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Big Little Lies 3 riceve un importante aggiornamento dalla HBO

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Big Little Lies 3 riceve un importante aggiornamento dalla HBO

La terza stagione di Big Little Lies ha ricevuto un importante aggiornamento sui progressi. Il dramma della HBO, con un cast stellare che includeva Nicole Kidman, Reese WitherspoonShailene Woodley,  Laura Dern e Meryl Streep, ha debuttato nel 2017, seguito dalla seconda stagione nel 2019. Da allora, gli aggiornamenti sulla terza stagione di Big Little Lies sono stati sporadici, anche se Nicole Kidman sembra aver confermato che era in fase di sviluppo in una dichiarazione nel novembre 2023.

The Hollywood Reporter ha recentemente incontrato il team di programmazione di HBO e Max per un’intervista completa. Durante la conversazione, l’argomento è passato alla terza stagione di Big Little Lies. Francesca Orsi, vicepresidente esecutivo e responsabile della programmazione drammatica di HBO, ha rivelato che “abbiamo bisogno del resto del libro”. Dice che Moriarty ha finito 150 pagine del manoscritto e che l’adattamento sarà montato “appena sarà finito”. Leggi la citazione completa di Orsi qui sotto:

Non vedo l’ora di iniziare, ma abbiamo bisogno del resto del libro. Abbiamo finito 150 pagine e [l’autrice Liane Moriarty] sta raddoppiando gli sforzi per finirlo. C’è molta impazienza sia da parte della HBO che del team di produzione, e non appena sarà finito, lei lo consegnerà e noi lo adatteremo. Ma fino ad allora, dobbiamo solo aspettare. Quindi, non è così imminente come pensavo all’inizio.

Cosa significa questo per la terza stagione di Big Little Lies

L’aggiornamento di Orsi ha diverse implicazioni enormi. La prima è che sono stati fatti progressi significativi sul romanzo sequel di Big Little Lies. Tuttavia, molto probabilmente c’è ancora molto lavoro da fare, considerando che il libro originale era lungo più di 400 pagine. Non si sa quanto tempo ci vorrà per finire il romanzo, che secondo Moriarty comporterà un salto temporale significativo. Tuttavia, era stato annunciato originariamente per novembre 2024, quindi se continua a questo ritmo, potrebbe essere completato entro la fine del 2025.

Sebbene la seconda stagione di Big Little Lies sia basata su un romanzo breve di Moriarty, quest’ultimo non è ancora stato pubblicato.

Questo aggiornamento sembra anche rivelare che sono ancora in atto piani concreti per montare la nuova stagione, anche se ci sono stati ritardi significativi. Mentre la disponibilità del cast potrebbe rappresentare un problema quando sarà il momento di dare seguito alla fine della seconda stagione di Big Little Lies, la fiducia di Kidman nel progetto e il fatto che si tratti di una coproduzione con la società di Witherspoon, Hello Sunshine, potrebbero fare molto per garantire che il cast principale possa essere riunito.

Yellowjackets: Sophie Nélisse anticipa nuovi personaggi e altre morti scioccanti nei restanti episodi della terza stagione

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La star della terza stagione di Yellowjackets Sophie Nélisse anticipa che nei restanti episodi ci saranno altre morti sorprendenti. Creato da Ashley Lyle e Bart Nickerson, il thriller di sopravvivenza di Showtime è tornato il mese scorso per la terza stagione, continuando la sua storia a doppia linea temporale di una squadra di calcio di liceali che sopravvive nella natura selvaggia dopo un incidente aereo e dei sopravvissuti rimasti decenni dopo. La terza stagione di Yellowjackets, episodio 4, si conclude con il momento più scioccante della stagione fino ad ora, con l’adulta Lottie (Simone Kessell) che muore in circostanze misteriose.

In una recente intervista con EW, Nélisse, che interpreta l’adolescente Shauna, rivela che Lottie non è l’unico personaggio importante di Yellowjackets a morire nella terza stagione. Anche se non rivela chi potrebbe essere il prossimo a morire, accenna al fatto che si tratta di qualcuno a cui il pubblico tiene. Ecco il suo commento:

“Abbiamo dovuto organizzare un paio di [feste di addio] in questa stagione. Courtney [Eaton] e io ne abbiamo organizzata una per una persona molto speciale. Abbiamo comprato delle lapidi, abbiamo fatto un collage di foto che abbiamo raccolto da tutti sul set e che abbiamo mostrato in TV. Avevamo un piccolo opuscolo con la loro faccia e poster ovunque e abbiamo ordinato una torta davvero pazzesca.

“Man mano che procediamo, ovviamente ci sono altri personaggi che devono lasciarci, e quelli a cui teniamo di più sono quelli che devono andarsene. L’ho sempre detto alle persone che muoiono. Dico: ‘In realtà è una testimonianza di quanto sei bravo come attore perché non ti uccideremo se non ci importa di te [perché] non importerà neanche al pubblico’. Uccidiamo i personaggi a cui siamo più legati.

Oltre alle morti dei personaggi, Nélisse afferma anche che ‘molte domande trovano risposta’ negli episodi rimanenti della terza stagione e che in un prossimo episodio si uniranno alla serie alcuni nuovi personaggi. Continua:

”Questo è tutto ciò che posso dire. In questa stagione vengono introdotti nuovi personaggi, il che è davvero divertente e ha portato anche un’altra dinamica nel gruppo. Ci divertiamo molto con loro e a volte diventa anche molto emozionante.

Cosa significa la provocazione di Nélisse per il resto della terza stagione di Yellowjackets

La struttura a doppia linea temporale dello show fa sì che i membri più anziani e più giovani del cast di Yellowjackets probabilmente non interagiscano molto sul set. Probabilmente non ci sarebbe bisogno che l’attrice Melanie Lynskey, che interpreta la Shauna adulta, sia presente durante le riprese delle scene ambientate negli anni ’90 nella natura selvaggia, e viceversa. Il commento di Nélisse potrebbe quindi essere interpretato come un suggerimento che il personaggio (o i personaggi) che morirà (moriranno) nei prossimi episodi sarà (saranno) qualcuno della linea temporale degli anni ’90.

Ci sono ancora diversi personaggi della linea temporale degli anni ’90 che non sono ancora apparsi nel presente, il che significa che molti di loro potrebbero essere i prossimi a morire. L’allenatore Scott (Steven Krueger), ad esempio, sembra certamente un probabile candidato a morire dopo il verdetto di colpevolezza al processo, ma anche personaggi come Mari (Alexa Barajas) e Melissa (Jenna Burgess) non sono ancora apparsi nel presente. Per quanto riguarda i nuovi personaggi di Nélisse, Hilary Swank è confermata per la terza stagione, anche se non si sa ancora chi interpreterà.

Étoile: prime immagini e data di uscita per nuova serie Prime della creatrice di Gilmore Girls

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Étoile, una nuova serie della creatrice di Una mamma per amica, riceve diverse immagini in anteprima e una data di uscita su Prime Video. Creata da Amy Sherman-Palladino, Una mamma per amica è andata in onda su The WB prima di passare a The CW per la sua ultima stagione, seguendo una madre single, Lorelai (Lauren Graham), e sua figlia, Rory (Alexis Bledel), nella pittoresca cittadina di Stars Hollow, nel Connecticut. Successivamente, Sherman-Palladino ha anche creato La fantastica signora Maisel per Prime Video, che ha vinto ben 22 Emmy prima di concludersi nel 2023.

Ora è stato rivelato il primo sguardo al nuovo show di Amy Sherman-Palladino. Tramite Vanity Fair, un totale di 10 immagini in anteprima di Étoile sono state rivelate, oltre alla data di uscita del 24 aprile, con l’intera stagione di otto episodi che uscirà in una volta sola. Guarda le immagini nella presentazione qui sotto:

 

Cosa significano le immagini in anteprima di Étoile per lo show

La parola francese per stella, Étoile, segue i ballerini e i team artistici dietro due delle più prestigiose compagnie di balletto al mondo, una a New York e l’altra a Parigi, mentre intraprendono un’audace iniziativa per salvare le loro storiche istituzioni scambiando le loro stelle più talentuose. Le immagini in anteprima, come si vede nella presentazione sopra, offrono uno sguardo ad alcuni di quei ballerini in azione e alle figure chiave che lavorano dietro le quinte delle prestigiose compagnie di balletto.

Charlotte Gainsbourg e Luke Kirby, che ha vinto un Emmy per il suo ruolo di ospite nei panni di Lenny Bruce in La fantastica signora Maisel, sono i protagonisti del cast di Étoile. A loro si aggiungono Gideon Glick, che ha anche recitato in La fantastica signora Maisel nei panni dell’eccentrico mago Alfie Zielenski, e Yanic Truesdale, che ha interpretato il burbero concierge francese alla locanda di Lorelai in Una mamma per amica. Lou de Laâge, David Alvarez, Ivan du Pontavice, Taïs Vinolo, David Haig e Simon Callow recitano anche in ruoli ricorrenti.

School Spirits 3: si farà? tutto quello che sappiamo

School Spirits 3: si farà? tutto quello che sappiamo

La serie drammatica soprannaturale School Spirits di Paramount+ ha il potenziale per diventare un successo di lunga durata, ma lo show sarà presto rinnovato per la terza stagione? Creata da Megan e Nate Trinrud, la serie è incentrata su Maddie (Peyton List), un’adolescente di Split River, nel Wisconsin, che si ritrova bloccata nell’aldilà dopo essere apparentemente morta in circostanze strane. Con l’aiuto dei fantasmi che abitano anche nella sua scuola, Maddie deve arrivare al fondo del suo mistero, svelando un intero mondo di sorprese soprannaturali. Mescolando elementi di drammi scolastici con il soprannaturale, School Spirits è una sintesi affascinante.

La prima stagione ha ricevuto recensioni per lo più positive ed è stata rinnovata a metà del 2023. Purtroppo, gli scioperi di Hollywood del 2023 hanno tenuto la serie in disparte per il resto dell’anno, e non è tornata fino all’inizio del 2025. Nonostante questa enorme battuta d’arresto, la seconda stagione di School Spirits ha continuato lo slancio positivo del suo predecessore e ha già aggiunto una serie di nuove sfaccettature all’esperienza ultraterrena di Maddie. Tuttavia, resta da vedere se Paramount+ riporterà lo show per la terza stagione, e la decisione dipenderà in gran parte dal successo della seconda puntata.

Ultime notizie su School Spirits 3

Sebbene la notizia non riguardi direttamente una potenziale terza stagione, le ultime notizie confermano che la seconda stagione di School Spirits ha visto un enorme aumento del pubblico. Gli episodi di debutto della seconda stagione sono stati visti da 1,7 milioni di spettatori nei primi sette giorni, il che segna un miglioramento del 104% rispetto alla prima stagione. Con la messa in onda della prima stagione su un secondo servizio di streaming, Netflix, è chiaro che School Spirits ha effettivamente aumentato il suo pubblico durante il lungo periodo di inattività tra le stagioni. Non è chiaro se questo porterà a un rinnovo della terza stagione, ma sicuramente aiuta.

La terza stagione di School Spirits non è confermata

School Spirits ha ottenuto il rinnovo per la seconda stagione dopo un debutto acclamato dalla critica e l’ordine è arrivato piuttosto rapidamente, tutto sommato. A poche settimane dalla conclusione della prima stagione, il rinnovo della seconda stagione ha dimostrato che la serie ha fatto qualcosa di giusto durante la prima stagione per garantirne un’altra. I ritardi che hanno tenuto la serie fuori onda per tutto il 2024 sono stati scoraggianti, ma dati recenti mostrano che il pubblico della serie è effettivamente cresciuto durante la pausa. La seconda stagione di School Spirits ha debuttato con un pubblico più vasto rispetto al suo predecessore, un buon segno per il suo futuro.

Con un aumento così massiccio di spettatori (senza dubbio stimolato dall’arrivo della prima stagione su Netflix), Paramount+ probabilmente terrà d’occhio la stagione 2 di School Spirits man mano che procede. Uno degli svantaggi di un programma di uscite settimanali è che non c’è alcuna garanzia che gli spettatori rimangano nel tempo. Il binge-watching richiede meno impegno, ma a volte non è così accurato nel giudicare la vera popolarità di uno show. Se la seconda stagione di School Spirits mantiene il suo pubblico (o addirittura lo aumenta), la terza stagione è una certezza.

Dettagli del cast di School Spirits 3

Il cast di School Spirits è cresciuto nella seconda stagione e questa tendenza probabilmente continuerà anche nella terza. Tuttavia, è impossibile indovinare chi saranno i nuovi arrivati finché non emergeranno maggiori dettagli. Oltre a questo, è altamente probabile che il cast principale tornerà a riprendere i propri ruoli, anche se la seconda stagione promette ancora qualche colpo di scena. Maddie Nears, interpretata da Peyton List, è il fulcro della serie e tornerà sicuramente nella terza stagione. Insieme a lei ci sarà Kristian Ventura nel ruolo di Simon Elroy, il migliore amico di Maddie, l’unica persona in vita che può interagire con lei.

Milo Manheim tornerà probabilmente nei panni del fantasma Wally Clark, mentre Spencer MacPherson dovrebbe riprendere il ruolo di Xavier Baxter, l’ex fidanzato di Maddie. Anche Rhonda Rosen, l’adolescente assassinata, dovrebbe tornare nella terza stagione, e il suo cinico senso dell’umorismo è fornito da Sarah Yarkin nel ruolo del fantasma. Nick Pugliese interpreta il fantasma timido e amichevole, Charley, mentre Josh Zuckerman appare come il fantasma del misterioso signor Martin. A completare il cast dei vivi, Nicole Herrera è interpretata da Kiara Pichardo, una persona vicina a Simon e a Maddie quando era in vita.

Il cast della terza stagione di School Spirits includerà probabilmente:

  • Peyton List Maddie Nears
  • Kristian Ventura Simon Elroy
  • Milo Manheim Wally Clark
  • Spencer MacPherson Xavier Baxter
  • Sarah Yarkin Rhonda Rosen
  • Nick Pugliese Charley
  • Josh Zuckerman Mr. Martin
  • Kiara Pichardo Nicole Herrera

Dettagli della trama della terza stagione di School Spirits

La prima stagione si è conclusa con la sconvolgente rivelazione che Maddie non è morta e che uno spirito di nome Janet ha preso possesso del suo corpo. Anche se questa trama potrebbe concludersi nella seconda stagione, crea un precedente per ciò che ci si può aspettare dalla terza.

