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MCU: Kang ha orchestrato l’intera Saga dell’Infinito?

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MCU: Kang ha orchestrato l’intera Saga dell’Infinito?

Il finale della prima stagione di Loki ha cambiato tutto ciò che pensavamo di sapere sul MCU con la morte di Colui Che Rimane e la nascita del Multiverso. Questa potente variante di Kang il Conquistatore ha infatti rivelato che era lui il responsabile di tutto fino all’incontro con Loki e Sylvie. Tuttavia, non ha idea di cosa accadrà in seguito… a parte il fatto che ci saranno innumerevoli varianti del Conquistatore.

Parlando con The Direct, la regista di Loki, Kate Herron, ha approfondito il livello di controllo del personaggio di Kang sul MCU e ha confermato che, per quanto la riguarda, il cattivo ha praticamente scritto l’intera Saga dell’Infinito. “Nella serie dice: ‘Io ho spianato la strada, voi l’avete solo seguita’. Immaginato che, almeno in teoria, sì… abbia scritto l’intera Saga dell’Infinito, perché alla fine è proprio quello la serie lascia intendere”, ha spiegato Herron. “Tutto è stato predeterminato da questo personaggio, anche se fino a questo punto abbiamo creduto che i personaggi godessero del libero arbitrio. È come se la serie avesse tirato un brutto scherzo agli spettatori, giusto?”

“Credo in quel momento, quando varcano la soglia, stia dicendo la verità. Quando dice: ‘Siamo in un tempo completamente imprevisto ora. Non so cosa accadrà'”, ha detto Herron in merito alla creazione del Multiverso. “Perché c’è una discussione interessante ormai alle porte”. Nella stessa intervista, la regista ha confermato che il Custode del Tempo decapitato ha davvero sussurrato “ci vediamo presto” al Dio dell’Inganno e alla sua variante. Inoltre, Herron crede che Kang abbia comunque un sentore riguardo ciò che accadrà in seguito.

Non sappiamo cosa accadrà quando Kang il Conquistatore inizierà a far sentire davvero la sua presenza nel MCU, ma quel che è certo è che le cose non si metteranno bene per gli eroi più potenti della Terra. Senza dubbio, Kang è un cattivo che ha tutto il potenziale per diventare il nuovo Thanos dell’universo condiviso, nonché la mente dietro gli eventi che potrebbero condurre, chissà… forse a Secret Wars?

Doctor Strange 2 mosterà lo Stregone Supremo “all’apice dei suoi poteri”

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Doctor Strange ha fatto il suo debutto nel MCU nel 2016, ma da allora lo Stregone Supremo ne ha passate davvero tante all’interno dell’universo condiviso. Thor: Ragnarok ha chiarito che Stephen aveva ormai il pieno controllo dei suoi poteri, e infatti abbiamo visto il personaggio dare il meglio di sé nei successivi Avengers: Infinity War e Endgame

Ora, tutti gli occhi sono puntati sul’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, film che promette di essere un punto di svolta per il personaggio, che vedremo in azione al fianco di Scarlet Witch e America Chavez, pronti ad affrontare un viaggio attraverso il Multiverso e – con molta probabilità – le conseguenze di quanto impostato dal finale della prima stagione di Loki.

Durante una recente intervista all’interno del podcast Geek Vibes, Michael Waldron, head writer della serie con Tom Hiddleston che ha curato anche la sceneggiatura del sequel di Doctor Strange, ha anticipato un enorme passo avanti per l’iconico personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch.

“Penso che Stephen Strange ne abbia passate davvero tante da quel primo film ad oggi”, ha spiegato lo sceneggiatore. “Quel primo film è stata un’incredibile storia sulle origini del personaggio, su come è diventato uno stregone, ma ora ne ha passate tante. Ha combattuto contro Thanos e ora è dall’altra parte… è come se fosse all’apice dei suoi poteri. Quindi, sarà molto interessante ritrovarlo in questo preciso momento del suo percorso.”

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Kevin Feige “arrabbiato e imbarazzato” con la Disney per la diatriba con Scarlett Johansson

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Come vi abbiamo rivelato giovedì, la star di Black Widow Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Walt Disney Co., reclamando violazioni sul suo contratto, in seguito alla decisione della Disney di far uscire il film dei Marvel Studios contemporaneamente su Disney+ e nei cinema. La Disney ha rilasciato una risposta poco dopo la diffusione della notizia, definendo la causa “triste e angosciante nel suo insensibile disprezzo nei confronti degli orribili e prolungati effetti globali della pandemia di Covid-19.”

Nel frattempo le azioni di Scarlett Johansson sembrano aver ispirato altri talent di Hollywood a seguire il suo esempio (letteralmente), con le ultime notizie in merito alla possibilità che anche Emma Stone stia valutando la possibilità di intraprendere un’azione simile contro la Disney per il film Crudelia. È una situazione molto complicata e, sebbene la maggior parte dei fan e degli addetti abbiamo mostrato supporto per Johansson, alcuni si sono schierati con la Disney. In questa faida una personalità di enorme peso nell’industria hollywoodiana sembra abbia preso una posizione di solidarietà nei confronti dell’attrice. La presa di posizione poi fa più notizia se a farlo è il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige.

Cosa pensa Kevin Feige? 

Infatti, nella newsletter What I’m Hearing , l’ex editore di THR Matthew Belloni riporta che Feige ha fatto pressioni affinché la Disney mantenesse Black Widow un’uscita sola nelle sale per soddisfare i desideri dell’attrice. “[Feige è] un uomo d’azienda e incline a scontri aziendali o scontri in generale. Ma mi hanno detto che è arrabbiato e imbarazzato”. “Ha fatto molte pressioni sulla Disney affinché cambiassero idea per l’uscita di Black Widow, preferendo l’esclusività del grande schermo e non intaccando così gli accordi presi con il suo talent”.

A Belloni è stato anche detto che quando il film ha iniziato a “affondare” al botteghino, Feige ha cercato di convincere la Disney a “sistemare le cose con” con la Johansson prima che minacciasse un’azione legale. Siamo sicuri che la vicenda ci regalerà altri sviluppi dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppi, ma nel frattempo, fateci sapere cosa ne pensi di questi sorprendenti sviluppi.

The Suicide Squad – Missione Suicida, recensione del film

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The Suicide Squad – Missione Suicida, recensione del film

Era una sfida suicida rimettere mano a un film che era stato massacrato da pubblico e critica e tentare di farne una storia vincente, eppure James Gunn l’ha accolta a testa alta e cuore aperto, con tutta l’irriverenza (quanto basta) e il divertimento (tantissimo) che lo contraddistinguono; ha così confezionato The Suicide Squad – Missione Suicida, nuovo cinecomic targato DC Comics / Warner Bros in arrivo sul grande schermo il 5 agosto, a sfidare il caldo e la pandemia.

The Suicide Squad, un lavoro di recupero

Gunn ha portato avanti una vera e propria operazione di recupero, dal momento che è partito dalle cose, poche è vero, che avevano funzionato in Suicide Squad di David Ayer, e le ha esaltate, piegandole al suo modo di raccontare. Vediamo quindi tornare Margot Robbie nei panni di Harley Quinn, che dal 2016 a oggi è cambiata tantissimo, sia nei look che nell’approccio emancipato alla vita, merito anche di una simbiosi quasi totale tra attrice e personaggio. Harley è cresciuta con Margot, e questo ha fatto bene sia all’attrice che sembra continuare a divertirsi un mondo a interpretarla, sia al personaggio, che ha trovato la sua squilibrata centratura. Torna anche Joel Kinnaman a interpretare Rick Flag, il babysitter di questa squadra scapestrata di pedine sacrificabili, anche lui evoluto rispetto alla versione ligia e militaresca di Ayer. Torna soprattutto Viola Davis con la sua Amanda Waller, e se c’è un vero e proprio cattivo, nel film, possiamo dire con un buon margine di certezza che si tratta proprio di lei. 

Grande cuore e conoscenza dei fumetti

Intorno a questo nucleo di partenza, James Gunn costruisce la sua storia e i suoi personaggi, seguendo due direttive che si rivelano anche le principali chiavi di lettura del film: da una parte il cuore, gli amici, quelli con cui ama lavorare e che si porta dietro da sempre. Michael Rooker, Nathan Fillion, il fratello Sean Gunn hanno tutti un piccolo spazio nel film, e si confermano dei veri e proprio portafortuna per il regista che in The Suicide Squad – Missione Suicida firma anche la sceneggiatura. 

La seconda direttiva è quella della conoscenza della materia di partenza: Gunn è un nerd serissimo, studia, conosce, capisce i personaggi che racconta, li ha incontrati nella loro forma originaria, a fumetti, e per questo è capace di “lavorarli” e renderli funzionali e funzionanti al cinema, mantenendone alcune stramberie e alterando ciò che invece non funziona a schermo.

the suicide squad - missione suicidaLa squadra suicida più bizzarra di sempre

Il risultato è una carrellata assurda e coloratissima di personaggi pronti a far breccia nel cuore dello spettatore: l’aliena Mongal (Mailing Ng), lo sbruffone Blackguard (Pete Davidson), la giovane Ratchatcher 2 (Daniela Melchior), il pazzo Polka Dot-Man (David Dastmalchian), il leader Bloodsport (Idris Elba), l’inquietante Weasle (Sean Gunn), la vecchia conoscenza Captain Boomerang (Jai Courtney), il misterioso Javelin (Flula Borg), il burbero Savant (Michael Rooker), l’appariscente Peacemaker (John Cena), il tenero King Shark (Sylvester Stallone), il sorprendente TDK (Nathan Fillion). A questo carrozzone sgangherato si aggiungono i citati Flag e Quinn per un risultato è esplosivo.

Con The Suicide Squad – Missione Suicida, James Gunn dà libero sfogo al suo estro creativo, non fa prigionieri e si lancia di testa nell’azione, risparmiando allo spettatore la presentazione dei vari personaggi e gettandoli nel campo di gioco dal minuto 1. La scelta, che all’inizio lascia perplessi, si rivela vincente perché ogni tappa della squadra è un momento per conoscerne i membri, in modo tale che gli spettatori possano simpatizzare per ognuno di loro, senza che nessuno, per quanto piccolo sia il suo ruolo nella storia, venga lasciato indietro. 

Divertente per l’impianto linguistico accurato e preciso, cucito su ogni personaggio, scorretto in ogni modo possibile senza mai risultare sgradevole, James Gunn si svincola dai binari che gli aveva imposto la Disney con i suoi Guardiani, ripesca la sua ruvida libertà espressiva e mette a segno un film che evita ogni tipo di canone e che forse, per una volta, lascerà davvero soddisfatti i fan del fumetti DC all’uscita dalla sala. 

the suicide squad - missione suicidaThe Suicide Squad: da pedine sacrificabili a anti-eroi

A questa selvaggia anarchia, il regista aggiunge il grande cuore che questi personaggi hanno già in partenza: sono coloro che possono essere messi a rischio, sono così poco importanti che possono essere mandati a morte per cercare di compiere delle missioni suicide, come i ratti nei bassifondi delle grandi città, disprezzati da tutti, sacrificabili. E questa intrinseca tragicità li rende inevitabilmente simpatici, per quanto bizzarri e sgradevoli possano essere.

Violenza, azione ed esplosioni fragorose, ma anche divertimento e grande cuore rendono The Suicide Squad – Missione Suicida un’avventura imperdibile, James Gunn piega alla sua volontà, con la massima fedeltà possibile, i personaggi più bizzarri che i fumetti DC conoscano, li mette insieme, dà loro umanità e carattere e li sacrifica sull’altare dell’intrattenimento per la gioia dei fan. Un blockbuster estivo d’autore, ma anche una possibile strada da percorrere per il cinema di supereroi che, nel mondo post pandemico sembra avere la necessità di reinventarsi e scrivere ancora la storia dell’industria.

Guarda il trailer di The Suicide Squad – Missione Suicida

Predator: i produttori svelano i primi dettagli ufficiali sul nuovo capitolo

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A novembre dello scorso anno abbiamo appreso la notizia che Dan Trachtenberg, regista di 10 Cloverfield Lane, era stato incaricato di dirigere un nuovo capitolo della saga di Predator. Ora, i produttori John Davis e John Fox hanno ora condiviso i primissimi dettagli sul progetto durante un’intervista con Collider.

Oltre a confermare che questo nuovo capitolo sarà un prequel che avrà luogo prima degli eventi dell’originale uscito nel 1987 e interpretato da Arnold Schwarzenegger. Davis ha annunciato ufficialmente che il film si intitolerà Skull e ha promesso che ci riporterà alle origini della storia degli alieni appartenenti alla razza yautja.

“Risale a ciò che ha fatto funzionare il film originale di Predator”, ha spiegato Davis. “È l’ingegnosità di un essere umano che non si arrende, che è in grado di osservare e interpretare, fondamentalmente in grado di battere una forza più forte, più potente e ben armata. Sento che il primo è stato un film meraviglioso e interessante. So bene cosa ha funzionato. Sento che non siamo mai più tornati lì. Siamo finiti in posti diversi. Penso che questo sia un degno complemento del primo. Funzionerà alla grande”.

Fox ha poi aggiunto: “In realtà è più simile a The Revenant (il film di Alejandro González Iñárritu, NdR) di quanto non lo sia qualsiasi film nel canone di Predator. Saprai cosa intendo una volta che lo vedrai.”

Una protagonista femminile nel nuovo Predator

La protagonista del film sarà una donna questa volta (“una donna Comanche che va contro le norme e le tradizioni di genere per diventare una guerriera”), e di recente è stato rivelato che l’attrice di Legion Amber Midthunder sarebbe stata scelta per il ruolo. Tuttavia, manca ancora la conferma ufficiale.

Questa non sarà la prima volta che il franchise esplora la cultura dei nativi americani, poiché in passato era già stato fatto dalla serie di fumetti (e dal romanzo) “Predator: Big Game”. È sicuramente una premessa interessante ed eccitante per il franchise cinematografico, soprattutto dopo l’insuccesso del riavvio del 2018, The Predator, diretto da Shane Black

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, recensione del film con Henry Golding

Snake Eyes: G.I. Joe – Le origini, per la regia di Robert Schwentke, approda nelle sale italiane a partire dal 21 luglio 2021. Il film è stato concepito come reboot della saga G.I. Joe e anche come storia all’origine della rivalità tra due celebri personaggi targati Hasbro; dunque la narrazione procede nei primi anni della rivalità tra i G. I. Joe e l’organizzazione criminale Cobra. Particolare attenzione è riservata appunto al protagonista della pellicola, Snake Eyes, interpretato da Henry Golding. L’arcinemico Storm Shadow è interpretato da Andrew Koji. In aggiunta il cast conta della partecipazione di Iko Uwais, Ursula Corbero e Samara Weaving. Premesse interessanti non aprono la strada ad una sceneggiatura altrettanto avvincente; ne conseguono poche intuizioni ben delineate e punti salienti del film concentrati unicamente nelle scene d’azione.

