Dopo essere stato in produzione
alla SONY per diverso tempo, il film su Barbie è
passato alla Warner Bros. Secondo
Deadline sembra che Margot Robbie
sia la frontrunner per interpretare la protagonista del film, con
Patty Jenkins che invece dovrebbe occuparsi della
regia del film. Tuttavia, il ruolo della Jenkins, al momento
impegnata con le riprese di Wonder Woman 1984, è stato
smentito.
Il progetto ha avuto una produzione
fino a questo momento complicata, con la regista Alethea
Jones che ha lasciato il film, Anne
Hathaway ha lasciato il progetto all’inizio dell’anno dopo
che una versione dello stesso progetto non è andata a buon fine
perché prevedeva la presenza di Amy Schumer
impegnata in un altro progetto.
Barbie
è un marchio redditizio per la Mattel, che ha appena annunciato che
Robbie Brenner è il nuovo capo della divisione
cinematografica. La compagnia è molto protettiva nei confronti del
prodotto, dal momento che si tratta del giocattolo che ha costruito
la casa Mattel ed è forte il desiderio di realizzare il miglior
prodotto cinematografico possibile per il grande schermo. Adesso
che il progetto è passato alla Warner Bros, ha perso tutti i
produttori coinvolti precedentemente alla SONY, tra cui Amy
Pascal, Laurie Macdonald e Walter
Parkes.
Sono stati diffusi i character
poster di Macchine Mortali, il film prodotto
da Peter Jackson e diretto
dall’esordiente Christian Rivers che porta
sullo schermo la saga fantasy scritta da Philip
Reeve.
Migliaia di anni dopo la distruzione
del mondo civilizzato a causa di un cataclisma, la razza umana si è
adattata e si è evoluta con un nuovo stile di vita. Gigantesche
città in movimento vagano per la Terra, prendendo brutalmente di
mira le più piccole città trazioniste. Tom Natsworthy (Robert
Sheehan)—proveniente da una classe inferiore della grande città
trazionista di Londra—si ritrova a dover combattere per la
sopravvivenza dopo essersi imbattuto in Hester Shaw (Hera Hilmar),
una pericolosa fuggitiva. I due opposti, i cui sentieri non
avrebbero mai dovuto incontrarsi, sigleranno un’alleanza destinata
a cambiare il corso del futuro.
Macchine Mortali è la nuova
sorprendente ed epica avventura diretta dal premio Oscar® Christian
Rivers, un’artista degli effetti speciali (King Kong). A lui si
uniscono i produttori tre volte premi Oscar® Peter Jackson, Fran
Walsh e Philippa Boyens (le trilogie de Lo Hobbit ed Il Signore
degli Anelli), i quali hanno firmato la sceneggiatura.
L’adattamento Universal e MRC è basato sulla pluripremiata serie
scritta da Philip Reeve, e pubblicata nel 2001 da Scholastic.
Ad unirsi a Walsh e Jackson in veste
di produttori figurano Zane Weiner (la trilogia de
Lo Hobbit), Amanda Walker (la trilogia de Lo
Hobbit) e Deborah Forte (Piccoli Bridivi).
Ken Kamins (la trilogia de Lo Hobbit) si unisce a
Boyens in veste di produttore esecutivo. Universal distribuirà il
film in tutto il mondo.
La Warner Bros ha diffuso il secondo
trailer di Aquaman, il film diretto da James
Wan con protagonista Jason Momoa, nei
panni dell’eroe DC Arthur Curry.
Il lunghissimo trailer mostra non
solo ciò che abbiamo visto nel filmato del Comic Con, ma anche
moltissimi contenuti inediti. Vediamo il prologo, con Atlanna, il
piccolo Arthur e una parte che sembra occupare gran parte del film
in cui Arthur è in compagnia di Mera alla ricerca di risposte e di
indizi. Abbiamo la possibilità di dare una prima occhiata a Black
Manta e soprattutto a Orm. Vediamo una massiccia battaglia per il
dominio dei sette mari, la riluttanza di Arthur e infine lo stesso
Arthur nei panni di Aquaman, con tanto di tridente e costume oro e
verde.
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
L’universo cinematografico Marvel, il MCU, è pieno di segreti
nascosti tra le pieghe dei film, e da dieci anni continua a stupire
il pubblico per la maniera in cui questi perfettamente celati
(tranne agli occhi dei più esperti osservatori).
Alcuni sono semplici easter egg
utili a compiacere i fan dei fumetti originali, altre vere e
proprie chicche che vanno oltre l’omaggio, ma spesso poco evidenti
nel marasma di effetti speciali e combattimenti.
Ecco allora di seguito i 20
segreti della Fase 3 che non avrete sicuramente notato nel
MCU (Parte 1):
Miriam Sharpe
Se è vero che il segreto del
successo del MCU sono i grandi personaggi, è
anche vero che dietro ogni grande personaggio c’è un grande attore.
Ma nel caso di Alfre Woodard, che in
Captain America: Civil
War interpreta il ruolo di Miriam
Sharpe, le cose sono ancora più eclatanti.
La donna aveva perso un figlio a
Sokovia e incolpa Iron Man per la sua scomparsa,
dunque si trattava di una piccola parte, tuttavia impressionata
dalla performance dell’attrice i Marvel Studios decisero di darle più spazio
affidandole il ruolo di Black Mariah in
Luke Cage.
Il Nomade
Mentre il Captain
America di Chris Evans si prepara a dire
addio al Marvel Cinematic Universe, i fan
ancora riflettono sul suo look inedito mostrato in Infinity
War – con barba e capelli lunghi – che in realtà è un
gustoso easter egg per gli appassionati di fumetti.
Nei fumetti, stanco di sottostare ad
una politica americana che non condivideva più, Steve scelse di
svestire i panni iconici di Cap per indossare quelli del vagabondo
Nomad. Ecco allora che l’aspetto trasandato di
Infinity War omaggia quel passaggio della storia
del personaggio che molti hanno dimenticato…
Tony e Goliath
Una delle cose che rende così amato
il MCU è la precisa
connessione fra i film e come tutto questo sia perfettamente
programmato. Per questo l’aver menzionato un aspetto di
Ant-Man and The Wasp in Iron Man
2 ha scatenato l’euforia dei fan: parliamo ovviamente di
Goliath, nominato da Tony
Stark mentre chiede a Jarvis di portargli i documenti sui
progetti Pegasus, Exodus e Goliath.
Scopriremo solo più tardi che
Bill Foster, collega di Hank Pym,
aveva lavorato al progetto Goliath prima degli eventi di
Ant-Man…
Doctor Strange e i Pink Floyd
Un aggettivo potrebbe descrivere al
meglio l’esperienza cinematografica di Doctor Strange: psichedelico.
D’altronde il film è pieno di immagini cangianti e universi
alternatici accompagnate da canzoni come “Interstellar Overdrive” dei Pink
Floyd. E in effetti un easter egg vede
protagonista proprio la band di Roger Waters e co.
Nel 1968, l’album “A Saucerful of
Secrets” aveva sulla cover anche immagini del fumetto di Strange, e
il personaggio stesso fu menzionato un anno dopo nella canzone
“Cymbaline”.
I segreti di Sokovia
Nell’adattare i personaggi e le
storie classiche dei fumetti Marvel, l’universo cinematografico
ha spesso percorso la linea sottile che intercorre tra l’omaggio
all’originale e le nuove idee. Un grande esempio possono essere gli
Accordi di Sokovia, che sulla pagina invece
venivano chiamati “The Superhero Registration
Act“.
Questo atto costringeva tutti gli
eroi a cedere le loro identità al governo e a diventare dipendenti
retribuiti, e quelli che intraprendevano la via clandestina avevano
rifiutato tale accordo. Sappiamo però che la maggior parte degli
eroi nel MCU non ha identità segrete, quindi
la versione cinematografica sembra essersi concentrata
esclusivamente sull’idea che l’eroe doveva firmare e lavorare per
il governo senza perdere la propria identità.
Stan Lee l’Osservatore
Individuare il cameo di Stan
Lee nei film è diventato il gioco preferito di ogni fan
Marvel, e se ricordate in
Guardiani della Galassia
Vol.2 arrivava dopo i titoli di coda su un misterioso
pianeta mentre chiacchierava con esseri di dubbia provenienza.
In realtà si scoprì che Lee stava
dialogando con gli Osservatori, specie
umanoide extraterrestre molto avanzata incaricata di osservare
l’universo e i suoi momenti più importanti. Nella scena infatti
Stan Lee parla di tutti i suoi diversi camei, il che implica che
egli stesso possa essere un Osservatore che ha assunto una forma
umana per aiutare a guardare i personaggi e gli eventi che hanno
modellato l’MCU.
La ferita sul volto di Tony Stark
Non soltanto Spider-Man: Homecoming è
riuscito a ricollegarsi in modo originale agli eventi di di
Avengers e a quelli di Captain America:
Civil War, tuttavia rispetto a quest’ultimo titolo
vogliamo rivelarvi un segreto davvero inedito, forse anche ai fan
più attenti.
Durante la scena nel taxi dove
Tony Stark e Peter parlano, sulla fronte del
leader degli Avengers è visibile un taglio, che corrisponde alla
ferita provocatagli dallo scontro con Steve Rogers in Civil
War. Il taglio è ancora lì perché forse non è passato
molto tempo dalla fine dello scontro…
Crossover tra Infinity War e
Deadpool 2
I fan della Marvel stanno pregando affinchè
l’accordo tra Disney e Fox possa finalmente aprire le porte ad un
collegamento tra il MCU e i franchise dei
Fantastici 4 e degli X-Men. Ma se
fate davvero attenzione, questa unione è già avvenuta sullo
schermo…
In Avengers: Infinity
War, Doctor Strange usa l’incantesimo di
Cyttorak contro Thanos, e chi legge i fumetti
saprà questo nome appartiene a l’essere oscuro e potente che
alimenta l’inarrestabile Juggernaut. Dunque, con
una sola magia, Doctor Strange ha creato una connessione
improbabile tra Infinity War e Deadpool
2!
