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Furiosa: George Miller svela la collocazione temporale del prequel nella saga

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L’entusiasmo per Furiosa di George Miller è salito alle stelle dopo la pubblicazione del primo trailer, facendolo subito divenire uno dei film più attesi del 2024. Anya Taylor-Joy prenderà il posto di Charlize Theron nel ruolo della protagonista in un prequel a cui è ora stato finalmente dato un posto definitivo nella più ampia linea temporale del franchise di Mad Max. Parlando a un panel del CCXP23 lo scorso fine settimana, il regista George Miller ha infatti rivelato che Furiosa si svolge “15 anni prima di Mad Max: Fury Road” e ha suggerito anche che si potrebbe vedere qualcosa di Max Rockatansky nel film.

Questa storia si svolge 15 anni prima di Mad Max: Fury Road, e ci finisce dentro“, ha dichiarato il regista. “Max è in agguato da qualche parte in questa storia, ma in realtà è la storia di Furiosa e di come è diventata. Molto del film ci sarà familiare e molto sarà invece nuovo, cose che non abbiamo mai visto prima“. Se dunque ci sarà anche un cameo di Mad Max, lo scopriremo probabilmente solo in sala. Chi assomiglia a un giovane Tom Hardy o a Mel Gibson? Ci sono alcune possibilità, anche se è importante notare che un cameo non è stato confermato.

Furiosa, quello che sappiamo sul film

In Furiosa Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che Furiosa è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.

Super Mario Bros. – Il film: Jack Black non voleva che il brano “Peaches” fosse inserito nel film

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Una delle cose che più di altre è rimasta nel cuore di chi ha visto al cinema Super Mario Bros. – Il film, è senza dubbio il brano Peaches eseguito dal Bowser doppiato da Jack Black. La scena che si è infatti affermata come uno dei momenti più iconici dell’intero film, capace di essere tanto divertente quanto emozionante, mettendo nuovamente sotto i riflettori le capacità sonore di Black. In molti ora fanno il tifo affinché tale brano venga nominato agli Oscar come Miglior canzone originale e si resta stupiti nello scoprire che proprio Black, inizialmente, non voleva che fosse incluso nel film.

In un’intervista con The Hollywood Reporter, Black ha infatti rivelato che la canzone è stata creata quasi per caso e ha dichiarato che non si aspettava di dover interpretare un numero musicale quando è stato scritturato per Super Mario Bros. – Il film. “I registi hanno avuto quest’idea solo in seguito, mentre erano al lavoro sul film già da un po’: “E se Bowser cantasse una canzone?”“, ha ricordato Black. All’attore è dunque stato chiesto di sviluppare la cosa, ma egli era inizialmente contrario alla cosa in quanto, come da lui dichiarato, “il film non è un musical, non potete affidarmi questa canzone“.

Alla fine Black si è però appassionato alla canzone “Peaches” e ha coinvolto il suo produttore John Spiker per lavorare sul testo. “L’abbiamo arricchita e resa una canzone con più testo, melodia e altro“, ha raccontato. “E io pensavo: Scommetto che non vorranno usarla perché è un po’ troppo emotiva. Per un attimo smette di essere un piccolo cartone animato per famiglie. Mi è sembrato di entrare in un altro regno, quello dell’amore profondo e doloroso che Bowser non avrà mai, questo desiderio profondo. È troppo reale“. La ballata “Peaches” si è però rivelata un punto di forza del film, raggiungendo poi la posizione n. 56 della classifica Hot 100 di Billboard e piazzandosi al quarto posto tra le migliori tendenze di YouTube del 2023.

Wonka: Hugh Grant rivela di aver odiato interpretare un Oompa Loompa

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Uno dei film più attesi di dicembre è senza dubbio Wonka, con protagonista Timothée Chalamet, che racconterà le origini del più celebre fabricatore di cioccolato della letteratura e del cinema. Il film è stato descritto dai primi pareri emersi online come un tripudio di colori, danze e musiche, ma sembra che non tutti si siano divertiti sul set di tale lungometraggio. Come noto, nel film Hugh Grant interpreta un Oompa Loompa, i celebri aiutanti di Willy Wonka, ma l’esperienza per l’interprete britannico sembra non essere stata delle più memorabili. Secondo NME, infatti, in occasione di una recente conferenza stampa per Wonka, Grant ha raccontato nei dettagli come è stata ripresa sul set la sua performance.

È stata come una corona di spine“, ha detto Grant, che ha spiegato di aver avuto bisogno di più telecamere puntate sul suo volto in ogni momento. “Ho fatto un gran casino per questo, non avrei potuto odiare di più l’intera faccenda“. Un altro problema che Grant ha avuto durante la produzione sembra essere stato quello di non aver ricevuto una risposta sul fatto se doveva recitare solo con il viso o con tutto il corpo. “Non ho mai ricevuto una risposta soddisfacente. E francamente, quello che facevo con il mio corpo era terribile, ed è poi stato tutto sostituito da un animatore“, ha aggiunto.

Il regista Paul King ha poi rivelato come ha convinto l’attore, con cui ha collaborato in Paddington 2, a interpretare uno dei piccoli esseri magici dalla pelle arancione e dai capelli verdi. “Ho dovuto scrivere a Grant una lettera imbarazzante, in cui gli dicevo: ‘Sei bravo a interpretare vecchi prosciutti e lavativi…’“, ha raccontato. “Una volta che vedi Hugh Grant nei panni di un uomo arancione alto 18 pollici con i capelli verdi, pensi: ‘Ah, sì. So cosa sono gli Umpa Lumpa. Tutto ha perfettamente senso‘”. Sembra dunque che Grant sia stata la prima e forse unica scelta di King per il ruolo dell’Oompa Loompa.

Wonka, tutto quello che sappiamo sul film

Wonka è diretto dal regista di “PaddingtonPaul King e vede come protagonisti Timothée Chalamet, Keegan-Michael Key, Rowan Atkinson, Sally Hawkins e Olivia Colman. Hugh Grant interpreta invece un Oompa Loompa. Timothée Chalamet ha dichiarato alla stampa al CinemaCon di aprile che la sua versione del personaggio non sarebbe stata “cinica” come le precedenti iterazioni interpretate da Gene Wilder o Johnny Depp. “Questo è un Willy pieno di gioia, speranza e desiderio di diventare il più grande cioccolatiere“, ha detto Chalamet, che ha anche rivelato di aver nuotato nel vero cioccolato fuso durante le riprese delle scene del film.

Wonka è basato sui personaggi di Roald Dahl, ispirato in particolare da uno dei personaggi più amati di Dahl e si svolge prima degli eventi di Charlie e la fabbrica di cioccolato, si legge nella sinossi. Nel cast anche Matthew Baynton, Jim Carter, Tom Davis, Simon Farnaby, Rich Fulcher, Kobna Holdbrook-Smith, Paterson Joseph, Calah Lane, Matt Lucas, Colin O’ Brien, Natasha Rothwell, Rakhee Thakrar e Ellie White.

Willy Wonka è stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in questione. Paul King, il regista dietro la serie di Paddington, firma la regia di Wonka, che uscirà al cinema il 14 dicembre 2023.

Love Lies Bleeding: le prime foto del film con Kristen Stewart

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Love Lies Bleeding: le prime foto del film con Kristen Stewart

Il Sundance Film Festival ha svelato la sua lineup per l’imminente edizione del festival nel 2024, e tra i film in concorso ci sono Love Lies Bleeding, un thriller che vede protagonisti Kristen Stewart e Katy O’Brian.

Love Lies Bleeding proviene dalla regista Rose Glass, che scriverà e dirigerà il film. Secondo il sito del Sundance, il film racconterà la storia della “solitaria direttrice di palestra Lou che si innamora di Jackie, un’ambiziosa bodybuilder diretta a Las Vegas per inseguire il suo sogno. Ma il loro amore scatena la violenza, trascinandoli nella rete della famiglia criminale di Lou.

A24 produrrà e distribuirà il thriller

A24 produrrà il film, insieme ad Andrea Cornwell per Lobo Films e Oliver Kassman per Escape Plan Productions. La società gestirà anche l’uscita globale del film, con Film4 che ha contribuito a sviluppare il film insieme ai registi e ha cofinanziato il film con A24.

Questo sarà il secondo lungometraggio di Rose Glass, dopo Saint Maud presentato in anteprima nel 2019 prima di essere rinviato a causa della pandemia di COVID-19 e infine distribuito nel 2021. Il film, tuttavia, ha ricevuto enormi elogi al suo lancio ed è stato visto come un successo complessivo per un film d’esordio.

Di recente Kristen Stewart  è apparsa in due film, Spencer del 2021, che l’ha vista interpretare Diana, principessa del Galles, un ruolo per il quale ha ottenuto una nomination all’Oscar come migliore attrice. Successivamente è apparsa in Crimes of the future di David Cronenberg.

Katy O’Brian è meglio conosciuta per i suoi ruoli come Jentorra in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, e ha anche recitato nella serie di successo Z Nation di Syfy, così come in Black Lightning e Agents of SHIELD. È apparsa anche nella secondo e terza stagione di The Mandalorian nei panni dell’ufficiale delle comunicazioni imperiali Elia Kane.

Napoleon: gli storici francesi criticano il film, “Come sputare in faccia ai francesi”

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Napoleon di Ridley Scott è un film che i francesi amano odiare. Ma nonostante le aspre critiche in Francia, l’epopea storica ha sfondato il botteghino e ha incassato oltre 9,76 milioni di dollari su 1,15 milioni di biglietti venduti nelle prime due settimane nelle sale.

Ironicamente, Napoleon ha ottenuto il punteggio più basso tra tutti i film recenti di Ridley Scott Allociné, l’equivalente francese di IMDb, con 2,3 stelle su 5 su 4.659 recensioni degli utenti, eppure è uno dei maggiori successi di Ridley Scott  in Francia. Napoleon, vede Joaquin Phoenix nei panni di Napoleone Bonaparte, un ufficiale nato in Corsica che divenne imperatore di Francia, e Vanessa Kirby nei panni di sua moglie nei panni di Joséphine de Beauharnais, è stato presentato in anteprima mondiale  a Parigi il 14 novembre, pochi giorni dopo la fine del Sciopero del SAG-AFTRA.

Gli ultimi due film di Scott, “The Last Duel” e “House of Gucci”, hanno ricevuto ottime recensioni in Francia, eppure hanno venduto rispettivamente solo 425.000 e 800.000 biglietti durante la loro uscita nel paese. Ma Napoleon non è del tutto a prova di proiettile, afferma Eric Marti di Comscore France. Distribuito da Sony, il prodotto Apple “ha debuttato alla grande in Francia ma ha perso il 50% nella seconda settimana, segno di un cattivo passaparola“, dice Marti, prevedendo che venderà probabilmente tra 1,6 e 1,8 milioni di biglietti in Francia, alla pari del film di Ridley Scott del 2012 “Prometheus”. Sarà comunque uno dei suoi più grandi successi in Francia: negli ultimi 10 anni l’unico film di Ridley Scott che ha ottenuto risultati migliori è “The Martian”, con 2,5 milioni di biglietti venduti.

Cosa pensano i francesi del film Napoleon?

Variety ha parlato con due esperti di Napoleone, il giornalista dei media Romain Marsily e lo storico Patrice Gueniffey, per comprendere la reazione ostile nel paese natale dell’imperatore.

Non sorprende che i francesi siano accorsi in massa per vedere ‘Napoleon’ nei cinema all’uscita del film: ho appena letto un sondaggio secondo il quale il 74% degli intervistati ammira ancora Napoleone“, afferma Gueniffey, che ha scritto diversi libri sul leader acclamati dalla critica, tra cui “Bonaparte: 1769–1802”, e ha parlato del controverso film su quasi tutti i canali di notizie francesi.

Stanley Kubrick ha provato e non è riuscito a realizzare il suo film su Napoleone, quindi abbiamo tutti fatto il tifo per Ridley Scott perché realizzasse il suo, quindi è stata una grande delusione“, afferma.

Prima ancora che uscisse, il film è stato criticato dallo storico televisivo Dan Snow, che ha denunciato alcune delle inesattezze in un post virale su TikTok, spingendo Scott a dire ai verificatori di fatti storici di “farsi una vita”.

Ma le deviazioni dalla realtà non sono il difetto più grande del film, dice Gueniffey, citando “Amadeus” di Milos Forman come un film biografico di successo che ha romanzato la vita di Amadeus Mozart. “Sebbene la storia fosse inventata, Forman ha realizzato un ritratto convincente di Mozart“, sostiene Gueniffey.

In “Napoleon” tutto è sbagliato, a cominciare dal fatto che le epoche sono “tutte mescolate”, dice Gueniffey. Napoleone Bonaparte aveva 35 anni quando divenne imperatore di Francia ed è interpretato da Phoenix, che ne ha 49: “Non hanno cercato di farlo sembrare più giovane. Sembra stanco e privo di ispirazione“, dice.

Josephine, nel frattempo, aveva sei anni più di Napoleone, il che all’epoca rappresentava “una grande differenza di età, come Emmanuel Macron e sua moglie Brigitte”, scherza. Ma nel film è interpretata da Kirby che ha 14 anni meno di Phoenix.

Josephine era una donna saggia che aveva già avuto una vita quando sposò Napoleone, che era un uomo più giovane e molto ambizioso“, dice Gueniffey. “Questa dinamica è completamente alterata nel film perché Napoleone sembra molto più vecchio”. Allo stesso modo, il generale Paul Barras, che era più vecchio di Napoleone, è interpretato dal 42enne Tahar Rahim.

Non sono contrario alle scene inventate, ma quando vediamo Napoleone mettere la mano nel cavallo ferito per recuperare il proiettile e darlo a sua madre, ho pensato che fosse grottesco“, dice Gueniffey, aggiungendo: “Aveva una relazione molto lontana con sua madre.”

Il bombardamento delle piramidi è un’altra scena che ha sconvolto Gueniffey perché “Napoleone ha ucciso molte persone in Egitto, ma non ha toccato nessun punto di riferimento“, dice. “Ha portato 130 studiosi in questa spedizione per fare un inventario della civiltà egizia, quindi semmai dobbiamo a Napoleone la creazione degli studi sull’antico Egitto“, dice Gueniffey sottolinea un’altra scena che non è realmente accaduta, che mostra i soldati che annegano nello stagno durante la battaglia di Austerlitz. “Scott sembrava aver copiato una scena di ‘Titanic’ lì, ma in realtà lo stagno era profondo solo 15 centimetri (6 pollici) e i soldati morirono attraversandolo, ma non per annegamento“, dice.

Marsily, nel frattempo, ha rivelato che aveva poche aspettative sull’accuratezza storica del film guardando il trailer. “Quando ho visto il bombardamento delle piramidi nel trailer ho pensato che fosse ridicolo, ma ho pensato: ‘OK, Ridley Scott ci sta dando la sua interpretazione di Napoleone!’“, ha commentato Marsily, che è nato in Corsica come Napoleone, e ha prodotto un documentario sull’imperatore per Vice TV France, da lui diretto.

Ciò che ha irritato di più i francesi, dice Marsily, è la rappresentazione “poco brillante” di Napoleone come un personaggio “mediocre”.

Questo film è come sputare in faccia ai francesi perché sembra che Ridley Scott abbia ridicolizzato sia Napoleone che la storia della Francia“, afferma Marsily, che insegna a Science Politique, una prestigiosa università francese. “C’è un fascino per Napoleone in Francia, anche da parte di persone che lo odiano per aver ripristinato la schiavitù nelle Indie occidentali francesi e per il suo abuso di potere una volta diventato imperatore di Francia, ma anche queste persone sono deluse dal film perché il film fallisce nell’aaffrontare in modo sostanziale la sua eredità, buona o cattiva che sia”, sostiene Marsily.

Odio il Natale 2: recensione della seconda stagione della serie su Netflix

Il Natale di Gianna non è più di bilanci e ricerche. Ma di consapevolezze. Di volontà e speranze. È il momento di segnare la rotta giusta della sua nave, non prima però di essersi ben equipaggiata e aver portato le provviste necessarie. Come si capisce quando si ama qualcuno? Siamo noi o sono gli altri il problema? Domande a cui la nostra frizzante protagonista cerca di rispondere in Odio il Natale 2, seconda stagione della serie natalizia nostrana targata Netflix, provando a tracciare al contempo una linea netta che possa darle la chiarezza di cui ha bisogno. La prima stagione, che ha debuttato lo scorso anno sulla piattaforma sempre nel periodo di dicembre, ha avuto un buon successo, forte della presenza di Pilar Fogliati, deliziosa rivelazione nel panorama cinematografico italiano. Con una sceneggiatura scritta a sei mani da Elena Bucaccio, Costanza Cerasi e Chiara Villa, Odio il Natale 2 (che ricordiamo non essere uno show originale, ma è tratto dal norvegese Natale con uno sconosciuto) si prepara a scaldare le serate invernali in cui l’atmosfera è da divano e cioccolata calda fumante. Come è giusto che sia per la sua portata leggera.

