Sono passati 20 anni dall’uscita in
sala, negli USA, di X-Men. A celebrarlo, sui social, è
Hugh Jackman, che nel film interpreta
Logan/Wolverine, e che a quel personaggio in particolare deve la
sua fama internazionale e l’affetto di molti fan.
Se in partenza non poteva essere
più diverso dal personaggio di Len Wein del 1974,
visto che l’originale di carta e inchiostro è basso, pelosetto,
canadese e non troppo affascinante, Hugh Jackman ha saputo conquistare il suo
pubblico, diventando l’unico attore a costituire una coincidenza
perfetta tra interprete e personaggio. Nessun altro attore del
vasto franchise degli X-Men ha mani interpretato Logan, e Logan è
in quasi tutti i film del franchise, contando anche un paio di
cameo.
Il primo film della saga è
raccontato dal punto di vista di Wolverine e Rogue, entrambi in
fuga da loro stessi, che trovano una casa presso la Scuola per
giovani dotati del professor Charles Xavier, mentre il mondo
comincia a sentire la minaccia di uno scontro iminente tra uomini e
mutanti. Dalla parte dei “mutanti cattivi”, compare Magneto,
signore del magnetismo, vecchio amico di Xavier e con un passato
tragico per il quale attribuisce la colpa all’ Homo Sapiens.
Wolverine e Rogue si troveranno a fare squadra con i ragazzi di
Xavier, Ciclope, Tempesta e Jean Grey, ed entreranno così negli
X-Men, un gruppo di mutanti che invece crede nella convivenza
pacifica tra mutanti e umani.
Diretto da Bryan
Singer, il film vede trai protagonisti, accanto a Hugh Jackman, anche Patrick Stewart, Ian McKellen, Anna Paquin,
James Marsden, Halle Berry e
Famke Janssen. Il film ha aperto la strada a
quello che sarebbe divenuto, di lì a pochi anni (ed è tutt’ora), il
“genere” cinematografico più remunerativo di sempre: il
cinecomic.
Amatissimo dalle donne, sia giovani che adulte,
e odiatissimo dai Grifondoro di tutto il mondo, Jason
Isaacs è uno degli attori inglesi più apprezzati degli
ultimi anni. Conosciuto principalmente per il ruolo del terribile
Lucius Malfoy nella saga di Harry
Potter, Isaacs ha più di trent’anni di carriera
attoriale alle spalle.
Sempre diviso tra cinema e televisione il caro
Jason pare abbia avuto il suo bel da fare soprattutto negli ultimi
anni. Con la fine di Harry Potter, l’attore si è potuto dedicare
finalmente ad altri progetti. Scopriamo insieme oggi le 10
cose che forse non sapete ancora su Jason Isaacs.
Jason Isaacs film: i primi anni
Jason Isaacs nel film “Il Patriota”
10. La carriera di Jason Isaacs
comincia nel lontano 1989 con il suo primo film Due Metri
di Allegria, nel quale recita al fianco di grandi attori
come Jeff Goldblum,
Emma
Thompson e Rowan
Atkinson. Gli anni novanta sono sono i più prolifichi
per l’attore che grazie a film come Dragonheart
(1996), Punto di Non Ritorno (1997),
Armageddon (1998), Soldier (1998) e Tutto
per Amore (1998), si guadagna il favore del pubblico.
La vera popolarità, tuttavia, per Jason Isaacs
arriva nei primi anni duemila grazie alla sua partecipazione a
grandi film, alcuni diventati poi cult del cinema, come Il
Patriota (2000) – film storico con Mel Gibson e Heath Ledger – Sweet November
(2001), Black Hawk Down (2001), Resident
Evil (2002). Uno dei suoi ruoli più amati è senza dubbio
quello di Hook nel film Peter Pan del
2003, diretto da P.J. Hogan.
Tuttavia, nonostante il suo già ricco curriculum
e la sua carriera in piena ascesa, Jason Isaacs conosce il successo
vero quando nel 2002 viene scelto per il ruolo di Lucius
Malfoy per Harry Potter e La Camera dei
Segreti, secondo film della saga del maghetto con gli
occhiali.
Dal 2002 fino al 2011, anno d’uscita di Harry Potter e I Doni della Morte – Parte 2,
ultimo film della saga, Isaacs si concede pochi progetti paralleli.
Tra questi, oltre al già citato Peter Pan, ricordiamo
I Nuovi Eroi (2004), Elektra
(2005), 9 Vite da Donna (2005),
Kidnapped (2005), Friends With
Money (2006), Good – L’indifferenza del
Bene (2008) e Green Zone (2010).
Jason Isaacs in Harry Potter: aneddoti e
curiosità
9. Che a Isaacs piaccia o no,
il suo volto sarà sempre associato a quello di Lucius Malfoy, uno
dei cattivi più snob e affascinanti del grande schermo. Eppure
sembra proprio che all’inizio questo ruolo non gli andasse tanto a
genio!
Solo di recente l’attore ha raccontato di come
Malfoy non fosse stata la sua prima scelta ma bensì un ‘ripiego’.
Isaacs si era infatti presentato ai provini per ricoprire il ruolo
di Gilderoy Allock, inizialmente assegnato a
Hugh Grant, in ultimo sostituito da
Kenneth Branagh. Durante il suo provino, il direttore
del casting pare gli abbia proposto il ruolo di Lucius che
Jason non voleva accettare. Fu il suo agente, in ultimo, a
spronarlo a continuare i casting per Malfoy.
8. Una volta accettato il suo
ruolo di eterno cattivo (almeno sul grande schermo), Jason Isaacs
fu assai coinvolto nella scelta del look di
Malfoy. Inizialmente i capelli di Lucius dovevano essere
più corti, simili a quelli di Draco, ma pare sia stato Jason a
cambiare le carte in tavola. I capelli lunghi e biondissimi erano
senza dubbio un azzardo e pare dessero parecchio fastidio a Isaacs
durante le riprese; il vento spingeva la chioma sempre davanti alla
faccia. E’ per questo motivo che Jason ha recitato quasi tutte le
scene con la testa leggermente all’indietro, cosa che ha dato al
suo Lucius un’aria decisamente snob. Insomma, cattivo si ma con
stile.
7. Se pensate che Jason Isaacs
si sia limitato a interpretare Lucius Malfoy, vi sbagliate di
grosso. Pare infatti che il regista Chris Columbus
abbia voluto proprio lui come voce (originale) del
terribile Basilisco ne La Camera dei Segreti, secondo film
della saga di Harry
Potter.
Jason Isaacs tra film e doppiaggio
6. Dicendo addio nel 2011 alle
sue avventure nel magico mondo di Hogwarts, Jason Isaacs è tornato
a spaziare tra generi cinematografici. Negli ultimi dieci anni,
Jason ha partecipato a numerosi progetti, girando film come
Abduction (2011), A Single Shot
(2013), Sweetwater (2013) e Fury (2014), particolarmente amato dal
pubblico. Si tratta di un film storico, ambientato nel 1945, ultimo
anno del secondo conflitto mondiale, film che ha visto Isaacs
recitare al fianco di attori come Brad Pitt e
Shia LaBeouf.
La sua carriera prosegue con After The
Fall (2014), Rosemary’s Baby (2014),
Field of Lost Shoes (2015), Red Dog –
L’inizio (2016), The Infiltrator (2016),
La Cura del Benessere (2016), Morto
Stalin Se Ne Fa Un Altro (2017). Gli ultimi film di Jason
Isaacs si fermano al 2018, anno in cui lo vediamo partecipare a ben
tre progetti cinematografici, London Field,
Attacco a Mumbai – Una Vera Storia di Coraggio e
Look Away – Lo Sguardo del Male.
5. Se la voce di Jason Isaacs
vi suona tanto familiare non è detto che sia solo per Harry Potter.
L’attore inglese ha infatti prestato la sua voce al
doppiaggio in numerose occasioni. Partendo dalla
serie animata Avatar: La Leggenda di Aang del
2005, il suo primo doppiaggio ufficiale, Isaacs ha partecipato a
tantissimi progetti, tra cui ricordiamo
Star Wars Rebels,
Cars 2 e Monster
Family.
Il mondo delle serie tv: Jason Isaacs in Star
Trek
Jason Isaacs nella serie “Awake”
4. Nella sua lunga carriera di
attore, Jason Isaacs non si è ‘limitato’ solo al
grande schermo e al doppiaggio ma è stato sempre molto attivo anche
nel mondo delle serie tv. Il suo primo esperimento duraturo sul
piccolo schermo risale alla fine degli anno ottanta; dal 1989 al
1990 fu infatti parte del cast di Capital City,
una serie tutta britannica.
A quel primo ‘esperimento’ ne sono seguiti tanti
altri. Tra le tante ‘comparsate’ in serie più o meno popolari,
spiccano invece i ruoli televisivi importanti in telefilm come
Brotherhood (2006-2008), Awake
(2012), Dig (2015), il famosissimo Star
Trek: Discovery (2017-2018) e ovviamente The
OA. Quest’ultima è una serie originale targata
Netflix cominciata nel 2016 e ancora in
corso.
Curiosità su Jason Isaacs
3. Jason Isaacs è
indiscutibilmente un grande attore eppure la sua carriera è
cominciata un po’ per caso. All’età di diciannove anni,
durante la sua prima settimana al college, si è letteralmente
trovato nel posto sbagliato al momento giusto. In un’intervista non
troppo recente, l’attore ha raccontato che mentre stava vagando per
il campus, leggermente ubriaco, è entrato in una stanza dove
probabilmente qualcuno stava facendo dei casting. Dopo avergli
chiesto se era in grado di recitare con l’accento del nord, gli è
stato offerto il primo ruolo in uno spettacolo.
La sua capacità di imitare l’accento inglese del
nord gli ha fatto conquistare il suo primo ruolo. In effetti, a
quanto pare, Jason è uno dei pochi attori britannici in grado di
replicare alla perfezione qualsiasi accento inglese. Questa
peculiarità non è esattamente un dono naturale ma un’abilità che
l’attore ha acquisito e perfezionato fin da bambino. Isaacs ha
raccontato di essersi trasferito spesso da bambino e che ha
imparato presto a imitare gli accenti per integrarsi meglio. A
quanto pare gli inglesi, infatti, sono un po’ classisti e tendono a
giudicare le persone in pochi secondi, associando accenti diversi a
zone più o meno ‘prestigiose’ del Regno Unito.
2. Forse pochi sanno che Jason
Isaacs è un appassionato di tecnologia quasi al
livello patologico; sotto la parrucca bionda di Lucius Malfoy si
nasconde un vero nerd. Alla domanda “che cosa avresti fatto se non
fossi diventato un attore”, Jason ha risposto che avrebbe lavorato
volentieri in un Apple Store.
Sembra assurdo che un attore, un uomo che
letteralmente lavora con le emozioni tutti i giorni, sia così
ossessionato dalla tecnologia, eppure è proprio così. Isaacs è
molto attratto dalla logica, dalla meccanica e dal coding; a
differenza degli uomini, infatti, la logica non mente mai.
