Lo scorso luglio era giunta la
notizia che il regista americano di origini
pakistane Bassam Tariq fosse in trattative
con i Marvel Studios per guidare uno dei titoli più
attesi della Fase 5 del MCU, annunciato per la prima volta
al Comic-Con di San Diego del 2019, ossia Blade.
Ora, è stato Tariq in persona a
confermare che si occuperà della regia dell’atteso cinecomic che
avrà come protagonista Mahershala Ali, l’attore premio Oscar per
Moonlight e
Green Book. Parlando con
The Playlist, il regista ha ammesso di essere sorpreso dal fatto che un progetto come questo abbia
effettivamente trovato la sua strada.
“Non pensavo che Blade sarebbe
mai stato realizzato, se devo essere sincero”, ha dichiarato
Bassam Tariq. “Sono onorato ed è un
privilegio, ma sono qui al servizio di Stacy Osei-Kuffour, che è
l’incredibile sceneggiatrice che sta scrivendo il film. È una
presenza fenomenale. Un colosso a pieno titolo. E sono qui anche
per Mahershala Ali. Per me si tratta davvero di lavorare al loro
servizio.”
“Alla Marvel piace correre dei rischi, lo
sai?”, ha aggiunto. “Non posso dire nulla di più, ma sono
davvero eccitato per quello che stiamo facendo. Il personaggio è
molto importante per me. Non penso al genere, ma penso al
personaggio. Lavorare con i Marvel Studios non è un processo
così incasellato come magari il pubblico immagina che sia. Al
contrario, è parecchio eccitante. La realtà è che non credo che
esista un canone di Blade. Se hai letto i fumetti, sai che tendono
a cambiare sempre. Sfortunatamente, la serie non è durata così a
lungo.”
Cosa sappiamo sul reboot di
Blade?
Bassam
Tariq sarà il quarto regista di colore a dirigere un
film per i Marvel Studios,
dopo Ryan Googler (Black
Panther, Black Panther:
Wakanda Forever), Nia
DaCosta (The
Marvels) e Chloé Zhao (Eternals).
Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo Cinematografico
Marvel sempre più inclusivo,
aumentando la diversità non solo davanti, ma anche dietro la
macchina da presa.
Le riprese del reboot
di Blade dovrebbero
partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata fissata una
data di uscita ufficiale. I Marvel Studios hanno affidato
a Stacy Osei-Kuffour la sceneggiatura
del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e
sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmendi
HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di
colore; secondo quanto riferito, Mahershala
Ali è stato direttamente coinvolto nel processo.
In vista
dell’uscita di No Time
To Die, dal 30 settembre #SoloAlCinema, il
documentario Essere James
Bond, della Metro Goldwyn Mayer (MGM), sarà
disponibile gratuitamente e in esclusiva su Apple TV a partire dal
7 settembre.
In questa speciale retrospettiva di
45 minuti, Daniel Craig si confessa e riflette sui
suoi 15 anni di avventura nei panni di James Bond.
Con filmati d’archivio mai visti
prima, da Casino Royale al prossimo 25° film della saga, l’attore
condivide i suoi ricordi personali in una conversazione con i
produttori di 007, Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, dato che
quella in No Time To Die sarà la sua ultima interpretazione come
James Bond.
“Essere James Bond” è diretto da
Baillie Walsh (Flashbacks of a Fool) e prodotto da Charlie Thomas,
Carla Poole e Special Treats Productions. Colin Burrows è il
produttore esecutivo.
Siete pronti a tornare? DC
FanDome, la più grande fan experience globale, tornerà
sabato 16 ottobre con un nuovissimo ed epico evento in streaming.
L’evento virtualegratuito inviterà ancora una volta i fan
di tutto il mondo ad immergersi nel Multiverso DC su DCFanDome.com, ed a celebrare le
star e i creatori dei loro film preferiti, serie televisive dal
vivo e animate, giochi, fumetti, home entertainment, e altro
ancora. Ci sarà anche il DC Kids FanDome con una
novità tutta da vivere per i più piccoli, accessibile separatamente
su DCKidsFanDome.com. Inoltre, DC
FanDome 2021 sarà disponibile su Twitch, YouTube, Facebook e
Twitter, offrendo così varie possibilità di assistere agli eventi
che si svolgono nella Hall of Heroes del DC FanDome.
Ann Sarnoff, Presidente e CEO di
WarnerMedia Studios e Networks Group, ha dichiarato: “DC FanDome
2020 è stata la prima fan experience virtuale globale in assoluto,
e ha mostrato ogni aspetto dell’universo DC in proporzione e numero
di connessioni senza precedenti. Quest’anno, abbiamo ripreso tutto
il meglio del DC FanDome e lo abbiamo portato ad un livello
superiore, per offrire ai fan dei first look ancora più esclusivi,
notizie inedite, interviste approfondite e confessioni dalle star e
dai team creativi sui loro contenuti DC preferiti”.
I più grandi supereroi e
supercriminali del mondo
DC FanDome presenterà
un’impareggiabile raccolta di cast e creatori che hanno collaborato
ai giochi DC, fumetti, film e programmi TV preferiti dai fan.
Aspettatevi notizie, trailer e annunci esclusivi, filmati mai visti
prima, conversazioni rivelatrici e altre sorprese nel DC
FanDome:
Warner Bros. Pictures presenta sei titoli
molto attesi con un nuovo trailer esclusivo per
The
Batman, nuovi contenuti dalla DC
League of Super-Pets, un first look a
Black Adam, un’anteprima di
The
Flash e un dietro le quinte di
Aquaman and the Lost Kingdom e
Shazam! Fury
of the Gods.
Warner Bros. Television offrirà
un’anticipazione delle nuove stagioni di Batwoman, The
Flash, Superman & Lois e Sweet
Tooth; un tributo d’addio a
Supergirl in prossimità della sua epica
conclusione dopo sei stagioni; una celebrazione di 100 episodi di
Legends of Tomorrow di DC; un first look
all’imminente nuovo dramma Naomi; e
un’anteprima di un episodio imminente di
Stargirl di DC.
Warner Bros. Games presenta nuove rivelazioni
sull’attesissimo Gotham Knights,
sviluppato da Warner Bros. Games Montréal, e su
Suicide Squad: Kill the Justice League, sviluppato da
Rocksteady Studios.
L’editoria DC onorerà il retaggio di uno dei
più grandi supereroi del mondo nonché icona di verità e
uguaglianza, Wonder Woman, con tre libri in uscita.
DC presenta la sua storia nella miniserie DC Black Label
Wonder Woman Historia, espande il mito
dell’Amazzonia con Nubia and the
Amazons,e onora l’ispirazione che ha fornito alle
donne di tutto il mondo con la graphic novel
originaleWonderful Women of the World.
Inoltre, DC condividerà i dettagli sul prossimo capitolo dell’epico
crossover comico Batman/Fortnite che abbraccia
l’universo, e i fan potranno riuscire a sapere qualcosa in più
sull’imminente Batman: Fear State, la
nuova serie di sei numeri Black Manta, il
ritorno del Milestone Universe e molto
altro ancora.
HBO Max presenterà delle esclusive
sull’imminente serie action comedy Peacemaker e sulla serie limitata
DMZ. Lo streamer ha in serbo anche altre
sorprese e anticipazioni su nuove serie, oltre alle tanto amate
Titans e Doom
Patrol. Tutte e quattro le serie provengono dalla
Warner Bros. Television.
Warner Bros. Animation darà uno sguardo
all’imminente serie limitata Aquaman: King of
Atlantis; offrirà un’anteprima della terza stagione
della serie comica d’animazione per adulti Harley
Quinn, e condividerà cosa c’è in serbo per
#HarIvy; mostrerà un’anteprima del prossimo
capitolo animato del Cavaliere Oscuro nella nuovissima serie in
arrivo Batman: Caped Crusader; oltre a
offrire ai fan un’anteprima di Young Justice:
Phantoms (attenzione agli spoiler!).
Warner Bros Home Entertainment presenterà in
anteprima due Film d’Animazione originali DC:
un’anteprima di Superman e del resto di Justice League in
Injustice, un film d’animazione nuovo di
zecca ispirato ai famosi giochi e fumetti, nonché la prima del
trailer del nuovissimo film d’animazioneCatwoman:
Hunted. Entrambi i film sono prodotti in associazione
con Warner Bros. Animation.
DC FanDome in tutto il
mondo
Tutta la programmazione DC FanDome
sarà sottotitolata in più lingue, tra cui arabo, portoghese
brasiliano, cinese, inglese, francese, tedesco, italiano,
giapponese, coreano, polacco, russo e spagnolo. E DC FanDome sarà
di nuovo completamente gratuito per tutti i fan del mondo. Oltre
all’esperienza globale DC FanDome, in Cina i fan potranno godere di
una varietà di contenuti DC locali esclusivi e coinvolgenti.