Snake Eyes – G. I. Joe Le Origini: la trama

Ambientato principalmente in Giappone, il film inizia in modo piuttosto traballante con il giovane eroe che assiste all’uccisione di suo padre, vicenda che fornisce una ragione per il suo soprannome. Successivamente lo ritroviamo cresciuto e viene reclutato per il contrabbando di armi, incontrando Thomas “Tommy” Arashikage (Andrew Koji), al quale salverà la vita. Tommy invita Snake Eyes nella loro cerchia ristretta di clan giapponese, senza mai sospettare che il suo nuovo amico stia effettivamente lavorando per la Yakuza, che vuole che rubi un gioiello con poteri magici che l’Arashikage sta invece proteggendo. In cambio, Kenta promette di trovare il sicario che ha ucciso il padre di Snake Eyes. Nel mentre alza la testa anche l’organizzazione terroristica Cobra, in particolare la sua temibile Baronessa (Ursula Corberò, la Tokyo de La Casa di Carta)

Snake Eyes si propone di ampliare lo sguardo dello spettatore indagando più approfonditamente l’universo dei G. I. Joe, introducendo anche altri personaggi del franchise. Le correlazioni tra questi e le vicissitudini a cui andranno incontro risultano tuttavia piuttosto forzate e il cliffhanger conclusivo non investe il prodotto della carica drammaturgica auspicata.

Snake Eyes: G.I. Joe - Le origini
Henry Golding – from Paramount Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer Pictures and Skydance. – Photo Credit: Ed Araquel

Molti dialoghi in Snake Eyes: G.I. Joe Origins gonfiano una storia contorta di personaggi stilizzati che vagano per luoghi esotici – i vicoli illuminati al neon di Shinjuku, il flessuoso cortile pieno di fiori di ciliegio di un forte ninja – e parlano a lungo del tradimento e/o di testarsi a vicenda. Tutti hanno una risposta laboriosa e sfacciata alle domande degli altri; Inoltre, non c’è molta chimica tra i protagonisti del film, in parte perché non sembrano condividere lo schermo per poco più che qualche secondo.

Sfruttata decisamente male, è la presenza nel cast del migliore martial artist indonesiano, ovvero Iko Uwais nei panni di Hard Master, e allo stesso modo Peter Mensah. Altri ruoli di poco spicco a fronte di talento potenziale di prim’ordine sono quelli di Scarlet (Samara Weaving) e della Baronessa. Il cast si rivela complessivamente troppo ricco per una storia realmente piuttosto limitata, senza sottotrame o sbocchi narrativi di rilievo.

Snake Eyes: personaggi deboli e narrazione vacillante

La narrazione di Snake Eyes è appunto incentrata su uno dei personaggi più celebri dell’universo G.I. Joe, che si mobilita nuovamente dopo il fermo dal 2013. Henry Golding non riesce interamente nell’intento di rilanciare una saga cinematografica che già aveva mostrato qualche disequilibrio e il suo eroe tenebroso non riesce a convincere quanto dovrebbe. Snake Eyes punta a configurarsi come primo capitolo di un nuovo franchise, come suggerito soprattutto dal finale aperto, eppure non riesce a sfruttare appieno le molteplici potenzialità di un cast d’eccezione, che avrebbe potuto condurre le redini dell’intera narrazione. Combattimenti serrati, arti marziali e katana sono indubbiamente di effetto, ma non sufficienti ad elevare l’intero prodotto filmico.

Nella mitologia dei G. I. Joe, Snake Eyes è un ninja muto il cui volto è perennemente celato da una maschera nera, tratto distintivo che ne aumenta l’aura di mistero e glacialità. Parte del fascino del personaggio risiedeva di conseguenza nel suo retroscena ambiguo: gran parte del passato di Snake Eyes è oscurato nei suoi file, anche se è implicito che abbia avuto un vasto addestramento militare prima di unirsi ai Joe.  Il proposito del film sarebbe quello di spiegare quindi l’evoluzione del personaggio, tuttavia il regista Robert Schwentke non confeziona un prodotto memorabile, senza vere minacce o conflitti ad ostacolare il percorso dei personaggi, che appare un po’ troppo pericoloso di quanto in realtà non sia. La violenza appena suggerita rende Snake Eyes un prodotto piuttosto anonimo, che appesantisce la vicenda del protagonista con un retroscena debole e più tragico del dovuto, senza conferire incisività o intensità al suo arco di sviluppo.

Snake Eyes: G.I. Joe - Le origini film recensione
Úrsula Corberó- La Baronessa from Paramount Pictures, Metro-Goldwyn-Mayer Pictures and Skydance. -Photo Credit: Ed Araquel

Henry Golding non riesce a infondere molta presenza scenica o carisma all’aspirante guerriero; una volta che Snake Eyes di unisce all’Arashikage deve portare a termine tre test per dimostrare la sua integrità e possenza come guerriero, ma queste sfide non convogliano suspense né azione; vorrebbero insegnare al personaggio preziose lezioni di vita, che in realtà è difficile identificare e portare via con sé dopo la visione.

Snake Eyes avrebbe potuto giocare di più in termini di rifinitura visiva, specificità del personaggio e creazione di una narrazione un po’ meno convenzionale, per non finire a vacillare come un film d’azione. Neppure la messa in scena risulta impressionante e l’unico fulcro di attenzione dello spettatore diviene il lavoro acrobatico, i copiosi combattimenti e gli inseguimenti periodici, pur non brillando di guizzi registici. Nel complesso, Snake Eyes – G. I. Joe Le Origini si configura come un discreto prodotto di intrattenimento, che riesce a soddisfare i fan, senza tuttavia grossi guizzi registici o sceneggiativi.

The Suicide Squad: 10 cose da sapere su Starro prima di vedere il film

Come rivelato anche dai vari trailer ufficiale, l’antagonista principale di The Suicide Squad sarà Starro, una gigantesca stella marina simile a un kaiju che ha avuto un ruolo significativo nella storia dei fumetti DC. In attesa dell’arrivo del film, Screen Rant ha raccolto 10 cose che probabilmente bisogna conoscere su questo misterioso parassita alieno.

Il primo villain della Justice League

Starro ha la particolarità di essere il cattivo che ha riunito la Justice League. Ha debuttato nella primissima apparizione della squadra in “The Brave and the Bold #28” nel 1960, co-creato dall’autore Gardner Fox e dall’artista Mike Sekowsky. Starro arrivò dallo spazio e iniziò ad assorbire l’energia mentale degli scienziati, portando i maggiori eroi della prima Silver Age a riunirsi per fermarlo.

La Justice League originale includeva Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Martian Manhunter. Starro ha avuto anche un’altra influenza involontaria sulla storia del fumetto. Il successo della Justice League ha portato la Marvel Comics a creare il proprio superteam, ossia i Fantastici Quattro, co-creato dalla leggendaria combo Stan Lee/Jack Kirby.

Starro il Conquistatore

Starro sembra una stella marina gigante, ma in realtà è un’entità aliena molto intelligente e potente. Ha origine dagli Star Conquerors, un’antica razza di esseri alieni che usano poteri di controllo mentale per conquistare i pianeti.

Starro ha conquistato nove galassie da solo, ma è stato ostacolato in ogni tentativo di conquistare la Terra dalla Justice League. Starro ha fatto solo sporadiche apparizioni nei fumetti fino agli anni ’80, quando è diventato una minaccia più diffusa per le nuove iterazioni della Justice League.

Genera spore

L’aspetto più spaventoso di Starro è il modo in cui riesce a controllare le altre persone. Starro è una creatura gigantesca (anche se in alcuni casi può cambiare dimensione) che genera migliaia di minuscole versioni di se stesso simili a stelle marine.

Questi si attaccano alle persone, coprono il loro viso – in maniera molto simile alla fase Facehugger del ciclo di vita del celebre Xenomorfo del franchise di Alien – e prendono il controllo del loro sistema nervoso centrale. Starro può controllare milioni e persino miliardi di persone contemporaneamente attraverso questo terrificante metodo di attacco.

Poteri cosmici

Oltre alla generazione di spore, Starro è anche dotato di poteri cosmici. Ha una vasta gamma di abilità che dovrebbero essere classificate tra quelle più potenti dei cattivi del DCEU. Gli aspetti più significativi dei poteri di Starro risiedono nella telepatia e nella telecinesi, cosa che non dovrebbe sorprendere data la sua stessa natura.

Starro ha anche la capacità di proiettare raggi di energia, come spesso faceva contro la Justice League. Può volare nello spazio, è generalmente invulnerabile alla maggior parte degli attacchi fisici e può cambiare dimensione e colore a piacimento, a seconda della situazione.

Alla conquista dell’Europa

All’inizio degli anni ’90, Starro ottenne il suo più grande successo nella sua corsa alla conquista della Terra. Starro, che era rimasto intrappolato sulla Terra per qualche tempo, finalmente riesce a fuggire, o almeno così sembra. Rilascia milioni di spore in tutta Europa, prendendo il controllo praticamente dell’intera popolazione.

Questo conduce il ramo europeo della Justice League a cercare di liberare il continente. La storia, che si è svolta in “Justice League Europe # 24-28” nel 1991, vede Starro al controllo dell’Europa fino a quando il membro della JL, Ice, non lo congela, liberando tutti gli umani suoi prigionieri.

Combattere gli Avengers

Gli Avengers hanno affrontato alcuni cattivi molto potenti nei fumetti, come il diabolico Mefisto. Uno dei loro nemici più inaspettati, però, è stato proprio Starro. Il supercriminale DC ha affrontato gli eroi più potenti della Terra nel crossover “JLA/Avengers”, che ha riunito le due potenti squadre di supereroi nel 2003.

La battaglia si verifica a seguito di una partita a scacchi cosmica tra Krona della DC e il Gran Maestro della Marvel, che costringe entrambi le squadre a cercare artefatti di estremo potere.

Sacrificio eroico

Starro è noto per essere cattivo in qualsiasi universo in cui appare, ma in anni recenti è stato anche una specie di eroe. Nelle pagine di “Justice League: No Justice” del 2018, l’eroismo del collega alieno Martian Manhunter ispira Starro ad agire in modo più utilitaristico. Ciò, alla fine, ha portato a un eroico sacrificio da parte sua.

Di fronte alla minaccia cosmica dei Titani Omega, Starro tenta di controllare mentalmente uno di loro, ma viene fatto a pezzi dal titanico cattivo. Sebbene tragica per Starro, questa mossa salva molte vite.

Jarro

Starro era morto, ma la sua storia ha preso una delle sue svolte più eccentriche quando Batman coltiva una nuova versione del personaggio da un campione di tessuto dell’originale. Soprannomina questa versione in miniatura del personaggio “Jarro”, che ha debuttato in “Justice League #10” nel 2018.

Jarro conserva tutto il potere e il potenziale di Starro, ma sembra avere una personalità molto più disponibile e un’improbabile amicizia con Batman che porta a uno dei momenti comici più bizzarri della storia recente.

Il nuovo Robin

A Jarro piace molto Batman e si identifica anche con lui, al punto che vuole diventare la nuova versione di Robin.  E lo fa… o almeno, nella sua testa, in una divertente e commovente sequenza di “Justice League #29” del 2019.

Nella sua elaborata fantasia, Jarro indossa un costume da Robin, completo di mantello e vestibilità personalizzata per consentire al suo occhio singolare di vedere attraverso di esso. Combatte al fianco del Cavaliere Oscuro difendendo Gotham. È solo una fantasia, e non diventa mai realtà… o almeno, non ancora.

Lanterna Rossa

Una delle versioni più spaventose di Starro nei fumetti è la Lanterna Rossa Starro. Ha debuttato nell’universo alternativo raffigurato in “Injustice: Gods Among Us: Year Four Annual #1”. Questa versione del personaggio è in possesso di un anello delle Lanterne Rosse ed è quindi un membro del Corpo delle Lanterne Rosse.

Le Lanterne Rosse sono alimentate dalla rabbia, cosa che conferisce loro il caratteristico colore cremisi. Le Lanterne Rosse possono generare Rage Plasma (Plasma della Rabbia), che incenerisce praticamente qualsiasi cosa. Oltre ai suoi altri poteri cosmici, questo rese Starro ancora più mortale.

House of Gucci: trailer del film con Lady Gaga

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House of Gucci: trailer del film con Lady Gaga

Eagle Pictures e Paramount hanno diffuso il trailer ufficiale di House of Gucci, l’atteso nuovo film diretto da Ridley Scott ispirato alla sconvolgente storia vera della famiglia che ha fondato Gucci la casa di alta moda italiana diventata famosa in tutto il mondo. Il film racconta tre generazioni di Gucci attraverso tre decenni. Potere, Creatività, Ambizione, Tradimento, Vendetta e un omicidio. Tutto per il controllo della Maison che portava il nome della loro famiglia. Nel cast Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino e Jeremy Irons.

Tutto quello che sappiamo su House of Gucci

House of Gucci sarà sceneggiato da Roberto Bentivegna e sarà basato sul libro di Sara Gay Forden dal titolo: “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”. Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The Last Duel, film che vedrà protagonisti Matt DamonAdam Driver, Jodie Comer Ben Affleck.

House of Gucci segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era stato ambientato anche Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. Il cast include Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston, Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy Irons. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo novembre.

Ghostbusters: Legacy, il nuovo trailer ha anticipato il ritorno di un noto cattivo?

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Lo scorso martedì è arrivato online il nuovo trailer ufficiale di Ghostbusters: Legacy e, secondo alcune teorie, nel nuovo capitolo della celebre saga, che si collegherà direttamente ai film originali diretti negli anni ’80 da Ivan Reitman, potrebbe fare il suo ritorno un nemico assai familiare.

Nel nuovo trailer, infatti, i personaggi di Phoebe (Mckenna Grace) e di Trevor (Finn Wolfhard) si dirigono alla Shandor Mining Co., dove vedono una statua che ricorda inconfondibilmente le sembianze di Slavitza Jovan, l’attrice che nell’originale Ghostbusters del 1984 ha interpretato Gozer il Gozeriano. Sempre nel trailer, una figura femminile dalla testa piatta, dotata di unghie affilate, allunga un braccio attraverso un vortico portale da incubo, cosa che, almeno in apparenza, confermerebbe il ritorno del cattivo.

