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Slow Horses: l’acclamata serie di spionaggio torna con la terza stagione

Slow Horses 3 stagione

Apple TV+ ha svelato oggi le prime immagini della terza stagione di Slow Horses, la serie di spionaggio di successo con protagonista il Premio Oscar Gary Oldman. Adattata da “Real Tigers”, il terzo romanzo della serie di spionaggio “Slough House” di Mick Herron vincitrice del CWA Gold Dagger Award, la terza stagione di Slow Horses, composta da sei episodi, farà il suo debutto il 1° dicembre con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni venerdì, fino al 29 dicembre.

Vincitore del premio come miglior serie drammatica in lingua inglese ai C21 International Drama Awards 2022, Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. Nella terza stagione, una relazione romantica a Istanbul minaccia di svelare un segreto sepolto dell’MI5 a Londra. Quando Jackson Lamb e la sua squadra vengono trascinati nella lotta, si ritrovano coinvolti in una cospirazione che minaccia il futuro non solo di Slough House, ma dello stesso MI5.

Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar,Christopher Chung, Freddie Fox, Chris Reilly, Samuel West, Sofie Okonedo, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan Pryce. A loro si unisce Ṣọpẹ Dìrísù che nella terza stagione veste i panni di Sean Donovan, l’ex capo della sicurezza dell’ambasciata britannica a Istanbul, insieme a Katherine Waterston che interpreta Alison Dunn, un’agente dell’MI5 che scopre un oscuro segreto nel cuore dell’agenzia.

Slow Horses è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films e adattata per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Will Smith Jane Robertson e Graham Yost sono i produttori esecutivi della serie. La regia della terza stagione è affidata a Saul Metzstein.

Dalla sua prima messa in onda, “Slow Horses” ha ricevuto nomination ai BAFTA Television Award, tra cui la prima per Gary Oldman come miglior attore protagonista, mentre il co-protagonista Jack Lowden ha ottenuto una nomination come miglior attore non protagonista. La serie ha ricevuto anche nomination ai BAFTA per il Miglior montaggio: Fiction (Katie Weiland); Miglior musica originale: Fiction (Daniel Pemberton e Mick Jagger); e Miglior sonoro: Fiction (Martin Jensen, Joe Beal, Duncan Price, Craig Butters, Sarah Elias e Andrew Sissons). Le prime due stagioni di “Slow Horses” sono disponibili in streaming su Apple TV+. Oltre all’imminente terza stagione, Apple TV+ ha già annunciato il rinnovo per la quarta stagione che sarà adattata dal quarto romanzo, “Spook Street”.

 
 

Stranizza D’Amuri di Giuseppe Fiorello debutta su SKY e NOW

Stranizza d'amuri, Gabriele Pizzuto e Samuele Segreto

Nastro d’Argento per il miglior esordio alla regia per Giuseppe Fiorello, che nel il suo primo film dietro la macchina da presa, Stranizza D’Amuri, firma un’emozionante e nostalgica pellicola, liberamente ispirata a un fatto di cronaca nera accaduto in Sicilia all’inizio degli anni ’80. Il film sarà in prima tv su Sky venerdì 22 settembre, alle 21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW e disponibile on demand.

Nel cast i giovani Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, che interpretano i due giovani ragazzi protagonisti della vicenda, mentre Fabrizia Sacchi e Simona Malato vestono i panni delle loro madri.

La trama di Stranizza D’Amuri

Giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, qualcosa che non viene visto di buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese. Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non comprendono e non sono disposti ad accettare…

Stranizza d’amuri è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania. 

 
 

Liverpool Narcos: arriva la docu-serie Sky Original dal 23 settembre

Liverpool Narcos

Erano gli inizi degli anni Ottanta quando la città di Liverpool divenne l’epicentro di un boom della droga che avrebbe cambiato per sempre la Gran Bretagna. Liverpool Narcos, una docu-serie Sky Original in tre episodi che saranno tutti disponibili dal 23 settembre su Sky Documentaries e in streaming su NOW, oltre che on demand, ripercorre gli avvenimenti dell’epoca, grazie a un accesso senza precedenti ad alcuni dei più principali attori coinvolti nel traffico internazionale di droga della città.

La serie rivela come le ondate di eroina, cocaina e infine ecstasy che si sono abbattute su Liverpool tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta, non solo hanno offerto nuove opportunità ai criminali, ma hanno anche trasformato la cultura di tutto il mondo occidentale. Liverpool divenne il centro di un ingente traffico di droga che stava esplodendo a livello globale: questo portò allo sviluppo di scambi tra i cartelli della droga in Sud America e grandi città europee portuali come Liverpool stessa, Napoli e Marsiglia. La genesi del moderno traffico di droga è raccontata dai protagonisti dell’epoca: trafficanti, baroni della droga, giovani spacciatori emergenti, doganieri e agenti di polizia. Questa è la storia di come la droga è diventata mainstream e di come lo spaccio è diventato un business multimiliardario.

 
 

Tim Burton protagonista l’11 ottobre al Museo Nazionale del Cinema

TIM BURTON © TimBurton
TIM BURTON © Tim Burton

Aprono il 27 settembre alle ore 10:00 le prevendite per la Masterclass che vedrà Tim Burton protagonista l’11 ottobre 2023 alle ore 18:30 al Museo Nazionale del Cinema di Torino e che sarà condotta da Piera Detassis. In apertura della Masterclass, a Tim Burton verrà consegnato il Premio Stella della Mole quale importante riconoscimento per il suo contributo visionario e innovativo con il suo stile inimitabile alla storia del cinema.

La serata continuerà poi al Cinema Massimo dove alle ore 20:30 Tim Burton incontrerà il pubblico e introdurrà uno dei suoi film più famosi, un titolo a sorpresa scelto direttamente dal regista. Maggiori informazioni e dettagli verranno comunicati sul sito del Museo Nazionale del Cinema, del Cinema Massimo e a mezzo social.

IL MONDO DI TIM BURTON è la mostra che il Museo Nazionale del Cinema di Torino dedicata al genio creativo di Tim Burton, ideata e co-curata da Jenny He in collaborazione con Tim Burton e adattata da Domenico De Gaetano per il Museo Nazionale del Cinema. Per la prima volta in Italia, la mostra sarà allestita alla Mole Antonelliana, verrà inaugurata il 10 ottobre e dall’11 ottobre 2023 al 7 aprile 2024 sarà aperta al pubblico.

L’esposizione è un viaggio nell’universo visionario e nella creatività di Tim Burton e il nucleo principale dell’esposizione si concentra sull’archivio personale del regista, mostrando un’incredibile varietà della sua produzione creativa. Non solo quindi preziosi documenti ma anche disegni e bozzetti con i temi e i motivi visivi ricorrenti da cui hanno preso vita i suoi personaggi che caratterizzano i suoi mondi cinematografici.

“Ancora una volta il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio a un grande artista di fama internazionale – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. Con la sua grande creatività e maestria ha dato vita a film universali, apprezzati da tutti, appassionati e non. Per oltre 30 anni ci ha conquistato con le sue storie, da Beetlejuice e Batman fino al recente grande successo di Mercoledì, la seconda serie Netflix in lingua inglese più vista in assoluto”.

“Ospitare Tim Burton a Torino è un sogno che si realizza – afferma Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. L’immaginario fantastico dei suoi film ha accompagnato le nostre vite, dai bambini agli adulti, e sarà meraviglioso vedere come il mondo colorato e stravagante di Tim Burton si inserirà nel magico spazio della Mole Antonelliana. La mostra è stata ospitata in altri Paesi in spazi espositivi convenzionali, e sono sicuro che il Museo Nazionale del Cinema si trasformerà per unire follia architettonica e genio creativo, oltre a inserirsi nel progetto strategico di internazionalizzazione del nostro ente”.

Questa grande mostra immersiva è una sorta di viaggio esclusivo nella mente di un genio creativo, l’esplorazione definitiva della produzione artistica, dello stile inimitabile e della prospettiva specifica di Tim Burton. Suddivisa in 9 sezioni tematiche, presenta oltre 500 esempi di opere d’arte originali, raramente o mai viste prima, dagli esordi fino ai progetti più recenti, passando per schizzi, dipinti, disegni, fotografie, concept art, storyboard, costumi, opere in movimento, maquette, pupazzi e installazioni scultoree a grandezza naturale. Un’ambientazione suggestiva condurrà i visitatori e i fan a immergersi nello straordinario universo di Tim Burton, sperimentando un approfondimento della sua sensibilità e si avrà la possibilità di esplorare l’esatta replica dello studio personale dell’artista insieme a uno speciale sneak peek di progetti attuali o non realizzati.

La mostra ripercorre le orme del regista e dell’evoluzione della sua singolare immaginazione visiva di artista postmoderno multidimensionale, in una sorta di autobiografia raccontata attraverso il suo processo creativo senza limiti. Con la presentazione unica dell’opera di Tim Burton, la sua visione unica trascende i mezzi e i formati, rendendo chiaro come idee, temi e persino alcune immagini specifiche della sua arte siano finite nei film più iconici che oggi associamo allo sfarzoso spettacolo cinematografico.

Molto prima del successo critico e commerciale nei generi live-action e animazione, Burton si è ispirato ai film in televisione, alle animazioni, ai fumetti sui giornali, ai miti e alle favole raccontate a scuola e ad altre forme di cultura popolare, incorporando queste influenze di sempre nella sua arte e nei suoi film. Gli schizzi della sua infanzia dimostrano la varietà di Burton e richiamano il lavoro dei suoi predecessori, tra cui fumettisti e illustratori classici come Edward Gorey, Charles Addams, Don Martin e Theodore Geisel. Anche l’impatto dei film di mostri giapponesi, del cinema espressionista, del catalogo horror degli Universal Studios e dei maestri della suspense William Castle e Vincent Price permeano il suo lavoro.

Tim Burton

Timothy Walter Burton (1958) è cresciuto a Burbank, in California, un quartiere omogeneo della periferia americana che lo ha spinto a trovare tregua e a fuggire dalla sua insipidezza. Ampiamente conosciuto come uno degli artisti più fantasiosi e come regista capace di realizzare gli effetti visivi più fantastici, ha reinventato il cinema di genere hollywoodiano come espressione di una visione personale, raccogliendo per sé un pubblico internazionale di fan e influenzando una generazione di giovani artisti che lavorano nel cinema, nel video e nella grafica. Burton ha studiato al CalArts per diventare un pioniere di un genere cinematografico onirico, grottesco e bellissimo che non era mai esistito prima. La sua iconica filmografia degli ultimi tre decenni comprende Beetlejuice (1988), Batman(1989), Edward mani di forbice (1990), Tim Burton’s The Nightmare Before Christmas (1993), Ed Wood (1994), Big Fish (2003), La sposa cadavere (2005), Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street (2007), Alice in Wonderland (2010), Dumbo (2019) e Wednesday, la seconda serie Netflix in lingua inglese più vista. Ha creato uno stile artistico chiamato “Burtonesque” e, sebbene sia ampiamente conosciuto come regista, Tim Burton è anche un artista di spicco, dotato di talento in varie aree artistiche, tra cui belle arti, fotografia e scultura, che lavora nello spirito del Pop Surrealism.

 
 

L’Intelligenza Artificiale ha “rubato” la voce di Stephen Fry: la denuncia dell’attore

stephen fry

L’intelligenza artificiale è un punto critico negli attuali scioperi di Hollywood del SAGAFTRA. E la preoccupazione in merito a questo pericoloso aspetto non regolamentato nella produzione audiovisiva e che si riversa sulla carriera di attori e doppiatore è decisamente fondata. A sostenere questa preoccupazione è intervenuto l’autore e attore inglese Stephen Fry, che è stato vittima di una versione della sua voce realizzata con AI e utilizzata per commentare un documentario, senza il suo permesso.

Durante il CogX Festival di Londra, Fry ha riprodotto una clip audio di un sistema di intelligenza artificiale che imitava la sua voce per narrare un documentario storico. “Non ho detto una parola di questo: era una macchina. Sì, mi ha scioccato”, ha detto. “Hanno usato la mia lettura dei sette volumi dei libri di Harry Potter, e da quel set di dati è stata creata un’intelligenza artificiale della mia voce e ha riprodotto questa nuova narrazione.”

Fry era il narratore degli audiolibri di Harry Potter nel Regno Unito. “Quello che avete sentito non è il risultato di un mash up, ma di una voce artificiale flessibile, in cui le parole sono modulate per adattarsi al significato di ogni frase”, ha detto Fry.

“Potrebbero quindi farmi dire qualsiasi cosa, da un appello per cause che non condivido al guidare un assalto al parlamento al porno hard, tutto a mia insaputa e senza il mio permesso. E questo, quello che avete appena sentito, è stato fatto a mia insaputa. Quindi ne ho sentito parlare, l’ho inviato ai miei agenti su entrambe le sponde dell’Atlantico, e sono impazziti: non avevano idea che una cosa del genere fosse possibile.” “Questo è audio”, ha detto loro. “Non passerà molto tempo prima che i video deepfake completi siano altrettanto convincenti.”

Fry, che ha recitato in film come Gosford Park, V per Vendetta e Guida galattica per gli autostoppisti, ha affermato che gli attuali scioperi sono un tentativo di affrontare questo potenziale problema per gli attori.

“Dobbiamo pensare all’intelligenza artificiale come alla prima automobile: impressionante ma non l’articolo finito”. “Quello che abbiamo adesso non è quello che sarà. Quando si tratta di modelli di intelligenza artificiale, ciò che abbiamo ora avanzerà a un ritmo più veloce di qualsiasi tecnologia mai vista. Su una cosa possiamo essere tutti d’accordo: è un momento fottutamente strano per essere vivi”. Ha concluso l’attore.

La regolamentazione dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nella realizzazione di documenti audiovisivi è parte fondamentale delle rivendicazioni che i partecipanti allo sciopero SAGAFTRA stanno cercando di portare avanti.

 
 

Mare Fuori: in anteprima alla Festa di Roma i primi due episodi della quarta stagione

Mare Fuori 4

I primi due episodi della nuova stagione di Mare fuori saranno presentati in anteprima nel programma della ventunesima edizione Alice nella città e della diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma: sul red carpet sfileranno i protagonisti della serie dei record coprodotta da Rai e Picomedia.

