epica che trasporterà l’amichevole Spider-Man di Brooklyn a tempo pieno attraverso il Multiverso per unire le forze con Gwen Stacy e una nuova squadra di Spider-Men. Persone con cui affrontare un cattivo più potente di qualsiasi cosa abbiano mai incontrato”.

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 7 ottobre 2022 al cinema negli USA. Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn.

Spider-Man: No Way Home, ecco quando sarà ambientato il film!

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Spider-Man: No Way Home, ecco quando sarà ambientato il film!

Sebbene sia stato ipotizzato che Spider-Man: No Way Home inizierà direttamente nella scena dei titoli di coda di Far From Home, i due film sono più collegati di quanto inizialmente pensato.

Durante una recente apparizione al The Graham Norton Show, Tom Holland ha confermato che il trequel di Spider-Man riprenderà immediatamente da dove si era interrotto il film precedente. Anche il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato le sue dichiarazioni nelle note stampa del film pubblicate di recente. Ecco di seguito ciò che ha detto Holland e quello che ha rilasciato Feige mediante comunicato ufficiale.

Holland: La cosa bella di questo film è che riprende subito dopo la fine del secondo. Quindi il secondo finisce con un fermo immagine di Spider-Man, il terzo inizia con lo stesso fermo immagine.

Feige: No Way Home inizia subito dopo gli eventi di Far From Home, che è sempre stato qualcosa che volevamo fare in una storia – iniziare proprio in quel momento. Siamo finalmente in grado di farlo qui, e le cose non vanno bene per Peter. Quando inizia il suo anno da senior, è tutto molto caotico, una dicotomia rispetto a dove lo abbiamo incontrato in Homecoming, entrando nel suo secondo anno.

Spider-Man: No Way Home, Tom Holland rivela una scena tagliata dal film

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

PIERO PICCIONI – A MODERN GENTLEMAN: Cam Sugar e Decca celebrano il compositore nel centenario della nascita

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In occasione del centenario della nascita esce PIERO PICCIONI – A MODERN GENTLEMAN: The refined and bittersweet sound of an italian Maestro. Piero Piccioni è senza dubbio il più “dandy” dei compositori italiani di musica da film. Il più elegante, nell’arte come nella vita. Nel centenario della nascita del compositore, CAM Sugar, in collaborazione con Decca Records, celebra la sua arte con una raccolta che attinge dalle sue più e meno note opere, accanto a un prezioso gruppo di brani che, sorprendentemente, sono rimasti del tutto inediti fino ad oggi. Il risultato è un viaggio alla riscoperta del suono unico, abbagliante e inconfondibile del compositore torinese: un “Piccioni’s touch” morbido, sensuale ed emozionante che si percepisce in ogni composizione su cui ha lavorato durante la sua lunga carriera, spaziando dal jazz alla bossa nova, al funk, alla disco e alla musica orchestrale. Un tocco che dona armonia e coerenza ad un corpus di colonne sonore che si distingue come una delle più prestigiose e importanti discografie del mondo: musica  destinata a durare per sempre, senza mai risultare fuori tempo.

Nel cd e doppio LP compaiono capolavori come Significa Amore, tratta dal film “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (per cui Piccioni vinse il David di Donatello come miglior musicista nel 1975), Pop’s Lolly, dal “3 Notti d’amore”, nella cui session spunta anche Gato Barbieri al sax, o Papa Funky, dalla colonna sonora di “In viaggio con papà”, dove Piccioni commenta il rapporto Sordi-Verdone con una miscela spensierata di generi diversi, unendo jazz, funk e rock insieme, con il suo stile inconfondibile.

Nel centenario della sua nascita non potevamo non dedicare una pubblicazione a Piero Piccioni, uno dei migliori  compositori italiani di colonne sonore e uno dei più grandi della scuderia CAM Sugar – spiega Filippo Sugar, Presidente e CEO del Gruppo Sugar – Il progetto si inserisce in un contesto che dedicheremo all’opera del Maestro con le prime uscite digitali previste per i prossimi mesi che comprenderanno molti inediti. Accanto ai brani noti e storici facciamo sempre molta attenzione a fare un lavoro culturale di ricerca e recupero negli archivi riportando alla luce brani che meritano di essere riscoperti e che hanno un sound che può avere un significato molto importante per l’ascolto contemporaneo”.

Piero Piccioni (Torino 1921- Roma 2004), enfant prodige, ascolta jazz fin dall’infanzia. A tredici anni, autodidatta impressionato dall’ascolto dei dischi di Duke Ellington, scrive già canzoni che vengono pubblicate dalla casa editrice Carisch. Nel 1937 fa un’audizione per la EIAR e gli viene commissionato di suonare per un programma musicale su Radio Firenze. A 17 anni Debutta come pianista alla radio, dove ritorna nel 1944 con l’orchestra ‘013’, da lui costituita: la prima orchestra di jazz che trasmette ai microfoni e la prima formazione jazzistica stabile italiana. Parallelamente al jazz Piccioni esercita la professione di avvocato  e inizia a studiare filosofia. Nel 1949 a New York, dove vive per un anno e mezzo, viene chiamato a sostituire il pianista Al Haig in un programma televisivo, suonando insieme a Charlie Parker, Kenny Dorham, Tommy Potter e Max Roach. È stato l’unico musicista italiano ad aver suonato con Charlie Parker.

Compositore di oltre 300 colonne sonore per il cinema, sceneggiati televisivi, musiche per  radio, balletto e orchestra, inizia a scrivere colonne sonore negli anni ’50. Michelangelo Antonioni gli commissiona la musica per il documentario di un suo allievo, Luigi Polidoro. Il primo film per il quale scrive le musiche è “Il mondo le condanna” di Gianni Franciolini del 1952, seguito da “La spiaggia” di Alberto Lattuada del 1953. Piccioni compone le musiche di 13 dei 17 film di Francesco Rosi e lavora molto con Alberto Sordi in un lungo sodalizio umano e professionale. Tra le sue musiche più famose, quelle dei film “Il caso Mattei” di Francesco Rosi,  “Un italiano in America” e “Polvere di stelle” dello stesso Sordi. Tanti registi hanno affidato al suo genio musicale le loro pellicole: Francesco Rosi, Mario Monicelli, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Luchino Visconti, Antonio Pietrangeli, Elio Petri, Bernardo Bertolucci, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Tinto Brass e Dino Risi tra gli altri. Sue anche le colonne sonore di “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto” e “Tutto a posto e niente in ordine” di Lina Wertmuller, e di “Il bell’Antonio” di Mauro Bolognini.

Tra i prestigiosi riconoscimenti ottenuti nella sua lunga carriera il David di Donatello come miglior musicista per la colonna sonora di “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974), il Nastro d’argento per la colonna sonora di “Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi (1963), il Prix International Lumiere (1991), il premio Anna Magnani (1975) e il premio Vittorio De Sica (1979).

Jurassic World Il Dominio, la prima immagine di Claire!

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Jurassic World Il Dominio, la prima immagine di Claire!

L’abbiamo vista alle prese con uomini e bestie, anche giurassiche, ed è innegabile che la Claire di Bryce Dallas Howard nel franchise di Jurassic World sappia il fatto suo.

Ora la ritroveremo in Jurassic World Il Dominio e anche qui avrà le sue difficoltà, come dimostra la prima foto dal film che la ritrae, comparsa sul numero preview di Total film:

Jurassic World Il Dominio vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Venom: come è approdato al MCU e a che punto è il terzo film

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Venom: come è approdato al MCU e a che punto è il terzo film

Venom si è finalmente unito al MCU e il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha spiegato perché era ora il momento giusto per farlo. Il Marvel Cinematic Universe è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 13 anni. Con il multiverso pronto ad aprire nuove porte alle trame dei fumetti, il potenziale di crossover è ai massimi storici. Di conseguenza, il pubblico ha atteso che l’MCU presentasse alcuni dei personaggi più iconici della Marvel.

Tom Hardy è tornato come Eddie Brock/Venom in Venom: La furia di Carnage, che ha visto l’eroe affrontare Cletus Kassidy, il serial killer che diventa l’ospite del simbionte noto come Carnage. Alla fine del film, Eddie e Venom sono in vacanza, godendosi le spiagge sabbiose mentre i titoli di coda scorrono. Venom: La furia di Carnage ha preparato il pubblico per l’introduzione di Venom nel MCU nella scena post-credit in cui un lampo di luce innesca un cambiamento nell’ambiente dell’hotel di Eddie prima che si ritrovi a fissare la TV che trasmette la notizia che l’Uomo Ragno di Tom Holland è Peter Parker, come accade alla fine di Spider-Man: Far From Home.

Con il successo di Venom e del suo sequel, Venom: La furia di Carnage, i fan si sono chiesti se e quando Venom di Hardy sarebbe apparso nel MCU contro Spider-Man. Ora tutto sembra pronto: in un’intervista con Collider, Feige spiega perché il “coordinamento tra Sony e Marvel” è stato finalmente finalizzato.

“Guardi le ovvie connotazioni comiche tra Venom e Spider-Man ed è intrinseco. Quindi nel momento in cui Sony ha realizzato il suo film di Venom e ha funzionato bene come ha fatto, e Tom Hardy è diventato iconico come è diventato nei panni di Venom, la domanda ovvia è quindi: ‘Come iniziamo a unirli?'”

Inoltre, di recente, Amy Pascal di SONY ha offerto un aggiornamento su Venom 3 mentre parlava con Collider dell’imminente uscita di Spider-Man: No Way Home. Sebbene fosse piuttosto guardinga con la sua risposta, Pascal ha confermato che Venom 3 è in corso e ha rivelato che il progetto è attualmente nelle “fasi di pianificazione”: “Siamo nelle fasi di pianificazione in questo momento, ma ciò su cui ci concentriamo è convincere tutti a venire a vedere No Way Home”.

Quello che sembra certo è che i due personaggi presto si incontreranno!

Bryce Dallas Howard: 10 cose che non sai dell’attrice

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Bryce Dallas Howard: 10 cose che non sai dell’attrice

Bryce Dallas Howard non è la classica figlia d’arte: ha saputo farsi da sola e, camminando con le proprie gambe, senza alcun favoritismo, è riuscita a raggiungere il successo. La sua è stata una gavetta speciale, iniziata dalla più tenera età, quando papà Ron la portava sui set dei suoi film. Eppure, l’attrice ha fatto dell’umiltà e del lavorare sodo i suoi mantra: non a caso, perseguendo questi ideali, ha saputo fare breccia e rimanere nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo che la seguono e la sostengono.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Bryce Dallas Howard.

Bryce Dallas Howard: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. Bryce Dallas Howard ha iniziato ben presto a dare vita ad una carriera nel mondo della recitazione. Infatti, l’attrice americana ha iniziato a recitare in alcuni film del padre, come Parenti, amici e tanti guai (1989), Apollo 13 (1995), Il Grinch (2000) e A Beautiful Mind (2001). In seguito, grazie a queste apparizioni, la Howard recita in The Village (2004), Manderlay (2005), Lady in the Water (2006), As You Like It – Come vi piace (2006) e Spider-Man 3 (2007). La sua carriera continua con Terminator Salvation (2009), The Twilight Saga: Eclipse (2010), Hereafter (2010), 50/50 (2011) e The Help (2011). Nel 2015 raggiunge l’apice del successo grazie a Jurassic World (2015), continuando con Il drago invisibile (2016) e Gold – La grande truffa (2016). Gli ultimi film da lei realizzati sono Jurassic World – Il regno distrutto (2018), Rocketman (2019) e Jurassic World – Il dominio (2022).

2. È anche doppiatrice e regista. Bryce Dallas Howard, oltre ad aver lavorato come attrice anche per il piccolo schermo, come in Arrest Development – Ti presento i miei (2018) e Black Mirror (2016), è anche una doppiatrice. Infatti, Bryce ha lavorato al doppiaggio dei videogiochi LEGO Jurassic World (2015), LEGO Dimensions (2015) e Jurassic World Evolution (2018), oltre che al film Un viaggio a quattro zampe (2019). Ma la Howard sta seguendo le orme paterne, tanto che anche lei ha qualche esperienza come regista: infatti, ha lavorato alla regia dei corti Orchids (2006), When You Find Me (2011) e Solemates (2015),  al segmento Lucy del film tv Call Me Crazy : A Five Film (2013). Di recente ha diretto gli episodi Sanctuary e The Heiress della serie The Mandalorian.

bryce dallas howard

Bryce Dallas Howard in Twilight

3. Ha lavorato in The Twilight Saga: Eclipse. L’attrice Americana ha partecipato ad una delle saghe più proficue degli ultimi anni, ovvero quella di Twilight. La Howard, infatti, ha lavorato ad Eclipse, il terzo capitolo: nella fattispecie, Bryce ha sostituito Rachelle Lefevre che non poteva tornare nei panni di Victoria.

4. Non ha avuto problemi con il resto del cast. Anche se ha dovuto impersonare il personaggio che era già di un’altra attrice, non si sono creati problemi sul set. Anzi, la Howard è stata ben accolta e ha saputo gestire bene la situazione, legando molto con i protagonisti e con il resto della troupe, riuscendo a fare fronte alle critiche rivolte a questo cambio attoriale.

Bryce Dallas Howard in Jurassic World

5. È la protagonista di Jurassic World. Dal 2015, Bryce Dallas Howard è diventata la protagonista nella nuova trilogia sul mondo di Jurassic Park, iniziata con Jurassic World. In questo film, infatti, l’attrice interpreta Claire Dearing, manager del Jurassic World, ritornando poi anche nel sequel Jurassic World – Il regno distrutto e in quello che poi sarà il terzo capitolo.

6. In Jurassic World è vestita di bianco per un buon motivo. Il fatto che Bryce Dallas Howard sia vestita sempre di bianco in Jurassic World, lo si deve ad un puro omaggio a sir Richard Attenborough che, in Jurassic Park era vestito di bianco.

