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L’incredibile storia de L’Isola delle Rose, il racconto di un’utopia attraverso le parole dei protagonisti

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È stato presentato, nelle ormai consuete modalità a distanza, via conference call, il nuovo film di Sydney Sibilia, una co-produzione Netflix e Groenlandia e ispirata ad una storia incredibilmente vera, L’incredibile storia de L’Isola delle Rose, appunto. Il film racconta infatti la vicenda dell’Isola delle Rose, la piattaforma artificiale creata dall’ingegnere Giorgio Rosa, divenuta micronazione il 1º maggio 1968 e demolita nel febbraio del 1969. Una storia di utopie e libertà, raccontata attraverso i volti di Elio Germano, Matilda De Angelis, Luca Zingaretti, Fabrizio Bentivoglio, Violetta Zironi, Tom Wlaschiha e Leonardo Lidi, scritta dallo stesso Sibilia con Francesca Manieri e prodotto da Matteo Rovere per Groenlandia e da Teresa Meneo per Netflix.

I primi a presentare il progetto sono stati appunto i produttori, che si sono confrontati con un lavoro niente affatto semplice. Meneo in particolare ha specificato che il coinvolgimento della piattaforma è stato deciso proprio dalla natura della storia, che nonostante sia legata ad un fatto accaduto in Italia e legato al territorio, ha uno spirito internazionale: “A Netflix ci piacciono le storie che vengono da tutte le parti, e che possono arrivare ovunque. Questa storia ci ha conquistati, nonostante sia molto ‘locale’, riesce a portare sullo schermo tanti elementi che possono avere un’eco internazionale.”

Il fascino della storia vera dietro L’incredibile storia de L’Isola delle Rose

Rovere aggiunge: “Il film è nato da Sydney, Francesca e anche da me, anni fa. Abbiamo subìto il fascino di Giorgio Rosa e della sua volontà di rendere concreto il suo desiderio di libertà utopistico, un desiderio che in fondo non era poi tanto noto come forse merita. Era una storia un po’ folle, come il cinema di Sydney, ma anche radicata nel territorio. Abbiamo trovato in Netflix un partner che ci ha aiutato a pensarlo con questa dimensione internazionale, con un grande aiuto da parte di Teresa.” “E’ stata una produzione complessa – continua Rovere – ma abbiamo cercato di portarla avanti senza sottovalutarne le difficoltà. La cosa bellissima è vedere il cast così variegato che ha partecipato al film. Sono stati tutti bravissimi a restituirci la forza di questa storia vera che è incredibile.”

Sulle complessità realizzative legate alla protagonista assoluta del film, questa piattaforma in mezzo al mare al largo di Rimini, Rovere ha spiegato: “La realizzazione dell’isola è l’elemento produttivo che ci ha spaventato di più. L’abbiamo realizzata nelle Infinity Pool di Malta, ovvero studios grandissimi, delle piscine all’interno delle quali è stata realizzata la struttura che poi è stata implementata dagli effetti visivi. Sydney voleva percorrere la strada più difficile, che ci potesse permettere di ottenere una location con cui si poteva interagire fisicamente in maniera credibile, per cui abbiamo scartato da subito l’idea di farla interamente con gli effetti, e abbiamo ottenuto questo risultato.”

L'incredibile storia de L'Isola delle RoseLa cosa che maggiormente colpisce è che la storia raccontata ne L’incredibile storia de L’Isola delle Rose è effettivamente vera, accaduta, proprio in Italia, o meglio a largo delle acque territoriali italiane. Una storia è nota, incredibile, ma in qualche modo rimasta sommersa. “L’idea nasce nel periodo in cui stavo a cercare storie, come un rabdomante. Stavamo scrivendo Smetto quando voglio 2 e 3, ed erano sceneggiature piene di tecnicismi, quindi stavamo sempre con Wikipedia aperta – esordisce Sydney Sibilia, raccontando la genesi del progetto – E sulla home page del sito, un giorno, c’era un riquadretto che citava proprio la micronazione dell’Isola delle Rose. Allora ci ho cliccato e ho letto questa storia incredibile, di quella che ti chiedi perché nessuno ci abbia mai fatto un film. Poi mi sono ricordato che io i film li faccio e ne ho parlato con Francesca, con cui ci siamo detti che era come un film già fatto, tant’è che ci abbiamo messo solo un anno e mezzo per scriverlo.”

Francesca Minieri continua: “È andata così, la scaletta l’abbiamo scritta mentre stavamo ultimando Smetto quando voglio 3. Credo che la cinematografia di Sydney sia molto chiara, ha a che fare con l’individuo, con il suo potere in rapporto al potere costituito, ed è un tema che viene raccontato nel film. Si parla di libertà. La storia ci sembrava particolarmente giusta per lui, ed aveva tanti trabocchetti e tanti rischi, perché ci sembrava interessante che gli antagonisti fossero alcuni dei padri della patria, gli eroi della Costituzione italiana. Franco Restivo è stato un padre costituente. Dal mio punto di vista di sceneggiatrice è stato interessante arrivare ad un tono di scrittura che si confronta con la commedia che presenta anche toni drammatici, epici, storici.”

Il film racconta un’epoca folle

Ad interpretare l’ingegnere Giorgio Rosa è stato chiamato Elio Germano che così spiega la sua idea di libertà, in questo momento storico: “Oggi l’idea di libertà è declinata al ribasso. Ci sono persone che non hanno libertà di accedere a cure, istruzione, dimore, per cui si può parlare di libertà quando siamo tutti sullo stesso livello. Quindi credo che oggi bisogna prima pensare al diritto di vita delle persone, al diritto di sopravvivenza. Tutto il resto è qualcosa in più. Soprattutto dopo la pandemia, già l’idea di pensare al futuro mi sembra qualcosa di importante. Un film così ci aiuta ad alleggerire gli animi.” Parlando del suo lavoro di ricerca sul personaggio, Elio Germano ha raccontato: “Una delle cose che mi ha colpito di più andando a parlare con i reduci di quell’epoca, a Bologna, anche per studiare l’accento, è uscito fuori che era un periodo in cui si faceva a gara a chi la faceva più strana. Tutto molto diverso dall’omologazione che oggi la fa da padrone. Non è che la sua fosse un’impresa ideologica, ma era solo l’idea di fare una cosa molto grande da soli.”

Nelle figure storiche di Franco Restivo e Giovanni Leone, il film trova i suoi inediti antagonisti, due padri della nostra Costituzione egregiamente e comicamente interpretati da Fabrizio Bentivoglio e Luca Zingaretti, che non hanno nascosto un certo gusto nell’offrire un ritratto così irriverente delle due figure storiche quasi sacre. Così Zingaretti: “Per quelli della mia generazione, Leone è stato un personaggio molto importante. Ovviamente è stato divertente andare a rivisitare quei momenti. Come diceva Elio, quegli anni sono ricordati per il boom economico o per le contestazioni, ma la verità, come racconta questo film, è che sono stati anche anni folli. Oltre a raccontare una storia di libertà, questo film è anche divertente, con tanti spunti di riflessione, proprio uno di quelli che piace andare a vedere a me.”

“Di Franco Restivo si sapeva poco – spiega invece Bentivoglio – non posso dire di aver fatto una grande ricerca per interpretarlo, ho trovato una sua frase che suona ‘ogni qualvolta la democrazia viene minacciata, il Paese reagisce subito, d’istinto’. Questa mi sembra la summa del personaggio, lo racconta molto bene. Perché lui ha fatto parte della costituente, ha scritto realmente la nostra costituzione, anche quel benedetto articolo 11, che dice ‘L’Italia ripudia la guerra’, e quindi racconta come si possa scrivere questo e poi disattenderlo, se non addirittura tradirlo.”

Ma il film nasce principalmente da una negazione, come ha raccontato Sydney Sibilia, la contrarietà del vero Giorgio Rosa a fare della sua impresa un film. E così il regista ha raccontato il suo incontro con l’ingegnere bolognese: “Quando entri in contatto con una storia, non sai se dentro c’è già un film. Quindi avevo bisogno di incontrare Giorgio Rosa, di fargli delle domande, prima tra tutte ‘perché?’, cosa c’era dietro quell’isola. È stato un incontro stupendo e molte cose che ci sono nel film vengono proprio dai racconti che ha fatto lui. Dopo avergli fatto tante domande, ancora non ero convinto di farci un film. Solo alla fine del nostro incontro gli ho chiesto se gli avrebbe fatto piacere se avessimo fatto un film su di lui. E lui mi ha guardato e mi ha detto ‘No’. Allora ho pensato che in quella negazione c’era la motivazione più grande per farlo, il film.”

Quel film, L’incredibile storia de l’Isola delle Rose, arriverà su Netflix a partire dal prossimo 9 dicembre.

L'incredibile storia de L'Isola delle Rose poster

Dirty Dancing: il sequel non rimpiazerrà Patrick Swayze

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Dirty Dancing: il sequel non rimpiazerrà Patrick Swayze

Sappiamo ormai da tempo che un sequel di Dirty Dancing è ufficialmente in sviluppo con Jennifer Grey, protagonista del film originale del 1987 al fianco di Patrick Swayze, coinvolta nel progetto. Diretto da Emile Ardolino, il primo Dirty Dancing è stato un grandissimo successo di critica e pubblico, incassando al box office oltre 214 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 5 milioni.

In una recente intervista con People, Jennifer Grey ha voluto rassicurare i fan della pellicola originale e del compianto Swayze, assicurando che l’attore – scomparso nel 2009 all’età di 57 anni – non verrà sostituito. “Tutto quello che posso dire è che nessuno andrà a rimpiazzare chi non c’è più”, ha dichiarato Grey. “Non puoi provare a ripetere qualcosa di magico come quello. Devi cercare di fare qualcosa di differente.”

Ad agosto Jon Feltheimer, CEO di Lionsgate, ha ufficialmente confermato che Dirty Dancing avrà un sequel che sarà diretto da Jonathan Levine e Gillian Bohrer e sceneggiato da Mikki Daughtry e Tobias Iaconis. Inoltre Jennifer Grey, l’originale “Baby” della pellicola del 1987, reciterà nel film e sarà coinvolta anche in qualità di produttore esecutivo.

In una nota ufficiale, lo studio aveva dichiarato: “Sarà esattamente il tipo di film romantico e nostalgico che i fan del franchise stavano aspettando e che lo ha trasformato nel film di maggior successo nella storia della nostra compagnia.”

Il grande successo di Dirty Dancing

Oltre ad essere stato un grandissimo successo, Dirty Dancing ha ricevuto anche diversi riconoscimenti importanti. La canzone portante della colonna sonora, “(I’ve Had) The Time of My Life”, ad esempio, ha ricevuto l’Oscar e il Golden Globes nel 1988 come miglior canzone originale. Sempre ai Golden Globes del 1988, sia Patrick Swayze che Jennifer Grey ricevettero una nomination a testa come migliori attori, mentre il film venne candidato come miglior film musicale o commedia.

Marvel: 10 progetti naufragati che oggi sarebbero irrealizzabili

Marvel: 10 progetti naufragati che oggi sarebbero irrealizzabili

Il successo del MCU ha rivoluzionato l’industria cinematografica hollywoodiana, non soltanto il genere dei cinecomics. Dopo l’enorme successo della strategia senza precedenti di Kevin Feige – avere un franchise i cui titoli fossero collegati gli uni agli atri attraverso una narrazione generale più ampia -, quasi tutti i principali studi hanno provato a ricreare lo stesso modello e ad applicarlo ai loro franchise di successo. Il MCU ha indubbiamente dato vita ad una formula vincente; tuttavia, ci sono stati innumerevoli film Marvel non realizzati nel corso degli anni che oggi, nonostante risultino appetibili sulla carta, probabilmente non potrebbero mai trovare una loro collocazione nell’universo condiviso.

Il sequel de L’incredibile Hulk

Se il Thaddeus Ross di William Hurt non avesse fatto il suo grande ritorno in Captain America: Civil War, allora si potrebbe cancellare completamente L’incredibile Hulk dal canone del MCU senza cambiare una virgola, motivo per cui il film è da sempre considerato l’indesiderato figliastro del franchise.

Il motivo per cui i Marvel Studios non potrebbero più realizzare un sequel è perché legalmente sarebbe impossibile. La Universal detiene ancora i diritti di distribuzione dei film in solitaria di Hulk, motivo per cui Mark Ruffalo è stato un costante attore di supporto nell’universo condiviso. È un vero peccato, perché un’avventura in solitaria che riprenda i fili della trama originale sarebbe qualcosa che i fan vorrebbero sicuramente vedere un giorno. 

I Fantastici Quattro di Peyton Reed

Il MCU aveva già affrontato epoche diverse con Captain America: Il primo Vendicatore, senza contare il viaggio di Captain Marvel nel 1995, ma quando i diritti dei Fantastici Quattro erano ancora nelle mani della Fox, Peyton Reed ha proposto allo studio una storia sulle origini dei personaggi che sarebbe stata molto fedele ai fumetti.

Reed voleva che avesse una struttura narrativa slegata, con lo status di celebrità dei Fantastici Quattro che avrebbe avuto un ruolo importante nella storia. Un dinamico film dal sapore anni ’60 sarebbe stata certamente una svolta unica in merito ai quei personaggi a cui deve ancora essere resa giustizia sul grande schermo, ma al tempo stesso qualcosa di forse un po’ troppo audace per il MCU.

Doctor Doom di Noah Hawley

Sebbene il franchise abbia ampiamente superato lo stigma che ci sia un serio problema relativo alla rappresentazione dei cattivi, non c’è praticamente alcuna possibilità che il MCU metta mai un villain al centro di un film autonomo, non importa di chi si tratti. Un altro dei progetti accantonati in seguito all’acquisizione della Fox da parte della Disney è stato il film su Doctor Doom di Noah Hawley.

La mente creativa dietro Fargo e Legion ha già dimostrato di essere in grado di dare una nuova svolta a generi abbastanza noti che si fondano su degli archetipi, e un film a fumetti incentrato su un cattivo avrebbe dato al regista ampie opportunità di sovvertire e decostruire il genere, come è sua abitudine fare; purtroppo, il MCU ha sempre guardato solo e soltanto gli eroi.

Deathlok

All’inizio degli anni ’90, Randall Frakes, collaboratore di James Cameron, aveva ricevuto il compito di scrivere una sceneggiatura basata su uno dei personaggi meno noto della Marvel Comics, Deathlok. Anche se il personaggio è apparso in Agents of S.H.I.E.L.D. quando lo spettacolo era ancora considerato canonico, è stato trattato più come un “villain della settimana” che altro.

Oggi come oggi, i Marvel Studios non prenderebbero mai in considerazione la possibilità di realizzare un film su Deathlok, nonostante l’indubbio potenziale che ha. Nei fumetti, molti personaggi ne hanno assunto l’eredità nel corso degli anni, ma pensare ad un film che dovrebbe raccontare la storia di un ex soldato che si ribella contro il governo che lo ha trasformato in un cyborg armato contro la sua volontà, forse è un po’ troppo “maturo” per rientrare nei “canoni narrativi ed estetici” stabiliti dal MCU

Elektra: Assassin di Oliver Stone

Oggi potrebbe anche aver perso un po’ di quella fama di cui ha goduto in passato, ma i più grandi film di Oliver Stone rimarranno sempre come monumenti simbolo di una delle personalità più rivoluzionarie e controcorrente dell’era moderna. Eppure, una volta Stone ha considerato l’adattamento di un fumetto.

