Crimes of the
Future è il
nuovo film di David Cronenberg, presentato in
anteprima in concorso al Festival
di Cannes del 2022, arriva con uno stacco di otto anni da
Maps to the Stars del 2014 e ha lo stesso
titolo di un altro film che il regista aveva girato nel 1970, ma di
cui non riprende praticamente nulla, se non qualche elemento
riguardante la chirurgia e la manipolazione anatomica.
Per la quarta volta,
Cronenberg sceglie nuovamente Viggo Mortensen come suo protagonista, che
stavolta interpreta il ruolo del performer artistico Saul Tenser,
un uomo il cui corpo genera continuamente nuovi organi, che devono
essere velocemente rimossi in quanto potenzialmente pericolosi.
Questo avviene grazie all’aiuto della sua partner Caprice (Léa
Seydoux) davanti allo sguardo estasiato di decine di
spettatori.
Crimes of the Future, la trama
Siamo infatti in un non
meglio identificato futuro, nel quale le persone non provano più
dolore e chi ancora ci riesce desta un’ammirazione che tende
all’adorazione. Le interiora della specie umana stanno iniziando a
subire delle mutazioni che allarmano chi detiene il potere perché,
pare, sta iniziando a diventare possibile nutrirsi di plastica.
Infatti, accanto alla coppia di performer, gravitano due figure
(Kristen
Stewart e Don McKellar) ammaliate dal
fascino delle esibizioni artistiche di Saul Tenser, ma che devono
supervisionare e monitorare tali estrazioni.
In un intricato e cupo
intreccio di storie, vite e personaggi dall’aria vacua,
Crimes of the Future è una creatura molliccia che
David Cronenberg plasma e maneggia soddisfatto,
inoculando continuamente angoscia e delirio, dati da ogni perdita
di senso. Proprio come lo strumento con il quale vengono effettuati
gli interventi chirurgici da parte di Caprice: un macchinario
dotato di tentacoli ossei che terminano con dei bisturi, manipolato
a distanza da un piccolo strumento gommoso, che s’illumina e sembra
trasmetta emozioni in chi viene vivisezionato.
Un mondo folle e
smarrito
Il regista descrive un
mondo folle e smarrito, dove l’arte e la percezione del bello si
sono capovolti così tante volte da diventare orripilanti. Non è
certo nuovo a tali tematiche, David Cronenberg, ma
questa volta l’aspetto affascinante è come il grottesco abbia
abbracciato a piene mani il senso estetico e ne voglia decantare la
ripugnanza nelle derive che può prendere. In Crimes of the Future il corpo ha iniziato ad
essere estraneo e pericoloso all’uomo stesso, che lo cava, lo
seziona, lo perfora, restandone addirittura eccitato, non
(ri)conoscendosi più in esso. Poiché, è proprio quando non c’è più
significato che, ad assumerne uno, seppur micragnoso e idiota, sono
le cose più estreme.
Cronenberg si diverte a
ridicolizzare i suoi protagonisti – che riescono perfettamente nel
progetto –
rendendoli il veicolo della rappresentazione di una borghesia del
futuro ingrigita, goffa, al limite del tragicomico, che pigramente
s’intrattiene con spettacoli agghiaccianti e mortiferi, ma nei
quali sguazza nutrendosene con voracità erotica. A fare capolino, a
margine, è proprio l’allarme sull’inesorabilità del cambiamento
fisiologico a cui l’uomo sta andando incontro e che, probabilmente,
rimanda davvero ad un’autenticità perduta. La possibilità di poter
mangiare la plastica, dopotutto, renderebbe le persone come degli
smaltitori di quei rifiuti con cui è stato intossicato il pianeta.
Ma in fondo, qualunque soluzione si possa vagliare, ad essere
evidenti nell’ultima opera di David Cronenberg
sono la sua esasperazione e la stanchezza davanti ad un certo mondo
(e modo) di vivere la realtà, di giudicare la bellezza e chiamarla
tale e, forse più di tutto, davanti agli stessi esseri umani che
tanto declamano tesi, teorie e retoriche vuote.
Crimes of the Future è un film molto
affaticante, è precisamente ciò che il suo autore vuole che sia:
una diretta espressione della sua osservazione degli eventi e
dell’andamento dei fatti oggi e fino ad oggi. È il commento di
David Cronenberg su come stanno andando le
cose.
Il classico del cinema muto
Stella Dallas (1925), con Belle Bennett,
Ronald Colman, Lois Moran e Douglas Fairbanks,
Jr, diretto da Henry King, è il film
scelto per la serata di Preapertura di martedì 30 agosto della
79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della
Biennale di Venezia, che si terrà in Sala Darsena (Palazzo
del Cinema) al Lido.
Stella Dallas sarà proiettato in
prima mondiale nel nuovo restauro digitale in 4K realizzato dal
Museum of Modern Art (MoMA) di New York e dalla Film Foundation
presieduta da Martin Scorsese.
La proiezione de Stella Dallas sarà
accompagnata dall’esecuzione della colonna sonora composta per
l’occasione dal musicista inglese Stephen Horne, commissionata dal
MoMA ed eseguita dal vivo dalla Gaga Symphony Orchestra, costituita
da 13 elementi oltre al Direttore e orchestratore Ben Palmer e al
pianista Daniel King Smith.
“Stella Dallas è stato uno dei
maggiori successi popolari del cinema muto hollywoodiano – ha
dichiarato il Direttore della Mostra Alberto
Barbera– non caso rifatto per ben due volte: la prima
nel 1937, con la regia di King Vidor e Barbara Stanwyck nella ruolo
della protagonista; poi nel 1990, con Bette Midler e la regia di
regia di John Erman. Ma non c’è dubbio che la prima versione sia di
gran lunga superiore alle successive, in virtù della straordinaria
interpretazione di Belle Bennet e la superba regia di Henry King
che sfrutta nel modo migliore le potenzialità espressive sviluppate
dal linguaggio del cinema muto al vertice della sua evoluzione
estetica, prima dell’avvento del sonoro”.
“Stella Dallas è stato acquisito
per la collezione del Museum of Modern Art da Iris Barry, prima
curatrice del dipartimento film, negli anni ’30, in un periodo in
cui i ‘ritratti di donne’ non erano considerati degni di seria
attenzione – spiega Dave Kehr, Curatore del
Dipartimento Film del MoMA – Oggi, quasi un secolo dopo, il
film ha giustamente assunto lo status di un classico. Insieme ai
nostri partner della Film Foundation, siamo molto grati alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, di
averci dato l’opportunità di presentare il nostro nuovo restauro di
Stella Dallas, nel modo in cui dovrebbe essere visto, sul grande
schermo e con l’accompagnamento di un’orchestra”.
“La prima volta che ho visto
Stella Dallas è stato nel 2007 – racconta Stephen
Horne – quando Kevin Brownlow mi ha chiesto di
accompagnare il film al pianoforte a un evento privato. Non avevo
avuto la possibilità di vederlo in anticipo, così l’ho scoperto
mentre suonavo. Tuttavia, mi è apparso subito chiaro che si
trattava davvero di un grande film. L’ho accompagnato diverse volte
negli anni successivi, sviluppando la musica dall’improvvisazione
alla composizione. Nel 2016 ho preparato un arrangiamento per
piano e arpa, ma la portata emotiva del film me lo faceva sempre
sentire “orchestrale”. Così sono grato al MoMA per aver
commissionato questa partitura, quindici anni dopo quella prima
proiezione”.
Stephen Horne è
internazionalmente considerato uno dei maggiori musicisti per il
cinema muto. Pianista al BFI Southbank di Londra per trent’anni, si
è esibito in più di venti Paesi attraverso l’Europa, il Nord
America e l’Asia. Insieme al pianoforte, spesso si cimenta con
altri strumenti nelle sue performance, qualche volta
simultaneamente. Ha vinto molti premi e per sei anni consecutivi è
stato definito “miglior accompagnatore” nel sondaggio annuale per
il cinema muto Silent London. Nel 2020 fatto uscire Silent Sirens,
una raccolta di brani per pianoforte basata sulle sue partiture per
film, che è stato uno dei più ascoltati album classici
dell’anno.
La Gaga Symphony Orchestra, ensemble
veneto di professionisti under 35, è nota per la sua originale
proposta artistica, che spazia dalla classica alla musica pop e
dance. Dal 2012 a oggi ha realizzato centinaia di spettacoli in
Italia e all’estero, nelle venues più diverse, e collabora
regolarmente con famosi brand internazionali e artisti della scena
pop italiana. La Gaga Symphony Orchestra è stata selezionata su
proposta di Lucia Ronchetti, Direttore artistico del Settore Musica
della Biennale.
Se c’è un film che ha definito il
concetto di development hell, quel limbo in cui cadono
quelle opere che vanno incontro ad innumerevoli problemi
produttivi, questo è L’uomo che uccise Don
Chisciotte (qui la recensione). Diretto da
Terry Gilliam, autore di celebri pellicole come
Brazil e L’esercito delle 12 scimmie, questo
progetto è andato incontro a ben otto tentativi di realizzazione
nell’arco di quasi venti anni. Fortunatamente, diventando a sua
volta un Don Chisciotte che combatte contro le più grandi avversità
possibili, Gilliam è infine riuscito a dar vita al film,
presentandolo fuori concorso al Festival
di Cannes nel 2018.
Liberamente ispirato al celebre
romanzo epico Don Chisciotte della Mancia di
Miguel de Cervantes, il film doveva inizialmente
essere realizzato nel 1998, con Johnny Depp nei panni
del co-protagonista. La produzione si interruppe però a causa di
problemi finanziari e problematiche sul set. Nel corso degli anni
Gilliam tentò in più occasione di riportare in vita il progetto,
scontrandosi però continuamente con problemi relativi ai
finanziamenti. Finalmente, nel 2017, il regista è riuscito ad
ottenere quanto gli occorreva per dar vita al film, che pur se con
nuovi attori si concretizzò con un budget di 17 milioni di
dollari.
La fama che si era generata intorno
al progetto non si tramutò poi in un successo finanziario e
L’uomo che uccise Don Chisciotte finì con il diventare un
cocente flop al box office. Rimane tuttavia un esperimento
piuttosto affascinante, che merita di essere riscoperto anche solo
per la travagliata esperienza che vi è dietro. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
L’uomo che uccise Don Chisciotte:
la trama del film
Protagonista del film è Toby
Grisoni, un cinico regista pubblicitario intento a
realizzare un nuovo spot ispirato alle avventure di Don Chisciotte.
L’uomo vive però una situazione particolarmente fastidiosa, avendo
numerosi problemi nella realizzazione di quel lavoro, ostacolato
anche dall’intromissione dei produttori. Nel tentativo di rifuggire
da tutto ciò e trovare un po’ di pace, Toby si imbatte nel dvd di
un suo vecchio cortometraggio, intitolato L’uomo che uccise Don
Chisciotte. Trovandosi casualmente vicino ai luoghi dove
questo fu girato, decide di tornare a visitarli, mosso da una forte
nostalgia.
Qui si imbatte nel vecchio calzolaio
spagnolo Javier, che dopo aver interpretato per
lui Don Chisciotte, è ora impazzito credendo di essere davvero il
celebre cavaliere. Nel corso delle loro avventure comiche e sempre
più surreali, Toby è costretto ad affrontare le tragiche
ripercussioni del film realizzato quando era un giovane idealista,
che ha inciso in modo indelebile sulle aspettative e sui sogni di
un piccolo villaggio spagnolo. Non solo egli dovrà gestire le
pericolose avventure in cui Javier lo trascina, ma si troverà anche
a dover salvare la donna un tempo amata, Angelica,
dalle grinfie di un perfido criminale.
L’uomo che uccise Don Chisciotte:
il cast del film
Originariamente, ad interpretare il
ruolo di Don Chisciotte vi sarebbe dovuto essere l’attore francese
Jean Rochefort. Questi aveva anche iniziato ad
imparare l’inglese per il film, ma un suo brutto infortunio lo
costrinse ad abbandonare il set, che parallelamente si fermò per
problemi finanziari. Successivamente, nel corso dei vari tentativi
di dar vita al film il ruolo fu offerto anche a Robert
Duvall, Michael Palin e John
Hurt. Ad ottenere ed interpretare la parte fu però infine
Jonathan Pryce, attore noto per aver interpretato
Alto Passero nella serie Il Trono di
Spade. Egli aveva già lavorato con Gilliam per i film
Brazil e I fratelli Grimm e l’incantevole
strega.
Nei panni di Toby Grisoni, il ruolo
che doveva essere di Johnny Depp, vi è ora
Adam Driver, attore ora noto per i film Star
Wars VII: Il risveglio della forza e Storia di un
matrimonio. Nel film vi è poi l’attore svedese
Stellan Skarsgard, nei panni di Il Capo, il superiore
di Toby. L’attrice ucraina
Olga Kurylenko è invece Jacqui, la moglie del Capo.
L’attrice portoghese Joana Ribeiro è invece
Angelica, la donna amata da Toby. L’attore spagnolo Oscar
Jaenada è invece un misterioso gitano in cui il
protagonista si imbatterà più volte nel corso del film. Sono poi
presenti gli attori Sergi Lopez nei panni di un
contadino e l’attrice Rossy de Palma, ricorrente
nel cinema di Almodovar, nel ruolo della moglie del contadino.
Jordi Molla, celebre attore spagnolo, è invece
presente nei panni di Alexei Miiskin, un crudele oligarca.
L’uomo che uccise Don Chisciotte:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Tom à la
ferme è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente, in prima
visione assoluta, nel palinsesto televisivo
di mercoledì 30 giugno alle ore
21:00 sul canale Iris.