Jason Isaacs è su Instagram
1. Si dice che la maggior parte
degli attori britannici sia un po’ troppo rigida e snob eppure
Jason Isaacs non sembra rientrare in questa categoria. Basta
infatti leggere (o guardare) qualche sua recente intervista per
capire che il nostro caro Jason no snobismo non sa proprio cosa
sia. Divertente, buffo e estremamente diretto, Isaacs ama
condividere la sua quotidianità e le sue passioni con i suoi fan
anche attraverso i social.
Il suo profilo Instagram, infatti, è
molto attivo e di recente, durante il lungo periodo del lockdown,
l’attore si è divertito improvvisando una “Malfoy Family Reunion”.
Isaacs ha coinvolto Tom Felton in una sorta di
strana conversazione su Skype…
Ma questa è solo l’ultima delle stranezze di
Jason Isaacs. L’attore britannico ha tantissime abilità nascoste e
assi nella manica. Oltre a essere molto bravo a giocare a basket,
Jason è un vero campione sullo skateboard, abilità
perfezionata sin da piccolo. Sembra infatti che il caro Jason
all’età di quindici anni fosse un vero e proprio ragazzaccio. Era a
capo di una ‘banda’ di suoi coetanei tutti pazzi per lo skateboard.
Ancora oggi, infatti, si diverte a rubare lo skate di suoi figlio
per andarsene in giro.
L’era dei supereroi Marvel
sul piccolo schermo ha indubbiamente vissuto i suoi alti e bassi.
Per quanto ci siano eroi e storyline che il pubblico possa aver
amato o apprezzato, è innegabile che esistono dei personaggi che
sono stati sfruttati in prodotti seriali poco riusciti e che
meritano un “riscatto” destinato al cinema.
ComicBookMovie ha raccolto 10 personaggi Marvel apparsi in tv che meritano
una seconda possibilità all’interno del MCU:
Black Bolt
Meno si parla della serie
Inhumans,
meglio è. Purtroppo il progetto, in cui la Marvel ha investito
parecchio (anche da un punto di vista economico) si è rivelato un
totale fallimento. Forse, il più grande “crimine” di Jeph Loeb e
dello showrunner Scott Buck è stato quello di rovinare il
personaggio di Black Bolt.
La versione dell’eroe interpretata
da Anson Mount, semplicemente non assomigliava a ciò che avevamo
appreso grazie ai fumetti, e non solo per il fatto che il costume
iconico del personaggio non si è mai visto nello show. Non si è mai
messo in gioco come Re, con gli stessi Inumani sorprendentemente
ordinari. I Marvel Studios devono necessariamente riavviare le
avventure non solo di Black Bolt, ma di tutti questi personaggi,
regalandoli la giustizia cinematografica che meritano.
Deathlok
Agents of
SHIELD è riuscita negli anni ad accrescere la propria
fanbase, e non si può negare che la serie, per certi aspetti, sia
molto riuscita e divertente. Tuttavia, nelle prime stagioni diversi
personaggi sono stati trattati ingiustamente, come ad esempio
Deathlok, la cui versione sul piccolo schermo, a tratti, era
veramente ridicola.
Gli effetti visivi erano necessari
per dare vita a questo personaggio, ma era palese che la serie ABC
non avesse chissà quanto budget a disposizione. L’entrata in scena
del personaggio non è stata di certo memorabile, e le sue origini
sono state raccontate in maniera piuttosto confusa. Ci sono molti
progetti del MCU in cui un personaggio come Deathlok potrebbe
essere usato: dati i suoi legami con il governo americano, potrebbe
essere divertente per Sam Wilson e Bucky Barnes incrociare il suo
cammino nel futuro della serie
The Falcon and the Winter Soldier.
Kingpin
Il Wilson Fisk di
Vincent D’Onofrio è stato eccezionale, ma non è così sicuro che
i Marvel Studios decidano di introdurre il villain sul grande
schermo. Nel corso delle tre stagioni di Daredevil,
la storia di Fisk è stata raccontata in modo molto dettagliato:
quindi, un nuovo inizio “cinematografico” per il personaggio
troverebbe già la strada spianata.
Un futuro film di Spider-Man potrebbe
essere l’occasione migliore per riavviare il personaggio di Fisk,
dal momento che lo stesso è sempre stato uno dei più noti nemici
dell’Uomo Ragno. In tal caso, ispirarsi ai fumetti della serie
“Ultimate Spider-Man” potrebbe dare vita ad un film dalle dinamiche
molto divertenti.
Cloak & Dagger
La serie Cloak &
Dagger è stata molto carina, e Olivia Holt e Aubrey Joseph
hanno fatto un buon lavoro nell’interpretare i rispettivi
personaggi. Tuttavia, la storia era fin troppo generica e
semplicistica, e questo potrebbe spiegare perché molti fan dei
fumetti non sanno neanche dell’esistenza dello show.
Ciò avvantaggia i Marvel Studios,
ovviamente, dal momento che riavviarli per il cinema sarebbe
un’impresa relativamente semplice. Dare loro un film quasi
sicuramente non è nei piani della Casa delle Idee: forse potrebbero
apparire come personaggi secondari o far parte del team degli Young
Avengers.
Bullseye
È stato molto divertente passare del
tempo con Bullseye durante la terza stagione di Daredevil.
Ovviamente, è stato un po’ deludente non vederlo sfoggiare il
classico costume del personaggio, ma probabilmente la serie
Netflix aveva nei piani una quarta stagione…
Se Bullseye è tradizionalmente noto
per essere uno dei nemici di Daredevil, metterlo sulle tracce di
uno degli eroi del MCU, come ad esempio Clint Barton/Occhio di
Falco, potrebbe rivelarsi un’idea molto interessante; ciò potrebbe
anche significare che i destini del personaggio e dell’Uomo Senza
Paura potrebbe incrociarsi nuovamente al cinema (quando,
presumibilmente, anche Kingpin farà il suo debutto sul grande
schermo).
Iron Fist
La serie dedicata a Iron
Fist è stata un disastro su tutta la linea. Danny Rand ha
trascorso gran parte della prima stagione della serie usando a
malapena i suoi poteri, per poi perderli durante la seconda, quando
stava finalmente imparando a controllarli.
Inutile dire che il personaggio ha
un disperato bisogno di ricevere il trattamento che merita;
possiamo solo sperare che alcuni suggerimenti circa un suo
eventuale debutto al cinema vengano inseriti all’interno di
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings.
Quel franchise sembra l’occasione perfetta per regalare a Danny una
storia in cui può davvero brillare, e come alleato di Shang-Chi,
potrebbe facilmente diventare un personaggio di supporto chiave in
un eventuale sequel.
Ghost Rider
Alcuni dei migliori episodi di
Agents of
SHIELD presentavano la versione di Robbie Reyes/Ghost
Rider, ma sembra improbabile che quell’iterazione dell’eroe possa
avere un futuro nel MCU, soprattutto dopo che i Marvel Studios
hanno cancellato la serie tv dedicata al personaggio.
Secondo alcune voci ci sarebbero
degli altri piani per Ghost Rider, con la versione originale di
Johnny Blaze che dovrebbe fare il suo debutto in uno prossimi
progetti partoriti dalla mente di Kevin Feige e soci (Blade
sarebbe un’ottima occasione!). Qualunque cosa accada, è tempo che
Blaze torni a risplendere dopo i due disastrosi film della Sony con
Nicolas Cage.
Daredevil
In un mondo ideale, a Charlie Cox verrebbe
data l’opportunità di riprendere il ruolo anche sul grande schermo
(anche se sarebbe più facile per i Marvel Studios riavviare Matt
Murdock e renderlo il rappresentate legale di Peter Parker
nell’atteso Spider-Man
3).
Se ciò non dovesse accadere, il
riavvio del personaggio si apre ad un’infinità possibilità di
soluzione. Forse Matt potrebbe lavorare al fianco di Jennifer
Walters in She-Hulk?
Potrebbero esserci alcuni suggerimenti nell’annunciata serie circa
le attività da vigilante, con la grande rivelazione dell’identità
di Daredevil che potrebbe essere riservata per una futura nuova
serie o, magari, per un eventuale film in solitaria.
Luke Cage
Mike Colter ha interpretato un
Luke
Cage davvero memorabile, anche se la sensazione generale è che
l’attore non abbia mai realmente vestito i panni della versione
definitiva del personaggio (anche perché una terza stagione della
serie non ha mai visto la luce).
La scelta più logica per i Marvel
Studios sarebbe quella di sviluppare uno show o un film basato
sugli Eroi in vendita, con una versione più fedele ai fumetti di
Luke Cage, che magari protegge le strade insieme a Danny Rand/Iron
Fist. Con i Marvel Studios in carica, potremmo finalmente vedere
Luke scatenare i suoi poteri come un vero e proprio inarrestabile
colosso.
The Punisher
Sarebbe un terribile peccato perdere
Jon Bernthal nei panni di Frank Castle, ma le prime due
stagioni di The
Punisher sono state molto deludenti.
Di conseguenza, un riavvio è
purtroppo necessario, ma come si potrebbe inserisce un vigilante
come questo in un universo come quello della Marvel? Fare squadra
con Deadpool potrebbe funzionare; oppure, Spider-Man potrebbe
incontrarlo quando scappa dopo essere stato incastrato per
l’omicidio di Mysterio. Ad ogni modo, The Punisher merita
sicuramente di avere un futuro all’interno del MCU.
Mentre sale l’attesa per
Matrix
4, il quarto capitolo della celebre saga
fantascientifica che arriverà nelle sale nel 2022, arrivano nuove
indiscrezioni a proposito della lavorazione dei due sequel della
pellicola originale che vennero girati in contemporanea, ossia
Reloaded e Revolutions, direttamente dal
direttore della fotografia dell’intera trilogia, Bill
Pope.
In una recente intervista con
IndieWire, Pope ha raccontato che l’esperienza sul set del
primo episodi della saga non fu assolutamente paragonabile a quella
avuta sul set dei due sequel: “Tutto ciò che è stato bello
della prima esperienza non lo è stato per gli altri due”, ha
spiegato il direttore della fotografia. “Non eravamo più
liberi. C’erano troppi occhi puntati su di noi. C’era troppa
pressione. In fondo al mio cuore, sapevo che non mi piacevano.
Sentivo che dovevamo prendere un’altra direzione. C’era molta
frizione, c’erano molti problemi personali… e sullo schermo si
vedeva, se devo essere onesto. Non era uno dei miei momenti
migliori, e forse non lo era per nessuno. Le Wachowski avevano
letto questo dannato libro su Stanley Kubrick secondo cui: ‘Gli
attori non recitano in modo naturale fin quando non sono stremati’.
Allora facevamo 90 ciak! Volevo dissotterrare Stanley Kubrick e
ucciderlo.”
Bill Pope ha poi aggiunto: “C’è
qualcosa che si innesca quando giri per così tanto tempo, per 276
giorni, che intorpidisce la mente, l’anima… e il film. Pensiamo
alla trilogia de Lo Hobbit: hanno girato tutti e tre i film insieme
ed il risultato finale è stato semplicemente fiacco. Con i libri
non è la stessa cosa, perché li apri e li chiudi quando vuoi. Per
delle riprese cinematografiche parliamo di veramente troppo tempo.