DC Kids
FanDome
Ancora una volta, il DC FanDome sarà
rivolto anche alle famiglie, al servizio dei fan DC più giovani che
potranno vivere un’esperienza speciale a loro dedicata nel
DC Kids FanDome. Genitori e figli di tutto il
mondo potranno esplorare il multiverso DC in compagnia dei loro
supereroi DC preferiti, cogliere le anticipazioni delle future
avventure d’animazione DC come Batwheels, DC Super Hero
Girls e Teen Titans Go!, e immergersi in
attività digitali comodamente a casa, in un ambiente sicuro e
adatto ai bambini su DCKidsFanDome.com.
Tutti gli accessi al DC
FanDome
Oltre al collegamento principale
DCFanDome.com, i fan
potranno assistere all’evento tramite Twitch, YouTube,
Facebook e Twitter. DC FanDome sarà
totalmente accessibile su telefonini, tablet, laptop o desktop,
consentendo ai fan di portare DC FanDome con sé ovunque si trovino.
Per tutti gli ultimi scoop su DC FanDome, visitate regolarmente il
sito DCFanDome.com per
notizie e aggiornamenti. Registrandosi su DCFanDome.com (è gratis!), si
riceveranno le notizie su DC FanDome direttamente nella casella di
posta e si avrà accesso alle aree esclusive riservate ai membri.
Seguite l’hashtag #DCFanDome sui social media e sui canali social
DC su Facebook, Instagram e Twitter.
DC FanDome
Shop
Nel DC FanDome Shop i fan troveranno
il merchandising esclusivo dell’evento, disponibile solo qui, e
tanti altri prodotti dell’universo DC, per acquistare tutto ciò che
serve e prepararsi all’attesissimo appuntamento del 16 ottobre.
Retaggio
DC FanDome 2020 è
stata la prima fan experience virtuale globale, e ha riunito il più
grande numero di talenti, annunci e contenuti nella storia della
DC. DC FanDome: Hall of Heroes e DC
FanDome: Explore the Multiverse hanno ampliato il numero
di fan in tutto il mondo, generando oltre 22 milioni di
visualizzazioni in 220 paesi e territori,
con oltre 150 milioni di visualizzazionidi trailer.
Gli aggiornamenti per la stampa su
DC FanDome si possono trovare nuovamente su https://www.dcpressportal.com/.
Basta un clic sul Press Portal e registrarsi, per ricevere
aggiornamenti e annunci.
È stato chiaro fin dall’inizio che i
Marvel Studios avrebbero apportato alcune
modifiche al Mandarino in occasione del suo debutto in
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli (da qui
il motivo per cui ora è Wenwu). Tuttavia, una delle principali
differenze è che in realtà, nel film, gli anelli sono stati
trasformati in bracciali.
Ora, in una recente intervista, il
produttore del film Jonathan Schwartz ha
finalmente spiegato il perché di questo cambiamento sostanziale.
Ammettendo che la somiglianza con il Guanto dell’Infinito di Thanos è stata una delle ragioni principali,
ha aggiunto: “Ci siamo sentiti come se gli anelli sulle dita
sarebbero apparsi un po’ sciocchi nella pratica. Volevamo però
essere fedeli agli elementi del genere. Come potevamo far
funzionare la cosa?”
“Un giorno, nella writer’s room,
io, il regista Destin Daniel Cretton e lo sceneggiatore David
Callaham stavamo guardando un film chiamato 36ª camera dello
Shaolin, che inizia con un montaggio che ritrae un allenamento di
kung fu. Vengono usate molte armi, una delle quali aveva questi
anelli di ferro, che sono un’arma tradizionale del Kung Fu”,
ha aggiunto Schwartz. “Sono presenti anche nel film Kung
Fusion, dove assumono un ruolo molto importante. Destin ha guardato
quegli anelli e ha detto: ‘Dovremmo farlo anche noi, soltanto per
gli anelli’. Aveva ragione al 100%. Mi è sembrata la cosa giusta
per mettere davvero a fuoco il film.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
In una recente intervista con
Empire, il cui nuovo numero celebra Edgar
Wright, la sua carriera e l’uscita del suo nuovo
attesissimo film Ultima notte a Soho, il regista George
Miller ha rivelato un curioso aneddoto che lega l’ultima
fatica di Wright al suo prossimo progetto cinematografico, ossia
Furiosa, l’annunciato prequel di Mad Max:
Fury Road.
Miller, infatti, ha spiegato di aver
scelto Anya-Taylor Joy come interprete della giovane
Furiosa nel suo film dopo aver guardato un montaggio preliminare
proprio di Ultima notte a Soho, grazie al quale ha capito
che la protagonista de La regina degli scacchi sarebbe
stata perfetta come giovane Furiosa.
“Conoscevo Anya, ma non l’avevo
mai vista recitare fino a quando non l’ho vista in Ultima notte a
Soho”, ha dichiarato George Miller.
“Ricordo di aver pensato: ‘Caspita, è davvero interessante’. E
poi ho detto a Edgar: ‘Sto cercando qualcuno per la parte di
Furiosa’. E lui mi ha risposto: ‘Non aggiungere altro. Anya è
fantastica. Sarà grandiosa. È bellissimo lavorare con lei’. Edgar
sembrava non avere dubbi al riguardo.”
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Nonostante il grande successo di
Mad Max:
Fury Road, un nuovo film del franchise è stato
bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la
Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato
confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting
di Anya-Taylor
Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Yahya
Abdul-Mateen II(Aquaman), anche
se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George
Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
In occasione di un recente
Q&A organizzato per promuovere l’uscita di Malignant,
il suo nuovo horror in uscita oggi nelle sale italiane,
James Wan ha avuto la possibilità di parlare anche
di Aquaman and
the Lost Kingdom, l’atteso sequel del cinecomic DC da
lui diretto nel 2018.
Al momento non sappiamo nulla a
proposito della trama, ma Wan ha anticipato che il nuovo film sarà
molto più complesso rispetto al predecessore, lasciandosi andare ad
una riflessione che riguarda lo spettatore e la capacità di
riuscire ancora a stupirlo da un punto di vista narrativo. “Per
si tratta davvero di raccontare la storia che sto raccontando in
quel determinato film. Si tratta sempre della storia e dei
personaggi”, ha spiegato Wan. “Molto spesso si tratta di
riuscire a capire cosa mostrare e cosa no. Ed è difficile oggi,
perché il pubblico è molto esperto. Già solo da un poster o da un
trailer riescono a mettere insieme tutti i pezzi. Quindi, la chiave
è: ‘Come posso stare al passo con il pubblico di oggi, che è così
esperto, ma allo stesso tempo inventare qualcosa che la gente non
ha mai visto prima?'”
“Una delle cose che mi piace
fare è iniziare da una struttura della storia che sia in qualche
modo familiare, che mi dia quindi una base solida da cui
partire”, ha aggiunto il regista. “Poi, mi piace portare
il pubblico in un vero e proprio viaggio labirintico. È quello
l’aspetto più divertente per me. E non è un metodo che applico solo
ai miei film horror. L’ho provato a fare anche con Fast & Furious 7
e, in un certo senso, con il primo Aquaman. Sicuramente lo farò anche in Aquaman 2. Sarà decisamente più
complesso rispetto al primo. Si tratta di cose che ho imparato
lungo il mio percorso e che, da regista, ho sempre trovato
intriganti. Cerco sempre di prendere tutto quello che ho imparato
dalla lavorazione di un film e portarlo con me nella lavorazione
del successivo.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Aquaman 2
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and
the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan(Insidious, The Conjuring),
torneranno anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
Sono passati circa tredici anni
dall’ultima volta che i fan hanno visto Emil Blonsky, alias
Abominio, nel MCU, in qualità di antagonista
principale de L’incredibile Hulk del 2008. Più o
meno di recente è stato annunciato che Tim Roth avrebbe ripreso il ruolo nell’attesa
serie She-Hulk in arrivo su Disney+.
Tuttavia, quando è stato diffuso
online il secondo trailer ufficiale di
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, molti fan
sono rimasti sorpresi nel vedere Abominio combattere contro Wong,
poiché fino a quel momento nessuno sapeva che i due personaggi
sarebbero apparsi nel film.
Ebbene, ora abbiamo la conferma
ufficiale che Roth ha ripreso il ruolo del villain anche in
Shang-Chi, uscito ieri nelle sale italiane e in arrivo
domani in quelle americane. A confermare la cosa a
The Direct è stato il produttore del film, Jonathan
Schwartz, il quale ha appunto confermato che Roth ha
prestato nuovamente la sua voce al personaggio, rivelando anche il
motivo per cui Abominio è presente nel film.
“Roth è tornato in sala
doppiaggio appositamente per noi… è stato parte della lavorazione
del film. Chiaramente, rivedremo ancora Abominio. Ci sarà ancora
molto da raccontare su di lui”, ha detto Schwartz. “Per
quanto riguarda Shang-Chi… ci siamo chiesti: ‘Chi potrebbe
essere il personaggio più adatto per una scena del genere? Chi
vogliamo vedere in quel ring?’. Si trattava di capire quale
personaggio avrebbe avuto senso anche in merito a ciò che il futuro
avrebbe avuto in serbo per lui.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Dopo mesi di attesa a dir poco
estenuante, la scorsa settimana la Sony Pictures ha finalmente
diffuso online il primo trailer ufficiale di
Spider-Man: No Way Home, che si preannuncia già il più
grande film dedicato alle avventure dell’Uomo Ragno mai
realizzato.