Il regista
candidato al premio Oscar® Brett Morgen,
autore di Cobain: Montage of Heck, realizza
Moonage Daydream un’esperienza cinematografica
immersiva con molte immagini inedite di concerti; un’odissea
spaziale audiovisiva che non solo illumina l’eredità enigmatica di
David Bowie, ma rappresenta anche una guida
per condurre una vita soddisfacente e significativa nel ventunesimo
secolo.
Moonage Daydream non è un documentario.
È un’esperienza cinematografica senza limiti di genere basata su
una delle rockstar mondiali più iconiche di tutti i tempi,
destinata ad essere uno dei momenti culturali più importanti
dell’anno.
Il film ha il
pieno sostegno della David Bowie Estate e contiene
molti dei suoi brani più importanti, oltre a filmati di concerti
mai visti prima d’ora.
Scorsese è incaricato di dirigere un
adattamento del prossimo libro di David Grann“The Wager: A Tale of Shipwreck, Mutiny, and Murder” per
Apple.
Leonardo DiCaprio reciterà e produrrà il nuovo film,
che sarà sviluppato da Apple Studios e prodotto da Imperative
Entertainment, Sikelia Productions e Appian Way Productions.
Abbiamo appreso la notizia via
Variety che a sua volta riferisce che THR è stato il primo ad
annunciare la notizia del progetto in via di sviluppo.
In un post su YouTube, Will Smith ha spiegato perché non si è
scusato con Rock nel suo discorso di accettazione agli Oscar quella
sera, dove ha accettato un premio come miglior attore per il suo
lavoro in King Richard poco dopo essere salito sul palco
e aver schiaffeggiato il comico per aver fatto una battuta sul look
di sua moglie Jada Pinkett Smith.
“È tutto sfocato”, dice
Smith. “Ho contattato Chris e il messaggio che mi è tornato è
che non è pronto a parlare e quando lo sarà, mi
contatterà”.
Smith ha ribadito ancora una volta
di essere dispiaciuto per le sue azioni, definendo il suo
comportamento “inaccettabile”. L’attore ha detto di aver
risposto violentemente perché la battuta di Rock faceva riferimento
alla caduta dei capelli di cui Pinkett Smith soffre a causa della
sua alopecia. È una lotta che Pinkett Smith ha affrontato
pubblicamente in passato.
“Non c’è nessuna parte di me che
pensa che fosse il modo giusto di comportarsi in quel
momento”, dice Smith nel video. “Non c’è nessuna parte di
me che pensa che sia il modo ottimale per gestire un sentimento di
mancanza di rispetto o insulti”.
Smith ha anche risposto alle domande
sul fatto che era stata Pinkett Smith a esortarlo a intervenire,
dal momento che è stata vista nei video della serata alzare gli
occhi al cielo alla battuta di Rock che confrontava il suo taglio
con quello che Demi Moore sfoggia in Soldato Jane.
L’attore ha detto che sua moglie non ha detto o fatto nulla per
spingerlo ad aggredire Rock.
Il creatore della serie
Steven Knight fornisce un promettente
aggiornamento sul
tanto atteso film di Peaky Blinders, inclusa
una potenziale data di inizio delle riprese. In onda per la prima
volta nel 2013 sulla BBC, Peaky Blinders è una
serie drammatica britannica che racconta le gesta di una banda
criminale con lo stesso nome sulla scena di Birmingham, in
Inghilterra, negli anni successivi alla prima guerra mondiale. La
serie è diventata rapidamente un successo, con
Cillian Murphy nei panni di Thomas Shelby che è
diventato una vera e propria icona pop.
Dopo cinque stagioni di successo, la
sesta stagione di Peaky Blinders è tornata
all’inizio di quest’anno, concludendo apparentemente che le storie
di molti dei personaggi che i fan avevano imparato ad amare.
Sebbene la serie principale di
Peaky Blinders sia giunta al termine, da mesi si
parla continuamente di un film spin-off. Poco si sa del progetto,
ma in precedenza è stato rivelato che il creatore della serie
Steven Knight avrebbe scritto la sceneggiatura.
Con il film ancora all’inizio dello sviluppo, è rimasto un mistero
su quali personaggi potrebbero tornare dallo show principale, ma lo
stesso
Cillian Murphy ha espresso interesse a prendere
parte al film. Murphy ha anche rivelato il mese scorso di non aver
ancora visto una sceneggiatura per il film di Peaky
Blinders, ma che è entusiasta di leggerla una volta
terminato.
Ora, parlando con la stazione radio
britannica Heart FM (Deadline), Knight ha fornito alcune nuove
informazioni sul film di Peaky Blinders,
inclusa la data in cui potrebbero iniziare le riprese. “Lo
gireremo negli studi di Digbeth e in esterni a Digbeth a
Birmingham. Digbeth e Small Heath [sono] i luoghi in cui vagavano
effettivamente i Peaky Blinders, quindi è come se Peaky stesse
tornando a casa”.
Si
tiene da domani e fino al 7
agosto a Catanzaro la
diciannovesima edizione del Magna Graecia Film
Festival – ideato e diretto
daGianvito Casadonte e
che vede quest’anno come madrina l’attrice
e musicistaBeatrice
Grannò. Un fitto programma di proiezioni di
lungometraggi italiani e internazionali e di documentari, incontri
e masterclass di ospiti internazionali e la grande musica dal vivo
animeranno il festival, che in apertura vedrà come ospite
speciale Il Volo. Il trio eseguirà infatti un
paio di brani tra i più significativi della propria carriera.
Magna
Graecia Film Festival avrà ospiti, tra gli altri,
personaggi del calibro dell’attore Richard
Gere, del regista e sceneggiatore John
Landis, dell’attrice Stefania
Sandrelli, del regista e sceneggiatore Marco
Tullio Giordana e del regista e
attore Ricky Tognazzi, che introdurrà il
doc Ugo Tognazzi. La voglia matta di vivere, racconto
sul padre, omaggiato dal festival nel Centenario della sua nascita.
Altro omaggio, a Lucio Dalla, a dieci anni dalla morte, con la
proiezione del doc ‘Lucio chi sei tu? Il folletto
geniale‘, del giornalista di Rai1 Leonardo
Metalli che sarà ospite a Catanzaro. A questi nomi si
aggiungono anche quelli del regista, sceneggiatore e produttore
inglese Michael Radford, autore
de Il Postino (cinque nomination ai Premi
Oscar), Orwell 1984 e Il Mercante di Venezia, e
dell’attore americano Jeremy Piven,
interprete di oltre cinquanta opere fra film e serie tv, fra
cui Heat – La sfida di Michael
Mann, Black Hawk Down di Ridley Scott e il
cult Sin City di Robert Rodriguez e Frank
Miller.
Anche Radford e
Piven riceveranno la Colonna d’Oro alla
Carriera, premio come di consueto realizzato
daMichele Affidato. Ma
anche l’attore Marco Leonardi (Nuovo
Cinema Paradiso; Dal tramonto all’alba 3, Anime nere) che sarà
protagonista di una masterclass. Durante la serata di apertura
saranno premiate Ludovica Francesconi,
giovane protagonista di Sul più bello, con cui vince
il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento 2021, quindi il
Next Generation Awards di Man in Town al Festival di Venezia e dei due
sequel Ancora più bello e Sempre più
bello, e Sara Lazzaro, già
in The Young Pope, Braccialetti Rossi
3 e In arte Nino, e protagonista della
serie Rai Doc–Nelle tue mani.
Anche
l’archeologia sbarca al Magna Graecia Film Festival, con il
doc Tutankhamon – L’ultima mostra, diretto da Ernesto
Pagano e con la voce di Manuel Agnelli, che sarà introdotto dal
celebre archeologo ed egittologo Zahi Hawass.
Spazio anche ai libri, con l’attore e
sceneggiatore Marco Bonini che presenta
il suo L’arte dell’esperienza, edito da La nave di
Teseo, riflessione sulla funzione pubblica dell’attore, con i
meccanismi intimi e filosofici che legano interprete, personaggio e
spettatore.
Oltre
all’esibizione de Il Volo, al Magna Graecia
Film Fest si esibiranno anche altri grandi talenti della musica fra
cui Malika Ayane e Giulia
Penna. Le serate del festival saranno presentate dalla
conduttrice radio e tv Carolina Di Domenico.
I concorsi dedicati alle sezioni di Opere prime
italiane e a quelle internazionali e di documentari,
curate rispettivamente da Silvia
Bizio e Antonio
Capellupo, presenteranno alcuni dei lavori più
apprezzati della stagione.
Una particolare
attenzione nella programmazione è stata dedicata alla situazione
della guerra in Ucraina, con due proiezioni.
Tra i documentari in concorso, Divided Ukraine:
What Language Do You Express Love
In? di Federico Schiavi e Christine
Reinhold, che saranno ospiti del festival. Un viaggio in
Ucraina, dopo i drammatici eventi di Kiev nel novembre 2013,
accompagnati da due fotografi, Giorgio Bianchi e Christopher
Occhicone, con diverse prospettive e idee politiche. Tra i
lungometraggi internazionali, invece,
l’ucraino Bad Roads – Le Strade del Donbass,
esordio alla regia di Natalya
Vorozhbit. Quattro storie di scioccante violenza
ambientate nel Donbass, dall’Ucraina ferita da una lunga guerra. Da
una pièce teatrale, un film disturbante per capire meglio le
origini del conflitto, attraverso la degenerazione dei rapporti
umani.
Le opere prime e seconde di lungometraggi
italiani saranno giudicate da
una giuria composta
da Pietro Marcello (Presidente di
giuria), Michele Alhaique, Giuseppe Zeno, Maria Sole
Tognazzi e Cristiana
Dell’Anna. Da Tra Le
Onde di Marco Amenta, che sarà ospite del
festival a Freaks
Outdi Gabriele Mainetti, che sarà
presentato dall’attrice Aurora Giovinazzo e dallo
sceneggiatore Nicola Guaglianone, passando per I
Nostri Fantasmi, presentato dal regista Alessandro
Capitani, ma anche Gli Anni Belli,
presentato dal regista Lorenzo D’Amico De Carvalho, dall’attore
Ninni Bruschetta e dalla sceneggiatrice Anne Riitta Ciccone.
Quindi, Una Femmina di
Francesco Costabile, con ospite l’attrice protagonista Lina
Siciliano. L’attore Vinicio Marchioni e il co-regista Alessio del
Leonardis presentano
quindi Ghiaccio,
mentre Gli Idoli Delle
Donne sarà presentato dall’attore e qui anche
co-regista Lillo e dal co-regista Eros Puglielli.
Le opere prime e seconde di lungometraggi
internazionali saranno giudicate da
una giuria composta da John
Landis (Presidente di giuria), Domenico
Vacca e Nadia Tereszkiewicz.
Tra i film in concorso, tutti proiettati in lingua originale con
sottotitoli in italiano, Lunana – A Yak In The
Classroomdel bhutanese Pawo Choyning
Dorji. La programmazione prevede anche lo
statunitense Princess Of The
Rowdi Van Maximilian Carlson, lo
spagnolo Alcarràsdi
Carla Simon, il finlandese Scompartimento
N.6di Juho Kuosmanen e
l’ucraino Bad Roads – Le Strade del
Donbass di Natalya Vorozhbit.
Le opere prime e seconde di
documentari saranno giudicate da
una giuria composta
da Agostino Ferrente (Presidente di
giuria), Roberto
Perpignani e Serena Gramizzi.
Le proiezioni al Chiostro del San Giovanni
prevedonoRue Garibaldi, che sarà
presentato dal regista Federico Francioni, Non
Sono Mai Tornata Indietrodi Silvana Costa,
ospite del festival, ma ancheDivided Ukraine:
What Language Do You Express Love In? di
Federico Schiavi e Christine Reinhold, che presenteranno il film.
La programmazione dei doc prevede anche Los
Zuluagas, presentato dalla regista Flavia Montini
e Una Squadradi Domenico
Procacci.
Il
Festival è sostenuto da una importante rete istituzionale guidata
da Ministero della Cultura, Calabria Straordinaria – brand della
Regione Calabria – Assessorato al Turismo -, Calabria Film
Commission, Comune di Catanzaro, Lilt – Lega Italiana per la lotta
contro il cancro.
ITA
Airways è uno degli sponsor della 19ª edizione del Magna Grecia
Film Festival, a Catanzaro dal 30 Luglio al 7 Agosto 2022. Questa
iniziativa rientra nella strategia della Compagnia di sostenere e
promuovere il turismo sostenibile in Italia, pilastro che ITA
Airways condivide con il Festival, attraverso un ecosistema
digitale, volto a valorizzare le eccellenze
locali.
Il franchise di
Rocky e Creed sta crescendo, poiché la MGM sta
sviluppando un film spin-off dedicato a Drago. Sylvester
Stallone ha recitato in sei film Rocky per
diversi decenni dopo il debutto del franchise nel film del 1976. Il
2015 ha visto la serie prendere una nuova direzione sotto
Ryan Coogler, con Michael B. Jordan nel ruolo di Adonis
Creed, il figlio di Apollo Creed (Carl
Weathers).
Il franchise di
Creed è diventato un bel successo per MGM e ha
continuato a giocare con il canone generale facendo tornare Ivan
Drago (Dolph Lundgren) per Creed
II oltre trent’anni dopo aver interpretato il cattivo in
Rocky IV.
Anche se i giorni in cui Sylvester
Stallone interpretava Rocky
Balboa sono passati, il franchise continuerà a vivere.