Il finale della seconda stagione ha già promesso di lasciare agli spettatori più domande che risposte (secondo Peyton List in un’intervista con Collider), e questo significa che un enorme colpo di scena scuoterà di nuovo le cose.

Quale sarà questo colpo di scena sarà impossibile da prevedere fino al finale della seconda stagione, ma probabilmente significa che Maddie non si riunirà al suo corpo fisico in tempi brevi. Con le regole dei fantasmi e dell’aldilà ancora da definire, non è chiaro cosa accadrebbe se Maddie tornasse alla normalità. Probabilmente significherebbe la fine della sua amicizia con i fantasmi, ma solo il tempo potrà dirlo. La terza stagione di School Spirits ha già molto su cui lavorare, ma la seconda stagione aggiungerà senza dubbio altro carburante al proverbiale fuoco della storia.

School Spirits – stagione 2, il finale spiegato dalle star

School Spirits – stagione 2, il finale spiegato dalle star

Jess Gabor, che interpreta Janet nella serie School Spirits Paramount+, spiega perché il suo personaggio sceglie di non passare oltre nel finale della seconda stagione. La serie drammatica soprannaturale vede Maddie (Peyton List) intrappolata nell’aldilà della Split River High dopo che Janet ha dirottato il suo corpo e si è avventurata fuori dalla scuola. Dopo molte riflessioni, Janet torna alla Split River High e offre a Maddie il suo corpo. Quando viene a galla la verità sulla sua morte, Janet sblocca l’uscita prendendo il controllo della sua cicatrice. Tuttavia, sceglie di rimanere piuttosto che passare oltre.

In un’intervista con The Wrap, Gabor parla della decisione di Janet di rimanere. Spiega come il tempo trascorso da Janet con gli amici di Maddie l’abbia cambiata in meglio e fa luce sulle dinamiche tossiche che ha con il signor Martin (Josh Zuckerman). Mentre Janet ha fatto pace con ciò che le è successo, l’attrice sottolinea anche come l’identità fondamentale del suo personaggio di scienziata entri in gioco nel suo processo decisionale dopo aver capito che potrebbe esserci dell’altro. Gabor sottolinea che Janet ha preso “una decisione coraggiosa” per aiutare i suoi amici. Ecco cosa ha detto:

Janet inizia finalmente a entrare in empatia con Maddie vedendola attraverso i suoi amici. Quando è nella capanna con tutti gli amici di Maddie, che chiaramente le vogliono abbastanza bene da rapirla, Janet non sa cosa significhi avere amici che ti coprono le spalle o cosa significhi fidarsi di nuovo di qualcuno. La persona su cui contava di più al mondo, il signor Martin (Josh Zuckerman), l’ha maltrattata e ha approfittato completamente di lei e della sua innocenza.

Si rende conto che quello che sta facendo non è il modo giusto di comportarsi e forse c’è un altro modo. Forse c’è una seconda possibilità di una seconda vita da qualche altra parte, ma non può essere rubando il corpo di Maddie.

È una scienziata. Vuole risposte. Vuole capire le cose. Anche se la sua porta è aperta e ha accettato il suo trauma e quello che le è successo, questo non significa che possa aiutare anche tutti gli altri a uscirne. Si rende conto che forse c’è di più nella vita di quanto pensasse. Forse non è tutto bianco o nero. Deve decidere: “Ci sto o non ci sto?” E fa questa scelta davvero coraggiosa di entrare nella zona grigia e aiutare questi nuovi amici a capire come possono uscirne anche loro.

Cosa significa questo per Janet in School Spirits

I commenti di Gabor offrono un po’ di chiarezza sull’arco del personaggio di Janet. Nello show, Janet scherza dicendo di avere “affari in sospeso” mentre decide di chiudere la porta di uscita per ora. In precedenza era stato anche rivelato che Janet potrebbe sapere di più su una potenziale minaccia che si sta profilando a Split River. Anche se il finale della seconda stagione non ha le risposte a queste domande, i commenti di Gabor rivelano che la decisione di Janet di rimanere alla fine della seconda stagione è motivata dal suo desiderio di svelare il mistero e aiutare i suoi amici, il che significa anche che il personaggio ha davvero voltato pagina.

In un’intervista separata, lo showrunner Oliver Goldstick ha rivelato che la seconda stagione di School Spirits ha quasi avuto un finale diverso, in cui Janet avrebbe trovato la sua via d’uscita. Tuttavia, la scelta di rimanere dimostra che Janet è diventata una persona a sé stante, che ha il potere di aiutare gli altri e di scegliere come apportare un cambiamento, anche nell’aldilà. Il colpo di scena è un momento di empowerment nell’arco del personaggio, e anche di redenzione.

Sherlock & Daughter: The CW fissa la data di uscita della nuova serie su Sherlock Holmes

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La CW ha fissato la data ufficiale di debutto della serie Sherlock & Daughter. Il franchise poliziesco di Sir Arthur Conan Doyle ha visto numerosi adattamenti nel corso degli anni, tra cui il film Sherlock Holmes di Guy Ritchie con Robert Downey Jr. e la serie BBC Sherlock. L’ingresso della CW nella proprietà intellettuale vedrà David Thewlis interpretare l’iconico detective e Blu Hunt una giovane americana, Amelia. La serie seguirà il duo, che lavora per risolvere il caso dell’omicidio della madre di Amelia, mentre Amelia cerca anche di dimostrare che Sherlock è il padre che ha perso da tempo.

Secondo Deadline Hollywood, la CW ha fissato la data di prima visione per Sherlock & Daughter. La serie sarà in onda mercoledì 16 aprile alle 21:00 ET. La rete ha anche annunciato le prime di altre serie, tra cui Remarkable Women e la terza stagione di Sullivan’s Crossing.

Cosa significa per Sherlock & Daughter

Il programma completo delle uscite di Sherlock & Daughter non è stato specificato, ma si può presumere che la serie manterrà la fascia oraria del mercoledì dalle 21:00 alle 22:00 ET per le prossime settimane. La terza stagione di Sullivan’s Crossing, che andrà in onda mercoledì su The CW, sarà trasmessa alle 20:00, lasciando così spazio a Sherlock & Daughter che manterrà la fascia oraria delle 21:00. La serie adattata da Doyle è prevista per otto episodi, quindi, a meno di settimane di pausa, il finale andrà in onda mercoledì 4 giugno.

Sherlock & Daughter è un interessante ingresso nell’universo cinematografico e televisivo di Sherlock, poiché si espande notevolmente sui testi originali di Doyle. Mentre alcune serie e film esistenti hanno aggiunto personaggi e si sono allontanati in modo significativo dal materiale originale, la trama di Amelia introduce un nuovo potenziale retroscena holmesiano. Sherlock ha una figlia, Joanna, secondo Doyle, ma è figlia di Irene Adler. Amelia è descritta come una donna nativa americana e quindi non avrebbe lo stesso retroscena della Joanna letteraria, anche se è confermato che sia la figlia di Sherlock.

Andor – stagione 2: un backstage dalla serie Star Wars

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Andor – stagione 2: un backstage dalla serie Star Wars

Disney+ ha diffuso uno speciale video del dietro le quinte, il nuovo poster e alcune immagini inedite della seconda stagione di Andor, la serie thriller di Lucasfilm nominata agli Emmy®, che in Italia tornerà per la sua attesissima conclusione il 23 aprile. Il contenuto video offre uno sguardo alla realizzazione della stagione 2 della serie che vede i personaggi e le loro relazioni intensificarsi mentre l’orizzonte della guerra si avvicina e Cassian diventa un elemento chiave dell’Alleanza Ribelle. Tutti saranno messi alla prova e, con l’aumentare della posta in gioco, i tradimenti, i sacrifici e i conflitti di interesse diventeranno profondi.

Tutto quello che sappiamo su Andor – stagione 2

Ricca di intrighi politici, pericoli, tensioni e imprese ad alto rischio, la serie è un prequel di Rogue One: A Star Wars Story, che ritrae un eroico gruppo di ribelli che ruba i piani dell’arma di distruzione di massa dell’Impero: La Morte Nera, ponendo le basi per gli eventi del film originale del 1977. Andor riporta l’orologio indietro di cinque anni rispetto agli eventi di Rogue One per raccontare la storia dell’eroe del film, Cassian Andor, e la sua trasformazione da disinteressato e cinico signor nessuno a un eroe ribelle sulla via del suo epico destino.

La stagione finale si svilupperà in 12 episodi suddivisi in quattro capitoli da tre episodi ciascuno. Il primo capitolo (ep. 1-3) debutterà il 23 aprile in Italia, seguito dai successivi capitoli, con tre episodi ciascuno, tutti i mercoledì.

La seconda stagione di Andor è interpretata da Diego Luna, Stellan Skarsgård, Genevieve O’Reilly, Denise Gough, Kyle Soller, Adria Arjona, Faye Marsay, Varada Sethu, Elizabeth Dulau, Alan Tudyk, con Ben Mendelsohn e Forest Whitaker. La serie è stata creata da Tony Gilroy, che è anche l’executive producer insieme a Kathleen Kennedy, Sanne Wohlenberg, Diego Luna, Luke Hull e John Gilroy. Tony Gilroy ha scritto i primi tre episodi, mentre Beau Willimon gli episodi 4-6; Dan Gilroy ha scritto gli episodi 7-9 e Tom Bissell gli episodi 10-12. I registi della serie sono Ariel Kleiman (episodi 1-6), Janus Metz (episodi 7-9) e Alonso Ruizpalacios (episodi 10-12)

Come se non ci fosse un domani: una clip dal film

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Come se non ci fosse un domani: una clip dal film

A pochi giorni dal proscioglimento degli attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione che nel gennaio del 2023 lanciarono della vernice lavabile contro l’opera ‘Love’ di Maurizio Cattelan, conosciuta anche come ‘il Dito’ di piazza Affari a Milano – azione per la quale tre ragazzi del movimento erano finiti a processo con l’accusa di imbrattamento di beni culturali – arriva nelle sale italiane da oggi giovedì 6 marzo il documentario COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI.

Diretto da Riccardo Cremona e Matteo Keffer, due registi con all’attivo numerosi lavori su temi sociali e ambientali che per la prima volta si cimentano in un lungometraggio per il grande schermo, il documentario è stato scritto con la consulenza di Paolo Giordano ed è una produzione Motorino Amaranto e GreenBoo Production con Maestro Distribution e prodotto da Ottavia Virzì.

Il film è stato premiato con la Menzione Speciale della giuria al Rome International Documentary Festival 2024 con la seguente motivazione: “Un viaggio intenso e sottile dietro le quinte e nelle profondità di un mondo popolato da giovani attivisti, dalle loro speranze, lotte, inquietudini e contraddizioni.” Apprezzato dalla critica, il documentario rientra ora nella selezione ufficiale dei documentari in corsa per entrare nelle cinquine finaliste ai Nastri D’Argento 2025 per la sezione Documentari – Cinema del Reale.

Come se non ci fosse un domani: intervista ai registi e alla produttrice

Il film racconta le azioni, le discussioni, i dubbi, le speranze del gruppo di attivisti climatici impegnati da anni in una campagna di disobbedienza civile non violenta, che ha attirato l’attenzione dei media e della politica tramite iniziative controverse come blocchi stradali e imbrattamenti di palazzi istituzionali e opere d’arte. Una narrazione onesta ed equilibrata ci racconta quello che succede dietro le quinte delle loro proteste attraverso il punto di vista e le storie personali di cinque protagonisti del movimento che si intrecciano con gli eventi della cronaca.

Il movimento si definisce l’ultima generazione in grado di fermare la curva di una emergenza climatica che ha ormai superato la soglia critica e COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI prova a dipingere il ritratto corale di questo gruppo e la loro battaglia indomabile affinché invece ci possa essere un domani. Il film è nei cinema italiani da oggi 6 marzo 2025 distribuito da Mescalito Film e con il patrocinio di Amnesty International Italia.

Elfkins – Missione Gadget, una clip dal film dal 13 marzo al cinema

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Plaion Pictures e Imago Company sono felici di presentare la prima clip di Elfkins – Missione Gadget, che arriverà nei cinema italiani a partire dal 13 marzo. Dopo il grande successo del primo film Elfkins – Missione Best Bakery, la regista Ute von Münchow-Pohl torna a incantare il pubblico con una nuova avventura dei piccoli Elfkins, creature fatate basate sulla nota fiaba popolare tedesca degli “Heinzelmännchen” legata alla città di Colonia. Tra questi spicca la personalità della giovane Elfie, curiosa e un po’ spericolata, che è stufa di vivere una vita lontana dalla luce del sole: infatti gli Elfkins sono sempre pronti a dare una mano agli esseri umani con i lavori domestici e manuali, ma a una condizione: non farsi mai vedere!

Elfkins – Missione Gadget prende il via dall’incontro fra gli Elfkins di Colonia, legati alle tradizioni, e quelli provenienti da Vienna, la cui parola d’ordine è “divertimento”: due clan una volta uniti, ma ormai divisi da secoli a causa di un incidente che affonda le radici nella leggenda. Mentre i primi dedicano la vita ad aiutare gli umani, gli Elfkins viennesi hanno invece  affinato le proprie tecniche, facendo ampio uso di gadget ipertecnologici per uscire in pieno giorno e compiere ogni sorta di marachella. È proprio Elfie a imbattersi per prima in uno dei membri dell’altro clan, dopo aver portato a casa con sé uno strano orologio abbandonato dalle mille funzioni. Come vediamo nella clip, il legittimo proprietario, un giovane Elfkin introverso  e impacciato di nome Bo, non impiega però molto a rintracciarlo. Nasce così una fortissima amicizia che unisce due mondi e due personalità all’apparenza molto distanti –  una estroversa e temeraria, l’altra un po’ timida e timorosa – ma più simili di quanto possa sembrare a prima vista.

La trama di Elfkins – Missione Gadget

Secondo un’antica leggenda, gli Elfkins sono gnomi che aiutano gli umani nel lavoro. Ma Elfie, una giovane e spericolata Elfkin, desidera qualcosa di più: un’esistenza ricca di emozioni e avventure, in contrasto col volere degli anziani del suo clan. La sua vita viene stravolta dall’incontro con Bo, Elfkin di un altro clan che vive di solo divertimento, mettendo a segno furti impossibili grazie a gadget super-tecnologici. Mentre tentano di sfuggire dalle grinfie della poliziotta Lansky e del suo gatto Polipette, i due amici dai cappelli a punta dovranno compiere la più grande delle missioni: far riconciliare i loro clan, che non si parlano da oltre 250 anni.

