Agents of Fandom ha
condiviso una nuova foto da Guardiani
della Galassia Vol. 3 in cui possiamo vedere
Drax, Star Lord, Mantis e Nebula in un full look galattico, con le
nuove divise della squadra fedeli a quelli blu e rosse che abbiamo
conosciuto nei fumetti del team.
A new still from Guardians of the Galaxy
Volume 3 has been released.
In Guardiani
della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di
disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto
fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita
di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere
l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non
completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani
come li conosciamo.
Un nuovo rapporto suggerisce quali
franchise esistenti rimarranno parte del futuro del DCU come parte dell’opera di reebot del franchise
da parte di James
Gunn e Peter Safran. I co-CEO di DC
Studios stanno formulando piani per come sarà il DCU per i prossimi anni.
Alcune informazioni hanno già
iniziato a venire alla luce, tra cui le novità relative a Wonder Woman 3 che non andrà avanti come aveva
progettato Patty Jenkins nella sua sceneggiatura, bocciata dallo
studio, e a Henry Cavill che non è più Superman, dal
momento che il nuovo film sull’Azzurrone, al momento in fase di
scrittura per mano di James Gunn stesso, si
concentrerà su una età più giovane del personaggio.
È stato anche confermato che
Black Adam di Dwayne Johnson non farà parte dell’immediato
futuro del progetto e che il franchise di The Batman di Matt Reeves
rimarrà separato dal franchise. Tuttavia, ci sono ancora tantissime
domande su cosa verrà mantenuto dei progetti esistenti o se ci sarà
un riavvio completo di tutto ciò che è sul piatto.
All’inizio di questo nuovo anno, ci
sono molte speculazioni su cosa succederà ai film DC del 2023 e su
qual è il loro potenziale di franchising. Secondo un report di Variety, i piani di
James Gunn e Peter Safran sono
per un “ripristino ampio ma non totale” dell’Universo DC.
Ciò includerà un nuovo Superman, come ha confermato Gunn in
passato. Ma questo nuovo report rileva che franchise esistenti come
Aquaman e Shazam e la serie
HBO Max Peacemaker potrebbero essere mantenuti
come parte del ripristino, così come l’imminente Blue
Beetle. C’è anche un suggerimento che Ezra Miller potrebbe rimanere dopo The
Flash. Nessuna di queste proprietà è stata confermata
per essere mantenuta e James Gunn potrebbe
rispondere rapidamente a questo rapporto sui media.
Peter & I have a DC slate ready to go, which
we couldn’t be more over-the-moon about; we’ll be able to share
some exciting information about our first projects at the beginning
of the new year.
USA Today ha
rivelato una nuovissima immagine di Scream
6 in cui vediamo Ghostface prendere il controllo della
città. L’immagine non rivela molto, ma segnala che, anche se i
protagonisti principali stanno cercando di lasciarsi alle spalle
gli eventi passati di Scream del 2022, un nuovo
killer di Ghostface può emergere ovunque vadano.
Dopo gli ultimi omicidi di
Ghostface, i quattro sopravvissuti si lasciano
alle spalle Woodsboro e iniziano un nuovo capitolo. In
Scream 6, Melissa Barrera (“Sam
Carpenter”), Jasmin Savoy Brown (“Mindy
Meeks-Martin”), Mason Gooding (“Chad
Meeks-Martin”), Jenna Ortega (“Tara Carpenter”), Hayden Panettiere (“Kirby Reed”) e
Courteney Cox (“Gale Weathers”) tornano a
ricoprire i loro ruoli nel franchise insieme a Jack Champion, Henry
Czerny, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Tony
Revolori, Josh Segarra e Samara Weaving.
PRODOTTO DA William Sherak, James
Vanderbilt, Paul Neinstein. PRODOTTO ESECUTIVAMENTE DA Kevin
Williamson, Gary Barber, Peter Oillataguerre, Chad Villella,
Courteney Cox, Ron Lynch, Cathy Konrad, Marianne Maddalena.
Protagonisti sono Melissa Barrera, Jasmin Savoy Brown, Jack
Champion, Henry Czerny, Mason Gooding, Liana Liberato, Dermot
Mulroney, Devyn Nekoda,
Jenna Ortega, Tony Revolori, Josh Segarra, Samara Weaving con
Hayden Panettiere e Courteney
Cox.
La nuova foto di Spider-Man: Across The Spider-Verse pubblicata
da Agents of
Fandom è un vero e proprio ritratto di famiglia.
Nell’immagine si può vedere infatti Miles Morales
in compagnia della sua multietnica famiglia, insieme a Gwen
Stacy. Eccola di seguito:
A new still from Spider-Man: Across The
Spider-Verse has been released.
Sony Pictures Animation ha
ingaggiato Joaquim Dos
Santos(Voltron: Legendary Defender, La leggenda
di Korra), il candidato all’Oscar Kemp
Powers(Soul) e Justin
K. Thompson(Piovono polpette) per
dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta
da Phil Lord e Chris
Miller (che tornano anche come produttori insieme a
Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione
con David Callaham(Shang-Chi
e La Leggenda dei Dieci Anelli, Wonder Woman
1984).
Non è stato ancora confermato, ma
sia Shameik Moore che la candidata
all’Oscar Hailee
Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare
rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero
ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro
voci nel primo film, tra cui Jake
Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez,
Zoë Kravitz, John Mulaney,
Oscar Isaac e Kimiko Glenn. La
voce del villain sarà, in originale, doppiata da Jason
Schwartzman.
Ezra Miller potrebbe continuare a interpretare
The
Flash nell’idea di DCU di James
Gunn e Peter Safran anche dopo l’uscita del suo film da
solista. Nonostante sia stato annunciato la prima volta nel 2014,
il film ha impiegato quasi un decennio per essere realizzato a
trovare finalmente spazio per la distribuzione.
Con Miller nei panni del
Velocista Scarlatto, The
Flash ha attraversato diversi stadi di sviluppo. Tutti
processi che hanno condotto a una data di uscita nell’estate del
2023. Tra problemi di produzione e ritardi dovuti alla scelta del
regista, e non ultimo l’impatto della pandemia, il film era già
parecchio in difficoltà, ma quello che lo ha messo davvero in
pericolo è stato il 2022 a dir poco turbolento di
Ezra Miller. Mentre l’attore ha chiesto pubbliche
scuse per il suo comportamento ed è ora in cui presso una struttura
per la salute mentale, il titolo rimane controverso per la WB
Discovery.
Tutto questo, sommato al cambio di
vertice nella direzione del DCU, ha portato a credere che per Ezra
Miller il capitolo The
Flash fosse chiuso, e invece sembra che un nuovo
report di Variety
abbia rimesso in discussione questa informazione.
Sembra che vari dirigenti della
Warner Bros. siano “disponibili a continuare con l’attore”
dopo The
Flash. Non è chiaro se i dirigenti in questione siano
il CEO David Zaslav o i capi della Warner Bros.
Pictures Michael De Luca e Pam
Abdy. Nonostante i loro problemi legali, c’era stata
incertezza sul fatto che Miller avrebbe continuato a interpretare
Barry Allen dopo il film da solista. Al momento della
pubblicazione, né Miller, né i loro rappresentanti, né nessuno alla
Warner Bros. Discovery ha commentato il report di
Variety.
Il film
The Flash
The
Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno
2023. Il film vede
Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da
Justice League e sarà affiancato da
Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei
panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in
Batman Il Ritorno.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash con Ezra Miller
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Guardiani
della Galassia Vol. 3 si preannuncia come un vero e
proprio addio a molti dei personaggi che formano la squadra
cinematografica originale del franchise e tra questi anche Dave
Bautista è pronto a dire addio al suo Drax il
Distruttore, dopo quasi un decennio che lo interpreta sul
grande schermo.
Sebbene l’attore debba moltissimo al
personaggio e a James
Gunn che lo ha voluto nei panni dell’alieno assetato
di vendetta contro Thanos, Dave
Bautista ha esternato il grande sollievo che prova a
dire addio al personaggio, dal momento che per lui è un piacevole
divertimento interpretarlo e che invece vorrebbe avere dei ruoli
più impegnativi.
“Sono così grato a Drax, lo
amo – ha dicharato Dave Bautista a GQ – Ma c’è del
sollievo nel fatto che sia finito. Non è sempre stato piacevole,
era difficile interpretare quel personaggio. Il processo di make-up
mi abbatteva. E non so se voglio che Drax sia il mio lascito, è una
performance stupidina, e io voglio più ruoli drammatici.”
Sicuramente nelle sue incursioni
esterne ai film Marvel, Dave
Bautista ha dimostrato del potenziale da attore
drammatico davvero insospettate, per un attore che sembra puntare
tutto sulla fisicità, eppure ha dimostrato di avere talento e
potenziale. Staremo a vedere cosa gli riserva il futuro del
cinema.
In Guardiani
della Galassia Vol. 3, la nostra amata banda di
disadattati ha un aspetto un po’ diverso rispetto a quanto visto
fino a questo momento. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita
di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere
l’universo e proteggere uno di loro. Una missione che, se non
completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani
come li conosciamo.
Secondo
la Film & Television
Industry Alliance, la produzione dell’annunciato
prequel senza titolo targato Warner Bros. Discovery è
imminente. Il nuovo film che saràinterpretato
da Margot Robbie e Ryan Gosling, dovrebbe iniziare il prossimo 6
marzo. L’elenco afferma inoltre che il progetto è un remake del
film originale del 1960 Ocean’s
11 .
Il prequel senza
titolo di Ocean’s Eleven sarà
diretto da Jay Roach da si baserà su una
sceneggiatura scritta da Carrie Solomon. Il progetto è prodotto da
Gary Ross, Josey McNamara, Michelle Graham, Tom Ackerley e
Olivia Milch.Finora,
Robbie e
Gosling sono gli unici due membri confermati del cast
dell’ultima commedia sulla rapina, che si svolgerà nell’Europa
degli anni ’60. Questo segna l’ultima
collaborazione tra le due star di primo piano dalle
riprese dell’attesissimo film live-action su Barbie di
Greta
Gerwig, che arriverà nelle sale entro la fine
dell’anno.