Nella quarta stagione i protagonisti della serie si trovano metaforicamente a navigare in mare aperto. Rosa, Carmine, Mimmo, Kubra, Dobermann, Cucciolo e Micciarella vivono tutti la consapevolezza di non essere più attaccati all’àncora salvifica della famiglia. Sono soli, spinti dalla corrente verso il largo. Ora devono vincere ogni giorno le loro più intime paure per affrontare la vita. Al loro fianco non c’è più l’amore incondizionato della famiglia, ma quello degli amici con cui scelgono di navigare. A contrastare questo racconto ci sono Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia che, nel bene e nel male, vivono ancora il peso dei legami familiari capaci di condizionare la loro vita. È il momento di crescere e questo significa capire chi si vuole diventare e cosa si desidera essere. Ormai la maggior parte dei detenuti è maggiorenne. Il cambiamento è inevitabile, ma la crescita personale è una scelta che richiede coraggio. Bisogna decidere in che modo e verso dove orientare la propria vita, il proprio viaggio. Chi non lo fa permette ad altri di farlo per lui. La libertà non è solo fuori dal carcere, è anche una conquista interiore dettata dal coraggio di scegliere. La durezza della nuova direttrice forza i ragazzi a una scelta necessaria: ribellarsi per la propria autodeterminazione. Lo scontro fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi è inevitabile per capire chi si è, chi si vuole diventare e trovare la voce per dirlo.

La quarta stagione di Mare Fuori, con la regia di Ivan Silvestrini, è una coproduzione Rai Fiction – Picomedia, prodotto da Roberto Sessa da un’idea originale di Cristiana Farina, scritta con Maurizio Careddu: nel cast, Carmine Recano, Lucrezia Guidone, Massimiliano Caiazzo, Maria Esposito, Matteo Paolillo, Artem, Domenico Cuomo, Kyshan Wilson, Clotilde Esposito, Giovanna Sannino, Alessandro Orrei, Ludovica Coscione, Clara Soccini, Francesco Panarella, Salahudin Tijani Imrana, Giuseppe Pirozzi, Vincenzo Ferrera, Antonio De Matteo, Raiz, Pia Lanciotti.

 
 

Piccoli Brividi: guarda il primo trailer. Ecco quando arriverà la serie su Disney+

piccoli brividi

Piccoli Brividi, la nuova spaventosa serie ispirata alla collana di libri di R.L. Stine, bestseller mondiale di Scholastic, arriverà su Disney+ venerdì 13 ottobre. Prodotta da Disney Branded Television e Sony Pictures Television, la serie in 10 episodi debutterà con un lancio dei primi cinque nell’ambito della collezione Halloween di Disney+, mentre i restanti arriveranno in streaming a cadenza settimanale.

Il franchise di Piccoli Brividi di R.L. Stine è un fenomeno della cultura pop che occupa un posto speciale nel cuore delle persone di tutte le età”, ha dichiarato Ayo Davis, president di Disney Branded Television. “Siamo entusiasti di portare in grande stile su Disney+ al pubblico di tutto il mondo questa nuova e spaventosa serie, che speriamo non solo affascini i nuovi spettatori con i suoi brividi e le sue emozioni, ma anche i fan di lunga data nostalgici di queste storie che sono un punto fermo della loro generazione”.

Facendo immergere gli spettatori in un mondo di mistero e suspense, la nuova serie Piccoli Brividi segue un gruppo di cinque liceali che intraprendono un viaggio difficile per indagare sulla tragica scomparsa, avvenuta tre decenni prima, di un adolescente di nome Harold Biddle, portando alla luce anche oscuri segreti del passato dei loro genitori.

Pubblicata da Scholastic, “Piccoli Brividi” è una delle serie di libri più vendute di tutti i tempi, con oltre 400 milioni di libri stampati in 32 lingue. La nuova serie televisiva attinge da cinque dei più popolari libri per ragazzi, tra cui “Foto dal futuro”, “La maschera maledetta”, “La pendola del destino”, “Vendetta strisciante” e “Il pupazzo parlante”.

Piccoli Brividi è interpretata da Justin Long (Barbarian) e Rachael Harris (Lucifer), insieme ai giovani Zack Morris (EastEnders), Isa Briones (Star Trek: Picard), Miles McKenna (Guilty Party), Ana Yi Puig (Gossip Girl) e Will Price (The Equalizer – Il vendicatore).

Nicholas Stoller (I Muppet) e Rob Letterman (Pokémon: Detective Pikachu) hanno sviluppato la serie e sono produttori esecutivi, insieme a Hilary Winston (Community), Neal H. Moritz (il franchise di Fast & Furious), Iole Lucchese (Clifford – Il grande cane rosso), Pavun Shetty (The Boys), Conor Welch (Platonic), Caitlin Friedman (La ragazza di Stillwater), Erin O’Malley (New Girl) e Kevin Murphy (Desperate Housewives) di Scholastic Entertainment. James Eagan (Legends of Tomorrow) e Nick Adams (BoJack Horseman) sono coproduttori esecutivi.

 
 

Troll 2: Netflix dà il via libera al sequel

Un'immagine di Troll

Dopo il successo del primo film, Netflix ha ordinato il sequel di Troll, il film di mostri che lo scorso anno ha avuto un discreto successo, in piattaforma. Variety riporta che Roar Uthaug (Tomb Raider), che ha diretto il primo film l’anno scorso, è stato scelto per dirigere Troll 2. Il film originale è diventato il film non inglese più popolare nella storia di Netflix.

Netflix riferisce che il film è stato visto oltre 100 milioni di volte nei primi tre mesi dall’uscita ed è entrato nella Top 10 in 93 paesi. Uthaug attende con ansia il seguito, dicendo: “Realizzare Troll è stato il sogno di una vita diventato realtà, e l’accoglienza che il nostro film norvegese ha ricevuto in tutto il mondo è stata incredibile”. I produttori Espen Horn e Kristian Strand Sinkerud continuano anticipando che Troll 2 “ruoterà nuovamente su un personaggio di una fiaba norvegese, interpretato, diretto e prodotto da norvegesi”.

Troll, leggi la recensione

Qualcosa sul monte Dovre in Norvegia si sta svegliando: dalle sue profondità più oscure è pronta a riemergere una creatura gigantesca, che vi è rimasta intrappolata per migliaia di anni. Distruggendo tutto ciò che incontra sul suo cammino, uno spaventoso troll si avvicina rapidamente alla capitale della Norvegia, dove gli abitanti lotteranno per fermare qualcosa che pensavano potesse esistere solo nel folklore norvegese. Protagonista del film è la paleontologa Nora Tidemann (Wilman) che, da bambina, discuteva di folklore magico con suo padre mentre si dedicavano all’arrampicata: ora è un’accademica di successo e passa le sue giornate a scavare e studiare resti fossili, soprattutto di dinosauri.

Dopo che la misteriosa creatura è emersa dalla montagna di Dovre, il governo del Paese convoca Nora lontano dal suo attuale progetto in corso. Nella struttura governativa sotterranea top-secret, Nora fa la conoscenza del Primo Ministro norvegese (Anneke von der Lippe) e del suo principale consigliere, Andreas (Falck). Nora e Andreas si recano dunque sul monte per indagare ulteriormente sulla gigantesca creatura con l’aiuto del soldato Kris (Mads Sjøgård Pettersen). All’inizio, il gruppo non è sicuro del tipo di creatura che sta cercando. Provoca caos e distruzione ovunque vada, lascia orme giganti e i suoni che emette sono ultraterreni: una coppia di anziani si è salvata per un pelo dopo che l’essere gigantesco ha letteralmente calpestato la loro casa. Alla fine, Nora si rende conto che c’è solo una persona a cui può chiedere aiuto: l’eccentrico padre Tobias (Gard B. Eidsvold). I due si erano precedentemente allontanati a causa della convinzione di Tobias che i troll fossero reali e non solo mistici prodotti della mitologia norrena.

 
 

Underworld: il regista Len Wiseman credeva di aver “scoperto” Bill Nighy alle audizioni

Underworld

Quando vent’anni fa ha diretto Underworld, il regista Len Wiseman era un nuovo arrivato nell’industria cinematografica, dal momento che è arrivato alla regia del film (poi diventato cult) dopo aver diretto soltanto videoclip musicali. Molte cose erano nuove per lui, e c’erano alcune persone che semplicemente non conosceva o di cui non aveva nemmeno sentito parlare. In occasione dell’anniversario di Underworld, Wiseman ha rilasciato un’intervista a Collider in cui racconta che credeva di aver “scoperto”, artisticamente parlando, Bill Nighy, che si era presentato alle audizioni.

Nighy ha interpretato Viktor, uno dei vampiri più antichi e potenti della serie Underworld, uno che ha lasciato istruzioni chiare per svegliarlo dal letargo solo quando assolutamente necessario. Questo è ciò che fa Selene (Kate Beckinsale), ma infrangendo il protocollo risveglia anche la furia di Viktor. E Wiseman ha visto il potenziale di Nighy come vampiro anziano durante il processo di casting:

“Quando sono andato a Londra e stavo facendo il casting, e stavamo cercando Viktor, ho visto molti attori che proponevano personaggi simili all’Imperatore di Star Wars e tutti questi attori caratteristici davvero fantastici. Non conoscevo Bill Nighy. Ero dietro alla telecamera, stavo facendo l’audizione e ho avuto i brividi. Ricordo di aver detto allo studio: “Ho trovato questo ragazzo da cui le persone rimarranno così colpite, e il suo nome è Bill Nighy”. Pensavo di averlo scoperto, ecco quanto ero ingenuo.”

Non molto tempo dopo aver recitato in Underworld, Bill Nighy è diventato un nome familiare nel cinema mainstream dopo aver interpretato il cattivo Davy Jones in Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma, Slartibartfast in Guida galattica per autostoppisti e il ministro Rufus Scrimgeour in Harry Potter e i Doni della Morte Parte 1. Nighy ha anche ripreso il ruolo di Viktor in Underworld: Evolution e Underworld: Rise of the Lycans. Wiseman ha lavorato nuovamente con l’attore nel remake di Total Recall, questa volta pienamente consapevole di chi fosse la star britannica.

Oltre a Nighy e Beckinsale, il cast di Underworld comprende anche Scott Speedman (Grey’s Anatomy), Michael Sheen (Good Omens), Shane Brolly (Spread), Wentworth Miller (Legends of Tomorrow) e Sophia Myles (A Very British Scandal).

 
 

C’è Ancora Domani, trailer e poster del film d’apertura di Roma 2023

Ecco il poster e il trailer di C’è ancora domani, il film di Paola Cortellesi in cui l’attrice e sceneggiatrice recita anche al fianco di Valerio Mastandrea. Firmano Soggetto e Sceneggiatura Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi e nel cast compaiono anche Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni.

Il film è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, società del gruppo Sky e sarà nelle sale dal 26 ottobre distribuito da Vision Distribution. Il film sarà presentato in apertura della Festa del Cinema di Roma 2023.

C’è ancora domani, la trama

Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano (Valerio Mastandrea) è capo supremo e padrone  della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli),  un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante.

L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide  momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante. Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per  rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.

 
 

Assassinio a Venezia vs Poirot e la strage degli innocenti: tutte le differenze fra film e libro

Assassinio a Venezia

Da quando Kenneth Branagh ha adattato per il cinema Assassinio sull’Oriente Express, la sua passione per i romanzi di Agatha Christie è andata sempre più crescendo, tanto da costruirci sopra un franchise. Per la sua terza trasposizione su schermo, Assassinio a Venezia (qui la recensione), il regista, il quale veste anche i panni del protagonista Hercule Poirot, ha deciso di staccarsi nettamente dal materiale cartaceo di partenza, compiendo un’operazione audace e nuova, considerati i suoi predecessori tutto sommato fedeli. Il romanzo da cui il film prende ispirazione, così infatti potremmo dire, si intitola Poirot e la strage degli innocenti (in inglese Hallowe’en Party), fu pubblicato nel 1969 ed è parte dei gialli meno conosciuti di Lady Mallowan. Molte, dunque, sono le differenza fra libro e film, alcune delle quali fin troppo evidenti. Ma quali sono?

1I fantasmi

Assassinio a Venezia Kenneth- Branagh

Assassinio a Venezia potrebbe quasi definirsi un mistero nel mistero. Come dicevamo all’inizio, Agatha Christie costruisce il suo libro come un semplice giallo, senza alcuna venatura horror. Nel film, invece, Poirot ad un certo punto inizia a sentire delle voci di bambini, fino a quando non ne incontra uno dietro la porta, che poi si rivela essere Alicia da piccola. Il finale riconduce questi avvenimenti soprannaturali alle allucinazioni del detective causate dal miele avvelenato, grazie al quale Poirot troverà “la pace”. Tuttavia, le circostanze della caduta di Rowena Drake dal balcone e del suo rapido annegamento dimostrano che, sebbene Poirot possa dire a se stesso che non è accaduto nulla di soprannaturale, ci sono alcuni incontri spirituali che non possono essere spiegati.

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Sbucato dal passato: tutto quello che c’è da sapere sul film con Brendan Fraser

Sbucato-dal-passato-film

L’attore Brendan Fraser è indubbiamente uno degli attori dell’anno, essendo tornato alla ribalta dopo anni grazie al film The Whale, dove dà vita ad un’interpretazione tanto intensa quanto memorabile. Fraser è poi generalmente ricordato per essere stato il protagonista della trilogia di La mummia, ma anche per film d’avventura come Looney Tunes: Back in Action, Viaggio al centro della terra e Inkheart – La leggenda di cuore d’inchiostro. Un titolo poco noto della sua filmografia è poi Sbucato dal passato, commedia sentimentale con elementi fantasy diretta da Hugh Wilson e di cui è protagonista.

Per via del suo insuccesso al box office, il film è in parte caduto sbrigativamente nel dimenticatoio, ma è senza dubbio uno dei titoli da recuperare se si è fan dell’attore. All’interno di Sbucato dal passato si possono infatti ritrovare non solo elementi di comicità e romanticismo, ma anche una brillante satira sulla società statunitense e la paura di un olocausto nucleare. Le premesse del film, come riportato da illustri critici come Roger Ebert, valgono dunque già da sole una visione del film, capace davvero di stupire e divertire e far riflettere sul cambiamento inesorabile del tempo e delle epoche.