Nell’ultimo anno, le voci su quali
personaggi dell’universo Marvel saranno effettivamente
coinvolti nel film non hanno fatto altro che moltiplicarsi. Oltre
al discusso ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield (di cui non abbiamo ancora
conferma), si è parlato a lungo anche del possibile coinvolgimento
del Matt Murdock di Charlie Cox protagonista della serie
NetflixDaredevil.
Le teorie circa la presenza
dell’uomo senza paura nel film sono state alimentate proprio in
seguito all’uscita del teaser trailer, dal momento che alcuni fan
sono convinti di aver
scovato al suo interno anche l’avvocato di Hell’s Kitchen.
Tuttavia, nelle ultime ore, è stato proprio Cox a demolire la
teoria.
Intervistato da
ComicBook, infatti, l’attore è stato ovviamente interrogato in
merito al primo trailer di Spider-Man: No Way Home, negando fin da
subito il suo coinvolgimento. “Posso garantirti che quelli nel
trailer non sono i miei avambracci”, ha dichiarato Cox. Non è
la prima volta che l’attore si ritrova a
commentare le voci circa una sua eventuale presenza, che
puntualmente è stata sempre smentita dal diretto interessato.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Nel film William Tell è un ex
inquirente militare che vive nell’ombra e fa il giocatore
d’azzardo, ma senza correre troppi rischi. La sua vita meticolosa
finisce nello scompiglio dopo l’incontro con Cirk, un giovane
intenzionato a vendicarsi di un comune nemico. Con l’aiuto della
misteriosa finanziera La Linda, Tell introduce Cirk nel circuito
dei casinò per condurlo su una nuova strada. Ma i fantasmi del
passato non lo abbandoneranno tanto facilmente.
COMMENTO DEL REGISTA William Tell è
un uomo solo nella sua stanza di motel. Gioca a poker. Ammazza il
tempo. Porta un peso. Poi, qualcosa accade.
Arriva il primo italiano in
concorso a Venezia
78, l’attesissimo
E’ stata la mano di Dio di Paolo
Sorrentino al suo primo film con il colosso dello
streaming Netflix. Protagonisti del film sono
Filippo Scotti,
Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa
Ranieri,
Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi, Biagio
Manna, Ciro Capano, Enzo Decaro, Sofya Gershevich e Lino
Musella.
Dal regista e sceneggiatore Premio
Oscar Paolo Sorrentino (Il Divo,
La grande bellezza, The Young Pope) la storia di un ragazzo
nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Il diciassettenne
Fabietto Schisa è un ragazzo goffo che lotta per trovare il suo
posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e
amante della vita. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno
è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio:
l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera
città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un
drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo,
indicandogli la strada per il suo futuro. Apparentemente salvato da
Maradona, toccato dal caso o dalla mano di Dio, Fabietto lotta con
la natura del destino, la confusione della perdita e l’inebriante
libertà di essere vivi. Nel suo film più commovente e personale,
Sorrentino accompagna il pubblico in un viaggio ricco di contrasti
tra tragedia e commedia, amore e desiderio, assurdità e bellezza,
mentre Fabietto trova l’unica via d’uscita dalla catastrofe totale
attraverso la propria immaginazione.
COMMENTO DEL REGISTA
È stata la mano di Dio è un
racconto di formazione che mira, stilisticamente, a evitare le
trappole dell’autobiografia convenzionale: iperbole, vittimismo,
pietà, compassione e indulgenza al dolore, attraverso una messa in
scena semplice, scarna ed essenziale e con musica e fotografia
neutre e sobrie. La macchina da presa compie un passo indietro per
far parlare la vita di quegli anni, come li ricordo io, come li ho
vissuti, sentiti. In poche parole, questo è un film sulla
sensibilità. E in bilico sopra ogni cosa, così vicino eppure così
lontano, c’è Maradona, quell’idolo spettrale, alto un metro e
sessantacinque, che sembrava sostenere la vita di tutti a Napoli, o
almeno la mia.
Secondo giorno di
Venezia 78, arriva in concorso Jane
Campion con il suo nuovo film Originale NetflixIl
potere del cane dal romanzo “The Power of the Dog” di
Thomas Savage con protagonisti
Benedict Cumberbatch,
Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee. Il
film è prodotto See-Saw Films (Emile Sherman, Iain
Canning), Bad Girl Creek,
Brightstar, BBC FIlm, Max Films, Cross City
Films.
Il carismatico allevatore Phil
Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello porta la nuova
moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li
tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di
innamorarsi.
E’ andato in scena il red carpet
d’inaugurazione di Venezia 78 (la 78ma Mostra d’Arte
Cinematografica di Venezia) con il film d’apertura di Pedro Almodovar, Madres
Paralelas. Su red il cast del film
Penelope Cruz, Milena Smit e Aitana
Sánchez-Gijón. Grande mattatore è stato invece
Roberto Benigni che ha ritirato il Leone d’Oro alla carriera. Tra
gli ospiti anche volto della moda, dello spettacolo e del cinema
come Helen Mirren, Adriana Lima, Bianca Balti, Luca
Guadagnino, Jane Campion e Isabelle
Huppert. Presente anche i giurati Bong Joon Ho,
Saverio Costanzo, Chloé Zhao e Sarah
Gadon. Madrina della serata Serena Rossi.
Ecco tutte le foto del red carpet inaugurale di Venezia 78:
Clint Eastwood
è oggi unanimemente considerato uno dei più importanti registi
statunitensi di sempre. Nel corso della sua lunga carriera ha
infatti diretto film come Lo straniero senza nome,
Gli spietati, Mistyc River e Gran Torino, oggi
considerati come dei capolavori assoluti. Il suo primo film da
regista risale al 1971 e si tratta di Brivido nella
notte, un thriller psicologico scritto da
Dean Riesner e Jo Heims e
divenuto un grande successo, tanto da essere ancora oggi ricordato
come uno dei titoli più identificativi del suo genere relativo agli
anni Settanta.
Da tempo Eastwood cercava un
progetto con cui cimentarsi per la prima volta nella regia. Dopo
anni passati a fare l’attore, egli si sentiva infatti pronto per
compiere il passaggio dietro la macchina da presa, avendo appreso i
trucchi del mestiere e gli errori da non fare. Imbattutosi nella
sceneggiatura di Brivido nella notte (il cui titolo
originale è Play Misty for Me) Eastwood vi ritrovò una
serie di elementi a lui congeniali, dalla morbosità dei rapporti
tra i personaggi alle forti passioni che li muovono, dal pericoloso
intreccio che si genera ad un protagonista che necessità di trovare
una via di fuga dalla brutta situazione in cui si è cacciato.
Al momento della sua uscita in sala,
il film venne accolto da ampi consensi di critica e pubblico,
affermandosi in breve come un titolo imperdibile. Ancora oggi per i
fan del regista Brivido nella notte è un titolo da vedere
assolutamente, ritrovando in questo già molte delle caratteristiche
tipiche del suo cinema successivo. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle location. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Brivido nella notte: la trama del film
Protagonista del film è Dave
Garner, speaker notturno di una stazione radio noto per il
suo grande successo con le donne. E sarà proprio la sua passione
per il gentil sesso a causargli non pochi guai. Mentre la sua
fidanzata Tobie è fuori città, Dave commette
infatti l’errore di passare una notte con Evelyn,
credendo che quella sarebbe stata un’avventura come un’altra. In
realtà, il loro incontro è stato tutt’altro che causale e Evelyn si
rivele essere l’ascoltatrice che chiama continuamente al programma
radiofonico di Dave per richiedere la canzone jazz
Misty.
La ragazza, in seguito, si dimostra
tutt’altro che disposta ad essere allontanata dopo quel primo
appuntamento e inizia a manifestare una serie di atteggiamenti
particolarmente morbosi nei confronti di Dave. Più lui la rifiuta
più lei diventa ossessiva. In breve, Evelyn arriva addirittura a
seguire e spiare Dave e la sua ragazza, covando una gelosia e una
follia sempre crescente. Ormai folle, Evelyn, si convince che il
solo modo per poter essere amata da Dave è eliminare l’unico
ostacolo tra lei e Dave, ovvero Tobie. Introdottasi
nell’appartamento della ragazza, Evelyn è intenzionata a torturarla
a morte. Dave sarà a quel punto costretto a prendere una serie di
difficili decisioni.
Brivido nella notte: il cast e le
location del film
Oltre a figurare come regista,
Clint Eastwood è presente anche come
attore protagonista nel ruolo di Dave Garner. Originariamente il
ruolo era stato offerto a Steve McQueen, ma questi
rifiutò poiché considerava il ruolo di Evelyn troppo più importante
rispetto a quello di Dave. Per il ruolo di Evelyn i produttori
volevano l’attrice candidata all’Oscar Lee
Remick, ma Eastwood si impose per
avere Jessica Walters, da cui era rimasto
colpito dopo averla vista recitare in Il gruppo. Per
la sua interpretazione della problematica donna, la Walters ottenne
poi una nomination ai Golden Globe come miglior attrice. Ad
interpretare Tobie, la fidanzata di Dave, vi è
invece Donna Mills, mentre John
Larch è il sergente McCallum. Il
regista Don Siegel, che più volte ha diretto
Eastwood, fa un cameo nei panni del barista.
