Venerdì 12 febbraio
Cenerentola di Rodgers e Hammerstein
arriverà in esclusiva su Disney+. L’amato musical televisivo
vede Brandy nel ruolo della protagonista e Whitney Houston in
quello della Fata Madrina, insieme a Whoopi Goldberg, Victor
Garber, Natalie Desselle Reid, Bernadette Peters, Paolo Montalban,
Jason Alexander e Veanne Cox.
Presentato per la prima volta il 2
novembre 1997 a sessanta milioni di spettatori durante la serie
Disneyland sulla ABC, Cenerentola di Rodgers e
Hammerstein è diventato immediatamente uno dei film preferiti dai
fan, amato dalla critica e dal pubblico, arrivando a ottenere 7
nomination agli Emmy Award. Acclamato per l’inclusività del suo
cast, le performance musicali travolgenti e le sue indimenticabili
canzoni, il film del 1997 presenta un’incredibile serie di brani
amati e originali dell’iconico duo di cantautori Rodgers e
Hammerstein, tra cui “Impossible”, “In My Own Little Corner”, “Ten
Minutes Ago”, “A Lovely Night”, “Do I Love You Because You’re
Beautiful?” e molte altre ancora.
In Cenerentola di Rodgers e
Hammerstein, quando la crudele matrigna di Cenerentola le impedisce
di partecipare al Ballo Reale, la ragazza riceve un aiuto
inaspettato dalla sua Fata Madrina. Il film del 1997 è diretto da
Robert Iscove, scritto da Robert I. Freedman e coreografato da Rob
Marshall. Whitney Houston, Debra Martin Chase, Craig Zadan e Neil
Meron sono i produttori esecutivi. Chris Montan è il produttore e
Robyn Crawford è produttore associato.
Cenerentola di Rodgers e
Hammerstein entrerà a far parte della collezione di Disney+ “Celebriamo insieme le Black
Stories”, unendosi ad altri titoli come Soul,
Black Is King, Black Panther, Il diritto di
contare e molti altri.
Anche quest’anno il Premio
Claudio Caligari per il cinema italiano di genere, nato da
un’idea di Gianni Canova e promosso dall’Università IULM di Milano
e dal Noir in Festival, sarà uno dei punti di forza della prossima
edizione della manifestazione, in programma dall’8 al 13 marzo.
Sono sei i film finalisti selezionati da Gianni Canova e Giorgio
Gosetti tra quelli prodotti e distribuiti tra novembre 2019 e
novembre 2020 e attinenti ai territori del noir (mystery, horror,
thriller, spy story). Concorreranno al premio, assegnato da una
giuria di 90 studenti di cinema e giovani appassionati di genere e
presieduta da Claudio Giovannesi, vincitore lo
scorso anno con La paranza dei bambini:
Il buco in testa di Antonio
Capuano Il talento del calabrone di Giacomo
Cimini (opera prima) L’immortale di Marco
D’Amore (opera prima) Villetta con ospiti di Ivano De
Matteo Favolacce di Damiano e Fabio
D’Innocenzo The Shift di Alessandro Tonda (opera
prima)
La XXX edizione di Noir in Festival, a causa della situazione
sanitaria italiana, è ad oggi prevista in
streaming e sarà visibile sui social network del festival,
mentre i film selezionati saranno disponibili sulla piattaforma
MYmovies. I sei titoli finalisti del Premio Caligari si vedranno in
una spettacolare maratona, aperta alla visione per 24 ore, nella
giornata di pre-apertura del festival, domenica 7
marzo; il vincitore verrà annunciato nella serata
ufficiale di premiazione, venerdì 12 marzo.
“Grazie all’accordo con MYmovies”, dice Giorgio
Gosetti, “acquisiamo un partner d’eccellenza e di comprovata
qualità e sicurezza per quanto riguarda le proiezioni delle varie
sezioni cinematografiche del festival. Ma gli appuntamenti su
MYmovies saranno anche dedicati a grandi personaggi del mondo del
noir come i nostri ospiti d’onore Kiyoshi Kurosawa o Brian Yuzna e
quelli che verranno annunciati alla presentazione del programma.
Stiamo lavorando a una formula dinamica della manifestazione che
non sia solo frutto dell’emergenza di questi mesi ma utilizzi al
meglio gli strumenti della comunicazione digitale per rendere
accessibili incontri, proiezioni, eventi speciali, anche al di
fuori delle tradizionali sedi del Noir in Festival a Milano e Como.
Fin da ora ringraziamo i produttori ed aventi diritti dei film
presentati per la loro disponibilità in un momento così complesso
dell’offerta cinematografica. Tutte le proiezioni e gli eventi del
festival saranno infatti accessibili (su prenotazione) a titolo
gratuito”.
Lily Collins e
Daveed Diggs hanno annunciato i nominati ai
SAG Awards 2021, i premi che il sindacato degli
attori di Hollywood assegna alla categoria ogni anno. Come per i
Golden Globes 2021, anche questi premi e tutti
gli altri che seguiranno, sono stati posticipati a causa della
pandemia, con gli Oscar 2021 che si svolgeranno addirittura il 25
aprile.
Ecco tutte le nomination ai SAG Awards 2021
Outstanding Performance by a Cast in a Motion
Picture
Music
è una potente, originale e celebrativa dichiarazione artistica. Nel
suo lungometraggio di esordio come sceneggiatrice e regista, la
leggendaria artista musicale mondiale Sia ha
reinventato in modo audace e avvincente il genere cinematografico
musical.
Star mondiale
multi-platino nominata nove volte ai Grammy Award,
due ai BRIT Awards e due ai Golden Globe, Sia è stata più volte
definita regina del pop e una delle più importanti iconiche popstar
del nuovo millennio, grazie a un ricercato songwriting e ad
incredibili performance live.
Protagoniste del
film, Maddie Ziegler, musa della cantante e
protagonista di molti suoi video (tra cui l’acclamato “Chandelier”)
e Kate
Hudson, candidata agli Oscar e vincitrice del Golden
Globe per il film Quasi famosi.
MUSIC, il film
Music
parla della magia che può nascere quando chi non è in grado di
esprimersi a parole incontra persone capaci di ascoltare col
cuore.
La storia ha inizio quando Zu
(Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione a
rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere nominata
unica tutrice della sorellastra adolescente, Music (Ziegler). Music
è una ragazza con un disturbo dello spettro autistico non verbale e
Zu entra immediatamente in conflitto con le sue nuove
responsabilità di tutrice. Presto conosce Ebo (Odom), un vicino di
casa premuroso e dall’animo gentile che la sorprende manifestando
non solo compassione, ma anche una profonda comprensione nei
confronti di Music. Zu si rende conto che Ebo è una persona su cui
può fare affidamento e dalla quale può imparare
molto.
Music fonde un
sentito racconto sulla forza dell’amore con sequenze musicali dai
toni fluo e immaginifici, tipici di Sia, che offrono al pubblico un
vivace scorcio della vita interiore dei
personaggi.
San Valentino si
avvicina, eccovi allora una playlist di film
romantici da scoprire o rivedere su Prime Video: dai giovani innamorati di
The Map of Tiny Perfect Things di Ian Samuels (disponibile
dal 12 febbraio) alla storia d’amore a tempo di jazz Sylvie’s
Love di Eugene Ashe, passando per gli anni ’90 con film
diventati ormai classici del genere, come il premiatissimo
Shakespeare in Love o Notting Hill, fino a commedie divertenti – e più
irriverenti – come Non succede, ma se succede… e Palm Springs. Per chi vuole fare un tuffo
nella storia del cinema, ci sono gli intramontabili battibecchi
amorosi di Cary Grant e Katharine Hepburn in Susanna di
Howard Hawks, o Dirty Dancing, irrinunciabile cult anni ’80
per cuori romantici.
Ecco tutti i film perfetti da vedere a SAN VALENTINO su PRIME
VIDEO.
THE MAP OF PERFECT TINY
THINGS
THE MAP OF PERFECT TINY THINGS
(disponibile dal 12 febbraio) – Mark (Kyle Allen) continua a
rivivere felicemente lo stesso giorno in loop, ma il suo mondo
viene sconvolto dall’incontro con una ragazza misteriosa, Margaret
(Kathryn Newton), anch’essa bloccata nello stesso loop temporale.
Mark e Margret formano così un’accoppiata magnetica che li porta a
scoprire tutte le piccole cose che rendono quella giornata
perfetta.
SYLVIE’S LOVE
È il 1957, New York è invasa dal
caldo estivo e dal jazz. Robert (Nnamdi Asomugha), sassofonista,
passa le notti a suonare con il quartetto di cui fa parte. Sylvie
(Tessa Thompson) spende i suoi giorni d’estate ad aiutare suo padre
nel negozio di dischi, aspettando che il suo ragazzo torni dalla
guerra. Quando Robert inizia a lavorare in quello stesso negozio,
tra i due si accende una scintilla che potrebbe far nascere una
passione forte, come nessuno dei due ha mai provato nella propria
vita.
SAI TENERE UN SEGRETO?
Credendo che l’aereo su cui sta
viaggiando stia per precipitare, Emma racconta tutti i suoi segreti
al suo vicino di posto sconosciuto. O almeno, così crede lei…
finché non incontra di nuovo Jack, il giovane CEO della compagnia
per cui lavora e che ora sa tutti i suoi imbarazzanti segreti. Il
film è basato sull’omonimo romanzo bestseller del New York Times di
Sophie Kinsella. Nel cast Alexandra Daddario, Tyler
Hoechlin, Laverne Cox e Kimiko Glenn.
PALM SPRINGS
Bloccato a un matrimonio a Palm
Springs, Nyles (Andy Samberg) incontra Sarah (Cristin Milioti),
damigella d’onore e pecora nera della famiglia. Dopo essere stata
salvata da un brindisi disastroso, Sarah inizia ad essere attratta
da Nyles. Ma il loro incontro è ostacolato da un’interruzione
surreale e anche Sarah deve abbracciare l’idea che nulla ha
davvero importanza e cominciare a… vivere come se non ci fosse un
domani!
NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE…
Charlotte Field (Charlize Theron) è
intelligente, sofisticata e realizzata, nonché autorevole
Segretario di Stato. Fred Flarsky (Seth Rogen) è un giornalista
bravo ma pasticcione dallo spirito libero. Non hanno niente in
comune, a parte il fatto che lei è stata la sua babysitter e la sua
prima cotta. Quando Fred inaspettatamente riallaccia i rapporti con
Charlotte, lei gli offre un posto come autore dei suoi discorsi, ma
non sa cosa l’aspetta..
LOST IN TRANSLATION
Bob (Bill
Murray) e Charlotte (Scarlett Johansson) sono due
americani che per lavoro si ritrovano a Tokyo, ognuno alle prese
con un momento delicato della propria vita sentimentale e
professionale. Sospesi nella vita della metropoli che li circonda
con la sua realtà così difficile da capire, i due svilupperanno
l’uno per l’altra un sentimento altrettanto difficile da spiegare.