Sbucati dal passato può dunque essere oggi considerato un piccolo cult degli anni Novanta, un film poco noto che sarebbe però bene riscoprire e rivalutare, specialmente ora che Fraser è tornato in auge come interprete. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sbucato dal passato: la trama del film

A Los Angeles nel 1962 incombono la crisi dei missili cubani e le notizie sulla possibile guerra nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Di fronte a questi pericoli, e in seguito ad una misteriosa esplosione avvenuta vicino casa, Calvin Webber, ingegnere fantasioso, non esita a chiudere se stesso e la moglie Helen incinta in un bunker antiatomico. La serratura del rifugio, però, è predisposta per rimanere chiusa per 35 anni e nessuno, né dall’interno né dall’esterno la può aprire. Nel bunker nasce dunque Adam, trascorrendo i primi 35 anni della sua vita all’interno di quel bizzarro ambiente.

Trascorsi i 35 anni previsti, Calvin può dunque aprire la porta del bunker, ritenendo essere giunto il momento di andare a vedere fuori cosa è successo a quel mondo che crede essere stato devastato dall’olocausto nucleare. Ciò che vede all’esterno è però troppo per lui e un infarto gli toglie ogni forza. Tocca dunque ad Adam andare fuori, nella Los Angeles del 1997, alla ricerca di viveri e beni di prima necessità. Soldi vecchi e figurine dei giocatori di baseball gli creano le condizioni per conoscere Eva, bionda irascibile che non trova un impiego stabile. Tra i due nascerà un sentimento imprevisto, che porterà Adam a riconsiderare quel mondo che credeva una landa desolata e pericolosa.

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Sbucato dal passato: il cast del film

Come anticipato, a interpretare il protagonista Adam vi è l’attore Brendan Fraser, il quale si è qui potuto ulteriormente cimentare con quegli elementi di comicità che lo avrebbero poi reso particolarmente celebre, anche per i film meno riconducibili a tale genere. Accanto a lui, nei panni dei suoi genitori Calvin e Helen si ritrovano gli attori premio Oscar Christopher Walken e Sissi Spacek. Alicia Silverstone è invece Eve, mentre Dave Foley interpreta Troy, l’amico omosessuale di lei. Come si può notare, quasi tutti i personaggi presentano nomi mitici, da Adamo ed Eva fino a Elena e Troy.

Sbucato dal passato: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente, Sbucato dal passato non è presente su nessuna delle principali piattaforme streaming oggi disponibili in rete. Questo a ribadire come sia un titolo poco noto e con cui difficilmente si può entrare in contatto. Il canale 37, di recente divenuto Warner TV, propone però il film nel proprio palinsesto il giorno martedì 19 settembre alle ore 21:30. Sarà così possibile fruire di questo simpatico film.

Fonte: IMDb

 
 

See What’s Next: Netflix presenta i prossimi progetti

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Cresce l’offerta e l’ambizione per le storie italiane di Netflix. Nel corso dell’evento See What’s Next, alla presenza di numerosi talenti davanti e dietro la macchina da presa, Netflix ha presentato la line up delle produzioni italiane che arriveranno sul servizio d’intrattenimento in streaming nel prossimo futuro e ha annunciato quattro nuovi progetti, di cui due film:

  • Il treno dei bambini, regia di Cristina Comencini – Dal bestseller di Viola Ardone, un film epico e struggente. Un viaggio attraverso la miseria, ma anche la generosità dell’Italia del dopoguerra, vista dagli occhi di un bambino diviso tra due madri.

  • Fabbricante di lacrime, regia di Alessandro Genovesi – Il film ispirato all’omonimo romanzo di Erin Doom, uno dei più importanti casi letterari degli ultimi tempi, il libro più venduto in Italia nel 2022.

E due serie:

  • Storia della mia famiglia per la regia di Claudio Cupellini – la storia di Fausto e del suo ultimo giorno. Una storia fatta di allegria, passione, amore per i figli, e di una sfacciata mancanza di paura del futuro. Ma soprattutto la storia di una famiglia improbabile, di uno sgangherato e amatissimo clan a cui Fausto impone responsabilità inattese.

  • Adorazione per la regia di Stefano Mordini – la serie young adult liberamente tratta dal romanzo omonimo di Alice Urciuolo che racconta la storia di un gruppo di ragazze e ragazzi adolescenti durante l’estate che cambierà per sempre le loro vite.

Con le novità annunciate oggi, l’offerta italiana di Netflix del prossimo futuro spazia tra serie, film, docuserie e programmi unscripted (Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia), tra graditi ritorni (Tutto chiede salvezza 2; La legge di Lidia Poët 2) e reboot (Suburræterna); mescola generi, formati e linguaggi, prendendo ispirazione da personaggi reali e vite vere, da IP estremamente popolari e da temi urgenti; esplora una varietà di arene narrative con l’obiettivo di portare al pubblico italiano ed internazionale di Netflix la migliore offerta di contenuti italiani: dal racconto sincero e non stereotipato dei giovani e dei giovanissimi al punto di vista femminile con eroine complesse, irriverenti e anticonvenzionali (Briganti; Inganno; Sara) ; dalla rilettura in chiave contemporanea ed innovativa del racconto familiare (La Vita che Volevi) alla rivisitazione del romanzo storico che travalica il tempo e racconta il presente (Il Gattopardo); da personaggi irregolari le cui vite nel segno dell’eccesso e della trasgressione appaiono come uno strumento fortissimo per interpretare i temi del presente (Supersex; Vasco: Il Supervissuto) alle grandi storie d’amore (Nuovo Olimpo).

“Continuiamo ad investire in Italia e nelle storie italiane con convinzione, consolidando il nostro impegno a lungo termine nel paese e nella sua comunità creativa” dichiara Tinny Andreatta, Vicepresidente dei contenuti italiani di Netflix. “Le storie che, insieme ai nostri partner produttivi e ai tanti talenti coinvolti, stiamo preparando per il nostro pubblico italiano e internazionale hanno tre comuni denominatori: sono storie autentiche, capaci di parlare al presente del presente e di interpellare emotivamente il pubblico sui temi più vicini alla vita che vive. Sono storie coraggiose perché toccano argomenti controversi e provocatori, sfidando tabù, pregiudizi e convenzioni; sono storie uniche, che, messe insieme, compongono un ricco mosaico che si rivolge a pubblici diversi e alle diverse necessità di trovare divertimento, curiosità, provocazione”. 

DETTAGLI DEI TITOLI PRESENTATI AL SEE WHAT’S NEXT:

NUOVI ANNUNCI

*FILM

IL TRENO DEI BAMBINI

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotto da Palomar
  • Dal romanzo omonimo di Viola Ardone. Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Cristina Comencini, Camille Dugay
  • Regia di Cristina Comencini
  • Cast: Barbara Ronchi, Serena Rossi, Christian Cervone, Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Nunzia Schiano e con la partecipazione di Stefano Accorsi.

Sinossi:

1946. Amerigo ha sette anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta. Il suo mondo, fatto di strada e povertà, però sta per cambiare. A bordo di uno dei “treni della felicità” passerà l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna, lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista una consapevolezza che lo porta ad una scelta dolorosa che cambierà per sempre la sua vita. Gli serviranno molti anni per scoprire la verità: chi ti ama non ti trattiene, ma ti lascia andare.

Dal bestseller di Viola Ardone un film epico e struggente. Un viaggio attraverso la miseria, ma anche la generosità dell’Italia del dopoguerra, vista dagli occhi di un bambino diviso tra due madri.

FABBRICANTE DI LACRIME

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Una Produzione Colorado Film, prodotto da Alessandro Usai e Iginio Straffi
  • Scritto da Eleonora Fiorini e Alessandro Genovesi
  • Ispirato da “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom edito da Magazzini Salani
  • Regia di Alessandro Genovesi
  • Cast: Caterina Ferioli, Simone Baldasseroni (Biondo)

Sinossi:

Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si racconta da sempre una leggenda: quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole. Il suo sogno più grande, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile, ma gentilezza e rabbia sono due diversi modi di combattere il dolore per rimanere vivi e per celare le emozioni che devastano i loro cuori, diventando uno per l’altro proprio quel fabbricante di lacrime della leggenda. Al fabbricante non puoi mentire: e loro dovranno trovare il coraggio di accettare quella forza disperata che li attrae uno verso l’altra che si chiama amore.

*SERIE

STORIA DELLA MIA FAMIGLIA

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Una Produzione Palomar
  • Scritto da – Soggetto di serie: Filippo Gravino con Elisa Dondi – Soggetti e Sceneggiature: Filippo Gravino, Elisa Dondi
  • Regia di Claudio Cupellini
  • Cast: Eduardo Scarpetta, Vanessa Scalera, Massimiliano Caiazzo, Cristiana Dell’Anna, Antonio Gargiulo

Sinossi:

Questa è la storia di Fausto e del suo ultimo giorno. Una storia fatta di allegria, passione, amore per i figli, e di una sfacciata mancanza di paura del futuro. Ma questa è anche la storia di un amore assoluto e del suo punto di rottura, drammatico e decisivo.

È soprattutto la storia di una famiglia improbabile, di uno sgangherato e amatissimo clan a cui Fausto impone responsabilità inattese. Una storia di gioie e di cadute, di risate, di persone capaci di commettere errori macroscopici e piccoli gesti eroici. In cui ognuno, nessuno escluso, dando del proprio peggio cercherà di fare del proprio meglio.

ADORAZIONE

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotto da Picomedia
  • Liberamente tratto dal romanzo omonimo di Alice Urciuolo. Scritto da Donatella Diamanti, Giovanni Galassi, Tommaso Matano, Francesca Tozzi, Gianluca Gloria
  • Regia di Stefano Mordini
  • Cast: Noemi Magagnini (Vanessa), Alice Lupparelli (Elena), Beatrice Puccilli (Vera), Penelope Raggi (Diana), Luigi Bruno (Gianmarco), Giulio Brizzi (Giorgio), Tommaso Donadoni (Enrico), Federico Russo (Christian), Alessia Cosmo (Teresa), Federica Bonocore (Melissa), Barbara Chichiarelli (Chiara), Claudia Potenza (Manuela), Max Mazzotta (Ricotta). Con Mario Sgueglia (Andrea) e con Ilenia Pastorelli (Enza).
  • N. episodi: 6

Sinossi:

Adorazione è una serie young adult che racconta la storia di un gruppo di ragazze e ragazzi adolescenti durante l’estate che cambierà per sempre le loro vite. La scuola è appena finita e i turisti iniziano ad accorrere sulle splendide spiagge di Sabaudia, quando Elena, 16 anni e una voglia matta di fuggire dalla provincia dell’Agropontino, scompare. Ognuno degli amici di Elena sa qualcosa che non dice, ha un legame segreto con la ragazza e forse ha a che fare con la sua misteriosa sparizione. Sarà l’inizio di un viaggio che, tra sospetti e rivelazioni, porterà ognuno dei ragazzi a fare i conti con la verità delle proprie relazioni e della propria educazione sentimentale.

TITOLI GIÀ ANNUNCIATI (in ordine alfabetico):

*SERIE

BRIGANTI

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Regia: Nicola Sorcinelli, Antonio Le Fosse, Steve Saint Leger
  • Prodotto da Fabula Pictures in associazione con Los Hermanos s.r.l.
  • Scritto da: GRAMS*, il collettivo composto da Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco Raspanti e Giacomo Mazzariol
  • Cast: Michela De Rossi, Ivana Lotito, Matilda Lutz, Marlon Joubert e Orlando Cinque

Sinossi:

Sud Italia, due anni dopo l’Unità d’Italia: una donna, costretta a fuggire dal proprio villaggio, si unisce ad un particolare gruppo di briganti dei quali diventerà uno dei leader più spietati e strategici. Ma non è la sola a scegliere questa vita e presto entra in contatto con altre donne come lei. Per recuperare l’oro del Sud  e ridare speranza ai contadini, le varie bande di briganti non avranno altra scelta che unirsi contro il nemico comune. Briganti contro Stato, ma anche briganti contro briganti, in una lotta dove bisogna essere disposti a sacrificare anche la propria umanità per vincere gli oppressori. Boschi fitti, immense radure e paesaggi desolati creano un sistema di immagini preciso, in cui i personaggi entrano intimamente a contatto con la natura selvaggia diventandone parte integrante. Relegati ai margini della civiltà e costretti a vivere come bestie per sopravvivere in luoghi ostili, queste atmosfere li cambiano per sempre e tirano fuori il loro lato più oscuro e primordiale. Un po’ Robin Hood, un po’ Pirati, i briganti protagonisti della serie acquisiscono ricchezze e potere per sostituirsi allo Stato. Nasce una criminalità violenta dove l’unica opzione per sopravvivere è diventare un fuorilegge senza scrupoli.

IL GATTOPARDO

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotto da Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli, Marco Cohen e Benedetto Habib per Indiana Production e da Will Gould, Frith Tiplady e Matthew Read per Moonage Pictures
  • Scritto da Richard Warlow, che ne è anche creatore ed executive producer, assieme a Benji Walters.
  • Regia di Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti
  • Cast: Kim Rossi Stuart, Benedetta Porcaroli, Deva Cassel e Saul Nanni. Nel cast anche Paolo Calabresi, Francesco Colella, Astrid Meloni e Greta Esposito.

Sinossi:

Basato su uno dei più grandi romanzi italiani di tutti i tempi, Il Gattopardo è un racconto epico, sorprendente e sensuale, ambientato in Sicilia durante i moti del 1860. Al cuore della serie troviamo Don Fabrizio Corbera, l’indimenticabile Principe di Salina, che conduce una vita intrisa di bellezza e privilegio. Ma l’aristocrazia siciliana si sente minacciata dall’unificazione italiana, e Fabrizio si rende conto che il futuro della sua casata e della sua famiglia è in pericolo. Per non soccombere, Fabrizio sarà costretto a stringere nuove alleanze, anche se questo significherà andare contro ai suoi principi, fino a trovarsi di fronte ad una scelta che pare impossibile. Don Fabrizio avrà il potere di organizzare un matrimonio che salverebbe il futuro della sua famiglia, quello tra la ricca e bellissima Angelica e suo nipote Tancredi ma, facendolo, spezzerebbe il cuore della sua adorata figlia Concetta.