Bryce Dallas Howard in Spider-Man 3

7. Ha interpretato Gwen Stacy. Prima di diventare celebre come è oggi, la Howard aveva avuto un piccolo ma significativo ruolo nel film Spider-Man 3. Qui ha infatti interpretato il personaggio di Gwen Stacy, particolarmente importante nel mondo di Spider-Man. Per questo film l’attrice si tinse di biondo e decise di interpretare personalmente tutti gli stunt previsti, anche i più rischiosi. Fece ciò senza sapere di essere incinta al momento delle riprese.

bryce dallas howard

Bryce Dallas Howard in Il Grinch

8. Ha recitato in Il Grinch. Il Grinch è un film per famiglie, e questo è un dato di fatto; ma in pochi sanno che è un film in cui ha partecipato una famiglia intera, ovvero quella di Howard. Ron Howard, infatti, non è solo il regista del film: è comparso anche davanti alla macchina da presa, insieme alla moglie e alla figlia Bryce. In realtà, alla fine, Bryce compare solo per un breve cammeo, nei panni di un personaggio che rimane sorpresa nel vedere che sia proprio il Grinch ad accendere le luci di Natale.

Bryce Dallas Howard: il marito e i figli

9. Bryce Dallas Howard si è sposata molto giovane. La famiglia Howard è composta da matrimoni duraturi, basta guardare quello di papà Ron e mamma Cheryl, che stanno insieme praticamente dal liceo, oppure quello dei nonni, insieme da quando avevano 19 anni. Nel 2006, Bryce ha sposato il collega Seth Gabel e i due hanno avuto due figli: nel febbraio del 2007 è nato Theodore Norman Howard-Gabel e nel gennaio 2012 è nata Beatrice Jean Howard-Gabel.

Bryce Dallas Howard: altezza

10. Bryce Dallas Howard non è bassa. Bryce Dallas Howard non è una donnona, ma non è nemmeno una piccoletta: l’attrice, infatti, è alta 170 centimetri. La sua, quindi, è una statura media e ciò le ha consentito di poter interpretare tutti i ruoli da lei scelti, senza avere nessun tipo di problema.

Fonti: IMDb, biography, thefamouspeople

Spider-Man: No Way Home, 10 teorie dei fan sulla scena post-credit

Ormai sappiamo che il fascino attorno a ogni nuova uscita del MCU riguarda anche quelle che saranno le scene post-credit: si rimane sintonizzati durante i titoli di coda, per poi strabuzzare gli occhi di fronte a quelle che saranno anticipazioni di un nuovo progetto Marvel (…. e che anticipazioni!).

La maggior parte dei film del MCU, compresi entrambi i precedenti film su Spider-Man, hanno presentato scene post-credit e, con la lunga lista di titoli dei Marvel Studios in programma dopo Spider-Man: No Way Home, molti fan stanno speculando su cosa potrebbe esserci mostrato questa volta dopo i titoli di coda.

The Marvels

The MarvelsIl pubblico freme dalla voglia di vedere ancora di più di Carol Danvers in The Marvels, il sequel di Captain Marvel del 2019, la cui uscita è prevista per l’inizio del 2023.

Attualmente, la relazione tra Spider-Man e Capitan Marvel è ancora agli inizi nel MCU: hanno avuto il loro primo incontro in Avengers: Endgame, un momento in cui ognuno di loro era così perfettamente fedele all’animo del personaggio, che ci hanno regalato un’interazione senza tempo. Tuttavia, la backstory di Ms. Marvel coinvolge Captain Marvel, sia nei fumetti che nel trailer della prossima miniserie televisiva, Ms. Marvel; inoltre, Ms. Marvel ha confermato di avere un ruolo in The Marvels. È più probabile che The Marvels non sarà impostato fino all’uscita di Ms. Marvel del 2022, ma data la relazione di Peter Parker con Danvers nei fumetti, tutto è possibile.

Teaser di Capitan America 4

capitan america 4 spider-man: no way homeDopo gli eventi di Falcon and the Winter Soldier, il pubblico non vede l’ora di vedere Sam Wilson radunare i Vendicatori come il legittimo Capitan America. Dato che Spider-Man dovrebbe avere un ruolo fondamentale nella Fase 4 e Fase 5 del MCU, non sarebbe troppo improbabile pensare che Cap recluti l’arrampica-muri per combattere qualche minaccia di conquista del mondo.

Anche se Sam Wilson e Spider-Man hanno salvato molte vite insieme nella Marvel Comics, alcuni fan non pensano che un teaser di Captain America 4  verrà mostrato nei titoli di coda di No Way Home, dato che questo progetto non ha nemmeno ancora un titolo. La data di uscita è ancora sconosciuta, e non sarà comunque a breve, visti i numerosi film e serie del MCU che stiamo attendendo e usciranno prima. Tuttavia, molti sono d’accordo sul fatto che sarebbe un modo fantastico per annunciare ufficialmente Captain America 4.

Un commento di Deadpool

Ryan Reynolds DeadpoolL’accordo della Marvel con la FOX arriva con la promessa di molti personaggi popolari che si uniranno al Marvel Cinematic Universe, tra cui Deadpool.

Spider-Man e Deadpool hanno un’amicizia molto stretta nei fumetti Marvel: in realtà, si sa pochissimo su Deadpool 3, e questo potrebbe essere il motivo per cui la Marvel ha scelto di non includere il Mercenario con la bocca nel MCU per ora. D’altra parte, Deadpool è un personaggio noto per rompere la quarta parete sfidando l’occhio della telecamera e parlando direttamente al pubblico. Alla fine di No Way Home, alcune intuizioni aggiuntive o commenti di Deadpool sarebbero davvero un’aggiunta spassosissima, senza dover rivelare troppi dettagli sul suo prossimo film da solista.

Uno assaggio di Secret Invasion

I Marvel Studios hanno iniziato le riprese di Secret Invasion, una serie in arrivo su Disney+ che sarà incentrata su Nick Fury; è ispirata a una storyline della Marvel Comics con lo stesso titolo, che ha costituito un enorme evento crossover e ha incluso molti personaggi amati, tra cui appunto Spider-Man e Nick Fury.

Nick Fury ha avuto un ruolo significativo nel film precedente a No Way Home, Far From Home; tecnicamente, si trattava di Talos travestito da Nick Fury, ma vi è comunque una connessione. In realtà, data la portata di ciò che è successo durante l’Invasione Segreta dei fumetti, la Marvel potrebbe favorire l’apparizione di Nick Fury e degli Skrull in altri film o serie tv Marvel, per impostare coerentemente il tutto.

Una chicca esclusiva su Thor: Love and Thunder

Thor Love and ThunderL’attesissimo Thor: Love and Thunder uscirà nell’estate del 2022, rendendo il film il perfetto candidato per un’apparizione nella scena post-credit di Spider-Man: No Way Home. Peter Parker ha fatto un’esilarante imitazione di Thor in Spider-Man: Homecoming e i fan vorrebbero vedere i due eroi interagire nuovamente.

Con Thor e Star-Lord attualmente da qualche parte nello spazio dopo gli eventi di Avengers: Endgame, non è probabile che Spidey e il Dio del Tuono si incrocino. Tuttavia, sappiamo che Jane Foster sarà presente in Thor: Love and Thunder, nei panni di Thor. Jane Foster (Thor) e Spider-Man hanno fatto squadra nel 2017 in Avengers: Unleashed contro Kang il Conquistatore. Visto che Kang ha già fatto la sua apparizione nel MCU, c’è la speranza che ci venga rivelato qualche indizio al riguardo nella scena post-credit di No Way Home, per quanto di poco conto.

Uno sguardo a Black Panther: Wakanda per sempre

Black Panther: Wakanda Forever è un attesissimo film in uscita a novembre 2022; data l’enorme popolarità e simpatia di Black Panther, gli spettatori sarebbero entusiasti di vedere un riferimento a Wakanda Forever nella scena post-credit di No Way Home.

Black Panther e Spider-Man hanno condiviso solo una quantità minima di tempo sullo schermo nel MCU; tuttavia, l’attesa trama di Wakanda Forever coinvolge Namor il Sottomarino, che potrebbe essere difficile da riallacciare alla trama del multiverso di No Way Home. Sarebbe comunque iconico e una scelta assolutamente apprezzata se i fan potessero vedere un accenno a Black Panther: Wakanda Forever dopo l’atto finale di Spider-Man: No Way Home.

Un’introduzione ai Fantastici Quattro

fantastici 4 spider-man: no way homeI Marvel Studios hanno annunciato ufficialmente che un prossimo progetto sui Fantastici Quattro è in lavorazione. Peter Parker è strettamente legato ai Fantastici Quattro nei fumetti, facendo quindi sperare che Spider-Man avrà un ruolo importante nella loro introduzione nel MCU.

Nei Marvel Comics, Peter Parker e Johnny Storm dei Fantastici Quattro sono talvolta vicini come fratelli: la storyline del fumetto The Amazing Spider-Man #1 (1963) riguardava principalmente l’incontro iniziale dell’Uomo Ragno con la Prima Famiglia Marvel, non dimenticandoci che Spidey è stato anche un membro alternativo dei Fantastici Quattro in molte occasioni. Inoltre, è stato Mr. Fantastic ad aiutare l’Uomo Ragno ad uscire dalla tuta nera: il legame indissolubile e duraturo oltre alle innumerevoli avventure che Spider-Man condivide con i Fantastici Quattro aprono la porta a una pletora di potenziali scene che potrebbero condividere sul grande schermo.

Crossover con Venom

venom no way homeI fan sono stati sopraffatti dalla gioia quando Sony e Marvel hanno firmato l’accordo del 2015 che ha permesso a Spider-Man di essere presente nel MCU; nonostante l’ingresso trionfale di Spider-Man nel MCU, alcuni credevano che l’uscita di Venom da parte della Sony significasse che avrebbero mantenuto alcuni dei loro titoli completamente dissociati dal MCU.

Tutto questo è cambiato nella sequenza dei titoli di coda di Venom Let There Be Carnage, in cui i due universi cinematografici si sono scontrati e le reazioni stupefatte non sono mancate; oltre alla possibilità che Venom appaia nei titoli di coda di No Way Home, molti pensano che sia del tutto possibile che Venom compaia nel corso del film stesso. Con altri personaggi della Sony che hanno confermato di apparire in No Way Home, è possibile che anche Venom lo faccia.

Un’apparizione di Kang Il Conquistatore

spider-man: no way homeÈ già confermato che Spider-Man: No Way Home presenterà una schiera trionfale di villain; anche se Kang il Conquistatore è stato introdotto come il nuovo grande super villain del MCU, la maggior parte dei villain di No Way Home sono storici avversari di Peter Parker.

Kang molto probabilmente non si dovrò scontrare con Spider-Man durante il film, ma la sua apparizione in una scena post-credit avrebbe senso. L’ultimo grande antagonista, Thanos, è apparso in scene di titoli di coda che hanno preceduto le sue apparizioni nel film principale. Kang, intrinsecamente coinvolto nel concetto di linee temporali e realtà multiple, potrebbe assolutamente essere parte delle vicende di No Way Home.

Doctor Strange Nel Multiverso della Pazzia

C’è una grande possibilità che i titoli di coda di Spider-Man: No Way Home preparino la strada per Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia, dato che lo Stregone Supremo avrà un ruolo cruciale in No Way Home.

Il seguito di Doctor Strange del 2016 sarà il prossimo film MCU rilasciato subito dopo No Way Home; nel frattempo, il concetto di multiverso guiderà la trama di Spider-Man: No Way Home e, proprio per queste ragioni, è altamente probabile che avremo a che fare con un Multiverso della Pazzia durante o dopo i titoli di coda alla fine del film.

Daredevil: la reazione di Vincent D’Onofrio alla conferma di Charlie Cox nel ruolo

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La notizia che Charlie Cox sarà, non si sa quando, il Daredevil ufficiale del MCU ha rallegrato non poco i fan dell’universo Marvel che avevano amato la serie Netflix sull’Uomo senza paura. Adesso, a commentare la notizia, arriva uno dei diretti interessati al franchise, ovvero Vincent D’Onofrio, che ha interpretato un grande Kingpin proprio di fronte a Charlie Cox/Daredevil.

Intervenuto su Twitter a commentare la notizia, D’Onofrio ha dichiarato di essere felice per Cox: “Sono felice per Charlie Cox, se lo merita davvero. Lui è un grande attore e una persona meravigliosa. Ha messo così tanto di sé nell’interpretare Daredevil in un modo così unico. Amo questa notizia.”

https://twitter.com/vincentdonofrio/status/1467967579369074690?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1467967579369074690%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fvincent-donofrio-charlie-cox-daredevil-mcu-return-reaction%2F

MCU: Vincent D’Onofrio spera ancora in uno scontro tra Kingpin e Spider-Man

Naturalmente tutti i fan si aspetterebbero che anche Kingpin venisse confermato, dal momento che Vincent D’Onofrio è stato così bravo nella sua interpretazione e soprattutto è piaciuto così tanto ai fan! Aspettiamo conferme da Kevin Feige!

Dave Bautista protagonista del prossimo film di M. Night Shyamalan Knock At The Cabin

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Arriva da Deadline la notizia che l’attore Dave Bautista sarà il protagonista di Knock At The Cabin, il prossimo film del regista M. Night Shyamalan. Dopo aver lavorato con registi di grandi nomi come Denis Villeneuve e Rian Johnson, Dave Bautista ha trovato il suo prossimo progetto con un altrettanto nome in regia, ovvero M. Night Shyamalan e il suo nuovo film che scriverà, dirigerà e produrrà con Ashwin Rajan per la Blinding Edge Pictures, insieme a Marc Bienstock e Steven Schneider. Knock At The Cabin sarà distribuito dalla Universal che ha recentemente programmato l’uscita del film il 3 febbraio 2023.

Questa estate Shyamalan è tornato al cinema con Old, un film che riporta il regista alle sue origini, e ripropone una storia costruita più sulla suspence che sull’orrore. Il film è anche caratterizzato dal classico colpo di scena che ha reso famosa la scrittura del regista di Philadelphia. Old ha  incassato più di 90 milioni di dollari al botteghino globale e ha rappresentato il sesto film di Shyamalan che ha debuttato al primo posto. Bautista non ha rallentato la sua carriera nell’ultimo annoe continua a recitare in alcuni dei più grandi film di Hollywood come Dune e Army of the Dead di Netflix. Di recente ha terminato la produzione di Knives Out 2 e attualmente sta girando Guardiani della Galassia Vol. 3. Oltre a Knock at the Cabin, dovrebbe anche riprendere il suo ruolo nell’attesissimo Dune 2.