Il confronto tra Cap e Tony in
Civil War
L’operazione di adattamento di un
fumetto sul grande schermo prevede che qualche dettaglio venga
cambiato, anche solo graficamente, trattandosi di due mezzi di
racconto completamente diversi. Tuttavia la storia recente del
MCU ci ha resi testimoni
di un momento in cui la fonte originale è stata fedelmente ricreata
al cinema, e parliamo di un momento di Capitan America:
Civil War, quando Tony Stark si ritrova faccia a faccia
contro Steve Rogers alla fine del film.
Si tratta infatti della scena più
famosa dei fumetti di Civil War, e quello che
sembrerebbe solo un omaggio è un modo dei Marvel Studios per dimostrare
quanto serio è l’approccio al lavoro e quanto ci tenga a
compiacere i propri fan…
Il legame tra Agents of S.H.I.E.L.D. e Doctor Strange
Chi segue Agents of
SHIELD saprà che sue intricate trame non vengono quasi mai
citate nei film, tuttavia ci sono stati dei crossover (pensate solo
al personaggio di Phil Coulson che veniva
resuscitato dopo la morte in Avengers) e uno lega
in maniera del tutto inaspettata la serie a Doctor
Strange.
Si, perché se è vero che la maggior
parte delle disavventure di Strange sono state causate da persone
che cercavano di ottenere Il libro di Cagliostro, contenente
potenti magie oscure, e che l’autore stesso ha studiato il libro
dei peccati noto come The Darkhold, quando in
Agents of S.H.I.E.L.D. viene citato e mostrato si realizza uno
strano e inatteso crossover tra i due media!
Sullo sfondo, milioni di
persone in fuga da guerre e dittature, ma anche gli epicentri
della crisi migratoria come Lampedusa e il tragico naufragio del 3
Ottobre 2013, il corridoio balcanico, i luoghi dell’accoglienza, e
la crisi d’identità di un’intera nazione.
In primo piano, due famiglie di
rifugiati alla disperata ricerca di una nuova vita, e il loro
road-movie attraverso un paese diviso tra compassione e rancore e
colpito da una dilagante deriva populistica.
Per il ciclo “Il Racconto
del Reale”, domenica 7 ottobre dalle 21.15 su Sky
Atlantic va in onda IT WILL BE CHAOS –
SARÀ IL CAOS,documentario prodotto
da HBO – che è stato presentato
al Milano Film Festival il 2 ottobre. Il film
affronta con complessità i risvolti umani e sociali della crisi
migratoria nel Mediterraneo. Lo fa raccontando in presa diretta le
storie di due uomini, costretti a mettere a repentaglio la vita
delle proprie famiglie nel drammatico viaggio alla ricerca di una
nuova esistenza.
It will be chaos – sarò il
caos non trascura alcun aspetto della crisi, e include
anche quella parte di società che si chiude di fronte agli sbarchi,
tra le preoccupazioni dei residenti, il diffondersi di populismi, e
l’intolleranza verso i nuovi arrivati. Tra i commenti della
stampa americana, il BOSTON GLOBE sottolinea il pregio del
documentario di “dare un viso e un’identità ad una catastrofe
in corso spesso trattata solo come astrazione politica e
numerica” e l’HOLLYWOOD REPORTER lo definisce come
“ritratto intimo del dramma della crisi migratoria che … mette
gli spettatori nei panni dei rifugiati” e ne esorta la
visione per tutti coloro che hanno il compito “di
legiferare sulle politiche migratorie”.
IT WILL BE CHAOS – SARÀ IL CAOS
Diretto da Lorena
Luciano e Filippo Piscopo, IT
WILL BE CHAOS – SARÀ IL CAOS – Miglior Regia al Festival di
Taormina – è un viaggio durato cinque anni, di perdita e di
ricerca, proprio come quello dei due protagonisti, e che racconta
“una crisi antica come il mondo, di cui – nelle parole dei due
registi – siamo protagonisti e spettatori al tempo stesso”.
Aregai è eritreo ed è un
sopravvissuto al naufragio del 3 ottobre 2013, durante il quale
persero la vita 367 persone, tra cui tre suoi cugini
– inghiottiti dal mare a poche centinaia di metri da
Lampedusa. Dopo il salvataggio, avvenuto grazie ad una
famiglia di pescatori locali, il film immortala la sua fuga verso
il nord-Europa, punteggiata da convocazioni in tribunale e
pellegrinaggi attraverso centri di detenzione popolati da migliaia
di richiedenti asilo bloccati nel limbo di un sistema migratorio
allo sfascio. Nel 2015 comincia invece il drammatico viaggio da un
altro territorio in crisi, la Siria, di Wael e della sua famiglia,
gli Orfahli. Da Smirne, in Turchia, IT WILL BE CHAOS – SARÀ IL CAOS
segue in presa diretta il cammino di Wael, della moglie e dei
quattro figli piccoli attraverso l’intero corridoio Balcanico.
Un’odissea che, dopo 7 paesi diversi, 24 giorni di fame, ansia, e
pericoli costanti, si conclude in Germania, dove Wael ritrova suo
fratello Thair.
È sui loro passi che IT WILL BE
CHAOS – SARÀ IL CAOS racconta i territori distrutti dal terrore che
questi uomini e donne hanno lasciato, e le contraddizioni di quelli
nei quali approdano, dopo aver abbandonato tutto alla ricerca di
una nuova vita. La narrazione del microcosmo familiare degli
Orfahli, che durante il suo percorso incontra altrettante vite in
pericolo, diventa emblema di una crisi umanitaria che coinvolge
tutti. Costruire una storia esemplare è l’obiettivo dichiarato dei
registi, entrambi italiani da anni a New York, che durante le
riprese si sono confrontati con un’umanità in difficoltà e hanno
cercato la chiave per trasmettere senza filtri questo impatto
emotivo: “Durante i nostri viaggi a Lampedusa – hanno raccontato –
ma anche quando ci siamo imbarcati nello straordinario viaggio
filmico nei Balcani, la sfida più grande è stata quella
di intersecare storie e geografie diverse per creare un
racconto ad altezza d’uomo, saldamente ancorato ai fatti, che
potesse narrare in modo eloquente la crisi globale delle
migrazioni con una valenza universale, ingrediente essenziale
per tutte le storie che vogliono sopravvivere alla
contemporaneità”.
La scena a metà dei titoli di coda
di Venom rivela
la grande intervista che Eddie aveva accennato a Annie poco prima
che il film finisca. Il soggetto dell’intervista non è altro che il
famoso serial killer
Cletus Kasady, che viene tenuto in una cella
di massima sicurezza nella prigione di San Quintino (Woody
Harrelson indossa anche una parrucca di riccioli rossi
molto poco convincente). Fedele ai fumetti, Cletus ha l’abitudine
di scarabocchiare sulle pareti con il suo stesso sangue, cosa che
sta facendo quando arriva Eddie. La scena dei titoli di coda
termina con Cletus che promette che quando uscirà di prigione ci
sarà una “carneficina”, quindi in originale “Carnage”!
Nei fumetti, Cletus Kasady era il
compagno di cella di Eddie Brock durante il suo primo periodo in
prigione. I due prigionieri non erano particolarmente amici, con
Cletus che preferiva ascoltare l’heavy metal mentre Eddie preferiva
la palestra. Tuttavia, poco prima che Eddie e Venom fuggissero
dalla prigione, Venom diede alla luce un nuovo simbionte e non si
preoccupò di dirlo a Eddie, poiché la riproduzione è asessuata sul
pianeta natale di Venom e i simbioti non hanno alcun concetto di
famiglia. La progenie di Venom, Carnage, si attaccò al potenziale
ospite più prossimo – Cletus, un serial killer psicopatico – così
divenne malvagio. Carnage esce di prigione e dissemina terrore,
attirando l’attenzione di Spider-Man. Con riluttanza, Spider-Man
recluta Venom per farsi aiutare a rintracciare Carnage, e Venom
(che, nonostante sia malvagio per sua stessa natura, si oppone con
veemenza a fare del male agli innocenti) accetta un’alleanza in cui
entrambe le parti si sentono a disagio.
Carnage è decisamente più folle di
Venom e anche più potente, vantando molte delle abilità che ha
Riot. Alla fine gli sforzi combinati di Spider-Man
e Venom riescono a neutralizzare Carnage, ma
l’Eddie Brock di Tom Hardy non ha uno Spider-Man con cui
combattere, il che significa che avrà un serio problema nel sequel
di Venom.
La scena dei mid-credits di Venom è
chiaramente progettata per creare un sequel con Carnage come
cattivo principale, e offre anche un modo semplice per spiegare
perché e come Carnage si affeziona a Cletus. Nel film ci sono solo
quattro simbioti riportati sulla Terra dalla Life Foundation, e
alla fine del film Venom è l’unico simbionte rimasto vivo, quindi
Carnage deve venire per forza da Venom – proprio come nei fumetti.
Dal momento che Eddie va al carcere di San Quintino per
intervistare Cletus con il suo amico al seguito, non sarebbe
affatto sorprendente se Venom casualmente desse alla luce Carnage
durante l’intervista e lo avesse lasciato indietro alla portata di
Cletus.
Anche se la scena di metà titoli di
coda di Venom non vede la creazione di Carnage
come antagonista dell’eventuale sequel, Woody
Harrelson ha spiegato: “Sono in una piccola parte di
questo film, ma sarò nel prossimo, capisci?”. Il sequel di
Venom non è stato ancora annunciato ufficialmente, ma con le
previsioni del box office che puntano a 175 milioni di dollari
per il weekend di apertura dovrebbero generare un profitto sul suo
budget di $ 100 milioni. Quindi è solo questione di ore.
Tom Hardy, Michelle
Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee,
Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di
Venom, diretto
da Ruben Fleischer e in sala dal 4
ottobre 2018.
Venom, il
protettore letale, uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e
tosti arriva sul grande schermo interpretato dall’attore candidato
all’Oscar Tom Hardy.
Presentato stamane il programma
della Festa di Roma 2018, giunta alla sua
tredicesima edizione, che si svolgerà nella capitale dal 18
al 28 ottobre con la direzione artistica di Antonio
Monda.