Il film originale del 1960 è
stato diretto da Lewis Milestone. Ha interpretato i membri del
famoso Rat Pack, tra cui Frank Sinatra, Sammy Davis Jr.,
Peter Lawford e Joey Bishop. Il film è stato diretto
anche dall’attrice veterana vincitrice di Emmy e Golden Globe Angie
Dickinson.
Sony Pictures ha
rilasciato la prima anteprima del film Gran
Turismo, dandoci una prima occhiata a come sarà
l’imminente adattamento del videogioco di corse. “Basato sulla
storia vera di Jann Mardenborough, il film è l’ultima storia di un
sogno che si realizza di un adolescente giocatore di Gran
Turismo le cui abilità di gioco hanno vinto una
serie di competizioni Nissan per diventare un vero pilota
professionista di auto da corsa”, recita la sinossi.
L’ adattamento cinematografico
di Gran
Turismo è diretto da Neill Blomkamp
da una sceneggiatura scritta dai coproduttori esecutivi Jason Hall
e Zach Baylin. Nel cast
David Harbour, Archie Madekwe,
Orlando Bloom, Darren Barnet,
Djimon Hounsou, Geri Halliwell-Horner, Daniel Puig, Josha
Stradowski e l’attore tedesco Thomas
Kretschmann. Dai
un’occhiata all’anteprima del film
Gran Turismo qui
sotto:
Gran Turismo è
prodotto da Asad Qizilbash, Carter Swan, Doug Belgrad e Dana
Brunetti, con il creatore del gioco Kazunori Yamauchi come
produttore esecutivo. Il film è attualmente previsto per l’uscita
nelle sale l’11 agosto 2023.
Apple ha condiviso
oggi un’anteprima della seconda stagione della serie di successo
Fondazione.
Il prossimo capitolo dell’epica saga prodotta da David S.
Goyer e Skydance Television farà il suo debutto
quest’estate su Apple
TV+.
Basato sui pluripremiati racconti
di Isaac Asimov, il monumentale adattamento di
Fondazione
racconta il viaggio di un gruppo di esuli per ricostruire la
civiltà nel pieno della caduta dell’Impero Galattico: personaggi
cruciali che trascendono lo spazio e il tempo, superando crisi
mortali, lealtà mutevoli e relazioni complicate, da cui dipende il
destino dell’umanità.
Fondazione
vede protagonisti il vincitore del SAG Award e candidato all’Emmy
Jared Harris nel ruolo del Dr. Hari Seldon; il
candidato all’Emmy Lee Pace nel ruolo di Brother Day, Lou
Llobell nei panni di Gaal Dornick, Leah
Harvey in quelli di Salvor Hardin, Laura
Birn nel ruolo di Demerzel, Terrence Mann
nel ruolo di Brother Dusk e Cassian Bilton in
quello di Brother Dawn. A completare il cast della seconda
stagione ci saranno Isabella Laughland
che interpreterà Brother Constant, Kulvinder Ghir
che vestirà i panni di Poly Verisof, Sandra Yi
Sencindiver in quelli di Enjoiner Rue, Ella-Rae
Smith nel ruolo di Regina Sareth di Cloud Dominion,
Dimitri Leonidas che interpreterà Hober Mallow,
Ben Daniels che vestirà i panni di Bel Roise,
Holt McCallany nel ruolo di Warden Jaegger Fount,
Rachel House nei panni di Tellem Bond e
Nimrat Kaur in quelli di Yanna Seldon.
Fondazione
è prodotto per Apple da Skydance Television sotto la guida dallo
showrunner e produttore esecutivo David S. Goyer, insieme a Robyn
Asimov, Alex Graves, David Ellison, Dana Goldberg e Bill Bost.
È lo sguardo sperso,
assente, di Laure Calamy ad accoglierci negli spogliatoi
di una fabbrica come tante nel prologo di Un vizio di
famiglia (L’origine du mal), dramma familiare dalle tinte
thriller che Sébastien Marnier aveva presentato a
Venezia 79. Il suo terzo film – dopo
Irréprochable (2016) e L’ultima
ora (2018) – è nei cinema dal 4 gennaio, distribuito
da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, chiamato
a scontrarsi con i carri armati in testa al Box Office e con un
paio di titoli interessanti per vari motivi come
Godland e Close. Ma attenzione a sottovalutarlo, o a
escluderlo dalle vostre scelte, sarebbe un peccato.
Nato come “fiaba”, almeno
nelle intenzioni del regista, che voleva parlare “della fine del
patriarcato” e ha affidato a un cast di quasi sole donne la
storia, il racconto è ben lungi dall’essere una commedia dark, come
spesso si ama sintetizzare un film che racconti di intrighi con una
certa dose di thriller, ma senza affidarsi al cruento.
Un vizio di famiglia: Chi è Stéphane? Chi è suo
padre?
Nel presentarlo, sono in
molti a sottolineare i colpi di scena, o ‘de théâtre’, che portano
avanti la vicenda di Stéphane, la protagonista interpretata
dall’attrice di Call my Agent, già premiata alla Mostra
del Cinema di Venezia 2022 come Miglior attrice per Full
Time – Al cento per cento. Forse troppi, in alcuni
casi non del tutto necessari a portare avanti la narrazione molto
strutturata che si sviluppa nella lussuosa villa della famiglia
Dumontet nel “posto più bello del mondo”, l’isola di Porquerolles,
al largo della costa mediterranea della Francia, tra Tolone e Saint
Tropez.
Qui vive suo padre Serge,
con la moglie sillogomane Louise, la figlia George, impegnata a
risollevare l’impero economico di famiglia, la nipote ribelle
Jeanne e la ambigua e scostante cameriera Agnès (nell’ordine,
Jacques Weber, Dominique Blanc, Dora Tillier
di La Belle Époque, Céleste Brunnquell e Véronique
Ruggia Saura). Un gineceo, in apparenza, dietro la cui facciata
crescono odio e vendetta, un contesto di bugie nel quale Stéphane
sembra volersi inserire, o dal quale farsi accettare. A ogni
costo.
Non c’è famiglia senza
vizi. Chi è senza peccato…
L’origine del male del
titolo originale, stando a quanto dichiarato dal regista, dovrebbe
essere il burbero, maschilista, prevaricatore e male in arnese
padre ritrovato, unica figura maschile ed eterosessuale del novero,
eppure a ordire i piani migliori – o peggiori – è la cosiddetta
altra metà del cielo, anche in barba al supposto e tanto decantato
spirito di solidarietà femminile. Le donne sono le protagoniste
assolute della pièce, tanto più considerando la musa di Xavier
Dolan, Suzanne Clément, che come compagna di Stéphane
vediamo attendere gli eventi dal carcere in cui è rinchiusa.
Il bello del cinema è che
ciascuno può avere una sua idea di quel che vede, anche sbagliata
(in genere, sbagliata), anche in disaccordo con quel che sostiene
l’autore. Che in questo caso ci presenta un altro personaggio –
dopo i film precedenti – dai processi mentali poco chiari, dalla
socialità contorta e che mette in pratica decisioni discutibili.
Come quelle che scopriamo via via o che creano l’intreccio di un
film che potrebbe piacere ai fan di Agatha Christie come di
Claude Chabrol.
E che ha poco a che fare
con l’amore, nonostante siano citati tanti e diversi tipi di
relazioni e rapporti, ma a molto a che fare con il bisogno e
l’affermazione di sé. Non solo femminile, ovviamente. E’ un
continuo gioco di ruolo, e di sguardi, da quello iniziale della
Calamy a quello sarcastico e disincantato del padre, a quello
sospettoso o superiore o quasi fanciullesco delle altre figure di
una famiglia che definire disfunzionale sarebbe riduttivo. E che in
parte viene dalla stessa esperienza personale di Marnier, che non a
caso fa dire al suo alter-ego (la giovane aliena) che
“Non c’è niente di peggio della famiglia“.
Una matassa intricata
Nonostante le tante
svolte e rivelazioni, il percorso di Un vizio di
famiglia scorre lineare, anche per una caratterizzazione
piuttosto netta dei personaggi coinvolti, meno complessi del
previsto, eppure perfettamente adeguati e funzionali nel loro
affrontare l’invasione di Stéphane, un raggio di sole che minaccia
di bruciare quanto seminato da ciascuno, secondo le proprie
priorità. Alla fine – stante la prova magnifica della Calamy (e la
Blanc “della Comédie-Française”) – è la ragnatela stessa la
protagonista principale di un film che continua a offrire finali e
conclusioni fino al limite dell’accettabile, e oltre, per quanto
giustificabili.
Una ragnatela nella quale
ci accorgiamo di invischiarci sempre più, senza che la generale
leggerezza del tono usato ce ne faccia percepire i pericoli (altro
merito da ascrivere al film e al regista, che si diverte a
utilizzare degli split screen multipli in maniera
interessante e persino simbolica, per una volta). Anche quando il
labirinto di passioni, tradimenti e convenienze in cui siamo
invitati a vivere per le due ore necessarie ci mostri i suoi lati
più brutali, folli, violenti.
Nel contesto della New
Hollywood, durante la quale ha avuto luogo un rinnovamento
stilistico, tematico e produttivo dell’industria cinematografica,
molto frequenti sono diventati i film che proponevano punti di
vista inediti su aspetti come il colonialismo e le guerre condotte
dagli Stati Uniti in nome della libertà. La guerra in Vietnam, in
particolare, iniziò in modo più o meno velato ad essere raccontata
in tutta la sua brutalità. Gli effetti che tale conflitto stava
provocando, allo stesso modo, divennero oggetto di riflessione e
analisi. Uno dei più importanti film a proporre tale questione è
Il cacciatore, diretto da Michael
Cimino.