Odio il Natale 2, la trama

Dopo aver passato gli ultimi giorni prima di Natale alla disperata ricerca di un fidanzato da portare a casa alla Vigilia, per rompere la maledizione della figlia single, qualcuno bussa inaspettatamente alla porta di Gianna la sera del 24 dicembre. Da quel momento è passato un anno, e ora la nostra protagonista può dirsi felicemente impegnata. Non potrebbe andare meglio di così, ora Gianna ha davvero tutto: una famiglia, il lavoro dei suoi sogni, amiche fantastiche e un compagno che la ama. E il Natale, adesso, non lo vede più come una condanna, né tantomeno la giornata in cui a pranzo (o a cena) con i parenti sente di stare andando al patibolo. Ma siamo sicuri che il periodo natalizio non porti guai e sia solo amore e gioia? Perché a quanto pare sembra che i pianeti si siano allineati proprio per rompere la magia a occhi aperti che Gianna sta vivendo. Il Natale, infatti, sarà proprio quello che ancora una volta le scombinerà le carte, facendole commettere un errore imperdonabile che romperà la sua relazione. Proprio nel momento in cui tutto sembrava al proprio posto, ripartirà invece un nuovo countdown: Gianna, infatti, sa di aver bisogno della magia del Natale per riconquistare il suo ex, e, per questo, vuole farlo entro la cena della Vigilia che, a casa Belotti, è la cena che sistema ogni cosa. Una cena che, in questo caso, deve però organizzare lei. Ce la farà la nostra eroina?

Odio il Natale seconda stagione

Pilar Fogliati: una certezza

Con Odio il Natale 2 si torna nell’incantevole e fiabesca cornice di Chioggia, fra i canali, i ponti, le gondole e le luci di una location inusuale quanto originale e magica, che avvolge e coccola con il suo spirito in festa. Questa volta per Gianna, rispetto a quando guardava al Natale con una certa ostilità, l’atmosfera natalizia è quanto più indispensabile per ristabilire un equilibrio che ha perso poiché invasa da mille ansie e preoccupazioni, che – in fondo – pervadono la quotidianità di tutti i Millennials. Il pattern narrativo è lo stesso della prima season, ed è caratteristica vincente della serie: ancora una volta, infatti, Gianna ci getta a capofitto nella sua colorata e vivace vita rompendo sin da subito la quarta parete, la quale si alterna all’esposizione lineare delle vicende, ricordandoci così in che modo ci dobbiamo approcciare alla serie.

Siamo ancora noi e lei nel suo vertiginoso flusso di coscienza, come fossimo sempre degli amici che chiacchierano di fronte a un buon caffé o, ancor meglio, davanti a uno spritz. Ed è per questo che seguiamo gli eventi che travolgono la protagonista con estrema partecipazione, soprattutto perché in fondo in Gianna, nei suoi voli pindarici, nelle sue paranoie, insicurezze e goffagine, ci rispecchiamo a tal punto da sentirci coinvolti, affini e anche meno soli. Pilar Fogliati – che dopo il suo Romantiche ci conferma d’essere la giusta erede di Carlo Verdone – gestisce tempi e ritmi narrativi senza fatica, con quella spigliatezza ed elasticità recitativa a cui ci ha abituati e che volevamo ritrovare, facendo così dell’umorismo la chiave di volta su cui si regge l’infrastruttura narrativa di Odio il Natale 2.

Uno show da cioccolata calda e divano

Come dicevamo anche nella recensione della prima stagione, non mancano però alcuni luoghi comuni del genere, un po’ troppo enfatizzati e al limite del caricaturale, e una certa frettolosità di dinamiche che ancora una volta ci lascia con un po’ di amaro in bocca. I difetti, però, sono colmati da gag simpatiche e scene di divertissement puro, avvolti da una leggerezza (positiva) di fondo che ci rammenta spesso che tipo di prodotto stiamo fruendo.

Ci sono alcuni momenti di riflessione inseriti in qualche scena con più “pathos”, che stimolano un pensiero nello spettatore non solo sulle direzioni che può prendere un sentimento d’amore, ma anche su quanto nella vita – forse – non si smetta mai di conoscere neppure se stessi, oltre che gli altri. Ma restano tematiche affrontate solo in superficie proprio perché la portata dello show, come abbiamo detto in apertura, resta leggera e poco impegnativa. Per quanto, dunque, Odio il Natale 2 non vanti originalità di racconto e chissà quali lodevoli soluzioni registiche o di sceneggiatura, resta un format godibile, che rientra in quei prodotti da guardare senza pretese, ma solo per il gusto di alleggerirsi una serata e viversi delle pure e semplici vibrazioni natalizie.

National Board of Review: Killers of the Flower Moon è il miglior film dell’anno

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L’epopea storica in chiave western di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon, è stata nominata come miglior film dal prestigioso National Board of Review. Si tratta del secondo importante riconoscimento vinto dal film questa settimana, avendo ottenuto anche il primo premio del New York Film Critics Circle. Il National Boardof Review ha poi incoronato Scorsese come miglior regista, mentre per lo stesso film Lily Gladstone è stata eletta miglior attrice grazie allla sua interpretazione di Mollie Burkhart, una donna Osage sposata con il colono bianco Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio) nel racconto della vera storia degli omicidi verificatisi a Oklahoma negli anni Venti.

Il film di Scorsese ha poi ottenuto una quarta vittoria grazie alla vittoria di Rodrigo Prieto per il suo eccezionale risultato nella fotografia di Killers of the Flower Moon ma anche di Barbie. Tra gli altri vincitori vi sono The Holdovers, diretto da Alexander Payne, ha vinto in tre categorie, tra cui Paul Giamatti come miglior attore e DaVine Joy Randolph come miglior attrice non protagonista, mentre David Hemingson ha vinto anche per la sceneggiatura originale. Il premio per la sceneggiatura non originale è invece andato a Tony McNamara per Poor Things, il film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone già vincitore del Leone d’Oro a Venezia. Infine, sempre per Poor Things, Mark Ruffalo ha vinto come miglior attore non protagonista.

Sia Killers of the Flower Moon, che The Holdovers, Poor Things e Barbie sono poi stati inseriti nella lista dei migliori film della NBR, insieme a Il ragazzo e l’airone, Ferrari, The Iron Claw, Maestro e Oppenheimer. La NBR, composta da appassionati di cinema, cineasti, professionisti e accademici, ha anche svelato la lista dei 5 migliori film internazionali, documentari e indie; Anatomia di una caduta e Still: A Michael J Fox Movie hanno vinto rispettivamente nelle categorie di film internazionali e documentari. Quelli del National Board of Review sono riconoscimenti importanti, che molto spesso anticipano le nomination o le vittorie ai premi Oscar.

Ecco l’elenco completo dei vincitori.

Miglior Film

Killers of the Flower Moon

Miglior regista

Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon

Miglior attore

Paul Giamatti, The Holdovers

Miglior attrice

Lily Gladstone, Killers of the Flower Moon

Miglior attore non protagonista

Mark Ruffalo, Poor Things

Miglior attrice non protagonista

Da’Vine Joy Randolph, The Holdovers

NBR Icon Award

Bradley Cooper

Miglior sceneggiatura originale

David Hemingson, The Holdovers

Miglior sceneggiatura non originale

Tony McNamara, Poor Things

Breakthrough Performance

Teyana Taylor, A Thousand and One

Miglior debutto alla regia

Celine Song, Past Lives

Miglior film d’animazione

Spider-Man: Across the Spider-Verse

Miglior film internazionale

Anatomia di una caduta

Miglior documentario

Still: A Michael J. Fox Movie

Miglior Ensemble

The Iron Claw

Outstanding Achievement in Stunt Artistry

Il regista Chad Stahelski e gli Stunt Coordinators Stephen Dunlevy & Scott Rogers, John Wick 4

Outstanding Achievement in Cinematography

Rodrigo Prieto, Barbie & Killers of the Flower Moon

Top Films (in ordine alfabetico)

Barbie
Il ragazzo e l’airone
Ferrari
The Holdovers
The Iron Claw
Maestro
Oppenheimer
Past Lives
Poor Things

Top 5 International Films (in ordine alfabetico)

La Chimera
Fallen Leaves
The Teachers’ Lounge
Tótem
The Zone of Interest

Top 5 Documentaries (in ordine alfabetico)

20 Days in Mariupol
32 Sounds
The Eternal Memory
The Pigeon Tunnel
A Still Small Voice

Top 10 Independent Films (in ordine alfabetico)

All Dirt Roads Taste of Salt
All of Us Strangers
BlackBerry
Earth Mama
Flora and Son
The Persian Version
Scrapper
Showing Up
Theater Camp
A Thousand and One

House of the Dragon: definisce gli episodi della seconda stagione “potenti” e “strazianti”

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Apparentemente ancora al lavoro sul sesto romanzo di “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco“, “I Venti dell’Inverno“, George R.R. Martin ha usato il suo blog per ricapitolare il suo recente viaggio a Londra, che includeva l’incontro con l’editore del suo libro, la squadra dietro il suo Westeros. – adattamento teatrale e con gli scrittori di House of the Dragon, che hanno mostrato i primi due episodi della seconda stagione all’autore de “Il Trono di Spade”.

 “Il momento clou del viaggio… è stata l’anteprima che [lo showrunner] Ryan [Condal] mi ha dato dei primi due episodi di ‘House of the Dragon’, stagione 2. (tagli approssimativi, ovviamente)”, ha scritto Martin in un post sul blog del 6 dicembre . “Certo, non sono affatto obiettivo quando parlo di qualcosa basato sul mio lavoro… ma devo dire che ho pensato che entrambi gli episodi fossero semplicemente fantastici. (E non sono nemmeno ancora finiti.) Buio, intendiamoci. Molto scuro. Potrebbero farti piangere. (Non ho pianto io, ma uno dei miei amici lo ha fatto.) Potente, emotivo, straziante, straziante. Proprio il genere di cose che mi piacciono. (Cosa posso dire? Sono stato svezzato da Shakespeare e amo le tragedie e le opere storiche più di tutte.)

Martin non ha solo potuto vedere in anteprima i primi due episodi della seconda stagione, di cui è stato pubblicato un trailer all’inizio di questa settimana e la cui uscita è prevista per l’inizio dell’estate 2024. L’autore ha anche “trascorso due giorni chiuso in una stanza” con Condal e il suo staff di sceneggiatori, “parlando della terza e quarta stagione di House of the Dragon“. Mentre la serie prequel di “Il Trono di Spade” deve ancora essere ufficialmente rinnovata dalla HBO oltre la seconda stagione, Martin ha precedentemente dichiarato sul suo blog che “sta andando di realizzare quattro stagioni complete di 10 episodi ciascuna per rendere giustizia alla Danza dei Draghi, dall’inizio alla fine.”

Cosa aspettarsi dalla seconda stagione di House of the Dragon?

La prima stagione si è conclusa con la morte di Re Viserys, che ha gettato i Targaryen nel caos più totale riguardo al prossimo legittimo erede – il Principe Aegon o la Principessa Rhaenyra. La stagione successiva segna l’inizio della Danza dei Draghi, con ciascuna delle due parti che raccoglie il maggior numero di alleati e draghi possibile per assicurare la sconfitta dell’altra.

House of the Dragon è attualmente interpretata da Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Rhys Ifans, Steve Toussaint, Eve Best, Sonoya Mizuno, Graham McTavish, Jefferson Hall, David Horovitch, Matthew Needham, Bill Patterson, Gavin Spokes, Wil Johnson, John Macmillan, Savannah Steyn e Theo Nate. La seconda stagione vedrà anche l’aggiunta di Gayle Rankin, Russell Beale, Freddie Fox e Abubakar Salim.

Basato su Fire & Blood di George R.R. Martin, House of the Dragon racconta l’ascesa e la caduta dei Targaryen – l’unica famiglia di signori dei draghi sopravvissuta al Destino di Valyria. Si svolge 300 anni prima degli eventi del pluripremiato adattamento della serie di Game of Thrones, che ha trasmesso il suo episodio finale nel 2019.

House of the Dragon è stata ideata da George R.R. Martin, Ryan Condal e dal regista di Game of Thrones Miguel Sapochnik; Condal e Sapochnik sono anche gli showrunner. Martin, Sapochnik, Condal, Vince Gerardis e Sara Lee Hess sono produttori esecutivi.

Jennifer Lopez protagonista di Kiss of the Spider Woman, musical diretto da Bill Condon

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Jennifer Lopez reciterà in un adattamento del musical di Broadway del 1993 Kiss of the Spider WomanIl bacio della donna ragno”, scritto e diretto dal regista di “Dreamgirls” Bill Condon. A darne notizia è stato Variety tramite una fonte vicina alla produzione. La musica del film sarà delle leggende John Kander e Fred Ebb, e si baserà sul romanzo di Manuel Puig e sul libro del musical di Terrence McNally.

Il musical è ambientato in una prigione argentina nel 1981. Jennifer Lopez interpreterà il ruolo principale, una donna fantastica di nome Aurora creata da Luis Molina, un parrucchiere gay che sta scontando una condanna a otto anni per presunta corruzione di un minore. Per sfuggire agli orrori della sua prigionia, Molina immagina film con Aurora nei panni di una classica diva del grande schermo, incluso il ruolo della donna ragno, che uccide la sua preda con un bacio. La vita di Molina viene sconvolta quando un marxista, Valentin Arregui Paz, viene portato nella sua cella, e i due formano un legame improbabile.

Il nuovo film, finanziato in modo indipendente, è attualmente alla ricerca di un volto sconosciuto per interpretare Molina. Secondo un’analisi del casting ottenuta da Variety, il ruolo “si presenta come un uomo gay apertamente queer ed effeminato, ma potrebbe rientrare nello spettro delle femme non binarie/trans“. Le prove dovrebbero iniziare a febbraio con l’intenzione di avivare le riprese ad aprile nel New Jersey.

I due precedenti adattamenti di “Il bacio della donna ragno” – il musical del 1993, e l’adattamento cinematografico del 1985 del romanzo di Puig del regista Héctor Babenco – hanno entrambi ottenuto ampi consensi di critica e importanti riconoscimenti. William Hurt ha vinto l’Oscar come miglior attore per aver interpretato Molina. E il musical ha vinto sette Tony Awards, incluso quello per il miglior musical e per tutti e tre gli artisti: Chita Rivera, Brent Carver e Anthony Crivello.

Gwyneth Paltrow sui film Marvel: “Non ho mai visto Avengers: Endgame, non ne ho mai visto nessuno”

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La nota attrice Gwyneth Paltrow in queste ore è stata ospite del Red Sea Film Festival. E anche se molti dei presenti  avevano poster di film Marvel e indossato magliette su film Marvel, i presenti erano erano felici di dare il benvenuto a un’attrice la cui carriera ha abbracciato film diversi come “Se7en“, “I Tenenbaum” e “Shakespeare in Love“, e ha ricevuto una calorosa accoglienza come una grande star.

Gwyneth Paltrow in un incontro con il pubblico ha avuto modo di approfondire molti aspetti della sua carriera, compreso sul come muoversi nell’industria cinematografica come donna. A questa domanda la Paltrow ha risposto che “alle artiste donne è sempre stato concesso un po’ più di libertà rispetto ad altre professioni”, citando Sarah Bernhardt, Grace Kelly ed Elizabeth Taylor, “ma allo stesso tempo c’è stata una lato di Hollywood che è stato un po’ più oscuro e più sfruttatore delle giovani donne. Fortunatamente, sono riuscito a evitare la maggior parte di ciò. Ciò nonostante le sue molestie per mano di Harvey Weinstein, come descritto in dettaglio in “She Said” di Jodi Kantor e Megan Twohey, un libro per il quale Paltrow è stata fondamentale come fonte e sostenitrice delle altre donne che hanno dato il loro contributo con la loro esperienza.

Per quanto riguarda la Marvel, per la quale ha interpretato il ruolo di Pepper Potts in film come “Iron Man” e “Avengers: Endgame”, Paltrow ha ricordato il suo riluttante ingresso nel MCU con “Iron Man” di Jon Favreau. Hanno detto che sarebbe stato come fare un film indipendente. Ci divertiremo e comunque non dovrai essere troppo coinvolto nell’azione. Quindi ho pensato, oh, okay. E ci siamo divertiti così tanto. Abbiamo improvvisato quasi ogni scena di quel film. Lo scrivevamo la mattina nella roulotte di Jon, ed era come fare un film [indie]. Poi il film ebbe un così grande successo che non li realizzammo più così. Ad essere sincero, ad un certo punto ho smesso di guardarli. Non ho mai visto “Endgame”. Non ho mai visto nessuno di questi. Non riesco a tenere traccia. Probabilmente dovrei farlo ad un certo punto.