Jennifer Love Hewitt: 10 cose che non sai sull’attrice

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Jennifer Love Hewitt: 10 cose che non sai sull’attrice

Jennifer Love Hewitt è una delle migliori attrici della sua generazione ed è anche una gran sperimentatrice: è doppiatrice, sceneggiatrice, produttrice e regista. A dimostrazione del fatto che se la sa cavare in ogni ambito con ottimi risultati. L’attrice americana ha alle spalle una bella gavetta, che le è servita per poter esprimere al meglio tutte le sue doti recitative, riuscendo a fare breccia nel cuore di una gran fetta di pubblico.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Jennifer Love Hewitt.

Jennifer Love Hewitt: i suoi film e le serie TV

1. Jennifer Love Hewitt: I film e la carriera. Jennifer Love Hewitt ha iniziato la sua carriera di attrice lavorando in film come Il mio amico Munchie (1992), Sister Act 2 – Più svitata che mai (1993), con Whoopi Goldberg, Safe Sex – Tutto in una notte (1997), So cosa hai fatto (1997), Giovani, pazzi e svitati (1998), Heartbreaker – Vizio di famiglia (2001), con Sigourney Weaver, Lo smoking (2002), If Only (2004), Garfield – Il film (2004), Garfield 2 (2006) Patto con il diavolo (2007), con Anthony Hopkins, Cafe (2010) e Una bugia per amore (2012).

2. È principalmente nota come interprete di serie TV. Parallelamente al cinema, la Hewitt non ha mai abbandonato il mondo delle serie tv, apparendo negli anni ’90 in Shaky Ground (1992-1993), McKenna (1994-1995), Cenerentola a New York (1999-2000) e negli anni Duemila in American Dreams (2004), Confessioni di una single di successo (2005) e Ghost Whisperer – Presenze (2005-2010), che le conferirà grandissima popolarità. In seguito ha recitato nel film La lista dei clienti (2010), da cui è poi stata tratta la serie The Client List – Clienti speciali (2012-2013), dove la Hewitt ha recitato. Tra i suoi ultimi lavori televisivi si annoverano invece Hot in Cleveland (2011-2014), Criminal Minds (2014-2015) e 9-1-1 (2018-in corso)

Jennifer Love Hewitt: il suo 2020

3. Ha continuato a lavorare. Nonostante nel 2020 la maggior parte delle attività si sia interrotta per un periodo considerevole, l’attrice non è rimasta con le mani in mano ed ha avuto modo di continuare a lavorare. Ha infatti partecipato al film Pups Alone doppiando il cane Gidget, ma ha anche continuato a recitare nei panni di Maddie Kendall nella nuova stagione della serie 9-1-1, nella quale è attualmente coinvolta.

Jennifer Love Hewitt è hot

4. Jennifer Love Hewitt ha messo in mostra la sua sensualità in The Client List. Mai come prima di questa serie, Jennifer Love Hewitt si era esposta con tanta sensualità ed erotismo. L’attrice, infatti, in questa serie interpreta Riley, mamma con due figli che viene lasciata dal marito quando questi ha perso il posto di lavoro e, con la scusa di andare a prendere le sigarette, si è allontanato. Allora Riley non può far altro che ricorrere alla Client List, un elenco di nomi a cui concede un piccolo extra nel centro massaggi in cui viene assunta.

5. Jennifer Love Hewitt ha ammesso di aver praticato il buti yoga. Avere un corpo come quello di Jennifer Love Hewitt non è un sogno irraggiungibile. Infatti, l’attrice ha ammesso di aver praticato il buti yoga, una disciplina che coniuga i tradizionali movimenti dello yoga con la danza tribale ed esercizi di pliometria, dando vita ad uno yoga molto energico.

jennifer love hewitt

Jennifer Love Hewitt in Criminal Minds

6. Jennifer Love Hewitt ha lavorato ad una stagione di Criminal Minds. Jennifer Love Hewitt era entrata con accortezza nella decima stagione di Criminal Minds, salvo poi andarsene al suo termine. L’attrice americana infatti, ha deciso di non continuare a lavorare per quella serie, per poter stare dietro al suo secondo figlio appena nato e alla primogenita più grande di un paio d’anni.

Jennifer Love Hewitt: i figli Autumn James, Atticus James e Aidan James

7. Jennifer Love Hewitt è mamma da qualche anno. Di Jennifer Love Hewitt si è sempre detto che preferiva la carriera rispetto a formarsi una famiglia, eppure, a dispetto delle malelingue, negli ultimi anni si è sposata ed ha avuto tre figli. Infatti, l’attrice americana, è diventata mamma una prima volta il 26 aprile del 2013, quando è nata la figlia Autumn James Hallisay, e una seconda volta il 24 giugno del 2015 quando è nato il figlio Atticus James Hallisay. Il 9 settembre del 2021 è diventata mamma per la terza volta di Aidan James. I bambini sono nati dall’amore tra lei e il marito Brian Hallisay, attore conosciuto sul set di The Client List.

8. Jennifer Love Hewitt ha avuto diversi amori. Prima di trovare la stabilità che cercava, la Hewitt ha avuto diversi fidanzati: in passato ha frequentato il presentatore Carson Daly, il chitarrista John Mayer, il kayaker Brad Ludden, i colleghi Patrick Wilson e Joey Lawrence, il musicista Rich Cronin e l’attore Will Friedle. Inoltre, è stata a lungo fidanzata con l’attore Ross McCall, conosciuto sul set di Ghost Whisperer. Dopo due anni di frequentazioni, i due si erano fidanzati nel 2007, per poi lasciarsi l’anno successivo.

Jennifer Love Hewitt è su Instagram

9. Ha un account sul social network. Jennifer Love Hewitt è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da 1,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere post relativi alle sue attività lavorative, con immagini dei set a qui prende parte o delle serate di gala a cui presenzia. Non manca però anche uno spazio legato ad altre curiosità a lei legate, luoghi visitati o momenti di svago insieme ad amici o alla sua famiglia. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

Jennifer Love Hewitt: età e altezza dell’attrice

10. Jennifer Love Hewitt è nata il 21 febbraio del 1979 a Waco, in Texas, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.57 metri.

Fonti: IMDb, people, biography

Rachel Zegler: 10 cose che non sai sull’attrice

Rachel Zegler: 10 cose che non sai sull’attrice

Scoperta grazie ad alcuni suoi video canori, l’attrice Rachel Zegler è oggi una delle giovani promesse della recitazione. A breve la si potrà infatti ammirare nel remake di West Side Story, ma numerosi sono i progetti per lei in programma, che potrebbero farne una delle interpreti più richieste dei prossimi anni. Ricca di talento e carisma, la giovane sembra avere tutte le carte in regola per affermarsi ad Hollywood ed oltre.

Ecco 10 cose che non sai di Rachel Zegler.

Rachel Zegler i suoi film e le serie TV

1. Reciterà in celebri film. Il primo ruolo cinematografico per la Zegler sarà quello di Maria Vasquez in West Side Story, il nuovo film di Steven Spielberg dove reciterà accanto ad Ansel Elgort. La Zegler ha poi da poco ultimato le riprese di Shazam! Fury of the Gods, con protagonista Zachary Levi, in un ruolo però ancora non meglio definito. A breve invece, inizierà le riprese di Biancaneve e i sette nani, adattamento in live action del classico Disney dove interpreterà proprio la bella protagonista. Accanto a lei, nel ruolo della strega cattiva vi sarà invece Gal Gadot.

2. È comparsa anche in televisione. A partire dal 2021 la Zegler sta ottenendo sempre più popolarità e diversi sono gli show televisivi in cui è comparsa. Tra questi si annoverano il The George Lucas Talk Show, negli episodi “Adam Pally & Rachel Zegler” e “Pretend It’s A Jokey”. Ha poi presentato il miglio artista rock agli American Music Awards of 2021 ed è comparsa come sé stessa negli show Good Morning America, Live with Kelly and Ryan e 20/20. In queste occasioni ha avuto modo di presentare i suoi progetti e anticipare qualcosa sull’atteso West Side Story.

Rachel Zegler sarà Biancaneve

3. È stata scelta per l’ambito ruolo. Dopo aver ottenuto il ruolo di protagonista in West Side Story, la Zegler è da subito diventata una delle personalità più ricercate e tenute d’occhio nel mondo di Hollywood. La Disney ha dunque ben pensato di non lasciarsela sfuggire, offrendole il ruolo di Biancaneve nell’atteso live action del classico animato. Per l’attrice si è trattato di un sogno divenuto realtà ed ha accettato la parte senza pensarci due volte. La Zegler ha inoltre promesso che la sua sarà una Biancaneve fedele ma più originale rispetto a quella conosciuta.

Rachel Zegler Instagram

Rachel Zegler ha origini colombiane

4. È nata in america ma ha origini diverse. La Zegler è nata il 3 maggio del 2001 a Hackensack, nel New Jersey. Pur essendo dunque statunitense di nascita, l’attrice vanta origini piuttosto variegate. Suo padre ha infatti origini polacche, mentre la madre Gina ha origini colombiane. Sono queste ultime ad aver prevalso sulla Zegler, donandole una bellezza molto particolare che ha certamente contribuito al suo successo.

Rachel Zegler è su Twitter e Instagram

5. Ha un account su Twitter. L’attrice è presente sul social network Twitter con un profilo verificato e seguito da oltre 140 mila persone. All’interno di questo la Zegler è solita principalmente condividere post relativi ai suoi lavori, promuovendo ora come ora l’uscita in sala di West Side Story. Non mancano però anche curiosità e foto tratte da eventi a cui ha partecipato, permettendo così ai suoi fan di conoscerla meglio.

6. È presente anche su Instagram. Oltre a Twitter, la Zegler ha anche un profilo Instagram verificato e seguito da quasi 300 mila persone. In questo, nella propria bio, l’attrice ha scritto “Spielberg’s maria – shazam 2 – snow white”, ovvero i suoi tre lungometraggi di prossima uscita. All’interno del profilo, con attualmente 77 post, la Zegler è solita come per Twitter condividere immagini relative alla propria attività di attrice, ma sono numerosi anche i post dedicati a momenti di svago, servizi fotografici ed eventi mondani.

Rachel Zegler è su YouTube

7. È divenuta celebre grazie al suo canale YouTube. Nel 2015 la Zegler ha aperto un proprio canale YouTube, attualmente seguito da 206 mila persone. All’interno di questo ha caricato principalmente video dove si esibisce in cover di popolari canzoni, mostrando così anche ottime doti canore. In particolare, il video dove esegue il brano Shallow, tratto dal film A Star Is Born, ha raggiunto oltre 11 milioni di visualizzazioni. Grazie alla popolarità conferitale da questo canale, ha iniziato ad stringere collaborazioni lavorative.

Rachel Zegler West Side Story

Rachel Zegler in West Side Story

8. Ha conquistato il ruolo grazie alle sue capacità nel canto. Nel gennaio del 2018 il regista premio Oscar Steven Spielberg ha aperto un open casting call tramite Twitter per trovare gli interpreti principali del suo nuovo film, West Side Story. Per il ruolo di Maria, la protagonista femminile, si sono proposte oltre 30 mila ragazze, tra cui la Zegler. Questa ha inviato alcuni video dove canta Tonight e I Feel Pretty, due dei più celebri brani del musical su cui si basa il film. Dopo aver visto tali performance, Spielberg non ebbe alcun dubbio sullo scegliere lei come protagonista.

9. Ha già vinto un premio per la sua interpretazione. Già presentato tramite alcune anteprime negli Stati Uniti, West Side Story ha ricevuto il plauso della critica, venendo indicato come uno dei migliori film dell’anno. L’interpretazione della Zegler, in particolare, è stata molto apprezzata, a tal punto che l’attrice ha già vinto un premio per questa. La National Board of Review l’ha infatti proclamata miglior attrice del 2021. Questo è un primo segnale del fatto che la Zegler potrebbe essere tra le protagoniste dell’imminente stagione dei premi.

Rachel Zegler: l’altezza dell’attrice

10. Stando a quanto riportato da diverse fonti, l’attrice oggi ventenne sarebbe alta complessivamente 1.57 metri.

Fonte: IMDb

Encounter, recensione del film Amazon Original

Encounter, recensione del film Amazon Original

Micheal Pearce dirige Riz Ahmed e Octavia Spencer nel nuovo film Amazon Original Encounter. Disponibile su Amazon Prime dal 10 dicembre, il thriller fantascientifico è un ibrido innovativo, seppur denso di citazioni.

La trama di Encounter

Malik Khan è un Marine. Separato dalla moglie, ha due figli che vede molto poco: per compiere le sue missioni vive lontano da loro. Temendo un invasione aliena, Malik rapisce i due bambini da casa della moglie e parte di notte per portarli in salvo: secondo il soldato, esistono creature extraterrestri che, sotto forma di parassiti, si insinuano nei corpi umani e prendono il controllo delle persone. L’unico modo per proteggersi è utilizzare massicciamente lo spray pesticida e recarsi in una base sicura dall’altra parte del paese. Mentre Malik viaggia tra paesaggi deserti con i bambini, entusiasti di vivere un’avventura con il padre, la polizia indaga per ritrovare il rapitore e i due figli, svelando a poco a poco la vera identità dell’uomo…

Un dubbio dopo l’altro in Encounter

Encounter depista continuamente lo spettatore: parte come fantascientifico puro e scena dopo scena diventa sempre più psicologico. L’unico a spiegare al pubblico la teoria dell’invasione aliena è Malik: l’aspetto soprannaturale è dichiarato chiaramente e mostrato sulla scena. Come Khan, anche noi vediamo gli insetti che invadono gli spazi, le pupille dilatate di chi è infetto, sentiamo i ronzii continui. Inizialmente, tutto sembra plausibile perché inserito in un film sci-fi. Con il proseguire della storia, le continue domande del figlio maggiore, le indagini della polizia, le rivelazioni sul passato del soldato, generano una serie di dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato dal protagonista. Fino alla fine ci si chiede: gli alieni sono davvero sulla Terra o solo nella testa di Malik?

