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Raya e l’Ultimo Drago: lo spot del Super Bowl LV

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Raya e l’Ultimo Drago: lo spot del Super Bowl LV

Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra.

WandaVision: il promo degli episode 6 – 9

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WandaVision: il promo degli episode 6 – 9

Disney+ ha diffuso il promo ufficiale degli episodi 6 – 9 di WandaVision, la nuova serie tv Marvel Studios in programmazione e  streaming in esclusiva su Disney+.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

WandaVision, la serie tv 

WandaVision di Marvel Studios unisce televisione classica e Marvel Cinematic Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff e Visione, due individui dotati di super poteri che conducono vite di periferia idealizzate, che iniziano a sospettare che ogni cosa non sia come sembra.

WandaVision

WandaVision, la prima serie targata Marvel Studios, creata in esclusiva per Disney+, ha per protagonisti Elizabeth Olsen nel ruolo di Wanda Maximoff e Paul Bettany in quello di Visione. Kathryn Hahn è Agnes e Teyonah Parris è Monica Rambeau, personaggio che è stato presentato al pubblico in Captain MarvelKat Dennings riprenderà il suo ruolo di Darcy da Thor e Thor: The Dark World, mentre Randall Park tornerà a vestire i panni di Jimmy Woo da Ant-Man and The Wasp. La serie è diretta da Matt Shakman mentre Jac Schaeffer è il capo sceneggiatore. Composta da nove episodi, WandaVision è disponibile in streaming su Disney+.

Io sono nessuno: lo sport del Super Bowl LV con Bob Odenkirk

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Io sono nessuno: lo sport del Super Bowl LV con Bob Odenkirk

Il vincitore dell’Emmy Bob Odenkirk (Better Call Saul, The Post, Nebraska) è protagonista di Io sono nessuno, in cui interpreta Hutch Mansell, un padre sottovalutato e un marito trascurato, che prende le umiliazioni della vita in faccia, senza mai respingerle. Un signor nessuno.

Quando una notte due ladri entrano nella sua casa di periferia, Hutch si rifiuta di difendere se stesso e la sua famiglia, sperando di prevenire una violenza maggiore. Suo figlio adolescente Blake (Gage Munroe, The Shack), rimane deluso da lui, e sua moglie Becca (Connie Nielsen, Wonder Woman) sembra volerlo tenere sempre più lontano.

Le conseguenze dell’incidente si scontrano con la rabbia ribollente di Hutch, innescando istinti dormienti e spingendolo verso un percorso brutale che farà emergere oscuri segreti e abilità letali. In un turbine di pugni, sparatorie e stridore di pneumatici, Hutch dovrà salvare la sua famiglia da un pericoloso avversario (il popolare attore russo Aleksey Serebryakov, Amazon’s McMafia) e assicurarsi che non sarà mai più trattato come un “nessuno” qualunque.

Io sono nessuno è diretto dall’acclamato regista Ilya Naishuller (Hardcore Henry), da una sceneggiatura di Derek Kolstad, l’architetto narrativo della serie di John Wick, con la partecipazione del leggendario vincitore dell’Emmy Christopher Lloyd nel ruolo del padre di Hutch e dell’eclettico attore e musicista RZA nel ruolo del fratello di Hutch, il cui talento nascosto aiuta Hutch nella sua ricerca di vendetta.

Il film è prodotto da Kelly McCormick e David Leitch, i creatori dello spinoff di Fast & Furious, Hobbs & Shaw, di Deadpool 2 e di Atomica Bionda, con la loro società 87North, da Braden Aftergood (Hell or High Water, Wind River) per la Eighty Two Films, e da Bob Odenkirk e Marc Provissiero (Hulu’s PEN15) per la Odenkirk Provissiero Entertainment. I produttori esecutivi sono Derek Kolstad, Marc S. Fischer e Tobey Maguire.

Fast and Furious 9: lo spot del Super Bowl LV

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Fast and Furious 9: lo spot del Super Bowl LV

In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release dopo un primo spostamento all’aprile 2021 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020), è fissata al 28 maggio 2021.

Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, rivedremo l’agente Jimmy Woo?

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania, rivedremo l’agente Jimmy Woo?

L’attore Randall Park è attualmente uno dei co-protagonisti della serie WandaVision nei panni dell’agente Jimmy Woo, ma ad oggi l’attore non sa se tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. I Marvel Studios hanno recentemente dato il via alla Fase 4 del MCU con la prima serie Disney+ ambientata nell’universo condiviso. WandaVision è solo il primo di ben 25 progetti – tra film e serie tv – che la Marvel distribuirà da qui al prossimo futuro. Nonostante la serie con Elizabeth Olsen e Paul Bettany non sia ancora giunta al termine, è chiaro che uno dei personaggi chiave della storia è proprio l’agente dell’FBI Jimmy Woo.

Il MCU ha introdotto al pubblico il personaggio di Park, per la prima volta, in Ant-Man and the Wasp del 2018, anche se in quel film il suo ruolo è stato piuttosto limitato. Il sequel di Ant-Man del 2015 si concludeva con Jimmy Woo che liberata Scott Lang (Paul Rudd) dagli arresti domiciliari e con i due personaggi che ironizzavano sulla possibilità di rivedersi. Questo finale, unito al ritorno di Woo in WandaVision, ha spinto diversi fan a sperare che l’agente possa fare ritorno anche nell’annunciato Ant-Man and the Wasp: Quantumania, anche se ad oggi Park non fa ancora parte dei membri del cast confermati.

Anche grazie al successo di WandaVision, i fan vorrebbero certamente vedere una nuova apparizione di Jimmy Woo nel MCU. Proprio per questo, Extra ha chiesto a Randall Park del futuro del suo personaggio in una recente intervista in occasione della promozione dell’acclamata serie. La fonte ha chiesto specificamente all’attore se tornerà in Ant-Man 3 dopo essere già apparso nel sequel. Allo stato attuale, però, Park ammette di non sapere se effettivamente Jimmy Woo tornerà in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Naturalmente, l’attore sarebbe pronto a tornare qualora la Marvel glielo chiedesse.

“Non lo so. Non ho ricevuto ancora nessuna chiamata”, ha detto Park. “Se dovessi ricevere una chiamata, sicuramente accetterei di tornare. Se non dovessi ricevere nessuna chiamata, andrebbe bene lo stesso. Anche perché in questo momento sono a Westview, nel New Jersey. Sai, bisogna concentrarsi su un caso alla volta…”

Le info su Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed, che già aveva diretto i primi due film. Nel cast tornano Paul RuddEvangeline LillyMichael Douglas Michelle Pfeiffer. In più Kathryn Newton sarà Cassie Lang e Jonathan Majors sarà Kang il Conquistatore. 

The Falcon and the Winter Soldier: trailer ufficiale della serie Marvel

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Dopo la finale del Super Bowl di questa notte, è disponibile il nuovissimo trailer della serie Marvel Studios The Falcon And The Winter Soldier. La nuova serie composta da sei episodi debutterà in esclusiva su Disney+ il 19 marzo 2021. Nella serie tornano in azione due noti personaggi Anthony Mackie e Sebastian Stan riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes).

The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon And The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon And The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon And The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Pelé: il re del calcio: trailer del film originale Netflix

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Pelé: il re del calcio: trailer del film originale Netflix

Netflix Italia ha diffuso il trailer ufficiale del film originale Netflix Pelé: il re del calcio, il docufilm sulla leggenda del Brasile.

Il nuovo documentario Netflix “Pelé: il re del calcio” racconta la vita del calciatore brasiliano Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelé. Il documentario ripercorre lo straordinario periodo in cui Pelé, l’unico giocatore ad aver vinto tre Coppe del mondo, è passato da giovane superstar nel 1958 a eroe nazionale nel mezzo di un’era radicale e turbolenta nella storia del Brasile. Il film narra l’incredibile percorso di Pelé, culminato con il titolo di “Re del calcio” e con la storica vittoria della sua squadra nazionale ai Campionati del mondo del 1970.

Attraverso rari ed esclusivi filmati con Pelé stesso, il film mette in primo piano la star in maniera toccante mentre riflette sulla sua impressionante carriera. Il documentario include inoltre rare apparizioni e interviste d’archivio di ex leggendari compagni di squadra del Santos Futebol Clube e della nazionale brasiliana, tra cui Zagallo, Amarildo e Jairzinho, così come straordinarie testimonianze da parte di familiari, giornalisti e celebrità che hanno vissuto gli anni d’oro del calcio brasiliano. Disponibile su Netflix in tutto il mondo il 23 febbraio 2021.

Timothee Chalamet interpreta il figlio di Edward Mani di Forbice nello spot del Super Bowl

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Cadillac ha appena diffuso il suo spot realizzato per il Super Bowl. Per l’occasione, il marchio di automobili si è affidato a Timothee Chalamet, che per l’occasione interpreta il figlio di… Edward Mani di Forbice!

Proprio così, l’attore, insieme a Wynona Rider, recita in uno spot che ricostruisce il film di Tim Burton, con protagonista Johnny Depp. Eccolo di seguito!

https://www.youtube.com/watch?v=0KAlqthD6Gc&feature=emb_title

Fonte: Variety

Giuseppe Rotunno: è morto il maestro direttore della fotografia

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Giuseppe Rotunno: è morto il maestro direttore della fotografia

È morto Giuseppe Rotunno, che molti conoscono con il nome affettuoso di Peppino, uno dei grandi direttori della fotografia dell’intero mondo, collaboratore stretto di Luchino Visconti e di Federico Fellini, all’età di 97 anni. È sua la firma sulla fotografia di AmarcordIl gattopardo e Rocco e i suoi fratelli e Il Casanova.

