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Die Hard: il sesto capitolo è ufficialmente morto a causa dell’accordo Disney/Fox

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È passato molto tempo dall’ultima volta che abbiamo sentito parlare del prequel di Die Hard dal titolo McClane, ma ora è stato confermato che il film è stato vittima della fusione Disney/Fox e che non vedrà mai la luce. Ma facciamo un passo indietro…

Il sesto capitolo della serie doveva essere un prequel diretto da Len Wiseman e avrebbe dovuto seguire due trama parallele: una doveva raccontare di un giovane John McClane nel 1979, mentre l’altra avrebbe raccontato dell’eroe action ai giorni nostri, mentre veniva onorato in Giappone per gli eventi accaduti all’interno del Nakatomi (ossia quelli raccontati nel primo film del 1988).

All’epoca questo doppio binario narrativo non venne accolto positivamente dai fan, sebbene in seguito non ci siano più stati aggiornamenti concreti in merito al progetto. Ora però è stato il produttore Lorenzo di Bonaventura a confermare a Polygon che il prequel è ufficialmente morto: “Non accadrà. Ma ciò che è stato davvero interessante è che in realtà abbiamo avuto un’idea per farlo. Era un progetto che inizialmente non era Die Hard ma che poi, alla fine, si è trasformato in Die Hard.”

“La cosa interessante della nostra idea è che ci avrebbe permesso di incontrare il giovane John McClane e usare Bruce Willis”, ha aggiunto il produttore. “Quindi, in questo senso, è stato davvero interessante. Avreste avuto modo di vedere entrambe le versioni del personaggio, un po’ come accade ne Il padrino – Parte II. Al momento non so quali siano i piani della Disney.”

Il Signore degli Anelli: i produttori volevano che Jackson uccidesse uno dei quattro hobbit

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Secondo quanto raccontato da Dominic Monaghan, all’epoca della produzione della trilogia de Il Signore degli Anelli, la Warner Bros. avrebbe fatto pressioni al regista Peter Jackson per uccidere uno degli amati hobbit della serie, nonostante nei romanzi originali di J.R.R. Tolkien non avvenga nulla di simile.

In una recente intervista con IGN, Dominic Monaghan, che nella celebre saga ha interpretato il ruolo di Meriadoc “Merry” Brandibuck, ha rivelato che durante le riprese Peter Jackson era stato messo sotto pressione dai produttori, che volevano a tutti i costi che uno dei quattro hobbit principali venisse ucciso.

“È un bene che alla fine non sia accaduto, perché la scelta sarebbe ricaduta su di me”, ha dichiarato Monaghan. “Sono certo che sarebbe andata così. Non avrebbero mai ucciso Frodo o Sam. Gli unici rimasti erano Merry e Pipino. Ma non avrebbero mai ucciso neanche Pipino, perché Pipino aveva una storia e un legame molto forti con Gandalf. Quindi, sarei stato sicuramente io. Penso che Peter abbia giustamente detto: ‘Questa è un’opera luminare. Dobbiamo restare fedeli al testo originale’. Quindi ha fatto di testa sua, alla fine. Sono grato che non sia successo.”

Il fatto che Peter Jackson non abbia mai voluto allontanarsi dal romanzo originale e fosse determinato a mantenere vivi tutti i personaggi partoriti dalla mente di Tolkien, dimostra ancora una volta quanto fosse il regista giusto per dare vita ad una storia leggendaria come quella de Il Signore degli Anelli.

Se avesse davvero ucciso Merry, l’iconico duo che ha rappresentato un vero e proprio sollievo comico durante i momenti più difficili e oscuri in tutti e tre i film della trilogia si sarebbe disintegrato, cosa che di certo avrebbe cambiato in negativo il tono dell’epico fantasy.

Doctor Strange 2: lo sceneggiatore spiega perché lavorare al sequel è stato divertente

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In occasione della promozione di Heels, la serie con Stephen Amell che debutterà ad agosto su Starzplay, lo sceneggiatore Michael Waldron ha avuto la possibilità di parlare con CinemaBlend del suo recente coinvolgimento nel MCU. Per chi ancora non lo sapesse, Waldron è stato head writer della prima stagione di Loki, nonché sceneggiatore dell’attesissimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Quando è stato incaricato di occuparsi della nuova avventura cinematografica di Stephen Strange, Waldron ha iniziato a scrivere la sceneggiatura ex novo, senza basarsi sulla precedente bozza dello sceneggiatore originale, ossia Jade Bartlett, in modo da incorporare all’interno della storia la reale visione del regista Sam Raimi (la sceneggiatura di Bartlett, infatti, risaliva a quando il sequel era ancora nelle mani di Scott Derrickson).

Tuttavia, Waldron aveva già scritto la prima stagione della serie con Tom Hiddleston, quindi si può dire che il processo di scrittura dei due progetti (che sappiamo saranno collegati tra loro) è stato in qualche modo un processo di scrittura back-to-back, cioè consequenziale.

A tal proposito, Michael Waldron ha spiegato: “Sono stato a Londra per cinque mesi, all’inizio dell’anno, per scrivere il sequel. È stato fantastico. È stato davvero divertente passare direttamente da Loki a Doctor Strange. È stata una cosa completamente diversa… voglio dire, scrivere una serie su un cattivo e poi scrivere un film su un eroe. È stato bello, anche se mi sentivo come se dovevo lavorare su muscoli completamente diversi. E poi essere sul set con Sam Raimi… non c’è niente di più bello.”

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Kraven il Cacciatore: ecco l’attrice che potrebbe interpretare Calypso

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Circa due mesi fa è arrivata la sorprendente notizia che la Sony Pictures aveva ingaggiato Aaron Taylor-Johnson (Kick-AssAvengers: Age of Ultron) per interpretare Kraven il Cacciatore nello standalone dedicato al personaggio. Ora, invece, è arrivato un aggiornamento in merito ad un altro personaggio che potrebbe apparire nel film e all’attrice che potrebbe interpretarlo.

Secondo quanto riportato da The Illuminerdi, infatti, i Marvel Studios avrebbero messo gli occhi su Jodie Turner-Smith, l’attrice britannica nota per Queen & Slim e per l’attesissima miniserie Anne Boleyn, per il ruolo di Calypso. Nei fumetti, Calypso viene descritta come una sacerdotessa vudù che utilizza pozioni magiche, nonché amante e partner occasionale di Kraven il Cacciatore e nemica di Spider-Man. È probabile che, qualora il personaggio dovesse effettivamente debuttare nel live action, possa subire alcuni cambiamenti. 

Tempo fa si era anche parlato del coinvolgimento, nel film, di un altro celebre personaggio dell’universo dell’Uomo Ragno, ossia Camaleonte, tra i suoi più noti avversari nei fumetti. Kraven e Camalentone, alias Dmitri Smerdyakov, hanno fatto squadra diverse volte, ma hanno molto più in comune dell’essere soltanto due tra i più acerrimi nemici di Peter Parker. Nei fumetti, infatti, è stato rivelato che il maestro del travestimento e il temibile cacciatore sono effettivamente fratellastri, quindi è probabile che tale legame familiare influirà in qualche modo sulla storia del film (ammesso che Camaleonte sia effettivamente coinvolto!).

In attesa di conferme o smentite ufficiali, ricordiamo che il film su Kraven il Cacciatore sarà diretto da J.C. Chador (Triple Frontier) e che la sceneggiatura è stata affidata a Art Marcum & Matt Holloway e Richard Wenk. Avi Arad e Matt Tolmach, invece, figurano tra i produttori.

Thor: Love and Thunder, Idris Elba ha anticipato il ritorno di Heimdall?

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Idris Elba è uno degli attori più talentuosi che lavorano oggi a Hollywood, e ciò rende ancora più difficile capire perché i Marvel Studios non lo abbiano mai sfruttato appieno nei panni di Heimdall. È stato soltanto con Thor: Ragnarok che gli è stato finalmente concesso un ruolo di rilievo nell’Universo Cinematografico Marvel, al quale però è seguita – totalmente a sorpresa – la sua morte per mano di Thanos in Avengers: Infinity War.

Negli ultimi mesi, ci sono state molte voci secondo cui l’Asgardiano potrebbe tornare in Thor: Love and Thunder, soprattutto dopo che Elba era stato avvistato in Australia – dove si sono svolte le riprese del film – insieme a Taika Waititi e agli altri membri del cast. Ebbene, ora pare sia stato proprio l’attore a confermare, velatamente, che sarà presente nel quarto attesissimo capitolo dedicato alle avventure del Dio del Tuono.

Quando ComicBook ha incontrato l’attore per discutere del suo ruolo di Bloodsport in The Suicide Squad, gli ha chiesto se ora è un “attore che lavorare esclusivamente per la DC”, visto che Heimdall è “apparentemente morto nel MCU”. È allora che la star di Luther ha dato una risposta decisamente criptica. “Penso di essere entusiasta in merito alle possibilità che offre il mondo DC”, ha detto Elba. “Ma penso anche che la parola giusta da sottolineare in questo contesto sia la parola ‘apparentemente’.”

