The Falcon and the Winter Soldier ha
messo finalmente sotto i riflettori l’amicizia strana, ma comunque
profonda, che esiste tra Sam Wilson e Bucky Barnes. Per quanto si
tratti di un rapporto puramente platonico e affettivo, è risaputo
che molti fan vorrebbero che tra i due personaggi si instaurasse un
altro tipo di legame, ossia un legame amoroso.
In una recente intervista con
Variety, l’attore Sebastian Stan è stato interrogato proprio su
questa curiosa questione, e anche se le teorie sulla bisessualità
di Bucky sono state prontamente smentite, Stan capisce perché
alcuni fan vedano la dinamica tra Sam e Bucky in modo diverso da
quella che è in realtà. “Sono felice per il modo in cui questa
relazione viene sostenuta dal fan. Dovrebbe essere sostenuta in
qualsiasi modo le persone vogliono”, ha commentato
l’attore.
Sembra altamente improbabile che i
Marvel Studios abbiano intenzione di dare una
svolta amorosa al rapporto tra il nuovo Captain America e il
Soldato d’Inverno, ma ovviamente nulla esclude che storie d’amore
LGBTQ+ possano essere raccontate attraverso l’inclusione di un
numero sempre maggiore di nuovi personaggi.
Nella stessa intervista, Sebastian Stan ha anche rivelato di
essersi infortunato la caviglia durante il primo giorno di riprese,
mentre salvata da un molo su una barca per una scena dell’episodio
cinque. “Ero appena atterrato e mi sono slogato la caviglia.
Era così grave che pensavo che si fosse rotta. Non riuscivo neanche
a camminarci sopra”, ha spiegato l’attore.
Stan ha anche raccontato di essersi
rotto un mignolo sul set: “Tra una ripresa e l’altra, quando
dovevamo fare i set-up, correvo di sopra e c’erano due persone che
mi aiutavano a togliermi questi enormi scarponi. Così io prendevo i
piedi e li mettevo in un secchio pieno di ghiaccio.”
Bucky Barnes tornerà in Captain America 4?
Al momento non sappiamo quale sarà
il futuro di Bucky nel MCU.Teoricamente, l’arco narrativo
del personaggio è davvero aperto ad infinite possibilità. Anche se
per il momento non è stato ancora confermato, sembra abbastanza
ovvio che lo rivedremo al fianco di Sam Wilson nell’annunciato
Captain America 4.
Dopotutto, la chimica
tra Sebastian
Stan e Anthony
Mackie è una di quelle che i fan hanno sempre
apprezzato di più, quindi sarebbe un vero peccato non sfruttarla
ancora per eventuali nuove storie. Al tempo stesso, sarebbe
interessante vedere i Marvel Studios focalizzarsi di più
sul Lupo Bianco, e smetterla di relegarlo al ruolo di spalla.
Dwayne
Johnson ha condiviso via Instagram un primissimo
sguardo a Black
Adam, rivelando anche uno degli enormi set che sono
stati costruiti in occasione delle riprese dell’attesissimo
cinecomic.
Al momento è molto difficile
prevedere quando arriveranno online le prime immagini ufficiali del
film, ma è probabile che un’anteprima dello stesso (magari sotto
forma di teaser trailer?) potrebbe debuttare in occasione del
DC FanDome di ottobre.
Nella didascalia che ha accompagnato
la prima immagine, in cui “The Rock” appare con il costume
dell’anti-eroe del titolo coperto, però, da un’enorme casacca,
l’attore ha scritto: “Volevo aggiornarvi un po’ su Black Adam e
condividere questa immagine dal set con voi. La produzione sta
andando alla grande e sono molto soddisfatto del film che stiamo
realizzando. La mitologia, l’etica e le azioni di Black Adam
creeranno senza dubbio un nuovo paradigma nell’universo dei
supereroi, dei cattivi e degli anti-eroi.”
“Se conoscete la mitologia dei
fumetti, allora sapete da dove derivano il suo dolore e la sua
rabbia”, ha aggiunto l’attore. “Sua moglie e i suoi figli
sono stati uccisi. La sua gente è stata brutalmente ridotta in
schiavitù. Non è un supereroe… è piuttosto un campione. Un campione
dei poveri che è stato sconfitto. Un campione del popolo. Ed è la
forza più inarrestabile dell’Universo DC.”
Tutto quello che sappiamo su Black
Adam
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a
non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo.
Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le
cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio.
L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio
2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Una delle più memorabili saghe
cinematografiche d’animazione degli ultimi anni è quella di
Madagascar. Composta da tre film
principali, uno spin-off e diverse serie televisive animate, questa
è uno dei titoli di punta del celebre studio DreamWorks
Animation. Dal 2005, anno di distribuzione del primo film,
questa è diventata infatti una notevole fonte di guadagno, capace
di attrarre un pubblico di bambini e adulti. Merito di ciò è la
grande comicità intrinseca alle storie narrate, come anche i
personaggi e alcune sequenze rimaste nell’immaginario comune. Dopo
la conclusione della trilogia principale, nel 2014 è arrivato al
cinema lo spin-off I pinguini di
Madagascar (qui
la recensione).
Diretto da Eric
Darnell e Simon J. Smith, il film ha così
finalmente raccontato le origini dei celebri e simpatici pinguini,
divenuti sempre più popolari grazie alla loro ricorrenza nella
trilogia di Madagascar. Da tempo i fan attendevano di
poter assistere ad un lungometraggio in cui questi potessero essere
i protagonisti assoluti, portando in primo piano tutte le loro
incredibili avventure di carattere spionistico. Con un budget di
132 milioni, questo è infatti arrivato a guadagnarne oltre 373 in
tutto il mondo, ricevendo anche una buona accoglienza di
critica.
Tra tanta comicità e grande sequenze
d’azione, I pinguini di Madagascar non ha così deluso le
attese nei confronti dei personaggi, oggi divenuti parte della
cultura popolare. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, ai personaggi al
cast di doppiatori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
I pinguini di Madagascar: la trama
del film
Divenuti estremamente popolari e
apprezzati con la trilogia principale della saga, i quattro
pinguini hanno infine ottenuto una storia tutta per loro. Qui si
narrano le origini di Skipper,
Kowalski, Rico e
Soldato. Cresciuti in Antartide, questi decidono
di abbandonare quel luogo in cerca di un posto più stimolante dove
abitare. Anni dopo, successivamente agli eventi di Madagascar
3, i quattro sono continuamente in cerca di avventure.
L’occasione si presenta nel momento in cui vengono rapiti e portati
a Venezia nel covo del dottor Octavius Tentacoli.
Qui i quattro scopriranno che questi non è altro che un grosso
polpo travestito da umano con un piano malefico.
Il suo intento è infatti quello di
trasformare i pinguini in mostri grazie ad un siero speciale. Ciò
si rivelerà in seguito essere un piano di vendetta, poiché da
sempre il polpo considera i pinguini come suoi nemici primari, per
motivi che i quattro scopriranno ben presto a loro spese.
Fortunatamente, riescono ad evadere dalle grinfie del cefalopode, e
si ritroveranno reclutati dall’organizzazione Vento del Nord,
guidata dall’agente Segreto, che si occupa di
difendere gli animali in difficoltà. Con l’aiuto di questa, i
pinguini dovranno sventare i piani del malefico polpo, salvando la
situazione ancora una volta.
I pinguini di Madagascar: i
personaggi e i doppiatori del film
A dare voce ai quattro celebri
pinguini vi sono gli stessi doppiatori che li avevano già
interpretati per la trilogia di Madagascar. Tom
McGrath, anche regista dei film principali della saga, è
la voce di Skipper, mentre Christopher Knights è
Soldato. Chris Miller, regista di Shrek
Terzo, dà voce al pinguino Kowalski. Conrad
Vernon è invece Rico. Ad interpretare l’agente Segreto,
che diverrà alleato dei Pinguini, vi è invece
Benedict Cumberbatch. Il noto attore si è trovato qui
a doppiare il suo primo film d’animazione ed ha inoltre raccontato
di aver riscontrato una certa difficoltà a pronunciare la parola
“penguin”.
Il celebre attore
John Malkovich, invece, è la voce del dottor Octavius
Tentacoli. Anche per lui si è trattata del suo primo doppiaggio per
un film d’animazione. A convincerlo ad accettare, in particolare, è
stata l’idea di poter vedere la propria voce su di una piovra. Nel
film sono poi presenti le voci degli attori Peter
Stormare per il personaggio di Caporale e Ken
Jeong per quello di miccia. Il celebre documentarista
Werner Herzog è invece la voce narrante del film.
In italiano, le voci dei pinguini sono di Luigi Ferraro,
Franco Mannella e Gerolamo Alchieri.
I pinguini di Madagascar: la serie
TV, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Prima di sbarcare al cinema,
tuttavia, i quattro celebri pinguini erano già stati protagonisti
di una serie TV interamente dedicata a loro. Anch’essa si chiama
I pinguini di Madagascar, ma non vi sono
connessioni narrative con il film. Andata in onda dal 2008 al 2015
con un totale di 149 episodi, questa racconta eventi che si
svolgono dopo
Madagascar 2 ma un anno prima di
Madagascar 3 – Ricercati in Europa. Divisa in tre
stagioni, la serie segue i pinguini, qui membri di un’unità
militare supertecnologica che si dedica a missioni più o meno
improbabili, dalla protezione degli altri animali dello zoo di
Central Park, al rimediare ai pericoli provocati da
malfunzionamenti delle invenzioni dello scienziato del gruppo.
Prima di vedere la serie, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
I pinguini di Madagascar è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 22
maggio alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
La Warner Bros è al lavoro su un
film che racconterà la
DC League of Super-Pets e il primo nome del cast di
voci chiamate a doppiare i super-animali dei fumetti è quello di
Dwayne Johnson che presterà la sua voce a Krypto il
supercane.
Basato su una varietà di personaggi
introdotti durante i fumetti DC, il film sarà incentrato sul cane
superpotente di Superman che si allea con Streaky il Supergatto per
combattere il crimine mentre l’Uomo d’Acciaio è in vacanza. Sebbene
Krypto e Streaky abbiano fatto apparizioni dal vivo in vari
programmi TV, la
DC League of Super-Pets segnerà il loro debutto
cinematografico.
