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Arracht, recensione del film di Tom Sullivan #IrishFIlmFest

Arracht Monster recensione

Lungometraggio d’esordio di Tom Sullivan, Arracht (Monster), recitato quasi totalmente in gaelico, racconta la storia di un pescatore del Connemara che, al diffondersi della peronospora nei campi di patate, è accusato ingiustamente di un crimine e costretto a fuggire.

Arracht: la trama

Arracht narra una storia di uccisione ed espiazione, ambientata sulle coste irlandesi, nel villaggo di Connemara, al tempo della grande carestia di patate e di conflitti con l’avidità dei landlords inglesi. Nonostante la sceneggiatura pecchi in termini di suspense, enfasi e chiarezza, Sullivan riesce a confezionare un dramma/thriller autentico, dall’impatto visivo assicurato.

Con la notizia dell’imminente carestia di patate, Coleman Sharkey (Dónall Ó Héalai) lavora incessantemente insieme a suo fratello, Seán (Eoin O’Dubhghaill, per provvedere alla moglie e al giovane figlio. Accetta anche di accogliere Patsy (Dara Devany), un uomo recentemente tornato dalla Gran Bretagna e che si dice fosse un disertore dell’esercito. Quando i malviventi locali fanno visita alla fattoria di Coleman, minacciando la violenza in caso di mancato pagamento dell’affitto, decide di visitare il ricco proprietario terriero inglese (Michael McElhatton) insieme a Seán e Patsy, per negoziare condizioni più eque per tutti gli abitanti del villaggio in difficoltà. Tuttavia, una violenta sequenza di eventi che si verificano quella notte vengono attribuiti erroneamente a Coleman, costringendolo a fuggire dalla comunità e a rifugiarsi su una minuscola isola al largo della costa di Galway. Avverrà poi l’incontro con una giovane ragazza orfana di nome Kitty (Saise Ní Chuinn), che Colman prende sotto la sua ala protettrice, insegnandole le abilità necessarie per sopravvivere nel desolato ovest.

Arracht: il paesaggio come mondo emotivo del protagonista

Punti di forza della pellicola sono il realismo crudo, feroce, della narrazione, che  immerge lo spettatore nella gelida disperazione di quei tempi. Sebbene la storia sia autosufficiente e consti di un budget minimo, Arracht è una pellicola visivamente molto espressiva.

Dove Arracht eccelle davvero è nella rappresentazione del paesaggio: il vento ululante e gli spruzzi penetranti del mare sono il punto visivo focale del film, con l’affascinante fotografia di Kate McCullough che espone il pubblico alla costa frastagliata di Galway. La potente colonna sonora originale, scritta ed eseguita da Kila, evoca tristemente la desolazione del Connemara e le difficoltà della sua gente. In effetti, Arracht dà il meglio di sé quando la fotografia, la colonna sonora e la performance convergono nelle sue scene marine: guardare Coleman immergersi nelle acque gelide e spietate dell’Atlantico diventa la rappresentazione perfetta del suo tormento personale. 

Encomiabile è l’attenzione meticolosa nel rendere visivamente i paesaggi caratterizzati da scogliere e isolotti battuti dal vento della costa occidentale dell’Irlanda. Il mare gioca un ruolo importante, piatto, grigio e implacabile. Mare che diventerà una costante anche per Colmán, offrendo una via di fuga – temporanea o permanente – e una fonte di cibo, particolarmente importante una volta che si ritrova con una giovane ragazza, Kitty (Saise Ní Chuinn), al seguito.

Il film è stato girato a Lettermullen, un villaggio rurale nella contea di Galway, dove si parla unicamente gaelico e che non aveva alcun bisogno di effetti speciali, data la maestosità dei paesaggi. Il produttore del film, Cùan Mac Conghail, ha affermato:” Il mio scopo era quello di accertarmi che nessuno, guardando il film, pensasse al budget”. I costanti ritmi del discorso gaelico e le intonazioni vocali sono profondamente efficaci, trasportano lo spettatore direttamente in un mondo fragile, vulnerabile alla crudeltà imperialista e alla sconvolgente catastrofe naturale che ha contribuito a provocare.

La performance straordinaria di  Dónall Ó Héalai

Anche le scelte attoriali sono degne di nota, ci presentano personaggi che trasmettono dignità piena di pathos o vera malevolenza, a seconda del loro ruolo drammatico. Il personaggio di Colmàn testimonia una studio sul carattere dell’umanità di un uomo di fronte al dolore, ma fa eco al trauma più ampio di una nazione che è stata decimata dalla fame. Sebbene non apertamente politico, emerge la critica all’amminstrazione dei landlords inglesi, soprattutto quando il tenente inglese (Michael McElhatton) considera la richiesta di Colmán di tassi più bassi e pensa: “I raccolti hanno fallito prima e i tassi di mortalità sono stati perfettamente accettabili”. Lo spettatore rabbrividisce mentre Colman affronta il suo destino . La fisicità di O Healai parla da sè: Colman è costretto a trascorrere due anni nascosto in una grotta e il lavoro fisico sul personaggio di O Healai è meticoloso. 

“Mi piace raccontare le storie di personaggi traumatizzati che riescono a salvarsi o a risanare i loro traumi”, ha detto Sullivan. Questo film si incentra quasi unicamente sulla figura di un pescatore e, solo successivamente, su come questa viene plasmata da eventi catastrofici. Tom Sullivan mostra la dura battaglia verso l’equilibrio e quello che servirà per ricostruire se stessi.

Arracht: uno sguardo al futuro tramite l’incontro con Kitty

Per Colmán, Kitty simboleggia qualcosa da proteggere. Gli permette di interpretare il ruolo che ha sempre svolto per la sua famiglia e per la comunità in generale. La loro relazione offre una certa stabilità in tempi instabili. La sequenza in cui Colmán insegna a Kitty a remare una barca è stata particolarmente commovente perché è stato a questo punto che la necessità di stare insieme ha lasciato il posto a  una fiducia familiare. Ma Sullivan ci sta preparando di nuovo per una caduta. Colmán e Kitty stanno afferrando l’impossibile. Verso la fine del film, c’è una sequenza che fa da contrappunto alla precedente scena di canottaggio in barca. Colmán incoraggia Kitty a nuotare verso di lui. Quando lei si agita nell’acqua senza fiato, lui si precipita in suo soccorso, solo per essere accolto con uno schiaffo in faccia. La sua paura è che lui la stia addestrando a sopravvivere senza di lui. La sua paura è la più grande speranza di Colmán per lei, perché sa fin troppo bene che la felicità è fugace.

 
 

Justice League: i piani per il terzo film, dall’invasione dei Nuovi Dei al “nuovo” Batman

Justice League

La Snyder Cut di Justice League è finalmente arrivata, in Italia, su Sky e NOW. Ovviamente, la promozione dell’attesissimo taglio del cinecomic ad opera di Zack Snyder è stata l’occasione per il celebre regista di parlare non sono della travagliata produzione originale e degli sforzi per portare a compimento la sua visione, ma anche di quelli che erano i piani originali.

Come emerso dalle varie interviste delle ultime settimane, all’inizio Snyder aveva pianificato una trilogia di Justice League, in stile Il Signore degli Anelli (come definita dallo stesso regista). Il primo capitolo corrisponde, ovviamente, a quello che abbiamo visto nella Snyder Cut. Per quanto riguarda gli altri due capitoli, Justice League 2 avrebbe visto la squadra affrontare la Legione del destino: Darkseid avrebbe ucciso Lois Lane e soggiogato Superman all’equazione Anti-vita, rendendo così una realtà il futuro del Knigthmare, già anticipato in Batman v Superman: Dawn of Justice e apparso anche nell’epilogo della Snyder Cut. In Justice League 3, invece, ci sarebbe stata l’invasione dei Nuovi Dei, evento che si sarebbe svolto sempre nel futuro del Knightmare.

Ora, in una recente intervista con Vanity Fair, Zack Snyder ha rivelato che nel terzo film mai realizzato Batman sarebbe morto e che al suo posto ci sarebbe stato un nuovo Cavaliere Oscuro, ossia il figlio di Clark Kent e Lois Lane: il nome del bambino sarebbe stato Bruce Kent e non avrebbe avuto nessuno dei poteri di suo padre. Il film si sarebbe dovuto concludere con una scena ambientata diversi anni dopo, in cui Clark e Lois portano il figlio in un luogo ‘familiare’ e gli chiedono di assumere l’identità del Cavaliere Oscuro.

“Sarebbe stato il figlio di Lois e Superman”, ha spiegato Snyder. “Il tutto accadeva vent’anni dopo, in occasione dell’anniversario della morte di Batman. Lois e Clark portavano il giovane Bruce Kent nella Batcaverna e gli dicevano: ‘Tuo zio Bruce sarebbe orgoglioso di te se prendessi il suo posto.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Speravo de morì prima: recensione della serie su Francesco Totti

Speravo de morì prima recensione serie tv

Dopo Mi chiamo Francesco Totti, documentario di Alex Infascelli sul calciatore romano tanto amato nella Capitale da essere stato incoronato dai tifosi giallo rossi “ottavo re di Roma”, anche la serialità di fiction, con Speravo de morì prima, racconta Totti, in particolare gli ultimi mesi di carriera del campione, che hanno preceduto il ritiro forzato. 

La serie, a partire dal titolo, è una grande lettera d’amore in sei episodi a Francesco Totti, un calciatore che ha regalato anni di sogni e speranze ad un’intera città. Il titolo stesso riprende un cartellone da stadio che è comparso sugli spalti della curva sud all’ìOlimpico, il giorno in cui Totti ha detto addio al calcio giocato. Speravo de morì prima, di non vedere mai il giorno in cui Totti avrebbe appeso le scarpine al chiodo, ed è quello che probabilmente ha pensato anche Francesco, un animo appassionato e semplice, ironico e buono, un personaggio che è stato tanto amato e che ha amato tanto “il pallone”. 

Speravo de morì prima racconta i mesi prima del ritiro

La serie Sky Original prodotta da Mario Gianani per Wildside (parte di Fremantle) con Capri Entertainment di Virginia Valsecchi, The New Life Company e Fremantle, è diretta da Luca Ribuoli, su sceneggiatura di Stefano Bises, Michele Astori e Maurizio Careddu, che sono partiti dal libro “Un capitano” di Francesco Totti e Paolo Condò, edito da Rizzoli Libri S.p.a. Disponibile su Sky e Now TV a partire dal 19 marzo, la serie è interpretata da Pietro Castellitto e Greta Scarano, nei panni di Francesco e Ilary, mentre Monica Guerritore e Giorgio Colangeli sono Fiorella e Enzo, i genitori di Francesco.

La decisione della produzione è da subito chiara, mettere da parte la somiglianza fisica e puntare più su un’eco emotiva che Castellitto riesce ad evocare con un tono di voce una postura che ricordano molto il capitano. Non solo, scopo di questa storia, oltre a raccontare i fatti che tutti sappiamo, è anche quello di far emergere il Totti privato e quindi anche il ruolo di Ilary, solida colonna che con amore ed onestà ha affiancato il suo compagno per tanti anni, proteggendo una storia d’amore pubblica, ma che ha saputo difendersi dalle intemperie. 

Ogni eroe ha però bisogno di un nemico da sconfiggere, un antagonista, e in Speravo de morì prima questo ruolo è ricoperto da una parte da Gianmarco Tognazzi/Luciano Spalletti, e dall’altra dal tempo. Il dramma umano più grande che Francesco Totti calciatore ha dovuto affrontare è infatti quello di essere costretto a lasciare il campo quando non era pronto per farlo, consapevole che nonostante gli anni e gli allenatori contro, il re non è mai pronto ad abdicare. 

