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Benedict Cumberbatch protagonista della serie tv How to Stop Time

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Il candidato all’Oscar Benedict Cumberbatch ha ufficialmente firmato per il ruolo da protagonista nell’imminente adattamento della serie di Studiocanal How to Stop Time , basato sull’omonimo romanzo thriller di Matt Haig. Questo segna il primo grande progetto televisivo di Benedict Cumberbatch da più di quattro anni, dopo aver recitato nel film TV della HBO Brexit: The Uncivil War.

Quando ho letto per la prima volta How to Stop Time , il potenziale di questa storia è stato immediatamente evidente“, ha dichiarato Cumberbatch in una dichiarazione (tramite Deadline). “Nel suo stile inimitabile, Matt esplora ancora una volta cosa significa essere umani e cosa significa vivere una vita – molto lunga in questo caso – con pathos, intuizione, umorismo, drammaticità e ispirazione“.

Benedict Cumberbatch è arrivato alla notorietà per la prima volta per la sua interpretazione di Sherlock Holmes nella miniserie poliziesca di successo della BBC Sherlock, che gli è valso un Emmy Award come miglior attore protagonista nel 2014. È anche noto per il ruolo di Doctor Strange nell’universo cinematografico Marvel , che ha recentemente ripreso in Doctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi.

How to Stop Time è stato sviluppato come un dramma in sei parti con Tomas Alfredson incaricato di dirigere l’adattamento basato su una sceneggiatura scritta da DC Moore. Oltre a recitare, Benedict Cumberbatch è anche produttore attraverso la sua società, SunnyMarch. La produzione dovrebbe iniziare il prossimo anno a Londra e in altre parti d’Europa.

Descritto come un thriller di supereroi ad alto rischio, il film è incentrato su “uomini e donne che soffrono di una rara condizione che li fa vivere per centinaia e centinaia di anni“, recita la sinossi. “Nato nella Francia del XV secolo, il Tom Hazard di Cumberbatch ha ripetutamente perso tutto ciò che amava. A più di 600 anni dalla sua nascita, si trova nel bel mezzo di una guerra segreta”. I produttori esecutivi sono Ron Halpern, Joe Naftalin, Moore, Alfredson, Haig e Jamie Byng, con Robyn Slovo, Adam Ackland, Claire Marshall e Leah Clarke come produttori.

Guardiani della Galassia Vol. 3: spot tv promette un “arrivederci” e rivela un nuovo lato dei poteri di Groot

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I Marvel Studios hanno appena pubblicato un nuovo spot televisivo in Canada per Guardiani della Galassia Vol. 3 che sottolinea il fatto che questa squadra amata dai fan ci saluterà il prossimo mese. Con James Gunn pronto a dire addio all’MCU dopo questo film, non siamo sorpresi sul fatto che questo possa essere l’ultimo film standalone dei Guardiani della Galassia. Tra i lati positivi, il nuovo spot promette tante risate, incluso un divertente scambio tra fratello e sorella, Star-Lord e Mantis.

Tuttavia, il momento più strano arriva quando vediamo la testa di Groot che sembra camminare su quattro zampe simili a radici! Siamo curiosi di sapere come questo avvenga. Guarda questo nuovo spot televisivo per Guardiani della Galassia Vol. 3:

Guardiani della Galassia Vol. 3, la trama ufficiale

Guardiani della Galassia Vol. 3, l’attesissimo terzo e ultimo capitolo della trilogia di Guardiani della Galassia di James Gunn, che arriverà il 3 maggio nelle sale italiane. “Nel film Marvel Studios Guardiani della Galassia Vol. 3, l’amato gruppo di improbabili Super Eroi sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé la sua squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo”.

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi.

Star Wars: Kathleen Kennedy rivela che il film di Kevin Feige non è mai stato nei piani

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Secondo la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy, l’annunciato film di Star Wars di Kevin Feige non è mai entrato in fase di sviluppo. Come noto, diversi nuovi progetti di Star Wars sono ora in arrivo, annunciati durante la Star Wars Celebration 2023, inclusi tre nuovi film. Nonostante le entusiasmanti rivelazioni, però, il panel della Star Wars Celebration 2023 di Lucasfilm ha anche sollevato domande su progetti precedentemente annunciati o segnalati che non sono stati affrontati durante il panel di selezione, come quello di Taika Waititi, la trilogia di Ryan Johnson o il suddetto progetto di Feige.

Discutendo dei progetti cinematografici di Star Wars potenzialmente accantonati, la Kennedy si è assicurata di sottolineare che un film di Feige per Star Wars non è mai stato ufficialmente annunciato dallo studio. “Il progetto di Kevin Feige è stato annunciato dalla stampa, o suppongo, dal fandom. Ma non c’era niente… niente è mai stato sviluppato. Non abbiamo mai discusso un’idea. Come tutti sanno, Kevin è un grande fan di Star Wars. Se gli è venuto in mente qualcosa, sarei tutt’orecchi. Ma non è mai successo, davvero. Quindi, non è un progetto abbandonato. Semplicemente non è mai successo davvero“.

I commenti della Kennedy risultano sono sorprendenti, considerando che lo sceneggiatore Michael Waldron ha in passato parlato del suo lavoro sul film di Star Wars ideato da Feige. Waldron, che ha collaborato con Feige a diversi progetti MCU, ha anche menzionato la stesura di bozze per tale film in diverse interviste tra il 2021 e il 2022, confermando inoltre che non sarebbe stato un sequel. Va notato però che la stessa Lucasfilm non ha mai annunciato ufficialmente tale progetto, che potrebbe dunque essere stato subito messo da parte dallo stesso Feige, troppo impegnato a portare avanti un Marvel Cinematic Universe sempre più problematico.

Fonte: ScreenRant

MCU: 10 tendenze sbagliate a cui la Marvel dovrebbe dire addio

MCU: 10 tendenze sbagliate a cui la Marvel dovrebbe dire addio

Le storie del MCU, per quanto siano affascinanti e sempre molto attese, peccano di ripetizioni. Essendo oramai questo un mondo esplorato e presente in diversi forme, film, spettacoli, videogiochi e fumetti, è inevitabile che le narrazioni al suo interno – per stare al passo – siano proliferate, come alcune caratteristiche comuni la cui visione è sempre più frequente.

Nonostante l’universo Marvel abbia un vastissimo materiale da cui attingere, le pellicole risultano avere troppe tendenze che andrebbero eliminate (ci sono personaggi, trame, strutture narrative quasi identiche), al fine di evitare somiglianze fra un prodotto e l’altro e, così facendo, sfoltire le reiterazioni. Cerchiamo di capire cosa andrebbe modificato e cosa abbandonato.

Doctor Strange e Hulk: non più personaggi di supporto

Nel MCU, sia Doctor Strange che Hulk sono stati due membri fondamentali per gli Avengers, con dei ruoli incisivi nelle battaglie affrontate. Nonostante questo merito, entrambi i personaggi hanno avuto poco spazio all’interno della saga per brillare dopo le loro Origin Story. Pensiamo, ad esempio, a Hulk. Il film a lui dedicato è stato L’incredibile Hulk del 2008, per poi comparire in un ruolo di supporto nei film sugli Avengers, in Thor: Ragnarok e She-Hulk: Attorney At Law. Stessa sorte per il Dottor Strange che, dopo il suo primo film del 2016, lo abbiamo ritrovato solo in veste di aiutante. Persino in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, l’eroe interviene in una collisione fra altri personaggi, in questo caso fra America Chavez e Wanda Maximoff.

È pur vero che i diritti di distribuzione di Hulk presso la Universal rendano complicato per i Marvel Studios realizzare altre pellicole in cui Hulk è protagonista, ma la messa a punto di Planet Hulk nel MCU fa pensare a una storyline incentrata su Hulk in futuro. Passiamo invece a Doctor Strange, e precisamente alla scena post-credits presente nell’ultimo film, in cui si vede un nuovo personaggio, Clea, chiedere aiuto all’Avenger. In questo caso, il team-up che ci sarebbe fra Doctor Strange e Clea per il terzo capitolo, funzionerebbe di più come film solista per lo stregone rispetto alle precedenti apparizioni.

Scarlet Witch: dall’eroe al cattivo e viceversa

La magnetica e bellissima Wanda Maximoff, in “arte” Scarlet Witch, sin dalle sue prime apparizioni ha destabilizzato lo spettatore. Il personaggio ha fatto il suo ingresso nel MCU come villain in Avengers: Age of Ultron, per poi diventare parte della squadra dei Vendicatori subito dopo. Il suo ruolo però in Avengers: Civil War si ribalta ancora, diventando una terrorista, finendo con il perdere la battaglia contro Thanos in Avengers: Infinity War.

La sua posizione cambia ancora dopo Avengers: Endgame, quando in WandaVision torna a essere malvagia nella sua Scarlet Witch, per poi pentirsi delle sue azioni e corrompere comunque la mente con il Darkhold. Per poi, di nuovo, sacrificarsi per tutti i problemi che ha causato. Un’altalena frequente, la sua, che in un suo eventuale ritorno nell’Universo Marvel non potrebbe più rappresentare né un eroe né un villain, poiché poco credibile. Nonostante questo, l’unica opzione attuabile sarebbe quella di renderla coerente e fedele alla sua natura, malvagia o benevola che sia, senza che questa muti nel corso del tempo.

Le minacce più gravi sono poco prese in considerazione

Un altro problema da affrontare è la mancata presenza di alcuni personaggi quando lo spettatore – o la storia – li esige o se li aspetta. Un esempio importante può essere il film di Iron Man 3, quando uno o più Avengers avrebbero dovuto irrompere sullo schermo per salvare il Presidente. O, ancora, quando Capitan Marvel doveva essere a conoscenza della minaccia incombente generata da villain come Loki, Malekith e Ronan che stavano minacciando la sua casa.

È ovvio che non tutti i personaggi del MCU possono apparire in ogni pellicola, ma la loro assenza si sente parecchio. Ecco perché, data la natura condivisa dell’Universo Marvel, potrebbero essere introdotti più ruoli di supporto da parte di character differenti, oppure inserire dei conflitti che non sollevino, come ora accade, domande su dove si trovino i Vendicatori.

Personaggi importanti ai margini

Il MCU oltre che vasto, è anche stracolmo di personaggi di estremo rilievo. Come in ogni produzione cinematografica, alcuni vivono quasi al margine, mentre altri esistono nella gloria.

Se questo, per motivi di tempi e priorità, è giusto, dall’altra parte bisogna prestare attenzione ai character che invece sarebbe interessante, nell’economia del racconto, mettere in rilievo. Fra questi abbiamo Valchiria, Wasp e Drax, personaggi introdotti solo per supporto, a cui però potrebbero far compiere imprese più grandi o avere archi narrativi più emozionanti.

Spider-Man e il grande caos che ne deriva

Da quando è stato introdotto anche Spider-Man nel MCU, il Peter Parker di Tom Holland di casini ne ha combinati parecchi. Errori su errori, soprattutto all’inizio quando era ancora un Avenger alle prime armi, il suo Spider-Man ha messo nei guai tantissimi personaggi.

Sbagli che se prima potevano avere un senso di esistere, adesso dovrebbero avere un arresto. Magari, il finale devastante di Spider-Man: No Way Home, in cui tutti si sono dimenticati di lui, potrebbe essere la soluzione perfetta per il nuovo inizio di Peter, dove azioni e scelte saranno prese con molta più cautela e maturità.

Eliminare i conflitti non necessari

Fra le scene più apprezzate nei film Marvel ci sono di sicuro quelle action, piene di adrenalina, maestosità e bellezza visiva. Eppure non in tutte le storie occorrerebbero. Questo perché, nella generale economia di una storia, alcune risoluzioni, per legarsi bene al contesto, dovrebbero avvenire con confronti più miti, in cui a farla da protagonista è un semplice ma funzionale dialogo fra le parti.

In questo modo, le battaglie necessarie ai fini della storia, risulterebbero molto più suggestive ed epiche, senza presentarsi come momenti d’azione poco coinvolgenti a livello emotivo.

La morte non è quasi mai duratura

Altro problema, o tendenza, è la modalità in cui il MCU gestisce le morti dei personaggi. Per quanto si tratti di storie fantasy, il capitolare dei character non è mai permanente. Pensiamo, ad esempio, a Loki, l’Agente Coulson, Groot, Gamora, Visione, Peggy Carter, Heimdall, Jane Foster e Teschio Rosso: tutti loro, in un modo o nell’altro, non sono mai morti per davvero.

L’introduzione del multiverso rende la loro dipartita ancor più complicata e temporanea, in quanto molti eroi possono tranquillamente ritornare, come ad esempio il Wolverine di Hugh Jackman e il Professor X di Patrick Stewart. Queste morti, che risultano perciò finte, sgonfiano l’avvenimento della sua importanza e valore, non suscitando a lungo andare molte reazioni sentite. Quel che il MCU dovrebbe fare è prestare attenzione a questo elemento, cercando di dare maggior peso al concetto di morte.

Troppe tute e maschere nanotecnologiche

Il detto dice: il troppo stroppia. Ebbene, tale concetto calza a pennello con l’uso oramai smodato delle tute nanotecnologiche. Presentate come esempio dell’affascinante genialità di Tony Stark, queste armature sono diventate così tanto frequenti da non essere più una caratteristica originale e interessante. Sono, più che altro, diventate oggetto comune di cui neppure si fa più caso o se ne percepisce la bellezza.

Se prima si rimaneva estasiati dalle scene di vestizione degli eroi, oramai i costumi sembrano strati di tessuto senza alcun peso che appaiono e scompaiono come per magia. In tal modo i personaggi non riescono a distinguersi, non vengono messi in risalto per la loro unicità e particolarità, ma anzi al contrario risultano più o meno tutti molto simili. Se nel MCU prestassero più attenzione ai loro costumi, differenziandoli, questo potrebbe conferire loro nuova luce.

La comicità non richiesta del MCU

Ridere è bello. Potersi godere dei momenti divertenti, di intrattenimento puro, in compagnia dei propri supereroi preferiti è magnifico. Ma quando si esagera nella comicità si rischia di far perdere di potenza un momento serio e decisivo, con la conseguenza di non riuscire neppure ad avere un reale coinvolgimento da parte dello spettatore.

Nel MCU ci sono personaggi molto più inclini alla commedia e che, proprio per questa loro peculiarità, risultano estremamente affascinanti. Il problema però è quando si eccede nell’inserire inside jokes, o quando attimi di tensione vengono spompati da battute stonate, che fanno scemare il sentiment del momento. Una soluzione funzionale sarebbe ridurre la comicità alle scene essenziali, senza però snaturare personaggi e narrazione.

Archi narrativi dei personaggi: quando è il momento di dire stop

Nel MCU alcuni personaggi iniziano ad avere una storyline ripetitiva. Il viaggio per molti di loro si è fortunatamente concluso, mentre per altri procede senza alcuna novità. Se prendiamo Thor come esempio, ci accorgiamo di quanto l’eroe sia rimasto fermo nei suoi punti, con l’umorismo che usa per smascherare il dolore; Gamora e Loki sono di nuovo al punto di partenza dopo essere stati uccisi e Doctor Strange continua a imparare che non dovrebbe avere sempre il controllo su tutto.

Come loro, tanti altri sono immobili, si muovono circolarmente invano, senza avere una vera e propria svolta. Il MCU dovrebbe perciò dar loro modo di crescere ed evolversi, in qualche modo rivitalizzarli, facendo intraprendere loro percorsi innovativi e interessanti, prima che sia troppo tardi.

Missouri: tutte le curiosità sul film con Marlon Brando e Jack Nicholson

Nel film Old (2021), diretto da M. Night Shyamalan, il personaggio interpretato da Rufus Sewell si domanda continuamente quale sia il film in cui gli attori Marlon Brando e Jack Nicholson recitano insieme. La risposta a questa domanda non viene mai fornita ma, per chi se lo fosse chiesto, l’unica pellicola a poter vantare la presenza dei due celebri attori premi Oscar è Missouri, film western del 1976 diretto da Arthur Penn, regista celebre anche per Gangster Story e Il piccolo grande uomo. Si tratta di un titolo poco citato, ma che come gli altri diretti da Penn presenta elementi di grande fascino e valore culturale.

Il titolo originale del film, The Missouri Breaks, si riferisce ad un’area desolata e irregolare del Montana centro-settentrionale dove il fiume Missouri ha scavato nel corso delle ere geologiche profonde fenditure nel suolo chiamate breaks. Irregolarità che si presentano come metafora del film e dei suoi personaggi, in quanto Missouri è un western moderno e privo di eroi, talvolta crudo e cinico, che simpatizza apertamente per i ribelli e mostrando invece una certa intolleranza nei confronti di chi si propone come difensore dell’ordine. Ancora una volta, dunque, Penn propone una propria rilettura del genere cinematografico statunitense per eccellenza.

