Il film Disney Ritorno
al Bosco dei 100 Acri porterà dal 30 agosto nelle
sale italiane il fascino senza tempo delle storie e dei personaggi
di A.A. Milne, in un’emozionante avventura in cui il pubblico vedrà
per la prima volta sul grande schermo Winnie the Pooh, Tigro,
Pimpi, Ih-Oh, Kanga, Ro, Tappo e Uffa in versione live
action.
Christopher Robin, il bambino che
ha vissuto tante avventure con i suoi amici, i vivaci
e adorabili animali di pezza del Bosco dei Cento Acri,
ora è cresciuto e vive a Londra, nella metà del ‘900,
alle prese con i problemi dell’età adulta. Lavora come
Responsabile del settore efficientamento presso la Valigeria
Winslow, cercando di trovare un equilibrio fra i lunghi
orari lavorativi e gli impegni familiari. Ha quasi del tutto
dimenticato lo stupore e la fantasia che hanno caratterizzato la
sua infanzia. Ma prima o poi il passato ritorna.
Dopo aver cancellato un impegno con
sua moglie Evelyn e sua figlia Madeline durante il weekend a
causa del lavoro, Christopher Robin ritrova inaspettatamente Winnie
the Pooh e i suoi vecchi amici del Bosco dei Cento Acri e insieme a
loro ricorda i bei tempi, quando non fare nulla insieme al proprio
migliore amico era considerata la cosa più bella. Quando
torna a Londra per occuparsi dei problemi finanziari della società
per cui lavora, Christopher si rende conto di aver perso alcuni
importanti documenti che erano nella sua valigetta: a quel punto i
suoi vecchi amici decidono che è arrivato il momento di
aiutarlo.
La sceneggiatura del film è di
Alex Ross Perry, del premio Oscar Tom
McCarthy e dell’autrice candidata all’Oscar
Allison Schroeder ed è basata su una storia
scritta da Greg Brooker e Mark Steven Johnson, a
sua volta basata sui personaggi creati da A.A. Milne e E.H.
Shepard. I produttori sono Brigham Taylor, p.g.a., e
Kristin Burr, p.g.a., mentre Renée Wolfe e Jeremy Johns
sono i produttori esecutivi.
Il film vede l’attore vincitore del
Golden Globe e candidato all’Emmy Ewan McGregor nei panni di Christopher Robin;
l’attrice candidata al Golden Globe Hayley Atwell
nel ruolo di sua moglie Evelyn; Bronte Carmichael
nella parte della figlia Madeline; mentre l’attore, candidato
all’Emmy, Mark Gatiss è Giles Winslow, il capo di
Robin.
Quando si pensa a Frankenstein (o
lo si legge) non ci si rende mai pienamente conto di quanto questo
romanzo sia capace di far sgorgare sentimenti, riflessioni, l’anima
intera dell’autrice. Soprattutto, non viene quasi mai dato il
giusto peso all’autrice, sempre poco soppesata e data per scontata
in un mondo, a noi contemporaneo, nel quale l’esistenza di
scrittrici donna (usare il rafforzativo non fa male) viene data per
scontata. E va a finire che su Mary
Wollstonecraft-Godwin (conosciuta come Shelley) non ci si
soffermi più di tanto. Il lavoro che fa Mary
Shelley è dare vita all’autrice del primo romanzo
fantascientifico, tra percorso di crescita e la ricerca di una
propria voce autoriale.
Haifaa Al Mansour,
prima regista donna dell’Arabia Saudita (paese nel quale è stato
riaperto il primo cinema lo scorso aprile, dopo ben 35 anni) ha
plasmato a figura di questa giovane donna pro-femminismo,
anticonvenzionale, che vive nel ricordo della madre eterodossa e
combattiva, morta qualche giorno dopo la nascita della figlia.
Ciò che viene raccontato è il genio
di una ragazza che, a dispetto dei suoi diciotto anni, seppe
indagare a fondo dell’animo umano, narrando sensazioni vissute in
prima persona per poi raccontarle al mondo attraverso la voce non
del mostro, ma di una creatura alla quale è stata data la vita per
poi essere abbandonata. Raccontare il dolore dettato
dall’abbandono, dalle incomprensioni e soprattutto dai
pregiudizi.
Presentato al
Festival di Toronto e allo scorso Torino Film
Festival, in uscita nei nostri cinema il 29 di
agosto, Mary Shelley gode di un fascino indiscutibile ma
raccontato secondo modalità convenzionali. Se la prima parte
del film mostra il percorso di crescita di Mary e le sue relazioni
personali, con tutti gli aspetti positivi e negativi del caso, e
del suo legame con Percy Shelley (Douglas Booth), quasi
sprofondando in un teen drama vero e proprio, è la seconda parte
che riesce a rendere veramente l’idea di cosa ci sia dietro la
realizzazione di Frankestein, o il moderno Prometeo.
Il genio, l’anticonformismo, la
lungimiranza e l’universalità. Ma anche e soprattutto la fermezza
nel contrastare il bigottismo, lo smarrimento, i
preconcetti. Un film che si perde nel didascalismo e che non
si assume nessun coraggio indagatorio oltre i confini della
convezione narratologica, senza arrischiare di indagare più a fondo
il preciso contesto scientifico come il galvanismo, i pensieri e le
contraddizioni interiori di una giovane donna, che sono quelli
anche di un giovane, suo malgrado, mostro.
Mary Shelley
diventa un ulteriore prova di esame per Elle Fanning che si mette nei panni di una
ragazza divenuta donna, cercando di fare propria la grinta e la
battaglia contro i demoni che le gravitano attorno e che la
possiedono, lottando contro il conservatorismo senza, però,
riuscire a dare la giusta empatia.
Arriva al cinema il 29 agosto
Resta con me, il film con Shailene
Woodleye
Sam Claflin, diretto da Baltasar Kormákur.
In Resta con me
Tami è in viaggio da più di cinque anni e non ha intenzione di
fermarsi. Sale su ogni barca che la porti in un posto diverso. Un
giorno, a Tahiti incontra Richard e tra i due scocca l’amore. Dopo
alcuni giorni idilliaci, i due ricevono un’offerta che garantirebbe
loro di viaggiare per oltre un anno: trasportare lo yacht di un
ricco imprenditore da Tahiti a San Diego. Nel mezzo della loro
traversata, e della loro vita insieme, ci si metterà il terribile
uragano Raymond che nel 1983 colpì alcune isole del Pacifico.
Resta con me, il film
L’ultima opera del regista
islandese di successo internazionale è stato
Everest, un film che narrava la sfortunata
escursione sulla vetta dell’Himalaya di un gruppo più o meno
esperto di escursionisti. Nel cast, pezzi da novanta del nostro
cuore: Jake Gyllenhall,
Sam Worthington,
Jason Clarke,
Josh Brolin tra i più notevoli. Tutti morti o quasi.
Un film che esponeva la forza, immobile, muta e perciò
spietata della natura, della montagna, che in effetti sta lì e
altro non può fare.
Con Resta con me,
Kormàkur dà un’altra bella mazzata agli spiriti liberi, spostando
tutto al mare. Tratto da una storia vera, la protagonista Tami
Oldham è infatti sopravvissuta per raccontare questa
allucinante odissea alla deriva (come nel titolo originale,
Adrift) nel nulla dell’Oceano Pacifico. Sebbene
l’atmosfera sia prevalentemente cupa e grigia, come spesso accade
nei film di gente dispersa in mare, nel tessuto di questo
film si nasconde una vena ottimista: partendo dall’assunto che la
protagonista ce l’ha fatta, ogni scena di catastrofe marina,
ribaltamento di nave, inabissamento oceanico, è colta con emozione,
meraviglia e un po’ di terrore, ma almeno con meno preoccupazione.
