Il MCU ha dato
ai fan l’impressione che i suoi personaggi così eroici fossero
destinati a durare per sempre, ma il leggendario franchise è ormai
attivo da un bel po’ di tempo ed è stato necessario concludere gli
archi di alcuni personaggi. In alcuni casi, i percorsi dei
personaggi sono stati così convincenti da far ritenere giusto che
sia giunto il momento salutarli. Tra chi ha avuto una morte eroica,
e chi ha abbandonato la tuta da supereroe per andare in pensione,
il MCU
ha garantito nel corso degli anni dei finali strappalacrime per
alcune delle sue icone più popolari. In oltre 30 film del Marvel Cinematic
Universe, molti viaggi finali degli eroi sono stati
ritenuti memorabili e sono ancora impressi nel cuore e nella mente
del pubblico: li analizziamo insieme in questo articolo.
Groot dice finalmente qualcosa di
diverso
Tra l’eclettico cast
dell’action-comedy space opera di James
Gunn,
Guardiani della Galassia, Groot si è subito imposto
all’attenzione del pubblico come mascotte accattivante e centro
morale della squadra, nonostante il suo vocabolario limitato.
Nonostante questa sua apparente difficoltà nel comunicare, il
doppiaggio convincente di Vin Diesel ha conferito una quantità
sorprendente di emozioni al personaggio, rendendo il suo sacrificio
verso la fine del film ancora più straziante. “Noi siamo
Groot” è diventata una delle citazioni più degne di nota del
MCU,
anche solo per aver introdotto due nuove parole nel lessico
dell’alberello che cammina.
La nobile morte di Groot ha lasciato
un’ottima impressione sui fan e sugli stessi
Guardiani, che si sono stretti attorno a lui come
squadra e famiglia ritrovata. Fortunatamente, la rinascita di Groot
come alberello non lo ha tenuto fuori dall’azione per molto tempo,
anche se questo ha in qualche modo sminuito la gravità del suo atto
eroico – cosa poi attenuata dalla conferma che il secondo Groot era
un nuovo personaggio, nato dal sacrificio della prima iterazione.
In ogni caso, è bene tenere a mente che Groot
potrebbe ancora apparire insieme a Rocket Raccoon
come uno dei pochi Guardiani della Galassia fondatori che sono
rimasti con la squadra entro la fine di Guardiani della
Galassia vol. 3.
Vedova Nera si sacrifica per la
Pietra dell’Anima
Membro originale dei
Vendicatori, Vedova Nera è stata purtroppo
relegata a personaggio di supporto per gran parte del suo tempo
sullo schermo. Sia che assistesse Steve Rogers in
Captain America: The Winter Soldier o a
supporto di Tony in
Iron Man 2, la morte di Natasha
Romanoff ha segnato il suo vero momento di
maggior splendore in
Avengers: Endgame. Quando si è trattato di
raccogliere tutte le
Gemme dell’Infinito, Vedova Nera ha superato
Occhio di Falco nell’essere colei che ha pagato il
prezzo più alto per riportare in vita metà dell’universo.
Ciò che ha reso la morte di
Vedova Nera così tragica è stato quanto fosse
stata parte integrante di tutti gli altri Vendicatori, essendo
amica intima di Occhio di Falco, amante di
Bruce Banner e collega fidata di molti altri. In
definitiva, la sua fine è stata in qualche modo offuscata dalla
mancanza di opportunità di essere la star dello spettacolo fino al
suo film prequel post-mortem,
Black Widow. Tuttavia, la fine della storia di
Natasha Romanoff è stata un momento straziante che
il MCU
non dimenticherà presto.
Scarlet Witch sceglie di concludere
la sua storia da eroina
Tra tutti i membri degli
Avengers, forse nessun personaggio ha avuto un
percorso così tumultuoso come
Scarlet Witch. Passando da cattiva a eroina e
viceversa, la storia di Wanda Maximoff è stata
segnata dalla perdita, prima del fratello
Quicksilver e poi del suo compagno,
Visione. Questo lutto ha definito la sua carriera
di villain, facendole rivoltare le spalle contro un multiverso che
le aveva tolto molto.