Il temibilissimo mondo microscopico

La minaccia in Encounter è quasi invisibile. Che si tratti dei parassiti alieni nascosti nei corpi umani o delle psicosi di Malik, ciò che mette in pericolo nel film non si riesce a individuare chiaramente. Eppure, è in grado di causare immensi danni: il rapimento dei bambini, le sparatorie, gli inseguimenti, profonde ferite.

Nel thriller, l’inquietudine generata è doppia. Da un lato ci sono gli insetti, ingranditi, zoomati, ricostruiti a computer o ripresi a sciami mentre invadono gli ambienti e s’insinuano negli spazi umani. Dall’altro, c’è la follia di Malik: anch’essa a poco a poco s’insinua nella storia. Piccoli scatti d’ira che sfociano in scenate, un nervosismo costante che a tratti diventa violenza e altri dettagli contribuiscono a far dubitare della stabilità mentale del personaggio.

Il punto di vista di Jay e Bobby Khan

Lo spettatore adotta per la maggior parte di Encounter il punto di vista dei due figli di Khan, Jay e Bobby. Inizialmente, Malik appare come un mito: un soldato pronto a salvare i figli, prestante e divertente, il compagno d’avventura ideale. Il figlio maggiore, un ragazzino di dieci o dodici anni, ha mitizzato tantissimo il padre mentre quest’ultimo era lontano da lui, ma vivendoci nuovamente assieme, inizia a dubitarne. E con Jay, anche lo spettatore.

Il cast del film riporta grandi nomi: Riz Ahmed (Jason Bourne, Sound of Metal) è il protagonista: l’attore pluripremiato agli Emmy Awards e ai Golden Globe è affiancato da Octavia Spencer (Spider Man, The Help, Il diritto di contare). Entrami sono perfetti nei propri ruoli. Malik Khan è un padre protettivo e sensibile, ma pieno di ombre nella sua personalità. Grazie alla recitazione di Ahmed, la lotta interiore è ben visibile nel personaggio. Spencer ha una funzione chiave nella storia: è il ponte tra la polizia e il ricercato. Una donna forte e testarda, che diventa il motore delle indagini, ma che è anche affezionata a Malik e tenta di proteggerlo dalle accuse più forti.

La recitazione che colpisce di più è però quella degli interpreti dei figli di Khan: Lucian-River ChauhanAditya Geddada non arrivano a vent’anni in due, eppure sono estremamente spontanei e danno carattere ai propri personaggi. Le battute sarcastiche, il linguaggio che utilizzano, adulto e spigliato, li rende parti attive della storia.

Encounter, la fantascienza nel 2021

In conclusione, il film è appassionante perché nulla è chiaramente mostrato come giusto o sbagliato, terrestre o extraterrestre, reale o mentale, in un limbo che avvolge e accompagna lo spettatore fino alla fine. L’angoscia trasmessa dai rimandi alla metamorfosi uomo-insetto di un film come La Mosca non può che essere un valore aggiunto per Encounter.

Thor: le maggiori differenze tra film e fumetti

Thor: le maggiori differenze tra film e fumetti

Il personaggio di Thor è andato incontro a significativi cambiamenti dal punto di vista della caratterizzazione nel franchise a lui dedicato del MCU: ciò che è iniziato come una tragedia shakesperiana nel primo film si è trasformato in un disastro per la critica nel seguito Thor: Dark World. Successivamente, quando Thor: Ragnarok ha fatto la sua comparsa nelle sale, tutto sembrava diverso, partendo dal tono scaltro e vivace con cui si presentava la pellicola.

L’evoluzione di Thor dai fumetti al film manifesta differenze sostanziali, sconosciute ai più: in realtà, il personaggio dei fumetti non è neanche lontanamente divertente e spensierato come quello del MCU e anche il suo rapporto con gli altri personaggi è molto diverso.

Thor aveva un’identità segreta nei fumetti

thor fumettiUna sequenza del primo film sul DIo del tuono ci mostra l’eroe avere a che fare con il nome Donald Blake: si trattava di un Easter Egg ed effettivamente è stata anche l’unica volta in cui i film hanno fatto riferimento a Blake, nome in realtà importantissimo nei fumetti in quanto rappresentante l’identità segreta di Thor, ovvero un medico che camminava zoppicando e aiutandosi con un bastone, strumento grazie al quale poi riusciva ad assumere le sembianze di eroe.

Più tardi si apprese che Odino aveva creato Blake come identità fittizia e che lui e Thor si sarebbero semplicemente sostituiti in un altro regno: Thor smise quindi di servirsi di questa immagine, lasciando il dottore nell’altro regno per anni.

L’importanza di Mjolnir

thor fumettiC’era anche un grande svantaggio che Thor aveva nei fumetti e che non ha mai avuto nei film: poiché aveva un’identità segreta come Donald Blake, questa era intrinsecamente legata all’unico oggetto che gli permetteva di trasformarsi, ovvero Mjolnir e doveva tenere necessariamente la presa sull’arma in ogni momento.

Se Thor non avesse avuto il martello tra le mani per un certo periodo di tempo, sarebbe tornato ad essere Donald Blake, quindi possiamo dire che è Mjolnir, sostanzialmente, a potenziarne l’identità.

E’ molto più potente nei fumetti

Thor: Ragnarok Avengers: Infinity WarAl di là del fatto che Thor non riuscisse a mantenere la sua identità di supereroe senza brandire Mjolnir, nei fumetti il personaggio è molto più potente. Nel MCU, ha dovuto scavare dentro sé stesso per appropriarsi realmente del potere che Odino gli aveva suggerito avesse, per poter competere con quello di Hulk in Thor: Ragnarok.

Hulk e Thor sono in realtà circa alla pari nei fumetti e il secondo è uno degli eroi più potenti dell’universo: è stato proprio tenuto fuori dalla storyline di Civil War nei fumetti a causa della sua potenza. Ha sconfitto Galactus da solo, rendendo la sua personalità nei fumetti infinitamente più vigorosa della sua rappresentazione cinematografica.

Thor non è così divertente nei fumetti

thor fumettiCiò che caratterizza Thor come eroe cinematografico è senza dubbio il fatto che sia estremamente divertente: sempre in bilico tra la goffaggine e la stupidità e una consapevolezza autoreferenziale di sé stesso, ha generato innumerevoli risate negli spettatori del MCU.

Tuttavia, l’eroe è incredibilmente serioso nei fumetti: è  leale e dedito alle imprese e morirebbe per proteggere i suoi amici e alleati. Si rifiuta di unirsi ad eroi più scanzonati, identificandosi come uno stoico dio tra gli uomini.

Il Dio del Tuono aveva un sacco di ragazze nei fumetti

thor fumettiNei film di Thor, l’eroe ha una fidanzata sulla terra: Jane Foster. I due sembravano essersi lasciati a un certo punto e per Thor quella è stata la fine vera e propria; è sembrato poi che potesse uscire con Sif, ma in realtà ciò non si è mai verificato né accadrà in futuro molto probabilmente. Comunque, nel MCU Thor sembra voler rimanere uno scapolo.

Al contrario, nei fumetti, ha avuto numerose frequentazioni: è stato con Jane Foster per molto tempo, ma la relazione è poi finita e i due sono rimasti amici. Negli episodi più recenti, invece, è uscito con She-Hulk e ci sono state molte donne nel suo passato.

Hela non era la sorella di Thor nei fumetti

thor fumettiIn Thor: Ragnarok, Hela è apparsa dopo la morte di Odino e ha rivelato di essere la sorella maggiore di Thor e la vera nuova sovrana di Asgard. Hela è poi diventata una potente villain di Thor, che ha ucciso innumerevoli Asgardiani e messo alla prova Thor, Loki, Valchiria e Hulk. Tuttavia, Hela non è imparentata con Thor nei fumetti.

Hela sarebbe la figlia che Loki ha avuto con una gigantessa maga di nome Angerboda. Questo la rende, nella migliore delle ipotesi, la nipote adottiva di Thor. Nei fumetti è stata anche la dominatrice del mondo sotterraneo di Hel, quindi ha avuto un origin story molto diversa da quella che ci ha presentato il MCU.

Thor aveva un altro fratello nei fumetti

thor fumettiAl posto di avere una sorella nei fumetti, il dio del tuono aveva un altro fratello, che non ha mai fatto comparsa nel MCU, ovvero Balder il Coraggioso. Ciò che concerne Balder è molto particolare, in quanto la storia di Ragnarok profetizzava che la morte di Balder avrebbe causato la fine dei tempi.

Tutto ciò è molto distante da ciò che abbiamo visto nei film del MCU; Balder ha avuto  un ruolo estremamente importante nei fumetti, che lo ha visto spaziare dal servire come Re di Asgard allo scatenare il Ragnarok come conseguenza della sua morte e fare poi ritorno per aiutare a combattere nella Guerra dei Regni.

Il Dio del Tuono è più intelligente nei fumetti

Nei film del MCU sappiamo bene che Thor non è dipinto come una figura estremamente intelligente: è ritenuto parecchio ottuso e spesso ha bisogno che le cose gli vengano rispiegate più volte. E’ il bersaglio di diverse battute, arrivato al punto in cui si prende in giro da solo in modo autoironico.

Questo non rispecchia affatto la maniera in cui Thor è dipinto nei fumetti, ovvero uno dei più grandi Vendicatori ed un guerriero molto astuto e intelligente, la cui potenza eguaglia Iron Man e Capitan America.

E’ stato il re di Asgard nei fumetti

In Avengers: Endgame, Thor ha scelto di non diventare re di Asgard; in realtà, a un certo punto nel MCU, non vedeva l’ora che arrivasse il momento in cui si sarebbe assunto più responsabilità. Tuttavia, quando Odino morì, sembrò perdere interesse in qualsiasi cosa, tranne che nel proteggere il suo popolo. Alla fine, ha lasciato che fosse Valchiria, uno dei migliori personaggi di supporto di Thor, a guidare la sua gente.

Nei fumetti, questo è molto lontano dalla verità: Thor è il re di Asgard e ha già ricoperto questo ruolo in passat; ha messo da parte i suoi amici per assumere questo ruolo ed è diventato un sovrano serio e determinato, con estremamente a cuore la sua patria.

Thor è un vero dio nei fumetti

Nel MCU, non ci sono dei, ma solo umani e creature aliene: gli dei di Asgard sono semplicemente razze aliene che vivono in un altro mondo. Anche i Nove Regni sono semplicemente mondi alieni, sebbene collegati alla Terra attraverso il Bifrost. Nei fumetti, Thor è il legittimo dio asgardiano del tuono.

Non è un alieno, ma uno degli antichi dei che gli abitanti della Terra hanno venerato da che se ne ha memoria: Thor ha ben oltre 1.000 anni, e potrebbe in realtà essere ancora più vecchio, dato che ha operato sulla Terra sotto sembianze differenti per la maggior parte della storia umana.

Harry Potter: 10 difetti dei film che i fan ignorano

Harry Potter: 10 difetti dei film che i fan ignorano

Il successo e il lascito del franchise di Harry Potter è innegabile e assodato, con parchi a tema, videogiochi, mostre e spettacoli teatrali sul mago più famoso del mondo e chi più ne ha più ne metta.

Tuttavia, questo non significa affatto che la fattura del franchise sia perfetta o esente da critiche: dalla resa dubbia della CGI (considerata buona all’epoca ma che è invecchiata male), ai buchi di trama e tanto altro, soffermiamoci sui 10 maggiori difetti dei film di Harry Potter che i fan continuano a ignorare.

La CGI è invecchiata male

harry potter trollIn tutti i film di Harry Potter, specialmente nei primi capitoli, sono ravvisabili problematiche legate alla CGI ed effetti speciali di dubbia fattura: dal troll di montagna alle partite di Quidditch, i primissimi tentativi di resa visiva sperimentale sono pressoché fallati, anche se è comprensibile che i fan non si soffermino più di tanto su questo aspetto.

All’epoca in cui i film sono usciti, la CGI utilizzata era da ritenere efficace e appropriata – quindi non si può rinfacciare al franchise che vent’anni dopo la tecnologia è andata avanti; se il franchise venisse mai rifatto, questa sarebbe sicuramente uno dei nodi cruciali da affrontare ma, per i film originali, semplicemente non c’è soluzione facile per una tecnologia datata.

Mancano personaggi dei libri

harry potter difettiPoiché i libri sono così dettagliati, molti personaggi non sono stati inclusi nella versione cinematografica che, chiaramente, ha condensato la storia per il grande schermo. Alcuni di questi sono personaggi minori, la cui assenza a livello di trama non è importante, anche se con altri il problema è ben diverso: la perdita di Winky e degli altri elfi domestici di Hogwarts è stata una grave mancanza e ancor di più il non aver visto Pixie il Poltergeist sul grande schermo.

Per la maggior parte, questi personaggi mancanti non danneggiano troppo la trama – Pixie non ha alcun impatto reale sulla narrazione, se non quello di rendere Hogwarts un ambiente più vivace e divertenti, e Winky è stata eliminata senza grosse difficoltà; tuttavia, al mondo cinematografico di Harry Potter manca un po’ della ricchezza e varietà delle trame originali.

Troppi buchi di trama

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 filmAnche se la storyline principale rimane invariata, i film di Harry Potter presentano numerosi buchi di trama: i maggiori di questi sono stati criticati all’unisono, come il fatto che Harry abbia un colore degli occhi diverso da quello di sua madre, mentre alcuni dei difetti minori sono passati inosservati, o addirittura sono diventati meme o battute ricorrenti, come la sala comune dei Serpeverde che si trova nei sotterranei, eppure gli studenti vengono mandati lì, quando c’è un Troll nei sotterranei.

In molti casi, i buchi di trama sono affrontati nei libri, il che può spiegare perché i fan possano trascurarli, dal momento che sono consci della spiegazione originale del problema. Per esempio, quando Harry fa riferimento al fatto che Hagrid gli ha confessato di volere un drago, questa scena in realtà non si vede nei film. Tuttavia, nei libri, è una conversazione completa. Altri momenti, invece, possono semplicemente essere trascurati perché in un universo così complesso, i fan accettano che le discrepanze possano verificarsi.