C’è un limite.”
I sequel di Matrix: un’esperienza
estenuante secondo il direttore della fotografia
Nonostante l’esperienza dei due
sequel di Matrix sia stata estenuante, Pope nutre
comunque nei confronti dei due film un grande rispetto: “Ho
appena trasferito i film nel formato 4K per questioni di archivio
alla Warner, e ho scritto alle Wachowski, a Keanu Reeves e a
Carrie-Anne Moss che abbiamo fatto un ottimo lavoro e che dovremmo
andarne fieri.”
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile
2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il trailer ufficiale di Il Re di
Staten Island, la nuova commedia firmata Judd
Apatow che conferma il giovane talento del Saturday
Night LivePete Davidson. Il Re
di Staten Island – The King of Staten Island vede la
partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un
pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e
Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo
di Gina, l’ex moglie di Ray.
Nella sua celebrata carriera, Judd
Apatow ha portato una nutrita serie di giovani promesse della
commedia al loro debutto sul grande schermo, come nel caso di
Steve Carell,
Seth Rogen,
Jonah Hill,
Jason Segel,
Kristen Wiig, Amy Schumer e Kumail
Nanjiani. Questa estate, Apatow dirige l’ultimo
talento sfornato dal Saturday Night Live, Pete Davidson, in una
fresca commedia su amore, lutto e divertimento a Staten Island.
Il Re di Staten
Island – The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un
Disastro di Ragazza, Molto Incinta, 40 Anni Vergine) da una
sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave
Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco
di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle
pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il
Matrimonio Si Può Evitare… L’Amore No e Le Amiche della Sposa,
oltre a Questi Sono I 40, Un Disastro di Ragazza e Funny People. I
produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman
e Judah Miller.
Il Re di Staten Island: la trama
Scott (Davidson) è rimasto un
ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre
pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e
poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso
all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo.
Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO
con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a vivere con la
madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso interpretata dal
Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a
fumare erba con gli amici – Oscar (Ricky Velez, Master of None),
Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie
(Lou Wilson, in TV con The Guest Book) – oltre a frequentarsi
segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple
TV+ con The Morning Show).
Quando la madre inizia a portare in
casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill
Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una
catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio
dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella
vita.
Con una veste e un format
completamente nuovi si evolve il Social World Film
Festival, la Mostra Internazionale del Cinema
Sociale, che torna in una edizione speciale a Vico
Equense dal 6 al 11 ottobre, tra eventi in
presenza e iniziative online. «Sarà una versione unica del
nostro format, dove la tecnologia e l’innovazione saranno a
sostegno del cinema socialmente impegnato e per continuare a
garantire la nostra mission di avvicinare ed educare il pubblico
all’audiovisivo, perché il lungo lockdown ha snaturato il rapporto
tra cinema e fruitori, perdendo il contatto con la sala e gli
autori. Sarà un’edizione necessaria per tornare a quella
tradizionale appena l’emergenza pandemica sarà finita. Ci
adegueremo alle disposizioni di sicurezza da Covid-19 per incontri
e proiezioni in piazza. Il perno saranno come sempre i giovani che
parteciperanno alle giurie, ai workshop, ai dibattiti anche
attraverso una community online, un social network sicuro e
protetto esclusivamente dedicato all’evento dove potranno
discutere. Non mancheranno le dirette quotidiane, quest’anno in VR
360° 3D grazie alla collaborazione con “The Virtual Reality
Production”» così il regista e produttore Giuseppe
Alessio Nuzzo, direttore generale del festival.
«Realizzeremo questo evento come
volano di rilancio economico e psicologico per il territorio e le
economie di settore, garantendo come sempre una importante
copertura mediatica e un occhio attento all’attualità»
così Andrea Buonocore, sindaco di Vico
Equense.
Nella 10 edizione, che sarà
presentata a settembre in occasione del Festival del Cinema
di Venezia, ci saranno 400 opere tra lungometraggi,
documentari, cortometraggi e opere audiovisive, molte delle quali
in anteprima assoluta ed europea, in concorso e fuori concorso in
19 sezioni.
In dieci anni di storia il Festival,
che annovera come presidente onorario Claudia
Cardinale, ha ospitato grandi nomi della cinematografia
nostrana e internazionale come Giancarlo Giannini,
Ornella Muti, Luis Bacalov, Michele Placido, Stefania Sandrelli,
Katherine Kelly Lang, Valeria Golino, Leo Gullotta, Franco Nero,
Maria Grazia Cucinotta, e nel 2019 Stefano Accorsi, Abel Ferrara e Itziar Ituno,
l’ispettrice della “Casa di Carta”.
Non solo una rassegna
cinematografica ma un momento
di aggregazione culturale e sociale per
giovani unico nel suo genere, un’esperienza di
cooperazione e integrazione, un format cinematografico
di denuncia e riflessione: il cinema sociale inteso
come mezzo di comunicazione internazionale, confronto oltre che
contenitore di critica, sviluppo e promozione. Il
Social ha organizzato più di 500 giornate di
attività cinematografica in Campania e nell’intera
nazione, 40 eventi internazionali che
hanno toccato 30 città dei cinque
continenti da New York a Sydney passando per Tokyo,
Los Angeles, Rio de Janeiro, Tunisi e Londra, coinvolgendo migliaia
di spettatori e centinaia di protagonisti e istituzioni della
cinematografia mondiale tra cui l’Academy degli
Oscar (Margaret Herrick Library), le Università di
Los Angeles UCLA e USC insieme a decine di Istituti Italiani di
Cultura nel mondo.
Todd Phillips ha
condiviso una nuova fotografia dal
backstage di Joker
e in particolare dal giorno in cui sono state effettuate le riprese
dell’ormai famosa scena di ballo sulla scalinata, che ha ispirato
tanti emulatori del povero Arthur Fleck.
Da sempre solo in mezzo alla folla,
Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda
su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre
che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in
un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in
definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata
dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.
Il tre volte candidato all’Oscar
Joaquin Phoenix (The
Master, Quando l’amore brucia l’anima, Il Gladiatore) è il
protagonista del film al fianco del premio Oscar Robert De Niro (“Toro scatenato”, ” Il Padrino
– Parte II”). Fanno parte del cast anche
Zazie Beetz (la serie TV “Atlanta”, “Deadpool
2“), Frances Conroy (“American Horror
Story” in TV, “Castle Rock” in TV), Brett Cullen
(“42 – La vera storia di una leggenda americana”,
“Narcos” in TV), Glenn Fleshler (le serie TV
“Billions” e “Barry”), Bill Camp (“Red Saprrow”,
“Molly’s Game”), Shea Whigham (“First Man – Il
primo uomo”, “Kong: Skull Island”), Marc Maron (le serie TV “Maron”
e “GLOW”), Douglas Hodge (“Red Sparrow”, “Penny
Dreadful” in TV), Josh Pais (“Insospettabili
sospetti”) e Leigh Gill (la serie TV “Il trono di spade”).
Phillips ha diretto Joker
da una sceneggiatura che ha scritto insieme all’autore candidato
all’Oscar Scott Silver (“The Fighter”), basata sui personaggi di
DC. Il film è prodotto da Phillips e dal candidato all’Oscar
Bradley Cooper con la loro Joint Effort, e dalla nominata all’Oscar
Emma Tillinger Koskoff. I produttori esecutivi sono Michael E.
Uslan, Walter Hamada, Aaron L. Gilbert, Joseph Garner, Richard
Baratta e Bruce Berman.
Dietro le quinte, Phillips è stato
affiancato dal direttore della fotografia Lawrence Sher (“Godzilla
II: King of the Monsters”, la trilogia di “Una notte da leoni”), lo
scenografo Mark Friedberg (“Se la strada potesse parlare”, “Selma –
La strada per la libertà”), il montatore Jeff Groth (“Trafficanti”,
“Una notte da leoni III”) e il costumista premio Oscar Mark Bridges
(“Il filo nascosto”, “The Artist”). Musiche di Hildur Guðnadóttir
(“Chernobyl” in TV, “Soldado”).
Di recente Ray Fisher è balzato all’attenzione della
stampa e dei fan per
alcune dichiarazioni certamente poco lusinghiere nei confronti
del regista Joss
Whedon e del suo presunto comportamento durante le
riprese aggiuntive di Justice
League. Adesso, alla voce dell’attore si è unita anche
quella della coppia formata da Jeff Pruitt e Sophia Crawford,
coordinatori degli stunt che hanno lavorato con Whedon durante gli
anni della popolare serie tv Buffy
l’ammazzavampiri.
Alle pagine di
Metro, Jeff Pruitt ha definito Whedon un “egomaniaco”,
mentre Sophia Crawford ha raccontato di un comportamento
inaccettabile assunto dal regista durante le riprese dello show:
“Una volta sono stata chiamata nel suo ufficio e mi ha dato un
ultimatum. Mi disse: ‘Puoi tornare nello show, ma devi lasciare
Jeff… altrimenti non ti scomodare a tornare.Ho
praticamente iniziato a piangere. E ho detto: ‘F*****o! Tutto ciò è
orribile, me ne vado’.”
Sembra, quindi, che la decisione di
Ray Fisher di denunciare pubblicamente i
comportamenti di Joss
Whedon abbia ispirato altre persone a fare lo
stesso. L’attore ha anche condiviso l’articolo del Metro
contenente le dichiarazioni di Pruitt e Crawford, scrivendo sul suo
profilo
Twitter: “Credo alle parole di Jeff Pruitt e Sophia
Crawford. Grazie ad entrambi per esservi esposti ed aver
parlato.”
Ray Fisher non ha ancora “chiuso”
con Joss Whedon: rivelerà presto altri dettagli sui comportamenti
del regista?
Dopo aver accusato Joss
Whedon di aver assunto un comportamento
“schifoso, offensivo, non professionale e completamente
inaccettabile” durante la post-produzione di Justice
League, Ray Fisher ha spiegato di non aver potuto
rivelare maggiori dettagli sulla sua esperienza con il regista
perché vincolato da un accordo di riservatezza. L’attore, però, ha
già anticipato che,
appena gli sarà possibile (presumibilmente quando non ci sarà più
alcun vincolo contrattuale), avrà intenzione di rivelare
ulteriori particolari. Ad oggi, è l’unico membro del cast ad aver
condannato pubblicamente il presunto atteggiamento del regista
durante le riprese aggiuntive.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Tutti associano il nome di James
Gunn al franchise di Guardiani
della Galassia, ma sono pochi quelli che
ricordano che, prima di dedicarsi alle avventure di Star Lord &
co., il regista aveva lavorato in qualità di sceneggiatore ai due
live action di Scooby-Doo usciti rispettivamente
nel 2002 e nel 2004, e diretti entrambi da Raja Gosnell.
Di recente, via Twitter,
è stato proprio Gunn a rivelare un aneddoto su quei film, relativo
in particolare al personaggio di Velma
interpretato da Linda Cardellini: nella versione iniziale del
primo film, il membro più intelligente, coscienzioso e maturo della
Mystery Inc. era apertamente gay.