Nel 1992 il regista confermò, infatti, che stava prendendo in considerazione un film basato sulla graphic novel Elektra: Assassin di Frank Miller, ma non riuscì ad ottenere i diritti, nonostante avesse già pensato all’attrice comica Gabrielle Reece per il ruolo dell’eroina del titolo.

Doctor Strange di Guillermo Del Toro

Nei primissimi giorni del MCU, il dream team composta da Guillermo del Toro e Neil Gaiman aveva proposto alla Marvel, nel 2007, un film su Doctor Strange, ma non rientrava ancora nel mandato del giovane studio, ossia cerca di costruire un universo cinematografico collegato.

Quando lo Stregone Supremo alla fine è arrivato sul grande schermo, è stato al centro di una storia di origine che vantava alcune immagini straordinariamente abbaglianti. Con del Toro e Gaiman al timone, le cose sarebbero state certamente molto più dark, molto più contorte e, molto probabilmente, da incubo.

Spider-Man di James Cameron

L’idea di James Cameron di realizzare un film di Spider-Man a metà degli anni ’90 rimane ancora oggi una prospettiva affascinante, e anche se alcune delle sue idee – come lo spararagnatele organico – sono state usate nel blockbuster di Sam Raimi del 2002, forse è stato meglio che il film non abbia mai visto la luce.

Perché il MCU non dovrebbe trarre ispirazione da una delle menti più creative di Hollywood? Forse perché l’intero trattamento di Cameron era una grande metafora sulla pubertà, con tanto di allucinazioni che invocavano Franz Kafka. Ad un certo punto Peter seduceva Mary Jane con vivide descrizioni dei rituali di accoppiamento dei ragni, per poi fare sesso con lei in cima al ponte di Brooklyn. Riuscite ad immaginare Tom Holland che fa qualcosa del genere?

Luke Cage di Quentin Tarantino

Fatta eccezione per Jackie Brown, tutti i film di Quentin Tarantino sono stati opere originali, anche se piene di omaggi ai suoi titoli preferiti. All’inizio degli anni ’90, prima di raggiungere la fama mondiale, Tarantino voleva realizzare un film su Luke Cage.

Voleva che Laurence Fishburne interpretasse il personaggio del titolo, ma a quel tempo nessuno era interessato a fare film basati sui fumetti. Sulla base di quella che è poi stata la sua carriera, è impossibile immaginare i Marvel Studios che si tuffano in qualcosa di anche lontanamente tarantiniano, dal linguaggio volgare e dalla violenza sanguinosa.

La trilogia di Daredevil di Joe Carnahan

La Fox stava valutando diverse proposte per Daredevil nel tentativo di far decollare un altro film prima che i diritti tornassero ai Marvel Studios, ma anche la trilogia vietata ai minori di Joe Carnahan era troppo per lo studio.

Il regista di Smokin’ Aces voleva realizzare tre film ambientati nel 1973, 1976 e 1985, che sarebbero stati radicati nella realtà socioeconomica della New York dell’epoca, ma che includessero anche un vigilante in costume. Lo show di Netflix è stato piuttosto dark, ma anche quello non sarebbe stato niente in confronto a ciò che i supereroi noir di Carnahan avrebbero riservato al pubblico…

Silver Surfer: The Musical

Silver Surfer ha fatto solo un’apparizione in live action finora, ma è stato soltanto al centro di un sequel di scarso successo, quando avrebbe potuto essere il protagonista di un’opera rock sulla scia di Flash Gordon.

Il produttore Lee Kramer aveva il bodybuilder Frank Zane in lizza per il ruolo del titolo, mentre Stan Lee aveva creato un personaggio appositamente per il film, che sarebbe stato interpretato da Olivia Newton-John. Come se ciò non bastasse, a Paul McCartney era stato chiesto di scrivere la colonna sonora e le canzoni di Silver Surfer: The Musical. Il MCU potrebbe esistere per altri cento anni e siamo certi che arriverebbe mai a toccare certi livelli di insana follia.

John Travolta ricrea l’iconico ballo di Pulp Fiction in un nuovo spot

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In occasione di uno spot pubblicitario a tema natalizio, l’attore John Travolta, che ha interpretato il sicario Vincent Vega in Pulp Fiction di Quentin Tarantino, è apparso nei panni di Babbo Natale e ha ricreato l’iconico ballo del cult del 1994. Da allora, la sequenza è diventata una delle più riconoscibili nella storia del cinema ed è stata molte volte oggetto di parodie.

Il ballo di Pulp Fiction, che coinvolgeva anche Uma Thurman nei panni di Mia Wallace, è stata direttamente influenzata dai film della New Wave europea degli anni ’60. Da allora è diventato un pezzo iconico della cultura pop e il ruolo di Vincent Vega nel film ha rivitalizzato la carriera di John Travolta. Sebbene non sia mai più tornato a lavorare con Tarantino, la sua apparizione nell’ultimo spot di Capital One a tema natalizio mostra quanto l’attore sia ancora irreversibilmente legato al ruolo.

Lo spot, disponibile sull’account YouTube della società bancaria Capital One, vede Travolta nei panni di Babbo Natale, immerso in un’atmosfera tipicamente natalizia. Facendo shopping online, improvvisamente riceve una videochiamata da Samuel L. Jackson, suo co-protagonista in Pulp Fiction. Lo spot si conclude con Mr. & Mrs. Claus che ricreano l’iconica scena del ballo del cult di Tarantino sulle note di “Run Run Rudolph” di Chuck Berry, anche se nel film è stata usata “You Never Can Tell”, sempre di Berry.

https://www.youtube.com/watch?v=7tbx9HN3qk8&feature=emb_title

Il prequel mai realizzato di Pulp Fiction

Pulp Fiction è uno dei film cult di Quentin Tarantino, anzi, dell’intera storia del cinema. Scritto e diretto dal regista americano nel 1994, vinse (nello stesso anno) la Palma d’oro al Festival di Cannes e un Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale del 1994. Di recente Michael Madsen, attore feticcio del regista, ha rivelato che il film avrebbe dovuto avere un prequel (qui per approfondire).

Star Wars: Leia è l’unico Skywalker ad essere un vero Maestro Jedi?

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Il canone di Star Wars ha velatamente lasciato intendere che Leia potrebbe essere l’unico Skywalker ad essere stato realmente un Maestro Jedi. La Lucasfilm ha recentemente pubblicato “The Star Wars Book”, una guida completa alla galassia lontana, lontana, con contributi da parte di Pablo Hidalgo, Dan Zehr e Cole Horton. Il libro ha finalmente fornito una spiegazione in merito a tutti e sei i ranghi dei Jedi, con alcune implicazioni davvero sorprendenti.

La rivelazione più notevole (qui per approfondire) è stata che un Maestro Jedi è un Cavaliere che ha completato con successo l’addestramento di almeno un Padawan. Anche se questa sembra una definizione abbastanza semplice, in realtà ha notevoli implicazioni per la saga di Star Wars. Significa, infatti, che Anakin Skywalker non è mai stato veramente un Maestro, perché il suo Padawan, Ahsoka, non ha mai completato le Prove, ma ha invece lasciato l’Ordine. Inoltre, anche Luke Skywalker non dovrebbe essere considerato un vero Maestro Jedi, perché il suo primo Padawan, Ben Solo, ha ceduto al lato oscuro prima di affrontare le Prove, e nessun altro dei suoi studenti era passato al Cavalierato prima che il suo Tempio Jedi venisse distrutto da Palpatine.

In effetti, c’è solo uno Skywalker che probabilmente ha la pretesa di essere un vero Maestro Jedi: Leia Organa. Mentre Luke ha iniziato l’addestramento di Rey in Star Wars: Gli ultimi Jedi, l’ha guidata in realtà soltanto per pochi giorni; Rey ha successivamente lavorato come apprendista presso Leia per un anno prima degli eventi di Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Rey è letteralmente l’unico studente di uno Skywalker a diventare un Cavaliere Jedi, il che significa che Leia è l’unico Skywalker che può davvero essere considerato un Maestro Jedi.

L’addestramento Jedi di Leia e i Fantasmi di Forza

Anche se l’addestramento di Leia sotto Luke è stato interrotto, il romanzo di Rae Carson basato su L’Ascesa di Skywalker ha rivelato che è stata successivamente addestrata dai Fantasmi della Forza di Obi-Wan Kenobi e persino dal Maestro Yoda. “Aveva imparato dai migliori”, ha spiegato il romanzo. “E non solo da Luke; nel corso degli anni aveva occasionalmente sentito la voce di Obi-Wan Kenobi attraverso la Forza, e ancora più raramente quella di Yoda. Alcuni giorni le era sembrato di aver imparato dalla Forza stessa.”

È implicito che questi Fantasmi di Forza abbiano continuato a fare da mentore a Leia mentre allenava Rey. Nel frattempo, Leia incoraggiò Rey a cercare conoscenze molto più antiche di quelle che poteva donarle lei: spinse, infatti, Rey ad esaminare attentamente gli antichi testi Jedi recuperati da Ahch-To. Evidentemente, l’approccio di Leia si è rivelato efficace, poiché Rey ha superato una Prova Jedi peggiore di qualsiasi cosa i Jedi del passato avrebbero mai potuto immaginare: quando ha combattuto contro suo nonno, Palpatine, nel mondo Sith di Exegol.

Senza dubbio questa rivelazione sorprenderà i fan, poiché Luke è il personaggio più associato ai Jedi, nonché considerato da sempre un leggendario Maestro Jedi. In verità, però, è sua sorella Leia che ha l’onore di essere considerata la prima Maestra Jedi in Star Wars dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi.

Top Gun: Maverick, dall’impiego del green screen al conflitto del protagonista

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Intervistato da Men’s Journal, Miles Teller ha parlato di Top Gun: Maverick, attesissimo sequel della pellicola cult degli anni ’80 che contribuì a lanciare la carriera internazionale di Tom Cruise, attore ancora poco conosciuto all’epoca e che, in breve tempo, sarebbe diventato una delle più grandi star di Hollywood.

Teller, che nel film avrà il ruolo di Bradley “Rooster” Bradshaw, il figlio dell’ex gregario di Maverick, Nick “Goose” Bradshaw (interpretato da Anthony Edwards e morto nel film originale), ha spiegato che nel film “Rooster” sta seguendo le orme di suo padre ed è una delle nuove reclute del programma Top Gun. A proposito del lavoro sul set, la star di Whiplash ha spiegato: “Non è stato impiegato alcun green screen in Top Gun: Maverick. Ogni ripresa, ogni acrobazia… è stato il risultato del duro lavoro, del vero sudore, di tutto le persone che hanno collaborato al film. La produzione è durata circa un anno intero, sicuramente l’esperienza lavorativa più lunga a cui abbia mai preso parte.”

A fornire ulteriori dettagli sulla lavorazione del film è stato lo stesso Tom Cruise, che parlando con Empire Magazine ha rivelato di aver curato personalmente l’addestramento al volo dei suoi colleghi. Cruise, che del sequel è anche produttore, ha spiegato: “Quando hai a che fare con GS pesati, la colonna vertebrale si comprime, incluso il tuo cranio. Alcune persone delirano. Alcune persone riescono a gestirlo. Quindi ho dovuto sostenere i miei colleghi per poter ottenere delle alte GS. Perché dovevano farlo agire sull’aereo. Non posso farli ammalare ogni volta.”

Il conflitto di Pete Mitchell al centro di Top Gun: Maverick

Il vero conflitto nel sequel di Top Gun esiste all’interno dello stesso Maverick, fino a quando non scopre la verità su suo padre e accetta di non essere responsabile della morte di Goose. A 30 anni di distanza, le sue buffonate stanno ancora influenzando negativamente la sua carriera militare. Secondo riportato già in passato, Maverick si troverà in contrasto con il personaggio di Jon Hamm, molto simile a quello di Mike “Viper” Metcalf (interpretato nell’originale da Tom Skerritt), la cui autorità sarà proprio il motivo scatenante dell’attrito.

C’è indubbiamente una dinamica complicata tra Maverick e Rooster, e ci sono state molte speculazioni sulla scena del funerale vista nel trailer e su cosa potrebbe significare per Maverick. Parlando sempre con Empire, il regista John Kosinski ha parlato proprio delle sfide che Maverick dovrà affrontare nel nuovo film: “Adesso è il migliore in quello che fa. Ha dedicato tutta la sua vita all’aviazione. Ma ha dovuto comunque pagarne il prezzo: deve affrontare alcune cose del suo passato e riconciliarsi con esse. È una storia di passaggio, proprio come lo era il primo film. Adesso è un uomo in una fase diversa della sua vita.”

Il personaggio di Maverick farà anche i conti con una Marina tecnologicamente più avanzata di quella che esisteva tre decenni fa. Il Maverick della “vecchia scuola” dovrà ritagliarsi una nicchia per se stesso in questo nuovo e coraggioso mondo o accettare che non ci sia posto per lui. In un’intervista con Collider, il produttore del film David Ellison ha dichiarato: “È proprio lo specchio del mondo in cui viviamo oggi, in cui esiste la tecnologia dei droni e la quinta generazione di aerei da caccia è davvero ciò che la Marina degli Stati Uniti chiama l’ultimo caccia artificiale che stiamo effettivamente per produrre. Quindi, sta davvero esplorando la fine di un’era di combattimenti aerei e piloti di caccia e cosa sia diventata questa cultura oggi.” 

Tutto quello che sappiamo su Top Gun: Maverick

Dopo più di trent’anni di servizio come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw, alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per volarci incontro.

Tom Cruise e Val Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom “Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer ConnellyJon Hamm Miles Teller. Il film arriverà al cinema il 2 luglio 2021.

Godzilla vs Kong potrebbe arrivare direttamente in streaming

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Godzilla vs Kong potrebbe arrivare direttamente in streaming

Godzilla vs. Kong potrebbe essere il prossimo blockbuster a saltare la sala cinematografica e arrivare direttamente in streaming. Legendary e Warner Bros. ha dato il via al MonsterVerse nel 2014 con il reboot di Godzilla. Il film ha aperto così la strada ad una nuova interpretazione di King Kong attraverso Kong: Skull Island. L’ultimo capitolo del franchise è arrivato lo scorso anno, quando Godzilla: King of the Monsters è uscito al cinema e ha contribuito a gettare le basi per l’atteso grande crossover del MonsterVerse.

In passato, Godzilla vs. Kong sarebbe dovuto arrivare nelle sale a marzo di quest’anno, ma la data di uscita è stata cambiata molto prima che dell’esplosione della pandemia di Covid-19 e della chiusura delle sale cinematografiche. Il film era stato spostato a novembre 2021, ma l’emergenza sanitaria ha poi costretto Legendary e Warner Bros. ad optare per un ulteriore slittamento, che alla fine è conciso con maggio del 2021. Ciononostante, Godzilla vs. Kong potrebbe saltare definitivamente l’uscita in sala.

Secondo THR, è probabile che Godzilla vs. Kong venga rilasciato direttamente in streaming. Secondo quanto riferito, Netflix ha offerto alla Legendary 200 milioni di dollari per ottenere i diritti sul film, ma la WarnerMedia è intervenuta per bloccare l’accordo in modo da poter rispondere con un’offerta ulteriore e cercare di portare il film su HBO Max. Non è ancora stato diramato alcun comunicato ufficiale, sebbene un portavoce della Warner Bros. abbia dichiarato: “Abbiamo in programma di rilasciare Godzilla vs Kong nelle sale il prossimo anno, come previsto.”