Lo sviluppo del progetto animato è
stato annunciato per la prima volta a metà del 2018 con il
co-sceneggiatore di The LEGO Batman Movie,
Jared Stern, che è stato scelto per scrivere e
co-dirigere il progetto. Sam Levine si è unito al
progetto l’anno successivo, e firmerà la co-regia, in quello che
sarà il suo debutto dietro alla macchina da presa. L’uscita del
film è prevista per il maggio 2022.
Il film segnerà la seconda
collaborazione di
Dwayne Johnson con Warner Bros nell’universo dei
supereroi, visto il suo impegno nel film su Black
Adam, in cui interpreta il protagonista.
Le riprese del tanto atteso
film su Luther, basato sulla serie della BBC
con protagonista Idris Elba, inizieranno a settembre. La serie
britannica, creata da Neil Cross, è stata presentata per la prima
volta nel 2010 ed ha avuto grande successo nel corso delle sue
cinque stagioni. Luther segue Elba nei panni dell’ispettore capo
detective della Serious Crime Unit delle forze di polizia del Regno
Unito, che mette la sua vita personale a rischio per il suo
lavoro.
In un’intervista con
Variety, Elba ha rivelato che l’adattamento
cinematografico di Luther entrerà in fase di produzione effettiva a
settembre. Elba, che è anche un produttore esecutivo del film, ha
espresso la sua eccitazione. I fan della serie adorano sia le trame
intelligenti che l’oscurità, un’oscurità a cui il personaggio di
Idris Elba cerca di soccombere. L’attore ha
ricevuto un premio dalla Royal Television Society e due Golden
Globe per il suo lavoro come detective John Luther.
Sebbene molti siano entusiasti per
il film, la serie è stata presa di mira per avere un protagonista
nero senza che questo rappresentasse una raffigurazione della sua
cultura e della sua eredità. Il film è attualmente una produzione
congiunta tra 20th Century Fox, BBC e Chernin Entertainment
Production. Tra i produttori esecutivi ci sono anche Peter Chernin,
Julie Gardner, Katherine Pope e Jane Tranter — Tranter e Gardner
dirigono anche la società di produzione, Bad Wolf.
Possiamo immaginare che il film,
oltre a riproporre le atmosfere della serie, possa in qualche modo
dare più visibilità alla cultura black del suo protagonista.
È in fase di sviluppo un film basato
sul popolare romanzo e musical Il Fantasma
dell’Opera, destinato a diventare un moderno thriller
psicologico. Il romanzo di Gaston Leroux, Le Fantome de L’Opera, ha
ispirato il famoso spettacolo di Broadway. È diventata un’opera
ampiamente conosciuta e amata, resa popolare dai suoi numeri
musicali spettacolari, personaggi memorabili e romanticismo
tragico. Si è trasformato in un film live action nel 2004 con
Emmy Rossum e Gerard Butler che
ha ottenuto due nomination all’Oscar.
Ora Deadline riporta che è in fase
di sviluppo un altro film basato sul libro. Questo nuovo film si
chiamerà Phantom e sarà una versione modernizzata
della storia ambientata nella scena musicale contemporanea di
Londra. Si dice che il film sarà un thriller psicologico allo
stesso modo di Black Swan e
Misery ed esplorerà la relazione romantica e
distruttiva originariamente rappresentata nel romanzo di Leroux.
Con questa versione della storia, l’obiettivo non è quello di
romanticizzare la relazione, ma di abbracciarne la suspense e
l’orrore.
Sta per arrivare l’estate e anche
su Disney+ è ora di abbracciare
la nuova stagione. Ecco tutte le uscite di Giugno
2021, tra i titoli di maggiore interesse vi segnaliamo
Luca,
il nuovo film d’animazione Disney Pixar ambientato nella
nostra Liguria e la serie Marvel StudiosLOKI
che vede Tom Hiddleston riprendere i panni del
famigerato fratellastro di Thor. Di seguito tutte le novità:
Luca: In streaming dal 18
giugno
Ambientato in una splendida
città di mare della Riviera italiana, l’originale film
d’animazione è la storia di un giovane ragazzo che vive
un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile
estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter.
Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, ma
tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: lui in
realtà è un mostro marino di un altro mondo situato appena sotto
la superficie dell’acqua.
LOKI: in streaming ogni mercoledì
a partire dal 9 giugno su Disney+
Loki segue le vicende del dio
dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo fratello, in una nuova
serie che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Tom Hiddleston torna nei
panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha- Raw,
Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è
la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.
RAYA E L’ULTIMO DRAGO: In
streaming per tutti gli abbonati dal 4 giugno su Disney+
Diretto da Don
Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting)
e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il
Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), Raya e
l’Ultimo Drago trae ispirazione dalle culture e dai popoli
dell’Asia sudorientale.
Il film viaggia nel fantastico
mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano
insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la
loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità.
Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya,
una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo
leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo
viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci
vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.
GENIUS: ARETHA, In streaming dal 4
giugno su Disney+
Genius è l’acclamata serie
antologica di National Geographic che porta sullo schermo le
affascinanti storie dei più brillanti innovatori del mondo, i loro
straordinari successi con le loro volubili, appassionate e
complesse relazioni personali. Dopo Albert Einstein e Pablo
Picasso, questa terza stagione esplora il genio musicale e
l’incomparabile carriera di Aretha Franklin, così come l’enorme
influenza che ha avuto sulla musica e sulla cultura di tutto il
mondo. Aretha Franklin è stata un prodigio del gospel, una
schietta sostenitrice dei diritti civili ed è considerata la più
grande cantante degli ultimi 50 anni, con innumerevoli premi
ricevuti durante la sua carriera. Aretha Franklin
è interpretata dalla vincitrice dei Tony, Emmy e GRAMMY Award
Cynthia Erivo (Harriet, Il colore viola), mentre il vincitore di un
Emmy Courtney B Vance (American Crime Story) ricopre il ruolo del
padre di Aretha, CL Franklin. Genius: Aretha è la prima e unica
serie autorizzata sulla vita dell’universalmente acclamata Regina
del Soul.
LA MISTERIOSA ACCADEMIA DEI
GIOVANI GENI: In streaming dal 25 giugno
Dopo aver vinto una competizione
per una borsa di studio, quattro bambini prodigio vengono reclutati
dal bizzarro Signor Benedict per una pericolosa missione per
salvare il mondo da una crisi globale, conosciuta come L’Emergenza.
Reynie, Sticky, Kate e Constance devono infiltrarsi nel misterioso
Istituto per l’apprendimento della Veritas e dell’Illuminazione per
scoprire la verità che si nasconde dietro la crisi. Quando il
preside, il sofisticato Dottor Curtain, viene identificato come il
probabile responsabile di questo panico mondiale, i ragazzi de Il
Misterioso Club Benedict devono escogitare un piano per
sconfiggerlo.
WOLFGANG: In streaming dal 25
giugno
Wolfgang è un documentario che
racconta la storia di Wolfgang Puck, un uomo che ha superato gli
ostacoli di un’infanzia travagliata diventando, grazie alla sua
perseveranza, uno degli chef più prolifici del nostro tempo oltre
che un volto noto in tutto il mondo. Wolfgang Puck ha cambiato la
percezione di ciò che significa essere uno chef e ha inventato una
American cuisine completamente nuova.
DI NUOVO NOI: In streaming dal 4
giugno
In una città vivace, movimentata e
dal ritmo pulsante, un uomo anziano e sua moglie, giovane di
spirito, riaccendono la loro passione giovanile per la vita e l’uno
per l’altra, in una notte magica. Gli anni svaniscono mentre la
gioia di ballare li trasporta attraverso l’emozionante paesaggio
urbano della loro giovinezza e fa rivivere teneri ricordi e
ambizioni. Il regista/sceneggiatore Zach Parrish (capo
dell’animazione per Big Hero 6 e regista di Puddles, del programma
Corto Circuito di Disney Animation, ora disponibile su Disney+) attinge a temi personali,
osservazioni familiari e all’amore per la danza, e unisce le forze
con i premiati coreografi/ballerini Keone e Mari Madrid (campioni
di “World of Dance”) e con l’acclamata compositrice Pinar Toprak
(Captain Marvel) per creare questa sperimentale
storia fantastica musicale. Brad Simonsen, produttore associato di
Big Hero 6, Zootropolis e Ralph Spacca Internet, è il produttore;
mentre Jennifer Lee, chief creative officer di Walt Disney
Animation Studios, è la produttrice esecutiva.
ZENIMATION: La seconda stagione in
streaming dall’11 giugno
Ritorna con la seconda stagione
Zenimation, serie che crea un’esperienza di consapevolezza
attraverso l’uso di paesaggi sonori con scene dai film senza tempo
dei Walt Disney Animation Studios. I nuovi episodi presentano
momenti provenienti da oltre otto decadi di acclamati lungometraggi
d’animazione. Sono presenti scene dal primo film Disney, Biancaneve
e i sette nani, fino all’ultimo film d’animazione degli Studios,
Raya e l’Ultimo Drago. Stacca la spina, rilassati e rinfresca i
tuoi sensi con un’esperienza uditiva senza precedenti: Zenimation
rende omaggio agli artisti dell’immagine e del suono che hanno
creato l’eredità dei film Disney Animation. La serie è creata e
curata da David Bess mentre Amy Astley è la produttrice
esecutiva.
SUMMER CAMP: La terza stagione in
streaming dal 4 giugno
Dopo aver acquistato dai fratelli
Ross il campeggio Kikiwaka per un dollaro, Lou si sta adattando ai
suoi nuovi doveri di direttrice del campeggio con il suo solito
entusiasmo sopra le righe ed è felice di riunirsi con i
campeggiatori Destiny, Finn e Matteo, che sono tornati per un’altra
estate emozionante piena di divertimento e amicizia. Lou accoglie
anche alcuni volti nuovi, tra cui il consigliere Noah, un ottimista
ed entusiasta attore di Hollywood; Ava, una tenace consigliera
proveniente dalla grande città e Gwen, una nuova eccentrica
campeggiatrice che ha trascorso tutta la sua vita “fuori dal
mondo”.
