In streaming in esclusiva su
Disney+ a partire da oggi, venerdì 30
aprile, il secondo episodio di questa innovativa serie di speciali
in stile documentario segue
Anthony Mackie e Sebastian Stan, insieme ai membri del cast e
della troupe, mentre invitano gli spettatori dietro le quinte della
serie di grandissimo successo The Falcon and The Winter Soldier. Gli
spettatori impareranno come le origini di questi due personaggi
risalgano fino a Captain America: The Winter Soldier e di
come il loro percorso si sia evoluto nei film successivi.
Le menti creative dietro la serie,
come trampolino di lancio per esplorare il mondo post-blip, si sono
basate sulle ricche storie di questi personaggi e sulla dinamica
del rapporto tra Mackie e Stan. Allo stesso tempo, l’eredità di
Captain America è stata la loro fonte d’ispirazione ma anche un
elemento con cui fare i conti. Il cast e la troupe parlano della
speciale alchimia che hanno sviluppato per la serie, mescolando i
generi, dai thriller di spionaggio ai polizieschi. L’episodio
mostra anche come il team ha filmato le scene ad alta quota e in
giro per il mondo, riportando sullo schermo i personaggi preferiti
dei fan come la Sharon Carter di Emily VanCamp e il Barone Zemo di Daniel Bruhl, e introducendone di nuovi.
The Falcon and The Winter
Soldier
La serie Marvel StudiosThe Falcon and The Winter Soldier vede
protagonisti Sam Wilson/Falcon e Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Il Soldato d’Inverno). La coppia, che si è riunita nei momenti
finali di Avengers: Endgame, si allea in un’avventura globale
che mette alla prova le loro capacità e anche la loro pazienza.
Diretta da Kari Skogland, con Malcolm Spellman come capo
sceneggiatore, la serie composta da 6 episodi vede nel cast anche
Wyatt Russell (John Walker), Emily VanCamp (Sharon Carter) Daniel
Brühl (Barone Zemo), Danny Ramirez (Joaquin Torres), Adepero Oduye
(Sarah Wilson) e Erin Kellyman (Karli Morgenthau). Tutti e 6
gli episodi di The Falcon and The Winter Soldier sono disponibili
in streaming su Disney+.
In una recente intervista con
Variety in occasione del trionfo di Chloé Zhao
agli Oscar con
Nomadland, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha parlato di
quanto sia rimasto impressionato dalle capacità della regista
durante la lavorazione del film.
Feige ha spiegato che Zhao aveva
mostrato alla Disney una demo reel di vari filmati che aveva girato
per Gli
Eterni e di essere rimasto impressionato da ciò
che era stata in grado di catturare con la macchina da presa senza
l’impiego di alcun effetto visivo. Quando poi ha visto Nomadland – che è stato girato dopo Gli Eterni – e ha
notato delle similitudini tra i due film a livello di inquadrature,
ha capito che quella era una caratteristica del suo stile e non
qualcosa che voleva portare all’interno del MCU.
“Ricordo che abbiamo messo
insieme un piccolo reel per mostrarlo ai superiori della
Disney”, ha spiegato Feige. “Era talmente bello che ho
dovuto specificare: ‘Questo è il frutto della sola macchina da
presa. Non ci sono effetti visivi’. Aveva riprese un bellissimo
tramonto, con onde perfette e una nebbia che saliva dalla riva su
una gigantesca scogliera. Immagini davvero, davvero
impressionanti.”
“Quando poi ho visto Nomadland
dopo che abbiamo girato Gli Eterni, mi sono detto: ‘Allora non è
solo quello che voleva portare alla Marvel, per uscire da un mondo
virtuale basato sul green screen, come spesso accade nei nostri
film. Si tratta del suo stile caratteristico”, ha aggiunto
Feige.
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri
superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e
i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come
Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood
Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore
tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi,
eroina che ama muoversi tra gli umani.
I sequel di Star Wars non sono riusciti a risolvere
completamente il mistero attorno al Leader Supremo Snoke. Tuttavia,
L’ascesa di Skywalker (così come il romanzo basato sul
film) ha confermato che si trattava di un clone che l’Imperatore
Palpatine aveva creato per manipolare Ben Solo e il Primo Ordine.
Su Exegol, abbiamo anche potuto vedere che c’erano vasche utili
alla clonazione piene di Snoke “falliti”.
Anche The
Mandalorian ha accennato al fatto che Moff Gideon voleva
Il Bambino per creare un nuovo corpo per l’Imperatore. Una
possibile ragione per cui il celebre villain aveva pianificato di
tornare come un nuovo essere è che non poteva affrontare la
Galassia sapendo della sua sconfitta. Sfortunatamente, questa è una
mera speculazione, e tale resterà fino a quando la Lucasfilm non
fornirà una spiegazione a tutte le teorie.
Quello che sappiamo è che uno dei
cloni andati a buon fine è riuscito a fuggire da Palpatine ed è
arrivato ad avere una figlia che, alla fine, avrebbe addirittura
sconfitto il cattivo. Questo rende Rey sia una Palpatine, ma anche
la figlia e insieme la nipote dell’Imperatore. Si tratta di una
svolta piuttosto bizzarra, ma ora, grazie alla serie a fumetti
Darth Vader #11 (via
ComicBookMovie), veniamo a conoscenza di un dettaglio molto
particolare.
Quando il Signore dei Sith visita
Exegol, trova un enorme Kyber Crystal che viene utilizzato per
alimentare quello che alla fine sarebbe diventato noto come Ordine
Finale e una serie di vasche necessarie alla clonazione. Una di
queste contiene una mano che, alla fine, ha spinto molti fan a
credere che possa appartenere a Luke Skywalker (ricordiamo che
Vader gliel’aveva tagliata su Bespin ne
L’impero colpisce ancora).
Star Wars e la rivelazione “Rey
Skywalker”
È difficile immaginare a quale altro
personaggio potrebbe appartenere la mano. Ciò potrebbe essere
un’indicazione del fatto che Palpatine ha clonato Luke o del fatto
che ha usato il suo DNA per creare Snoke e gli altri suoi cloni. Se
è così, allora Rey potrebbe avere un po’ del DNA degli Skywalker
dentro di sé, una svolta che potrebbe giustificare l’intera
rivelazione “Rey Skywalker”. La speranza è che prima o poi la cosa
venga confermata ufficialmente…
Parlando della storia del film,
Mads Mikkelsen – che prossimamente vedremo
anche in Indiana Jones 5 – ha spiegato: “Abbiamo finito le
riprese. Naturalmente, ho trascorso solo la metà del tempo sul set
rispetto al resto del cast. È stata un’esperienza bellissima. Credo
che la sceneggiatura sia davvero fantastica. La storia è parecchio
solida e molto bella. Quindi, sulla base di ciò, potrei affermare
che il film sarà… insomma, sarà magico quanto basta, con le
creature fantastiche e tutto il resto. Ci sono delle storie davvero
interessanti e parecchio struggenti all’interno del film. Spero
vengano apprezzate.”
Parlando invece del personaggio di
Grindelwald, l’attore ha confermato anche una volta che sarà
abbastanza diverso dalla versione proposta da Depp: “Abbiamo
pensato ad una serie di collegamenti per consentire agli spettatori
di riconoscere il personaggio. Come ho già detto in passato,
l’abbiamo fatto nostro. Sono un fan di Johnny Depp fin da quando
era giovane e cercare di replicare la sua intensità e il suo modo
di fare è impossibile. Ho dovuto fare mio il personaggio, perché
Johnny è unico. Ho preso atto di questa cosa e ho intrapreso
un’altra strada.
In attesa che debutti il primo
episodio di Outlander 6, l’attesa sesta stagione
dell’acclamata serie Outlander
oggi Starz ha rivelato il titolo dei primi 4 episodi della nuova
stagione.
La trama della sesta stagione e i
dettagli non sono stati ancora rivelati.
Nella sesta stagione
di Outlander ritorneranno
Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in
corso), interpretata daCaitriona
Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie
Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam
Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso),
interpretato da Bill Paterson, Frank
Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato
da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser
Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura
Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso),
interpretato da Steven Cree, Roger
Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato
da Richard Rankin, Brianna “Bree”
Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata
da Sophie Skelton, Lord John William
Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David
Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in
corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel
“Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato
da César Domboy e Capitano Raines
(stagione 3-in corso), interpretato da Richard
Dillane.
Dopo sette anni di silenzio,
Maps to the Stars è del 2014, David
Cronenberg ha ufficializzato che sta tornando a dirigere
un film. Il prossimo agosto Cronenberg sarà in Grecia a girare uno
sci-fi che si intitolerà Crimes of the
Future.
Non sappiamo ancora nulla della
trama, ma sappiamo che nel 1970, il giovane Cronenberg realizzò un
film di poco più di un’ora con le stesso titolo. In quel film si
raccontava di un futuro distopico (il 1997, nella storia) in cui
quasi tutta la popolazione femminile del pianeta era stata uccisa
dagli effetti collaterali di un prodotto cosmetico e gli uomini si
devono adattare ad un nuovo contesto sociale, affidandosi ad
esperimenti genetici. Le poche bambine rimaste in vita, sono invece
tenute prigioniere.
Con il regista tornerà anche
Viggo Mortensen, che ormai vanta un vero e
proprio sodalizio artistico con Cronenberg. L’attore aveva già
dichiarato di essere al lavoro su un suo nuovo film, una specie di
ritorno alle origini, aveva detto, tra l’horror e la
fantascienza.
Si tratta della quarta
collaborazione tra Mortensen e David Cronenberg, dopo A
History of Violence (2005), La promessa
dell’assassino (2007) e A Dangerous
Method (2011).
Con l’espressione «prima
le donne e i bambini» si indica un
protocollo, una norma sociale, una prassi o una
consuetudine storica di tipo cavalleresco/marinaro secondo cui
le donne e i bambini devono essere salvati per
primi nel caso ci si trovi in una situazione di possibile
pericolo.
Gli organizzatori di ARF! il
Festival del Fumetto di Roma forse non saranno cavalieri e
non saranno marinai, ma sono convinti che donne e bambini sono i
pilastri da cui ripartire, come energici emblemi di forza,
resistenza e resilienza durante questo periodo pandemico. E allora,
in questo 2021, ancora tinteggiato di giallo,
arancione e rosso, in mancanza delle condizioni per presentare la
sesta edizione e vista l’emergenza sanitaria che continua a vietare
gli assembramenti – e quindi eventi come i precedenti ARF! e le sue
decine di migliaia di visitatori – ARF! si fa in
due.