In questo cuore narrativo risiede la tragedia di Speravo de morì prima, che per il resto, invece, è una serie che spazia dai toni della Comedy a quelli grotteschi, offrendo anche un nuovo modo di raccontare gli uomini di sport nel cinema e nella tv, laddove la parabola dello sportivo aveva sempre avuto, nelle trasposizioni, dei toni epici.

Toni da comedy con incursioni grottesche

Se da una parte quindi è interessante assistere al racconto tragicomico di un uomo costretto a lasciare l’unico ambiente che ha sempre conosciuto e in cui ha sempre vissuto per tutta la sua vita adulta, costringendolo quindi a reinventarsi a 40 anni, dall’altra tutta l’operazione di Speravo de morì prima sembra un poderoso investimento di un tifoso che vuole cantare un’ode al suo campione del cuore, un intento forse troppo ombelicale che però sicuramente raccoglierà un larghissimo successo presso tifosi, appassionati di calcio e amanti dello sport. 

Castellitto e Scarano sono senza dubbio attori di grande talento, ma in questo caso (soprattutto per il primo) il rischio “imitazione” è dietro l’angolo, nonostante ci sia una ricerca sui modi, le movenze e le inflessioni vocali del soggetto dell’interpretazione.

Speravo de morì prima è una serie divertente, che coinvolge e racconta con ironia un personaggio amato da tutti, lo fa con tenerezza, cercando sempre di regalare un sorriso allo spettatore, e trattando con grande oggettività il dramma di un uomo che non è pronto, e sa che non lo sarà mai, a lasciare per sempre il suo mondo.

 
 

Ryan Reynolds dopo la visione di Lanterna Verde: “Non è una tragedia”

Lanterna Verde

Ryan Reynolds ha visto Lanterna Verde e ora, dopo la visione del film, l’attore ha svelato finalmente cosa ne pensa. Nella giornata del 17 marzo, la star di Deadpool aveva annunciato via Twitter che, in occasione dell’arrivo della Snyder Cut di Justice League, avrebbe finalmente guardato il film di Martin Campbell del 2011 in cui ha interpretato il ruolo di Hal Jordan.

Sappiamo tutti che, all’epoca della sua uscita in sala, Lanterna Verde si rivelò un disastro su tutta la linea, stroncato della critica e quasi del tutto ignorato dal pubblico, arrivando ad incassare solo 219,8 milioni di dollari a fronte di un budget di 200 milioni. Sulla scia di tale clamoroso insuccesso, nel corso degli anni il film è diventato uno degli adattamenti tratti dai fumetti più famigerati della storia, al punto che lo stesso Ryan Reynolds ha più e più volte ironizzato sul suo ruolo e sul progetto in generale.

In passato, l’attore canadese aveva confessato di non aver mai visto la versione finale del film. Ora che ha potuto finalmente rimediare al suo “errore”, Reynolds ha condiviso i suoi pensieri sul film, sempre via Twitter. Con enorme sorpresa, l’attore ha dichiarato dal suo punto di vista Lanterna Verde “non aveva nulla da temere”, elogiando il cast e la troupe per il lavoro svolto. L’attore ha anche specificato che la prossima volta non aspetterà più un decennio prima di guardare per la prima volta un suo film.

“Forse è l’Aviation Gin a parlare, ma Lanterna Verde non aveva nulla da temere!”, ha scritto Ryan Reynolds. Centinaia di incredibili membri della troupe e del cast hanno fatto un lavoro straordinario e, sebbene non sia perfetto, non è nemmeno una tragedia. La prossima volta non aspetterò un decennio per vedere un mio film.”

Lanterna Verde: galeotto fu il set!

Ricordiamo che in Lanterna Verde recitavano, oltre a Reynolds, anche Mark Strong, Peter Sarsgaard, Temuera Morrison, Jon Tenney, Taika Waititi, Tim Robbins, Angela Bassett e Blake Lively. Quest’ultima, in particolare, aveva il ruolo di Carol Ferris ed è proprio sul set del film che ha conosciuto Reynolds: i due si sono sposati nel 2012 e oggi hanno tre figlie, nate rispettivamente nel 2014, nel 2016 e nel 2018.

 
 

Zack Snyder sul finale della Snyder Cut e sulla possibilità di dirigere un altro cinecomic

zack snyder

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULLA SNYDER CUT DI JUSTICE LEAGUE!

Prima ancora dell’arrivo della Snyder Cut, Zack Snyder aveva anticipato che il suo taglio di Justice League sarebbe terminato con un enorme cliffhanger. Tuttavia, chi ha già avuto modo di vedere il film sa che non è esattamente così. Nell’epilogo del film, infatti, sembra che la narrazione sia stata spostata in avanti di parecchi anni: ci troviamo nella timeline impostata dal Knightmare e il Batman di Ben Affleck ha finalmente un faccia a faccia con il Joker di Jared Leto.

Tuttavia, ben presto viene rivelato che si tratta soltanto di un incubo di Bruce Wayne (a metà tra sogno e premonizione). Dopo essersi svegliato, il Cavaliere Oscuro viene raggiunto da Martian Manhunter (che nel film appare anche in una precedente sequenza, fingendosi Martha, la madre di Clark Kent): dalle sue parole, si evince che il supereroe è pronto e disposto ad unirsi alla squadra. Il finale lascia quindi aperta la porta per un eventuale sequel, ma sappiamo che ciò non accadrà mai, dal momento che lo stesso Snyder ha più e più volte ribadito che non ci sarà mai un sequel del suo Justice League

La domanda sorge dunque spontanea: perché il regista ha deciso di chiudere il suo taglio in quel modo e di mostrare Martian Manhunter? Intervistato da Deadline, ha spiegato: “Francamente, il motivo per cui l’ho fatto era perché mi è stato chiesto di realizzare la versione più autentica del film, e quindi anche quello faceva parte di ciò che avevo in mente. In passato, nella mia mente, c’era l’idea di questa trilogia epica in stile Il Signore degli Anelli. A partire proprio da questo film, volevo essere il più fedele possibile al tipo di struttura e al tipo di visione che stavo cercando di creare. Anche se non ci sarà mai un altro film, fin dall’inizio avevo pianificato questo grande cliffhanger, che rispecchiava comunque l’idea che io avevo in mente all’inizio, nei toni e nelle intenzioni. Quindi, aveva senso per me.”

Zack Snyder tornerà mai alla regia di un film di supereroi?

La Snyder Cut di Justice League è stata accolta molto bene dalla critica e pare che anche i fan siano soddisfatti del taglio che hanno rivendicato a gran voce nel corso degli ultimi anni. Se dovesse davvero rivelarsi un grande successo, nulla esclude che la Warner Bros. possa tornare sui suoi passi e magari permettere a Snyder di portare a compimento la sua trilogia. Tuttavia, per lo stesso Snyder ciò è praticamente impossibile.

“La Warner Bros. non ha davvero espresso alcun interesse a fare altri film con me, e va bene. Al 100%. Lo capisco.”, ha detto Snyder. “Ci sono molti fumetti che amo. Ho sempre voluto adattare ‘Il ritorno del Cavaliere Oscuro’ Frank Miller e un paio di altri… ma la verità è che non lo so. Sono davvero contento del lavoro che abbiamo fatto su Justice League, ma la verità è che non muoio dalla voglia di fare un altro film tratto da un fumetto.”

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata di 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Pacific Rim 3: il terzo film mai realizzato doveva collegarsi al MonsterVerse

Pacific Rim 3

Secondo Steven S. DeKnight, regista di Pacific Rim: La rivolta, il mai realizzato Pacific Rim 3 sarebbe terminato con una connessione diretta al MonsterVerse, in particolare a Godzilla vs. Kong. Un terzo capitolo della saga di Pacific Rim è stato richiesto a gran voce dai fan, ma è probabile che non accadrà mai a causa degli incassi poco entusiasmanti del secondo film. Tuttavia, a partire dal prossimo mese, la serie continuerà sotto forma di anime.

Robot giganti pilotati da individui che combattono enormi mostri è la premessa dietro la saga di Pacific Rim. Il primo film non è stato accolto bene a livello nazionale. Tuttavia, ha riscosso maggiore successo oltreoceano ha comunque suscitato grande attesa per un Pacific Rim 3. C’erano diversi momenti degni di nota nel film di scritto, diretto e co-prodotto da Guillermo del Toro, dal primo attacco kaiju nel prologo a Gipsy Danger che usa una nave per combattere Otachi.

Sebbene il sequel, Pacific Rim: La rivolta, non sia stato accolto bene, aveva un paio di cose notevoli, come la presenza del Mega-Kaiju che ha sicuramente sicuramente contribuito alla creazione di un grande climax. Dal debutto di MonsterVerse nel 2014 (ma forse anche da prima), i fan si sono chiesti cosa sarebbe successo se Godzilla avesse incrociato la strada di un Jaeger, e persino Del Toro ha dichiarato di essere interessato ad un possibile crossover.

L’universo di Pacific Rim 3 collegato al MonsterVerse: il crossover che vogliono i fan!

Sebbene un crossover tra il MonsterVerse e l’universo di Pacific Rim non sembri probabile, il regista di Pacific Rim: La rivolta, Steven S. DeKnight, ha svelato che, in realtà, una connessione tra i due mondi era nei suoi piani. In risposta a un fan su Twitter che gli ha proprio chiesto del possibile crossover, DeKnight ha spiegato che il mai realizzato Pacific Rim 3 si sarebbe concluso in un modo che avrebbe permesso di collegare entrambi gli universi.

La dichiarazione di DeKnight è interessante considerando ciò che ha detto circa tre anni fa. Nel 2018, infatti, il regista di Pacific Rim: La rivolta aveva rivealto di avere un’idea per un crossover tra Pacific Rim e Godzilla, ma che tutto dipendeva da Legendary. Sembra quindi che proprio il mai realizzato Pacific Rim 3 avrebbe dovuto presentare una connessione per un eventuale crossover.

Pacific Rim 3 uscirà?

Purtroppo per la tristezza dei fan più fedeli al franchise Pacific Rim 3 non vedrà mai la luce. Infatti sembra che la Legendary Pictures e la Warner Bros abbiamo deciso di puntare su Godzilla e King Kong. Ed è proprio in occasione del debutto del trailer di che Guillermo del Toro è tornato a commentare il mondo di Pacific Rim 3 e a dare speranza ai fan: “Personalmente adoro vedere i Neon, le battaglie navali, la demolizione di edifici, ecc. Perché segretamente – forse – l’universo PAC RIM coesiste nel LEGGENDARIO Kaijuverse e, forse, un giorno potranno darci dentro”

 
 

Spider-Man: No Way Home prenderà ispirazione da una celebre storia a fumetti?

Spider-Man: No Way Home film 2021

Dal momento che negli ultimi mesi non si è fatto altro che parlare delle possibili apparizioni di Tobey Maguire, Andrew Garfield, Kirsten Dunst, Emma Stone e Willem Dafoe in Spider-Man: No Way Home, non c’è da meravigliarsi che molti fan siano ad oggi convinti che la terza avventura di Peter Parker ambientata nel MCU sarà un adattamento in live action dello Spider-Verse.

Tuttavia, sembra che Kevin Feige abbia ancora una volta tratto ispirazione dalla serie a fumetti “Amazing Spider-Man” di J. Michael Straczynski e John Romita Jr. per la storia del terzo film con Tom Holland (ricordiamo che dalla stessa run era già stata “presa in prestito” l’idea di zia May che scopre la vera identità di suo nipote). Secondo l’utente di Reddit Pomojema_SWNN (via CBM) – che in passato ha già dimostrato di essere una fonte parecchio attendibile in più occasioni – è in particolare al volume “Happy Birthday” che i fan dovrebbero prestare particolare attenzione.