Adorato da Sumeri, Ittiti e Mesopotamici più o meno a partire dal 6000 a.C., il culto di Gozer veniva pratica da alcuni esperti di magia devoti alla malvagia divinità, che divennero noti come Gozeriani. Dopo una lunga guerra con Tiamat, il Dio del Caos, Gozer fu bandito dalla Terra in un’altra dimensione, e solo nel 1984 riuscì a fuggire. Molto tempo dopo che i Sumeri si erano estinti, nel 1920 venne formato un nuovo marchio di adoratori di Gozer guidato da Ivo Shandor, medico ciarlatano e geniale architetto. Shandor fondò il Culto di Gozer, raccolse migliaia di seguaci e progettò 550 Central Park West come un antenna superconduttiva costruita allo scopo di attirare e concentrare la turbolenza spirituale.

Sul tetto, il gruppo eresse il Tempio di Gozer, dove praticavano rituali bizzarri sperando di provocare la fine del mondo. I Ghostbusters hanno fatto esplodere la porta a New York attraversando i flussi nel primo film originale, fermando anche la seconda venuta del cattivo sotto forma di Stay Puft. Tuttavia, sembra che i seguaci di Shandor abbiano creato un luogo simile a Summerville, in Oklahoma, dove si svolgono – appunto – gli eventi di Legacy

Tutto quello che sappiamo su Ghostbusters: Legacy

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale italiane dall’11 novembre prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Hawkeye: prima foto ufficiale, ecco Clint Barton e Kate Bishop

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Hawkeye: prima foto ufficiale, ecco Clint Barton e Kate Bishop

Arriva da EW la prima foto ufficiale di Hawkeye, l’attesa nuova serie tv Marvel Studios in arrivo quest’anno su Disney+. La nuova serie che arriverà il 24 Novembre 2021 sulla piattaforma streaming porterà sul piccolo schermo il personaggio di Clint Barton, interpretato nel Marvel Cinematic Universe da Jeremy Renne. Protagonista è invece Kate Bishop, l’erede più giovane, interpretata da Hailee Steinfeld.

[Kate è] una ragazzina di 22 anni ed è una grande fan di Occhio di Falco“, ha rivelato Jeremy Renne a EW. “Ha un modo meravigliosamente fastidioso e altrettanto affascinante, perché è una tale fan di Occhio di Falco. La relazione nasce e si sviluppa da questo, ma il problema più grande per Clint sono i problemi e i guai che questo porta nella vita della ragazza”.

Proprio come Clint fa da mentore a Kate nei supereroi, anche Renner si è preso la responsabilità di dare il benvenuto a Steinfeld nel Marvel Cinematic Universe. “Quello è sempre stato il mio ruolo. Al di fuori della recitazione, la stavo proteggendo e le fornivo i CliffsNotes su come va con questo tipo di cinema: schermo verde, vita da supereroe, tutte quelle cose“, ha aggiunto Renner. “Volevo solo proteggerla, perché ci sono molte cose fisiche. È un’attrice meravigliosa, un essere umano meraviglioso e non vedo l’ora di vedere tutte le cose interessanti che è in grado di fare”. Entrambi sono i protagonisti  della prima foto ufficiale che trovate di seguito:

Hawkeye serie tv 2021
Kate Bishop (Hailee Steinfeld) e Occhio di Falco/Clint Barton (Jeremy Renner) in “Occhio di Falco”. | CREDITO: CHUCK ZLOTNICK/©MARVEL STUDIOS 2021

Creata originariamente da Allan Heinberg e Jim Cheung, Kate Bishop ha debuttato per la prima volta negli anni 2000 nelle pagine dei fumetti della raccolta Young Avengers.

Hawkeye, la serie tv

Vi ricordiamo che Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?)Loki (primavera 2021) oltre a HawkeyeTutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.

Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.

Aquaman 2: il produttore commenta le polemiche sul ritorno di Amber Heard

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Un sequel di Aquaman senza Amber Heard non è mai stata un’opzione. A rivelarlo, all’interno del podcast “Hero Nation” di Deadline, è stato Peter Safran, produttore dell’attesissimo Aquaman and the Lost Kingdom. A Safran, infatti, è stato chiesto un commento sulla campagna social, messa in piedi dai fan di Johnny Depp tempo fa, che chiedeva la rimozione di Heard dal sequel DC.

“Onestamente, non credo che reagiremo mai alla semplice pressione da parte dei fan”, ha detto Safran in occasione della promozione di The Suicide Squad di James Gunn, che uscirà nei cinema e HBO Max in America il prossimo 6 agosto (In Italia dal 5). “Bisogna fare ciò che è meglio per il film”, ha continuato Safran. “Abbiamo pensato che se fossero tornati James Wan e Jason Momoa, allora sarebbe dovuta tornare anche Amber Heard. Ecco come sono andate le cose.”

“Non abbiamo i paraocchi e sappiamo bene cosa succede su Twitter, ma ciò non significa che bisogna reagire a tutto ciò che accade o considerarlo vangelo, né tantomeno acconsentire ai desideri dei fan”, ha concluso Safran. “Devi fare ciò che è giusto per il film, ed è proprio questa la strada che abbiamo deciso di seguire.” 

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman and the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Black Adam: Dwayne Johnson conferma che il suo costume non sarà imbottito

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Nei cinecomics, siamo ormai abituati a vedere la famigerata “imbottitura” nei costumi dei supereroi. Anche se spesso è ben nascosta, in alcuni casi è capitato, invece, che fosse ben visibile, dando vita – in egual misura – a critiche e prese in giro online (basti pensare a quanto accaduto a Zachary Levi con il costume di Shazam nell’omonimo cinecomic).

L’attore aveva raggiunto una straordinaria forma fisica per interpretare al meglio il supereroe, quindi la decisione creativa di celarlo sotto un costume eccessivamente imbottito è apparsa quantomeno bizzarra agli occhi dei più. Per fortuna, le prime foto dal set del sequel, Shazam! Fury of the Gods, hanno confermato che si è trattato di un errore che la Warner Bros. non è intenzionata a ripetere.

Per quanto riguarda Black Adam, non è un segreto che un attore della stazza di Dwayne Johnson non avesse bisogno di alcuna imbottitura, eppure alcune vecchie iterazione del costume dell’antieroe sembravano includerla. In occasione della promozione del suo ultimo film Jungle Cruise, l’ex wrestler ha spiegato ad ExtraTV che il suo costume per l’attesissimo cinecomic DC è stato ridisegnato dopo che una prima versione prevedeva una “falsa imbottitura” davvero “terribile”.

“Volevo raggiungere la migliore forma possibile mai raggiunta nella mia vita. Volevo alzare l’asticella. Quando abbiamo iniziato ho inviato le foto a Emily Blunt… è stato divertente quando abbiamo provato per la prima volta il primo costume che avevano realizzato per me. Era imbottito”, ha spiegato Johnson. “Tutti i costumi dei supereroi sono imbottiti. Ma quando c’è l’imbottitura, quella forma poi si allontana dal tuo vero corpo, quindi abbiamo deciso di toglierla.”

“Aveva questa imbottitura finta. Era veramente terribile”, ha ammesso. “Così abbiamo rimosso tutte le imbottiture e ridisegnato il costume”. Il risultato finale non è ancora stato rivelato al pubblico, ma sappiamo che Johnson ha dato tutto se stesso al personaggio di Black Adam, prestando molta attenzione anche a quello che sarà il look dell’antieroe sul grande schermo.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Ted Lasso 2 stagione: uscita, trama, cast e streaming

Ted Lasso 2 stagione: uscita, trama, cast e streaming

Ted Lasso è la seconda stagione della serie tv Apple Original Ted Lasso creata da creata da Bill Lawrence e Jason Sudeikis.

Dal suo debutto nell’agosto 2020, la serie ha continuato a essere apprezzata da pubblico e critica ricevendo una moltitudine di nomination e premi, tra cui un Peabody Award recentemente annunciato, lo Screen Actors Guild Award a Jason Sudeikis per la migliore interpretazione maschile in una serie comica e un Golden Globe Award nella categoria Miglior Attore Comico. La serie ha anche trionfato ai Critics Choice Awards 2021, vincendo in ogni categoria per la quale è stata nominata e assicurandosi il premio per la Migliore Serie comica, Miglior Attore per Jason Sudeikis e la Migliore Attrice non Protagonista per Hannah Waddingham. Inoltre, la serie ha ottenuto due Writers Guild Awards per la Migliore Nuova Serie e la Migliore Serie Comica, una nomination dalla Producers Guild of America per la Serie Comica, nonché riconoscimenti da molti altri gruppi di associazioni e critici. “Ted Lasso” è stata anche l’unica serie comica premiata come Programma AFI dell’anno ed è apparsa nelle liste “Best of 2020” stilate dalla critica televisiva.

Ted Lasso 2: quando esce e dove vederla in streaming

Ted Lasso 2 in streaming uscirà venerdì 23 luglio su Apple TV+.

Ted Lasso 2: trama e cast

Jason Sudeikis è Ted Lasso, un allenatore di football universitario del Kansas assunto per allenare una squadra di calcio professionistica in Inghilterra, nonostante non abbia alcuna esperienza come allenatore di calcio. Ma ciò che gli manca nella conoscenza, lo compensa con ottimismo, determinazione da sfavorito… e biscotti. L’acclamata serie comprende anche Hannah Waddingham, Brendan Hunt, Jeremy Swift, Juno Temple, Brett Goldstein, Phil Dunster e Nick Mohammed. Sarah Niles si unisce al cast in questa stagione come “Sharon”, una psicologa sportiva che è stata chiamata a lavorare con l’AFC Richmond.

In Ted Lasso protagonisti sono Jason Sudeikis nel ruolo di Ted Lasso, Stephen Manas nel ruolo di Richard Montlaur, Colin Blyth come il fotografo, Brendan Hunt nei panni del Coach Beard, Hannah Waddingham nel ruolo di Rebeca, Bronson Webb come Bronson Webb e Lampros Kalfuntzos come fotografo di stampa.

Jason Sudeikis è anche produttore esecutivo, insieme a Bill Lawrence con la sua Doozer Productions, in associazione con Warner Bros.Television e Universal Television, una divisione di Universal Studio Group. Jeff Ingold di Doozer è anche produttore esecutivo con Liza Katzer in veste di co-produttrice esecutiva. La serie è stata sviluppata da Sudeikis, Bill Lawrence, Brendan Hunt e Joe Kelly, ed è basata sul format preesistente e sui personaggi di NBC Sports.

Gli episodi di Ted Lasso 2

Gli episodi di Ted Lasso 2

  • St. 2 episodio 1: L’AFC Richmond porta uno psicologo sportivo per aiutare la squadra a superare la serie senza precedenti di sette pareggi.
  • St. 2 episodio 2: Ted è sorpreso dalla ricomparsa di un volto familiare. Roy prova un nuovo concerto.
  • St. 2 episodio 3,
  • St. 2 episodio 4:
  • St. 2 episodio 5:
  • St. 2 episodio 6:
  • St. 2 episodio 7:
  • St. 2 episodio 8:

Scarlett Johansson vs Disney: ecco la risposta dello studio alle accuse dell’attrice

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Nella giornata di ieri è arrivata la notizia che Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Disney, sostenendo che il suo contratto per Black Widow è stato violato dopo che il film dei Marvel Studios è stato rilasciato in contemporanea nelle sale e su Disney+ con Accesso Vip.

L’attrice afferma che la Disney era ben consapevole del fatto che rendere il film disponibile per lo streaming contemporaneamente all’uscita sul grande schermo avrebbe dissuaso il pubblico dal recarsi in sala. Tuttavia, ha scelto comunque di optare per la distribuzione congiunta, in maniera “consapevole e intenzionale”. Nessun si aspettava che la multinazionale avrebbe affrontato la questione pubblicamente, e invece, poche ore fa, è accaduto proprio questo.

Attraverso un portavoce ufficiale (via The Hollywood Reporter), la multinazionale statunitense ha risposto pubblicamente alla causa intentata da Scarlett Johansson, dichiarando: “Non può esserci giustificazione per questa causa, che reputiamo triste e angosciante nel suo insensibile disprezzo nei confronti degli orribili e prolungati effetti globali della pandemia di Covid-19. La Disney ha onorato a pieno il contratto con Ms. Johansson. L’uscita di Black Widow su Disney+ con Accesso Vip ha migliorato decisamente la sua capacità di ottenere compensi aggiuntivi oltre ai 20 milioni di dollari che ha già ricevuto fino ad oggi.”

La posizione della Disney sembra chiara, e pare che l’azienda non abbia alcuna intenzione di tirarsi indietro e cercare in qualche modo di mediare. Questo potrebbe essere l’inizio di una lunga battaglia legale che potrebbe non risolversi tanto facilmente. Voi cosa ne pensate?

Batgirl: J.K. Simmons in trattative per tornare nei panni di Jim Gordon

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Sembrava che dopo le sue apparizioni nei film dello SnyderVerse, J.K. Simmons avesse chiuso con il ruolo del Commissario James Gordon, e invece, come apprendiamo grazie a The Hollywood Reporter, l’attore premio Oscar per Whiplash è in trattative per vestire di nuovo i panni dell’iconico personaggio DC nell’annunciato film dedicato a Batgirl.

Simmons ha fatto il suo debutto nei panni di Gordon in Justice League, ma nella versione cinematografica ad opera di Joss Whedon ha avuto, in realtà, solo un paio di scene a disposizione. Il suo ruolo è visibilmente cresciuto in Zack Snyder’s Justice League, ossia la versione originale del cinecomic distribuita ufficialmente da Warner Bros. quest’anno, ma pare che sarà Batgirl a rendere finalmente giustizia al personaggio, concedendogli molto più tempo sullo schermo.

Come annunciato di recente, ad interpretare Barbara Gordon nel film sarà Leslie Grace (In the Heights – Sognando a New York), ma in lizza per la parte c’erano anche Isabela Merced (Dora e la città perduta) e Zoey Deutch (Prima di domani). Il film, che arriverà direttamente su HBO Max (la piattaforma di streaming di proprietà di WarnerMedia), sarà diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah, registi di Bad Boys for Life e di alcuni episodi dell’attesa serie Ms. Marvel, in arrivo su Disney+.

Christina Hodson, che ha scritto lo spin-off Bumblebee e che ha lavorato anche ai film DC Birds of Prey e The Flash, ha scritto la bozza più recente della sceneggiatura. “Con Batgirl, speriamo di condurre il pubblico in un viaggio divertente. L’obiettivo è mostrare loro un lato diverso di Gotham”, aveva dichiarato il produttore Kristin Burr. “La sceneggiatura di Christina è piena di spirito. Adil e Bilall hanno un’energia talmente viva che è quasi contagiosa, cosa che li rende i registi perfetti per questo nuovo progetto sull’universo di Batman. Sono semplicemente entusiasta di poter far parte dell’universo DC. È fantastico.”

