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12 Mighty Orphans, la storia vera dietro al film Netflix

12 Mighty Orphans, la storia vera dietro al film Netflix

Presente nella Top 10 di Netflix da molti giorni, 12 Mighty Orphans racconta una avvincente storia vera, che comincia nel 1927, quando il coach Harvey Nual “Rusty” Russell arriva alla Casa Massonica del Texas. Aveva rinunciato ad una posizione più prestigiosa alla scuola superiore Temple per fare qui, invece, l’insegnante di materie scientifiche e l’allenatore di football.

Siamo nel comune di Fort Worth nello Stato del Texas negli USA durante l’inizio della Grande Depressione, e la Casa Massonica è uno dei diversi istituti governativi per vedove e orfani che venne aperto nel 1889 e che in quegli anni ospitava intorno a 160 ragazzi. Rusty Russell all’epoca aveva trentadue anni, era sposato con Juanita che di anni ne aveva ventitré e insieme avevano due bimbe. Si stabiliscono in una casupola all’interno del territorio della Scuola e lì resteranno fino al 1941.

Gli eventi che hanno intrecciato la vita e le scelte personali del signor Russell e della sua famiglia, sono ancora oggi ricordate nella storia del football americano, tanto che Russell è parte della Hall of Fame degli sport del Texas e nel 2007 lo scrittore Jim Dent ha pubblicato un libro che ne racconta i dettagli, insieme alle difficoltà e le prove che lui e il team dei suoi 12 Mighty Orphans (12 fantastici orfani) hanno affrontato e superato in maniera incredibile. Una vicenda talmente degna di nota e stupore, che nel 2021 la Sony Pictures Classics ne ha distribuito il film dedicato, diretto da Ty Roberts. Alcuni elementi della sceneggiatura differiscono da come i fatti sono in realtà andati, ma si tratta di dettagli relativamente marginali.

12 Mighty Orphans, la storia vera

Rusty Russell non è un orfano come gli allievi che conosce appena giunto alla Casa Massonica. Cresce con la sua famiglia in una fattoria e si appassiona presto allo sport e durante l’università diventa anche capitano delle squadre sia di football che di basket. L’idea che matura nel corso del tempo, e che è valsa anche per la sua vita, è che il football possa essere una risorsa per i giovani, un lasciapassare per un futuro migliore del loro triste presente. Gli orfani in quel periodo sono considerati cittadini di serie B, e il modo in cui vengono trattati all’interno dello stesso istituto nel quale dovrebbero ricevere un’educazione, non fa che confermarlo giorno dopo giorno.

Quello che il coach Rusty Russell riesce a mettere in piedi, a protrarre nel tempo e a far inscrivere nella storia è una squadra di football composta da 12 giocatori tra gli orfani della Casa Massonica, i cui ragazzi non hanno né le scarpe né la palla, ma che arrivano ad essere ammessi nella Serie A del Campionato Liceale Statale del Texas.

Il coach inizia letteralmente un programma di recupero per quei giovani per lo più tutti analfabeti, che subiscono percosse, umiliazioni e insulti e la cui unica attività è del lavoro minorile in una fabbrica. In un periodo storico indebolito e fiaccato dalla povertà causata dalla crisi economica più grave mai vista, Russell forma degli adolescenti insegnandogli un gioco di squadra e, nel frattempo, li riporta in vita.

Gracili e decisamente molto meno prestanti rispetto alle squadre avversarie con cui si confrontano – anche perché hanno ben altri mezzi e supporti, gli altri –, spingono Russell a ideare una strategia che è tutt’oggi applicata nelle formazioni d’attacco durante le partite: la “spread offence”. La tecnica sfruttava, infatti, la velocità e l’agilità dei suoi giocatori, piuttosto che la forza.

Rusty Russell è riuscito ad essere per gli orfani ciò che nel vero significato del termine è un educatore: chi riesce a tirar fuori da qualcuno la luce che già si porta dentro. Sia nel libro che nel film vengono evidenziati vari momenti di grandi difficoltà, anche burocratiche, che sono state affrontate dal coach in primis e dai ragazzi di conseguenza.

Ciò che questa storia ha significato per il Texas, per tutti quelli che hanno fatto proprio l’esempio di quest’uomo e per chi ne ha seguito i passi, è che a cambiare davvero le cose sono i sogni che non realizzano solamente l’ego di uno, ma la vita di molti. In quegli anni i 12 fantastici orfani sono stati il simbolo della possibilità di una rinascita, al punto da aver attirato anche l’attenzione del Presidente dell’epoca Franklin Roosevelt. Perché, per poter dare speranza, una resurrezione deve partire dalla morte. Ma non è possibile che accada da soli: c’è sempre bisogno di qualcuno che ci creda per primo e lo trasmetta a tutti.

Beau ha paura: le prime reazioni lo definiscono il film più sfrenato di Ari Aster

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In arrivo nelle sale italiane il 27 aprile, Beau ha paura è il nuovo attesissimo film di Ari Aster, regista di Hereditary e Midsommar, che già dal trailer ha generato forte curiosità e interesse verso quella che sembra essere una storia piuttosto folle. Le prime reazioni in arrivo dagli Stati Uniti confermano tale sensazione definendolo “il progetto più sfrenato del regista“. Stando alla sinossi ad oggi rilasciata, il film segue il personaggio titolare, interpretato da Joaquin Phoenix, un uomo ansioso che, dopo la morte di sua madre, decide di tornare a casa, incontrando una serie di incidenti surreali e soprannaturali lungo la strada.

Beau ha paura di Ari Aster è un audace mix di umorismo e horror. In parte splendido carburante da incubo esistenziale, in parte odissea comica nera come la pece, è un incredibile pilastro del suo genio artistico.”, scrive su Twitter Courtney Howard di Variety, mentre Meagan Navarro di Bloody Disgusting lo definisce come una “odissea folle, fantasiosa e oscuramente comica attraverso il senso di colpa e la repressione”. “Ho appena visto Beau ha paura. Sono così felice che esistano cineasti come Ari Aster. Tre delle ore più estenuanti, spiacevoli, orribili della mia vita. Ho bisogno di circa 2-3 mesi lavorativi per capire se mi è piaciuto tutto o l’ho odiato”, scrive invece Jess Joho del Los Angeles Times.

Quest’ultimo parere, in particolare, mette in risalto la durata del film, 3 ore, e lascia immaginare che Beau ha paura si affermerà come un titolo particolarmente divisivo, che difficilmente lascerà indifferenti i suoi spettatori. Non resta dunque che attendere la sua uscita anche nelle sale italiane per scoprire di più, dopo aver potuto avere un assaggio del tutto grazie al trailer ufficiale. Oltre a Phoenix, ricordiamo che il film è interpretato anche da Patti LuPone, Nathan Lane, Amy Ryan, Parker Posey, Richard Kind e Stephen McKinley Henderson.

Fonte: ScreenRant

Unseen: recensione della serie sudafricana di Netflix

Unseen: recensione della serie sudafricana di Netflix

Può cambiare in una sola settimana la semplice e innocua vita di una donna delle pulizie? Si ed è quello che succede a Zenzi Mwale in Unseen, la miniserie sudafricana distribuita da Netflix e ambientata a Città del Capo. Questa serie thriller è creata e diretta da Travis Taute e Daryne Joshua e la protagonista è interpretata dall’attrice Gail Mabalane. Unseen è diviso in sei parti ed è basato sulla serie turca del 2021 Fatma. In entrambe le versioni la protagonista è una collaboratrice domestica che cerca disperatamente di sopravvivere alla morte del figlio lavorando sodo e resistendo fino al momento in cui suo marito verrà rilasciato dalla prigione.

La trama di Unseen

La trama di Unseen inizia con un interrogatorio che mostra Zenzi (Gail Mabalane) che è finita in un mare di guai, per poi tornare indietro e mostrarci la sua vita, i suoi problemi e quel momento chiave che l’ha spinta al limite e l’ha portata a diventare un’assassina. Zenzi è una donna piena di dolore, senso di colpa, solitudine, disperazione con una forza interiore che subisce continue molestie sessuali da Enrico (Abduragman Adams) il viscido padrone della sua casa in periferia e che vuole buttarla in strada se non accetterà le sue richieste. Il primo episodio continua mostrando Zenzi, che lavora come domestica in una villa di una famiglia che vive in uno dei quartieri più ricchi della capitale. Ma questa non è una giornata normale, ma quella in cui suo marito Max (Vuyo Dabula) finalmente uscirà dal carcere, ma quando la donna va a prenderlo il compagno è sparito e nessuno l’ha visto o sa dove si è nascosto.

La scomparsa del marito lascia Zenzi ancora più vulnerabile e indifesa e, non ricevendo aiuto dalla polizia, decide di svolgere da sola le proprie indagini, che alla fine la porteranno a sparare e uccidere un uomo, un atto che le cambierà per sempre la sua esistenza e metterà alla prova i suoi limiti. Il suo primo omicidio è un modo per proteggersi e difendersi, ma le cose cambieranno rapidamente. Dal secondo episodio la miniserie diventa il racconto di un assassino invisibile che approfitta del suo talento di “passare inosservata e ignorata” da tutti per fare ciò che pensa di dover fare. Zenzi si farà trascinare in situazioni sempre più oscure e verrà pure assoldata da un’organizzazione criminale, che ha fatto parte del passato dell’amato marito scomparso. Il quarto episodio è quello che più utilizza l’uso dei flashback e finalmente viene svelato perché è morto il piccolo Esulu, il figlio di Zenzi e Max.

La protagonista di Unseen è circondata da molte buone interpretazioni di un cast di supporto, ma quella che più risalta è quella di Lufuno (Mothusi Magano) un giornalista e scrittore di gialli che Zenzi conosce grazie al suo lavoro da domestica. Il romanziere con la sua presenza, sarà uno dei pochi che aiuterà la donna anche quando scoprirà che è lei il killer che il Detective Lyners (Ilse Klink) sta cercando. Zenzi si renderà conto che uccidere è l’unica cosa che può fare per sopravvivere e scoprire la verità, e questo renderà il suo arco narrativo complesso e interessante. La miniserie si conclude con un sesto episodio in cui Zenzi si riavvicinerà alla sorella Naledi (Dineo Langa) e vendicherà Esulo e il marito Max con un finale che lascerà lo spettatore con il fiato sospeso in cui non verrà svelato se la protagonista è morta o è sopravvissuta.

La storia di una donna invisibile

La vita di Zenzi è stata sempre segnata dagli uomini che la circondano, e che non l’hanno mai trattata bene, l’unico che l’ha sempre amata e rispettata è suo marito Max. La donna si dedica alla pulizia delle ville, come lavoro e ovviamente per guadagnare i soldi per arrivare alla fine del mese, dove non viene mai presa in considerazione la sua presenza. Anche quando nella serie gli viene commissionato un omicidio dal suo datore di lavoro alla macelleria, che in realtà fa parte dell’attività criminale “L’Unione” dedita al riciclaggio dei soldi sporchi la cui base risiede in un locale notturno, gli dice che lei è la donna invisibile ed è giusta per passare inosservata.

Da domestica a killer

Unseen vuole essere un miniserie thriller su un’omicida diversa da tutte quelle che il piccolo schermo in queste ultime stagioni ci ha abituato. Zenzi la protagonista non smette mai di mostrarsi come la vittima della situazione, ogni volta che uccide qualcuno piange, soffre di un attacco di panico e grazie alla bravura della sua interprete Gail Mabalane lo spettatore per lei prova compassione e comprensione. Speriamo che Netflix sia in grado di capire il potenziale di questa storia universale che tratta argomenti, sempre attuali, come manipolazioni, povertà, abusi, violenza e sessismo nei confronti delle donne. Questa serie è decisamente un racconto realistico, come mostra questo primo remake dell’originale turco Fatma, una miniserie che può essere proposta e rifatta in qualsiasi nazione, anche da noi in Italia.

The Night Agent: recensione della serie tv Netflix con Gabriel Basso

The Night Agent è l’ultimo thriller politico a entrare nel catalogo Netflix. La serie tv è basata sull’omonimo thriller politico del 2012 di Matthew Quirk, che racconta proprio la storia di questo agente speciale – chiamato Night Agent – invischiato in un complotto politico più grande di lui. Nella serie tv Gabriel Basso è l’agente dell’FBI, Peter Sutherland. Peter sventa un attentato su una metropolitana salvando tutti i passeggeri a bordo. Poco dopo però viene accusato di essere stato lui stesso l’artefice di questo attentato e per tenerlo sotto controllo viene messo a lavorare nei sotterranei della Casa Bianca. Tra una serie di scartoffie ha il compito di rispondere alle chiamate degli agenti speciali che possono contattare la Casa Bianca attraverso un telefono amico e con un nome in codice.

Capitano raramente interruzioni durante le lunghe notti passate a fare il Night Agent, fino a quando dall’altro capo del telefono non compare Rose Larkin (interpretata da Luciene Buchan). Rose è la nipote di una coppia di agenti sotto copertura che si trova nei guai. The Night Agent pone le basi già dal primo episodio per un intrigo politico in piena regola. Gli agenti sotto copertura vengono uccisi e il capo dello staff del Presidente, Diane Farr (interpretato da Hong Chau), incarica Peter di tenere Rose al sicuro.

The Night Agent Peter

The Night Agent, la recensione

The Night Agent si sviluppa tra inseguimenti in auto, colpi di pistola, spionaggi e controspionaggi. Il principale sospettato di questo attentato è un uomo incappucciato con un anello reale e un tatuaggio sul costato. Ma la serie tv in dieci episodi è pronta a ribaltare anche queste poche certezze presenti nei primi episodi. Mentre Peter e Rose, come dei giovani Bonnie e Clyde, cercano di mantenere viva la pella quello che sta accadendo sotto ai loro occhi è un intrigo politico di dimensioni enormi. Presto infatti arriveranno alla conclusione che all’interno dell’FBI c’è una spia: non si possono più fidare di nessuno. Ogni volta che tentano di cambiare nascondiglio vengono subito sorpresi, il loro inseguitore sta dieci passi avanti. Questo porta Peter e Rose a intraprendere il loro viaggio da soli. Nella solitudine troveranno un compagno l’uno dell’altra, promettendo di proteggersi a vicenda a qualunque costo.

Nonostante alcuni attacchi e combattimenti si mettano sempre troppo bene per i due protagonisti, gli attori riescono a trasmettere davanti la macchina da presa quella caratterizzazione del loro personaggio. Rose è sagace, intraprendente e coraggiosa e riesce a compensare il carattere di Peter che è logorato dal suo passato. Ma Rose e Peter non sono gli unici personaggi di cui The Night Agent si occupa. Popolato da caratteri variegati, il prodotto Netflix riesce a portare in scena egregiamente diverse linee narrative e temporali. Il modo in cui viene ad aggrovigliarsi questa trama rende la storia di spionaggio ancora più accattivante. Lo showrunner è Shawn Ryan che ha creato una delle serie poliziesche più intelligenti e sottovalutate degli ultimi decenni: The Shield. E in questa serie tenta di ripercorrere i suoi vecchi passi portandoci tra un interrogatorio e l’altro.

Non è la prima volta che Netflix si lancia con una spy story sul mercato delle serie tv. Le più recenti come Treason o The Recruit. Questa volta però The Night Agent scava ancora a più fondo, non solo nelle indagini poliziesche, ma anche intimamente. È facile, infatti, patteggiare fin dall’inizio per la Peter e Rose e andando avanti con gli episodi lo spettatore troverà una bella sorpresa ad attenderlo. Il compito della serie tv è quello odi sorprendere e, se all’inizio l’approccio e un po’ timido, dalla metà di questa prima stagione il prodotto Netflix si dimostra all’altezza dei colpi di scena, senza snaturare la trama di partenza che rimane il filo conduttore di tutta la storia.

The Night Agent Peter e Rose

Di chi ci possiamo fidare?