Jordan tornerà nei panni di Adonis entro la fine dell’anno in
Creed 3, di cui è anche regista. I dettagli
della trama devono ancora essere rivelati oltre al fatto che
Jonathan Majors interpreterà un misterioso
avversario. Tuttavia, è stato anticipato che il franchise di Jordan
e Creed potrebbe continuare oltre la terza puntata. Stallone ha
anche anticipato che sta lavorando a uno show prequel su
Rocky Balboa.
Ora, il franchise di
Rocky e Creed ha trovato un’altra
strada per continuare. Secondo un report di The Wrap, la
MGM ha assunto lo sceneggiatore Robert Lawton per
scrivere uno spinoff di Creed attualmente
intitolato Drago. Il film vedrà come protagonista
Dolph Lundgren nei panni di Ivan Drago e il
ritorno di Florian Munteanu di Creed II nei panni di suo figlio Viktor.
Secondo quanto riferito, Lawton ha ottenuto il lavoro dopo aver
impressionato la MGM con la sua sceneggiatura di Becoming
Rocky. Il film spin-off di Drago non ha ancora una data di
uscita.
Adam Scott è stato
fotografato sul set di Madame
Web, le cui riprese sono attualmente in corso a
Boston. Non si hanno dettagli su chi sarà Scott nel film
SONY/Marvel, ma sicuramente ci saranno
delle grandi sorprese per i fan!
Nel cast di Madame Web ci sono
Dakota Johnson, Celeste O’Connor,
Tahar Rahim, Emma Roberts, Adam Scott e Sydney
Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo
l’uscita di
Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74
miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella
storia della Sony.
Il film arrivarà in sala il 7 luglio
2023. Madame Web sarà diretto da S.J.
Clarkson (Dexter) e basato su una sceneggiatura
firmata da Matt Sazama e Burk
Sharpless (Morbius).
Manca ormai poco alla fine di
Luglio, ecco di seguito tutte le novità di Agosto 2022 in arrivo su
Prime
Video. Tra i film in arrivo segnaliamo
Tredici vite, la storia di enorme impegno
globale, la commedia First Love e il film con
Sylvester StalloneSamaritan.
Tra le serie invece vi segnaliamo Libertà Live. Ecco di
seguito tutti i titoli:
FILM ORIGINALI & IN ESCLUSIVA su
PRIMe Video
Tredici vite dal 5 agosto
2022
Tredici vite racconta l’incredibile
storia vera dell’enorme impegno globale per salvare una squadra di
calcio thailandese rimasta intrappolata nella grotta di Tham Luang
durante un improvviso temporale. Di fronte a difficoltà
insormontabili, una squadra di sommozzatori tra i più abili ed
esperti al mondo – gli unici in grado di percorrere un labirinto di
angusti tunnel allagati – si unisce alle unità di soccorso
thailandesi e a più di 10.000 volontari per tentare uno straziante
salvataggio dei dodici ragazzi e del loro allenatore. Con una posta
in gioco incredibilmente alta e sotto lo sguardo del mondo intero,
il gruppo intraprende la sua immersione più impegnativa, mostrando
la grandiosità dello spirito umano.
First Love dal 19 agosto 2022
Uno sguardo toccante al difficile
passaggio all’età adulta di un giovane. Jim (Fiennes Tiffin), un
liceale dell’ultimo anno, vive gli alti e bassi del suo primo amore
con Ann (Park), mentre affrontano la loro partenza per il college.
Allo stesso tempo, i genitori di Jim (Kruger e Donovan) stanno
affrontando le ricadute familiari di una crisi finanziaria. Diretto
da A.J. Edwards, il film vede la partecipazione di Diane Kruger,
Hero Fiennes Tiffin, Sydney Parks e Jeffrey Donovan.
Il tredicenne Sam Cleary (Javon
“Wanna” Walton) sospetta che il suo misterioso e solitario vicino
Mr. Smith (Sylvester Stallone) sia in realtà una leggenda sotto
copertura. Vent’anni fa, il vigilante con superpoteri di Granite
City, Samaritan, è stato dichiarato morto dopo una battaglia contro
il suo rivale, Nemesis, in un magazzino andato a fuoco. In molti
credono che Samaritan sia morto nell’incendio ma altri in città,
come Sam, sperano che sia ancora vivo. Con l’aumentare delle azioni
criminali e la città sull’orlo del caos, Sam decide di convincere
il suo vicino a uscire allo scoperto per salvarli dalla rovina.
Untrapped: The story of Lil Baby
dal 26 agosto 2022
Il docu-film presentato in
anteprima al Tribeca Festival, racconta la storia del rapper Lil
Baby e descrive in dettaglio la sua fulminea ascesa per diventare
il nome più dominante nel mondo del rap. Quando era ancora un
adolescente, Baby era una dei nomi più famosi nelle strade di West
Atlanta, prima di essere arrestato e mandato in prigione. Dopo il
suo rilascio nel 2016, ha dovuto affrontare una scelta difficile:
tornare ai soldi veloci della strada o cogliere la chance di
puntare al suo carisma e al suo talento per puntare al successo
come rapper. Nel 2020 il suo secondo album, My Turn, è stato il più
venduto dell’anno. Oggi, Lil Baby è un padre devoto e dà voce alla
lotta per la giustizia razziale e per la riforma della polizia.
Untrapped: The Story of Lil Baby racconta la sorprendente ascesa di
un artista e attivista singolare ed esplora l’oppressione sistemica
che impedisce a troppe persone di colore di partecipare al sogno
americano.
NUOVI FILM IN ARRIVO
Prime e seconde visioni
House of Gucci | 1
agosto
Queen Bees | 1 agosto
La banda di Chicago | 4
agosto
Censor | 8 agosto
Una femmina | 17 agosto
Gli idoli delle donne | 22 agosto
Secret Team 355 | 29 agosto
Altri film
The Circle | 1 agosto
Sing | 1 agosto
The Endless | 5 agosto
Non c’è più religione | 7 agosto
La stagione dell’amore | 15 agosto
Amore a Harmony Ranch | 15 agosto
Il frutto dell’amore | 15 agosto
Autumn Dreams | 15 agosto
Bacio d’ottobre | 15 agosto
The Perfect Bride | 15 agosto
La luna di settembre | 15 agosto
L’autunno dei ricordi | 15 agosto
Anime gemelle | 15 agosto
Consegna d’amore | 15 agosto
Il concerto | 15 agosto
Kung Fu Panda 3 | 17 agosto
Ma cosa ci dice il cervello | 18 agosto
Il tuttofare | 19 agosto
7 ore per farti innamorare | 20 agosto
Fai bei sogni | 27 agosto
Sono tornato | 30 agosto
Sconnessi | 30 agosto
SERIE E SHOW ORIGINALI & IN
ESCLUSIVA su PRIME VIDEO
All or Nothing:
Arsenal, dal 4 agosto 2022
All or Nothing: Arsenal porterà il
pubblico dietro le quinte di una stagione cruciale per uno dei club
più importanti del mondo. Vedremo l’Arsenal concentrare tutti i
suoi sforzi nelle sfide per raggiungere il successo nazionale e
ritornare alla competizione europea d’élite. Oltre a riprendere gli
alti e bassi della vita all’Emirates Stadium e all’Arsenal Training
Centre, le telecamere di All or Nothing seguiranno la squadra fuori
dal campo per esaminare le sfide che i calciatori dell’Arsenal
devono affrontare giorno per giorno nel procedere attraverso un
impegnativo calendario di stagione.
Comedy Special: Maurizio
Lastrico dall’8 agosto 2022
Dopo Libertà
Live di Alessandro Siani, arriva Il metodo
StanisLastrico, un nuovo comedy special con Maurizio
Lastrico. Le sue celebri terzine dantesche in chiave moderna, i
racconti di vita vissuta e i guizzi creativi vissuti a tu per tu
con il suo pubblico. Una delle proposte più originali e
coinvolgenti degli ultimi anni: né attore, né stand up, né
cabarettista né comico, semplicemente Maurizio Lastrico. Oltre a
Siani e Lastrico, gli altri Comedy Special in uscita in esclusiva
su Prime Video nei prossimi mesi avranno per
protagonisti alcuni dei comici più conosciuti e amati del panorama
italiano: Angelo Pintus, Enrico Brignano, e Francesco
Cicchella.
A League of Their
Own, dal 12 Agosto 2022
A League of Their
Own rievoca lo spirito gioioso dell’amato classico di Penny
Marshall del 1992, e al tempo stesso introduce nuovi
personaggi e il loro percorso straordinario, ampliando il suo
sguardo per raccontare la storia di un’intera generazione di donne
che sognavano di giocare a baseball a livello professionistico, sia
nella All-American Girls Professional Baseball League che al di
fuori di essa. La serie segue Carson (Abbi Jacobson), Max (Chanté
Adams) e un nuovo gruppo di personaggi acuti e spassosi, che si
fanno strada verso il campo da gioco, trovando lungo il percorso le
loro squadre e se stessi. La serie è basata sulla
sceneggiatura cinematografica di Lowell Ganz e Babaloo Mandel e su
una storia di Kim Wilson e Kelly Candaele.
Cosmic Love dal
12 Agosto 2022
In questo esperimento sociale unico
nel suo genere, quattro individui tentano di trovare la propria
anima gemella attraverso il matchmaking astrologico. Ogni individuo
rappresenta uno dei quattro elementi Making the Cut è di nuovo alla
ricerca del prossimo grande fashion brand internazionale. I
presentatori ed executive producer della terza stagione saranno
Heidi Klum e Tim Gunn. L’attrice e direttrice creativa di House of
Harlow 1960, Nicole Richie, e l’icona fashion e direttore creativo
di Moschino, Jeremy Scott, torneranno a vestire i panni di giudici.
Ad affiancarli in questa stagione ci saranno anche giudici special
guest i cui nomi saranno svelati più avanti. Il variegato mondo
della moda di Los Angeles si riconferma la cornice perfetta per
Making the Cut. Tra le location scelte per le sfilate si annoverano
l’iconica Rodeo Drive a Beverly Hills, il paesaggio desertico unico
di Vasquez Rocks e il rooftop di uno dei numerosi grattacieli di
Downtown LA con viste mozzafiato sulla skyline della città. (Aria,
Fuoco, Acqua, Terra). La loro avventura romantica si svolge in un
rifugio gestito da una guida mistica, l’Astro Chamber. Si
mescolano, si frequentano, si eliminano e alla fine prendono la
decisione più importante della loro vita… sposeranno il proprio
partner, basandosi esclusivamente sulla loro astrologia? Gli
astrologi dello show, autori di best-seller Ophira e Tali Edut (The
AstroTwins), guidano i nostri single per tutta la stagione
attraverso la misteriosa Astro Chamber (doppiata da Cree
Summer).
Making The Cut
dal 19 Agosto 2022
Making the Cut è di nuovo alla
ricerca del prossimo grande fashion brand internazionale. I
presentatori ed executive producer della terza stagione saranno
Heidi Klum e Tim Gunn. L’attrice e direttrice creativa di House of
Harlow 1960, Nicole Richie, e l’icona fashion e direttore creativo
di Moschino, Jeremy Scott, torneranno a vestire i panni di giudici.
Ad affiancarli in questa stagione ci saranno anche giudici special
guest i cui nomi saranno svelati più avanti. Il variegato mondo
della moda di Los Angeles si riconferma la cornice perfetta per
Making the Cut. Tra le location scelte per le sfilate si annoverano
l’iconica Rodeo Drive a Beverly Hills, il paesaggio desertico unico
di Vasquez Rocks e il rooftop di uno dei numerosi grattacieli di
Downtown LA con viste mozzafiato sulla skyline della città.
È morta l’attrice Mary
Alice, attrice nota soprattutto per il ruolo dell’Oracolo
in Matrix Revolutions. Alice è apparsa anche in
Malcolm X di Spike Lee e in Il
falò delle vanità di Brian de Palma. Ha
guidato il cast originale di Barriere di August
Wilson, nella sua rappresentazione a Broadway. Il
suo ultimo ruolo sullo schermo è stato nella serie TV di
Ving RhamesKojak nel 2005. Non
si hanno notizie certe su quale fosse la sua età, ma le fonti
concordano sul fatto che avesse tra gli 80 e gli 85 anni.
Purtroppo, la morte di Mary
Alice è stata confermata dal dipartimento di polizia di
New York giovedì 28 luglio, come si apprende da Deadline. Il NYPD
ha anche condiviso che Alice è morta per cause naturali. Nessun
altro dettaglio è stato fornito al momento. Da quando è stata
diffusa la notizia, c’è stata una grande reazione, sui social, da
parte di chi ha lavorato con lei e l’ha ammirata nel suo percorso
artistico. Di seguito riportiamo il tweet di Viola Davis, che aveva condiviso con lei il
ruolo di Rose Maxson in Barriere, avendo interpretato il
personaggio nella recente versione cinematografica.
RIP Mary Alice…the original Rose Maxson. You
were one of the greatest actresses of all time!! Thank you for the
work, inspiration and thank you for Rose. Godspeed Queen ❤️❤️❤️❤️
pic.twitter.com/Yv3CKGOrDE
Puntuale come gli F24 da pagare di
un lavoratore a P. Iva, Tom Cruise si cimenta in un pericoloso stunt
sul set di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part
Two. Ogni film del franchise ha visto
l’attore rischiare l’osso del collo per portare a casa LA scena
madre di ogni singolo capitolo.
