Apple
TV+ ha svelato oggi le prime immagini della terza
stagione di Slow
Horses, la serie di spionaggio di successo con
protagonista il Premio Oscar
Gary Oldman. Adattata da “Real Tigers”, il terzo
romanzo della serie di spionaggio “Slough House”
di Mick Herron vincitrice del CWA Gold Dagger Award, la terza
stagione di Slow
Horses, composta da sei episodi, farà il suo debutto
il 1° dicembre con i primi due episodi, seguiti da un nuovo
episodio settimanale ogni venerdì, fino al 29 dicembre.
Vincitore del premio come miglior
serie drammatica in lingua inglese ai C21 International Drama
Awards 2022, Slow
Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e
segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che
prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto
in modo non affettuoso come Slough House. Nella terza stagione, una
relazione romantica a Istanbul minaccia di svelare un segreto
sepolto dell’MI5 a Londra. Quando Jackson Lamb e la sua squadra
vengono trascinati nella lotta, si ritrovano coinvolti in una
cospirazione che minaccia il futuro non solo di Slough House, ma
dello stesso MI5.
Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e
irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa
di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si
ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello
spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la
candidata all’Oscar
Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland
Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind
Eleazar,Christopher Chung, Freddie Fox, Chris Reilly, Samuel West,
Sofie Okonedo, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il
candidato all’Oscar Jonathan Pryce. A loro si
unisce Ṣọpẹ Dìrísù che nella terza stagione veste i panni di Sean
Donovan, l’ex capo della sicurezza dell’ambasciata britannica a
Istanbul, insieme a Katherine Waterston che interpreta Alison Dunn,
un’agente dell’MI5 che scopre un oscuro segreto nel cuore
dell’agenzia.
Slow
Horses è prodotta per Apple TV+ da See-Saw Films e
adattata per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente
incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning,
Emile Sherman, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Will Smith Jane
Robertson e Graham Yost sono i produttori esecutivi della serie. La
regia della terza stagione è affidata a Saul Metzstein.
Dalla sua prima messa in onda, “Slow Horses” ha ricevuto
nomination ai BAFTA Television Award, tra cui la prima per
Gary Oldman come miglior attore protagonista, mentre
il co-protagonista Jack Lowden ha ottenuto una nomination come
miglior attore non protagonista. La serie ha ricevuto anche
nomination ai BAFTA per il Miglior montaggio: Fiction (Katie
Weiland); Miglior musica originale: Fiction (Daniel Pemberton e
Mick Jagger); e Miglior sonoro: Fiction (Martin Jensen, Joe Beal,
Duncan Price, Craig Butters, Sarah Elias e Andrew Sissons). Le
prime due stagioni di “Slow Horses” sono disponibili in streaming
su Apple TV+. Oltre all’imminente terza stagione, Apple TV+ ha già
annunciato il rinnovo per la quarta stagione che sarà adattata dal
quarto romanzo, “Spook Street”.
Nastro d’Argento per il miglior
esordio alla regia per Giuseppe Fiorello, che nel
il suo primo film dietro la macchina da presa, Stranizza D’Amuri, firma un’emozionante e
nostalgica pellicola, liberamente ispirata a un fatto di cronaca
nera accaduto in Sicilia all’inizio degli anni ’80. Il film sarà in
prima tv su Skyvenerdì 22 settembre, alle
21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW e disponibile on
demand.
Nel cast i giovani Gabriele
Pizzurro e Samuele Segreto, che
interpretano i due giovani ragazzi protagonisti della vicenda,
mentre Fabrizia Sacchi e Simona
Malato vestono i panni delle loro madri.
La trama di Stranizza
D’Amuri
Giugno 1982, in una calda Sicilia
che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due
adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini
lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda
amicizia, ma anche qualcosa di più, qualcosa che non viene visto di
buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese. Coraggiosi e
affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle
dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non
comprendono e non sono disposti ad accettare…
Stranizza d’amuri è dedicato a
Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980
in provincia di Catania.
Erano gli inizi degli anni Ottanta
quando la città di Liverpool divenne l’epicentro di un boom della
droga che avrebbe cambiato per sempre la Gran Bretagna.
Liverpool Narcos, una docu-serie Sky Original in tre
episodi che saranno tutti disponibili dal 23 settembre su Sky
Documentaries e in streaming su NOW, oltre che on
demand, ripercorre gli avvenimenti dell’epoca, grazie a un
accesso senza precedenti ad alcuni dei più principali attori
coinvolti nel traffico internazionale di droga della città.
La serie rivela come le ondate di
eroina, cocaina e infine ecstasy che si sono abbattute su Liverpool
tra gli anni Ottanta e i primi anni Novanta, non solo hanno offerto
nuove opportunità ai criminali, ma hanno anche trasformato la
cultura di tutto il mondo occidentale. Liverpool divenne il centro
di un ingente traffico di droga che stava esplodendo a livello
globale: questo portò allo sviluppo di scambi tra i cartelli della
droga in Sud America e grandi città europee portuali come Liverpool
stessa, Napoli e Marsiglia. La genesi del moderno traffico di droga
è raccontata dai protagonisti dell’epoca: trafficanti, baroni della
droga, giovani spacciatori emergenti, doganieri e agenti di
polizia. Questa è la storia di come la droga è diventata mainstream
e di come lo spaccio è diventato un business multimiliardario.
Aprono il 27 settembre alle ore
10:00 le prevendite per la Masterclass che vedrà
Tim Burton protagonista l’11 ottobre 2023 alle
ore 18:30 al Museo Nazionale del Cinema di Torino
e che sarà condotta da Piera Detassis. In apertura
della Masterclass, a
Tim Burton verrà consegnato il Premio Stella della
Mole quale importante riconoscimento per il suo contributo
visionario e innovativo con il suo stile inimitabile alla storia
del cinema.
La serata continuerà poi al
Cinema Massimo dove alle ore 20:30 Tim Burton
incontrerà il pubblico e introdurrà uno dei suoi film più famosi,
un titolo a sorpresa scelto direttamente dal regista. Maggiori
informazioni e dettagli verranno comunicati sul sito del Museo
Nazionale del Cinema, del Cinema Massimo e a mezzo social.
IL MONDO DI TIM
BURTON è la mostra che il Museo Nazionale del Cinema di
Torino dedicata al genio creativo di Tim Burton, ideata e co-curata
da Jenny He in collaborazione con Tim Burton e adattata da Domenico De
Gaetano per il Museo Nazionale del Cinema. Per la prima
volta in Italia, la mostra sarà allestita alla Mole
Antonelliana, verrà inaugurata il 10 ottobre e dall’11
ottobre 2023 al 7 aprile 2024 sarà aperta al pubblico.
L’esposizione è un viaggio
nell’universo visionario e nella creatività di Tim Burton e il
nucleo principale dell’esposizione si concentra sull’archivio
personale del regista, mostrando un’incredibile varietà della sua
produzione creativa. Non solo quindi preziosi documenti ma anche
disegni e bozzetti con i temi e i motivi visivi ricorrenti da cui
hanno preso vita i suoi personaggi che caratterizzano i suoi mondi
cinematografici.
“Ancora una volta il Museo
Nazionale del Cinema rende omaggio a un grande artista di fama
internazionale – sottolinea Enzo Ghigo,
presidente del Museo Nazionale del Cinema. Con la sua grande
creatività e maestria ha dato vita a film universali, apprezzati da
tutti, appassionati e non. Per oltre 30 anni ci ha conquistato con
le sue storie, da Beetlejuice e Batman fino al
recente grande successo di Mercoledì, la seconda serie
Netflix in lingua inglese più vista in assoluto”.
“Ospitare Tim Burton a Torino è
un sogno che si realizza – afferma Domenico De
Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema.
L’immaginario fantastico dei suoi film ha accompagnato le
nostre vite, dai bambini agli adulti, e sarà meraviglioso vedere
come il mondo colorato e stravagante di Tim Burton si inserirà nel
magico spazio della Mole Antonelliana. La mostra è stata ospitata
in altri Paesi in spazi espositivi convenzionali, e sono sicuro che
il Museo Nazionale del Cinema si trasformerà per unire follia
architettonica e genio creativo, oltre a inserirsi nel progetto
strategico di internazionalizzazione del nostro ente”.
Questa grande mostra immersiva è
una sorta di viaggio esclusivo nella mente di un genio creativo,
l’esplorazione definitiva della produzione artistica, dello stile
inimitabile e della prospettiva specifica di Tim Burton. Suddivisa
in 9 sezioni tematiche, presenta oltre 500 esempi di opere d’arte
originali, raramente o mai viste prima, dagli esordi fino ai
progetti più recenti, passando per schizzi, dipinti, disegni,
fotografie, concept art, storyboard, costumi, opere in movimento,
maquette, pupazzi e installazioni scultoree a grandezza naturale.
Un’ambientazione suggestiva condurrà i visitatori e i fan a
immergersi nello straordinario universo di Tim Burton,
sperimentando un approfondimento della sua sensibilità e si avrà la
possibilità di esplorare l’esatta replica dello studio personale
dell’artista insieme a uno speciale sneak peek di progetti
attuali o non realizzati.
La mostra ripercorre le orme del
regista e dell’evoluzione della sua singolare immaginazione visiva
di artista postmoderno multidimensionale, in una sorta di
autobiografia raccontata attraverso il suo processo creativo senza
limiti. Con la presentazione unica dell’opera di Tim Burton, la sua
visione unica trascende i mezzi e i formati, rendendo chiaro come
idee, temi e persino alcune immagini specifiche della sua arte
siano finite nei film più iconici che oggi associamo allo sfarzoso
spettacolo cinematografico.
Molto prima del successo critico e
commerciale nei generi live-action e animazione, Burton si è
ispirato ai film in televisione, alle animazioni, ai fumetti sui
giornali, ai miti e alle favole raccontate a scuola e ad altre
forme di cultura popolare, incorporando queste influenze di sempre
nella sua arte e nei suoi film. Gli schizzi della sua infanzia
dimostrano la varietà di Burton e richiamano il lavoro dei suoi
predecessori, tra cui fumettisti e illustratori classici come
Edward Gorey, Charles Addams, Don Martin e Theodore Geisel. Anche
l’impatto dei film di mostri giapponesi, del cinema espressionista,
del catalogo horror degli Universal Studios e dei maestri della
suspense William Castle e Vincent Price permeano il suo lavoro.
Tim Burton
Timothy Walter Burton (1958) è
cresciuto a Burbank, in California, un quartiere omogeneo della
periferia americana che lo ha spinto a trovare tregua e a fuggire
dalla sua insipidezza. Ampiamente conosciuto come uno degli artisti
più fantasiosi e come regista capace di realizzare gli effetti
visivi più fantastici, ha reinventato il cinema di genere
hollywoodiano come espressione di una visione personale,
raccogliendo per sé un pubblico internazionale di fan e
influenzando una generazione di giovani artisti che lavorano nel
cinema, nel video e nella grafica. Burton ha studiato al CalArts
per diventare un pioniere di un genere cinematografico onirico,
grottesco e bellissimo che non era mai esistito prima. La sua
iconica filmografia degli ultimi tre decenni comprende
Beetlejuice (1988), Batman(1989), Edward mani
di forbice (1990), Tim Burton’s The Nightmare Before
Christmas (1993), Ed Wood (1994), Big Fish
(2003), La sposa cadavere (2005), Sweeney Todd: The
Demon Barber of Fleet Street (2007), Alice in
Wonderland (2010), Dumbo (2019) e Wednesday,
la seconda serie Netflix in lingua inglese più vista. Ha creato uno
stile artistico chiamato “Burtonesque” e, sebbene sia ampiamente
conosciuto come regista, Tim Burton è anche un artista di spicco,
dotato di talento in varie aree artistiche, tra cui belle arti,
fotografia e scultura, che lavora nello spirito del Pop
Surrealism.
L’intelligenza artificiale è un
punto critico negli
attuali scioperi di Hollywood del
SAG–AFTRA. E la preoccupazione
in merito a questo pericoloso aspetto non regolamentato nella
produzione audiovisiva e che si riversa sulla carriera di attori e
doppiatore è decisamente fondata. A sostenere questa preoccupazione
è intervenuto l’autore e attore inglese Stephen Fry, che è stato vittima di una
versione della sua voce realizzata con AI e utilizzata per
commentare un documentario, senza il suo permesso.
Durante il CogX Festival di Londra,
Fry ha riprodotto una clip audio di un sistema di intelligenza
artificiale che imitava la sua voce per narrare un documentario
storico. “Non ho detto una parola di questo: era una macchina.
Sì, mi ha scioccato”, ha detto. “Hanno usato la mia
lettura dei sette volumi dei libri di Harry Potter, e da quel set
di dati è stata creata un’intelligenza artificiale della mia voce e
ha riprodotto questa nuova narrazione.”
Fry era il narratore degli
audiolibri di Harry Potter nel Regno Unito. “Quello che avete
sentito non è il risultato di un mash up, ma di una voce
artificiale flessibile, in cui le parole sono modulate per
adattarsi al significato di ogni frase”, ha detto Fry.
“Potrebbero quindi farmi dire
qualsiasi cosa, da un appello per cause che non condivido al
guidare un assalto al parlamento al porno hard, tutto a mia
insaputa e senza il mio permesso. E questo, quello che avete appena
sentito, è stato fatto a mia insaputa. Quindi ne ho sentito
parlare, l’ho inviato ai miei agenti su entrambe le sponde
dell’Atlantico, e sono impazziti: non avevano idea che una cosa del
genere fosse possibile.” “Questo è audio”, ha detto loro. “Non
passerà molto tempo prima che i video deepfake completi siano
altrettanto convincenti.”
Fry, che ha recitato in film come
Gosford Park, V per Vendetta e
Guida galattica per gli autostoppisti, ha
affermato che gli attuali scioperi sono un tentativo di affrontare
questo potenziale problema per gli attori.
“Dobbiamo pensare
all’intelligenza artificiale come alla prima automobile:
impressionante ma non l’articolo finito”.“Quello che
abbiamo adesso non è quello che sarà. Quando si tratta di modelli
di intelligenza artificiale, ciò che abbiamo ora avanzerà a un
ritmo più veloce di qualsiasi tecnologia mai vista. Su una cosa
possiamo essere tutti d’accordo: è un momento fottutamente strano
per essere vivi”. Ha concluso l’attore.
