Quella del Miglior attore
protagonista è senza dubbio alcuno una delle categorie
degli Oscar 2023 per
cui, a pochi giorni dalla cerimonia di premiazione, non vi è ancora
un vincitore certo. I cinque interpreti candidati sono tutti
professionisti di altissimo livello, che nel corso di quest’ultima
stagione cinematografica hanno dato vita ad interpretazioni tra le
più importanti della loro carriera e per le quali vengono ora
giustamente riconosciuti. Ma c’è di più: tutti e cinque i candidati
sono qui alla loro prima nomination al premio Oscar. Parliamo di
Austin Butler
per Elvis, di Paul Mescal per
Aftersun, di Bill Nighy per
Living, di Colin Farrell per
Gli spiriti
dell’isola e di Brendan Fraser
per The Whale.
Parliamo dunque di due giovani in
ascesa, un veterano del cinema, uno dei più apprezzati attori del
nuovo millennio e un grande del passato qui al suo ritorno in pompa
magna all’interno dell’industria cinematografica. Per le loro
interpretazioni in questi film hanno ricevuto premi e
riconoscimenti di grande importanza, ma solo uno potrà ora salire
sul celebre palco del Dolby Theatre per ritirare la prestigiosa
statuetta. Nell’attesa di scoprire a chi toccherà tale onore,
scopriamo tutto quello che c’è da sapere su di loro,
sull’interpretazione per cui sono candidati, sul percorso da loro
compiuto durante questa stagione dei premi e su chi concretamente
potrebbe trionfare in questa categoria.
Austin Butler, Elvis

Con le sue interpretazioni più
recenti, l’attore Austin Butler sta dimostrando di non
essere solo un bel volto, ma anche un attore dotato di grandi
capacità. Dopo aver esordito in serie di Disney Channel e
Nickelodeon come Hannah Montana, iCarly, Ned – Scuola
di sopravvivenza e Zoey 101, Butler ha infatti
iniziato a farsi notare grazie alle serie Life Unexpected,
The Carrie Diaries e The Shannara Chronicles, ma
anche grazie a ruoli secondari ma significativi nei film I morti non muoiono e
C’era una volta a…
Hollywood. L’occasione di recitare da protagonista
assoluto al cinema è però arrivata proprio grazie ad
Elvis, il film diretto da Baz Luhrmann
dedicato ad Elvis Presley.
In questo film, Butler porta dunque
in scena una versione del re del rock and roll a metà tra
il realistico e la reinterpretazione personale. Il risultato è una
vera e propria performance, che per tutte le due ore e quaranta di
pellicola ci dà prova delle qualità attoriali e canore di Butler,
ma anche del suo magnetico fascino e del suo grande carisma. La sua
è infatti un’interpretazione che divora la scena, capace di
catalizzare su di sé tutte le attenzioni, tanto nei momenti più
dinamici quanto in quelli più intimisti e drammatici. Sconfiggendo
tutti i pregiudizi che si potevano avere all’idea di questo giovane
che interpreta un’icona come Elvis, Butler si consacra dunque
definitivamente agli occhi di Hollywood.
I riconoscimenti non hanno poi
tardato ad arrivare, prima con una vittoria ai Golden Globe come
Miglior attore in un film drammatico, poi come Miglior attore ai
Bafta Awards e
infine come Miglior attore in un film commedia o musicale ai
Satellite Awards. A queste vittorie si affiancano
però anche le nomination ai Critics Choice Awards,
ai SAG Awards e, naturalmente, al premio Oscar.
L’essere stato candidato anche a quest’ultimo premio nella
categoria Miglior attore protagonista, di cui è uno dei principali
frontrunner, lo pone sotto una nuova luce, che sembra
confermare che questo giovane può davvero avere un promettente
futuro nel cinema davanti a sé.