Dopo aver annunciato la mostra tutta
al femminile Women In Comics a Palazzo
Merulana, (la cui apertura è stata anticipata a venerdì 28 maggio)
con oltre 90 opere di 25 leggendarie fumettiste
del panorama nordamericano, ecco che il 21, 22 e 23 maggio
2021 a Roma, ritorna ARF! KIDS, alla
Città dell’Altra Economia, un luogo accogliente e
familiare perché già parte integrante di ARF! nelle
scorse edizioni.
Una versione in
presenza della rodatissima Area
Kids del Festival romano che riparte da giovani e
giovanissimi, i primi appassionati lettori di fumetti, mantenendo
una formula che possa permettere di svolgere l’evento
interamente all’aria aperta, in completa
sicurezza e a ingresso
gratuito.
Dopo un anno di eventi virtuali, di
mostre in formato PDF, di webinar e “didattiche a distanza” (una
prova sempre più estenuante per bambini e
genitori) si torna Live rispettando i
protocolli, mantenendo le distanze, ma guardandosi
finalmente negli occhi e parlando la stessa lingua. Quella
della bellezza dei fumetti, di «storie, segni & disegni», di
autrici e autori di prima grandezza nel panorama italiano
dell’editoria per l’infanzia.
Con la volontà di riprendere a disegnare insieme dal
vivo e partecipare a laboratori creativi di qualità, a
incontri con libri e letture – con la presenza delle librerie
Giufà e Ottimomassimo – e
tre mostre imperdibili.
LABORATORI.
Da venerdì 21 a domenica 23, i laboratori aperti e non-stop
di ARF! KIDS – con iscrizione gratuita su Eventbrite –
garantiranno la sicurezza di tutti i bambini con la partecipazione
a numero limitato, le postazioni distanziate a norma di legge, le
mascherine personalizzate in regalo e il materiale da
disegno monouso.
Come sempre, la «Premium
quality» del brand ARF! si avvale di partner prestigiosi come
Internazionale Kids, Sinnos,
Tunué, Terre di Mezzo,Mondadori Ragazzi e il progetto “Fumetti nei
Musei” del Ministero della Cultura e
Coconino Press, attraverso docenze di massimo
livello di autrici e autori quali Lorenza di Sepio
e Marco Barretta, Gud,
Susanna Mattiangeli, Laura
Scarpa, Marta Baroni, Maria
Chiara Di Giorgio, Francesca Carabelli, Federico Rossi
Edrighi e tanti altri.
LE MOSTRE.
“QUESTA È UNA MOSTRA CON I
DISEGNI DI SIO”: la prima mostra “calpestabile” e
interattiva del fenomenale Sio, autore del
manifesto di ARF! KIDS 2021, vera e propria
webstar dei giovanissimi grazie al canale Youtube
Scottecs (che vanta oltre 2 milioni di iscritti),
al bimestrale Scottecs Magazine (che registra oltre 30mila
copie a numero), al diario scolastico SComix, ai libri
Feltrinelli Comics, nonché – proprio alla vigilia di questa estate
2021 – autore delle nuove vignette del mitico gelato Cucciolone
dell’Algida!
“IL GRANDE GIANNI DE LUCA DE
IL GIORNALINO”: la personale dedicata al Maestro
Gianni De Luca nell’anno del trentennale della sua
scomparsa (cit: «uno dei più grandi Maestri del Fumetto
italiano al pari di Hugo Pratt, Guido
Crepaxo Sergio Toppi, la cui influenza
culturale è riconosciuta da star internazionali come Frank
Miller, Dave McKean o Bill
Sienkiewicz») con una ricca selezione di alcune delle
più belle tavole originali tratte da La Trilogia
Shakespeariana, Paulus e il Commissario
Spada, in collaborazione con il celebre settimanale per
ragazzi Il Giornalino delle Edizioni San Paolo;
“TU-SAI-CHI –
Dissennatori e Dissennatrici per
Colui-che-non-deve-essere-nominato”: una
straordinaria collettiva di opere inedite ispirate al celeberrimo
villain della saga di di J.K. Rowling,
realizzate da oltre trenta nomi tra le migliori matite della nuova
scena del Fumetto italiano, come Giacomo Bevilacqua, Pera Toons,
Francesco Guarnaccia, Samuel Spano, Kalina Muhova, Gloria Pizzilli,
Martoz, Nova e molti altri.
Una rilettura del tema del “Male” e delle sue tante sfaccettature,
realizzata in collaborazione con Tonki e –
paradossalmente visto il tema trattato – interamente a sostegno di
Mediterranea Saving Humans.
NON SOLO ARF! KIDS. WOMEN IN
COMICS. Gli incontri, la Mostra, il Contest
Continuano nel frattempo le
dirette USA/Italiaon-line (prossimi
appuntamenti 13 maggio e 10 giugno, ore 18) insieme alle più
prestigiose fumettiste americane e italiane in diretta sulle pagine
Facebook di ARFestival, COMICON e dell’Ambasciata degli
Stati Uniti d’Americain Italia,
co-organizzatori della mostra WOMEN IN
COMICS, in programma a Roma dal 28 maggio al 13
luglio a Palazzo Merulana.
Non solo: è già online sul sito
Arfestival.it il bando del
contest creativo WOMEN IN COMICS “White
Cover” rivolto a tutti gli Under
25 italiani che vogliono cimentarsi in una
coloratissima sfida di disegno, che mette in palio una tavoletta
grafica WACOM Intuos Pro M, kit da disegno della
Koh-I-Noor e la possibilità di essere esposti in
mostra a Palazzo Merulana per i primi 3 classificati, accanto alle
leggende del fumetto americano!
ARF! KIDS è una coproduzione ARF!
Festival e COMICON, con il
sostegno di Regione
Lazio e Lazio Crea, con il
patrocinio di Roma Capitale – Assessorato alla
Crescita Culturale, con le partnership
della Direzione Generale Creatività
Contemporanea del MiC, Città
dell’Altra Economia, il
Giornalino, Internazionale
Kids, Koh-I-Noor, PressUp, Tonki e Tombow.
ARF! Festival e COMICON fanno parte di RIFF • Rete
Italiana Festival di Fumetto
Debutterà al cinema il 20 maggio
distribuito da Notorious Io rimango qui,
il teen drama basato su una storia vera. Il film è diretto da André
Erkau con Sinje Irslinger, Max Hubacher, Heike Makatsch,
Til Schweiger, Jürgen Vogel, Jasmin Gerat, Benno Fürmann, Dietmar
Bär, Inka Friedrich, Jonas Holdenrieder, Moritz Bäckerling, Thomas
Krutmann, Ileana Florentina Tautu
Nel film Io rimango qui La
vita di Steffi non potrebbe essere più perfetta: è giovane, è nel
pieno di una bellissima storia d’amore e ha in programma un viaggio
con destinazione Parigi. Se non fosse che a pochi giorni dalla
partenza, dopo una serie di controlli medici, una diagnosi le
cambierà per sempre la sua vita: non ha molto più tempo. Ma Steve,
un ragazzo che conosce a malapena, classico “bad boy”, si offre di
accompagnarla a Parigi. Senza ulteriori indugi all’insaputa di
tutti e con un’auto rubata, i due partono per un incredibile
viaggio che Steffi non scorderà mai.
Scarlett Johansson in persona è la
protagonista dell’annuncio dei Marvel Studios che vedono finalmente
all’orizzonte l’arrivo di Black
Widow al cinema. Non si tratta solo del prossimo
appuntamento con il Marvel Universe, ma anche
dell’attesa storia dedicata interamente a uno dei personaggi
migliori e più amati del franchise.
Appuntamento il 9 luglio, nei cinema aperti e su Disney+ con accesso VIP.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
A seguito della chiusura delle sale
cinematografiche lo scorso ottobre, l’uscita di Freaks
Out, il nuovo e atteso film di Gabriele
Mainetti, è stata posticipata e adesso abbiamo una nuova
data: 28 ottobre 2021.
Questa data potrebbe indicare che il
film possa essere presentato alla prossima Mostra di Venezia,
oppure alla Festa di Roma, come accadde per Lo chiamavano
Jeeg Robot.
Nel cast di Freaks
Outprotagonisti sono
Aurora Giovinazzo,
Claudio Santamaria,
Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la
partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta,
Franz Rogowski.Freaks Out è
prodotto da Lucky
Red e Goon
Films con Rai Cinema, in
coproduzione con Gapfinders (Belgio).
Freaks Out, la trama
Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono
come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale
travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città
eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e
loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di
fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti
sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto,
senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale
e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede
libero” in una città in guerra.
Prima del 2014, i Guardiani
della Galassia erano forse i personaggi meno noti della
Marvel. Tuttavia, dopo l’uscita del
primo film a loro dedicato (che all’epoca era considerato un vero e
proprio “rischio”), Star Lord & co. sono ufficialmente entrati nel
cuore di tutti i fan del MCU. Oggi, i Guardiani si collocano
tra i personaggi della Marvel più popolari al mondo.
Screen Rant ha raccolto 10 volte in cui hanno dimostrato di
essere i migliori eroi dell’universo condiviso:
La fuga dal Klyn
La prima volta che i
Guardiani si riuniscono come squadra è quando sono tutti rinchiusi
nel Kyln e decidono di scappare in modo da poter portare Orb
nell’Ovunque e dividersi la ricompensa.
A causa di un’incomprensione
relativa al piano di fuga, Groot esegue prima la fase finale, con
la squadra che deve quindi improvvisare. Ciò esemplifica quanto sia
fantastico il loro modo di lavorare insieme.
“Un branco di deficenti in
piedi che formano un cerchio.”
Ciò che inizialmente unisce
i Guardiani è l’enorme ricompensa che condivideranno dopo aver
venduto la Gemma del Potere. Tuttavia, diventano davvero una
squadra quando Quill li galvanizza per aiutare a salvare Xandar
dall’ira di Ronan l’Accusatore.
L’ultimo ad alzarsi in piedi e dimostrare la propria
solidarietà alla squadra è Rocket, che smorza il dramma del momento
dicendo: “Va bene, eccomi qua. Contenti? Così ci siamo tutti,
adesso. Un branco di deficente in piedi che formano un
cerchio.”