Il regista di Justice League, Zack
Snyder, ha espresso la sua opinione sui commenti
controversi di Martin Scorsese che condannano i
film di supereroi. Nell’ottobre del 2019, mentre promuoveva
The
Irishman, il leggendario regista Martin
Scorsese fece alcune osservazioni controverse sui
film di supereroi, in particolare quelli dell’MCU.
Il regista di Quei Bravi
Ragazzi ha dichiarato che quei film non sono cinema, ma
che sono la cosa più vicina ai “parchi a tema” per la sala. Ha
ammesso di aver provato a guardarli ma non ci è riuscito,
affermando che i film di supereroi falliscono nel tentativo di
trasmettere complesse esperienze psicologiche ed emotive della
condizione umana. Queste affermazioni sono diventate controverse,
innescando un ampio dibattito all’interno dell’intera industria
cinematografica su ciò che costituisce un film e cosa no. Molte
celebrità si sono pronunciate sull’argomento, sia a favore che
contro le affermazioni di Scorsese.
Ora, in una sessione di domande e
risposte con colleghi e fan per The Guardian, il regista Zack
Snyder ha condiviso i suoi pensieri in merito, rivelandosi in linea
con quanto dichiarato da Scorsese. Snyder ha definito Scorsese un
“genio” e i suoi commenti “giusti”.
Qual è la tua risposta alle
critiche di Martin Scorsese (e di altri) sui film di
supereroi?
Oh, è giusto. Martin Scorsese è
un genio. Se sei davvero bravo in qualcosa, commentare quel mondo è
completamente nei tuoi diritti. E non diminuisce il mio rispetto
per lui. Sono certo che non stesse parlando dei miei film [ride].
Potrebbe essere stato, ma mi piace pensare che non lo fosse.
Parlava degli altri.
Zack Snyder è
impegnato nella promozione di Army of the Dead, il
suo nuovo film Netflix, con protagonista Dave
Bautista, disponibile sulla piattaforma dal 21 maggio.
Stando a quanto ha dichiarato
Michael Douglas, Ant-Man and the Wasp:
Quantumaniasarà girato a luglio a
Londra. Dopo il successo oltre ogni aspettativa dei primi due film,
la Marvel non ha esitato a mettere in
cantiere il terzo film su Scott Lang, dato anche l’immenso
potenziale da sviluppare alla luce dell’esplorazione del Regno
Quantico.
Douglas ha confermato a
Deadline l’inizio delle riprese di Ant-Man and the Wasp:
Quantumaniaa luglio a Londra. Ha
spiegato che con i suoi co-protagonisti e gli “incredibili effetti
speciali in corso e gli schermi verdi” l’esperienza è stata molto
diversa dalle altre produzioni in cui era stato. Lui che è un
attore leggendario di grossa caratura, non era affatto abituato ad
essere solo un pezzetto piccolo di un puzzle più grande, ma si è
divertito perché “non aveva mai fatto film con effetti speciali
prima”.
La sua dichiarazione completa è la
seguente, che è una risposta a quale fosse stato il set più
divertente sul quale avesse mai lavorato: “Probabilmente i film
di Ant-Man. Sei solo una piccola parte, ma hai tutti gli
incredibili effetti speciali e gli schermi verdi. E passi metà del
tempo a mettere puntini sul tuo viso. È un tipo di filmmaking
completamente diverso. Non ho mai fatto film con effetti speciali
prima, né alcun tipo di green screen. Paul Rudd è stato
meraviglioso, Evangeline [Lilly] è stata fantastica, e con loro
tutti gli altri co-protagonisti. È stato molto divertente.
Torneremo insieme a luglio per le riprese di Ant-Man and the Wasp: Quantumania“.
Dopo Superman e
Geralt di Rivia, Henry Cavill è
pronto a indossare un altro mantello leggendario, dal momento che è
entrato in trattative per il ruolo da protagonista nel reboot di
Highlander.
Lo scorso anno, Chad
Stahelski, regista della saga di John Wick, ha
avuto modo di aggiornare in merito all’annunciato reboot di
Highlander, il film del 1986 diretto da Russell
Mulcahy e interpretato da Christopher Lambert e Sean Connery.
“Siamo entrati in piena fase di
sviluppo con Highlander. Stiamo ritoccando le sceneggiature…
scrivendo, lavorando alla concettualizzazione delle sequenze,
pensando a come fare tutto ciò che abbiamo intenzione di fare.
Probabilmente abbiamo più cose da fare di persona, ma diciamo che
questa situazione non ha in alcun modo rallentato il processo di
sviluppo del film”, aveva spiegato Chad
Stahelski.
Henry Cavill dovrebbe aver concluso
la sua avventura con il personaggio di Superman, mentre sappiamo
che ha concluso le riprese della seconda stagione di The
Witcher per Netflix. Sembra plausibile che sia ora alla ricerca
di un altro ruolo importante per il grande schermo.
Sony Pictures ha diffuso il trailer
di Peter Rabbit 2: un birbante in fuga, l’atteso
sequel dei film britannico di successo su Peter Rabbit. L’amabile
canaglia è tornata. Bea, Thomas e i conigli sono ora una famiglia
ma Peter, nonostante i suoi sforzi, non riesce a togliersi di dosso
la sua reputazione di birbante. La vita fuori dal giardino lo
aspetta e una fuga in città lo catapulterà in un mondo ricco di
sorprese e avventure dove il suo carattere dispettoso verrà messo
alla prova. Dovrà scegliere che tipo di coniglio vorrà diventare da
grande.
Amazon Prime Video ha diffuso il trailer
di Everybody’s Talking About Jamie, l’attesissimo
adattamento del pluripremiato musical di grande successo del West
End, sarà disponibile in esclusiva su Prime Video
dal 17 settembre 2021 in oltre 240 paesi e territori in tutto il
mondo. Il film, prodotto da New Regency, Film4 e Warp Films, vede
l’attore-rivelazione Max Harwood impersonare Jamie New, insieme a
Sarah Lancashire, Lauren Patel, Shobna Gulati, Ralph
Ineson, Adeel Akhtar, Samuel Bottomley, con Sharon Horgan e Richard
E. Grant.
“Everybody’s Talking About
Jamie è diventato velocemente uno dei musical più amati degli
ultimi anni,” ha commentato Jennifer Salke, Head of Amazon
Studios. “La storia di Jamie è una di quelle che hanno impatto
su tutte le generazioni – perché tratta di amore incondizionato e
sappiamo che il nostro pubblico internazionale si innamorerà di
Jamie e della sua capacità di superare le difficoltà per trovare il
proprio sé autentico. Siamo entusiasti di condividere questa storia
gioiosa e ricca d’ispirazione con il mondo.”
Il regista Jonathan Butterell ha
aggiunto “Sono entusiasta che il nostro film – una storia sul
trovare il proprio posto nel mondo con gioia, orgoglio e
accettazione – potrà essere vista in tutto il mondo con la Amazon
Family. Uniamoci per celebrare insieme la gloriosa e favolosa
unicità di ciascuno di noi”
La colonna sonora del film include
alcune hit musicali come ‘And You Don’t Even Know It’, ‘The Wall In
My Head’ e ‘Everybody’s Talking About Jamie’, oltre che
all’esclusivo nuovo brano ‘This Was Me’, interpretato da
Holly Johnson, cantante dei Frankie Goes to
Hollywood.
Everybody’s Talking About Jamie riunisce i
creatori dello spettacolo teatrale nel loro lungometraggio di
debutto, con Jonathan Butterell alla regia, sceneggiatura e testi
delle canzoni firmati da Tom MacRae, e le canzoni di Dan
Gillespie Sells. Le musiche sono composte da Sells e Anne Dudley.
Mark Herbert, p.g.a., Peter Carlton, p.g.a., e Arnon Milchan sono i
produttori, con Yariv Milchan, Michael Schaefer, Natalie Lehmann,
Daniel Battsek, Ollie Madden, Peter Balm, Niall Shamma e Jes
Wilkins come executive producers.
Il musical originale Everybody’s Talking About Jamie è
diventato rapidamente uno dei musical più amati degli ultimi anni.
Dopo il debutto al Crucible Theatre di Sheffield, si è spostato
all’Apollo Theatre di Londra, divenendo un successo immediato di
pubblico e critica, ricevendo recensioni estatiche e raccogliendo
cinque nomination ai premi Olivier. Lo show è stato anche insignito
del premio come Best Musical Production agli UK Theatre Awards, con
il protagonista John McCrea premiato come Best Musical Performer.
Lo spettacolo teatrale ha gioiosamente riaperto il 20 maggio
all’Apollo Theatre – primo musical del West End a tornare in scena
– prima di iniziare il tour inglese in 24 città inglesi, partendo
da Manchester a settembre 2021, per proseguire con Tokyo nel 2021,
Los Angeles nel gennaio 2022 e l’Australia sempre nel 2022.
Netflix
Italia ha diffuso il trailer di A Classic
Horror Story, il nuovo film Originale Netflix italiano
di Roberto De Feo e Paolo
Strippoli, una classica storia dell’orrore, come
suggerisce il titolo, un omaggio alla tradizione di genere italiana
che, partendo da riferimenti classici, arriva a creare qualcosa di
completamente nuovo. Il nuovo film Netflix, prodotto da Colorado
Film, sarà disponibile dal 14 luglio
2021. Protagonisti sono Matilda Lutz, Francesco
Russo, Peppino Mazzotta, Yulia Sobol, Will Merrick, Alida Baldari
Calabria e Cristina Donadio.
Come tutti i fan sapranno, nel corso
degli anni a numerosissimi attori celebri sono stati offerti dei
ruoli nel MCU. Ora, con l’arrivo del sequel di Doctor
Strange, nulla vieterebbe al regista di Sam Raimi di introdurre – grazie al Multiverso
– alcune versioni alternative dei personaggi più amati
dell’universo condiviso, magari chiamando ad interpretarle proprio
gli attori che, in origine, erano stati pensati per quel
determinato ruolo. Ecco quindi che
Screen Rant ha ipotizzato 10 casting alternativi per gli
universi che verranno esplorati in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness:
Joseph Gordon-Levitt – Ant-Man
Dopo la conclusione della
trilogia de Il cavaliere oscuro di Nolan, a
Joseph Gordon-Levitt venne offerta la possibilità di entrare a
far parte della grande famiglia Marvel. L’attore era stato
considerato non solo per il ruolo di Star-Lord in Guardiani
della Galassia, ma anche per quello di Scott Lang/Ant-Man,
il cui primo film ha dovuto fare i conti con diversi problemi
legati alla produzione.