38 i titoli selezionati tra film e
documentari nella sezione ufficiale, 4 per la categoria “Tutti ne
parlano”, con 6 eventi speciali, 14 incontri ravvicinati (per Monda
il vero fiore all’occhiello della manifestazione capitolina), 7
preaperture, 13 omaggi e Restauri 2 retrospettive dedicate
rispettivamente a Peter Sellers e Maurice
Pialat.
7 sconosciuti a El Royale (Bad Times at the El
Royale) di Drew Goddard Three identical strangers di Tim Wardle |
documentario Stan and Ollie di Jon S. Baird They shall not grow old di Peter
Jackson The little drummer girl di Park Chan-wook |
serie tv Mia e il leone bianco di Gilles de Maistre Beautiful boy di Felix Van Groeningen Green book di Peter Farrelly Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could
Talk) di Barry Jenkins Millennium: Quello che non uccide di Fede
Alvarez Fahrenheit 11/9 di Michael Moore Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis An elephant sitting still di Bo Hu Boy erased di Joel Edgerton Watergate di Charles Ferguson
|serie tv
TUTTI NE PARLANO
The Miseducation of Cameron Post di Desiree
Akhavan
EVENTI SPECIALI
Notti magiche di Paolo Virzì | Film di
chiusura
RESTAURI
San Michele aveva un gallo di Paolo e Vittorio
Taviani Italiani brava gente diGiuseppe De
Santis L’amore molesto di Mario Martone La grande guerra di Mario Monicelli
RETROSPETTIVE
Peter Sellers
Maurice Pialat
INCONTRI RAVVICINATI
Martin Scorsese | Premio alla Carriera
Isabelle Huppert | Premio alla Carriera
Cate Blanchett
Sigourney Weaver
Alice e Alba Rohrwacher
Dakota Johnson
Shirin Neshat
Giuseppe Tornatore
Thierry Frémaux
Michael Moore
Jonathan Safran Foer
Luca Bigazzi e Arnaldo Catinari
Giogiò Franchini e Esmeralda Calabria
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Il mese scorso, i registi
Joe e Anthony Russo hanno condiviso una foto dal
dietro le quinte di Avengers 4, invitando i fan a
“dare un’occhiata” agli indizi sul film. Alcuni fan con l'”occhio
di falco” (è il caso di dirlo) hanno rintracciato ben 4 “A”
nell’immagine, ma questo non è bastato a dare indicazioni sul
titolo ufficiale del film.
I fan più svegli hanno rintracciato
qualche idizio, come il cannone di War Machine,
ma sembra che adesso sia emerso un nuovo dettaglio che suggerisce
che il titolo del film possa essere Avengers:
Annihilation, lo stesso di una serie a fumetti, come nel
caso di molti altri film Marvel Studios.
La notizia arriva da MCU Cosmic, che chiama in causa
“una fonte che è più affidabile” che ha trasmesso le informazioni.
Mentre la teoria predominante era che le A intercettate nella foto
indicassero Avengers: Assemble (che era il titolo
di The Avengers del 2012 usato nel Regno Unito), MCU Cosmic invece crede che sia
l’acronimo di Avengers: Annihilation. Debuttata
nel 2006, Annihilation è stata una serie di eventi crossover che
riuniva molti degli eroi e criminali cosmici della Marvel come Nova, Silver
Surfer, Super-Skrull, Thanos, i Guardiani della Galassia e
Ronan l’accusatore per fermare Annihilus e la sua
Onda di Annientamento che consumava l’universo. Tuttavia abbiamo
già diversi esempi di film Marvel che con titoli di storie a
fumetti hanno raccontato altro. Ad esempio, i film del MCU con titoli uguali a storie o
saghe a fumetti sono: Avengers: Age of Ultron, Capitan
America: The Winter Soldier, Capitan America: Civil War e
Avengers: Infinity War. E non
tutti hanno raccontato la stessa storia dei fumetti da cui hanno
preso il titolo, pur traendone spunto.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
I fan di Aquaman aspettano il secondo trailer dal
film che sarà presentato nel corso del New York Comic
Con, che si svolge durante questo fine settimana
dall’altra parte dell’Oceano. Intanto cominciano a circolare i
nuovi materiali promozionali del film, tra cui il nuovo poster
ufficiale e l’action figure di Jason Momoa, che
torna nei panni di Arthur Curry.
Dalle immagini che seguono possiamo
notare che il costume di Aquaman sarà in qualche
modo fedele a quello verde e oro dei fumetti. Naturalmente
ipotizziamo che si tratterà di una evoluzione del costume visto in
Justice League, in quanto,
plausibilmente, sarà un costume da “incoronazione” così come il
tridente che impugna il personaggio sarà l’arma definitiva del
sovrano dei sette mari, al posto del “quidente” che invece ha
impugnato in precedenza.
1 di 2
Prima di apparire come assoluto
protagonista, il personaggio di Jason
Momoa ha debuttato in Justice
League, diretto da Zack Snyder, al
fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
Le ripercussioni del tragico
epilogo di Infinity
War avranno certamente un ruolo chiave
in Avengers 4, dove i nostri eroie
cercheranno in ogni modo di sistemere ciò che è andato storto
nel precedente film; o meglio, sarà un tentativo dei sopravvissuti
di porre rimedio allo schiocco di dita di Thanos che ha messo fine
a metà dell’universo vivente, portando con sé moltissimi
personaggi, tra cui Spider-Man, Doctor Strange, Black Panther e Bucky.
Nei mesi scorsi Kevin
Feige, i fratelli Russo e l’intero cast
sono stati attenti a non rivelare alcun dettaglio degli eventi del
quarto film sugli Avengers, tranne il fatto che (come visto
nell’unica scena post
credits di Infinity
War)Captain Marvel arriverà in
soccorso per regolare i conti con il Titano Pazzo.
Ma cerchiamo di fare chiarezza
sulle informazioni che abbiamo raccolto finora sul film, elencando
almeno le 9 teorie finora confermate:
LE NOSTRE INTERVISTE ESCLUSIVE AI PROTAGONISTI DEL MARVEL UNIVERSE
Ritorno alla battaglia di New York
Le molte foto e di numerosi video
trapelati dal set di Avengers 4 e dalle
riprese aggiuntive in corso, hanno confermato, senza quasi
possibilità di errore, che il film sarà ambientato, almeno in buona
parte, durante la Battaglia di New
York, centro narrativo di The
Avengers (2012).
La Battaglia di New York è il
primo momento in cui si avverte la presenza di Thanos nel MCU. Mentre la sua esistenza è
stata presagita già dal primo film di Thor, solo
in The Avengers, con l’aiuto di Loki, ha
allungato per la prima volta la mano sulla Terra. La scena
post-credit del film ha segnato il debutto sullo schermo del Titano
Pazzo. La cosa interessante, tuttavia, è che Avengers
4 sembra rivisitare solo la fine della Battaglia di
New York e le sue conseguenze immediate (qualcosa che non abbiamo
mai visto prima).
Ovviamente, il film non può
ricreare l’intero terzo atto di The Avengers,
ma se il piano dei Vendicatori è di sabotare il progetto di Thanos,
perché non iniziare proprio dal principio? Le teorie hanno
suggerito che la ragione per cui il Titano Pazzo sa chi sono i
Vendicatori, in particolare Tony Stark, è perché proprio Iron Man
ha lanciato una bomba nucleare contro le sue truppe all’estremità
opposta del portale aperto dal Cubo Cosmico/Tesseract. Se Thanos
non dovesse avere coscienza di chi sono i Vendicatori, forse questi
potrebbero avere l’elemento sorpresa a loro vantaggio e questo
potrebbe permettere loro di essere più preparati quando lui
sbarcherà, inevitabilmente, sulla Terra.
Ancora, la Battaglia di New York ha
visto attive due Gemme dell’Infinito contemporaneamente, senza che
però ne fossimo coscienti: la Gemma della Mente / Scettro e la
Gemma dello Spazio / Tesseract. Natasha ha persino usato lo scettro
per chiudere il portale dei Chitauri aperto dal Cubo Cosmico,
permettendo alle pietre di interagire direttamente tra loro.
Occhio di Falco diventerà Ronin
Avengers: Infinity
War ha riunito la maggior parte di personaggi del
MCU sullo schermo, presentando tra
loro anche supereroi mai visti prima, tuttavia l’assenza di
Occhio di Falco si è fatta notare e i fan sono
ansiosi di rivederlo in azione in Avengers 4.
Dov’era uno dei membri fondatori
degli Avengers? Tornerà ma con un look e un’identità diversi?
Grazie alle foto trapelate dal
backstage abbiamo visto Jeremy Renner indossare un
nuovo costume, tutto nero, che non ha fatto altro che alimentare le
voci su un più che probabile ingresso di
Ronin.
Occhio di Falco e Vedova Nera si recheranno in Giappone
La posizione di Occhio di
Falco durante gli eventi di Infinity War
rimane ancora un mistero, ma sappiamo che Jeremy
Renner e Scarlet Johansson sono stati
avvistati su un set costruito per riprodurre la città di Tokyo. Da
qui la teoria dei fan, secondo cui i due colleghi Vendicatori si
siano riuniti nel tentativo di combattere lo
Yakuza, ovvero l’organizzazione criminale più
pericolosa del Giappone.
Da qui un’ulteriore conferma che
Clint Barton abbia assunto l’identità di Ronin,
termine giapponese per descrivere un samurai errante.
Rocket e Nebula si uniranno agli Avengers
Questa teoria potrebbe sembrare
abbastanza ovvia, ma sappiamo che Nebula e
Rocket Raccoon sono gli unici due membri dei
Guardiani della Galassia ad
essere sopravvissuti allo schiocco di Thanos alla
fine di Infinity War,
dunque è ovvio che verranno inclusi nel team dei Vendicatori.
Inoltre un nuovo concept art ha mostrato i due
personaggi nel gruppo degli Avengers sopravvissuti insieme ai nuovi
arrivati Ant-Man e Captain Marvel.
Nuovi costumi
È stato confermato che i
Vendicatori vestiranno delle uniformi completamente rinnovate per
la loro prossima avventura cinematografica, come mostrato nella
prima concept art trapelata sul
web. Alcuni personaggi – tra cui Thor e
Iron Man – non subiranno radicali cambiamenti,
avendo aggiornato i loro look di recente, ma sappiamo che
Captain America e Hulk subiranno
qualche modifica.