Arrivato al cinema nel 1978, questo
non è propriamente un film di guerra quanto piuttosto il racconto
di come tale conflitto influisca sulla psiche di chi vi ha
partecipato. Numerose sono le metafore a riguardo e il contrasto
tra le inquietanti immagini del conflitto e l’anonima vita
quotidiana dei protagonisti genera ancora oggi un impatto
fortissimo sugli spettatori. Il cacciatore è a ragione
entrato nella storia del cinema, espressione di un cinema che non
si risparmia nel mostrare anche ciò che si preferirebbe ignorare.
Cimino, che nel 1980 realizzerà poi I cancelli del cielo, è
infatti sempre stato critico nei confronti della politica
statunitense.
Candidato a 9 premi Oscar e
vincitore poi in 5 categorie, tra cui quella del miglior film,
Il cacciatore è dunque un titolo imperdibile,
un’esperienza cinematografica che ancora oggi affascina e spaventa
in modi imprevedibili. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il cacciatore: la trama
del film
Protagonisti del film sono
Mike, Nick e
Stosh, amici di lunga data che conducono una
tranquilla esistenza divisi tra il loro lavoro in un’accaieria e la
caccia al cervo, loro grande passione. Insieme anche a
Steven, John e
Axel, sono ora tutti chiamati a partire per il
Vietnam, dove prenderanno parte alla sanguinolenta guerra che lì si
sta svolgendo. I sei uomini sono però ignari di quanto quel
conflitto li cambierà per sempre. L’amicizia tra di loro sarà messa
a dura prova, specialmente nel momento in cui Mike dovrà cercare di
recuperare Nick, impazzito in seguito agli orrori visti. Per tutti
loro, la salvezza si rivelerà essere a distanza di un solo colpo di
proiettile.
Il cacciatore: il cast e le location del film
Ad interpretare Mike, il principale
protagonista del film, vi è l’attore Robert De Niro.
Come sempre intenzionato a interpretare i suoi personaggi nel modo
più realistico possibile, l’attore chiese di poter incontrare veri
lavoratori di un’acciaieria. Si preparò poi a livello fisico per
poter interpretare le numerose scene di guerra come anche gli stunt
previsti per il suo personaggio. In seguito, l’attore affermerà che
di tutti i film girati, questo è stato quello che più di tutti lo
ha messo alla prova da un punto di vista fisico e mentale. Accanto
a lui, nel ruolo di Nick, vi è invece Christopher
Walken, che per la sua interpretazione ha vinto l’Oscar
per il miglior attore non protagonista. Per ottennere lo stralunato
e inquietante aspetto di Nick, egli seguì a una dieta costituita
esclusivamente da riso e banane.
Nel ruolo di Steven vi è invece
l’attore John Savage, mentre Chuck
Aspegren e George Dzundza interpretano
rispettivamente Axel e John. L’attore John Cazale
ricopre invece il ruolo di Stosh. Poiché gravemente malato di
cancro ai polmoni, all’attore fu inizialmente impedito di prendere
parte al film. Cimino, De Niro e Meryl Streep,
che nel film interpreta Linda, si opposero però ai produttori e
pagarono loro stessi la copertura assicurativa per Cazale, così che
questi potesse prendere parte al film. Come noto, l’attore è poi
deceduto prima di poter vedere il film completo. La Streep,
all’epoca compagna di Cazale, decise di recitare nel film così da
poter stare più tempo accanto a lui.
Per quanto riguarda invece le
location, il film è stato girato prevalentemente in
Ohio, in Virginia Occidentale e
in Pennsylvania. Per quanto riguarda le scene
ambientate in Vietnam, questi sono in realtà state girate a
Bangkok, in Thailandia. Il
periodo trascorso lì fu notoriamente molto complesso, in quanto la
troupe andò incontro a piogge torrenziali e alla presenza di
animali pericolosi come ratti giganti. Ad aver reso particolarmente
difficili le riprese, però, vi fu il colpo di stato che in quel
periodo stava rovesciando il governo democratico. Il Comitato
Rivoluzionariò garantì però protezione alla troupe, fornendo loro
guardie armate. Fu così possibile portare a termine il film, le cui
scene di guerra si svolsero dunque in un contesto altrettanto
conflittuale.
Il cacciatore: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Il
cacciatore grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 4 gennaio alle ore
21:00 sul canale Iris.
La magia ha goduto di buon successo
negli ultimi anni al cinema. Dopo film come The Illusionist,
The Prestige e Scoop, è arrivato
Now You See Me – I maghi del crimine
(qui la recensione) ad incantare
il pubblico cinematografico. Uscito in sala nel 2013 per la regia
di Louis Leterrier, al centro di questo vi è un
gruppo di esperti maghi che utilizzano i loro incredibili trucchi
per commettere dei crimini altrettanto inspiegabili. Ricca di colpi
di scena, è questa una pellicola che per peculiarità e struttura si
presenta come un’opera pensata per divertire il pubblico, con
l’unico imperativo di intrattenere lo spettatore a suon di magie e
giochi di prestigio.
Scritto da Ed Solomon, Boaz
Yakin ed Edward Ricourt, Now You See
Me si è affermato come un autentico successo, arrivando ad
incassare complessivamente circa 351 milioni di dollari a fronte di
un budget di soli 75. Un risultato tale da garantire al film un
sequel, rivelatosi poi a sua volta un buon successo. La stessa
critica ha apprezzato il film del 2013, paragonandolo al film
Ocean’s Eleven, a cui si aggiunge ovviamente l’elemento
della magia. Arricchito da un cast di grandi attori di Hollywood,
come anche da notevoli effetti speciali, Now You See Me è
in breve diventato uno dei punti di riferimento per gli amanti del
genere.
Prima di procedere ad una prima, o
nuova, visione di questo, sarà però certamente utile approfondire
alcune curiosità ad esso legate. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile scoprire ulteriori dettagli relativi alla
trama come anche al cast di
attori. Si potranno poi ritrovare anche informazioni sul
suo sequel e sulle piattaforme
streaming contenenti il film nel loro catalogo. Grazie a
queste sarà possibile godere di una comoda visione in streaming,
lasciandosi incantare dai numerosi trucchi di magia, dall’intricata
trama del film e dai suoi personaggi ricchi di carisma e
fascino.
Now You See Me: la trama
del film
Protagonisti del film sono un gruppo
di maghi che si fa chiamare “I Quattro Cavalieri”. A comporlo vi
sono Jack Wilder, prestigiatore e truffatore di
strada, Merrit McKinney, mentalista dalle
incredibili doti, Hanley Reeves, esperta
escapologa, e Daniel Atlas, mago delle carte e
incallito seduttore. Questi si ritrovano spiati per mesi da un
misterioso personaggio incappucciato, il quale farà poi in modo che
i quattro si incontrino e ricevano indicazioni per poter compiere
una serie di incredibili trucchi di magia, capaci di sfidare ogni
più ferrea regola della logica e della razionalità. Grazie ad uno
di questi, infatti, I Quattro Cavalieri riusciranno a rapinare una
banca pur trovandosi in un paese diverso da questa.
Tali trucchi, che diventano veri e
propri crimini, pongono i quattro sotto l’attenta osservazione
degli agenti Dylan Rhodes e Alma
Dray. Incaricati dall’FBI e
dall’Interpol di investigare sull’assurdo caso dei maghi, questi
non si daranno per vinti finché non avranno scoperto il loro
trucco. Sfidare I Quattro Cavalieri si rivelerà però un compito
tutt’altro che facile, poiché questi sembrano essere sempre un
passo avanti alla legge. Nel momento in cui il confine tra reale e
irreale diventa sempre più labile, sarà difficile anche stabile a
cosa credere davvero.
Now You See Me: il cast
del film
Protagonisti del film sono alcuni
tra i più noti interpreti di Hollywood. Il primo di questi è
Jesse
Eisenberg, che interpreta qui J. Daniel Atlas, il più
famoso dei Quattro Cavalieri. Un personaggio superbo, maniaco del
controllo e con una grande arroganza. L’attore ha raccontato di
aver lavorato molto sul carattere di questo, cercando di farlo
risultare tanto intrigante quanto insopportabile. Accanto a lui,
Woody Harrelson
è Merrit McKinney, il più anziano dei Quattro Cavalieri, nonché il
più astuto e simpatico. Isla Fisher è
invece Henley Reeves, l’esperta escapologa. Un ruolo che le è quasi
costato la vita, nel momento in cui rischiò realmente di annegare
in una vasca piena d’acqua. Tutti pensavano stesse solamente
recitando, ma il rischio era reale. L’attrice riuscì fortunatamente
a liberarsi e uscire.
Il quarto membro del gruppo è invece
Dave Franco, che dà vita al truffaldino Jack
Wilder. Questi è il più giovane del gruppo, e a causa della sua
poca esperienza risulta essere anche il più insicuro dei quattro.
Contro di loro si pone l’agente FBI Mark Ruffalo,
il quale rimase realmente ferito durante le riprese dello scontro
che il suo personaggio ha con quello di Franco. L’attrice
Mélanie Laurent è
invece l’agente dell’Interpol Alma Dray, a sua volta impegnata
nello sgominare la banda di maghi criminali. Nel film è inoltre
presente l’attore Morgan Freeman
nei panni di Thaddeus Bradley, un ex mago che si dedica ora a
smascherare i trucchi dei suoi colleghi per trarne guadagno. Il
premio Oscar Michael Caine è
invece Arthur Tressler, lo sponsor dei Quattro Cavalieri.
Now You See Me: il sequel,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
nel 2014 è iniziata la produzione del suo sequel, intitolato
Now You See Me 2 e
uscito nel 2016. Per questo, incentrato su una nuova avventura dei
Quattro Cavalieri, gli attori del primo film hanno ripreso i
rispettivi ruoli. A loro si sono poi aggiunti Lizzy
Caplan, Jay Chou e Daniel
Radcliffe, noto per essere stato il mago Harry Potter.
Come il primo, anche questo secondo film si rivela un grande
successo, con un incasso di oltre 300 milioni. Nello stesso anno
viene annunciato che verrà realizzato un terzo film, che chiuderà
così la trilogia. Ancora senza una data d’uscita, questo dovrebbe
ad ogni modo veder tornare nei panni dei protagonisti gli stessi
attori dei precedenti film.