È possibile che Heimdall sia riuscito a sopravvivere all’attacco di Thanos, e la speranza è che Waititi abbia pianificato qualcosa che giustifichi in maniera coerente l’eventuale ritorno del personaggio nel quarto film dedicato a Thor. Il vero potere dell’Asgardiano non è mai stato realmente esplorato nel MCU, anche se vale la pena notare che l’introduzione del Multiverso potrebbe anche significare che, forse, vedremo una versione alternativa del personaggio.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Christopher Nolan: Netflix “disposta a tutto” per avere il prossimo film del regista

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A quanto pare, Netflix starebbe cercando di convincere Christopher Nolan ad affidare la distribuzione della sua prossima fatica cinematografica al colosso dello streaming. Il regista britannico è sempre stato un grande sostenitore dell’esperienza in sala, al punto da arrivare a schierarsi pubblicamente contro la Warner Bros. – la studio con il quale collabora ormai da anni – in merito alla decisione di far uscire i titoli del 2021 in contemporanea sia al cinema che su HBO Max.

Da allora si sono susseguite tutta una serie di voci secondo cui Nolan sarebbe ormai pronto a rompere lo storico sodalizio con la major e ad affidare il suo nuovo film ad un altro studio. Ora, in una recente intervista con Variety, è stato Scott Stuber, capo della sezione cinema di Netflix, a dichiarare che l’accordo dello streamer con la società di produzione Amblin di Steven Spielberg gli fa ben sperare di poter riuscire a convincere Nolan ad affidare il suo nuovo progetto alla piattaforma.

Stuber non sa nulla del nuovo film di Nolan, ma ha elogiato il lavoro del regista e ha specificato che farà tutto il possibile per rendere la pellicola un’esclusiva Netflix. “Se e quando Nolan uscirà con il suo nuovo film, allora si tratterà di capire se Netflix può rappresentare la casa ideale per quel progetto e, soprattutto, come fare per far sì che accada”, ha dichiarato Stuber. “È un regista incredibile. Farò tutto quello che posso. Ho imparato che in questo business non devi dare importanza all’ego. Bisogna imparare ad incassare i colpi bassi e a rialzarsi.”

Christopher Nolan e l’importanza della distribuzione a livello globale

Non è la prima volta che Stuber parla di una possibile collaborazione tra Netflix e Nolan. Già in passato, infatti, aveva raccontato di alcune conversazioni avute con il regista di Tenet, sottolineando quanto fosse di vitale importanza, per lui, la distribuzione a livello globale. “Penso che ci siano aspetti della distribuzione globale che risultano ancora parecchio attraenti”, aveva spiegato. “Christopher Nolan e io abbiamo parlato un bel po’… è ancora qualcosa che vuole profondamente. Se non possiamo garantirla, sarà comunque un problema per lui.”

Benelli su Benelli evento speciale alle Giornate degli Autori

Benelli su Benelli evento speciale alle Giornate degli Autori

La casa di produzione Genoma Films di Paolo Rossi Pisu è lieta di essere nuovamente presente a Venezia e di annunciare un nuovo progetto cinematografico che fa seguito al successo produttivo, di critica e di pubblico ottenuto l’anno scorso con il road-movie EST – Dittatura Last Minute. Benelli su Benelli di Marta Miniucchi sarà presentato come evento speciale di chiusura della programmazione della nuova Sala Laguna, organizzata dalle Giornate degli Autori e Isola Edipo​, nell’ambito della 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (1 – 11 Settembre 2021).

Benelli su Benelli è un originale docufilm ispirato alla vita del leggendario pilota Tonino Benelli in cui, grazie al lavoro di un team al femminile della regista Marta Miniucchi e della sceneggiatrice Annapaola Fabbri, sarà ricostruita, sullo sfondo dell’Italia tra le due guerre, la breve vita umana e sportiva del più piccolo dei sei fratelli Benelli, fondatori ai primi del Novecento della famosa casa motociclistica di Pesaro, un marchio divenuto leggendario.

Le gesta di Tonino Benelli, simpatico burlone e spericolato pilota, la sua vita privata, i suoi esordi agonistici, le gare con le numerose vittorie e anche amare delusioni, verranno ricordate attraverso immagini fotografiche, filmati di repertorio, interviste (una sarà al pluricampione del mondo Giacomo Agostini), e ricostruzioni fiction opportunamente mixate. L’attore marchigiano Neri Marcorè sarà la voce fuori campo di Tonino interpretato invece sullo schermo da Alessandro Gimelli.

Benelli su Benelli è stato realizzato con il contributo di Regione Marche – Fondi POR-FESR 2014-2020, Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura, Comune di Pesaro, Riviera Banca; in collaborazione con Moto Club T. Benelli, Registro Storico Benelli, Terra di Piloti e Motori, CNA cinema e audiovisivi Marche. Il film è stato inoltre realizzato con il sostegno di CMT Orange Tools di Marcello Tommassini.

Benelli su Benelli è una co-produzione Genoma Films di Paolo Rossi Pisu con Albedo Productions di Cinzia Savioli.

Cowboys & Aliens: trama, cast e curiosità sul film

Cowboys & Aliens: trama, cast e curiosità sul film

La bellezza del cinema sta nella possibilità di dar vita a storie altrimenti impossibili altrove. Una di queste la si ritrova nel film del 2011 Cowboys & Aliens (qui la recensione), diretto da Jon Favreau (regista noto anche per Iron Man e Il libro della giungla). Come suggerisce il titolo, nel film si assiste allo scontro tra gli eroi del genere western e le creature simbolo della fantascienza. Una commistione di generi, dunque, che si basa sulla domanda su come avrebbero reagito ad un invasione extraterrestre gli uomini del diciannovesimo secolo, specialmente considerando la differente tecnologia in possesso dell’una e dell’altra parte.

Scritto tra gli altri anche da Damon Lindelof, ideatore delle serie Lost e Watchmen, il film è basato sull’omonima graphic novel di Scott Mitchell Rosenberg. I diritti di questa vennero acquistati dalla Universal e dalla DreamWorks nel 1997, ma ci vollero anni prima che il prendesse forma. Con il subentro alla regia di Favreau, il progetto riuscì infine a concretizzarsi. Nella realizzazione, le principali fonti di ispirazioni sono stati titoli western come i film di John Ford e Sergio Leone e film di fantascienza come Alien, Predator e Incontri ravvicinati del terzo tipo. Non a caso, proprio il regista di quest’ultimo, Steven Spielberg, figura tra i produttori.

Nonostante la premessa avvincente, un grande cast di interpreti e notevoli effetti speciali, Cowboys & Aliens finì con il rivelarsi un flop al botteghino. A fronte di 163 milioni di dollari, riuscì infatti ad incassarne solo 174. Con il tempo, però, il film è riuscito a guadagnare un proprio seguito, dimostrandosi un’opera da riscoprire e apprezzare per le sue particolarità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Di seguito sarà possibile ritrovare dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Cowboys & Aliens: la trama del film

La vicenda del film si svolge nel 1873 ed ha per protagonista Jake Lonergan, un uomo risvegliatosi nel mezzo del deserto, con una forte amnesia che gli ha fatto dimenticare la sua identità e il suo passato. Dopo aver recuperato un cavallo, l’uomo riesce ad arrivare nella cittadina di Absolution, dove può trovare cibo, acqua e riposo. Sul luogo, però, Jake deve come gli altri sottostare alla legge del colonnello Woodrow e a suo figlio Percy Dolarhyde. I due governano col pugno di ferro quel luogo, agendo a loro piacere su tutto ciò che riguarda la città e il suo popolo.

Proprio nello scontrarsi con loro sorgeranno nuovi problemi per Jake. Egli verrà riconosciuto come un pericoloso bandito e condotto in galera. Mentre si trova lì, la città di Absolution viene però improvvisamente attaccata dagli UFO. In mezzo al panico generale per quell’invasione, Jake scopre che il misterioso braccialetto che porta al braccio è in realtà una potente arma al plasma, con la quale poter contrastare gli alieni. Nel tentativo di salvare la situazione, egli si unirà così a Woodrow e altri volontari, imbattendosi poi nella misteriosa Ella, la quale sembra sapere molte cose sul passato di Jake e sugli alieni.

Cowboys & Aliens cast

Cowboys & Aliens: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Jake Lonergan vi è l’attore Daniel Craig, oggi principalmente noto per essere l’attuale interprete di James Bond. Prima di lui, per la parte, era stato considerato Robert Downey Jr., il quale preferì lasciare il progetto in favore di Sherlock Holmes: Gioco di ombre. Nel ruolo della misteriosa Ella, invece, si ritrova l’attrice Olivia Wilde, anche se originariamente lo stesso Craig aveva proposto Eva Green per il ruolo, avendo lavorato con lei in Casino Royale. Nel ruolo di Doc, il medico di Absolution, si ritrova invece il premio Oscar Sam Rockwell.

Nei panni del colonnello Woodrow vi è invece Harrison Ford. Nell’assumere il ruolo, egli aveva chiesto che il suo personaggio non indossasse un cappello, con il quale avrebbe rischiato di ricordare il suo famoso personaggio Indiana Jones. Tuttavia, fu convinto infine ad indossare un classico cappello western. Nel ruolo di suo figlio Percy Dolarhyde, si ritrova l’attore Paul Dano, mentre Keith Carradine è lo sceriffo John Taggart. Nel film si ritrovano poi anche Walton Goggins, già visto nei western Django Unchained e The Hateful Eight, nel ruolo del bandito Hunt, e Abigail Spencer in quelli di Alice, amore perduto di Jake.