La risposta per Peter e Rose è semplice: di nessuno se non di loro stessi. La stessa domanda se la pone Maddie, la figlia del Vicepresidente, che iniziamo a conoscere lungo l’arco della serie. Maddie vorrebbe vivere la sua vita come una donna normale ma passa le giornate con la sua scorta gestita da Chelsea Arrington (la coinvolgente Fola Evans-Akingbola) e da un nuovo arrivato, l’agente Erik Monks (D.B. Woodside). Nulla è lasciato a caso, Maddie ha un ruolo importantissimo all’interno di The Night Agent e sarà in grado di rendere giustizia al suo personaggio. Sul finale della stagione la serie finisce per intrecciare gli archi di Arrington e Sutherland tra sparatorie e inseguimenti.

Così la storia che per una prima parte della stagione ha visto Rose e Peter come principali protagonisti, arriva a una scissione. Bisogna sempre mantenere Rose in vita, una priorità dato che la donna sa moltissime informazioni e soprattutto sa dove reperirle grazie alla sua carriera come tecnico informatico. Ma bisogna anche mantenere Maddie in vita – principale bersaglio dei nemici politici del padre (e del padre stesso). Anche Maddie e Chalsea impareranno a fidarsi di Peter e Rose e questa comunione di intenti riuscirà a garantire loro la riuscita del piano e smascherare la vera talpa della Casa Bianca e dell’FBI.

Diane per tutto questo tempo ha tramato per infangare il nome di Peter e per mettere a tacere Rose. Messa alle strette su tutti i fronti porta i due fuggitivi a Camp David, dove si svolgerà il secondo attentato ai danni del presidente. Sono momenti davvero lunghi e dilatati quelli degli ultimi episodi di The Night Agent, assistiamo quasi parallelamente al collasso della strategia di Diana e allo stesso tempo anche di quella del Vicepresidente che ha orchestrato l’attentato per poter subentrare al Presidente dopo la sua morte. Dopo aver individuato la bomba nel rifugio e fatto evacuare l’edificio, Maddie affronta il padre consegnandolo di fatto nelle mani della giustizia.

The Night Agent Diane

Un nuovo inizio

Dopo essere riusciti a sventare non uno, ma due attacchi alla Presidente, Peter con il sostegno di Rose chiede di conoscere la verità su suo padre. In The Night Agent non ci si può fidare di nessuno. La Presidente gli concede le informazioni sul dossier del padre, che era stato accusato di tradimento. Per Peter e Rose si prospetta un nuovo inizio, magari come se lo erano immaginato: in California, insieme. Ma ancora una volta la vita di Peter sta per cambiare. Grazie al suo grandissimo intuito e per aver salvato la vita del politico più importante degli Stati Uniti, ottiene la possibilità di diventare un Night Agent. La peculiarità di questo tipo di mandato è che dovrà lavorare in incognito, quindi le strade per lui e Rose si dividono.

Anche Chelsea ottiene una promozione: farà parte della scorta del Presidente Travers. Maddie, invece, ormai libera da ogni legame accetta di testimoniare contro il padre, ma ha rifiutato l’offerta del Presidente Travers di estendere la sua protezione ai Servizi Segreti perché vuole imparare a proteggersi da sola prima di partire per il mondo e godersi la libertà. Nonostante queste storyline si siano concluse, quella principale di Peter appare ancora libera di viaggiare per altre stagioni. Il finale del suo personaggio non ci mostra il luogo di destinazione della sua nuova carriera da The Night Agent e questo potrebbe portare alla stesura di una seconda stagione su questa nuova avventura.

Chris Evans parla del suo potenziale ritorno nei panni di Steve Rogers

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Nei scorsi mesi ci sono state mol te voci insistenti secondo cui Chris Evans sarebbe potuto tornare ad interpretare il ruolo di Steve Rogers nel Marvel Cinematic Universe. Addirittura un rapporto affermava che l’attore aveva firmato un nuovo accordo per riprendere il ruolo nel 2021, ma oggi finalmente a parlare è stato il diretto interessato e l’attore non ha mostrato molto entusiasmo per la prospettiva di riprendere lo scudo.

A Chris Evans è stato chiesto di un possibile ritorno nell’MCU in una recente apparizione al C2E2 di Chicago durante il fine settimana, e la star di Ghosted ha detto che crede che ci siano più “storie da raccontare”, ma è chiaramente è ancora riluttante a riprendere il personaggio dopo aver portato la storia di Steve ad una conclusione così soddisfacente e toccante in Avengers: Endgame.

“È dura, perché guarda, amo profondamente quel ruolo”, ha detto. “Significa così tanto per me, e penso davvero che ci siano altre storie di Steve Rogers da raccontare, certo. Ma allo stesso tempo, sono molto, molto protettivo con questo ruolo. Diventerei, sai, è come questo piccolo cosa splendente che ho e che amo così tanto, e non voglio fare confusione in alcun modo, e facevo parte di qualcosa che era così speciale per il periodo di tempo in cui l’ho fatto e in un certo senso, è venuto davvero così bene. Per quanto io sia legato a quel ruolo e ami raccontare quelle storie e lavorare con quelle persone. Non mi sento proprio bene a riprendere quel percorso in questo momento.”

Rogers è stato menzionato in The Falcon and The Winter Soldier, ma in realtà non abbiamo appreso cosa sia successo alla versione precedente dell’eroe che è tornato per consegnare la propria eredità a Sam Wilson nel Finale della Saga dell’Infinity.

Chi è Clayface? Origini e poteri del presunto villain di The Batman – Parte 2

Si vocifera che Clayface sarà il cattivo di The Batman – Parte II, sequel DC al momento in sviluppo e la cui uscita è prevista per il 3 ottobre 2025. Inizialmente, il regista Matt Reeves aveva fatto intendere che Joker (Barry Keoghan) sarebbe potuto essere il prossimo avversario dell’Uomo Pipistrello di Robert Pattinson dopo The Batman, scatenando una serie di speculazioni su come il Clown Principe del Crimine sarebbe potuto entrare nel sequel. Il dibattito sul cattivo di The Batman – Parte 2 ha però poi preso una piega diversa.

Sono infatti iniziate a circolare voci secondo cui Clayface avrà un ruolo importante in tale sequel e potrebbe addirittura essere il cattivo principale del film! L’origine e i poteri di Clayface potrebbero dunque essere stravolti per farne il prossimo nemico del Batman di Robert Pattinson. Sebbene il personaggio sia apparso in alcuni progetti DC nel corso degli anni, non è mai stato protagonista di un film DC in live action. Ecco dunque una panoramica per saperne di più sul presunto cattivo di The Batman – Parte 2, Clayface.

L’origine di Clayface nei fumetti DC

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L’uomo conosciuto come Basil Karlo viene costantemente ritratto come un aspirante attore con un aspetto da star del cinema, anche se la DC Comics ha nel tempo cambiato alcuni aspetti della sua storia. La versione più recente delle origini di Clayface fa di Basil il figlio di Vincent Karlo, un artista della cosmesi per il cinema che usava un mastice chiamato Re-Nu per cambiare l’aspetto degli attori e creare maschere. Solo quando Basil è più grande e rimane sfigurato in seguito a un incidente d’auto dopo la morte del padre, inizia a usare il Re-Nu per mantenere il suo aspetto da star del cinema. Tuttavia, il mastice è tossico per la pelle umana e l’aspetto di Basil Karlo peggiora una volta esaurita la sua scorta.

Il desiderio di Basil Karlo di riavere il suo aspetto, la sua carriera e la sua vita lo spinge a rubare il Re-Nu alla polizia. In questo modo viene esposto alle sostanze chimiche grezze che producono il Renu, che alterano la composizione del corpo di Basil. A questo punto si trasforma nella forma mostruosa di Clayface e inizia la sua vita di criminale, terrorizzando spesso Gotham. Vi sono però anche altre identità del personaggio, come Matt Hagen, Preston Payne o Shonda Fuller, che nel corso della storia editoriale del personaggio si sono trovati a diventare il villain di creta. Karlo, però, rimane la versione più nota e iconica del personaggio, nonché la più adatta ad essere raccontata.

I poteri di Clayface nei fumetti DC

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I poteri di Clayface nei fumetti lo renderebbero un cattivo formidabile per The Batman – Parte 2. Tradizionalmente viene ritratto come un mostro gigante dotato di superforza e della capacità di aumentare a piacimento le dimensioni e la massa della sua forma di argilla. Il più grande potere di Clayface è la capacità di mutare continuamente forma grazie al suo informe corpo d’argilla. Basil Karlo può infatti alterare il suo aspetto fino a replicare perfettamente l’aspetto e le abilità di qualsiasi persona.Ci sono molti altri poteri che Clayface può però sfoggiare in The Batman – Parte 2.

Egli può ad esempio cambiare la densità del suo corpo, permettendo a singole parti di diventare completamente solide a scopo di distruzione. Può anche trasformarsi in forma liquida per sfuggire a situazioni difficili o per uccidere i suoi nemici. Tradizionalmente, Clayface ha anche un tocco velenoso che può uccidere immediatamente chi tocca. Ha anche mostrato la capacità di assorbire altre persone. Dispone infine di un potente fattore rigenerante che gli consente di ricostruire parti perdute del suo corpo e che lo rende con tutta probabilità immortale. Il suo unico punto debole sembra essere l’acqua, che lo dissolve.

Come Clayface potrebbe inserirsi nella storia di The Batman – Parte 2

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Ci sono diversi modi in cui Clayface potrebbe inserirsi nella storia di The Batman – Parte 2, come cattivo principale del film o come uno dei nemici che il Batman di Robert Pattinson incontra. Il franchise DC di Matt Reeves è ormai piuttosto radicato, quindi l’introduzione della forma mostruosa di Clayface sarebbe un’opportunità per il sequel di andare oltre e presentare alcuni elementi più fantastici. L’origine di Basil Karlo potrebbe essere legata alla distruzione di massa avvenuta grazie al piano dell’Enigmista, poiché forse l’inondazione di Gotham nel finale di The Batman lo ha sovraesposto al Re-Nu. Questo permetterebbe al sequel di basarsi sugli eventi del primo film e di avere un cattivo nato in seguito a quanto accaduto nel precedente lungometraggio.

Grazie ai poteri mutaforma di Clayface, è poi facile immaginare che si possa inserire perfettamente in un’altra storia poliziesca per The Batman – Parte 2. Sia che Reeves utilizzi la forma mostruosa del personaggio, sia che si concentri maggiormente su di lui come serial killer con una maschera speciale come nei fumetti della Golden Age, l’idea di un cattivo che può cambiare costantemente aspetto crea una sfida unica per Bruce Wayne. Rintracciare qualcuno il cui aspetto cambia continuamente metterebbe ulteriormente alla prova le sue capacità. Potrebbe anche insinuare un certo velo di paranoia in Bruce in The Batman – Parte II: Clayface potrebbe infatti assumere le sembianze di qualunque persona a lui cara.

Jeff Bridges torna nei panni di Kevin Flynn per promuovere l’attrazione “Tron Lightcycle Run”

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In un video speciale per promuovere le montagne russe di Tron Lightcycle Run a Walt Disney World, la star di Tron e Tron: Legacy Jeff Bridges è tornata sulla griglia. Jeff Bridges appare nel video vestito in modo simile a come era vestito il suo personaggio, Kevin Flynn, in Tron: Legacy. L’acclamato attore si rivolge agli spettatori descrivendo la Griglia, l’ambientazione principale digitale della serie Tron , ed esprime la sua eccitazione per il viaggio.

The Grid: una frontiera digitale. Ho avuto la possibilità di viaggiare in questo nuovo mondo coraggioso e posso dirti questo: è stato un momento indimenticabile “, afferma Bridges (tramite EW ).” E ora, Tron Lightcycle Run a Walt Disney World invita tutti noi a, ancora una volta, entrate nella Griglia. Ma non preoccuparti, è proprio come guidare una bicicletta leggera. Congratulazioni ai membri del cast Disney e agli Imagineers per aver dato vita a questa attrazione. Non vedo l’ora di sperimentarlo di persona. Quindi, immagino che questo ci lasci con una sola domanda: chi è pronto a correre?” Guarda Jeff Bridges nel video Tron Lightcycle Run qui sotto:

Il Tron originale è stato lanciato nel 1982 e interpretato da Jeff Bridges e Bruce Boxleitner. Un sequel, Tron: Legacy, è uscito molto tempo dopo, nel 2010. Da allora il franchise è apparso in serie crossover come Kingdom Hearts e Disney Infinity ed è stato al centro di uno show televisivo (Tron: Uprising) e di numerosi videogiochi, tra cui Tron: Identità . Il prossimo film, Tron: Ares, è attualmente in lavorazione alla Disney.

Blue Beetle: primo teaser in attesa del trailer completo

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Blue Beetle: primo teaser in attesa del trailer completo

“Jamie Reyes è un supereroe… che gli piaccia o no.” DC Studios ha confermato che il primo trailer del prossimo film di Blue Beetle sarà online domani e oggi possiamo dare un’occhiata a un breve teaser di annuncio qui sotto.

Queste promozioni pre-trailer di solito contengono alcuni frammenti di filmati, ma Warner Bros. ha deciso di abbondare in questo caso! Nel breve contributo possiamo vedere alcune grafiche, un logo aggiornato e alcune battute di “Just Wanna Rock” di Lil Uzi Vert.

https://www.youtube.com/watch?v=IZfCQZQ9dGM

“Il neolaureato Jaime Reyes (Xolo Mariduena) torna a casa pieno di aspirazioni per il suo futuro, solo per scoprire che la casa non è proprio come l’ha lasciata”. “Mentre cerca di trovare il suo scopo nel mondo, il destino interviene quando Jaime si ritrova inaspettatamente in possesso di un’antica reliquia della biotecnologia aliena: lo Scarabeo.” “Quando lo Scarabeo sceglie improvvisamente Jaime come suo ospite simbiotico, gli viene conferita un’incredibile armatura dotata di poteri straordinari e imprevedibili cambiando per sempre il suo destino mentre diventa il Super Eroe Blue Beetle”.

Nel cast di Blue Beetle ci sono Xolo Maridueña che interpreta il protagonista, insieme a Harvey Guillén, Bruna Marquezine, Sharon Stone, Raoul Max Trujillo, Susan Sarandon e Belissa Escobedo. Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre Trujillo interpreterà il villain. L’uscita del film è prevista per il 18 agosto 2023.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics .

Joker: Folie à Deux, Lady Gaga e Joaquin Phoenix cantano e ballano sulla iconica scalinata!

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Dopo aver sentito cantare ieri Lady Gaga, queste ultime foto e video rivela Lady Gaga e Joaquin Phoenix cantano una piccola canzone e ballano insieme durante le riprese di nuove scene per Joker: Folie à Deux a New York domenica (2 aprile). La scena vede i protagonisti tornerà in un luogo familiare del primo film ad un certo punto del sequel di Todd Phillips.

Le due star sono state avvistate mentre camminavano su e giù, eseguendo il loro numero sulle scale “Joker”, che collegano le strade Shakespeare e Anderson nel Bronx. Ad un certo punto durante la scena, sia Gaga che Joaquin si sono precipitati ad aiutare un membro dell’equipaggio dopo essere caduto dalla ringhiera.

I due hanno aiutato a riportare il membro della troupe sul terreno solido delle scale e si sono assicurati che non fossero feriti prima di riprendere le riprese. Proprio il giorno prima, Gaga è stata vista senza trucco per Harley Quinn ed è andata a piedi nudi mentre chiacchierava con il regista Todd Phillips.

 

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Joker: Folie à Deux, il film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il suo ruolo vincitore dell’Oscar come il cattivo DC JOKER. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per il miglior suono originale.