La serie esplora con lo sguardo di oggi temi che si tramandano da secoli e sono universali: il potere, l’amore e il costo del progresso.

INGANNO

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotto da Cattleya – parte di ITV Studios
  • Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
  • Basato sulla serie UK “Gold Digger” prodotto da Mainstreet Pictures, creato da Marnie Dickens. Format distribuito da ITV Studios.
  • Scritto da Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero
  • Adattamento di Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero
  • Regia di Pappi Corsicato
  • Cast: Monica Guerritore, Giacomo Gianniotti, Emanuel Caserio, Dharma Mangia Woods, Francesco Del Gaudio

Sinossi:

Gabriella (Monica Guerritore) è la proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana, una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e consapevole del suo ruolo. I suoi tre figli ormai sono grandi e la vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non incontra Elia (Giacomo Gianniotti): un ragazzo affascinante, vitale, libero, coetaneo del suo figlio maggiore, che esercita su di lei un fascino irresistibile, ma anche ambiguo e spaventoso. Nonostante la differenza di età, Gabriella si riscopre donna, amante…e per Elia sarà pronta a mettere in gioco tutto, anche il rapporto con i figli e la loro eredità. INGANNO è un thriller sentimentale che gioca tra la suspense, la rottura dei tabù e le verità scomode sull’amore. È la storia di un’appassionante relazione, in cui non mancano ombre e segreti, che mette in crisi le convenzioni sociali e gli equilibri familiari, sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura mediterranea.

LA LEGGE DI LIDIA POËT 2

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Regia: Matteo Rovere, Letizia Lamartire e Pippo Mezzapesa
  • Prodotta da Groenlandia (società del Gruppo Banijay)
  • Produttore: Matteo Rovere
  • Creata da Flaminia Gressi, Guido Iuculano e Davide Orsini
  • Con: Matilda De Angelis (Lidia Poët), Eduardo Scarpetta (Jacopo Barberis), Pier Luigi Pasino (Enrico Poët), Sinéad Thornhill (Marianna Poët), Sara Lazzaro (Teresa Barberis), Dario Aita (Andrea Caracciolo), Gianmarco Saurino (Procuratore Fourneau).

Sinossi:

A Lidia non è permesso di fare l’avvocato per una legge scritta dagli uomini. Perciò questa volta punta ancora più in alto, vuole cambiare la legge. Mentre continua a collaborare con il fratello Enrico, affrontando nuovi casi e battendosi per i diritti delle donne, vuole convincerlo a candidarsi in Parlamento per far sì che la sua legge trovi finalmente voce. Lidia ha chiuso completamente con l’amore, tanto più con Jacopo, responsabile di aver venduto la villa di famiglia e in rotta di collisione con tutti i Poët. Ma Jacopo e Lidia sono costretti a rivedersi per condividere, loro malgrado, un’indagine segreta che li riguarda da vicino, riscoprendo la complicità e il divertimento che li lega da sempre. A dare filo da torcere il nuovo Procuratore del Re, Fourneau, un uomo delle istituzioni che inaspettatamente tratta Lidia come sua pari, spingendola a interrogarsi sul rapporto complesso e contraddittorio che ha con i sentimenti, e sul costo della rinuncia personale che sta sostenendo in nome dei suoi ideali. Nei sei nuovi episodi Lidia continuerà a scomporre senza tregua i tasselli di questo mondo costruito dagli uomini per gli uomini, con assoluta genialità, spiazzando l’avversario con intelligenza, ironia e senza mezzi termini, ma non per questo senza mai mettersi in discussione.

LA VITA CHE VOLEVI

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotto da Banijay Studios Italy
  • Creata e scritta da Ivan Cotroneo e Monica Rametta
  • Regia di Ivan Cotroneo
  • Cast: Vittoria Schisano, Giuseppe Zeno, Pina Turco, Alessio Lapice e Nicola Bello

Sinossi:

Gloria, la protagonista de LA VITA CHE VOLEVI, è convinta di aver trovato la felicità a Lecce, dove ha fondato una piccola agenzia turistica e trovato l’amore con Ernesto ma, un giorno, la sua vita viene sconvolta dall’arrivo di Marina, sua amica ai tempi dell’università a Napoli, prima che Gloria iniziasse il suo percorso di transizione.

Marina porta con sé Andrea e Arianna, i figli avuti da due diverse relazioni, ed è incinta di un terzo, il cui padre è Pietro, un giovane dal carattere passionale e forse anche pericoloso.

Gloria preferirebbe non riallacciare i rapporti con Marina, lei le ricorda una parte della sua vita che vorrebbe dimenticare. Marina nasconde però molti segreti e presto in scena arriverà anche Sergio, il padre di Arianna, un uomo tutto d’un pezzo fin da subito molto diffidente nei confronti di Gloria. Per lei, è giunto il momento di fare i conti con “la vita che voleva”, il suo passato e il suo futuro, per scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate e che l’amore è l’unica forza capace di rendere la vita degna di essere vissuta.

SARA (Titolo provvisorio)

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotto da Palomar
  • Tratto dai romanzi omonimi di Maurizio de Giovanni. Scritto da Donatella Diamanti, Mario Cristiani e Giovanni Galassi
  • Regia di Carmine Elia
  • Cast: Teresa Saponangelo (Sara), Claudia Gerini (Teresa), Flavio Furno (Pardo), Chiara Celotto (Viola)
  • N. episodi: 6

Sinossi:

Per far luce sulla prematura morte di suo figlio, Sara, ex agente dei servizi segreti interni, stanca e ritirata in una prigione di solitudine, torna a chiedere un favore all’amica e collega di un tempo, Teresa. Ma si sa, niente è per niente. E in un attimo, si ritrova invischiata nella sua vecchia vita. Che lo voglia o no, è ancora la migliore: la “donna invisibile” la chiamavano, e la sua dote non ha mai smesso di essere richiesta.

Così, mentre scopre la vita del figlio, di cui ignorava quasi tutto, Sara sprofonda in un’indagine che la riporta davanti a tanti fantasmi del passato. Tenere insieme le due cose è molto difficile, e sicuramente molto pericoloso. Paradossalmente però, è così che la donna invisibile torna a vivere e a far quello che meglio sa fare. Giustizia.

SUBURRÆTERNA

  • Data di uscita: 14 Novembre 2023
  • Prodotto da Cattleya – parte di ITV Studios
  • Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
  • Scritto da Ezio Abbate e Fabrizio Bettelli – che ricoprono anche il ruolo di Head Writers – Andrea Nobile, Camilla Buizza, Marco Sani, Giulia Forgione
  • Tratta dall’opera letteraria Suburra di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini – che curano anche lo story editing – edita da Einaudi
  • Regia di Ciro D’Emilio (ep. 1-4), Alessandro Tonda (ep. 5-8)
  • Cast: Giacomo Ferrara, Filippo Nigro, Carlotta Antonelli, Federica Sabatini, Marlon Joubert, Aliosha Massine, Alberto Cracco, Federigo Ceci, Giorgia Spinelli

Sinossi:

Roma, 2011. Il governo rischia di cadere, il Vaticano è in crisi e le piazze della città sono letteralmente date alle fiamme.

Nel mondo di mezzo Cinaglia (Filippo Nigro) ha provato a raccogliere l’eredità di Samurai e, insieme a Badali (Emmanuele Aita), continua a gestire gli affari criminali della città, con l’aiuto di Adelaide (Paola Sotgiu) e Angelica (Carlotta Antonelli), rimaste a capo degli Anacleti, e di Nadia (Federica Sabatini), che le aiuta a gestire le piazze di Ostia.

Ma c’è chi questo sistema non lo accetta più. Nuovi protagonisti scenderanno in campo, stravolgendo gli equilibri di Roma: inizia così una rivoluzione che, dalla Chiesa al Campidoglio e fino alle spiagge di Ostia, si espande velocemente per cancellare tutto ciò che rappresenta il passato.

Spadino (Giacomo Ferrara) sarà dunque costretto a tornare a casa, per evitare che la sua famiglia venga messa in pericolo insieme a tutto il resto, e a cercare nuovi alleati, anche laddove non avrebbe mai pensato di trovarli… Ma la guerra è guerra e in palio c’è il controllo di Roma.

SUPERSEX

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, una società del gruppo Fremantle, e da Matteo Rovere per Groenlandia, società del gruppo Banijay
  • Creata e scritta da Francesca Manieri
  • Regia di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni
  • Cast: Alessandro Borghi (Rocco Siffredi), Jasmine Trinca (Lucia), Adriano Giannini (Tommaso), Enrico Borello (Gabriele), Saul Nanni (Rocco ragazzo), Vincenzo Nemolato (Riccardo Schicchi), Gaia Messerklinger (Moana), Jade Pedri (Sylvie), Linda Caridi (Tina).
  • N. episodi: 7

Logline:

La storia è liberamente tratta dalla vera vita di Rocco Siffredi e dalle sue dirette testimonianze. Al centro del racconto aspetti inediti della pornostar, un racconto profondo che attraversa la sua vita fin dall’infanzia.  La sua famiglia, le sue origini, il suo rapporto con l’amore, il punto di partenza e il contesto che lo ha portato ad intraprendere la sua strada nella pornografia.

TUTTO CHIEDE SALVEZZA 2

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotta da Picomedia
  • Scritta da Francesco Bruni, Daniele Mencarelli e Daniela Gambaro
  • Regia di Francesco Bruni
  • Cast: Federico Cesari (Daniele), Fotinì Peluso (Nina), Vincenzo Crea (Gianluca), Vincenzo Nemolato (Madonnina), Lorenzo Renzi (Giorgio), Alessandro Pacioni (Alessandro), Samuel Di Napoli (Rachid), Marco Todisco (Paolo), Vittorio Viviani (Armando), Ricky Memphis (Pino), Filippo Nigro (Dott. Mancino), Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli), Bianca Nappi (Rossana), Flaure BB Kabore (Alessia), Lorenza Indovina (Anna), Arianna Mattioli (Antonella), Michele La Ginestra (Angelo), Giacomo Mattia (Giovanni), Valentina Romani (Angelica). Con Andrea Pennacchi (Mario). E con Drusilla Foer (Matilde). Con la partecipazione di Carolina Crescentini (Giorgia).
  • N. episodi: 5

Logline:

Dopo il successo della prima stagione, liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, questa seconda stagione, in 5 episodi, offrirà un seguito inedito al romanzo, continuando a seguire le vite dei personaggi già conosciuti che si intrecceranno a quelle dei nuovi, tra il reparto di psichiatria e il mondo esterno.

*FILM

LEO

  • Data di uscita: 21 Novembre 2023
  • Cast: Nella versione italiana la voce del protagonista Leo è doppiata da Edoardo Leo

Sinossi:

Ormai da decenni l’esausta lucertola settantaquattrenne Leo è intrappolata nella stessa classe di una scuola della Florida in compagnia di una tartaruga. Quando scopre che gli resta solo un anno da vivere, Leo pianifica la fuga per provare l’ebbrezza della vita all’esterno, ma rimane coinvolto nei problemi che preoccupano gli studenti, inclusa una supplente incredibilmente perfida. La sua lista dei desideri si farà alquanto strana, ma completarla sarà un compito sorprendentemente gratificante…

NUOVO OLIMPO

  • Data di uscita: 1 Novembre 2023
  • Prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli, una produzione R&C Produzioni con Faros Film
  • Scritto da Gianni Romoli e Ferzan Ozpetek
  • Un film di Ferzan Ozpetek
  • Cast: Damiano Gavino, Andrea Di Luigi, Luisa Ranieri, Greta Scarano, Aurora Giovinazzo, Alvise Rigo, Giancarlo Commare e Jasmine Trinca.

Sinossi:

Fine anni ’70. Sono giovani, belli e hanno appena 25 anni. Si incontrano per caso e si innamorano perdutamente. Un avvenimento inaspettato però li separa. Per trent’anni inseguono comunque la speranza di ritrovarsi, perché si amano ancora.

*DOCUSERIE

VASCO ROSSI: IL SUPERVISSUTO

  • Data di uscita: 27 Settembre 2023
  • Prodotta da Solaris Media di Guglielmo Ariè e Azzurra Ariè in collaborazione con la casa di produzione Except di Maurizio Vassallo e Pepsy Romanoff
  • Scritta da Igor Artibani e Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff
  • Regia di Pepsy Romanoff
  • N. episodi: 5

Logline:

Vasco Rossi: Il Supervissuto è stata girata, in gran parte, durante i due anni di pandemia, un momento di inaspettata pausa dai soliti, innumerevoli impegni della rockstar, un’occasione unica per trovare il tempo di guardarsi indietro e ripercorrere i momenti più importanti della sua carriera e della sua vita.

La serie segue Vasco nei luoghi più importanti per lui, da Zocca, sua città natale, a Los Angeles e, attraverso interviste, materiali d’archivio e testimonianze di chi lo ha accompagnato in questi anni, ripercorre la sua e le molte storie che stanno dietro alle sue indimenticabili canzoni.

Vasco ha scritto un inedito appositamente per la serie, s’intitola “Gli Sbagli Che Fai”, ne sarà la sigla e uscirà come singolo sulle piattaforme digitali via Virgin Records/Universal Music Italia, in contemporanea con il rilascio della serie mercoledì 27 settembre.