Il suo palmares vede scintillare sette Nastri d’Argento, due David di Donatello e una nomination agli Oscar per All That Jazz – Lo spettacolo continua di Bob Fosse, nel 1980, un BAFTA per il film di Fosse e una nomination ai premi britannici per Il Casanova di Federico Fellini. Attivo fino alla fine, ha supervisionato il restauro di moltissimi film, tra cui Rocco e i suoi fratelli di Visconti, di Amarcord di Fellini.

Ha lavorato con i più grandi del cinema italiano, molto apprezzato anche all’estero: Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini, Mario Monicelli, Valerio Zurlini, Mario Soldati, Antonio Pietrangeli, Lina Wertmuller, Massimo Troisi e Roberto Benigni, Roberto Faenza, Dario Argento, Stanley Kramer, Martin Ritt, John Huston, Mike Nichols, Monte Hellman, Bob Fosse, Robert Altman, Alan J. Pakula, Fred Zinnemann, Terry Gilliam, Sydney Pollack.

Raised by Wolves – Una nuova umanità: recensione della serie di Ridley Scott

Veterano della fantascienza al cinema, il regista Ridley Scott ha nel corso degli anni partecipato alla produzione di diverse serie televisive. Mai però si era cimentato nella regia per il piccolo schermo. Il suo debutto (limitato ai primi due episodi) è infine arrivato con Raised by Wolves – Una nuova umanità, disponibile in Italia su Sky Atlantic a partire dall’8 febbraio. Dalle immagini e dai trailer rilasciati negli scorsi mesi si poteva già intuire il perché Scott abbia deciso di dedicarsi proprio a questo progetto. La serie, ideata da Aaron Guzikowski, presenta infatti caratteristiche e tematiche particolarmente ricorrenti nella filmografia del regista di Alien.  Dagli interrogativi sul senso stesso della vita agli estremismi religiosi e i conflitti che questi generano, il tutto inserito in un contesto futuristico e post-apocalittico non nuovo per Scott.

La storia, infatti, si concentra su due androidi, Madre (Amanda Collin) e Padre (Abubakar Salim). Questi sono fuggiti da una Terra devastata dalla guerra tra atei militanti e un ordine religioso di derivazione cristiana noto come Mitraici. Il loro obiettivo è quello di raggiungere e colonizzare il pianeta Kepler-22b. Gli androidi portano con sé embrioni umani con cui iniziare una nuova civiltà. Dodici anni dopo, solo un bambino, Campion (Winta McGrath), è sopravvissuto. Mentre le prospettive per il futuro della colonia appaiono cupe, i tre scopriranno di non essere più soli sul pianeta. Una colonia umana, capitanata da Marcus (Travis Fimmel), è infatti sbarcata su questo, e le loro intenzioni sono quanto mai misteriose.

L’immaginario fantascientifico di Raised by Wolves – Una nuova umanità

Ancora una volta l’umanità e la sua esistenza sono minacciate in modo irreparabile. La causa stavolta non sono gli effetti del cambiamento climatico, bensì lo scontro tra atei ed estremisti religiosi. Una contrapposizione che non può che risuonare ora più attuale che mai. A partire da tale evento si snoda il racconto della fine dell’esistenza così come nota, e la nascita di una nuova civiltà. Se è vero però che la storia tende a ripetersi, anche quest’ultima, nel suo piccolo, sarà vittima delle stesse minacce già riscontrate. Guzilowski, insieme a Scott, concepisce dunque una storia dalle tematiche estremamente umane e contemporanee, inserita però in un puro contesto fantascientifico.

Per questi motivi, Raised by Wolves – Una nuova umanità si presenta allora come un universo esteticamente e tematicamente molto simile a film come Prometheus e Blade Runner, non a caso entrambi diretti da Scott. Il regista si sbizzarrisce infatti con la possibilità di approfondire quanto già trattato grazie ai tempi più dilatati che la serialità offre. Il titolo in questione non raggiunge ovviamente, né intende farlo, il livello o l’impatto dei film succitati. Si offre però come un’affascinante rielaborazione di quello stesso immaginario. Sono infatti molte le immagini che, nella loro ricercata messa in scena, riescono a trasmettere quanto basta per suscitare l’attenzione e la curiosità dello spettatore. Molte di queste, non a caso, sono legate allo studio del corpo degli androidi, in particolare quello di Madre.

Dalla sua capacità di poter generare la vita sino alla trasformazione in vera e propria macchina da guerra, attraverso di lei si snoda un racconto che riflette sulle possibilità del corpo biotecnologico di cambiare, di diventare più umano di quello degli umani. Se è ormai appurato che gli androidi possono sognare pecore elettriche, viene di conseguenza anche a decadere l’unica differenza che distingueva questi dall’uomo, ovvero la mancanza di empatia. Dal Roy Batty di Roger Hauer al David di Michael Fassbender, Scott ha lentamente smontato tale certezza. Con Madre, la quale risulta estremamente più soggetta agli sconvolgimenti emotivi rispetto agli umani presenti nella serie, raggiunge ora un nuovo risultato.

Raised by Wolves Ridley Scott

Un intero mondo da esplorare

Raised by Wolves – Una nuova umanità appare dunque essere un progetto quanto mai ambizioso, che riesce a raggiungere i propri obiettivi anche a scapito di una narrazione non propriamente ricca di particolari colpi di scena. L’interesse non sta infatti nell’azione, comunque presente, ma appunto nell’analisi della protagonista, della sua emotività e del suo ruolo in una storia molto più grande. Ci si trova dunque di fronte ad un prodotto che non si dota di un ritmo particolarmente esagitato, e che per molti potrebbe rappresentare una visione sin troppo pesante. Occorre pertanto superare l’iniziale diffidenza, entrando piano piano nel mondo qui presentato e da questo lasciarsi conquistare episodio dopo episodio.

Non è vero infatti, come può inizialmente sembrare, che la serie non offra intrattenimento. Al contrario riesce a coinvolgere grazie alle sue immagini, alle sonorità futuristiche e alle atmosfere cupe, sottolineate da una fotografia tendente ad un grigio che ricorda quello delle tute dei due androidi. Con il progredire della narrazione, e delle tematiche citate, verrà poi sempre più naturale sentirsi parte della colonia gestita da Madre, con tutti i pro e i contro che questo può rappresentare. Già rinnovata per una seconda stagione, Raised by Wolves – Una nuova umanità sembra dunque rielaborare un preciso immaginario di fantascienza biopunk per aggiungervi qualcosa di nuovo. Un qualcosa che pur mantenendo un sapore fantascientifico rimane strettamente connesso alla nostra realtà.

Sotto lo zero, la recensione del film Netflix 

Sotto lo zero, la recensione del film Netflix 

Lluís Quílez , regista catalano classe ’78, autore di numerosi cortometraggi tra cui Avatar (2005) Graffiti (2015) e 72% (2017), oggi al suo secondo lungometraggio dopo  Out of the dark del 2014, continua a scandagliare l’universo dell’azione e del thriller con storie inquietanti, ambientate in contesti proibitivi, che mettono a dura prova i suoi protagonisti, spingendoli al limite delle proprie capacità. Lo fa con Sotto lo zero, dove azione e suspense si mescolano, con risultati non sempre ugualmente efficaci.

Sotto lo zero, la trama

Il poliziotto Martìn Salas, Javier Gutiérrez, sta trasportando sei detenuti – Ramìs, Luis Callejo, Nano, Patrick Criado,  il Romeno, Florin Opritescu, Ray, Edgar Vittorino, Pardo, Miquel Gelabert, e Golum, Andrés Gertrúdix – in una notte di gelo e neve. Con lui c’è il collega Montesinos,  Isak Férriz. I due però si trovano a fronteggiare i malumori dei detenuti, che crescono quando il furgone blindato improvvisamente si ferma, bloccato da qualcosa, oggetto di un agguato. Alcuni vogliono approfittare dell’occasione per scappare, mentre l’individuo misterioso che li ha bloccati è interessato a uno dei prigionieri, Nano, con cui sembra avere una questione in sospeso, e minaccia di uccidere tutti se non glie lo consegneranno vivo. Quanti di loro riusciranno a salvarsi? Il furgone blindato a prova di assalto è davvero il luogo più sicuro?  