La regolamentazione dell’utilizzo
dell’Intelligenza Artificiale nella realizzazione di documenti
audiovisivi è parte fondamentale delle rivendicazioni che i
partecipanti allo sciopero SAG–AFTRA stanno
cercando di portare avanti.
I primi due episodi della nuova
stagione di Mare fuori saranno presentati in anteprima nel
programma della ventunesima edizione Alice nella città e della
diciottesima edizione della Festa del Cinema di
Roma: sul red carpet sfileranno i protagonisti della serie
dei record coprodotta da Rai e Picomedia.
Nella quarta stagione i protagonisti
della serie si trovano metaforicamente a navigare in mare aperto.
Rosa, Carmine, Mimmo, Kubra, Dobermann, Cucciolo e Micciarella
vivono tutti la consapevolezza di non essere più attaccati
all’àncora salvifica della famiglia. Sono soli, spinti dalla
corrente verso il largo. Ora devono vincere ogni giorno le loro più
intime paure per affrontare la vita. Al loro fianco non c’è più
l’amore incondizionato della famiglia, ma quello degli amici con
cui scelgono di navigare. A contrastare questo racconto ci sono
Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia che, nel bene e nel
male, vivono ancora il peso dei legami familiari capaci di
condizionare la loro vita. È il momento di crescere e questo
significa capire chi si vuole diventare e cosa si desidera essere.
Ormai la maggior parte dei detenuti è maggiorenne. Il cambiamento è
inevitabile, ma la crescita personale è una scelta che richiede
coraggio. Bisogna decidere in che modo e verso dove orientare la
propria vita, il proprio viaggio. Chi non lo fa permette ad altri
di farlo per lui. La libertà non è solo fuori dal carcere, è anche
una conquista interiore dettata dal coraggio di scegliere. La
durezza della nuova direttrice forza i ragazzi a una scelta
necessaria: ribellarsi per la propria autodeterminazione. Lo
scontro fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi è
inevitabile per capire chi si è, chi si vuole diventare e trovare
la voce per dirlo.
La quarta stagione di Mare Fuori, con la regia di
Ivan Silvestrini, è una coproduzione Rai Fiction –
Picomedia, prodotto da Roberto Sessa da un’idea originale di
Cristiana Farina, scritta con Maurizio Careddu: nel cast,
Carmine Recano, Lucrezia Guidone,
Massimiliano Caiazzo, Maria Esposito, Matteo Paolillo, Artem,
Domenico Cuomo, Kyshan Wilson, Clotilde Esposito, Giovanna Sannino,
Alessandro Orrei, Ludovica Coscione, Clara Soccini, Francesco
Panarella, Salahudin Tijani Imrana, Giuseppe Pirozzi, Vincenzo
Ferrera, Antonio De Matteo, Raiz, Pia Lanciotti.
Piccoli
Brividi, la nuova spaventosa serie ispirata alla
collana di libri di R.L. Stine, bestseller
mondiale di Scholastic, arriverà su Disney+ venerdì 13 ottobre. Prodotta da Disney
Branded Television e Sony Pictures Television, la serie in 10
episodi debutterà con un lancio dei primi cinque nell’ambito della
collezione Halloween di
Disney+, mentre i restanti arriveranno in streaming a cadenza
settimanale.
“Il franchise di Piccoli
Brividi di R.L. Stine è un fenomeno della cultura pop che
occupa un posto speciale nel cuore delle persone di tutte le
età”, ha dichiarato Ayo Davis, president di Disney Branded
Television. “Siamo entusiasti di portare in grande stile su
Disney+ al pubblico di tutto il mondo
questa nuova e spaventosa serie, che speriamo non solo affascini i
nuovi spettatori con i suoi brividi e le sue emozioni, ma anche i
fan di lunga data nostalgici di queste storie che sono un punto
fermo della loro generazione”.
Facendo immergere gli spettatori in
un mondo di mistero e suspense, la nuova serie Piccoli
Brividi segue un gruppo di cinque liceali che intraprendono un
viaggio difficile per indagare sulla tragica scomparsa, avvenuta
tre decenni prima, di un adolescente di nome Harold Biddle,
portando alla luce anche oscuri segreti del passato dei loro
genitori.
Pubblicata da Scholastic, “Piccoli
Brividi” è una delle serie di libri più vendute di tutti i
tempi, con oltre 400 milioni di libri stampati in 32 lingue. La
nuova serie televisiva attinge da cinque dei più popolari libri per
ragazzi, tra cui “Foto dal futuro”, “La maschera maledetta”, “La
pendola del destino”, “Vendetta strisciante” e “Il pupazzo
parlante”.
Piccoli
Brividi è interpretata da Justin Long (Barbarian) e
Rachael Harris (Lucifer), insieme ai
giovani Zack Morris (EastEnders),
Isa Briones (Star Trek: Picard),
Miles McKenna (Guilty Party), Ana
Yi Puig (Gossip Girl) e Will
Price (The Equalizer – Il vendicatore).
Nicholas Stoller (I
Muppet) e Rob Letterman (Pokémon: Detective Pikachu)
hanno sviluppato la serie e sono produttori esecutivi, insieme a
Hilary Winston (Community), Neal H. Moritz (il franchise
di Fast & Furious), Iole Lucchese (Clifford – Il
grande cane rosso), Pavun Shetty (The Boys), Conor
Welch (Platonic), Caitlin Friedman (La ragazza di
Stillwater), Erin O’Malley (New Girl) e Kevin Murphy
(Desperate Housewives) di Scholastic Entertainment. James
Eagan (Legends of Tomorrow) e Nick Adams (BoJack
Horseman) sono coproduttori esecutivi.
Dopo il successo del primo film,
Netflix
ha ordinato il sequel di
Troll, il film di mostri che lo scorso anno ha avuto
un discreto successo, in piattaforma. Variety riporta che Roar
Uthaug (Tomb Raider), che ha diretto il
primo film l’anno scorso, è stato scelto per dirigere Troll
2. Il film originale è diventato il film non inglese più
popolare nella storia di Netflix.
Netflix riferisce che il film è
stato visto oltre 100 milioni di volte nei primi tre mesi
dall’uscita ed è entrato nella Top 10 in 93 paesi. Uthaug attende
con ansia il seguito, dicendo: “Realizzare Troll è stato il
sogno di una vita diventato realtà, e l’accoglienza che il nostro
film norvegese ha ricevuto in tutto il mondo è stata
incredibile”. I produttori Espen Horn e
Kristian Strand Sinkerud continuano anticipando
che Troll 2“ruoterà nuovamente su un
personaggio di una fiaba norvegese, interpretato, diretto e
prodotto da norvegesi”.
Qualcosa sul monte
Dovre in Norvegia si sta svegliando: dalle sue
profondità più oscure è pronta a riemergere una creatura
gigantesca, che vi è rimasta intrappolata per migliaia di anni.
Distruggendo tutto ciò che incontra sul suo cammino, uno spaventoso
troll si avvicina rapidamente alla capitale della Norvegia, dove
gli abitanti lotteranno per fermare qualcosa che pensavano potesse
esistere solo nel folklore norvegese. Protagonista del film è la
paleontologa Nora Tidemann
(Wilman) che, da bambina, discuteva di folklore
magico con suo padre mentre si dedicavano all’arrampicata: ora è
un’accademica di successo e passa le sue giornate a scavare e
studiare resti fossili, soprattutto di dinosauri.
Dopo che la misteriosa creatura è
emersa dalla montagna di Dovre, il governo del Paese convoca Nora
lontano dal suo attuale progetto in corso. Nella struttura
governativa sotterranea top-secret, Nora fa la conoscenza del Primo
Ministro norvegese (Anneke von der Lippe) e del
suo principale consigliere, Andreas
(Falck). Nora e Andreas si recano dunque sul monte
per indagare ulteriormente sulla gigantesca creatura con l’aiuto
del soldato Kris (Mads Sjøgård
Pettersen). All’inizio, il gruppo non è sicuro del tipo di
creatura che sta cercando. Provoca caos e distruzione ovunque vada,
lascia orme giganti e i suoni che emette sono ultraterreni: una
coppia di anziani si è salvata per un pelo dopo che l’essere
gigantesco ha letteralmente calpestato la loro casa. Alla fine,
Nora si rende conto che c’è solo una persona a cui può chiedere
aiuto: l’eccentrico padre Tobias (Gard B.
Eidsvold). I due si erano precedentemente allontanati a
causa della convinzione di Tobias che i troll fossero reali e non
solo mistici prodotti della mitologia norrena.
Quando vent’anni fa ha diretto
Underworld, il regista Len Wiseman
era un nuovo arrivato nell’industria cinematografica, dal momento
che è arrivato alla regia del film (poi diventato cult) dopo aver
diretto soltanto videoclip musicali. Molte cose erano nuove per
lui, e c’erano alcune persone che semplicemente non conosceva o di
cui non aveva nemmeno sentito parlare. In occasione
dell’anniversario di Underworld, Wiseman ha rilasciato
un’intervista a Collider in cui racconta che credeva di aver
“scoperto”, artisticamente parlando, Bill Nighy, che si era presentato alle
audizioni.
Nighy ha interpretato Viktor, uno
dei vampiri più antichi e potenti della serie
Underworld, uno che ha lasciato istruzioni chiare
per svegliarlo dal letargo solo quando assolutamente necessario.
Questo è ciò che fa Selene (Kate Beckinsale), ma
infrangendo il protocollo risveglia anche la furia di Viktor. E
Wiseman ha visto il potenziale di Nighy come vampiro anziano
durante il processo di casting:
“Quando sono andato a Londra e stavo
facendo il casting, e stavamo cercando Viktor, ho visto molti
attori che proponevano personaggi simili all’Imperatore di Star
Wars e tutti questi attori caratteristici davvero fantastici.
Non conoscevo Bill Nighy. Ero dietro alla telecamera, stavo facendo
l’audizione e ho avuto i brividi. Ricordo di aver detto allo
studio: “Ho trovato questo ragazzo da cui le persone rimarranno
così colpite, e il suo nome è Bill Nighy”. Pensavo di averlo
scoperto, ecco quanto ero ingenuo.”
Non molto tempo dopo aver recitato
in
Underworld,Bill Nighy è diventato un nome familiare nel
cinema mainstream dopo aver interpretato il cattivo Davy Jones in
Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere
fantasma, Slartibartfast in Guida
galattica per autostoppisti e il ministro Rufus
Scrimgeour in Harry Potter e i Doni della Morte
Parte 1. Nighy ha anche ripreso il ruolo di Viktor in
Underworld: Evolution e Underworld: Rise of the Lycans. Wiseman ha
lavorato nuovamente con l’attore nel remake di Total
Recall, questa volta pienamente consapevole di chi fosse
la star britannica.
Oltre a Nighy e Beckinsale, il cast
di Underworld comprende anche Scott Speedman
(Grey’s Anatomy), Michael Sheen (Good Omens),
Shane Brolly (Spread), Wentworth
Miller (Legends of Tomorrow) e Sophia
Myles (A Very British Scandal).
Ecco il poster e il trailer di
C’è
ancora domani, il film di
Paola Cortellesi in cui l’attrice e sceneggiatrice
recita anche al fianco di Valerio Mastandrea. Firmano Soggetto e
Sceneggiatura Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola
Cortellesi e nel cast compaiono anche Romana
Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e
Vinicio Marchioni.
Il film è prodotto da Mario Gianani
e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del
gruppo Fremantle, e Vision Distribution, società
del gruppo Sky e sarà nelle sale dal 26
ottobredistribuito da Vision Distribution. Il
film sarà presentato in apertura della Festa del Cinema di Roma 2023.
C’è ancora domani, la trama
Delia (Paola
Cortellesi) è la moglie di Ivano, la madre di tre figli.
Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le
basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia
qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della
liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Ivano
(Valerio Mastandrea) è capo supremo e
padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi
a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni
sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo
per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio
Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui
Delia è a tutti gli effetti la badante.
L’unico sollievo di Delia è l’amica
Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide
momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. È primavera e
tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento
dell’amata primogenita Marcella (Romana Maggiora
Vergano), che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in
fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio
(Francesco Centorame), e liberarsi finalmente di
quella famiglia imbarazzante. Anche Delia non chiede altro, accetta
la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto
ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le
accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e
immaginare un futuro migliore, non solo per lei.
Da quando Kenneth Branagh
ha adattato per il cinema Assassinio sull’Oriente
Express, la sua passione per i romanzi di Agatha Christie è andata sempre più
crescendo, tanto da costruirci sopra un franchise. Per la sua
terza trasposizione su schermo,
Assassinio a Venezia (qui la recensione), il regista,
il quale veste anche i panni del protagonista Hercule
Poirot, ha deciso di staccarsi nettamente dal materiale
cartaceo di partenza, compiendo un’operazione audace e nuova,
considerati i suoi predecessori tutto sommato fedeli. Il romanzo da
cui il film prende ispirazione, così infatti potremmo dire, si
intitola Poirot e la strage degli
innocenti (in inglese Hallowe’en
Party), fu pubblicato nel 1969 ed è parte dei gialli
meno conosciuti di Lady Mallowan. Molte, dunque, sono le differenza
fra libro e film, alcune delle quali fin
troppo evidenti. Ma quali sono?
1I fantasmi
Assassinio a Venezia
potrebbe quasi definirsi un mistero nel mistero. Come dicevamo
all’inizio, Agatha Christie costruisce il suo libro come un
semplice giallo, senza alcuna venatura horror. Nel film, invece,
Poirot ad un certo punto inizia a sentire delle voci di bambini,
fino a quando non ne incontra uno dietro la porta, che poi si
rivela essere Alicia da piccola. Il finale riconduce questi
avvenimenti soprannaturali alle allucinazioni del detective causate
dal miele avvelenato, grazie al quale Poirot troverà “la pace”.
Tuttavia, le circostanze della caduta di Rowena Drake dal balcone e
del suo rapido annegamento dimostrano che, sebbene Poirot possa
dire a se stesso che non è accaduto nulla di soprannaturale, ci
sono alcuni incontri spirituali che non possono essere
spiegati.
L’attore Brendan
Fraser è indubbiamente uno degli attori dell’anno, essendo
tornato alla ribalta dopo anni grazie al film The Whale, dove dà vita
ad un’interpretazione tanto intensa quanto memorabile. Fraser è poi
generalmente ricordato per essere stato il protagonista della
trilogia di La mummia, ma anche per
film d’avventura come Looney Tunes: Back in Action, Viaggio al
centro della terra e Inkheart – La leggenda di cuore
d’inchiostro. Un titolo poco noto della sua filmografia è
poi Sbucato dal passato, commedia
sentimentale con elementi fantasy diretta da Hugh
Wilson e di cui è protagonista.