Ci si lascia quindi trascinare dalla magia degli effetti visivi, e
dal lavoro fatto sul suono nel ricreare un terribile oceano in
tempesta.
Shailene Woodley porta su di sé l’intero film: incarna
perfettamente lo spirito hippy che doveva avere Tami in gioventù,
ed è assolutamente credibile come skipper, almeno per chi di barche
non sa assolutamente nulla. E’ forse il primo ruolo che la stacca
dal solito suo pubblico young-adult, conquistato grazie a
Tutta colpa delle stelle e della trilogia
Divergent. La storia d’amore con Sam Claflin, sotto utilizzato ma essenziale
per il film è forse troppo perfetta, ma si bilancia bene, con i
colori in cui è girata, con la devastazione del racconto nella
tempesta. Il film esce in sala il prossimo 29 agosto, e tra i
produttori, come spesso si vede ultimamente si vede il nome di una
produzione cinese, la HBrothers, segno di come l’industria
hollywoodiana punti sempre di più al mercato asiatico.
Astenersi deboli di cuore: i creativi
Fabio & Fabio tornano al cinema con un film ad
alto tasso adrenalinico! Per la regia di Jacopo
Rondinelli e scritto da Fabio Guaglione,
Fabio Resinaro e Marco Sani, il 6
settembre arriva nelle sale di tutta Italia
“Ride”, primo film girato interamente con Action
Cam, tra il genere thriller, azione ma anche con qualche spunto
horror.
Siamo davanti al futuro del cinema? Senza
dubbio la domanda sorge spontanea: in un mondo dove le fotocamere
degli smartphone filtrano la nostra vita da condividere momento per
momento, in diretta, in ogni angolo della terra, un film girato
solamente con GoPro e droni ci sembra allo stesso tempo normale ma
anche estremamente innovativo. Questo tipo di linguaggio visivo è
all’ordine del giorno parlando di filmati sportivi, ma la trama di
Ride ci porta oltre il mero documentare l’azione in sé, rendendoci
sia spettatori incuriositi che protagonisti della storia
stessa.
Entriamo quindi di prepotenza nelle vite di
Kyle (Ludovic Hughes) e Max (Lorenzo
Richelmy), due riders acrobatici “adrenaline junkie”,
che amano condividere le loro peripezie su Internet in attesa di
una sperata sponsorizzazione della Red Bull o di qualche altro
brand che gli permetterà di rimandare ancora per un po’ le
responsabilità da “adulti”. Un giorno, un misterioso messaggio
firmato Black Babylon, una società fantasma di cui non c’è traccia
da nessuna parte, li invita a partecipare ad una gara segreta di
downhill. Tra dubbi e incertezza c’è una cosa che li convince e che
potrebbe risolvere i loro problemi: il premio in palio di 250,000$
al riders che arriverà per primo. Le regole (ferree) sono state
stabilite, il percorso controllato a distanza da tantissime
fotocamere sparse tra le montagne e i riders pronti a lanciarsi
nella sfida. Ma Kyle e Max capiranno quasi subito una cosa: non
corrono solo per un montepremi, ma corrono per la loro
vita.
Un
cuore che pulsa in sottofondo, prima lento poi veloce quasi
tachicardico, un incessante martello che scandisce la corsa contro
il tempo, un continuo flash di immagini montate alla perfezione,
una musica nelle orecchie che da la carica: il ritmo in Ride è
tutto. E non potrebbe essere altrimenti o il film perderebbe gran
parte del suo fascino: invece incolla lo spettatore allo schermo,
coinvolgendo così tanto nella gara, da farti soffrire, dubitare,
stancare nelle discese a perdifiato e cercare di capire i tanti
misteri, insieme ai suoi due protagonisti. Se non è il vostro
genere, questo vi genererà uno stato di ansia per tutto il film,
altrimenti vi donerà un senso di euforia facendovi sentire al
centro di un video gioco pazzesco pieno di livelli da superare. È
infatti impossibile non pensare a molti video giochi
dell’immaginario anni ’80, citati qui e lì visivamente per tutto il
film, ma anche al recente Ready Player One di Spielberg,
nonostante sia tutt’altro genere di film.
Un progetto ambizioso
quello di Ride, nato dalla creatività di Guaglione
e Resinaro, che dopo “Mine” con Armie Hammer, film che ha segnato il loro
successo e che li ha anche fatti entrare di diritto nella lista di
creatori italiani che fanno “film poco italiani”, tentano il bis
cambiando però direzione. Se il tema della sopravvivenza ricorda
sempre quello del soldato Hammer in “Mine”, Ride prende spunto più
dal loro primo progetto di autori e supervisori artistici
“True Love”, un thriller psicologico dove, invece
che l’amicizia tra i due riders, veniva messa alla prova la fiducia
in una coppia. Per Ride, non solo ne firmano la sceneggiatura, ma
anche la produzione, la direzione creativa e in parte il montaggio,
che è a cura di Fabio Guaglione e Filippo
Mauro Boni. Un lavoro da ammirare, davvero lungo,
minuzioso e decisamente importante, a giudicare dalla quantità di
angolazioni e fotocamere azionate per ogni singolo ciak: circa 20
fotocamere da far partire tutte insieme, posizionate su gli attori
stessi, ma anche nascoste tra i bellissimi boschi del
Trentino.
Jacopo Rondinelli, già regista
di spot, documentari e videoclip musicali, era senza dubbio la
persona giusta da mettere alla direzione di Ride (suo primo
lungometraggio), perché è innegabile non notare la sinergia
artistica che si è andata a creare con Fabio & Fabio. Anche per
quanto riguarda i protagonisti, si può parlare di persone giuste,
nel posto giusto: Ludovic Hughes e Lorenzo Richelmy, sono i Kyle e Max perfetti.
Richelmy in particolare, destinato al successo fuori dai confini
dell’Italia dopo il suo Marco Polo di Netflix, riesce a dare al Max
la giusta “poker face”, quel pizzico di follia, ma anche serietà
che il ruolo richiede, oltre che alla prestanza fisica e l’ottimo
inglese (la pellicola è stata infatti girata in lingua inglese ma
uscirà nelle nostre sale doppiata in italiano).
Qualche difetto il film ce l’ha, ad esempio sul
lungo finale poco chiaro e qualche scelta narrativa forse un po’
banale rispetto al contesto così nuovo, e bisognerà vedere come il
film verrà accolto dal pubblico ma è ammirevole tutto il progetto
che è stato costruito intorno alla pellicola da Fabio &
Fabio insieme alla Lucky Red, dal fumetto
al libro, per arrivare domani chissà, oltre che ad un sequel, anche
ad un videogioco e magari un gelato!
Dalla prima all’ultima scena siamo
effettivamente in gioco con Kyle e Max e questo rende
Ride non solo un prodotto decisamente nuovo
ma conferma anche che il cinema italiano è vivo e l’adrenalina
scorre nelle sue vene.
Da tempo non si vedeva
un risultato così alto per il primo film in classifica.
Nel fine settimana appena
trascorso, Hotel Transylvania 3 – Una vacanza
mostruosa ha trionfato al box office italiano con un
esordio da 4 milioni di euro registrato in 660 sale a disposizione,
per una strepitosa media per sala di seimila euro.