*UNSCRIPTED

NUOVA SCENA – RHYTHM + FLOW ITALIA

  • Data di uscita: Prossimamente
  • Prodotto da Fremantle
  • Scritto da Dino Clemente, Matteo Lenardon, Paola Papa, Antonio Vicaretti e da Chiara Guerra, Vincenzo Majorana, Marina Pagliari
  • Primo adattamento italiano di un format originale Netflix (dopo il successo in USA e Francia)
  • Regia di Alessio Muzi
  • Cast: Fabri Fibra, Geolier, Rose Villain

Sinossi:

“Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, la competizione musicale del mondo rap, con Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain alla ricerca dei protagonisti che segneranno la nuova scena rap italiana, con un premio in palio per il vincitore di 100.000 euro. Lo show in 8 episodi che arriverà solo su Netflix nel 2024, vedrà Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain partire dalle città più rappresentative del rap italiano – Roma, Napoli e Milano – alla ricerca del miglior talento della prossima generazione. Nel corso della competizione, i giovani rapper si dovranno misurare con prove di  freestyle, rap battle, produzione di brani originali, guidati dalla volontà di trasformare il proprio sogno in realtà. Nel corso dello show, i tre giudici saranno inoltre affiancati dalle principali personalità della scena rap italiana, che contribuiranno a definire l’esito della competizione.

 
 

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: teaser trailer della serie Disney+

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo

Disney+ ha diffuso il primo teaser trailer della nuova serie originale Disney+ Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. L’epica serie, basata sulla saga di libri best-seller del pluripremiato autore Rick Riordan, debutterà mercoledì 20 dicembre 2023 su Disney+ con i primi due episodi e con nuovi episodi ogni settimana.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo racconta la fantastica storia di un moderno semidio dell’età di 12 anni, Percy Jackson, che sta iniziando ad accettare i suoi nuovi poteri divini quando il dio del cielo, Zeus, lo accusa di aver rubato il suo fulmine maestro. Con l’aiuto dei suoi amici Grover e Annabeth, Percy deve intraprendere l’avventura di una vita per ritrovarlo e riportare l’ordine nell’Olimpo.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è interpretata da Walker Scobell (Percy Jackson), Leah Sava Jeffries (Annabeth Chase), Aryan Simhadri (Grover Underwood) e vede la presenza di guest star come Lin-Manuel Miranda (Ermes), Megan Mullally (Alecto alias Signora Dodds), Toby Stephens (Poseidone), Virginia Kull (Sally Jackson), Jason Mantzoukas (Dioniso alias Signor D), Jay Duplass (Ade), Glynn Turman (Chirone alias Signor Brunner), il compianto Lance Reddick (Zeus), Adam Copeland (Ares), Charlie Bushnell (Luke Castellan), Dior Goodjohn (Clarisse La Rue), Jessica Parker Kennedy (Medusa), Olivea Morton (Nancy Bobofit), Suzanne Cryer (Echidna), Timm Sharp (Gabe Ugliano) e Timothy Omundson (Efesto).

Rick Riordan, il celebre creatore di “Percy Jackson”, ha lavorato a stretto contatto con il team creativo e gli showrunner Jon Steinberg e Dan Shotz per dare vita ai suoi libri e realizzare una serie che rimanesse fedele alla sua visione di questi eroici personaggi che milioni di fan della saga conoscono e amano. I primi due episodi sono scritti da Riordan e Steinberg e diretti da James Bobin.  Steinberg e Shotz sono i produttori esecutivi insieme a Rick Riordan, Rebecca Riordan, Ellen Goldsmith-Vein di The Gotham Group, Bert Salke, Jeremy Bell e D.J. Goldberg di The Gotham Group, James Bobin, Jim Rowe, Monica Owusu-Breen, Anders Engström e Jet Wilkinson.

 
 

The Twits: la prima immagine del nuovo film Netflix adattamento di Roald Dahl

Il film d’animazione basato sul racconto di Roald Dahl, The Twits, prodotto da Netflix, si svela nella sua prima foto. The Twits è uno dei numerosi adattamenti di Dahl in arrivo sulla piattaforma. Il 20 settembre, il servizio di streaming distribuirà il cortometraggio live-action diretto da Wes Anderson The Wonderful Story of Henry Sugar, che ha ricevuto recensioni entusiastiche. Tuttavia, non è l’unico adattamento di Dahl nel catalogo dello streamer.

Netflix ora rivela una prima foto del loro prossimo film The Twits. Da THR, l’immagine mostra una coppia stravagante, Mr. e Mrs. Twit, sullo sfondo del loro stravagante parco divertimenti, “Twitlandia”. La signora tiene in mano un bastone dalla testa di uccello e accoglie gli spettatori con una torta.

 
 

InFiniti: una clip in esclusiva del film di Cristian de Mattheis

clip infinity

Ecco una clip esclusiva di InFiniti, diretto da Cristian de Mattheis, prodotto e distribuito dal 21 settembre da A.C. Production di Michele Calì.

La clip vede protagonisti Carlo (Gabriele Rossi), il titolare dell’agenzia immobiliare dove lavora la protagonista del film (Francesca Loy) di cui è anche segretamente innamorato, e la moglie di Carlo Greta (interpretata da Michela Persico, che è la compagna nella vita del giocatore juventino Daniele Rugani) con il loro difficoltoso rapporto.

 
 

La probabilità statistica dell’amore a prima vista: recensione della commedia romantica di Netflix

La probabilità statistica dell'amore a prima vista film recensione

La probabilità statistica dell’amore a prima vista ha raggiunto in poco tempo la top 10 dei più guardati di Netflix. Si capisce presto il perché: ha le caratteristiche giuste per un ottimo film passatempo da guardare in qualsiasi momento. Una commedia romantica di 90 minuti dove Haley Lu Richardson e Ben Hardy interpretano due sconosciuti ­ Hadley e Oliver – che si incontrano su un volo internazionale. Diretto da Vanessa Caswill su sceneggiatura di Katie Lovejoy, il film, si basa sull’omonimo libro di Jennifer E. Smith. Una commedia romantiche che mette a nudo le paure dei protagonisti la cui interpretazione rispecchia al meglio il disagio dei giovani adulti tra ansie e perplessità.

Haley Lu Richardson, nota per le sue notevoli interpretazioni in The White Lotus e Five Feet Apart, interpreta Hadley, una giovane donna vivace e amante della letteratura. Accanto a lei, Ben Hardy, noto per i suoi ruoli in Bohemian Rhapsody e X-Men: Apocalypse, interpreta Oliver, un laureato in statistica affascinante e attento ai dati. Insieme, formano un’affascinante coppia per questa commedia romantica targata Netflix.

La probabilità statistica dell’amore a prima vista, la trama

La probabilità statistica dell’amore a prima vista ripercorre 24 ore di vita di Hadley e Oliver, entrambi in volo per Londra per importanti cerimonie familiari. I due si incontrano all’aeroporto internazionale JFK, si appisolano su sedili congiunti della business class e per poco non si baciano in fila per il bagno. Jameela Jamil, una dea fortuna travestita da hostess di volo (e molti altri travestimenti), scocca tutte le frecce al suo arco per far nascere questo amore. Ed è anche il narratore onnisciente del film che mescola cultura cinematografica a quella letteraria. C’è molto Shakespeare già nelle prime immagini del film quando il personaggio di Jamil legge Sogno di una notte di mezza estate.

Un viaggio in aereo di nove ore permetterà a Hadley e Oliver di bruciare le tappe e vivere tre appuntamenti in uno. L’amore a prima vista si presta molto al tema della statistica, tema che ritorna preponderante nella pellicola. Alcune coincidenze che coinvolgono un volo perso, una cintura di sicurezza rotta e un telefono scarico portano i due giovani protagonisti a sedere l’uno accanto all’altra sul volo. Nelle sette ore successive, Hadley dice a Oliver che andrà a Londra per partecipare al secondo matrimonio del padre (Robert Delaney). Oliver non le dice per quale motivo sta tornando a casa, ma da alcuni flashback capiamo subito che riguarda la madre malata.

La probabilità statistica dell'amore a prima vista Haley Lu Richardson

Nel segno della statistica

Questo legame così delicato, dolce ed esitante, tra i due giovani verrà però incalzato dalla stessa statistica e probabilità che li ha fatti incontrare. Un numero di telefono disperso e un cognome dimenticato saranno dei tasselli chiave in questo amore che sfida la probabilità statistica. Oltre a questo, però si aggiunge anche il tema delle famiglie, attori esterni alla coppia. Da una parte il padre di Hadley che vuole recuperare il tempo perduto con la figlia dopo il divorzio. E dall’altra la mamma di Oliver. Gli accenni alla malattia e le dinamiche familiari complesse non rendono La probabilità statistica dell’amore a prima vista un film strappalacrime. Sicuramente dato le dinamiche trattate è un film che lasciano con il groppo in gola.

Allo stesso modo di vuole una buona dose di sospensione dell’incredulità poiché i due fanno sembrare perfettamente ragionevoli ed emotivamente ovvi l’innamorarsi, il perdersi, il primo litigio e il riappacificarsi nel giro di 24 ore. Ma alla fine serve proprio a questo la commedia romantica a trasportarci in un mondo dove tutto è concesso e lasciarci andare all’immaginazione. L’amore a prima vista più forte delle probabilità mette in moto una concatenazione di eventi che esplodono nella testa di Hadley. Alla fine del film il significato di amore prende sfumature diverse e l’idea stessa di amore si riconcilia con tutti i personaggi regalando loro il lieto fine.

 
 

Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile: recensione del film di Neill Blomkamp

Diventiamo immortali.” – Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile

Vivere inseguendo un sogno. Giocare immaginando un obiettivo. Perdersi fra i cordoli di una pista intangibile sperando di poter, un giorno, correre la gara della vita. Questo è quello che accade ai gamer di Gran Turismo, serie di videogiochi di simulazione di guida sviluppati da Polyphony Digital e poi adattati per le console PlayStation. Il desiderio di pilotare realmente un’auto da corsa, di trasformare l’illusione in materia concreta, di sentire lo scoppiettio del motore e il rumore delle gomme sull’asfalto ruvido sono tutte esigenze, sensazioni ed emozioni, che un giocatore di GT vorrebbe soddisfare o provare dal 1997, anno in cui esso fu creato. Un’idea chimerica, qualcuno potrebbe dire, un bisogno incolmabile.

Tranne che per Jann Mardenborough, che di una passione alimentata tramite un videogioco ne ha fatto una carriera reale, diventando pilota automobilistico professionista con la Nissan. Un racconto che, a pensarlo, sembra impossibile. Eppure è diventato storico nell’universo del racing, tanto da accendere su di esso non solo tutti i riflettori del mondo, ma anche l’attenzione del regista Neill Blomkamp, che ne ha fatto tessuto cinematografico d’effetto: Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile. La sceneggiatura del film è dello stesso Blomkamp, che per questo nuovo progetto esce dalla sua comfort zone narrativa (non c’è fantascienza o distopia) per lanciarsi in un biopic sportivo, aiutato da Jason Hall e Zach Baylin. Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile esce nelle sale cinematografiche il 20 settembre distribuito da Sony.

Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile, la trama

I sogni sono cibo per l’anima. Lo sa bene Jann (Archie Madekew), che dalla sua prima fotografia con una Ferrari custodita con cura nella sua camera, desidera diventare un pilota d’auto professionista. Nel frattempo, mentre fantastica su una vita fatta di corse, il giovane si dedica a Gran Turismo, uno dei simulatori di guida migliori al mondo. Jann conosce i tracciati, sfida virtualmente i suoi avversari nella 24 ore di Le Mans seguendo la propria traiettoria, e spera che un giorno possa farlo concretamente. L’occasione si presenta quando il dirigente marketing della Nissan, Danny Moore (Orlando Bloom), per sollevare le sorti dell’azienda, decide di istituire un contest facendo partecipare i migliori gamer di Gran Turismo, al fine di introdurre alcuni di loro nella GT Academy e trasformarne uno in vero pilota per farlo gareggiare. Stracciati i suoi compagni dopo ore passate a correre in pista, Jann riesce a firmare un contratto con Nissan, iniziando il suo percorso d’ascesa verso l’Olimpo delle gare sportive. Ad accompagnarlo nel non facile percorso, l’ex pilota Jack Salter (David Harbour), il quale si darà anima e corpo per permettere al ragazzo di brillare.

Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile

Vivere per correre

Con Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile non siamo più nei territori né di District 9, esordio alla regia di Blomkamp, né di Demonic, il suo penultimo film. Entriamo piuttosto a pieno ritmo nel mondo delle corse, dove si gareggia non più in maniera amatoriale ma agonistica. Lì c’è tutto: il team della scuderia, il tracciato che si fa davvero pericoloso e impegnativo, il pubblico che acclama a gran voce dagli spalti, gli avversari che tentano il tutto e per tutto di farti inghiottire sangue e terra, ma soprattutto c’è il rischio di morire. Costante. E solo il sapore del traguardo, il profumo della vittoria, è in grado di silenziarlo. Concentrazione e focus, sono questi gli obiettivi di Jann Mardenborough. Dentro c’è il voler essere immortale, come lui stesso dirà ad un certo punto del film. Il riuscire a percepire quel contatto profondo con l’auto in una corsa folle verso l’infinito. Blomkamp, con il suo quinto film, si muove su due linee narrative differenti ma intrinseche, per restituire una visione da un lato umana e intima, legata alla crescita del protagonista, e dall’altra sportiva, ancorata quindi alle gare d’auto.

Non c’è più l’approccio documentaristico, questa volta il regista utilizza tutti gli strumenti del mestiere per confezionare un prodotto esaltante e adrenalinico, in grado di travolgere letteralmente il pubblico. Le sequenze delle corse sono la carta vincente, quelle su cui il regista (supportato dal comparto tecnico) pone più enfasi: le immagini scorrono fluide, lo stacco da un’inquadratura all’altra è ben oliato, il movimento della macchina da presa, o dei droni, deciso e frenetico, il sound roboante. Anche a livello di VFX, in particolare nelle scene in cui Mardenborough si distacca dalla pista proiettandosi nella sua stanza davanti la console per scomporre la sua Nissan e studiare ogni mossa astuta da mettere in campo, c’è cura ed efficienza, in un utilizzo ponderato e mai indigesto. Operazione non facile, ma che riesce nell’intento di essere, oltre che eccitante, visivamente e narrativamente intensa, fino all’esplosivo climax finale.