Per via del suo insuccesso al box
office, il film è in parte caduto sbrigativamente nel
dimenticatoio, ma è senza dubbio uno dei titoli da recuperare se si
è fan dell’attore. All’interno di Sbucato dal passato si
possono infatti ritrovare non solo elementi di comicità e
romanticismo, ma anche una brillante satira sulla società
statunitense e la paura di un olocausto nucleare. Le premesse del
film, come riportato da illustri critici come Roger
Ebert, valgono dunque già da sole una visione del film,
capace davvero di stupire e divertire e far riflettere sul
cambiamento inesorabile del tempo e delle epoche.
Sbucati dal passato può
dunque essere oggi considerato un piccolo cult degli anni Novanta,
un film poco noto che sarebbe però bene riscoprire e rivalutare,
specialmente ora che Fraser è tornato in auge come interprete.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Sbucato dal passato: la
trama del film
A Los Angeles nel 1962 incombono la
crisi dei missili cubani e le notizie sulla possibile guerra
nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Di fronte a questi
pericoli, e in seguito ad una misteriosa esplosione avvenuta vicino
casa, Calvin Webber, ingegnere fantasioso, non
esita a chiudere se stesso e la moglie Helen
incinta in un bunker antiatomico. La serratura del rifugio, però, è
predisposta per rimanere chiusa per 35 anni e nessuno, né
dall’interno né dall’esterno la può aprire. Nel bunker nasce dunque
Adam, trascorrendo i primi 35 anni della sua vita
all’interno di quel bizzarro ambiente.
Trascorsi i 35 anni previsti, Calvin
può dunque aprire la porta del bunker, ritenendo essere giunto il
momento di andare a vedere fuori cosa è successo a quel mondo che
crede essere stato devastato dall’olocausto nucleare. Ciò che vede
all’esterno è però troppo per lui e un infarto gli toglie ogni
forza. Tocca dunque ad Adam andare fuori, nella
Los Angeles del 1997, alla ricerca di viveri e beni di prima
necessità. Soldi vecchi e figurine dei giocatori di baseball gli
creano le condizioni per conoscere Eva, bionda
irascibile che non trova un impiego stabile. Tra i due nascerà un
sentimento imprevisto, che porterà Adam a riconsiderare quel mondo
che credeva una landa desolata e pericolosa.
Sbucato dal passato: il
cast del film
Come anticipato, a interpretare il
protagonista Adam vi è l’attore Brendan Fraser, il
quale si è qui potuto ulteriormente cimentare con quegli elementi
di comicità che lo avrebbero poi reso particolarmente celebre,
anche per i film meno riconducibili a tale genere. Accanto a lui,
nei panni dei suoi genitori Calvin e Helen si ritrovano gli attori
premio Oscar Christopher Walken e Sissi
Spacek. Alicia Silverstone è invece Eve,
mentre Dave Foley interpreta Troy, l’amico
omosessuale di lei. Come si può notare, quasi tutti i personaggi
presentano nomi mitici, da Adamo ed Eva fino a Elena e Troy.
Sbucato dal passato: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente, Sbucato
dal passato non è presente su nessuna delle
principali piattaforme streaming oggi disponibili in rete. Questo a
ribadire come sia un titolo poco noto e con cui difficilmente si
può entrare in contatto. Il canale 37, di recente divenuto
Warner TV, propone però il film nel proprio
palinsesto il giorno martedì 19 settembre
alle ore 21:30. Sarà così possibile fruire di
questo simpatico film.
Cresce l’offerta e
l’ambizione per le storie italiane di Netflix. Nel
corso dell’evento See What’s Next, alla presenza di numerosi
talenti davanti e dietro la macchina da presa, Netflix ha
presentato la line up delle produzioni italiane che arriveranno sul
servizio d’intrattenimento in streaming nel prossimo futuro e ha
annunciato quattro nuovi progetti, di cui due film:
Il treno dei
bambini, regia di Cristina Comencini –
Dal bestseller di Viola Ardone, un film epico e struggente. Un
viaggio attraverso la miseria, ma anche la generosità dell’Italia
del dopoguerra, vista dagli occhi di un bambino diviso tra due
madri.
Fabbricante di
lacrime, regia di Alessandro Genovesi –
Il film ispirato all’omonimo romanzo di Erin Doom, uno dei più
importanti casi letterari degli ultimi tempi, il libro più venduto
in Italia nel 2022.
E due serie:
Storia della mia
famiglia per la regia di Claudio
Cupellini – la storia di Fausto e del suo ultimo giorno.
Una storia fatta di allegria, passione, amore per i figli, e di una
sfacciata mancanza di paura del futuro. Ma soprattutto la storia di
una famiglia improbabile, di uno sgangherato e amatissimo clan a
cui Fausto impone responsabilità inattese.
Adorazione per la
regia di Stefano Mordini – la serie young adult
liberamente tratta dal romanzo omonimo di Alice Urciuolo che
racconta la storia di un gruppo di ragazze e ragazzi adolescenti
durante l’estate che cambierà per sempre le loro vite.
Con le novità annunciate
oggi, l’offerta italiana di Netflix del prossimo futuro spazia tra
serie, film, docuserie e programmi unscripted (Nuova Scena – Rhythm
+ Flow Italia), tra graditi ritorni (Tutto chiede salvezza 2; La
legge di Lidia Poët 2) e reboot (Suburræterna); mescola generi,
formati e linguaggi, prendendo ispirazione da personaggi reali e
vite vere, da IP estremamente popolari e da temi urgenti; esplora
una varietà di arene narrative con l’obiettivo di portare al
pubblico italiano ed internazionale di Netflix la migliore offerta
di contenuti italiani: dal racconto sincero e non stereotipato dei
giovani e dei giovanissimi al punto di vista femminile con eroine
complesse, irriverenti e anticonvenzionali (Briganti; Inganno;
Sara) ; dalla rilettura in chiave contemporanea ed innovativa del
racconto familiare (La Vita che Volevi) alla rivisitazione del
romanzo storico che travalica il tempo e racconta il presente (Il
Gattopardo); da personaggi irregolari le cui vite nel segno
dell’eccesso e della trasgressione appaiono come uno strumento
fortissimo per interpretare i temi del presente (Supersex; Vasco:
Il Supervissuto) alle grandi storie d’amore (Nuovo Olimpo).
“Continuiamo ad
investire in Italia e nelle storie italiane con convinzione,
consolidando il nostro impegno a lungo termine nel paese e nella
sua comunità creativa” dichiara Tinny Andreatta,
Vicepresidente dei contenuti italiani di Netflix. “Le storie
che, insieme ai nostri partner produttivi e ai tanti talenti
coinvolti, stiamo preparando per il nostro pubblico italiano e
internazionale hanno tre comuni denominatori: sono storie
autentiche, capaci di parlare al presente del presente e di
interpellare emotivamente il pubblico sui temi più vicini alla vita
che vive. Sono storie coraggiose perché toccano argomenti
controversi e provocatori, sfidando tabù, pregiudizi e convenzioni;
sono storie uniche, che, messe insieme, compongono un ricco mosaico
che si rivolge a pubblici diversi e alle diverse necessità di
trovare divertimento, curiosità, provocazione”.
DETTAGLI DEI TITOLI
PRESENTATI AL SEE WHAT’S NEXT:
NUOVI ANNUNCI
*FILM
IL TRENO DEI
BAMBINI
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotto da Palomar
Dal romanzo omonimo di Viola
Ardone. Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Cristina
Comencini, Camille Dugay
Regia di Cristina Comencini
Cast: Barbara Ronchi, Serena
Rossi, Christian Cervone, Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica
Nappo, Nunzia Schiano e con la partecipazione di Stefano
Accorsi.
Sinossi:
1946. Amerigo ha sette
anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre
Antonietta. Il suo mondo, fatto di strada e povertà, però sta per
cambiare. A bordo di uno dei “treni della felicità” passerà
l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna, lo accoglierà e
si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista una
consapevolezza che lo porta ad una scelta dolorosa che cambierà per
sempre la sua vita. Gli serviranno molti anni per scoprire la
verità: chi ti ama non ti trattiene, ma ti lascia andare.
Dal bestseller di Viola
Ardone un film epico e struggente. Un viaggio attraverso la
miseria, ma anche la generosità dell’Italia del dopoguerra, vista
dagli occhi di un bambino diviso tra due madri.
FABBRICANTE DI LACRIME
Data di uscita:
Prossimamente
Una Produzione Colorado Film,
prodotto da Alessandro Usai e Iginio Straffi
Scritto da Eleonora Fiorini e
Alessandro Genovesi
Ispirato da “Fabbricante di
lacrime” di Erin Doom edito da Magazzini Salani
Tra le mura del Grave,
l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si racconta da sempre una
leggenda: quella del fabbricante di lacrime, un misterioso
artigiano, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce
che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica
è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole. Il suo
sogno più grande, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno
avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la
famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica
non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche
Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo
che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è
intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone
incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma
il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e
Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la
convivenza tra loro sembra impossibile, ma gentilezza e rabbia sono
due diversi modi di combattere il dolore per rimanere vivi e per
celare le emozioni che devastano i loro cuori, diventando uno per
l’altro proprio quel fabbricante di lacrime della leggenda. Al
fabbricante non puoi mentire: e loro dovranno trovare il coraggio
di accettare quella forza disperata che li attrae uno verso l’altra
che si chiama amore.
*SERIE
STORIA DELLA MIA
FAMIGLIA
Data di uscita:
Prossimamente
Una Produzione Palomar
Scritto da – Soggetto di serie:
Filippo Gravino con Elisa Dondi – Soggetti e Sceneggiature: Filippo
Gravino, Elisa Dondi
Questa è la storia di
Fausto e del suo ultimo giorno. Una storia fatta di allegria,
passione, amore per i figli, e di una sfacciata mancanza di paura
del futuro. Ma questa è anche la storia di un amore assoluto e del
suo punto di rottura, drammatico e decisivo.
È soprattutto la storia di
una famiglia improbabile, di uno sgangherato e amatissimo clan a
cui Fausto impone responsabilità inattese. Una storia di gioie e di
cadute, di risate, di persone capaci di commettere errori
macroscopici e piccoli gesti eroici. In cui ognuno, nessuno
escluso, dando del proprio peggio cercherà di fare del proprio
meglio.
ADORAZIONE
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotto da Picomedia
Liberamente tratto dal romanzo
omonimo di Alice Urciuolo. Scritto da Donatella Diamanti, Giovanni
Galassi, Tommaso Matano, Francesca Tozzi, Gianluca Gloria
Regia di Stefano Mordini
Cast: Noemi Magagnini (Vanessa),
Alice Lupparelli (Elena), Beatrice Puccilli (Vera), Penelope Raggi
(Diana), Luigi Bruno (Gianmarco), Giulio Brizzi (Giorgio), Tommaso
Donadoni (Enrico), Federico Russo (Christian), Alessia Cosmo
(Teresa), Federica Bonocore (Melissa), Barbara Chichiarelli
(Chiara), Claudia Potenza (Manuela), Max Mazzotta (Ricotta). Con
Mario Sgueglia (Andrea) e con Ilenia Pastorelli (Enza).
N. episodi: 6
Sinossi:
Adorazione è una serie
young adult che racconta la storia di un gruppo di ragazze e
ragazzi adolescenti durante l’estate che cambierà per sempre le
loro vite. La scuola è appena finita e i turisti iniziano ad
accorrere sulle splendide spiagge di Sabaudia, quando Elena, 16
anni e una voglia matta di fuggire dalla provincia
dell’Agropontino, scompare. Ognuno degli amici di Elena sa qualcosa
che non dice, ha un legame segreto con la ragazza e forse ha a che
fare con la sua misteriosa sparizione. Sarà l’inizio di un viaggio
che, tra sospetti e rivelazioni, porterà ognuno dei ragazzi a fare
i conti con la verità delle proprie relazioni e della propria
educazione sentimentale.
TITOLI GIÀ ANNUNCIATI (in
ordine alfabetico):
*SERIE
BRIGANTI
Data di uscita:
Prossimamente
Regia: Nicola Sorcinelli, Antonio
Le Fosse, Steve Saint Leger
Prodotto da Fabula Pictures in
associazione con Los Hermanos s.r.l.
Scritto da: GRAMS*, il collettivo
composto da Antonio Le Fosse, Re Salvador, Eleonora Trucchi, Marco
Raspanti e Giacomo Mazzariol
Cast: Michela De Rossi, Ivana
Lotito, Matilda Lutz, Marlon Joubert e Orlando Cinque
Sinossi:
Sud Italia, due anni dopo
l’Unità d’Italia: una donna, costretta a fuggire dal proprio
villaggio, si unisce ad un particolare gruppo di briganti dei quali
diventerà uno dei leader più spietati e strategici. Ma non è la
sola a scegliere questa vita e presto entra in contatto con altre
donne come lei. Per recuperare l’oro del Sud e ridare
speranza ai contadini, le varie bande di briganti non avranno altra
scelta che unirsi contro il nemico comune. Briganti contro Stato,
ma anche briganti contro briganti, in una lotta dove bisogna essere
disposti a sacrificare anche la propria umanità per vincere gli
oppressori. Boschi fitti, immense radure e paesaggi desolati creano
un sistema di immagini preciso, in cui i personaggi entrano
intimamente a contatto con la natura selvaggia diventandone parte
integrante. Relegati ai margini della civiltà e costretti a vivere
come bestie per sopravvivere in luoghi ostili, queste atmosfere li
cambiano per sempre e tirano fuori il loro lato più oscuro e
primordiale. Un po’ Robin Hood, un po’ Pirati, i briganti
protagonisti della serie acquisiscono ricchezze e potere per
sostituirsi allo Stato. Nasce una criminalità violenta dove l’unica
opzione per sopravvivere è diventare un fuorilegge senza
scrupoli.
IL GATTOPARDO
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotto da Fabrizio Donvito,
Daniel Campos Pavoncelli, Marco Cohen e Benedetto Habib per Indiana
Production e da Will Gould, Frith Tiplady e Matthew Read per
Moonage Pictures
Scritto da Richard Warlow, che ne
è anche creatore ed executive producer, assieme a Benji
Walters.