Sundance 2024: annunciato il programma, Kristen Stewart, Jesse Eisenberg …

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Il Sundance Film Festival ha annunciato il programma per la sua 40a edizione, che si svolgerà a Park City, Utah, dal 18 al 28 gennaio, con la divisione online che inizierà il 25 gennaio. Il programma include il documentario di Christopher Reeve “Super/Man, “due film ciascuno d Kristen Stewart e Jesse Eisenberg, oltre a nuovi progetti di registi che hanno lanciato la loro carriera al Sundance anni fa.

Trai registi più noti Richard Linklater (che porterà sia “Hit Man” e un episodio della serie antologica “God Bless Texas”), i fratelli Zellner (il cui “Sasquatch Sunset” strizza l’occhio al loro cortometraggio a basso budget del Sundance del 2011 ” Sasquatch Birth Journal 2″) e Steven Soderbergh (presenterà in anteprima il suo nuovo thriller, “Presence“, 35 anni dopo “Sex, Lies, and Videotape”).

Al Sundance Film Festival sarà presente anche il regista Christopher Nolan, pronto a ritirare il primo Sundance Institute Trailblazer Award, un onore destinato a rafforzare il suo profilo nella stagione dei premi, ricordando al mondo che il regista di “Oppenheimer” ha portato “Memento” a Park City, nello Utah, nel 2001. Tornano ai i registi meno noti vi segnaliamo “Half Nelson” di Ryan Fleck e Anna Boden, il cui ultimo film, “Freaky Tales” ambientato a Oakland alla fine degli anni ’80 (con Pedro Pascal), segna un ritorno alle radici del cinema indipendente dopo il loro ha lavorato nel regno dei fumetti con “Captain Marvel” del 2019.

Come sempre, l’accento è posto sulla scoperta, poiché 40 dei 101 registi che presenteranno i loro lavori al Sundance il prossimo anno sono esordienti. Si tratta di 101 registi, ma solo 82 film, poiché quest’anno il programma del festival si preannuncia leggermente più ridotto, tornando alle dimensioni dell’edizione del 2022, colpita dalla pandemia.

Il Sundance ha introdotto una piattaforma di streaming online nel 2021 e si atterrà al formato ibrido implementato per la prima volta lo scorso gennaio, elaborando il programma in modo da incoraggiare il massimo coinvolgimento di persona.

Coinvolgere direttamente il pubblico è una delle principali priorità per il direttore del festival Eugene Hernandez, ex membro del New York Film Festival. “Stiamo pensando molto a come dare ad ogni film la migliore prima impressione possibile. Ed è davvero quel successo durante quel primo fine settimana, quando il pubblico vede questi film nella stanza, che pone davvero le basi per ciò che accadrà per i premi [e la distribuzione] su tutta la linea. Ma prima di arrivarci, questi film devono raggiungere il pubblico, i critici, i curatori e gli acquirenti”, spiega Hernandez, “quindi quest’anno raddoppieremo il nostro impegno. I primi giorni servono davvero a creare un’opportunità affinché quel tipo di esperienza comunitaria di persona possa realizzarsi”.

Da parte sua, il direttore della programmazione del Sundance Kim Yutani è incoraggiato da “tutti i nuovi film entusiasmanti e distintivi che verranno lanciati questo gennaio”. Il festival ha ricevuto la cifra record di 17.435 iscrizioni da 153 paesi o territori, di cui 4.410 lungometraggi. “Non sappiamo mai cosa aspettarci all’inizio di ogni stagione di programmazione“, afferma.

Tra i film selezionati, Yutani si aspetta che il documentario “Super/Man: The Christopher Reeve Story” (che darà il via alla parte parallela del festival a Salt Lake City) sarà un successo. I due film di Kristen Stewart sono “Love Lies Bleeding” (della regista di “Saint MaudRose Glass) e “Love Me” (dei promettenti esordienti Sam e Andy Zuchero, vincitori del premio scientifico Alfred P. Sloan Feature Film Prize del festival). Jesse Eisenberg ha scritto, diretto e recitato in “A Real Pain”, oltre a recitare nell’ultimo film degli ZellnerChiwetel Ejiofor appare anche da entrambi i lati della cinepresa nel suo film esordio “Rob Peace“, su un improbabile spacciatore.

Nella sezione US Dramatic Competition del festival, molti dei film – tra cui “Suncoast” di Laura Chinn e “Stress Positions” con John Early – presentano attori in gran parte sconosciuti, ma sembrano nomi dal puro talento. Altri film riprendono attori noti ma sotto una nuova luce. Ad esempio, “Between the Temples” di Nathan Silver vede Carol Kane in un ruolo da protagonista a fine carriera, mentre “Exhibiting Forgiveness” dell’artista visivo Titus Kaphar offre ruoli da vetrina ad André Holland, Andra Day e Aunjanue Ellis-Taylor.

Concorso film dagli STATI UNITI

I 10 film di questa sezione sono tutti in anteprima mondiale. Tutti e 10 saranno disponibili per lo streaming online.

Between the Temples (Regista e sceneggiatore: Nathan Silver, Sceneggiatore: C. Mason Wells, Produttori: Tim Headington, Theresa Steele Page, Nate Kamiya, Adam Kersh, Taylor Hess) — Un cantore in crisi di fede scopre che il suo mondo è capovolto quando il suo insegnante di musica della scuola elementare rientra nella sua vita come il suo nuovo studente adulto di bat mitzvah. Cast: Jason Schwartzman, Carol Kane, Dolly de Leon, Caroline Aaron, Robert Smigel, Madeline Weinstein.

Dìdi (弟弟) (Regista, sceneggiatore e produttore: Sean Wang, Produttori: Carlos López Estrada, Josh Peters, Valerie Bush) — Nel 2008, durante l’ultimo mese d’estate prima dell’inizio del liceo, un impressionabile tredicenne taiwanese Un ragazzo americano impara ciò che la sua famiglia non può insegnargli: come pattinare, come flirtare e come amare tua madre. Cast: Izaac Wang, Joan Chen, Shirley Chen, Chang Li Hua.

Exhibiting Forgiveness (Regista, sceneggiatore e produttore: Titus Kaphar, produttori: Stephanie Allain, Derek Cianfrance, Jamie Patricof, Sean Cotton) — Utilizzando i suoi dipinti per trovare la libertà dal suo passato, un artista nero sulla strada del successo viene deragliato da un visita inaspettata del padre da cui si era allontanato, un tossicodipendente in via di guarigione che cerca disperatamente di riconciliarsi. Insieme imparano che dimenticare potrebbe essere una sfida più grande che perdonare. Cast: André Holland, John Earl Jelks, Andra Day, Aunjanue Ellis-Taylor.

Good One (regista, sceneggiatrice e produttrice: India Donaldson, produttori: Diana Irvine, Graham Mason, Wilson Cameron) — Durante un viaggio con lo zaino in spalla nelle Catskills, la diciassettenne Sam si scontra con gli ego rivali di suo padre e di suo padre. amico più vecchio. Cast: Lily Collias, James Le Gros, Danny McCarthy.

In the Summers (Regista e sceneggiatrice: Alessandra Lacorazza, Produttori: Alexander Dinelaris, Rob Quadrino, Fernando Rodriguez-Vila, Lynette Coll, Sergio Lira, Cristóbal Güell) — In un viaggio che abbraccia gli anni formativi delle loro vite, due sorelle navigano nel loro padre amorevole ma instabile durante le loro annuali visite estive alla sua casa a Las Cruces, nel New Mexico. Cast: René Pérez Joglar, Sasha Calle, Lío Mehiel, Leslie Grace, Emma Ramos, Sharlene Cruz.

Love Me (registi e sceneggiatori: Sam e Andy Zuchero, produttori: Kevin Rowe, Luca Borghese, Ben Howe, Shivani Rawat, Julie Goldstein) — Molto tempo dopo l’estinzione dell’umanità, una boa e un satellite si incontrano online e si innamorano. Cast: Kristen Stewart, Steven Yeun.

Ponyboi (Regista: Esteban Arango, Sceneggiatore: River Gallo, Produttori: Mark Ankner, River Gallo, Adel “Future” Nur, Trevor Wall) — Ambientato nel corso del giorno di San Valentino nel New Jersey, una giovane prostituta intersessuale deve scappare dal La mafia dopo uno spaccio di droga va di traverso, costringendolo a confrontarsi con il suo passato. Cast: River Gallo, Dylan O’Brien, Victoria Pedretti, Murray Bartlett, Indya Moore.

A Real Pain (Stati Uniti-Polonia – Regista, sceneggiatore e produttore: Jesse Eisenberg, Produttori: Dave McCary, Ali Herting, Emma Stone, Jennifer Semler, Ewa Puszczyńska) — I cugini non corrispondenti David e Benji si riuniscono per un tour attraverso la Polonia per onorare la loro amata nonna. L’avventura prende una svolta quando le vecchie tensioni della coppia riemergono sullo sfondo della loro storia familiare. Cast: Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey, Kurt Egyiawan.

Stress Positions (Regista e sceneggiatore: Theda Hammel, Produttori: Brad Becker-Parton, John Early, Stephanie Roush, Allie Jane Compton, Greg Nobile) — Terry Goon sta mantenendo una rigorosa quarantena nella brownstone di Brooklyn del suo ex marito mentre si prende cura di suo nipote — una modella marocchina di 19 anni di nome Bahlul, costretta a letto con la gamba completamente ingessata dopo un incidente con uno scooter elettrico. Sfortunatamente per Terry, tutti nella sua vita vogliono incontrare la modella. Cast: John Early, Qaher Harhash, Theda Hammel, Amy Zimmer, Faheem Ali, John Roberts.

Suncoast (Regista e sceneggiatrice: Laura Chinn, Produttori: Jeremy Plager, Francesca Silvestri, Kevin Chinoy, Oly Obst) — Un’adolescente che, mentre si prende cura di suo fratello insieme alla sua audace madre, stringe un’improbabile amicizia con un eccentrico attivista che è protestando contro uno dei casi medici più importanti di tutti i tempi. Ispirato da una storia semi-autobiografica. Cast: Laura Linney, Woody Harrelson, Nico Parker.

Concorso Documentari USA

As We Speak (Regista e produttore: JM Harper, Produttori: Sam Widdoes, Peter Cambor, Sam Bisbee) — L’artista rap del Bronx Kemba esplora la crescente arma dei testi rap nel sistema di giustizia penale degli Stati Uniti e all’estero — rivelando come le forze dell’ordine hanno silenziosamente ha utilizzato per decenni la creazione artistica come prova in procedimenti penali.

Daughters (Registi: Angela Patton, Natalie Rae, Produttori: Lisa Mazzotta, Justin Benoliel, Mindy Goldberg, Sam Bisbee, Kathryn Everett, Laura Choi Raycroft) — Quattro giovani ragazze si preparano per uno speciale Daddy Daughter Dance con i loro padri incarcerati, come parte di un programma di paternità unico in una prigione di Washington, DC.

Every Little Thing (Australia – Regia: Sally Aitken, Produttori: Bettina Dalton, Oli Harbottle, Anna Godas) — Nel mezzo del glamour di Hollywood e Los Angeles, una donna si ritrova in un viaggio di trasformazione mentre alleva colibrì feriti, svelando una storia visivamente accattivante e magica storia di amore, fragilità, guarigione e delicata bellezza in piccoli atti di grandezza.

Frida (Stati Uniti-Messico – Regista: Carla Gutiérrez, Produttori: Katia Maguire, Sara Bernstein, Justin Wilkes, Loren Hammonds, Alexandra Johnes) — Un viaggio intimamente crudo e magico attraverso la vita, la mente e il cuore dell’iconica artista Frida Kahlo. Raccontato attraverso le sue stesse parole per la prima volta – tratte dal suo diario, lettere rivelatrici, saggi e interviste stampate – e portato vividamente in vita da un’animazione lirica ispirata alle sue indimenticabili opere d’arte.

Gaucho Gaucho (Stati Uniti-Argentina – Registi e produttori: Michael Dweck, Gregory Kershaw, Produttori: Cameron O’Reilly, Christos V. Konstantakopoulos, Matthew Perniciaro) — Una celebrazione di una comunità di cowboy e cowgirl argentini, conosciuti come Gauchos, che vivono oltre i confini del mondo moderno.

Love Machina (Regista e produttore: Peter Sillen, Produttore: Brendan Doyle) — I futuristi Martine e Bina Rothblatt commissionano un’intelligenza artificiale umanoide avanzata chiamata Bina48 per trasferire la coscienza di Bina da un essere umano a un robot nel tentativo di continuare il loro esperimento irripetibile. storia d’amore galattica per il resto del tempo.

Porcelain War (Stati Uniti-Ucraina – Regista e sceneggiatore: Brendan Bellomo, Regia: Slava Leontyev, Produttori e sceneggiatori: Aniela Sidorska, Paula DuPre’ Pesmen, Produttori: Camilla Mazzaferro, Olivia Ahnemann) — Sotto aerei da combattimento ruggenti e attacchi missilistici, artisti ucraini Slava, Anya e Andrey scelgono di restare e combattere, lottando con i soldati che sono diventati. Trovando con aria di sfida la bellezza in mezzo alla distruzione, dimostrano che, sebbene sia facile spaventare le persone, è difficile distruggere la loro passione per la vita.

Skywalkers: A Love Story (regista, sceneggiatore e produttore: Jeff Zimbalist, produttori: Maria Bukhonina, Tamir Ardon, Chris Smith, Nick Spicer) — Per salvare la loro carriera e la loro relazione, una coppia temeraria viaggia attraverso il mondo per scalare la cima del mondo. super grattacielo ed esegui un’acrobazia audace sulla guglia.

Sugarcane (Stati Uniti-Canada – Regista: Julian Brave NoiseCat, Regista e produttore: Emily Kassie, Produttore: Kellen Quinn) — Un’indagine sugli abusi e sulla scomparsa di bambini in una scuola residenziale indiana innesca una resa dei conti nella vicina Sugarcane Reserve.

Union (registi: Stephen Maing, Brett Story, produttori: Samantha Curley, Mars Verrone) — L’Amazon Labour Union (ALU) — un gruppo di attuali ed ex lavoratori di Amazon a Staten Island a New York City — affronta uno dei più grandi e aziende più potenti nella lotta per la sindacalizzazione.

Concorso film internazionale

I 10 film di questa sezione sono tutti in anteprima mondiale. Tutti e 10 saranno disponibili per lo streaming online.

Brief History of a Family (Cina-Francia-Danimarca-Qatar – Regista e sceneggiatore: Jianjie Lin, Produttori: Ying Lou, Yue Zheng, Yiwen Wang) — Il destino di una famiglia della classe media si intreccia con quello dell’enigmatico nuovo amico del loro unico figlio in carica La politica del figlio unico in Cina, che mette sotto il microscopio i segreti non detti, le aspettative non soddisfatte e le emozioni non curate. Cast: Feng Zu, Keyu Guo, Xilun Sun, Muran Lin.

Girls Will Be Girls (India-Francia-Norvegia – Regista, sceneggiatore e produttore: Shuchi Talati, Produttori: Richa Chadha, Claire Chassagne) — In un severo collegio immerso nell’Himalaya, la sedicenne Mira scopre il desiderio e il romanticismo . Ma il suo risveglio sessuale e ribelle viene interrotto da sua madre, che non è mai diventata maggiorenne. Cast: Preeti Panigrahi, Kani Kusruti, Kesav Binoy Kiron.

Handling the Undead (Norvegia – Regista e sceneggiatore: Thea Hvistendahl, Sceneggiatore: John Ajvide Lindqvist, Produttori: Kristin Emblem, Guri Neby) — In una calda giornata estiva a Oslo, i nuovi morti si risvegliano. Tre famiglie che affrontano una perdita cercano di capire cosa significhi questa resurrezione e se i loro cari siano davvero tornati. Basato sul libro di John Ajvide Lindqvist. Cast: Renate Reinsve, Bjørn Sundquist, Bente Børsum, Anders Danielsen Lie, Bahar Pars.

In The Land of Brothers (Iran-Francia-Paesi Bassi – Registi, sceneggiatori e produttori: Raha Amirfazli, Alireza Ghasemi, Produttori: Adrien Barrouillet, Frank Hoeve, Charles Meresse, Emma Binet, Arya Ghamavian) – Tre membri di una famiglia afghana allargata ricominciano la loro vita in Iran come rifugiati, ignari che dovranno affrontare una lotta decennale per essere “a casa”. Cast: Hamideh Jafari, Bashir Nikzad, Mohammad Hosseini.

Layla (Regno Unito – Regista e sceneggiatore: Amrou Al-Kadhi, Produttore: Savannah James-Bayly) — Quando Layla, una drag queen araba in difficoltà, si innamora per la prima volta, i due si perdono e si ritrovano in una relazione trasformativa che mette alla prova chi lo sono davvero. Cast: Bilal Hasna, Louis Greatorex, Safiyya Ingar, Darkwah, Terique Jarrett, Sarah Agha.