Il film, che vinse nel 2004 l’Oscar alla Migliore Sceneggiatura
Originale, riconfermò la bravura della regista Sofia Coppola.
Tratto dal best-seller di JoJo
Moyes, Io prima di te è un film romantico su una
giovane ragazza (Emilia Clarke) contenta della sua vita in una
cittadina di campagna che trova lavoro come badante di un ricco
londinese (Sam Claflin) paralizzato sulla sedia a rotelle dopo un
incidente. Nel periodo durante il quale lavorerà per lui, lei
imparerà a conoscerlo e capirà che dietro la corazza di superiorità
e freddezza c’è ancora un ragazzo sensibile.
ABBASSO L’AMORE
Nella New York del 1962 la
scrittrice femminista Barbara Novak (Renée Zellweger) conquista la
vetta delle classifiche grazie al suo ultimo best-seller “Abbasso
l’Amore”, nel quale esorta le donne a negarsi all’amore per
dedicarsi alla carriera e al sesso. Sulla sua strada però incontra
Catcher Block (Ewan McGregor), giornalista di punta del magazie
“Know”, maschilista rubacuori deciso a ridimensionare la bella
scrittrice…
Una commedia sentimentale del 2011
diretta da Ivan Reitman, con il Premio Oscar Natalie Portman e
Ashton Kutcher. Due amici continuano ad incontrarsi per caso da 15
anni, da quando cioè si sono conosciuti da ragazzi ad un campo
estivo. Quando, stanchi di non trovare l’anima
gemella decidono di iniziare una relazione solo fisica, si
accorgono col tempo di desiderare qualcosa di più.
William Tacker (Hugh
Grant) è proprietario di una piccola libreria di Londra.
La sua vita è tranquilla e monotona, scandita dalle pazzie del suo
coinquilino Spike (Rhys
Ifans), fino a quando la più famosa attrice del mondo, Anna
Scott (Julia Roberts), entra nella sua libreria… Quando uscì nel
1999 divenne presto il film britannico con maggiori incassi nella
storia del cinema e, ad oggi, Nothing Hill resta
una delle storie romantiche più divertenti di sempre.
SHAKESPEARE IN LOVE
Ambientata nell’Inghilterra di fine
‘500 durante il regno di Elisabetta I (Judi Dench), questa è
la fantastica storia di come il giovane William Shakespeare (Joseph
Fiennes) si innamora della bella, ma impegnata, Viola (Gwyneth
Paltrow), mentre la sua vita si intreccia con quella dei
personaggi di una delle sue opere più famose, Romeo e Giulietta.
Ormai un classico del cinema romantico, il film nel 1999 vinse ben
7 premi Oscar, tra cui Miglior Film.
Un musical dei giorni nostri
incentrato sulle storie di un musicista di strada (Glen Hansard) e
una ragazza madre (Markéta Irglová) e della loro intensa settimana
passata a scrivere, provare e registrare canzoni che parlano della
loro storia d’amore nata e cresciuta nelle strade di Dublino. Il
film ha vinto un Premio Oscar nel 2008 per la miglior canzone
originale ed è scritto e diretto da John Carney.
Una delle storie d’amore più amate
dal 1987, diventata un vero cult anche grazie alle scene di ballo
con Patrick Swayze e Jennifer Grey sulle celebri coreografie di
Kenny Ortega e alla sceneggiatura di Eleanor Bergstein. Il brano
portante della colonna sonora, The Time of My Life, vinse l’Oscar e
il Golden Globe. 1963: “Baby” si reca in vacanza con la sua
famiglia in un villaggio nelle Catskills e lì incontra e si
innamora di Johnny, l’istruttore di ballo del villaggio.
SUSANNA
Il paleontologo David Huxley (Cary
Grant), in procinto di sposarsi e sul punto di concludere la
ricostruzione di uno scheletro di dinosauro, è alla ricerca di
finanziamenti. Conosce Susanna (Katharine Hepburn), una testarda ma
adorabile ereditiera, e da quel momento per lui è un susseguirsi di
guai. Un grande classico della commedia slapstick firmato Howard
Hawks, con una delle coppie più iconiche della storia del
cinema.
Come riportato da
The Film Stage (via Production
Weekly), il candidato all’Oscar Yorgos
Lanthimos è attualmente impegnato con lo sviluppo del suo
prossimo progetto per conto di Searchlight Pictures. Si tratta
dell’adattamento cinematografico del romanzo di Alasdair Gray
intitolato Poor
Things, una rivisitazione della classica storia di
Frankenstein.
Il film vedrà il regista di
The Lobster e Il sacrifico del cervo sacro tornare a lavorare con la
vincitrice dell’Oscar Emma Stone dopo
La favorita del 2018, che le aveva fatto conquistare
una candidatura all’Oscar come migliore attrice non protagonista e
che aveva invece regalato ad Olivia Colman l’ambita statuetta come migliore
attrice protagonista.
Pubblicato per la prima volta nel
1992, Poor
Things è un romanzo ambientato in epoca
vittoriana con al centro il personaggio di Bella Baxter, una
bellissima giovane erotomane riportata in vita con il cervello di
un neonato. Il romanzo è in parte ispirato al classico romanzo
gotico di Mary Shelly, Frankenstein o il
moderno Prometeo. Nel film Stone avrà proprio il ruolo di
Bella.
La sceneggiatura di Poor
Things è stata adattata da Lanthimos insieme a
Tony McNamara: i due, insieme a Deborah Davis,
avevano già lavorato allo script de
La favorita, che aveva ricevuto una candidatura agli Oscar
come migliore sceneggiatura originale. La produzione del film
dovrebbe iniziare quest’anno, precisamente in autunno.
Oltre a La favorita,
Emma Stone è anche conosciuta per le sue acclamate
interpretazioni in Easy Girl, Birdman, La La Land (grazie
al quale ha vinto l’Oscar come migliore attrice) e La battaglia
dei sessi. Prossimamente la vedremo in Cruella,
nuovo live action Disney basato sul personaggio di Crudelia De Mon,
l’iconica villain de La carica dei 101.
Da quando i supereroi si sono fatti
strada nel mondo di Hollywood, nuovi fan hanno cominciato ad
appassionarsi alle loro storie, anche se non tutti si possono
definire degli esperti di fumetti. Proprio per questo, è molto
probabile che gli appassionati lettori abbiano una visione più
approfondita di certi personaggi, come ad esempio Visione.
Divenuto famoso agli occhi del
grande pubblico grazie al film Avengers:
Age of Ultron e tornato di recente alla ribalta grazie
alla serie
WandaVision, Visione è in realtà uno dei personaggi più
interessanti e al tempo stesso bizzarri e inquietanti dell’universo
Marvel. Ecco perché
Screen Rant ha raccolto 10 dettagli su di lui che forse
soltanto i fan dei fumetti conoscono:
La creazione
La maggior parte dei fan
del MCU ricorda che la versione di
Visione che tutti conoscono, ossia quella interpretata
brillantemente da Paul Bettany e creata da Tony Stark, Bruce Banner
e dal fulmine/martello di Thor come un modo per affrontare Ultron.
Mentre Ultron creava il corpo, Stark e Banner hanno dato la vita
all’androide tramite Jarvis.
Tuttavia, nei fumetti, Ultron è
stato responsabile della realizzazione di Visione, qualcosa che
solo i fan del personaggio conoscono. Mentre i Vendicatori furono
coinvolti in seguito, Ultron originariamente creò Visione affinché
agisse come un suo “figlio”, un androide che avrebbe utilizzato per
scopi più nefandi che volere “semplicemente” un nuovo corpo…
Lo scopo
Naturalmente, ogni cattivo
ha un secondo fine, un oscuro obiettivo nefasto che desidera
raggiungere a tutti i costi. L’obiettivo di Ultron nel film era
distruggere la Terra e ricominciare da capo. Nei fumetti, i suoi
obiettivi erano più o meno simili, con gli Avengers come ostacolo
principale.
È qui che entra in gioco Visione.
Dalla sua nascita, Ultron ha creato Visione come un’arma che poteva
impugnare contro gli Avengers. Se non fosse stato per l’androide
che ha poi acquisito un livello maggiore di sensibilità, le cose
sarebbero potuto andare diversamente…
Il nome
Nessuno
vuole che il suo nome sia insignificante. Vogliono sempre che
significhi qualcosa, che abbia una sua ragion d’essere, in modo che
nessuno possa dimenticarlo. Tuttavia, dipende sempre da come quel
nome si ottiene…
Quando Visione è
stato inviato per eliminare i Vendicatori, ha iniziato da Janet Van
Dyne, ossia The Wasp. Scioccata dall’androide che non ha esitato a
scaraventarsi su di lei, Janet disse che stava assistendo ad una
“visione ultraterrena inumana”. E così che è nato il nome
Visione… che vi piaccia o no!
L’albergo genealogico
Le famiglie, in ogni storia
a fumetti, sembrano sempre strane. Alcuni membri finiscono per
entrare in guerra l’uno con l’altro, mentre altri possono rivelarsi
dei veri e propri supercriminali. Non fa eccezione la “famiglia” di
Visione, che potrebbe tranquillamente trovarsi al primo posto in
termini di “stranezza”.
Con Ultron come padre, Hank Pym come
nonno, Wonder Man come fratello, l’albero genealogico di Visione è
alquanto incasinato. Senza tenere conto delle sue due famiglie, che
sono ugualmente incasinate a modo loro…
La famiglia artificiale
Tutti sanno che quando un
robot desidera ardentemente l’amore, la cosa ragionevole da fare è
creare una famiglia artificiale che potrebbe andare in tilt. O,
almeno, questo è ciò che Tom King pensava fosse ragionevole quando
ha dato a Visione una famiglia nella miniserie del 2016 “The
Vision”, considerato uno dei migliori archi narrativi
dell’androide.
Un’immersione profonda dentro
Visione, dentro l’intelligenza artificiale e, soprattutto, dentro
l’umanità nel suo insieme. La storia inizia in maniera abbastanza
piacevole, con Visione, sua moglie, suo figlio e sua figlia che
vivono felici e contenti. Alla fine, però, Visione è circondato da
segreti, omicidi, follia e persino da un complotto per uccidere i
Vendicatori…
Una famiglia con Wanda
L’altra famiglia di cui
Visione faceva parte è quella che la maggior parte delle persone
conosce. Wanda Maximoff e Visione si innamorarono e si sposarono,
dando presto alla luce due figli che sarebbero poi diventati Wiccan
e Speed.
La storia d’amore di Wanda e Visione
è stata lentamente incorporata in WandaVision (serie che ha dato vita ad
alcune teorie su Ultron), eppure ci sono ancora molti dettagli che
le persone non conoscono: il loro matrimonio è andato male; i loro
figli non erano altro che dei frammenti dell’anima di Mefisto;
oppure, ancora, Wanda che impazzisce e Visione che l’abbandona.