Il sacrifico di Groot
Durante la battaglia finale
del primo film dei Guardiani della Galassia, gli eroi riescono a
infiltrarsi nella nave di Ronan e ad abbatterla. Groot inizia a far
crescere i suoi rami per dare ai suoi nuovi amici un bozzolo che li
proteggerà dall’impatto dello schianto.
Rocket dice a Groot che non può farlo perché morirà, ma Groot
riassume con poche semplice (e commoventi) parole il motivo per cui
è felice di sacrificarsi per salvare gli altri Guardiani: “Noi…
siamo… Groot”.
Salvare Xandar… a passo di danza
Quando la nave di Ronan si
schianta su Xandar e il cattivo Kree si prepara a usare la Gemma
del Potere per distruggere l’intero pianeta, Quill lo distrae con
alcuni passi di danza sulle note di “O-o-h Child” dei Five
Stairsteps.
Mentre il Kree è distratto, Quill afferra la Gemma del Potere
e tutti gli altri Guardiani gli prendono la mano per aiutarlo a
sopportare il peso del suo immenso potere. Quill dice a un Ronan
sconcertato: “L’hai detto tu stesso, st****o! Siamo i Guardiani
della Galassia!”
Rocket, Groot e il detonatore
Nell’ultimo disperato tentativo da parte dei Guardiani di far
scomparire Ego e impedire il suo piano di espansione, gli eroi
decidono che l’unico modo per ucciderlo è far esplodere una bomba
all’interno del suo nucleo.
Ma
l’unico abbastanza piccolo da entrare nel nucleo e piazzare la
bomba è Baby Groot, che non riesce a capire quale pulsante dovrebbe
premere… non importa quante volte Rocket glielo spieghi.
“Non avresti dovuto uccidere
mia madre e schiacciare il mio walkman!”
Poco prima dell’atto finale
di Guardiani della Galassia Vol. 2, Ego rivela il suo
piano malvagio a suo figlio, nella speranza che si unisca a lui.
Quill, ovviamente, rifiuta e decide invece di affrontare difficoltà
insormontabili e sfidare in un combattimento il suo potentissimo
padre biologico.
“The Chain” di Fleetwood
Mac accompagna la scena in cui Quill attinge alle sue emozioni per
trarre potere dal pianeta di Ego. A quel punto, dice semplicemente
al suo papà Celestiale: “Non avresti dovuto uccidere mia madre
e schiacciare il mio Walkman!”
Il sacrificio di Yondu
Quando Rocket sta per
lasciare il pianeta di Ego mentre Quill si trova ancora laggiù, dà
a Yondu l’unica tuta spaziale e, senza dire una parola, capisce il
sacrificio che sta per compiere.
Dopo
che Quill sconfigge Ego e accetta il suo destino, mentre il pianeta
si sgretola intorno a lui, Yondu si precipita per aiutarlo e
sacrifica la sua vita per salvare il figlio adottivo. Alla fine
dice a Peter: “Potrebbe essere stato tuo padre, ma non è mai
stato il tuo papà.”
Il funerale di Yondu
Subito dopo lo straziante sacrificio di Yondu, i Guardiani
organizzano il suo funerale. Spargono le sue ceneri nello spazio e
vengono raggiunti dagli altri gruppi di Ravager, venuti a rendergli
omaggio.Tra i momenti più
belli dell’intera sequenza, c’è sicuramente l’urlo appassionato di
Kraglin.
Quill cerca di sparare a Gamora
In Avengers: Infinity
War, quando i Guardiani si dirigono verso Ovunque per tenere
la Gemma della Realtà lontana da Thanos, Gamora fa promettere a
Quill di ucciderla se dovesse essere catturata dal Titano Pazzo,
poiché non sarà più in grado di mantenere segreta la posizione
della Gemma dell’Anima.
Quando arrivano su Ovunque e Gamora
viene prontamente catturata da Thanos, un Quill dal cuore spezzato
mantiene con riluttanza la sua promessa, ma alla fine Thanos
trasforma il fuoco del suo blaster in bolle di sapone.
Thor lascia la Terra con i Guardiani
C’erano una serie di grandi
team-up nell’ambizioso evento crossover Avengers: Infinity
War, ma il più allettante è stato quello di Thor che aspettava
di unirsi ai Guardiani della Galassia.
Chris Hemsworth ha dimostrato di
avere una chimica fantastica con il cast dei Guardiani. Quindi, è
stata una gioia quando è tornato insieme alla squadra in
Avengers: Endgame. Si è unito a loro, sulla loro nave,
mentre lasciavano la Terra dopo il funerale di Tony Stark. Le
battute di Thor e Quill su chi comanderà creano una dinamica
esilarante per l’attesissima apparizione dei Guardiani in Thor:
Love and Thunder.
Durante la presentazione dei
progetti Rai Cinema, è stato confermato che Diabolik
dei Manetti Bros arriverà al cinema il 16 dicembre
2021. A sorpresa, la produzione ha anche ufficializzato la messa in
cantiere di due sequel per il film, che andranno quindi a
costituire una trilogia.
Il film, adattamento
cinematografico delle avventure del personaggio creato da
Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo
La Neve e Manetti bros., che hanno
firmato anche il soggetto insieme a Mario
Gomboli.
Oltre a Luca Marinelli, Miriam
Leone e Valerio Mastandrea, nel
cast anche Alessandro Roia,Serena Rossi, Claudia Gerini, Roberto Citran.
DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai
Cinema, prodotto da Carlo
Macchitella e Manetti bros., in
associazione con Astorina, con il sostegno
di Emilia – Romagna Film Commission,Friuli Venezia Giulia Film Commission, Film Commission Vallee D’Aoste, distribuito
da 01 Distribution.
L’attrice Serena
Rossi condurrà le serate di apertura e di chiusura della
78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia, diretta da Alberto Barbera.
Serena Rossi aprirà la 78. Mostra di Venezia nella serata di
mercoledì 1 settembre 2021, sul palco della Sala Grande (Palazzo
del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione,
e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 11 settembre, in
occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi
ufficiali della 78. Mostra.
Serena Rossi nasce a Napoli il 31 agosto del 1985. A 16 anni
debutta in teatro con “C’era una volta… Scugnizzi”, il musical di
successo scritto da Claudio Mattone ed Enrico Vaime. La notorietà
arriva nel 2002 con “Un Posto al Sole” e negli anni a seguire con
numerose serie di successo per Rai e Mediaset come “Il Commissario
Montalbano”, “Il clan dei camorristi”, “Sant’Agostino”, “Adriano
Olivetti”, “Che Dio ci Aiuti”, “L’ispettore Coliandro”.
Ritorna in teatro con il ruolo di Rosetta in “Rugantino” di Garinei
e Giovannini, commedia musicale con la quale dal Teatro Sistina
approda al New York City Center di Broadway.
Sul grande schermo è protagonista della fortunata pellicola dei
Manetti Bros “Song ‘e Napule” (2012) e delle commedie “Al Posto
Tuo”, “Troppo Napoletano” e “Caccia al tesoro”.
Alla 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è
in concorso con “Ammore e Malavita” dei Manetti Bros, per la cui
interpretazione vince un David di Donatello, un Nastro d’Argento e
un Ciak d’Oro.
“Brave Ragazze” di Michela Andreozzi e “7 ore per farti innamorare”
di Giampaolo Morelli le valgono la candidatura ai Nastri d’Argento
come migliore attrice protagonista di commedia nel 2020 e al Ciak
d’Oro come miglior attrice protagonista. Nello stesso anno è
protagonista in “Lasciami andare” di Stefano Mordini, che viene
presentato alla 77. Mostra di Venezia.
Dopo l’uscita in streaming de “La tristezza ha il sonno leggero” di
Marco Mario de Notaris, è in attesa di presentare in sala
l’attesissimo “Diabolik” dei Manetti Bros.
E’ nei panni di Mia Martini nel film “Io sono Mia” di Riccardo
Donna, presentato al Festival di Sanremo, che Serena raggiunge la
definitiva consacrazione di attrice e cantante, con la vittoria di
un Nastro d’Argento Speciale e una candidatura come migliore
attrice protagonista al Ciak d’Oro.
Nel 2021 è diretta da Tiziana Aristarco in “Mina Settembre”, serie
di Raiuno record d’ascolti, liberamente ispirata ai racconti di
Maurizio de Giovanni.
In veste di doppiatrice presta la sua voce a vari personaggi Walt
Disney: è la principessa Anna della saga di “Frozen”, è Cenerentola
in “Into the Woods” ed è la voce cantata di Emily Blunt ne “Il
ritorno di Mary Poppins”.
La musica è una costante nella carriera artistica di Serena Rossi e
ha un ruolo determinante nell’ambito delle sue capacità.
È per questa sua passione e questo suo talento che, giovanissima,
incide due album per approdare nel 2014 al programma di Rai 1 “Tale
e Quale Show”, condotto da Carlo Conti, vincendo per 2 anni di
seguito.
Inizia da quel momento anche una carriera di conduttrice
televisiva: da “Celebration”, “Da qui a un anno” a “Cinepop”
fino al programma “Canzone Segreta”.
Malcolm Spellman,
lo showrunner di The Falcon and the Winter Soldier, ha
anticipato che presto verranno annunciati diversi nuovi film del
MCU. Ora che la serie Disney+ è ufficialmente terminata, i
fan dell’Universo Cinematografico Marvel sono totalmente concentrati
su ciò che avverrà in futuro.
Anche se la Fase 4 è già in corso, i
Marvel Studios non hanno ancora distribuito
alcun film dall’uscita di Spider-Man
Far From Home, vero e proprio epilogo della Saga
dell’Infinito. Naturalmente, c’è grandissima attesa per Black
Widow (in arrivo a luglio) e per
Spider-Man: No Way Home (in arrivo a dicembre), senza
considerare i titoli attesi per il 2022, come Thor: Love and
Thunder e Black Panther 2.
Nonostante Kevin Feige abbia
confermato che attualmente ci sono in sviluppo anche Blade,
Fantastic 4 e Guardiani della Galassia Vol.
3, pare che ci sono in lavorazione anche altri progetti
che non sono ancora stati annunciati ufficialmente. Questo è ciò
che ha lasciato intendere proprio Spellman durante una recente
intervista con
Murphys’ Multiverse.