In origine, Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decrifrare la storia”.

Suicide Squad: David Ayer scrive una lunga lettera di sfogo sul film

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La storia del Suicide Squad di David Ayer è stata problematica fin dall’inizio. Il primo sguardo al Joker di Jared Leto, ad esempio, venne accolto in maniera estremamente negativa dai fan, per non parlare della versione leaked del primo trailer ufficiale presentato in occasione del Comic-Con che venne fatta trapelare online e che costringe la Warner Bros. ha diffonderlo in via ufficiale molto prima di quanto programmato in origine.

Dopo la risposta negativa ai toni cupi di Batman v Superman: Dawn of Justice, lo studio era andato nel panico e decide di apportare alcune modifiche sostanziali al taglio di Ayer del 2016. In seguito all’uscita del film, lo stesso regista ha più volte dichiarato che quello arrivato nelle sale non era assolutamente il Suicide Squad che aveva pensato di realizzare. Ora, David Ayer è tornato sulla questione e ha rilasciato – via Twitter – una lunga dichiarazione sulla Ayer Cut (così ribattezzata sulla scia della Snyder Cut di Justice League).

“Ci ho messo la mia vita in Suicide Squad”, ha scritto il regista. “Ho fatto qualcosa di straordinario. Il mio taglio è un viaggio tanto intricato quanto emotivo, che racconta di alcune persone cattive sulle quali viene gettata m***a e che alla fine vengono scartate (tema che mi tocca nel profondo). Il taglio dello studio non è assolutamente il mio film. Leggetelo di nuovo. Il mio taglio non è la Director’s Cut di 10 settimane: è un montaggio completamente maturo, opera di Lee Smith, basato sull’incredibile lavoro di John Gilroy.”

“È tutta la brillante colonna sonora di Steven Price, senza una sola canzone radiofonica nell’intero film”, aggiunge, confermando che la colonna sonora nominata ai Grammy non è stata opera sua. “Presenta archi narrativi tradizionali, interpretazioni straordinarie, una solida risoluzione del terzo atto. Poche persone l’hanno vista.”

David Ayer su Suicide Squad: “Non ho mai raccontato la mia versione della storia e non lo farò mai”

“Non ho mai raccontato la mia versione della storia e non lo farò mai. Appartengo alla vecchia scuola, da questo punto di vista. Quindi ho tenuto la bocca chiusa e ho incassato tutto lo tsunami di critiche personali, a volte scioccanti”. Ayer ha poi concluso lodando il lavoro di James Gunn per The Suicide Squad e ha aggiunto: “Non parlerò più pubblicamente della questione”. Di conseguenza, ora sembra chiaro che la sua versione non vedrà mai la luce.

Monolith: trama, cast e curiosità sul film

Monolith: trama, cast e curiosità sul film

Lo scontro tra essere umano e tecnologia è un tema sempre più ricorrente al cinema, dove si ritrova declinato in modi e punti di vista sempre diversi. Si va dalla pura fantascienza ad opere dal contesto a noi più vicino. A quest’ultima categoria appartiene il film Monolith (qui la recensione), diretto nel 2017 da Ivan Silvestrini e primo lungometraggio distribuito dalla Vision Distribution. È questa un’opera di genere che vuole porre nuovamente l’attenzione su dinamiche sempre più diffuse, tra cui l’eccessiva protezione tecnologica che rischia di diventare invece un ostacolo alle proprie libertà individuali e che spesso si sostituisce all’uomo nelle sue scelte.

La storia nasce a partire da un soggetto del fumettista Roberto Recchioni, che in attesa del non certo inizio delle riprese decise anche di dar vita al suo racconto sotto forma di graphic novel. Pubblicata per la Sergio Bonelli Editore (nota in particolare per la serie di Dylan Dog), questa è stata scritta insieme a Mauro Uzzeo e disegnata da Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ. Quest’ultimo ha poi curato anche il design della vettura utilizzata nel film, la quale ricorda davvero un oggetto extraterrestre (si pensi al monolite di 2001: Odissea nello spazio), tanto nelle sue forme quanto nella sua minacciosità.

Dall’automobile ipertecnologica grande protagonista del film nasce dunque uno scontro che ha alla base una delle più grandi paure possibili per un genitore, ovvero quella di assistere ai figli in pericolo, senza poter far nulla per intervenire. Un interessante film di genere semi futuristico, dunque, capace però di parlare al nostro presente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Monolith: la trama del film

Protagonista del film è Sandra, una giovane madre ed ex membro di una pop band che vede crollare le sue certezze nel momento in cui scopre che suo marito Carl la tradisce. Desiderosa di confrontarsi con lui sulla questione, Sandra si mette alla guida della sua supertecnologica e blindata autovettura, la Monolith. Sui sedili posteriori vi è suo figlio di due anni David, il quale prende quella come una gita inaspettata. Durante il viaggio, però, lo stress provato da Sandra la porterà a commettere una serie di errori. Dopo aver investito un cervo, la donna scende dall’auto per controllare l’animale, rimanendo però chiusa fuori dalla vettura.

La Monolith, la macchina più sicura al mondo, le impedisce ogni tentativo di rientrare. Ogni tentativo di infrangere i sistemi di sicurezza si rivela un misero fallimento e più il tempo passa più la situazione è destinata a peggiorare. Con il sorgere del sole, l’auto inizierà ovviamente a diventare estremamente calda, mettendo a rischio la vita del bambino rimasto all’interno. Sandra ha dunque poco tempo a disposizione e questa volta può contare solo sulle proprie forze. Sperduta nel nulla, con possibilità di riuscita praticamente nulle, alla mercé di animali feroci e senz’acqua, dovrà riuscire ad avere la meglio sulla tecnologica auto.

Monolith cast

Monolith: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Sandra vi è l’attrice Katrina Bowden. Conosciuta ai più per il ruolo di Florence Logan in Beautiful, è apparsa anche nelle serie 30 Rock, Ugly Betty e New Girl. Per assumere il ruolo della protagonista, da lei giudicato come uno dei più difficili della sua carriera, si è dovuta sottoporre ad un periodo di allenamento intensivo. Essendo pressocché costantemente in scena, le era richiesta una prestanza fisica non da poco, sia per sopportare i ritmi che le prove di resistenza previste. Per la sua intensa performance è stata poi particolarmente lodata.

Nel ruolo di suo marito Carl, che compare unicamente tramite videochiamata, vi è l’attore Damon Dayoub, mentre Justine Wachsberger è Jessa, amica di Sandra. Brandon Jones, attore visto in Pretty Little Liars, Lie to Me e CSI: Scena del crimine, interpreta Ted, mentre Jay Hayden è Roy Lacombe. Il piccolo David è invece interpretato dai gemelli Krew e Nixon Hodges, scelti tra migliaia di bambini per via della loro predisposizione a stare davanti la macchina da presa. In ultimo, a dare voce a Lilith, l’intelligenza artificiale installata nella Monolith, vi è in lingua originale l’attrice Katherine Kelly Lang. Questa è principalmente celebre per il personaggio di Brooke Logan in Beautiful.

Monolith: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Monolith è infatti disponibile nel catalogo di Now. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, scegliendo tra le opzioni offerte. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, potendo inoltre accedere ad un ampio catalogo di altri titoli. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 luglio alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

La spia – A Most Wanted Man: trama, cast e curiosità sul film

La spia – A Most Wanted Man: trama, cast e curiosità sul film

I thriller ambientati nel mondo dello spionaggio sono da sempre fonte di grande fascino, sia per gli intrighi narrativi che presentano quanto per l’imprevedibilità di personaggi e risvolti. Tra i migliori e più recenti di questo genere vi è La spia – A Most Wanted Man (qui la recensione), diretto nel 2014 da Anton Corbijn, già regista di un titolo simile quale The American, e basato su un romanzo di John le Carrè. Agente segreto del Secret Intelligence Service, le Carrè conosce bene il mondo dello spionaggio e i suoi romanzi ambientati in questo sono opere particolarmente dettagliate e più volte adattate per il grande schermo.

La spia – A Most Wanted Man è infatti basato sul suo romanzo Yssa il buono, pubblicato nel 2008, dove si propone una profonda critica alla politica di extraordinary rendition (ovvero la cattura, la deportazione e la detenzione clandestina di un “elemento ostile”) messa in atto dal presidente George W. Bush in seguito agli attentati dell’11 settembre. Il film, tuttavia, è diventato principalmente noto per essere l’ultimo interpretato dall’attore Philip Seymour Hoffman prima della sua tragica scomparsa. Al di là della sua grande interpretazione, si trova un altrettanto grande film, capace di raccontare un contesto reale perfino nei suoi risvolti più complessi.

Ancora oggi è considerato uno dei film che meglio hanno saputo raccontare gli Stati Uniti post 11 settembre, collocandosi in un filone di opere che oltre a raccontare vicende dal grande intrattenimento offrono pungenti riflessioni sulla nostra attualità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La spia – A Most Wanted Man: la trama del film

Protagonista del film è Günther Bachmann è un agente dei servizi segreti anti-terrorismo tedeschi con base ad Amburgo. Estremamente attento e preciso nel suo delicato lavoro, Bachmann e la sua squadra si trovano a dover indagare su un clandestino ceceno, Isaa Karpov, appena arrivato in città. Le sue intenzioni non sono note, ma in quanto figlio di uno spietato criminale di guerra per Bachmann è lecito attendersi azioni pericolose da lui. L’indagine su di lui si collega ben presto a quella su un rispettato accademico musulmano, lasciando intendere un’operazione illegale più ampia del previsto.

Faisal Abdullah, questo il nome dell’accademico, è sospettato di appoggiare segretamente attività terroristiche islamiste tramite donazioni ad una compagnia di navigazione con sede a Cipro. Con i due casi sempre più strettamente legati tra loro, Bachmann avrà bisogno dell’aiuto di una giovane avvocatessa, di un agente della CIA e di un banchiere, per organizza un contorto piano per fermare l’attività terroristica in atto. L’intromissione della stessa CIA, però, rappresenterà un ostacolo non da poco. Consapevole di non poter fare passi falsi, Bachmann dovrà valutare attentamente ogni sua mossa.

La spia - A Most Wanted Man cast

La spia – A Most Wanted Man: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Günther Bachmann vi è il premio Oscar Philip Seymour Hoffman, il quale sviluppò un grandissimo interesse ed empatia per il suo personaggio. Egli ha infatti lavorato a stretto contatto con lo sceneggiatore Andrew Bovell sulla sua caratterizzazione di Bachmann, costruendolo come un uomo convinto delle sue azioni nonostante i contrasti incontrati lungo il percorso. Accanto a lui, si ritrovano poi attori come Willem Dafoe nel ruolo di Tommy Brue, ricco banchiere a cui si rivolge Isaa Karpov, interpretato dall’attore russo Grigorij Dobrygin.

L’attrice Rachel McAdams, invece, è l’avvocatessa Annabel Richter, la quale per prepararsi al ruolo ha imparato a parlare con un marcato accento tedesco. Per il ruolo erano state considerate anche Amy Adams, Carey Mulligan e Jessica Chastain. Robin Wright è Martha Sullivan, mentre Daniel Brühl è Max. L’attore iraniano Homayoun Ershadi, celebre per il film Il sapore della ciliegia, è l’accademico Faisal Abdullah. Sono poi presenti le attrici Vicky Krieps, divenuta celebre grazie a Il filo nascosto, e la turca Derya Alabora nei panni di Leyla.

La spia – A Most Wanted Man: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La spia – A Most Wanted Man è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten Tv, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 luglio alle ore 23:15 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Non si sevizia un paperino: trama, cast e curiosità sul film di Lucio Fulci

Il regista Lucio Fulci è unanimemente considerato uno dei grandi maestri del cinema di genere italiano, avendo affrontato nel corso della sua carriera ogni tipologia di racconto, dal comico al horror. Particolarmente celebri sono però i suoi film gialli, tra cui spicca quello che è ancora oggi considerato il suo capolavoro: Non si sevizia un paperino. Uscito nel 1972, questo divenne da subito un caso cinematografico, andando incontro, scuotendo l’opinione pubblica per via della morbosità di alcune sue scene e delle tematiche trattate, dalla sessualità alla repressione religiosa, dalla peccato alla violenza contro il diverso.

Per l’epoca rappresentò inoltre una vera e propria novità come thriller, vantando come principale e inedita ambientazione un paese retrogrado del sud Italia. Grazie a questa collocazione, la storia e le tematiche acquisirono così maggior risalto, introducendo una serie di elementi folkloristici che contribuivano all’inquietudine generale. Ne nasce così un racconto che, vagamente ispirato ad eventi realmente avvenuti a Bitonto nel 1971, permette di porre in risalto un Paese nel pieno sviluppo industriale all’interno del quale si ritrovano però realtà non ancora toccate da questi cambiamenti e dove l’orrore può avere luogo.

Accolto in modo molto negativo al momento della sua uscita, con il tempo Non si sevizia un paperino è stato rivalutato come una delle opere più importanti e iconiche per il giallo italiano. Un film che ancora oggi si dimostra grandioso nella sua composizione narrativa ed estetica. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Non si sevizia un paperino: la trama del film

La vicenda si svolge nel paesino di Accendura, in Basilicata, dove la magia e la superstizione hanno ancora la meglio sul progresso sociale. In questo contesto, una serie di brutali uccisioni di bambini scuotono profondamente il paese. La cosa attira una certa risonanza mediatica e sul luogo si reca anche il giornalista Andrea Martelli, il quale decide di seguire da vicino le indagini dei carabinieri. I sospetti si indirizzano da subito verso una serie di soggetti nuovi o malvisti all’interno del paese. Tra questi vi è Patrizia, una ricca donna arrivata da poco lì per disintossicarsi dalla droga.

Nel momento in cui ulteriori bambini verranno però ad essere uccisi, facendo crollare di volta in volta in volta le certezze delle autorità, il caso sembrerà essere sempre più lontano dalla sua risoluzione. Con il crescente malcontento della popolazione, occorre quanto prima trovare un colpevole da poter dare in pasto alla folla inferocita. Per scongiurare la possibilità che si addossino colpe ad innocenti, Martelli decide di indagare tra gli abitanti, nel tentativo di ottenere un quadro più completo della situazione e giungere alla verità. La ricerca di questa, però, si farà sempre più complessa e pericolosa.