Questa volta, per Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part Two, Tom Cruise, all’età di 60 anni, ha deciso di
fare parapendio da una montagna. Di seguito le foto
dell’impresa:
Tom Cruise, 60, parachutes off a MOUNTAIN as
he films more risky scenes for Mission Impossible 8 https://t.co/0Ib8Nqyzfh
Il settimo capitolo di MI si
intitolerà Mission: Impossible – Dead Reckoning Part
One, mentre l’ottavo, presumibilmente, Mission:
Impossible – Dead Reckoning Part Two.
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai Morales(Ozark).Christopher McQuarrie scriverà e
dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.
Ben
Affleck sembra pronto a indossare ancora una
volta il costume di Batman per il sequel della Warner Bros/DC
Aquaman e
il regno perduto. Il dio del mare
Jason Momoa ha diffuso la notizia sui social
media.
“RIUNITI Bruce e Arthur”,
ha scritto Momoa su Instagram, sotto a una foto di lui e Ben
Affleck, prima di annunciare grandi cose per per
Aquaman 2. Non sappiamo però se
questa immagini sono effettivamente riferite a una reunion nel film
oppure solo a due amici e colleghi che si ritrovano dopo un po’ di
tempo.
Deadline ha riportato la segnalazione. L’ultima volta che
Ben
Affleck ha interpretato Bruce Wayne/Batman è stato nel
2017 per Justice League (e nel film del
regista Zack Snyder dello scorso anno) e in Suicide Squad del 2016. Il due volte
vincitore dell’Oscar ha interpretato il doppio ruolo in
Batman v Superman: Dawn of Justice
del 2016 ed è destinato a riprenderlo per The
Flash del prossimo anno. Momoa ha interpretato Aquaman
in Batman v Superman e Justice
League. Non si sa ancora quanto sarà importante il
ruolo di Ben Affleck nel prossimo film di
Aquaman, che uscirà nei cinema il 17 marzo.
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in
Aquaman e
il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno
anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori.
Aquaman e
il regno perduto uscirà nelle sale americane il
17 marzo 2023.
Il Circuito UCI Cinemas, leader sul
territorio nazionale con 41 strutture multiplex e un totale di 419
schermi, lancia le nuove iniziative per sostenere gli amanti del
cinema in questo periodo difficile caratterizzato dall’aumento del
carovita. Il Circuito ha deciso di offrire ai suoi spettatori più
giovani il Family Price, l’iniziativa che alza
fino ai 14 anni la soglia di età per usufruire della fascia di
prezzo ridotta per l’acquisto dei biglietti.
Per chi possiede la Skin
Family, ovvero la carta fedeltà dedicata alle famiglie, il
Family Price è ancora più vantaggioso e consente agli adulti di
pagare la stessa tariffa riservata ai bambini. I possessori della
Skin Cinema e la Skin Student
continueranno invece ad avere la possibilità di ricevere un
biglietto omaggio per il proprio compleanno (due per la Skin
Family) e di partecipare al programma di raccolta punti che
permette di riscattare fantastici premi, come lo sconto SuperSKIN,
i biglietti omaggio o le consumazioni al bar.
Prosegue inoltre il progetto
Cinefans con Cinefans Basic, Cinefans Plus e
Cinefans IMAX, le carte prepagate del Circuito che consentono di
acquistare 5 biglietti a prezzo scontato.
UCI Cinemas si impegna a rendere la
magia del grande schermo sempre più alla portata di tutti anche con
il lancio di sei rassegne estive: Happy
Kids, dedicata ai bambini e a tutta la famiglia,
La Magia di Harry
Potter, la rassegna sulla mitica saga del maghetto più
famoso al mondo,Commedie d’Estate, dedicata ai
film italiani più divertenti degli ultimi anni, Cinema
Horror,
per gli amanti del brivido, Cult Movies, la
rassegna dedicata a quei film che si sono guadagnati un posto
nell’Olimpo dei classici del cinema internazionale e la
Rassegna Anime, dedicata ai capolavori dello
Studio Ghibli. Il prezzo dei biglietti per assistere alle
proiezioni varia dai 4 ai 6 euro.
I film di genere postapocalittico
esercitano sempre un grande fascino sugli spettatori, in
particolare per il loro mostrare realtà spaventose alla base delle
quali si possono però individuare radici presenti già nel nostro
contemporaneo. I film di questo tipo, dunque, consentono di
assistere a scenari catastrofici, verso i quali l’umanità sembra
sempre più indirizzata con i suoi comportamente scellerati. Un
titolo poco citato appartenente a questo filone
è Codice Genesi (qui la recensione), un cupo
racconto che mescola azione e fantascienza all’interno di un
contesto estremamente brutale dove non tutte le speranze sono però
perdute.
Il film, uscito al cinema nel 2010,
è diretto da Albert ed Allen
Hughes, registi anche di La vera storia di Jack lo
squartatore e Broken City. I due
danno forma ad una sceneggiatura scritta da Gary
Whitta, dove si esaltano tanto gli elementi più cupi della
fine dell’umanità quanto quelli legati alla fede religiosa. Costato
80 milioni di dollari, Codice Genesi è arrivato a
guadagnarne quasi il doppio in tutto il mondo. Ad affascinare, in
particolare, è il modo in cui i due registi raccontino con
originalità un contesto altrimenti visto innumerevoli volte al
cinema.
Oltre ad essere un film d’azione,
con scontri all’ultimo sangue in terre desolate, Codice
Genesi porta in sé anche il valore dell’oralità, della
scrittura e di come questi siano caratteri salvifici per l’umanità.
Un film, dunque, imperdibile per ogni appassionato del genere.
Prima di intraprendere una visione di questo, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità ad esso
relative. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Codice Genesi: la trama del film
Ambientato nel 2043, 30 anni dopo
una guerra nucleare che ha distrutto buona parte del pianeta, il
film ha per protagonista un uomo di nome Eli,
che attraversa in solitudine la terra desolata che un tempo era
l’America. Intorno a lui città abbandonate, autostrade interrotte,
campi inariditi e bande di sopravvissuti resi pericolosi dalla
mancanza di risorse. Guerriero non per scelta ma per necessità, Eli
attraversa tutto ciò per portare al sicuro la sola speranza per il
futuro dell’umanità. Spinto da questo impegno e guidato dalla fede
in qualcosa più grande di lui, Eli fa quello che deve per
sopravvivere.
In quel mondo in rovina, solo un
altro uomo comprende il potere che Eli detiene, ed è naturalmente
deciso a impadronirsene per i propri malvagi scopi. Si tratta di
Carnegie, il despota di una precaria città di
ladri e killer. La sua figlia adottiva Solara,
però, è affascinata da Eli per la visione di quel qualcosa che può
esistere oltre i confini del territorio dominato dal patrigno.
Ognuno con i propri motivi, Carnegie e Solara cercheranno di
avvicinare Eli, ma niente e nessuno può mettersi sulla sua strada.
Egli deve andare avanti per compiere il suo destino e portare aiuto
a un’umanità devastata.
Codice Genesi: il cast del
film
Ad interpretare il misterioso
guerriero Eli vi è il due volte premio Oscar DenzelWashington. Notoriamente un uomo di fede,
l’attore si disse da subito particolarmente affascinato dal ruolo,
accettandolo con entusiasmo. Per interpretare Eli, egli si è
esercitato con le arti marziali, così da poter eseguire tutte le
sue scene di combattimento senza ricorrere a controfigure. Allo
stesso tempo, egli perse diversi chili, così da acquisire un
aspetto emaciato coerente con il contesto di desolazione. L’attore
si è in seguito dichiarato estremamente soddisfatto dal risultato
del film.
Ad interpretare l’antagonista
Carnegie vi è invece l’attore Gary Oldman. A
suggerire che la parte venisse affidata a lui fu proprio
Washington, il quale desiderava da tempo di poter lavorare sullo
stesso film con il collega. Nel ruolo di Solara, la figlia adottiva
di Carnegie, vi è invece Mila Kunis.
Completano poi il cast gli attori Ray
Stevenson nei panni di Redridge
e Jennifer Beals in quelli di Claudia.
Michael Gambon, celebre per essere stato Albus
Silente nella saga di Harry Potter, interpreta qui George,
mentre il cantautore Tom Waits compare nei panni
dell’Ingegnere.
Codice Genesi: Eli è cieco?
Uno dei principali interrogativi
lasciati dal film, anche se di poco conto rispetto alla trama e
agli obiettivi del protagonista, è il fatto se Eli sia o meno
cieco. Ci sono molte scene nel film che potrebbero suggerire che il
personaggio principale soffra di cecità assoluta. Alcuni dicono che
Eli fosse cieco da quando era nato, mentre alcune persone hanno
affermato che è diventato cieco solo a causa di determinate
circostanze. D’altra parte, ci sono alcuni momenti nel film che
sembrano indicare che egli può percepire relativamente alcune delle
azioni che gli avvengono intorno.
A sostegno di questa tesi vi è il
suo sapere sempre se è giorno o notte, ma anche il suo sapere dove
si trovano determinati oggetti o le persone intorno a lui. Il fatto
che egli legga però la Bibbia in braille, sembrerebbe confermare le
sue difficoltà a vedere chiaramente. Più che totalmente cieco, si
può dunque supporre che Eli lo sia solo parzialmente. Questa sua
caratteristica lo connota ancor di più come un profeta e la sua
missione acquista un valore ancor più profondamente religioso. A
guidarlo, più che quel poco di vista che gli resta, sarebbe infatti
l’occhio interno della sua fede incrollabile.
Codice Genesi: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Codice Genesi grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Rai Play, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 28 luglio alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Sono numerosissimi i film del
passato che presentano storie ambientate in precisi anni del futuro
e che hanno cercato di prevedere, nel bene o nel male, cosa sarebbe
potuto succedere. Da 2001: Odissea nello
spazio a 1997: Fuga da New York
fino a Blade Runner, il film
di Ridley Scott che descriveva un mondo del 2019
particolarmente distopico. Anche il 2022 ha il suo film di
riferimento, ovvero 2022: I
sopravvissuti. Si tratta di un titolo del
1973 che, in modo piuttosto inquietante, descrive a distanza di
cinquant’anni un mondo non troppo differente da quello che viviamo
oggi nella realtà.
Diretto da Richard
Fleischer, regista di celebri film come Ventimila
leghe sotto i mari, Conan il distruttore e
Yado, il film è tratto
dal romanzo distopico Largo! Largo!, scritto da
Harry Harrison nel 1966. In questo si svolge una
vera e propria indagine su di un misterioso omicidio in un contesto
distopico, mentre nel film viene arricchita di elementi truculenti
e ancor più calati nella spaventosa realtà proposta. La costruzione
di un mondo al collasso e i modi in cui l’umanità si è
riorganizzata ha contribuito a segnare l’immaginario
collettivo.
2022: I sopravvissuti è
oggi un cult di fantascienza che ogni appassionato del genere non
può perdere. È però anche un film estremamente cupo, oggi più che
al momento della sua uscita, perché ci mostra un mondo non troppo
dissimile da quello in cui viviamo attualmente. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
2022: I sopravvissuti, la
trama del film
Nel 2022 il pianeta Terra è un luogo
devastato dalla sovrappopolazione, dall’inquinamento e dal crollo
economico. Le risorse naturali sono esaurite e il solo nutrimento
della popolazione è fornito dalla Soylent Industries, un’azienda
che produce un alimento costituito da plancton proveniente dagli
oceani. A New York City, quando il membro del consiglio di Soylent
William R. Simonson viene misteriosamente
assassinato da un ladro al Chelsea Towers West dove vive,
l’efficiente detective Thorn viene incaricato di
indagare sul caso con il suo partner Solomon “Sol”
Roth, un uomo abbastanza vecchio da ricordare ancora
com’era il mondo prima che divenisse il luogo inospitale che è
oggi.
Thorn inizia allora le indagini
nell’appartamento di lusso di Simonson, dove incontra la guardia
del corpo Tab Fielding e la “mobilia” (una donna
che viene affittata insieme all’appartamento)
Shirl. Gli indizi rinvenuti fanno pensare
unicamente ad un banale furto, ma il modo in cui il governatore
Santini e altri uomini di potere tentano di far
concludere quanto prima le indagini di Thorn, generano sempre più
sospetti nell’investigatore. Deciso a continuare il suo lavoro,
egli arriverà a scoprire un bizzarro e inquietante segreto
dell’ingrediente usato per produrre Soylent Green. Questa scoperta
lo metterà però in grave pericolo.
2022: I Sopravvissuti, il
cast del film
Ad interpretare il detective Thorn
vi è il celebre attore Charlton Heston, celebre
per il film Ben-Hur e numerosi film di fantascienza come Il pianeta
delle scimmie e 1975: Occhi bianchi sul pianeta
Terra. Dopo questi due titoli, egli con 2022: I
sopravvissuti ha completato una vera e propria trilogia di
film post-apocalittici. Accanto a lui, nei panni di Shirl, vi è
l’attrice Leigh Taylor-Young, mentre
Stephen Young è Gilbert. Loro sono i due attori
vissuti abbastanza a lungo da poter vedere il vero 2022. L’attore
Joseph Cotten, invece, interpreta qui William R.
Simonson.
Di particolare importanza nel film è
la presenza dell’attore Edward G. Robinson, uno
dei più celebri attori di Hollywood negli anni Quaranta, qui nei
panni di Solomon Roth. Qui al suo 101° film, l’attore era
segretamente malato di cancro e sapeva che questo sarebbe stato il
suo ultimo lavoro come interprete. Quasi del tutto sordo, fece
infatti fatica a relazionarsi con gli altri attori durante le
riprese, dovendosi basare solo sul loro labiale e sulla memoria per
poter andare a tempo con loro. Dodici giorni dopo la fine delle
riprese, Robinson morì.