Modifiche al cast

Un numero sorprendente di personaggi è andato incontro a re-casting nel corso del franchise e ciò è ancora più sorprendente se si pensa che l’intenzione dei creatori fin dall’inizio era di trasporre tutti e sette i libri. Tuttavia, gli attori che interpretano Silente, Lavanda Brown e persino Vincent Tiger sono cambiati nel corso dei film.

Per la maggior parte, questi cambiamenti sono trascurabili in quanto dovuti a ragioni fuori dal controllo dello studio. La triste scomparsa dell’attore originale di Silente, Richard Harris, ha portato alla sua sostituzione con Michael Gambon, mentre Tiger tecnicamente è stato sostituito con Blaise Zabini – un cambiamento avvenuto perché l’attore Jaime Waylett è stato arrestato per reati di droga. Tuttavia, i fan sono stati meno contenti dei cambiamenti riguardanti Lavanda Brown, originariamente interpretata dalle attrici Kathleen Cauley e Jennifer Smith, prima di essere sostituita da Jessie Cave. Questo ha portato anche ad accuse di whitewashing, dato che Cave ha assunto il ruolo proprio quando è diventato importante, ma dato che Brown non era mai stata chiamata per nome prima di quel punto, alcuni fan hanno suggerito che il nome sia stato usato in precedenza solo per differenziare i personaggi di sfondo.

Voldemort scende in campo

harry potter voldemortUno dei maggiori grattacapi della serie è il fatto che Voldemort sembra sempre pianificare i suoi attacchi e le sue azioni nefaste in base al calendario scolastico – in modo che Harry sia sempre in grado di sconfiggerlo proprio alla fine dell’anno scolastico, facendo opportunamente guadagnare a Grifondoro abbastanza punti per vincere la Coppa delle Case.

La semplice ragione dietro a ciò è, naturalmente, il voler facilitare la narrazione strutturata! E anche se non c’è alcun motivo per cui questo debba accadere, non c’è nemmeno una vera ragione per cui non dovrebbe, quindi non è troppo difficile andare oltre questo particolare “intoppo”. I fan possono desiderare quante più spiegazioni possibili, ma sono anche comprensivi dei limiti pratici di una trasposizione cinematografica.

Personaggi che differiscono dalle descrizioni dei libri

Harry Potter e l'Ordine della Fenice filmAnche se gran parte delle scelte di casting nei film di Harry Potter sono riconosciute (e sarebbe difficile immaginare qualcun altro come il Trio d’Oro), i film non sono sempre accurati nella caratterizzazione di alcuni personaggi che, molto spesso, differiscono dai libri. Da Hagrid che è significativamente più basso di come viene descritto, a Hermione che è molto più convenzionalmente attraente, Neville che ha un colore di capelli diverso, e molti dell’Ordine e dei professori originali che sembrano essere più anziani di come sono nei libri, ci sono molti personaggi che semplicemente non corrispondono alle descrizioni originali.

Ancora una volta, la praticità è il fattore che guida questi cambiamenti, e il fatto che i fan sono a loro agio con essi. Ingaggiare attori bambini significa non sapere se cresceranno fino a diventare alti come i personaggi dei libri, e avere a che fare con personaggi giganti come Hagrid sarà sempre limitato dalle praticità delle riprese: la maggior parte di queste “modifiche” non sminuisce assolutamente la purezza della storia.

Mancanza di diversità

harry potter difettiQuesto problema è stato sempre più segnalato dai fan, che sono frustrati dalla schiacciante bianchezza del mondo dei maghi, per fortuna – ma è ancora un grande difetto che i fan devono trascurare per divertirsi a rivedere i film. Mentre ci sono un paio di personaggi – come Cho Chang o Angelica Johnson – che sono interpretati da attori POC, la stragrande maggioranza sono bianchi, così come il Trio d’Oro.

Questo è stato in realtà affrontato, in qualche misura, dal casting di un’attrice nera per interpretare Hermione in Harry Potter and the Cursed Child, che ha portato la Rowling a dichiarare di non aver mai specificato l’etnia della ragazza, e ha sostenuto questo cambiamento. Se i film fossero rifatti, senza dubbio molti altri personaggi principali sarebbero interpretati da attori POC.

Problemi logici con la vita magica

harry potter difetti

Mentre molti dettagli del mondo magico sono stati attentamente pensati dalla Rowling, altri aspetti semplicemente non hanno senso! Dalla mancanza di università magiche, all’economia e ai prezzi degli oggetti magici, alla decisione di usare cose come le penne d’oca nonostante siano disponibili alternative più moderne e facili, ci sono alcuni problemi piuttosto grandi con il mondo magico descritto dalla Rowling.

Alcuni di questi possono essere facilmente attribuiti a scelte estetiche, fatte per creare l’ambiente magico di Hogwarts, che è sicuramente perdonabile dai fan! Altri, naturalmente, possono non avere senso – ma non hanno un impatto enorme sulla trama stessa.

Cattiveria di Silente/Redenzione di Piton

Due dei personaggi più controversi della serie sono Silente e Piton – uno impostato per essere un eroe, ma che in realtà si comporta più come un cattivo, e uno che è impostato come un cattivo, ma con un arco di redenzione. Questi potrebbero essere aspetti fantastici della storia, naturalmente, ma causano problemi perché Silente non è pensato per essere un cattivo, e la redenzione di Piton semplicemente non piace a molti fan.

Naturalmente, molte delle peggiori azioni di Silente erano necessarie perché la trama avesse un senso, quindi è più facilmente perdonabile. Tuttavia, Piton rimane profondamente antipatico a molti, che credono che la sua grande rivelazione alla fine semplicemente non sia stata sufficiente a compensare gli anni in cui ha trattato Harry in modo terribile. Aggiungete il fatto che la “tragedia” di Piton si riduce semplicemente a non essere ricambiato da una donna, e i fan fanno decisamente fatica a guardare oltre.

Materiale del libro mancante

Sicuramente uno dei maggiori problemi che riguardano gli adattamenti cinematografici dei libri di Harry Potter è l’enorme quantitativo di dettagli che sono stati tralasciati: il punto focale della trama, naturalmente, rimane lo stesso, ma altre sotto trame interessanti, e intere storyline, non vengono approfondite nei film – da Pixie alla Festa di Complemorte all’associazione CREPA e la lotta di Hermione per gli Elfi domestici.

C’è da dire che si tratta comunque di dettagli trascurabili, che non tolgono nulla alla storyline principale, o alla magia del mondo di Hogwards e, naturalmente, i fan che ne avvertono la mancanza, possono sempre ritornare ai libri!

Shang-Chi: il sequel e una serie in lavorazione, confermato il regista

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Un sequel di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è ufficialmente in arrivo con Destin Daniel Cretton che torna a dirigere e scrivere le avventure del personaggio interpretato da Simu Liu. Variety informa che è in sviluppo anche una serie per Disney+.

Cretton ha firmato un esclusivo accordo pluriennale con i Marvel Studios e l’Onyx Collective di Hulu. Il nuovo accordo consentirà a Cretton di sviluppare progetti TV sia per i Marvel Studios su Disney + che per l’Onyx Collective per Hulu e altre piattaforme.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è uscito durante il weekend del Labor Day e attualmente è il film con il maggior incasso al botteghino nazionale con 224,5 milioni di dollari dell’anno. Il film ha fatto la storia per il Marvel Cinematic Universe come il primo a presentare un protagonista asiatico e un cast prevalentemente asiatico, che includeva Simu Liu, Michelle Yeoh, Awkwafina e Tony Leung. Al botteghino mondiale, il film ha incassato finora 431,9 milioni di dollari ed è l’ottavo film con il maggior incasso dell’anno.

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, la recensione del film

Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è arrivato al cinema il 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, ha diretto il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Matrix Resurrections: il nuovo trailer italiano

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Matrix Resurrections: il nuovo trailer italiano

Matrix Resurrections, il nuovo trailer italiano del tanto atteso quarto film dell’iconico e innovativo franchise che ha ridefinito un genere. Diretto dalla regista visionaria Lana Wachowski, il nuovo film riunisce nuovamente le star Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e Trinity.

Il film è interpretato anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron Fist, Star Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morteDead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8, Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8, Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la TV).

Lana Wachowski ha diretto il film da una sceneggiatura di Wachowski & David Mitchell & Aleksander Hemon, basato sui personaggi creati dai Wachowski. Il film è stato prodotto da Grant Hill, James McTeigue e Lana Wachowski. I produttori esecutivi sono Garrett Grant, Terry Needham, Michael Salven, Jesse Ehrman e Bruce Berman.

Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer.

La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions, Matrix Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a partire dal 1 gennaio 2022.

West Side Story: Rita Moreno, Steven Spielberg e Tony Kushner raccontano il film

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Il prossimo 23 dicembre, arriva in sala West Side Story, la versione del classico musical del 1961 firmata da Steven Spielberg, che, per la prima volta nella sua lunga e premiata carriera, si cimenta con questo genere. A parlare del film, insieme al regista, sono intervenuti Tony Kushner, premiato drammaturgo e sceneggiatore per Spielberg già in Lincoln e Munich, e Rita Moreno, EGOT che nel 1961 interpretò Anita per Robert Wise.

Il primo pensiero, parlando di questo remake, va ovviamente a Stephen Sondheim, compositore e paroliere delle canzoni originali di West Side Story (’61), scomparso alla fine di novembre 2021, prima dell’uscita del film al quale aveva lavorato.

Il debito verso Stephen Sondheim

Sondheim aveva composto quelle canzoni a 24 anni e Steven Spielberg racconta che “era coinvolto nel film. Steve è stata prima persona che ho incontrato quando ho cercato di ottenere i diritti per realizzare la nostra versione di West Side Story. È stata la prima persona che ho incontrato e con cui mi sono seduto, l’ho incontrato a casa sua a New York City, di persona con i suoi cani. Ci eravamo già incontrati prima per Sweeney Todd, e poi ci siamo incrociati alla Casa Bianca, quando abbiamo ricevuto la medaglia presidenziale della Libertà, noi e Barbra Streisand. Eravamo una specie di coppia insieme, e ogni volta che lo incontravo, volevo parlargli di questo disperato desiderio che avevo di fare la mia versione di West Side Story, ma non riuscivo a cavarmi le parole di bocca. Abbiamo parlato di tutto tranne quello. Poi alla fine, ci sono riuscito. Steve era molto coinvolto nel film, ha commentato molto la sceneggiatura di Tony. E aveva delle idee, e Tony ha intavolato un dialogo con lui durante il processo di riscrittura. Ma non solo, Steve è stato coinvolto a più livelli, abbiamo pre-registrato tutto con gli interpreti alla sua presenza. E Steve è stato lì per tre settimane, cinque giorni alla settimana, ogni giorno seduto proprio accanto a me nello studio di registrazione.”

Non dev’essere stato semplice, anche per il sommo Spielberg, lavorare così a stretto contatto con il padre di quei testi e di quelle musiche, ma è anche vero che non è stato semplice per Sondheim assistere alla riscrittura di una storia che conosceva così bene, riscrittura soprattutto linguistica, dal momento che molti passaggi del film sono esclusivamente in spagnolo, senza i sottotitoli, in maniera del tutto intenzionale.

Lo vediamo nella scena in cui Bernardo cerca di convincere Maria a frequentare Chino, rivolgendosi a lei in spagnolo, e Anita interviene chiedendogli di parlare inglese, visto che sono in America.

Una questione linguistica importante

La scelta linguistica di Tony Kushner è stata consapevole e voleva veicolare il senso di appartenenza ma anche lo sforzo di rendersi parte di una Paese che, nonostante tutto, rappresenta una possibilità di vita migliore. “Proprio perché Anita corregge tutti, chiedendo loro di parlare in inglese, abbiamo pensato che i sottotitoli non fossero necessari, perché quello spagnolo non si doveva capire. Nella nostra idea, per accentuare la diversità di origine e etnia, lo spagnolo doveva coesistere con l’inglese in parti uguali. Si tratta di uno degli argomenti che abbiamo affrontato per primi, all’inizio del lavoro alla sceneggiatura.” E il risultato è eccellente, soprattutto data la bravura degli interpreti e soprattutto di Ariana DeBose.

Per Spielberg è stato come tornare sul set di E.T.

Sembra inoltre che per Steven Spielberg, lavorare a West Side Story sia stato un momento così intimo e gioioso che non viveva un’esperienza simile su un set dai tempi di E.T. L’Extraterrestre. “È stato il più delizioso – ha affermato il regista – come una situazione di famiglia che non avevo da quando ho girato E.T. Su quel set mi sentivo un padre per tutti quei bambini. E certamente, all’epoca non ero ancora padre nella vita reale, ma E.T. mi ha fatto venire voglia di essere un papà, così è nato il mio primo figlio, tre anni dopo aver diretto E.T. E questa è stata la seconda volta che ho avuto quel tipo di sensazione, di essere parte di una famiglia molto diversificata. E non ero al centro della famiglia, ero semplicemente una parte della famiglia.” Una famiglia che contava non solo tanti giovani di talento, ma anche una regina tra tutti, Rita Moreno, che torna in West Side Story ma non più nel ruolo di Anita, che le valse l’Oscar nel 1962, ma in quello di Valentina, un delicatissimo personaggio scritto apposta per lei da Kushner.

Le leggendaria Rita Moreno interpreta Valentina in West Side Story

“Mi piace molto il termine ‘passare il testimone’ – ha cominciato Moreno – è un ottimo modo per mettere la questione. Non è stato facile. Voglio dire, non dirò che non ero invidiosa, sarebbe solo una dannata bugia. Anche perché ho avuto una parte meravigliosa scritta per me, mi piaccio molto in questo film. E non dici cose del genere facilmente. Amo ogni scena in cui sono, amo quello che sto facendo, ma è stato difficile. È stato assolutamente inquietante, soprattutto fare la scena con Anita. E immagino che per lei fosse strano, ma vi posso garantire che è stato più strano per me. Ho continuato a guardarla, e ho avuto una grande difficoltà ad entrare nella scena. Perché quello che stavo davvero facendo in un certo senso era salvare Anita… salvare la vita di Anita da questi ragazzi che stavano per forse stuprarla. E il mio personaggio ha dovuto porre fine a tutto. Beh, è stato davvero molto molto strano fare questa scena, in particolare.”

