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Pearl: il trailer del film di Ti West, prequel di X, con Mia Goth

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A poche settimane dall’uscita nelle sale italiane di X – A sexy horror story, Ti West riporta il suo pubblico nello stesso mondo, raccontando la storia di Pearl. A24 ha diffuso infatti il primo trailer del film, prequel di X, che si concentra sulla giovinezza della villain di X, ancora una volta interpretata da Mia Goth.

Il film è stato anche selezionato nel Fuori Concorso di Venezia 79.

“Il regista Ti West ritorna con un altro capitolo del contorto mondo di X, in questo sorprendente seguito del film horror più acclamato dell’anno”, dice la sinossi. “Intrappolata nella fattoria isolata della sua famiglia, Perla deve occuparsi del padre malato sotto la sorveglianza amara e prepotente della sua devota madre. Desiderando una vita affascinante come quella vista nei film, le ambizioni, le tentazioni e le repressioni di Pearl si scontrano, nella straordinaria storia delle origini ispirata al technicolor dell’iconico cattivo di X.

Lo sviluppo di Pearl è iniziato durante la produzione di X, con il regista Ti West che ha scritto il film mentre girava anche X. Le riprese di Pearl si sono svolte in segreto subito dopo il completamento delle riprese di X, con entrambi i film realizzati uno dopo l’altro in Nuova Zelanda mentre il cast e la troupe di X erano a disposizione. Pearl è ambientato nel 1918 durante la prima guerra mondiale ed esplorerà il retroscena di Pearl e come diventa la cattiva che è in X .

Avengers 5 e 6 saranno più grandi di Endgame, parola di Kevin Feige

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In un’intervista con MTV News sulla scia del successo della presentazione dei progetti Marvel Studios al SDCC, Kevin Feige ha affrontato la questione della portata dei prossimi due film dedicati agli Eroi più potenti della Terra, Avengers 5 e 6.

L’architetto del MCU ha sottolineato che non è intenzionale che questi film siano sempre più grandi e impegnativi e più grandi, ma tra la trama e i personaggi coinvolti, non possono fare a meno di aumentare la scala dei loro film crossover.

“Non si tratta mai di diventare più grandi solo per diventare più grandi. A volte, per la natura del numero di personaggi che hai nella scatola dei giocattoli per poi portarli a giocare della storia, le cose possono diventare più grandi”.

Marvel Studios hanno annunciato ufficialmente sia Avengers 5 che Avengers 6 in occasione del suo importante panel nella Hall H al San Diego Comic-Con 2022. Si intitoleranno Avengers: The Kang Dynasty, che uscirà il 2 maggio 2025 e Avengers: Secret Wars, che invece arriverà il 7 novembre 2025.

 

Guardiani della Galassia Vol. 3: in che modo la morte di Gamora ha cambiato Star Lord?

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Nel corso del ComicCon di San Diego, a Chris Pratt è stato chiesto come Star-Lord stia affrontando la perdita di Gamora in Guardiani della Galassia Vol. 3. Abbiamo visto la sua reazione giustamente sconvolta quando ha saputo della morte dell’amata per mano del padre, Thanos, e il suo essere ancora più sconvolto di fronte al fatto che la Gamora del passato, con cui entra in contatto in Endgame, non lo riconosce.

In Guardiani della Galassia Vol. 3  avremo la possibilità di vedere in che modo Star Lord sta assimilando questo lutto. Ecco cosa ha detto Pratt in merito: “Gamora è l’amore della vita di Star-Lord; l’amore romantico della sua vita. Ha affrontato la perdita di Yondu e, naturalmente, di sua madre. E ora sta affrontando la perdita di Gamora, l’unica persona che ha trovato che lo conosceva veramente e lo amava. E ora lei non sa chi lui sia. Questo ha davvero avuto un profondo impatto su di lui personalmente e sulla sua capacità di essere un leader dei Guardiani della Galassia.”

Guardiani della Galassia Vol. 3: la descrizione del footage del SDCC

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Daniela Melchior, Will Poulter, Maria Bakalova e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock. Chukwudi Iwuji è invece il nuovo interprete che sarà il cattivo, l’Alto Evoluzionario.

Black Adam: l’attore di Hawkman sulla possibilità di uno standalone

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Slash Film riferisce che Aldis Hodge, interprete di Hawkman nel prossimo Black Adam ha anche discusso del futuro DCEU del personaggio durante il panel del film al SDCC 2022. Riflettendo sulla tradizione dei fumetti di Hawkman, Hodge ha indicato che c’è molto da esplorare per il personaggio, soprattutto considerando che il suo supereroe fa parte sia della JSA che della Justice League.

L’attore suggerisce persino che Hawkman abbia una storia abbastanza ricca da ispirare potenzialmente un film da solista o una serie di film, e spera sinceramente di avere l’opportunità di navigare nella vita del suo supereroe in futuro.

“Per quanto riguarda Hawkman, saprai se guardi la cronologia della serie di fumetti, che fa parte della Justice Society, lo fai anche tuffare un po’ nella Justice League, e poi hai i fumetti indipendenti di Hawkman, e c’è una storia così tanto ricca lì. La sua storia passata, la sua maledizione, la sua storia con Hawkgirl. C’è così tanto da riempire un film autonomo: alcuni film indipendenti! Spero solo che lo esploreremo”.

Black Adam, ecco la Sneak Peek del #SDCC22

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Queer as Folk: recensione della serie in arrivo su Starzplay

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Queer as Folk: recensione della serie in arrivo su Starzplay

Così come il 2022 non è come il 2000, Queer as Folk, la nuova serie Peacock che arriva in Italia su STARZPLAY a partire dal 31 luglio, non è l’originale inglese dello show, uscita invece tra il 2000 e il 2005, creata da Russell T Davies e della quale questa versione USA di cui parliamo è una re-immaginazione.

Queer as Folk, la trama

La serie, affidata a Stephen Dunn che scrive e dirige il primo episodio e partecipa in maniera sostanziale a tutta la produzione degli 8 episodi complessivi, è il racconto delle conseguenze di un trauma. Un gruppo di amici, conoscenti, amanti è vittima di un incidente, un mass shooting in un locale, un crimine d’odio a sfondo omofobo/razzista al locale queer Babylon, a New Orleans.

Queer as Folk racconta gli effetti di questa tragedia su questa piccola comunità, che si unisce intorno alla traumatica esperienza comune. C’è chi deve elaborare un lutto, chi il senso di colpa per esserci stato o per non esserci stato, chi è rimasto ferito fisicamente e tutti, nessuno escluso, devono fare i conti con la loro fiera appartenenza a una comunità che ancora non viene considerata da tutti degna e libera di esistere, secondo le proprie regole. Queer as Folk è il racconto collettivo di una sindrome da stress post traumatico.

Tanti temi e sguardi sulla comunità queer

Se la trama portante di Queer As Folk può racchiudersi in poche righe, sarebbe difficile fare lo stesso con la molteplicità di temi, punti di vista, condizioni e emozioni che la serie abbraccia. E nonostante il primo episodio sembra voglia introdurci a un mondo queer che segue degli stereotipi quindi eccessivo, libertino, colorato, pieno di glitter, musica e eccessi, l’avvento della tragedia riposiziona tutti gli equilibri, e soprattutto il tono. In particolare secondo e terzo episodio, quelli immediatamente successivi allo scoppio della violenza, sono estremamente bui, anche per la scelta di una messa in scena che racconta essa stessa molto bene il senso di quello che sta succedendo.

In questa comunione di sofferenza condivisa, però, Queer as Folk non dimentica di sviluppare il racconto delle individualità, portando avanti delle esistenze che nella loro bolla si rivelano esattamente simili a quelle di persone etero normate, ma che fuori dalla loro bolla vivono ancora in un mondo estraneo e nella peggiore delle ipotesi ostile.

Lo straordinario cast di Queer as Folk

Fiore all’occhiello di Queer as Folk è il cast, fluido, diverso, inclusivo e risplendente delle mille sfaccettature che la natura può offrire. Brodie Beaumont (Devin Way) è il complicato protagonista. Brodie abbandona la scuola di medicina per tornare a casa al NOLA, fatica a riconnettersi con il suo ex partner Noah, così come con amici e familiari. La notte della sparatoria a Babylon, prende un proiettile nel braccio salvando Mingus dal cecchino. Nella stessa notte, il suo amico Shar (con la loro compagna Ruthie) dà alla luce due gemelli, di cui è il donatore di sperma / bio-papà. Mingus (Fin Argus), un’adolescente non binaria e un’aspirante drag queen. È lei che si sta esibendo sul palco del Babylon nel momento in cui esplode la violenza, e nell’elaborazione della sofferenza e del trauma che seguono il tragico evento, si innamora di Brodie.

Shar (CG), il partner di Ruthie, dà alla luce due gemelli la notte della sparatoria, bambini che sono nati grazie a Brodie, donatore di sperma per la coppia di amici, nonostante Shar disapprovi Brodie per il suo stile di vita. Usa i pronomi al plurale e il termine genitoriale “Zaddy”. Ruthie O’Neil (Jesse James Keitel) è la compagna di Shar e la migliore amica di Brodie da quando hanno frequentato insieme il liceo cattolico. Ruthie è una donna trans ed è anche l’insegnante di inglese di Mingus.

Julian Beaumont (Ryan O’Connell) è il fratello di Brodie. Anche lui è gay, ma nessuno lo immaginava, nemmeno il fratello, fino a che non viene arrestato per aver fatto sesso nel bagno del centro commerciale. Noah Hernandez (Johnny Sibilly), l’ex fidanzato di Brodie, è un avvocato che, dopo la morte del suo amante, Daddius, nella sparatoria a Babylon, lotta con la dipendenza e il dolore.

Una feroce vitalità

Brodie, Shar, Ruthie, Mingus, tutte queste vite, queste aspettative, questi sogni, ma anche queste ferite, vengono raccontate con un’autenticità rara che a tratti paga il prezzo di una eccessiva cupezza, ma che sa esplodere anche in eccessi di feroce vitalità in cui queste creature rivendicano con passione il loro diritto a esistere.

Queer as Folk arriva in Italia dal 31 luglio sul servizio streaming di STARZPLAY.

Venezia 79: presentato il ricchissimo programma con Aronofsky, Crialese, Inarritu e l’ultimo Kim Ki-Duk tra gli altri

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Un programma sontuoso quello presentato da Alberto Barbera e Roberto Ciccutto oggi, in occasione dello svelamento della line-up ufficiale di Venezia 79, il novantesimo anno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il programma presenta grandi nomi, curiosità, esordi, quattro titoli italiani in concorso, Emanuele Crialese dopo anni di assenza dalle scene, Luca Guadagnino, Gianni Amelio e Susanna Nicchiarelli, ma anche il nuovo titolo di Darren Aronofsky, Wiseman che esordisce a oltre novant’anni nel cinema di fiction, il film postumo di Kim Ki-Duk, Lav Diaz che torna al Lido con un “cortometraggio” di appena 3 ore, Inarritu, McDonagh e Dominik, ma anche Refn e Von Trier che presentano le loro serie. Insomma, dal 31 agosto al 10 settembre ci sarà di che divertirsi a Venezia 79. Di seguito tutto il programma:

VENEZIA 79 In Concorso

  • WHITE NOISE – FILM DI APERTURA di NOAH BAUMBACH con Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Jodie Turner-Smith, André L. Benjamin e Lars Eidinger/ USA / 136’ 
  • IL SIGNORE DELLE FORMICHE di GIANNI AMELIO con Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Leonardo Maltese, Sara Serraiocco / Italia / 134’
  • THE WHALE di DARREN ARONOFSKY con Brendan Fraser, Sadie Sink, Hong Chau, Samantha Morton, Ty Simpkins / USA / 117’
  • L’IMMENSITÀ di EMANUELE CRIALESE con Penélope Cruz, Luana Giuliani, Vincenzo Amato, Patrizio Francioni / Italia, Francia / 97’
  • SAINT OMER  di ALICE DIOP con Kayije Kagame, Guslagie Malanda, Valérie Dréville, Aurélia Petit / Francia / 122’ 
  • BLONDE di ANDREW DOMINIK con Ana de Armas, Adrien Brody, Bobby Cannavale, Xavier Samuel, Julianne Nicholson, Lily Fisher / USA / 165’
  • TÁR di TODD FIELD con Cate Blanchett, Noémie Merlant, Nina Hoss, Sophie Kauer, Julian Glover, Allan Corduner, Mark Strong / USA / 158’
  • LOVE LIFE di KÔJI FUKADA con Fumino Kimura, Kento Nagayama, Atom Sunada / Giappone, Francia / 123’
  • BARDO, FALSA CRÓNICA DE UNAS CUANTAS VERDADES (BARDO, FALSE CHRONICLE OF A HANDFUL OF TRUTHS) di ALEJANDRO G. IÑÁRRITU con Daniel Giménez Cacho, Griselda Siciliani, Ximena Lamadrid, Iker Sanchez Solano, Andrés Almeida, Francisco Rubio / Messico 
  • ATHENA di ROMAIN GAVRAS con Dali Benssalah, Sami Slimane, Anthony Bajon, Ouassini Embarek, Alexis Manenti / Francia / 97’
  • Bones and All di LUCA GUADAGNINO con Taylor Russell, Timothée Chalamet, Mark Rylance, André Holland, Chloë Sevigny, Jessica Harper, David Gordon Green, Michael Stuhlbarg, Jake Horowitz / USA / 130’
  • THE ETERNAL DAUGHTER di JOANNA HOGG con Tilda Swinton, Joseph Mydell, Carly-Sophia Davies / UK, USA / 96’
  • SHAB, DAKHELI, DIVAR (BEYOND THE WALL) di VAHID JALILVAND con Navid Mohammadzadeh, Diana Habibi, Amir Aghaee / Iran / 126’
  • THE BANSHEES OF INISHERIN di MARTIN MCDONAGH con Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan / Irlanda, UK, USA / 109’
  • ARGENTINA, 1985 di SANTIAGO MITRE con Ricardo Darín, Peter Lanzani, Alejandra Flechner, Norman Briski / Argentina, USA / 140’
  • CHIARA di SUSANNA NICCHIARELLI con Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano, Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani, Luigi Lo Cascio / Italia, Belgio / 106’
  • MONICA di ANDREA PALLAOROcon Trace Lysette, Patricia Clarkson, Adriana Barraza, Emily Browning, Joshua Close / USA, Italia / 106’ 
  • KHERS NIST (NO BEARS) di JAFAR PANAHI con Jafar Panahi, Naser Hashemi, Vahid Mobaseri, Bakhtiar Panjeei, Mina Kavani, Reza Heydari / Iran / 106’
  • ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED di LAURA POITRAS USA / 113’
  • UN COUPLE (A COUPLE) di FREDERICK WISEMAN con Nathalie Boutefeu / Francia, USA / 63’
  • THE SON di FLORIAN ZELLER  con Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath, Anthony Hopkins, Hugh Quarshie / UK / 123’
  • LES MIENS (OUR TIES) di ROSCHDY ZEM con Sami Bouajila, Roschdy Zem, Meriem Serbah, Maïwenn, Rachid Bouchareb, Abel Jafrei, Nina Zem / Francia / 85’
  • LES ENFANTS DES AUTRES (OTHER PEOPLE’S CHILDREN) di REBECCA ZLOTOWSKI con Virginie Efira, Roschdy Zem, Chiara Mastroianni, Callie Ferreira / Francia / 104’