Tra i film più attesi del suo anno, specialmente per via della contemporanea presenza di Brando (che aveva da poco girato Il padrino e Ultimo tango a Parigi) e Nicholson (proveniente dal successo di Chinatown), Missouri fu invece uno scottante fallimento dal punto di vista commerciale e della critica. Nel tempo, tuttavia, similmente ad altri western di quegli anni, è stato rivalutato e riscoperto, divenendo un film di culto per intere generazioni di spettatori. La presenza dei due celebri attori ha certamente aiutato in questo, ma Missouri è un film ricco di altri motivi di pregio, da scoprire o riscoprire.

La trama di Missouri

La vicenda ha inizio con David Braxton, un importante allevatore che vive nel Montana con la sua famiglia. Tutto quello che ha costruito è frutto della sua dedizione e dei suoi sacrifici. La sua vita tranquilla, tuttavia, viene interrotta bruscamente dall’arrivo di un gruppo di furfanti, capitanato da Tom Logan, che comincia a saccheggiare i diversi bestiami. Per difendersi, l’uomo assume Robert Lee Clayton, famoso in tutto il paese per essere un famigerato cacciatore di taglie. Nel frattempo, però, a complicare la situazione è proprio la figlia di Braxton, Jane, che inizia a frequentare Logan e, inevitabilmente, se ne innamora sebbene suo padre sia contrario.

Anche i membri della banda non sono contenti della loro relazione, perché credono che una donna possa essere solo una distrazione inutile per il loro capo. Lee Clayton, intanto, determinato a farli fuori tutti, approfitta di questo momento di défaillance per uccidere uno dei membri della banda di Logan, con metodi stravaganti e insoliti per un cacciatore di taglia. Sempre più, dunque, lo scontro tra lui e la banda si fa acceso, facendo immaginare un terribile scontro finale. Addolcito dall’amore, Logan cercherà in tutti i modi di salvarsi e salvare la sua nuova vita. Clayton, però, non sembra disposto a ripensamenti e farà di tutto per portare a termine la propria missione.

Missouri-cast

Da Marlon Brando a Jack Nicholson: il cast di Missouri

Protagonisti del film sono, come già anticipato, sono gli attori Marlon Brando e Jack Nicholson. Il primo dei due è notoriamente una personalità difficile con cui lavorare e lo stesso regista si trovò a gettare la spugna nei suoi confronti, lasciando che Brando improvvisasse la maggior parte delle sue scene, come da lui voluto. L’attore diede così un’interpretazione diversa del suo personaggio rispetto a quella presente in sceneggiatura, caratterizzandolo ad esempio con una particolarissima arma di sua invenzione. Brando, inoltre, si rifiutò di imparare a memoria tutte le sue battute, rendendo necessario lo scriverle su alcuni cartelloni che lui avrebbe poi letto durante le riprese.

Il suo collega, Nicholson, affermò di aver fatto molta difficoltà a lavorare in queste condizioni, perdendo la concentrazione ogni volta che Brando spostava lo sguardo da lui ai cartelloni per leggere la sua battuta. Il rapporto tra i due sul set fu dunque piuttosto teso, a tal punto che le scene dove recitano insieme sono state ridotte di molto e raramente sono vicini nella stessa inquadratura. In seguito, tuttavia, Nicholson ha affermato che in fondo Brando si è dimostrato a suo modo gentile e disponibile. Anche Brando, anni dopo, ha affermato di aver gradito molto il lavoro svolto con il collega. Entrambi, alla fine, vennero pagati circa un milione di dollari. Un compenso che fece lievitare il budget del film, rendendo più difficile rientrare nei costi.

Accanto ai due, nel ruolo di David Braxton vi è invece l’attore John McLiam, mentre Kathleeen Lloyd, qui al suo film di debutto, interpreta Jane Braxton. Per il ruolo si era proposta anche la premio Oscar Susan Sarandon, la quale però non venne scelta. Tra i membri della gang di Logan si annoverano invece Tod, Si e Calvin, interpretati rispettivamente da Randy Quaid, John P. Ryan e Harry Dean Stanton, attore noto per film come Paris, Texas e Alien. Proprio quest’ultimo, inizialmente, avrebbe dovuto interpretare uno dei due protagonisti. Con l’ingresso dei due celebri attori, tuttavia, fu spostato sul personaggio secondario poi interpretato.

Il trailer di Missouri e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Missouri grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 17 aprile alle ore 23:05 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Mente Locale – Visioni sul territorio: dal 5 al 14 maggio la decima edizione

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Giunge alla sua decima edizione Mente Locale – Visioni sul territorio, il primo festival italiano di cinema documentario interamente dedicato al racconto del territorio – naturale, culturale, antropologico, sociale – in programma dal 5 al 14 maggio prossimi nelle province di Modena e Bologna, ideato dall’Associazione Carta Bianca. Una scelta precisa, quella di un festival diffuso, ospitato da sale indipendenti e in luoghi solitamente non raggiunti da festival, che risponde alla sfida di creare comunità attorno alle sale cinematografiche: in un presente in cui la provincia e la sua valorizzazione tornano ad essere al centro del discorso politico e sociale, Mente Locale aspira ad essere luogo di costruzione di un’identità culturale basata sulla prossimità, le relazioni, la sostenibilità, la qualità della vita.

L’edizione 2023 affida la direzione artistica a Leena Pasanen, una delle figure internazionali di riferimento nel mondo del cinema documentario, già direttrice dell’European Documentary Network, di DOK Leipzig e di Biografilm Festival, oltre che testimonial ideale dello slow living: finlandese di origine ma cittadina del mondo, la Pasanen si è stabilita infatti nel 2019 sulle colline di Grizzana Morandi, in provincia di Bologna, in una fattoria circondata dai suoi amati cavalli e da vigneti.

Sono 17 i film in gara per la competizione internazionale, che saranno valutati dalla giuria composta da Sarah Elena Schwerzmann, già commissioning editor di ARTE, Claudia Tosi, regista e produttrice e Marco Cucco, direttore del Master di primo livello in Management del Cinema e dell’Audiovisivo e docente DAR Università di Bologna. Una selezione che è stata caratterizzata da una forte attenzione ai temi di attualità, declinati attraverso la lente tematica del racconto dei territori. Tre le anteprime nazionali “Silent love” di Marek Kozaviewicz (Polonia/Germania, 2022), storia di una coppia di donne costretta a nascondere il proprio amore per ottenere l’affidamento del fratellino di una delle due nell’intollerante Polonia rurale dei nostri giorni; “Call me anytime I’m not leaving the house” (Usa, 2022) di Sanjna Selva, il racconto della guerra via FaceTime tra due sorelle ucraine, una artista a Brooklin, l’altra ad Odessa, a due giorni dall’invasione russa; infine “Live till I die” (Svezia, 2022) di Gustav Ågerstrand, Åsa Ekman, Oscar Hedin Hetteberg e Anders Teigen in cui si esplora il territorio di confine tra vita e morte delle case di riposo. Tra i film dedicati alla guerra in Ucraina anche “Dear Odesa” (Italia, 2022, anteprima regionale) del giovane filmmaker ucraino Kyrylo Naumko, in cui il regista torna nella sua amata-odiata città natale che, dopo l’invasione russa, sente l’urgenza di riscoprire attraverso un dialogo con la madre Olha e il suo amico d’infanzia Mykyta. Al miglior film verranno assegnati durante la tradizionale ma inusuale cerimonia di domenica 14 maggio, seduti attorno a un tavolo per un pranzo collettivo con i protagonisti del festival all’agriturismo “Il Castellazzo” in Valsamoggia, i 2mila euro del premio Mente Locale Visione Globale, cui si affiancano altri premi e menzioni, tra cui quello di 1000 euro per il miglior uso delle immagini d’archivio, il premio per la migliore colonna sonora e il premio distribuzione di Sayonara Film.
Accanto alla competizione internazionale, per il secondo anno Mente Locale ospita il concorso “Mente Locale Young” dedicato ai documentari realizzati dagli studenti di tutta Italia. Sono 19 le pellicole selezionate tra le oltre 150 arrivate, che verranno proiettate le mattine del 5 e 6 maggio in Valsamoggia e a Bologna: i vincitori saranno proclamati da una Giuria Young di 650 ragazze e ragazzi degli istituti secondari di primo e secondo grado da tutta Italia, guidati in un percorso di accostamento alla critica cinematografica da Roy Menarini, docente DAMS, e Riccardo Palladino, filmmaker, saggista e docente. In palio per il miglior film mille euro, oltre a tanti altri premi e menzioni. Il film del concorso Young saranno disponibili dal 5 al 14 14 maggio in streaming gratuitamente sulla piattaforma Openddb (https://festival.openddb.it/mente-locale-festival/).

Accanto alle visioni, gli eventi collateraligiovedì 11 maggio la prima edizione di Mente Locale Labmasterclass dedicata a registi, produttori, compositori e studenti di cinema e musica moderata da Leena Pasanen e condotta da Sanna Salmenkallio, nota per la musica composta per fiction e documentari, e Maurizio Feverati, avvocato esperto in questioni di diritto d’autore legati alla musica e al cinema, che parlerà di diritti musicali e del valore aggiunto della musica originale nei film rispetto all’utilizzo delle librerie musicali. I sapori del territorio sono protagonisti: accanto alle degustazioni di vini che accompagneranno con “un vino al giorno” le proiezioni, sabato 13 maggio a Spilambertopatria dell’aceto balsamico tradizionale, verrà presentato in anteprima il video di candidatura dell’aceto a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, seguito da un panel di discussione sul legame tra patrimonio immateriale e territorio e una visita guidata con degustazione al Museo dell’aceto balsamico tradizionale. Reggio Emilia ospiterà invece un evento speciale in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, storico partner di Mente Locale.

Altre iniziative collaterali prevedono proiezioni pomeridiane dedicate agli anziani in collaborazione con SPI-CGIL, iniziative di valorizzazione del territorio in sinergia con realtà locali, presentazioni di libri, letture per bambini e molto altro. Oltre al periodo del festival, sono previste nel corso dell’anno giornate di replica dei film vincitori nei territori del festival.

The Boogeyman: trailer dell’horror dal best-seller Stephen King

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The Boogeyman: trailer dell’horror dal best-seller Stephen King

Il trailer del film 20th Century Studios e 21 Laps The Boogeyman, horror-thriller nato dalla mente dell’autore di best-seller Stephen King, arriverà il 1° giugno nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

La liceale Sadie Harper e sua sorella minore Sawyer sono sconvolte dalla recente morte della madre e non ricevono molto supporto dal padre, Will, un terapista che sta a sua volta affrontando il proprio dolore. Quando un paziente disperato si presenta inaspettatamente a casa loro in cerca di aiuto, lascia dietro di sé una terrificante entità soprannaturale che va a caccia di famiglie e si nutre della sofferenza delle sue vittime.

The Boogeyman è diretto da Rob Savage (Host), con una sceneggiatura di Scott Beck & Bryan Woods (A Quiet Place – Un posto tranquillo) e Mark Heyman (Il cigno nero), e un soggetto di Scott Beck & Bryan Woods basato sul racconto di Stephen King. Il film è interpretato da Sophie Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina (Air – La storia del grande salto), Vivien Lyra Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu (Bizaardvark), LisaGay Hamilton (Vice – L’uomo nell’ombra) e David Dastmalchian (Lo strangolatore di Boston). The Boogeyman è prodotto da Shawn Levy (Stranger Things), Dan Levine (Arrival) e Dan Cohen (The Adam Project), mentre John H. Starke (Sicario), Emily Morris (Rosaline), Scott Beck, Bryan Woods, Ryan Cunningham, Adam Kolbrenner (La guerra di domani) e Robyn Meisinger sono i produttori esecutivi.

“The Boogeyman è un classico film dell’orrore sullo stampo di Poltergeist – Demoniache presenze, che incute paura e fa emozionare allo stesso modo”, afferma il regista Rob Savage. “Ricordo vividamente il terrore che ho provato leggendo il racconto di Stephen King da bambino, ed è proprio questa sensazione di paura tipica dell’infanzia che volevo suscitare nel pubblico cinematografico di tutto il mondo. Questo film è stato realizzato in collaborazione con un team creativo di incredibile talento e interpretato in modo meraviglioso e intenso dal nostro fantastico cast. Mi hanno tutti davvero incantato. Siamo incredibilmente orgogliosi di questo film e non vediamo l’ora di dare a tutti voi un motivo per avere di nuovo paura del buio”.

The Idol: il teaser trailer della serie Sky Exclusive co-creata da Sam Levinson

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Nuovo teaser trailer per l’attesissima serie Sky Exclusive THE IDOL, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 5 giugno. Co-creata da Sam Levinson (Euphoria), Abel “The Weeknd” Tesfaye e Reza Fahim, The Idol vede protagonisti Abel “The Weeknd” Tesfaye e Lily-Rose Depp e verrà presentata in anteprima mondiale al Festival di Cannes di quest’anno.

Dopo che un esaurimento nervoso ha fatto deragliare il suo ultimo tour, Jocelyn (Lily-Rose Depp) è decisa a rivendicare lo status che le spetta, quello di più grande e sexy popstar d’America. A riaccendere le sue passioni è Tedros (Abel “The Weeknd” Tesfaye), impresario di nightclub dal passato sordido. Il suo risveglio romantico la porterà a nuove gloriose vette o la farà precipitare nelle profondità più oscure della sua anima?

Il cast include Abel “The Weeknd” Tesfaye, Lily-Rose Depp, Troye Sivan. E con Dan Levy, Da’Vine Joy Randolph, Eli Roth, Hari Nef, Jane Adams, Jennie Ruby Jane, Mike Dean, Moses Sumney, Rachel Sennott, Ramsey, Suzanna Son e Hank Azaria.

Sam Levinson, Abel “The Weeknd” Tesfaye, Reza Fahim sono i co-creatori della serie; produttori esecutivi Sam Levinson, Abel “The Weeknd” Tesfaye, Reza Fahim, Kevin Turen, Ashley Levinson, Joseph Epstein, Aaron L. Gilbert per BRON e Sara E. White; diretta da Sam Levinson; scritta da Sam Levinson, Abel “The Weeknd” Tesfaye, Reza Fahim. Prodotta in partnership con A24.

House of The Dragon, la seconda stagione avrà una narrazione più tradizionale

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Dopo un’acclamata stagione d’esordio, la seconda stagione di House of the Dragon (HBO) si svolgerà su un terreno di gioco più tradizionale e proporrà una narrativa più comune rispetto al primo ciclo che ha raccontato i suoi eventi a cavallo di vent’anni di storia. Stando almeno a quello che dichiara lo showrunner Ryan Condal, che nel corso di un evento con Deadline, ha approfondito quella che sarà lo svolgimento della seconda stagione dell’attesissima serie HBO.

La prima stagione è stata qualcosa di molto diverso rispetto alla serie “madre” di Game of Thrones. Mentre la prima stagione con protagonista Sean Bean ricopriva un periodo di tempo che abbracciava diverse settimane, da quando Ned Stark accetta di diventare Primo Cavaliere di Re Robert Baratheon, fino al tradimento definitivo da parte dei Lannister e la morte del protagonista, la prima stagione di House of the Dragon è stata una storia tentacolare che ha coperto un arco di tempo che ricopre circa 20 anni. Secondo Condal, la storia ora inizierà a rallentare, e si concentrerà maggiormente sulle macchinazioni politiche che hanno reso Game of Thrones così avvincente.

“Sono entusiasta di riprendere da dove avevamo interrotto. Ora possiamo scendere in ritmi più tradizionali simili alla narrazione di Game of Thrones – ha detto Condal – Abbiamo sempre parlato di questa particolare storia, anche con George [R.R. Martin], della sua natura di tragedia shakespeariana o greca. Questa serie parla in gran parte di una casa che si sta facendo a pezzi dall’interno. Ora che tutti questi pezzi sono stati sistemati sulla scacchiera, sono davvero entusiasta di raccontare il prossimo capitolo, per vedere cosa succede.”

Ha continuato a discutere delle generazioni di House of the Dragon e di come ciò abbia influito sulla narrazione, dicendo: “Il trucco è stato davvero quello di mostrare questo conflitto generazionale iniziato con la generazione di Viserys. Lui e Otto Hightower, il suo Primo Cavaliere, sono passati a Rhaenyra e Alicent man mano che crescevano, diventavano adulti e avevano figli e il potere viene trasmesso ai loro figli. È una storia di tre generazioni e dovevamo impostarla in una solo stagione in modo da poter passare alla Danza dei Draghi”.