Regia di Tom Shankland, Giuseppe
Capotondi e Laura Luchetti
Cast: Kim Rossi Stuart, Benedetta
Porcaroli, Deva Cassel e Saul Nanni. Nel cast anche Paolo
Calabresi, Francesco Colella, Astrid Meloni e Greta Esposito.
Sinossi:
Basato su uno dei più
grandi romanzi italiani di tutti i tempi, Il Gattopardo è un
racconto epico, sorprendente e sensuale, ambientato in Sicilia
durante i moti del 1860. Al cuore della serie troviamo Don Fabrizio
Corbera, l’indimenticabile Principe di Salina, che conduce una vita
intrisa di bellezza e privilegio. Ma l’aristocrazia siciliana si
sente minacciata dall’unificazione italiana, e Fabrizio si rende
conto che il futuro della sua casata e della sua famiglia è in
pericolo. Per non soccombere, Fabrizio sarà costretto a stringere
nuove alleanze, anche se questo significherà andare contro ai suoi
principi, fino a trovarsi di fronte ad una scelta che pare
impossibile. Don Fabrizio avrà il potere di organizzare un
matrimonio che salverebbe il futuro della sua famiglia, quello tra
la ricca e bellissima Angelica e suo nipote Tancredi ma, facendolo,
spezzerebbe il cuore della sua adorata figlia Concetta.
La serie esplora con lo
sguardo di oggi temi che si tramandano da secoli e sono universali:
il potere, l’amore e il costo del progresso.
INGANNO
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotto da Cattleya – parte di
ITV Studios
Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo
Basato sulla serie UK “Gold
Digger” prodotto da Mainstreet Pictures, creato da Marnie Dickens.
Format distribuito da ITV Studios.
Scritto da Teresa Ciabatti,
Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero
Adattamento di Teresa Ciabatti,
Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero
Regia di Pappi Corsicato
Cast: Monica Guerritore, Giacomo
Gianniotti, Emanuel Caserio, Dharma Mangia Woods, Francesco Del
Gaudio
Sinossi:
Gabriella (Monica
Guerritore) è la proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera
Amalfitana, una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e
consapevole del suo ruolo. I suoi tre figli ormai sono grandi e la
vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non incontra
Elia (Giacomo Gianniotti): un ragazzo affascinante, vitale, libero,
coetaneo del suo figlio maggiore, che esercita su di lei un fascino
irresistibile, ma anche ambiguo e spaventoso. Nonostante la
differenza di età, Gabriella si riscopre donna, amante…e per Elia
sarà pronta a mettere in gioco tutto, anche il rapporto con i figli
e la loro eredità. INGANNO è un thriller sentimentale che gioca tra
la suspense, la rottura dei tabù e le verità scomode sull’amore. È
la storia di un’appassionante relazione, in cui non mancano ombre e
segreti, che mette in crisi le convenzioni sociali e gli equilibri
familiari, sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura
mediterranea.
LA LEGGE DI LIDIA POËT
2
Data di uscita:
Prossimamente
Regia: Matteo Rovere, Letizia
Lamartire e Pippo Mezzapesa
Prodotta da Groenlandia (società
del Gruppo Banijay)
Produttore: Matteo Rovere
Creata da Flaminia Gressi, Guido
Iuculano e Davide Orsini
Con: Matilda De Angelis (Lidia
Poët), Eduardo Scarpetta (Jacopo Barberis), Pier Luigi Pasino
(Enrico Poët), Sinéad Thornhill (Marianna Poët), Sara Lazzaro
(Teresa Barberis), Dario Aita (Andrea Caracciolo), Gianmarco
Saurino (Procuratore Fourneau).
Sinossi:
A Lidia non è permesso di
fare l’avvocato per una legge scritta dagli uomini. Perciò questa
volta punta ancora più in alto, vuole cambiare la legge. Mentre
continua a collaborare con il fratello Enrico, affrontando nuovi
casi e battendosi per i diritti delle donne, vuole convincerlo a
candidarsi in Parlamento per far sì che la sua legge trovi
finalmente voce. Lidia ha chiuso completamente con l’amore, tanto
più con Jacopo, responsabile di aver venduto la villa di famiglia e
in rotta di collisione con tutti i Poët. Ma Jacopo e Lidia sono
costretti a rivedersi per condividere, loro malgrado, un’indagine
segreta che li riguarda da vicino, riscoprendo la complicità e il
divertimento che li lega da sempre. A dare filo da torcere il nuovo
Procuratore del Re, Fourneau, un uomo delle istituzioni che
inaspettatamente tratta Lidia come sua pari, spingendola a
interrogarsi sul rapporto complesso e contraddittorio che ha con i
sentimenti, e sul costo della rinuncia personale che sta sostenendo
in nome dei suoi ideali. Nei sei nuovi episodi Lidia continuerà a
scomporre senza tregua i tasselli di questo mondo costruito dagli
uomini per gli uomini, con assoluta genialità, spiazzando
l’avversario con intelligenza, ironia e senza mezzi termini, ma non
per questo senza mai mettersi in discussione.
LA VITA CHE VOLEVI
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotto da Banijay Studios
Italy
Creata e scritta da Ivan Cotroneo
e Monica Rametta
Regia di Ivan Cotroneo
Cast: Vittoria Schisano, Giuseppe
Zeno, Pina Turco, Alessio Lapice e Nicola Bello
Sinossi:
Gloria, la protagonista de
LA VITA CHE VOLEVI, è convinta di aver trovato la felicità a Lecce,
dove ha fondato una piccola agenzia turistica e trovato l’amore con
Ernesto ma, un giorno, la sua vita viene sconvolta dall’arrivo di
Marina, sua amica ai tempi dell’università a Napoli, prima che
Gloria iniziasse il suo percorso di transizione.
Marina porta con sé Andrea
e Arianna, i figli avuti da due diverse relazioni, ed è incinta di
un terzo, il cui padre è Pietro, un giovane dal carattere
passionale e forse anche pericoloso.
Gloria preferirebbe non
riallacciare i rapporti con Marina, lei le ricorda una parte della
sua vita che vorrebbe dimenticare. Marina nasconde però molti
segreti e presto in scena arriverà anche Sergio, il padre di
Arianna, un uomo tutto d’un pezzo fin da subito molto diffidente
nei confronti di Gloria. Per lei, è giunto il momento di fare i
conti con “la vita che voleva”, il suo passato e il suo futuro, per
scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate e che
l’amore è l’unica forza capace di rendere la vita degna di essere
vissuta.
SARA (Titolo
provvisorio)
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotto da Palomar
Tratto dai romanzi omonimi di
Maurizio de Giovanni. Scritto da Donatella Diamanti, Mario
Cristiani e Giovanni Galassi
Per far luce sulla
prematura morte di suo figlio, Sara, ex agente dei servizi segreti
interni, stanca e ritirata in una prigione di solitudine, torna a
chiedere un favore all’amica e collega di un tempo, Teresa. Ma si
sa, niente è per niente. E in un attimo, si ritrova invischiata
nella sua vecchia vita. Che lo voglia o no, è ancora la migliore:
la “donna invisibile” la chiamavano, e la sua dote non ha mai
smesso di essere richiesta.
Così, mentre scopre la
vita del figlio, di cui ignorava quasi tutto, Sara sprofonda in
un’indagine che la riporta davanti a tanti fantasmi del passato.
Tenere insieme le due cose è molto difficile, e sicuramente molto
pericoloso. Paradossalmente però, è così che la donna invisibile
torna a vivere e a far quello che meglio sa fare. Giustizia.
SUBURRÆTERNA
Data di uscita: 14 Novembre
2023
Prodotto da Cattleya – parte di
ITV Studios
Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo
Scritto da Ezio Abbate e Fabrizio
Bettelli – che ricoprono anche il ruolo di Head Writers – Andrea
Nobile, Camilla Buizza, Marco Sani, Giulia Forgione
Tratta dall’opera letteraria
Suburra di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini – che curano anche
lo story editing – edita da Einaudi
Regia di Ciro D’Emilio (ep. 1-4),
Alessandro Tonda (ep. 5-8)
Roma, 2011. Il governo
rischia di cadere, il Vaticano è in crisi e le piazze della città
sono letteralmente date alle fiamme.
Nel mondo di mezzo
Cinaglia (Filippo Nigro) ha provato a raccogliere l’eredità di
Samurai e, insieme a Badali (Emmanuele Aita), continua a gestire
gli affari criminali della città, con l’aiuto di Adelaide (Paola
Sotgiu) e Angelica (Carlotta Antonelli), rimaste a capo degli
Anacleti, e di Nadia (Federica Sabatini), che le aiuta a gestire le
piazze di Ostia.
Ma c’è chi questo sistema
non lo accetta più. Nuovi protagonisti scenderanno in campo,
stravolgendo gli equilibri di Roma: inizia così una rivoluzione
che, dalla Chiesa al Campidoglio e fino alle spiagge di Ostia, si
espande velocemente per cancellare tutto ciò che rappresenta il
passato.
Spadino (Giacomo Ferrara)
sarà dunque costretto a tornare a casa, per evitare che la sua
famiglia venga messa in pericolo insieme a tutto il resto, e a
cercare nuovi alleati, anche laddove non avrebbe mai pensato di
trovarli… Ma la guerra è guerra e in palio c’è il controllo di
Roma.
SUPERSEX
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotta da Lorenzo Mieli per The
Apartment, una società del gruppo Fremantle, e da Matteo Rovere per
Groenlandia, società del gruppo Banijay
Creata e scritta da Francesca
Manieri
Regia di Matteo Rovere, Francesco
Carrozzini, Francesca Mazzoleni
La storia è liberamente
tratta dalla vera vita di Rocco Siffredi e dalle sue dirette
testimonianze. Al centro del racconto aspetti inediti della
pornostar, un racconto profondo che attraversa la sua vita fin
dall’infanzia. La sua famiglia, le sue origini, il suo
rapporto con l’amore, il punto di partenza e il contesto che lo ha
portato ad intraprendere la sua strada nella pornografia.
TUTTO CHIEDE SALVEZZA
2
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotta da Picomedia
Scritta da Francesco Bruni,
Daniele Mencarelli e Daniela Gambaro
Regia di Francesco Bruni
Cast: Federico Cesari (Daniele), Fotinì Peluso (Nina), Vincenzo
Crea (Gianluca), Vincenzo Nemolato (Madonnina), Lorenzo Renzi
(Giorgio), Alessandro Pacioni (Alessandro), Samuel Di Napoli
(Rachid), Marco Todisco (Paolo), Vittorio Viviani (Armando), Ricky
Memphis (Pino), Filippo Nigro (Dott. Mancino), Raffaella Lebboroni
(Dott.ssa Cimaroli), Bianca Nappi (Rossana), Flaure BB Kabore
(Alessia), Lorenza Indovina (Anna), Arianna Mattioli (Antonella),
Michele La Ginestra (Angelo), Giacomo Mattia (Giovanni), Valentina
Romani (Angelica). Con Andrea Pennacchi (Mario). E con Drusilla
Foer (Matilde). Con la partecipazione di Carolina Crescentini
(Giorgia).
N. episodi: 5
Logline:
Dopo il successo della
prima stagione, liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Daniele
Mencarelli, questa seconda stagione, in 5 episodi, offrirà un
seguito inedito al romanzo, continuando a seguire le vite dei
personaggi già conosciuti che si intrecceranno a quelle dei nuovi,
tra il reparto di psichiatria e il mondo esterno.
*FILM
LEO
Data di uscita: 21 Novembre
2023
Cast: Nella versione italiana la
voce del protagonista Leo è doppiata da Edoardo Leo
Sinossi:
Ormai da decenni l’esausta
lucertola settantaquattrenne Leo è intrappolata nella stessa classe
di una scuola della Florida in compagnia di una tartaruga. Quando
scopre che gli resta solo un anno da vivere, Leo pianifica la fuga
per provare l’ebbrezza della vita all’esterno, ma rimane coinvolto
nei problemi che preoccupano gli studenti, inclusa una supplente
incredibilmente perfida. La sua lista dei desideri si farà alquanto
strana, ma completarla sarà un compito sorprendentemente
gratificante…
NUOVO OLIMPO
Data di uscita: 1 Novembre
2023
Prodotto da Tilde Corsi e Gianni
Romoli, una produzione R&C Produzioni con Faros Film
Scritto da Gianni Romoli e Ferzan
Ozpetek
Un film di Ferzan Ozpetek
Cast: Damiano Gavino, Andrea Di
Luigi, Luisa Ranieri, Greta Scarano, Aurora Giovinazzo, Alvise
Rigo, Giancarlo Commare e Jasmine Trinca.
Sinossi:
Fine anni ’70. Sono
giovani, belli e hanno appena 25 anni. Si incontrano per caso e si
innamorano perdutamente. Un avvenimento inaspettato però li separa.
Per trent’anni inseguono comunque la speranza di ritrovarsi, perché
si amano ancora.
*DOCUSERIE
VASCO ROSSI: IL
SUPERVISSUTO
Data di uscita: 27 Settembre
2023
Prodotta da Solaris Media di
Guglielmo Ariè e Azzurra Ariè in collaborazione con la casa di
produzione Except di Maurizio Vassallo e Pepsy Romanoff
Scritta da Igor Artibani e
Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff
Regia di Pepsy Romanoff
N. episodi: 5
Logline:
Vasco Rossi: Il
Supervissuto è stata girata, in gran parte, durante i due anni di
pandemia, un momento di inaspettata pausa dai soliti, innumerevoli
impegni della rockstar, un’occasione unica per trovare il tempo di
guardarsi indietro e ripercorrere i momenti più importanti della
sua carriera e della sua vita.
La serie segue Vasco nei
luoghi più importanti per lui, da Zocca, sua città natale, a Los
Angeles e, attraverso interviste, materiali d’archivio e
testimonianze di chi lo ha accompagnato in questi anni, ripercorre
la sua e le molte storie che stanno dietro alle sue indimenticabili
canzoni.
Vasco ha scritto un
inedito appositamente per la serie, s’intitola “Gli Sbagli Che
Fai”, ne sarà la sigla e uscirà come singolo sulle piattaforme
digitali via Virgin Records/Universal Music Italia, in
contemporanea con il rilascio della serie mercoledì 27
settembre.
