Home Blog Pagina 581

Bugiardo bugiardo: trama, cast e curiosità sul film con Jim Carrey

Negli anni Novanta Jim Carrey era l’attore più popolare del mondo, nonché il primo a ricevere compensi milionari per i suoi film campioni di incassi. Titoli come The Mask, Scemo & più scemo e Ace Ventura – L’acchiappanimali lo hanno consacrato come una delle icone della commedia statunitense. Dopo questi, nel 1997, è arrivato un altro grandissimo successo quale Bugiardo bugiardo. Diretto da Tom Shadyac, già regista per Carrey di Ace Ventura e che lo dirigerà di nuovo in Una settimana da Dio, il film si è affermato come uno dei maggiori incassi del suo anno, ottenendo anche pareri critici molto favorevoli.

Rispetto ai titoli più su citati, Carrey ha con questo film messo da parte eccessive stranezze nell’abbigliamento e nell’acconciatura, mostrandosi in modo più naturale. Il suo obiettivo era quello di dimostrare di poter attrarre attenzioni su di sé anche senza ricorrere a personaggi stravaganti e sopra le righe. L’obiettivo è stato ottenuto, con Carrey lodato tanto per le capacità comiche quanto per le sue doti attoriali. A differenza degli altri titoli per cui è diventato famoso, inoltre, Bugiardo bugiardo presenta anche una forte componente sentimentale, con la quale Carrey si sarebbe poi cimentato più volte in seguito.

Ancora oggi il film è un vero e proprio cult per chi è in cerca di quel divertimento sfrenato classico degli anni Novanta, senza dimenticare anche le emozioni necessarie ad un maggior coinvolgimento. Riscoprire Bugiardo bugiardo è dunque sempre un piacere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bugiardo bugiardo: la trama del film

Protagonista del film è Fletcher Reede, un brillante avvocato che ha fatto molta carriera utilizzando la menzogna come propria arma vincente. Per vincere le sue cause, infatti, egli non si fa problemi a mettere in gioco alcune straordinarie bugie talmente complesse da non poter non sembrare vere. L’uso continuo di menzogne, però, non avviene soltanto nel suo lavoro ma anche nella sua vita privata. Fletcher, infatti, si è trovato per questo motivo ad essere lasciato da sua moglie Audrey, il quale ha trovato un uomo più serio e affidabile. Il processo di divorzio, naturalmente, non fa che peggiorare anche il rapporto tra l’avvocato e suo figlio Max.

Il bambino, infatti, è sua volta particolarmente amareggiato dalle continue menzogne del padre, il quale pur volendogli bene è continuamente assente ad ogni momento speciale. Ecco perché, quando Fletcher mancherà anche al compleanno di Max, questi esprimerà il desiderio che il padre inizi a dire la verità. Come per magia, da quel momento Fletcher non riuscirà più a mentire in alcun modo, trovandosi così coinvolto in una serie di situazioni sempre più assurde. Sarà però per lui l’occasione di capire davvero quale sia il costo delle bugie e cercare di rimediare ai propri errori, specialmente quelli fatti verso la moglie e il figlio.

Bugiardo bugiardo cast

Bugiardo bugiardo: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Fletcher Reede vi è Jim Carrey, il quale decise di accettare subito il ruolo dopo aver letto la sceneggiatura. A convincerlo era stata la possibilità di interpretare un uomo del tutto normale coinvolto in eventi assurdi. Egli si fece coinvolgere talmente tanto dal personaggio da non risparmiarsi in alcun modo nell’interpretazione di questo. Carrey ricorda infatti di come al termine delle riprese si sentisse sempre esausto. Nella scena in cui Fletcher si picchia da solo, ad esempio, egli diede vita alla scena nel modo più energico possibile, fornendo anche gli effetti sonori che si possono sentire nel film.

La performance di Carrey, tra le più apprezzate della sua carriera, gli ha poi fatto ottenere una nomination ai Golden Globe ed un compenso di circa 20 milioni di dollari. Carrey, inoltre, compare anche in un cameo nei panni di Fire Marshall Bill, il personaggio da lui interpretato nello show televisivo In Living Color. Ad interpretare l’ex moglie Audrey vi è l’attrice Maura Tierney, mentre il figlio Max è interpretato da Justin Cooper. L’attore Cary Elwes è invece Jerry, il nuovo compagno di Audrey. Per il ruolo, Elwes ha letto diversi libri motivazionali, così da comprendere meglio il personaggio. Completano poi il cast gli attori Anne Haney nei panni di Greta, Jennifer Tilly in quelli di Samantha Cole e Jason Bernard nel ruolo del giudice Marshall Stevens.

Bugiardo bugiardo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Bugiardo bugiardo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 22 giugno alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

House of the Dragon, le key art ufficiali della serie dal 22 agosto su Sky

0

Rilasciato il key art ufficiale di House of the Dragon, l’attesissima serie HBO che debutterà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW il 22 agosto in tutti i territori in cui Sky è presente, in contemporanea assoluta con la messa in onda della tv via cavo americana. Tratta dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, la serie è ambientata 200 anni prima degli eventi citati ne “Il Trono di Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.

I fan, ma anche quanti vogliano arrivare preparati all’appuntamento di agosto senza aver ancora mai visto la serie madre, possono recuperare tutte le stagioni de Il Trono di Spade on demand su Sky e in streaming su NOW.

In dieci episodi girati nel Regno Unito, House of the Dragon vanta un grande cast che include fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans.

Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.

Co-creatore e produttore esecutivo della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner, produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V. Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.

Thor: 10 cose che solo i fan più accaniti sanno sull’eroe MCU

Thor: 10 cose che solo i fan più accaniti sanno sull’eroe MCU

Thor (Chris Hemsworth) è apparso per la prima volta nell’MCU nel 2011 con un film da solista. Undici anni dopo, è in arrivo in sala il quarto lungometraggio dedicato al Dio del Tuono. Nell’attesa che Thor: Love and Thunder esca nei cinema italiani il 6 luglio prossimo, è bene rispolverare alcuni dettagli del personaggio. Oltre a ciò che tutti conoscono, ci sono una serie di aneddoti sul supereroe che forse sono noti solo ai fan Marvel più accaniti. Scopriamoli!

Thor e SifLady Sif Thor MCU

Come molti altri eroi Marvel, nemmeno Thor è un personaggio nato dal nulla. Il dio e la sua famiglia sono tutti personaggi basati sulla mitologia norrena. Nella mitologia nordica infatti, Thor è il dio del tuono, del cielo e dell’agricoltura. Inoltre, è il marito di Sif, meglio conosciuta dai fan Marvel come Lady Sif.

La relazione tra il dio e Sif ha svolto un ruolo importante nei fumetti Marvel, mentre nell’MCU è stata molto sminuita. Per ora, l’unica storia d’amore che il Dio del Tuono ha avuto è stata quella con Jane Foster. Ora che i due hanno rotto, sarebbe molto interessante vedere la coppia Thor e Lady Sif emergere anche sullo schermo.

Le armi magiche di Thor vanno oltre il Mjolnir e Stormbreaker

Avengers Endgame Thor MCUIl rapporto tra il Dio del Tuono e il suo martello Mjolnir è qualcosa di davvero unico, quasi carnale. Quando in Thor: Ragnarok l’eroe è costretto a sostituire il Mjionir dopo che Hela l’ha distrutto, Korg prende addirittura in giro l’attaccamento che Hemsworth mostra verso l’arma.

Nell’ombra del Mjolnir però, esistono però una serie di altre armi potenti che il dio  usa nei fumetti. Esemplare è la cintura di forza chiamata Megingjord che permette all’eroe di accrescere la propria forza. È stata Valchiria a regalare a Thor l’arma per ordine di Odino. Dato che Valchiria (Tessa Thompson) sarà presente in primo piano in Love and Thunder, è possibile che la cintura venga finalmente introdotta in live-action.

Throg, la Rana del TuonoThrog MCU

Durante una scena di Thor: Ragnarok, Loki (Tom Hiddleston) dice di aver trasformato il fratello in una rana. Può sembrare uno scherzo, ma non è la prima volta che Thor assume sembianze simili. Nell’episodio 5 della serie Disney+ Loki, una rapida panoramica inquadra una rana intrappolata in un barattolo con indosso un mantello e l’iconico elmo del Dio del Tuono.

In questo caso l’MCU fa un riferimento diretto alla serie di fumetti di Walter Simon in cui Loki trasforma appunto il fratello in una rana. Nella storia a fumetti, Thor non solo fa amicizia con un’altra rana di nome Puddlegulp, ma, generoso come sempre, condivide i suoi poteri con il nuovo amico.

Thor è mandato sulla Terra per punizioneanthony hopkins odino thor

Chi ha visto il primo film dell’eroe nel 2011 sa che Odino ha mandato Thor sulla terra come punizione per il suo atteggiamento impulsivo e arrogante. Nel corso della storia, la vicenda diventa sempre più familiare, con Loki che causa problemi continuamente e impedisce al fratello di riconquistare il titolo e la dignità del Dio del Tuono.

Tuttavia, la vicenda nella Marvel Comics  è molto più complessa di quanto mostrato nell’MCU. Nel fumetto “Viaggio nel mistero“, Thor subisce qualcosa di più molto più grave di una punizione. Se nei film egli può conservare il ricordo della sua vita su Asgard anche quando giunge sulla terra, ciò non avviene sulla carta stampata, dove il dio diventa il Dottor Donald Blake, un medico zoppicante.

Le capre Toothgnasher e ToothgrinderThor Love and Thunder MCU

Nella mitologia norrena e nei fumetti, Thor possiede un carro in stile greco trainato da capre giganti. Oltre a trasportare Thor, il carro è anche in grado di viaggiare attraverso lo spazio tra i nove regni. Le due creature magiche che lo guidano nella Marvel Comics si chiamano Toothgnasher e Toothgrinder.

Ora che il ponte Bifrost dell’MCU è stato distrutto, si può presumere che il carro  sarà usato dall’eroe in Love and Thunder per viaggiare nei nove regni. L’MCU sta dando molta enfasi al mezzo magico: anche le capre hanno ottenuto il loro poster e probabilmente avranno un ruolo rilevante nel film.

Il nonno di Thor

Thor The Dark WorldIn una scena iconica di Thor: Dark World, il protagonista, mentre tenta di fuggire dal palazzo asgardiano invisibile, taglia la testa della statua di suo nonno. Subito Loki ne approfitta e ci lascia una delle sue citazioni più divertenti esclamando: “Ben fatto, hai appena decapitato tuo nonno.”

In realtà, dietro a questa frase esilarante si cela un significato più profondo. Nei fumetti della Marvel, Thor rimane incastrato in un piano messo in atto da Loki e finisce per uccidere realmente il nonno.

I viaggi nel tempo

Chris Hemsworth Thor MCUÈ ben noto ai fan dell’MCU che in Avengers: Endgame i Vendicatori costruiscono una macchina del tempo per recuperare tutte le Pietre dell’Infinito e per riportare in vita la popolazione deceduta. L’operazione ha richiesto tempo e sforzi a Tony e agli Avengers. Se solo i personaggi MCU avessero conosciuto le possibilità offerte  dal Mjolnir

Nei fumetti infatti, il Mjolnir, girando più veloce della luce, dà a Thor la possibilità di aprire un portale nella quarta divisione. In questo modo, l’eroe può viaggiare nel tempo. Sicuramente, questa pratica funzione del martello avrebbe potuto far risparmiare tempo e stress ai Vendicatori in Endgame.

Thor non è immortale

Chris Hemsworth ThorThor ha un millennio e mezzo. 1500 anni costituiscono una quantità di tempo abbastanza lunga, ma ciò che i fan potrebbero non sapere è che l’eroe non è immortale. In Ragnarok infatti, il padre del dio è morto. Ciò dimostra la mortalità degli Asgardiani. Tuttavia Odino, in quanto dio, ha scelto di morire, è passato a miglior vita per sua volontà.

Nei fumetti, gli Asgardiani possono raggiungere un certo livello di immortalità, ma non è una dote naturale. Su Asgard, sono le Mele d’Oro di Idunn gli strumenti che dotano gli abitanti della vita eterna. Quando queste mele non vengono mangiate, la loro qualità svanisce e gli dei diventano mortali.

Thor ha tre fratelli

Loki ThorNell’MCU, Loki e Hela sono i fratelli di Thor. In realtà, l’eroe ha anche un altro fratello di nome Atum, il potente Dio del SoleAtum ha la capacità di ingoiare gli dei e di prendersi i loro poteri – abilità di cui il Doctor Strange si è servito nella serie What If. Visti i nuovi personaggi presenti nella Fase 4, non ci stupirebbe troppo l’introduzione di Atum nell’MCU: il personaggio sarebbe sicuramente in grado di arricchire il gruppo dei cattivi.

Il Dio del Tuono può creare voragini

Infinity WarNei fumetti, quando Thor è abbastanza arrabbiato, è in grado di aprire voragini sulla Terra. Nella episodio ”Atti di Vendetta” della Marvel Comics, Loki riesce a scatenare l’ira del fratello. Facendo credere di essere un “bravo ragazzo“, Loki trama alle spalle di un gruppo di eroi. Quando se ne accorge, Thor per punizione apre una voragine nella Terra e blocca Loki tra i cumuli di macerie. Sarebbe interessante vedere l’aspetto più irascibile del personaggio di Chris Hemsworth anche nell’MCU.

Smile, il trailer ufficiale del film di Parker Finn

0
Smile, il trailer ufficiale del film di Parker Finn

Paramount Pictures diffonde il trailer ufficiale di Smile, il nuovo film di Parker Finn, in uscita in sala il prossimo 29 settembre.

La trama di Smile

Dopo aver assistito a un traumatico episodio che ha coinvolto una sua paziente la dottoressa Rose Cotter viene perseguitata da strani e spaventosi fenomeni. Assalita dal terrore che prende il sopravvento sulla sua vita, Rose sarà costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e sfuggire ad una nuova e agghiacciante realtà.