House of the Dragon è stato un incredibile successo per HBO, con una media di circa 29 milioni di spettatori per episodio al momento della sua uscita. Un altro spin-off di Game of Thrones, A Knight of the Seven Kingdoms, è stato appena annunciato. La produzione della seconda stagione è iniziata la scorsa settimana nel Regno Unito. Non è stata rivelata alcuna finestra di uscita, ma con le riprese iniziate, è probabile che ci sarà a breve un annuncio.

House of the Dragon seconda stagione, la prima foto dal set

Nel cast della seconda stagione di House of the Dragon  Matt SmithEmma D’ArcyOlivia Cooke, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans. Fra gli attori della prima stagione che tornano nel cast dei nuovi episodi anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

I crediti della seconda stagione: co-creatore e produttore esecutivo George R.R. Martin; co-creatore, showrunner e produttore esecutivo Ryan Condal; produttori esecutivi Sara Hess, Alan Taylor, Melissa Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis. Tratto dal bestseller di George R.R. Martin “Fuoco e Sangue”.

The Amazing Spider-Man 2, le 5 cose che il film ha fatto veramente bene

Vestire i panni di Spider-Man non è mai un compito facile, soprattutto se a indossare prima la tuta dell’Uomo Ragno è stato l’indimenticabile Tobey Maguire nella trilogia di Sam Raimi. A Andrew Garfield è però toccata l’ardua missione con la riedizione della saga cinematografica, slegata dalla precedente, conclusasi però troppo in fretta con il secondo capitolo The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro. I film di Marc Webb, molto ambiziosi di natura, portavano sullo schermo una nuova storia dell’Uomo Ragno, che aveva sulle spalle l’obiettivo di plasmare un intero universo di lungometraggi della Sony.

Le carte in regola le aveva tutte, ma qualcosa è andato storto, facendo naufragare in seguito l’idea. Fra le cause maggiori la trama risultata troppo prolissa e confusa. Al netto di alcuni problemi narrativi presenti in The Amazing Spider-Man 2, la pellicola rimane comunque piena di elementi visivi e contenutistici molto ben riusciti, con sequenze dal grande carico emotivo che meritano una certa attenzione. Scopriamo quali sono.

The Amazing Spider-Man 2 ha il miglior costume di sempre

I live-action di Spider-Man hanno sempre saputo regalare al suo protagonista una tuta degna del suo nome. È da specificare che in tutti i lungometraggi dedicati all’eroe, da Tobey Maguire fino a Tom Holland per intenderci, ogni costume di Spider-Man si è allontanato dalla sua versione a fumetti, venendone realizzata una versione molto più moderna.

Eppure, se dobbiamo stilare una classifica della più bella, non si può fare a meno di posizionare sul podio il costume di Andrew Garfield in The Amazing Spider-Man 2 che, seppur anch’esso si discosti dal design classico, possiede un certo fascino. La componente creativa, in questo caso, è davvero degna di nota: quando infatti Peter indossa la tuta, riesce ad assumere molto più degli altri le sembianze di un ragno. E il costume, aiutato dagli incredibili effetti visivi di cui il film è pieno, spicca maggiormente.

L’impeccabile scena della morte di Gwen Stacy

Quando in Spider-Man: No Way Home abbiamo visto Peter Parker, interpretato da Andrew Garfield, lanciarsi a picco nel vuoto per salvare Michelle (MJ), la mente è volata subito alla morte dell’amata Gwen in The Amazing Spider-Man 2 (la scena ne rievoca l’episodio). Peter e Gwen costituiscono infatti la componente emotiva dell’intero franchise, merito anche della forte chimica fra Andrew Garfield ed Emma Stone, definita la migliore delle saghe. La costruzione funzionale della loro love story ha permesso al pubblico di affezionarsi alla coppia molto più di quanto era successo con le altre, a tal punto che i momenti d’amore fra loro hanno emozionato tanto quanto quelli action.

Peter e Gwen erano perfetti l’uno per l’altra, anime complementari e affini che avrebbero sfidato qualsiasi sorte pur di stare insieme. Gwen, tra l’altro, non aveva alcuna paura del pericolo e questo, alla fine, ne ha decretato la morte. Quando nella storia Harry Osborn, diventato cattivo, viene a conoscenza dell’identità di Spider-Man, innesca una catena di eventi che hanno un unico scopo: uccidere Gwen. Proprio per la capacità degli autori di aver saputo edificare una storia d’amore coerente e completa, la morte di Gwen è stata molto più scioccante. Se si prendono in considerazione i fumetti, questo è uno dei momenti più iconici e, The Amazing Spider-Man 2, è stato in grado di renderlo sullo schermo in maniera magistrale.

Il combattimento finale mostra la vera essenza dell’eroe

In The Amazing Spider-Man 2, la morte di Gwen risulta per Peter un trauma insuperabile, tanto da rinunciare a essere Spider-Man per sempre. Il film inserisce questo aspetto con un montaggio emotivamente impattante, in cui vediamo Peter in piedi davanti alla tomba della sua amata mentre passano le stagioni. Questa sequenza dà conferma allo spettatore di quanto la sua perdita abbia provocato nell’eroe una spaccatura interna, al punto da non poter più essere d’aiuto a nessuno.

Ma quando una minaccia incombe sulla città, Peter si rende conto di non poter abbandonare la sua gente e, nel ricordo del discorso di Gwen al diploma, capisce di dover tornare a vestire i panni di Spider-Man. Nella commovente scena finale, Peter – indossata la tuta – ha un breve ma intenso momento con un ragazzino che vuole affrontare il nuovo villain, Rhino, pronto a distruggere tutto. Spider-Man torna così in azione, pronto a fermare il nuovo cattivo.

Le piacevolissime battute di Peter Parker

Fra le caratteristiche amate di Spider-Man, quella più apprezzata è la sua vena ironica. Le battute dell’eroe a metà combattimento sono fra i momenti più memorabili dei film e in The Amazing Spider-Man 2 Andrew Garfield le porta in vita in modo molto divertente, dando proprio il meglio di sé. Nella versione di Tobey Maguire questo lato dell’eroe era stato assopito, ma con lo Spider-Man di Garfield ridere alle sue comiche è stato davvero facile.

Sempre nel finale del combattimento con Rhino presente in The Amazing Spider-Man 2, l’attore dimostra quanto sia a suo agio nel ruolo e nella comicità di Spider-Man. La sequenza mostra Peter che si prende gioco del villain, si aggrappa al camion, lo incalza ironicamente. Facendo confluire poi il tutto nella risoluzione del conflitto, con Spider-Man che canticchia il tema della scena animata originale dell’eroe mentre ghermisce Rhino, il quale se ne va sconfitto in modo esilarante.

I preziosi effetti visivi

Lo abbiamo detto in apertura, lo ribadiamo. Gli effetti visivi di The Amazing Spider-Man 2 sono, oltre che curati alla perfezione, una vera goduria per gli occhi. Se prendiamo in considerazione le sequenze con protagonista Electro, ci accorgiamo subito di quanto la lotta fra il villain e Spider-Man sia un vero e proprio spettacolo visivo.

Basti pensare al cambiamento nel design del cattivo, in cui la tuta normale si trasforma in un costume energizzante blu talmente ben fatto da restituire delle scene eccezionali e coinvolgenti. Il CGI, poi, è riuscito a realizzare le migliori scene di ragnatela in live-action in un film su Spider-Man, superando il suo predecessore con Tobey Maguire ma anche, in generale, la trilogia del MCU con Tom Holland.

Marvel Studios: la dipartita shock di Victoria Alonso e altre polemiche “da dimenticare”

La Marvel si è trovata coinvolta in una grossa polemica dopo l’abbandono shock della veterana dei Marvel Studios Victoria Alonso, anche se questa non è l’unica volta che la casa produttrice del MCU è balzata sui giornali di tutto il mondo per i motivi sbagliati. Durante la Fase 4, i Marvel Studios hanno infatti avuto un problema di quantità e di qualità.

Sembra che la colpa di ciò sia da attribuire all’ex amministratore delegato della Disney Bob Chapek, anche se è difficile non chiedersi se Kevin Feige e compagnia non siano diventati un po’ troppo fiduciosi nelle loro capacità dopo il successo della Saga dell’Infinito. Fortunatamente, il MCU sembra essere tornato sulla strada giusta, ma nelle ultime settimane lo studio ha continuato a fare notizia per i motivi sbagliati: ci sono alcune controversie dell’ultimo decennio e mezzo che sappiamo preferirebbero fossero dimenticate e che analizziamo in questo articolo.

Marvel Studios vs. Marvel Entertainment

Marvel_Entertainment_Logo_Questa decisione non è stata presa dai Marvel Studios, ma dal CEO di Marvel Entertainment Isaac Perlmutter, recentemente licenziato. Con la rapida crescita di popolarità del MCU, Perlmutter voleva “danneggiare” i film degli X-Men e dei Fantastici Quattro della 20th Century Fox e ha deciso di farlo ordinando alla Marvel Comics di ridurre il numero di fumetti con protagonisti questi personaggi.

Così, la Prima Famiglia della Marvel è partita per un viaggio nel cosmo e gli X-Men sono stati messi da parte e sostituiti dagli Inumani. È stata un’iniziativa che ha fallito miseramente e quando ha cercato, senza riuscirci, di imporre a Kevin Feige un film sugli Inumani, Perlmutter ha finito per far sviluppare alla Marvel Television una serie che si è rivelata “imbarazzante”, a detta di pubblico e critica. Questo è stato uno dei tanti motivi per cui Feige ha spinto la Disney a permettere ai Marvel Studios di diventare un’entità separata. Tuttavia, i due si sono scontrati per anni e Perlmutter è stato il motivo per cui Don Cheadle ha sostituito Terrence Howard nel ruolo di War Machine dopo che quest’ultimo si era rifiutato di dare un aumento all’attore e avrebbe dichiarato che nessuno avrebbe notato la differenza tra due attori neri.

Hulk licenziato!

Edward NortonL’incredibile Hulk è uscito poco dopo Iron Man, ma non ha ricevuto una risposta altrettanto positiva come il film che lo ha preceduto. Per molto tempo, è stato la pecora nera del MCU, in gran parte a causa della tempesta di polemiche che ha generato: Edward Norton aveva la reputazione di essere un attore difficile e, dopo aver sottratto il ruolo in American History X a Tony Kaye, l’attore ha cercato di fare lo stesso con la visione di Louis Leterrier per L’incredibile Hulk, scontrandosi con i dirigenti dei Marvel Studios.

Se inizialmente a Norton era stato concesso di riscrivere varie scene il giorno stesso delle riprese, l’attore si è poi arrabbiato quando il suo contributo non è stato effettivamente inserito nel montaggio finale del film. Di conseguenza, si è rifiutato di promuovere il materiale: questo è stato un incubo per la campagna marketing di Hulk e ha portato alla sua sostituzione con Mark Ruffalo.

Disney vs. Vedova Nera

avengers age of ultron black widowBlack Widow è stato distribuito contemporaneamente nelle sale e su Disney+ con “accesso vip” e, anche se la Disney ha parlato di numeri impressionanti nel fine settimana di apertura, chi non ne è stato contento è stata proprio la protagonista del film, Scarlett Johansson. Poco dopo il debutto del film, l’attrice ha intentato una causa contro Disney per aver perso più di 50 milioni di dollari che avrebbe dovuto guadagnare con gli incassi. Alla fine la Johansson e la Disney si sono accordate in via extragiudiziale, ma questa è stata un’altra mossa controversa dell’ex amministratore delegato della Disney Bob Chapek, che alla fine è stato sostituito dal suo predecessore, Bob Iger.

In tutta onestà, non è stata colpa dei Marvel Studios e non è un segreto che Kevin Feige fosse scontento della situazione. Si prevede che la Johannson tornerà nel MCU in qualche veste, ma questa è stata una storia importante e molto controversa, in un momento in cui lo studio stava affrontando sfide enormi nel bel mezzo della pandemia.

Un insulto andato troppo oltre

loki marvel studiosLa cosa strana di questa storia è che all’epoca nessuno si rese conto che fosse offensiva! In The Avengers, Loki viene catturato dallo S.H.I.E.L.D. e ha un teso confronto con Vedova Nera a bordo dell’Helicarrier. Durante la loro conversazione, Loki definisce l’eroe un “quim piagnucolante”, un insulto che, beh, suona come qualcosa che un Asgardiano potrebbe dire. Il problema è che, chi ha visto il film e ha cercato la frase su Google, si è reso conto che Joss Whedon è riuscito a inserire una variante della parola “c*nt” in un film vietato ai minori… e nel primo titolo del MCU distribuito dalla Disney.

Da allora, alcune trasmissioni televisive hanno sostituito “quim” con “child” e in rete si è diffuso un sentimento di disagio per il fatto che un personaggio femminile fosse stato definito in questo modo. Viste alcune affermazioni fatte da allora su Whedon riguardo al modo in cui ha trattato le attrici sul set, questo momento assume una prospettiva molto più cupa.

Una svista in conferenza stampa

junket marvel studiosQuesto è stato un ottimo esempio di cosa non fare durante un press tour, e siamo sicuri che i Marvel Studios hanno tenuto d’occhio i propri talent dopo questo passo falso durante la promozione di Avengers: Age of Ultron. Cercando di divertirsi durante una serie infinita di interviste, Chris Evans e Jeremy Renner hanno parlato del coinvolgimento romantico di Vedova Nera con Bruce Banner nel sequel. Quest’ultimo è intervenuto chiamando scherzosamente il personaggio “pu*****”, mentre Evans ha aggiunto che la sua collega Vendicatrice è “una vera pu*****”.

I fan non hanno gradito questi commenti sessisti e sia Evans che Renner si sono subito scusati. In definitiva, si è trattato di un errore e i commenti sono stati fatti su un personaggio immaginario. Più preoccupante è stato il modo in cui Vedova Nera è stata ritratta da Joss Whedon nel sequel di The Avengers, ma in un mondo post #MeToo, questi due potrebbero essere cancellati!

Polemiche in corso

Kang sconfittoAttualmente, i Marvel Studios si trovano nel mezzo di una serie di controversie. Continuano a subire critiche per il modo in cui vengono trattati i tecnici VFX, sovraccaricati di lavoro e sottopagati. Victoria Alonso è ritenuta responsabile della creazione di questa cultura tossica, anche se sta combattendo dopo che una violazione del suo contratto – la produzione e la promozione di un documentario – l’ha portata al licenziamento.

Oltre a fare causa alla Disney, la Alonso ha sostenuto di essere stata licenziata per essersi rifiutata di censurare una bandiera LGBTQ+ nell’ultimo film di Ant-Man, in modo che potesse essere distribuito in alcuni Paesi. C’è poi il problema di Jonathan Majors. L’attore sta attualmente affrontando gravi accuse di aggressione in seguito a un presunto alterco con una donna, e anche se abbiamo sentito che ci sono prove che dimostrano la sua innocenza, il caso non è ancora chiuso. Di conseguenza, i Marvel Studios potrebbero trovarsi costretti a dover cercare un nuovo Kang

Funko celebra i 100 anni di Disney con il nuovo Pop di Campanellino

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Gli appassionati di Funko e gli amanti di Peter Pan ora hanno un nuovo oggetto indispensabile da aggiungere alla loro collezione. Per celebrare il suo centenario, The Walt Disney Company ha rilasciato diverse linee di merchandising dedicate a innumerevoli indimenticabili IP. Le celebrazioni Disney100 hanno portato a un numero impressionante di partnership con licenze globali, inclusi marchi di alta moda come Coach e Givenchy, nonché aziende di giocattoli come LEGO, Mattel, Hasbro e Funko. Quest’ultima in particolare ha già lanciato vari nuovi Pop! figure che segnano l’eredità iconica della Disney, incluso la statuetta sfaccettata dedicata a R2-D2.

Adesso, lo stesso trattamento avuto da robottino di Star Wars è stato dedicato a Campanellino, che è la protagonista della nuova Funko Pop! figure esclusiva per i festeggiamenti di Disney100. Creata per la prima volta da J. M. Barrie, è diventata rapidamente una delle preferite dai fan dopo la sua apparizione nel film del 1953 basato sull’opera di Barrie stesso.

Tra le sue varie incarnazioni cinematografiche, non possiamo non citare quella di Julia Roberts per Hook di Steven Spielberg, mentre molto presto rivedremo Campanellino in Peter Pan & Wendy, interpretata da Yara Shahidi.

Ritorno a Seoul di Davy Chou arriva al cinema dall’11 Maggio

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Ritorno a Seoul di Davy Chou arriva al cinema dall’11 Maggio

Ritorno a Seoul di Davy Chou arriva al cinema dall’11 Maggio con I Wonder Pictures in collaborazione con MUBI. Già presentato in selezione ufficiale nella sezione Un Certain Regard del 75° Festival di Cannes e in anteprima italiana al Torino Film Festival, è il secondo film del regista franco cambogiano dopo Diamond del 2016.