FUORI CONCORSO

  • THE HANGING SUN – FILM DI CHIUSURA di FRANCESCO CARROZZINI con Alessandro Borghi, Jessica Brown Findlay, Sam Spruell, Frederick Schmidt, Raphael Vicas, Peter Mullan, Charles Dance / Italia, UK / 93’
  • KAPAG WALA NANG MGA ALON (WHEN THE WAVES ARE GONE) di LAV DIAZ con John Lloyd Cruz, Ronnie Lazaro, Shamaine Centenera-Buencamino, Dms Boongaling / Filippine, Francia, Portogallo, Danimarca / 187’
  • LIVING di OLIVER HERMANUS con Bill Nighy, Aimee Lou Wood, Alex Sharp, Tom Burke / UK / 102’
  • DEAD FOR A DOLLAR di WALTER HILL con Christoph Waltz, Willem Dafoe, Rachel Brosnahan, Warren Burke, Benjamin Bratt / USA ,Canada / 114’
  • KÕNE TAEVAST (CALL OF GOD) di KIM KI-DUK con Zhanel Sergazina, Abylai Maratov / Estonia, Kirghizistan, Lettonia / 81’
  • DREAMIN’ WILD di BILL POHLAD con Casey Affleck, Noah Jupe, Zooey Deschanel, Chris Messina, Jack Dylan Grazer, Walton Goggins, Beau Bridges / USA / 110’
  • MASTER GARDENER di PAUL SCHRADER con Joel Edgerton, Sigourney Weaver, Quintessa Swindell / USA / 107’ 
  • SICCITÁ di PAOLO VIRZÌ con Claudia Pandolfi , Silvio Orlando , Valerio Mastrandrea , Sara Serraiocco, Elena Lietti, Gabriel Montesi, Tommaso Ragno, Max Tortora, Monica Bellucci, Diego Ribon , Vinicio Marchioni, Emanuela Fanelli / Italia  
  • PEARL di TI WEST con Mia Goth, David Corenswet, Tandi Wright, Matthew Sunderland, Emma JenkinsPurro / USA / 102’
  • DON’T WORRY DARLING di OLIVIA WILDE con Florence Pugh, Harry Styles, Chris Pine, Olivia Wilde, KiKi Layne, Gemma Chan / USA / 122’

NON FICTION

  • FREEDOM ON FIRE: UKRAINE’S FIGHT FOR FREEDOM di EVGENY AFINEEVSKY Ucraina, UK, USA / 118’
  • THE MATCHMAKER di BENEDETTA ARGENTIERI Italia / 90’
  • GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ di ENRICO GHEZZI, ALESSANDRO GAGLIARDO Italia / 200’
  • A COMPASSIONATE SPY di STEVE JAMES USA / 101’
  • MUSIC FOR BLACK PIGEONS di JØRGEN LETH, ANDREAS KOEFOED Danimarca / 90’
  • THE KIEV TRIAL di SERGEI LOZNITSA  Paesi Bassi, Ucraina / 106’
  • IN VIAGGIO di GIANFRANCO ROSI Italia / 80’
  • BOBI WINE GHETTO PRESIDENT di CHRISTOPHER SHARP, MOSES BWAYO Uganda, UK, USA / 121’
  • NUCLEAR di OLIVER STONE USA / 119’

FUORI CONCORSO – SERIES

  • RIGET EXODUS (THE KINGDOM EXODUS) (EPISODI 1-5) di LARS VON TRIER con Bodil Jørgensen, Mikael Persbrandt, Tuva Novotny, Lars Mikkelsen, Nikolaj Lie Kaas, Nicolas Bro, Alexander Skarsgård / Danimarca / 291’
  • COPENHAGEN COWBOY (EPISODI 1-6) di NICOLAS WINDING REFN con Angela Bundalovic, Andreas Lykke Jorgensen, Li li  Zhang, Zlatko Buric, Ramadan Huseini, Dragana  Milutinovic / Danimarca / 292’

FUORI CONCORSO – CORTOMETRAGGI

  • CAMARERA DE PISO (MAID) di LUCRECIA MARTEL con Jorgelina Contreras, Daniel Valenzuela, Anavelí Acero, Ariel Gigena / Argentina, Messico / 11’
  • A GUERRA FINITA di SIMONE MASSI voce di Gino Strada / animazione / Italia / 4’
  • IN QUANTO A NOI di SIMONE MASSI voce di Wim Wenders / animazione / Italia / 5’
  • LOOK AT ME di SALLY POTTER con Javier Bardem, Chris Rock / UK, USA / 16’ 

ORIZZONTI

  • PRINCESS – FILM DI APERTURA di ROBERTO DE PAOLIS con Glory Kevin, Lino Musella, Sandra Osagie, Salvatore Striano, Maurizio Lombardi / Italia / 111’
  • OBET’ (VICTIM) di MICHAL BLAŠKO con Vita Smachelyuk, Gleb Kuchuk, Igor Chmela, Viktor Zavadil, Inna Zhulina, Alena Mihulová / Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania / 91’
  • EN LOS MÁRGENES (ON THE FRINGE) di JUAN DIEGO BOTTO con Penélope Cruz, Luis Tosar / Spagna, UK / 105’
  • TRENQUE LAUQUEN  di LAURA CITARELLA con Laura Paredes, Ezequiel Pierri, Rafael Spregelburd, Elisa Carricajo, Juliana Muras, Verónica Llinás, Cecilia Rainero / Argentina, Germania / Parte 1: 120′ / Parte 2: 120′ 
  • VERA di TIZZA COVI, RAINER FRIMMEL  con Vera Gemma, Daniel De Palma, Sebastian Dascalu, Annamaria Ciancamerla, Walter Saabel / Austria / 115’ 
  • INNOCENCE di GUY DAVIDI Danimarca, Israele, Finlandia, Islanda / 100’
  • BLANQUITA  di FERNANDO GUZZONI  con Laura López, Alejandro Goic, Amparo Noguera, Marcelo Alonso, Daniela Ramírez, Ariel Grandón / Cile, Messico / 94’
  • POUR LA FRANCE (FOR MY COUNTRY) di RACHID HAMI con Karim Leklou, Shaïn Boumedine, Lubna Azabal, Samir Guesmi, Laurent Lafitte, Vivian Sung / Francia, Taipei / 113’ 
  • ARU OTOKO (A MAN) di KEI ISHIKAWA con Satoshi Tsumabuki, Sakura Andô, Masataka Kubota, Nana Seino / Giappone / 121’
  • CHLEB I SOL (BREAD AND SALT)  di DAMIAN KOCUR con Tymoteusz Bies, Jacek Bies, Dawid Piejko,Nikola Raczko, Nadim Suleiman, Nadeem Shalave / Polonia / 100’
  • LUXEMBOURG, LUXEMBOURG di ANTONIO LUKICH con Amil Nasirov, Ramil Nasirov, Lyudmyla Sachenko / Ucraina / 105’
  • TI MANGIO IL CUORE di PIPPO MEZZAPESA con Elodie, Francesco Patanè, Francesco Di Leva, Lidia Vitale, Brenno Placido, Tommaso Ragno, Michele Placido / Italia / 115’ 
  • SPRE NORD (TO THE NORTH)  di MIHAI MINCAN  con Soliman Cruz, Nikolai Becker, Bartholome Guingona, Emmanuel Sto. Domingo, Olivier Ho Hio Heen, Alexandre NGuyen / Romania, Francia, Grecia, Bulgaria, Repubblica Ceca / 122’
  • AUTOBIOGRAPHY di MAKBUL MUBARAK con Kevin Ardilova, Arswendy Bening Swara, Haru Sandra, Rukman Rosadi / Indonesia, Francia, Germania, Polonia, Singapore, Filippine, Qatar/ 116’
  • LA SYNDICALISTE (THE SITTING DUCK) di JEAN-PAUL SALOMÉ con Isabelle Huppert, Grégory Gadebois, Marina Foïs, Yvan Attal, François-Xavier Demaison, Pierre Deladonchamps / Francia, Germania / 122’ 
  • JANG-E JAHANI SEVOM (WORLD WAR III) di HOUMAN SEYIEDI con Mohsen Tanabandeh, Neda Jebreili, Mahsa Hejazi, Navid Nosrati/ Iran / 117’
  • NAJSREЌNIOT ČOVEK NA SVETOT (THE HAPPIEST MAN IN THE WORLD) di TEONA STRUGAR MITEVSKA con Jelena Kordić Kuret, Adnan Omerović, Labina Mitevska, Ana Kostovska, Ksenija Marinković, Izudin Bajrović / Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina, Belgio, Croazia, Danimarca, Slovenia / 95’
  • A NOIVA (THE BRIDE)  di SÉRGIO TRÉFAUT con Joana Bernardo, Lola Dueñas, Hugo Bentes / Portogallo / 81’

ORIZZONTI – CORTOMETRAGGI 

  • CHRISTOPHER AT SEA di TOM CJ BROWN Animazione / Francia, USA / 20’
  • MANUALE DI CINEMATOGRAFIA PER DILETTANTI – VOL. I di FEDERICO DI CORATO Italia / 20’
  • ALT PÅN EN GANG (EVERYTHING AT ONCE) di HENRIK DYB ZWART con Steinar Kloumann Hallert, Elisabeth Aschehoug, Sondre Larsen / Norvegia / 8’
  • TRIA – DEL SENTIMENTO DEL TRADIRE  di GIULIA GRANDINETTI con Irene Casagrande, Anastasia Almo, Sofia Almo, Laura Giannatiempo / Italia / 17’
  • NOCOMODO di LOLA HALIFA-LEGRAND  con Tissem Boukchem, Gaspard Caens, Bastien Bouillon, Esther Garrel / Francia / 13’
  • RUTUBET (THE MOISTURE) di TURAN HASTE con Mucahit Kocak, Okan Selvi, Muhammed Mayda, Baran Salman / Turchia / 20’
  • SNOW IN SEPTEMBER  di LKHAGVADULAM PUREV-OCHIR con Sukhbat Munkhbaatar, Nomin Erdene Ariunbyamba, Enkhgerel Baasjanav, Odgerel Bat-Orshikh / Francia, Mongolia / 20’
  • QING BIE GUA DUAN (PLEASE HOLD THE LINE) di TAN CE DING con Kendra Sow, Puie Heng Chen, Billy Ng, Ruby Faye / Malesia / 19’
  • THE FRUIT TREE di ISABELLE TOLLENAERE con Sharleece Bourne, Alexis Bolden / Belgio / 14’
  • III di SALOMÉ VILLENEUVE con Anne Florence Lavigne-Desjardins, Eliott Desjardins Gauthier, Alexandre Dupras / Canada / 12’
  • LOVE FOREVER di CLARE YOUNGcon Hannah McKenzie, Beau Cram / Australia / 12’
  • SAHBETY (MY GIRLFRIEND) di KAWTHAR YOUNIS con Marc Haggar, Elham Safieddine, Fadel El Garhy, Sonia Farid / Egitto / 16’

ORIZZONTI EXTRA

  • L’ORIGINE DU MAL (ORIGIN OF EVIL) – FILM DI APERTURA di SÉBASTIEN MARNIER con Laure Calamy, Doria Tillier, Jacques Weber, Dominique Blanc, Suzanne Clément, Céleste Brunnquell / Francia, Canada / 125’
  • HANGING GARDENS di AHMED YASSIN AL DARADJIcon Wissam Diyaa, Jawad Al Shakarji, Hussain Muhammad Jalil, Akram Mazen Ali / Iraq, Palestina, Arabia Saudita, Egitto, UK / 117’
  • AMANDA di CAROLINA CAVALLI con Benedetta Porcaroli, Galatéa Bellugi, Giovanna Mezzogiorno, Michele Bravi / Italia / 93’
  • ZAPATOS ROJOS (RED SHOES) di CARLOS EICHELMANN KAISER con Eustacio Ascacio, Natalia Solián / Messico, Italia / 82’ 
  • NEZOUH di SOUDADE KAADAN con Hala Zein, Kinda Aloush, Nizar Alani, Samer Almasri / UK, Siria, Francia / 100’ 
  • NOTTE FANTASMA di FULVIO RISULEO con Edoardo Pesce, Yothin Clavenzani / Italia / 83’ 
  • BI ROYA (WITHOUT HER) di ARIAN VAZIRDAFTARI con Tannaz Tabatabaei, Saber Abar, Shadi Karamroudi, Reza Davoudnezhad, Maedeh Tahmasbi, Faranak Kalantar / Iran / 110’
  • VALERIA MITHATENET (VALERIA IS GETTING MARRIED) di MICHAL VINIK con Lena Fraifeld, Dasha Tvoronovich, Yaakov Zada Daniel, Avraham Shalom Levi / Israele, Ucraina / 76’
  • GOLIATH di ADILKHAN YERZHANOV con Berik Aytzhanov, Daniyar Alshinov, Dmitrij Chebotarev, Alexandra Revenko, Rabiya Abish, Yerken Gubashev / Kazakistan, Russia / 92’

Chiara di Susanna Nicchiarelli in concorso a Venezia79

Chiara di Susanna Nicchiarelli in concorso a Venezia79

Chiara  scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli sarà presentato in concorso alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Protagonisti del film Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano, Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani, Flaminia Mancin,, Valentino Campitelli, Paolo Briguglia e con la partecipazione di Luigi Lo Cascio. Una produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula.

La storia di Chiara e Francesco è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica, oltre che spirituale, della “radicalità” delle loro vite – la povertà; la scelta di condurre un’esistenza sempre dalla parte degli ultimi, ai margini di una società ingiusta; il sogno di una vita di comunità senza gerarchie e meccanismi di potere – significa riflettere sull’impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico, interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza. La vita di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ci restituisce l’energia del rinnovamento, l’entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo nome porta con sé. Susanna Nicchiarelli

Clip dal film

https://youtu.be/AwMT2x8EVKc

Chiara è un film scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli, collaborazione alla sceneggiatura Chiara Frugoni, fotografia Crystel Fournier, montaggio Stefano Cravero, scenografia Ludovica Ferrario, costumi Massimo Cantini Parrini, acconciature Desirée Corridoni, trucco Valentina Tomljanovic, suono in presa diretta Adriano Di Lorenzo, musiche Anonima Frottolisti, produttrice delegata Italia Serena Alfieri, organizzatore generale Maurizio Milo, aiuto regia Nicola Scorza, casting Francesca Borromeo, adattamento dialoghi e consulenza linguistica Nadia Cannata, montaggio presa diretta Daniela Bassani, Marzia Cordò, montaggio suono Marc Bastien, mixage Franco Piscopo.

Prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, coprodotto da Joseph Rouschop e Valérie Bournonville, produttore associato Alessio Lazzareschi. Una produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula, con il sostegno di Eurimages, MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Lazio, con la partecipazione di Wallimage, con il supporto di Tax Shelter du Gouvernement Fédéral Belge – Casa Kafka Pictures Belfius. Distribuzione italiana 01 Distribution. Vendite internazionali The Match Factory.

La trama del film

Assisi, 1211. Chiara ha diciotto anni, e una notte scappa di casa per raggiungere il suo amico Francesco: da quel momento la sua vita cambia per sempre. La storia di una santa, la storia di una ragazza e del suo sogno di libertà.

The Hanging Sun – Sole di mezzanotte sarà il Film di chiusura di Venezia79

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The Hanging Sun – Sole di mezzanotte, film diretto da Francesco Carrozzini, sarà il Film di chiusura, Fuori Concorso, della 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Tratto dal romanzo “Sole di mezzanotte” di Jo Nesbø, è un thriller noir ambientato tra le atmosfere rarefatte dell’estate norvegese, dove il sole non tramonta mai.  Scritto da Stefano Bises, è interpretato da Alessandro Borghi, Jessica Brown Findlay, Sam Spruell, Frederick Schmidt, Raphael Vicas, con Peter Mullan e Charles Dance.  La fotografia è di Nicolaj Bruel (DFF).

The Hanging Sun – Sole di mezzanotte  – targato Sky Original – è una coproduzione italo-britannica, prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios -, Groenlandia e Sky. Il distributore internazionale è NBCUniversal Global Distribution per conto di Sky Studios. Il distributore cinematografico italiano è Vision Distribution.

La trama di The Hanging Sun – Sole di mezzanotte

John (Alessandro Borghi) è in fuga. Trova riparo nel fitto della foresta, vicina a un villaggio isolato dell’estremo Nord, dove domina la religione, il sole non tramonta mai e le persone sembrano appartenere a un’altra epoca. Tra lui e il suo destino ci sono solo Lea (Jessica Brown Findlay), una donna in difficoltà ma dalla grande forza, e suo figlio Caleb, un bambino curioso e dal cuore puro. Mentre il sole di mezzanotte confonde realtà e immaginazione, John dovrà affrontare il tragico passato che lo tormenta.

The Hanging Sun – Sole di mezzanotte un film Sky Original prodotto da Cattleya – parte di ITV Studios -, Groenlandia e Sky. Dal 12 settembre al cinema e prossimamente disponibile in esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW.

 

L’immensità di Emanuele Crialese in concorso alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

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Sarà presentato in concorso alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia L’immensità, il nuovo film di Emanuele Crialese con protagonista Penelope Cruz. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Wildside (una società del gruppo Fremantle), Warner Bros. Entertainment Italia, Chapter 2, Pathé, France 3 Cinema con la partecipazione di Canal+, Ciné+, France Televisions. L’immensità è il film che inseguo da sempre: è sempre stato “il mio prossimo film”, ma ogni volta lasciava il posto a un’altra storia, come se non mi sentissi mai abbastanza pronto, maturo, sicuro.

È un film sulla memoria che aveva bisogno di una distanza maggiore, di una consapevolezza diversa. Come tutti i miei lavori, in fondo è prima di tutto un film sulla famiglia: sull’innocenza dei figli, e sulla loro relazione con una madre che poteva prendere vita solo nell’incontro, artistico e umano, con Penelope Cruz, con la sua sensibilità e la sua straordinaria capacità di interazione con tre giovanissimi non attori che non avevano mai recitato prima. Luana, Patrizio e Maria Chiara sono rimasti bambini sempre e come tali sempre intensamente e immensamente veri.
Emanuele Crialese

L’immensità è un film diretto da Emanuele Crialese, soggetto Emanuele Crialese, sceneggiatura Emanuele Crialese, Francesca Manieri, Vittorio Moroni, fotografia Gergely Pohárnok, montaggio Clelio Benevento, aiuto regia Ciro Scognamiglio, musiche Rauelsson, scenografia Dimitri Capuani, arredamento Alessia Anfuso, costumi Massimo Cantini Parrini, casting Chiara Polizzi, Davide Zurolo, fonico Pierre-Yves Lavoué, production supervisor Saverio Guarascio, Mandella Quilici, colorist Red.

Prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa, coprodotto da Dimitri Rassam, Ardavan Safaee, produttore esecutivo Olivia Sleiter, organizzatore generale Erik Paoletti. Una produzione Wildside (una società del gruppo Fremantle), Warner Bros. Entertainment Italia, Chapter 2, Pathé, France 3 Cinema, con la partecipazione di Canal+, Ciné+, France Televisions. Distribuzione italiana Warner Bros. Pictures. Vendite internazionali Pathé

L’immensità trama

Roma, anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà. Adriana, la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare ad un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.

Guardiani della Galassia Vol. 3: il villain avrà connessioni con tutti i personaggi

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In un’intervista con Screen Rant durante l’attività stampa della Marvel al SDCC 2022, Chukwudi Iwuji, interpreterà l’Alto Evoluzionario, villain del film, in Guardiani della Galassia Vol. 3, ha condiviso i primi dettagli sul personaggio presentato durante il SDCC.

L’attore di Peacemaker dice che l’Alto Evoluzionario “è in giro da eoni” ed è strettamente connesso a molti personaggi del film e ha influenzato le loro “vite in un modo non proprio carino”:

“L’Alto Evoluzionario, che esiste da eoni, è in realtà collegato a moltissimi personaggi di questo film. Ho sentito molto parlare di Rocket in particolare, ma in realtà è connesso a molte persone. Diciamo solo che ha influenzato la vita di molte persone in un modo non proprio piacevole.”

Guardiani della Galassia Vol. 3: la descrizione del footage del SDCC

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Daniela Melchior, Will Poulter, Maria Bakalova e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock. Chukwudi Iwuji è invece il nuovo interprete che sarà il cattivo, l’Alto Evoluzionario.

CAMPARI torna protagonista della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia

Da mercoledì 31 agosto a sabato 10 settembre, la Passione e la Creatività di Camparisimbolo dell’aperitivo italiano per eccellenza – tornano protagoniste per il quinto anno consecutivo alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia. L’incontro tra i volti ormai affermati del Grande Schermo e i giovani talenti emergenti costituirà ancora una volta il fil rouge delle iniziative firmate dal brand Main Sponsor della Mostra, ideate per favorire e promuovere il dialogo.

Due i luoghi attorno al quale ruoteranno gli esclusivi appuntamenti targati Campari. La Campari Lounge – situata presso la Terrazza Biennale, proprio di fronte al Palazzo del Casinò – icona di avanguardia e continua ricerca tecnologica, frutto dell’unione tra il genio creativo di Giò Forma e il design contemporaneo di The Cassina Perspective, e realizzata con gres porcellanato Mirage. Tra gli eventi ospitati al suo interno anche gli incontri con i protagonisti di Orizzonti, il concorso internazionale di Biennale Cinema 2022 dedicato ai film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive. Da quest’anno, coloro che varcheranno la soglia della suggestiva lounge, tra i vari cocktail, avranno la possibilità di assaporarne uno speciale ispirato alla città di Venezia creato e servito per l’occasione da Camparino in Galleria, lo storico bar aperto da Davide Campari in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano nel 1915, che oggi occupa il 27° posto nella classifica World’s 50 Best Bars 2021.

Inoltre, martedì 6 e giovedì 8 settembre, le serate Campari prenderanno vita al Campari Boat-In Cinema, la spettacolare installazione posizionata all’interno della magica cornice dell’Arsenale di Venezia. In una location completamente rinnovata, gli ospiti potranno godere di spettacoli, performance ed esclusivi contenuti cinematografici nel cuore della laguna, con un maxischermo allestito sulla banchina e suggestive piattaforme galleggianti per un’esperienza assolutamente unica. Inoltre, in veste di presentatore ufficiale delle serate al Campari Boat-In Cinema, per la prima volta sul palco ci sarà il conduttore televisivo e Iena Nicolò De Devitiis. 

Moltissimi saranno gli ospiti di Campari durante tutti gli 11 giorni della Mostra, che si cimenteranno in prestazioni e incontri nel corso delle iniziative firmate dal brand. Tra di loro volti affermati come Rocío Muñoz Morales – madrina della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia – Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Benedetta Porcaroli e Giancarlo Commare, protagonisti di una serie di appuntamenti che animeranno il palinsesto della Campari Lounge e le serate del Campari Boat-In Cinema. Infine, a conferma dell’impegno di Campari verso i talenti emergenti del mondo del Cinema, sarà presente anche l’attrice Federica Sabatini, nel ruolo di madrina del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Per il quinto anno consecutivo in qualità di Main Sponsor, Campari torna protagonista di Biennale Cinema 2022 con la propria Red Passion, quell’elemento in grado di muovere l’istinto creativo nascosto in ognuno di noi, accompagnando ospiti e spettatori in un vero e proprio viaggio nella Passione e nella Creatività, insieme ai volti più importanti del panorama cinematografico nazionale.

Sergio Leone, l’italiano che inventò l’America in Concorso Venezia Classici

Sergio Leone, l’italiano che inventò l’America in Concorso Venezia Classici, scritto e diretto da Francesco Zippel sarà presentato in Concorso nella sezione Venezia Classici alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia . Una produzione Sky Italia e Sky Studios con Leone Film Group. Nel film testimonianze di Clint Eastwood, Martin Scorsese, Jennifer Connelly, Quentin Tarantino, Giuseppe Tornatore, Steven Spielberg, Frank Miller, Darren Aronofsky, Ennio Morricone, Damien Chazelle, Robert De Niro, Eli Wallach, Arnon Milchan, Jacques Audiard, Tsui Hark, Carlo Verdone, Dario Argento, Giuliano Montaldo, Raffaella Leone, Francesca Leone, Andrea Leone, Gian Luca Farinelli, Sir Christopher Frayling, Noel Simsolo, Enzo Di Liberto e  Fausto Ancillai.

Questo film documentario è un omaggio a una delle grandi leggende del cinema mondiale, la cui straordinaria  visione artistica ha trasceso i confini nazionali, ideando soluzioni narrative e stilistiche che sono diventate parte del linguaggio del cinema. Il lungometraggio offre un ritratto inedito di un uomo visionario e profondamente colto, che ha vissuto e respirato cinema sin dalla sua nascita e la cui idea di cinema continua a vivere ancora oggi e ad influenzare il mondo cinematografico contemporaneo.Sergio Leone e il suo cinema vengono raccontati in questo documentario attraverso le testimonianze inedite di chi lo ha conosciuto e di chi è stato da lui ispirato.

Sergio Leone è legato ad uno dei miei primi e più preziosi ricordi da spettatore. Facevo le elementari e un giorno mio padre mise nel videoregistratore la cassetta de Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo. Fu una folgorazione totale. Fu proprio in quel giorno che il cinema passò dall’essere uno svago di bambino ad una vera e propria passione per me. Quando Raffaella Leone mi ha proposto di raccontare suo padre in un documentario, ho avuto l’impressione che tutto stesse tornando al suo posto. Mi sono lanciato con passione e rispetto in questa avventura, sempre sostenuto da Raffaella, da tutta la famiglia Leone e dal team di Sky Italia e Sky Studios. Ho voluto provare non solo a raccontare Sergio Leone ma anche a chiarire quanto il suo cinema e il suo genio creativo siano ancora centrali e fonti indiscutibili d’ispirazione per i più grandi cineasti del cinema contemporaneo. Tutti i grandi artisti che hanno aderito al film ne sono la conferma più bella. Francesco Zippel 

The Sandman affronta Lucifero e la morte nelle prime clip estese dell’adattamento di Netflix

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Manca poco più di una settimana alla premiere di The Sandman e Netflix (tramite IGN ) ha presentato le prime clip estese del suo prossimo adattamento della serie DC Comics di Neil Gaiman. Il primo è dal quarto episodio, “A Hope in Hell”, quando Morpheus (Tom Sturridge) e Matthew (Patton Oswalt) arrivano negli Inferi alla ricerca dell’elmo del Signore dei sogni. Lucifer (Gwendoline Christie) accetta di permettere alla sua vecchia “amica” di cercare il demone che ha rubato la sua proprietà, ma riaverla non sarà facile.

La seconda clip mette in luce un momento emozionante dell’episodio 6, “Il suono delle sue ali”. Un sogno disilluso accompagna sua sorella, Morte (Kirby Howell-Baptiste), nei suoi giri, e la coppia arriva a casa di un anziano violinista di nome Harry che non è ancora pronto a passare dall’altra parte.

“Trovo che la compassione e la riconoscibilità della Morte sia ciò che, per me, è stato il modo migliore per entrare nel personaggio, perché penso che quelle siano le sue caratteristiche distintive”, dice Howell-Baptiste della sua interpretazione di “The Grim Reaper”. . “Nella maggior parte della cultura pop, quando abbiamo una rappresentazione della Morte, che essenzialmente è solo un’idea, un concetto, è molto più oscuro. È rovina e oscurità, è molto più negativo, per mancanza di una parola migliore. L’idea che le persone ci vadano scalciando e urlando. E penso che il cuore di ciò che Neil ha creato nel personaggio di Morte sia la dignità nella morte, e in questo c’è qualcuno che è… È una cosa molto incerta e difficile, sia per la persona in transizione, sia ovviamente per le famiglie che ci concentriamo sulle persone in transizione”.

The Sandman, la serie tv

The Sandman è la nuova serie Originale Netflix basata sul fumetto del 1989-1996 scritto da Neil Gaiman e pubblicato dalla DC Comics. La serie è stata sviluppata da Allan Heinberg per Netflix – con Heinberg, Gaiman e David S. Goyer come produttori esecutivi ed è prodotta da DC Entertainment e Warner Bros. Television. Abbiamo recentemente appreso che Desire e Despair saranno interpretati rispettivamente da Mason Alexander Park e Donna Preston, mentre Joely Richardson interpreterà Ethel Cripps e David Thewlis interpreterà il ruolo di suo figlio John Dee, alias lo squilibrato Dr. Destiny. Jenna Coleman interpreterà la trisavola di John Constantine, Lady Johanna Constantine.

La prima stagione di 10 episodi di The Sandman adatterà i primi due archi narrativi della serie a fumetti di Vertigo, “Preludes and Nocturnes” e “The Dolls House”. The Sandman racconta la storia di Dream, il titolo Sandman. Al momento la trama della serie non è stata rivelata. Ma le premesse ci dicono che ambientata nel 1916, Dream, il re delle storie e uno dei sette Endless , viene catturato in un rituale occulto. Dopo essere stato tenuto prigioniero per 105 anni, nel 2021 fugge e si propone di riportare l’ordine nel suo regno dei sogni.