Il cast di Sotto lo zero

Per il suo secondo lavoro dietro la macchina da presa, Quílez conta su un variegato manipolo di attori. Alcuni hanno un’esperienza consolidata, come Karra Elejalde, cui è affidato il compito di caratterizzare Miguel, l’assalitore, puntando con sapienza su luci e ombre di un uomo fiaccato dal dolore. L’attore, infatti, ha lavorato con registi come Pedro Almodóvar, Alex de la Iglesia e Alejandro Amenábar, senza disdegnare serie tv come Le verità nascoste. Altra garanzia è Javier Gutiérrez, noto soprattutto per essere stato il protagonista de La isla minima di Alberto Rodríguez Librero, che gli è valso il Premio Goya, come anche Il movente di Manuel Martín Cuenca. Qui ha a che fare con un personaggio che intende coniugare l’umanità con il suo essere tutto d’un pezzo, non senza una inaspettata evoluzione. Peccato che una sceneggiatura a tratti forzata lo penalizzi. Buon lavoro quello di Luis Callejo, qui un ex criminale che  vuole lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare da zero, e che era stato personaggio centrale ne La vendetta di un uomo tranquillo di Raul Arévalo. Nel cast vi sono però anche giovani promesse del cinema spagnolo, come Patrick Criado, entrato nel cast de La casa di carta 5.

sotto lo zero recensioneSotto lo zero con qualche passaggio a vuoto 

Il film sembra partire da buone premesse, con l’atmosfera nebbiosa, il gelo incombente, la notte, il buio, a creare il clima adatto per far crescere la suspense – la fotografia è curata da Isaac Vila. Eppure la sceneggiatura, firmata dal regista assieme a Fernando Navarro, ha qualche pecca. La prima parte è lenta e alcuni passaggi risultano perfino noiosi, tanto che dopo 45 minuti sembra difficile riuscire a mantenere l’attenzione per un’altra ora. Stancano le continue liti tra i prigionieri, come una sequenza di inseguimento che poco aggiunge all’economia del film. 

Il protagonista, poi, viene dipinto come un campione di abnegazione e un paladino della legge, ligio e intransigente fino all’eccesso, considerata la natura degli eventi che si trova ad affrontare. La sua sembra quasi una crociata da supereroe, sebbene ci si sforzi di sottolinearne il lato umano. Si percepisce in questo qualcosa di forzato, nonostante faccia poi risaltare maggiormente il passaggio finale.

Sotto lo zero, un finale inaspettato che pone domande

E’ infatti proprio un finale inatteso, preceduto da una sequenza claustrofobica e letteralmente agghiacciante, di forte impatto, a riscattare il film, spostando  inoltre la narrazione su un livello più alto. Un finale che pone domande anziché dare risposte e spinge lo spettatore a interrogarsi, a chiedersi: cos’è allora la giustizia? Cosa si può definire una “giusta causa”? Infine, quanto contano le apparenze e chi è davvero il criminale? È così che Quílez cerca di conquistare uno spettatore un po’ scettico, riuscendovi almeno in parte.

Dove vedere in streaming Sotto lo zero

Prodotto da Film Factory, ESCine Espanol, Morena Films e Amoros Producciones, con RTVE e 3 Televisió de Catalunya, con il finanziamento del governo spagnolo, Sotto lo zero è disponibile in streaming su Netfilx dal 29 gennaio. 

L’ultimo bacio: trama, cast e sequel del film con Stefano Accorsi

Giunto al suo terzo film, il regista Gabriele Muccino firma quello che è ancora oggi considerato uno dei titoli più importanti e significativi della sua carriera, che ha decretato un primo grande successo a livello internazionale. Si tratta di L’ultimo bacio, una cinica e disillusa riflessione sulle difficoltà della vita di coppia di quella generazione di trentenni di cui il regista faceva parte. Adulti affetti dall’ormai nota sindrome di Peter Pan, costantemente in fuga dalla responsabilità che la loro età comporta, inseriti qui in un film che ha definito lo stile del regista, ricco di emozioni forti e momenti di grande impatto visivo. Uscito in sala nel 2001, si tratta di un film che a distanza di vent’anni ancora definisce il cinema e la cultura italiana.

Il film ebbe talmente tanto successo al momento della sua uscita da rimanere in sala per ben 6 settimane, arrivando ad un incasso di circa 13 milioni di euro. Era però solo l’inizio della sua fortuna, coronata poi con la vittoria di ben 5 David di Donatello, tra cui quello per la miglior regia. Uscito dai confini nazionali, L’ultimo bacio arrivò a vincere il Premio del pubblico anche al prestigioso Sundance Film Festival. Proprio negli Stati Uniti, dove Muccino avrebbe poi trovato fortuna con La ricerca della felicità, prese vita un remake del film, intitolato The Last Kiss, e con protagonisti Zach Braff e Casey Affleck.

Arricchito dalla canzone di Carmen Consoli L’ultimo bacio, a cui si ispira il titolo, il film è dunque ormai parte dell’immaginario culturale italiano. Un’opera imprescindibile, che racconta in modo estremamente brillante degli italiani e della loro attitudine verso la vita, il futuro e le passioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’ultimo bacio: la trama del film

Protagonisti del film sono un gruppo di amici alla soglia dei trent’anni, i quali desiderosi di sentirsi ancora adolescenti e volendo rifuggire le responsabilità della propria età si trovano a mettere in discussione l’intera loro vita. Tra questi vi è Carlo, da tempo fidanzato con Giulia. Nel momento in cui quest’ultima gli rivela di aspettare un bambino, egli inizia a vivere la paura di diventare padre. Per nascondersi da questa, si rifugia in una relazione clandestina con la bella Francesca. Allo stesso tempo, Adriano vive un periodo di forte crisi con la moglie Livia, mentre Alberto non fa che passare da una relazione all’altra, e Paolo si trova a dover gestire la malattia del padre e l’abbandono della ragazza. Tra drammi, tradimenti e perdite, ciascuno di loro cercherà di rimettere insieme i pezzi di una vita che non li appaga quanto vorrebbero.

L'ultimo bacio cast

L’ultimo bacio: il cast del film

Personaggi centrali del film sono la coppia formata da Carlo e Giulia, interpretati rispettivamente da Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno. I due attori, già con diversi film all’attivo, divennero delle celebrità del cinema italiano proprio grazie a questo film. Al momento delle riprese, inoltre, i due stavano vivendo una vera relazione sentimentale, iniziata qualche anno prima, e terminata poco dopo l’uscita di L’ultimo bacio. Memorabile nel film è la scena della loro litigata, dove l’attrice finisce con il ferire realmente Accorsi con un coltello. Accanto a loro, nei panni della seducente Francesca, si ritrova invece Martina Stella, qui al suo debutto cinematografico. Pierfrancesco Favino, altro frequente collaboratore di Muccino, interpreta invece il ruolo di Marco.

L’attore Giorgio Pasotti interpreta invece Adriano, ruolo originariamente offerto a Enrico Silvestrin. Diversi sono poi gli interpreti qui presenti e che hanno più volte collaborato con Muccino anche in altri dei suoi successivi film. Si tratta di Claudio Santamaria nei panni di Paolo, Sabrina Impacciatore in quelli di Livia, e Stefania Sandrelli in quelli di Anna, la madre di Giulia. Sergio Castellitto interpreta invece il professore Eugenio Bonetti. Completano il cast anche Marco Cocci nei panni di Alberto, e Luigi Diberti in quelli di Emilio. Si ritrova inoltre, in un piccolo ruolo, anche Silvio Muccino, fratello del regista. La cantante Carmen Consoli, oltre ad aver eseguito il brano che dà il titolo al film, appare in un cameo nei panni di una delle fiamme di Alberto.

L’ultimo bacio: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

A quasi dieci anni dall’uscita del film, il regista ha deciso di riprendere quei personaggi tanto amati per vedere come erano cresciuti e quali percorsi di vita avevano intrapreso. Nel 2010 è così arrivato al cinema il sequel Baciami ancora, il cui titolo coincide stavolta con quello della canzone di Jovanotti, scritta appositamente per il film. In questo mancano però all’appello diversi degli attori protagonisti di L’ultimo bacio, come Giovanna Mezzogiorno, Martina Stella, Stefania Sandrelli e Sergio Castellitto. Si aggiungono però attori come Valeria Bruni Tedeschi, Primo Reggiani e Adriano Giannini. Vittoria Puccini assume qui i panni di Giulia, dal momento che la Mezzogiorno si era rifiutata di interpretare nuovamente il personaggio, insoddisfatta dal suo sviluppo.

Prima di vedere il sequel, però, è possibile fruire di L’ultimo bacio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 6 febbraio alle ore 21:45 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Armie Hammer abbandonato dall’agenzia WME

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Armie Hammer è stato abbandonato da WME, la sua agenzia, come annuncia Variety. Secondo una fonte ben informata, anche il pubblicista personale di Hammer si sta allontanando. WME si è separato da Hammer in seguito alle continue accuse contro l’attore che sono emerse sui social media nell’ultimo mese.

Nei messaggi diffusi sui social media, che Hammer non ha verificato, l’attore avrebbe avuto numerose conversazioni di natura sessualmente esplicita, mostrando attrazione per pratiche di cannibalismo, in cui avrebbe espresso il suo desiderio di bere sangue, tagliare le dita dei piedi e schiavizzare i partner sessuali. Hammer ha descritto anche fantasie di stupro nei suoi messaggi.

Le accuse salaci, postate per la prima volta sull’account Instagram anonimo House of Effie, sono state oggetto di una dilagante copertura scandalistica, ma le donne dicono che c’è di più nelle affermazioni scandalose di quanto non sembri. Almeno tre ex partner di Hammer affermano che abbia usato le sue inclinazioni sessuali come una copertura, accusandolo di abuso emotivo, manipolazione e coercizione.

Da parte sua, Hammer ha inizialmente rifiutato qualsiasi accusa, dichiarando che tutto ciò che ha condiviso con le sue partner sessuali era stato concordato e fatto con consensualità. Nonostante la squadra di Hammer mantenga la posizione sulla sua innocenza, le accuse hanno portato rapidamente all’abbandono di Hammer da due progetti di alto profilo: la commedia romantica Shotgun Wedding, in cui era stato originariamente scelto al fianco di Jennifer Lopez, e la serie della Paramount The Offer, che è sulla realizzazione di Il Padrino.