Nel cast del film Sosie Bacon, Jessie T. Usher, Kyle Gallner, Robin Weigert, Caitlin Stasey con Kal Penn e Rob Morgan.

Laggiù qualcuno mi ama: in lavorazione il doc di Mario Martone e Anna Pavignano su Massimo Troisi

0

È in lavorazione Laggiù qualcuno mi ama, film documentario su Massimo Troisi, diretto da Mario Martone. Il film, prodotto da Indiana, è scritto da Mario Martone e da Anna Pavignano.

Tramite contenuti, documenti inediti e le testimonianze di colleghi e amici il documentario mira a raccontare la genialità e il mito di Massimo Troisi attraverso l’esclusiva ed eccezionale visione del regista e autore napoletano Mario Martone e della compagna di vita e di lavoro Anna Pavignano.

Dichiarazione di Mario Martone:
Con Massimo era nata un’amicizia fondata su una grande stima reciproca, adoravo il suo cinema, vagheggiavamo di lavorare insieme. La possibilità che mi viene offerta di fare un film documentario in cui il pubblico lo possa ritrovare oggi sul grande schermo è quindi qualcosa di speciale per me, posso tornare a dialogare con lui, ascoltarlo e portarlo agli spettatori di ieri e a quelli di oggi, che sono tantissimi. Massimo è sempre rimasto vivo nell’immaginario collettivo, perché era una grande anima e un grande artista. E molto speciale è per me lavorare alla sceneggiatura con Anna Pavignano, che di Massimo ha scritto tutti i film e la cui presenza al suo fianco indicava molto bene quanto Massimo fosse aperto, dialettico, avanti nella sua visione delle cose. Quanto possa parlarci ancora adesso. Facciamo questo film per riascoltarlo, rivederlo, stare con lui.

EKI Night: il programma dell’evento, il 30 giugno all’Orto Botanico di Roma

0

EKI NIGHT – 30 GIUGNO – ORTO BOTANICO DI ROMA è il primo evento di EKI MAGAZINE dedicato alla luce | H 19-00 – 00.00. Giovedì 30 giugno 2022, dalle ore 19.00 alle ore 00.00, in occasione dell’uscita di EKI MAGAZINE – issue 02 (Sun Light) l’associazione culturale EKI in collaborazione con Circolo Kokè è lieta di invitarvi a celebrare la luce nella splendida location dell’Orto Botanico di Roma, Largo Cristina di Svezia, 23 A – 24.

Sponsor CO IM AP srl, Cinefilos.it
Partner Orto Botanico, hinkypunk studio, Nastro Azzurro Peroni
Food e Drink Welcome to Yam

PROGRAMMA 

19.00 ingresso
19.30 – 20.15 intro by eki team – talk con il direttore della fotografia  Paolo Carnera
21.00 – 22.00 Sinnerman live show
22.15 – 22.30 Habitus, performance w/ Gaia Altucci e Fiamma Rigoni, musiche di Niccolò Vannucchi 22.00 – 00.00 Dj Ariannna 

Lightscapes di Federico Luciano

Light painting, performance w/ Hopeless studio e Softcor 

Costumi e travestimenti brillanti, luminosi, scintillanti, sono i benvenuti! 

Ingresso a pagamento (8 euro) in loco + una birra omaggio Peroni Nastro Azzurro.

Le prime 50 copie di Eki 02 in vendita, in esclusiva, all’evento. 

COS’È EKI

Eki è un magazine d’arte semestrale dedicato a chi ama la luce, ne trae ispirazione, la studia o semplicemente la osserva. La rivista ospita artisti ed esperti provenienti da tutto il mondo e il suo scopo è quello di creare uno spazio per condividere e confrontare molteplici modi di approccio alla luce, attraverso tecniche e idee creative diverse. Ogni numero della rivista è redatto sia in italiano che in inglese e tratterà di un tipo specifico di luce. 

ISSUE 02 – SUN LIGHT

“Ma in mezzo a tutti sta il sole. Chi infatti, in tale bellissimo tempio, metterebbe codesta lampada in un luogo diverso o migliore di quello, donde possa tutto insieme illuminare? “

Niccolò Copernico, De revoutionibus orbium coelestium, 1. I, cap. X

In questa Issue esploreremo le caratteristiche della luce solare, i suoi usi nell’estetica del cinema, della fotografia, della pittura e dell’architettura, ricorrendo al contributo di artisti e artiste di tutti i campi, esperti dotati non soltanto di talento, ma anche e soprattutto di uno sguardo allenato a osservare le diverse condizioni di luminosità.

OSPITI ISSUE 02

Interviste: Ami Vitale, James Nizam, Odile Decq, Roger Deakins, Angela Lane, Carlos Reygadas, 

Open call: Jaleh Sadravi, Matteo Capone, Neerja Chandna Peters, 

Articoli:  Francesco Spagna, Andrea Cattabriga, Nacho Zamora, Stefano Bevacqua, Daniela Sidari, Pasquale Mari, App Soho

PERCHÈ EKI

Eki è la divinità del Sole nel pantheon basco, figli di Ama Lur (Madre Terra), colei al principio di tutto. Ama Lur donò agli uomini la luce di Eki, grazie alla quale riuscirono a liberarsi dalle sofferenze provocate da Gaueko, Dio delle tenebre.

EKI E LA CARTA

EKI nasce nel 2020 ma crede ancora nella carta. Scelta anacronistica? Stiamo vivendo una fase critica nel mondo dell’editoria, correlata alla velocizzazione del mondo che viviamo. In un mondo che va sempre più veloce, vogliamo invitare ad un momento di riflessione, un ritorno alla fisicità e ai gusti sensoriali, come può essere il tatto sulla pagina, l’odore di una rivista.

CHI C’È DIETRO EKI?

Dietro Eki ci sono tre fotografe che hanno incrociato le loro vite al Centro sperimentale di Cinematografia di Roma. Il mondo del cinema, come tanti altri, è sempre stato dominato principalmente da uomini. Abbiamo quindi deciso di impegnarci affinché Eki non escluda mai artiste donne, per garantire visibilità e supporto alle colleghe che sanno creare e costruire narrazioni artistiche significative.

DOVE È POSSIBILE ACQUISTARLA?

EKI ISSUE 02 – SUN LIGHT può essere acquistata sul sito ufficiale al prezzo di 30 euro più spese di spedizione, altrimenti nei punti vendita indicati.  

The Crown: scelto un giovane attore per Mohamed al-Fayed

0
The Crown: scelto un giovane attore per Mohamed al-Fayed

L’astro in ascesa Amir El-Masry, attore egiziano noto per Limbo, è entrato a far parte del cast di The Crown, ed interpreterà il giovane Mohamed al-Fayed, l’ex proprietario di Harrods. A rivelare la notizia è stato Variety, che ha trovato conferma presso Netflix. La piattaforma, tuttavia, non ha fatto ulteriori commenti. 

Sappiamo anche che Salim Daw (“Oslo”) è stato scelto per interpretare un’incarnazione più adulta di Mohamed al-Fayed, padre di Dodi al-Fayed e compagno della Principessa Diana fino al giorno della loro morte. I due verranno interpretati da Khalid AbdallaElizabeth Debicki.

Anche se Netflix e i produttori di The Crown non hanno rilasciato dichiarazioni, la scelta di due attori di età diverse per interpretare Mohamed al-Fayed suggerisce che, oltre a uno sguardo negli ultimi mesi di vita di Diana, gli spettatori vedranno anche una parte importante della backstory del businessman egiziano, oggi di 93 anni, che nel 2008 accusò pubblicamente la Regina e il Principe Carlo di aver ordinato ai servizi segreti britannici di uccidere la Principessa per impedirle di sposare un uomo musulmano e di avere suo figlio.

Nella quinta stagione di The Crown Imelda Staunton entra nel ruolo della regina Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata da Claire Foy o Olivia Colman. La quinta stagione è prevista per il 2022. Nel cast ci saranno anche Jonathan Pryce nei panni del Principe Filippo, Lesley Manville in quelli della principessa Margaret e Jonny Lee Miller come John Major. Elizabeth Debicki sarà Diana mentre Dominic West interpreterà Carlo.

Elvis: la recensione del film di Baz Luhrmann

Elvis: la recensione del film di Baz Luhrmann

«We’re caught in a trap, I can’t walk out, because I love you too much baby». Basterebbero questi versi di Suspicious Minds, uno dei brani più celebri di Elvis Presley, a raccontare il film che il regista Baz Luhrmann ha dedicato al re del rock ‘n roll. Il suo Elvis non è infatti solo lo showman per eccellenza né il sex symbol senza tempo che tutti conosciamo. Oltre ciò, egli è prima di tutto un ragazzo smarrito, continuamente alla ricerca della via verso casa, mentre intorno a lui si solidifica una gabbia dorata dalla quale, come noto, è stato sempre più difficile sfuggire.

Tornato alla regia a nove anni da Il grande Gatsby, Luhrmann realizza con Elvis un film che proprio come il suo protagonista vuole essere larger than life. Un film che va oltre la stretta etichetta di biopic e che racconta il celebre cantante e showman con un fare eccessivo ma allo stesso tempo intimo, sgargiante ma anche profondamente cupo, il tutto guidato naturalmente da quelle emozioni forti alla base di tutto il cinema del regista australiano. Proprio come Romeo e Giulietta, come Satine e Christian e come Jay Gatsby, anche Elvis è prima di tutto un uomo al costante inseguimento dell’amore.

La sua storia è qui vista attraverso il prisma della complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker. Vengono dunque approfondite le complesse dinamiche tra i due nell’arco temporale di 20 anni, coprendo dagli esordi alla fama di Presley, dal rapporto di lui con la famiglia a quello con la moglie Priscilla, dalla formazione del suo mito sino al suo inarrestabile declino. Il tutto proprio mentre gli Stati Uniti e il mondo cambiavano per sempre, perdendo la loro innocenza e dando luogo a rivoluzioni culturali e sociali senza precedenti.

Elvis Buz Luhrmann
Austin Butler nei panni di Elvis Presley in una scena del film.

Are you lonesome, Elvis?

Elvis Presley è stato già raccontato altre volte sul piccolo e grande schermo (in particolare si ricorda il film del 1979 Elvis, il re del rock, diretto da John Carpenter e interpretato da Kurt Russell), ma per rendergli davvero giustizia occorreva un regista che non avesse paura di osare e pochi potevano essere indicati per tale operazione quanto lo è Luhrmann. Il suo cinema, caratterizzato dallo sfarzo e dall’abbondanza, dalle imponenti scenografie e dai costumi sgargianti, si sposa alla perfezione con la vita e l’attività di Elvis. Ancor di più, tutto ciò contribuisce qui a racchiudere il protagonista in quella prigione dorata (ma pur sempre prigione) che era diventata la sua vita.

Luhrmann, pur coprendo con questo film praticamente tutta la carriera di Elvis, compie delle precise scelte su cosa narrare e cosa lasciar fuori dal racconto. Mancano certamente episodi importanti della vita del cantante e diverse sono le libertà prese nei confronti di quella che è la sua vera storia, ma è in questo che Elvis si sgancia dal film biografico per andare oltre. Proprio come Gatsby venne prelevato dal romanzo di Fitzgerald per essere ricontestualizzato in una versione post-moderna di quello stesso racconto, così Luhrmann inserisce Elvis in un film che tra effetti speciali, virtuosismi e luci espressionistiche mira a farne emergere l’anima prima che la storia personale.

Elvis ragiona dunque primariamente per episodi, ognuno dei quali ci ribadisce il suo senso di smarrimento e la sua insofferenza verso le imposizioni provenienti dall’esterno o, il più delle volte, proprio da quello stesso colonnello Parker a cui il cantante deve molto, tanto nel bene quanto nel male. E proprio riguardo a Parker, Luhrmann non sembra avere dubbi sul suo ruolo di “cattivo” in questa vicenda, mentre Elvis non può che essere il buono, il supereroe il cui potere è la musica. Un supereroe il cui desiderio era esprimere sé stesso, portare via la sua famiglia dalla povertà e vivere dell’amore incondizionato dei suoi fan. Un amore che si è però rivelato tanto letale quanto lo è la kriptonite per Superman.

Elvis Austin Butler
Austin Butler e Tom Hanks in una scena del film.

Un film abbagliante e colmo di buon cuore come lo era Elvis

Una delle critiche più ricorrenti mosse a Il grande Gatsby è quella di essere un film esteticamente ricco ma privo di cuore. Luhrmann sembra aver fatto tesoro di quella lezione, coniugando in Elvis tutte le sue principali caratteristiche stilistiche ad un cuore che non solo è vivo, ma batte anche ad un ritmo forsennato. Un ritmo contagioso dato dall’uso di split screen e di un montaggio frenetico e che già dalle prime scene dimostra la volontà di questo film di non essere solo un film, bensì un’esperienza visiva e sonora unica. Basta la sequenza dove si alternano la folgorazione per la musica di Elvis e la sua prima esibizione in abito rosa a far schizzare alle stelle l’entusiasmo.

Buona parte di questo cuore che contraddistingue Elvis è inoltre dato dalle interpretazioni dei due protagonisti, chiamati a dare corpo, anima e voce a personaggi che con la loro forza guidano la storia piuttosto che farsi guidare da essa. Se Tom Hanks è eccezionale nel caratterizzare il colonnello Parker ora come figura paterna ora come diabolico architetto delle fortune del suo pupillo, Austin Butler nei panni di Elvis è un’autentica rivelazione. L’attore assume un compito gravoso, trionfando però nel non dar vita ad un’ennesima imitazione del re del rock, bensì una propria interpretazione del suo modo di parlare, di fare, di muoversi. Ogni scetticismo si dilegua e Butler appare la miglior scelta possibile per questo ruolo.