C’è un altro mondo che ci aspetta quando chiudiamo gli occhi per dormire… un posto chiamato “regno del sogno”, dove il signore dei sogni Sandman (Tom Sturridge) dà forma alle nostre paure e fantasie più profonde. Quando però Sogno è catturato all’improvviso e tenuto prigioniero per un secolo, la sua assenza scatena una serie di eventi che sconvolgeranno per sempre i mondi del sonno e della veglia. Per ristabilire l’ordine, questi dovrà attraversare universi e linee temporali per correggere gli errori fatti nella sua lunga esistenza, ritrovando vecchi amici e nemici e incontrando anche nuove entità cosmiche e umane. Tratta dall’amata e pluripremiata serie di fumetti di DC Comics scritta da Neil Gaiman, THE SANDMAN è un ricco intreccio di mito e fantasy dark pieno di personaggi forti, che segue le avventure di Sogno nel corso di dieci epici capitoli. Lo sviluppo e la produzione esecutiva sono di Gaiman, affiancato dallo showrunner Allan Heinberg e da David S. Goyer.

Young Avengers: Kevin Feige commenta le voci, grandi piani per Eros di Harry Styles?

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Come molti di voi sapranno, i Marvel Studios hanno rivelato i suoi ambiziosi piani per la Fase 5 e 6 durante il Comic-Con di San Diego di quest’anno, confermando che quest’ultimo culminerà con Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret WarsAnche i Fantastici Quattro sono ora ufficialmente all’orizzonte, anche se non si è parlato degli X-Men o del progetto Young Avengers, nonostante siano stati per molto tempo voci ricorrenti di possibili progetti futuri.

A partire dall’introduzione di Cassie Lang in Ant-Man del 2015, sembrava che l’MCU avesse posto le basi per una squadra di Young Avengers da assemblare nel tempo. Anche di recente, abbiamo incontrato eroi come Eli Bradley, Kate Bishop e America Chavez, che dovrebbero formare proprio questa squadra ma di annunci in merito al loro destino non ne sono arrivati. Ebbene oggi a parlare di questi personaggi è stato proprio Kevin Feige, che però come capita spesso non si è sbottonato più di tanto, prendendo in giro anche la potenziale squadra di giovani eroi. 

“Abbiamo… stiamo in qualche modo ricordando alla gente tutti i fantastici personaggi che abbiamo introdotto nella Fase Quattro… e in qualche modo dove vanno quei personaggi e come si formano i propri cricche”. Thunderbolts è un altro progetto di squadra all’orizzonte, il che significa che l’MCU potrebbe avere un numero piuttosto rilevante di squadre assemblate prima che Kang il Conquistatore colpisca. Nella stessa intervista, a Feige è stato chiesto cosa potrebbe riservare il futuro per Eros di Harry Styles dopo la sua introduzione in Eternals“Le avventure di Eros e Pip sono qualcosa di molto eccitante per noi”, ha osservato il dirigente, suggerendo che ci sono piani in atto per entrambi i personaggi. Di seguito l’intervista originale:

Black Panther: Wakanda Forever, una descrizione rivela maggiori dettagli su Namor!

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Il primo trailer di Black Panther: Wakanda Forever di Ryan Coogler ha debuttato sabato durante il panel della Hall H dei Marvel Studios al Comic-Con di San Diego, entusiasmando i fan con alcune riprese incredibili di quello che promette di essere un emozionante sequel. Il teaser ci ha anche dato una prima occhiata dal vivo a Tenoch Huerta nei panni di Namor, e ora è apparsa online una descrizione ufficiale del personaggio ha ha rivelato il nome della “nazione sottomarina nascosta” del Sub-Mariner che abbiamo visto ampiamente nel trailer!

Naturalmente, Namor e la sua gente provengono da Atlantide nei fumetti, ma dal momento che la Warner Bros. ha battuto nei tempi i Marvel Studios rispetto all’utilizzo di quel luogo mitico con Aquaman, tutti noi abbiamo pensato che avrebbero certamente cambiato le cose. Ebbene oggi abbiamo una piccola conferma, infatti secondo quanto apprendiamo da questa descrizione apparsa online del personaggio Namor regnerà su un’antica civiltà nota come Talocan. Questo è molto probabilmente un gioco sulla parola azteca per paradiso/paradiso, Tlālōcān. Nel codice fiorentino è descritto come “un regno di primavera senza fine, con un’abbondanza di fogliame verde e piante commestibili della regione”.

Sembrava esserci una chiara influenza azteca sul personaggio Namor e la sua gente sulla base del concept art trapelato online, quindi questo non dovrebbe essere poi così sorprendente.

Black Panther: Wakanda Forever
Fonte: Embed da Twitter https://twitter.com/NamorNews/status/

 

Black Panther: Wakanda Forever: teaser trailer ufficiale in italiano

Cosa sappiamo su Black Panther: Wakanda Forever

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright ), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba), lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di una nazione sottomarina nascosta, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

Nope: la recensione del nuovo film di Jordan Peele

Nope: la recensione del nuovo film di Jordan Peele

Non ci sono dubbi sul fatto che il regista Jordan Peele, vincitore dell’Oscar alla miglior sceneggiatura per Scappa – Get Out, sia oggi una delle voci più interessanti del cosiddetto “arthouse horror”, ovvero quei film che combinano ambizioni autoriali con i canoni espressivi classici dell’horror. Sin da quel suo primo film del 2017, Peele ha infatti dato prova di poter offrire grande intrattenimento di genere unito a brillanti riflessioni sulla società statunitense, replicando poi tale formula anche con Us. Egli torna ora al cinema con il suo terzo lungometraggio dal titolo Nope, slang americano che sta per “no”, con il quale rivolge stavolta l’attenzione verso il mondo del cinema e, più in generale, dello spettacolo.

Protagonisti di Nope sono infatti i fratelli OJ ed Emerald Haywood (interpretati da Daniel Kaluuya e Keke Palmer), diventati proprietari del ranch Haywood’s Hollywood Horses, il quale fornisce cavalli per produzioni cinematografiche e televisive, in seguito alla misteriosa morte del padre. Nonostante i loro tentativi di mandare avanti l’attività, i due sono sempre più divisi ed in difficoltà economiche. La possibilità di rivoluzionare la loro situazione arriva però nel momento in cui avvistano un UFO nel cielo. Non solo si convincono che sia stato questo ad uccidere il padre, ma anche che ottenendo un filmato in alta definizione della sua presenza potranno diventare ricchi. Sulle loro teste, tuttavia, aleggia un mistero ben più spaventoso di quanto potrebbero mai immaginare.

Uno spettacolo firmato Jordan Peele

Nope si apre con una citazione biblica che recita “Ti getterò addosso una lordura abominevole, ti renderò vile e ti renderò uno spettacolo”. Proprio quest’ultima parola, spettacolo, risulta essere centrale nel nuovo film di Peele, che ha raccontato di come mentre scriveva la sceneggiatura ha “iniziato a scavare nella natura dello spettacolo, nella nostra dipendenza dallo spettacolo e nella natura insidiosa dell’attenzione“. A partire da ciò, il regista sembra allora con questo suo nuovo film allontanarsi dalle atmosfere più propriamente horror dei suoi due precedenti lungometraggi per rivolgersi invece verso una fantascienza che richiama in particolare quella degli anni Cinquanta.

Peele, non a caso, è stato il principale produttore del recente revival di The Twilight Zone, la celebre serie fantascientifica che dal 1959 ha contribuito a rivoluzionare il genere. Nope, in modo piuttosto esplicito, deve molto a quella serie, ma anche ad un classico come Incontri ravvicinati del terzo tipo o ad un titolo più recente come Signs, con cui condivide un’atmosfera particolarmente ansiogena. Egli, dunque, fa confluire nel suo film un enorme bagaglio di elementi, suggestioni e tecniche stilistiche, dando vita al proprio grande spettacolo sugli UFO e sulla loro ricerca, la quale diventa la metafora dietro cui celare il proprio messaggio di fondo.

Gli UFO diventano infatti ora un mezzo attraverso cui diventare ricchi, mentre non c’è traccia del desiderio di scoperta che un tempo animava i protagonisti dei film con alieni. Questa attitudine e questa presenza extraterrestre hanno però un valore molto più profondo e pericoloso, che ci richiama all’attenzione sul modo di fare spettacolo oggi e sulle modalità per cui il pubblico ne è il più delle volte fruitore passivo. Allo stesso modo, Peele sembra voler riflettere sul valore delle immagini, che devono oggi necessariamente essere della miglior qualità possibile perché possano vantare un valore economico. Ne parla avvalendosi del formato IMAX, che conferisce al film, non a caso, una grandezza e una risoluzione spettacolare.

Daniel Kaluuya, Keke Palmer e Brandon Perea in una scena di Nope.

Nope, il blockbuster estivo che il cinema attendeva

Se Get Out si concentrava sulla questione razziale, mentre Us sulla suddivisione in classi sociali presenti negli Stati Uniti, Nope è dunque invece rivolto all’industria dello spettacolo e al rapporto che gli spettatori hanno con essa. Naturalmente tale tematica viene offerta attraverso una serie di simbolismi e metafore, che rendono il film più criptico e ambizioso rispetto ai due precedenti lungometraggi di Peele. Stabilire un paragone tra i tre titoli lascia però il tempo che trova, mentre è molto più produttivo riconoscere in Nope l’accresciuta fiducia del regista nei propri mezzi espressivi. Se a livello narrativo il film risulta non sempre coeso, è il modo in cui la narrazione si sposa con le scelte di messa in scena a rendere Nope tanto affascinante.

Peele riesce infatti a sfruttare ogni elemento scenografico, sonoro e visivo per dar vita ad un’atmosfera particolarmente conturbante. Il film riesce così ad incutere profondo terrore mostrando molto poco e a far ridere grazie ad alcuni brillanti momenti accentuati dalla bravura degli interpreti protagonisti. La Palmer, in particolare, ruba più di una scena a tutti gli altri. Nope è dunque un film che oltre a riflettere sulla natura dello spettacolo, vuole esso stesso essere uno spettacolo, quel blockbuster estivo che il cinema e gli spettatori aspettavano. Per i mezzi tecnici con cui è girato, per l’ampiezza spaziale delle sue inquadrature e per l’aura di mistero che mantiene fino all’ultimo, Nope è davvero un film che merita di essere visto sul grande schermo.

Come farsi lasciare in 10 giorni: trama e cast del film con Kate Hudson

Celebre per le tante commedie sentimentali interpretate, molte delle quali hanno concretamente contribuito alla sua popolarità mondiale, l’attrice Kate Hudson si è in particolare affermata grazia a Come farsi lasciare in 10 giorni. Diretto nel 2003 da Donald Petrie, noto autore di opere di questo genere, il film ha al suo centro la storia di una ricerca condotta da un’intraprendente giornalista alla ricerca delle strategie migliori con cui farsi lasciare dal proprio partner. Una ricerca che la vedrà scontrarsi con un affascinante uomo che minerà le sue certezze.

La storia è basata sull’omonimo fumetto di Michele Alexander e Jeannie Long. Di particolare successo, questo fu per diversi anni al centro delle attenzioni degli studios cinematografici. In più occasioni era infatti stato tentato di trarne una trasposizione per il grande schermo, ma solo con l’ingresso nel cast di diversi celebri interpreti di Hollywood questo ha potuto infine prendere vita. Arrivato infine in sala, il film si è affermato come un grande successo, arrivando ad un guadagno globale di circa 177 milioni di dollari, a fronte di un budget di 50. Anche la critica apprezzò in parte il film, in particolare le interpretazioni dei due protagonisti.

Prima di cimentarsi in una visione di Come farsi lasciare in 10 giorni, però, è certamente consigliabile approfondire ulteriori dettagli circa la sua trama e il cast di attori che lo compone. Molte sono infatti le curiosità legate proprio a tali aspetti, e che sarà possibile ritrovare qui proseguendo nella lettura. Infine, si elencheranno le principali piattaforme dove sarà possibile ritrovare il film per una comoda visione in streaming. Si potrà così avere modo di riscoprire una delle più celebri commedie sentimentali dei primi anni del decennio, ancora oggi ricordata come tra le più rappresentative dei suoi anni.

Come farsi lasciare in 10 giorni: la trama del film

Protagonista del film è la giornalista Andie Anderson. Particolarmente ambiziosa, questa lavora per il periodico femminile Compusure Magazine, per il quale cura una rubrica di argomenti frivoli. Il suo desiderio, in realtà, è quello di poter affrontare tematiche più impegnative. L’occasione arriva infine nel momento in cui le viene assegnato un articolo dal titolo “come farsi lasciare in 10 giorni“. Prendendo spunto dalla sfortunata storia d’amore di una collega, Andie intraprende così un’approfondita ricerca dei metodi più efficaci per essere mollati dal proprio partner. Se porterà a termine con successo tale servizio, la direttrice acconsentirà infatti a farle trattare temi più seri.

Durante tale ricerca, Andie finirà per imbattersi nell’affermato agente pubblicitario Benjamin Berry. La giornalista deciderà di avvalersi di lui per mettere in pratica i trucchi per farsi lasciare. Ciò che non sa, però, è che Benjamin è invece in cerca di una donna grazie alla quale poter ottenere l’esclusiva su un’importante cliente. Se dimostrerà di conoscere l’universo femminile, avrà infatti modo di lavorare per un prestigioso produttore di diamanti. I due iniziano così a frequentarsi, ignari delle rispettive intenzioni. Ben presto, però, quello che era iniziato come gioco diventa sempre più il principio di una romantica storia d’amore.

Come farsi lasciare in 10 giorni cast

Come farsi lasciare in 10 giorni: il cast del film

Per dare vita ai personaggi protagonisti del film, era indispensabile trovare i giusti interpreti, che sapessero apportare una buona dose di carisma alle rispettive parti. Inizialmente, per il ruolo di Andie era stata considerata la premio Oscar Gwyneth Paltrow, la quale però rinunciò a causa di altri impegni. Ad ottenere il ruolo fu allora l’attrice Kate Hudson, divenuta celebre qualche anno prima per il film Quasi famosi, per il quale era stata nominata al premio Oscar. Con Come farsi lasciare in 10 giorni ha invece potuto affermarsi anche per le sue doti comiche, e molte delle scene che la vedono protagonista sono inoltre state da lei interamente improvvisate. L’attrice Kathryn Hahn, nota per aver recitato in Bad Moms, è invece Michelle, la migliore amica di Andie.