Paul Mescal, Aftersun

Il secondo dei due giovani in attesa
è Paul Mescal, classe 1996, candidato come Miglior
attore per il film britannico Aftersun. Prima di
questo, Mescal aveva attirato molte attenzioni su di sé grazie
alla struggente miniserie Normal People, che gli
aveva fatto guadagnare una nomination agli Emmy
Awards come Miglior attore protagonista in una miniserie o
film TV, ma anche con il film La figlia oscura, dove
recita accanto ad Olivia Colman.
Aftersun rappresenta dunque la sua consacrazione nel mondo
del cinema, tanto da essere ora uno degli attori più richiesti del
momento e prossimo protagonista dell’atteso sequel di Il
gladiatore.
In Aftersun, presentato anche alla Festa
del Cinema di Roma, Mescal interpreta
Calum, un giovane padre intento a trascorrere
un’importante vacanza in Turchia insieme alla figlia undicenne
Sophie. Basato su alcune esperienze della regista Charlotte
Wells, il film ha ricevuto ampi consensi a livello
internazionale ed è stato definito come uno dei migliori titoli del
2022. La nomination ricevuta da Mescal per la sua interpretazione
ha sorpreso in molti, in quanto l’attore non era stato candidato ad
alcuni degli altri principali premi della cosiddetta Awards
Season, ma è stata accolta con molto favore, in quanto è anche
il giusto riconoscimento ad un film molto importante di questo
periodo cinematografico.
Mescal non è dunque stato nominato
né ai Golden Globe, né ai SAG
Awards, né ai Critics Choice Awards, tre
importanti premi che permettono di definire meglio i potenziali
candidati all’Oscar. Ciononostante, è poi appunto stato inserito
nella cinquina del Miglior attore protagonista agli Oscar, nella
quale sarà forse l’outsider di turno, ma senza sfigurare rispetto
agli altri candidati. Con Aftersun, infatti, Mescal ha
dimostrato di saper lavorare molto bene sull’interiorità dei propri
personaggi, esprimendo al meglio e con grande intensità il loro
complesso mondo interiore. L’attore, inoltre, ha poi ricevuto una
nomination come Miglior attore anche ai Bafta
Awards, che più di altre istituzioni tengono in grande
considerazione il cinema britannico.
Bill Nighy, Living

Passando da un attore britannico ad
un altro, ecco che anche il grande Bill Nighy ha
quest’anno ottenuto la sua prima nomination ai premi Oscar.
L’attore è principalmente noto per aver interpretato Viktor nella
serie cinematografica Underworld, Billy Mack in
Love Actually – L’amore
davvero e Davy Jones nella saga cinematografica Pirati
dei Caraibi. È però anche conosciuto per i suoi ruoli nelle
pellicole Still Crazy, L’alba dei morti dementi,
Hot Fuzz, Operazione Valchiria,
Marigold Hotel. Con
Living, egli ha ora dato vita a quella che è stata
definita, giustamente, una delle migliori interpretazioni di tutta
la sua carriera, dando prova di tutta la sua alta statura
d’interprete.
Nel film, diretto da Oliver
Hermanus e scritto dal premio Nobel per la letteratura
Kazuo Ishiguro, Nighy interpreta il burocrate
Mr. Williams, costretto a fronteggiare la sua
mortalità dopo aver scoperto di essere malato terminale. Proprio a
partire da questa consapevolezza, egli avrà modo di vivere una
seconda vita, alla scoperta della bellezza della vita, nel poco
tempo che gli rimane. Quella dell’attore è dunque non una
performance gridata, ma che al contrario lavora sulla sottrazione
per esprimere le proprie sfumature più profonde, dimostrandosi
struggente eppure ricca di gioia, capace di diventa un’ode alla
vita e ai piccoli momenti che la rendono significativa.