Così Ant-Man
and the Wasp scende in seconda posizione
incassando altri 809.000 euro con cui arriva a quota 3,7 milioni
dopo due settimane di programmazione.
Come ti divento bella debutta al
terzo posto con 666.000 euro di incasso in 316 copie e registra la
seconda media per sala più alta della classifica, pari a 2100
euro.
Shark – Il primo squalo scende in
quarta posizione con altri 552.000 euro con cui giunge a 4,3
milioni totali.
Seguono tre new entry, a partire da
Escape Plan – Ritorno all’inferno, che
esordisce con 247.000 euro, mentre La Settima
Musa e Fire Squad – Incubo di
fuoco aprono rispettivamente con 230.000 euro e
179.000 euro.
Ocean’s 8 precipita all’ottavo
posto con altri 163.000 euro con cui totalizza 3,1 milioni.
Calo anche
per Darkest Minds, arrivato a
411.000 euro complessivi con altri 63.000 euro.
Chiude la
top10 Crazy & Rich, che con altri
40.000 euro giunge a 230.000 euro globali.
A pochi mesi dall’uscita nelle sale
cinematografiche Sky Cinema presenta Frank
Matano in Tonno Spiaggiato, il film
prodotto da Wildside e Newco
Management con Vision Distribution,
diretto da Matteo Martinez (all’esordio nel
suo primo lungometraggio), in prima visione mercoledì
29 agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno e
disponibile anche su Sky On Demand.
Lasciato dalla sua fidanzata,
Francesco (Frank Matano, Ma che bella
sorpresa, Sono Tornato) fa di tutto per
riconquistarla. Dopo numerosi e maldestri tentativi, tutti
miseramente falliti, finalmente al funerale della nonna di lei,
Francesco riesce a recuperare un contatto con la sua ex. Nella
mente del ragazzo prende così forma un insano quanto geniale
progetto: uccidere un membro della famiglia di Francesca
(Marika Costabile, al suo debutto sul grande
schermo). La scelta cade sulla vulcanica e bizzarra zia Nanna
(Lucia Guzzardi, Mangia Prega Ama,
Niente di serio). Nei panni di un improbabile Padre Gesù,
Francesco entrerà nella casa e nel cuore dell’irresistibile
vecchietta, finendo per mettere in dubbio il suo rocambolesco
intento criminale.
TONNO SPIAGGIATO è una “black
comedy” che aspira goffamente ad essere una tragedia – come lo ha
definito il regista Martinez. «E’ un film che contiene tutta la
nostra passione per le sitcom animate, per l’umorismo nero, per le
situazioni surreali e grottesche» ha raccontato il regista
«c’è un po’ di autobiografia dentro e c’è tutta la nostra
allergia al ‘politicamente corretto’, al didascalismo opprimente e
alle ostentazioni di bontà e di poetica»
Arricchiscono il cast anche
Niccolò Senni (Io, loro e Lara, Mamma o
papà?) nel ruolo di Niccolò e Francesco
Arienzo.
A 48 ore dall’inizio di
Venezia 75, chi parteciperà all’evento, ma anche
chi lo seguirà da casa, deve avere già le idee chiare su chi e cosa
aspettare di vedere al Lido. E non parliamo di star, perché quelle
ce ne saranno in abbondanza, a partire da Lady
Gaga, fino all’ultimo confermato Oscar
Isaac. Quella che vi proponiamo di seguito è una mini
guida dei titoli più attesi che compaiono nella selezione ufficiale
e che occuperanno le sale della Mostra per i prossimi 10
giorni.
1La favorita
Il
Sacrificio del Cervo Sacro, presentato a Cannes 2017 ma uscito in
Italia solo da poche settimane, è ancora fresco nella mentre degli
spettatori, e così un altro film di Yorgos Lanthimos in arrivo
sembra una vera e propria benedizione, o forse una condanna, data
la densità del cinema del regista greco. Con lui torna al Lido Emma
Stone, che l’ultima volta si era portata a casa la Coppa Volpi per
la Migliore interpretazione femminile con la la Land. Con lei anche
Rachel Weisz e l’incredibile Olivia Colman.
Roma
Da
Gravity a Roma. Il film più atteso della Mostra è forse proprio il
nuovo lavoro di Alfonso Cuaron. Dopo la fantascienza e la
tecnologia, il regista messicano torna alle origini, in una storia
in bianco e nero che racconta la sua infanzia e adolescenza. Le
prime immagini sono già incredibilmente suggestive e il film si
appresta a diventare uno dei preferiti dell’intera
selezione.
Cosa non sapete sul film? Ecco
dieci curiosità su Mulholland Drive, sul cast e sul
significato del film.
Mulholland Drive: trama del
film
Una donna dai capelli scuri, Rita,
è rimasta senza memoria dopo un incidente d’auto, e si aggira
stordita per le strade di Los Angeles, almeno finché non trova
rifugio in un appartamento. È qui che viene trovata da Betty, una
bionda del Midwest arrivata a Los Angeles in cerca di fama e di una
carriera da attrice. Insieme, le due cercando di risolvere il
mistero che circonda l’identità di Rita.
Mulholland Drive:
curiosità
1. Mulholland Drive nacque come
pilot per la tv.David Lynch inventò il nome
del film mentre cercava di creare un altro pilot, quello di uno
spin-off di Twin Peaks con Mark
Frost. Alla fine, però, Lynch decise di scrivere e girare un nuovo
Mulholland Drive per la ABC, che non avesse niente a che
fare con l’altra serie. Era uno show molto elaborato, per alcuni
elementi molto simile al film. La serie fu rifiutata però dalla
ABC, con la quale Lynch stava cominciando ad avere un rapporto un
po’ difficile. A quanto pare, un rappresentante della ABC disse a
Lynch di essersi addormentato durante la visione del pilot. Fu la
compagnia francese Canal Plus a comprare poi i diritti del pilot
per farne un film: l’episodio fu montato di nuovo, con 50 minuti di
girato in più, e diventò il film che conosciamo.
2. La première di Mulholland
Drive fu al festival di Cannes. Non solo: addirittura i
produttori del film lo videro per la prima volta sullo schermo del
Festival.
Mulholland Drive: cast
3. In Mulholland Drive,
la maggior parte del cast è sconosciuta proprio perché doveva
essere una serie tv. Se Lynch avesse pianificato dall’inizio di
fare di Mulholland Drive un film, Naomi Watts probabilmente non sarebbe nemmeno
stata considerata per il ruolo. Infatti, dato che inizialmente
doveva trattarsi di una serie tv, Lynch e i direttori del casting
decisero di scegliere quegli attori che sarebbero stati disponibili
a firmare un contratto a lungo termine. A riguardo, Lynch ha detto:
“È un altro paio di maniche quando devi scegliere attori o attrici
per una serie tv che potrebbe andare avanti per parecchio tempo”.
Su
Naomi Watts, però, ha aggiunto: “Era giusta per la
parte”.
4. Lynch non fece audizioni per
il cast di Mulholland Drive. Prima di entrare a far
parte del cast,
Naomi Watts ebbe semplicemente una conversazione di
trenta minuti con David Lynch dopo la quale venne
scelta, così come la maggior parte degli attori principali. Durante
una conferenza stampa del 2001, Lynch ha raccontato: “Non faccio
mai leggere una scena a nessuno, perché poi voglio cominciare a
fare le prove, non importa chi sia (l’attore). Mi faccio solo
un’idea a partire da una conversazione. È qualcosa negli occhi. È
un sentimento nell’aria. E io so se la persona può interpretare
quel ruolo”.