“Avevo provato a farlo”, ha
dichiarato Gunn in risposta alla domanda di un fan. “Nella
versione iniziale della mia sceneggiatura risalente al 2001, Velma
era esplicitamente gay. Ma lo studio continuava ad annacquare il
mio lavoro, rendendo la versione girata molto più ambigua,
cancellando completamente la cosa nella versione uscita al cinema
e, alla fine, dandole addirittura un fidanzato nel
sequel.”
Un bacio tra Velma e Daphne
tagliato dal primo montaggio di Scooby-Doo
Molte delle scene tagliate dalla
versione cinematografica di Scooby-Doo sono
presenti nell’edizione home video e dimostrano proprio quale fosse
il reale orientamento sessuale di Velma. Non è la prima volta che
James
Gunn rivela nuove indiscrezioni a proposito della
lavorazione del film: già in passato, il regista e sceneggiatore
aveva spiegato che un primo montaggio del film aveva ottenuto un
divieto ai minori non accompagnati e che in quella versione
preliminare era anche presenti diverse scene che sono poi state
tagliate, tra cui anche un bacio tra Velma e Daphne (il personaggio
intepretato da Sarah Michelle Gellar).
Il corpo sarà snello, flessuoso e
maculato, come quello di un vero e proprio felino, i lineamenti
invece di donna, quelli di
Kristen Wiig. Parliamo naturalmente di Cheetah, quella
che dovrebbe essere la villain in Wonder
Woman 1984, nuova avventura Warner Bros con alla guida
Gal Gadot nei panni di Diana Prince e
Patty Jenkins dietro alla macchina da presa.
Il poster che vedete di seguito ci
mostra Wiig nei panni di Cheetah. Si tratta di una delle incognite
più interessanti di questo sequel, visto che il look del
personaggio determinerà o meno la sua credibilità a schermo, in una
certa misura. Sappiamo che nella storia, Barbara Minerva sarà
legata a Maxwell Lord (Pedro
Pascal) e che insieme i due dovrebbero essere i
cattivi contro cui si scontrerà Wonder Woman, che per l’occasione
indosserà anche la sua Golden Eagle,
l’armatura da battaglia.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato
definito dal produttore Charles Roven un sequel
“inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio
grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli
eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero
aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la
prossima iterazione della supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
Attore particolarmente amato dal
pubblico, Paul Walker si è negli anni affermato
grazie al suo ruolo da protagonista nella celebre saga di Fast and Furious. Il suo successo non si limita però
solo a questa, e grazie alla partecipazione ad altri noti titoli
per il grande schermo ha potuto dar prova del proprio talento,
supportato da un grande carisma.
Ecco 10 cose che non sai di
Paul Walker.
Paul Walker: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Walker debutta al cinema nel 1986 con il
film dell’orrore Non aprite quell’armadio. Successivamente
acquista popolarità grazie a titoli come Pleasantville
(1998), con Tobey
Maguire, The Skulls – I teschi (2000) e
Fast and
Furious (2001), con Vin
Diesel. Negli anni seguenti si alterna tra i
successivi film della saga ed altri titoli, comparendo quindi in
film come 2 Fast 2 Furious (2003), con Tyrese
Gibson, Un amore sotto l’albero (2004),
Flags of Our Fathers (2006), di Clint
Eastwood, 8 amici da salvare (2006), Fast
& Furious – Solo parti originali (2009), Takers
(2010), Fast & Furious
5 (2011), con Dwayne
Johnson, Fast & Furious
6 (2013), con Luke
Evans, Pawn Shop Chronicles (2013), Brick
Mansions (2014) e Fast &
Furious 7 (2015).
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. All’inizio della sua carriera
Walker ha principalmente recitato per alcune popolari serie
televisive. La prima di queste è Autostop per il cielo
(1985-1986), per poi ottenere un ruolo di maggior rilievo in
Throb (1986-1987) e nella soap opera Febbre
d’amore (1992-1993). Con l’accresciuta popolarità, Walker
inizierà a dedicarsi prevalentemente al cinema, comparendo in
televisione soltanto per alcuni episodi di serie come Casalingo
superpiù (1991), L’amico di legno (1991) e Il
tocco di un angelo (1996), che si segnala come sua ultima
interpretazione televisiva.
8. È stato anche
produttore. Negli ultimi anni della sua carriera l’attore
aveva esordito anche nel ruolo di produttore, sostenendo
economicamente alcuni dei progetti a cui era legato anche come
interprete. Il primo di questi è Pawn Shop Chronicles,
commedia dove ha recitato accanto ad attori come Matt
Dillon ed Elijah
Wood. Nello stesso anno, il 2013, produce anche i film
Vehicle 19 e Hours, thriller d’azione di cui è
anche protagonista.
Paul Walker aveva una figlia
7. Ha avuto una figlia da
una vecchia relazione. Nel 1998 Walker diventa padre della
sua unica figlia, chiamata Meadow, ed avuta dall’ex fidanzata
Rebecca Soteros. Dopo essersi separati, i due si divisero la
custodia della bambina, che fino al 2011 visse con la madre per poi
trasferirsi in California per stare con suo padre. Walker era
particolarmente legato alla figlia, indicandola più volte come sua
fonte di gioia.
6. Non era
sposato. L’attore non si è mai sposato, ma ebbe diverse
importanti relazioni. La prima di queste, come anticipato, fu con
Rebecca Soteros. Dal 2005 sino alla sua scomparsa era però
sentimentalmente legato a Jasmine Gosnell, con la quale conduceva
una vita piuttosto riservata e lontana dai riflettori che una
celebrità come lui si porta dietro. Di loro infatti si sa molto
poco, ma è certo che non ebbero figli né che vi sia stato un
matrimonio tenuto privato.
Paul Walker in Fast & Furious
5. Accettò il ruolo per un
motivo specifico. Walker non fu la prima scelta per il
personaggio di Brian O’Connor, ma si dichiarò molto interessato a
poter recitare tale parte, a tal punto che finì con l’ottenerla. Ad
interessare l’attore, in particolare, era la possibilità di
interpretare un poliziotto sotto copertura infiltrato in una banda
criminale, con tutte le implicazioni psicologiche e caratteriali
che ciò comporta. Walker desiderò avere una parte del genere dopo
aver visto il film Donnie Brasco, con Johnny
Depp.
4. Ha sempre eseguito da sé
le acrobazie previste nei film. Elemento chiave della saga
sono le spericolate corse automobilistiche che da sempre
affascinano gli spettatori. Walker non si è mai tirato indietro
nell’eseguire personalmente tali sequenze. Egli era infatti non
solo un grande appassionato e collezionista di auto da corsa, ma
anche un ottimo pilota, a tal punto da dimostrare di poter dar vita
alle manovre richieste per il film senza riportare danni né a sé né
alle auto coinvolte.
3. Fu “sostituito” dai suoi
fratelli per il settimo film della saga. Scomparso
tragicamente nel periodo in cui erano in corso le riprese di
Fast & Furious 7, l’attore venne sostituito dai suoi due
fratelli, Caleb e Cody. Questi prestarono il proprio corpo per le
scene mancanti, e su di loro venne poi ricostruito in computer
grafica il volto dell’attore. Ciò permise alla produzione di
portare a termine il film e l’arco narrativo del personaggio di
Walker, realizzando così un ultimo tributo all’amato
interprete.
Paul Walker: il suo incidente
2. Ebbe un terribile
incidente d’auto. Nel novembre del 2013 l’attore perse la vita in
seguito ad un incidente automobilistico. Dopo essere stato ad
un evento di beneficenza, l’attore andò via insieme ad un suo
amico. L’auto dei due, tuttavia, forse per la troppa velocità, finì
fuori strada prendendo fuoco in seguito all’impatto, causando la
morte dei presenti. L’evento sconvolse tanto Hollywood quanto tutti
gli appassionati della saga e i fan dell’attore.
Paul Walker: età e altezza
1. Paul Walker è nato
Glendale, in California, Stati Uniti, il 12 settembre
1973, ed è deceduto a Santa Clarita, in California, il 30 novembre
del 2013. L’attore era alto complessivamente 188 centimetri.
Sappiamo ormai da diverso tempo che,
dopo il tentativo di riavviare il franchise nel 2017, ci sarà
un nuovo reboot cinematografico dei Power Rangers.
Adesso,
The Illuminerdi ha condiviso nuovi dettagli sul futuro
progetto, rivelando che il nuovo film sarà ambientato nella stessa
continuity del popolare show televisivo degli anni
’90.
Ciò significa che gli ultimi 28 anni
di storie saranno resi canonici e che il film presenterà un
nuovissimo team di Power Rangers composto da membri provenienti da
diversi background culturali e anche dalla comunità LGBTQ+. Si
vocifera, inoltre, che una protagonista femminile sia altamente
probabile per il riavvio del franchise.
Il sito aggiunge che Lord Zedd sarà
l’antagonista principale, mentre Zordon sarà coinvolto nei viaggi
nel tempo che dovrebbero sperimentare gli eroi protagonisti. Sempre
la fonte sottolinea che il progetto “presenterà molteplici look
e Zords diversi nella storia dei Rangers: ciò potrebbe includere
una varietà di costumi e di Zords a partire dalla serie tv
originale (Mighty Morphin Power Rangers) fino all’era
moderna”.
Tutto quello che sappiamo sul nuovo
reboot di Power Rangers
Le riprese del film dovrebbero
svolgersi in Nuova Zelanda. Sembra quindi che la Hasbro abbia
deciso di focalizzarsi principalmente sulla serie Mighty
Morphin Power Rangers, indubbiamente l’era più amata e
popolare di tutto il franchise. Ricordiamo che il reboot del
franchise di Power Rangers è stato affidato
a Jonathan Entwistle, creatore della serie
NetflixThe End of the F***ing
World. Entwistle si occuperà della regia del nuovo film,
mentre la sceneggiatura porterà la firma di Patrick
Burleigh, autore dello script di Peter Rabbit 2 – Un
birbante in fuga.
Oltre a Hugh Jackman e Patrick Stewart, il cast di Logan –
The Wolverine di James Mangold vantana anche la presenza di
Dafne Keen, la giovanissima interprete del
personaggio di Laura Kinney. A lungo si è parlato della possibilità
di uno spin-off interamente dedicato a X-23, ma l’acquisto della
Fox da parte della Disney ha naturalmente stravolto qualsiasi
ipotetico piano di Mangold sul futuro cinematografico della
mutante.
La domanda adesso è: Keen sarebbe
disposta a riprendere il ruolo di Laura nell’Universo
Cinematografico Marvel se ne avesse l’opportunità?
Durante una recente intervista con
ComicBook in occasione della promozione della serie His Dark Materials targata HBO, all’attrice è stato
chiesto se le piacerebbe tornare nei panni di X-23. La sua risposta
è stata breve, ma assolutamente incisiva: “Sì, assolutamente.
Al 100%.”
Il fatto che i Marvel Studios
possano effettivamente riportare indietro il personaggio è
ovviamente un’altra storia. Ad ogni modo, nulla esclude che nel MCU
possa essere introdotta una versione ormai adulta di Laura, che
permetterebbe così alla Keen di tornare ad interpretare il
personaggio. Tutto dipenderà dai piani di Kevin
Feige e soci e dall’eventuale recasting degli attori
che andranno ad interpretare i mutanti che appariranno
nell’universo condiviso.