Ad un certo punto, lo showrunner ha
detto che i fan, in realtà, non sono davvero a conoscenza di ciò
che la Marvel sta pianificando, poiché ci
sono una serie di film che non sono stati ancora annunciati e che
stravolgeranno totalmente le loro aspettative in merito a ciò che
accadrà in futuro nel MCU. “Sono rimasto sorpreso dal
fatto che, in realtà, siano stati annunciati pochi film Marvel rispetto a quanti ne
arriveranno”, ha rivelato Spellman. “A mano a mano che
questi progetti verranno annunciati, le cose per i fan diventeranno
sempre più chiare.”
Le dichiarazioni dello showrunner
arrivano a pochi giorni dalla conferma del suo coinvolgimento in
Captain America 4, il quarto capitolo del
franchise dedicato all’eroe a stelle e strisce che Spellman
scriverà insieme a Dalan Musson (tra gli
sceneggiatori di
The Falcon and the Winter Soldier). Tuttavia, non ha
confermato se la notizia sia vera o meno, così come ha fatto di
recente Anthony Mackie, che ha specificato di non
sapere nulla in merito al progetto. Ad ogni modo, tale segretezza
potrebbe semplicemente dipendere dal fatto che né Spellman né
Mackie siano autorizzati a parlare del nuovo film.
Gli Eterni è forse uno
dei prossimi progetti dei Marvel Studios (se non IL progetto!) più
attesi di sempre. Da una parte abbiamo la regista Chloé
Zhao (fresca di Oscar per
Nomadland) e un cast che include attori del
calibro di Angelina
Jolie e Salma Hayek;
dall’altra, invece, c’è l’ingresso di un’enorme quantità di nuovi
personaggi nel MCU e una storia che – come
confermato dallo stesso Kevin Feige – coprirà un
arco temporale lungo oltre 7.000 anni.
Ovviamente, proprio a causa del
fatto che Gli
Eterni vedrà alternarsi in scena una vasta
carrellata di personaggi, molti fan si chiedono chi sarà
effettivamente il vero protagonista della storia. Ebbene, in una
recente intervista con
Variety, è stato proprio il presidente dei Marvel Studios a parlare del grande ensemble
del film, spiegando che se c’è un personaggio che deve essere
considerato il protagonista assoluto, quello è Sersi di Gemma Chan.
“C’erano alcuni personaggi
maschili che abbiamo reso femminili”, ha spiegato Feige.
“C’erano alcuni personaggi che stavamo cambiando rispetto ai
fumetti, ma ne eravamo consapevoli. È una scelta dipesa anche molto
dal casting. Per Sersi, ad esempio, che è la vera protagonista
della storia, abbiamo pensato a qualsiasi tipo di donna per quel
ruolo. Ma alla fine Gemma era la migliore. E per fortunata ha
dimostrato di essere davvero una volta che il film è stato
completato.”
Secondo
la descrizione dei personaggi emersa alcuni mesi fa, Sersi è
l’Eterno con un’affinità per l’umanità. È tanto felice di lavorare
come curatrice di un museo quanto di salvare gli esseri umani dalla
minaccia dei Devianti. Ha la capacità di manipolare la materia,
cambiando la composizione di qualsiasi materiale non senziente che
tocca. È anche innamorata di Ikaris (Richard
Madden) da secoli e lo aiuta a reclutare gli Eterni
per un’ultima missione.
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri
superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e
i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come
Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood
Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore
tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi,
eroina che ama muoversi tra gli umani.
The Suicide
Squad di James Gunn è uno dei titoli più attesi
del 2021, non solo perché il film riporterà sul grande schermo la
Task Force X, tra vecchi e nuovi personaggi, dopo il modesto
tentativo del 2016 ad opera di David Ayer, ma anche – e soprattutto – perché
i fan non vedono l’ora di scoprire come lo stile irriverente e
coloratissimo di Gunn si sia adattato alla proprietà DC.
Naturalmente, la trama del film
promette un gran numero di colpi di scena, con lo stesso James Gunn che non ha mai fatto mistero
delle varie morti che si susseguiranno sul grande schermo. È ormai
da tempo che i fan stanno provando ad indovinare quali saranno i
personaggi che non sopravviveranno nel film, anche se probabilmente
è qualcosa che non verrà mai rivelato e che scopriremo soltanto
durante la visione del film (come forse è giusto che sia!).
Ora, in un recente intervista con
Total Film, Gunn ha spiegato che la Warner Bros. gli ha dato
assoluta carta bianca in merito al cast e ai personaggi,
permettendogli di riportare chiunque volesse dal film del 2016.
Inoltre, il regista ha rivelato che lo studio è stato d’accordo con
la sua visione della storia fin dall’inizio, permettendogli anche
di uccidere qualsiasi personaggio volesse.
“Mi hanno detto che avrei potuto
tenere tutti i personaggi o uccidere chi volevo”, ha spiegato
James Gunn. “Potevo assemblare una squadra
completamente nuova – cosa che ho considerato – e hanno detto:
‘Puoi uccidere chiunque’. La Warner era più o meno d’accordo con la
storia sin dall’inizio. Sostanzialmente, per loro la storia andava
bene sin dall’inizio del mio coinvolgimento nel progetto. Si sono
fidati molto di me durante tutto il processo. La cosa mi ha in
parte spaventato, perché questo film mi rappresenta al 100%.
Quindi, non ci sarà nessuno da incolpare se qualcosa dovesse andare
storto, soltanto me stesso!”
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
In occasione della Festa dei
Lavoratori, dal Primo Maggio la piattaforma Nexo+ si
arricchirà ulteriormente grazie a una nuova speciale
collaborazione, quella con L’ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL
MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO, che ebbe come suo primo
Presidente proprio Cesare Zavattini, uno dei padri
del neorealismo italiano ma anche instancabile
sostenitore del cinema come straordinario e irriverente
strumento di conoscenza del reale.
Tra le sue specificità, infatti, la
piattaforma on demand Nexo+ vede la collaborazione con alcuni dei
più importanti editori, produttori, scuole di scrittura,
festival. Si tratta della sezione denominata
Costellazioni, canali dedicati pensati come mappe
per orientarsi nel cielo, tra le stelle più luminose e i percorsi
più preziosi, che spesso sono i meno battuti. Dal Primo maggio,
L’ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO arriverà
così su Nexo+ con una sua Costellazione, composta al suo
debutto da 26 titoli(elenco in
allegato), con documentari e film di Bernardo
Bertolucci, Giuseppe Bertolucci, Alessandra
Bocchetti, Antonello Branca, Basilio Franchina, Ansano Giannarelli,
Ugo Gregoretti, Carlo Lizzani, Ennio Lorenzini, cecilia Mangini,
Annabella Miscuglio, Vittorio Nevano, Glauco Pellegrini, Luigi
Perelli, Elio Petri, Gillo Pontecorvo, Ettore Scola, Gian Maria
Volonté.
Tra le perle si aggiungerà, in
anteprima esclusiva su Nexo+, anche Cent’anni dopo. Un film
sul PCI, il documentario di Monica Maurer prodotto da
AAMOD con il sostegno della Fondazione Enrico Berlinguer e ancora
inedito per l’Archivio, dedicato ai 100 anni del PCI: una lunga
intervista ad Aldo Tortorella arricchita da
rare immagini di
repertorio.
La Fondazione Archivio Audiovisivo
del Movimento Operaio e Democratico, nata alla fine degli anni
Settanta del Novecento, svolge la sua attività nel campo degli
audiovisivi per favorire la costruzione e la diffusione delle
storie e delle memorie collettive dei movimenti sociali e dei loro
protagonisti. Da sempre impegnata nella ricerca, raccolta,
produzione, conservazione di documenti audio-visivi storici, di
repertorio, di attualità, di ricostruzione narrativa, e nella
promozione della loro conoscenza, studio, analisi ed elaborazione
per nuovi usi e riusi, la Fondazione organizza ricerche e studi,
convegni, seminari, rassegne e mostre su temi riguardanti la storia
e la società, il rapporto tra cinema, immaginario e memoria, e cura
pubblicazioni specializzate.
Di particolare rilievo le iniziative
legate al progetto “UnArchive” (termine mutuato dal linguaggio
informatico, letteralmente “de-archiviare”), che indica il filo
rosso di diverse attività promosse dalla Fondazione AAMOD e volte
al riuso del cinema d’archivio come materia cinematografica viva,
capace di produrre significati nuovi e ulteriori in relazione a
concezione filmiche diverse da quelle originarie. Una
“piattaforma”, che ospita iniziative diverse come, ad esempio, il
“Premio Zavattini” giunto alla sua VI edizione e la Residenza
Artistica “Suoni e visioni”.
Accanto alla Costellazione
di AAMOD su Nexo+ sono sempre presenti, incluse nell’abbonamento,
quelle di Elisabetta Sgarbi, Far East Film Festival, Feltrinelli
Real Cinema e Scuola Holden.
La piattaforma Nexo+ è un
progetto Nexo Digital sostenuto dai media partner Radio
DEEJAY, Radio Capital,Rockol.it, Classic Voice,
Danza&Danza, ARTE.it.
Celebre attrice, conduttrice e
modella di origini spagnole, Vanessa Incontrada ha
trovato in Italia la sua fortuna, distinguendosi tanto al cinema
quanto in televisione. Nota per la sua simpatia, la Incontrada è ad
oggi una delle più apprezzate donne di spettacolo del panorama
nazionale, e non manca di riaffermarsi continuamente grazie ai suoi
ruoli. Ecco 10 cose che non sai di Vanessa
Incontrada.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Vanessa Incontrada: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in note
commedie italiane. Per l’attrice il debutto
cinematografico avviene nel 2003, quando prende parte a Il
cuore altrove, dove recita accanto a Neri
Marcorè. Successivamente fa parte del cast dei film
A/R Andata + Ritorno (2004), Quale amore (2006),
La cena per farli conoscere (2007), Tutte le donne
della mia vita (2007), con Luca
Zingaretti e Michela
Cescon, Aspettando il sole (2009), con
Raoul Bova e Claudio
Santamaria, Mi rifaccio
vivo (2013), di Sergio
Rubini,Ti sposo ma non troppo (2014),
Tutte lo vogliono (2015) e Non c’è campo (2017).