Cowboys & Aliens: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Cowboys & Aliens è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 28 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Rai Cinema Channel presenta: Istruzioni romantiche per danzare senza gravità

Rai Cinema Channel presenta: Istruzioni romantiche per danzare senza gravità  Lucio Zannella e scritto da Lorenzo Giovenga e Valentina Signorelli con protagonsiti Roberto Caccioppoli e Chiara Celotto. Una produzione Daitona. PRODUZIONE: DAITONA, con il contributo di FILM COMMISSION REGIONE CAMPANIA e REGIONE CAMPANIA PRODOTTO DA: LORENZO LAZZARINI, LORENZO GIOVENGA, VALENTINA SIGNORELLI in collaborazione con GIULIANO GIACOMELLI Dal 30 Luglio disponibile su RaiPlay.

Istruzioni romantiche per danzare senza gravità, la trama

Una cena per inaugurare una nuova abitazione diventa l’occasione, per i proprietari di casa, di radunare allo stesso tavolo diversi amici del loro passato. Tra questi c’è anche Graziano chearriva in ritardo mentretutti gli altri commensali sono già seduti a tavola.
L’unico posto libero è accanto ad Alisia, ragazza apparentemente dolce ma dal carattere cinico e combattivo. Tra i due inizia presto un divertente e dinamico “scontro” ideologico fatto di frecciatine e freddure, uno scontro destinato a far capire ad entrambi chela prima impressione non è mai quella giusta.

La notte del giudizio per sempre: sparatoria durante una proiezione del film in un cinema della California

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Come riportato da Variety, una ragazza di 18 anni è stata uccisa, mentre un uomo di di 19 anni è rimasto gravemente ferito, durante una sparatoria nel corso di una proiezione de La notte del giudizio per sempre a Corona, in California, lo scorso lunedì sera.

La polizia deve ancora identificare eventuali sospettati o effettuare arresti. La polizia è stata chiamata intorno alle 23:45 di unedì, dopo la proiezione dell’ultimo capitolo della celebre saga horror distopica al Regal Edwards Corona Crossings.

La donna è stata dichiarata morta sul posto, secondo quanto riferito dal dipartimento di polizia di Corona. L’uomo è stato portato in ospedale e dichiarato in pericolo di vita a causa delle numerose ferite. I nomi delle vittime non sono stati resi noti, in attesa dell’identificazione da parte dei parenti.

La notte del giudizio per sempre è il quinto capitolo della saga de La notte del giudizio (The Purge, in originale), basata sull’idea che negli Stati Uniti d’America, una volta all’anno, per un periodo di dodici ore, ogni crimine, incluso l’omicidio, è reso legale.

Non è chiaro se una terza persona abbia sparato a entrambe le vittime o se la sparatoria sia stata un tentato omicidio-suicidio, ha affermato il Caporale Tobias Kouroubacalis. Pare che le vittime, sempre secondo quanto sostenuto da Kouroubacalis, siano state trovate da un membro del personale del cinema, che è entrato in sala dopo la fine della proiezione. Secondo il quotidiano Press-Enterprise, non è stata trovata alcuna pistola sulla scena del crimine.

La catena Regal Cinemas commenta la sparatoria avvenuta durante una proiezione de La notte del giudizio per sempre

Sono stati venduti sei biglietti per la proiezione durante la quale si è consumato il reato, ha detto Kouroubacalis, e gli investigatori stanno ora cercando di rintracciare gli altri spettatori. La proiezione doveva iniziare alle 21:35: il film ha una durata di 1 ora e 44 minuti. In una dichiarazione, Regal Cinemas ha affermato che sta collaborando con gli investigatori locali.

“Abbiamo ricevuto la conferma di un grave incidente avvenuto nel nostro cinema Corona Crossings la scorsa notte”, ha dichiarato la compagnia. “Stiamo attualmente lavorando con le autorità locali per quanto riguarda le indagini. La nostra principale preoccupazione è la sicurezza, non solo del nostro personale ma anche dei nostri ospiti.”

L’esorcista: Linda Blair conferma di non essere coinvolta nella nuova trilogia

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Nella giornata di ieri vi abbiamo riportato la notizia di una nuova trilogia de L’esorcista, messa in cantiere dopo un accordo da 400 milioni di dollari siglato da Universal e Peacock insieme a Blumhouse. Il primo film che darà il via alla nuova trilogia sarà un sequel diretto dell’originale del 1973 di William Friedkin e porterà la firma di David Gordon Green (regista di Halloween e Halloween Kills).

Sempre ieri abbiamo appreso che nel primo sequel tornerà Ellen Burstyn nei panni divenuti ormai iconici di Chris MacNeil, la madre della piccola Regan MacNeil (la bambina posseduta del film di Friedkin), ruolo grazie al quale ottenne una nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista. Ma per quanto riguarda Linda Blair, l’attrice che interpretò proprio la piccola Regan? Purtroppo, non sarà coinvolta.

A confermarlo è stata la diretta interessata attraverso il suo account Twitter. “A tutti i fan che mi hanno chiesto del mio coinvolgimento nel nuovo reboot de L’esorcista, per ora non ci sono state discussioni circa un possibile ritorno del mio personaggio”, ha spiegato Blair. “Auguro il meglio a tutte le persone coinvolte. Apprezzo la fedeltà e la passione che i fan nutrono ancora oggi nei confronti de L’esorcista e del mio personaggio.”

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Al fianco di Ellen Burstyn ci sarà Leslie Odom Jr., noto per il musical Hamilton e candidato agli Oscar 2021 come miglior attore non protagonista per Quella notte a Miami…: l’attore statunitense interpreterà il ruolo del padre di un bambino posseduto che, in preda alla disperazione, cercherà l’aiuto di Chris.

La sceneggiatura del primo sequel porterà la firma di David Gordon Green insieme a Scott Teems, Danny McBride e Petter Sattler. Alla produzione ci saranno Jason Blum, David Robinson e James Robinson. Il sequel sarà una co-produzione tra Blumhouse e Morgan Creek Production.

Il grande successo de L’esorcista

L’esorcista di William Friedkin venne nominato a 10 premi Oscar (incluso miglior film), vincendo due statuette, e generò anche due sequel e due prequel/spin-off. Dopo il grande successo di critica e pubblico del film originale, nel 1977 venne rilasciato L’esorcista II – L’eretico; tredici anni dopo, nel 1990, uscì invece L’esorcista III, diretto da William Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò il film di Friedkin, scomparso nel 2017.

In nessuno dei due sequel venne coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo del capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel diretto da Lenny Harlin e dedicato alle vicende di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro prequel più o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto però da Paul Schrader.

La Morgan Creek Entertainment è stata già responsabile della realizzazione de L’esorcista III (1990) e dei due prequel L’esorcista – La genesi (2004) e Dominion: Prequel to the Exorcist (2005). Tempo fa William Friedkin ha dichiarato attraverso il suo profilo Twitter che non sarà in alcun modo coinvolto nel nuovo sequel.

MCU: i 10 momenti chiave che definiscono l’amicizia tra Steve Rogers e Sam Wilson

Nel MCU, il rapporto tra i due Captain America, Steve Rogers e Sam Wilson, è molto importante. La loro relazione inizia con Sam che, di fatto, ha un ruolo secondario nella Saga dell’Infinito: fortunatamente, Falcon avrà la possibilità di diventare l’eroe principale dopo la decisione di Steve di tornare nel passato.  Durante il tempo trascorso insieme sullo schermo, i due sono diventati non solo amici intimi ma anche alleati. Ci sono diversi momenti chiave che sottolineano l’evoluzione del loro legame, ma anche la complessità del mantello di Captain America.

“Alla tua sinistra”

Il momento in cui i due personaggi si incontrano mentre fanno jogging in Captain America: The Winter Soldier è divenuto, nel tempo, alquanto iconico. È esilarante e potrebbe tranquillamente essere classificato come un tipico incontro da commedia romantica.

C’è un elemento di competizione ma anche giocosità, e sia Steve che Sam sembrano piacersi da subito. Finiscono anche per avere una conversazione sull’essere veterani di guerra, ed è chiaro che Steve è alla ricerca di persone che possano capire la solitudine che si prova in tal senso.

Steve frequenta il gruppo di supporto

Quando Steve si presenta al gruppo di supporto per veterani che Sam gestisce, è una delle scene migliori tra i due personaggi. Sam spiega che ha lavorato duramente per affrontare il suo trauma e viene anche rivelata la morte del suo amico, Riley.

Ovviamente, Steve sta ancora lottando per affrontare il proprio senso di colpa nei confronti di Bucky, cercando di trovare nuove connessioni in questa nuova era. Questo momento stabilisce la relazione di supporto che Sam e Steve avranno in seguito.

Steve e Natasha cercano l’aiuto di Sam

Anche se Steve incontra Sam solo un paio di volte, si fida chiaramente di lui ed esprime un giudizio che, alla fine, si rivela essere quello giusto. Ad esempio, quando Steve e Natasha scappano dall’HYDRA/SHIELD, cercano rifugio a casa di Sam.

Fortunatamente, Sam è più che felice di aiutarli, spiegando loro la sua tecnologia speciale. È il modo perfetto per includere Sam nella squadra. Dopotutto, la sua disponibilità ad aiutare un amico in difficoltà è sempre stata una sua grande qualità.