L’Appuntamento, recensione del film di Teona Strugar Mitevska

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L’Appuntamento, recensione del film di Teona Strugar Mitevska

Dopo il divertente Dio è donna e si chiama Petrunya, la regista macedone Teona Strugar Mitevska torna in sala, dal 6 aprile, con L’Appuntamento (The Happiest Man in the World), presentato in anteprima nella sezione Orizzonti della 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

L’Appuntamento (The Happiest Man in the World), la storia

Asja è una donna single di 40 anni che per incontrare l’anima gemella si iscrive a un buffo evento di speed dating, un appuntamento. Qui conosce Zoran, un uomo misterioso e di bell’aspetto con cui all’inizio sembra nascere una sintonia speciale. Ma Zoran non è lì per cercare l’amore bensì il perdono: c’è un segreto nel suo passato che riguarda proprio Asja. La sua presenza in quel posto non è casuale e presto entrambi scopriranno il vero senso di quello che li unisce e quello che li divide, l’eredità della guerra nei Balcani che hanno vissuto da giovani, da parti opposte, e la possibilità di costruire un futuro sulle macerie, fisiche ed emotive, che il conflitto si è lasciato dietro.

L'Appuntamento film 2022Come sempre il cinema di Strugar Mitevska si confronta con i rapporti tra passato e futuro, sia quando essi si riferiscono alle tradizioni da rivedere o da sostenere, sia quando passato e futuro sono due aspetti di una vita tagliata a metà dal conflitto e dalla guerra. Ed è questo quello che fa la regista, in particolare, con L’appuntamento: traccia delle linea di vita di persone che nella Sarajevo dei nostri giorni cercano di costruire una vita là dove la guerra ha lasciato solo macerie.

Il desiderio di una vita, il desiderio del perdono

L’appuntamento al buio, lo speed date, l’occasione goliardica e imbarazzata di un incontro combinato con altre esistenze che cercano quello che cerca la protagonista si fa teatro dell’assurdo nel momento in cui capiamo, con un crescendo di tensione pari a un thriller, che c’è qualcosa che Zoran cerca e desidera da Asja, un’esigenza di perdono che non capiamo bene da dove nasca ma che diventa piano piano una questione pubblica, argomento di discussione, centro nevralgico dello snodo narrativo fondamentale. Il gruppo è chiamato a giudicare e condannare, ma anche a difendere, un gruppo che in comune ha la ferita della guerra: quella vissuta, quella ereditata, quella desiderata.

Questa umanità ferita viene raccontata con toni che, oltre a strizzare l’occhio al thriller, come suggerito sopra, si abbandonano anche ad una controllata anarchia nel momento in cui è il gruppo a prendere il sopravvento, nei goffi momenti di gioco organizzati per lo speed date, nelle imbarazzate domande che si rivolgono i partecipanti, in un susseguirsi di situazioni che potrebbero essere esilaranti se non fosse che, nell’ingombrante sottotesto della messa in scena, si percepisce sempre un imminente confronto, uno svelamento tremendo di una verità terribile che porterà a un confronto difficile e doloroso.

Teona Strugar Mitevska

L’umorismo e il trauma

La natura più intima de L’Appuntamento si svela quindi proprio in questa doppia valenza. Da una parte la rappresentazione umoristica e realistica di un appuntamento al buio, i timori, gli imbarazzi, le curiosità mai troppo ostentate. Dall’altra l’elaborazione di un trauma, la presenza di esso nella vita di chi lo ha vissuto da ogni punto dei vista: chi lo ha subito senza poter fare nulla e che adesso cerca di costruire una vita nuova su quelle macerie; chi ha partecipato e adesso cerca la redenzione perché riconosce la stupidità di ciò a cui ha preso parte.

In una maniera molto più raffinata e sotto voce, L’appuntamento racconta anche di chi quel trauma lo ha solo ereditato, di chi è nato in un mondo distrutto che cerca di ricostruirsi e che vuole dimenticare quelle ferite di seconda generazione che porta suo malgrado.

Ryūichi Sakamoto, morto il compositore premio Oscar per L’ultimo imperatore

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Si è spento all’età di 71 anni il celebre compositore giapponese Ryūichi Sakamoto, celebre nel mondo del cinema per aver composto la colonna sonora dei film L’ultimo imperatore (1987), per cui ha vinto il Premio Oscar, Il tè nel deserto (1990) e Piccolo Buddha (1993), diretti da Bernardo Bertolucci. Ma anche Tacchi a spillo (1991), di Pedro Almodovar, Omicidio in diretta (1998) e Femme Fatale (2002) di Brian De PalmaThe Revenant (2015) di Alejandro Gonzáles Iñárritu.

La notizia della scomparsa del musicista è stata diffusa dal suo staff nella giornata del 2 aprile, ma la morte di Sakamoto è in realtà avvenuta qualche giorno prima, il 28 marzo, per via di un tumore al colon. Un male di cui il compositore aveva annunciato l’esistenza già nel gennaio del 2021 tramite il proprio sito ufficiale. Inoltre, nel 2014 Sakamoto era già stato colpito da un simile male alla faringe, dal quale era tuttavia riuscito a guarire. La morte di Sakamoto ha naturalmente generato subito grande commozione nel mondo della musica, del cinema e non solo.

Con circa 102 album pubblicati, dal finire degli anni Settanta ad oggi egli si è infatti affermato come uno dei pionieri della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali. La sua vasta discografia solista ha toccato numerosi generi, dal pop alla musica elettronicha, dall’ambient alla world music e fino alla musica neoclassica, permettendogli di distinguersi come un vero e proprio genio della musica, capace di suscitare profonde emozioni con le sue composizioni. Nel 2017 gli è stato dedicato il documentario Ryuichi Sakamoto: CODA, dove si ripercorre la sua vita e si approfondisce la sua idea di musica.

Murder Mystery 2: spiegazione del finale del film con Jennifer Aniston

Con Murder Mystery 2 (qui la recensione), Adam Sandler e Jennifer Aniston tornano insieme nei panni di Nick e Audrey Spitz per risolvere un nuovo caso in questo sequel che riprende le vicende quattro anni dopo il primo film. La premessa del film vede i due protagonisti viaggiare su un’isola privata per un matrimonio di un vecchio amico, per poi vederlo rapito durante la sera della cerimonia. Inizia così la caccia al rapitore. Nick ed Audrey tentano stavolta di lavorare seriamente come detective, ma il rapimento del Maharajah prenderà una svolta inaspettata per i due, i quali da investigatori diventano i principali sospettati dell’agente M16 Connor Miller (Mark Strong). Per riscattarsi dalle accuse e smascherare il vero colpevole, Nick ed Audrey avranno tante avventure da portare a terminein giro per il mondo, che si chiuderanno con un brevissimo (giusto pochi minuti!) ma intenso finale. Scopriamo di più sulla conclusione del film.

Murder Mystery 2: spiegazione del piano del rapitore (e di tutti i complici)

Murder-Mystery-2-finale

 

Connor Miller e Saira (Kuhoo Verma) sono i veri rapitori di Murder Mistery 2: Nick e Audrey scoprono dunque infine il complicato complotto a cui i due colpevoli hanno lavorato insieme. L’idea è partita da Saira, sorella dello stesso Maharajah. Lei assume Connor e la sua squadra per rapire il fratello, il quale era sul punto di ereditare una enorme fortuna che, secondo la sorella, non sarebbe stato in grado di gestire. Di conseguenza,  lei lo rapisce per chiedere in cambio un altissimo riscatto. Il piano ha inizio con l’uccisione della guardia del corpo del Maharajah da parte della stessa Saira. Mentre tutti sono distratti dai festeggiamenti per il matrimonio, Connor ed i suoi uomini portano il rapito, vestito da bodyguard, su una barca per lasciare l’isola. A questo punto parte la chiamata per chiedere il riscatto, per uno scambio programmato da svolgersi a Parigi.

Il  complotto di Murder Mistery inizia però a diventare più complicato quando il piano di Connor va storto. Nick ed Audrey consegnano i 70 milioni di dollari a Connor pensando di aver ucciso alcuni dei rapitori e lui finge la sua morte facendo esplodere la sua macchina. L’uomo incaricato di recuperare la valigetta con i soldi viene ucciso dalla contessa Sekou e Imani, che si appropriano del denaro. Con la vera morte di Connor salta fuori il vero capo di tutto il complotto: Audrey nota che la tinta di Saira è rovinata, ed identifica la tinta come la stessa presente sui vestiti bruciati che appartenevano a chi ha iniziato la distrazione al matrimonio. A questo punto nella disperazione Saira cerca di uccidere il fratello, colpendo però il colonnello Ulenga.

Perché il pilota si scaglia contro Nick e Audrey nel finale di Murder Mystery 2

Murder Mistery

 

Murder Mystery 2 chiude in maniera sorprendente la storia di Nick ed Audrey: mentre si stanno avvicinando ad una nuova destinazione, il pilota ingaggiato dal Maharajah punta una pistola contro di loro per ottenere la valigetta col denaro. Il pilota, il quale lavora per Vikram, mette in atto una grande truffa, lavorando come pilota per poter fare una grande rapina: Nick ed Audrey diventano dunque il bersaglio perfetto!

Come il finale di Murder Mystery 2 ci prepara per Murder Mystery 3

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Il finale di Murder Mystery 2 ci lancia alcuni suggerimenti su un possibile terzo capitolo: Nick ed Audrey si trovano a dover fermare l’elicottero prima che questo si schianti. E’  possibile che i due aspiranti detective puntino a risolvere la propria rapina in Murder Mystery 3, oppure, dato che la serie di film si chiama sempre Murder Mystery, il prossimo capitolo potrà vedere Nick ed Audrey investigare sulla morte di qualcun altro avvenuta durante questa.

Perché i rapitori di Murder Mistery 2 parlano solo con Nick?

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Dato che queste persone lavorano per Connor, l’unica spiegazione plausibile è che tenere Nick al telefono è il modo con cui Connor cerca di raccogliere più prove incriminanti contro di loro, per incastrarli. Sarebbe stato più semplice per Connor gestire tutto da solo, ma avrebbe anche potuto complicare eccessivamente i piani.

Che cosa succede a Saira dopo la rivelazione del rapimento?

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Un aspetto del finale di Murder Mystery 2 che resta davvero un po’ un mistero è cosa succede a Saira. Dopo aver rivelato di essere  parte del complotto ed aver tentato di uccidere il fratello, il film non mostra più Saira dopo che Claudette la mette al tappeto. E’ improbabile che Claudette l’abbia uccisa colpendola, quindi presumibilmente Saira sarà stata arrestata per la partecipazione al complotto e per il tentato omicidio.

Com’è arrivata Susan sulla torre Eiffel (e dov’era Gary?)

Murder Mystery 2 recensione

Il caos creato dalla rivelazione del complotto e dalla minaccia di Connor di far saltare in aria il Maharajah e tutta la torre Eiffel è momentaneamente interrotto dall’arrivo in scena di una donna, Susan (Jillian Bell), salita in quello specifico punto per una vecchia questione romantica. È una parte interessante del finale, in quanto significa che per quanto il ristorante fosse stato comprato proprio per mantenere la privacy del momento, chiunque sarebbe potuto entrare attraverso l’ascensore.

La seconda questione riguarda Gary, l’uomo che Susan aveva incontrato dieci anni prima e che avrebbe dovuto rivedere quel giorno in quel punto. Gary, però, non viene trovato da nessuna parte in questa sequenza finale: non è chiaro se Gary si sia presentato in anticipo e sia stato portato via, o se non si sia completamente presentato all’incontro. Fortunatamente per Susan, lei sembra trovare un nuovo amore alla fine del film con l’ispettore Delacroix (Danny Boon).

Blue Beetle: ecco quando arriverà il primo teaser trailer

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Blue Beetle: ecco quando arriverà il primo teaser trailer

La scorsa settimana, l’attore di Blue Beetle George Lopez ha condiviso una foto su Instagram con gli altri membri del cast Xolo Maridueña, Harvey Guillén e il regista Ángel Manuel Soto, promettendo ai suoi follower che il primo trailer “arriverà presto”. Ora, un nuovo rapporto dell’affidabile scooper Daniel Richtman afferma che il primo trailer che dovrebbe durare 2 minuti e 27 secondi, sarà pubblicato online il prossimo lunedì 3 aprile. Se la notizia è vera, la Warner Bros. probabilmente farà un annuncio ufficiale, possibilmente con un trailer o un nuovo poster, durante il fine settimana.

“Il neolaureato Jaime Reyes (Xolo Mariduena) torna a casa pieno di aspirazioni per il suo futuro, solo per scoprire che la casa non è proprio come l’ha lasciata”. “Mentre cerca di trovare il suo scopo nel mondo, il destino interviene quando Jaime si ritrova inaspettatamente in possesso di un’antica reliquia della biotecnologia aliena: lo Scarabeo.” “Quando lo Scarabeo sceglie improvvisamente Jaime come suo ospite simbiotico, gli viene conferita un’incredibile armatura dotata di poteri straordinari e imprevedibili cambiando per sempre il suo destino mentre diventa il Super Eroe Blue Beetle”.

Potremmo essere di fronte ad un film in stile primo Shazam e speriamo che almeno il primo trailer venga rilasciato insieme all’arrivo nelle sale di Shazam! Fury of the Gods. Le foto sul set che mostrano il costume di Blue Beetle sono state ben accolte dai fan, ma è destinato ad avere un aspetto ancora migliore sullo schermo.

Nel cast di Blue Beetle ci sono Xolo Maridueña che interpreta il protagonista, insieme a Harvey Guillén, Bruna Marquezine, Sharon Stone, Raoul Max Trujillo, Susan Sarandon e Belissa Escobedo. Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre Trujillo interpreterà il villain. L’uscita del film è prevista per il 18 agosto 2023.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics .

Dead Ringers: trailer della nuova serie Prime Video con Rachel Weisz

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Prime Video ha svelato il trailer dell’attesissimo thriller psicologico Dead Ringers. Rivisitazione in chiave contemporanea del thriller di David Cronenberg del 1988 con Jeremy Irons, Dead Ringers vede Rachel Weisz nel doppio ruolo di Elliot e Beverly Mantle, due gemelle che condividono tutto: droghe, amanti e un desiderio sfacciato di fare tutto il necessario – anche spingersi oltre i confini dell’etica medica – nel tentativo di sfidare pratiche antiquate e portare in primo piano l’assistenza sanitaria alle donne. Tutti i sei episodi saranno disponibili dal 21 aprile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

Rachel Weisz è anche executive producer della limited-series creata e scritta dalla scrittrice e sceneggiatrice candidata agli Emmy Alice Birch (Normal People, Succession, Il prodigio), che ne è anche executive producer. Nel cast della serie anche Britne Oldford (The Umbrella Academy, American Horror Story: Asylum) nel ruolo di Genevieve, Poppy Liu (Hacks, Better Call Saul) nel ruolo di Greta, Michael Chernus (Scissione, Orange is the New Black) nel ruolo di Tom, Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty, Saint Maud) nel ruolo di Rebecca ed Emily Meade (The Deuce: La via del porno, The Leftovers – Svaniti nel nulla) nel ruolo di Susan.

Il regista Sean Durkin (La fuga di Martha, The Nest – Il Nido, The Iron Claw) ha diretto i primi due episodi e ha co-diretto l’ultimo episodio della serie. Il team di regia include anche Karyn Kusama (Jennifer’s Body, Girlfight), Karena Evans (P-Valley, Snowfall) e Lauren Wolkstein (A Friend of the Family, Y: L’ultimo uomo).

Dead Ringers è co-prodotta da Amazon Studios e Annapurna Television. Alice Birch, che è la showrunner della serie, ed è executive producer insieme a Rachel Weisz per Astral Projection, Stacy O’Neil, Sue Naegle e Sean Durkin. Ali Krug è executive producer per Annapurna Television. Erica Kay, Anne Carey e Polly Stokes sono executive producers. James G. Robinson, David Robinson e Barbara Wall sono executive producer per Morgan Creek.

Una squadra di 12 orfani, la recensione del film con Luke Wilson

Una squadra di 12 orfani, la recensione del film con Luke Wilson

Il regista e produttore Ty Roberts dirige e scrive Una squadra di 12 orfani, il film tratto da una storia vera e a partire dalla quale lo scrittore Jim Dent, nel 2007, ha pubblicato un libro che ne racconta gli accadimenti in maniera dettagliata. Con un cast sia artistico che tecnico interamente texano, il film racconta un’importante fetta della storia della patria dei cowboy che ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria sportiva ed emotiva dello Stato. Ambientato durante la Grande Depressione che colpì l’America a partire dagli anni ’20 e oltre i ’30 del secolo scorso, la storia dei dodici orfani diede una sferzata di speranza anche e soprattutto per le premesse dalle quali era partita.