Dalle mura di una stanza fino a Le Mans

Gram Turismo – La storia di un grande sogno guarda comunque, come in ogni classico racing movie, al di là dello sport, per raccontare una storia di formazione e di presa di coscienza. Jann Mardenborough comincia il tipico viaggio dell’eroe: è un ragazzo che affronta un percorso evolutivo, che (quasi) all’improvviso è costretto a fare i conti con una realtà fatta di superficialità, cattiveria, disprezzo. Che se in un primo momento si ritrova a gioire della sua fortunata posizione, poco dopo è costretto a dover subire traumi e sconfitte. Perché l’altra faccia della medaglia del mondo delle corse scoprirà essere proprio questa e lui è l’agnello sacrificale. Sbucciarsi le ginocchia non è che l’inizio di una vera e propria odissea, la quale però è destinata a condurlo verso la gloria eterna, che esploderà nella gara finale di Le Mans, dove c’è la Circuit de la Sarthe, la pista francese più temuta da ogni pilota.

Archie Madekew si cala bene nel ruolo di Mardenborough, esprimendosi soprattutto attraverso gli occhi, grazie ai quali Blomkamp ci fornisce una sempre frequente galleria di primissimi piani, e insieme a David Harbour (sono loro il vero motore del film) riempie la scena e la domina. Non siamo però dinanzi a un prodotto esente da difetti o sbavature. Il dinamismo apprezzato in Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile inevitabilmente inficia sulla caratterizzazione dei comprimari di Jann, poco sviluppati e approfonditi, seppur soprattutto nel primo atto riguardante la GT Academy siano essenziali e meritavano più attenzione. Anche Orlando Bloom sembra qui soffrire di una recitazione istrionica, che poco si addice alle sue performance abituali, rendendolo un personaggio quasi caricaturale. Nonostante alcune incrinature, la pellicola resta in ogni caso un prodotto fruibile, strutturato, che mira all’avventura non dimenticandosi di avere anche un lato sentimentale. Ricordandoci che, nella vita, non bisogna mai rinunciare ai propri sogni. Esaudirli potrà essere difficile, ma non impossibile.

 
 

Aquaman 2: Chi è il figlio di Aquaman? La storia e le differenze con i fumetti

Aquaman e il Regno Perduto scena

Aquaman e il Regno Perduto presenta Arthur Curry Jr. alias Aquababy, il figlio del Re di Atlantide con un’oscura storia a fumetti. Mentre il DCEU volge al termine, Aquaman e il Regno Perduto presenterà una battaglia epica tra uno degli eroi più popolari del franchise e il suo iconico arcinemico. Il primo trailer completo di Aquaman 2 conferma diversi dettagli chiave del film, tra cui l’introduzione del settimo regno perduto di Atlantide, l’esistenza di un potente Tridente Nero e il figlio di Aquaman. Bilanciare i suoi doveri di re con la responsabilità di essere padre alzerà la posta in gioco per l’eroe dei mari, che non può permettersi di fallire su nessuno dei due fronti. Nei fumetti c’è un precedente in cui l’inimicizia tra Aquaman e Black Manta non finisce bene per Arthur Curry Junior.

1Il futuro del figlio di Aquaman nell’Universo DC

Aquaman 2 figlio fumetti

Con l’introduzione di Black Manta nei panni di Aquaman e del cattivo principale del Regno Perduto, Arthur Curry Jr., il legame tra Orm e Aquaman e il ritorno di Mera, sembra che il sequel di Aquaman si stia dirigendo verso un adattamento fedele ai fumetti della tragica trama di Morte di un Principe. Il trailer mostra anche Black Manta che dice “ucciderò la sua famiglia… e ridurrò in cenere il suo regno“, e Orm che dice “intende porre fine alla discendenza“. È chiaro che Black Manta intende uccidere il figlio di Aquaman, almeno come danno collaterale. Se Aquaman e il Regno Perduto ucciderà effettivamente Aquababy è ancora da vedere. Ma anche se Aquaman e il Regno Perduto risparmierà la vita di Arthur Curry Jr., è improbabile che la sua storia continui come presentata nel sequel di Aquaman, visto l’imminente inizio del reboot del DCU.

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Mes petites amoureuses: recensione del film di Jean Eustache

Mes Petites Amoureuses, Jean Eustache

Molto meno conosciuto del monumentale La maman et la putain, Mes petites amoureuses (1974) è il film forse più discreto di Jean Eustache, che arriva dopo cinquant’anni finalmente nelle sale italiane grazie ad I Wonder. Mes Petites Amoureuses è l’autobiografia di un regista che non ha avuto il tempo di crescere e che è già in una classe a sé stante. È il paradiso verde delle prime sensazioni erotiche che si accarezzano per dargli forma compiuta, e poi vengono ricostruite nel dolce imbarazzo di non volere ancora averle vissute. La singolarità dello sguardo di Eustache si rivela vincente: il regista rifiuta di tracciare una linea di demarcazione tra attori e persone reali, tra realtà e finzione – ha assunto per lo più giovani di Narbonne, scelti sul posto pochi giorni prima delle riprese – scelta esemplificativa della sua acuta preoccupazione per il realismo e la naturalezza.

Mes petites amoureuses, la trama: giochi proibiti

La trama del film segue le vicende di Daniel (Martin Loeb), un ragazzo che vive con la nonna e che è felice di iniziare il suo primo trimestre alla scuola secondaria. Purtroppo, i piani futuri della madre scombinano tutto: Daniel è costretto a andare a vivere con lei a Narbonne, dove diventa apprendista. Non sappiamo se sia un bravo studente; sappiamo solo che vorrebbe studiare ma non gli vengono dati i mezzi per farlo. Il risultato è una cronaca un po’ disillusa della nuova vita di un ragazzo disorientato e privo di riferimenti sociali ed emotivi. Oltre al “declino” accademico, ha una situazione familiare instabile (la madre vive con un uomo di cui abbiamo informazioni vaghe) e ha difficoltà ad assimilare i codici della seduzione adolescenziale. Come approcciare una ragazza, come fare conversazione con lei, come baciarla: sono tutte domande che tormentano Daniel, la cui sfera emotiva è ancora fragile.

In Mes petites amoureuses, Jean Eustache ritorna con la mente alla pre-adolescenza per studiare le origini del suo sguardo autoriale, partendo dall’ingresso nella pubertà di Daniel, processo innescato dal trasferimento forzato a Narbonne. L’abbandono del villaggio in cui è cresciuto e protetto dalla nonna, a favore di una vita in città con la madre e il suo fidanzato, rappresenta un piccolo trauma. La placida vita di Daniel viene sconvolta, ferendo la sua innocenza; il ragazzo vive in prima persona le difficoltà economiche che gravano sulla famiglia ed è costretto a lasciare la scuola per lavorare come apprendista meccanico. Il mestiere lo introduce precocemente al mondo degli adulti, di cui sperimenta la durezza e le amare lezioni della vita.

Mes petites amoureuses, una scena del film

Alla ricerca del tempo perduto

Questa retrospettiva messa a punto da Eustache prende la forma di sequenze aneddotiche che, punteggiate da dissolvenze, si rivelano momenti chiave della maturazione di Daniel. Queste ellissi frammentano la storia, catturando i meccanismi della memoria. I loro vuoti non abitano solo la trama, ma trovano manifestazione formale in inquadrature panoramiche incapaci di seguire il movimento del bambino, davanti al quale si fermano con cautela, per rispettare il mistero della giovinezza.

La freddezza del rapporto tra madre e figlio, incapace di fornire al bambino una casa soddisfacente e appagante, lo porta a diventare un precoce flâneur. Girovagando per le strade della città, Daniel sviluppa il piacere di osservare il mondo che lo circonda, che è molto più eccitante del suo stretto ecosistema. La sua fissazione per le scene d’amore ridimensiona il suo voyeurismo, rivelandolo come una silenziosa ricerca di affetto. Il desiderio amoroso permea tutte le immagini che il protagonista genera con la sua visione, orientando anche il nostro sguardo. Sebbene la preoccupazione tematica del giovane sia la donna, un tema necessariamente adulto, il suo approccio formale è distanziato e sobrio, tipico di un ragazzo cauto.

Uno sguardo impossibile sul mondo

Daniel guarda il mondo con gli occhi alla ricerca di un contorno che gli permetta di comprenderlo meglio, così come osserva il comportamento degli altri uomini per capire come funzionano le relazioni personali: nessuno, in casa, glielo può insegnare. La madre è distante e lo ha privato del legame con la nonna, mentre l’assenza di una figura paterna infesta il film in maniera spettrale.

I suoi sforzi per replicare ciò che vede sono frustrati e insoddisfacenti, c’è un divario incolmabile tra la rappresentazione e la vita. Daniel, come ogni romantico, scopre che l’oggetto del suo desiderio non è raggiungibile. Il vero piacere sta nell’abitare quell’amara distanza che lo separa da esso, mantenendosi nella posizione ideale per studiarlo con lo sguardo. Daniel è un potenziale regista, un professore che conosce nei dettagli la passione, ma è incapace di viverla. Questa impossibile dialettica tra la realtà e la sua rappresentazione è il segreto che Eustache ci affida, consapevole che l’esperienza filmica risiede nell’esercizio di questo rischioso funambolismo.

L’impotenza di esistere dell’adolescenza assume i contorni di una vita vegetativa che non ha bisogno di essere soddisfatta. Mes petites amoureuses è un ritratto di questa mancanza, di questo difetto iniziale e definitivo che plasma un artista. Non c’è sensualità, non c’è desiderio concesso a Daniel, solo il bisogno di vedere come funziona il mondo e se possiamo appartenervi. Tutto il film è costruito su questa infanzia senza età, ostinata, ruvida e vacua. Non c’è rischio che Daniel si comporti da adolescente: non è mai stato un bambino…

 
 

Ehrengard – L’arte della seduzione: la spiegazione del finale del film

Ehrengard - L'arte della seduzione Mikkel Boe Følsgaard

Netflix non ha mai mancato di fornire ai propri abbonati film romantici di ogni tipo e provenienti da ogni parte del mondo, storie capaci di emozionare e regalare una visione spensierata, grazie alla quale potersi riappacificare con il mondo. Solo di recente, titoli come Voglio crederci, Tattiche d’amore 2, Da me o da te, Dalla mia finestra: Al di là del mare o Choose Love, si sono affermati tra i film Netflix più visti sulla piattaforma. A questi si aggiunge ora anche Ehrengard – L’arte della seduzione, che porta gli spettatori in una corte danese del XIX secolo per assistere ad una storia sì ricca di romanticismo ma anche di inganni, tradimenti e perversioni.

Non il classico film romantico, dunque, nonostante molti dei personaggi siano mossi dal sentimento amoroso nelle loro azioni. Come viene qui dimostrato, però, ciò che si fa in nome dell’amore non è sempre è fatto a fin di bene ma può invece manifestare intenzioni tutt’altro che altruistiche e genuine. Diretto da Bille August, regista premiato due volte con la Palma d’Oro al Festival di Cannes (per Pelle alla conquista del mondo e Con le migliori intenzioni), il film è basato sul racconto Ehrengard di Karen Blixen, una delle autrici danesi più celebri di sempre.

La Blixen è infatti meglio conosciuta per il suo romanzo del 1937 La mia Africa, il cui adattamento cinematografico del 1985 – che vinse sette Academy Awards, incluso quello per il miglior film – vede protagonisti Meryl Streep e Robert Redford. Il racconto Ehrengard, in realtà, è stato pubblicato postumo con lo pseudonimo di Blixen Isak Dinesen. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma soprattutto riguardo alcune significative differenze esistenti tra il film e il libro. Infine, si elencheranno anche i passaggi da compiere per vedere il titolo su Netflix.

La trama e il cast di Ehrengard – L’arte della seduzione

Il racconto si svolge all’inizio del XIX secolo nel Granducato di Babenhausen. Qui, la Granduchessa, preoccupata per suo figlio, il principe Lothar, troppo timido e impacciato per conquistare una donna e trovare moglie, ingaggia il ritrattista di corte Cazotte, noto dongiovanni, per insegnargli l’arte della seduzione. Ma quando il pittore incontra Ehrengard, bella e talentuosa damigella d’onore della principessa Ludmilla, ha un colpo di fulmine. Mentre cerca di insegnare al giovane rampollo i segreti del mestiere, prova a metterli egli stesso in atto con Ehrengard, che però non si concede tanto facilmente.

Ehrengard - L'arte della seduzione cast film Netflix

Nel cast del film ritroviamo noti attori danesi come Sidse BabettKnudse, celebre per la serie La corte, nel ruolo della Granduchessa, mentre Mikkel Boe Følsgaard, celebre per il film Royal Affair, è Cazotte, il pittore e seduttore della corte. Fanno poi parte del cast gli attori Emil Aron Dorph nei panni del principe Lothar, Alice Bier Zandén in quelli di Ehrengard e Emilie Kroyer Koppel in quelli della Princessa Ludmilla. Jacob Lohmann interpreta invece Mr. Marbod, cugino della Granduchessa, erede al trono qualora Lothar non si sposasse, mentre Sara-Marie Maltha è sua moglie Mrs. Marbod.

Ehrengard – L’arte della seduzione, la spiegazione del finale

Giunti verso il finale del film, la nuova moglie di Lothar si scopre incinta di 4 mesi. Se il mondo venisse a sapere che Ludmilla è rimasta incinta prima del matrimonio con il principe, l cosa susciterebbe di certo uno scandalo orribile. Quindi, per evitare problemi e tenere tutto nascosto ai Marbod, viene escogitato un piano per tenere nascosti i progressi della gravidanza di Ludmilla e aspettare qualche mese fino alla nascita del bambino per annunciarlo al mondo. Cazotte sfrutta allora questa opportunità per fare da accompagnatore al principe e sua moglie e porta Ehrengard con loro per accudire la principessa incinta.

Questo si rivela essere uno stratagemma tra la duchessa e Cazotte per permettergli di realizzare finalmente un ritratto di Ehrengard, così da far innamorare la damigella di lui. Cazotte realizza dunque il ritratto, ma di nascosto, spiando la donna ogni mattino mentre fa il bagno e poi disegnandola. Tuttavia, invece di trovarlo affascinante come Cazotte si aspettava, Ehrengard lo considera esasperante ed escogita un piano per fargli sapere che non approva i suoi modi intriganti. Alla fine, dunque, Ehrengard non cede al fascino di Cazotte e sceglie invece il suo fidanzato.