In quella storia, che si espande attraverso tre numeri (incluso “Amazing Spider-Man #500”), Peter Parker collabora con Doctor Strange per proteggere New York City. Alla fine, Peter si ritrova a rivivere il suo passato dopo essere entrato in un portale dimensionale insieme allo Stregone Supremo. Collocato all’interno del corpo del suo io più giovane, il simpatico arrampicamuri ha dovuto combattere di nuovo alcuni dei suoi vecchi nemici e ha persino intravisto ciò che il futuro ha in serbo per lui (o almeno, una parte).

La storia di Spider-Man nel MCU non è in realtà così lunga (le sue battaglie con Avvoltoio, Thanos e Mysterio sono ancora piuttosto recenti), quindi è probabile che in No Way Home Peter venga inviato in una sorta di viaggio attraverso il Multiverso, in cui probabilmente si troverà faccia a faccia con altre precedenti iterazioni dell’Uomo Ragno.

Secondo quanto riferito, “Happy Birthday” sarà utilizzato soltanto come ispirazione per No Way Home, quindi non sappiamo quanto di quella storia finirà effettivamente nel film diretto da Jon Watts. Tuttavia, sarebbe belle se il film adattasse le ultime pagine di “Amazing Spider-Man #500”, in cui Stephen Strange dà a Peter la possibilità di rivedere suo zio Ben e dirgli finalmente addio.

Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home sono in corso ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Dovrebbe arrivare al cinema a dicembre 2021.

 
 

Lanterna Verde: WB non voleva che apparisse nella Snyder Cut di Justice League

John Stewart, una delle numerose identità di Lanterna Verde nei fumetti, sarebbe dovuto apparire nella Snyder Cut di Justice League, ma a quanto pare la Warner Bros. avrebbe chiesto a Zack Snyder di non farlo perché avrebbe dei progetti in merito al personaggio. Stewart è stato introdotto per la prima volta nella serie “Green Lantern Vol. 2 #87” e, grazie anche alle serie animate Justice League e Justice League Unlimited, è ad oggi una delle versioni del supereroe più celebri di sempre.

Lanterna Verde è stato uno dei membri fondatori di ogni incarnazione della Justice League nei fumetti, quindi il fatto che non sia apparso nel film omonimo ha lasciato molti fan con l’amaro in bocca. Di recente Snyder aveva rivelato che avrebbe voluto inserire il personaggio all’interno del suo taglio e che, proprio per questo, aveva anche pensato di riportare indietro la versione di Hal Jordan ad opera di Ryan Reynolds vista nel film del 2011 di Martin Campbell. Naturalmente, quei piani non si sono mai concretizzati.

Ora, in una recente intervista con Vanity Fair, Zack Snyder ha svelato maggiori dettagli sui suoi piani iniziali in merito al coinvolgimento di Lanterna Verde, specificando che nella sua versione di Justice League avrebbe voluto includere un incontro tra John Stewart e Bruce Wayne/Batman. Tuttavia, la Warner Bros. si è opposta alla decisione: lo studio, infatti, non voleva che il personaggio finisse nel film perché, a quanto pare, l’intenzione sarebbe quella di introdurlo in un altro progetto. A quanto pare, John Stewart sarebbe dovuto apparire nel film del film; alla fine è stato sostituito con Martian Manhunter.

“Abbiamo girato una versione della scena finale con Lanterna Verde, ma lo studio si è opposto a questa decisione”, ha detto Snyder. “Non volevano che usassi Lanterna Verde. Quindi abbiamo fatto un accordo e alla fine mi hanno lasciato usare Martian Manhunter. Mi hanno spiegato che avevano dei piani per John Stewart e che volevano introdurlo in maniera diversa. Alla fine ho ceduto e Martin Manhunter è stato una sorta di compromesso.”

Quali sono i piani della WB su Lanterna Verde?

Sappiamo che la Warner Bros. ha in cantiere una serie tv su Lanterna Verde che debutterà prossimamente su HBO Max e che potrebbe essere incentrata proprio su John Stewart. Tuttavia, nulla esclude che nei piani dello studio possa ancora esserci il tanto chiacchierato film dedicato al Corpo delle Lanterne Verdi, di cui Stewart – nei fumetti – è un personaggio fisso.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film ha una durata di 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Game of Thrones: altri 3 spin-off prequel in sviluppo per HBO

Il trono di spade (Game of  Thrones) serie tv

Arriva da Variety la notizia che altri 3 spin-off prequel di Game of Thrones sono in sviluppo presso HBO. Abbiamo inoltre i primi dettagli su quali saranno i temi che potrebbero affrontare le potenziali serie tv.

Uno spinoff, intitolato “9 Voyages” o “Sea Snake”, proviene dal co-creatore di “Rome” Bruno Heller, mentre gli altri due, “Flea Bottom” e “10,000 Ships” non hanno ancora scrittori associati.

“9 Voyages” sarebbe incentrato su Lord Corlys Velaryon – noto come il “Serpente di mare” e capo della Casa Velaryon, marito di Rhaenys Targaryen – sulla nave Sea Snake. Il più noto avventuriero nautico di tutta Westeros, Lord Corlys – ha costruito una casa ancora più ricca dei Lannister e rivendica la più grande marina del mondo.

“Flea Bottom” si svolgerà nel quartiere più povero di Approdo del Re, mentre “10.000 Navi” ruota attorno alla Principessa Nymeria, che viaggiò con il Rhoynar a Dorne e sposò Lord Mors Martell.

Questi progetti seguono un altro prequel di “Game of Thrones” già in fase di produzione che si intitola House of the Dragon, l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

 
 

Ralph Fiennes definisce “inquietanti” gli attacchi rivolti a J.K. Rowling

ralph fiennes harry potter

Ralph Fiennes, che ha interpretato Lord Voldemort nella saga di Harry Potter, ha commentato la reazione da parte dei fan ad alcune affermazioni di J.K. Rowling dello scorso anno. Verso la metà del 2020, la scrittrice britannica aveva rilasciato una serie di dichiarazioni che avevano suscitato un gran polverone, con la stessa che alla fine è stata accusata di transfobia.

In realtà, tutta la controversia nata attorno alla figura di Rowling risale al lontano 2018, quando già alcuni dei suoi commenti in merito alle donne trans avevano generato un diffuso malcontento, specie tra i fan della celebre saga da lei ideata. Tuttavia, la questione si è acuita ancora di più a giugno dello scorso anno, quando Rowling aveva contestato il fatto che il titolo di un articolo non avesse usato la parola “donne”, ma bensì il termine più inclusivo “persone che hanno le mestruazioni”.

Ora, in una recente intervista con The Telegraph, Ralph Fiennes ha in qualche modo preso le difese di J.K. Rowling, sottolineando quanto la reazione dei fan alle dichiarazioni dell’autrice sia stata irrazionale. Nelle sue dichiarazioni, l’attore britannico ha fatto anche riferimento alla cosiddetta “cultura della cancellazione”, sostenendo che ormai viviamo in “un’epoca di accuse”.

“Non riesco a capire tutto quel vetriolo così diretto contro di lei”, ha dichiarato Fiennes. “Posso capire che una discussione si accenda, ma trovo irrazionale questa epoca di accuse e la relativa necessità di condannare. Trovo inquietante il livello di odio che le persone esprimono nei confronti di opinioni diverse dalle loro e la violenza del linguaggio nei confronti degli altri.”

Le star di Harry Potter in difesa della comunità trans

La parole di Fiennes sono in netto contrasto con molte delle opinioni degli attori della saga di Harry Potter sulla questione. La maggior parte di essi infatti, tra cui Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint e Katie Leung, aveva utilizzato i relativi profili social per prendere le distanze dalle dichiarazioni della Rowling e difendere la comunità trans. Anche Eddie Redmayne, star della saga spin-off di Animali Fantastici, aveva commentato la questione, dichiarando: “Le donne trans sono donne! Gli uomini trans sono uomini! Le identità non-binarie sono valide! So che i miei amici e colleghi transgender sono stanchi di questa continua messa in discussione delle loro identità. Vogliono soltanto vivere le loro vite in pace ed è arrivato il momento di lasciarglielo fare.”

 
 

Loki: ecco la nuova keyart della serie Disney+

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Disponibile da oggi la nuova key art di LOKI, l’inedita serie originale Marvel Studios che debutterà in esclusiva su Disney+ l’11 giugno 2021.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da Thanos in Avengers: Infinity War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.

Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

 
 

The Falcon and the Winter Soldier: i 10 migliori momenti di Sam Wilson nel MCU

In attesa dell’arrivo di The Falcon and the Winter Soldier, il cui primo episodio debutterà su Disney+ domani 19 marzo, ripercorriamo grazie a ScreenRant i 10 migliori momenti di Sam Wilson (Anthony Mackie) nel MCU.

1Ottenere lo scudo

Quando Captain America torna dopo aver rimesso le Gemme dell’Infinito al posto giusto, è invecchiato considerevolmente. Ora è un uomo anziano ed è chiaro che non combatterà più battaglie in futuro. Quindi la una questione é: a chi lasciare in eredità il suo scudo?

La maggior parte delle persone si aspettava che fosse Bucky, soprattutto perché gli avrebbe dato una grande motivazione per fare del bene avendo fatto così tanto male nei panni del Soldato d’Inverno molti anni prima. Invece, l’oggetto iconico viene lasciato a Sam… non vediamo l’ora di vederglielo sfoggiare!

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America Latina: Elio Germano nella prima foto ufficiale

America latina film 2021

Svelata oggi la prima immagine di backstage dal set del nuovo film scritto e diretto da Damiano e Fabio D’innocenzoAMERICA LATINA.

La foto, scattata dai gemelli D’Innocenzo, è stata diffusa oggi dai registi stessi attraverso il loro profilo ufficiale di Instagram @fabiodinnocenzo. L’immagine ritrae il protagonista Elio Germano poco prima di un ciak. Le riprese del film, definito dagli stessi registi “una storia d’amore, e come tutte le storie d’amore quindi un thriller“, si stanno svolgendo in questi giorni a Latina. Nel cast, accanto a Elio Germano, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini e Massimo Wertmüller.

@fabiodinnocenzo

AMERICA LATINA è prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, Vision Distribution e Le Pacte.  AMERICA LATINA sarà distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.

 
 

Yellowstone: la prima stagione in chiaro su Paramount Network

Yellowstone serie tv 2018

L’attesa è finita. Dal 19 marzo arriva in prima tv free to air su Paramount Network (sul 27 del digitale terrestre, sul canale 27 di Tivùsat anche in HD e sul 158 di Sky in HD), il brand di ViacomCBS Networks Italia dedicato agli amanti delle storie e casa delle grandi stelle, la prima stagione di Yellowstone con la straordinaria partecipazione di Kevin Costner. La serie sarà in onda ogni venerdì alle 21.10.

Yellowstone è la serie prodotta da Paramount, scritta a quattro mani dallo sceneggiatore candidato all’Oscar Taylor Sheridan (Sicario, Hell or High Water, I Segreti di Wind River) insieme a John Linson. Oltre a Kevin Costner, attore, regista e produttore con alle spalle tantissimi riconoscimenti tra cui premi Oscar, Golden Globe ed Emmy Award, Luke Grimes (American Sniper, 50 sfumature di grigio), la serie vanta un cast d’élite, tra cui Kelly Reilly (L’appartamento spagnolo, Bambole Russe, Orgoglio e Pregiudizio, Sherlock Holmes), Wes Bentley (Interstellar), Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken Merril, Jefferson White e Gil Birmingham.