Il grande successo di Logan
Logan è stato
universalmente acclamato come il migliore adattamento dedicato al
singolo personaggio e in generale il miglior film
sugliX-Men mai
visto al cinema. Il film ha debuttato al Festival di Berlino ed è
stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura adattata,
primo cinecomic a raggiungere tale livello di riconoscimento
dall’industria.
Emily in
Paris è la nuova serie originale Netflix creata, scritta e prodotta da Darren
Star per la piattaforma streaming. Prodotta da Jax
Media e MTV Studios, la serie è stata originariamente
sviluppata per Paramount Network, dove ha ricevuto un ordine per la
prima stagione nel 2018. Nel 2020, la serie è passata da Paramount
Network a Netflix. Le riprese si sono svolte in Francia,
principalmente nella città di Parigi e nei suoi sobborghi.
Darren Star ha
commentato presentando la serie: “MTV Studios e io non potevamo
sperare in una casa più perfetta per Emily A Parigi di
Netflix.Con la loro portata internazionale, siamo
entusiasti di condividere Emily con il pubblico di tutto il
mondo.“
Emily In Paris: quando esce e dove vederla in streaming
La prima stagione di Emily In Paris debutterà
nell’autunno del 2020 su Netflix
Emily In Paris: la trama e il cast
La serie racconta di Emily,
ambiziosa dirigente di marketing venticinquenne di Chicago, atterra
inaspettatamente il lavoro dei suoi sogni a Parigi quando la sua
società acquisisce una società francese di marketing di lusso – e
le viene affidato il compito di rinnovare la loro strategia sui
social media. La nuova vita di Emily a Parigi è piena di avventure
inebrianti e sfide sorprendenti mentre si destreggia conquistando i
suoi colleghi di lavoro, facendo amicizia e navigando in nuove
storie d’amore.
In Emily In Paris
protagonisti sono Lily Collins nel ruolo di Emily,
Ashley Park nel ruolo di Mindy Chen,
Filippino Leroy-Beaulieu, Lucas
Bravo, Samuel Arnold, Camille
Razat e Bruno Gouery. Nei ruoli
ricorrenti troviamo invece Kate Walsh, William Abadie e
Arnaud Viard.
Le curiosità della serie tv
Il 3 aprile 2019, Lily Collins è stata scelta per il ruolo
principale.
Il 13 agosto 2019, Ashley Park si era unito al cast
principale.
Il 19 settembre 2019, Philippine Leroy Beaulieu, Lucas Bravo,
Samuel Arnold, Camille Razat e Bruno Gouery si sono uniti al cast
in ruoli da protagonista mentre Kate Walsh , William Abadie e
Arnaud Viard sono stati scelti in ruoli ricorrenti.
Le riprese principali della serie avrebbero dovuto iniziare
all’inizio del 2019 in Francia nella città di Parigi e nei suoi
sobborghi, ma inizieranno ad agosto. Alcune scene sono anche girate
alla Cité du Cinéma , un complesso di studi cinematografici a
Saint-Denis.
Un episodio è stato anche girato nel castello di Sonnay nel
dipartimento dell’Indre-et-Loire.
Altre fotografie si sono svolte a Chicago nel novembre del
2019.
Prima che le produzioni
cinematografiche venissero ufficialmente bloccate in tutto il mondo
a causa della pandemia di Covid-19, avevamo avuto la possibilità di
dare uno sguardo a varie immagini dal set di The
Batman, con il regista Matt Reeves che aveva persino condiviso i
primi scatti ufficiali del costume di Robert Pattinson e della nuova Batmobile
che vedremo nel film.
Adesso Kris Tapley, ex giornalista
di Variety, ha riportato via
Twitter un nuovo piccolo aggiornamento in merito alla
produzione del film: secondo il giornalista, i piani della Warner
Bros. sarebbero quelli di far ripartire le riprese il prossimo
Settembre. Stando però a quanto appreso da Tapley, sembra che tutte
le location all’aperto siano state eliminate dai piani e che Gotham
City verrà ricostruita all’interno dei teatri di posa, in modo da
tutelare il cast e tutte le persone coinvolte nella produzione.
Tale notizia non
dovrebbe scoraggiare i fan in merito alla resa finale del film, dal
momento che anche Tim
Burton aveva ricreato la sua Gotham City a porte
chiuse. Parallelamente, l’estetica dei film di Christopher Nolan (che ha utilizzato Chicago)
e di Zack
Snyder (che ha utilizzato invece Detroit) era
decisamente migliorata grazie alle location all’aperto, ed è
innegabile quanto l’atmosfera gotica di città come Londra ed
Edimburgo avrebbe sicuramente avuto lo stesso impatto su
The
Batman.
Annunciata la serie ambientata
nell’universo di The Batman
In attesa di una conferma ufficiale,
ricordiamo che proprio ieri abbiamo appreso la notizia che HBO Max
ha ordinato
una serie incentrata sul dipartimento di polizia di Gotham che
sarà ambientata nello stesso universo dell’attesissimo cinecomic
diretto da Reeves. La serie potrebbe essere un prequel del film in
arrivo al cinema il prossimo anno.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Kit
Harington potrebbe interpretare non uno, ma ben due
personaggi nell’atteso film dedicato a Gli Eterni. La star di
Game of Thrones darà vita al personaggio
di
Black Knight sul grande schermo. Nei fumetti Black Knight,
alter ego di Dane Whitman, è un membro degli Avengers che ha
iniziato a collaborare con il team verso la fine degli anni
’60.
Gli Eterni, secondo film
della Fase 4 del MCU ad arrivare in sala, sarà
diretto da Chloé Zhao e seguirà la storia di un
gruppo di supereroi immortali che, fin dall’antichità, hanno
condiviso in gran segreto la Terra con gli esseri umani. Adesso,
gli
Eterni si troveranno costretti a difendere il pianeta da uno
dei suoi più grandi nemici: i Devianti. È stato già confermato che
Gli Eternicoprirà
un arco narrativo di migliaia di anni. Secondo una teoria portata
alla luce da
Screen Rant, Kit
Harington potrebbe apparire anche nelle varie sequenze
flashback che vedremo nel film, interpretando un secondo
personaggio.
In base alla storia di Black Knight raccontata nei fumetti, la cosa
sembra essere una possibilità concreta. Nei fumetti, Black Knight è
un personaggio la cui identità è stata tramandata di generazione in
generazione, fin dal tempi dell’era arturiana, quando il mantello
dell’ero era detenuto da un certo Sir Percy di Scandia. Nel corso
degli anni, i fumetti hanno introdotto varie incarnazioni del
personaggio: tra questi figura anche Eobar Garrington, uno
spadaccino del 12° secolo il cui copo venne brevemente abitato da
Dane Whitman; inoltre, Eobar aveva un aspetto identico al moderno
Black Knight.
Black Knight protagonista assoluto
de Gli Eterni?
In base ai tratti distintivi di
Eobar Garrington, è possibile che un lontano antenato di Dane
Whitman gli assomigli così tanto da poter essere interpretato dallo
stesso attore. La Marvel potrebbe quindi aver ingaggiato Kit
Harington anche per il ruolo di Sir Percy, o per
quello di Eobar o forse per un’altra versione – magari totalmente
inedita – del personaggio. Dal momento che Gli
Eterni abbraccerà epoche differenti, una scelta
del genere permetterebbe al personaggio di Harington di
configurarsi come protagonista assoluto di una storia che si
preannuncia estremamente coinvolgente.
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
Erano giorni, ormai, che le unità
di ricerca scandagliavano il lago Piru, in California, alla ricerca
di Naya Rivera, scomparsa durante una gita in
barca con il figlio di 4 anni. Adesso, via Hollywood Reporter,
apprendiamo che è stato ritrovato un corpo nel lago. Non ci sono
ancora le conferme ufficiali successive al riconoscimento del
corpo, che deve avvenire per mezzo di un parente, ma le autorità
sono certe che il corpo sia quello di Rivera, morta annegata.
Naya Rivera morta per annegamento
L’attrice e cantante era uscita in
barca con il figlio che era stato ritrovato da solo nel natante
affittato. Nelle prossime ore, l’ufficio del medico legale
rilascerà un comunicato ufficiale. Si fa sempre più avanzata l’idea
che si sia trattato di un incidente.
Nota per il ruolo di Santana Lopez
in Glee, Naya Rivera era apparsa in una serie di
show televisivi e qualche film, tra cui Willy, il principe
di Bel-Air, Otto sotto un tetto, Live Shot, Baywatch, Devious Maids
– Panni sporchi a Beverly Hills, At the
Devil’s Door e Mad
Families.
LASCIATELO DIRE!,
diretto dal regista e sceneggiatore Eric Lavaine(Benvenuti a bordo, Barbecue, Torno da mia madre), sarà
disponibile dal 13 luglio (distribuito da Cloud 9
Film) sulle maggiori piattaforme digitali: SKY
PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, TIM VISION, APPLE TV, INFINITY TV,
GOOGLE PLAY, CG DIGITAL e THE FILM CLUB.
LASCIATELO DIRE! è
una commedia divertente e irriverente che affronta con leggerezza e
ironia un tema delicato come la disabilità (l’ipovisione, o
cecità).
Il cast è composto da
Alexandra Lamy(Ricky, Torno da mia madre,
Lucky Luke),Josè Garcia(Grandi bugie
tra amici, Asterix alle Olimpiadi, Bastille Day – Il colpo del
secolo) e Michaël Youn(Braccialetti
rossi serie TV; Chef).
SINOSSI
Il film ruota intorno alla
storia di una coppia di sposi, Béatrice e Frédéric. Quest’ultimo è
rimasto coinvolto in un incidente che disgraziatamente lo ha
privato della vista. Nonostante questo però Frédéric non ha perso
il suo spirito, anzi, questa esperienza ha dato una svolta inattesa
alla sua vita. E’ diventato ossessionato dal cibo e praticamente ha
perso ogni filtro sociale, dice tutto quello che gli passa per la
testa senza tenere conto di tatto, educazione o imbarazzo, creando
situazioni a dir poco deliranti.
Conosciuta al grande pubblico per
il ruolo di Caroline Channing nella sit-com 2 Broke
Girls, l’attrice Beth Behrs è un
personaggio relativamente nuovo nel mondo dello show business e in
molti ancora si interrogano sulla sua vita privata e professionale.
Attiva tra cinema e televisione fin dal 2009, la bella Beth non
sembra ancora aver avuto la sua grande occasione anche se la famosa
serie comedy, in cui a recitato al fianco di Kat
Dennings per anni, le ha dato molto visibilità.
Eppure ci sono ancora parecchie cose che non si conoscono
sull’attrice.
Se anche tu sei curioso si saperne
di più, scopri con noi 10 cose che non sai su Beth
Behrs.
Tutto quello che c’è da sapere su
Beth Behrs
Beth Behrs in “2 Broke Girls”
Beth Behrs: formazione e vita
privata
10. Nata a
Lancaster il 26 dicembre del 1985, Beth è sempre stata una ragazza
molto attiva e vitale. Incoraggiata dai genitori a seguire e
coltivare le sue passioni, ben presto Beth ha scoperto il suo
interesse per il mondo della recitazione e,
sorprendentemente, dello sport.