2022: I sopravvissuti, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
2022: I sopravvissuti grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 28 luglio alle ore
23:15 sul canale Rai 4.
Il 19 febbraio 2023 in occasione del
70° anniversario della nascita
dell’indimenticabile MASSIMO TROISI uscirà nelle
sale il docu-film omaggio al grande artista diretto da
Mario Martone. Tramite contenuti, documenti
inediti e le testimonianze di colleghi e amici il docu-film mira a
raccontare la genialità e il mito di Massimo
Troisi. LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA è scritto
da Mario Martone e da Anna
Pavignano, compagna di vita e di lavoro di Troisi. Una
produzione INDIANA in associazione con
VISION DISTRIBUTION e MEDUSA
FILM. Il film sarà distribuito in
Italia da MEDUSA FILM / VISION
DISTRIBUTION e nel mondo da VISION
DISTRIBUTION
“Questo film-documentario è nato dal mio incontro con Mauro
Berardi, storico produttore di Massimo, ed è un vero e proprio
omaggio alla figura di quel grande artista che è stato Troisi, con
la testimonianza diretta di Anna Pavignano, sceneggiatrice dei film
di Massimo nonché sua compagna e la regia attenta e prestigiosa di
Mario Martone. Un progetto che, come Indiana, ci rende orgogliosi.
Il fatto che sia stato abbracciato da Vision e Medusa fa sì davvero
che ora sia il mondo del cinema italiano a sostenerlo e
diffonderlo”. Fabrizio Donvito,
Partner & Co-CEO Indiana Production
Massimo Troisi, foto di Anna Pavignano
“L’incontro di due napoletani di rango, Massimo Troisi e Mario
Martone, con l’aiuto della sceneggiatrice e compagna di Troisi Anna
Pavignano, darà vita a un film emozionante e di alto profilo.
Medusa Film e il gruppo Mediaset hanno creduto subito in questo
progetto cinematografico che attraverso contenuti e
testimonianze inedite traccerà un ritratto originale
dell’attore napoletano per rendere ancora più universale la
sua popolarità non solo per il pubblico che lo ha visto e
conosciuto ma anche per le nuove generazioni.”
Giampaolo Letta, Vice Presidente e
Amministratore Delegato Medusa Film
“Siamo felici e orgogliosi di portare al cinema la storia di
Massimo Troisi, raccontata da un grande autore come Mario Martone.
I ricordi preziosi di Anna Pavignano renderanno questo film
un’esperienza unica per lo spettatore. Insieme a Indiana e Medusa
cercheremo di garantire a questo prestigioso progetto la
distribuzione migliore, celebrando uno dei più grandi artisti che
il nostro paese abbia mai avuto.” Massimiliano
Orfei, Amministratore Delegato Vision
Distribution
Taron Egerton è uno dei nomi che esce fuori
con più frequenza quando si parla di
un re-casting di
Wolverine, per il futuro del franchise degli
X-Men. Tuttavia, quello che non tutti sanno è che
Egerton è stato coinvolto in una conversazione in merito alla reale
possibilità di essere coinvolto nel franchise, nei panni però di
Ciclope.
Come sappiamo il ruolo poi è andato
a Tye Sheridan, ma Taron Egerton
ha spiegato come mai ha rifiutato la possibilità di interpretare
Scott Summers, anche prima che il ruolo gli venisse offerto. In un
episodio di Sway In The
Morning, Egerton ha spiegato:
“Non mi dispiace dirlo: quella
era una cosa reale, quella era una vera conversazione. Non l’ho mai
detto, in realtà. Ad essere onesti, il motivo per cui la
conversazione non è mai andata oltre è perché non volevo
interpretare un personaggio per una potenziale serie di film in cui
non vedi i miei occhi. Per me, ho sentito istintivamente,
creativamente, che gli occhi sono le finestre dell’anima. Lo
troverei impegnativo, e semplicemente non l’ho trovato una
prospettiva intrigante. Non che me lo abbiano mai offerto, ma c’è
stata una conversazione, una conversazione vera, che non è mai
andata oltre.”
Dopo James Marsden
e Tye Sheridan, sembra che il ruolo di Ciclope
possa essere proposto ad un terzo attore nel prossimo futuro. Alla
luce di questa dichiarazione di Taron Egerton, possiamo essere sicuri che non
si nasconderà lui dietro agli occhiali di quarzo rubino.
Netflix ha presentato il primo trailer evocativo di
Blonde di
Andrew Dominik, con Ana de Armas
nei panni dell’icona di Hollywood
Marilyn Monroe. Il film, basato sul romanzo
bestseller di Joyce Carol Oates, è degno di nota
per la sua classificazione vietata ai minori di 17 anni. Il cast di
supporto include Bobby Cannavale, Adrien
Brody, Julianne Nicholson, Xavier
Samuel e Evan Williams.
“[Il film] reinventa
audacemente la vita di una delle icone più durature di Hollywood,
Marilyn Monroe. Dalla sua instabile infanzia come Norma Jeane,
attraverso la sua ascesa alla celebrità e ai coinvolgimenti
romantici, “Blonde” offusca i
confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione
tra il suo sé pubblico e privato”.
Dal 22 luglio, quando è arrivato
nelle sale americane sala Nope di Jordan Peele,
sappiamo che in testa a quel film, il pubblico USA ha potuto godere
del primo trailer di Oppenheimer.
Adesso il filmato è finalmente arrivato on line, disponibile per
tutto il mondo.
É stato presentato oggi nel corso
della conferenza stampa il programma della diciannovesima edizione
delle GIORNATE DEGLI AUTORI che si svolgerà
nell’ambito della 79 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre.
Tra i film della Selezione
Ufficiale 2022:
PADRE PIO
di Abel Ferrara con Shia
LaBeouf; BENTU
di Salvatore Mereu; DIRTY,
DIFFICULT, DANGEROUS di Wissam
Charaf;THE LISTENER
di Steve Buscemi con Tessa
Thompson; MARCIA SU ROMA di
Mark Cousins con Alba Rohrwacher;
ACQUA E ANICE di
Corrado Ceron con Stefania
Sandrelli e Silvia
D’Amico; CASA SUSANNA di
Sebastien Lifshitz e i cortometraggi del
progetto MIU MIU WOMEN’S
TALES: HOUSE COMES WITH A
BIRD di Janicza Bravo
e CARTA DE MI MADRE PARA MI HIJO di
Carla Simón.
Tra i film delle Notti Veneziane,
realizzate in accordo con Isola Edipo:
LAS LEONAS
di Isabel Achával e Chiara
Bondì; LE FAVOLOSE di
Roberta
Torre; SPACCAOSSA di
Vincenzo Pirrotta con Selene
Caramazza, Ninni Bruschetta, Luigi Lo
Cascio; SE FATE I BRAVI di
Stefano Collizzolli e Daniele
Gaglianone.
La presidente di giuria
dell’edizione 2022 è Céline Sciamma, che insieme
ai 27 giovani giurati provenienti dai 27 paesi dell’Unione Europea,
sceglierà il vincitore del GdA Director’s Award. Tra gli ospiti
delle Giornate degli Autori anche: Daniele Ciprì, Filippo
Timi, Artavazd Pelešjan, Bob Odenkirk, Edgar Reitz e
molti altri.
Con un salto dorato, realizzato per noi dall’artista
italiana Rä
di Martino che
firma l’immagine di quest’anno, tratta dalla sua serie
“Allunati”, la diciannovesima edizione delle Giornate degli
Autori mira ad atterrare sulla Luna, il satellite dove sono
custoditi i sogni e il senno degli uomini. E lo fa
con un
balzo poetico che è espressione dell’urgenza di andare
avanti,
di esplorare terreni ignoti, di sondare nuove possibilità. È un
salto che vuole essere gesto attivo e politico, così come sono
politici e pieni di desiderio i film che abbiamo scelto.
Nel corso del processo di selezione abbiamo infatti scoperto e dato
risalto a
opere che raccontano i distanziamenti, i dolori e i disagi del
mondo,
ma che in modo ancor più deciso narrano
di sodalizi e complicità.
Storie sociali, personali, fantastiche, ispirate alla realtà o a
una sua forma immaginaria capace, però, di restituirci una visione
imprevista del contemporaneo.
Questione politica, rielaborazione del passato, osservazione dello
status quo e tentativo di proiettarsi in un futuro diverso,
solitudine umana e
conseguente bisogno di alleanze,
sono i temi portanti del nostro programma.
Temi che non sono solo contenutistici ma che attraversano anche la
pratica del fare cinema e del fare festival. Le sezioni delle
Giornate – Concorso, Eventi speciali, Notti Veneziane, alle quali
si aggiungono come da tradizione i Miu Miu Women’s Tales –
dialogano tra loro portando avanti un
discorso comune.
Abbiamo numerosi film co- diretti (a rafforzare l’idea del cinema
come pratica che si svolge al plurale), c’è una parità di genere
che rispecchia la crescita di autrici finalmente libere di
esprimersi e, soprattutto, di accedere a quella complessa
macchina economica che è il cinema. E, infine, avremo l’onore
di accogliere al nostro fianco una Presidente di giuria
come Céline
Sciamma
che con il suo fare cinema ha rovesciato le strutture fondamentali
della nostra società tracciando una nuova rotta.
Film in cui il passato è materia viva per fare i conti con il
presente èMarcia su Roma,
il nuovo lavoro del regista irlandese Mark
Cousins,
evento di apertura dei film fuori concorso.
Tra i film in gara, inBlue Jean la
regista britannica Georgia
Oakley ci
immerge nell’Inghilterra thatcheriana della fine degli
anni ’80 per parlaci di omofobia; in El
Akira. La dernière reine Adila
Bendimerad e Damien Ounouri
ci fanno fare un balzo indietro nel XVI secolo narrando le gesta
epiche, tra testimonianze e leggende, dell’ultima regina di
Algeri.
E sempre al passato con la lente dell’oggi, guardano i due film
italiani in concorso. Di produzione, storia e ambientazione
italiana, è il nuovo film di Abel
Ferrara che
con il suo mistico e febbrile Padre
Pio, interpretato
da uno straordinario
Shia LaBeouf, rivisita un episodio tragico della storia
italiana del secolo scorso, l’eccidio di San Giovanni Rotondo
dell’ottobre del 1920. Mentre Salvatore
Mereu torna
alla Mostra del Cinema a distanza di due anni e ci offre
con Bentu
una dolente e allo stesso tempo luminosa storia di grano e vento
ambientata nella Sardegna degli anni Cinquanta, una storia che
è metafora, quanto mai attuale, della sfida che l’uomo ingaggia
con la natura.
Vicende tutte al presente, dove il presente è oppressivo e
contraddittorio e allo stesso tempo contiene tracce di speranza,
sono quelle raccontate inDirty, Difficult, Dangerous di Wissam
Charaf e
in Les
damnés ne pleurent pas di Fyzal
Boulifa.
Nel primo, due giovani amanti, un profugo siriano e una badante
eritrea, rincorrono la leggerezza della passione sullo sfondo di un
Libano al collasso; nel secondo una madre e un figlio attraversano,
uniti e distanti allo stesso tempo, un Marocco lacerato dalle
disparità economiche e sociali.
Ritratto di una Cina più che mai contemporanea è quello che ci
offreStonewalling, ultimo
capitolo di una trilogia femminista che la regista
cinese Ji
Huang (qui
in co-regia con il marito, il direttore della fotografia
giapponese Ryuji
Otsuka)
sviluppa dal 2014 quando vinse il primo premio al Festival di
Rotterdam con il suo film d’esordio.
Dal passato al presente arriviamo al futuro e a quella promessa di
futuro che è l’adolescenza. Sono adolescenti infatti i
protagonisti di The
Maiden,
esordio del canadese Graham
Foy che
ci offre un racconto lirico, sospeso tra realtà e immaginazione,
sul fragile e traumatico passaggio all’età adulta. Al suo
primo film di finzione, Lobo
e Cão,
la documentarista portoghese Cláudia
Varejão
si è immersa nella giovane comunità queer dell’isola di Sao
Miguel, nel remoto arcipelago delle Azzorre, per dipingere un
ritratto poetico di giovani solitudini che cercano di rompere
l’ordine morale per incontrarsi e imparare a vivere meglio in un
mondo ostile nei loro confronti.
È da una autrice a metà tra il cinema e l’arte, la ceca
Cristina Groșan che,
con proviene un monito su un mondo che sta misteriosamente
crollando e al contempo la spinta per non cedere alla vertigine
dell’apocalisse e per reagire stringendo patti col prossimo: lo
racconta in Ordinary
Failures,
film in cui tre donne si ribellano ai “fallimenti
ordinari”.
I dieci film in concorso trovano inThe Listener di Steve
Buscemi una
chiusura ideale. L’attrice statunitense Tessa Thompson, volontaria
notturna per una linea telefonica di supporto psicologico, sembra
quasi ascoltare tutti i personaggi dei nostri film dando loro, con
la sua voce, una promessa di guarigione.
Tra gli Eventi speciali riscopriamo certe affinità dei titoli in
concorso. A partire dal documentario iranianoAlone di Jafar
Najafi,
in cui il ragazzino protagonista che non vuole che le
sorelle-bambine si sposino, cerca di sovvertire una regola e così
il mondo. In Siamo
qui per provare, Greta
De Lazzaris e Jacopo Quadri inseguono
un’altra coppia, i registi teatrali Daria Deflorian e Antonio
Tagliarini, a loro volta sulle tracce di uno spettacolo che tarda a
prendere forma o che, forse, proprio in quel suo non esplicitarsi
trova una forma, un modo peculiare di essere, come se fosse la vita
in divenire con le sue imprevedibili traiettorie.