Ha quasi ucciso gli Avengers
Al di là di Visione, Wanda
Maximoff è un personaggio affascinante di per sé. Essendo un
mutante con poteri di manipolazione della realtà, Wanda è un
personaggio davvero interessante, ricordato però troppo spesso
soltanto per aver perso la testa, essersi trasformata nel villain
di turno e aver provato a cambiare la realtà, come raccontato in
“Avengers Disassembled”.
Mentre cerca di riportare indietro i
suoi figli, Wanda distorce la realtà e fa andare in tilt Visione.
Arrivando a realizzare quasi l’obiettivo originale di suo “padre”,
Visione ha cercato di far saltare in aria i Vendicatori e riportare
indietro Ultron prima che She-Hulk facesse a pezzi l’androide in un impeto di
rabbia.
Le rinascite
La morte, soprattutto nei
fumetti, è spesso solo l’inizio di un percorso. Gli eroi muoiono
continuamente eppure, a causa di imbrogli, sembrano avere sempre un
modo per tornare nella terra dei vivi. Persino un androide riesce
in qualche modo a trovare un modo per tornare indietro.
Dall’essere fatto a pezzi all’essere
fatto saltare in aria, a essere squarciato a metà e persino colpito
a colpi di arma da fuoco, Visione ne ha passate davvero tante e in
qualche modo riesce sempre a tornare indietro, indipendentemente
dalla forma che assume. Con questo in mente, forse Visione potrebbe
tornare in vita nel MCU…
Il look
Quando si
salva il mondo da enormi minacce alla fine dell’universo, gli eroi
devono sempre avere un bell’aspetto. Detto questo, molti dei
Vendicatori hanno dovuto fare i conti con scelte di look parecchio
scadenti nel corso degli anni, qualcosa che anche il MCU ha riflesso in un certo
senso.Per fortuna, Visione non è mai stato
uno di loro.
Con il passare degli
anni, i costumi di Visione sembravano cambiare continuamente. È
passato dall’essere oro e verde al bianco assoluto, a una versione
moderna aggiornata e persino a una versione olografica ad un certo
punto. I suoi modelli tendono ad essere alcuni dei costumi più
intriganti che cambiano sempre nel corso dei
secoli.
“Lavorare” per l’Hydra
Gli eventi controversi dei
fumetti sono i più divertenti. Che si tratti di archi narrativi,
eventi reali o trame, è interessante vedere come i fan si dividono
metà su idee che i creatori in qualche modo considerano buone.
Così, quando Capitan America è diventato un agente dell’HYDRA in
“Secret Empire”, lo hanno fatto anche gli Avengers.
Con Stevil Rogers alla guida del
mondo, Visione e altri eroi sono diventati membri di un oscuro team
di Avengers. Infettato da un virus, Visione ha lavorato per Cap e
con l’Hydra fino a quando non è stato fortunatamente liberato. È
sicuramente qualcosa che la maggior parte dei fan vuole
dimenticare…
Il regista Rocco
Ricciardulli e i protagonisti Gaia Bermani
Amaral e
Riccardo Scamarcio, qui anche in veste di produttore e
sceneggiatore, raccontano L’Ultimo Paradiso, il nuovo film Netflix, in arrivo sulla piattaforma a partire dal 5
febbraio.
Siamo nel 1958 in un piccolo paese
del sud Italia. Ciccio (Riccardo Scamarcio) è un contadino di 40
anni. È sposato con Lucia (Valentina Cervi) e hanno un figlio di 7
anni. Ciccio sogna di cambiare le cose e lotta con i suoi
compaesani contro chi da sempre sfrutta i più deboli. È
segretamente innamorato di Bianca (Gaia Bermani Amaral), la figlia
di Cumpà Schettino (Antonio Gerardi), un perfido e temuto
proprietario terriero che da anni sfrutta i contadini. Ciccio
vorrebbe fuggire insieme a lei ma, non appena Cumpà Schettino verrà
a conoscenza della loro relazione, una serie di eventi inizierà a
sconvolgere la vita di tutti e niente sarà più come prima.
Harry Lennix, che
vedremo finalmente nei panni di Martin Manhunter nella
Snyder Cut di Justice
League, ha invitato i fan della DC a lanciare una
campagna per un film incentrato esclusivamente sul suo
personaggio.
Attraverso la Snyder
Cut, pare che il regista voglia confermare la teoria
dei fan secondo cui il generale Swanwick, visto
ne L’uomo
d’acciaioe in Batman
v Superman, è in realtà il membro intergalattico mutaforma
della Justice League, noto appunto come Martian
Manhunter. Tuttavia, Lennix non ha mai avuto la possibilità di
girare la sua scena prima dell’uscita di Snyder dal progetto,
avvenuta nel maggio 2017. Lo scorso gennaio,
l’attore statunitense ha confermato che lui e Snyder hanno
finalmente avuto la possibilità di realizzare la scena, che sarà
appunto inclusa nell’attesissima Snyder Cut.
Di recente, proprio Harry
Lennix ha parlato con
ComicBook del suo imminente ruolo nella
Snyder Cut di Justice
League e del futuro del suo personaggio. L’attore
ha spiegato che sarebbe assolutamente disposto a tornare per un
film da solista dedicato a Martian Manhunter, qualcosa che farebbe
sicuramente la gioia sia dei fan del personaggio che di tutti i
sostenitori dell’opera di Zack Snyder. In effetti, Lennix ha già
fatto appello ai fan…
Durante l’intervista, ha
detto: “Tutto quello che posso dire è che una piena
giustizia non sarà resa fino a quando non ci sarà un film su
Martian Manhunter. Ascoltate, fan! Hanno reso la Snyder Cut di
Justice League una realtà, quindi…”. Le ultime parole
dell’attore fanno ovviamente riferimento alla campagna
#ReleaseTheSnyderCut esplosa via Twitter, che ha
poi spinto la Warner Bros. a decidere di distribuire il taglio
originale di Zack Snyder.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Sam Neill, che ha interpretato una “falsa”
versione di Odino in Thor:
Ragnarok, ha ricordato la sua esperienza con
Taika
Waititi e con i Marvel Studios. Il Dio del Tuono interpretato
da Chris Hemsworth è uno dei Vendicatori originali più amato del
MCU, anche grazie al contributo
apportato al franchise da Waititi e dal suo Ragnarok,
che ha per molti aspetti rinvigorito il celebre personaggio dei
fumetti.
Nel frattempo, in una recente
intervista con
Collider, Sam Neill ha dichiarato di essersi sentito un
po’ smarrito quando ha visto il film per la prima volta, non
essendo un grande esperto dell’universo cinematografico Marvel. “Non sono un vero nerd
del franchise Marvel”, ha detto. “Ero
totalmente sconcertato da così tante cose. Sono andato a vederlo
con amici che ne sapevano un po’ più di me. Continuavo a fare
domande del tipo: ‘Sai su quale pianeta ci troviamo in questo
momento? Quello è Hopkins o è Loki?’. Loro mi spiegavano le cose,
ma al tempo stesso mi facevano notare: ‘Ma tu sei nel film! Perché
dobbiamo spiegartelo?’. E allora io ho risposto: ‘Perché mi sono un
po’ perso per strada. Non ci capisco nulla!’. So che non dovrei
raccontare una cosa del genere. Si suppone che io sappia cosa
stesse accadendo (ride). È una roba davvero strana. Sembra Anthony
Hopkins, ma non è lui!”
Nel film, Thor è imprigionato
dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile martello e
si trova in una corsa contro il tempo per tornare a Asgard per
fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la fine della
civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente minaccia, la
spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra
gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi amici Avengers,
l’incredibile Hulk.
Ava (Jessica
Chastain) è un’assassina professionista con un passato di
dipendenze da alcol e droga che trova prima nell’esercito, poi in
un’agenzia di spionaggio internazionale la sua scappatoia.
Già dalle prime sequenze
del film notiamo l’irrequietezza della protagonista nella sua
angosciosa ricerca di una verità sulle colpe che hanno condotto le
sue vittime a lei. Seppur questa sia la premessa, non viene
sviluppata nel resto della pellicola, nella quale vediamo Ava
avvicendarsi tra la ricerca di un contatto con il suo passato ed
inverosimili missioni alla ’007.
Ava sicuramente risente del passaggio di
testimone che ha visto alla regia prima Mattew Newton,
allontanatosi per accuse di violenza domestica, poi Tate
Taylor, che aveva diretto la Chastain già in The Help, in più, infelice è stata la
decisione di mantenere la sceneggiatura firmata dallo stesso
Newton, che probabilmente avrebbe necessitato una o più
revisioni.
Ava, una spy story al femminile
La pellicola tenta di
racchiudere in sé tante anime, mantenendo aperte troppe porte che
conducono a conflitti spesso irrisolti. Dipendenza da alcol, gioco
d’azzardo e droga, traumi familiari e drammi esistenziali sono solo
alcuni dei temi “toccati” dalla protagonista in azione: la punta di
un iceberg del quale non ci è permesso però di penetrare le
profondità.
Sballottolato da un filo all’altro della tela, penzoloni, lo
spettatore esce stordito da quella che risulta essere una
miscellanea di action di intrattenimento e tentativo di
introspezione psicologica dei personaggi.
A coadiuvare la
talentuosa Jessica Chastain, troviamo John Malkovich, alias il supervisore e mentore
Duke, che però non fa di tutto per far emozionare e Colin Farrell, nei panni di Simon, antagonista
insipido e poco convincente. Jessica Chastain, dal canto
suo, porta avanti un personaggio stereotipato, un’eroina delle
tenebre che non compie alcuna evoluzione e che alla fine del film
ritroviamo tale e quale a come l’avevamo conosciuta dapprincipio.
Ci si sarebbe potuti spingere più a fondo, evitando di ricadere in
una riproduzione storpiata dell’action movie maschile,
approfondendo le motivazioni e le fondate preoccupazioni della
protagonista, invece di prediligere una narrazione appesantita da
spunti sparsi qua e là, per niente utili a quella che sarebbe
stata, al contrario, una necessaria trasformazione e conseguente
crescita di Ava.
Esperimento non riuscito
quindi per Tate Taylor e la Chastain, ciò
nonostante Netflix si è fatto carico di questa produzione, per
salvarla dal baratro preannunciato appena dopo la breve uscita del
film nelle sale cinematografiche americane ad Agosto 2020. Chissà
quanta visibilità rimane ancora a questa tentata spy story, che
molto altro avrebbe potuto diventare, senza però
riuscirvi.
Salma
Hayek, che vedremo prossimamente nell’attesissimo
Gli Eterni, ha
rivelato che il film sarà diverso da qualsiasi altro titolo del
MCU perché è stato girato per la
maggior parte in location reali. Il film seguirà una razza di
esseri immortali creati dai Celestiali che hanno vissuto sulla
Terra per migliaia di anni senza mai rivelare la loro vera natura,
e che hanno persino contribuito a plasmare il corso della storia
umana. Le riprese sono terminate poco prima dei blocchi imposti
dalla pandemia di Coronavirus: dopo numerosi rinvii, la data di
uscita è al momento fissata per il prossimo 5 novembre.