Joseph Gordon-Levitt ha sempre interpretato personaggi molto
distanti tra loro. La sua interpretazione di Scott Lang sarebbe
stata quasi sicuramente molto diversa da quella dall’ugualmente
talentuoso Paul Rudd.
Un
modo divertente per rendere omaggio a ciò che entrambi avevano
pianificato per Spider-Man 4 sarebbe quello di includere un rapido
cameo di Quentin Beck da un altro universo. Sarebbe anche un
richiamo alla menzogna di Mysterio in
Spider-Man: Far From Home.
Liam Hemsworth – Thor
Proprio così: prima che
Chris Hemsworth ottenesse la parte, il ruolo del Dio del Tuono
era quasi andato a suo fratello
Liam Hemsworth. Avere ben due fratelli Hemsworth che
interpretano due versioni alternative di Thor è già di per sé un
espediente divertente, ma in realtà è qualcosa che è già
successo…
Noto oggi per i suoi
ruoli in film quali Chiamami col tuo nome e
Lady Bird, in passato anche
Timothée Chalamet aveva sostenuto il provino per il ruolo di
Spider-Man nel MCU. Chalamet ha ammesso di aver
sostenuto un pessimo provino all’epoca, ma oggi tutti sanno che
potrebbe tranquillamente interpretare il personaggio.
Ovviamente, l’aggiunta di
Timothée Chalamet nei panni di uno Spider-Man alternativo
amplierebbe ulteriormente lo Spider-Verse. Ciò potrebbe consentire
a Chalamet di collaborare con
Tom Holland o, addirittura, di iniziare una nuova serie di film
di Spider-Man.
Billy Crudup – Hulk
Prima che
Eric Bana ottenesse il ruolo di Bruce Banner nel film Hulk del 2003, la parte era quasi andata a
Billy Crudup. Successivamente, Crudup si sarebbe unito
all’universo DC sia nei panni del Dottor Manhattan sia in quelli di
Henry Allen.
Proprio come Levitt,
Billy Crudup ha interpretato molti personaggi diversi in
passato. Anche in
Watchmen, ha interpretato uno scienziato in realtà dai
modi pacati, che alla fine viene si trasforma perché colpito da un
esperimento andato male.
Billy Crudup avrebbe anche l’età per interpretare un altro Hulk
veterano simile alla versione di
Mark Ruffalo.
Wesley Snipes – Black Panther
Prima della nascita del
MCU, c’era già stato un tentativo
di portare Black
Panther sul grande schemo. L’attore che aveva pensato al
progetto era nientemeno che la star del franchise di
Blade,
Wesley Snipes. Negli anni ’90, Wesley avrebbe potuto essere
perfetto come lo è stato oggi il compianto
Chadwick Boseman.
Dal
momento che Snipes molto probabilmente non tornerà nel nuovo
Blade targato Marvel, potrebbe apparire nei panni
di una versione alternativa di T’Challa, o magari in un’altra
iterazione del personaggio di Pantera Nera.
Jensen Ackles – Occhio di Falco
In origine,
Jensen Ackles era stato considerato per il ruolo di Occhio di
Falco, ma a causa degli impegni con la serie Supernatural,
ha dovuto rinunciare alla parte. Certo,
Jeremy Renner è adesso amato da tutti, ma
Jensen Ackles avrebbe potuto incarnare perfettamente la
versione più spensierata del personaggio dei fumetti.
Jensen è anche un orgoglioso nerd,
poiché ha doppiato Cappuccio Rosso nel film d’animazione
Batman: Under the Red Hood, si è travestito dagli eroi DC
quasi ad ogni Halloween ed è la nuova voce di Bruce Wayne in
Batman: The Long Halloween. Probabilmente gli piacerebbe
interpretare Occhio di Falco, anche se solo per un cameo…
Gemma Arterton – Vedova Nera
Molti vorrebbero vedere
Emily Blunt nei panni di Vedova Nera, ruolo che l’attrice ha
rifiutato in origine. Sfortunatamente, la stessa ha dichiarato di
non essere interessata a recitare nei film di supereroi. Tuttavia,
c’è stata anche un’altra fantastica attrice che ha provato ad
ottenere il ruolo di Natasha Romanoff,
Gemma Arterton.
Dopo
il successo del suo ruolo in Quantum of Solace, la
Marvel era interessata a lei per la
parte di Vedova Nera. Gemma non era estranea a ruoli ricchi di
azione e probabilmente avrebbe potuto regalare un’ottima iterazione
del personaggio. Anche se merita comunque di avere un ruolo
importante nel MCU, i fan sarebbero comunque
felici di vedere un suo cameo nei panni di una Vedova Nera
alternativa.
John Krasinski – Captain America
Molti attori hanno
sostenuto il provino per il ruolo di Captain America, incluso
John Krasinski. All’epoca, l’attore era conosciuto solo per il
ruolo di Jim nella serie The Office. Oggi, John Krasinski
ha dimostrato quanto possa interpretare alla grande sia ruoli
drammatici che ruoli d’azione, come dimostrato nella serie Jack
Ryan ma anche in
A Quiet Place.
Ora Krasinski è indicato dai fan
come il favorito per il ruolo di Reed Richards nel reboot del
MCU dei
Fantastici Quattro. Tuttavia, prima che possa
eventualmente diventare Mr. Fantastic, gli dovrebbe essere data la
possibilità di essere almeno per una volta Capitan America. Anche
solo per pochi minuti…
Timothy Olyphant – Iron Man
È curioso sapere che lo
stesso giorno in cui
Robert Downey Jr. sostenne il provino per Tony Stark, anche
Timothy Olyphant lo fece. Olyphant ha recitato in commedie,
horror, film d’azione, drammi e molto altro ancora. Inoltre, non è
estraneo ai cameo o alle apparizioni a sorpresa, come dimostrato
nella serie The
Mandalorian.
Timothy Olyphant è un attore che merita un ruolo importante nel
MCU e probabilmente avrebbe potuto
onorare il mantello di Iron Man proprio come ha fatto
Robert Downey Jr.
Dopo l’impresa compiuta
riuscendo finalmente a realizzare la sua Snyder Cut di
Justice
League, Zack Snyder torna ad un progetto originale,
questa volta su “piccolo”schermo, per un film targato Netflix: Army
of the Dead.
Immaginate un mondo dove
Las Vegas, che già di per sé è una città singolare, sia la
residenza di un gruppo di super intelligenti e evoluti zombie.
Dentro ad una città circondata da un muro (vi ricorda qualcosa?)
allo scopo di contenerli, questi zombie 2.0 vivono indisturbati
fino a quando uno sgangherato gruppo di coraggiosi uccisori di
zombie non si reca nella red zone per recuperare un bottino
multimilionario custodito all’interno del caveau di un casinò
abbandonato. Questo sbilenco gruppo di eroi riuscirà nell’impresa?
Una cosa è certa, il gioco vale la candela, tigre zombie
compresa.
Seduto come in
un’inquadratura di uno dei suoi film, Zack Snyder
dà il benvenuto all’incontro stampa di Army
of The Dead che comprende un incredibile cast:
Dave Bautista, Ella Purnell, Omari Hardwick, Matthias
Schweighöfer, Ana de la Reguera, Nora Arnezeder, Tig Notaro, Garret
Dillahunt, Theo Rossi, Raul Castilo, Samantha Win, Huma S. Qureshi,
Hiroyuki Sanada e Richard Cetrone.
Ogni personaggio è
contraddistinto da una caratteristica e ognuno di loro,
pre-apocalisse zombie, aveva una mansione, o un lavoro
completamente differente, un po’ come tutti coloro che si sono
dovuti reinventare causa Covid.
Cambiare è inevitabile?
“Ognuno si è dovuto abituare ad una nuova normalità –
spiega Nora Arnezeder– per esempio il mio personaggio
nel film è una solitaria che impara come stare in gruppo e lavorare
insieme, ma soprattutto scopre cos’è la solidarietà e l’umanità nel
suo percorso e credo sia ciò che è successo a molte persone durante
la pandemia.”
E se per la bionda Lily
nel film cambiare è inevitabile, per Omari Hardwick, la star
di Power, il cinema prende spunto dalla realtà “ognuno di noi
ha un destino e un percorso scritto per una ragione e credo sia un
po’ profetico e ironico che Zack sia riuscito a portare alla vita
un film come questo dove l’arte imita la vita, e a volte, come in
questo caso, in un certo senso la precede.”
Parola al protagonista di Army of the Dead, Dave Bautista
Profetico, geniale, un
gran comunicatore in grado di mettere insieme in armonia un
variegato numero di attori, così viene descritto Zack Snyder
dai protagonisti del suo film, soprattutto dal leader Dave
Bautista, che, per la prima volta nella sua carriera di attore,
offre davvero una performance che non si basa affatto solo sulla
presenza scenica e sul fisico: “La prima volta che ho letto la
sceneggiatura ho pensato che fosse davvero una storia di
redenzione, il che mi ha sorpreso, perché pensavo che Scott, il mio
personaggio, fosse il classico eroe d’azione, ma quando ho visto
che non era così ma che aveva moltissime sfumature, un passato e
tanta sofferenza, ho pensato che avesse molta anima – dice
l’ex wrestler – Zack mi ha dato molta libertà nell’esprimermi,
volevo dare spessore a questo personaggio, ovviamente fisicamente
lo rispecchio già, credo sia interessante la vulnerabilità che è
stata data al mio Scott, in questo modo le persone fanno il tifo
per lui, soprattutto quando si trova nelle situazioni più
difficili. C’è un bellissimo risvolto familiare, è un film
stratificato, non è la classica pellicola sugli zombie, ci sono
moltissime emozioni e questo per me rende la storia interessante e
unica.”