Con soluzioni di messa in scena di questo tipo, con interpretazioni di questo livello e con quel coraggio di osare che ormai sembra proprio di ben pochi autori, si possono perdonare ad Elvis alcune incertezze narrative e alcune particolari prese di posizione sulla vicenda narrata. Ciò che ancor di più conta, però, è come Luhrmann riesca ad utilizzare tutte queste componenti a vantaggio delle intenzioni del film, il quale non sarà un biopic nel senso classico del genere, ma è un’opera ancor più vicina alla vera essenza di Elvis (o almeno quella che il regista ritiene essere la sua vera essenza). Insomma, un film che molto probabilmente Elvis avrebbe adorato vedere e in cui i suoi fan possono ritrovare tante calorose emozioni e un non indifferente velo di malinconia.

Star Wars Summer Vacation: il trailer del nuovo speciale LEGO

0
Star Wars Summer Vacation: il trailer del nuovo speciale LEGO

L’estate è arrivata e il trailer di LEGO® Star Wars Summer Vacation scalderà gli animi. Il nuovissimo speciale animato targato Lucasfilm e LEGO Group, ultima novità della serie di racconti legati alla popolare saga, iniziata con LEGO Star Wars Holiday Special e proseguita con LEGO Star Wars Terrifying Tales, debutterà il 5 agosto 2022 in esclusiva su Disney+.

LEGO Star Wars Summer Vacation, ambientato poco dopo gli eventi di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, vede nella versione originale le voci di “Weird Al” Yankovic, Yvette Nicole Brown, Kelly Marie Tran, Anthony Daniels, Billy Dee Williams oltre a quelle dei membri del cast che ritornano dai precedenti speciali di LEGO Star Wars e include la nuova canzone originale “Scarif Beach Party” interpretata da “Weird Al” Yankovic.

Alla ricerca di una pausa dagli stormtrooper e dai caccia TIE, Finn organizza una vacanza a sorpresa per i suoi amici Rey, Poe, Rose, Chewie, BB-8, R2-D2 e C-3PO, a bordo del lussuosissimo Starcruiser galattico, Halcyon. Ma il piano di Finn di vivere un’ultima avventura insieme va rapidamente a monte quando viene separato dal gruppo. Mentre cerca i suoi amici, incontra tre Fantasmi di Forza: Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker e Leia Organa, che condividono le loro storie inaspettate di vacanze andate male, aiutandolo a capire che le vacanze non sono solo divertimento. Nella versione originale di LEGO Star Wars Summer Vacation il cast delle voci comprende: “Weird Al” Yankovic nel ruolo di Vic Vankoh; Yvette Nicole Brown in quello di Colvett Valeria; Thomas Lennon nei panni di Wick Cooper; Paul F. Tompkins in quelli di Rad; Dee Bradley Baker presta la sua voce a Boba Fett; Ashly Burch al Droide Tour; Kyliegh Curran a Sidero; Anthony Daniels a C-3PO; Trevor Devall all’Imperatore Palpatine; Allie Feder al Sy Snootles; Jake Green a Poe Dameron; Matt Lanter ad Anakin Skywalker; Ross Marquand ad Han Solo; Omar Miller a Finn; Kevin Michael Richardson a Jabba the Hutt; Matt Sloan a Darth Vader; James Arnold Taylor a Obi-Wan Kenobi; Kelly Marie Tran a Rose; Helen Sadler a Rey Skywalker; Billy Dee Williams a Lando (Holovid); Matthew Wood a Ben Solo; e Shelby Young a Leia Organa.

David Shayne è sceneggiatore e produttore esecutivo, mentre il regista è Ken Cunningham. James Waugh, Josh Rimes, Jacqui Lopez, Jill Wilfert, Jason Cosler, Keith Malone e Jennifer Twiner Mccarron sono i produttori esecutivi. Prodotto in collaborazione con Atomic Cartoons.

The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes, annunciati nuovi membri del cast

0

Continuano i casting per The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes, film prequel della saga di Hunger Games, basato sull’omonimo romanzo.

Nick Benson interpreterà Jessup, il tributo del Distretto 12 insieme a Lucy Grey Baird (Rachel Zegler); Laurel Marsden interpreterà Mayfair Lipp, che mette il nome di Baird in lizza per il decimo Hunger Games; Lilly Cooper interpreterà Arachne Crane, mentore di un tributo del Distretto 10; Luna Steeples interpreterà Dill, tributo del Distretto 11; e Hiroki Berrecloth interpreterà Treech, tributo del Distretto 7.

La trama: Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il suo lignaggio in via di estinzione, una famiglia un tempo orgogliosa che è caduta in disgrazia nella Capitale del dopoguerra. Con l’avvicinarsi della decima edizione di Hunger Games, il giovane Snow è allarmato quando gli viene assegnato l’incarico di essere mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del povero Distretto 12. Ma, dopo che Lucy Grey attira tutta l’attenzione di Panem sfidando tutti durante la cerimonia della mietitura, Snow pensa che potrebbe essere in grado di ribaltare le probabilità a loro favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e la ritrovata competenza politica, la corsa di Snow e Lucy contro il tempo per sopravvivere rivelerà alla fine chi è un usignolo e chi è un serpente.

The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes, il video titolo

Distribuito nel 2020, il romanzo ruota attorno a un giovane Coriolanus Snow (interpretato da Donald Sutherland nei film), il cattivo principale di The Hunger Games. Anche prima che il libro arrivasse sugli scaffali, Lionsgate ha annunciato che era in fase di sviluppo un adattamento cinematografico. Francis Lawrence, il regista che ha firmato il secondo, terzo e quarto film della saga, tornerà per questo film.

Durante la sua presentazione al CinemaCon, Lionsgate ha annunciato (tramite Deadline) che The Ballad of Songbirds and Snakes sta procedendo nella sua distribuzione. Sebbene rimanga senza un cast, ha una data di uscita: 17 novembre 2023. The Ballad of Songbirds and Snakes seguirà la stessa trama del libro, che vede il 18enne Snow mentore di un tributo al Distretto 12 nel 10° Hunger Games.

Tom Blyth e Rachel Zegler interpreteranno rispettivamente Coriolanus Snow e Lucy Gray, Jerome Lance interpreterà Marcus, il tributo del Distretto 2. Ashley Liao interpreterà Clemensia Dovecote, una delle amiche più care di Coriolanus e mentore di un tributo del Distretto 11. Knox Gibson interpreterà Bobbin, tributo del Distretto 8; Mackenzie Lansing interpreterà Coral, tributo del Distretto 4; mentre Aamer Husain interpreterà Felix Ravinstill, il mentore di un tributo del Distretto 11; Nick Benson interpreterà Jessup, il tributo del Distretto 12 insieme a Lucy Grey Baird (Rachel Zegler); Laurel Marsden interpreterà Mayfair Lipp, che mette il nome di Baird in lizza per il decimo Hunger Games; Lilly Cooper interpreterà Arachne Crane, mentore di un tributo del Distretto 10; Luna Steeples interpreterà Dill, tributo del Distretto 11; Hiroki Berrecloth interpreterà Treech, tributo del Distretto 7.

Best Movie Comics & Games: gli ospiti, le anteprime, il programma

0

Sarà un weekend nel segno dell’intrattenimento pop quello di sabato 25 e domenica 26 giugno a Milano grazie a Best Movie Comics & Games, manifestazione organizzata da Duesse Communication per festeggiare il 20° compleanno di Best Movie, rivista di riferimento per il cinema e l’entertainment.

Nel cuore della città, presso gli spazi di Superstudio, Best Movie Comics & Games offrirà una due giorni di cinema, con tante anteprime nazionali, ma anche serie tv, fumetti, action figures, cosplay, games, alla presenza di tantissimi ospiti che racconteranno al pubblico le proprie esperienze e passioni. Panel, incontri, meet & greet, proiezioni, un’area stand ricca di novità, per circa 10 ore di programmazione giornaliera a ingresso gratuito.

Attori, registi, doppiatori, illustratori, creators, cosplayer e gamers: saranno gli ospiti il vero motore di Best Movie Comics & Games. Da Zerocalcare che, in dialogo con il responsabile editoriale di Best Movie Giorgio Viaro, si cimenterà nell’analisi dei titoli del Marvel Cinematic Universe dando anche i voti ai film in un panel dal titolo “Zerocalcare e i film Marvel: scontro finale” (domenica 26 giugno ore 19.00) a Roberto Recchioni, protagonista della notte horror di sabato 25 nel corso della quale presenterà alcune immagini esclusive di Carne Fredda, il suo primo film da regista prodotto da Adler Entertainment e Red On Productions (sabato 25 giugno ore 19.30). E poi ancora Matilde Gioli, volto amato del cinema e della serialità nazionale, che si racconterà nel talk “Matilde Gioli – La mia vita con DOC”, un omaggio alla serie Rai di successo DOC – Nelle tue mani cui seguirà un dibattito sul potere delle serie tv nell’esperienza dello spettatore contemporaneo con interventi di Zerocalcare e Roberto Recchioni (domenica 26 giugno ore 15.00), e Alberto Malanchino, tra i protagonisti di DOC accanto a Matilde Gioli e Summertime, che porta a Best Movie Comics & Games la sua esperienza di doppiatore dopo aver prestato la voce al personaggio di Buzz Lightyear nel nuovo film targato Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz (domenica 26 giugno ore 18.00). Un’altra iconica doppiatrice incontrerà il pubblico della manifestazione, ovvero Emanuela Pacotto, voce di anime di culto come Dragon BallOne Piece e Naruto (sabato 25 giugno ore 15.00). Si parlerà anche del fascino del cosplay con Himorta, tra le più note cosplayer a livello internazionale con oltre un milione di follower (sabato 25 giugno ore 18.30), e di games con Moonryde, lo streamer e gamer che si svelerà nel talk dal titolo “Il cecchino di San Cesareo si racconta” (domenica 26 giugno ore 11.00).

Best Movie Comics & Games regalerà al pubblico anche tre strepitose anteprime: si parte con l’animazione di The Deer King – Il Re dei Cervi, epopea fantasy diretta da Masashi Ando e Masayuki Miyaji in sala per Koch Media dal 27 al 29 giugno (sabato 25 giugno ore 16.00); sempre targata Koch Media è l’attesissima anteprima nazionale di X – A Sexy Horror Story, nuovo film di Ti West interpretato da Mia Goth, slasher in uscita il prossimo 14 luglio per Midnight Factory, etichetta di proprietà di Koch Films dedicata al cinema di genere, che renderà la prima serata dell’evento una vera e propria notte da brividi (sabato 25 giugno ore 20.30). Altra grande anteprima nazionale sarà quella di Gold, survival thriller diretto da Anthony Hayes e interpretato da un insolito Zac Efron nei panni di un uomo che lotta per la propria sopravvivenza, abbandonato nel deserto, nel tentativo di estrarre la più grande pepita d’oro mai rinvenuta (domenica 26 giugno ore 16.00). Il film arriverà nelle sale italiane il 30 giugno per Adler Entertainment.

Best Movie Comics & Games ospiterà inoltre un’area stand in cui tutti gli appassionati potranno acquistare fumetti, card da gioco, action figures… Ma ci sarà anche spazio per i giochi da tavolo con una serie di tavoli dimostrativi accessibili a tutto il pubblico a cura di La tana dei Goblin di Milano, oltre a un’area espositiva di LEGO, organizzata da Brianza LEGO Users Group, e di personaggi del mondo Disney in scala 1:1.

Grazie alla collaborazione con la Scuola del Fumetto di Milano, oltre alla possibilità di far realizzare dei disegni su commissione presso lo stand agli studenti della scuola, ci saranno anche dei contest a tema “Disegna il tuo personaggio preferito di un film o di un videogioco”, in collaborazione con SuperGulp. La Scuola del Fumetto di Milano organizzerà inoltre due workshop, il primo dedicato alla figura del character design nei videogiochi con Andrea Priore (sabato 25 giugno ore 17.00), e il secondo sull’animazione 2d per videogiochi in compagnia di Fabiano Caputo (domenica 26 giugno ore 14.00). Non potrà mancare inoltre un’area green per il food & beverage nello spazio esterno di Superstudio.

Indiana Jones 5: il produttore fa affermazioni audaci sul film

0
Indiana Jones 5: il produttore fa affermazioni audaci sul film

Parlando con A.frame, il produttore di lunga data di Indiana Jones, Frank Marshall, ha parlato del prossimo Indiana Jones 5. Marshall ha esaltato i personaggi e la sceneggiatura del film scritto da James Mangold, Jez Butterworth e John Henry-Butterworth (che ha scritto la sceneggiatura di Ford v Ferrari). Marshall ha promesso che il prossimo Indiana Jones 5 sarà tutto ciò che il pubblico potrebbe desiderare da un film di Indiana Jones. Ecco la sua dichiarazione:

“È una grande storia, è un grande personaggio e penso che sarai molto felice di questo film. È tutto ciò che si può volere da un film di Indiana Jones”.

Cosa sappiamo di Indiana Jones 5

James Mangold (Logan – The Wolverine) sarà il regista di Indiana Jones 5 al posto di Steven Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna invece John Williams, già compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40 anni. Nel cast, oltre a Harrison Ford, ci sarà anche Phoebe Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in primavera.

Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era stata affidata a David Koepp,  he ha poi lasciato il progetto insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio 2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9 Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022. L’ultima data d’uscita utile del film è il 30 giugno 2023.

Spider-Man: Accross the Spider-verse (Parte 1), nuovi dettagli sul villain

0

Una settimana dopo la rivelazione del primo sguardo alla Macchia, il cattivo di Spider-Man: Accross the Spider-verse (Parte 1), il regista del film, Kemp Powers, ha rilasciato delle dichiarazioni più dettagliate sul personaggio e soprattutto sul suo costume.

Durante un’intervista con CartoonBrew insieme ai suoi co-registi Joaquim Dos Santos e Justin K. Thompson, Powers ha notato un dettaglio interessante sull’aspetto di Macchia. L’aspetto bizzarro del cattivo non è dovuto a un costume, ma alla sua vera pelle, che è completamente bianca con macchie scure dalla testa ai piedi che potenziano le sue abilità.