Non si sevizia un paperino cast

Non si sevizia un paperino: il cast del film

Nel ruolo del giornalista Andrea Martelli si ritrova l’attore Tomas Milian, noto in particolare in Italia per il personaggio di “er Monnezza” e che tornerà a recitare per Fulci in I Quattro dell’Apocalisse. Nei panni di don Alberto Avallone, il giovane prete del luogo, si ritrova l’attore francese Marc Porel, molto attivo in quegli anni nel cinema di genere italiano. Prima di lui, però, per la parte era stato considerato anche Massimo Ranieri. Milian e Porel, inoltre, finirono sulle pagine dei quotidiani del tempo nel momento in cui si azzuffarono realmente per rendere più realistica la scena del loro scontro.

L’attrice Barbara Bouchet è invece la ricca Patrizia, mentre George Wilson è zio Francesco. Irene Papas interpreta Aurelia Avallone, madre di don Alberto, e Ugo D’Alessio ricopre il ruolo del maresciallo dei carabinieri. Nel ruolo della maciara, una donna emarginata e considerata una strega, si ritrova invece l’attrice Florinda Bolkan, che aveva già recitato per Fulci in Una lucertola con la pelle di donna. Per tale personaggio, l’attrice richiese un trucco che non ne facesse una “poveraccia”, bensì una donna povera ma con un suo fascino. Per i bambini, invece, Fulci ricercò giovani interpreti con volti che avessero caratteristiche somatiche da adulti.

Non si sevizia un paperino: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Particolarmente celebre del film è anche la colonna sonora, realizzata da Riz Ortolani. Questa si distingue per una serie di brani dalla melodia dolce, che genera un forte contrasto con la violenza delle immagini a cui è associati. Si tratta di uno stratagemma già utilizzato da Ortolani per film come Mondo cane e Cannibal Holocaust, e che permette di esaltare quanto avviene nel film. Memorabile è ad esempio la scena del linciaggio della maciara, durante la quale si può ascoltare Quei giorni insieme a te. Canzone scritta da Ortolani e cantata da Ornella Vanoni.

Per questi e innumerevoli altri motivi, Non si sevizia un paperino è un titolo assolutamente imprescindibile del cinema italiano e per gli amanti del genere. Per vederlo, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza sulla piattaforma YouTube. Sfortunatamente il film non è attualmente presente su altri servizi di streaming, rendendo dunque limitata la sua disponibilità. È però possibile ritrovarlo nel palinsesto televisivo di giovedì 29 luglio alle ore 23:00 sul canale Cine 34.

Fonte: IMDb

Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Disney

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Scarlett Johansson ha intentato una causa contro la Disney

La star del film Marvel Black Widow, Scarlett Johansson, ha intentato una causa per l’uscita del film su Disney+, a rivelarlo è stato nuovo rapporto che ha affermato che l’attrice ha intentato una causa presso la Corte Superiore di Los Angeles, sostenendo che la Disney ha violato il suo contratto per Black Widow quando ha distribuito il film sia nelle sale che su Disney+ tramite il Premier Access, l’aggiunta premium a Disney+ che consente agli utenti di pagare di più vedere a casa un titolo in uscita nelle sale. L’attrice secondo le fonti avendo ricevuto un compenso fortemente basata sulle prestazioni al botteghino, ha subito danni economici in seguito alla scelta di Disney+ che sta effettivamente tagliando i suoi profitti per il film.

Nella dichiarazione della causa di Scarlett Johansson (tramite WSJ), si afferma che “Disney ha intenzionalmente indotto la violazione dell’accordo da parte della Marvel, senza giustificazione, al fine di impedire alla signora Johansson di realizzare il pieno beneficio del suo accordo con la Marvel”.

John Berlinski, un avvocato della Kasowitz Benson Torres LLP che rappresenta la signora Johansson, ha dichiarato che “Questo non sarà sicuramente l’ultimo caso in cui un talent di Hollywood resisterà alla Disney e chiarirà che, qualunque cosa l’azienda possa dimostrare, ha un legale obbligo di onorare i suoi contratti”.

Perché proprio adesso? 

La Disney quest’anno ha preso la rara decisione di rilasciare alcuni nuovi film dal listini 2020/2021 su Disney+ Premier Access nello stesso momento in cui sono stati rilasciati nelle sale. Black Widow è senza dubbio il più grande titolo di quest’anno che ha avuto questo particolare trattamento a doppia uscita.

Se vi state chiedendo perché Scarlett Johansson stia intentando questa causa ora, dopo che Black Widow è già uscito (e il suo formato di uscita era noto da mesi), la risposta potrebbe essere, ironia della sorte, dovuta al successo del film. Black Widow ha guadagnato oltre 218 milioni di dollari in tutto il mondo nel weekend di apertura, con la Disney che ha affermato con orgoglio che 60 milioni di dollari provenivano da Disney+ Premier Access. La Johansson e il suo team probabilmente non si aspettavano che l’opzione di streaming incassasse così tanto – o potrebbero aver scoperto solo dopp che la Disney non avrebbe considerato come parte condivisa quella parte dei profitti.

La mia ombra è tua: in corso le riprese del film con Marco Giallini

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Sono in corso le riprese del film La mia ombra è tua, un film di Eugenio Cappuccio, tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Nesi edito da La Nave di Teseo. Il film, una produzione Fandango con Rai Cinema, è scritto da Eugenio Cappuccio, Edoardo Nesi e Laura Paolucci e prodotto da Domenico Procacci. Uscirà nelle sale per 01 Distribution. Nel cast Marco Giallini, Giuseppe Maggio, Sidy Diop, Anna Manuelli, Massimo Molea e la partecipazione di Isabella Ferrari. Le riprese di La mia ombra è tua hanno una durata di sette settimane e si svolgono tra Roma, Bologna, Milano e Cetona in Toscana.

Questa è una storia d’amore, iniziata quarant’anni fa e mai finita. È anche la storia di un viaggio attraverso l’Italia intrapreso da una strana coppia a bordo di un vecchia jeep: Emiliano, un venticinquenne appena laureato con il massimo dei voti in Lettere Antiche, e Vittorio Vezzosi, un burbero scrittore sessantenne che da anni conduce una vita da eremita in seguito alla pubblicazione del suo unico libro, successo planetario indelebile nella memoria di tutti. I due sono diretti a Milano, alla Fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, in un viaggio ricco di rocamboleschi e divertenti rovesci seguito avidamente in diretta dal mondo social, stimolato casualmente da un’influencer. Il Vezzosi ha infatti accettato di tenere un discorso infrangendo un silenzio durato più di vent’anni. Alla fiera li attendono Milena, il perduto amore dello scrittore, e una folla oceanica smaniosa di ascoltare il Vezzosi fare i conti con il suo passato, e soprattutto con lo sguardo del nostro Paese, attanagliato dalla nostalgia e perso nel ricordo di sè.

Vivo, il nuovo film animato di Netflix e Sony Pictures

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Vivo, il nuovo film animato di Netflix e Sony Pictures

Netflix e Sony Pictures Animation presentano Vivo, un’emozionante avventura musicale animata in arrivo il 6 agosto su Netflix con canzoni inedite di Lin-Manuel Miranda, vincitore di Tony, Grammy e Pulitzer, nonché ideatore di Hamilton e In the Heights. Il 31 luglio Vivo sarà presentato in anteprima italiana al Giffoni Film Festival nella sala Alberto Sordi e nella sala Lumière, davanti al pubblico dei giurati della sezione Elements +6.

La versione italiana del film sarà arricchita dalle voci di Stash, frontaman della band multiplatino The Kolors (voce e chitarra), cantautore e produttore, interprete di tutte le canzoni dell’originale protagonista Vivo, e di Massimo Lopez, attore, doppiatore, show man, conduttore televisivo e componente del noto trio “Lopez, Marchesini, Solenghi”, che doppia il personaggio di Andrès nelle canzoni e nei dialoghi.

Vivo è una storia entusiasmante su come dimostrare coraggio, sulla capacità di trovare una famiglia in amici improbabili e su come la musica possa aprire la mente a nuovi mondi.

Il cast originale è composto da Lin-Manuel Miranda (Vivo), Zoe Saldaña (Rosa), Juan de Marcos (Andrés), Brian Tyree Henry (Dancarino),Michael Rooker (Lutador), Nicole Byer (Valentina), Gloria Estefan (Marta) e, per la prima volta sugli schermi, Ynairaly Simo (Gabi).

Il film è diretto dal candidato agli Oscar Kirk DeMicco (I Croods), co-diretto da Brandon Jeffords (Piovono polpette 2 – La rivincita degli avanzi), sceneggiato da Quiara Alegria Hudes (In the Heights) e prodotto da Lisa Stewart (Mostri contro alieni), Michelle Wong (Hotel Transylvania 2) e dal premio Oscar Rich Moore (Zootropolis), con la consulenza visiva del regista premio Oscar Roger Deakins (Blade Runner 2049). Il premio Tony e Grammy Alex Lacamoire (The Greatest Showman) ricopre il ruolo di compositore e produttore esecutivo musicale, mentre la produzione esecutiva è di Lin-Manuel Miranda, del premio Golden Globe Laurence Mark (Dreamgirls) e di Louis Koo Tin Lok (I Mitchell contro le macchine).

Jungle Cruise: la conferenza stampa con il cast del film

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Jungle Cruise: la conferenza stampa con il cast del film

La nuova esperienza cinematografica e casalinga di Walt Disney, Jungle Cruise con Emily Blunt e Dwayne Johnson, ha già conquistato il cuore di grandi e piccoli, con la sua avventura selvaggia e l’intrattenimento irresistibile. A parlarne sono stati i protagonisti, Blunt e Johnson, insieme a Jack Whitehall e Edgar Ramirez, nel corso del divertente incontro stampa dedicato al film.

“Ho deciso di accettare questo ruolo perché la sceneggiatura era a buon punto, e ho visto subito le potenzialità del progetto. Conteneva molti elementi con cui mi trovo a mio agio. Dopo aver scelto il regista (Jaume Collet-Serra, ndr), il passo successivo era trovare la mia co-star”. A parlare è Dwayne Johnson che nel film interpreta Jack, un cialtrone dal cuore d’oro e con un segreto. La scelta della co-star ideale è caduta su Emily Blunt, così il regista ha preso un aereo ed è volato a Londra per chiedere all’attrice di partecipare al progetto. Sembra però che Blunt sia stata piuttosto tiepida in prima battuta, ma di fronte alla dichiarazione in video di Johnson (“Emily, sei la sola che può fare questo film”), si è difesa dicendo: “E’ un meccanismo di difesa di noi inglesi di fronte a tutto questo entusiasmo!” Salvo poi abbandonare le riserve e buttarsi nell’avventura che le ha richiesto un impegno non solo interpretativo ma anche fisico. 

Secondo Whitehall, la chiave del successo della storia è la cura nei dettagli relativi ai personaggi: “Tutti avevano interessanti backstory. Spesso in questo tipo di film i personaggi sono bidimensionali, ma avere una storia per ognuno, fa sì che ti importi di loro, ti trascina in questo viaggio con loro”. Edgar Ramirez, che nel film interpreta il villain Aguerre, ci tiene a difendere il suo personaggio, per lui non è un vero e proprio cattivo, ma gli eventi della storia lo hanno condotto a fare quel che fa. “Sono onorato di far parte di un film che porta in vita l’attrazione più antica e rappresentativa del parco divertimenti più importante del mondo. L’unica cosa che mi dispiace è che avendo serpenti (in CGI) sulla faccia per tutto il tempo, mia madre non ha potuto guardare la mia performance nel film!”.

Leggi la recensione di Jungle Cruise

Il grande segreto di Jungle Cruise è l’alchimia trai protagonisti, cosa che è costata a Emily Blunt una serie di re-take imprevisti per “colpa” di Johnson e delle sue esilaranti improvvisazioni sul set. “La scena più difficile è stata quella in cui facciamo un salto con la liana, e ogni volta che mi lanciava, improvvisava una battuta diversa e io non riuscivo ad essere seria, gli ho chiesto di dirmi prima cosa avrebbe detto, per essere preparata, ma non lo ha mai fatto, è stato difficilissimo!” Conclude ridendo Blunt.

L’alchimia del cast è senza dubbio l’elemento di forza di Jungle Cruise che tra nostalgia di film d’avventura di una volta e acrobazie mozzafiato, travolgeranno il pubblico. Al cinema dal 28 al 30 luglio e poi su Disney+ con accesso VIP.

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, incontro stampa

È stato presentato a Roma il sequel del tanto apprezzato Come un gatto in tangenziale, con il sottotitolo di Ritorno a Coccia di Morto. Il film, diretto sempre da Riccardo Milani, racconta delle nuove avventure di Monica (Paola Cortellesi) e Giovanni (Antonio Albanese) alle prese con i servizi sociali che lei deve assolvere onde evitare la pena del carcere, e il tutto si svolge in una parrocchia gestita dal giovane e avvenente don Davide (Luca Argentero).

Il regista racconta quale sia stata l’idea del secondo capitolo e da dove abbia tratto l’ispirazione di un contesto così sociale: «Sono stato ospite a Milano in una parrocchia che aveva organizzato una rassegna tra i cui film scelti cui c’era il Gatto. Mi sono trovato di fronte ad una realtà viva, che coinvolgeva le persone, le accoglieva e ne sono rimasto molto colpito».

L’intento del progetto del sequel prende dunque le fila dal desiderio di raccontare la bellezza della solidarietà: «Ritorno a Coccia di Morto l’abbiamo scritto durante i primi mesi di pandemia», continua Riccardo Milani, «ci ha commossi vedere la necessità di rapporti umani più coesi, interessati alle sorti l’uno dell’altro, contro l’indifferenza. E il seguito è venuto fuori da sé».

La coppia dicotomica Monica e Giovanni è quindi  quasi un piccolo pretesto per raccontare altro, ma senza discostarsi dalla commedia più allegrotta, come conferma una degli sceneggiatori, Giulia Calenda: «Attraverso la commedia si ottiene uno spaccato del Paese, forse molto più che in altri generi. E la sua potenza consiste nel riuscire a parlare di qualunque tematica, ma con leggerezza».

Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, il trailer!

Anche Paola Cortellesi interviene per approfondire il discorso: «Ci è piaciuto che la Chiesa cattolica abbia colmato buchi sociali e umanitari. Abbiamo voluto che certe tematiche fossero centrali, come il bisogno che alcune periferie ricevano aiuti concreti, perché il degrado non debba rimanere una condizione esistenziale».

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, diventa alla fine un lavoro per arrivare anche ad altri scopi, quali, ad esempio, il ritorno in sala: «Questo film è stato tenuto da parte apposta per fare in modo che uscisse al cinema. Non stiamo cercando grandi numeri», prosegue ancora la Cortellesi, «ma ottenere che le persone riacquistino la fiducia per ritornare a sedersi sulle poltroncine di una sala cinematografica».