È ormai noto come Snyder
abbia una fascinazione per la mitologia greca, anche in Army of
The Dead non si è lasciato sfuggire l’occasione e il suo zombie
alpha infatti, prende spunto proprio dal Dio Zeus, ma da dove viene
questa passione? “Sono un grande fan di Joseph Campbell e il suo
“potere del mito”, il modo in cui troviamo spesso noi stessi nel
mito e come il mito stesso in molte cose sia lo strumento per
decodificare il mondo. C’è una ragione sul perché le storie vengono
raccontate nel tempo nelle differenti culture, credo sia un modo
per ricordare noi stessi, per me l’aspetto mitologico di questo
Zeus è per descriverlo come una sorta di padre di questa specie è
l’Adamo di questo nuovo mondo, un leader, e quando vede la statua
di Zeus è come se vedesse sé stesso, lì realizza che ha bisogno di
un mantello.”
Il film arriverà
su Netflix il 21 maggio. Preparatevi a un’esplosione di
divertimento pop e fluo, che però non trascura un sotto testo di
critica alla società americana e alla sua gestione, antieroi
problematici che scappano dai loro problemi e zombie per i quali
fare il tifo, innamorati e molto più umani di quello che si può
pensare. Tra tigri zombie e Las Vegas distrutta, Zack Snyder
ci regala un film stratificato, come i suoi personaggi, che vivono
in un mondo molto simile al nostro e lottano per redimersi, nessuno
vuole essere un eroe, per fortuna!
Thor:
the Dark World è arrivato in sala sulla scia di
The Avengers, film che ha contribuito non solo a
trasformare il MCU nel longevo e remunerativo
franchise che conosciamo oggi, ma anche ad aumentare la popolarità
del Loki di Tom Hiddleston.
Thor:
The Dark World è stato accolto in maniera contrastante da
parte della critica, e ad oggi è innegabilmente uno dei film meno
amati dell’intero MCU. Tuttavia, proprio in relazione
al personaggio di Loki, in quel film è presente una scena
decisamente memorabile. Si tratta del momento in cui Thor libera
Loki dalla sua prigione: mentre camminano lungo il palazzo
asgardiano, Loki cerca di far irritrare Thor cambiando di continuo
forma e assumendo l’identità di vari personaggi, tra cui quella di
Steve Rogers.
Quel breve momento vede Chris Evans nei panni di Captain America (ovviamente non è il vero Cap,
ma sempre Loki sotto mentite spoglie): la scena è stata ripetuta di
nuovo in Avengers:
Endgame, quando Loki si trasforma ancora una volta in
Steve all’indomani della battaglia di New York.
In occasione della promozione di
Loki, la serie che debutterà il 9 maggio su
Disney+, Tom Hiddlestonha ricordato alcuni
dei suoi momenti preferiti del MCU in un’intervista con EW.
Ovviamente, ha fatto riferimento anche a quella scena di
Thor: the
Dark World, in cui l’attore ha indossato brevemente
l’abito di Cap per uno screen test.
“Quello è stato un momento molto
strano e surreale, tuttavia piacevole. Ho avuto modo di capire qual
è la sensazione – qualunque essa sia – che si prova a indossare
quel vestito. È una cosa che capita una volta nella vita. Ho dovuto
imitare Chris, ma anche Chris ha dovuto imitare me… e lo ha fatto
in maniera brillante.”
In occasione dell’imminente debutto
su Disney+,
Tom Hiddleston ha regalato ai fan un breve riassunto
di 30 secondi della storia di LOKI all’interno
del Marvel Cinematic Universe,
attraverso una nuova appassionante featurette. La serie originale
Marvel Studios Loki arriverà da mercoledì 9
giugno in esclusiva su Disney+.
LOKI
segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo
fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di
Avengers: Endgame.
Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista,
insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino,
Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate
Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo
sceneggiatore.
LOKI, la serie tv
La trama di LOKI
si svolge dopo gli eventi di
Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è
fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore
stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da
Thanos in Avengers: Infinity
War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano
nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno
fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.
Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista,
insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi
Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael
Waldron è il capo sceneggiatore.
Le riprese di The Flash sono ufficialmente partite ormai da
diverse settimane. Nelle ultime ore, il regista Andy
Muschietti e la produttrice Barbara
Muschietti si sono divertiti a stuzzicare i fan in merito
al coinvolgimento del personaggio di Batman nel film.
Ora, Andy
Muschiettie
Barbara Muschietti hanno condiviso sui rispettivi
profili Instagram le sedie dei due Bruce Wayne, quelle che gli
attori possono utilizzare per sedersi durante le pause fra le
riprese. Chiaramente, nessuno ha rivelato a quale dei due attori
appartengono le sedute, che sono contrassegnate da due colori
differenti. Potete vedere le immagini di seguito:
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League: l’attore verrà sostituito nella parte
da Ron Livingston. Il film dovrebbe essere
ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da
Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.
La serie WandaVision si è concluca con Wanda Maximoff
che è ufficialmente diventata Scarlet Witch, un essere ancora più
potente dello stesso Stregone Supremo. Wanda e Stephen, ovviamente,
si incontreranno in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, film che
promette di essere una parte fondamentale del viaggio di Scarlet
nel MCU.
In una recente intervista con
Explica, Elizabeth Olsen ha parlato di come vede il
ruolo di Wanda ora, anticipando alcuni importanti sviluppi nel
sequel di Doctor
Strange. “Ho trascorso gli ultimi 7 anni della mia vita a
interpretare questo personaggio. È cresciuta e cambiata con
me”, ha detto l’attrice. “Ma è stato solo con WandaVision, e chiaramente anche con Doctor Strange in the
Multiverse of Madness, che ho avvertito questa sensazione di
proprietà e di licenza creativa nei suoi confronti.”
Olsen ha poi anticipato alcuni
sviluppi entusiasmanti nel sequel di Doctor
Strange per tutti coloro che hanno già seguito la storia
del suo personaggio grazie alla serie Disney+. “Ogni film Marvel è unico e questo sorprenderà
sicuramente i fan. Non vedo l’ora di vedere la loro reazione,
soprattutto quando si tratterà della parte di
WandaVision.”
È probabile che Elizabeth Olsen si riferisca a Scarlet Witch
che si fa strada attraverso il Multiverso nel tentativo di
rintracciare i suoi figli, Billy e Tommy. Anche se sono stati
spazzati via quando la maledizione su Westview è cessata, durante
la scena post-credits dell’episodio finale abbiamo sentito le loro
voci invocare aiuto mentre Wanda esplorava il Darkhold, a
dimostrazione che potrebbero essere ancora vivi da qualche
parte…
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo), Tilda
Swinton (Antico) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Nel primo
Guardiani della Galassia, Star-Lord (Chris Pratt) racconta
a Gamora (Zoe Saldana) di un
grande “eroe” della Terra di nome Kevin Bacon che ha insegnato a un’intera città
ad apprezzare il potere della danza. Chiaramente, il riferimento
era al film Footloose del 1984, che Peter Quill – come
abbiamo poi scoperto in Avengers:
Infinity War – considera “il più grande film di tutti i
tempi”.
Da quel momento, i fan hanno sempre
voluto che Bacon apparisse nel franchise e, a quanto pare, anche
l’attore di X-Men: L’inizio approva l’idea. Durante
un’intervista con
Esquire, a Bacon è stato chiesto proprio dell’eventualità di un
cameo nel prossimo Guardiani
della Galassia Vol. 3. “Ascolta, mi piace l’idea.
Mi piacerebbe farne parte ”, ha risposto l’attore, prima di
rivelare che, in realtà, quando è andato a vedere il primo film,
non era a conoscenza di quella menzione speciale.
“Quando ho visto il primo
Guardiani della Galassia, sono
andato a vederlo senza sapere che in qualche modo si parlava anche
di me… Era di pomeriggio, ero a New York, sulla 67esima. Stavo
andando al cinema da solo, come faccio spesso. E all’improvviso mi
sono ritrovato a pensare: ‘Santo cielo. Stanno parlando di me.
Ragazzi, avete capito?’.”
La natura talmente surreale e
assurda dei film dei
Guardiani della Galassia potrebbe tranquillamente
“giustificare” un effettivo cameo di Kevin Bacon. Dopotutto, James
Gunn ha fatto sì che David
Hasselhoff – un altro degli idoli d’infanzia di Quill –
apparisse in
Guardiani della Galassia Vol. 2. La domanda è: i fan
preferirebbero vedere Bacon nei panni di sé stesso o nei panni di
un personaggio dei fumetti?
I fan del MCU vorrebbero vedere Emily Blunt nei panni di Sue Storm nel reboot
dei Fantastici
Quattro, ma proprio di recente l’attrice ha ribadito
di non essere interessata a prendere parte ad un film di supereroi.
Tuttavia, sembra che la questione stia iniziando ad irritare la
diretta interessata. Il motivo ve lo spieghiamo di seguito…
L’attrice è attualmente impegnata
con la promozione di A Quiet Place II, il sequel del
thriller/horror diretto da
John Krasinski (nella vita sposato proprio con Blunt), e
durante un’intervista con
CinePop le è stato chiesto ancora una volta della questione
Fantastici
Quattro. L’attrice ha prima ironizzato dicendo di aver
già interpretato un supereroe – “Mary Poppins è un supereroe.
Questo è il mio supereroe. L’ho già fatto”, in riferimento al
film
Il ritorno di Mary Poppins – e ha poi spiegato che non
esiste un personaggio dei fumetti che le piacerebbe interpretare,
lasciando intendere non solo di non essere una grande appassionata,
ma ribadendo ancora una volta di non essere intenzionata a prendere
parte ad un cinecomic: “Non lo so. Non sono un’esperta. Lascio
che siano i fan a scegliere nei panni di quale personaggio mi
vorrebbero vedere. Davvero, non ne so molto al riguardo.”
Tuttavia, in un’altra intervista in
cui le hanno nuovamente chiesto di Sue Storm, Blunt è apparsa
leggermente più irritata, rispondendo a tono alla persona che le
aveva posto l’ennesima domanda sui Fantastici Quattro: “Sei la
terza persona ad essere entrata. È la terza intervista che faccio
da oggi e ognuno di voi me l’ha chiesto”. Potete vedere
l’estratto dall’intervista cliccando
qui.