Sam aiuta Steve a raggiungere l’Elivelivolo

Dopo che Sam si unisce a Steve e Natasha, finisce per essere un elemento chiave nella battaglia principale alla fine di Captain America: The Winter Soldier. Sam è importante perché aiuta Steve a farsi strada sull’Elivelivolo, aiutando anche a combattere il Soldato d’Inverno.

Questa sequenza imposta la dinamica tra Steve e Sam, in particolare come Steve può sempre contare su di lui. Sam ha anche l’opportunità di brillare mentre combatte contro Brock Rumlow. L’amicizia tra Steve e Sam sembra già abbastanza solida anche in questa fase iniziale.

Sam vuole aiutare Steve a trovare Bucky

Alla fine di Captain America: The Winter Soldier, Steve ottiene informazioni su Bucky da Natasha e decide di cercarlo. Sam è titubante, ma è anche disposto ad aiutarlo. La sua dedizione e la sua volontà lo rendono uno dei migliori amici del MCU, anche se questa missione non si svolge mai completamente sullo schermo.

Tuttavia, Steve e Sam discutono brevemente del tentativo di scovare la posizione di Bucky in Avengers: Age of Ultron, ma è solo in Captain America: Civil War che Bucky torna in scena.

Sam si schiera con Steve in Civil War

Considerato quanto siano buoni amici questi due, non è stato uno shock quando Sam ha deciso di schierarsi con Steve nel conflitto sugli accordi di Sokovia.

È l’alleato più vicino a Steve in questo senso, e finisce per rischiare molto per supportare Steve nella sua decisione. Si sta esponendo in prima persona come una persona contraria alla legge, e viene persino arrestato dopo la battaglia all’aeroporto e mandato nella prigione sul Raft.

Steve libera Sam dal Raft

Sam, insieme al resto degli alleati di Steve, viene liberato dal Raft da Steve alla fine di Captain America: Civil War. E anche se ciò viene mostrato solo brevemente sullo schermo in Avengers: Infinity War, sia Sam che Natasha vivono come fuggitivi insieme a Steve.

Sam, in particolare, ha rinunciato a gran parte della sua vita e al legame con la sua famiglia per supportare Steve, e questo purtroppo viene davvero esplorato solo quando Steve è ormai fuori dai giochi, dopo Avengers: Endgame.

Sam è vittima dello Snap

Uno dei modi in cui il MCU ha sbagliato in relazione al rapporto tra i due personaggi è stato non mostrando l’impatto che la scomparsa di Sam ha avuto su Steve. Mentre Steve ha perso entrambi i suoi migliori amici – Bucky e Sam – in seguito allo Snap di Thanos, il suo dolore per entrambe le perdite non viene mai veramente esplorato. Al contrario, si strugge soltanto per aver perso Peggy in Avengers: Endgame.

Considerato quanto Sam fosse fondamentale per la vita di Steve e quanto Sam lo avesse sostenuto, questo è stato sicuramente un passo falso. Sarebbe stato bello vedere Steve alle prese con il dolore per la perdita dei suoi amici più cari. Questa è una delle poche volte in cui Steve e Sam non sembrano veri amici, poiché il rapporto sembra essere diventato unilaterale.

Steve dà a Sam lo scudo

Sarebbe stato bello vedere più scene tra Steve e Sam dopo che il Blip è stato annullato. Ad ogni modo, Steve che ha dato a Sam lo scudo è stata indubbiamente la mossa giusta. Steve si fidava chiaramente di Sam, e sapeva che avrebbe onorato il mantello. Tuttavia, alcuni fan sono rimasti sorpresi dal fatto che non abbia spiegato al suo amico, in anticipo, che aveva intenzione di tornare nel passato.

Sembrava una scelta fuori contesto per il personaggio, ma potrebbe essere attribuita ad un problema di sceneggiatura o ad una mera decisione creativa. Tuttavia, è innegabile che abbia reso il momento, nel complesso, meno entusiasmante di quanto – forse – sarebbe potuto essere.

Sam alle prese con l’eredità di Captain America

Considerata la frequenza con cui Sam ha aiutato Steve, e anche quanto abbia rischiato per farlo, Sam non ha ricevuto in cambio tutto il sostegno che avrebbe meritato. Il finale di Steve nel MCU è stato accolto da reazioni molto contrastanti tra i fan, e questo è uno dei motivi principali.

Sam è stato lasciato ad affrontare l’eredità dello scudo da solo, e non aveva Steve intorno a sostenerlo. Questo sarebbe stato difficile per chiunque, ma Sam ha dovuto anche affrontare la realtà di essere un uomo di colore in America, oltre all’eredità complicata e razzista del mantello di Captain America.

Black Widow: il CEO di Imax commenta gli incassi e parla di “cannibalizzazione”

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Nonostante la Disney abbia già sperimentato l’uscita congiunta nelle sale e su Disney+ con diversi suoi titoli (tra cui Mulan, Raya e l’ultimo drago, Black Widow e il più recente Jungle Cruise), il CEO del circuito IMAX Rich Gelfond non crede che questo modello possa essere manutentuo ancora a lungo.

“Ogni studio ha visto gli stessi dati che ha visto la Disney. Ciò che Disney ha fatto è stato sperimentare durante la pandemia, che è è ciò che hanno sempre detto che avrebbero fatto”, ha spiegato il CEO in occasione dell’annuncio dei dati trimestrali della sua compagnia. “Ricordo che il CEO di Disney, Bob Chapek, disse, in uno dei loro incontri con gli azionisti, che in tempo normali il cinema e l’esclusività della sala erano fondamentali.”

“Ora che la pandemia inizia lentamente ad essere alle nostre spalle, penso che stia guardando i dati a sua disposizione e che stia arrivando alla medesima conclusione di tutti gli altri: il modo migliore per massimizzare il valore è la finestra cinematografica”, ha aggiunto Gelfond. “Un tempo vendevano la stessa proprietà cinque volte e ora la vendono una volta sola. Potrebbero anticipare qualche entrate, ma non ci sono prove che sia un modello vincente. Molti altri giungeranno alla stessa conclusione.”

Parlando nello specifico degli incassi di Black Widow, che in base a quanto riferito ha debuttato con 218 milioni di dollari nel weekend d’apertura (inclusi 60 milioni di dollari in PVOD) ed è poi arrivato a 318 milioni globali in termini di botteghino (con un calo del 68% nel secondo weekend), Gelfond ha detto: “Non ho alcun dubbio che la combinazione tra streaming e pirateria – cosa di cui non si sta parlando abbastanza – abbia dato vita ad una vera e propria cannibalizzazione che, alla fine, ha influenzato significativamente il box office.”

“È difficile quantificare, ma alcune statistiche sono interessanti: Fast and Furious 9, che seguir il tradizionale modello di distribuzione, arriverà ad incassare circa 700 milioni di dollari in tutto il mondo alla fine della sua corsa, mentre Black Widow probabilmente ne incasserà la metà”, ha continuato Gelfond. “Black Widow è un grande film, quindi non ho dubbi che molti soldi siano rimasti sul tavolo.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Loki: la regista parla della scena nella Stark Tower tagliata dalla serie

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Nei vari trailer di Loki erano presenti ben due scene che, una volta giunti al finale di stagione, hanno lasciato alquanto perplessi i numerosi fan del MCU. Nella prima veniva mostrato il Dio dell’Inganno ad Asgard, mentre nelle seconda abbiamo visto il personaggio di Tom Hiddleston esclamare la battuta “Glorioso!” all’interno della Stark Tower.

Prima dell’ultimo episodio, molti fan avevano teorizzato che quest’ultima scena, nello specifico, avesse in qualche modo anticipato un ritorno di Loki alla sua timeline originale, ma ovviamente non è stato così. Ora la regista della serie, Kate Herron, ha chiarito finalmente le cose, confermando che quella scena, in realtà, era stata girata per essere inserita nell’episodio pilota. “All’inizio avevo girato questa scena dove c’era lui allo specchio, prima dell’arrivo degli Avengers a New York. Immagino che quella doveva essere la sequenza d’apertura.”

“Abbiamo rivisto un po’ le cose all’inizio, perché poi abbiamo aggiunto tutta la parte relativa al pestaggio da parte di Hulk. In origine doveva essere l’opening dello show, ma poi l’abbiamo tolto e abbiamo inserito vari momenti dai film”, ha aggiunto Herron. “Essenzialmente, sarebbe stata ambientata prima… poco prima degli eventi di The Avengers. Era stato pensato per essere un momento che si collocasse prima di New York, prima dell’inizio di tutto.”

Herron ha continuato spiegando che era entusiasta di utilizzare filmati inediti, provenienti fai vari film, che non erano mai stati visti prima, “come la parte in cui saluta, il primo piano”, e ha notato che si trattava di un montaggio assai interessante.

“Penso che alla fine siamo giunti alla conclusione che, forse, sarebbe stato meglio andare semplicemente al sodo”, ha aggiunto la regista dopo che le è stato chiesto perché la scena è stata eliminata. “Penso che per noi fosse una questione di ritmo e di struttura. Dovevamo dare un certa dinamicità a tutto quell’incipit iniziale prima di arrivare nel deserto.”

DCEU: per John Cena uno scontro tra Peacemaker e Black Adam è inevitabile

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Conosciuto e apprezzato soprattutto per il franchise di Guardiani della Galassia, ora James Gunn si prepara a far conoscere al pubblico di tutto il mondo la sua iterazione della Task Force X, dal momento che manca ormai sempre meno all’arrivo di The Suicide Squad nei cinema di tutto il mondo.