“Fin dall’inizio sembrava avere un potenziale infinito, sia per ciò che riguarda l’aspetto visivo che per quanto concerne l’arco narrativo del personaggio. Perché sai tra l’altro che non è un costume, quella è la sua pelle. Dal modo in cui lo indossa, sai che non è un ragazzo con un abito a pois. In realtà è la sua pelle. Quindi sai, l’arco narrativo di Dr. Ohnn/Macchia è davvero complementare, senza rivelare la storia, completa davvero bene il viaggio di Miles in questo film.”

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 2 giugno 2023 al cinema negli USA.

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere Spider-Man: Accross the Spider-verse, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, svelato un imponente set LEGO

0

Rivelato per la prima volta all’evento virtuale LEGO’S LEGO-CON 2022 prima di essere messo in catalogo nel negozio ufficiale LEGO, ecco un set dedicato a Doctor Strange nel Multiverso della Follia, che raffigura il “Sanctum Sanctorum” e che sarà disponibile dal 1° agosto, con un prezzo di $ 249,99.

Con le dimensioni di 32 cm di altezza, 31 cm di larghezza e 26 cm di profondità, il Sanctum Sanctorum è un set considerevole. Non solo presenta Strange, Sinister Strange e Dead Strange (ciascuno interpretato da Benedict Cumberbatch), Wong (Benedict Wong), Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) e Mordo (Chiwetel Ejiofor) per ricreare momenti di Multiverse of Madness, ma presenta anche Iron Man (Robert Downey Jr.), Spider-Man (Tom Holland) e Ebony Maw (Tom Vaughan-Lawlor) per ricreare le scene di apertura di Avengers: Infinity War. Oltre a una replica altamente dettagliata del Sanctum, il set presenta anche portali mobili, supporti di volo e piccoli cenni al MCU più ampio come i graffiti del logo dei Dieci Anelli.

GUARDA LE IMMAGINI DEL SET LEGO

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3, sorprendenti aggiornamenti

0

La star di Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3 Nia Vardalos offre un importante aggiornamento sulle riprese del film. Scritto da Vardalos al suo debutto alla sceneggiatura, il primo episodio della serie di commedie romantiche è stato distribuito nel 2002 ed è diventato un successo travolgente. Nominato all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale, Il mio grosso grasso matrimonio greco ha spinto la carriera comica di Vardalos a nuovi livelli ed è diventata una delle commedie romantiche con il maggior incasso di tutti i tempi.

Diretto da Joel Zwick, Il mio grosso grasso matrimonio greco segue Fotoula “Toula” Portokalos (Vardalos), una giovane donna greco-americana che si innamora del non greco Ian Miller (John Corbett). Caratterizzato da un cast di supporto stellare che include il defunto Michael Constantine nei panni del padre di Toula Windex, Gus e Lainie Kazan nei panni della madre di Toula, Maria, l’affascinante film ha generato una serie TV sequel di breve durata e un sequel del 2016, Il mio grosso grasso matrimonio greco 2. L’anno scorso, Vardalos ha rivelato che altre avventure della famiglia Portokalos erano all’orizzonte con l’annuncio di Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3. Vardalos aveva scritto la sceneggiatura e stava cercando finanziamenti nel corso del 2021; ora sembra che il film sia andato avanti considerevolmente.

Nel suo ultimo aggiornamento sulla terza puntata, Nia Vardalos è andata sui social media per annunciare che le riprese di Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 3 sono iniziate ad Atene, in Grecia. Nel video, Vardalos rivela di essere la regista del film e offre una rapida occhiata al set dalla finestra della sua camera d’albergo.

https://twitter.com/NiaVardalos/status/1539292023068532738?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1539292023068532738%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fbig-fat-greek-wedding-3-update-nia-vardalos%2F

Chris Evans, chi lo interpreterebbe in un biopic? Ecco la risposta sorprendente dell’attore

0

Durante il famoso format di interviste con i cuccioli di Buzzfeed, a Chris Evans sono state poste una serie di domande, tra cui quale attore vorrebbe vedere in un biopic sulla sua vita nel compito di interpretare lui e suo fratello Scott (al quale l’attore è molto legato).

L’attore ha offerto una risposta piuttosto inaspettata per chi potesse interpretarlo, citando immediatamente Adam Driver come sua prima scelta e scherzando “[vediamo] cosa fa”. Per quanto riguarda suo fratello, Evans ha scherzato dicendo che “solo Scott può interpretare Scott”.

“Che si scelga Adam Driver, vediamo cosa fa! Per per Scott… questa è un’ottima domanda… ma credo che solo Scott possa interpretare Scott.”

Chris Evans è impegnato nella promozione di Lightyear – La vera storia di Buzz, il film Pixar al cinema dal 15 giugno.

Lightyear – La vera storia di Buzz, recensione del film Pixar

Lightyear – La vera storia di Buzz, il lungometraggio originale Disney e Pixar che segue il leggendario Space Ranger in un’avventura intergalattica, arriverà il 15 giugno nelle sale italiane. La nuova avventura d’azione racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane, regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar che ha co-diretto Alla Ricerca di Dory del 2016, ed è prodotto da Galyn Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).

Il premiato compositore Michael Giacchino, che ha firmato le musiche di The Batman e Spider-Man: No Way Home, comporrà la colonna sonora di Lightyear – La vera storia di Buzz. Giacchino ha un rapporto di lunga data con Pixar: ha vinto un Oscar, un Golden Globe e un GRAMMY per la colonna sonora originale di Up. Inoltre, la sua filmografia Pixar include, tra gli altri, Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi, Ratatouille, Cars 2, Inside Out, Coco e Gli Incredibili 2.

Barbie: Margot Robbie in rosa shocking nelle foto rubate dal set

0
Barbie: Margot Robbie in rosa shocking nelle foto rubate dal set

Margot Robbiebarbie compare completamente abbigliata in rosa shocking nelle foto rubate dal set di Barbie, il film diretto da Greta Gerwig che la vede protagonista accanto a Ryan Gosling/Ken. Robbie, oltre a essere la protagonista del film, si occupa anche della produzione del progetto. Ecco di seguito le immagini:

Diretto da Greta Gerwig, che ha co-firmato la sceneggiatura con Noah Baumbach, il film è attualmente in fase di produzione, per una collaborazione tra la Mattel Film e Warner Bros.

I piani per adattare la storia di Barbie per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono andate a gonfie vele.

Barbie presenta un cast ricco di stelle, che potrebbero essere un grande incentivo per il pubblico. Oltre a Margot Robbie, il film vede protagonista anche Ryan Gosling che interpreta Ken, con Kate McKinnon, Alexandra Shipp, America Ferrera, Simu Liu, Hari Nef e Will Ferrell a completare il cast principale.

Christian Bale non sapeva cosa fosse il MCU prima di ottenere il ruolo di villain in Thor 4

0

Durante un’intervista per la promozione di Thor: Love and Thunder con Total Film (tramite Games Radar), Christian Bale ha confessato di non avere “assolutamente” nessun scrupolo ad accettare un ruolo in un film di fumetti dopo aver interpretato Batman per tre film, dicendo che non gli era nemmeno passato per la testa l’idea di rifiutare perché era già stato un altro personaggio dei fumetti.

Bale ha continuato spiegando che aveva letto le reazioni della gente riguardo al suo casting nel film e che i fan celebravano il suo ingresso nel MCU, ma che non aveva idea di cosa fosse. Come molti fan sanno, MCU è l’abbreviazione di Marvel Cinematic Universe, ma Christian Bale non ne aveva idea: “Lo leggevo e la gente diceva: ‘Oh, guarda questo! È entrato nel MCU!’ E io dicevo: ‘Ho fatto cosa? Non sono entrato in nessuna m***a, grazie mille.’ Sono tipo, ‘L’MCU?’ Ho dovuto chiedere cosa fosse.”

thor:Oltre a questa sorprendente rivelazione, nella stessa occasione, Christian Bale rivela alcune influenze sorprendenti per il suo cattivo, Gorr, che includono Nosferatu e un video musicale della band Aphex Twin. Bale spiega che lui e il regista Taika Waititi volevano persino che Gorr avesse una sorta di sequenza di ballo in Thor: Love and Thunder, che sarebbe stato ispirato dalla musica della cantautrice Kate Bush.

“Per lo più ascoltando i pensieri di Taika [Waititi, regista] sul personaggio. C’è ovviamente una sorta di atteggiamento leggero da Nosferatu. Taika e io volevamo fare un intero ballo, cosa che non siamo riusciti a fare, ma avevamo tutto questo tipo roba alla Kate Bush su cui abbiamo lavorato. Ma penso che si sia appena reso conto che non gli sarebbe mai stato permesso di inserirlo nel film finale. Direi che la cosa che stavo prendendo a riferimento era il video di “Come To Daddy” di Aphex Twin. Ma non so nemmeno se sarà nel film finale”.

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’estate nei tuoi occhi: recensione della serie Amazon Prime Video

Dopo il successo di Tutte le volte che ho scritto ti amo (2018), adattamento di un suo romanzo nonché uno dei recenti film originali Netflix più riusciti, la talentuosissima scrittrice Jenny Han firma una nuova produzione: si tratta della serie tv L’estate nei tuoi occhi, ora disponibile su Amazon Prime Video, e trasposizione su schermo del romanzo The Summer I turned pretty. Nel cast della serie, Lola Tung, Jackie Chung (Coming Home Again), Rachel Blanchard (Deep Water), Christopher Briney, Gavin Casalegno (I Am Gabriel), Sean Kaufman, Alfredo Narciso (Demolition) e Minnie Mills.

Primi colpi di fulmine sotto il sole di Cousins Beach

Si tratta di una storia di formazione che racconta il primo amore, i colpi di fulmine e la magia di un’estate perfetta. Come sempre, è una protagonista carismatica e adorabile (la nuova promessa Lola Tung), e soprattutto “canonica” nel senso migliore del termine, che veicola il senso e l’entusiasmo di una storia d’amore da film, perfetta per la maratona del fine settimana.

La trama di L’estate nei tuoi occhi segue Isabel (Tung), che tutti chiamano Belly, adolescente che trascorre ogni estate a Cousins Beach, durante il suo periodo preferito dell’anno. Come dice lei stessa nel primo episodio, la sua agenda si organizza intorno a questi due mesi – il motivo? Non si tratta tanto di fare castelli di sabbia sulla spiaggia quanto di passare del tempo con Conrad (Briney) e Jeremiah (Casalegno), i figli della proprietaria di Cousins Susannah (Rachel Blanchard), nonché migliore amica della madre di Belly, Laurel (Jackie Chung).

Le due famiglie, accomunate da un grande affetto ma anche da evidenti tensioni sociali ed economiche, sono abituate a trascorrere l’estate insieme, ma quest’anno sarà tutto diverso, soprattutto perché Belly non è più una ragazza con gli occhiali e l’apparecchio per i denti, bensì una giovane donna che sta per compiere 16 anni e che inizia a manifestare un forte bisogno di indipendenza dalla madre. E’ cosi che la protagonista cercherà di rompere le barriere che la separano dal mondo degli adulti, in un classico coming-of-age dalla forte componente romantica ma, e questa è una delle scelte narrative migliori del prodotto, non si dimentica mai che Bellynon è il centro dell’universo“, e che intorno a lei possono esserci drammi più seri della prima ubriacatura, dal punto di vista degli adulti.

L'estate nei tuoi occhi serie tv

L’estate negli occhi, e nel cuore, di Belly

Questo contrasto tra l’adolescenza e il mondo degli adulti, il carisma della sua entusiasta protagonista e la sua playlist deliziosamente pop (non può ovviamente mancare “thank u, next” di Ariana Grande) la rendono davvero divertente, pur con qualche ostacolo narrativo che sarebbe bene non incontrare in una seconda stagione. L’estate nei tuoi occhi gioca con la giusta combinazione di freschezza e divertimento, senza mai tralasciare la malinconia e la tristezza, stati d’animo spesso evocati non solo dalla calura estiva ma anche da un periodo di transizione delicato come quello dell’adolescenza.

Team Conrad o Team Jeremiah? Questo sarà il dibattito probabilmente più in voga sui social nelle prossime settimane. Christopher Briney e Jeremiah Gavin Casalegno sono fatti della materia dei classici rubacuori del cinema adolescenziale: Conrad è lunatico fino all’arroganza e Jeremiah si diverte a infastidire chiunque. L’estate nei tuoi occhi, di fronte a questo dilemma romantico, decide di mettere da parte gli orpelli dell’interesse amoroso in favore di una crescita significativa del personaggio. Si tratta di una scelta funzionale solo a metà, nel senso che fa sicuramente bene all’arco di Belly, ma non altrettanto alla chimica tra i personaggi, che fatica a carburare e che è invece un elemento cruciale delle vivide memorie dell’autrice nei libri.

Anche se la storia si prenda il suo tempo per costruire il triangolo amoroso, che prende forma solo a stagione inoltrata, lo schema relazionale è un po’ problematico: Jeremiah è un personaggio affascinante, ma il suo ingresso nella vita sentimentale di Belly sembra più un modo per creare problemi al fratello Conrad che la prova di un sentimento sincero, e la direzione del’episodio finale dimostra di non riuscire a sviscerare completamente la questione. Nonostante i suoi aspetti meno convincenti, L’estate nei tuoi occhi continuerà con nuovi episodi (già confermati da Prime Video) e non vediamo l’ora di vedere se Jenny Han riuscirà a far rivivere i fuochi d’artificio non solo nel cielo di Cousins, ma anche nelle relazioni tra i suoi protagonisti.

Sebbene L’estate nei tuoi occhi non reinventi esattamente il genere seriale della teen summer, con la sua prima stagione riesce a consolidarsi come un discreto prodotto di intrattenimento, molto abile nel delineare l’arco della sua simpaticissima protagonista, ma non altrettanto a fissare la cornice dei rapporti interpersonali.