È possibile fruire di
Now You See Me – I maghi del crimine
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti
disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple
iTunes e Now Tv. Per vederlo, basterà sottoscrivere un
abbonamento generale, e si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione soltanto un determinato limite
temporale entro cui guardare il film. Questo sarà inoltre trasmesso
in televisione il giorno mercoledì 4 gennaio alle
ore 21:20 sul canale Italia
1.
Considerata una delle saghe
fantascientifiche più rivoluzionarie e celebri di sempre, Terminator
ha negli anni acquisito sempre più fascino e storie da raccontare.
Ad oggi vanta infatti un totale di ben sei film per il cinema,
attraverso i quali è possibile esplorare il mondo post apocalittico
segnato dalla guerra tra l’umanità e le macchine. Il quinto in
ordine di uscita è Terminator
Genisys(qui
la recensione), arrivato al cinema nel 2015 per la regia di
AlanTaylor. Questo nuovo
capitolo si configura però come un reboot della serie, alterando in
modo considerevole gli eventi del primo film.
La timeline originale subisce
infatti con
Terminator Genisys diverse revisioni. La
storia in esso narrata è ambientata in un universo alternativo,
generatosi in seguito ad un altro viaggio nel passato che ha
sconvolto nuovamente quanto avvenuto nel 1984. Ci volle un po’ di
tempo perché gli sceneggiatori Laeta Kalogridis e
Patrick Lussier riuscissero a costruire una nuova
storia in un universo narrativo tanto complesso e intricato. Il
risultato, sfortunatamente, non fu particolarmente apprezzato né
dalla critica né dal pubblico. Il racconto, in particolare, è stato
giudicato estremamente contorto e confusionario, andando contro
anche ad alcuni elementi basilari della saga.
Al box office il film è tuttavia
riuscito ad incassare circa 440 milioni di dollari, una cifra però
molto al di sotto delle aspettative, considerando anche il budget
di 150 milioni. Nonostante i suoi difetti,
Terminator Genisys rimane un film che gli
amanti della saga non possono perdersi, anche solo per il poter
vedere qualcosa di nuovo. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Terminator Genisys: la
trama del film
La pellicola racconta di un mondo
che è andato incontro all’apocalisse nucleare causata dal network
Skynet il 29 agosto 1997. Grazie alle abilità e le conoscenze di
John Connor, capo della resistenza umana, nel 2029
i sopravvissuti riescono a capovolgere le sorti del conflitto
contro le macchine. Ormai prossimo alla sconfitta, Skynet invia un
Terminator T-800 indietro nel tempo per uccidere Sarah
Connor, madre di John, ed impedire che dia alla luce il
futuro leader della resistenza. Per proteggere Sarah, il soldato
Kyle Reese viene inviato da John nel passato, ma
una volta arrivato nel 1984 si trova davanti ad una donna
tutt’altro che indifesa, pronta a sua volta a combattere per il
futuro dell’umanità.
Terminator Genisys: il cast del film
Per riportare sullo schermo la
celebre Sarah Connor, si presero in considerazione diverse giovani
e celebri attrici di Hollywood. Tra i nomi proposti figuravano
Margot Robbie, Brie Larson ed
Emilia Clarke.
Alla fine ad ottenere la parte fu quest’ultima, che si disse una
grande fan della saga sin da quando era bambina. Per poter assumere
il ruolo, però, l’attrice dovette sottoporti ad un allenamento
particolarmente intensivo, prendendo anche lezioni su come
maneggiare e utilizzare armi da fuoco. Allo stesso tempo, si
preparò a costruire il carattere del personaggio guardando film e
serie TV con protagoniste delle figure femminili dalla forte
personalità.
Per il ruolo di John Connor il
regista voleva invece Tom Hardy, ma alla fine si
optò per Jason Clarke.
Curiosamente, egli si preparò al ruolo non tanto sotto un punto di
vista fisico quanto verbale. Clarke voleva che Connor risultasse un
ottimo oratore e per questo studiò alcuni celebri monologhi dalle
opere di Shakespeare. Per interpretare il soldato Kyle Reese vi è
invece Jai Courtney,
mentre J. K. Simmons è
il detective O’Brien. Il film vede anche il ritorno di
Arnold Schwarzenegger
nei panni del celebre T-800, ruolo per il quale si è allenato al
fine di riacquisire la stessa corporatura vista nei precedenti
film. Il noto attore sudcoreano Lee Byung-hun,
visto nei film Il buono, il matto, il
cattivo e Ashfall – The Final
Countdown, interpreta invece il letale T-1000.
Terminator Genisys: i
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Parallelamente alla realizzazione di
Terminator Genisys venne annunciato che tale film avrebbe
a tutti gli effetti riavviato la saga e che sarebbe poi stato
seguito da altri due capitoli. Obiettivo della nuova trilogia era
dunque quello di presentare un nuovo contesto narrativo, ma anche
di svelare chi ha mandato indietro al 1973 un T-800 per proteggere
Sarah Connor. Dettaglio, questo, particolarmente importante in
Genisys ma volutamente non spiegato in vista dei sequel.
Tuttavia, gli scarsi risultati ottenuti al box office spinsero la
Paramount a non proseguire con la realizzazione dei due ulteriori
film. I diritti della saga tornarono poi in mano a James
Cameron, che nel 2019 ha prodotto Terminator: Destino
Oscuro, sequel diretto di Terminator 2 – Il giorno del
giudizio.
È possibile fruire del film del 2015
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Terminator
Genisys è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 4
gennaio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Che a James
Wan piacessero le bambole lo sapevamo già, ma la Annabelle
figliata dall’ennesimo suo franchise (quello di The Conjuring) è stata una tale delusione che
deve aver pensato di guardare al futuro dopo tanto rimestare nel
passato. E dal futuro – molto prossimo, in realtà – arriva la
M3gan
che
Universal distribuisce nei cinema dal 4 gennaio, per invitarci
a riflettere sui regali ricevuti e su quello che vogliamo dalla
vita, per noi e per i nostri figli.
M3gan, che
bambola!
M3gan infatti è una
bambola robot a grandezza naturale, programmata per essere la più
migliore amica dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Un
gioiello di intelligenza artificiale all’avanguardia, sulla quale
sta lavorando da tempo Gemma (la Allison Williams di Get Out) per conto di una importante
azienda di giocattoli in cerca del prodotto con cui conquistare il
mercato.
Quando Gemma si trova
improvvisamente – senza alcuna preparazione o predisposizione – a
dover fare da tutrice alla nipote orfana di 8 anni, Cady
(Violet McGraw, The Haunting of Hill
House), trova naturale e forse comodo approfittare
dell’occasione per testare il prototipo in via di sviluppo. Ma i
test, si sa…
Giochi – e giocattoli
– pericolosi
Non tutto quello con cui
si gioca è un giocattolo, concetto subito in evidenza sin
dall’incipit del film, che ci mostra il contesto di riferimento,
sia professionale sia privato. Sostanzialmente quello in cui
viviamo, o poco più, nel quale collezioniamo Funki o Funko con i
quali non si gioca, nel quale affidiamo case e memoria a Elsie o
Alexa e dove i giocattoli sono sempre più tecnologizzati e ricchi
di funzioni. Anche per sollevare genitori impegnatissimi dal dover
ascoltare, guardare e imparare, essere “amici e insegnanti,
compagni di giochi e protettori dei bambini”, per parafrasare la
descrizione di M3gan.
Gli ingredienti dello
sviluppo affidato al regista neozelandese Gerard
Johnstone(Housebound) sono
piuttosto classici – vicina rompiscatole e cane impiccione,
compresi – ma per quanto il team produttivo sia tra i più prolifici
non è tra i più originali, ormai. E anche la storia di Wan e
Akela Cooper(Malignant,The Nun 2), sulla quale quest’ultimo ha
realizzato la sceneggiatura, non fa eccezione. Eppure il risultato
funziona.
Non per l’ennesima
versione delle conseguenze del ‘Playing
God‘ (altra variazione sul concetto di gioco), non per
la critica sociale e generazionale accennata, o per aver mescolato
i riferimenti alla violenza domestica alla deriva horror della
paura della responsabilità. Nemmeno per l’aspetto della
protagonista, più innocente della piccola e letale
Orphan di Jaume Collet-Serra e meno servile
dell’Uomo bicentenario di Robin Williams, ma un po’ per tutto questo. E
per aver saputo mescolare elementi del genere, senza edulcorarlo, a
quelli della realtà che viviamo (balletti di TikTok compresi) e
alle tante inevitabili citazioni (da
Shining e Chucky) in maniera intelligente,
e divertente, visto lo humor che spesso fa capolino,
accompagnandolo a un uso della musica e degli effetti – e dei
personaggi di contorno – ben calibrati. Speriamo solo che non
diventi una nuova saga.
Prime
Video ha svelato oggi le prime immagini dell’attesa
serie The Consultant, con protagonista Christoph Waltz, ed ha annunciato che tutti
gli otto episodi della serie debutteranno il 24 febbraio in
esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo.
I personaggi e la storia di questa
nuova emozionante serie, basata sull’omonimo romanzo di Bentley
Little del 2015, si sviluppano in modi nuovi e inaspettati. The
Consultant combina il genere thriller e la commedia ed esplora
l’inquietante rapporto tra un capo e i suoi dipendenti. La
serie è interpretata da Christoph Waltz (Regus Patoff), Nat Wolff
(Craig), Brittany O’Grady (Elaine) e Aimee Carrero (Patti).
La tram della serie
Quando un nuovo consulente, Regus
Patoff (Christoph Waltz), viene assunto con il compito di
migliorare le attività della CompWare, compagnia di gaming basata
su app, i dipendenti si trovano a far fronte a nuove esigenze e
sfide che mettono tutto in discussione… comprese le loro vite.