Ad interpretare l’affascinante e intraprendente Benjamin è invece Matthew McConaughey, affermatosi in quegli anni grazie a note commedie e film di vario genere. Proprio grazie a tale ruolo l’attore finì con il consacrare la propria popolarità, recitando poi in sempre più film fino a giungere alla vittoria all’Oscar nel 2014. Gli attori Adam Goldberg e Thomas Lennon interpretano invece rispettivamente Tony e Thayer, due amici stretti di Benjamin. Nei ruoli delle rivali sul lavoro di questi, invece, si ritrovano le attrici Michael Michele come Judy Spears e Shalom Harlow come Judy Green. La pluripremiata attrice Bebe Neuwirth è invece Lana Long, la direttrice del giornale per cui lavora Andie. Robert Klein, invece, è Phillip, il capo di Benjamin.

Come farsi lasciare in 10 giorni: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di Come farsi lasciare in 10 giorni grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 25 luglio alle ore 23:45 sul canale La7.

Fonte: IMDb

Mia e il leone bianco: trama, cast e la storia vera dietro al film

L’amicizia tra gli esseri umano e gli animali è stata raccontata più volte al cinema e negli ultimi anni in particolare sono arrivati sul grande schermo alcune delle coppie più imprevedibili di sempre. Da Belle & Sebastien fino a L’incredibile storia di Winter il delfino, questo genere di film suscita sempre un grande fascino negli spettatori, dimostrando che spesso questo genere di legami non hanno nulla da invidiare a quello tra due persone. Tra i più recenti esempi di questo filone vi è Mia e il leone bianco, film del 2018 diretto da Gilles de Maistre a partire da una sceneggiatura di sua moglie Pure de Maistre.

La coppia protagonista, come suggerisce il titolo, è composta da una bambina di nome Mia e da un raro esemplare di leone bianco. Tale colorazione è data da un caso di polimorfismo genetico legato ad una condizione di leucismo, il quale causa appunto un colorito pallido. Non esistono molti esemplari di leoni di questo tipo, ma la maggior parte di questi si trova in Sudafrica. Ed è lì che le riprese si sono svolte nel corso di ben tre anni, permettendo così alla troupe di seguire lo sviluppo del leone scelto per il film. Di produzione francese, il film ha richiesto un budget di circa 9 milioni per poter essere completato.

Un costo che si è rivelato però ben investito, poiché al momento della sua distribuzione Mia e il leone bianco è stato accolto con grande entusiasmo dalla critica. Al box office è invece arrivato ad un guadagno di circa 36,4 milioni di dollari, divenendo il maggior successo francese del suo anno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Mia e il leone bianco: la trama del film

Protagonista del film è Mia Owen, una bambina che vive con la famiglia in Sudafrica, dove i genitori possiedono un allevamento di leoni. Inizialmente, per gestire tale attività, il padre John era solito concludere una serie di accordi con dei cacciatori. Con il passare del tempo però ha sviluppato un amore tale per quelle creature da decidere di cessare ogni attività illegale. Mia, naturalmente, è sempre stata tenuta all’oscuro di ciò, nel tentativo di trasmetterle valori più positivi. È proprio in questo contesto che la piccola stringe amicizia con Charlie, un cucciolo di leone bianco. I due diventano da subito inseparabili, trascorrendo molto tempo insieme esplorando le terre circostanti.

Con il passare degli anni sia Mia che il leone inevitabilmente crescono, e ciò genera non poche preoccupazioni nei genitori. Pur amando quegli animali, sono consapevoli della loro pericolosità e del loro istinto da cacciatori che non può essere domato. Il padre decide pertanto di vendere l’esemplare, al fine di proteggere sua figlia. Scoperta la cosa, e in particolar modo chi dovrebbe essere l’acquirente, Mia deciderà però di opporsi con tutte le sue forze alla cosa. Preso con sé Charlie, i due fuggiranno verso una riserva naturale, al fine di trovare lì riparto. Il viaggio per arrivarvi, tuttavia, sarà tutt’altro che semplice.

Mia e il leone bianco cast

Mia e il leone bianco: la vera storia e il cast del film

Come anticipato, il film è stato scritto da Pure de Maistre, moglie del regista, la quale ha sviluppato la storia dopo aver fatto un viaggio in Sudafrica. Qui ha avuto modo di visitare alcune riserve naturali contenenti questi rari esemplari di leone bianco. Venuta a conoscenza della difficile esistenza che tali esemplari hanno, tra cacciatori ed altri problemi legati al branco, decise di scrivere una storia che sottolineasse l’importanza della loro protezione. Per poter realizzare il film, le riprese sono state supervisionate dallo zoologo Kevin Richardson, il quale nel corso di tre anni ha aiutato a costruire il rapporto tra un vero cucciolo di leone e la protagonista. Per permettere di far sviluppare tale legame, era infatti necessario che Charlie fosse un cucciolo, ancora privo dei propri istinti.

Ad interpretare la giovane protagonista, che cresce nel corso di tre anni insieme al leone bianco, vi è Daniah De Villiers. Oltre ad essere impegnata con le riprese, questa dovette trascorrere diverse ore al giorno solo per poter stabilire un rapporto di fiducia con Charlie. Attraverso varie attività i tre poterono realmente stringere amicizia. Altrettanto dovette fare l’attore Ryan MacLennan, interprete di Mick, il fratello di Mia. Ad interpretare i due genitori, invece, si ritrovano due note personalità. Il padre John ha infatti il volto di Langley Kirkwood, noto anche per i film Invictus – L’invincibile e Dredd – Il giudice dell’apocalisse. Nei panni di Alice, la madre di Mia, vi è invece l’attrice francese Mélanie Laurent, divenuta celebre per il personaggio di Shoshanna nel film Bastardi senza gloria.

Mia e il leone bianco: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Mia e il leone bianco è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 25 luglio alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

SIC: 37° Settimana internazionale della Critica, presentato il programma “radicalmente queer”

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Un nuovo inizio, verso un futuro di speranza, dopo due anni particolarmente difficili, è questo che si prefigge di essere la SIC: 37° Settimana internazionale della Critica. Cristiana Paternò, Presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), e Beatrice Fiorentino, Delegata Generale della 37. Settimana Internazionale della Critica, hanno presentato un programma ricco e interessante, che propone sogni e colori, l’augurio di tornare a vivere la comunità.

Come quello che racconta il poster di questa edizione, realizzato da Emiliano Mammucari, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi: una Furiosa fluida, rock, in mezzo alla gente e a sguardi, volti e storie che cominciano a ricolorarsi, in continuazione narrativa con il poster dello scorso anno, completamente in bianco e nero, realizzato dalla stessa squadra creativa con l’intenzione di portare avanti un racconto unico, che da Embracing Again, il tornare in sala a riabbracciarsi, prosegue con Creature in Eterno Movimento, il ritorno all’esistenza, al racconto, alla strada da percorrere.

“Lo sguardo del cinema contemporaneo si sofferma, ora più che mai, sull’essere, sull’esistere nonostante tutto. Siamo storie in movimento e scorriamo libere tra le strade, incrociandoci tra i conflitti, sfiorandoci nelle intenzioni, guardandoci per un istante appena e cercando tra gli sguardi la risposta a tutto quello che verrà.”

SIC: 37° Settimana internazionale della Critica – il poster

La presentazione del programma della SIC si è aperta con un appello da parte di Paternò, in difesa e sostegno di Jafar Panahi, Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad, registi iraniani imprigionati dal paese per aver “scritto una lettera“, ovvero per aver commesso un reato di opinione, “condannati al carcere senza processo, atti di provocazione contro la comunità di di intellettuali iraniani.”

Quando si parla di nuovo percorso si parla anche di innovazione e così SIC: 37° Settimana internazionale della Critica ha presentato anche il suo nuovo logo, che rappresenta un’apertura verso il futuro. Il pennino indicava solo la critica scritta – spiega Paternò – Oggi con il multimediale vogliamo guardare avanti. Ma con un’idea di dialogo, il logo è uno schermo aperto, una rottura della quarta parete, il desiderio di comunicare tra critica, autori e spettatori.” 

Oltre al logo SIC rinnova anche gli spazi e la sigla. Nasce la Casa della Critica, uno spazio dedicato a incontri, delegazioni e sponsor, mentre la nuova sigla, realizzata da Frame by Frame, che ha sviluppato la prima sigla realizzata con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. “L’idea sperimentale è stata accolta con entusiasmo, confermando ancora una volta lo spirito di rinnovamento che definisce da sempre la SIC come luogo per eccellenza deputato alla scoperta di nuovi talenti.” Si legge nel comunicato stampa.

La Delegata Fiorentino ha poi presentato il programma del concorso di lunghi e corti, dicendosi molto emozionata per questa ripartenza, questo “ano zero”. “Il 2022 è un anno zero da cui ripartire, perché siamo consapevoli che veniamo da due anni molto difficili segnati da pandemia e calamità – ha spiegato Beatrice FiorentinoE questa vuole essere una sorta di reazione. Siamo quindi proiettati verso quello che sarà, non verso quello che è stato. Nella scelta delle pellicole della nostra selezione, siamo andati in direzione di una possibile rinascita, fosse anche solo un augurio viscerale di pancia e cuore, sperando che tra qualche mese ci siamo lasciati tutto alle spalle.”

Dopo il periodo di buio, il comitato di selezione è andato in una direzione opposta, “andiamo verso colore, spazio aperto, comunità – continua Fiorentino – I personaggi della selezione sono tutti idealisti e sognatori, tutti lottano per un futuro migliore. E inclusiva è stata anche la SIC, dal punto di vista di registi, di attori, con titoli accoglienti e accessibili, senza perdere in complessità. Questo vuole essere un segnale di fiducia nei confronti dell’industria che in questo momento è particolarmente in difficoltà. È una SIC che va verso il pubblico ed è radicalmente queer. Questa è diventata LA questione: il dato politico è che lo schema binario maschile femminile è superato. Questi film sono stati scelti perché sono belli, abbiamo riconosciuto in loro un segno importante, perché prevediamo per i registi che li hanno realizzati un grande futuro e perché insieme offrono una lettura ampia della realtà.”

SIC: 37° Settimana internazionale della Critica

SIC: 37° Settimana internazionale della Critica, il programma

CONCORSO

  • Anhell69 di Theo Montoya (Colombia): nasce nella giovane comunità queer di Medellin, ma non è un documentario. È un viaggio sentimentale tra corpi e fantasmi, una città violenta tra sogni e prospettive. La fotografia di una generazione senza futuro ma che non perde la speranza e il sogno, è una dichiarazione d’amore per il cinema, laddove intorno c’è morte, il cinema salva le vite.
  • Beating Sun – Tant que le soleil frappe di Philippe Petit (Francia): è il perno intorno al quale gira il programma. La storia di un architetto che ha il sogno di riqualificare la piazza di un quartiere di Marsiglia. Questo sogno di tornare alla piazza, e alla vita insieme, in uno spazio simbolico ma concreto, racconta benissimo il nostro presente. Un esempio di cinema civile e politico, che invita al ritorno alla comunità.
  • Dogborn di Isabella Carbonell (Svezia): racconta la storia di due gemelli, fratello e sorella senza tetto, due randagi della vita che lottano per il loro futuro in una società durissima. Il film nasce da esperienza raccolta in prima persona. Il film è sempre attaccato ai corpi, raccoglie segnali, urla e silenzi, un racconto di esclusi, una discesa all’inferno ma anche una possibile rinascita.
  • Eismayer di David Wagner (Austria): un esordio stilisticamente molto maturo, rigoroso e pudico. Si lavora sulle ellissi e per sottrazione, ispirato a persone vere. Eismayer è un ufficiale dell’esercito, un uomo d’acciaio, gay, che si trova di fronte ad una scelta importante nella sua vita. La cosa interessante è la padronanza assoluta dei codici del cinema di genere. Rom-com etero-normata e contemporaneamente soldier movie, il film riscrive i codici del linguaggio sullo schermo.
  • Have you seen this Woman? – Da li ste videli ovu zenu? di Dusan Zoric e Matija Gluscevic (Serbia): è il più spiazzante della selezione, sono tre declinazioni di un possibile femminile, sempre scomodo e corrosivo. C’è questo corpo politico, per il suo ingombro, è un corpo non conforme e ribelle, alla conquista dello schermo e del suo spazio nel mondo, una donna che fugge dal ruolo che la società le vuole imporre. Il film può infastidire ma non lasciare indifferenti.
  • Margini di Niccolò Falsetti (Italia): il colpo di fulmine, una cotta adolescenziale. Cinema popolare ambientato nella provincia toscana alla fine degli anni 2000. Una commedia punk, sincera e vitale. Anche i protagonisti di questo film sono dei sognatori. sono tre e hanno una band ma non riescono a sfondare. Il film fa divertire e sorridere ma offre anche uno specchio in questi ambiziosi protagonisti che devono fare i conti con una realtà che sta loro stretta. Sguardo pop e affettuoso, ma anche politico.
  • Skin Deep di Alex Schaad (Germania): è il film più radicale, spiazzante, con atmosfere alla Midsommar con un gioco di identità che si mescolano. Una folgorazione per questa sua difficile classificazione, è un thriller psicologico o filosofico o un potenziale body horror che evolve in un estremo atto d’amore. il film è soprattutto una riflessione transgenere, sulle leggi dell’attrazione dei corpi. Il film sfida le convenzioni dallo schema della binarietà.

FUORI CONCORSO

Film d’apertura

  • Three Nights a Week – Trois nuits par semaine di Florent Gouelou (Francia): andiamo verso luce, colore e amore. Un proseguimento naturale dell’apertura della selezione dei corti, il tema è l’identità attraverso il corpo e il racconto di sé attraverso l’immagine, una storia d’amore nel mondo delle drag queen visto dall’interno.

Film di Chiusura

  • Queens – Malikates di Yasmine Berkiran (Marocco): racconta di tre donne in fuga dalla polizia, un viaggio verso le coste dell’Atlantico e verso una possibilità di futuro, che dietro una apparenza di leggerezza, abbraccia temi importanti. Essere femministe in Marocco è un po’ più difficile che esserlo in Italia, il film è anche un inno alle donne del cinema.

Proiezione Speciale (in collaborazione con Venezia 79)

  • Blood – O Sangue di Pedro Costa (Portogallo): versione restaurata del film.