WandaVision: intervista a Randall Park

WandaVision: intervista a Randall Park

Dopo averlo visto in azione in Ant-Man and the Wasp, Randall Park torna a interpretare l’agente Jimmy Wo in WandaVision, la nuova serie Disney+ disponibile sulla piattaforma ogni venerdì con un nuovo episodio.

WandaVision, recensione dei primi tre episodi della serie Marvel/Disney+

Christopher Plummer: morto a 91 anni l’attore di Tutti insieme appassionatamente

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Christopher Plummer è morto a 91 anni, ne dà conferma la sua famiglia. Si è spento serenamente a casa sua nel Connecticut, con Elaine Taylor, sua moglie, al suo fianco per 75 anni.

Lou Pitt, suo amico di lunga data e suo manager da 46 anni ha dichiarato: “Chris era un uomo straordinario che amava e rispettava profondamente la sua professione con grandi maniere all’antica, umorismo autoironico e musicalità delle parole. Era un tesoro nazionale che apprezzava profondamente le sue radici canadesi. Attraverso la sua arte e umanità, ha toccato tutti i nostri cuori e la sua vita leggendaria durerà per tutte le generazioni a venire. Sarà per sempre con noi”.

Christopher Plummer ha trascorso 75 anni della sua vita tra schermo e palcoscenico, girando più di 100 film. È meglio conosciuto per aver interpretato il capitano John Von Trapp nel classico diretto da Robert Wise del 1965, Tutti insieme appassionatamente, ma ha vinto il suo Oscar per il film Beginners del 2010, ed è stato recentemente nominato all’Oscar per Tutti i soldi del mondo, di Ridley Scott. In quel film ha sostituito Kevin Spacey nel ruolo di J. Paul Getty a riprese già concluse, dopo che Spacey era stato ostracizzato dal film in seguito alle accuse di molestie da lui perpetrate. Plummer ha recentemente recitato nel cast corale di Knives Out, diretto da Rian Johnson.

WandaVision: intervista a Kat Dennings

WandaVision: intervista a Kat Dennings

Dopo Thor: The Dark World, Kat Dennings torna a interpretare Darcy Lewis nel MCU in WandaVision, la nuova serie in onda ogni venerdì su Disney+. Ecco la nostra intervista all’attrice.

WandaVision, recensione dei primi tre episodi della serie Marvel/Disney+

Malcolm & Marie, la recensione del film con Zendaya

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Malcolm & Marie, la recensione del film con Zendaya

La recensione di Malcolm & Marie non può non cominciare con una considerazione importante: il film di Sam Levinson, disponibile su Netflix dal 5 febbraio, è stato girato in piena pandemia, e potrebbe a tutti gli effetti appartenere ad una specie di sottogenere che definiremo “cinema pandemico”, ovvero un cinema fatto di pochi attori, location uniche interne, troupe ridotta al minimo e basato principalmente su una sceneggiatura lineare e dei dialoghi fitti. Si parla tanto in Malcolm & Marie, e sembra che con i due episodi speciali di Euphoria arrivati nelle scorse settimane, Levinson abbia offerto ai suoi spettatori una specie di antipasto, per concludere con questa elegante portata principale in bianco e nero.

La trama di Malcolm & Marie

È l’una di notte, siamo in una lussuosa villa di Hollywood, Malcolm e Marie rientrano da una serata di gala, lo capiamo dai loro abiti eleganti. Man mano che li spiamo nella loro casa, attraverso le grandi finestre che danno sul giardino, veniamo messi a conoscenza della situazione: lui è un regista, lei la sua compagna, ex attrice, sono di ritorno dalla premiere del nuovo film di lui, un vero e proprio trionfo. Lui infatti balla per tutta la casa, bevendo e parlando senza sosta, carico di adrenalina. Lei, con fare meccanico, prepara la cena, maccheroni al formaggio, lo fa con gesti rapidi, palesando un malcelato nervosismo che di lì a poco esploderà.

Malcolm & Marie è la storia di un litigio, una discussione furiosa, una conversazione che vede due persone che si amano profondamente confrontarsi con le reciproche mancanze, con le proprie paure, una notte che li vede spogliarsi a poco a poco di ogni barriera. Certo, non c’è sempre da entrambe le parti la voglia di confrontarsi e la violenza verbale che ne consegue è una spia, da una parte e dall’altra in momenti differenti, un segnale che la tentazione di lasciarsi alle spalle i non detti è forte, ma i nostri protagonisti vanno avanti, affondano la lingua e i pensieri nelle loro idiosincrasie e cercano, in tutti i modi, di farlo insieme.

Un litigio lungo un film

Così come i due speciali di Euphoria già citati, anche in questo caso Levinson ha ridotto all’osso il suo progetto narrativo, tanto che sia il film in questione che gli episodi sembrano essere stati costruiti intorno alle esigenze pandemiche, per così dire. Il risultato, come accennato, è un lunghissimo flusso di coscienza a due voci in cui i due protagonisti affrontano qualsiasi tipo di argomento possa in qualche modo toccare, anche solo di sfuggita, la loro vita e l’esperienza personale. Ecco che la conversazione parte da una quasi “canonico” sentirsi dati per scontati, toccando in punta di piedi questioni razziali, questioni di genere, discorsi sull’importanza dell’ego per un artista, sull’influenza che la presenza dell’altro ha nella propria vita e nella propria arte, sui rapporti di co-dipendenza, sul passato e sul futuro. Insomma sulla vita stessa e la natura più intima di una storia d’amore. 

Splendidamente fotografato da Marcell Rév (lo stesso di Euphoria), Malcolm & Marie è anche un bellissimo film da un punto di vista puramente estetico. Non c’è un altro termine per definirlo, perché in ogni momento, in ogni inquadratura, in ogni costume e espressione dei suoi protagonisti, il film è bello, nell’eccezione più superficiale del termine. Talmente tanto bello che quando sono uscite le prime immagini del film, sembravano fotogrammi di uno spot di lusso, uno di quelli che sembrano mini film e promuovono brand di alta moda. Invece no, invece Sam Levinson usa di nuovo una confezione extra-lusso per raccontare, provarci almeno, la profondità dell’animo umano.

Malcolm & Marie recensione

E proprio qui, cade. Il regista, attraverso il suo discorso fitto e incessante, che replica una partita serrata di ping pong, non riesce ad aggiungere nulla al dialogo vivace e costruttivo su tutti i temi che tocca. Sembra non avere altra utilità se non quella di una vetrina dove i due interpreti si mettono in mostra. E, intendiamoci, anche se fosse solo questo il senso del film, una vetrine, un esercizio estetico, si tratterebbe comunque di un’ora e 46 minuti ben spesi. 

Due interpreti straordinari

Anche trai produttori, Zendaya e John David Washington sono dei fenomeni assoluti. Entrambi mettono in gioco ogni goccia del loro talento, da quello puramente fisico della presenza scenica, che in entrambi abbonda, a quello più intimo ed emotivo, delle inflessioni vocali, delle espressioni facciali, dei silenzi e dei momenti di ira. 

Zendaya, giovanissima reginetta del cinema e della tv, conferma un talento smagliante, che ha già messo al servizio dei Blockbuster, del cinema d’autore, della serialità di altissimo livello, dimostrando di poter passare dall’essere una ragazzina fragile e problematica, a un’adolescente sarcastica e cinica, fino ad apparire come una donna fatta e finita, elegante e raffinata, diventando la più giovane attrice della storia ad aver vinto un Emmy da protagonista. 

John David Washington, affascinante scoperta di Spike Lee, che lo ha fatto protagonista di BlacKkKlansman, si cimenta qui in un ruolo molto interessante, perché lo vede utilizzare il suo corpo con un approccio prima giocoso, poi molto intenso, una performance che si distacca da quanto ci ha fatto vedere fino a questo momento nel citato film di Lee o in Tenet, per esempio, e ci offre ancora un’altra faccia del suo talento, che, in questo caso, immaginiamo sia anche una questione di sangue, dato che suo padre è Denzel. 

Cinema da pandemia mascherato da prodotto indie

Malcolm & Marie paga forse il prezzo di un’urgenza narrativa che non sembra esserci sedimentata, ma è spinta più dalla pancia che da un ragionamento sistematico e compiuto, relativo a ciò che il regista stesso voleva raccontare. Superficiale quasi involontariamente, il film lascia l’impressione di aver sbirciato dentro casa di una coppia che gioca ad essere in crisi ma che in fondo è troppo bella, troppo ricca, troppo innamorata per avere davvero dei problemi. E forse la chiave del racconto è tutta qui, in questa magnifica apparenza che offusca ogni ragionamento e fa apparire Malcolm & Marie come grande cinema indie, quando invece siamo di fronte ad un buon esempio di cinema “pandemico”.

Est – dittatura last minute, una clip in esclusiva

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Est – dittatura last minute, una clip in esclusiva

Ecco una clip esclusiva di EST – Dittatura Last Minute, di Antonio Pisu, con Lodo Guenzi interprete principale al suo debutto in un lungometraggio, e con Matteo Gatta, Jacopo Costantini e Paolo Rossi Pisu.