Il creatore, showrunner e
produttore esecutivo Tony Basgallop è affiancato dall’executive
producer e regista del pilot Matt Shakman, e dagli executive
producer Christoph Waltz, Steve Stark e Andrew Mittman,
insieme al produttore Kai Dolbashian. The
Consultant è prodotta da MGM Television e Amazon
Studios.
Prime
Video ha svelato oggi il trailer integrale della
seconda
e ultima stagione di Hunters,
disponibile dal 13 gennaio in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo. Dopo che un incidente ha causato il deragliamento
delle loro imprese in Europa, gli Huntersdevono
riunirsi per dare la caccia al più famigerato nazista della storia,
Adolf Hitler, che si nasconde in Sud America. Nel frattempo, uno
sguardo al passato rivela che Meyer Offerman (Al
Pacino) incontra una pericolosa minaccia che potrebbe
svelare il suo segreto e rivelare la sua vera identità, con
riverberi esplosivi per i nostri Hunters.
Al Pacino torna per la conclusione
epica della serie Hunters.Al
suo fianco la new entry Jennifer Jason Leigh e i
componenti del cast già presenti nella prima stagione
Logan Lerman, Jerrika Hinton, Lena Olin, Josh Radnor, Tiffany
Boone, Carol Kane, Louis Ozawa, Kate Mulvany e Greg
Austin.
Per celebrare questa stagione finale, Hunters ha
realizzato anche un podcast ufficiale in sei episodi che accompagna
la serie, disponibile già dal 13 dicembre scorso con i primi tre
episodi, intitolato Chutzpah: Hunters Presents True
Stories of Resistance. La seconda tranche di tre episodi è
disponibile da oggi. Il nuovo podcast narra straordinarie storie
vere di eroismo, resistenza e sacrificio durante l’Olocausto. Da
Prime
Video, Monkeypaw Productions e Story Mill Media, il podcast ha
come executive producer Jordan Peele ed è presentato dal creatore
della serie David Weil.
Hunters
è prodotto da Amazon Studios, Monkeypaw Productions e Halcyon
Studios. Creatore ed executive producer della serie è David Weil,
che ricopre anche il ruolo di showrunner. Al suo fianco ricoprono
il ruolo di executive producer Jordan Peele e Win Rosenfeld di
Monkeypaw Productions, Phil Abraham, David J. Rosen, Jerry Kupfer e
Alfonso Gomez-Rejon, David Ellender e Matt Loze di Halcyon
Studios.
Profeti,
il nuovo film di Alessio Cremonini, vincitore
del David di Donatello come Miglior regista esordiente
per Sulla
mia pelle, arriverà solo al cinema dal 26
gennaio, dopo aver vinto il Black Panther
Award 2022 – Menzione speciale della giuria al Noir
InFestival, dove è stato presentato in anteprima. Il
lungometraggio con protagonista Jasmine
Trinca –due volte David di Donatello
come Migliore attrice e Premio Un Certain Regard per la migliore
interpretazione femminile al Festival
di Cannes – una sorprendente Isabella Nefar e
Ziad Bakri, è una produzione Cinemaundici e Lucky Red con Rai
Cinema in collaborazione con Sky Cinema.
Profeti è la storia
del confronto tra Sara (Jasmine
Trinca), una giornalista italiana andata in Medio Oriente per
raccontare la guerra dello Stato Islamico, e Nur (Isabella Nefar),
una foreign fighter radicalizzata a Londra che ha sposato un
miliziano e ora vive nel Califfato. Sara viene rapita dall’Isis e
in quanto donna, in quanto essere inferiore che ha dignità solo se
sottomessa al maschio, non può stare in una prigione dove sono
presenti anche degli uomini. Per questo motivo viene data in
custodia ad una sua “pari”: ad una donna. Nur diventa la sua
carceriera. La casa di Nur, la sua prigione. E sarà proprio quella
casa nel mezzo di un campo di addestramento dello Stato Islamico il
luogo dove Sara e Nur si confronteranno. Un confronto quasi
impossibile che si trasforma in guerra psicologica mentre attorno
scoppiano le bombe e i nemici vengono bruciati vivi per vendetta.
Un confronto fatto di silenzi, di sottili ricatti, e dal
progressivo tentativo di Nur di convertire Sara.
Dopo aver raccontato le vicende di
Stefano Cucchi in Sulla mia pelle, Alessio Cremonini
si confronta con temi altrettanto attuali: la prigionia, i diritti
delle donne, il Medio Oriente, la religione, lo scontro di civiltà.
«Sono questi i temi della mia indagine: lo strumento è il
cinema. Un cinema inteso come “viaggio” che svela storie, che
percorre strade poco battute. Un cinema politico. Un cinema
radicale. Un cinema essenziale» – ha dichiarato
Cremonini – «Un film su due donne occidentali che
hanno fatto scelte diametralmente opposte. Sara, una giornalista
italiana rapita dall’Isis durante un reportage di guerra in Siria,
e Nur che la tiene prigioniera per mesi in una casa costruita in un
campo di addestramento dello Stato Islamico. Quello che il cinema
può e deve fare, è mettere in scena la vicenda di Sara e Nur senza
manicheismi o semplificazioni retoriche. Questa storia, infatti,
non soltanto è metafora di quello che accade in molte parti del
Medio Oriente, ma ci riguarda da vicino. Poiché, ormai lo sappiamo,
se nell’altra sponda del Mediterraneo inizia un incendio poi le
fiamme arrivano anche da noi».
Il film inizia con le parole di una
combattente curda intervistata da Sara, la giornalista italiana
interpretata da Jasmine Trinca: «Combatto per i curdi,
per la libertà e per le donne. In Medio Oriente, se sei una donna,
devi imparare a difenderti il prima possibile. Qui, la maggior
parte dei regimi è basata sulla sottomissione, sull’oppressione
delle donne. È per questo che le uniche persone che possono
cambiare questa mentalità sono le donne», parole che portano
subito la mente quanto sta accadendo in Iran.
Tornano su Sky le
commedie a tinte gialle de I Delitti del Barlume,
la produzione Sky Original coprodotta con
Palomar, che quest’anno giunge alla decima
stagione e per l’occasione avrà bentre nuove storie. La prima, Indovina
Chi?, sarà in esclusiva lunedì 9 gennaio alle
21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45
anche su Sky Cinema Comedy), in streaming solo su
NOW e disponibile on demand, anche in
qualità 4K.
Confermata la regia di Roan
Johnson (che delle storie è anche produttore creativo),
quest’anno affiancato da Milena Cocozza, che
dirige l’episodio “E allora zumba!”, così come gli storici
personaggi che hanno reso famoso il “BarLume”: Filippo Timi veste ancora i panni di Massimo
Viviani, Lucia Mascino quelli del Commissario
Fusco, Enrica Guidi è la Tizi, i “vecchini”
Alessandro Benvenuti (Emo), Marcello
Marziali (Gino), Atos Davini (Pilade),
Massimo Paganelli (Aldo), Corrado
Guzzanti è Paolo Pasquali, assicuratore di origini venete,
e Stefano Fresi è Beppe Battaglia, fratellastro
di Massimo. Anche i nuovi capitoli sono liberamente ispirati al
mondo della serie “I delitti del BarLume” di Marco Malvaldi, edita
in Italia da Sellerio Editore.
Nella prima delle tre nuove storie,
Indovina Chi?, un vicino di casa della Tizi viene
ucciso nell’androne del palazzo. Di lavoro faceva l’amministratore
di condominio ed erano in tanti ad avercela con lui. Mentre la
Tizi, Beppe e la piccola Marina sono costretti a trasferirsi da
Pasquali, la Fusco risolve il caso grazie a un sempre più sordo
Rimediotti e all’aiuto di Massimo, che riesce anche a trovarsi una
nuova ganza. Intanto Marchino, stufo di sgobbare come uno schiavo,
decide di abbandonare definitivamente il BarLume.
I Delitti del Barlume:
Indovina Chi? – In esclusiva lunedì 9 gennaio
alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in streaming solo su NOW.
Disponibile on demand, anche in qualità 4K.
Dal 23 febbraio,
solo al cinema, arriva THE
OFFERING, esordio alla regia di Oliver
Parker su sceneggiatura di Hank Hoffman, che ha
dichiarato: “Una delle mie precedenti professioni è stata
di leggere preghiere per i defunti in un obitorio ebraico, da
mezzanotte alle sei del mattino, da solo. Quindi ho molta
esperienza in questo campo. Per il tempo che ho
trascorso in quell’obitorio, posso dire che esiste un’energia. Una
presenza“. Quando il regista Oliver Park ha letto per la
prima volta la sceneggiatura, ha notato la sua incredibile
profondità e il fatto che ogni personaggio avesse una propria
storia
. “Stavo leggendo un
horror classico, mi mancano quei film con cui sono cresciuto e dove
il dramma viene prima di tutto e c’è ricchezza nella storia” –
racconta Park. Un altro aspetto che lo ha interessato è stato
il tema di come le diverse religioni affrontano la possessione
demoniaca. Oliver afferma che per lui è stato affascinante
immergersi nell’ebraismo. Secondo lui, la natura ebraica del film
lo caratterizza fortemente e la familiarità dell’entità demoniaca
permette al pubblico di entrare davvero nel film, di comprendere
dove si trovano e goderselo. Anche se non erano necessariamente
interessati a essere calati in una comunità che non hanno mai visto
prima o che non capiscono.
La trama
Nella speranza di riconciliarsi con il padre ebreo
ortodosso, il figlio di un impresario funebre torna a casa insieme
alla moglie in dolce attesa. Ma le sue intenzioni vengono messe
alla prova quando l’obitorio di famiglia riceve il corpo di un
misterioso cadavere posseduto da un’antica entità che ha in serbo
un terribile e infausto piano per il bambino in arrivo…
Lo strangolatore di Boston è il thriller
true-crime targato 20th Century Studios dello scrittore e regista
Matt Ruskin sulle giornaliste pioniere che hanno
raccontato la storia dei famigerati omicidi dello Strangolatore di
Boston degli anni ’60. Il film debutterà il 17 marzo 2023 in
esclusiva su Hulu negli Stati Uniti, su Star+ in
America Latina e su Star all’interno di
Disney+ in Italia.