In passato Emily Blunt si era così espressa in merito
ai Fantastici
Quattro e al ruolo di Sue Storm: “Si tratta
semplicemente di un fantacasting.Non ho mai ricevuto una
telefonata in merito. Sono soltanto persone che dicono: ‘Non
sarebbe fantastico?’. Non che sia al di sotto delle mie
possibilità. Amo Iron Man e quando mi hanno offerto il ruolo di
Vedova Nera ero ossessionata da Iron Man. Volevo lavorare con
Robert Downey Jr., sarebbe stato fantastico… ma non so se i film di
supereroi fanno per me. Non sono nelle mie corde. Non mi piacciono.
Davvero.”
Cosa sappiamo del reboot Marvel sui
Fantastici Quattro
Il film dei Fantastici
Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente
annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al
momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la
pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista
di Spider-Man:
Homecoming, Spider-Man:
Far From Home e di Spider-Man
3, attualmente in fase di produzione. Al momento non
è stato ancora designato chi si occuperà ufficialmente di scrivere
il reboot.
Dal suo debutto in
Captain America: Il primo vendicatore, nessuno avrebbe
potuto prevedere la popolarità che avrebbe raggiunto il personaggio
di Bucky Barnes né tantomeno il ruolo chiave che
avrebbe giocato nel futuro del MCU.
In una recente intervista con
Variety, Sebastian Stan ha rivelato come ha scoperto di
aver ottenuto la parte del Soldato d’Inverno: “Era il primo di
aprile, il giorno del Pesce d’aprile. Ero sul set a lavorare su
qualcosa e mi ha chiamato un numero sconosciuto. Di solito non
rispondo mai ai numeri sconosciuti. Ho continuato a girare e poi,
un’ora dopo o forse due, ho ascoltato la segreteria telefonica… e
c’è un messaggio di Kevin Feige, il capo della Marvel. Diceva: ‘Ehi, stiamo
cercando di contattarti. Voglio solo farti sapere che ci piacerebbe
che interpretassi James ‘Bucky’ Barnes. Ci piacerebbe avere te.
Richiamami’. Fu molto disinvolto.”
Stan ha fatto il suo debutto nel
MCU in
Captain America: Il primo vendicatore del 2011, nei
panni del migliore amico di Steve Rogers. I due hanno combattuto
fianco a fianco durante la Seconda Guerra Mondiale, con Bucky che
sembrava essere morto in battaglia. Chiaramente, i fan dei fumetti
sapevano che Bucky era destinato a tornare, soprattutto quando è
stato annunciato il sequel del film, ossia
Captain America: The Winter Soldier.
La serie Loki con Tom Hiddleston è ormai alle porte. Il terzo
show ambientato nel MCU debutterà sulla piattaforma di
streaming il prossimo 9 giugno e vedrà l’attore britannico nei
panni del Dio dell’Inganno, interpretato per la prima volta in
The Avengers del 2012.
Sappiamo che nella serie Hiddleston
interpreterà una versione alternativa di Loki, dal momento che il
personaggio è ufficialmente morto per mano di Thanos in
Avengers: Infinity War (la versione che vedremo nello show
sarà quella apparsa in Avengers:
Endgame, durante un viaggio nel tempo dei Vendicatori, in
cui Loki è riuscito a fuggire con il Tesseract).
Secondo quanto rivelato da EW, la
regista di LokiKate Herron aveva organizzato un
seminario, intitolato “Loki School”, in modo che il team creativo
potesse conoscere il personaggio direttamente attraverso le parole
di Hiddleston, che durante l’incontro aveva raccontato nel
dettaglio della sua esperienza nel MCU. In quell’occasione, Owen Wilson, che interpreta Mobius nella
serie, ha chiesto a Hiddleston cosa ama di più dell’interpretazione
di Loki. La sua risposta è stata la seguente:
“Penso che sia perché ha un
range veramente ampio. Ricordo di avergli detto questo: sugli 88
tasti del piano, è capace di suonare i tasti luminosi all’inizio.
Può essere spiritoso, leggero, dopotutto è il Dio dell’Inganno, ma
può anche scendere dall’altra parte e suonare i tasti pesanti. E
laggiù può suonare degli accordi davvero profondi, che parlano di
dolore, tradimento, perdita, cuore spezzato, gelosia e
orgoglio.”
Nel frattempo,
Marvel Entertainment ha diffuso online una nuova featurette
dedicata a
Loki in cui è proprio
Tom Hiddleston a riassumere in appena 30 secondi la
storia del Dio dell’Inganno nel MCU. Potete ammirarla di
seguito:
In Grey’s Anatomy
17×16 che si intitolerà “I’m Still Standing” Levi
viene accettato nella sperimentazione del vaccino. Nel
frattempo, Amelia e Owen curano un paziente in un incidente d’auto,
e Hayes e Jo incontrano il tutore legale di Luna in un nuovo
episodio di “Grey’s Anatomy” che andrà in onda giovedì 27 Maggio su
ABC. Guest star di Grey’s Anatomy 17×16 è
Kyle Harris nel ruolo del Dr. Mason Post. Grey’s
Anatomy17 in streaming è disponibile su
Disney+.
La diciassettesima stagione di
Grey’s
Anatomy debutterà giovedì 12 novembre 2020. In
Grey’s Anatomy 17ritorneranno i personaggi
Meredith Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”, “Station
19”). Betsy Beers (“Scandal”, “How to Get Away with Murder”,
“Station 19”), Mark Gordon (“Saving Private Ryan”), Krista Vernoff
(“Shameless”), Debbie Allen, Zoanne Clack, Fred
Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono i produttori esecutivi.
“Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC Signature, che fa parte dei
Disney Television Studios, insieme a 20th Television e Touchstone
Television.
Grey’s Anatomy 17 è stato creato ed è prodotto da
Shonda Rhimes. Betsy Beers, Mark Gordon, Krista Vernoff, Debbie
Allen, Zoanne Clack, Fred Einesman, Andy Reaser e Meg Marinis sono
i produttori esecutivi. “Grey’s Anatomy” è prodotto da ABC
Signature, che fa parte dei Disney Television Studios, insieme a
20th Television e Touchstone Television.
Nel ruolo del giustiziere in cerca
di vendetta si è solitamente abituati a vedere personaggi maschili.
Da Bruce Willis in Il giustiziere della notte
a Liam Neeson in Io vi troverò. Ecco perché
nel momento in cui a ricoprire tale ruolo è una donna il progetto
acquisisce un certo fascino da novità in più. Specialmente se
l’attrice protagonista è una carismatica personalità come
Jodie Foster. La premio Oscar è infatti stata
interprete nel 2007 del thriller Il buio
nell’anima, che la vede intenta a cercare vendetta
per un torto subito. Un’opera cruda e dura che a suo modo riflette
una volta di più sulla fragilità umana.
Diretto dal premio Oscar
Neil Jordan, celebre per i film La moglie del
soldato e Intervista col vampiro, Il buio
nell’anima non è infatti solo un classico revenge
movie, bensì un vero e proprio thriller psicologico. Si scava
a fondo nella mente e nell’animo della protagonista, donna
qualunque costretta da sé stessa ad azioni impensabili. Attraverso
una serie di azioni altrettanto criminose lei va ricercando
giustizia, se mai questa sia possibile da ottenere. Tra dubbi,
fragilità e istinti primordiali si sviluppa così una vicenda
particolarmente tesa, che spinge lo spettatore a mettersi nei panni
della protagonista, chiedendosi cosa avrebbe fatto al suo
posto.
Accolto in sordina al momento della
sua uscita, il film ottenne un successo inferiore rispetto a quello
che avrebbe meritato. Si tratta infatti di un’opera che dimostra
come questo non sia un genere esclusivo del maschile, contenendo al
suo interno una serie di elementi che contribuiscono a renderla
ancor più unica. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il buio nell’anima: la trama del film
La vicenda del film si svolge nella
città di New York, dove Erica Bain è una
conduttrice radiofonica di successo, conduttrice del programma
“Street Walk”, dove manda in onda i rumori della città per farne
scoprire la loro bellezza, che il più delle volte passa
inosservata. Un po’ per lavoro un po’ per piacere, Erica è dunque
solita fare lunghe passeggiate, alla ricerca di ogni angolo della
città da cui poter essere ispirata. Il più delle volte accanto a
lei vi è anche il suo amato fidanzato David, con
il quale progetta di sposarsi molto presto. I loro sogni d’amore e
la pace della donna verranno però spezzati proprio durante una
passeggiata a Central Park.
Aggrediti da una banda di balordi,
Erica finisce in coma per il trauma riportato, mentre David muore.
Guarita dalle ferite del corpo, ma non da quelle dell’anima, Erica
inizia a prendere consapevolezza di quanto accaduto. Profondamente
sconvolta, sente nascere in lei un forte desiderio di vendetta che
la spingerà a voler fare giustizia tanto per sé quanto per chi non
riceve la giusta protezione. Procuratasi una pistola, diventa
dunque una vigilante, attirando però l’attenzione del detective
Sean Mercer. Mentre quest’ultimo è sulle sue
tracce, Erica dovrà capire se ciò che sta facendo è giusto o se si
sta trasformando a sua volta in un mostro.
Il buio nell’anima: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
ruolo della protagonista vi è l’attrice premio Oscar
Jodie Foster, la quale
da subito si disse interessata ad un personaggio femminile che
invece di diventare una vittima decide di esternare la propria
rabbia. Per il film ha ricevuto un compenso di 15 milioni di
dollari, il più alto da lei ottenuto nel corso della sua lunga
carriera. L’attrice contribuì poi molto alla riscrittura del
personaggio, suggerendo per lei di essere una speaker radiofonica
invece che una semplice giornalista. L’abitudine di Erica di
registrare i suoni della città è altrettanto stata un’idea della
Foster, che per prepararsi ha fatto lunghe passeggiate per New York
al fine di calarsi meglio nella mentalità del personaggio e
nell’ambiente circostante.