Steve Rogers
tornerà con la sua iconica armatura e una gamma di colori più
cangiante, mentre Bruce Banner probabilmente
indosserà un’armatura simile a quella di Amadeus Cho nei
fumetti.
Ci sarà anche Cassie Lang
Nuovi aggiornamenti
su Avengers 4 sono stati diffusi nei
mesi scorsi dal sito That Hashtag Show che ha
riportato la notizia del casting dell’ attrice Emma
Fuhrmann per interpretare la versione adulta
di Cassie Lang, il personaggio già apparso
in Ant-Man (è la figlia di Scott) con il
volto della piccola Abby Ryder
Fortson (presente anche in Ant-Man and The
Wasp).
Questo ovviamente apre allo
scenario ipotizzato tempo fa che prevedeva nel film diversi viaggi
nel tempo. Se infatti in Avengers
4 vedremo una Cassie cresciuta, presumibilmente
adolescente (dato che la Fuhrman ha sedici anni), è chiaro che la
narrazione si sposterà in avanti e che tra il sequel
di Ant-Man – in uscita a Luglio – e il
quarto capitolo sui Vendicatori ci sarà una pausa sostanziosa.
Non è l’unica prospettiva
possibile, poiché i Marvel Studios potrebbero aver selezionato
un’attrice di questa età per rilanciare nel franchise i personaggi
di Stature o Stinger,
i cui costumi sono stati indossati da Cassie Lang più volte nei
fumetti.
Il successore di Tony Stark
Tra i tanti personaggi comparsi nel
corso del Marvel Cinematic Universe i fan non
hanno dimenticato il giovane Harley Keener, il
ragazzino che Tony Stark incontra in
Iron
Man 3. Ty Simpkins, l’attore che lo interpreta, sarà
in Avengers 4, ma perché? Quale sarà il suo ruolo
all’interno del film?
È possibile che Harley riappaia in
un cameo, anche se la teoria più gettonata è che diventerà un
membro dei Giovani Vendicatori nella prossima fase del MCU. La sua attitudine per la
scienza lo rende infatti un candidato perfetto diventare il
successore di Iron Man…
Fine della guerra civile
Captain America e
Iron Man non si sono incontrati in Infinity War,
ma è evidente che tra i due tornerà la pace dopo gli eventi di
Civil War che li aveva lasciati l’uno contro
l’altro.
Gli sceneggiatori
Christopher Markus e Stephen
McFeely hanno rivelato che originariamente
Infinity War avrebbe dovuto includere una scena di
reunion tra Steve e Tony e che questa sequenza è stata rimossa per
motivi di tempismo. Tornerà invece in Avengers 4 e
la loro relazione sarà al centro del film.
Una grande reunion
Nessun contenuto ufficiale di
Avengers 4 è stato rivelato, ma diversi membri del
cast hanno accennato ad una scena che li ha visti tutti
protagonisti e che farà morire di felicità i fan dell’universo
Marvel.
Sebastian Stan
l’ha menzionata per la prima volta all’inizio del 2018, sempre
frenato da un accordo di assoluta segretezza segretezza, tuttavia
nessuno degli attori sa realmente cosa succederà in quella scena
scena.
Dopo mesi dall’annuncio la
produzione della serie tv live action Mandalorian
– Star Wars Series entra nel vivo. Come molti di voi
già sapranno la storia racconterà di Jango e Boba Fett, guerrieri
dell’universo di Star
Wars.
The
Mandalorian è ambientato dopo la caduta dell’Impero e
prima dell’emergere del Primo Ordine. La storia ruota attorno il
travagliato percorso di un pistolero solitario nella parte esterna
della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica.
ECCO la prima foto ufficiale della serie diffusa oggi:
La serie The
Mandalorian sarà scritta e prodotta dal produttore e
attore candidato all’Emmy Jon Favreau, come
annunciato in precedenza, con Dave Filoni ( Guerre
stellari: Guerre dei cloni , Star Wars
Rebels ) a dirigere il primo episodio. Gli altri registi
sarannoDeborah Chow
( Jessica Jones), Rick Famuyiwa
( Dope ), Bryce Dallas Howard
( Solemates ) e Taika Waititi
( Thor:
Ragnarok ). Mandalorian – Star Wars
Series prodotto da Jon Favreau, Dave Filoni, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist sarà il co-produttore
esecutivo.
Riguardo a Mandalorian: I
Mandaloriani erano un gruppo di persone che si basava su una
società formata da clan, composti da membri di diverse specie. La
loro cultura si era evoluta sui concetti di battaglia e guerra
visti come sorgente di onore e orgoglio nella comunità. Il capo dei
Mandaloriani prendeva il titolo di Mandalore. I Mandaloriani erano
spesso alleati con i Sith e con l’Impero Galattico. Durante gli
ultimi anni della vecchia Repubblica Galattica diventarono un
prototipo per i Clone Trooper sotto Palpatine.
Originalmente, la razza
Mandaloriana era composta da individui simili a umani, chiamati
Taung, che avevano una pelle di colore grigio e occhi gialli, e
provenivano da Coruscant. Con il tempo più razze si aggregarono ai
Taung, come umani, Twi’Lek e molti altri, e i guerrieri si
chiamarono Mandaloriani in onore della colonia planetaria
Mandalore. In seguito i Mandaloriani originali Taung si estinsero e
l’aggettivo Mandaloriano rimase per indicare la cultura, che si
tramandò nella maggiore componente umana del gruppo.
Arrivano da Entertainment
Weekly le prime immagini dell’adattamento, prodotto
da Paramount, di Pet Sematary, uno dei più oscuri
e terribili romanzo del Re del Brivido, Stephen King. Pubblicato nel 1983, è stato già
adattato nel 1989 e risale invece al 1992 un sequel. La nuova
versione è diretta da Kevin Kölsch e Dennis
Widmyer (Starry Eyes) con Jeff
Buhler e David Kajganich che hanno invece lavorato
all’adattamento del romanzo in sceneggiatura.
La storia scritta da King, ruota
intorno al Dr. Louis Creed e alla sua famiglia, dopo che da Chicago
si trasferiscono nella provincia del Maine. Presto scoprono che
l’idilliaca esistenza di campagna nasconde un segreto terrificante.
I segreti cominciano a rivelarsi quando il loro gatto viene ucciso
sulla statale che costeggia la loro fattoria, e Louis lo
seppellisce in uno spazio dove si seppelliscono animali morti, un
cimitero per animali domestici. Il gatto però torna in vita, ma non
è lo stesso animale di prima. Da qui in poi, le cose cominceranno a
diventare più oscure e spaventose per Louis, sua moglie e i suoi
figli.
In Pet Sematary
vediamo Jason Clarke nei panni di Louis Creed, con
Amy Seimetz nei panni della moglie e John
Lithgow in quelli di Jud Crandall, un vicino dei Creed e
personaggio chiave della storia. Proprio in merito alla sua
interpretazione del personaggio, Lithgow ha detto a
EW in merito al suo personaggio:
“Lui è un solitario, ha scelto
di vivere da solo. La sua vita è cambiata. La sua vita è stata
completamente incentrata sulla moglie, il suo matrimonio. E loro
non hanno avuto figli, anche se li volevano. Nella sceneggiatura
c’è questa battuta molto dolce, semplice, ‘Non ha funzionato per
Norma e me. Volevamo tenerci per noi stessi’. Sai già che era una
relazione molto molto profonda. E la perdita di quella relazione lo
ha definito come persona e gli ha cambiato la vita.”
Entertainment
Weekly ha diffuso le prime immagini di Pet Semetary, che
potete vedere di seguito:
Dopo settimane di silenzio,
Ben Affleck torna a parlare pubblicamente e lo fa
mettendo in piazza il suo problema di alcolismo con limpida onestà,
dando voce alla sua dipendenza e ringraziando la famiglia e i fan
per la vicinanza dimostratagli. Ecco il messaggio che ha
affidato al suo account Instagram, rimasto muto dallo scorso 17 giugno.
Questa settimana completo un
ciclo di 40 giorni nel centro per la dipendenza da alcol e rimango
in cura ambulatoriale.
Il supporto che ho ricevuto
dalla mia famiglia, dai miei colleghi e dai miei fan significa più
di quanto io possa dire. Mi dà forza e supporto parlare della mia
malattia con gli altri.
Combattere ogni tipo di
dipendenza è una battaglia lunga e difficile. Per questo, non ci si
può mai davvero considerare guariti. È un impegno a tempo
pieno. Sto combattendo per me stesso e per la mia famiglia. Ho
raggiunto tantissime persone, attraverso i social media, che hanno
parlato della loro esperienza con la dipendenza. A queste persone,
voglio dire grazie. La vostra forza è un’ispirazione e mi sta
supportando in modi che non pensavo fossero possibili. Mi aiuta a
capire che non sono solo. Come devo ricordare a me stesso, se hai
un problema, chiedere aiuto e sintomo di coraggio, non di debolezza
o fallimento.
Con accettazione e umiltà,
continuerò a servirmi dell’aiuto di tutte queste persone e sono
grato a tutti quelli che sono lì per me. Spero che alla fine
riuscirò a offrire un esempio positivo a chi sta combattendo come
me.
Il messaggio ufficiale dell’attore e
regista due volte premio Oscar segue le voci delle ultime ore che
lo voleva fuori dalla rehab e di nuovo in forma, pronto per tornare
in pista e indossare di nuovo il mantello di Batman.
Probabilmente il film che sarà
diretto da Matt Reeves e in produzione alla
Warner Bros è stato messo in pausa proprio per
aspettare la “guarigione” dell’attore protagonista, visto che
Affleck non ha ancora concluso ufficialmente il suo contratto con
la produzione per il ruolo del Crociato di Gotham.
Dopo questa lettera accorata ai fan,
Ben Affleck tornerà di nuovo a essere il Batman
cinematografico di questo decennio?
Chris Evans ha
ufficialmente completato le sue riprese aggiuntive di
Avengers 4. Questo vuol dire che
l’attore ha chiuso, definitivamente, il suo contratto con i
Marvel Studios e con il personaggio
di Steve Rogers/Captain America, che ha incarnato
per ben otto anni attraverso sette film, il prossimo Avengers
compreso.