Dal 5 febbraio l’originale road-movie EST – Dittatura Last Minute arriva sulle principali piattaforme on demand – Sky Prima fila, Amazon Prime Video, Apple TV, Infinity, Chili, Rakuten, Google Play, CG entertainment, Vativision e #iorestoinsala.

https://www.youtube.com/watch?v=AdjuMe3w_jU

EST – Dittatura last minute: intervista a Lodo Guenzi

WandaVision: l’importanza epocale della quinta puntata – SPOILER

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WandaVision: l’importanza epocale della quinta puntata – SPOILER

Attenzione, l’articolo contiene spoiler sulla quinta puntata di WandaVision, disponibile dal 5 febbraio su Disney+.

WandaVision

Il nuovo episodio di WandaVision ha lasciato sicuramente tutti a bocca aperta, e per più motivi. Svelato l’arcano dietro alla versione da sit-com, ora sappiamo che Wanda controlla la realtà nel perimetro della cittadina dove si è insediata con Vision, compresi tutti i suoi abitanti, e quindi ora la storia si alterna tra la realtà che la potente strega ha creato, con quella dello SWORD che cerca in tutti i modi di stanarla.

I momenti topici dell’episodio sono diversi, da quello in cui ci si chiede se Wanda abbia o meno un “nome in codice” (sappiamo che la serie lancerà finalmente la sua identità di Scarlet Witch, ma non sappiamo ancora quando), a quello in cui assistiamo a ciò che Wanda ha fatto appena sconfitto Thanos. Filmati di sorveglianza, immagini da altri film Marvel Studios, tutto contribuisce a darci un quadro più chiaro della storia e a ricostruire la contemporaneità dei fatti.

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Quello che però naturalmente emoziona di più è il ritorno, a sorpresa, di un personaggio che pensavamo morto. Alla fine dell’episodio fa il suo ritorno in scena Pietro Maximoff! Ebbene sì, il fratello di Wanda, morto in Avengers: Age of Ultron, torna in scena… ma non come ci aspettavamo!

Invece di far rinascere il personaggio di Aaron Taylor Johnson, Kevin Feige ha utilizzato “l’altro” Quicksilver, ovvero quello interpretato da Evan Peters in X-Men: Giorni di un Futuro Passato, un momento EPOCALE per tutta la serie. Si tratta infatti della prima volta in cui assistiamo all’incontro tra un Mutante e un Vendicatore, personaggi che fino a questo momento erano costretti, per ragioni produttive, ed essere separati.

La grandezza di questo momento, oltre ad aprire finalmente tantissimi scenari attesi dai fan da ormai oltre 10 anni, mostra anche la bravura della squadra di Kevin Feige che sfrutta ogni piccolo strumento a sua disposizione per creare il suo perfetto universo condiviso.

Ultima chicca, non meno divertente,  senz’altro la battuta di Darcy (Kat Dennings) all’apparizione di Pietro/Evan Peters. La dottoressa, guardando lo schermo, esclama: “Ha cambiato attore!”. 

A meno che… a meno che non si tratti solo di un inside joke per i fan dei due universi fino a questo momento separati e l’arrivo di Evan Peters non sia altro che una nuova trappola per gli spettatori.

Gli Eterni, Salma Hayek sulla segretezza: “Non ho potuto leggere la sceneggiatura”

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A Salma Hayek non è stato permesso di leggere la sceneggiatura de Gli Eterni fino a quando non ha firmato ufficialmente per recitare nel film. L’attrice di origine messicana e candidata all’Oscar è stata uno dei primi membri del cast ad unirsi all’attesissimo film Marvel della regista Chloé Zhao. Sebbene abbia una filmografia eclettica, con molti film di genere, Gli Eterni segnerà la prima incursione di Hayek nell’universo cinematografico Marvel.

Il film di Zhao esplorerà la storia della razza degli essere creati dalla leggenda dei fumetti Jack Kirby, e sebbene gran parte della trama sia stata ancora tenuta segreta, il cast del film è bastato da solo ad alzare l’interesse attorno al progetto. Oltre a Hayek e al premio Oscar Angelina Jolie, ci saranno molti attori noti soprattutto agli amanti delle serie tv, tra cui Richard Madden e Kit Harington di Game of Thrones, Brian Tyree Henry di Atlanta, Gemma Chan di Humans e Kumail Nanjiani di Silicon Valley. Hayek interpreta Ajak, il leader degli Eterni che, secondo quanto riferito, è dotata di mani curative ed è l’unico membro in grado di comunicare con i loro creatori, i Celestiali.

In una recente intervista con Variety, Salma Hayek ha ammesso di non aver saputo nulla a proposito de Gli Eterni fino a quando non si è ufficialmente unita al progetto, cosa che ha reso il processo un po’ “snervante”. Data l’estrema segretezza che coinvolge la realizzazione di un film del MCU, non le è stato nemmeno permesso di leggere la sceneggiatura.

“Non sapevo nulla di quest’universo condiviso. Ma sono stata molto fortunata perché ho un’amica messicana che è un grande fan della Marvel. Avevo giurato di mantenere il segreto, anche perché sono statauna delle prime persone ad essere assunta… ma poi ho capito che avrei dovuto mantenere quel segreto per molto, molto tempo. Così, quando ho ricevuto la chiamata, ho detto: ‘Lo confesso. Alla fine saprò tutto quello che c’è da sapere, ma ora ditemi… cosa sono gli Eterni? Esistono nei fumetti? Non so chi sia Ajax’. Poi mi hanno spiegato tutto. Mi hanno spiegato la sceneggiatura, ma non me l’hanno data. Ho dovuto firmare il contratto senza leggere la sceneggiatura. Potevo leggerla soltanto dopo aver firmato. Questo è stato parecchio inquietante… ero spaventata. Ma alla fine non mi è più importato, e ti dirò perché… perché amo la regista. È fantastica.”

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Raya e l’Ultimo Drago: nuovo trailer del film Disney

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Raya e l’Ultimo Drago: nuovo trailer del film Disney

Guarda il nuovo trailer di Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra

WandaVision: 10 modi in cui Quicksilver potrebbe tornare nel MCU

WandaVision: 10 modi in cui Quicksilver potrebbe tornare nel MCU

La realtà parallela e per certi aspetti “salvifica” di WandaVision si è completamente alterata nel terzo episodio della seria Disney+, quando Monica Rambeau, nei panni fittizi di Geraldine, ha inavvertitamente richiamato alla memoria di Wanda lo spettro di Ultron e, quindi, la morte di suo fratello Pietro. Ci sono state tantissimi speculazioni sul fatto che Ultron possa effettivmente tornare nel MCU. E se lo stesso destino toccasse anche a Pietro?

La morte prematura di Pietro Maximoff in Avengers: Age Of Ultron sembrava qualcosa di permanente, ma la maggior parte delle persone pensava lo stesso di Visione (anche se il suo ritorno nella serie non è stata ancora chiarito in maniera definitiva). Ci sono, quindi, molti modi in cui il personaggio di Pietro potrebbe tornare nel MCU. Vediamo di seguito – grazie a Screen Rant – i 10 più probabili:

Non è mai morto

Avengers: Age of UltronLa teoria più ovvia, e quindi più improbabile, è che Pietro non è mai davvero morto. È possibile che la sua morte sia stata semplicemente uno stratagemma, o che sia morto e sia in qualche modo guarito.

Come ha detto Maria Hill a Captain America in Age Of Ultron, “Lui è veloce”. Il metabolismo di Pietro deve essere fuori scala vista la velocità con cui corre, ed è possibile che da ciò derivi un fattore di guarigione. Questo non spiegherebbe perché Pietro non abbia cercato sua sorella negli ultimi anni, ma è comunque una possibilità in merito al ritorno del personaggio.

Flashback

Un altro espediente che potrebbe garantire il ritorno di Pietro è quello del flashback. Ci sono alcuni aspetti parecchio confusionari nella sequenza temporale del MCU, quindi un flashback qui o là non farebbe male a nessuno.

Dato quanto Wanda Maximoff abbia profondamente represso il dolore e il trauma per la perdita non solo di suo fratello ma anche di Visione, un flashback potrebbe essere il culmine logico della perdita totale del suo controllo. Dover affrontare il passato e il dolore per la perdita di suo fratello, e anche dei suoi genitori, morti quando lei era più giovane, sarebbe un altro modo per far tornare Pietro.

È stato ricreato da Ultron

Age Of Ultron ha regalato ai fan diverse cose belle quando è uscito nel 2015, ma anche tante cose che non hanno soddisfatto a pieno il pubblico. In primo luogo, ad alcuni non è piaciuto che Pietro sia morto. Ultron potrebbe essere la chiave non solo per una nuova versione aggiornata del classico cattivo, ma anche per il ritorno di Pietro.

Ultron è stato fortemente investito nella creazione di un corpo artificiale per se stesso, che alla fine è diventato Visione. Il suo interesse per i gemelli Maximoff potrebbe averlo portato a sperimentare nuovi tipi di corpi, cloni o droni, alcuni dei quali potrebbero essere stati modellati proprio su Pietro.

Life Model Decoy

Agents Of S.H.I.E.L.D. presenta molti personaggi e concetti che non sono tratti direttamente dai fumetti Marvel. Uno di questi è il Life Model Decoy (noto anche come LMD). Si tratta di androidi progettati per replicare ogni caratteristica di una persona vivente. Sono stati originariamente progettati dallo S.H.I.E.L.D. ed è possibile che Pietro possa tornare proprio grazie ad essi.

L’esempio più importante nella serie televisiva è stato progettato da Holden Radcliffe, che ha creato un corpo per l’intelligenza artificiale che fungeva da sua assistente, Aida. Anche Tony Stark conosceva il programma LMD, come si evince da un dialogo avuto con l’agente Coulson.