Spiderhead: recensione del film con Chris Hemsworth

Spiderhead: recensione del film con Chris Hemsworth

Il 2022 sembra essere un anno di grandi progetti per il regista Joseph Kosinski (Tron: Legacy,  Oblivion). Dopo l’uscita al cinema di Top Gun: Maverick, anche su Netflix arriva un film di Kosinski. Si tratta di Spiderhead, lungometraggio basato sull’acclamato racconto di George Saunders. Il thriller fantascientifico ha come protagonisti due grandi attori: Chris Hemsworth (il Thor dell’MCU) e Miles Teller (Divergent, Fantastic 4 – I fantastici quattro). Scopriamo la trama e i dettagli del film!

Spiderhead: la trama del film

Esiste un luogo in cui alcuni detenuti vengono usati come cavie per testare farmaci. Steve Abnesti (Chris Hemsworth), genio della scienza farmaceutica, ha creato un sistema all’avanguardia per testare i medicinali. In un carcere di massima sicurezza molto simile ad un centro di ricerca, ai prigionieri vengono somministrate sostanze in grado di influenzare le loro emozioni.

Dati i vantaggi offerti da questa particolare prigione – cibo buono, spazi aperti e notevole libertà – Jeff (Miles Teller), Lizzy (Jurnee Smollett), Heather (Tess Haubrich) e altri pregiudicati accettano di sopportare gli esperimenti compiuti da Steve a dal suo collega Mark. Portato allo sfinimento dai test dei due scienziati, Jeff inizia però a insospettirsi sulla legalità di quello che accade nel carcere, mettendo in discussione la veridicità del progetto di Steve.

Chris Hemsworth in un personaggio dalla doppia identità

Spiderhead recensione filmIl luogo in cui si svolge Spiderhead è fittizio ma verosimile. Gli spazi del carcere sono allo stesso tempo freddi e moderni: ricordano le case di design e, nella loro austerità, sono in grado di generare un senso di angoscia. Tutto è squadrato e pulito, proprio come il protagonista Steve. Dietro all’apparente perfezione e ordine del luogo e del personaggio si nascondono però un sistema e un individuo moralmente imperfetti.

Chris Hemsworth ben interpreta il suo personaggio. L’attore, di bell’aspetto e curato, sorprende gli altri personaggi e lo spettatore con il suo atteggiamento, apparendo inizialmente rassicurante e via via sempre più inquietante.

Scienza e tecnologia si uniscono in Spiderhead

Steve è il demiurgo di Spiderhead. Nonostante abbia un aiutante, è lui l’unico in grado di capire il complesso meccanismo della prigione: è scienziato, matematico, e anche esperto di legge. Steve non solo conosce le sostanze che inietta, ma dal suo smartphone usa un app per controllarne i livelli e, come se non bastasse, gestisce anche gli aspetti burocratici.

La logicità del sistema è chiara soltanto a Steve. Questo dettaglio è utile ai fini della trama, ma sicuramente crea confusione nello spettatore: un film di fantascienza con meccanismi illogici o troppo complessi è indubbiamente meno coinvolgente.

Il sottile confine tra le vittime e i carnefici

Spiderhead recensione filmSpiderhead gioca molto con la moralità. Il regista segue da vicino i prigionieri, portando lo spettatore ad empatizzare per loro e a provare compassione per gli esperimenti che essi subiscono. Steve è invece osservato sempre da un punto di vista distaccato: è il capo potente, l’uomo alpha che gestisce tutto il carcere e non mostra quasi mai le sue fragilità. Pur sapendo che Jeff, Tess e gli altri prigionieri sono colpevoli, diventa difficile non vedere essi come le vittime di un meccanismo in cui Steve domina tutti.

La scelta narrativa di Kosinski è interessante, ma depotenzia alcuni colpi di scena che s’incontrano lungo il film. In generale, Spiderhead non è un film troppo emozionante: nonostante l’idea alla base sia originale, la resa a livello di trama e soprattutto di dialoghi non convince fino in fondo. Il film non si distingue troppo da tanti altri action già visti e resta un lungometraggio Netflix carino ma non entusiasmante.

Dune 2: Léa Seydoux nel cast, sarà Lady Margot

0

Léa Seydoux si è unita a Dune 2 nel ruolo critico di Lady Margot, un alleato fondamentale di Paul Atreides (Timothée Chalamet) nella sua guerra con la Casata di Harkonnen. Il regista Denis Villeneuve inizierà le riprese del sequel di Dune entro la fine dell’anno, con Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Javier Bardem, Stellan Skarsgard e Dave Bautista che riprenderanno i loro ruoli. A loro si uniranno i nuovi attori Austin Butler (nel ruolo di Feyd-Rautha Harkonnen, erede della Casata di Harkonnen), Christopher Walken (nel ruolo dell’imperatore Shaddam IV) e Florence Pugh (nel ruolo della figlia dell’imperatore, la principessa Irulan).

Nel romanzo di Frank Herbert, Lady Margot entra nella storia all’inizio, quando lascia un avvertimento critico alla madre di Paul, Lady Jessica (Ferguson) sul tradimento che li attende su Arrakis dopo che la Casa Atreides prende il posto della Casa Harkonnen. Quella sequenza non è finita nel film di Villeneuve, ma come membro del Bene Gesserit, Lady Margot ha un ruolo importante da svolgere nella seconda metà della storia, coinvolgendo Feyd-Rautha e suo marito, il conte Fenring (ruolo per cui non è stato ancora scelto l’attore).

Dune 2, il film

Dune 2 è l’atteso sequel del film del 2021 Dune diretto da Denis Villeneuve e  interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacZendayaJavier BardemStellan Skarsgård. In Dune 2 confermati gli ingressi nel cast di Florence Pugh, Christopher Walken, Austin Butler.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Beautiful Boy: le curiosità e la storia vera dietro il film

Beautiful Boy: le curiosità e la storia vera dietro il film

Il cinema, come noto, attraverso le sue storie mira anche a proporre importanti riflessioni su tematiche su cui è sempre bene tenere aperto un discorso. Rientrano in questa tipologia di opere quei film incentrati sulla droga e sull’effetto che questa ha sui giovani. Da un film divenuto ormai un classico di questo filone come Christian F. – I ragazzi dello zoo di Berlino fino a Ritorno dal nulla, con Leonardo DiCaprio, fino al più recente Ben is Back, sono tanti i titoli che si occupano di questa problematica. Rientra tra questi anche Beautiful Boy (qui la recensione).

Diretto nel 2018 dal belga Felix van Groeningen, celebre per il film candidato all’Oscar Alabama Monroe – Una storia d’amore, Beautiful Boy è tratto da una storia vera, riportata nelle autobiografie Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction, scritta da David Sheff, e Tweak: Growing Up on Methamphetamines, scritta dal figlio di David, Nicolas. La vicenda si concentra dunque sul difficile rapporto tra un padre e i suoi disperati tentativi di salvare la vita del figlio tossicodipendente, cercando di ricostruire il loro rapporto nel corso di questo processo.

Apprezzato per il suo realismo e per il suo tenere sempre alla base l’amore tra padre e figlio, Beautiful Boy ha dunque raccontato con tatto una difficile storia vera, ricordando l’importanza della sensibilizzazione su tale tema. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Beautiful Boy: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Nicolas Sheff, bravo studente di 18 anni che scrive per il giornale della scuola, recita nello spettacolo teatrale di fine anno e fa parte della squadra di pallanuoto. Nic ama leggere e possiede una spiccata sensibilità artistica. Da quando ha 12 anni però, ama sperimentare le droghe e in breve da semplice adolescente che fa uso sporadico di stupefacenti, si trasforma in un vero e proprio tossicodipendente. Venuto a conoscenza della disperata situazione di suo figlio, David cercherà di accompagnare con tutte le sue forze il figlio nella difficile lotta contro l’assuefazione, nel tentativo di salvargli la vita.

Ad interpretare Nicolas vi è l’ormai celebre Thimothée Chalamet, protagonista di Chiamami col tuo nome e Dune. Per dar vita ad un credibile ragazzo tossicodipendente, l’attore ha dovuto perdere circa 8 chili. Sul set aveva anche un consulente e un medico per assicurarsi che la sua recitazione fosse realistica e autentica. Nei panni di suo padre vi è invece l’attore Steve Carell, il quale ha nuovamente dimostrato le sue doti drammatiche. Nel film sono poi presenti le attrici Maura Tierney nei panni di Karen Sheff e Amy Ryan in quelli di Vicky Sheff. Andre Royo è invece Spencer, lo sponsor di Nic.

Beautiful Boy cast

Beautiful Boy: la vera storia dietro al film

Pubblicato nel 2008, il libro scritto da David Sheff ripercorre il difficile processo di disintossicazione di Nic dalla droga e le azioni che il padre ha compiuto per aiutarlo in tale percorso. Pur operando alcuni cambiamenti e omissioni al momento di dover rendere questa storia un film, gli autori si sono preoccupati di rimanere quanto più possibile fedeli alla vera vicenda di Nic e David. Partendo dall’inizio, è vero che Nic iniziò a far uso di droghe all’età di 12 anni e all’età di 18 provò la metanfetamina. A spingerlo verso le droghe fu in particolare il divorzio dei genitori, avvenuto quando egli aveva solo 4. Un evento mai realmente superato a livello emotivo.

Inizialmente i suoi genitori negarono la possibilità che il figlio fosse un tossicodipendente, almeno fino al momento in cui non fu più possibile negare né nascondere la cosa. Come viene narrato nel film, anche David ammise di aver fatto uso di droghe in gioventù, sostenendo inoltre che se ne avesse parlato con suo figlio magari avrebbe potuto aiutarlo ad evitare questo tipo di sostanze pericolose. Ormai schiavo della droga, nei momenti di maggior declino mentale e fisico Nic arrivò anche a fuggire di casa e a prostituirsi per strada pur di poter comprare dell’altra droga. Per farlo, arrivò anche a rubare dei soldi al suo fratellino di 7 anni.

Come mostrato nel film, inoltre, più volte David si trovò a dover chiamare gli ospedali nel tentativo di sapere se suo figlio era ricoverato in overdose presso di loro. La situazione di Nic era così critica che egli rischiò quasi di perdere un braccio dopo essersi bucato con una siringa infetta. Un evento non mostrato nel film. Egli accettò infine di andare in rehab, riuscendo dopo numerose fatiche ad uscire dal tunnel della droga. Sia lui che suo padre hanno poi pubblicato dei libri a riguardo, che fungono anche da monito nei confronti dei pericoli della droga.

Beautiful Boy: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Beautiful Boy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 21 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Nicola Nocella: la Puglia, John Belushi e “il fuoco, che mi fa tendere verso l’alto”

0

Volto inconfondibile del cinema italiano, “attore, autore e essere umano” come lui stesso si definisce, Nicola Nocella è stato il presidente di Giuria dell’edizione 2022 di Cinemambiente, che si è svolto dal 13 al 21 giugno ad Avezzano, in Abruzzo. 

Lo abbiamo raggiunto al telefono e ci ha raccontato come ci si trova a stare dalla parte di chi “giudica”, lui che da attore e creativo è più a suo agio nella parte di colui che invece è giudicato. 

“Giudicare è sempre sbagliato – esordisce Nocella – partiamo dall’idea che non si possono mettere sullo stesso piano dei film molto diversi per budget, per motivazioni e intenti, per argomento. E poi c’è la differenza fondamentale tra gusto e sapore, se qualcosa ha un determinato sapore, lo sai e sai perfettamente a cosa corrisponde. Invece il gusto è sempre molto soggettivo. È un compito complesso, ma per fortuna non lo faccio da solo, c’è la giuria popolare, una giuria di esperti, c’è il direttore artistico del festival, Paolo Santamaria, che prende parte alle decisioni con la sua opinione. In qualità di presidente di giuria io sono quello che conteggia più che giudicare, e il mio parere vale esattamente come quello di tutti gli altri. Le giurie sono meravigliose perché creano situazioni divertenti, si discute, si parla di cinema, diventano una scusa per entrare nello specifico del cinema.”

La biografia di Nicola Nocella sul sito di Cinemambiente Avezzano recita: “Radicato come un ulivo, stagliato come un ulivo, produttivo come un ulivo (…) attore e autore con le radici nella terra e i rami verso il cielo.” Ma cosa tiene Nicola Nocella radicato e cosa lo fa crescere verso l’alto?

“Ancestralmente, mi tiene radicato la terra. È sempre complesso spiccare il volo, perché sai, io peso 130 chili però tendo ad andare verso l’alto perché ho scoperto la leggerezza. Tendo a librarmi come una mongolfiera, che è enorme, sicuramente è pesante, però vola perché è alimentata da un fuoco. Ecco, io pur essendo molto grosso, sono alimentato dal fuoco, e dalla passione, che mi fa tendere verso il cielo. Quello che invece mi tiene radicato è il mio passato, non in senso nostalgico ma nel senso di imparare da quello che è successo. Tutte le volte che ho provato a spiccare il volo senza rimanere ben piantato a terra è stato un disastro. Se ti dimentichi che cosa sei, se tradisci te stesso, è quello il momento in cui non riesci a librarti in aria. Non tradire se stessi vuol dire rimanere radicati. E poi, come dice Ibrahimovic, puoi togliere il ragazzo dalla Puglia, ma non puoi togliere la Puglia dal ragazzo.”

In che momento della tua carriera hai capito che quella dell’attore poteva essere la strada giusta, quando hai capito che ce la potevi fare?

“Alla fine del primo giorno di riprese di Il Figlio più Piccolo. Quel giorno ho capito che ce la potevo fare. Ci avevo messo quattro anni per entrare al Centro Sperimentale, poi ho seguito il corso di tre anni, poi ancora la gavetta, le piccole cose, e poi Pupi Avati mi ha ribaltato la vita. Alla fine di quel primo giorno di riprese, tornando a casa, ero in macchina con mio padre, ci siamo guardati e io ho detto ‘Ok, allora è vero, si può fare’ come fossi in Frankenstein Junior! Fu un giorno faticoso, anche emotivamente, ma l’abbraccio di Pupi a fine giornata, il suo ‘ci vediamo domani’, mi ha fatto capire che ce la potevo fare, molto di più rispetto a quando poi sono arrivati i premi. Quando è arrivato il primo Nastro d’Argento, che era una menzione come miglior attore esordiente, di sicuro non poteva che essere un punto di partenza. Quando poi è arrivato, l’anno dopo, un altro Nastro per il migliore attore in un corto, ho capito che ogni volta che ti fermi sei fregato. Il sogno della mia vita è vincere il David di Donatello, quando sono stato nominato ma non ho vinto (ha vinto Carpentieri, che è quello che avrei votato anche io), ho capito che l’obbiettivo non poteva essere solo vincerlo, ma continuare a fare dei bei film.”