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Nel corso degli anni l’attrice ha accresciuto
la propria popolarità grazie a prodotti televisivi come Un
paradiso per due (2010), Caruso – La voce dell’amore
(2012), Benvenuti a tavola 2 – Nord vs Sud (2012),
Un’altra vita (2014), Angeli – Una storia d’amore
(2014), Non dirlo al mio capo (2016-2018),
Scomparsa (2017), Il capitano Maria (2018), I
nostri figli (2018) e Come una madre (2020).
8. Ha condotto popolari
programmi televisivi. La Incontrada è particolarmente nota
anche come conduttrice televisiva. Dopo aver ricoperto tale ruolo
per programmi come Super (1998-2000), Nonsolomoda
(2001-2002) e Sanremo Giovani (2001), diventa celebre per
la conduzione del programma comico Zelig (2004-2010),
insieme a Claudio
Bisio. Negli anni successivi ha partecipato anche
programmi come Festivalbar (2005), Music Awards
(2009-2012), Italia’s Got Talent (2015) e 20 anni che
siamo italiani (2019). Nel 2021 sarà protagonista del film
OSTAGGI di Eleonora Ivone e nel film SPOSA IN
ROSSO di Gianni Costantino
Vanessa Incontrada è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 1,9 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere sue foto in
momenti di svago o dei luoghi visati. Non mancano poi fotografie
realizzate per servizi di moda o riviste, e in ultimo sono presenti
anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Vanessa Incontrada e Rossano
Laurini
6. Vive una lunga relazione
sentimentale. Dal 2007 l’attrice è legata sentimentalmente
all’imprenditore Rossano Laurini, con il quale nel
2008 ha avuto anche un figlio. La coppia ha negli anni
dimostrato di tenere in modo particolare alla propria riservatezza,
evitando per tanto di attirare su di sé i riflettori del
gossip.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Vanessa Incontrada: il suo
monologo
5. Ha riscosso grande
successo con il suo monologo. Durante il programma 20
anni che siamo italiani, l’attrice ha portato in scena un
monologo particolarmente personale, indirizzandolo a tutti coloro
che non si sentono adeguati. L’attrice ha infatti parlato di come
la perfezione non esista, e tutti abbiamo il diritto a sentirsi
bene così come sono.
Vanessa Incontrada ad Amici
4. Fa parte della giuria del
noto programma. A partire dal 2020 l’attrice fa parte
della giuria del programma condotto da Maria De
Filippi su Canale 5. Con la sua esperienza di attrice e
showgirl, la Incontrada si occupa di giudicare i talentuosi giovani
che partecipano al programma, con lo scopo di individuare il
migliore tra loro.
Vanessa Incontrada conduce
Zelig
3. Ha condotto sei edizioni
del programma. La conduzione di Zelig ha permesso
all’attrice di consacrare la propria popolarità, entrando nelle
case degli italiani e conquistando il loro affetto. Grazie al
successo riscosso, la Incontrada è stata riconfermata per ben sei
edizioni alla conduzione del programma.
2. Ha abbandonato
laconduzione. Quella del 2010 è l’ultima
edizione che l’attrice conduce. Recentemente ha motivato la scelta
di non ricoprire ulteriormente il ruolo, dichiarando che negli
ultimi tempi i suoi colleghi si erano dimostrati poco comprensivi
nei confronti delle sue necessità, specialmente in seguito alla
nascita del figlio, portandola così a prendere la decisione di non
condurre ulteriormente il programma.
Vanessa Incontrada: età e
altezza
1. Vanessa Incontrada è nata
a Barcellona, in Spagna, il 24 novembre 1978. L’attrice è
alta complessivamente 170 centimetri.
Il prossimo 18 giugno arriverà in
esclusiva su Disney+Luca,
il nuovo film d’animazione Disney e Pixar ambientato nella città di
mare italiana Portorosso. Fin dall’uscita del teaser trailer, su
Twitter molti utenti hanno iniziato a parlare di una certa
somiglianza tra il film e Chiamami col tuo nome,
mostrando addirittura foto che confrontavano il personaggio di Luca
con quello di Elio (Timothée Chalamet) e quello di
Alberto con quello di Oliver (Armie Hammer).
Ora, in una recente intervista con
ET Canada, è stato proprio Enrico Casarosa,
regista di Luca, a rispondere alla teoria dei fan in merito alla
somiglianza tra il suo e la pellicola di Luca
Guadagnino tratta dall’omonimo romanzo di André
Aciman. Nello specifico, Casarosa ha spiegato: “Non è
mai stato nei nostri piani. La relazione tra i due personaggi, nel
mio film, riguarda l’amicizia e la crescita in un mondo
pre-pubertà.”
Casarosa ha continuato spiegando che
il film è stato ispirato esclusivamente dalla sua infanzia e dai
tempi trascorsi alle Cinque Terre, in Italia, con il suo amico
Alberto, relazione che spesso aveva causato dei problemi ai due.
Tuttavia, in Luca il
rapporto tra i due personaggi sarà esclusivamente platonico e non
avrà una connotazione romantica. “Questo film parla di un tipo
molto speciale di amicizia, quella che si instaura tra persone che
sono molto diverse tra loro. Parla di quelle amicizie che si
obbligano alle sfide. Sarà un grande viaggio tra gli alti e bassi
che accadono in ogni rapporto d’amicizia.”
La sinossi ufficiale di Luca
Ambientato in una splendida città di
mare della Riviera italiana, Luca
è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di
crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da
gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste
avventure con il suo nuovo migliore amico, ma tutto il divertimento
è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro
mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.
Zack Snyder’s Justice
League è un’impresa, più che un film. Rappresenta lo
sforzo creativo di un singolo ma anche la volontà di non arrendersi
di fronte a delle difficoltà che sembrano insormontabili, che siano
le differenze creative e la sfiducia dello Studio che fino a poco
prima aveva puntato tutto su di te, oppure un lutto tremendo che
riposiziona le priorità della vita. Zack Snyder,
forse anche grazie al sostegno dei fan, è riuscito a realizzare la
sua visione, che gli italiani possono vedere e rivedere grazie a
NOW e in
qualche modo ridisegna la storia dell’autorialità al cinema,
confermandosi appartenente a quella categoria inventata da Francois
Truffaut tanti anni or sono.
Il risultato di questo sforzo, lo
sappiamo, è un film di quattro ore, un risultato epico e
coinvolgente, assolutamente fedele ad una visione e motivo di
grande gioia per i fan di Snyder, del suo Batman anziano, del suo
Flash buffone, del suo Superman titubante, della sua Wonder Woman
divina. Proprio per la lunghezza importante del film, di seguito
consigliamo i 10 momenti che maggiormente sono rimasti
nell’immaginazione dello spettatore, i momenti migliori di
Zack Snyder’s Justice League. Il film è
disponibili anche on demand su Sky.
L’eco della morte di Superman si
diffonde su tutta la Terra in Zack Snyder’s Justice
League
La scena di apertura di
Zack Snyder’s Justice League contiene una potenza
drammatica importantissima. Siamo messi di fronte agli eventi che
chiudono
Batman v Superman: Dawn of Justice. Superman, dopo aver
detto a Lois che lei è tutto il suo mondo, capisce che l’unica
soluzione per salvare quel mondo che lo ha accolto e che lui ama è
quella di sacrificarsi per abbattere
Doomsday. Armato di lancia di Kryptonite, si scaglia verso
il mostro creato da
Lex Luthor e lo trafigge, venendo trafitto a sua
volta.
L’urlo di Clark, l’urlo di Superman
che muore per salvare la Terra si espande lungo tutto il pianeta.
Da Metropolis, a Gotham City, passando per Central City, fino ad
arrivare nelle profondità degli abissi, ad Atlantide, e all’isola
paradiso di Themyscira. Il più grande difensore della Terra si è
sacrificato per tutti.
Wonder Woman scopre Darkseid
La Wonder Woman di
Gal Gadot è forse la cosa migliore che l’universo DC
al cinema abbia mai prodotto, e questo indipendentemente dai film
che l’hanno vista protagonista assoluta. Non è solo una questione
di bellezza indiscutibile dell’attrice israeliana, ma anche di
presenza scenica, di fisicità, di carisma e di un volto che riesce
ad esprimere severità, forza e dolcezza nello spazio di pochi
secondi. Non è quindi un mistero che tutte le sue scene siano
meravigliose ed emozionanti.
Quella che però abbiamo scelto in
questo caso è quella che la vede alle prese con uno scavo
archeologico in Grecia, nel momento in cui scopre la minaccia di
Darkseid, grazie all’aiuto delle sue sorelle Amazzoni che hanno
appena affrontato
Steppenwolf. Diana, in completo bianco elegantissimo, sfoggia
un superhero-landing da manuale, in tacchi a spillo, e poi si
addentra nello scavo con padronanza e circospezione, fino a
scoprire le incisioni sulle pareti che annunciano l’arrivo della
minaccia Darkseid. Mistero, eroismo e bellezza in pochissimi
gesti.
Battaglia di Atlantide
Il personaggio di Arthur
Curry/Aquaman è quello che forse esce più penalizzato da questa
avventura di gruppo. Sebbene
Jason Momoa si sia rivelato un buon re di Atlantide
(in fieri), il film non gli concede molto spazio, ma non per questo
il suo personaggio non è rilevante. Anzi, proprio il suo regno
custodisce una delle scatole madri e proprio lì si svolge una delle
sequenze di combattimento migliori del film.
Steppenwolf arriva nel regno di Re
Orm e subito attacca gli Atlantidei che sorvegliano la scatola.
Mera fa di tutto per proteggere il prezioso oggetto, sfoderando
tutto il suo potere, ma l’ufficiale di Darkseid è troppo potente
per lei. Proprio quando sta per soccombere sotto la sua scure,
Arthur arriva in suo soccorso con lo scintillante tridente. Ma a
poco serve il suo intervento, pur salvando la vita della bella
Mera, l’eroe soccombe e Steppenwolf porta via con sé la scatola
madre.
https://youtu.be/t7Uv41jEHeM
Squadra decide di risuscitare
Superman
Si tratta di una scena
molto breve ma significativa perché in essa ognuno dei 5 membri
della squadra rivela la sua indole e la sua funzione all’interno
della formazione. La scena si apre con Cyborg, quello che sa le
cose, che spiega qual è la natura della scatola madre, qual è il
suo potere, ovvero quello del cambiamento: “Se bruci una casa, le
particelle esistono ancora, particelle di casa sono diventate
particelle di fumo”. Da qui l’intuizione di Diana, il cervello, il
collante del gruppo: “Chiunque con un fiammifero può trasformare
una casa in fumo”. “Metterlo nella scatola…” dice Arthur, il
compagno leale, la spalla su cui si può sempre contare nella
mischia, guardando la scatola madre e riferendosi a quel fumo. “…
trasforma quel fumo di nuovo nella casa” conclude Bruce, il leader.