Una squadra di 12 orfani, la trama del film

Ty Roberts aveva già diretto un film patriottico, La terra dell’oro nero, del 2018, che si svolge sempre in quello stesso periodo storico in Texas con protagonista Lane Garrison (che per Una squadra dei 12 orfani ha collaborato sia alla sceneggiatura che alla produzione, oltre ad essere parte del cast). Gli orfani di questo suo nuovo lungometraggio sono gli ospiti di un istituto aperto alla fine dell’Ottocento, così come ce ne furono tanti altri inaugurati all’epoca, proprio per far fronte ad una situazione demografica che rasentava la disperazione.

I ragazzi vengono però raggiunti dal coach Rusty Russell che si stabilisce nella Casa Massonica – questo è il nome dell’orfanotrofio – insieme alla sua famiglia per insegnar loro il football, dargli un’istruzione e regalargli una vita normale, cosa che era completamente preclusa a chi i genitori non li aveva. Ad interpretare il coach Russell vi è Luke Wilson, che dona al personaggio una fermezza paterna unita ad una tenerezza determinata con la quale affronta le prove derivanti dalle difficoltà dell’educazione e dall’ottusità utilitaristica delle autorità statunitensi.

Rusty Russell organizza la squadra dei Mighty Mites, li allena, inventa per loro – che erano esili e sgangherati – un nuovo metodo d’attacco che verrà integrato tra gli schemi di gioco del football: la “spread offence”, che trae la sua efficacia proprio dai punti deboli della squadra, e li sfrutta cogliendone i vantaggi. Nel cast ci sono anche Martin Sheen, la splendida figura del dottore della Casa Massonica, Wayne Knight, che dà laido corpo alla spregevole figura del direttore, Vinessa Shaw nei panni della moglie di Russell, e Robert Duvall che copre poche ma affascinanti battute dagli spalti di uno stadio.

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Un film di cuore, dove i vincitori sono gli ultimi

Ty Roberts riesce a raccontare la dolcezza inerme di questi ragazzi che non avevano nessuno dalla loro parte e che venivano trattati come delinquenti, senza scadere nel patetico, ma focalizzandosi sulla combattività della figura di Russell e di come riesca a infondere coraggio prima ai suoi e poi al resto della nazione, non comportandosi mai da leader. Il mondo del football americano, così come dello sport in assoluto nella cultura USA, è notoriamente diventato sempre più metafora dell’uomo vincente, che va dritto al massimo risultato e a cui non sono concessi cedimenti o debolezze.

Un modello assai noto e che già da decenni ha iniziato inesorabilmente (e fortunatamente) a scricchiolare, smascherando l“american dream” come qualcosa di irreale e, anzi, altamente tossico. Certamente in quegli anni si sono lentamente create le basi perché tali idee cominciassero ad attecchire. E sicuramente, per certi aspetti, contare sulle proprie forze era stato indispensabile per cavarsela in situazioni come quelle narrate in Una squadra di 12 orfani. Quello che di bello fa il regista, con una scrittura semplice, emotiva ma non melensa, è spostare la luce sulla vera e propria bellezza di una vita alla quale si ridà valore e quanto ciò sia contagioso e necessario.

Tanta della cinematografia americana intorno allo sport cerca di spiegare come sia liberante e benefico ascoltare storie di gente non perfetta ma, al contrario, dei loser. Ty Roberts fa dunque compiere al suo film i giusti passi, il che gli permette di annoverarsi tra quelle opere di formazione che arrivano dritte al punto. E anche al cuore.

Secret Invasion: un assaggio dal nuovo trailer in arrivo domani!

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Secret Invasion: un assaggio dal nuovo trailer in arrivo domani!

Dopo le prime foto ufficiale che vi abbiamo segnalato oggi, ecco arrivare un assaggio dal trailer di Secret Invasion che come recita il promo di seguito, arriverà domani nelle televisioni americane. Il contributo annuncia che un nuovo trailer uscirà domani, domenica 2 aprile. Secondo quello che vediamo dall’annuncio, il contributo dovrebbe debuttare durante la partita della MLB tra i Philadelphia Phillies e i Texas Rangers come parte del Sunday Night Baseball di ESPN, ma non sappiamo ancora l’ora esatta.

A giudicare da questi pochi secondi Secret Invasion si conferma la serie più attesa dell’universo Marvel e ci aspettiamo ancora che lo show introdurrà importanti ramificazioni per il più ampio MCU in quanto è più che probabile la storia che apre le porte al generale “Thunderbolt” Ross che diventa presidente “Thunderbolt” Ross!

Secret Invasion, la serie 

Samuel L. Jackson e Ben Mendelsohn riprenderanno i loro ruoli rispettivamente di Fury e Talos, e saranno affiancati da Olivia Colman, che si dice interpreterà un’incarnazione di Union Jack, ed Emilia Clarke, che potrebbe essere o meno raffigurante Abigail Brand. Kingsley Ben-Adir sarà il cattivo nei panni di Gravik. Ne cast di Secret Invasion rivedremo anche Cobie Smulders nei panni di Maria Hill, Don Cheadle nei panni di James “Rhodey” Rhodes e Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross.Thomas Bezucha (Let Him Go) e Ali Selim (The Looming Tower) hanno diretto la miniserie, scritta da Kyle Bradstreet (Mr. Robot).

La serie sarà presentata in anteprima il 21 giugno 2023 su Disney+ e vede la partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che riprende il ruolo di Skrull Talos, Olivia Colman, Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e Killian Scott. La serie di eventi comici crossover mette in mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono infiltrati sulla Terra per anni. La Smulders ha ripreso il ruolo in diverse foto Marvel tra cui Spider-Man: Far From Home, Captain America: Civil War e tutti i film degli Avengers. Di recente ha ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione di Ann Coulter in American Crime Story: Impeachment.

Joker: Folie à Deux, un video dal set suggerisce il numero musicale di Lady Gaga!

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Sono attualmente in corso le riprese di Joker: Folie à Deux, l’attesissimo sequel di The Joker e dopo le prime foto dal set di Lady Gaga, nella serata arriva un video nel quale possiamo sentire la voci di Lady Gaga che canta nei panni di Harley Quinn, dando ai fan un’anteprima della componente musicale che si dice sia fortemente presente nel sequel.

Nel video non appare  proprio Lady Gaga, ma è invece girato dall’esterno di una grande tenda. All’interno, possiamo sentire Gaga cantare quella che sembra essere “We’re a Couple of Swells“, una canzone comica interpretata da Judy Garland e Fred Astaire nel film del 1948 Easter Parade. Sebbene la canzone sia un duetto, non è chiaro se Joaquin Phoenix canterà insieme al suo partner nel film.

La canzone stessa racconta la storia di due poveri che immaginano come sarebbe la loro vita se fossero ricchi, il che potrebbe calzare a pennello per la coppia composta dal duo di Joker e Harley Quinn. Finora, non si sa molto del film in uscita, anche se recenti foto dal set hanno dato ai fan il loro primo vero sguardo a Lady Gaga nei panni di Harley Quinn, così come il Joker di Joaquin Phoenix che prende parte a un’elaborata scena di inseguimento, simile a quella che era presente nel primo film.

Joker: Folie à Deux, il film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix mentre riprende il suo ruolo vincitore dell’Oscar come il cattivo DC JOKER. Il sequel presenterà anche il ritorno di Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per il miglior suono originale.

Inconceivable: trama e cast del film con Nicolas Cage

Inconceivable: trama e cast del film con Nicolas Cage

Nel corso della sua carriera Nicolas Cage è stato protagonista di numerosi thriller, ognuno con sfumature diverse. È infatti passato dal thriller d’azione di Con Air al thriller fantascientifico di Next, fino ad arrivare al thriller crime di Trespass. Più di recente, nel 2017, ha invece recitato nel thriller psicologico Inconceivable, scritto da Chloe King e diretto da Jonathan Baker, qui al suo debuto come regista di un lungometraggio. In questo l’attore si ritrova coinvolto in una pericolosa spirale di ossessioni e violenza, che rischia di portarlo a perdere tutto ciò che possiede.

Tale progetto fu inizialmente presentato al Sundance Film Festival nel 2014, raccogliendo da subito molto interesse intorno a sé. Ci vollerò però tre anni prima che questo riuscisse a concretizzarsi. In particolare, per Baker, fu molto complessa la ricerca del giusto cast. Una volta composto questo, fu possibile dar vita al film, il quale venne girato in soli 15 giorni e con un budget particolarmente ridotto. Segnato dunque da diverse problematiche produttive, il film finì con il non ottenere un buon riscontro critico né tantomeno di pubblico.

Inconceivable passò dunque grossomodo inosservato, pur presentando una storia affascinante e dei personaggi tanto controversi quanto intriganti. Per gli appassionati del genere e dei film di Cage, si tratta dunque di un titolo da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Inconceivable: la trama del film

La storia ha per protagonisti Brian ed Angela, genitori di una bimba di quattro anni di nome Cora, i quali desidererebbero però più di ogni altra cosa avere una famiglia più numerosa. Un giorno, l’amica di Angela, Linda, le presenta Katie, una donna misteriosa ed enigmatica che si è trasferita da poco in città con la sua bambina Maddie per sfuggire a un passato di abusi. Le due donne andranno immediatamente daccordo, stringendo una profonda amicizia. Spinti dal crescente rapporto che li lega a Katie, i due coniugi decidono di invitare Katie e sua figlia a trasferirsi nella loro dependance per fare da baby sitter alla loro figlioletta.

Tutto sembra andare per il meglio, finché Angela non comincia ad avvertire in Katie strane manie e comportamenti. Giorno dopo giorno, infatti, la bella bambinaia sembra attaccarsi in maniera fin troppo morbosa alla piccola Cora, arrivando addirittura a fare finta che fosse sua figlia un pomeriggio al parco. Molto presto gli eventi prenderanno una piega inattesa e Angela comincerà a rendersi conto che le cose non sono come sembrano, bensì l’esatto opposto. La donna a cui ha permesso ingenuamente di entrare nella sua vita potrebbe infatti mirare a distruggere la sua famiglia dall’interno.

Inconceivable cast

Inconceivable: il cast del film

La prima attrice ad interessarsi al film e al ruolo di Katie è stata Lindsay Lohan. Per Baker lei era perfetta per il ruolo, ma i produttori decisero invece di cercare un’altra interprete per la parte. Il regista si impegnò dunque a ricercare un’altra nota attrice a cui poter affidare il ruolo, ma ognuna di quelle considerate finì con il rifiutare la parte. Alla fine Baker decise di affidare la parte di Katie a Nicky Whelan, celebre per la serie Neighbours e già vista accanto a Cage in Left Behind – La profezia e Dog Eat Dog. Nicolas Cage interpreta invece il ruolo di Brian, essendo dichiarato attratto dalla natura imprevedibile dei personaggi e della storia.

L’attrice Gina Gershon è invece Angela, la moglie di Brian. Anche lei aveva già recitato accanto a Cage, per la precisione nel celebre thriller Face/Off – Due facce di un assassino. Nel ruolo della figlia dei due coniugi, Cora, vi è l’attrice Harlow Bottarini, mentre Sienna Soho Baker è Maddie, la figlia di Katie. La premio Oscar per Quinto Potere Faye Dunaway recita qui nel ruolo di Donna, un’altra delle protagoniste femminili del film. Per il ruolo, originariamente, era stata considerata anche la due volte premio Oscar Jessica Lange. Nei panni di Linda, l’amica di Angela, si ritrova invece Natalie Eva Marie. Questa è meglio nota per essere una lottatrice di wrestling in WWE.

Inconceivable: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È comunque possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Inconceivable è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di domenica 2 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Bait – L’esca: trama e cast del film con Jamie Foxx

Bait – L’esca: trama e cast del film con Jamie Foxx

Affermatosi come uno dei maggiori registi di film d’azione dal Duemila ad oggi, Antoine Fuqua ha firmato grandi successi come Shooter, The Equalizer – Il vendicatore e I magnifici 7. Tra i suoi titoli più apprezzati vi è poi Training Day, con il quale si è consacrato. Prima di questo, però, egli era andato incontro ad uno scottante insuccesso con la sua opera seconda, Bait – L’esca, uscita in sala nel 2000. Anche questo è un film d’azione, il quale però si macchia di elementi da commedia e da racconto giallo. Ad anni di distanza, è un titolo tutto da riscoprire.

Scritto da Andrew e Adam Scheinman, come anche da Tony Gilroy, affermatosi anche per aver sceneggiato celebri opere come L’avvocato del diavolo, The Bourne Identity e Michael Clayton, Bait – L’esca è stato un cocente flop per la Warner Bros., avendo incassato appena 15 milioni di dollari a fronte di un budget di 51. Eppure, nonostante i suoi difetti, il film si configura come un’opera particolarmente interessante tanto da un punto di vista contenutistico quanto visivo. Bait – L’esca fa infatti parte di quel filone di opere ultratecnologiche dove i sistemi di sorveglianza e di spionaggio diventano veri e propri protagonisti.

Attraverso tale utilizzo di dispositivi si costruisce dunque un racconto serrato, caratterizzato da buone interpretazioni, convincenti momenti di suspence ma anche situazioni comiche azzeccate. Per chi desidera approfondire la filmografia di Fuqua, si tratta di un’opera a suo modo importante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bait – L’esca: la trama del film

Protagonista del film è Alvin Sanders, un ladruncolo che, in una prigione di New York, incontra casualmente John Jaster, un criminale informatico gravemente malato di cuore. Jaster è sicuro di morire da un momento all’altro pertanto decide di affidare a Sanders, con il quale ha stretto una certa amicizia, un messaggio in codice che contiene il nascondiglio dei 42 milioni di dollari in oro rubati da lui e da Bristol, il suo socio in affari. Jaster chiede a Sanders, una volta uscito di prigione, di consegnare il messaggio a sua moglie, così che la donna possa vivere libera dai debiti che ora la attanagliano. In cambio, Alvin potrà tenere per sé parte della somma.

Sei mesi dopo, Sanders esce finalmente di prigione. Jaster è ormai morto, e Edgar Clenteen, investigatore del governo statunitense, non è ancora riuscito a recuperare l’oro. L’agente spera ora che Sanders lo porti a rintracciare Bristol, e a questo scopo gli fa impiantare nella mascella un localizzatore, in modo da poterne seguire ogni mossa. Deciso a tenere fede alla promessa fatta a Jaster, Alvin inizia così la sua ricerca, consapevole dei rischi che corre portandola avanti.

Bait - L'esca cast

Bait – L’esca: il cast del film

Ad interpretare il ladruncolo Alvin Sanders è l’attore Jamie Foxx. Oggi noto per film come Collateral, Ray e Django Unchained, al momento di girare Bait – L’esca egli vantava ancora pochi film in cui aveva recitato e questa fu una delle sue prime volte da protagonista. Sul set Foxx ebbe da subito diversi contrasti con il regista inizialmente scelto per dirigere il film, Stephen Surjik (oggi noto per aver diretto alcuni episodi di serie come The Umbrella Academy, The Witcher, See e The Punisher). Nonostante poi il film sia stato grossomodo criticato, l’interpretazione di Foxx è invece stata lodata da più voci.

Accanto a lui, nel ruolo dell’agente Edgar Clenteen, vi è l’attore David Morse. Questi è principalmente noto per aver avuto ruoli da caratterista in film come Il negoziatore, Il miglio verde, The Hurt Locker e nella serie Dr. House. Originariamente, in realtà, tale ruolo era stato offerto all’attore Kris Kristofferson, meglio noto per essere stato Whistler nei film Blade e Blade II. Robert Pastorelli, visto anche in Balla coi lui e L’eliminatore – Eraser, interpreta invece Jaster, mentre Doug Hutchison è Bristol. Completano il cast gli attori Kimberly Elise nei panni di Lisa Hill e Mike Epps in quelli di Stevie Sanders.