Malu (Brasile – Regista e sceneggiatore: Pedro Freire, Produttori: Tatiana Leite, Sabrina Garcia, Leo Ribeiro, Roberto Berliner) — Malu, un’attrice volubile e disoccupata che vive con la madre conservatrice in una casa precaria in uno slum di Rio de Janeiro, ci prova ad affrontare il suo rapporto teso con la propria figlia adulta, sopravvivendo al tempo stesso grazie ai ricordi del suo glorioso passato artistico. Cast: Yara de Novaes, Carol Duarte, Juliana Carneiro da Cunha, Átila Bee. Prima mondiale. Disponibile online per il pubblico

Reinas (Svizzera-Perù-Spagna – Regista e sceneggiatrice: Klaudia Reynicke, Sceneggiatrice e produttrice: Diego Vega, Produttori: Britta Rindelaub, Thomas Reichlin, Daniel Vega, Valérie Delpierre) — Circondato dal caos sociale e politico a Lima durante l’estate del 1992 , Lucia, Aurora e la loro madre, Elena, progettano di partire e cercare opportunità negli Stati Uniti. Il loro addio implica il ricongiungimento con il loro ex padre, Carlos, aggiungendo turbolenza ai rimpianti, alle speranze e alle paure della loro partenza emotiva. Cast: Abril Gjurinovic, Luana Vega, Jimena Lindo, Gonzalo Molina, Susi Sánchez.

Sebastian (Regno Unito-Finlandia-Belgio – Regista e sceneggiatore: Mikko Mäkelä, Produttore: James Watson) — Max, un aspirante scrittore di 25 anni che vive a Londra, inizia una doppia vita come lavoratore del sesso per fare ricerche sul suo romanzo d’esordio . Cast: Ruaridh Mollica, Hiftu Quasem, Ingvar Sigurdsson, Jonathan Hyde, Leanne Best, Lara Rossi.

Sujo (Messico-Stati Uniti-Francia – Registi, sceneggiatori e produttori: Astrid Rondero, Fernanda Valadez, Produttori: Diana Arcega, Jewerl Keats Ross, Virginie Devesa, Jean-Baptiste Bailly-Maitre) — Quando un uomo armato del cartello viene ucciso, se ne va dietro Sujo, il suo amato figlio di 4 anni. L’ombra della violenza circonda Sujo in ogni fase della sua vita nell’isolata campagna messicana. Man mano che diventa un uomo, Sujo scopre che realizzare il destino di suo padre potrebbe essere inevitabile. Cast: Juan Jesús Varela, Yadira Pérez, Alexis Varela, Sandra Lorenzano, Jairo Hernández, Kevin Aguilar.

Veni Vidi Vici (Austria – Regista e sceneggiatore: Daniel Hoesl, produttore: Ulrich Seidl) — I Maynard e i loro figli conducono una vita familiare miliardaria quasi perfetta. Amon è un cacciatore appassionato, ma non spara agli animali, poiché la ricchezza della famiglia consente loro di vivere totalmente liberi da conseguenze. Cast: Laurence Rupp, Ursina Lardi, Olivia Goschler.

Concorso documentari internazionale

Agent of Happiness (Bhutan-Ungheria – Regista e produttore: Arun Bhattarai, Regista: Dorottya Zurbó, Produttori: Noémi Veronika Szakonyi, Máté Artur Vincze) — Amber è uno dei tanti agenti che lavorano per il governo bhutanese per misurare i livelli di felicità delle persone tra i remote montagne dell’Himalaya. Ma troverà il suo lungo la strada?

The Battle for Laikipia (Kenya-USA – Regista e produttore: Daphne Matziaraki, Regista: Peter Murimi, Produttore: Toni Kamau) — Le ingiustizie storiche irrisolte e il cambiamento climatico alzano la posta in gioco in un conflitto secolare tra pastori indigeni e proprietari terrieri bianchi a Laikipia , Kenya, un paradiso per la conservazione della fauna selvatica.

Black Box Diaries (Giappone-Stati Uniti-Regno Unito – Regista e produttore: Shiori Ito, Produttori: Eric Nyari, Hanna Aqvilin) ​​— La giornalista Shiori Ito si imbarca in un’indagine coraggiosa sulla propria violenza sessuale in un improbabile tentativo di perseguire il suo colpevole di alto profilo . La sua ricerca diventa un caso emblematico in Giappone, mettendo in luce i sistemi giudiziari e sociali obsoleti del paese.

Eternal You (Germania-USA – Registi: Hans Block, Moritz Riesewieck, Produttori: Christian Beetz, Georg Tschurtschenthaler) — Le startup utilizzano l’intelligenza artificiale per creare avatar che consentono ai parenti di parlare con i loro cari dopo la loro morte. Un’esplorazione di un profondo desiderio umano e delle conseguenze della trasformazione del sogno dell’immortalità in un prodotto.

Ibelin (Norvegia – Regia: Benjamin Ree, Produttore: Ingvil Giske) — Mats Steen, un giocatore norvegese, è morto di una malattia muscolare degenerativa all’età di 25 anni. I suoi genitori piangevano quella che pensavano fosse stata una vita solitaria e isolata, quando ha iniziato a ricevere messaggi da amici online in tutto il mondo.

Igualada (Colombia-USA-Messico – Regista: Juan Mejía Botero, Produttori: Juan E. Yepes, Daniela Alatorre, Sonia Serna) — In uno dei paesi più disuguali dell’America Latina, Francia Márquez, un attivista rurale colombiano nero, sfida lo status quo con una campagna presidenziale che si riappropria del termine dispregiativo “Igualada” – qualcuno che si comporta come se meritasse diritti che presumibilmente non gli corrispondono – e ispira una nazione a sognare.

Never Look Away (Nuova Zelanda – Regista, sceneggiatrice e produttrice: Lucy Lawless, sceneggiatori e produttori: Matthew Metcalfe, Tom Blackwell) – La rivoluzionaria cameraman neozelandese della CNN Margaret Moth rischia tutto per mostrare la realtà della guerra dall’interno del conflitto , guardando il pericolo e affrontando coloro che lo perpetuano.

A New Kind of Wilderness (Norvegia – Regia: Silje Evensmo Jacobsen, Produzione: Mari Bakke Riise) — In una foresta norvegese, una famiglia vive uno stile di vita isolato nel tentativo di essere selvaggia e libera, ma un tragico evento cambia tutto, e sono costretti ad adattarsi alla società moderna.

Nocturnes (India-USA – Regista e produttore: Anirban Dutta, Regista: Anupama Srinivasan) — Nelle fitte foreste dell’Himalaya orientale, le falene ci sussurrano qualcosa. Nel buio della notte, due curiosi osservatori fanno luce su questo universo segreto.

Soundtrack to a Coup d’Etat (Belgio-Francia-Paesi Bassi – Regista e sceneggiatore: Johan Grimonprez, Produttori: Daan Milius, Rémi Grellety) — Nel 1960, Nazioni Unite: il Sud del mondo innesca un terremoto politico, i musicisti Abbey Lincoln e Max Roach fa crollare il Consiglio di Sicurezza, Nikita Khrushchev sbatte le scarpe denunciando la barra dei colori americana, mentre gli Stati Uniti inviano l’ambasciatore jazz Louis Armstrong in Congo per distogliere l’attenzione dal suo primo colpo di stato africano post-coloniale.

Gigolò per caso: trailer della nuova serie comedy in arrivo su Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi il trailer di Gigolò per caso, la nuova serie comedy in sei episodi con uno straordinario cast corale capitanato da Pietro Sermonti e Christian De Sica affiancati da Ambra Angiolini, Frank Matano, Asia Argento, Claudio Gregori (Greg), Antonio Bannò, Francesco Bruni, Giorgia Arena con Marco Messeri, Sandra Milo e Stefania Sandrelli, e le special guest star Gloria Guida, Isabella Ferrari, e Virginia Raffaele. Gigolò per caso sarà disponibile dal prossimo 21 dicembre in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Gigolò per caso è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

A seguito della malattia del padre (De Sica), con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale, Alfonso (Sermonti) scopre che il genitore gli ha sempre tenuto nascosto il suo vero mestiere, quello di gigolò. In crisi con la moglie (Angiolini) e in difficoltà economiche, Alfonso decide di rivoluzionare la sua esistenza e seguire le orme paterne, scoprendo una versione di sé del tutto inaspettata. Coprodotta da Amazon Studios con Mattia Guerra, Stefano Massenzi, Andrea Occhipinti per Lucky Red, Gigolò per caso è diretta da Eros Puglielli, mentre Daniela Delle Foglie e Tommaso Renzoni firmano soggetto e sceneggiatura.

Max: il teaser dei contenuti del 2024 presenta filmati di “Penguin” e il primo sguardo al prequel di “It” “Welcome to Derry”

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Warner Bros. Discovery sta cercando di suscitare entusiasmo per il programma di contenuti che arriveranno su Max nel 2024 – e oltre – con un nuovo spot con nuovi filmati dalla prossima programmazione dello streamer.

Lo spot presenta filmati inediti di serie e speciali nuovi e di ritorno, tra cui The Penguin di Warner Bros. Television e DC Studios con Colin Farrell nel ruolo del protagonista, nonché la serie limitata The Sympathizer, con Hoa Xuande, Fred Nguyen Khan, Toan Le, Ky Duyen, con Sandra Oh e la star e produttore esecutivo Robert Downey Jr., che interpreta diversi ruoli.

Inoltre, la lunga lista di Max include un “primo sguardo speciale” sulla serie originale del 2025 “Welcome To Derry” (titolo provvisorio), un prequel di “It” di Stephen King

Altri primi look in evidenza includono il ritorno della serie comica di Larry David “Curb Your Enthusiasm”, la terza stagione di “Industry”, la quarta e ultima stagione di “L’amica geniale” e il secondo capitolo della serie docu della HBO “The Jinx”, una continuazione di sei episodi della serie del 2015. Tra gli originali di Max evidenziati nello spot figurano la commedia vincitrice dell’Emmy “Hacks”, “Tokyo Vice”, “Pretty Little Liars: Summer School” e “The Sex Lives of College Girls”, insieme a “Jerrod Carmichael: Reality Show”, “ Elizabeth”, “The Franchise” e la prossima serie “Conan O’Brien Must Go”.

Il nuovo promo arriva dopo la pubblicazione del trailer della seconda stagione di questo fine settimana dell’originale HBO “House of the Dragon”, la continuazione della popolare serie prequel “Il Trono di Spade”.

La seconda stagione di “HOD” strizza l’occhio al nuovo taglio che avrà Max, così come il nuovo original della HBO “True Detective: Night Country” con Jodie Foster e Kali Reis; la serie limitata della HBO “The Regime”, con Kate Winslet; e la serie comica che ritorna “Somebody Somewhere”.

Inoltre, lo spot anticipa il ritorno previsto per il 2025 della serie originale della HBO “The Last of Us”, che ha avuto il miglior debutto nella storia della HBO, così come le nuove stagioni di “The White Lotus”, “Euphoria” e “And Just”. Come quello.” Separatamente, WBD mercoledì ha annunciato un accordo esclusivo di produzione negli Stati Uniti con A24 che porterà film tra cui “Priscilla” e “The Iron Claw” su HBO e Max dopo la loro uscita nelle sale.

33° Noir in Festival: il futuro del genere riparte dal passato

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33° Noir in Festival: il futuro del genere riparte dal passato

15 anteprime italiane tra film in concorso, fuori concorso ed eventi speciali; 24 conversazioni letterarie svoltesi in Rizzoli Galleria, a Casa del Manzoni e in IULM; 21 incontri in diretta streaming e disponibili online, per un totale di oltre 35 ore di contenuti; 60 ospiti italiani e internazionali; una copertura di pubblico, tra pubblico e spettatori online di 300.000 persone, con oltre 15.000 interazioni sul web; 8 premi assegnati, tra cui il Raymond Chandler Award a Daniel Pennac, il Premio Giorgio Scerbanenco 2023 a La fine è ignota di Bruno Morchio (Rizzoli), il Black Panther Award a Femme di Sam H. Freeman e NG Choon Ping, il Premio Caligari 2023 a L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano e il Premio Luca Svizzeretto a Tony Sperandeo.

Ecco qualche numero dell’edizione appena conclusasi del Noir in Festival, una storia giunta al suo trentatreesimo anno che, dopo il mare di Viareggio e le nevi di Courmayeur, dal 2016 ha abbracciato i chiaroscuri tentacolari della metropoli milanese, ben rappresentata dal manifesto dell’anno, firmato Manuele Fior. Un “rito” che si rinnova anno dopo anno e che nel 2023 è ripartito, nel segno del 150° anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, da una delle sue origini, quel romanzo storico che ha influenzato e influenza tutt’oggi la narrazione di genere. Il convegno Manzoni e il Noir, una riflessione che ha avuto al suo centro il caso della celebre “Monaca di Monza” e si è tradotto in una giornata di incontri e studi realizzata in collaborazione con Casa del Manzoni, il Centro Nazionale Studi Manzoniani, il Circolo dei Lettori e Lo scrittoio, ha dato il via a una ricognizione che partendo dal passato è approdata fino ai giorni nostri.

Le peregrinazioni attraverso la Storia condotte, ad esempio, da Ben Pastor e Marcello Simoni, hanno nel corso dei giorni di festival ceduto il passo all’indagine nella Milano degli anni Ottanta dell’esordiente Fausto Gimondi e alle vicende raccontate da Jake La Furia in Italica Noir, fino ad approdare al contemporaneo, rappresentato da una vivace selezione di film in concorso e fuori concorso, più della metà dei quali orgogliosamente “made in Italy”, che si fa portavoce delle tensioni dell’oggi e degli incubi del domani.

“È più forte di noi”, dichiarano i direttori del festival Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, che lo dirigono assieme a Gianni Canova per la IULM, “non riusciamo a restare ancorati all’idea di un Noir granitico e immobile, che viva dei cliché cristallizzati del genere. Tutto, attorno a noi, è Noir: dalle tragedie della cronaca alla musica trap, dalle piccole apocalissi personali ai grandi processi e casi risolti o irrisolti della Storia. La selezione di libri, film, serie TV e graphic novel di quest’anno lo dimostra ampiamente, con il suo ventaglio di riflessioni, indagini, punti di vista talvolta inediti e spiazzanti. La grande partecipazione del pubblico sia in presenza che a distanza, la risposta entusiastica degli ospiti – Brando De Sica, Oskar Thor Axelsson, Jake La Furia, Loïc Tanson, Paolo Briguglia, Harald Gilbers, Giancarlo De Cataldo, Donato Carrisi, Ashley Audrain,  Nina Zilli, Camila Raznovich, Deepti Kapoor, Christophe Mercier, Lyda Patitucci, Antonio Pisu, Andrea Di Stefano, Davide Gentile, Gabriele Salvatores, Pivio & Aldo De Scalzi e molti altri – la meravigliosa ospitalità – di IULM, Rizzoli Galleria, Cineteca Milano Arlecchino, Casa del  Manzoni e Institut français Milano – e il preziosissimo contributo – della Direzione Generale Cinema e Audiovisivi del Ministero della Cultura, di IULM e Cinecittà News – sono indizio e prova che il Noir è un bene necessario tanto al presente quanto al futuro. Nostra la missione di salvaguardarne le origini e il rinnovamento negli anni a venire. Grazie di essere stati con noi e di guidarci verso il futuro!”.

Assassin’s Creed: trama, cast e sequel del film con Michael Fassbender

Nel loro raccontare mondi, personaggi e storie, il cinema e i videogiochi hanno più volte incrociato le loro strade, offrendosi l’un l’altro nuovi appassionanti contenuti. È quello che è accaduto anche con il film del 2016 Assassin’s Creed, basato sull’omonima saga videoludica della Ubisoft. Diretto da Justin Kurzel, il film porta così per la prima volta sul grande schermo il personaggio ormai tanto celebre, a cui viene offerta la possibilità di rivivere i ricordi di un suo antenato vissuto al tempo dell’inquisizione spagnola. Attraverso tale connessione si svilupperà la ricerca per la soluzione di un enigmatico mistero.

Diventata ormai uno dei titoli più noti e apprezzati del mondo dei videogiochi, era solo questione di tempo prima che Assassin’s Creed venisse adattato al cinema. La sua storia contiene infatti tutti gli elementi giusti per un film di questo genere: azione, mistero, amore. Per il film, però, si è scelto di non adattare quanto già raccontato nei videogiochi, ma di dar vita ad un personaggio e una storia nuove, che presentassero però ovvi riferimenti agli aspetti più importanti e celebri della saga videoludica. Per riuscire in ciò la produzione si è avvalsa di grandi effetti speciali, che hanno consentito di dar vita a tutta la spettacolarità caratteristica del titolo Ubisoft.