“So che stiamo pensando la stessa cosa adesso. Chi lo dirà? Io
non lo dirò.” Conclude Barry, ironico e chiacchierone. A
questo punto, Cyborg proietta un ologramma di Superman che spicca
il volo, mentre il tema di Hans Zimmer da L’Uomo d’Acciaio
conferisce eticità e potenza all’intera scena, una panoramica a
360°, che inquadra insieme, senza stacchi, i volti dei 5 eroi,
pronti a tutto per riportare indietro il migliore di loro.
https://youtu.be/rOK3uux82M0
Alfred
Lo abbiamo conosciuto in
Batman v Superman: Dawn of Justice e lo abbiamo amato dal
primo momento. Con buona pace dell’ottimo
Michael Caine e ancora prima di Michael Gough,
Jeremy Irons conferisce al maggiordomo di Batman non
solo il suo valore paterno e famigliare, ruolo che svolge con
grande dedizione perso il Padron Bruce, ma aggiunge al personaggio
una forza strisciante, un carisma, una brillantezza che mai aveva
avuto prima. Non a caso, nella scena in cui Batman porta per la
prima volta la squadra nella Bat-Caverna, lo presenta a tutti
dicendo: “Lui è Alfred, lavoro per lui”.
L’Alfred di Irons è sì, un padre
putativo, la famiglia che Bruce non ha più, ma è anche un
consigliere duro, severo, è un genio ingegneristico, è un saggio, è
un esperto nell’arte di preparare il te, un signore elegante e a
suo modo seducente, un galantuomo che dà l’impressione di poter
usare anche la forza bruta, se necessario. Soprattutto è la bussola
morale di Bruce, la spinta vitale del Batman stanco interpretato da
Ben Affleck.
Superman spicca il volo
Sappiamo che la squadra
decide di riportare in vita Superman con il potere della scatola
madre. Sappiamo che Bruce dice: “Siamo in sei, non in
cinque”. Sappiamo che la presenza di Superman farà la
differenza contro Steppenwolf. Ma non eravamo pronti all’epicità
che Snyder ha regalato alla rinascita di Superman. Non ci riferiamo
allo scontro ai piedi del monumento a lui dedicato, quando un
intontito Clark si scaglia contro la Justice League, ma a quando lo
stesso Clark, con le idee più chiare, torna sulla sua nave
kryptoniana nei ghiacci e indossa, finalmente, il costume nero.
Sentiamo in sottofondo la voce di
Jor-El e quella di Jonathan, vediamo Superman prepararsi a spiccare
il volo, lo seguiamo librarsi oltre l’atmosfera, alla ricerca del
sole, la sua fonte di energia, lo osserviamo, ammirati, ricaricarsi
al sole, con le braccia aperte ad accoglierne i raggi. L’eroe che
si è sacrificato per noi torna in vita e ascende al cielo. Ci
avevano già detto che Superman era una figura cristologia, Snyder
ce lo racconta per immagini ed emozioni.
https://www.youtube.com/watch?v=4gDIs6zVKlg
Cyborg aiuta la madre single
Cancellato quasi
completamente dalla versione cinematografica di Joss Whedon, Cyborg
è effettivamente il cuore della Snyder Cut. Lui conosce le scatole,
sa come si comportano, conosce il suo nemico ed ha un potere a dir
poco illimitato, in un mondo completamente informatizzato. La scena
che però lo definisce come eroe è quella in cui mostra la sua bontà
d’animo. Si tratta di un passaggio obbligato per ogni personaggio,
dei fumetti e non, che acquisisce delle abilità superiori:
scegliere in che modo utilizzare queste abilità. Succede a
Spider-Man, succede allo stesso Superman, e Zack Snyder ci mostra
in che modo succede a Cyborg.
Avendo accesso a tutte le linee e i
sistemi informatici del pianeta, dai conti bancari al circuito
delle telecamere in strada, Victor assiste alla parabola
disgraziata di una madre single: la donna lavora in un diner, ha un
figlio che accudisce con amore, ma è molto povera, nonostante
questo regala le sue mance ai mendicanti. Quando il suo
appartamento viene pignorato, Cyborg altera il sistema bancario per
riempire di soldi il conto della donna. Cyborg sceglie di fare un
gesto eroico silenzioso, guardando ai piccoli e agli ultimi, un
gesto che non gli dà alcuna gloria, ma che fa la differenza di una
povera donna e di suo figlio.
Flashpoint
Si tratta forse del momento
più sorprendente dell’intero film, quello che nessuno si aspettava
e che ha regalato al Barry Allen di
Ezra Miller l’ufficiale investitura a Velocista
Scarlatto.
Justice League del 2017 aveva ridotto il personaggio di Barry a
un comic relief. Zack Snyder invece, pur mantenendo l’aspetto
divertente del personaggio, affidandogli diverse battute e scambi
comici con l’impassibile Victor Stone, gli ha affidato anche il
compito vero di salvare il mondo, riportando indietro il tempo
nella scena che ormai tutti identificano con il nome di
Flashpoint.
Durante la battaglia finale, quando
un parademone colpisce Barry, il piano di Cyborg per impedire la
fusione delle scatole madri va in fumo, Darkseid arriva sulla Terra
e spazza via tutto, vediamo distintamente i corpi di Superman e di
Cyborg che si disgregano. Ma Flash guarisce in fretta e appena la
sua ferita di rimargina, comincia a correre, così veloce da mandare
il tempo indietro: “Il futuro diventa il passato, è tutto
adesso”, dice Barry, correndo, pensando al padre ingiustamente
in prigione, pensando ai suoi amici, alla Terra da salvare. La slow
motion di Snyder, che è suo cifra stilistica distintiva e che
genera tanta ilarità sia nei fan che nei detrattori, contribuisce
ad aggiungere emozione ad una scena fondamentale, non solo per il
futuro del personaggio, ma anche per l’esito della battaglia.
Tornando indietro nel tempo, Flash riesce ad attuare il piano di
Cyborg e a impedire l’arrivo di Darkseid, così Wonder Woman,
Superman e Aquaman riescono a sconfiggere Steppenwolf, con un
ottimo gioco di squadra.
Padre due volte
Nell’epilogo di
Zack Snyder’s Justice League scopriamo che un
altro personaggio, marginale nella versione del 2017, diventa
fondamentale nella lettura di Snyder. Si tratta di Silas Stone, il
papà di Victor, che lo ha salvato grazie al potere della scatola.
Il messaggio postumo che Victor ascolta è la perfetta conclusione
del viaggio, è ciò che Snyder vuole dire agli spettatori, è una
considerazione sui mali del mondo e su ciò che ci serve a
superarli, ma è anche, azzardiamo, un messaggio che Snyder rivolge
a se stesso, a quella figlia perduta per sempre, a quel lutto nero
e terribile che il regista ha affrontato, ad un periodo nella sua
vita che ha cambiato sicuramente l’uomo, ma ha cambiato anche
l’artista, il regista.
Silas è due volte padre di Victor,
gli ha dato la vita, ma lo ha anche aggiustato, regalandogli
un’altra vita più straordinaria ancora. Allo stesso modo Snyder è
due volte padre, padre di una ragazza che purtroppo non tornerà,
padre di un immaginario che tutto il mondo ha desiderato e che lui
ha voluto dedicare proprio a lei, a Autumn.
Knightmare in Zack
Snyder’s Justice League
Chiude questo elenco del
migliori momenti di Zack Snyder’s Justice
League il
Knightmare, ovvero la sequenza dell’incubo di Bruce
(l’incubo del Cavaliere, a voler tradurre letteralmente). In un
mondo post-apocalittico, in cui Darkseid ha compiuto il suo piano
di conquista e distruzione della Terra, uno sparuto gruppo di eroi
si allea per contrastare Superman, diventato cattivo a seguito
della morte di Lois. Batman, Cyborg, Deathstroke, Mera e Flash
incontrano Joker che sfida l’Uomo Pipistrello in un confronto
dialettico ad alta tensione.
La scena mostra in piccolo quelli
che erano i piani di Zack Snyder, probabilmente, forse un succoso
boccone per i fan, ma comunque un progetto che non vedremo perché
la Warner Bors ha dichiarato che nemmeno su HBO Max ci sarà spazio
per la visione completa del regista. Se pure non vedremo mai al
cinema o in tv lo Snyderverse, potremo sempre vedere, ogni volta
che vorremo, la Zack Snyder’s Justice Leaguet su
NOW.
Il film è disponibili anche on demand su Sky.
Nell’episodio cinque di The Falcon and the Winter Soldier,
assolutamente a sorpresa l’attrice Julia Louis
Dreyfs ha fatto il suo debutto nel MCU nei panni della Contessa Valentina Allegra de Fontaine. La
controparte fumettistica del misterioso personaggio ha una serie di
legami non solo con lo SHIELD, ma anche con l’HYDRA e con
l’organizzazione terroristica Leviathan.
Anche se nell’ultimo episodio della
serie con Anthony Mackie e Sebastian Stan l’abbiamo vista “trasformare”
John Walker in U.S. Agent, ad oggi non sappiamo ancora quale sia il
suo obiettivo (forse mettere insieme gli Oscuri Vendicatori?). Da
quando la serie si è conclusa, i fan continuano a chiedersi
in quale nuovo progetto del MCU rivedremo la Contessa. Ebbene,
in una recente intervista con
The Playlist, la regista di
The Falcon and the Winter Soldier Kari
Skogland sembra aver fornito un prezioso indizio in tal
senso.
La regista, infatti, sembra aver
confermato che, in origine, la Contessa avrebbe dovuto fare il suo
debutto sul grande schermo in Black Widow, l’atteso
cinecomic con Scarlett
Johansson che arriverà nelle sale e su Disney+ con Accesso Vip dal 9 luglio,
rivelando che lei e Cate Shortland (regista di
Black Widow)
hanno più volte parlato del personaggio.