Progetto T.A.H.I.T.I.

Un altro programma associato alla serie Agents Of S.H.I.E.L.D. è il metodo con cui l’agente Coulson, morto per mano di Loki nel film The Avengers del 2012, è tornato in vita. Il Progetto T.A.H.I.T.I. era un progetto dello S.H.I.E.L.D. avviato da Nick Fury e diretto da Phil Coulson.

Comprendeva l’uso di un cadavere alieno per il progresso medico umano. Questo sarebbe un modo fattibile per riportare Pietro indietro, soprattutto visto il collegamento con lo S.H.I.E.L.D. (e ora, forse, con la sua organizzazione gemella, lo S.W.O.R.D.).

È Wanda che lo evocherà

Date le circostanze di WandaVision, è altrettanto probabile che il ritorno di Pietro coinvolga sua sorella. Scarlet Witch è uno dei più potenti Avengers nei fumetti e Wanda sta crescendo in potenza e abilità nel MCU.

È possibile che sia proprio lei ad evocare semplicemente Pietro, allo stesso modo in cui ha apparentemente rianimato Visione. Se Visione e le gemelle sono in qualche modo frutto della sua immaginazione, allora è molto probabile che alla fine riporterà indietro anche Pietro.

Un incantesimo opera di qualcun altro

Wanda non è certamente l’unico “potente” di Westview. Secondo le teorie più accreditate, la vicina di Wanda, Agnes, è in realtà una delle più potenti streghe dell’universo Marvel , ossia Agatha Harkness.

Altrettanto possibile è che Dottie, l’ape regina dei sobborghi di Westview, sia in realtà la maga Arcanna Jones dei fumetti della serie “Squadron Supreme”. Suo marito era Phil Jones e proprio quest’ultimo è uno dei tanti strani vicini che Wanda e Visione hanno a Westview. 

Un viaggio nel tempo

Le regole sui viaggi nel tempo sono solo una delle tante cose che non hanno molto senso in Avengers: Endgame. Tuttavia, il viaggio nel tempo esiste all’interno del MCU ed è molto probabile che Pietro torni in questo modo. Forse durante il corso della serie o anche durante gli eventi di Endgame, il tempo si è destabilizzato e Pietro è stato in grado di farsi avanti nel presente.

Il suo ritorno sarebbe una conclusione unica e drammatica in una serie incentrata comunque sul dolore e sul trauma. Il dolore di Wanda, però, è reale ed è improbabile che venga semplicemente cancellato grazie al fatto che il fratello riesce a tornare al passato. Quanto accaduto nel passato sarebbe ancora valido… almeno per Wanda.

Il Multiverso

Il viaggio nel tempo va di pari passo con il concetto di Multiverso, che sta per diventare una delle principali caratteristiche del MCU. Sapere che Wanda svolgerà un ruolo importante nel prossimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, suggerisce che sarà collegata a tutto ciò in qualche modo.

Ci sono molti personaggi che non appartengono al MCU che potrebbero apparire in quel film come risultato di qualsiasi cosa Wanda faccia nella sua serie… e uno di loro potrebbe essere proprio suo fratello, magari in una forma diversa.

Il Quicksilver degli X-Men

QuicksilverElectro e Doctor Octopus torneranno ufficialmente nel MCU: la porta è quindi aperta per altre versioni di personaggi classici che approderanno nell’universo condiviso. Uno dei più probabili, soprattutto visto WandaVision, è Pietro.

La strana rottura dei diritti con gli Avengers e gli X-Men significava che sia Fox che Disney potevano usare Quicksilver e Scarlet Witch. La versione Fox divenne molto popolare e un modo per il MCU di incorporare finalmente i mutanti potrebbe essere quuello di estendere un invito ad Evan Peters di unirsi al franchise attraverso il Multiverso.

Uncharted, Tom Holland definisce “incredibili” le scene d’azione

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Uncharted, Tom Holland definisce “incredibili” le scene d’azione

Tom Holland ha definito le sequenze d’azione di Uncharted le più incredibile a cui abbia mai preso parte. Il giovane attore è noto per il ruolo di Spider-Man nel MCU e presto sarà protagonisti di alcuni interessanti progetti cinematografici, tra cui Cherry di Anthony e Joe Russo e Chaos Walking di Doug Liman. Tuttavia, tra i film che l’attore ha in cantiere, Uncharted è senza dubbio quello più atteso (insieme, ovviamente, al threequel di Spider-Man: Homecoming).

Holland è stato scelto per interpretare un giovane Nathan Drak nel lontano 2017, nonostante l’adattamento cinematografico di Uncharted fosse in sviluppo già da alcuni anni. Il film ha dovuto fare i conti con una generi particolarmente travagliata. Dopo una serie innumerevoli di cambia di regia e di sceneggiatori, alla fine il progetto ha dovuto fare i conti anche con l’esplosione della pandemia di Covid-19: inizialmente previsto per luglio di quest’anno, alla fine Uncharted è stato posticipato direttamente a febbraio 2022. Ciò significa che i fan dovranno aspettare ancora un bel po’ prima di vedere il tango agognato adattamento della celebre serie videoludica.

Adesso, in occasione di un’apparizione durante il podcast “Awards Circuit” di Variety (in cui ha discusso anche dell’attesissimo Spider-Man 3), Tom Holland ha parlato proprio di Uncharted, esprimendo tutto il suo entusiasmo in merito ad un progetto che cercava davvero di realizzare da anni. Il giovane attore ha anche parlato delle sequenze d’azione del film (sicuramente uno degli aspetti più intriganti, dato il genere di appartenenza), definendole “le più incredibili a cui abbia mai preso parte”, nonostante si sai procurato numerosi tagli, contusioni e lividi che in più di un’occasione lo hanno fatto sentire parecchio “ridicolo”.

Tutto quello che sappiamo su Uncharted

In UnchartedTom Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story.

La sceneggiatura del film, che arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Black Widow avrà un sequel? La criptica risposta della sceneggiatrice

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A parte L’incredibile Hulk, non c’è stato un solo film realmente indipendente dei Marvel Studios, che non abbia quindi generato almeno un sequel. D’altronde, l’unica ragione per cui la storia del Gigante di Giada è stata affrontata esclusivamente in altri franchise (come quello dedicato agli Avengers o quello dedicato a Thor) è a causa di alcuni “fastidiosi” problemi legati ai diritti sul personaggio.

Tuttavia, l’attesissimo Black Widow potrebbe cambiare l’attuale situazione. Ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, il film prenderà le mosse da quando Natasha Romanoff rompe gli accordi di Sokovia ed è costretta a fuggire, prima di incontrare Steve Rogers e i suoi Vendicatori Segreti. Tutti sappiamo come è finita la storia dell’ex spia russa in Avengers: Endgame, ma potrebbe esserci una Black Widow 2?

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Jac Schaeffer, showrunner e capo degli sceneggiatori della serie WandaVision, è stata di recente interrogata proprio sulla questione. Schaeffer ha lavorato ad una prima versione della sceneggiatura di Black Widow, prima di essere sostituita da Eric Pearson. Nei titoli di coda del film il suo nome (insieme a quello di Ned Benson) verrà menzionato in relazione al soggetto del film; di fatto, l’unico credito per la sceneggiatura è stato affidato esclusivamente a Pearson.

“Beh, sai… ho avuto la fortuna di salire a bordo del treno Black Widow quando ha lasciato la stazione per la prima volta. Poi sono passata a WandaVision e molti altri sceneggiatori di grande talento hanno preso la penna e hanno continuato con quel film”, ha spiegato Schaeffer in un’intervista con ComicBook. “Quindi, non posso davvero parlare in merito alla totalità del progetto Black Widow. Mi posso limitare a dire che sono davvero entusiasta che stia per arrivare nelle sale.”

Si tratta di una risposta volutamente criptica. Molto probabilmente, se il franchise di Black Widow dovesse effettivamente continuare, sarà con Florence Pugh e la sua Yelena Belova alla guida: è da tempo ormai che si parla della possibilità che il personaggio erediti il “mantello” di Vedova Nera, e visto che Scarlett Johansson sembra aver chiuso con il personaggio, questa sembra davvero l’ipotesi più plausibile al momento.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Captain America: il ritorno dell’eroe nel MCU potrebbe sistemare un “problema” legato a Endgame

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Il ritorno di Chris Evans nel MCU potrebbe finalmente raccontare la storia della missione di Captain America che Avengers: Endgame ha scelto di non mostrare. Il film di Anthony e Joe Russo, infatti, non ha mai esplorato in che modo Steve Rogers abbia completato la sua missione e sia tornato indietro nel tempo per rimettere le Gemme dell’Infinito ognuna al suo posto, sicuramente un’opportunità piena di potenziale che in molti non hanno esitato a bollare come persa.

In Avengers: Endgame, Captain America è stato l’Avenger incaricato di riportare tutte e sei le Gemme dell’Infinito al loro posto nella timeline. Tornato nel presente, è ricomparso in versione anziana. La sua decisione di rimanere nel passato insieme alla sua amata Peggy Carter (Hayley Atwell) ha segnato, di fatto, la fine del suo viaggio nel MCU. Tuttavia, sembra che la Marvel sia intenzionata a far tornare l’iconico personaggio in qualche modo. È stato infatti riferito che Marvel ed Evans stanno lavorando a un accordo che consenta all’attore per riprendere il ruolo di Capitan America in ben due progetti del MCU. Fino ad ora, Evans sta minimizzato la notizia, mentre la Marvel non ha né smentito né confermato la fuga di notizie delle ultime settimane.