John Dutton, il protagonista interpretato da Kevin Kostner, è il proprietario ambiguo, inarrestabile e seducente di Yellowstone, uno dei più importanti ranch americani e deve difenderlo da innumerevoli pericoli e nemici: attacchi dei nativi americani e da impresari edili e politici corrotti. Per farlo, si circonda di uomini fedeli che per lui darebbero la vita. Proteggere il ranch e la famiglia significa essere disposti a tutto, anche ad usare la forza e la violenza. Yellowstone è una serie dai molteplici intrecci, sembra raccontare soltanto le vicende di un ranch, invece affonda le radici nell’America più profonda e nella sua identità, diventando così una storia senza confini.

Un’avventura che scopre, puntata dopo puntata, la bellezza naturalistica dell’America: Yellowstone, un parco naturale di oltre 9.000 km quadrati in cima a una formazione vulcanica che si estende tra Wyoming, Montana e Idaho. Il viaggio parte proprio da qui, fra geyser, sorgenti termali multicolori, laghi montani, canyon profondi e cascate scroscianti.

Ma Yellowstone non è soltanto una storia di faide sanguinarie, uomini feroci e splendidi paesaggi, perché aggiunge tinte neo-western e thriller per approfondire valori come la conservazione della memoria, vicende familiari e segreti antichi. E per dare corpo a questa profondità, anche le donne della serie non sono meno grandiose e crude degli uomini, anzi, in molte circostanze sanno dimostrare più grinta e intelligenza. Beth, interpretata da Kelly Reilly, unica donna tra i quattro figli di John Dutton, è uno splendido personaggio femminile: la sua sicurezza, il carattere indomito e coraggioso, sono accompagnati da fragilità e ferite profonde con cui fare i conti.

Venerdì 19 marzo alle ore 21.10 va in onda il primo lungo episodio di Yellowstone, Un nuovo giorno, della durata di 90 minuti Nella prima puntata ci si trova in Montana, nei pressi della città di Bozeman, dove i membri della comunità indiana si trovano in contrasto con John Dutton – rappresentante del BLM (Ufficio per la Gestione del Territorio) – e i suoi figli Jamie, Lee e Beth, proprietari del ranch “Yellowstone” e di un vastissimo territorio che fa gola a molti.

 
 

Chloe Grace Moretz racconta la sua esperienza sul set di Tom & Jerry

In occasione dell’arrivo in streaming di Tom & Jerry, ecco cosa ha raccontato Chloë Grace Moretz sulla sua esperienza nel film di Tim Story, targato Warner.

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Tom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).https://www.youtube.com/watch?v=WaFyb_RFgEI

 
 

Michael Pena racconta la sua esperienza sul set di Tom & Jerry

In occasione dell’arrivo in streaming di Tom & Jerry, ecco cosa ha raccontato Michael Peña sulla sua esperienza nel film di Tim Story, targato Warner.

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Tom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).

 
 

Filming Italy – Los Angeles, al via la VI edizione, dal 18 al 21 marzo

filming italy - los angeles

Al via la sesta edizione di Filming Italy – Los Angeles con l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles che si terrà da oggi 18 marzo fino al 21 marzo 2021 a Los Angeles con modalità al 90% in streaming, in collaborazione con APA (Associazione Produttori Audiovisivi) e sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia a Washington e del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles.

Creato e organizzato da Tiziana Rocca, Agnus Dei e Valeria Rumori, Istituto Italiano di Cultura Los Angeles, Filming Italy – Los Angeles oltre a promuovere l’Italia come set cinematografico e ponte tra la cultura italiana e americana, sostiene la crescita culturale italiana attraverso il suo cinema, l’internalizzazione dei prodotti dell’audiovisivo italiani e supporta le relazioni interculturali tra i vari registi, produttori ed artisti. Il Festival, che sarà introdotto dall’Ambasciatore d’Italia a Washington Armando Varricchio e verrà concluso da Silvia Chiave, Console Generale d’Italia a Los Angeles, quest’anno è dedicato alla memoria di Lorenzo Soria, ex presidente della HFPA, che ha sempre supportato la manifestazione fin dalla sua prima edizione.

Diverse le novità annunciate negli ultimi giorni: proprio ieri Matteo Garrone ha ricevuto dal vivo il Filming Italy Best Movie Award per la regia del film Pinocchio, candidato ai prossimi Premi Oscar per il Miglior Trucco e i Migliori Costumi. Il Festival avrà l’onore di avere come promozione del made in Italy i costumi del film Pinocchio, realizzati della Sartoria Tirelli e disegnati da Massimo Cantini Parrini, nominato come Best Costume Design agli Oscar 2021. Ma non sarà l’unico candidato agli Oscar di quest’anno che prenderà parte al festival: Edoardo Ponti riceverà infatti il Filming Italy Los Angeles Best Director per “The Life Ahead”, candidato con Laura Pausini nella categoria della Miglior canzone originale. Ai numerosi talent coinvolti nelle 26 masterclass si aggiunge anche l’attore americano Winston Duke. Carosello Carosone, film diretto da Lucio Pellegrini che racconta l’ascesa ai vertici delle classifiche internazionali di Renato Carosone, il musicista italiano più famoso al mondo, inaugurerà in festival oggi alle ore 20:00 (Pacific Time). Molte anche le scuole teatrali e cinematografiche che hanno aderito al festival, tanto che la sala virtuale è passata da 1500 a 2000 posti per permettere a tutti gli studenti di partecipare.

A SEGUIRE TUTTI I TALENT COINVOLTI NEI WEBINAR

Giovedì 18 marzo è la volta di: Oliver Stone; Edoardo Ponti, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Director per “The Life Ahead”; Gabriele Salvatores, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Documentary per “Fuori era primavera – Viaggio nell’Italia del lockdown”; Tiziano Ferro, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Documentary per “Ferro”; Claudia Gerini, che riceverà il Filming Italy Award e il premio speciale “LAZIO TERRA DI CINEMA” consegnato dal Dott. Albino Ruberti “All’attrice che la Regione Lazio ha scelto per rappresentare l’Italia”; Sidney Sibilia insieme a Lucio Pellegrini; Giulio Base; Maria Sole Tognazzi; Paola Cortellesi, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Actress in a Tv Seriesper “Petra”.

Nelle masterclass di venerdì 19 marzo: Jackie Cruz; John Turturro; Carol Alt; Cecilia Peck, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Woman Power Tv Series per “Seduced: Inside the NXIVM Cult”; i Premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che riceveranno il Filming Italy Los Angeles Achievement Award; Valentina Lodovini, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Actress per “10 giorni con Babbo Natale”; Gianmarco Tognazzi.

Sempre il 19 marzo è in programma il panel istituzionale: “Film, fiction e documentari “one off” alla prova dello streaming. Da necessità a virtù: come si è integrata la strategia distributiva nell’era della pandemia e quali le conseguenze sulla creatività e sulla produzione cinematografica”, a cui prenderanno parte Paolo Del Brocco (AD RAI Cinema), Steven Gaydos (Vice President, Executive Editor at Variety), Francesco Bruni (Presidente dell’Associazione 100Autori), Patrick Corcoran (Vice Presidente National Association of Theatre Owners), Giancarlo Leone (Presidente APA), Mario Lorini (Presidente ANEC), Carlo Verdone (Regista), Roberto Stabile (Responsabile delle Relazioni Internazionali  ANICA), Piera Detassis (Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello). Ci sarà anche un videomessaggio di Nicola Borrelli (Direzione Generale Cinema Audiovisivo – MiBACT), modererà l’incontro Nick Vivarelli di Variety.

Sabato 20 marzo si alterneranno: Jean Sorel; Vincent Spano; Stefania Sandrelli, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Achievement Award; Alice Rohrwacher e JR; e Susanna Nicchiarelli, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Director per “Miss Marx”.

Chiuderanno il festival domenica 21 marzo: Elena Sofia Ricci, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Actress in a Tv Movie per “Rita Levi-Montalcini”; Bella Thorne, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Actress; Giovanni Veronesi, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Director per “Tutti per 1 – 1 per tutti”; Margherita Buy, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Pomellato Award; Rocco Papaleo; e Winston Duke.

Nel corso di Filming Italy Los Angeles 2021, Carlo Verdone e Margherita Buy riceveranno il premio dell’Istituto di Cultura IIC Los Angeles Creativity Award, riconoscimento all’eccellenza italiana nel mondo in ogni settore creativo. Già assegnato a personalità di rilievo per il cinema – fra gli altri Monica Bellucci, Claudia Cardinale, Gina Lollobrigida, Claudia Gerini, Mario Martone, Gianfranco Rosi, Lina Wertmüller e Gabriele Salvatores – il premio consiste in un’opera originale creata appositamente per l’Istituto dal noto artista e stilista Emilio Cavallini, ispirata al soffitto del Pantheon di Roma.

Altri artisti invece saluteranno e presenteranno i propri film al pubblico prima delle proiezioni, tra questi: Serena Rossi, Giampaolo Morelli, Valeria Golino, Giorgio Pasotti, Marco Bocci, Fabio De Luigi, Pietro Castellitto; i fratelli D’Innocenzo, Lillo, Andrea Delogu, Ginevra Elkann, lo scenografo Dimitri Capuani, lo scrittore Stefano Pistolini e Maria Pia Ammirati, Direttore di RAI Fiction, che presenterà Carosello Carosone, film di apertura del festival. E inoltre: Thierry Frémaux, il Direttore del Festival di Cannes, che per celebrare i 125 anni dalla nascita del Cinema introdurrà con un video speciale il film Lumière! La scoperta del Cinema; Marco Tardelli, che presterà la sua voce per introdurre il docufilm su Paolo Rossi.

Più di 50 i titoli che verranno proiettati durante il Festival, tra film, serie televisive, cortometraggi e docu-film italiani, visti durante l’ultima stagione cinematografica e molti ancora inediti a livello mondiale.

“La decisione di far rientrare questa iniziativa nelle celebrazioni per i 160 anni dei rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti, vuole riconoscere il ruolo centrale che il cinema ha avuto, negli anni, nel rafforzare la salda amicizia tra i nostri Paesi. Innumerevoli storie, immagini, volti e paesaggi raccontati con la forza inimitabile racchiusa nella pellicola, hanno segnato il rapporto profondo tra i nostri Paesi e plasmato la cultura popolare delle due società. In questi momenti complessi, avremo l’occasione, tramite questo Festival, di riflettere su temi di grande attualità: dall’eguaglianza di genere al futuro delle giovani generazioni. Sono particolarmente lieto che anche in questo percorso saremo accompagnati, ancora una volta, dalla saggezza e dalla conoscenza tramandateci da Dante Alighieri grazie alle iniziative previste in occasione del DanteDi’, anche in collaborazione con Filming Italy – Los Angeles“, sottolinea l’Ambasciatore d’Italia a Washington, Armando Varricchio.