Gli Eterni farà parte della Fase 4
del MCU e introdurrà una nuova schiera
di eroi all’interno del celebre franchise, che dovranno unirsi per
proteggere la Terra da una razza umanoide chiamata Devianti. Anche
se la maggior parte delle informazione su Gli Eterni è avvolta nel
mistero, forse proprio a causa dell’oscuro materiale di partenza,
sappiamo che il film vanta la presenza di un un cast davvero
impressionante, tra cui spiccano il premio Oscar
Angelina Jolie, Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Brian Tyree
Henry e le ex star di Game of ThronesRichard
Madden e Kit
Harington. Nel film ci sarà anche l’amatissima
Salma
Hayek, che interpreterà Ajak, il leader degli
Eterni.
Durante una recente intervista con
ET, Hayek ha parlato di come Gli Eterni sarà
diverso dai precedenti film del MCU. Diretto da Chloé
Zhao, tra le protagoniste dell’attuale stagione dei premi
grazie all’acclamato
Nomadland, pare che Gli Eterni avrà un’atmosfera
molto diversa rispetto ai precedenti film Marvel, e questo perché è stato
girato grazie all’impiego di moltissime location reali, come
spiegato appunto da Hayek. L’interprete di Ajak sembra attribuire
questa scelta di produzione alla visione creativa di Zhao.
“Penso che abbia sicuramente il
proprio DNA all’interno dell’universo Marvel. Sarà un film diverso. È
stato diretto da una donna, Chloé Zhao, e non abbiamo girato la
maggior parte delle scene in studio. Sono tutti luoghi reali, cosa
insolita per la Marvel. Sono molto entusiasta del
film, ha sicuramente un’atmosfera speciale, davvero unica. Ne sono
davvero entusiasta. Amo il mio personaggio e, soprattutto, amo il
cast.”
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
L’attesa è finita! Warner Bros.
Entertainment Italia annuncia l’arrivo in Italia di Wonder
Woman 1984, l’attesissimo film diretto da
Patty Jenkins con protagonista
Gal Gadot, in esclusiva digitale da venerdì 12
febbraio, disponibile per l’acquisto e il noleggio
premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su Sky
Primafila e Infinity.
Dalla regista Patty
Jenkins e con protagonista
Gal Gadot nel ruolo che dà il titolo al film, Wonder
Woman 1984 fa un balzo in avanti fino agli anni ’80,
dove l’ultima avventura di Wonder Woman la vede cavalcare fulmini nel
cielo, indossare ali dorate e inseguire un suo sogno mentre è alla
caccia di due nuovi e formidabili nemici: Max Lord e Cheetah.
In Wonder
Woman 1984, il destino del mondo è nuovamente in
pericolo, e solo l’intervento di Wonder Woman riuscirà a salvarlo.
Questo nuovo capitolo della storia di Wonder Woman, vede Diana
Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e
scintillanti anni ‘80—un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di
possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi
poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti
e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso,
Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza,
alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un
mondo in pericolo di vita.
Nel film sono protagonisti anche
Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor,
Kristen Wiig in quello di Cheetah,
Pedro Pascal è Max Lord, Robin
Wright è Antiope e Connie Nielsen come
Hippolyta. Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder,
Patty Jenkins, Gal Gadot e Stephen Jones hanno prodotto il
film. Rebecca Steel Roven Oakley, Richard Suckle, Marianne Jenkins,
Geoff Johns, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Wesley Coller sono i
produttori esecutivi.
Jenkins ha diretto da una
sceneggiatura scritta da lei stessa assieme a Geoff Johns & Dave
Callaham, da un soggetto di Jenkins & Johns, basato sui personaggi
della DC. Wonder Woman è stata ideata da William Moulton Marston.
Accanto alla regista, dietro le quinte, troviamo diversi membri
della troupe del primo “Wonder Woman”, tra cui il direttore della
fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar Aline
Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar Lindy Hemming
(“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar Richard Pearson
(“United 93”) ha curato il montaggio del film. Le musiche sono del
compositore premio Oscar Hans Zimmer (“Dunkirk”, “The Lion King”).
Warner Bros. Pictures presenta una
produzione Atlas Entertainment / Stone Quarry, un film di Patty
Jenkins, “Wonder Woman 1984”, distribuito in tutto il
mondo da Warner Bros. Pictures.
L’attore britannico Rupert
Penry-Jones ha ammesso di non aver riconosciuto Colin Farrell sul set di The
Batman quando ha visto l’attore “nascosto” dalle
protesi impiegate per il look del suo Pinguino. Nonostante sia uno
dei progetti DC più attesi dei prossimi anni, The Batman
ha dovuto affrontare non poche difficoltà prima di arrivare sul
grande schermo. La produzione è ufficialmente partita all’inizio
dello scorso anno, con Robert Pattinson che è stato scelto per
il ruolo di Bruce Wayne al fianco di un cast di supporto a dir poco
stellare.
Tuttavia, la pandemia di Coronavirus
ha costretto The Batman
prima ad uno stop forzato e poi a numerosi ritardi nelle riprese e
a continui rinvii in merito alla data di uscita. Allo stato
attuale, sappiamo che le riprese dovrebbero continuare fino a
marzo, nonostante l’uscita nelle sale sia prevista soltanto nel
2022. Tuttavia, pare che tutta quest’attesa verrà ampiamente
ricompensata. Ambientato nel secondo anno di Bruce Wayne come
vigilante, il film seguirà Batman mentre indaga su una serie di
raccapriccianti omicidi che hanno sconvolto Gotham City. In base a
ciò che sappiamo sul film, l’Enigmista di Paul
Dano dovrebbe essere il villain principale della
storia, mentre il Pinguino di Colin Farrell non è ancora la versione
definitiva dell’iconico villain che tutti conosciamo.
Nel primo trailer ufficiale del
film, abbiamo visto un Farrell nei panni di Oswald Cobblepot
praticamente irriconoscibile a causa del trucco impiegato per dare
vita al personaggio. E a quanto pare, anche il resto del cast ha
avuto non poche difficoltà a riconoscere il celebre attore
irlandese. Rupert Penry-Jones, che nel film
interpreterà una vittima non ancora identificata, è stato ospite
dello show britannico
This Morning e ha condiviso i dettagli circa un episodio
alquanto divertente avvenuto proprio sul set del cinecomic DC.
“Sono arrivato sul set e c’era
questo ragazzo in giro… così sicuro di sé. Non avevo idea di chi
fosse. Era molto amichevole, raccontava un sacco di storie, ma io
continuava a pensare: ‘Chi è questo ragazzo?’. Ho pensato che
potesse essere un attore non protagonista. Ha continuato a parlare
con me. Era davvero amichevole e gentile, poi ho cominciato a
notare i dettagli del suo look. Aveva un tutore alla gamba e queste
strane cicatrici sul viso. Allora ho pensato: ‘Che sforzo
incredibile che hanno fatto per un personaggio di supporto’. Poi,
all’improvviso, mi sono reso conto: ‘Aspetta un minuto: questo è
l’attore che devo interpretare il Pinguino… oh mio Dio, quello è
Colin Farrell!’
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Ora è ufficiale: la
Snyder Cut di Justice
League sarà vietata ai minori a causa della
violenza e del linguaggio presenti nel film. Il tanto atteso taglio
di Zack Snyder permetterà a tutti i fan del
regista di vedere finalmente la versione originale del cinecomic
arrivato in sala nel 2017, ossia il film che Snyder avrebbe
realizzato se non avesse dovuto abbandonare la produzione e
lasciare il progetto nelle mani di Joss Whedon.
La Snyder
Cut, che durerà ben quattro ore, arriverà su HBO Max il
prossimo 18 marzo. L’uscita sulla piattaforma di streaming si
avvicina sempre di più, mentre la campagna marketing è ormai in
pieno svolgimento. Proprio di recente, Snyder ha condiviso online
la prima immagine ufficiale della nuova iterazione del Joker di
Jared Leto che vedremo nel suo taglio, nella
speranza che il film possa finalmente rendere giustizia alla
performance dell’attore premio Oscar dopo tutti i problemi che ci
sono stati in fase di post-produzione durante la lavorazione di
Suicide
Squad (di fatto, gran parte delle scene previste con Leto
sono state eliminate dal montaggio finale).
Adesso, secondo quanto riportato da
Film
Ratings, sappiamo che la Snyder Cut di
Justice League è stata ufficialmente valutata
come R dall’MPAA: il film sarà quindi vietato ai minori di 17 anni
a causa della violenza e del linguaggio presenti al suo interno. Si
tratta di un ulteriore (e sostanziale) differenza rispetto alla
versione cinematografica, che all’epoca dell’uscita in sala aveva
ottenuto un tradizionale PG-13, divieto che consiglia la visione
del film da parte dei minori di 13 anni alla presenza di un
adulto.
La “classificazione” nell’opera di Zack Snyder
Considerata la carriera di Snyder,
un visto censura R non dovrebbe sorprendere. I suoi primi tre film,
L’alba dei morti viventi, 300 e Watchmen sono stati tutti
classificati come R. Nonostante nel corso degli anni abbia lavorato
anche a progetti destinati ad un pubblico di famiglie (è il caso di
Il regno di Ga’Hoole – La leggenda dei guardiani), il modo
in cui Snyder ha concepito gli eroi DC si è sempre basato sulla
possibilità di esplorare il loro lato più oscuro.
All’epoca L’uomo
d’acciaio è stato valutato PG-13, così come
Batman v Superman: Dawn of Justice, anche se in origine il
film era stato concepito per essere vietato ai minori (rating che
di fatto è stato poi attribuito alla “Ultimate
Edition“). La maggior parte degli studi tende a cercare di
evitare un visto censura R, soprattutto quando si tratta di film di
supereroi: essendo indirizzati soprattutto ad un pubblico
giovane, un rating eccessivo potrebbe tradursi in potenziali enormi
perdite al botteghino. Tuttavia, la Snyder Cut di
Justice
League è stata da sempre pubblicizzata come la
visione originale del regista: proprio per questo, Snyder ha sempre
concepito il suo taglio come destinato ad un pubblico più
adulto.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
La sinossi ufficiale di The Suicide
Squad conferma quale sarà la squadra principale
del film e, soprattutto, la loro pericolosa missione. Il film è in
parte un sequel del cinecomic di David Ayer del 2016, dal momento che vedrà il
ritorno di personaggi come Harley Quinn (Margot Robbie), Rick
Flag (Joel Kinnaman),
Amanda Waller (Viola Davis) e
Captain Boomerang (Jai
Courtney), in parte un reboot, visto che ci saranno tantissimi
nuovi personaggi interpretati da star del calibro di Idris Elba,
John Cena, Pete Davidson e Peter Capaldi.
I dettagli sulla trama erano stati
tenuti nascosti fino ad ora, ma i primi materiali promozionali
avevano anticipato una location nuova di zecca per la Task Force X,
una sorta di isola tropicale invece della città in rovina che la
squadra aveva attraversato nel predecessore. James Gunn è stato incaricato di scrivere e
dirigere The Suicide Squad: considerato i precedenti lavori
del regista, il film sarà certamente ricco di sorprese, soprattutto
perché i fan non vedono l’ora di scoprire in che modo il regista di
Guardiani della Galassia si è
approcciato al mondo dell’organizzazione segreta targata DC.