Lo strangolatore di Boston è interpretato dalla due volte
candidata all’Oscar Keira Knightley (The
Imitation Game, Orgoglio e pregiudizio), dalla
candidata all’Emmy Carrie Coon (Fargo,
The Gilded Age), da Alessandro
Nivola (Amsterdam),
David Dastmalchian (Dune), Morgan Spector
(Homeland – Caccia alla spia), Bill Camp
(Joker) e dal vincitore dell’Oscar Chris
Cooper (Il ladro di orchidee). Scritto e diretto
da Matt Ruskin (Il coraggio di lottare),
il film è prodotto da Ridley Scott (Sopravvissuto – The
Martian), Kevin J. Walsh (House of Gucci), Michael
Pruss (American Woman), Josey McNamara (Una donnna
promettente (Promising Young Woman)) e Tom Ackerley
(Tonya), mentre Michael Fottrell (Fast & Furious
8) e Sam Roston saranno gli executive producer. Sam Roston
supervisionerà per Scott Free e Bronte Payne per LuckyChap.
La trama del film
Lo strangolatore di
Boston segue Loretta McLaughlin (Keira Knightley),
una reporter del quotidiano Record-American, che diventa la prima
giornalista a trovare una correlazione tra gli omicidi dello
Strangolatore di Boston. Mentre il misterioso assassino miete
sempre più vittime, Loretta cerca di continuare le sue indagini
insieme alla collega e confidente Jean Cole (Carrie Coon), ma il
duo si trova ostacolato dal dilagante sessismo dell’epoca.
Ciononostante, McLaughlin e Cole portano avanti la storia correndo
un grande rischio personale e mettendo a repentaglio le loro stesse
vite nel tentativo di scoprire la verità.
Arriverà al cinema il docufilm
Hometown – la strada dei ricordi, prodotto da Èliseo
entertainment di Luca Barbareschi con KRK Film, in
collaborazione con Vision Distribution e
Sky e distribuito nelle sale cinematografiche
dal 25 gennaio da Vision Distribution in collaborazione con
Europictures.
Protagonisti i due artisti, Roman Polański e
Ryszard Horowitz, diretti da Mateusz Kudla & Anna Kokoszka –
Romer. La
narrazione si snoda seguendo i passi di Polanski e Horowitz
per le strade di Cracovia: i due amici ripercorrono i luoghi e
insieme i primi anni della loro vita, ricordano i momenti
drammatici vissuti al tempo dell’occupazione nazista e durante
l’Olocausto, quando Polanski era nel ghetto ebraico. Il
documentario racconta del regista, che lasciò la città natale da
giovanissimo per diventare un cineasta, e di Horowitz, che fuggì
alla volta di New York per cominciare quella che sarebbe diventata
una straordinaria carriera nel campo della fotografia. Ed emoziona
ascoltare ora, dopo decenni, dalle loro voci, sui luoghi che li
hanno resi quelli che sono oggi, storie drammatiche e a tratti
divertenti, punteggiate dai brevi flashback, i ricordi di due
bambini intraprendenti: Polanski che, fuggito dal ghetto, si
nascose nella casa di una famiglia contadina ed Horowitz
che fu il più piccolo a salvarsi grazie ad Oscar
Schindler, l’imprenditore dichiarato “Giusto tra le Nazioni”, che
lo sottrasse, come tantissimi altri ebrei, alla
deportazione.
Apple TV+
ha annunciato oggi la nuova serie in stop motion per bambini e
famiglie L’isola delle forme, con le amate voci di
Yvette Nicole Brown (“Disenchanted”),
Harvey Guillen (“What
We Do in the Shadows“), Scott Adsit (“30
Rock”) e Gideon Adlon (“Giù le mani dalle nostre
figlie – Blockers”). Basato sulla trilogia bestseller di libri
illustrati Shapes di Mac Barnett e Jon Klassen, la serie farà il
suo debutto il 20 gennaio.
Intelligente, divertente e stimolante, L’isola delle
forme si svolge su un’isola incantevole e invita gli
spettatori a unirsi al serio Quadrato, all’intrepido Cerchio e
all’insidioso Triangolo nelle loro avventure, mentre, sempre
all’insegna del divertimento, cercano risposte e costruiscono la
loro amicizia. Il tutto imparando a gestire e rispettare le
reciproche differenze e mostrando ai bambini che l’amicizia può
assumere molte forme.
L’isola delle forme è stata co-creata da Mac
Barnett e Jon Klassen, che sono anche produttori esecutivi insieme
ai vincitori dell’Emmy Kelli Bix Bixler e Drew Hodges (“Tumble
Leaf”) della Bix Pix Entertainment. Ryan Pequin è produttore
esecutivo e sceneggiatore capo.
Con il reboot del DCU da
parte di James Gunn e Peter Safran, è in arrivo una
nuova Fase 1 dell’Universo DC, e possiamo fare
previsioni su quali film verranno realizzati per primi.
All’orizzonte, ci sono ancora alcuni film DC realizzati sotto il
vecchio regime della DC Films. La nomina di Gunn e Safran a co-CEO
dei DC Studios ha lo scopo di dare vita nuova e una direzione
inedita alle storie dei supereroi DC. Le ramificazioni di questa
decisione si sono già palesate e sembra che il DCU che
conoscevamo abbia ormai superato l’era dello Snyderverse.
Dopo aver lavorato per anni con i
Marvel Studios e sotto la struttura
narrativa a fasi di Kevin Feige, sembra che
James
Gunn utilizzerà un concetto simile per i nuovi piani
del DCU. Non
si tratta di una novità per il franchise, dato che la Warner Bros.
ha voluto utilizzare la struttura a fasi per un universo condiviso
fin dall’inizio. Dwayne Johnson ha persino
collocato Black Adam in una nuova e ipotetica Fase 1 del
franchise, ma questo prima che Gunn confermasse che Black Adam non
è una delle priorità della DC. Il co-CEO è stato impegnato a
rilasciare messaggi sui piani futuri, che saranno svelati
all’inizio del 2023. Ecco una previsione sui film della Fase 1 del
DCU.
Il nuovo film di James Gunn su
Superman
Fonte: Henry Cavill instagram
L’unico film confermato per la
Fase 1 del DCU di
James Gunn è un nuovo film su
Superman. Sebbene si pensasse che Henry Cavill avrebbe continuato a vestire i
panni dell’Uomo d’Acciaio, è stato deciso che invece è in arrivo un
reboot: James Gunn sta scrivendo la sceneggiatura di un nuovo film
su Superman che prevede che un nuovo attore interpreti
Clark Kent. Questo nuovo film da solista, dopo
l’uscita di scena di Henry Cavill, è l’occasione
perfetta per iniziare la Fase 1, in quanto stabilisce che Kal-El è
il fulcro dell’universo condiviso. Il piano per il film su Superman
del DCU
prevede inoltre di concentrarsi su una versione già consolidata
dell’eroe e di saltare la sua storia di origine.
Il Superman del
DCU
potrebbe prendere una direzione diversa rispetto a molti film
precedenti e far combattere il kryptoniano contro
Lobo. James Gunn ha espresso il
suo interesse per l’utilizzo del personaggio e Lobo e Superman
hanno avuto molti incontri nei fumetti. Il cacciatore di taglie
alieno sarebbe un antagonista divertente da contrapporre al nuovo
Superman del DCU,
soprattutto se le voci che vorrebbero Jason Momoa nei panni di Lobo si rivelassero
vere. Questo potrebbe aiutare il primo film della Fase 1 del
DCU a
creare uno spinoff su Lobo, dando al franchise un eroe principale e
un antieroe popolare da utilizzare in futuro.
Il nuovo film di Batman del
DCU
Molte iterazioni della
Bat-Famiglia hanno Catwoman come membro: il
secondo film di questa lista ipotetica della Fase 1 del DCU è
proprio un rilancio del personaggio di Batman. È
confermato che la versione di Robert Pattinson di
The
Batman non si unirà al DCU, ed è anche
improbabile che Ben Affleck o Michael Keaton rimangano a lungo nel
franchise. Anche il ritorno di Christian Bale nel
ruolo di Batman è da escludere. Di conseguenza,
James Gunn e il DCU devono
introdurre una nuova versione del Cavaliere Oscuro con un film a sé
stante. I piani per The Batman 2 potrebbero
complicare la tempistica di questa uscita, ma Batman deve far parte
dell’universo fin da subito, in un modo o nell’altro.
James Gunn e il
DCU
potrebbero usare un nuovo film di Batman per far
crescere il franchise in modo significativo. Così come il film di
Gunn su Superman salterà la storia delle origini di Clark, lo
stesso dovrebbe valere per il debutto di Bruce
Wayne nel DCU. Ciò
potrebbe significare l’introduzione immediata della Bat-Famiglia,
permettendo a personaggi come Dick
Grayson/Nightwing o Barbara
Gordon/Batgirl di far parte del franchise. La Bat-Famiglia
è stata poco sfruttata nelle passate iterazioni cinematografiche,
quindi l’introduzione dei vari eroi distinguerebbe immediatamente
il nuovo Batman del DCU dagli
altri. Inoltre, darebbe nuovamente spazio al DCU per
crescere dopo la Fase 1.
Wonder Woman 3 (reboot con o senza
Gal Gadot)
Wonder Woman farà sicuramente parte dei
piani della Fase 1 del DCU, che
dovrebbe includere in qualche modo una versione di Wonder Woman 3. La Warner Bros. ha scartato i
piani di Patty Jenkins per il sequel, ma da allora
è emerso che lo studio vuole ancora realizzare un altro film su
Wonder Woman con Gal Gadot. Se il DCU vorrà
contare ancora sull’attrice, è lecito aspettarsi che Wonder Woman 3 sia in qualche modo un reboot
soft. Con una nuova ambientazione moderna, un nuovo cast
di personaggi di supporto e forse anche alcune modifiche apportate
al passato, il film affermerebbe che la Wonder Woman di Gal Gadot è
fondamentale per il futuro della DC.