*UNSCRIPTED
NUOVA SCENA – RHYTHM +
FLOW ITALIA
Data di uscita:
Prossimamente
Prodotto da Fremantle
Scritto da Dino Clemente, Matteo
Lenardon, Paola Papa, Antonio Vicaretti e da Chiara Guerra,
Vincenzo Majorana, Marina Pagliari
Primo adattamento italiano di un
format originale Netflix (dopo il successo in USA e Francia)
Regia di Alessio Muzi
Cast: Fabri Fibra, Geolier, Rose
Villain
Sinossi:
“Nuova Scena – Rhythm +
Flow Italia”, la competizione musicale del mondo rap, con Fabri
Fibra, Geolier e Rose Villain alla ricerca dei protagonisti che
segneranno la nuova scena rap italiana, con un premio in palio per
il vincitore di 100.000 euro. Lo show in 8 episodi che arriverà
solo su Netflix nel 2024, vedrà Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain
partire dalle città più rappresentative del rap italiano – Roma,
Napoli e Milano – alla ricerca del miglior talento della prossima
generazione. Nel corso della competizione, i giovani rapper si
dovranno misurare con prove di freestyle, rap battle,
produzione di brani originali, guidati dalla volontà di trasformare
il proprio sogno in realtà. Nel corso dello show, i tre giudici
saranno inoltre affiancati dalle principali personalità della scena
rap italiana, che contribuiranno a definire l’esito della
competizione.
Disney+ ha diffuso il primo teaser trailer della nuova serie
originale
Disney+Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. L’epica
serie, basata sulla saga di libri best-seller del pluripremiato
autore Rick Riordan, debutterà mercoledì 20 dicembre 2023 su
Disney+ con i primi due episodi e con nuovi episodi ogni
settimana.
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo racconta
la fantastica storia di un moderno semidio dell’età di 12 anni,
Percy Jackson, che sta iniziando ad accettare i suoi nuovi poteri
divini quando il dio del cielo, Zeus, lo accusa di aver rubato il
suo fulmine maestro. Con l’aiuto dei suoi amici Grover e Annabeth,
Percy deve intraprendere l’avventura di una vita per ritrovarlo e
riportare l’ordine nell’Olimpo.
Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è
interpretata da Walker Scobell (Percy Jackson), Leah Sava
Jeffries (Annabeth Chase), Aryan Simhadri (Grover
Underwood) e vede la presenza di guest star come Lin-Manuel
Miranda (Ermes), Megan Mullally (Alecto alias
Signora Dodds), Toby Stephens (Poseidone),
Virginia Kull (Sally Jackson), Jason Mantzoukas (Dioniso
alias Signor D), Jay Duplass (Ade), Glynn Turman
(Chirone alias Signor Brunner), il compianto
Lance Reddick (Zeus), Adam Copeland (Ares),
Charlie Bushnell (Luke Castellan), Dior Goodjohn
(Clarisse La Rue), Jessica Parker Kennedy
(Medusa), Olivea Morton (Nancy Bobofit), Suzanne
Cryer (Echidna), Timm Sharp (Gabe Ugliano) e
Timothy Omundson (Efesto).
Rick Riordan, il celebre creatore di
“Percy Jackson”, ha lavorato a stretto contatto con il team
creativo e gli showrunner Jon Steinberg e Dan Shotz per dare vita
ai suoi libri e realizzare una serie che rimanesse fedele alla sua
visione di questi eroici personaggi che milioni di fan della saga
conoscono e amano. I primi due episodi sono scritti da Riordan e
Steinberg e diretti da James Bobin. Steinberg e Shotz sono i
produttori esecutivi insieme a Rick Riordan, Rebecca Riordan, Ellen
Goldsmith-Vein di The Gotham Group, Bert Salke, Jeremy Bell e D.J.
Goldberg di The Gotham Group, James Bobin, Jim Rowe, Monica
Owusu-Breen, Anders Engström e Jet Wilkinson.
Il film d’animazione basato sul
racconto di Roald Dahl, The
Twits, prodotto da Netflix, si
svela nella sua prima foto. The Twits è uno dei
numerosi adattamenti di Dahl in arrivo sulla piattaforma. Il 20
settembre, il servizio di streaming distribuirà il cortometraggio
live-action diretto da Wes Anderson
The Wonderful Story of Henry Sugar, che ha ricevuto recensioni
entusiastiche. Tuttavia, non è l’unico adattamento di Dahl nel
catalogo dello streamer.
Netflix ora
rivela una prima foto del loro prossimo film The
Twits. Da THR, l’immagine mostra una coppia stravagante,
Mr. e Mrs. Twit, sullo sfondo del loro stravagante parco
divertimenti, “Twitlandia”. La signora tiene in mano un bastone
dalla testa di uccello e accoglie gli spettatori con una torta.
Ecco una clip
esclusiva di InFiniti, diretto da Cristian
de Mattheis, prodotto e distribuito dal 21 settembre da
A.C. Production di Michele Calì.
La clip vede
protagonisti Carlo (Gabriele Rossi), il titolare
dell’agenzia immobiliare dove lavora la protagonista del film
(Francesca Loy) di cui è anche segretamente
innamorato, e la moglie di Carlo Greta (interpretata da Michela
Persico, che è la compagna nella vita del giocatore juventino
Daniele Rugani) con il loro difficoltoso
rapporto.
La probabilità statistica
dell’amore a prima vista ha raggiunto in poco tempo la top 10
dei più guardati di Netflix. Si capisce presto il
perché: ha le caratteristiche giuste per un ottimo film passatempo
da guardare in qualsiasi momento. Una commedia romantica di 90
minuti dove Haley Lu Richardson e Ben
Hardy interpretano due sconosciuti Hadley e Oliver – che
si incontrano su un volo internazionale. Diretto da Vanessa Caswill su sceneggiatura di
Katie Lovejoy, il film, si basa sull’omonimo libro
di Jennifer E. Smith. Una commedia romantiche che
mette a nudo le paure dei protagonisti la cui interpretazione
rispecchia al meglio il disagio dei giovani adulti tra ansie e
perplessità.
Haley Lu Richardson, nota per le sue notevoli
interpretazioni in The White
Lotus e Five Feet Apart, interpreta Hadley, una giovane
donna vivace e amante della letteratura. Accanto a lei, Ben Hardy,
noto per i suoi ruoli in
Bohemian Rhapsody e X-Men: Apocalypse, interpreta Oliver, un laureato in
statistica affascinante e attento ai dati. Insieme, formano
un’affascinante coppia per questa commedia romantica targata
Netflix.
La probabilità statistica
dell’amore a prima vista, la trama
La probabilità statistica
dell’amore a prima vista ripercorre 24 ore di vita di Hadley e
Oliver, entrambi in volo per Londra per importanti cerimonie
familiari. I due si incontrano all’aeroporto internazionale JFK, si
appisolano su sedili congiunti della business class e per poco non
si baciano in fila per il bagno. Jameela Jamil, una dea fortuna travestita da
hostess di volo (e molti altri travestimenti), scocca tutte le
frecce al suo arco per far nascere questo amore. Ed è anche il
narratore onnisciente del film che mescola cultura cinematografica
a quella letteraria. C’è molto Shakespeare già
nelle prime immagini del film quando il personaggio di Jamil legge
Sogno di una notte di mezza estate.
Un viaggio in aereo di nove ore
permetterà a Hadley e Oliver di bruciare le tappe e vivere tre
appuntamenti in uno. L’amore a prima vista si presta molto al tema
della statistica, tema che ritorna preponderante nella pellicola.
Alcune coincidenze che coinvolgono un volo perso, una cintura di
sicurezza rotta e un telefono scarico portano i due giovani
protagonisti a sedere l’uno accanto all’altra sul volo. Nelle sette
ore successive, Hadley dice a Oliver che andrà a Londra per
partecipare al secondo matrimonio del padre (Robert
Delaney). Oliver non le dice per quale motivo sta
tornando a casa, ma da alcuni flashback capiamo subito che riguarda
la madre malata.
Nel segno della statistica
Questo legame così delicato, dolce
ed esitante, tra i due giovani verrà però incalzato dalla stessa
statistica e probabilità che li
ha fatti incontrare. Un numero di telefono disperso e un cognome
dimenticato saranno dei tasselli chiave in questo amore che sfida
la probabilità statistica. Oltre a questo, però si aggiunge anche
il tema delle famiglie, attori esterni alla coppia. Da una parte il
padre di Hadley che vuole recuperare il tempo perduto con la figlia
dopo il divorzio. E dall’altra la mamma di Oliver. Gli accenni alla
malattia e le dinamiche familiari complesse non rendono La
probabilità statistica dell’amore a prima vista un film
strappalacrime. Sicuramente dato le dinamiche trattate è un film
che lasciano con il groppo in gola.
Allo stesso modo di vuole una buona
dose di sospensione dell’incredulità poiché i due fanno sembrare
perfettamente ragionevoli ed emotivamente ovvi l’innamorarsi, il
perdersi, il primo litigio e il riappacificarsi nel giro di 24 ore.
Ma alla fine serve proprio a questo la commedia
romantica a trasportarci in un mondo dove tutto è concesso
e lasciarci andare all’immaginazione. L’amore a prima vista più
forte delle probabilità mette in moto una concatenazione di eventi
che esplodono nella testa di Hadley. Alla fine del film il
significato di amore prende sfumature diverse e l’idea stessa di
amore si riconcilia con tutti i personaggi regalando loro il lieto
fine.
“Diventiamo immortali.” –
Gran Turismo – La storia di un sogno
impossibile
Vivere inseguendo un sogno. Giocare
immaginando un obiettivo. Perdersi fra i cordoli di una pista
intangibile sperando di poter, un giorno, correre la gara della
vita. Questo è quello che accade ai gamer di Gran
Turismo, serie di videogiochi di simulazione di guida
sviluppati da Polyphony Digital e poi adattati per le console
PlayStation. Il desiderio di pilotare realmente un’auto da corsa,
di trasformare l’illusione in materia concreta, di sentire lo
scoppiettio del motore e il rumore delle gomme sull’asfalto ruvido
sono tutte esigenze, sensazioni ed emozioni, che un giocatore di GT
vorrebbe soddisfare o provare dal 1997, anno in cui esso fu creato.
Un’idea chimerica, qualcuno potrebbe dire, un bisogno
incolmabile.
Tranne che per Jann
Mardenborough, che di una passione alimentata tramite un
videogioco ne ha fatto una carriera reale, diventando pilota
automobilistico professionista con la Nissan. Un racconto che, a
pensarlo, sembra impossibile. Eppure è diventato storico
nell’universo del racing, tanto da accendere su di esso non solo
tutti i riflettori del mondo, ma anche l’attenzione del regista
Neill Blomkamp, che ne ha fatto tessuto
cinematografico d’effetto: Gran Turismo – La storia di
un sogno impossibile. La sceneggiatura del film è dello
stesso Blomkamp, che per questo nuovo progetto esce dalla sua
comfort zone narrativa (non c’è fantascienza o distopia) per
lanciarsi in un biopic sportivo, aiutato da Jason Hall e Zach
Baylin. Gran Turismo – La storia di un sogno
impossibile esce nelle sale cinematografiche
il 20 settembre distribuito da Sony.
Gran Turismo – La storia di un
sogno impossibile, la trama
I sogni sono cibo per l’anima. Lo sa
bene Jann (Archie Madekew), che dalla sua prima
fotografia con una Ferrari custodita con cura nella sua camera,
desidera diventare un pilota d’auto professionista. Nel frattempo,
mentre fantastica su una vita fatta di corse, il giovane si dedica
a Gran Turismo, uno dei simulatori di guida migliori al mondo. Jann
conosce i tracciati, sfida virtualmente i suoi avversari nella 24
ore di Le Mans seguendo la propria traiettoria, e spera che un
giorno possa farlo concretamente. L’occasione si presenta quando il
dirigente marketing della Nissan, Danny Moore (Orlando
Bloom), per sollevare le sorti dell’azienda, decide di
istituire un contest facendo partecipare i migliori gamer di Gran
Turismo, al fine di introdurre alcuni di loro nella GT Academy e
trasformarne uno in vero pilota per farlo gareggiare. Stracciati i
suoi compagni dopo ore passate a correre in pista, Jann riesce a
firmare un contratto con Nissan, iniziando il suo percorso d’ascesa
verso l’Olimpo delle gare sportive. Ad accompagnarlo nel non facile
percorso, l’ex pilota Jack Salter (David
Harbour), il quale si darà anima e corpo per
permettere al ragazzo di brillare.
Vivere per correre
Con Gran Turismo – La
storia di un sogno impossibile non siamo più nei
territori né di District 9, esordio alla regia di Blomkamp, né di
Demonic, il suo penultimo film. Entriamo piuttosto a pieno
ritmo nel mondo delle corse, dove si gareggia non più in
maniera amatoriale ma agonistica. Lì c’è tutto: il team
della scuderia, il tracciato che si fa davvero pericoloso e
impegnativo, il pubblico che acclama a gran voce dagli spalti, gli
avversari che tentano il tutto e per tutto di farti inghiottire
sangue e terra, ma soprattutto c’è il rischio di morire. Costante.
E solo il sapore del traguardo, il profumo della vittoria, è in
grado di silenziarlo. Concentrazione e focus, sono questi gli
obiettivi di Jann Mardenborough. Dentro c’è il voler essere
immortale, come lui stesso dirà ad un certo punto del film. Il
riuscire a percepire quel contatto profondo con l’auto in una corsa
folle verso l’infinito. Blomkamp, con il suo quinto film,
si muove su due linee narrative differenti ma
intrinseche, per restituire una visione da un lato umana e
intima, legata alla crescita del protagonista, e dall’altra
sportiva, ancorata quindi alle gare d’auto.
Non c’è più l’approccio
documentaristico, questa volta il regista utilizza tutti gli
strumenti del mestiere per confezionare un prodotto esaltante e
adrenalinico, in grado di travolgere letteralmente il pubblico.
Le sequenze delle corse sono la carta vincente,
quelle su cui il regista (supportato dal comparto tecnico) pone più
enfasi: le immagini scorrono fluide, lo stacco da un’inquadratura
all’altra è ben oliato, il movimento della macchina da presa, o dei
droni, deciso e frenetico, il sound roboante. Anche a livello di
VFX, in particolare nelle scene in cui Mardenborough si distacca
dalla pista proiettandosi nella sua stanza davanti la console per
scomporre la sua Nissan e studiare ogni mossa astuta da mettere in
campo, c’è cura ed efficienza, in un utilizzo ponderato e mai
indigesto. Operazione non facile, ma che riesce nell’intento di
essere, oltre che eccitante, visivamente e narrativamente intensa,
fino all’esplosivo climax finale.