Bait – L’esca: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Bait – L’esca è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 1 aprile alle ore 21:00 sul canale Warner TV.

Fonte: IMDb

I Tre Moschettieri: una lunga storia d’amore con il cinema

I Tre Moschettieri: una lunga storia d’amore con il cinema

Tutti per uno, uno per tutti” è un motto entrato nel linguaggio comune che tutti usano e che quasi tutti sanno provenire da I Tre Moschettieri, di Alexandre Dumas (padre) che, insieme a Auguste Maquet, nel 1844 cominciò a pubblicare a puntate sul giornale Le Siècle quella che sarebbe diventata la più avvincente avventura mai raccontata. La storia di Athos, Porthos e Aramis, tre leggende al servizio di Luigi XIII Re di Francia e della Regina Anna, la loro lotta contro il potere del Cardinale Richelieu e contro le malizie di Milady de Winter, il loro farsi carico di quel guascone romantico di nome Charles D’Artagnan, è diventata mito letterario e, grazie al cinema, rivive periodicamente sul grande schermo da quando esiste la settima arte.

Dal 1909, quando è stato realizzato il primo cortometraggio ispirato alla storia de I Tre Moschettieri, fino al 2023, anno in cui arriva al cinema il 6 aprile I tre moschettieri – D’Artagnan, prima parte di un dittico che sarà completato alla fine dell’anno con l’uscita di I tre moschettieri – Milady, ecco una cronistoria della lunghissima relazione d’amore tra il cinema e I Tre Moschettieri.

I tre moschettieri – D’Artagnan

I tre moschettieri - D’Artagnan Il film, diretto da Martin Bourboulon è una riproposizione classica del romanzo che però per la prima volta divide i suoi avvenimenti in due capitoli. Il primo incentrato sul personaggio di D’Artagnan, da sempre il quarto moschettiere più amato dal pubblico, il secondo su quello della misteriosa e affascinante Milady de Winter. Giovane, sconsiderato, romantico, il guascone D’artagnan è la chiave del racconto ed è considerato generalmente un ruolo divertente da interpretare. Lo sa bene François Civil che per questo adattamento veste i suoi panni con spavalda disinvoltura. Civil però non è solo, perché il cast di questa irresistibile avventura è ricco di volti gravidi di fascino. A partire dagli interpreti dei Moschettieri stessi: Vincent Cassel è Athos il saggio, l’uomo di armi e di principi; Romain Duris è Aramis, il gesuita, che usa la sua conoscenza e la sua spada con uguale e impeccabile abilità; Pio Marmaï è Porthos, allegro viveur e letale combattente. E chi mai può tenere testa a questo quartetto se non una donna carismatica e affascinante come Eva Green?

L’attrice si carica di uno dei ruoli più seducenti della narrazione, quello di Milady de Winter, colei che con la sua astuzia, sfruttando la sua bellezza e la sua intelligenza riesce ad avere in pugno il Cardinale Richelieu, l’uomo più potente di Francia dopo Luigi XIII, che in questo film ha il volto di Louis Garrel. A dare corpo alla splendida Regina Anna c’è invece Vicky Krieps, che sembra impersonare alla perfezione l’enigma di questa sovrana che è tutto’altro che secondaria nelle avventure dei Moschettieri. Il cast stellare e la storia solida e divertente sono tutti ingredienti vincenti per un’avventura che, sebbene rispetti messa in scena e ambientazione dell’originale, con scenografie sontuose e ricchissimi costumi, si propone come una rilettura contemporanea del classico senza tempo. Dal 6 aprile al cinema.

La lettura di Giovanni Veronesi

Moschettieri del ReTra il 2018 e il 2020 sono usciti in Italia due adattamenti da Dumas. Il primo è Moschettieri del re – La penultima missione e il secondo Tutti per 1 – 1 per tutti. Alla regia e scrittura c’era Giovanni Veronesi che si è avvalso di un quartetto di assi d’eccezione per mettere in scena dei Moschettieri alla fine della loro carriera, con qualche acciacco, qualche considerazione più o meno disfattista sulla loro vita, ma con ancora tanto coraggio e dedizione alla cappa. Pierfrancesco Favino è D’Artagnan, Rocco Papale è Athos, Valerio Mastandrea è Porthos e Sergio Rubini è Aramis. A conferire grazia e bellezza a questi quattro moschettieri cialtroni, Margherita Buy nei panni della Regina Anna. L’esperimento in costume in una cornice immaginaria è vincente per quanto riguarda l’esito del box office e insolito per la produzione nazionale. Certo forse non brilla per fattura, ma il dittico di Veronesi è una lettura all’italiana divertente e sincera del classico.

La serie – The Musketeers

Anche la serialità ha provato a raccontare a suo modo I Tre Moschettieri. La serie in questione, trasmessa da BBC One, è andata in onda dal 19 gennaio 2014 al 1 agosto 2016. Creata da Adrian Hodges, è arrivata in Italia l’11 maggio 2015, in onda in streaming su Mediaset Infinity, mentre la terza stagione è finita direttamente su Netflix e mai trasmessa in chiaro. Sebbene sia arrivata a tre stagioni, la serie non può considerarsi un successo, forse anche a causa di un cast poco carismatico, in cui spiccava soltanto uno splendido Peter Capaldi nei panni del Cardinale Richelieu.

Moschettieri Action Packed

I tre moschettieri film 2011È il 2011 e il re di Resident Evil, Paul W.S. Anderson, realizza I tre moschettieri, un adattamento temporale in cui Milady fa Sky diving, i galeoni volano e l’azione è l’unica direttrice su cui si fonda tutta la storia, che è sempre la stessa, e per questo gli vogliamo comunque bene. Il film si avvale di un super cast, volti puliti, eroi senza macchia, fieri e scavezzacollo: Logan Lerman, Matthew Macfadyen, Luke Evans, Ray Stevenson, Orlando Bloom, Christoph Waltz, Juno Temple, Mads Mikkelsen, James Corden e, come in ogni film di Paul W.S. Anderson, l’irresistibile Milla Jovovich, ovviamente nei panni di una Milady de Winter irrefrenabile, letale e… acrobata. Un adattamento moderno nella misura in cui forza i canoni del film in costume, aggiunge (forse un po’ troppa) immaginazione e una dose massiccia di azione cinematografica allo stato più puro ed estremo, impossibile diremmo.

L’animazione – Barbie e Topolino

Alexandre Dumas scrive I Tre Moschettieri pensando anche a una storia di formazione, principalmente per il personaggio di D’Artagnan che, trasferitosi in città dalla provincia, entra nel corpo dei Moschettieri e salva l’onore della Regina Anna grazie a una missione segreta per suo conto. Ecco, storie del genere sono un piatto ricco per il cinema d’animazione tradizionalmente rivolto ai più piccoli. Sia Mattel che Disney ci hanno quindi pensato, realizzando il primo un adattamento a tema Barbie, dal titolo Barbie e le tre moschettiere, del 2009, e il secondo una bella versione dell’originale intitolata Topolino, Paperino, Pippo: I tre moschettieri, del 2004. Letture edulcorate che avvicinano però ancora oggi i più piccoli alle avventure di Athos, Porthos, Aramis e D’Artagnan.

Una versione All Stars

Chi ben conosce l’opera di Dumas, sa che la storia dei Moschettieri è l’inizio di una trilogia, che comprende Vent’anni dopo (1845) e Il visconte di Bragelonne (1850). In questi romanzi seguenti, Dumas ha raccontato anche l’età avanzata degli eroi, che fanno i conti con il passare del tempo e con i loro errori del passato. In questi romanzi, in particolare ne Il Visconte di Bragelonne, si racconta anche la vicenda de La Maschera di Ferro, portata diverse volte al cinema e che narra non solo di un gemello segreto per Luigi XIV, tenuto prigioniero dentro la Bastiglia e costretto a indossare una maschera di ferro per celarne l’identità, ma anche delle conseguenze dell’amore tra D’Artagnan e la Regina Anna. Come quella dei Moschettieri, anche questa storia ha ricevuto diversi adattamenti, ma La maschera di Ferro del 1998 ha un valore particolare per la generazione dei Millennials, dal momento che si tratta del primo film con Leonardo DiCaprio uscito nell’Era “post-Titanic”, in cui, non solo la star compare in un doppio ruolo (Luigi/Filippo), ma è anche circondata da quattro mostri sacri del cinema. Nel modesto film diretto da Randall Wallace, i quattro moschettieri erano interpretati da: John Malkovich, Jeremy Irons, Gerard Depardieu e Gabriel Byrne. E scusate se è poco.

Un classico moderno – I tre moschettieri (1993)

Siamo nel 1993 e si comincia già a respirare aria di classico per un pubblico moderno. Stephen Herek, regista che non ha mai brillato per la sua filmografia precedente e successiva, realizza una versione del romanzo di Dumas veramente vincente, avvalendosi non solo di una trama e di una atmosfera che conosciamo bene, ma soprattutto di un cast iconico: Charlie Sheen, Kiefer Sutherland, Oliver Platt, un giovanissimo Chris O’Donnell non ancora diventato Robin per Schumacher, Tim Curry, Julie Delpy, Michael Wincott e molti altri popolano una versione molto rassicurante e classica del romanzo, ma lo fa per un pubblico moderno, che parla agli anni ’90 e lo fa con grande efficacia.

Il classico: 1948 – 1973

George Sidney e Richard Lester sono i registi che hanno raccontato in quelle che per moltissimo tempo sono state le versioni più famose e viste de I Tre Moschettieri al cinema e in tv. Sia il film del 1948 che quello del 1973 presentano letture molto fedeli e tradizionali della storia originale, con una particolare menzione al titolo del 1948 in cui tutta la storia legata ai personaggi di Athos e Milady de Winter assume una statura tragica e epica che nessun altro adattamento è poi stato in grado di replicare. Certo quel linguaggio oggi non è più attuale, e proposto ad un pubblico di oggi forse sarebbe accolto con poca clemenza, ma resta uno dei momenti più alti di questo franchise con così tante teste e una storia così lunga.

Le origini: 1921 – 1935

Il cinema è ancora una creatura nuova eppure, sia gli anni ’20 che gli anni ’30 hanno avuto la loro “dose di Moschettieri”. Fred Niblo e Rowland V. Lee hanno firmato i due film che citiamo in questa circostanza, principalmente per tenere traccia di quella che è la fortuna di questa storia nel corso del tempo. Da subito il cinema è stato considerato strumento adatto a raccontare I Tre Moschettieri e da subito i cineasti si sono lasciati travolgere dall’avventura e dal ritmo incalzante delle parole di Dumas, tanto da tradurle in immagini.

Il principio – un cortometraggio italiano

Questo viaggio a ritroso nel tempo, attraverso la storia degli adattamenti basati sul romanzo di Dumas, ci porta fino al 1909, anno in cui si registra il primo adattamento della storia. Un cortometraggio omonimo a opera dell’italiano, Mario Cesarini. Distribuito nei principali paesi europei nello stesso anno, è un progetto avvolto nel mistero ma che per primo ha testimoniato la traducibilità e la modernità del linguaggio di Dumas.




Daredevil: Born Again, le foto dal set anticipano la corsa a sindaco di Kingpin

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Sono state pubblicate online nuove foto dal set di Daredevil: Born Again, la prossima serie Marvel Studios Disney+, che continuano a mostrare Vincent D’Onofrio nei panni di Wilson Fisk/Kingpin. Ebbene nelle nuove immagini possiamo vedere come Kingpin sia impegnato e pronto a candidarsi a sindaco di New York City .

Le ultime foto provengono da una varietà di post su Twitter e mostrano non solo D’Onofrio nei panni di Fisk, ma anche una scena ambientata a Times Square mentre la gente festeggia il capodanno. In quelle foto si possono vedere vari tipi di merchandising che sfoggiano il logo della fondazione PymVanDyne, suggerendo una connessione tra la serie e i l’universo cinematografico MCU. Di seguito le foto del nuovo set di Daredevil: Born Again

La nuova serie Daredevil: Born Again

Daredevil: Born Again è descritto come un revival di 18 episodi della serie Netflix originale, andata in onda per tre stagioni.  Vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio mentre riprendono i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin. Entrambi i personaggi hanno fatto il loro debutto nel Marvel Cinematic Universe nel 2021, con Kingpin come guest star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock che è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox ha anche recentemente recitato in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha avuto modo di mostrare un nuovo lato dell’eroe.

Jon Bernthal tornerà nei panni di Frank Castle/The Punisher. E’ molto probabile che non vedremo nulla della serie fino al Comic-Con del prossimo anno, anche se abbiamo la sensazione vedremo molte foto dal set di New York che ci permetterò di avere piccole anteprime della serie! Cox è chiaramente impegnato a interpretare un nuovo Daredevil per l’MCU e, se si devono credere alle voci recenti, potrebbe andare direttamente da Born Again a Spider-Man 4. Daredevil: Born Again debutterà su Disney+ nel 2024.

Wonder Man: Ed Harris nel cast, farà il suo debutto nel MCU

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Wonder Man: Ed Harris nel cast, farà il suo debutto nel MCU

Dopo il recente casting di Demetrius Grosse per il ruolo di Grim Reaper, secondo quanto riferito, il noto attore tra le altre cose di Westworld Ed Harris è stato scelto per entrare a far parte del cast della serie tv Wonder Man dei Marvel Studios .

Durante un recente episodio del podcast The Hot Mic , lo scooper del settore Jeff Sneider ha rivelato che Harris avrebbe potenzialmente interpretato il ruolo chiave di Neal Saroyan. Saroyan è descritto come l’agente di Simon Williams, che, nei fumetti, è diventato anche una famosa celebrità di Hollywood.

La serie Wonder Man è stata sviluppata da Destin Daniel Cretton (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli) e dallo sceneggiatore-produttore Andrew Guest (Brooklyn Nine-Nine, Community), con Guest come sceneggiatore capo e Cretton produttore esecutivo e regista di alcuni episodi. Il progetto farà parte dell’accordo generale di Cretton con lo studio. Oltre a Cretton, anche la regista di The Photograph Stella Meghie è stata ingaggiata come registe e dovrebbe dirigerà diversi episodi.

La serie  Wonder Man vedrà protagonista il vincitore dell’Emmy Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Simon Williams/Wonder Man. Sarà affiancato dal premio Oscar Ben Kingsley, che riprenderà il suo ruolo preferito dai fan di Trevor Slattery. Il personaggio è apparso per la prima volta come attore finito in Iron Man 3, dove fingeva di essere il terrificante cattivo The Mandarin. Nel 2021, i fan dell’MCU hanno incontrato di nuovo inaspettatamente Trevor Slattery in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, dove è stato rivelato che era stato imprigionato dal vero mandarino.

Wonder Man è uno dei personaggi più antichi della lunga storia della Marvel ed è stato introdotto per la prima volta nel 1964 in un primo numero di Avengers. Il personaggio – chiamato Simon Williams – è stato creato da Stan Lee, Don Heck e Jack Kirby, ed è stato inizialmente presentato come un supercriminale che ha combattuto i Vendicatori.

Alla fine degli anni ’70, Wonder Man fu trasformato in un eroe e alla fine finì per unirsi ai Vendicatori durante varie iterazioni della squadra. Intriso di energia “ionica” dal barone Zemo, Wonder Man ha poteri simili ad altri supereroi, tra cui forza, velocità, resistenza, durata, riflessi e agilità potenziati. La produzione del dramma sui supereroi di Disney+ dovrebbe iniziare la prossima primavera.

Lilo & Stitch: la Disney ha trovato la sua Lilo per il live-action!

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L’annunciato remake live-action di Lilo & Stitch della Disney ha trovato la sua Lilo, poiché una giovane attrice è stata scelta per il ruolo principale. Come apprendiamo dal THR riferisce la nuova arrivata Maia Kealoha interpreterà Lilo Pelekai, la giovane ragazza che fa amicizia con Stitch e lo aiuta a cambiare i suoi modi. Kealoha si unisce a Zach Galifianakis, che è stato annunciato precedentemente come il protagonista del remake Disney proprio il mese scorso.