“Il programma del Filming Italy Los Angeles di quest’anno è ricco e vario come non mai: avremo più di 50 titoli tra film, serie televisive, cortometraggi e docu-film italiani, molti dei quali ancora inediti in tutto il mondo. Abbiamo organizzato 26 masterclass e diversi panel con tantissimi ospiti e artisti italiani e internazionali, come Oliver Stone e Tiziano Ferro, in cui affronteremo il futuro della settima arte, messo così a repentaglio dalla pandemia e dal lockdown. E poi Matteo Garrone, con il suo Pinocchio candidato a due Premi Oscar e Edoardo Ponti candidato con Laura Pausini nella categoria della Miglior canzone originale in La vita davanti a sé. Ma parteciperà anche tutto l’indotto del cinema italiano e le arti, con le maggiori maestranze in rappresentanza, come i migliori costumi, le migliori scenografie e i migliori effetti visivi”, ha dichiarato Tiziana Rocca, che è anche Direttore artistico del Festival. “E poi sono particolarmente onorata che il Filming Italy Los Angeles sia stato scelto dall’Ambasciata d’Italia a Washington tra gli eventi per rientrare nelle celebrazioni per i 160 anni dei rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti, proprio per il ruolo centrale che il cinema ha avuto, negli anni, nel rafforzare la salda amicizia tra i due Paesi”.

“L’edizione 2021 dell’atteso Filming Italy Los Angeles è un’edizione unica, la prima interamente digitale e offrirà quest’anno un panorama ancora più ricco del cinema italiano”, afferma Valeria Rumori, Direttore dell’Istituto di Cultura di Los Angeles. “Vedrà coinvolti noti artisti italiani ed internazionali, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere l’Italia, la sua lingua, la sua arte ed i suoi territori. L’Istituto di Cultura dedica particolare attenzione nel corso dell’anno alla promozione del cinema italiano, con iniziative dedicate nel Sud Ovest degli Stati Uniti, presentate anche con partner italiani e locali. A Los Angeles si commemoreranno inoltre i 700 anni dalla morte di Dante con diverse manifestazioni organizzate dall’Istituto durante tutto l’anno, tra queste l’originale Dante on Film sull’importanza del poeta nel cinema americano.

Il 25 marzo sarà infatti la giornata ufficiale dedicata a Dante Alighieri in Italia e nel mondo, e verrà presentato il Filming Italy LA: Dante 700: una rassegna che includerà la proiezione del film muto L’inferno di Francesco Bertolini con la Cineteca di Bologna, oltre ad esclusive letture dantesche da parte di ospiti d’eccezione. Tra questi: Danny Huston, William Baldwin, Gina Lollobrigida, Michele Placido, Monica Guerritore, Claudia Gerini, Monica Bellucci e Salvatore Esposito. Le iniziative sono organizzate dall’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles con Agnus Dei Production sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia a Washington e del Consolato Generale d’Italia di Los Angeles. Filming Italy LA: Dante 700 sarà presentato in collaborazione anche con gli Istituti Italiani di Cultura di Chicago, New York, San Francisco e Washington”.

Tiziano Ferro ha dichiarato: “Esserci al Filming Italy ha tanti significati per me. Come italiano nel mondo, onorato di portare l’Italia nel cuore e nei miei progetti. E come uomo che, trasferitosi a Los Angeles, ha bisogno di sentire l’Italia vicina. Il mio documentario è una fotografia, un’esperienza dettata da un’urgenza, quella di raccontare ‘la soluzione’. Ricevere questo premio è un privilegio inaspettato, che aggiunge valore a questa esperienza unica”.

“Sono molto felice di partecipare per il secondo anno consecutivo al Filming Italy Los Angeles, che mi ha portato tanta fortuna, perché nonostante il Covid sto attraversando un momento di grande trasformazione, evoluzione e creatività”, ha dichiarato Claudia Gerini, Presidente onorario di questa edizione. “Il mondo della cultura, sia italiano che internazionale, ha bisogno di sostegno, bisogna mandare un segnale di ripartenza e speranza per il futuro, perché, nonostante io abbia preso parte a numerose produzioni quest’anno, il teatro e tutta la categoria degli attori, come tante altre, sta attraversando un momento di grande difficoltà. Questo Festival è una testimonianza di forza e di impegno, coniugata soprattutto al femminile. Con la passione che abbiamo per il nostro lavoro, ci uniamo tutti insieme per parlare di cinema, storia e cultura in questo contenitore così prestigioso. Sono al fianco di Tiziana Rocca in questa bellissima iniziativa culturale: grazie Tiziana per avermi dato questa opportunità”. L’attrice italiana aprirà il festival con una speciale masterclass in streaming. Il Presidente onorario in rappresentanza degli Stati Uniti sarà l’attore Harvey Keitel.

I temi che il Festival approfondirà quest’anno, attraverso le proiezioni di film, serie TV, docufilm inediti e non inediti, cortometraggi e anche all’interno delle masterclass, saranno i diritti umani, il futuro dei giovani, le pari opportunità con la valorizzazione delle donne nel mondo del Cinema e la ripartenza della macchina cinematografica e televisiva dopo il lockdown. Confermata anche quest’anno la collaborazione con Women in Film, TV & Media Italia. Nato a Los Angeles, WIF sostiene le donne che lavorano nel mondo del cinema e dietro la macchina da presa dal 1973. Oggi le organizzazioni WIF in tutto il mondo stanno lavorando per un settore più equo attraverso programmi di sensibilizzazione, incentivi e sostegno legale. Da questa partnership è nato il premio “Woman Power Award”, per supportare le donne del mondo del cinema: sceneggiatrici, attrici e produttrici di talento.

Filming Italy – Los Angeles, in modalità quasi interamente digitale, si terrà sulla piattaforma streaming MyMovies, che creerà per l’occasione una sala virtuale da 1500 posti per il pubblico di Los Angeles, che comprende anche produttori, distributori, artisti e dipartimenti di italiano e cinema di università locali.  Le proiezioni online saranno visibili solo negli Stati Uniti e rispetteranno i parametri previsti di sicurezza e protezione informatica con Hollywood Grade DRM.

Tra i premiati delle scorse edizioni del Filming Italy: Gina Lollobrigida, Rosario Dawson, Monica Bellucci, Abrima Erwiah, Paz Vega, Danny Huston, Vincent Spano, Oliver Stone, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Cecilia Peck, Jonàs Cuaròn, Jeremy Renner, Andie MacDowell, Nat Wolff, Zack Peck, Lola Karimova, Spike Lee, David Cronenberg, Claudia Cardinale, Edward James Olmos, Raoul Bova, Nolan Funk, Bella Thorne, Halston Sage, Steven Gaydos, Salvatore Esposito.

Al Filming Italy Los Angeles 2021 la Regione Lazio presenta le opportunità messe in campo per il mondo dell’audiovisivo, un comparto che ha visto in questi anni crescere nel Lazio la presenza delle coproduzioni internazionali grazie alle tante misure di sostegno al settore, tra cui il bando “Lazio Cine-International”, giunto alla quinta annualità con uno stanziamento complessivo di 43.817.534 euro. Con “Lazio Cine- International” sono state sostenute importanti pellicole girate nelle location del Lazio, meravigliosi set naturali sempre più ricercati da grandi registi e interpreti di livello internazionale. Ben 116 finora le coproduzioni tra case cinematografiche del Lazio in partnership con aziende audiovisive straniere finanziate dalla Regione Lazio: lungometraggi, fiction, documentari e film di animazione che hanno vinto 86 premi tra festival nazionali e internazionali e ottenuto 134 nomination. Con il sostegno al cinema la Regione Lazio dà valore alle produzioni cinematografiche e a tutto il settore, per valorizzare, anche in un periodo storico così complesso, un settore centrale nella vita culturale, sociale ed economica del nostro paese.

Anche quest’anno, Filming Italy – Los Angeles si avvale della partnership con Italy for Movies(www.italyformovies.it), il portale delle location e degli incentivi alla produzione coordinato dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiBACT, gestito da Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con Italian Film Commissions, disponibile anche su app e scaricabile sugli store digitali. Il portale fornisce tutte le informazioni utili su location e incentivi disponibili per chi vuole girare in Italia il proprio film, oltre a tantissime curiosità e suggerimenti di viaggio per gli appassionati che vogliono visitare i luoghi dei film.

Il Filming Italy – Los Angeles avrà il supporto delle maggiori case di produzione e distribuzione italiane e Major nazionali, come RAI Cinema, RAI Fiction, SKY Italia, Vision, Cattleya, Groenlandia, Eagle Pictures, Notorious Pictures, Discovery Italia, Fandango, Altre Storie, The Match Factory, True Colours, Taodue, Rodeo Drive, Istituto Luce, HBO Sports, Medusa, Minerva Pictures, House of Film e diverse altre produzioni indipendenti italiane, spesso in coproduzioni internazionali con Netflix e Amazon.

Per le tematiche inerenti e collegate alla salvaguardia ambientale, Filming Italy – Los Angeles rinnova la sua collaborazione con FareAmbiente, movimento ecologista europeo per lo sviluppo sostenibile, di cui è presidente il filosofo Vincenzo Pepe.

Filming Italy – Los Angeles è attento alla cura e la salvaguardia dell’ambiente, facendo realizzare infatti tutti i premi con materiali eco-sostenibili e di riciclo, per promuovere la tutela ambientale e dimostrare che anche in queste occasioni si può avere un’attenzione per il pianeta utilizzando materie come il vetro, un “green carpet” e materiali riciclati.

Il Festival quest’anno gode anche della collaborazione di Never Alone, iniziativa della CHOPRA FOUNDATION che si pone l’obiettivo di aiutare i giovani con disturbi e disagi, grazie a delle comunità in cui parlare ed affrontare i problemi. In questa occasione sarà proiettato un video del suo fondatore, il medico pioniere della medicina integrativa, Deepak Chopra.

Organizzato da Tiziana Rocca, Agnus Dei e Valeria Rumori, Istituto Italiano di Cultura Los Angeles.

  • Con il patrocinio di: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dello Sviluppo Economico e MiBACT “Con il riconoscimento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo”
  • Sotto gli auspici dell’Ambasciata d’Italia a Washington e del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles.
  • In collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.
  • In collaborazione con APA – Associazione Produttori Audiovisivi.
  • Con la partnership della Regione Lazio.
  • Con il supporto di S.N.C.C.I. – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
  • Con il patrocinio di: Agenzia ICE – Italian Trade & Investment Agency, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane,  ANICA – Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali, CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ITALY FOR MOVIES, ANEC – Associazione Nazionale Esercenti Cinema, CNA Cinema e Audiovisivo, Women in Film, TV & Media Italia, WIF Los Angeles, 100autori – Associazione della Autorialità Cinetelevisiva, ROMA LAZIO FILM COMMISSION, FareAmbiente.
  • MEDIA PARTNERS: Affaritaliani.It, Best Movie, Box Office, Cinecittà News, Cinematografo.It, Corriere della Sera, Film 4 Life, Fred Radio, Grazia, MyMovies, Rai Movie, Rai Cinema Channel, Variety.
  • CHARITY PARTNERS: FareAmbiente, Telethon, Never Alone.
  • PARTNER TECNICI: Making Beauty Master Academy di Chiara Corsaletti, Vanini – Icam, Simone Belli, Cotril.