Nonostante sia un remake moderno, che quindi porta con sé il beneficio di un linguaggio cinematografico contemporaneo, il West Side Story di Steven Spielberg è ambientato comunque negli anni ’60. Secondo Tony Kushner, la scelta è stata dettata ancora una volta dal linguaggio.

Una musica senza tempo

“La musica è senza tempo, non avevamo vincoli da quel punto di vista. Ogni volta che senti quei brani, è come se stessero accadendo ora, quindi non c’è niente di strano o antiquato. E Sondheim che era il più grande paroliere della storia, e uno dei più grandi compositori che abbiano mai lavorato, in qualsiasi lingua, era un maestro senza tempo nel senso che le sue intuizioni sul modo in cui le persone pensano e sentono sono sempre attuali. Tuttavia, essendo un grande drammaturgo e sceneggiatore, quello che dicono i suoi personaggi sembrano proprio parole uscite dalle bocche di ragazzini di quegli anni, è un linguaggio molto specifico. E la lingua delle canzoni è sicuramente la lingua che avresti sentito all’epoca, tranne per lo spagnolo che lì era assente. Sarebbe sembrato strano giustapporre quelle canzoni al 2021. Inoltre, quando abbiamo iniziato a parlare di fare questo film, era desiderio di Steven fare in modo che si sentisse forte l’epoca, si sentisse lo sporco, e così abbiamo deciso.”

Il risultato è strepitoso e il mondo potrà goderne a partire dal 23 dicembre, giorno in cui arriverà in sala West Side Story.

West Side Story, al cinema dal 23 dicembre

West Side Story, l’adattamento cinematografico del musical diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, arriverà il 23 dicembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, da una sceneggiatura del vincitore del Premio Pulitzer e del Tony Award® Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia delle feroci rivalità e dei giovani amori nella New York del 1957. La rivisitazione dell’amato musical è interpretata da Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler (María), Ariana DeBose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Ana Isabelle (Rosalía), Corey Stoll (Tenente Schrank), Brian d’Arcy James (Agente Krupke) e Rita Moreno (nel ruolo di Valentina, proprietaria del negozio in cui lavora Tony). Moreno, una degli unici tre artisti ad aver vinto i premi Oscar®, Emmy®, GRAMMY®, Tony® e Peabody, è anche una dei produttori esecutivi del film.

La squadra creativa del film, che unisce il meglio di Broadway e Hollywood, include Tony Kushner, che è anche il produttore esecutivo; il vincitore del Tony Award® Justin Peck, che ha ideato le coreografie del film; il celebre direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic e vincitore del GRAMMY Award® Gustavo Dudamel, che ha curato le registrazioni dell’iconica colonna sonora; il compositore e direttore d’orchestra candidato all’Academy Award® David Newman (Anastasia), che ha composto la colonna sonora; la compositrice vincitrice del Tony Award® Jeanine Tesori (Fun Home, Thoroughly Modern Millie), che ha supervisionato il cast per le parti cantate; e il music supervisor candidato al Grammy® Matt Sullivan (La Bella e la Bestia, Chicago), produttore esecutivo delle musiche del film. Il film è prodotto da Spielberg, dalla produttrice candidata all’Academy Award® Kristie Macosko Krieger e dal produttore vincitore del Tony Award® Kevin McCollum. West Side Story è l’adattamento cinematografico dello spettacolo di Broadway originale del 1957, con libretto di Arthur Laurents, musiche di Leonard Bernstein, testi di Stephen Sondheim, e ideato, diretto e coreografato da Jerome Robbins.

Mirko Trovato: 10 cose che non sai sull’attore

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Mirko Trovato: 10 cose che non sai sull’attore

Mirko Trovato è un giovane attore laziale che ha saputo conquistare una gran parte di pubblico. A soli vent’anni, Trovato ha alle spalle una gavetta fatta di qualche serie televisiva e di qualche film che lo hanno fatto conoscere al pubblico, conquistandolo letteralmente.

Trovato è un attore capace e versatile, in grado di interpretare ruoli diversi e di farsi comunque amare dagli spettatori. Ma più che un attore, Trovato è un ragazzo con la testa ben piantata sulle spalle, che conosce il suo pubblico e non fa per il niente il prezioso: infatti, cerca sempre di soddisfare tutti i suoi fan.

Ecco dieci cose da sapere su Mirko Trovato.

Mirko Trovato: film

1. È celebre grazie ad alcune serie. Mirko Trovato ha iniziato a recitare nel 2014, a soli 15 anni, nella serie che lo ha reso famoso: Braccialetti Rossi. In questa serie, Mirko ha interpretato, per tre stagioni, il ruolo di Davide. Nel 2015, Trovato ha recitato anche nella web serie intitolata Lontana da me: incentrata sulla vita degli adolescenti, anche questa serie è prodotta dalla Rai e da Palomar. Nel 2018, invece, il giovane attore ha partecipato a Baby, la serie italiana targata Netflix, dividendo il piccolo schermo con Benedetta Porcaroli, Claudia Pandolfi, Lorenzo Zurzolo e Alice Pagani.

2. Mirko Trovato sta conquistando il cinema. Nel 2017 Trovato esordisce al cinema, debuttando nel film Non c’è campo, diretto da Federico Moccia e con un cast che comprende Vanessa Incontrada e Gianmarco Tognazzi. In seguito ha recitato in Restiamo amici e Un nemico che ti vuole bene. Restiamo amici è un film Antonello Grimaldi, dove Trovato divide il grande schermo con Michele Riondino, Alessandro Roja, Violante Placido e Libero de Rienzo, interpretando il figlio adolescente di un pediatra vedovo sull’orlo della depressione. In Un nemico che ti vuole bene, invece, Trovato fa parte di un thriller con Diego Abatantuono, Antonio Folletto, Massimo Ghini, Sandra Milo, Roberto Ciufoli e Antonio Catania.

Mirko Trovato è su Instagram

3. Mirko Trovato ha un profilo Instagram ufficiale. Per la gioia dei suoi fan, anche Mirko Trovato ha un account Instagram ufficiale seguito da 668 mila persone. L’attore, classe 1999, ha una bacheca molto variegata, nella quale posta foto che lo ritraggono in momenti lavorativi ed eventi mondani, ma che, soprattutto, evidenziano la spensieratezza tipica dei suoi vent’anni.

Mirko Trovato in Braccialetti rossi

4. Non pensava sarebbe tornato per le stagioni successive. Come saprà chi ha seguito la serie Braccialetti rossi, al termine della prima stagione il personaggio interpretato da Trovato va incontro alla morte. Proprio per via di tale risvolto, l’attore non era certo di tornare anche per le stagioni successive. Gli sceneggiatori hanno però deciso di farlo comparire come spirito guida, permettendo così ad un personaggio molto amato di continuare ad apparire nella serie e ispirare quanti erano ancora vivi.

Mirko Trovato: età e altezza

5. Mirko Trovato è molto giovane. Mirko Trovato è un attore molto giovane, che ha visto la fortuna sorridergli quando aveva solo 15 anni. Facendo fronte alla sua biografia, Trovato è nato il 13 febbraio del 1999 a Pomezia, vicino a Roma, sotto il segno dell’Acquario.

6. Mirko Trovato non è un ragazzo particolarmente alto. Rispetto agli altri suoi colleghi coetanei, Mirko Trovato non è particolarmente alto: l’attore, infatti, è alto poco meno di 170 centimetri, ma occorre considerare il fatto che, avendo compiuto da poco i vent’anni, potrebbe ancora crescere di qualche centimetro.

mirko trovato

Mirko Trovato è fidanzato?

6. Mirko Trovato è fidanzato. Dall’estate 2018 Mirko Trovato  ha cominciato a frequentare la modella statunitense Jennifer Marino, ha un anno più grande di lui. La prima occasione ufficiale in cui sono stati visti insieme è stato L’Ischia Global Fest, a cui Mirko era invitato. Inutile dire che le sue giovani fan si siano disperate alla notizia e che sperino di poterlo un giorno conquistare. Nel settembre del 2020, tuttavia, i due hanno annunciato la rottura della relazione.

7. Mirko Trovato ha un buon rapporto con le sue fan. Sebbene le sue fan possano risultare piuttosto agguerrite e pronte a farsi avanti per poter strappare magari un appuntamento, il giovane attore ha rivelato, qualche hanno fa, quando si dichiarava single, di avere l’imbarazzo della scelta, proprio perché per lui tutte le ragazze sono a loro modo carine. Poco importa se si trova gruppi di dieci o venti persone sotto casa: con loro si presta a fotografie e autografi, e risponde anche alle lettere che gli arrivano. Tuttavia, in passato è stato costretto a cambiare numero di telefono per le continue chiamate, anche notturne, da parte di fan sfegatate che erano riuscite ad impossessarsi del suo numero.

Mirko Trovato in Baby

9. Mirko Trovato ha fatto parte del cast di Baby. Tra i vari membri del cast che ha dato vita alla serie Baby, c’è anche Mirko Trovato. In questa serie, Mirko recita la parte di Brando, uno dei ragazzi che la fanno da padrona al liceo Collodi, un ragazzo di buona famiglia che vuole avere sempre la situazione sotto il suo controllo.

10. Con Baby, Mirko Trovato è cresciuto come attore. Baby è una serie che ha voluto raccontare un’età della vita, il passaggio da adolescenti ad adulti, parlando d’amore, poiché ogni personaggio, anche quello di Trovato, cerca un amore in un mondo dove questo sentimento non esiste. Di fatto Trovato, pur non essendo il protagonista primario, è riuscito a dare un contributo deciso alla realizzazione di questa serie targata Netflix.

Fonti: famousbirthdays, oggi, fictiontravel

Spider-Man: No Way Home, boom di prevendite!

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Spider-Man: No Way Home, boom di prevendite!

Come già accaduto negli USA, anche nel nostro paese i fan si sono scatenati per riuscire a prenotare un biglietto per Spider-Man: No Way Home. Le prevendite, infatti, hanno aperto dalla mezzanotte del 6 dicembre e l’entusiasmo degli appassionati dell’amichevole Spider-Man di quartiere non si è fatto attendere registrando un vero e proprio record mai visto in Italia. In poco meno di 12 ore dall’apertura sono stati venduti infatti oltre 50.000 biglietti, un dato mai registrato nel nostro paese.

Spider-Man: No Way Home, Tom Holland rivela una scena tagliata dal film

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One, chi è la variante Spider-Man 2099?

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Sony ha diffuso un first look per Spider-Man: Accross the Spider-verse, in cui, oltre a Miles e Gwen, vediamo anche una nuova variante del ragno nota come Spider-Man 2099 (che avevamo già visto nella scena post credits di Spider-Man: Un Nuovo Universo).

Il primo film ha rivelato la storia delle origini di Miles Morales mentre veniva coinvolto in un più grande multiverso di Spider-people, e ora non sorprende che il film abbia un sequel (due in realtà). Sembra inoltre che Miguel O’Hara, ovvero Spider-Man 2099, avrà un ruolo più importante da interpretare dopo la sua citata misteriosa apparizione nella scena post-credits.

Mentre nel primo film Miles Morales (Shameik Moore) ha combattuto per riportare i suoi nuovi alleati a casa nelle loro rispettive realtà, sembra che ci sarà una nuova avventura all’orizzonte con il ritorno di Spider-Gwen (Hailee Steinfeld). Facendo visita a Miles nella sua stanza, nel video proposto, sembra che Gwen stia cercando di riconnettersi con lui mentre ha bisogno del suo aiuto con qualche nuovo problema multiversale (nonostante Miles apparentemente sia a terra).

L’Uomo Ragno di Miles volerà presto attraverso il multiverso, lasciando per la prima volta la sua realtà. Ma dopo la prima parte del trailer, lo Spider-Man di Brooklyn viene sorprendentemente attaccato da un diverso Spider-Man, Spider-Man 2099, la nuova variante i cui obiettivi rimangono sconosciuti. Ma conosciamo meglio Mighuel O’Hara, ovvero il misterioso Spider-Man 2099 che vedremo presto in azione.

Spider-Man 2099, poteri e abilità

Nei fumetti Marvel, Miguel O’Hara, alias Spider-Man 2099, è stato creato nel 1992 da Peter David e Rick Leonardi. Raffigurato come l’Uomo Ragno di domani, questa variante che debutterà presto in Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One vive in una realtà ambientata nel 2099. Proteggendo la città di Nueva York, Miguel lavora per combattere contro una società corrotta conosciuta come Alchemax mentre continua a raccogliere sempre più consensi in città. Tuttavia, Alechemax è il luogo in cui Miguel ha ottenuto i suoi poteri quando i suoi geni sono stati fusi con la forza con il DNA di un ragno, rendendolo ragno al 50%.

Con artigli sui piedi e sulle mani, Miguel è in grado di attaccarsi e arrampicarsi sui muri proprio come farebbe un ragno. Ha anche sviluppato artigli più grandi sugli avambracci. Inoltre, le ragnatele di Spider-Man 2099 sono organiche e fuoriescono dai suoi polsi, non diversamente da quelle dello Spider-Man di Tobey Maguire dalla trilogia diretta da Sam Raimi. Ha anche delle zanne che gli permettono di paralizzare i suoi nemici con un veleno non letale.

Gli ultimi anni hanno visto lo Spider-Man 2099 di Miguel O’Hara diventare un personaggio importante negli eventi dello Spider-Verse Marvel, oltre a diventare un eroe dell’Era Eroica, l’era moderna dell’Universo Marvel. In quanto tale, ha senso che sia stato scelto per avere un ruolo significativo in Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One, forse diventando una variante primaria di Spider-Man che aiuta Miles Morales a navigare nel multiverso.

Oscar Isaac tornerà a doppiare Spider-Man 2099

Nella sua breve apparizione di Spider-Man: Un Nuovo Universo, non è stato rivelato molto su Spider-Man 2099, oltre al fatto che ha acquisito la capacità di saltare autonomamente attraverso il multiverso. Questo grazie agli sforzi di Lyla, la sua assistente personale olografica doppiata da Greta Lee. Nel frattempo, Spider-Man 2099 è stato doppiato da Oscar Isaac.