La Contessa de Fontaine avrà un ruolo in Black Widow?
La domanda, a questo punto, sorge
spontanea: la Contessa Valentina Allegra de Fontaine sarà comunque
presente in Black Widow, o a causa dello
stravolgimento del calendario delle uscite Marvel sono state apportate delle
modifiche alla storia del film e, di conseguenza, ad una sua
eventuale presenza? Probabilmente, lo scopriremo soltanto una volta
che avremo finalmente la possibilità di vedere l’attesissimo
cinecomic…
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Ewan McGregor tornerà a vestire i panni di
Obi-Wan Kenobi nell’omonima serie di Star Wars che debutterà prossimamente su Disney+. L’ultima volta che l’attore ha
interpretato il Maestro Jedi è stato ne La Vendetta dei Sith del 2005, il capitolo
finale della trilogia prequel.
Ora, in una lunga intervista con
The Hollywood Reporter, McGregor ha parlato della sua
esperienza con i prequel della celebre saga fantascientifica,
ammettendo di aver avuto non pochi problemi con la “dipendenza” di
George Lucas dagli effetti visivi. “George
ama la tecnologia e ama esplorare quel mondo. Voleva un controllo
sempre maggiore su tutto ciò che sarebbe apparso sullo sfondo,
ha spiegato l’attore, rivelando che all’epoca in cui il film uscì
nelle sale, aveva ormai sviluppato una vera e propria avversione
nei confronti del blue screen.
“Dopo tre o quattro mesi,
diventa davvero noioso, specialmente quando le scene sono… non
voglio essere scortese, ma non stavamo recitando Shakespeare”,
ha detto McGregor. “Non c’erano ambientazioni reali ed è stato
molto difficile, soprattutto perché i dialoghi non ti permettevano
di scavare chissà quanto in profondità. È stato abbastanza
difficile.”
Naturalmente, anche la serie
Obi-Wan Kenobi vedrà l’impiego di effetti
visivi, ma in maniera totalmente diversa, grazie all’utilizzo della
tecnologia “StageCraft”, impiegata per la prima volta da Jon Favreau in The
Mandalorian. “Proietteranno gli sfondi virtuali su
questo enorme schermo LED”, ha spiegato McGregor. “Quindi,
se la scena prevede che tu sia nel deserto, ti troverai realmente
nel mezzo di un deserto. Se dovrei trovarti nella neve, sarai
realmente circondato dalla neve. E se dovrai essere nella cabina di
pilotaggio di uno Startfighter, ti ritroverei davvero nello spazio.
Ti sembrerà tutto molto più reale.”
L’attore non ha potuto rivelare di
più in merito alla serie, ma ha spiegato di aver sostenuto degli
screen test con altri attori e con la regista Deborah Crow,
elogiando le qualità di quest’ultima. Quando gli è stato chiesto se
ad uno di questi screen test fosse presente anche un giovane Luke
Skywalker, l’attore ha ironizzato: “È probabile. Non lo
so.”
Ewan McGregor sui prequel di Star
Wars: “È stata dura accettare che non fossero ben
accolti.”
Tornando a parlare della trilogia
prequel di
Star Wars,Ewan McGregor ha comunque ammesso che è stato
difficile, all’epoca, convivere con la risposta negativa che tutti
e tre i capitoli avevano generato: “È stata dura accettare che
non fossero ben accolti. È stato davvero difficile. Credo che si
possa dire che non siano stati molto apprezzati a livello
mondiale.”
Arriverà al cinema dal 16 Giugno
Spiral – L’eredità di Saw, il nuovo film del franchise horror di
SAW scritto da Josh Stolberg & Pete Goldfinger. Diretto da Darren
Lynn Bousman nel cast protagonisti sono
Chris Rock, Max Minghella, Marisol Nichols e
Samuel L. Jackson. Un’esclusiva per
l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema.
Nel film Una mente sadica mette in
atto una contorta forma di giustizia in SPIRAL, il nuovo
adrenalinico capitolo della saga di SAW. Lavorando all’ombra di uno
stimato veterano della polizia (Samuel L. Jackson), lo sfrontato
detective Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock) e il suo partner alle
prime armi (Max Minghella) si occupano di una sconvolgente indagine
su omicidi che ricordano l’inquietante passato della
città. Inconsapevolmente intrappolato in un mistero che si
infittisce sempre di più, Zeke si trova al centro del morboso gioco
dell’assassino.
Il regista premio Oscar
Woody Allen torna solo al cinema con il nuovo film
Rifkin’s
Festival, prodotto e girato in Europa da The Mediapro
Studio, Gravier Productions e l’italiana Wildside. Protagonisti
sono Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis
Garrel, Elena Anaya, Sergi
López e Christoph
Waltz.. Il direttore della fotografia è Vittorio
Storaro, la scenografia è di Alain Bainée, il montaggio di Alisa
Lepselter, i costumi di Sonia Grande e le musiche di Stephane
Wrembel.
La pellicola uscirà dal 6 maggio 2021 distribuito da
Vision Distribution.
In Rifkin’s
Festival Mort Rifkin (Wallace Shawn) è un ex
professore e un fanatico di cinema sposat.o con Sue (Gina Gershon),
addetta stampa di cinema. Il loro viaggio al Festival del cinema di
San Sebastian, in Spagna, è turbato dal sospetto che il rapporto di
Sue con il giovane regista suo cliente, Philippe (Louis Garrel),
oltrepassi la sfera professionale. Il viaggio è però per Mort anche
un’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere
il suo primo romanzo e per riflettere profondamente. Osservando la
propria vita attraverso il prisma dei grandi capolavori
cinematografici a cui è legato, Mort scopre una rinnovata speranza
per il futuro. Con il suo consueto surreale umorismo, Woody Allen
mescola situazioni al limite dell’assurdo con storie dall’intreccio
romantico a tratti amare.
Lo scorso 25 aprile, in occasione
della cerimonia di premiazione degli
Oscar 2021, la regista Chloé Zhao ha trionfato
grazie al suo acclamato Nomadland, portandosi a casa l’Oscar come
Miglior regista (insieme ad altre due statuette, ossia Miglior film
e Migliore attrice protagonista, quest’ultimo andato a Frances McDormand), diventando la seconda
regista donna nella storia del prestigioso riconoscimento – dopo
Kathryn Bigelow per The Hurt Locker – ad
aver vinto il premio.
In seguito alla notte delle stelle,
il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha
rilasciato un’intervista a
Variety in cui ha ironizzato sul fatto che il prossimo anno
sarà Gli
Eterni a vincere l’Oscar come Miglior film. Per chi
ancora non lo sapesse, Gli Eterni
è il nuovo film dei Marvel Studios in arrivo il prossimo novembre
(dopo essere stato posticipato di un anno a causa della Pandemia di
Covid-19) che sarà diretto proprio da Chloé Zhao.
Ovviamente, se prima l’attesa nei confronti del cinecomic era alle
stelle, dopo la vittoria dell’Oscar da parte di Zhao è diventata
letteralmente spasmodica.
Parlando del futuro dell’Universo
Cinematografico Marvel, Feige ha ironizzato sul
fatto che Gli
Eterni vincerà l’Oscar come Miglior film alla prossima
edizione degli Academy Awards e che Avengers 5 – su cui vige ancora il più
assoluto mistero – diventerà il film con il maggior incasso di
tutti i tempi, battendo di nuovo Avatar. Nonostante
la storia ci insegni che spesso alcuni leggendari cineasti si sono
scontrati con il sistema dei grandi studi di Hollywood, in un’altra
intervista – sempre con
Variety – è stata proprio Chloé Zhao a
definire Feige “un grande capo”, sottolineando come abbia
appoggiato la sua visione del film in tutto e per tutto.
Chloé Zhao conferma che i lavori su
Gli Eterni sono quasi terminati
Zhao ha poi rivelato che, prima
dello scoppio della pandemia, Gli Eterni
sarebbe dovuto uscire prima di
Nomadland. Se non ci fosse stato il Coronavirus, la
regista sarebbe stata in grado di completare i lavori sul cinecomic
e di far uscire il film prima. Tuttavia, è comunque grata per come
sono andate le cose e per l’accoglienza e la risonanza che
Nomadland ha avuto a livello mondiale. “Ho
attraversato molti alti e bassi nella mia breve carriera”, ha
spiegato Zhao. Inoltre, la regista ha confermato che
Gli
Eterni è ormai completato: “Mancano davvero le ultime
cose. Come succede con la scultura, non vuoi mai che finisca. Vuoi
solo andare avanti finché non ti dicono che non puoi più andare
avanti.”
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don
Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attore Vincent
Kartheiser è entrato a far parte del cast di
Titans 3, l’annunciata
terza stagione della serie Titans che
arriverà su HBO
MAX. Vincent Kartheiser è entrato a far parte del cast di
Titans di HBO Max ed è pronto ad affrontare Jonathan Crane, alias
Spaventapasseri, nella terza stagione.
Jonathan Crane di Kartheiser è un detenuto presso l’Arkham
Asylum che terrorizzava Gotham City usando le tossine per sfruttare
le fobie dei suoi nemici. Mentre Kartheiser farà il suo
debutto come cattivo DC nella prossima terza stagione della serie,
Spaventapasseri è già apparso in numerosi titoli DC tra cui Le
avventure di Batman, Harley Quinn e persino The Lego Batman
Movie.
Titans 3
Titans 3 sarà la
terza stagione della serie Titans
prodotta dalla DC Entertainmet
e creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg
Berlanti. Titans vede come produttori
esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e
Sarah Schechter.
In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick”
Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r /
Starfire,
Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e
Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan /
Beast Boy. Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan
Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka
Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey
Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno
Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua
Orpin nei panni di Superboy e Esai
Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.
Nella serie tv Dick Grayson emerge
dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi
eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono
aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche
che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di
fumetti di sempre. La prima stagione Titans
ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC
Universe, gestito da Warner Bros. Digital
Networks.
Ci sono film talmente tanto assurdi
e dissacranti nelle loro premesse da diventare immediatamente opere
cult imperdibili. Tra i più recenti di questo genere vi è senza
dubbio L’uomo che uccise Hitler e poi il
Bigfoot, scritto, diretto e prodotto nel 2018
dall’esordiente Robert D. Krzykowksi. Si tratta di
un film che attraversa diversi generi, dall’avventura al
drammatico, dalla fantascienza all’opera bellica. Tipologia di
prodotto alquanto raro nell’odierna industria cinematografica,
questo ha comunuque ottenuto grande successo e fama proprio per la
sua stravaganza. Ad avvalorare l’interesse nei suoi confronti, vi
sono alcuni noti attori qui alle prese con ruoli inediti e bizzarri
quanto il film.