CORTOMETRAGGI

Concorso

  • Albertine Where are you? di Maria Guidone: filmmaker puglierse con una sensibilità fuori dal comune. Maria ci porta al tempo di un’estate e di un amore non convenzionale, sulla scia di Proust.
  • Come le lumache – Like Snails di Margherita Panizon: un coming of age stracolmo di grazia, di una freschezza autentica e aurorale, con temi tutt’altro che banali, attraverso l’incontro di due diversità, di due solitudini, di due ragazzini che si specchiano l’uno nell’altro. Il corto racconta l’eterno dramma delle migrazioni.
  • Nostos di Mauro Zingarelli: fantascienza distopica, un racconto proiettato nel futuro, nei panni di due riciclanti che lottano per la sopravvivenza, nella speranza di un mondo migliore.
  • Puiet – Sapling di Lorenzo Fabbro e Bronte Stahl: un piccolo documentario e insieme un racconto contemporaneo, ambientato nella quotidianità della Transilvania, in cui un ragazzino di campagna è ansioso di diventare grande e di trovare il suo posto tra gli adulti. Parabola intima di chi cerca il suo posto nel mondo.
  • Reginetta di Federico Russotto: body horror. Si muove con destrezza nelle coordinate del cinema di genere e sceglie di ambientare nel passato temi attualissimi. Aspettative sul corpo della donna, modello di bellezza, l’avidità e l’ambizione. Tutto diventa un incubo per la protagonista.
  • Resti – Remains di Federico Fadiga: si lavora su una materia quasi dimenticata che si chiama emozione, si lavora sulla memoria e sul segno, sul tempo che passa e l’emozione che resta che dice molto di più di quello che mostra.
  • La stanza Lucida – Lucid room di Chiara Caterina: Caterina è una creatrice di immagini-cinema, sa cogliere il perturbante nella quotidianità, le modalità di racconto sono spiazzanti e sorprendenti. Un uomo tornato a casa dopo la fine di un amore ed elabora quel dolore attraverso un sogno lucido.

Fuori Concorso

Corto di apertura

  • Pinned into a dress di Gianlcua Matarrese e Guillame Thomas: Il film ha molto a che fare con il discorso sulla mortificazione del corpo. Al centro Miss Fame (nome d’arte di Kurtis Dam-Mikkelsen), con il rapporto sadomaso con il suo corpo, un’identità fluida e il proprio futuro. Fare i conti con la costante narrazione di sé e le zone d’ombra dietro a una vita sotto i riflettori.

Corto di chiusura

  • Happy Birthday di Giorgio Ferrero: Piccola storia al femminile in un mondo funestato da pandemia e guerra, una possibile speranza arriva dalla connessione spontanea con la rete di due giovani donne accomunate da un ideale di pace e da una stranezza, il compleanno il 29 febbraio. Girato a Mosca nel marzo del 2022, tutto realizzato da remoto, tra Italia e Uzbekistan.

Con poche eccezioni, i titoli della selezione provengono principalmente dall’Europa, come già verificatosi nella selezione della Quinzaine des réalisateurs di Cannes 2022. Secondo Beatrice Fiorentino la mancanza di proposte da altre parti del mondo è sintomatica di un nuovo stato delle cose: “Credo sia logico dedurre che le difficoltà che stiamo attraversando (effetti della pandemia sull’industria dell’audiovisivo) avranno un certo peso in alcuni Paesi ricchi e un altro peso in Paesi in cui c’è già un tessuto economico debole. A questo si aggiungono anche problemi politici e culturali, che in alcuni casi inaspriscono la situazione.”

L’incontro si è concluso con la dedica di questa edizione della SIC a Mantas Kvedaravicius, il regista lituano “deceduto a soli 45 anni in Ucraina, durante una guerra assurda che si consuma alle porte dell’Europa nel 2022.”

La SIC: 37° Settimana internazionale della Critica si svolgerà dal 31 agosto al 10 settembre 2022.

Star Trek: Picard: teaser trailer della terza stagione in arrivo su Paramount +

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Dopo un panel al Comic-Con nella Hall H, il primo teaser trailer è stato diffuso per la terza stagione di Star Trek: Picard  e stiamo ricevendo alcune importanti omaggi da Star Trek: The Next Generation .

Girata in sequenza con la seconda stagione di Star Trek: Picard , lo spettacolo tornerà l’anno prossimo… così come alcuni nomi familiari. Come puoi vedere, Geordi La Forge di LeVar Burton, Worf di Michael Dorn, William Riker di Jonathan Frakes, Dr. Beverly Crusher di Gates McFadden, Deanna Troi di Marina Sirtis, Seven of Nine di Jeri Ryan e Raffi di Michelle Hurd saranno tra coloro che si uniranno a Sir Patrick Stewart nella serie.

Brent Spiner, che ha interpretato Data in Star Trek: The Next Generation, tornerà come “un vecchio nuovo personaggio”. “Non volevamo avere cameo, ma ruoli seri”, ha detto il produttore Alex Kurtzman ai fan presenti. “All’inizio della stagione, la troupe si trova in luoghi diversi della galassia. Lentamente li vediamo riunirsi. Patrick ha detto: ‘Voglio fare questo spettacolo, non voglio ripetere le vecchie cose.'”

Sir Patrick Stewart  è intervenuto per dire: “Mi sono reso conto che stavo iniziando a conoscere Jean-Luc Picard, a un punto in cui non sapevo da dove avesse iniziato e Patrick Stewart l’ha interrotto. Sono stato venduto perché l’enfasi era su “Chi è Picard?’ Perché non lo sappiamo”. “Per quanto riguarda la terza stagione” , ha continuato il leggendario attore,  “deve riconoscere che c’è stato un incidente nella sua giovinezza che lo aveva scosso così profondamente”. Il trailer presenta il dialogo di ogni eroe di ritorno, culminato in un messaggio dello stesso Picard: “Finché tu e il tuo equipaggio rimarrete saldi… non siete mai senza speranza”. 

Star Trek: Picard presenta Patrick Stewart che riprende il suo ruolo iconico di Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: The Next Generation”, e segue questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita. La serie è prodotta da CBS Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Per la terza stagione, Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Terry Matalas, Patrick Stewart, Heather Kadin, Aaron Baiers, Rod Roddenberry, Trevor Roth, Doug Aarniokoski e Dylan Massin sono i produttori esecutivi. Terry Matalas è lo showrunner della terza stagione.

Venezia 79: White Noise di Noah Baumbach aprirà in Concorso la Mostra

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White Noise, scritto e diretto da Noah Baumbach, con Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Jodie Turner-Smith, André L. Benjamin e Lars Edinger è il film di apertura, in Concorso, della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera (31 agosto – 10 settembre 2022). Si tratta del ritorno al Lido di Noah Baumbach, dopo aver presentato nel 2019 Storia di un Matrimonio.

“È un grande onore aprire la 79. Mostra di Venezia con White Noise – dichiara il Direttore Alberto Barbera – Valeva la pena di aspettare per avere la certezza che il film fosse finito in tempo. Adattata dal grande romanzo di Don DeLillo, Baumbach ha realizzato un’opera originale, ambiziosa e avvincente, che gioca con misura su più registri: drammatico, ironico, satirico. Il risultato è un film che esamina le nostre ossessioni, i dubbi e le paure radicate negli anni ’80, ma con riferimenti molto chiari alla realtà contemporanea.”

“È davvero meraviglioso tornare alla Mostra di Venezia – dichiara Noah Baumbach – ed è un incredibile onore portare White Noise come film della serata di apertura. Questo è un luogo che ama tanto il cinema, ed è un’emozione e un privilegio unirsi agli incredibili cineasti che hanno presentato qui i loro film”.

White Noise sarà proiettato mercoledì 31 agosto 2022 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), nella serata di apertura della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. White Noise è distribuito da Netflix.

White Noise, il film

Allo stesso tempo esilarante e terrificante, lirico e assurdo, ordinario e apocalittico, White Noise racconta i tentativi di una famiglia americana contemporanea nell’affrontare i conflitti mondani della vita quotidiana, alle prese con i misteri universali dell’amore e della morte, e la possibilità della felicità in un mondo incerto.

Basato sul libro di Don DeLillo, scritto per lo schermo e diretto da Noah Baumbach, prodotto da Noah Baumbach (p.g.a) e David Heyman (p.g.a.). Prodotto da Uri Singer.

House of The Dragon: il trailer esteso dal Comic Con a sorpresa!

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House of The Dragon: il trailer esteso dal Comic Con a sorpresa!

Sabato sera la HBO ha tenuto un panel per la serie prequel de Il Trono di Spade House of the Dragon al Comic-Con, e i fan che sono stati fortunati nel riuscire ad entrare nella Hall H sono stati privilegiati nel vedere un trailer esteso inedito.  Il contributo non è stato rilasciato online in quel momento, ma dopo essere stato presentato in anteprima durante la programmazione della Shark Week di Discovery ieri sera, questa mattina è finalmente sui social media e su YouTube. Nonostante sia per lo più identico al trailer che abbiamo ottenuto prima dei festeggiamenti a San Diego, ci sono anche molte riprese estese e mai viste prima.

Ci sono alcuni scorci intriganti di una giovane Rhaenyra e Alicent Hightower, mentre Viserys avverte qualcuno che il Trono di Spade è “il posto più pericoloso del regno”.  Rhaenyra, che dovrebbe essere la protagonista di House of the Dragon, nel frattempo, ottiene la migliore battuta del trailer quando dice:  “I Targaryen sono più vicini agli dei che agli uomini”. House of the Dragon, l’attesissima serie HBO che debutterà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW il 22 agosto

House of the Dragon, la serie tv

House of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

In dieci episodi girati nel Regno Unito, House of the Dragon vanta un grande cast che include fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.

Co-creatore e produttore esecutivo della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner, produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner, produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V. Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.

Rumor: Henry Cavill “non è disposto a tornare” nei panni di SUPERMAN?

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Nonostante alcune voci credibili avessero anticipato la possibile presenza di Henry Cavill al Panel Warner Bros e DC del San Diego Comic Con, alla fine l’attore non ha presenziato. Inoltre nessun riferimento è stato fatto sul destino dell’Uomo d’Acciaio. Ebbene, durante il panel sia a Dwayne Johnson (Black Adam) che a Zachary Levi (Shazam! Fury of the Gods) è stato chiesto come se la sarebbero cavata i loro personaggi contro l’Uomo d’Acciaio, ma nessuno dei due è entrato nei dettagli ed entrambi hanno evitato di menzionare Henry Cavill per nome.

In merito alla vicenda nessun altro aggiornamento è arrivato. Invece ieri su twitter a parlare dell’assenza di annunci su Supermen ha parlato l’affidabile scooper ViewerAnon via Twitter rivelando alcune voci (non confermate) riguardo alla situazione non propriamente idilliaca tra la Warner Bros. e Henry Cavill. Aggiungendo anche che ha sentito dire che Cavill stesso ad oggi potrebbe essere “riluttante” a tornare ad interpretare il ruolo di Superman. Al momento queste sono solo voci, nulla  di confermato, quindi non sappiamo cosa vogliano dire.

Resta il fatto che comunque altre fonti affidabili hanno più volte ribadito che la Warner Bros. stia facendo una sorta di sforzo per riportare Henry Cavill a bordo poiché “gli hanno chiesto di tornare in più occasioni”, ma sembra che l’attore potrebbe non essere del tutto soddisfatto con il modo in cui il suo personaggio è stato trattato finora dallo studio o potrebbe effettivamente essere stufo del ruolo e potrebbe volersi concentrare soprattutto su The Witcher. VA dice di aver sentito ragioni diverse da fonti diverse, con alcuni che affermano di l’attore voglia un controllo più creativo sul futuro di Kal-El e altri che affermano che non è contento dell’offerta di contratto che la Warner Bros. gli ha fatto per le apparizioni future. Ad ogni modo, non sembra che avremo una risoluzione sulla questione in tempi brevi, dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppo e possibilmente aggiornamenti ufficiali.

The Multiverse saga: sei date di uscita per sei misteriosi film MCU

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Tra a luna lista di annunci fatti durante il panel del Comic-Con di San Diego dei Marvel Studios, la società ha anche lasciato alcuni misteri da svelare in futuro, poiché lo studio ha confermato sei date per film attualmente sconosciuti. Poco dopo che il panel si è concluso con la rivelazione del trailer di Black Panther: Wakanda Forever, la Disney ha pubblicato un elenco di sei date che ha pianificato per i futuri film del Marvel Cinematic Universe. Le date vanno dall’inizio del 2025 fino alla fine del 2026 e probabilmente comprenderanno gran parte della quinta e sesta fase dei contenuti dello studio. Il palinsesto dei film è il seguente:

  • UNTITLED MARVEL  (Disney) è ora datato 14/02/25
  • UNTITLED MARVEL  (Disney) è ora datato 25/7/25
  • UNTITLED MARVEL  (Disney) è ora datato 13/02/26
  • UNTITLED MARVEL  (Disney) è ora datato 5/1/26
  • UNTITLED MARVEL  (Disney) è ora datato 24/07/26
  • UNTITLED MARVEL  (Disney) è ora datato 6/11/26

Sebbene non ci siano informazioni concrete su quali saranno esattamente questi film, sappiamo che due nuovi film di AvengersThe Kang Dynasty e Secret Wars, si inseriranno tra le date del 25 luglio 2025 e del 13 febbraio 2026, offrendo potenzialmente ai fan un suggerimento su come si svolgeranno i film futuri man mano che ci avviciniamo a quelle date. Nel frattempo, vi invitiamo a continuare a seguirci perché manca poco al D23 Expo, che si terrà dal 9 al 10 settembre 2022, e probabilmente presenterà ancora una volta i Marvel Studios e i suoi piani per il futuro.

Ironheart: ecco l’armatura di Riri Williamsnel Funkop Pop

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Ironheart: ecco l’armatura di Riri Williamsnel Funkop Pop

Dopo aver fatto ufficialmente la conoscenza di Riri Williams nel trailer di Black Panther: Wakanda Forever, ci manca di conoscere Ironheart, che oltre a comparire nel film di Ryan Coogler, avrà una serie Disney+ tutta sua.

Funko ha svelato una serie di merchandising dedicato proprio al film e tra queste c’è quella di Riri Williams in armatura completa. Eccola di seguito:

Black Panther: Wakanda Forever, il primo potentissimo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Ironheart: 10 cose che solo i fan dei fumetti sanno su Riri Williams

 

Black Adam è pronto e il cast ha già visto il film

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Black Adam è pronto e il cast ha già visto il film

Nonostante il fatto che bisognerà aspettare ancora tre mesi per l’uscita in sala, Black Adam è già finito ed è stato proiettato per il cast. Il film, l’ultima entrata nel DCEU, vede Dwayne Johnson debuttare nel ruolo del personaggio principale in un film che l’attore ha promesso sposterà gli equilibri di potere nel DCEU. Abbiamo visto il primo trailer del film a giugno 2022, mentre nel corso del Comic-Con di San Diego, abbiamo visto una Sneak Peek.

Si diceva per la prima volta che Johnson avrebbe interpretato il ruolo di Black Adam nel lontano 2007, quando il piano era che apparisse come il cattivo in un film di Shazam!. Johnson ha firmato ufficialmente nel 2014 ed è stata presa la decisione di trasformare Black Adam in un film indipendente. L’uscita del film era originariamente prevista per il 21 dicembre 2021, ma è stata posticipata a causa della pandemia di COVID-19 al 29 luglio 2022. Tuttavia, all’inizio di quest’anno la Warner Bros. ha ritardato Black Adam al 21 ottobre 2022.