Il  remake live-action di Lilo & Stitch è stato sviluppato per la prima volta nel 2018. Pubblicato originariamente nel 2002,  Lilo & Stitch è il 42esimo film d’animazione della Disney. Il film è stato ben accolto e da allora è stato uno dei film preferiti da molti, con Stitch che è diventato rapidamente un’altra mascotte iconica della Disney. Dan Lin e Jonathan Eirich di Rideback produrranno il remake, mentre Ryan Halprin di Rideback sarà il produttore esecutivo del nuovo film.

“Lilo è una ragazza hawaiana solitaria che adotta un piccolo e brutto ‘cane’, che lei chiama Stitch”, recita la sinossi del film d’animazione originale. “Stitch sarebbe l’animale domestico perfetto se non fosse in realtà un esperimento genetico che è fuggito da un pianeta alieno ed è precipitato sulla Terra. Attraverso il suo amore, la sua fede e la sua fede incrollabile nell’ohana, il concetto hawaiano di famiglia, Lilo aiuta a sbloccare il cuore di Stitch e gli dà la possibilità di prendersi cura di qualcun altro.

Fantastici Quattro: cambiano gli sceneggiatori, cambio di tono del film?

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L’annunciato e atteso riavvio dei Fantastici Quattro targato Kevin Feige e Marvel Studios ha trovato un nuovo scrittore, e a giudicare dal curriculum sembra che il CEO voglia andare sul sicuro, dato la lunga lista di progetti già al suo attivo. Come apprendiamo dal THR, Josh Friedman, che ha lavorato ad Avatar: La via dell’acqua, Terminator: Destino Oscuro e La guerra dei Mondi del 2005, è stato scelto per scrivere il prossimo film dei Fantastici Quattro del Marvel Cinematic Universe. Friedman sostituirà precedenti sceneggiatori assunti lo scorso settembre, Jeff Kaplan e Ian Springer.

Jeff Kaplan e Ian Springer erano i precedenti sceneggiatori del progetto e l’ingaggio di Friedman potrebbe rappresentare un potenziale cambiamento di tono. Kaplan e Springer sono sceneggiatori agli albori delle loro carriere e sono principalmente noti per le loro sceneggiature comiche. Tra i lavori che hanno in fase di sviluppo ci sono la commedia con Rebel Wilson  K-Pop: Lost in America e Disaster Wedding, che sarà diretto dal regista di Palm Springs Max Barbakow.

Josh Friedman, d’altra parte come vi abbiamo anticipato, è un veterano del genere fantascientifico. Ha co-scritto La guerra dei Mondi di Steven Spielberg con Tom Cruise basato sul classico di HG Wells, e poi è stato scrittore-creatore di Terminator: The Sarah Connor Chronicles, la serie TV di Terminator che è stata la sua prima incursione nel mondo di James Cameron. Anni dopo, è tornato a lavorare su Terminator: Destino Oscuro del 2019 ed è stato uno degli sceneggiatori a cui Cameron si è rivolto per chiedere aiuto nella costruzione del mondo e nella creazione di storie per il suo franchise multi-film Avatar. E’ stato anche il co-creatore dello show di Foundation, l’ambiziosa serie Apple che adatta le storie di Isaac Asimov; la seconda stagione dovrebbe debuttare entro la fine dell’anno. E ha adattato per il piccolo schermo Snowpiercer, la versione di TNT del film di fantascienza di Bong Joon Ho, anche se ha lasciato lo spettacolo per divergenze creative.

Attualmente, si sa poco dell’imminente film dei Fantastici Quattro. Uno dei rumors più recenti rivelava che la star Adam Driver era dato come uno dei favoriti per interpretare Reed Richards, mentre altri rapporti hanno suggerito che la star di Elvis Austin Butler è stata scelta per interpretare il ruolo di  Johnny Storm, altrimenti noto come La torcia umana. Il film sarà diretto da Matt Shakman e farà il suo debutto durante la Fase 6 dell’MCU, il 14 febbraio 2025.

La serie di fumetti Marvel’s  Fantastic Four, creata da Stan Lee e Jack Kirby, ha debuttato nel 1961 ed è stato il primo titolo di una squadra di supereroi prodotto dalla Marvel Comics.

Secret Invasion: foto ufficiali svelano i ruoli di Emilia Clarke e Olivia Colman

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I Marvel Studios hanno diffuso le prime foto ufficiali di Secret Invasion, l’attesa prossima serie in arrivo su Disney+. Le prime immagino sono state rivelate attraverso Vanity Fair, e mostrano il suo cast stellare. Descritto come un thriller di spionaggio rivoluzionario, il dramma limitato dovrebbe essere presentato in anteprima il 21 giugno, esclusivamente su Disney+.

Le foto di Secret Invasion confermano anche alcuni dettagli del personaggio relativi ai nuovi arrivati ​​nel MCU Emilia Clarke, Olivia Colman e i ruoli di Kingsley Ben-Adir. È stato rivelato che Clarke interpreterà la figlia Skrull di Talos, G’iah, che farà parte di un gruppo radicalizzato di Skrull guidato dal leader della resistenza di Ben-Adir, Gravik.  In merito al suo ruolo l’attrice Emilia Clarke ha così commentato. Crescere in mezzo a una guerra costante rende difficile smettere di combattere. Vivere all’ombra di un genitore potente rende la situazione ancora più terribile, specialmente quando si tratta di un leader che viene visto come un fallito. Nel caso di G’iah, la resistenza era virtualmente inevitabile. “L’ha indurita, di sicuro. C’è una sorta di sentimento punk che provi da questa ragazza. È una ragazzina rifugiata che ha avuto Talos come padre, capisci cosa intendo? Forse il fatto che non sapessimo che avesse un figlio fino a questo punto ti dice tutto ciò che devi sapere sulla loro relazione“.

Il produttore esecutivo della serie Disney+Jonathan Schwartz, afferma che lo spettacolo prende spunto anche dai thriller di spionaggio della Guerra Fredda di John le Carré, così come da alcuni programmi televisivi contemporanei che hanno esplorato lo scontro tra lealtà e identità. “Siamo stati davvero ispirati da spettacoli come  Homeland e  The Americans“, dice. “Quello che scopri è che ci sono persone di cui ti fidi o pensi di poterti fidare, o di cui ti puoi fidare solo fino a un certo punto.”

Nella sua ricerca per svelare la trama estremista degli Skrull, Fury incontra un certo numero di figure che, come lui, hanno ricoperto posizioni di influenza segreta in tutto il mondo, spesso come parte dei servizi di intelligence nazionali. Inoltre, come lui, tendono a sentirsi a proprio agio operando al di fuori delle restrizioni della legge e dell’ordine. Tra loro c’è  Everett K. Ross di  Martin Freeman, l’agente della CIA che è già apparso in Captain America: Civil War e nei  film Black Panther. Ha una lunga carriera di lavoro con società avanzate e segrete che hanno problemi di fiducia.

Un altro è  James “Rhodey” Rhodes di Don Cheadle, il collegamento con le armi militari dei film di Iron Man che ha spesso combattuto in prima linea come War Machine  “Questo è un tipo diverso di Rhodey, un animale politico e non, sai, un ragazzo che ha un abito speciale“, ha commentato Samuel L. Jackson. “In questo è il braccio destro del presidente. Quindi è il ragazzo che prende molte decisioni, alcune buone, altre cattive.

Nel frattempo, Olivia Colman interpreterà un agente antagonista dell’MI6. “È un personaggio che non avevi mai vista interpretare prima”, ha detto il protagonista Samuel L. Jackson a proposito del misterioso personaggio interpretato da Olivia Colman. “È a sangue freddo e adora essere quella persona.” Sulla serie Jonathan Schwartz ha rivelato: “Gli Skrull sono molto più in grado di resistere alla radioattività e ci sono un sacco di siti radioattivi dismessi in Russia. È lì che Gravik ha stabilito la sua base operativa.” 

Secret Invasion, la serie 

Samuel L. Jackson e Ben Mendelsohn riprenderanno i loro ruoli rispettivamente di Fury e Talos, e saranno affiancati da Olivia Colman, che si dice interpreterà un’incarnazione di Union Jack, ed Emilia Clarke, che potrebbe essere o meno raffigurante Abigail Brand. Kingsley Ben-Adir sarà il cattivo nei panni di Gravik. Ne cast di Secret Invasion rivedremo anche Cobie Smulders nei panni di Maria Hill, Don Cheadle nei panni di James “Rhodey” Rhodes e Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross.Thomas Bezucha (Let Him Go) e Ali Selim (The Looming Tower) hanno diretto la miniserie, scritta da Kyle Bradstreet (Mr. Robot).

La serie sarà presentata in anteprima il 21 giugno 2023 su Disney+ e vede la partecipazione anche di Ben Mendelsohn, che riprende il ruolo di Skrull Talos, Olivia Colman, Emilia Clarke, Kingsley Ben-Adir, Christopher McDonald e Killian Scott. La serie di eventi comici crossover mette in mostra una fazione di Skrull mutaforma che si sono infiltrati sulla Terra per anni. La Smulders ha ripreso il ruolo in diverse foto Marvel tra cui Spider-Man: Far From Home, Captain America: Civil War e tutti i film degli Avengers. Di recente ha ricevuto ottime recensioni per la sua interpretazione di Ann Coulter in American Crime Story: Impeachment.

Underwater: tutte le curiosità sul film sci-fi horror con Kristen Stewart

È spaventoso quanto poco sappiamo di ciò che si trova negli Oceani e sui loro fondali. Si stima che il 95% di questi non sia ancora stato esplorato, lasciando dunque spazio a teorie e fantasie, ottimo carburante per racconti che permettano di andare alla scoperta di ciò che è ancora un mistero. Più delle tante storie che propongo le possibili meraviglie che il mondo sottomarino ha da offrire, sono quelle dedicate al terrore di questi luoghi e a ciò che possono nascondere a suscitare un certo fascino. Nel 2020, un nuovo film è arrivato al cinema proprio per proporre un simile scenario: Underwater.

Diretto da William Eubank, il film si inserisce in quel filone di opere che al mistero degli abissi legano fenomeni che vanno al di là dell’umana concezione. A partire da un classico del genere come 20.000 leghe sotto i mari (1954), fino a titoli come il capolavoro di James Cameron The Abyss (1989), passando per Deep Star Six (1989), Leviathan (1989) o Sfera (1998), con Dustin Hoffman, questo sottogenere che coniuga sci-fi e horror ha sempre goduto di buone attenzioni, anche nei suoi risultati più scadenti, in quanto offre mostruosità e suspence cercando di soddisfare quella curiosità propria di ogni essere umano. In particolare, però, Underwater prende fortemente ispirazione da Alien e Aliens – Scontro finale.

Tuttavia, pur vantando un cast di noti attori e una creatura tra le più complesse mai ideate, il film si è rivelato un flop in quanto ad incassi. Frenato in parte dall’insorgere della pandemia, è dunque finito con il passare piuttosto in sordina. Per gli amanti del genere, tuttavia, si tratta di un titolo da recuperare assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Underwater

Underwater film Kristen Stewart

Ambientato nel 2050, il racconto si svolge presso un impianto di trivellazione situato sul fondo della fossa delle Marianne, la più profonda depressione oceanica conosciuta al mondo. Qui si trovano l’ingegnere meccanico Norah Price, il capitano Lucien, la biologa Emily, l’ingegnere Liam e i ricercatori Rodrigo e Paul, impegnati a cercare nuove risorse per il pianeta. Un improvviso terremoto distrugge però intere sezioni, rendendo l’impianto pericoloso. Il gruppo decide allora di camminare sul fondo dell’oceano per arrivare ad un’altra stazione vicina. Il terremoto, però, sembra aver risvegliato qualcosa di molto antico e spaventoso: una mostruosa creatura che si aggira intorno a loro ed è pronta ad attaccare.

Ad interpretare la protagonista Norah Price vi è l’attrice Kristen Stewart. Questa non aveva mai partecipato a un survival movie prima di quel momento e ha definito l’esperienza come piuttosto difficile, per via del freddo, della lunga lavorazione e dei costumi pesanti. Ogni tuta subacquea, infatti, pesava circa 64 chili. Inoltre, l’attrice ha ammesso di non essere un’ottima nuotatrice, così come il resto del cast, al di fuori di Vincent Cassel, più consapevole dei suoi colleghi di quello che li aspettava. L’attore francese è presente nel film nei panni del capitano Lucien. Recitano poi nel film Mamoudou Athie nei panni di Rodrigo, T. J. Miller in quelli di Paul, Jessica Henwick in quelli di Emily e John Gallagher Jr. in quelli di Liam.

Chtulhu, il mostro di Underwater

Underwater-cast-mostro

Nel corso del film, naturalmente, grande importanza la acquista il mostro che minaccia i protagonisti. Originariamente, questo era stato descritto in sceneggiatura come un gigantesco behemoth, la leggendaria creatura biblica. Poiché al momento della produzione del film il tutto stava acquisendo un’atmosfera più mistica e vicina all’orrore cosmico descritto da H. P. Lovecraft nelle sue opere, il regista decise di sostituire la creatura con il mitico Cthulhu. Il regista William Eubank ha poi confermato in un’intervista che il mostro marino visto nel film è, a tutti gli effetti, il Cthulhu di Lovecraft. Tale creatura non si mostra realmente se non nel finale, quando il terrore nei suoi confronti è al massimo.

Il Cthulhu di Underwater mantiene la maggior parte delle caratteristiche ormai diventate iconiche della creatura di Lovecraft. Questa è grande come una montagna, ha una parte superiore del corpo grottesca, vagamente umanoide (parte inferiore del corpo invisibile) e una testa con caratteristiche simili a un polpo. Ha un cranio allungato con quattro occhi, un mento coperto da una barba di tentacoli e una mascella che mostra molti strati di zanne e denti e una mascella inferiore che sembra divisa in due. Ha sporgenze intorno al suo corpo che assomigliano ad ali emaciate simili a ossa. Eubank ha inoltre affermato che tale creatura è più grande di Godzilla e di qualunque altro mostro mai apparso in un film.

Per quanto riguarda le origini di tale mostro, nel film queste non vengono ufficialmente chiarite, ma in alcune interviste il regista ha lasciato intendere che l’attività di scavare il fondale degli oceani per recuperare materie prime possa aver aperto un varco verso un sotto-mondo casa di queste mostruose creature, le quali da secoli vivono dunque sotto di noi. Da questo punto di vista il film sembra dunque andare a proporre un messaggio ecologista, contro l’attività di sfruttamento della terra perpetrata dall’uomo. Ma Underwater non indugia troppo su tale aspetto, concentrandosi sull’essere un film di fantascienza horror con il compito primario di intrattenere e spaventare lo spettatore.

Underwater: dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Underwater grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Infinity+, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 31 marzo alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb, WilliamEubank, BloodyDisgusting

 

Mission: Impossible – Fallout: trama, cast e sequel del film con Tom Cruise

Da quando nel 1996 il personaggio di Ethan Hunt è arrivato al cinema, si è subito imposto come uno degli agenti speciali più iconici e amati del cinema. A distanza di oltre vent’anni, il personaggio è ancora protagonista di film di grande successo di critica e pubblico. Nel 2018 è arrivato in sala il sesto film della serie, intitolato Mission: Impossible – Fallout (qui la recensione), diretto da Christopher McQuarrie, già autore del precedente Mission: Impossible – Rogue Nation. Protagonista nei panni di Hunt è sempre l’attore Tom Cruise, accanto al quale si ritrovano vecchie conoscenze e nuovi ingressi nel cast.

Dato il grande incasso del precedente capitolo, la Paramount ha da subito annunciato la realizzazione di un sesto film della serie, incentrato su un nuovo pericolo di terrorismo contro cui Hunt dovrà scontrarsi. Anche in questo caso il film si è avvalso di location internazionali, spostandosi da Parigi a Londra, da Abu Dhabi alla Norvegia, e di nuovo l’interesse nei confronti del film si è manifestato in modo forte e chiaro. Non solo il film è stato elogiato dalla critica, che lo ha indicato come uno dei migliori in assoluto della saga, merito anche di spettacolari scene d’azione, ma si è anche affermato come una grande successo di box office.