Originariamente la trama era
ambientata a Los Angeles, ma su insistenza di Eastwood il film è
stato girato nella più tranquilla e confortevole Carmel-by-the-Sea,
dove ha potuto girare scene alla stazione radio locale, in bar,
ristoranti, e in case di amici. Il film è poi stato girato anche a
Monterey, in California, in particolare durante il Jazz Festival di
settembre. Il ristorante The Sardine Factory è ancora nella stessa
localita di dove lo si vede nel film, a Prescott e Wave Street, a
solo un isolato da Cannery Row a Monterey. La stazione radio, KRML,
era invece una vera stazione jazz a Carmel.
Brivido nella notte: il trailer e
dove vedere il film completo in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Brivido nella
notte è infatti disponibile nei cataloghi di
Apple iTunes, Now e Mediaset Play. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1
settembre alle ore 00:40 sul canale
Rete 4.
Dopo la falsa incarnazione di
Iron
Man 3, il personaggio del Mandarino farà finalmente il suo
debutto nel MCU grazie a Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. I
“Dieci Anelli” del titolo fanno riferimento non solo alla potente
organizzazione ma anche all’arma preferita del villain, che nei
fumetti rappresenta una delle più potenti mai concepiti dalla
Marvel.
Le loro origini coinvolgono un astronave aliena
Il Mandarino è diventato un
criminale dopo che sua madre è morta a causa di un’overdose di
droga e dopo che lo stesso ha ucciso il suo spacciatore. Tuttavia,
quando è iniziata la rivoluzione comunista, il Mandarino è scappato
ed è diventato un fuggitivo, arrivando a nascondersi tra le macerie
di una base aliena spaziale.
Il Mandarino eliminò l’alieno che si
nascondeva nella sale e rubò dieci piccoli cilindri dal suo motore.
Proprio quei cerchi finirono sulle sue dita e diventarono i Dieci
Anelli.
Il legame con Fin Fang Foom
L’alieno ucciso dal
Mandarino era Axonn-Karr, un esploratore Makluan del pianeta
Maklu-4. L’alieno disse al Mandarino di non toccare i cilindri, ma
lui lo ignorò e lo uccise prima di entrarne in possesso.
Il Makluan è una razza cosmica che
alcuni chiamano anche Space Dragons, ed era la stessa razza di cui
faceva parte Fing Fang Foom. Tuttavia, è stato già confermato dal
protagonista Simu Liu che Fing Fang Foom non sarà presente nel
film… o almeno, non la versione dei fumetti dei i fan
conoscono.
Alimentati dallo spirito di leggendari guerrieri alieni
Ciascuno dei dieci cilindri
che divennero poi i Dieci Anelli erano basati sulla tecnologia
Makluan e ognuno di essi conteneva l’anima di un leggendario
guerriero alieno morto da tempo. Ciascuno dei leggendari guerrieri
alieni ha un’intelligenza artificiale limitata.
L’intelligenza artificiale ha sempre
cercato di convincere chi indossava i cilindri a trovare un modo
per riportarli al potere. Il Mandarino costruì potenti robot che
sarebbero potuti diventare i nuovi vascelli degli anelli, ma alla
fine Iron Man lo ha fermato.
Scienza vs. magia
Il più grande conflitto con
i Dieci Anelli riguardava la differenza tra Iron Man e il Madarino.
Tony Stark era un uomo di scienza che ha sempre rifiutato la magia.
Al contrario, il Mandarino usa i suoi anelli come una forma di
magia, anche se, come tecnologia aliena, è una forma di scienza
magica.
In Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, tutto sarà
incentrato sull’influenza asiatica, cosa che ha spinto ad eliminare
l’aspetto “scienza vs. magia” che si è sempre sovrapposto alle
battaglie di Iron Man contro il Mandarino.
I poteri degli Anelli della mano sinistra
Ci sono Dieci Anelli, uno
per ogni dito; ciascuno degli Anelli ha poteri diversi. I cinque
Anelli della mano sinistra hanno i seguenti poteri: l’anello del
pollice sinistro consente al Mandarino di manipolare l’energia
elettromagnetica; l’anello del dito indice sinistro spara
fiamme.
L’anulare sinistro amplifica le
energie psioniche del Mandarino, comprese le illusioni mentali e la
paralisi mentali; il dito medio sinistro proietta energia
elettrica; il mignolo sinistro, invece, spara freddo e
ghiaccio.
I poteri degli Anelli della mano destra
I poteri dei cinque Anelli
della mano destra sono i seguenti: l’anello per il pollice destro
consente al Mandarino di manipolare la materia atomica e
molecolare, inclusa la capacità di trasformare l’aria in gas
velenoso; il dito indice destro genera esplosioni di forza e raggi
sonori.
Il dito medio destro consente al
Mandarino di creare un vortice ad alta velocità; l’anulare destro
ha l’anello di disintegrazione. Infine, il mignolo destro ha
l’anello della luce nera, che consente al Mandarino di usare il
Darkforce per creare la completa oscurità.
Solo il Mandarino può evocare i Dieci Anelli
Il Mandarino ha usato gli
Anelli per così tanto tempo che gli spiriti presenti in ciascuno di
essi si sono collegati al suo cervello. Gli spiriti gli fecero
credere che aveva bisogno di riportarli in vita dal regno dei
morti, così alla fine ci provò.
A quel punto, il Mandarino aveva
imparato a usare magistralmente gli Anelli, facendoli rispondere ai
suoi personali comandi mentali. Alla fine, solo il Mandarino poteva
controllare gli Anelli e nessun altro poteva usarli. Poteva anche
evocarli da lunghe distanze, facendoli tornare da lui.
Gli Anelli dopo la morte del Mandarino
Diversi personaggi hanno
cercato di prendere il controllo dei Dieci Anelli dopo la morte del
Mandarino. I più famosi tra questi includono il cattivo di
Thor: The Dark World Malekith e
l’Uomo Talpa, nemico dei Fantastici Quattro.
Malekith voleva trovare gli altri
nove Anelli e assumerne il pieno potere, ma Iron Man riuscì a
fermarlo. Alla fine, Iron Man ha creato un Master Ring che gli ha
permesso di recuperarli tutti, insieme ovviamente ai rispettivi
poteri.
Gli Anelli possono plagiare le menti più deboli
A causa del fatto che i
Dieci Anelli contengono gli spiriti di potenti guerrieri alieni del
passato che li alimentano, sono in qualche modo “troppo” per le
persone normali. Il Mandarino li indossava, ma ovviamente era
abbastanza potente da dominarli tutti.
Tuttavia, anche qualcuno di potente
come il Mandarino, alla fine, si è ritrovato a soccombere alla loro
influenza. Quando una persona con una debole volontà indossa gli
Anelli, questi hanno il potere di distorcere la mente di tutti,
tranne delle persone più forti, poiché il loro obiettivo è quello
di diventare senzienti.
Shang-Chi trasformerà gli Anelli in
bracciali
Nei fumetti, il Mandarino
indossa i Dieci Anelli sulle dita, piccoli dispositivi cilindrici
trovati all’interno di un’astronave. Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli cambierà,
invece, la forma di questi anelli. Come mostrato nei vari trailer,
infatti, il Mandarino indossa i Dieci Anelli sulle braccia come
bracciali, dai quali scaturiranno quasi certamente i suoi
poteri.
Non è la prima volta che i Marvel Studios modificano le armi dei loro
personaggi rispetto alle storie narrate nei fumetti, quindi sarà
interessante vedere il ruolo che Dieci Anelli del MCU avranno nella storia di
Shang-Chi.
Finalmente arriva il trailer
ufficiale di Tre piani,
l’ultimo film del regista Nanni Moretti con protagonisti
Riccardo Scamarcio,
Margherita Buy,
Adriano Giannini,Alba Rohrwacher, Elena
Lietti, Alessandro Sperduti, Denise Tantucci, Nanni Moretti, Anna
Bonaiuto, Paolo Graziosi, Stefano Dionisi, Tommaso Ragno –
presentato in concorso alla 74a edizione del
Festival e uscirà al cinema il 23
settembre.
Prodotto da Sacher Film e Fandango
con Rai Cinema, e Le Pacte, scritto da Nanni Moretti, Federica
Pontremoli e Valia Santella, Tre piani è
tratto dall’omonimo romanzo di Eshkol Nevo ed è distribuito in
Italia da 01 Distribution.
Al primo piano di una palazzina
vivono Lucio, Sara e la loro bambina di sette anni, Francesca.