Freddie, 25 anni, impulsiva e testarda, torna in Corea del Sud per la prima volta da quando, appena nata, è stata adottata da una coppia francese. Qui, inizia a cercare i genitori che l’hanno abbandonata. Tra incontri, nuove amicizie e l’ombra di una madre biologica che non vuole farsi rintracciare, la ragazza si trova immersa in una cultura molto diversa dalla sua e intraprende un viaggio nel viaggio che la porterà in direzioni del tutto inaspettate. Per scoprire che forse questa è la vita: incontrare l’inaspettato, cavalcarlo, essere tutte le persone che avresti potuto essere.

Il regista Davy Chou, classe 1983, trae ispirazione dalla sua storia personale. Nato in Francia da genitori cambogiani torna in Cambogia, per la prima volta, proprio a venticinque anni e, come la protagonista del suo film, condivide il rapporto complesso con la sua terra natale. La storia si svolge nell’arco di otto anni, seguendo la crescita di Freddie. Durante le varie fasi che la contraddistinguono la musica diventa il denominatore linguistico che unifica e supera gli ostacoli attraverso un ritmo comune che va oltre il francese, il coreano, l’inglese e che avvicina le diverse anime del film. La ricerca dell’identità e la scoperta delle proprie radici sono il fulcro attorno a cui ruota tutta la ricerca del regista.

Ritorno a Seoul, al cinema con I Wonder Pictures in collaborazione con MUBI, è prodotto da Aurora Films e coprodotto da Vandertastic Films e Frakas Productions. Ritorno a Seoul sarà prossimamente su MUBI.

Negli UCI Cinemas arriva Coldplay – Music Of The Spheres: Live At River Plate

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Dal 19 al 21 aprile nelle multisala del Circuito UCI torna la famosa band britannica con Coldplay – Music Of The Spheres: Live At River Plate, il film concerto che offrirà ai fan la possibilità di vivere l’acclamato spettacolo Music Of The Spheres World Tour dei Coldplay, che ha venduto più di 6 milioni di biglietti e ha ottenuto recensioni entusiastiche da parte di fan e critici. In questa speciale edizione cinematografica gli spettatori potranno assistere alla versione definitiva dello spettacolo trasmesso in diretta in tutto il mondo lo scorso ottobre, con audio remixato e rimasterizzato e immagini straordinarie, realizzate con 30 telecamere, droni e tecniche di ripresa a 360° dal regista Paul Dugdale, vincitore di un BAFTA e nominato ai Grammy.

Il film concerto, distribuito da Nexo Digital, include una serie di filmati che non sono stati mostrati durante l’evento in diretta, tra cui esclusivo materiale backstage e nuove interviste alla band. Gli spettatori vedranno i Coldplay alle prese con i classici successi della loro carriera, tra cui Yellow, The Scientist, Fix You, Viva La Vida, A Sky Full Of Stars e My Universe, in uno stadio di luci, laser, fuochi d’artificio e braccialetti LED. Tra le chicche anche la partecipazione della pluripremiata H.E.R. e di Jin dei BTS, che si esibisce al fianco dei Coldplay per il debutto dal vivo del suo singolo da record The Astronaut.

Coldplay – Music Of The Spheres: Live At River Plate sarà proiettato dal 19 al 21 aprile alle 21:00 in tutte le multisala del Circuito: UCI Bicocca (MI), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA), UCI Montano Lucino, UCI Firenze (FI), UCI Fiumara (GE), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Marcon (VE), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO), UCI Orio (BG), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC), UCI RomaEst (RM), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona (VR), UCI Curno (BG), UCI Ferrara (FR), UCI Fiume Veneto (PN), UCI MilanoFiori (MI), UCI Perugia (PG), UCI Piacenza (PC), UCI Sinalunga (SI), UCI Alessandria (AL), UCI Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI Bolzano (BZ), UCI Cinemas Meridiana Bologna (BO), UCI Catania (CT), UCI Certosa (MI), UCI Megalò (CH), UCI Seven Gioia del Colle (BA),  UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI Palermo (PA), UCI Pioltello (MI), UCI Luxe Palladio (VI) e UCI Villesse (GO).

Alice, Darling: trailer del film con Anna Kendrick al cinema dal 4 Maggio

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Uscirà al cinema il 4 maggio distribuito da Notorious Pictures il thriller psicologico firmato dall’inglese Mary Nighy dal titolo Alice, Darling, che vede il ritorno sul grande schermo di Anna Kendrick (Pitch Perfect, 2012; Pitch Perfect 2, 2015; Pitch Perfect 3, 2017) nel ruolo della protagonista, al fianco di Charlie Carrick (The Power, 2021, Il lupo e il leone, 2021).

Nel cast anche: l’attrice canadese Kaniehtiio Horn (Il Giustiziere della notte – Death Wish, 2018, Sugar Daddy, 2020) e Wunmi Mosaku, l’attrice britannica di origini nigeriane definita dal «Nylon Magazine» come una delle giovani promesse di Hollywood (I Am Slave, 2010; Philomena, 2013).

In questo di Alice, Darling Anna Kendrick regala allo spettatore una performance magnetica, coinvolgendolo in una storia sottile e ricca di sfumature sulla coercizione e il controllo. Alice, Darling è un racconto avvincente ma è anche e soprattutto una storia di resilienza e di emancipazione femminile.

La trama del film Alice, Darling

Il film, presentato con successo all’ultima edizione del Toronto International Film Festival, affronta l’importante e delicato argomento della violenza psicologica. Alice, Darling, infatti, racconta la storia di Alice (interpretata da un’intensa Anna Kendrick), una giovane donna vittima di una relazione violenta, in cui viene abusata psicologicamente dal fidanzato Simon (Charlie Carrick). Dopo una vacanza con le amiche, Alice si rende conto che deve staccarsi da quella relazione “malata” e ritrovare sé stessa. Ma la vendetta di Simon è dietro l’angolo e metterà a dura prova la forza di Alice.

Prime Video svela il poster ufficiale della seconda stagione di The Ferragnez – La serie

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Prime Video ha annunciato oggi la data di uscita e svelato il poster ufficiale dello show non-fiction italiano Original The Ferragnez – La serie, che per la seconda stagione riporta sullo schermo l’imprenditrice digitale e icona della moda Chiara Ferragni e il poliedrico artista e imprenditore Fedez per raccontare il loro mondo professionale e privato, e la loro famiglia, oltre che con il primogenito Leone, ora anche con la piccola Vittoria. La seconda stagione di The Ferragnez – La serie, prodotta da Banijay Italia per Amazon Studios, debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo con i primi quattro episodi il 18 maggio 2023, per poi concludersi il 25 maggio con gli ultimi tre. La seconda stagione di The Ferragnez – La serie è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Inoltre, Prime Video ha annunciato oggi The Ferragnez: Sanremo Special, un episodio speciale che debutterà dopo l’estate e che segue Chiara Ferragni nella sua avventura come co-conduttrice al 73° Festival di Sanremo, tra lezioni di public speaking, fitting d’alta moda, nuove esperienze e paura da palcoscenico.

La giovane coppia più celebre del panorama contemporaneo, ribattezzata i Ferragnez, è seguita da milioni di follower su Instagram. Chiara Ferragni è imprenditrice digitale e icona della moda con oltre 29 milioni di follower su Instagram, incoronata da Forbes “Most Powerful Fashion Influencer” a livello globale; Fedez è un imprenditore e artista poliedrico con all’attivo oltre 86 dischi di platino e più di 14,6 milioni di follower su Instagram, già protagonista di Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo S1 e host del grande successo LOL – Chi ride è fuori. Grazie allo show docu-reality Original The Ferragnez – La serie, pubblico e fan hanno imparato a conoscerli oltre i social, grazie ad un accesso esclusivo al dietro le quinte della loro quotidianità in un periodo speciale e straordinario della loro vita insieme. Chiara Ferragni e Fedez torneranno dopo il successo della prima stagione, per raccontare nuove sfide e nuovi traguardi, ma anche il loro rapporto come giovane coppia e come genitori, accettando ancora una volta con coraggio di mettersi a nudo, scavare a fondo e aprire agli spettatori le porte della loro casa.

The Ferragnez - La serieLa seconda stagione di The Ferragnez – La serie prosegue la  collaborazione tra la coppia e Prime Video, dopo una prima stagione di grande successo uscita a dicembre 2021: Fedez è brand ambassador di Prime Video, il primo a rivestire questa carica in Europa, oltre ad essere stato uno dei fuggitivi di Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo S1, primo show Original italiano, e arbitro e conduttore di LOL: Chi ride è fuori; mentre Chiara è stata una dei giudici della prima stagione di Making The Cut, fashion contest condotto da Heidi Klum e Tim Gunn, e protagonista del documentario Chiara Ferragni Unposted, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 e disponibile in esclusiva su Prime Video.

Il poster della seconda stagione di The Ferragnez – La serie è scattato dal duo di fotografi di moda Luigi & Iango.

La seconda stagione di The Ferragnez – La serie si unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di Prime Video tra cui le produzioni italiane Original The Bad Guy, Prisma, Bang Bang BabyGianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscertiThe Ferragnez – La serieAll or Nothing: Juventus, Anni da caneDinner ClubVita da CarloFERRO, le prime 3 stagioni di Celebrity Hunted- Caccia all’Uomo e di LOL: Chi ride è fuori, ma anche, Prova Prova Sa Sa, Monterossi e Me contro Te, le serie pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel e i grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del PotereArgentina 1985Jack RyanThe BoysBorat – Seguito di film cinemaIl principe cerca figlioSenza RimorsoGood Omens e Carnival Row, oltre a contenuti in licenza disponibili in oltre 240 paesi e territori nel mondo, e alle dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Fra le produzioni Original già annunciate anche il capitolo italiano dell’universo Citadel. 

Il sol dell’avvenire al cinema Corallo introdotto da Federica Pontremoli

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Il nuovo film di Nanni Moretti, Il sol dell’avvenire, in gara al Festival di Cannes 2023, a Genova esce giovedì 20 aprile al cinema Corallo (via Innocenzo IV 13, tel. 010 8687408), dove alle 21 sarà introdotto da Federica Pontremoli, autrice del soggetto e della sceneggiatura insieme a Francesca Marciano, Valia Santella e lo stesso Moretti. Protagonista della commedia è l’attore e regista francese Mathieu Amalric, che recita accanto a un cast guidato da Margherita Buy e Silvio Orlando, con Barbora Bobulova, lo stesso Nanni, Elena Lietti, Jerzy Stuhr, Laura Nardi, Beniamino Marcone, Rosario Lisma, Flavio Furno, Francesco Brandi. Girato a Cinecittà, è prodotto da Moretti con Sacher Film, da Domenico Procacci di Fandango con Rai Cinema.

Poco si sa della trama del film, se non che il protagonista Giovanni (lo stesso Moretti) è un regista che sta girando un film sui fatti d’Ungheria, che Moretti anziché andare per le strade di Roma in Vespa come faceva in Caro diario qui inforca un monopattino elettrico, che a un certo punto arriva un circo ungherese e la scena si sposta sotto il tendone, che c’è uno psicanalista, che si parla anche di amori, separazioni, calcio, streaming, Stalin e Trotsky, che si canta e si balla, e che il finale è allegro: una rivincita del cinema sulla politica e dell’arte sulla storia.

Federica Pontremoli, genovese, laureata in Lettere moderne, si diploma in sceneggiatura nel 1993 presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Nel 2001 dirige il suo primo lungometraggio, Quore, di cui ha scritto anche soggetto e sceneggiatura. Nel 2003 è tra i vincitori del Premio Sacher, indetto dalla casa di produzione di Nanni Moretti, per il soggetto del cortometraggio Baci da Varsavia. Per questo motivo viene poi scelta da Moretti come coautrice della sceneggiatura di Il caimano. Da allora collabora con numerosi registi, tra cui Silvio Soldini per Giorni e nuvole, Giuseppe Piccioni per Giulia non esce la sera, Francesca Comencini per Lo spazio bianco. Nel 2011 torna a lavorare con Nanni Moretti in Habemus Papam, firmando la sceneggiatura insieme a Moretti e Francesco Piccolo. Nel 2012 scrive, insieme a Ferzan Özpetek, la sceneggiatura di Magnifica presenza. Nel 2021 collabora nuovamente con Moretti per il film Tre piani. Gli altri film di cui ha firmato la sceneggiatura sono Generazione 1000 euro di Massimo Venier (2009), Meno male che ci sei di Luis Prieto (2009), la miniserie tv Nel bianco di Peter Peter Keglevic (2010), Il giorno in più di Massimo Venier (2011) e Ho ucciso Napoleone di Giorgia Farina (2015).

Acquasilente: la terza stagione in arrivo il 19 maggio su Apple TV+

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La terza stagione della serie vincitrice del Peabody e del Daytime Emmy Award, sarà disponibile da venerdì 19 maggio su Apple TV+. Inoltre, Apple TV+ ha da poco presentato tre nuovi cortometraggi di Acquasilente.

La serie è incentrata sui fratelli Karl, Addy e Michael, che affrontano sfide quotidiane – grandi e piccole – che a volte sembrano insormontabili. Fortunatamente per loro, hanno  come vicino di casa Acquasilente, un saggio panda. Attraverso il suo esempio, le sue storie e il suo umorismo gentile, Acquasilente offre ai bambini una comprensione più profonda dei loro sentimenti nonché strumenti che li aiutano ad affrontare le sfide quotidiane.

Acquasilente” è basata sul pluripremiato bestseller Scholastic “Zen Shorts” di Jon J Muth ed è prodotto da Gaumont e Scholastic Entertainment. I produttori esecutivi della serie sono Sidonie Dumas, Christophe Riandee, Nicolas Atlan, Terry Kalagian, Iole Lucchese, Caitlin Friedman, Jef Kaminsky, Jun Falkenstein e Rob Hoegee; le voci sono di James Sie, Eva Binder, Tucker Chandler e Judah. Mackey. La serie è stata sviluppata per la televisione in collaborazione con Mallika Chopra, CEO di Chopra Global e autrice di “Buddha and The Rose” e della serie “Just Be” per bambini, attraverso l’iniziativa Changemakers di Apple TV+.

Il team di Acquasilente ha collaborato con Mallika Chopra nella realizzazione di una serie che potesse insegnare ai bambini come essere più consapevoli e meditativi e come rallentare i ritmi per prendere decisioni ponderate ed empatiche. Sin dal suo debutto, la serie è stata elogiata e premiata a livello globale per il suo impatto positivo sulle famiglie di tutto il mondo.

La Sirenetta: per Lin-Manuel Miranda si è trattato di evitare gli errori

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Quando Lin-Manuel Miranda è stato incaricato di lavorare al remake live action de La Sirenetta, ha capito che la chiave del lavoro che doveva svolgere era porsi un solo obbiettivo: evitare degli errori specifici. Il creatore di Hamilton è stato reclutato come paroliere per aiutare a produrre il progetto e assicurarsi che tutto procedesse senza intoppi.

In un’intervista con Empire, Lin-Manuel Miranda ha rivelato di quanto fosse preoccupato di poter rovinare il classico della Disney amatissimo da generazioni. “Ho detto: ‘Firmerò come produttore. Ma in realtà il cappello che indosso è il presidente del comitato “Non rovinare tutto”. E interverrò quando penserò che il progetto stia fallendo!’”

In qualità di uomo incaricato di mettere insieme nuove canzoni e sviluppare nuovi contenuti per il remake live-action de La Sirenetta, non c’è da meravigliarsi che Miranda si stia specificamente assegnando il ruolo di preservare l’atmosfera del film del 1989. Con così tanti spettatori nostalgici che sono cresciuti con le avventure di Ariel, il film avrà bisogno di molta cura per garantire che non ci siano difetti evidenti. Tuttavia, al di là della polemica per l’etnia della protagonista, Halle Bailey, le prime immagini del film sembrano già sollevare parecchie perplessità nel pubblico.

Proprio i testi delle canzoni sono stati modificati, rispetto all’originale, per tenere conto di una sensibilità più contemporanea rispetto a quello che accadeva ed era considerato accettabile nel 1989 (leggi qui).

La Sirenetta, guarda il trailer

Il film è interpretato dalla cantante e attrice Halle Bailey (grown-ish) nel ruolo di Ariel; Jonah Hauer-King (Un viaggio a quattro zampe) nel ruolo del principe Eric; Noma Dumezweni (Il Ritorno di Mary Poppins) nel ruolo della regina Selina; Art Malik (Homeland – Caccia alla spia) nel ruolo di Sir Grimsby; con il vincitore del premio Oscar® Javier Bardem (Non è un paese per vecchi) nel ruolo di Re Tritone; e con la due volte candidata all’Academy Award® Melissa McCarthy (Copia originaleLe amiche della sposa) nel ruolo di Ursula.