Ora, la sinossi ufficiale del film
Warner Bros. conferma i membri della nuova squadra, nominando
specificamente Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2,
Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e Harley Quinn. La sinossi
anticipa anche l’alto tasso di mortalità del loro nuovo incarico e
il punto in cui la banda verrà lasciata. Come rivelato in
precedenza, vedremo la Task Force X schierata sull’isola di Corto
Maltese, nome assolutamente riconoscibile per tutti i fan dei
fumetti. Potete leggere la sinossi ufficiale di seguito (via
Screen Rant):
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Il genere della fantascienza al
cinema ha negli anni acquisito sempre nuove forme e temi, evolvendo
di pari passo all’evolvere del mondo e delle sue caratteristiche.
Uno dei filoni più interessanti formatisi negli ultimi due decenni
è senza ombra di dubbio quello del biopunk, dove si
descrive e affronta la nascente società biotecnologica, incentrata
sul potenziamento di individui non attraverso mezzi meccanici bensì
grazie alla manipolazione genetica. Uno dei massimi esponenti di
tale genere è il film Gattaca – La porta
dell’universo, diretto nel 1997 da Andrew
Niccol, autore di noti film di fantascienza come In Time e
Anon.
Con questa sua opera prima, da lui
anche scritta, Niccol ha così affrontato tematiche che di lì a
breve sarebbero diventate sempre più centrali nel mondo del cinema
e della cultura in generale. La sua non è però tanto una
riflessione su di un contesto fantascientifico quanto sulle
capacità umane raggiungibili attraverso il potenziamento biologico.
Nel trattare ciò, il regista si è avvalso di approfondi studi ed
esperti del settore, arrivando ad ottenere importanti primati. Il
film è infatti stato definito da molti scienziati come il film di
fantascienza più accurato mai realizzato. Un risultato che ha a suo
modo contribuito a rendere ulteriormente popolare la pellicola e il
suo fascino.
Non rivelatosi da subito come un
grande successo economico, Gattaca – La porta
dell’universo è solo con il passare degli anni divenuto un
vero e proprio cult. Ancora oggi, infatti, non manca di affascinare
spettatori di ogni tipo, sfoggiando un’attualità che sembra farsi
ogni giorno più concreta. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e le frasi più belle. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Gattaca – La porta dell’universo:
la trama del film
La vicenda qui narrata si svolge in
futuro prossimo, dove è possibile far nascere esseri umani con un
preciso corredo genetico. Tramite tale processo è possibile
prevedere in anticipo le caratteristiche del nascituro,
permettendogli dunque di venire al mondo privo di imperfezioni. In
questo contesto, la società si divide in Validi, ovvero
gli esseri dal corredo genetico perfetto, e i Non Validi,
ovvero i nati con genomi naturali, condannati a restare ai margini.
Il protagonista, Vincent Freeman vuole diventare
un astronauta, ma essendo nato come Non Valido, questa
possibilità gli è preclusa. Per realizzare il suo sogno, Vincent
decide dunque di assumere l’identità di Jerome, un
valido paraplegico a causa di un incidente. Tenere nascosta
la propria identità sarà però tutt’altro che semplice.
Gattaca – La porta dell’universo:
il cast del film
Protagonista del film, nei panni di
Vincent Freeman, è l’attore EthanHawke, celebre per titoli come
Boyhood e Prima di mezzanotte. Per interpretare
il ruolo, l’attore ha affermato di essersi basato in buona parte
sulle suggestioni dategli dal nome di questi. Il personaggio
presenta infatti un nome particolarmente esplicativo. “Vincent”
indica una personalità vincente, mentre “Freeman”, significa “uomo
libero”. Da ciò Hawke è partito per costruire la psicologia e la
personalità del personaggio. Ad interpretare il ruolo di Jerome
Eugene Morrow è invece l’attore Jude Law.
Questi, in particolare, si è concentrato sulla costruzione del
personaggio attraverso il sentimento della frustrazione. Egli si
trova infatti ad essere un Valido reso invalido da un
incidente, una condizione piuttosto insolita nella società del
film.
L’attrice Uma Thurman è
invece la protagonista femminile, Irene Cassini. Questa è una
collega di Vincent, la quale lo aiuterà a realizzare il suo sogno.
Fu proprio sul set di questo film che la Thurman e Hawke
intrapresero una relazione, sposandosi nel 1998 e divorziando poi
nel 2005, dopo aver dato vita a due figli, tra cui Maya
Hawke. Nel film sono poi presenti diversi altri noti
attori, tra cui Loren Dean, nei panni di Anthony
Freeman, padre di Vincent, e Gore Vidal, in quelli
del direttore Josef. Il premio Oscar Ernest
Borgnine, noto per Marty, vita di un timido,
interpreta qui il personaggio di Caesar, mentre Tony
Shalhoub è German. Il premio Oscar AlanArkin, infine, è presente nei panni del
detective Hugo, che indaga sul caso di Vincent.
Gattaca – La porta dell’universo:
le caratteristiche, le frasi, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Per dar vita al mondo futuro in cui
si svolgono le vicende del film, il regista decise di avvalersi di
elementi provenienti da diverse epoche. Lo stile degli abiti, delle
acconciature e l’architettura degli edifici e delle automobili
rispecchia infatti quelle dei primi anni Sessanta. Tutto ciò,
infatti presentava già di suo elementi futuristici, qui accentuati
attraverso alcuni precisi dettagli. Inoltre, durante il film è
possibile udire alcuni annunci vocali all’interno di Gattaca.
Questi sono recitati in esperanto, una lingua che contribuisce a
sottolineare l’atmosfera universale e avanzata della società
rappresentata. Per ampliare l’effetto della perfezione fisica
umana, dovuta alla selezione dei geni, il regista ha infine scelto
di utilizzare nel film prevalentemente modelli e modelle.
È possibile fruire di
Gattaca – La porta dell’universo grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV,Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 3 febbraio alle ore
21:10 sul canale Paramount
Channel.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
Per uno che non doveva far parte di questo mondo, devo
confessare che all’improvviso mi costa lasciarlo. Però dicono che
ogni atomo del nostro corpo una volta apparteneva a una stella…
forse non sto partendo, forse sto tornando a casa. (Vincent
Freeman)
Jerome era stato progettato con tutto quello che serviva
per entrare a Gattaca salvo il desiderio di entrarci. (Vincent
Freeman)
Non esiste un gene per il destino. (Vincent
Freeman)
Si diceva che un figlio concepito nell’amore avesse
maggiori probabilità di essere felice… oggi non lo dicono più.
(Vincent Freeman)
Eagle
Pictures, primaria società di distribuzione e produzione
cinematografica in Italia, ha firmato un nuovo accordo per la
distribuzione di DVD e Blu-ray Disc con Sony Pictures
Entertainment Italia, in vigore dal 1° Aprile 2021. Il
nuovo accordo riguarda film e serie TV in formato fisico sul
mercato italiano.
I titoli Sony
Pictures di prossima uscita includono “Ghostbusters:
Afterlife”, “Peter Rabbit 2”, “Uncharted”,
i film Sony Pictures dell’Universo Marvel “Morbius” e
“Venom 2: Let
There Be Carnage” e il terzo film della serie “Spider-Man:
Homecoming”. Il vasto catalogo SPE include titoli come “C’era
una volta a Hollywood”, “Blade Runner 2049”, “Angry Birds”, “L’arte
di vincere”, “Outlander”, insieme a molti altri film e serie TV,
nuovi e di catalogo.
Andrea Goretti,
Amministratore Delegato di Eagle Pictures Spa dichiara: “Siamo
orgogliosi e molto felici di questo accordo attraverso il quale un
major studio come Sony Pictures ci ha affidato la distribuzione dei
suoi prodotti, permettendoci di consolidare la nostra leadership
tra i distributori indipendenti.”
Zelda Stewart, Country
Manager di Sony Pictures Entertainment Italia dichiara: “Abbiamo
percepito la passione di Eagle per i contenuti di qualità, passione
che li rende il partner locale perfetto per la distribuzione del
nostro catalogo e delle nostre prossime novità.”
Arriva finalmente per il pubblico
in occasione del 14 Febbraio, il San Valentino di tutti gli
innamorati, Baci rubati – Amori omosessuali nell’Italia fascista
, il film documentario di Fabrizio
Laurenti e Gabriella Romano, prodotto e distribuito daIstituto Luce-Cinecittà, già presentato con vivace
attenzione al Bellaria Film Festival, e al Florence Queer
Festival – dove ha ottenuto una Menzione speciale della
giuria. Baci rubatiraccontala condizione degli omosessuali
durante il fascismo, usando principalmente la voce di chi
ha vissuto in quegli anni. Il film offre un mosaico sfaccettato e
complesso che mette in evidenza la persecuzione che i gay e le
lesbiche italiani hanno subito, ma allo stesso tempo smonta gli
stereotipi e ricostruisce la molteplicità delle loro esperienze,
gli svaghi, le amicizie, gli affetti, gli amori e le consuetudini.
Sull’argomento si sa ancora oggi molto poco poichè il
silenzio che ha circondato l’omosessualità si è protratto ben oltre
il Ventennio.
Pur sottolineando la persecuzione e
le numerose restrizioni e sanzioni imposte dal regime agli
omosessuali, l’intento è quello di riportare in luce per la prima
volta alcune storie di chi, nonostante tutto, ha “resistito” ed è
riuscito a vivere seguendo le proprie scelte.
“Chiunque (…) compie atti di
libidine su persona dello stesso sesso, ovvero si presta a tali
atti, è punito, se dal fatto derivi pubblico
scandalo, con la reclusione da sei mesi a tre anni.”
Così enunciava nel 1927, in prima stesura, l’articolo 528 del nuovo
codice penale Rocco riguardo la repressione dell’omosessualità, che
veniva in tal modo per la prima volta contemporaneamente
riconosciuta e sanzionata. Sul sanzionarla tutti d’accordo, ma
sulla necessità di riconoscere che in Italia fosse diffuso il
“turpe vizio” – come veniva allora definita una relazione non
eterosessuale – mai e poi mai! Sarebbe stata messa in discussione
la virilità stessa del maschio italiano.
Così il film interpella storici che
si sono occupati di omosessualità durante il regime di
Mussolini. Ma predilige le voci dei protagonisti che
raccontano le proprie vicende, sentimenti ed avventure. Tra il
serio ed il faceto, il sentimentale e lo sfacciato, si alternano
pagine di diari, lettere, poesie e ricordi di
amori proibiti, osteggiati, censurati, ma esistiti, vissuti,
cantati e ricordati con orgoglio.
Sono così di notevolissimo
interesse le parole di scrittori assoluti come Aldo Palazzeschi, de
Pisis, Sandro Penna, Radclyffe Hall, posti accanto agli inserti di
letteratura ‘scientifica’ dell’epoca; e più di tutto interessante
che il film raccolga voci di estrazioni sociali, mentalità,
esperienze differenti.