Nicola Nocella e John Belushi

Nicola Nocella ha legato il suo nome a quello di John Belushi, non solo per una spiccata somiglianza fisica, ma anche perché lo ha interpretato a teatro e perché tra rubriche di cinema e account social, il suo nick name è sempre BelushiVive. Cosa ti lega all’attore americano?

“Io detesto il mondo che dimentica le cose. Credo sia bello che invece le azioni e i pensieri rimangano, anche quando le persone non ci sono più, come nel caso di Belushi. È bello che qualcuno porti avanti il suo ricordo. Nel 2000, quando ho cominciato al Centro Sperimentale, fu il mio tutor, Giannini, a chiamarmi per la prima volta Belushi, e io non sapevo neanche chi fosse. Poi, il 23 dicembre vidi per la prima volta Blues Brothers e quella sera stessa scoprii che mi avevano preso al Centro Sperimentale, l’ho preso come un segno. Quando ho cominciato, cercare un attore con la mia fisicità che facesse dei ruoli da protagonista, in Italia, era impossibile. Quindi per avere un riferimento dovevo guardare all’estero, così facendo ho trovato lui e da lui ho imparato tantissimo. Oltre che un riferimento culturale, per me è stato un riferimento attoriale, perché era un attore con i contro fiocchi, eccezionale. Quando ho compiuto 34 anni, ho scritto a sua moglie su Twitter, e le ho detto che avevo fatto l’unica cosa che mi poteva riuscire meglio rispetto a lui, ovvero compiere 34 anni (dal momento che Belushi si è spento a 33, ndr). E lei mi ha risposto ‘Si vede che sei stato più bravo a fare la spesa nei negozi di liquori’. La verità è che ora sono sempre più simile al Belushi che invecchia, e sto scoprendo tanti momenti di calma, che forse lui non ha conosciuto. Io devo fare i conti con il fatto che sto invecchiando.”

Nicola Nocella sogna, un giorno, di passare dall’altro lato della macchina da presa?

“Io penso che per fare l’attore bisogna studiare tantissimo, e per fare il regista bisogna studiare ancora di più. In tutti questi anni, ogni volta che non ero sul set, ho studiato sia sceneggiatura che regia, come un matto. Per adesso, usciranno un paio di progetti co-scritti da me. Per quanto riguarda la regia, invece, diciamo che fino ad ora ho aspettato la storia giusta, e forse è arrivata. Se dovessi esordire oggi alla regia, sicuramente non lo farei in un film in cui sono anche protagonista, perché ho scoperto che farsi dirigere è, come direbbe Jerry Calà, una libidine.”

Se avessi la possibilità di parlare con te stesso da bambino, cosa gli diresti?

“Non ho mai subito bullismo, ma da piccolo ero innegabilmente il ciccione, quello che si sentiva brutto. Ho scoperto, negli anni, che vieni percepito dagli altri esattamente come ti senti. Ecco, una cosa che ho imparato da John Belusci è lo stare bene con se stessi, nonostante i tumulti e i travagli. Io mi sento costantemente inadeguato e inadatto, però alla fine rimani da solo con te stesso. Quindi al me ragazzino direi di non preoccuparsi, perché arriverà un momento in cui si sentirai bene con se stesso. Mi consiglierei di fare scelte più ponderate a inizio carriera, di non sentirmi mai arrivato. E soprattutto di fidarmi del mio agente, Massimiliano Vitullo, insieme al quale discuto delle mie scelte professionali, perché di natura sono curioso. Ho fatto il film con Zalone perché volevo vedere da vicino come lavora un genio della comicità. Ho fatto tutta una serie di scelte per soddisfare la mia curiosità.

Giannini dice sempre che il nostro lavoro in inglese si dice play e in francese jouer, se smetto di divertirmi non ha più senso nulla. Se devo dare conto solo a me stesso, allora che mi diverta. La mia libertà ha un grande prezzo, la solitudine, ma mi permette anche di rifiutare ruoli molto ben pagati per progetti che mi incuriosiscono di più. Al me bambino direi anche questo, di continuare a essere curioso, di non smettere mai di crederci, perché sono tantissime le volte in cui vorresti mollare, di imparare a capire di chi fidarsi, e gli direi anche basta con tutti questi carboidrati a 16 anni!”.

Hysteria: trama, cast e la vera storia dietro al film con Maggie Gyllenhaal

Molto spesso al cinema vengono raccontate invenzioni o scoperte scientifiche che hanno cambiato per sempre la vita del genere umano. L’oggetto al centro del film Hysteria (qui la recensione), diretto nel 2011 da da Tanya Wexler, può a suo modo rientrare perfettamente in tale categoria. In esso si racconta infatti la soluzione che nella Londra del XIX secolo venne adottata per curare l’isteria: il vibratore. Attraverso una commedia maliziosa, si snoda così in modo in parte romanzo in parte fedele a quanto realmente avvenuto, una vicenda poco nota che spesso rappresenta anche un tabù.

Nell’Ottocento, infatti, l’isteria era considerato un problema psichiatrico di più o meno grave entità. Questa prevedeva sintomi quali attacchi nevrotici, convulsioni, annebbiamento della vista, e simili. Per cercare un rimedio a tale malattia, si cercò e sperimentò una cura consistente nel raggiungimento del parossismo tramite stimolazione. Le donne affette da tale disturbo trovavano aiuto in ciò proprio grazie all’oggetto oggi noto come vibratore.

Proprio per questo aspetto, il film faticò non poco a trovare finanziatori. La sceneggiatrice Jonah Lisa Dyer ha impiegato infatti oltre 7 anni per trovare qualcuno che credesse in tale storia, riuscendo infine nella sua impresa. Grazie anche al coinvolgimento di celebri attori, Hysteria ha poi goduto di un’ampia promozione e distribuzione. Accolto con pareri generalmente favorevoli dalla critica, che ne elogiava il tono e il sarcasmo, il film ha poi guadagnato circa 9 milioni di dollari al box office, affermandosi come un discreto successo.

Hysteria: la trama del film

La storia del film si apre sulla Londra del 1880, dove il giovane medico Mortimer Granville si fa conoscere grazie ai suoi metodi bizzarri e alle teorie rivoluzionarie, le quali però entrano in contrasto con quanto professato sino a quel momento in materia. Per questo motivo, egli finisce con l’essere allontanato dalle varie strutture ospedaliere presso cui opera. Alla disperata ricerca di un nuovo impiego, egli si rivolge al dottor Dalrymple, il quale è intento nella ricerca di una cura per l’isteria. Un sempre maggior numero di donne si dichiara affetta da tale malattia, spingendo le autorità mediche a studiare un rimedio a riguardo. Per Dalrymple la soluzione è una soltanto: un lungo massaggio manuale alle parti intime.

Granville si getta così nell’impresa di dimostrare, insieme al suo datore di lavoro, l’efficacia di tale teoria. Praticare tali massaggi, però, risulta estremamente faticoso, e non passa molto prima che il giovane medico inizi ad accusare un dolore alla mano, ritrovandosi così a non poter proseguire nel suo esercizio. Grazie al fratellastro inventore Edmund, egli inizia a sperimentare la possibilità di far eseguire il massaggio ad uno strumento elettrico. La scoperta si rivela sorprendente, e permetterà al giovane di entrare nelle grazie di Dalrymple. Stando a più stretto contatto con questi, Granville avrà modo di conoscere la sua bella figlia Charlotte, di cui si innamorerà profondamente. Prima di poter cantare vittoria, però, egli dovrà fare i conti con l’opposizione incontrata dal nuovo oggetto.

Hysteria cast

Hysteria: il cast del film

Per favorire un buon richiamo di pubblico al film, regista e produttori si sono assicurati la partecipazione di diversi celebri attori. Ad interpretare il protagonista Mortimer Gra\nville è infatti Hugh Dancy, noto per il film I Love Shopping e per la serie Hannibal. Accanto a lui, nel ruolo del dottor Dalrymple vi è invece Jonathan Pryce, recentemente nominato all’Oscar per il suo ruolo nel film I due papi. Le due figlie di questo, Emily e Charlotte, sono interpretate da Felicity Jones, nota per La teoria del tutto, e Maggie Gyllenhaal, celebre per Il cavaliere oscuro. L’attore Rupert Everett, invece, interpreta Edmund, fratellastro di Mortimer. Questi è di recente tornato al cinema con il film The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde, da lui diretto e interpretato.

Hysteria: la vera storia dietro al film

Tutt’oggi c’è molta confusione circa la vera storia dietro all’invenzione del vibratore. Quella proposta nel film è infatti una storia particolarmente romanzata, che tenta di dare unità ad una vicenda particolarmente frammentata e priva di reali prove storiche. La sceneggiatura di Hysteria è liberamente basata sul saggio storico The Technology of Orgasm, all’interno del quale si afferma che la pratica del massaggio genitale era particolarmente diffusa in medicina. Tuttavia, tale idea è stata in seguito smentita da diversi studi circa le reali pratiche dell’epoca. Il principale motivo dietro tale mancanza di credibilità è in particolare l’assenza di fonti certe a riguardo.

Il dottor Joseph Mortimer Granville, ad ogni modo, è una figura realmente esistita. Questi è vissuto tra il 1833 e il 1990, e intorno al 1880 inventò realmente quello che oggi è noto come il vibratore elettrico. Al momento della sua realizzazione, però, questo veniva utilizzato da Mortimer per curare dei semplici disordini muscolari. In seguito, l’oggetto iniziò ad essere utilizzato da altri medici per curare l’isteria, ma Mortimer si dissociò sempre da tale utilizzo. In un suo libro a riguardo, dove si spiegava il corretto funzionamento dell’oggetto, egli affermò infatti di non aver mai utilizzato tale pratica su una paziente donna, e anzi sconsigliava tale pratica, ritenendola inadatta alla cura di tale disturbo.

Hysteria: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Hysteria è infatti presente su Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per martedì 21 giugno alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Stranger Things 4, il trailer del Volume 2, disponibile dal 1° luglio

0

Netflix rilascia il trailer dell’epico finale della quarta stagione di Stranger Things. Il volume 2 include gli episodi 8 e 9 (scritti e diretti dai Duffer Brothers), e sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo il 1° luglio.

Informazioni su Stranger Things 4

Sono passati sei mesi dalla battaglia di Starcourt che ha portato terrore e distruzione a Hawkins. Mentre affrontano le conseguenze di quanto successo i  protagonisti si separano per la prima volta, e le difficoltà del liceo non facilitano le cose. In questo periodo particolarmente vulnerabile arriva una nuova e orribile minaccia soprannaturale assieme a un mistero cruento che, una volta risolto, potrebbe mettere fine agli orrori del Sottosopra.

Creata dai Duffer Brothers, Stranger Things è prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment con i Duffer Brothers come produttori esecutivi, insieme a Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, Ian Paterson e Curtis Gwinn.

Cast: Winona Ryder (Joyce Byers), David Harbour (Jim Hopper), Millie Bobby Brown (Undici), Finn Wolfhard (Mike Wheeler), Gaten Matarazzo (Dustin Henderson), Caleb McLaughlin (Lucas Sinclair), Noah Schnapp (Will Byers), Sadie Sink (Max Mayfield), Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Charlie Heaton (Jonathan Byers), Joe Keery (Steve Harrington), Maya Hawke (Robin Buckley), Priah Ferguson (Erica Sinclair), Brett Gelman (Murray), Cara Buono (Karen Wheeler) e Matthew Modine (Dott. Brenner).

Cartoni animati anni ’90: tutti i titoli da vedere

Cartoni animati anni ’90: tutti i titoli da vedere

Ogni generazione ha i propri cartoni animati di riferimento. Titoli con cui è cresciuta e che hanno saputo insegnare importanti valori attraverso un intrattenimento il più universale possibile. Questo tipo di opere, spesso sottovalutate, rimangono però nel cuore degli spettatori, indicando periodi della propria vita in cui bastava guardare qualche puntata del proprio cartone preferito per sentirsi felici. Molti dei protagonisti di questi prodotti sono spesso considerati veri e propri amici, dai quali è sempre bello tornare. Per chi è cresciuto nei primi anni Novanta, ecco allora un elenco dei migliori cartoni animati anni ’90, da recuperare e riscoprire!

Cartoni animati anni ’90: la lista dei migliori titoli da vedere

Negli anni ’90 i cartoni animati in televisione si sono moltiplicati, permettendo l’arrivo di titoli provenienti da ogni parte del mondo. Se il Giappone è ovviamente stato in prima linea in ciò, offrendo alcuni dei cartoni più iconici e popolari di sempre, anche la Disney ha avuto il suo ruolo nella diffusione di nuovi cartoni animati. Che siano tratti da suoi precedenti lungometraggi o storie inedite, molti di questi si sono affermati come titoli estremamente popolari ancora a distanza di anni dalla loro distribuzione. Ecco di seguito i titoli da non perdere!

Cartoni animati anni ’90 della Disney

Cartoni animati anni '90 Disney

Gli anni ’90 sono stati molto importanti per la Disney, che oltre a rilanciarsi nel campo dell’animazione cinematografica grazie ad alcuni dei suoi maggiori successi di sempre, diede vita a nuove fortunate serie animate. Molte di queste sono spin-off basati proprio su alcuni suoi lungometraggi, come La sirenetta, Aladdin e La carica dei 101, ma vi sono anche titoli originali che hanno dato prova della volontà dello studios di sperimentare e dar vita a progetti anche rischiosi.