Tra i nuovi personaggi che verranno introdotti nell’atteso cinecomic figura Peacemaker, che sarà interpretato da John Cena e che sarà anche il protagonista di una serie spin-off in otto episodi, creata dallo stesso Gunn, che debutterà a gennaio 2022 su HBO Max. Come si evince dai vari materiali promozionali e dalle numerose interviste delle ultime settimane, sia Cena che Gunn si sono divertiti moltissimo a dare vita al personaggio, e pare che la stessa Warner Bros. sia interessata a cementare il percorso dell’eroe all’interno del DCEU.

Anche se non sappiamo quale sarà il futuro del personaggio oltre The Suicide Squad e l’omonima serie tv a lui dedicata, John Cena ha detto che pensa che uno scontro, nel DCEU, tra il suo Peacemaker e il Black Adam di Dwayne Johnson sia inevitabile. Pur ammettendo che il suo personaggio non ha davvero alcuna possibilità contro Black Adam, Cena ha detto a ComicBook che gli piacerebbe combattere contro il collega in un futuro.

“Mi conosci. Sono pronto, disponibile e capace. E rispondo al telefono ogni volta che squilla. Sono a posto”, ha sottolineato Cena. “Penso che l’eccitazione stia iniziando a crescere nei fan, sia per quanto riguarda Fast and Furious 9 che per quanto riguarda l’Universo DC. Non voglio dire che siamo in dirittura d’arrivo, ma è inevitabile. Voglio dirlo perché sono prima di tutto un fan. Ma vedremo… Vedremo cosa succede. Fatemi sapere cosa dice The Rock.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Black Panther 2: un video dal set rivela il destino di re T’Challa?

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Sappiamo ormai da tempo che le riprese di Black Panther: Wakanda Forever sono ufficialmente partite. Ora, un video dal set emerso online nelle ultime ore potrebbe aver rivelato come verrà affrontata la morte di Chadwick Boseman, interprete di T’Challa/Pantera Nera, nel sequel.

I Marvel Studios hanno sempre chiarito che l’attore non sarebbe stato né rimpiazzato da un collega né ricreato attraverso la CGI: semplicemente, il sequel avrebbe onorato tanto la sua eredità quanto quella del Re di Wakanda. Nel video diffuso online, è possibile vedere quella che, apparentemente, sembra essere proprio la sala del trono di Wakanda, circondata da alcuni pilastri con sopra incise alcune parole in wakandiano.

Anche se è impossibile tradurre la lingua del Wakanda, è comunque possibile fare riferimento – come spiegato da Screen Rant – a “The Wakanda Files”, un libro ufficiale collegato all’Universo Marvel e pubblicato nell’ottobre 2020 che contiene diverse indicazioni su come interpretare la lingua del luogo fittizio. Basandosi su quanto riportato nel volume, si capisce che quello presente nel video è, in realtà, un memoriale all’ormai defunto T’Challa. Sebbene alcune lettere siano oscurate dalle luci delle varie macchine da presa, l’iscrizione sui pilastri dovrebbero recitare quanto segue: “Riposa nel potere. Re T’Challa. Nostro eroe. È stato un onore. Wakanda Forever.”

Clicca qui per vedere il video dal set di Black Panther 2

L’iscrizione non sembra dunque lasciare dubbi: il re T’Challa è davvero morto, con i wakandiani che, a quanto pare, hanno scelto di onorare la sua memoria innalzando un memoriale per il loro sovrano. Senza dubbio, il sequel di Black Panther sarà un’esperienza particolarmente emozionante, non solo per il pubblico di tutto il mondo, quando finalmente avrà la possibilità di vedere il film, ma anche per tutti colo che sono attualmente coinvolti nella produzione.

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Emily Blunt spiega cosa la convincerebbe a recitare in un film di supereroi

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Nonostante, all’inizio, fosse stata considerata per il ruolo di Natasha Romanoff in Iron Man 2 (poi andato a Scarlett Johansson), nel corso degli anni Emily Blunt ha cambiato idea in merito ai film di supereroi, dichiarando in più di un’occasione di non essere interessata a prendere parte ad un cinecomics.

L’attrice (da oggi nelle sale italiane con Jungle Cruise) viene spesso interrogata sulla questione, dal momento che i fan la indicano, da sempre, come candidata ideale per il ruolo di Sue Storm in un ipotetico reboot dei Fantastici Quattro. Puntualmente, Blunt ribadisce di non essere ossessionata dal momento dei cinecomics e dall’ottenere una parte in un film di supereroi a tutti i costi, ma pare che a determinate condizioni potrebbe essere disposta a rivedere le sue condizioni.

Proprio in occasione della promozione di Jungle Cruise, Emily Blunt ha affrontato nuovamente la questione cinecomics in un’intervista con Collider, rivelando cosa ci vorrebbe per convincerla a firmare per recitare in un film basato su un fumetto. “Riguarderebbe la storia e il fatto di interpretare un personaggio che non ho mai interpretato”, ha spiegato l’attrice. “Non ho mai sentito il bisogno di recitare in un film di supereroi, ma non storcerei il naso di fronte alla possibilità, assolutamente. Semplicemente, non è mai arrivato il momento giusto o il progetto giusto. Se dovessi accettare di farne uno, dovrebbe trattarsi della sceneggiatura giusta.”

Emily Blunt e Dwayne Johnson di nuovo insieme dopo Jungle Cruise?

Ad oggi non sappiamo se Emily Blunt reciterà mai in un cinecomic Marvel o DC, ma è certo che prima o poi l’attrice prenderà parte ad un film basato su un fumetto: a maggio dello scorso, infatti, è stato rivelato che Blunt tornerà a fare coppia con Dwayne Johnson (sua co-star in Jungle Cruise) nell’adattamento di Bull and Chain, film di genere supereroistico tratto dall’omonima miniserie a fumetti, in quattro parti, del 1999. Il progetto dovrebbe essere ancora in cantiere, anche se non ci sono più stati aggiornamenti in merito.

Stephen Dorff chiede scusa per i suoi commenti su Black Widow e Scarlett Johansson

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All’inizio del mese, l’attore Stephen Dorff (Blade, Immortals, True Detective) aveva parlato del suo scarso interesse nei confronti dei cinecomics, sparando a zero su Black Widow e definendo il film con Scarlett Johansson una sorta di “brutto videogioco”.

“Continuo ad andare a caccia di roba buona perché non voglio partecipare a film come Black Widow. Secondo me è spazzatura”, aveva dichiarato Dorff senza troppi giri di parole. “Sembra un brutto videogioco. Provo imbarazzo per quelle persone. Provo imbarazzo per Scarlett! Sono sicuro che sia stata pagata cinque, sette milioni di dollari, ma provo comunque imbarazzo. Non voglio prendere parte a quei film, davvero. Preferisco trovare un regista alla prime armi che forse diventerà il prossimo Kubrick e recitare per lui.”

Adesso Dorff sembra essere tornato sui suoi passi, ammettendo di essersi “sentito in colpa” per quello che ha detto su Johansson durante una recente intervista con TMZ. “Adoro Scarlett. Penso che le mie parole siano state estrapolate dal contesto, ma è una grande attrice”, ha chiarito l’attore. “Ho sentito che diventerà mamma, quindi le auguro il meglio. È una vecchia amica, quindi mi sono sentito in colpa per quei commenti. Penso che mi abbiano beccato in un momento particolare, ma mi sono sentito davvero in colpa. A volte succede.”

Dorff ha però ribadito di non essere un grande fan dei film di supereroi, e di non aver ancora visto Black Widow. “Non vado a vedere quel genere di film”, ha aggiunto. “Mi è piaciuto Iron Man. Mi piace quando diventano un po’ più dark… ho adorato Joker, ad esempio. Non vedo l’ora che arrivi il nuovo Batman, il film di Matt Reeves.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

The Flash: video dal set, ecco Batfleck in azione!

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The Flash: video dal set, ecco Batfleck in azione!

Dopo le prime foto rubate dal set del film The Flash, oggi arrivano anche dei video dove possiamo vedere Batfleck in azione. Ovviamente si trattano di sequenze girate con l’ausilio della controfigura e non di Ben Affleck che al momento si trova a Capri in vacanza con la nuova (vecchia) fiamma Jennifer Lopez. Di seguito i video apparsi su Instagram:

 

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Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

L’erba del vicino: trama e cast del film con Tom Hanks

L’erba del vicino: trama e cast del film con Tom Hanks

Quello del rapporto tra vicini di casa è un argomento spesso trattato al cinema, il più delle volte attraverso generi e punti di vista sempre diversi. Si va dal capolavoro thriller di Alfred Hitchcok La finestra sul cortile all’horror Fright Night, dalla commedia Cattivi vicini all’erotico Il ragazzo della porta accanto. Anche il regista Joe Dante, autore di film come Piraña e Gremlins, ha portato al cinema un film con dinamiche insolite tra vicini di casa. Si tratta di L’erba del vicino, film del 1989 accolto particolarmente male all’epoca della sua uscita e finito con l’essere indicato come uno dei titoli minori del regista.