InCasa Susanna,
terzo capitolo di una trilogia sulla transessualità, il regista
francese Sébastien
Lifshitz,
rielabora il passato attraverso materiale di repertorio, rendendolo
materia viva, incandescente.
Un’alleanza al femminile, dolce, vitale e malinconica è, infine,
il viaggio on the road di Stefania Sandrelli e Silvia D’Amico
nell’opera prima del regista veneto Corrado
Ceron, Acqua
e anice.
Alla vigilia del loro ventennale e in un mondo sempre più in crisi
e in mutazione, le Giornate degli Autori propongono un programma
che è sì eco dei tempi bui e angosciosi che stiamo vivendo, ma è
anche
un atto di resistenza
e vuole offrire una finestra, un barlume di speranza contro tutte
le solitudini, le tensioni identitarie e i diktat politici che
imprigionano e opprimono il pensiero in tutto il mondo.
SELEZIONE UFFICIALE
IN CONCORSO
DIRTY, DIFFICULT,
DANGEROUS di Wissam Charaf – film di apertura
Francia, Italia, Libano, 2022, 101’, prima mondiale
Con: Clara Couturet, Ziad Jallad, Rifaat Tarabey, Darina Al
Joundi
Produzione: Aurora Films
Co-produttori: Intramovies, Né à Beyrouth
Vendite internazionali: Intramovies
Storia dell’amore contrastato nella
Beirut di oggi tra Ahmed, un rifugiato siriano, e Mehdia, una
badante immigrata etiope. Mentre Mehdia cerca di affrancarsi
dall’agenzia dell’impiego che la tiene sotto ricatto, Ahmed cerca
di sopravvivere commerciando in componenti metalliche di seconda
mano ed è affetto da una malattia misteriosa. I due amanti sembrano
non aver futuro, ma non hanno neanche niente da perdere e così un
giorno decidono di tentare la sorte e di lasciare insieme
Beirut.
BENTU di Salvatore
Mereu
Italia, 2022, 70’, prima mondiale
Con: Giuseppe Cuccu, Giovanni Porcu
Produzione: Viacolvento
Co-produttore: ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico
Produttore associato: Università di Cagliari – Corso di Laurea
Magistrale in produzione multimediale
Con il sostegno: Fondazione Sardegna Film Commission, Regione
Autonoma della Sardegna, MIC, Regione Lazio, Comune di Guasila,
Comune di Sanluri, Comune di Turri
Vendite internazionali: Pascale Ramonda
Raffaele ha appena raccolto il suo
piccolo mucchio di grano che sarà la provvista di un anno intero.
Per non farsi trovare impreparato, da giorni dorme in campagna,
lontano da tutti, in attesa che il vento arrivi e lo aiuti a
separare finalmente i chicchi dalla paglia. Ma il vento non ne
vuole sapere di farsi vedere. Solo Angelino viene a trovarlo ogni
giorno per non farlo sentire meno solo. Un giorno, forse, quando
sarà grande, Raffaele potrà prestargli la sua indomita cavalla e
lui potrà finalmente cavalcarla. Ma Angelino non vuole
aspettare…
BĔŽNÁ SELHÁNY (ORDINARY
FAILURES) di Cristina Groşan
Repubblica Ceca, Ungheria, Italia, Slovacchia, 2022, 84’, prima
mondiale
Con: Tatjana Medvecká, Beáta Kaňoková, Nora Klimešová, Vica
Kerekes, Adam Berka
Produzione: Xova Film
Co-produzioni: Laokoon Filmgroup, Rosamont, Czech Television, Super
film
In associazione con: ARTE G.E.I.E.
Con il sostegno di: Czech Film Fund, Eurimages, National Film
Institute Hungary, MiBACT, Slovak Audiovisual Fund, Prague Film
Fund, Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, Pilsen Region,
Regione Lazio, Filmovà NADACE
Vendite internazionali: Totem Films
La giornata di un’adolescente
inquieta, una madre ansiosa e una donna rimasta da poco vedova
viene sconvolta da un misterioso fenomeno naturale. Mentre tentano
di affrontare le loro difficoltà quotidiane, la loro vita si
trasforma in un caos e le tre donne si ritrovano a dover cercare
disperatamente il loro posto nel mondo.
BLUE JEAN di
Georgia Oakley – opera prima
United Kingdom, 2022, 93’, prima mondiale
Con: Rosy McEwen, Lucy Halliday, Kerrie Hayes
Produzione: Kleio Films
Con il sostegno di: Creative England, BFI, BBC Films, Creative
Skillset
Vendite internazionali : Films Constellation
È il 1988. Il governo Thatcher ha
appena approvato una legge che mette sullo stesso piano lesbiche,
gay e pedofili, tutti assurdamente omologati a uno stile di vita
“deviato”. Le insegnanti di educazione fisica diventano il
bersaglio principale di queste accuse omofobiche e così Jean si
trova a dover condurre una doppia vita. Durante la settimana è una
persona rispettata del corpo docente; nei weekend frequenta
furtivamente la scena gay di Newcastle con la sua ragazza Viv. Ma
quando incontra una delle sue studentesse
in un bar per lesbiche, Jean è costretta a salvaguardare il lavoro
e il suo stato mentale.
EL AKHIRA. LA DERNIÈRE REINE
(THE LAST QUEEN) di Adila Bendimerad e Damien Ounouri –
opera prima
Algeria, Francia, Arabia Saudita, Qatar, Taiwan, 2022, 110’, prima
mondiale
Con: Adila Bendimerad, Dali Benssaleh, Tahar Zaoui, Nadia
Tereszkiewicz, Imen Noel
Produzione: Taj Intaj, Agat Films
Co-produzione:, Centre Algérien de Développement du Cinéma – CADC,
Birth, Sofinergie 5, Long Hu Bao International Entertainment Co.,
Taiwan Creative Content Agency (TAICCA) – Taiwan’s International
Co-funding Program, The Red Sea Film Festival Foundation
In collaborazione con: FDATIC du Ministère de la Culture et des
Arts d’Algérie, Aide aux Cinémas du Monde – CNC, ART
Con il sostegno di: Doha Film Institute – DFI, Institut Français
d’Algérie, The Arab Fund for Arts and Culture – AFAC
Vendite internazionali: The Party Film Sales per conto di Orange
Studio
Algeria, 1516. Il pirata Aroudj
Barbarossa libera Algeri dalla tirannia degli spagnoli e assume il
potere nel regno. Voci dicono che abbia ucciso il Re Salim Toumi
nonostante fosse suo alleato. Contro ogni probabilità sarà solo una
donna a tenergli testa: la Regina Zaphira. A cavallo tra storia e
leggenda le gesta di questa donna sono il simbolo di una lotta, di
un travaglio personale e politico affrontato con coraggio per il
bene di Algeri.
LES DAMNÉS NE PLEURENT PAS
(THE DAMNED DON’T CRY) di Fyzal Boulifa
Francia, Belgio, Marocco, 2022, 110’, prima mondiale
Con: Abdellah El Hajjouji , Aicha Tebbae, Antoine Reinartz,
Produzione: Vixens Films
Co-produzioni: Frakas Productions, Kasbah Films
In associazione con: Proximus, New Story, BELGA Productions, Tax
Shelter du Gouvernement Fédéral Belge via Belga Film Fund
Con in sostegno di: BBC Film, Eurimages, Aide aux cinémas du monde,
Centre du Cinéma et de l’Audiovisuel de la Fédération
Wallonie-Bruxelles, Centre Cinématographique Marocain, Fonds Image
de la Francophonie
Vendite internazionali: Charades
Con fiducia infantile, Selim segue
sua madre Fatima-Zahra da un luogo all’altro, cercando ogni volta
di mettere a tacere gli scandali in cui lei si fa coinvolgere.
Arrivati a Tangeri, ai due si presentano occasioni che sembrano
finalmente offrire loro quel po’ di normalità di cui entrambi hanno
bisogno; ma il prezzo da pagare sarà l’incrinarsi di quel fragile
legame di affetto che li lega uno all’altra.
LOBO E CÃO (WOLF AND
DOG) di Cláudia Varejão – opera prima
Portogallo, Francia 2022, 111’, prima mondiale
Con: Ana Cabral, Ruben Pimenta, Cristiana Branquinho, Marlene
Cordeiro, João Tavares, Nuno Ferreira
Produzione: Sterratemi Filmes
Co-produzione: La Belle Affaire
Vendite internazionali: MPM Premium
Ana è nata in un’isola, seconda di
tre fratelli che vivono con la madre e la nonna. Crescendo, Ana si
rende conto che alle donne vengono affidati compiti diversi da
quelli degli uomini, mentre Luis, l’amico che Ana ammira di più, se
ne infischia e veste indifferentemente abiti femminili e maschili.
Un giorno arriva dal Canada Chloé, un’amica che porta con sé una
ventata di novità e l’entusiasmo della gioventù. Con lei Ana
scoprirà
cose che la porteranno verso nuovi orizzonti.
PADRE PIO di Abel
Ferrara
Italia, Germania, UK, 2022, 104’, prima mondiale
Con:
Shia Labeouf, Cristina Chiriac, Marco Leonardi, Asia Argento,
Vincenzo Crea, Luca Lionello, Salvatore Ruocco,
Brando Pacitto, Stella Mastrantonio, Martina Gatti, Roberta
Mattei
Produzione: Maze Pictures
Co-produzioni:Interlinea Film, Rimsky Productions
Con il sostegno di: MiC, Apulia Film Commission
È la fine della Prima Guerra
Mondiale e i giovani soldati italiani tornano a San Giovanni
Rotondo, terra di povertà, storicamente violenta, sulla quale la
Chiesa e i ricchi proprietari terrieri esercitano un dominio
ferreo. Le famiglie sono disperate, gli uomini sono distrutti ma
vittoriosi. Arriva anche Padre Pio, in uno sperduto convento di
cappuccini, per iniziare il suo ministero, evocando un’aura
carismatica, la santità e visioni epiche di Gesù, Maria e del
Diavolo. La vigilia delle prime elezioni libere in Italia fa da
sfondo a un massacro storico e metaforico, un evento apocalittico
che cambierà il corso del mondo.
SHIMEN
(STONEWALLING) di Huang Ji e Ryuji Otsuka
Giappone, 2022, 148’, prima mondiale
Con: Honggui Yao, Xiaoxiong Huang, Zilong Xiao
Produzioni: YGP-FILM LLC
Co-produzioni: HKIFF – HAF Program
Vendite internazionali: Good Move Media
La ventenne Lynn, che si mantiene
facendo i lavori più disparati mentre studia per diventare
assistente di volo, scopre improvvisamente di essere incinta. Con
poco tempo a disposizione, indecisa se tenere il bambino o se
interrompere la gravidanza, torna a casa dai genitori, sempre alle
prese con i loro litigi e con la loro clinica di medicina
tradizionale che versa in condizioni precarie. Attraverso lo
sguardo di una giovane donna, la coppia – sul set e nella vita –
Huang Ji and Ryuji Otsuka rivela in questo film le nuove regole
della gig-
economy, del mercato grigio e parallelo, del Multi Level Marketing
e delle sue truffe nella Cina delle metropoli moderne.
THE MAIDEN di
Graham Foy – opera prima
Canada, Stati Uniti, 2022, 117’, prima mondiale
Con: Jackson Sluiter, Marcel T. Jimenèz, Hayley Ness
Produzione: FF Films Inc., MDFF
Vendite internazionali: Celluloid Dreams
Una perfetta giornata estiva finisce
in tragedia, creando un legame cosmico nella vita di tre
adolescenti. I due amici per la pelle Colton e Kyle scendono al
fiume, si raccontano sogni e desideri e disegnano con una
bomboletta spray sul dirupo sotto la ferrovia. La loro vita sembra
scorrere perfetta tra meraviglia e bellezza, ma un’ombra scura si
addensa sul loro futuro. Proprio come i ragazzi, Whitney si aggira
vicino al dirupo cercando conforto nel suo diario, che riempie di
testi e disegni. Quando però la sua migliore amica la abbandona,
Whitney sparisce. La scoperta del diario di Whitney ci trasporterà
in un mondo riflesso come in uno specchio dove sarà possibile fare
incontri ultraterreni.
FUORI CONCORSO
THE LISTENER di
Steve Buscemi – film di chiusura
Stati Uniti, 2022, 96’, prima mondiale
Con: Tessa Thompson
Produzione: Hantz Motion Pictures
Co-produzione: Olive Productions, Sight Unseen
US Sales: Verve
Beth lavora come volontaria per una
“helpline”, in quel piccolo esercito di persone che stanno al
telefono ogni notte in tutta l’America, raccogliendo chiamate da
chi si sente solo, finito, senza speranza. Nel corso dell’ultimo
anno l’ondata di telefonate è diventata uno tsunami. Mentre
affronta il suo turno Beth sa che la posta in gioco è sempre più
alta: sarà questa la notte in cui perderà qualcuno? Oppure riuscirà
a salvare qualcuno? Alla fine sarà la storia personale di Beth ad
emergere, rivelando perché si è messa al servizio degli
altri. Nel film siamo sempre accanto a lei: ascoltando,
confortando, comprendendo, rincollando il mondo, un pezzo alla
volta.