V per Vendetta: la spiegazione del finale del film

V per Vendetta: la spiegazione del finale del film

Cosa succede alla fine del dramma politico distopico del 2005, V per Vendetta? Diretto da James McTeigue e sceneggiato dalle sorelle Wachowski, il film è ambientato in un futuro alternativo che ruota attorno a un regime totalitario neofascista nordico e alla figura di V (Hugo Weaving), un anarchico mascherato che vuole spingere il Regno Unito verso un cambiamento rivoluzionario. Allegoria dell’oppressione alimentata dal governo e della tirannia statale, V per Vendetta è ambientato nel 2020, dove il mondo è in subbuglio come mai prima d’ora, mentre una pandemia devasta l’Europa e tutti i gruppi di minoranza, compresi gli atei e gli ebrei, sono considerati “indesiderabili” e vengono cacciati e giustiziati.

Il 4 novembre, V, che indossa sempre una maschera di Guy Fawkes, salva la giornalista televisiva Evey Hammond (Natalie Portman) dall’assalto della polizia segreta dello Stato, che poi assiste al piano di V in azione, che prevede la demolizione dell’Old Bailey, tra fuochi d’artificio e l’Ouverture 1812 di Tchaikovsky, scritta per commemorare la ritirata di Napoleone da Mosca. Nel frattempo, l’ispettore Finch (Stephen Rea) di Scotland Yard guida la ricerca del vigilante mascherato V e mira a porre fine ai suoi piani radicati nella ribellione. Nel corso del tempo, si rafforza la roccaforte del partito Norsefire, che non lascia nulla di intentato per quanto riguarda la violazione della privacy, la sorveglianza intrusiva e la formazione dell’opinione pubblica attraverso la narrazione controllata dei media.

L’autorità del governo viene ripetutamente sfidata da V, che emerge come unico simbolo di cambiamento e ribellione per le masse, strettamente associato all’immagine di Guy Fawkes. Tra i piani di V per distruggere il Parlamento il 5 novembre e aizzare la popolazione contro il governo, Evey subisce una metamorfosi estrema, giocando un ruolo vitale negli eventi del Guy Fawkes Day. Sebbene quasi tutte le opere di narrativa distopica siano raramente previsioni del futuro, ma piuttosto critiche dei tempi in cui sono state scritte, V for Vendetta rimane inquietantemente attuale, riecheggiando gli eventi in cui il mondo è attualmente coinvolto.

V per Vendetta è tratto da una graphic novel

V for Vendetta è basato sull’omonima graphic novel scritta da Alan Moore, noto anche per aver creato Watchmen. Sebbene l’adattamento cinematografico si basi in buona parte sul romanzo di Moore, il film si discosta notevolmente in termini di contesto politico, simbolismo e finale. Il regime totalitario di Moore è radicato negli anni ’90, in un mondo che si sta ancora riprendendo da una guerra nucleare mortale, in cui il conflitto centrale tra l’enigmatico V e il governo è emblematico dei punti di vista contrastanti di fascismo e anarchismo. Mentre il film rimodella questo conflitto centrale per adattarlo meglio all’atmosfera sociopolitica del suo tempo, cosa che ha portato Moore a giudicarlo negativamente.

John Hurt e Roger Allam in V per Vendetta
John Hurt e Roger Allam in V per Vendetta © 2006 – Warner Bros. All rights reserved.

Cosa rappresenta la V in V per Vendetta

Quando V viene introdotto per la prima volta in V for Vendetta durante il tentativo di aggressione di Evey da parte della polizia segreta, interviene emergendo dall’ombra e citando drammaticamente quanto segue: “Le molteplici malvagità della natura sciamano su di lui. Disdegnando la fortuna con il suo acciaio brandito che fumava per la sanguinosa esecuzione”. Questi versi tratti dal Macbeth di William Shakespeare, Atto I, Scena II, in cui viene descritta la spavalderia di Macbeth in battaglia, sono scelti deliberatamente da V, in quanto stabiliscono la dualità con cui viene percepito il suo personaggio.

Le sue azioni possono quindi essere viste contemporaneamente come radicate nel terrorismo e nell’eroismo, e queste righe rivelano anche il paradigma teatrale della sua identità. Sebbene le sue origini e la sua vera identità non vengano mai rivelate, V, a un certo punto, è stato un detenuto del campo di reinsediamento di Larkhill, dove è stato sottoposto a orribili esperimenti che gli hanno provocato uno sfregio facciale e capacità fisiche quasi sovrumane. Essendo l’unico sopravvissuto a questa tragedia, il prigioniero della Stanza V (cinque) assume l’identità di V, che diventa più un simbolo dell’uomo comune che una persona con un obiettivo.

Alan Moore pone deliberatamente le azioni di V come moralmente ambigue, in quanto trascorre anni a pianificare la sua vendetta contro Norsefire. Nel film, V interrompe una trasmissione di propaganda e si presenta alle masse, proponendo il suo piano di sovversione e rivolta per il 5 novembre, che gli permette di evolversi in un simbolo di resistenza contro la tirannia e di speranza per un mondo più libero. In questo modo getta il seme dell’idea che le persone non debbano rannicchiarsi per paura dei loro governi e della nascita di un’utopica società anarchica nel prossimo futuro. “Le idee sono a prova di proiettile”, osserva V a un certo punto.

Natalie Portman e Hugo Weaving in V per Vendetta
Natalie Portman e Hugo Weaving in V per Vendetta © 2006 – Warner Bros. All rights reserved.

Il che si rivela vero, poiché anche dopo la sua morte, l’immagine di Guy Fawkes non si erode né si affievolisce, e la sua identità viene assunta da migliaia di persone che prendono d’assalto il Parlamento prima di farlo saltare. Alla fine di V per Vendetta, quando Finch chiede a Evey dell’identità di V, lei risponde semplicemente: “Era tutti noi”, consolidando il simbolismo che chiude il cerchio. Nel mondo reale, la maschera di Guy Fawkes di V si è trasformata in un simbolo di rivoluzione, come dimostra la sua adozione da parte del collettivo internazionale di hacktivisti Anonymous e la sua apparizione in protezione durante Occupy Wall Street e la rivoluzione egiziana.

Il significato della Congiura delle Polveri

Il Gunpowder Treason Plot (Congiura delle Polveri) del 1605, un attentato sventato contro il re Giacomo I e l’esplosione della Camera dei Lord il 5 novembre, assume un’importanza centrale nella trama di V per Vendetta. V utilizza questo evento come ispirazione storica, che si riflette nelle sue ideologie, nel suo linguaggio e nel suo aspetto, poiché l’uso della maschera di Guy Fawkes ha una funzione sia pratica che simbolica. La maschera non solo oscura la sua identità e lo trasforma in un’idea, ma funge anche da catalizzatore per la rivolta, alimentata dai seguenti versi:

Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto nel tempo il ricordo andrebbe interrotto”.

Oltre a questo, il film fa riferimento a tre cospiratori della Congiura delle Polveri attraverso i personaggi di Rookwood, Percy e Keyes, e fa un parallelo con Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, paragonando V a Edmond Dantès. Man mano che la narrazione procede, l’arrivo del 5 novembre è impregnato di urgenza, poiché segna l’inizio della fine per il governo neofascista del film e per i suoi modi totalitari. Il 5 novembre è ancora oggi celebrato in Gran Bretagna come Guy Fawkes Day, anche se in un contesto diverso, per ricordare il fallimento del complotto, con spettacoli pirotecnici e falò per commemorare l’evento.

Hugo Weaving in V per Vendetta
Hugo Weaving in V per Vendetta © 2006 – Warner Bros. All rights reserved.

Il vero significato del finale di V per Vendetta

All’approssimarsi del 5 novembre, V distribuisce quindi migliaia di maschere di Guy Fawkes tra il pubblico, scatenando un incidente che coinvolge l’omicidio di un bambino che indossa la maschera da parte di un membro della polizia segreta. Incoraggiate dall’immagine di V e dall’atto efferato commesso davanti a loro, le masse superano la paura e avanzano verso il poliziotto per fare giustizia. Alla vigilia del 5 novembre, Evey fa visita a V, che rivela un treno pieno di esplosivi nella metropolitana di Londra, lasciando a lei la decisione di usarli, poiché non vuole dare forma a un futuro di cui potrebbe far parte.

Ciò dimostra che V era preparato alla morte imminente per mano dello Stato e l’aveva accettata grazie alla sua convinzione che la morte di un uomo non uccide l’idea che sta dietro di lui o ciò che rappresenta.  Prima di morire, V professa il suo amore per Evey. Nel frattempo, Finch, disilluso dal regime del partito, permette a Evey di inviare il treno carico di esplosivo per far saltare in aria il Parlamento. Prima di morire, V crea un vuoto di potere eliminando tutti coloro che sono al potere, lasciando il personale militare incaricato di difendere il Parlamento privo di direzione e di leadership.

Come da lui immaginato, una folla di cittadini ammantati e mascherati da Guy Fawkes marcia davanti a loro mentre il Parlamento esplode e i fuochi d’artificio illuminano i volti dei presenti. Il finale è catartico e potente, poiché l’immortalità dell’idea di V si realizza pur accogliendo le diverse interpretazioni e il significato di ogni singolo membro della folla. V per Vendetta è dunque un grido d’appello per la voce del popolo, che si solleva verso la fine per combattere la sorveglianza del governo, la manipolazione dei media e la politica divisiva alimentata dall’odio.

DREAMS (Drømmer), il trailer del film dal 13 marzo al cinema con Wanted Cinema

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Dopo aver vinto l’Orso d’oro all’ultimo Festival del cinema di Berlino, il film norvegese DREAMS (Drømmer) sarà disponibile nelle sale italiane doppiato e in versione originale sottotitolata dal 13 marzo distribuito da Wanted Cinema, che è lieta di presentarne il trailer italiano.

DREAMS (Drømmer), scritto e diretto da Dag Johan Haugerud, è il primo titolo ad uscire in Italia come parte della Trilogia delle relazioni composta dalle pellicole “Sex / Dreams / Love che affrontano diverse sfaccettature dei rapporti amorosi e sessuali del mondo contemporaneo all’interno di un sistema sociale troppo spesso giudicante, dove essere liberamente se stessi risulta ancora difficile.

DREAMS (Drømmer) è un’indagine alle radici del femminile. La protagonista Johanne è una studentessa che si innamora, per la prima volta, della sua insegnante di liceo. Per preservare i suoi sentimenti, la giovane documenta le sue emozioni e le sue esperienze per iscritto affidandole al suo diario. Quando sua madre e sua nonna leggono ciò che ha scritto, inizialmente rimangono scioccate dal contenuto fattuale, ma presto riconoscono il potenziale letterario del testo. Mentre discutono se pubblicarlo o meno, Johanne cerca di colmare il divario tra la sua fantasia romantica e la realtà, e tutte e tre le donne si confrontano con le loro differenti visioni sull’amore, la sessualità e la scoperta di sé.

Gli altri due titoli della trilogia delle relazioni, Love (presentato in concorso ufficiale all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2024) e Sex (presentato alla Berlinale 2024), usciranno successivamente tra fine aprile e giugno 2025, sempre distribuiti da Wanted Cinema.

La trama di DREAMS (Drømmer)

Una studentessa, Johanne, è sempre più emotivamente legata ad una sua insegnate di scuola che le apre le porte della sua casa e ascolta con premure le sue domande i suoi pensieri. Affidati ad un diario personale gli scritti intimi di Johanne sul suo primo amore creano attriti all’interno della sua famiglia, spingendo sua madre e sua nonna a riconsiderare le proprie realtà e i propri sogni, innescando un vivace dibattito tra donne.

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: la spiegazione del finale della saga

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (qui la recensione), il film conclusivo del franchise di Harry Potter diretto da , ha visto Voldemort (Ralph Fiennes) sconfitto e Hogwarts trionfare, ma ha lasciato alcune domande in sospeso, dal perché Harry (Daniel Radcliffe) non sia morto al perché abbia spezzato la Bacchetta di Sambuco e fino al perché Harry ha finito per chiamare suo figlio anche con il nome di Severus Piton (Alan Rickman), il professore che lo ha maltrattato durante tutto il periodo trascorso a Hogwarts. Prima di tutto ciò, poiché la maggior parte del film è dedicata alla battaglia di Hogwarts, le scene sono piene di momenti di suspense, di dolore per la perdita di alcuni personaggi importanti e di ansia per la vittoria di Harry nel duello con Voldemort.

Anche se il loro viaggio non è stato privo di tragedie, il Trio d’Oro ha raggiunto il suo lieto fine. Quando il flashforward si è concluso e l’inquadratura finale ci porta nella stazione di King’s Cross con Harry, Hermione (Emma Watson) e Ron (Rupert Grint) che salutano i loro figli, I Doni della Morte – Parte 2 può concludersi sulla più dolce delle note, fornendo agli spettatori anche il significato ultimo e più profondo di quanto fino a questo punto visto. In questo articolo, approfondiamo proprio il significato del finale di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, andando alla scoperta di ogni suo particolare.

Perché Harry non è morto nella Foresta Proibita

Grazie alla memoria di Severus Piton nel Pensatoio, Harry Potter ha appreso di essere uno degli Horcrux finali di Voldemort che doveva essere distrutto. Questo lo conduce alla Foresta Proibita per affrontare da solo Colui che non deve essere nominato, un finale di Harry Potter che molti aspettavano. Sebbene alla fine avesse senso che la Maledizione dell’Uccisione avesse ucciso l’Horcrux e non Harry, un’ulteriore spiegazione era ancorata al possesso della Bacchetta di Sambuco, poiché c’erano ancora speculazioni sulle ragioni per cui Harry non era morto; dopo tutto, la maledizione avrebbe potuto uccidere Harry e lasciare Voldemort con il suo Horcrux o uccidere Harry e l’Horcrux con lui.

Ralph Fiennes in Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2
Ralph Fiennes in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2. Foto di Warner Bros. Picture – © 2011 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC.