Ma, uno degli aspetti che più intrattiene della storia, è ovviamente l’esilarante chimica tra i due protagonisti: «Ci sono stati dei momenti in cui le risate non si riuscivano proprio a trattenere», racconta Paola, «ad esempio quando Antonio alle sei di mattina arrivava in sala trucco cantando “You gotta dance”». Aneddoto che Albanese commenta spiegando l’importanza di profondere vivacità sul set, soprattutto a quell’ora del mattino.

«Monica e Giovanni sono in fondo due personaggi ai quali mi aggrappo», rivela il regista, «vorrei tanto che lo sguardo sul mondo e sulle cose di ognuno fosse un po’ come il loro».

Il film uscirà ufficialmente al cinema il 26 agosto e in anteprima solo il 14 e il 15.

Venezia 78: scelte le opere di Venice VR Expanded

Venezia 78: scelte le opere di Venice VR Expanded

Sono state scelte le opere in Virtual Reality della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1-11 settembre 2021) della Biennale di Venezia per la sezione denominata Venice VR Expanded, che si terrà nelle seguenti date e luoghi:
· 1 – 11 sett, on site (Sala Amici, Palazzo del Casinò, Lido di Venezia)
· 1 – 19 sett, online e nei Satellite Venues (14 luoghi, 10 paesi)

La sezione Venice VR Expanded della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dopo il successo dell’edizione 2020, si terrà ancora una volta online, estendendo la sua durata dall’1 al 19 settembre 2021.

Da quest’anno, inoltre, dall’1 al 11 settembre e per tutta la durata della Mostra, sarà presente in uno spazio del Palazzo del Casinò (Lido di Venezia), la Sala Amici, spazio  dove saranno messi a disposizione degli accreditati su prenotazione delle postazioni attrezzate per poter visionare online i progetti della selezione ufficiale Venice VR Expanded.

Le opere in Virtual Reality di questa edizione della Mostra saranno fruibili online sulle piattaforme HTC’s Viveport e Facebook’s Oculus, attraverso visori PCVR e Oculus Quest.

Il Venice VR virtual world, progettato col supporto tecnico di VRrOOm con VRChat, presenterà una versione virtuale di Venezia e dell’isola del Lazzaretto Vecchio, accessibile a tutti coloro che saranno registrati su VRChat. All’interno del Venice VR virtual world, i visitatori potranno visionare le anteprime della selezione ufficiale, socializzare con altri visitatori, visitare le sessioni di creazione, le feste di apertura e di chiusura e altri spettacoli ed eventi. All’interno di questo mondo virtuale, a seguito del successo dell’edizione 2020, è avviata una nuovissima sezione, la VRChat Worlds Gallery, che prevede una selezione di 35 mondi virtuali che usano VRChat come piattaforma per costruire i loro mondi di fantasia. Si terranno inoltre 5 eventi speciali, incluse live performance, che si svolgeranno in 5 diversi luoghi virtuali di VRChat.

Venice Vr Expanded presenterà 37 progetti da 21 paesi e 35 VRChat worlds:
● 23 progetti in Concorso
● 1 Evento Speciale – Fuori Concorso
● 12 progetti Fuori Concorso – Best Of (selezione internazionale delle migliori opere VR presentate a partire dall’edizione 2020)
● 1 progetto sviluppato nel corso della quinta edizione di Biennale College Cinema – VR
● 35 mondi selezionati nella VRChat Worlds Gallery con 5 Eventi Speciali

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stata uno dei primi festival di cinema al mondo a manifestare interesse per la Virtual Reality. La realizzazione di un VR Theater nel 2016 ha suscitato enorme interesse tra i partecipanti del Venice Production Bridge. A partire dal 2017, la Biennale di Venezia ha dato il via alla prima competizione di opere in Realtà Virtuale tra i principali festival, tenutasi per tre edizioni, fino al 2019, sulla location dell’isola del Lazzaretto Vecchio al Lido, con una Giuria internazionale. L’accessibilità online di Venice VR Expanded rappresenta dall’anno scorso un nuovo impegno e una sfida per garantire la presenza, nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dell’esperienza di questa nuova forma d’arte in rapida evoluzione rappresentata dalla Realtà virtuale.

Gli accreditati della Mostra di Venezia avranno accesso a tutti i titoli del programma online. Inoltre sarà disponibile uno speciale accredito VR per gli interessati non accreditati alla Mostra.

La Giuria internazionale di Venice VR Expanded è composta da:
· Michelle Kranot – presidente
· Maria Grazia Mattei
· Jonathan Yeo

La Giuria Venice VR Expanded assegnerà i seguenti premi: Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR, Migliore esperienza VR e Migliore storia VR.

VENICE VR EXPANDED

In Concorso

ENGELEN VAN AMSTERDAM (ANGELS IN AMSTERDAM)
di ANNA ABRAHAMS, AVINASH CHANGA
Paesi bassi / 30’
END OF NIGHT
di DAVID ADLER
Danimarca, Francia / 49’

LA PLAGE DE SABLE ÉTOILÉ
di NINA BARBIER, HSIN-CHIEN HUANG
Francia / 15’

CAVES
di ISABEL GARCIA CARLOS
Svizzera / 19’

BEDLAM
di MAT COLLISHAW
Francia, UK, Taiwan / 45’

GENESIS
di JOERG COURTIAL
Germania / 13’

SPIRIT OF PLACE
di DALE DEACON
Sudafrica, Danimarca / 30’

TEARLESS
di KIM GINA
Corea del Sud, USA / 12’

LUN HUI (SAMSARA) COMPLETE PART 1 AND 2 VERSION
di HSIN-CHIEN HUANG
Taiwan / 21’

CLAP
di KEISUKE ITOH
Giappone / 13’

LE BAL DE PARIS DE BLANCA LI
di BLANCA LI
Francia, Germania, Lussemburgo / 35’

BLISS IN THE EAR OF A STORM
di ADAM LIEBER, HAL SORTA
UK, Sudafrica, USA/ 20’

IL DUBBIO – EPISODIO 2
di MATTEO LONARDI, JAVIER LAJARA, JAVIER MARTINEZ
Spagna, Italia / 7’

ANANDALA
di KEVIN MACK
USA / 15’

GOLIATH: PLAYING WITH REALITY
di BARRY GENE MURPHY, MAY ABDALLA
UK, Francia / 25’

MONTEGELATO
di DAVIDE RAPP
Italia / 28’

THE SEVERANCE THEORY: WELCOME TO RESPITE
di LYNDSIE SCOGGIN
USA / 60’

CONTAINER
di MEGHNA SINGH
Sudafrica / 16’

BING MEI GUEI (THE SICK ROSE)
di TANG ZHI-ZHONG, HUANG YUN
Taiwan / 17’

MYRIAD.WHERE WE CONNECT. |VR EXPERIENCE
di LENA THIELE, SEBASTIAN BAURMANN, DIRK HOFFMANN
Germania / 31’

THE LAST WORKER
di JÖRG TITTEL
UK / 30’

EXPLORING HOME
di SARA LISA VOGL
Germania / 16’

YI YUAN (THE FINAL WISH)
di WANG HAIPEI, WANG SHANSHAN
Cina / 20’

Evento Speciale – Fuori Concorso

IN THE MIST
di CHOU TUNG-YEN
Taiwan / 15’

Best of VR Expanded– Fuori Concorso
(una selezione internazionale delle migliori opere VR)

MASKMAKER
di BALTHAZAR AUXIETRE
Francia / 300’

MIND VR EXPLORATION
di DENG ZUYUN
Cina / 15’

KUSUNDA
di FELIX GAEDTKE, GAYATRI PARAMESWARAN
Germania, Nepal, Svezia, Svizzera, Taiwan / 23’

MICRO MONSTERS WITH DAVID ATTENBOROUGH
di ELLIOT GRAVES
UK, USA / 5’

MARE
di RUI GUERREIRO
Giappone, Svezia / 180’

SPACE EXPLORERS: THE ISS EXPERIENCE – EPISODI 1-2
di FÉLIX LAJEUNESSE, PAUL RAPHAËL
Canada, USA / 55’

SAM MAX: THIS TIME IT’S VIRTUAL!
di MICHAEL LEVINE
USA / 300’

MYST
di RAND MILLER, HANNAH GAMIEL, ERIC ANDERSON
USA / 120’

KNOT: A TRILOGY
di GLEN NEATH, DAVID ROSENBERG
UK / 65’

WRAITH: THE OBLIVION – AFTERLIFE
di ERIK ODELDAHL
Svezia / 480’

JURASSIC WORLD AFTERMATH
di RICHARD SNOWDON
UK, Australia, USA / 180’

REEDUCATED
di SAM WOLSON, BEN MAUK, NICHOLAS RUBIN, MATT HUYNH
USA, Kazakistan / 20’

Biennale College Cinema – VR – Fuori Concorso

LAVRYNTHOS
di AMIR ADMONI e FABITO RYCHTER, produttore: FABITO RYCHTER
Brasile, Perù / 16’
prodotto col Biennale College Cinema VR grant

VRChat Worlds Gallery

A MAZE․ TRAIN STATION

AQUARIUS

ATLANTIS˸ SUPERRARE EXHIBITION

CLUB GUMBALL

CRAFTY CLIMBERS

CRYPT OF THE SPIRITS

CRYSTAL DUNES

CYCLE OF LIFE

DEEP BLUE NIGHT

EDEN

FFCR

FRANK

GUMBALL LOUNGE

KARAOKE CENTRA

LAST HOPE WATCH TOWER

LOST IT

MIRЯIM

MONORAIL COASTER

MONORAIL COASTER LITE

MOSCOW TRIP 1952

MUSEUM-OF-VRPAINTING

NOIR – CALL OF THE VOID (SPOOKALITY RELEASE|TECH DEMO)

RAAWRS’ ELNO-THEL FOREST

SAPIENSTRUCT

SUBMERGE 2

SURREAL HAZARD

SXSW XR 2021

THE DEVOURING

THE EDGE

THE FORT

THE HALLWYL MUSEUM

THE JUNKYARDǃ

TREEHOUSE IN THE SHADE

UNCANNY ALLEY

WORLD.EXECUTE (ME)

VRChat Worlds Gallery – Special Events

BRAINDANCE

JEAN MICHEL JARRE CONCERT

M.A.S.S.

MYCELIA

SHELTER

Venice VR Expanded Satellite Programme/
accessibile in prestigiose istituzioni culturali
di 14 città da 10 nazioni di tutto il mondo

Le opere di Venice VR Expanded (1 – 19 settembre 2021) saranno accessibili anche grazie agli spazi fisici allestiti nelle seguenti istituzioni culturali nel mondo:

· Centre PHI, Montréal, Canada
· Sandman Studios – Sandbox Immersive Festival, Pechino e Shanghai, Cina
· MC2: Grenoble, Grenoble, Francia
· Centquatre-Paris, Parigi, Francia
· Invr.Space, Berlino, Germania
· Meet Digital Communication –  MEET Digital Culture Center, Milano, Italia
· Fondazione Giacomo Brodolini – Laboratorio Aperto di Modena, Modena, Italia
· Museo Nazionale del Cinema, Torino, Italia
· M9 – Museo del ‘900, Venezia Mestre, Italia
· Eye Filmmuseum, Amsterdam, Paesi Bassi
· Less Media Group – Moscow Museum of Modern Art (MMOMA),  Mosca, Russia
· Espronceda – Institute of Art & Culture, Barcellona, Spagna
· Virgile Film Yapim Ticaret Limited Şirketi – Iksv Salon and Kolektif House (Levent and Maslak), Istanbul, Turchia
· Portland Art Museum & Northwest Film Center – Portland Art Museum, Portland, USA
Grazie alla disponibilità di queste istituzioni, che formano il Venice VR Expanded Satellite Programme, sarà possibile, per il pubblico che non dispone delle necessarie attrezzature VR per le opere online, prendere visione dei progetti di Venice VR Expanded in queste location fisiche, dotate delle tecnologie necessarie. Il pubblico accederà al programma Venice VR Expanded prenotando direttamente in ogni location.

Ognuna di queste istituzioni, per il periodo dall’1 al 19 settembre, allestirà uno spazio aperto al pubblico, equipaggiato con visori VR, dove gli spettatori  potranno prendere visione dei progetti in concorso di Venice VR Expanded, i progetti Fuori Concorso – Best of VR Expanded  (inclusa la VRChat Worlds Gallery, una selezione di 35 mondi e 5 eventi speciali in VRChat) e i progetti sviluppati nel corso della quinta e di precedenti edizioni di Biennale College Cinema – VR, più un Evento Speciale – Fuori Concorso (solo ON SITE e ON SATELLITE, non ONLINE).

Le opere in Virtual Reality di questa edizione della Mostra del Cinema, saranno interamente fruibili online, grazie a una innovativa piattaforma digitale realizzata con il sostegno di HTC VIVEPORT e Facebook’s Oculus, con il supporto di VRChat e VRrOOm.

The Suicide Squad: 10 storie a fumetti su King Shark da leggere prima di vedere il film

Uno dei personaggi che ha attirato maggiormente l’attenzione grazie ai vari trailer di The Suicide Squad è senza dubbio King Shark. Il materiale promozionale dei film di James Gunn rivela un personaggio che, molto probabilmente, avrà una certa valenza comica all’interno della storia, anche se nei fumetti originali il suo ruolo non è propriamente quello. Ecco, secondo Screen Rant, 10 fumetti dedicati al personaggio che bisognerebbe leggere prima di immergersi nella visione del film:

Superboy Vol. 4 #0

Sembra difficile da credere, dal momento che si tratta di un villain sottomarino, ma King Shark ha fatto la sua prima apparizione in un fumetto di Superboy. In “Superboy Vol. 4 #0” di Karl Kesel e Tom Grummett, infatti, King Shark ha fatto la sua prima apparizione in assoluto

Non è successo molto qui, in realtà, ma è comunque importante leggere questa storia per capire da dove viene e perché è così pericoloso. Un gruppo chiamato Silicon Dragons si presentò e fece evadere Nanaue di prigione: alla fine, ricompensò il gruppo uccidendo entrambi gli uomini. La leggenda di King Shark è iniziata proprio qui.

Superboy Vol. 4 #13-15

King Shark era inizialmente un nemico di Superboy. Stiamo parlando della versione di Conner Kent, quella che apparve per la prima volta dopo gli eventi di “Death of Superman”, come uno dei suoi possibili sostituti. Il suo primo nemico principale fu proprio King Shark, quando Superboy si trasferì alle Hawaii.