5. Laurea Elena Harring fu
coinvolta in un incidente d’auto mentre si recava all’incontro con
Lynch. Harring era molto emozionata per l’incontro con Lynch
riguardo al personaggio di Rita. Ma, mentre guidava per recarsi
all’incontro con il regista, urtò il retro di un’altra auto.
Fortunatamente per lei, era la macchina di un altro attore che
stava andando ad un provino, e i due semplicemente lasciarono la
scena dell’incidente. Fu all’incontro con Lynch che il regista le
rivelò che il personaggio di Rita si ritrova vittima di un
incidente in una delle prime scene del film.
6. La Harring ebbe un’altra
premonizione su Mulholland Drive. Quando Lynch le disse
che la ABC non aveva approvato la serie, lei non perse la speranza.
Una volta, a quanto pare, disse: “Continuavo a sognare che
Mulholland Drive diventava un film. E continuavo a dire (a
Lynch) di avere dei presagi: vedevo il noma Rita (quello del
personaggio) dappertutto, e vedevo ‘Mulholland’ dappertutto e
dissi: ‘Sai, ho proprio la sensazione che questa cosa andrà
avanti”.
Mulholland Drive:
spiegazione
7. Il film di Lynch è un film
difficile da capire: è tutto tranne che lineare. E il regista
si è rifiutato, per Mulholland Drive, di dare una
spiegazione. Ovviamente, il regista ama l’ambiguità, e ha deciso di
non spiegare le proprie intenzioni per quanto riguarda la
narrazione, lasciando agli spettatori e ai critici (il
Guardian ha chiesto ad una serie di critici di dare una
spiegazione su Mulholland Drive, e alcuni hanno fatto
fatica!) l’interpretazione del film. Lynch si è limitato a dare uno
slogan al film: “Una storia d’amore nella città dei sogni”. Come
tanti film del regista, Mulholland Drive segue una logica
onirica ed emotiva, ed è molto difficile da capire, e ogni
spiegazione è inevitabilmente complicata. Interessante è la lunga
spiegazione dei
Cineuforici, che associa ogni scena ad un “mondo” diverso:
quello dei sogni, quello del subconscio, e quello della realtà.
8. Lynch, per Mulholland
Drive, non dà una spiegazione. Ma ha dato delle indicazioni
a riguardo, descrivendo il film così: “Parte uno: lei si ritrova
all’interno del mistero perfetto. Parte due: una triste illusione.
Parte tre: amore”.
9. La maggior parte delle idee
di Lynch vengono dalla meditazione trascendentale. Uno dei
motivi per il quale Mulholland Drive non ha una spiegazione
precisa, è il processo creativo di David Lynch. Infatti, il regista pratica
quella che si chiama meditazione trascendentale, che lui descrive
come un modo per “espandere la coscienza”. Quando gli fu dato il
via libera per il film di Mulholland Drive, Lynch non aveva
idee. Non ci aveva nemmeno pensato. Quando dovette però mettere
delle idee però su bianco, racconta, meditò, e fu così che “tutte
le idee arrivarono, tutte insieme”.
10. Mulholland Drive e il
significato: gli indizi della campagna promozionale. All’uscita
del film, al regista fu chiesto di fornire dieci indizi sul film
per la campagna promozionale. Tra questi, ci sono cose come “Fate
attenzione alle apparizioni della lampada rossa”, “Fate caso alla
vestaglia, al posacenere, alla tazza di caffè”, e “Dov’è la zia
Ruth?”. Le altre indicazioni per svelare il significato di
Mulholland Drive, le potete trovare su mulholland-drive.net.
Mulholland Drive:
trailer
Il classico film di Lynch è uscito
in versione restaurata nel 2017, e Mulholland Drive ha un
trailer fantastico: eccolo.
Mulholland Drive: streaming
in italiano
Dove guardare Mulholland
Drive in streaming in italiano? Purtroppo, Mulholland
Drive non è in streaming su Netflix. Per quanto riguarda i
servizi in abbonamento, però, lo troverete su Infinity TV. Per
noleggiare o acquistare il film invece, andate su Rakuten TV,
oppure su Google Play o iTunes.
Uscito nelle sale ad aprile 2017,
Guardiani della Galassia Vol.2 è stato un successo assoluto di
critica e pubblico, ma la recente vicenda del licenziamento di
James Gunn dalla regia del terzo capitolo potrebbe
compromettere l’equilibrio e il tono del franchise avviato proprio
da Gunn con i Marvel Studios.
Del film i fan amano l’umorismo e le
dinamiche di gruppo creatasi fra i personaggi, ciò che in fondo
lega anche tutti gli attori e i realizzatori come potete vedere da
queste immagini tratte dal backstage:
Com’era prevedibile a seguito del
licenziamento di James Gunn da parte
della Disney, i Marvel Studios hanno momentaneamente sospeso la
produzione di Guardiani della Galassia
Vol.3.
Gunn, che ha diretto e scritto i
primi due capitoli del franchise, aveva già completato la
sceneggiatura del film quando sono stati portati all’attenzione dei
media alcuni suoi vecchi tweet offensivi. Ora resta da capire se
l’azienda deciderà di posticipare le riprese in vista della ricerca
di un nuovo regista oppure cancellare definitivamente il
progetto.
Nel frattempo il cast di Guardiani
della Galassia, schierato in favore di Gunn, è libero di dedicarsi
ad altri eventuali impegni lavorativi proprio perché la produzione
del cinecomic non prenderà il via.
La Warner Bros. ha effettuato in
questi giorni i primi test screenings di
Aquaman, il cinecomic che arriverà nelle sale a
Dicembre con Jason Momoa protagonista, e le
reazioni dei fortunati presenti sono state riportate su Twitter
(tra cui quella del capo-redattore di Collider Steven
Weintraub.
Ve riportiamo di seguito alcune:
“Ho sentito che è un buon film
(non eccezionale) e questo è tutto ciò che possiamo sperare alla
fine.“
“Aquaman è un film della Fase 1
del MCU in tutto e per tutto, quindi se
ti sono piaciuti quelli ti piacerà anche questo, ma se non ti erano
piaciuti probabilmente non ti divertirai molto con
Aquaman.“
“Indovina quale dei prossimi
film di supereroi è stato proiettato ieri sera nella San Fernando
Valley? Ho sentito cose buone…“
Prima di apparire come assoluto
protagonista, il personaggio di Jason
Momoa ha debuttato in Justice
League, diretto da Zack Snyder, al
fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Il canale americano HBO ha diffuso il teaser
trailer di True Detective 3, l’attesa terza
stagione della serie antologica di successo True
Detective.
True Detective 3
Nel cast di True
Detective 3 protagonisti sono Mahershala Ali,
Carmen Ejogo, Stephen Dorff, Scoot McNairy, Mamie Gummer, Brandon
Flynn, Michael Graziadei, Emily Nelson, Sarah Gadon e Ray
Pescatore.
In True Detective
3 verrà raccontata la storia di un crimine macabro
nel cuore degli Ozarks e un mistero che ormai è nascosto da decenni
e si svolge in tre diversi periodi di tempo. Ali interpreterà
il ruolo principale di Wayne Hays, un detective della polizia
statale del Northwest Arkansas.
True
Detective 3 è la terza
stagione della serie televisiva statunitense
True Detective creata ed interamente scritta
da Nic Pizzolatto, che ha debuttato il 12
gennaio 2014 sul canale via cavo HBO. È
concepita come una serie antologica, che ad ogni stagione
rinnova interpreti e storia.