Grazie a Living, Nighy è
stato poi candidato come Miglior attore in un film drammatico ai
Golden Globe, come Miglior attore cinematografico
ai SAG Awards, come Miglior
attore drammatico ai Satellite
Awards e come Miglior attore ai Bafta
Awards. Anche per lui, la nomination al premio Oscar 2023
era tutt’altro che certa e il fatto che sia poi stata confermata ha
suscitato grande gioia tra l’industria, la critica e il grande
pubblico. Questo perché Nighy è uno di quegli attori che, spaziando
tra i generi e celandosi con grande mestiere dietro i propri
personaggi, ha saputo in più occasioni dar vita a ruoli memorabili.
Il fatto che finalmente, all’età di 73 anni venga riconosciuto
anche dall’Academy, è un riconoscimento quantomai gradito, sia che
poi egli vinca o meno il premio.
Colin Farrell, Gli spiriti dell’isola

Irlandese come il collega Mescal,
Colin Farrell è un attore noto per
film come Minority Report, Daredevil, The New
World, Miami Vice, Sogni e delitti, In Bruges
– La coscienza dell’assassino, 7 psicopatici, e che
negli ultimi anni si è distinto anche per una serie di titoli più
autoriali come The Lobster, L’inganno e Il sacrificio del cervo
sacro, che lo hanno reso sempre più interessante agli
occhi della critica e dell’industria. Con Gli spiriti
dell’isola, con cui torna a collaborare con il regista
Martin McDonagh e per cui ha
ricevuto la sua prima nomination all’Oscar, riceve dunque ora una
definitiva consacrazione come uno dei più brillanti interpreti
della sua generazione.
Nel film, Farrell interpreta
Pádraic Súilleabháin, un uomo mite e semplice la
cui esistenza è scandita dal proprio mestiere di mandriano e dalle
serate al pub con l’amico di sempre Colm Doherty. Quando però
questi da un giorno all’altro afferma di non voler avere più nulla
a che fare con lui, per Pádraic tutto si rimette in discussione.
Farrell è abilissimo nel rappresentare la sua ingenuità e la sua
bontà di cuore, risultando all’occorrenza comico e drammatico.
Ancor di più, però, egli si pone in modo evidente al completo
servizio del proprio personaggio, facendolo emergere come un essere
umano estremamente credibile, aiutato naturalmente dalla brillante
scrittura di McDonagh.
Con questa sua interpretazione,
Farrell ha vinto la prestigiosa Coppa Volpi per la miglior
interpretazione maschile alla Mostra del Cinema di
Venezia. Da quel momento si è affermato come uno dei
frontrunner per la categoria Miglior attore protagonista
agli Oscar 2023. Prima di arrivare ad ottenere l’ambita nomination
a tale premio, però, ha ricevuto una candidatura anche ai
SAG Awards, ai Bafta Awards, ai
Critics Choice
Awards e ai Golden Globe, trionfando
presso questi ultimi nella categoria Miglior attore in un film
commedia o musicale. È stato inoltre indicato come Miglior attore
del 2022 dalla prestigiosa National Board of
Review. Riconoscimenti importanti, dunque, che lo rendono
di fatto uno dei nomi di punta di questa cinquina.
Brendan Fraser, The Whale

Quello di Brendan
Fraser è diventato un caso di rinascita lavorativa che,
mese dopo mese, ha sempre più appassionato tanto gli interni
all’industria del cinema quanto tutti gli spettatori cresciuti con
i suoi film. Fraser, lo ricordiamo, è principalmente noto per
aver interpretato Rick O’Connell nella trilogia
colossal di La mummia, che gli ha
permesso, a cavallo tra gli anni Novanta e i primi Duemila, di
affermarsi come una moderna icona del cinema d’avventura, un vero e
proprio Indiana Jones dei nostri tempi. Oltre a
quei film, però, è ricordato anche per Il mio amico
scongelato, Un colpo da campioni, George re
della giungla… ?, Sbucato dal passato,
Looney Tunes: Back in Action, Viaggio al centro
della terra e
Inkheart – La leggenda di cuore d’inchiostro.