LE NOSTRE INTERVISTE ESCLUSIVE AI PROTAGONISTI DEL MARVEL UNIVERSE
L’attore, vero e proprio simbolo
dei Marvel Studios e del
Marvel Cinematic Universe,
al fianco di Robert Downey Jr., ha salutato il suo
personaggio, il cast, la crew, i fan e gli spettatori che gli hanno
regalato l’avventura di una vita, che gli ha regalato senz’altro
fama e ricchezza, ma sicuramente anche un bagaglio umano notevole.
Ecco cosa ha scritto sul suo account Twitter:
“Ho concluso ufficialmente le
mie riprese di Avengers 4. È stato un giorno emozionante a dir
poco. Interpretare questo ruolo nel corso di otto anni è stato un
onore. A tutti quelli davanti alla macchina da presa, dietro alla
macchina da presa, nel pubblico, grazie per i ricordi! Eterna
gratitudine.”
Si era già ipotizzato che con
l’avvento di Captain Marvel nel Marvel Cinematic Universe
ci trovassimo di fronte a un cambio di rotta e quindi a un
passaggio di testimone “tra capitani”. Carol Danvers prenderà con
ogni probabilità il comando dei Vendicatori in Avengers
4, mentre Captain America si sacrificherà
per la causa, o forse si congederà, lasciando lo scudo a un degno
erede, probabilmente Bucky Barnes, più
difficilmente Sam Wilson.
Qualunque sia il futuro, i fan si
preparano ad accoglierlo, con un po’ di amarezza in fondo al cuore,
visto che Chris Evans li ha accompagnati da sempre
nel viaggio dei Vendicatori al cinema. Ma si tratta solo del primo
di una serie di addii, e presto scopriremo quale altro personaggio
storico lascerà il posto alla nuova generazione di eroi Marvel.
Avengers 4 arriverà al
cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe
Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del
Marvel Cinematic
Universe.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo,
Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch,
Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth
Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave
Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner,
Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.
Protagonisti del film un cast
stellare che comprende il candidato all’Oscar Laurence
Fishburne (Tina – What’s Love Got to Do with It, Black-ish
per la TV) che interpreta un agente speciale della DEA;
Michael Peña (Ant-Man and the Wasp, Narcos per
Netflix) che interpreta un suo collega; il premio
Oscar Dianne Wiest (Pallottole su Broadway, Hannah
and Her Sisters, Life in Pieces per la TV) che interpreta la ex
moglie di Earl; Alison Eastwood (Rails & Ties) che
interpreta la figlia di Earl; Taissa Farmiga (The
Nun) che interpreta la nipote di Earl e Ignacio Serricchio (Lost in
Space per Netflix, The Wedding Ringer) che interpreta l’assistente
di cartello di Earl.
The Mule, il film
The Mule racconta
di un orticoltore di 90 anni e veterano della seconda guerra
mondiale che è stato sorpreso a trasportare cocaina per un valore
di $ 3 milioni per un cartello messicano della droga attraverso il
Michigan.
Il film è scritto da Nick
Schenk ed è prodotto da Jillian Apfelbaum, Clint
Eastwood, Dan Friedkin, Jessica Meier, Tim Moore, Kristina
Rivera e Bradley Thomas. Ruben Fleischer, Todd Hoffman e
David Bernad sono executive producer.
Il racconto dei racconti, che è stato
il primo film di Matteo Garrone girato in lingua inglese, si
divide in tre fiabe tratte dalla raccolta Lo cunto de li
cunti di Giambattista Basile, nota anche come
Pentamerone. Garrone è stato il primo, in Italia, a voler
adattare quest’opera, andando incontro a tutte le difficoltà del
caso, tra cui cercare di rendere moderne delle fiabe scritte nella
prima metà nel 1600 di carattere medievale.
Ecco dieci cose che, forse, non sapevate su Il racconto
dei racconti.
Il racconto dei racconti:
curiosità
1. Il racconto dei racconti ha ricreato un
quadro. Quando Viola, nella fiaba della Pulce, suona la
chitarra e canta una canzone, i suoi abiti, i capelli, la chitarra
e tutto quello che appare nella scena, ricorda un famoso dipinto di
Jan Vermeer,La suonatrice di
chitarra.
2. Il racconto dei racconti
doveva avere una scena più dinamica. La scena in cui il re
di Selvascura combatte con il drago marino, doveva essere molto più
dinamica, ma Matteo Garrone è dovuto ricorrere ad alcuni espedienti
(come il punto di vista del re) perché il drago si ruppe mentre lo
si stava mostrando al figlio di Garrone e ad alcuni suoi compagni
di scuola.
3. Il racconto dei racconti
è stato realizzato su alcuni film. Matteo Garrone ha
confessato che per realizzare Il racconto dei racconti, si è
ispirato alle estetiche del Casanova di Federico
Fellini, de L’Armata Brancaleone di Mario
Monicelli e di Uccellacci e Uccellini di
Pier Paolo Pasolini. Ma non solo: ha dichiarato di
essersi ispirato anche alla serie Il Trono di
Spade.
Il racconto dei racconti
libro
4. Il racconto dei racconti
è un adattamento. Il film di Matteo Garrone è un
adattamento cinematografico di Lo cunto de li cuntiovero lo trattenemiento de peccerille, una raccolta di 50
fiabe scritte da Giambattista Basile tra il 1634 e il 1636 a
Napoli. Su modello del Decameron di
Boccaccio, la fiabe vengono raccontate da 10
novellatrici nell’arco di 5 giorni. La cornica narrativa
costituisce il primo racconto e con l’ultimo si ritorna alla
vicenda principale. Da questa raccolta hanno attinto
Charles Perrault e i Fratelli
Grimm per fiabe come Il gatto con gli stivali,
Cenerentola o La bella addormentata nel bosco. I toni della raccolta
di Basile sono fiabeschi e popolari, con caratteristiche da novella
medievale, destinata ad un pubblico di adulti, data la complessità
delle tematiche.
Il racconto dei racconti:
locations
5. Il racconto dei racconti
è stato girato in Italia. Matteo Garrone, per girare Il
racconto dei racconti, ha deciso di girare il centro e il sud
Italia, alla ricerca di luoghi che potessero servire come sfondi
per il suo film fantastico, per dare un senso reale di magia e di
fascinazione, come se si fosse realmente dentro ad una fiaba.
Il castello di Donnafugata si trova in Sicilia, a
15 km da Ragusa: questo castello medioevale è in stile neogotico,
acquistato dal comune di Ragusa nel 1982, che si è occupato di
restaurare e aprire al pubblico. Quello di Donnafugata è il
castello della regina di Selvascura, contraddistinto dal labirinto
in pietra a secco, dove il personaggio di Salma
Hayek insegue il figlio Elias. Le Gole
dell’Alcantara, che si trovano nei pressi di Taormina,
fanno da cornice a John C. Reilly e al suo personaggio che va
alla ricerca del drago marino e del suo cuore che, cotto da una
vergine, può far restare incinta la moglie.
6. Il racconto dei racconti
si è sviluppato anche tra Lazio e Puglia. In alcune scene
realizzate con il re di Roccaforte, interpretato da
Vincent Cassel, è stata usata come location il
Bosco del Sasseto nell’alto Lazio, vicino ad
Acquapendente. Il bosco ha la particolarità di avere maestosi
alberi secolari, rami contorti, muschi e tutto quello che si possa
desiderare per ambientare una fiaba. In Puglia, invece, si sono
svolte le riprese della storia del Re di Altomonte. Per questa
fiaba è stato utilizzato il castello-fortezza ottagonale di
Castel del Monte, fatto costruire da Federico II.
Oltre a questo, si è usato come location anche il castello di
Gioia del Colle, situato in provincia di Bari. Ma
non è tutto: il castello di Sammezzato, vicino
Firenze, è stato usato per le scene in cui Cassel interpreta il re
di Roccaforte, mentre il paesino di Cave è stato
usato per fare da borgo alla due sorelle anziane che vogliono
tornare giovani.
Il racconto dei racconti:
significato
7. Il racconto dei racconti
è ricco di significati. Il colore rosso domina visivamente
tutte e tre le fiabe, dando rilievo, con forza, al sentimento della
passione e dell’ossessione. Adulti che non sanno mettere un freno
alle proprie ossessione, cercando di limitare le passioni delle
nuove generazioni. Ossessioni che si pagano a caro prezzo, trovando
la morte, abbandonando una figlia al proprio destino, tornando alla
paura di invecchiare. Ossessioni che, però, non riguardano solo il
momento del racconto ma che sono attuali, presenti nel qui ed ora,
scopi per i quali si sacrificherebbe qualsiasi cosa.
8. In Il racconto dei
racconti gli adulti sono deboli. Garrone mette in scena le
debolezze dell’animo umano; adulti, per i quali non esiste pietà né
moralità. Totalmente opposti ai loro figli, che colgono una
passione, affrontano coraggiosamente il mondo dei grandi facendo
valere le loro giuste ragioni e facendo apparire i grandi
grotteschi nella loro pomposità.
9. Il racconto dei racconti
racconta le ossessioni odierne. Le tematiche selezionate
da Garrone e successivamente elaborate, non fanno altro che
esplicitare una cerca modernità tematica: la paura di invecchiare,
di non procreare e di perdere il proprio figlio, la paura di
restare solo. Le fiabe costringono i personaggi a subire delle
metamorfosi non indifferenti, includendoli in un percorso di
crescita.
Il racconto dei racconti:
streaming
10. Il racconto dei
racconti è disponibile in streaming. Per chi volesse
rivedere il film di Matteo Garrone, è possibile guardarlo in
streaming sulla piattaforma Chili.
Officine UBU annuncia
l’arrivo nei cinema italiani dal 29 novembre di
Lontano da qui. Vincitore del premio alla regia
all’ultima edizione del Sundance Film Festival e presentato con
successo di pubblico e critica al Toronto Film Festival, Lontano da
qui è interpretato da Maggie Gyllenhaal, Gael García
Bernal, Parker Sevak eRosa Salazar.