Una delle forze trainanti dietro il potenziale passaggio di Godzilla vs. Kong allo streaming è l’elevato budget del film e una lista di film di successo già programmata per il 2021. Legendary ha finanziato il 75% del blockbuster, costato circa 200 milioni di dollari, con la WB che ha pagato il restante 25%, dando loro voce in capitolo su quale servizio di streaming potrebbe acquistare il film. Dal momento che sono dietro HBO Max, il potenziale per Godzilla vs. Kong di attirare ancora più iscritti sulla piattaforma è decisamente alto. D’altronde, nulla esclude che all’atteso blockbuster possa toccare la stessa sorte di Wonder Woman 1984, e quindi un’uscita “congiunta” tanto nelle sale quanto in streaming. Non ci resta che attendere un eventuale comunicato ufficiale…

Tutto quello che sappiamo su Godzilla vs. Kong

Inizialmente previsto per il prossimo 20 Novembre, la data di uscita di Godzilla vs. Kong è stata posticipata al 21 Maggio 2021 a causa della pandemia di Covid-19. Il film ha ricevuto un PG-13, ossia un divieto ai minori di 13 anni. La motivazione consiste nella presenza nel film di “intense scene di violenza e distruzione e di linguaggio volgare”. Nessun divieto ai minori di 17 anni, quindi, lasciando presagire che il film sarà molto meno crudo di quanto i fan probabilmente si aspettano.

Godzilla vs. Kong sarà diretto da Adam Wingard e vedrà nel cast Alexander SkarsgårdMillie Bobby BrownRebecca Hall, Brian Tyree Henry, Shun Oguri, Eiza González, Jessica Henwick, Julian Dennison, Kyle Chandler Demián Bichir. Il film farà parte di un nuovo universo condiviso, denominato MonsterVerse, a cui appartengono anche Godzilla (2014), Kong: Skull Island (2017) e Godzilla II: King of the Monsters (2019).

Hulk vs Iron Man: perché il Gigante Verde ha perso in Age of Ultron?

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Nonostante sia il Vendicatore più potente, Hulk (Mark Ruffalo) non è stato in grado di sconfiggere Iron Man (Robert Downey, Jr.) in Avengers: Age of Ultron. È stata una delle poche sconfitte che il Gigante di Giada ha dovuto sopportare nel MCU. Quel momento ha anche segnato la prima volta che il personaggio ha perso uno scontro 1-1 contro un altro personaggio dell’universo condiviso.

La lotta di Hulk con Iron Man nel secondo film degli Avengers è stata il risultato del suo essere mentalmente influenzato dai poteri di Scarlet Witch. Hulk è andato su tutte le furie fino a quando non è stato contrastato da Iron Man, che ha indossato in battaglia la sua armatura Hulkbuster. Grazie ad un enorme aumento di dimensioni e forza, Iron Man è stato in grado di rappresentare una minaccia fisica per Hulk, in un modo che la sua classica armatura non gli avrebbe mai consentito. Dopo un lungo e brutale scambio di colpi, Iron Man si è rivelato vittorioso ed è riuscito a far perdere i sensi a Hulk. 

In quanto personaggio che nei fumetti Marvel viene comunemente definito “il più forte che ci sia”, la sconfitta di Hulk contro Iron Man è stata una svolta narrativa sorprendente. L’armatura di Hulkbuster è stata progettata specificamente per sconfiggerlo, ma Hulk ha una consolidata reputazione nell’aver sempre sfidato le probabilità e aver vinto tutte le gare di forza bruta. Tuttavia, lo scontro in questione ha rappresentato l’eccezione: Hulk non è riuscito a sconfiggere il suo avversario, e ciò è stato dovuto in gran parte al colpo improvviso di Iron Man alla fine del combattimento.

Il colpo improvviso di Iron Man alla fine del combattimento con Hulk

Hulk stava vincendo quando si schiantarono contro un edificio, facendolo crollare su di loro. Dopo essere emerso dai detriti, un Hulk senza fiato si è seduto, per poi essere bruscamente preso a pugni in faccia da Iron Man. È stato questo attacco a sorpresa che ha permesso a Iron Man di prevalere su di lui. Per quanto riguarda il motivo per cui Hulk è stato messo fuori combattimento proprio da questo colpo, è importante sottolineare che il potere di Hulk è alimentato da un’emozione: la rabbia. Hulk, spinto dalla rabbia, stava prendendo a pugni Iron Man fino a quando l’edificio non è crollato, interrompendo completamente il flusso della battaglia. Hulk stava tornando momentaneamente in sé quando Iron Man l’ha colpito colpì. Ciò significa che in quel preciso momento,  Hulk aveva dimenticato la sua rabbia. Iron Man ha vinto perché ha saputo sfruttare quest’improvvisa svolta degli eventi.

In altre parole, Iron Man avrebbe perso se la rabbia di Hulk non si fosse placata. C’è stato un momento nella lotta in cui Stark stava dominando, ma tutto ciò che ha fatto è stato rendere Hulk ancora più arrabbiato di quanto già non fosse. In seguito, le probabilità sono cambiate a favore di Hulk, con il personaggio che ha scatenato un furioso assalto di potenti colpi che stava quasi distruggendo l’Hulkbuster di Iron Man. Se la lotta fosse continuata senza interruzioni, Hulk avrebbe consegnato a Iron Man quella che probabilmente sarebbe stato la sua più grande sconfitta.

Sfortunatamente, questa non è stata l’unica volta che le cose non sono andate a favore di Hulk in una grande battaglia. Ha dovuto ottenere aiuto dal Gran Maestro contro il Dio del Tuono in Thor: Ragnarok ed è stato sconfitto senza alcuno sforzo da Thanos all’inizio di Avengers: Infinity War. La battaglia con Thanos, in particolare, rende la sconfitta di Hulk in Age of Ultron ancora più schiacciante, in quanto avrebbe potuto dargli un’enorme vittoria che gli è stata negata nei successivi film del MCU.

Euphoria 2: poster e dettagli dei nuovi episodi

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Euphoria 2: poster e dettagli dei nuovi episodi

La serie drammatica della HBO vincitrice di un Emmy Euphoria tornerà con due episodi speciali, con il primo debutto DOMENICA 6 DICEMBRE alle 21:00 ET / PT. L’episodio andrà in onda su HBO e sarà disponibile per lo streaming su HBO Max negli USA. In Italia non ha ancora una collocazione su SKY.

Dopo essere stato lasciato da Jules alla stazione dei treni e ricaduto, il primo episodio speciale segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati prodotti sotto Linee guida COVID-19.

Euphoria ha ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice protagonista in una serie drammatica (Zendaya), Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi originali eccezionali.

Euphoria è stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen, Drake, Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem, Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary Lennon; Will Greenfield è co-produttore esecutivo. Prodotto in collaborazione con A24 e basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna Levin, di HOT.

Black Widow: il ruolo delle Vedove della Stanza Rossa nel film

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Black Widow: il ruolo delle Vedove della Stanza Rossa nel film

Bisognerà attendere ancora un bel po’ prima dell’arrivo di Black Widow nelle sale, anche se la continua evoluzione dell’attuale situazione legata alla pandemia di Covid-19 potrebbe stravolgere ancora una volta i piani dei Marvel Studios. Nel frattempo, sono arrivati online nuovi interessantissimi dettagli sul ruolo che la Stanza Rossa avrà all’interno della storia dell’atteso cinecomic.

Il libro di recente pubblicazione “Black Widow: The Official Movie Special Book” (via CBM) contiene un’intervista a James Young, coordinatore degli stunt che ha lavorato al film con Scarlett Johansson, ha parlato del ruolo che avranno le Vedove della Stanza Rossa nella storia e del mondo in cui si relazioneranno al malvagio Dreykov interpretato da Ray Winstone.

“Le Vedove provengono fondamentalmente dalla Stanza Rossa. Fin da giovani queste donne vengono portate lì e addestrate per diventare delle assassine”, spiega Young. “Quello che ha fatto Dreykov è che ha imparato che per controllare il mondo, non puoi gettarti nella mischia e metterci la faccia. Quindi Dreykov usa le Vedove per farle eseguire i suoi ordini. Usa queste giovani donne, che sono delle assassine, per il programma.”

“Tutto quello che conoscono è la violenza. È dura per Natasha quando si arriva a quella lotta nel film. Ancora una volta, arriviamo al centro di tutto: Natasha ci è già passata, sa di cosa si sta parlando, e questo la mette in una posizione davvero scomoda per quanto riguarda la lotta con le Vedove, perché queste vedove vogliono ucciderla. Nessuno lascia la Stanza finché non è morta. Questo mette Natasha in una posizione estremamente difficile. Queste vedove hanno un obiettivo. Qualunque cosa dica il loro capo, faranno di tutto per raggiungerlo.”

“Penso che sia piuttosto interessante ora che abbiamo finalmente la possibilità di vedere ciò che i fan hanno chiesto per anni”, aggiunge Young. “In questo film, possiamo finalmente vedere la Stanza Rossa e scoprire chi sono queste Vedove, scoprire che ci esistono più Vedove, che Natasha era la migliore di loro e che Dreykov l’ha sempre voluta di nuovo con sé.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Mission Impossible 7: Tom Cruise e Hayley Atwell in 500 a Roma

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Mission Impossible 7: Tom Cruise e Hayley Atwell in 500 a Roma

Continuano le riprese di Mission Impossible 7 in Italia, la produzione è ritornata a Roma e questa mattina sul set c’eranoTom Cruise e Hayley Atwell. Ecco i due attori impegnati in alcuni stunt a bordo di una 500 gialla per le vie di Roma, nel quartiere di Monti:

 

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Le date di uscita di Mission Impossible 7 e 8

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

Le novità di dicembre su Amazon Prime Video

Le novità di dicembre su Amazon Prime Video

Sta per chiudersi questo di Novembre del 2020 che passerà alla storia come quello del secondo Lockdown per gran parte del nostro paese e in attesa di vivere un natale diverso da tutti gli altri Amazon Prime Video rivela tutte le novità di questo Dicembre 2020.

The Wilds

In parte survival drama, in parte “pigiama party” distopico, The Wilds segue un gruppo di ragazze adolescenti di varia estrazione sociale, che lottano per la sopravvivenza dopo che un incidente aereo le costringe a vivere su un’isola deserta. Le naufraghe si ritroveranno a litigare e a stringere forti legami che le porteranno a conoscersi, a scoprire segreti che nascondono e i traumi a cui sono tutte sopravvissute. C’è solo un colpo di scena in questo drama emozionante… le ragazze non sono finite su quell’isola per caso.

La serie vede nel cast la veterana Rachel Griffiths, oltre a un mix di volti noti ed emergenti tra cui  Sophia Ali, Shannon Berry, Jenna Clause, Reign Edwards, Mia Healey,  Helena Howard, Erana James, Sarah Pidgeon, David Sullivan, e Troy Winbush.  The Wilds è co-prodotta da Amazon Studios e ABC Signature, parte dei Disney Television Studios. Sarah Streicher (Daredevil) ha creato la serie e ne è anche executive producer insieme ad Amy B. Harris (Sex and the City e The Carrie Diaries), Jamie Tarses (Happy Endings), e Dylan Clark (The Batman and Bird Box).

The Gentlemen

The GentlemenPer la serie “Il film a casa tua”, dall’1 dicembre in anteprima esclusiva su Prime Video

Dall’autore e regista Guy Ritchie arriva The Gentlemen, una sofisticata commedia action con un cast di primo livello. Il film segue le vicende dell’emigrato americano Mickey Pearson (Matthew McConaughey) che si è costruito un impero della marijuana a Londra. Quando si diffonde l’indiscrezione che possa volere abbandonare il mercato per sempre, si attivano una serie di piani, complotti e ricatti nel tentativo di riuscire a sottrargli il dominio. Nel cast anche Henry Golding, Matthew McConaughey, Hugh Grant, Jeremy Strong, Michelle Dockery e Colin Farrell. 

10 giorni con Babbo Natale

Per la serie “Il film a casa tua”, dal 4 dicembre in anteprima esclusiva su Prime Video

10 giorni con Babbo Natale

I protagonisti di 10 giorni senza mammaFabio De Luigi e Valentina Lodovini tornano in 10 giorni con Babbo Natale questo atteso sequel affiancati questa volta da un travolgente Diego Abatantuono nei panni di Babbo Natale e diretti da Alessandro Genovesi in una commedia delle feste natalizie per tutta la famiglia.

Insieme a loro i giovanissimi Angelica Elli, Matteo Castellucci e Bianca Usai. La famiglia “tutta matta” di 10 giorni senza mamma è alle prese con nuovi problemi sulla divisione dei ruoli e con un’avventura che la porterà in viaggio verso la Lapponia a bordo di un vecchio camper per un Natale da trascorrere appassionatamente insieme. Gli imprevisti lungo il percorso e un esilarante incontro-scontro con un sedicente Babbo Natale renderanno il viaggio indimenticabile.

I’M YOUR WOMAN

Dall’11 dicembre in esclusiva su Prime Video Versione originale, sottotitolata e doppiata

I’m Your Woman è un thriller ambientato negli anni ’70 prodotto e interpretato da Rachel Brosnahan (The Marvelous Mrs. Maisel) che tratta i temi della maternità, della famiglia, dell’empowerment femminile e della trasformazione personale. La storia segue Jean (Brosnahan) nella sua avventura con il figlio appena nato mentre cerca di scappare dal passato criminale del marito e si trasforma da casalinga protetta a tostissima madre in fuga. Grazie all’aiuto di Cal e Teri, la sua fatica nel cercare di prendere il controllo della propria vita si traduce nella consapevolezza del proprio potere. Al fianco di Brosnahan troviamo nel cast Marsha Stephanie Blake e Arinzé Kene. Il film è diretto da Julia Hart e prodotto da Jordan Horowitz (La La Land).

SOUND OF METAL

SOUND OF METALDurante una serie di performance adrenaliniche, il batterista punk-metal Ruben (Riz Ahmed) inizia ad avere degli episodi intermittenti di perdita di udito. Quando uno specialista lo informa che la sua condizione è destinata a peggiorare rapidamente, il batterista pensa che la sua carriera e, di conseguenza, la sua vita siano finite. La fidanzata e compagna nella band, Lou (Olivia Cooke), spaventata dal fatto che Ruben possa ricadere nella tossicodipendenza da eroina da cui sta faticosamente cercando di curarsi, lo porta in un’isolata casa di cura per sordi affinché possano aiutarlo ad adattarsi a questa sua nuova condizione.

Dopo essere stato accolto in una comunità che lo accetta per come è, Ruben deve scegliere tra il suo nuovo equilibrio e il desiderio di tornare alla vita che aveva un tempo. Sound of Metal è diretto Darius Marder (Loot, sceneggiatore di Come un tuono), autore del soggetto con Derek Cianfrance (Come un tuono). La sceneggiatura è firmata dal regista Darius Marder con Abraham Marder. Nel cast del film Riz Ahmed (The Night Of, Nightcrawler), Olivia Cooke (Me and Earl and the Dying Girl, Bates Motel), Paul Raci (Baskets, Parks and Recreation), Lauren Ridloff (The Walking Dead,Eternals) e Mathieu Almaric (The Diving Bell and the Butterfly, The Grand Budapest Hotel).