Il film ha così richiamato in sala tutti gli appassionati del videogioco, i quali però non sono rimasti particolarmente entusiasti da quanto realizzato. Ciò ha portato il film ad andare incontro ad un brusco calo negli incassi, arrivando ad un risultato globale di soli 241 milioni di dollari a fronte di un budget di 125. Assassin’s Creed sembra dunque confermare che benché prolifico il rapporto tra cinema e videogioco rimane naturalmente complesso. Questo del 2016 potrebbe però non essere la prima e ultima trasposizione del videogioco, ma per saperne di più occorre proseguire nella lettura.

Assassin’s Creed: la trama del film

La vicenda si apre su Callum Lynch, vittima di una vita turbolenta e ora condannato a morte per omicidio. L’uomo, che aspetta di essere giustiziato, scopre tuttavia che la sua esecuzione non è altro che una messa in scena. Credendo di addormentarsi per sempre, egli si risveglia invece in un misterioso laboratorio. Qui fa la conoscenza di Alan Rikkin, capo della Fondazione Abstergo. L’uomo svela a Lynch il motivo del suo trovarsi lì, dipeso dalla sua discendenza con Aguilar de Nerha, uno degli Assassini di una confraternita risalente al periodo dell’inquisizione spagnola. Questi è uno degli ultimi a sapere dove è stata nascosta la preziosa Mela dell’Eden, dai Templari ricercata per secoli.

Tale manufatto contiene infatti l’inestimabile codice genetico del libero arbitrio, e se finisse nelle mani sbagliate segnerebbe la fine dell’esistenza così come è conosciuta. Compito di Lynch è dunque quello di ritrovare l’oggetto, e per farlo dovrà collegarsi all’Animus, una macchina in grado di riportare in vita i ricordi genetici. Callum si ricollega così alla vita del suo antenato Aguilar, rivivendola in prima persona. Attraverso di lui intraprenderà un pericoloso viaggio attraverso la Spagna di fine Quattrocento, scontrandosi con potenti nemici e dialogando con imprevedibili alleati. Nel presente, intanto, qualcosa trama nell’ombra, e l’esistenza di Callum sembra essere più a rischio che mai.

Assassin's Creed cast

Assassin’s Creed: il cast del film

Per dar volto a Callum Lynch e al suo antenato Aguilar, la prima scelta dei produttori è sempre stata l’attore Michael Fassbender. Questi era secondo tutti la scelta migliore per dare ai due personaggi carisma e grande presenza scenica. Fassbender, tuttavia, ammise di non aver mai sentito parlare del videogioco, ma intraprese un percorso di approfondimento per poterne scoprire i vari segreti. L’attore si dedicò inoltre ad un lungo allenamento fisico e coreografico, arrivando ad eseguire personalmente la quasi totalità delle spericolate scene che lo vedono protagonista. Fassbender lavorò molto sui due personaggi, decidendo anche di differenziarli un minimo indossando delle lenti a contatto marrone per la parte di Aguilar.

Accanto a lui nel film si ritrova la premio Oscar Marion Cotillard nei panni di Sophia Rikkin, figlia di Alan. È lei a supervisionare il progetto Animus e istruire Callum a riguardo. L’attrice ha però rischiato di dover rinunciare al ruolo, contrariata da alcune modifiche fatte al suo personaggio. Su insistenza sua e del regista, però, i produttori acconsentirono a ritrattare queste, mantenendo dunque la partecipazione della Cotillard. Nei panni di Alan Rikkin vi è invece Jeremy Irons. Questi è il visionario amministratore della Abstergo Industries e si rivela essere un personaggio particolarmente complesso. Sono poi presenti anche gli attori Brendan Gleeson, nei panni di Joseph Lynch, padre di Callum, mentre Charlotte Rampling è Ellen Kaye. L’attore Michael K. Williams, infine, interpreta Baptiste, un assassino caraibico esperto nell’uso di pozioni e veleni.

Assassin’s Creed: il sequel, il trailer e dove trovare il film in streaming e in TV

Nonostante lo scarso risultato di critica e pubblico, la Fox si è dichiarata interessata a dar vita ad ulteriori film basati sulla saga di Assassin’s Creed. L’intenzione, stando a quanto annunciato, era quella di dar vita ad un vero e proprio franchise cinematografico. Lo stesso Fassbender, inoltre, ha dichiarato che dal film del 2016 erano rimasti esclusi diversi materiali e storie, sufficienti a dar vita ad almeno altri due film. Tuttavia, in seguito all’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, quest’ultima ha deciso di cancellare ufficialmente il progetto sui sequel. Nel novembre del 2020 una nuova speranza si apre però nei confronti del titolo. La piattaforma Netflix ha infatti annunciato un accordo con la Ubisoft per portare nel proprio catalogo una serie basata sul videogioco. Ad oggi, però, non vi sono ulteriori notizie in merito.

In attesa però di vedere tali sviluppi, per gli appassionati è possibile fruire di Assassin’s Creed grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Disney+, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 6 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, Deadline

Il giorno più bello: tutte le curiosità sul film con Luca e Paolo

I matrimoni sono da sempre una delle specialità del cinema italiano. Solo di recente film come Un matrimonio da favola, Il grande giorno o il più recente Improvvisamente a Natale mi sposo, sono solo alcuni esempi di ciò. A questi si può aggiungere però anche Il giorno più bello, opera prima di Andrea Zalone che offre un divertente racconto che ruota attorno alla complessa organizzazione di un matrimonio, dando vita a personaggi e situazioni quantomai stravaganti. Uscito in sala nel 2022, questo ha inoltre riportato sul grande schermo la coppia comica composta da Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri.

Per gli appassionati di commedie italiane incentrate sul giorno più felice per una coppia e su tutto ciò che porta ad esso, Il giorno più bello è allora un titolo da non perdere, capace di regalare risate ed emozioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il giorno più bello

Protagonista del film è Aurelio, che di mestiere fa il wedding planner ed è a capo della sua azienda familiare chiamata “Il giorno più bello“. Il suo obiettivo nella vita è stato sempre quello di regalare la felicità agli sposi nel giorno del loro matrimonio. Qualcosa, però, in lui è cambiato in seguito al suo divorzio. Ora però, Aurelio avverte che è il momento di voltare pagina, specialmente dal momento in cui si scopre innamorato di Serena, la sua collaboratrice, con la quale vorrebbe lasciare il suo attuale lavoro per solcare gli oceani in barca a vela. Prima però dovrebbe vendere l’azienda, ma soprattutto convincere Serena a lasciare il marito Giorgio, suo amico di lunga data.

Ma il Aurelio è deciso a seguire il suo obiettivo e, nonostante diversi rifiuti iniziali, alla fine trova anche un acquirente per Il giorno più bello, il dottor Musso. Prima di chiudere l’accordo, non gli resta che organizzare il suo ultimo matrimonio, quello di Pier e Chiara, due rampolli dell’alta borghesia. Il giorno del ricevimento, tuttavia, Aurelio scopre che il dottor Musso è proprio il padre della ragazza e deciderà se comprare l’azienda o no solo dopo il matrimonio della figlia, valutando l’operato di Aurelio e del suo team. Quell’ultimo matrimonio si rivelerà dunque per lui una sfida più complessa del previsto, resa ulteriormente difficile dal coinvolgimento nella cerimonia dello stesso Giorgio e di Serena.

Recensione film Il giorno più bello

Il giorno più bello è il remake di un film francese

Il film, scritto da Fabio Bonifacci e da Andrea Zalone, non è basato su un soggetto originale, bensì sulla commedia francese del 2017 C’est la vie – Prendila come viene, di Toledano e Nakache. Interpretato da Gilles Lellouche, è stato uno dei film con maggiore successo in Francia, dove ha incassato ben 27 milioni di euro. Dopo un’anteprima alla 12ª edizione della Festa del Cinema di Roma, il film è stato poi con successo distribuito anche in Italia, dove ha dunque attirato le attenzioni di diversi produttori, interessati a realizzarne un remake operando però i dovuti cambiamenti affinché divenisse culturalmente più vicino al nostro Paese.

Il cast di Il giorno più bello e le location del film

Il giorno più bello è caratterizzato dalla presenza di un cast di attori particolarmente noti, a partire dal duo Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri rispettivamente nei ruoli di Aurelio e Giorgio. L’attrice Valeria Bilello interpreta invece Serena, mentre Violante Placido è l’assistente di Aurelio, Adele. Ludovico Guenzi, noto per essere il frontman del gruppo Lo Stato Sociale, interpreta invece il cantante Billy. Ad interpretare i due sposi, Pier e Chiara, vi sono invece Stefano De Martino e Fiammetta Cicogna, mentre il padre di lei, il dottor Musso, è interpretato da Carlo Buccirosso. Completano il cast Massimo De Lorenzo nel ruolo di Camillo, Orsetta De Rossi in quelli della madre di Pier e Riccardo Lombardo nei panni di Tiziano.

Per quanto riguarda le location del film, Il giorno più bello è stato girato interamente a Torino nel corso di 6 settimane. La città, capoluogo del Piemonte, ha dunque offerto ambienti come il Palazzo Civico, il Circolo Esperia, l’Hotel Golden Palace ma anche al Castello de Biandrate a San Giusto Canavese, comune in provincia di Torino dove si trova un importante centro di produzione cine-televisiva i Telecittà Studios. Si tratta di luoghi turistici e di cultura, che grazie al film hanno ottenuto maggiore visibilità invogliando gli spettatori a visitarli. Al Palazzo Civico, d’altronde, era stago girato anche il film Il divo, diretto da Paolo Sorrentino.

Il trailer di Il giorno più bello e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il giorno più bello grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 6 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

The Good Mothers candidata ai Critics Choice Awards 2024.

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The Good Mothers candidata ai Critics Choice Awards 2024.

The Good Mothers, la serie originale italiana disponibile su Disney+, è stata candidata come “Best Foreign Language Series” alla ventinovesima edizione dei Critics Choice Awards 2024.

Questa nomination si aggiunge ai diversi riconoscimenti ottenuti dalla serie come il “Berlinale Series Award” vinto alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove la serie era stata presentata in anteprima mondiale lo scorso 22 febbraio nella sezione “Berlinale Series”; il premio come miglior serie drama in lingua non inglese ai recenti C21 International Drama Awards, oltre all’inserimento tra le migliori serie televisive dell’anno dalla nota rivista britannica “The Economist”.

Iscriviti a Disney+ per guardare The Good Mothers e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

The Good Mothers, che racconta la ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla, è interpretata da Gaia Girace (Lamica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra – La serieFavolacce) in quelli di Anna Colace, Francesco Colella (ZeroZeroZeroTrust) in quelli di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e con Micaela Ramazzotti (La pazza gioiaLa prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.

Questa serie è unopera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.

Basato sull’omonimo libro non-fiction del giornalista Alex Perry, premiato con il “George Polk award”, e adattato per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad CentralThe Last Kingdom), nominato ai BAFTA, il progetto vede la regia di Julian Jarrold, nominato ai BAFTA e agli Emmy (The CrownBecoming Jane) e della premiata Elisa Amoruso (SirleyChiara Ferragni: Unposted) ed è prodotto da House Productions (SherwoodIl prodigio) e Wildside (L’amica genialeAnna), una società del gruppo Fremantle.

Basata su una storia vera, The Good Mothers ripercorre le vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la giustizia.

I produttori esecutivi di The Good Mothers sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett Spencer per House Productions e Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle e Alessandro Saba per Disney+. Anche Stephen Butchard e Julian Jarrold sono i produttori esecutivi.

Disquiet: la spiegazione del finale del film Netflix

Disquiet: la spiegazione del finale del film Netflix

Disquiet è il nuovo thriller dai toni soprannaturali di Netflix, diretto dal regista Michael Winnick (noto anche per La truffa perfetta e Shadow Puppets), nel quale uno spaesato Jonathan Rhys Meyers si ritrova incastrato in un ambiente che sembra ben diverso da ciò che dovrebbe essere. Prende così vita un racconto che esplora il concetto di realtà, di bene e male, di redenzione e di salvezza dell’anima, il tutto attraverso una serie di scelte di regia che permettono subito di capire che ci si trova dinanzi ad un film che si svelerà davvero solo una volta giunto al finale. Da qualche giorno tra i titoli più visti nel catalogo di Netflix, Disquiet sta infatti suscitando diverse domande riguardo la sua conclusione, a cui proveremo a dare qui risposta.

Come è finito Sam in ospedale?

Disquiet Jonathan Rhys Meyers Sam

Disquiet non perde tempo a presentare il protagonista della narrazione, Sam, uno stacanovista e promiscuo trentenne in difficoltà con la sua start-up tecnologica. Sam e sua moglie Sarah sono in attesa del loro primo figlio, e quest’ultima è ancora preoccupata per le passate tendenze di Sam a cedere alle tentazioni. Combattuto tra le sue responsabilità e il senso di colpa per le azioni passate, Sam è sempre più distratto e ciò culmina nel suo rimanere coinvolto in un grave incidente che quasi gli costa la vita. Sam viene dunque ricoverato d’urgenza in ospedale, sotto la sorveglianza della moglie.

Al risveglio, si ritrova però solo nel reparto di terapia intensiva che, insieme all’intero corridoio dell’ospedale, ha un aspetto piuttosto vuoto, buio e minaccioso. Qui Sam inizia ad avere alcune inquietanti visioni, come quella di un uomo anziano che lo aggredisce improvvisamente e di un’infermiera che appare e scompare dal nulla. Spaventato da quell’ambiente e da ciò che crede di vedere, Sam tenta di scappare ma non vi riesce.

Chi sono Monica e Carter? Perché sono rimasti bloccati all’interno dell’ospedale?

Disquiet film

Gli spettatori vengono a questo punto introdotti a due personaggi coinvolti in un destino simile a quello di Sam. Monica, che ha subito un intervento di impianto di protesi mammaria nello stesso ospedale, si sveglia e si ritrova circondata da tre pazienti donne maciullate che minacciano di aggredirla. Sentendo le sue grida di aiuto, Sam la soccorre e ben presto il duo scopre che un’altra sfortunata persona è bloccata all’interno dell’ospedale: Carter, vittima di un ingiustificato attaccato da un poliziotto razzista. Il trio escogita un piano per trovare un’uscita dall’ospedale e presto si precipita attraverso le scale dopo essere stato inseguito da alcuni pazienti.

Qui però Sam si separa dagli altri due sulle scale e viene tirato fuori da un inserviente dell’ospedale, che lo aggredisce. La dottoressa Lily lo salva in extremis e, mentre porta in salvo Sam privo di sensi, la accoglie un anziano paraplegico di nome Virgil; i due hanno un diverbio sul passato di Sam e sembra che nessuno dei due sia un comune essere umano come i personaggi incontrati finora, poiché dimostrano di possedere una conoscenza particolarmente approfondita della vita di Sam, che non dovrebbero però avere.

Cosa scopre Sam dell’ospedale?

Disquiet Sam

Dopo essersi risvegliato, Sam ricomincia a cercare un’uscita da solo e incontra il già citato poliziotto razzista Frank, che era a sua volta stato ferito durante il litigio con Carter, finendo in ospedale. Sentendo le ipotesi di Sam sul fuggire da quel luogo, Frank gli chiede di guardare fuori, cosa che fa, solo per accorgersi che un buio pesto circonda l’ospedale. Sam si chiede allora se il blackout sia dovuto a un hacker o a un attacco terroristico, il che potrebbe spiegare anche il problema di comunicazione. Qualche istante dopo, però, anche Frank scompare inspiegabilmente, lasciando di nuovo Sam da solo a perlustrare la zona.

Sam incontra poi nuovamente Virgil, che sembra avere una presenza gentile e rassicurante e, sebbene non sia in grado di rivelare la posizione del luogo, insiste sul fatto che raggiungere un terreno più alto potrebbe fornire loro alcune risposte. Lilith si unisce a loro poco dopo e il nuovo trio si dirige verso l’uscita quando un corpulento inserviente li attacca, rapendo apparentemente sia Virgil che Lilith. Durante questi eventi, Sam scorge anche una bambina sfigurata che gli chiede aiuto, ma che scompare all’improvviso, proprio come era apparsa all’inizio.

Quando Sam raggiunge l’atrio dell’ospedale, si riunisce con Monica e, pochi istanti dopo, con Lily, che apparentemente è sopravvissuta e ha ucciso anche l’inserviente. Il trio incontra Frank, che cerca a sua volta disperatamente di trovare una via d’uscita dall’ospedale, fallendo però in ogni tentativo. Carter, infine, torna dopo aver perlustrato a fondo l’ospedale e ipotizza che siano stati drogati e che quindi abbiano le allucinazioni, mentre Monica è dell’idea che in realtà non siano vivi. Dopo una serie di accese discussioni, Frank uccide Carter e costringe Lily a mostrargli un percorso per uscire. Mentre si affacciano all’ascensore per raggiungere il parcheggio del seminterrato, da dove Lily dichiara di essere entrata nell’ospedale, Frank viene rapito da un’entità invisibile.