EVENTI SPECIALI
MARCIA SU ROMA (THE MARCH ON
ROME) di Mark Cousins
Italia, 2022, 97’, prima mondiale
Con: Alba Rohrwacher
Produzioni: Palomar e Luce Cinecittà
In collaborazione con: Il Saggiatore
Vendite internazionali: The Match Factory
Distribuzione italiana: I Wonder Pictures
Con raro materiale d’archivio e con
il suo caratteristico stile narrativo, Mark Cousins racconta
l’ascesa del fascismo in Italia e il suo espandersi in Europa negli
anni ’30. In Marcia su Roma, che è al tempo stesso “essay film” e
documento storico, Cousins contestualizza la storia osservando il
mondo contemporaneo, mostrando un paesaggio politico oggi
caratterizzato da un’inquietante estrema destra e un uso
manipolatorio dei media.
CASA SUSANNA di
Sebastien Lifshitz
Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna 2022, 97’, prima mondiale
Produzione: Agat Films
Co-produzione: Arte France, American Experience Films
In associazione con: BBC Storyville
Con il sostegno di: La PROCIREP- ANGOA, CNC
Vendite internazionali: PBS WGHB
Negli anni ’50 e ’60, nell’America
rurale ai piedi delle Catskills, una piccola casa in legno con un
fienile sul retro era il rifugio del primo gruppo clandestino di
cross-dresser. Diane e Kate sono oggi delle ottantenni che
all’epoca erano uomini che appartenevano a quel gruppo segreto e ci
raccontano di quell’essenziale ma dimenticata esperienza agli
albori della scoperta della trans-identità.
ALONE di Jafar
Najafi
Iran, 2022, 61’, prima mondiale
Con: Amir Mohammad, Razieh, Marzieh
Produttore: Jafar Najafi
Amir è un ragazzo quattordicenne
che, alla morte di suo padre, è diventato capofamiglia ed è
responsabile della madre e delle sorelle, le gemelle dodicenni
Marzieh e Razieh. Amir cerca di fare il possibile per tenere le
sorelle al riparo dagli obblighi imposti dalla tradizione. Il film
racconta il dramma di Amir e il suo essere “solo”.
SIAMO QUI PER
PROVARE di Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri
Italia, 2022, 88’, prima mondiale
Con: Daria Deflorian, Antonio Tagliarini, Monica Demuru, Emanuele
Valenti, Francesco Alberici, Martina Badiluzzi,
Andrea Pizzalis
Produzione: Ubulibri con Rai Cinema
Distribuzione italiana: Lo Scrittoio
Daria si sposa, Antonio è testimone.
Sono una coppia artistica. Da anni abitano nella stessa palazzina,
ora lei trasloca in un altro quartiere. Cominciano a lavorare a un
nuovo progetto ispirato al “Ginger e Fred” di Fellini. Con loro
Emanuele, Monica, Francesco, Martina, Andrea. Si comincia dalle
lezioni di tip tap, la drammaturgia viene scritta giorno per
giorno, provando nei teatri svuotati dalla pandemia, a Roma, a
Rimini e in Francia. Tra i dubbi, nell’euforia creativa, i nostri
attori finiscono per assomigliare sempre di più ad un gruppo di
naufraghi, in uno spaesamento dove si mescola continuamente la vita
reale con lo spettacolo che sta forse prendendo forma.
ACQUA E ANICE (OLIMPIA’S
WAY) di Corrado Ceron – opera prima
Italia, 2022, 115’, prima mondiale
Con: Stefania Sandrelli, Silvia D’Amico, Paolo Rossi, Luisa De
Santis
Produzione: K+ srl
In collaborazione con: Rai Cinema
Con il sostegno di: Film Commission Regione Emilia Romagna
Vendite internazionali: Fandango
Olimpia è una leggenda del liscio e
delle balere. All’età di 70 anni rimette in strada il furgone della
sua orchestra e parte per un viaggio in cerca delle persone che
l’hanno amata e dei luoghi che l’hanno resa una star. Da qualche
tempo però la donna dimentica le cose, così ingaggia come autista
Maria. Olimpia è eccessiva, scorretta, passionale; Maria è
l’opposto, è silenziosa e lunatica. Le due donne impareranno un po’
alla volta a comprendersi e a volersi bene e Maria capirà un po’
alla volta cosa davvero quel viaggio significhi per Olimpia.
MIU MIU WOMEN’S TALES
#23 HOUSE COMES WITH A
BIRD di Janicza Bravo
Los Angeles, USA, gennaio 2022, 15’
Con:
Natasha Lyonne, Kelsey Lu, Katherine Waterston, Poorna
Jagannathan, Pedro Pascal
Produzione: Hi Production, PRETTYBIRD
Mentre indossa le scarpe con perle e
infila gli occhiali da sole decorati di cristalli, con tono
arrogante Penn da istruzioni a Jean sulla casa. Trova un posto
giusto per i fiori. Mangia all’aperto (l’odore del cibo persiste).
Cosa – ci viene detto – è una domanda e cosa un’affermazione? Jean
rinfresca i costosi cuscini, suona malinconicamente il violoncello
e accoglie i potenziali acquirenti di questa straordinaria villa
modernista, mentre uno splendido pappagallo ara se ne sta
appollaiato nella sua gabbia e una goffa tartaruga gironzola nel
giardino sul retro.
#24 CARTA DE MI MADRE PARA
MI HIJO di Carla Simón
Bacellona, Spagna, maggio 2022
Con: Angela Molina, Cecilia Gómez, Ainet Jounou
Produzione: Hi Production, KINO produzioni
Carla è incinta e nuda, imitando le
pose che sua madre assumeva quando era incinta di Carla. La luce
del sole filtra dalle finestre. Si vedono immagini in Super-8 di
madri e padri, nonne e nonni, che sorridono, cuciono, recitano
poesie. Poi, una giovane ragazza viaggia dagli anni Sessanta agli
anni Ottanta, fino a oggi, attraversando le soglie della
femminilità e della storia, fino all’incontro con Carla in riva al
mare azzurro della Catalogna e con Manel, il figlio di Carla appena
nato.
Anche se era assente dalla line-up
presentata al SDCC, sappiamo che Deadpool
3 è nei piani di Marvel e Kevin
Feige, e il pubblico non vede l’ora di capire in che modo
il politicamente scorretto lavoro di Ryan Reynolds, che tornerà nei panni del
Mercenario Chiacchierone, possa inserirsi dentro il mondo
bimbo-friendly del MCU.
Le prime notizie sono state
rassicuranti, dal momento che sia dalla Disney che dalla Marvel sono arrivate conferme che
il tocco di Ryan Reynolds verrà rispettato, tuttavia,
adesso Kevin Feige ha commentato il lavoro
a Deadpool
3 spiegando che si vuole fare di questo terzo film un
upgrade del franchise, come Civil War o
Ragnarok lo sono stati per Cap e Thor. Ecco la sua
dichiarazione:
“Come possiamo elevarlo nel modo
in cui siamo stati in grado di fare con Civil War, Infinity War e
Ragnarok? È molto divertente essere nel mondo dello spettacolo di
Ryan Reynolds.”
Deadpool 3, quello che
sappiamo
Shawn Levy dirigerà
Deadpool
3. Rhett Reese e Paul
Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul
Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux.
Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel
cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh
Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz
in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di
Morena Baccarin come Vanessa e T.J.
Miller come Weasel.
Paul Wernick e
Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È
una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è
un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo
molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.”
Il capo dei Marvel Studios, Kevin Feige,
ha finalmente confermato che la Fase 4 del MCU è un disastro,
concordando con le critiche al franchise degli ultimi anni. Questo
mese, la Marvel è finalmente tornata al
Comic-Con di San Diego per la prima volta dal 2019. Come al solito,
Feige ha guidato la presentazione della line-up dello studio nella
Hall H, annunciando una serie di progetti che coprono un lasso di
tempo che arriva al 2025. Si tratta di un formato narrativo simile
a Infinity Saga, solo che questa volta i progetti escono a un ritmo
più veloce.
La presentazione del San Diego
Comic-C0n 2022 del MCU è lungimirante. Mentre svelare
l’intera lista della Fase 5 ha senso dal momento che la Fase 4 si
conclude con Black
Panther: Wakanda Forever questo autunno, Feige è
andato più avanti per definire i piani generali dei Marvel Studios della Multiverse
Saga con l’annuncio di Avengers: The Kang
Dynasty e Avengers: Secret Wars . La
decisione del produttore di parlare già della Fase 6 è stata
sorprendente dal momento che i Marvel Studios sono noti per
mantenere i piani a lungo termine segreti il più a lungo
possibile.
Alla domanda sulla scelta,
Kevin Feige ha spiegato che la Marvel ha svelato i piani della
Fase 6 così presto perché volevano che i fan avessero un “punto
guida”, ovvero un’idea che tutto ciò che hanno fatto finora sta
portando a qualcosa. Il fatto che si sia sentito obbligato a fare
questi annunci, anni prima della distribuzione effettiva dei film e
delle serie in programma, indica che i vertici Marvel sono consapevoli di quanto
male sia stata pensata la Fase 4 in termini di costruzione della
loro narrazione interconnessa.
Infatti, l’ultima fase del MCU è stata criticata per essere
disgiunta e priva di direzione, non a torto. L’annuncio di
Avengers: The Kang
Dynasty e Avengers: Secret Wars elimina
efficacemente le preoccupazioni che i Marvel Studios si stiano lasciando
andare dopo l’Infinity Saga. Per dare un termine di paragone,
Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame, che hanno
concluso la Fase 3 del MCU, non sono stati annunciati fino
alla metà della Fase 2, il che significa che questi nuovi annunci
avrebbero dovuto arrivare durante la Fase 5.
La decisione dei Marvel Studios di definire la
cronologia del MCU per la Multiverse
Saga è il loro modo sottile per rassicurare il pubblico
sul fatto che sanno cosa stanno facendo. Non è un segreto che dopo
Infinity Saga c’erano preoccupazioni sul fatto che
l’MCU avesse già raggiunto il picco,
e non ha aiutato il fatto che sia difficile vedere una chiara linea
narrativa tra la maggior parte dei progetti della Fase 4.
Premesso che Loki,Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange nel
Multiverso della Follia erano tutti collegati
tematicamente, non c’erano prove sufficienti per valutare quale
fosse il prossimo grande evento crossover dei Marvel Studios fino all’annuncio
del Comic-Con di Feige. Sfortunatamente, questo non risolve tutti i
problemi della Fase 4, che includono problemi di tono e di
produzione, basti pensare alle questioni intorno ai VFX.
A questo punto non è chiaro se la
Fase 5 sarà afflitta o meno dagli stessi problemi incontrati dalla
Fase 4 del MCU. Tuttavia, l’annuncio della
Multiverse Saga di Kevin Feige al
San Diego Comic-Con 2022 indica che i Marvel Studios stanno ascoltando il
loro pubblico e stanno reagendo di conseguenza.
Trieste
Science+Fiction Festival, il più importante evento
italiano dedicato alla fantascienza, si prepara per la sua 22°
edizione che si svolgerà dal 1 al 6 novembre 2022 nel capoluogo
giuliano presso il Politeama Rossetti e il Teatro Miela.
Sarà presente alla
manifestazione triestina Neil Marshall, acclamato
regista di film come “Dog Soldiers“, “The
Descent – Discesa nelle tenebre” e della serie tv
“Il Trono di Spade”, che parteciperà in veste di Presidente
della giuria del Premio Asteroide, riconoscimento internazionale
che ogni anno il festival dedica al miglior film di registi
emergenti di genere science-fiction e fantasy. Neil Marshall,
inoltre, presenterà in anteprima nazionale a Trieste il suo ultimo
film “The Lair”, un horror dalle tinte sci-fi da lui stesso
definito come “La Cosa che incontra Quella sporca dozzina”, e sarà
anche protagonista di una masterclass dedicata al suo film
d’esordio “Dog Soldiers”.
Trieste Science+Fiction
annuncia anche i primi film dell’edizione 2022, una selezione in
anteprima nazionale dedicata a tutte le declinazioni del genere
fantastico, che spazia dal disaster movie alla distopia, passando
per la commedia e l’horror, anticipando un vastissimo programma
composto da film selezionati in tutto il mondo per i tre concorsi
principali: il Premio Asteroide e i due concorsi Méliès d’argent
della MIFF, la federazione europea Méliès dei festival di cinema
fantastico (Méliès International Festivals Federation).
Nello specifico, sul
grande schermo del Trieste Science+Fiction 2022 vedremo:
THE WITCH: PART 2 –THE OTHER ONE di Hoon-jung Park
(Corea del sud, 2022) Attesissimo sequel di “The Witch: Part 1 –
The Subversion” (2018), opera sci-fi sud coreana di grandissimo
successo in patria che arriva al Trieste Science+Fiction in
anteprima nazionale. Tutto comincia quando una nuova Strega si
risveglia in un gigantesco e devastato laboratorio segreto.
THE VISITOR FROM THE FUTURE di François Descraques
(Francia, 2022) Tratto dall’omonima e divertente web serie che ha
suscitato scalpore in Francia, il film di François Descraques –
sempre in anteprima nazionale – ci porta nel lontano 2555 d.C. tra
viaggi nel tempo e società al collasso, mostrandoci un mondo ormai
in rovina a causa di un disastro ecologico in cui i pochi umani
sopravvissuti vivono nel Sottosuolo.
SOMETHING IN THE DIRT di Justin Benson, Aaron
Moorhead (USA, 2022) La coppia Benson e Moorhead dirige e
interpreta una commedia sci-fi, in cui due vicini decidono di
documentare gli eventi paranormali che hanno luogo nel loro
appartamento, sperando di ottenere fama e fortuna nelle loro
esistenze inconcludenti. Un mix riuscitissimo di fantascienza
fai-da-te, dark comedy, atmosfere pre-apocalittiche e paranoia
opprimente, in programma al festival in anteprima nazionale.