EL CID

El Cid narra la storia di Rodrigo “Ruy” Diaz de Vivar, detto El Cid, eroe nazionale spagnolo ma anche uno dei personaggi più misteriosi e complessi della storia del paese. La serie racconta gli anni della gioventù di Ruy, ovvero il momento in cui diventò un fedele vassallo, cavaliere ed eroe per la corona. La storia è ambientata nell’undicesimo secolo, una delle epoche più affascinanti della storia spagnola, in cui cristiani, arabi ed ebrei convivevano nella penisola iberica, fronteggiandosi in guerre e stringendo alleanze. El Cid è una storia d’amore, intrighi, tradimenti e scontri fra potere e autorità.

El Cid è stato girato nelle provincie spagnole di Soria, Burgos, Teruel e Madrid, oltre che nella città di Saragozza; una produzione che ha superato i 4000 m2 di estensione, con uno staff di più di 200 persone e 11.000 comparse. Oltre a Jaime Lorente nei panni di El Cid, la serie vede la partecipazione anche di José Luis García-Pérez che interpreta Re Ferdinando I il Grande, Elia Galera nei panni della Regina Sancha La Bella, Carlos Bardem è il Conte di León, Juan Echanove è il vescovo, Alicia Sanz è Infanta Urraca, Francisco Ortiz è Sancho VII il Forte, Jaime Olías è Alfonso VI, Lucía Guerrero è Jimena, Lucía Díez è Infanta Elvira, Nicolás Illoro è Re García, Juan  Fernández è Rodrigo, nonno  di El  Cid, Pablo Álvarez è Orduño, l’antagonista di Ruy, Ginés García Millán è Re Ramiro di Navarra, Dani Tatay è Beltrán, il figlio di Ramiro, Dani Albaladejo è Orotz, David Castilloè Lisardo lo scudiero, Adrián Salzedo è Alvar, Álvaro Rico è Nuño, Emilio Buale è Sádaba il guerriero, Hamid Krim è il Sultano di Saragozza Al-Muqtadir, Sarah Perles è Amina, la figlia del Sultano, e Zohar Liba è Abu Bakr.

ANTEBELLUM

Per la serie “Il film a casa tua”, dal 14 dicembre in anteprima esclusiva su Prime Video

ANTEBELLUML’autrice di successo Veronica Henley (Janelle Monáe) si trova incastrata in una realtà spaventosa che la obbliga a confrontarsi con il suo passato, presente e futuro e in cui “prima” è già tardi. I filmmaker visionari Gerard Bush e Christopher Renz (Bush + Renz), noti per il loro lavoro pionieristico nella pubblicità impegnato nella lotta per la giustizia sociale, scrivono, producono e dirigono il loro primo film, il nuovo terrificante thriller Antebellum, in team con QC Entertainment, già produttore dei film Premi Oscar Get Out e BalcKkKlansman, Zev Foreman e Lezlie Wills. 

SYLVIE’S LOVE

Dal 25 dicembre in esclusiva su Prime Video

SYLVIE'S LOVEÈ il 1957, New York è invasa dal caldo estivo e dal jazz. Robert (Nnamdi Asomugha), sassofonista, passa le notti a suonare dietro al meno capace ma più famoso frontman del quartetto di cui fa parte. Sylvie (Tessa Thompson), che sogna una carriera nella televisione, spende i suoi giorni d’estate ad aiutare suo padre nel negozio di dischi, aspettando che il suo ragazzo torni dalla guerra. Quando Robert inizia a lavorare in quello stesso negozio, tra i due si accende una scintilla che potrebbe far nascere una passione forte, come nessuno dei due ha mai provato nella propria vita. Il regista e sceneggiatore Eugene Ashe unisce romance e musica in una storia travolgente che narra un’epoca di cambiamento, un’evoluzione culturale e il vero prezzo dell’amore.

WEEKEND

Weekend film 2020Federico, Giulio, Michele e Roberto: quattro amici di gioventù si rincontrano all’apertura di una mostra di pittura. L’artista è la madre di Alessandro, un loro amico morto sette anni prima in circostanze poco chiare. Il giorno della sua scomparsa i quattro erano con lui e da quel momento non si sono più rivisti. La sera stessa della mostra vengono condotti forzatamente in un luogo a loro familiare: la casa di montagna dove, in quella tragica estate, passarono quel mai dimenticato weekend che terminò nel peggiore dei modi. Si ritrovano così abbandonati, lontani da tutto e isolati a causa di una tempesta di neve. Proprio in quel luogo, dove il loro amico perse la vita, qualcuno di cui non conoscono l’identità gli comunica che tra loro c’è il responsabile della sua morte. L’unica via di uscita è scoprire l’assassino, facendolo finalmente confessare. Chi tra loro può aver commesso il terribile atto? Presente e passato, estate e inverno, si intrecciano portando alla luce risvolti sorprendenti, ed una verità molto più complessa di quella immaginata.

The Expanse 5

Dal 16 dicembre in esclusiva su Prime Video i primi tre episodi della quinta stagione, a seguire un episodio ogni mercoledì 

La quinta stagione di The Expanse continua a narrare la storia degli umani che in massa abbandonano il sistema solare in cerca di una nuova casa e di un nuovo inizio in mondi simili alla Terra. Le conseguenze dello sfruttamento secolare della Cintura sono ormai reali e la resa dei conti è inevitabile. Per la crew della Rocinante e per i leader dei Pianeti Interni e della Cintura il passato e il presente collidono, e il futuro riserva sfide che avranno conseguenze su tutto il sistema solare. Amos (Wes Chatham) torna sulla Terra per confrontarsi con il suo passato e con le conseguenze di una vita che tanto ha combattuto per lasciarsi alle spalle. Naomi (Dominique Tipper) riesce a raggiungere suo figlio in un tentativo disperato di salvarlo dalla dannosa influenza del padre. Bobbie (Frankie Adams) e Alex (Cas Anvar) cercano di affrontare il collasso di Marte seguendo i movimenti di un’ambigua congrega avente legami con criminali e terroristi. Holden (Steven Strait) lotta con le conseguenze dei suoi trascorsi con la Protomolecola, con gli alieni che l’hanno costruita e con il mistero di cosa li abbia annientati. Drummer (Cara Gee), in compagnia di una nuova squadra, combatte per fuggire da chi e cosa è stata in precedenza e Avasarala (Shohreh Aghdashloo), rifiutandosi di essere relegata ai margini, farà di tutto per prevenire un attacco terroristico di proporzioni storiche.

THE GRAND TOUR PRESENTS: A MASSIVE HUNT

Dopo le spericolate avventure acquatiche nel Mekong, l’intrepido trio si ritrova su quattro ruote per la sua ultima avventura nelle esotiche isole di Reunion e Madagascar. A bordo di tre auto sportive Richard, James e Jeremy sono convinti di affrontare un viaggio tranquillo e divertente quando arrivano a Reunion e si lanciano a gran velocità sul tratto di asfalto più costoso del mondo: una sbalorditiva strada costruita sul mare. Ma una bizzarra sfida, lanciata da Mr Wilman, li spinge ad attraversare l’oceano per giungere fino in Madagascar, dove dovranno affrontare la strada più ardua del mondo a bordo di alcune tra le auto più modificate che abbiano mai costruito, per completare una delle loro missioni più difficili fino a oggi. L’estenuante avventura si concluderà con un finale esplosivo.

Yearly Departed

Amazon Prime Video darà il suo addio al 2020 con il nuovo special comico Yearly Departed, un ironico memorial per un anno che in realtà deve ancora finire. Lo show raccoglie una serie di elogi funebri al 2020, in cui una squadra di comiche parlerà di tutto ciò che abbiamo “perso” negli ultimi mesi. Dopo un lungo periodo passato tra pandemia, vespe killer e banana breadYearly Departed darà al 2020 l’addio che si merita da parte di alcune delle donne più divertenti al mondo.

La lineup tutta al femminile include Rachel Brosnahan (The Marvelous Mrs. Maisel), Ziwe (Book of Ziwe), Tiffany Haddish (Girls Trip), Patti Harrison (Shrill), Natasha Leggero (Another Period), Natasha Rothwell (Insecure) e Sarah Silverman (I Love You, America).

Yearly Departed ha come executive producer Rachel Brosnahan, Paige Simpson, David Jammy, Katy Mullan, Samantha Ressler, Nathalie Love e Bess Kalb, qui anche nel ruolo di head writer. A dirigere è la regista nominata agli Emmy Linda Mendoza (Tiffany Haddish Presents: They Ready).Yearly Departed è prodotto dagli Amazon Studios e Done + Dusted.

A dicembre Rakuten TV si illumina di novità!

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A dicembre Rakuten TV si illumina di novità!

È tempo di feste su Rakuten TV che a dicembre ha preparato sorprese di ogni genere per far felice tutto il suo pubblico, tra attesi successi cinematografici e intriganti nuove serie tv. A partire dal 15 dicembre sarà disponibile sulla piattaforma, anche nella versione 4K HDR la pellicola al cardiopalma Tenet, ultimo successo del regista Christopher Nolan. Dallo studio Disney Pixar arriva l’ultimo successo Onward. Ambientato in un mondo popolato di creature fantasy dove però la magia non è più di uso comune, la pellicola è un’esperienza magica da vivere sotto le Feste insieme a tutta la famiglia. Il film è disponibile su Rakuten TV in 4K HDR. Ma non finisce qui: dopo il clamoroso successo al botteghino di After, ecco approdare su Rakuten TV il sequel After 2 che ha incassato 4.2 milioni di euro nelle sue 7 settimane di programmazione e 2.2 milioni di euro solo nel primo weekend.

A partire dal 4 Dicembre, e in offerta prezzo per l’acquisto dal 4 all’8, arriva su Rakuten TV anche The Gentlemen, ultimo film diretto da Guy Ritchie, che con le sue sequenze d’azione adrenaliniche è pronto a gettare il pubblico tra narcotrafficanti, imperi del crimine, miliardari e gangster. In arrivo anche il film Marvel The New Mutants, primo film del genere supereroistico dalle tinte più horror. Dal regista Claudio Noce, arriva su Rakuten TV anche Padrenostro. Il film, ambientato in una Roma “sospesa” del 1976, nel pieno del periodo degli anni di piombo, ha visto Pierfrancesco Favino vincere, grazie alla sua straordinaria interpretazione, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla 75ma edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia. E ancora ecco il 24 Dicembre Dreambuilders la fabbrica dei sogni, film d’animazione perfetto proprio per le atmosfere natalizie. La galleria dei cuori infranti, racconta invece l’idea di una giovane ragazza che, dopo la fine della sua ultima relazione, decide di aprire una galleria dove le persone possono lasciare piccoli ricordi delle loro storie passate. A dicembre approderanno su Rakuten TV anche Balto e Togo – La leggenda, che narra sotto una nuova luce la famosa storia dei due husky che hanno attraversato l’Alaska per consegnare una preziosa medicina, e Notturno, documentario del regista di Fuocammare Gianfranco Rosi, girato nelle zone calde di Siria, Libano e Iran e scelto dall’Anica per rappresentare l’Italia nella categoria che premia il Miglior Film Internazionale alla 93esima edizione degli Academy Awards.

STARZPLAY
Arriva su Starzplay – disponibile in SVOD su Rakuten TV – una delle serie TV più attese dell’ultimo periodo: No Man’s Land. Il racconto unisce thriller e spionaggio per trascinare lo spettatore negli aspetti meno conosciuti della guerra civile siriana. Qui Antoine, interpretato da Felix Moati, partirà alla ricerca di sua sorella, data per morta, per poi venire coinvolto tra le fila dei guerriglieri curdi..

AVOD
Grandi novità anche nella sezione FREE di Rakuten TV, che continua ad ampliare il suo catalogo con molti contenuti di intrattenimento gratuiti e grandi classici del cinema contemporaneo. Questo mese da segnalare in particolare due film con il grandissimo genio della commedia Will Ferrell: il cult Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy, che racconta in maniera inedita e irriverente il mondo del giornalismo con l’attore nei panni dell’iconico presentatore dalla giacca bordeaux Ron Burgundy; e Blades of Glory, un ritratto del pattinaggio su ghiaccio maschile pieno di gag demenziali e irresistibili. Ma le novità sono molte altre.

PROMO
Sul fronte delle promozioni, da segnalare alcune novità perfette per passare il Natale con i propri film preferiti. Dal 7 dicembre al 3 gennaio ecco la Disney Winter Promo, che porta sulla piattaforma tantissimi film Disney, tra novità e grandi classici, per godersi l’atmosfera natalizia in famiglia con tanti titoli come Frozen 2, Il Re Leone, A Christmas Carol, Aladdin e molti altri. Dal 4 al 28 dicembre, invece, ecco arrivare la Winter Promo, una speciale offerta di film da vedere con tutta la famiglia: tra grandi classici e uscite recenti, i titoli perfetti per accendere la magia delle Feste sono tantissimi, da Paddington 2 a 10 giorni senza mamma, ma anche Alio – Un’avventura tra i ghiacciTi presento SofiaLa banda dei Babbi Natale e molti altri.

#iorestoinSALA, il 27 novembre Marie Curie

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#iorestoinSALA, il 27 novembre Marie Curie

In occasione della Notte dei ricercatori e delle ricercatrici, venerdì 27 novembre alle 20.30, nelle sale aderenti al circuito #iorestoinSALA arriva MARIE CURIE, il film scritto e diretto da Marie Noëlle, interpretato da Karolina Gruszka, distribuito da Valmyn.

La proiezione sarà preceduta da un’introduzione di illustri donne che, come Marie Curie, hanno dedicato la loro vita alla scienza: Maria Rita Gismondo, direttrice Microbiologia Clinica, Virologia e Bioemergenze, Polo Univ Sacco – Milano; Gabriella Greison, scrittrice, fisica e performer teatrale; e con un intervento di Ilaria Capua, direttrice del One Health Center of Excellence dell’Università della Florida.

Le introduzioni in streaming potranno essere seguite in diretta sulle pagine Facebook di tutte le sale aderenti. Presenta l’incontro Michele Crocchiola della Fondazione Niels Stensen di Firenze, in rappresentanza di #iorestoinSALA.

Biglietti disponibili presso le biglietterie dei cinema: https://www.iorestoinsala.it/

Di Marie Curie sappiamo che, grazie una fulgida intelligenza e un grande talento, riuscì a farsi strada ed ebbe successo in un ambiente scientifico dominato dagli uomini. Ma era anche una donna forte, passionale e moderna. Questo film, racconta la sua storia.

Il film racconta gli anni più turbolenti della vita di Marie Curie, quelli compresi tra il 1903, anno in cui Marie e Pierre Curie si recano a Stoccolma per ricevere il Premio Nobel per la scoperta della radioattività, e il 1911, quando le venne assegnato il suo secondo Nobel. Nel mezzo, la morte di Pierre, il nuovo amore con il matematico Paul Langevin, lo scandalo.