La spiegazione del finale di Disquiet: Sam è fuggito dall’ospedale?

Disquiet Jonathan Rhys Meyers

Quando in Disquiet Sam, Lily e Monica raggiungono il seminterrato, Monica trova l’obitorio e vi entra con curiosità. Qui, i cadaveri delle persone decedute all’obitorio risorgono improvvisamente e gli spettatori apprendono finalmente che si tratta delle stesse persone morte durante gli eventi che hanno portato Sam, Carter, Monica e Frank al ricovero in ospedale. All’improvviso, Frank, dunque, torna e costringe il gruppo, sotto la minaccia di una pistola, a continuare il viaggio nel seminterrato e, dopo aver individuato il parcheggio dall’aspetto minaccioso, vi entra però da solo.

Un Carter violento e squilibrato riappare però dal nulla e si precipita ad attaccare Frank, per poi essere ucciso ancora una volta da lui. Frank viene però a questo punto trascinato all’interno del parcheggio da una forza sconosciuta e Monica subisce presto lo stesso destino. Si scopre che, in qualche modo, c’è proprio Lily dietro a tutto questo e, mentre si dirige verso la sua ultima vittima, Sam, Virgil appare all’interno dell’ascensore e porta via Sam con sé. Giunto nel reparto dei neonati, Sam ha una visione della moglie, che lo esorta a tornare a casa dalla sua famiglia.

Durante la loro conversazione, Sam scopre infine che quel luogo si trova su un piano metafisico, un limbo che esiste tra la vita e la morte. Insieme a lui, altri sono intrappolati nello stesso luogo e l’unico modo per uscirne è la propria determinazione e il proprio libero arbitrio. Lily e Virgil rappresentano dunque gli impulsi positivi e negativi che gli esseri umani provano nelle situazioni più disperate, e Sam viene anche a sapere che morire in questo regno significa reincarnarsi ancora e ancora in uno stato più squilibrato. Sam si rende dunque conto che la resurrezione di Carter, le entità precedenti e anche il vecchio che lo ha attaccato la prima volta sono i suoi stessi io futuri.

Mentre Sam e Virgil si dirigono verso il tetto, si imbattono nella bambina che Sam aveva avuto in precedenza e questa volta, seguendo il consiglio di Virgil, Sam la avvicina e le assicura che la aiuterà a fuggire. Ancora una volta, però, Sam viene attaccato dal suo vecchio sé davanti all’ascensore, che lo porta a rimanere intrappolato in un’altra visione da cui Virgil però lo salva. Imparata finalmente la lezione sul fatto che l’ascensore non è il modo migliore per avvicinarsi all’uscita, Sam decide di prendere le scale e si congeda da Virgil, che ha ancora Carter e altre anime da guidare fuori da questo limbo.

Cos’è davvero l’ospedale di Disquiet?

Disquiet Lily

Sulle scale, Sam riceve la visita di Lily, che cerca di tentarlo a prendere l’uscita del seminterrato, affermando che Monica e Frank hanno scelto quella strada. Gli spettatori possono dunque vedere nel mondo fisico che sono in realtà morti. Sam resiste alla tentazione e va sul tetto con la bambina. Una volta giunti lì, la bambina si risveglia nel mondo fisico, la moglie di Sam, Sarah, esorta il comatoso Sam a tornare a sua volta, professando i suoi sentimenti per lui. Sam cammina allora verso la luce e ritorna alla vita nel mondo fisico.

L’interpretazione più diretta di Disquiet si può dunque concentrare sui binari del bene e del male, oltre che sul mito biblico. L’influenza di Virgil e di Lily può essere vista come la presenza dei classici spiriti guida, con gli angeli buoni e cattivi che continuano a consigliare o a provocare gli sventurati presenti nel limbo. L’allusione più evidente è allora quella al mito biblico, in quanto Lillith è considerata l’entità demoniaca primordiale, il primo essere umano caduto in alcune versioni del mito cristiano, che ha ceduto alla tentazione e da allora ha attirato l’umanità verso la dannazione.

Virgil agisce invece come il poeta romano Virgilio, l’omonimo personaggio dell’Inferno dantesco, che guida Dante attraverso i nove gironi dell’inferno. L’uscita del seminterrato rappresenta quindi l’inferno, mentre il tetto rappresenta il paradiso, come suggerisce anche la combinazione di colori: nebbia rossa nel primo e luce intensa nel secondo. Non c’è da stupirsi che il facile accesso all’ascensore fosse costantemente ostacolato; nel cammino della rettitudine, a quanto pare, le scorciatoie non sono un’opzione. Tuttavia, alla fine di Disquiet non c’è la piena certezza che Sam si sia svegliato davvero nella vita reale. Ciò che vede potrebbe trattarsi di una visione fantastica che ha una volta morto e giunto in paradiso.

Masters of the Air: il nuovo trailer della serie prodotta da Steven Spielberg

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Oggi Apple TV+ ha presentato il trailer dell’attesa dramedy sulla Seconda Guerra Mondiale, Masters of the Air. La serie dei produttori esecutivi di “Band of Brothers” e “The Pacific”, Steven Spielberg, Tom Hanks e Gary Goetzman, vanta un cast stellare guidato dal candidato all’Oscar® Austin Butler, Callum Turner, Anthony Boyle, Nate Mann, Rafferty Law, il candidato all’Oscar® Barry Keoghan, Josiah Cross, Branden Cook e Ncuti GatwaMasters of the Air farà il suo debutto su Apple TV+ il 26 gennaio 2024 con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì, fino al 15 marzo.

Basata sull’omonimo libro di Donald L. Miller e sceneggiato da John Orloff, Masters of the Air segue gli uomini del 100° Gruppo Bombardieri (il “Bloody Hundredth”) alle prese con pericolosi raid di bombardamento sulla Germania nazista in condizioni proibitive, dovute al gelo, alla mancanza di ossigeno e al terrore di un combattimento condotto a 25.000 piedi di altezza. La rappresentazione del prezzo psicologico ed emotivo pagato da questi giovani uomini che hanno contribuito a distruggere l’orrore del Terzo Reich di Hitler è al centro della storia di Masters of the Air. Alcuni furono abbattuti e catturati; altri furono feriti o uccisi. Altri ancora ebbero la fortuna di tornare a casa. Indipendentemente dal destino individuale, tutti hanno ricevuto un tributo.

Spaziando dai campi e villaggi bucolici del sud-est dell’Inghilterra, alle dure privazioni di un campo di prigionia tedesco e ritraendo un periodo unico e cruciale della storia mondiale, “Masters of the Air” è un vero e autentico successo cinematografico sia in termini di scala, che di portata.

Prodotta dagli Apple Studios, Masters of the Air è prodotta esecutivamente da Spielberg attraverso Amblin Television, e da Hanks e Goetzman per conto di Playtone. Darryl Frank e Justin Falvey della Amblin Television sono co-produttori esecutivi insieme a Steven Shareshian della Playtone. Oltre a scrivere, Orloff è co-produttore esecutivo. Anche Graham Yost è produttore esecutivo della serie. Anna Boden, Ryan Fleck, Cary Joji Fukunaga, Dee Rees e Tim Van Patten si alternano alla regia.

Obliterated – Una notte da panico: spiegazione del finale della serie Netflix

Dopo il grande successo ottenuto su Netflix, il cast e i creatori della serie Obliterated – Una notte da panico, Josh Heald, Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg, hanno risposto a tutte le domande dei fan sul finale e hanno anticipato cosa potrebbe accadere in futuro, se una seconda stagione venisse confermata. Nella serie, un gruppo di bizzarri agenti governativi si rende conto che la bomba nucleare che avevano disattivato era un falso e che Las Vegas è ancora a rischio, dovendo dunque interrompere i loro festeggiamenti, schiarirsi le idee e darsi da fare ancora di più per disarmare l’arma che minaccia di cancellare la città del peccato (e tutti i festaioli al suo interno). Negli ultimi istanti prima che la bomba esploda, l’esperto di ordigni Hagerty (C. Thomas Howell) è entrato in un casinò su un cammello e ha salvato la situazione. Ma come siamo arrivati a ciò? E cosa significa questo per il futuro della squadra? Scopriamolo insieme!

La squadra ha disinnescato la bomba?

Sì, grazie alla magia del lavoro di squadra. Nel finale, Maya scopre che Anastasia (Alyson Gorske) – precedentemente nota come Lana, di cui parleremo tra poco – ha nascosto la vera bomba nucleare in una slot machine del Plaza Hotel. “Fin dall’inizio sapevamo di volere che la storia si svolgesse a Las Vegas e continuavamo a pensare che avrebbero girato per tutta la città e nel deserto per cercare di prendere la bomba. In fin dei conti, dove si trova?“, spiega il co-creatore Schlossberg. “Abbiamo pensato che metterla all’interno di una slot machine fosse il posto migliore“. Questa decisione porta alla gloriosa cavalcata al rallentatore di Hagerty verso la gloria. Dopo essere stato separato dalla squadra per la maggior parte della giornata, riesce a raggiungere il luogo dell’esplosione e si mette al lavoro, con l’aiuto delle sue cover preferite di Michael Bublé, eseguite dal vivo dalla sua nuova moglie (Lindsey Kraft). All’ultimo secondo, taglia il filo giusto e disarma la bomba nucleare una volta per tutte.

È l’ultima canzone che ci si aspetta da Hagerty“, racconta Hurwitz a Tudum in merito alla scelta della canzone. “Nei nostri primi piani, pensavamo di inserire nel corso della stagione l’esibizione di Bublé a Las Vegas e di farlo comparire nel finale, mentre nei nostri copioni iniziali, proprio alla fine, Bublé si presenta e canta dal vivo. Era in tournée mentre stavamo girando, quindi abbiamo apportato una modifica alla sceneggiatura che pensiamo sia risultata ancora migliore dal punto di vista del personaggio“.

Chi è Lana?

La festaiola di Las Vegas che la banda ha rimorchiato durante la missione non era la donna benintenzionata che fingeva di essere: Lana era in realtà Anastasia Koslov, la sorella presumibilmente morta del cattivo Ivan Koslov (Costa Ronin). “Al momento del casting, abbiamo scritto scene con la voce di Lana e scene con la voce di Anastasia“, spiega Hurwitz. “Alyson Gorske, fin dal suo primo provino, ci ha lasciato a bocca aperta. La sorpresa più grande per noi è stata che si trattava del suo primo ruolo da attrice importante a Hollywood. L’abbiamo richiamata un paio di volte solo per vedere che tipo di cose poteva fare. Si è presentata ogni giorno sul set e ha fatto faville, dovendo anche imparare i dialoghi in russo, a volte all’ultimo minuto. Era fondamentale trovare qualcuno che potesse interpretare entrambi i ruoli in modo convincente“.

Così, la Gorske ha fatto un provino interpretando alcune scene di Lana e altre di Anastasia, mostrandosi fin da subito entusiasta dell’opportunità di interpretare personaggi così contrastanti in Obliterated. “Lana è la tipica ragazza da festa, con abiti sexy e super attillati, che mette tutto in mostra“, dice Gorske. “Ma Anastasia ha un’energia da stronza cattiva! È stato così intrigante“.

Perché Trunk non è riuscito a mangiare neanche un boccone?

Trunk (Terrence Terrell) è un Navy SEAL altamente addestrato e molto in forma che ha bisogno di un rifornimento costante per mantenere il suo motore acceso. Ostacolato in ogni occasione nella sua ricerca di spuntini, la sua fame incessante diventa una fonte di suspense quasi pari alla bomba a orologeria letterale dello show. Spiega Schlossberg: “Veniamo dall’universo di Harold & Kumar, dove tutto ruota intorno alla voglia di mangiare, di ubriacarsi o di sballarsi, e si vuole assorbire tutto questo con il cibo. Così abbiamo fatto in modo che Trunk, all’inizio della serie, prendesse un mucchio di gommine all’erba e fosse ubriaco. Quindi sta morendo di fame. Nell’episodio 2 è affamato. E poi ha tutti questi momenti in cui sta quasi per riuscire a mangiare, e alla fine della serie ti chiedi: “Ancora? State ancora giocando questa carta?”. E lo facciamo. La cosa colpisce in continuazione, ma tutto porta a un risultato straordinario“.

Questo finale include una scena di lotta in cucina perfettamente coreografata che coinvolge una fontana di cioccolato. “La chiamo la scena di Braccio di Ferro“, racconta Terrell a Tudum. “Siamo andati a tutto gas con il cibo, e avevano preparato tanto cibo perché pensavano che avremmo dovuto girare le scene più volte. In realtà, ho fatto quasi tutto in una sola ripresa“.

Trunk sta davvero lasciando la squadra?

Nell’episodio 6, Trunk rivela di voler lasciare le forze armate per uno stile di vita più sfarzoso, ovvero diventare la guardia del corpo di Lady Gaga. Ma dopo gli epici picchi finali di Obliterated, Terrell non è così sicuro che il suo personaggio sia pronto a lasciare i suoi amici. “Ama troppo McKnight. Il legame con McKnight è superiore a tutto”, ha svelato Terrell. “Il fatto che Trunk offra a McKnight uno dei suoi hash brown è una prova della sua lealtà e del suo amore. “Il fatto che sia disposto a condividere il suo cibo dice tutto. Quindi, non andrà da nessuna parte“, ha aggiunto.

Ci sono degli Easter Egg di Cobra Kai?

Cobra-kai-netflixPer la maggior parte, Obliterated è pieno di azione, risvolti inaspettati nella trama e colpi di scena che non si verificherebbero mai in Cobra Kai. A questo proposito, Hurwitz ha commentato: “Ci piace fare Cobra Kai, ma le nostre radici sono nella commedia vietata ai minori. È stato divertente dare libero sfogo alla nostra creativià e dedicarci al tipo di commedia vietata ai minori che abbiamo sempre fatto, ma anche inserire l’azione di cui ci siamo innamorati durante la realizzazione di Cobra Kai. Tutto ciò che non facciamo in Cobra Kai è presente in Obliterated“.

Detto questo, “c’è un Easter Egg di Cobra Kai“, dice Heald. “Uno dei nostri series regular compare effettivamente nello show, ma è proprio questione di un secondo: se sbatti una volta le palpebre, te lo perdi”. Courtney Henggeler, che interpreta Amanda LaRusso, stava seguendo uno dei nostri registi. In futuro diventerà regista e ha avuto l’opportunità di essere sul set e di divertirsi con tutti noi. Alla fine ha partecipato al matrimonio di Hagerty ed era seduta accanto a Joe Piarulli, uno dei nostri sceneggiatori di Cobra Kai e Obliterated“. Inoltre, anche se non si vede sullo schermo, lo stuntman che ha gestito la caduta di Hagerty nudo su un tavolo di vetro ha anche interpretato un poliziotto in un episodio di Cobra Kai.

Ci sono Easter Egg di altri film action?

Come può dirvi chiunque creda (correttamente) che Die Hard sia un film di Natale, la risposta è sì. De’voreaux Sefas White, che in Die Hard interpreta Argyle, l’autista di limousine fan di Stevie Wonder, torna alle sue origini di autista sullo schermo nell’episodio 8 della serie. White interpreta Delray, l’autista di limousine di Hagerty. “Ci piacciono le easter egg che non sono esplosive e balzano all’occhio come segnali lampeggianti. Quando abbiamo saputo di avere una trama che coinvolgeva un autista di limousine, abbiamo semplicemente chiesto [di avere White]“, spiega il co-creatore Heald. “È stato così gentile da dire di sì… Eravamo entusiasti perché abbiamo potuto averlo con noi”. Il team ha sorpreso Howell con White come partner di scena. “Ho pensato: “Porca miseria!” Sono un grande fan di Die Hard. Adoro Bruce Willis“, racconta. “Ero il John McClane della situazione!“.

Ava e McKnight si mettono insieme?

La serie Netflix presenta agli spettatori due eroi diversi ma ugualmente forti: McKnight (Nick Zano) rappresenta un eroe d’azione in stile anni ’80, mentre Ava Winters (Shelley Hennig) è una moderna iterazione dell’archetipo. Dice Schlossberg: “Ci sarebbe un antagonismo naturale tra Ava, che rappresenta il lato di intelligence dell’operazione, e McKnight, che rappresenta i muscoli puri. È il tipo di personaggio selvaggio della vecchia scuola che arriva e salta da un edificio a un’auto. Ci piace l’idea che queste due persone, che si sono scontrate per tutta la missione, siano in realtà fatte l’una per l’altra“.