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A:

  • La Cineteca di Bologna, che ci ha dato la possibilità di proiettare in occasione del “Filming Italy: Dante 700” il film restaurato dalla Cineteca “L’inferno” diretto da Francesco Bertolini nel 1911.
  • Pomellato, brand di gioielli fondato nel 1967 a Milano, che con la sua iniziativa ‘Pomellato For Women’, lanciata per celebrare i 50 anni della Maison, evidenzia l’importanza della leadership femminile, oltre ad ascoltare, favorire l’empowerment, promuovere l’inclusione e raggiungere la parità di genere.
  • Cioccolato Vanini e l’azienda leader nel settore ICAM, da sempre molto vicina alla crescita delle persone, in particolare dei giovani, che ha voluto sostenere il Festival e il settore cinematografico, particolarmente colpito dalla pandemia.
  • La produttrice Adriana Chiesa Di Palma per la sua costante dedizione al cinema indipendente europeo di qualità, che si riflette nell’attività della società ACEK Srl.
  • La Sartoria Tirelli, caposaldo nella storia dello spettacolo italiano, che ha realizzato capi e costumi per i più grandi film e opere teatrali internazionali e ha concorso alla popolarità di celebri costumisti italiani. Dino Trappetti e la Sartoria Tirelli si congratula con Matteo Garrone per il premio Filming Italy Los Angeles Best Movie: “Pinocchio ha incantato tutti noi. E cogliamo l’occasione per rallegrarci ancora una volta con Massimo Cantini Parrini per la Nomination all’Oscar per i migliori costumi. Siamo onorati di aver potuto realizzare questi speciali costumi con la dedizione e la qualità che ci hanno sempre contraddistinto”.
  • Le penne stilografiche Montegrappa, piccoli capolavori made in Italy e sintesi perfetta di tradizione e innovazione fin dal 1912, con cui verranno premiati diversi artisti di questa edizione.
  • San Benedetto, che con le sue lattine ecologiche e bottiglie di vetro, è tra le prime aziende sempre più attente al rispetto dell’ambiente e al problema della plastica in eccesso.
  • EDI – Effetti Digitali Italiani, società made in Italy leader nel settore degli effetti visivi, che utilizza solo energie rinnovabili.
 
 

Justice League Snyder Cut: nella versione in bianco e nero una scena alternativa col Joker

In una recente intervista, Zack Snyder ha svelato l’esistenza di una scena alternativa della Snyder Cut di Justice League con protagonista il Joker di Jared Leto: la scena in questione farebbe parte dell’annunciata versione in bianco e nero del suo taglio.

La Snyder Cut di Justice League è disponibile da oggi sia in America (su HBO Max) che in numerosi altri paesi del mondo: in Italia è disponibile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. La nuova versione del cinecomic uscito per la prima volta in sala nel 2017 è stata accolta in maniera positiva dalla critica, nonostante alcuni giornalisti non abbiano esitato a palesare le loro perplessità in merito al minutaggio (ricordiamo che il film dura 242 minuti, quasi quattro ore).

Ora, in una recente intervista con la YouTuber Wonder Mega, Zack Snyder ha rivelato l’esistenza di una sequenza con il Joker di Jared Leto girata esclusivamente per la versione in bianco e nero del film. Durante l’intervista, è stato chiesto a Snyder della famigerata battuta di Leto presente nel primo trailer ufficiale della Snyder Cut, ossia “We Live in a Society”. La YouTuber ha chiesto al regista se quella battuta precedesse, in realtà, un momento che stato successivamente tagliato dal film, e Zack Snyder ha così fornito un contesto più ampio in relazione proprio alla battuta e alla scena:

“C’era un’altra versione di quella scena”, ha detto il regista. “Quello che stavo cercando di fare era una seconda versione di Justice League, in bianco e nero. Volevo avere un secondo finale per il film, una versione alternativa della scena con Jared Leto leggermente diversa. Ho incluso quella battuta nella scena.”

Snyder ha spiegato che all’inizio l’interpretazione di Leto era basata su una caratterizzazione più fredda e imperturbabile del Joker. Tuttavia, alla fine ha scelto di procedere con una sorta di smascheramento emotivo dell’iconico cattivo. “Mi è piaciuto tanto anche il Joker rotto, ingannato e vulnerabile che si vede nel film”, ha spiegato. “È stato un compresso.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Paolo Bonolis racconta la sua esperienza sul set di Tom & Jerry

In occasione dell’arrivo in streaming di Tom & Jerry, ecco cosa ha raccontato Paolo Bonolis, che ha un piccolo cameo nel film Warner Bros.

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Tom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).

 
 

Tom & Jerry: intervista… ai protagonisti animati!

In occasione dell’arrivo in streaming di Tom & Jerry, ecco cosa hanno avuto da dire sul film i due protagonisti animati!

Tom & Jerry, il film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

Tom & Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”, “Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda (“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El Ganador”), Bobby Cannavale (“The Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers 3”).

 
 

Love and Monsters: trailer del film Netflix con Dylan O’Brien

Netflix ha diffuso il trailer di Love and Monsters il film che vede protagonisti Dylan O’Brien, Jessica Henwick, Michael Rooker diretti da Michael Matthew. In arrivo su Netflix dal 14 aprile.

In Love and Monsters Sette anni dopo un’apocalisse di mostri, l’umanità è costretta a vivere in colonie sotterranee. Quando Joel Dawson (Dylan O’Brien) si ricollega via radio con Aimee, la sua ragazza del liceo che vive sulla costa a 130 chilometri di distanza, i sentimenti per lei riemergono. Joel si rende conto di non avere alcun motivo per rimanere sottoterra e nonostante tutti i pericoli presenti sul cammino decide di uscire allo scoperto per seguire il suo vero amore.

 
 

Ryan Reynolds ha finalmente visto Lanterna Verde

Lanterna Verde film
Ryan Reynolds in una scena del poco apprezzato film Lanterna Verde

Ryan Reynolds ha annunciato di aver finalmente visto Lanterna Verde, per la prima volta, in occasione dell’arrivo della Snyder Cut di Justice League. Prima di interpretare Wade Wilson sul grande schermo, nel fortunatissimo franchise di Deadpool, l’attore canadese aveva vestito i panni di Hal Jordan nel film Lanterna Verde del 2011, diretto da Martin Campbell.

Purtroppo, quel film si è rivelato un disastro su tutta la linea, stroncato della critica e quasi del tutto ignorato dal pubblico, arrivando ad incassare solo 219,8 milioni di dollari a fronte di un budget di 200 milioni. Sulla scia di tale clamoroso insuccesso, nel corso degli anni Lanterna Verde è diventato uno degli adattamenti tratti dai fumetti più famigerati della storia, al punto che lo stesso Ryan Reynolds non solo ha ammesso di non aver mai visto la versione finale del film, ma più e più volte ha ironizzato sul ruolo e sul progetto.

Dopo tutti questi anni, non sembrava esserci alcun motivo per l’attore canadese di dare finalmente un’occhiata ad una delle tappe meno felici della sua carriera, ma in occasione dell’arrivo della Snyder Cut di Justice League su HBO Max, l’attore ha finalmente deciso di “godersi” la sua unica incursione (ad oggi) nell’universo DC. Nella giornata di ieri, infatti, Reynolds ha dichiarato via Twitter che avrebbe guardato Lanterna Verde, condividendo la ricetta del drink ideale da sorseggiare durante la visione, realizzato con l’Aviation Gin da lui prodotto.

Fra le numerose reazioni al post di Reynolds, c’è stata anche quella del regista Zack Snyder, che ha risposto al tweet dell’attore ironizzando su una futura possibile doppia visione di Justice League/Lanterna Verde. Il commento di Snyder non è casuale: proprio di recente, infatti, il regista ha confermato che inizialmente aveva pensato di inserire l’iterazione di Lanterna Verda ad opera di Reynolds nel suo taglio di Justice League.

 
 

Justice League Snyder Cut, recensione dell’atteso film di Zack Snyder

Justice League Snyder Cut

Dopo averla invocata da ogni angolo del pianeta con hashtag, petizioni, live e dibattiti, finalmente, a quattro anni dall’uscita al cinema di Justice League, arriva la Justice League Snyder Cut, la versione della storia vista, pensata e immaginata da Zack Snyder.

Il travagliato viaggio della Justice League Snyder Cut

Nel 2017 il regista de L’Uomo d’Acciaio abbandonò il set del film che stava seguendo e sognando da tanto tempo a causa di un grave lutto in famiglia, al suo posto fu messo Joss Whedon (Buffy vi dice nulla?). Per ragioni che non sono molto chiare e che forse non lo saranno mai, il film che ne conseguì fu un disastro, sia da un punto di vista dell’accoglienza della critica, sia per quanto riguarda i risultati al box office e il gradimento degli spettatori. 

All’uscita in sala del film, vuoi per la fretta in fase di produzione dopo il cambio di timoniere, vuoi per reindirizzamenti sui toni e sulle intenzioni, vuoi anche per il fatto che Whedon è un filemaker molto diverso rispetto a Snyder, le critiche non tardarono ad arrivare e oltre ai fan arrabbiati per l’esito del film, dopo poco tempo anche gli attori protagonisti del film iniziarono ad avere cose da dire in merito alla produzione. A partire dalle dichiarazioni di Ray Fisher (Cyborg) che si è scagliato contro la Warner e contro Whedon per il trattamento subito sia da lui che dal suo personaggio, tutto il cast e la crew, chi più chi meno, ha avuto da lamentare una produzione non troppo felice, un clima sul set niente affatto sereno, insomma, niente che potesse assicurare un esito positivo della produzione.

#ReleasetheSnyderCut

A quel punto Snyder ha colto la palla al balzo e ha deciso di provare a rivendicare il suo diritto alla regia di Justice League. #ReleasetheSnyderCut è diventato trend topic sui social, tutto il cast principale ha sposato questa iniziativa e alla fine, l’anno scorso, la Warner Bros ha appoggiato Snyder, stanziando un budget di 70 milioni per completare il film, tra riprese aggiuntive, effetti speciali e nuovo montaggio. Dal canto suo, Snyder ha deciso di rinunciare al suo compenso. Settimane di lavoro che hanno portato, alla fine, ad un montaggio finale di quattro ore, una vera e proprio riscrittura di quello che era il film visto al cinema, e immaginiamo anche una rielaborazione di quello che era il progetto all’inizio. Dopotutto il film arriva in streaming, non al cinema, e questa piattaforma ha dato a Snyder lo spazio di cui aveva bisogno, per dispiegare il suo grande affresco della Lega della Giustizia. Da Giovedì 18 marzo, alle 8 del mattino, in prima assoluta su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW TV e disponibile on demand, in contemporanea assoluta con l’uscita negli Stati Uniti, Justice League Snyder Cut è pronta per mostrarsi al mondo, nella versione pensata e voluta dal Snyder. 

Justice League Snyder Cut recensioneTornano i toni e i temi cari a Snyder

Il film che si dipana di fronte ai nostri occhi è la summa della visione di Snyder nella sua rappresentazione degli eroi DC Comics al cinema, tutto, nel film, racconta il suo sguardo epico, romantico, cupo, drammatico, eroico. I colori plumbei del primo trailer del film sono stati ripristinati, dai dialoghi al colore, ogni momento del film è specchio di quanto già visto in L’Uomo d’Acciaio e Batman v Superman. Non solo, anche la forza e la retorica con cui Snyder mette sul piatto i sentimenti di coraggio e speranza che quei personaggi portano da sempre con sé sulle pagine dei fumetti sono state ripristinate rispetto alla versione “semplificata” di Whedon. 

Zack Snyder gioca con la camera, con gli attori, dispiega tutto il suo esercito visivo e lo fa con la complicità di tutto il suo cast principale, che torna a brillare di quella luce eroica che sono quei corpi scultorei, belli e perfetti riescono ad avere, e che neanche le battutine della versione del 2017 avevano offuscato. 

Dal 2017 a oggi, l’universo cinecomic è cambiato moltissimo, c’è stato il terremoto Avengers: Infinity War e il suo seguito Avengers: Endgame, due film che per scala e produzione hanno battuto ogni record di ambizione, ma Zack Snyder gioca tutte le sue carte e pur lavorando con un concept vecchio di 4 anni, riesce comunque a trasmettere la sua idea di cinema con una regia che mette al centro l’azione e i corpi degli eroi, in una posizione quasi di idolatria. Dopotutto se gli eroi Marvel sono dei superuomini, quelli DC sono dei veri e propri dei, e il regista statunitense non lo dimentica mai. 