Alla fine del film, Harry scopre però che la Bacchetta di Sambuco gli appartiene dopo aver disarmato Draco Malfoy, che in precedenza aveva disarmato Albus Silente e aveva fatto sua la bacchetta. Pertanto, poiché la Bacchetta di Sambuco non ha voluto uccidere il suo legittimo proprietario, ha finito per distruggere l’Horcrux all’interno di Harry, invece che Harry stesso. L’altro significato della sopravvivenza di Harry è l’incantesimo di protezione di Lily Potter che scorreva nel sangue suo e di Voldemort. Infatti, la rinascita di Voldemort includeva il sangue di Harry. Di conseguenza, mentre il sangue di Lily scorreva nelle vene di Voldemort, Harry Potter non poteva morire, il che spiega perché la Maledizione dell’Uccisione non ha posto fine alla sua vita.

L’incantesimo Expelliarmus uccide Voldemort

Nel terzo e ultimo atto del film e del franchise, Harry Potter si trova faccia a faccia con Voldemort completamente privo dei suoi malvagi Horcrux, mentre entrambi lanciano i loro incantesimi per l’ultima volta nelle loro forme più vulnerabili. Ci si chiede come un incantesimo innocuo come l’Expelliarmus possa porre fine alla vita di Voldemort e la spiegazione risiede ancora una volta nel cuore della Bacchetta di Sambuco. Quando i due lanciano i loro incantesimi l’uno contro l’altro, le maledizioni si scontrano in una scena splendidamente filmata con luci rosse e verdi simili al fuoco che si intrecciano. La connessione ha permesso alla Bacchetta di Sambuco di legarsi a Harry, il suo legittimo proprietario.

Poiché nel mondo dei maghi una bacchetta di solito si ritorce contro il mago che ha scelto, la Maledizione dell’Uccisione lanciata da essa rimbalza verso Voldemort e porta alla morte definitiva di Colui che non deve essere nominato. Il colpo fatale è stato rappresentato in un’altra spiegazione di Harry Potter relativa alla Bacchetta di Sambuco. Nei momenti finali del libro e del film, Harry sapeva di essere il vero padrone della Bacchetta di Sambuco. Pertanto, quando lancia l’incantesimo Expelliarmus contro l’Avada Kedavra fatale di Voldemort, capisce che avrebbe riportato la Bacchetta di Sambuco nella sua mano, facendo rimbalzare su di lui la Maledizione dell’Uccisione.

Alan Rickman e Daniel Radcliffe in Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2
Alan Rickman e Daniel Radcliffe in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2. Foto di Jaap Buitendijk – © 2011 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC.

Harry distrugge la Bacchetta di Sambuco

Ci sono molte domande e significati nascosti ne I Doni della Morte. Dopo la morte di Silente, che sapeva esattamente come usarne i poteri, la bacchetta fu lasciata in mano alle forze del male. Il suo potere è stato il motivo per cui il Signore Oscuro ha fatto di tutto per impossessarsene e alla fine è stato uno dei dettagli che hanno portato alla morte di Voldemort. Tuttavia, alla fine del film, appare chiaro che la Bacchetta di Sambuco appartiene a Harry Potter, che ne è il legittimo padrone. Come si è visto nei sette film precedenti, Harry Potter è un bravo mago; è giusto, leale e pieno di coraggio, il che significa che la Bacchetta di Sambuco è in buone mani con il suo vero proprietario.

Rimane quindi un punto interrogativo sul perché Harry si sia liberato della bacchetta dopo la Battaglia di Hogwarts. Harry decide di rinunciare al suo pericoloso potere e di distruggere la bacchetta per il bene comune e la pace del mondo dei maghi. Si tratta di un cambiamento controverso rispetto al libro, in cui Harry la usa per riparare la propria prima di giurare di riportare la Bacchetta di Sambuco nella tomba di Silente. Anche se la spiegazione del film non è stata affrontata direttamente, è chiaro che Harry ha compreso l’avidità che la Bacchetta di Sambuco aveva evocato dopo Grindelwald di Animali Fantastici.

Il significato del nome del figlio di Harry

Nella scena finale, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 fa un salto in avanti di 19 anni e mostra Harry Potter e Ginny Weasley sposati che accompagnano il figlio alla stazione di King’s Cross in attesa della partenza dell’Hogwarts Express. Una volta inginocchiatosi per rivolgersi al figlio, Harry dichiara il suo nome, Albus Severus Potter, e gli dice che prende il nome da due grandi maghi di Hogwarts. Uno di loro è stato notoriamente apprezzato per tutta la serie, mentre l’altro è stato per lo più disprezzato fino alla fine; pertanto, è importante capire la decisione di Harry di chiamare il bambino con il nome di Severus Piton. Il motivo per cui Harry ha chiamato suo figlio con il nome di Silente, che era il professore più potente di Hogwarts, è un ovvio omaggio al suo mentore.

Rupert Grint, Daniel Radcliffe, and Emma Watson in Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2
Rupert Grint, Daniel Radcliffe, and Emma Watson in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2. Foto di Jaap Buitendijk – © 2011 WARNER BROS. ENTERTAINMENT INC.

Il motivo del secondo nome del giovane Potter trova invece spiegazione nel ricordare che la memoria di Severus Piton nel Pensatoio rivela l’amore eterno del professore per Lily Potter. Alla fine, egli si è sacrificato per il figlio di Lily, dopo una vita passata a tenerlo segretamente al sicuro mentre gli spettatori e i personaggi pensavano il peggio del professor Piton. Il significato del nome di Albus Severus è inoltre stato approfondito dal fatto che Severus Piton è un Serpeverde; in questo modo, Harry Potter è riuscito finalmente a rompere il tabù della casa che in precedenza era considerata “solo per maghi malvagi”, rassicurando il figlio che non deve sentirsi in colpa se il cappello parlante dovesse assegnarlo a quella casata.

Il vero significato del finale di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

Il franchise cinematografico di Harry Potter è un successo continuo da oltre due decenni. Iniziato con La pietra filosofale e il suo approccio leggero al mondo magico, si è concluso con il più cupo I Doni della Morte – Parte 2, che ha chiuso il capitolo di un franchise di otto film, ma ha anche fornito spiegazioni a domande persistenti sull’universo magico creato da J.K. Rowling. È stato chiarito perché Harry è sopravvissuto alla maledizione dell’assassino, come è riuscito a disarmare e distruggere Voldemort, perché ha gettato via la Bacchetta di Sambuco ed è stato rivelato il vero motivo per cui ha chiamato suo figlio Albus Severus.

Il finale del film di Harry Potter è stato il culmine che ha portato l’eroe a superare il cattivo e la conclusione della battaglia del bene contro il male. Harry, distruggendo la Bacchetta di Sambuco, ha rivelato di aver scelto la giustizia piuttosto che il potere, e la scena finale ha permesso all’eredità di Piton e Silente di continuare a vivere. Gli spettatori che facevano parte del mondo dei maghi da molto tempo avevano bisogno di rimanere legati ai personaggi e al mondo fantastico, perché avevano passato anni a vivere in modo vicario attraverso di loro. Pertanto, lo svelamento di questi elementi del finale del film ha ravvivato la magia e permesso all’amato franchise di continuare a vivere.

Lee Miller: ecco il principale motivo per vedere il film con Kate Winslet

Al cinema dal 13 marzo con Vertice360, Lee, biopic di Lee Miller diretto da Ellen Kuras, vede protagonista assoluta Kate Winslet. E c’è qualcosa che Winslet non è in grado di fare? A parte un paio di passi falsi che possono capitare in una carriera lunga e ricca, è il tipo di attrice che rappresenta quasi una garanzia e che attira a sé immediatamente l’attenzione del pubblico.

La sua presenza fa sempre la differenza, e Lee, un progetto di passione in lavorazione da tempo, non fa eccezione e offre all’attrice già premio Oscar un tipo di ruolo audace che in passato le ha fatto vincere il plauso di pubblico e critica.

Kate Winslet interpreta la fotografa Lee Miller, che si è scattata una foto nella vasca da bagno di Hitler lo stesso giorno in cui il dittatore si è sparato nel suo bunker. La storia comincia con Lee, ex modella che vive una vita di lusso con il suo amante artista Roland Penrose (Alexander Skarsgård) prima di diventare corrispondente di guerra durante la seconda guerra mondiale e una fotografa molto celebrata per la rivista Vogue. Mentre viaggia attraverso la Germania dilaniata dalla guerra, Miller lavora al fianco del giornalista ebreo newyorkese David Scherman (Andy Samberg) che la aiuta a catturare le atrocità che si verificano nella Germania nazista. Mentre l’audace fotografa inizialmente lotta per far conoscere le sue immagini al mondo a causa della politica ostinata degli Stati Uniti, le immagini che cattura diventano presto alcune delle fotografie più riconoscibili e inquietanti della seconda guerra mondiale, mettendo in guardia il mondo sulle ingiustizie che si stavano perpetrando nella Germania nazista. Kate Winslet, Andy Samberg e Alexander Skarsgård non sono le uniche star di Lee.

Kate Winslet guida il cast di Lee

Basta dare un’occhiata al cast e si scopre che Lee è pieno di altri talenti di alto livello, tra cui Marion Cotillard nel ruolo di Solange d’Ayen, amica di lunga data di Miller e direttrice della rivista Vogue francese, Andrea Riseborough nel ruolo di Audrey Withers, direttrice della rivista Vogue britannica, Josh O’Connor nel ruolo del fotografo britannico Antony Penrose e Noémie Merlant nel ruolo della modella Nusch Éluard. Un corollario di grandi artisti che mettono sempre al centro, la protagonista. Anche quando il film la vede indossare un trucco pesante per permetterle di interpretare una Lee più anziana, Winslet comanda ancora lo schermo e si mimetizza completamente con la famosa fotografa.

Sebbene questo avrebbe potuto essere un ruolo più convenzionale per Kate Winslet, si impegna completamente nella parte e fa il possibile affinché la sua interpretazione risulti accurata. L’inclusione di Samberg in Lee è probabilmente quella che coglierà di sorpresa la maggior parte delle persone, poiché l’attore non ha mai interpretato un ruolo completamente drammatico come questo. Incredibilmente, offre quella che potrebbe essere una performance ancora più notevole persino di Winslet ed è al centro di uno degli unici momenti emotivamente risonanti del film.

Senza dubbio, Lee Miller è una delle fotografe più affascinanti ad aver mai scattato una foto. È una delle persone più leggendarie ad aver mai impugnato una macchina fotografica. Anche il personaggio di Kirsten Dunst in Civil War, ha attinto molto da Miller tanto che nel film viene anche citata per il fatto che portano lo stesso nome.

Quando si sceglie un’attrice venerata come Kate Winslet per questo tipo di ruolo, sai già che l’attrice offrirà una performance eccellente, e alla fine è lei il vero motivo per cui vale la pena vedere il film diretto da Ellen Kuras.

Die Hard – Trappola di cristallo: dal cast al finale, le curiosità sul film con Bruce Willis

Divenuta una delle saghe cinematografiche d’azione più celebri di sempre, Die Hard comprende oggi cinque titoli usciti in sala in un arco temporale che va dal 1988 al 2013. Protagonista assoluto è l’attore Bruce Willis, che ricopre qui il ruolo del poliziotto John McClane. Nel corso degli anni, questi si è trovato coinvolto in avventure sempre più estreme e rischiose, in missioni adatte soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per merito di ciò, il personaggio è stato indicato come uno dei più iconici del cinema, nonché uno dei più importanti nella carriera di Willis. La sua prima comparsa cinematografica si deve a Die Hard – Trappola di cristallo.

Diretto da John McTriernan, maestro del genere noto anche per Predator e Caccia a Ottobre Rosso, il film è basato sul romanzo Nulla è eterno, Joe, scritto da Roderick Thorp e pubblicato nel 1979. Questo è in realtà stato pensato come il sequel di un precedente romanzo di Thorp, The Detective, ma per il film si è deciso di rimuovere ogni riferimento a questo così da farlo diventare un’opera a sé stante. Allo stesso tempo, il film non segue fedelmente il libro da cui è tratto, apportando modifiche tanto al protagonista quanto ai villain principali. Ciò non gli ha impedito di affermarsi come un gioiello di tensione estremamente avvincente.

Ancora oggi è infatti un film celebrato, omaggiato e studiato, merito anche delle grandi interpretazioni e della regia attenta a sottolineare ogni momento di suspence. Si tratta inoltre, involontariamente, di uno dei film con ambientazione natalizia preferiti dal grande pubblico. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Die Hard - Trappola di cristallo Alan Rickman

La trama di Die Hard – Trappola di cristallo

Protagonista del film è John McClane, poliziotto di New York rientrato a Los Angeles per passare la Vigilia di Natale con la propria famiglia. Desiderando fare una sorpresa a sua moglie Holly, questo si presenta al grattacielo Nakatomi Plaza, dove lei lavora. Qui viene invitato ad unirsi ai festeggiamenti natalizi, ma poco incline alla baldoria McClane tende a farsi un po’ da parte. È così che, nel momento in cui un gruppo di terroristi invade l’ambiente, riesce a nascondersi e architettare un piano di salvataggio. A capo dell’operazione vi è però Hans Gruber, uomo privo di scrupoli e dotato di grande intelligenza, che darà filo da torcere al poliziotto.

Il suo intento è infatti quello di rubare una serie di titoli di stato dal caveau dell’edificio, ottenendo così una fortuna di miliardi. McClane, intanto, si aggira per il palazzo tentando di neutralizzare i vari membri del gruppo. La sua tenacia, come anche il desiderio di riabbracciare la moglie, lo spingeranno a non arrendersi. Dotato di una ricetrasmittente, il poliziotto riesce a mettersi in contatto con Gruber, facendogli sapere che ha le ore contate. McClane, infatti, si affida al fatto che nessuno tra i terroristi conosce il suo volto, e pertanto può colpirli dove e quando meno se lo aspettano.

Il cast del film

Immaginare il personaggio di John McClane con il volto di un altro attore è ormai impossibile. Bruce Willis ha negli anni dimostrato di essere l’interprete giusto per la parte, sfoggiando un carisma unico e perfetto per il ruolo. Eppure, egli non fu la prima scelta per il ruolo, bensì la sesta. Prima di lui erano infatti stati considerati interpreti come Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone e Harrison Ford. La scelta ricadde infine su Willis, il quale però all’epoca non era ancora particolarmente noto e lavorava più in televisione che al cinema. La sua poca notorietà fu però allo stesso tempo ciò che convinse i produttori. Willis poteva infatti essere l’uomo qualunque in cui gli spettatori si sarebbero immedesimati.