Spiega Heald: “Ci piace che McKnight abbia questa vulnerabilità fin dal primo episodio. Si è abituati a vedere l’eroe d’azione tipo Stallone o Schwarzenegger, ma non si vede come è sotto la superficie. In pratica ha una cotta. Tra Nick e Shelley è scattata subito la chimica. Sono entrambi attori molto forti e divertenti. Quindi, qualsiasi cosa gli abbiamo proposto, loro erano pronti e hanno dato il massimo. Siamo felici che ci sia stata una storia d’amore appagante per tutta la stagione“. Ma Zano e Hennig non sono sicuri del futuro della coppia. “Potrebbero volare troppo vicino al sole“, dice Zano. Nel frattempo, Hennig scherza: “Sarà una relazione… che non si spegnerà mai“.

Lana se ne è davvero andata?

La risposta è: assolutamente no. Nel finale, Ava chiede alla polizia metropolitana di Las Vegas di prelevare Anastasia e di metterla sotto custodia, e questa è l’ultima volta che vediamo la supercriminale di Obliterated. “È meglio che torni. Non ha ancora finito. Ha ancora molto lavoro da fare“, dice Gorske. “Non credo che Anastasia prenda bene le sconfitte… Ovunque vada, si inventerà qualcosa di geniale, più grosso e malvagio. Quindi attenzione!“. Anche Ava stessa incrocia le dita affinché Lana non esca dalla scacchiera di Obliterated. “Voglio che sia un problema per la squadra in futuro, perché amo Alyson“, dice la Hennig.

Ci sarà un’altra missione per il nostro team?

Assolutamente sì“, conferma Heald. “Guardiamo a ogni stagione successiva di Obliterated come a un grande sequel cinematografico. C’è Die Hard e tutto si conclude. Questo non significa che non ci sia un Die Hard 2, magari in una città diversa, con una diversa posta in gioco e suspense, ma con la stessa squadra che conosciamo e amiamo che deve tornare in azione e in circostanze non proprio ideali“. Anche Hennig ha le sue idee per il futuro della squadra. “Più dissolutezza, ma in un ambiente tropicale”, dice. “Più cammelli. E anche qualche canguro“.

Noir in Festival 2023: ecco i vincitori del Concorso Internazionale

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La giuria per il concorso internazionale del Noir in Festival 2023, composta dal regista spagnolo Jaume Balagueró (Presidente), dal fondatore e co-direttore del FrightFest di Londra Paul McEvoy e dalla fondatrice e cantante de La Rappresentante di Lista, Veronica Lucchesi, ha attribuito all’unanimità due riconoscimenti ai film presentati in concorso nel corso della 33a edizione:

Black Panther Award 2023 a

FEMME – di Sam H. Freeman e Ng Choon Ping

con la seguente motivazione: “La giuria ha deciso di assegnare il Black Panther per il miglior film del Noir in Festival a Femme di Sam H. Freeman e Ng Choon Ping. Un’opera eccezionale, contemporanea e di vitale importanza, che esplora temi attuali come la questione di genere e le relazioni tossiche. È doveroso sottolineare la straordinaria interpretazione del protagonista, Nathan Stewart-Jarrett. Il film è intenso, teso, con una narrazione magistrale”.

Menzione speciale della giuria a

PARMI NOUS (ANIMALIA) – di Sofia Alaoui

con la seguente motivazione: “La giuria del Noir in Festival assegna inoltre una menzione speciale ad Animalia, un racconto di fantascienza emotivo e filosofico, opera superlativa di Sofia Alaoui, un meraviglioso talento emergente”.

La giuria popolare composta da 70 tra studenti IULM e appassionati di cinema, che per quattro giorni ha dibattuto sui sei film scelti da Giorgio Gosetti e Gianni Canova come rappresentanti del miglior cinema noir italiano del 2023, guidata dalla giuria di professionisti composta dal regista Brando De Sica (presidente), dal giornalista e direttore di festival Maurizio Di Rienzo e dalla giornalista Nicole Bianchi, ha per maggioranza di voti assegnato il

Premio Claudio Caligari per il miglior film noir italiano dell’anno (8a edizione), realizzato dal Noir in Festival in collaborazione con IULM e Cinecittà News, a

L’ULTIMA NOTTE DI AMORE – di Andrea Di Stefano

Il Noir in Festival ha deciso di assegnare il Premio Luca Svizzeretto – Independent Spirit Award, intitolato a un giornalista, amico e collaboratore del Festival scomparso nel 2016 dopo una coraggiosa battaglia con il morbo di Crohn, che dal 2017 incorona un personaggio anticonvenzionale del cinema italiano, a

TONY SPERANDEO

L’attore, tra i protagonisti di Garbage Man di Alfonso Bergamo, presentato in anteprima fuori concorso al Noir in Festival 2023, ha dichiarato: “Dopo più di 100 film e tante puntate di seriali per la TV, ricevere un premio è prima di tutto la conferma che sono vivo e che chi guarda capisce che in ogni ruolo metto la mia faccia e la mia personalità. In carriera ho fatto anche il “buono” ma mi si ricorda sempre come “il cattivo”. E ne sono contento perché è un ruolo più difficile, un personaggio a cui devi dare ogni volta un’anima, una ragione che lo faccia restare nella memoria dello spettatore”.

La Grande Abbuffata di Marco Ferreri torna al cinema in versione restaurata

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Torna nei cinema per il suo 50º anniversario uno dei film più controversi di Marco Ferreri, La Grande Abbuffata, grottesco apologo sul declino dell’uomo moderno interpretato da Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Michel Piccoli e Andréa Ferréol. Disperato, osceno e dissacrante, La Grande Abbuffata ha conservato in questi anni tutta la sua forza e la sua ferocia.

Il film ritrae quattro amici benestanti amanti del convivio (chiamati semplicemente con i nomi dei loro interpreti) che si riuniscono nella villa di Noiret. Nelle loro intenzioni c’è il tentativo di un “suicidio gastronomico”: i quattro infatti decidono di cucinare prelibatissime pietanze e mangiare senza mai smettere, fino a morire di indigestione. Durante l’infinito banchetto, ospitano tre prostitute ed una maestra elementare che quasi casualmente si unisce a questa disperata missione.

Tra dissolutezza e psicosi, aforismi e gag scatologiche, sesso e umiliazioni, quella di Ferreri e del suo cast a ruota libera è una favola scabrosa ed invernale, una “all you can eat quarantena” esasperata che guarda direttamente nell’abisso, in una apocalisse personale, fisiologica e sociale di tutti e senza tempo. Con il suo senso del macabro e una malinconia sporca quanto rasserenante, La Grande Abbuffata, commedia nera viscerale e sviscerante, è uno dei più grandi trionfi della mortificazione mai realizzati, capace di mettere in scena tutta l’insensatezza della condizione umana, tra decadenza e abbondanza. Semplice ma stratificato, crepuscolare e insieme goliardico, il compendio di genio e spudoratezza di Ferreri oggi brilla più che mai, tra esuberanze indigeste e indecenza sardonica, punto d’incontro irripetibile tra comicità alta e bassa (quando non orgogliosamente bassissima) eppur sempre ferace e puntuale.

Alla sua prima al 26º Festival di Cannes il film scatenò reazioni violente da parte del pubblico, con fischi e sputi verso il cast e il regista, che rispose alle provocazioni mandando baci alla folla inferocita. Nonostante lo scandalo, La Grande Abbuffata vinse il premio Fipresci della critica internazionale. Il lancio italiano del film fu segnato da un intenso dibattito infarcito di proteste, polemiche e condanne, culminando col sequestro del film da parte della procura di Catania e dal taglio di 40 metri di pellicola.

In uscita dall’11 dicembre nelle sale italiane distribuito da Cat People, La Grande Abbuffata viene presentato per la prima volta nei cinema italiani nella sua versione non censurata, che reintegra otto scene per un totale di cinque minuti che erano stati eliminati nel 1973 e riconsegna al film uno splendore visivo che era andato perduto.

Il restauro in 4K è stato realizzato da Cité Films e Fondazione Cineteca di Bologna, con il sostegno di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata ed è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma dello scorso anno.

Il gattopardo di Luchino Visconti alla Cineteca Milano

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Il gattopardo di Luchino Visconti alla Cineteca Milano

In occasione dei sessant’anni dalla realizzazione de Il gattopardo di Luchino Visconti, Cineteca Milano propone presso Cineteca Milano Arlecchino la versione restaurata da Cineteca di Bologna, Titanus, Pathé e Twentieth Century Fox – con il sostegno finanziario di Gucci e della The Film Foundation di Martin Scorsese – del capolavoro tratto dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il film, della durata di 205 minuti, sarà proposto con diverse proiezioni dal 10 dicembre al 7 gennaio.

In coda al film, inoltre, sarà proiettato il documentario I due gattopardi di Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice (2013, 13′). Il filmato ripercorre le complesse vicende che portarono alla realizzazione del capolavoro di Luchino Visconti a partire dalle traversie subite dal romanzo, uscito postumo dopo il rifiuto di due grandi editori. Parte sostanziale del documentario sono le scene inedite, ritrovate da Anile e Giannice, tagliate da Visconti dopo alcuni mesi di regolare distribuzione in sala e da allora dimenticate e mai più viste.

Non solo film, però. Nelle mattine di sabato 2, 9 e 16 dicembre, nel foyer del cinema Arlecchino sarà organizzato un corso di valzer di 90 minuti, per un numero ristretto di coppie, le cui modalità saranno specificate nei prossimi giorni.

UNA TRAMA AVVINCENTE

Regia: Luchino Visconti. Sceneggiatura: Luchino Visconti, Suso Cecchi d’Amico, Enrico Medioli, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, dal romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Fotografia.: Giuseppe Rotunno. Montaggio.: Mario Serandrei. Musiche: Nino Rota. Interpreti.: Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Serge Reggiani, Mario Girotti (Terence Hill). Italia/Francia, 1963, 205’.

Le vicende di una nobile famiglia siciliana durante il Risorgimento, nei pressi di Palermo. Mentre nel 1860 Garibaldi sbarca a Marsala, il Principe Fabrizio di Salina assiste rassegnato al declino dell’aristocrazia e all’annessione dell’isola e del suo feudo allo Stato Sabaudo. Nonostante gli sconvolgimenti in atto, il Principe, come di consueto, si reca con tutta la famiglia nella residenza estiva di Donnafugata dove si è insediato un nuovo sindaco, Calogero Sedera, un ricco borghese di umili origini, la cui figlia Angelica fa innamorare Tancredi, il nipote prediletto del Principe. Fabrizio ha sempre sperato di vederlo sposato con sua figlia, la principessina Concetta, ma suo malgrado favorisce il fidanzamento dei due giovani. Il Principe, troppo legato al vecchio mondo siciliano, rifiuta l’importante carica di senatore del nuovo Regno d’Italia, ed è sempre più tristemente consapevole della necessità di accettare il passaggio dai Borboni ai Savoia. L’unione tra la nuova borghesia e la decadente aristocratica è un fatto irrevocabile e ne avrà prova durante il grandioso ballo dove le due realtà festeggiano insieme la rivoluzione…

Il punto di vista di Martin Scorsese

«Cosa fai quando il mondo che ti circonda sta cambiando, quando hai la sensazione che tutto ciò che conosci e ami lascerà il posto a un nuovo ordine? Ti opponi? Lo accetti? E come lo accetti? Con risentimento? Con grazia? Forse con tutt’e due. Chi può lasciarsi alle spalle il mondo che lo ha formato, senza addolorarsi per il tempo che passa? Queste domande, queste sensazioni che sono alla base della condizione umana si ritrovano in ogni inquadratura de Il Gattopardo, il magnifico adattamento di Luchino Visconti del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa su un principe siciliano al tempo del Risorgimento, il quale si rende conto che il suo ruolo storico, e quello della sua intera classe sociale, è di ritirarsi nell’ombra», scrive Martin Scorsese, fondatore e presidente, The Film Foundation che si è occupata del restauro del film.

«Visconti – continua il grande regista – passò molti anni a tentare un adattamento di Proust per il grande schermo. In un certo senso ci riuscì con questo stupefacente arazzo cinematografico in cui ogni gesto, ogni parola, la disposizione di ogni oggetto in ciascuna stanza richiama in vita un mondo perduto. Il Gattopardo è un’epica del tempo, e la sua lentezza, che culmina in un maestoso crescendo nella lunga sequenza del gran ballo, è governata dai ritmi di vita dell’aristocrazia fondiaria siciliana, con i suoi costumi e abitudini, la sua coltivazione dell’agio e della riflessione, i suoi viaggi stagionali. È un’epica della storia, in cui assistiamo con i nostri occhi alle trame del cambiamento: sui campi di battaglia, nelle vie e nei salotti dove i notabili si riuniscono per decidere chi muoverà i fili del potere. È anche il ritratto di un uomo, il Principe di Salina, interpretato da Burt Lancaster. All’epoca della lavorazione del film ci fu chi mise in dubbio questa scelta di cast, ma dopo aver visto Il Gattopardo risulta impossibile immaginare qualcun altro nei panni del Principe. È un’interpretazione eccezionale, profondamente toccante. In definitiva, Il Gattopardo è un grande inno sinfonico alla Sicilia, al suo popolo, ai suoi profumi e al suo paesaggio, alla sua bellezza e alla sua violenza. Il film di Visconti è una delle più grandi esperienze visive della storia del cinema, e nel corso degli anni i restauri si sono rivelati estremamente difficili. Sono molto felice che la Film Foundation, con il sostegno finanziario di Gucci, abbia contribuito a rendere possibile questo straordinario restauro. Ci è stato così restituito uno dei nostri tesori più preziosi, in tutta la sua gloria».

LA PROGRAMMAZIONE
Domenica 10 dicembre ore 15.00
Giovedì 14 dicembre ore 17.00
Sabato 16 dicembre ore 15.00
Venerdì 22 dicembre ore 20.00
Martedì 26 dicembre ore 15.00
Venerdì 29 dicembre ore 17.00
Domenica 31 dicembre ore 20.00
Mercoledì 3 gennaio ore 20.00
Venerdì 5 gennaio ore 17.00
Domenica 7 gennaio ore 14.30

Aquaman e il Regno Perduto: Mera spunta molto brevemente in un nuovo spot

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Due nuovi spot televisivi per Aquaman e il Regno Perduto sono stati condivisi online e uno di essi ci offre un breve nuovo sguardo ad Amber Heard nei panni di Mera. L’interesse amoroso di Arthur Curry ha avuto un ruolo di primo piano nel primo film, ma Heard ha precedentemente rivelato che la maggior parte delle sue scene per il sequel sono state rimosse, con solo due sequenze iniziali che sono state aggiunte al montaggio finale. Il regista James Wan afferma che dall’inizio della produzione, il ruolo di Mera sarebbe stato molto più piccolo rispetto al primo film, tuttavia è chiaro che il personaggio viene quasi completamente escluso dal marketing.

Qualunque sia il motivo per cui Heard viene esclusa dal marketing, abbiamo ora la possibilità di dare un’altra brevissima occhiata a Mera nel secondo promo. L’altro spot è più lungo e presenta un bel po’ di nuove immagini di Aquaman e Ocean Master che uniscono le forze per affrontare Black Manta.

https://twitter.com/DCFilmNews/status/1732118310118916134?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1732118310118916134%7Ctwgr%5Efe21902b374621a5bb7049ff2516c3fdff477c8d%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Faquaman%2Faquaman-and-the-lost-kingdom%2Faquaman-and-the-lost-kingdom-tv-spots-give-us-a-brief-new-look-at-amber-heard-as-mera-a208175

https://twitter.com/LeaveHeardAlone/status/1732085151058800763?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1732085151058800763%7Ctwgr%5Efe21902b374621a5bb7049ff2516c3fdff477c8d%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Faquaman%2Faquaman-and-the-lost-kingdom%2Faquaman-and-the-lost-kingdom-tv-spots-give-us-a-brief-new-look-at-amber-heard-as-mera-a208175

Aquaman e il Regno Perduto sarà il film conclusivo dell’era “DCEU” prima che il franchise venga riavviato. Jason Momoa molto probabilmente metterà da parte il tridente, ma si dice che sia in trattative per interpretare un personaggio completamente diverso nel DCU di James Gunn e Peter Safran, Lobo.

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere il Re di Atlantide una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Dicembre al cinema e suoi primi film: il ritorno di Woody Allen

Dicembre al cinema e suoi primi film: il ritorno di Woody Allen

Dicembre al cinema sarà all’insegna dei titoli che tutti aspettiamo da mesi e il primo in ordine di uscita è Un colpo di fortuna – Coup de Chance di Woody Allen. Questa commedia drammatica non è solo il cinquantesimo film del regista newyorkese ma anche il suo primo lungometraggio in lingua francese. Dopo essere stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023 finalmente è disponibile in tutte le sale italiane da questo mercoledi 6 dicembre.