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Se è vero che Captain America tornerà sul grande schermo, la domanda più importante che i fan si pongono in merito al suo ritorno è ovviamente relativa al punto della Fase 4 in cui verrà impostato il suo ritorno. Invece di correre il rischio di annullare (e quindi di rovinare) la fine dell’arco narrativo di Cap impostato da Endgame, la Marvel potrebbe avere in programma di mostrare parti della sua storia che non sono state ancora mostrate, o forse non esplorate del tutto. Probabilmente, l’evento più emozionante nella vita di Capitan America è accaduto fuori dallo schermo e i fan non hanno ancora avuto la possibilità di esserne testimoni.

Presumibilmente, proprio perché si è scelto di far apparire la versione anziana di Cap che consegna il suo scudo a Sam Wilson/Falcon (Anthony Mackie), Avengers: Endgame non ha avuto tempo sufficiente a disposizione per mostrare anche come Steve abbia rimesso a posto tutte le Gemme. Per alcuni fan tale scelta è stata parecchio deludente; tuttavia, si è trattato di una scelta narrativa comprensibile in definitiva, dato che la ricomparsa dell’eroe nel presente aveva l’obbligo di essere – sempre per fini narrativi – tanto brusca quanto sorprendente.

Che si tratti di una serie o addirittura di uno speciale (qualcosa di molto simile allo speciale natalizio sui Guardiani della Galassia che arriverà nel 2022), la Marvel ha finalmente la possibilità di concentrarsi direttamente sull’avventura di Steve con le Gemme dell’Infinito, mostrando diversi elementi chiave (come, ad esempio, quello che Captain America ha fatto con il Mjolnir). Se fosse stato mostrato in Endgame, il momento si sarebbe probabilmente esaurito in una scena di cinque minuti o giù di lì, mentre un progetto incentrato esclusivamente sulla missione di Cap potrebbe raccontare, anche in maniera divertente, tutta una serie di retroscena inediti.

Harry Potter: Rupert Grint ammette di aver visto solo i primi tre film

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Rupert Grint, che ha interpretato Ron Weasley nella saga di Harry Potter, ha ammesso di aver visto solo i primi tre film del franchise. Sono passati dieci anni dall’uscita del capitolo finale dell’amatissima serie cinematografica in otto parti e quattordici anni da quando l’autrice J.K. Rowling ha completato il romanzo finale della saga letteraria. Tuttavia, la popolarità di Harry Potter continua ancora oggi.

Naturalmente, i fan non hanno mai avuto realmente la possibilità di distaccarsi definitivamente dal mondo magico. Attraverso prequel/spin-off, produzioni teatrali, videogiochi e una nuova potenziale serie tv, le creazioni di Rowling continuano a essere al centro dell’attenzione, anche quando le polemiche hanno minacciato di alterarne l’eredità. Essendo uno dei personaggi chiave sia dei romanzi che dei film, anche Ron ha la sua fedele schiera di fan, nonostante ancora oggi si continui a discutere sulla conclusione del suo arco narrativo (in particolare della sua storia d’amore con Hermione) e delle sue abilità magiche, decisamente “minori” rispetto a quelle dei suoi compagni.

Nella vita reale, la carriera di Rupert Grint non è stata così sfavillante come quelle di Daniel Radcliffe e (ancora di più) Emma Watson, ma a prescindere da questo, i fan di Harry Potter sanno bene che la serie non sarebbe la stessa senza Ron. Tuttavia, in una nuova intervista con Variety, Grint ha rivelato di non essere un devoto al Wizarding World come molti fan si aspettano…

Dopo aver ammesso di aver visto soltanto i primi tre film del franchise, ma soltanto in occasione delle anteprime mondiali, Grint ha continuato dicendo che ora che è padre, probabilmente finirà di guardare l’intera serie con sua figlia, ad un certo punto, in futuro: “Forse ho visto soltanto i primi tre film della saga, alle rispettive premiere, ma poi ho smesso di guardarli. Ma ora che ho una figlia, probabilmente, dovrò guardarli insieme a lei.”

Anche se potrebbe sembrare strano, la verità è che non è così inusuale per alcuni attori non amare rivedersi sul grande schermo. Sempre di recente, un altro membro del cast di Harry Potter, Matthew Lewis, interprete di Neville Paciock, ha rivelato di avere dei problemi a riguardare i film della saga oggi. L’attore aveva spiegato: “Trovo abbastanza difficile quando in un personaggio inizia ad emergere troppo di me. È più facile quando posso interpretare qualcuno di completamente diverso, come un agente di polizia a Londra o una persona ricca… A volte è doloroso vedere quanto di me c’è in Neville. Quando riguardo i film, spesso penso: ‘Quello non è Neville. Sei tu’.”

MCU: un crossover con Star Wars? Per Kevin Feige non accadrà mai

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MCU: un crossover con Star Wars? Per Kevin Feige non accadrà mai

Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, non pensa che ci sarà mai un crossover tra Star Wars e il MCU. Entrambi i franchise sono due dei più grandi universi cinematografici di tutti i tempi. Star Wars, con ben tre trilogie, due spin-off e diverse serie tv (anche animate), è stato un punto fermo della cultura pop per oltre quarant’anni. Il MCU, molto più recente, è comunque riuscito in breve tempo a diventare un universo condiviso onnicomprensivo, composto da ben ventitré film e pronto ad espandere la propria narrativa anche al piccolo schermo (come dimostrato da WandaVision).

Sebbene i due franchise non siano direttamente collegati, esistono tuttavia alcune connessioni tangenziali. I Walt Disney Studios hanno acquistato sia i Marvel Studios che la Lucasfilm nel 2010, con la multinazionale che ha contribuito ad aumentare la portata a livello globale di entrambi gli studi. Spesso la saga di Star Wars e l’Universo Cinematografico Marvel hanno non solo impiegato gli stessi registi, ma anche utilizzato gli stessi attori. Inoltre, Kevin Feige è attualmente coinvolto nella produzione di un nuovo film della saga di Star Wars, di cui però non sono stati ancora svelati i dettagli. Ciò ha portato anche alla nascita di voci secondo cui, un giorno, Feige potrebbe addirittura rilevare la Lucasfilm.

Ora che Feige lavorerà direttamente con la Lucasfilm, molti fan si sono chiesti se c’è anche una remota una possibilità che Star Wars e il MCU possano incrociarsi. In una recente intervista con Yahoo, il boss dei Marvel Studios ha discusso proprio della questione. Feige ha ammesso di non aver mai pensato che avrebbe avuto la possibilità di far crescere così tanto il MCU, quindi escludere completamente un crossover con Star Wars potrebbe non essere la scelta migliore. Tuttavia, non pensa che accadrà presto o che comunque sia necessario.

“Se mi avessi chiesto questa cosa 20 anni fa, avrei risposto: ‘Non credo proprio’. Ma la verità è che lo penso ancora oggi. Non credo che ci sia alcun motivo per una cosa del genere”, ha detto Feige.

Il MCU incontra Star Wars: realtà o chimera?

Kevin Feige ha ragione sul fatto che né il MCU né la saga di Star Wars abbiano bisogno l’uno dell’altro in questo momento, ma ciò non significa che il produttore non possa cambiare idea in futuro. Con gli studi che sono sempre alla continua (ed estenuante) ricerca del prossimo grande blockbuster capace di sbancare il botteghino, la Disney potrebbe un giorno spingere affinché i suoi due più grandi franchise si incontrino.

Probabilmente, sarebbe un’operazione piuttosto complicato dal punto di vista narrativo, ma non c’è alcun dubbio sul fatto che un crossover tra Star Wars e il MCU rappresenterebbe un’attrazione senza precedenti. Tuttavia, non sembra che Feige sia particolarmente interessato alla cosa; è probabile, quindi, che finché ci sarà lui al comando, resterà soltanto una chimera.

Tom Holland su Maguire e Garfield in Spider-Man 3: “La Marvel non mi ha detto nulla”

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Tom Holland ha ammesso che la Marvel non gli ha rivelato se Andrew Garfield e Tobey Maguire saranno effettivamente in Spider-Man 3. Garfield e Maguire hanno interpretato due diverse iterazioni di Peter Parker nei franchise di Marc Webb e Sam Raimi dedicati all’Uomo Ragno, prima che Holland assumesse il ruolo dello Spidey del MCU.

Fin dal suo debutto in Captain America: Civil War, il giovane attore ha raccolto ampio consenso tra i fan dell’universo Marvel, interpretando l’iconico personaggio altre cinque volte (se si considera, ovviamente, anche l’attesissimo threequel). Sembra che Spider-Man 3 sarà il film in cui rivedremo tutte e tre le iterazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno, dal momento che il film dovrebbe esplorare ufficialmente il concetto di Multiverso. È da tempo ormai che si vocifera del possibile coinvolgimento di Andrew Garfield e Tobey Maguire nel film, ma ad oggi non esiste ancora nessuna conferma ufficiale da parte dei Marvel Studios. E a quanto pare, neanche Holland è in grado di fornire maggiore chiarezza sulla questione…

Ospite del postcad “Awards Circuit” di Variety, a Tom Holland è stato chiesto se Garfield e Maguire saranno davvero in Spider-Man 3. L’attore ha affermato di essere totalmente all’oscuro di qualsiasi dettaglio. “Davvero, non lo so. Se sono nel film, nessuno me l’ha ancora detto”, ha spiegato Holland. “Certo, sarebbe qualcosa che la Marvel potrebbe tranquillamente fare.”