All’arrivo in sala, infatti, Mission: Impossible – Fallout ha incassato ben 791 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di circa 178. Tale risultato lo ha portato ad essere il film più redditizio dell’intera saga, spingendo così alla realizzazione di ulteriori capitoli. Prima di gettarsi nella visione di questo, però, può essere utile essere a conoscenza di alcune curiosità legate al titolo, molte delle quali inerenti il cast di attori e quanto da loro realizzato per la partecipazione al film. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò come anche le piattaforme dove è possibile ritrovare in streaming il film.

Mission: Impossible – Fallout: la trama del film

Due anni dopo gli eventi del precedente film, dalle ceneri dell’organizzazione Il Sindacato è nato un nuovo gruppo terroristico noto come gli Apostoli. Questi riescono ad impossessarsi di un prezioso nucleo di plutonio. A tentare di impedire che ciò avvenga vi è l’agente Ethan Hunt e i suoi colleghi Benji Dunn e Luther Stickwell. Il loro tentativo va però in fumo, costringendo Hunt ad essere affiancato da un supervisore della CIA di nome August Walker. Per i due ha ora inizio la caccia ai terroristi, prima che questi possano utilizzare quanto da loro ottenuto per scopi potenzialmente letali.

Direttisi a Parigi, Hunt e Walker vengono a conoscenza di una trattativa sul plutonio, la quale è mediata dalla pericolosa assassina nota come Vedova Bianca. L’evento finirà però in tragedia, ed Hunt si troverà a dover fuggire per evitare la morte. Ben presto, infatti, l’agente capirà di non potersi fidare di chi si dice suo alleato, intraprendendo una lotta solitaria per mantenere l’equilibrio mondiale.

Mission Impossible - Fallout cast

Mission: Impossible – Fallout: il cast del film

Ancora una volta l’attore Tom Cruise torna a vestire i panni dell’agente Hunt. Per questa sua sesta volta, Cruise ha deciso di dar vita a sequenze ancor più complesse e pericolose, eseguendo però da sé tutte queste senza ricorrere all’uso di controfigure. In particolare, l’interprete si è esercitato per oltre un anno prendendo lezioni di volo al fine di poter pilotare personalmente l’elicottero previsto per una sequenza di inseguimento. L’attore si è poi lanciato numerose volte da un aereo con paracadute, rifiutando anche in questo caso di essere sostituito. Accanto a lui, nel ruolo di August Walker, vi è invece l’attore Herny Cavill. Questo raccontò di essere rimasto particolarmente impressionato dalla preparazione fisica richiesta, sostenendo di essersi dovuto allenare come neanche il ruolo di Superman gli aveva richiesto.

Ving Rhames riprende il personaggio di Luther Stickell, riconfermandosi come l’unico attore oltre a Cruise ad aver preso parte a tutti i film della saga. Nel ruolo di Benji Dunn vi è invece Simon Pegg, il quale a sua volta ha raccontato di aver raggiunto una forma fisica mai avuta prima per poter eseguire personalmente quanto previsto per il suo personaggio. Rebecca Ferguson ritorna nel ruolo di Ilsa Faust, Sean Harris in quello di Solomon Lane, mentre Alec Baldwin è Alan Huntley. Nuovi ingressi sono invece quello di Angela Bassett nei panni di Erica Sloane, direttrice della CIA, e di Vanessa Kirby nel ruolo di Vedova Bianca. Quest’ultima è stata espressamente voluta da Cruise, il quale si è dichiarato attratto dalla bravura dell’attrice dopo averla vista recitare nella serie The Crown.

Mission: Impossible – Fallout: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grandissimo successo del film, il regista McQuarrie e Cruise hanno da subito confermato la realizzazione di ulteriori due nuovi sequel della saga. Con questi, la saga di Mission: Impossible arriverà così ad un totale di otto capitoli. Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno settimo capitolo della saga è ora previsto al cinema per il 13 luglio 2023, mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Due, che a quanto pare sarà anche l’ultimo, ha invece una data di uscita fissata al 28 giugno 2024. C’è grande attesa per questi due nuovi capitoli, in particolare per scoprire cosa Cruise e il regista abbiano realizzato di ambizioso stavolta, sia per quanto riguarda intere scene che per le singole spericolate acrobazie con cui l’attore continua a sorprenderci.

In attesa di vedere gli sviluppi della saga, per gli appassionati è possibile fruire di Mission: Impossible – Fallout grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 31 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Inside, recensione del film con Willem Dafoe

Inside, recensione del film con Willem Dafoe

Oltre che essere indubbiamente uno degli attori maggiormente talentuosi dell’odierno panorama internazionale, Willem Dafoe si è sicuramente dimostrato il più coraggioso: nel corso della sua ormai leggendaria carriera non ha esitato a interpretare ruoli che possiamo tranquillamente definire al limite, sia a livello fisico che psicologico: pensiamo alle interpretazioni regalateci in L’ultima tentazione di Cristo (1988) di Martin Scorsese, Cuore selvaggio (1990) di David Lynch, Antichrist (2009) di Lars von Trier, tanto per citare quelle che amiamo. Anche in questo suo nuovo Inside, Dafoe ha accettato questo tipo di sfida, fornendo una prova che pochi altri interpreti avrebbero potuto sostenere.

Inside, la trama

Cominciamo dall’assunto di partenza del thriller diretto dall’esordiente al lungometraggio Vasilis Katsoupis: entrato di nascosto dell’attico di un ricco collezionista d’arte di New York per un furto, Nemo si trova improvvisamente bloccato dentro la lussuosa penthouse quando il colpo va storto. L’uomo si trova così ad affrontare una lotta estrema per la sopravvivenza dentro una gabbia dorata che contiene opere di enorme valore, ma nulla o quasi che possa sostenere un essere umano per un lungo periodo di tempo…

Come potete ben immaginare dalla trama o dal trailer in circolazione, Inside è in tutto e per tutto one-man show. Di film di questo tipo il cinema americano non ne produceva –  andiamo a memoria, per favore correggetemi in caso di errore – da circa un decennio, ovvero da quel All Is Lost di J.C. Chandor che vedeva protagonista un notevole Robert Redford. Anche in questo caso le battute del protagonista sono pochissime, dirette allo schermo che mostra le videocamere di sorveglianza all’esterno, oppure brevi monologhi per contrastare il silenzio e la solitudine.

Il film è volto, corpo, mimica di Dafoe

Tutto il resto è volto, corpo, mimica di Dafoe, che si muove nella notevole ambientazione studiandola, facendola propria, progressivamente decostruendola per ridefinire spazi e vuoti. Fin dalle prime scene il film di Katsoupis lascia indietro gli stilemi del cinema di genere per esplicitare la propria natura autoriale, offrendo al pubblico una riflessione personale e non scontata: Inside diventa scena dopo scena metafora sulla condizione del singolo individuo che, pur circondato dall’agiatezza e dal benessere che il sistema capitalistico contemporaneo può offrire, sta progressivamente perdendo connessione umana ed emotiva col prossimo.

Nelle intenzioni del regista c’è anche una critica alla vacuità di molta arte contemporanea – la penthouse è praticamente zeppa di fotografie autoreferenziali e dipinti visivamente non affascinanti – ma alla fine quello che arriva maggiormente allo spettatore è il senso di alienazione che l’ambientazione sa proporre. Il resto lo fa, come già anticipato, un Willem Dafoe da applausi. Sul suo corpo sempre capace di trasmettere energia, sul volto inimitabile, sugli occhi carichi di dolore, l’attore costruisce la storia di un uomo che deve perdere tutto per ritrovarsi, ancor prima che salvarsi. Il percorso di Nemo all’interno della prigione in cui si è rinchiuso possiede una potenza espressiva e concettuale di sicuro impatto, soltanto leggermente vanificata da alcune lungaggini e un paio di sottolineature eccessivamente esplicite.

Una dura prova per lo spettatore

Inside è per forza di cose un film che mette a dura prova lo spettatore, ma non lo fa in maniera gratuita o peggio ancora oscura, lascia comprendere chiaramente le proprie intenzioni e l’idea di fondo. Se fosse durato un po’ meno avrebbe quasi sicuramente acquistato maggiore forza di penetrazione, ma questo non toglie che il coraggio e l’intelligenza nella realizzazione siano evidenti.

Bisogna apprezzare un certo tipo di cinema per godersi Inside, un gioco al massacro viscerale e paradossalmente rarefatto, che si poggia interamente sulle spalle di un Willem Dafoe sfrontato quanto il film di cui è protagonista. Una sfida cinematografica che attore e regista propongono al pubblico, costringendolo a partecipare attivamente, a scegliere se abbracciarla o meno. Può non piacere, ci mancherebbe, ma almeno non consente di rimanere passivi se non addirittura inermi come molto, troppo cinema contemporaneo ormai richiede. A voi la scelta…

Prime Video, tutti i film e le serie tv in uscita ad Aprile 2023

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Prime Video, tutti i film e le serie tv in uscita ad Aprile 2023

Nell’ultimo giorno del mese di Marzo 2023, vi sveliamo tutte le uscite che Prime Video riserva nel mese di Aprile 2023. Trai titoli di maggior attesa c’è senza dubbio Citadel, l’annunciata serie action dal budget colossale prodotta dai Fratelli Russo. Ma non è la sola dato che debutta anche la quinta e ultima stagione di The Marvelous Mrs. Maisel. Ecco tutti i film e le serie tv in arrivo ad Aprile 2023.

I film in uscita ad Aprile 2023 su Prime Video

Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung fu

Dal 6 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Grosso guaio all'Esquilino: La leggenda del Kung fuIn Grosso guaio all’Esquilino: La leggenda del Kung fu Davide è un tredicenne timido e un po’ nerd con una grande passione per i minerali. Vive con sua madre Asia nel cuore del quartiere Esquilino, dove passa le giornate, insieme al suo amico Yang, a sfuggire dal bulletto della scuola, Nadir, e a sognare di conquistare il cuore di Yasmin. Grazie all’arrivo nella sua vita di Martino, un attore ormai in declino che gli insegnerà, a suo modo, l’arte del Kung fu, ritroverà la fiducia in se stesso e stringerà con lui una profonda amicizia.

Prodotto da Lucky Red in collaborazione con Prime Video, il film è diretto da YouNuts! e vede nel cast Lillo Petrolo, Carolina Crescentini, Riccardo Antonaci, Ludovica Nasti, Yoon C. Joyce, Ismaelchrist Carlotti, Mario Luciani con Giorgio Colangeli.

SULLE ALI DELLA SPERANZA

Dal 7 aprile in esclusiva su Prime Video

Questa straordinaria storia vera di fede e sopravvivenza segue lo straziante viaggio del passeggero Doug White (Dennis Quaid) per far atterrare in sicurezza un aereo e salvare tutta la sua famiglia da un pericolo insormontabile, dopo che il loro pilota muore inaspettatamente a metà volo. Diretto da Sean McNamara e scritto da Brian Egeston, nel cast troviamo Dennis Quaid, Heather Graham e Jesse Metcalfe.

SULLE ALI DELL’ONORE (DEVOTION

Dal 13 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Devotion, un’epopea di guerra aerea basata sull’omonimo bestseller, racconta la straziante storia vera di due piloti di caccia d’élite della Marina statunitense durante la guerra di Corea. I loro eroici sacrifici li avrebbero resi i più celebri gregari della Marina. Diretto da J. D. Dillard, il film è basato sul libro di Adam Makos. Il cast è composto da Jonathan Majors, Glen Powell, Christina Jackson, Thomas Sadoski, Joe Jonas.

CACCIA ALL’AGENTE FREEGARD

Dal 20 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Il seducente Robert Freegard (James Norton) si finge agente segreto dell’MI5 sotto copertura, circuendo innumerevoli vittime. La sua carriera di truffatore, però, è in bilico quando Alice (Gemma Arterton), una donna inizialmente innamorata di lui, incomincia a nutrire dei sospetti sulla sua vera identità. Parte, così, una caccia all’uomo ad alto rischio… Il film è diretto da Declan Lawn e Adam Patterson.

JUDY BLUME FOREVER

Dal 21 aprile in anteprima esclusiva su Prime Video

Generazioni di lettori si sono ritrovati in un libro di Judy Blume. Solo il suo nome fa scattare un’ondata di ricordi per chiunque abbia impugnato uno dei suoi numerosi tascabili. Per decenni, l’onestà radicale della Blume ha confortato e affascinato i lettori – e l’ha portata al centro di polemiche per la sua franchezza sulla pubertà e sul sesso. Ora l’amata autrice americana condivide candidamente la sua storia di adolescenza.

Le registe Davina Pardo e Leah Wolchok, vincitrici di un Emmy, ripercorrono il viaggio della Blume da bambina timorosa e fantasiosa a pioniera della narrazione che ha elevato la vita fisica ed emotiva di bambini e adolescenti, fino a scrittrice bandita che continua a lottare contro la censura ancora oggi. Animazioni divertenti e commoventi celebrano la magia e la goffaggine dell’essere giovani, mentre conversazioni intime con autori e artisti acclamati rivelano il profondo impatto di Blume sui lettori. I fan di lunga data condividono le lettere a cuore aperto che hanno scritto a Blume nel corso di decenni. Con umorismo, sensibilità e una sana dose di sdolcinatezza adolescenziale, Judy Blume Forever racconta la storia della donna i cui libri innovativi hanno cambiato il modo in cui milioni di lettori comprendono se stessi, la propria sessualità e il significato di crescere.

NUOVI FILM IN ARRIVO 

  • Prime e seconde visioni
    • Vicini di casa | 1 aprile
    • L’uomo sulla strada | 4 aprile
    • All My Life | 5 aprile
    • Moonage Daydream | 6 aprile
    • Il collezionista di carte | 14 aprile
    • Il ragazzo e la tigre | 17 aprile
    • One Way | 21 aprile
    • Baby Boss 2 | 23 aprile
    • State Of Consciousness | 24 aprile
    • La ragazza di Stillwater | 30 aprile
  • Altri film
    • Vicino all’orizzonte | 1 aprile
    • Essere John Malkovich | 1 aprile
    • Cape Fear – Il promontorio della paura | 1 aprile
    • Arrival | 1 aprile
    • Insidious: L’ultima chiave | 1 aprile
    • Life: Non oltrepassare il limite | 1 aprile
    • Il premio | 6 aprile
    • Gintama Movie 2: Kanketsu-Hen Yorozuya Yo Eien Nare | 14 aprile
    • Skyline | 14 aprile
    • Troy | 15 aprile
    • Trafficanti | 15 aprile
    • Moschettieri Del Re | 27 aprile

Le serie tv in uscita ad Aprile 2023 su Prime Video

Citadel

Citadel-Richard-Madden

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso ma senza tempo.

Richard Madden interpreta Mason Kane, al suo fiancoPriyanka Chopra Jonas veste i panni di Nadia Sinh, Stanley Tucci quelli di Bernard Orlick, Lesley Manville è Dahlia Archer, mentre Osy Ikhile è Carter Spence, Ashleigh Cummings è Abby Conroy, Roland Møller impersona Anders Silje e Davik Silje, Caoilinn Springall interpreta Hendrix Conroy, e ancora tanti altri.

Da Amazon Studios e AGBO dei Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott Nemes per AGBO, con lo showrunner e executive producer David Weil. Josh Appelbaum,  André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.

The Marvelous Mrs. Maisel

Dal 14 aprile in esclusiva su Prime Video i primi tre episodi, seguiti da nuovi ogni settimana

The Marvelous Mrs. Maisel 4 recensione serie tv

Dopo essersi fatta terra bruciata intorno ed essere stata esclusa dal tour, Midge Maisel ha tenuto duro per tutta la quarta stagione per ricostruire la sua carriera e reputazione. Gli ultimi momenti della precedente stagione avevano visto Midge lasciare il Carnegie Hall rinfrancata e pronta ad affrontare qualsiasi tempesta di neve le venisse incontro. Dopo un’epifania di fronte al cartellone innevato del The Gordon Ford Show, Midge è pronta ad “Andare avanti” e a lottare per la sua ascesa alla fama – munita solo della sua lingua brillante e affilata e niente da perdere.