Darkwing Duck. Spin-off di DuckTales – Avventure di paperi, la serie è basata sulle avventure di un papero mascherato, Darkwing Duck, una specie di vigilante notturno. La serie, composta da 91 episodi, ebbe un grande successo e diede vita a numerose altre opere derivate come fumetti e videogiochi.

Ecco Pippo! Si tratta di una serie di animazione statunitense prodotta dalla Walt Disney Company, che riprende la figura del simpatico e maldestro Pippo, il quale viene calato nei panni di genitore di Max, un ragazzino di undici anni vivace e attivo ma anche sveglio (a differenza del padre) e sempre attento alla moda, ma anche scatenato nel compiere le sue furbizie contro Pietro Gambadilegno, il quale è molto disonesto, sfortunato e alquanto diffidente nella serie.

La Sirenetta – Le nuove avventure marine di Ariel. La serie racconta altre fantastiche avventure della sirenetta Ariel, principessa del regno sommerso di Atlantica e dei suoi simpatici e frizzanti amici. Composta da 31 episodi, gli eventi qui raccontati sono precedenti al lungometraggio per il cinema e presentano dunque una Ariel più giovane alla scoperta dei segreti dell’oceano.

Bonkers – Gatto combinaguai. Bonkers – Gatto combinaguai è una serie televisiva d’animazione prodotta dalla Walt Disney Television Animation, spin-off della precedente Raw Toonage. Andò in onda con successo in 65 episodi dal 28 febbraio 1993 al 23 febbraio 1994. La serie si basa su una premessa simile a quella del film Chi ha incastrato Roger Rabbit, essendo una buddy comedy con protagonisti un cartone animato e un essere umano di carattere opposto che indagano su casi riguardanti il mondo dei cartoni.

Aladdin. Aladdin è una serie televisiva animata basata sull’omonimo film del 1992, prodotto anch’esso dalla The Walt Disney Company e andata in onda nel triennio 1994-1996. Composta da 86 episodi, la serie mantiene gli stessi personaggi e ambientazioni, seppure gli stessi sono sostanzialmente più scanzonati e le storie meno cupe e complesse per renderli adatti ad un pubblico infantile, e si colloca cronologicamente dopo la pellicola originale.

Gargoyles – Il risveglio degli eroi. Un gruppo di Gargoyles, dopo aver dormito per mille anni a causa di un incantesimo, si risvegliano nel mondo moderno, nella città di New York, e dopo una serie di vicissitudini decidono di difenderla dal crimine. Particolarmente celebre e apprezzato, è questo uno dei più ambiziosi progetti della Disney: una serie dai toni cupi, con storie strutturate su ampi archi narrativi e sotto trame di lunga portata.

Timon e Pumbaa. L’adorabile cinghiale Pumbaa e il suo amico suricato Timon conducono un divertente stile di vita “hakuna matata“, che spesso li mette nei guai nella giungla. Altra serie spin-off legata ad uno dei classici della Disney, ovvero Il re leone, questa serie animata andata in onda tra il 1995 e il 1999 offre numerose nuove avventure insieme a due dei più simpatici personaggi Disney di sempre.

La carica dei 101 – La serie. La serie è basata sul film d’animazione della Disney La carica dei cento e uno e anche sul rifacimento live-action del 1996. È caratterizzata da una serie di nuovi personaggi, e ha come protagonisti alcuni figli di Pongo e Peggy più una gallina per amica, Spot. In ogni episodio, i numerosi cuccioli si cacciano sempre in nuove avventure e guai.

Pepper Ann. Pepper Ann Pearson è una ragazza di 12 anni, con una personalità peculiare ed una mente creativa. Da studentessa delle superiori, è combattuta tra l’accettazione da parte del gruppo e il bisogno di continuare ad essere se stessa. 65 episodi divisi in cinque stagioni formano una delle più celebri e amate serie animate della Disney degli anni Novanta.

Ricreazione. TJ, Mikey, Gus, Spinelli, Gretchen e Vince, frequentano una scuola elementare mal gestita e scarsamente finanziata. I sei bambini, cercano di far fronte alle difficoltà che la crescita richiede. Composta da 6 stagioni per un totale di 65 episodi, questo cartone animato trasmesso per la prima volta nel 1997 è stato uno dei maggiori successi seriali per la Disney. L’estrema popolarità acquisita spinse a realizzarne diversi spin-off tra cui tre film per la TV e uno per il cinema.

Cartoni animati anni ’90 giapponesi

Cartoni animati anni '90 giapponesi

Il Giappone è noto per le sue opere d’animazione, conosciute con il nome di Anime. Oltre ai tanti lungometraggi, negli anni sono tantissime le serie anime arrivate in Italia, contribuendo a formare intere generazioni di spettatori. Tra titoli estremamente popolari e altri meno noti ma altrettanto validi, ecco un elenco di cartoni da recuperare assolutamente.

Sailor Moon. La giovane Usagi Tsukino acquisisce grazie ad una spilla il potere di trasformarsi in Sailor Moon, la guerriera dell’amore e della giustizia, vestita alla marinara e protetta dalla Luna. Il suo compito sarà quello di difendere gli abitanti della Terra dai continui attacchi del Dark Kingdom, nonché di ritrovare le sue compagne per rintracciare la misteriosa Principessa della Luna. Composto da soli 46 episodi, anche questo è uno dei cartoni animati più celebri di sempre

Che campioni Holly e Benji!!!. Oliver Hutton, detto Holly, è un giovane calciatore di talento che sogna di giocare nella nazionale giapponese e vincere i mondiali. Entra dunque nella squadra della città sotto la guida di Roberto, ex calciatore brasiliano e suo mentore. Composto da 47 episodi, questo cartone è la versione animata della seconda serie del manga, un must per tutti gli appassionati di calcio.

Neon Genesis Evangelion. Quando degli esseri misteriosi scendono sul pianeta Terra per distruggere l’intera umanità, un quattordicenne viene reclutato in una piccola squadra incaricata di combattere la minaccia. Caratterizzato da una trama particolarmente emozionante, elementi post-apocalittici e una forte introspezione dei personaggi, è questo uno degli anime più influenti degli ultimi anni.

Detective Conan. Una delle più longeve serie animate di sempre, con oltre mille episodi. Trasmessa per la prima volta nel 1996, questa ha per protagonista Shinichi Kudo un liceale estremamente intelligente e appassionato di investigazione. Quando finisce coinvolto in un caso particolarmente losco, dei misteriosi criminali gli somministrano un farmaco che lo ringiovanisce di dieci anni. Assumendo l’identità di Conan, egli pur essendo un bambino di soli 7 anni inizia ad affermarsi come detective, alla ricerca di un antidoto per tornare normale.

Dragon Ball GT. Questa serie è il seguito di Dragon Ball Z, ambientato dieci anni dopo la fine della serie: Goku, Pan e Trunks affrontano nuove avventure. Nei 64 episodi che compongono questa nuova serie Goku, tornato bambino per errore, deve radunare le sette sfere del drago, sparse nell’Universo, per impedire la distruzione della Terra. Contro di lui si porranno però nuovi pericolosi nemici.

Pokémon. Pokémon è una delle serie televisive anime più celebri di sempre, basata sull’omonima saga videoludica. Trasmessa per la prima volta nel 1997, questa vanta oggi oltre mille e duecento episodi oltre ad un influenza culturale unica. La storia è quella di Ash, un giovane con il sogno di diventare maestro Pokémon, che per riuscirci affronta incredibili sfide e cerca di conquistare le medaglie sconfiggendo i capi palestra della regione di Kalos.

Cowboy Bebop. L’anime si concentra sulle avventure di un gruppo di cacciatori di taglie che viaggiano nel sistema solare. Tra una missione e l’altra, però, la serie oltre a caratterizzarsi per il suo genere fantascientifico, affronta anche svariate tematiche con un tono a tratti quasi filosofico. Questo anime di soli 26 episodi è considerato tra i più belli di sempre.

Flint a spasso nel tempo. La storia è incentrata su Flint Hammerhead, un ragazzo proveniente dalla preistoria resuscitato grazie ad un fossile. Insieme a due ragazzini, Sarah e Tony Goodman, ha il compito di viaggiare attraverso le varie epoche storiche ed allearsi con delle creature, i cambia-tempo, per proteggere il naturale decorso degli avvenimenti. Composto da 39 episodi, è questo un altro dei più celebri cartoni animati giapponesi degli anni ’90.

Digimon Adventure. Si tratta della prima stagione della serie anime Digimon, andata in onda nel 1999. La storia comincia con un gruppo di ragazzi e ragazze che viene improvvisamente trasportato in una dimensione parallela, di nome Digiworld. Il gruppo, composto da cinque ragazzi e due ragazze, è stato trasportato lì per diventare dei Digiprescelti, bambini speciali con il compito di salvare Digiworld dalle forze malvagie che minacciano di distruggerlo. Ad aiutarli, vi saranno delle creature chiamate Digimon. Inizia così uno dei più popolari cartoni animati degli ultimi decenni, che ha dato vita ad un ricco franchise.

One Piece. Il giovane Monkey D. Rufy vuole diventare Re dei pirati, e, con un variegato gruppo di compagni, ognuno dei quali possiede abilità particolari e uniche, affronta viaggi e pericoli di ogni genere. Basata sull’omonimo manga, One Piece vanta ad oggi oltre mille episodi, che ne fanno una delle serie animate più lunghe di sempre e ancora lontana dalla sua conclusione. Un vero e proprio cult la cui prima puntata è andata in onda nel 1999.

Cartoni animati anni ’90: le sigle più belle

Cartoni animati anni '90 sigle

Oltre ai titoli fin qui elencati, i quali presentano tutti delle sigle particolarmente celebri per quanto riguarda i cartoni animati degli anni ’90, qui di seguito si riportano quelle serie divenute celebri proprio grazie alla loro sigla. Come si potrà notare, la maggior parte di queste sono state cantate da Cristina D’Avena, vera e propria voce ammaliatrice di un’intera generazione di giovani spettatori.

Tazmania. Il famelico diavoletto della Tasmania, uno dei più celebri personaggi dei Looney Tunes, è sempre alla ricerca di cibo e divertimento. È il più scatenato adolescente del mondo, ma animato da buone intenzioni. La serie, composta da 65 episodi, è in particolare ricordata per la sigla italiana, la quale è stata scritta da Alessandra Valeri Manera e da Carmelo Carucci, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.

Insuperabili X-Men. Il professor Charles Xavier e la sua banda di coraggiosi mutanti, attaccano le agenzie governative corrotte mentre proteggono il mondo dalle forze del male guidate dal mutante Magneto. La serie, basata sui celebri mutanti della Marvel, è ricordata anche per la sua sigla, che contribuì ad attrarre un ampio pubblico di giovani.

Batman. Batman è una serie televisiva animata statunitense dedicata al personaggio della DC Comics Batman. Prodotta dalla Warner Bros. Animation e creata da Bruce Timm e Eric Radomski, è andata in onda su Fox Kids dal 1992 al 1995 per un totale di 85 episodi. La sigla italiana “Batman” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera, con musica di Carmelo Carucci, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.

Street Shark: Quattro pinne all’orizzonte. La serie ha per protagonisti quattro ragazzi trasformati squali umanoidi dalla grande forza fisica. I quattro fratelli decidono di formare un team chiamato Street Sharks intento a combattere il crudele dottor Paradigm per impedirne i piani di conquista e recuperare le loro sembianze umane. La canzone della sigla, particolarmente orecchiabile anche grazie alle sue rime, è cantata da Enzo Draghi.

Action Man. Action Man è una serie televisiva a cartoni animati prodotta da DIC Productions, L.P. e Bohbot Entertainment nel 1995 e basata sui giocattoli Gig e Hasbro Action Man. La sua celebre sigla italiana “Action man” è cantata da Marco Destro, che ha contribuito a rendere particolarmente popolare anche la serie stessa.

Mignolo col Prof. Le avventure di tue topi modificati geneticamente a causa di un esperimento di laboratorio: uno è diventato un genio, l’altro un po’ più goffo. Anche in questo caso a rendere popolare la serie è stata prima di tutto la sua celebre sigla, con una canzone orecchiabile divenuta un vero e proprio “tormentone”.

Il mistero della pietra azzurra. Le avventure di Nadia, giovane acrobata circense ignara delle sue origini, e Jean, un ragazzo francese con la passione per l’ingegneria. I due devono proteggere una pietra azzurra dai poteri magici. La sigla italiana “Il mistero della pietra azzurra” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera e da Carmelo Carucci, ed è cantata da Cristina D’Avena.

Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo. Rina Inverse è una giovane maga che, affiancata dallo spadaccino Gourry Gabriev, affronta numerose avventure a colpi di incantesimi all’interno della lotta tra i poteri cosmici che reggono il suo mondo. Il cartone si affermò in Italia anche grazie alla sua splendida sigla, dove la canzone è cantata da Cristina D’Avena.

Piccoli problemi di cuore. Incentrata sulle prime esperienze amorose della protagonista, questa serie anime è tra le più popolari degli anni ’90, composta da 76 episodi. Particolarmente celebre è la sigla italiana “Piccoli problemi di cuore”, la quale è stata scritta da Alessandra Valeri Manera e da Franco Fasano, ed è cantata da Cristina D’Avena.

Magica Doremì. La serie segue le avventure vissute da un gruppo di bambine delle elementari diventate apprendiste streghe nel loro percorso verso il conseguimento del titolo di strega. Celebri sono le sigle che caratterizzano le varie stagioni: “Magica Doremi“, per la prima, “Ma che magie Doremi“, per la seconda e la quarta, “Doredò Doremì” per la terza. La prima sigla è scritta da Alessandra Valeri Manera, musica di Giorgio Vanni e Max longhi, cantata da Cristina D’Avena.

Beata Te, la nuova commedia Sky Original con Serena Rossi

0
Beata Te, la nuova commedia Sky Original con Serena Rossi

Sky annuncia le riprese di Beata Te, la nuova commedia Sky Original prodotta per Sky da Cinemaundicie Vision Distribution che affronta, con toni leggeri ma mai banali, il delicato tema della maternità e dell’autodeterminazione femminile. Il set è in corso a Roma.