Pare infatti che la Behrs abbia
avuto sin da piccola una passione per il football
che ha praticato a livello agonistico per ben nove anni. Il suo
primo ‘ingaggio’ fu a quattro anni e, fino alla fine delle scuole
medie, viaggiò insieme alla sua squadra per tutta la costa est
degli Stati Uniti giocando nei tornei e campionati ufficiali. Fu
solo quando iniziò il liceo che Beth decise di concentrare tutte le
sue energie nella recitazione.
9. All’età di 15
anni, Beth fu costretta a trasferirsi insieme ai suoi genitori in
California ma il cambio di costa la portò un po’ più vicina alla
realizzazione del suo sogno. Beth fu infatti accettata al famoso
corso di teatro della Tamalpais High School, lo stesso liceo che
frequentò il celebre Tupac. Grazie a questo training, la Behrs fu
poi in grado di trasferirsi a San Francisco per studiare al
prestigioso American Conservatory Theatre dove
studiò e apprese le tecniche del canto classico e
mostrò un grande interesse per il mondo del musical.
8. Dopo il
diploma, Beth Behrs si trasferì a Los Angeles per School of
Theatre, Film and Television alla UCLA. Durante il suo percorso di
studi continuò a coltivare la sua passione per il palcoscenico e i
musical e partecipò a molte rappresentazioni studentesche. Tuttavia
lo spettacolo vero e proprio non fu il solo e unico ‘passatempo’ di
Beth. Nel 2006, infatti, Behrs partecipò al concorso per
Miss Marin County, vincendo l’ambita corona.
Beth Behrs film e serie tv
7. Il suo primo
ingaggio come attrice fu una parte nel film American Pie
Presents: The Book Of Love, spinoff della famosa saga. I
film di American Pie, nel tempo, sono diventati dei veri e propri
cult del cinema per adolescenti ma, purtroppo per la Behrs, quel
particolare film fu un vero e proprio flop. Ancora oggi su
IMDB, il film risulta come il peggiore della saga di
American Pie.
6. Negli anni
ottanta tutti gli attori emergenti sembravano dover passare almeno
una volta sul set de La Signora in Giallo; nei gloriosi
anni novanta, invece, nessuno poteva sottrarsi alla chiamata di
NCIS, neanche Beth Behrs. La sua primissima apparizione televisiva,
infatti, fu nel 2010, nell’undicesimo episodio della seconda
stagione di NCIS: Los Angeles.
Beth Behrs in The Big Bang Theory
Tra le sue tante apparizioni televisive, ricordiamo quella più
famosa e recente, nella celebre sit-com The Big Bang Theory.
Sorprendendo il suo affezionato pubblico, Beth è comparsa nel
quattordicesimo episodio dell’undicesima stagione della serie.
Nella puntata, dal titolo “La
triangolazione della separazione”, la Behrs interpreta
Nell, la nuova fiamma di Raj (Kunal Nayyar).
5. Alla sua prima
apparizione sul piccolo schermo ne seguirono tante altre. Il suo
duro lavoro e la visibilità acquisita grazie a questi piccoli
ruoli, portarono Beth alla serie 2 Broke Girls.
Tuttavia, ottenere la parte non fu così semplice. Pare infatti che
la Behrs abbia dovuto sostenere ben sette estenuanti
provini prima di convincere il direttore del casting.
4. Forse in pochi
sanno che, durante i lunghi e bellissimi anni di registrazione
della serie 2 Broke Girls, Beth Behrs ha preso
parte a un progetto davvero speciale e un po’ fuori dalle righe.
Nel 2013, la bella Beth ha prestato la sua voce a un personaggio
animato del film Disney Pixar, Monsters
University. L’attrice ha interpretato Carrie Williams, un
piccolo mostriciattolo dal temperamento ‘demoniaco’.
3. Oltre a
Monsters Univerisity, c’è un altro progetto poco conosciuto al
quale Beth Behrs ha partecipato durante il suo periodo sul set di
2 Broke Girls. Nel 2012 Beth ha recitato in un
divertente cortometraggio dal titolo The Argument
(Il Litigio) insieme al suo fidanzato e collega attore, Michael
Gladis.
Esattamente un anno dopo la cancellazione di 2 Broke Girls, Beth
Behrs si è unita al cast di The Neighborhood, una
nuova serie comedy targata CBS, dov’è protagonista
al fianco di Max Greenfield, conosciuto soprattutto per la
serie New Girl.
Beth Behrs oggi: curiosità
sull’attrice di 2 Broke Girls
2. Le celebrità a
volte fanno cose bizzarre e Beth non è da meno. Pare infatti che
l’attrice abbia una passione segreta per le scarpe ma di una
particolare tipologia: Beth adora collezionare stivali da
cowboy.
Nonostante l’attrice sia da sempre
amante dell’equitazione, questa passione per i cowboy boots pare
sia nata solo qualche anno fa. Nel 2013 Beth Behrs ha partecipato
al video Downtown dei Lady
Antebellum e sembra che sia stata proprio Hillary, voce
solista del gruppo, a regalarle il primo paio di stivali.
L’attrice, oltre ad apprezzarne lo stile country e talvolta
glamour, sembra ossessionata soprattutto dalla comodità dei cowboy
boots. Dal suo primo paio, Beth ha continuato a collezionare gli
stivali più strani e particolari cercando tra boutique vintage e
mercatini dell’usato.
Beth Behrs e Kat Dennings: molto più che colleghe
1. Collezioni di
scarpe folli a parte, l’ultimo posto della nostra classifica di
curiosità su Beth Behrs è riservato a una persona speciale. Capita
di rado a Hollywood che i colleghi sul lavoro diventino poi amici
nel mondo reale, eppure tra Beth e Kat pare sia nata una bellissima
e genuina amicizia.
Le due ragazze si sono incontrate
per la prima volta alla lettura del copione del pilot del primo
episodio della serie 2 Broke Girls e, a detta di
Beth, tra di loro c’è stata subito una grande sintonia. La loro
relazione non è rimasta rinchiusa tra le quattro mura di un set ma
ha continuato a vivere anche fuori. Le ragazze continuavano a
sentirsi e vedersi anche quanto la serie era in pausa; a
dimostrazione di questo ci sono tantissime foto e video
sull’account ufficiale Beth Behrs
Instagram che le ritraggono insieme.
YOUNG ONES – L’ ULTIMA
GENERAZIONE, scritto e diretto da Jake
Paltrow, sarà disponibile dal 13 luglio
(distribuito da Cloud 9 Film) sulle maggiori
piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, TIM
VISION, APPLE TV, GOOGLE PLAY, CG DIGITAL e THE FILM
CLUB.
Ambientato in un’America del
prossimo futuro devastata da una lunga siccità, quando l’acqua è
diventata la risorsa più preziosa del pianeta, l’elemento che detta
legge su tutto, dalla macro – politica alle micro – relazioni
familiari e sentimentali. La terra è ridotta a qualcosa di
miserabile, la polvere si è depositata su un pianeta sterile e
solitario. I pochi sopravvissuti a questa devastazione lottano per
la vita. Ernest Holm (Michael Shannon) tenta di sopravvivere in
questo scenario apocalittico insieme ai suoi due figli, Jerome
(Kodi Smit-McPhee) e Mary (Elle Fanning). Difende la sua fattoria
dai predatori, e lavora sulle vie di rifornimento tentando di far
rinascere il suolo. Ma il fidanzato di sua figlia Mary, Flem Lever
(Nicholas Hoult), ha progetti più ambiziosi, vuole tutta la terra
di Ernest soltanto per se stesso e farà di tutto per
sottrargliela.
Marvel Must Have: il nome
di questa collana dice già tutto. Una raccolta di imperdibili
capolavori in edizione cartonata, pensati e creati per tutti i
lettori. Questa serie di volumi autoconclusivi editi da
Panini Comics è ideale per chi si avvicina per la
prima volta all’Universo a fumetti Marvel e rappresenta allo stesso
tempo la perfetta occasione per tutti i Marvel Fan per costruirsi
la propria libreria definitiva Marvel.
Si parte a luglio con
Civil War (che ha ispirato il film
Captain America: Civil War),
AvengersDivisi
e Spider-Man: Spider-Verse (nel quale
ritroverete molti personaggi comparsi nel lungometraggio animato
Spider-Man: un Nuovo Universo). Si proseguirà nei mesi
successivi con altri grandi successi della Casa delle Idee, come
Vecchio Logan, Deadpool
uccide l’Universo Marvel, L’ascesa di
Thanos, Daredevil: L’uomo
senza paura, Ultimate Comics: Miles
Morales, Ms. Marvel,
La morte di Wolverine, Planet
Hulk, Il guanto
dell’Infinito e tanti altri ancora.
Ogni volume della collana Marvel
Must Have include ricchi apparati redazionali che aiutano a
orientarsi nella continuity di questo grande universo a fumetti.
Iniziare a leggere Marvel non è mai stato così facile!
Nei mesi del lockdown milioni di
italiani (per non dire tutti) si sono rivolti, per resistere al
contenimento, al racconto del cinema. Hanno cercato ovunque film,
per intrattenersi, passare il tempo, divertirsi, commuoversi. E in
molti casi hanno riscoperto, se non scoperto, la grandezza del
cinema italiano, spesso automaticamente ricordato come ‘il secondo
del mondo’. E talvolta giustamente, come il primo.
Ora un film documentario arriva a
quel pubblico per raccontare una grande storia, se non la
più grande, su come sia nato e abbia raggiunto il tetto del mondo
il cinema italiano, attraverso il racconto dei suoi
registi, dei suoi divi, dei suoi capolavori. Tutti riuniti sotto un
mestiere, quello del produttore cinematografico, e un nome, che ha
reso possibile questa storia.
Cecchi Gori – Una
famiglia italiana è il film, scritto e
diretto da Simone Isola e Marco Spagnoli, presentato in
prima mondiale alla Festa del Cinema di Roma e in uscita
dal 14 luglio in PRIMA VISIONE ON DEMAND sulle principali
piattaforme, CG Digital, Apple Tv, Google Play, Chili e
Rakuten, che racconta l’irripetibile avventura di una
famiglia di produttori, Mario Cecchi Gori, e suo figlio Vittorio,
in grado per sei decenni di regalare al nostro cinema molti dei
suoi più grandi successi di pubblico e di critica, in Italia e
all’estero. Una factory capace di creare fenomeni di divismo
entrati nell’immaginario collettivo, e forse a incidere
positivamente nelle vite di un Paese. Una storia
ineguagliata nel nostro cinema, che si può sintetizzare
con un numero: 4 premi Oscar.
A raccontare questa storia è
Vittorio Cecchi Gori, protagonista a sua volta di
una storia-nella-storia, appassionata, drammatica e avventurosa
come un film. Dalle sue parole di uomo che ha conosciuto la gloria
e la polvere, e un presente di resistente dignità, gli spettatori
hanno in regalo non solo la visione di titoli che li hanno
accompagnati per mezzo secolo, e ancora oggi. Ma anche un’epica
privata che racconta molto dell’Italia, della sua storia, politica,
potere, e umanità.