Ehrengard - L'arte della seduzione Alice Bier Zandén

La duchessa, naturalmente, non ha mai creduto che Ehrengard avrebbe ceduto al fascino di Cazotte, e ha dunque stipulato con lui un patto secondo il quale, se avesse ottenuto ciò che voleva, sarebbe stato impiegato a corte in modo permanente e avrebbe ottenuto la propria residenza. Tuttavia, qualora non fosse riuscito ad affascinare Ehrengard, avrebbe dovuto giacere con lei. Nel mentre, Ehrengard scopre che il marito della balia ha raccontato a tutti della gravidanza. Marbod, che aspira al trono, lo viene a sapere e progetta di smascherare la famiglia per prendere il potere. Ehrengard, però, escogita un piano, facendo credere che il bambino appena nato è suo e di Cazotte.

Poiché non c’è modo di dimostrare il contrario, Marbod vede sventato il suo piano. Sfortunatamente, anche il fidanzato di Ehrengard, Kurt, finisce coinvolto nell’inganno, decidendo di sfidare Cazotte a duello, con quest’ultimo che finisce con lo spararsi ad un piede. Alla fine, Cazotte non riusce a conquistare Ehrengard, finendo così con il dover andare a letto con la duchessa secondo la scommessa che avevano fatto. Cazotte, apparentemente molto affascinante, si svela così essere un manipolatore voyeuristico che non pensava che le donne potessero avere la possibilità di dire no alle sue proposte, potendo così ottenere chi voleva. Alla fine, però, scopre che così non è.

Il trailer di Ehrengard – L’arte della seduzione e come vederlo su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Ehrengard – L’arte della seduzione unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonti: IMDb, Netflix

 
 

Fast & Furious 11, c’è un indizio sul film in Fast X

Fast X approfondimento film

Fast X contiene un indizio su quello che succederà in Fast & Furious 11, secondo quanto afferma il regista Louis Leterrier, che cita una scena specifica su cui gli spettatori dovrebbero concentrarsi.

Uscito nelle sale lo scorso maggio, il decimo capitolo della serie Fast & Furious vede Dom (Vin Diesel) proteggere la sua famiglia dalla furia di Dante (Jason Momoa), figlio del signore della droga Hernan Reyes, che sta cercando vendetta per la morte di suo padre, avvenuta in Fast Five. Dopo essere stata attaccata e aver visto il suo equipaggio rivoltarsi contro di lei in Fast X, una Cipher (Charlize Theron) ferita arriva a casa Toretto per dire a Dom e Letty che Dante li sta prendendo di mira.

Mentre il pubblico attende maggiori informazioni su Fast & Furious 11, Leterrier afferma che ci sono molti indizi presenti in Fast X che suggeriscono ciò che ci aspetta. Durante una recente intervista con CinemaBlend in occasione dell’arrivo su Peacock di Fast X, il regista ha citato la scena iniziale di Cipher come quella su cui gli spettatori dovrebbero concentrarsi per trovare indizi.

“Ascolta quello che si dicono, ascolta il dialogo. Penso che alla gente piaccia la grafica, lo splendore, il divertimento e tutto il resto. Ma ci sono alcune scene progettate in cui le conversazioni e le minacce sono reali. Quando qualcosa salta all’occhio, è per un motivo. Non sto parlando di una scena in particolare, ce ne sono circa cinque in cui abbiamo gettato i semi per la parte successiva di questa avventura.”

All’inizio di Fast X, un Cipher insanguinata e ferita arriva alla residenza dei Toretto in una DeLorean. Data la scelta del veicolo, notoriamente equipaggiato come macchina del tempo in Ritorno al futuro, è stato ipotizzato che Fast & Furious 11 potrebbe incorporare il viaggio nel tempo in un franchise sempre più folle. Tuttavia, in termini di indizi per Fast & Furious 11, Leterrier si riferisce probabilmente a ciò che Ciper dice a Dom e Letty, e non al veicolo con cui arriva.

Durante la loro conversazione, Cipher dice ai Toretto che “sta arrivando una guerra, si sta scegliendo da che parte stare e tutti quelli che ami verranno distrutti”. Questa guerra è già iniziata in Fast X e la morte di Jakob, Roman, Tej, Han e Ramsey. Data la storia del franchise di morti e riconversioni false, non è chiaro se queste morti persisteranno effettivamente. Leterrier indicando i commenti di Cipher come indizi suggerisce che lo faranno, e Dom potrebbe perdere ancora più membri della famiglia in Fast & Furious 11.

 
 

Diabolik chi sei? uscirà nelle sale il 30 novembre

Diabolik chi Sei?

Diabolik chi sei?, l’ultimo capitolo della trilogia dedicata al Re del Terrore diretta dai Manetti bros., uscirà nelle sale il 30 novembre distribuito da 01 Distribution. Oltre a Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea e Monica Bellucci, completano il cast Pier Giorgio BellocchioChiara MartegianiMassimiliano RossiMario SguegliaFrancesco Turbanti, Emanuele LinfattiMichele RagnoAmanda CampanaAndrea ArruMax GazzèCarolina CrescentiniPaolo CalabresiLorenzo ZurzoloBarbara Bouchet.

Con il soggetto dei Manetti bros. e Mario Gomboli, tratto dalla storia originale di Angela e Luciana Giussani, la sceneggiatura scritta dai Manetti bros. e Michelangelo La NeveDiabolik chi sei? è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo MacchitellaManetti bros. Pier Giorgio Bellocchio in associazione con Astorina e con Bleidwin, con il sostegno dell’Emilia-Romagna Film Commission e Friuli-Venezia Giulia Film Commission con il contributo di Calabria Film Commission.

 
 

Mare Fuori: il musical, annunciato il cast e le date del tour

Matteo-Paolillo-mare-fuori

Si sono definitivamente chiusi i casting per il Musical Mare Fuori diretto da Alessandro Siani e prodotto da Best Live che debutterà il prossimo 14 dicembre al Teatro Augusteo di Napoli. Il regista insieme alla casting stanno ancora valutando alcune figure da inserire all’interno del cast principale.

Questi i nomi dei protagonisti che sono già stati selezionati. Oltre a Rosa Ricci (Maria Esposito), Dobermann (Enrico Tijani), Totò (Antonio Orefice), Micciarella (Giuseppe Pirozzi), Milos (Antonio D’Aquino), Nunzia (Carmen Pommella) una delle guardie, il cantautore Andrea Sannino, Yuri Pascale Langer, Giulia Molino, e Sveva Petruzzelli, si aggiungono al cast, Mattia Zenzola il ballerino vincitore dell’ultima edizione di Amici, Bianca Moccia, Antonio Rocco, Pasquale Brunetti, Christian Roberto.

Si aggiungono anche nuove date al tour, e i biglietti sono disponibili su www.ticketone.it

Di seguito l’elenco delle date aggiornate

  • Napoli Teatro Augusteo dal 14 al 30 dicembre 2023. 1, 5,6,7 gennaio 2024
  • Ragusa Teatro Duemila 20 -21gennaio 2024
  • Reggio Calabria Teatro Cilea 23-24 2024
  • Cosenza Teatro Rendano Dal 26 al 28 gennaio 2024
  • Torino Teatro Alfieri dal 2 al 4 febbraio 2024
  • Milano Teatro Arcimboldi dal 14 al 18 febbraio 2024
  • Assisi Teatro Lyrick 20-21 febbraio 2024
  • Bari Teatro Team 24-25 febbraio 2024
  • Roma Teatro Brancaccio dal 1° al 3 marzo 2024
  • Bologna Teatro Europa dal 15 al 17 marzo 2024
 
 

The Creator: Gareth Edwards sostiene i suoi attori in sciopero durante la proiezione del film

The Creator

Solidarietà al cast del film mentre lo sciopero SAG-AFTRA è arrivato al suo 67esimo giorno. In occasione di una serie di interviste video alla stampa presso il London Hotel, Edwards ha indossato magliette nere con i nomi degli attori del suo cast; un ringraziamento visivo agli attori che hanno recitato nel film di fantascienza New Regency/20th Century Studios/Disney da 80 milioni di dollari. Il cast del film comprende John David Washington, Gemma Chan, Allison Janney, Madeleine Yuna Voyles, Ken Watanabe, tra gli altri.

In occasione poi della proiezione al cinema, Gareth Edwards ha registrato un video sul suo telefono, rivolgendosi al cast “Ciao a tutti, mi mancate davvero, vorrei che poteste essere tutti qui, ma mi sono fatto dei nuovi amici e tutti vogliono mandarvi un messaggio di amore e sostegno”, a quel punto l’intero cinema ha fatto un grande applauso.

 

La trama del film The Creator

In una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le sembianze di un bambino.

 
 

Yellowstone: cosa c’è di vero e cosa di sbagliato nella serie con Kevin Costner

Yellowstone 4 stagione

Il cuore di Yellowstone (qui la recensione), la serie ideata da Taylor Sheridan, è il lavoro della famiglia Dutton che protegge, preserva e trae guadagno dal proprio ranch. Composta da 5 stagioni per un totale di 47 episodi, la serie con protagonista il premio Oscar Kevin Costner vanta oggi una reputazione ottima tra la critica e il grande pubblico, avendo per anni appassionato gli spettatori con il proprio racconto, come tipico nelle opere di Sheridan, sulla difesa di un territorio e dei suoi confini. Tale è stato il successo di Yellowstone da spingere Sheridan ad estendere il racconto grazie ad alcuni prequel, quali 1883 e 1923.

Per onorare Yellowstone, Variety ha intervistato Jessie Jarvis, un’allevatrice di terza generazione dell’Idaho che documenta il proprio stile di vita occidentale sul suo blog e su Instagram. Jarvis, che vive e lavora insieme al marito, ai suoi genitori e a un altro dipendente, allevando e vendendo bestiame in un remoto ranch a 75 miglia a nord del confine con il Nevada, si è detta essere una grande fan di Yellowstone. A lei è dunque stato chiesto di indicare cosa è realistico nello show e ciò che invece è distorto rispetto alla realtà.

Cosa è realistico in Yellowstone

Il lavoro della famiglia nei campi (e il dramma familiare)

La famiglia Dutton vive diversi conflitti interni al proprio nucleo. Questo perché, come spiega Jarvis, il 97% delle attività di allevamento negli Stati Uniti sono a conduzione familiare e il trascorrere vita privata e lavorativa sempre a contatto con le stesse persone può far emergere conflitti sulla gestione delle attività. Si tratta inoltre, come spiega Jarvis, di un lavoro da cui non stacchi mai realmente, in quanto vivendo nella tua attività è come se non andassi mai altrove con il pensiero. Ecco allora che tutti i conflitti famigliari che vengono mostrati nella serie sono da considerarsi realistici, anche se naturalmente accentuati per necessità drammatiche.

Le invasioni del territorio

Una cosa che si è vista accadere spesso nel corso delle stagioni di Yellowstone sono i molteplici tentativi di espansione o invasione dello Yellowstone Ranch. Questo è un problema che molte aree rurali si trovano realmente ad affrontare, con un numero sempre maggiore di persone a causa della crescita demografica. Anche il COVID ha avuto un ruolo nel fatto che le persone volessero lasciare la città, desiderando trasferirsi in ambienti più piccoli e naturali. Ciò comporta però la necessità di acquistare territori, andando però così a togliere terreno utile alla coltivazione di risorse, generando un cortocircuito piuttosto pericoloso per il futuro.

Yellowstone 5 Beth e Rip

Il governo statale ha una grande attenzione per l’allevamento

Come riporta Jarvis, il governatore dell’Idaho è un allevatore e proviene da una famiglia di allevatori di lunga data. Ci sono inoltre molti allevatori anche nella Camera e nel Senato dello Stato. Esistono anche organizzazioni molto attive come l’Idaho Cattle Association, composte da famiglie di allevatori. Associazioni con oltre 1.000 membri e con rapporti davvero forti con il legislatore statale, persone che sono in carica anche a livello federale. Quindi, come sostiene Jarvis, quando si hanno problemi nel settore, vengono risolti abbastanza rapidamente, proprio come mostrato anche in Yellowstone.

I vestiti

Molti degli abiti che i personaggi indossano nella serie sono marchi dell’industria occidentale, come ad esempio Kimes Ranch, un marchio realmente indossato dagli allevatori. I cappelli che i personaggi indossano, invece, provengono da marchi come American Hat e Greeley Hat, anch’essi realmente indossati. Il cowboy vestito più accuratamente, secondo Jarvis, è Rip (Cole Hauser). Tutti i dipendenti del ranch, come afferma però l’allevatrice, sono vestiti in modo molto accurato, ad eccezione del cappello da cowboy di Jimmy (Jefferson White) nella prima stagione, che sembra provenire da un festival di musica country.

Gli atleti di rodeo nella vita reale

Quando si vedono scene ambientate nei rodeo, la Jarvis non ha dubbi che quanti vi prendono parte come atleti non sono attori bensì veri e propri professionisti di quella attività. Ciò si evince, come da lei sottolineato, dal modo in cui si muovono e agiscono, ma anche dal modo in cui parlano dei cavalli, un modo molto tecnico e realistico, che li identitica come veri e propri concorrenti in quegli sport.

Yellowstone Luke-Grimes

Orgogliosi della propria terra

I Dutton apprezzano la terra, il loro bestiame e ciò che fanno. Ne sono molto orgogliosi. Questo è un qualcosa che è assolutamente vero per ogni singolo allevatori, come afferma Jarvis. A differenza di quanto mostrato in TV, questo tipo di attività non paga bene, ma gli allevatori non svolgono tale attività per il denaro. Lo fanno perché innamorati del proprio territorio e perché non c’è modo migliore di lavorare o di far crescere la propria famiglia, portando avanti l’eredità su cui è stata fondata la nazione.