Scrive la regista: «Chi era Marie Curie? Una brillante scienziata, come tutti sanno. La sua biografia è qualcosa di leggendario. Scoprendo il radio, questa donna eccezionale ha dato un considerevole contributo alla battaglia dell’umanità contro il cancro. Ma chi era la donna dietro la mitica icona della scienza che nel corso del tempo è diventata? La vita la mise di fronte a molte sfide che dovette affrontare con coraggio e perseveranza. È stata la prima docente donna alla Sorbona, la prima donna a vincere il Premio Nobel per la Fisica e – a tutt’oggi – la sola donna ad aver vinto due Nobel in due categorie diverse. Tuttavia non le fu permesso di manifestare i propri sentimenti».

The Prom: il trailer ufficiale del nuovo film di Ryan Murphy

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The Prom: il trailer ufficiale del nuovo film di Ryan Murphy

Il trailer ufficiale del film diretto da Ryan Murphy, The Prom, con Meryl Streep, James Corden, Nicole Kidman, Keegan-Michael Key, Andrew Rannells, Ariana DeBose, Kerry Washington Jo Ellen Pellman.

La trama di The Prom

Dee Dee Allen (la tre volte vincitrice del premio Oscar® Meryl Streep) e Barry Glickman (il vincitore del Tony Award® James Corden) sono star del palcoscenico di New York City alle prese con una situazione critica: il loro nuovo e costoso spettacolo di Broadway è un grosso flop che ha improvvisamente distrutto le loro carriere. Nel frattempo, in una piccola città dell’Indiana, la studentessa del liceo Emma Nolan (l’esordiente Jo Ellen Pellman) sta vivendo un dispiacere molto diverso: nonostante il sostegno del preside del liceo (Keegan-Michael Key), il capo dall’associazione genitori-insegnanti (Kerry Washington) le ha vietato di partecipare al ballo di fine anno con la sua ragazza, Alyssa (Ariana DeBose). Quando Dee Dee e Barry decidono che la difficile situazione di Emma è la causa perfetta per aiutarli a riabilitare la propria immagine pubblica, si mettono in viaggio con Angie (la vincitrice del premio Oscar Nicole Kidman) e Trent (Andrew Rannells), un’altra coppia di cinici attori in cerca di un’ascesa professionale. Ma il loro egocentrico attivismo, tipico delle celebrità, gli si ritorce inaspettatamente contro e i quattro si trovano a capovolgere le proprie vite mentre si riuniscono per offrire a Emma una notte in cui può celebrare chi è veramente.

Diretto da Ryan Murphy e interpretato anche da Tracey Ullman, Kevin Chamberlin, Mary Kay Place, Logan Riley, Nico Greetham, Sofia Deler e Nathaniel J. Potvin, The Prom è lo spettacolare adattamento cinematografico e dal grande cuore del pluripremiato musical di Broadway di Chad Beguelin, Bob Martin e Matthew Sklar, candidato ai Tony Award. La sceneggiatura è scritta da Bob Martin e Chad Beguelin; il film è prodotto da Ryan Murphy, Dori Berinstein, Bill Damaschke, Alexis Martin Woodall e Adam Anders.

Guardiani della Galassia Vol. 3, teoria: dove si trova Gamora?

Guardiani della Galassia Vol. 3, teoria: dove si trova Gamora?

Screen Rant ha stilato una lista dei possibili luoghi in cui è possibile si trovi Gamora dopo gli eventi di Avengers: Endgame, e che dovrebbe essere rivelato in Guardiani della Galassia Vol. 3. Dopo la sua morte in Avengers: Infinity War, i Marvel Studios sono stati in grado di trovare un modo intelligente per riportare il personaggio di Zoe Saldana nel MCU attraverso il viaggio nel tempo. Considerando che l’attuale versione del personaggio che esiste nella linea temporale principale non ha le stesse esperienze della sua controparte defunta, è comprensibile il motivo per cui non si sia unita ai Guardiani della Galassia.

I fatti di Avengers: Endgame

Nonostante sia la figlia adottiva preferita di Thanos, ciò non ha risparmiato a Gamora di diventare un danno collaterale nella ricerca del Titano Pazzo per bilanciare l’universo attraverso le Gemme dell’Infinito. Essendo l’unica persona che conosceva la posizione della Gemma dell’Anima, venne trascinata da suo padre su Vormir per acquisire proprio la preziosa Gemma. Quello che nessuno di loro sapeva all’epoca era che la Gemma dell’Anima richiedeva un sacrificio per essere reclamata, come spiegato dal suo guardiano Teschio Rosso. In quel momento, Thanos decise che la sua missione era più importante di Gamora, e non ci pensò due volte a lanciarla dal dirupo in cambio del cristallo elementale.

Il viaggio nel tempo al centro della trama di Endgame, tuttavia, ha permesso alla Gamora del 2014 di tornare nella linea temporale principale del MCU, essenzialmente prendendo il posto della versione di se stessa che era già morta in quella realtà. Anche se si tratta dello stesso personaggio proveniente da un momento diverso della sua vita, questa nuova Gamora non sa della sua associazione con i Guardiani della Galassia o della sua relazione con Star-Lord. La versione cinematografica di Endgame non ha rivelato se la Gamora del 2014 sia stata evaporata dallo schiocco sacrificale di Iron Man: una scena cancellata ha confermato la sua sopravvivenza, anche se la sua posizione è attualmente sconosciuta, sperando che GOTG Vol. 3 fornisca una risposta adeguata.

Zen-Whoberi

Inizialmente si pensava che il pianeta natale di Gamora fosse stato distrutto e che lei fosse l’unica nativa sopravvissuta, come spiegato in Guardiani della Galassia di James Gunn del 2014. Quando però i Marvel Studios hanno esplorato ulteriormente il suo passato insieme all’arco narrativo di Thanos in Avengers: Infinity War, è stato rivelato che Zen-Whoberi esiste ancora e, secondo il Titano Pazzo, è persino fiorente dopo che lo stesso ha decimato metà della sua popolazione e portato via Gamora dalla sua famiglia. Con il padre adottivo ormai morto, Gamora è libera di fare tutto ciò che vuole, incluso tornare al suo paineta natale e forse provare a vedere se ha dei parenti che sono stati risparmiati dal genocidio casuale di Thanos.

Per chi non conoscesse la vita che ha avuto la sua principale controparte della timeline del MCU, Gamora che ritorna a ciò che conosce potrebbe essere una scelta comprensibile per il personaggio in Guardiani della Galassia Vol. 3. Le donerebbe un senso di controllo sulla sua vita, poiché si troverebbe in un territorio a lei familiare. Ammesso che non sia tornata da quando il Titano pazzo l’ha rapita, fare ritorno a Zen-Whoberi potrebbe aiutare Gamora a ringiovanire e prepararsi per affrontare le avventure che il futuro ha in serbo per lei.

Xandar

Avengers: Infinity War non ha mostrato Thanos e i suoi seguaci prendere il controllo di Xandar nella speranza di acquisire la Gemma del Potere. Al contrario, il film si è aperto con il Titano Pazzo che era già in possesso della Gemma, e quello che è successo sul pianeta è stato rivelato solo in seguito. Oltre ad abbattere i Nova Corps, il temibile villain ha anche eseguito un genocidio casuale su Xandar, lasciando in vita solo metà della sua gente. Ciò significa che, proprio come Zen-Whoberi, funziona ancora e potrebbe essere la destinazione di Gamora dopo gli eventi di Avengers: Endgame.

Considerato che si tratta dell’ambientazione principale degli eventi di Guardiani della Galassia, Gamora potrebbe voler ripercorrere i passaggi della sua versione principale della timeline del MCU. Avere in Guardiani della Galassia Vol. 3 tutti i membri principali del gruppo cosmico a Xandar riporterebbe le loro avventure al punto di partenza, considerando che non solo è lì che si sono incontrati, ma salvare il pianeta è stata anche la loro prima missione collettiva come gruppo di supereroi. Chissà, potrebbe anche essere una grande apertura narrativa per l’introduzione nel MCU di Richard Rider/Nova…

La Terra

Con il viaggio nel tempo che ha portato Gamora sulla Terra, c’è la possibilità che in Guardiani della Galassia Vol. 3 l’eroina sia ancora lì. Lo schiocco di Iron Man ha decimato Thanos, l’Ordine Nero, i suoi altri servitori, così come le navi che stavano usando: detto ciò, Gamora non ha davvero alcun mezzo per lasciare la Terra, a meno che non abbia segretamente chiesto un passaggio a qualcun di misterioso. Se è davvero bloccata sul pianeta, potrebbe riportare indietro Star-Lord e gli altri suoi amici, il che sarebbe particolarmente interessante per Peter Quill, considerando che a quanto pare non le piaceva che fosse tornato sul suo pianeta natale, poiché evocava brutti ricordi.

Vale anche la pena notare che, dato che Avengers: Endgame è terminato con i Guardiani della Galassia insieme a Thor, e con un nuovo regno di Asgard stabilito in Norvegia, non è così strano ipotizzare che in qualche modo tornino comunque tutti sulla Terra. Thor: Love and Thunder di Taika Waititi dovrebbe vedere il Dio del Tuono insieme Star-Lord e al resto della banda.

Vormir

A seconda di quanto l’originale Nebula del MCU ha detto alla Gamora del 2014 della morte della sua controparte nel 2023, Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe vederla rivisitare Vormir. Poiché non è a conoscenza di tutto ciò che è accaduto nella sua vita prima di incontrare Star-Lord e il resto del suo team cosmico, Gamora potrebbe essere ansiosa di scoprire cosa aveva passato la sua altra versione prima della sua straziante morte in Avengers: Infinity WarDato che la Gemma dell’Anima nella linea temporale principale del MCU non si trova più lì, Teschio Rosso potrebbe aver già lasciato il pianeta; come suggerito dai registi, una volta che la gemma è stata recuperata, non è più obbligato rimanere a Vormir. Ma, se l’obiettivo è raccontare cosa è realmente accaduto quel giorno in cui è morta su quel pianeta, Teschio Rosso è la soluzione migliore per i Marvel Studios, considerando che è l’unico altro personaggio che ha assistito a ciò che è successo e che è ancora vivo.

Certo, questa è una strada difficile da percorrere; anche se la Gamora del 2014 è informata circa la storia generale della Gamora “principale”, è essenzialmente un personaggio diverso. È curioso come i Marvel Studios vadano avanti con il suo personaggio dato questo passaggio. Ancora, considerando che Gunn è stato informato dell’arco narrativo dell’eroina in Infinity War e che la sceneggiatura di Guardiani della Galassia Vol. 3 non è mai cambiata dopo il suo licenziamento, è lecito ritenere che abbiano in mente un piano B per questa nuova Gamora.

Diane Keaton rivela di non aver mai apprezzato Il Padrino – Parte III

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Diane Keaton ha rivelato di non aver apprezzato Il Padrino – Parte III all’epoca della sua uscita nelle sale. Il capitolo finale della pluripremiata e acclamata trilogia non è stato accolto bene come i suoi predecessori, e ancora oggi è considerato l’anello debole della saga. Nel 1972, all’epoca dell’uscita del primo Il Padrino, Diane Keaton era ancora un’attrice sconosciuta e il film di Francis Ford Coppola segnò la sua seconda esperienza sul grande schermo. Sei anni dopo, nel 1978, conquistò l’Oscar come migliore attrice protagonista grazie a Io & Annie di Woody Allen.

Kay Adams, il personaggio interpretato da Keaton nella saga de Il Padrino, è ricordato come uno dei personaggi che si sono maggiormente evoluti nel corso dei tre film. Di recente è stata confermata una nuova versione de Il Padrino – Parte III, completamente restaurata, con un nuovo inizio e un nuovo finale, che utilizzerà il titolo pensato in origine da Francis Ford Coppola, ossia Mario Puzo’s The Godfather, Coda: The Death of Michael Corleone, il titolo scelto inizialmente da Coppola, prima che i dirigenti dello studio lo semplificassero per l’uscita nelle sale del 1990. Il film uscirà nelle sale USA a dicembre, seguito da una versione VOD e Blu-Ray.

In una recente intervista con Variety, Diane Keaton ha elogiato il nuovo taglio del film, e ha anche rivelato che di non aver mai particolarmente apprezzato la versione originale del 1990: “Guardare la nuova versione è stato uno dei momenti più belli della mia vita guardarlo. È stato un sogno che finalmente è diventato realtà. Ho visto il film sotto una luce completamente diversa. Quando l’ho visto la prima volta, non ero veramente convinta. All’epoca dell’uscita in sala non sembrava funzionasse bene e le recensioni non furono eccezionali. Ma Francis ha lavorato nuovamente all’inizio e alla fine e, lasciatemelo dire, adesso funziona alla perfezione. Non so perché le persone non lo apprezzassero, ma di certo io ero uno di loro. Cosa c’era di sbagliato in me? Perché non mi è piaciuto prima? Eppure, era così.”

La riedizione de Il Padrino – Parte III

La riedizione de Il Padrino – Parte III avrà luogo in occasione del 30esimo anniversario dell’uscita del film al cinema e, sulla base delle dichiarazioni di Coppola, sarà molto più vicina alla sua visione originale del film. È facile intuire perché i dirigenti, all’epoca, scelsero di cambiare il titolo del film: non solo per seguire la logica degli altri due titoli del franchise, ma anche – e soprattutto – per evita il principale spoiler sulla trama, ossia la morte di Michael Corleone. Ora, circa tre decenni dopo, è chiaro che non ci sia più nulla che possa rovinare la visione allo spettatore.

Francis Ford Coppola ha completamente restaurato il film insieme ai suoi editori, aggiungendovi un nuovo inizio, un nuovo finale e anche delle riprese alternative di alcune scene, oltre a nuovi spunti musicali. Coppola ha definito la nuova versione del film una “conclusione più appropriata alla storia dei Corleone”.

A proposito della Director’s Cut de Il Padrino – Parte III, Coppola aveva dichiarato: “È un riconoscimento nei confronti del titolo di Mario e del mio titolo preferito, nonché delle nostre intenzioni originali in merito a ciò che poi divenne Il Padrino – Parte III. Per questa nuova versione del capitolo finale della trilogia, ho creato un nuovo inizio e una nuova fine e ho riorganizzato alcune scene, inquadrature e spunti musicali. Con queste modifiche, con il filmato e il suono ripristinati, si tratta per me di una conclusione più appropriata per Il Padrino e Il Padrino – Parte II. Sono grato a Jim Gianopulos e alla Paramount per avermi permesso di rivisitare il film.”

Deadpool 3: Rob Liefeld cambia idea e sostiene il film

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Deadpool 3: Rob Liefeld cambia idea e sostiene il film

Rob Liefeld ha accolto con favore la notizia che Deadpool 3 è ufficialmente in sviluppo presso i Marvel Studios. Da quando la Disney ha acquisito le risorse televisive e cinematografiche della Fox, c’è stato parecchio interesse per il modo in cui Kevin Feige e la Casa delle Idee gestiranno gli X-Men, i Fantastici Quattro e tutti i personaggi collegati all’universo dei mutanti. Ciò include naturalmente anche il personaggio del Mercenario Chiacchierone interpretato da Ryan Reynolds.

Da quando è stato siglato l’accordo tra Disney e Fox, non ci sono mai state notizie concrete da parte dei Marvel Studios su quali fossero i piani per il franchise di Deadpool e per il futuro dei personaggi “ereditati” dalla Fox. Dopo mesi e mesi di speculazioni, lo scorso weekend abbiamo appreso la notizia che la Marvel ha inizialmente ufficialmente a lavorare a Deadpool 3, ingaggiando un nuovo duo di sceneggiatrici: Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin, infatti, andranno a sostituire gli storici Rhett Reese e Paul Wernick, che avevano firmato sia Deadpool che Deadpool 2 (quest’ultimo co-sceneggiato insieme a Reynolds).