Per questo motivo, il suo ultimo
atto ha segnato una scelta di cuore decisamente eroica, che l’ha
riscattata nella morte, quando ha fatto crollare il Monte
Wungadore sopra di sé, distruggendo tutte le copie
dell’insidioso Darkhold insieme a se stessa.
Sebbene Wanda avesse molto da espiare, questo atto finale è stato
un buon modo per chiudere il suo arco pieno di turbolenze
all’interno del MCU.
Anche se ci sono state speculazioni sul fatto che un personaggio
così potente potesse essere ucciso così facilmente, il MCU
ha confermato la morte di Scarlet Witch.
Killmonger perseguita il Wakanda
con le sue ultime parole
In un franchise che
storicamente ha avuto problemi a rappresentare bene i suoi cattivi,
Eric Killmonger si è distinto come nemico
ferocemente carismatico e inquietantemente letale per
T’Challa del Wakanda, mettendo
quasi in ginocchio l’intero regno. Killmonger è stato anche uno dei
pochi cattivi della Marvel ad avere argomentazioni
importanti, sottolineando i difetti della decisione del Wakanda di
isolarsi e accumulare la sua incredibile tecnologia. Anche se la
scena del combattimento finale di
Black Panther ha lasciato molto a desiderare,
le ultime parole di Killmonger hanno reso tale momento
“ossessionante”.
Nonostante si opponesse ai suoi
metodi malvagi,
Black Panther ha sempre mostrato un certo
livello di rispetto per Killmonger, che utilizzava le leggi e i
riti di comando preesistenti del Wakanda per prendere il potere.
Portando Killmonger sanguinante su una scogliera
per vedere il tramonto africano per l’ultima volta,
Eric chiede a T’Challa di
seppellirlo nell’oceano con i suoi antenati, che scelsero di
annegare piuttosto che sottomettersi. Questa potente battuta è
rimasta impressa nella mente del pubblico, rendendo ancora più
dolce l’ultima apparizione di Killmonger nel
viaggio di Shuri verso il Piano Ancestrale.
L’Antico fa pace con la morte
Tra le nterpretazioni più
sottovalutate di tutto il MCU,
il breve periodo di Tilda Swinton nei panni
dell’Antico ha portato una grazia e un’eleganza
ultraterrene al mistico mentore di Stephen
Strange. È stata l’ultimo chiodo nella bara che ha mandato
in frantumi la visione del mondo dell’arrogante chirurgo; il suo
spostamento dello spirito di Strange nel regno astrale per un
viaggio surreale attraverso il cosmo del MCU
è diventato un classico meme Marvel con protagonista il
Dottor Strange. Ma la scena più memorabile rimane
la sua morte per mano di Kaecilius.
Dissanguato rapidamente,
l’Antico abbandona la sua forma fisica e ammira il
panorama dall’ospedale insieme a Stephen. Il suo
bellissimo monologo riflette sulla sua paura della morte anche dopo
secoli di vita, lasciandosi lentamente andare mentre fuori si
accumula la neve appena caduta. Facendo un’ultima apparizione in un
flashback durante la battaglia di New York in
Avengers: Endgame, l’Antico è uno dei pochi
personaggi a riconoscere che i Vendicatori sono fuori dal tempo, il
che la rende ancora più cool dopo la sua morte.
Zia May dà finalmente la sua
“classica lezione” a Peter Parker
Quando il MCU
si è finalmente deciso a introdurre Spider-Man in
modo adeguato, la critica ha lodato i film sul supereroe per non
aver sposato troppo elementi del personaggio che erano già stati
fatti a pezzi. Questo include una serie di elementi che sono stati
modificati, tra cui l’assenza dello zio Ben e la presenza di una
zia May significativamente più giovane di quella
che viene convenzionalmente rappresentata. La versione più giovane
del personaggio è stata una boccata d’aria fresca, che le ha
permesso di avere un ruolo più attivo nella vita di
Peter.
Zia May raggiuge il
punto più alto del suo arco in
Spider-Man: No Way Home. Sostenendo Peter dopo
la rivelazione della sua identità segreta, zia May fa di tutto per
proteggerlo, pagando il prezzo più alto dopo essere stata presa di
mira da Green Goblin. Aspettare questo momento
strappalacrime per dare finalmente all’Uomo Ragno la sua battuta
classica – “Da un grande potere derivano grandi
responsabilità” – ha dato alla battuta un impatto maggiore che
mai. Così, una delle morti più tristi del MCU
è diventata anche una delle più d’impatto con la fine della storia
di Zia May.