Parole che nel film vivono
dell’interpretazione da manuale di Luca Ward, che
restituisce con sottigliezza sulfurea la prosa scientifica sul
‘problema’ degli omosessuali, accanto alle voci partecipi e
coinvolgenti di interpreti popolari come,
Valentina Cervi,
Sabrina Impacciatore e
Neri Marcorè.
Attraverso le parole dei
protagonisti, il film documenta alcuni aspetti della repressione
dell’omosessualità come gli arresti, l’internamento in manicomio,
le ammonizioni, le indagini dei commissari, le dichiarazioni dei
prefetti, le violenze degli squadristi.
Baci
Rubatisi avvale di materiali di repertorio
molto preziosi provenienti da collezioni private,
interviste radiofoniche risalenti all’inizio degli Anni Ottanta e
brani di diari inediti, a cui fanno da controcanto le immagini
ufficiali del regime, quelle dei cinegiornali Luce, che illustrano
l’ideale fascista di virilità e femminilità.
Un montaggio serrato di immagini di
repertorio illustra il culto della virilità del regime, il clima
delle sue campagne di moralizzazione, la creazione dello stereotipo
dell’uomo “effeminato” e della donna “mascolina” ed al contempo
racconta il vissuto di omosessuali e lesbiche, testimoniato da
fotografie e filmati provenienti da archivi privati. Attraverso
questi materiali preziosi e inediti il film celebra il
coraggio di chi ha affermato le proprie scelte di vita, nonostante
l’azione repressiva della dittatura.
L’uscita on demand su piattaforma
dal 14 febbraio, giorno di San Valentino, è una dedica speciale al
coraggio e alla libertà di tutti gli amori.
Tantissime le serie in onda su Sky
e in streaming su NOW TV che saranno protagoniste ai prossimi
Golden Globes 2021. In lizza per le prestigiose
statuette assegnate dalla Stampa Estera di Hollywood al meglio
della TV (e del cinema) dell’anno appena trascorso, infatti, buona
parte dei titoli in onda su Sky Atlantic che fanno ricchissimo il
catalogo on demand di Sky.
La cerimonia, che anche quest’anno
sarà possibile seguire in esclusiva per l’Italia su Sky Atlantic,
in diretta, nella notte fra il 28 febbraio e l’1 marzo, avrà fra i
suoi protagonisti titoli come The Undoing – Le verità non dette,
l’apprezzatissimo family drama HBO con Nicole Kidman e Hugh Grant
che guida la categoria delle migliori miniserie dell’anno, Lovecraft Country – La terra dei demoni, che
gareggerà fra le migliori serie drammatiche dell’anno e che come
The Undoing è disponibile on demand su Sky e in streaming
su NOW TV, e The Flight Attendant (prossimamente su Sky),
la crime comedy segnalata fra le serie migliori dell’anno e per la
sua protagonista, l’amatissima Kaley Cuoco di The Big Bang
Theory.
Titoli che spiccano anche in ambito
attoriale. I protagonisti più amati delle serie citate vengono
tutti, infatti, nominati: trionfo per il cast di The
Undoing, con Nicole Kidman, Hugh Grant e Donald
Sutherland che guidano le rispettive categorie; il Perry
Mason oscuro e tormentato di Matthew Rhys vale
all’attore gallese la candidatura come miglior protagonista di una
serie drammatica; Ethan Hawke è nominato come miglior attore
protagonista di una miniserie per The Good Lord Bird, la
serie SHOWTIME sulla storia di John Brown; Don
Cheadle vede riconosciuto invece il gran lavoro fatto su
Black Monday.
Fra le categorie più combattute
senz’altro quella per il miglior attore protagonista di una
miniserie, una serie antologica o un film per la TV, dove a
contendersi il Golden Globe sono, oltre ai già ricordati Hugh Grant
e Ethan Hawke, anche Mark Ruffalo, già vincitore
dell’Emmy Award per Un volto, due destini – I know this much is
true, Bryan Cranston, nominato per la
performance in Your Honor, atteso legal thriller su Sky e
NOW TV dal 24 febbraio, e Jeff Daniels,
protagonista con Brendan Gleeson (anche lui
candidato) della miniserie in due parti Sfida al Presidente –
The Comey Rule, sul complicato rapporto fra Donald Trump e
l’ex direttore dell’FBI
James Comey. Tutte incredibili performance che è possibile
recuperare o rivedere on demand su Sky e in streaming su NOW
TV.
Ecco il trailer ufficiale di
Coming 2 America, il cui titolo italiano
sarà Il
principe cerca figlio. Gli Amazon Studios lanceranno
il film in esclusiva in tutto il mondo su Prime
Video il 5 Marzo 2021.
Il principe cerca
figlio è diretto da Craig Brewer e si
basa su una sceneggiatura scritta daKenya Barris, Barry W.
Blaustein e David Sheffield, su un soggetti
diBarry W. Blaustein, David Sheffield e Justin
Kanew.Basato sui personaggi creati da
Eddie Murphy e prodotto da Kevin Misher e Eddie
Murphy. Costumi di Ruth E. Carter
Executive producer: Brian Oliver, Bradley Fischer,
Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato
Stabile e Andy Berman Con:
Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones,
Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James
Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa
Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy
Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re
Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato
consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed
esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo
dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il
quartiere di New York dove tutto è iniziato.
Sarah Jessica Parker e Taraji P. Henson hanno annunciato i nominati
per i Golden Globes 2021, che quest’anno, per le
motivazioni legate alla pandemia, si svolgono con quasi due mesi di
ritardo, con la cerimonia di premiazione fissata per il 28 febbraio
prossimo, presentata da Tina Fey e Amy
Poehler.
Tutte le nomination ai Golden Globes 2021
MOTION PICTURES
BEST MOTION PICTURE – DRAMA
THE FATHER (Trademark Films; Sony Pictures Classics)
HAMILTON
(Walt Disney Pictures / RadicalMedia / 5000 Broadway Productions /
NEVIS Productions / Old 320 Sycamore Pictures; Walt Disney Studios
Motion Pictures)
MUSIC
(Pineapple Lasagne Productions / Landay Entertainment; Vertical
Entertainment / IMAX)
PALM SPRINGS
(Party Over Here / Limelight Productions; NEON / Hulu)
THE PROM
(Netflix / Dramatic Forces / Storykey Entertainment; Netflix)
BEST PERFORMANCE BY AN ACTRESS IN A MOTION PICTURE –
MUSICAL OR COMEDY
Quando la Warner Bros. ha annunciato
la data di uscita ufficiale della versione di Justice
League ad opera di Zack Snyder, i fan più attenti hanno scoperto
che Will Beall (co-sceneggiatore di Aquaman) ha
effettivamente contribuito alla storia. In realtà, proprio a Beall
era stato affidato un film dedicato alla Justice League tra il 2010 e il 2011, con
Ben Affleck incaricato di occuparsi della
regia (tra gli altri).
Naturalmente, quel progetto non ha
mai visto la luce, con la Warner Bros. che ha preferito dare il via
libera al DCEU sotto l’egida di Snyder. La sceneggiatura della
Snyder Cut è stata scritta da Chris
Terrio, che ha naturalmente preso in prestito alcune delle
idee proveniente dal film mai realizzato di Beall e dalla sua
visione.
Quando Justice
League è arrivato nelle sale nel 2017, Beall non
è mai stato menzionato, quindi è probabile che ciò che aveva
pianificato per il suo film mai realizzato sia poi finito
all’interno della Snyder Cut.
ComicBookMovie ha raccolto 10 dettagli sulla sceneggiatura di
Beall per il suo Justice
League mai realizzato.
Batman e Superman erano alleati
Superman è morto all’inizio
della Snyder Cut, ma nella versione di Beall, l’Uomo d’Acciaio è in realtà un alleato di
Batman. Conoscono l’identità segreta l’uno dell’altro e si danno
appuntamento in una tavola calda di Metropolis per fare il punto
della situazione.
Prima di dirigersi a Central City
per reclutare Flash, ha luogo una battaglia nella Lexcorp Tower
contro KGBeast e Killer Croc. Lex Luthor sta tentando di acquistare
la Kryptonite dal primo, ma vengono tutti interrotti dall’arrivo di
Desaad, uno dei più fedeli seguaci di Darkseid. Questi uccide Croc
e se ne va con la Kryptonite.
Darkseid era il grande cattivo del film
Steppenwolf non aveva molto
spazio in questa versione di Justice League: infatti, era
Darkseid il cattivo principale. Il film introduceva quasi subito il
sovrano di Apokolips, con la scena iniziale che si svolgeva proprio
sul pianeta natale del cattivo. Chiaramente, Snyder e Terrio
avevano un’idea totalmente diversa in merito all’introduzione sul
grande schermo di Darkseid, dal momento che nella Justice
League di Snyder – prima che il regista abbandonasse il
progetto – il villain doveva apparire soltanto in un breve
cameo.
Avrebbe poi dovuto essere al centro
della scena nella seconda parte di Justice League, che
all’inizio era anche stata approvata dalla Warner Bros. Se fosse
stata usata la sceneggiatura di Beall, Darkseid avrebbe potuto
riscuotere il medesimo successo di un personaggio come Thanos.
Niente Aquaman
L’Aquaman di Jason Momoa è diventato uno dei personaggi
preferiti dai fan, con il suo film da solista che nel 2018 ha
incassato oltre 1 miliardo di dollari a livello globale. Beall,
tuttavia, non aveva intenzione di utilizzare il re di Atlantide.
Anche se c’erano molti altri eroi nella sua versione di Justice
League, pare che lo sceneggiatore non sia mai riuscito a
capire come portare questo supereroe divisivo sullo schermo nella
maniera più appropriata.
È importante
ricordare che quando Beall stava lavorando alla sceneggiatura del
suo Justice League, la DC Comics non aveva ancora
reinventato il personaggio di Arthur Curry attraverso l’iniziativa
editoriale “New 52”. A quel punto, sarebbe stato difficile
coinvolgere Aquaman nella storia, con Beall che ha preferito
concentrarsi sui personaggi che Snyder avrebbe poi trascurato nel
suo film, tra cui Lanterna Verde…
Un team-up tra Lanterna Verde e Hawkman
C’era un enorme elemento
cosmico nella sceneggiatura di Justice League ad opera di Beall,
con la Lanterna Verde John Stewart e Hawkman che facevano squadra
per impedire a Kanjar Ro di aiutare Dessad ad armare la Kryptonite
che aveva rubato a Lex Luthor e al KGBeast.
Non viene mai menzionato Hal Jordan:
è probabile che il film di Beall fosse ambientato in un mondo
separato da quello descritto in Lanterna Verde del 2011
con Ryan Reynolds. Parallelamente, c’era anche una sottotrama
legata a Amanda Waller e al Department of Metahuman. È interessante
notare che la sua squadra era composta da Tattooed Man, Copperhead,
Cheetah e Solomon Grundy. Sempre sulla Terra, Superman viene rapito
da Steppenwolf e dai suoi Parademoni e riportato ad Apokolips.