Allo stesso tempo, l’attrice ha
approfondito gli effetti del disturbo da stress post traumatico,
riportandoli nella propria interpretazione. Questa, particolarmente
intensa, le ha fatto ottenere una nomination ai Golden Globe come
miglior attrice in un film drammatico. Accanto a lei, nei panni del
fidanzato David vi è l’attore NaveenAndrews. Sono poi presenti le attrici Mary
Steenburgen nei panni di Carol e Zoë Kravitz in quelli
di Chloe. Terrence Howard è
invece il detective Sean Mercer, un ruolo per cui si è preparato
avendo come consulente personale il veterano della sezione omicidi
di New York Neil Carter.
Il buio nell’anima: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il buio
nell’anima è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple
iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di giovedì 20 maggio alle ore
21:00 sul canale Iris.
È stato uno dei
calciatori più amati d’Italia, ha portato con onore e fierezza la
maglia azzurra, insieme a quella della Juventus e di altre squadre
del campionato di Serie A, ma la sua carriera, seppure gloriosa,
sembra ruotare ancora oggi intorno ad un solo rigore sbagliato. Lui
è Roberto Baggio e quel rigore è quello calciato
al Brasile nella notte dell’esteta del ’94 quando l’Italia perse la
finale della Coppa del Mondo di Calcio.
Il
Divin Codino, nuovo film Netflix in collaborazione con Mediaset, racconta il
Baggio uomo e sembra far ruotare tutta la sua storia intorno a
quell’unico rigore calciato alto in un’intera carriera. Non perché
fosse rappresentativo di un fallimento, ma perché la carriera e
Robi è sempre stata caratterizzata da sfide, e infatti il claim del
film recita “E’ come ti rialzi che ti rende un campione”.
E Baggio ne sa molto di rialzarsi e riprendere a lottare. Ma come
mai anche dopo tanti anni quel rigore sbagliato continua a
pesare?
“Quel rigore non si cancella”
“Il discorso del
rigore non sarà mai archiviato – spiega Roberto
Baggio, in collegamento Zoom per la presentazione del film
– il Mondiale era il mio sogno calcistico e non posso metterlo
da parte, perché sono stato io a dare il colpo di grazia a quella
finale. L’ho vissuto malissimo perché l’ho rincorso e sognato di
vincerlo per milioni di notti, poi la realtà è stata quella a cui
non avevo mai pensato. E’ un errore che non cancelli”.
A dare corpo e voce a
Roberto Baggio nel film diretto da Letizia
Lamartire è Andrea Arcangeli che lavora
bene sulla mimesi fisica e che ha confessato: “E’ un ruolo che
ti ricopre di responsabilità, ci si sente più pesanti di 100 chili,
pensi che nessuno possa fare Baggio, ero scettico, invece c’era
molto coinvolgimento emotivo sul progetto e mi sono fatto
trascinare. Ho lavorato sulla fisicità, sull’accento, abbiamo
dovuto muoverci dentro a certi paletti per dare credibilità alla
sua vita, altrimenti sarebbe stata un’imitazione. Ho messo del mio
e rubato qualcosa da Roberto, che è stato fondamentale. Lui stesso
mi ha scaricato della responsabilità di interpretarlo, mi ha solo
detto, viviti questa esperienza, vivi l’occasione. Baggio è
stato la chiave per farmi capire cosa prendere di questa
esperienza”.
E sembra che il diretto
interessato sia stato molto felice dell’interpretazione di
Arcangeli: “Credo che Andrea abbia fatto questo percorso con
grande passione e sono grato alla produzione per aver fatto un
lavoro incredibile che mi rende felice. Io e mia moglie (nel
film interpretata da Valentina Bellè) abbiamo
cercato di dare loro il maggior supporto possibile, raccontando in
maniera semplice la nostra vita. Anche se non dovrei essere io a
giudicarlo, mi sembra molto reale, racconta di episodi
successi davvero, che hanno fatto parte della mia vita. Abbiamo
anche trascorso dei giorni insieme per farci conoscere, diverse
volte siamo stati anche sul set e leggevo loro le battute del
copione”.
Più che la carriera
sportiva per club, Il
Divin Codino rappresenta le tappe della vita di
Roberto Baggio attraverso il calcio, e
principalmente la sua storia d’amore con la maglia azzurra, come
spiega la regista, una storia d’amore che scandisce tutti e tre gli
atti del film. Ma la cosa che sembra essere stata una costante
nell’esperienza calcistica di Baggio è la sfortuna, gli infortuni
alla vigilia di momenti importanti. Baggio, da buddista convinto,
parla di karma: “Il mio karma è dover combattere ogni volta che
mi avvicino a qualcosa che desidero, all’inizio era difficile, poi
il buddismo mi ha aperto il mondo, questa è la missione di questa
mia vita e lo faccio con serenità. E’ una difficoltà, è sempre
stato così, una volta mi pesava, oggi combatto”.
Ma Roberto
Baggio non è solo impegno, lavoro e dedizione, è anche un
uomo garbato e simpatico, che ha condiviso con il pubblico la
nascita della sua pettinatura storica, che dà anche il titolo al
film: “E’ nato per gioco, durante i mondiali del ’94 in
USA. In hotel c’era una cameriera di colore con delle treccine
molto belle e parlando con lei, mi propose di farle anche io.
Così ha iniziato a farmi le treccine. Quando mi sono cresciuti
i capelli, per non avere impiccio durante le partite, li ho
legati”.
Il regista Gianluca
Jodice e i protagonisti Francesco Patané
e Sergio Castellitto raccontano Il cattivo poeta, il film sugli ultimi anni
della vita di D’Annunzio, in sala dal 20 maggio.
Il film racconta l’inverno della
vita del grande poeta e il tramonto di una nazione intera alle
porte della seconda guerra mondiale. Un biopic su una delle figure
chiave della storia moderna, ma poco raccontata dal nostro
cinema.
IL CATTIVO POETA è prodotto
da Matteo Rovere e Andrea Paris,
una coproduzione italo francese Ascent Film e
Bathysphere con Rai Cinema. Nel cast, tra gli
altri, Francesco Patanè, Tommaso
Ragno e Clotilde Courau.
Un Nosferatu dentro al
suo mausoleo-castello, così Gianluca Jodice definisce il suo D’Annunzio,
alla fine della sua vita, di fronte ai suoi fantasmi e alle sue
disillusioni, il
cattivo poeta condannato all’oblio dal trentennio
fascista e ora raccontato per la prima volta al cinema, da oggi in
sala.
La recensione de Il
cattivo poeta non può esulare dalla precisazione che
si tratta di un’opera prima, un biopic prodotto da Matteo
Rovere e Andrea Paris e che si fa carico
di raccontare gli ultimi due anni di una personalità che si studia
a scuola na della quale la Storia ha consegnato un’immagine
viziata, specialmente rispetto all’ascesa del fascismo in
Italia.
Ambientato tra il 1936 e
il 1938, Il
cattivo poeta coglie D’Annunzio in esilio volontario
nel suo Vittoriale, la monumentale residenza che si costruì intorno
a memoria della sua turbolenta e vivacissima vita, dopo l’esito
disastroso dell’impresa di Fiume. Simpatizzante della prima ora del
fascismo, il Vate si allontana molto presto dagli intenti di
Mussolini, vedendo sotto una pessima luce l’alleanza con quel
“nibelungo che si trucca come Charlot”. Proprio per questa sua
serpeggiante dissidenza, il regime decide di inviare al Vittoriale
Giovanni Comini, giovane federale neo eletto a Brescia e
fedelissimo agli ideali dei partito, che sposa nella speranza di
un’Italia migliore per tutti i suoi abitanti. Una fede cieca e
ingenua, la sua, ma spinta dalle migliori intenzioni. L’incontro
tra D’Annunzio e Comini è il cuore del film.
Jodice firma anche la
sceneggiatura, compiendo un lavoro certosino di ricostruzione
filologica, che si basa su lettere, diari e testimonianze scritte
di quelli che hanno vissuto gli eventi in prima persona. Questa
ricerca così puntuale ha portato alla realizzazione di una
sceneggiatura rigorosa che è la partitura su cui attori e regista
stesso danzano all’interno di recinti definiti che lasciano però
spazio alle interpretazioni e agli sguardi.
Un Castellitto monumentale
Sergio Castellitto e la sua interpretazione
efficace e asciutta è il blocco di granito intorno al quale si
costruisce tutto il film e al quale si appoggia anche
Francesco Patané, vera e propria rivelazione del
film. Il suo Giovanni Comini restituisce tutta la giovinezza, la
bellezza, le speranze e l’ingenuità di un idealista che riesce ad
affacciarsi al mondo con l’animo aperto e accogliente. Ed è proprio
questa caratteristica del federale che lo renderà ricettivo al
dissenso d’annunziano. La sua purezza lo guiderà verso
l’accoglienza di ciò che è giusto e di ciò che è bello, portandolo,
poco per volta, a discostarsi dagli ideali che tanto amava. A pochi
mesi dalla morte del Vate venne infatti allontanato dal partito
fascista.
L’incontro trai due
protagonisti non è solo ideologico e politico, ma anche
esistenziale: un giovane che ha davanti “più futuro che passato”
irrompe in un mausoleo, un monumento ad una vita passata, un sito
archeologico in cui è un pesce fuor d’acqua e di scontra con un
vecchio, di quelli che “amano solo la loro sopravvivenza”, che non
può non essere invidioso di quella giovinezza, ma che in parte la
guarda anche con tenerezza e affetto, perché rappresenta quella
fase della vita in cui l’entusiasmo fagocita anche il lume della
ragione, prima che la guerra si riveli brutta per com’è.
Comini diventa il Jonathan
Harker che si fa benignamente vampirizzare dal vecchio, misterioso
e affascinante Dracula, pur senza soccombere alle sue lusinghe ma,
al contrario del personaggio di Stoker, attingendo da lui nuova
energia vitale per cambiare il proprio destino.
Ottimo esordio per Gianluca Jodice
La regia di Gianluca
Jodice è come la sua scrittura, asciutta ed efficace, capace di
cogliere i momenti senza fronzoli, alla ricerca di una
riabilitazione della figura di D’Annunzio, o almeno di un riscatto
per quell’impegno pubblico storicamente condannato, ma che seppe
prendere le distanze da Mussolini e dalla sua politica estera, quel
Mussolini che nel film è poco più di una figurina, un ometto
tronfio e grassoccio che resta sempre in silenzio e di profilo,
molto più minaccioso e presenta nella sua raffigurazione che nella
sua stessa presenza fisica.