Super Mario Bros. – Il film: è record al box office

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Super Mario Bros. – Il film: è record al box office

Super Mario Bros. – Il film  ha registrato il migliore incasso al box office per un film tratto da un videogame! L’adattamento ha superato la soglia dei 500 milioni di dollari al box office globale. Ad oggi, l’avventura animata ha guadagnato $ 260,3 milioni al botteghino statunitense e $ 248,4 milioni a livello internazionale. Ciò porta il suo bottino mondiale a $ 508,7 milioni.

Super Mario Bros. – Il film è il film di maggior incasso del 2023 sia al botteghino globale che nazionale, superando Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Record ancora più importante, questo incasso rende Super Mario Bros. – Il film l’adattamento da videogioco con il migliore risultato al box office della storia, superiore anche a Warcraft e Pokémon: Detective Pikachu, che pure avevano performato bene.

Super Mario Bros. – Il film è stato prodotto da Universal, Illumination e Nintendo ed era in lavorazione da decenni. Parte del ritardo era dovuto all’esitazione di Nintendo nel tornare sul grande schermo nel Regno dei Funghi dopo che un adattamento live-action del 1993 fallì in modo clamoroso e fu additato come uno dei peggiori film mai realizzati. Ma Illumination, che ha prodotto i franchise di Cattivissimo me e Sing, ha lavorato fianco a fianco con Nintendo per rendere giustizia all’idraulico baffuto e a suo fratello Luigi. Il fondatore di Illumination, Chris Meledandri, ha co-prodotto il film con Shigeru Miyamoto, il leggendario designer di Nintendo che ha creato Mario, oltre ad altri giochi divenuti classici come Zelda e Donkey Kong.

Aaron Horvath e Michael Jelenic hanno diretto Super Mario Bros. – Il film, con un cast vocale originale composto da Chris Pratt, Charlie Day, Anya Taylor-Joy, Jack Black. Il budget di produzione ufficiale è di $ 100 milioni, che è economico per un film d’animazione, dal momento che, per dare un termine di paragone, i film d’animazione Pixar e Disney, ad esempio, spesso costano il doppio di quella cifra.

Tra gli altri record degni di nota, il film è ora il secondo più grande film d’animazione dal 2019 in termini di botteghino mondiale, superando Demon Slayer: Mugen Train ($ 494 milioni) e dietro Minions: The Rise of Gru ($ 942,5 milioni).

Super Mario Bros. – Il film, la recensione dell’adattamento del celebre videogioco

Roman Polanski: la sua vittima di stupro intervistata dalla moglie del regista Emmanuelle Seigner

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Samantha Geimer difende ancora una volta Roman Polanski, che l’ha violentata nel 1977 quando aveva 13 anni. Geimer ha spesso parlato a sostegno di Polanski, anche se questa volta lo ha fatto in un’intervista con la rivista francese Le Point che è stata condotta nientemeno che dalla moglie di Polanski, l’attrice Emmanuelle Seigner.

Polanski fu arrestato nel 1977 per aver avuto rapporti sessuali illegali con una minorenne. Ha accettato un patteggiamento e ha scontato solo 42 giorni di carcere. Fuggì dagli Stati Uniti nel 1978 mentre era ancora in libertà vigilata dopo che il suo team legale aveva saputo che avrebbe dovuto affrontare la reclusione con ulteriori accuse. È stato arrestato dalla polizia svizzera decenni dopo, nel 2009, nel tentativo degli Stati Uniti di estradarlo, mentre si recava allo Zurich Film Festival. Il tribunale svizzero alla fine ha respinto la richiesta USA e ha rilasciato Polanski.

“Vorrei essere molto chiara: quello che è successo con Polanski non è mai stato un grosso problema per me. Non sapevo nemmeno che fosse illegale, che qualcuno potesse essere arrestato per questo. Stavo bene, sto ancora bene. Il fatto che abbiamo reso questa faccenda [un grosso problema] mi pesa terribilmente. Dover ripetere costantemente che non è stato un grosso problema, è un peso terribile.” Questo ha dichiarato Samantha Geimer a Emmanuelle Seigner per la rivista (via IndieWire).

“Il tentativo di estradizione, il fatto che Roman sia stato arrestato in quel modo, è stato così ingiusto e così contrario alla giustizia”, ha detto Geimer nell’intervista a Le Pointe. “Ormai tutti dovrebbero sapere che Roman ha scontato la pena. Il che è stato… lungo, secondo le mia opinione. Da parte mia nessuno voleva che andasse in galera, ma lo ha fatto ed è bastato. Ha pagato il suo debito con la società. Ecco, fine della storia. Ha fatto tutto ciò che gli è stato chiesto fino a quando la situazione è impazzita, non ha avuto altra scelta che fuggire. Chiunque pensi che merita di essere in prigione si sbaglia. Non è così oggi e non è stato così ieri”.

Geimer ha riconosciuto in un’intervista del 2018 con IndieWire che il suo incontro con Roman Polanski è stato uno “stupro”, ma all’epoca ha sostenuto che Polanski si era assunto la responsabilità delle sue azioni. “Mi ha scritto una lettera a mano e ha detto: ‘Mi dispiace, è stata colpa mia, non di tua madre, e mi dispiace per quello che hai passato.’ ” Geimer ha detto in quel momento. “Mi sono sentito come se fosse dispiaciuto nel momento in cui è stato arrestato. Per tutta la mia vita, ho pensato che gli dispiacesse. Non sentivo di averne bisogno. Ma poi, quando ha inviato quelle scuse, ho capito che ha fatto una grande differenza per mia madre, mio marito, alcuni dei miei amici e i miei figli. Ha dato a mia madre una sorta di sollievo. È stato davvero significativo per le altre persone intorno a me che si prendono cura di me, il che poi l’ha reso davvero significativo per me. Tutto quello che può far sentire meglio mia madre è qualcosa di cui sono grata.”

Roman Polanski è al lavoro su un nuovo film, The Palace, che è in attesa di uscita. Il regista ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival del cinema di Venezia 2019 con L’ufficiale e la spia, ma il successo di cui ha goduto il film ha riacceso l’attenzione della stampa sulla sua condanna per stupro del 1977 e ha lasciato fredda la maggior parte dell’industria cinematografica francese. Nessun finanziatore, produttore o emittente francese ha voluto produrre The Palace ad esempio (il progetto è stato sostenuto invece da RAI Cinema), e il film non è stato incluso nella scaletta di Cannes 2023 nonostante fosse considerato.

Harry Potter: 9 personaggi esclusi dai film che potremmo vedere nella serie tv

Dato che la serie televisiva di Harry Potter potrebbe presto diventare realtà per HBO, si è iniziato a ipotizzare quali personaggi esclusi dai film potrebbero essere approfonditi. La saga cinematografica ha raccontato la storia del bambino che è sopravvissuto tralasciando alcune storyline secondarie e quindi eliminando personaggi che non servivano alla trama centrale. Una serie televisiva, invece, avrebbe tutto il tempo per rimediare a questa situazione, il che avrebbe significato un adattamento molto più fedele al materiale di partenza.

La serie HBO potrebbe contenere sette stagioni e J.K. Rowling sarà il produttore esecutivo del progetto. Chi meglio dell’autrice dei romanzi della saga fantasy può portare in scena questi 9 personaggi di Harry Potter che sono stati escusi e che sono importanti nella trama.

Pix

Peeves

Pix il Poltergeist sarà anche stato una seccatura nei libri di Harry Potter, ma fa comunque parte dell’esperienza di Hogwarts. Amava mettere gli studenti nei guai il più spesso possibile, facendo cadere su di loro gavettoni d’acqua o rivelando al personale se si aggiravano in giro quando non avrebbero dovuto. Purtroppo, anche se lo strano fantasma era stato scritturato in Harry Potter e la Pietra Filosofale, le scene di Pix furono tagliate e non apparve mai nei film successivi.

Per fortuna, Pix è apparso nel videogioco Hogwarts Legacy, assicurando ai giocatori ogni possibile sapore della scuola magica. È un disastro proprio come nei libri, dove amava particolarmente prendere in giro Harry e rendere la sua imbarazzante fama ancora più devastante. Se la serie televisiva di Harry Potter dovesse diventare realtà – e se Hogwarts dovesse essere vista in una scala simile a quella del videogioco di successo – il personaggio di Pix sarebbe un must assoluto.

Professore Ruf

Professore Binns

Il professor Ruf non ha lasciato lo stesso impatto di Pix nei libri di Harry Potter. Il fantasma era stato l’insegnante di Storia della Magia e spesso si pensa che non si sia mai reso conto di essere morto. Questo avrebbe dovuto renderlo interessante, ma in realtà era l’insegnante più noioso della scuola. Tuttavia, un’intera lezione tenuta da un fantasma fa molto “Hogwarts“, quindi è sempre stato deludente che non sia stato inserito nei film.

È probabile che il professor Ruf sia stato tagliato dai film di Harry Potter a causa dei costi necessari per mettere sullo schermo un fantasma trasparente. Questo è stato ovviamente fatto per molti altri fantasmi di Hogwarts, ma poiché Binns non è mai stato così importante per la storia di Harry, è stato più facile affidare le scene più importanti del libro a un altro insegnante (come la McGranitt che racconta la storia della Camera dei Segreti). Tuttavia, se un remake di Harry Potter vuole essere più fedele ai libri, il posto di Binns tra il personale dovrebbe essere ripristinato.

Charlie Weasley

Charlie Weasley

Charles Weasley è stato citato abbastanza spesso nei film di Harry Potter, ma è apparso solo in una foto della famiglia Weasley in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. A dire il vero, non compare spesso nemmeno nel libro. Nonostante la poca presenza quando veniva citato ha sempre lasciato il segno. Ai tempi di Hogwarts, Charlie era stato il Cercatore della squadra di Quidditch dei Grifondoro ed era noto per il suo talento in quasi tutto ciò che faceva (soprattutto in Cura delle Creature Magiche).

Forse Charlie non è stato centrale nella trama di Harry Potter, ma i suoi risultati sono stati importanti per la costruzione del personaggio di Ron nei libri. Bill, il maggiore, e poi Charlie, il secondogenito, erano stati entrambi Prefetti, e poi erano riusciti a trovare carriere approvate da Molly Weasley. Questo metteva molta pressione sul figlio minore dei Weasley, che temeva sempre di non essere all’altezza dei fratelli Weasley più grandi. Le insicurezze di Ron non sono state esplorate a fondo nei film di Harry Potter, quindi se la serie TV riporterà Charlie, il migliore amico di Harry potrà essere approfondito.

Winky

Winky

Mentre altri personaggi esclusi dai film di Harry Potter non erano cruciali per la trama centrale, non è stato così per l’elfo domestico Winky. Questo ha reso la sua assenza in Harry Potter e il calice di fuoco una sorpresa significativa e il risultato è stato un mistero completamente modificato. Winky era stata l’elfo domestico della famiglia Crouch, ma dopo aver accidentalmente permesso a Barty Crouch Jr di rubare una bacchetta e di sfuggire al padre durante la Coppa del Mondo di Quidditch, fu liberata.

Winky era l’antitesi di Dobby, che era entusiasta di essere stato liberato dalla sua famiglia violenta. L’elfo dei Crouches, invece, era così sconvolto dalla liberazione che passava tutto il tempo successivo a ubriacarsi di burrobirra. È probabile che sia stata tagliata dal film Calice di Fuoco a causa dei costi e degli sforzi necessari per realizzare gli elfi domestici in CGI. Tuttavia, questa decisione potrebbe derivare dalla natura problematica del suo personaggio. Il fatto che gli schiavi elfi domestici non vogliano essere liberati in Harry Potter è stato a lungo criticato, quindi una serie televisiva di Harry Potter deve procedere con cautela.

Ludo Bagman

Ludo Bagman Harry Potter e il calice di fuoco

Ludo Bagman era un altro personaggio importante per la trama di Harry Potter e il Calice di Fuoco, ma serviva soprattutto a sviare il pubblico. Bagman era un giocatore professionista di Quidditch, diventato funzionario del Ministero, che sembrava avere un notevole problema di gioco d’azzardo. Era un giudice del Torneo Tremaghi e il suo particolare interesse per Harry, unito al suo strano coinvolgimento con i goblin, lo rendeva il principale sospettato del mistero “chi ha messo il nome di Harry nel Calice di Fuoco“.

Come si è scoperto, Ludo Bagman non aveva nulla a che fare con Harry, se non per il fatto che aveva scommesso in modo consistente sulla vittoria del ragazzo al Torneo. Sperava che il denaro gli avrebbe permesso di saldare il suo debito, che lo aveva messo in difficoltà con i folletti della Gringotts. In definitiva, il suo ruolo più importante nella serie di Harry Potter è stato quello di aver imbrogliato Fred e George Weasley per ottenere denaro, lasciandoli in gravi difficoltà. Fortunatamente, Harry fu fin troppo felice di dare loro le vincite del Torneo Tremaghi, un momento commovente che deve essere inserito in un futuro adattamento televisivo.

La famiglia Gaunt

La famiglia Gaunt Harry Potter

I Gaunt erano morti da tempo, prima che Harry iniziasse a frequentare la scuola di Hogwarts, ma hanno avuto un ruolo molto più importante nella storia del maghetto protagonista. Orgogliosi discendenti di Salazar Serpeverde, la desolata famiglia non si aggrappava ad altro che al proprio status di purosangue. La loro casa era sporca e senza amore, e l’origine del cattivo di Harry Potter, Lord Voldemort. Merope Gaunt, figlia di Morvolo e sorella di Morfin, era la madre di Voldemort, anche se non sarebbe vissuta abbastanza per dargli una casa o un amore.

Harry ha imparato tutto sui Gaunt durante le lezioni sugli eventi della vita di Voldemort in Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Sebbene queste lezioni con Silente siano state inserite nel film, il ricordo dei Gaunt non lo è stato, ed è stato un peccato. Sapere che Merope era stata abusata e aveva ingannato un babbano per farsi sposare (con un filtro d’amore) aiutava Harry a capire meglio da dove provenisse Voldemort. Questo si inserisce nei temi importanti dell’amore in Harry Potter, che i film hanno un po’ perso.

Augusta Paciock

Augusta Paciock Harry Potter

Augusta è un altro personaggio citato nei film di Harry Potter ma mai apparso sullo schermo. Naturalmente, il pubblico avrà familiarità con il suo abbigliamento, poiché Neville ha costretto un molliccio ad assumere le sembianze di Severus Piton indossando i vestiti di Agusta in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Questo momento comico era presente anche nei libri e fino a quel momento i lettori non avevano mai incontrato la nonna di Neville. Tuttavia, la nonna è apparsa nei libri successivi, dove è stata approfondità anche la sua personalità.

Augusta era molto orgogliosa dello status di Auror del figlio. Frank Paciock era noto per la sua abilità e il suo talento e, in confronto, Neville era una grande delusione. Per fortuna, Neville iniziò lentamente a trovare fiducia in sé stesso, fino a diventare un eroe a tutti gli effetti. Questo è stato uno degli archi narrativi più soddisfacenti della serie di Harry Potter, ma non è stato lo stesso senza capire il tipo di pressione in cui Neville è cresciuto.

Andromeda Tonks

Andromeda Tonks

Harry ha incontrato Andromeda Tonks solo una volta nei libri di Harry Potter, scambiandola per Bellatrix Lestrange e cercando di aggredirla. Nel complesso, il suo ruolo nella storia di Harry non era particolarmente importante. Era la madre di Nifadora Tonks e avrebbe cresciuto Teddy Lupin (quindi è probabile che, in quanto padrino di Teddy, Harry avrebbe sviluppato un rapporto più stretto con Andromeda negli anni successivi alla serie di Harry Potter). Tuttavia, ciò che rendeva Andromeda interessante è che era nata nella famiglia Black come sorella di Bellatrix e Narcissa.

La famiglia Black era nota per la sua mania del sangue puro e pochi membri della famiglia seguivano la propria strada. Naturalmente Sirius Black è il disertore più noto della famiglia Black, ma Andromeda è proprio al suo fianco. Purtroppo, i dettagli di come si sia separata dalle sue famose sorelle non sono mai stati trattati nei libri. Se il suo posto nel mondo dei maghi dovesse essere ripristinato in una serie televisiva di Harry Potter, è possibile che anche la storia del suo libro possa essere ampliata per rispondere ad alcune domande a lungo rimandate.