Nell’appartamento accanto ci sono Giovanna e Renato, che spesso
fanno da babysitter alla bambina. Una sera, Renato, a cui è stata
affidata Francesca, scompare con la bambina per molte ore. Quando
finalmente i due vengono ritrovati, Lucio teme che a sua figlia sia
accaduto qualcosa di terribile. La sua paura si trasforma in una
vera e propria ossessione. Al secondo piano vive Monica, alle prese
con la prima esperienza di maternità. Suo marito Giorgio è un
ingegnere e trascorre lunghi periodi all’estero per lavoro. Monica
combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e la paura
di diventare un giorno come sua madre, ricoverata in clinica per
disturbi mentali. Giorgio capisce che non potrà più allontanarsi da
sua moglie e sua figlia. Forse però è troppo tardi. Dora è una
giudice, come suo marito Vittorio. Abitano all’ultimo piano insieme
al figlio di vent’anni, Andrea. Una notte il ragazzo, ubriaco,
investe e uccide una donna. Sconvolto, chiede ai genitori di fargli
evitare il carcere. Vittorio pensa che suo figlio debba essere
giudicato e condannato per quello che ha fatto. La tensione tra
padre e figlio esplode, fino a creare una frattura definitiva tra i
due. Vittorio costringe Dora a una scelta dolorosa: o lui o il
figlio.
Com’era già stato anticipato dallo
stesso
James Gunn, in The Suicide
Squad abbiamo assistito alla morte di molti
personaggi, alcuni dei quali sono stati letteralmente fatti fuori
durante i primi 10 minuti del film. Poco dopo essere arrivati
sulla spiaggia di Corto Maltese, infatti, Weasel, Blackguard,
Javelin, Boomerang, Mongal, T.D.K. e Savant sono stati eliminati in
vari modi, alcuni decisamente raccapriccianti.
La prima scena post-credits del film
ha rivelato però che, in realtà, Weasel è sopravvissuto, ma ora
Gunn ha lasciato intendere che anche un altro membro della Task
Force X morto all’inizio potrebbe essere ancora vivo. In occasione
del Watch Party del film organizzato su Twitter, infatti, il regista ha
sottolineato il fatto che, a giudicare dai suoi parametri vitali,
il personaggio di T.D.K. interpretato da Nathan Fillion potrebbe non essere morto.
Tornando a parlare di Weasel, Gunn
ha poi rivelato di avere molte idee in serbo per il personaggio,
mentre a proposito di Thinker ha rivelato che nell’edizione Blu-ray
ci sarà una scena tagliata dal film in cui viene spiegato cosa è
accaduto al suo orecchio. “Thinker ha cercato di manipolare
Polka Dot Man per farsi aiutare. Polka Dot Man stava per cedere, ma
alla fine gli ha sparato all’orecchio. Vedrete questa scena
eliminata nell’edizione Blu-ray.”
Parlando invece della morte del
personaggio di Rick Flag interpretato da Joel Kinnaman, Gunn ha spiegato si tratta
della morte che lo ha fatto letteralmente piangere. “La morte
di Rick mi uccide dentro”, ha scritto. “Mi commuovo sempre
quando la guardo. Chris Wagner ha fatto un ottimo lavoro nel
montare la scena. C’erano molti dubbi sull’inquadratura del cuore
interno (ispirata a Street Fighter), ma volevo che le persone
vedessero chiaramente che quella era una morte reale.”
E a proposito, invece,
dell’incredibile scena d’azione che vede protagonista l’Harley
Quinn di Margot Robbie che si libera dalle forze
militari di Corto Maltese, ha rivelato: “Abbiamo girato
l’intera scena d’azione di Harley dal primo colpo di pistola in tre
giorni (quattro giorni se si considera il momento in cui la vediamo
strangolare la guardia con le gambe). Non ci sono state riprese di
seconda unità. Quello è il mio momento ‘Les Parapluies de
Cherbourg'”.
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2,
Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita
di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Attorno a loro in Ariaferma
attori professionisti, come Fabrizio
Ferracane (Nastro d’argento per Il
Traditore di Marco
Bellocchio), Salvatore
Striano (Cesare deve morire dei fratelli
Taviani) e un cast di volti nuovi, scoperti dal
regista e formati in mesi di prove e laboratori.
La trama di Ariaferma
Un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona impervia
e imprecisata del territorio italiano, è in dismissione. Per
problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di
detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove
destinazioni. In un’atmosfera sospesa, le regole di separazione si
allentano e tra gli uomini rimasti si intravedono nuove forme di
relazioni.
Michele Placido
sarà Arnoldo Mondadori nella docu-fiction Arnoldo
Mondadori, prodotta da Gloria Giorgianni
per Anele in collaborazione con Rai Fiction, in
onda prossimamente su Rai1, le cui riprese sono iniziate
a Roma per proseguire sul Lago Maggiore e
a Torino.
Arnoldo Mondadori, la trama
Una docu-fiction da 90’ diretta da
Francesco Miccichè che ripercorre la storia esemplare del pioniere
dell’industria editoriale italiana, un “self made man”, figlio di
un ciabattino di Ostiglia, che con la sua straordinaria visione
imprenditoriale ha creato una delle più importanti industrie
culturali d’Europa, partendo da un grande sogno: portare i libri e
la lettura nelle case di tutti gli italiani. Intrecciando
narrazione fiction, documenti di repertorio e interviste a
importanti testimoni, tra cui il nipote Luca Formenton, Presidente
della Fondazione Mondadori che ha contribuito allo sviluppo
del progetto, la docu-fiction esplora la grande storia
imprenditoriale ed umana di Arnoldo Mondadori
concentrandosi in particolare sul rapporto con Alberto Mondadori –
interpretato da Flavio Parenti – il figlio
primogenito, destinato a continuare l’inarrestabile ascesa della
casa editrice nell’empireo dell’editoria mondiale. Una storia che
si intreccia inevitabilmente con le vicende dell’intero Paese,
coprendo un arco narrativo che parte dall’infanzia di Mondadori
nell’ultimo decennio dell’Ottocento passando per il ventennio
fascista e la Seconda Guerra Mondiale fino agli anni della
ricostruzione e del boom economico, che segnano anche la
consacrazione della casa editrice alla Storia, con la creazione nel
1965 degli Oscar Mondadori, la collana di libri tascabili venduti
nelle edicole, che rappresenterà una vera e propria rivoluzione nel
mercato editoriale italiano rendendo la lettura accessibile a
tutti.
Arnoldo Mondadori
è una produzione Anele in collaborazione con Rai Fiction. Una
docu-fiction da 90’ prodotta da Gloria Giorgianni; soggetto di
Francesco Miccichè, Gloria Giorgianni e Salvatore De Mola;
sceneggiatura di Francesco Miccichè e Salvatore De Mola; regia di
Francesco Miccichè. In onda prossimamente su Rai1.
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli arriva oggi
nelle sale italiane (in quelle american uscirà questo venerdì). Il
film è stato accolto da recensioni generalmente positive, e
nonostante sia incentrato sull’eroico viaggio del protagonista, un
personaggio ancora sconosciuto al grande pubblico, è chiaro che
contenga anche alcuni importanti legami con il MCU.
Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha discusso proprio di questo
particolare aspetto del cinecomic in un’intervista con
Comic Book. Senza rivelare ovviamente nulla a proposito della
trama, Feige ha spiegato che il finale del film avrà essenzialmente
lo stesso impatto della scena post-credits del primo Iron Man, in cui Nick Fury parla per la prima volta a
Tony Stark dell’iniziativa “Vendicatori”.
“Non voglio anticipare nulla, ma
penso davvero che il finale di questo film imposti una direzione
abbastanza chiara”, ha spiegato Feige. “Almeno, è chiaro
quanto sia vitale e importante e quanto direttamente Shang-Chi stia
entrando in questo mondo. Mi viene in mente Nick Fury nella scena
post-credits del primo Iron Man, quando dice a Tony Stark: ‘Fai
parte di un universo più grande, ma non lo sai ancora”. Senza
rivelare troppo, una cosa molto simile accadrà a Shang alla fine di
questo film.”
Sempre parlando con
Comic Book, il boss della Marvel ha rivelato di aver già
discusso alcune idee per un eventuale sequel. “Le prime
reazioni ai personaggi e allo stesso Shang-Chi mi danno una grande
speranza che la gente vorrà vederne di più”, ha ammesso Feige.
“È chiaro che abbiamo già molte idee su dove portarli e dove
posizionarli. Sappiamo che un film funziona quando non è solo il
personaggio del titolo che il pubblico vuole vedere, ma anche i
co-protagonisti o gli attori secondari. E per questo film in
particolare è davvero incoraggiante, perché pensiamo che siano
davvero spettacolari e pensiamo che abbiano un grande potenziale
per il futuro del nostro universo.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
David F. Sandberg,
regista di Shazam! Fury
of the Gods, ha annunciato attraverso i social media
che le riprese dell’atteso cinecomic si sono ufficialmente
concluse. Il film è il sequel della pellicola targata DC uscita nel
2019 e vedrà il ritorno di
Zachary Levi e Asher Angel nei
panni rispettivamente dell’eroe eponimo e di Billy Batson.