In seguito, tuttavia, la sua
carriera è andata incontro ad un declino che lo ha quasi fatto
sparire del tutto dai radar di Hollywood. Dopo anni di anonimato è
però tornato a farsi notare grazie alla serie Doom Patrol e ai film
No
Sudden Move e The Whale. Quest’ultimo, in
particolare, è stato sin da subito indicato come il progetto che
avrebbe potuto riportarlo in auge. Il motivo è presto detto: nel
film Fraser interpreta Charlie, un uomo
estremamente in sovrappeso che non esce mai dalla propria casa ed
ha in essa tutte le interazioni umane di cui ha bisogno, tra cui
quella con la problematica figlia Ellie. Prima che sia troppo
tardi, Charlie cercherà di insegnare proprio a quest’ultima
l’importanza dell’amore verso il prossimo.
Interpretare un personaggio come
Charlie richiede dunque grandi capacità drammatiche, ma anche quel
senso della leggerezza necessario a non far scivolare il tutto
nello strazio. Fraser, con indosso un pesantissimo trucco
prostetico, riesce in tutto ciò, divertendo, emozionando,
spaventando e colpendo al cuore lo spettatore. Il successo è
immediato. Oltre a ricevere il plauso della critica e del pubblico,
Fraser viene candidato come Miglior attore ai Golden
Globe, ai Bafta Awards, ai Gotham
Independent Film Awards, ai Satellite
Awards, ai Critics Choice Awards e ai
SAG
Awards, trionfando proprio presso questi
ultimi tre. La prossima fermata sono gli Oscar 2023, dove l’attore
si presenta dunque come principale candidato alla vittoria.
Miglior attore protagonista… chi vincerà?
Come si diceva in apertura, la
categoria del Miglior attore protagonista è tra le
più incerte di questi Oscar 2023. Nonostante ci
siano due evidenti sfidanti alla vittoria, ovvero
Austin Butler e Brendan Fraser,
con Colin Farrell che li insegue a poca distanza,
è ancora molto difficile stabilire chi tra loro vincerà.
Quest’ultimo, con la Coppa Volpi e il Golden Globe dalla sua, non è
infatti da sottovalutare e tra i due principali sfidanti che si
dividono i voti dei membri dell’Academy, chissà che non possa
essere proprio Farrell a spuntarla e vincere l’ambito Oscar. Sembra
invece già più facile affermare che sia Paul
Mescal che Bill Nighy abbiano meno
possibilità di vedersi chiamati sul palco a ritirare l’ambita
statuetta.
La loro candidatura è dunque da
vedere più come un incoraggiamento per il primo e come un
riconoscimento alla carriera per il secondo. Anche solo la
nomination, per loro, è infatti un traguardo assai gradito.
Tornando ai due principali sfidanti, questi si presentano agli
Oscar con tre premi vinti a testa: Golden Globe, Bafta e Satellite
Award come miglior attore in un film commedia o musicale per
Butler; e SAG, Critics Choice Award e Satellite Award come miglior
attore in un film drammatico per Fraser. Difficile dunque dire chi
tra loro sia realmente in “vantaggio”, anche se tra tutti questi
premi è noto che un certo peso ce l’ha il SAG
Award, ovvero il premio assegnato dal sindacato attori. Di
norma, chi vince questo ha poi alte probabilità di trionfare anche
agli Oscar.
Di poco rispetto al collega, Fraser
potrebbe dunque essere indicato come il principale favorito agli
Oscar 2023. Bisognerà però attendere di scoprire se l’Academy gli
riconoscerà davvero questo premio o preferirà conferirlo ad un
giovane emergente con una lunga carriera ancora davanti a sé. Al di
là di chi vincerà, però, è importante sottolineare quanto tutte e
cinque le interpretazioni candidate quest’anno siano di alto
livello e, cosa ancor più importante, molto diverse tra loro, il
che rende quindi impossibile indicare un migliore in assoluto, ma
fa senza dubbio gioire del fatto che questi grandi attori abbiano
ricevuto i riconoscimenti e le attenzioni che meritavano di
ricevere, a prescindere da chi poi vincerà o meno.