Parlando con THR in occasione della promozione del terzo numero del fumetto spin-off di G.I. Joe, Snake Eyes, a Rob Liefeld è stato chiesto della sua reazione al fatto che i Marvel Studios abbiano finalmente ingaggiato gli sceneggiatori di Deadpool 3. Il fumettista ha ammesso di essere un grande fan del duo e di aspettarsi un grande lavoro per il nuovo film dedicato alla sua creatura.

“Penso che le persone dovrebbero essere aperte alle nuove voci”, ha spiegato Liefeld riferendosi al coinvolgimento delle due sceneggiatrici. “Senza le nuove voci, non avrei mai trovato un lavoro nel campo dei fumetti. Senza le nuove voci, il creatore di The Walking Dead, Robert Kirkman, non sarebbe mai entrato in questo mondo.”

Il pensiero iniziale di Rob Liefeld su Deadpool 3

Si tratta di un bel cambio di rotta per Rob Liefeld, che in passato non si era dimostrato un grande sostenitore di un possibile Deadpool 3. Lo scorso luglio, infatti, il fumettista aveva dichiarato: “Lo sto per dire: f*****o i film! F*****o tutto questo discorso sul prossimo film di Deadpool, va bene? Ecco cosa direi io: ‘Hey, Disney. Ciao, sono Rob. Hai speso 70 miliardi di dollari per compare la Fox. Ok? Hai speso 70 miliardi di dollari. Non riesci più a gestire i tuoi parchi a tema, che rappresentano il 50% dei tuoi guadagni complessivi, e sono anche stati chiusi per cinque mesi. Non hai neanche modo di portare in sala i tuoi film da tre miliardi di dollari. Nessun Mulan, nessun Black Widow, nessun Gli Eterni. Gli animatori possono lavorare da casa. Gli artisti digitale anche. I cartoni animati di Deadpool, i videogiochi di Deadpool: è su questo che vi dovreste concentrare. Iger, chiunque stia guidando adesso la nave… cosa state facendo per ottenere un ritorno concreto da questi 70 miliardi?”

Aveva poi aggiunto: “Certo che dovrebbero creare più videogiochi di Deadpool, certo che dovrebbero creare più serie animate di Deadpool. Che diavolo! Kevin Feige, ti voglio bene amico mio, sei un genio, ma ne esistono anche altri di geni. I ragazzi che hanno realizzato Spider-Man: Un Nuovo Universo, ad esempio. Sono dei geni! E la Disney non ha avuto nulla a che fare con quel film. La Disney non ha avuto nulla a che vedere con Deadpool, Deadpool 2, Logan. Lascia che questi altri luogotenenti ti rendano un ritorno nei tuoi investimenti. Non ho bisogno di un altro film su Deadpool, né io né i fan. Ne abbiamo già due fantastici. Sono perfetti. Naturalmente c’è una richiesta, e spero che riescano a soddisfarla, ma non sono certo che lo faranno.”

Wonder Woman: nuovi dettagli sullo spin-off dedicato alle Amazzoni

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In attesa dell’arrivo nelle sale di Wonder Woman 1984, in una recente intervista Geek Magazine (via Reddit), la regista Patty Jenkins ha aggiornato in merito all’annunciato spin-off dedicato alle Amazzoni. Alla fine del 2019, in occasione del Comic Con Experience di San Paolo, in Brasile, la Jenkins aveva anticipato che lei e la Warner Bros. stavano pensando ad un possibile film interamente dedicato alle guerriere e alla mitologia di Themyscira.

Al momento i piani della major in merito al progetto sono ancora piuttosto vaghi: nulla esclude, infatti, che alla fine la storia possa adattarsi maggiormente ad una serie tv, magari destinata a HBO Max, dovrà tra l’altro Wonder Woman 1984 sarà disponibile proprio nel giorno dell’uscita nelle sale americane (il prossimo 25 dicembre). In attesa di maggiori chiarimenti, Patty Jenkins ha spiegato che lo spin-off sarà ambientato dopo gli eventi di Wonder Woman e che potrebbe persino collegarsi ad un ipotetico Wonder Woman 3 (non ancora confermato ufficialmente).

“Si tratta di una storia che Geoff Johns ed io abbiamo inventato e poi presentato alla Warner Bros.”, ha spiegato regista. “Gli eventi di questa storia si svolgono dopo che Diana ha lasciato Themyscira, l’isola delle Amazzoni, e ci sono alcuni colpi di scena legati a quanto accadrà tra Wonder Woman 1984 e Wonder Woman 3. La produzione del progetto non è ancora iniziata ufficialmente, ma spero che ce la faremo prima o poi, perché amo davvero questa storia.”

Le date di uscita internazionali di Wonder Woman 1984

In attesa di saperne di più, ricordiamo che di recente la Warner Bros. ha annunciato le varie date di uscita di Wonder Woman 1984 a livello internazionale. Prima di arrivare nelle sale americane e su HBO Max il 25 dicembre, infatti, il film sarà distribuito in alcuni mercati come la Francia (16 dicembre), la Spagna (18 dicembre) e la Germania (23 dicembre). In Italia il sequel, inizialmente previsto per il 14 gennaio 2021, arriverà adesso il 28 gennaio e sarà quasi uno degli ultimi mercati in cui il film verrà distribuito.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 dicembre 2020 in America (sia in sala che su HBO Max) e il 28 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Kristen Stewart ha visto The Crown 4 per prepararsi al ruolo di Lady D.

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Kristen Stewart ha guardato la quarta stagione di The Crown per meglio prepararsi al ruolo di Lady Diana nell’annunciato biopic che sarà diretto da Pablo Larraín. Il film si intitolerà Spencer ed è stato scritto da Steven Knight. Il film sarà ambientato nell’arco di un fine settimana, racconterà il momento in cui Lady D. decise che il suo matrimonio con il principe Carlo era finito e sarà sicuramente destinato a far discutere, come accade ogni volta che il cinema racconta la storia della “principessa triste”.

La quarta stagione di The Crown è stata presentata in anteprima all’inizio di questo mese, ed è stata accolta con grandissimo entusiasmo. La serie racconta del regno della regina Elisabetta, interpretata dal premio Oscar Olivia Colman a partire dalla terza stagione. Il nuovo ciclo di episodi si concentra fortemente sulla principessa Diana (interpretata da Emma Corrin) e sul suo matrimonio con il principe Carlo. La relazione tumultuosa è stata a lungo oggetto di contesa per la Casa reale di Windsor, e questa nuova stagione ha riacceso tensioni mai realmente sopite all’interno della famiglia.

In una nuova intervista con The Wrap, la Kristen Stewart ha rivelato di aver visto l’ultima stagione di The Crown per meglio prepararsi al ruolo della Principessa Diana. Anche se il film sarà ambientato in un momento diverso della vita di Diana rispetto alla serie creata da Pete Morgan, la Stewart ha detto che lo show l’ha aiutata a connettersi emotivamente con la figura di Lady D. e con le persone che hanno fatto parte della sua vita. Spencer, le cui riprese inizieranno all’inizio del 2021, sarà ambientato nei primi anni ’90, poco prima del divorzio di Diana e Charles, mentre la quarta stagione di The Crown termina proprio agli inizi degli anni ’90.

“Mi sento davvero fortunato ad avere The Crown, perché ho investito emotivamente in personaggi basati su persone reali, e in quella serie c’è stato davvero tanto materiale a rinforzarlo e ricordarmelo. Ora mi sento connessa emotivamente a questi personaggi e ho questo strana sensazione che mi accompagna ogni volta che vado a dormire, perché penso: ‘Oh, Dio, nutro già dei sentimenti nei confronti di queste persone’. Penso che sia una prova di quanto quella serie sia valida.”, ha spiegato l’attrice.

Lady Diana nelle parole di Pablo Larraín

In merito al biopic Spencer, Pablo Larraín (regista di Jackie ed Ema) aveva dichiarato: “Siamo tutti cresciuti, almeno la mia generazione, sapendo cosa fosse una fiaba. In genere, il principe arriva e trova la principessa, la invita a diventare la sua moglie e poi lei diventa regina. Questa è una fiaba. Quando qualcuno però decide di non essere regina, e dice che preferisce andarsene ed essere se stessa, prende una decisione molto importante, e la fiaba si capovolge.

Sono sempre rimasto impressionato da decisioni così, pensando anche a quanto deve essere difficile. Questo è il cuore del film. Come e perché decidi di farlo? È una storia universale che può toccare milioni e milioni di persone, e noi vogliamo fare questo. Vogliamo fare un film che possa andare a fondo, connettersi con il pubblico di tutto il mondo che prova interesse verso una vita tanto affascinante.” 

Mads Mikkelsen sostituirà Johnny Depp in Animali Fantastici 3, è ufficiale!

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Mads Mikkelsen sarà ufficialmente il nuovo volto di Gellert Grindelwald in Animali Fantastici 3, andando così a sostituire Johnny Depp. Nel 2016 la Warner Bros. ha riportato sul grande schermo il magico mondo di J.K. Rowling grazie ad Animali Fantastici e Dove Trovarli, prequel della saga principale di Harry Potter, basato su un libro di testo di Hogwarts.

Sebbene inizialmente la serie sembrasse concentrarsi sulle avventure del magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne), ben presto è stato confermato che Animali Fantastici avrebbe coperto il periodo in cui il mago oscuro Grindelwald terrorizzava il mondo magico. Johnny Depp è apparso alla fine del primo Animali Fantastici nei panni di Gellert Grindelwald, prima di avere un ruolo più importante nel sequel I Crimini di Grindelwald del 2018. Era pronto ad interpretare il personaggio per l’intero franchise, ma a seguito della perdita di una causa per diffamazione contro il quotidiano britannico The Sun che lo ha definito un “picchiatore di mogli”, la Warner Bros. ha chiesto all’attore di abbandonare la saga.

In seguito alla notizia del licenziamento di Depp, è emerso che Mads Mikkelsen era in trattative per sostituire il collega e diventare ufficialmente il nuovo volto cinematografico di Gellert Grindelwald. Nonostante Mikkelsen avesse smentito la voce, oggi sappiamo che l’attore stava semplicemente “mentendo”, nel senso che non aveva ancora avuto l’autorizzazione a parlare del suo coinvolgimento, dal momento che, come riportato da The Wrap, che la Warner Bros. – attraverso un comunicato – ha ufficializzato il casting dell’attore danese.

Sappiamo che Animali Fantastici 3 è attualmente in produzione presso gli Studi Leavesden, siti a Nord-Ovest di Londra. Gran parte del cast de I Crimini di Grindelwald tornerà, inclusi Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller e Jude Law nei panni del giovane Albus Silente. Animali Fantastici 3 uscirà il 15 luglio 2022.

Jason Momoa non vedrà Dune quando uscirà in sala, ecco perché

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Jason Momoa non vedrà Dune quando uscirà in sala, ecco perché

Nonostante sia destinato a svolgere un ruolo chiave nell’attesissimo nuovo adattamento cinematografico di Dune, Jason Momoa ha dichiarato che non vedrà il film quando finalmente uscirà nei cinema. Diretto da Denis Villeneuve, Dune è stato posticipato diverse volte a causa non solo di alcuni ritardi di produzione, ma anche della pandemia di Covid-19. Il film segnerà il ritorno di Momoa sul grande schermo, che non appare in un film destinato al cinema dal 2018, anno di uscita del campione d’incassi Aquaman.

Il nuovo adattamento del romanzo di Frank Herbert del 1965 era originariamente previsto per il prossimo 20 novembre, prima di essere posticipato al 18 dicembre e ancora al 1 ottobre 2021. Jason Momoa avrà il ruolo di Duncan Idaho, personaggio reso celebre dall’attore Richard Jordan nell’adattamento del 1984 diretto da David Lynch. All’inizio di quest’anno, Momoa ha alzato ancora di più l’hype attorno al film commentando con la grande entusiasmo la portata della produzione, sottolineando come quello di Duncan Idaho sarà probabilmente il ruolo più grande da lui interpretato.

Tuttavia, in una recente intervista con Men’s Health, Jason Momoa ha spiegato che non vedrà il film al cinema quando verrà distribuito, in modo da potersi godere l’esperienza insieme a la sua famiglia. L’attore ha infatti notato la paura di suo figlio nel vedere il padre coinvolto in scene d’azione. Una volta, infatti, il figlio di 11 anni Wolfie, mentre guardavano un suo film, si è girato verso il padre e gli ha chiesto: “Papà, stai bene?”. Momoa ha subito tranquillizzato il figlio, dicendogli: “Figlio mio, sono seduto accanto a te. Stiamo tutti bene. Questo è successo due anni fa. Guarda il film.”

Con tutta l’incertezza che circonda ormai l’industria cinematografica, la decisione di Momoa figura senza dubbio come una mossa audace. Le riprese principali di Dune si sono concluse lo scorso agosto, e quando il film arriverà nelle sale, il lavoro svolto da Momoa sul set sarà già un lontano ricordo. Un’esperienza cinematografica condivisa, qualcosa che quest’anno è venuta profondamente a mancare, sembra importare molto per Momoa: per l’attore è importante non solo poter godere dei frutti del suo lavoro, ma anche avere la possibilità di confortare suo figlio.

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 Dicembre 2020.

9-1-1 4: nuovo promo della quarta stagione

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9-1-1 4: nuovo promo della quarta stagione

Il network americano FOX dopo il primo promo ha diffuso un nuovo promo di 9-1-1 4, l’annunciata quarta stagione di 9-1-1.

9-1-1 4

9-1-1 4 è la quarta stagione della serie 9-1-1 creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip / Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.

In 9-1-1 4 protagonisti sono Athena Carter Nash, (stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione 1-in corso), interpretato da Peter KrauseEvan “Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da Oliver StarkHenrietta “Hen” Wilson (stagione 1-in corso), interpretata da Aisha HindsHoward “Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso), interpretato da Rockmond DunbarAbigail “Abby” Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata da Connie BrittonMadeline “Maddie” Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata da Jennifer Love Hewitt,  Edmundo “Eddie” Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan GuzmanMay Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da Corinne MassiahHarry Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretato da Marcanthonee Jon Reis.

 

Harry Potter: Chris Columbus sarebbe tornato per I Doni della Morte

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Chris Columbus, il regista dei primi due film della saga di Harry Potter, ha dichiarato che gli sarebbe piaciuto tornare alla regia degli ultimi due capitoli del franchise, ossia la prima e la seconda parte de I Doni della Morte. Il primo film di Harry Potter è uscito quasi 20 anni fa ed è stato un enorme successo, dando il via alla carriera dei piccoli (all’epoca!) Daniel Radcliffe (Harry Potter), Emma Watson (Hermione Granger) e Rupert Grint (Ron Weasley). Dal momento che la serie di romanzi scritta da J.K. Rowling aveva una fan base già molto ampia ed entusiasta, era fondamentale che il primo adattamento venisse ben accolto. Fortunatamente, Harry Potter e la pietra filosofale è stato un grandissimo successo, spianando la strada a quello che è diventato uno dei franchise cinematografici più amati di sempre.