Ad oggi sappiamo ancora molto poco
sulla trama di Shazam! Fury of the
Gods. Il sequel dovrebbe seguire le nuove avventure
dell’eroe del titolo e della sua famiglia affidataria, ora dotata
di superpoteri e impegnata nella lotta contro una nuova magica
minaccia. Tra le new entry figurano il premio Oscar Helen Mirren, che interpreterà Hespera, e
Lucy Liu, che sarà invece Kalypso. Anche
Rachel Zegler (che vedremo prossimamente in
West Side Story di Steven Spielberg) reciterà nel sequel, ma ad
oggi non sappiamo ancora quale sarà il suo ruolo nello
specifico.
Dopo mesi di immagini condivise dal
dietro le quinte della produzione del sequel, le riprese di
Shazam!
Fury of the Gods sono finalmente giunte al termine.
Per celebrare l’avvenimento, il regista David F.
Sandberg ha condiviso su Instagram
una foto dal backstage che lo vede al centro di un set
completamente distrutto, sottolineando che ora, finalmente, avrà la
possibilità di… dormire!
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film
uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno
di Asher Angel, mentre i villain saranno
interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Circa vent’anni fa, in occasione
del Festival
di Cannes, Francis Ford Coppola annunciò
l’intenzione di realizzare Megalopolis,
film ambientato a New York che racconterà del sogno di un
architetto di creare un’utopia. A causa degli attentati dell’11
settembre 2001, Coppola si vide costretto ad accantonare
momentaneamente il progetto, nonostante avesse già girato alcune
scene di seconda unità.
Ora, come annunciato da un lungo
report di
Deadline, il celebre regista, classe 1939, non ha alcuna
intenzione di rinunciare all’ambizioso progetto: al contrario,
sarebbe pronto a finanziarlo in prima persona (il budget dovrebbe
aggirarsi tra i 100 e i 120 milioni di dollari) e avrebbe già
iniziato a discuterne con alcuni nomi di punta di Hollywood. La
fonte spiega, infatti, che Coppola ha discusso di possibili ruoli
con
Oscar Isaac,
Forest Whitaker,
Cate Blanchett e Jon Voight, e che
tra gli attori che starebbe valutando ci sarebbero anche
Zendaya,
Michelle Pfeiffer e Jessica
Lange.
Inoltre, nel film potrebbe recitare
anche James Cann, che tornerebbe così ad essere
diretto da Coppola a quasi cinquant’anni dall’uscita de Il padrino, dove ha interpretato il ruolo di
Santino “Sonny” Corleone, primogenito di Don Vito Corleone, grazie
al quale ottenne una nomination agli Oscar come miglior attore non
protagonista. Dopo l’esperienza de
Il padrino, Caan venne diretto nuovamente da Coppola in
Giardini di pietra del 1987.
Francis Ford
Coppola ha descritto Megalopolis come
un’epopea romana simile a Ben-Hur, ma ambientata nella
moderna New York City. “Mi sto impegnando per cercare di
realizzare questo film. Mi piacerebbe iniziare a girare
nell’autunno del 2022”, ha spiegato il regista. “Il cast
che vorrei non è ancora stato approvato, soltanto alcuni di loro.
Ma sono abbastanza per garantire che sarà un film con un cast
davvero emozionante.Costerà tra i 100 milioni e i 120
milioni di dollari. Inutile dire che spero che sia più vicino ai
100 milioni. Sono pronto a finanziarlo di tasca mia.”
Coppola non dirige un film dal
2011, anno di uscita di Twixt con protagonista Val Kilmer.
Oltre alla trilogia de
Il padrino, il regista di origini italiane è noto anche
per altri incredibili film quali La conversazione, Apocalypse
Now e Dracula di Bram Stoker.
Universal Pictures ha diffuso
il trailer finale internazionale di No Time
To Die, l’atteso nuovo capitolo del franchise su
James
Bond in arrivo al cinema dal 30 settembre.
In No Time
To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
L’atteso reboot dei Fantastici
Quattro ad opera dei Marvel Studios non ha ancora una data di
uscita ufficiale, ma è probabile che il film rappresenterà il gran
finale della Fase 4 dei Marvel Studios. Il film sarà
diretto da Jon Watts (regista dei film
di Spider-Man con Tom
Holland), ma ad oggi questa è l’unica informazione che abbiamo
in merito, dal momento che il casting è ancora un totale
mistero.
Di recente, il presidente dei
Marvel Studios Kevin Feige aveva dichiarato che il cast del
film sarà composto da volti familiari e giovani debuttanti. In
attesa di saperne di più, in una recente intervista con CBR.com,
John Cena, che di recente abbiamo visto nei
panni di Peacemaker in The Suicide
Squad di James Gunn, ha palesato un certo interesse nei
confronti del personaggio di Ben Grimm/La Cosa, rivelando di essere
decisamente aperto alla possibilità di interpretarlo.
“In realtà, considererei quasi
qualsiasi cosa”, ha spiegato Cena. “Penso che tenersi
aperti alle varie opzioni e alle diverse prospettive sia un buon
modo per affrontare la vita. Quel ruolo in Fantastici Quattro
sarebbe semplicemente una cosa che prenderei in considerazione,
perché mi piace mantenere la mia prospettiva aperta nei confronti
di cose nuove.”
Le info sul reboot Marvel dei Fantastici Quattro
Il film dei Fantastici
Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente
annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al
momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la
pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista
di Spider-Man:
Homecoming, Spider-Man:
Far From Home e di Spider-Man:
No Way Home, attualmente in fase di
post-produzione.
In occasione della promozione di
Dune,
Timothée Chalamet ha rivelato che, al pari dei
moltissimi fan del MCU, anche lui ha cercato di
analizzare nel dettaglio il trailer di Spider-Man:
No Way Home alla ricerca di potenziali indizi
nascosti.
Parlando con
Deadline del personaggio di Chani che sarà interpretato da
Zendaya nel film di Denis Villeneuve, la discussione si è
inevitabilmente spostata sul threequel di Spider-Man in arrivo
nelle sale a dicembre. Chalamet ha parlato di quanto tutti fossero
entusiasti quando, di recente, è stato finalmente diffuso online il
primo trailer No
Way Home, in cui Zendaya riprende il ruolo di MJ. La star
di Chiamami col tuo nome ha poi ammesso candidamente di aver
analizzato il trailer fotogramma per fotogramma, nella speranza di
cogliere eventuali indizi nascosti.
“Zendaya sta facendo un lavoro
davvero incredibile. Si sta costruendo la sua carriera da sola, ed
è una cosa veramente cool. Prossimamente la vedremo anche in
Spider-Man: No Way Home, il cui trailer è il più visto di sempre.
Non vedo l’ora che arrivi quel film… tra l’altro anche io, come
tutti i fan, ho messo in pausa il trailer e l’ho analizzato
fotogramma per fotogramma alla ricerca di indizi
(ride).”
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!!!
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, il nuovo
film dei Marvel Studios che arriva proprio oggi nelle
sale italiane, vedrà il ritorno del personaggio di Trevor Slattery
interpretato da Ben Kingsley e conterrà un collegamento
diretto al corto “All Hail the King” della serie Marvel One-Shot, in cui abbiamo
visto un regista di documentari intervistare il famigerato falso
terrorista da dietro le sbarre, a seguito della sua cattura alla
fine di Iron Man
3.
Parlando con
Uproxx, il regista del film, Destin Daniel
Cretton, ha elogiato la serie Marvel One-Shot ribadendo che fa
parte del MCU e che il suo intento è sempre
stato quello di legare quella storia a
Shang-Chi. “Conosco Drew Pearce e adoro quel corto
della serie One Shot che ha scritto e diretto”, ha spiegato
Cretton. “Fa parte del MCU e quindi volevo essere fedele a
quella storia. Includerla nel nostro film non solo è stato molto
divertente, ma penso che sia stato anche essenziale per lo stesso
personaggio ammettere quanto fosse ridicola l’intera
situazione.”
All’inizio dell’articolo vi abbiamo
segnalato che lo stesso avrebbe contenuto spoiler sulla trama di
Shang-Chi, ma in realtà la conferma della presenza nel
film di Ben Kingsley è avvenuta ancora prima
dell’uscita, dal momento che l’attore ha presenziato alla premiere
mondiale. Anche se il ruolo di Slattery in Iron Man 3
è stato assai controverso, la presenza del personaggio in
Shang-Chi ha perfettamente senso, dal momento che
sottolinea ancora una volta quanto il MCU sia ormai un universo sempre
più interconnesso e citazionista.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Parte oggi la 78° Mostra
d’Arte Cinematografica di Venezia con in concorso
Madres Paralelas, il nuovo film del regista
Pedro Almodovar. Sul red a presentare il film
questa sera attesissimo il cast al completo
Penelope Cruz, Milena Smit, Israel Elejalde,
Aitana Sánchez-Gijón, Julieta Serrano, Rossy De Palma.
Penelope Cruz, Milena Smit e Aitana
Sánchez-Gijón interpretano le tre madri della storia
e Israel Elejalde il ruolo del
personaggio maschile.
La trama
Due donne condividono la stanza di
ospedale nella quale stanno per partorire. Sono entrambe single e
al termine di una gravidanza inattesa. Janis, di mezza età, non ha
rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana
invece è un’adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis
tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell’ospedale
come delle sonnambule. Le poche parole che scambiano in queste ore
creeranno un vincolo molto forte tra le due e il fato, nel fare il
suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di
entrambe.