NIGHT SKY di Jacob Gentry (USA, 2022) Il regista
Jacob Gentry (The Signal, Synchronicity e Broadcast Signal
Intrusion), torna al Trieste Science+Fiction con l’anteprima
nazionale di uno Starman tutto al femminile, un film on the road
tra fantascienza e fantasy che avanza lungo gli Stati Uniti del
sud-ovest: un ladruncolo in fuga da un passato misterioso e una
vagabonda spaziale in cerca di se stessa uniranno le forze contro
uno spietato assassino. La fantascienza indipendente non è mai
stata così provocante
RUBIKON di Magdalena Lauritsch (Austria, 2022) La
regista austriaca Magdalena Lauritsch esordisce dietro la macchina
da presa con un disaster movie, che verrà presentato al festival
triestino sempre in anteprima nazionale. Dalla Stazione Spaziale
“Haven”, la giovane militare Hannah Wagner scopre una misteriosa
nebbia che avvolge la Terra e ne taglia tutte le comunicazioni.
Questa nube tossica non solo interferisce con tutti i sistemi, ma
impedisce anche ogni forma di vita sul pianeta. Sforzandosi di
convivere con il pensiero che non vedrà più la sorella, Hannah
discute con l’equipaggio sul tornare sulla Terra per salvare
eventuali sopravvissuti o restare nel “sistema simbiotico ad alghe”
della Haven e continuare a sopravvivere.
Trieste
Science+Fiction inaugura quest’anno la collaborazione con
il London FrightFest, selezionato tra i 20 festival più importanti
al mondo, attraverso una promozione sinergica e un autentico
gemellaggio tra i due eventi cinematografici. Domenica 28 agosto al
Prince Charles Cinema di Leicester Square a Londra il direttore
artistico Alan Jones terrà una presentazione dedicata al Trieste
Science+Fiction, seguita dalla proiezione del film “Control” che
arriverà anche alla kermesse triestina di Novembre. “Control” è il
primo thriller fantascientifico canadese a utilizzare strumenti di
produzione virtuali in tempo reale: al centro della trama una donna
rinchiusa in una stanza misteriosa, dove sarà costretta a superare
diverse prove assegnatele da una voce sconosciuta per poter salvare
la propria figlia. Sempre come evento speciale Trieste
Science+Fiction Festival presenterà anche la commedia splatter
“Wolf Manor”, anch’essa in anteprima mondiale al FrightFest,
un’opera metacinematografica in cui la produzione di un film sui
vampiri a basso budget nell’oscura campagna inglese viene attaccata
da un lupo mannaro.
“Il mondo sta
fortunatamente tornando alla normalità e anche il Trieste
Science+Fiction Festival sta facendo lo stesso, attraverso la
riscoperta delle sue radici stellari” – dichiara Alan Jones, da
quest’anno direttore artistico della manifestazione – “L’edizione
2022 rappresenterà un autentico ‘Back to the SuperFutures’, grazie
a un programma di vasta portata per tutti gli appassionati di
fantascienza e fantasy, ricco di scioccanti visioni distopiche,
incredibili avvistamenti di UFO, sorprendenti impatti con
asteroidi, commoventi amicizie aliene, incredibili viaggi nel
tempo, spettacolari incontri ravvicinati, disastri spaziali
all’insegna della tensione, stravaganti esperimenti top secret,
avanzamenti tecnologici che ampliano lo sguardo e meravigliose
fantasie esistenziali. Ce n’è davvero per tutti i gusti in questi
primi film che andranno a comporre il vastissimo programma
dell’edizione 2022. Trieste Science+Fiction sarà un evento
imperdibile per la città – conclude – con anteprime mondiali e
italiane di film brillanti, la possibilità di incontrare tantissimi
ospiti prestigiosi, godersi i panel degli IVIPRO Days e del
Fantastic Film Forum, i talk di MondoFuturo e l’Education Program.
È la prima volta che dirigo questo straordinario festival e sarà un
immenso piacere incontrarvi e salutarvi tutti”.
Rogue One: A Star Wars Story è stato
il primo dei film spin-off di Lucasfilm, e probabilmente rimane il
migliore (La Lucasfilm ha abbandonato l’idea degli spin-off dopo
che Solo ha deluso sia i fan che lo studios in termini di
incassi). Tuttavia il racconto delle spieche
hanno rubato i piani della Morte
Neraè stato un viaggio emozionante
che ha esplorato un lato diverso di questa Galassia Lontana,
Lontana.
Ora, però, il personaggio di Assian Andor
di
Diego Luna ha una seconda possibilità di vita in
Star
Wars: ANDOR,
la prossima serie prequel che approderà su Disney+.
La serie esplora le sue origini e il periodo lungo 5 anni, ancor
prima che fosse reclutato per unirsi a quella banda di ribelli.
Parlando conGames Radar (tramite SFFGazette.com
), l’attore ha detto che il Cassiano che troviamo all’inizio di
questa serie è
“molto lontano, più di quanto puoi immaginare”
dall’essere un eroe. “Avevo
già risposto a molte delle domande a cui lo show risponde da solo,
per il mio processo come attore per Rogue One”, spiega
l’attore. “Ora
ho avuto la possibilità di esplorarlo ancora di più con [lo
showrunner] Tony [Gilroy], che è un collaboratore straordinario e
uno scrittore bellissimo”.
Ricordando un momento in Rogue
One in cui Cassian dice a Jyn Erso (Felicity
Jones) che combatte questa guerra da quando era bambino,
l’attore aggiunge: “Quella battuta parla di un uomo ferito.
Lo troviamo in un posto dove non sa ancora di essere capace di
trasformare o di essere parte del cambiamento o di compiere un tale
sacrificio, ma è l’uomo che esce dalla lotta da quando aveva sei
anni”. “E’ una persona molto interessante, oscura,
ferita”, ha continua
Diego Luna. “Non crederai che sia capace di
compiere un gesto come quello che ha fatto in Rogue One.”
Questi commenti sono accompagnati da una nuova foto della serie che
mostra Cassian mentre ha quello che sembra essere un diverbio con
un barista.
ANDOR
la serie del franchise che arriverà in estate e che vede
protagonista Cassian Andor, interpretato da
Diego Luna, nelle vicende che lo hanno coinvolto prima
dei fatti di Rogue One. Il personaggio, lo ricordiamo, ha esordito
nello stand alone del 2016, che racconta i fatti che avvengono tra
La Vendetta dei Sith e
Una Nuova Speranza.
ANDOR
arriverà il 31 agosto su Disney+ e
sarà composta da 12 episodi, che verranno seguiti da una seconda
stagione sempre da 12 episodi che ci condurrà agli eventi di Rogue
One. Nel cast di ANDOR
compaiono
Diego Luna, Adria Arjona, Denise Gough, Genevieve O’Reilly,
Stellan Skarsgard, Fiona Shaw e Kyle
Soller.Andor è incentrato su Cassian
Andor (Luna), personaggio che è stato introdotto in Rogue One e come membro della ribellione
contro l’Impero. La serie sarà un prequel del film, con Toby Haynes
che sarà il regista principale della prima stagione che sarà
composta da12 episodi. Gli altri registi coinvolti sono Ben Caron e
Susanna White, mentre Stephen Schiff e Tony Gilroy sono gli
sceneggiatori.
ANDOR è
prodotto dallo showrunner Tony Gilroy, che ha
scritto e prodotto Rogue One. Inizialmente Gilroy
avrebbe dovuto dirigere i tre episodi, ma è stato costretto a
rinunciare a causa di problemi di viaggio legati alla pandemia.
In Rogue One un gruppo di improbabili eroi si unisce
in una missione per rubare i piani alla Morte Nera, l’ultima arma
di distruzione dell’Impero. Questo evento chiave nella cronologia
di Star Wars riunisce persone comuni che scelgono di fare cose
straordinarie e, così facendo, diventano parte di qualcosa di più
grande di loro stessi.
Parlando con
Screen Rant durante l’attività stampa della WB al SDCC,
Dwayne
Johnson ha anticipato come Black
Adam avrà un impatto sul futuro del DCEU. Mentre
l’attore ha accennato a come il suo personaggio cambierà la
gerarchia di potere del franchise, ha anche spiegato come
influenzerà il tono e la storia, dell’intero traballante universo
condiviso. Ecco cosa ha dichiarato:
“Quel filmato (mostrato
al SDCC) è un riflesso del nostro tono. Quel filmato è anche un
riflesso della visione del nostro regista, che voleva creare
qualcosa di diverso; che voleva creare un film che fosse
dirompente. Ma voleva anche creare un film che avrebbe innescato un
cambiamento nell’universo DC. Oltre alla gerarchia del potere di
cui ho parlato, questa oscillazione del pendolo [inaugurerà] una
nuova Era dell’universo DC. Una nuova Era dell’antieroe; una nuova
Era del tono, e una nuova Era della storia. Inoltre, questa è una
incredibile opportunità che abbiamo alla Seven Bucks Productions
grazie alla narrazione di Black Adam di costruire l’universo DC con
sconvolgimento e rispetto. Ascoltando i fan, perché loro ti
guideranno sempre.”
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
La scorsa
notte, ET ha presentato una nuova featurette dietro le quinte per
She-Hulk: Attorney at Law (puoi
verificarla qui) che
includeva un bel po’ di nuovi filmati dalla prossima serie
Disney+ oltre ad un easter egg
di Ghost Rider molto interessante. L’immagine è molto sfocata, ma
alcuni fan con gli occhi d’aquila hanno notato un poster che
sembrava presentare l’originale Spirit of Vengeance, Johnny
Blaze!
Source Embedded URL from
Twitter MarvelFlix
La serie tv
She-Hulk
She-Hulk: Attorney at Law è l’annunciata
serie tv
Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei
Marvel Comics che debutterà
su Disney+. La
serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con
protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark
Ruffalo.
La serie che racconta gli
avvenimenti che portano Jennifer Walters ad acquisire poteri simili
a quelli di Hulk è stata scritta da Jessica
Gao e si basa sul personaggio di Jennifer
Walters creato da Stan Lee. Tutti i sei episodi sono
diretti da Kat Coiro che è anche produttrice esecutiva al
fianco Kevin Feige.
Durante un’intervista con THR,
Lupita Nyong’o ha parlato della difficile
esperienza di dover riprendere il ruolo di Nakia
sul set di Black
Panther: Wakanda Forever e di quanto il processo sia
stato terapeutico per lei. Ricordiamo che il cast del film e il
franchise tutto si è trovato a dover affrontare la terribile
mancanza del suo protagonista, Chadwick Boseman, venuto a mancare a causa di
un tumore all’età di 44 anni.
“Realizzare questo film contro
ogni previsione è un’affermazione potente di per sé – ha
spiegato l’attrice Premio Oscar – e sono molto orgogliosa di
averlo fatto. È stato molto terapeutico. Mi ha restituito un senso
di speranza nel realizzarlo, e penso che abbiamo ampliato il mondo
del Wakanda in modi che lasceranno a bocca aperta le persone, non
solo il Wakanda, ma il mondo di Black Panther. Lascerà a bocca
aperta le persone e non vedo l’ora che non sia più un
segreto”.
I dettagli ufficiali della trama
sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del
MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel.
Come molti di voi sapranno le riprese di Madame
Web della Sony
Pictures sono tutt’ora in corso a Boston e, sebbene
alcune foto dal set che vi abbiamo segnalato ieri sembrassero
confermare che Dakota Johnson interpreterà
l’incarnazione Julia Carpenter, il resto dei ruolo dei personaggi
principali rimane avvolto nel mistero.
Giravano voci secondo cui Sydney Sweeney
avrebbe potuto interpretare Black Cat, oggi la star diEuphorianominata
agli Emmy non ha né confermato né smentito le voci durante
un’intervista conTHR. Tuttavia,
l’attrice si è soffermata sulla sua preparazione l’asciando
trapelare nuovi dettagli sul suo ruolo. La Sweeney
non ha potuto parlare del film “SPUMC” in maniera leggera, come
spesso capita in queste interviste , ma ha discusso della sua
preparazione per il ruolo, confermando che si è sottoposta a ” a un
duro allenamento di combattimento, allenamento di movimento
e qualcosa chiamato Reformacore Pilates, e che era attratta dal
film perché le sono piaciute le lotte personali che il personaggio
attraversa”.
Sono parole piuttosto vago per quanto riguarda i
suggerimenti, ma almeno sappiamo che il suo personaggio vedrà
l’azione, il che potrebbe supportare la voce diffusa in rete
secondo cui la Sweeney interpreterà davvero Felicia Hardy
(anche se ovviamente ci sono numerose altre possibilità). Madame
Web ha assemblato un cast davvero
impressionante, e ci sono state notizie secondo cui è stato
effettivamente sviluppato come un film di squadra con la
protagonista chiaroveggente interpretata da Dakota Johnson che dovrebbe condividere i
riflettori con un certo numero di altre eroine. Resta da vedere se
le voci saranno confermate ma tutti gli indizi sembra confermare
che in questo progetto potremmo rappresentare molto di più che un
semplice film standalone.
Il film
S.J. Clarkson (The
Defenders) dirigerà Madame
Web che si baserà su una sceneggiatura degli
sceneggiatori di Morbius Matt Sazama e Burk Sharpless.
Il film è attualmente impostato per uscire nelle sale il 6 ottobre
2023. Nella trama rivelati il film è descritto come uno “Spin-off
di Spider-Man incentrato su un mutante chiaroveggente di nome
Madame Web. Nel cast del film oltre alla protagonista Dakota Johnson, ci sono Sydney
Sweeney, Adam Scott, Isabela Merced,
Emma Roberts e Celeste O’Connor.