Nonostante i suoi difetti, però, il film presenta però una serie di elementi di particolare fascino, uniti ad un’atmosfera generale capace davvero di intrattenere. La storia di questo nasce dalla sceneggiatrice Dana Olsen, la quale ha basato il racconto su alcune sue esperienze di gioventù. Vivendo in un anonimo quartiere residenziale, la Olsen era infatti solita immaginare che qualcuno dei suoi apparentemente innocui vicini potesse in realtà essere un pericoloso serial killer. Questa è la convinzione poi trasferita nel protagonista del film, il quale trova nella possibilità di smascherare un mostro una via di fuga dalla grigia routine.

Con la regia di Dante, il film ha poi acquistato quegli elementi che lo pongono a metà tra la realtà e il soprannaturale. In Italia, L’erba del vicino è stato distribuito direttamente in home-video, ed è pertanto ancora oggi un titolo poco conosciuto ma da recuperare assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’erba del vicino: la trama del film

Protagonista del film è Ray Peterson, il quale conduce una vita particolarmente anonima tra lavoro e casa, la quale si trova in un tranquillo quartiere residenziale. Proprio la sua mancanza di particolari stimoli è fonte per lui di stress, al punto da spingerlo a prendersi qualche giorno di ferie nella speranza di ricercare una tranquillità apparentemente perduta. Riuscire in questo obiettivo è però particolarmente complesso, specialmente dal momento in cui i nuovi vicini di casa, i Klopek, gli daranno non pochi pensieri. Nessuno sembra infatti averli mai visti e di notte strani e sinistri rumori provengono dalla loro abitazione.

Quello che inizialmente era solo un fastidio si tramuta ben presto nella curiosità di scoprire cosa realmente stia accadendo. Ad alimentare i sospetti di avere delle persone tutt’altro che positive come vicini vi è la scomparsa improvvisa dell’anziano Walter Seznick, un altro residente del quartiere. Sebbene la moglie Carol non condivida l’idea che i Klopek siano in qualche modo coinvolti nella faccenda, Ray decide di unirsi ai vicini Mark Rumsfield e Art Weingartner per scoprire cosa nasconde quella misteriosa famiglia. Così quelli che dovevano essere dei giorni rilassanti si trasformano in un’inaspettata disavventura.

L'erba del vicino film

L’eba del vicino: il cast del film

Nel momento in cui Dante assunse la regia del film, egli indicò l’attore Tom Hanks come unico interprete possibile per Ray Peterson. Hanks incarna infatti l’uomo comune, quello con cui tutti possono identificarsi. Quando il ruolo gli fu proposto, Hanks accettò con entusiasmo, attratto dalla personalità bizzarra del personaggio. Egli iniziò così a costruire una sua versione della biografia del personaggio, ricercando i motivi che lo hanno portato ad essere per la persona frustrata che si incontra all’inizio del film. Hanks, inoltre, ha avuto grande libertà di improvvisazione e da questa sono nati alcuni dei momenti più iconici del film.

Nel ruolo di sua moglie Carol Peterson vi è invece l’attrice Carrie Fisher, celebre per essere stata la principessa Leila in Star Wars. Bruce Dern è il vicino Mark Rumsfield mentre Rick Docummun è Art Wingartner. È noto che quest’ultimo e Hanks non andavano molto d’accordo, ma cercarono di non farlo notare per il bene del film. Corey Feldman è invece l’adolescente Ricky Butler che si unirà ai tre adulti nella ricerca. Gale Gordon è l’anziano Walter Seznik, mentre Henry Gisbon interpreta il dottor Werner Klopek. Courtney Gains e Brother Theodore sono invece Hans Klopek e Reuben Klopek.

L’erba del vicino: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’erba del vicino è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play e Now. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 27 luglio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

Andrea Arcangeli: intervista dal Nations Award 2021

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Andrea Arcangeli: intervista dal Nations Award 2021

Nella splendida cornice del teatro antico di Toarmina, si è svolta l’edizione 2021 del Nations Award. Ecco la nostra intervista a Andrea Arcangeli  che ha raccontato la sua esperienza nell’interpretare Roberto Baggio nel film Netflix Il divin codino.

Il Nations Award, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e della Regione Siciliana, oltre ad essere una kermesse nata per premiare il cinema italiano ed internazionale, da sempre è caratterizzata da un tema importante e particolarmente attuale: la salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Anche quest’anno infatti darà ampio spazio a tutte le tematiche ambientali che negli ultimi anni hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica: dall’emergenza climatica all’inquinamento e allo smaltimento dei rifiuti, passando per il turismo sostenibile, il clima, l’alimentazione.

Ridatemi Mia Moglie: la nuova commedia in due parti Sky Original

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Ridatemi Mia Moglie: la nuova commedia in due parti Sky Original

Come annunciato dal trailer ufficiale appena rilasciato, andrà in onda su Sky Serie e in streaming su NOW il 13 e il 20 settembre Ridatemi Mia Moglie, una commedia romantica in due parti prodotta da Sky e Colorado Film, che sarà ovviamente disponibile anche on demand su Sky.

Protagonista è Fabio De Luigi, amatissimo interprete di numerosi ruoli per il cinema e altrettanti successi al box office, molti dei quali diretti da Alessandro Genovesi (Dieci giorni senza mamma, Ma che bella sorpresa, La peggior settimana della mia vita), regista e sceneggiatore (insieme a Giovanni Bognetti) anche della miniserie Ridatemi mia moglie, adattamento della sitcom I Want My Wife Back, co-prodotta da Mainstreet Pictures e Busby Productions nel Regno Unito e distribuita a livello internazionale da BBC Studios.

Con De Luigi, un grande cast in cui spiccano i nomi di alcuni fra i volti più amati della commedia e della TV italiana: Anita Caprioli (I predatori, Santa Maradona, Corpo Celeste) interpreta Chiara,  la moglie di Giovanni, Diego Abatantuono (Dieci giorni con Babbo Natale, Puoi baciare lo sposo, Mediterraneo) e Carla Signoris (Ma cosa ci dice il cervello, Mister Felicità, Maschi contro femmine) sono i suoi genitori: Renato, legatissimo al genero Giovanni, per il quale nutre quasi una vera “ossessione”, e Rossana, una donna dolce, spiritosa e a volte cinica, che sopporta con grazia e senso pratico i subbugli emotivi del marito. Alessandro Betti (Zelig, Buona la prima, Love Bugs 2) veste, invece, i panni di Antonio, amico fraterno e capo ufficio di Giovanni, fedifrago e bugiardo che usa spesso Giovanni come scusa per le sue “scappatelle”. Nel cast anche Diana Del Bufalo (7 ore per farti innamorare, 10 giorni senza mamma, Che Dio ci aiuti) che interpreta Lucia, la sorella minore di Chiara. Pasticciera, Lucia è una ragazza simpatica e insicura.

I protagonisti di Ridatemi mia moglie sono Giovanni (Fabio De Luigi) e sua moglie Chiara (Anita Caprioli), sposati ormai da tanti anni. Il loro rapporto è logoro ma sembra che solo lei se ne accorga, mentre Giovanni è convinto che tutto proceda per il meglio. Chiara decide di lasciarlo con una lettera, che scrive ma che poi decide di gettare nel cestino; fa le valigie e si allontana da casa. Giovanni, ignaro di tutto, le sta preparando una festa a sorpresa per il suo compleanno. Mentre si attende la festeggiata, dentro il cestino viene ritrovata per caso la lettera. Il povero Giovanni apprende così le intenzioni della moglie. Ma non si vuole dare per vinto, ed è intenzionato a riconquistare Chiara a tutti i costi.

The Card Counter: il trailer del nuovo film di Paul Schrader

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The Card Counter: il trailer del nuovo film di Paul Schrader

Raccontato con l’intensità che è da sempre il marchio di fabbrica dello sceneggiatore e regista Paul Schrader, The Card Counter (Il collezionista di carte) vede come protagonista Oscar Isaac nel ruolo di William Tell, un ex militare che vive nell’ombra come giocatore d’azzardo di piccolo cabotaggio. La vita meticolosa di Tell viene scossa dall’incontro con Cirk (Tye Sheridan), un giovane in cerca di vendetta contro un nemico comune. Con il sostegno della misteriosa finanziatrice La Linda (Tiffany Haddish), Tell porta Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada. Dei fantasmi del passato, però, non ci si libera così facilmente…

The Card Counter sarà presentato a Venezia 78

Sceneggiatore e regista, Paul Joseph Schrader nasce il 22 luglio 1946 in Michigan, in una famiglia olandese calvinista. Ha compiuto i suoi studi al Calvin College e all’UCLA Film School, lavorando come critico cinematografico (il suo testo più celebre è “Il trascendente nel cinema”, pubblicato per la prima volta nel 1972). In seguito ha frequentato la classe inaugurale all’AFI. Come sceneggiatore ha scritto – tra gli altri – quattro film di Martin Scorsese, a cominciare da Taxi Driver. Nel 1978 esordisce come regista con Tuta blu, tratto da una sceneggiatura scritta insieme al fratello. Nello stesso anno dirige Hardcore, cui fanno seguito, tra gli altri film, American Gigolo, Il bacio della pantera, Mishima e Affliction. Nel 2019 ottiene la nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura con il suo film First Reformed.