Nella quinta e ultima stagione, Midge si trova più vicina che mai al successo che aveva sognato per poi scoprire che “più vicina che mai” è ancora molto lontano. The Marvelous Mrs. Maisel, dai celebri creatori Amy Sherman-Palladino e dall’executive producer Daniel Palladino, è scritta e diretta da Sherman-Palladino e Palladino e vede nel cast l’attrice premiata agli Emmy Rachel Brosnahan, il quattro volte vincitore degli Emmy Tony Shalhoub, Alex Borstein, vincitrice di tre Emmy Award, l’attrice nominata agli Emmy Marin Hinkle, Michael Zegen, Kevin Pollak, Caroline Aaron, il vincitore di un SAG Award Reid Scott, Alfie Fuller e Jason Ralph.

GREEK SALAD

Dal 14 aprile in esclusiva su Prime Video

Ambientata 20 anni dopo L’appartamento spagnolo, la serie Original francese Greek Salad segue le vite di Tom e Mia, i figli di Xavier e Wendy di L’appartamento spagnolo, mentre s’imbarcano in una nuova avventura ad Atene. Greek Salad segue i fratelli Mia, una diciannovenne dallo spirito libero e ribelle che non vuole per niente assomigliare ai suoi genitori, e Tom, un venticinquenne insicuro ma equilibrato, mentre le loro vite tornano a schiantarsi l’una contro l’altra quando ereditano un edificio ad Atene dopo la morte del nonno. Tom vola ad Atene per riallacciare il rapporto turbolento con la sorella, ma non è pronto per l’avventura che sta per intraprendere.

I due finiscono per condividere un appartamento con un gruppo di persone provenienti da tutta Europa, ma la loro esperienza è molto diversa dalla vita spensierata dei loro genitori a Barcellona nei primi anni 2000. Greek Salad metterà in luce la gioventù europea, le esperienze e i problemi che i giovani si trovano ad affrontare al giorno d’oggi. Diretta da Cédric Klapisch, Lola Doillon e Antoine Garceau (Chiami il mio agente!). Con Aliocha Schneider, Megan Northam, Romain Duris, Cécile de France, Kevin Bishop e Kelly Reilly.

ALEX BORSTEIN: CORSETS & CLOWN SUITS

Dal 18 aprile in esclusiva su Prime Video

Uno speciale comico unico che condurrà il pubblico nella mente di Alex Borstein attraverso un connubio di umorismo e musica, Corsets & Clown Suits è in parti uguali provocatorio e stravagante. Lo spettacolo, scritto dalla stessa Borstein, mette in scena la sua accattivante forma di narrazione con l’aiuto della sua musa e del suo maestro, i musicisti di Barcellona Eric Mills e Salva Rey.

Il comedy special è stato girato al Wolford Theatre, il club burlesque immaginario della quarta stagione di The Marvelous Mrs. Maisel. Lo speciale si è avvalso anche del pluripremiato team di artigiani di Mrs. Maisel: il production designer Bill Groom, il direttore della fotografia M. David Mullen, il supervisore musicale Robin Urdang, il consulente musicale Stewart Lerman, l’arredatrice Ellen Christiansen, il montatore del suono Ron Bochar, il mixer del suono Mathew Price e i montatori Tim Streeto e Zana Bochar. Alex Borstein, premiata tre volte agli Emmy e interprete nella serie di successo The Marvelous Mrs. Maisel, è un talento versatile, dà voce al personaggio di Lois Griffin de I Griffin della FOX e ha scritto per la serie di lunga durata Shameless di Showtime. Ha anche recitato accanto a Laurie Metcalf e Niecy Nash in Getting On della HBO, dove ha dato vita al personaggio vulnerabile di Dawn Forchette.

Dead Ringers

Dal 21 aprile in esclusiva su Prime Video

Dead Ringers Rivisitazione in chiave contemporanea del thriller di David Cronenberg del 1988 con Jeremy Irons, Dead Ringers vede Rachel Weisz nel doppio ruolo di Elliot e Beverly Mantle, due gemelle che condividono tutto: droghe, amanti e un desiderio sfacciato di fare tutto il necessario – anche spingersi oltre i confini dell’etica medica – nel tentativo di sfidare pratiche antiquate e portare in primo piano l’assistenza sanitaria alle donne.

Rachel Weisz è anche executive producer della limited-series creata e scritta dalla scrittrice e sceneggiatrice candidata agli Emmy Alice Birch (Normal People, Succession, Il prodigio), che ne è anche executive producer. Nel cast della serie anche Britne Oldford (The Umbrella Academy, American Horror Story: Asylum) nel ruolo di Genevieve, Poppy Liu (Hacks, Better Call Saul) nel ruolo di Greta, Michael Chernus (Scissione, Orange is the New Black) nel ruolo di Tom, Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty, Saint Maud) nel ruolo di Rebecca ed Emily Meade (The Deuce: La via del porno, The Leftovers – Svaniti nel nulla) nel ruolo di Susan. Il regista Sean Durkin (La fuga di Martha, The Nest – Il Nido, The Iron Claw) ha diretto i primi due episodi e ha co-diretto l’ultimo episodio della serie. Il team di regia include anche Karyn Kusama (Jennifer’s Body, Girlfight), Karena Evans (P-Valley, Snowfall) e Lauren Wolkstein (A Friend of the Family, Y: L’ultimo uomo).

  • SERIE & SHOW
    • Scooby-Doo! Mystery Incorporated – la seconda stagione | 1 aprile
    • La scuola dei misteri – la terza stagione | 7 aprile
    • Summer & Todd: L’Allegra Fattoria – la prima stagione dall’episodio 40 al 52 | 1 aprile
    • The Powerpuff Girls – la prima stagione | 1 aprile
    • Gintama – la seconda stagione | 14 aprile
    • Lamù la ragazza dello spazio – la sesta stagione | 20 aprile
    • Gintama – la terza stagione | 21 aprile

L’assedio di Waco, la storia vera che ha ispirato la docuserie Netflix

L’ultima docuserie limitata di Netflix, L’assedio di Waco, segue gli eventi che si sono verificati all’interno di un compound al Mount Carmel di Waco, in Texas, per 51 giorni prima che un incendio di vaste proporzioni costringesse a fermare lo spargimento di sangue e il mistero attraverso una tragedia apocalittica. A quasi 30 anni dallo stallo di 51 giorni tra le autorità del governo federale e i Branch Davidians, una setta religiosa guidata da un uomo di nome David Koresh, l’ultima serie di Netflix cerca di mettere in luce le testimonianze dei partecipanti di entrambe le parti.

Mostrando filmati esclusivi di quello che si rivelò un sanguinoso assedio, L’assedio di Waco presenta prospettive diverse degli stessi eventi, mentre le forze dell’ordine, il personale dei media e i sopravvissuti offrono una versione del famigerato assedio di Waco che ritengono vera. L’assedio di Waco, iniziato il 28 febbraio 1993 e terminato il 19 aprile 1993, causò la morte di quattro agenti federali e di 82 Branch Davidians, tra cui 28 bambini. La docuserie di Netflix si concentra sulla tragedia umana che si è consumata in diretta televisiva e che ha sconvolto l’intera nazione.

L’ascesa al potere di David Koresh iniziò con un assedio

L'assedio di Waco Branch Davidians

I Branch Davidians furono fondati da Benjamin Roden nel 1955 come nuovo movimento religioso. Nascono dai Davidiani, che erano guidati da un immigrato bulgaro di nome Victor Houteff. Alla morte di Victor, sua moglie Florence assunse la guida dei Davidiani, che avevano sede presso il Mount Carmel di Waco. Quando una profezia apocalittica prevista da Florence non si avverò, Benjamin Roden si separò per formare i Branch Davidians. I Branch Davidians riponevano le loro convinzioni nella traduzione letterale della Bibbia e attendevano l’apocalisse come profetizzato nel libro. Dopo la morte di Benjamin, il regno passò nelle mani di Lois, la moglie di Benjamin. David Koresh si unì ai Branch Davidians nel 1981 e trovò rapidamente il favore dei membri del gruppo. La sua relazione con Lois lo mise in diretta competizione con il figlio di Benjamin e Lois, George Roden, per la leadership del gruppo.

Come accade nei culti religiosi, Roden sfidò Koresh a resuscitare un cadavere per dimostrare le sue capacità miracolose. Nel novembre 1987 ebbe luogo il primo assedio a Waco tra David Koresh e George Roden, quando Roden intercettò i tentativi di Koresh di entrare nel complesso e raccogliere prove per rinchiudere Roden nel tentativo di cedere il controllo del Mount Carmel. Si verificò un massiccio scambio di proiettili prima che le forze dell’ordine arrivassero e arrestassero gli uomini coinvolti. È interessante notare che Koresh uscì dall’intera vicenda da uomo libero, mentre Roden fu imprigionato per oltraggio alla corte. Di conseguenza, Koresh ha preso il controllo dei Branch Davidians.

Koresh usava la fede per influenzare i suoi seguaci

L'assedio di Waco seguaci

Koresh sosteneva di essere il profeta finale, il “Messia“, venuto per aiutare il gruppo a sopravvivere all’apocalisse destinata ad arrivare da un giorno all’altro alle loro porte. Utilizzò gli scritti del Libro dell’Apocalisse per costruire ulteriormente la sua immagine di profeta dei Branch Davidians. Come menzionato in L’assedio di Waco di Netflix, Koresh ha anche imposto ai suoi seguaci maschi di astenersi dall’avere rapporti sessuali con le loro partner, mentre sceglieva le mogli tra le donne del gruppo per generare figli che avrebbero guidato il gruppo in futuro.

Nella docuserie, una delle sopravvissute, Kathy Schroeder, cita addirittura l’atto di coinvolgimento sessuale con Koresh come mezzo per stare con il suo Dio. Tuttavia, l’aspetto più preoccupante della condotta del gruppo rimane il fatto che bambini di 12 anni venivano costretti ad avere rapporti sessuali con Koresh.

I Branch Davidians avevano un’enorme scorta di armi da fuoco

L'assedio di Waco militari

I Branch Davidian commerciavano armi da fuoco legalmente, il che spiega il facile accesso del gruppo alle armi. L’ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives) sorvegliava il gruppo già mesi prima dell’assedio. L’ATF era anche riuscita a piazzare un agente sotto copertura, Robert Rodriguez, all’interno della setta. Un giorno dopo che un giornale locale aveva pubblicato un rapporto sull’accumulo di armi e sul dilagante abuso di bambini tra i Branch Davidians, l’ATF decise di eseguire un mandato di perquisizione a Mount Carmel il 28 febbraio 1993.

Sfortunatamente, i tentativi dell’ATF di condurre un’incursione a sorpresa non hanno dato i risultati sperati, poiché il gruppo è stato avvisato dell’incursione. Un fotografo aveva erroneamente informato un postino locale, membro del gruppo, del previsto raid. Non avendo più molto da fare, l’ATF decise di procedere con il raid senza dare ai Branch Davidians molto tempo per pensare alle loro prossime mosse.

Il raid dell’ATF al Mount Carmel di Waco è stato sventato fin dal primo giorno

L'assedio di Waco polizia

Alla notizia del raid, i Branch Davidians decisero di prepararsi al peggio e predisposero la loro difesa per affrontare qualsiasi eventualità. Anche l’ATF si preparò a condurre il raid con la minore resistenza possibile. A quanto pare, Koresh all’inizio voleva discutere con le autorità, come dice uno degli intervistati nella docuserie Netflix L’assedio di Waco. Ma quando si sentirono degli spari dall’altra parte, a Waco si scatenò l’inferno: l’ATF e i Branch Davidians si scatenarono l’uno contro l’altro. I dettagli su chi abbia sparato per primo rimangono tuttora poco chiari, poiché ogni gruppo attribuisce la colpa all’altro.

Alla fine del primo giorno di quello che si rivelò un assedio, quattro agenti dell’ATF e sei Branch Davidians erano morti e molti altri erano rimasti feriti. La devastante perdita di vite umane a Waco costrinse l’FBI ad agire. I negoziati dell’FBI con Koresh ebbero risultati alterni, con alcune donne e bambini rilasciati a intermittenza in varie fasi durante i 51 giorni di stallo. La richiesta di Koresh di trasmettere un suo video in televisione fu accettata in cambio della sua resa. Subito dopo però si rimangiò subito la parola. Come emerge dalle testimonianze dei membri della squadra di negoziazione in L’assedio di Waco, l’HRT agì spesso in contrasto con quanto suggerito dai negoziatori, portando Koresh a perdere fiducia nei tentativi di negoziazione.

L’FBI suonava musica ad alto volume fuori dal complesso di Koresh

L'assedio di Waco FBI

L’FBI era decisa a far arrendere Koresh il prima possibile. Per farlo, ricorse a mezzi violenti diretti e indiretti. Oltre a far sfilare una serie di carri armati e un esercito di agenti delle forze dell’ordine di circa novecento unità, l’FBI decise di costringere i Branch Davidians a uscire diffondendo musica ad alto volume attraverso altoparlanti fissati all’esterno del complesso.

Dai sermoni buddisti al suono delle grida di un coniglio mentre viene macellato, ogni tipo di suono fu indirizzato ai Branch Davidians.

Un incendio apocalittico pose fine all’assedio di Waco

L'assedio di Waco incendio

Il 14 aprile 1993, gran parte delle trattative tra l’FBI e Koresh si erano avviate verso un vicolo cieco, poiché ormai Koresh aveva promesso di arrendersi più volte prima di rimangiarsi la parola. Il 14 aprile rivelò di volere del tempo per scrivere un manoscritto per condividere gli insegnamenti sacri con il mondo. A questo punto, l’FBI decise di rivolgersi al Procuratore Generale Janet Reno per ottenere il permesso di entrare nel complesso. L’FBI aveva chiesto il permesso di usare i gas lacrimogeni per costringere i sopravvissuti ad arrendersi senza aprire il fuoco. L’assalto dell’FBI iniziò come previsto il 19 aprile, ma ben presto un incendio iniziò ad avvolgere il complesso dei Branch Davidian a Mount Carmel.

L’origine dell’incendio rimane controversa: molti sopravvissuti sostengono che sia stata l’FBI ad appiccare il fuoco. Ma i nastri rilasciati in seguito hanno rivelato che i Branch Davidians avevano discusso di appiccare il fuoco. Nel corso dell’assedio furono collocati all’interno del complesso diversi dispositivi di ascolto che permisero all’FBI di catturare tali registrazioni. Quando le fiamme si placarono, il complesso era stato raso al suolo, pagine di bibbie e corpi di uomini, donne e bambini morti e mezzo carbonizzati. L’autopsia rivelò che Koresh e il suo vice, Schneider, erano morti per le ferite dei proiettili. L’intera disfatta fu trasmessa in diretta dai notiziari televisivi, mentre il Paese assisteva al fatidico culmine dell’assedio di Waco, durato 51 giorni.

Sebbene alcuni degli eventi chiave rimangano tuttora oggetto di un acceso dibattito, l’assedio di Waco si tradusse in uno dei capitoli più fatali della storia americana moderna, in quanto vennero commessi errori evidenti e ammessi da entrambe le parti. Quasi 30 anni dopo, L’assedio di Waco cerca di rinfrescare la memoria di un evento che ha scosso tutti coloro che vi hanno assistito, sia sul posto che attraverso la televisione di casa. Cerca di umanizzare le parti in causa, che si sentono giustificate nelle loro azioni. Sebbene la docuserie di Netflix scelga di saltare alcuni dettagli, presenta una giusta opportunità per i membri di entrambe le parti di presentare il loro orribile racconto dell’apocalisse che si verificò a Waco nel 1993. Con l’uscita di Waco: The Aftermath di Showtime prevista per aprile, questa non è l’ultima volta che sentiremo parlare della tragedia di Waco.