Se Gal Gadot non dovesse tornare, Wonder
Woman 3 diventerà un vero e proprio reboot. Ciò
comporterebbe il rifacimento del ruolo e la scelta di una nuova
attrice che interpreti Diana Prince nel DCU:
il nuovo film di Wonder Woman sarebbe quindi
un luogo in cui reintrodurre la più famosa supereroina femminile
della DC. La sua collocazione nei piani della Fase
1 del DCU avrebbe senso
anche per il ruolo che il film potrebbe svolgere nella creazione
della mitologia degli dei della DC. Tuttavia, è probabile che non
venga raccontata la storia delle sue origini, poiché il reboot
potrebbe mostrare cWonder Woman come un’eroina già affermata,
soffermandosi piuttosto sull’impatto che ha avuto sulla storia
dell’umanità.
Il film su Lanterna Verde
È passato più di un
decennio dall’uscita nelle sale di un film su Lanterna
Verde e sarebbe sorprendente se il riavvio del franchise
non rientrasse nei piani di James Gunn per la Fase
1 del DCU. Il
co-CEO ha dichiarato che Lanterna Verde avrà infatti un ruolo
fondamentale nell’universo condiviso. È probabile che un eventuale
film su Lanterna Verde si concentri su Hal Jordan
e/o John Stewart, in quanto sono le versioni più
conosciute dell’eroe. Lo show di HBO Max dedicato a John Stewart,
che non è confermato essere collegato ai piani del nuovo DCU di
Gunn, potrebbe rendere meno probabile il suo ruolo di protagonista
nel film.
James Gunn sa bene
come un franchise intergalattico di fumetti possa decollare, e
Lanterna Verde è la migliore occasione per la DC di farlo.
Indipendentemente dall’eroe di Lanterna Verde su cui si concentrerà
il film, il potenziale del franchise e del DCU è
enorme. Ci sono altre fazioni di Lanterne, i
Guardiani dell’Universo e altro ancora che potrebbero influenzare
pesantemente gli eventi futuri. Questo potrebbe includere il film
di Lanterna Verde del DCU, che
potrebbe far presagire la prima minaccia cosmica a livello di
Justice League del franchise, che
presto raggiungerà la Terra e fornirà un motivo per riunire la
squadra della Justice League del DCU.
I piani di James
Gunn per i film della Fase 1 del DCU
includeranno sicuramente un altro progetto guidato da Harley Quinn. Questo potrebbe manifestarsi con
un nuovo film in solitaria di Harley Quinn o con il suo ritorno per
Suicide Squad 3. Mentre molti
personaggi della DC sono in fase di recasting o sono stati
dimenticati, la Harley Quinn di Margot Robbie è un personaggio che James Gunn
ha ripetutamente affermato di voler riportare in auge anche prima
della sua promozione alla DC. Questo è stato sottolineato quando il
nome di Harley Quinn è stato messo nella stessa frase degli eroi
della Justice League, Superman,
Batman, Aquaman e Wonder Woman,
come personaggi che Gunn e Safran si sono impegnati a
utilizzare.
Un nuovo film su Harley Quinn o Suicide Squad
3 permetterebbe a James Gunn di mantenere
alcuni dei cattivi/antieroi della DC in prima linea nell’universo.
Questo potrebbe includere il ritorno di personaggi come
Peacemaker dopo la seconda stagione della
sua serie o gli altri cattivi sopravvissuti di Suicide Squad, come
Bloodsport e King Shark. Inoltre,
non sarebbe sorprendente se il progetto dei cattivi guidati da
Harley incorporasse in qualche modo Deathstroke
come cattivo e portasse Poison Ivy come interesse
amoroso di Harley. James Gunn può anche usare il film per
presentare cattivi DC più oscuri, come ha fatto in Suicide Squad.
Justice League DC Rebirth
L’ultimo film della Fase 1
del DCU sarà
sicuramente un altro film sulla Justice
League. Dopo aver impiegato alcuni anni e film per
reintrodurre alcuni dei più grandi eroi dell’universo,
Justice League Rebirth può essere il film in cui
tutti si riuniscono per la prima volta. Questo potrebbe includere
il recasting di altri eroi DC come Aquaman,
Flash, Shazam o
Cyborg. Il nuovo film sulla Justice League sarebbe
anche il luogo perfetto per introdurre nuovi eroi che potrebbero
poi avere ruoli significativi nella Fase 2, come
Mister Terrific, Mr. Miracle,
Big Barda o Booster Gold.
Per quanto riguarda il cattivo della
Justice
League del DCU, una
minaccia intergalattica annunciata nel finale di Lanterna
Verde si sposerebbe alla perfezione con questa previsione.
Ciò potrebbe significare che la squadra incontrerà
Brainiac dopo che il potente villain della DC sarà
finalmente arrivato sulla Terra. Il DCU può anche
migliorare l’uso di Parallax in Lanterna Verde del
2011 e far sì che il cattivo che incute timore attacchi la Terra.
Che si tratti di Brainiac, di
Parallax o di un’altra massiccia minaccia cosmica,
la sconfitta finale del cattivo può unire gli eroi del DCU e
avviarli verso un nuovo corso per il futuro.
In
arrivo su Netflix dal 5 gennaio, Totenfrau – la signora
dei morti è una nuova serie tv austriaca tratta dal
romanzo di Bernhard Aichner. L’autore ne ha già
scritta una trilogia e le sei puntante della prima stagione
riguardano, naturalmente, soltanto il primo libro, che ha venduto
centinaia di migliaia di copie ed è stato tradotto in trenta paesi.
La sceneggiatura è stata redatta da Barbara
Stepansky, Wolfgang e Benito
Mueller, mentre la regia è di Nicolai
Rohde.
Totenfrau – la signora dei
morti, la trama
Girata interamente tra le
Alpi e ambientata in un paesino gelido e inabitato vicino a
Innsbruck, la storia ruota attorno alla vendetta che Blum
(Anna Maria Mühe) cerca di mettere in atto dal
momento in cui suo marito Mark (Maximilian Kraus)
muore in un incidente stradale davanti ai suoi occhi, a due metri
dal portone di casa loro. Mark era un poliziotto molto benvoluto,
soprattutto dal suo caro amico e collega Massimo (Felix
Klare), perciò Blum non riesce a spiegarsi la ragione di
un tale evento: improvviso e traumatico. Proprietaria dell’impresa
di pompe funebri ereditata dai suoi genitori, diventata vedova,
inizia una ricerca di risposte frenetica e serrata, con metodi
decisamente poco ortodossi, potendo però contare sulla fedeltà e
l’aiuto del suo collaboratore Reza (Yousef Sweid).
E nel frattempo continua a ricoprire il proprio ruolo di mamma di
Nela (Emilia Pieske) e Tim (Lilian
Rosskopf), anche grazie al supporto del suocero Karl
(Hans Uwe Bauer).
Totenfrau – la
signora dei morti, è dunque un thriller con tempi stretti
e forsennati, dai quali si scoperchiano segreti, doppie vite e una
violenza glaciale come i nevai perenni che incombono sullo sfondo
di ogni inquadratura in esterno.
La protagonista è una
giustiziera che investiga con acume e senza la minima pietà, mossa
dalla rabbia e da quella giusta quantità d’incoscienza che la
spingono ad annientare le perfidie dell’animo umano: maschile, ad
esser precisi. Una figura che ormai si vede da lungo tempo,
assetata da un desiderio furente di regolamento di conti, che è
fatta solo della propria motivazione, senza sfumature di
sentimenti, priva di remore o esitazioni.
La brutalità come principale
interesse dello sguardo
La brutalità e le
bestialità messe in scena appiattiscono, infatti, il racconto
diventandone quasiil punto di massimo interesse
dello sguardo narrante. Ecco che Blum usa la stessa identica
efferatezza dei mostri a cui dà la caccia, non regalando niente di
sé , se non il compimento di singole missioni suddivise per tappe,
proprio come in un videogioco. Persino i personaggi maschili
“buoni” sono vittime delle stesse caratteristiche, ma al contrario:
procedono con una disponibilità e una bontà continuative, che
paiono non subire variazioni né intaccamenti da nulla di quel che
accade loro intorno.
Totenfrau – la
signora dei morti risulta alla fine essere un racconto ben
impostato, dove i singoli fatti che si sviluppano e si snodano
destano interesse e curiosità, per quanto con poche sorprese
spiazzanti e inaspettate, ma che in fondo rispettano i canoni del
genere di cui si fanno esecutrici. Da questo punto di vista si
respira, evidentemente, che il romanzo ha un buon impianto di
partenza, anche per quello che riguarda la costruzione
dell’ambiente e dell’idea sui profili dei personaggi coinvolti
nella storia: una su tutti la multimilionaria Johanna Schönborn
(Michou Friesz).
Ma resta, di fatto, un
prodotto che cattura poco e, nel tentativo di provare a dare una
protagonista con qualcosa di nuovo, finisce con l’eseguire
esattamente quel che ci si aspetta. Unico punto che sprona nel dare
seguito alla successione delle puntate, è scoprire chi sia davvero
l’assassino. In tal senso rimane sempre efficace fare leva su una
delle cose che più rapiscono l’attenzione della specie umana:
stuzzicarne la morbosa indiscrezione.
Mentre nella notte italiana (sera
americana) l’attore americano Jeremy Renner ha postato una
foto per ringraziare i fan del supporto ricevuto, nella serata
l’Ufficio dello sceriffo della contea di Washoe ha rivelato
maggiori dettagli sull’incidente capitato dopo aver concluso alcune
indagini preliminari. “Jeremy
Renner stava
aiutando un membro della famiglia la cui auto era rimasta bloccata
nella neve quando è stato coinvolto in un incidente di spazzaneve
domenica”
ha confermato l’ufficio dello sceriffo.