Il Massacro di Oa
Batman si dirige a
Themyscira per cercare l’aiuto di Wonder Woman e apprendiamo che tra i due c’è una
storia d’amore. John Stewart, nel frattempo, torna sulla Terra e
incontra Bruce, Diana e Flash nella Batcaverna (che è piena zeppa
di easter egg, tra cui l’ombrello di Pinguono e numerose versione
della Batmobile e del Batsuit).
Mentre la squadra
formula un piano per salvare Superman, John torna a Oa, solo per
trovare il pianeta decimato da Darkseid. Katma Tui, Kilowag, Guy
Gardner, Salakk e Tomar-Re sono tutti morti, segno che Beall non
stava esattamente pensando al loro potenziale futuro nell’Universo
DC… o almeno, fino a quel momento. Senza il Corpo delle Lanterne
Verdi, Darkseid può finalmente dirigersi sulla
Terra.
Batman v Superman
Superman è caduto sotto il
controllo di Darkseid e ne consegue uno scontro con Batman. Come in
Batman v Superman: Dawn of Justice e
in The Dark Knight Returns di Frank Miller, il Crociato
Incappucciato ndossa una speciale tuta corazzata per affrontare
l’Uomo d’Acciaio in un combattimento corpo a corpo.
È Wonder Woman che alla fine scopre
come liberare Superman da Darkseid, e l’eroe si unisce rapidamente
alla Lega per respingere l’invasione del cattivo. Tuttavia, le cose
si fanno un po’ strane a questo punto, poiché Kal-El si ritrova nel
futuro, a undici anni di distanza rispetto ai fatti narrati, dopo
aver viaggiato attraverso un Boom Tube. Questo deve essere il
momento che ha fornito a Snyder e Terrio lo spunto per la famosa
scena dell’incubo.
Un futuro desolato
Superman scopre che
Darkseid ha spazzato via l’80% della popolazione del pianeta e
Diana e Bruce stanno guidando ciò che resta della resistenza umana.
Batman e Wonder Woman hanno anche un figlio: Clark Wayne.
Sembra che la scomparsa di Superman
attraverso il Boom Tube abbia lasciato la Terra indifesa, e anche
Lex Luthor è ora allineato con gli eroi. “Batman’s Berzerkers” è
una squadra composta da Deathstroke, Captain Boomerang, Cacciatrice
e Cheetah, il che significa essenzialmente che il Cavaliere Oscuro
è il leader della Suicide Squad. La sede dei sopravvissuti si
trova nella Fortezza della solitudine di Superman.
Viaggio nel tempo
Sappiamo che Batman e
Cyborg sono i responsabili dell’invio di Flash indietro nel tempo
nello SnyderVerse, anche se è probabile che quelle scene siano
state riservate per il sequel.
Nel film di Beall, è Lex Luthor che
ha capito come mandare Barry Allen undici anni indietro rispetto al
presente. Il Flash del futuro arriva sulla Terra prima
dell’invasione di Darkseid e muore tra le braccia del suo io più
giovane poco dopo aver avvertito il giovane Barry di ciò che la
Lega dovrà affrontare. Dopo aver avvertito i suoi compagni di
squadra, la scena è pronta ad ospitare una battaglia epica…
L’epica battaglia finale
Superman è già stato
portato su Apokolips a questo punto, quindi Batman, Wonder Woman,
Flash e Lanterna Verde viaggiano sul pianeta per fermare Darkseid
prima che possa fare il lavaggio del cervello al loro compagno di
squadra. Superman viene salvato e gli eroi affrontano il cattivo e
le sue forze.
Il Corpo delle Lanterne Verdi, che è
vivo in questa linea temporale, presto arriva per dare una mano,
così come le guerriere ammazoni di Themyscira. Gli eroi emergono
vittoriosi dalla battaglia e impediscono a quel desolato futuro di
diventare una realtà. Darkseid p stato sconfitto, ma c’è un altro
nemico in attesa dietro le quinte…
Lex Luthor Presidente
Lex Luthor ha in programma
di candidarsi alla Presidenza, un bel suggerimento su come la sua
storia si è svolta nei fumetti. Tuttavia, c’è un’ultima sorpresa
che potrebbe preparare il terreno per un film spin-off di Superman.
Lex riceve un messaggio dal suo sé futuro e scopre che Superman è,
in effetti, Clark Kent.
La sceneggiatura di Beall non rivela
cosa fa il cattivo con quell’informazione, ma ci sono molti modi in
cui la cosa avrebbe potuto essere affrontata. In Batman v
Superman: Dawn of Justice, Lex lo deduce lui stesso. Quanto
Snyder e Terrio hanno preso in prestito da quella sceneggiatura, in
merito a quell’avvenimento, rimane ad oggi un mistero.
La
Snyder Cut di Justice
League sistemerà probabilmente uno degli aspetti più
odiati dell’iterazione del Joker da parte di Jared Leto. In Suicide
Squad di David Ayer, il Clown Principe del Crimine aveva i
capelli verdi e sfoggiava un taglio molto corto, mentre il suo
corpo era disseminato di una quantità eccessiva di tatuaggi.
La maggior parte dei fan e dei
critici ha contestato il look del famoso cattivo. Tuttavia,
Zack Snyder ha recentemente condiviso una foto
del Joker di Leto che palesa come l’aspetto controverso del villain
visto in Suicide
Squad sia stato modificato nella sua versione di
Justice
League. Nonostante il look del personaggio non sia
chiaramente visibile nell’immagine condivisa da Snyder, è comunque
evidente come il personaggio non presenti più alcun tatuaggio
(almeno, non sul viso!). Inoltre, i suoi capelli sono molti più
lunghi rispetto alla versione vista nel cinecomic di Ayer, lunghi
fino alle spalle e pettinati all’indietro.
Inoltre, il Joker indossa dei
guanti abbastanza larghi e quella che sembra essere a tutti gli
effetti una camicia di forza. Il Clown Principe del Crimine si
trova ad Arkham? Batman è andato a fargli visita? La versione del
Joker ad opera di
Jared Leto non è apparsa nella versione
cinematografica di Justice
League, rendendo di fatto la Snyder Cut la
seconda avventura del DCEU in cui ritroveremo l’iconico
personaggio. All’epoca dell’uscita di Suicide Squad nelle sale, i fan rimasero molto
delusi dal look scelto da Ayer per il personaggio, con lo stesso
regista che arriverò a scusarsi per alcune scelte (come ad esempio
il tanto bistrattato tatuaggio “Dameged” sulla
fronte).
La Snyder Cut di Justice League
renderà “giustizia” al Joker di Jared Leto?
Ad oggi è impossibile dire con
esattezza dove si collocherà il Joker all’interno della storia alla
base della Snyder Cut. È probabile che l’immagine
condivisa da Snyder faccia riferimento ad un flashback, ma la
speranza è che il nuovo taglio del cinecomic possa regalare ai fan
un’altra interpretazione unica del subdolo e spietato cattivo della
DC, lontana da quello che abbiamo visto in Suicide
Squad.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Tratto dal romanzo di Jennifer
Mathieu e diretto da Amy Poehler Girl power – La rivoluzione comincia a scuola
racconta di Vivian (Hadley Robinson) è una sedicenne all’apparenza
timida che preferisce rigare dritto e passare inosservata. Ma
quando l’arrivo di una nuova studentessa (Alycia Pascual-Peña) la
obbliga a esaminare il comportamento fuori controllo dei suoi
compagni di classe che imperversa a scuola, si rende conto di
averne avuto abbastanza. Prendendo ispirazione dal passato ribelle
della madre (Amy Poehler), Vivian pubblica anonimamente Moxie, una
fanzine clandestina che denuncia i pregiudizi e i torti subiti al
liceo dando vita inaspettatamente a un vero e proprio movimento.
Trovandosi ormai al centro di questa rivoluzione, la ragazza
instaura nuove amicizie con altre giovani donne e alleate superando
le rivalità tra combriccole e club e affrontando insieme le
difficoltà dell’adolescenza.
Edgar Wright, regista che era stato
inizialmente scelto per dirigere Ant-Man,
ha svelato di essersi riconciliato con Kevin
Feige, presidente dei Marvel Studios, per la prima volta dalla sua
dipartita dal progetto. Quando Ant-Man è
entrato per la prima volta in sviluppo nel 2006, Wright era stato
scelto dalla Marvel come co-sceneggiatore e
regista.
I fan erano piuttosto eccitati
all’idea di poter vedere la visione del piccolo grande eroe da
parte del regista dell’ormai celebre “Trilogia del Cornetto”.
Tuttavia, nel 2014 Wright decise di abbandonare il progetto a causa
di alcune divergente creative, e da allora non è mai più entrato in
contatto con il mondo dei supereroi. Peyton Reed è
stato poi assunto per dirigere il primo Ant-Man, con
Adam McKay e Paul Rudd che hanno rimaneggiato lo scriopt
che Wright aveva scritto insieme a Joe Cornish.
Di recente, Edgar Wright ha curato l’ultimo speciale
numero della rivista
Empire interamente dedicato ai momenti più belli della storia
del cinema, realizzato per onorare l’esperienza cinematografica in
un momento particolarmente difficile per la sala. Proprio in
occasione di uno dei podcast della rivista, Wright ha parlato del
boss della MarvelKevin
Feige, confermando che non aveva parlato con lui da quando
aveva lasciato Ant-Man.
Edgar Wright e Kevin Feige: una
storia a lieto fine…
Pur riconoscendo che si trattò di un
addio “diplomatico” all’epoca, Wright ha ammesso che sentiva che
non c’era un reale motivo per restare in contatto. Tuttavia,
proprio mentre esaminava le proposte dei lettori per lo speciale
numero di Empire, si è reso conto di quante storie facessero
riferimento al MCU, cosa che lo ha spinto a voler
ristabilire un contatto con Feige.
“Ho pensato che sarebbe stato
falso da parte mia leggere quest’articolo senza menzionare neanche
una volta la parola ‘M’. Quindi, ho fatto quello che non avevo mai
fatto in sei anni: ho appena mandato un’email a Kevin. È stata
davvero una cosa carina, e Kevin è stato davvero toccato dal fatto
che lo avessi contattato direttamente e gli avessi detto
semplicemente: ‘Hey’. Inoltre è stato divertente, dopo sei anni
senza contatti, mandargli un’e-mail dicendo: ‘Kevin, ho bisogno che
tu scriva qualcosa per me, e ne ho bisogno domani!’. Quindi è stato
carino, ci siamo praticamente riconnessi grazie a questo articolo
ed è stato molto dolce. Sono molto contento di averlo fatto, ed ero
molto felice che la sua risposta sia stata così… è stato davvero
toccato dal fatto che lo avevo cercato e sento che quello che ha
scritto è stato fantastico. Gli ho detto che avevo letto quello che
aveva detto su Aliens a James Cameron… aveva detto che era
semplicemente folle. Quindi è stato bello. Un bel lieto fine per la
nostra storia.”