Prodotto da Olivia Musini, con la regia di Paola Randi (La Befana vien di notte – Le origini) e la sceneggiatura di Lisa Nur Sultan e Carlotta Corradi, il film è liberamente tratto dall’opera teatrale “Farsi Fuori” di Luisa Merloni e vede protagonista Serena Rossi (Ammore e malavita, Song ‘e Napule, La tristezza ha il sonno leggero).Accanto a lei Fabio Balsamo ((Im)perfetti criminali, Generazione 56 k).

Nel cast anche Paola Tiziana Cruciani, Gianni Ferreri, Valentina Correani, Elisa Di Eusanio, Corrado Fortuna, Emiliano Masala, Alessandro Riceci e con la piccola Caterina Bernardi.

La trama

Marta (Serena Rossi) è una regista di teatro, single e bene o male soddisfatta della sua vita, a un passo dal debutto del suo Amleto. Al suo 40esimo compleanno riceve una visita inaspettata: l’Arcangelo Gabriele (Fabio Balsamo), che vorrebbe annunciarle la nascita di un figlio. Ma Marta non è sicura di volere un figlio “in dono” e chiede tempo per pensarci. Preso alla sprovvista da questa richiesta, costretto a fermarsi sulla Terra più del previsto, Gabriele si trasferirà a casa sua e le starà accanto per le due settimane che a Marta serviranno per capire cosa vuole per sé stessa e per essere felice.

La regista Paola Randi ha dichiarato: Quando Lisa Nur Sultan mi ha parlato dell’idea di ‘Beata te’ l’ho trovata folgorante. Una donna che compie quarant’anni e vede materializzarsi davanti ai suoi occhi il famigerato orologio biologico nei panni dell’Arcangelo Gabriele. La sceneggiatura, da lei scritta insieme a Carlotta Corradi, ha fatto il resto. La commedia italiana di grande tradizione incontra qui un sapore contemporaneo, internazionale, metropolitano, che sa essere graffiante, ma caldo e coinvolgente.  

È stato impossibile non farsi coinvolgere da un progetto come questo che mi dà, tra l’altro, l’opportunità di lavorare con una squadra di donne straordinarie che stimo molto come Lisa, Carlotta e la produttrice Olivia Musini, e con uno splendido cast, capitanato dalla protagonista Serena Rossi e da Fabio Balsamo nei panni dell’Arcangelo. E sono felice di fare questo film con Sky e Vision.

Mi ha conquistata anche l’occasione di affrontare un tema importante come quello del diritto delle donne di scegliere se avere o meno un figlio, con leggerezza e al contempo profondità. Perché, come ci insegnano le maestre e i maestri, la commedia è libertà.

Il film Sky Original BEATA TE arriverà in prima assoluta prossimamente su Sky e NOW.

Circeo: la nuova serie tv sul massacro del Circeo

Circeo: la nuova serie tv sul massacro del Circeo

Circeo è l’annunciata serie tv prodotta da Cattleya in collaborazione con VIS, Paramount+ e RAI Fiction. La serie, tratta da un’idea di Flaminia Gressi e da un soggetto di serie di Flaminia Gressi e di Lisa Nur Sultan, è scritta dalle due autrici insieme a Viola Rispoli e diretta da Andrea Molaioli.

Circeo: quando esce e dove vederla in streaming

Circeo in streaming debutterà nel corso del 2022 su Paramount+

Circeo: trama e cast

Circeo ripercorre tutte le fasi del processo seguito al terribile caso di cronaca del 1975, raccontando quanto abbia cambiato radicalmente la società italiana dell’epoca e contribuito alla lotta per i diritti delle donne.

Circeo ha come protagonista Greta Scarano nei panni di Teresa Capogrossi, un avvocato che si batte con convinzione per la riforma della legge sulla violenza sessuale e che prenderà le difese di Donatella Colasanti, (interpretata dalla giovanissima Ambrosia Caldarelli), cercando non soltanto di vincere il processo ma anche di cambiare la legge.  Vede, tra i suoi interpreti, anche Angelo Spagnoletti, Pia Lanciotti, Enrico Ianniello, Francesca Antonelli, Benedetta Cimatti e Guglielmo Poggi.

È il 1975, quartiere popolare della Montagnola: Donatella Colasanti (Ambrosia Caldarelli) e Rosaria Lopez (Adalgisa Manfrida), due adolescenti piene di vita e di sogni, si preparano per uscire con dei ragazzi della Roma bene, da poco conosciuti. Quando accettano di accompagnarli a una festa al mare, non si immaginano che quella gita presto diventerà un incubo: sequestrate, picchiate e violentate per ore in una villa al Circeo, verranno infine rinchiuse nel bagagliaio di una macchina perché credute morte. La mattina del 1° ottobre, i giornali, le televisioni, le radio aprono tutti con la stessa notizia: in un’auto a viale Pola sono state trovate due ragazze. Nude. Avvolte nelle coperte. Una è morta. L’altra è viva: Donatella.

Il delitto del Circeo scuote l’Italia. Il processo che ne segue viene raccontato quotidianamente da tutti i giornali nazionali. Donne da ogni angolo del Paese si presentano al tribunale di Latina per sostenere Donatella e assicurarsi che gli assassini siano condannati all’ergastolo. Quello che però la ragazza ancora non sa è che d’ora in poi non potrà mai più essere semplicemente Donatella, ma sempre e solo “la sopravvissuta del Circeo”. Da quel momento, infatti, Donatella diventerà un simbolo del movimento femminista.

Perché in gioco non c’è solo il desiderio di farla pagare ai suoi aguzzini e agli assassini di Rosaria, ma ci sono anche i diritti di tutte le donne. La posta in gioco è alta: cambiare la mentalità di un Paese in cui lo stupro non è considerato un crimine contro la persona, ma un’offesa alla pubblica morale. A difendere Donatella c’è Teresa Capogrossi (personaggio di fantasia interpretato da Greta Scarano), la giovane e ambiziosa avvocata che lavora prima per il noto penalista Fausto Tarsitano (personaggio realmente esistito interpretato da Enrico Ianniello), e poi per Tina Lagostena Bassi (personaggio realmente esistito e interpretato da Pia Lanciotti), l’“avvocato delle donne”, impegnata in prima linea per la riforma della legge sulla violenza sessuale.

Teresa è una donna idealista e appassionata con forte sete di giustizia che, come una sorella maggiore, imparerà a prendersi cura di Donatella dimostrando che può vincere il processo e cambiare la legge. A ogni costo. In questo lungo viaggio verso la giustizia, le due donne impareranno molto l’una dall’altra, in una ricerca costante della propria identità e del proprio ruolo nel mondo.

Circeo è una storia privata e pubblica insieme. La storia del dramma e della rinascita di una donna, ma anche la storia di un evento destinato a cambiare la società italiana per sempre. “Il massacro del Circeo”, infatti, non è soltanto una delle pagine più tristemente note della nostra cronaca nera, ma rappresenta anche uno spartiacque nel cammino di emancipazione delle donne italiane. Il caso, che ha saputo scuotere profondamente l’opinione pubblica dell’epoca, è diventato la miccia per il movimento femminista per pretendere la revisione della legge sulla violenza sessuale, considerata allora come un reato contro la morale e non contro la persona.

In Circeo si racconta per la prima volta questa storia dalla parte delle donne: le vittime, la sopravvissuta e i loro avvocati. Il dramma, ma ancora di più il processo, la battaglia, la rabbia e la speranza di una sopravvissuta e di tutte le donne. Niente in Italia, dopo quei giorni, sarà più come prima. La serie affronta i passaggi cruciali del percorso di Donatella Colasanti: da anonima ragazzina di periferia a vittima illustre che occupa le prime pagine di tutti i giornali e vive la celebrità lampo della cronaca nera. Da icona del movimento femminista (e come tale controllata, tenuta a bada, perché un’icona non può sbagliare) a donna finalmente consapevole che rivendica la libertà di essere soltanto sé stessa, errori compresi.

Ma Circeo è anche una storia di amicizia e di solidarietà femminile. I punti di vista di Donatella e di Teresa, un personaggio di invenzione che racchiude le tante donne che furono a fianco di Donatella, ci guidano lungo le varie fasi della storia: due realtà diverse e parziali – quella della ragazza sopravvissuta al massacro e quella della sua avvocata – messe in continua relazione tra loro, che episodio dopo episodio sanno restituire una visione sfaccettata e complessa del loro rapporto e della vicenda.

La serie copre l’arco temporale che va dal giorno che precede il delitto (29 settembre 1975) fino al processo di secondo grado (ottobre 1980) e comprende molti momenti salienti per la politica e la società italiana dell’epoca: l’omicidio Pasolini, la nube tossica di Seveso, l’occupazione di Palazzo Nardini a via del Governo Vecchio, Processo per stupro, la battaglia per l’aborto. La televisione e i giornali fanno da sfondo e da megafono alla storia per raccontare le mode, i gusti, gli eventi che costellano l’epoca.

Le canzoni più famose, i locali dove si andava a ballare, i fotoromanzi, quel che resta di Via Veneto e della Dolce Vita: il rigore e la crudezza del massacro e del processo si scontrano con la voglia di vita e di leggerezza di una ragazzina che non si arrende a essere solo una vittima, vuole vivere, ascoltare musica, ballare e innamorarsi come le sue coetanee. Circeo è una serie di liberazione, di libertà femminile in senso personale. Libertà da sé stesse in primis. Perché nessuno può dire a una donna chi deve essere o come si deve comportare. Nemmeno un’altra donna.

Locarno Film Festival 2022: a Matt Dillon il Lifetime Achievement Award

0

Il Lifetime Achievement Award, l’omaggio del Locarno Film Festival alle personalità cinematografiche con una carriera straordinaria, sarà assegnato all’attore statunitense Matt Dillon. La premiazione di giovedì 4 agosto in Piazza Grande sarà accompagnata dalla proiezione di Drugstore Cowboy (Gus Van Sant, 1989) e City of Ghosts (Matt Dillon, 2002), e da un incontro con il pubblico venerdì 5 agosto al Forum @Spazio Cinema.

Dal suo debutto a 14 anni nel classico di culto Over the Edge (Jonathan Kaplan, 1979), Matt Dillon ha saputo attraversare numerosi territori cinematografici, grazie a incontri come quello con Francis Ford Coppola – a cui si devono The Outsiders (1983), Rumble Fish (1983) –, a film di genere divenuti veri e propri cult – Wild Things (John McNaughton, 1998), There’s Something About Mary (Bobby Farrelly, Peter Farrelly, 1998) –, sino a incursioni nel cinema d’autore europeo – The House That Jack Built (2018) di Lars von Trier e Nimic (2019) di Yorgos Lanthimos. A questo percorso attoriale condotto sempre nel segno della libertà e della ricerca, il Locarno Film Festival ha deciso di assegnare il Lifetime Achievement Award, il premio dedicato alle carriere cinematografiche straordinarie.

“Matt Dillon incarna con suprema libertà un’idea di artista e di cinema americano che amiamo profondamente. L’inquietudine della giovinezza e la libertà della maturità. Un interprete che ha saputo costruire un successo duraturo e transgenerazionale senza mai rinunciare a esplorare nuove sfide e linguaggi. Attore e regista sorprendente, Dillon rappresenta il meglio di un’idea di cinema statunitense nata negli anni Settanta e allo stesso tempo celebra il coraggio delle scelte non convenzionali. Siamo onorati di celebrare con lui il 75esimo anniversario del Locarno Film Festival.”

– Giona A. Nazzaro, direttore artistico

Il programma dell’omaggio 

In occasione del premio, consegnato a Matt Dillon la sera di giovedì 4 agosto in Piazza Grande, verranno proposti nei giorni seguenti due titoli rivelatori dell’eclettismo dell’attore e regista:

  • Drugstore Cowboy, Gus Van Sant – Stati Uniti – 1989 – presentato nella sezione Histoire(s) du cinéma
  • City of Ghosts, Matt Dillon – Stati Uniti – 2002 – presentato nella sezione Histoire(s) du cinéma

Venerdì 5 agosto, inoltre, Matt Dillon incontrerà il pubblico del Festival durante una conversazione che si terrà al Forum @Spazio Cinema.

Il Lifetime Achievement Award è stato istituito nel 2011. Negli scorsi anni è stato consegnato a leggende del cinema quali Harrison Ford (2011), Alain Delon (2012), Jacqueline Bisset (2013), Harvey Keitel (2016) e, nel 2021, Dario Argento.

Secret Love (tit. or. Mothering Sunday) al cinema dal 20 luglio

0
Secret Love (tit. or. Mothering Sunday) al cinema dal 20 luglio

Dopo essere stato presentato al Festival di Cannes, al TIFF Festival Internazionale del Film di Toronto, al BFI London Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma, Secret Love (tit. orig. Mothering Sunday), film di Eva Husson con protagonisti Odessa Young, la star della serie tv The Crown Josh O’ Connor, il Premio Oscar Olivia Colman, il Premio Oscar Colin Firth e il Premio Oscar Glenda Jackson, arriva al cinema dal 20 luglio con Lucky Red. Il film è tratto dal romanzo Mothering Sunday di Graham Swift (edito in Italia da Neri Pozza con il titolo Un giorno di festa).

Secret Love, la trama

In una calda giornata di primavera del 1924, la giovane domestica Jane Fairchild (Odessa Young) si ritrova da sola a festeggiare la Festa della Mamma. I suoi datori di lavoro, i coniugi Niven (Colin Firth e Olivia Colman) non sono in casa e lei ha la rara possibilità di trascorrere del tempo con il suo amante segreto, Paul (Josh O’Connor), il figlio dei vicini. Jane è da tempo innamorata di Paul, nonostante lui sia fidanzato con un’altra donna, amica d’infanzia e figlia di amici dei suoi genitori. Una serie di eventi imprevedibili per i due amanti cambierà però per sempre il corso della vita di Jane.