Nel ruolo del capo dei terroristi, Hans Gruber, vi è invece Alan Rickman, qui al suo primo ruolo cinematografico dopo anni di teatro. Per il personaggio, egli studiò approfonditamento l’accento tedesco, al fine di poter risultare credibile nel parlarlo. Egli, inoltre, acconsentì ad interpretare la scena in cui il suo personaggio cade nel vuoto. L’attore si lasciò dunque cadere per 9 metri finendo su un materasso. Accanto a loro, nel ruolo di Holly McClane vi è Bonnie Bedelia, mentre Alexander Godunov è Karl, il braccio destro di Hans. Sono poi presenti gli attori Reginald VelJohnson nel ruolo del sergente Al Powell, William Atherton in quelli del reporter televisivo Richard Thornburg e Wilhelm von Homburg come James, membro del gruppo di criminali.

Bruce Willis in Die Hard - Trappola di cristallo
Bruce Willis in Die Hard – Trappola di cristallo

Il finale del film

Nel finale, un McClane stanco e malconcio trova Holly con Gruber e il suo scagnozzo rimasto. McClane, apparentemente, si arrende a Gruber e sta per essere colpito, ma afferra la sua pistola d’ordinanza nascosta alla schiena e usa gli ultimi due proiettili per ferire Gruber e uccidere il suo complice. Il criminale si schianta contro una finestra ma si aggrappa all’orologio da polso di Holly e fa un ultimo tentativo di uccidere i due. McClane sgancia però l’orologio e Gruber cade verso la morte. Fuori, Karl tende un’imboscata a McClane e Holly, ma viene ucciso da Powell. Holly colpisce poi Thornburg quando tenta di interrogare McClane. A quel punto, Argyle sfonda la porta del parcheggio con la limousine e porta via McClane e Holly insieme, concludendo il film.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Die Hard – Trappola di cristallo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Tim Vision, Apple iTunes, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 6 marzo alle ore 21:00 sul canale Iris.

Nella tana dei lupi 2: Pantera, recensione del film di Christian Gudegast

Uscito nel 2018, Nella tana dei lupi si è rivelato il miglior action-thriller realizzato dai tempi di The Town, seconda regia di Ben Affleck. Costruito con realismo pungente soprattutto nelle sequenze di sparatorie e nelle interpretazioni carismatiche del cast, il lungometraggio diretto da Christian Gudegast ha ottenuto un discreto successo al botteghino e un’ampia schiera di fan.

Sviluppare un sequel non sarebbe stato tuttavia un compito facile, per due ragioni specifiche: in primo luogo, il film avrebbe avuto bisogno di una nuova ambientazione, lontana da una Los Angeles stilizzata e in fiamme; in secondo luogo (SPOILER ALERT!) sarebbe stato più che complesso restituire allo spettatore il tono teso e struggente una volta uscito di scena il personaggio di Ray Merrimen, nell’originale interpretato da un impressionante Pablo Schreiber, di gran lunga il maggiore punto di forza dell’intera operazione.

Nella tana dei lupi 2: Pantera accetta le sfide

Nella tana dei lupi 2: Pantera ha accettato queste sfide e, pur non raggiungendo l’eccellenza cinematografica del primo capitolo, dimostra chiaramente che Gudegast è un regista intelligente. Ambientato quasi completamente nel sud della Francia, questo sequel si orienta maggiormente verso l’heist-movie, scegliendo un approccio più dolce e rilassato sia nei confronti della storia che, fattore ancor più importante, del tono. Alla fine, il regista utilizza i personaggi rimasti per realizzare qualcosa che risulta divertente in modo diverso: una scelta che paga soprattutto perché era piuttosto impossibile eguagliare quanto fatto in precedenza, e Gudegast dimostra fin da subito di averlo capito.

Detto questo, Nella tana dei lupi 2: Pantera inizia con una notevole scena d’azione che stabilisce il tono dell’intero film, per poi procedere allo sviluppo di una trama piuttosto efficace e coerente con il ritmo della narrazione. Quando diventa chiaro che non c’è un’altra figura di spessore quale era quella di Merrimen, i protagonisti Nick O’Brien (Gerard Butler) e Donnie Wilson (O’Shea Jackson Jr.) iniziano a sviluppare quel rapporto di amore/odio che abbiamo visto molte volte in questo tipo di heist-movie. Il duello psicologico, carismatico e viscerale tra Gerard Butler e Pablo Schreiber in Nella tana dei lupi non viene replicato in Pantera, perché O’Shea Jackson Jr. non interpreta quel tipo di personaggio e non possiede la presenza scenica di Schreiber. Di conseguenza, il nuovo capitolo non può contenere lo stesso tipo di dramma.

La sceneggiatura sviluppa il piano di rapina e la sua esecuzione utilizzando tutte le coordinate narrative più conosciute e un paio di colpi di scena non particolarmente originali, ma questo non significa che non funzionino per intrattenere. Tranne forse negli ultimi dieci minuti, l’azione non va mai troppo sopra le righe, impostando un realismo di base che tiene lo spettatore dentro la storia e accanto ai personaggi. Le sequenze d’azione non sono mai incredibili, non c’è violenza usata solo per intrattenere il pubblico, e ovviamente si finisce per tifare per i criminali quando si tratta di rubare milioni di dollari a qualcuno che può sicuramente permettersi di perderli.

Un action che predilige l’intrattenimento

Manca senza dubbio una dose di empatia sviluppata attraverso la narrazione, ma è abbastanza chiaro che, a vogliamo ribadirlo ancora una volta, Pantera preferisce intrattenere con un tono più rilassato invece di cercare di raggiungere lo zenit emotivo del primo Nella tana dei lupi. Questo sequel è molto meno un dramma e uno studio sui personaggi, ma dimostra fin dall’inizio di non volerlo essere, diventando un onesto sequel tutto sommato sa muoversi in autonomia. Spostandosi nella cornice più rilassante dell’heist-movie, Christian Gudegast ha deciso di esplorare toni addirittura antitetici nel sequel del suo acclamato primo lungometraggio. Una scelta che non è sbagliato avallare, visto che il cineasta ha cercato di cambiare rotta e non ripetere una formula che sapeva non avrebbe funzionato. Nella tana dei lupi 2: Pantera è lontano dall’essere perfetto, ma è divertente e in modo evidente sembra essere consapevole di regalare puro intrattenimento.

Gabriele Mainetti presenta La città Proibita, il suo terzo film

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Gabriele Mainetti presenta La città Proibita, il suo terzo film

Dal 13 marzo al cinema su 400 schermi grazie a Piperfilm, con un’anteprima l’8 marzo su 200 schermi, La Città Proibita è il terzo film di Gabriele Mainetti che, dopo i supereroi e i freak a Roma, attraverso le epoche, ci proietta nella contemporaneità multietnica dell’Esquilino, portando questa volta nella Capitale il Kung Fu.

Nel cast del film, frutto di un enorme sforzo produttivo in collaborazione tra WILDSIDE, UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO FREMANTLE, PIPERFILM E GOON FILMS dello Stesso Mainetti, ci sono Yaxi Liu, Sabrina Ferilli, Marco Giallini e Enrico Borello.

Per Gabriele Mainetti, che oggi ha incontrato la stampa, il film è una “lettera d’amore a Roma“, per mostrarne il potenziale narrativo che va al di là delle commedie per cui è tanto famoso il nostro cinema e che sembrano gli unici prodotti di interesse di un pubblico sempre più complicato da convincere a portare in sala. Per lui era il momento giusto per tornare, si è fatto convincere dalla sua compagna e soprattutto da Mario Gianani, produttore, che ha voluto che portasse avanti quella “vecchia storia di kung fu” che gli aveva raccontato tempo prima. “Era il momento giusto per questo film” spiega Mainetti.

La Città ProibitaIl regista ce la mette tutta: il film è un melting pot di culture e profumi di cucine tradizionali, tra Cina e Italia, tra spaghetti di soia e amatriciana, a suon di botte suonate a mestiere, grazie alla protagonista Yaxi Liu, attrice e stuntwoman cinese che interpreta Mei. “Ero consapevole che nessuna attrice poteva darmi lo stesso grado di autenticità che ricercavo. Avevo bisogno di una persona che conoscesse davvero le arti marziali, e per fortuna ho trovato Yaxi, che è stata anche la controfigura di Mulan nel live action Disney, e credete, dà molto realismo alle scene di scontri. A quel punto serviva un fight coordinator che fosse cinese e siamo arrivati a Liang Yang. Ha lavorato a livelli altissimi, gli ho chiesto di custodire l’immaginario Kung Fu di Bruce Lee, ma dando tempo al pubblico di vedere quello che accade, non a una velocità folle che non fa capire niente.”

Molto a loro agio nei ruoli per La città Proibita, Marco Giallini e Sabrina Ferilli sono ormai il simbolo di una romanità verace che si sposava perfettamente con le intenzioni di Mainetti, romani autentici che non vedevano l’ora di collaborare con Gabriele.

“Il mio primo film è stato accolto più che bene, il pubblico è stato generoso e la critica ancora di più se pensate ai David di Donatello. Il secondo film è stato una montagna da scalare, ma poi la produzione è stata così complicata che alla fine volevo solo concluderlo. Questo è arrivato come un regalo, e una collaborazione con dei veri produttori che mi hanno permesso di lavorare bene e in fretta.”

Charli XCX in trattative per Le Cronache di Narnia di Greta Gerwig e Netflix

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Stando a quanto riportato da Deadline, la cantante Charli XCX è stata presa in considerazione per partecipare all’atteso film di Le Cronache di Narnia di Greta Gerwig e Netflix. La vincitrice di un Grammy sarebbe infatti tra le prime scelte per un ruolo chiave e le trattative sono in corso da un po’ di tempo, ma al momento non c’è nulla di definito. Non si sa quindi se l’accordo si concretizzerà o meno. Chi potrebbe interpretare in un film su Narnia, se l’accordo si concretizzasse? Si dice che potenzialmente potrebbe essere Jadis, la Strega Bianca.

Charli XCX tra musica e cinema

La cantante britannica, reduce da cinque vittorie ai Brit Awards nel fine settimana, è stata sempre più richiesta per progetti cinematografici negli ultimi 12 mesi e ha rapidamente accelerato la sua carriera cinematografica. Tra i suoi prossimi debutti sul grande schermo figurano The Gallerist di Cathy Yan, Sacrifice di Romain Gavras e I Want Your Sex di Gregg Araki. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni e scoprire se si unirà anche al prossimo film della Gerwig.

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Tutto quello che sappiamo su Le Cronache di Narnia

Nel 2018, Netflix ha annunciato che avrebbe sviluppato nuove serie e progetti cinematografici basati sull’amata serie de Le Cronache di Narnia di C.S. Lewis e ha portato Greta Gerwig a bordo nel 2020 per adattare e dirigere. Il progetto è ancora in fase iniziale e i dettagli sono scarsi. Come già riportato in precedenza, il film riceverà un’esclusiva proiezione IMAX globale di due settimane nel 2026, prima dell’uscita del film sul canale di streaming.

Questo sarà il nuovo progetto della Gerwig, che ha portato alla Warner Bros. il film di maggior incasso di sempre, Barbie (1,44 miliardi di dollari), che ha anche ottenuto un premio Oscar per la canzone originale di Billie Eilish e Finneas What Was I Made For?. Anche la canzone Speed Drive di Charlie XCX faceva parte della colonna sonora del film, per cui si tratterebbe di una nuova collaborazione tra la regista e la cantante. Non è ancora chiaro se ci sarà una componente musicale in un eventuale contributo a Narnia da parte della cantante e attrice.

La 61esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema dal 14 al 21 giugno 2025

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La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema è lieta di annunciare le date della 61esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si terrà a Pesaro dal 14 al 21 giugno 2025 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Il festival, diretto da Pedro Armocida, annuncia le date e, contemporaneamente, apre i bandi del Concorso Pesaro Nuovo Cinema, per film senza alcun vincolo di formato, genere, durata e lingua, del concorso di critica cinematografica – Premio Lino Miccichè dedicato ai più giovani e del primo concorso italiano di video saggi – (Ri)Montaggi – rivolto agli studenti di cinema di tutto il mondo.

Dopo il successo della scorsa edizione che ha visto il Festival celebrare l’importante traguardo delle 60 edizioni proprio nell’anno in cui Pesaro è stata protagonista in Italia e nel mondo come Capitale Italiana della Cultura 2024, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si prepara a celebrare i suoi primi 60 anni con un programma sempre più attento alle nuove forme e ai nuovi linguaggi del cinema ma continuando a raccontare l’eccellenza del cinema italiano.

Il tradizionale Evento Speciale sul cinema italiano, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, sarà dedicato a Gianni Amelio, uno dei grandi maestri del nostro cinema che ha appena compiuto 80 anni, uno dei più cinefili e ‘sperimentali’ (i primi film tv in Rai). Attraverso la retrospettiva dei suoi film, la pubblicazione di una monografia curata da Pedro Armocida e Anton Giulio Mancino, edita da Marsilio nella storica collana Nuovocinema, e una tavola rotonda aperta al pubblico, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema omaggerà il grande regista e sceneggiatore pluripremiato che ha così commentato l’Evento Speciale a lui dedicato: «Nel 1970 qualcuno mi sgridò per non avere proposto alla Mostra di Pesaro il mio primo film La fine del gioco. A quel tempo non ci pensai: il Nuovo Cinema era un traguardo che sentivo di non meritare. Ma l’anno successivo lavorai sul quaderno dedicato a Nagisa Oshima e conobbi tutti i suoi film. Mesi dopo, quando Oshima venne a Roma, lo accolsi al cinema Rivoli con un breve e temerario discorso in giapponese. Allora nacque un’amicizia, una delle più fertili della mia vita. Adesso, dopo tanti anni, dedico alla sua memoria l’Evento Speciale che Pesaro mi offre e che accolgo con profonda riconoscenza”.