La prima stagione di True
Detective, ambientata in Louisiana, ha per
protagonisti Matthew McConaughey, Woody
Harrelson, Michelle Monaghan, Michael
Potts e Tory Kittles. La seconda stagione,
ambientata stavolta in California, è interpretata
da Colin Farrell, Rachel McAdams, Taylor
Kitsch, Kelly Reilly e Vince Vaughn.
Nella prima stagione Le vite
dei detective Rust Cohle e Marty Hart si intrecciano
inesorabilmente nella lunga caccia a un serial
killer in Louisiana, durata diciassette anni. Attraverso
archi temporali diversi, vengono raccontate le vite e le indagini
dei due detective, dal 1995 al 2012, anno in cui il
caso viene completamente riaperto.
Nella seconda stagione di True
Detective Nell’immaginaria città della contea di Los
Angeles, Vinci, si verifica l’omicidio di un importante politico
locale. Le indagini vedranno il coinvolgimento dei detective
Raymond “Ray” Velcoro, Antigone “Ani” Bezzerides e dell’agente di
polizia della California Highway Patrol Paul Woodrugh. L’assassinio
determina forti ripercussioni anche nella vita di Francis “Frank”
Semyon, un imprenditore che sta cercando di riciclare il suo
passato criminale.
Dopo l’addio di Danny
Boyle al progetto per insanabili divergenze creative, la
produzione di Bond
25 cerca un nuovo regista per il film che vedrà ancora
protagonista Daniel Craig.
Alcuni nomi sono spuntati nel corso
degli ultimi giorni, da Edgar Wright (che in
passato aveva manifestato il desiderio di dirigere un capitolo
della saga di James Bond), Jean-Marc Vallee
(Dallas Buyers Club, Big Little Lies), David
Mackenzie (Hell or High Water) e Yann
Demange (White Boy Rick).
Sarà davvero uno di questi il
sostituto di Boyle? Che ne pensate?
Vi ricordiamo che il franchise
sull’agente segreto
del MI6, James Bond,
proseguirà con il capitolo numero 25 che avrà come protagonista di
nuovo Daniel Craig, per la quinta volta nei
panni del personaggio.
Annapurna si
è assicurata i diritti di distribuzione domestica con
la MGM, mentre la Universal Pictures
distribuirà il film a livello internazionale.
Come da tradizione, Bond
25 verrà distribuito nel Regno Unito una
settimana prima rispetto al resto del mondo, il 25 ottobre 2019,
mentre l’8 novembre 2019 arriverà in tutto il mondo. Le riprese
cominceranno il 3 dicembre prossimo.
I lavori proseguono dietro le
quinte di The Batman, il cinecomic che la Warner
Bros. ha affidato a Matt Reeves e che – molto
probabilmente – non vedrà più Ben Affleck nei
panni del crociato di Gotham.
Nelle ultime ore però è stata
riportata la voce secondo cui la produzione avrebbe contattato
Oscar Isaac, attualmente sul set di
Star
Wars: Episodio IX, per un “ruolo misterioso” di cui si
ignorano ancora i dettagli. E a quanto pare l’attore si sarebbe
mostrato disponibile e incline alla proposta.
Ovviamente attendiamo conferme, o
smentite, ufficiali. Che ne pensate? Quale personaggio potrebbe
interpretare Isaac?
Per quanto riguarda l’ipotesi di un
collegamento con l’universo cinematografico DC, Reeves ha spiegato
che “la pellicola si legherà in
vari modi anche al DCEU, perché è un tassello di un grande puzzle.
Ma non posso dire altro per ora“. Insomma, le voci circa la
sua indipendenza dal mondo di Wonder Woman,
Aquaman o The
Flash potrebbero non essere state vere.
Sul tono della pellicola e le fonti
di ispirazione, il regista ha parlato di “un tentativo di
rendere al pubblico un punto di vista definitivo sulla storia di
Batman, con l’eroe che intraprende un’indagine e un viaggio nel
crimine di Gotham. Per fare ciò ho dovuto tuffarmi nei fumetti e
rivisitare tutte le mie storie preferite […] Per ora posso dire che
il film non continuerà ciò che Christopher Nolan aveva fatto con la
trilogia del cavaliere oscuro, ma che proverà a realizzare qualcosa
di nuovo e interessante“.
E alle voci secondo
cui The Batman si sarebbe basato sui
fumetti di Anno
Uno (la serie di Fran
Miller pubblicata nel 1990), Reeves risponde che
“Non ci stiamo ispirando a nessun testo
particolare, anche se amo Anno Uno ed è uno dei miei preferiti.
Vogliamo concentrarci in modo specifico su un racconto che
definisce il personaggio e che è molto personale per lui.
Ovviamente non sarà una origin story, ma una storia
emozionante…“
Come riportato nelle ultime
settimane, The Batman potrebbe riavviare
il franchise sul crociato di Gotham senza Ben
Affleck, dunque è ormai certa la ricerca di un altro
interprete che possa raccogliere l’eredità dei suoi colleghi e dare
nuova linfa al personaggio.
Come questo
film si inserirà, o meglio, si legherà al DC
Extended Universe (che comprende
anche Aquaman, Wonder Woman
2 e The Flash) non è ancora
chiaro.
La produzione
di The Batman è slittata al
2019, dunque la speranza di vederlo presto sul grande schermo
è sfumata e toccherà attendere almeno il 2020.
Ant-Man and The Wasp non avrà registrato gli
stessi numeri di Avengers: Infinity War (almeno in
America, dove è uscito a Luglio), tuttavia l’incasso del weekend
d’apertura in Cina rimane notevole: ben 68 milioni di dollari al
box office nei primi giorni di programmazione in un mercato sempre
più importante per l’economia e il futuro di questi grandi
blockbuster.
Con queste cifre sale a 544
milioni l’incasso provvisorio del film, di cui 211.4 nelle
sale americane e 332.6 nel resto del mondo (dunque il sequel
di Ant-Man sembra andare meglio fuori dalle mura
domestiche).
Vi ricordiamo che il cinecomic è
sbarcato nei cinema italiani lo scorso 14 agosto. Potete ascoltare
qui il nostro podcast.
Interpretato da Paul
Rudd ed Evangeline
Lilly, Ant-Man and The Wasp è
stato presentato in anteprima nazionale in apertura della 48esima
edizione del Giffoni Film Festival, dove i due protagonisti sono
stati accolti dal calore dei fan, hanno risposto ad alcune domande
del pubblico in sala e hanno ricevuto il Giffoni Experience
Award.
Come annunciato nei mesi scorsi,
Ronan l’Accusatore sarà in Captain
Marvel, primo cinecomic
Marvel ad avere una protagonista femminile. Il personaggio,
introdotto da James Gunn in Guardiani
della Galassia Vol.1, verrà di nuovo interpretato da
Lee Pace, che nelle ultime ore ha pubblicato un
video che anticipa il suo grande ritorno nel MCU.
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic con protagonista Brie Larson,
ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck. Il film
invecearriverà al cinema l’8 marzo
2019.
Il cast
ufficiale: Brie Larson, Samuel
L. Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi:
Basato sul
personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968,
il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più
potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel
interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura
tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia
dell’universo cinematografico Marvel.
Guarda la nostra intervista al
regista Marc Forster di Ritorno al Bosco
dei 100 Acri, l’atteso live action su Winnie the
Pooh della Walt Disney Pictures.