Ne Il
cattivo poeta un ruolo importantissimo è rivestito
dalla scenografia, prima di tutto perché è principalmente reale, il
film è stato girato al Vittoriale, quindi nei luoghi reali di
D’Annunzio, ma anche perché la fedeltà linguistica del film trova
risposta nella fedeltà scenica, nel fatto che ogni ambiente, ogni
oggetto d’arredo è, tutt’oggi, una manifestazione di una volontà e
di una personalità fortissime, invadenti ed esuberanti, un
testamento che si associa alla mole di opere meravigliose e
terribili che il vizioso e nonostante questo illustre Vate ci ha
tramandato.
Il
cattivo poeta è un biopic sontuoso nella
ricostruzione, filologico rispetto allo spirito d’annunziano, nella
scelta degli interpreti e delle loro misurate e vibranti
performance, nella regia essenziale e sapiente, sebbene d’esordio,
nelle scenografie fotografate da Daniele Ciprì, spoglie terrene di
una personalità senza tempo.
Comedians,
il nuovo film scritto e diretto dal Premio Oscar Gabriele
Savatores, prodotto da Indiana Production con Rai Cinema
con il sostegno del MiC, esce nelle sale cinematografiche di tutta
Italia da giovedì 10 giugno distribuito da
01Distribution. Comedians è una riflessione sul senso
stesso della comicità nel nostro tempo, affrontando temi di
assoluta attualità. Il film è fedelmente tratto dalla celebre pièce
teatrale di Trevor Griffiths, opera
premiatissima alla fine degli anni Settanta.
Ecco il poster di Comedians
Sei aspiranti comici stanchi
della mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di
stand-up si preparano ad affrontare la prima esibizione in un club.
Tra il pubblico c’è anche un esaminatore, che sceglierà uno di loro
per un programma televisivo.Per tutti è la grande
occasione per cambiare vita, per alcuni forse è l’ultima. Le
esibizioni iniziano e ogni comico sale sul palco con un grande
dilemma: rispettare gli insegnamenti del proprio maestro, devoto a
una comicità intelligente e senza compromessi o stravolgere il
proprio numero per assecondare il gusto molto meno raffinato
dell’esaminatore? O forse cercare una terza strada, di assoluta
originalità?
Nel cast di Comedians
la coppia comica Ale e Franz, Natalino
Balasso, Marco Bonadei, Walter Leonardi,
Giulio Pranno, Vincenzo Zampa e con la
partecipazione straordinaria di Christian De
Sica.
Ha detto Gabriele
Salvatores, intervenuto con un videomessaggio alle
Giornate Professionali di Cinema “Reload”: “Stavo preparando le
valigie perché dovevo partire… quando ho ricevuto una bellissima
proposta da Paolo del Brocco, Luigi Lonigro e Indiana Production,
una di quelle proposte che come si dice in un film famoso: ‘non si
possono assolutamente rifiutare’. Come tutti voi ho la voglia e la
speranza di ritornare il prima possibile in sala a vedere i film
sul grande schermo. Per me le sale sono l’anima del cinema ed ecco
perché sono molto felice di mettere a disposizione delle sale, del
pubblico e del progetto di ripartenza, giustamente tanto sostenuto
dal Ministro Franceschini, il mio ultimo film, girato in piena
pandemia. Il film si chiama Comedians, comici. Ci recitano
Christian De Sica, Ale e Franz, Natalino Balasso e altri attori
bravissimi che presto diventeranno famosi, anche se ora non li
conoscete. Vi comunico con gioia quindi, che il mio film sarà in
sala da giovedì 10 giugno e spero vi terrà compagnia per tutta
l’estate. Sono molto, molto felice. Buon cinema a tutti, e buona
visione.”
Marco Cohen
(Indiana Production) dichiara: “Quando girammo questo film in
piena pandemia, pensavo quanto fosse grande il privilegio di
riuscire a lavorare e di mantenere il lavoro anche in periodi così
terribili.
Dopo il successo di
Fairy Tale, Ascanio
Malgarini e Christian Bisceglia provano a
bissare con il nuovo horror CruelPeter, prodotto da Armosia,
Taadaaa Entertainment,
Makinarium, Smart Brands Group e Rai
Cinema, in collaborazione con Regione
Siciliana, Sicilia Film Commission,
Regione Lazio e Voltage Pictures.
Quest’ultima ha curato la vendita internazionale. Il film infatti è
stato acquistato in più di 60 paesi. Dal 21 maggio arriva in
esclusiva su RaiPlay.
La trama di Cruel
Peter
Messina, 1908. Peter Hoffmann,
Aran Bevan, è un bambino di tredici anni, unico
erede di una ricchissima famiglia inglese, che vive solo con la
madre da quando il padre è morto. Peter è un bambino viziato, cui
la madre perdona anche gli atti più crudeli. Egli, infatti, ama
giocare con un rasoio, sevizia gli animali, maltratta coetanei e
servitù della villa in cui vive. La sua figura è inquietante e
nessuno osa ribellarsi. Finché un giorno il ragazzo non uccide il
cane del figlio del giardiniere, Alfredo, Christian
Roberto. Questi decide di vendicarsi, chiudendo Peter in
una cassa.
Nel 2019, l’archeologo
londinese Norman Nash, Henry Douthwaite, arriva
con sua figlia, una tredicenne di nome Liz, Zoe
Nochi, orfana di madre, a Messina per fare delle
valutazioni sul restauro del cimitero inglese, situato all’interno
del Cimitero Monumentale della città. A seguito di alcuni scavi,
l’archeologo rinviene una lapide lignea con un’iscrizione che
riguarda la scomparsa di Peter, avvenuta tre giorni prima del
terremoto del 1908. Cercando di ricostruire l’accaduto, desterà
fantasmi sopiti. Anche perché sua figlia Liz, che non riesce a
rassegnarsi alla morte della madre, cercherà di mettersi in
contatto col suo spirito. Ma evocare gli spiriti è sempre un
rischio.
Messina da (ri)scoprire
grazie a Peter il crudele
Come nel precedente
Fairy Tale, Malgarini e
Bisceglia con Cruel Peter
tracciano la loro fiaba gotica attraverso un filo che lega passato
e presente, con un forte radicamento al territorio italiano e alla
sua storia. Sia esso quello pontino, come appunto nel caso del film
del 2012, che ripercorreva gli anni del fascismo, o piuttosto
quello siciliano, di Messina appunto, colpito agli inizi del secolo
dalla ferita del terremoto del 1908. Ecco che l’ambiente diventa
l’altro vero protagonista del film e i registi invitano a scoprirlo
o riscoprirlo, mettendolo in luce, paradossalmente, con le loro
atmosfere oscure. Le vedute panoramiche della città, seppure con
luci plumbee e colori desaturati dalla fotografia di Duccio
Cimatti, sono davvero suggestive, come anche le sequenze
girate all’interno del Cimitero Monumentale, con le statue che
diventano veri e propri soggetti espressivi nel film, mentre i
protagonisti camminano tra le lapidi. Lo stesso accade con il
bosco, altro elemento, stavolta naturale, che contribuisce a creare
l’atmosfera di suspense e mistero.
Un horror classico, curato
e con un respiro internazionale
L’inizio di Cruel
Peter è già eloquente in quanto a meticolosità nel
creare le ambientazioni, cura della scenografia, di Marta
Marrone, e delle musiche, di Luca
Balboni. Si comincia infatti con una sequenza in quasi
bianco/nero, con un bambino che intona una filastrocca. La sua voce
angelica e soave contrasta con le immagini di memorie inquetanti
dell’inizio del secolo scorso: vecchie foto, calpestate da uno
scarabeo di passaggio, La Domenica del Corriere, un uccello morto
con un chiodo conficcato in testa, vecchi ritagli di giornale sul
terremoto di Messina del 1908, un barattolo con api morte e una
bambola rotta. È chiaro, insomma, che i registi utilizzano in modo
disinvolto ed assai efficace il linguaggio del genere horror,
trasportando istantaneamente lo spettatore al tempo e al luogo che
intendono raccontare e incuriosendolo con una fitta aura di
mistero.
Si prosegue con la sfarzosa
villa degli Hoffman e i costumi altrettanto curati di Renzo
Iemmolo, mentre si comincia a conoscere il protagonista, i
cui atti suscitano angoscia e disgusto. Gli effetti speciali
integrati e gli effetti visivi vfx sono di Leonardo Cruciano e Nicola
Sganga. Aran Bevan nel ruolo di Peter
riesce ad essere inquietante.
Il mondo di Liz e del padre
archeologo sembra essere diverso, sebbene la ragazzina abbia una
passione per tutto ciò che è oscuro, cimiteri compresi. Appena
arrivano a Messina però, la veduta di una città oscura, grigia,
dice che presto le cose cambieranno.
Nella prima parte del film la
sceneggiatura di Christian Bisceglia è sicuramente
più avvincente, incuriosisce lo spettatore con l’intricata vicenda
della famiglia Hoffmann e glie la fa ricostruire pian piano, fino a
svelare un mistero a lungo nascosto. Nella seconda, invece, che
riguarda più da vicino la piccola Liz, l’evocazione degli spiriti e
tutto ciò che ne conseguirà, lo script è meno intrigante, ma
risponde pienamente agli stilemi del genere, con possessioni,
esorcismi e tutto ciò che appartiene al repertorio più classico
dell’horror. Malgarini e
Bisceglia gestiscono comunque il lavoro con
abilità, anche grazie alla scelta di un buon cast. Zoe
Nochi si cala con aderenza nella parte, ma accanto a lei e
ad Henry Douthwaite vi sono anche Katia
Greco, nel ruolo di Bianca, che assieme alla nonna Emma,
Aurora Quattrocchi, cercheranno di aiutare Norman
e sua figlia. Mentre Claudio Castrogiovanni, nel
ruolo di Calarco, appare e scompare al cimitero.
Cruel
Peter è un buon film di genere dal forte legame con
il territorio, che spinge alla scoperta di tesori italiani
nascosti.