È stato confermato che Oscar Isaac riprenderà il suo ruolo di Miguel in Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One, che sarà sicuramente interessante poiché le origini di Spider-Man 2099 verranno probabilmente rivelate. Mentre la scena post-credits nel primo film è stata un’eccitante conferma dell’esistenza di Miguel nel multiverso, sarebbe bello vedere qualcosa in più di uno Spider-Man così dinamico. La scena finale, che potete rivedere qui, ha visto semplicemente Spider-Man 2099 saltare sulla Terra del cartone animato di Spider-Man del 1967, discutere con l’Uomo Ragno di quel mondo mentre ricreavano il popolare meme Internet “Spider-Man Pointing“.

Spider-Verse 2: perché Spider-Man 2099 attacca Miles Morales?

Spider-Man: Accross the Spiderverse – Part OneUno dei momenti più interessanti del first look di Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One non è solo che Miles si stia avventurando oltre la propria realtà, ma che viene rapidamente attaccato da Spider-Man 2099. Perché Miguel dovrebbe avere una rivalità con Miles? Forse si incontreranno nel film, prima di questa rissa a tensione già creata. È anche possibile che la conoscenza di Miguel del futuro possa vederlo tentare di impedire all’Uomo Ragno di Miles Morales di fare qualcosa che deve ancora fare, qualcosa che potrebbe avere conseguenze involontarie ma disastrose. Tuttavia, è molto probabile che la Alchemax fungerà da filo conduttore.

Non solo nel futuro Alchemax è incredibilmente corrotta ed è anche responsabile dei poteri di Miguel nei fumetti, ma è anche l’origine dei poteri di Miles, visto che anche lui è stato morso da un ragno della stessa società. Allo stesso modo, l’attuale Alechemax era la società che aveva assunto Oliva Octavius ​​come scienziato capo, e che stava lavorando con Kingpin per creare il Super Collider come mezzo per riportare la sua famiglia da un altro universo. Di conseguenza, Miles e Miguel hanno molto in comune, anche se potrebbe essere proprio questo che li motiva a essere in disaccordo.

In ogni caso, sarà interessante vedere cosa c’è in serbo per Spider-Man 2099/Miguel O’Hara, sia in questo film che nella Part Two, che funge da secondo capitolo di Across the Spider-Verse . Avere Oscar Isaac che si unisce ai sequel in quello che sembra essere un ruolo principale sarà sicuramente eccitante mentre verrà esplorato il multiverso. È anche probabile che Miles si riunirà con le Spider-People che abbiamo visto nel primo film: Spider-Gwen, Spider-Ham, Peter B. Parker e altri. Indipendentemente da ciò, Spider-Man 2099 è una delle varianti Spider più amate nei fumetti Marvel, quindi speriamo che abbia il debutto che merita in Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One.

Evangeline Lilly: 10 cose che non sai sull’attrice

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Evangeline Lilly: 10 cose che non sai sull’attrice

Evangeline Lilly è una di quelle attrici che ha fatto pochi film, ma tutti eccellenti. La sua è stata una lunga gavetta che, però, l’ha portata a realizzare film di indubbio successo, riuscendo a conquistare una grande fetta di pubblico.

La sua bravura, già apprezzata nella serie di Lost, ha cominciato ad essere apprezzata su larga scala grazie anche agli ultimi due capitoli della saga de Lo Hobbit e ai due film Marvel su Ant-Man. In ogni caso, l’attrice canadese è sicuramente da tenere d’occhio per il futuro.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Evangeline Lilly.

Evangeline Lilly: filmografia

 

1. Evangeline Lilly: i film e la carriera. Evangeline Lilly ha iniziato la sua carriera di attrice tra il 2002 e il 2003, quando cominciò ad appare in qualche film, come Ho rapito Sinatra (2003), Lizzie McGuire: da liceale a popstar (2003), Freddy vs. Jason (2003) e White Chicks (2004), in ruoli sostanzialmente minori, senza essere nemmeno accreditata. Successivamente la sua carriera comincia a decollare grazie a film come Afterwards (2008), The Hurt Locker (2009), Real Steel (2011), Lo Hobbit – La desolazione di Smaug (2013) e Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014). In seguito, l’attrice ha partecipato ai film Ant-Man (2015), Little Evil (2017), Ant-Man and the Wasp (2018), Avengers: Endgame (2019) e Confini e dipendenze (2021).

2. Evangeline Lilly ha lavorato in una serie tv di successo. Nel corso della sua carriera, ad Evangeline Lilly è capitato in diverse occasioni di recitare anche per la televisione, apparendo in alcuni episodi di serie quali Judgment Day (2002), Tru Calling (2003) e Smallville (2002-2004). Il grande successo arriva però grazie a Lost, dove dal 2004 al 2010 ricopre il ruolo di Kate Austen, recitando in circa 114 episodi. Sarà proprio per questa serie a farle ottenere i massimi onori e grande popolarità.

evangeline lilly

Evangeline Lilly e il nudo

3. Evangeline Lilly non ama girare scene di nudo. Nei vari film da lei svolti si nota come Evangeline Lilly goda di una carica sexy naturale, quasi innocente. Eppure, lei non apprezza girare scene di nudo nei suoi film, infatti, pur risultando prestante e con un fisico da invidia, non si vede mai troppo della sua pelle. A riguardo, recentemente, la Lilly ha ricordato un episodio molto spiacevole accaduto sul set di Lost. Durante la riprese della terza stagione, l’attrice si trovo costretta a girare una scena parzialmente nuda, sentendo di non avere nessuna scelta. Nonostante i tentativi di avere il controllo della scena da girare, la Lilly non ci riuscì.

Evangeline Lilly: età e altezza dell’attrice

4. Evangeline Lilly è piccoletta. L’attrice, nata il 3 agosto del 1979 a Fort Saskatchewan, in Canada, è alta 168 centimetri. Tuttavia, questa statura media non le ha causato problemi nell’interpretare tanti ruoli diversi che hanno lanciato la sua carriera.

Evangeline Lilly in Lost

5. Evangeline Lilly si è sentita come in un campo d’addestramento. Lost non è stata una serie facile, soprattutto dal punto di vista organizzativo e i personaggi non sono stati da meno. Il ruolo di Kate Austen, interpretato dalla Lilly, è un tipo molto dinamico e l’attrice ha dichiarato che essere sul set della serie sembrava come di essere in un campo di addestramento. Infatti, il suo personaggio si arrampica spesso sugli alberi (cosa che piace fare anche all’attrice).

Evangeline Lilly in Ant-Man

6. Il personaggio di Evangeline Lilly viene disintegrato dalla schiocco di Thanos. In Ant-Man and the Wasp, il personaggio dell’attrice canadese viene polverizzato dopo il temuto schiocco di dita di Thanos. Ma quando la Lilly ne aveva appreso la notizia, era rimasta di sasso, più che altro per il fatto che in questo film finalmente era diventata una supereroina e veniva già condannata a morte.

7. Evangeline Lilly è rimasta sconvolta dagli studi della Marvel. In un’intervista di qualche anno fa, la Lilly rivelò di essere rimasta sconvolta dai Marvel Studios: “Mi aspettavo di entrare in una grande macchina così perfettamnte oliata che qualsiasi proposta e nuova idea sarebbe stata considerata un fastidio. La Marvel invece non avrebbe potuto essere più diversa di fronte a tali aspettative. Sono stati collaborativi in un modo che mi ha fatta sentire come se stessi lavorando su un piccolo progetto indie. Voglio dire che era intimo e collaborativo. Ho avuto una meravigliosa esperienza.”.

evangeline lilly

Evangeline Lilly in Lo Hobbit

8. Evangeline Lilly ha lavorato a due capitoli de Lo Hobbit. Evangeline Lilly ha avuto la fortuna e l’onore di poter lavorare in due capitoli della trilogia de Lo Hobbit, ovvero in La desolazione di Smaug e in La battaglia delle cinque armate. L’attrice ha interpretato il ruolo dell’elfa Tauriel, uno di quelli su cui fantasticava sempre sin da quando era bambina. Tale personaggio, in realtà, è completamente assente nei romanzi di Tolkien, ed è stato appositamente scritto per questi film prequel.

9. Se non fosse stato per Lo Hobbit, Evangeline Lilly avrebbe smesso di recitare. Durante un’intervista, svoltasi in occasione dell’uscita di Ant-Man and the Wasp, la Lilly ha ammesso che se non fosse stato per Peter Jackson, a quest’ora avrebbe smesso di recitare. La scelta di continuare a fare l’attrice è maturata dopo il termine de La battaglia delle cinque armate: “Girare quei film è stato bellissimo, ho vissuto un anno in Nuova Zelanda e mi sono sentita parte di quella famiglia. Tutto ciò mi ha aiutato ad aprire gli occhi e a capire che si, questo lavoro può essere una gioia, e dipende soltanto dal modo in cui ci si avvicina“.

Evangeline Lilly è su Instagram

10. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo personale seguito da 2,1 milioni di persone. All’interno di questo, con oltre mille post, l’attrice è solita condividere immagini o video relativi al suo lavoro, con curiosità e dietro le quinte. Non mancano però anche post relativi alla sua vita privata, con eventi, luoghi visitati o momenti di svago insieme ad amici o famigliari. Seguendola, dunque, si potrà rimanere aggiornati su tutte le sue attività.

Fonti: IMDb, thefamouspeople, thehollywoodreporter

Cartoons on the Bay 2021, ecco i vincitori

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Cartoons on the Bay 2021, ecco i vincitori

A ricevere il Pulcinella Award per la categoria Preschool Tv Series è stato The Game Catchers (Rai Ragazzi, Studio Bozzetto), Nina & Olga (Rai Ragazzi, Enanimation, Mondo TV Producciones Canarias) ha vinto nella categoria Upper Preschool Tv Series, mentre Gigablaster (Gloob, Copa Studio, Estricnina Desenhos Animados) in Kids TV Series. Per Interactive Multimedia Works premiato Little Nightmares II (Tarsier Studios), per Live Action/Hybrid TV Series Whatsanna (KidsMe srl), per TV Series Pilots AquaTeam – Sea Adventure (Rai Radiotelevisione Italiana, GraFFiti Creative)per la categoria Short Films Mila (Rai Ragazzi, Pixel Cartoon, IbiscusMedia (USA) – Cinesite (Canada) – Aniventure (UK)).

Nella sezione Lungometraggi il premio per il Miglior film è stato assegnato a The WolfWalkers (Cartoon Saloon); Miglior regia a Trash (Al One srl); Miglior animazione ad Absolute Denial (Bridge Way Films, ABSOLUTE DENIAL FILMS LTD); Miglior sceneggiatura a Felix and the Treasure of Morgäa (10th Ave Productions); Miglior colonna sonora a Yaya & Lenny: The Walking Liberty (Mad Entertainment SPA, Rai Cinema SPA).

Ad aggiudicarsi il maggior numero di premi, con cinque Pulcinella Awards, l’Italia. Gli altri paesi vincitori sono Brasile, Irlanda e Svezia.

L’edizione 2021 di “Cartoons on the Bay” ha visto entrare nella Hall of fame del Festival Fusako Yusaki. L’UNICEF Award è stato invece allo svizzero Only a Child (Animundi s.r.l.).

Spencer: il trailer italiano del film di Pablo Larraìn

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Spencer: il trailer italiano del film di Pablo Larraìn

Ecco il trailer italiano di Spencer, il nuovo film di Pablo Larraín sulla vita della principessa Diana interpretata da Kristen Stewart. Nel cast anche Timothy Spall, Jack Farthing, Sean Harris, Sally Hawkins. Il film è stato presentato in Concorso a Venezia 78.

Lady Diana, Lady D. Un nome che è diventato un marchio e un simbolo. La storia di una principessa che era entrata nel cuore di una favola ma che l’aveva rifiutata, scegliendo di non diventare regina per non rinunciare a se stessa. Diana coraggiosa e ribelle. Diana che prende in mano il suo destino e rompe tutti gli schemi, rifiuta le liturgie soffocanti di un mondo che l’aveva imprigionata in un sogno fasullo e destruttura il mito della corona. Una donna generosa e amatissima, sofisticata e pop, coraggiosa e vulnerabile, che esce dalla corte reale ed entra nel mito per diventare icona universale ed emblema di modernità. Il matrimonio fra la Principessa Diana e il Principe Carlo è in crisi da tempo. Malgrado le voci di presunti flirt e di un imminente divorzio, si cerca di preservare la pace in vista delle festività natalizie, tradizionalmente trascorse dai reali nella proprietà di Sandringham. Sono giorni in cui si mangia, si beve, si spara e si va a caccia. E sono i giorni cruciali della scelta non più negoziabile. Perché Diana conosce le regole del gioco ma questa volta ha deciso. Quest’anno non sarà come gli altri e niente sarà più come prima.

SPENCER immagina ciò che potrebbe essere successo in quei pochi, fatidici giorni.

Spider-Man: Accross the Spider-verse – Part One: il first look in italiano

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Ecco la versione italiana del first look di Spider-Man: Accross the Spider-verse.

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 7 ottobre 2022 al cinema negli USA.

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere Spider-Man: Accross the Spider-verse, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney e Kimiko Glenn.

MCU: dieci cose che solo i veri fan sanno sulla Battaglia di New York

Il primo episodio della nuova serie tv Hawkeye ha portato i fan indietro nel tempo al 2012, rivelando che Kate Bishop era presente alla Battaglia di New York. Questo grande evento del primo film degli Avengers è definibile cosmico, in ogni senso: è stata la conferma ufficiale per l’umanità dell’esistenza degli alieni nel MCU e ha inoltre innescato svariati effetti a catena nei successivi film e serie tv del MCU.

La Battaglia di New York si sta rivelando sempre più cruciale man mano che il franchise progredisce, con numerosi personaggi ed eventi secondari che vi si ricollegano direttamente: questo momento chiave nella storia del MCU diventerà sempre più importante con l’emergere di nuovi personaggi di New York City e con il potenziale ritorno di alcuni vecchi personaggi degli show Marvel di Netflix.