[brid video=”383719″ player=”15690″ title=”Marc Forster
intervista al regista di Ritorno al Bosco dei 100 Acri”]
Il film Disney Ritorno
al Bosco dei 100 Acri porterà dal 30 agosto nelle
sale italiane il fascino senza tempo delle storie e dei personaggi
di A.A. Milne, in un’emozionante avventura in cui il pubblico vedrà
per la prima volta sul grande schermo Winnie the Pooh, Tigro,
Pimpi, Ih-Oh, Kanga, Ro, Tappo e Uffa in versione live
action.
Christopher Robin, il bambino che
ha vissuto tante avventure con i suoi amici, i vivaci
e adorabili animali di pezza del Bosco dei Cento Acri,
ora è cresciuto e vive a Londra, nella metà del ‘900,
alle prese con i problemi dell’età adulta. Lavora come
Responsabile del settore efficientamento presso la Valigeria
Winslow, cercando di trovare un equilibrio fra i lunghi
orari lavorativi e gli impegni familiari. Ha quasi del tutto
dimenticato lo stupore e la fantasia che hanno caratterizzato la
sua infanzia. Ma prima o poi il passato ritorna.
Dopo aver cancellato un impegno con
sua moglie Evelyn e sua figlia Madeline durante il weekend a
causa del lavoro, Christopher Robin ritrova inaspettatamente Winnie
the Pooh e i suoi vecchi amici del Bosco dei Cento Acri e insieme a
loro ricorda i bei tempi, quando non fare nulla insieme al proprio
migliore amico era considerata la cosa più bella. Quando
torna a Londra per occuparsi dei problemi finanziari della società
per cui lavora, Christopher si rende conto di aver perso alcuni
importanti documenti che erano nella sua valigetta: a quel punto i
suoi vecchi amici decidono che è arrivato il momento di
aiutarlo.
La sceneggiatura del film è di
Alex Ross Perry, del premio Oscar Tom
McCarthy e dell’autrice candidata all’Oscar
Allison Schroeder ed è basata su una storia
scritta da Greg Brooker e Mark Steven Johnson, a
sua volta basata sui personaggi creati da A.A. Milne e E.H.
Shepard. I produttori sono Brigham Taylor, p.g.a., e
Kristin Burr, p.g.a., mentre Renée Wolfe e Jeremy Johns
sono i produttori esecutivi.
Il film vede l’attore vincitore del
Golden Globe e candidato all’Emmy Ewan McGregor nei panni di Christopher Robin;
l’attrice candidata al Golden Globe Hayley Atwell
nel ruolo di sua moglie Evelyn; Bronte Carmichael
nella parte della figlia Madeline; mentre l’attore, candidato
all’Emmy, Mark Gatiss è Giles Winslow, il capo di
Robin.
Ritorno al Bosco dei 100 Acri (in originale,
semplicemente Christopher Robin) è la prova
ennesima del percorso intrapreso con intelligenza dalla
Disney per quanto riguarda la serie di adattamenti
in live action di celebri film d’animazione e storie appartenute ad
un’altra generazione di spettatori. l’intenzione è sempre stata –
fin dall’Alice
in Wonderland di Tim Burton datato
2010 – individuare un nuovo tipo di pubblico e linguaggi
contemporanei ad esso, sfruttando le ultime tecnologie senza
danneggiare la magia pura del racconto, la bellezza delle favole e
l’universalità dei temi offerti.
Per
usare un’espressione tanto in voga in ambito culinario, qui stiamo
parlando di un cinema tradizionale che però guarda al futuro
re-interpretando il modo in cui il messaggio viene comunicato; da
questa idea nasce il revisionismo della Bella Addormentata
nel Bosco attuata da Maleficent (non del tutto riuscito, ma
coraggioso), la modernizzazione del classico con la Cenerentola di Kenneth Branagh, la lettura dark e più
politica de Il Libro della Giungla di Jon Favreau.
Lo
scorso anno la 20th Century Fox aveva involontariamente consegnato
il capitolo prequel di Ritorno al Bosco dei 100
Acri, sulla creazione dei personaggi di Winnie The
Pooh da parte dello scrittore inglese Alan Alexander Milne
per suo figlio Christopher Robin (la pellicola vedeva nel cast
Domhnall Gleeson e Margot Robbie), mentre ora la Disney – proprio
per onorare le correnti di “cambiamento” e novità – capovolge la
linea narrativa partendo si dall’infanzia del piccolo Christopher,
ma catapultandosi subito nel grigiore della vita adulta e di una
Londra mai così uggiosa nell’immaginario storico della casa di
Topolino.
Per
farlo chiama a rapporto un team di eccellenze creative, il che non
è scontato, da Jon Brion alle musiche (di recente
ha firmato la colonna sonora di Lady Bird),
passando per Tom McCarthy (Oscar per Spotlight) e Alex Ross Perry
(geniale esponente del movimento mumblecore americano)
alla sceneggiatura, affidando il timone dell’operazione al regista
Marc Foster che dirige sulla falsa riga del
realismo fantastico di Neverland aiutato
dall’ottima fotografia di Matthias Koenigswieser. Completano
l’ensemble un perfetto Ewan McGregor, tuttavia presenza ingombrante
in un film dove i veri protagonisti potevano essere l’orso
golosissimo di miele e i suoi amici, e la sempre meravigliosa
Hayley Hatwell.
Lasciata da parte l’iniziale malinconia, che era invece il
carattere dominante di Alla ricerca di Christopher
Robin, il film impasta il suo dolce percorso trattando
temi come la perdita dell’innocenza e il desiderio di tenere aperta
una finestra sull’immaginazione, laddove le responsabilità
dell’essere adulti e genitori si scontrano con un’epoca di
transizione (il post seconda guerra mondiale) e si trasformano
nelle difficoltà di dialogo con le prossime generazioni. Senza
dimenticare il senso del gioco, di cui Ritorno al Bosco dei
100 acri è l’espressione più pulita, divertente e anche
amara, quando vuole.
In occasione dell’uscita di
Ride
abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabio Guaglione e
Fabio Resinaro sceneggiatori e produttori del
film.
Diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e supervisionato
artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che nel 2016 è
stato accolto con favore da pubblico e critica come un caso
esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Ride
è una produzione Lucky
Red, Mercurious con TimVision e
con il contributo di Trentino Film
Commission e vanta un cast italiano e
internazionale, che vede protagonisti Lorenzo
Richelmy, Ludovic Hughes al
fianco di Simone
Labarga e Matt Rippy.
Ride
è la storia di Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes),
due riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000$, accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di doversi
spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e
psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa estrema
per la sopravvivenza. Grazie alla potenzialità delle telecamere GO
PRO, RIDE sarà capace di
trasmettere l’adrenalina dello sport estremo come nessun altro
modo sarebbe in grado di fare.
In occasione dell’uscita di
Ride abbiamo
avuto il piacere di intervistare Lorenzo
Richelmy e Jacopo Rondinelli, interprete e regista del
film.
Diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e supervisionato
artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che nel 2016 è
stato accolto con favore da pubblico e critica come un caso
esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Il film è una
produzione Lucky
Red, Mercurious con TimVision e
con il contributo di Trentino Film
Commission e vanta un cast italiano e
internazionale, che vede protagonisti Lorenzo
Richelmy, Ludovic Hughes al
fianco di Simone
Labarga e Matt Rippy.
Ride è
la storia di Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes),
due riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000$, accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di doversi
spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e
psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa estrema
per la sopravvivenza. Grazie alla potenzialità delle telecamere GO
PRO, RIDE sarà capace di
trasmettere l’adrenalina dello sport estremo come nessun altro
modo sarebbe in grado di fare.