Al Comic-Con di San Diego, il regista di Black Adam, Jaume Collet-Serra, ha rivelato che il film è bloccato ed è stato completato il 22 luglio, un giorno prima del panel del Comic-Con. Mentre le riprese del film si sono concluse nell’agosto 2021, a maggio 2022 ci sono state delle riprese agiuntive, appena un mese prima del Comic-Con. Il regista rivela che il cast di Black Adam ha già visto il film.

Black Adam, ecco la Sneak Peek del #SDCC22

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Multiverse Saga: come mai ci sono solo due film sugli Avengers?

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Multiverse Saga: come mai ci sono solo due film sugli Avengers?

Il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha spiegato durante le interviste al San Diego Comic-Con 2022 perché ci sono meno film di Avengers nella Multiverse Saga, il prossimo set di film formato dalle fasi 4, 5 e 6 del Marvel Cinematic Universe. Da quando si sono riuniti per la prima volta nel 2012 durante la Battaglia di New York, i più potenti eroi della Terra si sono affermati come la principale squadra di supereroi del MCU. Dopo la Infinity Saga, tuttavia, lo stato dei Vendicatori è sconosciuto.

L’attesa per la prossima incursione cinematografica della squadra, in qualunque forma essa si presenti, durerà ancora un po’ perché Avengers: the Kang Dynasty non uscirà fino alla fine della Fase 6 a maggio 2025. Inoltre, i Marvel Studios hanno in programma di distribuire il sequel, Avengers: Secret War, nell’arco di pochi mesi, a novembre 2025. I  due epici film sono stati tra i tanti progetti annunciati durante il panel Marvel Studios al San Diego Comic-Con 2022. Quando l’intera Multiverse Saga sarà finita, le fasi 4, 5 e 6 saranno composte solo due film di Avengers, la metà rispetto ai quattro di Infinity Saga.

Interrogato su questa disparità, Feige ha spiegato che tutto si riduce a quanto velocemente è stata la loro narrazione per la Multiverse Saga. Poiché in un anno escono più progetti – nelle sale e sul servizio di streaming Disney+ – le fasi tendono ad essere più brevi, ma non possono concluderle tutte con un film sugli Avengers, così come quello che hanno fatto nella Infinity Saga. Quindi, hanno deciso di distribuire Avengers: the Kang Dynasty e Avengers: Secret War uno dopo l’altro nel 2025, mentre alcuni film intermedi saranno crossover o formazioni di squadre.

“Beh, penso che impariamo qualcosa da ogni progetto che facciamo. Ma come stavamo preparando e anche tre anni fa presentando la Fase 4, non abbiamo tracciato tutto quello che succederà, ma la maggior parte. Sai, qui siamo in un territorio molto diverso rispetto alle Fasi 1, 2 e 3. Ci sono più progetti e meno anni e quindi non sembrava giusto arrivare al culmine… sai, non culmineremo la storia ogni 10 mesi in un film di Avengers . E ciascuno dei film stessi ora è diventato piuttosto grande e sono eventi crossover in molti modi. E dopo l’esperienza creativa che abbiamo avuto con Infinity War e Endgame, sembrava che si trattasse di chiudere una saga. E volevamo tenere i film degli Avengers come conclusione di una saga vera e propria. Ed è proprio quello che volevamo presentare oggi”.

Marvel Studios: tutti gli annunci del San Diego ComicCon 2022

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

Il primo trailer di Black Panther: Wakanda Forever è stato senza dubbio il momento più alto del panel Marvel Studios al San Diego ComicCon 2022. L’emozionante ricordo di Chadwick Boseman che si respira in ogni momento del video (e immaginiamo sarà così anche per il film), la presentazione di Namor e di Riri Williams, il ritorno nel Wakanda, la bellezza e la potenza stessa del trailer lo hanno reso davvero un momento altissimo.

Ma quali storie ci ha raccontato? Quali anticipazioni da Black Panther: Wakanda Forever? Scopriamole di seguito:

Il Wakanda piange la morte di re T’Challa

Il trailer di Black Panther: Wakanda Forever si apre con scene di dolore mentre i cari di T’Challa piangono la sua scomparsa. La Marvel deve ancora confermare il motivo della morte di Re T’Challa nel MCU, anche se ci sono state voci che sarebbe morto di cancro, come lo stesso Chadwick Boseman.

Le prime riprese del trailer mostrano Shuri, e successivamente Ramonda, in lutto su una spiaggia. Curiosamente, l’architettura sullo sfondo è in qualche modo più evocativa del Sud America che dell’Africa, quindi queste scene potrebbero non essere ambientate in Wakanda.

Ramonda siede sul trono del Wakanda

La tragica morte di T’Challa è ancora più difficile perché Killmonger ha distrutto tutti i ceppi dell’Erba a Forma di Cuore, il che significa che la linea delle Black Panthers potrebbe essere potenzialmente alla fine. Dopo la morte di suo figlio, Ramonda sale al trono, diventando regina del Wakanda.

Ma il trailer di Black Panther: Wakanda Forever chiarisce abbondantemente che il suo cuore non è presente, la donna è lacerata dal dolore. È possibile che Ramonda sia sopravvissuta allo schiocco di Thanos in Avengers: Infinity War, il che significherebbe che aveva già sofferto per T’Challa una volta, per poi vederlo tornare; la sua morte sarebbe quindi uno scherzo del destino particolarmente crudele.

Il funerale di T’Challa

Il trailer di Black Panther: Wakanda Forever mostra diversi momenti che fanno chiaramente parte della scena del funerale di re T’Challa. Molte tradizioni funebri africane includono un aspetto celebrativo, ricordando a coloro che sono rimasti indietro la ricchezza della vita, mentre la danza può servire a fornire al defunto “piedi leggeri” per entrare nel mondo degli spiriti.

È possibile che Black Panther 2 introdurrà la Necropoli, la Città dei Morti Wakandiana, dove nei fumetti sono sepolte le precedenti Pantere protettrici del regno.

La sala del trono presente un restyling straziante

Le nuove colonne nella sala del trono sono un memoriale di T’Challa. Si leggono “T’Challa, Il nostro Eroe, un onore…”

Le foto del set hanno mostrato altre porzioni della sala del trono, confermando che sulle colonne si legge per intero un toccante messaggio; “Riposa al potere, re T’Challa, il nostro eroe, è stato un onore, riposa al potere.” Sembra che Ramonda sarà circondata dal suo dolore nella sua stessa sala del trono.

Il trailer sembra mostrare la nascita di Namor

Black Panther: Wakanda Forever segnerà il debutto nel MCU di Namor the Sub-Mariner. Nei fumetti, Namor è il figlio di un padre umano e di una principessa atlantidea. Sembra che il film includerà dei flashback che esplorano l’intera vita del Sub-Mariner, perché il trailer include uno scorcio di quella che sembra essere la sua nascita.

Il regista Ryan Coogler vuole chiaramente che Namor sia un personaggio con cui si può entrare in sintonia, anche se in genere nei fumetti è un antagonista in termini di relazione con il Wakanda.

Namor sarà il re di Atlantide?

Namor the Sub-Mariner è un classico personaggio Marvel, a volte un supereroe che ha comunque una feroce rivalità con Black Panther nei fumetti. Il Namor di Tenoch Huerta è presentato in abiti cerimoniali che hanno un aspetto che ricorda la cultura Maya, forse suggerendo che la Marvel abbia spostato il Regno di Atlantide lontano dalle sue posizioni tradizionali – nel Medio Atlantico o nell’Egeo – e lo abbia posizionato più vicino al Sud America.

Gli scienziati hanno infatti trovato città affondate nei Caraibi, risalenti forse fino a 4.500-8.000 anni fa, quindi questo trasferimento potrebbe potenzialmente essere basato sui fatti reali. La Marvel ha probabilmente cambiato un po’ le cose per evitare confronti diretti con Aquaman della DC.

Gli Atlantidei vivono in pace con il mondo oceanico

Che si tratti di Atlantide o meno, la razza subacquea vista nel trailer vive chiaramente in armonia con il mondo naturale, il che li rende un interessante specchio dello stesso Wakanda.

La lista di Fase 4 del MCU è stata particolarmente interessata all’introduzione di razze, società e culture nascoste, e questo sembra una delle aggiunte più caratterizzanti, fino ad oggi. Il tempismo di Black Panther: Wakanda Forever è particolarmente interessante, in arrivo poco prima di un’altra avventura sottomarina: Avatar: la via dell’acqua.

Una spedizione subacquea provoca conflitto

Si vocifera da tempo che il conflitto tra Wakanda e Atlantide sia innescato da una spedizione sottomarina che lo scatena. Quest’idea è apparentemente confermata dal trailer di Black Panther: Wakanda Forever, che solleva domande intriganti sul motivo per cui il Wakanda sta lanciando spedizioni sul fondo del mare.

Le voci hanno suggerito che i Wakandiani stiano cercando il vibranio, avendo rilevato prove di un deposito sottomarino che – sebbene non lo sappiano – si trova vicino ad Atlantide. Se questi report sono corretti, è probabile che i Wakandiani sperino che le radiazioni del vibranio abbiano mutato parte della flora e della fauna dell’oceano, creando un sostituto dell’erba a forma di cuore. Curiosamente, questa spedizione sembra essere attaccata prima dai soldati piuttosto che dagli Atlantidei, suggerendo che c’è anche una dimensione geopolitica in questa storia.

La sala del trono del Wakanda è devastata da fuoco e acqua

Una scena particolarmente scioccante nel trailer di Black Panther: Wakanda Forever mostra la sala del trono del Wakanda devastata sia dalle fiamme che dalle inondazioni.

L’immagine ricorda la distruzione dei ceppi di erbe a forma di cuore in Black Panther, suggerendo simbolicamente la distruzione del Wakanda. Il titolo del film potrebbe essere “Wakanda Forever”, ma questa inquietante ripresa suggerisce che la nazione soffrirà molto.

Riri Williams e Shuri nel suo laboratorio

Black Panther: Wakanda Forever introdurrà Dominique Thorne nei panni di Riri Williams (nome in codice Ironheart), una giovane geniale che sembra essere buona amica di Shuri.

Nei fumetti, Riri era un’adolescente del MIT che ha infastidito Tony Stark quando ha decodificato con successo la sua armatura di Iron Man. In questo film il personaggio debutta nel MCU e poi la vedremo nella sua serie Disney+.

Assisteremo alle tragedie che hanno plasmato la vita di Namor

Un altro flashback mostra una tragedia che plasma la vita di Namor, mentre guarda un edificio costiero bruciare quando è solo un ragazzo. È ragionevole presumere che i cari di Namor – presumibilmente i suoi genitori – siano morti nell’incendio – e che si sia trattato di un incendio doloso, non di un incidente.

Ciò aiuterebbe a dare al personaggio un background di odio e paura radicati per il mondo di superficie, ponendolo come un antagonista e un nemico se Atlantide fosse mai stata scoperta. Questa ripresa è seguita da una successiva in cui il principe di Atlantide, ai giorni nostri, visita le rovine di questo edificio sulla spiaggia, con la sua gente apparentemente stanziatasi lì intorno.

Il ritorno di M’Baku e dei Jabari

Naturalmente, tutte le tribù del Wakanda sono scosse dalla morte di T’Challa. Questo è anche il caso dei Jabari, il cui leader M’Baku ha osato sfidare T’Challa in Black Panther. Il trailer conferma che M’Baku e i Jabari si riveleranno potenti difensori del Wakanda, combattendo contro gli invasori e osando affrontare nemici decisamente fuori dalla loro portata.

Sarà interessante vedere se M’Baku spera ancora di rivendicare il trono del Wakanda per se stesso, cosa che lo renderebbe potenzialmente un altro avversario della famiglia reale.

Ramonda incontra i leader mondiali

T’Challa ha aperto i confini del Wakanda al mondo, cambiando il MCU – e il Wakanda – per sempre. Ciò significa che il ruolo di Ramonda come regina coinvolgerà un elemento di diplomazia internazionale, e una scena del trailer lo anticipa, mostrando Ramonda che entra in una sala riunioni di qualche tipo.

La scena sembra confermare che il Wakanda avrà a che fare con una crisi geopolitica oltre che con gli Atlantidei. Le tragiche parole di Ramonda affermano che tutta la sua famiglia se n’è andata; è probabile che questo significhi che Shuri scomparirà a un certo punto.

Il trailer di Black Panther 2 offre un altro omaggio a T’Challa

Le scene di Ramonda sono seguite da un altro tributo al re T’Challa, mentre le persone in lutto piangono la sua morte. Questa volta, le parole – parzialmente oscurate – recitano “Il re vive e la pantera… per sempre in noi”.

I wakandiani credono che la morte non sia la fine, ma semplicemente un punto di partenza; c’è ancora dolore e perdita, ma si spera che la fede nell’aldilà li aiuti a far fronte al loro dolore dopo la morte di re T’Challa. È interessante vedere quanto strettamente T’Challa sia legato alla Pantera Nera e persino alla Dea Pantera, Bast.

Il trailer ci presenta anche Namora

Il trailer di Black Panther: Wakanda Forever mostra gli Atlantidei in superficie, che utilizzano una tecnologia nota come “rebreather” per consentire loro di respirare sopra la superficie. Secondo la concept art trapelata, la donna atlantidea al centro dell’inquadratura è Namora, un altro supereroe atlantideo nei fumetti.

È interessante notare che i costumi indossati dai singoli Atlantidei sembrano evocativi di divinità azteche, con quello indossato da Namora che contiene molta giada, forse in ricordo della divinità dell’acqua Chalchiuhtlicue. Il trailer mostra anche Attuma al fianco di Namora, un signore della guerra di Atlantide che spesso tenta di rovesciare Namor e rivendicare il regno di Atlantide per se stesso. Il suo design evoca Tezcatlipoca, il dio azteco della guerra.

Il ritorno di Everett Ross

Everett Ross di Martin Freeman ritorna nel trailer di Black Panther: Wakanda Forever. Ross potrebbe trovare la sua lealtà divisa dopo la morte di T’Challa, perché i suoi superiori saranno sicuramente desiderosi di trarre vantaggio dallo stato di agitazione del Wakanda.

Nei fumetti, Ross è stato costretto a dare consigli su una tentata invasione statunitense del Wakanda, e ora potrebbe trovarsi in una posizione simile.

La forgiatura di Ironheart

Il marketing di Black Panther: Wakanda Forever ha confermato che il film vedrà Ironheart creare la sua prima armatura, che prenderà il nome dalla forma distintiva della sua versione dell’Arc Reactor.

Il trailer mostra deliberatamente un parallelo tra Ironheart e Iron Man, mostrando la nuova eroina che forgia la sua armatura, così come aveva fatto Tony Stark. L’inquadratura è posta in sorprendente risalto, suggerendo che Ironheart ha davvero un ruolo significativo nel film.

Namor invade il Wakanda

Il trailer di Black Panther: Wakanda Forever prosegue mostrando le riprese della guerra aperta tra Wakanda e Atlantide. Sembra che gli Atlantidei abbiano invaso la città principale del Wakanda, con i Wakandiani che tentano disperatamente di difendersi, sia dall’aria che dal mare, con M’Baku abbastanza sciocco da attaccare direttamente Namor.