Dalle mura di una stanza fino a Le
Mans
Gram Turismo – La storia
di un grande sogno guarda comunque, come in ogni
classico racing movie, al di là dello sport, per
raccontare una storia di formazione e di presa di coscienza. Jann
Mardenborough comincia il tipico viaggio dell’eroe: è un ragazzo
che affronta un percorso evolutivo, che (quasi) all’improvviso è
costretto a fare i conti con una realtà fatta di superficialità,
cattiveria, disprezzo. Che se in un primo momento si ritrova a
gioire della sua fortunata posizione, poco dopo è costretto a dover
subire traumi e sconfitte. Perché l’altra faccia della medaglia del
mondo delle corse scoprirà essere proprio questa e lui è l’agnello
sacrificale. Sbucciarsi le ginocchia non è che l’inizio di una vera
e propria odissea, la quale però è destinata a condurlo verso la
gloria eterna, che esploderà nella gara finale di Le Mans, dove c’è
la Circuit de la Sarthe, la pista francese più temuta da ogni
pilota.
Archie Madekew si cala bene
nel ruolo di Mardenborough, esprimendosi soprattutto
attraverso gli occhi, grazie ai quali Blomkamp ci fornisce una
sempre frequente galleria di primissimi piani, e insieme a David
Harbour (sono loro il vero motore del film) riempie la scena e la
domina. Non siamo però dinanzi a un prodotto esente da difetti o
sbavature. Il dinamismo apprezzato in Gran Turismo – La
storia di un sogno impossibile inevitabilmente
inficia sulla caratterizzazione dei comprimari di Jann, poco
sviluppati e approfonditi, seppur soprattutto nel primo atto
riguardante la GT Academy siano essenziali e meritavano più
attenzione. Anche Orlando Bloom sembra qui soffrire di una
recitazione istrionica, che poco si addice alle sue performance
abituali, rendendolo un personaggio quasi caricaturale. Nonostante
alcune incrinature, la pellicola resta in ogni caso un prodotto
fruibile, strutturato, che mira all’avventura non dimenticandosi di
avere anche un lato sentimentale. Ricordandoci che, nella vita, non
bisogna mai rinunciare ai propri sogni. Esaudirli potrà essere
difficile, ma non impossibile.
Aquaman e il Regno
Perduto presenta Arthur Curry Jr.
alias Aquababy, il figlio del Re di Atlantide con
un’oscura storia a fumetti. Mentre il DCEU volge al
termine, Aquaman e il Regno Perduto presenterà una
battaglia epica tra uno degli eroi più popolari del franchise e il
suo iconico arcinemico. Il primo trailer
completo di Aquaman 2 conferma diversi dettagli
chiave del film, tra cui l’introduzione del settimo regno perduto
di Atlantide, l’esistenza di un potente Tridente Nero e il figlio
di Aquaman. Bilanciare i suoi doveri di re con la responsabilità di
essere padre alzerà la posta in gioco per l’eroe dei mari, che non
può permettersi di fallire su nessuno dei due fronti. Nei fumetti
c’è un precedente in cui l’inimicizia tra Aquaman
e Black Manta non finisce bene per Arthur Curry
Junior.
1Il futuro del figlio di Aquaman
nell’Universo DC
Con
l’introduzione di Black Manta nei
panni di Aquaman e del cattivo principale del
Regno Perduto, Arthur Curry Jr., il legame tra
Orm e Aquaman e il ritorno di
Mera, sembra che il sequel di Aquaman si stia
dirigendo verso un adattamento fedele ai fumetti della tragica
trama di Morte di un Principe. Il trailer mostra
anche Black Manta che dice “ucciderò la sua
famiglia… e ridurrò in cenere il suo regno“, e Orm che dice
“intende porre fine alla discendenza“. È chiaro che
Black Manta
intende uccidere il figlio di Aquaman, almeno come danno
collaterale. Se Aquaman e il Regno Perduto ucciderà
effettivamente Aquababy è ancora da vedere. Ma anche se Aquaman
e il Regno Perduto risparmierà la vita di Arthur Curry Jr., è
improbabile che la sua storia continui come presentata nel sequel
di Aquaman, visto l’imminente inizio del reboot del
DCU.
Molto meno conosciuto del
monumentale La maman et la
putain, Mes petites
amoureuses(1974) è il film forse più discreto
di Jean Eustache, che
arriva dopo cinquant’anni finalmente nelle sale italiane grazie ad
I Wonder. Mes Petites
Amoureuses è l’autobiografia di un regista che non ha
avuto il tempo di crescere e che è già in una classe a sé stante. È
il paradiso verde delle prime sensazioni erotiche che si
accarezzano per dargli forma compiuta, e poi vengono ricostruite
nel dolce imbarazzo di non volere ancora averle vissute. La
singolarità dello sguardo di Eustache si rivela
vincente: il regista rifiuta di tracciare una linea di demarcazione
tra attori e persone reali, tra realtà e finzione – ha assunto per
lo più giovani di Narbonne, scelti sul posto pochi giorni prima
delle riprese – scelta esemplificativa della sua acuta
preoccupazione per il realismo e la naturalezza.
Mes petites amoureuses, la trama: giochi proibiti
La trama del film segue le vicende
di Daniel (Martin Loeb), un
ragazzo che vive con la nonna e che è felice di iniziare il suo
primo trimestre alla scuola secondaria. Purtroppo, i piani futuri
della madre scombinano tutto: Daniel è costretto a andare a vivere
con lei a Narbonne, dove diventa apprendista. Non sappiamo se sia
un bravo studente; sappiamo solo che vorrebbe studiare ma non gli
vengono dati i mezzi per farlo. Il risultato è una cronaca un po’
disillusa della nuova vita di un ragazzo disorientato e privo di
riferimenti sociali ed emotivi. Oltre al “declino” accademico, ha
una situazione familiare instabile (la madre vive con un uomo di
cui abbiamo informazioni vaghe) e ha difficoltà ad assimilare i
codici della seduzione adolescenziale. Come approcciare una
ragazza, come fare conversazione con lei, come baciarla: sono tutte
domande che tormentano Daniel, la cui sfera emotiva è ancora
fragile.
In Mes petites
amoureuses, Jean Eustache ritorna
con la mente alla pre-adolescenza per studiare le origini del suo
sguardo autoriale, partendo dall’ingresso nella pubertà di Daniel,
processo innescato dal trasferimento forzato a Narbonne.
L’abbandono del villaggio in cui è cresciuto e protetto dalla
nonna, a favore di una vita in città con la madre e il suo
fidanzato, rappresenta un piccolo trauma. La placida vita di Daniel
viene sconvolta, ferendo la sua innocenza; il ragazzo vive in prima
persona le difficoltà economiche che gravano sulla famiglia ed è
costretto a lasciare la scuola per lavorare come apprendista
meccanico. Il mestiere lo introduce precocemente al mondo degli
adulti, di cui sperimenta la durezza e le amare lezioni della
vita.
Alla ricerca del tempo perduto
Questa retrospettiva messa a punto
da Eustache prende la forma di sequenze
aneddotiche che, punteggiate da dissolvenze, si rivelano momenti
chiave della maturazione di Daniel. Queste ellissi
frammentano la storia, catturando i meccanismi della memoria. I
loro vuoti non abitano solo la trama, ma trovano manifestazione
formale in inquadrature panoramiche incapaci di seguire il
movimento del bambino, davanti al quale si fermano con cautela, per
rispettare il mistero della giovinezza.
La freddezza del rapporto tra madre
e figlio, incapace di fornire al bambino una casa soddisfacente e
appagante, lo porta a diventare un precoce flâneur.
Girovagando per le strade della città, Daniel
sviluppa il piacere di osservare il mondo che lo circonda, che è
molto più eccitante del suo stretto ecosistema. La sua fissazione
per le scene d’amore ridimensiona il suo voyeurismo, rivelandolo
come una silenziosa ricerca di affetto. Il desiderio amoroso permea
tutte le immagini che il protagonista genera con la sua visione,
orientando anche il nostro sguardo. Sebbene la preoccupazione
tematica del giovane sia la donna, un tema necessariamente adulto,
il suo approccio formale è distanziato e sobrio, tipico di un
ragazzo cauto.
Uno sguardo impossibile sul mondo
Daniel guarda il
mondo con gli occhi alla ricerca di un contorno che gli permetta di
comprenderlo meglio, così come osserva il comportamento degli altri
uomini per capire come funzionano le relazioni personali: nessuno,
in casa, glielo può insegnare. La madre è distante e lo ha privato
del legame con la nonna, mentre l’assenza di una figura paterna
infesta il film in maniera spettrale.
I suoi sforzi per replicare ciò che
vede sono frustrati e insoddisfacenti, c’è un divario incolmabile
tra la rappresentazione e la vita. Daniel, come
ogni romantico, scopre che l’oggetto del suo desiderio non è
raggiungibile. Il vero piacere sta nell’abitare quell’amara
distanza che lo separa da esso, mantenendosi nella posizione ideale
per studiarlo con lo sguardo. Daniel è un potenziale regista, un
professore che conosce nei dettagli la passione, ma è incapace di
viverla. Questa impossibile dialettica tra la realtà e la sua
rappresentazione è il segreto che Eustache ci
affida, consapevole che l’esperienza filmica risiede nell’esercizio
di questo rischioso funambolismo.
L’impotenza di esistere
dell’adolescenza assume i contorni di una vita vegetativa che non
ha bisogno di essere soddisfatta. Mes petites
amoureuses è un ritratto di questa mancanza, di
questo difetto iniziale e definitivo che plasma un artista. Non c’è
sensualità, non c’è desiderio concesso a Daniel, solo il bisogno di
vedere come funziona il mondo e se possiamo appartenervi. Tutto il
film è costruito su questa infanzia senza età, ostinata, ruvida e
vacua. Non c’è rischio che Daniel si comporti da adolescente: non è
mai stato un bambino…
Netflix non ha mai mancato di fornire ai
propri abbonati film romantici di ogni tipo e
provenienti da ogni parte del mondo, storie capaci di emozionare e
regalare una visione spensierata, grazie alla quale potersi
riappacificare con il mondo. Solo di recente, titoli come
Voglio crederci, Tattiche d’amore 2, Da me o da te, Dalla mia finestra: Al di là del
mare o Choose Love, si sono
affermati tra i film Netflix più visti sulla
piattaforma. A questi si aggiunge ora anche Ehrengard –
L’arte della seduzione, che porta gli spettatori in
una corte danese del XIX secolo per assistere ad una storia sì
ricca di romanticismo ma anche di inganni, tradimenti e
perversioni.
Non il classico film romantico,
dunque, nonostante molti dei personaggi siano mossi dal sentimento
amoroso nelle loro azioni. Come viene qui dimostrato, però, ciò che
si fa in nome dell’amore non è sempre è fatto a fin di bene ma può
invece manifestare intenzioni tutt’altro che altruistiche e
genuine. Diretto da Bille August, regista premiato
due volte con la Palma d’Oro al Festival di Cannes (per Pelle
alla conquista del mondo e Con le migliori
intenzioni), il film è basato sul racconto
Ehrengard di Karen
Blixen, una delle autrici danesi più celebri di
sempre.
La Blixen è infatti meglio
conosciuta per il suo romanzo del 1937 La mia Africa, il
cui adattamento cinematografico del 1985 – che vinse sette Academy
Awards, incluso quello per il miglior film – vede protagonisti
Meryl Streep e
Robert Redford. Il racconto Ehrengard, in
realtà, è stato pubblicato postumo con lo pseudonimo di
Blixen Isak Dinesen. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori, ma
soprattutto riguardo alcune significative differenze
esistenti tra il film e il libro. Infine, si elencheranno
anche i passaggi da compiere per vedere il titolo su Netflix.
La trama e il cast di Ehrengard – L’arte della
seduzione
Il racconto si svolge all’inizio del
XIX secolo nel Granducato di Babenhausen. Qui, la
Granduchessa, preoccupata per suo figlio, il
principe Lothar, troppo timido e impacciato per
conquistare una donna e trovare moglie, ingaggia il ritrattista di
corte Cazotte, noto dongiovanni, per insegnargli
l’arte della seduzione. Ma quando il pittore incontra
Ehrengard, bella e talentuosa damigella d’onore
della principessa Ludmilla, ha un colpo di
fulmine. Mentre cerca di insegnare al giovane rampollo i segreti
del mestiere, prova a metterli egli stesso in atto con Ehrengard,
che però non si concede tanto facilmente.
Nel cast del film ritroviamo noti
attori danesi come SidseBabettKnudse, celebre per la serie La
corte, nel ruolo della Granduchessa, mentre Mikkel Boe
Følsgaard, celebre per il film Royal Affair,
è Cazotte, il pittore e seduttore della corte. Fanno poi parte del
cast gli attori Emil Aron Dorph nei panni del
principe Lothar, Alice Bier Zandén in quelli di
Ehrengard e Emilie Kroyer Koppel in quelli della
Princessa Ludmilla. Jacob Lohmann interpreta
invece Mr. Marbod, cugino della Granduchessa, erede al trono
qualora Lothar non si sposasse, mentre Sara-Marie
Maltha è sua moglie Mrs. Marbod.
Ehrengard – L’arte della
seduzione, la spiegazione del finale
Giunti verso il finale del film, la
nuova moglie di Lothar si scopre incinta di 4 mesi. Se il mondo
venisse a sapere che Ludmilla è rimasta incinta prima del
matrimonio con il principe, l cosa susciterebbe di certo uno
scandalo orribile. Quindi, per evitare problemi e tenere tutto
nascosto ai Marbod, viene escogitato un piano per tenere nascosti i
progressi della gravidanza di Ludmilla e aspettare qualche mese
fino alla nascita del bambino per annunciarlo al mondo. Cazotte
sfrutta allora questa opportunità per fare da accompagnatore al
principe e sua moglie e porta Ehrengard con loro per accudire la
principessa incinta.
Questo si rivela essere uno
stratagemma tra la duchessa e Cazotte per permettergli di
realizzare finalmente un ritratto di Ehrengard, così da far
innamorare la damigella di lui. Cazotte realizza dunque il
ritratto, ma di nascosto, spiando la donna ogni mattino mentre fa
il bagno e poi disegnandola. Tuttavia, invece di trovarlo
affascinante come Cazotte si aspettava, Ehrengard lo considera
esasperante ed escogita un piano per fargli sapere che non approva
i suoi modi intriganti. Alla fine, dunque, Ehrengard non cede al
fascino di Cazotte e sceglie invece il suo fidanzato.