Parlando nello specifico del film, Tom Holland non ha potuto ovviamente svelare alcun dettaglio, limitandosi a dire di non aver mai visto un cinecomic come Spider-Man 3, che dal suo punto di vista sarà il film di supereroi più ambizioso di sempre. “Posso dire che è il film di supereroi standalone più ambizioso mai realizzato. Ti siedi, leggi la sceneggiatura, vedi cosa stanno cercando di fare e capisci che ci stanno riuscendo. È davvero impressionante”, ha spiegato. “Non ho mai visto un film di supereroi come questo. E ancora una volta ho la fortuna di essere quel pezzettino di m***a che è riuscito ad essere Spider-Man. Sono entusiasta come tutti gli altri alla sola idea di vederlo… figuriamoci di farne parte.”

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Gaia Bermani Amaral: 10 cose che non sai sull’attrice

Gaia Bermani Amaral: 10 cose che non sai sull’attrice

Personalità poliedrica dello spettacolo italiano, Gaia Bermani Amaral è oggi una delle più richieste e affascinanti modelle in ambito televisivo. Negli anni ha infatti preso parte a diversi programmi di grande successo, intraprendendo anche una carriera nel mondo della recitazione. Proprio quest’ultima le ha permesso di diventare ancor più nota presso il pubblico italiano, e oggi è sul punto di collaborare con importanti nomi di tale settore. Divisa tra cinema e televisione, ha ad oggi ricoperto ruoli sempre diversi, passando con naturalezza dal dramma alla commedia.

Ecco 10 cose che non sai di Gaia Bermani Amaral.

Gaia Bermani Amaral: i suoi film e la televisione

1. Ha recitato in diversi lungometraggi. La Amaral debutta sul grande schermo nel 2005, quando recita nel ruolo di Carla in I giorni dell’abbandono, con Luca Zingaretti. Tornerà poi al cinema con i film Polvere (2009), nel ruolo di Betty, La donna della mia vita (2010), con Alessandro Gassmann, West Coast (2016) e All’improvviso Komir (2016). Nel 2018 è tra i protagonisti della commedia sentimentale Malati di sesso, dove recita nei panni di Giovanna. Nel 2021 è invece protagonista del drammatico L’ultimo paradiso, dove interpreta Bianca Schettino, figlia di un proprietario terriero, e segretamente innamorata del personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio. Tale film sarà distribuito sulla piattaforma Netflix a partire dal 5 febbraio.

2. Ha preso parte a numerose serie televisive. Dopo aver debuttato al cinema, la Amaral ha negli anni portato avanti anche una ricca carriera televisiva, recitando in diverse fiction e serie di grande successo. La prima di queste è Donne sbagliate (2007), seguita da Capri (2008), dove recita in tre episodi nei panni di Roxane. Successivi ruoli sono quello di Lulu in Amiche mie (2008), con Margherita Buy, di Elise Jess in Xanadu – Una famiglia a luci rosse (2011) e di Valentina Trevisol in Baciati dall’amore (2011), con Giampaolo Morelli. Dal 2011 al 2012 recita invece in Un passo dal cielo, con Terence Hill, ricoprendo il personaggio di Silvia, che la rende particolarmente celebre.

Gaia Bermani Amaral e lo spot della TIM

3. È stata testimonial per la TIM. Tra i primissimi lavori in ambito televisivo della Amaral vi è quello nel 2000 per uno spot della TIM. Grazie a questo ha ottenuto una prima visibilità come modella, divenendo da quel momento particolarmente richiesta nel mondo dello spettacolo. Fino al 2002 sarà infatti testimonial per la compagnia telefonica, girando una serie di pubblicità a bordo di una barca a vela, oggi considerati tra i più significativi realizzati per il marchio. Nel 2008 è poi tornata a realizzare ulteriori pubblicità per la TIM.

Gaia Bermani Amaral instagram

Gaia Bermani Amaral in Un passo dal cielo

4. Ha lasciato la serie. Dopo aver recitato nelle prime due stagioni della fiction di Rai Uno Un passo dal cielo, dove interpretava la veterinaria Silvia, l’attrice ha annunciato che non sarebbe tornata per la terza stagione. I motivi di tale decisione non sono stati resi noti, ma la Amaral ha semplicemente lasciato intendere di volersi dedicare a nuovi progetti. Il suo abbandono ha comunque lasciato scontenti numerosi spettatori, ormai affezionatisi a lei, e ha costretto ad una serie di rimaneggiamenti nella scrittura della nuova stagione.

Gaia Bermani Amaral in L’ultimo paradiso

5. Ha amato da subito la forza del suo personaggio. Imbattutasi nella sceneggiatura scritta dallo stesso Scamarcio e dal regista Rocco Ricciardulli, l’attrice ha raccontato di essere rimasta particolarmente colpita dal personaggio di Bianca Schettino. In particolare, ha ritrova in questa una donna desiderosa a tutti i costi di affermare la propria identità, portando avanti dei valori che la rendono estremamente moderna. Affascinata da un ruolo femminile tanto complesso e raro, la Amaral ha dunque subito accettato di recitare in tali panni, convinta che Bianca possa essere portatrice di un messaggio fondamentale per le donne di oggi.

Gaia Bermani Amaral è su Instagram

6. Ha un profilo personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato e contrassegnato dalla celebre spunta blu. Qui la Amaral vanta ad oggi un totale di 33,6 mila followers, ed ha fin ad ora pubblicato ben 953 post. Con questi è solita promuovere il proprio lavoro di modella, e numerosi sono infatti gli scatti che la vedono indossare particolari capi di abbigliamento o promuovere determinati prodotti. Non mancano ovviamente anche post relativi a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o parenti.

7. Sul suo profilo si ritrovano curiosità sulla sua carriera da attrice. Con la crescente popolarità come attrice, la Amaral ha sempre di più condiviso post relativi ai suoi nuovi progetti per il cinema o la televisione. In particolare, tra le immagini più recenti si possono ritrovare alcuni dietro le quinte di L’ultimo paradiso. Diverse sono infatti le foto che la ritraggono insieme al cast o immersa nelle splendide location in cui si sono svolte le riprese. Sul suo profilo si possono dunque ritrovare gli ultimi aggiornamenti relativi a tali sue attività.

Gaia Bermani Amaral fidanzato

Gaia Bermani Amaral: chi è il suo fidanzato

8. Ha avuto una relazione con un noto scrittore. Particolarmente riservata circa la sua vita privata, l’attrice ha affermato di non voler esibire questa sui propri profili social. Non ha però potuto nascondere di aver avuto una relazione con il noto scrittore Roberto Cotroneo. I due, fidanzatisi nel 2012, hanno anche scritto un libro di fiabe per bambini insieme, intitolato Le Fate dell’Arcobaleno. La coppia si è però in seguito separata, senza divulgare i reali motivi dietro tale decisione.

9. È fidanzata con un regista. La Amaral è oggi fidanzata con il regista Rocco Ricciardulli, conosciuto grazie al film del 2016 All’improvviso Komir. I due hanno poi tornato a collaborare proprio per il già citato L’ultimo paradiso, consolidando la loro unione. Per l’attrice, infatti, si tratta di una storia particolarmente seria, che l’ha anche vista decidersi ad andare a convivere con il compagno. È dunque lecito aspettarsi ulteriori progetti in futuro che li vedranno affiancati come regista e interprete.

Gaia Bermani Amaral: età e altezza

10. Gaia Bermani Amaral è nata a San Paolo, in Brasile, il 16 settembre del 1980. Suo padre è brasiliano, mentre sua madre è italiana, e sin da quando è adolescente vive ormai nella penisola. L’attrice è alta rispettivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Chloe Zhao dirigerà il Dracula Sci-Fi Western della Universal

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Chloe Zhao dirigerà il Dracula Sci-Fi Western della Universal

La regista di Nomadland, Chloé Zhao, sta attraversando un momento d’oro. Dopo il Leone d’Oro a Venezia per il suo film e la nomination ai Golden Globes 2021, mette a segno un nuovo colpo importante, mentre i Marvel Studios aspettano di poter far uscire il suo Gli Eterni.

La Universal ha infatti incaricato la regista di scrivere, dirigere e produrre un nuovo adattamento di Dracula, che abbraccerà lo sci-fi e il western.

Sono sempre stata affascinata dai vampiri e dal concetto dell’Altro che incarnano”, ha detto Zhao in un comunicato. “Sono molto entusiasta di lavorare con Donna [Langley], Peter [Levinsohn] e il team della Universal per ri-immaginare un personaggio così amato.”

L’annuncio si aggiunge alla scia di novità della nuova strategia di Universal per ri-immaginare il suo canone di personaggi dei film di mostri attraverso l’obiettivo di registi di alto livello, inaugurato dall’acclamato aggiornamento di Leigh Whannell de L’uomo invisibile nel 2020, con Elisabeth Moss.

Gli altri adattamenti includono Dexter Fletcher (“Rocketman”) che sviluppa la propria interpretazione della leggenda di Dracula con un film sul suo scagnozzo, Renfield; Elizabeth Banks che dirige e interpreta The Invisible Woman; e Paul Feig che ha scritto, prodotto e diretto il film di mostri Dark Army.

Fonte: Variety

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