Jungle Cruise: recensione del film con Emily Blunt

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Jungle Cruise: recensione del film con Emily Blunt

Per scrivere la recensione di Jungle Cruise è necessario avere bene in mente due elementi che sono caratterizzanti del film Walt Disney: il primo è la genesi della storia, che nasce da un’attrazione di Disneyland, caratteristica che porta alla mente uno dei franchise di maggiore fama della Casa di Topolino, la saga di Pirati dei Caraibi (anch’essa nata da una giostra nei parchi a tema in questione) e successo che la Disney spera di replicare. Il secondo è il pubblico di destinazione del film; Jungle Cruise è destinato alle famiglie, ai ragazzini, e questo ne caratterizza ovviamente i toni, nonostante i temi siano perfettamente adeguati a un mondo che sta vivendo un vivace mutamento sociale.

Jungle Cruise, la trama

Ambientato all’inizio del XX secolo, con la prima guerra mondiale già in svolgimento, il film racconta dell’ambiziosa dottoressa Lily Houghton, una botanica che è alla ricerca di un mitologico albero dai poteri taumaturgici. Il suo interesse puramente scientifico si contrappone a quello del principe Joachim, un nobile tedesco senza scrupoli, che vuole ottenere la pianta per i suoi loschi scopi. Infervorata dal ritrovamento, non esattamente lecito, della chiave che secondo la leggenda apre il passaggio segreto verso questo misterioso albero nel cuore dell’Amazzonia, Lily parte per il Brasile con suo fratello McGregor. Qui farà la conoscenza di Jack, un ciarlatano che a bordo della sua sgangherata La Quila, una barchetta su cui trascina ignari turisti per dei mini tour farlocchi della giungla lungo il fiume, accetterà di accompagnarla nella sua folle ricerca. Tuttavia, i tre non saranno soli perché mentre dall’Inghilterra il principe Joachim seguirà Lily intenzionato a riprendersi la chiave, nel cuore della giungla degli uomini maledetti aspettano in agguato che il percorso verso l’Albero della Vita venga riportato alla luce. 

Jungle Cruise recensione filmUn’avventura a cavallo trai generi

Jungle Cruise si presenta, già sulla carta, vedendo la lista dei filemaker che sono stati coinvolti nel progetto, come un oggetto davvero interessante. Alla regia è stato messo Jaume Collet-Serra, che dopo varie prove positive in film di genere, viene promosso nella serie A dei blockbuster, visto che dopo questa avventura nella giungla, dirigerà di nuovo Dwayne Johnson per Black Adam. A firmare la sceneggiatura invece un manipolo di uomini con un’esperienza molto varia: Glenn Ficarra e John Requa, che hanno un curriculum davvero originale con picchi costituiti da dalla commedia (Crazy, Stupid, Love) e dal dramma tv (l’impareggiabile This is us); e Michael Green che  ha ricevuto una nomination agli Oscar per la sceneggiatura di Logan – The Wolverine. 

I protagonisti di Jungle Cruise

C’è l’azione, la commedia, il romanticismo, l’umorismo, un pizzico di horror e tantissime risate, Jungle Cruise è proprio il film che ogni ragazzino o ragazzina vorrebbe vedere al cinema, una vera e propria montagna russa d’azione, animata da personaggi divertentissimi e altro modo originali. Il già citato Johnson è Frank, ciarlatano dal cuore d’oro che fa di tutto per sbancare il lunario, ma che sembra custodire un segreto inconfessabile, niente di oscuro però, si vede chiaramente che è un eroe, un animo puro, pulito e aperto al mondo. Accanto a lui c’è la sempre meravigliosa Emily Blunt, qui nei panni di una donna fuori dal suo tempo, tanto che “osa” indossare i pantaloni: avventurosa, coraggiosa, scavezzacollo, incurante delle regole e del “suo” posto, trascinerà tutti in un’avventura che chiunque, tranne lei, si sarebbe evitato; e nonostante questo suo animo da maschiaccio irriverente, non manca di dolcezza e romanticismo, una vera eroina difficilmente classificabile con una etichetta. A completare questo magnifico duo c’è Jack Whitehall, che interpreta McGregor, fratello di Lily e per niente adatto alle avventure nella giungla ma che ostinatamente segue la sorella per l’immenso amore che li lega. 

Jungle Cruise Dwayne Johnson

Spettacolari invenzioni visive

Nel suo presentarsi tutto su un solo livello, quello dell’intrattenimento e dell’avventura, Jungle Cruise riesce a mettere sul piatto diversi temi e argomenti caldi di questo periodo storico, dalla ruolo della donna nella società, alla considerazione dell’omosessualità, facendolo con garbo e rimanendo sempre al servizio della storia che si dipana lungo il corso del Rio delle Amazzoni a briglia sciolta, con un ritmo forsennato senza mai permettere allo spettatore di riprendere fiato. A questo elemento si aggiungono intuizioni visive davvero notevoli, come gli esseri maledetti che inseguono i nostri protagonisti e che sono il frutto di una fusione tra la natura selvaggia e dei corpi in decomposizione, ma anche la costruzione di una flora e di una fauna amazzonica immaginaria, variopinta, fantastica.

Tanti sequel all’orizzonte

Jungle Cruise è l’avventura che tutti i ragazzini vogliono vivere e che vorranno sicuramente vedere e rivedere al cinema, un film con un alto potenziale di serializzazione e con dei protagonisti che rubano il cuore agli spettatori. Certo, sarà difficile doppiare il successo dei Pirati dei Caraibi quando non si ha alla guida del progetto un personaggio carismatico e bizzarro come Jack Sparrow, ma chissà che lo spirito di Lily e la simpatia di Frank non catturino l’immaginazione degli spettatori di tutto il mondo.

Carolina Crescentini: intervista dal Nations Award 2021

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Carolina Crescentini: intervista dal Nations Award 2021

Nella splendida cornice del teatro antico di Toarmina, si è svolta l’edizione 2021 del Nations Award. Ecco la nostra intervista a Carolina Crescentini.

Il Nations Award, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e della Regione Siciliana, oltre ad essere una kermesse nata per premiare il cinema italiano ed internazionale, da sempre è caratterizzata da un tema importante e particolarmente attuale: la salvaguardia e la tutela dell’ambiente. Anche quest’anno infatti darà ampio spazio a tutte le tematiche ambientali che negli ultimi anni hanno richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica: dall’emergenza climatica all’inquinamento e allo smaltimento dei rifiuti, passando per il turismo sostenibile, il clima, l’alimentazione.

Ghostbusters: Legacy, il trailer ufficiale del film

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Ghostbusters: Legacy, il trailer ufficiale del film

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters.

Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Ghostbusters: Legacy, ecco i Mini Pufts nel video dal film

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Blue Lock, dal 29 luglio in libreria, fumetteria e sul sito Panini.it

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Planet Manga presenta il primo volume di Blue Lock, manga vincitore del 45° Kodansha Manga Award nella categoria miglior shonen, che racconta le gioie e i dolori dello sport più amato del mondo: il calcio. Il volume uno sarà disponibile dal 29 luglio in libreria, fumetteria e sul sito Panini.it.

2018. L’eliminazione ai Mondiali di calcio ha confermato i limiti della Nazionale giapponese. Lo spirito di squadra non basta: per vincere bisogna fare gol! Per questo motivo, la federazione calcistica giapponese ha pensato di dare vita a un programma per trovare giovani calciatori promettenti e far nascere il bomber che condurrà il Giappone alla vittoria della Coppa del Mondo.

A guidare questo folle progetto, con l’obiettivo dichiarato di selezionare l’attaccante “più egoista”, c’è l’allenatore Jinpachi Ego. Una strategia rivoluzionaria per “distruggere il calcio perdente giapponese” che metterà alla prova trecento giovani talenti che dovranno sopravvivere al folle allenamento all’interno di una speciale struttura, la cosiddetta “prigione blu”.

Soltanto uno uscirà vincitore da questo Battle Royale calcistico. Chi sopravviverà all’inferno del Blue Lock?

Un manga da non perdere che ha conquistato i lettori del Paese del Sol Levante, per riflettere sullo sport da un punto di vista inedito e dissacrante.

Blue Lock

GLI AUTORI

Muneyuki Kaneshiro è un fumettista e sceneggiatore giapponese. Tra le sue opere più importanti compaiono As the Gods will e Jagan. 

Yusuke Nomura è un mangaka originario della prefettura di Kyoto, è stato assistente di Hajime Isayama nel corso della serializzazione della hit mondiale L’attacco dei giganti. Planet Manga ha pubblicato la sua opera precedente, Dolly Kill Kill.

Cinema e innovazione: 
Xiaomi è Sostenitore di Venezia 78

Cinema e innovazione: 
Xiaomi è Sostenitore di Venezia 78

Xiaomi, leader mondiale della tecnologia diventa “Sostenitore della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica” e si impegna nella promozione dell’arte e della cultura, valorizzando il cinema in tutte le sue forme. 

La scelta di sostenere la 78. Mostra del Cinema riflette anche la volontà di favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale partendo proprio da uno di quei luoghi in cui la cultura prende vita. La presenza nella laguna veneziana rappresenta infatti per Xiaomi non solo un’opportunità per consolidare il forte legame con il territorio italiano, ma soprattutto un modo per sottolineare come l’innovazione tecnologica sia in grado di abilitare la diffusione e la condivisione del patrimonio artistico-culturale.