Il padre di Kate Bishop è morto

HawkeyeLa nuova serie di Hawkeye si apre con un flashback al 2012, quando la giovane Kate Bishop si trova in casa al momento dell’attacco; tuttavia, la morte di suo padre in battaglia la devastò personalmente. La morte di Derek non viene mostrata sullo schermo, lasciando un po’ di mistero sulle circostanze esatte dell’avvenimento ma, col senno di poi, possiamo dire che la battaglia si rivelerà formativa per Kate.

Dopo che la casa di Kate viene devastata dall’invasione dei Chitauri, una delle specie aliene più pericolose dell’Universo Marvel, si vede sopraggiungere Clint Barton che li combatte come Occhio di Falco: è proprio questo il momento in cui Kate deciderà di dedicarsi al tiro con l’arco, perseguendo le sue orme di eroe.

War Machine stava combattendo contro i Dieci Anelli

Non tutti gli eroi del MCU presero parte alla battaglia di New York: uno dei maggiori protagonisti della Fase 1, War Machine, era infatti assente perché impegnato in un’altra grande battaglia; stava combattendo l’organizzazione criminale dei Dieci Anelli a Hong Kong in quel momento, come mostrato in Iron Man 3 Prelude, un tie-in a fumetti del 2013.

I fan dei fumetti sanno che War Machine sarebbe stata una figura preziosissima nella lotta contro i Chitauri, ma egli era impegnato a combattere – da solo – i super armati Dieci Anelli, anche se torna in città in tempo per unirsi a tutti da Shwarma.

L’Antico ha difeso il Sanctum Santorum

Non è vero che i Vendicatori erano completamente privi di supporto nella Battaglia di New York; i fan del MCU sanno che, grazie al meccanismo del viaggio nel tempo di Avengers: Endgame, anche l’Antico ha partecipato alla battaglia. Tuttavia il suo ruolo, nonostante la sua grande padronanza delle arti magiche, è stato comunque limitato e sembra che si sia focalizzato principalmente sulla difesa del Sanctum Sanctorum dagli alieni.

Chiaramente l’Antico si sarebbe meritato un ruolo di maggior rilievo nella battaglia, ma è indubbio che la sua conoscenza del futuro tramite la Pietra del Tempo sembra aver giocato un ruolo cruciale nello svolgersi dell’attacco.

Ben Urich ha ricordato la battaglia in Daredevil

La Battaglia di New York ha avuto conseguenze importanti nella serie Marvel di Netflix, almeno nella sua fase iniziale, soprattutto grazie a Ben Ulrich, un importante personaggio di supporto nei fumetti di Daredevil e nell’omonima serie: egli ha conservato una copia incorniciata di un documento di cronaca che attesta il terribile attacco, come mostrato negli episodi iniziali di Daredevil.

Anche se il legame tra le serie MCU in streaming di Netflix e il MCU è stato un po’ confuso, i recenti eventi di Hawkeye sembrano suggerire che alcuni elementi introdotti nelle serie avranno una ripercussione nel MCU e potremmo assistere molto presto ad altre novità.

Hell’s Kitchen fu per la maggior parte distrutta

La battaglia di New York ebbe effetti devastanti, come attesta l’articolo di Ben Urich. Il quartiere di Hell’s Kitchen a Manhattan, che si trova sul lato ovest di Midtown nelle vicinanze della Stark Tower, venne effettivamente distrutto: questo ha avuto importanti ripercussioni per la serie Netflix Daredevil, che sembra verranno ulteriormente sviluppate nel MCU.

Hell’s Kitchen è stata in gran parte ricostruita dalla Union Allied Construction, una società gestita da Wilson Fisk, che i fan dei fumetti conoscono come Kingpin. Data la direzione intrapresa dalla serie Hawkeye, sembra che questo aspetto dello show di Netflix possa stabilizzarsi nel MCU.

La battaglia è durata quasi tre ore

Anche se la Battaglia di New York occupa effettivamente mezz’ora del minutaggio di Avengers, la battaglia vera e propria durò quasi tre ore. Questo lo sappiamo da una scena eliminata di Avengers: Endgame in cui Rocket Racoon rimprovera Vedova Nera alludendo al fatto che i Vendicatori hanno impiegato troppo tempo per sconfiggere i Chitauri.

In realtà, la lunghezza della battaglia è più che giustificata: i Chitauri e Loki erano concentrati sulla Stark Tower e Vendicatori hanno difeso la torre e la città praticamente da soli, con l’aiuto di qualche forza dell’ordine locale, ma è stato grazie alla loro miriade di abilità che hanno potuto fronteggiare gli alieni.

L’Avvoltoio risorge dalle sue ceneri

Una delle principali conseguenze della battaglia è stato l’insorgere di uno dei migliori villain di Spider-Man: l’Avvoltoio. Adrian Toomes beneficia direttamente della devastazione circostante, con la sua operazione di recupero che ripulisce gran parte dei detriti della città. Perde però la sua opportunità grazie a Damage Control, uno sforzo di recupero guidato dal governo e organizzato da Tony Stark.

L’Avvoltoio smercia anche tecnologia aliena illegale dispersa nella battaglio, oltre al fatto che tecnologia Chitauri gli ha permesso di costruirsi la sua tuta alata e di servirsi di un’ingente armeria da sfruttare in altre battaglie.

Problema di continuità visiva

Ci sono tante cose che non tornano riguardo allo svolgimento della Battaglia di New York; anche se il prologo di Hawkeye si è impegnato a ricreare la battaglia di Clint Barton contro i Chitauri su un tetto, il trattamento riservato alla Battaglia di New York nella serie è fallace in termini di continuità visiva.

Nel film Avengers, la lettera A è la prima a cadere dall’insegna Stark affissa all’esterno della Stark Tower, mentre in Hawkeye, quando una giovane Kate Bishop guarda la torre danneggiata circa all’inizio della battaglia, questa è ancora in piedi, ma manca la lettera R e non la A dall’insegna.

La scena da Shwarma è stata aggiunta all’ultimo minuto

La scena post-credit di Avengers è sicuramente tra le migliori dell’intero film: vediamo i Vendicatori che si stanno abbuffando da Shwarma dopo la battaglia e questa sequenza è stata in realtà un’aggiunta dell’ultimo minuto decisa dallo sceneggiatore e regista Joss Whedon.

La scena non era stata infatti ancora girata quando il film uscì in anteprima nel 2012 e, solo dopo la prima del film, gli attori si sono riuniti per girarla rapidamente. Tra l’altro, Chris Evans ha dovuto indossare una protesi al mento per nascondere la barba, che aveva fatto crescere in vista di un altro ruolo sul grande schermo per cui si stava preparando.

Miss Minutes ha dato a Loki la possibilità di vincere

La Battaglia di New York è stato un evento cruciale all’interno del MCU, così come fondamentale si è rivelato il suo istigatore: Loki. In una delle più grandi rivelazioni della serie tv Loki, la mascotte della TVA Miss Minutes offre a Loki la possibilità di vincere la battaglia: mentre Loki e Sylvie raggiungono il covo di Colui che Rimane, a Loki viene offerta un’opportunità dell’ultimo minuto per rimediare a uno dei suoi più grandi fallimenti.

L’offerta di Miss Minuti suggerisce che la Battaglia di New York rimane un evento malleabile nonostante sia fondamentale nella storia in evoluzione del MCU, e potrebbe essere rivisitata in futuro da Loki o altri personaggi.

L’Evento Nexus

Cioè che è ancora più rilevante è che la serie tv Loki ha eliminato del tutto la Battaglia di New York; in un certo senso, la variante di Loki che vediamo nella serie è stata generata dagli sforzi dei Vendicatori per viaggiare nel tempo e poter acquisire le Gemme dell’infinito. La Time Variance Authority considera la sua esistenza come un Evento Nexus in contrasto alla Timeline Sacra: possiamo dire quindi che la sua originale linea temporale è stata tagliata via.

L’intero ramo della realtà da cui il Loki che conoscevamo ha avuto origine è stato effettivamente disintegrato: non solo è stata cancellata ciascuna reminiscenza della Battaglia di New York, bensì l’intero universo: Loki non può più tornare indietro, ed è come se nulla di tutto ciò fosse mai accaduto.

The Batman: come evitare il “sovraffollamento”?

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The Batman: come evitare il “sovraffollamento”?

Nonostante il film includa molti personaggi antagonisti dell’Uomo Pipistrello, c’è un modo molto chiaro in cui la produzione di The Batman ha evitato il “sovraffollamento”. Il film d’esordio di Robert Pattinson nei panni del Cavaliere Oscuro è destinato a presentare al pubblico una serie di cattivi di Gotham City. Questi includono Catwoman (Zoe Kravitz), Penguin (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e una rivisitazione dell’Enigmista fatta da Matt Reeves su immagine del killer Zodiac, interpretato da Paul Dano.

Tuttavia, nonostante il grande cast di personaggi, The Batman presenterà quella che sembra essere una storia intima ambientata durante il secondo anno di Bruce Wayne come Guardiano di Gotham, un’ambientazione perfetta per la narrativa incentrata sul noir che Reeves ha promesso fin dall’inizio.

La sinossi ufficiale di The Batman rilasciata dalla Warner Bros rivela che il film mostrerà il disilluso e arrabbiato Batman di Pattinson che indaga su un inquietante mistero che ha terrorizzato Gotham. Questa sinossi sottolinea anche il comportamento violento di Batman e la presa di coscienza che non è migliore dei criminali che sta fermando. Il riassunto piuttosto dettagliato ha continuato a descrivere una serie di indizi che condurranno Batman attraverso il mondo sotterraneo di Gotham, dove affronterà la Catwoman di Selina Kyle e una galleria di ladri che si rifugiano nel ventre criminale della città. Questo indica un film che potenzialmente corre il rischio di essere molto sovraffollato.

Un film con quattro cattivi notevoli è ancora relativamente raro nel genere dei supereroi perché si ha spesso difficoltà a bilanciarne le trame. Questa difficoltà può essere evidenziata in film come Spider-Man 3, The Amazing Spider-Man 2 e Batman & Robin. Questi film hanno sofferto a causa del fatto che i loro cattivi erano sottosviluppati e messi sfruttati solo per aggiungere spettacolarità, sacrificandone la potenzialità narrativa.

Fortunatamente, Matt Reeves sembra aver capito come incorporare al meglio più cattivi. Usando questi personaggi in capacità minori e integrandoli nella missione principale del Cavaliere Oscuro, The Batman eviterà di sentirsi troppo sovraffollato. Potrebbe benissimo rivelarsi che ogni cattivo servirà ciascuno all’indagine di Batman in un modo unico, rendendolo parte di una trama più ampia piuttosto che avere il suo spazio nella storia principale, ma questo impedirebbe comunque al film di risultare sovraffollato.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Spider-Man: Accross the Spider-verse, ecco perché Oscar Isaac è tornato

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Il primo sguardo a Spider-Man: Accross the Spider-verse ci ha riproposto Spider-Man 2099, personaggio che compariva nella scena post-credits di Spider-Man: Un Nuovo Universo e che era doppiato da Oscar Isaac.

Per il seguito, in cui immaginiamo un ruolo più ampio per Spider-Man 2099, Oscar Isaac ha deciso di tornare, ma a una sola condizione. Secondo quanto dichiarato dai produttori del film, Phil Lord e Chris Miller, Isaac avrebbe detto sì solo a patto che il suo personaggio sarebbe stato divertente.

“Oscar Isaac aveva una sola condizione per dire di sì: ‘Non mi fate noioso’. Ha fatto di Miguel O’Hara un personaggio molto complesso, e sicuramente NON è noioso”.

Di seguito vi proponiamo la scena post credits del film in cui esordisce Miguel O’Hara/Spider-Man 2099/Oscar Isaac:

Spider-Man: Accross the Spiderverse – Part One arriverà il 7 ottobre 2022 al cinema negli USA.

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn.

Spider-Man: No Way Home, ecco cosa ha convinto Willem Dafoe a tornare

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In una recente intervista sulla pagina YouTube ufficiale di Spider-Man, Willem Dafoe ha rivelato esattamente cosa è servito per convincerlo a tornare nel franchise  in occasione di Spider-Man: No Way Home, nei panni di Norman Osborne/Green Goblin. Secondo Dafoe, tutto si riduceva all’idea di partenza.

L’attore ha confessato che la sua reazione iniziale al ritorno è stata che era “piuttosto folle”, tuttavia ha continuato affermando che dopo aver parlato con il regista Jon Watts, ha pensato che l’idea “sembrava molto divertente”. L’attore ha concluso dicendo che ciò che lo ha davvero spinto a tornare nel ruolo è stato il fatto che ci sarebbe stata una nuova svolta nel suo personaggio. Non sarebbe stata solo una rivisitazione di ciò che è stato fatto nel film del 2002. Ecco cosa ha raccontato:

“Ma è davvero il pitch. E, come Jamie (Foxx, ndr), conosco la storia di Amy. Mi ha guidato attraverso di essa, e poi Jon, il regista, ha in un certo senso anticipato l’intera idea prima che leggessi la sceneggiatura e sembrava molto divertente e una buona soluzione. E poi, quando siamo andati più a fondo, mi piaceva l’idea di tornare a qualcosa di uguale ma allo stesso tempo diverso”.

Spider-Man: No Way Home, Tom Holland rivela una scena tagliata dal film

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Morbius: Jared Leto anticipa una connessione “sinistra” con il multiverso

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Arriverà il 3 febbraio 2022 in sala ma si anticipa già uno dei film più interessanti dei prossimi mesi, fosse anche solo per l’inaspettato che sembra essere cifra stilistica del progetto: Morbius con Jared Leto avrà tante cose da dire al suo pubblico e sembra che sarà anche perfettamente messo in scia con l’apertura del multiverso!

L’attore premio Oscar ha infatti anticipato che Morbius avrà dei modi “sinistri” di svilupparsi all’interno di un universo appena “aperto”:

Morbius, la trama

Uno dei personaggi più enigmatici e tormentati della Marvel, l’antieroe Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt SmithTyrese Gibson, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale italiane il 3 febbraio 2022. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

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