Senza dubbio verrà abbattuto in tempi piuttosto brevi, data la fisiologia sovrumana di Namor; in effetti, ci sono state alcune speculazioni sul fatto che Namor e gli Atlantidei sono dei nel MCU, un altro pantheon del tipo visto in Thor: Love and Thunder.

Il Wakanda è devastato dalle inondazioni

Il trailer di Black Panther: Wakanda Forever raggiunge un climax drammatico con scene di conflitto, rivelando che le forze di Atlantide invadono il Wakanda e inondano l’immaginaria nazione africana. La guerra tra Wakanda e Atlantide è leggenda nei fumetti, iniziata da un evento simile quando un Namor viziato dalla Fenice decise di annegare il Wakanda.

Il conflitto iniziale si è concluso, ma l’ostilità tra T’Challa e Namor è durata fino a Secret Wars del 2015. La Marvel ha confermato che è l’ultimo film della Fase 6 sarà Avengers: Secret War, quindi forse questo film troverà il suo compimento in quel film.

Namor prende il trono di Atlantide

Il trailer di Black Panther: Wakanda Forever presenta una splendida ripresa del principe Namor che scende per reclamare il suo trono ad Atlantide.

L’immagine è stata scelta con cura, venuta quasi immediatamente dopo l’allagamento della sala del trono del Wakanda, a significare la caduta di quel trono. Quello di Namor ha un design molto più particolare, che evoca la bocca di una grande creatura marina o una specie di drago d’acqua.

Le Dora Milaje combattono gli Atlantidei

È difficile collocare una qualsiasi delle scene d’azione mostrate negli ultimi istanti del trailer di Black Panther: Wakanda Forever. La protagonista è sicuramente una battaglia tra Atlantidei e le Dora Milaje che sembra ambientata nel terzo atto del film, dato che le Dora Milaje hanno sviluppato tattiche che consentono loro di contrastare i predoni atlantidei.

È possibile che questo faccia parte di un contrattacco lanciato dal Wakanda, con gli Atlantidei che imparano a proprie spese che i loro nuovi nemici non devono essere sottovalutati.

La nuova pantera nera sfodera i suoi artigli

Black Panther Wakanda ForeverInfine, il trailer di Black Panther: Wakanda Forever conferma che ci sarà davvero un nuovo Black Panther. Questa dovrebbe essere la Shuri di Letitia Wright, anche se è difficile dire come possa diventare la Pantera Nera; presumibilmente, sintetizza l’erba a forma di cuore o trova un sostituto.

In ogni caso, questa nuova campionessa darà speranza alla sua gente in Black Panther: Wakanda Forever.

10 motivi per cui la Marvel è meglio della DC, secondo Reddit

10 motivi per cui la Marvel è meglio della DC, secondo Reddit

É sempre stata battaglia tra i Marvel Studios e la Warner Bros. per quanto riguarda i cinecomics e ciò non è cambiato nel 2022, con uscite come Thor: Love and Thunder e The Batman. Tuttavia, i fan di entrambi gli schieramenti continuano a discutere su quale universo supereroistico possa effettivamente trionfare come migliore, il MCU o il DCEU, considerando fattori come l’accuratezza dei fumetti, la tradizione e le abilità di storytelling.

Con il MCU che sta girando molti show televisivi e film come Ms. Marvel e Doctor Strange 2, questo universo ha ampliato il suo mosaico sul multiverso e sulla componente cosmica nella Fase Quattro, che è di gran lunga migliore della rappresentazione disgiunta e standalone del DCEU dei suoi supereroi. Per questo motivo, alcuni fan su Reddit si sono schierati per sostenere la superiorità della Marvel contro la DC Comics nella lotta infinita per decidere quale sia la migliore tra le due.

Più eroi di successo

Il redditor CorruptedEvil ha commentato: “La Marvel ha fatto un lavoro migliore nel lanciare sul mercato tutti i suoi personaggi, mentre la DC si concentra quasi esclusivamente su Batman e Superman“. Sebbene la DC abbia recentemente dato risalto a supereroi come Wonder Woman e Lanterna Verde, non si avvicina infatti al numero di personaggi che la Marvel ha presentato e sviluppato con successo.

La Marvel è riuscita a creare un gran numero di fumetti, film e serie di successo su più personaggi, espandendo anche i suoi recenti progetti ad eroi meno noti come Ms. Marvel o Moon Knight. Batman, Superman e Wonder Woman sono supereroi iconici e nessuno può negarlo, ma sembra che la DC sia rimasta ancorata agli stessi nomi popolari e non abbia corso lo stesso rischio di investire in nuovi eroi.

Supereroi con cui è facile relazionarsi

Il redditor TheKingsPeace ha dichiarato: “Trovo che la Marvel e le sue storie siano più avvincenti della DC. Come ho già detto, i problemi e le preoccupazioni dei personaggi sono più condivisibili”, fornendo grandi esempi: “I problemi di discriminazione che devono affrontare gli X-Men, quelli geopolitici delle Pantere Nere e persino i problemi scolastici di Spider-Man“.

Alcuni lettori sono alla ricerca di evasione, ma altri di una storia realistica e con cui sia facile relazionari, con protagonisti supereroi verosimili. Per esempio, la passione sfrenata di Kamala Khan per la Marvel è un aspetto con cui molti fan del MCU possono entrare in sintonia, che si tratti dell’AvengerCon o di video su YouTube in cui si rievoca la Battaglia della Terra. Questa relazionabilità permette ai fan di entrare facilmente in contatto con i personaggi e di vederne il lato umano che li rende molto più di semplici supereroi.

Cattivi complessi

L’utente frustratedbuddhist ha sottolineato come la Marvel renda i suoi cattivi più credibili rispetto alla DC, aggiungendo: “Possiamo capire perché hanno preso proprio quella strada e, anche se non siamo d’accordo con i loro metodi, a volte possiamo comunque comprenderli”.

Molti cattivi della Marvel raggiungono la tridimensionalità e la loro storia porta i lettori a fare il tifo per questi personaggi, simpatizzando o convalidando le loro argomentazioni. La Marvel si discosta dalla formula del tipico scenario in cui è un villain a dominare sul mondo, e fornisce un arco narrativo più sfumato e complesso per questi personaggi. Ad esempio, le preoccupazioni di Thanos per la sovrappopolazione lo hanno spinto a spazzare via metà universo per alleviare questo fardello, mentre Wanda Maximoff ha spezzato il cuore dei fan perché voleva solo stare con i suoi gemelli.

Squadre fantastiche

Il redditor Ebelglorg ha affermato: “Amo di più le squadre Marvel. Amo i Fantastici Quattro, i Vendicatori, gli X-Men per motivi diversi”, e tanti fan sono d’accordo con quest’opinione. Infatti, le squadre Marvel sono diventate vere e proprie icone nella cultura pop riconoscibili più o meno da chiunque, fan o meno.

Non si può dire lo stesso delle squadre DC, che non sono diventate così popolari nemmeno con la Justice League. I film degli X-Men, in particolare, hanno avuto un ruolo fondamentale nell’introduzione di più personaggi che lavorano insieme, dimostrando per primi che i film sui team-up dei supereroi possono funzionare. In ogni caso, quando si tratta di gruppi di supereroi fantastici e indimenticabili, la Marvel ha la meglio.

Eroi sottopotenziati

Il redditor valetudo020 ha semplicemente dichiarato: “Non riesco a sostenere gli esseri onnipotenti o i miliardari… Che posso dire? Mi piacciono i miei eroi sottopotenziati e in inferiorità numerica”. La Marvel ha eroi straordinari che sono fantastici proprio perché non hanno alcun superpotere specifico e possono comunque battere qualsiasi nemico.

Occhio di Falco e Vedova Nera ne sono un ottimo esempio. I loro personaggi sottopotenziati, all’altezza degli altri Vendicatori, sono davvero ammirevoli e rappresentano un motivo in più per amare la Marvel, testimoniando quanto anche una persona comune possa farsi valere ed essere necessaria sul campo di battaglia.

Sviluppo dei personaggi

IvorySwings ha sottolineato: “Preferisco la Marvel perché è più incentrata sui personaggi… Di solito c’è più sviluppo dei personaggi e le storie sono più focalizzate su di essi… I progetti della DC tendono invece ad essere più incentrati sulla trama”, un’osservazione piuttosto accurata.

A volte è più divertente e significativo vedere un personaggio amato avere uno sviluppo interessante e profondo, e i migliori archi di personaggi della serie di Thor, tra gli altri supereroi e cattivi, lo dimostrano. Loki ha iniziato come cattivo ma si è lentamente trasformato in un antieroe, il che gli è valso una serie tutta sua incentrata sul caos del multiverso. È senza dubbio interessante presentare film dalla trama avvincente, ma gli archi dei personaggi danno continuità ai film Marvel e spingono il pubblico a voler rivedere i supereroi in altri film per poter capire come si sono evoluti.

Personaggi parodistici

Deadpool mcuUn altro utente ha affermato di preferire la Marvel alla DC per la presenza di “personaggi parodistici con umorismo, ma che allo stesso tempo possono essere seri”, pensiero totalmente esemplificato da Deadpool. Ha questa maschera da antieroe che lo rende esilarante, ma è anche un personaggio gestito in maniera così seria da non risultare mai noioso o scadente.

Secondo questo utente, la Marvel riesce ottimamente a prendere in giro i propri supereroi, affermazione che potrebbe essere percepita come vera da molti. Ultimamente, i supereroi Marvel non hanno paura di essere goffi, inopportuni, ingenui, sciocchi o qualsiasi altro attributo che sia materiale eroico, il che non fa che conquistare il cuore di molti fan.

Il Multiverso

JosephFurguson ha commentato: “Sento che la narrazione della Marvel è più fluida e meno rigida di quella della DC… Tutti questi eventi potrebbero accadere da qualche parte nel Multiverso Marvel. Con la DC, non ho mai la sensazione che le storyline possano andare in più di una direzione”. Sebbene Spider-Man: No Way Home possa aver risolto in parte la situazione del multiverso instabile, in Doctor Strange 2 ha continuato a concettualizzarlo ulteriormente.

La Marvel ha ormai abbracciato in toto il concerto di multiverso e non ha paura di esplorare tutte le possibilità che potrebbero verificarsi. I film e le serie stanno sfruttando il multiverso più che mai, ed è divertente per il pubblico assistere al caos che sta provocando e ai variegati esiti che potrebbero verificarsi.

Migliori sceneggiatori

Il redditor YonasWithTheSauce sostiene che il MCU sia meglio del DCEU “non tanto perché la Marvel ha eroi migliori, ma autori migliori, vi assicuro che la DC avrebbe potuto avere lo stesso successo se avesse avuto sceneggiatori migliori e avesse iniziato prima a creare il suo universo cinematografico”.

Sicuramente, ad oggi la Marvel vince perchè è suo l’universo cinematografico di maggior successo. Il Redditor ha spiegato che l’azienda dispone di sceneggiatori migliori che lavorano con maggiore libertà, il che consente loro di essere più creativi e di correre dei rischi nel raccontare la storia di un personaggio Marvel. È il caso di Thor: Ragnarok, che ha rinnovato la sua immagine con un tono più comico, migliorando l’arco del personaggio di Thor con più sostanza ed energia.

Gli incassi da record del MCU

RangerRed02 ha dichiarato: “Quando si tratta di film, non c’è competizione, e credo che tutto si riduca ai risultati ottenuti. Il lato cinematografico è quello in cui Marvel domina su tutti… I Marvel Studios hanno costantemente soddisfatto il pubblico per un decennio, battendo record su record al botteghino”, e ha detto la verità.

Si può discutere se i fumetti Marvel o DC siano migliori, ma quando si tratta di film e serie, non c’è molto da questionari. Non sono solo i molteplici eroi e gli incredibili scrittori a rendere la Marvel migliore della DC, ma anche il modo in cui la combinazione di tutte le sue caratteristiche l’ha resa un mostro imbattibile al botteghino, con Avengers: Endgame che è diventato il secondo film di maggior incasso di tutti i tempi.

Venezia 79: il manifesto della Mostra firmato da Lorenzo Mattotti

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L’illustratore e autore italiano Lorenzo Mattotti firma per il quinto anno l’immagine del manifesto ufficiale, e per il quarto anno la sigla della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

L’immagine scelta quest’anno per il manifesto raffigura “una Leonessa che si libra in alto e ci porge questo anniversario, il 90° – spiega Lorenzo Mattotti – Sono 90 gli anni dalla prima edizione della Mostra e per questo abbiamo voluto che l’immagine avesse delle linee classiche, così come classica è stata la scelta del fondo oro. Il colore oro è anche un riferimento ai manifesti dei primi decenni del Novecento. La Mostra è sempre stata classica, ma anche provocatoria. Qui il Leone, simbolo di potere e forza, si è trasformato in una Leonessa, che ha in sé eleganza e creatività. Dopo 90 anni, il Leone di Venezia, simbolo della Mostra, è ora diventato una Leonessa che vola attraverso la storia con energia e leggerezza, simbolo di speranza, lontano dall’aggressività e dalla ferocia”.

Lorenzo Mattotti vive e lavora a Parigi. Esordisce alla fine degli anni 70 come autore di fumetti e nei primi anni 80 fonda con altri disegnatori il gruppo Valvoline. Nel 1984 realizza “Fuochi”, che, accolto come un evento nel mondo del fumetto, vincerà importanti premi internazionali. Per il cinema, ha collaborato nel 2004 a Eros di Wong Kar-Wai, Soderbergh e Antonioni, curando i segmenti di presentazione di ogni episodio. E’ stato consulente creativo per Pinocchio di Enzo D’Alò. Con “Incidenti”, “Signor Spartaco”, “Doctor Nefasto” “L’uomo alla finestra” e molti altri libri fino a “Stigmate” edito in Italia da Einaudi, il lavoro di Mattotti si è evoluto secondo una costante di grande coerenza. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Pubblica su quotidiani e riviste come The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Nouvel Observateur, Corriere della Sera e Repubblica. Per l’infanzia illustra vari libri tra cui “Pinocchio” e”Eugenio” che vince nel ’93 il Grand Prix di Bratislava. Numerose le sue esposizioni personali tra le quali l’antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al FransHals museum di Haarlem ai Musei di Porta Romana. Realizza manifesti, copertine, campagne pubblicitarie ed è suo il manifesto di Cannes 2000 e i manifesti per l’Estate Romana.

Nel maggio 2019 ha presentato con grande successo a Cannes, nelle sezione Un certain regard, il suo primo lungometraggio animato come autore e regista La famosa invasione degli orsi in Sicilia, ispirato alla favola/apologo di Dino Buzzati.

Venezia 79: la Mostra dà il benvenuto all’Oscar, per la prima volta al Lido

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