Il commento del regista
Il film inizia con Janis che cerca
un modo per aprire la tomba dove giace il suo bisnonno, assassinato
durante la guerra civile spagnola. E termina tre anni dopo, con
l’apertura della tomba stessa. Al centro del film, c’è il suo
rapporto con Ana, complicato in maniera inaspettata. Madres
paralelas parla degli antenati e dei discendenti, della verità sul
passato storico e della verità più intima dei personaggi. Parla
dell’identità e della passione materna attraverso tre madri molto
diverse tra loro. Insieme a Janis e Ana, c’è Teresa, la madre di
Ana, egoista e priva di istinto materno. Come narratore, in questo
momento sono queste madri imperfette, molto diverse da quelle che
sono apparse finora nella mia filmografia, quelle che più mi
ispirano. Questo è il personaggio più difficile che Penélope Cruz
abbia mai interpretato, e probabilmente il più doloroso. Il
risultato è splendido. Al suo fianco, la giovane Milena Smit è la
grande rivelazione del film. La purezza e l’innocenza della sua Ana
accentuano le parti più oscure di Janis. Entrambe sono molto ben
accompagnate da Aitana Sánchez Gijón e Israel Elejalde. Alla fine
faranno tutti parte di una famiglia pittoresca e inattesa, ma
comunque vera e autentica.
Oggi al via anche Orizzonti sezione
parallela di
Venezia 78 con il film Les Promesses diretto da che
vede protagonisti
Isabelle Huppert, Reda Kateb, Naidra Ayadi, Jean-Paul
Bordes, Mustapha Abourachid, Soufiane Guerrab, Hervé Pierre,
Laurent Poitrenaux, Walid Afkir.
La trama
Ne Les Promesses, Clémence,
impavida sindaca di una città vicino a Parigi, sta completando
l’ultimo mandato della sua carriera politica. Insieme al suo fedele
braccio destro Yazid, ha combattuto a lungo per questa città
afflitta da povertà, disoccupazione e padroni di topaie privi di
scrupoli. Tuttavia, quando le viene offerta la prospettiva di
diventare ministro, la sua ambizione prende il sopravvento, facendo
vacillare la devozione e l’impegno nei confronti dei suoi
cittadini. Riusciranno la sua integrità politica e le sue promesse
elettorali a sopravvivere a questa nuova ambizione?
COMMENTO DEL REGISTA su Les Promesses
Ho cominciato a pensare a questa storia alcuni anni fa, dopo le
elezioni francesi. Volevo fare un film che mettesse in discussione
la possibilità del coraggio politico. Fortunatamente, dopo che ho
iniziato a scrivere la sceneggiatura insieme a Jean-Baptiste
Delafon, qualcosa di più sfumato e meno teorico ha cominciato
rapidamente a emergere… Le promesse sono la moneta della politica.
Che si concretizzino in un posto di lavoro, un sussidio,
un’alleanza, le promesse sono ciò che i protagonisti si scambiano
in tutto il film.
Iniziata nel 1979, la saga di
Alien è oggi una delle più
affascinanti narrazioni sullo scontro tra l’essere umano e gli
alieni. Il primo film, diretto da Ridley
Scott, è ancora oggi considerato uno dei più importanti
horror di fantascienza di sempre e il suo sequel Aliens – Scontro
finale, diretto da JamesCameron, è uno dei migliori secondi capitoli mai
arrivati al cinema. Dopo questi due film tanto acclamati, è
arrivato al cinema nel 1992 un terzo capitolo intitolato
Alien³. Meno fortunato dei primi due, il cui livello
era difficilmente raggiungibile, questo si è però negli anni
affermato come un’affascinante rivisitazione della saga con
elementi a loro modo inediti.
Questo terzo capitolo è diretto da
David Fincher, qui alla sua opera prima ed oggi
celebre per film come Zodiac, The Social Network e
Mank. Per lui fu un
ingresso nel mondo del cinema particolarmente complicato, essendosi
trovato a lavorare su di una sceneggiatura rimaneggiata più e più
volte nel corso degli anni. Lo scritto finale era infatti una
miscella di quanto prodotto da più sceneggiatori, senza che si
fosse trovata una soluzione coerente per il tutto. Si puntò dunque
molto sugli effetti speciali, ambito in cui Fincher era già un
esperto avento lavorato per la Industrial Light & Magic.
Nonostante ciò, il film fu comunque
accolto malamente tanto dalla critica quanto dal pubblico e lo
stesso Fincher continua a rinnegarlo ancora oggi. In mezzo ai suoi
tanti difetti, però, in Alien³ si possono ritrovare alcuni
elementi interessanti, che espandono la mitologia della saga. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Alien³: La trama del film
La storia del terzo film della saga
si svolge nell’anno 2179. L’astronave USS Sulaco, dove in stato di
ipersonno si trovano il tenente Ellen Ripley, il
caporale Hicks, la piccola Newt e
all’androide Bishop, effettua un atterraggio di
emergenza per via di un incendio scaturito da un cortocircuito. La
nave approda così sul pianeta Fiorina 161, una colonia penale
abitata solo da 25 detenuti. All’impatto sopravvive solo Ripley, la
quale scopre ben presto che il cortocircuito è stato causato da
alcune bruciature tipiche dell’acido emesso dai terribili
xenomorfi. Temendo che uno di questi si fosse intrufolato nella
navicella, la donna richiede una perlustrazione approfondita della
zona.
Come da lei temuto, uno xenomorfo
sembra realmente essere a piede libero nella colonia e non passa
molto prima che gli stessi detenuti inizino a sparire ed essere
ritrovati brutalmente uccisi. Ciò che Ripley non sa, però, è che
quello in circolazione non è l’unico alieno presente. Qualcosa sta
infatti crescendo dentro di lei, qualcosa di spaventoso, che
potrebbe dar vita a nuove forme di orrore. Più cerca di uccidere
l’alieno che infesta la colonia carceraria, più Ripley dovrà fare i
conti con terribili verità, che la porteranno a dover prendere
decisioni tremendamente dolorose per sé stessa e per quanti le sono
intorno.
Alien³: il cast del film
Ad interpretare il personaggio di
Ellen Ripley non poteva che esserci anche in questo caso l’attrice
Sigourney
Weaver, ormai divenuta iconica in tale ruolo. Per
questo film, all’attrice fu chiesto di rasarsi completamente i
capelli. La Weaver si disse disponibile a farlo, a patto di poter
ricevere un compenso maggiore. In seguito, l’attrice ha più volte
descritto il set del film come un completo caos, dovuto alle
continue intromissioni da parte della produzione. La Weaver ha
infatti sempre preso le difese di Fincher, apprezzando la sua
visione del film a sua detta poi castrata dallo studios. All’inizio
del film compaiono poi anche Danielle Edmond nei
panni di Newt e Michael Biehn in quelli del
capolare Hicks.
Lance Henriksen
allo stesso modo riprende il ruolo interpretato nel secondo film,
quello dell’androide Bishop. Qui, in realtà, egli compare
prevalentemente come voce, in quanto il corpo del personaggio è
andato distrutto. Egli dichiarò poi di aver accettato di
partecipare al film solo per fare un favore al produttore Walter
Hill, affermando di disprezzare il film per il suo carattere
nichilista. Tra i nuovi attori si ritrova invece CharlesDance, che interpreta il dottor Jonathan
Clemens, personaggio che sviluppa un certo legame con Ripley.
Compaiono poi gli attori Charles S. Dutton nei
panni del detenuto Leonard Dillon e Pate
Postlethwaite in quelli del detenuto David Postlethwaite.
Holt McCallany è invece Junior, mentre
Paul McGann interpreta Walter Golic.
Alien³: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Alien³ è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili,
Google Play, Apple iTunes, Disney+, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31
agosto alle ore 23:00 sul canale
Rai 4.
Se si pensa a saghe cinematografiche
che coniugano la fantascienza con l’horror, i primi due titoli che
vengono in mente sono senza dubbio Alien e Predator. Il primo, il
cui film iniziale è uscito nel 1979, portava l’essere umano a
scontrarsi con i terribili xenomorfi nel cuore dello spazio. In
Predator, arrivato al cinema per la prima volta nel 1987,
invece, sono gli alieni a venire sul pianeta Terra, con l’obiettivo
di uccidere e conquistare tutto ciò che gli si presenta davanti.
Era inevitabile che prima o poi le due mostruose creature si
sarebbero incontrate e date guerra e ciò è proprio quello che
avviene in Alien vsPredator.
Diretto nel 2004 da Paul W.
S. Anderson (regista anche noto per Mortal Kombat, Resident
Evil e Death Race), il film è
il crossover che si attendeva da anni, con l’idea di far scontrare
le due temibili specie aliene risalente già agli anni Ottanta. Lo
scontro è infatti stato inizialmente al centro della serie a
fumetti omonima di Randy Stradley e pubblicata
dalla Dark Horse Comics, come anche del videogioco
del 1999 dallo stesso titolo. Contrariamente a queste opere, però,
la sceneggiatura scritta dallo stesso Anderson dà vita ad un
racconto strettamente legato ai precedenti film delle due saghe,
configurandosi come un loro prequel.