In “Superboy Vol. 4 #13-15” di Karl Kesel e Tom Grummett, Superboy stava litigando con i Silicon Dragons e scoprì che anche la Suicide Squad stava combattendo contro i cattivi. King Shark si era unito alla Squadra in quel momento e, alla fine, seppur con riluttanza, finisce per collaborare con Superboy nella battaglia.

Aquaman: Sword Of Atlantis #40-53

La relazione tra King Shark e Aquaman è stata approfondita nella serie “Aquaman: Sword of Atlantis” del 2006. I due hanno lavorato insieme dal numero 40 al numero 53, ad opera di Kurt Busick e Jackson Guice. Questa trama inizia con King Shark, uno dei principali cattivi dei fumetti di Aquaman, che aiuta un Arthur affetto da amnesia per volere dell’Abitante degli Abissi.

Sebbene King Shark non ne fosse felice, ha lavorato e aiutato Aquaman mentre combatteva per salvare Atlantide e riconquistare il suo trono. La relazione è stata burrascosa tra i due durante tutto l’arco narrativo di questa storia durata ben 13 numeri, dal momento che entrambi erano in lotta l’uno con l’altro, ma anche l’uno accanto all’altro.

Secret Six Vol. 3 #30-36

King Shark è meglio conosciuto come membro della Suicide Squad, ma è stato anche un membro dei Secret Six, che includevano un altro membro della Suicide Squad, Deadshot. King Shark si è unito ufficialmente alla squadra in “Secret Six Vol. 3 #30” di Gail Simone e Jim Calafiore, ed è stato un membro del team fino al 36° numero.

In origine, Secret Six venne ricattato per lavorare insieme a King Shark, prima che diventasse una squadra di cattivi che lavoravano insieme. Nel suo breve periodo trascorso con il gruppo, hanno combattuto Doom Patrol, sono andati all’Inferno e hanno combattuto contro quasi tutti gli eroi dell’Universo DC. 

Suicide Squad Vol. 4

King Shark è tornato nel 2011 come uno dei membri più forti della Suicide Squad nell’iniziativa “New 52” e, nello specifico, in “Suicide Squad Vol. 4” di Adam Glass e Federico Dallocchio. Questo Suicide Squad sembrava molto simile a quella del primo film dedicato al team del DCEU.

Harley Quinn, Deadshot ed El Diablo erano tutti nella squadra, insieme a King Shark e pochi altri personaggi. Questa serie è iniziata con i tutti i membri che venivano torturati prima della fuga  e che alla fine rivelano di essere la Task Force X, la nuova Suicide Squad, pronta a partire in missione per Amanda Waller. 

Birds Of Prey Vol. 3 #32-34

La Suicide Squad è apparsa in molti altri fumetti dalla loro reintroduzione in “New 52”. Ciò include anche la comparsa in “Birds of Prey Vol. 3 #32-34”, poiché Amanda Waller li ha inviati a catturare un medico sotto la protezione delle Birds of Prey.

Ciò ha portato a una battaglia lunga tre uscite tra la Suicide Squad e le Birds of Prey. Questa versione ha visto Harley Quinn, Deadshot, Captain Boomerang e King Shark rappresentare il gruppo. La battaglia si è conclusa con la sconfitta delle Birds of Prey e con la conseguente conclusione della serie. 

Aquaman Vol. 8 #30-40

Nel 2018 King Shark è tornato sulle pagine di Aquaman. Questa trama si è svolta in “Aquaman Vol. 8 #30-40” di Dan Abnett e Stjepan Sejic e ha visto Atlantide ancora una volta in pericolo, il che significa che Aquaman doveva oltrepassare la sua zona di comfort per trovare aiuto in alleati riluttanti come King Shark.

King Shark aveva costruito un impero criminale sotto i mari, ma quando Corum Rath prese il controllo di Atlantide e vietò qualsiasi ingresso, finì per giurare fedeltà alla causa di Aquaman e si unì a lui nella lotta e lo aiutò a salvare Atlantide, dimostrando di essere uno dei personaggi più eroici della Suicide Squad.

Justice League Of America’s Vibe #4-5

Vibe ha guadagnato molta popolarità dopo essere apparso nella serie The Flash targata The CW. Di conseguenza, la DC Comics ha preso l’ex personaggio di serie B e gli ha dato la sua serie. In “Justice League of America’s Vibe #4-5” di Sterling Gates, Manuel Garcia e Fabiano Neves, Vibe ha affrontato la Suicide Squad.

Il tutto è avvenuto dopo che Gypsie e Vibe giurarono di proteggere la squadra, mettendo Vibe in contrasto con King Shark, Deadshot e Harley Quinn. Tutto si è concluso, ancora una volta, con la vittoria della Squadra e Vibe rinchiuso da Amanda Waller. 

Resurrection Man Vol. 2 #8-9

Sebbene “Resurrection Man” non sia un eroe o una serie popolare, era qualcosa di fresco e nuovo quando è uscito nel 2012 come parte del “New 52”. Resurrection Man è un duplicato di un agente governativo con il potere di morire e poi resuscitare: si tratta di un potere unico, che ha qualcosa a che fare con il modo in cui è morto.

King Shark è tornato di nuovo con la Suicide Squad, quando hanno ucciso Resurrection Man nel numero 8 firmato da Dan Abnett, Andy Lanning e Fernando Dagnino. Hanno avuto l’ordine di uccidere Resurrection Man e hanno cercato di trovare un modo per impedirgli di tornare, ma hanno fallito. Tuttavia, l’obiettivo era quello di ottenere un pezzo del suo corpo per conoscere i suoi poteri; da questo punto di vista, Amanda Waller ci riuscì.

Teen Titans Vol. 6 #6-7

I nemici più recenti della Suicide Squad hanno avuto un problema personale con il gruppo governativo delle operazioni segrete. Sono diventati alcuni dei più potenti cattivi dei Teen Titans da quando Amanda Waller ha costretto il loro amico Superboy a unirsi a loro. Questo è interessante, dal momento che Superboy e King Shark erano cattivi all’inizio. Ora sono compagni di squadra.

In “Teen Titans Vol. 6 #6-7”, King Shark era da solo mentre combatteva contro i Teen Titans, che includevano anche l’Aqualad di Jackson Hyde. Presto, King Shark venne raggiunto da N.E.M.O., un gruppo che voleva controllare il mondo attraverso gli oceani. Questo è stato il debutto di Jackson con i Titans, avvenuto stato grazie alla sua battaglia con King Shark.

La Famiglia Addams 2, il trailer ufficiale

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La Famiglia Addams 2, il trailer ufficiale

Arriva il 28 ottobre al cinema La Famiglia Addams 2 sequel del film d’animazione di grande successo del 2019 e adesso rinnovato per una seconda divertentissima avventura. Questo è il trailer ufficiale.

La Famiglia Addams 2 – la trama

La famiglia più spaventosa di tutti i tempi torna al cinema nel sequel d’animazione, La Famiglia Addams 2. In questo nuovo capitolo, troviamo Morticia e Gomez sconvolti dal fatto che i loro figli stanno crescendo, rinunciando persino alle cene di famiglia per dedicarsi ai loro passatempi mostruosi. Per recuperare il rapporto con i figli, decidono di partire con Mercoledì, Pugsley, Zio Fester e il resto della famiglia con l’orribile camper stregato per avventurarsi in una terrificante vacanza di famiglia. Il loro viaggio attraverso l’America li condurrà fuori dal loro mondo coinvolgendoli in esilaranti avventure, insieme all’iconico cugino IT e a nuovi eccentrici personaggi. Cosa potrebbe mai andare storto?

la famiglia addams 2 poster

Happy Winter di Giovanni Totaro su Rai1 a Speciale Tg1

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Happy Winter di Giovanni Totaro su Rai1 a Speciale Tg1

Speciale Tg1, in collaborazione con Rai Cinema, proporrà in prima visione assoluta, domenica 1° agosto alle ore 23.40 su Rai1, il film documentario Happy Winter, scritto e diretto da Giovanni Totaro.

Happy Winter, una produzione Indyca con Rai Cinema realizzata in co-produzione con Zenit Arti Audiovisive, affronta il tema della crisi che ha colpito il nostro Paese negli ultimi anni, vista dalla spiaggia di Mondello a Palermo. All’interno di uno storico stabilimento balneare della zona molte famiglie trascorrono la stagione estiva nascondendosi dietro al mito di una condizione sociale ormai estinta. Sino al 2019 ogni anno d’estate su quella spiaggia sono state costruite più di mille cabine pronte a ospitare nuclei di bagnanti. Per quelle persone le “capanne” sono state uno status symbol, lo scenario perfetto per nascondersi dietro al ricordo di una condizione sociale che la crisi degli ultimi anni ha profondamente minato: una famiglia s’indebita per fare le vacanze al mare e apparire benestante; tre donne si abbronzano per sentirsi ancora giovani e diventare le star dell’estate, un barista tenta di guadagnare più soldi possibili per superare l’inverno. Tutti aspettano di vivere da protagonisti la notte di Ferragosto, continuando a fare finta che la crisi economica non sia un problema.

Happy Winter approda all’interno dello Speciale TG1 dopo essere stato presentato Fuori Concorso alla 74.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Opera prima del palermitano Giovanni Totaro, si ispira al cortometraggio Buon Inverno, realizzato nel 2015 dal regista come saggio di diploma del Corso di Documentario presso la Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia.

CREDITS

Happy Winter è una produzione Indyca con Rai Cinema in co-produzione con Zenit Arti Audiovisive; in associazione con Inthelfilm, Onirica; con il sostegno di Creative Europe Programma MEDIA; con il contributo del Ministero della Cultura e del Piemonte Doc Film Fund – Fondo regionale per il documentario; realizzato nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Cinema (Regione Siciliana/Film Commission Regione Sicilia). Regia e sceneggiatura di Giovanni Totaro; fotografia di Paolo Ferrari; fotografia seconda unità e riprese di Nunzio Gringeri; montaggio di Andrea Maguolo; suono di Adriano Alampi.

Giornate degli Autori 2021: presentato il programma

Giornate degli Autori 2021: presentato il programma

Dopo la presentazione del programma della SIC e della Selezione ufficiale di Venezia 78, arriva anche il programma delle Giornate degli Autori, che con l’edizione 2021 compie 18 anni.

MADELEINE COLLINS di Antoine Barraud con Virginie Efira,  Jacqueline Bisset, Nadav Lapid;  SENZA FINE di Elisa Fuksas con Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Vinicio Capossela, Samuele Bersani; LOVELY BOY di Francesco Lettieri con Andrea Carpenzano, Ludovica MartinoTHREE MINUTES – A LENGTHENING di Bianca Stigter con Helena Bonham Carter voce narrante; IL SILENZIO GRANDE di Alessandro Gassmann con Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia FotarasIL PALAZZO di Federica Di Giacomo; i corti di MIU MIU WOMEN’S TALESSHANGRI-LA di Isabel Sandoval e I AND THE STUPID BOY di Kaouther Ben Hania.

Tra i film delle Notti Veneziane, realizzate in collaborazione con Isola Edipo:

UNA RELAZIONE di Stefano Sardo con Guido Caprino, Elena Radonicich, Federica Victoria Caiozzo aka Thony, Libero De Rienzo, Tommaso RagnoISOLATION di Michele Placido, Julia von Heinz, Olivier Guerpillon, Jaco van Dormael, Michael Wintebottom con Roberto Bolle, Andrea Bocelli, Rosa von PrunheimI NOSTRI FANTASMI di Alessandro Capitani con Michele Riondino, Paolo Pierobon, Alessandro HaberWELCOME VENICE di Andrea Segre con Paolo Pierobon, Andrea Pennacchi, Roberto Citran, Ottavia Piccolo.

SELEZIONE UFFICIALE

IN CONCORSO

SHEN KONG di Chen Guanopera prima – film di apertura

Macao, 2021, 101’, prima mondiale Con: Wei Ruguang, Deng Keyu

Produzione: Blue-sea HR&CS Co.ltd, Macau Produzione esecutiva: Cheng Qingsong

Allo scoppio della pandemia, a Li You viene accordato un lungo periodo di ferie mentre Xiaoxiao è costretta a restare in una città che non conosce. I due vagano per le strade di quella città alla ricerca di cose divertenti da fare, mentre una strana atmosfera pesa sul paesaggio urbano. Per entrambi, un po’ alla volta, tutte le emozioni, gli stati d’animo, i valori morali e gli istinti diventano meri strumenti per soddisfare i loro desideri. Ma dopo averli soddisfatti e aver raggiunto l’apice dell’euforia, cosa possono fare ancora per continuare a vivere delle emozioni? Tutto quello che resta sono solo i segni che hanno inferto alla città.

AL GARIB (THE STRANGER) di Ameer Fakher Eldinopera prima

Siria, Germania, Palestina, 2021, 112’, prima mondiale

Con: Ashraf Barhoum, Amal Kais, Mohammad Bakri, Amer Hlehel, Hitham Omari Produzioni: Fresco Films, Red Balloon Film GmbH

Co-produzioni: Metafora Production In associazione con: Apricot Films

In un villaggio delle alture siriane del Golan, occupate dall’esercito israeliano nel 1967, la vita di un uomo che non è mai riuscito a laurearsi in medicina e che attraversa una profonda crisi esistenziale, viene scossa nuovamente dall’incontro con un ragazzo ferito nell’attuale conflitto siriano. Disattendendo tutte le attese e le tradizioni della sua comunità, le convenzioni e le abitudini legate alla guerra e al perdurante conflitto, decide di andare incontro a quello che sente come il suo nuovo destino.

ANATOMIA (ANATOMY) di Ola Jankowskaopera prima

Polonia, Francia, 2021, 108’, prima mondiale

Con: Karolina Kominek, Andrzej Poniedzielski, Anna Krotoska, Krzysztof Zarzecki Produzione: Opus Film

Co-produzioni: Kometa Films, EC1 Lodz MiastoCultury, CANAL+ Polska S.A., Opus TV, Coloroffon Con il sostegno di: Polish Film Institute

Mika torna in Polonia per andare a trovare suo padre ricoverato in ospedale per una grave malattia che gli ha causato anche la perdita della memoria. È la prima volta che si vedono dopo molti anni, ma il padre crede che vivano ancora insieme e che lei sia ancora un’adolescente. Per un po’ Mika decide di assecondare questa illusione del padre, aiutandolo ad orientarsi nel labirinto sempre più oscuro dei suoi ricordi. Così facendo finisce con l’affrontare un percorso che la porta anche a definire se stessa.