1 di 11
In Cecchi Gori – Una
famiglia italiana, si trova il racconto di un grandissimo
sogno, una ineguagliabile lezione su cosa è il cinema, e un pezzo
delle vite di tutti, noi spettatori.
Prodotto da Giuseppe Lepore per
Bielle Re, e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà,
Cecchi Gori – Una famiglia italiana vede le
preziose testimonianze di un cast stellare, amici rimasti vicini
nonostante tutto a Vittorio Cecchi Gori: dai vincitori
dell’OscarRoberto Benigni e
Giuseppe Tornatore, ai campioni di incassi
Leonardo Pieraccioni e Carlo
Verdone, agli amici Lino Banfi, Rocco
Papaleo e Marco Risi. Nonché ai grandi
allenatori e campioni della Fiorentina, passione
di famiglia, Giancarlo Antognoni,
Claudio Ranieri e Roberto
Mancini, attuale CT della Nazionale di Calcio
italiana.
Cecchi Gori – Una Famiglia
Italiana, la sinossi
È proprio il produttore
Vittorio Cecchi Gori in prima persona a
raccontarsi nel docufilm di Simone Isola e Marco Spagnoli,
ripercorrendo la nascita e l’ascesa del più grande gruppo di
produzione e distribuzione cinematografica italiano di tutti i
tempi, con oltre 300 successi prodotti e ben oltre 1.000
distribuiti in 50 anni di continua crescita con
“Silence”, il film di Martin Scorsese uscito nel
2016, ultimo film che ha visto Vittorio Cecchi Gori nella compagine
produttiva.
“CECCHI GORI – Una famiglia
italiana” è la storia di padri e figli, intellettuali
appassionati, uomini talora deboli dinanzi alle tante donne delle
loro vite, ma – nota il regista Marco Spagnoli – è
anche il racconto di una bottega rinascimentale diventata industria
con l’ambizione di trasformarsi in qualcos’altro ancora”.
FAMOSA è il
film evento nelle sale italiane
con Europictures il 13, 14
e 15 luglio, diretto da Alessandra
Mortelliti con Jacopo Piroli, Adamo
Dionisi, Gioia Spaziani e Matteo Paolillo.
Famosa, presentato
ad Alice nella città durante l’ultima Festa
del cinema di Roma, racconta la storia di Rocco, un ragazzo quasi
diciottenne, incompreso e solitario, che desidera trasferirsi da un
piccolo paese della Ciociaria nella Capitale, per poter realizzare
il suo più grande sogno: diventare un ballerino. Con tenacia e
grande forza di volontà, Rocco riuscirà ad intraprendere il tanto
agognato viaggio, ma la realtà che lo attende non sarà quella
sperata e il suo sogno verrà ancora una volta messo alla prova.
La storia di Rocco Fiorella nasce da
un monologo teatrale e arriva sul grande schermo come racconto di
formazione di un timido adolescente con la passione del ballo,
incompreso dalla sua famiglia, in particolar modo da suo padre, e
dai suoi compagni di classe che ne fanno oggetto di scherno e
derisione. Al suo fianco Maura, una zia speciale che lo sosterrà in
ogni scelta, Azzurra, un’amica saggia, e Luigi, il suo principe
bello e tenebroso.
Una favola moderna,
come la definisce la Mortelliti, che con Famosa firma il suo
esordio alla regia cinematografica. Prodotto
da Palomar con Rai
Cinema, Famosa sarà distribuito come evento nei cinema
italiani il 13, 14 e 15 luglio grazie
a Europictures.
Nel corso degli anni, la
Marvel ha collaborato con
altre compagnie e altri registi per far apparire i suoi iconici
personaggi in vari spot pubblicitari, cortometraggi e brevi
apparizioni televisive.
The Direct ha raccolto 10 volte in cui gli attori del MCU si
sono prestati a tornare nei panni dei loro amatissimi personaggi al
di fuori dei film dell’universo condiviso:
Peter Parker ottiene la patente di guida
La lunga collaborazione dei Marvel
Studios con Audi ha fatto sì che il marchio automobilistico fosse
presenti in molti film del MCU. La partership con l’azienda si è
però sviluppata in entrambi i sensi, con gli attori del MCU che
sono apparsi spesso in corti o pubblicità sponsorizzati da
Audi.
È il caso di uno spot Audi
realizzato in occasione della promozione di Spider-Man:
Homecoming, uscito un mese prima della premiere del film,
in cui il Peter Parker di Tom
Holland prova ad ottenere la sua patente di guida. Nello
spot appare anche JB Smoove nei panni dell’istruttore, che avrebbe
poi avuto un ruolo nel sequel Far
From Home).
Scott Lang viene intervistato dalla prigione
Prima dell’uscita di Ant-Man
nel 2015, la Marvel ha collaborato con Google per la produzione di
una serie di brevi notiziari collegati al MCU. Con la
partecipazione del personaggio di Christine Everhart interpretato
da Leslie Bibb in
Iron Man e Iron
Man 2, la serie WHIH Newsfront ha raccontato degli eventi
di Sokovia e del rilascio di Scott Lang/Paul
Rudd dopo la sua famigerata rapina contro VistaCorp.
La serie è stata pubblicata su
YouTube ed è contenuta tra gli extra dell’edizione home video di
Ant-Man.
Durante uno dei brevi notiziari, Christine Everhart si ritrova ad
intervistare Scott Lang prima degli eventi di Ant-Man:
nell’intervista, l’uomo stava cercando di giustificare le sue
azioni contro VistaCorp; un modo sicuramente ingegnoso per rivelare
le motivazioni del personaggio prima dell’uscita del film.
Thor si trasferisce con Darryl
Il corto in questione è stato
presentato al Comic-Con di San Diego insieme a Thor:
Ragnarok: nel filmato il figlio di Odino vive in Australia
con il suo nuovo, timido, coinquilino Darryl. Il corto racconta
cosa ha fatto Thor durante gli eventi di Civil
War e si concentra sulla lotta del Dio del Tuono che cerca
di adattarsi ad una vita normale sulla Terra: si incontra con Bruce
Banner per un caffè, invia e-mail a Steve Rogers e cerca di pagare
l’affitto con dell’Oro asgardiano, che apparentemente vale
“un milione di dollari umani”.
Il corto è pieno di quel senso
dell’umorismo tipico di
Taika Waititi e presenta alcune delle gag più divertenti del
MCU. Attraverso un semplice corto, Waititi è stato in grado di
mostrare ai fan che le sue capacità narrative avrebbero aggiunto un
elemento totalmente nuovo al franchise di Thor e al MCU nel suo
insieme.
Peter Parker partecipa alle NBA Finals
Sempre in occasione della promozione
di Spider-Man:
Homecoming, questo spot ci mostra Tony
Stark/Robert
Downey Jr. mentre controlla la lista degli ospiti al party
organizzato in occasione delle NBA Finals insieme al suo fidato
Happy Hogan/Jon
Favreau.
Dopo aver ricevuto l’invito, il
Peter Parker di
Tom Holland si precipata alla Avengers Tower, ma scopre che
prima di partecipare alla festa a casa di Stark e potersi gustare
le finali, dovrà portare a termine un’ultima missione.
Carol Danvers ha perso molto nella
sua trentennale assenza dalla Terra: questo spot Audi cerca di
aggiornarla rapidamente su quanto accaduto prima che si unisca ai
Vendicatori. Essendo ambientato tra gli eventi di Infinity
War ed Endgame,
questo corto vede un’organizzazione misteriosa (forse lo SHIELD?)
che informa Captain Marvel su come il mondo sia cambiato dal
1995.
L’agente presente nel filmato non
solo parla dei nuovi eroi che sono spuntati nell’ultimo decennio,
ma fornisce a Carol informazioni importanti sui toast all’avocado,
sugli iPhone e sui filtri Snapchat, e naturalmente anche sul modo
in cui le auto sono cambiate. Il corto chiarisce in maniera ironica
e divertente come Carol Danvers abbia appreso di tutto ciò che è
accaduto sulla Terra dalla sua assenza.
Nick Fury visita gli Agenti dello SHIELD
La prima incursione del MCU nel
mondo della serialità è stata la serie di grande successo
Agents of
SHIELD. Incentrata su uno dei personaggio preferito dai
fan, ossia il Phil Coulson interpretato da Clark Gregg
(misteriosamente riportato in vita dopo la sua tragica morte in
The Avengers), la serie ha mostrato il MCU da una
prospettiva completamente nuova.
Il pubblico ha sempre speculato su
quali personaggi dei film sarebbero finiti nello show, e mentre
personaggi come Maria Hill, Sif e Peggy Carter alla fine sarebbero
davvero apparsi nella serie, tutti volevano vedere soltanto un
personaggio: il direttore dello SHIELD in persona!
Samuel L. Jackson è apparso nel secondo episodio dello show,
durante una scena post-credits in cui Nick Fury rimprovera Phil
Coulson per aver distrutto l’aereo della loro squadra.
Ant-Man ruba la Coca-Cola di Hulk
I fan della Marvel hanno sempre
atteso i seppur brevi ma comunque eccitanti spot del Super Bowl
come lancio per i futuri film del MCU: nel 2016, i fan hanno avuto
una deliziosa sorpresa grazie a questo spot incentrato sulla
Coca-Cola.
Nel filmato, l’Ant-Man di Scott Lang
(doppiato per l’occasione sempre da
Paul Rudd) ruba una mini Coca Cola dal laboratorio di Bruce
Banner. Questo ovviamente trasforma Banner (sfortunatamente non
doppiato da
Mark Ruffalo) in Hulk, con il gigantesco eroe verde che insegue
il minuscolo supereroe per le strade di New York.
Trevor Slattery si fa dei nuovi nemici in prigione
Prodotta tra il 2011 e il 2014,
“Marvel One- Shots” è una serie cortometraggi ad alto budget che
approfondivano alcuni degli eventi narrati nei film del MCU. Uno
dei più famosi (e purtroppo anche l’ultimo ad essere stato
prodotto) è “All Hail the King” del 2014, incluso tra gli extra
dell’edizione home video di
Thor: The Dark World.
Il cortometraggio ha al centro il
Trevor Slattery di
Ben Kingsley, che si trova in prigione dopo essersi celato
dietro l’identità del Mandarino. Slattery è diventato uno dei nomi
più famosi del MCU dopo gli eventi di
Iron Man 3, motivo per cui un documentarista è venuto in
cerca di risposte sull’uomo dietro il falso terrorista.
Peter Parker e Ned Leeds competono
in una gara di scienze
Audi ha collaborato ancora una volta
con la Marvel e la Sony per questo spot realizzato in occasione
della promozione di Spider-Man:
Far From Home del 2019. Con
Tom Holland nei panni di Peter Parker e Jacob Batalon nei panni
di Ned Leeds, il corto segue i due liceali in competizione ad una
gara di scienze della Midtown High.