Cyborg è il cuore della storia

Le quattro ore annunciate qualche settimana prima dell’uscita di Justice League Snyder Cut sembravano eccessive, ma Snyder ha voluto usare tutto ciò che aveva, dividendo il racconto in sei capitoli, cospargendo tutto con forse troppi rallenty, reiterati temi musicali di Wonder Woman, tracce audio nuove di zecca, con una colonna sonora firmata da Tom Holkenborg (JunkieXL), e una CGI che rende sicuramente più giustizia ai cattivi di questa storia. 

Da un punto di vista della storia, gli elementi fondamentali che cambiano sono due, da una parte il cuore del racconto si sposta su Cyborg, che effettivamente era stato molto penalizzato dalla theatrical release, e poi Steppenwolf, che al netto di una CGI arricchita, è comunque un cattivo bidimensionale, di fronte all’oscurità totale e minacciosa di Darkseid, che qui fa la sua comparsa. 

Fa la sua entrata in scena il Superman nero che tanto era stato annunciato e anticipato, e lo stile di Snyder conferisce sicuramente più eticità e drammaticità alla scena della sua rinascita, facendo anche leva sul significato potente che Superman rappresenta, per gli uomini e per i suoi compagni di squadra: lui è la Speranza. Una speranza consapevole e letale, che cerca comunque il sole prima di addentrarsi nell’oscurità per abbatterla.

Si prospetta uno SnyderVerse?

Questa recensione di Justice League Snyder Cut non può fare a meno di citare tutti i personaggi in più che sono stati inseriti nel film, a partire dall’attesissimo Joker di Jared Leto, che qui ha la possibilità, seppure per breve tempo, di rielaborare un personaggio amatissimo dai fan e al quale non era stata resa troppa giustizia in Suicide Squad di David Ayer. Con lui però citiamo anche Iris West e Deathstroke, personaggi che sono molto importanti nelle storie dei singoli eroi e che potrebbe far pensare alla realizzazione di uno SnyderVerse che si appoggia proprio su HBO Max, ora che la piattaforma sta conquistando spazio e pubblico, grazie anche (purtroppo) alla pandemia. 

Justice League Snyder Cut continuerà a creare dibattito, sarà osannato dai fan del regista e criticato aspramente dai suoi detrattori. Quello che però si può dire senza dubbio del cinema di Zack Snyder e di questo film lungo una vita è che è il frutto di una visione riconoscibile, di una poetica, di un senso del racconto e dell’immagine, un’epica personale che dalle inquadrature ai corpi caratterizza tutto il suo cinema e ne fa un interessante oggetto di studio. 

Justice League Snyder Cut dedicato ad Autumn

La dedica finale a Autumn, sua figlia scomparsa, sembra chiudere il cerchio di un’esperienza difficile e dolorosa, che ha trovato una catarsi e una conclusione nella realizzazione di una visione ambiziosa e personale.

 
 

Black Widow, uscita in sala: per il CEO della Disney sarà una decisione “last minute”

black widow

Bob Chapek, CEO della Disney, ha specificato che la decisione in merito all’uscita nelle sale di Black Widow verrà probabilmente discussa all’ultimo minuto. Il tanto atteso film che doveva originariamente uscire a maggio 2020 e dare il via alla Fase 4 del MCU, dovrebbe adesso arrivare nelle sale il prossimo 7 maggio, ma in molti sono convinti che l’uscita del cinecomic verrà nuovamente posticipata a causa dell’incertezza che circonda l’industria cinematografica e la relativa riapertura delle sale.

La distribuzione del vaccino anti-Covid e la ripartura delle sale in alcuni dei mercati principali come Los Angeles e New York fa ben sperare per un’uscita di Black Widow tra poco più di un mese. Tuttavia, la strada per un ritorno alla normalità è ancora molto lunga e, secondo gli esperti, pare ci vorrà ancora molto tempo prima che le persone si sentano di nuovo pronte a tornare al cinema. Proprio per questo, i calendari delle principali major continuano a mutare di giorno in giorno, e purtroppo nessuna uscita può essere considerata come definitiva.

Ad oggi, Black Widow resta confermato al prossimo 7 maggio, ma ciò potrebbe cambiare in qualsiasi momento. Parlando con Bloomberg, Bob Chapek ha discusso della possibilità che Black Widow esca in data stabilita, sottolineando però che la Disney è aperta a qualsiasi improvviso cambiamento, considerate le circostanze. “La nostra situazione e le nostre condizioni cambiano di giorno in giorno”, ha spiegato Chapek. “Solo poche settimane fa, i cinema di Los Angeles e New York erano ancora chiusi. Ora, all’improvviso, hanno riaperto. Quindi, stiamo aspettando per capire come i potenziali spettatori reagiranno a queste riaperture. Restiamo flessibili. È molto probabile, quindi, che ci ritroveremo a decidere all’ultimo minuto per quanto riguarda i prossimi film in uscita, che si tratti di Black Widow o di qualsiasi altro titolo.” 

In attesa di aggiornamenti, ricordiamo che Black Widow esplorerà il passato di Natasha Romanoff, essendo ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War. Si dice che il personaggio di Florence Pugh, Yelena Belova, raccoglierà l’eredità di Nat diventando la nuova Vedova Nera del MCU: in effetti, è stata già confermata la sua presenza in un altro futuro progetto del MCU, ossia la serie Hawkeye, attualmente in produzione.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

 
 

Hourman: Warner Bros. e DC al lavoro sul film

hourman

Warner Bros. e DC Films stanno sviluppando un nuovo film dedicato a Hourman. Negli ultimi anni, i due studio hanno lavorato instancabilmente alla creazione di un universo cinematografico condiviso dedicato ai più celebri personaggi DC, iniziato ufficialmente nel 2013 con L’uomo d’acciaio di Zack Snyder, ma ampliatosi poi seguendo una direzione molto diversa rispetto ai piani inizialmente stabiliti che avrebbero dovuto vedere proprio il coinvolgimento di Snyder almeno fino allo scorso anno.

Allo stato attuale, ci sono dozzine di film DC in sviluppo, ma solo per una manciata di questi è stata ufficializzata una data di uscita. Da oggi è finalmente disponibile la Snyder Cut di Justice League, in esclusiva in Italia su Sky e NOW, mentre il prossimo agosto arriverà l’atteso The Suicide Squad di James Gunn, in contemporanea al cinema e su HBO Max. Nel 2022, invece, arriveranno The Batman, The Flash e anche Aquaman 2, mentre per il 2023 è atteso l’arrivo di Shazam: Fury of the Gods. Altri progetti in cantiere sono Black Adam con Dwayne Johnson (che non ha ancora una data di uscita ufficiale) e un film dedicato a Blue Beetle.

Ora, stando a quanto riportato da Deadline, Warner Bros. e DC Films hanno ufficialmente messo in sviluppo un film dedicato a Hourman che sarà sceneggiato da Gavin James e Neil Widener, che in passato erano stati ingaggiati per occuparsi degli script di San Andreas 2 e Now You See Me 3. Al momento non è chiaro quale sarà l’iterazione di Hourman che verrà rappresentata sul grande schermo, dal momento che nei fumetti ci sono stati numerosi personaggi che hanno assunto l’identità del supereroe. Alla produzione del film collaborerà anche  Chernin Entertainment, già dietro il reboot de Il pianeta delle scimmie. 

La storia di Hourman nei fumetti DC

Per chi non conoscesse Hourman, si tratta di un personaggio dei fumetti apparso per la prima volta nel 1940. Ken Fitch e Bernard Baily lo hanno introdotto per la prima volta in “Adventure Comics #48”. L’identità originale di Hourman corrisponde a quella di Rex Tyler, un chimico che riesce a creare una sintesi in grado di conferirgli alcuni superpoteri per la durata di un’ora circa. Il film di Rex, Rick Tyler, ha assunto in seguito il ruolo di protagonista e ad oggi è la versione più conosciuta di Hourman. Esiste anche una versione alternativa di Hourman, un androide modellato sul DNA di Rex e conosciuto come Matthew Tyler.

 
 

Black Panther 2: Martin Freeman non credeva che sarebbe stato realizzato

black panther wakanda forever

Martin Freeman ha ammesso che non credeva che Black Panther 2 sarebbe stato realizzato dopo la tragica morte di Chadwick Boseman. Il film originale ha ottenuto numerosi elogi da parte della critica e battuto diversi record al botteghino, senza considerare il suo enorme impatto culturale.

Nonostante la scomparsa di Boseman, i Marvel Studios hanno confermato i piani per Black Panther 2, specificando fin da subito che l’attore non sarebbe stato sostituito e che T’Challa non sarebbe stato ricreato in CGI. Ad oggi sappiamo che Black Panther 2, la cui uscita è prevista per maggio del 2022, si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel. Naturalmente, uno dei compiti del nuovo film sarà quello di rendere omaggio all’eredità di Chadwick Boseman.

Da quando l’attore aveva debuttato nel ruolo di T’Challa in Captain America: Civil War del 2016, era diventato praticamente sinonimo del ruolo. Per questo motivo, l’idea di realizzare un sequel di Black Panther senza di lui è stata molto difficile da comprendere per la maggior parte dei fan. Tuttavia, la curiosità di vedere cosa racconterà il nuovo film e come affronterà le conseguenze della dipartita del suo eroe è altissima.

Martin Freeman conferma che sarà in Black Panther 2

In una recente intervista con Collider, Martin Freeman, che nel MCU interpreta Everett Ross (apparso sia in Civil War che nel primo Black Panther), ha rivelato che per un certo periodo ha pensato che il sequel non avrebbe mai visto la luce. “Poco prima che Chadwick morisse, se la memoria non mi inganna, la sceneggiatura era già stata presentata”, ha spiegato Freeman. “Ci stavano quindi lavorando, ma poi Chadwick è morto. E allora ho pensato: ‘Come si può fare un film su Pantera Nera senza Pantera Nera?’. Ancora non so come sarà. Prima che Chad morisse, l’idea di farlo senza di lui era semplicemente inconcepibile. Sarebbe stato da folli. È stato scioccante. È davvero strano che non sia più con noi. Sono molto curioso di vedere come sarà il sequel. Ad oggi, tutto quello che so è che ci sarò.”

Black Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

 
 

Justice League Snyder Cut doveva includere Ryan Reynolds come Lanterna Verde

Lanterna Verde cast

Il momento che tutti i fan stavano aspettando ormai da anni è finalmente arrivato: da oggi, la Snyder Cut di Justice League è finalmente disponibile, in Italia, su Sky e NOW. Nel corso delle ultime settimane, grazie alle numerose interviste rilasciate da Zack Snyder in merito al suo taglio del cinecomic uscito per la prima volta in sala nel 2017, sono stati molti gli aneddoti rivelati non solo in merito alla nuova versione del film ma anche alla travagliata produzione della versione theatrical portata a compimento da Joss Whedon.

Come ormai sappiamo da parecchio tempo, nella Snyder Cut troveremo tutta una serie di personaggi che sono stati tagliati dalla versione cinematografica. Per molto tempo si è parlato della possibile presenza anche di Lanterna Verde, nella versione portata sul grande schermo da Ryan Reynolds nel 2011. Tuttavia, già prima dell’arrivo ufficiale del taglio di Snyder, era stato lo stesso Reynolds a confermare che non sarebbe apparso nei panni di Hal Jordan. Ora, però, veniamo a conoscenza del fatto che Snyder aveva davvero pensato di includere l’iterazione di Reynolds nel film.