In seguito, con l’arrivo di
Prometheus e Alien: Covenant,
Alien vs Predator non ha più fatto parte del canone delle
due saghe, rimanendo però come un titolo particolarmente avvincente
per quanti adora lo scontro tra creature di questo tipo. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Alien vs Predator: la trama del film
La vicenda del film si svolge ai
giorni nostri, quando un satellite in orbita sopra l’Antartide
registra sull’isola di Bouvetøya un improvviso aumento della
temperatura. Qui viene ritrovata una piramide con elementi della
civiltà egizia, azteca e cambogiana situata a circa 600 metri sotto
la superficie. Karl Weyland, direttore della
compagnia Weyland, organizza dunque una spedizione per studiare il
prezioso ritrovamento. Dell’equipe fanno parte scienziati,
archeologi e chimici, tutti sotto la guida di Alex
Woods e Sebastian De Rosa. Giunti
sull’isola, però, il gruppo si ritrova a fare i conti con orrori
impensabili.
Qui ritrovano infatti un’antica
stazione di caccia abbandonata e la stessa piramide si rivela
essere un rifugio per creature ancora ignote. Ben presto, gli umani
lì presenti capiranno di aver risvegliato qualcosa di molto
pericoloso, dando il via ad una guerra che non li riguarda ma che
determinerà anche la loro esistenza. Nel momento in cui alcune uova
aliene iniziano a schiudersi e alcuni mastodontici predatori alieni
si risvegliano, lo scontro tra le due orripilanti specie ha inizio,
senza che nessuno dei presenti abbia via di fuga. Alex e Sebastian
dovranno dunque far fronte comune per cercare di impedire che lo
scontro esca dall’isola e porti distruzione ovunque.
Alien vs Predator: il cast del film
Il primo attore a essere scelto per
Alien vs. Predator è stato Lance
Henriksen, che ha interpretato il personaggio
dell’androide Bishop in Aliens e Alien 3. Sebbene
i film di Alien siano ambientati centinaia di anni nel
futuro, Anderson voleva mantenere la continuità con la serie
includendo un attore familiare. Henriksen ricopre dunque qui il
ruolo di Karl Weyland, che secoli dopo sarà preso come modello per
l’androide conosciuto. Per il ruolo della combattiva Alexa Woods
vennero considerate numerose attrici, ma ad ottenere il ruolo fu
infine Sanaa Lathan, divenuta nota per essere
stata la madre del protagonista in Blade. Per l’attrice,
il set fu particolarmente stressante, poiché doveva continuamente
vivere uno stato di tensione e terrore.
Desiderio del regista era poi quello
di dotare il film di un cast di attori internazionali. Fu così che
arrivò a scegliere l’italiano Raoul Bova per il ruolo
di Sebastian De Rosa e lo scozzese Ewen Bremner
per la parte del chimico Graeme Miller. Gli attori Tommy
Flanagan e Agathe de La Boulaye sono
invece i soldati Mark Verheiden e Adele Rousseau, i quali
accompagnano il gruppo. L’attore ed esperto di effetti speciali
Tom Woodruff Jr. (tra i suoi lavori più noti si
annoverano quelli per i film Alien 3, It, Jurassic World – Il
regno distrutto e Godzilla vs.Kong) interpreta qui
l’alieno xenomorfo. Ian Whyte, invece, dà vita ai
minacciosi Predatori presenti nel film.
Alien vs Predator: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Nel 2008, quattro anni dopo l’uscita
di questo primo crossover, è arrivato al cinema Alien vs.
Predator 2. Questo nuovo capitolo è diretto stavolta dai
fratelli
Greg e ColinStrause,
noti come artisti degli effetti speciali di numerosi film di
successo e qui al loro primo lungometraggio da registi. Questo
sequel ha portato avanti lo scontro tra le due specie aliene,
spostando però altrove l’ambientazione e presentando un casto del
tutto inedito. Tale secondo film della serie crossover, tuttavia,
incassò molto meno del predecessore, portando di fatto i produttori
a non mettere in cantiere un terzo capitolo.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Alien vs.
Predator è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Disney+, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31
agosto alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Iron Man del 2008 è responsabile del lancio del
MCU e di un cambiamento profondo all’interno
dell’industria cinematografica e dell’impatto dei blockbuster sui
risultati al box office. Il ruolo di Robert Downey Jr. nei panni di Tony Stark è
stato subito amato dal pubblico, rendendo il personaggio (e di
riflesso l’attore) la vera pietra miliare di un franchise da quasi
23 miliardi di dollari, per più di un decennio. Tutto sommato,
Downey è apparso in 10 film MCU, tra cui Iron
Man e i suoi due sequel, prima di dire addio al
personaggio con il ruolo in Avengers: Endgame del 2019.
Tuttavia, nonostante anni di
speculazioni e di continui tira e molla da parte di Downey, il
tanto discusso Iron Man 4 non si è mai
concretizzato. Perché? Gli sceneggiatori di Avengers: Infinity War e Endgame, Christopher Markus e
Stephen McFeely, avevano spiegato perché i
Marvel Studios hanno scelto di rinunciare a un
quarto Iron Man, sottolineando il riconoscimento e la
lealtà del marchio che il MCU ha costruito nel corso degli
anni, che ha permesso anche la libertà di espandersi verso
proprietà più rischiose, come ad esempio i Guardiani della Galassia.
“Avremmo già avuto un Iron Man 4
se si fosse trattato di un qualsiasi altro studio”, aveva
detto McFeely nel 2019. “Ma hanno deciso, alla fine, di correre
il rischio su altre proprietà. Da un punto di vista puramente
egoistico, le scelte audaci che hanno fatto sono stato fantastiche
per noi, in quanto sceneggiatori”. Un altro motivo per cui
Iron Man 4 non è mai stato realizzato è che il contratto
di Downey è stato negoziato per dare priorità ai film degli
Avengers e alle sue apparizioni in altri progetti, come
Captain America: Civil War e
Spider-Man: Homecoming. Nel frattempo,
Robert è diventato uno degli attori più pagati di Hollywood grazie
al suo impegno con il MCU.
Si è fatto affidamento sul
personaggio di Iron Man non solo per aiutare a rafforzare le
connessioni tra i vari film dell’universo cinematografico, come con
i crossover di successo Civil War, Infinity War eEndgame,
ma anche per crearne di nuovi, come con il suo fondamentale ruolo
di mentore in Spider-Man: Homecoming, che ha portato il Peter Parker
di Tom Holland nel MCU. Altri personaggi come Black
Panther e Doctor Strange appaiono in film che non sono i
loro per lo stesso motivo, ossia per approfondire quei legami con
l’intero universo condiviso. Tuttavia, sono stati in grado di farlo
in modo efficace solo perché Iron Man lo aveva fatto prima di loro.
Anche il modo in cui Iron Man entra in altri film è diverso da come
lo fa, ad esempio, il Nick Fury di Samuel L. Jackson. Fury è senza dubbio un
personaggio cool, vitale per il successo del MCU, ma anche lui è “collegato”
grazie alla figura di Tony Stark.
Perché un Iron Man 4 non avrebbe avuto senso
È interessante che Tony Stark sia
stato in grado di conferire credibilità e affidabilità agli altri
film del MCU, perché quando il primo
Iron Man era in fase di sviluppo, in pratica era
considerato un rischio su tutta la linea. Iron Man ha davvero
spianato la strada all’espansione del MCU nel modo che tutti noi
conosciamo oggi, ma alla fine il personaggio ha finito per essere
meno efficace nel suo franchise da solista rispetto a quando è
apparso in altri film. Quindi, nonostante si pensasse ad Iron
Man 4, la verità era che presenza di Tony Stark nell’universo
non era mai mancata.
Alla fine, tuttavia, Iron Man ha
dovuto fare un passo indietro dal centro narrativo del MCU per motivi pratici, per dare
una degna conclusione alla sua storia. “Ha bisogno di una fine
o perderà il suo valore”, aveva detto Markus nel 2019. “La
fine è ciò che cementerà il personaggio”. Se un personaggio
non mostra i suoi difetti o le sue debolezze, le sue storie si
arenano e quanto il pubblico ha investito nel suo viaggio, alla
fine, non ripaga mai.
Una volta che è diventato chiaro che
Tony sarebbe stato fondamentale per sconfiggere Thanos e salvare
l’intero universo, non c’era più bisogno di Iron Man 4.
Vedere Tony affrontare una posta in gioco inevitabilmente più
piccola dopo Avengers: Endgame poteva essere interessante per i fan
del personaggio, ma il peso e l’impatto di un’avventura da solista
avrebbe di certo sminuito i suoi precedenti successi. Pertanto,
ecco perché Iron Man 4 non è mai stato realizzato; al
contrario, l’eredità di Tony è fortemente radicata nelle sue
relazioni con gli altri personaggi rispetto a qualsiasi altro eroe
MCU.