Dichiara il Sindaco della città Andrea Biancani: “La città si prepara a celebrare i primi 60 anni della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Una manifestazione che rappresenta il fiore all’occhiello delle iniziative proposte dalla fitta programmazione culturale che ogni anno mettiamo a disposizione di cittadini e turisti, nazionali ed internazionali. L’edizione 2025 sarà all’insegna della continua esplorazione del panorama cinematografico contemporaneo, con un focus particolare sull’innovazione e l’eccellenza che la contraddistingue; un’occasione che ogni anno ci permette di dare visibilità e lustro a tutto il territorio, guardando sempre al “nuovo” con lungimiranza. Sarà un onore ospitare a Pesaro il Maestro Gianni Amelio, a cui è dedicata questa 61° Mostra e tra i primi autori degli “sperimentali” Rai che hanno portato per la prima volta in televisione le qualità più significative del cinema non commerciale. Siamo consapevoli che oggi la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ha potenzialità ancora da esprimere e sarà uno degli obiettivi principali di questa nuova amministrazione, valorizzandola e promuovendola, legando sempre più il nome della città a quello della storica Mostra”.

La Nueva Ola – 18ª edizione del Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano

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Dal 7 all’11 maggio 2025, il Cinema Barberini di Roma accoglierà la 18ª edizione di La Nueva Ola – Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano, diretto da Iris Martin-Peralta e Federico Sartori. Evento di riferimento per il cinema iberoamericano in Italia, il Festival torna con una selezione imperdibile di anteprime, ospiti di prestigio e un viaggio tra le cinematografie più vibranti di Spagna e America Latina.

Anche quest’anno il pubblico potrà immergersi nelle principali sezioni del Festival: La Nueva Ola del Cine Español e La Nueva Ola Latinoamericana, che presentano i migliori film inediti in Italia, in concorso per il Premio del Pubblico; Perlas, sezione non competitiva che raccoglie i film più significativi della stagione; Clásicos, un omaggio al grande cinema del passato; e i vincitori del Premio IILA-Cinema, dedicato ai giovani talenti del cinema latinoamericano.

Tra gli ospiti confermati di questa edizione spicca Icíar Bollaín, una delle voci più autorevoli del cinema spagnolo contemporaneo, che presenterà l’anteprima italianadel suo attesissimo Soy Nevenka. Il film, tra thriller e dramma sociale, racconta la vera storia di Nevenka Fernández, la prima donna in Spagna ad aver denunciato per molestie sessuali un politico, in una battaglia giudiziaria e mediatica che ha fatto la storia.

Arriva a Roma anche Klaudia Reynicke, regista dell’acclamato film svizzero-peruviano Reinas, vincitore della sezione Generator alla Berlinale 2024 e del Premio del Pubblico Piazza Grande al Festival di Locarno. Il film, distribuito in Italia da EXIT Media, uscirà nelle sale il 15 maggio.

Grande attesa anche per Volveréis, il nuovo film di Jonás Trueba, con Francesco Carril (protagonista della fortunata serie Dieci Capodanni, in onda su Rai Play). Il film vincitore come Miglior film europeo della Quinzaine des Réalisateurs all’ultimo Festival di Cannes, distribuito in Italia da Wanted Cinema, sarà presentato in anteprima italiana alla presenza del cast.

Running Point 2 confermata da Netflix, Kate Hudson invia un video messaggio entusiasta ai fan

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Running Point è stata ufficialmente rinnovata per la seconda stagione. La commedia sportiva vede come protagonista Kate Hudson nei panni di Isla Gordon, una donna nominata presidente della squadra di basket fittizia LA Waves. La prima stagione di 10 episodi è stata trasmessa per la prima volta su Netflix il 27 febbraio. Oltre a Hudson, Running Point vanta un cast di prim’ordine che include Brenda Song, Drew Tarver, Jay Ellis, Scott MacArthur, Chet Hanks, Uche Agada, Justin Theroux, Scott Evans e Max Greenfield. La serie è stata creata da Ike Barinholtz e presenta episodi diretti da Michael Weaver, Thembi Banks, James Ponsoldt e David Stassen.

Ora, Netflix ha annunciato il rinnovo ufficiale di Running Point per la seconda stagione. Lo streamer lo ha annunciato attraverso un video promozionale, che inizia mostrando le richieste dei fan per una seconda stagione. Il video mostra Hudson, che dice: “Un buon proprietario di una squadra di basket sa quando ascoltare i fan”. Poi annuncia con entusiasmo che “Running Point tornerà ufficialmente per la seconda stagione”. Ha quindi ringraziato coloro che hanno sostenuto lo show e ha chiuso con un messaggio per la prossima stagione.

 

Cosa significa per Running Point

È passata solo una settimana dalla prima di Running Point, che è entrata nella top 10 globale di Netflix per i programmi televisivi in lingua inglese. Ha raggiunto il terzo posto, con 9,3 milioni di visualizzazioni totali, superata solo da Zero Day e American Murder: Gabby Petito. Da allora, Running Point è diventato lo show numero uno negli Stati Uniti.

Parte del successo di Running Point è probabilmente legato ai suoi protagonisti. La serie vedeva Hudson nel ruolo principale, ma il ruolo secondario di Song è altrettanto significativo, poiché ha probabilmente attirato i fan grazie al precedente lavoro dell’attore in contenuti Disney Channel come Zack e Cody al Grand Hotel. Queste apparizioni nel cast, la trama intelligente e la commedia hanno portato a una ricezione complessivamente positiva, poiché Running Point ha ottenuto un 77% di Tomatometer e un 82% di Popcornmeter su Rotten Tomatoes. Queste ottime recensioni fanno ben sperare per la prossima stagione.

Paradise – Stagione 2: conferme e tutto ciò che sappiamo

Paradise – Stagione 2: conferme e tutto ciò che sappiamo

La serie thriller politica Paradise di Hulu e Disney+ è stata un successo immediato e lo streamer ha rapidamente rinnovato lo show per una seconda stagione all’inizio del 2025. Interpretata da Sterling K. Brown, la serie è ambientata all’interno di un enorme bunker sotterraneo creato dal governo degli Stati Uniti per ospitare figure politiche chiave in caso di catastrofe mondiale. Tre anni dopo che un misterioso scenario apocalittico ha costretto tutti a rifugiarsi sottoterra, l’agente dei servizi segreti Xavier Collins (Brown) è determinato a scoprire la verità dietro l’evento catastrofico e a scoprire chi ha davvero ucciso il presidente degli Stati Uniti.

Mescolando gli elementi sconvolgenti di un mistero con la tensione avvincente di un thriller politico, Paradise è un’offerta unica nel moderno mondo dello streaming. Inoltre, le brillanti interpretazioni contribuiscono a elevare il materiale sopra le righe, dando concretezza a Xavier e rendendo il suo viaggio ancora più credibile. Sebbene la prima stagione abbia risolto il mistero di chi ha ucciso il presidente Bradford, ha semplicemente preparato il terreno per un mondo molto più vasto oltre il bunker titolare. Con Hulu che ha rinnovato rapidamente la seconda stagione dello show, è chiaro che la prima stagione era solo un assaggio di ciò che Paradise ha da offrire.

Ultime notizie su Paradise – stagione 2

Sterling K. Brown in Paradise (2025)
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Sterling K. Brown anticipa la trama della seconda stagione

Dopo una prima stagione dinamica che ha lasciato molte domande senza risposta, le ultime notizie arrivano sotto forma di un’anticipazione della trama della seconda stagione di Paradise. Sterling K. Brown ha parlato candidamente di ciò che accadrà nella seconda puntata, ed è chiaro che Paradise sta ampliando i propri orizzonti. “Quindi penso che nella seconda stagione,” ha detto Brown, l’idea sia quella di esplorare cosa è successo al resto del mondo. Questo è stato ampiamente suggerito dal finale della prima stagione, ed è il passo logico successivo per Xavier dopo aver appreso che sua moglie è viva e che il mondo al di fuori di Paradise è abitabile.

Leggi qui i commenti completi di Brown:

“Sappiamo cosa hanno fatto i miliardari e le persone al potere. Hanno costruito una città, giusto? Poi abbiamo scoperto nell’episodio 4 che c’è ancora aria respirabile. Nell’episodio 7 si vede che le bombe atomiche non sono esplose, che c’è ancora vita come la conosciamo, ma forse molto diversa perché il disastro naturale è ancora in corso. Quindi penso che nella seconda stagione l’idea sia quella di esplorare cosa è successo al resto del mondo, come si presenta?

Paradise: confermata la seconda stagione

Julianne Nicholson in Paradise (2025)
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Hulu rinnova la serie prima del finale della prima stagione

A differenza di altri programmi in streaming che spesso languiscono nel limbo tra una stagione e l’altra, Hulu non ha perso tempo nel decidere il destino di Paradise. Il thriller politico è stato rinnovato per una seconda stagione nel febbraio 2025, diverse settimane prima ancora della fine della prima stagione. La decisione non è stata particolarmente difficile per Hulu, dato che la creazione di Dan Fogelman è stata un enorme successo fin dall’inizio. La prima stagione di Paradise, composta da tre episodi, ha attirato 7 milioni di spettatori nella prima settimana e non è mai uscita dalla top 15 di Hulu per tutta la sua durata di otto episodi.

Non sorprende che non siano stati ancora rivelati dettagli sulla seconda stagione, probabilmente per evitare spoiler. Tuttavia, con la prima stagione completata, le informazioni sul prossimo episodio potrebbero iniziare ad arrivare prima piuttosto che dopo. Il rinnovo anticipato dà ai creatori la possibilità di iniziare subito a lavorare alla seconda stagione e Paradise può evitare i ritardi che hanno iniziato a tormentare le esclusive in streaming di alto profilo. Se Paradise riesce a ottenere una clip annuale, potrebbe mantenere il suo status di una delle serie originali di maggior successo di Hulu. La prima stagione di Paradise si è conclusa il 4 marzo 2025.

Dettagli sul cast della seconda stagione di Paradise

Sterling K. Brown nella serie tv Paradise
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Xavier ritorna nella seconda stagione di Paradise

Sebbene non sia ancora stato annunciato il cast della seconda stagione di Paradise, ci sono molti personaggi che presumibilmente torneranno nella seconda puntata. Forse la cosa più importante è che è certo che Sterling K. Brown tornerà a riprendere il suo ruolo di agente dei servizi segreti Xavier Collins, e il suo viaggio alla ricerca della verità è appena iniziato. Inoltre, si scopre che la moglie di Xavier è ancora viva, il che significa che Eunuka Okuma potrebbe avere un ruolo molto più importante nella stagione 2 nei panni della dottoressa Teri Rogers-Collins. Anche se è sempre possibile un altro flashback, è improbabile che James Marsden torni nei panni del defunto presidente Bradford.

Anche se le hanno sparato nel finale della prima stagione, è probabile che Julianne Nicholson tornerà nei panni di Samantha “Sinatra” Redmond, dato che è stata vista in convalescenza in ospedale. Svelando le sue cattive intenzioni e il suo amore per i videogiochi, anche l’agente Jane Driscoll (interpretata da Nicole Brydon Bloom) dovrebbe tornare a creare problemi. Il vicepresidente di Matt Malloy, Henry Baines, ha assunto più potere in assenza di Sinatra e Cal, e tornerà, anche se le sue vere intenzioni non sono ancora note. Con Xavier che si avventura nel mondo dell’aldilà, incontrerà senza dubbio anche nuovi personaggi.

Dettagli della storia della seconda stagione di Paradise

Paradise

Xavier esplora il mondo dell’aldilà in Paradise, nella seconda stagione

Il creatore della serie Dan Fogelman ha rivelato di avere un piano di tre stagioni per Paradise (tramite TV Line) e questo aiuta a indovinare cosa accadrà nella seconda stagione. Il finale della prima stagione non solo ha smosso le acque all’interno di Paradise, ma ha visto Xavier lasciare il bunker per cercare sua moglie. Il colpo di scena che il mondo esterno non è un disastro completamente inabitabile apre le porte a toccanti riunioni, ma rappresenta anche una seria minaccia per Paradise. Se gli oltre 50 milioni di persone che ancora vivono sulla Terra scoprono il rifugio di lusso, potrebbero venire a cercare risorse.

La ricerca di Xavier per sua moglie sarà probabilmente il punto cruciale dell’intera seconda stagione, ma ci sono molti colpi di scena previsti prima che lui possa trovarla. La vera natura della fine del mondo è ancora piuttosto vaga e le cospirazioni portano ad altre cospirazioni nel mondo di Paradise. Nel frattempo, una lotta di potere si sta preparando all’interno del bunker, poiché Cal e Sinatra sono stati neutralizzati (almeno per ora), il che significa che è necessaria una nuova leadership. Baines si è fatto avanti, ma le sue vere intenzioni non sono note.

Avengers: Doomsday, i fratelli Russo spiegano come eviteranno gli spoiler

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I fratelli Russo stanno riunendo nuovamente i Vendicatori per Avengers: Doomsday e hanno reclutato Robert Downey Jr. nel ruolo del Dottor Destino. Con l’inizio delle riprese della produzione Marvel Studios, tutti gli occhi saranno puntati su di loro, soprattutto nei luoghi in cui i paparazzi potrebbero scattare foto e far trapelare spoiler. Tuttavia, i registi hanno recentemente rivelato in un’intervista di aver previsto questa eventualità e di aver scelto intenzionalmente i luoghi delle riprese.

Siamo abbastanza bravi a chiudere la faccenda”, ha detto Joe Russo a Collider in un’intervista con Anthony Russo, aggiungendo: “Abbiamo studiato una sorta di strategia per sperare di essere efficaci in questo senso“. Joe ha ammesso che molte delle riprese saranno effettuate nei teatri di posa, dicendo: “Non vogliamo che la gente si faccia fotografare, quindi saremo piuttosto severi”.

Per quanto riguarda le scene all’esterno, Anthony ha dichiarato: “Le location che stiamo girando, le abbiamo scelte tenendo conto anche di questo”. I registi hanno anche dichiarato che ognuno dei film degli Avengers a cui stanno lavorando richiederà sei mesi, “una durata standard”. A questo punto non resta che attendere di poter avere, se non fughe di notizie dal set, qualche maggiore dettaglio in più su questi due attesissimi film.