Un’immagine inedita di
Rogue One: A Star Wars Story rivela una scena con
Darth Vader eliminata dal film. Il primo spin-off della celebre
saga fantascientifica è uscito nel 2016 e racconta la storia di un
gruppo di spie ribelli che hanno sacrificato le loro vite per
rubare i piani della Morte Nera. Tale evento è stato determinante
per il disarmo dell’arma galattica da parte della Ribellione nel
film
Una nuova speranza.
Il finale di Rogue One si è quindi collegato
direttamente al primo film originale di
Star Wars. Nonostante, quindi, la presenza di nuovi
personaggi come Jyn Erso, Cassian Andor
e Orson Krennic, nel film erano presenti anche diversi volti
familiari. Peter Cushing, ad esempio, è stato ricreato tramite la
CGI per consentire l’inclusione del personaggio di Grand Moff
Tarkin; ancora, un’attrice è stata usata per il ruolo della
Principessa Leia, e tramite gli effetti visivi si è cercato di
farla assomigliare quanto più possibile a Carrie Fisher da giovane.
Anche Darth Vader era nel film, sebbene sia stato usato con
maggiore parsimonia.
In
Rogue One abbiamo visto una delle sue scene più
iconiche in Star
Wars fino ad ora: la terrificante scena del corridoio.
Ma a parte questa e un paio di altre apparizioni nel film, avrebbe
dovuto esserci un’altra sequenza in cui Darth Vader era coinvolto.
Ora, un’immagine di quella scena è stata recentemente diffusa
online – via
Twitter – dal supervisore all’animazione della Industrial Light
& Magic, Hal Hickel. Nei commenti al post, Hickel ha spiegato che
Vader avrebbe dovuto avere una conversazione con Tarkin nella scena
in questione; sfortunatamente, Hickel non è stato in grado di
ricordare qual era l’argomento del loro confronto.
Non è un segreto che
Rogue One abbia subito alcuni cambiamenti
significativi in fase di post-produzione che, alla fine, hanno
alterato il finale memorabile del film. Questa particolare
inquadratura di Vader è stata inclusa nei vari trailer del film, ma
non è mai stata inserita nel montaggio finale, quindi nella
versione del film arrivata nelle sale.
Hickel non è entrato nello specifico
sul motivo per cui la scena è stata tagliata, ma ha suggerito che
non si adattava alla forma finale che il progetto aveva assunto,
per questo hanno deciso di scartarla. Nei commenti al post, i fan
hanno suggerito l’idea che Lucasfilm aggiunga questo particolare
momento – insieme a tutti quelli inutilizzati – in un’edizione
speciale di
Rogue One destinata all’home video. Hickel ha risposto che
se ci sarà abbastanza interesse, non è una possibilità da escludere
a priori.
In tempo di conflitto, un gruppo di
improbabili eroi si unisce per una missione: rubare i piani della
Morte Nera, l’arma di distruzione definitiva dell’Impero. L’evento
chiave nella timeline degli eventi di Star Wars mette insieme
persone ordinarie che scelgono di fare cose straordinarie,
diventando così parte di qualcosa di più grande di loro stessi.
Amanda Seyfried pensa che non si sarebbe
divertita a lavorare in un film di supereroi. L’attrice sta
ricevendo diverse recensioni entusiastiche per la sua
interpretazione di Marion Davies nel nuovo film di David Fincher,
Mank, dedicato
alla realizzazione del classico del 1941 Quarto potere,
con
Gary Oldman nel ruolo del protagonista. Dopo aver debutto nella
commedia adolescenziale Mean Girls, Seyfried ha avuto una
carriera di grande successo. Tra i suoi film più celebri si
ricordano certamente Mamma Mia! film, Les Misérables e
First Reformed.
In passato all’attrice era stato
offerto il ruolo di Gamora in
Guardiani della Galassia (poi andato a Zoe Saldana), ma all’epoca rifiutò perché
pensava che il film non avrebbe avuto successo. Parlando con
l’Associated
Press, Seyfried ha ammesso che ci possono essere dei limiti nel
fare determinati film e che tali limiti, dal suo punto di vista,
riguardano anche i film di supereroi. L’attrice ha spiegato di non
essere una grande fan delle tecniche impiegate per realizzare
questi tipi di film (ad esempio, recitare davanti al green screen)
e ha ammesso che, ogni volta che le veniva proposto un ruolo in un
cinecomic, ha dovuto insistere per far valere la sua volontà di non
prendervi parte.
Tuttavia, Seyfried riconosce
l’importanza del genere, così come la sua eredità e la varietà
incredibile di mondi e universi in cui sono grado di trasportare
gli spettatori. “Immagino che non ci siamo molti agenti che
pensavo che i loro clienti non trarrebbero vantaggio da un grande
film di supereroi, ma io ho sempre dovuto combattere contro questa
filosofia. Penso che i cinecomic siano meravigliosi. Semplicemente,
riescono a trasportarti in un questo incredibile universo che non
esiste. Sono divertenti e credo davvero che, per i bambini di oggi,
possano rappresentare una grande eredità in futuro. Ma ad essere
onesti non mi interessa quell’aspetto così ‘fisico’ della
recitazione, né tantomeno essere costretta a far viaggiare così
tanto la mia immaginazione ogni giorno. Non sono una fan del green
screen, questa è la verità. Voglio divertirmi quando
lavoro.”
Ogni attore ha chiaramente dei
gusti personali e, come si evince da queste dichiarazioni, i film
di supereroi non sono il genere prediletto di Amanda Seyfried. Grazie al successo di
Mank, è certo
che l’attrice avrà ancora molte opportunità in futuro. Ad oggi non
sappiamo dove il suo percorso la porterà, né quali sfide sarà
eventualmente pronta a raccogliere. Quel che è certo, ad oggi, è
che quasi sicuramente non la vedremo mai recitare in un
cinecomic.
Sono iniziate a Roma le riprese
di Carla con
Alessandra Mastronardi nel ruolo di Carla Fracci, il
primo film tv sulla straordinaria vita della più grande ballerina
italiana di tutti i tempi. Una coproduzione Rai Fiction –
Anele, diretto da Emanuele Imbucci e
prodotto da Gloria Giorgianni con Fabio
Scamoni, in onda prossimamente su
Rai1.
Liberamente ispirato
all’autobiografia di Carla Fracci “Passo dopo passo – La mia
storia” e realizzato con la consulenza diretta della
stessa Carla Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro
collaboratrice storica Luisa Graziadei, il film ripercorre
il percorso umano e professionale di un’icona della danza mondiale,
universalmente riconosciuta come una delle più grandi étoile del XX
secolo e definita nel 1981 dal New York Times “prima ballerina
assoluta”.
Carla: la trama
Dopo le prime settimane di
riprese a Roma e Orvieto, il set
si sposterà a Milano e in particolare al
Teatro alla Scala che, per la prima volta nella
sua storia, apre le porte a una produzione fiction permettendo di
girare all’interno dei suoi storici e prestigiosi spazi, per
celebrare un’artista che proprio nell’accademia di danza del Teatro
alla Scala ha mosso i suoi primi passi nel 1946, diplomandosi nel
1954 e diventando prima ballerina nel 1958. La sua passione unica,
una grazia assoluta e una tecnica impeccabile l’hanno portata alla
consacrazione internazionale, calcando i palcoscenici più
importanti del mondo ed incantando gli amanti della danza di tutto
il pianeta. Il racconto parte dalla storia di una Carla bambina
nell’immediato dopoguerra, poi adolescente e giovane donna nella
Milano degli anni ‘50-‘60, ne racconta l’ascesa al successo e la
difficile scelta di diventare mamma in un momento cruciale della
sua carriera. Istinto, passione e sfida, gli elementi che
caratterizzano la storia di una grande eccellenza femminile del
nostro Paese.
Carla è una
coproduzione Rai Fiction – Anele. Un film
tv da 100 minutidiretto da Emanuele
Imbucci, prodotto da Gloria Giorgianni con Fabio
Scamoni. Produttori Associati Tore Sansonetti e
Carlotta Schininà. Produttori Rai Lorenza
Bizzarri e Gianluca Casagrande. Scritto
da Graziano Diana e Chiara
Laudani, con la collaborazione di Emanuele
Imbucci e Fabio Scamoni. Con la
consulenza di Carla Fracci, Beppe Menegatti e Luisa
Graziadei. Liberamente ispirato all’autobiografia di Carla
Fracci, “Passo dopo passo – La mia
storia”, (Arnoldo Mondadori Editore, 2013).
In onda prossimamente su Rai1.
Black Widow è stato più
difficile da scrivere di WandaVision, secondo Jac
Schaeffer, creatore e capo degli sceneggiatori della serie
Marvel ambientata nel MCU. WandaVision è stato presentato in anteprima lo scorso
15 gennaio, lanciando finalmente la Fase 4 del MCU e ottenendo fin da subito
larghi consensi. La serie segue i personaggi di Scarlet Witch e
Visione intrappolati in un misterioso sobborgo chiamato Westview,
alle prese con una vita soltanto all’apparenza perfetta.
Schaeffer aveva già lavorato con i
Marvel Studios: non solo ha contribuito alla
sceneggiatura di Captain
Marvel, ma si è anche occupata dello script
dell’attesissimo Black Widow, che sarà il
primo film della Fase 4. La Natasha Romanoff di Scarlett Johansson
avrà finalmente il suo film da solista, che esplorerà il misterioso
passato del personaggio. Sfortunatamente, l’uscita del film è stata
rimandata diverse volte a causa dell’emergenza Coronavirus: ad
oggi, la data di uscita è fissata per il prossimo maggio, ma è
molto probabile che slitterà ancora una volta. Tuttavia, la Disney
ha chiarito che il film non verrà distribuito attraverso Disney+.
Di recente, Schaeffer ha spiegato a
SYFY Wire che, contrariamente a quanto molti potrebbero
pensare, Black Widow è stato più
difficile da scrivere rispetto a WandaVision. Schaeffer ha spiegato di
essere più in sintonia con le idee alla base di
WandaVision, inclusa l’ispirazione da sitcom che ha tratto
dalla sua personale esperienza con le serie che era solita guardare
da bambina. La regista e sceneggiatrice ha detto che Black Widow, in quanto film di
supereroi a tutti gli effetti, è stato molto più difficile da
approfondire rispetto all’ingarbugliato puzzle che rappresenta
WandaVision.
“Mi piaceva la folle idea che
fosse una sitcom, ma al tempo stesso si trattasse del MCU. È stata una sfida enorme, ma è
qualcosa che mi piace e in un certo senso quel puzzle così
intricato ha davvero un senso per me. Ho lavorato anche a Black Widow e ho trovato più difficile mettere le
mani su una storia di supereroi diretta. È un po’ più difficile
aggrapparsi a quella storia, mentre l’esperimento di WandaVision ha
impiegato ogni singolo pezzo del mio cervello e dei miei
collaboratori.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.