“Sulla base della nostra indagine, il
veicolo personale del signor Jeremy Renner, che era guidato da un
membro della famiglia, è rimasto bloccato nella neve vicino a casa
sua“, ha detto lo sceriffo della contea di Washoe Darin Balaam
durante una conferenza stampa. “Sig. Renner è andato a
recuperare il suo PistenBully o Sno-Cat – un mezzo estremamente
grande utilizzato per la rimozione della neve che pesa almeno
14.330 libbre – nel tentativo di far muovere il suo veicolo. Dopo
aver trainato con successo il suo veicolo personale dalla posizione
bloccata, il signor Renner è sceso dal suo PistenBully per parlare
con il suo familiare. A questo punto è stato osservato che il
PistenBully ha iniziato a muoversi. Nel tentativo di fermare il
PistenBully in movimento, il signor Renner ha tentato di tornare al
posto di guida dello stesso. In base alla nostra indagine, è a
questo punto che il signor Renner è stato investito dal
PistenBully. Un testimone oculare ha descritto
dettagliatamente l’accaduto”.
Lo sceriffo Balaam ha dichiarato di non
ritenere che Jeremy Renner fosse compromesso al
momento dell’incidente: “Non sospettiamo alcun gioco
scorretto. Crediamo che questo sia stato un tragico
incidente”. Secondo lo sceriffo, al momento dell’incidente
c’erano circa “tre piedi di neve fresca” sul terreno e
molte auto abbandonate bloccavano le carreggiate, rendendo più
difficile l’accesso al luogo dell’incidente. Una volta
arrivati, Jeremy Renner ha ricevuto i primi
soccorsi dai primi soccorritori e dai vicini che hanno assistito
l’attore con degli asciugamani. L’indagine è ancora in corso.
Olivia
Hussey e Leonard Whiting erano
solo adolescenti quando hanno elettrizzato il pubblico nella
versione del 1968 di “Romeo e Giulietta”, diretto
da Franco Zeffirelli. Il film è stato un
successo ed è stato nominato per quattro Oscar, ma ha anche
suscitato polemiche su una scena di nudo camera da letto che
includeva immagini delle natiche di Whiting e dei seni nudi di
Hussey. Oggi, i due interpreti ormai sulla settantina, Hussey e
Whiting hanno intentato una causa presso la Corte Superiore di
Santa Monica, accusando la Paramount di averli
sfruttati sessualmente e di aver distribuito immagini di nudo di
bambini adolescenti.
La causa sostiene che Zeffirelli
– morto nel 2019 – abbia assicurato a entrambi gli attori che
non ci sarebbero state scene di nudo nel film e che avrebbero
indossato indumenti intimi color carne nella scena della camera da
letto. Ma negli ultimi giorni di riprese, il regista li avrebbe
implorati di esibirsi nudi e truccati, “altrimenti ilm film
sarebbe stato un fallimento”.
Hussey aveva 15 anni all’epoca e Whiting 16.
Secondo la denuncia, Zeffirelli mostrò loro dove sarebbe stata
posizionata la telecamera e assicurò loro che nessuna nudità
sarebbe stata fotografata o rilasciata nel film. La causa
sostiene che sia stato disonesto e che Whiting e Hussey siano stati
effettivamente filmati nudi a loro insaputa. “Quello che è
stato detto loro e quello che è successo sono due cose
diverse“, ha detto Tony Marinozzi, che è un business manager
per entrambi gli attori. “Si sono fidati di Franco. A
16 anni, come attori, hanno deciso che non avrebbe violato la
fiducia che avevano. Franco era loro amico, e francamente, a
16 anni, cosa fanno? Non ci sono opzioni. Non c’era
nessun #MeToo.
Secondo la denuncia, Hussey e Whiting hanno
sofferto di angoscia mentale e disagio emotivo nei 55 anni
dall’uscita del film e hanno anche perso opportunità di
lavoro. Nonostante le loro esibizioni di successo, Hussey e
Whiting hanno avuto solo carriere marginali dopo “Romeo e
Giulietta”.
Chiedono danni “che si ritiene superino i
500 milioni di dollari”. “Le immagini di nudo di minori sono
illegali e non dovrebbero essere esibite“, ha detto l’avvocato
degli attori, Solomon Gresen, in un’intervista. “Questi
erano bambini molto piccoli e ingenui negli anni ’60 che non
capivano cosa li avrebbe colpiti. All’improvviso sono
diventati famosi a un livello che non si sarebbero mai aspettati, e
inoltre sono stati violati in un modo che non sapevano come
affrontare”.
La causa si basa in parte su una legge della
California che ha temporaneamente sospeso il termine di
prescrizione per precedenti denunce di abusi sessuali su
minori. I tribunali hanno visto un afflusso di denunce contro
i Boy Scouts of America e la Chiesa cattolica, tra le altre
organizzazioni, nei giorni precedenti la scadenza del 31 dicembre.
La Paramount non ha ancora rilasciato un commento.In un’intervista
del 2018 con Variety , Hussey ha difeso la
scena di nudo. “Nessuno della mia età l’aveva mai fatto
prima”, ha detto, aggiungendo che Zeffirelli l’ha girato con
gusto. “Era necessario per il film.” In un’altra intervista
del 2018 con Fox News , ha affermato
che la scena era “tabù” in America, ma che all’epoca la nudità era
già comune nei film europei. “Non è stato un grosso problema”, ha
detto. “E Leonard non era affatto timido! Nel bel mezzo delle
riprese, ho completamente dimenticato di non indossare vestiti.
Due mesi dopo che è
stato riferito che New Line Cinema aveva
iniziato a sviluppareThe
Conjuring 4, il quarto capitolo della
serie di successo, il creatore del franchise James
Wan ha finalmente rivelato un aggiornamento sul
progetto.Parlando con Collider, Wan ha
confermato che attualmente si stanno prendendo il loro tempo per
trovare la giusta storia sui Warren perThe
Conjuring 4, specialmente quando potrebbe
potenzialmente concludere il franchise horror di
successo.
“Sì, ci stiamo lavorando
proprio ora. Con i film di Conjuring,
siamo molto premuroso per [loro]”, ha detto Wan. “E quindi in un
certo senso vogliamo solo prenderci il nostro tempo per assicurarci
di farlo bene e per assicurarci che l’emozione delle storie di
Warren che vogliamo raccontare, e muovendoci, e potenzialmente
concludendo, vogliamo solo assicurarci che è la cosa giusta, la
storia giusta che da raccontare.”
Tuttavia, il destino del
franchise rimane poco chiaro, poiché quando a Wan è stato
ulteriormente chiesto del futuro del franchise
di The
Conjuring dopo la quarta puntata, ha
dato una risposta piena di speranza dicendo: “Non lo sappiamo
mai. Non si sa mai. Vedremo.”
The Conjuring
4 sarà ancora una volta scritto da David
Leslie Johnson-McGoldrick, che ha scritto la sceneggiatura delle
ultime due puntate. Vedrà i produttori James Wan e Peter
Safran tornare alla serie, con le star del franchise
Patrick Wilson e
Vera Farmiga che dovrebbero riprendere i loro ruoli di
investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren.
Mentre Brendan Fraser sembra sulla buona strada per
ottenere una nomination all’Oscar per il suo ruolo in The
Whale di Darren Aronofsky,
un’altra stella doveva originariamente apparire nel film.
Nella recente conclusione dell’anno di Deadline,
è stato rivelato che l’attore James Corden era
originariamente destinato a recitare nel ruolo interpretato da
Fraser. Secondo il conduttore
di The Late Late Show con James Corden,
inizialmente era stato scelto per interpretare il ruolo quando lo
stilista e regista Tom Ford avrebbe dovuto
realizzare il film.
Secondo Corden, tuttavia, il
progetto non è mai stato realizzato perché Ford voleva il
“controllo completo” sul progetto, con James
Corden che ha anche notato che probabilmente era troppo
giovane per rendere giustizia al progetto. Parlato ad Aronofsky, il
regista ha confermato la notizia di cosa avrebbe potuto essere
The Whale. Con il film ora in
uscita anche in Italia e Fraser che ha ricevuto enormi elogi per il
suo ruolo, tuttavia, è difficile immaginare qualcun altro come
protagonista.
Basato sull’omonima commedia di
Samuel D. Hunter del 2012, The
Whale è ambientato alla periferia di Mormon
Country, Idaho, e segue la storia di un recluso di seicento libbre
mentre si nasconde nel suo appartamento mangiandosi a
morte. “Nel disperato tentativo di riconnettersi con la figlia
a lungo separata, si rivolge a lei, solo per trovare un’adolescente
dalla lingua tagliente e selvaggiamente infelice”, recita la
sinossi del film. Il film è diretto da Darren Aronofsky da una
sceneggiatura adattata da Hunter.
Mentre Avatar: La Via
Dell’Acquacontinua
a funzionare bene al botteghino, il regista
James Cameron ha discusso sempre di più dei suoi
piani futuri per il franchise, anche paragonandolo a uno spettacolo
televisivo di lunga durata.In una recente intervista
con TheWrap,
James Cameron ha paragonato ogni sequel diAvatara un episodio
televisivo, ognuno dei quali racchiude le proprie narrazioni e
storie, ma racconta comunque una grande storia unica nel
processo.
“È una grande storia”, ha
detto Cameron. “È davvero una grande storia, ma è come la
televisione a episodi. Ognuno ha la propria risoluzione
prossimale. I problemi del personaggio continuano attraverso
il taglio.Attualmente, i piani per il futuro
del franchise
di Avatar includono un terzo film – che ha terminato le riprese,
secondo
James Cameron – e due potenziali
sequel. Tuttavia, Cameron ha affermato più volte che se il
sequel e Avatar
3 non si comportano abbastanza bene
al botteghino, un quarto e un quinto film potrebbero non
accadere.
Dall’uscita, Avatar: La Via Dell’Acqua si
è comportato molto bene al botteghino, diventando di recente il
film più veloce del 2022 a raggiungere il miliardo di dollari e
diventando solo uno dei tre film a farlo nell’anno, unendosi
a Top
Gun: Maverick (che ci sono
voluti 31 giorni per farlo) e Jurassic World Dominion (che ha richiesto
circa quattro mesi).