“Essere Sostenitori della 78esima Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica è per Xiaomi motivo di grande orgoglio e assume per il brand un importante valore strategico in Italia” – afferma Leonardo Liu, General Manager di Xiaomi Italia. “Venezia, da sempre considerata il più importante centro d’arte e cultura in Italia e nel mondo, è per noi la vetrina ideale in cui cinema e tecnologia si fondono in una commistione perfetta, permettendoci così di diffondere cultura e innovazione e di posizionarci come premium brand di riferimento”.

Per l’occasione Xiaomi, che da sempre pone al centro della propria mission la promozione della creatività e contribuisce alla diffusione dell’innovazione per tutti attraverso i prodotti smart life, realizzerà dei contenuti video unici per raccontare i momenti più significativi e la #cinemagic della Biennale Cinema 2021. Il tutto, attraverso il comparto camera dei suoi nuovi smartphone che, grazie alla loro eccellente qualità, coinvolgeranno gli appassionati di cinema di tutto il mondo.

Guardiani della Galassia Vol. 3 avrà connessioni più ampie con il MCU? Parla James Gunn

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James Gunn è attualmente impegnato con la promozione di The Suicide Squad, ma i fan del MCU sono ansiosi di vedere il regista mettersi nuovamente al lavoro su Guardiani della Galassia Vol. 3.

Durante una recente intervista con Collider, Gunn ha rivelato al sito che le riprese del threequel inizieranno in Georgia questo novembre e ha confermato che, sì, Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà il titolo ufficiale del film. Parlando invece della sceneggiatura, ha spiegato che “è praticamente finita da anni”, aggiungendo: “Sto lavorando ad un’altra bozza ora, ma è davvero poca roba rispetto a quello che è stato già scritto.”

Se Gunn non si fosse brevemente separato dalla Disney e dai Marvel Studios, il threequel sarebbe uscito quest’anno. Il MCU è ovviamente in continua evoluzione: quest’aspetto ha avuto un impatto in merito ai suoi piani? “L’unica volta che mi hanno chiesto di includere qualcosa in riferimento ai futuri film del MCU, è stato nel primo film dei Guardiani, con Thanos, e così ho inserito il Titano Pazzo lì”, ha spiegato. “Volevano che lo facessi, ma in seguito non è più successo. Devo prestare attenzione alle cose che accadono, di cui mi hanno parlato… tutte le cose con Gamora, ad esempio.”

“So che i personaggi hanno passato determinate cose, quindi devo tenerne conto. Ma in generale, non mi hanno mai chiesto di inserire qualcosa nella sceneggiatura di GOTG Vol. 3 che spianasse la strada a eventi futuri. Né lo farei, francamente. Non è proprio nel mio stile”, ha aggiunto.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

MCU: le 10 migliori coppie e le loro scene più iconiche

MCU: le 10 migliori coppie e le loro scene più iconiche

Il MCU è pieno zeppo di relazioni romantiche, alcune delle quali hanno avuto più risonanza tra i fan rispetto ad altre. Ma quali sono le migliori coppie dell’universo condiviso e i loro migliori momenti? Scopriamolo insieme grazie a Screen Rant:

Peter Quill e Gamora

Star-Lord e Gamora sono una coppia che potrebbe non avere molto senso dal punto di vista della personalità, ma anche gli stessi personaggi riconoscono che c’è qualcosa tra loro che non può essere spiegato.

Ad un certo punto all’inizio di Guardiani della Galassia Vol. 2, Star-Lord fa anche riferimento, in maniera esplicita, a questa “cosa non detta”, ma Gamora è piuttosto resistente all’idea. Pertanto, quando lei gli ripete queste parole alla fine del film, è uno dei momenti più romantici tra i due.

Carol Danvers e Maria Rambeau

captain marvel 2Sebbene Carol e Maria non siano state confermate come coppia romantica, sono una delle migliori opzioni per una potenziale relazione LGBTQ+ nel MCU.

Sarebbe facile rendere la loro relazione romantica senza cambiare nulla della loro storia, dato che lavorano già insieme per prendersi cura della figlia di Maria, Monica. Anche se la loro esibizione al karaoke è piuttosto memorabile, il loro legame come migliori amiche nelle difficoltà quotidiane della vita è davvero ammirevole.

Scott Lang e Hope Van Dyne

Scott Lang e Hope Van Dyne rappresentano un’altra strana storia d’amore di coppia nel MCU, poiché Scott è piuttosto sciocco e a volte un po’ incompetente, mentre Hope è una professionista capace di rimettersi sempre in sesto. Eppure, nonostante le loro differenze, è come se in qualche modo riuscissero sempre a bilanciarsi.

Formano chiaramente una grande squadra, e questo è molto evidente nella maggior parte del film Ant-Man and The Wasp. I fan hanno amato vedere questi due personaggi lavorare finalmente insieme come eroi, senza contare che a Wasp è stato finalmente dato il ruolo centrale che meritava. Anche se potrebbe non essere solo una scena individuale, i fan li associano ormai come duo dinamico.

Thor e Jane

Thor e Jane potrebbero non essere la coppia più ben sviluppata del MCU, ma sono comunque una coppia che è presente in modo significativo sia nei fumetti che nei film. Jane non ha mai ottenuto – almeno, non ancora – lo sviluppo narrativo che il personaggio avrebbe meritato e, per questo motivo, uno dei momenti a cui i fan pensano spesso non la include nemmeno.

Jane potrebbe non essere fisicamente presente in Avengers: Age of Ultron, ma, anche in sua assenza, Thor cerca di elogiarla alla festa dei Vendicatori e parlare di quanto sia sorprendente e intelligente.

Wanda e Visione

Scarlet WitchWanda e Vision non hanno molte scene insieme nei film, ma hanno avuto più spazio a disposizione – ovviamente – in WandaVision. Tuttavia, le cose sono si sono complicate ulteriormente, dal momento che il Visione di Westview non era esattamente il Visione originale.

Per questo motivo, la scena chiave tra questi due personaggi c’è stata appena prima che la stessa Wanda distruggesse il vero Visione in Avengers: Infinity War. È un momento davvero triste, ma Visione la rassicura fino all’ultimo che sta facendo la cosa giusta. Questo momento sottolinea l’elemento tragico della loro relazione e il dolore che tormenta Wanda nella serie WandaVision.

Peter Parker e MJ

Nel MCU, la coppia Peter Parker e MJ è esistita davvero solo in un film, quindi c’è ancora molto da esplorare in merito ai due. I fan dovranno aspettare ancora un po’ per vedere come si evolverà la loro relazione: per ora, possono godersi il momento in cui Peter accompagna MJ in un breve “swing” nel centro di Manhattan.

Questo si ricollega a molte scene iconiche di Spider-Man e MJ nei film di supereroi del passato, così come ai fumetti stessi, quindi i fan apprezzano davvero momenti come questi, che sono centrali per un personaggio e una relazione così amati. 

T’Challa e Nakia

T’Challa e Nakia potrebbero essere una delle migliori coppie del MCU, ma anche una delle più sottovalutate. Anche se probabilmente non ci sarà più un futuro per loro vista la traigca scomparsa di Chadwick Boseman, hanno comunque avuto un forte impatto sui fan e la loro scena più iconica è sicuramente quando si baciano alla fine di Black Panther.

Questo è un grande momento, perché in realtà non è il loro primo bacio. Nei film, infatti, viene stabilito che i due sono già stati insieme prima; tuttavia, i loro obiettivi di vita li hanno messi l’uno con l’altro. Tuttavia, alla fine, arrivano ad un compromesso per far funzionare di nuovo la loro relazione e suggellarla con un bacio.

Steve Rogers e Peggy Carter

Steve Rogers e Peggy Carter hanno una relazione piuttosto complicata e i fan sono rimasti un po’ sorpresi quando si sono messi insieme, data la breve storia d’amore di Steve con Sharon Carter. Tuttavia, sono ancora una delle coppie più popolari del franchise.

Il loro momento finale rappresenta davvero la chiusura di un cerchio. All’inizio si erano promessi di ballare insieme, ma non l’hanno mai potuto fare perché Steve è stato poi ibernato. Quando Steve torna, Peggy è ormai una donna anziana. Quindi, quando ballano alla fine di Avengers: Endgame, è come se tutto tornasse al punto di partenza.

Steve Rogers e Bucky Barnes

Steve e Bucky sono un’altra coppia che non è romantica in senso canonico, ma sono comunque una delle “accoppiate” più popolari tra i fan. E, anche come amici platonici, la loro relazione è la chiave dei film di Captain America.

I due sono stati protagonisti di moltissimi momenti memorabili, ma ciò che definisce davvero il loro legame è quando Steve lascia cadere il suo scudo e decide di non combatte contro Bucky alla fine di Captain America: The Winter Soldier. Ciò dimostra che questa amicizia decennale è più importante per Steve della sua stessa vita.

Tony Stark e Pepper Potts

Tony e Pepper non vanno sempre d’accordo e, in un certo senso, questa è una buona cosa. Pepper sfida Tony quando ne ha bisogno e questo lo aiuta a migliorare se stesso e ad essere un partner migliore. Tuttavia, c’è anche un aspetto esilarante e innegabilmente affascinante nelle loro discussioni.

Quando Tony guida la macchina da corsa in Iron Man 2, e lui e Pepper discutono, questo è uno di quei momenti che è davvero difficile da dimenticare. È piuttosto rappresentativo anche della loro intera relazione, poiché Pepper deve spesso fare i conti con gli impulsi spericolati di Tony e cercare di sistemare le cose.

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