Yondu si sacrifica per
Star-Lord
Yondu è un
personaggio poco ortodosso per quanto riguarda le figure paterne.
Rapendo Peter Quill in giovane età e
terrorizzandolo, non è stato esattamente un modello di influenza
per il ragazzo in crescita, approfittando della sua piccola taglia
per rubare in spazi ristretti e bloccando i suoi tentativi di
festeggiare il Natale. Ma la morte di Yondu è stata così
significativa per stabilire quanto alla fine tenesse davvero a
Star-Lord, amandolo abbastanza da sacrificare la
propria vita.
Considerando quanto sia stata
d’impatto la fine di Yondu, è sorprendente pensare
che
Guardiani della Galassia Vol. 2 volesse in
origine far morire prima Gamora. Fortunatamente,
questa idea è stata messa in secondo piano, dato che il sacrificio
di Gamora era necessario per
Avengers: Infinity War. Ciò significa che
Yondu ha avuto un addio adeguato che ha riconosciuto il suo amore
definitivo per Peter, disposto a mettere da parte il suo tipico
egoismo con la battuta: “Sarà anche stato tuo padre, ragazzo,
ma non era il tuo papà“.
La morte di Iron Man segna un
riposo a lungo meritato
L’epilogo e la conclusione
di
Avengers: Endgame è stato il culmine di
anni di sviluppo del MCU
e la morte dei personaggi principali era attesa anche dai fan più
ottimisti. Dopo essere stato devastato dalle forze cosmiche delle
Gemme dell’Infinito, Tony
Stark si sacrifica per porre fine alla minaccia di
Thanos una volta per tutte. Dalle sue umili
origini di appaltatore di armi amorale, costretto a costruire
un’armatura in una caverna con una scatola di rottami, l’uccisione
di una minaccia universale è stata una nota di merito per l’eredità
di Iron Man.
L’aspetto significativo della morte
di Tony è che ha rappresentato la chiusura di un capitolo non solo
della vita di un personaggio Marvel, ma anche della pietra miliare
raggiunta da
Robert Downey Jr. con la sua interpretazione.
Quando Pepper Potts dice a Tony
che può finalmente riposare, si fa quasi portavoce dei fan
di lunga data e dello stesso MCU, dicendo direttamente a
Robert Downey Jr. che ha dato più
che abbastanza allo storico franchise, permettendogli
finalmente di essere in pace. È difficile immaginare una fine più
appropriata per l’eredità di Iron Man di quella che
Avengers: Endgame.
Capitan America prova finalmente un
po’ di quella “vita” che Tony gli ha detto di godersi
Sebbene
l’Iron Man di
Robert Downey Jr. abbia gettato le
fondamenta del MCU,
Chris Evans nel ruolo di Capitan
America lo ha seguito da vicino come personaggio di punta
che ha tenuto insieme il franchise per molto tempo. Leader de-facto
dei Vendicatori e ispirazione personale per molti personaggi
dell’universo, l’innegabile fascino di Capitan America e la sua
incrollabile dedizione alla giustizia meritavano un lieto fine,
considerando tutto ciò che aveva subito. In
Avengers: Endgame, ha ottenuto proprio questo,
la chiusura pacifica del suo personaggio davvero meritata.
Dopo essere stato rimandato indietro
per riportare le Gemme dell’Infinito al loro giusto posto nella
linea temporale, Steve Rogers
sceglie di non tornare ai giorni nostri, cogliendo l’opportunità di
costruirsi finalmente una vita con colei che gli è sfuggita,
Peggy Carter. Per tutto il bene che Steve Rogers
ha fatto nel presente, il suo personaggio è sempre stato
perseguitato dalla vita che gli è stata rubata, un uomo fuori dal
tempo. Il suo viaggio nel tempo gli ha dato la possibilità di
vivere finalmente la vita che desiderava veramente, un lieto fine
commovente per il Marvel Cinematic Universe.