Vediamo insieme le novità di Dicembre al cinema di questa prima settimana del mese

Il Male non Esiste

Dicembre al cinema, Il Male non Esiste (Evil Does Not Exist) film 2023Il primo titolo di questo dicembre al cinema è Il Male non Esiste del regista Ryusuke Hamaguchi è il film vincitore del Leone d’argento Gran Premio della Giuria alla Mostra di Venezia di quest’anno. Questo film ci trasporta in una comunità montana del Giappone rurale dove un progetto di Glamping, il campeggio glam e alla moda per persone ricche, minaccia di infrangere una fragile armonia con la natura. Quando due funzionari di Tokyo giungono al villaggio per tenere un incontro, diventa chiaro che il progetto avrà̀ un impatto negativo sulla rete idrica locale, e ciò̀ causa il malcontento generale. Le intenzioni contraddittorie dell’agenzia mettono in pericolo sia l’equilibrio ecologico dell’altopiano sia lo stile di vita degli abitanti.

Improvvisamente a Natale mi sposo

Improvvisamente a Natale mi sposo

Dopo Improvvisamente Natale, uscito l’anno scorso direttamente su Prime Video, sbarca sul grande schermo il suo sequel Improvvisamente a Natale mi sposo. In questo secondo film mancano pochi giorni a Natale e, come ogni anno, la famiglia di Lorenzo, ancora una volta Diego Abatantuono, si dirige verso il suo albergo per le vacanze natalizie. Lorenzo li ha avvisati che non possono mancare per niente al mondo, visto che ha un annuncio importante da fare, infatti annunciera che  si sposerà. La notizia lascia tutti senza parole ma la più sconvolta è Alberta, l’attrice Violante Placido, che non vuole proprio accettare la novità. Anzi, si convince che Serena, interpretata da Carol Alt, la promessa sposa dal passato misterioso, sia una sorta di cacciatrice di dote. Da qui ha inizio una girandola di situazioni esilaranti, tra scoperte e inattese rivelazioni, che porteranno a piccoli e grandi colpi di scena. Nel cast tornano anche Michele Foresta conosciuto da tutti come Mago Forrest e Nino Frassica nei panni di Don Michele.

Un colpo di fortuna – Coup de Chance

Coup de chance recensione filmUn colpo di fortuna – Coup de Chance parla dell’importante ruolo che il caso e la fortuna giocano nelle nostre vite un po’ come succedeva già in Match Point sempre di Allen. I protagonisti di quest film sono Fanny e Jean, una coppia di sposi ideale, infatti sono entrambi realizzati professionalmente nel lavoro, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati. Ma quando la giovane donna s’imbatte accidentalmente in Alain, un ex compagno di liceo, perde la testa e i due ex compagni di banco diventeranno sempre più intimi. Il marito sospettoso assume quindi un detective privato per capire cosa sta accadendo alla moglie. Il cast di questo film è composto da volti noti del cinema francese come  Valérie LemercierNiels Schneider, Lou de Laâge e Melvil Poupaud.

Prendi il volo

Prendi Il VoloIn questo Dicembre al cinema c’è anche spazio per Prendi il volo un nuovo film per tutta la famiglia. I protagonisti di questa fantastica storia sono la famiglia di germani reali Mallard che è intrappolata nella sua routine. Mentre papà Mack è felice di mantenere la sua famiglia al sicuro navigando all’infinito nel loro stagno del New England, mamma Pam è intenzionata a dare una scossa alla loro vita e mostrare ai loro figli, il figlio adolescente Dax e la papera Gwen, il mondo intero. Dopo che una famiglia di anatre migratorie si posa sul loro laghetto raccontando storie di luoghi lontani, Pam convince Mack a intraprendere un viaggio di famiglia, passando per New York City, fino alla Jamaica tropicale. Man mano che i Mallard si dirigono verso sud per l’inverno, i loro piani ben architettati vanno rapidamente in rovina. L’esperienza però li stimolerà a espandere i loro orizzonti e anche conoscere nuovi amici. In Italia Pam e Mack sono doppiati da Serena Rossi e l’attore Francesco Scianna, che per la prima volta si è cimentato con un film d’animazione.

The Eternal Memory

The Eternal MemoryL’ultimo film di questo Dicembre al cinema è The Eternal Memory il film documentario diretto da Maite Alberdi I protagonisti di questa storia vera sono l’attrice Paulina Urrutia e il giornalista e scrittore Augusto Góngora innamorati da oltre vent’anni. Paulina nei primi anni Duemila è stata anche Ministro del Consiglio Nazionale per la Cultura e le Arti in Cile invece  Augusto è stato un noto reporter e produttore. Con inchieste televisive e libri si sono occupati a lungo del passato più nero del Paese, la dittatura del generale Augusto Pinochet, imposta nel 1973 e durata per tutti gli anni Ottanta. Quando nel 2014 viene diagnosticata all’uomo la malattia di Alzheimer, Paulina assume il ruolo di sua caregiver, fino alla morte di Augusto, avvenuta il 19 maggio 2023.

Blade, Mahershala Ali condivide: “Torneremo al lavoro relativamente presto”

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Sono passati più di quattro anni da quando i Marvel Studios hanno annunciato per la prima volta i piani per un riavvio di Blade con protagonista Mahershala Ali in occasione del Comic-Con di San Diego e da allora il progetto è stato afflitto da numerosi problemi di produzione.

Un recente articolo di Variety si riporta che i Marvel Studios hanno delle difficoltà a definire la storia di Blade (il che non è esattamente una grande rivelazione data la quantità di sceneggiatori e registi che sono stati associati al progetto nel corso di questi anni). È stato anche riportato che proprio a causa di questa incertezza sulla sceneggiatura, Mahershala Ali ha minacciato di abbandonare il progetto. Apparentemente, alcune delle prime bozze vedevano la nuova iterazione del Daywalker “relegata al terzo o quarto protagonista” nel suo film, e sebbene ciò sia stato contestato da uno sceneggiatore che ha lavorato su una bozza prima degli scioperi, è chiaro che questa produzione è tutt’altro che semplice.

Ora però sembra che le cose potrebbero aver cambiato direzione. Durante una nuova intervista con EW, Mahershala Ali ha condiviso un aggiornamento positivo sul progetto e l’attore sembra fiducioso che abbastanza presto tutto sarà pronto per le riprese: “Ci stiamo lavorando. Questo è il meglio che posso dirti. Sono davvero incoraggiato dalla direzione del progetto. Penso che torneremo su questo argomento relativamente presto.”

“Sono sinceramente incoraggiato per quanto riguarda la situazione e anche su chi è a bordo e chi sta aprendo la strada per quanto riguarda la scrittura della sceneggiatura, la regia e tutto il resto”, ha aggiunto. “Quindi questo è tutto ciò che posso dirti.”

La produzione è stata ulteriormente influenzata dagli scioperi di Hollywood e la Marvel ha rinviato il film al 14 novembre. Adesso Michael Green è incaricato di scrivere una nuova sceneggiatura mentre Yann Demange è ancora legato al progetto come regista, e ha precedentemente confermato che il film sarà effettivamente classificato come R.

Nel cast di Blade ci saranno anche Aaron Pierre, Delroy Lindo e Mia Goth. Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda il look del protagonista e dell’opera in sé.

Papà Scatenato con Robert De Niro in prima tv su SKY e NOW

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Papà Scatenato con Robert De Niro in prima tv su SKY e NOW

Il leggendario Premio Oscar Robert De Niro e l’acclamato comico Sebastian Maniscalco sono i protagonisti della divertentissima commedia Papà Scatenato, in prima tv lunedì 11 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Robert De Niro e Sebastian Maniscalco – che del film è anche co-sceneggiatore assieme ad Austen Earl – sono affiancati da un grande cast che comprende Leslie Bibb, Anders Holm, David Rasche e Kim Cattrall, tutti diretti da Laura Terruso. Il risultato è una storia esilarante e che scalda il cuore, fatta di un mix di differenze culturali e affetto familiare che regalerà grandi risate e farà apprezzare al pubblico le differenze tra tutti noi.

La trama di Papà Scatenato

Il film racconta la storia di Sebastian che viene incoraggiato dalla sua fidanzata a portare suo padre Salvo, immigrato e parrucchiere, a un fine settimana con la sua famiglia super-ricca ed estremamente eccentrica di lei. Il fine settimana si sviluppa in quello che può essere descritto solo come uno scontro culturale, lasciando Sebastian e Salvo a scoprire che il bello della famiglia è tutto ciò che riguarda la famiglia.

Brad Pitt doveva essere Cable in Deadpool 2

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Brad Pitt doveva essere Cable in Deadpool 2

Anche se Brad Pitt compare brevemente in Deadpool 2 negli sfortunati pani di Vanisher, per anni si era detto che l’attore avrebbe dovuto interpretare Cable nel secondo film con il Mercenario Chiacchierone.

Come sappiamo, è stato Josh Brolin a dare corpo al personaggio, ma in un’intervista con ComicBook.com, il co-creatore di Deadpool, Rob Liefeld, ha confermato che le voci su Pitt erano vere. “So al 100% che era vero”, ha rivelato il fumettista. “Hanno fatto delle prove e David Leitch ha un rapporto molto speciale con Brad Pitt, visto che gli faceva da stunt. Quello che la gente non sa è che era lui era molto impegnato. Quindi, quando hanno capito che non sarebbero riusciti a trovare un punto d’incontro, sono andati verso altri attori.” E sono arrivati a Josh Brolin, che con i cinecomic ha grande familiarità, essendo stato anche il Thanos del MCU.

Brad Pitt e David Leitch hanno comunque trovato il modo di collaborare ancora in Bullet Train, uscito la scorsa estate.

Non è previsto che Cable appaia in Deadpool 3, anche se è facile prevedere che ci saranno delle citazioni a quello che è accaduto nel film del 2017, in particolare dopo che Wade Wilson ha rubato il suo dispositivo per viaggiare nel tempo. E infatti questo dovrebbe essere un punto chiave della trama nel prossimo film.

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Echo: ci sono altri piani per Maya Lopez nel MCU?

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Echo: ci sono altri piani per Maya Lopez nel MCU?

La serie TV Echo dei Marvel Studios sarà la prima serie TV del MCU ad essere rilasciata sotto il nuovo banner “Marvel Spotlight“, etichetta che produrrà film e serie sganciate dal grande racconto dell’universo condiviso, tuttavia stanno circolando delle voci che vorrebbero il personaggio di Maya Lopez coinvolto nel più vasto MCU.

Nonostante si dice che i programmi “Marvel Spotlight” siano in gran parte autonomi, sappiamo già che la storia di Maya Lopez getterà le basi per Daredevil: Born Again e altri programmi TV ambientati al “livello stradale”.

Ora, lo scooper @Cryptic4KQual ha condiviso nuove informazioni in merito a quello che racconterà la serie di 5 puntate in arrivo il 10 gennaio su Disney+. “Il passato riemerge quando Kingpin la trova e rivela che il cartello dei coltelli neri, la loro precedente affiliazione, li sta prendendo di mira. Nonostante la loro relazione attuale, Echo e Kingpin devono unirsi per sopravvivere.” Questo dovrebbe essere il progetto di racconto per Echo, quindi sembra che il personaggio di Vincent D’Onofrio lavorerà fianco a fianco con quello di Alaqua Cox, contrariamente a quanto si era pensato.

Tuttavia, non ci è difficile immaginare un Wilson Fisk che sfrutta questa sua posizione per trarre un vantaggio personale. Sappiamo che Echo acquisirà dei superpoteri nel corso di questa serie, ovviamente, ma per quanto riguarda ciò che succederà poi, sembra ora che la storia non sarà poi tanto autonoma rispetto all’universo condiviso…

“Nel finale di serie, Echo intraprende una nuova via, nei panni di investigatore privato a New York City”, afferma il leaker. “La scena conclusiva apre la strada alla fase successiva del suo viaggio, mentre Daredevil le si avvicina con un nuovo caso, passando senza soluzione di continuità alla narrazione di ‘Daredevil: Born Again.'”

Nel cast di Echo ci sono anche Chaske Spencer (Wild Indian, The English), Graham Greene (1883, Goliath), Tantoo Cardinal (Killers of the Flower Moon, Stumptown), Devery Jacobs (Reservation Dogs di FX, American Gods), Zahn McClarnon (Dark Winds,  Reservation Dogs di FX), Cody Lightning (Ehi, Viktor!, Quattro lenzuola al vento) e Vincent D’Onofrio (Occhio di falco, Il padrino di Harlem). La serie è diretta da Sydney Freeland (Navajo) e Catriona McKenzie (Gunaikurnai). Tutti e cinque gli episodi di Echo saranno presentati in anteprima su Disney+ il 10 gennaio.

Jonathan Majors, l’ex fidanzata in lacrime al processo: “Ero spaventata da lui”

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L’ex fidanzata di Jonathan Majors ha testimoniato al processo martedì di fronte ai giurati di Manhattan rivelando che l’attore di “Creed III” l’ha colpita alla testa durante un alterco a marzo.

Grace Jabbari, 30 anni, è scoppiata più volte in lacrime mentre descriveva la loro relazione sul banco dei testimoni. Ha testimoniato che durante i loro due anni insieme, Jonathan Majors poteva diventare instabile e fuori controllo e le minacciava il suicidio dopo i litigi.

In una registrazione audio del settembre 2022 riprodotta durante il suo processo per aggressione domestica, si è descritto come un “grande uomo” e ha chiesto a Jabbari di comportarsi come Michelle Obama o Coretta Scott King, le mogli di Barack Obama e Martin Luther King Jr. “Io” Sono un grande uomo. Un grande uomo. Faccio grandi cose per la mia cultura e per il mondo“, ha detto Jonathan Majors nella registrazione. “La donna che mi sostiene deve essere una grande donna.”

La sua testimonianza dovrebbe continuare mercoledì. Jonathan Majors è stato arrestato il 25 marzo e deve affrontare tre accuse di aggressione, molestie aggravate e molestie. Si è dichiarato non colpevole e rischia fino a un anno di prigione se condannato.

Cosa è accaduto tra Jonathan Majors e Grace Jabbari? 

La notte dell’incidente, Jabbari ha testimoniato che lei e Jonathan Majors erano andati a cena e ad uno spettacolo teatrale a Brooklyn. Durante il viaggio di ritorno a Manhattan, seduti uno accanto all’altro nel retro di un’auto privata, Jabbari ha detto di aver notato un messaggio di testo sul suo telefono da un’altra donna che diceva: “Vorrei baciarti in questo momento“. Ha detto di aver preso il telefono dalle mani di Jonathan Majors per vedere chi aveva inviato il messaggio. Lei sostiene che Jonathan Majors le abbia “tirato” e “torto” il braccio per recuperare il dispositivo. Ha anche descritto di aver sentito “un duro colpo” sulla testa.

Dopo aver recuperato il telefono, Jonathan Majors ha ordinato al conducente di fermare l’auto. Majors è uscito dal veicolo e Jabbari ha detto di aver tentato di seguire l’attore. Alla giuria è stato mostrato un video di sorveglianza in cui Majors sembra spingere Jabbari all’interno dell’automobile.

Come ha testimoniato la Jabbari, Majors passò la notte in un hotel e lei andò in un bar di Manhattan con persone che aveva conosciuto quella sera perché “non voleva stare da sola“. Secondo l’accusa, il giorno successivo la Jabbari è stata portata in ospedale con “lievi ferite alla testa e al collo“. Gli avvocati difensori di Jonathan Majors hanno affermato che è stata Grace Jabbari ad aggredire Majors, e “non il contrario”.

La sera dell’incidente, la donna ha dichiarato che “il dolore [fisico] non era percepito. Ero consapevole del dolore nel mio corpo, ma non avevo registrato nulla. Sono una ballerina. Ho ballato con una costola rotta“.

Ha aggiunto: “Pensavo solo con il cuore all’infedeltà. Quella mattina stavamo parlando di quando ci saremmo sposati e dei nomi dei nostri [futuri] figli“. Mentre la Jabbari rilasciava la sua lunga testimonianza, Jonathan Majors, 34 anni, sedeva al tavolo della difesa presso il tribunale penale di New York. Portava con sé una Bibbia mentre entrava in aula con la sua attuale fidanzata Meagan Good, che ha assistito a tutti i giorni del processo.

Martedì scorso, la Jabbari ha raccontato gli alti e bassi della sua relazione di due anni con Jonathan Majors. Ha raccontato che l’ex coppia si è incontrata nell’agosto 2021 sul set londinese del film MarvelAnt-Man and the Wasp: Quantumania“, dove Majors aveva un ruolo chiave come attore e Jabbari lavorava come allenatore di movimento. Jabbari, ballerina professionista e residente nel Regno Unito, ha descritto le prime fasi della loro relazione come “incredibili“.

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