Cosa non è molto realistico in Yellowstone

L’equipaggiamento

I Dutton sono molto ricchi ed è questo un aspetto non in linea con la maggior parte delle fattorie e dei ranch in America in questo momento. Nessuno possiede un elicottero come loro, molti dei pick-up e dei rimorchi di loro proprietà sono di alta gamma, come Dodge Trucks e Bloomer Trailers. Insomma, come afferma Jarvis, si tratta di equipaggiamenti che con estrema difficoltà si potrebbero trovare se si entrasse in un’azienda agricola e di allevamento a conduzione familiare. Ci sono alcune eccezioni, con ranch di proprietà di investitori che hanno accesso a questo tipo di cose, ma si tratta di una percentuale molto piccola.

Violenza e volgarità

La violenza mostrata in Yellowstone è probabilmente l’aspetto meno accurato della serie, secondo quando dichiarato da Jarvis. Inoltre, si fa uso di un linguaggio rozzo e volgare, che non rispecchia la realtà. Jarvis specifica che violenza e volgarità non mancano nella vita quotidiana in un ranch, ma non si raggiungono mai i livelli mostrati in Yellowstone. Jarvis conclude infatti affermando che “odio dirlo perché amo lo spettacolo e non sono affatto una puritana, ma dopo un po’ vorrei sentire una conversazione normale senza imprecazioni“.

 
 

Talk To Me: una spaventosa clip dal film

Talk To Me film 2023

Midnight Factory, etichetta di Plaion Pictures, ha svelato una spaventosa  clip di Talk To Me. Nella clip si vede Mia, la protagonista, entrare per la prima volta in contatto con gli spiriti. A una festa viene messa di fronte all’inquietante mano imbalsamata, la stringe e pronuncia la fatidica formula “Parla con me”, lasciando il suo corpo preda di una presenza estranea. Ma siamo solo all’inizio della terrificante storia…

Dai produttori di Babadook, Talk to Me vede tra i protagonisti anche la star internazionale de Il Signore degli Anelli Miranda Otto e segna il debutto alla regia dell’emergente duo australiano composto dai gemelli Danny e Michael Philippou, noto tra i più giovani per il controverso canale YouTube RackaRacka, che ha già generato oltre 1 miliardo di visualizzazioni.

Talk To Me è una discesa all’inferno che ha inizio quando un gruppo di giovani ragazzi – interpretati da Sophie Wilde (Bird), Alexandra Jensen (Beat), Joe Bird (Rabbit), Otis Dhanji (Aquaman) – si imbattono in una serie di video virali che ritraggono gli effetti sconvolgenti di un gioco al limite del soprannaturale: una seduta spiritica in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà attraverso una mano imbalsamata che funge da portale tra i due mondi. In cerca di una distrazione nell’anniversario della morte di sua madre, l’adolescente Mia (Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici decidono di cimentarsi in questa prova di coraggio, seguendo il rituale. Presto però la situazione sfugge di mano: in un pericoloso gioco al rilancio, accettando a turno di sfidarsi ad aprire il varco che collega vivi e morti, finiscono per superare i 90 secondi di durata massima di evocazione degli spiriti infrangendo la regola principale del rituale. I giovani amici vivranno un’esperienza sconvolgente che condurrà lo spettatore in uno stato di terrore mai provato prima.

Certificato Fresh 95% su Rotten Tomatoes e dopo il grande successo raccolto nella prima settimana d’uscita negli Stati Uniti (secondo miglior debutto horror dopo Hereditary nella storia di A24, la nota casa di produzione e distribuzione che ha trionfato agli Oscar 2023 con Everything Everywhere All at Once e The Whale, e ha lanciato alcuni fra gli horror più iconici degli ultimi anni, tra cui X – A Sexy Horror Story e Pearl),Talk To Me uscirà nelle sale italiane il 28 settembre grazie a Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.

 
 

Berlino: annunciata la data di uscita dello spin-off de La casa di carta

Berlino serie tv Netflix spin-off la casa di carta

BERLINO debutterà il 29 dicembre su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Lo spin-off de La casa di carta segue la storia dell’iconico personaggio interpretato da Pedro Alonso durante una delle sue rapine più incredibili.  Pedro Alonso (La casa di carta) torna nel ruolo del furbo e libertino Berlino. Insieme a lui, la sua nuova banda: Michelle Jenner (Isabel) interpreta Keila, un genio dell’ingegneria elettronica; Tristán Ulloa (Fariña – Cocaine Coast) veste i panni di Damián, un professore filantropo e il consigliere di Berlino; Begoña Vargas (Benvenuti a Eden) è Cameron, un kamikaze che vive sempre al limite; Julio Peña Fernández (Dalla mia finestra) dà vita al ruolo di Roi, il fedele seguace di Berlino; e Joel Sánchez interpreta Bruce, l’instancabile uomo d’azione della banda. Itziar Ituño (La casa di carta) e Najwa Nimri (La casa di carta) fanno il loro ritorno rispettivamente come le poliziotte Raquel Murillo e Alicia Sierra.  Samantha Siqueiros (Señora Acero), Julien Paschal (Un anno, una notte), Masi Rodríguez e Rachel Lascar (Dalla mia finestra: Al di là del mare) completano il cast di BERLINO.

Gli otto episodi della serie, creata da Álex Pina (La casa di carta, Sky Rojo) ed Esther Martínez Lobato (La casa di carta, Sky Rojo), sono scritti da Álex Pina, Esther Martínez Lobato, David Barrocal, David Oliva e Lorena G. Maldonado. Sarà diretta da Albert Pintó (Sky Rojo, Malasaña 32), David Barrocal (Sky Rojo) e Geoffrey Cowper (Day Release).

La trama della serie tv Netflix Berlino

Ci sono solo due cose in grado di trasformare una brutta giornata in una giornata fantastica: l’amore e un giorno di lavoro che frutta milioni. Questo è ciò che porta Berlino a rivivere i suoi anni d’oro, un periodo in cui non sapeva ancora di essere malato e non era rimasto intrappolato all’interno della zecca spagnola. Qui è dove inizia a preparare una delle sue rapine più straordinarie: far sparire gioielli per un valore di 44 milioni grazie a una specie di trucco magico. Per farlo, chiederà aiuto a una delle tre bande con cui ha rubato in passato.

 
 

La probabilità statistica dell’amore a prima vista: le differenze tra il film e il libro

La probabilità statistica dell'amore a prima vista film Netflix

Netflix non ha mai mancato di fornire ai propri abbonati film romantici di ogni tipo e provenienti da ogni parte del mondo, storie capaci di emozionare e regalare una visione spensierata, grazie alla quale potersi riappacificare con il mondo. Solo di recente, titoli come Voglio crederci, Tattiche d’amore 2, Da me o da te, Dalla mia finestra: Al di là del mare o Choose Love, si sono affermati tra i film Netflix più visti sulla piattaforma. A questi si aggiunge ora anche La probabilità statistica dell’amore a prima vista, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Jennifer E. Smith, pubblicato nel 2011.

Diretto da Vanessa Caswill, già regista dell’apprezzata miniserie televisiva Piccole donne e qui al suo debutto dietro la macchina da presa di un lungometraggio, il film porta dunque sullo schermo un’apprezzata storia d’amore, senza risparmiarsi in momenti divertenti e altri struggenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma soprattutto riguardo alcune significative differenze esistenti tra il film e il libro. Infine, si elencheranno anche i passaggi da compiere per vedere il titolo su Netflix.

La trama e il cast di La probabilità statistica dell’amore a prima vista 

Protagonista del film è Hadley, una giovane che ha appena perso l’aereo per Londra ed è rimasta bloccata in attesa del prossimo volo. L’inconveniente passa però in secondo piano quando incontra Oliver, un ragazzo inglese seduto nella sala d’attesa. Anche lui è costretto a passare la notte in aeroporto aspettando di partire per Londra e così i due iniziano a parlare, facendo scattare immediatamente un’incredibile sintonia. Quando dopo aver infine preso il volo ed essere arrivati a Londra si perdono di vista, l’unico pensiero per entrambi è quello di ritrovarsi. Il destino, in questo, darà loro una mano, cambiando per sempre le loro vite.

Ad interpretare Hadley troviamo l’attrice Haley Lu Richardson, principalmente nota per il ruolo di Tess nella serie televisiva Ravenswood e per i suoi lavori nelle pellicole 17 anni (e come uscirne vivi), Columbus e A un metro da te. Oliver è invece interpretato da Ben Hardy, noto per il ruolo di Roger Taylor in Bohemian Rhapsody e nel ruolo di “Quattro” in 6 Underground. Recitano poi nel film Rob Delaney nei panni di Andrew Sullivan, padre di Hadley, e Dexter Fletcher e Sally Phillips nei panni di Val e Tessa Jones, genitori di Olive. L’attrice Jameela Jamil fornisce invece la voce narrata, che in italiano è invece fornita da Ilaria Stagni.

La probabilità statistica dell'amore a prima vista Haley Lu Richardson Ben Hardy

La probabilità statistica dell’amore a prima vista, le differenze tra il film e il libro

Il libro di Jennifer E. Smith, The Statistical Probability of Love At First Sight è abbastanza compatto da aver permesso ai produttori di non dover eliminare troppi dettagli importanti della storia. Vengono però apportate alcune modifiche che conferiscono tuttavia al racconto una propria identità. Non solo il film Netflix rimane dunque piuttosto fedele al libro, ma i cambiamenti effettuati migliorano il racconto. La prima differenza la si ritrova nell’età dei protagonisti. Il film li rende infatti leggermente più adulti rispetto al romanzo, dove sono invece degli adolescenti. Nel libro, infatti, Hadley frequenta ancora la scuola superiore e ha diciassette anni. Oliver, invece, ne ha 19 anni e studia a Yale. Nel film, invece, Hadley ha 20 anni e Oliver 22.

Tale cambiamento è stato probabilmente apportato perché lascia alla storia più libertà di mostrare i personaggi che bevono e compiono  altre attività più adulte. Un altro cambiamento lo si ritrova invece nel modo in cui Oliver e Hadley si conoscono. Nel libro ciò avviene quando in aeroporto lui cerca di aiutarla con i bagagli, mentre nel film lui le offre il suo caricatore. Molte delle scene in aereo si svolgono poi in modo diverso, ad esempio quando finiscono per sedersi vicini. Nel libro i loro posti sono già assegnati e vicini l’uno all’altro, mentre nel film una signora anziana scambia il suo posto con Oliver per consentirgli di sedersi accanto ad Hadley.

Nel rapporto tra Oliver e Hadley, un’altra differenza la si ha riguardo il loro primo bacio. Nel film questo avviene verso la fine, quando i due partecipano ad un memoriale, mentre nel romanzo il loro primo bacio lo si ha già all’aeroporto, prima che i due prendano strade separate. Per il film, si è invece deciso di riservare tale significativo momento per il finale. E proprio riguardo il finale, La probabilità statistica dell’amore a prima vista offre invece una conclusione più rassicurante, facendo affermare al narratore che Oliver e Hadley staranno insieme per tutta la vita, mentre tale dettaglio è omesso dal libro. Anche riguardo il narratore vi è un’importante differenza tra il film e il libro, poiché in quest’ultimo tale elemento è del tutto assente.

Il trailer di La probabilità statistica dell’amore a prima vista e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di La probabilità statistica dell’amore a prima vista unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonte: IMDb, CinemaBlend

 
 

Casino Royale: il regista temeva che Daniel Craig non fosse “sexy” come gli altri attori di Bond

daniel craig

Il regista di Casino Royale Martin Campbell ha recentemente dichiarato a Express UK che era preoccupato che Daniel Craig non fosse abbastanza sexy per essere James Bond quando il suo nome è stato lanciato nella mischia per sostituire Pierce Brosnan nel ruolo di 007. Il regista aveva precedentemente diretto Brosnan nell’amato Il film di Bond del 1995 “GoldenEye” e all’epoca tornava nel franchise per lanciare un nuovo 007 dopo l’uscita di Brosnan dopo “La morte può attendere” del 2002. “La mia unica reticenza con Daniel… era davvero un attore eccezionale, su questo non c’è dubbio“, ha detto Campbell. “Il fatto era che persone come Sean Connery, Roger Moore e Pierce Brosnan erano tutti dei Bond dall’aspetto tradizionale. Tutti bei ragazzi, tutti sexy, tutti molto attraenti per le donne e così via”.

Daniel era ovviamente più duro e robusto, ma non era un bel ragazzo tradizionale“, ha aggiunto. “Quindi ci ho pensato per un minuto e, a parte questo, assolutamente è sempre stato lui.” Campbell ha detto che c’erano “otto persone” in lizza per diventare il nuovo Bond in “Casino Royale“. “È molto democratico“, ha spiegato riferendosi al processo di selezione. “Ti siedi attorno a un tavolo… Eravamo io e i produttori, il direttore del casting, ecc. E passi in rassegna le otto persone e alzi la mano mentre parli attraverso ciascuna persona e alla fine tutti devono essere unanimi nella loro decisione, se capisci cosa intendo”. Un attore considerato per Bond all’epoca era Henry Cavill, molto prima che diventasse il Superman della DC. Campbell in precedenza aveva affermato che Henry Cavillera apparso benissimo durante l’audizione” e “la sua recitazione era eccezionale“, ma “all’epoca sembrava semplicemente un po’ giovane“.

La decisione di scegliere Daniel Craig per “Casino Royale” non ha ricevuto elogi unanimi. Come ha detto a  Entertainment Weekly la direttrice del casting di Bond di lunga data, Debbie  McWilliams, nel 2021, “si è sentita dispiaciuta” per Craig dopo che il suo casting ha portato a un estremo contraccolpo da parte della stampa che pensava che Craig non si adattasse alla parte di Bond. “È stato incredibilmente negativo, devo dire“, ha detto McWilliams riguardo alla reazione al casting di Craig. “La risposta della stampa è stata terribile e mi è dispiaciuto molto per lui, ma in un modo strano penso che lo abbia quasi spronato a fare del suo meglio per dimostrare a tutti che si sbagliavano.” “Durante tutto il film, venivano fuori cose su [come] non poteva camminare e parlare, non poteva correre, non sapeva guidare correttamente un’auto, così tante cose che erano completamente e assolutamente false,” ha continuato. “E lui ha semplicemente tenuto la testa bassa, è andato avanti con il lavoro e poi è uscito il film e tutti hanno detto: ‘Oh wow, penso che ci piaccia abbastanza, dopotutto.'”