Lo scorso maggio venne ufficializzata la notizia
che uno Sherlock
Holmes 3 era in programma e addirittura che c’era
già una data d’uscita alla Warner Bros: 25 Dicembre
2020. Adesso è Jude Law a rompere il
silenzio sul film e a fornire i primi dettagli sulla trama del film
che lo vedrà riprendere il ruolo di John Watson,
al fianco di Sherlock/Robert. Downey Jr.
Parlando con EW, l’attore
inglese ha dichiarato: “Speriamo di riuscire a sviluppare la
storia. Come sempre l’essenza sarà la co-dipendenza dei due
protagonisti. Dal momento che sono passati diversi anni da quando
li abbiamo visti, esamineremo l’effetto che questi anni hanno avuto
su entrambi e sulla loro relazione.”
Non sappiamo se i due attori
saranno nuovamente diretti da Guy Ritchie, come
accaduto per Sherlock Holmes, 2009 e
Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, 2011, ma
sappiamo, al momento, che Chris Brancato
(Hannibal) si occuperà della sceneggiatura.
Nei mesi passati, Downey Jr. aveva
affermato la sua gioia nel riprendere il ruolo dello strambo
investigatore. In vista della chiusura del suo contratto con i
Marvel Studios, dopo
Avengers 4 nel 2019, l’attore volto di Iron Man
avrà finalmente il tempo di tornare all’altro franchise che
all’inizio degli anni ’10 lo ha rivisto tornare a splendere nel
firmamento di Hollywood.
Per quanto riguarda Jude
Law, Sherlock
Holmes 3 non è l’unico progetto di alto profilo
che ha in cantiere alla Warner Bros, visto che per il prossimo
novembre è prevista l’uscita in sala, sempre con Warner Bors, di
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, film
che lo vedrà interpretare nientemeno che un giovane Albus
Silente, al fianco di Eddie Redmayne/Newt
Scamander e di Johnny Depp/Gellert
Grindelwald.
Il canale Youtube TheGaroStudios ha realizzato un
montaggio molto emozionante che racchiude tutte le morti, i
sacrifici, le vittime che abbiamo contato in Avengers:
Infinity War. Il film ha visto scomparire, a causa dello
schiocco di dita di Thanos, la metà degli eroi, ma anche prima di
compiere la sua missione, il Titano Pazzo aveva lasciato dietro di
sé diverse vittime.
Ecco il video:
Come ben sappiamo, molti di questi
eroi torneranno in vita in Avengers 4. Non ci è
ancora dato sapere come e perché, ma molti dei sacrificati hanno
ancora un futuro nel Marvel Cinematic Universe
e quindi, la loro dipartita, seppure dolorosa, è solo
momentanea.
In particolare sappiamo che
Tom Holland è impegnato sul set di
Spider-Man: Far From Home, e questo ci indica che
sicuramente Peter Parker tornerà in vita in Avengers
4. Tuttavia, questa consolazione non rende affatto meno
triste la sua morte, sicuramente tra le meglio rappresentate in
Avengers: Infinity War.
La prima sinossi di
Avengers 4: “Il culmine di 22 film
interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli
spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio
epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile
questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per
sostenerla.
In molti hanno già individuato nel
personaggio di Shuri il degno erede di
Iron Man nel Marvel Cinematic Universe, per la
stessa padronanza delle avanzate tecnologie con cui la sorellina di
T’Challa ha mostrato in Black Panther e
Avengers: Infinity War.
Il potenziale è innegabile, tuttavia
prima di un eventuale passaggio di consegne i due eroi potrebbero
lavorare insieme già in Avengers 4, come suggerito
da un fan che ha notato la palese somiglianza fra lo sfondo di
un’intervista di Robert Downey Jr. e la
scenografia del laboratorio di Shuri nel Wakanda.
A quanto pare il look di Downey Jr.
non sarebbe lo stesso di Infinity War, ma relativo
alle riprese del quarto capitolo dei Vendicatori in uscita il
prossimo anno. Sarà davvero così e li vedremo collaborare per un
misterioso progetto che salverà la pelle agli Avengers?
“Il culmine di 22 film
interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli
spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio
epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile
questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per
sostenerla.
A poco più di un mese dall’uscita di
Venom, Total Film Magazine ha rilasciato alcune
immagini inedite della pellicole che vede protagonista Tom
Hardy nei panni del giornalista Eddie Brock.
Venom è atteso nelle sale il 5 ottobre
2018 con la regia di Ruben
Fleischer. Nel cast anche Matt Smith,
Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott
Haze e Michelle Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Di seguito la sinossi:
Eddie Brock è un giornalista
che, cercando di svelare gli esperimenti illegali del dottor
Carlton Drake, finisce per essere contaminato da un organismo
alieno simbiontico, il quale, dopo averne preso il controllo, lo
trasforma in un essere chiamato Venom. Sfuggendo agli uomini di
Drake, Eddie dovrà vedersela anche con un altro contagiato, il
serial killer Cletus Kasady, trasformato in Carnage.
Deadline conferma l’entrata nel
cast di Star
Wars: Episodio IX di Dominic
Monaghan, noto al grande pubblico per la serie
Lost e la trilogia del Signore degli
Anelli.
Non è chiaro qualche ruolo
interpreterà l’attore nel franchise.
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si
uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Naomi
Ackie e Richard E. Grant,
insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams,
che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher,
usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
John Williams, che
ha composto la musica di ogni capitolo ufficiale della saga dal
1977 a oggi, tornerà per concludere il suo lavoro in “una galassia
lontana lontana”. A produrre il film ci
saranno Kathleen Kennedy, J.J. Abrams e Michelle
Rejwan, i produttori esecutivi saranno Callum
Greene e Jason McGatlin. La troupe
include Dan Mindel(Direttore della
fotografia), Rick Carter e Kevin
Jenkins (scenografi), Michael
Kaplan(costumista), Neal
Scanlan (FX di doridi e
creature), Maryann Brandon e Stefan
Grube (Montatori), Roger
Guyett (Supervisore VFX), Tommy
Gormley (Primo assistente alla regia)
e Victoria Mahoney (Regista seconda
unità).
L’uscita del film è prevista per il
dicembre 2019.
Come riportato da Variety nelle ultime
ore, Emma Watson prenderà il posto di Emma
Stone in Piccole Donne, il nuovo
adattamento cinematografico del romanzo di Louisa May Alcott
affidato a Greta Gerwig.
A quanto pare la Stone non avrebbe
potuto conciliare gli impegni di promozione del suo ultimo film,
The Favourite, con le riprese della pellicola
della Gerwig che inizieranno tra un mese. Curioso che, qualche anno
fa, fu invece l’attrice premio oscar a sostituire in corsa la
Watson in La La Land di Damien
Chazelle.
Piccole
Donne è stato già portato sul grande schermo
da Gillian Armstrong con Winona Ryder,
Susan Sarandon, Claire Danes e Kirsten Dunst.
La pellicola sarà prodotta dalla
Sony, che aveva già scelto la Gerwig come sceneggiatrice e che,
sempre secondo Variety, avrebbe deciso di affidarle anche la regia
dopo il successo di Lady Bird.
Il primo romanzo di Piccole
Donne racconta la storia delle quattro sorelle March – Meg, Jo,
Beth e Amy Alcott. Loro padre è un sacerdote partito per il fronte
come cappellano durante la Guerra di Secessione
americana, lasciando a casa le figlie e la moglie a cura della
casa. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo
povere e con i problemi tipici dell’adolescenza, imparano a
crescere e diventare ragazze responsabili e pronte a difendersi da
qualsiasi vicissitudine.