Diretto dalla giovane regista
italoamericana Sara Colangelo, Lontano da qui
(titolo originale The Kindergarten Teacher) racconta la
storia di Lisa Spinelli (magistralmente interpretata da
Maggie Gyllenhaal), maestra d’asilo appassionata
di poesia che scopre in Jimmy (Parker Sevak), suo giovane alunno,
un talento innato per la quinta arte. Il film vede
come protagonista una donna con il sogno di educare e proteggere un
bambino prodigio dalla mediocrità della società contemporanea. Un
sogno che la spingerà oltre i limiti della sua professione e che la
costringerà a prendere una decisione inaspettata.
Lontano da qui: trama
Lisa è una maestra d’asilo di
Staten Island con la passione per la poesia, tanto che i figli e il
marito la trovano cambiata dalle lezioni che sta seguendo. Un
giorno Lisa rimane incantata dal talento innato di Jimmy, un suo
giovane allievo di 5 anni, capace di comporre con incredibile
disinvoltura le poesie che lei ha sempre sognato di scrivere. Lisa
decide così di coltivare il talento del bambino e di proteggerlo
dall’indifferenza della società, spingendosi però oltre i limiti
della sua professione… Nel cast, insieme a
Maggie Gyllenhaal, Gael Garcia Bernal e Parker
Sevak, la giovane Rosa Salazar e Michael
Chernus. Lontano da qui sarà distribuito nelle sale
italiane dal 29 novembre da Officine UBU.
Arriva nelle sale il 12, 13 e 14
novembre il nuovo film dedicato al maestro dell’arte barocca
italiana, Bernini, che inaugurerà la stagione de “L’ARTE AL
CINEMA” distribuita nei migliori cinema italiani da
MAGNITUDO insieme a CHILI.
Il documentario racconta il genio
dell’artista attraverso la mostra che gli è stata dedicata alla
Galleria Borghese di Roma, dal 1° novembre 2017 al 4 febbraio 2018.
Tramite riprese inedite di altissima qualità e il contributo
di professionisti e conoscitori di grande caratura, tra cui la
direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva e il critico d’arte
Luigi Ficacci, il docu-film diretto da Francesco Invernizzi celebra la mostra e la nascita dei
maestosi gruppi scultorei.
Dopo il successo di titoli quali
I Musei Vaticani 3D, Firenze e gli Uffizi 3D, San Pietro e le
Basiliche Papali di Roma 3D, Raffaello – Il principe delle arti,
Caravaggio – l’anima e il sangue e Michelangelo –
Infinito, prodotti in collaborazione con SKY, MAGNITUDO FILM ha
deciso di allearsi con CHILI per la distribuzione
delle sue nuove produzioni.
Bernini è solo il primo di una serie di
documentari dedicati all’arte che saranno distribuiti nelle sale
cinematografiche tra l’autunno del 2018 e la primavera del 2019. I
prossimi titoli saranno: Dinosaurs (al cinema il 10, 11 e 12
dicembre), Mathera (al cinema il 21, 22 e 23 gennaio),
Leonardo Cinquecento (al cinema il 18, 19 e 20 febbraio),
La stanza delle meraviglie – WOW (al cinema il 4, 5 e 6
marzo), Canova (al cinema il 18, 19 e 20 marzo) e infine
Palladio (al cinema il 15, 16 e 17 aprile).
Sarà presentato alla Festa
di Roma 2018 e 01Distribution ha
appena distribuito il trailer di Notti
Magiche, il nuovo film di Paolo Virzì
ambientato a Roma nell’estate dei Mondiali di Calcio ’90, quando fu
l’Italia ad ospitare la competizione.
Ecco il trailer di Notti
Magiche
Italia ’90: la notte in cui la
Nazionale viene eliminata ai rigori dall’Argentina, un noto
produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del
Tevere. I principali sospettati dell’omicidio sono tre giovani
aspiranti sceneggiatori, chiamati a ripercorrere la loro versione
al Comando dei Carabinieri. Notti
Magiche è il racconto della loro avventura trepidante
nello splendore e nelle miserie dell’ultima stagione gloriosa del
Cinema Italiano.
Cast: Mauro Lamantia,
Giovanni Toscano, Irene Vetere, Roberto Herlitzka, Marina Rocco,
Paolo Sassanelli, Annalisa Arena, Eugenio Marinelli, Emanuele
Salce, Andrea Roncato, Giulio Berruti, Ferruccio Soleri, Paolo
Bonacelli, Regina Orioli, Ludovica Modugno con
Giulio Scarpati, Simona Marchini, Tea Falco con la
partecipazione straordinaria di Ornella Muti con
Jalil Lespert e Giancarlo
Giannini.
Il Regno Quantico
sarà un fattore importante per il futuro del Marvel Cinematic Universe,
almeno stando a quanto dichiara il regista di Ant-Man and The Wasp,Peyton Reed. Ultimo arrivato nella libreria
Marvel, il film ha visto il ritorno
di Scott Lang (Paul Rudd) nei panni dell’eroe e il
debutto di Wasp aka Hope van Dyne (Evangeline
Lilly).
Reed ha avuto il privilegio di
introdurre il misterioso regno nel MCU con il film del 2015,
Ant-Man. Lì, Hank Pym (Michael
Douglas) descrive il Regno Quantico come “una realtà in
cui tutti i concetti di tempo e spazio diventano irrilevanti mentre
si restringe per l’eternità”. Poi, il Dottor
Strange nel 2016 ha anche visitato la dimensione,
stabilendo che è possibile accedervi utilizzando l’anello dello
stregone. Ma solo ora, con Ant-Man and The Wasp,
si è tornato a parlare di questa dimensione, con Hank, Scott e Hope
schierati in prima linea per salvare Janet van Dyne
(Michelle Pfeiffer) dal Regno Quantico, dove è
rimasta intrappolata per decenni.
Regno Quantico rimane un
mistero
Nonostante sia stato argomento
affrontato negli ultimi due film di Ant-Man, il
Regno Quantico rimane un mistero. Tuttavia, sia i
fan che gli spettatori ordinari non vedono l’ora di saperne di più,
soprattutto perché si prevede che sarà questa dimensione ad avere
un ruolo fondamentale nel futuro del franchise. Peyton
Reed, durante la promozione dell’edizione in home
video del sul ultimo film Marvel, ha detto a a
Screen Rant che fino a questo momento il
MCU ha appena
“scalfito la superficie“, quando si tratta di questa
dimensione alternativa, e i fan possono aspettarsi che l’argomento
venga affrontato in maniera sempre più approfondita man mano che si
va avanti.
“È una questione che prendiamo
molto sul serio, assolutamente da prendere in considerazione. E
penso che sia inutile dire che c’è ancora molto da esplorare nel
Regno Quantico che noi, in realtà, nel solo contesto di questa
storia, Ant-Man ant the Wasp, abbiamo avuto il
tempo solo di grattare la superficie. Perché si tratta di un mondo
davvero apparentemente infinito. Quindi, vorrei rispondere in senso
generale che sì, vogliamo davvero occuparci maggiormente del Regno
Quantico, perché penso ci sia molto di più da affrontare. Ed è un
lato molto importante dell’Universo Marvel dei fumetti che mi
piacerebbe vedere riprodotto nella Marvel Cinematic Universe. E mi
piacerebbe farne parte. Questo è tutto quello che posso dire a
riguardo, ma posso anche aggiungere che concettualmente è
un’esperienza che mi eccita moltissimo.”
Dopo che Ant-Man and The
Wasp ha approfondito un po’ di più il regno, si dice che
sarà Captain Marvel,
il prossimo anno, a rivisitare la dimensione, anche se non è ancora
chiaro come si inserirà nella storia di Carol
Danvers. Considerando che il film imminente sarà
ambientato negli anni ’90, questa incursione stabilirà che molte
persone sono consapevoli del Regno Quantico e delle infinite
possibilità che esso presenta. Ci sono diverse teorie online che
suggeriscono che potrebbe essere in realtà il punto in cui Carol
ottiene il potenziamento che la renderà l’eroe più forte del
MCU.
Altri, nel frattempo sono convinti
che il Reame Quantico potrebbe essere ciò che
renderà possibile viaggiare nel tempo in Avengers 4. Mentre gli
eroi rimasti vivi dopo Infinity War tentano di
ristabilire l’ordine nell’universo e abbattere Thanos una volta per
tutte, si dice che Tony Stark e Scott Lang
torneranno indietro nel tempo per rivisitare alcuni dei momenti
cruciali del MCU che ha spianato la
strada allo schiocco di Thanos, allo scopo di sventare i piani del
Titano Pazzo. In ogni caso, il concept entrerà a
far parte della parte finale della Fase 3.
Lilo &
Stitch è entrato a far parte della lunga lista di
classici d’animazione Disney che sarà oggetto di remake in live
action. Il film nominato agli Oscar nel 2002 racconta la storia di
Stitch, aka Esperimento #626, un esperimento genetico
extraterrestre che riesce a sfuggire alla custodia della
Federazione Galattica e a scappare sulla Terra. Lì, la creatura si
spaccia per un cane (alquanto insolito) e diventa l’animale
domestico di una solitaria ragazza hawaiana di nome Lilo.
Mentre la versione animata di
Lilo & Stitch è stato un modesto successo
commerciale, almeno per gli standard della Casa di Topolino
(incassando $ 273 milioni al botteghino globale a fronte di un
budget di $ 80 milioni), è stato generalmente ben accolto per il
suo umorismo bizzarro e idiosincratico, ma ricco di emozioni,
storia e personaggi. Il film alla fine ha avuto un lungo strascico,
con lanci di sequel e serie tv, ed è generalmente considerato uno
dei migliori film d’animazione Disney uscito negli anni 2000. Anche
i registi di Lilo &
Stitch, Dean DeBlois e Chris
Sanders, hanno proseguito con iniziative ancora più
grandi, ovvero il franchise Dragon Trainer alla
DreamWorks Animation.
Secondo THR, la Disney ha
in programma di reinventare Lilo &
Stitch in ibrido live-action / CGI. Il progetto è
prodotto da Dan Lin e Jonathan
Eirich (che stanno lavorando anche al remake di
Aladdin in live-action) e scritto da Mike
Van Waes, che sta lavorando per la Warner Bros . e New
Line allo spin off di The Conjuring, The Crooked Man. Per il
momento, il remake di Lilo &
Stitch non ha ancora un regista.