I due, però, si rendono conto che la
loro invenzione non è neanche lontanamente vicina al calibro dei
progetti dei loro compagni. Peter fa quindi una rapida
telefonata allo SHIELD (si suppone!) e chiede accesso al modello
Audi e-Tron 2025, poiché il “più grande motore elettrico di
tutti i tempi”.
Rocket porta i Guardiani a fare un giro
Essere una proprietà della Disney ha
i suoi vantaggi. “Guardians of the Galaxy – Mission: Breakout!” è
un’attrazione del Disneyland California Adventure, aperta nel 2017,
poche settimane dopo l’uscita di
Guardiani della Galassia Vol. 2.
La scorsa settimana è stata
diffusa la notizia che Paolo Sorrentino
avrebbe diretto un film biografico su Maradona, per conto di
Netflix, e soprattutto sarebbe tornato a
girare a Napoli. Arriva adesso la notizia che il calciatore
argentino non avrebbe dato il consenso al regista e alla sua
produzione per utilizzare il suo nome, nonostante non sia la prima
volta che Sorrentino mostra interesse nel raccontare la leggenda
del Napoli Calcio (si vedano alcune scene di Youth – La Giovinezza).
L’avvocato di Diego Armando
Maradona, Matias Morla, ha diffuso la
notizia su Twitter: dopo l’annuncio del progetto Netflix, l’ex
calciatore ci ha tenuto ad ammonire pubblico e addetti ai lavori
che da parte sua non è arrivata nessuna autorizzazione a portare
avanti il progetto. Morla ha comunicato: “Diego Maradona non ha
autorizzato l’uso della propria immagine per questo film. Stiamo
già studiando una strategia legale con i nostri colleghi italiani
per un esposto formale sull’uso indebito di un marchio
registrato”.
Sappiamo che
Sorrentino, come già accaduto in Youth, non ha mai fatto il nome diretto di
Maradona, ma il titolo del film, È stata la mano di
Dio, fa inequivocabilmente riferimento a quel famoso gol
che l’argentino segnò all’Inghilterra nel 1986, di mano.
Diego Maradona no autorizo el uso de su
imagen para esta película. Con nuestros colegas italianos ya
estamos diagramando la estrategia legal para hacer una presentación
formal ante la Justicia por el uso indebido de una marca
registrada. https://t.co/dKXi5H2g0O
I doppiatori italiani di
Robert Downey Jr.e Katherine Langford (rispettivamente
Angelo Maggi e Martina Felli)
hanno prestato le loro voci alla famosa scena eliminata da Avengers:
Endgame in cui Tony Stark, dopo il suo schiocco e
il suo sacrificio, incontra la figlia Morgan, adulta, nel Regno
dell’Anima.
La scena è molto toccante, perché
mostra un Tony Stark tanto speranzoso quanto
disilluso, e per lui, trovare la figlia adulta, conoscerla, e
sentirle dire che è felice, vale tutti i patrimoni del mondo. In
questa scena c’è la consacrazione di Tony ad eroe ma anche a uomo,
a padre, e non c’è niente di più lontano da quel playboy filantropo
che abbiamo conosciuto all’inizio dell’avventura del MCU.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo
lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per
annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine
nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Lo scorso Aprile vi abbiamo
riportato la notizia secondo cui un sequel di Atomica
Bionda, l’action thriller del 2017 diretto
da David
Leitch e interpretato da Charlize
Theron, sarebbe in sviluppo per Netflix.
Adesso, durante una recente
intervista con
Total Film in occasione della promozione di
The Old Guard, è stata la stessa Charlize Theron a confermare che il
sequel è in sviluppo e che il progetto è già stato presentato ai
dirigenti Netflix. “Abbiamo proposto Atomica Bionda 2 a
loro e a Scott Stuber, capo del reparto delle produzioni originali
Netflix. Era molto interessato.”, ha spiegato l’attrice.
“Ne abbiamo parlato a lungo con lui, e in questo preciso
momento stiamo lavorando alla sceneggiatura.”
Stando alle dichiarazioni di Theron,
dunque, la sceneggiatura del sequel di Atomica Bionda sarebbe già in fase di
lavorazione. A proposito del ritorno di Lorraine Broughton,
l’attrice ha aggiunto: “Quel personaggio è stato delineato in
modo che non rivelasse molto di se stessa. Perciò penso che la sua
storia abbia ancora molto potenziale. Le ambizioni sono piuttosto
alte e al momento siamo parecchio eccitati.”
Atomica Bionda, tratto dalla
graphic novel di Antony Johnston
Uscito nel 2017, il thriller di
spionaggio Atomica
Bionda, ambientato durante la Guerra Fredda, è
stato adattato dalla graphic novel di Antony
Johnston, “The Coldest City”, ed è interpretato
da Charlize
Theron nel ruolo di Lorraine Broughton, un
agente dell’MI6 in missione a Berlino per recuperare del materiale
top secret rubato.
Atomica Bionda è stato uno dei migliori
film del 2017 e vanta alcune delle sequenze di combattimento più
spettacolari della recente storia del cinema. Nel cast figurano
anche James
McAvoy,
John GoodmaneSofia
Boutella.
Kelly Preston è
morta. L’ex modella e attrice statunitense, nota al grande pubblico
per essere stata la moglie di John Travolta, è scomparsa all’età di 57 anni
dopo aver combattuto due anni contro un cancro al seno. A dare la
notizia è stato lo stesso Travolta attraverso il suo profilo
Instagram:
con la Preston erano sposati da 29 anni.
“È con il cuore pieno di dolore
che vi informo che la mia bellissima moglie Kelly ha perso la sua
battaglia di due anni con il cancro al seno”, ha scritto
John Travolta su IG. “Ha combattuto la
battaglia con coraggio e soprattutto con l’amore e il sostegno di
tante persone. Io e la mia famiglia saremo sempre grati ai dottori
e alle infermiere del MD Anderson Cancer Center, a tutti i centri
medici che ci hanno aiutato e ai suoi tantissimi amici e ai cari
che sono stati al suo fianco. L’amore e la vita di Kelly verranno
ricordati per sempre. Prenderò del tempo per stare con i miei figli
che hanno perso la madre, quindi perdonatemi in anticipo se non ci
faremo vivi per un po’. Ma per favore sappiate che sentirò il
vostro affetto nelle settimane e nei mesi a venire. Con tutto il
mio amore, JT.”
Kelly Preston e John Travolta: un
matrimonio durato 29 anni!
Kelly Preston e
John Travolta si sono spostati nel 1991. La
coppia ha avuto tre figli: Jett, Ella Bleu e Benjamin. Il
primogenito Jett, affetto dalla sindrome di Kawasaki, una malattia
che comporta gravi disturbi dovuti ad allergie e attacchi d’asma, è
scomparso nel 2009.
Kelly Preston è
nota per aver recitato in pellicole quali Christine – La
macchina infernale (1983), Donne amazzoni sulla luna
(1987), I gemelli (1989), Week-end senza il morto
(1992) e Jerry Maguire (1996). Nel 2018 aveva recitata al
fianco del marito in Gotti – Il primo padrino, film che racconta il
regno trentennale del boss mafioso italo-statunitense John Gotti.
In passato lei e Travolta avevano già recitato insieme in
Battaglia per la Terra (2000) e Gli esperti
mercenari (1989).
Giancarlo Esposito è noto soprattutto per il
ruolo di Gustavo Fring nella popolarissima serie tv Breaking
Bad. Più di recente, l’attore statunitense si è fatto
apprezzare anche per la parte di Moff Gideon nella serie
The
Mandalorian. Sono anni ormai che ci rincorrono voci
secondo cui, prima o poi, Esposito farà il suo ingresso
nell’Universo Cinematografico Marvel: tali voci alludono ad un
ruolo “importante” nel MCU.
Adesso, in una recente intervista
con Entertainment
Tonight, Giancarlo Esposito ha parlato proprio
di una possibile collaborazione con i Marvel Studios, senza
confermare – ovviamente – se ci sia già un accordo siglato o meno,
ma dichiarandosi assolutamente interessato alla possibilità.
“Ci sono molte voci di corridoio
che mi vedrebbero legato alla Marvel”, ha spiegato l’attore.
“Vorrei tanto lavorare con quelle persone: l’ho fatto capire al
mondo intero in tutti i modi possibili. Non sono stato io a dare il
via a queste voci, ma anni fa ho lavorato con Louis Esposito, il
co-presidente dei Marvel Studios, quando ancora lavorava come
secondo assistente alla regia.”
Esposito ha poi aggiunto:
“Quello che fanno i Marvel Studios è veramente straordinario.
Vorrei tanto partecipare a qualcosa. Magari ad un progetto
duraturo… Penso che l’Universo Marvel sarebbe il prossimo naturale
passo per la mia carriera. Così poi potrei tornare ad interpretare
personaggi che penso abbiano cambiato il mondo con le loro azioni,
a prescindere dal colore della pelle.”
Il possibile futuro di Giancarlo Esposito nel MCU, tra film e
serie tv
In effetti, è da molto tempo che
Giancarlo Esposito punta ad entrare a far parte
della grande famiglia Marvel. Già nel 2016, infatti,
l’attore aveva rivelato che la Casa delle Idee gli aveva
proposito un ruolo in una serie tv, ma lo stesso aveva rifiutato
perché probabilmente quella parte non gli avrebbe poi permesso di
prendere parte ad un film per il grande schermo. Oggi, con la
Marvel impegnata a pianificare diversi anni di contenuti tra film e
serie tv che – rispetto al passato – saranno direttamente collegati
tra loro, è molto probabile che Esposito abbia più opportunità,
rispetto al passato, di potersi fare strada nel MCU.
Secondo la fonte, l’obiettivo
sarebbe quello di dare vita ad un universo condiviso che, tanto
attraverso il grande schermo quanto attraverso la piattaforma di
streaming, possa raccontare attraverso una nuova luce le iconiche
storie di Batman. Matt Reeves sarà coinvolto nella serie in
qualità di produttore insieme a Terence Winter(I Soprano, Boardwalk Empire): quest’ultimo sarà coinvolto
anche come sceneggiatore. La serie, che non ha ancora un titolo
ufficiale, nasce in seguito all’accordo siglato tra il regista e la
Warner Bros. Television Group.
A proposito del progetto, Matt Reeves ha dichiarato in una nota
ufficiale: “Questa è un’opportunità straordinaria, non solo per
espandere la visione del mondo che sto creando nel film, ma per
esplorarlo secondo il tipo di profondità e dettaglio che solo un
formato di lunga durata può permettersi. E poter lavorare con
Terence Winter, che è una persona dotato di un talento incredibile
e che ha già scritto in modo molto profondo e potente sui mondi
della criminalità e della corruzione, è un sogno.”
La serie collegata all’universo di
The Batman sarà un prequel del film di Matt Reeves?
In seguito alla diffusione della
notizia, Justin Kroll di Variety ha fatto sapere via
Twitter che la serie potrebbe essere un prequel del film in
arrivo al cinema il prossimo anno. Sul suo profilo social, il
giornalista ha scritto: “Non so se Pattinson apparirà, ma da
quel che ho saputo lo show sarà ambientato prima degli eventi di
The Batman e racconterà come Gotham sia diventata corrotta e
infestata da criminali.”
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.