La duchessa, naturalmente, non ha
mai creduto che Ehrengard avrebbe ceduto al fascino di Cazotte, e
ha dunque stipulato con lui un patto secondo il quale, se avesse
ottenuto ciò che voleva, sarebbe stato impiegato a corte in modo
permanente e avrebbe ottenuto la propria residenza. Tuttavia,
qualora non fosse riuscito ad affascinare Ehrengard, avrebbe dovuto
giacere con lei. Nel mentre, Ehrengard scopre che il marito della
balia ha raccontato a tutti della gravidanza.
Marbod, che aspira al trono, lo viene a sapere e
progetta di smascherare la famiglia per prendere il potere.
Ehrengard, però, escogita un piano, facendo credere che il bambino
appena nato è suo e di Cazotte.
Poiché non c’è modo di dimostrare il
contrario, Marbod vede sventato il suo piano. Sfortunatamente,
anche il fidanzato di Ehrengard, Kurt, finisce coinvolto
nell’inganno, decidendo di sfidare Cazotte a duello, con
quest’ultimo che finisce con lo spararsi ad un piede. Alla fine,
Cazotte non riusce a conquistare Ehrengard, finendo così con il
dover andare a letto con la duchessa secondo la scommessa che
avevano fatto. Cazotte, apparentemente molto affascinante, si svela
così essere un manipolatore voyeuristico che non pensava che le
donne potessero avere la possibilità di dire no alle sue proposte,
potendo così ottenere chi voleva. Alla fine, però, scopre che così
non è.
Il trailer di Ehrengard – L’arte
della seduzione e come vederlo su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di Ehrengard – L’arte della seduzione
unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di
Netflix, dove attualmente è al
2° posto della Top 10 dei film più visti
sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo
e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della
qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti
presenti nella piattaforma.
Fast
X contiene un indizio su quello che succederà in
Fast & Furious 11,
secondo quanto afferma il regista Louis Leterrier, che cita una
scena specifica su cui gli spettatori dovrebbero concentrarsi.
Uscito nelle sale lo scorso maggio,
il decimo capitolo della serie Fast & Furious vede Dom
(Vin
Diesel) proteggere la sua famiglia dalla furia di
Dante (Jason
Momoa), figlio del signore della droga Hernan Reyes,
che sta cercando vendetta per la morte di suo padre, avvenuta in
Fast Five. Dopo essere stata attaccata e aver visto il suo
equipaggio rivoltarsi contro di lei in Fast X, una Cipher
(Charlize Theron) ferita arriva a casa Toretto per
dire a Dom e Letty che Dante li sta prendendo di mira.
Mentre il pubblico attende maggiori
informazioni su Fast & Furious 11,
Leterrier afferma che ci sono molti indizi presenti in Fast X che
suggeriscono ciò che ci aspetta. Durante una recente intervista con
CinemaBlend in occasione
dell’arrivo su Peacock di Fast
X, il regista ha citato la scena iniziale di
Cipher come quella su cui gli spettatori dovrebbero concentrarsi
per trovare indizi.
“Ascolta quello che si dicono,
ascolta il dialogo. Penso che alla gente piaccia la grafica, lo
splendore, il divertimento e tutto il resto. Ma ci sono alcune
scene progettate in cui le conversazioni e le minacce sono reali.
Quando qualcosa salta all’occhio, è per un motivo. Non sto parlando
di una scena in particolare, ce ne sono circa cinque in cui abbiamo
gettato i semi per la parte successiva di questa avventura.”
All’inizio di Fast X, un Cipher
insanguinata e ferita arriva alla residenza dei Toretto in una
DeLorean. Data la scelta del veicolo, notoriamente equipaggiato
come macchina del tempo in Ritorno al futuro, è
stato ipotizzato che Fast & Furious 11 potrebbe
incorporare il viaggio nel tempo in un franchise sempre più folle.
Tuttavia, in termini di indizi per Fast & Furious
11, Leterrier si riferisce probabilmente a ciò che Ciper
dice a Dom e Letty, e non al veicolo con cui arriva.
Durante la loro conversazione,
Cipher dice ai Toretto che “sta arrivando una guerra, si sta
scegliendo da che parte stare e tutti quelli che ami verranno
distrutti”. Questa guerra è già iniziata in Fast
X e la morte di Jakob, Roman, Tej, Han e Ramsey.
Data la storia del franchise di morti e riconversioni false, non è
chiaro se queste morti persisteranno effettivamente. Leterrier
indicando i commenti di Cipher come indizi suggerisce che lo
faranno, e Dom potrebbe perdere ancora più membri della famiglia in
Fast & Furious 11.
Diabolik chi sei?, l’ultimo
capitolo della trilogia dedicata al Re del Terrore diretta
dai Manetti bros., uscirà nelle sale il 30
novembre distribuito da 01 Distribution. Oltre
a Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea e Monica
Bellucci, completano il cast Pier Giorgio
Bellocchio, Chiara Martegiani, Massimiliano
Rossi, Mario Sgueglia, Francesco
Turbanti, Emanuele Linfatti, Michele
Ragno, Amanda Campana, Andrea
Arru, Max Gazzè, Carolina
Crescentini, Paolo Calabresi, Lorenzo
Zurzolo, Barbara Bouchet.
Con il soggetto dei Manetti
bros. e Mario Gomboli,
tratto dalla storia originale di Angela e Luciana Giussani, la
sceneggiatura scritta dai Manetti
bros. e Michelangelo La Neve, Diabolik
chi sei?è una produzione Mompracem
con Rai Cinema,
prodotto da Carlo Macchitella, Manetti
bros. e Pier
Giorgio Bellocchio in
associazione con Astorina e
con Bleidwin,
con il sostegno dell’Emilia-Romagna
Film Commission e Friuli-Venezia
Giulia Film Commission con
il contributo di Calabria
Film Commission.
Si sono
definitivamente chiusi i casting per il Musical Mare Fuori diretto da Alessandro
Siani e prodotto da Best Live che
debutterà il prossimo 14 dicembre al Teatro
Augusteo di Napoli. Il regista insieme
alla casting stanno ancora valutando alcune figure da inserire
all’interno del cast principale.
Questi i nomi dei
protagonisti che sono già stati selezionati. Oltre a Rosa
Ricci (Maria Esposito), Dobermann (Enrico
Tijani), Totò (Antonio Orefice),
Micciarella (Giuseppe Pirozzi),
Milos (Antonio D’Aquino), Nunzia
(Carmen Pommella) una delle guardie, il cantautore Andrea
Sannino, Yuri Pascale Langer,
Giulia Molino, e Sveva Petruzzelli, si aggiungono
al cast, Mattia Zenzola il ballerino vincitore
dell’ultima edizione di Amici, Bianca Moccia,
Antonio Rocco, Pasquale Brunetti,
Christian Roberto.
Si aggiungono anche nuove date al tour,
e i biglietti sono disponibili su www.ticketone.it
Di seguito l’elenco delle date
aggiornate
Napoli Teatro Augusteo dal 14 al 30
dicembre 2023. 1, 5,6,7 gennaio 2024
Ragusa Teatro Duemila 20 -21gennaio
2024
Reggio Calabria Teatro Cilea 23-24
2024
Cosenza Teatro Rendano Dal 26 al 28
gennaio 2024
Torino Teatro Alfieri dal 2 al 4
febbraio 2024
Milano Teatro Arcimboldi dal 14 al 18
febbraio 2024
Solidarietà al cast del film mentre
lo sciopero SAG-AFTRA è arrivato al suo 67esimo giorno. In
occasione di una serie di interviste video alla stampa presso il
London Hotel, Edwards ha indossato magliette nere con i nomi degli
attori del suo cast; un ringraziamento visivo agli attori che hanno
recitato nel film di fantascienza New Regency/20th Century
Studios/Disney da 80 milioni di dollari. Il cast del film comprende
John David Washington,
Gemma Chan, Allison Janney,
Madeleine Yuna Voyles, Ken
Watanabe, tra gli altri.
In occasione poi della proiezione
al cinema, Gareth Edwards ha registrato un video
sul suo telefono, rivolgendosi al cast “Ciao a tutti, mi
mancate davvero, vorrei che poteste essere tutti qui, ma mi sono
fatto dei nuovi amici e tutti vogliono mandarvi un messaggio di
amore e sostegno”, a quel punto l’intero cinema ha fatto un
grande applauso.
#TheCreator Director Gareth Edwards records a video message to
send to the actors from the film since they weren’t at the
screening tonight in accordance with strike guidelines pic.twitter.com/3Wz9PKAYoj
In una guerra futura tra la razza
umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua
(Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la
scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e
uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA
che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine
alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di
agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del
territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma
apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le
sembianze di un bambino.
Il cuore di
Yellowstone (qui la recensione), la serie
ideata da Taylor Sheridan, è il lavoro della
famiglia Dutton che protegge, preserva e trae guadagno dal proprio
ranch. Composta da 5 stagioni per un totale di 47 episodi, la serie
con protagonista il premio Oscar Kevin Costner
vanta oggi una reputazione ottima tra la critica e il grande
pubblico, avendo per anni appassionato gli spettatori con il
proprio racconto, come tipico nelle opere di Sheridan, sulla difesa
di un territorio e dei suoi confini. Tale è stato il successo di
Yellowstone da spingere Sheridan ad estendere il racconto
grazie ad alcuni prequel, quali 1883 e 1923.
Per onorare Yellowstone,
Variety ha intervistato
Jessie Jarvis, un’allevatrice di terza generazione
dell’Idaho che documenta il proprio stile di vita occidentale sul
suo blog e su Instagram. Jarvis, che vive e lavora insieme al
marito, ai suoi genitori e a un altro dipendente, allevando e
vendendo bestiame in un remoto ranch a 75 miglia a nord del confine
con il Nevada, si è detta essere una grande fan di
Yellowstone. A lei è dunque stato chiesto di indicare
cosa è realistico nello show e ciò che invece è
distorto rispetto alla realtà.
Cosa è realistico in Yellowstone
Il lavoro della famiglia nei campi (e il dramma familiare)
La famiglia Dutton vive diversi
conflitti interni al proprio nucleo. Questo perché, come spiega
Jarvis, il 97% delle attività di allevamento negli Stati Uniti sono
a conduzione familiare e il trascorrere vita privata e lavorativa
sempre a contatto con le stesse persone può far emergere conflitti
sulla gestione delle attività. Si tratta inoltre, come spiega
Jarvis, di un lavoro da cui non stacchi mai realmente, in quanto
vivendo nella tua attività è come se non andassi mai altrove con il
pensiero. Ecco allora che tutti i conflitti famigliari che vengono
mostrati nella serie sono da considerarsi realistici, anche se
naturalmente accentuati per necessità drammatiche.
Le invasioni del territorio
Una cosa che si è vista accadere
spesso nel corso delle stagioni di Yellowstone sono i
molteplici tentativi di espansione o invasione dello Yellowstone
Ranch. Questo è un problema che molte aree rurali si trovano
realmente ad affrontare, con un numero sempre maggiore di persone a
causa della crescita demografica. Anche il COVID ha avuto un ruolo
nel fatto che le persone volessero lasciare la città, desiderando
trasferirsi in ambienti più piccoli e naturali. Ciò comporta però
la necessità di acquistare territori, andando però così a togliere
terreno utile alla coltivazione di risorse, generando un
cortocircuito piuttosto pericoloso per il futuro.
Il governo statale ha una grande attenzione per
l’allevamento
Come riporta Jarvis, il governatore
dell’Idaho è un allevatore e proviene da una famiglia di allevatori
di lunga data. Ci sono inoltre molti allevatori anche nella Camera
e nel Senato dello Stato. Esistono anche organizzazioni molto
attive come l’Idaho Cattle Association, composte da famiglie di
allevatori. Associazioni con oltre 1.000 membri e con rapporti
davvero forti con il legislatore statale, persone che sono in
carica anche a livello federale. Quindi, come sostiene Jarvis,
quando si hanno problemi nel settore, vengono risolti abbastanza
rapidamente, proprio come mostrato anche in
Yellowstone.
I vestiti
Molti degli abiti che i personaggi
indossano nella serie sono marchi dell’industria occidentale, come
ad esempio Kimes Ranch, un marchio realmente indossato dagli
allevatori. I cappelli che i personaggi indossano, invece,
provengono da marchi come American Hat e Greeley Hat, anch’essi
realmente indossati. Il cowboy vestito più accuratamente, secondo
Jarvis, è Rip (Cole Hauser). Tutti i dipendenti
del ranch, come afferma però l’allevatrice, sono vestiti in modo
molto accurato, ad eccezione del cappello da cowboy di Jimmy
(Jefferson White) nella prima stagione, che sembra
provenire da un festival di musica country.
Gli atleti di rodeo nella vita reale
Quando si vedono scene ambientate
nei rodeo, la Jarvis non ha dubbi che quanti vi prendono parte come
atleti non sono attori bensì veri e propri professionisti di quella
attività. Ciò si evince, come da lei sottolineato, dal modo in cui
si muovono e agiscono, ma anche dal modo in cui parlano dei
cavalli, un modo molto tecnico e realistico, che li identitica come
veri e propri concorrenti in quegli sport.
Orgogliosi della propria terra
I Dutton apprezzano la terra, il
loro bestiame e ciò che fanno. Ne sono molto orgogliosi. Questo è
un qualcosa che è assolutamente vero per ogni singolo allevatori,
come afferma Jarvis. A differenza di quanto mostrato in TV, questo
tipo di attività non paga bene, ma gli allevatori non svolgono tale
attività per il denaro. Lo fanno perché innamorati del proprio
territorio e perché non c’è modo migliore di lavorare o di far
crescere la propria famiglia, portando avanti l’eredità su cui è
stata fondata la nazione.
Cosa non è molto realistico in Yellowstone
L’equipaggiamento
I Dutton sono molto ricchi ed è
questo un aspetto non in linea con la maggior parte delle fattorie
e dei ranch in America in questo momento. Nessuno possiede un
elicottero come loro, molti dei pick-up e dei rimorchi di loro
proprietà sono di alta gamma, come Dodge Trucks e Bloomer Trailers.