Teddy Lupin

Teddy Lupin

Teddy Lupin è nato in Harry Potter e i Doni della Morte, quindi non ha avuto molto tempo per avere un impatto come personaggio. È stato menzionato nell’epilogo dell’ultimo libro di Harry Potter, quando Harry ha dichiarato che Teddy passava quasi tutte le sere a casa Potter e che era praticamente un membro della famiglia. Questa è stata un’aggiunta commovente, perché in un certo senso ha tenuto in vita Lupin e Tonks, ma l’importanza di Teddy è andata ben oltre.

La gravidanza di Tonks è stata un evento importante in Harry Potter e i Doni della Morte, poiché ha provocato una sorta di crisi in Remus Lupin. In quanto lupo mannaro, era terrorizzato dal fatto che sarebbe stato troppo pericoloso (fisicamente e socialmente) per lui diventare padre, così cercò di abbandonare Tonks per unirsi a Harry nelle sue avventure. Questo fece infuriare il protagonista in quanto riteneva che i genitori non dovessero abbandonare i propri figli a meno che non avessero scelta (come James e Lily). Si trattava di un momento significativo del rapporto tra Harry e Lupin: se una serie televisiva di Harry Potter riporterà Teddy sotto i riflettori, queste dinamiche potranno essere ulteriormente esplorate.

Silvio Orlando: 4 interpretazioni imperdibili in attesa de Il sol dell’avvenire

Silvio Orlando è uno degli attori italiani più amati e richiesti. Nato a Napoli nel 1957, è capace di passare disinvoltamente dal cinema, al teatro, alla tv, alternando ruoli drammatici a ruoli comici, dagli esordi negli anni ’80 in teatro, grazie a Gabriele Salvatores passa al cinema con Kamikazen – Ultima notte a Milano (1988) per poi non lasciarlo più, pur continuando a portare avanti la sua passione per il palcoscenico. Da allora, è diretto da Salvatores stesso, ma anche da Nanni Moretti, cui lo lega una solida amicizia, che lo ha voluto per diversi film. In particolare, per la sua interpretazione in Aprile Silvio Orlando ottenne il David di Donatello come miglior attore non portagonista, mentre con Il caimano guadagnò sia il David che il Nastro d’Argento. Molteplici anche le collaborazioni con Daniele Luchetti, tra cui ricordiamo La scuola e il più recente Lacci, ma anche con Mazzacurati, Calopresti, Avati, Virzì. Senza dimenticare il suo esordio nella serialità su piattaforma, diretto da Paolo Sorrentino in The Young Pope (2016) e The New Pope (2019).

Oltre che per la sua versatilità, l’attore partenopeo si fa apprezzare per sobrietà e minimalismo nei ruoli drammatici e per estrosità e tempi comici nei ruoli da commedia. Il suo aspetto rassicurante, da uomo normale, da signore della porta accanto, interprete di personaggi spesso goffi e impacciati, avvicina il pubblico. Orlando gioca con questo impaccio, con le proprie imperfezioni e fragilità, portando il pubblico a empatizzare con lui e a riconoscervisi. Ecco quattro sue ultime interpretazioni in film da recuperare o da non perdere prossimamente in sala.

Il sol dell’avvenire

Il Sol dell'avvenire filmNel 2023 prosegue il sodalizio ormai consolidato tra Silvio Orlando e Nanni Moretti, che lo vuole anche ne Il sol dell’avvenire. Il film arriva nelle sale dal 20 aprile. Moretti ha collezionato diversi premi nella sua lunga e fortunata carriera. Dal Leone d’argento a Venezia agli esordi con Sogni d’Oro, al Prix de la mise en scène e alla Palma d’Oro a Cannes rispettivamente per Caro Diario (1994) e La stanza del figlio (2001). Il regista è stato insignito anche dell’Orso d’argento a Berlino per La messa è finita (1986). Numerosi i riconoscimenti in patria. Tra i David di Donatello ricordiamo quelli per La messa è finita e Palombella rossa – miglior regia e miglior film – miglior regia anche per Caro Diario, La stanza del figlio, Habemus Papam. Dopo averlo visto interpretare lo psicanalista ne Il colibrì, e dopo la sua ultima regia, Tre piani, adattamento del romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, 2021, con Il sol dell’avvenire torna a dirigere un cast corale, in cui figurano, assieme allo stesso regista, Margherita Buy, Mathieu Amalric, Barbora Bobulova, Elena Lietti e Valentina Romani. Il lavoro è prodotto da Fandango con Sacher Film e Rai Cinema, mentre la sceneggiatura è curata da Nanni Moretti, Francesca Marciano, Valia Santella e Federica Pontremoli.

La trama de Il sol dell’avvenire non è ancora stata diffusa. Ciò che si sa della storia lo si può dedurre per ora dal trailer e dalla locandina. Molti i richiami al cinema di Moretti, le citazioni di suoi film, come la coperta che compare proprio nel trailer: la stessa di Sogni d’oro. Essendo il protagonista, interpretato dallo stesso Moretti, un regista che affronta le riprese del suo nuovo film, si parla anche di una riflessione sul cinema. Non manca la consueta ironia laconica e disillusa, propria dei film di Moretti, Poi, vi è la politica, anche questa, in un modo  o nell’altro, spesso presente nei lavori del regista. Qui, il riferimento compare fin dal titolo, che ricorda tanto una celebre frase di Garibaldi, quanto una delle più note canzoni partigiane, Fischia il vento, che contiene l’espressione nel testo. Possiamo quindi immaginare una riflessione sullo stato attuale della sinista, nei confronti della quale il regista è sempre stato costruttivamente critico. Ci sono, poi, anche l’amore e il circo, chiaramente richiamato nella locandina. La colonna sonora, per quanto è dato finora sapere, si ricollega ai precedenti film, specie quelli del primo Moretti, dove Franco Battiato era immancabile. Ne Il sol dell’avvenire, il cantautore siciliano è presente con Voglio vederti danzare.

Ariaferma

Ariaferma film 2021Nel 2021, in piena pandemia, esce nelle sale italiane Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, di cui Silvio Orlando è stato l’acclamato protagonista, assieme a Toni Servillo. Caso cinematografico dell’anno, in tempi di confinamento e magra per le sale. Per l’interpretazione del detenuto Carmine Lagioia, Silvio Orlando si è aggiudicato sia il Nastro d’Argento che il David di Donatello. Nastro d’argento ha ricevuto anche la fotografia di Luca Bigazzi. Mentre il David di Donatello è andato anche alla sceneggiatura di Leonardo di Costanzo, Valia Santella e Bruno Oliviero. Il regista – che esordì nel 2013 con L’intervallo, seguito da I ponti di Sarajevo (2014) e L’intrusa (2017) – pur con soli quattro film all’attivo, costituisce uno degli sguardi più interessanti del nostro cinema e mostra qui la sua abilità non solo nel costruire storie e scegliere protagonisti, ma anche nel creare atmosfere che sono il fulcro del film. La suspense, la sensazione di pericolo incombente che però non viene mai mostrato, un’aria ferma, appunto, come quella di cui si parla nel titolo, carica di tensione. È coadiuvato in questo dalla fotografia e dall’uso della luce di Luca Bigazzi. Di Costanzo ha una visione personale e chiara del carcere, come di un luogo diverso, non necessariamente cruento, ma luogo in cui si possono instaurare relazioni inaspettate, in cui sopravvive l’umanità. Nel cast, accanto a Silvio Orlando e Toni Servillo, vi sono Fabrizio Ferracane, Alba Rohrwacher, Salvatore Striano, Roberto De Francesco. Ariaferma è prodotto da Tempesta, con Rai Cinema.

La trama del film porta lo spettatore all’interno di un vecchio carcere ottocentesco in dismissione. Per problemi burocratici, il trasferimento degli ultimi detenuti ad altra destinazione è rinviato e il carcere resta senza direttore. Così, è l’agente di polizia penitenziaria più anziano, Gaetano Gargiulo (Toni Servillo) ad assumenre la direzione. All’interno sono rimasti una decina di detenuti, tra cui Carmine Lagioia (Silvio Orlando), pericoloso camorrista. In questa particolare situazione, carcerati e carcerieri si trovano a condividere uno spazio ristretto e situazioni inusuali. Lagioia cercherà di aizzare una rivolta e Gargiulo di mantenere l’ordine, vigilando in particolare sul pericoloso criminale. I normali equilibri però, sono destinati a saltare, costringendo ciascuno a guardare l’altro in una nuova prospettiva.

Siccità

Siccità Silvio Orlando @Greta De Lazzaris_SIC1100
Foto di Greta De Lazzaris

A quasi trent’anni di distanza da Ferie d’agosto (1995), Paolo Virzì torna a dirigere Silvio Orlando in Siccità nel 2022. Anche stavolta si tratta di un lavoro corale. Nel cast, accanto a Orlando, Sara Serraiocco, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi, Emanuela Fanelli, Tommaso Ragno, Vinicio Marchioni, Monica Bellucci, Max Tortora ed Elena Lietti. Il soggetto è di Paolo Virzì, assieme allo scrittore Paolo Giordano, mentre la sceneggiatura vede accanto al regista la storica collaboratrice e regista a sua volta, Francesca Archibugi, e lo scrittore Francesco Piccolo. Ad accompagnare la vicenda, le musiche di Paolo Piersanti e Carlo Virzì. Mentre, a dare al film la sua luce particolare, gialla e calda, arida in questo caso, è la fotografia di Luca Bigazzi. Il film è lontano dal registro di commedia che è proprio del cinema di Paolo Virzì, da Ovosodo e Ferie d’agosto appunto, a La prima cosa bella  e La pazza gioia, per citarne alcuni.  Siccità, infatti, è piuttosto l’istantanea desolata e desolante di una umanità allo sbando, frutto anche dei lunghi mesi di confinamento e dell’esperienza della pandemia. Premio Pasinetti a Venezia 2022 per il miglior film.

Con Siccità siamo in uno scenario distopico: una Roma futuribile in preda alla cronica mancanza d’acqua e invasa dagli insetti, uno scenario da terzo mondo. A colpire altrettanto, però è l’aridità dei sentimenti, l’umanità disseccata, che a stento si ritrova nei personaggi. Basti pensare a Loris (Valerio Mastandrea), ex autista di un politico, ora fantasma di sé stesso, che gira per le strade di Roma con la sua vecchia auto sporca, in cerca di qualche cliente da portare a destinazione. È un uomo sfatto e cinicamente rassegnato. Ma anche chi è benestante, dal punto di vista umano non ha più fortuna, come il personaggio interpretato da Elena Fanelli, poco considerata nell’azienda di famiglia e in cerca di riscatto, o alla coppia formata da Vinicio Marchioni, che interpreta l’avvocato Luca, e Claudia Pandolfi, Sara, dottoressa ed ex di Loris. Tutti appaiono disillusi e inariditi, scarsamente capaci di umanità nei confronti di sé e dell’altro. Silvio Orlando è forse l’eccezione, colui che riporta l’umanità nel film. L’attore napoletano interpreta Antonio, che esce quasi malvolentieri dal carcere in cui è detenuto, un mondo protetto, in cui si sente, nonostante tutto, a suo agio. Si ritrova a vagare nella desolazione del sole cocente, con la sua preziosa tanica d’acqua e con un unico obiettivo: incontrare sua figlia, Giulia, Sara Serraiocco, per chiederle perdono.  Appare come l’unico che non si riconosce in questo mondo. Gli altri vi sono ormai assuefatti e vivono questa realtà agghiacciante come normale.

Un altro ferragosto

Si torna a parlare di Paolo Virzì, poiché stanno per prendere il via le riprese di Un altro ferragosto, prossimo film del regista livornese, sequel di Ferie d’agosto – commedia brillante e caciarona su vizi e virtù degli italiani di destra e di sinistra, divisi in due schieramenti fieramente contrapposti – che arriva a quasi trent’anni da questo. Il film vede protagonisti ancora una volta Silvio Orlando, Laura Morante e Sabrina Ferilli, si può presumere, di nuovo in vacanza e alle prese con lo scorrere del tempo. A marzo 2023 si sono svolti i sopraluoghi nelle location del primo film, sulla riviera pontina. Ventotene è di nuovo la località prescelta. Le riprese partiranno alla fine di aprile. Virzì riprende così le fila del proprio passato cinematografico, cambiando rotta dopo Siccità e ricollegandosi alle sue prime, fortunate commedie. Per questa operazione collabora alla sceneggiatura con Francesco Piccolo. Tornano nel cast anche  Rocco Papaleo, Silvio Vannucci, Raffaele Vannoli e Claudia Della Seta. Peserà certo l’assenza di Piero Natoli ed Ennio Fantastichini, nel frattempo scomparsi. Virzì punta però su nuovi ingressi come Vinicio Marchioni, Christian De Sica, Emanuela Fanelli e Lorenzo Fantastichini.

Wicked: ecco le prime foto di Ariana Grande e Cynthia Erivo

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Wicked: ecco le prime foto di Ariana Grande e Cynthia Erivo

Il regista Jon M. Chu ha rivelato il primo sguardo a Cynthia Erivo nei panni di Elphaba e Ariana Grande nei panni di Glinda nella versione cinematografica di Wicked. “Non ti è stata raccontata tutta la storia. Cosa succede quando esci dal Sentiero di mattoni gialli? PRIMO SGUARDO del #WickedMovie… attualmente in produzione a Oz”, questa è la didascalia che Chu ha scelto per accompagnare le prime immagini delle protagoniste dell’adattamento per il cinema del musical di Broadway.

Nelle foto molto buie, Erivo sfoggia il cappello da strega e la scopa caratteristici del suo personaggio, mentre una bionda Grande indossa un sorprendente abito rosa mentre sale una scala, anche questo fortemente iconografico della strega Glinda.

Wicked – Parte 1 è basato sull’acclamato musical di Broadway, che a sua volta è basato sul romanzo di Gregory Maguire del 1995  Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West, che a sua volta è basato sul classico del 1900 L. Frank Baum Il meraviglioso mago di Oz  e il film del 1939  Il mago di Oz. Wicked – Parte 1 racconta la storia di due amiche, Elphaba e Glinda, che lottano per mantenere la loro amicizia mentre si separano. La storia funge da prequel de Il mago di Oz , ma la trama contiene anche eventi successivi all’arrivo di Dorothy a Oz. Wicked – Parte 2 dovrebbe invece arrivare l’anno successivo, ovvero il 2025. 

L’adattamento cinematografico sarà prodotto da Marc Platt attraverso la sua Marc Platt Productions con sede alla Universal. Il vicepresidente esecutivo senior della produzione Erik Baiers e il vicepresidente dello sviluppo della produzione Lexi Barta supervisioneranno il progetto per conto della Universal Pictures. Il musical teatrale  Wicked  ha vinto tre premi Tony ed è adattato dal romanzo bestseller di Gregory Maguire della scrittrice di libri Winnie Holzman e del compositore e paroliere tre volte premio Oscar Stephen Schwartz. Holzman e Schwartz stanno attualmente collaborando all’adattamento cinematografico come sceneggiaturi.

Dr. House: 10 cose che non sai sulla serie tv

Dr. House: 10 cose che non sai sulla serie tv

Tra le migliori serie e di maggior successo degli ultimo 10 anni Dr. House è forse quella più popolare. Infatti il suo successo la sua popolarità ha superato ogni confine diventando in poco tempo una delle serie tv più viste e più tradotte del globo.

Ideata da David Shore e Paul Attanasio, e trasmessa dal 2004 al 2012, Dr. House vedeva protagonista indiscusso Hugh Laurie nei panni del medico poco convenzionale ma dotato di grandi capacità ed esperienza ma altrettanto scorbutico e pieno di dipendenze.

Per rendere l’idea del successo che ha avuto la serie basta sapere che  è stata tra i primi dieci programmi televisivi più seguiti negli Stati Uniti dalla sua seconda stagione alla quarta; in totale Dr. House è stato distribuito in 66 paesi,  ed è stato il programma televisivo più seguito al mondo nel 2008. Ma forse non tutti voi sanno cosa c’è dietro a questo incredibile successo.

Dr House trae ispirazione da Sherlock Holmes

La serie trae ispirazione dai gialli del celebre detective Sherlock Holmes: in ogni episodio ha luogo un giallo diverso che il protagonista, attraverso le proprie capacità mediche e deduttive, deve districare basandosi su vari indizi, spesso poco evidenti.

Come se non bastasse in diversi episodi della serie tv, House viene mostrato a casa e il suo numero di appartamento è 221B, un omaggio al famoso indirizzo londinese di Sherlock Holmes, 221B Baker Street.

Ma la cosa ancora più strana è che Sherlock Holmes, a sua volta, era basato su un dottore che Sir Arthur Conan Doyle conosceva, il dottor Joseph Bell, la cui specialità era la diagnosi. Il riferimento è ulteriormente dichiarato quando, nell’episodio 11 della quinta stagione, Wilson si presenta in studio del Dr. House con il Manuale di Joseph Bell sulle Operazioni di Chirurgia come regalo di Natale.