Intervistato da THR proprio in occasione della promozione della Snyder Cut di Justice League, il regista ha spiegato che c’erano effettivamente dei piani per includere all’interno del suo taglio non solo il personaggio di Lanterna Verde, ma anche la versione di Reynolds apparsa nel film di Martin Campbell. “Avevo un’idea per Lanterna Verde, ma si trattava di Ryan”, ha spiegato Snyder. “Tuttavia, se avessimo davvero seguito quella strada, ho pensato che avrei dovuto avere Ryan come Lanterna Verde aggiuntiva. Ma questa è un’altra storia.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Chris Evans di nuovo Captain America? Kevin Feige nega i rumor

Captain America

Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, ha negato le voci secondo cui Chris Evans sarebbe in trattative per tornare nei panni di Captain America nel MCU. L’ultima volta che abbiamo visto l’attore nei panni del Vendicatore è stato in Avengers: Endgame, film che ha ufficialmente concluso l’arco narrativo di Steve Rogers all’interno del più ampio universo condiviso.

L’uscita del cinecomic di Anthony e Joe Russo aveva quindi segnato non solo la fine della Saga dell’Infinito, ma anche la conclusione delle storyline di alcuni tra i personaggi più amati del MCU, come Iron Man, Vedova Nera e Captain America, appunto. Tuttavia, lo scorso gennaio è arrivata da Deadline (quindi da una fonte più che autorevole!) la notizia che Chris Evans era in trattative per tornare a vestire i panni dell’iconico personaggio che gli aveva regalato la fama a livello mondiale.

Eppure, in una recente intervista con EW in occasione della promozione dell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier (il cui primo episodio debutterà domani su Disney+), il boss dei Marvel Studios ha categoricamente smentito il possibile ritorno di Evans nei panni di Cap. “Raramente rispondo a tutti i vari rumor che circolano sul nostro universo, perché ci sono sempre delle sorprese dietro l’angolo, che spesso colpiscono anche me”, ha commentato Feige. “Ma questo rumor in particolare mi pare sia stato smentito dallo stesso Evans, anche piuttosto velocemente”. In molti erano pronti a scommettere che Evans sarebbe tornato proprio in The Falcon and the Winter Soldier (soprattutto per via del tipo di storia che verrà raccontata nello show), ma a quanto pare non sarà così.

Chris Evans di nuovo Captain America: sì o no?

Anche se l’idea di un ritorno di Evans è inevitabilmente allettante, alla fine non sarebbe così giusto per il personaggio tornare nel MCU, soprattutto in considerazione della conclusione del suo arco narrativo, ma anche dell’attuale processo di ricostruzione dell’intero universo cinematografico, che con l’avvio della Fase 4 di sta preparando a regalare ai suoi spettatori tutta una serie di storie e personaggi nuovi ai cui potersi appassionare esattamente come accaduto in precedenza con le avventure di Steve Rogers.

 
 

Tom & Jerry, recensione del film di Tim Story

TOM & JERRY film 2021

Sono ormai diversi decenni che Tom & Jerry, la coppia di gatto e topo più famosa del mondo, si inseguono, si picchiano, si schiacciano, si acchiappano a vicenda e in qualche modo il loro modo di farlo e soprattutto il fatto che alla fine trovano sempre il modo di fare pace, non è mai invecchiato. Sarà per questo che la Warner Bros ha deciso di riportarli al cinema, in un lungometraggio che è disponibile dal 18 marzo per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

Nonostante le recensioni negative del film del 1993, i nostri due eroi non si sono fermati, e adesso si ripropongono in una versione mista, live-action e animazione, per raccontare una nuova avventura che, seppure ha per cornice una storia più articolata, ha sempre al centro della scena la slapstick comedy del gatto e del topo, con tanto di marchingegni complicati per acchiappare il topo e buchi di tane che vengono spostati per far sbattere al muro il gatto. 

Tom & Jerry, la trama

La storia racconta una ragazza in cerca di lavoro, un topo in cerca di una casa e di un gatto che sogna di suonare un pianoforte. Insomma, destini apparentemente differenti che in qualche modo si incrociano e trovano il modo di lavorare insieme. Trai protagonisti in carne e ossa ci sono Chloë Grace Moretz e Michael Peña, amatissimi dal pubblico giovane e della commedia, ma anche dagli appassionati dei cinecomic, dato il meraviglioso Luis che Peña interpreta nel MCU. 

Il film è un ibrido, quindi, e il regista Tim Story, insieme al team creativo, in fase di pre-produzione, si sono dati una semplice regola: tutti gli animali sono in CGI mentre le persone sono interpretate da attori in carne e ossa. Ad interagire con gli attori in fase di riprese ci saranno dei pupazzi, e non le solite palline da tennis, il che rende l’interazione con le figure animate molto più realistica. Lo sforzo si nota. 

Due protagonisti inossidabili

Il più grande pregio che Tom & Jerry propone è il fatto che i due protagonisti non sono stati snaturati, anzi il loro design è perfettamente fedele alla tradizione. Certo, sono state aggiunte delle ombre e il contorno nero spesso che li contraddistingue è stato tolto, per aggiungere un po’ di profondità e diminuire l’effetto bidimensionale, ma il cuore dei personaggi è rimasto intonso. Anche in questo caso, come nei cartoni animati Hanna e Barbera, i due sono muti, ma questo ostacolo comunicativo è stato aggirato drammatizzando l’iniziale incomprensione dei due con la protagonista Moretz. 

Il film è una rocambolesca avventura per le stanze di un lussuoso albergo di New York e per le strade della grande mela, un grande film per tutta la famiglia che poteva anche durare meno ma che si lascia guardare grazie all’irresistibile presenza dei protagonisti Tom & Jerry. 

 
 

The Falcon and The Winter Soldier: due supereroi sull’orlo di una crisi di nervi

The Falcon And The Winter Soldier

Orfani di WandaVision non disperate, finalmente un’altra grande serie Marvel sta per arrivare ad allietare i nostri venerdì, infatti The Falcon And The Winter Soldier sarà disponibile dal 19 marzo su Disney+.

L’operazione della Marvel, dopo lo straordinario successo di WandaVision, è ormai chiara, quella di farci incontrare piano piano tutta una serie di “amici”, vivere con loro delle esperienze bellissime e poi salutarli. Doloroso? Alquanto. Ne vale la pena? Certamente.

Di sicuro The Falcon And The Winter Soldier racconta un’altra storia rispetto alla prima serie tv presentata su Disney+, ma in egual misura, dopo la visione del primo episodio, si può dire che questi personaggi stanno combattendo delle battaglie, stanno soffrendo per la perdita di qualcuno, stanno cercando qual è il loro posto nel mondo. 

Anthony Mackie e Sebastian Stan tornano nei panni che li hanno accompagnati negli ultimi anni, il primo (Sam Wilson), combattivo come sempre, pronto all’azione e riflessivo, il secondo (Bucky Barnes), in piena crisi esistenziale, lo vediamo andare dallo psicologo e mentire spudoratamente, fare incubi e cimentarsi con un appuntamento. Cosa li accomuna? L’assenza di Capitan America, che pesa come un macigno sulle loro vite, facendoli sentire orfani in cerca di affetto e di un obbiettivo da perseguire.

Alla presentazione alla stampa insieme ai due interpreti erano presenti la regista Kari Skogland, il creatore Malcolm Spellman e il Presidente Marvel Studios Kevin Feige.

The Falcon and The Winter Soldier, l’incontro con i protagonisti

Questa è il secondo progetto che arriva su Disney+, perché c’era bisogno di approfondire questa storia?

Kevin Feige: “Abbiamo voluto dimostrare che non è perché è in TV non significa che non sarà così grande come potrebbe essere un film, ci abbiamo lavorato altrettanto duramente mettendoci tutto il sangue, il sudore e le lacrime. Ecco perché questo primo episodio inizia davvero con il botto. Continuavamo a dire: “Se vogliamo fare una serie con Falcon e Winter Soldier, dobbiamo almeno iniziare con la migliore azione che abbiamo mai visto”. In più ora puoi scoprire chi sono, sappiamo qualcosa di Bucky Barnes e di quello che aveva passato, mentre di Sam Wilson a parte che gli piace il lavoro, e ha dei principi morali fortissimi, che è un uomo che ha prestato servizio e ha lavorato con una PTSD, non ne sapevamo molto. Questa è un’opportunità per andare in profondità e scoprire chi sono questi due personaggi”.

Kari, come hai lavorato alla serie per garantire lo stesso intrattenimento del MCU ai fan?

“Mi sono approcciata come se fosse un film di 6 ore, capendo dove tagliare per dividere gli episodi. Con Malcom abbiamo visto tanti show e film che potessero fare riferimento alle tematiche della serie, tipo Un Uomo da Marciapiede, anche se può sembrare da pazzi come accostamento. Prendo ispirazione da tante cose, metto tutto in una pentola, provo a mescolarlo e inventare qualcosa che possa essere una firma unica per il nostro show. Era importante ricordarsi che saremmo stati nella prospettiva delle persone e quindi dovevamo davvero entrare nel profondo ed essere in grado di poterlo sostenere. Questo comprendeva il capire come muovere la macchina da presa, come avvicinarci ai personaggi, per esempio quando Bucky è in terapia, il modo in cui alterniamo la camera è per entrare in contatto con lui e comprenderlo il più possibile.”

Malcom: “C’è stata una guerra civile di circa 12 secondi in cui sembra che ogni singolo fan della Marvel, Kevin Feige, e tutti i suoi partner sapessero che questi due ragazzi sarebbero stati in grado di supportare film o franchise. Il tono della serie è stato ispirato da tante cose, si passa dal grintoso a grintoso come in 48 ore, al comico come in Due Mine Vaganti, ma nel mezzo c’è una sorta di primo Arma Letale e del primo Bad Boys. 

Ci piaceva questa idea, che poi permette anche a Sebastian e Anthony di fare quello che fanno e creare quella magia, ma permette anche una creatività più ampia, hai bisogno di affrontare un problema reale o se hai bisogno di entrare in qualcosa che riguarda il mondo Marvel. È una forma di narrazione molto, molto durevole.”

Cosa avete pensato quando avete letto la sceneggiatura?

Anthony Mackie: “Ho pensato che fosse fantastico. Sam Wilson si è sempre evoluto nel mondo dei fumetti Marvel e ora si è evoluto anche nell’universo cinematografico Marvel. 

Quando conosciamo Sam nei fumetti, è un semplice imbroglione di Harlem, poi, quando la cultura afroamericana si è evoluta, Stan Lee lo ha fatto crescere nel fumetto in diverse incarnazioni di se stesso. Sono entusiasta che tutti vedano il nuovo, e migliorato, Sam Wilson”.

Sebastian Stan: “Io imparo sempre qualcosa su me stesso da questo personaggio. Ho trascorso 10 anni in sua compagnia e alla fine cresci e ti evolvi con il personaggio. Pensavo di conoscere Bucky, ero molto a mio agio e familiare nei film, quando ci poi siamo inoltrati in questa avventura ho pensato “Va bene e com’è adesso?”.

È stato bellissimo concentrarci sul suo senso dell’umorismo, fa parte del tono stesso della serie e della sua dinamica con Sam Wilson.

Questo nuovo Bucky da vivere è stato ed eccitante. Finalmente stiamo approfondendo la sua ricerca di identità e, la sua voglia di accettare davvero il passato, rieducarsi, e adattarsi al mondo in cui si trova adesso.” 

Il primo episodio di The Falcon and The Winter Soldier arriverà venerdì su Disney+, e a seguire, ogni venerdì per sei settimane.