Insomma, come afferma Jarvis, si tratta di equipaggiamenti che con
estrema difficoltà si potrebbero trovare se si entrasse in
un’azienda agricola e di allevamento a conduzione familiare. Ci
sono alcune eccezioni, con ranch di proprietà di investitori che
hanno accesso a questo tipo di cose, ma si tratta di una
percentuale molto piccola.
Violenza e volgarità
La violenza mostrata in
Yellowstone è probabilmente l’aspetto meno accurato della
serie, secondo quando dichiarato da Jarvis. Inoltre, si fa uso di
un linguaggio rozzo e volgare, che non rispecchia la realtà. Jarvis
specifica che violenza e volgarità non mancano nella vita
quotidiana in un ranch, ma non si raggiungono mai i livelli
mostrati in Yellowstone. Jarvis conclude infatti
affermando che “odio dirlo perché amo lo spettacolo e non sono
affatto una puritana, ma dopo un po’ vorrei sentire una
conversazione normale senza imprecazioni“.
Midnight Factory, etichetta di
Plaion Pictures, ha svelato una spaventosa clip di
Talk
To Me. Nella clip si vede Mia, la protagonista, entrare
per la prima volta in contatto con gli spiriti. A una festa viene
messa di fronte all’inquietante mano imbalsamata, la stringe e
pronuncia la fatidica formula “Parla con me”, lasciando il suo
corpo preda di una presenza estranea. Ma siamo solo all’inizio
della terrificante storia…
Dai produttori di Babadook,
Talk
to Me vede tra i protagonisti anche la star
internazionale de Il
Signore degli AnelliMiranda Otto e segna il debutto
alla regia dell’emergente duo australiano composto dai gemelli
Danny e Michael Philippou, noto tra i più giovani per il
controverso canale YouTube RackaRacka, che ha già generato
oltre 1 miliardo di visualizzazioni.
Talk To Me è una
discesa all’inferno che ha inizio quando un gruppo di giovani
ragazzi – interpretati da Sophie Wilde (Bird),
Alexandra Jensen(Beat),Joe
Bird(Rabbit),Otis Dhanji (Aquaman) –
si imbattono in una serie di video virali che ritraggono gli
effetti sconvolgenti di un gioco al limite del soprannaturale: una
seduta spiritica in cui il soggetto entra in contatto con gli
spiriti dell’aldilà attraverso una mano imbalsamata che funge da
portale tra i due mondi. In cerca di una distrazione
nell’anniversario della morte di sua madre, l’adolescente Mia
(Sophie Wilde) e il suo gruppo di amici decidono di cimentarsi in
questa prova di coraggio, seguendo il rituale. Presto però la
situazione sfugge di mano: in un pericoloso gioco al rilancio,
accettando a turno di sfidarsi ad aprire il varco che collega vivi
e morti, finiscono per superare i 90 secondi di durata massima di
evocazione degli spiriti infrangendo la regola principale del
rituale. I giovani amici vivranno un’esperienza sconvolgente che
condurrà lo spettatore in uno stato di terrore mai provato
prima.
Certificato Fresh 95% su Rotten
Tomatoes e dopo il grande successo raccolto nella prima settimana
d’uscita negli Stati Uniti (secondo miglior debutto horror dopo
Hereditary nella storia di A24, la nota casa di
produzione e distribuzione che ha trionfato agli Oscar 2023 con
Everything Everywhere All at Once e
The Whale, e ha lanciato alcuni fra gli horror
più iconici degli ultimi anni, tra cui
X – A Sexy Horror Story e Pearl),Talk
To Me uscirà nelle sale italiane il 28 settembre grazie
a Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.
BERLINO
debutterà il 29 dicembre su Netflix in tutti i
Paesi in cui il servizio è attivo. Lo spin-off de
La casa di carta segue la storia dell’iconico
personaggio interpretato da Pedro Alonso durante una delle sue
rapine più incredibili.
Pedro Alonso (La
casa di carta) torna nel ruolo del furbo e libertino
Berlino. Insieme a lui, la sua nuova banda:
Michelle Jenner (Isabel) interpreta Keila, un genio dell’ingegneria
elettronica; Tristán Ulloa (Fariña – Cocaine Coast) veste i panni
di Damián, un professore filantropo e il consigliere di Berlino;
Begoña Vargas (Benvenuti a Eden) è Cameron, un kamikaze che vive
sempre al limite; Julio Peña Fernández (Dalla mia finestra) dà vita
al ruolo di Roi, il fedele seguace di Berlino; e Joel Sánchez
interpreta Bruce, l’instancabile uomo d’azione della banda.
Itziar Ituño (La casa di carta) e
Najwa Nimri (La casa di carta) fanno il loro ritorno
rispettivamente come le poliziotte Raquel Murillo e Alicia
Sierra. Samantha Siqueiros (Señora Acero), Julien Paschal (Un
anno, una notte), Masi Rodríguez e Rachel Lascar (Dalla mia
finestra: Al di là del mare) completano il cast di BERLINO.
Gli otto episodi della
serie, creata da Álex Pina (La casa di carta, Sky Rojo) ed Esther
Martínez Lobato (La casa di carta, Sky Rojo), sono scritti da Álex
Pina, Esther Martínez Lobato, David Barrocal, David Oliva e Lorena
G. Maldonado. Sarà diretta da Albert Pintó (Sky Rojo, Malasaña 32),
David Barrocal (Sky Rojo) e Geoffrey Cowper (Day Release).
La trama della serie tv
Netflix Berlino
Ci sono solo due cose in
grado di trasformare una brutta giornata in una giornata
fantastica: l’amore e un giorno di lavoro che frutta milioni.
Questo è ciò che porta Berlino a rivivere i suoi anni d’oro, un
periodo in cui non sapeva ancora di essere malato e non era rimasto
intrappolato all’interno della zecca spagnola. Qui è dove inizia a
preparare una delle sue rapine più straordinarie: far sparire
gioielli per un valore di 44 milioni grazie a una specie di trucco
magico. Per farlo, chiederà aiuto a una delle tre bande con cui ha
rubato in passato.
Netflix non ha mai mancato di fornire ai
propri abbonati film romantici di ogni tipo e
provenienti da ogni parte del mondo, storie capaci di emozionare e
regalare una visione spensierata, grazie alla quale potersi
riappacificare con il mondo. Solo di recente, titoli come
Voglio crederci, Tattiche d’amore 2, Da me o da te, Dalla mia finestra: Al di là del
mare o Choose Love, si sono
affermati tra i film Netflix più visti sulla
piattaforma. A questi si aggiunge ora anche La
probabilità statistica dell’amore a prima vista,
adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di
Jennifer E. Smith, pubblicato nel 2011.
Diretto da Vanessa
Caswill, già regista dell’apprezzata miniserie televisiva
Piccole donne e qui al suo debutto dietro la macchina da
presa di un lungometraggio, il film porta dunque sullo schermo
un’apprezzata storia d’amore, senza risparmiarsi in momenti
divertenti e altri struggenti. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori, ma soprattutto riguardo alcune significative
differenze esistenti tra il film e il libro.
Infine, si elencheranno anche i passaggi da compiere per vedere il
titolo su Netflix.
La trama e il cast di La
probabilità statistica dell’amore a prima vista
Protagonista del film è
Hadley, una giovane che ha appena perso l’aereo
per Londra ed è rimasta bloccata in attesa del prossimo volo.
L’inconveniente passa però in secondo piano quando incontra
Oliver, un ragazzo inglese seduto nella sala
d’attesa. Anche lui è costretto a passare la notte in aeroporto
aspettando di partire per Londra e così i due iniziano a parlare,
facendo scattare immediatamente un’incredibile sintonia. Quando
dopo aver infine preso il volo ed essere arrivati a Londra si
perdono di vista, l’unico pensiero per entrambi è quello di
ritrovarsi. Il destino, in questo, darà loro una mano, cambiando
per sempre le loro vite.
Ad interpretare Hadley troviamo
l’attrice Haley Lu Richardson, principalmente nota
per il ruolo di Tess nella serie televisiva Ravenswood e per
i suoi lavori nelle pellicole 17 anni (e come uscirne
vivi), Columbus e A un metro da te. Oliver è
invece interpretato da Ben Hardy, noto per il
ruolo di Roger Taylor in Bohemian Rhapsody e nel
ruolo di “Quattro” in 6 Underground. Recitano poi nel film
Rob Delaney nei panni di Andrew Sullivan, padre di
Hadley, e Dexter Fletcher e Sally
Phillips nei panni di Val e Tessa Jones, genitori di
Olive. L’attrice Jameela Jamil fornisce invece la
voce narrata, che in italiano è invece fornita da Ilaria
Stagni.
La probabilità statistica
dell’amore a prima vista, le differenze tra il film e il
libro
Il libro di Jennifer E.
Smith, The Statistical Probability of Love At First
Sight è abbastanza compatto da aver permesso ai produttori di
non dover eliminare troppi dettagli importanti della storia.
Vengono però apportate alcune modifiche che conferiscono tuttavia
al racconto una propria identità. Non solo il film Netflix rimane
dunque piuttosto fedele al libro, ma i cambiamenti effettuati
migliorano il racconto. La prima differenza la si ritrova
nell’età dei protagonisti. Il film li rende
infatti leggermente più adulti rispetto al romanzo, dove sono
invece degli adolescenti. Nel libro, infatti, Hadley frequenta
ancora la scuola superiore e ha diciassette anni. Oliver, invece,
ne ha 19 anni e studia a Yale. Nel film, invece, Hadley ha 20 anni
e Oliver 22.
Tale cambiamento è stato
probabilmente apportato perché lascia alla storia più libertà di
mostrare i personaggi che bevono e compiono altre attività
più adulte. Un altro cambiamento lo si ritrova invece nel
modo in cui Oliver e Hadley si conoscono. Nel
libro ciò avviene quando in aeroporto lui cerca di aiutarla con i
bagagli, mentre nel film lui le offre il suo caricatore. Molte
delle scene in aereo si svolgono poi in modo diverso, ad esempio
quando finiscono per sedersi vicini. Nel libro i loro posti sono
già assegnati e vicini l’uno all’altro, mentre nel film una signora
anziana scambia il suo posto con Oliver per consentirgli di sedersi
accanto ad Hadley.
Nel rapporto tra Oliver e Hadley,
un’altra differenza la si ha riguardo il loro primo
bacio. Nel film questo avviene verso la fine, quando i due
partecipano ad un memoriale, mentre nel romanzo il loro primo bacio
lo si ha già all’aeroporto, prima che i due prendano strade
separate. Per il film, si è invece deciso di riservare tale
significativo momento per il finale. E proprio riguardo il
finale, La probabilità statistica dell’amore a prima
vista offre invece una conclusione più rassicurante, facendo
affermare al narratore che Oliver e Hadley staranno insieme per
tutta la vita, mentre tale dettaglio è omesso dal libro. Anche
riguardo il narratore vi è un’importante
differenza tra il film e il libro, poiché in quest’ultimo tale
elemento è del tutto assente.
Il trailer di La probabilità
statistica dell’amore a prima vista e come vedere il film
su Netflix
Come anticipato, è possibile fruire
di La probabilità statistica dell’amore a prima
vista unicamente grazie alla sua presenza nel
catalogo di Netflix, dove attualmente è al
1° posto della Top 10 dei film più visti
sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo
e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della
qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti
presenti nella piattaforma.
Il regista di Casino
RoyaleMartin Campbellha recentemente dichiarato
a Express UK che era preoccupato
cheDaniel
Craig non fosse abbastanza sexy per essere
James Bond quando il suo nome è stato lanciato
nella mischia per sostituire Pierce Brosnan nel ruolo di 007. Il regista
aveva precedentemente diretto Brosnan nell’amato Il film di Bond del 1995
“GoldenEye” e all’epoca tornava nel franchise per
lanciare un nuovo 007 dopo l’uscita di Brosnan
dopo “La morte può attendere” del 2002. “La
mia unica reticenza con Daniel… era davvero un attore eccezionale,
su questo non c’è dubbio“, ha detto
Campbell. “Il fatto era che
persone come
Sean Connery, Roger Moore e
Pierce Brosnan erano tutti dei Bond dall’aspetto
tradizionale. Tutti bei ragazzi, tutti sexy, tutti molto
attraenti per le donne e così via”.
“Daniel era ovviamente più duro
e robusto, ma non era un bel ragazzo tradizionale“,
ha aggiunto. “Quindi ci ho pensato per un minuto
e, a parte questo, assolutamente è sempre stato lui.”
Campbell ha detto che c’erano “otto
persone” in lizza per diventare il nuovo Bond in
“Casino Royale“. “È molto
democratico“, ha spiegato riferendosi al processo di
selezione. “Ti siedi attorno a un tavolo… Eravamo
io e i produttori, il direttore del casting, ecc. E passi in
rassegna le otto persone e alzi la mano mentre parli attraverso
ciascuna persona e alla fine tutti devono essere unanimi nella loro
decisione, se capisci cosa intendo”. Un attore
considerato per Bond all’epoca era Henry Cavill, molto prima che diventasse il
Superman della DC. Campbell in precedenza aveva affermato
che Henry Cavill “era apparso
benissimo durante l’audizione” e “la sua
recitazione era eccezionale“, ma
“all’epoca sembrava semplicemente un po’
giovane“.
La decisione di scegliere Daniel Craig per “Casino Royale” non ha
ricevuto elogi unanimi. Come ha detto a Entertainment
Weekly la direttrice del casting di Bond di lunga data, Debbie
McWilliams, nel 2021, “si è sentita
dispiaciuta” per Craig dopo che il suo casting ha portato
a un estremo contraccolpo da parte della stampa che pensava che
Craig non si adattasse alla parte di Bond. “È
stato incredibilmente negativo, devo dire“, ha detto
McWilliams riguardo alla reazione al casting di
Craig. “La risposta della stampa è stata terribile
e mi è dispiaciuto molto per lui, ma in un modo strano penso che lo
abbia quasi spronato a fare del suo meglio per dimostrare a tutti
che si sbagliavano.” “Durante tutto il
film, venivano fuori cose su [come] non poteva camminare e parlare,
non poteva correre, non sapeva guidare correttamente un’auto, così
tante cose che erano completamente e assolutamente
false,” ha continuato. “E lui ha
semplicemente tenuto la testa bassa, è andato avanti con il lavoro
e poi è uscito il film e tutti hanno detto: ‘Oh wow, penso che ci
piaccia abbastanza, dopotutto.'”