Ma i riferimenti non finiscono qui. Infatti, quando lo staff di House inizia a chiedersi perché avrebbe buttato via il costoso regalo, un divertito Wilson inizia a inventare una storia su House  e sul suo brutto carattere conseguenza di un’infatuazione con una paziente di nome Irene Adler non contraccambiata e che il medico considererà sempre “la sua grande delusione e come quella che è fuggita”.

Riguardo invece ai casi clinici, la maggior parte sono tratti da una rubrica del New York Times dedicata ai casi clinici particolarmente problematici.

Hugh Laurie, l’uomo dei record

Hugh Laurie filmHugh Laurie detiene il record mondiale per essere stato ” l’uomo più visto di punta della televisione per aver interpretato Gregory House.

Il padre di Hugh Laurie era un medico, e molte volte l’attore ha ammesso che spesso sente un senso di colpa per “essere pagato di più per diventare una falsa versione di mio padre”.Infatti Hugh Laurie infatti avrebbe guadagnato $ 50.000 ad episodio nella prima stagione, compenso che poi è aumentato drasticamente arrivando fino a $ 700.000 dollari per episodio nella quarta stagione.

Dr House Cast

Dr House Cast

Durante la messa in onda molti attori più o meno noti si sono alternati durante gli anni è hanno composto il cast di Dr House. Oltre al protagonista Hugh Laurie, nella serie sono apparsi Lisa Edelstein nei panni di Lisa Cuddy, Robert Sean in quelli di James Wilson, Jennifer Morrison nei panni di Allison Cameron, Omar Epps in quelli di Eric Foreman, Jesse Spencer come Robert Chase, Peter Jacobson nei panni di Chris Taub, Kal Penn nei panni di Lawrence Kutner, la bellissima Olivia Wilde  in quelli di Remy Hadley (Tredici) Amber Tamblyn nei panni di OMartha Masters e Odette Annable (nata Yustman) come Jessica Adams.

Hugh Laurie e la prima lettura del copione

Durante una puntata di Inside the Actors Studio, Hugh Laurie ha rivelato che quando ha letto per la prima volta la sceneggiatura di House (che all’epoca non aveva il titolo di “House MD”), credeva che il personaggio di Wilson fosse il protagonista. Infatti l’attore non riusciva a credere che un uomo come House potesse essere il protagonista di uno spettacolo televisivo. O quanto meno non credesse potesse riuscire a piacere al pubblico, ma come sappiamo aveva torto. Inoltre ha portato fortuna all’attore tanto da rilanciarlo sia nel mondo della televisione che in quello del cinema, consegnandogli una notorietà a livello mondiale.

Problemi fisici per Hugh Laurie

Nel settembre 2009, il tabloid britannico The Daily Express ha riferito che Hugh Laurie stava iniziando a soffrire di un problema alla postura e alle articolazioni. Secondo quanto raccolto dal noto sito, sembra che le  lesioni fisiche siano state provocate un’indotta camminata con una zoppia pronunciata, quello che in realtà richiedeva il personaggio.

L’audizione per il ruolo da protagonista Dr House

Per il ruolo l’attore Hugh Laurie ha fatto un’audizione tramite un video girato in un bagno dell’hotel in Namibia, dove stava girando Il volo della fenice (2004). “Era l’unico posto con abbastanza luce”, ha affermato l’attore tempo dopo.

Un nemico imposto dalla FOX

Per la prima stagione, la Fox che era in parte produttrice della serie ha insistito sul fatto che Dr House dovesse avere qualche tipo di nemico o qualcuno che gli dicesse che non poteva comportarsi in quel modo. Successivamente il creatore, David Shore ha rivelato di essere stato titubante sull’idea, ma alla fine creò il personaggio di Chi McBride, Edward Vogler, ma affermando sin dall’inizio che sarebbe stato solo in cinque episodi, e poi avrebbe lasciato lo spettacolo.

Wilson e L’infernale Quinlan

Robert Sean Leonard è stato il primo attore a essere scelto per interpretare l’amico fraterno Wilson.   Una curiosità particolare: uno dei manifesti di film nell’ufficio di Wilson è quello del L’infernale Quinlan(1958) di Orson Wells, in cui il noto attore e regista culto interpreta un detective zoppicante, che risolve i crimini contando unicamente sulla sua intuizione. Chiaramente il personaggio è una delle influenze che il creatore David Shore ha avuto per poi costruire Dr. House.

Dr House guardava The OC e Blackadder

Un’interessante curiosità è quella legata alle serie tv che il personaggio guardava. Infatti nell’episodio della stagione 2 “Clueless”, Wilson scorrendo nel decoder di House scopre che fra le registrazioni ci sono episodi di due serie in particolare. La prima erano episodi di “The OC“, la serie teen, che House successivamente menzionerà anche durante altri episodio. Un altro spettacolo presente è Blackadder, una commedia britannica con Rowan Atkinson, in cui ha recita veramente Hugh Laurie.

 

Una curiosità è che successivamente l’attrice Olivia Wilde è entrata a far parte del cast di protagonisti Dr House. L’attrice ha recitato nella seconda stagione di The OC, e in entrambe le serie recita un personaggio bisessuale.

Una delle frasi più famose arriva da Scrubs?

Una delle frasi più famosa del Dr. House “Everybody Lies” è stata infatti utilizzata da un altro medico prima. Per la precisione circa un anno e mezzo prima della messa in onda dell’episodio pilota, in un altro medical drama qualcuno l’ha pronunciata.  Si tratta della sitcom Scrubs: Medici ai primi ferri (2001). Il Dr. Bob Kelso dice “Everybody Lies Dr. Turk” nell’episodio  Scrubs: Medici ai primi ferri ” della stagione 2.

Dr House in streaming

Attualmente è possibile vedere Dr House in streaming su Infinity, dove è disponibile l’intero cofanetto di tutte e tredici le stagioni.

Dr House trama e cast

Il Dr. Gregory House è il primario di diagnostica presso l’ospedale Princeton-Plainsboro Teaching University. House è un uomo dai modi ruvidi e irritanti, intelligente e capace oltre le normali aspettative, ma anche eccentrico ed egoista. Un cinico, poco convenzionale, antieroe, ma solo in apparenza, questo perché House in realtà è un medico brillante, prezioso, insostituibile per la meticolosità e la precisione con cui analizza le malattie.

Il mondo perduto – Jurassic Park: dal cast ai sequel, le curiosità sul film

Con l’arrivo nei cinema di tutto il mondo, nel 1993, di Jurassic Park, il regista Steven Spielberg mostrò le reali potenzialità della computer grafica, cambiando per sempre la settima arte. Sullo schermo era ora possibile veder prendere vita, dopo milioni di anni dalla loro estinzione, i celebri dinosauri in tutta la loro maestosità. Questi sono poi tornati a calcare il grande schermo nel 1997 con il sequel Il mondo perduto – Jurassic Park. Diretto nuovamente da Spielberg, questo è ambientato quattro anni dopo gli eventi del precedente capitolo, e narra di una nuova spedizione a Isla Sorna, dove i dinosauri vengono riportati in vita. Come anche per il film del 1993, il regista si è nuovamente affidato alla penna di Michael Crichton.

Lo scrittore da cui prese vita la storia narrata nel primo film venne più volte pregato di dare un sequel a tale racconto, ma questi si rifiutò ogni volta. Ci pensò infine Spielberg a fargli cambiare idea, e fu così che nel 1995 venne pubblicato Il mondo perduto. Il regista intraprese subito la produzione della trasposizione, inserendo in questa anche elementi scartati da Jurassic Park. Il lavoro sui dinosauri si rese qui ancor più complesso, richiedendo oltre 18 mesi per poterli realizzare tutti in modo realistico e avvincente. Il mondo perduto – Jurassic Park contiene quasi il doppio di animazioni generate al computer rispetto al suo predecessore, promettendo così anche il doppio dell’intrattenimento.

Al momento dell’uscita in sala, il film infranse diversi record al box office, tra cui quello per il maggiore incasso in un solo giorno. In soli sei giorni il titolo superò i 100 milioni di dollari, arrivando infine ad un incasso globale di circa 618 milioni, a fronte di un budget di circa 73. Il mondo perduto – Jurassic Park si affermò come il secondo più alto incasso dell’anno dopo Titanic, e confermò l’interesse degli spettatori nei confronti della storia e delle sue creature. Un interesse vivo ancora oggi, e che ha permesso alla Universal di dar vita a diversi sequel, di cui l’ultimo annunciato è ancora atteso in sala. Prima dell’arrivo di questo, però, è consigliabile riscoprire il lungometraggio del 1997, come anche diverse curiosità ad esso legate.

Jeff Goldblum, Julianne Moore, Vince Vaughn, Vanessa Chester e Richard Schiff in Il mondo perduto - Jurassic Park
Jeff Goldblum, Julianne Moore, Vince Vaughn, Vanessa Chester e Richard Schiff in Il mondo perduto – Jurassic Park

La trama di Il mondo perduto – Jurassic Park

Quattro anni dopo gli eventi svoltisi a Isla Nubar, dove sorgeva il Jurassic Park, John Hammond avverte il professor Ian Malcolm della presenza di un’isola vicina, chiamata Isla Sorna, dove venivano ricreati i dinosauri. La vita presente su di essa è ora in pericolo, poiché il corrotto Peter Ludlow aspira a catturare quanti più dinosauri possibili per collocarli in un parco nella città di San Diego. Malcolm si trova così a doversi recare sull’isola, con l’intento di documentare quanto lì sta avvenendo e denunciando tutto ciò ai media e alle autorità. Memore della traumatica vicenda vissuta anni prima, questi rifiuta però l’offerta. Nel momento in cui Hammond gli rivela che la sua fidanzata Sarah Harding si è già recata sull’isola, Malcolm si vede però costretto ad accettare.

Arrivato a Isla Sorna, Malcolm è intenzionato a recuperare quanto prima Sarah e lasciare quel luogo pieno di pericoli. I suoi obiettivi verranno però ostacolati dalla volontà della donna di rimanere lì e difendere le creature presenti dalla violenza dell’uomo. Nonostante l’esercito di Ludlow sia particolarmente numeroso, e capitanato dall’esperto cacciatore Roland Tembo, ciò non sembra sufficiente a gestire la furia dei dinosauri. Ritrovatisi in terra a loro ostile, con nessuna recinzione tra loro e le creature, gli esseri umani lì presenti capiranno ben presto di non essere i cacciatori bensì i cacciati. La sfida per Malcolm e Sarah sarà allora quella di sopravvivere, evitando che il peggio possa accadere. Il ruggito del T-Rex, tuttavia, non sembra lasciare grandi speranze a riguardo.

Il cast del film

A causa dell’indisponibilità degli attori Sam Neill e Laura Dern, il protagonista divenne il professor Ian Malcolm, già presente nel precedente film. Ad interpretarlo vi è nuovamente l’attore Jeff Goldblum, il quale si è dichiarato particolarmente entusiasta di poter riprendere il personaggio. Come lui, anche Richard Attenborough ha dato disponibilità per comparire nuovamente nel ruolo di John Hammond. Grande ingresso nel cast è quello dell’attrice Julianne Moore, oggi premio Oscar, che interpreta qui Sarah Harding. Spielberg la contattò dopo averla vista recitare nel film Il fuggitivo. Questa accettò di partecipare al film per poter lavorare con Spielberg, del quale è una grande ammiratrice.

Nel film è poi presente l’attrice Vanessa Lee Chester. Questa era diventata popolare dopo aver recitato nel film La piccola principessa. Spielberg rimase colpito da lei proprio grazie a tale pellicola, e decise da subito di offrirle il ruolo di Kelly, figlia di Ian Malcolm. Il ruolo del cacciatore Roland Tembo è invece affidato all’attore Pete Postlethwaite, da Spielberg considerato il migliore del mondo. Il regista lo scelse per la sua grande presenza scenica, requisito fondamentale per il personaggio di Roland. L’attore Vince Vaughn interpreta il ruolo di Nick Van Owen, alleato di Ian e Sarah. Infine, gli attori Arliss Howard e Peter Stormare interpretano rispettivamente i crudeli Peter Ludlow e Dieter Stark.

Il mondo perduto - Jurassic Park cast

I sequel del film

Dato il successo del film, nel 2001 si realizza un terzo e conclusivo capitolo della trilogia. Jurassic Park III, da Spielberg solamente prodotto, vede il ritorno del personaggio di Alan Grant, interpretato nuovamente da Neill. Il titolo ottenne però un’accoglienza particolarmente meno entusiasmante rispetto ai precedenti due film, e sembrò dunque porre fine alle vicende dedicate ai dinosauri. Nel 2015, tuttavia, arriva al cinema Jurassic World. Pur cambiando titolo, questo si configura come sequel diretto dei precedenti film, anche se ambientato diversi anni dopo. La coppia di protagonisti è qui interpretata dagli attori Chris Pratt e Bryce Dallas Howard.

Questi hanno poi ripreso i loro ruoli anche in Jurassic World – Il regno distrutto, uscito nel 2018. Nel giugno del 2022 è invece uscito il capitolo conclusivo della nuova trilogia, intitolato Jurassic World: Il dominio. Il film è in realtà stato poi indicato come quello conclusivo di quella trilogia e nel 2025 è infatti stato portato al cinema Jurassic World – La rinascita, un nuovo film interpretato da Scarlett Johansson che torna in parte alle origini della saga e introduce elementi per ulteriori film all’interno del franchise.

Il trailer di Il mondo perduto – Jurassic Park e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di vedere gli sviluppi della saga, per gli appassionati è possibile fruire di Il mondo perduto – Jurassic Park grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Malizia: tutte le curiosità sul film con Laura Antonelli

Malizia: tutte le curiosità sul film con Laura Antonelli

Insieme al western, al horror e al poliziesco, quello del cinema erotico è stato uno dei generi divenuti più popolari in italia a partire dagli anni Settanta. Nei film appartenenti a questo si ritrovano mode e stilemi che hanno innovato questa tipologia di film, con racconti e loro messe in scena sempre più estremi e avvincenti. I migliori film erotici italiani sfoggiano infatti atmosfere, inquadrature, suggestioni e naturalmente attrici di rara bellezza. Tra i tanti sottogeneri presenti dell’erotico, uno dei più apprezzati è quello incentrato sulle malizie presenti nei nuclei famigliari. Punto di riferimento a riguardo è il film del 1973 Malizia, di Salvatore Samperi.

Vero e proprio simbolo di un’epoca, Malizia è ancora oggi considerato un film “erotico d’autore”, per via delle invenzioni visive di Samperi, che seppe rendere affascinante e seducente una vicenda piuttosto semplice e già vista. Oltre ad ambientare il tutto in un contesto quale la Sicilia di metà anni Cinquanta, dove ha luogo una dura repressione sessuale, Samperi dà vita ad un’altra novità, ovvero quella dell’abbassamento dell’età del protagonista, costruendo a partire da ciò una forte suspense che sfocia in un vero e proprio voyeurismo del corpo femminile.

Arricchito da una fotografia curata dal premio Oscar Vittorio Storaro, il film è dunque un autentico gioiello del suo genere, capace ancora oggi di suscitare un forte fascino. Un film che ogni appassionato di cinema è chiamato a riscoprire. Prima di intraprendere una visione di questo titolo, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Malizia: la trama del film

La storia ha luogo sul finire degli anni Cinquanta, nel comune di Acireale, in Sicilia. Qui, il commerciante di tessuti Ignazio La Brocca, rimasto vedovo con tre figli da crescere, trova nella domestica Angela La Barbera, assunta dalla defunta moglie e arrivata da loro il giorno stesso del funerale della moglie, la donna ideale da sposare: un perfetto angelo del focolare, dai modi pudichi e dal corpo procace. La nuova presenza femminile in casa, però, risveglia ben presto le più sfrenate voglie e fantasie di Nino, il quattordicenne figlio di Ignazio. Sempre più infatuato di Angela, il ragazzo farà di tutto pur di impedire il matrimonio e conquistare per sé l’avvenente domestica.

Malizia cast

Malizia: il cast del film

Gran parte del fascino e del successo del film è dato dall’attrice Laura Antonelli, qui presente nei panni di Angela La Barbera. Originariamente, in realtà, il produttore Silvio Clementelli avrebbe voluto che ad interpretare la protagonista ci fosse la celebre attrice Mariangela Melato. Samperi, però, si oppose a tale proposta, considerando la Antonelli l’unica scelta possibile. Questa, da poco divenuta famosa grazie a Il merlo maschio, nel quale dà vita a diverse scene di nudo, era per Samperi l’unica in grado di dar vita alla timidezza, al fascino e alla forza di Angela.