Eppure, nonostante il titolo possa
far pensare ad un prodotto B-Movie, il film sfoggia anche una serie
di riflessioni particolarmente profonde e coinvolgenti. Il tono
diventa infatti crepuscolare, raccontando dell’inevitabile scorrere
del tempo, del sopraggiungere dell’anzianità e di come i ricordi
possano essere un porto salvifico. Tra eroismo, dovere morale e
delusioni inevitabili, si costruisce così la figura del
protagonista che si sposa appieno con il contesto che lo circonda.
L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot è dunque
anche un’opera più intima e delicata di quello che si potrebbe
immaginare, benché non manchino anche momenti particolarmente
adrenalinici.
Presentato con successo a diversi
festival cinematografici di genere, il film si è così affermato
come il successo che meritava di essere, guadagnando sempre più
popolarità e apprezzamenti. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: la trama
del film
Protagonista del film è
Calvin Barr è un veterano della seconda guerra
mondiale che durante il conflitto è riuscito ad uccidere il celebre
dittatore Adolf Hitler, venendo però costretto a
mantenere segreta questa informazione al fine di evitare problemi
internazionali. Ormai anziano, egli vive in tranquillità tra i
flashback della guerra, il rimorso di aver ucciso un uomo, seppure
da lui giudicato un mostro, e il ricordo di un amore perduto. A
richiamarlo all’azione, un giorno, vi sono l’FBI e la Royal
Canadian Mounted Police, che gli chiedono di andare in missione
nell’America del Nord, per cacciare e uccidere una creatura
leggendaria.
Questa è il bigfoot, portatore di
una misteriosa malattia che ha già decimato le forme di vita locali
e che, se dovesse diffondersi su larga scala, potrebbe segnare
l’estinzione dell’umanità. L’essere si muove all’interno di un’area
circoscritta, detta “zona morta”, e se Calvin dovesse fallire, il
governo statunitense sarebbe pronto a sganciare un ordigno nucleare
per spazzare via ogni minaccia. Unica persona al mondo in grado di
affrontare una simile impresa, in Calvin si scatena uno straziante
conflitto interiore, in quanto aveva giurato di non uccidere mai
più.
L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: il cast del
film
Ad interpretare il personaggio del
veterano cacciatore Calvin Barr vi è l’attore Sam Elliott. Questi è
recentemente divenuto ulteriormente popolare per il film A Star
Is Born, per il quale ha anche ottenuto una nomination
all’Oscar. Elliott è però noto anche per film come Il grande Lebowski,
Hulk, Ghost Rider. Nell’assumere
i panni del protagonista in L’uomo che uccise Hitler e poi il
Bigfoot, egli ha affermato di essere rimasto affascinato dalla
natura complessa del personaggio, coinvolto tanto in azioni eroiche
quanto in grandi emozioni che ne dettano il carattere. L’attore si
è inoltre allenato a livello fisico per poter eseguire molte delle
scene più complesse e dinamiche.
Nei panni del giovane Calvin Barr vi
è invece l’attore Aidan Turner. Questi è meglio
noto per aver interpretato il nano Kili nella trilogia di Lo Hobbit, mentre
recentemente è apparso in televisione con la serie
Leonardo, dove interpreta il celebre artista e inventore
rinascimentale. Accanto a lui, nei panni dell’amata Maxine, vi è
invece l’attrice Caitlin FitzGerald, nota per la
serie Masters of Sex. Dopo essersi conosciuti sul set di
questo film, lei e Turner sono diventati una coppia nella vita. Nel
film sono poi presenti gli attori Ron Livingston
nei panni di Flag Pin, Larry Miller in quelli di
Ed e Ellar Coltrane, celebre per il film
Boyhood, nei panni di un
commesso. Mark Steger è invece il Bigfoot.
L’uomo che uccise Hitler e poi
il Bigfoot: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot
è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video e Now. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 29
luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Ci sono film che si propongono di
scavare nell’animo umano alla ricerca dei suoi lati peggiori, nel
tentativo di comprenderli. In particolare, a riguardo, una delle
tematiche più affascinanti è quella relativa al concetto di
peccato. Che cos’è il peccato? Chi sono i peccatori? Il cinema da
sempre prova a rispondere a queste domande con storie che hanno
tali argomenti come loro cuore narrativo. Uno dei più interessanti
degli ultimi anni incentrato su tali riflessioni è
Stone, scritto da Angus
MacLachlan e diretto da John Curran nel
2010. Appartenente al genere thriller, questo presenta una vicenda
tanto controversa quanto affascinante, portanto avanti un discorso
altrettanto interessante.
La storia narrata era nata intorno
al 2000 come dramma teatrale per mano di MacLachlan. Il testo fu
però esposto pubblicamente soltanto una volta. Successivamente, il
drammaturgo iniziò a rielaborare il racconto adattandolo ai canoni
cinematografici. Richiamando l’interesse di Hollywood, questo è
infine divenuto il film che oggi possiamo ammirare, con
protagonisti alcuni celebri attori, tra cui un premio Oscar,
chiamati qui a dar vita a personaggi particolarmente complessi e
ricchi di sfumature. La complessita e l’imprevedibilità del film
hanno infatti contribuito a renderlo ancor più noto presso il
grande pubblico.
Questo non portò però il film a
divenire un gran successo, rivelandosi anzi un notevole flop al box
office. Con il passare del tempo è però stato parzialmente
riscoperto, divenendo un buon film per gli amanti del genere e per
chi desidera farsi sorprendere da una serie di dinamiche
inaspettate. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Stone: la trama del film
Protagonista del film è il
poliziotto Jack Mabry, il cui compito è quello
d’indagare, comprendere e valutare la buona fede e le reali
intenzioni di tutti quei detenuti che chiedono la decurtazione
della pena. Una sua parola può infatti garantire la libertà a
quanti se la sono vista fino a quel momento negare. Jack, però, è
ormai prossimo alla pensione, ma prima di lasciare definitivamente
la sua mansione desidera risolvere un ultimo caso. Si imbatterà
così in quello di Gerald “Stone” Creeson,
condannato a una lunga reclusione per essere stato complice della
morte dei suoi nonni e per aver successivamente dato fuoco alla
loro casa.
Quest’ultima valutazione si rivelerà
per Jack tutt’altro che semplice, poiché egli non riesce realmente
a stabilire se il detenuto sia cambiato o meno. A rendere più
complessa la situazione vi è anche il coinvolgimento
dell’affascinante e seducente Lucetta Creeson,
moglie di Stone. La donna, attraverso sottili giochi psicologici,
s’insinuerà nella mente e nei pensieri del poliziotto, tanto da
portarlo a vivere un insostenibile conflitto interiore tra i
desideri della carne e la sua fedeltà al matrimonio. Questo gioco
di potere, seduzione e inganno sembrerà arrivare sino a un punto di
non ritorno, portando con sé conseguenze disastrose.
Stone: il cast del film
Ad interpretare il ruolo del
poliziotto Jack Mabry vi è il due volte premio Oscar
Robert De Niro. Questi
si disse da subito disponibile a prendere parte al film, attratto
dalle sue tematiche. In particolare, egli lavorò sul rendere
evidenti i conflitti del personaggio, come anche il fatto che egli
stesso passi più volte dalla ragione al torto e viceversa,
macchiandosi a sua volta di diversi peccati. De Niro, inoltre,
visse una strana situazione sul set quando una sua fan ubriaca,
eludendo la sicurezza, gli si avvicinò nel tentativo di
incontrarlo. La donna fu però prontamente fermata e sottoposta ad
arresto. Nei panni della moglie di Jack, Madylyn, vi è l’attrice
Frances Conroy, celebre per la serie American
Horror Story.
L’attore Enver Leif
Gjokaj è invece presente nei panni di un giovane Jack.
Gjokaj è meglio noto per aver interpretato l’agente Daniel Sousa
nel Marvel Cinematic Universe.
Pepper Binkley interpreta allo stesso modo la
giovane Madylyn. Nei panni di Gerald “Stone” Creeson vi è invece
EdwardNorton, con un personaggio simile a quello
interpretato nel suo primo film, Schegge di paura. Per
prepararsi al ruolo questi ha speso diverso tempo con alcuni
carcerati, apprendendo quanto gli occorreva per la sua
interpretazione ed ispirandosi ad alcuni detenuti per il modo di
parlare, alcune specifiche frasi e l’acconciatura di capelli. Nei
panni di sua moglie Lucetta, infine, vi è l’attrice Milla
Jovovich.
Stone: il trailer e dove vedere il
film in streaming e in TV
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Stone è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili Cinema, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 28
aprile alle ore 21:10 sul canale
Paramount Channel.
Ambientato in una splendida città
di mare della Riviera italiana, Luca
è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di
crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da
gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste
avventure con il suo nuovo migliore amico, ma tutto il divertimento
è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro
mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.
Dopo il successo agli Oscar con
The Father, che lo studio ha prodotto e venduto,
la londinese Embankment ha svelato una prima foto di Emma Mackey, star di Sex
Education di Netflix, nei panni della scrittrice Emily
Brontë. Il film si intitolerà Emily e sarà una storia di origini
per la famosa autrice britannica.
Il film segna il debutto della
sceneggiatrice e regista dell’attore Frances
O’Connor, due volte candidata ai Golden Globe per le sue
interpretazioni in Madame Bovary e Missing. Insieme a Mackey e
Fionn Whitehead (Dunkirk, Voyagers) in quello che
Embankment descrive come un “cast di giovani vibranti talenti
britannici” ci sono Oliver Jackson-Cohen (The
Haunting of Hill House), Alexandra Dowling (I
moschettieri), Amelia Gething (La principessa spagnola), nonché la
candidata ai BAFTA Gemma Jones (Ammonite,
Rocketman) e Adrian Dunbar (Line of Duty).
Il primo sguardo al film, di
seguito, mostra Mackey nei panni di Brontë, una giovane donna su
uno sfondo che assomiglia molto a una vasta brughiera dello
Yorkshire.