CALIFORNIE di Alessandro Cassigoli, Casey Kauffmanopera prima

Italia, 2021, 78’, prima mondiale

Con: Khadija Jaafari, Ikram Jaafari, Maria Amato Produzione: Ang Film con Rai Cinema

Co-produzione: La Mansarde Cinema

Vendite internazionali e Distribuzione italiana: Fandango

Girato in 5 anni, Californie è la storia di Jamila, una ragazza marocchina che vive in una città portuale dell’Italia del Sud. A 9 anni Jamila ha sogni, modelli di riferimento e curiosità per la vita, ma le difficoltà e il senso di emarginazione che prova quando è con i suoi coetanei la induriscono e la rendono sempre più diffidente. Comincia allora ad idealizzare il suo Paese di origine, dove dichiara di voler tornare, e lascia la scuola per andare a lavorare a tempo pieno nel negozio “Californie” per poter diventare un giorno una brava parrucchiera.

DESERTO PARTICULAR di Aly Muritiba

Brasile, Portogallo, 2021, 120’, prima mondiale Con: Antonio Saboia, Pedro Fasanaro Produzione: Grafo Audiovisual

Co-produzione: Fado Filmes Vendite internazionali: Intramovies

Il quarantenne Daniel è stato sospeso dal servizio attivo in polizia ed è al centro di una investigazione interna per uso eccessivo di violenza. Quando Sara, con la quale ha una storia d’amore virtuale, smette di rispondere ai suoi messaggi Daniel decide di andarla a cercare partendo verso Nord e iniziando così quello che sembra il viaggio disperato di un folle. Nessuno sembra riconoscere la persona ritratta nella foto che Daniel mostra a chiunque incontri, fino a quando un uomo gli dice di potergli organizzare un incontro con la donna che sta cercando, ma a determinate condizioni.

IMACULAT (IMMACULATE) di Monica Stan e George Chiper–Lillemarkopera prima

Romania, 2021, 114’, prima mondiale

Con: Ana Dumitraşcu, Vasile Pavel, Cesar Grumăzescu

Produzione: Axel Film

Con il sostegno: Romanian Film Center

Quando la giovanissima Daria entra in un centro di disintossicazione per liberarsi dalla dipendenza dalla droga alla quale l’ha iniziata il suo primo amore, la sua disarmante innocenza la salva dalle avance sessuali dei tossicodipendenti dell’istituto, quasi tutti maschi, che anzi assumono nei suoi confronti un atteggiamento protettivo. Trovatasi all’improvviso piacevolmente al centro dell’attenzione, Daria scoprirà però che questo trattamento speciale ha un costo alto da pagare.

MADELEINE COLLINS di Antoine Barraud

Francia, Belgio, Svizzera, 2021, 105’, prima mondiale

Con: Virginie Efira, Quim Gutiérrez, Bruno Salomone, Jacqueline Bisset, Nadav Lapid Produzione: Les Films du Bélier

Co-produzioni: Frakas Production, Close Up Films, VOO & Be tv, RTBF (Belgian TV)

Con il sostegno di: Cinema and Audiovisual Centre of the Wallonia-Brussels Federation, RTS Radio Télévision Suisse – SRG SSR Vendite internazionali: Charades

Judith conduce una frenetica doppia vita tra la Svizzera e la Francia. Da una parte c’è Abdel, con il quale ha una bambina, dall’altra Melvil, con il quale ha due figli più grandi. Un po’ alla volta però questo delicato equilibrio basato su bugie, segreti e continui andirivieni, comincia ad incrinarsi. Intrappolata, Judith decide di fuggire da tutto ma la situazione precipita e va fuori controllo.

PIEDRA NOCHE (DUSK STONE) di Iván Fund

Argentina, Cile, Spagna, 2021, 87’, prima mondiale

Con: Maricel Álvarez, Mara Bestelli, Alfredo Castro, Marcelo Subiotto Produzione: Rita Cine, Insomnia Films

Co-produzioni: Globo Rojo Films, Nephilim Producciones

Con il sostegno di: San Sebastian WIP Award, INCAA, Ibermedia, Mecenazgo Fund Vendite internazionali: Elle Driver

Meno di un anno prima, il figlio di Greta è misteriosamente sparito in mare. Mentre lei e suo marito Bruno cercano di elaborare il lutto per superare la terribile perdita, arriva un’amica di Greta, Sina, per aiutarli a vendere la loro casa sulla costa, dove trascorrevano abitualmente le vacanze. Stanno svuotando la casa, impacchettando oggetti e preparandosi a traslocare, quando Bruno afferma di aver visto qualcosa che confermerebbe le strane credenze degli abitanti del posto: l’emergere dal mare di un’inquietante e misteriosa creatura.

TRES (OUT OF SYNC) di Juanjo Giménez

Spagna, Lituania, 2021, 104’, prima mondiale

Con: Marta Nieto, Miki Esparbé, Fran Lareu, Luisa Merelas, Cris Iglesias, Julius Cotter, Iria Parada Produzione: Frida Films

Co-produzione: M-Films Vendite internazionali: Le Pacte

C. è una sound designer di talento, appassionata al suo lavoro. Quando però consegna un paio di lavorazioni sul mix del suono con evidenti difetti di sincronizzazione, i suoi colleghi ipotizzano che stia attraversando una fase di instabilità psicologica e smettono di affidarle nuovi progetti. C. si rende conto che, come in un film dalla colonna sonora fuori sync, la sua mente ha iniziato a processare i suoni in ritardo rispetto alle immagini. Giorno dopo giorno l’intervallo di tempo tra immagini e suono aumenta e C. è costretta a lasciare il lavoro e a riconsiderare tutta la sua vita.

TU ME RESSEMBLES (YOU RESEMBLE ME) di Dina Ameropera prima

Egitto, Francia, Stati Uniti, 2021, 94’, prima mondiale

Con: Lorenza Grimaudo, Illona Grimaudo, Mouna Soualem, Sabrina Ouazani, Dina Amer, Alexandre Gonin Produzione: The Othrs, VICE/ RYOT

Co-produzioni: Dartagnan, Hameda’s Stories Vendite internazionali: The Match Factory/ CAA

Quando il legame tra due sorelle si spezza, una bambina può trasformarsi in qualcun altro nel nome dell’appartenenza e della resistenza. La regista Dina Amer prende spunto da uno dei fenomeni più terribili e inquietanti del nostro tempo, quello del terrorismo musulmano in Occidente, per scomporlo in una storia che parla di famiglia, amore, sorellanza e identità scissa.

FUORI CONCORSO

LOVELY BOY di Francesco Lettierifilm di chiusura, concorre al “Premio del Pubblico BNL”

Italia, 2021, 105’, prima mondiale

Con: Andrea Carpenzano, Daniele Del Plavignano, Ludovica Martino, Enrico Borello, Riccardo De Filippis, Pierluigi Pasino, Martino Perdisa, Federica Rosellini

Un film Sky Original Produzione: Indigo Film

Co-produzione: Vision Distribution

Con il sostegno di IDM e della Provincia Autonoma di Bolzano Vendite Internazionali: True Colours

Distributore italiano: Vision Distribution

Nic, in arte Lovely Boy, è l’astro nascente della scena trap romana. Tatuaggi sul volto e talento puro, forma insieme all’amico Borneo la XXG, un duo trap lanciato verso il successo. Figli della buona borghesia romana, i due ragazzi si muovono in una città allucinata e feroce, popolata da una fauna disperata. Risucchiato in una spirale di autodistruzione, Nic si troverà a fare i conti con se stesso solo una volta lontano da tutto quel rumore. In un vecchio albergo sulle Dolomiti che ora accoglie persone che, come lui, sono finite nel baratro della droga, tenterà faticosamente di ritrovarsi. Fino a rendersi conto, proprio quando penserà di aver perso la cosa più importante, di essere finalmente diventato adulto.

EVENTI SPECIALI

IL PALAZZO (THE PALACE) di Federica Di Giacomo

Italia, Repubblica Ceca, 2021, 100’, prima mondiale

Con: Mauro Fagioli, Corrado Puccetti, Andrea Sanguigni, Alessandra Tosetto, Tiziana Della Rocca, Francesca Duscià, Simone Vricella, Virginia Zulli

Produzioni: Dugong Films con Rai Cinema Co-produzione: Mimesis Film

Con il sostegno di: Regione Lazio, Lazio Cinema International

Nel cuore di Roma si erge un Palazzo. Il proprietario, come un mecenate rinascimentale, negli anni ha offerto asilo ad una eclettica comunità di amici. Il nascondiglio perfetto dove coltivare i più aleatori progetti artistici. Oggi cinquantenni, gli ex-condomini si riuniscono a seguito della morte prematura del più emblematico del gruppo, Mauro, visionario regista che non ha mai finito un film nella sua vita. Mauro si lascia dietro un’eredità: ore di filmati in cui dirige gli abitanti di quella comunità nei ruoli più stravaganti, complici di un capolavoro incompiuto. La veglia per la sua morte risveglia le memorie del tempo che fu, scuotendo lo spirito assopito del gruppo, in questo grottesco romanzo di formazione fuori tempo massimo.

IL SILENZIO GRANDE di Alessandro Gassmann

Italia, Polonia, 2021, 106’, prima mondiale

Con: Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia Fotaras, Emanuele Linfatti, Roberto De Francesco

Produzione: Paco Cinematografica Co-produzione: Agresywna Banda

In collaborazione con: Vision Distribution, Amazon Prime Video, Sky e Rai Cinema

Con il sostegno di: MIC, Regione Campania, Campania Film Commission, Regione Lazio Vendite internazionali e Distribuzione italiana: Vision Distribution

Villa Primic, un tempo lussuosa dimora, ora scricchiolante magione che sembra uscita da un racconto di fantasmi, è stata messa in vendita. Una decisione dolorosa, presa dalla signora Primic, Rose, e condivisa dai due eredi della fortuna dilapidata della famiglia, Massimiliano e Adele: l’unico che non è affatto contento è il capofamiglia, Valerio, che scoprirà di non aver mai davvero conosciuto i suoi cari e, forse, nemmeno se stesso, fino a raggiungere l’amara consapevolezza che vivere non significa essere vivi.

SENZA FINE di Elisa Fuksas

Italia, 2021, 80’, prima mondiale

Con: Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Vinicio Capossela, Samuele Bersani

Produzioni: Tenderstories, Wildside, società del gruppo Fremantle, e Indiana Production

Una località termale fuori dal tempo, un hotel anni ’40, un luogo che sposta il presente chissà dove. Non la vita di Ornella Vanoni ma la rivelazione della sua intimità esibita. L’energia, il carattere, la musica, le sue bizze da diva che costringono la troupe a fermarsi più volte. Elisa, la regista, che riprende tutto, senza risparmiare niente, nemmeno le discussioni. Poi gli incontri. Amici, musicisti, la tromba di Paolo Fresu che risuona negli spazi vuoti del grande albergo dove tra giornate identiche scandite da cure e trattamenti prende spazio il racconto, la memoria, ma anche il futuro mentre Ornella si prepara a diventare creatura fantastica, destinata all’eternità.

MIZRAHIM, LES OUBLIÉS DE LA TERRE PROMISE (THE FORGOTTEN ONES) di Michale Boganim

France, 2021, 93’, prima mondiale

Con: Maayane Elfassy Boganim, Reuben Abergel, Erez Biton, Michael Biton, Amit Chai Cohen, Neta Elkayam, Carmen Elmakies, Koby Efrach

Produzione: Ex Nihilo

Co-produzioni: Lama Films, Bonne Nouvelle, Studio Orlando

Con il sostegno di: CNC – Aide aux Cinémas du Monde, Institut Français, La Région Ile-de-France Vendite internazionali: Reservoir Docs

La società israeliana è segnata da un tabù. Quello della sistematica discriminazione degli ebrei che arrivano nella Terra Promessa dai Paesi arabi, una ferita ancora oggi aperta. Negli anni ‘70, in un quartiere povero di Gerusalemme, Musrara, era nato un movimento ispirato alle Black Panthers americane per chiedere il riconoscimento dei diritti fondamentali per i cosiddetti Mizrahim, gli ebrei originari del Nord Africa e del Medio Oriente. Ricordando il padre, membro di questo movimento, Michale Boganim, regista franco- israeliana, mette a confronto le vicende personali e familiari con la Storia, esplorando insieme a sua figlia il passato ed incontrando diverse generazioni di Mizrahim. Il film è un road movie nelle regioni dimenticate alla periferia dello Stato israeliano, per riflettere sui concetti di esilio ed eredità storica.

THREE MINUTES – A LENGTHENING di Bianca Stigter

Paesi Bassi, 2021, 69’, prima mondiale

Con: Helena Bonham Carter [voce narrante] Produzione: Family Affair Films

Co-produzione: Lammas Park

Con il sostegno di: Netherlands Film Fund, Amsterdam Fund for the Arts, VPRO Vendite internazionali: Autlook Filmsales

In Three Minutes A Lengthening viene esaminato un filmino amatoriale girato nel 1938 in una città polacca abitata da ebrei, ritardandone la fine. Un saggio sul cinema, sulla storia e sulla memoria.

Giornate degli Autori – il poster

Giornate degli Autori

Matt Damon conferma che avrà di nuovo un cameo in Thor: Love and Thunder

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In Thor: Ragnarok abbiamo visto Matt Damon interpretare un attore che, all’interno di una commedia teatrale che metteva in scena, su Asgard, gli eventi raccontati in Thor: The Dark World, vestiva i panni di una falsa versione di Loki.

Sappiamo che l’attore riprenderà il ruolo anche in Thor: Love and Thunder e ora, dopo mesi di speculazioni, è stato il diretto interessato a parlarne in una recente intervista con SiriusXM. “Non se se è un segreto o no, ma ormai tutti lo sanno. Sono andato in Australia per girare. Penso che lo abbiamo scoperto, perché i paparazzi ci hanno fatto delle foto e hanno svelato in qualche modo cosa stessimo facendo”, ha spiegato l’attore.

“Stavamo riprendendo un cameo che abbiamo fatto io e Luke Hemsworth nell’ultimo film”, ha aggiunto Damon, confermando che questa “nuova” performance racconterà, invece, gli eventi di Ragnarok. “Ci siamo divertiti un sacco e quindi Taika Waititi ci ha chiamato di nuovo per riprendere quella scena e, chiaramente, aggiornarla un po’.” 

È probabile che in Love and Thunder vedremo la fantomatica compagnia di attori mettere in scena anche la morte di Loki per mano di Thanos, anche se non sappiamo se effettivamente ci sarà un attore che interpreterà il Titano Pazzo. Oltre a Damon rivedremo anche Luke Hemsworth nei panni del falso Thor e Sam Neill in quelli di Odino, mentre le foto dal set hanno confermato che Melissa McCarthy sarà una versione fake di Hela.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

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