Grazie al successo di Malizia, il cachet dell’attrice passò da 4 a 100 milioni di lire, facendo di lei una delle celebrità più pagate dell’epoca. La Antonelli, tuttavia, ha affermato di non aver mai compreso del tutto il motivo per cui piacesse tanto, ritrovando in sé tanti difetti. Accanto a lei, nei panni del giovane Nino vi è invece l’attore Alessandro Momo, che l’anno successivo al film perderà tragicamente la vita in un incidente con la moto. Turi Ferro interpreta invece Ignazio La Brocca, mentre Gianluigi Chirizzi e Massimiliano Filoni sono gli altri due suoi figli, Antonio ed Enzino.

Il sequel di Malizia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

A distanza di quasi vent’anni Samperi decise di dar vita ad un sequel intitolato Malizia 2mila, dove la Antonelli riprende il ruolo di Angela, corteggiata stavolta dal quindicenne figlio di un archeologo. Il periodo d’oro dei film erotici era però ormai tramontato e questo sequel finì con l’essere massacrato dalla critica e affermarsi come un fiasco al box office. Ad aver reso ancor più controverso il film vi fu la notizia secondo la quale la Antonella era stata costretti a sottoporsi ad alcune cure estetiche, che finirono però per deturparne i lineamenti del visto. Malizia 2mila è stato l’ultimo lungometraggio in cui l’attrice ha recitato.

È possibile fruire di Malizia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 15 aprile alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

The New Boy: Cate Blanchett è una suora straziata nella prima immagine del film

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Dopo la sua intensa interpretazione in Tàr, che le è valsa una nomination all’Oscarcome miglior attrice,  Cate Blanchett è ora pronta a tornare sul grande schermo nei panni di una suora in The New Boy di Warwick Thornton. Del film, che farà il suo debutto al Festival di Cannes 2023 nella sezione Un Certain Regard, è appena stata pubblicata la prima immagine ufficiale, che anticipa una storia di spessore drammatico e umanitario.

The New Boy si concentra infatti sulla suora interpretata dalla Blanchett che, nonostante gli ordini che le sono stati dati dalla Chiesa cattolica, gestisce un monastero lontano dai sentieri battuti. Quando un orfano aborigeno di nove anni (Aswan Reid) appare all’istituto nel cuore della notte, le ragioni del suo arrivo capovolgono il monastero facendo scontrare la morale con la spiritualità. Nel film recitano anche Deborah Mailman (The Sapphires) e Wayne Blair (Extraction) con un cast corale che comprende Tyrique Brady, Kyle Miller, Kailem Miller, Shane Brady, Laiken Woolmington, Tyler Spencer e Tyzailin Roderick.

L’immagine pubblicata vede la Blanchett indossare un tradizionale abito bianco e nero completo di un rosario appeso al collo. In una posa che ricorda La pietà di Michelangelo, la donna tiene tra le braccia il ragazzo le cui mani sono fasciate ma comunque insaguinate. Questo sarà il secondo progetto di Thornton a far parte della sezione Un Certain Regard a Cannes, con il regista australiano che ha fatto scalpore per la prima volta con Samson & Dalilah del 2009, che gli è valso il premio Caméra d’Or per il suo lungometraggio d’esordio. In vista della presentazione al Festival, sarà poi possibile avere maggiori informazioni sul film.

Fonte: Collider

Grand Isle: tutte le curiosità sul film con Nicolas Cage

Grand Isle: tutte le curiosità sul film con Nicolas Cage

Negli ultimi anni l’attore Nicolas Cage ha partecipato ad alcuni film che gli hanno permesso di guadagnare nuova popolarità dopo un periodo ricco di opere poco riuscite. Titoli come USS Indianapolis, 211 – Rapina in corso e 2030 – Fuga per il futuro hanno infatti rappresentato il fondo della carriera del premio Oscar. Oltre a questi, un altro film molto poco apprezzato è Grand Isle, un thriller realizzato nel 2019 per la regia di Steven S. Campanelli. Come sempre però, anche questo titolo è diventato nel tempo un lungometraggio scult da recuperare assolutamente per chi è fan dell’attore.

In questo nuovo lungometraggio Cage dà vita ad un altro folle personaggio, proprio come folli erano stati quello da lui interpretati anche in Mom and Dad, Mandy e Pig. È proprio la presenza dell’attore, infatti, ad aver fatto la fortuna del film, il quale altrimenti non avrebbe avuto elementi su cui poter contare per ambire ad una certa notorietà. Pur se inizialmente massacrato dalla critica, Grand Isle ha infatti poi trovato un suo pubblico, in particolare tra gli appassionati di quei thriller che scadono facilmente nel trash.

Il film è infatti caratterizzato dall’essere stato girato con pochi soldi e mezzi, finendo con il risultare un vero e proprio B-Movie dove si alternano tensione, colpi di scena, risvolti horror e momenti di forte erotismo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Grand Isle: la trama del film

Protagonista del film è il giovane Buddy, un soldato della marina militare, da poco rientrato dal servizio e ora costretto a svolgere lavoretti saltuari per mantenere la famiglia composta dall’amorevole moglie Lisa e dal figlio di pochi mesi. Le cose sono però difficili per lui, che fatica a trovare un impiego durato. Tutto cambia quando un giorno Buddy si imbatte nel veterano Walter, che vive insieme alla bella ma trascurata moglie Fancy in una grande casa nella stessa cittadina del giovane. Quando a causa di un incidente con dei ladri, Walter subisce dei danni alla casa, Buddy viene reclutato per riparare quanto rotto.

A poco a poco il ragazzo si rende però sempre più conto degli strani comportamenti dei due coniugi, in particolare degli atteggiamenti ambigui di Fancy nei suoi confronti. Quando, ancora intento a lavorare nella casa, un’improvvisa tempesta impervia e un uragano si sta avvicinando alla città, i due padroni offrono un riparo per la notte a Buddy, che accetta ignaro di aver sancito l’inizio di un terribile incubo. Ciò che accadrà nel corso di quella notte in quella casa, infatti, si rivelerà quanto di più imprevedibile e folle possibile e per Buddy avrà inizio una lunga prova di resistenza.

Grand Isle cast

Grand Isle: il cast del film

Ad interpretare Buddy, l’effettivo protagonista del film, vi è l’attore Luke Benward, celebre per aver recitato in film come Gli esploratori del tempo, Come mangiare i vermi fritti e Dear John. Nei panni di sua moglie Lisa, invece, vi è l’attrice Emily Marie Palmer. Gli attori Kelsey Grammer e Zulay Henao interpretano invece rispettivamente il detective Jones e la detective Newton. Grammer è noto principalmente per il ruolo del dr. Frasier nelle sitcom Cin cin e Frasier, mentre la Henao ha recitato nei film Fighting e Hostel: Part III.

Ad interpretare Fancy, la moglie di Walter, vi è l’attrice KaDee Strickland, nota per il film The Grudge. Grande protagonista del film è però, come anticipato, Nicolas Cage, qui chiamato ad interpretare il problematico e misterioso Walter. L’attore ha in seguito affermato di essersi particolarmente divertito a recitare in questo film, specialmente per via della grande libertà di improvvisazione di cui ha goduto. Grand Isle però è per lui un nuovo record negativo, in quanto è il secondo film della sua carriera a raggiungere uno 0% di gradimento tra la critica.

Grand Isle: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Grand Isle grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 15 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Harry Potter: 10 errori del film che la serie tv HBO potrebbe correggere

La notizia degli ultimi giorni è che Harry Potter diventerà una serie tv per la HBO. Dopo lunge trattative con la Warner Bros il progetto prenderà vita. Al timone come produttore esecutivo ci sarà J.K. Rowling e la serie tv prenderà come riferimenti i sette libri della saga fantasy. I film sono iconici e amati, ma diverse caratteristiche dei libri di Harry Potter sono state modificate o tralasciate per adattarsi meglio al formato cinematografico o per aggiungere un tocco drammatico allo schermo. Molte storie e sottotrame sono state tralasciate nei film per lasciare spazio a una visione fluida del prodotto concentrata sui tre protagonisti. Chi ha letto i libri sa per esempio che i tagli maggiori, avvenuti nel quinto film, hanno fatto infuriare i fan che ancora chiedono giustizia per L’Ordine della Fenice.

Oltre a veri e propri tagli, alcune storyline minori (come la storia tra Lupin e Tonks e i Malandrini) che nei libri rappresentano una buona fetta di contenuto sono stati tralasciati. La serie tv potrebbe scandire questi tempi rendendo la narrazione più lunga e potendo così mettere mano a quelle storie lasciate in sospeso. Oltre a questo, però si spera che la HBO non incappi in questi 10 errori fatti dai film

L’età di James e Lily Potter in Harry Potter

Età James e Lily Potter

Dopo aver visto più volte i film di Harry Potter, è facile dimenticare che gli attori che hanno interpretato James e Lily Potter non hanno rispecchiato in modo appropriato l’età canonica dei personaggi quando sono morti. Nei libri, i genitori di Harry avevano solo 21 anni quando Lord Voldemort li uccise. Sebbene la loro morte sia stata tragica in un modo o nell’altro, c’è qualcosa di ancora più significativo nei giovani maghi e streghe che avevano appena iniziato la loro vita, ma che si sono comunque dedicati alla lotta contro il Signore Oscuro. Invecchiarli ha attenuato la tragedia, cosa che la serie TV può risolvere.

In particolare, un aspetto da non sottovalutare sarà la questione del casting poiché i protagonisti, soprattutto i tre maghetti, avevano solo 11 anni. Bisognerà fare un lavoro di casting certosino che va a rispecchiare al meglio la questione dell’età.

L’abbigliamento troppo babbano

Harry Potter vestiti babbani

Una delle cose affascinanti del mondo dei maghi è che le streghe e i maghi poco esposti al mondo dei babbani non avevano idea di come vestirsi in modo appropriato. Nei libri di Harry Potter, tutti i membri della comunità magica indossavano la tunica piuttosto che abiti più moderni, ma questo è stato ritrattato per i film.

Certo, Harry e i suoi amici erano soliti indossare jeans e maglioni, ma gli abiti a tre pezzi visti in Harry Potter e in Animali fantastici sono una cosa che ha infastidito i fan per anni. Si spera che la serie TV rappresenti una versione più accurata del mondo dei maghi.

La personalità di Harry Potter

Harry Potter personalità

Se il piccolo Daniel Radcliffe sembrava perfetto per il ruolo di maghetto protagonista, la serie tv dovrà faticare per trovare un attore che fisicamente sia avvicini quanto lui. Oltre a questo però, il nuovo ipotetico protagonista avrà modo di migliorare alcuni tratti della personalità di Harry Potter che è stata eccessivamente semplificata nei film. Harry è sarcastico, soprattutto quando si tratta di adulti come i Dursley, Severus Piton e Dolores Umbridge.

Tuttavia, nei film le sue battute più comiche sono state spesso affidate a Ron, il che ha reso Harry meno relazionabile e interessante. La serie potrebbe finalmente fargli giustizia e rendere il suo personaggio più dinamico.

Dobby avrebbe dovuto essere presente in più film di Harry Potter

Dobby

Dobby l’elfo domestico è uno dei personaggi più amati della serie di Harry Potter, il che ha reso la sua morte in Harry Potter e i Doni della Morte ancora più devastante. Tuttavia, questo aspetto è stato significativamente sminuito nei film poiché, invece di apparire in quasi tutte le puntate come nei libri, Dobby è stato visto solo nella Camera dei Segreti prima di essere ucciso nei Doni della Morte.

Per i suoi fan questa è stata una terribile ingiustizia. Probabilmente i film hanno tagliato le sue scene per evitare i costi e i tempi di animazione, ma una serie HBO potrebbe avere i mezzi per farlo. Ci sono almeno un paio di occasioni per ogni libro in cui Dobby fa visita a Harry. Per esempio, durante il Torneo Tre Maghi quando va a trovarlo al dormitorio e la sua presenza sarà ancora una volta fondamentale per il protagonista.

La generazione dei Malandrini

I Malandrini

Per anni i fan di Harry Potter hanno chiesto un film prequel sui Malandrini, dato che la loro presenza nei film è pressocché nulla. Ora che si parla di una serie televisiva le storie di James Potter e dei suoi amici potrebbero vedere la luce del sole. Dei bellissimi episodi bottiglia dove viene spiegato il legame tra James, Sirius, Lupus e Minus – gli amici erano degli Animagus e questa parte della storia è stata totalmente capovolta nei film.

Oltre a questa parte della storia sarebbe bello vedere approfondita anche la storia tra Lily e Severus, dopo tutto questo tempo.

Nei film di Harry Potter è mancata l’esperienza quotidiana di Hogwarts

Hogwarts

Uno degli aspetti più magici della serie di libri di Harry Potter è Hogwarts. Il castello è praticamente una rappresentazione fisica della magia stessa e i fan hanno a lungo sognato di andarci davvero – e non hanno mai smesso. Naturalmente, le bellissime scenografie dei film hanno contribuito a questo risultato, ma è mancato qualcosa di speciale su cui i libri si sono spesso concentrati: l’esperienza quotidiana e casuale.

Sulle pagine, il Trio fa i compiti nella sala comune dei Grifondoro, le battaglie di palle di neve nel cortile e scherza con Fred e George nella Sala Grande. Niente di tutto ciò era essenziale per la trama dei film, ma faceva parte di ciò che rendeva Hogwarts così meravigliosa.

I film di Harry Potter hanno rovinato i duelli e le apparizioni

I duelli in Harry Potter

Le regole della magia nella serie di Harry Potter erano spesso flessibili, ma seguivano comunque una certa logica. Tuttavia, i film di Harry Potter hanno lasciato perdere questo aspetto in favore di effetti visivi, lasciando i fan ancora più accaniti. Fenomeni come il Priori Incantatum, che si verifica solo durante un duello a causa delle bacchette gemelle di Harry e Voldemort, sono stati utilizzati in quasi tutte le battaglie tra maghi in Harry Potter e Animali Fantastici.

Tantissimi altri incantesimi appartenenti all’eredità lasciata dai libri potrebbero essere rispolverati per la serie tv. Questo si potrebbe collegare al punto precedente: ampliando la vita all’interno della scuola ci sarebbe più spazio per le lezioni e per tutto quello che è stato tralasciato dai film.

Troppi personaggi importanti sono stati tralasciati

Personaggi tagliati

Una delle maggiori difficoltà che gli adattamenti da libro a film spesso incontrano è quella di dare spazio a tutti i personaggi. Nel mondo di Harry Potter, Harry ha incontrato molti personaggi di diversa importanza per la sua storia. I film prestano tanta attenzione ai membri della famiglia Weasley ma non a tutti per esempio non si hanno notizie di Charlie Weasley, Peeves e Winky l’elfo domestico.

Ciò è stato deludente per coloro che hanno amato il ruolo di questi personaggi nei libri. Tuttavia, la serie potrebbe ripristinare questi personaggi tagliati di Harry Potter stando sempre attenti a non divagare. In sette anni e sette libri sono tanti quelli che hanno incrociato il cammino di Harry Potter, ma ci aspettiamo almeno un passaggio chiave sui genitori di Neville, molto importanti ne L’Ordine della Fenice.

La ricerca degli Horcrux è stata eccessivamente semplificata nei film di Harry Potter

Horcrux

La ricerca degli Horcrux è stata il punto culminante della serie di Harry Potter. È iniziata in Harry Potter e il Principe Mezzosangue con una serie di informazioni di base ed è proseguita nei Doni della Morte dopo la morte di Silente. Anche nei libri, gli Horcrux di Voldemort erano ancora avvolti nel mistero e neppure gli incontri con Silente erano stati così chiarificatori nei romanzi.

Harry non aveva molte informazioni su cui basarsi. Tuttavia, la sua conoscenza di base nei romanzi era notevolmente superiore, nei film invece il ritrovamento di questi malvagi oggetti magici è stato per lo più affidato alla fortuna.

I film di Harry Potter hanno ridotto al minimo l’arco caratteriale di Neville Paciock

Naville Paciock

I film di Harry Potter hanno tralasciato molto della profezia della Professoressa Sybill Trelawney, che descriveva come un bambino nato alla fine di luglio sarebbe stato la rovina di Lord Voldemort. Ciò significa che il fatto che questa profezia potesse valere anche per Neville, oltre che per Harry, è stato spiegato solo nei libri.

Questo è stato frustrante, poiché il ragazzo insicuro ha avuto uno degli archi caratteriali più drammatici della serie. Neville forse non è diventato il Prescelto, e il suo arco narrativo è stato messo da parte in favore dei protagonisti, fatto sta che una serie tv potrebbe utilizzare il casting per scegliere una versione di Neville diversa e fare giustizia al personaggio.