Non è ancora chiaro se la Casa di
Topolino stia pianificando di distribuire il remake diLilo &
Stitch nelle sale cinematografiche o come film
originale attraverso il suo prossimo servizio di streaming (che
dovrebbe essere lanciato qualche volta nell’autunno 2019). Disney
ha già in programma i remake in live action de La
spada nella roccia e di Lilli e il
Vagabondo e sta pianificando di pubblicare entrambi i
film proprio attraverso il suo servizio.
Visto che Lilo &
Stitch è un marchio relativamente più piccolo
rispetto ad altri titoli in produzione, la Casa di Topolino
potrebbe avere in programma di presentare il remake come un
originale in streaming.
Si chiude con successo la settimana
di programmazione di Michelangelo –
infinito, l’opera prima di Emanuele
Imbucci prodotta da Sky con
Magnitudo Film, con Enrico Lo
Verso e Ivano Marescotti.
Il film, terzo nella classifica
Cinetel di oggi e secondo come media copia, è stato visto da oltre
85.000 spettatori e ha totalizzato un incasso pari
a 623.533€, nelle oltre 300 copie sparse su tutto
il territorio nazionale.
Oltre ad essere il miglior incasso
di un’opera prima italiana dallo scorso aprile (misurato in una
settimana di programmazione), Michelangelo –
infinito ha rappresentato il miglior esordio in
sala della settimana, tra le 10 nuove uscite italiane e
internazionali.
Entusiastica la reazione del
pubblico, che ha saputo apprezzare il ritratto avvincente e di
forte impatto emotivo e visivo dell’uomo e dell’artista
Michelangelo, genio indiscusso dell’arte universale, interpretato
da Enrico Lo Verso. Il passaparola è stato da subito molto
positivo, tanto che il film ha fatto registrare un netto trend di
crescita nei giorni della settimana. È stata inoltre la prima volta
che un film d’arte si misurava, anche nel weekend, con le nuove
uscite della settimana.
Michelangelo – Infinito, la recensione del
docu-film
Dopo l’ottimo risultato e il grande
interesse suscitato, Lucky Red e Sky sono felici di annunciare che
Michelangelo – infinito, con una nuova
campagna di comunicazione a livello nazionale, tornerà sul grande
schermo, per altri due giorni: il 19 e il 20 novembre.
Il film è realizzato con la
collaborazione dei Musei Vaticani e di Vatican Media, con il
Riconoscimento del MIBAC – Direzione Generale Cinema, in
collaborazione con il Consiglio Regionale della Toscana, con il
Patrocinio del Comune di Firenze e del Comune di Carrara. Media
partner RTL 102.5.
HARROW è
la nuova serie crime in prima assoluta da 5 ottobre alle
21:00 su FoxCrime (Sky, 116) e prende il titolo dal suo
affascinante e carismatico protagonista, Daniel Harrow
(Ioan Gruffud, Reed ne I Fantastici 4, UnREAL,
Liar), patologo forense di fama internazionale molto sui
generis che riporta in Tv la figura del medico legale dopo
tanti illustri predecessori: da Quincy ai colleghi di C.S.I.
Fra le tante peculiarità di
Harrow, il nostro protagonista è un cinefilo incallito e
con i piedi sul lettino autoptico si proietta capolavori western –
“non si disturba mai chi guarda Mezzogiorno di fuoco”,
risponde seccato – che denotano la sua passione per i personaggi
tosti che non si piegano mai e vanno avanti per la loro strada a
qualsiasi costo. Lo sceriffo Kane (Gary
Cooper), star del capolavoro di Fred Zinneman, è
l’idolo di Harrow: lotta da solo contro un sistema le cui
falle permettono di farla franca ai criminali. Un uomo abbandonato
da tutti, dalle stesse persone che – per
puro opportunismo – torneranno solo quando avrà sconfitto
il nemico. E la città sarà di nuovo sicura.
Harrow, la serie
Questo la dice lunga sul carattere
di Harrow: non gli piacciono le regole, è anticonvenzionale e
considera la morte non solo parte del suo lavoro ma anche parte del
ciclo naturale della vita. Non la teme. In meno di tre minuti
nell’episodio pilota sappiamo già tutto del nostro protagonista. Il
suo senso di giustizia, la sua disperata ricerca di una punizione
giusta per i criminali (anche in mancanza di prove), la
consapevolezza di sé (l’umiltà non è il suo forte) e la tendenza a
infrangere le regole, se necessario, per un nobile scopo.
HARROW stravolge
i canoni classici del genere mescolando il
medical drama con il poliziesco,
l’avventura e il thriller. Senza dimenticare il family
drama. Perché il protagonista è un maledetto
workaholic e per questo ha rovinato un matrimonio e ha un
rapporto molto complicato con la figlia adolescente.
La serie è stata già rinnovata per
una seconda stagione e la regia dell’episodio
pilota è affidata a Kate Dennis (The Handsmaid
Tale e Glow). Il progetto è una produzione di ABC
Studios International ed è stato co-creato da Stephen M.
Irwin (Secrets and Lies).
Mercoledì 10 Ottobre al
Centro Commerciale Vulcano Buono (Nola NA) avrà luogo la
Conferenza Stampa e Première del primo
“Shopping Social Movie” mai realizzato in un centro
commerciale: “Le storie del Vulcano”.
“Le storie del
Vulcano” è il risultato di una serie di fattori che si
intersecano, un film corale, sorprendente, diverso da qualsiasi
prodotto multimediale realizzato fino ad oggi da un Centro
Commerciale: il primo shopping social movie della
storia.
Il cortometraggio rappresenta un
grande esperimento sociale e creativo: le persone che frequentano
Vulcano Buono hanno avuto l’occasione di diventare protagonisti del
grande schermo con le loro storie personali legate ad una
esperienza nel centro commerciale. Questo esperimento evidenzia
l’evoluzione dei centri commerciali che non sono più solo
“contenitori di negozi” ma luoghi di aggregazione. Vulcano Buono,
uno dei più grandi ed importanti Mall d’Italia, ha deciso di
raccontare momenti e storie, attraverso un vero e proprio film
realizzato utilizzando video e contenuti prodotti dai propri
visitatori.
Verranno chiamati a raccolta tutti i
protagonisti del cortometraggio, che vivranno l’emozione di vedersi
per la prima volta, sul grande schermo, quello di “The
Space Cinema” di Vulcano Buono.
Interverranno Stefano
Incerti, napoletano DOC, già vincitore di un David di
Donatello e regista del progetto, Mino Abbacuccio
il famoso comico partenopeo e la nota trendsetter Mercedesz
Henger e Gian Marco Nicelli AD del centro
commerciale Vulcano Buono.
Il principale touchpoint è stato il
sito lestoriedelvulcano.it dove
chiunque ha avuto la possibilità di caricare un video, raccontando
la propria storia vissuta nella struttura.
Ulteriori contributi sono stati
raccolti nel corso di alcune giornate di street shooting nella
cittadina di Nola e dintorni, oltre che nel centro commerciale, con
una troupe cinematografica a disposizione di chi volesse
partecipare.
Data la sua natura social e
collettiva, il progetto trova sul web il suo habitat naturale con
diffusione sui canali digitali del centro e promozione attraverso
una strategia digital mirata all’engagement della community online.
Un grande progetto crossmediale di user-generated content.
Tutti i video e i contenuti raccolti
sono stati poi valutati e trasformati in racconto cinematografico
dal regista d’eccezione StefanoIncerti, autore di numerosi film che hanno
ottenuto un importante successo di critica. Sono stati proprio la
sua sensibilità cinematografica e creatività ad aggiungere un
enorme valore artistico al progetto.
L’iniziativa votata all’innovazione
e costruita ad hoc sul Centro e sul suo DNA specifico, conferma
senza dubbio la volontà di aprire nuove strade di respiro
internazionale al marketing dei Centri Commerciali.
L’immagine del 36° Torino
Film Festival (23 novembre | 1 dicembre
2018)è dedicata a una delle grandi dive del
ventesimo secolo: Rita Hayworth, il cui centenario
della nascita ricorre il prossimo 17 ottobre. L’immagine è tratta
da “Non sei mai stata così bella”, il suo secondo film interpretato
insieme con Fred Astaire, diretto nel 1942 da
William A. Seiter.
“Rita più che Gilda; la
ballerina vitale e agilissima che danzò con
Fred Astaire e con Gene Kelly, più che la sirena sinuosa
e pericolosa, simbolo della dark lady nell’immaginario collettivo
– dichiara Emanuela Martini, direttore artistico del Torino
Film Festival – La ragazza che sapeva essere una commediante
più che l’icona sexy la cui foto fu appiccicata sulla bomba
sganciata sull’Atollo Bikini. Senza dimenticare Gilda, è
soprattutto a questa Rita che il Torino Film Festival rende omaggio
nell’anno del centenario della sua nascita”.
Nel giorno dell’uscita al cinema di
Venom,
è stata diffusa in rete una foto tratta dalla prima scena post
credits del film con Tom Hardy (ce ne sono due),
in cui compare un personaggio particolare, che fa pensare a un
futuro per il film SONY.
Il film mantiene l’origine aliena
del simbionte protagonista e propone una storia elementare che
presenta per la prima volta in maniera completa il personaggio sul
grande schermo, dopo il tentativo di Sam Raimi che
introdusse Eddie Brock e Venom nel
suo Spider-Man 3.
Il film si prefigge di diventare il
primo di un universo condiviso della SONY, casa di
produzione che può avere liberamente accesso a tutti i personaggi
dell’Universo di Spider-Man con l’eccezione dello
stesso Uomo Ragno, al momento in concessione ai Marvel Studios e già protagonista di
una trilogia il cui secondo capitolo, Far From
Home, è in lavorazione. Non c’è da sorprendersi,
quindi, se il film diretto da Ruben
Fleischer propone personaggi, luoghi e situazioni che
richiamano i fumetti e danno ai personaggi la profondità che
suggerisce altre storie da raccontare.