Una delle personalità più importanti dietro i primi due film di Harry Potter è stato senza dubbio il regista Chris Columbus, il quale ha lavorato sodo per garantire che sia La Pietra Filosofale che La Camera dei Segreti risultassero dei buoni adattamenti, prestando molta attenzione alle minuzie della creazione di un mondo magico ed affascinante, impostando il tono per gli effetti visivi e scegliendo gli attori giusti per essere il volto di personaggi che sarebbero apparsi a lungo sullo schermo. Dopo aver girato i primi due film back-to-back, Columbus si è dedicato alla produzione de Il prigioniero di Azkaban e ha poi deciso di lasciare il franchise per sempre. Anche se non ha preso parte agli altri cinque film, ciò non significa che volesse tagliare completamente i legami con la saga…

Chris Columbus, infatti, ha spiegato a Collider in una recente intervista che, se gli fosse stato chiesto, sarebbe tornato a lavorare sugli ultimi due film del franchise, ossia la Parte 1 e la Parte 2 de I Doni della Morte. I film sono stati invece diretti da David Yates, che ha lavorato anche a L’Ordine della Fenice e Il Principe Mezzosangue, ed è rimasto collegato anche al franchise di Animali Fantastici. Columbus ha ammesso che Yates ha fatto un ottimo lavoro come regista, specialmente con I Doni della Morte – Parte 2.

“Ho sempre desiderato tornare indietro e girare gli ultimi due film, ma David Yates ha deciso che sarebbe rimasto a dirigere la serie, ed è stata una scelta fantastica da prendere, perché amo particolarmente l’ultimo film. Penso che la seconda parte de I Doni della Morte sia semplicemente un film brillante.”

La durata originale di Harry Potter e la Pietra Filosofale

Sempre nel corso della medesima intervista, Chris Columbus ha rivelato che in origine Harry Potter e la Pietra Filosofale sarebbe dovuto durare tre ore. Quel taglio, come spiegato dal regista, venne mostrato durante una proiezione di prova a Chicago, e ai bambini piacque molto. Tuttavia, furono i genitori presenti alla proiezione che si lamentarono dell’eccessiva durante del film, nonostante gli apprezzamenti generali.

“Quando abbiamo finito il film e l’abbiamo proiettato a Chicago, il pubblico l’ha adorato. È stata una fortuna per noi proiettare il film a Chicago. Quando ancora si poteva andare al cinema, siamo voltati a Chicago e lo abbiamo proiettato per un pubblico selezionato. Il pubblico l’aveva consumato. All’epoca durava due ore e cinquanta minuti, quasi tre. I bambini pensavano che fosse troppo breve, mentre i genitori pensavano che fosse troppo lungo.”

Ludovico Tersigni, chi è? Curiosità sull’attore di Skam

Ludovico Tersigni, chi è? Curiosità sull’attore di Skam

Negli ultimi anni le maggiori piattaforme di streaming come Netflix e Amazon Prime Video hanno cominciato a diversificare i loro contenuti soprattutto per quanto riguarda l’intrattenimento per ragazzi. Oggi ci sono tantissime serie tv e film dedicate agli adolescenti e che stanno facendo strage di visualizzazioni. Stiamo parlando di serie come Elite, Outer Banks, Stranger Things, Non Ho Mai…, The Society e molte altre ancora. In Italia, una delle serie più amate dai ragazzi è senza dubbio Skam Italia che ha come protagonisti alcuni attori giovanissime come Ludovica Martino, Benedetta Gargari, Federico Cesari e ovviamente Ludovico Tersigni.

Scopriamo oggi insieme tutto quello che c’è da sapere su Ludovico Tesigni, il famoso e amatissimo Giovanni Garau della webseries Skam Italia.

Ludovico Tersigni film: gli inizi della sua carriera

Ludovico Tersigni, età 25 anni, nato a Nettuno l’8 agosto del 1995, è uno degli attori più amati e cliccati del momento. Ma com’è arrivato al successo in cosi poco tempo? Sembra che sin da bambino Ludovico avesse una passione frenata per la recitazione e il musical. Alle scuole medie partecipa infatti di continuo agli spettacoli della scuola e contemporaneamente studia teatro e frequentando corsi in compagnie di musical.

Dopo aver ottenuto il diploma al Liceo Classico Chris Cappell College di Anzio, grazie anche alla sua istruzione artistica, Ludovico è pronto a lanciarsi nel mondo dello spettacolo. Nel 2014, infatti, esordisce sul grande schermo con Arance & Martello, un film diretto da Diego Bianchi, suo zio, presentato in anteprima alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

https://youtu.be/yvd22mDvwDg

Grazie al suo esordio in grande stile alla Biennale Cinema, due anni dopo Ludovico ottiene un ruolo, seppur minore, nel nuovo film di Gabriele Muccino, dal titolo L’estate Addosso (2016).

Il film racconta la storia di Marco (Brando Pacitto), un ragazzo di soli diciotto anni che, dopo aver avuto un incidente con lo scooter, riceve un grosso risarcimento economico dall’assicurazione. Con quei soldi in tasca, Marco decide di partire per l’estate per San Francisco. Qui il ragazzo viene ospitata da una coppia di giovani gay che, incredibilmente, sembra conoscere la sua compagna di classe Maria (Matilda Lutz), un ragazza definita una bigotta “santarellina”. Grazie a quella vacanza però Marco e Maria impareranno a conoscersi meglio e a fare amicizia.

Ludovico Tersigni nel film Slam – Tutto Per Una Ragazza

Nel 2017, però, arriva finalmente per Ludovico il primo ruolo da protagonista grazie al film Slam – Tutto Per Una Ragazza, diretto da Andrea Molaioli.

Il film – adattamento del romanzo del 2007 di Nick Hornby dal titolo Tutto Per Una Ragazza – è ambientato a Roma e racconta la storia di Samuele (Ludovico Tersigni), detto Sam, un ragazzo di sedici anni con una grande passione per lo skateboard. Non c’è da meravigliarsi dunque che il suo idolo sia lo skater e stuntman Tony Hawk, personaggio che il ragazzo ammira e che spera un giorno di poter eguagliare.

Sam ama sognare e quando lo fa, sogna in grande. Dopo l’università, il ragazzo vorrebbe avere la possibilità di viaggiare e trasferirsi poi in California, cercando di realizzarsi nel mondo dello skate ma soprattutto sfuggendo al destino della sua famiglia. Sia i suoi genitori che i suoi nonni, infatti, sono diventati genitori quando avevano appena sedici anni e Sam vorrebbe evitare di portare avanti questa tradizione.

Nonostante le sue buone intenzioni e i suoi piani per il futuro, la vita di Sam prende una piega inaspettata quando il ragazzo incontra Alice (Barbara Ramella)…

Ludovico Tersigni serie tv: alla conquista del piccolo schermo

Contemporaneamente Ludovico Tersigni comincia anche a muovere i primi passi sul piccolo schermo. Nel 2015 fa il suo debutto nella fiction Tutto Può Succedere, adattamento italiano della serie della NBC, Parenthood.

La fiction è ambientata a Roma e segue le peripezie della numerosa famiglia dei Ferraro. Sotto lo stesso tetto vivono Ettore (Giorgio Colangeli) e Emma Ferraro (Licia Maglietta), genitori di Alessandro (Pietro Sermonti), Sara (Maya Sansa), Giulia (Ana Caterina Morariu) e Carlo (Alessandro Tiberi). Ognuno di loro, ovviamente, ha marito, moglie e figli al seguito. La serie racconta delle piccole sfide quotidiane, dei problemi comuni di tutte le famiglie e di come la vicinanza e l’affetto dei cari siano indispensabili per andare avanti.

In Tutto Può Succedere, Ludovico Tersigni interpreta Stefano Privitera ex fidanzato prima di Federica Ferraro (Benedetta Porcaroli), primogenita di Alessandro Ferraro, e poi di sua cugina Ambra Scalvino (Matilda De Angelis), figlia di Sara Ferraro.

Dopo il successo ottenuto dalla serie Tutto Può Succedere – in onda dal 2015 al 2018 per 3 stagioni e 42 episodi -, Ludovico continua la sua scalata nel mondo dello spettacolo aggiungendo nuovi progetti al suo curriculum. Negli anni successivo lo vediamo in Oltre La Soglia (2019), Skam Italia (2018 – in corso) e Summertime (2020 – in corso).

Quest’ultima, distribuita da Netflix, esplora il complesso mondo degli adolescenti attraverso le vite di Summer (Coco Rebecca Edogamhe) e Ale (Ludovico Tersigni), due ragazzi completamente diverso l’uno dall’altra. La prima è introversa, odia l’estate ed è costretta a lavorare per aiutare economicamente la madre. Ale invece è un ragazzo molto affascinante e famoso nel circuito delle moto ma costantemente in lotta con i suoi genitori.

Grazie a una serie di circostanze, i due si incontreranno e cominceranno a frequentarsi, scoprendo di avere molto di più in comune di quanto pensano…

Ludovico Tersigni in Skam

Nel 2018 Ludovico Tersigni viene scelto per entrare a far parte del cast di una nuova webserie teen drama dal titolo Skam Italia.

Quella creata da Ludovico Bessegato per TIMvision e prodotta da Cross Productions, è solo l’ennesimo remake dell’originale webserie norvegese per ragazzi, Skam che ha debuttato nel 2015. Da allora quello di Skam è diventato un vero e proprio franchise che include, oltre alla serie originale, ben 7 remake, una saga letteraria, una serie di spettacoli teatrali danesi e molto altro ancora.

Ambientata sempre nella bellissima Roma, la serie racconta delle vicende di un gruppo variegato di studenti del liceo Kennedy alle prese con primi amori, amicizie, bravate, feste pazzesche e piccoli drammi. Nella prima stagione a fare da protagonista è Eva (Ludovica Martino) una ragazza molto dolce ma insicura, appena trasferitasi al Kennedy. Avendo lasciato le sue amiche nella vecchia scuola, Eva può contare solo sul sostegno del suo ragazzo Giovanni (Ludovico Tersigni) e sul suo migliore amico Martino (Federico Cesari).

Nonostante la ragazza non sia completamente sola al Kenney, dopo un po’ comincia a sentire l’esigenza di un suo gruppo di amici. Durante un party, Eva conosce Eleonora (Benedetta Gargari), appena arrivata al Kennedy proprio come lei, Silvia (Greta Ragusa), molto socievole ed espansiva; Sana (Beatrice Bruschi), di origine musulmana e per questo bullizzata, e infine Federica (Martina Lelio), solare e ottimista.

Le ragazze non potrebbero essere più diverse ma, in qualche modo, continueranno a condividere il loro percorso di studi e di crescita, aiutandosi a vicenda. Sostenendosi l’una con l’altra impareranno ad affrontare i piccoli drammi e le prime delusioni, e a gioire insieme dei traguardi raggiunti.

Skam Italia, arrivato a oggi a 4 stagioni e 42 episodi, è disponibile in streaming su TIMvision e su Netflix.

Ludovico Tersigni e Ludovica Martino sono fidanzati?

Negli ultimi mesi si è sentito tanto parlare di Ludovico Tersigni e Ludovica Martino e della loro presunta relazione al di fuori del set di Skam Italia. A scatenare la curiosità dei fan pare sia stato uno scambio di battute un po’ equivoche tra i due attori.

Nel mese di maggio di quest’anno, Netflix ha pubblicato su Youtube un video di alcuni contenuti speciali relativi alla quarta stagione della webserie. In questo video di circa sette minuti, i protagonisti di Skam Italia sono chiamati a commentare alcune delle scene più interessanti della stagione. In una di queste clip vediamo Giovanni (Ludovico Tersigni) al telefono con Federico Canegallo (Luca Grispini), dire all’amico, intenzionato a conquistare la sua ex Eva, di farsi da parte.

(vai al minuto 5:18)

“Mettiti in fila!”. E’ questo ciò che Giovanni dice a Federico, parole che colpiscono Ludovica Martina che ha definito la frase come una vera e proprio dichiarazione d’amore.

“Questa è la battuta della vita, è la mia battuta preferita in quattro stagioni […] una roba che dici ‘ma perché non ho un fidanzato così?’“.

Ma a sorprendere i fan è la risposta inaspettata di Ludovico Tersigni che esclama alla sua amica e collega: “Potresti, Ludo!”. Che quella fosse una velata allusione o semplicemente una ‘punzecchiatura’ del momento, non ci è dato saperlo. Per adesso comunque nessuno dei due attori di è fatto avanti ma vi terremo aggiornati.

Ludovico Tersigni su Instagram

Purtroppo, l’account Instagram ufficiale di Ludovico Tersigni è stato rimosso. Tuttavia, se volete sempre essere aggiornati sulle sue nuove avventure professionali e non, vi consigliamo di seguire le sue tantissime fanpage e gli account ufficiali Instagram di Netflix, ma anche quelli di Skam Italia e Summertime.

Fonte: Wiki, IMDB,

Nome di donna: trama e cast del film con Cristiana Capotondi

Nome di donna: trama e cast del film con Cristiana Capotondi

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, è possibile ritrovare nella programmazione televisiva il film Nome di donna, scritto e diretto dal regista Marco Tullio Giordana, autore già noto per I cento passi e La meglio gioventù. Nel nuovo lungometraggio, a cui ha collaborato insieme a Cristiana Mainardi, si racconta dunque di una realtà ancora oggi purtroppo diffusa e che proprio negli ultimi anni è tornata a far parlare con più urgenza di sé: le molestie sessuali. Con la forza e l’incisività che da sempre contraddistingue il suo cinema, Giordana porta lo spettatore in territori scomodi, mostrando l’urgenza di un dibattito su questi.

Il regista mancava dagli schermi cinematografici dal 2010, anno di Romanzo di una strage. Rompe così il suo silenzio con un argomento ancora oggi taboo per il cinema e la società, sviluppando il suo film come un legal drama e mostrando quanto di “horror” possa esserci anche in storie di questo tipo, dove l’essere umano può diventare il mostro peggiore. Sostenuto da un cast di noti interpreti del cinema italiano, il film prende così forma, con riprese che si svolgono prevalentemente a Villa Mazzucchelli a Ciliverghe di Mazzano. Una volta pronto, questo viene distribuito in sala nella data simbolo dell’8 marzo del 2018.

Nome di donna si è poi affermato come un discreto successo al box office, ottenendo maggior risalto grazie ad una serie di riflessioni nate proprio a partire dal film e dal suo tema. Grazie ad esso nasce infatti una maggior attenzione nei confronti del problema trattato, ancora oggi lungi dall’essere risolto. Prima di cimentarsi nella visione del film, può però essere utile scoprire alcune curiosità legate ad esso, e a fine lettura si vedrà su quali piattaforme e quali canali televisive è possibile ritrovarlo per una comoda visione.

Nome di donna: la trama del film

La storia è quella di Nina, una giovane madre single che si trova a dover lasciare Milano per trasferirsi in un piccolo paese della Lombardia. Qui ha infatti trovato lavoro presso il Baratta, una prestigiosa clinica per anziani facoltosi. Le cose sembrano procedere bene per lei, che inizia a stringere rapporti tanto con i pazienti quanto con le altre donne che vi lavorano. Questo luogo elegante e quasi fiabesco, però, cela uno scomodo segreto, legato al torbido sistema di favori messo in piedi da Marco Maria Torri, il manager della struttura. Quando Nina scoprirà tutto, verrà inizialmente isolata dalle colleghe, preoccupate di perdere il posto di lavoro. Ma ben presto le donne troveranno tutte la forza di affrontare il direttore e lanciarsi in un’avvincente battaglia per i loro diritti e la loro dignità.