In passato la Marvel ha dovuto ampiamente lottare contro le foto spoiler. Durante le riprese di Deadpool & Wolverine, sono trapelate delle foto dal set, che hanno portato la star Ryan Reynolds a chiedere moderazione nella condivisione degli spoiler. “Le sorprese fanno parte della magia dei film in sala. Per noi è importante girare il nuovo film di ‘Deadpool’ in ambienti reali e naturali, utilizzando effetti pratici, invece di girare il film in interni e in digitale. I teleobiettivi continuano a rovinare le sorprese e a creare una situazione difficile per tutti”, ha dichiarato Reynolds nel dicembre 2023.

Tutto quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, mentre Avengers: Secret Wars è previsto per il 7 maggio 2027.

Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

Il ritorno di Downey nel MCU è stato annunciato al Comic-Con dello scorso anno, dove è stato svelato che l’attore interpreterà Victor Von Doom nei prossimi due film dei Vendicatori. A dicembre Deadline ha riportato la notizia che Chris Evans sarebbe tornato nell’universo Marvel in un ruolo ancora da definire. Un altro casting per il prossimo Avengers: Doomsday è quello di Hayley Atwell, che dovrebbe riprendere il suo ruolo di Agente Carter.

Paradise – stagione 1, la spiegazione del finale: chi ha ucciso il Presidente Bradford?

Il finale della stagione 1 di Paradise risponde alla domanda su chi abbia ucciso il presidente Cal Bradford (James Marsden), ma la rivelazione è solo uno dei tanti colpi di scena della trama. Nel finale dell’episodio 7 di Paradise, Samantha “Sinatra” Redmond dice a Xavier Collins (Sterling K. Brown) che se vuole rivedere sua figlia Presley (Aliyah Mastin), deve trovare l’assassino del presidente Bradford e porre fine alla ribellione. Xavier obbedisce e scopre che l’assassino si è nascosto in bella vista per tutto il tempo.

Risolvere il mistero dell’omicidio di Paradise è l’obiettivo del finale della prima stagione, ma ci sono anche altre trame che devono essere risolte. Tra queste, spiegare il significato dei numeri sulla sigaretta lasciata dal presidente Bradford e Jeremy Bradford (Charlie Evans) che racconta ai cittadini di Paradise le bugie che sono state dette loro. Grazie a queste rivelazioni, le vite dei personaggi di Paradise sono cambiate per sempre, mentre si preparano ad affrontare nuove sfide nella seconda stagione.

L’assassino del presidente Bradford e le sue motivazioni

James Marsden in Paradise (2025)
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

L’assassino del presidente Bradford è Trent (Ian Merrigan), che ha vissuto a Paradise sotto le spoglie di un bibliotecario di nome Eli. Trent era il responsabile dei lavori di costruzione quando Paradise è stata costruita sotto una montagna del Colorado. Durante questo processo, Trent si rese conto che i suoi lavoratori venivano avvelenati da sostanze chimiche pericolose a cui erano esposti durante la demolizione e la costruzione. Quando Trent lo disse al suo superiore e insistette affinché il progetto venisse interrotto, fu licenziato e gli fu impedito l’accesso al cantiere poiché le sostanze chimiche sarebbero state letali solo durante lo scavo e il cantiere sarebbe stato alla fine sicuro.

Trent sapeva solo che la costruzione continuava perché stava per accadere qualcosa di catastrofico. Cercò di avvertire i suoi ex dipendenti e di allertare i media su quanto stava accadendo, ma nessuno lo ascoltò. Ciò portò infine a un tentativo di assassinio del presidente Bradford, lo stesso tentativo in cui Xavier si gettò davanti al proiettile e salvò il presidente. Trent fu mandato in prigione, ma il giorno della fine del mondo di Paradise, ci fu una rivolta di massa nella struttura in cui era incarcerato e lui fuggì.

Questo tentativo di omicidio è stato mostrato in un flashback dell’episodio 1, ma il volto dell’assassino non è stato mostrato in quel momento.

Ha trovato il vero bibliotecario diretto a Paradise, lo ha ucciso e ha preso il suo posto, e ha fatto in modo che una donna incontrata lungo la strada sostituisse la moglie del bibliotecario. Trent intendeva finire ciò che aveva iniziato, ma si è abituato alla sua nuova vita. Solo dopo che il presidente Bradford venne in biblioteca per fare una compilation, Trent si ricordò del motivo per cui si era infiltrato a Paradise. Uccise il presidente e intendeva andare in superficie e rivelare al resto del mondo la posizione di Paradise.

Perché Jane spara a Sinatra e non a Presley

Julianne Nicholson in Paradise (2025)
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Sinatra ordina a Jane Driscoll (Nicole Brydon Bloom) di impedire a Presley di rivelare le informazioni compromettenti di cui è a conoscenza. Jane chiede in cambio i videogiochi del presidente Bradford, in particolare la sua Wii. Sinatra non accetta queste condizioni e definisce Jane “fottutamente pazza”. Jane termina la conversazione, facendo credere a Sinatra che abbia preso in mano la situazione e ucciso Presley. Invece, Jane lascia andare Presley e spara a Sinatra perché è stanca di essere usata come una pedina non apprezzata e non le piace essere chiamata “pazza”.

Sinatra è ora in coma, ma quando si sveglierà, Jane avrà un vantaggio significativo su di lei.

Jane fa sembrare che abbia trovato Presley e che abbia membri della ribellione di Xavier di guardia per proteggerla. Tutto ciò che Jane voleva in cambio di anni di fedele servizio erano i videogiochi del presidente. Sparando a Sinatra e aiutando Xavier e i suoi alleati, Jane si libera dal controllo di Sinatra. Sinatra è ora in coma, ma quando si sveglierà, Jane avrà un vantaggio significativo su di lei. Soprattutto, Jane ora ha la Wii e gli altri videogiochi che Sinatra le aveva negato.

Cosa sono i numeri sulla sigaretta e come aiutano Xavier

Uno dei misteri della stagione è stato cosa fossero i numeri 812092 che il presidente Bradford ha scritto su una delle sue sigarette prima di morire. Mentre ascolta un CD che il presidente ha fatto per Jeremy, Xavier capisce che i numeri si riferiscono a un libro nel sistema decimale Dewey. Questi numeri sono utilizzati per organizzare e trovare i libri in una biblioteca. Quando Xavier va al posto 812.092 della biblioteca, trova un libro su Frank Sinatra, e dietro c’è un altro libro intitolato L’uomo che custodiva i segreti.

All’interno di The Man Who Kept the Secrets, il presidente Bradford ha scritto tutto ciò che ha appreso dal suo tablet sulla superficie, insieme alle istruzioni su come aprire la porta esterna verso il mondo esterno. Con le informazioni lasciate dal presidente Bradford, Xavier è in grado di lasciare Paradise e cercare sua moglie, Teri (Enuka Okuma), che ora sa essere sopravvissuta al giorno dell’evento catastrofico. Il presidente Bradford si è assicurato di lasciare tutto ciò che poteva per aiutare Xavier a trovare Teri.

Come Xavier sta tornando in superficie Impostazione di Paradise Stagione 2

Sterling K. Brown nella serie tv Paradise
Foto di Brian Roedel/ Disney – © 2024 Disney.

Ora che Xavier sta tornando in superficie per trovare Teri, la stagione 2 sarà molto diversa dalla stagione 1. Invece di essere divisa tra flashback e una storia attuale a Paradise, la stagione 2 sarà divisa tra la storia di Xavier in superficie e la storia di coloro che sono ancora nella comunità sotterranea. Si sa molto poco della superficie, se non che alcune parti sono ancora abitabili e che ci sono ancora numerosi sopravvissuti, tra cui la moglie di Xavier. Gli appunti del presidente Bradford indicano che potrebbero esserci fino a 55 milioni di sopravvissuti.

Gli appunti del presidente Bradford menzionano anche che le estati stanno diventando più calde e che la vegetazione e la fauna selvatica sono tornate più del previsto.

Con Sinatra in coma, c’è un vuoto di potere a Paradise, mentre la classe superiore bisticcia su come procedere in sua assenza e dopo i segreti che sono stati rivelati. Jeremy continua a entrare in contatto con il pubblico, che si fida e lo rispetta dopo aver condiviso la verità con loro. L’agente Robinson (Krys Marshall) si sta occupando dei figli di Xavier e Jane rimane un jolly. Si tratta di una situazione precaria che potrebbe diventare più instabile se milioni di sopravvissuti in superficie venissero a conoscenza di Paradise e cercassero di infiltrarsi per ottenere risorse.

Il vero significato del finale della prima stagione di Paradise

Indipendentemente dagli errori che una persona ha commesso, la prima stagione di Paradise dimostra che non è mai troppo tardi per fare la differenza e rendere il mondo un posto migliore. Il presidente Bradford ha trascorso gran parte della sua vita come pedina di suo padre, Kane Bradford (Gerald McRaney), e di altri individui potenti come Sinatra. Eppure, anche quando il mondo stava per finire, il presidente Bradford ha ripreso il controllo della sua vita disarmando tutti i missili nucleari e, in seguito, lasciando tutto ciò che Xavier e Jeremy avevano bisogno di sapere per poter condividere la verità sulla superficie.

Xavier, la dottoressa Gabriela Torabi (Sarah Shahi), Robinson, Billy Pace (Jon Beavers) e persino Jane fanno tutti dei passi per imparare dai propri errori passati e rifiutano di continuare a cooperare con un sistema ingiusto. Vogliono giustamente creare una società migliore in cui la classe superiore non controlli tutto attraverso l’inganno e l’abuso di potere. La storia di Trent, che termina con la sua tragica morte, è un esempio straziante del danno arrecato alla gente comune in una società distrutta. Si spera che venga creato un mondo migliore e che Xavier e i suoi figli si riuniscano a Teri nella seconda stagione di “Paradise”.

Sullivan’s Crossing: rivelata la data di uscita della terza stagione

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La terza stagione di Sullivan’s Crossing sarà trasmessa in anteprima su The CW. Il dramma romantico, basato sul romanzo di Robyn Carr, è arrivato su The CW nell’ottobre 2023. Co-prodotta dall’emittente canadese CTV, l’adattamento vede come protagonisti Morgan Kohan, Chad Michael Murray, Tom Jackson, Andrea Menard e Scott Patterson. Segue Maggie Sullivan (Kohan), una neurochirurgo che torna a casa nella campagna della Nuova Scozia dopo alcuni problemi legali e si ricongiunge con il padre da cui si era allontanata.

Deadline TV ha confermato che la terza stagione di Sullivan’s Crossing andrà in onda mercoledì 7 maggio su The CW alle 20:00. La notizia della serie creata da Roma Roth arriva mentre The CW ha svelato il suo palinsesto primaverile, che include la stagione finale della commedia Children Ruin Everything e un nuovo adattamento di Sherlock. Sebbene il network sia cambiato significativamente sotto la guida di Nexstar, Sullivan’s Crossing si è dimostrato un successo affidabile.

Cosa significa la terza stagione di Sullivan’s Crossing per la serie

È stato confermato che gli episodi in arrivo vedranno il trio principale riprendere i propri ruoli. Kohan, Murray e Scott Patterson torneranno rispettivamente nei panni di Maggie, Cal Jones e Harry “Sully” Sullivan. La serie è stata potenziata dalla familiarità del trio con Kohan, noto per When Hope Calls. Murray e Patterson sono noti rispettivamente per One Tree Hill e Gilmore Girls. Questo li mette nella posizione di reali della WB e della CW che tornano alla rete un tempo nota per i drammi romantici e adolescenziali.

Il tema ricorrente dell’adattamento, oltre alle domande sulla vita sentimentale di Maggie e sulla ricostruzione familiare, è la città stessa e se sarà in grado di mantenere saldamente l’identità a cui Maggie sta tornando. Non è l’unico adattamento popolare di Robyn Carr, anche il futuro di Virgin River, stagione 7, sta riscuotendo un enorme successo su Netflix ed è uno dei rari originali dello streamer ad essere rinnovato così costantemente.

Daredevil: Rinascita, Wilson Bethel condivide una sanguinosa foto BTS

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I primi due episodi di Daredevil: Rinascita sono ora in streaming su Disney+, e la première della serie ha preso il via con una sequenza sanguinosa che è culminata con la morte di un personaggio e con un altro lasciato in particolarmente malridotto.

Seguono spoiler.

L’episodiio “Heaven’s Half Hour” inizia con Matt Murdock (Charlie Cox), Karen Page (Deborah Ann Woll) e Foggy Nelson (Elden Henson) che si dirigono al Josie’s Bar per un drink. Si trascorre quel tanto che basta con questi amici intimi così da rendere l’incombente “evento traumatico” ancora più devastante quando arriva. Benjamin “Dex” Poindexter, alias Bullseye (Wilson Bethel), orchestra infatti un piano per attirare Daredevil lontano in modo da poter prendere di mira le persone a lui più vicine e, come molti avevano previsto dopo le foto rivelatrici sul set, questo porta alla morte di un personaggio amato della serie.

Foggy Nelson viene infatti colpito al petto e alla fine muore dissanguato tra le braccia di Karen. Dopo una brutale battaglia, Daredevil cede al suo bisogno di vendetta e fa cadere Dex da un edificio di quattro piani. Mentre una Karen isterica si gira per assicurarsi che non sia stato Matt a colpire il suolo dietro di lei, vediamo che Bullseye è ancora vivo (per un pelo). Anche nella realtà amplificata dell’MCU, questa è stata una caduta piuttosto difficile da superare per qualsiasi essere umano “normale”, quindi come ha fatto Dex a cavarsela?

Nel finale della terza stagione dello show di Netflix, Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) spezza la schiena di Poindexter e la serie si conclude con il cattivo sottoposto a un intervento chirurgico. Apprendiamo che il suo chirurgo è il dottor Oyama, che utilizza “acciaio al cogomma” per riparare la colonna vertebrale del suo paziente. Nei fumetti, il dottor Kenji Oyama (alias Lord Dark Wind) è uno degli uomini coinvolti nella procedura di innesto dell’adamantio nelle ossa di Wolverine.

Anche se non ne abbiamo la certezza, è ragionevole supporre che l’intero scheletro di Dex dovesse essere potenziato dopo la sua permanenza sul tavolo operatorio. Bullseye finisce per passare per morto, ma probabilmente non è uno spoiler confermare che lo rivedremo prima della fine della stagione. Ad ogni modo, proprio Bethel ha ora condiviso una sanguinosa foto dal dietro le quinte del set, accompagnandola dall’esclamazione “Uff. Nottata difficile”. L’immagine si può vedere qui.