La foto diffusa da ComicBookMovie indica
proprio questo, altre storie e personaggi, altre avventure per
Venom e Eddie Brock. Si tratta di una immagine che
raffigura Woody Harrelson nei panni
di Cletus Kasady, ovvero
Carnage. Eccola di seguito:
Tom Hardy, Michelle
Williams, Woody Harrelson, Jenny Slate, Riz Ahmed, Michelle Lee,
Reid Scott, Scott Haze, Sam Medina formano il cast di
Venom, diretto
da Ruben Fleischer e in sala dal 4
ottobre 2018.
Venom, il
protettore letale, uno dei personaggi Marvel più enigmatici, complessi e
tosti arriva sul grande schermo interpretato dall’attore candidato
all’Oscar Tom Hardy.
Andy Park,
direttore del dipartimento visivo e concept artist dei Marvel Studios, ha diffuso in HD il concept di
Captain Marvel che era stato mostrato
al Comic Con di San Diego. Prima immagine
ufficiale di Brie Larson nei panni di
Carol Danvers, il concept mostra l’eroina con la
tuta rossa, blu e oro, che presumibilmente indosserà nel film da un
certo punto in poi, quando abbraccerà l’identità di Captain
Marvel.
Ecco il concept:
LE NOSTRE INTERVISTE ESCLUSIVE AI PROTAGONISTI DEL MARVEL
UNIVERSE
Vi ricordiamo che alla regia di
Captain Marvel con
protagonista Brie Larson, ci
sono Anna Boden e Ryan
Fleck. Il film invecearriverà al cinema
l’8 marzo 2019.
Il cast
ufficiale: Brie Larson, Samuel
L. Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
Che sia per scrittura del
personaggio, per scelta del costume o per struttura fisica
dell’attore stesso, molti attori nella storia del cinecomic non
hanno rispettato pedissequamente le caratteristiche originali delle
loro controparti dei fumetti.
Pensiamo al Joker
di Jared Leto nel nuovo corso della DC, boss
mafioso con dentatura dorata in Suicide Squad, o alla
Catwoman di Michelle Pfeiffer,
bionda e sensuale in Batman – Il Ritorno di
Tim Burton. Caratterizzazioni iconiche di figure
senza tempo che gli appassionati hanno visto cambiare nel corso dei
vari adattamenti.
Ecco allora di seguito i più celebri
10 personaggi DC che non somigliano per niente ai loro
interpreti:
Christian Bale
Christian Bale non
è stato un cattivo Batman, anzi, ma vari aspetti
del suo personaggio sono stati criticati, come la sua voce
roca o l’aspetto fisico per niente corrispondente a quello del
crociato di Gotham.
Dall’altra parte il suo talento
recitativo e le sfumature che è riuscito ad infondere nel supereroe
non hanno pari nella storia del franchise, e i fan sono riusciti a
superare qualsiasi limite apparente.
Jack Nicholson
Il look del Joker
realizzato su Jack Nicholson era davvero molto
simile a quello originale, così come il suo vestito viola e verde,
ed è ancora oggi difficile immaginare un altro attore nei panni del
principe del crimine. Tuttavia le espressioni esagerate non fanno
dimenticare che sotto quel trucco ci sia un attore come Nicholson,
il che rendeva alquanto difficile sospendere l’incredulità dello
spettatore.
Michelle Pfeiffer
Michelle Pfeiffer è
stata senza dubbio una grande Catwoman, forse
addirittura la più grande di tutte, ed è dato di fatto. La sua
performance nei panni di Selina Kyle era intensa,
sensuale, sorprendentemente vulnerabile, ma volendo essere onesti
non era affatto simile alla controparte dei fumetti.
Tradizionalmente Selina ha un naso
piuttosto grande, occhi a mandorla e capelli scuri, spesso tagliati
corti, praticamente l’opposto della Pfeiffer.
Ezra Miller
Buona parte dei fan di Barry
Allen sono rimasti delusi dopo la notizia che
Grant Gustin non avrebbe ripreso il ruolo di
The
Flash anche sul grande schermo in Justice League.
Per il personaggio cinematografico
fu invece scelto Ezra Miller, una vera gioia da
guardare, spiritoso, dinamico, ma per niente somigliante con la
controparte che abbiamo conosciuto sui fumetti.
Michael Keaton
Michael Keaton non
è stata la scelta più ovvia del mondo per il personaggio di
Batman, e non per quanto riguarda le sue rinomate
doti di attore, quanto invece per l’aspetto fisico.
Keaton era troppo basso e poco
muscoloso come sarebbe invece il supereroe originale, e non è mai
riuscito a trasmettere lo stesso livello di serietà e angoscia di
un Christian Bale o di un Ben
Affleck.
Amy Adams
Lois Lane ha
cambiato spesso look nel corso degli anni, sempre in cima alle
ultime tendenze, ma a prescindere dallo stile abbracciato il
personaggio sarà sempre riconosciuta e ricordata per i suoi capelli
neri.
Motivo per cui Amy
Adams, con le sue lunghe ciocche rosse, non era
esattamente l’attrice più adeguata a interpretarla sul grande
schermo (tuttavia si è rivelata dolce, comprensiva e intensa come
mai nessuno prima).
Ryan Reynolds
L’unico vero problema di
Ryan Reynolds è il suo essere semplicemente troppo
divertente per un personaggio come Hal Jordan, motivo per cui in
Lanterna Verde sembrò meno credibile di quanto lo
sia stato in futuro come Deadpool.
La sua controparte dei fumetti è
seriosa, tutto il contrario di quanto espresso dall’attore nel film
(che poi si rivelò un vero flop al botteghino per la Warner
bros.).
Jared Leto
Il casting di Jared
Leto aveva subito preoccupato i fan di
Joker, ancora di più quando sono stati rivelati i
look del personaggio per Suicide Squad. E
francamente, non assomigliava affatto clown principe del crimine di
Gotham, ma ad un boss della malavita pieno di tatuaggi e denti
d’oro.
I suoi capelli erano troppo lisci, i
suoi denti troppo danneggiati, e al suo naso mancava la punta che
ne risaltava il carattere spigoloso dei fumetti.
Arnold Schwarzenegger
Arnold
Schwarzenegger è notoriamente un attore dalla stazza
imponente e muscolosissimo, e che ci crediate o no il suo
Mr. Freeze non somigliava affatto alla controparte
originale dei fumetti.
Sulle pagine infatti, a causa della
sua malattia, viene spesso ritratto con un corpo gracile, quasi
scheletrico, che deve proteggere con la sua iconica uniforme. Ecco
perché, in fin dei conti, Schwarzenegger non era assolutamente
adattato a questo “disegno” sebbene lo ricordiamo con piacere nel
franchise di Batman.
Jason Momoa
Jason Momoa è
entrato nel cuore dei fan dopo essere apparso nei panni di
Aquaman in Justice League,
e ora si prepara a fare il suo debutto solista nel cinecomic in
uscita a dicembre 2018.
Il suo ritratto del il re dei mari è
certamente accattivante, molto più divertente del previsto e
sicuramente inedito, con un look studiato dallo stesso Momoa con
Zack Snyder (è sua l’idea dei tatuaggi che
raccontano la storia di Arthur Curry).
Tuttavia queste qualità non possono
distrarci dall’evidenza: l’ Aquaman originale non
ha niente a che vedere con il suo interprete cinematografico, visto
che di solito l’eroe DC viene descritto come un individuo meno
imponente di Momoa e soprattutto con i capelli biondi.
Rosie Perez si
aggiunge al cast di Birds of Prey nei panni
della Detective Renee Montoya. Il film
dovrebbe girare intorno al personaggio di Harley
Quinn, con Margot Robbie di nuovo nel
ruolo del personaggio che ha esordito in Suicide Squad.
A dirigere il film ci sarà
Cathy Yan, e per il momento nel film sono state
confermate Mary Elizabeth Winstead nei panni di
Cacciatrice e Jurnee Smollett-Bell in quelli di
Black Canary. Adesso, The Wrap riferisce che la
nominata all’Oscar Rosie Perez si unisce a Birds of
Prey nei panni di Renee Montoya. L’attrice ha debuttato in
Fa’ la cosa giusta di Spike Lee. La
Perez è stata poi nominata agli Academy Awards per Senza
Paura, al fianco di Jeff Bridges, nel
1993.
Adesso toccherà al cinecomic
Warner Bros e l’attrice interpreterà il
personaggio già visto nella serie animata di Batman che agirà in
una Gotham senza Batman, come
precedentemente riportato.
Il film diretto da Cathy
Yan da una sceneggiatura di Christina
Hodson e arriverà al cinema il 7 febbraio
2020. Margot Robbie riprenderà il ruolo di
Harley Quinn con cui ha debuttato in
Suicide Squad, e si occuperà anche della
produzione del film stesso, con Sue Kroll e
Bryan Unkeless. Con la Robbie, ufficialmente nel
cast Mary Elizabeth Winstead e Jurnee
Smollett-Bell saranno rispettivamente Cacciatrice e
Black Canary. Rosie Perez sarà Renee Montoya.
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il trailer ufficiale
di Maria Regina di Scozia, il film che vede
protagoniste la candidata all’Oscar Saoirse
Ronane la candidata
all’Oscar Margot
Robbie. Nel cast ancheJack Lowden David
Tennant Guy Pearce ed è diretto da Josie
Rourke
Maria, Regina di Scozia, trama
Maria, Regina di
Scozia esplora la turbolenta vita della carismatica Mary
Stuart. Regina di Francia a 16 anni e vedova a 18, Mary sfida le
pressioni politiche che vorrebbero si risposasse. Fa ritorno invece
nella sua natia Scozia per reclamare il suo trono legittimo. Ma la
Scozia e l’Inghilterra finiscono per essere governate da Elisabetta
I. Ciascuna delle due giovani regine percepisce la “sorella” come
una minaccia ma, allo stesso tempo, ne subisce il fascino. Rivali
per il potere e in amore, e reggenti in un mondo maschile, le due
dovranno decidere tra il matrimonio e l’indipendenza. Determinata a
regnare non solo in senso figurato, Mary reclama il trono inglese,
minacciando la sovranità di Elisabetta. Tradimento, ribellione e
cospirazioni all’interno di ogni corte metteranno in pericolo
entrambi i troni e cambieranno il corso della storia.
Maria Regina di Scozia arriverà in sala il 17
Gennaio 2018.