Com’era prevedibile a seguito del
licenziamento di James Gunn da parte della Disney,
i Marvel Studios hanno
momentaneamente sospeso la produzione di Guardiani della
Galassia Vol.3.
Gunn, che ha diretto e scritto i
primi due capitoli del franchise, aveva già completato la
sceneggiatura del film quando sono stati portati all’attenzione dei
media alcuni suoi vecchi tweet offensivi. Ora resta da capire se
l’azienda deciderà di posticipare le riprese in vista della ricerca
di un nuovo regista oppure cancellare definitivamente il
progetto.
Nel frattempo il cast di Guardiani
della Galassia, schierato in favore di Gunn, è libero di dedicarsi
ad altri eventuali impegni lavorativi proprio perché la produzione
del cinecomic non prenderà il via.
Il Consiglio di amministrazione del
Locarno Festival ha deciso all’unanimità, nella
sua seduta tenutasi venerdì 24 agosto 2018 a Locarno, di nominare
Lili Hinstin quale nuova Direttrice artistica del Locarno
Festival. Lili Hinstin entrerà in carica al 1° dicembre
2018, succedendo a Carlo Chatrian, che ha lasciato
il Festival per assumere la Direzione artistica della
Berlinale. Da subito e fino al 1° dicembre,
Lili Hinstin dedicherà una parte del suo tempo
alla preparazione della prossima edizione del Locarno
Festival, coadiuvata dalle squadre della Direzione
artistica e della Direzione operativa, nonché dalla Presidenza.
Direttrice dell’Entrevues
Belfort – Festival International du Film dal 2013,
Lili Hinstin nasce a Parigi nel 1977. Laureata in
Lingue, Letteratura e Civiltà straniere con indirizzo filosofia
delle università di Parigi e Padova, nel 2001 ha fondato la società
di produzione Les Films du Saut du Tigre ed è stata
responsabile delle attività cinematografiche dell’Accademia di
Francia a Roma dal 2005 al 2009 e, dal 2011 al 2013, Vice
direttrice artistica del Cinéma du Réel di Parigi.
Il Presidente Marco Solari ha
dichiarato: “Lili Hinstin è risultata la candidata che più di
tutte e di tutti i candidati corrisponde al profilo che Presidenza,
Consiglio direttivo e Consiglio di amministrazione chiedono a chi
dirige la Direzione artistica del Locarno Festival. L’evoluzione di
un festival non è mai lineare, va a tappe. L’obiettivo ora è il 75°
del Festival e i prossimi anni saranno decisivi per arrivare nel
2022 con un Festival che, senza smentire la sua storia, avrà saputo
interpretare, grazie alla sensibilità e competenza della
Direzione artistica, insieme con l’efficienza della Direzione
operativa, i cambiamenti delle società nel mondo e del cinema in
generale”.
Lili Hinstin ha commentato così la
propria nomina: “Sono molto felice di assumere la Direzione
artistica del Locarno Festival. È un onore perché il Festival nel
corso degli anni è diventato un luogo fondamentale della cinefilia
mondiale. Impiegherò tutta la mia esperienza e la mia passione per
portare avanti quest’opera di libertà e di
scoperta”.
La 72esima edizione del Locarno
Festival si terrà dal 7 al 17 agosto 2019.
Arriva in home video l’ultimo
action movie con Dwayne
Johnson, Rampage – Furia Animale (recensione):
una grande avventura ispirata all’omonimo videogioco degli anni ’80
e disponibile dal 22 agosto in DVD, Blu-ray e 4K Ultra
HD. Il film calibra perfettamente il genere d’azione con
la commedia, grazie al carisma di The Rock,
affiancato dall’attrice candidata all’Oscar
Naomie Harris e da
Jeffrey Dean Morgan, reduce dal grande successo
riscosso nella serie tv The Walking Dead nei panni del cattivissimo
Negan.
Il film diretto da Brad Peyton si
avvale del lavoro della pluripremiata WETA (5
Premi Oscar per la trilogia de Il Signore degli Anelli e Apes Revolution – Il Pianeta delle Scimmie) che ha
realizzato le ‘creature’. Proprio i Contenuti Speciali delle
edizioni home video porteranno lo spettatore a scoprire come è
stato ricreato sul grande schermo il mondo di Rampage e mostreranno
alcuni divertenti momenti della vita sul set.
Rampage – Furia Animale, la trama
Il primatologo Davis (Dwayne
Johnson) condivide un legame indissolubile con George, un gorilla
silverback straordinariamente intelligente di cui si occupa dalla
nascita. Quando un esperimento genetico portato avanti da una
grossa azienda senza scrupoli ha dei risultati catastrofici, George
ed altri animali in tutto il paese vengono mutati in enormi
creature aggressive che distruggono qualsiasi cosa incontrino sul
loro cammino. In questa avventura adrenalinica Davis prova a
trovare un antidoto, non solo per impedire una catastrofe globale
ma anche per salvare la spaventosa creatura che una volta era sua
amica.
Rampage – Furia Animale DVD
Prezzo: 19,99 euro Lingue: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1,
Tedesco 5.1, Francese 5.1. Sottotitoli: Francese, Olandese. Non udenti:
Italiano, Inglese, Tedesco. Contenuti speciali: Not just a game anymore
Guarda il trailer di Ken il
guerriero – La Leggenda di Hokuto, un vero e proprio evento
speciale distribuito da Koch Media, nelle
sale cinematografiche il 25 e 26 settembre per
celebrare il 35° anniversario dalla nascita della leggenda.
L’eroe, che ha fatto breccia nel
cuore di molte generazioni, tornerà sul grande schermo per grandi e
piccini e tutti gli appassionati della saga.
Ken il guerriero – La Leggenda di Hokuto, la trama
Le guerre nucleari hanno devastato
il pianeta, uccidendo ogni forma di vita al di fuori di quella
umana. I sopravvissuti vivono in lande aspre e desolate, cercano di
nascondersi dalla furia del malvagio Sauzer, sacro imperatore della
scuola di Nanto, e pregano che arrivi un nuovo salvatore, che
riporti la pace nel mondo e metta fine alla paura. A proteggere i
poveri e gli indifesi è Kenshiro, erede della tecnica di
combattimento millenaria della “Divina scuola di Hokuto”, mentre
suo fratello Toki usa quel sapere per guarire i bisognosi e il
maggiore dei tre, Raoul, sfrutta gli stessi insegnamenti per
soddisfare la sua sete di potere. I tre fratelli si ritroveranno
uniti per sconfiggere Sauzer, ma solo Kenshiro sarà chiamato allo
scontro finale…
Visto l’incredibile (e inatteso)
successo globale, i Marvel Studios sembrano determinati
a portare Black Panther in corsa per la candidatura all’oscar come
Miglior Film, o almeno è ciò che si evince dalle parole
dell’esperta in materia Cynthia
Swartz rivelate al Los Angeles Times:
“In
questo momento, credo che l’amministratore delegato dell’Academy
Dawn Hudson potrebbe andare incontro a molti problemi nel caso
Black Panther venisse snobbato per la categoria di Miglior Film,
finendo invece nella nuova sezione dedicata ai Film
Popolari.“
Black Panther
segue T’Challa che, dopo gli eventi di Captain America Civil War,
torna a casa, nell’isolata e tecnologicamente ultra avanzata
nazione africana, Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di
nuovo re. Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il
doppio ruolo di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla
prova, quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero
fato di Wakanda e del mondo in pericolo.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari compariranno invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.