LEGGI ANCHE: Daredevil: Rinascita, riassunto e spiegazione del finale degli episodi 1 e 2

Leggi la recensione dei primi due episodi di Daredevil: Rinascita

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 5 marzo 2025.

Daredevil: Rinascita, Charlie Cox e Vincent D’Onofrio offrono alcuni indizi sulla seconda stagione

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Daredevil: Rinascita (qui la recensione dei primi due episodi) ha debuttato solo ieri su Disney+, ma il lavoro sulla seconda stagione è già iniziato. Per questo, lo showrunner Dario Scardapane non ha dovuto cercare di sistemare il materiale di altri, il che significa che sarà sua la visione (e solo sua) che avremo quando l’Uomo Senza Paura tornerà nel 2026. Collider ha recentemente incontrato Charlie Cox e Vincent D’Onofrio e li ha interrogati su ciò che il futuro ha in serbo per la serie.

La stampa ha visto solo due episodi, per cui non c’è nulla di troppo spoileroso. Tuttavia, gli attori di Matt Murdock e Wilson Fisk hanno lasciato trapelare alcuni importanti indizi su come si evolverà la serie, suggerendo che ci saranno grandi cambiamenti nelle vite di entrambi i personaggi. “Ho letto sei episodi su otto e onestamente – e di solito non dico questo genere di cose, sono sempre cauto – sono tra i miei preferiti di Daredevil”, ha rivelato Cox.

Abbiamo Dario Scardapane, che è stato portato qui per dare una svolta alla serie all’inizio del 2024, e che ha finito per scrivere l’episodio pilota e gli ultimi due episodi di questa stagione che sta per uscire”. “Quello che ha fatto finora con questa nuova stagione è così bello, così diverso e così sinistro, e sono davvero, davvero entusiasta”, ha aggiunto. D’Onofrio ha aggiunto: “Ho letto la stessa quantità di Charlie e mi piace la direzione che sta prendendo. Alla fine della serie, alla fine della prossima stagione, sarà qualcosa di straordinario. Alla fine della seconda stagione, sento che succederà qualcosa di incredibile”.

“Abbiamo parlato con Dario dell’altra metà, ma non abbiamo le idee del tutto chiare. Non abbiamo ancora letto i copioni, ma ci verranno consegnati e li leggeremo. Ma ho un’idea di alcuni dettagli di ciò che accadrà a metà e oltre, ed è intenso. È un’esperienza notevole. Come ha appena detto Charlie, non lo direi se non lo sentissi”. “Ci sarà molto da lavorare. Abbiamo molto lavoro davanti a noi”, ha continuato l’attore di Kingpin. “Sarà emotivo e pieno di scontri fisici. [Non so cosa dire, ma sarà una stagione folle”.

Non possiamo fare a meno di chiederci a cosa si stiano riferendo e, visto che i trailer e le interviste precedenti fanno capire che Fisk vuole mettere al bando i vigilanti, c’è una folle storyline dei fumetti che potrebbe essere sul radar di Scardapane. Si parla, ovviamente, di quando l’identità segreta di Daredevil fu svelata e lui finì in prigione. Mettere l’eroe in quell’ambiente sarebbe incredibilmente interessante e, se il Kingpin finisse per unirsi a lui potrebbe essere la premessa per un’ottima terza stagione.

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Leggi la recensione dei primi due episodi di Daredevil: Rinascita

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 5 marzo 2025.

Avengers: Doomsday, Robert Downey Jr. sta “scrivendo il retroscena” del suo Dottor Destino

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Joe e Anthony Russo sono attualmente impegnati nella promozione del loro ultimo film, The Electric State di Netflix, ma inevitabilmente si è parlato del loro imminente ritorno nel Marvel Cinematic Universe per i prossimi due film degli Avengers. Parlando con ET, i registi sono stati interrogati sull’annuncio shock che Robert Downey Jr. avrebbe lasciato Tony Stark per interpretare il cattivo Dottor Destino in Avengers: Doomsday.

Anthony ha rivelato che l’attore è molto coinvolto in questo ruolo e si è “immerso” completamente in Destino, al punto che sta scrivendo la storia del personaggio. “Sta scrivendo retroscena, idee per i costumi… ama molto i personaggi ricchi e tridimensionali, e credo che qui veda una vera opportunità”. In una precedente intervista, Russo ha lodato la dedizione dell’attore nell’esplorare “un nuovo personaggio come Victor Von Doom, non c’è niente di più eccitante”.

Ma interpreterà un personaggio completamente nuovo? In base a tutto ciò che è stato rivelato finora (che non è molto), Robert Downey Jr. è stato effettivamente scritturato per interpretare il Dottor Destino e non una variante malvagia di Stark, ma le voci persistono sul fatto che sarà affiancato da personaggi del calibro di Chris Evans (Steve Rogers) e Scarlett Johansson (Natasha Romanoff) che interpreteranno versioni malvagie dei loro Vendicatori originali.

Quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, seguito da Avengers: Secret Wars il 7 maggio 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

Superman: le indiscrezioni sui test-screening indicano villain a sorpresa e un tono simile a Wonder Woman

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Le prime notizie sulle prime proiezioni interne di Superman non erano particolarmente positive, ma i resoconti dei test-screening più recenti del reboot del DCU di James Gunn sembrano decisamente più ottimistici. Ora abbiamo qualche dettaglio in più da condividere. I dati provengono da fonti affidabili (o almeno semi-affidabili), ma per il momento devono essere considerati come voci di corridoio.

Il popolare sito di fan portoghese DC da Depressão riporta quanto segue: Nicholas Hoult è fantastico nel ruolo di Lex Luthor (non è la prima volta che lo sentiamo dire); i VFX/CGI sembrano molto migliori rispetto al primo trailer; ci sono alcuni cattivi a sorpresa; Rachel Brosnahan è “divertente e adorabile” nel ruolo di Lois Lane; c’è un bel po’ di umorismo, oltre a momenti più emotivi; si dice che il tono sia “più vicino al primo film di Wonder Woman e al primo Guardiani della Galassia”.

Il sito riporta anche che l’interpretazione di David Corenswet dell’Uomo d’Acciaio ricorda la versione di Brandon Routh dell’eroe di Superman Returns. Per quel che vale, John Campea ha sentito dire che il film è “tremendamente bello”, e che in generale è “emotivo e divertente”, con più elementi fantascientifici di quanto ci si potrebbe aspettare. Naturalmente, anche se tutto ciò si rivelasse esatto, la maggior parte è solo un’opinione, anche se la parte sui cattivi a sorpresa è interessante.

Ecco cosa ha detto Gunn riguardo alle prime proiezioni e ai reshoot riportati durante il recente aggiornamento dello slate del DCU: “Abbiamo fatto delle vere e proprie proiezioni. Impariamo sempre cose, facciamo editing e apportiamo piccole modifiche. Potremmo girare un paio di piccole cose. Tutte le mie riprese aggiuntive sono così difficili, perché sono sempre stato contrario. Perché, sai, non vuoi dover scattare di nuovo. È una rottura di scatole”.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

Mickey 17: recensione del film di Bong Joon-ho

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Mickey 17: recensione del film di Bong Joon-ho

Bong Joon-ho torna sul grande schermo con Mickey 17, il suo primo film dopo il trionfo agli Oscar con Parasite nel 2019. Basato sul romanzo Mickey7 di Edward Ashton, il film si inserisce nel filone della fantascienza satirica, combinando elementi di critica sociale con uno stile visivo spettacolare, che, nel contesto della filmografia di Bong, ci riporta alla mente Snowpiercer. Con Robert Pattinson alla guida del cast, il film si propone di essere un viaggio surreale e filosofico nella colonizzazione spaziale, nell’etica del sacrificio e nella natura dell’identità umana.

La storia di Mickey 17

La storia segue Mickey Barnes, interpretato da Pattinson, un uomo senza particolari capacità o pregi che, per sfuggire a problemi finanziari, accetta di diventare un “sacrificabile” per una missione interplanetaria. Il suo compito è quello di svolgere incarichi estremamente pericolosi, con la consapevolezza che ogni volta che muore il suo corpo verrà ricreato attraverso un processo di bio-stampa, mantenendo intatti i suoi ricordi e la sua personalità. Tuttavia, quando Mickey 17 sopravvive inaspettatamente a una incursione su un pianeta remoto e si trova faccia a faccia con il suo sé successivo, Mickey 18, la situazione sfugge di mano, mettendo in discussione le regole della missione e il concetto stesso di identità.

A metà tra la satira distopica e la riflessione esistenziale

Bong Joon-ho, con la sua inconfondibile capacità di sovvertire i generi cinematografici, costruisce una narrazione che oscilla tra la satira distopica e la riflessione esistenziale. Il regista riprende le atmosfere di Snowpiercer e Okja, mescolando critica sociale e immaginario sci-fi. Mickey 17 infatti ambisce anche a proporsi come una satira sui magnati della tecnologia, con Kenneth Marshall (interpretato da Mark Ruffalo) che incarna la figura di un leader carismatico e autoritario, convinto che lo spazio sia la soluzione ai problemi ambientali della Terra e che gli esseri umani siano sacrificabili per il progresso. I riferimenti alla contemporaneità si sprecano!

Mark Ruffalo e Toni Collette in Mickey 17 – Cortesia Warner Bros

Anche se visivamente potente e coinvolgente, pensato (per fortuna) per il grande schermo, Mickey 17 diluisce il suo nucleo narrativo, soprattutto nella seconda parte, e si dilunga, spingendo lo spettatore fuori dal flusso narrativo legato alla storia principale focalizzata sul protagonista. I temi portanti del film, legati come detto soprattutto all’identità, passano totalmente in secondo piano, e Bong comincia a raccontare un’altra storia, di invasioni e lotte inter-specie, che sembrano portare il film fuori dal suo asse di racconto. Questa deviazione, forse necessaria per inserire nella storia un elemento di azione spettacolare in più, rende il film molto meno incisivo rispetto alle opere precedenti di Bong.

Cosa succede quando muori?

Uno degli aspetti più intriganti nelle intenzioni del film è la questione della morte e della rinascita. Mickey, avendo sperimentato la morte sedici volte, viene continuamente interrogato su cosa significhi morire e se sia un’esperienza che lascia traccia. Eppure, nonostante la sua esperienza unica, il protagonista non sembra avere una risposta definitiva, lasciando intendere che la coscienza umana sia qualcosa di inafferrabile e misterioso. Peccato che anche questo aspetto appaia superficiale e sacrificato a parti della storia che ne annacquano il cuore filosofico.

D’altro canto, però, Robert Pattinson offre un’interpretazione notevole, alternando momenti di smarrimento comico a scene di intensa introspezione, regalando al suo personaggio una grande tenerezza che, almeno per la prima parte della storia, riesce a creare una connessione intima con lo spettatore. Il suo Mickey è un eroe improbabile, un uomo comune costretto a confrontarsi con il suo stesso doppio e con un destino apparentemente scritto. Il contrasto con Mickey 18, più aggressivo e determinato, aggiunge un elemento di tensione alla narrazione, mentre la sua relazione con Nasha (Naomi Ackie) introduce una componente emotiva che rende il personaggio ancora più sfaccettato.

Robert Pattinson in Mickey 17 – Cortesia Warner Bros

Una vena di ottimismo nell’orrore dell’uomo

Non mancano riferimenti a classici della fantascienza, come Alien di Ridley Scott, ma, a differenza di altri film del genere, Mickey 17 non si abbandona al puro horror o alla disperazione. Bong Joon-ho introduce un’insolita vena ottimistica, suggerendo che l’umanità possa trovare una via per sopravvivere senza distruggere tutto ciò che incontra.

Al netto dei troppi momenti di stallo narrativo e una durata forse eccessiva (due ore e diciassette minuti), Mickey 17 potrebbe anche essere visto come un film affascinante e stimolante. Conferma la bravura e la capacità immaginativa di Bong Joon-ho, anche se non è il capolavoro che era stato Parasite, né l’efficace adattamento che avevamo visto con Snowpiercer.

Mobland: svelato il nuovo trailer della serie crime di Guy Ritchie

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Il trailer di MobLand mostra Tom Hardy e Pierce Brosnan che preparano il loro spietato impero mafioso alla guerra nel nuovo crime show di Guy Ritchie. Prodotto da Ritchie, che ha anche diretto alcuni episodi, il crime drama Paramount+ in arrivo segue un intermediario preso tra due famiglie criminali londinesi in guerra. Lo show vanta un cast stellare guidato da Tom Hardy, Helen Mirren e Pierce Brosnan, insieme a Paddy Considine, Joanne Froggatt, Lara Pulver, Jasmine Jobson, Geoff Bell, Lisa Dwan e molti altri.

Ora, Paramount+ ha presentato in anteprima il primo trailer ufficiale di MobLand. Il trailer presenta due famiglie criminali rivali a Londra, gli Harrigan e gli Stevenson, i primi guidati da Conrad (Pierce Brosnan) e sua moglie Maeve (Helen Mirren). Tom Hardy interpreta un abile mediatore di strada, Harry Da Souza, che si trova nel fuoco incrociato. Mentre il conflitto tra le due famiglie si intensifica, Harry è costretto a scegliere da che parte stare, rivelando dove risiede la sua vera lealtà. Guarda il trailer qui sotto:

Cosa significa il trailer di MobLand per lo show

Creato da Ronan Bennett, che ha anche scritto l’intera serie, MobLand è nato originariamente come The Donovans, un prequel della serie Showtime Ray Donovan, che racconta le origini della famiglia Donovan. Tuttavia, durante lo sviluppo, il progetto è stato rielaborato in una storia a sé stante, sostituendo le famiglie criminali in guerra con gli Harrigan e gli Stevenson a Londra. Guy Ritchie, noto per i suoi numerosi film di gangster britannici come Snatch e The Gentlemen, ha poi firmato per la regia.

MobLand, una serie su due famiglie criminali londinesi in lotta tra loro, è proprio il genere di Guy Ritchie, considerando il suo stile caratteristico dei film di gangster britannici, che spesso presentano una narrazione dal ritmo serrato e dialoghi taglienti, entrambi elementi che sembrano essere presenti nel trailer. Il mix di violenza brutale e complesse dinamiche criminali di MobLand sembra allinearsi perfettamente con i punti di forza di Ritchie. Con la sua regia, MobLand ha il potenziale per essere una saga poliziesca elegante e oscuramente divertente.

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