Nome di donna cast

Nome di donna: il cast del film

Protagonista del film, nel ruolo di Nina Martini, vi è l’attrice Cristiana Capotondi. L’attrice torna a ricoprire un ruolo impegnato dopo quello in 7 minuti, dove lottava per il diritto alla pausa sul luogo di lavoro. Dichiaratasi entusiasta del movimento formatosi intorno a tale problema, l’attrice non ci ha pensato due volte a ricoprire il ruolo, consapevole della sua importanza. Nel parlare del personaggio, la Capotondi ha poi affermato di sentirsi particolarmente simile a Nina, condividendo con lei l’alta dignità di sé stessi e ritrovandovi un ideale da seguire. Si ritrova poi la celebre attrice Adriana Asti, che interpreta qui Ines, un’anziana attrice residente nella clinica, e la quale ha invece un’opinione particolare e diversa delle molestie.

Ad interpretare il ruolo del problematico direttore Marco Maria Torri vi è invece l’attore Valerio Binasco. Celebre per noti film come Un giorno perfetto e Il giovane favoloso, egli ha raccontato di essersi avvicinato al personaggio cercando di non giudicarlo. Sarebbe altrimenti stato difficile per lui poter essere veritiero nella sua interpretazione. Per riuscirvi ha dunque ricercato degli elementi di umanità e fragilità in Torri, non dimenticando però della gravità della sue azioni. L’attrice Michela Cescon, celebre per Primo amore, interpreta qui l’avvocatessa Tina Della Rovere, la quale aiuterà Nina nel suo caso. Nel film si ritrovano poi anche Bebo Storti nel ruolo di Don Roberto Ferrari, e Renato Sarti in quelli di Don Gino, uomini di chiesa particolarmente rilevanti nella vicenda. Linda Caridi, nota per Ricordi?, interpreta qui Cecilia Torri.

Nome di donna: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Nome di donna è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Rai Play e Tim Vision. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 25 novembre alle ore 21:35 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

L’Uno: recensione del film di Paolo Carenzo

L’Uno: recensione del film di Paolo Carenzo

Si apre comunicando una serie di misure straordinarie il film L’Uno, diretto da Paolo Carenzo, Alessandro Antonacci, Stefano Mandalà e Daniel Lascar. Queste prevedono un coprifuoco generalizzato a partire dal tardo pomeriggio e il divieto di dar vita ad assembramenti anche all’interno delle proprie abitazioni. Tutto ciò perché nella storia raccontata c’è una minaccia, di origine ignota e che potrebbe colpire tutti senza distinzioni. Un contesto simile, anche solo un anno fa, sarebbe potuto essere quello di un film di fantascienza. Oggi, invece, quella presente nel film è una vicenda che trova un riscontro fin troppo simile all’attuale contesto mondiale, dove la pandemia di Covid-19 è una realtà consolidata. Ed è necessariamente in rapporto a questo che il film va considerato, essendo un brillante esempio di come il cinema può metaforicamente trattare tale virus senza parlarne esplicitamente.

La vicenda de L’Uno ha per protagonista non un virus, bensì un oggetto volante non identificato. Da quattro mesi questo è presente nel cielo, ma lì è rimasto, immobile, silenzioso. Una presenza indesiderata che influisce molto più di quel che potrebbe sembrare sulle vite di tutti, e in particolare di sei personaggi. Questi sono Marta (Elena Cascino), Tommaso (Matteo Sintucci), Giulio (Stefano Accomo), Claire (Anna Canale), Cecilia (Alice Piano) e Marco (Carlo Alberto Cravino). Questi si ritrovano a casa dei primi due per trascorrere insieme la notte di Capodanno. Costretti a rimanere chiusi qui, senza possibilità di contatti con l’esterno, i sei ragazzi dovranno necessariamente fare i conti con sé stessi, con chi li circonda, con i propri ricordi e i propri rimorsi. È forse questa la minaccia più grande portata dall’Uno, mettere ognuno dinanzi alla propria realtà dei fatti?

Fare i conti con sé stessi

Tratto dall’omonimo spettacolo teatrale della compagnia ContraSto, il film L’uno diventa disponibile agli spettatori nel momento più ideale. Dal 23 novembre questo è infatti noleggiabile sulla piattaforma Chili, in attesa di una futura distribuzione in sala. Aspettare oltre poteva infatti rischiare di far passare il momento giusto, che invece andava colto data l’involontaria attualità di quanto narrato. E quella qui raccontata appare come una storia ora particolarmente scottante, che sottolinea una volta di più il bisogno in questo momento di “stop” di dar vita a riflessioni sul proprio Io e sul proprio rapporto con il mondo. Tematiche più spaventose di quello che potrebbero apparire, ma che proprio per questo è necessario affrontare.

Chiusi dentro casa, senza possibilità di grande socialità, si è costretti a fare i conti con sé stessi, lasciando cadere tutte le maschere che quotidianamente si indossano. Se il palcoscenico di un teatro è il luogo ideale per questa storia dall’unico ambiente, ancor di più sembra esserlo il cinema. Tramite il mezzo della finzione per eccellenza si può così giocare nel dar vita a quei contrasti e quegli elementi che comunicano il non detto dei personaggi. Attraverso i colori e le luci, in particolare, si evidenza l’instabilità dei personaggi che fingono sicurezza, e il loro grande bisogno di affetto pur negandolo.

L’Uno appare dunque null’altro se non il pretesto per costringere i personaggi in un non-luogo che diventa via via più claustrofobico, straniante. Qui, lentamente, ciò che si sospetta finisce con il venire allo scoperto. L’idealizzazione di sé stessi lascia spazio ad un’umanità in cui è possibile immedesimarsi, con i personaggi che svelano fragilità, paure, vizi e virtù. Con il minimo, il film riesce così a far compiere un percorso avvincente, divertente, commovente e inquietante. Perché nel momento in cui ci si svela, occorre poi necessariamente fare i conti con la realtà. Un dettaglio a cui i personaggi forse non sono pronti, e forse non lo siamo neanche noi.

L'Uno Recensione

Tra cinema e teatro

Nel raccontare tutto ciò, i registi e gli attori decidono di avvalersi delle possibilità offerte dal mezzo cinematografico, senza però rinunciare all’impostazione teatrale. Come già accaduto per Favola con Filippo Timi, infatti, la regia mira a rimanere distante, quasi riproducendo la separazione che c’è tra il palcoscenico e la platea. Tale scelta potrebbe facilmente risultare sgradita a primo impatto, ma con un po’ di abitudine si rivela invece funzionale al racconto. Allo stesso modo la recitazione degli attori rimanere di stampo teatrale, ben diversa da quella cinematografica, creando un cortocircuito che in questo caso non sempre convince, pur considerando la grande bravura degli interpreti.

Ed è proprio merito alla loro chimica in scena che L’Uno riesce, nonostante i propri limiti, a risultare particolarmente coinvolgente. La staticità data dall’impostazione teatrale viene infatti quasi a passare in secondo piano grazie alla dinamicità offerta dagli attori e dal loro muoversi e agitarsi nello spazio. L’esperimento appare dunque riuscito, e ciò che lo spettatore di oggi ne ottiene è un’opera che riesce ad inserirsi perfettamente nel suo contesto storico. Questo avviene probabilmente anche perché le tematiche trattate non erano a noi poi totalmente estranee, ma anzi si agitavano nell’aria già da un po’.

Diego Armando Maradona è morto: ecco il cinema che lo ha raccontato

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Si è spento a 60 anni Diego Armando Maradona. Campione della nazionale di calcio dell’Argentina e amatissimo e in Italia, a Napoli, dove ha militato conquistando due scudetti, il calciatore è stato una di quelle figure larger than life, che il cinema stesso ha celebrato più volte.

Amando a Maradona

Amando a Maradona è un film documentario del 2005 diretto da Javier Vázquez. Il film è uscito in Argentina il 22 dicembre 2005 e nel 2006 (in date diverse) nel resto del mondo.

Maradona – La Mano de Dios

Maradona – La mano de Dios è un film del 2007 diretto da Marco Risi, incentrato sulla vita del calciatore argentino Diego Armando Maradona. Questo film è riconosciuto come d’interesse culturale nazionale dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo italiano, in base alla delibera ministeriale del 26 settembre 2005.

Maradona di Kusturica

Maradona di Kusturica (Maradona by Kusturica) è un film documentario del 2008 diretto da Emir Kusturica, presentato il 20 maggio 2008 fuori concorso al 61º Festival di Cannes. Originariamente il titolo avrebbe dovuto essere Maradona – El pibe de oro. Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 30 maggio 2008.

Maradonapoli

Il film documentario del 2017 è diretto da Alessio Maria Federici e, forse più di ogni altro, racconta il mito di Maradona con gli occhi degli italiani che lo hanno amato di più.

Diego Maradona

Diego Maradona è un documentario del 2019 diretto da Asif Kapadia, che narra le vicende del celebre calciatore Diego Armando Maradona nei suoi anni al Napoli.

È stata la mano di Dio

Si tratta del progetto di Paolo Sorrentino le cui riprese si sono appena concluse. Si tratterà di “un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso” con sullo sfondo la permanenza di Maradona al Napoli. Lo vedremo su Netflix.

Toni Servillo e Silvio Orlando nella prima foto del nuovo film di Leonardo Di Costanzo

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La prima immagine di scena del terzo film di Leonardo Di Costanzo  – titolo ancora in definizione – ha come protagonisti Toni Servillo Silvio Orlando ritratti dal fotografo di scena Gianni Fiorito.

È la prima volta insieme su un set per i due grandi attori, attualmente impegnati nelle riprese, che si stanno svolgendo in Sardegna nell’ex carcere di Sassari, incombente sfondo del film che narra le vicende di alcuni agenti e pochi detenuti, gli ultimi rimasti di un carcere in dismissione, che aspettano di essere trasferiti. A poco a poco, le regole, scritte e non, sembrano avere sempre meno senso, e quella degli uomini in attesa diventa una nuova, fragile, comunità.

Il film è prodotto da tempesta / Carlo Cresto-Dina con Rai Cinema in coproduzione con Amka Film Productions (CH), RSI Radiotelevisione Svizzera / SRG SSR, con il sostegno del MIBACT DG cinema, dell’Ufficio federale della cultura (UFC) di Eurimages e il sostegno della Sardegna FIlm Commission. Sarà distribuito in Italia e all’estero da Vision Distribution (crediti non contrattuali) Sul set del film, tempesta, sta adottando EcoMuvi, l’unico disciplinare europeo di sostenibilità ambientale interamente certificabile per la produzione audiovisiva.

Rakuten TV: tutte le novità di dicembre 2020

Rakuten TV: tutte le novità di dicembre 2020

È tempo di feste su Rakuten TV che a dicembre ha preparato sorprese di ogni genere per far felice tutto il suo pubblico, tra attesi successi cinematografici e intriganti nuove serie tv. A partire dal 15 dicembre sarà disponibile sulla piattaforma, anche nella versione 4K HDR la pellicola al cardiopalma Tenet, ultimo successo del regista Christopher Nolan. Dallo studio Disney Pixar arriva l’ultimo successo Onward. Ambientato in un mondo popolato di creature fantasy dove però la magia non è più di uso comune, la pellicola è un’esperienza magica da vivere sotto le Feste insieme a tutta la famiglia. Il film è disponibile su Rakuten TV in 4K HDR. Ma non finisce qui: dopo il clamoroso successo al botteghino di After, ecco approdare su Rakuten TV il sequel After 2 che ha incassato 4.2 milioni di euro nelle sue 7 settimane di programmazione e 2.2 milioni di euro solo nel primo weekend.

A partire dal 4 Dicembre, e in offerta esclusiva dal 4 all’8, arriva su Rakuten TV anche The Gentlemen, ultimo film diretto da Guy Ritchie, che con le sue sequenze d’azione adrenaliniche è pronto a gettare il pubblico tra narcotrafficanti, imperi del crimine, miliardari e gangster. In arrivo anche il film Marvel The New Mutants, primo film del genere supereroistico dalle tinte più horror. Dal regista Claudio Noce, arriva su Rakuten TV anche Padrenostro. Il film, ambientato in una Roma “sospesa” del 1976, nel pieno del periodo degli anni di piombo, ha visto Pierfrancesco Favino vincere, grazie alla sua straordinaria interpretazione, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla 75ma edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia. E ancora ecco il 24 Dicembre Dreambuilders la fabbrica dei sogni, film d’animazione perfetto proprio per le atmosfere natalizie.

La galleria dei cuori infranti, racconta invece l’idea di una giovane ragazza che, dopo la fine della sua ultima relazione, decide di aprire una galleria dove le persone possono lasciare piccoli ricordi delle loro storie passate. A dicembre approderanno su Rakuten TV anche Balto e Togo – La leggenda, che narra sotto una nuova luce la famosa storia dei due husky che hanno attraversato l’Alaska per consegnare una preziosa medicina, e Notturno, documentario del regista di Fuocammare Gianfranco Rosi, girato nelle zone calde di Siria, Libano e Iran e scelto dall’Anica per rappresentare l’Italia nella categoria che premia il Miglior Film Internazionale alla 93esima edizione degli Academy Awards.

STARZPLAY

Arriva su Starzplay – disponibile in SVOD su Rakuten TV – una delle serie TV più attese dell’ultimo periodo: No Man’s Land. Il racconto unisce thriller e spionaggio per trascinare lo spettatore negli aspetti meno conosciuti della guerra civile siriana. Qui Antoine, interpretato da Felix Moati, partirà alla ricerca di sua sorella, data per morta, per poi venire coinvolto tra le fila dei guerriglieri curdi..

AVOD

Grandi novità anche nella sezione FREE di Rakuten TV, che continua ad ampliare il suo catalogo con molti contenuti di intrattenimento gratuiti e grandi classici del cinema contemporaneo. Questo mese da segnalare in particolare due film con il grandissimo genio della commedia Will Ferrell: il cult Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy, che racconta in maniera inedita e irriverente il mondo del giornalismo con l’attore nei panni dell’iconico presentatore dalla giacca bordeaux Ron Burgundy; e Blades of Glory, un ritratto del pattinaggio su ghiaccio maschile pieno di gag demenziali e irresistibili. Ma le novità sono molte altre.

PROMO

Sul fronte delle promozioni, da segnalare alcune novità perfette per passare il Natale con i propri film preferiti. Dal 7 dicembre al 3 gennaio ecco la Disney Winter Promo, che porta sulla piattaforma tantissimi film Disney, tra novità e grandi classici, per godersi l’atmosfera natalizia in famiglia con tanti titoli come Frozen 2, Il Re Leone, A Christmas Carol, Aladdin e molti altri. Dal 4 al 28 dicembre, invece, ecco arrivare la Winter Promo, una speciale offerta di film da vedere con tutta la famiglia: tra grandi classici e uscite recenti, i titoli perfetti per accendere la magia delle Feste sono tantissimi, da Paddington 2 a 10 giorni senza mamma, ma anche Alio – Un’avventura tra i ghiacciTi presento SofiaLa banda dei Babbi Natale e molti altri.

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